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RESOCONTO INTEGRALE Sedut a n. 133 Martedì 30 ottobre 2013 · giornale del 23 di ottobre, un...

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Atti consiliari Assemblea legislativa IX LEGISLATURA - SEDUTA N. 133 DEL 30 OTTOBRE 2013 1 RESOCONTO INTEGRALE Seduta n. 133 Martedì 30 ottobre 2013 PRESIDENZA DEL PRESIDENTE VITTORIANO SOLAZZI INDI PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROSALBA ORTENZI INDICE Comunicazioni del Presidente ..................... 3 Processo verbale (approvazione) Proposte di legge (annuncio) Mozioni (annuncio) Nomine (annuncio) Congedi (annuncio) Comunicazioni ai sensi dell’art. 35, VI com- ma, del Regolamento interno Presidente .................................................. 4 Francesco Acquaroli (CDM) ....................... 4 Moreno Pieroni (PSI) .................................. 4 Giulio Natali (CDM) ..................................... 4 Sull’ordine dei lavori Presidente .................................................. 5 Massimo Binci (SEL) .................................. 5 Enzo Giancarli (PD) .................................... 5 Comunicazioni del Presidente della Giunta regionale in merito alla situazione della Società Aerdorica Presidente .................................................. 5 Gian Mario Spacca (Presidente) ................ 5, 32 Giacomo Bugaro (PdL) .............................. 11 Erminio Marinelli (plMarche) ...................... 14
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Atti consiliari Assemblea legislativa

IX LEGISLATURA - SEDUTA N. 133 DEL 30 OTTOBRE 2013

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RESOCONTO INTEGRALE

Seduta n. 133Martedì 30 ottobre 2013

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE VITTORIANO SOLAZZIINDI

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROSALBA ORTENZI

INDICE

Comunicazioni del Presidente ..................... 3Processo verbale(approvazione)Proposte di legge(annuncio)Mozioni(annuncio)Nomine(annuncio)Congedi(annuncio)

Comunicazioni ai sensi dell’art. 35, VI com-ma, del Regolamento interno

Presidente .................................................. 4Francesco Acquaroli (CDM) ....................... 4

Moreno Pieroni (PSI) .................................. 4Giulio Natali (CDM) ..................................... 4

Sull’ordine dei lavoriPresidente .................................................. 5Massimo Binci (SEL) .................................. 5Enzo Giancarli (PD) .................................... 5

Comunicazioni del Presidente della Giuntaregionalein merito alla situazione della SocietàAerdorica

Presidente .................................................. 5Gian Mario Spacca (Presidente) ................ 5, 32Giacomo Bugaro (PdL) .............................. 11Erminio Marinelli (plMarche) ...................... 14

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Daniele Silvetti (CDM) ................................ 15Moreno Pieroni (PSI) .................................. 17Umberto Trenta (PdL) ................................ 18Enzo Giancarli (PD) .................................... 20Raffaele Bucciarelli (Fed. Sin.) .................. 21Massimo Binci (SEL) .................................. 23Mirco Ricci (PD) .......................................... 24Graziella Ciriaci (PdL) ................................ 25Giovanni Zinni (PdL) ................................... 27Enzo Marangoni (PdL) ................................ 29Luca Marconi (UdC) ................................... 30Francesco Massi (PdL) .............................. 31

Mozione n. 549ad iniziativa dei Consiglieri Natali, Romagnoli,Silvetti, Acquaroli“Incompatibilità incarico Direttore genera-le Asur”(Rinvio)

Presidente .................................................. 35Giulio Natali (CDM) ..................................... 35Umberto Trenta (PdL) ................................ 35

Proposta di legge n. 354ad iniziativa della Giunta regionale“Disciplina del controllo sugli atti degli entidel Servizio sanitario regionale. Modificaalla legge regionale 17 luglio 1996, n. 26‘Riordino del Servizio sanitario regionale’”

Proposta di legge n. 359ad iniziativa del Consigliere Comi

“Modifiche alla legge regionale 17 luglio1996, n. 26: ‘Riordino del servizio sanitarioregionale’ e disposizioni in materia di verifi-ca di compatibilità delle strutture sanitariee socio sanitarie”.(abbinate)(Rinvio)

Presidente .................................................. 36

Proposta di legge n. 361ad iniziativa della Giunta regionale"Approvazione dell’intesa tra la RegioneUmbria e la Regione Marche concernente ilriordino dell’Istituto zooprofilattico speri-mentale dell’Umbria e delle Marche”.(Rinvio)

Presidente .................................................. 36

Proposta di atto amministrativo n. 64ad iniziativa della Giunta regionale“Piano triennale per un sistema di interven-ti di cooperazione e di solidarietà interna-zionale 2013/2015. Legge regionale 18 giu-gno 2002, n 9, articolo 9”(Discussione e votazione)

Presidente .................................................. 36Adriano Cardogna (Verdi) ..................... 36,42, 43Umberto Trenta (PdL) ................................ 38Letizia Bellabarba (PD) .............................. 39Luca Marconi (UdC) ................................... 40, 42Luigi Viventi (Assessore) ........................... 43

Sigle dei Gruppi assembleari: Partito Democratico (PD); Popolo della Libertà (PdL); Italia dei Valori (IdV);Unione di Centro (UdC); Gian Mario Spacca Presidente (Presidente Giunta); Partito Socialista Italiano (PSI);Liste Civiche Italia (LcI); Verdi (Verdi); Federazione della Sinistra/PdC/PRC (Fed. Sin.); Per le Marche(plMarche); Sinistra Ecologia e Libertà (SEL); Lega Nord (LN); Misto (Misto); Centro Destra Marche (CDM);Scelta Civica (SC)

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La seduta inizia alle ore 10,10

Presidenza del PresidenteVittoriano Solazzi

Comunicazioni del Presidente

PRESIDENTE. Colleghi buona giornata,dichiaro aperta la seduta n. 133 del 29 otto-bre 2013. Do per letto il processo verbaledella seduta n. 132 del 22 ottobre 2013, ilquale, ove non vi siano obiezioni, si intendeapprovato ai sensi dell’art. 29 del Regola-mento Interno.

Comunico che sono state presentate leseguenti proposte di legge regionale :- n. 367 in data 23 ottobre, ad iniziativa della

Giunta regionale, concernente: “Normesul governo del territorio”, assegnata allaIV Commissione assembleare in sede re-ferente, al Consiglio delle Autonomie Lo-cali per l’espressione del parere ai sensidell’articolo 11, comma 2, lettera b), dellalegge regionale n. 4/2007 e al Consigliodell’Economia e del Lavoro per l’espres-sione del parere ai sensi dell’articolo 4,comma 1, lettera c), della legge regionalen. 15/2008;

- n. 368 in data 23 ottobre, ad iniziativa delConsigliere Solazzi, concernente: “Di-sposizioni per la valorizzazione e lo svi-luppo del Comparto forestale nella Regio-

ne Marche e norme per i demani pubblici,le proprietà collettive o domini collettivi egli usi civici”, assegnata alla III Commis-sione assembleare in sede referente e alConsiglio delle Autonomie Locali perl’espressione del parere ai sensi dell’arti-colo 11, comma 4, della legge regionale n.4/2007.Sono state presentate le seguenti mo-

zioni :- n. 580 della Consigliera Ortenzi “Giornata

mondiale dell’infanzia 20 novembre 2013"(ritirata con nota n. 9028 del 28/10/2013);

- n. 581 dei Consiglieri Giancarli, Silvetti,Binci, Bellabarba, Marconi, Acquaroli, Do-nati, Pieroni, Ricci, Comi, Sciapichetti“Conclusione del procedimento relativoall’Elettrodotto AAT ‘Fano-Teramo’”;

- n. 582 del Consigliere Bugaro “Case pro-tette per anziani”;

- n. 583 del Consigliere D’Anna “Grave sta-to di degrado della sede di Fano del Corponazionale dei Vigili del Fuoco”.Comunico inoltre che ho provveduto alla

seguente nomina :- con decreto n. 29 del 24 ottobre alla sosti-

tuzione di un componente nel Consiglioregionale dell’Economia e del Lavoro aisensi dell’articolo 2, comma1, lettera d),della legge regionale n. 15/2008.Hanno chiesto congedo i Consiglieri La-

tini, Comi e l’Assessore Malaspina.

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Comunicazioni ai sensi dell’art. 35, VIcomma, del Regolamento interno

PRESIDENTE. Ha la parola il ConsigliereAcquaroli.

Francesco ACQUAROLI. Vorrei un chia-rimento sulla questione della caccia allostorno che mi è stata posta da alcune asso-ciazioni rispetto ad una sentenza del Tribu-nale.

Vorrei capire quello che è accaduto esat-tamente, quello che è l’intendimento dellaGiunta rispetto a questo anche perché, og-gettivamente, una volta compresi profonda-mente i fatti accaduti, vorrei esprimere ungiudizio rispetto a questa questione che noncontribuisce a dare un’immagine chiara ri-spetto al programma.

PRESIDENTE. Consigliere Acquaroliqueste cose si fanno con un atto ispettivo,un’interrogazione, oppure in modo informalel’Assessore potrebbe dare una comunica-zione, però non lo vedo, appena arriva diròche c’è stata questa richiesta e, quindi, vimetterete in comunicazione.

PRESIDENTE. Ha la parola il ConsiglierePieroni.

Moreno PIERONI. Come ho anticipatonella riunione dei Capigruppo questa matti-na ho presentato un’interrogazione insiemead altri Consiglieri in merito all’argomentoche poc’anzi è stato sollevato dal Consiglie-re Acquaroli.

Credo sia un argomento che tocchi tuttala regione Marche, allora è opportuno chequesta interrogazione venga discussa nelprossimo Consiglio, con l’auspicio che pri-ma del Consiglio di martedì, la Giunta pren-da una decisione per riattivare la deroga allostorno che crea tantissimi danni all’agricol-tura.

PRESIDENTE. Va bene, stessa cosa, sel’interrogazione è stata presentata sollecite-

remo l’Assessore Giorgi a rispondere quan-to prima, perché mi rendo conto che i tempisono stretti rispetto all’oggetto dell’interroga-zione.

Ha la parola il Consigliere Natali.

Giulio NATALI. Chiedo che l’AssessoreMezzolani ci riferisca in merito a quello cheè successo all’Azienda ospedaliera MarcheNord, sul quale ho letto un suo intervento sulgiornale del 23 di ottobre, un comunicatostampa.

Già all’inizio del mese di settembre hochiesto all’Assessore Mezzolani di averequalche chiarimento su quello che era giàsuccesso nella provincia di Pesaro e Urbinoprima con l’arresto di determinati necrofori,con denunce di medici, poi con l’arresto diun pediatra, era la fine del mese di settem-bre, e l’Assessore Mezzolani mi rispose inquell’occasione che stavano approfonden-do.

Leggo nel suo comunicato stampa che ilgiorno dopo, era il 23 ottobre, attendeva lerelazioni dettagliate sull’accaduto, pensoche ci possa riferire non su quello che èaccaduto il 23 ottobre, ma su quello che èaccaduto all’inizio di settembre.

PRESIDENTE. Consigliere Natali stessodiscorso che ho fatto per il Consigliere Ac-quaroli, bisogna fare un’interrogazione,aspettare che l’Assessore ...

Giulio NATALI. Io prima di fare un’interro-gazione strumentalmente (...) non su que-sto, Assessore, io le sto riferendo, sto par-lando di un fatto che è avvenuto il 21 ottobresu cui lei è intervenuto il 22.

PRESIDENTE. Sulla segnalazione di-pende dalla disponibilità dell’Assessore ri-spondere, altrimenti siamo sempre nellastessa situazione bisogna presentare unatto ispettivo.

Stesso discorso, ne approfitto per quantoriguarda …, è entrata l’Assessore Giorgi lesegnalo le richieste dei Consiglieri Acquaroli

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e Pieroni in merito alla sentenza del Tar cheaccoglie il ricorso rispetto alla caccia allostorno.

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha la parola il ConsigliereBinci.

Massimo BINCI. Lo scorso Consiglio re-gionale ho chiesto che fosse messa in ca-lendario e oggi vorrei, se è possibile, unarisposta dell’Assessore in merito all’interro-gazione n. 1253 relativa alle quote sanitarie2013 ed alla convenzione per le residenzeprotette per anziani, legge 20/2001. Questoperché c’è la preoccupazione di molti Co-muni che nel 2013 dovranno integrare lerisorse.

Ricordo che le risorse sono state messedalla Giunta in accordo con i sindacati per il2011 ed il 2012, è rimasto scoperto il 2013.

C’è una forte preoccupazione dei Comu-ni anche perché c’è una indeterminatezzadei bilanci comunali se far fronte o meno aquesta quota.

E’ una quota sanitaria di spettanza dellaRegione, sarebbe importante che l’Asses-sore possa dare una risposta in merito.

PRESIDENTE. D’accordo ConsigliereBinci. Ha la parola il Consigliere Giancarli.

Enzo GIANCARLI. Chiedo l’iscrizione al-l’ordine del giorno della mozione n. 581 afirma di tutti i componenti della IV Commis-sione e di altri colleghi. La discussione alprimo punto della prossima seduta ed oggil’iscrizione.

PRESIDENTE. Va bene, non so a cosasi riferisca questa mozione, però va bene senon ci sono …

Enzo GIANCARLI. Chiedo scusa, l’ogget-to è: “Conclusione del procedimento relativoall’Elettrodotto AAT Fano-Teramo”.

PRESIDENTE. Ne abbiamo dato comu-nicazione? Bene, la richiesta in modo parti-colare qual è? Di metterla al primo postodelle mozioni o al primo posto ...

Enzo GIANCARLI. Presidente chiedo …

PRESIDENTE. Per capire la richiesta.

Enzo GIANCARLI. No, per carità, ci man-cherebbe, anzi la ringrazio per queste preci-sazioni che chiede, direi oggi l’iscrizione el’inserimento al primo punto dell’ordine delgiorno della prossima seduta.

PRESIDENTE. Al primo punto, quindi, di-rei di fare come abbiamo fatto per la mozio-ne n. 549 che è oggi all’ordine del giorno. Vabene? Se l’Aula è d’accordo per me non cisono problemi. Facciamo così la mettiamoprima degli atti nell’ordine del giorno dellaprossima seduta.

(Interrompe il Consigliere Perazzoli)

PRESIDENTE: Giustamente ConsiglierePerazzoli, io ho chiesto se sulla richiestal’Aula è d’accordo. Nessuno è in disaccordo,ne prendo atto, facciamo come abbiamofatto oggi.

Mi rendo conto che prima o poi questi atti:proposte di legge e atti amministrativi lidovremo approvare, oggi per esempio nonmi pare una giornata in cui ci porteremoavanti con l’ordine del giorno.

Intanto è bene cominciare, cominciamocon il punto 1, così come è stato chiesto lavolta precedente.

Comunicazioni del Presidente dellaGiunta regionale

in merito alla situazione della SocietàAerdorica

PRESIDENTE. Ha la parola, per le co-municazioni, il Presidente Spacca.

Gian Mario SPACCA. Presidente, colle-ghi Consiglieri, parliamo questa mattina di

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una delle infrastrutture più importanti per lavita della comunità economica e sociale del-la nostra regione a causa dell’allargamentodegli orizzonti geografici che toccano la no-stra economia, la nostra società.

Dobbiamo avere un atteggiamento di ri-gore, di prudenza, ma anche di ambizionerispetto a un elemento che può costituire ilsuccesso o l’insuccesso di tante attività del-la nostra comunità regionale.

In questo momento l’opinione pubblica eanche i Consiglieri sono alla ricerca di ele-menti di certezza rispetto all’andamento cheriguarda la gestione di questa infrastruttura,probabilmente le cose che dirò, da questopunto di vista, non saranno grandi novitàperché ripetutamente questa società,Aerdorica, che gestisce l’infrastruttura aero-portuale, è stata fatta oggetto di molte inter-rogazioni da parte vostra e i responsabilidella società più volte sono stati ascoltatinella IV Commissione, quindi, i dati che pe-raltro non sono differenti da quelli che i bilan-ci ufficiali presentano, non produrranno dellegrandi novità rispetto a cose che voi giàsapete.

Da parte mia cercherò di dare una letturache faccia capire qual è la strategia, il pen-siero strategico del Governo regionale ri-spetto all’evoluzione di questa partita.

Direi di cominciare dall’inizio degli anni2000, quando si capisce che l’aeroporto el’infrastruttura aeroportuale non può essereabbandonata a se stessa, ma deve entrarenel sistema infrastrutturale della nostra re-gione e si realizza un concerto di interessiche porta ad una governance condivisa diquesto aeroporto.

Una governance condivisa che ha piùsoggetti, da una parte c’è la Regione Mar-che, ma ci sono soprattutto gli imprenditoridella nostra regione che attraverso differentisocietà partecipano al capitale socialedell’Aerdorica, ci sono enti ed istituzioni lo-cali e ci sono le Camere di Commercio.

Di fatto questa storia nella mia ricostru-zione riparte dal 2003, quando la RegioneMarche possedeva il 19,4% del capitale so-

ciale, mentre i privati possedevano il 47%,quindi c’era una governance che, in qualchemodo, era riferibile al loro indirizzo, alle lorovalutazioni strategiche più degli altri soggettiche erano raccolti in un Consiglio di ammini-strazione composto addirittura di 9 membri,in cui ognuno era rappresentante della com-plessità del sistema che la compagine so-ciale definiva.

Il Presidente era Edoardo Mentrasti edera espressione della Regione Marche,l’Amministratore delegato era GiovanniSaronne, poi c’erano altre figure che, comeora vi leggerò, danno il senso della gover-nance condivisa: Sauro Pigliapoco, che cre-do fosse il Presidente della Provincia di Ma-cerata, Paolo Costanzi, il nostro PaoloCostanzi, Matteo Grifa, Franco Paoletti, Pa-olo Pasquini e Massimo Bianconi in rappre-sentanza di Banca Marche.

Questa governance assembleare si pro-trae fino al 2005 dove c’è un cambiamento, ilcambiamento avviene con la ricerca di unPresidente che fosse meno politico e piùtecnico e viene portato alla Presidenza Car-lo Amicucci. Anche qui però si mantienequesta governance molto condivisa con lapresenza di Ennio Pigini, Matteo Grifa,Sandro Stimilli, Annamaria Latini e MarcoBelardinelli.

La caratterizzazione di questi momenti incui insieme si cerca di rilanciare questastruttura è fatta da una situazione economi-ca e finanziaria molto pesante, la societàperde nell’esercizio 2003 4 milioni di euro,esattamente 3.978.000,00 euro, nel 2003perde 4 milioni di euro, arrotondo perchéripeto la cifra esatta è 3.978.000,00.

Nell’anno 2004 il bilancio certifica unaperdita di 6.633.986,00 euro, nel 2005 laperdita è di 5.376.000,00 euro e l’indebita-mento della società, nel 2005, raggiunge giài 22.560.000,00 euro, appesantendo note-volmente la gestione con gli oneri finanziariche questo comporta.

A questo punto entra in gioco una decisainversione di marcia che vede la Regione, inqualche modo, rendersi protagonista pro-

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prio perché si ritiene che questa infrastruttu-ra aeroportuale sia decisiva nel cambiamen-to di scenario che non ha più come riferi-mento, ripeto in termini economici e sociali,soltanto l’Italia e l’Europa, ma l’intero pianetae, quindi, si realizza una riduzione del capi-tale sociale che contestualmente con unrilancio porta la Regione ad incrementare lapropria posizione fino ad ottenere il 64% delcapitale sociale, cioè la Regione passa dal20% al 64%.

Nell’anno 2006 però le cose non migliora-no perché siamo a 4.206.000,00 euro di per-dita con ulteriore aggravamento della posi-zione debitoria della società Aerdorica.

In questo anno si decide un cambiamen-to radicale della governance cercando unamaggiore convergenza e una maggioresemplificazione in cui di fatto i soggetti chegestiscono concordemente la societàAerdorica sono sostanzialmente tre: la Re-gione, i privati e le Camere di Commercio.

Di fatto il Consiglio di amministrazione sicompone di tre elementi di cui il Presidentediviene il Segretario generale della Regione,o se volete il Direttore generale della Regio-ne, dott. Conti, i privati inseriscono il dott.Calzoni che è l’ex Direttore generale dell’Icee rimane Federico Weller come Consigliereche in precedenza aveva collaborato con lasocietà Aerdorica. E’ in questa fase che siinserisce la figura del Direttore generale cheviene definita nel dott. Morriale.

