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Rigenerazione di patrimoni pubblici -...

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1 DOCUMENTO FIRMATO DIGITALMENTE Rigenerazione di patrimoni pubblici Adozione Delibera di C.C. n. 285 del 21/09/2015 Approvazione Delibera di C.C. n. 175 del 7/03/2016 Assessore Urbanistica, Città storica e Ambiente Patrizia Gabellini Segretario Generale Luca Uguccioni Direttore Settore Piani e Progetti Urbanistici Francesco Evangelisti Norme
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DOCUMENTO FIRMATO DIGITALMENTE

Rigenerazione di patrimoni pubblici

AdozioneDelibera di C.C. n. 285 del 21/09/2015

ApprovazioneDelibera di C.C. n. 175 del 7/03/2016

Assessore Urbanistica, Città storica e AmbientePatrizia Gabellini

Segretario GeneraleLuca Uguccioni

Direttore Settore Piani e Progetti UrbanisticiFrancesco Evangelisti

Norme

Assessore Urbanistica, Città storica e AmbientePatrizia Gabellini

Tecnico progettista e responsabile del procedimentoFrancesco Evangelisti

Direzione generaleGiacomo Capuzzimati (direttore generale)Nadia Cattoli

Progettazione a cura del Settore Piani e Progetti Urbanistici, unità Progettazione urbanisticaGiuseppe De Togni (coordinatore del gruppo di lavoro), Luciana Africani, Chiara Manaresi, GabriellaMarra, Silvia Scarabelli

Supporto giuridico-amministraivo a cura dell'Ufficio di Coordinamento Giuridico - DipartimentoRiqualificazione UrbanaPaola Minetti, Silvia Silvagni

Contributi settoriali:Settore Piani e progetti urbanisticiClaudio Bolzon, Davide Fornalè, Daniela Furia, Stefania Naldi, Claudia Nicodemo, Irene SensiSettore Mobilità sostenibile e InfrastruttureCleto Carlini (direttore), Rosanna Bandini, Barbara Baraldi, Giancarlo Sgubbi, Ernesto TassilloSettore Ambiente e EnergiaRoberto Diolaiti (direttore), Luca Bianconi, Laura Cantagalli, Chiara Caranti, Lara Dal Pozzo, DonatellaDipietro, Giovanni Fini, Costanza Giardino, Stefania Gualandi, Roberta Mazzetti, Serena Persi Paoli,Claudio Savoia, Nelvis Sovilla, Francesco Tutino, Paola Vita, Daniele ZappiSettore Servizi per l'Edilizia – U.I. Sistemi Informativi TerritorialiPaola Africani, Luca LorenziniArea Benessere di Comunità – U.I. Salute e Tutela AmbientaleMarco Farina

POC RIGENERAZIONE DI PATRIMONI PUBBLICI/INDICE

INDICETITOLO 1 DISPOSIZIONI GENERALI..............................................9

[Art.1] Natura e oggetto del Piano operativo comunale – Rigenerazione di patrimoni pubblici...................................................................................9

[Art.2] Elaborati costitutivi del Piano operativo comunale – Rigenerazione di patrimoni pubblici.............................................................................10

[Art.3] Efficacia delle disposizioni, entrata in vigore, durata del Piano operativo comunale..............................................................................11

[Art.4] Modifiche al Piano operativo comunale..............................................11[Art.5] Rapporto con il Piano strutturale comunale.......................................11[Art.6] Rapporto con il Regolamento urbanistico edilizio.............................12[Art.7] Coordinamento con il Programma poliennale dei Lavori Pubblici e il

Piano degli investimenti 2015-2017.....................................................12

TITOLO 2 INTERVENTI EDILIZI E URBANISTICI.............................15[Art.8] Aree di intervento..................................................................................15[Art.9] Impegni convenzionali..........................................................................16

CAPO 1 INTERVENTI DI GRANDE TRASFORMAZIONE........................................17[Art.10] Gli ambiti di sostituzione della Città della Ferrovia..........................17[Art.11] Prati di Caprara (1)..............................................................................17[Art.12] Ravone (2)............................................................................................23

CAPO 2 INTERVENTI DI QUALIFICAZIONE DIFFUSA..........................................28[Art.13] Interventi di qualificazione diffusa. ..................................................28[Art.14] Ex caserma Sani (3).............................................................................28[Art.15] Ex Oma (4)............................................................................................30[Art.16] Ex caserma Masini (5)..........................................................................31[Art.17] Ex Staveco (6)......................................................................................32[Art.18] Ex caserma Mazzoni (7).......................................................................34[Art.19] Ex scuole Ferrari (8).............................................................................35

CAPO 3 INTERVENTI PER LE DOTAZIONI TERRITORIALI...................................37[Art.20] Nuove aree per attrezzature...............................................................37

