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Ridipinta di un bel Rosso Fiocchi NOTIZIE SPORTIVE i ... · PDF filesottotenente di...

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TRIMESTRALE DELLA SEZIONE DI LECCO Anno 63° - N. 3 Luglio/Agosto/Settembre 2016 Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro “Poste Italiane s.p.a. Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. in L 27/02/2004 n° 46) art. 1. comma 2 DCB” - CMP Milano Roserio Direttore Responsabile: Paolo Ferrario Comitato di Redazione: Nino Venditti (redattore capo), Luigi Bossi, Augusto Cogliati, Emiliano Invernizzi, Marco Magni, Ivan Piazza, Luca Ramon Valsecchi, Giovanni Zucchi. Redazione presso A.N.A. Lecco: Via Pescatori, 23 - Telefono 0341.364.108 Autoriz.: Trib. di Lecco n. 31 del 3-9-53 Grafica: PrePrint - Lecco Stampa: La Grafica - Molteno (LC) SAN MARTINO pagine 7 PIAN DELLE BETULLE inserto centrale Tante emozioni per una grande festa L'incontro sezionale della prima domenica di settembre Luogo - simbolo: Altare in vetta al Monte Resegone quota 1875m- s.l.m. Orobie Prealpi lombarde e fontana “Marietta”. Brevi cenni storici del gruppo Erano i primi di ottobre del 1955 a casa di Giuseppe Terrenghi, classe 1893, maresciallo maggiore degli alpini in pensione, ideatore e prin- cipale artefice della nostra Fonda- zione. Ci aveva invitati perché aveva un’i- dea di cui parlarci. Attorno al ta- volo eravamo dunque in cinque: lui, suo figlio Augusto, classe 1933, sottotenente di complemento de- gli Alpini, Oreste Airoldi, classe 1931 Alpino, Silvetro Milani, classe 1930, artigliere da montagna, e il sottoscritto. Ovviamente tutti con- gedati... i più bocia Augusto e io. Quella sera il maresciallo intro- dusse l’argomento con “brindisi beneaugurante” manifestando la sua idea, subito condivisa da tutti: anche Belledo avrebbe avuto un gruppo degli alpini. L’inaugurazione ufficiale del grup- po avvenne il 23 settembre 1956 alla presenza i autorità civili e mi- litari (tra le quali l’avvocato bel- ledese Angelo Bonaiti, allora vice sindaco di Lecco). LUIGI MASSERETTI Due sono le opere significative del gruppo di Belledo. La sistemazione dell’altare in vetta al Monte Rese- gone e la fontana “Marietta”. La realizzazione dei due sopra- citati obbiettivi ha consentito di restituire a tutta la collettività l’im- portante funzione di queste due “opere” di alto significato, in parti- colare per gli escursionisti, alpini- sti e per tutti i frequentatori delle nostre amate montagne. Nel 1979 la nostra denominazione di gruppo alpini di Belledo vene in- tegrata dalla dicitura “Monte Rese- gone” e dal quel momento il con- siglio decise che, una volta l’anno, saremmo saliti su questa vetta per celebrare l’evento, con una Messa. Constato il degrado dell’altare, si decise di realizzarne uno nuovo (secondo le norme conciliari) che nel 1981 fu inaugurato dall’allora Arcivescovo di Milano, cardinale Carlo Maria Martini. Nel 1995 il gruppo prese in affitto l’attuale baita “Il Crotto della Rovi- nata” che, dopo averla ristrutturata secondo le nostre esigenze, venne inaugurata nel 1996. Nello steso anno il gruppo stipulò (continua a pagina 2) Il cardinale Martini benedice il nuovo altare: settembre 1981 Messa in vetta: settembre 2015 Fontana Marietta inaugurata nel 1996 La chiesa torna a splendere Ridipinta di un bel Rosso Fiocchi da alpini e volontari APPUNTI SULLA GRANDE GUERRA pagina 5 ANAGRAFE ALPINA pagina 22 VITA DEI GRUPPI pagina 15 NOTIZIE SPORTIVE pagina 24 i nostri luoghi del cuore Belledo: l'altare del Resegone una convenzione con il Comune di Lecco, per la pulizia e la manu- tenzione del tratto di sentiero che sale da Via Rovinata a Germanedo fino alla fontana della “Marietta”. Visto lo stato disastroso della fon- te, da sempre un punto di sosta per gli amanti della montagna, il Consiglio decise di ripristinarla. Dopo un lungo iter burocratico per ottenere i relativi permessi e auto- rizzazioni, fu dato inizio ai lavori, su progetto del nostro compianto geometra Eugenio Alborghetti, a memoria del quale e stata posta una targa, “scoperta” dalla vedova Anna. L’opera è stata inaugurata, con la benedizione di Don Loren- zo Passoni parroco di Germanedo il 17 settembre dell’anno giubilare 2000 alla presenza delle autorità comunali e dal presidente della se- zione, Luca Ripamonti. LUCA VALSECCHI
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Page 1: Ridipinta di un bel Rosso Fiocchi NOTIZIE SPORTIVE i ... · PDF filesottotenente di complemento de-gli Alpini, Oreste ... (secondo le norme conciliari) che nel 1981 fu inaugurato dall

TRIMESTRALE DELLA SEZIONE DI LECCOAnno 63° - N. 3 Luglio/Agosto/Settembre 2016

Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro“Poste Italiane s.p.a. Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. in L 27/02/2004 n° 46) art. 1. comma 2 DCB” - CMP Milano Roserio

Direttore Responsabile: Paolo FerrarioComitato di Redazione: Nino Venditti (redattore capo), Luigi Bossi, Augusto Cogliati, Emiliano Invernizzi, Marco Magni, Ivan Piazza, Luca Ramon Valsecchi, Giovanni Zucchi.

Redazione presso A.N.A. Lecco:Via Pescatori, 23 - Telefono 0341.364.108Autoriz.: Trib. di Lecco n. 31 del 3-9-53Grafica: PrePrint - LeccoStampa: La Grafica - Molteno (LC)

San Martino pagine 7Pian delle Betulle inserto centrale

Tante emozioni per una grande festaL'incontro sezionale della prima domenica di settembre

Luogo - simbolo:Altare in vetta al Monte Resegone quota 1875m- s.l.m. Orobie Prealpi lombarde e fontana “Marietta”.

Brevi cenni storici del gruppoErano i primi di ottobre del 1955 a casa di Giuseppe Terrenghi, classe 1893, maresciallo maggiore degli alpini in pensione, ideatore e prin-cipale artefice della nostra Fonda-zione.Ci aveva invitati perché aveva un’i-dea di cui parlarci. Attorno al ta-volo eravamo dunque in cinque: lui, suo figlio Augusto, classe 1933, sottotenente di complemento de-gli Alpini, Oreste Airoldi, classe 1931 Alpino, Silvetro Milani, classe 1930, artigliere da montagna, e il

sottoscritto. Ovviamente tutti con-gedati... i più bocia Augusto e io.Quella sera il maresciallo intro-dusse l’argomento con “brindisi beneaugurante” manifestando la sua idea, subito condivisa da tutti: anche Belledo avrebbe avuto un gruppo degli alpini. L’inaugurazione ufficiale del grup-po avvenne il 23 settembre 1956 alla presenza i autorità civili e mi-litari (tra le quali l’avvocato bel-ledese Angelo Bonaiti, allora vice sindaco di Lecco).

luigi MaSSeretti

Due sono le opere significative del gruppo di Belledo. La sistemazione dell’altare in vetta al Monte Rese-gone e la fontana “Marietta”.La realizzazione dei due sopra-

citati obbiettivi ha consentito di restituire a tutta la collettività l’im-portante funzione di queste due “opere” di alto significato, in parti-colare per gli escursionisti, alpini-sti e per tutti i frequentatori delle nostre amate montagne.Nel 1979 la nostra denominazione di gruppo alpini di Belledo vene in-tegrata dalla dicitura “Monte Rese-gone” e dal quel momento il con-siglio decise che, una volta l’anno, saremmo saliti su questa vetta per celebrare l’evento, con una Messa.Constato il degrado dell’altare, si decise di realizzarne uno nuovo (secondo le norme conciliari) che nel 1981 fu inaugurato dall’allora Arcivescovo di Milano, cardinale Carlo Maria Martini.Nel 1995 il gruppo prese in affitto l’attuale baita “Il Crotto della Rovi-nata” che, dopo averla ristrutturata secondo le nostre esigenze, venne inaugurata nel 1996.Nello steso anno il gruppo stipulò (continua a pagina 2)

Il cardinale Martini benedice il nuovo altare:settembre 1981

Messa in vetta: settembre 2015

Fontana Marietta inaugurata nel 1996

La chiesa torna a splendereRidipinta di un bel Rosso Fiocchida alpini e volontari

APPUNTI SULLA GRANDE GUERRA pagina 5

ANAGRAFE ALPINA pagina 22

VITA DEI GRUPPI pagina 15

NOTIZIE SPORTIVE pagina 24

i nostri luoghi del cuoreBelledo: l'altare del Resegone una convenzione con il Comune

di Lecco, per la pulizia e la manu-tenzione del tratto di sentiero che sale da Via Rovinata a Germanedo fino alla fontana della “Marietta”. Visto lo stato disastroso della fon-te, da sempre un punto di sosta per gli amanti della montagna, il Consiglio decise di ripristinarla. Dopo un lungo iter burocratico per ottenere i relativi permessi e auto-rizzazioni, fu dato inizio ai lavori, su progetto del nostro compianto geometra Eugenio Alborghetti, a memoria del quale e stata posta una targa, “scoperta” dalla vedova Anna. L’opera è stata inaugurata, con la benedizione di Don Loren-zo Passoni parroco di Germanedo il 17 settembre dell’anno giubilare 2000 alla presenza delle autorità comunali e dal presidente della se-zione, Luca Ripamonti.

luca ValSecchi

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Penna Nera delle Grigne

Anno 63 - numero 3

i nostri luoghi del cuore

pagina 2

Luogo - simbolo: Croce eretta in vetta al Pizzo d’Erna nel 1956 quota 1375 m. s.l.m. Orobie Prealpi lombarde.

Nessuno, in quella assembla an-nuale del 6 gennaio 1966 presso la sede provvisoria del Gruppo “Campelli” situata nella Trattoria “Ganassa”, poteva immaginare ciò che il capogruppo Giovanni Deviz-zi, stava proponendo nell’ordine del giorno alla voce “varie ed even-tuali”. Giovanni formulava l’idea della posa di un monumento, a ricordo di tutti i Caduti e Dispersi di tutte le guerre, nel territorio co-munale. Tale progetto fu recepito e discusso. Le proposte si accaval-larono ai suggerimenti: Che tipo di monumento? Di che materiale? Dove innalzarlo? Infine all'unani-mità si scelse il luogo: Cima Cam-pelli, l’omonima montagna, cara al nostro cuore, a 2200 metri di altitu-dine. Il picco che domina l’altopia-no valsassinese.Seguì la proposta di affidare al sot-toscritto la scelta di un’immagine di carattere montagnino religioso.Lì per lì, su due piedi acconsentì con un “ni”, non sapendo che pesci pigliare.L’amico Gildo Combi, segretario del gruppo, mi venne in aiuto mo-strandomi una piccola foto stiliz-zata del Cristo, dicendomi in tono amichevolmente imperioso: «Se ti suggerisce qualcosa, spremi le me-ningi e mettiti all’opera».L’effige, sinceramente, mi aveva colpito, e subito, dando fondo al mio, così detto, lato artistico, ini-ziai a schizzare varie proposte.Ne uscì la raffigurazione approva-ta da tutti e da tutti conosciuta del modello posto a Cima Campelli.Nelle sere seguenti, dopo la gior-nata di lavoro, elaborai il disegno in scala 1:50 e dopo alcuni giorni contattai la ditta F.lli. Galbusera di Valmadrera per il consueto pre-ventivo ed eventuale realizzazione dell’opera. Il preventivo fu soddi-sfacente e l’opera realizzata. Ora si trattava di stabilire la data per la posa e sistema di trasporto fino alla Cima Campelli.Calcolato il pese, circa mezzo quin-tale, da esperti montanari, costru-immo una rudimentale portantina in legno a spalla, chiamata comu-nemente dai cacciatori del luogo “capra” (usata per il trasporto di gabbie degli uccelli da richiamo), provata con il carico, costatammo che era effettivamente efficiente e di facile trasporto, quindi si stabi-lì con le autorità del paese la data delle cerimonia: 28 agosto 1966.

il "Baitell Costantin", ritrovo do-menicale di Alpini, amici, parenti e simpatizzanti e luogo di incon-tro conviviale per le nostre feste e ricorrenze. Nel 1994 inauguriamo sul Sagrato della chiesa della nostra Parroc-chia il cippo in ricordo dei Caduti e degli Alpini "andati avanti".Dal 2000 abbiamo la nuova Sede in via sant'Egidio, ricavata dall'ex la-vatoio comunale, inaugurata il 15 luglio dopo una radicale trasfor-mazione.Con una cerimonia suggestiva e coinvolgente nella chiesetta di sant'Egidio accompagnata dal concerto del Coro Grigna, nel 2004, esattamente a 50 anni dalla fonda-zione del Gruppo, viene inaugura-to il Ponte degli Alpini, adiacente alla nostra sede e che attraversa il fiume Caldone. Il 25 Aprile 2009, lasciato il "Baitell Costantin" , inauguriamo, sempre in località Versasio, l'attuale nuova baita con una grande festa alla pre-senza delle Autorità locali, Gruppi del territorio, numerosi Alpini e simpatizzanti.Nel 2011 avviene il gemellaggio del nostro Gruppo con il Gruppo Alpi-ni Monte Pasubio di Torrebelvici-no, cittadina in provincia di Vicen-za e nello stesso anno diventiamo Amici degli Alpini d'Australia, se-zione di Perth che nel 2015 ci han-no fatto visita e che incontriamo in occasione delle adunate nazionali.Nel luglio di quest'anno abbiamo restaurato e festeggiato il 60° an-niversario della posa della nostra Croce ed è nostro augurio poter continuare la nostra attività con lo spirito e l'entusiasmo di sempre.(cenni Storici di Franco Manzocchi)

luca ValSecchi

E venne il momento tanto atte-so, una radiosa giornata di sole. Già alle otto del mattino tutto era pronto. Posto il Cristo su un’auto preceduta da un paio di motocicli-sti e seguita da una lunga colonna di macchine, venne trasportato sino alla funivia che da Moggio porta a piani di Artavaggio e giunti sul posto si stabilirono le modali-tà di trasporto a turni tra le penne nere del gruppo e primo tra tutti Giovanni Devizzi.Si iniziò l’erta con quello spirito alpino che ci distingue: in testa la sacra Effige seguita dal Corpo musicale S. Cecilia di Barzio, e poi, via via, il lungo corteo. Ore 11.30, il Cristo trasportato per l’ultimo tratto dalle spalle del compianto Presidente Nazionale Ugo Merlini giungeva in vetta dove veniva fis-sato su di un robusto basamento dagli addetti ai lavori. La Messa celebrata da don Carlo Alberto Crippa, cappellano militare ed ex parroco di Cremeno, l’azzurro del cielo, l’asprezza e la bellezza della natura circostante, rendevano più solenne la cerimonia...Ogni anno, ultima domenica di lu-glio, si festeggia a Cima Campelli questa meraviglioso ricordo in me-moria dei caduti di tutte le guerre.L’effige del Cristo è stata realizza-ta artigianalmente in ferro battu-to dalla Ditta F.lli. Galbusera di Valmadrera (Lc), pesa circa 50 Kg e misura 1,5 metri di larghezza e 3,5 di altezza. Iniziativa del monu-mento di Giovanni Devizzi (all’ora capogruppo di Cremeno nel 1966). Bozze e realizzazione del progetto Pierambrogio Pozzoni. Posa dell’o-pera: 28 Agosto 1966 sulla Cima Campelli a quota 2200 m. s.l.m.

Testo introduttivo di PieraMBrogio Pozzoni

luca ValSecchi

19 settembre 1954 foto di gruppo

Foto croce al Pizzo d’Erna 17 luglio 2016 60° di fondazione

Carissimi Alpini, per aggiornare al meglio la storia dei vostri gruppi, vi chiediamo la gentilezza di comunicarci all'indirizzo e-mail [email protected]:• La data di fondazione del gruppo • I "luogo Simbolo" del Vostro gruppo • Le date fisse dei vostri appuntamenti annuali.Per quanto riguarda i luoghi simbolo e data di fondazione, sono graditi cenni storici, date e immagini che risalgono a quei momenti, così da crearci un archivio della nostra meravigliosaFamiglia Alpina.

