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riassunto banti età contemporanea dalla grande guerra ad oggi

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L'età contemporanea di Gabriella Galbiati Riassunto del testo "L'età contemporanea. Dalla grande guerra a oggi". Il testo affronta tutte le fasi del periodo storico che va dalla prima guerra mondiale fino ai giorni nostri. Università: Università degli Studi di Napoli - Federico II Facoltà: Sociologia Esame: Storia contemporanea Docente: Gabriella Gribuadi Titolo del libro: L'età contemporanea. Dalla grande guerra a oggi. Autore del libro: Alberto Mario Banti Editore: Laterza Anno pubblicazione: 2009
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Page 1: riassunto banti età contemporanea dalla grande guerra ad oggi

L'età contemporanea

di Gabriella Galbiati

Riassunto del testo "L'età contemporanea. Dalla grande guerra a oggi". Il testo

affronta tutte le fasi del periodo storico che va dalla prima guerra mondiale fino

ai giorni nostri.

Università: Università degli Studi di Napoli - Federico II

Facoltà: SociologiaEsame: Storia contemporanea

Docente: Gabriella GribuadiTitolo del libro: L'età contemporanea. Dalla grande guerra a

oggi.Autore del libro: Alberto Mario Banti

Editore: LaterzaAnno pubblicazione: 2009

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1. Lo scoppio della prima Guerra Mondiale Il motivo scatenante della guerra è l’assassinio dell’arciduca austriaco Francesco Ferdinando, avvenuto aSarajevo il 28 giugno 1914 per mano di un nazionalista serbo. Un mese più tardi l’Austria - Ungheria attaccala Serbia, ritenuta corresponsabile dell’attacco e che aveva rifiutato le condizioni del loro ultimatum. Aquesto punto si mette in moto il sistema di alleanze internazionali. Infatti, la Germania si schiera a fiancodell’Austria - Ungheria (Triplice Alleanza), mentre Russia, Francia e Inghilterra (Triplice Intesa) entrano inguerra al fianco della Serbia. Nel novembre del 1914 l’Impero Ottomano (dominio dei Turchi nei territoribalcanici, vicino-orientali e nordafricani) entra in guerra come alleato di Austria - Ungheria e Germania,soprattutto per attaccare la Russia e riconquistare le terre dell’area caucasica. Tra il 1915 e il 1917,entreranno in guerra anche Italia, Portogallo, Romania, Grecia e USA, tutti a fianco dell’Intesa, mentre laBulgaria a fianco degli Imperi Centrali nel 1915. Ciò che stupisce è che quando scoppia la guerra nell’estate del 1914, tutti i paesi ne sono entusiasti. In moltecittà la gente scende per strada per festeggiare e alcuni intellettuali, come il poeta Rilke, Marinetti, ilgiovane Gandhi e Freud, inneggiano alla guerra e al patriottismo. Solo il Partito socialista serbo e il Partitosocialdemocratico russo si dichiarano a sfavore. Col passare dei mesi, però, appare chiara la brutalità della guerra con i suoi milioni di morti e feriti.Vengono meno sia l’ideale cavalleresco che l’idea di una guerra lampo e di movimento con rapidispostamenti di truppe e veloci attacchi di sfondamento. Infatti, gli eserciti contrapposti si equivalgono e nessuno riesce a sfondare le linee avversarie. I combattentisi fronteggiano scavando trincee nel terreno, fosse lunghe per decine e decine di chilometri, articolate efortificate, attrezzate con gli ultimi ritrovati della tecnica, come il filo spinato, e protette da armi sofisticatecome i fucili a ripetizione, le mitragliatrici, le granate e le bombe a mano. Oltre a queste, bisogna aggiungeregli aerei da combattimento e i gas asfissianti. Quest’ultimi furono sperimentati per la prima volta daitedeschi in Belgio nel 1915. Rapidamente vengono messe a punto le maschere antigas. Provare ad attraversare e sfondare le trincee nemiche porta alla morte sicura. Restare nella propria trincea,invece, significa sfidare topi, pulci, polvere, fango, l’odore della carne in putrefazione e stare in condizioniigieniche impossibili. Per questo, fu necessaria una propaganda ufficiale che motivasse a combattere per la difesa delle propriefamiglie, delle proprie case e della propria nazione. Per stimolare maggiormente i soldati, fu attuata anche latecnica della degradazione dell’immagine del nemico, come colui che è capace di compiere ogni genere diatrocità e che va disprezzato e annullato. Non si sa, però, se tutte le atrocità denunciate siano state commessedavvero oppure dichiarate per rendere più agitati gli animi, anche se è accertato che i soldati che occupavanoi territori stranieri compirono aggressioni e maltrattamenti contro i civili. Tra le conseguenze immediate della guerra, fu stabilito che le donne fossero reclutate come forza lavoro,anche per impieghi che fin ad allora erano riservati agli uomini. Inoltre, i governi assunsero ilcoordinamento del sistema economico dei loro paesi, dirigendo le ordinazioni, controllando gli afflussi dimaterie prime e di fonti energetiche e regolando il mercato dei beni alimentari. Dal canto loro, le industriebelliche sono in rapida crescita, portando grandi profitti agli imprenditori.

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2. Le prime fasi della guerra (1914-15) Inizialmente gli stati sono convinti di concludere la guerra in poco tempo. L’iniziativa più importante partedall’esercito tedesco, che occupa il Belgio, paese neutrale, per attraversare e attaccare la Francia. L’esercitotedesco arriva quasi a Parigi, facilitata dal fatto che la frontiera belga è scoperta poiché neutrale. Lacontroffensiva francese, però, riesce a far ritirare i tedeschi. In poco tempo diventa chiaro che quella che si èpensato essere una guerra di movimento è una guerra di posizione, cioè di trincea. Nel frattempo, l’Italia, con il governo Salandra, aveva deciso di dichiararsi neutrale, nonostante nel 1882avesse firmato il trattato di alleanza difensiva con la Triplice Alleanza. La ragione ufficiale è che talealleanza è a carattere difensiva e non offensiva. In realtà, il governo è convinto di non ottenere le terre chegli spettano dall’Austria – Ungheria (Trieste e Trento), l’esercito non è pronto e la particolareconformazione geografica del paese la esporrebbe agli attacchi della Marina britannica, all’epoca la piùpotente del mondo. Nell’agosto del 1914, però, al Parlamento e tra l’opinione pubblica si comincia a dibattere sulla neutralità oun possibile intervento italiano in guerra. Tra i neutralisti, vi sono i cattolici, con a capo il papa BenedettoXV, i liberali, tra cui Giovanni Giolitti, e i socialisti. Tra quest’ultimi, l’allora direttore dell’Avanti BenitoMussolini che con un articolo si dichiara interventista. Per questo viene cacciato dal partito e fonderà ilnuovo giornale il Popolo d’Italia. Tra gli interventisti, troviamo Gabriele D’Annunzio, i nazionalisti, idemocratici, gli ex socialisti o anarchici o sindacalisti e in seguito anche il presidente Salandra e il ministrodegli esteri Sidney Sonnino. Infatti, nell’autunno del 1914 vengono avviate trattative segrete bilaterali conentrambe le parti non solo per far guadagnare tempo alla preparazione dell’esercito ma per constatare chipromette di più. L’offerta migliore arriva dalla Triplice Intesa e comprende Trieste e Trento, il Tirolo fino alBrennero, il protettorato sull’Albania, la Dalmazia e l’Istria, con l’eccezione della città di Fiume. Così vienefirmato nel 1915 il patto di Londra. L’Italia così dichiara guerra all’Austria – Ungheria. Nel 1916 gli austro-ungarici organizzano una spedizione punitiva nel Trentino, perché l’Italia non ha rispettato il patto dellaTriplice Alleanza. L’esercito italiano è costretto ad arretrare, pur riuscendo a bloccare l’attacco, e Salandradecide definitivamente di dimettersi. Una situazione analoga accade con l’offensiva scatenata dai tedeschi contro la piazzaforte di Verdun nel1916. L’operazione ha come unico risultato un terribile  massacro. Così gli inglesi e i francesi tentano uncontrattacco sulle Somme. Anche questa battaglia non porterà a risultati e il costo delle vite umane saràaltissimo soprattutto per gli inglesi. Nel frattempo i tedeschi riescono a sconfiggere i russi, occupando laPolonia e l’esercito austro-ungarico occupa la Serbia.

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3. L'intervento degli Usa in guerra Ma un evento tragico farà cambiare la rotta del conflitto. Dal 1915 i tedeschi usano i sottomarini contro lenavi mercantili dirette in Gran Bretagna. Poco dopo un sottomarino tedesco affonda il transatlantico ingleseLusitania, che trasportava alcuni civili statunitensi. L’azione suscita le proteste del governo americano chedecide di entrare in guerra a fianco dell’Intesa. La partecipazione degli Stati Uniti è dovuta anche a motivi diinteresse economico visto che le esportazioni verso Regno Unito e Francia si sono quadruplicate e che lebanche nordamericane hanno concesso enormi quantità di prestiti ai governi inglese e francese. L’esercitoamericano fu organizzato sulla base di una circoscrizione obbligatoria, perché si presentarono un numeroesiguo di volontari, ed entrò nei campi di battaglia solo nella primavera del 1918. Intanto la Russia, inseguito alla seconda rivoluzione del 1918, si proclama Repubblica Socialista e firma untrattato di pace separato con la Germania. Gli austro-ungarici, invece, tentano uno sfondamento del fronteitaliano con l’assalto del villaggio di Caporetto nel Friuli nel 1917 e riescono ad avanzare. Il fronte italiano ècosì costretto alla ritirata, finché non riesce ad organizzarsi sul fiume Piave e l’avanzata austro-ungaricaviene fermata. Intanto l’arrivo dei soldati americani da nuova linfa al conflitto. Nel 1918 i francesicostringono alla resa i bulgari e gli inglesi piegano gli ottomani. L’esercito italiano travolge gli austro-tedeschi, sconfitti nella battaglia di Vittorio Veneto. L’Austria chiede l’armistizio, che viene firmato con irappresentanti italiani. Il 9 novembre 1918 a Berlino scoppia una rivoluzione, per cui l’imperatore Guglielmo II è costretto afuggire e viene proclamata la Repubblica democratica. Anche la Germania firma l’armistizio. È la fine dellaguerra. Le prime conseguenze della I guerra mondiale

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4. I 14 punti di Wilson I presupposti per un nuovo assetto europeo vengono designati dal presidente americano Wilson, che hastilato 14 punti. Tra essi, si ricorda la libertà di navigazione, la rinuncia alla diplomazia segreta,l’autodeterminazione dei popoli e la creazione di un organismo internazionale che sovraintenda questiprincipi ed eviti i conflitti internazionali, ovvero la Società delle Nazioni. Questa verrà costituita nel 1920,con sede a Ginevra. Gli stati aderenti si impegnano a rispettare l’integrità territoriale e l’indipendenzapolitica degli altri stati membri. Chi non rispetta tali condizioni, dovrà pagare sanzioni economiche. Gli StatiUniti, però, all’ultimo minuto decisero di non entrarvi a far parte perché volevano mantenere l’autonomiarispetto ai paesi europei. Wilson auspicava anche una pace senza vinti e vincitori. Ciò non fu possibile perché Francia e Inghilterravolevano punire la Germania. Le prime conseguenze della fine della guerra furono: il crollo dell’Impero austro-ungarico, dovuto alleribellioni degli attivisti cechi e slovacchi, che dichiarano la loro indipendenza; poco dopo furono seguiti daipolacchi e dagli ungheresi; anche l’Impero ottomano crolla a causa delle sconfitte contro l’Inghilterra el’azione delle truppe greche. Intanto nel gennaio del 1919 si apre a Versailles la conferenza di pace per il riassetto internazionale. Le condizioni di pace imposte alla Repubblica tedesca sono pesantissime. La Germania, considerata laprincipale responsabile della guerra, deve restituire l’Alsazia e la Lorena alla Francia; dare le colonie aInghilterra, Francia e Giappone; pagare i danni del conflitto alle potenze vincitrici; rinunciare alla flotta esmilitarizzare il Reno. Fu poi riconosciuta ufficialmente la Repubblica d’Austria, la Repubblica ungherese, il Regno di Jugoslavia,il Regno di Romania e la Repubblica Cecoslovacchia.

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5. L'autonomia dell'Irlanda L’Italia, invece, ottiene Trieste e Trento, l’Istria ma non la Dalmazia. Un altro evento determinato collegato alla Grande Guerra fu la questione irlandese. Nel 1914 il Parlamentodel Regno Unito approva una legge che riconosce la Home Rule (l’autonomia) dell’Irlanda, tranne l’Ulster,una regione nordoccidentale, che vuole restare nel Regno Unito. A causa dello scoppio della guerra,l’applicazione della legge viene rimandata. Molti irlandesi però si arruolano volontari. Ci sono comunquegruppi di irlandesi nazionalisti che vedono nella guerra la possibilità di conquistare la piena indipendenza.Così il lunedì di Pasqua del 1916 scoppia una rivolta a Dublino e viene proclamata la Repubblica. L’esercitobritannico riesce però a sopprimere la rivolta e molto irlandesi vengono giustiziati. La popolazione irlandesenon si arrende e si ravvivano sentimenti di nazionalismo. Anche la Chiesa cattolica irlandese da il suosostegno alla lotta. Da qui si ha l’organizzazione dell’Irish Republican Army (IRA) contro le forzebritanniche. Nel 1921 si arriva alla firma del trattato anglo-irlandese che fonda lo Stato libero d’Irlanda,ovvero uno Stato autonomo che fa parte dell’Impero britannico, che riconosce come monarca il sovranoinglese e che deve mantenere rapporti privilegiati con l’Impero sia dal punto di vista commerciale che dipolitica estera. Queste clausole provocano una spaccatura in Irlanda tra chi è favorevole al trattato e chipensa che sia un tradimento agli ideali repubblicani. Così nel 1922 comincia una guerra civile, che siconclude nel 1923 con la morte di molti repubblicani oltranzisti, tra cui il politico Micheal Collins.

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6. La Russia rivoluzionaria - 1916/17 - La Russia è il paese che denuncia il massimo di perdite umane perché i capi dell’esercito si sono preoccupatipoco di mandare i propri soldati allo sbaraglio e perché sono dotati di pessimi armamenti. Inoltre nel 1916 siregistra una cattiva annata agricola per cui i prezzi dei beni alimentari erano alle stelle. All’inizio della guerra lo zar Nicola II decide di cambiare il nome di San Pietroburgo, capitale russa, inPietrogrado. La città ospita i palazzi del governo, la Duma (il Parlamento russo) e diverse industrie. Madall’inizio del 1917 gli operai sono in agitazione. A loro si aggiungono le donne che scendono in piazza perrivendicare i loro diritti. Soltanto verso la fine di febbraio il governo sollecita lo zar ad un interventoattraverso i soldati. Però la maggior parte di loro ammutina e si unisce alla folla, a cui distribuisce le armi. Aquesto punto, a Nicola II viene chiesto di abdicare e la Russia diventa una repubblica. Si forma un governodi coalizione, formato da rappresentanti di diversi partiti, che ha il compito di prendere una decisione sullaguerra. Ma il governo decide che il paese manterrà fede ai suoi impegni. Non è ciò che si aspettava ilpopolo, la cui insoddisfazione viene raccolta dai soviet. Si tratta di comitati di operai e operaie unite nellarichiesta della fine della guerra. Il soviet di Pietrogrado è quello più importante ed è guidato dai dirigentisocialisti menscevichi (minoritari), mentre i bolscevichi (maggioritari) hanno una debole influenza. Talesoviet ha però preso il controllo delle poste, dei telegrafi e delle forze armate ribelli. Per questo, il governoprovvisorio deve essere sempre pronto a dialogare con i soviet per qualsiasi questione. Intanto tornadall’esilio in Svizzera Lenin. Quest’ultimo vi era andato volontariamente per non essere controllato più dallapolizia russa perché svolgeva attività di propaganda rivoluzionaria e faceva parte del Partitosocialdemocratico operaio russo. Dopo poco il suo arrivo in patria pubblica le Tesi d’Aprile, un programmache prevede il rovesciamento del governo provvisorio, il trasferimento del potere ai soviet, l’uscita dellaRussia dalla guerra e la nazionalizzazione di tutte le proprietà terriere. Lenin, a capo dei bolscevichi,guadagna sempre più il favore del popolo e comincia ad organizzare una forza paramilitare bolscevica (leGuardie rosse).

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7. L'insurrezione bolscevica - 1917 - Nell’ottobre del 1917, ha inizio così l’insurrezione bolscevica. I soldati filobolscevichi e le Guardie rosseoccupano il Palazzo d’Inverno, dove ha sede il governo e ne arrestano i membri. I bolscevichi formano il governo, che si chiama Consiglio dei commissari del popolo. È presieduto da Lenin,Trotskij è il ministro degli Esteri e Stalin il ministro per le Questioni nazionali. Le intenzioni di Lenin sonoquelle di trattare con gli Imperi centrali per una pace senza annessioni né indennizzi, confiscare le terre deipossidenti e della Chiesa per distribuirle alle famiglie contadine. Solo che quando viene eletta l’AssembleaCostituente non i bolscevichi ma i social - rivoluzionari moderati ottengono la maggioranza. Nel gennaio del1918, forti del sostegno dell’esercito, i bolscevichi sciolgono con la forza l’Assemblea Costituente epongono le premesse per un regime dittatoriale a partito unico. Nel marzo del 1918 viene siglato con la Germania il trattato a Brest-Litovsk, con condizioni durissime.Infatti, la Finlandia, le regioni baltiche, la Polonia e l’Ucraina vengono occupate dall’esercito tedesco. Lanuova riorganizzazione territoriale pone Pietrogrado troppo vicino al nuovo confine e per questo Moscadiventa la nuova capitale. Sempre nel 1918 il Partito socialdemocratico operaio russo, per distinguersi dagli altri partiti socialisti,cambia nome in Partito comunista. Sembra che sia arrivata la pace ma non è così. Infatti nuovi gruppi armati, le Armate bianche, si stannoorganizzando per ristabilire il potere dello zar. Comincia così la guerra civile. La reazione comunista è affidata a Trotskij, che riorganizza in poco tempo l’Armata Rossa. La disciplinainterna è rigidissima è il reclutamento avviene in base alla circoscrizione e al volontariato, aperto anche alledonne. Vi sono poi commissari politici che controllano le operazioni e gli ufficiali sono sottoposti a ricatto:devono giurare fedeltà alla Rivoluzione essere efficienti altrimenti i loro familiari subiranno ritorsioni. Losforzo di Trotskij è efficace e alla fine del 1919 le Armate bianche vengono sconfitte. Nel 1920, il neo costituito Stato di Polonia attacca la Russia comunista, per ampliare i propri confiniorientali. Anche se la Russia riesce a contenere l’attacco nel 1921 è costretta a cedere ampie parti dellaBielorussia e dell’Ucraina. Nel mentre, il governo russo per far fronte a una situazione economia tragica è costretta a prendere seriprovvedimenti. Innanzitutto i debiti con l’estero sono dichiarati nulli e le fabbriche sono espropriate enazionalizzate. La loro gestione è affidata a comitati operai. Inoltre, già nel 1918 comincia il processo diespropriazione delle terre.

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8. Il dominio comunista in Russia A causa dello scoppio del conflitto con le Armate bianche, viene dichiarato lo stato di comunismo di guerra.Le Armate rosse sono autorizzate a requisire viveri e rifornimenti nelle campagne e la distribuzione dei benialimentari è razionata e controllata da funzionari statali. A ogni famiglia sono distribuite tessere annonarie,che servono per ritirare i beni alimentari. Queste soluzioni però fanno nascere il mercato nero perché alcunicontadini e commercianti cercano di uscire dal circuito commerciale obbligato del comunismo di guerra pervendere la merce a prezzi più elevati. Il governo decide di intervenire con la mano dura e i colpevoli sonovittime di esecuzioni. Viene poi approvata una Costituzione che si discosta dal modello democratico. Il potere è attribuito ai soviete il voto delle operaie e degli operai vale di più di quello di contadini e contadine. Nel 1918, inoltre,vengono messe a tacere tutti i partiti, ad eccezione di quello comunista. È l’adozione della tecnica del terrorerosso per distruggere e intimidire qualsiasi opposizione allo Stato sorto dalla rivoluzione. In seguito ad altre sommosse popolari, Lenin elabora la Nep (Nuova politica economica). La requisizionedei grani è abolita; al suo posto, i contadini sono tenuti a pagare un’imposta fissa in natura, cedendo unaquota della produzione agli organismi statali; ciò che resta può essere venduto al mercato. Il sistema ravvivagli scambi e rifornisce i mercati urbani di beni alimentari. Ma provoca anche l’arricchimento di numerosicontadini che hanno aziende di medie dimensioni o degli imprenditori che vendono al mercato nero. Già nel 1922 lo Stato ha preso il nome di Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche (URSS), ovverouna federazione che ha bisogno di una nuova Costituzione. Il compito viene affidato al Congresso dei Sovietdell’Unione Nel 1922 Lenin viene colpito da un ictus ed è costretto a diminuire la sua attività politica. Morirà nel 1924.Dal 1922 sarà Stalin il segretario generale del Partito Comunista, per volere dello stesso Lenin. Comincianocomunque degli scontri per la presa del potere. Prima di tutto tra Stalin e Trotskij. Quest’ultimo è per larivoluzione permanente da esportare nel resto d’Europa. Stalin, invece, è per il socialismo in un solo paese,perché sente di consolidare il processo rivoluzionario solo in Russia. Poiché la sua visione risulta piùrealistica, Trotskij perde posizione e nel 1929 verrà cacciato dall’Unione Sovietica. Trattamento analogoriceveranno tutti coloro che si oppongono alle decisioni di Stalin.

