Date post: | 12-Apr-2017 |
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Self Improvement |
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Dott.ssa Giorgia PizzutiSoft Skills Trainer - Life & Business Coach
RESILIENTI: ESSERE….E DIVENTARE
LE RADICI DELLA RESILIENZA
Principi e “convinzioni” di base su cui poggia la resilienza
LA MAPPA NON E’ IL TERRITORIO
NON ESISTONO EVENTI POSITIVI O NEGATIVI
NON ESISTONO EMOZIONI POSITIVE O NEGATIVE
ESISTONO EVENTI CONTROLLABILI E INCONTROLLABILI
ESISTONO DUE TIPI DI SOFFERENZA
Queste sono le “radici” ed allo stesso tempo i “frutti” dell’atteggiamento resiliente
I° ASSUNTO DI BASE<LA MAPPA NON E’ IL TERRITORIO>
BISOGNO INNATO DI COERENZA
Ricerchiamo continuamente coerenza sia fuori che dentro di noi ai fini della sopravvivenza
INCOERENZAA livello sociale è considerata un tratto
inaccettabile
CONTINUITA’ CONTROLLO
BISOGNO INNATO DI PREVEDERE/INTERPRETARE IL
MONDO
• E’ imprevedibilità, quindi, potenziale pericolo• Ostacola il risparmio energetico
SENSO DI FAMILIARITA SICUREZZA
La mappa del mondo migliore è quella che consente il maggior numero di alternative possibili
Qual è Buba e qual è Kiku?
Qualche secondo per guardare questa immagine.
Poi descrivetelo per iscritto
Ognuno di noi ha notato cose diverse. Anche a parità di osservazioni, le avete interpretate diversamente
Ora ricostruite la storia del personaggi
La mente può gestire solo un certo numero di bit di informazione,
ca 126 bit al sec. Una conversazione "pesa" ca 40 bit, per questo non è facile focalizzarci su altro quando stiamo
parlando.
Ogni istante filtriamo la nostra percezione del mondo costruendone una data
rappresentazione
ATTENZIONESELETTIVA
INTERPRETAZIONERAPPRESENTAZIONE
STRUTTURA
CERVELLO
Nel nostro cervello esistono due diversi Sistemi di Elaborazione
dell’Informazione
SISTEMA 1 SISTEMA 2INVOLONTARIO VOLONTARIO
VELOCE LENTOATTENZIONE AUTOMATICA SPOSTAMENTO ATTENZIONE
RISPARMIA ENERGIA RICHIEDE SFORZORICERCA
COERENZA/FLUIDITA’ RICERCA COMPLESSITA’
TRASCURA AMBIGUITA/DUBBIO
TOLLERA AMBIGUITA’/DUBBI
RICERCA CAUSALITA’ – ASSOCIAZIONI- GENERALIZ.
ANALIZZA RELAZIONI COMPLESSE - DETTAGLI
ELIMINA CONTRADDIZIONI INTEGRA CONTRADDIZIONI
VERDE NERO GIALLOROSSO BIANCO VIOLA
BLU ROSSO ARANCIOVIOLA VERDE BLU GIALLO BLU NERO
MARRONE ARANCIO ROSSO
Ora provate a leggere soltanto il colore e non la parola
Quanto è stato difficile?
Scorri entrambe le colonne dicendo a voce alta se ogni parola è in caratteri minuscoli o maiuscoli. Poi scorri di nuovo le due colonne e specifica se ciascun termine si trova a dx o sx del centro dicendo “destra” o “sinistra”.
SINISTRA sinistraDestraDESTRA
DESTRAsinistra
SINISTRAdestra
MaiuscoloMinuscolo
MINUSCOLOMaiuscoloMAIUSCOLO
minuscolo
MINUSCOLOmaiuscolo
Nel primo compito la colonna a sx è più facile; nel secondo compito accade l’inverso perché la colonna di dx contiene proprio i termini salienti del compito e non possiamo ignorarli. Per farlo dobbiamo attivare il sistema 2.