Bonacina: croce del Pizzo d’Erna Cremeno: il Cristo dei Campelli

Brevi cenni storiciIl Gruppo Alpini Bonacina - Pizzo d'Erna nasce nel settembre 1954 dagli Alpini del rione di Bonacina in congedo che si riunivano presso la Trattoria Colombo.Per simbolo del Gruppo pensano ad un progetto ambizioso, una Croce imponente da costruire sul Pizzo d'Erna, a 1.315 metri di quo-ta, che sia visibile sia dal rione che dall'intera città di Lecco.Non esisteva ancora la funivia e con sacrifici, fatica e determina-zione il 22 luglio 1956, due anni dopo, vedono realizzato il loro sogno. Da allora ogni anno nella terza domenica di luglio Alpini e amici salgono ai Piani d'Erna per festeggiare la nostra Croce. Il messaggio degli Alpini di allora che lasciarono inciso sulla lapide posta sul basamento: “L’Associazione Nazionale Alpini Gruppo Pizzo Erna Bonacina di Lecco: da questa vetta a te con-sacrata, veglia il riposo della gente passata. Agli uomini presenti e fu-turi segna della fede di sentieri si-curi (22-07 1956)”.Sin dalla fondazione lo spirito alpi-no ha ispirato il nostro gruppo e gli ideali di partecipazione e i valori di solidarietà hanno da sempre ac-compagnato le nostre iniziative in aiuto a persone meno fortunate e a popolazioni colpite da calamità naturali. Il nostro gruppo, attual-mente composto da 45 Soci Alpini e da 23 Soci aggregati, è guidato ininterrottamente dal 1967 dall'i-nesauribile Maurizio Briacca suc-ceduto ai capogruppo e soci fon-datori Giuseppe Castelnuovo dal 1954 al 1962 e Pasqualino Corti dal 1963 al 1966.Dal 1992 abbiamo in affitto una baita in località Versasio, divenuta

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Trimestrale della Sezione di Lecco

Luglio-Agosto-Settembre 2016

notizie alpine

pagina 3

Cassina - La sfilata

Cassina - Mario Nasatti e Luigi Aldeghi

Cassina - I gagliardetti presenti

Cassina - Erica e Luciano nuovi gestori

Nonostante altre feste alpine in diverse localita valsassinesi, il gruppo di Cassina ha festeggiato alla grande il suo 85° di fondazio-ne. Domenica almeno 100 per-sone hanno raggiunto il rifugio Zucco della Croce per ricordare anche il 43° della sua costruzione.Presenti autorità civili e militari tra cui l'associazione carabinieri, Roberto e Graziano Combi, sin-daci di Cassina e Moggio, Mario Nasatti presidente dell'associa-zione Nastro Azzurro di Lecco insieme alla sua segretaria, Ma-ria Grazia Invernizzi madrina del gruppo, Luigi Aldeghi, capogrup-po delle penne nere di Cassina, Roberto bottari, vice presidente della sezione Ana di Lecco, Canali e Galbani, due consiglieri sezio-nali. Circa 15 gagliardetti hanno fatto ala all'altare unitamente al vessillo sezionale e alla bandiera dei Combattenti di Cassina. Alle 11.15 Aldeghi ha ordinato l'alza bandiera, eseguito da Mar-co Frigerio mentre il coro Valsas-sina, diretto da Maria Grazia Riva, eseguiva l'Inno di Mameli. In attesa dell'arrivo di don Lucio Galbiati per la celebrazione della Messa, capogruppo ha ricordato alcune attività svolte in questi nu-merosi anni. Nel 1931 fondazione del grup-po da parte di Pietro e Giovanni Combi; l'anno seguente bene-

dizione del primo gagliardetto; 1974 inaugurazione del rifugio sotto le direttive dell allora capo-gruppo Aldo Combi, medaglia al valor militare; 1991 fontana della Luina. Quindi ha concluso ringraziando Erica e Luciano Piloni per il loro impegno al rifugio da questa pri-

mavera. Roberto Combi ha volu-to proporre ai presenti lo stesso discorso del padre capogruppo degli alpini di Cassina negli anni Settanta. «Allora come oggi era presente il coro valsassina, ma nel 1976 il presidente era il compian-to Peppino Devizzi» ha ricordato il sindaco di Cassina.

Graziano Combi invece ha sotto-lineato i valori di amicizia, fratel-lanza e solidarietà che caratteriz-zano gli alpini «della cui amicizia sono orgoglioso». Infine Roberto Bottari ha portato i saluti personali di Marco Magni presidente della sezione Ana di Lecco, impegnato a Cortenova per il 90esimo di fondazione del locale gruppo.

ornella gnecchi

Cassina spegne 85 candeline

La commissione eletta nel con-siglio di maggio si è messa al la-voro per poter presto presentare il programma completo di un 2017 che vedrà la nostra sezione spegne 95 candeline. Bel traguardo sicuramente, ma che dovrà essere interpretato soprattutto nel senso di dare nuovo stimolo e rinnovato vi-gore al direttivo, a tutti i 71 gruppi, alle varie componenti che ne costituiscono motivo di orgoglio, a ognuno degli alpini e degli amici che ne fanno parte. Quindi ogni iniziativa che si an-drà proponendo avrà innanzi-tutto quello scopo pur rivestita a festa per una occasione tanto importante.

Le prime notizie informano che i due tradizionali concerti itine-ranti: del Coro Grigna (cosiddetto di Pasqua) con la consegna della borsa di studio Corrado Pedroni a un medico ricercatore, e del-la Banda (detto di Natale) con la consegna delle borse di studio Ugo Merlini a studenti meritevoli, nel 2017 si svolgeranno entrambi a Lecco, in forma solenne. Anche i tradizionali appunta-menti sezionali al rifugio Cazza-niga-Merlini in Artavaggio (25 giugno) e alla chiesetta del Pian delle Betulle (3 settembre) go-dranno di una attenzione parti-colare nei preparativi.Ma il nostro Penna Nera è pure in grado di anticipare due iniziative specifiche, cui altre seguiranno certamente, e cioè l’assegnazione

2017: 95° SezioneAnticipazioni

La sfilata del Novantesimo per le vie del centro di Lecco (© Eugenio Manzocchi)

per il 2017 alla nostra sezione del-la organizzazione della gara na-zionale ANA di mountain-bike, confermata per il 29 e 30 aprile e la cerimonia ufficiale a Lecco per il 95° che si terrà quasi sicura-mente il 23 e 24 settembre.

Da qui innanzi il giornale terrà informati i lettori di tutte le pro-poste, contando sin d’ora su una significativa partecipazione ad ogni evento perché “LA SEZIO-NE SIAMO TUTTI NOI!”.

luigi BoSSi

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Penna Nera delle Grigne

Anno 63 - numero 3

notizie alpine

pagina 4

15 Giugno 2016 - CdS presso la sede sezionale di Lecco - Pescarenico

Rifugio Cazzaniga-Merlini. Tutto è predisposto per la festa sezionale al rifugio e alla richiesta del presidente riguardo alla possibilità di avere uno sconto, per il 26 giugno, sul biglietto della funivia, Balbiani riferisce che il costo per quella giornata sarà ridotto. A seguito di disamina dei rapporti con gli attuali conduttori del rifugio il CdS si esprime per la disponibilità ad un incontro con lo scopo di chia-rire le posizioni e determinare le rispettive incombenze, compresi con-venzione per l’acqua potabile ed altri punti importanti.

Marmette chiesetta delle Betulle. Le domande per le marmette perve-nute entro i termini e presentate con parere favorevole dall’apposita commissione quest’anno sono 4: Sergente Bortolo Scandella di Barzio, fronte Russo - gruppo di Barzio;Alpino Angelo Molinari di Nesso (CO), fronte Russo - gruppo di Nesso;C.le Maggiore Aldo Molinari di Nesso, fronte Greco-Albanese - gruppo di Nesso;Alpino Pietro Grignola di Nesso, fronte Russo - gruppo di Nesso.Quanto ad una quinta domanda pervenuta da Villa di Chiavenna (SO) sono stati richiesti documenti più completi e la commissione si riserva una nuova valutazione in futuro. Il CdS approva.La Messa del 4 settembre sarà celebrata da Mons. Maurizio Rolla, vicario episcopale, mentre al sabato sera ci sarà la fiaccolata, organizzata dal gruppo di Margno, a cui farà seguito un concerto di musica con giovani del Conservatorio di Milano. L’organizzazione del logistico è rimandata al prossimo CdS e a breve verranno preparate le locandine per la ricorrenza della domenica e delle manifestazioni del sabato sera. Nella chiesa sarà sostituito l’ondulino sopra l’altare (con contributo del gruppo di Merate) e si sta facendo predisporre il progetto per mettere in sicurezza lo spiazzo antistante la chiesetta con la creazione di staccio-nate in legno. Per quanto riguarda il vespaio nel piazzale davanti la chie-sa, sotto la scalinata, che crea problemi di umidità all’interno del museo sottostante, sembrerebbe che il problema sussista per la pendenza del terreno verso la chiesa, situazione che nel contempo potrebbe essere corretta. Il CdS approva.

Protezione Civile. Interviene il coordinatore Dell’Era. Per l’esercitazione del 2° Raggruppamento in Valle Camonica dal 17 al 19 giugno, si sono iscritti 103 volontari. I cantieri di lavoro saranno ad Edolo dove verran-no convogliati circa il 50% dei volontari e a Sonico per il restante 50%, entrambi su sponde di fiumi.

Intervento imminente ad Esino Lario in occasione del raduno mondiale di Wikipedia 2016, dal 21 al 28 giugno, dove vengono richiesti volontari per 6 giorni con mansioni di sorveglianza dei locali ove si tengono con-ferenze ed incontri e di controllo delle vie di fuga. Il monitoraggio dei parcheggi sarà effettuato del gruppo di Esino. La richiesta ufficiale in sezione è arrivata solo da alcuni giorni, per cui si sono avvisati imme-diatamente i capigruppo e capisquadra della zona Lago e di quelli della Valsassina. L’intervento al parco del Monte Barro è già stato rinviato 2 volte a causa maltempo; si pensa quindi di fissarlo per mancanza date disponibili al primo martedì libero. Per luglio bisogna organizzare un intervento di manutenzione alla Linea Cadorna. Per l’Euro cargo in uso dalla Provincia, ma poco utilizzato, il CdS deli-bera che la manutenzione e la revisione vanno fatte: poi si chiederà un rimborso e con le dovute considerazioni si vedrà se avremo bisogno di tenerlo o se restituirlo.Dell’Era comunica infine che è stato chiesto preventivo per l’impianto antifurto nella sede di P.C. a Pescate ed è stato fatto riepilogo costi im-pianto antifurto sede P.C. di Sala al Barro. Il CdS approva.

Comunicazioni varie. Giordano Lori, addetto allo sport ed in rappresen-tanza del consigliere Saetti assente giustificato, comunica che sono in fase di preparazione le magliette tecniche runner Dry-Tech colore giallo fluo per la squadra sportiva. Inoltre conferma che per il 44° campionato di marcia di regolarità in montagna che si disputerà a Sarezzo (Bs) il prossimo 26 giugno sono a disposizione 4 pattuglie. Il CdS approva le spese di partecipazione. Quanto al 95° della sezione nel 2017, è stato effettuato un primo incon-tro con l’amministrazione comunale di Lecco per stabilire la data per la manifestazione ufficiale che, dopo varie considerazioni, si penserebbe di prevedere tra metà settembre e inizio ottobre. Per il CdS in tal senso la commissione apposita dovrà portare avanti il discorso. A seguito di un’emergenza che si è venuta a creare in tarda sera per il maltempo di questi giorni a Robbiate, la P.C. ha dovuto mettere a dispo-sizione delle brandine per alcuni sfollati. Si è costituito il gruppo Alpini Motociclisti sezionale, per ora composto da 11 Alpini, con primo raduno a settembre a Mandello del Lario. Si delibera che lo stesso verrà ufficia-lizzato nel CdS di luglio.Viene quindi reso noto il calendario delle prossime attività e sono indi-cati di massima i consiglieri che parteciperanno a nome della sezione.Il CdS chiude alle ore 24,00. Presidente Marco Magni; Segretario Marco Canali.

Notizie dal Consiglio direttivo sezionale

Sandro Merlini ed Enzo Curti

La nostra famiglia alpina ha per-so in agosto un altro componen-te, uno tra i più amati del lec-chese e non solo. Si è mozzata

una storica penne nera, in questo caso bianca: Enzo Curti, 99 anni, originario della Valchiavenna, tenente colonnello, reduce del-

la Seconda Guerra Mondiale, com-battente sul fronte occidentale e poi della campagna di Albania con il leggendario 5° Battaglione Alpini Morbegno. Nel ’33 si traferì a Lecco di-ventando un pun-to di riferimento di noi alpini. Tutti lo ricordano con immenso affetto ad iniziare dai due figli, dagli amici, dai colleghi. «Dif-ficilmente con lui

Enzo ha raggiunto lassù i reduci del Battaglione Morbegnonon si poteva andare d’accordo», così lo rammenta con commozio-ne il capogruppo degli alpini di Castello esprimendo le proprie e associative condoglianze «aveva solo amici, assiduo frequentato-re della nostra sede, e come sap-piamo il gruppo dei gagliardetti erano onorati di essere guidati da lui alla sfilata dei Raduni Na-zionali». Verissimo, chi scrive lo ha potuto constatare personal-mente. Aveva per me e con mia moglie una cortesia, una genti-lezza, una affabilità di uomini di stampo antico, ahimè oggi assai rari. Nel 2005 aveva ricevuto, più che meritevolmente, la civica be-nemerenza dal Comune di Lecco. Con immensa partecipazione gli alpini lecchesi gli hanno reso do-vutamente omaggio nell’ultimo saluto nella chiesa parrocchiale

di Castello. «Enzo, hai raggiunto lassù oltre la tua sposa scom-parsa poco tempo prima, nel paradiso di Cantore, i tuoi redu-ci, i tuoi amici. Hai trovato chi ti ha preceduto; Ugo Merlini, il fi-glio Sandro, Raffaele Ripamonti, Mario Cereghini. Con quest’ul-timo hai fondato quella chie-setta, quella Tenda dell’Anima che dorme tra le betulle. Quel simbolo amato da tutte le pen-ne nere d’Italia, un voto nato in momenti tragici, un ringrazia-mento realizzato poi nel 1959 ai Piani delle Betulle. Ora caro Enzo anche tu avrai inciso il tuo nome sul marmo tra i tanti eroi, ma ancor più sarà impresso nei nostri cuori, un ricordo che mai scemerà. Ciao Enzo, grande al-pino, grande uomo».

niVen

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Trimestrale della Sezione di Lecco

Luglio-Agosto-Settembre 2016

notizie alpine

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Carrarmato in azione

Il martirio di Cesare BattistiL’alpino irredentista giustiziato 100 anni fa a Trento con Fabio Filzi

Mentre la terribile battaglia di Ver-dun ferocemente si trascina con la sua spaventosa messe di vitti-me (alla fine, nel dicembre di quel 1916, i tedeschi conteranno circa 330mila tra morti feriti e dispersi, mentre per i francesi saranno circa 377mila), dal 1° luglio, il coman-dante del Corpo di spedizione bri-tannico, sir Douglas Haig, pressato dal suo omologo francese Joffre ormai alla disperazione per la si-tuazione in cui si dibatte l’esercito francese a Verdun, oltre che dagli impegni assunti con l’alleato, dà il via alla battaglia della Somme. Le perdite subite dagli opposti schieramenti hanno portato i co-mandi, oltre che ad adottare nuo-ve tattiche e strategie, a chiedere e ottenere dalle aziende produttrici di materiale bellico materiali ed attrezzature in grado, oltre che di aumentare il potenziale offensi-vo, anche di ridurre lo spaventoso numero di vittime. Sarà proprio la battaglia della Somme, stante l’accurata preparazione del siste-ma difensivo da parte tedesca, a costringere gli inglesi a fare affida-mento soprattutto sulla potenza della loro artiglieria. I britannici, in quel 1° luglio, schiereranno 1.010 cannoni da campo e obici,182 cannoni medi e pesanti, 245 obici medi e pesanti oltre a 100 canno-ni francesi pronti ad assisterli sul fianco destro. Questo elenco po-trebbe sembrare imponente, (e lo è) ma porta ad una densità di un cannone da campo ogni 20 metri di fronte e a un pezzo di artiglie-

all’Austria-Ungheria. Purtroppo appare presto chiaro come le ar-mate romene non siano in grado di opporre una valida e prolun-gata resistenza alla per altro rac-cogliticcia Armata del Danubio, creata prelevando elementi di-sparati da unità tedesche, au-striache, turche e bulgare tanto che, già il 6 dicembre, le truppe al comando del Generale Macken-sen entrano in trionfo a Bucarest, costringendo la Romania alla resa e portando agli Imperi Centrali una ricca dote di campi petroli-feri, grano, animali da fattoria e legname, vera boccata d’ossigeno per le sempre più scarse riserve austro-ungariche. Sul fronte ita-liano, nel frattempo, due episodi per al-tro molto diversi tra loro, segnano que-sto periodo: il primo è finalmente una vittoria importante per il nostro esercito che l’8 agosto 1916, nel corso della Sesta battaglia dell’Ison-zo conquista Gori-zia. Questa vittoria, insieme al relativo successo nel conte-nere l’offensiva di Conrad in Trentino, rinfranca il morale italiano tanto che, finalmente, il 28 agosto, dichiariamo guerra alla Germa-nia. Purtroppo, la

ria pesante ogni 85 metri (a Neuve Chapelle c’era un cannone ogni 6 metri di trincea). È proprio la Som-me che vede il debutto del “fuoco mobile di sbarramento”, con cui la barriera di fuoco di artiglieria ini-zia dalla terra di nessuno e avanza lentamente verso le linee avver-sarie, riducendo notevolmente la capacità del nemico di sparare nel momento cruciale dell’avvici-namento alle proprie linee. Nasce qui una politica di soppressione, anziché di distruzione, come ruolo alternativo dell’artiglieria. Sempre sulla Somme, durante la battaglia di Flers-Courcelette che inizia il 15 settembre 1916, riceve il bat-tesimo del fuoco una nuova arma destinata a cambiare per sempre tattiche e strategie belliche ma che all’esordio, stante la poca affida-bilità dei mezzi e l’assenza di mo-delli operativi, non va al di là dello spargere il panico tra le truppe te-desche che per prime sono investi-te dall’urto dei nuovi carri armati inglesi, gli ormai famosi Mark I. Nel frattempo l’offensiva russa in Bucovina, scatenata per alleggerire la pressione della “Strafexpedition” austro-ungarica sul fronte italia-no, aveva visto le truppe zariste attraversare vittoriose la Galizia e le prime colline dei Carpazi, pur restando ancora ben lontane dal-le posizioni conquistate nel corso dell’avanzata del 1915. Il relativo successo dell’attacco di Brusilov convince la Romania che è giunto il momento di entrare nel conflit-to e il 27 agosto dichiara guerra

Settima, Ottava e Nona battaglia dell’Isonzo (14 settembre- 4 no-vembre 1916) dissipano ben pre-sto qualsiasi ottimismo, con pro-gressi quasi inesistenti sull’alto-piano del Carso che evidenziano come tutte le lunghe campagne dell’Isonzo non abbiano portato alcun progresso significativo in termini tattici; continuiamo in-fatti ad affidarci al coraggio e ai numeri per lo sfondamento delle linee austriache (le famose “spal-late”) con il supporto di un fuoco di sbarramento limitato e in gran parte non concentrato. Queste altre tre battaglie aggiungeranno altri 69mila nomi italiani e 75mila austriaci ai lunghi, lunghissimi elenchi di perdite.Il secondo episodio è il martirio di Cesare Battisti, figura di Alpino del-la più bell’acqua. Nato nel Trentino asburgico, nel 1911 eletto al Par-lamento di Vienna, all’entrata in guerra dell’Italia si arruola volon-tario nel Btg. Edolo poi, promosso Ufficiale, assegnato al Btg. Vicenza del 6° Alpini. Combattendo con il suo reparto sul Monte Corno di Vallarsa viene fatto prigioniero con il suo subalterno l’istriano Fabio Filzi, altro suddito dell’Impero. Formalmente “traditori della Pa-tria” i due, dopo un processo lam-po, vengono condannati alla pena di morte mediante impiccagione e quindi giustiziati nel cortile del Ca-stello del Buonconsiglio, a Trento. Come in altri casi, la morte di un uomo, segna la nascita di una leg-genda.