TITOLO 3 RICLASSIFICAZIONE DI ATTREZZATURE E SPAZI COLLETTIVI (VARIANTE AL RUE)..................................40[Art.21] Modifiche alla individuazione di "Attrezzature e spazi collettivi"

operata dal Rue.....................................................................................40

POC RIGENERAZIONE DI PATRIMONI PUBBLICI/INDICE

TITOLO 1DISPOSIZIONI GENERALI

POC RIGENERAZIONE DI PATRIMONI PUBBLICI/NORME/TITOLO 1

TITOLO 1 DISPOSIZIONI GENERALI

[Art.1] Natura e oggetto del Piano operativo comunale – Rigenerazione di patrimo-ni pubblici

1. Tre strumenti. La pianificazione urbanistica comunale di Bologna, ai sensi del-la Legge regionale 24 marzo 2000 n. 20, si articola in tre strumenti, con tre diver-si gradi di definizione delle scelte e diversi contenuti: il Piano strutturale comu-nale (Psc), il Regolamento urbanistico edilizio (Rue) e il Piano operativo comu-nale (Poc).

2. Natura del Poc. Il Poc, in quanto strumento di programmazione, disciplina leparti di territorio da sottoporre a interventi di modifica sostanziale, a interventidi tutela, recupero e valorizzazione e riguarda specifiche aree o temi. Inoltre di-sciplina la localizzazione delle opere e dei servizi pubblici e di interesse pubblicoda sottoporre a esproprio per pubblica utilità e l'individuazione delle dotazioniecologiche o di servizi ambientali da realizzare. Il Poc opera in coerenza conquanto stabilito dal Piano pluriennale degli investimenti e dal Programma trien-nale dei lavori pubblici comunali. In ragione del territorio interessato e dellaspecificità dei temi trattati il Poc può comprendere più strumenti validi in vigorecontemporaneamente e tra loro coordinati. ll Poc ha durata limitata nel tempoe carattere di programmazione degli interventi in esso compresi; al termine di 5anni dall'approvazione perde efficacia e scadono i vincoli espropriativi ad essoconnessi. I vari strumenti contemporaneamente validi possono avere differentiscadenze in ragione della data di approvazione.

3. Obiettivi del Poc - Rigenerazione di patrimoni pubblici. Il presente Poc concludeprocessi di valorizzazione urbanistica delle aree oggetto dei seguenti accordi:– “Accordo territoriale relativo agli assetti territoriali, urbanistici, infrastruttu-

rali della Nuova Stazione Ferroviaria di Bologna”, sottoscritto il 18 luglio2006 tra Comune di Bologna, Provincia di Bologna, Regione Emilia-Romagnae Rete Ferroviaria Italiana S.p.A.;

– “Protocollo di Intesa ai sensi dell’art. 3 co. 15-bis Dl n. 351/2001, convertito inL. 410/2001 e ss.mm.ii”, di avvio del Programma Unitario di Valorizzazione(P.U.V. Bologna), sottoscritto il 5 maggio 2007 tra Ministero dell’Economia edelle Finanze - Agenzia del Demanio e Comune di Bologna;

– “Accordo per il recupero e la valorizzazione dell’area “ex Staveco”, sottoscrit-to il 5 marzo 2014 tra Comune di Bologna e l’Alma Mater Studiorum-Universi-tà di Bologna;

confermati con i seguenti accordi ai sensi dell'art.18 Lr 20/2000:– “Accordo quadro tra Agenzia del Demanio, Comune di Bologna, Invimit Sgr

S.p.A., Alma Mater Studiorum-Università di Bologna Programma unitario divalorizzazione territoriale (P.U.Va.T. Bologna)”, sottoscritto il 2 marzo 2015;

– “Accordo tra CDP Investimenti Sgr S.p.A. e Comune di Bologna per la valoriz-zazione e riqualificazione di compendi ex militari dismessi”, sottoscritto il 6luglio 2015;

– “Accordo tra Fs Sistemi Urbani Srl e Comune di Bologna per la riqualificazio-ne delle aree ferroviarie dismesse, in attuazione dell’accordo territoriale rela-tivo agli assetti territoriali, urbanistici, infrastrutturali della Nuova StazioneFerroviaria di Bologna del 18 luglio 2006”, sottoscritto il 22 luglio 2015.