Il sistema 1 non può essere disattivato a piacere, gli errori del pensiero intuitivo sono difficili da evitare ma si possono prevenire attivando il
sistema 2…
…questo è ciò in cui si impegna il soggetto resiliente: riconoscere i principali bias interpretativi
PRINCIPALI BIAS - EURISTICHE
ANCORAGGIO• Gandhi aveva più o meno di 92 anni quando morì?• Quanti anni aveva Gandhi quando è morto?
FRAME• Gelato con solo il 10% dei Grassi
• Gelato senza il 90% dei grassi
DISPONIBILITA’ RAPPRESENTATIVITA
INTERPRETAZIONIDECISIONI
AZIONI
AVVERSIONE AL RISCHIO >
TENDENZA AL RISCHIO
INFLUENZA DEL FRAME
[Maggiore Attivazione Amigdala]
UTILITA’ IN FUNZIONE PUNTO DI ANCORAGGIO
UTILIZZO DELLE EURISTICHE[Disponibilità
RiconoscimentoCompatibilità]
COME SIAMO SOLITI “INTERPRETARE” IL MONDOIl contributo della neuroeconomia comportamentale
II° ASSUNTO DI BASE< NON ESISTONO EVENTI POSITIVI O
NEGATIVI…
…MA EVENTI PIACEVOLI O SPIACEVOLI >
RISPOSTA COMPORTAMENTALE
REAZIONE EMOTIVA [Film/Libri – Racconto amico/collega]
RAPPRESENTAZIONE
RICERCA CONFERME
INTERPRETAZIONE [CAUSALITA’/COERENZA]
ATTENZIONE – SELEZIONE INFORMAZIONI
“Ciò che noto vedo, ciò che vedo sento, ciò che sento faccio”
[STATO DI FLOW]
IMPARARE A SPOSTARE L’ATTENZIONE
ALLENARE LA RESILIENZA
• ESTREMA FOCALIZZAZIONE ATTENZIONE SULL’OBIETTIVO• SENSO DI CONTROLLO• PERDITA AUTOCONSAPEVOLEZZA• PERDITA SENSO DEL TEMPO• PIACERE INTRINSECO NELL’ESERCIZIO DELL’ATTIVITA• FIDUCIA NEL RISULTATO ATTESO
Vi è mai capitato di entrare in uno stato di flow? Quando? Siete in grado di farlo volontariamente?
Chiedetevi spesso, anche e soprattutto in un momento di difficoltà:• Dove sto orientando la mia mente ora? • Su cosa sto concentrando la mia attenzione?• Su quali altri elementi potrei spostarla?
STATO DI FLOW(M.Csíkszentmihályi, 1975)
CONCENTRARSI SUL RESPIRO
• Impariamo a gestire l’attenzione• Torniamo nel qui ed ora• Rallentiamo il battito cardiaco• Modifichiamo quantità e tipologia di peptidi rilasciati dal midollo allungato molti dei quali sono endorfine - oppiacei naturali
STATO EMOTIVO
Pensate, inoltre, a come cambia il nostro respiro
ogni volta che siamo tesi, nervosi, arrabbiati, tristi.
Ogni tanto durante la giornata poni attenzione a com’è il tuo respiro.Ogni tanto, durante la giornata, inspira ed espira profondamente 7-8 volte. Non forzare, lascia che l’aria entri ed esca naturalmente in un flusso costante senza pause.A fine serata, prima di addormentarti, prenditi 5’ di tempo per fare 7-8 respirazioni profonde.
SELF-TRAINING
III° ASSUNTO DI BASE<NON ESISTONO EMOZIONI POSITIVE O NEGATIVE MA PIACEVOLI E SPIACEVOLI
>
EMOZIONE INFORMAZIONE
RABBIA
GIOIA
SORPRESA
PAURA
TRISTEZZA
VERGOGNA/DISGUSTO
DISPREZZO
Siamo sempre in grado di riconoscere l’informazione che l’emozione che stiamo provando “nasconde”?