Appunti sullA GrAnde GuerrA a cura di Ivan Piazza

Filzi e Battisti prigionieri a Trento

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Penna Nera delle Grigne

Anno 63 - numero 3pagina 6

notizie alpine

Lo scorso giugno, dal 21 al 28, Esino Lario ha ospitato Wikima-nia 2016, l’annuale convention Mondiale dei Volontari di Wiki-pedia e dei progetti Wikimedia, giunta quest’anno alla sua 12° edizione: il paese è stato pacifi-camente invaso da un migliaio di ragazzi, provenienti dai 5 con-tinenti, ed il piccolo comune di montagna, per una settimana, si è trasformato in un vero e proprio centro congressi internazionale!

Un evento organizzato da un gruppo di volontari – il Comitato Wikimania Esino – per i Volontari Wikimedia, che ha visto il coin-volgimento diretto della Protezio-ne Civile ANA di Lecco nel coor-dinamento di tutte le operazioni logistiche, di assistenza e di pre-sidio dei luoghi di svolgimento delle attività.

Oltre 60 Volontari PC, suddivisi in gruppi e turni, hanno presta-

to la loro opera per gli 8 giorni, dalle prime ore del mattino sino al termine delle manifestazioni serali, occupandosi del presidio e della sorveglianza di tutti gli edifici pubblici, trasformatisi per l’occasione in sale conferenze, della tensostruttura, delle piazze e degli spazi ove si svolgevano le diverse attività collaterali e di in-trattenimento in programma.

La locale Squadra AIB, oltre ai suoi compiti di monitoraggio del territorio, ha integrato le Squadre PC ANA nel sorvegliare gli am-bienti ove si svolgevano le confe-renze ed i luoghi dove avvenivano le manifestazioni, ed il Gruppo Alpini di Esino Lario ha collabo-rato al monitoraggio serale della tensostruttura e di luoghi delle varie manifestazioni, ed ha gesti-to la viabilità ed i parcheggi nella giornata di domenica 26.06.

Nulla di così straordinario, si

Wikimania 2016 Esino Lario potrebbe pensare… ma è proprio vero il contrario!

Perché straordinario è stato l’e-vento… per come è stato pensato, per come stato organizzato e per come è stato capace di unire il mondo virtuale con la nostra re-altà di montagna.

Si pensi che le scorse edizio-ni erano organizzate in capitali mondiali quali Città del Messico, Londra, Hong Kong per citarne alcune, mentre quest’anno è sta-to scelto un piccolo comune di montagna, che ha battuto le can-didature di città come Atlantic City e, in finale, Manila!

Gli incontri e i convegni, ge-neralmente svolti in università o sale congressi, a Esino si svolge-vano ovunque, dalla Palestra alla Sala polifunzionale, dalla piazza al parco-giochi… ed il forte con-tatto umano tra i Wikipedians, gli organizzatori e gli abitanti di Esi-no ha fatto la differenza!!!

Anche per noi Volontari PC è

stato qualcosa in più di un sem-plice servizio prestato per un “evento a rilevante impatto loca-le”. È stato un momento di incon-tro e di scambio con il mondo, un’occasione per conoscere e per farsi conoscere: alla curiosità su-scitata dalle nostre divise ed dal cappello con la penna è subito seguito l’entusiasmo e lo scam-bio quotidiano, il conoscersi, il riconoscersi ed il comunicare, pur parlando molto spesso lingue diverse! Siamo diventati punto di riferimento, anche solo per lo scambio di una battuta, di una foto o di un sorriso…

Abbiamo raccontato chi siamo, cosa facciamo e abbiamo avuto modo di ascoltare le esperienze e la vita nel mondo…

Sono stati giorni intensi ed emozionanti, un po’ fuori dagli schemi, senz’altro diversi da ciò che come Volontari di PC siamo abituati ad affrontare, ma che hanno lasciato il segno in chiun-que vi ha partecipato!

Jimmy Wales (fondatore di Wi-kimedia), nel discorso conclusivo ha definito Wikimania 2016 Esino con una parola: GIOIA! La stessa gioia che ognuno di noi ha porta-to a casa da questa esperienza e che riaffiora con un sorriso ogni volta che si ripensa a questa in-credibile settimana… quando il mondo si è riunito alle pendici della Grigna!

Pietro dell’eraEsino Lario - Il popolo di Wikipedia (© Niccolò Caranti) Esino Lario - Alpini con Jimmy Wales (© Niccolò Caranti)

alPini MotocicliSti

Chi l’ha detto che gli alpini usano solo il mulo come mezzo di lo-comozione?

È la passione per le due ruote, ma con la penna nera sopra il casco. O meglio non si può so-stituire il cappello con il casco,

ma per sicurezza in sella lo si deve fare.È nata così, nelle scorse settima-ne, la sezione Lecchese dell’Asso-ciazione alpinimotociclisti, orga-nismo già esistente in altre realtà e in seno all’Associazione Nazio-nale Alpini. A capo del neonato sodalizio sono stati eletti Pierluigi Artana,

già vice capogruppo degli alpini di Pa-sturo e Ermes Gaddi attuale capogruppo del Gruppo di Man-dello.Saranno i referenti in sede sezionale a Lecco.Ecco i nomi dei pri-mi soci fondatori: Silvano Crippa, Elio Mapelli, Giacomo Mazzoleni, Ettore Morosini, Giugliano Rusconi, Massimo

Scotti, Pierluigi Secchi, Mauro Torchio.Il gruppo Alpinimotociclisti di Lecco è stato riconosciuto a tutti gli effetti dalla sez. Alpini di Lecco e il nuovo gruppo ha fatto richie-sta al Gruppo alpini di Mandello di utilizzare la loro sede come punto di appoggio logistico.

luca ValSecchi

Già avviate alcune attività:- Giovedì 4 agosto ritrovo a Man-

dello degli Alpinimotocicli-sti dopo il successo a giugno dell’anno scorso del primo giro delle Prealpi Lecchesi.

Quest’anno si è voluto ripetere con qualcosa di nuovo, nasce il motogiro al Rifugio Tridentina al Passo Forcola di Livigno.

Dopo l’alzabandiera alla Baita Alpina di Mandello eccoci par-tire con un folto gruppo di moto in direzione Forte Venini di Oga, realizzato tra il 1908 e il 1914 a di-fesa dei principali valichi alpini, pensato e realizzato per un even-tuale conflitto con l’Austria e ad

un possibile attraversamento nemico dalla vicina Svizzera.

Durante la visita si e tenuto lo scambio dei gagliardetti tra i motociclisti della Sez. di Lecco e Valtellinese poi si e prosegui-ti fino al rifugio per il pranzo, dove con sorpresa all’interno nella bacheca esposta in sala, abbiamo trovato uno storico gagliardetto della chiesetta del Pian delle Betulle.

Rientro a Lecco dall’Engadi-na in tarda serata, dopo aver salutato gli amici provenienti da Piacenza, Bergamo, Varese, Milano, Asti e Sondrio.

- Venerdì 8 fino a domenica 11 settembre In occasione del 95° di fondazione della celebre Azienda Mandellese, la MO-TOGUZZI, gli Alpinimoticicli-sti della sez. di Lecco sono stati ancora una volta protagonisti, con una bellissima iniziati-va: “solidarietà alpina”…., ma questo è un altro capitolo che vi racconteremo la prossima volta.

Due ruote e un cappello

Alpini Motociclisti - In viaggio...

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Trimestrale della Sezione di Lecco

Luglio-Agosto-Settembre 2016 pagina 7

notizie alpine

La storia di questo intervento comincia quando Pinuccio Ca-stelnuovo, alpino e socio del Grup-po di Rancio-Laorca, di ritorno da un’escursione al monte San Mar-tino, contatta il capogruppo suo e di chi scrive queste righe, Salvatore Brusadelli, rammaricandosi per le condizioni in cui versa la chiesetta posta a fianco della Baita “Piazza” del Gruppo stesso. I (quasi) 30 anni trascorsi dalla precedente tinteg-giatura, realizzata nel 1987 al ter-mine di un importante intervento manutentivo, si fanno sentire e il colore dell’edificio sacro, dall’ini-ziale rosso vivo, si è trasformato in uno slavato rosa carnicino. Il socio,

però, non si ferma qui ma, sicura-mente favorito dall’essere titolare del colorificio “Grigna”, mette a disposizione del Gruppo il mate-riale necessario alla tinteggiatura. E che materiale! Non una qualsiasi vernice, ma un materiale speciale per esterni, studiato e realizzato appositamente per quella azienda lecchese che da sempre tinteggia di rosso i suoi opifici e le abitazio-ni per i suoi dipendenti, già usato, inoltre, per il Rifugio “Sassi-Castel-li” della Società Escursionisti Lec-chesi, ai Piani di Artavaggio. Ma la nostra chiesetta, prima di esse-re tinteggiata, necessita di essere pulita a fondo, liberata cioè dalla

San Martino, la chiesa torna a splendereAlpini e volontari l’hanno ridipinta di un bel Rosso Fiocchi

polvere, dai muschi e dalle muffe che ne infestano le pareti. Ed ecco i nostri Alpini armarsi di idropuli-trice a vapore e letteralmente “ste-rilizzare” i muri della chiesa e poi, subito dopo l’Adunata Nazionale di Asti, il via alla tinteggiatura vera e propria che, nonostante il tempo inclemente, si conclude in circa un mese. La nuova veste della chiesa viene presentata ufficialmente alla popolazione in occasione della Festa del San Martino, il 10 di lu-glio quando, dopo il tradizionale “ Chek-Up ” e la celebrazione della Messa, il Gruppo di Rancio-Laorca saluta ufficialmente il parroco don Emilio Colombo che lascia la no-

stra Comunità Pastorale per la sua nuova destinazione in quel di Bri-vio. Nell’occasione il Capogruppo, a nome del Gruppo ma anche di tutta la popolazione, ringrazia tutti coloro che, Alpini, amici degli Alpi-ni e volontari, si sono impegnati, a qualsiasi titolo, per la riuscita del-la bella iniziativa. E allora saliamo a vederla, a salutarla questa bella, antica chiesina, ad ammirare la (probabilmente) unica chiesa di-pinta di un bellissimo color “Rosso Fiocchi”.

iVan Piazza

In questi mesi l’alpestre chiesa del monte San Martino è ritor-nata a spiccare con il suo bel co-lore rosso.

La piccola chiesa è un punto di riferimento e ha una storia assai antica alle spalle. Fu menzionata in un elenco nel tardo XIII secolo. Lasciando agli storici di dirimere i dubbi circa la sua origine e fun-zione – fu forse un ospizio per i pellegrini e i viandanti -, è possi-bile trarre alcune notizie dalle re-lazioni delle visite pastorali che i vescovi di Milano compirono nel-la pieve di Lecco.San Carlo fu a Lecco nel 1569 e così gli fu descritta la chiesa che, causa maltempo il santo non vi-sitò personalmente: “San Martino del monte d’Agra precipitosissi-mo, consecrata, chiericato posse-duto dalle suddette madri, disco-sto 3 miglia da Lecco per i monti et faticosa strada”.La chiesa arroccata a precipizio

Scrigno d’arte a picco sul lagoLe prime notizie sull'edificio risalgono al Medioevo

sul lago era di proprietà delle mo-nache benedettine del monastero di santa Maria Maddalena, dap-prima eretto fuori delle mura, poi distrutto e riedificato a Castello. La Messa vi si celebrava il giorno del patrono san Martino e il pri-mo maggio. Accanto alla chiesa era la casa del prete, che però non vi risiedeva. San Carlo ordinò alle monache di restaurare l’edificio sacro, ma esse non compirono quanto richiesto.Interessante anche quanto fu ri-levato nel 1608, quando un altro Borromeo, quel cardinal Federigo di manzoniana memoria, visitò la Pieve. Come tradusse Carlo Mar-cora nel volume La Pieve di Lecco ai tempi di Federico Borromeo: “L’Oratorio è molto antico; è ri-volto a oriente, risulta di un’uni-

ca navata […]. Questo oratorio minaccia rovina. […] Manca di qualsiasi ornamento. Il pavi-mento è di terra. Le pareti sono rozze e per la vecchiezza corrose […]”.In tempi più recenti, anche il cardinal Ildefonso Schuster in-vitò a restaurare questo piccolo luogo di culto, oggi facente par-te della parrocchia di Rancio.Molti ricordano come il cardinal Carlo Maria Martini, appassio-nato di montagna, più volte sia transitato da questa chiesetta. E molti sanno quante donne ab-biano rivolto le loro preghiere a Dio, inginocchiandosi negli anni della guerra dinanzi all’au-stera statua della Vergine con il Bambino custodita sopra l’alta-re.La chiesa di San Martino è un prezioso gioiello incastonato nelle rocce della montagna che perciò va curato e rispettato.

BarBara garaVaglia

San Martino - L'interno della chiesetta

San Martino - La chiesetta prima e dopo l'intervento degli alpini

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Penna Nera delle Grigne

Anno 63 - numero 3

notizie alpine

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Mentre la terra trema in Centro Italia e un’altra volta ancora ci ha messo di fronte a distruzione e tri-buti di sangue che non vorremmo mai subire, ma che nel contempo fanno riscoprire la grande forza della solidarietà e del volontaria-to nel nostro Paese, il Penna Nera ricorda i quarant’anni trascorsi da un’altra partecipazione, quel-la seguita al terremoto in Friuli, che ha visto la nostra presenza in

Su tutti i campanili rimasti in pie-di -pochi è disastrati- leggi la stes-sa ora: nove e un minuto, l’ora di quella terribile sera del sei maggio scorso. Quella sera e le sere prima di quella, dicono i contadini friula-ni, la terra era fredda, molto fred-da; le sementi non germogliavano e gli arbusti nati ingiallivano. Un fatto strano; un presagio di sven-tura? Poi la catastrofe: il terremo-to! Oltre mille i morti, centinaia di dispersi, centocinquantamila sen-zatetto. Danni per oltre duemila miliardi (di lire). Poi: il freddo, gli allagamenti, la grandine ed ora la siccità.Alla distanza di due mesi la vita, che anche se in parte stroncata non si è mai fermata, ha ripreso con vigore. Nell’intimo di loro stes-si i friulani hanno pianto i loro cari scomparsi e le loro case distrutte poi, immediatamente, hanno in-trapreso l’opera di ricostruzione aiutati da un mondo di amici fra i quali vanno distinguendosi gli al-pini in congedo.

prima linea nei soccorsi. Allora come semplici alpini e amici; oggi inquadrati nella Protezione Civile ed in preallerta, almeno sino alla chiusura del giornale, con uomini e mezzi pronti a partire. Subito dopo il terremoto del 6 maggio 1976 anche la sezione alpini lecchese aveva chiamato a raccolta uomini e aiuti ottenen-do immediatamente una risposta importante dalla città a dal ter-

Sono qui da un mese e suddivido-no la loro opera di ricostruzione delle case in dieci diversi campi di lavoro. Quelli della sezione di Lecco operano qui a Maiano da dove questo scritto proviene. Dal giugno scorso i lecchesi qui giunti sono una settantina, fra i quali i più numerosi sono quelli di Mandello che hanno anche donato una ba-racca prefabbricata ad un alpino friulano mutilato agli arti inferio-ri. È pur vero che quel che conta è la qualità ma, poiché il lavoro da fare è immane, qui a Maiano conta molto anche il numero dei lavo-ranti. Arriveranno molto nume-rosi anche i componenti del Coro Grigna dell’A.N.A. sezionale. Sono presenti sul campo anche alpini dei gruppi di Lecco S. Giovanni, Castello, Belledo, Paderno, Mera-te ed altre località del circondario. Gli uomini sono stati preceduti da tre autotreni di materiale vario per la maggior parte donato da ditte e privati di Lecco. In sezione sono stati raccolti una quindicina

Friuli, 40 anni fa il terremoto:per non dimenticare!

Impressioni dal campo di MaianoIl contributo degli alpini lecchesi

ritorio. Poi, con un numero spe-ciale di Penna Nera delle Grigne, aveva tra l’altro comunicato che avrebbe operato con i suoi alpini nel cantiere n. 6 di Maiano. Ogni cantiere, tra quelli attivati allora dall’ANA nazionale, autosufficien-te in senso totale per l’alloggio e con il vitto fornito dalla organizza-zione centrale, sarebbe stato com-posto da 104 uomini e avrebbe iniziato ad operare dal 14 giugno.Questa importante “operazione Friuli” degli alpini, in cui l’ANA venne anche scelta dal Congresso

di milioni (di lire) che sono serviti in parte per l’acquisto di materiali edili ed idraulici. «Ce ne vorreb-bero altrettanti» dice il presidente sezionale che instancabilmente segue tutta l’operazione. «Il lavoro da fare lassù è senza misura e così sono le necessità di ogni genere. Sono contento per quello che tutti assieme abbiamo fatto, ma se pen-so a quello che si dovrebbe fare è come se non avessimo fatto nulla». Poi, con il suo abituale modo di dire: «ma... andiamo avanti ... sem-brava impossibile e invece adesso va ... e, dimmi come hai trovato quelli che lavorano a Maiano?». «I mattoni, i coppi, il tavolame e il cemento vengono mangiati come fossero burro» mi dice il capo can-tiere di Maiano ripetendo una fra-se già riportata dalla stampa nazio-nale. Si lavora da sabato a sabato e da stelle a stelle, anche quattordici o quindici ore al giorno. Alle sei la sveglia, una ristretta colazione e via al cantiere; a mezzogiorno c’è chi rientra e chi no perché lontano

degli Stati Uniti d’America come referente di un programma di aiuti per il Friuli, nell’anno qua-rantesimo dall’evento merita il ricordo di tutti noi, che serva an-che di sprone per rendersi utili oggi ed in futuro, ad ogni appello di aiuto.“Per non dimenticare” ripropo-niamo un articolo apparso in quel periodo a firma CO.LUI. (il rimpianto Luigi Conato) inviato dal campo di lavoro in cui opera-va anche la sezione di Lecco degli alpini.