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POC RIGENERAZIONE DI PATRIMONI PUBBLICI/NORME/TITOLO 1

Questo Poc conferma inoltre l’obiettivo già espresso con la Variante al Poc “Pro-gramma per la qualificazione urbana diffusa” di favorire il processo di riqualifi-cazione delle aree dismesse o sottoutilizzate distribuite nel Territorio urbanostrutturato, che si accompagna all'obiettivo più generale di contenere il più pos-sibile il consumo di suolo agricolo e favorire al contrario interventi su aree giàurbanizzate nelle quali realizzare interventi di alta qualità ambientale.Il Poc accompagna infine alcune scelte di gestione del patrimonio immobiliarecomunale che si traduce nell'introduzione di nuove attrezzature scolastiche enella contemporanea eliminazione dalle attrezzature di edifici non più utilizzatia tale scopo e necessitanti di una valorizzazione.

4. Oggetto del Poc - Rigenerazione di patrimoni pubblici. Il presente Poc discipli-na aree incluse in varie parti del territorio. Alcune aree sono concentrate nel quadrante nord ovest della città, coinvolgen-do gli interi ambiti di sostituzione n. 143 e 144 “Prati di Caprara” e n. 41 “Ravo-ne” del Psc, in una posizione di grande importanza per la strategia descritta dal-la Città della Ferrovia. Tali aree verranno disciplinate nel capo 1 del Titolo 2 del-le presenti norme. Altre aree sono comprese in ambiti del territorio già strutturato nei confronti delquale costituiscono significative occasioni di qualificazione diffusa. Gli ambiticoinvolti sono:– Ambito da riqualificare misto n. 120 “Bolognina Est”;– Ambito da riqualificare specializzato n.126 “Nuova stazione ferroviaria Bolo-

gna Centrale”;– Ambito storico nucleo di antica formazione n. 1;– Ambito storico specializzato n. 21 “Ex Staveco”;– Ambito consolidato di qualificazione diffusa misto n. 101 “Murri-Toscana”.Queste aree verranno disciplinate nel capo 2 del Titolo 2 delle presenti norme.Ulteriori aree sono incluse come interventi per l'inserimento di nuove dotazioniterritoriali in Ambiti consolidati di qualificazione diffusa misti n. 95 "Saragozzaalta" e n. 79 "Croce del Biacco".Queste aree verranno disciplinate nel capo 3 del Titolo 2 delle presenti norme.

[Art.2] Elaborati costitutivi del Piano operativo comunale “Rigenerazione di patri-moni pubblici”

1. I documenti. Il Poc “Rigenerazione di patrimoni pubblici” è costituito dai se-guenti documenti:– Relazione;– Norme;– Tavola - Aree oggetto di intervento;– Documento programmatico per la qualità urbana;– Valutazione di sostenibilità ambientale e territoriale;– Relazione geologica e sismica;– Cut – Tavole e Schede dei vincoli.

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POC RIGENERAZIONE DI PATRIMONI PUBBLICI/NORME/TITOLO 1

[Art.3] Efficacia delle disposizioni, entrata in vigore, durata del Piano operativo co-munale

1. Attivazione interventi urbanistici. Il presente Poc consente di attivare e attuareentro il suo periodo di validità interventi diretti e interventi che richiedono pianiurbanistici attuativi. Gli interventi sono rappresentati sulla tavola Aree oggettodi intervento.

2. Validità. Al termine del quinquennio di validità del presente Poc, fissato a par-tire dalla data di entrata in vigore dello strumento, le aree e gli interventi in essoprevisti e non attuati perderanno automaticamente validità, senza necessità diulteriori e specifici provvedimenti. Successivamente alla decorrenza del terminedi validità del Poc, nelle aree non attuate si applica l'art. 8 della Lr 15/2013.

3. Cessazione di efficacia. Alla data di scadenza del presente Poc perdono effica-cia le previsioni in esso contenute relativamente a tutti gli interventi per i quali,alla data di scadenza del termine quinquennale non siano intervenute le condi-zioni previste nell'art. 30, comma 1 della Lr 20/2000.

[Art.4] Modifiche al Piano operativo comunale

1. Varianti specifiche. Durante il periodo di vigenza del presente Poc possono es-sere approvate varianti specifiche allo stesso, nel rispetto di quanto stabilito dalPsc.

2. Valutazione di sostenibilità. In caso di varianti al Poc è necessario rivedere laValutazione di sostenibilità ambientale e territoriale effettuata in occasione delpresente Poc, aggiornandone il quadro di riferimento con le nuove previsioni in-trodotte.

[Art.5] Rapporto con il Piano strutturale comunale

1. Conformità al Psc. Il presente Poc è predisposto in conformità alle prescrizionie direttive del Psc e in coerenza con gli indirizzi in esso espressi.

2. Interventi e Ambiti. La relazione tra interventi e Ambiti del territorio mette inevidenza quali politiche urbanistiche vengono praticate nel quinquennio.

3. Interventi e Situazioni. La programmazione delle opere pubbliche porta allarealizzazione delle dotazioni territoriali che producono l'implementazione dellestrategie di qualità urbana, prefigurate nel Psc dalle schede di Situazione e con-fermate nel Poc con il Documento programmatico per la qualità urbana (Dpqu).