FUNZIONE EVOLUTIVA DELLE EMOZIONI
TUTTE LE MOZIONI SONO INFORMAZIONI
+ IN
TENS
A
+ PIACEVOLE
QUADRANTE IMolto Intensa
Molto Spiacevole
Rabbia
QUADRANTE IVMolto Intensa
Molto Piacevole
Estasi
QUADRANTE IIPoco Intensa
Poco Piacevole
Noia
QUADRANTE IIIMolto Piacevole
Poco Intensa
Contentezza
- PIACEVOL
E
- INT
ENSA
Riempite i quadranti
C’è un quadrante che avete riempito più facilmente degli altri ?
Cosa impariamo confrontando i quadranti di persone diverse?
OGNUNO SEGUE PERCORSI EMOTIVI DIVERSILi approfondiremo e capiremo quanto e perché è importante riconoscerli per essere più resilienti
Non esiste un quadrante giusto in assoluto ma…
FOCUS INDIVIDUALE
STATO EMOTIVO PREVALENTE
RISCHIO IMPOVERIMENTO
EMOTIVO
LE EMOZIONI SONO
INFORMAZIONI
IGNORARE LE EMOZIONI
NON FUNZIONA
NASCONDERE BENE LE
EMOZIONI E’ IMPOSSIBILE
LE DECISIONI DEVONO
INCORPORARE LE EMOZIONI PER ESSERE
EFFICACI
LE EMOZIONI SEGUONO ‘PERCORSI
LOGICI’
LE EMOZIONI SONO
CONTAGIOSE[Neuroni SPecchio]
Di cosa è sempre
consapevole il ss resiliente?
Abilità cognitiva di elaborazione delle informazioni di tipo emotivo.
Insieme più o meno stabile di caratteristiche personali, sociali e motivazionali.
“Capacità di riconoscere l’informazione trasmessa dalle emozioni individuandone possibili cause e conseguenze, di classificarle, descriverle, di riflettere su di esse integrandole con i processi cognitivi”
SALOVEY & MAYER
[1990, 1997]
“Capacità di motivare se stessi, di persistere nel perseguire un obiettivo nonostante la frustrazione, di modulare i propri stati d’animo, di essere empatici e di sperare”
GOLEMAN[1995]
Ciò significa che il resiliente è, per definizione, “emotivamente intelligente”
INTELLIGENZA EMOTIVA
Consapevolezza delle proprie
emozioni, risorse, valori, limiti
Padronanza di sé, gestione
dei propri impulsi e risorse
Motivazione, spinta alla
realizzazione ed al
miglioramentoEmpatia,
consapevolezza emozioni ed
esigenze altrui
Abilità sociali, capacità di orientare le
risposte degli altri
IL MODELLO DI D.GOLEMAN
Due abilità e 5 dimensioni
COMPETENZE PERSONALI
COMPETENZE SOCIALI
IL MODELLO DI P. SALOVEY & J. MAYER
• in sé, negli altri, nelle arti, come si manifestano a livello fisico, di vissuto e pensiero
PERCEZIONE
COMPRENSIONE
• in sé e negli altri per raggiungere i propri obiettivi, per promuovere la comprensione, la crescita personale
GESTIONE
UTILIZZO
Già solo interrogandoci su questi aspetti possiamo avere un’idea di quanto sia complesso “essere emotivamente
intelligenti”…
• per guidare e assistere il pensiero, assumere punti di vista diversi, motivarsi
• capire le cause che le hanno generate, le loro relazioni, trasformazioni, miscele
QUALITA’ DELLA VITA
SALUTE
EFFICACIA PERSONALE
EFFICACIA INTERPERS.