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9. Il dopo guerra dei paesi Europei Per i governi europei lo sforzo economico per finanziare la guerra è stato enorme. Francia, Regno Unito eItalia soprattutto hanno contratto debiti pesanti con gli Stati Uniti per comprare armi e rifornimenti per glieserciti. Inoltre i paesi europei coinvolti nella guerra hanno emesso grandi quantità di cartamoneta, al di làdei limiti consentiti dalle risorse auree, e ciò ha comportato una violentissima inflazione. Ovviamente inGermania l’impatto è stato maggiore. L’industria pesante (siderurgica, meccanica), che ha avuto ovunque un grande sviluppo sollecitato dallarichiesta di armi e attrezzature per gli eserciti, deve ora riconvertire le sue produzioni al contesto di pace. Lariconversione comporta cambiamenti organizzativi, tecnici, tecnologici che, nell’immediato, provocano unadiminuzione della produzione e di conseguenza un aumento della disoccupazione. Al tempo stesso, leimprese, per favorire la conversione delle linee produttive, cercano di contenere o anche di diminuire i salarioperai. Ne consegue un incremento della conflittualità sindacale. Inoltre si pone il problema dei soldati, tornati dal fronte, che cercano lavoro. Negli anni di guerra i posti dilavoro rimasti vuoti per la loro partenza sono stati occupati dalle donne, che vengono rimandate a casa perfar posto di nuovo agli uomini. La chiave della ripresa economica, che effettivamente si registra nella seconda metà degli anni Venti, sta nelmodo in cui viene risolto il nodo delle riparazioni di guerra che gli Stati vincitori hanno deciso di chiederealla Germania. La catena è: Germania paga le riparazioni a Regno Unito, Francia e Italia che a loro volta sisdebitano con gli Stati Uniti. Ma il meccanismo è bloccato alla base in quanto la Germania è squassata da una violenta inflazione ed èstata privata di zone economicamente importanti, come l’Alsazia e la Lorena. Per questo non è in grado difar fronte alla richiesta di risarcimenti. La Germania, che non trova alternativa e si scontra anche conl’intransigenza statunitense, decide per la svalutazione del marco e di non scaricare questo peso sulle spalledei contribuenti. Ciò provoca un ulteriore svalutazione del marco.

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10. L'adozione del piano Dawes - 1924 - Così nel corso della Conferenza internazionale per le riparazioni di guerra, convocata a Parigi nel 1924, siaffronta il problema della crisi tedesca. La decisione più importante è l’adozione del Piano Dawes, dal nomedel banchiere statunitense Dawes che lo ha presentato. Il piano prevede la rivalutazione e la stabilizzazionedel marco, una dilazione del pagamento e la possibilità per la Germania di ricevere prestiti internazionali.Ciò permette alle banche e alla aziende statunitensi di prestare denaro alla Germania, che può risarcire idanni a Regno Unito, Francia e Italia, che, a loro volta, possono sdebitarsi con gli Stati Uniti. Nel 1929viene approvato il piano Young (dal nome dell’uomo d’affari nordamericano) che prevede il pagamentorateale dei risarcimenti tedeschi per i successivi 58 anni.Tutto ciò fece registrare una buona ripresa perl’economia europea dal 1925 al 1929.Inoltre, nel 1920 le donne statunitensi ottengono il diritto al voto dopotante dure lotte da parte delle suffragette. Nel paese si registra anche una profonda prosperità economica.Tale prosperità tocca soprattutto la popolazione bianca  e wasp (white anglosaxon protestant, biancoanglosassone protestante). Tra il 1921 e il 1924 nuove leggi limitano i flussi migratori in entrata, sbarrandogli accessi a individui che vengono dai paesi dell’Europa meridionale, sentiti come persone diverse dal buoncittadino americano wasp. Le aggressioni e le discriminazioni a danno dei neri sono storia quotidiana e sonoattivamente incoraggiate dal Ku Klux Klan, l’associazione segreta razzista nata nel 1866 e rifondata nel1915. Il successo dell’associazione è notevole. I neri sono al centro del mirino dei macabri ritualidell’associazione, ma anche gli ispanici, gli immigrati recenti o gli ebrei sono vittime di aggressioni verbalie fisiche. Sempre in questo periodo comincia la lotta contro l’uso e la produzione di bevande alcoliche,promossa da politici tanto repubblicani che democratici di confessione protestante e appoggiati dal Ku KluxKlan. Si approvò poi nel 1919 e si attuò nel 1920 il divieto di produrre, vedere e trasportare liquori.Cominciò così l’era del proibizionismo ma anche quello delle distillerie clandestine.

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11. La fine del proibizionismo, 1933Il proibizionismo terminò solo nel 1933 e diede uno straordinario impulso alla diffusione e al decollo

economico delle organizzazioni criminali, specie di quelle che a Chicago sono guidate da Al Capone, un

gangster di origine italiana.Anche nel Regno Unito si registra l’introduzione nel 1918 del suffragio

universale maschile e femminile. Inizialmente possono votare i maschi che hanno compiuto 20 anni e le

donne che hanno raggiunto i 30. La differenza di età è dovuta ancora alle resistenze riguardanti il voto

femminile ma tale discriminazione viene cancellata nel 1928.

Tra il 1918 e il 1919 le notizie che arrivano dalla Russia inducono gruppi socialisti estremisti a coltivare il

progetto di costituire una repubblica sovietica, progetti che hanno un’effimera realizzazione a Budapest,

Berlino e a Monaco di Baviera.Nel marzo del 1919 in Ungheria il governo di coalizione si dimette per

protesta contro lo smembramento del territorio appartenuto all’Ungheria, deciso dalle potenze vincitrici. Si

forma così un governo socialdemocratico, che vuole organizzare una sorta di rivoluzione nazional-

patriottica. L’obiettivo è di conservare la massima parte del territorio che apparteneva all’Ungheria sotto

l’Impero Austro-Ungarico e di realizzare una rivoluzione politica,con l’istituzione di una repubblica di

soviet. Per attuare questa operazione i socialdemocratici pensano di ammettere al governo il capo del Partito

comunista ungherese (fondato nel 1918), ovvero Kun che ha partecipato alla rivoluzione russa. Questi

accetta e viene proclamata una Repubblica dei Soviet d’Ungheria nel 1919.La terra ungherese viene

nazionalizzata, con l’intento di gestirla in aziende agrarie affidate alla direzione collettiva degli agricoltori.

Le resistenze di proprietari e contadini hanno come effetto che la Repubblica ungherese non possa contare

sul consenso delle comunità rurali. Intanto le potenze dell’Intesa affidano il compito all’esercito

cecoslovacco e rumeno di attaccare l’Ungheria e porre fine all’esperienza sovietica. Gli ungheresi,

inizialmente, sperano in un intervento russo. Ma l’attesa è vana e l’esercito ungherese è sopraffatto. La

repubblica è dichiarata decaduta e Kun scappa a Vienna.

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12. L'Italia dopo il 1918 Dopo il 1918 l’Italia deve affrontare una forte inflazione e i problemi di riorganizzazione produttiva. Inoltre, si fanno strada due formazioni politiche, una appena nata e una da tempo parte del panorama politicoitaliano, che mostrano di possedere organizzazioni solide e ben strutturate. La prima formazione è il Partito popolare italiano (Ppi), partito cattolico fondato nel 1919 e guidato da unsacerdote, don Luigi Sturzo (in polemica con la linea clerico-moderata allora dominante; diversamente daaltri suoi compagni di partito, esprime un giudizio duramente critico nei confronti del fascismo e per questonel 1924 è costretto ad abbandonare l’Italia). Al partito aderiscono sia i sostenitori della democraziacristiana, cioè coloro i quali ritengono che il primo degli obiettivi che i cattolici devono realizzare sia unanuova politica sociale, sia i cattolici moderati, che si pongono in linea di continuità con l’esperienza delcattolicesimo intransigente prebellico e sono scarsamente sensibili alle tematiche relative al miglioramentodelle condizioni dei lavoratori dell’industria o dei contadini piccoli proprietari o dei braccianti agricoli. L’altra formazione dotata di un’ottima struttura è il Partito socialista italiano (Psi). Durante il loto XVICongresso Nazionale nel 1919, furono stabiliti come obiettivi: la Rivoluzione sovietica; il ricorso allaviolenza se è necessaria al conseguimento dei propri obiettivi; la demolizione dello Stato borghese, larealizzazione della dittatura del proletariato e la costruzione di un nuovo ordine comunista. Questo programma fu chiamato massimalista, ma per il grado di lealtà che il Psi ha verso le istituzioni delRegno d’Italia, appare dubbio a quella parte dell’opinione pubblica che non condivide il programma.

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13. Il governo Giolitti - 1913 - Tanto il governo in carica all’epoca, guidato da Nitti, quanto il governo successivo, guidato da Giolitti, sonocomposti prevalentemente da liberali di vario orientamento, che garantisce sostegno alla maggioranzaliberale. Lo schema, sperimentato per la prima volta nel 1913 col “patto Gentiloni” (alleanza politica tracattolici e liberali per contrastare il potere dei socialisti e con cui i cattolici si impegnano a votare i liberalidove si pensa che la sinistra sia più forte), nel primo dopoguerra diventa un fattore più o meno permanentedel quadro politico italiano. Ma nonostante questo appoggio esterno, i governi liberali non hanno unamaggioranza solida che li sostenga in Parlamento; sono, dunque, dei governi politicamente fragili, che sitrovano a gestire enormi conflitti socio-politici. La prima area di crisi deriva da quell’opinione pubblica che si sente scontenta per le condizioni di paceelaborate a Versailles. Il patto di Londra del 1915 aveva stabilito che all’Italia, in caso di vittoria, toccasseTrieste, Trento e la Dalmazia. Però, nel corso delle trattative, il presidente Wilson volle fa valere il principiodella corrispondenza tra nazioni e Stati. La Dalmazia, una regione a maggioranza slava, viene assegnata allaJugoslavia. Incerto, invece, è il destino della città di Fiume che è a maggioranza italiana ma che, almomento, è sotto l’occupazione di una forza militare. Ciò viene denunciato dai gruppi nazionalisti italiani,che parlano di una vittoria mutilata (espressione coniata da D’Annunzio); con ciò si vuol dire che il governoche ha condotto le trattative non ha fatto abbastanza per difendere gli interessi italiani e non è riuscito a farrispettare il patto di Londra. Così nel 1919 D’Annunzio si reca nei pressi di Fiume, dove è di stanza unbattaglione dell’esercito italiano che, disobbedendo agli ordini dei superiori, decide di eleggerlo a propriocapo. Viene così costituita la Reggenza della città e della zona circostante che D’Annunzio dichiara annessaall’Italia. Il problema si risolve nel 1920 quando Giolitti firma con la Jugoslavia il trattato di Rapallo che attribuisce laDalmazia alla Jugoslavia con l’eccezione di Zara che è assegnata all’Italia. Poiché il trattato stabilisce cheFiume sia una città libera, né jugoslava né italiana, Giolitti da l’ordine di attaccare la Reggenza del Carnaro(così si chiama il governo imposto da D’Annunzio) affinché la città sia sgomberata. L’operazione hasuccesso.

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14. Il partito socialista italiano - 1919/1920 - Oltre a ciò, la situazione è difficile per la conflittualità scoppiata nelle fabbriche e nelle campagne. Lapresenza di un Partito socialista, che esprime una posizione favorevole alla Rivoluzione sovietica,incoraggia i sindacati operai e contadini ad assumere posizioni radicali sia nelle modalità di realizzazionedegli scioperi sia nella formulazione degli obiettivi che si cerca di raggiungere. Tra il 1919 e il 1920 molti operai e braccianti scioperano o per ottenere obiettivi sindacali o per “fare comein Russia”. La conflittualità agraria si concentra nella Valle Padana e nell’Italia centrale. Si cerca di ottenerel’imponibile di manodopera, ovvero l’obbligo per i proprietari o gli affittuari di assumere un numero fisso dibraccianti stabilito con i rappresentanti sindacali. Dopo numerosi scioperi ci si dovette piegare e accettarel’imponibile di manodopera. Intanto anche le campagne dell’Italia meridionale sono inquiete perché i contadini hanno occupato molteterre incolte. Anche nelle aree industriali si vive un momento drammatico nell’estate del 1920. Un duro contenziosooppone la FIOM (Federazione italiana operaia metallurgici, un’associazione aderente alla Confederazionegenerale del lavoro, Cgdl), che chiede aumenti salariali per i lavoratori metalmeccanici e gli imprenditori delsettore, che si oppongono. Così in Lombardia, Piemonte e Liguria occupano stabilmente le fabbriche. Sottola guida dei consigli di fabbrica cercano di mandare avanti la produzione, mentre gruppi paramilitari armatidi Guardie rosse presidiano le fabbriche per difenderle da eventuali interventi dell’esercito. Giolitti, dalcanto suo, decide di non intervenire. Le trattative tra sindacato e imprenditori vanno avanti, finché non vieneraggiunto un accordo che segna la vittoria dei lavoratori perché non solo ottengono gli aumenti salariali e imiglioramenti delle condizioni di lavoro ma che la produzione sia sottoposta al controllo dei consigli deglioperai. Molti operai, però, si sentono delusi perché sperano in un inizio della rivoluzione sovietica. Cosìall’interno del Partito socialista, si forma una corrente, guidata da Bordiga, Gramsci e Togliatti, che vuolesperimentare la via rivoluzionaria e accusa il resto dei socialisti di non realizzare la rivoluzione sovietica.Nel 1921 nasce il Partito comunista d’Italia. Adesso la sinistra italiana è divisa in due diverse forze politichee ne perde in forza.

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15. La nascita dei fasci di combattimento in Italia A questo punto gli industriali e i proprietari sono furiosi. Hanno dovuto cedere la libertà di gestire le loroaziende secondo i criteri che ritengono economicamente più adatti. Poiché i governi liberali si sono rifiutatidi intervenire a loro sostegno, numerosi imprenditori e soprattutto numerosi agrari cominciano a pensare chesia necessario ricorrere a una forza armata privata, per allontanare o intimidire gli scioperanti o imanifestanti, e proteggere quei lavoratori che desiderano non aderire agli scioperi. Perciò si rivolgono aformazioni politiche che dispongono di forze paramilitari e tra queste vi è il Movimento dei fasci dicombattimento. Si tratta di un gruppo politico fondato nel 1919 a Milano da Benito Mussolini. Ex esponente di spicco delPsi, ex direttore dell’Avanti, nel 1914 è stato espulso dal partito per le sue posizioni interventiste, che hacontinuato ad esporre sul Popolo d’Italia, il nuovo giornale da egli stesso fondato con i finanziamenti digrandi industriali, come Giovanni Agnelli, padrone della Fiat di Torino. Mussolini, per guadagnare l’appoggio degli imprenditori, comincia ad accentuare l’antisocialismo el’antibolscevismo. Ottiene così altri finanziamenti che gli consentono di far nascere e diffondere le squadred’azione fasciste, gruppi agguerriti, che iniziano una lunga e sanguinosa stagione di azioni a sorpresa,aggressioni e scontri contro i socialisti, i sindacalisti, le loro sedi e i loro militanti. I fascisti sono tra i primi asperimentare una sorta di costume distintivo. La divisa prevede un vestito militaresco, con una camicia nerae abbondanza di simboli mortuari (come il teschio con le tibie incrociate) e i militanti delle squadre sonospesso molto giovani. Nel 1921 si tengono nuove elezioni, in cui i Fasci si candidano nelle liste dei cosiddetti Blocchi nazionali,alleanze di vari gruppi politici che si aggregano ai liberali per tentare di fermare l’ascesa politica del Ppi edel Psi. I Blocchi nazionali hanno un buon successo, ma non ottengono l’assoluta maggioranza dei seggi.Però 38 fascisti, tra i quali Mussolini, vengono eletti e possono sedere alla Camera come deputati. Il primogoverno che si costituisce, guidato dall’ex socialista Bonomi, resta in carica per pochi mesi. Anche menodurano gli altri due governi che gli succedono, guidati dal giolittiano Facta. Mentre l’area liberale non riescea darsi una forma organizzativa permanente, né a garantire stabilità ai governi che esprime, il governofascista accresce la sua capacità di attrazione. I Fasci di combattimento nel 1921 decidono di cambiare nome in Partito nazionale fascista (Pnf). Mussoliniè acclamato duce (comandante, dal latino dux, ducis) e le squadre d’azione diventano una sua forza armataprivata.

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16. La marcia su Roma - 1922 - Ma una parte dell’opinione pubblica favorevole al fascismo comincia a esprimere perplessità sulle azioniviolente del partito. Tra l’altro, gli scioperi sono diminuiti e le continue scissioni nella sinistra italiana glihanno fatto perdere sempre più forza. Infatti i socialisti riformisti, guidati da Turati e Matteotti, fondano ilPartito socialista unitario (Psu), che ha un orientamento moderato e rispettoso delle regole parlamentari ecerca l’appoggio dei governi liberali. Quindi la minaccia bolscevica è oramai inconsistente. Mussolini decide così di tentare un’audace azione diforza. Nel 1922 si organizza una marcia su Roma, che portasse alle dimissioni di Facta e a costringere il read affidare il governo a Mussolini. Così fu in quanto la marcia rappresentò un vero e proprio colpo di Stato.Il re Vittorio Emanuele III non firmò lo stato d’assedio che Facta gli presentò e per evitare uno spargimentodi sangue, fece marciare indisturbati i fascisti a Roma e affidò il governo a Mussolini. Poco dopo venne formato il Gran Consiglio del Fascismo, un organo di raccordo tra il Partito nazionalefascista e lo Stato. Nel 1923 le squadre d’azione fasciste si trasformarono nella Milizia volontaria per lasicurezza nazionale, un corpo militare che rimane collegato al Pnf ma che essendo istituzionalizzato affiancaesercito e carabinieri. Sempre nel 1923 viene emanata una nuova legge elettorale, che prevede che la lista che raccoglie lamaggioranza relativa ottenga i 2/3 dei deputati alla Camera. L’unico sbarramento da superare per avere lamaggioranza è ottenere il 25% dei voti. Nel 1924 sono indette le nuove elezioni, in un clima di violenza cheintimidisce gli elettori e li orienta verso le Liste nazionali, raggruppamenti di coalizione dominati daifascisti, ma con un buon numero di liberali di destra ed esponenti cattolici di destra. I gruppi di opposizionefanno la scelta suicida di presentarsi divisi. Le Liste nazionali trionfano. Ma il segretario del Psu Matteottipronuncia alla Camera un duro discorso, nel quale denuncia le violenze e le intimidazioni che hannocaratterizzato le elezioni e ne chiede l’annullamento. Matteotti viene rapito da un gruppo di fascisti che louccidono nascondendo il corpo in una campagna romana, dove viene trovato due mesi dopo. Sebbene l’ordine sembri non sia giunto direttamente da Mussolini, è chiaro che la responsabilità politica emorale venga dal suo partito. Le opposizioni decidono di ritirarsi dal Parlamento e di riunirsi separatamente:è la secessione dell’Aventino (una definizione che ricorda un episodio della storia dell’antica Roma, con laplebe che si ritira dal colle Aventino per protestare contro i patrizi). Gli oppositori sperano in un interventodel re che non fa niente. Inoltre Mussolini tiene un discorso alla Camera in cui si assume provocatoriamentele responsabilità dell’accaduto. È la fine dello Stato liberale e l’inizio del totalitarismo (con questo termine siintende: il dominio di un unico partito, una presenza di una ristretta élite politica, l’adozione di un’ideologiaimposta anche attraverso la violenza, un’azione politica volta alla realizzazione di un nuovo ordine sociale,economico e morale).