4. Il Poc e le Sette città. La combinazione di questi aspetti, posta in relazione conla visione complessiva del Psc espressa dalle Sette città, evidenzia il rapportodel Poc “Rigenerazione di patrimoni pubblici” con le strategie della Città dellaFerrovia e della Città della Collina.– Città della Ferrovia – oltre a mettere le basi per il completamento di uno dei

principali luoghi di accesso internazionale alla città (Stazione ferroviaria

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centrale), il Poc interviene sui luoghi di accesso metropolitani (areeferroviarie e militari dismesse nella zona Ravone e Prati di Caprara);

– Città della Collina – il Poc interviene sul luogo simbolo della realizzazione diun rapporto diretto tra la città e la collina (area Ex Staveco), ma anche sul'ampliamento del sistema delle proprietà pubbliche in collina (MonteAlbano) dove attivare nuove politiche di accessibilità e uso.

[Art.6] Rapporto con il Regolamento urbanistico edilizio

1. Rinvio. Salvo quanto eventualmente disciplinato in maniera specifica dal Tito-lo 2, per gli aspetti di carattere regolamentare, legati alle procedure e alla defi -nizione di termini impiegati (tipi di intervento, usi, disposizioni inerenti i mate-riali urbani, dotazioni territoriali), si rinvia al Rue.

2. Calcolo della capacità edificatoria. I Pua e i titoli abilitativi che verranno pre-sentati in attuazione del presente Poc dovranno utilizzare per i calcoli delle ca-pacità edificatorie il parametro Su al posto del parametro Sul, con un fattore diconversione pari a 1,5 (Su=Sul/1,5) per qualsiasi uso.

[Art.7] Coordinamento con il Programma poliennale dei Lavori Pubblici e il Pianodegli investimenti 2015-2017

1. Coordinamento. Il presente Poc è coordinato con il Piano pluriennale comu-nale e con il Programma triennale dei Lavori Pubblici 2015/2017 e ha il valore egli effetti del Programma pluriennale di attuazione, di cui all'art. 13 della Leggen. 10 del 28 gennaio 1977.

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TITOLO 2INTERVENTI EDILIZI E URBANISTICI

POC RIGENERAZIONE DI PATRIMONI PUBBLICI/NORME/TITOLO 2

TITOLO 2 INTERVENTI EDILIZI E URBANISTICI

[Art.8] Aree di intervento

1. Inserimento nel Poc. Sono inseriti nel Poc gli interventi descritti negli articoli diquesto Titolo in quanto concorrono al raggiungimento delle priorità dell'Ammi-nistrazione nell'attuazione del Psc per il periodo di validità dello strumento.

2. Normativa e attuazione. Gli interventi inseriti nel Poc comporteranno la reda-zione di progetti di sostituzione e/o riqualificazione del territorio che risponde-ranno alle norme del presente Titolo, oltre agli indirizzi del Psc e alle norme delRue. Indicazioni normative specifiche dettagliano le caratteristiche di ciascunintervento in termini di prestazioni richieste, capacità insediativa, infrastrutturee dotazioni.Per quanto riguarda la sostenibilità degli interventi e la loro compatibilità am-bientale si fa riferimento alle condizioni stabilite dalla Valsat.Negli interventi da attuarsi tramite Piano attuativo le condizioni di sostenibilitàdovranno essere ulteriormente specificate sulla base dello studio della sosteni-bilità ambientale e territoriale contenuto nel Pua.

3. Schede di sintesi per gli aspetti geologico-sismici. Per la valutazione della com-patibilità delle previsioni con le condizioni locali di pericolosità geologico-sismica,si rimanda alla Relazione geologica e sismica, parte integrante del presente Poc.

4. Qualità ambientale per gli interventi. I documenti di piano denominati Dpqu eValsat contengono indicazioni di carattere qualitativo volte a garantire la pro-gettazione di interventi di alta qualità ambientale e insediativa. Tali indicazioniandranno in particolare considerate nella progettazione degli interventi che at-tuano il presente Poc e costituiranno riferimento per le valutazioni che il Comu-ne esprimerà su detti interventi.