“Non esiste resilienza senza intelligenza emotiva”
INTELLIGENZA EMOTIVA
IV° ASSUNTO DI BASE< ESISTONO EVENTI
CONTROLLABILI & INCONTROLLABILI >
“All’uomo nel Lager si può prender tutto, eccetto una cosa sola: la libertà umana di scegliere come affrontare una situazione imposta…il modo in cui si atteggia nei confronti delle limitazioni del suo essere imposte con violenza dall’esterno… L’uomo può cioè decidere se farà di una terribile situazione una mera condizione o una conquista interiore”. (V.Frankl)
EVENTO INCONTROLLABILE
INTERPRETAZIONE
RISPOSTA COGNITIVO EMOTIVA
RISPOSTA COMPORTAMENTA
LE
Ciò che abbiamo sempre il potere di “controllare” è il nostro modo di interpretare gli eventi
L’obiettivo ultimo non è quello di riuscire a cambiare gli eventi, di eliminare difficoltà, sofferenza ma di cambiare il rapporto che abbiamo con essi…ed essere così resilienti
“Se cambi il modo di guardare le cose…
…le cose cambieranno”
V° ASSUNTO< ESISTONO DUE
TIPI DI SOFFERENZA >
DOLORE [INEVITABILE]
REAZIONE ABITUALE[ATTACCAMENTO/
NEGAZIONE]
SOFFERENZA
[EVITABILE]
“Esistono due forme di sofferenza: quella generata dagli eventi in sé e quella che aggiungiamo in virtù del nostro bisogno di desiderare ciò
che non abbiamo e di evitare ciò che non desideriamo” (A.Chan)
Il resiliente non nega o rifiuta il dolore ma agisce sulla sofferenza
• Accettando il dolore senza esserne travolto – vs tollerare • Agendo respons-abil-mente sulla sua interpretazione degli eventi
ACCETTARE SIGNIFICA PRENDERSI CURA“Significa non essere contro o a favore di essa ma
‘essere con’ “
In che modo?
“Non descriviamo il mondo che vediamo
ma vediamo il mondo che descriviamo”
Ciò che abbiamo sempre il potere di “controllare” è il nostro modo di interpretare gli eventi, il significato che gli
attribuiamo
L’obiettivo ultimo non è quello di riuscire a cambiare gli eventi, di eliminare difficoltà, sofferenza ma di cambiare il rapporto che abbiamo con essi: questo
significa diventare più resilienti…
Bisogna aver Paura di Cambiare
per avere il Coraggio di Farlo.
COME DIVENTARE PIU’
RESILIENTI
COSA SIGNIFICA ESSERE RESILIENTI
“Che tu creda di farcela o no, avrai comunque ragione!”
(H.Ford)
Dall’Impotenza appresa alla resilienza
CAVIE
SITUAZIONE 1 L’animale non
poteva cambiare la situazione
SITUAZIONE 2
L’animale “sentiva” di non poterla
cambiare
IMPOTENZA APPRESA[Goleman & Mayer, 1965]
Condizione psicofisica in cui si ha perso ogni fiducia nella possibilità di essere arbitro/agente del proprio
destino.
CANI
UOMO[Hiroto, 1971]
Se sono convinto di non poter agire, gestire una data difficoltà, finirò per non fare nulla per cambiarla subendone lo stress maggiore.
Cortisolo elevatoDeficit Immunitario
Perdita pelo, appetito
Rallent. Psicomot.
[Goleman, 1975][Morris, 1981]
Vi viene in mente un esempio personale di “impotenza appresa”?!
Quand’è stata l’ultima volta che vi siete sentite “molto stressate”? Cosa caratterizza le vostre
situazioni stressanti?
RICHIESTE EST/INT
STRESS
Condizione psicofisica che si sviluppa nel momento in cui il ss si rende conto della discrepanza tra richieste e risorse a disposizione (Lazarus, 1991).
[“tensione cui viene sottoposto un materiale”]
PERCEZIONE CONTROLLORISORSE
DISPONIBILI (PERCEPITE)
IMPOTENZAAPPRESAVICARIA
INDIVIDUALE
DI GRUPPOAVVERSITA’STABILI
DURATURECOSTANTI
Ricordiamoci che anche l’impotenza deriva dal nostro bisogno innato di di dare un senso (spiegazione) a tutto ciò che ci
circonda e ci accade.
Come siete soliti affrontare queste situazioni?
“Sforzi cognitivi e comportamentali [emotivi] per trattare specifiche richieste, interne o esterne, valutate come eccessive per le risorse della persona [non necess. azioni riuscite]” (Lazarus, 1991).
COPING
Volte a cogliere potenziali segnali di pericolo, a gestire anticipatamente l’attivazione emozionale etc.
EMOTION FOCUSEDDirette alla regolazione
emotiva successiva all’esperienza stressante.