(Da Penna Nera delle Grigne di giugno - luglio 1976)

dal campo anche una quindici-na di chilometri. La sera, dopo il rancio, preparato sulla cucina da campo da tre alpini in armi, si esce in compagnia ed è qui che avven-gono i più che mai cordiali incon-tri con i friulani. Meglio sarebbe dire i reincontri perché anche sui luoghi di lavoro, che sono poi le case disastrate, il rapporto umano è strettamente confidenziale.Ad una squadra dei nostri Alpini è stato regalato un vitellino da una famiglia alla quale era stato ria-dattato il tetto della casa e così, ci ha detto il capo cuoco del campo, abbiamo migliorato il rancio che per altro è sempre buono. Al cam-po di Maiano, dove le Sezioni sono dieci, l’interpretazione dei dialet-ti è più che mai varia ma l’intesa nell’operare è di assoluta ed esem-plare cooperazione. A trenta giorni dall’inizio dei lavori sono sessanta le case rimesse in sesto e fra que-ste qualcuna è stata letteralmente ricostruita. Si lavora molto, molto alacremente. Tutti ed insisto nel sottolineare tutti, prestano la loro opera con una dedizione tale che ci è parso di vedere ognuno inten-to a ricostruire la propria casa.I trenta lecchesi qui presenti men-tre scriviamo sono “dispersi” nella piana del comune di Maiano per cui non osiamo, nel rispetto dello spirito operativo che li anima, an-dare a scovarli. Li attendiamo per il rancio di mezzogiorno ma l’ora si fa tarda e pochissimi sono quelli rientrati per mangiare scaloppine al vino bianco e spaghetti. Gli altri, quasi tutti, sono rimasti nelle sedi di lavoro per non perdere tempo. Mentre percorriamo le strade della periferia in cerca di una persona, siamo fermati da un furgoncino che cortesemente ci attraversa la strada e dal quale scende un Al lavoro per ricostruire Uno scorcio del cantiere

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Trimestrale della Sezione di Lecco

Luglio-Agosto-Settembre 2016

notizie alpine

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alpino della nostra sezione: uno sposino novello che si fa incontro commosso, ci saluta abbraccian-doci, ci mostra il carico di sabbia e cemento e dice che purtroppo domenica dovrà lasciare i “fradis”, il tutto mentre riparte a tutta birra perché non ha tempo da perdere. Troviamo il parroco di Maiano, don Bepi, un grande amico degli alpini: «ciao, vieni che prendiamo la grappa», no, grazie reverendo, non ho ancora mangiato; mi dica due parole sui nostri alpini, quelli lombardi che operano qui: «noi friulani a parlare siamo imbaraz-zati, stiamo meglio con i canti. Un grazie a tutti gli alpini, in ogni nostra casa c’è un cappello alpino: quello del nonno del papà o del fratello; ora abbiamo aggiunto an-

che quello di altri alpini che sono venuti dalla Lombardia e da tutta Italia nella gioia di sentirsi tutti fra-dis. Questo è stato per noi il più bel richiamo alla vita perché la vostra venuta ci ha detto e dimostrato che potremo presto riavere le no-stre case. Grazie a tutti voi, a tutti gli alpini lombardi, a tutti gli alpini d’Italia, vorrei dire a tutti gli alpini del mondo».

co.lui. Nella relazione dell’allora nostro presidente Raffaele Ripamonti, dopo la chiusura dei campi di la-voro, si lesse che «la nostra sezione aveva fornito al cantiere di Maiano materiale, attrezzature e denaro per circa 30 milioni (di lire); 14.600 ore lavorative; 19mila km. percor-

si dai nostri automezzi per lavoro. Tradotto in opere il cantiere aveva riattato, e in qualche caso rico-struito, 354 abitazioni. La sezione inoltre aveva donato a Forgaria e Maiano 6 baracche in metallo, con coibentazione per caldo e freddo, da sostituire alle tende». L’autore continuava l’esposizione comu-nicando che era anche in corso di ultimazione una costruzione anti-sismica per forno da pane (8 qli. al giorno) cui la sezione partecipava con materiale e denaro. «Sempre per dovere di cronaca devo dire -aggiungeva- che, dopo il secondo terremoto (la fortissima scossa del 15 settembre), quasi l’80 per cento delle case da noi riattate aveva re-sistito al sisma senza subire nuove lesioni».

Come allora scrisse Raffaele Ri-pamonti, riesce ancora difficile «per quel doveroso riserbo che è in noi» enumerare quanto, nell’occasione, è stato fatto dal-la nostra sezione, ma oggi siamo anche convinti, come ripete il presidente nazionale Sebastiano Favero nel presentare quel «reso-conto incredibile» che è il Libro Verde della Solidarietà, di dover far conoscere «un mondo silen-zioso che guarda agli altri prima che a se stesso» nascosto dietro le ore di lavoro e le somme di de-naro raccolte. Se non altro con l’intenzione di promuovere uno spirito di emulazione per affron-tare tutti insieme le nuove difficili prove che la vita riserba.

luigi BoSSi

Nell’ambito del “Centenario del-la Grande Guerra” e nella ricor-renza del 100° anniversario della morte del S.Ten. Fortunato Butti, coraggioso Ufficiale del 5° Alpini, Battaglione Tirano, Caduto per la Patria all’età di 19 anni, la Fede-razione di Lecco dell’Istituto del Nastro Azzurro fra Combattenti Decorati al Valor Militare, unita-mente ad UNUCI ed Assoarma Lecco, ha desiderato ricordare ed onorare questo giovane Alpino, le cui spoglie mortali riposano nella Cappella della Famiglia Butti nel Cimitero di Valmadrera. Un po’ di storia del combattente : Fortunato Butti nacque a Parè di Valmadrera il 28 dicembre 1896, da un’agiata famiglia d’industriali lecchese. Dopo diploma di ra-gioniere Fortunato, per l’entrata in guerra dell’Italia, ricevette la chiamata alle armi il 19 settembre 1915 ed inviato alla “Scuola Mili-

tare di Modena” per frequentare il Corso di Ufficiale di Complemen-to e assegnato al 5° Reggimento Alpini, Battaglione “Tirano”, uf-ficiale di una Sezione mitraglia-trici e poi promosso al grado di Sottotenente. Butti, come tanti, inizia a respirare l’agro odore dei fumi della battaglia. La sua «odis-sea» bellica ha inizio nella zona di Caporetto, sotto il massiccio del Monte Nero, ivi estenuante atte-sa per alcuni mesi nelle trincee del Cocuzzolo e del Costone del Vrsic, Il massiccio del Knr (Monte Nero), sempre nella zona di Ca-poretto, ricordiamo che fu teatro di cruenti scontri con gravissime perdite, in vite umane, di ambo le parti belligeranti. Il combatti-mento sostenuto inizialmente dal Battaglione Stelvio e poi dal Tira-no, durò fino al mattino successi-vo fino alla riconquista delle posi-zioni perdute. Il 15 agosto, venne

Commemorazione del Sottotenente degli alpini, Fortunato Butti(Valmadrera 28 dicembre 1896 - Za Kraju 6 settembre 1916)

ordinata un’azione contro le po-sizioni nemiche guidata da Butti che si segnalò per ardimento, me-ritando un encomio solenne. Ma purtroppo l’angelo con la falce, il 5 settembre, presso la Planina Za Kraju, durante un’ennesima azio-ne concluse la sua opera: Fortu-nato colpito in fronte da schegge di bomba a mano, cessava di vi-vere, dopo atroci sofferenze, nella sera del 6 settembre 1916. «I suoi alpini lo vollero seppellito vicino alle loro tende ma poi, in seguito all’intervento fraterno, venne esumato, composto in una bara e trasportato al cimitero di Rusa , poi nuovamente esumato per decreto speciale e trasportato nel Cimitero di Caporetto, per es-sere poi successivamente traspor-tato al paese nativo nella riunio-ne dei suoi cari». Il Presidente Mario Nasatti della Federazione Lecco dell’Istituto

del Nastro Azzurro fra Combat-tenti Decorati al Valor Militare, informa che la Cerimonia Com-memorativa si è svolta a Valma-drera il 6 settembre scorso. Ricordare i nostri Caduti non è solo un dovere, ma anche un atto d’amore verso coloro, sia per do-vere sia per volontà, hanno dona-to la vita affinché la nostra Patria, malgrado alcune pecche che co-nosciamo, sia esempio di libertà al mondo intero.

(n.V.)

Si sono ritrovati ancora, ognuno con qualche ruga in più, qualche capello in meno o più grigio, ma sempre con quella gioia di nostalgici ventenni. Una bella rimpa-triata è stata quella di Paularo, una perla collocata al centro della Val d'Incarojo e circondata da splendidi boschi, nota soprattutto per gli aspetti naturalistici e alpi-nistici. La foto che ritrae i commilitoni in posa, immortala sentimenti, ricordi, ma soprattutto sorrisi e gioia. Questo scatto dimostra, più di qualsiasi parola di come la Famiglia Alpina sia una famiglia unita, che non dimentica mai nessuno, ed è sempre vicina, soprattutto ricorda nel rammentare il passato, coloro che sono, come noi usiamo dire, «andati avanti». La foto scattata a luglio 2016 in occasione dei 50 anni di naia a Paularo (Udine).Erano a Ugovizza (Tana dei Lupi) - Udine nel 1966 - Batt. Valfella 269° Compagnia.Da Sinistra: Galli di Lecco, Tuan di Trivignano (Ud), Di Gallo di Dierico (Ud), Fai-dutti di Mortegliano (Ud) e Felice di Tricesimo (Ud).

Quel ritrovarsi mezzo secolo dopo...

Paularo - Mezzo secolo di fratellanza alpina

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Penna Nera delle Grigne

Anno 63 - numero 3pagina 10

protezione civile

Nei giorni 17 – 18 – 19 giugno 2016 si è svolta nel territorio lungo il cor-so degli affluenti del fiume Oglio in Valle Camonica, una esercitazione di Protezione Civile, il cui inter-vento è stato finalizzato a lavori di manutenzione e ripristino am-bientale onde prevenire il rischio idreogeologico sul territorio.Scopo dell'esercitazione è sta-to quello di testare l'efficienza dell'apparato operativo dell'or-

ganizzazione, adottando proce-dure operative e coerenti con le normative in materia di sicurezza, nonché testare la capacità dei Vo-lontari. Chiamarla esercitazione è comunque riduttivo nei confronti dei Volontari che hanno operato, con fatica e sacrificio, sui territori definiti.Alla Sezione A.N.A. di Lecco sono stati assegnati due dei 26 cantieri, dislocati a Edolo: Torrente Valle

Moia – Cantiere n. 10 e a Sonico: Torrente Remulo - Cantiere n. 23 -La nostra squa-dra tecnica ha effettuato un sopralluogo nel mese di marzo per definire tutte le modalità ese-cutive degli in-terventi nei due cantiere.Principalmente

Esercitazione della Protezione Civile del 2° raggruppamentoFiumi sicuri Vallecamonica 2016 le operazioni eseguite sono con-

sistite nella pulizia e rimozione di piante, arbusti, e vegetazione eccedente, situate in prossimità e all'interno dell'alveo.Venerdì 17 giugno una squadra del Logistico ha raggiunto il campo base di Edolo per programmare il trasporto dei Volontari e delle at-trezzature nei due cantieri.Sabato 18 giugno si sono svolte le vere e proprie operazioni nei due cantieri.A Edolo i nostri 20 Volontari ope-rativi più una squadra del Gruppo Comunale di P.C., suddivisi in 5 squadre, hanno effettuato la bo-nifica ambientale del torrente per un tratto di lunghezza di circa 700 metri. Causa la notevole quantità di acqua nel torrente, è stato ne-cessario, in alcuni tratti, mettere in sicurezza i Volontari con corde di calata e imbragature.A Sonico i nostri 59 Volontari ope-rativi più una squadra del Gruppo P.C. di Sonico, suddivisi in 9 squa-dre, hanno effettuato la bonifica ambientale del torrente per un

tratto di lunghezza di circa 1.100 metri.Inoltre 2 Volontari hanno operato presso la Segreteria generale nel campo base di Edolo; 2 Volontari medici hanno operato a Darfo/Boario e 2 Volontari TLC hanno operato a Darfo/Boario.La maggior parte dei Volontari è ri-entrata sabato, mentre domenica 19 giugno un gruppo del Logisti-co ha partecipato alle altre attività programmate.In conclusione le operazioni si sono svolte con ordine e profes-sionalità. Nonostante la presenza di una notevole quantità d'acqua nei torrenti, che ha reso parecchio difficoltoso le operazioni di boni-fica, le squadre hanno operato in condizioni di sicurezza e hanno si-curamente ottemperato ai compiti a loro assegnati. Ottima coesione tra le squadre. Nessun infortunio. Utilissimo e comodo il Pullman messo a disposizione dalla Sezio-ne per i Volontari di sabato. Nota di merito a tutti i Volontari presenti.

alBerto gaVazzi

Bellano

La squadra di PC ANA di Bel-lano in collaborazione con l’i-stituto scolastico Comprensivo di Bellano ha organizzato un campo scuola a Nervesa della Battaglia, uno dei luoghi sim-bolo del riscatto italiano dopo la tragica ritirata di Caporetto nella Prima Guerra Mondiale. 25 ragazzi, due insegnanti, una ex bidella e 8 nostri volontari di P.C., supportati splendidamente dal locale Gruppo Alpini, hanno vissuto 4 giorni molto intensi, immersi nelle vicende storiche della Grande Guerra.

L’arrivo a Nervesa è stato prece-duto da una visita al Sacrario po-sto sulla cima del Monte Grappa, luogo simbolo della strenue resi-stenza dei nostri fanti e dei alpini contro l’avanzata austro-ungarica.Ospitati in locali della parrocchia e logisticamente supportati nella magnifica sede del Gruppo alpini di Nervesa, nei 2 giorni seguenti i ragazzi hanno visitato i luoghi del-la Battaglia del Solstizio, l’ultima grande offensiva nemica dopo lo sfondamento di Caporetto e l’arre-sto avvenuto sul Piave, combattu-ta tra il 15 ed il 24 giugno del 1918.

Venerdì 27 mag-gio visita del Sa-crario del Mon-tello. Il Montello è l’altura che do-mina il Piave su cui si è concen-trata la difesa italiana. Racco-glie le spoglie di 9.235 caduti e la celebre croce ci-tata nel canto “La tradotta”. Abbia-mo poi visitato il

monumento eretto laddove Fran-cesco Baracca, asso dell’aviazione italiana, fu abbattuto nei giorni della battaglia. Nel pomeriggio la spettacolare visita ad un campo di aviazione privato che sorge nelle vicinanze. Il proprietario si diletta a ricostruire fedelmente gli aerei dell’epoca in grado di volare! Ed ecco materializzarsi davanti ai no-stri occhi l’aereo di Baracca col ce-lebre cavallino rampante, accanto a molti altri aerei come il bombar-diere Caproni CA3 e il Fokker Dr.I del Barone Rosso.Il giorno dopo visita della cittadina di Nervesa che vanta un piccolo museo ricco di cimeli raccolti sui luoghi della battaglia. E poi anco-ra il celebre monumento agli ar-tiglieri. Nel pomeriggio, dopo un momento di svago in un attrezza-to parco divertimenti, passeggiata nelle postazioni ed i trinceramenti lungo il Piave.Nella serata il momento forse più toccante nel vicino comune di Croce del Montello in ricordo dei ragazzi del ’99, i diciassettenni e diciottenni chiamati in fretta e furia alle armi per arginare i vuoti

creati dalle nostre perdite. Pro-prio sul Montello questi ragazzi si coprirono di gloria compien-do innumerevoli sacrifici per ar-restare l’attacco nemico. Dopo le toccanti note della canzone del Piave scandite dalle campa-ne, un lungo corteo a cui abbia-mo partecipato ha percorso una sorta di Via Crucis nel ricordo di questi ragazzi, in cui in ogni sta-zione un coro abbigliato con di-vise d’epoca, intonava un canto. Calata la sera il suggestivo cor-teo si è inoltrato nel bosco alla luce delle fiaccole, sempre can-tando, per portare una corona e rendere gli onori ad un monu-mento dedicato a questi ragazzi.Il giorno successivo, salutati gli alpini di Nervesa che sono sta-ti straordinari, siamo andati a Bassano per visitare il celebre ponte degli alpini, che è stato sorvolato proprio dagli aerei vi-sti nel campo di volo. I ragazzi sono stati entusiasti dell’inizia-tiva e la dimostrazione si è avu-ta quando abbiamo saputo che una delle partecipanti al suo ri-torno a casa ha chiesto più volte al nonno di cantare le canzoni degli alpini.

Campo scuola a Nervesa della Battaglia

Alpini e studenti sul Monte Grappa

Edolo - Valle Moia

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Luglio-Agosto-Settembre 2016 pagina 11

Trimestrale della Sezione di Lecco 89ª Adunata Nazionale

e Amici degli Alpini, il nostro Penna Nera delle Grigne dedica l'inserto di questo numero, terzo dell'anno, all'incontro seziona-le della prima domenica di settembre che abbiamo celebrato il 3 e 4 al Pian delle Betulle.

Per l’occasione non poteva mancare un mio GRAZIE ricono-scente a ciascuno di voi ed a tutti coloro che ho ritrovato lassù presso quella "tenda" e quel "campanile tronco", che hanno si-gnificato lo scioglimento del voto dei nostri Reduci morbegnini.

"Da lì, su quella costa tediosa di un paesaggio albanese partì il Voto dei superstiti: erano i primi giorni di gennaio del '41...Mio Dio, quanti mancarono dopo! E pensavamo di incidere i nomi di tutti..."

Nell'estate 1957 l'arcivescovo di Milano, cardinale Montini, poi Papa Paolo VI, in visita alla costruenda stazione turistica che ha bisogno di una chiesetta, getta tra l'erba una medaglietta au-gurando che sia il seme della nuova costruzione.

Viene tirato fuori il progetto, che il morbegnino architetto Ce-reghini già aveva abbozzato, e nel 1959, tra luglio e settembre, av-vengono la consacrazione dell'altare e l'inaugurazione ufficiale.