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17. L'approvazione delle leggi fascistissime - 1925 - Nel 1925 si passa allo scioglimento di tutte le associazioni politiche avverse al fascismo, quindi alla chiusuranon dei partiti ma dei loro giornali, oltre che all’arresto dei dirigenti e dei militanti oppure alla loroaggressione o ostracismo politico. Inoltre vengono approvate le leggi fascistissime che impongono le seguenti misure: il governo èresponsabile solo davanti al re e non ha bisogno del voto di fiducia al parlamento; sono nominati nuoviorganismi governativi come il podestà; viene introdotta la pena di morte per chi attenta la vita dei regnanti odel capo del governo (Mussolini aveva subito già 4 attentati falliti); i processi relativi alle imputazioni dicarattere politico vengono affidati ad un Tribunale speciale, i cui giudici sono scelti tra gli ufficialidell’esercito e tra i membri della Milizia; vengono create le Corporazioni fasciste, ovvero l’organizzazionesindacale fascista, divisa per mestieri, in cui poteva accedere anche il capitalista; si dichiarano decaduti tuttii deputati dell’opposizione. Nasce così un regime politico monopartitico. Con la legge del 1928 vi è solo un’unica lista nazionale, compilata dal Gran Consiglio e gli elettori possonosolo approvarla o respingerla. Per dare un freno all’inflazione, Mussolini decide di applicare la quota novanta, ovvero che se prima unasterlina inglese valeva 155 lire italiane, adesso ne vale 90. Ciò fu fatto per avere la rivalutazione della lirama creò difficoltà alle imprese esportatrici. Infatti le merci italiane cominciarono a costare di più. Nel 1923 fu attuata dal ministro della pubblica istruzione, Giovanni Gentile, la riforma scolastica, che hariorganizzato i curricula fondandoli sulla preminenza delle materie umanistiche e ha reso obbligatoriol’insegnamento della religione nelle scuole elementari. Inoltre ha introdotto l’esame di Stato al termine diogni ciclo scolastico, un sistema che permette agli istituti privati di rilasciare diplomi che hanno lo stessovalore di quelli delle scuole pubbliche. Nel 1929 Mussolini firmò i Patti Lateranensi, ovvero un trattato tra Chiesa e Stato italiano. L’accordoprevede che lo Stato italiano paghi al Vaticano un’indennità come risarcimento della perdita del poteretemporale; in cambio il papa riconosce lo Stato italiano e accetta di esercitare la sua sovranità solo sul suolodel Vaticano. L’accordo prevede anche un Concordato, col quale il regime fascista conferma il cattolicesimoreligione ufficiale, impone l’insegnamento della religione cattolica come materia scolastica e riconoscel’Azione cattolica, unica organizzazione non fascista in Italia.

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18. L'influenza del partito comunista

Intanto cresce l’influenza del Partito comunista, capace di far leva sul disagio sociale vissuto dagli operaidelle grandi città. Nel 1925 Sun Yat-sen. La guida del Kuomintang e dell’esercito passa a Chiang Kai-shek.Quest’ultimo lancia la spedizione contro il Nord, con la quale vuole sconfiggere i signori della guerra. Laspedizione ha successo perché trova il sostegno dei contadini e degli operai. Nel 1927 l’esercito nazionalistaentra a Shanghai, aiutato anche dallo sciopero organizzato dai lavoratori. Questo sciopero da la conferma aChiang Kai-shek che l’influenza comunista sta diventato troppo grande e che è arrivato il momento diliberarsi dei comunisti. Viene così ordinata una repressione dei comunisti di Shanghai. I militanti e idirigenti catturati sono immediatamente giustiziati e si conclude il rapporto con l’Unione Sovietica. Nel 1928 la spedizione contro il Nord è completata e i signori della guerra sconfitti. Così a Nanchino siforma un nuovo governo nazionalista. Ma nell’area che comprende le città di Wuhan, Nanchino e Shanghai,le attività commerciali e produttive sono ostacolate dalla presenza di estesi gruppi criminali, verso i qualiChiang Kai-shek ha contratto un debito per l’aiuto nella repressione anticomunista. La collaborazione con leorganizzazioni criminali è una delle critiche che cominciano a essere rivolte al governo, oltre che al livellodi tassazione che grava pesantemente le attività commerciali per finanziare l’esercito.

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19. Mao Tse-tung e il partito comunista cinese Intanto nelle aree meridionali operano i gruppi comunisti che sono riusciti a scampare alla repressione etrovano il sostegno dei contadini. Mao Tse-tung è ormai il principale dirigente comunista cinese e decide dirovesciare l’impostazione teorica marxista, identificando le campagne e i contadini (e non le città e glioperai) come i luoghi e i protagonisti della rivoluzione comunista cinese. Tale scelta è dettata dallasituazione e risulta vincente in quanto i contadini vengono incoraggiati a espropriare le terre dei grandiproprietari, lasciando loro la terra che sono disposti a coltivare da soli. Così si formano anche gruppi armaticomunisti contro l’esercito di Chiang Kai-shek. Intanto riprende l’attacco giapponese, impossibile daaffrontare perché il loro esercito è più forte di quello cinese. Chiang Kai-shek decide quindi di lottare controi comunisti, anche perché Mao Tse-tung vuole fondare la Repubblica cinese dei soviet. Tra il 1931 e il 1934l’esercito nazionalista sferra cinque campagne di annientamento contro i comunisti. La quinta del 1934sembra quasi raggiungere l’obiettivo. Ma i comunisti che resistono all’attacco riescono a raggiungere laregione intorno a Yenan. La marcia dura un anno e viene completata nel 1935. Essa passa alla storia come lalunga marcia. Dalla nuova base di Yenan Mao Tse-tung e i comunisti si presentano come i fautori di unarivoluzione sociale e della resistenza contro l’avanzata giapponese. Ottengono così larghi consensi nellecampagne, costringendo Chiang Kai-shek a rientrare in contatto con i comunisti. Nel 1937 si raggiunge unaccordo per cui i comunisti rinunciano a dar vita a una rivoluzione comunista nella zona da loro controllata ein cambio quella zona diventa una regione autonoma dello Stato cinese e le armate comuniste diventanoparte dell’esercito cinese. Nel mentre i giapponesi sferrano un attacco contro Shanghai e Nanchino.

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20. La crescita economica del Giappone Nel mentre, il Giappone vive un momento di crescita economica, avviata già alla fine dell’800 grazie ad unaforte pressione fiscale. Ma tale crescita dipende dall’assoluta necessità di contare sul commercio estero, siaper avere le materie prime sia per la vendita dei prodotti finiti. Da qui nasce l’esigenza di un’espansioneverso l’Asia continentale per utilizzare aree economiche subalterne all’economia giapponese.  Si passa cosìalla dominazione della Manciuria. Quando nel 1932 il Giappone attacca e bombarda Shanghai, la città riesce a resistere. Nel 1937 diviene Primo ministro Konoe Fumimaro, che ha il pieno appoggio di militari e imprenditori.Quest’ultimo decide di attaccare la Cina, per sottoporla alla dominazione giapponese. Nel 1937 così si dàavvio all’aggressione militare della Cina. Dopo aver conquistato Shanghai, l’esercito giapponese passa allaconquista di Nanchino. Qui i militari giapponesi si abbandonano a esecuzioni di massa dei soldati e dei civilicinesi. Tra il 1937 e il 1938 l’esercito giapponese si assicura il controllo della maggior parte della Cina nord-orientale.

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21. L'India del dopoguerra Per quanto riguarda l’India, molti indiani sia indù che musulmani durante la Grande Guerra hannocombattuto tra le fila del governo britannico. Alla fine della guerra ci si aspettava la concessione di qualcheforma di autonomia che non arrivò. In questo periodo emerge così la figura di Gandhi, di religione indù einfluenzato dal giainismo, una corrente filosofico - religiosa che prevede la non violenza integrale. StudiaGiurisprudenza a Londra e ha le sue prime esperienze professionali e politiche in Sudafrica nel 1893, doveviene colpito dalla dura discriminazione razziale verso i neri e gli immigrati indiani. Inoltre sviluppa l’ideasecondo cui un’azione politica di massa possa essere condotta senza ricorrere alla violenza. Gandhi ritieneche ci si possa opporre ai soprusi attraverso il ricorso a forme di resistenza passiva e pacifica, un gesto cherichiede altrettanto coraggio e fermezza del ricorso alla violenza poiché bisogna essere pronti a subire leaggressioni o le punizioni degli antagonisti. Le iniziative sudafricane conquistano a Gandhi una grandepopolarità che arriva fino in India. Nel 1918 si impegna per la difesa dei contadini di alcune regionidell’India settentrionale e gli fa acquisire il nome di Mahatma, grande anima. Nel 1919 organizza unosciopero generale che ha grande successo anche se un reparto militare britannico spara e uccide alcunimanifestanti. Tra il 1920-1922 lancia la campagna per la non – cooperazione: i notabili devono restituire leonorificenze ricevute dagli inglesi; gli studenti devono boicottare le università; le elezioni devono esseredissertate e bisogna bruciare i tessuti inglesi. Lo stesso Gandhi abbandonerà gli abiti occidentali perindossare il dhoti, il tradizionale abito indiano. Gandhi è anche a favore dell’abolizione della casta degliintoccabili e dell’emancipazione delle donne e per la loro partecipazione attiva al movimentoindipendentista. Nel 1930 organizza la marcia del sale. Il sale è essenziale nell’alimentazione indiana e la sua produzione èposta sotto un rigido monopolio statale al punto che non si può raccogliere neanche il sale marino che sideposita sulle spiagge. Così Gandhi organizza una marcia lungo la costa del Gujarat, seguito da una massadi persone, e arrivato alla spiaggia raccoglie il sale. Molte persone lo imitano e le autorità britanniche nonsanno che fare in quanto le prigioni sono già strapiene di manifestanti. Gandhi viene così invitato a andare aLondra a parlare con MacDonald, all’epoca Presidente del Consiglio britannico, che non è disposto a farealcuna concessione. Quando Gandhi torna in India viene arrestato ma gli atti di resistenza e diinsubordinazione vanno avanti. Nel frattempo Gandhi comincia lo sciopero della fame. Il governo britannicodecide così di introdurre la Costituzione dell’India, che entrerà in vigore nel 1937 e che attribuisce maggioriautonomie ai governi locali. Per Gandhi non è abbastanza in quanto vorrebbe l’indipendenza indiana.

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22. L'impero ottomano alla fine della guerra Alla fine della Grande Guerra, l’Impero ottomano è ormai dissolto, con la nascita della Repubblica diTurchia e l’islam è suddiviso in molte entità statali, gran parte delle quali sotto il controllo di potenzeoccidentali. L’area del Maghreb, dalla Tunisia al Marocco, è sotto controllo francese. La Libia è sotto ilcontrollo italiano. Nel 1922 l’Egitto riesce ad ottenere dalla Gran Bretagna una sorta di semindipendenza.L’Egitto è una monarchia parlamentare, ma sotto la tutela inglese per le forze armate, l’amministrazione, lapolitica estera e la giurisdizione degli stranieri presenti nel paese. I più importanti stati autonomi sono laTurchia, la Persia e l’Arabia Saudita. Inoltre Sudafrica, Canada, Australia, Nuova Zelanda, Stato libero d’Irlanda e Terranova (isola canadese)entrano a far parte del Commonwealth britannico, per cui sono riconosciuti come stati autonomi ma devonopreferirsi come partner commerciali.

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23. Il crollo della borsa di Wall Street La seconda metà degli anni Venti per l’economia statunitense segna un periodo di prosperità. Cresce laproduzione industriale – soprattutto quella dei beni di consumo durevole, cioè i beni per uso privato edomestico che hanno una certa durata, come l’automobile, il frigorifero, la radio, l’aspirapolvere o lalavatrice. Molti consumatori li comprano grazie alle rate e ai prestiti che contraggono con le banche.Comunque sia, il mercato ha un segno favorevole, la domanda è in aumento, la produzione cresce, cresconoi salari e i profitti. Però i beni durevoli durano nel tempo: una volta che una famiglia ha comprato un frigo,che è un oggetto costoso, lo sfrutta finché può. Quindi questo tipo di mercato ha un ritmo di sostituzionedelle merci basso. È un mercato che tende a saturarsi. Esplode all’inizio quando nessuno ha il frigo ol’aspirapolvere e poi la domanda tende a rallentare. Ciò si ripercuote sull’economia. Gli imprenditori, ifinanzieri, i risparmiatori non riescono a vedere subito questa dinamica. Inoltre tutti sono invitati adacquistare titoli azionari emessi dalle imprese. Intorno al 1927-8 mentre il mercato dei beni durevoli si vasaturando, il mercato borsistico va avanti. I risparmiatori e gli operatori continuano a dare per scontato che ilvalore delle azioni continuerà a crescere e si continua a comprare azioni. Si crea così la bolla speculativa percui il valore delle azioni cresce indipendentemente dalle condizioni reali delle aziende. Nel 1929 glioperatori della Borsa di New York (ovvero Wall Street) si rendono conto che non c’è collegamento tral’andamento economico della produzione e delle vendite, cominciano a vendere le azioni. Tali venditeaumentano di giorno in giorno fino a far scattare il panico tra i risparmiatori che vedono il valore delle loroazioni scendere vertiginosamente. Il valore crolla del tutto il 29 ottobre del 1929, passato alla storia come ilmartedì nero della Borsa di Wall Street. Ciò si ripercuote anche sulle banche. I prestiti concessi sono amedio - lungo termine, quindi nell’immediato non c’è speranza di ottenere i soldi indietro dai debitori. Lapiccola banca ha difficoltà a pagare interessi sui depositi, cioè sui soldi che i risparmiatori hanno messo suiloro libretti o conti correnti. Quando poi si rendono conto che la banca non può dare né interessi né i soldidepositati, si creano file davanti agli sportelli bancari con i risparmiatori che rivogliono i loro risparmi. Lebanche dichiarano di poter dare i soldi indietro ed esplode il panico. Stessa scena si verifica nelle grandibanche. Le imprese statunitensi sono con le spalle al muro sia per la flessione della domanda sia per la crisibancaria non hanno più soldi per andare avanti la produzione, acquistare le materie prime, pagare glistipendi. Hanno solo poche soluzioni: chiudono o rallentano la produzione; in entrambi i casi devonolicenziare gli operai o diminuire le retribuzioni e abbassare i prezzi. Ha inizio così la grande depressione.L’economia statunitense si trova in ginocchio e di conseguenza le economie europee sono scosse dalla crisi.Questo effetto è causato dallo stretto collegamento che nella seconda metà degli anni venti si è creato tra ilsistema finanziario statunitense e quello tedesco, e per quella via tra il sistema statunitense e quellobritannico, francese, italiano e di altri paesi europei attivato dal Piano Dawes del 1924. Come prima rispostaper fronteggiare la crisi diversi governi adottano la soluzione di svalutare le monete.

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24. L'elezione di Franklin Roosvelt - 1932 - Poco prima del martedì nero, il repubblicano Hoover è diventato presidente degli Stati Uniti. Ma questiaggrava la situazione perché è convinto che la sua amministrazione debba preoccuparsi di conservare inpareggio il bilancio dello Stato. Perciò, a fronte delle maggiori uscite dovute a prestiti, taglia altre spesepubbliche e aumenta la pressione fiscale. Sottrae così altre risorse finanziarie all’economia. La gente èdisperata. Chiede che il governo conceda dei sussidi di disoccupazione. Ma Hoover rifiuta. Nel 1932 aWashington arrivano migliaia di disoccupati che chiedono un sussidio, accampandosi in baraccopolichiamate Hoovervilles. Il presidente fa intervenire l’esercito per allontanarli. Hoover diventa così sempremeno popolare e con lui il Partito repubblicano (conservatore, centro-destra, creato per contrastare loschiavismo del Sud) perde consensi. Ma nel 1932 si ricandida lo stesso e di fronte ha un candidatodemocratico, Franklin Delano Roosevelt, ex governatore di New York e cugino di Theodore Roosevelt,presidente USA dal 1901 al 1909. Durante la campagna elettorale Franklin Delano Roosevelt promette aglielettori un new deal for the American people (un nuovo patto per il popolo americano). La sua strategiaelettorale, favorita anche dall’impopolarità di Hoover, risulta vincente e nel 1933 diventa Presidente. Agiscein modo pragmatico, sperimentando varie soluzioni. Ma la sua idea principale è che lo Stato deve intervenireattivamente nell’orientare e indirizzare le attività economiche. La sua azione di governo, New Deal, simuove su 4 principali direzioni: 1) riordino del sistema bancario, con l’attribuzione della Federal Reserve (laBanca federale) di maggiori poteri per monitorare e sanzionare le banche che seguano politiche creditizietroppo pericolose e la costituzione di un’agenzia federale di monitoraggio sulla Borsa di Wall Street; 2)sostegno a gruppi sociali in difficoltà che comprende fondi agli Stati o alle amministrazioni locali cheintendano attuare programmi di assistenza ai disoccupati o ai poveri e il sostegno creditizio a coloro che nonriescono a pagare le rate del mutuo; 3) programma di lavori pubblici, che porta l’assunzioni di diversidisoccupati; 4) la costituzione della National Recovery Administration, un’agenzia federale incaricata dicoordinare le relazioni tra imprenditori e sindacati per orientare i livelli di produzione, dei prezzi e delleretribuzioni industriali. Viene inoltre istituito un primo sistema nazionale di previdenza e assistenza, che prevede il pagamento disussidi di disoccupazione per metà a carico dello Stato centrale, per l’altra metà dei singoli Stati el’organizzazione di un piano per le pensioni di vecchiaia, che però è parziale, poiché ne sono esclusi ilavoratori agricoli. Si riduce così la disoccupazione, si rilancia la produzione e si stimola la ripresa dei prezzie dei salari. Roosevelt nel 1936 si presenta di nuovo alle elezioni e stravince. Nel 1940 otterrà il terzomandato e nel 1944 il quarto.

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25. La crisi della Germania nel '29 La grande crisi del ’29 colpisce la Germania con durezza. L’economia tedesca dipende dai finanziamentiche vengono dagli Stati Uniti e quando l’economia statunitense va in crisi il sistema economico tedescosprofonda. La produzione industriale e agricola crollano e aumenta il tasso di disoccupazione. Ladisperazione si mescola alla rabbia. Nel mentre i governi che si succedono dal 1930 al 1932 non riescono atrovare una linea politica economica adeguata alla gravità della situazione. In questo contesto il piccolopartito fondato da Hitler (Nsdap) riscuote un consenso crescente. Il nazismo costruisce il suo successo su treelementi primari: un nazionalismo aggressivo, un razzismo estremo e un capacità di tradurre la suaaggressività verbale in concreti attacchi fisici a coloro che essi definiscono i nemici del popolo tedesco.Inoltre il nazionalismo soffia sul fuoco del risentimento contro le condizioni imposte alla Germania daltrattato di Versailles. Infatti moltissimi in Germania pensano che l’onore della nazione tedesca sia statooffeso e che la Germania non è l’unico paese responsabile.  I nazisti affermano di conoscere i veriresponsabili delle sofferenze del popolo tedesco. Questi responsabili non sono solo le potenze straniere e ipartiti della Repubblica di Weimar, che non hanno saputo difendere gli interessi della nazione, ma sonosoprattutto i comunisti e gli ebrei. Nel 1933 Hitler riceve il mandato e forma un governo di coalizione. Poco dopo la sede del Parlamento vienebruciata. La responsabilità viene attribuita ai comunisti e Hitler sfrutta l’occasione per sospendere i diritticostituzionali (libertà di stampa, di associazione e di espressione) e per ordinare alla polizia di arrestare idirigenti e i militanti comunisti. Il Partito comunista viene dichiarato fuori legge e il Parlamento approva il decreto legge che Hitler apresentato e che gli concede pieni poteri. È la fine della Repubblica di Weimar e l’inizio del Terzo Reich. Tutti coloro che si oppongono a Hitler vengono arrestati e chiusi nei campi di concentramento. I sindacatiancora esistenti, invece, sono costretti a confluire nell’unica organizzazione ammessa, ovvero il Frontetedesco del lavoro (Daf), sindacato controllato dal Partito nazista.

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26. L'unico partito legalmente ammesso: La Nsdap - 1933 - Sempre nel 1933 la Nsdap viene proclamata l’unico partito legalmente ammesso. Nel 1934, alla morte del presidente Von Hindenburg, la carica di presidente del Reich è cumulata con quelladi capo del governo e attribuita a Hitler. Al fianco delle SA, vengono costituite le SS (Squadre di protezione), la cui funzione originaria è quella diproteggere la persona di Hitler e i dirigenti del Partito nazista. Le SS si dotano anche di una loro divisa,come i fascisti, nelle quali domina il colore nero. Ma le SA e il loro capo Rohm vorrebbero più potere esostituire l’esercito tedesco. Hitler è in disaccordo perché non vuole inimicarsi i quadri direttivi dell’esercitoe teme che il potere di Rohm possa crescere troppo ed entrare in concorrenza con il suo. Per questo ordinaalle SS di uccidere Rohm e i dirigenti principali delle SA. L’operazione passa alla storia come la Notte deilunghi coltelli. Le SS diventano poi i responsabili dei campi di concentramento. Per potenziare l’esercito, viene reintrodotta la circoscrizione obbligatoria e vengono potenziate leattrezzature belliche. Nel 1932 viene accordata alla Germania una sospensione dei pagamenti previsti dal Trattato di Versailles.Hitler coglie l’occasione per interrompere i pagamenti. Il consenso intorno al regime aumenta, considerando anche che grazie ai lavori pubblici viene riassorbita ladisoccupazione. Nel 1933 la Germania esce dalla Società delle Nazioni e occupa militarmente la Renania,andando ulteriormente contro gli accordi del Trattato di Versailles.