PROBLEM FOCUSEDVolte alla rimozione delle
cause dello stress.
STRATEGIE ATTIVE
In quale delle suddette categorie di coping proposte collochereste le vostre? Funzionano bene?
STRATEGIE PROATTIVE
RESILIENZ
A
RESILIENZA
IM-PERMANENZA DEL NEGATIVO
“La capacità di un metallo di
resistere alla forza applicate ad esso”
MOTIVAZIONE A “FARE”
DETERMINAZIONEPROATTIVITA’
INDIVIDUI & TEAM di SUCCESSO
SELFEFFICACY
Ciò che credo di poter fare influisce sul mio stato emotivo, sulla mia motivazione a fare, sulle azioni che scelgo di intraprendere.
• Capacità di trovare cause temporanee e specifiche alle avversità. • E’ la capacità di trarre maggiore motivazione proprio dalle sconfitte, dai fallimenti, dagli eventi critici o traumatici.
PERCEZIONE DELLE PROPRIE RISORSE, POTENZIALITA’, STRUMENTI OPERATIVI E CONOSCITIVI
Avere forti convinzioni di controllo non garantisce il raggiungimento dell’obiettivo ma induce all’impegno, alla perseveranza, alla
tolleranza di fatica e frustrazioni attenuando lo stress ed aumentando le probabilità di riuscita.
PERMANENZATempo
PERVASIVITASpazio
STILE EPSLICATIVO
TRANSITORIO PERMANENTE SPECIFICO PERVASIVO
RESILIENTE INSUCCESSO SUCCESSO INSUCCESSO SUCCESSO
DEPRESSOPESSIMISTA
SUCCESSO INSUCCESSO SUCCESSO INSUCCESSO
STILE ESPLICATIVO RESILIENTE
Il ss resiliente tende a leggere gli eventi negativi come momentanei e circoscritti.
SALUTEPERFOMANCE
“E’ sperare la cosa più difficile. Disperare è facile” (C.Peguy)
LOCUS OF CONTROL
Di fronte a uno stress - es.fallimento - il resiliente non pensa “non ho la stoffa” oppure “capita sempre a me” ma è convinto che impegnandosi di più riuscirà ad affrontare meglio la situazione.
RISTRUTTURAZIONE COGNITIVA
Il ss resiliente interpreta frustrazioni, sconfitte e difficoltà come opportunità di miglioramento (“Cosa posso trarne?”)
LOCUS OF CONTROL
INTERNO ESTERNO
RESILIENTE SUCCESSO
-
DEPRESSO INSUCCESSO SUCCESSO
LE TAPPE DEL CAMBIAMENTODOLORE
SOFFERENZA
ACCETTAZIONE RESPONS-ABILITA’
NUOVO BISOGNO MOTIVAZIONE
VISIONESPERIMENTAZIONE
INTEGRAZIONE
CAMBIAMENTO
Vediamo ora gli strumenti per realizzarlo
CONSAPEVOLEZZA MATRICE DI SIGNIFICATI
RICONOSCERE I PERCORSI EMOZIONALI
APRIRE LA SCATOLA DEI BISOGNI
RE-VISIONE
PIANO DI AZIONE
GLI STRUMENTI DEL CAMBIAMENTO
Prima di iniziare vediamo perché funzionano…
CAMBIARE E’ POSSIBILEIl contributo delle neuroscienze
IL CERVELLOQuello che dobbiamo sapere sul cervello per diventare più resilienti
25 MILIARDI DI NEURONI
10-150.000 SINPASI CIASCUNO
“La nostra esperienza della realtà è costruita da pattern di attività di gruppi neuronali” SIegel
MOTORIA
SOMATOSENSORIALE
PREMOTORIA (verbalizzazione)
PREFRONTALE(Decisioni, Immaginazione,
Programmazione, Ragionamento, Memoria di Lavoro)
VISIVA PRIMARIA
UDITIVA PRIMARIA
Aree cerebrali specifiche possono assumere funzioni di aree cerebrali diverse (es. taxisti/violinisti): plasticità neuronale. Quanto impiegate a guardare a dx quando attraversate la strada a Londra?