Il dopo è "STORIA" quasi quotidiana per la nostra Sezione e racconto di iniziative, quali la formazione della "casa della memoria" sottostante, e di presenze significative: Reduci, nostri Presidenti Nazionali, Arcivescovi di Milano, Comandanti militari in armi e in congedo, Autorità civili, politiche e religiose, Sezioni e Gruppi alpini, Associazioni, Gente comune.

Ed oggi ciascun nostro Gruppo conserva appesa religiosa-mente una vecchia "pioda" del tetto, rinnovato nel 2015.

Mentre scrivo la mente è lassù, dove ancora una volta ci siamo incontrati: alpini, autorità, amici, per un omaggio doveroso a tan-ti uomini i volti di alcuni dei quali la memoria ricostruisce al soc-chiudere degli occhi e ci sorridono perché non sono dimenticati.

Ma concedetemi un ultimo pensiero alla famiglia di una per-sona che ci ha recentemente lasciato in maniera inattesa. Non era alpino, ma dall'alto dei lavori ha potuto "abbracciare" più volte, con lo sguardo e con il cuore questo nostro monumento ex voto.

il VoStro PreSidente

Marco Magni

Carissimi Alpini,

Pian delle Betulle2016

"L'incontro sezionale della prima domenica di settembre"

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Penna Nera delle Grigne

Anno 63 - numero 3pagina 12

Pian delle Betulle 2016

La «Tenda dell’anima» ha onorato per il 57° anno consecutivo i suoi Caduti e i suoi reduci del Battaglio-ne Morbegno. Anche quest’anno il voto, fatto durante la campagna sul fronte greco – albanese, è stato sciolto al Pian delle Betulle.Grande successo per il concerto tenuto sabato sera ed eseguito dal quartetto del Conservatorio di Mi-lano: i quattro giovani ragazzi sono stati bravissimi nell’esprimere in musica i sentimenti che gli Alpini conoscono attraverso il canto. Nel museo sotto la nostra chie-setta ex voto, sono stati presentati per la prima volta alcuni cimeli estremamente preziosi e apparte-nuti al nostro grande e indimen-ticato presidente Ugo Merlini. Inoltre, quest’anno ricorrevano i 50 anni dalla scomparsa dolo-rosa e prematura (a soli 63 anni) del “papà” della chiesetta ex voto, l’architetto Mario Cereghini, che, una volta tornato dal fronte greco – albanese e dalla campagna di Russia, disegnò il progetto. La sezione ANA di Lecco ha accol-to domenica 4 settembre cinque sezioni (Como – accompagnati

dei nostri Caduti, che fa strada ad un monito: «Quei “ragazzi” sono presenza viva e insegnamen-to vivo. Dobbiamo recuperare il senso di semplicità e di umiltà che apparteneva a loro». Un pen-siero va anche ai terremotati: «Gli Alpini lecchesi sono e saranno in campo. Come avrebbe detto don Gnocchi, a loro dico: “Noi ce la faremo”, loro ce la faranno». E ne siamo certi. Per la prima volta da consigliere nazionale, parla il sergente Mario Rumo (già presi-dente della sezione di Tirano): «Ci sono sempre molti impegni per noi Alpini, ma venire qui è sem-pre molto bello, così come bel-lissima è questa chiesa costruita come ex voto e, quindi, per noi è qualcosa di sacro». «Ricordiamo gli uomini del “Morbegno”, alcuni dei quali non hanno avuto la for-tuna di tornare a casa». Un cenno anche al terremoto: «Da oltre 100 anni lo spirito degli Alpini è quel-lo, non cambia. Siamo chiamati a intervenire quando le calamità naturali ci chiamano». E, citan-do la sua esperienza lavorativa in Emilia (reduce dal sisma del mag-

dal generale Cesare Di Dato, già direttore de L’Alpino –, Colico – Alto Lario, Valtellinese – per la pri-ma volta con la dicitura –, Milano e Varese) e quasi 85 gagliardetti. Notevole la presenza di un alto – in tutti i sensi – ufficiale del Bat-taglione Morbegno (addetto alle Operazioni), il capitano Massimo Schiozzi, di origini friulane. Pre-senti il presidente della Provincia Flavio Polano, il sindaco di Lecco Virginio Brivio, altri quattro sin-daci e rappresentanti delle Forze dell’ordine. Domenica mattina, la sfilata e l’alzabandiera sotto un’ala di tre o forse quattromila persone.Il presidente sezionale Marco Magni ha ricordato l’inaugura-zione del tetto della chiesetta av-venuta l’anno scorso: «Dopo un anno, il nostro amico Emanuele Carsana non è più con noi». Un momento di commozione nel ricordo del tenente colonnello Enzo Curti, «che ha raggiunto il Paradiso di Cantore». Il presiden-te non perde l’occasione per cita-re il beato don Carlo Gnocchi. C’è spazio ovviamente per il ricordo

gio 2012), ha ricordato quanto gli dissero alcuni conoscenti emi-liani: «Per fortuna che ci sono gli Alpini».Durante la Messa, il Vicario epi-scopale della Zona pastorale III (Lecco), monsignor Maurizio Rolla, ha ribadito il suo spirito alpino: «Oggi è faticoso trovare qualcosa da fare per cui valga la pena, come l’educazione dei figli. Gli Alpini sono persone che tra-smettono la vita, che sanno legge-re la vita». «Siamo in una società dove non si può scommettere su niente. Si fa fatica ad avere spe-ranza. Impariamo dagli Alpini: poche chiacchiere, pochi bla bla bla, molti fatti».Al termine della liturgia, la com-muovente benedizione delle cin-que marmette sulle note del coro «Grigna»: serg. Bortolo Scandella (Barzio; 1913-1976) e alp. Antonio Invernizzi (Pasturo; 1919-1943); alp. Angelo Molinari (1922-1943; disperso in Russia), c.le magg. Aldo Molinari (1917-1994) e alp. Pietro Grignola (1921-2002), tutti del gruppo di Nesso (sezione di Como). Uno del fronte greco-albanese, quattro di quello russo. E con questa “manita”, il numero delle marmette si avvicina sempre di più a quota 500.

gioVanni zucchi

IL VICARIO MONSIGNOR ROLLA:“Gli Alpini? Poche chiacchiere, molti fatti”

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Pian delle Betulle 2016

Qualcosa di diverso, e così è stato! Se aggiungi che all'arrivo sul piaz-zale della chiesetta la fiaccolata che aveva organizzato il gruppo di Margno-Crandola si è posta a semicerchio e loro, i giovani del quartetto di strumenti del Conser-vatorio di Milano, hanno eseguito dal sagrato, con tutti sull'attenti, "Bandiera nera", è stato un mo-mento da "pelle d'oca". Poi, all'in-terno della chiesetta, il concerto vero e proprio ha condotto per mano i presenti, numerosi e atten-ti, tra canti storici degli alpini, ese-guiti aderendo il più possibile alla loro versione originale per coro maschile, e repertorio di musica classica. Intercalato dalla lettura di brani su vicende legate alla guerra ed agli alpini che Roberta e Fran-co hanno saputo ben interpretare. Oso azzardare che i nostri "mor-begnini" ricordati sulle marmette, che più d'una volta ho visto sfiora-re con commozione da chi era se-duto accanto, avranno sorriso con noi nel profondo del cuore. Sarebbe il dono più bello!Non possiamo dunque alla fine esimerci da un applauso convin-to a questi studenti del Conserva-torio Giuseppe Verdi di Milano: a Lei Hao (cinese ventinovenne), a Matilde Simionato (milanese di-ciannovenne), a Martino Simio-nato (milanese ventunenne) e a Valeria Vertemati (diciannovenne nata in provincia di Lecco, e per noi tramite del complesso) per-

ché lo meritano, oltretutto aven-do poi dimostrato, posati stru-menti e mutato abito, di saper entrare in sintonia con gli alpini e condividere momenti di amicizia nel tendone della nostra Prote-zione Civile. Un augurio sincero per le loro esperienze future.

luigi BoSSi

UNA SERATA COMMOVENTE

Luglio-Agosto-Settembre 2016

Con gli alpini dopo il concerto

La fiaccolata sul prato davanti la chiesettaValeria, Matilde e Martino

Il quartetto esegue Bandiera nera sul sagrato

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Anno 63 - numero 3pagina 14

Pian delle Betulle 2016

Qando ci sono raduni di massa degli alpini, è facile che qualche commilitone si incontri dopo molti anni. Quest'anno, al Pian delle Betulle, in occasione della festa del ricordo dei Morbegni-ni andati avanti, due “nonni” si sono rivisti dopo aver fatto il ser-vizio militare nel lontano 1959. Sergio Copes, responsabile del gruppo logistico dell’Unità di Protezione Civile Ana Lecco, ha incontrato il cavalier Carlo Pan-zeri di Dolzago. Per entrambi l’annuale appuntamento alle Be-

Si sono ritrovati dopo 44 anni Flavio Spazzadeschi e Nevio Ba-rini di Piantedo. «Eravamo negli Alpini nel 1972, gruppo Esplo-ratori, alla caserma Rossi di Merano, e da allora è nata una bel-la amicizia fra di noi» spiega Flavio, grande amante delle sfide sulle montagne più alte del mondo. «Io ero il suo bisnonno, come si dice nel gergo alpino, quando è arri-vato lo Spazzadeschi, ma questo non ci ha impedito di strin-gere legami forti di amicizia» commen-ta Nevio. Da allora è passato quasi mezzo secolo, ma finalmen-te, i due si sono potuti riabbracciare all’alpe

tulle «è molto significativo per-ché ci stimola a ricordare quei giovani che hanno combattuto sui fronti greco-albanese e russo e hanno dato la vita per la Pa-tria». Quindi ricordano i bei tem-pi quando «siamo stati chiamati a prestare il servizio militare». Erano giovani, con tanta voglia di divertirsi, e, prima di entrare in caserma decisero di cenare «in modo decente per l’ultima volta. Dovevamo presentarci entro le 24, ma le ore scorrevano veloci e abbiamo varcato il cancello

all’una di notte. Que-sto ci costò il Bristol, che in gergo signi-fica carcere». Tutto sommato i due se la passarono alla bell’e meglio e al mattino alle 6 vennero libera-ti. «Partimmo alle 13 per Bolzano, dove ci sistemarono alla ca-serma Ottone Huber, da qui il 9 settembre ci trasferirono a Vipi-teno». Per questi due “veci” lo spirito di corpo è rimasto forte da allora e sentono vivissimo il dovere di ricordare coloro che sono andati avanti.

ornella gnecchi

Giumello, dove Barini ha rag-giunto il gestore dello Shambalà e della sua famiglia.

ornella gnecchi

INCONTRI E RICORDI

RITROVARSI A GIUMELLO

Spazzadeschi e Barini dopo 44 anni

Sergio Copes e Carlo Panzeri

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Trimestrale della Sezione di Lecco

Luglio-Agosto-Settembre 2016 pagina 15

vita dei gruppi

VitA dei Gruppi a cura dei gruppi della sezione di Lecco

AirunoBimbi e alpini uniti nella naturaSi sa, le penne nere airunesi non conoscono tregua. Con qualsiasi tempo, sia dominato da Giove Plu-vio, dal ventoso Eolo o dal figlio del sole Elio, sono sempre in attività, presenti costantemente sul «pez-zo». Così è avvenuto quest’anno al termine dell’anno scolastico. Sette classi di alunni della Scuola Pri-maria di Airuno, i loro insegnanti, hanno trascorso una bella giorna-ta, un po’ ventosa ma senza nubi, dedicata alla bellezza dei borghi e delle colline del territorio con un bel gruppo di alpini guidato dallo storico ex capogruppo, l’inossi-dabile Eugenio Manzocchi, natu-ralmente il tutto condito dalla più bella amicizia alpina. D’altronde è nostro compito aprire la giovane mente dei bimbi ed insegnar loro

come amare la natura, gli antichi insediamenti, la storia secolare di chi ci ha preceduto nei secoli pas-sati. Campiano, Veglio, Rapello è stato visitato dai più piccoli. Ai più grandi il sopralluogo all’antichissi-mo lavatoio di Aizzurro, il borgo da cui lo sguardo spazia in un panora-ma alpino mozzafiato. Luoghi che

mai dovranno essere abbandonati, testimonianze storiche e cultura-li di notevole pregio da difendere dall’urbanizzazione selvaggia.Si è pensato, con successo, an-che di allietare alcune ore con un gustoso e goloso pic nic, giochi a iosa per poi discendere con l’a-iuto prezioso dei volontari della

Protezione Civile. Ma non è tut-to. Le interessanti spiegazioni del professore Carlo Gilardi sulle tra-dizioni brianzole e della stessa Ai-runo, fiabe reali di un tempo lon-tano, hanno reso più avvincente la giornata e la fine di un proficuo anno scolastico.

(n.)

Airuno - Il bellissimo connubio tra bimbi e alpini

Barzio

I festeggiamenti per il 90° del nostro gruppo si sono svolti a Barzio nei giorni 29-30-31 luglio di quest’anno. Nella serata di ve-nerdì si e’ svolta una serata dan-zante, con musica dal vivo, pres-so la tensostruttura del paese.

Il tutto accompagnato da buon vino e rancio alpino.Sabato, nel pomeriggio, abbia-mo sfilato per le vie del paese accompagnati dalla fanfara dei bersaglieri “G. Colombo” di Lec-co, moltissimi gli alpini e non,

accorsi in paese per la sfilata. La sera, presso la tensostruttura, la fanfara ha tenuto uno splendido concerto che ha entusiasmato le centinaia di persone presenti, il tutto accompagnato da polenta, salsicce e numerose altre preliba-tezze.Domenica il clou. Nonostante il maltempo, è stato il momento

principale della tre giorni. Nu-merosi i gagliardetti presenti che, accompagnati dal vessillo sezionale, dal presidente Mar-co Magni ed alcuni consiglieri sezionali hanno sfilato per le vie del paese con arrivo al monu-mento ai caduti posto in Piazza Garibaldi a Barzio dove è stata deposta una corona in onore di tutti i caduti delle guerre. A se-guire sono stati tenuti i discorsi delle varie autorità presenti. Tra gli intervenuti il past president nazionale Beppe Parazzini. Ci siamo poi recati in chiesa per la Messa al termine della quale siamo scesi in oratorio per un piccolo rinfresco. La giornata è continuata poi presso la tenso-struttura dove, grazie ai nostri bravissimi chef, abbiamo tra-scorso l’intero pomeriggio fra canti e balli gustando un golo-so menù. Cogliamo l’occasione per ringraziare coloro che anche nell’ombra, hanno collaborato affinché andasse tutto per il me-glio, come è accaduto.

Inoltre ecco, in occasione del 50° del Cristo degli Alpini alcu-ne immagini di ieri ed di oggi del 24 luglio 2016 in comparazione di quelle fatte nel 1966, il giorno della posa, con Mario Scandel-la, la moglie Maria Combi e Gio-vanni Devizzi.

Festeggiato il 90° del gruppo

Barzio - Alzabandiera col presidente Magni e Scandella

50° del Cristo degli alpini. Foto ricordo di quel tempo 1966 ed oggi 2016

Barzio - I gagliardetti in sfilata...

L’uscita dalla chiesa con vessillo e presidente

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Penna Nera delle Grigne

Anno 63 - numero 3pagina 16

vita dei gruppi

CasargoAlpe Paglio. Mezzo secolo di questa lodevole ricorrenzaL’appuntamento degli alpini di Casargo all’alpe di Paglio, la se-conda domenica di agosto risale al 1966 dopo la costruzione della chiesetta voluta dall’allora capo-gruppo Mario Galluzzi e da suoi alpini in memoria di 10 caduti durante la seconda guerra mon-diale. La prima Messa fu celebrata

Chiuse a Casargo all’Alpe di Pa-glio, un percorso di quasi 7 Km e con un dislivello di circa 600 metri. All’arrivo, dopo le premia-zioni, gli alpini con una breve sfi-lata hanno raggiunto la chiesetta per l’alzabandiera e per la Messa, celebrata da Don Bruno Maggio-ni. Presenti i consiglieri sezionali Emilio Galbani, Marco Canali, il maresciallo dei carabinieri Luigi Taricco, il Presidente del Nastro

il 7 agosto 1966 da Padre Giovanni Battista Pigato, cappellano milita-re alpino della Julia in Russia. Tra le 60 marmette attuali aggiunte in questi anni in ricordo di alpini e altri militari andati avanti c’è la marmetta di Don Antonio Dell’O-ro parroco di Casargo per 33 anni. La nostra festa del 14 agosto è stata coronata dal bel tempo ed è iniziata con le gare podistica e mountain bike dal Parco delle

Azzurro alpino Mario Nasatti e 21 gagliardetti. Graditissima la pre-senza del nostro alpino Bernardo Muttoni classe 1928, che parteci-pò 50 anni fa alla prima Messa. Ringrazio di cuore i miei alpini e i giovani che hanno collaborato per mantenere le nostre tradizio-ni.

edo

Cremeno50° Anniversario del Cristodegli Alpini a Cima CampelliTra mille dubbi e incertezze do-vute alle previsioni meteo, dome-nica 24 luglio 2016 si è potuta rea-lizzare l’annuale festa del Gruppo Alpini di Cremeno con l’ascesa a Cima Campelli per raggiungere l’effigie del “Cristo degli Alpini”: struttura in ferro battuto realizza-ta 50 anni fa e trasportata a spalla dagli alpini dell’epoca, fra cui an-che l’allora presidente nazionale Ugo Merlini.

cortenoVa

Quest’anno la nostra festa di sa-bato 6 e domenica 7 agosto ha coinciso con il 90° anno di fon-dazione del gruppo. Novant’an-ni, di associazione non sono pochi. Anni di oneri e sacrifici è vero, ma anche di onori, di par-tecipazione, di grande amicizia fraterna con le associazioni lo-cali e la cittadinanza. Tutto que-sto agli alpini cortenovesi basta e avanza. Poche parole riguardo al com-mento se non per dire che tutto è andato bene, anzi benissimo. Nutrita la partecipazione dei gagliardetti al seguito della sfi-lata ritmata dalle note del corpo musicale “Bruno Colombo” di Pasturo valorizzata dalla pre-senza del nostro presidente