5. Usi temporanei. Il regime di utilizzabilità temporanea di immobili esistenti ne-gli “Ambiti di sostituzione misti”, di cui all'art.73 comma 2 del Rue vigente, èesteso, fino all'approvazione del Pua o alla presentazione del titolo abilitativo(per gli interventi diretti), a tutti gli interventi inclusi nel presente Poc. Sonoquindi ammessibili tutti gli usi previsti dall’articolo 28 del Rue; gli usi (1), (2a),(3a) e (4a) sono soggetti a verifica di ammissibilità di cui all’articolo 30 del Rue inrelazione agli impatti sul sistema della sosta, sul sistema di gestione dei rifiutiurbani e sul rumore.Per insediamento temporaneo si intende l’utilizzo transitorio degli immobili esi-stenti per scopi quali attività espositive, fieristiche, culturali, per l’associazioni-smo, attività artigianale, laboratoriale ecc., strutture temporanee per mobilitàabitativa con una ciclicità di utilizzo breve in termini di "ospitalità" e non per-manenza (es. abitazioni temporanee che vengono utilizzate e dismesse in un ci-clo definito e scandito dai tempi di realizzazione degli interventi e subordinatealla programmazione dei lavori di ripristino). Per l'insediamento di questi usisono ammessi sugli edifici tutti gli interventi di carattere conservativo: gli edificinon possono essere assoggettati a interventi di demolizione e ricostruzione.

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POC RIGENERAZIONE DI PATRIMONI PUBBLICI/NORME/TITOLO 2

[Art.9] Impegni convenzionali

1. Convenzione urbanistica. Le convenzioni urbanistiche, che disciplinano i rap-porti derivanti dall'attuazione degli interventi previsti da Pua o anche da inter-venti diretti, devono essere conformi ai contenuti del Poc. Lo schema di conven-zione deve essere conforme a quanto disciplinato nel vigente “Regolamento perl'esecuzione delle opere di urbanizzazione da realizzarsi a scomputo degli oneridi urbanizzazione”.

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POC RIGENERAZIONE DI PATRIMONI PUBBLICI/NORME/TITOLO 2

CAPO 1 INTERVENTI DI GRANDE TRASFORMAZIONE

[Art.10] Gli ambiti di sostituzione della Città della Ferrovia

1. Ruolo nel Psc. Grazie alla posizione strategica, gli ambiti di sostituzione a ri-dosso della stazione ferroviaria centrale e prossimi al centro storico sono indi-cati nel Psc come "luoghi di accesso metropolitano" della "Città della Ferrovia".Per essi sono indicate azioni di riqualificazione con l'introduzione di nuove fun-zioni, anche di interesse sovralocale.

2. Condizione escludente. Gli interventi di cui al presente capo sono stati valutatisostenibili in relazione alla sussistenza della seguente condizione di qualità deisuoli, la cui mancanza diventa condizione escludente per l'intervento: gli inter-venti potranno essere attuati solamente a seguito di un'approfondita indaginesulla natura dei suoli che attesti la possibilità di insediare gli usi previsti anche aseguito di eventuali adeguati interventi di bonifica e recupero ambientale.

3. Modifiche ammissibili. Le norme definiscono le caratteristiche di ciascun inter-vento in termini di regole insediative, carichi insediativi e destinazioni d'uso, do-tazioni, misure per la sostenibilità, strumenti e modalità d'attuazione. Gli stru-menti attuativi possono essere presentati nel rispetto delle suddette regole.Qualora il soggetto attuatore volesse realizzare gli interventi con una diversa di-stribuzione dei carichi insediativi nei sub-comparti o con diverse destinazionid'uso, dovrà presentare idonei studi ambientali propedeutici alla presentazionedel Pua, per consentire all'Amministrazione di valutare, rispetto agli obiettivi disostenibilità del Poc, le ricadute ambientali e territoriali della nuova proposta.La documentazione dovrà contenere anche un elaborato che dimostri la com-patibilità del nuovo assetto con le regole insediative stabilite dalle norme ovve-ro il soddisfacimento di analoghi requisiti di qualità dal punto di vista della rela-zione tra nuovo insediamento e città esistente. In ogni caso le quantità di dota-zioni territoriali (comprensive della dotazione di ERS) individuate nella normadel Poc non potranno essere diminuite. E' consentita la trasformazione delladotazione di ERS in contributo, nel caso di usi non abitativi, ai sensi del comma1, lettera b) dell'art. A-6 della lr 20/2000. Le modifiche in termini di carichi inse-diativi e mix di destinazioni d'uso saranno ammesse fino a quanto previsto dallaLR 20/2000 e recepito nel PSC per gli ambiti misti (51% minimo per la funzioneabitativa A e 49% massimo di altre funzioni compatibili con la residenza).

4. Perimetrazione dei Pua. I Pua procederanno alla concreta e definitiva perime-trazione delle aree oggetto di trasformazione. La capacità edificatoria, derivan-te dai volumi esistenti che insistono nelle porzioni di comparto non oggetto diaccordi, ma ugualmente inserite nel Poc, potrà essere diversamente allocata al-l'interno dei sub-comparti attraverso gli strumenti attuativi, al fine di garantirela realizzazione di un assetto unitario e coerente degli interventi.