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27. La diffussione della razza ariana Si cerca anche di aumentare la natalità della razza ariana. Tale politica è attuata attraverso la concessione diprestiti matrimoniali alle giovani coppie, l’introduzione di benefici fiscali per le famiglie più numerose el’introduzione del sistema di assegni familiari. I risultati si vedono e infatti la Germania è l’unico paese incui il tasso di natalità riprende a salire. Viene anche repressa l’omosessualità maschile e misure antinataliste applicate a quegli individui (malati dimente, disabili, criminali) che sono ritenuti incapaci di assicurare un’adeguata riproduzione della comunitànazionale. Così tra il 1933 e il 1945 vengono sterilizzati molte persone tra uomini e donne. Dal 1939 si faricorso all’eutanasia per scopi eugenetici. Tale programma di annientamento, poi abbandonato nel 1941 perle proteste del vescovo di Munster, portò alla morte di molte persone anche di razza ariana, affette damalattie, oppure vecchie e senza assistenza, o handicappati. Le prime vittime del programma furono bambinihandicappati di età inferiore ai tre anni, figli di coloro che erano sfuggiti alla sterilizzazione negli anniprecedenti. Nel corso del programma viene usato per la prima volta un gas tossico. Nel 1933 vengonoemanate delle leggi che decretano l’esclusione degli ebrei dalle amministrazioni pubbliche, dei medici ebreidalle strutture sanitarie pubbliche e degli avvocati ebrei dall’Ordine degli avvocati; inoltre si proibisce agliebrei di praticare la professione di giornalista e si limita il numero di bambini e ragazzi ebrei ammessi nellescuole e nelle università tedesche. Nel 1935 a Norimberga vengono approvate due leggi: una – la Leggesulla cittadinanza del Reich – distingue tra cittadini a pieno diritto, quelli di sangue tedesco, e i membri delloStato privi di diritto, tutti gli altri, tra cui gli ebrei (è definito ebreo chi ha almeno tre nonni di razza ebraica);l’altra legge – la Legge per la protezione del sangue e dell’onore tedesco – proibisce il matrimonio e irapporti sessuali tra ebrei e tedeschi ariani. Inoltre si impone il licenziamento definitivo di tutti i docentiuniversitari, i professori, i medici, gli avvocati e i notai ebrei che ancora siano in servizio pressoamministrazioni pubbliche. Il 10 novembre 1938 passa alla storia come La Notte dei Cristalli: 7mila negozidi proprietà di ebrei vengono devastati e saccheggiati; 91 ebrei uccisi; 200 sinagoghe bruciate e molti ebreiarrestati e internati nei campi di concentramento. Viene anche approvata una legge che esclude bambini eragazzi ebrei dalle scuole tedesche. Nel 1933, subito dopo aver preso il potere, i nazisti organizzarono un teatrale e pubblico rogo di libriprodotti da intellettuali ebrei o da autori che esprimevano parere contrario al regime nazista.

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28. Il fascismo di Mussolini in Italia Uno dei principali modelli che hanno direttamente ispirato i nazisti è stato il fascismo. La crisi colpiscel’economia italiana con una violenza minore di quella manifestata in Germania, perché l’Italia ha rapportimeno diretti con l’economia statunitense. Ma anche qui la crisi si fa sentire con una contrazione delleesportazioni, una diminuzione della produzione e un aumento dei disoccupati. Mussolini affronta ilprogramma organizzando lavori pubblici. La ripresa dell’economia italiana, evidente dalla metà degli anni Trenta, induce il regime fascista a tentare:l’autarchia per incoraggiare consumatori e produttori ad avvalersi di risorse, materie prime e prodottiitaliani; la corporativa attraverso un sistema di organismi ai quali fanno capo sia i rappresentanti degliimprenditori sia quelli degli operai dei diversi settori produttivi. Il loro compito è quello di renderearmoniche le relazioni di lavoro, eliminando i contrasti di classe e sindacali. Tuttavia l’economia italianarimane relativamente sviluppata rispetto agli altri contesti occidentali. Mussolini ritiene che una grandecrescita demografica possa incoraggiare lo sviluppo dei suoi piani di espansione bellica. Si avvia così unapolitica natalista con una linea antifemminile che da un lato esalta il ruolo materno delle donne e dall’altro lescoraggia ad intraprendere carriere professionali o attività lavorative. Nel 1923 viene proibito alle donne didiventare presidi; dal 1926 non possono insegnare storia, filosofia ed economia alle superiori; nel 1934 siintroduce una politica delle quote negative per le amministrazioni pubbliche, dove le donne non devonosuperare una certa percentuale. Vengono anche ridotte le tasse per gli uomini che sono a capo di famiglienumerose e dati assegni familiari. L’aborto è considerato un crimine contro lo Stato, la contraccezione èscoraggiata, i celibi devono pagare un’imposta speciale e gli omosessuali vengono perseguitati. Nel 1935 Mussolini decide di attaccare l’Etiopia. Le truppe del sovrano sono sopraffatte dalla brutalitàdell’esercito italiano che si accanisce anche sulla popolazione civile. Nel 1936 l’Etiopia, unita all’Eritrea ealla Somalia italiana, forma la colonia dell’Africa Orientale Italiana. Mussolini proclama la nascita di unImpero italiano e Vittorio Emanuele III ne è Imperatore. La Società delle Nazioni protesta contro l’iniziativaitaliana e blocca i rifornimenti di materiali destinati all’industria bellica italiana. L’Italia riceve cosìl’appoggio economico della Germania che si trasforma in un patto di alleanza, siglato nel 1936 come AsseRoma-Berlino: i due paesi si riconoscono due diverse potenziali sfere di influenza (verso l’Europa centro-orientale quella tedesca; verso il Mediterraneo quella italiana). L’accordo viene consolidato con la firma diun patto antisovietico sottoscritto anche dal Giappone e con l’uscita dell’Italia dalla Società delle Nazioninel 1937. Nel 1938 viene pubblicato il Manifesto della razza, in cui si afferma il carattere ariano della popolazioneitaliana e vengono espulsi dalle scuole e dalle università docenti e studenti ebrei.

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29. Il regime in Portogallo - 1930 - Anche in Portogallo nel 1926 un colpo di Stato militare, guidato da Carmona, instaura un regime dittatoriale,di cui lo stesso Carmona è presidente. Ma Salazar, allora ministro delle Finanza, è il vero uomo forte delgoverno. Nel 1930 viene fondata l’Unione Nazionale, unico partito legittimo e nel 1933 promulgata laCostituzione, che riduce il Parlamento a organo consultivo eletto a suffragio ristretto e organizzato percorporazioni. Dal 1933 Salazar è il capo del governo e si avvale degli stessi strumenti fascisti: da un lato siserve della repressione e dall’altro organizza associazioni di massa con metodi militareschi e finalitàeducative.

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30. La situazione spagnola, 1923 In Spagna nel 1923 un colpo di Stato compiuto dal generale de Rivera, appoggiato dal re Alfonso XIII,conduce allo scioglimento del Parlamento e alla formazione di un regime autoritario. La politica di ingentispese pubbliche rilancia l’inflazione e fa aumentare il deficit, mentre nel 1929 una cattiva annata agricolaproduce contraccolpi negativi nelle aree rurali. L’insoddisfazione per il regime si fa diffusa anche all’internodell’esercito. De Rivera dà le dimissioni e le elezioni amministrative del 1931 registra come vincentel’orientamento repubblicano. Il re Alfonso decide di abdicare e lascia il paese. Poco dopo viene promulgatala Costituzione e proclamata la Repubblica. Si introduce il suffragio universale, si riconosce la libertà diculto e si stabilisce la separazione tra Chiesa e Stato. Inoltre il governo di Azaña scioglie l’ordine dei gesuiti,requisendone il patrimonio; chiude le scuole cattoliche, riconosce alla Catalogna lo statuto di regioneautonoma. Però non si riesce ad accordarsi per la questione agraria. Alle elezioni del 1933 così lamaggioranza passa alla destra. Il nuovo governo di Gil-Robles revoca l’autonomia alla Catalogna; mette daparte i progetti di riforma agraria; autorizza la riapertura delle scuole confessionali. Nel 1934 in Catalognascoppia una rivolta e nelle Asturie si tenta un’insurrezione socialista. L’esercito riesce a reprimere entrambele rivolte. Di fronte a questa situazione, socialisti, comunisti, repubblicani e anarchici decidono di unirsi nelFronte popolare, che si presenta alle elezioni del 1936. Il Fronte prevale al Blocco nazionale (schieramentodi destra) ma il clima politico si caratterizza per le reciproche violenze. La prospettiva di un governo cheincluda comunisti, socialisti e anarchici induce la destra ad una reazione estrema. A prendere l’iniziativasono i reparti dell’esercito di stanza in Marocco che si ribellano al governo repubblicano. Tra i generali cheguidano la rivolta troviamo Francisco Franco, le cui truppe conquistano facilmente la Spagna sud-occidentale e in seguito Madrid e Barcellona. L’Italia fascista sostiene la ribellione mandando rifornimenti e un contingente di soldati. La Germania invia tecnici, materiale bellico e squadriglie aeree che bombardanoanche i civili. L’episodio più famoso e tragico è quello della città basca Guernica, che viene rasa al suolo. Nel 1939 Franco riesce a placare la rivolta e a instaurare definitivamente il suo governo. Tutti colori chehanno partecipato alle azioni rivoluzionarie del 1934-39 vengono puniti.

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31. L’Unione Sovietica di Stalin - 1927/9 - Tra il 1927 e il 1929 Stalin si impone come il dirigente indiscusso del Partito comunista sovietico e dellastessa Unione Sovietica. Decide di cambiare la linea di azione, promuovendo l’industrializzazione delsistema produttivo e la completa collettivizzazione dell’agricoltura. Per realizzare ciò, ricorre allapianificazione, ovvero alla definizione di obiettivi produttivi da raggiungere entro archi di tempodeterminati. Nel 1928 viene messo a punto il primo piano quinquennale. La produzione industriale cresceincredibilmente. Sorgono città industriali, soprattutto nelle zone degli Urali, e molti contadini lasciano lacampagna per trasferirsi e lavorare nelle fabbriche. Nel 1940 l’Unione Sovietica diventa la terza potenzaindustriale al mondo. Allo stesso tempo i salari sono bassi e l’andamento dei prezzi è sempre in salita. Lecondizioni di vita in città sono misere e i livelli di consumo inferiori a quelli dei paesi occidentali. Stalin e isuoi collaboratori hanno deciso di attuare la collettivizzazione delle aziende agricole. Tutti i contadini sonocostretti ad associare le loro aziende a cooperative agricole o a cederle ad aziende possedute e gestite dalloStato. Molti contadini non sono d’accordo e vengono forzati con metodi coercitivi. Le aziende vengonoespropriate e i proprietari deportati o giustiziati come nemici della rivoluzione. Così tra il 1928 e il 1937l’agricoltura è in declino ovunque. La vera caratteristica dello stalinismo è il governo attraverso la paura e il sospetto. Sin dalla fine degli anniVenti sono state messe in atto espulsioni ed emarginazioni dei capi comunisti che si sono opposti a Stalin. Ilprincipale è stato Trotskij. Per indicare l’operazione di allontanamento, si usa il termine purga. Gli avversarivengono espulsi come si espellono le feci. Nel mentre Trotskij si trasferisce in Messico, dove continua la suapolemica contro Stalin, ma qui viene raggiunto dai sicari e ucciso nel 1940. Chi è contro lo stalinismo vienegiustiziato o deportato nei campi di concentramento, che in Unione Sovietica vengono organizzati moltoprima rispetto ai nazisti. Nel 1931 vengono amministrati dai Gulag (Amministrazione centrale dei campi) esono impegnati nei lavori forzati. Anche qui l’omosessualità è un reato, l’aborto è proibito e il divorzio è difficile da conseguire.

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32. Le cause della II Guerra mondiale Non è per niente difficile individuare qual è il soggetto che dalla metà degli anni Trenta spinge verso laguerra: la Germania nazista. I suoi capi non fanno certo mistero delle loro ambizioni, ovvero rimettere indiscussione gli accordi di Versailles e assicurare al Reich tedesco nuovi spazi e nuovi territori verso est. Il primo obiettivo è l’annessione dell’Austria. Un tentativo di colpo di stato, organizzato nel 1934 in Austriadai nazisti locali, è stato represso anche grazie all’intervento di Mussolini. Dopo aver stipulato alleanzadell’Asse Roma – Berlino, nel 1938 l’annessione dell’Austria è possibile. Nel 1939 le truppe naziste entranoin Cecoslovacchia e lo Stato viene smembrato. Nel frattempo, l’Italia occupa militarmente l’Albania. I diplomatici tedeschi chiedono al governo polacco la cessione del corridoio di Danzica, che separa laPrussia orientale dalla Germania. Ma il governo polacco si rifiuta e Regno Unito e Francia si dichiaranopronti a interventi nel caso di un attacco alla Polonia. Nel 1939 Germania e Italia firmano il Patto d’acciaio, che prevede che se uno dei paesi contraenti si trovaimpegnato in una guerra, l’altro contraente deve intervenire in aiuto. Inoltre si arriva alla firma tra URSS eGermania del patto di non aggressione (patto Molotov-Ribbentrop). Nel patto URSS da carta bianca allaGermania per il corridoio di Danzica, tutta la Polonia occidentale e la Lituania; la Germania riconosceall’URSS la possibilità di occupare Lettonia, Estonia , Finlandia, Polonia orientale e la Bessarabia (Romanianord-orientale). Le truppe tedesche attaccano la Polonia. Francia e Regno Unito dichiarano guerra allaGermania. L’Italia dichiara la sua non belligeranza (cioè la sua temporanea neutralità), motivandola con lasua impreparazione militare. I sovietici attaccano la Polonia, gli Stati baltici e la Finlandia. È l’inizio dellaseconda guerra mondiale. La Germania attacca e conquista con facilità la Danimarca e la Norvegia. Nel 1940 parte l’offensiva tedescacontro la Francia, che include anche l’aggressione all’Olanda e al Belgio. Poco dopo i tedeschi riescono asfondare la linea di difesa francese e a occupare Parigi. Invece il Regno Unito del neo eletto Churchillsubisce l’aviazione tedesca, che bombarda sia obiettivi militari che civili. Nel frattempo, sempre nel 1940, l’Italia attacca dall’Etiopia la Somalia britannica e dalla Libia attaccal’Egitto, controllato dai britannici. Inizialmente gli italiani penetrano in Egitto. In seguito comincia lacontroffensiva britannica, che fa arretrare l’esercito italiano, costretto ad abbandonare anche la Libia. Aquesto punto, Mussolini è costretto a chiedere aiuto ai tedeschi, che riescono a respingere l’esercitobritannico oltre i confini egiziani. Intanto l’esercito italiano sta perdendo la guerra in Africa Orientale con ibritannici. L’esercito italiano attacca così la Grecia ed è una vera catastrofe militare. Ancora una volta subisce unasconfitta dal Regno Unito. C’è il rischio che la Grecia e i Balcani diventino un avamposto britannico e perquesto l’esercito tedesco interviene, conquistando rapidamente la Jugoslavia e la Grecia che sono sottopostea un regime di occupazione.

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33. L'intervento di Giappone e Usa in guerra A metà del 1941 la potenze dell’Asse controllano tutta l’Europa, eccetto Regno Unito e URSS. Hitler pensache un attacco all’Unione Sovietica sia realizzabile perché vuole espandersi in Ucraina per la sua ricchezzaagricola e vuole conquistare l’Est slavo e bolscevico. Comincia così l’Operazione Barbarossa, ovverol’operazione nazista contro l’URSS. A causa dell’inverno rigido, i tedeschi devono fermare la lorocampagna senza riuscire a conquistare Mosca. Inoltre le truppe sovietiche resistono e la popolazionecollabora attivamente con l’Armata Rossa. Inoltre, i tedeschi non riescono a fare rifornimenti e nelle terreoccupate si formano gruppi di partigiani antinazisti, costituiti da membri del Partito comunista sovietico o dasoldati dell’Armata Rossa rimasti al di là delle linee del proprio esercito. Questi gruppi riescono a compierevari sabotaggi. Per questo, nel 1942, le truppe tedesche decidono di dirigersi verso Stalingrado perimpadronirsi dei rifornimenti sovietici. Ma qui trovano una forte resistenza e sono costretti a fermarsi. Intanto, tra il 1941 e il 1942, la guerra diventa davvero mondiale con l’intervento di Giappone e USA. Inizialmente gli Stati Uniti preferiscono una politica isolazionista, poi decidono di rifornire i paesi che sioppongono alla Germania e all’Italia. Sono nel 1941 Roosevelt e Churchill firmano la Carta Atlantica per unnuovo ordine internazionale che deve emergere dalla sconfitta nazi-fascista. Invece l’intenzione del Giappone è quella di impadronirsi non solo della Cina ma dell’intera Asia sud-orientale. Le truppe giapponesi così occupano l’Indocina. Gli Stati Uniti si decidono per l’embargo sulpetrolio e sull’acciaio statunitensi destinati al Giappone e procedono al sequestro dei beni giapponesi che sitrovano negli USA. L’aviazione giapponese attacca la flotta statunitense nel Pacifico, ancorata nella base diPearl Harbor, Hawaii, distruggendola quasi completamente. Il Giappone può così occupare la Thailandia, leFilippine, la Nuova Guinea, la Malesia, la Birmania e l’Indonesia. Roosevelt dichiara guerra prima al Giappone, poi alla Germania e all’Italia. Anche il Regno Unito dichiaraguerra al Giappone. Dal 1941 la guerra è mondiale.

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34. L'inizio della persecuzione degli ebrei Fin dall’occupazione dei territori orientali l’atteggiamento nazista nei confronti degli ebrei è favorevole allaloro deportazione e dispersione fuori dai territori del Reich, piuttosto che incline a una loro sistematicaeliminazione. La linea antiebraica cambia man mano che le truppe tedesche incontrano comunità ebraichesempre più numerose. Nel 1939, alla conquista della parte occidentale della Polonia, i responsabili nazistiordinano la deportazione degli ebrei nelle aree rurali dentro recinti appositi (i ghetti) che sono loro riservatinelle città polacche. Dal 1941 nei ghetti polacchi vengono mandati anche ebrei che provengono da altre partidell’Europa occidentale. Le condizioni di vita nei ghetti sono intollerabili e il tasso di mortalità è altissimo.Le SS, inoltre, eseguono rastrellamenti della popolazione ebraica e fucilazioni di massa effettuate nel posto.Gli ebrei cominciano a essere deportati in massa nei numerosi campi di concentramento costruiti perospitare oppositori politici. In seguito si adottò un piano che prevedeva di destinare sei campi di nuovo tipo (Auschwitz-Birkenau,Treblinka, Belzec, Sobibor, Chelmno e Majdanek) all’eliminazione fisica degli ebrei sulla base diun’organizzazione efficiente. In questi campi di sterminio vengono progressivamente deportati tutti gli ebreichiusi nei ghetti o nei campi di concentramento. La gestione dei campi di sterminio destinati all’attuazione della soluzione finale impegna le SS, che sono ilcorpo a cui è affidata la gestione completa dei Lager (campi). Gli ebrei vengono deportati nei campi in ferrovia, dopo essere stati caricati su vagoni merci piombati senzadistribuzione di cibo e acqua. Le condizioni igieniche all’interno dei carri piombati sono tragiche e molti –vecchi, ammalati, bambini – muoiono già nel percorso di trasferimento. All’arrivo nei campi i deportatisopravissuti vengono spogliati di vestiti e averi, che vengono poi redistribuiti tra i familiari dei soldatitedeschi. Alle donne vengono tagliati i capelli, utilizzati per fabbricare pantofole o calzature per i marinaidei sommergibili. La cattiva alimentazione e il pesantissimo lavoro a cui sono sottoposti fanno morire i più deboli. Gli altrisono comunque eliminati man mano attraverso le camere a gas. I gruppi di internati destinati allasoppressione vengono denudati e condotti in locali che sembrano docce collettive. Una volta rinchiusidentro, dai condotti viene fatto uscire un gas tossico. Una volta completata l’operazione, si procedeall’ispezione dei corpi dei deceduti, nel corso del quale vengono estratti i denti d’oro. Poi i corpi vengonoportati nei forni crematori. Vengono così sterminati 6milioni di ebrei, di cui un milione sono bambini. Tra l’estate del 1942 e l’estate del 1943, l’andamento della guerra comincia a cambiare grazie alla ripresadegli Stati Uniti che attaccano il Giappone. A Stalingrado l’assedio nazista è una vera catastrofe per i tedeschi e in Africa l’Italia cede all’offensivabritannica. Il generale Eisenhower compie uno sbarco in Algeria, procedendo contro le truppe italo-tedesche che sonocostrette ad arrendersi. Dalla Tunisia gli anglo-americani preparano lo sbarco in Sicilia, che avverrà nelluglio 1943.