In questo anno i privati decidono direinvestire sull’aeroporto proprio a fronte diquesto cambiamento di governance cheaveva proceduto ad una semplificazione,aveva portato una semplificazione, e di fattoritornano ad avere il 49% della società, difatto una governance che porta la loro posi-zione ad avere una sorta di egemonia nellescelte della società Aerdorica.

Di fatto le cose migliorano in termini diesercizio, per lo meno, perché e qui do datiche voi conoscete, infatti sono stati portatialla Commissione consiliare, sono stati an-che citati prima dall’Assessore Viventi nellaveste di Assessore competente, poi credoultimamente dall’Assessore Giorgi.

Il bilancio migliora perché nel 2007 la per-dita scende, dopo i 4 milioni, i 6 milioni, i 5milioni, i 4 milioni di perdita degli anni prece-denti, a 2 milioni.

Nel 2008 scende a 890.000,00 euro, finoa diventare un bilancio con esercizio positi-vo nel 2009 con un valore di +65.000,00euro, e questo valore positivo si mantieneanche negli anni successivi che sono il 2010ed il 2011, esattamente nel 2010 il bilanciopresenta un valore positivo di 125.000,00euro e nell’esercizio 2011 64.000,00 euro divalore positivo.

La situazione peggiora decisamente nel2012 quando in questa fase di grave situa-zione economica, di crisi e di profonda re-cessione, nel 2012 ci troviamo di nuovo aduna perdita consistente di 3 milioni di euro.

In questa fase accanto ad un migliora-mento dei conti, ma con il peso dell’indebita-mento pregresso e degli oneri finanziari chene derivano, c’è anche un miglioramento delflusso dei passeggeri perché si passa dai408.000 unità dell’anno 2008 ai 610.000 del2011. La strategia che privati, Camere diCommercio e Regione Marche avevanopensato a partire dal 2007, visti gli investi-menti che erano stati fatti sull’aeroporto del-le Marche da parte del Governo e da parteanche della stessa società Aerdorica, è cheil punto di pareggio necessario per raggiun-gere un equilibrio effettivo, anche in conside-razione del profilo competitivo che nascevadal confronto con gli altri aeroporti, con glialtri aeroporti del territorio, in modo partico-lare quelli dell’Emilia Romagna, di Forlì, diRimini, di Pescara e di Perugia, fosse lanecessità di portare il numero dei passeg-geri almeno a un milione.

Diciamo che questo obiettivo a causadella recessione, probabilmente a causadella recessione soprattutto, non è statopossibile conseguirlo perché ci siamo fer-mati ai 610.525 passeggeri nel 2011 che poinaturalmente si sono ridotti nell’anno suc-cessivo al 2011 a causa, ripeto, di una situa-zione di recessione che ha appesantito tutti iservizi di carattere aeroportuale in ogni si-

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tuazione del nostro Paese, tanto che, voisapete, che gli aeroporti vicini a noi sono insituazioni di fallimento, Forlì, o di pre falli-mento, Rimini, in grande difficoltà negli altricontesti, si sono ridotti a 564.000 passegge-ri nel 2012 ed ulteriormente si stanno ridu-cendo, si può fare una stima che si ridurran-no ulteriormente, non arrivando a 500.000nell’anno 2013.

Sempre in questo periodo la societàAerdorica e quindi l’infrastruttura, ha cercatodi coltivare anche un’altra vocazione che nelfrattempo avevamo cercato di sottolinearecome indirizzo anche del Governo regionaleai nostri rappresentanti nel Consiglio di am-ministrazione, ovvero di coltivare la grandeforza manifatturiera della nostra regione,quindi lavorare sul fatto che molte mercinella nostra regione finiscono sui mercatiinternazionali, quindi, curare l’aspetto cargo.

In effetti questo è un risultato molto positi-vo che ha portato il volume delle merci da 5milioni, arrotondiamo, dell’anno 2005 ai 7milioni dell’anno 2011, anche qui con unregresso lieve perché passiamo da 7 milionia 6.900.000 nell’anno 2012.

Diciamo che la parte relativa al cargo èquella che maggiormente offre un profilo dimaggior resistenza pur nel profilo congiun-turale della crisi, tant’è che il nostro aeropor-to è considerato uno dei primi 10 aeroportid’Italia rispetto proprio al traffico delle merci,c’è chi lo colloca, a seconda del modo in cuivengono classificati questi dati, all’8°, chi al7°, però sicuramente è tra i primi 10 aero-porti d’Italia e questo è un elemento da con-siderare, soprattutto nella parte finale delleconclusioni che guardano al futuro che poifarò.

La nostra Regione, quindi, si è impegnatamolto insieme ai privati, insieme alle Came-re di Commercio, soprattutto alla Cameradel Commercio di Ancona, sull’aeroporto.Diciamo che la Regione ha corrisposto allasocietà in 8 anni a partire dall’anno 2005, 16milioni di euro, sono 2 milioni all’anno, direiche è una cifra che può sembrare alta, manon lo è a confronto con quello che le altreRegioni hanno fatto per i loro aeroporti.

Pensate che la Regione Sicilia eroga cin-que volte tanto per l’aeroporto di Trapani esono anche cifre che in relazione a quelloche noi stessi facciamo, rispetto ad altrearee del trasporto, sono da considerare inmaniera relativa. Ricordate che noi spendia-mo circa 125 milioni di euro per ferro e gom-ma in questa regione, per incentivare l’attivi-tà di questi soggetti pubblici o privati cheoperano nel trasporto su ferro e su gommae spendiamo 2 milioni ogni anno per incenti-vare il traffico merci, passeggeri e turisti delnostro sistema aeroportuale.

Accanto a questi 16 milioni di euro laRegione Marche ha speso, ha erogato, altri4.600.000,00 euro di fondi Fas, fondi struttu-rali, che sono andati a realizzare infrastrut-ture all’interno dell’aeroporto.

Un’altra partita che si aggiunge a queste,sto parlando di dati che partono dal 2005 finoad oggi, quindi 8 anni di maggiore impegno,chiamiamolo così, è quella in cui la RegioneMarche ha erogato 1.375.000,00 euro dalcapitolo che riguarda il turismo per realizza-re la promozione turistica. Faccio un esem-pio molto chiaro, se oggi noi abbiamo100.000 presenze di turisti russi nella nostraregione, dato 2013, aumentando da 20.000a 100.000 le presenze, questi sono dati og-gettivi che vengono riscontrati dall’Osserva-torio delle Camere di Commercio e anchedai dati che abbiamo nel sistema dei movi-menti della società Aerdorica, il merito sicu-ramente è di questo investimento che è sta-to fatto dal capitolo del turismo della nostraRegione, ma il dato del turismo russo non èsoltanto l’unico, perché questi sono dati chesi riferiscono anche al nord Europa: Olanda,Finlandia, Svezia, ma anche ai Paesi piùlontani, come Cina, turisti che, se non cifosse un aeroporto, non arriverebbero pro-babilmente mai nelle Marche.

Se poi, vi anticipo un dato, quest’anno ilnostro turismo presenta dei dati di equilibrionelle presenze, mi dispiace che non ci sia ilConsigliere Latini, non negativi ma positivi, ilmerito è proprio degli stranieri che sono ve-nuti a compensare la perdita di presenza

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degli italiani, quindi, questo elemento è ilfrutto anche dell’azione che l’infrastrutturaaeroportuale ha consolidato.

Questo impegno costante che è statofatto a partire dal 2005, ha consentito diconcludere nell’anno 2009 una cosa moltoimportante che è la convenzione con l’Enacper l’ottenimento della concessione di 35anni della infrastruttura aeroportuale. Que-sto è molto importante perché consenteuna programmazione in un tempo moltolungo e consente anche di organizzare l’in-debitamento, che è la parte più pesante inquesto momento che grava sull’infrastruttu-ra, in un arco temporale molto prolungatonel tempo, quindi, trasformare debiti chesono consegnati in un arco temporale moltobreve, in un periodo più lungo avendo ap-punto questa concessionetrentacinquennale.

La convenzione è stata approvata dalMinistero con decreto del marzo 2013 ed èstata registrata alla Corte dei Conti il 31luglio 2013, forse la concessione oggi rap-presenta il principale asset della societàAerdorica e della infrastruttura aeroportualedelle Marche perché consente di presentar-si al mercato con un valore aggiunto chenessun altro in Italia possiede. Il raggiungi-mento di questo obiettivo ha comportato no-tevoli investimenti per allinearsi ai parametried agli standard che l’Enac richiedeva perdare questa concessionetrentacinquennale. Tant’è che l’ulteriore in-debitamento che la società Aerdorica haregistrato arrivando oggi a 32 milioni di euro,deriva proprio dagli investimenti che sonostati prodotti per raggiungere l’obiettivo dellaconcessione trentacinquennale.

Una concessione che, ripeto, ha un valo-re di asset patrimoniale molto elevato che siaggiunge proprio agli asset fisici che costi-tuiscono l’architettura sistematica dell’aero-porto delle Marche che si aggiungono anchead altri due elementi da non sottovalutare, esu cui riprenderemo poi le considerazionifinali, uno è la posizione geografica al centrodell’Adriatico, e sapete quanto in questo

momento il sistema Adriatico sia nella atten-zione dell’Europa e nella disponibilità di ac-cedere anche a fondi per la sua infrastruttu-razione; due, forse ancora più importante, elo abbiamo verificato, gli interessi, capitolo aparte che poi riprenderemo, che insistonosull’aeroporto delle Marche, quindi, sulla so-cietà Aerdorica perché non esiste in Italiaun’infrastruttura che logisticamente si inseri-sce in un sistema integrato come quello chesi definisce nell’area tra Falconara e laVallesina ed il porto di Ancona, ovvero il fattodi avere congiuntamente sullo stesso territo-rio, un porto, un aeroporto ed un interporto èun asset di un valore straordinario che destal’attenzione e l’interesse di una molteplicitàdi soggetti.

Questi sono i dati che costituiscono glielementi essenziali di questa società a cuibisogna aggiungere che la stessa società, apartire dal 2010, ha risentito in maniera mol-to forte, come tutte le altre aziende del terri-torio regionale, della crisi di liquidità, quindi,del credit crunch delle banche e, in questomomento, la società, con una stimaprudenziale al netto di tutti i crediti che sonoin contestazione, cioè quelli riferiti a partitecome Club Air o Alitalia, di fatto e con unabbattimento ulteriore prudenziale del 25%ha un credito di 8 milioni di euro e il fabbiso-gno finanziario, quindi, la liquidità, in questomomento, è sicuramente l’aspetto più criticodella gestione della società, resa ancora piùgrave, ripeto, dalla perdita di esercizio 2012,dopo 3 esercizi positivi.

A fronte di questo quadro abbiamo regi-strato una cosa che non ci ha fatto sicura-mente piacere, ovvero il fatto che tutti gli altrisoci se ne siano progressivamente filati,questo non credo che faccia onore al pattoche avevamo sottoscritto all’inizio quandoabbiamo definito una governance condivisaper cui dovevamo insieme, nella buona enella cattiva sorte, come si suole dire, affron-tare le vicende relative alla societàAerdorica.

A fronte della recessione, a fronte dellacrisi economica, la Regione è rimasta sola

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di fatto a gestire la società Aerdorica rag-giungendo l’80% del capitale sociale. In que-sto momento la Regione ha l’80% del capi-tale sociale e se noi abbiamo l’80% del capi-tale sociale qui cambia anche la governan-ce, nel senso che non è più una governancecondivisa a più soggetti, ma diventa unagovernance in cui l’egemonia la detta la Re-gione Marche e il primo significato di questocambiamento è stato proprio nella composi-zione del Consiglio di amministrazione chea questo punto era composto, prima delledimissioni del Presidente Sagripanti, a parti-re dal 16 di luglio di quest’anno, dal Presi-dente Sagripanti, dal Consigliere Costanzi edal Consigliere Talarico, due dirigenti dellanostra Regione.

Nel momento in cui il PresidenteSagripanti ha dato le sue dimissioni è venutala surroga con Costanzi che ha assunto protempore la reggenza della societàAerdorica, reggenza che dovrà terminare l’8novembre con la nuova assemblea.

Qui guardiamo al futuro, a come voglia-mo andare a questa assemblea in una si-tuazione così pesante. Io direi che noi ricon-fermiamo il valore strategico dell’aeroportonon può vivere la nostra regione senza ave-re una infrastruttura di questo tipo che so-stiene tutto il sistema infrastrutturale e indu-striale delle Marche, come pure, nel mo-mento in cui abbiamo deciso di puntare for-temente al turismo come secondo motore dicrescita e di sviluppo, non possiamo nonavere un’infrastruttura aeroportuale che ciconnetta con i flussi turistici che sono inmaggiore incremento, che non sono quelliitaliani o europei, ma quelli che appartengo-no al sistema planetario.

Noi riconfermiamo, come Regione, indi-pendentemente dal fatto che abbiamo unagovernance egemonica in questo momentosull’aeroporto, il desiderio di continuare adinvestire e sostenere l’aeroporto delle Mar-che. Cerchiamo naturalmente una via chesia coerente con la fase congiunturale chestiamo vivendo, non è pensabile rilanciare,come è avvenuto nell’anno 2004-2005, una

strategia espansiva che punti ad un milionedi passeggeri, puntiamo alla strategia diconsolidamento, puntiamo ad una strategiadi consolidamento mirata su determinatisegmenti che sono quelli che ho detto pri-ma: espansione del traffico merci, a soste-gno del sistema manifatturiero regionale,espansione del traffico turistico, a sostegnodel sistema turistico regionale.

Questo comporta la necessità di fare al-cuni investimenti, innanzitutto di pensare ilnostro aeroporto in maniera integrata conl’interporto ed il porto. Questo significa crea-re le interconnessioni che non ci sono statefino adesso con queste altre infrastrutture,perché queste infrastrutture poi definisconola possibilità di espandere le attività sia intermini di merci che in termini di trafficoturistico.

L’altro obiettivo è quello di utilizzare glispazi attualmente disponibili, pensati per unmilione di passeggeri, che più appropriata-mente possono essere utilizzati per la metàdi quei passeggeri pensati, quindi utilizzarliper altre attività in modo da aumentare, co-m’è la storia di tutti gli altri aeroporti chehanno successo, utilizzare nei bilanci regio-nali per realizzare un equilibrio e, se possibi-le, una risposta positiva agli esercizi finan-ziari, ed utilizzarli per attività no fly. In questomomento è in corso di completamento larealizzazione di un centro commerciale sulcorpo centrale dell’infrastruttura aeroportua-le finalizzato a promuovere ed a distribuire laproduzione manifatturiera regionale.

Queste sono le linee che discuteremocon chi sarà chiamato a far parte del nuovoConsiglio di amministrazione.

L’idea che abbiamo del nuovo Consigliodi Amministrazione è di ricorrere, anche quiad una cosa molto semplice ed essenziale,ad una organizzazione di tipo funzionale,ovvero vista la situazione all’aeroporto el’obiettivo che ci siamo dati, che è quello delconsolidamento, cominciare dal consolida-mento finanziario, cioè mettere alla Presi-denza dell’Aerdorica una persona che sap-pia di finanza e che sappia avere un dialogo

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con le banche in modo tale da fare quelleoperazioni che prima dicevo, cioè ricontrat-tazione dei debiti e sviluppo di un’azione cheabbia nel suo coor la ricontrattazione dellasituazione finanziaria. Stiamo cercando unafigura di questo tipo, di elevata professionali-tà e di grande esperienza, di massimo rigo-re morale.

Seconda cosa, gli altri due membri delConsiglio di Amministrazione dovrebberoavere un profilo di carattere tecnico-produtti-vo e venire dal mondo aeroportuale, e laterza figura, una figura di carattere commer-ciale, che sappia sviluppare l’attività di tipocommerciale, lasciando fuori qualsiasi altravalutazione, quindi trovare delle figure chesiano competenti in relazione agli obiettiviche ci proponiamo.

La considerazione finale riguarda gliaspetti che sono sui giornali in questi giorniche riguardano la vicenda relativa al Diretto-re generale Marco Morriale, che comunquela si pensi, è destinata ad incidere in modomolto limitato rispetto alla strategia che stia-mo immaginando e che avevamo immagi-nato prima ancora che questi eventiaccadessero.

Abbiamo un dirigente che secondo l’ipo-tesi accusatoria ha utilizzato risorse dellasocietà a proprio vantaggio e ha utilizzato inmaniera superficiale i mezzi che aveva adisposizione della sua società, questo lodico, Consigliere Trenta, con grande consa-pevolezza, nonostante gli inviti formali e so-stanziali che, attraverso il Presidente o at-traverso i Presidenti, erano stati inviati, for-mali significa lettere scritte, come quelle del-l’Assessore Viventi o richiami che sono statiprodotti in Giunta perché anche la gestionedella società Aerdorica si allineasse a quellascelta, a quella linea di conduzione di so-brietà e riduzione delle spese che caratteriz-za il Governo regionale, il Consiglio regiona-le.

Noi eravamo parte di una società che inqualche modo, pensavamo, dovesse corri-spondere allo stile che avevamo assuntoall’interno delle istituzioni, non è dignitoso

credo che il Presidente di una società parte-cipata viaggi, come poi abbiamo detto, conuna Audi 7 ed il Presidente del Consiglioregionale o della Giunta regionale vada ingiro con una Delta, proprio a significare an-che il momento che la nostra comunità vive,un momento di sofferenza molto grande.

Queste cose sono state, ripeto, formaliz-zate, e sono state sostanzialmente accom-pagnate anche da considerazioni e da indi-rizzi dati dalla Giunta regionale che sonostati disattesi, ma oltre questi elementi cisono anche altri elementi che in queste oresembrerebbero appalesarsi rispetto a cuinoi attenderemo la decisione dell’Autoritàgiudiziaria ma, in ogni caso, in attesa delladecisione dell’Autorità giudiziaria, non siamorestati con le mani in mano, il Direttore inquesto momento è stato sospeso ed è incorso una ricognizione su tutta la sua attivitàche valuteremo in profondità e che ci porteràpoi a prendere le decisioni che dovremoassumere.

In questo momento il mandato del Consi-glio di amministrazione è quello di vagliarel’operato del Direttore Generale per even-tualmente porre rimedio a possibili irregola-rità di carattere gestionale, a seguito di que-sto approfondimento e anche a seguito so-prattutto del risultato dell’udienza prelimina-re fissata davanti al Tribunale di Ancona, peril giorno 10 dicembre, sarà possibile assu-mere ulteriori e pertinenti determinazioni,dopo la sospensione che è già avvenutaimmediatamente non appena avuta notiziadalla Procura della Repubblica dell’avvio delsuo procedimento giudiziario.

PRESIDENTE. Grazie Presidente io hogià cinque iscritti a parlare. Ha la parola ilConsigliere Bugaro.

(Interrompe il Consigliere Bucciarelli)

Giacomo BUGARO. Io parlo dal mio po-sto ... lo faccio contento con poco …

(Il Consigliere Bugaro parla dai scrannidella minoranza)

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Giacomo BUGARO. Grazie collega per ilposto, evitiamo le sceneggiate.

Presidente la ringrazio di questo suo in-tervento perché, mentre parlava, mi ha con-sentito di ripercorrere in parte la mia mode-sta vita nelle istituzioni. Ero Consigliere co-munale ad Ancona quando iniziai ad interro-garmi ed ad interrogare sulle vicende relati-ve all’aeroporto di Falconara.

Vicende che sono state da sempre, perlo meno da quando io me ne sono occupato,con segno negativo, Ricordo le affermazionitrionfalistiche che venivano fatte sotto la ge-stione Amicucci, ma che erano, e noi lodicevamo, viziate da un fatto che quei datierano condizionati dalla congiuntura storicache l’aeroporto stava vivendo, cioè quella divendere cherosene per il Kossovo, per cuiriusciva ad avere, in quel momento, delleentrate aggiuntive che mascheravano il bi-lancio.

Dopo Amicucci venne Wender e tutta lavicenda di “E vola via”, ce la ricordiamobene, poi tutti i vari manager fino ad arrivareall’ultimo, Morriale.

Manager assistiti nel Consiglio di Ammi-nistrazione da vari personaggi di varie estra-zioni fino all’ultimo, Sagripanti. Tutti perso-naggi che nella loro biografia non avevanomai avuto una chiara e comprovata espe-rienza nel settore del trasporto aeroportuale.Nessuno! Né i Presidenti che sono statiespressione, per un lungo periodo,dell’azionariato privato, né quelli espressidal pubblico.

Voglio in questa fase ringraziare anche ladisponibilità dei funzionari della nostra Re-gione che sembrano utilizzati quasi cometappabuchi, mi riferisco a Costanzi aTalarico e via dicendo, in una vicenda in cuichiaramente potrebbero rischiare di esseretravolti, loro malgrado.