[Art.11] Prati di Caprara (1)

1. Ruolo nel Psc. In quanto Ambito di sostituzione in continuità con le aree ferro-viarie e prossimo alla fermata Prati di Caprara, strategica per lo sviluppo e il po-

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POC RIGENERAZIONE DI PATRIMONI PUBBLICI/NORME/TITOLO 2

tenziamento del Servizio ferroviario metropolitano, Prati di Caprara (1) contri-buisce con il nuovo, esteso, parco urbano a conferire una valenza sovralocalealla rigenerazione. Questa dotazione compensa anche l'attuale carenza di spazie attrezzature di interesse collettivo nel Quartiere Porto e contribuisce al miglio-ramento della qualità urbana delle Situazioni Saffi e Santa Viola.

2. Assetto urbanistico. Le aree ex militari dei Prati di Caprara (divise nei due com-pendi Prati di Caprara Ovest (1A) e Prati di Caprara Est (1B)) occupano una vastaporzione di città , pari a 475.040 mq di St, che arriva quasi a lambire i viali di cir-convallazione a Est e si attesta a qualche centinaio di metri dalle aree verdi cheaccompagnano il corso del fiume Reno a Ovest. Il limite settentrionale è rappre-sentato da due corsi d'acqua che scorrono affiancati per diverse centinaia dimetri: la canaletta Ghisiliera e il torrente Ravone. Il limite meridionale è rappre-sentato da tre strade - Saffi, dell'Ospedale, Nanni Costa - che costituiscono ilprincipale raccordo con la città consolidata. Una terza area ex militare, la polve-riera di Monte Albano (1C, collocata in collina), è connessa alle aree in oggetto inquanto la capacità edificatoria colà maturata viene trasferita nelle aree dei Pratiper destinare talearea verde ad uso pubblico, ulteriore tassello del vasto patri-monio di parchi che punteggia la collina di Bologna.Sull'area dei Prati di Caprara si prevede un intervento di sostituzione integraledell'edilizia esistente e la creazione di un nuovo impianto urbano con la realiz-zazione di residenze, centri direzionali e commerciali, scuole, parcheggi e unparco di 20 ettari.In relazione agli obiettivi complessivi della trasformazione urbana, gli accordipropedutici al Poc hanno stabilito che alcune delle aree interne all'ambito sianooggetto di specifiche destinazioni la cui attuazione non dipende da quella delcomparto:– area per la realizzazione di una nuova scuola;– area per una eventuale nuova sede della Croce Rossa militare;– area occupata dalla centrale termica dell'Ospedale Maggiore.Le aree sono indicativamente individuate nello schema d'assetto (Figura 1).

3. Regole insediative. Nuovo parco urbano, insediamenti e infrastrutture per mo-bilità e sosta sono così regolati:nuovo parco urbano: per un'estensione di almeno 20 ettari, con una lunghezzadi circa 1.900-2.000 m e profondità media di 115 m, si estenderà lungo tutto ilbordo settentrionale del comparto a partire dal principale punto di contatto conla città consolidata posto su via Saffi. Questo sviluppo trae origine e ragione dal-la valorizzazione dei due corsi d'acqua presenti e del percorso di connessione ci-clo-pedonale esistente di via del Chiù. Il parco presenterà una parte meno“strutturata”, a ridosso dei corsi d'acqua, e una parte più “disegnata”, verso inuovi insediamenti; al fine di garantirne la continuità ecologica e la fruizione do-vrà essere individuata una soluzione di raccordo a ponte tra le aree Est e Ovest,salvaguardando la sicurezza della galleria realizzata sotto al fascio dei binari(attuale via Sabena). Nel disegno del parco dovranno essere integrati nuovi ortiurbani sostitutivi di quelli oggi esistenti in via dell'Ospedale e la eventuale nuo-va sede degli impianti sportivi del Circolo ricreativo dipendenti Difesa. L'indivi-duazione del parco con le funzioni e la collocazione indicate costituisce inva-riante in relazione ad eventuali soluzioni urbanistiche alternative presentate aisensi del comma 3 dell'art. 10.nuovi insediamenti: saranno concentrati in una fascia delimitata a Nord dalnuovo parco urbano e a sud dalle vie Saffi-dell'Ospedale-Nanni Costa; a Sud