L’ESPERIENZA MODIFICA IL CERVELLO
I nostri pensieri, emozioni, azioni derivano dall’attivazione di pattern neuronali che tendono a stabilizzarsi nel tempo a seguito di specifici processi chimici.
“NATURALE” RESISTENZA AL CAMBIAMENTO
I MITI DA SFATARE SUL CERVELLO
• Non esistono aree cerebrali che “agiscono” da sole (es. vista) • Emozione e cognizione sono funzioni mediate da circuiti cerebrali distinti ma strettamente interdipendenti tra loro.
AGIRE SULLE EMOZIONI SIGNIFICA AGIRE SULLA COGNIZIONE E
VICEVERSA
IL CERVELLO EMOTIVOIl sistema limbico svolge un ruolo fondamentale
nell’elaborazione di ogni nostro pensiero, messaggio, decisione, azione
STIMOLOINT/EST
RISPOSTA AUTOMATICA
TALAMO
AMIGDALAMEM.EMOTIVA INC [DPTS]
IPPOCAMPO RICORDO EMOTIVO [Amnesia Inf.]
RISPOSTA PONDERATANEOCORTECCIA[Emozioni – Azioni - Decisioni – Linguaggio]
[Emozioni – Azioni - Decisioni – Linguaggio]
Rispondiamo ad uno stimolo ancor prima di sapere cos’è
e di esserne consapevoli
MEMORIAATTENZIONEPERCEZIONE
CERVELLO & RESILIENZA“Il diverso livello di attivazione di un dato circuito cerebrale ne determina
il livello di contributo allo stato emotivo/mentale in quel dato momento” (Siegel)
Modificare stabilmente l’interpretazione di un evento, una risposta emotivo-comportamentale significa:
- Creare nuove connessioni sinaptiche e cluster di attivazione neuronale
- Aumentare la sensibilità di attivazione di gruppi neuronali
- Disattivare certi pattern neuronali
Imparando a modulare la nostra risposta emotiva non agiamo sulla reazione automatica ma modulandone l’espressione agiamo,
bloccandolo, sul feedback retroattivo che rinforzante dell’emozione stessa
STIMOLO
INTELLIGENZA EMOTIVA
CONSAPEVOLEZZAPERCORSO EMOTIVO
BLOCCO RETROAZIONE EMOTIVAGrazie soprattutto lobi prefrontali
• Attivazione altro percorso• Riduzione neurotrasmettitori rilasciati• Coinvolgimento altri gruppi neuronali• Integrazione funzioni cerebrali
Che ciò sia possibile, lo vediamo già quando siamo particolarmente “sereni” o “stressati”:
La Nostra risposta agli stessi stimoli è diversa!!
Anche le neuroscienze confermano che sviluppare la resilienza è possibile
Riconoscere che un dato stimolo riattiva in noi un certo stato della mente, consente di metterci cella condizione di poter scegliere una risposta diversa reclutando/attivando o creando rappresentazioni
diverse, attivando altri circuiti, creando nuove connessioni sinaptiche…imparando ad essere più resilienti
E’ l’interpretazione, la spiegazione dell’evento, del momento di crisi e difficoltà e non l’evento in
sè.
COSA CARATTERIZZA IL
SOGGETTO RESILIENTE
[Joe Simpson]
EVENTO INTERPRETAZIONE STATO EMOTIVO
PROATTIVITA’PERSISTENZACREATIVITA’
I ss (resilienti) sono in grado di fornire ogni volta spiegazioni “costruttive/funzionali” al benessere e/o al raggiungimento dei loro
obiettivi.
“Il pessimista pensa che le cose gli vadano sempre male e che non avrà mai ciò che desidera. Il resiliente sa che
ogni tanto le cose possono andare male e che può succedere di non ottenere ciò che vogliamo ma non si
concentra solo su questo”
.
Thomas Edison non riusciva a trovare un materiale con cui costruire il filamento interno senza che bruciasse
all’accensione...…fece più di 5.000 tentativi.