La realtà è che questo aeroporto non haavuto mai una missione strategica vera, sia-mo d’accordo Presidente, l’aeroporto di Fal-conara può essere strategico per lo sviluppodel nostro territorio, ma fino ad oggi non lo èmai stato. I dati di transito merci 12° posto,

passeggeri 27° posto in Italia lo dicono chia-ramente, anche tutti gli annunci a cui abbia-mo assistito in questi anni, arriva l’argentino,arrivano i cinesi, arrivano i turchi, è passatoGamberale, arrivano gli arabi, tutti sono pas-sati, ma c’è un dato di fondo, questo aero-porto così com’è strutturato non è attrattivoe spiego il perché. 560.000 transiti, 400.000sono marchigiani, 160.000 sono gli stranieriche andando e venendo sono la metà, quin-di, sono 80.000, non c’è outlet che possareggersi su 80.000 transiti. I marchigianivanno già negli outlet che ci sono nelle Mar-che, non aspettano di andare in quello del-l’aeroporto, posto che in genere negli outlet,in tutto il mondo e presumo che le Marchenon facciano differenza, si compra al ritor-no, non all’andata e, quindi, mettere su unastruttura per prodotti marchigiani, che po-trebbe essere una buona idea, è assoluta-mente prematura con questi dati di transito.Non c’è investimento che si possa reggeresu 80.000 stranieri in transito.

Qual è la vera unica missione fino ad oggiassolutamente non presa in considerazionedai vari manager che si sono succeduti e,mi viene da dire, anche approfittati dell’aero-porto di Falconara? E’ il settore cargo espiego il perché. Nella dorsale adriatica tran-sitano 77.000 tonnellate circa di merci, an-che in costanza di questa crisi, e gli uniciaeroporti veri ..., non parliamo di cargo neitermini in cui mi rispose Morriale, cioè iltrasporto dei pacchi, quello è un’altra cosa.Quelli sono i corrieri, il cargo è il trasportodelle merci prodotti dalle industrie del territo-rio ed è una cosa completamente diversa.

Non è Fedex, non è Ups, è un’altra cosa,il cargo lo fanno le grandi compagnie Alitalia,Lufthansa, British e via dicendo, sono duecose completamente diverse, non cadiamoin questo errore. I grandi aeroporti mercid’Italia sono Malpensa, Fiumicino e Bologna,noi abbiamo una potenzialità territoriale cheva da Rimini, è baricentrico, 100 chilometrida Bologna, 100 chilometri da Ancona. An-cona ha il vantaggio rispetto a Bologna dinon avere l’ingorgo delle tangenziali. Da

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Rimini fino al tacco d’Italia, tutta la dorsaleadriatica, non c’è nessun aeroporto piùattrattivo di Falconara.

Potenzialmente attrattivo per le merci,basta prendere google e fare il raggio deichilometri che un’industria di Bari deve per-correre per arrivare a Falconara o per arriva-re a Roma e vedete il vantaggio, idem chia-ramente da Rimini in giù.

Noi abbiamo in questa direzione una po-tenzialità enorme non da oggi e non da ogginoi lo diciamo, ci sono studi approfonditi chefissano con chiarezza questa che dovrebbeessere la vera ricchezza dell’aeroporto diFalconara ed è su questo fronte …, nondando i soldi che avete dato fino ad oggi, apiè di lista alle compagnie per venire qui, lowcost, che non hanno portato nulla e checostano molto più del beneficio che produ-cono.

E’ inutile che vi riempite la bocca con ilturismo, i dati del turismo sono identici neglianni, non avete spostato nulla, Presidente.

Dovete aprire un tavolo di confronto e ditrattativa con le grandi compagnie, iniziare adare una missione vera che non è quelladell’outlet, quella se la sono data già i privatida soli, non andiamo ad invadere un campoche non è il nostro che, invece, è quello delcargo con le grandi compagnie. Va da sèche se riusciamo a farle venire qui, laddovec’è il transito delle merci, ci sarà anche iltransito dei passeggeri perché se Lufthansaviene qui e apre quattro o cinque voli allasettimana nel far east, va da sè che apriràanche i voli passeggeri nel medio periodo,sulle stesse tratte. E’ una visione industriale,completamente diversa rispetto a quella cheè stata fatta fino ad oggi, ed è l’esatto contra-rio di quello che è stato fatto fino ad oggi cheva sotto la dicitura “tiramo a campà”, perchéè questo quello che avete fatto negli ultimi 20anni in quella struttura.

Sapete quali sono le cose che sono statefatte? I Consigli di amministrazione. Ognitanto, avvicendare, a seconda dei furbi delmomento, gli amministratori delegati o i di-rettori generali, ripianare le perdite. I privati

finché hanno avuto i soldi per poterlo fare lohanno fatto, quando si sono stancati la quo-ta della Regione è salita dal 20 ad esserepraticamente l’azionista assoluta di maggio-ranza.

Ogni anno mettiamo le mani in tasca!Questo è quello che è successo! Quella èuna grande ricchezza!

Basta dire che noi abbiamo due infra-strutture porto ed aeroporto che stanno adun chilometro fisico di distanza, non c’è unafattura emessa da uno o dall’altra societànei confronti dell’altra, questo significa cheabbiamo due enormi infrastrutture che nonsi parlano, ma voi vi rendete conto di cosastiamo parlando? Vi rendete conto che tuttoil traffico che transita nell’Adriatico su navequando arriva qui davanti ad Ancona impie-ga altre 12 ore per arrivare a Trieste. Sequelle merci sbarcassero ad Ancona in 12ore, su rotaia o su aereo, potrebbero arriva-re in tutto il mondo, con benefici enormi nonsolo per nostra economia locale, ma per ilrisparmio energetico, per l’inquinamento,per la competitività del sistema economico.Vi rendete conto di questo? Chi ne ha maiparlato? Quando mai è stato affrontato!

Lascio ad altri, non mi interessa la vicen-da dell’Audi 7, degli scontrini, sono cosemiserevoli e non stanno nei nostri compiti, lìc’è la magistratura, indagheremo se avremopreso un altro satrapo che si approfittavadelle prebende.

Noi dobbiamo guardare alle grandi strate-gie che sono quelle che fanno la differenza eche non possono camminare, Presidente,nelle gambe poco salde di chi ha gestito iticket fino adesso.

Bisogna che abbiamo il coraggio, anchepagandoli, perché non c’è nessuno scanda-lo, è una legge di mercato, di assumeremanager seri, di comprovata esperienza, dilivello, se vogliamo fare il salto di qualità.

Ci agitiamo sempre nel torbido, nel mo-desto, perché dobbiamo cercare di rispar-miare, rimettendo sempre più denaro.

Bisogna avere il coraggio di spiegarlo aicittadini, perché questa è l’unica maniera

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per riuscire a cogliere dei risultati concreti,se no ci ritroveremo qui tra un anno, due, treanni a dichiarare l’ennesimo fallimento delprossimo manager o presunto tale.

I debiti che quest’anno sono di bilancio,meno 3 milioni di perdite e oltre 30 milioni didebito consolidato, aumenteranno e nonavremo reso nessun servizio davvero stra-tegico al nostro territorio.

E’ su questo, Presidente, e su questasfida che in avanti noi vogliamo misurarci.

PRESIDENTE. Ha la parola il ConsigliereMarinelli.

Erminio MARINELLI. Ringrazio il Presi-dente Spacca.

L’argomento, non può essere diversa-mente, è uno di quelli che tiene tutti col fiatosospeso e rappresenta una preoccupazio-ne non indifferente, soprattutto per quelloche è capitato in questi ultimi giorni.

A me non interessa quello che è capitato,l’affare Morriale non mi interessa minima-mente, sono d’accordo con il ConsigliereBugaro, c’è una magistratura, ci sono delleindagini, chi di dovere dovrà rispondere,però Presidente mi permetta una battuta,ma Morriale era il padre padrone? Nessunocontrollava l’attività di quest’uomo? Potevafare il bello e cattivo tempo senza che nes-suno si accorgesse di nulla? Il PresidenteSagripanti si è dimesso a luglio per questomotivo? Non ci interessa, parentesi chiusa,questo problema verrà visto da chi di doverecon serietà e competenza, a me preoccupal’aeroporto.

Ho presentato dall’inizio della legislaturaotto interrogazioni, perché il problema aero-porto è un problema che voi, che lei Presi-dente ha sempre minimizzato ed invecerappresenta la base operativa per il turismo,per il commercio. E’ una cosa troppo impor-tante per definirla in maniera semplicistica,come sono state le risposte degli Assessoriin passato che hanno sempre minimizzatole cose su cui la minoranza, attraverso l’attoispettivo, poneva l’accento: la difficoltà di

questa Regione Marche di avere al centrodel discorso sull’aeroporto.

Adesso sento parlare che ci saranno dif-ficoltà, difficoltà legate ad una situazioneeconomica grave, si punta ad un milione dipasseggeri, quest’anno arriveremo a500.000, ma questo è un aeroporto, Presi-dente, che pur con l’aumento del numero deipasseggeri russi, da 20.000 a 100.000, perfortuna, è riuscito a colmare le difficoltà eco-nomiche italiane, che prende le persone e leporta via, questa non è una battuta, ma iosono preoccupato come Consigliere regio-nale, come semplice cittadino e personache prende l’aereo per motivi familiari e an-che ludici.

Presidente quante volte ha preso l’aereoa Falconara per i suoi giri? Mai, perché ilcollegamento con Milano non c’è ed il colle-gamento con Roma ..., sono più le volte chel’Alitalia o la Darwin non partono o tornanoindietro, o se partono non partono le valigie.E’ chiaro che diventa difficile utilizzare que-st’aeroporto, l’aeroporto della regione Mar-che è un quartiere di Roma.

Noi parliamo dell’unica nostra strutturache deve far fronte a una regione che haperso le sue peculiarità, non è più una regio-ne imprenditiva della piccola e media impre-sa, ma come fa un imprenditore ad andare aMilano? Con il treno, con l’alta velocità, gra-zie al privato, adesso le ferrovie si sonoaccorte ed abbiamo una serie di comunica-zioni ferroviarie certamente migliori rispettoa qualche tempo fa.

Il nostro aeroporto è un aeroporto cheporta via le persone, le porta a Trapani, aPalermo, in Sardegna, le porta fuori, è unasituazione non tollerabile. Occorre, secondome che il Presidente abbia capacità di finan-za, ma anche capacità commerciali, perespandere questo aeroporto, l’aeroporto diuna macroregione che la vedrà proiettataverso l’est dell’Europa.

E’ un aeroporto che lavora con i voli lowcost, che, all’infuori di un periodo di due-treanni, continua a perdere, tremilioni di bucorosso del bilancio, una ricapitolazione, è unasituazione che non è più tollerabile.

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L’idea di fare - Consigliere Bugaro, il Pre-sidente è molto concentrato su quello chedico, se lei me lo distrae - un outlet nellaparte centrale vecchia, è un’idea diSagripanti, ma io che arrivo con il mio volo,mi fermo a comprare qualcosa, è inimmagi-nabile, quello serve nei voli di transito cheAncona non ha.

Se lei, Presidente, va a Trapani e sta lìuna mattina come è capitato a me per varimotivi, vedrà arrivare decine di migliaia dipersone da tutta Europa, non c’è una mac-china da prendere in affitto per mezza gior-nata, perché la prendono per più giorni, voliche vanno da Edimburgo all’est Europa, dalPortogallo, i turisti arrivano a frotte in unasituazione che è chiaramente favorevole perPantelleria, per Favignana, per la parteovest della Sicilia, ma noi come marchigianinon abbiamo nulla da invidiare dal punto divista delle bellezze, dal punto di vista eno-gastronomico e culturale.

Sento parlare, dall’Assessore Marcolini,dell’importanza della cultura come veicolo.La cultura e il turismo hanno una capacitàindustriale che deve essere messa nellecondizioni di poter lavorare in sintonia. Lacultura e il turismo sono il welfare della per-sona, servono per recuperare una parte del-le difficoltà economiche di una regione chenon ha più i distretti, che si sono annacquati,che per le difficoltà deve riconvertirsi.

Fa bene Presidente a portare quest’argo-mento qui, ma farebbe anche bene, ognitanto, ad ascoltare chi dalla minoranza, daanni, grida le difficoltà di questa strutturabasilare.

In III Commissione abbiamo parlato unavolta con Morriale e col PresidenteSagripanti, ci hanno parlato di strategie chea distanza di tempo sono rimaste sulla car-ta, non possiamo più permetterci, in unaprospettiva futura, di avere un aeroporto cheresta sulle spalle della Regione Marche. Perdue anni siamo stati abbindolati, ma moltoprobabilmente anche lei, anche la sua Giun-ta con questo magnate armeno, argentinoche adesso entra e sistemerà, ma questo

magnate se ne è andato via, e adesso cisarà un fondo che si interessa, credo, perl’8% di logistica.

E’ chiaro che ciò è una strategia, ci vuolecapacità, ci vuole professionalità, ci vuolefortuna, forse bisogna vivere anche un mo-mento in cui la situazione economica siamigliore, ma finora questo aeroporto, mipermetta la battuta, non è decollato, è rima-sto così, con le difficoltà e glielo dico conestrema preoccupazione, da cittadino mar-chigiano, da persona che utilizza spessol’aereo, non è possibile che la nostra regio-ne, pur piccola, con le potenzialità turistiche,culturali ed imprenditive non abbia un aero-porto degno dell’operatività, dell’operosità,dell’intelligenza di noi marchigiani.

Ha fatto un bell’excursus, ma non ci rac-conti sempre le stesse cose, determinazio-ne, forza e coraggio e un pizzico di fortunaperché altrimenti ..., mi auguro di no, Forlì hafallito, Rimini sta in difficoltà, Pescara vive enon vive, viviamo in una situazione di difficol-tà e forse è preferibile prendere la macchinaed andare a Bologna, andare a Roma, ciòche faccio io e molto probabilmente fa an-che lei.

PRESIDENTE. Ha la parola il ConsigliereSilvetti.

Daniele SILVETTI. Ringrazio il Presiden-te per aver prontamente relazionato in Aula.

A titolo del tutto personale voglio espri-mere solidarietà al Direttore, spero viva-mente che riesca a spiegare ed a rendicon-tare sulle accuse che gli sono state mosseperché mi sembra che un Direttore che persei anni è stato legittimato e confermatoripetutamente dall’Assemblea dei Soci, dalConsiglio d’amministrazione in primis, inqualche modo non possa e non vada scari-cato così.

Dall’altra spero che questo non ci distol-ga da quella che è la nostra competenza,cioè valutare se dal punto di vista aziendale,dal punto di vista della nostra partecipazionealla società, qualche mancanza o qualche

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negligenza possa essere imputabile e impu-tata al nostro essere parte integrante e parteimportante, anche perché il DirettoreMorriale, se non ricordo male, aveva ed hagrandi competenze, ha un curriculum di tut-to rispetto, allora a maggior ragione va ricer-cato e va capito fino in fondo che cosa puòessere accaduto se oggi ci si lamenta e sisottolineano alcune irregolarità o presuntetali.

Lei giustamente ha enunciato all’Assem-blea che è intenzione del socio di maggio-ranza portare avanti un programma di con-solidamento, ci sta, nel senso che è assolu-tamente legittimo, che auspicabilmenteconsolidi anche finanziariamente e che pos-sa stare sul mercato in modo più competiti-vo possibile, però, è chiaro, che oggi andia-mo a verificare che il Consiglio di ammini-strazione che verrà a questo punto sostituitoè comunque un Consiglio di amministrazio-ne che fino ad oggi ha operato con dellefigure non all’altezza, senza nulla toglierealle persone e alle competenze specifichepersonali. L’Avv. Costanzi ed il Dott.Talarico non rappresentavano, a questopunto, quelle auspicate capacità in termini diproduttività ed il dott. Sagripanti, in qualità diPresidente, non aveva le competenze dalpunto di vista finanziario, erano delle perso-ne che garantivano il socio di maggioranza.

Se non ricordo male, dalle lezioni di dirittosocietario, il Consiglio di amministrazione èl’organo di controllo e di programmazione, èl’organo che predispone il bilancio e lo sot-topone all’Assemblea dei soci.

All’interno di quest’opera di controllo e diprogrammazione, il Consiglio di amministra-zione sa ed individua quali sono i palettientro cui il Direttore si deve adoperare, per-ché al Direttore si danno degli obiettivi.

Di fronte a questo il Consiglio d’ammini-strazione dice bravo, ti confermo, no guardanon mi hai soddisfatto, l’azienda non vacome avrei voluto e, quindi, ti sostituisco.

E’ chiaro che la culpa in vigilando è essastessa un reato che non sta a noi individua-re, abbiamo però la responsabilità di indivi-

duare e di capire se abbiamo delle respon-sabilità politiche e se abbiamo capito che chici rappresentava all’interno di quella societàha operato non solo nel suo interesse manella prospettiva futura.

E’ chiaro che l’intendimento condivisibiledi una maggiore reazione sul territorio a co-minciare dall’interporto è cosa da tuttiauspicata e propagandata nel tempo, cosache però non si è mai verificata e credo diaatto che, addirittura, i due soggetti siano statiin competizione l’uno con l’altro.

L’esempio forse più clamoroso è l’esi-stenza di vettori importanti nell’ambito delcargo che sono stati letteralmente scippatiall’interporto e che stanno bene all’internodel perimetro aeroportuale. Allora ben vengala sintesi, l’interazione fra i soggetti e le infra-strutture nel nostro territorio, ma attenzioneio vorrei sottolineare nuovamente, lo feci nel2010, che c’è un problema anche di capita-le. Sollevai un’eccezione sul fatto che nel2010 venne effettuato un aumento di capita-le a fronte di una perdita consolidata chesuperava il terzo di capitale, da manuale difronte alla perdita c’è l’obbligo di risanare lasituazione riproducendo una riduzione di ca-pitale, con l’aumento si annacquò sostan-zialmente l’asset societario e la dotazionedel capitale societario, sostanzialmente sifece un’operazione attraverso la quale nonsi voleva annacquare, non si voleva perderela partecipazione dei soci che facevano par-te della società.

Dal mio punto di vista, quello fu un primovulnus che in qualche modo ha minato lasolidità di quella società e la sua credibilità.Oggi per le società che falliscono di frontead operazioni come questa vengono chia-mati in causa gli amministratori, perché afronte di questo tipo di perdite di capitale vaprima ridotto e poi contestualmente aumen-tato.

Di fronte a questa situazione che in qual-che modo è stata sanata nel tempo, perchégrazie a Dio questa società non è fallita,grazie Dio si è in parte risanata, oggi abbia-mo un’ulteriore battuta di arresto, che l’ha

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costretta, giustamente, a rendicontare sullasua storia e su quella che è l’esigenza diconsolidamento.

E’ assolutamente improcrastinabile il fat-to che questa società oggi più che mai ne-cessiti di una ricapitalizzazione che veda ilcoinvolgimento di un privato, non solo per-ché porti risorse fresche, ma perché riesca,in qualche modo, a dare quell’impulso che lacompetitività deve dare ad una società chesta sul libero mercato. E’ indubbio che civogliano delle persone di alto profilo che al-l’interno del Consiglio di amministrazioneabbiano le competenze che lei prima richia-mava, che ovviamente sono più che condivi-se, e che possono non solo garantire a que-sta società di poter stare a galla e di potersiquindi fregiare di quell’asset patrimonialecaratterizzato dalla concessione, ma chesia veramente competitiva e possa, effetti-vamente e concretamente, aiutare le cate-gorie produttive di questo territorio.

Lei prima ha citato più traffico delle mercie più turismo di cui sia destinataria questaregione, tradotto in parole povere vuol direturismo in entrata. E’ chiaro che oggi noiabbiamo visto molte tratte che aiutano l’ita-liano, l’anconetano, il marchigiano ad anda-re altrove e non ad entrare. Questa è unainversione di marcia che non può prescinde-re da un contributo sostanziale di questaRegione perché se l’aeroporto riesce a por-tare persone e ad introitare capitali, risorsestraniere, lo fa e lo può fare soltanto se c’è lacapacità di tradurre questa volontà inun’azione politica seria, concreta del turi-smo in entrata che possa, poi, effettivamen-te valorizzare il grosso patrimonio di cui pervolontà di Dio siamo depositari.

PRESIDENTE. Ha la parola il ConsiglierePieroni.

Moreno PIERONI. Questa mattina stia-mo discutendo, come ricordava il Presiden-te Spacca, di una delle più importanti struttu-re che la nostra Regione può mettere incampo per il rilancio del futuro dell’economia

a tutto tonto, sia l’economia manifatturierache turistica commerciale.