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POC RIGENERAZIONE DI PATRIMONI PUBBLICI/NORME/TITOLO 2

sono attestati gli edifici che ospiteranno gli usi direzionali e commerciali, a Nordquelli residenziali.nuovo assetto viario: si configura con una serie di strade “a pettine”, fortementecaratterizzate e riconoscibili (viali alberati), poste a distanza di circa 180 m l'unadall'altra, perpendicolari alle vie Saffi-dell'Ospedale-Nanni Costa. Le strade vei-coleranno i flussi di traffico verso i nuovi insediamenti e si trasformeranno inpercorsi ciclo-pedonali all'interno del nuovo parco urbano fino a raggiungerevia del Chiù. Le strade interne saranno progettate per la moderazione del traffi-co in quanto gli isolati si configurano come “zona 30”. Via dell’Ospedale, finoalla rotatoria Granatieri di Sardegna, verrà riorganizzata, con adeguamento del-la carreggiata e dei marciapiedi, organizzazione degli spazi di sosta, realizzazio-ne di un percorso ciclabile protetto e alberato sul lato nord, da prolungarsi finoal nuovo polo scolastico; nel tratto verso via Saffi l'adeguamento della via si do-vrà coordinare con gli interventi per la realizzazione del nuovo parcheggio inter-rato di Largo Nigrisoli, previsto fuori dal comparto. nuova accessibilità ciclopedonale: dovranno essere garantite in maniera capil-lare in tutta l’area e verso i nuovi punti attrattori, anche attraverso l’integrazio -ne con i percorsi ciclo-pedonali esistenti, la connessione sud-nord (vari percorsida via Saffi a via del Chiù), la connessione est-ovest, la connessione con la nuo -va stazione SFM. nuovi parcheggi pubblici: saranno ubicati prevalentemente lungo le strade dipenetrazionee in fasce “trasversali” alle strade suddette, a servizio sia degli usidirezionali/commerciali sia di quelli residenziali.

4. Capacità insediativa. Il comparto prevede una capacità edificatoria pari a 181.810mq di Sul (di cui 166.820 mq di iniziativa privata e 14.990 mq di iniziativa residenzialepubblica).E' inoltre previsto che il 25% della Sul residenziale (comprendente anche la sud-detta quota di iniziativa pubblica) sia destinato a Edilizia Residenziale Sociale(Ers).Eventuali ulteriori quote di capacità edificatorie per la realizzazione di attrezza-ture e spazi collettivi potranno essere previste in sede di Pua nella misura mas-sima del 10% della Sul complessiva; le aree per queste attrezzature e questi spa-zi devono rientrare in quelle destinate alla realizzazione di dotazioni territorialie la eventuale realizzazione delle opere avverrà a scomputo della quota di oneridi urbanizzazione secondaria.E' prevista, inoltre, un'ulteriore capacità edificatoria per un nuovo complessoscolastico pari a circa 7.500 mq di Sul.

5. Articolazione per sub-comparti. Allo scopo di programmare la trasformazionein questo grande comparto garantendo una coerenza interna ai singoli interven-ti, ovvero un adeguato livello di abitabilità, e nel contempo la realizzazione diun insediamento urbano unitario in grado di assolvere al ruolo che gli è stato at-tribuito nella strategia di riassetto della città, si individuano dei sub-comparti diprofondità abbastanza costante: 3 nell'area di Prati Ovest (n. 1, 2 e 3) e 4 nell'a-rea di Prati Est (n. 4, 5, 6 e 7).

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POC RIGENERAZIONE DI PATRIMONI PUBBLICI/NORME/TITOLO 2

Figura 1A tale scopo capacità edificatoria, destinazioni d'uso e regole insediative si arti-colano nei sub-comparti con le seguenti modalità:– per i sub-comparti n. 1, 2, 3, 4, 5, 6 è previsto un mix funzionale rappresenta-

to da: "funzione abitativa A" pari al 72% di Sul (comprensiva anche dellaquota di iniziativa pubblica) e altre funzioni, compatibili con la residenza,pari al 28% di Sul; sono ammessi mix diversi, entro i limiti valutati dalla Val-sat; l'indice fondiario (Su/Sf) massimo ammesso è pari a 0,75; non sono daconsiderarsi compatibili con la residenza i seguenti usi: 2a, 2b, 2c, 4f, 5b;

– sub-comparto n. 1: capacità edificatoria pari a circa il 15% della Sul comples-siva; all'interno dell'area il progetto deve assicurare il raccordo funzionale eformale con l'area verde presente ad Ovest (Parco Orlando Sirola, GiardinoFarpi Vignoli, scuola dell'infanzia Pedrelli);

– sub-comparto n. 2: capacità edificatoria pari a circa il 15% della Sul complessiva;– sub-comparto n. 3: capacità edificatoria pari a circa il 20% della Sul comples-

siva; il progetto deve sviluppare un fronte urbano anche su via Prati di Capra-ra e raccordare formalmente lo sviluppo insediativo con l'eventuale presen-za dell'area per la Croce Rossa militare come individuata nello schema di as-setto (Figura 1); nel caso in cui la Croce Rossa militare non fosse più qui allo-cata l'area ad essa destinata potrà essere integrata nel Pua, senza che que-sto comporti un aumento di capacità edificatoria in quanto essa è già ricom-presa nella Sul complessiva; oppure, qualora l'area non rientri nel perimetro