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35. La fine della seconda guerra mondiale Tra l’estate del 1942 e l’estate del 1943, l’andamento della guerra comincia a cambiare grazie alla ripresadegli Stati Uniti che attaccano il Giappone. A Stalingrado l’assedio nazista è una vera catastrofe per i tedeschi e in Africa l’Italia cede all’offensivabritannica. Il generale Eisenhower compie uno sbarco in Algeria, procedendo contro le truppe italo-tedesche che sonocostrette ad arrendersi. Dalla Tunisia gli anglo-americani preparano lo sbarco in Sicilia, che avverrà nelluglio 1943. In seguito allo sbarco il regime fascista crolla per un colpo di Stato al quale partecipano il re e diversiesponenti del fascismo. Mussolini viene arrestato e il governo viene affidato al generale Badoglio. Il 3settembre 1943 Badoglio firma l’armistizio con gli anglo-americani. Ma la notizia arriva solo l’8 settembrecon lo sbarco a Salerno degli anglo-americani. La confusione aumenta quando il re e Badoglio scappano e fuggono a Brindisi. Il 12 settembre un commando di paracadutisti tedeschi libera Mussolini, che costituisce un nuovo Statofascista repubblicano, la Repubblica sociale italiana, con capitale a Salò, sul lago di Garda. Nel frattempo si cominciano a costituire i gruppi armati che vogliono opporsi ai tedeschi e ai fascisti. Nascecosì la Resistenza. Dal 1943 i capi dei tre principali paesi che conducono la guerra contro la Germania nazista – Roosevelt,Churchill e Stalin – si incontrano a Teheran per valutare una comune strategia. Stalin insiste affinché siliberi la Francia dall’occupazione tedesca così si organizza lo sbarco in Normandia. Nel 1944, dopo unbombardamento preparatorio contro le postazioni difensive tedesche, vengono lanciate truppe paracadute epoi – sgombrate le spiagge – arrivano i mezzi da sbarco. Le truppe anglo-americane riescono così adarrivare a Parigi, ormai liberata dai partigiani. Si comincia anche a bombardare la Germania. Intere città, come Dresda, vengono rase al suolo. All’inizio del 1945, l’esercito tedesco si arrende nonostante l’ordine di Hitler di resistere ad oltranza. Il 25 Aprile 1945 le truppe partigiane liberano l’Italia dai tedeschi. Mussolini cerca di fuggire in Germaniacon la sua amante ma al confine con la Svizzera vengono fucilati e i loro corpi, impiccati per i piedi,vengono mostrati a piazzale Loreto a Milano. Poco dopo, Hitler, chiuso nel suo bunker, si suicida con la sua amante – da poche ore sposata – Eva Braun. Il Giappone continua a combattere anche grazie al lavoro dei kamikaze, aviatori suicidi che si lanciano dagliarei carichi di esplosivo sulle navi americane. Dopo la morte di Roosevelt nel 1945, il nuovo presidente degli Stati Uniti è Truman, che decide di usare laneo arma – la bomba atomica – sul Giappone. Nell’agosto del 1945 viene bombardata prima Hiroshima e pochi giorni dopo Nagasaki. Le due città sonodistrutte. Chi sopravive, ha ferite e deturpazioni incredibili e soffrirà per anni a causa delle radiazioniatomiche. Il 2 settembre 1945 l’imperatore Hirohito decide di firmare l’armistizio. La guerra è finita e più di 50milioni di persone sono morte (una cifra cinque volte superiore a quella deimorti della Grande Guerra).

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36. La nascita dell'Onu Il 25 aprile 1945 nella città californiana si riuniscono i rappresentanti di 50 nazioni che nel giugno dellostesso anno approvano lo Statuto di un nuovo ente sovrannazionale, l’Organizzazione delle Nazioni Unite(ONU). Le finalità dell’Organizzazione sono: mantenere la pace e la sicurezza internazionale; sviluppare trale nazioni relazioni amichevoli fondate sul rispetto e sul principio dell’eguaglianza dei diritti e dell’auto-decisione dei popoli; conseguire la cooperazione internazionale. L’Assemblea generale si riunisce una volta all’anno e raccoglie i rappresentanti dei paesi membri. Organofondamentale è il Consiglio di Sicurezza, composto dai rappresentanti di cinque membri permanenti (USA,Urss, Cina, Regno Unito e Francia) e di dieci membri di altri paesi, eletti per mandati temporanei. I cinquemembri hanno un diritto di veto che può bloccare ogni iniziativa, anche se sostenuta in maggioranza daglialtri membri. Ma la Liberazione dal nazi-fascismo e la fine della guerra sono accompagnate da violenze, vendette,esecuzioni sommarie, assassini politici a danno di collaborazionisti o di ex fascisti. Le esecuzioni sommariecolpiscono soprattutto gli uomini e più raramente le donne. Quest’ultime sono però esposte a aggressioni estupri. Notizie terribili arrivano anche dall’Istria, da Gorizia e da Trieste. Il simbolo di queste violenze sonole foibe, grotte carsiche perpendicolari alle quali si può accedere attraverso una stretta imboccatura che siapre a picco sulla cavità sottostante. Nel settembre-ottobre 1943, quando l’Istria interna, dopo la caduta delfascismo, viene occupata dal movimento partigiano comunista jugoslavo; in questa circostanza vengonogiustiziati e infoibati molti militari italiani. Nel 1945 c’è un’altra ondata di violenze a Trieste, Gorizia eFiume, occupate dalle truppe jugoslave che fanno parte del movimento comunista guidato da Tito.Compiono violentissime azioni di repressione contro coloro che sono considerati nemici del nuovo poterecomunista in via di formazione: vittime delle azioni sono militari della Repubblica sociale italiana;esponenti fascisti locali; comunisti che hanno manifestato dissensi verso le autorità jugoslave osemplicemente civili italiani. Diverse di queste persone vengono giustiziate nel corso di esecuzionisommarie; i cadaveri sono occultati nelle foibe; di cui talvolta si chiudono le imboccature facendoleesplodere. Altre persone sono condotte nei campi di concentramento allestiti dalle autorità jugoslave; dovetrovano la morte per maltrattamenti e denutrizione. In parte lo fanno perché sono motivate dal desiderio divendicarsi per l’occupazione nazifascista della Jugoslavia e per il tentativo di italianizzazione dell’Istriamesso in atto dal governo fascista nei decenni precedenti; in parte l’operazione è una componente della piùcomplessiva strategia del movimento comunista sloveno, integrato dal movimento comunista jugoslavodiretto da Tito che vuole liberarsi di tutti gli oppositori del regime e annettere l’Istria alla Jugoslaviacomunista. L’obiettivo viene raggiunto con il trattato di pace di Parigi nel 1947. Il trattato, siglato dallaJugoslavia e dall’Italia, assegna l’Istria alla Jugoslavia.

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37. I due blocchi politici : Usa e Urss Dopo la fine della guerra, si formano due blocchi politici e contrapposti, uno occidentale che gravita intornoagli USA, e uno orientale intorno all’URSS. L’avanzata dell’Armata Rossa verso est, fino alla presa diBerlino, ha permesso all’URSS di inglobare subito entro i confini l’Estonia, la Lituania e la Lettonia, cheall’epoca scompaiono come paesi indipendenti. Il territorio della Germania viene ridotto e suddiviso inquattro zone. L’area orientale intorno a Berlino è affidata all’Urss e la Germania occidentale è divisa traStati Uniti, Francia e Regno Unito. Anche Berlino viene divisa in quattro. Tra l’autunno del 1945 e l’autunno del 1946 a Norimberga si forma un Tribunale militare composto dagiudici delle potenze vincitrici che processa 24 alti dirigenti nazisti. Nel 1944 si tenne a Bretton Woods (USA) una Conferenza internazionale con lo scopo di definire lemodalità dei rapporti finanziari dopo la conclusione della guerra. Nel corso della Conferenza, a cuipartecipano 44 paesi, viene accolta la proposta dell’economista Keynes, con la quale i paesi accettano dibasare emissioni monetarie non solo sulle riserve auree ma sul dollaro americano che sostituisce la sterlinainglese come valuta internazionale. Viene anche costituito il Fondo monetario Internazionale, a cui Urss eCina non aderiscono e che aiuta tramite prestiti i paesi che hanno una bilancia di pagamenti in deficit. Vienefondata la Banca Internazionale per la Ricostruzione e lo Sviluppo che ha il compito di finanziare laricostruzione dei paesi che hanno subito danni di guerra o di sostenere con prestiti specialil’industrializzazione dei paesi sottosviluppati. Viene consolidato il Gatt (Accordo Generale sulle Tariffe esul Commercio), che stabilisce le regole per facilitare gli scambi commerciali. Nel 1947 viene varato il Piano Marshall, un programma per la ripresa europea, che dura fino al 1951. Ilpiano viene elaborato dal segretario di Stato americano Marshall e prevede la concessione di prestiti, informa gratuita e in parte a lunga scadenza e a bassi tassi di interesse all’Austria, Belgio, Lussemburgo,Danimarca, Francia, Germania Ovest, Grecia, Islanda, Irlanda, Italia, Paesi Bassi, Norvegia, Portogallo,Regno Unito, Svizzera, Svezia e Turchia. Per essere inclusi nel programma, bisogna accettare l’alleanza congli Usa e l’adesione ai principi della democrazia e del libero mercato. I paesi inclusi nel Piano ricevono merci, attrezzature e materiali. La distanza ideologica, economica e sociale tra l’Urss e Usa è enorme. L’uno è un paese comunista a partitounico; l’altro è una democrazia nella quale vigono la libera iniziativa e il libero mercato. Inoltre i rispettivigovernanti pensano ad assicurare ai loro paesi la massima influenza possibile sui territori dove i loro esercitihanno messo piede. In breve, la situazione di confronto a distanza si trasforma nel 1946 in una tensionediretta che sembra sempre sul punto di degenerare in uno scontro militare. Si ha paura di una guerraatomica. Nel 1946, dopo che l’Urss ha iniziato una pressione diplomatica sulla Turchia per ottenere delle basi sulloStretto dei Dardanelli, gli Stati Uniti inviano parte della flotta militare nel Mediterraneo a sostegno dellaTurchia e a presidio dei Dardanelli. L’appoggio militare statunitense si trasforma in una più ampiacollaborazione politica e finanziaria, che porta la Turchia all’interno dell’area di influenza occidentale. Sempre nel 1946 sia il Regno Unito sia gli Stati Uniti intervengono direttamente in Grecia per impedire ildiffondersi di un’insurrezione comunista. Infatti, in quello stesso anno, si tengono le elezioni, vinte da un fronte monarchico e si tiene anche unreferendum istituzionale che approva il ritorno del re Giorgio II. Contemporaneamente, però, i partigiani

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comunisti, appoggiati dalla Jugoslavia comunista, avviano azioni militari che cercano di rovesciare ilgoverno di Atene. Ha inizio così una dura guerra civile tra le formazioni comuniste e le truppe regolari. Dal1947 queste ultime possono contare su aiuti finanziari e militari che il Congresso degli Stati Uniti decide diconcedere per sostenere la lotta anticomunista.

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38. L'inizio della guerra fredda Il 24 luglio 1948 tra le zone occidentali di Berlino, affidate all’amministrazione di Usa, Francia e RegnoUnito, vengono chiuse dai sovietici; costoro possono farlo perché quelle zone sono circondate dal territoriodella Germania orientale, che è sotto il controllo dell’Armata Rossa. In questo modo nella zona occidentaledella città non possono entrare automobili, né camion, né treni. Stalin spera di prendere per fame chi vive aBerlino Ovest; soprattutto vuole costringere americani, britannici e francesi a cedere la parte occidentale diBerlino che è sotto la loro amministrazione. Si inaugura a questo punto la guerra fredda tra Ovest democratico - capitalista ed Est comunista: una guerrafatta di tensioni e di pesanti minacce che non si traducono mai in una guerra vera e propria. Gli statunitensiorganizzano un ponte aereo che rifornisce continuamente la parte occidentale della città, sventando così laminaccia di un inglobamento di Berlino Ovest entro il territorio occupato dai sovietici. Nel maggio del 1949,constata l’inutilità del blocco terrestre, i sovietici decidono di riaprire gli accessi a Berlino Ovest. Le tre potenze occidentali decidono di riunire le tre aree della Germania che sono state loro affidatefondando uno Stato nuovo, la Repubblica Federale Tedesca (Rft) con capitale Bonn. A questo nuovo Statoviene dato un assetto federale e una Costituzione democratico - parlamentare. Stalin risponde facendo della Germania Est un altro Stato autonomo, che prende il nome di RepubblicaDemocratica Tedesca (Rdt), con capitale a Berlino est. La struttura istituzionale è quella di una repubblicasocialista, dominata da un unico partito, il Partito socialista unificato tedesco (Sed) e priva di garanziedemocratiche per i suoi cittadini. In tutte le zone liberate dall’Armata Rossa (la Germania Est, la Polonia, la Cecoslovacchia, la Romania,l’Ungheria e la Bulgaria), colo sostegno dei comunisti locali e con le determinante pressione dell’ArmataRossa sovietica, tra il 1947 e il 1949 viene compiuta una serie di colpi di Stato che trasforma questi paesi indemocrazie popolari, cioè in Stati comunisti a partito unico. Nel settembre del 1947 la dirigenza sovietica crea un organo di coordinamento e di controllo sui partiticomunisti dei paesi fratelli che si chiama Cominform (Ufficio di Informazione dei Partiti Comunisti).

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39. La liberazione della Jugoslavia In Jugoslavia la Liberazione è stata compiuta dal forte movimento partigiano comunista guidato da Tito. ALiberazione avvenuta, Tito vi fonda uno Stato socialista a partito unico, che tuttavia vuole difendere la suaautonomia dall’Urss. Tito rispetta l’Urss ma non vuole esserne dipendente. Ciò porta comunque alla rotturacon Mosca. La Jugoslavia è una federazione di sei diverse repubbliche – Slovenia, Croazia, Bosnia-Erzegovina, Montenegro, Macedonia e Serbia; quest’ultima Repubblica, che contiene la capitale – Belgrado– è a sua volta in tre province: Vojvodina, Serbia e Kosovo. L’evoluzione dei rapporti tra Jugoslavia e Urss condiziona anche l’esito della guerra civile in Grecia, che èin corso dal 1946. I comunisti greci, posti davanti all’alternativa tra la fedeltà all’Urss o la collaborazionecon la Jugoslavia, scelgono la prima soluzione. Si tratta di una mossa che si rivela disastrosa. Per ritorsione,nel 1949, Tito cessa di sostenere le milizie comuniste greche e chiude i campi di appoggio che i comunistigreci hanno costituito in Macedonia. Ora i comunisti greci possono contare solo sull’aiuto dell’Albaniapoiché Stalin decide di non attuare alcun tipo di intervento in Grecia, dove la situazione delle forzecomuniste è compromessa. L’esercito regolare greco così lancia un’offensiva che travolge le resistenze delleforze comuniste, che annunciano il cessate il fuoco. I comunisti che non sono catturati si salvano passandoin Albania o Bulgaria. In Grecia il Partito comunista è posto fuori legge.

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40. La nascita della Nato Nell’aprile del 1949 a Washington i rappresentanti di Stati Uniti, Canada, Francia, Gran Bretagna, Belgio,Olanda, Lussemburgo, Norvegia, Danimarca, Islanda, Portogallo e Italia firmano il trattato Nord Atlantico(comunemente noto come Patto Atlantico). Si tratta di un’alleanza difensiva tra i paesi firmatari, in base allaquale un attacco a uno dei paesi membri viene considerato come un attacco indirizzato anche a tutti gli altri.Il trattato prevede anche la formazione di un organismo permanente di coordinamento militare tra i paesiaderenti, NATO (organizzazione del trattato Nord-Atlantico). Nel 1952 aderiscono anche la Grecia e laTurchia e nel 1955 si aggiunge la Germania federale. A Est si risponde con la costituzione nel 1955 del Patto di Varsavia, un trattato di alleanza militare tra l’Ursse i paesi europei (Bulgaria, Albania, Romania, Cecoslovacchia, Polonia, Germania Est e Ungheria). Gli Stati Uniti nel 1949 approvano la costituzione della CIA, un’agenzia di Intelligence, che coordina iservizi di spionaggio, di informazione e di sostegno all’azione militare e diplomatica statunitense nelmondo. Inoltre nasce una vera e propria ossessione comunista. Nel 1947 una legge pone limiti alle attività sindacali,vietando ai comunisti di occupare cariche sindacali. Nel 1950, un senatore repubblicano, Joseph McCarthy,annuncia di possedere liste di comunisti che si sarebbero introdotti all’interno dell’amministrazione pubblicae perfino nel Dipartimento di Stato (Ministero degli Esteri). Sebbene McCarthy non mostri mai questepresunte liste, la sua denuncia avvia una serie di indagini e di schedature di cittadini sospettati dicomunismo. Il maccartismo (come è chiamata la persecuzione comunista, dal nome del suo ispiratore)comincia a prendere vigore. Dalla metà degli anni 50, la persecuzione preventiva basata sul semplicesospetto viene abbandonata. La carriera politica di McCarthy risulta danneggiata dall’idea che egli abbiamanipolato le accuse lanciate negli anni precedenti. Muore alcolizzato nel 1957. Nonostante ciò, l’opinionepubblica americana conserva un atteggiamento di diffidenza e ostilità nei confronti dei gruppi radicali disinistra, anche per coloro che non hanno un orientamento comunista. Nel 1945 si ricostituisce un governo di ampia coalizione presieduto da Alcide de Gasperi, dirigente dellaDemocrazia cristiana. Le elezioni del giugno 1946, nelle quali si elegge l’Assemblea Costituente e si tiene ilreferendum istituzionale, col quale gli elettori devono decidere se la nuova Italia dovrà essere una monarchiao una repubblica. Il corpo elettorale sceglie la Repubblica. La Costituzione viene approvata nel 1947 edentra in vigore il 1 gennaio 1948. Si fonda un Parlamento bicamerale, diviso in Camera dei Deputati eSenato, eletti a suffragio universale. Il Parlamento possiede il potere legislativo e ha il diritto di eleggere, inseduta congiunta, il Presidente della Repubblica, cui viene conferito un mandato settennale. Il presidente hapoteri limitati, tra i quali conferire l’incarico al Presidente del Consiglio, che ha il compito di formare ilgoverno sulla base della maggioranza che si è creata in Parlamento, dal quale riceve un voto di fiducia. LaCostituzione prevede anche l’istituzione di una Corte costituzionale, che ha il compito di verificare lacoerenza delle leggi approvate dal Parlamento con i principi e le regole stabilite dalla Costituzione stessa.

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41. Il post seconda guerra mondiale Uno degli aspetti più importanti del post II Guerra Mondiale è la rapidità con la quale le economie europeesi riprendono dalla devastazione bellica. Sia per la Germania Ovest sia per l’Italia gli anni 50 sonocaratterizzati dal miracolo economico. I due paesi sono stati distrutti (Germania più dell’Italia). Le perditedemografiche sono state imponenti. Le fabbriche e le aziende agricole sono state danneggiate. Eppure, in unbreve lasso di tempo, le economie rimettono in movimento. E lo stesso accade in altri paesi occidentali comeRegno Unito, Francia, Belgio e Olanda. Un ruolo importante viene svolto dal sistema economicostatunitense a tutte le economie che gli sono collegate. La spinta fondamentale è data dalla crescita dellaspesa statale per gli armamenti che tra il 1950 e il 1952 cresce esponenzialmente. Ciò ha un enorme ricadutain tutti i settori industriali. Un altro elemento essenziale è il Piano Marshall. I crediti e le forniture di beni divaria natura che arrivano in Europa grazie al Piano hanno l’effetto di rivitalizzare sistemi economiciprostrati dalle conseguenze della guerra e di rimettere in moto la domanda e gli investimenti. Una parte deiprestiti viene impiegata nella ricostruzione degli edifici, strade, reti di trasporto e industrie distrutte nel corsodella guerra. Anche questi investimenti portano effetti perché c’è richiesta di macchinari e materiali. In Italial’industrializzazione si concentra soprattutto nelle regioni settentrionali dove si trovano i più importantistabilimenti siderurgici e meccanici. Un’importante spinta alla ripresa economica viene dalla rete di accordi economici che fondano l’Europacomunitaria. Il processo ha inizio il 18 aprile 1951, quando su iniziativa di Robert Schuman (politicofrancese di ispirazione cattolica) e Jean Monnet (economista francese autore del “piano Schuman” checonduce alla costituzione della Ceca), i rappresentanti di sei paesi europei (Belgio, Francia, Germaniaoccidentale, Italia, Lussemburgo e Paesi Bassi) si accordano per coordinare la produzione e lo scambio delcarbone e dell’acciaio, fondando la Comunità europea del carbone e dell’acciaio (Ceca). Nel 1957 gli stessisei paesi sottoscrivono il trattato di Roma, che fonda la Comunità economica europea (Cee): obiettivo èquello di formare un Mercato europeo comune (Mec), attraverso un abbassamento delle barriere doganali, lafacilitazione della circolazione di merci e individui, il coordinamento delle politiche agricole e industriali, ilsostegno delle aree depresse. Si costituisce anche la Comunità europea dell’energia atomica (Ceea,Euratom), organismo collettivo che ha il compito di coordinare e incoraggiare le ricerche per l’utilizzazionedell’energia atomica a scopi civili. Dato il bisogno sempre maggiore di manodopera, si assiste ad un grande flusso migratorio. Così dall’India,dal Pakistan, dalla Giamaica si va verso il Regno Unito e dal Marocco, dall’Algeria e dalla Tunisia si va inFrancia. Anche molti italiani del Sud si trasferiscono a Torino e a Milano per lavorare nelle fabbriche.