E’ chiaro che sino ad oggi c’è stato unpercorso che ha portato alla situazione at-tuale, ad una situazione di difficoltà sia finan-ziaria, da parte della società Aerdorica, chedi gestione, con obiettivi che questa societàdoveva darsi per raggiungere una serie diopportunità per la regione Marche.

E’ indubbio che noi stiamo discutendo diquesto argomento in maniera molto chiara,ringrazio il Presidente Spacca per il percor-so, per l’excursus fatto per ricordare a tutticos’è accaduto dal momento della nascitadella Aerdorica.

E’ altrettanto vero che noi, oggi, comeConsiglio, dobbiamo dare anche delle ri-sposte forti ai nostri concittadini, a tutti gliimprenditori di questo territorio, forse sareb-be stato opportuno, Presidente, discutereuna mozione presentata da me e dal miopartito più di un anno fa che auspicava unrilancio forte della società Aerdorica, di que-sto aeroporto collegato, all’epoca già noi lodicevamo, all’interporto ed al porto che puòessere uno snodo fondamentale per tutta laregione Marche.

E indubbio che dobbiamo andare avanti,dobbiamo perseguire sempre più gli obietti-vi, è chiaro ed indiscutibile, è sotto gli occhidi tutti, probabilmente tutti coloro che si sonosucceduti alla guida, siano essi Presidente,Consiglio d’amministrazione o amministra-tori delegati di questa società Aerdorica,hanno dimostrato grandi incapacità, siaquando la nomina non era legata a un con-fronto con la Regione Marche ed era quasitutta una nomina privatistica, che successi-vamente. Abbiamo avuto l’esempio del Pre-sidente Sagripanti, io ricordo che all’epocaquando si insediò sembrava fosse arrivatala figura che doveva dare delle risposte, erala panacea al superamento di tutte le proble-matiche, già allora, dell’Aerdorica, ma que-sto imprenditore, che nella vita, nella suaprofessione, nel percorso che aveva seguitoavrà avuto dei successi, probabilmente erauna figura che nulla c’entrava con la

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Aerdorica, con una società, con un aeropor-to che abbisognava, e lei, Presidente, oggi loha ricordato, di figure ben diverse, di figureche conoscessero in maniera chiara la fi-nanza ed il commercio, che conoscesserocome impegnarsi per un rilancio forte del-l’aeroporto. Questo non possiamo più per-mettercelo, Presidente, non possiamo per-metterci di mettere personalità o figure chenulla hanno a che fare con questo tipo distruttura e con questo tipo di società.

Spero che da questo dibattito emergacon grande chiarezza la volontà vera di tuttoil Consiglio regionale, della Giunta, e la suaPresidente, un rilancio forte, un rilancio vero,vero questa volta, perché non è piùpensabile che i nostri imprenditori, i nostrioperatori turistici vedano ed abbiano un’im-magine negativa di questo aeroporto.

Aggiungo soltanto due riflessioni che poiinsieme ad altri Consiglieri, al ConsigliereLatini, al Consigliere Acacia Scarpetti, masono certo di interpretare anche il pensierodel Consigliere Donati, abbiamo trasformatoin un’interrogazione che auspica che la so-cietà Aerdorica, il nuovo Consiglio d’ammini-strazione, non eroghi la liquidazione - gride-rebbe vendetta e sarebbe vista dall’opinionepubblica, ancora una volta, come un’oppor-tunità , io sono garantista al massimo pro-prio per mia natura e per mio modo d’essere- a chi oggi è sotto inchiesta, augurando alDott. Morriale di superare queste situazioni.E’ chiaro che non è pensabile che il nuovoConsiglio sblocchi una liquidazione che sa-rebbe di qualche centinaio di migliaia di euroe che non vedrebbe una risposta forte. Spe-ro Presidente, se poi riprenderà la parola,che darà una risposta chiara a quell’interro-gazione, un blocco forte.

L’ho lasciato per ultimo proprio per foca-lizzare ancor di più il problema che stannovivendo i dipendenti sia a tempo indetermi-nato, dipendenti della stessa societàAerdorica, che coloro che da giugno sonostati esclusi dalla gestione della società.Una cooperativa da giugno è stata esclusa ei dipendenti da almeno due mesi, Presiden-

te, settembre, ottobre, non prendono lo sti-pendio.

Anche questo va chiarito, lei lo ha ricor-dato con grande chiarezza prima, tutti noiqui stiamo dando segnali di grande vicinan-za alle problematiche dei cittadini, ricordavalei che non utilizza più macchine di un certolivello, abbiamo ridotto tutto quello che ..., poiabbiamo società da noi partecipate e con-trollate dove i manager fanno tutto e di più, eci troviamo con dipendenti che da mesi nonprendono lo stipendio, questo non può acca-dere e non è pensabile che avvenga più. Suquesto va posto un rimedio in maniera im-mediata.

Se da questo dibattito usciranno soluzio-ni importanti per il rilancio degli scambi com-merciali, per il rilancio del turismo, tenendoconto che ci sono ancora delle opportunitàper incrementare e incentivare ancor piùquesto nostro aeroporto, sicuramente dare-mo, in un momento di difficoltà della societàAerdorica e dall’aeroporto, una risposta chei cittadini si aspettano dalla politica regiona-le.

PRESIDENTE. Ha la parola il ConsigliereTrenta.

Umberto TRENTA. Questa cosa perl’Aerdorica è una situazione di estremo van-taggio, può sembrare strano quello chedico, ma io il bicchiere lo vedo mezzo pienoanziché mezzo vuoto. Ha fatto bene il Presi-dente Spacca a far atterrare l’Aerdorica nelConsiglio regionale per farla poi ripartire ca-rica di 3 milioni di euro nell’assemblea dell’8novembre.

Signori miei qui atterrano 33 milioni dieuro di difficoltà e come disse il buon superAssessore al bilancio quando parlavamo diBanca delle Marche, forse il Presidente nonha capito quello che voglio dire, quando met-teremo uno che si intende di finanza chenon sia finanza creativa che ha messo incrisi, in maniera totale, il sistema di tutto ilmondo occidentale, partendo da questi at-terraggi e da queste ripartenze.

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Essendo in crisi l’aeroporto di Rimini, diPescara, giusto? Di Forlì e di Pescara,avendo una visione strategica ancorata alprogetto della macroregione ionica adriati-ca, il nostro piccione viaggiatore, il Presi-dente Spacca che ama fare le trasferteintercontinentali, New York, eccetera, per-ché non raddoppiamo la potenzialità inve-stendo nei debiti di questo aeroporto, dandoperò una locazione diversa a quello che è ilcarico che deve poi supportare un rilancioeconomico della regione Marche?

Cosa voglio dire? Alitalia è in grossa diffi-coltà, per un motivo molto semplice, per latratta Roma-Milano, è evidente, arrivaAirfrance e ci dice occhio all’intervento pub-blico, noi abbiamo l’80% di questa storia,raddoppiamo, a volte raddoppiare il debitosignifica quadruplicare la resa, la rendita,quello che ci aspettiamo, ma se noi andia-mo sempre a rappezzare il copertoneusurato, che non ha logica di esistere, per-ché chi può atterrare in un aeroporto comel’Aerdorica?

Qualcuno prima ha fatto una domanda alPresidente: “Lei quante volte ha volato?” Vo-lare per fare che, se va in Cina, se va inRussia, che ci va con … è chiaro che conl’inadeguatezza e con i tempi economici sideve supportare un sistema infrastrutturaleimportante, avendo la fortuna Ancona, equindi Falconara, di essere baricentrica adun sistema economico frontaliero straordi-nario.

Questo è il senso della MacroregioneIonico Adriatica, allora mettiamo dentro aquesto sistema un ripensamento di zoniz-zazione planetaria, facendola partire comeinfrastrutture portuali, aeroportuali e auto-stradali, il sistema di Ancona. Avete fattouna legge, che abbiamo sostenuto senzadifficoltà su Ancona, lo dico io che sono pertradizione antianconetano, ma non nella lo-gica dei miei conterranei, ma per un pensie-ro diverso, perché è giusto che un capoluo-go di regione assuma le caratteristiche dicapoluogo di regione con capacità di attra-zione verso un sistema esterno. Quindi o

andiamo fuori nell’internazionalizzazionevera e qui faccio un appunto al mio Presi-dente di Commissione che non si è accortoche è partita Europa 2014-2020, tantostrombazzata, tant’è che abbiamo avutol’Assessore Giorgi e il Presidente Solazziospiti ad Ascoli che hanno dato lustro.

Questo mi sorprende della politica, mi farestare così, parliamo di questo, vengono lia parlare con gli scarti residuali di una destrache allontana due Assessori, stranamente,dico: “Spacca si è accorto di questo?”

E’ vero che si stanno componendo lestrategie del futuro, ma se mi fate la politicadove il PD dice no ai rifiuti della destra nelleliste della sinistra, segretario comunale, arri-vano il Presidente del Consiglio regionale el’Assessore Giorgi a parlare di Ascoli 2014-2020 con la logica di fare questa cosa,come questa dell’aeroporto. Se Spacca cheha l’80% di questa società, caro mio Presi-dente, interpreta il rilancio dell’Aerdorica inquesta maniera, io come Consigliere regio-nale e come Consiglio regionale avrei qual-cosa di cui preoccuparmi, perché qui si diceche viste le condizioni economiche delloscalo, il nome verrà fuori nell’incontro dell’8novembre, quasi che confidenzialmente ilPresidente già abbia questo nome, vado an-cora sotto e si parla del Presidente diUnioncamere Marche, tal Adriano Federici.

Io non ho difficoltà sui nomi, non miinteressano, non li conosco, non so di chi siparla, ma il Presidente ha veramente cono-scenza del funzionamento strategico di unainfrastruttura aeroportuale e di quello chesignifica uno snodo importante come Anco-na?

Dico ai relatori della legge su Ancona,due stimabilissimi Consiglieri, forse i mieipreferiti come intelligenze politiche, vi rende-te conto di quello di cui stiamo parlando?Abbiamo fatto una legge importante su An-cona, il rilancio di una struttura importantecome il porto e l’aeroporto, il sistema infra-strutturale delle autostrade in un senso piùampio, una Macroregione dell’Italia centraleche si mette in competizione con l’aeroporto

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di Fiumicino e con Milano, lo possiamo fare,perché detta una condizione importante dieconomia che si basa su un contesto piùlargo che è quello del bacino Mediterraneo.

Questo è il ruolo di Ancona, questa èun’ambizione, questo è un progetto condivi-sibile, tutto il resto è una penosa storia chesinceramente io non riesco a capire. Quan-do si parla di Audi 7, quando si parla diPanda, questo è il rilancio, il futuro che noivogliamo dare alla regione Marche? La re-gione Marche merita uno sforzo sulle grandiinfrastrutture, nel caso specifico su questoaeroporto, una ricchezza in un momentocome questo.

PRESIDENTE. Ha la parola il ConsigliereGiancarli.

Enzo GIANCARLI. Voglio ringraziare ilPresidente Spacca non soltanto per la rela-zione, ma anche per il luogo scelto: la sededell’Assemblea legislativa delle Marche.

Parto da dove il Presidente ha chiuso,quando ha fatto riferimento alla necessità diattendere la decisione dell’autorità giudizia-ria, ma al tempo stesso ha detto la Regione,per quanto di competenza, si sta muovendoe di fronte ad alcune scadenze dovrà verifi-care ulteriori e pertinenti determinazioni.

Su questo non aggiungo altro perchécondivido quanto è stato sottolineato dalPresidente, anche l’approccio, debbo dire,che su questo tema i colleghi hanno avuto.

Faccio un’ulteriore considerazione per-ché era, in qualche modo, presente nellafilosofia degli interventi, perché se fossevero quanto riportato dalla stampa, che chiha avuto responsabilità nella societàAerdorica ed ha dato vita ad una società cheopera in campo economico, siamo sicura-mente in presenza di una ferita etica.

Credo che quando parliamo di questainfrastruttura, del suo rilancio, del suo valorestrategico non dobbiamo ignorare quellostrumento importante che le Marche si sonodate che è il piano regionale delle infrastrut-ture, del trasporto merci e della logistica.

Non dobbiamo ignorare il fatto che il no-stro obiettivo - lo ricordava bene il Consiglie-re Trenta, quando ha fatto riferimento a que-sta visione mondiale, planetaria, alla Macro-regione adriatica, non è necessario che misoffermi - voglio ribadirlo ancora una volta, èquello di spostare più a sud il baricentrodell’Europa e di fare in modo che dentroqueste reti europee, le nostre infrastrutturelogistiche possano avere quel ruolo strategi-co.

Non a caso ci siamo battuti per l’allunga-mento del corridoio Baltico Adriatico, e lìsiamo ancora in attesa di un voto del Parla-mento europeo, non a caso c’è stata unadiramazione del corridoio Helsinki-LaValletta, e su questi temi, insieme ai Consi-glieri Ricci e Badiali, ho presentato alcunigiorni fa una mozione, proprio perché il no-stro obiettivo è quello di giungere ad unagestione integrata, capace di sostenere, invia definitiva, l’intermodalità nel territorioumbro-marchigiano.

Strategie, pianificazione, strumenti che cisiamo dati, valore strategico, quindi guarda-re avanti, al futuro. La governarce è impor-tante perché condivisa e diffusa - le istituzio-ni locali, piccole quote di grandi Comuni, leProvince, le Camere di commercio, le istitu-zioni, le imprese, l’insieme della governante- questa governance diffusa nel territoriomarchigiano è servita e deve servire a co-struire un senso di appartenenza, parlo diappartenenza, rispetto all’unico aeroportodelle Marche. Non possiamo pensare diavere più aeroporti nelle Marche, ma dobbia-mo fare in modo che questo sia veramentel’aeroporto delle Marche, dobbiamo fare inmodo che ci sia un rilancio dei voli verso laGermania, verso Roma, verso Milano, versoLondra, su questo poi ci torno un attimo.

Condivido quanto ha detto il Presidentesulla necessità dell’espansione di un trafficomerci a sostegno della manifattura marchi-giana e del sistema turistico della nostraregione, sono queste le scelte da compiere.

Io non voglio dettare qui, non a caso pri-ma parlavo di etica, il piano industriale o

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alcuni ulteriori elementi di dettaglio, credoche ci sia la necessità di un piano industrialevero per il rilancio di questo nostro aeroportodentro quella strategia europea, dentro quel-la dimensione europea e mondiale, dentrogli strumenti di pianificazione che ci siamodati, dentro quello che è il sistema di cresci-ta delle Marche. Quindi, un’economia chedia valore a quello che è il tessuto sociale,produttivo: la piccola industria, l’artigianato, ilturismo, la piattaforma logistica delle Mar-che.

Ho fatto riferimento alla gestione integra-ta, la governance è condivisa, quindi discu-teremo, discuteranno anche in altre sediperché è giusto che sia così, perché il no-stro è un compito legislativo di indirizzo, dicontrollo, di strategie, ed il piano industrialedeve essere un piano industriale serio.

Per quello che riguarda chi andrà nelConsiglio di amministrazione dico due cose,due parole: capacità ed etica.

Presidenza della VicepresidenteRosalba Ortenzi

PRESIDENTE. Ha la parola il ConsigliereBucciarelli.

Raffaele BUCCIARELLI. Credo che lacomunicazione che abbiamo ascoltato que-sta mattina, da parte del Presidente Spac-ca, sia stata quanto mai obbligata, perchéforse è vero, anzi certamente è vero, comedice lui, che le vicende ultime incidono inparte minimale, quasi per niente sullatematica dell’aeroporto, però è anche veroche se non ci fossero state la Giunta ed ilPresidente non avrebbero aperto questa di-scussione sulla realtà e sul futuro del nostroaeroporto. Se non altro è servito a questo,Presidente.

Condivido quanto lei ha detto, è necessa-rio ribadire l’importanza strategica dell’aero-porto, è tanto tempo che lo diciamo, noisappiamo che l’aeroporto delle Marche nonpuò essere un’infrastruttura che siautogoverna, che si autoalimenta. Le Mar-

che, è vero, sono una regione caratterizzatadal manifatturiero, ma sono una regione diun milione e mezzo di abitanti. Sono unapiccola regione che non può essere parago-nata, per diversi motivi, alla Sicilia, all’aero-porto di Birgi che lei ha richiamato, perchésappiamo che l’aeroporto di Birgi, tra l’altro,svolge una funzione sociale per quanto ri-guarda la Sicilia, il trasporto locale che, ov-viamente, l’aeroporto delle Marche non puòin nessun caso svolgere.

Ho avuto la fortuna in passato di far partedell’Assemblea di Aerdorica rappresentan-do la Provincia di Ancona, quando anche leProvince e i Comuni erano interessati alrilancio di questo aeroporto, poi sono arriva-ti, anche su nostra richiesta, i capitani co-raggiosi, i privati che, come sappiamo, par-tecipano alle attività quando non rimettonosoldi propri, d’altra parte è giusto che siacosì, un investitore, un imprenditore fa unacosa se ci guadagna, altrimenti perde il co-raggio e si ritira ed il cerino acceso rimane alpubblico. Questa è la caratteristica principa-le dei nostri capitalisti, dei nostri imprenditoriitaliani e i marchigiani non fanno sicuramen-te eccezione.

Sappiamo con quanta difficoltà può es-sere gestito, governato e sviluppato un ae-roporto di questo tipo, però Presidente, mipermetta, per troppe volte, per troppi anni,abbiamo parlato della piattaforma logisticadelle Marche senza fare niente e di questo laGiunta regionale qualche responsabilità cel’ha.

Oggi abbiamo, e anche questo credodebba essere un tema di discussione, lagrande opportunità data dalla programma-zione europea 2014-2020, dalla Macroregio-ne Adriatica, dalla programmazione nazio-nale, noi comunisti abbiamo organizzato,qui in Ancona, su questo un convegno ve-nerdì scorso, molto partecipato, c’erano tuttii soggetti interessati e tutti hanno detto che èora che la Regione faccia il suo dovere, laRegione deve programmare, deve legifera-re, deve coordinare, non deve amministrare,manca questo ruolo di programmazione e di

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coordinamento della Regione, manca ed èsentito come necessario.

Per esempio è possibile ipotizzare che,per quanto riguarda la sezione passeggeri,si costruisca nelle Marche un ente gestoreunico tra porto ed aeroporto? C’è qualcosache lo vieta? Se parliamo di economie discala, c’è qualcosa che dietro la collabora-zione tra porto ed aeroporto vieta di fare unprogetto, di realizzarlo, di passare dalle pa-role, dagli studi, ce ne sono tanti, ai fatti, aduna gestione coordinata tra porto ed aero-porto e interporto?

Al porto di Rotterdam tra gli uffici dell’in-terporto e una delle banchine, la principale,ci sono 20 km, Presidente, più o meno quel-lo che c’è tra l’interporto delle Marche e ilporto internazionale di Ancona, solo che aRotterdam un operatore marchigiano chevoglia portare dei prodotti lì, fa una telefonataparla con un funzionario sia dell’aeroporto,che dell’interporto o del porto.

Nelle Marche deve parlare con 30 perso-ne e a volte non riesce a parlare, come ècapitato al sottoscritto, con il Direttore diAerdorica perché, per il convegno che horicordato, la segretaria non me lo ho passa-to in quanto non voleva essere disturbato,prima che scoppiasse tutto quello che cono-sciamo.

Allora chiedo: qual è il ruolo della politica?Qual è il ruolo del Governo regionale se nonquello di tessere relazioni, di favorire relazio-ni, di favorire la soluzione dei problemi che cisono. E’ possibile, per esempio, per quantoriguarda gli aeroporti, costituire una retecentro italiana orientale che sia il punto diriferimento della Macroregione? Rimini stafallendo, Forlì è in difficoltà, Pescara è fallita,noi non stiamo bene, è possibile mettersiinsieme e fare un progetto ed una proposta?Ma chi lo deve fare questo? Lo lasciamo fareai Direttori o ai Presidenti che già fanno mol-to, basti pensare al Presidente dell’interpor-to che è il Vicepresidente nazionale degliinterporti italiani, o lo deve fare l’Assessorealle infrastrutture o il Presidente della Regio-ne, ecco qual è il compito?

Anche quando si nomina un Assessore,voglio dire, dovremmo tener conto di questo,e quando gli Assessori scrivono che il Diret-tore non paga i contributi previdenziali aidipendenti non possiamo fare finta di niente,è un problema serio, tant’è vero che la magi-stratura oggi si sta interessando, ma que-sto non nasce con il gossip di questi giornicirca la figura del Direttore, questi sono pro-blemi che voi conoscevate, come un utilizzosmoderato delle risorse pubbliche. Allora?La politica deve riprendere, qualcuno lo di-ceva prima di me, l’etica e su questo deveessere inflessibile.