“Ho solo scoperto 10.000 modi in cui non funzionerà”
[ 1.093 BREVETTI A SUO NOME ]
Dato in adozione appena nato, nel 1976 fonda la Apple vendendo un furgone, una calcolatrice e lavorando in garage. Nel 1977 lancia Apple II e l’azienda viene quotata in borsa.
Nel 1984 dopo lo scontro con Scullay viene destituito dal CDA della Apple. Nel 1986, a soli 30 anni, fonda Next, acquista Pixar. Nel 1996 viene richiamato in Apple.
Diagnosi di tumore maligno nel 2004. Lancia l’Ipone nel 2007 e l’Ipad nel 2011. Muore nel 2012
Ericcson & Charness (1994): gli atleti migliori sono quelli che rivelano un locus of control interno (risultati analoghi con i malati di cancro, Klopfer – 1957):
• Sono più motivati• Considerano la sconfitta parte del gioco
Se falliscono non pensano “non ho la stoffa”, “è colpa di…”, ma sono convinti che impegnandosi di più miglioreranno la loro prestazione.
ATLETI CON L.O.C. INTERNO
• Ricercano alibi• Ricercano soluzioni “magiche” (es.
droghe)• Dipendono molto dalla “logistica” di
gara
Alberto Ceriani (n.1969), non vedente, conclude una gara di Ironam vale a dire 3,8 km di nuoto + 180 km in bici + 42,195 km di corsa
Socio fondatore di una società di costruzione di impianti di riconversione di rifiuti. Riesce nell’impresa della Four Deserts: correre in autosufficienza nei deserti più duri del mondo – Gobi, Atacama, Sahara, Antartide - in un anno per un totale di 1.000 km. Nessuno l’aveva mai fatto prima…F.Galanzino
Fabrizio Macchi: a 13 anni viene ricoverato in ospedale dove rimane per ben 3 anni e gli amputano una gamba subendo 17 interventi per un osteosarcoma al ginocchio. Ha migliorato per 4 volte il record dell’ora di ciclismo su pista ed ha preso la medaglia di bronzo nell’inseguimento individuale su pista alle paraolimpiadi di Atene
“Tutto ciò che abbiamo nella vita sono degli istanti.
E in quegli istanti tutti possiamo essere liberi. Basta fare una scelta. Tra la paura e la forza.
Tra la resa e la determinazione”. (R.Bandler)
LE PERSONE RESILIENTI NON SONO “GENETICAMENTE” DIVERSE DA NOI
ABBIAMO UN INNATO BISOGNO DI INTERPRETARE GLI EVENTI
[Non esistono eventi positivi/negativi ma piacevoli/spiacevoli]LA RESILIENZA AFFONDA LE RADICI NEL NOSTRO MODO DI
INTERPRETARE UN DATO EVENTO
Le dimensioni di base dell’approccio interpretativo sono:• Permanenza/Pervasività• Causalità Interna/Esterna• Ristrutturazione Cognitiva
L’INTERPRETAZIONE DELL’EVENTO INFLUENZA LA NOSTRA RISPOSTA & CAPACITA’ DI APPRENDERE DALL’ESPERIENZA
TUTTE LE EMOZIONI SONO INFORMAZIONI.IL RESILIENTE PROVA RABBIA E TRISTEZZA COME “NOI”.
STILE ESPLICATIVO
Quanto valuto Permanente – nel tempo – l’evento/la causa che ho individuato? Quanto valuto Pervasivo - in altri contesti – l’evento/la causa? Quante e quali spiegazioni alternative possibili potrei dare?
REAZIONE EMOTIVA
RISTRUTTURAZIONE COGNITIVA
Che tipo di emozioni sto provando? Che legame c’è tra ciò che sto provando e la spiegazione che do dell’evento? Se e come sto gestendo il mio stato emotivo? E’ soddisfacente o ci sono altre modalità?
Che tipo di Causa - Interna o Esterna – attribuisco all’evento? Quali e quante prove ‘tangibili’ ho a sostegno di questa attribuzione?
Come posso cambiarla in modo “funzionale” così da sentirmi meglio (es. completare un lavoro, raggiungere un mio obiettivo etc.)?