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42. Il consumismo degli anni '50 Verso gli anni 50 comincia anche il fenomeno del consumismo, parola che indica l’incessante propensioneall’acquisto di beni di consumo. Lo sviluppo di tale fenomeno è dovuto anche alla pubblicità, che diventa unelemento della vita di tutti i giorni e che spinge verso gli acquisti che sembrano promettere una nuovaqualità della vita. Uno degli oggetti più comprati è il televisore, capace di far esplodere la dimensione della comunicazionevirtuale. Al suono si uniscono le immagini che acquistano una connotazione realistica. Il televisore è giàdisponibile dagli anni 30 ma dagli anni 50 diventa diffuso grazie alla diminuzione del prezzo. Mentre negliUSA le stazioni televisive appartengono a network (gruppi di emittenti) privati, in Europa le trasmissionisono a cura di agenzie statali, come la RAI in Italia, che comincia le sue trasmissioni nel 1954. Se inizialmente le produzioni televisive sono autoctone (come i film televisivi scritti da autori nazionali,recitati da attori nazionali in contesti nazionali), ben presto ogni compagnia televisiva comincia a comprareprogrammi (format) in altri paesi. Lentamente cominciano a farsi largo le produzioni televisive americane. Anche le pellicole cinematografiche che vengono dagli Stati Uniti attraggono molti spettatori, come per iwestern e le commedie brillanti. Tale invasione è però contrastata da cinematografie europee, che spessohanno un approccio letterario al cinema perché si ispirano a opere letterarie o perché i registi sono grandiartisti, come per il neorealismo italiano o per la nouvelle auge (nuova onda). Ma i grandi successicinematografici vengono dagli Stati Uniti tanto che autori europei, come Alfred Hitchcock, vi sitrasferiscono trovando fama e successo. Altro acquisto importante di questo periodo è l’automobile. I piùabbienti possono anche provare i voli aerei. Così cresca la domanda di carburanti derivanti dal petrolio e sicontinua a scoprire nuovi giacimenti. La produzione di questo periodo è dominata da sette compagnie –prevalentemente statunitensi ed europee – come la Shell. Nell’Urss, invece, la produzione viene controllatadallo Stato. In questi anni si registra anche una grande flessione demografica, tanto che il fenomeno viene definito babyboom. Diventa inoltre prima abitudine e poi regola non partorire più in casa ma in ospedale. Grazie così agliambienti asettici e all’adeguata assistenza medica si riesce ad evitare la morte del bambino o della madre perparto. L’introduzione di programmi di vaccinazione contro una serie di malattie diffuse abbatte ancora di piùi tassi di mortalità. Grazie ai redditi maggiori, si ha anche una migliore alimentazione e una maggiorepropensione a far studiare i figli anche oltre il ciclo dell’obbligo. I baby boomers, inoltre, hanno una staturamaggiore rispetto a quelli della generazione precedente. Alla fine degli anni 50, un quarto degli americani vive in condizioni di povertà. La gran parte di questiamericani è di pelle nera. La discriminazione razziale è una delle realtà che più contraddicono l’immaginedegli Stati Uniti come patria della libertà e del benessere. Molti afroamericani vivono, invece, in condizionidisastrose. Hanno regolarmente retribuzioni più basse rispetto a quelle dei bianchi. La disoccupazione licolpisce per primi e più a lungo. La segregazione è rigorosa: ovunque ci sono scuole distinte, locali pubblicidistinti, posti a sedere sui tram pubblici distinti: i bianchi hanno i loro, che sono migliori; i servizi per i nerisono sempre i peggiori.

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43. Il nuovo presidente americano, Ike Eisenhower Nel 1953 viene eletto presidente degli Stati Uniti Ike Eisenhower, sostenuto dal partito repubblicano. Si fapromotore di un Social Security Act, che concede sussidi e pensioni e che include nel programma anche ilavoratori agricoli. Come presidente della Corte Suprema nomina il giudice Warren, che emette nel 1954una sentenza che giudica incostituzionale la segregazione razziale nelle scuole. Eisenhower non solo non sioppone ma incita all’adeguamento dei sistemi educativi. L’anno dopo una cittadina afroamericana della città di Montgomery in Alabama, Rosa Parks, si siede sulsedile del pullman riservato ai bianchi e si rifiuta di abbandonare il suo posto nonostante gli inviti e leminacce del guidatore. Rosa Parks viene arrestata e la comunità di Montgomery si organizza e boicotta iservizi pubblici locali, andando a lavorare a piedi, con mezzi privati usati in gruppo o con pulmini affittati.Alla guida del movimento troviamo il giovane ecclesiastico della Chiesa protestante battista, Martin LutherKing. I neri cominciano ad entrare nei locali dei bianchi, chiedono di essere serviti e se ottengono un rifiuto,vi restano seduti per protesta (tecnica del sit-in). Il movimento deve subire le reazioni di molti bianchirazzisti, che a volte compiono omicidi e aggressioni. Nel 1960 vince le elezioni il candidato democratico J.F. Kennedy. Inizialmente, in politica estera, il suoprincipale problema è la superiorità sovietica per i programmi missilistici e spaziali. Nel 1957 i sovieticihanno lanciato in orbita il primo satellite artificiale, lo Sputnik. L’amministrazione americana ha rispostofondando la NASA (National Aeronautics and Space Administration), un’agenzia governativa incaricata distudiare i veicoli spaziali. Nel 1961 i sovietici lanciano un missile in orbita intorno alla Terra con un pilota a bordo, Yuri Gagarin. Nel1969, invece, gli americani arrivano sulla Luna con Neil Armstrong e Edwin Aldrin.

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44. Gli anni 60 americani Nel 1959 a Cuba una rivoluzione rovescia il regime filoamericano guidato dal dittatore Batista. Il nuovolider è Fidel Castro, che procede con l’esproprio delle terre e delle piantagioni possedute dalla United Fruit,azienda americana che domina il commercio della frutta esotica. Nel 1960, inoltre, nazionalizza le raffineriepetrolifere, rendendo ancora più complessi i rapporti con gli Usa e per questo cerca il sostegno diplomaticodell’Urss. Nel 1961 Kennedy fa partire un’operazione guidata dalla CIA, ovvero uno sbarco armato di esulicubani anticastristi alla Baia dei Porci a sud dell’Avana. Ma l’operazione non suscita la ribellione popolaresperata e si rivela un fallimento. L’alleanza tra Cuba e Urss si traduce nell’impianto di una base missilistica a Cuba con missili e tecnicisovietici. Nel 1962, Kennedy chiede all’Urss lo smantellamento della base, sotto la minaccia di un attacco, eil governo sovietico acconsente. Inoltre, Kennedy comincia a pensare di intervenire in Vietnam perché il Vietnam del Nord (comunista) staattaccando quello del Sud. Siamo nel 1963, anno in cui Martin Luther King tiene il discorso passato alla storia come I have a dream, incui dichiara di sognare che i bianchi e i neri possano vivere in pace. Qualche mese dopo, Kennedy è in visitaufficiale a Dallas, nel Texas, e sta percorrendo le strade su una macchina scoperta che lo ospita con lamoglie. Un cecchino gli spara dalla finestra di un edificio e lo uccide. Il posto di Kennedy viene preso dal suo vicepresidente Johnson. Podo dopo il Civil Rights Act (Legge suiDiritti Civili) dichiara illegale ogni discriminazione basata su sesso, religione, e etnia. Ma a fianco del movimento per i diritti civili si è formato un movimento che invece dell’integrazione dellacomunità nera nella società americana propone una separazione. Si tratta di una separazione culturale basatasull’orgoglio nero e si invita a riscoprire le proprie origini. Il movimento, che si trasforma in gravi rivolteurbane, è guidato da Malcolm X (vero nome Malcolm Little), che viene assassinato nel 1965. Nel 1968viene ucciso anche Martin Luther King. Nel 1964 la partecipazione americana nella guerra del Vietnam diventa attiva con l’invio di truppe ufficiali.Ma i comunisti resistono e passano all’attacco. Inoltre in America si forma un movimento pacifista chechiede il ritiro delle truppe americane. Nel 1968 diventa presidente Nixon, che comincia a ritirare le truppe e nel 1973 viene firmato un armistizio.Ma nel 1975 il Vietnam del Sud cade sotto l’offensiva delle truppe comuniste.

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45. Il movimento indipendendista algerino degli anni '50Sin dai primi anni 50 un movimento indipendentista algerino ha messo in seria difficoltà l’amministrazione

francese della colonia, così come la comunità francese che vive in Algeria. Nel 1957 la guerriglia urbana

travolge Algeri. Formazioni militari del Fronte di liberazione nazionale algerino combattono per strada

contro le truppe francesi, che riescono a riprendere il controllo della città ricorrendo a esecuzioni sommarie

e la tortura dei prigionieri (un episodio noto anche come la battaglia di Algeri). Nel 1958, di fronte alla

possibilità che il governo francese ceda e proclami l’indipendenza dell’Algeria, un gruppo di militari

francesi di stanza in Algeria forma un comitato di salute pubblica che sembra intenzionato a compiere un

colpo di Stato; la condizione per non far precipitare la situazione è che l’incarico di capo del governo deve

essere affidato a De Gaulle. Questi accetta, senza dare alcuna garanzia ai rivoltosi.

De Gaulle redige una nuova Costituzione e attribuisce un peso maggiore al presidente della Repubblica, che

viene eletto dal corpo elettorale. Il presidente ha il potere di nominare il Primo ministro, il cui governo viene

approvato dal Parlamento. Il presidente può sciogliere le Camere, proporre referendum e assumere pieni

poteri nel caso di minaccia o instabilità del potere.

De Gaulle si convince anche che l’unica soluzione possibile per l’Algeria è abbandonarne il controllo. Viene

prima represso un nuovo colpo di Stato militare e nel 1963 avvia un piano per l’indipendenza dell’Algeria,

che viene approvato sia dal popolo francese con un referendum che dall’opinione pubblica algerina.

Per tutto il periodo che va dal 1948 al 1957 si formano coalizioni centriste in Italia, cioè alleanza tra la Dc e

i partiti repubblicano, liberale o socialdemocratico. Il primo intervento importante è stata la riforma agraria.

Negli anni precedenti, soprattutto nei mesi della Liberazione, nell’Italia centro-meridionale più di una volta

era accaduto che numerosi gruppi di contadini occupassero abusivamente terreni incolti o parti di latifondi.

Le iniziative erano illegali e per questo erano andate incontro a una sistematica repressione. Nel 1950 De

Gaspari approva norme che portano alla espropriazione e redistribuzione di alcuni ettari di terra. Viene

istituita la Cassa del Mezzogiorno, un ente finanziario statale al quale viene attribuito il compito di

coordinare i finanziamenti e i sostegni riservati alle regioni meridionali per la costruzione o il miglioramento

delle infrastrutture o per il supporto creditizio delle aziende agricole e industriali. Nel 1953 De Gaspari

propone una nuova legge elettorale per cui lo schieramento di partiti alleati che consegue il 50% dei voti

riceve un premio di maggioranza che gli assegna il 65% dei seggi in Parlamento. La legge viene approvata

in tempo per le nuove elezioni, la Dc si conferma come primo partito ma poco dopo viene abrogata.

De Gasperi si dimette ma la Dc è ancora al potere. Si inaugura il secondo ciclo politico che va dal 1957 al

1960, durante il quale la Dc si allea con il Movimento sociale italiano (Msi), un partito fondato nel 1946 da

ex membri della Repubblica sociale italiana, tra cui Giorgio Almirante. Il Msi non nasconde di farsi

portatore di ideali fascisti. Nel 1960, il presidente della Repubblica, il democristiano Gronchi, dà al

democristiano Tramboni l’incarico di formare un nuovo governo. Tramboni costituisce un governo di soli

democristiani e si avvale del voto di fiducia dei parlamentari del Msi. Ottenuto il voto, riceve critiche dal

suo stesso partito e si dimette. Gronchi insiste a designarlo alla guida del governo e Tramboni torna al

Parlamento.

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46. Il movimento sociale degli anni '60 Europero Il Movimento sociale intende però tenere il suo congresso a Genova, nonostante le proteste deidemocristiani. L’autorizzazione concessa dal governo Tramboni fa esplodere una rivolta popolare chetravolge Genova e altre rivolte scoppiano in altre città italiane. Tramboni è costretto a dimettersi. Parte così il terzo ciclo politico. Nel 1962 abbiamo un governo guidato da Fanfani. Viene approvata lanazionalizzazione dell’energia elettrica con la costituzione dell’Ente Nazionale per l’Energia Elettrica(ENEL). La scuola media viene unificata, per cui la scuola postelementare è uguale per tutti e capace di darel’accesso a qualunque scuola superiore (prima c’erano due curricula, uno che permetteva la prosecuzionedegli studi e uno che serviva all’avviamento al lavoro). Inoltre la scuola dell’obbligo viene elevata a 14 anni. Nel 1953 muore Stalin. La concorrenza tra i possibili eredi viene vinta nel 1955 da Chruscev, che denuncialo stalinismo e i suoi sistemi repressivi e passa allo smantellamento dei Gulag. Capita che alcuni berlinesi dell’Est si spostino ad Ovest e ciò diventa oggetto di una contesa mediatica,perché gli organi di stampa occidentali lo considerano una prova evidente dello scarso consenso di cui ilregime comunista della Germania Est gode presso la propria popolazione. Per bloccare il fenomeno, laGermania comunista, d’accordo con il governo sovietico, decide di costruire un muro dotato di postazioni diguardia, che circondi la parte occidentale di Berlino. Il progetto è realizzato in una sola notte, tra il 12 e il 13agosto 1961. Chiunque provi a forzare il blocco rischia di essere colpito dalle guardie di frontiera. Sempre in questi anni il numero di studenti e studentesse che frequentano le università americane cresceconsiderevolmente. Questi giovani studiano in università nelle quali vige il sistema della residenzialità(lasciano casa e vanno a vivere nei campus). Ciò sollecita l’aggregazione separata degli studenti che,soprattutto nell’Università di Berkeley, discutono dei diritti civili, di libertà sessuale e dell’uso di droghepsichedeliche. Gli hippies hanno i capelli lunghi, indossano i blues jeans e maglie coloratissime e sidichiarano pacifisti e contro la guerra in Vietnam. Ne 1968, prima a Parigi e poi in Italia, si forma un gran movimento di protesta studentesco. L’onda prende ilvia nell’Università di Nanterre, occupata dagli studenti che chiedono che gli sia riconosciuto il diritto diesprimersi in merito al governo dell’università. L’intervento della polizia cerca di interromperel’occupazione. Cominciano manifestazioni di solidarietà alla Sorbona di Parigi. La polizia attacca e picchiagli studenti. Molti operai cominciano a protestare in loro favore e De Gaulle, come molti politici di sinistra,vengono presi in contropiede. Anche nell’Università di Trento, Milano e Torino parte la protesta contro l’autoritarismo degli studenti e idisegni di riforma che vorrebbero rendere l’università più selettiva. Tutto ciò viene discusso nelleassemblee, un’unione collettiva che poi diventa un rituale tipico del movimento studentesco. Poco dopo viene occupata l’Università di Roma ma la polizia interviene e fa sgombrare. Gli studenti cercanodi prendere la Facoltà di Architettura ma vengono aggrediti dalla polizia. Ciò passerà alla storia come labattaglia di Valle Giulia. Nell’autunno del 1967 Alexander Dub ek al Congresso del Partito comunista cecoslovacco chiede più democrazia per un socialismo dal voltoumano. La sua proposta suscita entusiasmo e prende il posto di primo segretario del partito. Abolisce lacensura, introduce il voto segreto  nelle votazioni del Congresso del partito e autorizza la ricostruzione delPartito socialdemocratico. Tutto ciò passa alla storia come la primavera di Praga del 1968. Poco dopo i carriarmati sovietici occupano la Cecoslovacchia. La popolazione attua una resistenza non violenta, rimuovendo

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i segnali stradali, i commercianti si rifiutano di vendere i loro beni. Inoltre la folla circonda i carristicercando di convincerli a desistere dall’occupazione. Nel 1969 uno studente universitario di 21 anni, JanPalach, si dà fuoco per protestare contro l’occupazione e questo gesto viene compiuto anche da altri. Però ètutto inutile. Dub ek viene rimosso dall’incarico e le riforme abolite.

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47. Il post II guerra Mondiale in GiapponeDalla fine della guerra il Giappone è sotto il controllo degli Stati Uniti. Il generale MacArthur, che è il

responsabile dell’amministrazione, impone nel 1946 una nuova Costituzione che prevede un Parlamento

rappresentativo: l’imperatore Hirohito conserva il suo ruolo, anche se non ha alcun potere politico e non può

dichiarare la natura divina del suo potere. I massimi dirigenti politici e militari del precedente regime sono

processati e alcuni anche giustiziati. Essenziale per il decollo economico del Giappone postbellico è lo

stretto rapporto che instaura con gli Usa, alle cui industrie l’economia giapponese fornisce macchine,

componenti e manufatti vari. Si registra così una piena occupazione e una crescita dei salari. Nonostante

questo, anche in Giappone c’è conflittualità sociale. Tra il 1968 e il 1969 si diffonde nelle università un

movimento studentesco agguerrito intorno al Partito comunista e ad un’associazione antiamericana. La

conflittualità sindacale nelle fabbriche è significativa tra il 1955-59, ma a livelli contenuti. La bassa

conflittualità è dovuta ad un aspetto della cultura giapponese, ovvero il persistente dominio della morale

scintoista che sollecita alla realtà, alla cooperazione, all’ubbidienza e allo spirito di sacrificio per il bene

della comunità a cui si appartiene.

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48. Il post II guerra mondiale in IndiaPer quanto riguarda l’India, nel 1946 avviene la Partition, ovvero la divisione tra gli indù e musulmani che

porta alla nascita di nuove nazioni come il Pakistan (Stato musulmano) e Nuova Delhi nel 1947. Gandhi

preferirebbe un’India unita e per di più tale divisione avviene in un bagno di sangue. La situazione peggiora

quando Gandhi procede alla cessione delle risorse col Pakistan. In seguito a questo gesto un estremista indù

uccide Gandhi nel 1948 perché lo accusa di aver tradito gli interessi dell’India. Dopo questi tragici eventi, la

guida dell’India viene affidata a Jawaharlal Nehru. Nel 1949 viene approvata la Costituzione che entra in

vigore nel 1950. Si istituisce un sistema rappresentativo democratico e si stabilisce l’uguaglianza giuridica

di tutti i cittadini e la parità giuridica tra i sessi. Grazie alla riforma agraria, si attua una redistribuzione delle

terre e si finanzia la costruzione di infrastrutture. Nehru, inoltre, si fa promotore della Conferenza di

Bandung del 1955 per la costruzione di un terzo polo internazionale estraneo sia agli interessi dell’Urss che

degli Usa. Ciò mina però i rapporti con la Cina che portano nel 1962 ad un breve guerra. Alla fine la Cina

sbaraglia le truppe indiane e conquista il Tibet meridionale.

Dopo la morte di Nehru (1964), nel 1966 si affida la direzione del governo a sua figlia Indira Gandhi.

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49. Il post II guerra mondiale in CinaPer quanto riguarda la Cina, si procede alla nazionalizzazione delle miniere e delle industrie pesanti e si

industrializza rapidamente l’economia cinese. Nel contesto internazionale, la Cina è inizialmente a fianco

dell’Unione Sovietica, con cui firma un trattato nel 1950. Però i rapporti diplomatici si chiudono perché

l’Urss giudica negativamente il tentativo cinese di esercitare un’egemonia politica su tutta l’Asia comunista.

Così nel 1971 la Cina comunista viene ammessa all’Onu.

In seguito ad una politica economica di insuccesso del 1958, Mao rischia di essere emarginato dal partito.

Ma nel 1966 invita tutti i giovani studenti a realizzare una rivoluzione culturale. Mao li esorta a mettere in

discussione i dirigenti del partito tutte le volte in cui il loro comportamento sia giudicato sbagliato. I giovani

accolgono l’appello e con manifesti murali mettono sotto accusa questo o quel dirigente. Mao è riuscito così

ad eliminare i suoi principali oppositori e si avvale dell’intervento dell’esercito per fare cessare le incursioni

politiche dei giovani.

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50. Il post II guerra mondiale in Sud AmericaNel 1948 si costituisce l’Organitation of American States, organo attraverso il quale gli Stati Uniti cercano

di coordinare e controlla l’America centro-meridionale. Tra gli strumenti utilizzati, c’è la cooperazione

economica, il finanziamento delle forze armate e il collegamento stabilito dalla Cia con gruppi militari dei

paesi latino-americani, disposti a colpi di Stato quando l’evoluzione politica sembra essere minacciosa per

gli interessi degli Usa.

In questo quadro, Cuba rappresenta un’eccezione. Dal 1933 al 1944 la vita politica dell’isola è nelle mani

del dittatore militare Batista. Nel 1952, in seguito ad un secondo colpo di Stato, Batista riprende il potere.

Nel 1953, un giovane avvocato di buona famiglia, Fidel Castro, con un centinaio di seguaci, tenta un attacco

alla caserma militare di Santiago di Cuba. Però alcuni insorti muoiono e Fidel e suo fratello Raul sono

mandati in esilio. In Messico Fidel organizza il movimento 26 luglio con altri esuli cubani. L’intenzione è

quella di tornare a Cuba e organizzare forme di guerriglia per abbattere il regime di Batista. Nel 1956

sbarcano a Cuba e vengono sorpresi dall’esercito. Alcuni vengono uccisi ma una ventina si salvano

inoltrandosi sulla Sierra Maestra. Nei tre anni seguenti, conquistano la simpatia dei contadini e costituiscono

un esercito. Nel 1959 i guerriglieri di Castro travolgono l’esercito di Batista e conquistano l’Avana.