Connessione tra porto ed interporto, Pre-sidente, passiamo dalle parole ai fatti, lapolitica, gesti, è vero che in questi giornistiamo assistendo a degli incontri relativa-mente alla Macroregione che vengono ven-duti, capisco tutto, anche il bisogno di farsipubblicità, come incontri risolutivi del pro-gramma della Macroregione, non è così, noisappiamo che sono incontri obbligati,dopodiché credo che qualcosa di suo la Re-gione debba mettercelo ed il luogo per deci-dere, non è l’Assessorato o la Giunta, è ilConsiglio regionale, è questo il luogo chedeve discutere cosa fare della programma-zione della Macroregione e quali sono i temi.

Tutti ovviamente sono titolati a dire la pro-pria, ma c’è un organismo sul piano politicoche rappresenta tutte le Marche, ce n’è unosolo, è questo.

Presidente le chiedo, prima di elaborarequalsiasi proposta programmatica per laMacroregione, di ascoltare quello che il Con-siglio regionale vorrà dire e concordare conil Presidente una riunione ad hoc.

Qualcuno prima di me ha detto che ab-biamo un’altra opportunità, quella del corri-doio Baltico che non arriverà in Ancona, arri-verà a Ravenna, ma la Commissione euro-pea ha accettato che la linea ferroviaria Bo-logna-Ancona sia inserita nel corridoio Balti-co.

Abbiamo il corridoio Helsinki-La Vallettache non passa sull’Adriatico, perchè sappia-mo che solo un’infrastruttura, un nodo TNT

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può coinvolgere una regione, però viva Dio,noi sappiamo che di per sè la logistica e itrasporti sono attività, queste si, dinamiche,continuamente in movimento, quindi, dob-biamo avere la capacità di tessere fili e pro-poste e di avere rapporti, perché quandoparliamo di aeroporto delle Marche, parlia-mo di piattaforma logistica del centro Italiache coinvolge inevitabilmente Toscana,Lazio, Umbria, Marche e Abruzzo.

Se questi sono i termini, già parlare del-l’aeroporto rischia di diventareminimalistico, noi dobbiamo essere capacidi proporre, di avere un’idea e un progettoche guardino al mondo, altrimenti staremoqui a dire cose che ci siamo già detti dadecenni e non muoveremo una paglia perrendere un servizio a questa regione in unmondo che cambia e nel quale questa regio-ne ha bisogno di essere presente.

PRESIDENTE. Ha la parola il ConsigliereBinci.

Massimo BINCI. Penso che questa rifles-sione che abbiamo fatto, che è partita dallarelazione e dall’illustrazione del PresidenteSpacca, sia un momento importante, unmomento importante per ribadire innanzitut-to la necessità di mantenere, di continuaread avere un aeroporto delle Marche, su que-sto mi sembra ci sia la condivisione genera-le.

Poi ci sono state altre riflessioni che an-drebbero approfondite rispetto all’opportuni-tà di sviluppo del trasporto merci, al di làdegli integratori come DHL e Federal Expresche di fatto lavorano praticamente senzautilizzare nè personale, nè strutture, utilizza-no solo lo scalo, ma non danno e non lavora-no con il territorio.

Io ho chiesto alcune informazioni in meri-to, al momento il magazzino di Falconara, di2.000 metri quadrati, non è neanchemeccanizzato, vuol dire che per svilupparele merci servono su quel settore grossissimiinvestimenti. Di fatto c’è un piccolo magaz-zino di 2.000 metri quadrati, neanche

meccanizzato, in più, il discorso merci è undiscorso di lunghissimo periodo, attualmen-te ci sono solo 2 aeroporti, Fiumicino eMalpensa, che lavorano sulle merci ed igrossi vettori a cui è stato fatto riferimentoportano le merci a Francoforte, a Parigi, adAmsterdam, cioè conoscono l’importanzadel trasporto merci e la utilizzano sul proprioterritorio nazionale.

Mi è stato detto che hanno provato a chie-dere di riempire, con piccoli trasporti merce,i voli che c’erano, ma hanno avuto un dinie-go, questo è un mercato molto chiuso in cuiè difficile entrare e su cui eventualmente vafatto un discorso di lunghissimo periodo cherichiede anche forti investimenti, noi attual-mente abbiamo, come ho detto, un magaz-zino di 2.000 metri quadrati neanchemeccanizzato. Comunque sia il discorso èda tenere in conto.

L’altra questione da sviluppare, ecco l‘at-tualità, e su cui possiamo lavorare è quelladei passeggeri visto che l’aeroporto è unaporta d’accesso importante sia per i pas-seggeri che per i turisti che vengono da tuttoil mondo.

Bene, quindi, gli interventi fatti con i fondidel turismo, bene lo sviluppo di voli che por-tano turisti, dopodiché va integrata, aumen-tandola, la capacità ricettiva, questo è unaltro gap infrastrutturale che abbiamo nellaregione Marche, c’è pochissima capacitàricettiva in grado di ricevere grandi numeri dituristi, per esempio, poche strutture ricettivecon più di 200 posti.

L’altra questione è quella del gestore.Serve un gestore, come ha detto e concor-do con il Consigliere Bucciarelli, che porti adun rapporto integrato con altri aeroporti, per-ché alla fine è inutile sognare di diventaregrandi tutto in una volta, è pura utopia, serveun gestore, possibilmente legato con il terri-torio, che sia anche responsabilizzato ri-spetto a quello che fa, rispetto agli effettiche produce su questo aeroporto, e cheporti all’integrazione con altri aeroporti. A ti-tolo di esempio, ricordo che c’era stato uninteressamento per Falconara da parte di

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Save che gestisce gli aeroporti di Venezia edi Treviso, medi e piccoli aeroporti come ilnostro.

Questa trattativa con Save è stata gestitada Morriale direttamente, non si capisceperché una trattativa di questo genere deb-ba essere gestita dal Direttore e non, peresempio, dal Consiglio d’amministrazionee, quindi, dai soci. Quello era un esempio dirapporto con strutture simili alle nostra cheportava ad un’integrazione tra aeroporti, unpo’ simile a quello che ha detto il ConsigliereBucciarelli, quindi, rispetto alla gestione sa-rebbe un punto di vista strategico, secondome, creare sinergie con altri aeroporti dellenostre dimensioni e con altri aeroporti chevogliono assieme a noi creare una rete.

L’ultima questione (...) no, ConsigliereRicci non è che siamo tutti manager, hodato un’idea, quella che mi sembra più (...)perché rispetto (...) io dico questo, nessunoè in grado, però poi tutti reclamano l’entratadi soci privati, come per dire che con il socioprivato automaticamente c’è buona gestio-ne. Bisogna vedere. Il socio privato potrebbeentrare, prendere le quote, rivenderle, valo-rizzarle, oppure potrebbe dirigere l’aeropor-to per massimizzare alcuni interessi e poilasciare i debiti a carico della comunità re-gionale.

L’idea di lavorare in sinergia con altri ae-roporti, con altre regioni, con una strategia dilungo periodo, non di concorrenza ma dicollaborazione, forse è possibile, partendodalla programmazione europea, dalla pro-grammazione, per esempio, che portiamoavanti sull’Adriatico e sul Mediterraneo.

L’ultima questione riguarda la gestionedell’aeroporto di quest’ultimo periodo, ri-guarda i problemi legati alla gestione delpersonale. Qui c’è personale che prende lapaga con due mesi di ritardo, esodati checon un accordo aziendale dovevano riceve-re incentivi annuali che non sono stati dati, ilTFR ancora non è stato corrisposto, fatturepagate senza la loro emissione, fattureemesse da tempo non pagate, pensioni in-tegrative ritirate, fondi speciali del trasporto

aereo, prevaer che non sono stati versati,contributi pensionistici non versati. A questopunto mi vengono anche dei dubbi sulle fun-zioni del Consiglio d’amministrazione, delCollegio dei Sindaci, che avrebbero dovutocontrollare le questioni relative alla gestionedel personale e quotidiana.

Comunque sia io penso e chiudo, che sidebba andare avanti con una forte gestioneper quanto riguarda la programmazione ed ilcontrollo della gestione da parte della Regio-ne, come è stato fatto in quest’ultimo perio-do, tenendo conto che, giustamente, comesi investono più di 30 milioni di euro di fondiregionale sul trasporto pubblico, oltre ai re-stanti 105 del fondo nazionale, sia indispen-sabile mantenere un minimo di impegno econsiderazione anche economica verso i 2milioni di euro, circa, attuali, annuali, che laRegione mette per mantenere l’aeroporto diAncona Falconara.

PRESIDENTE. Ha la parola il ConsigliereRicci.

Mirco RICCI. Poche considerazioni, vo-glio innanzitutto ringraziare il PresidenteSpacca perché sul tema dell’Aerdorica edell’aeroporto di Falconara qualche preoc-cupazione l’avevamo avvertita un po’ tutti,per la dimensione del debito, per l’indebita-mento annuale ed abbiamo cercato di sot-tolineare la necessità di conoscere, anchein quest’Aula, con dovizia di particolari, cosìcome ha fatto il Presidente Spacca, la situa-zione.

Sono soddisfatto, come sono soddisfat-to, al di là della battuta che ho fatto al Consi-gliere Binci, l’ho detta in senso bonario, diquesto dibattito. Il Vicepresidente Bugaro edanche altri hanno cercato di indicare, secon-do le proprie competenze e per il fatto chesiamo Consiglieri regionali, una via di uscita,delle proposte che, in realtà, sono già con-tenute anche nell’intervento del PresidenteSpacca.

Da quello che ho raccolto in questo dibat-tito, non c’è dubbio che questa Regione, il

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Governo complessivo, ogni Consigliere pre-sente in questa sala, siano convinti dellanecessità di difendere quel vettore aeropor-tuale, non c’è nessun dubbio, l’impressioneche ho è che occorre una svolta, l’hannochiamata vocazione, nuova missione, unsalto di qualità, un salto di fase, una nuovadimensione, una nuova prospettiva di que-sto aeroporto, rispetto a quello che è statofino ad oggi.

E’ stato segnalato il fatto che siamo in unsito strategico, in una area strategica rispet-to a tante questioni, poste anche dal Presi-dente Spacca, il Medio Adriatico, la proiezio-ne verso l’area frontaliera, una serie di pos-sibilità di sviluppo, il tentativo di lavorare sulcargo, piuttosto che su passeggeri di carat-tere turistico, sono tante le questioni, è evi-dente, però, come dicevo, occorre che que-sto accada, non c’è nessun dubbio, a voltepenso che piuttosto che individuare dellelinee di confine sarebbe bene operare unasorta d’accordo oltre il confine, con chi stadall’altra parte.

In questa discussione, più volte, abbiamocercato di far capire che, piuttosto che crea-re conflitti fra le fiere, era bene fare accordicon quelle vicine, piuttosto che creare con-flitto o attivare una sorta di conflitto di rappre-sentanza e fosse opportuno costruire rap-porti e relazioni, comunque sia questo rap-porto sopravvive, accanto a noi inveceRimini, Forlì, come indicato, stanno decli-nando.

Noi dobbiamo continuare, lo abbiamo an-che individuato, qualche giorno fa, in unadiscussione del mio gruppo ed oggi comecontributo al dibattito generale, richiamatodal Consigliere Bucciarelli ed altri, il temache il sistema porto, aeroporto, interportoandasse tenuto insieme, cercando di capirecome sviluppare ognuno di questi settoridentro un progetto più ampio e generale.

Non bisogna essere preoccupati, oddioio lo ero come tanti altri sulle cifre, sulladimensione della situazione finanziaria del-l’aeroporto, perché in realtà l’aeroporto inItalia, tranne pochi, ha questa caratteristica:

dietro un servizio non produce grandi redditi,ma disavanzi.

Il tema è riuscire in qualche modo a crea-re, e chiudo, perché tanto non serve nean-che più, una vera individuazione di una nuo-va vita, un nuovo sviluppo di questo vettoreaeroportuale di Falconara.

La segnalazione dell’area cargo mi pareche la indicava il Presidente Spacca, ma inmaniera più precisa il Consigliere Bugaro,può avere solo un limite, mi pare, per il restova bene, lo ricordava anche il ConsigliereBinci, non può essere fine a se stesso, unosviluppo dell’area cargo deve trascinare consé tutto il resto perché le Marche non posso-no solo pensare al mercato interno, dal pun-to di vista economico e finanziario, hannobisogno anche di uno sviluppo di carattereturistico e sociale per cui sarebbe correttoinvestire sul sistema cargo in grado di tra-scinare con sé anche altre iniziative e com-plessivamente far crescere questo aeropor-to di Falconara.

Noi pensiamo che la relazione del Presi-dente Spacca, sia utile, importante, indichianche delle prospettive, bisogna cercare disostenerlo, evitando di cadere qualche voltasu temi che hanno più il taglio di una con-trapposizione politica o strumentale per fatticontingenti.

Chiudendo, mi ritengo soddisfatto nonsolo della relazione del Presidente Spacca,ma anche dell’insieme del dibattito che inquest’Aula si è svolto.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consiglie-ra Ciriaci.

Graziella CIRIACI. Mi unisco alle molteosservazioni che sono state fatte da ambole parti, ma per prima a quella del Consiglie-re Ricci che dice che, in questo territorio,dobbiamo confrontarci su operazioni strate-giche, soprattutto economiche.

Ringrazio tra l’altro il Presidente Spaccaperché ha risposto con solerzia alla miamozione presentata il 21 ottobre, non soloalla mia, ma anche alle sollecitazioni di altriConsiglieri.

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I temi che sono stati affrontati sono moltie, dicevo prima, alcuni assolutamente dacondividere e da prendere come esempio.Si parlava della gestione che è stata fatta etrattata in modo assolutamente leggero.Credo che le cifre del 2009, 2010, 2011, ipiccoli più e meno assolutamente da paurache poi ci troviamo nel 2012, ci devono fareriflettere, soprattutto non dobbiamo pensareche tutto sia da buttare via e che questoaeroporto debba essere gestito in forma as-sistenziale. Tutt’altro.

Voglio ringraziare chi, come dirigente del-la Regione Marche, ha svolto un’operazionequasi transitoria e di passaggio nei momentidi vacatio.

Voglio sollecitare alcune osservazionideterminanti per uno sviluppo serio, adesempio un indirizzo quasi privato di quellache è la gestione di una struttura che nonpuò essere considerata una struttura socia-le, è una struttura economica, una strutturache deve fare i conti, come abbiamo fatto esegnalato tutti.

Sono d’accordo con il Consigliere Binciquando dice non facciamo entrare dentropiù di tanto i privati perché facendoli entrarerischiamo di alleggerire, diminuire o sminui-re il servizio sociale, sono d’accordo, mal’idea di dare una svolta economica, seria auna struttura può permettere anche di dareassistenza a quello che è il pubblico, a quel-lo che è il sociale, perché noi non riusciremoa mantenere in piedi a lungo una strutturasoltanto sul sociale.

Stavo leggendo l’articolo che ha fatto sta-mattina il Presidente Spacca nel quale perquanto riguarda un partner tecnico per rilan-ciare l’aeroporto sottolinea l’urgenza di tro-vare gente capace di dirigere e gestire unaeroporto in modo aziendale, quasi, in modocostruttivo, perché fare il cargo, per dare lapossibilità di fare economia, un aeroportodeve essere qualcosa di strategico e, guar-dando agli anni che dovranno venire, nonuna sorta di assistenzialismo.

Parliamo anche della Macroregione e diquanto può essere importante, non dimen-

tichiamo, la posizione geografica dell’aero-porto e del porto. Magari dimentichiamo cheabbiamo fatto tutta la progettazione del Por,che sta scadendo, guardando al sociale,guardando al lavoro, forse sarebbe il caso,così come hanno fatto le altre Regioni diprogettare il prossimo Por, ci sono anchedelle osservazioni interessanti sugli assi,guardando ad una strategia di investimentodi risorse e fondi perché all’interno del Porpotremmo ristrutturare e dare a questa ae-roporto, come dicevo prima, una funzione,un ruolo strategico, anche economico.

Un’altra osservazione che volevo fare ri-guarda - altre osservazioni, con orgoglio, leho cancellate perché sono state sollecitateprecedentemente da colleghi - il successodell’attività che può portare alla realtà regio-nale una visibilità internazionale importante,è un po’ come una casa che non ha la porta,quindi, l’aeroporto è la porta di accesso alnostro territorio

Dal punto di vista geografico noi siamoprotetti dal nostro Appennino, arrivare aPerugia diventa un attraversamento, alloral’aeroporto e il porto ci permettono di connet-terci con il mondo intero con facilità ed inbreve tempo.

Concludo dicendo che ho apprezzatomoltissimo l’intervento del Consigliere Buc-ciarelli che sottolineava come questo Consi-glio rappresenta, ovviamente anche l’inter-vento del collega Consigliere Trenta, la stra-tegia territoriale e soprattutto la strategia po-litica territoriale, perché siamo delegati e vo-tati dai cittadini, rappresentiamo loro quoti-dianamente, sia quando siamo qua chequando andiamo a casa ed oggi più chemai, facciamo in modo che queste strategiepossano essere condivise continuamente efacciamo che la questione dell’aeroporto, enon solo l’aeroporto, possa venire in Consi-glio, prima e non dopo di avere tutti questimeno.

PRESIDENTE. Ha la parola il ConsigliereZinni.

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Giovanni ZINNI. Questo dibattito mi fa ri-flettere molto, perché, come giustamentediceva il capogruppo del PD, ConsigliereRicci, nessuno di noi è un manager. Mi sem-bra assolutamente vero, però mi sembraanche che questa sia l’Assemblea legislati-va delle Marche e, senza avere la presun-zione di avere la verità in tasca, qualcheindirizzo politico lo debba dare, se non altro,per avere, in un secondo tempo, riscontro,risposte tecniche, chiare, se questi indirizzisiano impraticabili oppure possono avere unpercorso.

Mi sembra che tutti siano molto impegnatia ringraziare il Presidente Spacca, non sobene di che cosa, io mi limito a dire grazie diesistere, così se non altro per una forma distima e rispetto della persona, però mi sem-bra che ci siano dei problemini non indiffe-renti dal punto di vista politico e qui qualcunodeve dare delle risposte.

C’è un problema finanziario vero, pesan-te, oggettivo, non è un caso che il Presiden-te Spacca, un uomo che proviene dal mon-do anche tecnico delle imprese, abbia comepunto di riferimento quello di individuare unpersonaggio che sia esperto di questoaspetto. Evidentemente l’aspetto finanziarioè grave, forse non definitivo, ma grave e iocredo che, se da questo punto di vista, e quifaccio una provocazione politica, la si con-sideri solo una provocazione, la Regionedovesse percepire che sono impraticabiliun’ulteriore indebitamento e la sostenibilitàdall’aeroporto, forse è meglio iniziare a dirlopubblicamente anche se questo può fare ungrave danno dal punto di vista economico,perché noi viviamo, e non dimentichiamoce-lo, una fase in cui anche la capacità di resi-stenza dell’Italia nell’euro è messa in di-scussione da parametri finanziari.

Fissiamo l’indirizzo della trasparenza,trasparenza nei confronti del territorio, dellacomunità, dei cittadini, perché c’è un proble-ma di credibilità dell’istituzione. Io non mivoglio minimamente addentrare sull’aspettodel Direttore e dell’indagine, però, parliamocichiaramente, nessuno si sogni, come credi-

bilità complessiva dell’ente, dell’istituzione,di dire che quella era una situazione a partee che il Consiglio regionale, la Giunta, o ilGovernatore non abbiano, tra virgolette, del-le responsabilità. E’ antipatico addentrarsinelle vicende personali altrui, però per esse-re chiari - comprare un Audi è un problemao non è un problema - è evidente che nessu-no qui può far finta di non aver saputo nulla eanche se non ha saputo non può far fintache questo non abbia una ricaduta di imma-gine politica sui cittadini, e questo va al di làdi maggioranza e opposizione. E’ il caso, infuturo, di stare molto attenti e non dare lasensazione che queste strutture viagginocosì e noi siamo, come posso dire, un orga-no retorico della politica che sta qua a scim-miottare il grazie di esistere al Presidente.

Un altro problema è la mancanza di unruolo strategico oltre la Regione Marche, an-che qui non voglio fare, ripeto, un interventoda gufo, però mi sembra un po’ poco costru-ire un’intera strategia politica e mediaticaesclusivamente sulla Macroregione Adriati-co Ionica, tutti ne parlano e sta diventando,per la Regione Marche, una sorta di salva-condotto, attenzione primo bisogno chevenga fatta, secondo bisogna che qualcunoci dica con quali regole, terzo ci devono direquanti soldi e dove devono andare, perchévoi sapete che i finanziamenti dell’Unioneeuropea non sono mai così generici, sonosempre vincolati in ogni regola, quindi, daquesto punto di vista dobbiamo guardareoltre.