Marco Magni con il Vessillo Sezio-nale, la presenza del Vessillo della Sezione di Milano e il Labaro del Comune di Cortenova.Il corteo quest’anno, visto la ri-correnza storica, si è svolto lungo le vie che attraversano il paese, scortato da dei mezzi militari su cui erano seduti i nostri “veci”, e si è portato in località “Roccolina” non prima di aver reso gli onori al Monumento ai Caduti e inau-gurato il nuovo murales situato sopra la nostra sede offertoci dal Comune. Sul pianoro cerimonie di rito in-torno al «Moschettone» con inni e applauditi interventi seguiti dalla Messa al campo celebrata da don Graziano che ha anche desiderato recitare, con gagliardetti e vessilli

sull’attenti, la nostra amata “Pre-ghiera dell’Alpino” unitamente interpretata a memoria anche dal nostro «vecio» Cristofano Man-zoni, il quale è stato omaggiato dal presidente Marco Magni con un interessante volume “Malato d’Infinito”, scritto da Barbara Ga-ravaglia, giornalista lecchese, che ha ripercorso la vita e gli scritti per evidenziare le virtù del beato don Gnocchi, approfondendo gli aspetti della sua esistenza spesa interamente al servizio dei più bi-sognosi e dei più fragili.Inoltre, durante la cerimonia, abbiamo inaugurato il nuovo Ga-gliardetto del Gruppo consegna-to dal nostro presidente Marco Magni nelle mani del capogruppo Pietro Casiraghi e quindi all’alfie-re Francesco Bortolotti. Natural-mente un ringraziamento a tutti i collaboratori volontari che hanno

fatto si che tutto andasse per il meglio.Ringraziamento alla rappresen-tante del Comune Giselda Ba-rina, peccato la mancanza del nostro sindaco. Ringraziamento pure al sindaco di Parlasco Re-nato Busi, per la sua partecipa-zione.Senza dimenticare un grazie particolare ai giovani, dei quali molti neo tesserati come ag-gregati, che ci hanno dato una grossa mano pur non essendo alpini. In futuro ci sarà molto bisogno di loro, ne siamo sicuri. Arrivederci a tutti all’anno pros-simo.

dante SPandri

I primi 90 anni del gruppo

Cortenova - Don Graziano benedice il nuovo gagliardetto

Casargo - L’intervento di Balbiani con don Bruno accanto

Cortenova - Onori ai Caduti

Casargo - Gagliardetti, autorità alpine e sociali nel sole del 50°

Cortenova - Testa della sfilata

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Trimestrale della Sezione di Lecco

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vita dei gruppi

Consapevoli del luogo in cui si trova e delle difficoltà che mol-ti soci del gruppo stesso hanno nel raggiungere la meta, il consi-glio direttivo del gruppo ANA di Cremeno ha deciso di offrire per l’occasione, oltre alle agevola-zioni con funivia e mezzi 4x4 già presenti nelle edizioni preceden-ti, anche un servizio trasporto in elicottero. Con l’obiettivo di pro-muovere e far conoscere questo monumento, si è deciso di realiz-zare una bacheca con mappa dei sentieri circostanti e indicazione specifica della posizione del Cri-sto degli Alpini, che è stata fissata alla vicina baita “Bocca”; comple-tano questo progetto dei cartelli “stile alpino” indicativi del sen-tiero che dalla baita consente di raggiungere la vetta con l’effigie seguendo il percorso più agevole.Ed eccoci quindi giunti alla do-menica tanto attesa in cui, anco-ra una volta, siamo vincolati alle condizioni meteo per evitare che tutto quello preparato e orga-nizzato fino ad ora non sia stato vano.Per fortuna, verso le 8 si può ini-ziare ad essere ottimisti e dare il via all’ascesa del Campelli..…. chi parte in funivia, chi rag-giunge la cima di Artavaggio coi mezzi fuoristrada autorizzati e chi, per i più svariati motivi, deci-de di provare la “nuova via” molto più agevole: il volo in elicottero.

Non importa quale sia il percor-so scelto per arrivare; quello che conta è che dopo tanti anni, fi-nalmente il Cristo degli Alpini a Cima Campelli è circondato da più di 200 persone !!! Tutti in cima !!! Vi sono gli Alpini, i Gagliardet-ti con il Presidente della Sezione ANA di Lecco Marco Magni, le Autorità locali, rappresentanti dei Carabinieri e tante... tante altre persone di ogni età che hanno vo-luto unirsi a noi per onorare que-sto simbolo.Emozionante la Messa celebrata da don Lucio, cui va il nostro rin-graziamento per la sua costante presenza ogni anno, che ricorda il significato di unione che carat-terizzava le persone di un tempo, quando lo spirito di gruppo e la voglia di comunicare gli uni con gli altri guardandosi negli occhi era più forte della mancanza di strumenti per poterlo fare, diver-samente da quanto succede oggi. Al termine della Messa, scambio di omaggi con il Sindaco di Cre-meno, il Presidente Marco Magni e il Gruppo Alpini di Cremeno; omaggio anche per tutti i gagliar-detti presenti e un piccolo ricordo donato a tutti coloro che hanno voluto essere presenti a questo appuntamento.Si inizia quindi la discesa verso la baita “La Bocca”, dove ad at-tenderci ci sono altri alpini del gruppo di Cremeno con molti vo-

lontari che, dopo aver provveduto nei giorni precedenti al riordino e all’allestimento della baita stessa per l’occasione, hanno preparato il pranzo per tutti i presenti !!!!La giornata prosegue quindi in compagnia, con allegri brani di fisarmonica, gite turistiche in elicottero per chi vuole appro-fittare della possibilità di vede-re il panorama delle nostre valli da altre “angolazioni” e, almeno per una giornata, senza sentire il “bisogno di controllare” lo scher-mo del proprio smartphone (vi-sta anche l’assenza di segnale in quelle zone...). Doverosi quindi i ringraziamenti a tutti coloro che hanno reso possibile questa ma-nifestazione... e questa volta sono davvero tanti: Amministrazioni Comunali per la collaborazione e le autorizzazioni concesse, alpini e volontari per l’organizzazione e la preparazione di tutto quan-to necessario, sponsor e tutti coloro che han-no preso parte a questo evento per trascorrere una giornata in nostra compa-gnia!!!Grazie a tut-ti e arrivederci all’anno prossi-mo.

enzo loMBardo

ElloVisita sui luoghi storici del ricordo 1915/18Domenica 12 giugno, gli alpini del Gruppo di Ello, hanno trascorso una piacevole e significativa gior-nata in Trentino. Attraverso la vi-sita al Museo Storico Italiano della Guerra, ospitato presso il Castello di Rovereto, le penne nere hanno avuto la possibilità di ammirare materiale autentico a testimonian-za del tragico conflitto mondiale del 1915-1918. Nel pomeriggio, gli alpini ellesi sono poi saliti sul Colle di Miravalle dove è collocata Ma-ria Dolens, la campana ideata per onorare i Caduti di tutte le guerre e per invocare pace e fratellanza fra i popoli del mondo intero. Ultima tappa della giornata è stato l’omag-gio al Sacrario Militare di Castel Dante Rovereto dove riposano le salme di oltre 20mila soldati. Una domenica speciale, sulle tracce della guerra per celebrare la pace.

il caPogruPPo claudio roSa

Lierna La tradizionale bella festa con gli alpiniSi è tenuta, come ogni anno, la tradizionale kermesse “Lierna in festa con gli Alpini”, svoltasi nei giorni 29, 30 e 31 luglio presso l’ex seminario claretiano di Lierna. Il tempo è stato dalla parte degli Alpini, nonostante il breve acquaz-zone di domenica sera. Più di due-mila persone nei 3 giorni hanno potuto gustare i piatti tipici pre-parati dalle penne nere e si sono cimentati in piacevoli balli accom-pagnati dalla musica dal vivo di Francesca «Emotion Live», Luca Signorini e Roberta e Luigi band. Durante la Messa, celebrata nel tardo pomeriggio di domenica dal parroco di Lierna don Marco Ma-lugani, si sono ricordati gli Alpini del Gruppo “andati avanti”.L’alpino Paolino Pensa ha ricevuto una targa con incisa la preghiera dell’alpino come segno di ringra-ziamento, stima e gratitudine per

Cima Campelli - I gruppi amici presenti Ello - Alla Campana dei caduti Maria Dolens, Colle di Miravalle

Cima Campelli - Don Lucio con gli alpini del gruppo Ello - Al Museo Storico Italiano, Castello di Rovereto

Lierna - Un momento della bella manifestazione

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Penna Nera delle Grigne

Anno 63 - numero 3pagina 18

vita dei gruppi

tutti gli anni passati a servizio del Gruppo ANA di Lierna. Anche quest’anno sono stati molti i giovani che si sono avvicinati al gruppo e hanno lavorato instanca-bilmente contribuendo alla buona riuscita della manifestazione.Domenica 28 Agosto si è tenuta invece la festa dell’Alpe di Lierna, organizzata in collaborazione con la Pro Loco, durante la quale si è svolta la gara di corsa in monta-gna. Anche quest’anno il primo a tagliare il traguardo è stato Paolo Bonanomi, seguito da Luca La-franconi di Lierna. Oltre agli atleti, sono stati in molti a raggiungere la vetta a piedi o in elicottero. Il parroco Don Marco ha celebrato la Messa nella chiesa del Gesù Mi-

trascorsa con un cielo coperto, ma senza pioggia, permettendo alla cinquantina di partecipanti alla nostra manifestazione di salire, prima alla stele che ricorda l’amico Giannino Vassena per un omaggio floreale e una preghiera a suffra-gio, e poi di partecipare alla Messa celebrata dal parroco don Andrea che è sempre lieto di salire con le penne nere in questo luogo da dove si domina il lago, la città sot-tostante e la corona di montagne che lo circondano. Erano presenti oltre al presidente della sezione di Lecco, Marco Magni, al sindaco di Malgrate Flavio Polano, anche rappresentanze dei gruppi alpini di Valmadrera e di Viganò insieme ai gruppi locali del Pian Sciresa e

sericordioso, costruita dal Gruppo nel 2009. Durante la cerimonia è stato ricordato l’alpino Innocente Lafranconi, recentemente andato avanti. Al termine della funzione è stato possibile gustare la buonissi-ma polenta, salsiccia e spezzatino preparati dagli Alpini. Un ringra-ziamento particolare va al nuovo capogruppo Corrado Pensa che ha saputo guidare con successo le sue penne nere durante tutte le mani-festazioni.

aleSSio laFranconi

MalgrateFesta degli alpini al Cippo Domenica 12 giugno le previsioni del tempo non ci davano molte speranze e invece la mattinata è

Malgrate - Don Andrea celebra la S. Messa al Cippo Malgrate - Qualche ora in serena allegria

introBio

10 luglio 2016 - La festa ha visto la partecipazione di 40 gagliar-detti che hanno sfilato per le vie del paese e hanno raggiunto il Monumento ai Caduti sul sa-grato della Chiesa Parrocchiale di S. Antonio Abate, dove è sta-ta deposta la corona di alloro e si sono tenuti i discorsi ufficiali del presidente sezionale Marco Magni e del sindaco Adriano Airoldi. Presenti alla cerimonia i gagliardetti delle locali asso-ciazioni AVIS, CAI, Soccorso Centro Valsassina. Ospiti par-

ticolarmente graditi il Genera-le Santo Chichi e il Colonnello Medico Mario Benedetti. Subito dopo è stata celebrata laMessa dal Parroco don Marco Mauri, con la suggestiva animazione del Coro Valsassina, protagonista a fine celebrazione di un breve ma appassionante concerto. L’occa-sione è stata propizia per ricorda-re l’alpino Alessandro Colombo classe 1925 “andato avanti” pochi giorni prima e per premiare l’alpi-no più anziano del gruppo, Silvio Magni anch’esso classe 1925.

Ricordiamo che il gruppo di Introbio nasce nell’ottobre del 1921 grazie all’iniziativa dell’al-pino Renato Arrigoni Anesetti e dell’alpino prof. Fermo Magni già soci dell’A.N.A. di Milano. Dopo un periodo di parziale inattività coinciso con gli anni 60, ad inizio anni 70 grazie an-che alla possibilità di costruire una propria Baita in Val Biandi-no intitolata al capitano Piero Magni il gruppo riprende vita-lità.

riccardo Paroli

Festeggiato il 95° anniversario del gruppo

Introbio. La testa della sfilata Introbio. Onori ai nostri Caduti

dell’AVIS. Durante la Messa sono stati ricordati tutti gli alpini che sono passati nelle nostre fila in 48 anni di attività ed in particolare coloro che ci hanno lasciati dall’ul-tima volta che ci siamo trovati al Cippo per la nostra festa: in parti-colare Domenico Passuello, Gio-vanni Bono e Francesco Sesana.Al termine per tutti i presenti era stato predisposto un ristoro, un “aperitivo alpino” senza tante pre-tese, che a giudicare da come è sparito velocemente, è stato vera-mente apprezzato. Poi buona par-te degli intervenuti si sono ritrovati per il “Rancio sociale” nel tendone allestito dietro la chiesa del Gaggio e allora li abbiamo potuto incon-trare tante facce, note, ma che da un po’ di anni faticano a raggiun-gere la pineta del Barro, ma amano ritrovarsi convivialmente insieme ai loro alpini. Qui una sessantina le presenze che hanno fatto onore a quanto i cuochi si erano impegnati a preparare partendo dall’antipa-sto di salumi misti per passare poi ad un primo gustosissimo condito con salsiccia e panna e poi un piat-to di carne che a fatica si è riusciti a mangiare con contorno di pata-tine fritte e verdure di stagione. Il tutto accompagnato da un buon bicchiere di vino, bianco e rosso come si conviene, senza far man-care l’acqua per sciacquarsi la boc-ca al cambio di colore. E infine le torte, tutte caserecce, e preparate dalle signore degli alpini presenti in modo abbastanza numeroso. Apprezzatissime a tal punto che ne sono avanzate poche fette no-nostante il loro numero iniziale fosse veramente alto. Durante le pause fra una portata e l’altra è sta-ta prima completata la vendita dei biglietti della lotteria e poi si è pro-ceduto all’estrazione dei 33 premi di cui era dotata oltre ad un pre-mio finale, un cesto ricco di pro-dotti gastronomici, che abbiamo potuto distribuire quasi totalmen-te. Restano ancora pochi premi in sede che possono essere ritirati il venerdì sera quando le penne nere di Malgrate si ritrovano per orga-nizzare le loro attività che in que-sto mese soprattutto prevedono la collaborazione con l’oratorio feria-le e la continuazione della pulizia dei sentieri loro affidati dal Parco del Monte Barro e degli impegni presi con l’Amministrazione co-munale. Arrivederci alla prossima festa sociale con la speranza di non dover più aggiungere nominativi alla stele al Cippo. (anche perché saremmo in grave difficoltà)

roMolo BonFanti

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Trimestrale della Sezione di Lecco

Luglio-Agosto-Settembre 2016 pagina 19

vita dei gruppi

Olgiate CalcoGita sociale 2016Pellegrinaggio al Sacrario militare del Montello29 maggio 2016. La meta della gita sociale annuale sono i colli asolani nel trevigiano dove troviamo resti di vicende storiche interessan-ti oltre a cibi e bevande genuine. Partiti di buon mattino dalla sede del gruppo, agli ordini del capo gruppo Marco e del capo gita Am-brogio, abbiamo raggiunti Nerve-sa della Battaglia per una rapida visita all’abbazia benedettina di S. Eustachio ed ai luoghi dove si sono combattute le più cruente batta-glie della prima guerra mondiale.La battaglia d’arresto di fine 1917 per fermare l’esercito austro tede-sco dopo la sconfitta di Caporetto. La battaglia difensiva del giugno 1918 quando l’esercito nemico venne fermato definitivamente e logorato pesantemente in uomini e mezzi; durante questa battaglia venne abbattuto l’asso dell’avia-zione italiana Francesco Baracca.L’offensiva finale dell’esercito ita-liano a Vittorio Veneto per sconfig-gere l’esercito nemico ed ottenere la vittoria finale. Abbiamo visitato il sacrario di Montello ove sono custoditi i resti dei nostri militari caduti in quei combattimenti: li abbiamo onorati deponendo una corona all’altare del sacrario. Sia-mo stati anche al sacello dedica-

to a Francesco Baracca nel luogo dove l’aviatore è stato abbattuto.Dopo esserci dedicati con la giusta voracità agli assaggi delle preliba-tezze locali di cibi e bevande, nel pomeriggio abbiamo visitato il campo di volo Francesco Baracca e la Jonathan Collection ove si tro-vano una serie di aerei storici della prima guerra mondiale perfetta-mente funzionanti.Abbiamo poi fatto visita al cimite-ro militare inglese, perfettamente curato, dove sono custoditi i resti dei militari di tutti i territori inglesi morti combattendo al fianco dei nostri militari.A sera, stanchi per l’intensa gior-nata ma felici per l'esperienza vis-suta tra amici sinceri, siamo torna-ti a casa. Alla prossima.

aMBrogio Sala

PasturoAlpini lecchesi sull’Adamello Il cinquantatreesimo Pellegrinag-gio in Adamello 2016 si è tenuto a fine luglio in Alta Val di Strino-Vermiglio (Trentino). Organizza-to quest’anno dalla sez. di Trento che si alterna annualmente con la sez. Valcamonica è stato dedicato al tenente Pier Giacinto Paribelli che fu medaglia d’argento al valor militare alla memoria per le sue eroiche gesta su quelle montagne che gli costarono la morte, fu poi sepolto nel cimitero di Vermiglio.