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51. Il post II guerra mondiale in AfricaNegli anni 50 gran parte dell’Africa è sotto il dominio coloniale.Ma i movimenti indipendentisti sono più

che mai determinati a lottare contro i poteri coloniali, stimolati dal fatto che le potenze europee non hanno

più le risorse per controllare aree divenute estremamente inquiete. Tra la fine degli anni 50 e i primi anni 60

la maggior parte dei paesi africani conquista l’indipendenza, costruendo Stati che hanno spesso assetti

superficiali. Si tratta infatti di assemblaggi di gruppi etno-linguistici spesso assai differenti, la cui unità è

fissata dai confini delle precedenti aree coloniali e dalla cultura di derivazione occidentale delle élite

politiche al potere. Gli Stati africani postcoloniali hanno spesso il carattere di dittature coloniali. A

complicare il quadro concorrono gli interventi diretti o indiretti delle maggiori potenze occidentali, che

cercano di assicurarsi lo sfruttamento delle principali risorse economiche degli Stati africani indipendenti,

come nel caso del Kenya e del Congo.

Nell’Africa meridionale il processo di decolonizzazione segue un percorso particolare, poiché lì le élite

bianche proclamano l’indipendenza delle due aree principali, cioè la Repubblica Sudafricana e la

Rhodesia.Nel Sudafrica l’indipendenza e l’autonomia del Commonwealth britannico sono proclamate nel

1961. Da tempo in Sudafrica vige l’apartheid, cioè la segregazione razziale della popolazione nera, contro il

quale cerca di opporsi l’African National Congress (Anc). Nel 1960 l’Anc viene messo fuori legge, cosicché

i suoi leader decidono di abbandonare la tecnica della protesta non violenta e passare alla lotta armata. Nel

1962 il maggiore dei suoi leader, Nelson Mandela, viene incarcerato; lo stesso accade nel 1964 al resto della

dirigenza Anc.Il processo di automatizzazione della Rhodesia ha luogo nel 1965, quando il Primo ministro

bianco, Ian Smith, ne proclama la completa indipendenza dal Commonwealth britannico. Il nuovo Stato

rhodesiano è dominato dalla minoranza bianca che introduce legalmente la segregazione razziale e priva la

popolazione nera di ogni diritto politico. Il regime bianco viene minacciato dalla formazione di due

movimenti nazionalisti neri fondati nel 1962-3.La destrutturazione degli imperi coloniali tocca anche i paesi

di religione islamica. Il periodo che va dagli anni 50 agli anni 60 sembra dominato da una potente spinta alla

costruzione di Stati laici, dominati da élite militari che optano per regimi autoritari, quasi sempre a partito

unico, di orientamento vagamente socialisteggiante, almeno nel senso che i governi mettono in atto riforme

agrarie volte a ridistribuire le proprietà terriere tra i contadini poveri.

La laicizzazione dell’Iran suscita l’opposizione di un vasto movimento guidato dagli ayatollah sciiti (le

massime autorità religiose locali), opposizione che attira su di sé un grande interesse tra masse di fedeli sia

dentro l’Iran che altrove.Lo Stato che nutre l’ambizione di svolgere una funzione di leader tra i paesi

islamici, l’Egitto, si impegna in una fitta rete di conflitti con il nuovo Stato di Israele. Ma le due sconfitte

rianimano l’opposizione interna dei gruppi islamici radicali che intendono rimettere in discussione la

legittimità e il valore dello Stato laico egizio.Il processo di decolonizzazione nell’aera islamica nord-

africana prende avvio negli anni 50 dalla Libia; dopo la sconfitta dell’Italia nella seconda guerra mondiale,

in Libia vige un’amministrazione transitoria affidata a Francia e Regno Unito. Nel 1949 l’Onu stabilisce che

nel 1952 la Libia si possa costituire Stato indipendente, nella forma di una monarchia costituzionale. La

corona è affidata all’emiro senusso (cioè membro della setta islamica dei senussi) Amir Idris, che assume il

titolo di Idris I. nel 1959 vengono scoperti importanti giacimenti di petrolio, che cambiano profilo e ruolo

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del paese africano.

In Libia la gestione delle ricchezze che derivano dal petrolio suscita numerose critiche. Una giovane

generazione di tecnici e militari, di ideali nazionalisti e socialisti, ritiene che il regime di Idris sia corrotto,

venduto agli occidentali, incapace di curare i veri interessi del popolo libico poiché dei vantaggi derivanti

dalla scoperta e dalla commercializzazione del petrolio libico non sembrano beneficiare che ristrettissime

élite. Nel 1969 così si ha un colpo di Stato militare, organizzato da ufficiali di rango intermedio proveniente

dalle zone più povere della Libia. Il potere viene assunto da un Consiglio della Rivoluzione, presieduto da

Gheddafi, che organizza una dittatura militare di stampo islamica. Nel 1956 sia il Marocco che la Tunisia

conquistano la loro indipendenza dalla Francia.In Marocco si forma una monarchia costituzionale. In

Tunisia, invece, vige un dominio a partito unico, il Destur, con una connotazione laica. Nel 1956 viene

riconosciuta la parità dei diritti agli uomini e donne, proibisce la poligamia e sottopone le questioni sul

matrimonio e divorzio ai soli tribunali civili.

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52. Il post II guerra mondiale dei paesi islamici Nel 1960 viene fondata l’Organization of the Petroleum Exporting Countries (Opec) dai rappresentanti diIran, Iraq, Kuwait, Arabia Saudita e Venezuela e poi ampliata ad altri paesi. Uno dei paesi più importanti paesi membri dell’Opec è l’Iran. Nell’immediato dopo guerra la questioneprincipale che anima la lotta politica iraniana riguarda il controllo e la commercializzazione delle riserve dipetrolio iraniano. Nel 1951 lo shah dell’Iran (sovrano) Pahlavi nomina primo ministro Mosadeq, convinto nazionalista, che èper la nazionalizzazione della Anglo-Iranian Oil Company, la compagnia petrolifera che controlla estrazionee commercializzazione del petrolio iraniano. Le potenze occidentali cercano di impedire ciò e trovanol’appoggio dello shah e di membri dell’esercito e con un colpo di Stato viene rovesciato il governo. Ma Pahlavi ha come obiettivo modernizzare il paese attraverso la riforma agraria, l’istituzione della scuolapubblica e norme che stabiliscono che le cause di divorzio siano esaminate da un tribunale laico e che sipossa contrarre un matrimonio poligamico solo con il consenso delle mogli. Ciò fa crescere l’opposizione di mujtahid e degli ayatollah (massime autorità islamiche) perché sonopossidenti di terre che gli verrebbero espropriate con la riforma agraria e controllano le scuole religiose.Inoltre il processo di industrializzazione non ha portato i risultati sperati e cresce il malcontento tra gli excontadini che trasferitisi in città sono diventati operai. Così nel 1958 un colpo di Stato militare abbatte la monarchia e crea un regime politico militare. Nel 1968Saddam Hussein instaura una dittatura militare. La nascita dello Stato di Israele è vissuta da molti arabi come una protervia dell’Occidente, anche perché lanuova nazione ha stretto rapporti di stretta amicizia con gli Usa. Il risentimento contro Israele è acuito anchedalla presenza di vaste colonie di profughi palestinesi, disseminati tra Giordania, Gaza e Libano. Dall’iniziodegli anni 50 gruppi di guerriglieri palestinesi (fedayn) compiono attacchi terroristici entro i confini diIsraele. Dal 1964 i palestinesi hanno un’associazione politica unificata, l’Organizzazione per la Liberazionedella Palestina (Olp), che è una federazione di diversi gruppi politici, tra cui si distingue Yasser Arafat. Nel 1967 i disaccordi diplomatici tra Israele e Siria portano alla guerra. Israele organizza una rappresagliamilitare che parte il 5 giugno 1967 e che attacca di sorpresa Egitto, Giordania e Siria nella guerra dei SeiGiorni: quello è il lasso di tempo che agli israeliani per impadronirsi delle alture del Golan, del Sinai, dellaStriscia di Gaza e della Cisgiordania. La tensione cresce così maggiormente. La Siria e la Giordaniareclamano la restituzione rispettivamente delle alture del Golan e della Cisgiordania. L’Egitto rivuole ilSinai. L’Onu invita così Israele alla restituzione ma ottiene un rifiuto. Nel 1973 l’esercito egiziano attacca ilSinai e quello siriano il Golan. L’esercito israeliano, seppur preso di sorpresa, riesce a bloccare i nemici.Israele mantiene il controllo del Golan e della Striscia di Gaza ma procede con la restituzione del Sinaiall’Egitto. Però nel corso della guerra l’Opec sostiene lo sforzo bellico di Siria e Egitto aumentando il prezzo al bariledel petrolio greggio, per danneggiare l’economia dei paesi occidentali.

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53. Il ciclo economico degli anni '70 Agli inizi degli anni 70 si interrompe il ciclo economico positivo cominciato dopo la seconda guerramondiale. I segnali di difficoltà vengono dal sistema dei cambi monetari. Le regole dei cambi sono statefissate dagli accordi di Bretton Woods del 1944: da allora il dollaro statunitense è diventato la moneta diriferimento per gli scambi internazionali, poiché la Federal Reserve, la banca centrale statunitense, neassicura la convertibilità in oro. La moneta statunitense comincia così a circolare in tutto il sistemafinanziario e le banche nazionali chiedono la convertibilità. Ma le riserve auree statunitensi tra il 1948 e il1970 si sono ridotte della metà. Nel 1971 il governo Nixon decide quindi di sospendere la convertibilità deldollaro in oro. Si ha un’immediata svalutazione del dollaro. A ciò bisogna aggiungere l’aumento dei prezzidel petrolio deciso dall’Opec nel 1973. L’aumento dei prezzi del petrolio fa aumentare anche i costi dei trasporti e dei prodotti. Ciò genera unaspinta inflazionistica, ovvero aumento dei prezzi. I consumatori tendono a comprare con cautela merci che all’improvviso costano di più. La flessione delladomanda si riversa sulla produzione: le imprese cominciano a produrre meno e licenziano gli operai. Ma ladiminuzione della produzione non fa comunque diminuire i prezzi. Negli Stati Uniti la crisi economica si percepisce non meno che altrove. Nel 1970 la crescita annuastatunitense sta declinando e le importazioni superano le esportazioni. Gli Stati Uniti, inoltre, devonoaffrontare la concorrenza dei paesi che hanno mostrato straordinarie capacità di ripresa economica, come laGermania e il Giappone. A ciò si aggiunge la strategia dei paesi che producono petrolio. Il 1973 è anchel’anno in cui gli Stati Uniti abbandonano il Vietnam. Nixon così passa per il presidente della sconfitta, anchese quella non è la guerra voluta e organizzata dal suo governo. Inoltre due giornalisti del “Washington Post”,Woodward e Bernstein, cominciano ad accusare il presidente di condotta politica scorretta in quello chepassa alla storia come lo scandalo Watergate. Il Watergate è un complesso residenziale nel quale ha sede un’organizzazione politica del Partitodemocratico. Nel 1972, mentre è in corso la campagna elettorale per le presidenziali, in quell’edificiovengono introdotti 5 uomini che sono stati fermati dalla polizia. Nel 1973 l’inchiesta giornalistica egiudiziaria dimostra che quei 5 uomini sono stati mandati per spiare gli esponenti democratici per conto delPartito repubblicano. Si viene a sapere che Nixon ha utilizzato l’FBI per organizzare campagne didisinformazione per screditare i suoi avversari politici. Nel 1974 Nixon si dimette e viene sostituito dal suovice, Gerald Ford, che resta in carica fino alle elezioni del 1976 vinte dal democratico Jimmy Carter. Carter organizza nel 1978 un incontro a Camp David tra il presidente egiziano, Anwar Sadat, e il presidenteisraeliano, Menachem Begin. L’incontro si conclude con un accordo tra Sadat e Begin, che vieneformalizzato nel trattato di pace tra Egitto e Israele, firmato nel 1979 e che prevede il ritiro delle truppeisraeliane dal Sinai, il libero accesso al Canale di Suez per le imbarcazioni israeliane, la fine della guerra traEgitto e Israele e la ripresa di rapporti diplomatici tra i due paesi. Alle elezioni del 1980 vince il candidato repubblicano, ex governatore della California e ex attore diHollywood, Ronald Reagan. Questi sono anche gli anni in cui si diffonde il terrorismo politico. Sono gli anni di piombo, con riferimentoal materiale di cui sono fatte le pallottole. Vi è un terrorismo nazionalista, attivo in Irlanda del Nord e nel Paese Basco (Spagna). Vi è un terrorismoeversivo di estrema destra e di estrema sinistra, attivo in Germania e in Italia.

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54. Gli attentati degli anni '70 e i gruppi terroristici Dopo la costituzione dello Stato irlandese nel 1921, l’Ulster, cioè la parte nord-orientale dell’isola, popolatasoprattutto da protestanti, è rimasto parte del Regno Unito. All’interno dell’Ulster vi è una minoranzairlandese-cattolica favorevole a un’unione con la Repubblica di Irlanda. Nel 1966 si forma la UlsterVolunteer Force, un corpo paramilitare protestante, che uccide diversi cittadini cattolici. I nazionalisticattolici rispondono con la nuova Irish Republic Army (Ira), che organizza operazioni di difesa nelle cittàirlandesi. Il Regno Unito decide inoltre di mandare lì le proprie truppe. Seguono anni di continue violenzefinché il dirigente del movimento nazionalista irlandese cattolico, Gerry Adams, è favorevole alla fine degliatti terroristici e all’avvio di trattative col Regno Unito. Nel 1994 l’Ira annuncia la cessazione delle iniziativee nel 1998 viene siglato un accordo tra Repubblica d’Irlanda, Regno Unito e i dirigenti di due movimenti.Nel 2007 l’esercito inglese abbandona l’Ulster. Per quanto riguardo il Paese Basco, le iniziative terroristiche sono compiute dall’Eta (Paese Basco eLibertà), un’organizzazione paramilitare fondata nel 1959 che vuole l’autonomia del Paese Basco. Tra le sueazioni più clamorose c’è l’uccisione del Primo ministro spagnolo, l’ammiraglio Luis Carrero Blanco nel1973. Dal 1970 opera un gruppo terroristico di estrema sinistra, la Rote Armee Fraktion (Raf, Frazionedell’Armata Rossa), nota anche come banda Baader – Meinhof, dai nomi dei suoi dirigenti, Andreas Baadere Ulriche Meinhof. Il gruppo nasce dal movimento studentesco formatosi in Germania e ha un orientamentomarxista-rivoluzionario. L’obiettivo è creare i presupposti per una rivoluzione comunista. La Raf riesce acompiere sequestri e omicidi di uomini politici e di imprenditori tedeschi. Però è incapace di conquistarsi unsostegno politico da parte dell’opinione pubblica. Tra la fine degli anni 70 e l’inizio degli anni 80 vengonoarrestati dalla polizia. In Italia i gruppi terroristici di estrema destra ricorrono all’attentato dinamitardo. Fra gli attentati, ci sono: lastrage di Piazza Fontana del 1969 quando una bomba esplode nella sede della Banca Nazionaledell’Agricoltura a Milano; la strage di Piazza della Loggia a Brescia che colpisce una manifestazioneorganizzata da sindacati e Comitato antifascista; la strage dell’Italicus del 1974 quando una bomba esplodenel treno Italicus in una stazione della provincia bolognese; la strage della stazione di Bologna del 1980 equesto è l’unico attentato per cui sono stati identificati i responsabili, un gruppo di estrema destra. Il loroobiettivo è creare paura e fare in modo che questi atti di violenza siano associati a gruppi di sinistra. Cosìl’opinione pubblica avrebbe indirizzato il proprio voto a partiti di destra. Ciò non accade. Sul fronte di sinistra, i principali gruppi terroristici sono le Brigate Rosse, Nuclei Armati Proletari e PrimaLinea. Questi gruppi, formati da giovani, usano come strategia quello di ferire o uccidere magistrati,giornalisti o funzionari. Le Brigate Rosse usarono la tecnica dell’Eta di rapire e sottoporre le vittime aprocessi proletari. L’obiettivo era quello della rivoluzione proletaria e bloccare il processo che vede ilPartito comunista cooperare con formazioni di centro e in particolare con la Democrazia cristiana. Questa linea fu adottata da Enrico Berlinguer, che nel 1972 è diventato segretario del Pci. Berlinguer elaborala linea del compromesso storico, nel senso di cooperare con la Democrazia cristiana per fare in modo chequesti possibili governi attuino una maggior politica riformista. Inoltre il Pci si distacca dal terrorismooperato dalle Brigate Rosse.Favorevole ad un’apertura con il Pci è Aldo Moro, presidente della Dc. Nel1978 (a capo del governo c’è Andreotti) le Brigate Rosse organizza un agguato a via Fani e rapiscono Moro.Poco dopo quest’ultimo verrà ucciso e fatto trovare nel portabagagli di una macchina parcheggiata a via

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Caetani, al centro di Roma.

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55. Il periodo femminista degli anni '70 Da qui ha inizio il declino delle Br perché si indeboliscono le simpatie di esterni e alcuni si pentono etestimoniano. La polizia riesce così ad arrestare la dirigenza delle Br. Un altro movimento importante di questo periodo è quello femminista, organizzato negli Usa e nell’Europaoccidentale da donne che vogliono rimettere in discussione la natura delle relazioni che legano uomini edonne. Vi sono tre direttrici di riflessione: 1) L’idea che il privato è politico, cioè che i rapporti privati incorporano rapporti di potere; 2) L’idea di differenza sessuale: le donne vivono in maniera diversa dagli uomini ma non sono per questoinferiori; 3) Il separatismo femminile fu accolto dalle frange più radicali che auspicavano un’indipendenzapsicologica e sociale dall’universo maschile. In Francia, una serie di leggi varate nel 1965, nel 1975 e nel 1985 introduce il divorzio, depenalizzal’adulterio e stabilisce rapporti di parità tra i coniugi. In Italia, nel 1970 viene introdotto il divorzio, nel 1975si sancisce l’uguaglianza dei coniugi; nel 1977 si stabilisce l’obbligo di un eguale trattamento salariale elavorativo di uomini e donne e nel 1978 viene legalizzato l’aborto in certi limiti. In Spagna nel 1975 la crisi della dittatura si apre con la morte di Francisco Franco. Il successore designato èil principe Juan Carlos di Borbone che viene proclamato re di Spagna. Viene introdotta la democrazia evarata la Costituzione. Nel Regno Unito nel 1979 sale al potere la prima donna Primo ministro, Margaret Thatcher, a capo delPartito conservatore britannico. Thatcher ritiene che vada rilanciata la libertà d’azione degli imprenditori, che rappresentano la fonte diricchezza del paese. Inoltre, la diminuzione della spesa pubblica deve essere accompagnata dalladiminuzione della pressione fiscale. Viene poi attuato un piano di privatizzazione di aziende possedute ogestite dallo Stato che vengono vendute a compagnie o imprenditori. Viene anche limitato il peso e la forzacontrattuale dei sindacati operai. Dal 1970 al 1989 si registra la profonda crisi che scuote il sistema sovietico. Il sistema economicocomunista si rivela inefficiente. La produzione industriale è condotta in impianti costruiti senza alcuna curaper le norme ambientali, che provocano un livello di inquinamento atmosferico altissimo. L’agricoltura,negli anni 70 e 80, peggiore ulteriormente. I paesi dell’Est, soprattutto l’Urss, devono importare benialimentari dall’estero (anche dagli Usa), ma a prezzi crescenti dato l’effetto della stagflazione. Le merci peròsi trovano solo a cicli periodici: in una settimana trovi solo cavoli e non mele; l’altra settimana trovi solomele e non formaggio e così via. A volte beni essenziali scompaiono completamente dai negozi perché ifunzionari addetti agli acquisti e alla distribuzione hanno mal calcolato le esigenze del mercato. Questi anni sono anche caratterizzati da un irrigidirsi dei controlli e della repressione verso le manifestazionidi critica o dissenso. Il disagio cresce dopo la scelta sovietica di invadere l’Afghanistan. Nel paese nel 1973un colpo di Stato ha rovesciato la monarchia e instaurato la repubblica. Un secondo colpo di Stato ha portatoil Partito comunista al potere. Ma ciò ha fatto scatenare la resistenza armata dei mujaheddin, finanziati dagliUsa. L’Urss nel 1979 decide di intervenire e non solo non si impone sui guerriglieri islamici ma la suaeconomia si indebolisce maggiormente.