C’è poi un problema politico nazionale, lodico francamente - forse è un po’ ridicolo daparte di un Consigliere regionale che prendela sola indennità - le Regioni hanno troppopotere, parliamoci chiaramente, questomeccanismo della riforma del Titolo V hadeterminato un aumento dell’aspettativa po-litica nei confronti della Regione ed ha fattosì che in tutta Italia, in ogni regione, ci fossealmeno un aeroporto. Tutti devono averel’aeroporto.

La verità è che in Italia ci sono troppiaeroporti, questo è un problema oggettivo

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determinato dal mercato, dal mercato deipasseggeri, ma anche da quello delle merci,con mille situazioni, tra le altre cose, flut-tuanti perché è evidente che l’aumento e ladiminuzione del fenomeno può essere lega-to, che ne so, all’italian sounding, in cui unonon fa il 100% made in Italy ma usa pezzipresi altrove, o all’aumento del traffico inentrata, ma se non aumenta la qualità delmade in Italy delle imprese è evidente chenon c’è un aumento delle esportazioni, quin-di, in qualche misura, anche queste coseincidono.

Concludo con le ricette perchè mi sem-bra doveroso per onorare questo dibattito,visto che non c’è votazione di documenti,fare un lascito verbale, Presidente Spacca,glielo lascio, poi vedremo che uso ne farà.

Le ricette: condivido il discorso del-l’espansione del settore cargo merci, è ilsettore che attualmente ha più potenzialità,credo che su questo si debba avere unacerta velocità di intervento, perché oggi haquesta potenzialità, ma non è detto che fracinque anni ce l’abbia, visto come è fluttuan-te il mondo dalla globalizzazione. Questo èun settore dove investire subito.

Per quanto riguarda il traffico passeggericredo che anche qui si debba essere un po’onesti intellettualmente, quando il Governa-tore Spacca dice che la seconda direttrice diinvestimento è il turismo, dobbiamo esseremolto sinceri, il turismo nelle Marche è an-cora un fenomeno molto improvvisato, de-terminato in realtà dalla capacità individualed’impresa di reggere il gioco. Noi abbiamodegli ottimi imprenditori turistici, però non c’èuna grande politica strategica. Faccio unesempio per riuscire a rendere strategicol’aeroporto di Ancona in merito al trafficopasseggeri sul versante turistico: noi do-vremmo costruire una pianificazione di ae-roporto mirata a determinati obiettivi e a de-terminate mete turistiche, sia in entrata cheuscita, sia di tappe intermedie che di viaggipiù lunghi, metterci realmente in rete turisti-ca. Per essere chiari, il tedesco che vuoleandare in Croazia ma non vuole arrivare ad

Ancona in macchina può prendere l’aereo equando arriva deve trovare qualcosa di benpreciso da visitare, magari due giorni, perpoi partire ed andare in Croazia, altrimentinon funziona, l’improvvisazione non funzio-na. Offrire un servizio di trasporto che nonha alle spalle una rete intrecciata agli obietti-vi non è più sufficiente, è un costo, è solo uncosto, si paga e non c’è l’utenza.

Oggi assistiamo, lo avete detto tutti, alfallimento di Forlì e alle condizioni drammati-che di Rimini, con tutto rispetto, è sempredrammatico vedere la chiusura di infrastrut-ture, perdite di posti di lavoro, questa forsepuò essere una fortuna per le Marche, l’ae-roporto può diventare meta di chi vuole an-dare in vacanza in Romagna, non si puòessere egoisti e guardare l’obiettivo piccolo,interessa solo se il turista viene e si fermanelle Marche, perché le Marche possonodiventare oggettivamente una tappa inter-media di una rete più ampia e questo, neltempo, non è detto che non possa creare,anche con delle permanenze di poco tem-po, un indotto. Se uno fa un viaggio di 10giorni e deve andare dall’altra parte, può fer-marsi anche solo due giorni e fare scalo adAncona, gli si offre un pacchetto e questovuol dire crescere nel turismo, non perderequalcosa. Quindi, sul turismo o ci mettiamoin testa di fare un grande salto di livello,istituzioni, operatori, associazioni di catego-ria, e cercare di sconfinare le Marche inprogetti di rete, altrimenti dubito che ci sa-ranno soluzioni.

In definitiva nel breve periodo puntare su-bito alle merci, nel medio lungo periodo re-cuperare una logica di traffico passeggeri,prima ho affermato che il numero degli aero-porti sono troppi in Italia e non vorrei che conquesta crisi che va avanti, con il rischiodefault, un giorno, giustamente dico io, loStato centralizzi alcuni poteri, faccia un belpiano aeroporti e ci ordini di chiuderlo. Quel-lo si sarebbe da fessi, sarebbe un po’ diarroganza centrale e la solita incapacità po-litica marchigiana di prevenire, facendocitrovare impreparati su questo versante.

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Puntare, quindi, sulle cose che si posso-no fare, sempre in una logica di trasparenza,non è giusto nei confronti dei cittadini fardiventare un bubbone finanziario il fatto diavere un aeroporto, il fatto che uno debbagiustificare politicamente di aver messoanni a fare aeroporti, interporti, eccetera.Questa triade va avanti se ha un senso, senon ce l’ha o qualcuno la toglie, come ildiscorso del porto o l’interporto che potreb-be rimanere invisibile e non decollare mai, ol’aeroporto ahimè potrebbe fallire, bisognache di questo ne siamo tutti consapevoli eresponsabili.

PRESIDENTE. Ha la parola il ConsigliereMarangoni.

Enzo MARANGONI. Presidente Spaccaanch’io non posso andare oltre il grazie diesistere, per il resto non ho elementi partico-lari di apprezzamento del suo discorso.

Ho presentato parecchie interrogazionisul tema aeroporti in questi mesi e ancherichieste di atti e documenti e naturalmentenon ho visto niente, secondo la classicaimpostazione di questo Consiglio, non hoavuto risposta.

Per quanto riguarda l’excursus, diciamo,storico economico che ha fatto sulla gestio-ne dell’aeroporto, mi consenta di dire che èuna difesa dell’indifendibile. La realtà è quel-la sotto gli occhi di tutti, c’è un totale falli-mento della gestione economico commer-ciale di Aerdorica ed in generale dell’aero-porto.

Questa è la verità!Sono rimasto veramente stupito quando

le si sono illuminati gli occhi dicendo che ilprincipale asset è la concessione dell’Enacper 35 anni, ma che asset è? Che esempioè questo? E come se noi dicessimo che ilprincipale asset di un’azienda è l’edificazio-ne, l’autorizzazione di concessione ediliziadei muri, ma quella è la premessa per poterlavorare, il principale asset di un’aziendasono i clienti che ha, questa è l’unica veraricchezza, è una premessa la concessioneEnac, non è un asset, ma che asset è?

Nel suo discorso, Presidente, è mancatauna vera assunzione di responsabilità dellaRegione, è mancata una vera assunzione diresponsabilità della Regione sul fallimentodella politica commerciale dell’aeroporto.

Questa è la verità! Tra l’altro i dati sultraffico risibile che ha dato dei passeggerinon mi hanno convinto per niente.

L’unica cosa che ha fatto, PresidenteSpacca, glielo dico nel modo corretto, è cer-care un capro espiatorio. Questo lei ha fatto,lei ha cercato un capro espiatorio e da pa-recchi giorni sulla stampa che lo fa e l’haripetuto oggi, questo non va bene, tra l’altrocon un atteggiamento giustizialista, mi passiil termine, perché subito lo avete sospeso esiete lì che non vedete l’ora della primaudienza per vedere che succede.

Mi sembra un atteggiamento di comodo,onestamente, che lei sta sfruttando abil-mente per scaricare quelle che sono le re-sponsabilità politiche della Regione che hal’80% delle quote sociali, le sta scaricandosu un singolo da impalare, da inchiodare,anzi lo avete già impalato, lo avete già in-chiodato.

Tra l’altro su questa operazione di ricercadi capro espiatorio che ha lanciato sullastampa già da qualche settimana e ha con-fermato oggi nel suo discorso è stato aiutatoin questo, inconsapevolmente, da chi ha fat-to i conti della serva, è andato a cercarenell’immondizia gli scontrini, cose di questotipo. Evidentemente ridotti, come sono, allo0,69% nelle ultime elezioni politiche, cerca-no qualche cosa, qualche espediente delgenere per tirarsi un po’ su con i voti, ma leiha abilmente sfruttato questa cosa, e lì chela rimprovero, la sta sfruttando per la ricercadi un capro espiatorio, identificando le re-sponsabilità solo su un singolo.

Tra l’altro chi doveva controllarlo questosingolo? Chi aveva la responsabilità? Leidice: ma l’Assessore gli ha mandato la lette-ra, e allora? Che vuol dire, la responsabilitàdi controllo chi ce l’aveva?

Tra l’altro le ricordo Presidente Spacca,visto che lei ha fatto l’exscursus storico, che

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il Direttore in questione, che non sto difen-dendo per carità, il mio atteggiamento non ècerto giustizialista, che lei in qualche modoha impalato nella stampa prima e oggi inConsiglio, è stato selezionato da un suocaro amico, dal Presidente di una primariasocietà di consulenza che è anche socio ditante altre società che fa affari da anni con laRegione e non da ultimo parlo del biogas,quindi, pensi un po’ anche alla storia vistoche ha fatto l’excursus storico.

In sintesi mi aspettavo un discorso moltopiù onesto, mi passi il termine, più maturo epiù responsabile, un’assunzione di respon-sabilità politica, ovviamente, e della Regionevisto che la quota è largamentemaggioritaria, di controllo quasi totale,l’80%, quindi, no a questo scarica barile, noal capro espiatorio, sono profondamente de-luso da quanto ha detto.

PRESIDENTE. Ha la parola il ConsigliereMarconi.

Luca MARCONI. Ho chiesto di intervenirequando i colleghi che avevano parlato, circaotto, erano tutti della provincia di Ancona,fatta eccezione del Consigliere Marinelli, poipiano, piano, il quadro si è riequilibrato e lanebbia d’un aeroporto tutto anconetano èdiventata più regionale.

Vorrei trattare proprio questo argomentoche credo sia anche il cuore della comuni-cazione del Presidente Spacca e cioè lascommessa, da più di trent’anni, di fare diquesto aeroporto, un aeroporto che sia ve-ramente della regione e sia sentito cometale da tutti i marchigiani.

Per questo non possiamo evocare im-magini fantasiose o retoriche, sognare o in-vocare il fatto che siamo una grande regioneche ha grandi potenzialità e poi scoprire chequeste potenzialità non servono all’aeropor-to perché Falconara non ha dietro un bacinodi utenti concentrati in un’area geograficamolto ristretta, come può essere quella diuna grande città, non c’è bisogno che facciaesempi, non ce li ha!

Il sistema dei collegamenti sia versoovest che verso nord è decisamente piùagevole per raggiungere l’aeroporto, è deci-samente piacevole ed economicamente piùconveniente sia con il treno che con l’auto-mobile o il pullman. Dalla mia città, Recana-ti, parte un pullman che collega direttamentecon l’aeroporto di Fiumicino e lo raggiungepiù o meno con lo stesso tempo che impie-gheremo con l’aereo, perché devo partire dacasa con l’automobile, parcheggiare, il par-cheggio costa, arrivare in aeroporto almenomezz’ora prima, anche un’ora se ho un volointernazionale. Una serie di complicazioniche oggettivamente, al di là di tutte le buonevolontà espresse, di tutte le analisi fatte,rende difficile sostenere, come è stato diffi-cile nella realtà in questi trent’anni, un aero-porto.

Questo lo dico anche al di là della gestio-ne. Io non vorrei avventurarmi su questo,anche perché su alcune cose, diciamo, inmaniera sottile, ha già lasciando intendere ilPresidente Spacca, non è facile poi capirletutte, alcune forse sono statemacroscopiche non solo della recente ge-stione, forse l’unico periodo in cui l’aeroportoha avuto un attivo, Presidente, è stato quellodella guerra in Serbia, purtroppo, perché inquel periodo abbiamo avuto delle rimessealte per i rifornimenti che facevamo in volo esu quell’esperienza abbiamo costruito unaeroporto gigantesco, che solo di riscalda-mento e di aria condizionata costa circamezzo milione all’anno, e non ha tutta que-sta necessità di spazi, perché oggettiva-mente non ce li ha.

Certamente ci sono stati errori di gestio-ne e certamente questo può essere oggettoe deve essere oggetto da parte della Regio-ne, che è proprietaria, di tutte le indicazioni,anche di azioni di censura, di correzione, dimodifica, di quello che è stato fatto fino adoggi, ma io insisto, non possiamo non tenerconto del fatto che quest’aeroporto ancoranon è sentito come aeroporto regionale.

Il Presidente Giancarli, il Presidente dellamia Commissione, ha detto e ricordato,

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molto opportunamente, gli sforzi fatti ancheda lui come Presidente della Provincia diAncona, perché tutte le Province, i Comunipiù importanti, le Camere di commercio ve-nissero coinvolte, e credo che anche questosia stato un altro argomento della relazioneintroduttiva, sicuramente questa è una stra-da da percorrere realisticamente sapendoquanto ci costerà, 2 milioni, 3 milioni, 4 milio-ni, 5 milioni? Diciamocelo perché poi nonpossiamo dire vogliamo un aeroporto sa-pendo che questo non è commercialmenteutile, economicamente non regge, ma lo vo-gliamo perché vogliamo questo lusso, que-sta necessità, chiamatela come volete, mala vogliamo. Io sono per volerlo e sono peròper dire in maniera molto chiara che se que-sto ha un costo, poi non può essere ognivolta addebitato all’ente Regione, a chi gesti-sce, c’è un costo e basta.

Diventiamo adulti in questo senso e lopaghiamo da San Benedetto fino a Pesaro,fino a Gabicce, senza eccezioni, sperandoanche, e chiudo, di poter realizzare qualchepiccola sinergia con i due aeroporti, vera-mente ridicoli, che esistono sulla fasciaadriatica, quello di Pescara e Rimini-Forlì,che hanno un movimento tutto turistico,molto limitato, e cercare di avere sul pianonazionale quello che è logico ci sia.

Evidentemente l’Italia non può più per-mettersi un numero esagerato di aeroporti,io penso che solo cinque, sei, sette anni fa siparlava di due aeroporti in Basilicata, delterzo aeroporto pugliese, lo volevano oltreche a Brindisi e a Bari, a Taranto, a Foggia,anche a Lecce, che ne so, anche a Isernia aCampobasso.

Questo è un Paese che reclama tutto,abbiamo creato le Province per cancellarledopo pochi anni, allora diciamo in manierachiara che sul medio adriatico è ragionevoleche ci sia un solo aeroporto, che sia l’aero-porto di Falconara e che, come per il territo-rio marchigiano, così come su questa fasciaadriatica, si creino le opportune strutture ed icollegamenti necessari. Pescara deve epuò arrivare benissimo su Falconara, inve-

ce che insistere nel mantenere una cosache non serve più a niente, a nessuno, èchiaro che qualche treno in più dovrà esser-ci, qualche possibilità in più in questo sensodeve essere attivata.

Ringrazio quanti sono intervenuti anchese il dibattito è stato molto lungo, ma credoche abbia messo in risalto la necessità diparlarci chiaro su questo, come su altri do-cumenti, perché purtroppo questo non èl’unico argomento sul quale dobbiamo comedire registrare un arretramento, non dico unfallimento, ma un arretramento delle nostreposizioni.

Chiedo e suggerisco che nasca ancheun atteggiamento culturale diverso, nonpossiamo sempre piangerci addosso, farel’analisi e poi non riuscire a concludere nien-te, la mia conclusione pratica, in questocaso è: tutte le raccomandazioni che voglia-mo, però già dal bilancio del 2014, vedremoquanto quest’Aula è disposta a mettere neiconti del bilancio regionale per le necessitàfinanziarie affinché l’aeroporto di Falconararesti.

PRESIDENTE. Ha la parola il ConsigliereMassi.

Francesco MASSI. I colleghi sono stativeramente completi e puntuali nell’analisi,nella critica, anche nella proposta, non ag-giungo altro su questo argomento, vogliodire solo due cose al Presidente Spacca.

L’emblema, il simbolo della situazione, lodico senza pretesa, perché non ho la prete-sa di dire, come al solito, voi siete i peggiori,noi siamo i migliori, assolutamente, o noiriusciremo a fare meglio, non ho la pretesadi dirlo, né la presunzione, è che, per quantoriguarda l’aeroporto, mi risulta, per esempio,che l’opposizione non ha un revisore daquindici anni. E’ chiaro che tutto questo di-scorso ricade completamente nel monopo-lio politico della maggioranza che ha gestitola Regione in questi lustri. Ripeto, non miscandalizzo di questo dato, voglio solo direche per quanto riguarda il futuro, per esem-

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pio, se chiederemo di partecipare, non chie-do il posto di revisore o il posto in Consigliodi amministrazione, è per le strategie e perle energie migliori da individuare. Questo si.

Dico una cosa perché capita a tutti diavere contatti a Mosca, molti tour operator,poi posso anche dire qual è il contatto per-ché riguarda agenzie, imprenditori che sonoqui nelle Marche ed a Mosca sono di casa, imoscoviti si sono fra loro, in qualche modo,consultati sul perché il gestore dell’attualevolo Mosca Falconara sia una certa societàche mette in campo e in volo i Tupolev.Credo che gli ultimi, quelli che volano ades-so tra Falconara e Mosca, li abbia inauguratiBreznev prima di abdicare, adesso non miricordo se per morte o per sfiducia, no lo so.Mi risulta che siano i Tupolev, non lo so, ionon sono un esperto, e mi dicono che aMosca si chiedono come mai le Marche liabbia presi. Ci sono soluzioni migliori tecno-logicamente, più avanzate e più sicure, laperplessità aumenta quando sanno che lapercentuale di riempimento di questo volo èpari, mi pare, al 30-35% in media e noi cidobbiamo mettere sopra dei soldi.

Non pretendo di fare i congressi su que-sta vicenda, assolutamente, però ci si puòconsultare tra i gruppi per vedere se, anchea livello di risorsa umana - non solo strategi-ca, come tutti i Consiglieri che sono interve-nuti hanno evidenziato, e li ringrazio, di qua-lunque colore, di qualunque gruppo - qualcu-no che non chiede niente si possa ascolta-re. Chiedo alla maggioranza se su questocampo, che è ora uno dei punti focali e di diattrito nelle vicende che stiamo affrontando,è possibile aprire una consultazione.

Chi ha le soluzioni migliori le metta sultavolo.

Sulla scelta del management, Presiden-te, credo che sia difficile, non solo perl’Aerdorica, lo sa, è difficile per la sanità, èdifficile per innumerevoli campi, però biso-gna concentrarsi lì perché anche per espe-rienza mia personale e professionale dicoche la scelta del management è decisivaprima di qualunque riforma.

Quando parliamo di cose che non funzio-nano tra Comuni, Regione e Province, vidico che dove ci sono i manager e il perso-nale che sanno far funzionare le cose leriforme le fanno ed i risparmi li realizzano.Dobbiamo ritornare, secondo me, ad unascelta seria del management, al di fuori deicolori e delle simpatie.

PRESIDENTE. Ha la parola il PresidenteSpacca.

Gian Mario SPACCA. Ringrazio il Consi-glio regionale ed i Consiglieri che sono inter-venuti perché effettivamente hanno datoconforto e integrato quello che sarà l’indiriz-zo che affideremo al prossimo Consigliod’amministrazione nell’assemblea dell’8 no-vembre.

Mi pare ci siano alcuni elementi moltochiari, molto scanditi che sono emersi daldibattito, anche con grande convergenza siada parte del Governo regionale che da partedel Popolo della Libertà, sia dal centro sini-stra che dal centro destra.

Mi pare che il primo elemento che dob-biamo assumere ed affidare al nuovo Consi-glio d’amministrazione condiviso sia quellodi costruire una strategia orientata al conso-lidamento prevalentemente finanziario e nonci possiamo, come avvenne nel 2004, affi-dare ad un obiettivo che punti al break evensecondo le attuali strutture fisiche dell’aero-porto che presuppone unmilione di passeg-geri. Dobbiamo più correttamente pensaread avere quei cinquecentomila passeggeriche possono essere organizzati su una par-te delle strutture aeroportuali e quindi rag-giungere il break even secondo una modali-tà più appropriata e contemporaneamenteutilizzare le altre strutture fisiche per altrefinalità.