Il primo gruppo con il sottoscrit-to è partito il mercoledì mattina inserito nella colonna 1 della sez. Valcamonica. Partenza dal Tona-le direzione Temù e salita al rifu-gio Garibaldi. Il giovedì che era il giorno della salita al Passo Brizio e attraverso il Pian di Neve raggiun-gere il rifugio Caduti all’Adamello alla Lobbia Alta, ci ha riservato pia-cevoli emozioni fuori programma. Grazie alle condizioni meteo favo-revoli e al buon cuore delle guide, che hanno assecondato le richie-ste di alcuni pellegrini, abbiamo eseguito una variante. Dal Pian di Neve ci hanno guidato, attraver-so un’impegnativa ferrata, fino a Cresta Croce dove è posizionato il famoso cannone 149G . Vedere e toccare con mano questo simbolo della Guerra Bianca, un ippopota-mo di oltre 60 quintali, trainato da oltre 300 alpini fino ai 3.276 metri è stato davvero emozionante e toc-cante. Il sentiero di Cresta Croce ci ha poi portati alla famosa Croce e da li all’altare del Papa e alla cam-pana dei Caduti fino a giungere al rifugio Lobbia Alta.Il venerdì partenza dalla Lobbia per rientrare al Tonale passando dal rifugio Mandrone, poi Passo Presena con piacevole fuori pro-gramma fino a Cima Presena 3.069 metri. Pernottamento alla caserma Tonolini che ci ha fatto tornare in-dietro di molti decenni respirando l’aria militare Alpina. Il sabato era dedicato alla ceri-monia ufficiale in Alta Val di Stri-

no con marcia fino ai 2.656 metri per la Messa e le allocuzioni delle autorità militari e civili. Nel frat-tempo la pattuglia lecchese è au-mentata con altri alpini aggregati ad altre colonne trentine. Giornata stupenda.Le condizioni meteo della dome-nica hanno rovinato un pellegri-naggio che fino a sabato era stato perfetto. La cerimonia di fondo-valle nel comune di Vermiglio si è svolta sotto pioggia battente e clima autunnale che ha inzuppa-to i labari, i vessilli e i gagliardetti schierati presso il campo sportivo.Il Pellegrinaggio in Adamello per-mette ai pellegrini di entrare nella storia, di percorrere le vie che cen-to anni fa gli alpini hanno percorso in combattimenti cruenti per la Pa-tria sacrificandosi anche fino alla morte. La memoria di questi eroi non deve cessare. Personalmente ogni volta che vi partecipo ritor-no a casa con molti valori positivi e nuove esperienze e conoscenze che mi spronano ad iscrivermi per l’anno successivo. La piacevole compagnia della colonna e degli alpini lecchesi presenti ha reso queste giornate davvero indimen-ticabili. Per la cronaca la sezione di Lecco era rappresentata dal sottoscritto con il vessillo seziona-le e dagli alpini con i gagliardetti dei gruppi di Ballabio, Cortabbio, Galbiate, Olgiate Calco, Pasturo, Primaluna, Premana e San Gene-sio. Grazie a tutti ed arrivederci al prossimo anno.

eMilio galBani

PrimalunaAppuntamenti al Contrin ed alla Colonna MozzaSabato 25 giugno partenza da Cor-tenova direzione Canazei, arrivo in serata, cena e pernottamento. Domenica mattina ore 8.30 ci in-camminiamo per il rifugio Contrin in Marmolada. Il tempo non è dei migliori e si scatena un violento temporale che ci accompagna per circa un’ora. Arrivati al Contrin ci aspetta un panino e un bel bic-chiere di vino. Inizia la cerimonia accompagnata dalla fanfara alpina Monte Zugna di Lizzana (Trento) e non piove più, inoltre si intravedo-no alcuni raggi di sole. Noi siamo presenti col vessillo sezionale ed i gagliardetti del nostro gruppo di Primaluna e quello di Olgiate Cal-co. Per quei pochi che non sanno desideriamo ricordare che questo bellissimo rifugio, dopo la Prima Guerra Mondiale, passò dalla SAT, la Società degli alpinisti trentini, all’Associazione Nazionale Alpini.

Olgiate Calco - Alla Jonathan Collection degli aerei storici

Adamello - Su... su... verso la vetta

Olgiate Calco - Al Sacrario del Montello

Adamello - I nostri alpini con gagliardetti e vessillo sezionale

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Penna Nera delle Grigne

Anno 63 - numero 3pagina 20

vita dei gruppi

Fu lo stesso Andreoletti, divenuto presidente dell’ANA da lui stesso fondata, a volere la ricostruzione del rifugio, che venne inaugura-to con un’Adunata nazionale nei giorni a cavallo fra l’agosto e il set-

tembre del 1926. anni dopo fu co-struito il rifugio attiguo, E non è tutto. Domenica 10 lu-glio raduno alla colonna mozza, monte Ortigara. Il tempo non è dei migliori, ma fortunatamente

non piove. Sulla cima ritrovo un mio caro amico, Gianantonio Ca-valli del gruppo Valstagna sezione di Bassano. Natu-ralmente siamo presenti col vessil-lo della sezione di Lecco e il gagliar-detto del gruppo di Primaluna.

Franco cireSa

PrimalunaFesta alpina al «Contra» 2016Sabato 16 e domenica 17 luglio gli alpini del nostro gruppo han-no celebrato, presso il Cappello Alpino in località Contra, la tradi-zionale festa annuale del gruppo. Erano presenti alla cerimonia 21 gagliardetti in rappresentanza delle penne nere del lecchese, il nostro sindaco Mauro Artusi e alcuni membri della giunta co-munale.La Messa è stata celebrata da don Graziano e la cerimonia ha avuto il contributo del Corpo Musicale S. Cecilia di Cortabbio. I presen-ti hanno poi gustato i tipici piat-ti preparati dagli esperti cuochi. La giornata splendida e l'allegra

Sueglio

Domenica 26 giugno 2016 Gio-ve Pluvio ha avuto un pensiero gentile: si è concesso una pausa di riposo nell’arco del giorno per permettere al Gruppo Alpini di Sueglio di festeggiare alla grande il suo 95° compleanno.Il fondatore, sergente maggiore Arcangelo Bettiga, che nel 1920 viveva a Milano per motivi di la-voro, nel tempo libero cominciò a frequentare la sede dell’ANA, allora in Galleria V. Emanuele, luogo di ritrovo di tanti alpini reduci di guerra e qui si iscrisse come socio. Nell’ambiente nac-que l’idea di costituire il gruppo nel paese natio, idea che nel feb-

braio 1921 sotto il patrocinio del-la sezione di Como, trovò in loco ampi consensi ed adesione di soci. Negli anni seguenti si iscrissero al gruppo gli alpini residenti nei vi-cini paesi di Introzzo, Tremenico e Vestreno; che negli anni successivi divennero autonomi.Alle 10, alla presenza delle autori-tà civili e militari, dei labari sezio-nali di Lecco e Colico, di diciotto gagliardetti (gruppi di: Ballabio, Bellano, Casargo, Cortabbio, Cor-tenova, Mandello, Primaluna, San Genesio, San Giacomo, Vendro-gno, Delebio, Dervio, Dorio, Garze-no, Introzzo, Piantedo, Tremenico, Vestreno), con le note dell’Inno di

Mameli proposto dal Corpo Mu-sicale di Villatico si è proceduto alla cerimonia dell’alzabandiera ed alla deposizione di una corona d’alloro al monumento ai caduti di Sueglio.Si è composto poi il corteo che al suono del “trentatré” ha raggiunto la chiesa parrocchiale di S. Marti-no ove don Roberto ha celebrato la Messa accompagnata dal coro “Amici della Montagna” di Orig-gio. Al termine della funzione re-ligiosa, sul sagrato della chiesa è stata deposta una corona d’alloro al monumento ai caduti di tutte le guerre dei tre paesi componen-ti la parrocchia. Il Sindaco di Sue-glio Simona Cantini come pure il capogruppo Giancarlo Nogara

hanno ringraziato i convenuti per la partecipazione, mentre i due vicepresidenti di sezione presenti Edo Balbiani ha ricor-dato la storia del gruppo dalle origini ad oggi, mentre Roberto Bottari si è fatto portavoce del sentito messaggio del presidente Marco Magni impossibilitato a partecipare per altri impegni. Si è passati poi all’aspetto conviviale della manifestazione con un ot-timo aperitivo presso il ristorante «Suej», seguito dal pranzo di rito al termine del quale sono conti-nuati i festeggiamenti con canti e musica.In occasione dell’anniversario è stata allestita una apprezzata mostra con esposti alcuni docu-menti riferiti ai primi anni di vita del gruppo e diverse serie di car-toline postali edite nel periodo 1915-18 da gruppi associazioni e comitati costituitisi in favore del conflitto, raffiguranti soggetti, situazioni od episodi riferiti alla vita militare e prodotti da pittori, poeti e letterati dell’epoca, che in quel periodo vennero propo-ste in acquisto alla società civile, onde sostenere con il ricavato, opere umanitarie sorte in favore dei militari, invalidi, degli orfani e delle madri..Tutto materiale ottimamente e gelosamente conservato dalla fa-miglia Bettiga ed allestito in mo-stra dal figlio del fondatore del gruppo.ARRIVEDERCI FRA CINQUE ANNI !!! … ancora a ricordare, conoscere e prendere coscienza di eventi lontani che fanno parte della nostra storia.

erMinio goggia

Il gruppo ha spento 95 candeline

Sueglio - I gruppi partecipanti alla festa

Sueglio - Alpini, dirigenti e amministrazioni comunali

Sueglio - La mostra storica del gruppo

Sueglio - Al Monumento ai Caduti

Ortigara - Ciresa con il vessillo Contrin - Il gruppo al completo

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Trimestrale della Sezione di Lecco

Luglio-Agosto-Settembre 2016 pagina 21

vita dei gruppi

compagnia hanno contribuito alla gioia di tutti i presenti.Al prossimo anno!

andrea SPotti

San GiovanniIl prossimo 45° festeggiando CarluccioQuest’anno ricorre il 45° anno di fondazione del nostro Gruppo che ricorderemo il 9 ottobre durante la consueta marronata sociale in Bressanella, ma soprattutto vo-gliamo cogliere l’occasione per fe-steggiare il nostro socio Carluccio Casati, classe 1923, protagonista di una storia che merita di essere co-nosciuta da tutti ed in particolare da noi alpini. La storia inizia il 12 gennaio 1943 quando Carluccio viene arruolato, come alpino, nel 5° Battaglione Morbegno di stanza sul fronte jugoslavo. L’ 8 settembre 1943, firma dell’Armistizio con gli alleati, Carluccio é impegnato in azione militare in Alto Adige ed a San Candido viene fatto prigionie-ro dai nazisti e subito deportato in Germania, con altri 800mila solda-ti italiani. Considerata la sua pro-fessionalità nel settore meccanico Carluccio viene internato come IMI (Internati Militari Italiani) nel campo di lavoro di Chemnitz, non lontano da Dresda, dove era in fase di allestimento uno stabilimento della Auto Union (ora Audi) per la produzione di motori destinati ai carri armati Tigre e Panther. All’ini-zio del 1945 lo stabilimento viene

bombardato e tra la devastazione generale Carluccio esce indenne e finalmente la guerra finisce e qui, con altri alpini, comincia una ro-cambolesca corsa verso il fronte di liberazione durata tre giorni per arrivare, su una tradotta ferrovia-ria degli alleati, fino al Brennero per poi scendere verso Verona fino al ritorno a Lecco, dove Carluccio compie un gesto simbolico lan-ciando nel “suo” lago una pentola che per circa due anni gli era ser-vita per cucinare dei magrissimi pasti. Il terribile periodo vissuto é veramente terminato e Carluccio torna in seno alla sua famiglia in quel di S. Giovanni alla Castagna.«Grazie caro «VECIO» per la forza d'animo con la quale hai affrontato questa dolorosa pagina della tua vita che tuttora è d'insegnamento a tutti noi».

il caPogruPPo erMinio galBuSSera

ValgreghentinoTrentennale festa alpina Con ritorno a casa di un disper-so in Russia - Nell’ambito del trentennale della Festa Alpina di Valgreghentino, si è svolta dome-nica 21 agosto 2016 la commo-vente cerimonia di riconsegna ai familiari del piastrino di rico-noscimento del soldato Angelo Scaccabarozzi, nato il 6 febbra-io 1921 e disperso in Russia il 19 dicembre 1942, a soli 21 anni. Erano presenti alla cerimonia uf-ficiale di consegna oltre al Grup-po Alpini Valgreghentino ed ai gagliardetti di vari altri gruppi Al-pini, anche dall’UNIRR (Unione Nazionale Italiana Reduci di Rus-sia) con la presidente cav. Enrica Zappa, tutte le autorità cittadine, il parroco don Enrico Vitali e l’in-tera comunità.Il piastrino era stato rinvenuto lo scorso aprile a Miciurninsk, a 370 km da Mosca, da Antonio Respi-ghi, alpino di Abbiategrasso, che è riuscito a riportarlo in Italia e a riconsegnarlo personalmente al sindaco di Valgreghentino Sergio Brambilla che nell’ambito della cerimonia l’ha consegnato ai pa-renti del soldato, rappresentati per l’occasione dalla commossa novantenne, signora Livia Scac-cabarozzi. La simbolica cerimonia, si è aper-ta con la deposizione di una co-rona al monumento dei caduti; mentre il Ten. Ioris Gilardi dava

l’attenti, la “Leggenda del Piave“ magistralmente suonata dai “Pi-cett del Grenta” riempiva l’aria contribuendo a creare un clima di sincera commozione e di sentita partecipazione ad un momento particolarmente significativo per l’intera comunità di Valgreghenti-no. La cerimonia continuava con la lettura, da parte di due parenti di Angelo Scaccabarozzi, di bra-ni inerenti la ritirata in Russia. La chiusura con il “Silenzio fuori ordinanza” sempre a cura dei “Pi-cett del Grenta”.Finalmente dopo oltre 70 anni l’intera comunità Valgreghenti-nese ha potuto riabbracciare uno dei suoi compaesani scomparso in una guerra tanto crudele quan-to ingiusta.Bentornato a casa Angelo!

FlaVio Panzeri

ValmadreraLonghi al vertice del gruppoIl gruppo comunica ai soci che a seguito della dimissioni di Giancarlo Invernizzi per motivi personali, è stato nominato «ad interim» il vice ed alfiere Enrico Longhi, apprezzato atleta che tut-ti ricordano quale campione na-zionale ANA di Marcia di Regola-rità in Montagna negli anni 1987 e ’88, nonché ottimo organizzatore di eventi sportivi come la storica, da lui voluta, “Traversata delle Montagne del Triangolo Lariano” che per tanti anni è stata un pun-to di riferimento per coloro che amano la corsa in montagna in-dividuale. La Sezione di Lecco, ed in primo luogo il suo presidente Marco Magni, oltre che a ringra-ziare Invernizzi, per i suo lodevole biennio dedicato all’associazione ed alla cittadinanza, augurano a Longhi un proficuo impegno so-ciale sia verso il proprio gruppo, sia verso la comunità valmadre-rese. Ma naturalmente sempre all’insegna della più alta alpinità. Buon lavoro Enrico!

(n.V.)

Valgreghentino - il parroco, autorità ed alpini

Valgreghentino - La sfilata

San Giovanni - Il nostro «vecio» Carluccio Casati

Valgreghentino - La consegna del piastrino

Primaluna - il monumento al nostro cappello

Valmadrera - Enrico Longhi

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Penna Nera delle Grigne

Anno 63 - numero 3

anagrafe alpina

pagina 22

Colle Brianza - Il compianto Pinuccio

Cremeno - Angelo Invernizzi

Galbiate - Antonio Anghileri

Cassina V. Emanuele Carsana

AnAGrAfe AlpinAAcquate(Lutti) Il Gruppo porge le più sen-tite condoglianze alla moglie e ai famigliari del nostro compianto socio alpino Giuseppe Rusconi, detto “Pini”, classe 1920. «Caro Giuseppe, per decenni sei stato un fedele sostenitore del nostro gruppo e continuerai ad esserlo anche da lassù. Ti ricorderemo con tanto affetto».

Airuno(Lutti) I nostri soci Pier Luigi Se-sti e alpino Guido Fumagalli sono “andati avanti”. Alle famiglie por-giamo le più sentite condoglian-ze. Inoltre partecipiamo al dolore dell’alpino Angelo Fumagalli per la scomparsa del fratello Guido.

Barzanò(Anniversari) Congratulazioni dal gruppo alla mamma del nostro alpino Pierluigi Maggioni, signora Angela Perego, meglio conosciuta come “Angelina della Campagno-la” per il suo compleanno. Il 26 agosto ha spento ben 100 cande-line! Auguri anche da parte della redazione.

Belledo(Lutti) Il consiglio e soci del Grup-po si uniscono al cordoglio per l’immatura perdita dell’Amica degli Alpini Daniela Colombo e rinnovano alla sua mamma senti-te condoglianze.(Nascite) Per la gioia di mamma Elisabetta, di papà Simone e della sorellina Alessandra, è venuta alla luce Gabriele che ha confermato felicemente nonni il socio alpi-no Giovanni Dalu e la consorte Maria Grazia. Complimenti ai genitori, rallegramenti ai nonni ed auguroni vivissimi al «bocia» Gabriele.

Cassago Brianza(Lutti) Condoglianze sincere all’alpino Fabio Ghezzi per la dolorosa scomparsa della cara mamma Ernestina.(Nascite) Fiocco azzurro per l’al-pino Alfonso Bonacina per la na-scita del nipote Riccardo, per l'al-pino Carmine Meta per la nascita del nipote Mario e fiocchi rosa per l’alpino Carlo Finetti per la nasci-ta della nipote Sara e per l’alpino Giuseppe Proserpio per la nascita della nipote Cecilia. Anche ral-legramenti all’alpino Piercarlo

Castelli allietato dalla nascita del nipote Federico, complimenti alla mamma Cristina e naturalmente auguroni a tutte le famiglie!

Casargo(Nascite) Annunciamo con gioia fiocchi rosa e celesti nel gruppo per la nascita della stellina Mia che ha reso felici il papà alpino Marco Tenca, nostro consigliere, e la mamma Michela e quella del bocia Giorgio per la gioia del su-per nonno alpino Lazzero Mutto-ni e dei genitori. A tutti felicitazio-ni e auguri alpini ed ancor più ai piccoli per un loro futuro sereno.

Cassina Valsassina(Lutti) Il gruppo partecipa al do-lore del capogruppo Luigi Alde-ghi per la prematura scomparsa del carissimo fratello Guido. E porgendo sincere condoglianze ai familiari si unisce al lutto del socio Bernardino Locatelli per la perdita della cara sorella Maria. (Nascite) Congratulazioni al so-cio Gianulisse Combi, diventato nonno di Riccardo. Auguri anche a mamma Barbara e papà Davide.Congratulazioni alla madrina del Gruppo Maria Grazia Invernizzi diventata nonna del «bocia» Ales-sandro; felicitazioni vivissime a mamma Barbara e papà Michele.

nesi augura per sempre alle tre le coppie tanta felicità e amore co-stellato da molti bocia e stelline.