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56. La politica sovietica di Michail Gorbaëv Nel 1980 nelle fabbriche polacche, a causa dell’aumento dei prezzi dei beni alimentari, si organizzano unaserie di scioperi e viene fondato un sindacato libero non comunista (Solidarno, Solidarietà) sostenuto dallaChiesa cattolica polacca e dal papa Giovanni Paolo II, ex arcivescovo di Cracovia. In seguito il sindacatoviene sciolto e i capi arrestati. Nel 1985 diventa segretario del Partito comunista Michail Gorbaëv. Più giovane dei suoi predecessori,lontano dall’esperienza staliniana, Gorbaëv vuole liberalizzare il sistema politico ed economico sovietico. Così attenua la censura, rianima il dibattito politico e rende pubbliche e criticabile le decisioni dell’élitepolitica dell’Urss. Il 1986 è invece l’anno di Chernobyl (Ucraina). Nella centrale nucleare della città esplode uno dei reattori.L’impianto, come molti in Urss, è vecchio, tecnologicamente superato e sottoposto a controlli moltosommari. Dal reattore esploso si sprigiona una nube radioattiva che investe l’intera Ucraina e che arriva inEuropa orientale, Germania, Francia, Italia, e Scandinavia. Gorbaëv lancia così la perestrojka (ristrutturazione), ovvero una linea di politica economica che ha comeobiettivo l’introduzione di innovazioni tecnologiche e il miglioramento degli impianti. Nel 1990 Gorbaëv diventa presidente dell’Unione Sovietica. La maggior libertà di discussione ha rilanciato le forze nazionaliste tanto che nel 1990 le tre Repubblichebaltiche (Lituania, Lettonia, Estonia) dichiarano la loro indipendenza e autonomia dall’Urss. Gorbaëvall’inizio sembra incline a inviare le truppe sovietiche ma riceve critiche dai riformisti, soprattutto da BorisEltsin che nel 1991 diventa presidente della Repubblica russa. Da questo momento in poi l’Urss si dissolve.Russia, Ucraina e Bielorussia dichiarano la loro indipendenza. Tra l’altro, il 9 novembre 1989 i dirigenti della Germania comunista autorizzano l’apertura dei passaggi daBerlino Est a Berlino Ovest, oltre che l’apertura dei confini tra Germania Est e Ovest. Sono in un certo sensocostretti a farlo perché durante l’estate del 1989 molti cittadini dalla Germania Est, attraversandol’Ungheria, sono arrivati in Austria e da lì nella Germania Ovest per restarci. Così il 9 novembre 1989 i tedeschi di entrambe le parti cominciano ad abbattere il muro di Berlino, che per28 anni li ha divisi. Nel 1990 le due parti si uniscono in un unico Stato, la Repubblica Federale di Germania. Per quanto riguarda la Romania, in seguito a scioperi contro il regime dittatoriale di Ceausescu, il governoordina la repressione. Però i movimenti di protesta aumentano e Ceausescu è costretto a scappare. Vienecatturato e condannato a morte.

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57. La divisione della Cecoslovacchia, 1993 Nel 1993 pacificamente la Cecoslovacchia si divide in Repubblica Ceca e Slovacchia. Anche in Jugoslavia si nota la nascita di movimenti nazionalisti che vorrebbero la separazione delle regioniper le sentite differenze culturali, linguistiche e religiose. Ma tali movimenti sono osteggiati dalla Serbia,Stato principale della Federazione guidato da Miloševi. Nel 1991 la Slovenia, la Croazia e la Macedoniaproclamano la loro indipendenza. Miloševi ordina di attaccare la Slovenia e la Croazia. Nel primo caso laguerra dura poco e si forma il nuovo Stato sloveno. Nel secondo caso le cose sono più complicate perché nel territorio croato vive una minoranza serba cheforma un gruppo paramilitare da appoggio all’esercito serbo e si dà a gesti violenza contro i civili croati.L’esercito croato riesce però a scacciare quello serbo e dopo fa pulizia etnica costringendo con la violenza lecomunità serbe ad allontanarsi dalla Croazia.Alla fine della guerra nel 1995 la Serbia, grazie ancheall’intervento del presidente statunitense Clinton, riconosce il nuovo Stato croato. Nel 1992 anche la Bosnia – Erzegovina si dichiara indipendente dalla Jugoslavia. Ma anche in questaregione vivono tre gruppi etnici differenti: bosniaci di religione musulmana, serbi ortodossi e croati cattolici.Così scatta una guerra a tre che si conclude solo nel 1995. Situazione simile accade in Kosovo, in cui troviamo soprattutto la comunità albanese e una minor comunitàserbo – kosovara. Quando la prima comunità chiede l’indipendenza, Milosevic gli ritira anche l’autonomiaamministrativa. Per questo, nel 1999 la Nato, sotto l’impulso di Clinton, comincia a bombardare la Serbia esoprattutto Belgrado, fino alla capitolazione. Il Kosovo raggiungerà l’indipendenza solo nel 2008. Nel 2000 però Milosevic è costretto ad indire elezioni libere in Serbia che perde a favore del candidato delPartito liberaldemocratico Kostunica. Nel 2001 Milosevic viene accusato di essere il maggior responsabile delle guerre jugoslave, viene arrestato emorirà nel 2006 nella sua cella. Nel 1973 entrano nel sistema della Comunità europea anche Regno Unito, Irlanda e Danimarca. Nel 1981 vientra anche la Grecia, nel 1986 Spagna e Portogallo. Nel 1993 la Comunità prende il nome di Unioneeuropea (Ue). Nel 1995 aderiscono Finlandia, Austria e Svezia. Nel 2004 abbiamo Lettonia, Estonia,Lituania, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria, Slovenia, Malta e Cipro. Nel 2007 sonoammesse le ultime: Romania e Bulgaria. Dal 1979 il Parlamento europeo viene eletto a suffragio universale dai cittadini dei paesi membri ogni 5 annie non più designati dai deputati dei Parlamenti nazionali. Nel 1992 viene firmato il trattato di Maastricht che prevede l’introduzione di una moneta unica, di unaBanca Comune europea e l’introduzione dello status di cittadino europeo per i cittadini dei paesi membri. Nel 2002 viene anche introdotta la Moneta unica, l’euro. Negli anni 80 in Italia cresce la criminalità organizzata. È soprattutto nell’area meridionale che mafia,camorra e ‘ndrangheta agiscono con il commercio della droga e estorsioni. La lotta contro la mafia vienecondotta da carabinieri, quali Dalla Chiesa, e magistrati come Falcone e Borsellino, tutti morti per ordinedella mafia. Nel 1992 parte anche l’inchiesta Mani pulite, per cui molti politici italiani, come Bettino Craxi, eimprenditori vengono accusati di corruzione e di far parte del sistema delle tangenti. Nel 1991 nasce la Lega Nord, con a capo Umberto Bossi, che vuole difendere l’identità nazionale padana egli interessi economici dei ceti medi e imprenditoriali dell’Italia settentrionale che sono minacciati

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dall’eccessiva pressione fiscale. Nel 1994 l’imprenditore televisivo milanese Silvio Berlusconi fonda un nuovo partito, Forza Italia, che haun programma neoliberista. Nel 1993 il Msi, il cui segretario è Gianfranco Fini, decide di cambiare il nome con Alleanza Nazionale(An), che a differenza di Forza Italia, si interessa anche di politiche sociali e della possibilità di unintervento statale nell’economia.

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58. I cambiamenti sociali, economici e politici degli anni ‘90 A partire dagli anni 90, si diffondono le unioni permanenti di coppie omosessuali, maschi e femmine. Indiversi paesi europei sono state approvate leggi che introducono il matrimonio omosessuale (Paesi Bassi2001; Belgio 2003; Spagna 2005). In altri le unioni omosessuali vengono regolarizzate davanti allo Stato,che ne fa matrimoni civili (Danimarca 1989; Norvegia 1993; Svezia 1995; Islanda 1996; Portogallo eGermania 2001; Finlandia 2002; Regno Unito 2005; Repubblica Ceca e Slovenia 2006; Svizzera 2007). InFrancia nel 1999 è stato introdotto il Pacs (Pact Civile de Solidarieté) che regolarizza tutte le unioni di fatto. Nel 1978 in Inghilterra per la prima volta una bambina, Louise Brown, viene concepita attraverso lafertilizzazione in vitro (l’ovulo materno fertilizzato dallo sperma paterno in laboratorio viene poi impiantatonell’utero della madre). Giovanni XXIII, il cui pontificato dura dal 1958 al 1963, introduce una linea pastorale aperta al dialogo ealle società contemporanee. Una delle novità importanti viene introdotta nel corso del Concilio ecumenicoVaticano II, che ha inizio nel 1962, alcuni mesi prima della morte di Giovanni XXIII, e che si conclude nel1965 con Paolo VI. Con il Concilio la tradizione della messa in latino, incomprensibile per la maggioranzadei fedeli, viene abbandonata a favore della messa in volgare. In ogni nazione la messa dovrà esserecelebrata usando la lingua di uso corrente. Nel 1968 Paolo VI redige l’enciclica “Humanae Vitae”, nella quale sottolinea che la finalità del matrimonioè la riproduzione. Nel 1978 sale al pontificato Giovanni Paolo II (Giovanni Paolo I, che succede a Paolo VI nel 1978, durasolo un mese). Giovanni Paolo II continua il dialogo aperto da Giovanni XXIII con altre religioni ma si esprime contro leleggi consentono di interferire con il processo di riproduzione naturale. Nel 2005 diventa papa BenedettoXVI

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59. L'avvio del processo di globalizzazione Nel XVI secolo hanno inizio a formarsi circuiti di mercato integrati su scala planetaria dando il via alprocesso della globalizzazione, che prevede un’integrazione sempre più stretta dei mercati internazionali euna superiorità economica e tecnologica dell’Occidente sul resto del mondo. Nel XXI secolo la produzione industriale si delocalizza e si globalizza. Molte imprese occidentali trovanopiù conveniente aprire impianti di produzione in parti del mondo, come Messico, America Latina e Asia,dove la forza lavoro costa pochissimo e dove non esistono normativa ambientali o sindacali che aggravino icosti di produzione.Alla morte di Mao Tse-tung nel 1976 si apre una breve e dura lotta per la suasuccessione, dalla quale emerge vincitore Deng Xiaoping. Quest’ultimo introduce profonde riforme cheliberalizzano le attività economiche. Vengono ammesse differenze salariali tra gli operai in misura dellaqualità delle loro prestazioni. Alla fine degli anni 80 queste trasformazioni e le notizie che arrivano dall’Unione Sovietica di Gorbacëv,fanno pensare a molti cinesi che sia arrivato il tempo di ottenere una democratizzazione del sistema politicocinese. Questo orientamento viene espresso con la manifestazione studentesca che ha luogo nell’Universitàdi Pechino nel 1989. Ma il Partito comunista vuole mantenere questa linea politica che prevede laliberalizzazione economica e il sistema a Partito unico. Così viene mandato l’esercito ad intervenire nellapiazza di Tienanmen, dove le manifestazioni vengono spente nel sangue. Anche il governo vietnamita è per la linea cinese con una larga liberalizzazione delle attività economiche eper un partito unico, ovvero quello comunista. Il processo di globalizzazione è stato guidato da principi economici neoliberisti, sperimentati nel RegnoUnito della Thatcher e negli Stati Uniti di Reagan; privatizzazioni, riduzione dei deficit statali, libertà docommercio e di investimento, abolizione delle barriere protezionistiche sono i punti essenziali. Tra gli organismi che regolano i rapporti economici internazionali hanno un ruolo di primo piano il Fondomonetario internazionale e la Banca Mondiale. Accanto a queste istituzioni troviamo la World TradeOrganization (Wto, Organizzazione mondiale per il commercio). Si tratta di un’organizzazione costituita nel1995 che ha sostituito il GATT.Obiettivo della Wto è quello regolare i rapporti commerciali tra gli Stati,favorendo per quanto possibile la massima libertà di circolazione di capitali e di merci. Un altro organismo importante è il G8 (Great 8, le otto grandi). Si tratta di una struttura informale di rapportidiplomatici che culmina in incontri annuali tra i rappresentanti dei governi degli otto paesi economicamentepiù sviluppati, che sono Usa, Giappone, Germania, Francia, Regno Unito, Italia, Canada e Russia. La finalitàdel G8 è quella di offrire un momento di discussione comune, durante il quale i rappresentanti dei governidegli 8 paesi possono esaminare insieme le principali questioni internazionali, economiche, politiche emilitari. La pace israelo - egiziana provoca una dura reazione antiegiziana all’interno del mondo arabo. Gli accordi dipace sono condannati dai paesi arabi. Infatti la Lega araba nel 1979 espelle l’Egitto. Anche gli islamiciradicali egiziani sono contrari alla pace tanto che considerano Sadat colpevole di tradimento e ucciso nel1981. In Libano scoppia un grave conflitto che coinvolge Israele. Infatti in Libano convivono cristiani maroniti edrusi (una locale setta islamica) che spesso hanno scatenato guerre civili. Nel 1975 lo scontro si riaccendeanche per la presenza nel paese dei profughi palestinesi, che insieme ai drusi, cercano di imporsi sui cristianimaroniti. Nel conflitto intervengono anche la Siria, che vuole impadronirsi del Libano, e Israele, che intendeliberarsi delle postazioni palestinesi. L’esercito israeliano assedia Beirut e viene colonizzata la Striscia di

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Gaza e la Cisgiordania. Ciò provoca la ribellione dell’Olp e comincia così l’Intifada (scrollarsi di dosso) conmanifestazioni di protesta e aggressioni contro la popolazione o l’esercito israeliano. In Iran, in seguito alla ribellione contro lo shah Pahlavi, si forma uno Stato integralmente islamico (sichiama Repubblica islamica dell’Iran). Le sue norme si basano sulla Sharia (la legge di Dio che vieneespressa nel Corano) e sul predominio politico e etico delle élite religiose. L’autorità che ha più prestigio èquella di Khomeini, ayatollah che ha anche guidato la rivolta contro Pahlavi.

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60. La posizione antioccidentale della Repubblica islamica La Repubblica islamica assume subito una posizione antioccidentale e antistatunitense. Particolare è anchela condizione delle donne, a cui viene imposto di non potersi presentare in pubblico senza essere coperte daun velo (chador). Tuttavia le donne possono uscire da sole di casa, istruirsi e lavorare e partecipare alleelezioni. La nascita dell’Iran islamico è malvista dall’Iraq, uno Stato guidato da Saddam Hussein. Quest’ultimo è unsunnita (guida politica e spirituale della Comunità poteva accedere qualunque musulmano pubere, di buonamoralità, di sufficiente dottrina e sano di corpo e di mente) che governa uno Stato che ha una popolazioneper maggioranza sciita (la guida deve discendere da Maometto) e teme che il successo e la predicazione diKhomeini possano indurre gli sciiti iracheni a ribellarglisi per seguire l’esempio degli iraniani. Così nel1980 decide di lanciare una crociata contro gli iraniani. Dopo otto anni non ci sono né vinti né vincitori e iconfini di entrambi i paesi non mutano. Saddam Hussein decide nel 1990 di invadere il Kuwait perché habisogno di altre ricchezze petrolifere per finanziare il conflitto. Le Nazioni Unite, con l’appoggio diGorbaëv, intervengono con un corpo di spedizione guidato dall’esercito americano e gli iracheni sonocostretti a ritirarsi nel 1991. Dal 1979 in Afghanistan è in corso una guerra tra il governo comunista afghano, sostenuto dalle truppesovietiche, e le formazioni guerrigliere dei mujaheddin. Gorbaëv nel 1989 è costretto a far ritirare le suetruppe a causa della crisi in Urss. Nel 1992 il governo afghano è sconfitto dai  mujaheddin che sono divisi invari gruppi guidati da diversi signori della guerra. Seguono quattro anni di caos e conflitti da questi diversigruppi finché nel 1996 su tutti si impongono i talebani (studenti di scienze islamiche). Viene costituitol’Emirato islamico di Afghanistan. Le leggi si basano sulla Sharia e le donne sono costrette a portare ilburqa, il velo integrale che non lascia visibile alcuna parte del corpo, a esse sono precluse le attivitàlavorative ed è impedito l’accesso a scuole che non siano scuole di istruzione religiosa. Nel corso degli anni 80 e 90 segnano la nascita di un movimento musulmano radicale. Il teorico piùimportante che si adopera per la formazione di un movimento globale è il palestinese Azzam, sunnita estudioso di scienza coranica. Questi sviluppa l’idea di un jihad globale che deve basarsi sulla disponibilità almartirio. Tra i suoi seguaci troviamo il giovane Osama Bin Laden, musulmano sunnita e proveniente da una riccafamiglia. In Afghanistan Azzam fonda Al-Qaeda (la base), un’organizzazione che ha il compito di federare e unificarei vari gruppi islamici radicali. Nel 1989 Azzam viene ucciso da un attentato dinamitardo e Bin Laden neprende il posto come leader di Al-Qaede. Questi avvia una predicazione che insiste sulla lotta contro gliStati Uniti, Israele, l’Occidente e tutti i nemici dell’Islam.La tecnica del kamikaze fu usata per la prima voltanel mondo arabo dal gruppo radicale sciita, Hezbollah (Partito di Dio), attivo nel Libano contro le truppeisraeliane. Bin Laden rilancia quest’esperienza chiarendo che il martirio non è un suicidio (proibitodall’Islam) ma una gloriosa morte in battaglia. L’azione più clamorosa di Al-Qaede viene compiuta l’11 settembre 2001. Quattro aerei statunitensi di lineavengono dirottati da piccoli gruppi di militanti islamici. Due aerei vengono fatti schiantare contro le TwinTowers, situate nell’aerea di New York del World Trade Center. Entrambi i grattacieli crollano a terra. Unaltro aereo viene indirizzato contro il Pentagono, edificio nei pressi di Washington che ospita il Ministerodella Difesa. Un quarto aereo, forse indirizzato verso la Casa Bianca, precipita in Pennsylvania dopo unoscontro tra passeggeri e dirottatori.Il presidente statunitense George Bush jr organizza una spedizione in

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Afghanistan in quanto ospita le basi di Al-Qaeda. Bush ottiene il sostegno Onu e nel 2001 riesce asconfiggere il governo talebano. Il nuovo e attuale regime dovrebbe portare ad un sistema politicodemocratico ma è ancora fragile e sotto il controllo di una forza militare multinazionale che viene attaccatodalle forze talebane.Nel 2003 Bush decide anche di attaccare l’Iraq per punire uno Stato islamico che non siè dissociato dal terrorismo islamico e acquistare il controllo diretto di una regione con risorse petrolifere. Imotivi adotti per legittimare l’operazione sono che l’Iraq è in possesso di pericolose armi di distruzione dimassa e che Saddam Hussein ha sostenuto politicamente e economicamente Al-Qaeda. L’Onu non offre ilsuo sostegno ma truppe statunitensi e britanniche partono lo stesso, attaccano l’Iraq e Saddam Hussein vienecatturato. Nel 2006 viene condannato a morte dopo aver subito un processo.Anche in Iraq è stato mandatoun corpo di spedizione con compiti di pacificazione e di controllo del territorio.

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Indice

1. Lo scoppio della prima Guerra Mondiale 1

2. Le prime fasi della guerra (1914-15) 2

3. L'intervento degli Usa in guerra 3

4. I 14 punti di Wilson 4

5. L'autonomia dell'Irlanda 5

6. La Russia rivoluzionaria - 1916/17 - 6

7. L'insurrezione bolscevica - 1917 - 7

8. Il dominio comunista in Russia 8

9. Il dopo guerra dei paesi Europei 9

10. L'adozione del piano Dawes - 1924 - 10

11. La fine del proibizionismo, 1933 11

12. L'Italia dopo il 1918 12

13. Il governo Giolitti - 1913 - 13

14. Il partito socialista italiano - 1919/1920 - 14

15. La nascita dei fasci di combattimento in Italia 15

16. La marcia su Roma - 1922 - 16

17. L'approvazione delle leggi fascistissime - 1925 - 17

18. L'influenza del partito comunista 18

19. Mao Tse-tung e il partito comunista cinese 19

20. La crescita economica del Giappone 20

21. L'India del dopoguerra 21

22. L'impero ottomano alla fine della guerra 22

23. Il crollo della borsa di Wall Street 23

24. L'elezione di Franklin Roosvelt - 1932 - 24

25. La crisi della Germania nel '29 25

26. L'unico partito legalmente ammesso: La Nsdap - 1933 - 26

27. La diffussione della razza ariana 27

28. Il fascismo di Mussolini in Italia 28

29. Il regime in Portogallo - 1930 - 29

30. La situazione spagnola, 1923 30

31. L’Unione Sovietica di Stalin - 1927/9 - 31

32. Le cause della II Guerra mondiale 32

33. L'intervento di Giappone e Usa in guerra 33

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34. L'inizio della persecuzione degli ebrei 34

35. La fine della seconda guerra mondiale 35

36. La nascita dell'Onu 36

37. I due blocchi politici : Usa e Urss 37

38. L'inizio della guerra fredda 39

39. La liberazione della Jugoslavia 40

40. La nascita della Nato 41

41. Il post seconda guerra mondiale 42

42. Il consumismo degli anni '50 43

43. Il nuovo presidente americano, Ike Eisenhower 44

44. Gli anni 60 americani 45

45. Il movimento indipendendista algerino degli anni '50 46

46. Il movimento sociale degli anni '60 Europero 47

47. Il post II guerra Mondiale in Giappone 49

48. Il post II guerra mondiale in India 50

49. Il post II guerra mondiale in Cina 51

50. Il post II guerra mondiale in Sud America 52

51. Il post II guerra mondiale in Africa 53

52. Il post II guerra mondiale dei paesi islamici 55

53. Il ciclo economico degli anni '70 56

54. Gli attentati degli anni '70 e i gruppi terroristici 57

55. Il periodo femminista degli anni '70 59

56. La politica sovietica di Michail Gorbaëv 60

57. La divisione della Cecoslovacchia, 1993 61

58. I cambiamenti sociali, economici e politici degli anni ‘90 63

59. L'avvio del processo di globalizzazione 64

60. La posizione antioccidentale della Repubblica islamica 66


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