Una strategia di consolidamento finanzia-rio affidata a un Presidente che sia in gradodi avere soprattutto rapporti con le banche,per alleggerire il peso dell’indebitamento chesi è accumulato nel corso del tempo a parti-re dal 2000, dicevamo che già nel 2005 era

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arrivato a 22 milioni e mezzo di euro e poi èarrivato a 32 milioni con l’ottenimento dellaconcessione trentacinquennale che, mi per-metto di insistere, è un asset, perché lametafora utilizzata dal Consigliere Marango-ni testimonia il valore dell’asset, se tu hai unterreno con la concessione edilizia possiediun valore, se hai un terreno a destinazioneagricola ne possiedi un altro, e quindi, quelloè un asset che ha un valore economicopatrimoniale consistente e non a caso, inquesto momento, in funzione proprio dellaconcessione, in funzione della disponibilitàfisica di strutture che sono modernissime,anche esteticamente ben fatte, e soprattuttodi quello che voi avete riconosciuto del posi-zionamento strategico logistico dell’aero-porto con una possibilità di connessione conaltre infrastrutture come il porto e l’interpor-to, esiste un forte interesse da parte di ope-ratori sia nazionali che internazionali a vede-re l’evoluzione di questa vicenda della socie-tà Aerdorica.

I contatti si prendono, non sempre pos-sono andare bene, Air Niki ha trattato connoi per due anni, ma il suo obiettivo eraquello di creare un network europeo, quindivoleva non soltanto l’aeroporto delle Marchema voleva quello di Genova, voleva quello diMilano, voleva quello di Lisbona, di fatto nonè riuscito ad ottenere niente di tutto questoe, quindi, ad un certo punto la sua strategiadi realizzazione di un network europeo èvenuta meno per cui non c’era più l’interes-se per Falconara, nel frattempo proprio Nikiairline ci ha consentito attraverso la newdiligence che lui ha fatto sull’aeroporto delleMarche di avere, e lo dico con grande since-rità, la valutazione sulle partite finanziariedell’aeroporto che, attraverso le nostre mo-deste conoscenze, non eravamo riusciti adavere in precedenza. Da questo punto divista la new diligence che abbiamo fatto nelcontatto sia con altre società sia con Air Nikic’è stata utile.

Del resto, speriamo vada, nonostante ladifficoltà delle vicende che questi giorni ciriguardano, c’è la partecipazione di una so-

cietà argentina che sottoscriverà insiemealla Regione un aumento di capitale socialeche è previsto per tremilioni di euro,duemilioni la Regione, unmilione di euro unasocietà argentina che, in qualche modo, co-stituisce un punto di riferimento per vederequale sarà l’evoluzione della vicenda nelprossimo futuro.

Il fatto che ci sia un socio argentino cheinveste sull’aeroporto delle Marche è l’indi-cazione che non ci troviamo in una situazio-ne così disastrosa, come qualcuno vorreb-be far credere, una situazione molto difficile,difficilissima se volete, ma che ha delle pro-spettive. Prospettive, ripeto, che sono testi-moniate anche dall’interesse di molte socie-tà, che operano nel settore, di entrare inpartnership con la società Aerdorica a se-conda dell’evoluzione della nostra vicenda edelle strategie che noi perseguiremo.

Di fatto la nostra strategia sarà quella delconsolidamento finanziario, poi se trovere-mo, strada facendo, altri partner che aggiun-geranno le loro risorse, parteciperanno allasocietà, quindi alla compagine societaria diAerdorica, saliremo in ambizione e sviluppe-remo possibili forme anche di espansione inrelazione al contributo finanziario che daparte loro sarà offerto, ma di fatto questa è lasituazione ad oggi, una situazione difficilema non disastrosa.

Gli altri elementi che sono emersi daldibattito mi pare siano molto chiari, integra-zione logistica sulle merci, volevo dire alConsigliere Bugaro che in effetti il valoredelle merci è molto superiore a quello dellespedizioni, l’abbassamento della posizionedel nostro aeroporto, in questa specificaclassifica, deriva proprio dal fatto che il con-tributo delle spedizioni è molto inferiore aquello che viene dalle merci, quindi, dobbia-mo puntare sulle merci come giustamente èstato detto, e puntare sulle merci significarealizzare questa integrazione. Fino ad ogginon è stato fatto nonostante gli sforzi, nono-stante questo fosse un indirizzo di governo,ma non sempre, anche se a qualcuno puòsembrare che sia un paradosso, le società

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partecipate dalla Regione seguono gli indi-rizzi che il Governo regionale, che il Consi-glio regionale dà.

Faccio un altro esempio, qui ci siamoscandalizzati per la retribuzione del Diretto-re generale, ma il Direttore generale perce-pisce una cifra di poco inferiore a quella chepercepisce il Direttore di un Ersu, quindi lenostre valutazioni anche come Consiglio re-gionale dobbiamo metterle in relazione aidiversi aspetti che caratterizzano la vita del-la nostra Regione. Del resto su Morriale mipare che siamo stati molto chiari, vorrei direa sua difesa che lui non è stato selezionatoin forma soggettiva o per valutazioni di tipopolitico, proprio perché in quel momentoc’era una governance plurale, dove c’eranoprivati, Regione, altri soggetti e altri enti didiritto pubblico, come sono le Camere dicommercio, il Direttore è stato selezionato,non da un amico di qualcuno, ma da unasocietà di consulenza, con una specializza-zione proprio rispetto a questa tipologia difigura, che tra l’altro ha guidato gli aeroportidi Torino e di Firenze, di Firenze e di Torinoanzi in ordine, con risultati che non sono dadisprezzare, quindi, dobbiamo dire le cosecome stanno, con grande correttezza.

Gli indirizzi che daremo al Consigliod’amministrazione saranno questi: strategiadi consolidamento finanziario, integrazionefra le infrastrutture strategiche di logisticadella nostra regione, riprendendo il concettodi piattaforma logistica e, quindi, chiedere-mo esplicitamente al Presidente di dialogarecon gli altri due Presidenti, cosa che non èstata fatta, lo riconosciamo. Quante voltel’Assessore Viventi ha convocato riunioniper far dialogare tra loro i Presidenti delle treinfrastrutture di cui stiamo parlando, senzariuscire ad ottenere i risultati, adesso lo dire-mo in maniera ancora più forte e più chiara.

L’altro elemento su cui mi permetto diinsistere è proprio quello che deriva dal flus-so passeggeri in entrata, incoming, chedeve essere fatto da turisti internazionali eche devono appoggiarsi sull’aeroporto delleMarche. Questo sta dando dei buoni risulta-

ti, ve l’ho detto prima quali sono stati i flussituristici del 2013, confermano un trend posi-tivo che sottintende una strategia precisa,non impressionistica, tutt’altro, una strategiache ci porta a confronto con i migliori touroperator internazionali sia russi, sia cinesi.Dopo di che i vettori, i voli, le cose dipendonoanche dalle risorse che noi siamo in grado dimettere sul tappeto e devo dire che le risor-se che abbiamo messo sul tappeto fino adoggi non sono state, lo ripeto, pari a quelleche altri operatori hanno messo a loro volta,se il volo da Mosca che avevamo su Anconaad un certo punto è andato a Rimini, è per-ché Rimini ha pagato, ha creato condizionimigliori rispetto a quelle che noi potevamooffrire in quel momento, quindi, dipende an-che da quello che vogliamo fare e quello chevogliamo fare è lavorare con i tour operatorper il flusso dei turisti in entrata verso l’aero-porto.

Questi sono i due segmenti su cui puntia-mo: turismo e merci, in modo molto chiaro,molto netto, cercando una forma di specia-lizzazione del nostro aeroporto, dopo di chela possibilità di collegarci in network con altriaeroporti dipenderà da chi si farà avanti. Cisono operatori, soci, fondi di carattere na-zionale che già operano con altri aeroportiitaliani che ci hanno chiesto di dialogare ri-spetto alla possibilità di inserire l’aeroportodelle Marche in un network italiano.

E’ chiaro che questo comporta alcunivantaggi, ma anche grosse penalizzazioni,dipenderà dal quadro complessivo che riu-sciremo a costruire, credo che il dibattitonon finisca qui.

Credo che ci sarà la necessità, una voltache si ricomporrà il Consiglio d’amministra-zione e verrà definito un piano industriale,che segue quelle linee che ho detto che,ripeto, sono sostanzialmente tre: consolida-mento finanziario, merci e turismo, di rive-derci per valutare con un confronto il pianoindustriale che ci sarà sottoposto, sperandoche l’8 novembre da parte di coloro chestiamo contattando in questo momento, perattribuire delle responsabilità, che sono

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esattamente come voi le avete definite dicarattere finanziario, di carattere produttivoquindi, competenze di settore, di caratterecommerciale, ci sia la disponibilità, in unafase ulteriormente resa difficile dalle notiziedi questi giorni, ad accettare questo rappor-to di collaborazione.

Presidenza del PresidenteVittoriano Solazzi

PRESIDENTE. Proseguiamo con l’ordi-ne del giorno.

Mozione n. 549ad iniziativa dei Consiglieri Natali, Roma-gnoli, Silvetti, Acquaroli“Incompatibilità incarico Direttore gene-rale Asur”(Rinvio)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno recala mozione n. 549 dei Consiglieri Natali, Ro-magnoli, Silvetti, Acquaroli. Ha la parola ilConsigliere Natali.

Giulio NATALI. Vorrei soltanto far presen-te che manca il Presidente Comi ed io vorreiche fosse presente il Presidente della VCommissione, se fosse possibile. Lo do-mando all’Assemblea. L’altra volta si potevafare tranquillamente, non c’era alcun proble-ma, non so se intanto è stato partorito qual-cosa, l’altra volta c’eravamo tutti e si potevafare, questa volta non c’è il Presidente dellaV Commissione, dovrebbe essere espres-sione di maggioranza, forse sbaglio o inter-preto male, ritengo per correttezza di tratta-re la mozione al primo punto della prossimaseduta alla presenza del Presidente della VCommissione.

(Interrompe l’Assessore Giannini)

Giulio NATALI. L’Assessore c’era anchemartedì scorso, Assessore Giannini. Misembra che l’Assessore ci fosse anchemartedì scorso.

Io sto facendo presente questo, mi affidoa voi per sapere se per voi il Presidente dellaV Commissione non conta niente, me lodite, non ce ne frega niente ed andiamoavanti.

(…) Io l’ho saputo in quella sede

PRESIDENTE. Non c’è problema, la ri-mandiamo alla prossima settimana.

Giulio NATALI. Al primo punto?

PRESIDENTE. La mettiamo prima dellaproposta di legge 354, adesso il punto non loso quale sarà, mi è stato chiesto in sede …io la invito a partecipare alla Conferenza deiCapigruppo perché queste questioni le risol-viamo lì, non mi è stato chiesto di rinviarequesta …

Giulio NATALI. Sono venuto e in quellasede ho appreso dell’assenza del Presiden-te Comi …

PRESIDENTE. No, in quella sede mi èstato chiesto che fosse rinviata, alla prossi-ma settimana, la proposta di legge 354, sic-come sappiamo che le due cose possonoandare di pari passo, la mettiamo una insie-me all’altra, poi se è il primo, il secondo o ilterzo punto adesso non …

Giulio NATALI. Ok, grazie Presidente.

PRESIDENTE. Va bene per quanto ri-guarda il punto 3.

Ha la parola il Consigliere Trenta.

Umberto TRENTA. Io voglio discuterel’argomento adesso, così come lei lo ha pro-posto e annunciato. Voglio discuterlo ades-so, allora metta ai voti … votate quello che vipare, ma votiamo.

PRESIDENTE. Ma no, ha fatto una richie-sta il Consigliere Natali e mi pare che siastata accolta, … non è d’accordo? Allorafaccio la proposta di rinviare la mozione n.

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549 al prossimo Consiglio regionale. Dichia-ro aperta la votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Proposta di legge n. 354ad iniziativa della Giunta regionale“Disciplina del controllo sugli atti deglienti del Servizio sanitario regionale.Modifica alla legge regionale 17 luglio1996, n. 26 ‘Riordino del Servizio sanita-rio regionale’”

Proposta di legge n. 359ad iniziativa del Consigliere Comi“Modifiche alla legge regionale 17 luglio1996, n. 26: ‘Riordino del servizio sanita-rio regionale’ e disposizioni in materia diverifica di compatibilità delle strutturesanitarie e socio sanitarie”.(abbinate)(Rinvio)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno recale proposte di legge n. 354 ad iniziativa dellaGiunta regionale e n. 359 ad iniziativa delConsigliere Comi (abbinate), l’esame vienerinviato per l’assenza del relatore.

Proposta di legge n. 361ad iniziativa della Giunta regionale"Approvazione dell’intesa tra la RegioneUmbria e la Regione Marche concernen-te il riordino dell’Istituto zooprofilatticosperimentale dell’Umbria e delle Mar-che”.(Rinvio)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno recala proposta di legge n. 361 ad iniziativa dellaGiunta regionale, l’esame viene rinviatoperchè questo è un atto congiunto fra laRegione Umbria e la Regione Marche edancora la Regione Umbria non ha provvedu-to ad approvare il testo così come è statoconcordato, quindi, lo rinviamo.

Proposta di atto amministrativo n. 64ad iniziativa della Giunta regionale

“Piano triennale per un sistema di inter-venti di cooperazione e di solidarietàinternazionale 2013/2015. Legge regio-nale 18 giugno 2002, n 9, articolo 9”(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno recala proposta di atto amministrativo n. 64 adiniziativa della Giunta regionale. Ha la parolail relatore di maggioranza Consigliere Car-dogna.

Adriano CARDOGNA. Il piano triennaleper un sistema di interventi di cooperazionee di solidarietà internazionale 2013-2015,previsto dalla legge n. 9 del 2002, che oggi èalla valutazione di quest’Assemblea, è costi-tuito da due parti, una riguarda la valutazionedel triennio precedente 2010-2012, l’altra è ilpiano triennale alla nostra attenzione oggi.

Giusto per intenderci gli interventi previstida questa legge sono quelli che sono statipropedeutici e fondamentali per l’evoluzionedella Macroregione Adriatico Ionica. Io saròmolto schematico anche perché il docu-mento che è in vostro possesso è moltodettagliato, quindi vado, diciamo così, persommi capi, riassumendo quello a cui laCommissione è giunta con i suoi lavori.

Due sono sostanzialmente le tipologie diintervento: quella dei programmi ad iniziativaregionale e quella dei progetti ad iniziativaterritoriale.

I programmi ad iniziativa regionale sonoelaborati, sviluppati ed implementati anchein collaborazione con i soggetti internazio-nali, nazionali e regionali, mentre i progettiad iniziativa territoriale sono elaborati dalleassociazioni di volontariato della regione edalle Ong che in essa hanno una sede ope-rativa. Africa, America Latina e Balcani sonole aree che vengono interessate dagli inter-venti.

Con altri Paesi dell’Unione europea inve-ce si condividono progetti di capacitybuilding.

I fondi regionali messi in campo nel trien-nio passato, sono stati di circa 3,8 milioni di

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euro, desidero evidenziare che i progetti ter-ritoriali, quelli proposti dalle Associazioni edalle Ong ammontano a 1,155 milioni dieuro, a fronte di questi, 1,678 milioni di euroè il concorso ed il cofinanziamento delleAssociazioni.

Venendo al piano per gli anni 2013-2015desidero soltanto evidenziare la continuitàcon gli interventi che erano stati previsti neltriennio precedente, rilevo che le risorse peril triennio futuro vengono demandate ai pros-simi esercizi finanziari, mentre per il 2013,per la finanziaria del piano attuale, sono statiriservati 595.000 euro.

Il piano triennale rispetta le finalità dellalegge e soltanto in termini generali possia-mo dire che il punto di riferimento per ilnuovo piano triennale è costituito dall’ade-sione della Regione alle politiche europeesia quelle per la cooperazione esterna chequelle di vicinato e di coesione territoriale.

Il piano si muove in linea con i principi e lelinee guida definiti a livello internazionale,europeo e nazionale nell’ambito della coo-perazione allo sviluppo.

C’è da rilevare che a livello internazionalesi ribadisce la necessità di perseguire gliobiettivi del millennio entro il 2015 ed a pro-posito di questo poi qualche cosa dirò.

A livello europeo la Comunità europea haribadito l’obiettivo di destinare lo 0,7% delreddito nazionale lordo agli aiuti pubblici, allosviluppo entro il 2015.

Rileviamo che le Marche sono a 0,023sulle entrate e che l’Italia è allo 0,20 sul Pil,quindi, diciamo che sia a livello regionale,ancor più a livello regionale, che a livellonazionale siamo assolutamente al di sotto diquello che è l’obiettivo delle politiche per ilmillennio.

In particolare la Commissione ha propo-sto un programma di cambiamento al fine dipotenziare l’impatto della politica di sviluppodell’Unione focalizzando le azioni su duepriorità: diritti umani, democrazia e buon go-verno e crescita inclusiva e sostenibile perlo sviluppo umano.

Quello che mi resta da dire per chiuderequesta parentesi è che il programma trien-nale, come la valutazione del vecchio pro-gramma triennale, ha ricevuto il parere posi-tivo ed anche un contributo costruttivo daparte del Comitato per la cooperazione e lasolidarietà internazionale previsti dalla no-stra legge e che la struttura e gli Assessoricompetenti si sono relazionati in questo pe-riodo.

Colgo l’occasione per contestualizzarequesto provvedimento che può rischiare dipassare, diciamo, un po’ sotto tono rispettoalle problematiche che la nostra Regione e ilnostro Paese stanno affrontando, come tan-te altre situazioni istituzionali in giro per ilmondo.

Dico contestualizzare per dire come i Mi-nistri europei hanno recentemente approva-to ..., è di questi giorni la scelta della Com-missione europea di caricare il 2015 di unsignificato particolare, investendolo dal titolodi “anno europeo dello sviluppo”.

La proposta dell’Unione europea per faredel 2015 l’anno europeo per lo sviluppo èstata adottata dalla Commissione e dal Par-lamento.

Il 2015 sarà un anno fondamentale per losviluppo, è l’ultimo anno per il raggiungimen-to di quelli che sono stati chiamati gli obiettividi sviluppo del millennio, obiettivi che sonostati sottoscritti da tutti i 191 Stati costituentil’Onu, non ricordo bene se nel 2000 o nel2002. Nel 2000 perché siamo al 15° anno.

Per memoria cito gli otto obiettivi su cuitutta la comunità internazionale è impegnatae si sono presi gli impegni, quelli che riguar-davano lo 0,70% sui redditi nazionali lordi deiPaesi firmatari: sradicare la povertà estre-ma e la fame; rendere universale l’istruzioneprimaria; promuovere la parità dei sessi el’autonomia delle donne; ridurre la mortalitàinfantile; migliorare la salute materna; com-battere l’HIV/AIDS, la malaria ed altre malat-tie; garantire la sostenibilità ambientale; svi-luppare un partenariato mondiale per lo svi-luppo.

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In conseguenza di questo i Ministri euro-pei hanno recentemente approvato l’11° fon-do europeo di sviluppo prevedendo un im-porto superiore a quello proposto inizial-mente dalla Commissione e sostanzial-mente più elevato rispetto all’esercizio delbilancio precedente, quello appunto del2007-2013.

E’ una delle poche scelte in controten-denza del nostro bilancio europeo.

La scelta dei Ministri europei assumeenorme rilievo se inserita in un quadro gene-rale di tagli e risoluzione dei budget, e così lacooperazione internazionale diventa unaparte integrante della politica estera del-l’Unione europea. A questo principio tuttiquanti dovremmo essere richiamati ancheper rispetto di quelle scelte che hanno fattosi che questo tipo di aiuti non venisserocentralizzati in mano agli Stati nazionali, mavenissero gestiti dalle istituzioni locali, favo-rendo anche il coinvolgimento delle comuni-tà locali, pensando che i rapporti orizzontalimeglio di altri potessero poi condizionare lemodifiche a livello verticale.

Che la cooperazione internazionale stiadiventando un tema strategicamente impor-tante per tutti i Governi europei è comprova-to anche dal recente cambio di rotta avvenu-to almeno in Italia, dopo anni di contributiscarsissimi e di inadempienze rispetto agliimpegni internazionali, l’attuale Governo ita-liano ha deciso di proseguire l’impegno as-sunto dall’esecutivo Monti nell’aumentare gliaiuti alla cooperazione internazionale. Ci au-guriamo che questo sia anche di indirizzo edi auspicio per le scelte che potrà fare lanostra Regione Marche.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore diminoranza Consigliere Trenta.