Colle Brianza(Lutti) Il Gruppo Alpini Campano-ne, si stringe intorno alla signora Letizia, ed ai figli penne nere, Gian-battista e Gabriele, per la scompar-sa del loro caro, il socio Giuseppe Riva «Pinuccio» classe 1947, por-gendo sentite condoglianze.

Dolzago(Lutti) Il gruppo porge sentite condoglianze all’alpino segretario Angelo Colombo per la scomparsa della cara mamma Maria Sala.

Galbiate(Lutti) Il capogruppo, consiglieri e tutti gli alpini e simpatizzanti del gruppo si stringono nel dolore dell'alpino Tommaso Aldeghi per la prematura scomparsa del figlio Domenico. A i famigliari e paren-ti le più sentite condoglianze di tutti gli alpini galbiatesi e non. Comunicano con dolore che l’al-pino Antonio Anghileri è «andato avanti». Ai familiari le più sentite condoglianze alpine.

Cesana Brianza(Matrimoni) Covoni di fiori d’a-rancio nel gruppo per le nozze avvenute il 25 agosto dell’alpi-no Paolo Longo che si è unito in matrimonio con Rossella ed il 27 dello stesso mese quello dell’ al-pino Matteo Tentori con Barbara. Anticipiamo anche che il 1° ot-tobre Marco Colombo si unirà in matrimonio con la gentile Roisin. Tutto il gruppo degli alpini cesa-

Cortabbio(Nascite) Il Gruppo si congratula con il capogruppo Santi Acqui-stapace per la nascita del nipoti-no Cristian. Felicitazioni sincere anche ai neo-genitori.

Costa Masnaga(Lutti) il Gruppo porge le più sen-tite condoglianze ai nostri soci al-pini e alle loro famiglie, Anastasio Colombo per la perdita del papà Giuseppe, a Ernesto Buzzi per la scomparsa della moglie Agnese ed a Trimi Shkurt, amico e com-ponente del gruppo di P.C. per la perdita della cara mamma Servete.

Cremeno(Nascite) Il Gruppo Alpini si uni-sce alla gioia del socio Alessio Invernizzi per l'arrivo del primo-genito Angelo! Congratulazioni e auguri al neo-papà, alla mamma Francesca e ai nonni!

Garlate(Lutti) Il Gruppo Alpini Garlinda porge le più sentite condoglian-ze ai soci: Ambrogio Manzocchi e famiglia per la perdita del fratello Antonio e Rinaldo Riva e familia-ri per la scomparsa della mamma Carla.

Lierna (Lutti) L’alpino Innocente Lafran-coni è andato avanti. L’estremo saluto si è tenuto presso la chie-sa di Sant’Ambrogio il giorno 22 dello scorso agosto. Il gruppo ne dà il triste annuncio e si stringe attorno alla famiglia in questo momento difficile.

Lomagna(Lutti) Il gruppo partecipa al do-lore dell’alpino Fiorino Diso per la perdita della cara mamma Ma-ria. Si unisce al dolore dell’alpino Ludovico Riva per la scomparsa della cara mamma Maria e si uni-sce al cordoglio dell’ alpino An-gelo Brivio per la morte del caro papà Mauro.

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Trimestrale della Sezione di Lecco

Luglio-Agosto-Settembre 2016

anagrafe alpina

pagina 23

Maggio(Anniversari) Il socio Eugenio Invernizzi con la consorte Maria Rosa festeggiano i loro 50° di ma-trimonio; il socio aggregato Pietro Bergamini con la moglie Luigia festeggiano il loro 35° anniversa-rio; il socio Gianni Invernizzi con la moglie Paola festeggiano il loro 20° anniversario. Dal gruppo con-gratulazioni alpine a tutte le cop-pie, con l’augurio di trascorrere ancora tanti anni di vita in comu-ne in serenità.

Mandello del Lario(Lutti) Il Gruppo è in lutto per la scomparsa del socio Carlo Po-letti, detto “Carlon”, classe 1929, purtroppo andato avanti. Ai fa-miliari l’abbraccio affettuoso del Consiglio direttivo e dei soci che l’hanno conosciuto e l’hanno ap-prezzato. Il Gruppo e, in partico-lare il Consiglio direttivo, è vicino al consigliere (anche sezionale) e già capogruppo Enrico Comini e del socio Dario Comini per la scomparsa della mamma Gianni-na Bruna Gaddi. A Enrico, Dario e a tutti i loro familiari un abbrac-cio affettuoso da parte di tutti i soci.(Anniversari) Il Gruppo formula al socio Armando Bianchiferri i migliori auguri per il suo 50mo anniversario di matrimonio con la gentile signora Brunangela Ru-sconi.

Olgiate Calco(Lutti) Gli alpini di Olgiate Calco partecipano commossi al lutto del socio Angelo Pirovano per la perdita della moglie Nuccia Giup-poni. Sentite condoglianze anche ai figli Andrea e Stefano, ai nipoti ed ai parenti tutti.

Pasturo(Lutti) Il Gruppo è vicino e por-ge sentite condoglianze al socio consigliere Pierluigi Artana dop-piamente colpito dal lutto per la perdita del papà Giacomo e del suocero Antonio Anghileri, a quest’ultimo lutto si unisce anche il genero Mario Pozzi, anch’egli nostro socio; ai soci Enzo ed Edo-ardo De Dionigi per la morte del padre e zio Santo ed ai soci Gian-carlo e Angelo Pompeo Arrigoni per la scomparsa del cognato e zio Natale Ticozzelli. Le più senti-te condoglianze ai familiari tutti.

Primaluna (Lutti) Il Gruppo Alpini ricorda il socio alpino Giambattista Maro-ni e porge sentite condoglianze alla moglie Paola, ai figli Davide Daniele , Gianfranco e a tutti i fa-miliari.(Nascite) Il gruppo si congratu-la con i gli alpini Andrea e Carlo Prandi per la nascita della nipoti-na Amalia. Auguri alla neonata e felicitazioni a tutti i parenti

Sezione / Cassina V.(Lutti) Ancora alla giovane età di 58 anni, per un malore inatteso, è scomparso l’imprenditore edile valsassinese Emanuele Carsana di Cassina Valsassina. Emanuele, sempre con gli amichevoli rap-porti che esistevano con la nostra sezione, pochi giorni prima della improvvisa fatalità, aveva discus-so il rifacimento del tetto della chiesetta delle Betulle. Lascia nel dolore la moglie Celestina e le due figlie Marika e Marzia alle quali vanno le sincere condoglianze di tutti gli alpini della Sezione di Lecco. Anche il Gruppo Alpini Cassina Valsassina partecipa con immenso dolore al lutto.

Sirone(Lutti) Il gruppo alpini porge le più sentite condoglianze all’al-pino Pietro Galbusera per la pre-matura scomparsa del genero Roberto di anni 41, unitamen-te a Giuliano, zio Pelucchi, alla moglie ed ai figli. Condoglianze anche all’alpino Giuseppe Mauri ed ai familiari per la morte della suocera Maria. Il gruppo è vicino all’alpino Giancarlo Spreafico per la dipartita della zia Regina Tavec-chio e all’alpino Pierluigi Sala per la perdita della zia Rachele. An-nuncia con dolore la scomparsa dell’alpino Antonio Mauri classe 1941 e porge le più sentite condo-glianze ai familiari.

Valmadrera(Lutti) Il gruppo si unisce al dolore del consigliere Severino Aldeghi e alla famiglia per la scomparsa del fratello Antonio; esprime profonde condoglianze al socio Raffaele Di Santo per la perdita della suocera Giuseppa Favata; partecipa al lutto del socio Giovanni Rigamonti per la perdita della suocera Carla Corti ed esprime sentite condoglian-ze al socio Claudio Rusconi per la scomparsa della cara mamma Giuseppina.(Nascite) Sinceri rallegramenti e auguri al socio alpino Alberto An-ghileri e consorte per la nascita della nipotina "stellina" Emma.(Anniversari) Una ricorrenza come 55 anni di matrimonio rappresen-ta, in genere, un bel traguardo. Al nostro socio “decano” Nino Ven-ditti ed alla sua sposa Adele, i più sinceri auguri del gruppo per le loro preziose “Nozze di Smeraldo”.

Varenna(Nascite) Tanti auguri al nostro so-cio Italo Cavalli che festeggia la na-scita del nipote, il bocia Michele.

Verderio(Lutti) Il gruppo alpini porge sen-tite condoglianze al consigliere Albano Zonari per la perdita del fratello Remo del Gruppo ANA di Usmate Velate (MB) ed ai familia-ri del socio alpino Andrea Mapel-li, classe 1923, andato avanti.

CAlendArio sezione e Gruppi 2016OTTOBRE

1 Gruppo alpini di Lierna - Cena solidale a favore dei terremotati

1/2 33° Campionato ANA di tiro a segno pistola e 47° di carabina a Como (sezione di Como)

2 Gruppo Garbagnate Monastero e Brongio - Festa i nonni, i bambini e gli Alpini

2 Gruppo Acquate - "Castagnata & polenta taragna" a Cavagiozzo

2 Gruppo Grigna di Castello - 60° di fondazione

9 Gruppo S. Giovanni - Marronata sociale in baita Bressanella

9 Gruppo Garbagnate Monastero e Brongio - Borollata zona superstrada zona Puricelli

dal 9 al 16 Gruppo Alpini di Castello di Brianza - Mostra e documenti sulla Grande Guerra

15/16 Raduno Alpini del 2° Raggruppamento

22/23 Gruppo Cesana Brianza - Castagnata missionaria

23 Gruppo Oggiono - 85° anniversario di fondazione

Protezione CivileSport

Iniziative sezionali/nazionaliIniziative dei gruppi

NOVEMBRE

5 Gruppo Acquate - Messa in sufragio dei Soci andati avanti

13 Festa Unità di Protezione Civile - Alessandro Merlini

20 Festa del Ricordo al santuario B.V. di Lezzeno (Bellano)

20 Gruppo Acquate - Pranzo Sociale

27 Gruppo Torrevilla - Pranzo sociale e tesseramento

DICEMBRE

10 Concerto di Natale e borse di studio Ugo Merlini

11 Tradizionale Messa in Duomo a Milano

23 Gruppo Bonacina Pizzo d'Erna - Natale in baitello

23 Gruppo Garbagnate Monastero e Brongio - Fiaccolata e Messa al Cornizzolo

23 Gruppo Monte Resegone di Lecco-Belledo - Fiaccolata di fine anno al santuario Madonna alla Rovinata

23 Gruppo Acquate - Trippa con scambio Auguri Natalizi a Cavagiozzo

24 Gruppo Bonacina Pizzo d'Erna - Vin Brulé sul Sagrato della Chiesa Parrocchiale della Bonacina

30 Gruppo Margno e Crandola - Fiaccolata di fine anno

calendario completo e aggiornato sul sito:www.analecco.it

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Penna Nera delle Grigne

Anno 63 - numero 3

notizie sportive

pagina 24

I nostri atleti prima della partenza Il podio secondi classificati Enrico Longhi, Giovanni Rigamonti, Gianluigi Rusconi

SAREZZO (BS) 26 giugno 2016.Ottime prestazioni delle penne nere di casa nostra al 44° Cam-pionato nazionale ANA di Marcia regolarità in montagna a pattu-glie. Complessivamente, gli alpi-ni di Lecco si sono piazzati quinti nella classifica di sezione (vitto-ria a Brescia), mentre la pattuglia formata da Longhi, Rigamonti e Rusconi di Valmadrera si è piaz-zata seconda assoluta, battuta solo dal trio biellese. Gli altri lec-chesi in gara: 17° Gatti, Cavalli e Gerosa (Varenna, Mandello e Val-madrera), 18° Mazzolini, Cesana e Sacchi (tutti galbiatesi) e 38° Mandelli, Lori e Invernizzi (Bri-vio, Lecco e Ballabio).

Marcia, bene i lecchesi: secondi e quinti ai nazionali

Sabato 4 giugno presso il bellissi-mo poligono di Tirano si è svolto il tradizionale trofeo ISISC 16^ edi-zione, gara internazionale a squa-dre di tiro militare organizzata dall'attiva sezione dell'Istituto del Nastro Azzurro di Sondrio.Anche quest'anno ricca la parte-cipazione di pattuglie provenien-ti dall'estero (Polonia, Olanda, Svizzera,Lituania) e di pattuglie appartenenti a corpi militari in servizio ed in congedo, natural-mente come da qualche anno a questa parte la squadra dell'ANA di LECCO faceva parte delle 25 partecipanti.La gara ha ottenuto il patrocinio del ministero della difesa, a ri-prova dell'apprezzamento che la manifestazione riveste per gli enti militari nazionali, dell'assessorato allo sport della ragione Lombardia, della provincia di Sondrio e del co-mune di Tirano.Quest'anno è stato dedicato uno speciale Trofeo dedicato alla "Bri-gata Granatieri di Sardegna" in quanto il 3 giugno cade il centena-rio dei combattimenti sul Monte Cengio ove la Brigata si immolò per bloccare gli austriaci durante la Strafexpedition perdendo oltre il 50% dei propri effettivi.A tal proposito grazie alla Presi-denza Nazionale dell'istituto del nastro azzurro è stato creato un'i-deale ponte tra Tirano ed Asiago dove negli stessi giorni veniva ce-lebrato il Raduno Nazionale dei Granatieri di Sardegna sotto quelle montagne che li videro protagoni-sti e con la Brigata Meccanizzata Granatieri di Sardegna che ha fatto pervenire il proprio sostegno alla competizione per mano del pro-prio comandante.

Prima dell'inizio della gara, alla presenza delle autorità civili e mi-litari, si sarebbe dovuto svolgere, nella piazza Marinoni di Tirano di fronte al monumento ai caduti, la suggestiva cerimonia dell'al-za bandiera, purtroppo causa la pioggia battente la cerimonia si è svolta nella piazzetta antistante il poligono con i 75 concorrenti allineati e sull'attenti, fra i vessilli dei vari corpi presenti spiccava il nostro dell'Ana Lecco. Alla cerimo-nia dell'alzabandiera erano anche presenti 2 soci del poligono in di-visa da garibaldini che con 4 salve di moschetto delle guerre di indi-pendenza hanno accompagnato la solennità del momento. Inutile sottolineare che hanno riscosso l'ammirazione di tutti. La squadra Ana Lecco era così composta Cap. Claudio Bianchi, Cap.Mag. Fabri-zio Sabadini e alpino Nicola Airò.La gara si è articolata su 4 prove, con vari tipi di arma, carabina Beretta storm, a 50 metri, tiro di-namico con pistola tanfoglio a 25 metri, carabina garant a 100 metri, tiro dinamico su percorso.La gara di tiro dinamico su percor-so è stata la più movimentata, si doveva affrontare individualmen-te, con una pistola glock, centrare in movimento una serie di bersagli che colpiti, innescavano dei dina-mismi, come la caduta di un pan-nello, l'apparizione di una sagoma ecc. finita questa attività, con una carabina Beretta CX4 si doveva centrare in 3 secondi un bersaglio che sfilava tra due quinte e per fi-nire con una Smith & Wesson, col-pire con due colpi ciascuno una selva di bersagli disseminati sul terreno ma per rendere più dif-ficile la prova tra i bersagli erano

sistemate delle sagome che rap-presentavano degli ostaggi che se accidentalmente venivano colpi-te contavano come penalità.La gara più seguita ed emozio-nante è stata quella con il garand, arma che è stata in dotazione alle truppe alpine, potete imma-ginare le sensazioni, dopo tanti anni,poter imbracciare ancora quel fucile che ci aveva accom-pagnato in tante marce e tante fatiche.Il divertimento è stato grande, vi potete immaginare l'emozione e la tensione nell'affrontare prove così articolate con armi e muni-zioni vere, per tutto questo dob-

biamo ringraziare di cuore l'im-pegno ed il lavoro affrontati dal Alberto Vido, presidente dell'as-sociazione del Nastro Azzurro di Sondrio, da suo figlio Federico e da tutti i loro collaboratori.Naturalmente non sono mancati momenti di convivialità e scambi di opinioni e sensazioni con gli al-tri concorrenti, specialmente con quelli stranieri per confrontarci con altri stili di vita ed altre sensi-bilità, momenti che si sono inten-sificati durante l'ottimo pranzo preparato per l'occasione dai soci del Tsn di Tirano a base di polen-ta e brasato, insalate e verdure a volontà, purtroppo mancava un goccio di vino, ma in certe situa-zioni la lucidità è d'obbligo !

Paolo Bianchi

16° Trofeo ISISC di tiro militare

Ecco le classifiche inerenti ai piazzamenti dei nostri portacolori - s.e.o.CLASSIFICA TIRO DINAMICO su 23 squadre

Grado Nome Cognome Squadra1° Sergeant Marcin Bartnik Lok Rybnik 342 186 528

2° Guard 3 Or - Igors Strautmanis Latvia National 356 171 527

3° 1° Sgt Roger Peerbooms Rnlmc 341 176 517

16° Cap. Claudio Bianchi Ana Lecco 290 154 444

CLASSIFICA “TANFOGLI” mt. 25 INDIVIDUALE su 70 partecipantiGrado Nome Cognome Squadra punti

1° Sgt Major Bas Harman Rnlmc 81

54° Alpino Fabrizio Sabadini Ana Lecco 55

58° Cap. Claudio Bianchi Ana Lecco 40

68° Alpino Nicola Airó Ana Lecco 19

CLASSIFICA GARAND mt. 100 INDIVIDUALE su 70 partecipantiGrado Nome Cognome Squadra punti

1° Aiut. Sottuf. Peter Ferrari Assu Bellinzona 50

10° Cap. Claudio Bianchi Ana Lecco 46

52° Alpino Fabrizio Sabadini Ana Lecco 39

56° Alpino Nicola Airó Ana Lecco 38

CLASSIFICA CX4 STORM mt. 50 – INDIVIDUALE su 70 partecipantiGrado Nome Cognome Squadra tot.

1° omm. agg. Ivano Senigallia Polizia Locale Milano 147

44° Alpino Nicola Airò Ana Lecco 133

56° Cap. Claudio Bianchi Ana Lecco 122

66° Alpino. Fabrizio Sabadini Ana Lecco 82

CLASSIFICA A SQUADRE su 23 squadreGrado Nome Cognome Squadra Tot

1° Comm. Agg Ivano Senigallia Polizia Locale Milano 133 227 427 789

20° Capitano Claudio Bianchi Ana Lecco 123 110 337 572


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