ATTRIBUZIONE CAUSALE
Fai una lista di 20 cose che apprezzi e delle quali sei grata. Puoi includere aspetti del tuo corpo, del tuo modo di essere, qualità del tuo carattere, parti della tua vita, del tuo lavoro, persone, animali, cibi, musica etc. il cui pensiero ti rende felice. Leggi la lista più volte al giorno e quando senti che stai cadendo nella trappola del “virus delle 3P dell’Infelicità” rileggi la lista e poi, rispetto alla situazione presente chiediti:
• È veramente sempre/mai cosi?• Come sto personalizzando la situazione? Che prove ho?• Quanto permanente nel tempo la sto immaginando?• Quanto la sto generalizzando/o permettendo di invadere altre aree della mia vita?• Quali interpretazioni alternative potrei costruire? Che alternative ho?
D’ora in poi, ogni volta che vi trovate ad affrontare un momento difficile provate a rispondere a tutte le
domande precedenti e annotate le vostre riflessioni.
THANKFULNESS LIST
MEDITAZIONE DI CONSAPEVOLEZZA &
RESILIENZA
“Meditare è l’arte del ricominciare”
I pensieri travolgono la nostra capacità di vedere che i pensieri…
…sono solo pensieri
SATIE’ un’attenzione non giudicante e partecipe, cioè connessa a ciò a cui si rivolge lo sguardo
E’ la coltivazione di un atteggiamento e non la ricerca di un’esperienza
INCESSANTE PROLIFERAZIONE MENTALE [ “costruiamo” la realtà sempre in termini noti o
abituali]
INDIPENDENTE dall’interesse “innato” per un dato oggetto e quindi “attiva” (per questo si comincia a praticare sul respiro, sul camminare, gesti ordinari, privi di ‘specialità’). L’attenzione classicamente intesa è “passiva” nel senso che si rivolge ad oggetti che suscitano di per sè il nostro interesse…poi svanisce.
“Meditare è non far nulla con la massima concentrazione”
PARTECIPE nel senso che non rifiuta (avversione) né si identifica (attaccamento) con ciò che osserva.
NON GIUDICANTE nel senso che non esprime un giudizio di positivo/negativo, giusto/sbagliato etc.
“Sati è puro guardare, puro osservare, attenzione nuda”
NON CONCETTUALE cioè non opera attraverso parole, simboli immagini o concetti.
OBIETTIVO SATI
Sostituire l’attività del credere nei propri pensieri (generati da
un’emozione) con l’attività dell’osservazione dei medesimi
Lasciar andare i pensieri circa le condizioni nelle quali ci piacerebbe essere o non essere, “accettare” (attivo) ciò che si
ha/non ha/è/non è attraverso la non identificazione con l’io-mio-me.
SATI RICHIEDE UN LAVORO SULLE EMOZIONI
Non è la ricerca di un’ emozione in particolare (piacevole/spiacevole), piuttosto osservare la nostra perenne tendenza
ad identificarci con le emozioniNel Dharma, infatti, la felicità non è un’emozione bensì uno stato che deriva dal trascendere l’io-mio-me.
PAURA/RABBIA
• Esserne “consapevoli” significa, innanzitutto, riconoscere in noi un forte desiderio di allontanarci/attaccarci ad esse. • Per prima cosa sarà, quindi, necessario riconoscere e “intaccare” il nostro disappunto/identificazione con il provare rabbia/paura
“Sapere qualcosa è diverso dall’esserne consapevole”
MENTE GIUDICANTE
CONSAPEVOLEZZA NON GIUDICANTE
[Separa, crea tensione] [Disidentifica, pacifica]
“Sati sIgnifica essere attenti a quello che c’è, così com’è, nel momento in cui c’è” (C.Pensa)
Es. Dire ‘io sono arrabbiato’ passa attraverso il concetto di “io” e di identificazione con la rabbia. Consapevolezza della rabbia significa, invece, entrare nelle sensazioni fisiche, mentali che insorgono momento per momento, senza verbalizzarle né giudicarle.
L’obiettivo è riuscire a “dire che c’è la paura ma io non sono la paura
BREATH