Umberto TRENTA. Presidente adessoparlo a lei rappresentante istituzionale delConsiglio regionale delle Marche …

PRESIDENTE. Bisogna che parli conl’Assessore di competenza, io ho altri impe-gni improrogabili …

Umberto TRENTA. … no l’Assessore dicompetenza è assente per definizione,adesso mi ascolti lei, perché parlo a nuoraperché suocera intenda.

Il Presidente Cardogna che nessuno dinoi può pensare che sia una persona nononesta, non pura, non corretta, ma oggivedo in Aula delle assenze strategiche, Pre-sidente Cardogna, ascolti perché quando leiha parlato ..., propongo il voto all’unanimità,ma vi aspettavo al varco, tutti quanti.

Voi parlate della proposta di atto ammini-strativo numero 64 ad iniziativa della Giuntaregionale “Piano triennale del sistema di in-terventi di cooperazione e di solidarietà in-ternazionale 2013 2015. Legge regionale 18giugno 2002 numero 9 articolo 9”. Questa sichiama elusione istituzionale del servizioamministrativo per quanto riguarda il percor-so degli affari internazionali che sono poistati, la proposta di legge numero 9 fu lasintesi dell’Università per la pace della pro-posta di legge numero 30, voi guardate oggiin Aula, siccome alcuni signori qui hannocreato un vulnus giuridico alla Regione Mar-che, ai sensi dell’articolo 15, e questo èpesante, io caro Presidente più volte le hodetto e l’ho invitata al Servizio legislativo del-le Marche, a lei e al Presidente Spacca, allaverifica della sussistenza legale dell’articolo15, della citata legge “Associazione univer-sità per la pace”.

Guardate voi, signori miei, distratti Consi-glieri regionali, ma voi pensate che sia facileche io non mi accorga di queste cose? ‘LaRegione entro sei mesi dall’entrata in vigoredella presente legge promuove unitamentead altri enti pubblici e privati’, ecco qui laprima verifica di legittimità, dove sono finitele richieste di adesione alla Associazioneuniversità per la pace? Presidente Cardo-gna, ma lei pensava che io oggi facessi qui ilrelatore di minoranza non riportando in Aulala verifica di legittimità? Presidente, distrattodalla Consigliera Foschi, ne capisco anchela ragione, perché è splendida, ma lei mideve rispondere a tutte le lettere che io le hoinviato come Consigliere regionale e, quindi,

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il senso ispettivo di quelle missive a lei e alPresidente Spacca …

PRESIDENTE. Consigliere Trenta, lei èrelatore di minoranza di un atto, se lei non siattiene all’ordine del giorno, se parla di altrecose, chiudiamo qua, le tolgo la parola eandiamo avanti. Faccia la relazione sull’atto.

Umberto TRENTA. Presidente sto par-lando della legge regionale n. 9, avevo giàspiegato che la solidarietà internazionale,come la chiamate voi, e la cooperazioneaprono anche lo spaccato su ‘Limes territoridi confine’ e sull’accesso agli atti che hofatto per la Macroregione Adriatica Ionica. Ladottoressa Santoncini mi ha detto che inConsiglio non esistono atti, allora l’ho rivoltaalla Giunta, quindi, ora lei dice e sostieneche io non sto parlando di un argomentoattinente con l’atto di cui sono relatore diminoranza? Lei asserisce questo? Presi-dente lei è troppo intelligente e troppo sottile,io sono capitato per caso tra tanti bravi, più omeno bravi, sono capitato qui per caso eproprio perché sono capitato per caso chele puntualizzo che la legge regionale n. 9 del2002, articolo 9, è propedeutica all’articolo15 che poi è propedeutico alla legge regio-nale approvata, la n. 130 del 24 settembre2013, ‘Limes territori di confine’ dove c’èscritta tutta la vicenda della MacroregioneIonico Adriatica sulla quale il PresidenteSpacca mi dovrà rispondere del costo edella funzione della Regione Marche.

Chiedo di approvare questo atto all’unani-mità, così come l’ha simpaticamente propo-sto il Presidente della VI Commissione Car-dogna.

Mi risponderete in altra sede, io voglio laverifica della magistratura preposta agli atticontabili e, quindi, la Corte dei Conti e laProcura della Corte dei Conti. e vedrà chealla fine la spunto.

Voto all’unanimità, Presidente Cardogna.

PRESIDENTE. La discussione è aperta.Ha la parola la Consigliera Bellabarba.

Letizia BELLABARBA. Tengo, soprattut-to, a sottolineare l’importanza di questaprogrammazione perché, purtroppo, moltospesso si pensa alla cooperazione soltantocome una questione di solidarietà, ma non ècosì, non è assolutamente così e quello cheio auspico è che la cooperazione vada sem-pre di più, come la Regione Marche tra l’altrosta facendo, come ricordava il PresidenteCardogna, pur nella scarsità di risorse, ver-so una cooperazione decentrata, perché lasfida che noi abbiamo di fronte è quella dellacooperazione allo sviluppo e l’approcciodeve essere quello.

Tra l’altro l’Europa sta andando in quelladirezione, la cooperazione tra territori a livel-lo transfontaliero, transnazionale, è un obiet-tivo proprio della politica di coesione socialedell’Europa e, quindi, questo obiettivo vaperseguito con forza secondo un approcciodi reciprocità e di coosviluppo.

Voglio aggiungere però che la coopera-zione ha anche bisogno di una coerenza alivello non solo locale, ma anche globale, sutanti temi, su tante questioni che noi ci tro-viamo ad affrontare: la questione energeti-ca, la questione ambientale, la questioneagro alimentare, proprio nel perseguimentodegli obiettivi del millennio, come veniva giu-stamente ricordato.

Le Marche stanno facendo, come dicevo,un buon lavoro e, soprattutto, voglio sottoli-nearlo, grazie all’impegno, alla capacità ealla grandissima competenza che tante as-sociazioni di volontariato, tante Ong presentinel territorio marchigiano, hanno. Tra l’altro,non tantissimo tempo fa, è nato anche uncoordinamento delle organizzazioni marchi-giane che piano, piano, sta perseguendol’obiettivo di fare progetti e di attuare proget-tualità insieme, proprio perché sia la Regio-ne a muoversi quasi come un unico corpo,cercando di spezzettare le poche risorseche abbiamo tra tanti soggetti che sono pre-senti nella nostra regione.

Nel programma vengono ricordate anchetante progettualità che grazie ai bandi dellaRegione, al cofinanziamento della Regione

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Marche ed al protagonismo di queste asso-ciazioni sono state portate avanti.

Spesso sono progetti di altissima qualitàed voglio sottolineare nuovamente che que-sta è una strada che va perseguita, nonnell’ottica della solidarietà, ma nell’ottica diun arricchimento reciproco anche tra noi e iPaesi con i quali collaboriamo, collaboria-mo, non andiamo a fare, andiamo a portare,con i quali collaboriamo.

Questi sono progetti di sviluppo che ar-ricchiscono entrambe le parti o più parti esiccome sono stati anche fatti tanti progetti,come diceva il Presidente Cardogna,propedeutici a questo grande progetto chestiamo perseguendo sulla MacroregioneAdriatica Ionica, non dimentichiamo la posi-zione importantissima che ha, non solo lanostra regione, ma la nostra nazione.

L’Italia è centrale per un discorso chevede il Mediterraneo protagonista, quindi, iodico di concentrarci anche da questo puntodi vista e, se possibile, cercare di aumenta-re le risorse per la cooperazione, non dimi-nuirle, ma aumentarle perché è importanteper la nostra stessa crescita, non solo dellanostra Regione, ma dell’Europa tutta, ricor-dandoci il criterio di reciprocità e di arricchi-mento di cui parlavo.

Mi auguro che, anche in fase di bilancio,possiamo trovare qualche risorsa in più perquesto tema, per la cooperazione che è as-solutamente strategica, sempre nell’otticadel perseguimento degli obiettivi del millen-nio, già ricordati dal Presidente Cardogna.

PRESIDENTE. Ha la parola il ConsigliereMarconi.

Luca MARCONI. Capisco che 593.000euro su un bilancio di quasi 4 miliardi di euronon suscitano una attenta partecipazione,ma proprio per questo, rovesciando l’argo-mento, ritengo che quello che abbiamo do-vuto fare nel 2013, dico abbiamo dovutofare, perché mi ritengo a tutti gli effetti re-sponsabile, una diminuzione lineare di tuttele voci di bilancio a fronte di una situazione

che, per il 2013, doveva necessariamenteportare a casa un risultato positivo per lasanità, nel 2014 possa trovare un punto disvolta, sia amici che Consiglieri che sonointervenuti hanno richiamato questo aspet-to.

Ritornare alla cifra del 2012, PresidenteCardogna, Assessore Viventi, AssessoreMarcolini, rimettere 213.000 euro credo chenon sia uno sforzo così straordinario, ancheperché daremmo non l’impressione, ma unchiaro segnale che pur in un momento didifficoltà abbiamo la forza ed il coraggio dinon tagliare le elemosine perché questa èuna elemosina, amici. Questa non è unaprogrammazione per lo sviluppo e la coope-razione, sono le elemosine che potrebberofarci risparmiare molto, vorrei evocare, vi-sto che poco tempo è passato, la lungachiacchierata che ci siamo fatti sui fatti diLampedusa alla quale ho partecipato e cheportava ad una conclusione molto semplice:noi non risolveremo nulla se non saremocapaci con i transfrontalieri, ma anche conquelli che stanno molto più a sud del Medi-terraneo, sull’equatore o a sud dell’equatore,perché viaggiano attraversano tutto ilSahara per raggiungere le coste libiche, dimettere in moto qualche cosa.

Consentitemi un’osservazione che vuoleessere provocatoria, le ricche Marche e i 32milioni di deficit dell’Aerdorica, soldi che ab-biamo speso a ragione, spero, qualcuno, hadetto il Presidente Spacca, verificherà voceper voce, euro per euro le poche migliaia dieuro che spendiamo qui e che producono,non qualche movimento turistico in più, nonqualche comodità per chi viaggia, per chiprenderà l’aereo, invece che un treno un po’più lento, la vita in termini alimentari percentinaia di migliaia di persone.

Confesso di aver scoperto questo settoreperché per tre anni, avendone avuto la dele-ga, l’ho seguito con grande passione, hovisto questo effetto moltiplicatore e la capa-cità da parte nostra di entrare nello specificodi progetti che vengono fatti e, quindi, lapossibilità di controllarli.

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Mi permetto di ricordare all’Aula che perquanto riguarda non solo i progetti europei,statali, interregionali o internazionali, ma an-che per progetti che finanziamo ad associa-zioni marchigiane, la Regione intervienesempre per quota parte, quindi, c’è una par-te consistente, in genere la gran parte intermini di lavoro, di fondi e di mezzi, cheviene messa da associazioni private, dafondazioni, da onlus, dal vasto campo del-l’associazionismo no profit.

Ecco perché mi permetto di dire che nelbilancio del programma 2013, dovremmostare, ormai in quello del 2014, molto attenti,colleghi Consiglieri, perché un conto quelloche deliberiamo qui, un conto poi quello cheviene messo in campo per la Giunta.

Chiedo al Presidente Cardogna, mi cre-da Presidente, anzi credimi visto che ci dia-mo del tu e non cambio ipocritamente ilsoggetto, non è un fatto polemico o ideologi-co, ma dobbiamo stare attenti per quei pochisoldi che abbiamo, ricordo i primi interventiemergenziali che abbiamo maturato con ilConsigliere Ricci per la Libia e per la Soma-lia, con una mozione che presentammo quiin Aula, quindi, è possibile, qualche volta, inConsiglio regionale tirare fuori 100.000 euroche non ci sono, che non c’erano Consiglie-re Ricci, li abbiamo tirati fuori, abbiamoaperto una linea che viene confermataadesso dal piano perché c’è una percentua-le destinata proprio agli interventi emergen-ziali che io con un emendamento, che credoil Presidente condividerà, vorrei allargare.

E’ chiaro che la Giunta in corso d’annopotrà anche aggiustare questa percentuale,ma aggiustare sempre sotto la verifica dellaCommissione, perché non vorremmo chedal 10 si vada al 20 su alcune …

E’ vero che abbiamo diminuito tante atti-vità promozionali che la Giunta portavaavanti, ripeto, non voglio criticare, ma per iprossimi anni, data la situazione, direi dicancellare o di limitare quegli interventi, ave-vo intenzione di enuclearli, ma diventa anti-patico, che non producono effetti sui territoriche noi riteniamo di aiutare. Qui abbiamo tre

progetti bellissimi, interessantissimi, tantecose, neanche tanto costosi, ma messi tuttiinsieme fanno più di 100.000 euro, parlo del2013, e vanno a beneficio di attività di studio,di approfondimento e di sensibilizzazionesulla globalizzazione, la democrazia, lapace e quant’altro dell’Austria, della Germa-nia, della Francia, della Spagna; ragazzi,buttiamoli tutti sull’Africa, facciamo unascelta radicale, una volta tanto, buttiamolitutti sull’Africa, sulle aree, come ho presen-tato nell’emendamento, che subiscono ladesertificazione. Per questa cosa, non cre-do che avremo guadagnato il paradiso, maci saremo messi in pace la coscienza perquanto riguarda questi interventi perché,sinceramente, con 4 miliardi di bilancio avròdifficoltà a votarlo se la Giunta non riuscirà atrovare almeno 200.000 euro in più da butta-re in questo settore, da 600 a 800.000 euro,non si può dire che tra tutti i capitoli di bilan-cio non riusciamo a tirar fuori 200.000 euro.Saremo, forse, l’unica Regione in Italia chedarà questo tipo di segnale, passeremo dal-l’elemosina a qualche cosa di più significati-vo.

Tutti gli emendamenti, Presidente, cheho presentato sono in quella direzione, unoin modo particolare riguarda la parità fra isessi e la famiglia e recupera quanto era nelpiano del 2012, scomparso in quello del2013, quindi, mi sono permesso diripresentarlo, anche perché a questo riguar-do 4 milioni di bambini muoiono perchémanca un’attenzione a questo tipo di educa-zione ed un sostegno alla vita nascente,sono piccolissime cose che riguardanol’igiene alimentare, l’igiene intima della don-na, che potrebbero essere affrontate conpochissimi spiccioli che non ci stanno, quin-di, ho rimesso questo emendamento per-ché, in qualche maniera, la vita nascente ela famiglia nelle zone dove c’è, perché non intutte le zone dell’Africa hanno la concezionedella famiglia che abbiamo noi in Occidente,però può servire soprattutto, ripeto, nei con-fronti della donna.

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Un aiuto specifico che difficilmente arri-verà se non lo scriviamo, perché l’interventoviene fatto su macrosistemi, sulle situazionieconomiche, sull’artigianato, ma la personain quanto tale difficilmente diventa oggetto diattenzione.

Presidenza della VicepresidenteRosalba Ortenzi

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.Emendamento 1 a firma del Consigliere

Marconi. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Emendamento 2 a firma del ConsigliereMarconi. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Emendamento 3 a firma del ConsigliereMarconi. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Emendamento 4 a firma del ConsigliereMarconi, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Luca MARCONI. Voglio semplicementericostruire in due secondi la storia di questoemendamento. Questa parte io l’ho riscrittaesattamente come era scritta nel program-ma del 2012, era stata approvata così anchedal Comitato, poi successivamente è statacancellata e la Commissione ha espressoparere contrario, non so se a maggioranza oall’unanimità.

Vorrei leggere l’emendamento se non loavete sotto mano, per l’attenzione di tutti, frale tante aree di intervento chiediamo che cene sia una che riguarda “la cooperazione asostegno della pari dignità fra i sessi. Parti-colare attenzione alla promozione della fa-miglia nella tutela della donna e della mater-nità e paternità responsabile a favore dellavita nascente, dell’infanzia e dell’adolescen-za”, emergenza da tutti evidenziava soprat-tutto nell’area africana.

Un emendamento, ripeto, che era pre-sente nel piano 2012, scomparso in quellodel 2013, quindi recuperiamo una cosa cheanche il Comitato della cooperazione, mepresente, aveva approvato.

PRESIDENTE. Ha la parola il ConsigliereCardogna.

Adriano CARDOGNA. Mi preme sottoli-neare che la Commissione ha ritenuto, an-che in linea con la terminologia usata neidocumenti internazionali, che il suggerimen-to che il Consigliere Marconi propone, cioèsostituire: “cooperazione a sostegno dellaparità di genere e tutela dell’infanzia e del-l’adolescenza. In considerazione della co-stante evoluzione del settore della coopera-zione decentrata, eccetera” niente di più po-tesse aggiungere e che questo periodo fos-se più coerente con la terminologia utilizzataa livello internazionale, quindi, per la Com-missione il voto è contrario.

PRESIDENTE. Emendamento 4. Lo pon-go in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 4 bis a firma del Consi-gliere Cardogna. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Emendamento 5 a firma del ConsigliereMarconi, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Luca MARCONI. Questo porta a conclu-sione i ragionamenti fatti prima e anche gliemendamenti votati, cioè a dire diamo unapercentuale più significativa alle iniziativeterritoriali a bando che sono quelle che, peresempio, la Consigliere Bellabarba ha forte-mente sostenuto nel suo intervento, e menoalle iniziative regionali.

Mettiamo una percentuale fissa ancheper quanto riguarda l’emergenza, a questoemendamento, giustamente, insieme al

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Consigliere Cardogna, abbiamo aggiunto unsub emendamento perché queste percen-tuali che potrebbero essere modificate nelcorso dell’anno dalla Giunta, in base al-l’emendamento 5 bis, presentato dallo stes-so Consigliere Cardogna, siano sempre og-getto di una verifica da parte della Commis-sione, perché le percentuali sono compe-tenza del piano, sono di competenza delConsiglio regionale.

Fissiamo percentuali diverse perché sidia più spazio a quello che dicevamo prima,cioè agli interventi a livello di associazionino-profit e meno a quelle che nominavo pri-ma, cioè organizzazioni internazionali allequali stiamo partecipando, diamo più spazioalle associazioni del nostro territorio. Non socome si faccia a dire no ad un emendamen-to di questo tipo.

PRESIDENTE. Ha la parola il ConsigliereCardogna.

Adriano CARDOGNA. La Commissioneha ritenuto in qualche modo di tenere contodell’emendamento proposto dal ConsigliereMarconi lasciando inalterate le percentualipreviste nel piano, ma con un emendamentosuccessivo, l’emendamento 5 bis, è aggiun-to che è fatta salva la facoltà della Giuntaregionale di rimodulare le percentuali, poicon un sub emendamento a firma mia e delConsigliere Marconi sono aggiunte le parole:“previo parere della Commissione compe-tente”, in modo tale che questa cosa avven-ga in un sistema di relazione tra Consiglio ...

PRESIDENTE. Emendamento 5. Lo pon-go in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Sub emendamento 5 bis/1 a firma deiConsiglieri Marconi e Cardogna. Lo pongo invotazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Emendamento 5 bis del Consigliere Car-dogna. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in vo-tazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Proposta di atto amministrativo n. 64,così come emendato, lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

PRESIDENTE. Ha la parola l’AssessoreViventi.

Luigi VIVENTI. Come mia consuetudinenon porterò via molto tempo a quest’Aula,una brevissima considerazione al termine diquesta discussione.

Su questa materia ho rispetto del lavorofatto dal collega Marconi, se vi interessa diròdue parole, in effetti qui parliamo di risorseche sono poco più che elemosine e talirimangono, tant’è che la prima cosa che hodetto è che bisognerebbe cercare su questematerie, questa della cooperazione interna-zionale e l’altra dell’immigrazione, di faresinergia, metterle insieme per cercare diavere un minimo di risorse per poter farequalcosa di concreto, altrimenti rischiamo dispendere soldi che non realizzano risultaticoncreti.

Un’idea potrebbe anche essere quella, iol’ho lanciata così, poi valuterà il Consiglio, laCommissione competente eccetera, di for-nire delle professionalità per gli immigratiche vengono nel nostro Paese per imparareun mestiere, favorire il rientro nei paesi d’ori-gine e portare queste capacità professionalinei loro Paesi per migliorare la situazione.Questo potrebbe essere per esempio, unargomento molto concreto, vista anche lacondizione globale generale che stiamo vi-vendo nel nostro Paese, ma di questo avre-mo modo di parlarne più diffusamente inaltre occasioni.

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PRESIDENTE. Credo che con questoatto possiamo chiudere il Consiglio. Siamotutti d’accordo? Va bene, così come era de-ciso. Buona giornata, ci vediamo martedìprossimo.

La seduta è tolta.

La seduta termina alle ore 13,40

IL SEGRETARIO DEL CONSIGLIO

(Dott.ssa Paola Santoncini)

ESTENSORI DEL RESOCONTO

(Daniela Giacobelli - Antonella Giampalma)


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