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del Pua, previa demolizione degli edifici che su essa insistono, dovrà essereceduta a titolo gratuito al Comune di Bologna;

– sub-comparto n. 4: capacità edificatoria pari a circa il 20% della Sul complessiva;il progetto deve sviluppare un fronte urbano anche su via Pietro Burgatti;

– sub-comparto n. 5: capacità edificatoria pari a circa il 15% della Sul comples-siva; il progetto deve prevedere e realizzare lo spostamento dell'area ortivadalla sua posizione attuale ad una nuova area posta a Nord della centraledell'ospedale Maggiore;

– sub-comparto n. 6: capacità edificatoria pari a circa il 15% della Sul comples-siva; l'area è caratterizzata dalla presenza di un nuovo complesso scolasticocostituito da una scuola primaria di 2 sezioni (10 classi) e da una scuola se-condaria di primo grado di 3 sezioni (9 classi). La capacità edificatoria per lascuola è esclusa dalla percentuale suindicata e la sua realizzazione non saràa carico del soggetto attuatore del sub-comparto. Nel medesimo sub-com-parto è prevista l'eventuale collocazione del nuovo circolo ricreativo della Di-fesa;

– sub-comparto n. 7: è prevista la possibilità di insediare una capacità edifica-toria per usi pubblici compatibili con l'area del parco urbano.

6. Realizzazione delle dotazioni territoriali. L’intervento deve garantire il comple-to reperimento delle dotazioni territoriali richieste per gli usi previsti secondo lenorme vigenti al momento della presentazione dello strumento attuativo.Oltre a tutte le opere dovute a titolo di "infrastrutture per l'urbanizzazione degliinsediamenti" (tra cui il verde pubblico che costituisce parte del nuovo parco ur-bano), l'intervento deve includere l'adeguamento di via dell'Ospedale e la rea-lizzazione del sistema dei percorsi ciclopedonali.A titolo di "attrezzature e spazi collettivi" l'intervento deve prevedere:- la cessione delle aree del nuovo parco urbano relative alla quota parte ecce-dente il verde pubblico dovuto a titolo di “infrastrutture per l'urbanizzazionedegli insediamenti” e la realizzazione, a scomputo degli oneri di urbanizzazionesecondaria, delle relative opere (il parco comprende le due porzione collocatenelle aree Est e Ovest, le aree nelle quali realizzare nuove dotazioni di orti urba-ni sostitutive delle attuali e l'eventuale nuovo circolo ricreativo della Difesa);- la cessione delle aree lungo via Saffi, come individuate nello schema di assetto(Figura 1), con eventuale realizzazione delle opere a scomputo degli oneri di ur-banizzazione secondaria;- la cessione dell'area compresa tra la centrale termica dell'Ospedale Maggioree via dell'Ospedale, già oggi adibita a parcheggio pubblico a servizio dell'Ospe-dale, come individuata nello schema di assetto (Figura 1).L'intervento deve inoltre prevedere la cessione della superficie fondiaria neces-saria alla realizzazione dell'edilizia residenziale di iniziativa pubblica.

7. Misure per la sostenibilità. Le misure previste per il comparto in oggetto sonodescritte nella relativa Scheda di Valsat, parte integrante del presente Poc, darecepirsi nella progettazione degli interventi e costituenti elementi di valutazio-ne per l'approvazione degli strumenti attuativi. In relazione all'assetto infrastrutturale esistente, secondo la Valsat risulta com-patibile l'attuazione di una quota massima del 30% della capacità insediativa.Questa capacità insediativa, compatibile con la dotazione infrastrutturale oggiesistente, dovrà essere realizzata con uno o più piani attuativi comprendenti isub-comparti n. 1 e 6. L'attuazione di questa quota non comporta l'obbligo di

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realizzare le opere infrastrutturali individuate dalla Valsat come “condizione disostenibilità” (intersezione via Emilia Ponente con via S. Pertini).

8. Strumenti e modalità di attuazione. L'intervento è attuabile mediante un unicoPiano urbanistico attuativo (Pua), attuabile per stralci funzionali, oppure me-diante più Piani urbanistici attuativi che dovranno riguardare parti autonome eomogenee dell'ambito, nel rispetto delle regole insediative sopra specificate,che siano in grado di garantire la quantità minima di dotazioni territoriali previ-ste dalle norme nonché quota parte delle altre dotazioni sopra specificate. Perquesta ragione, per l'autorizzazione alla formazione e presentazione (ai sensidelle DTO II.1) del primo Pua occorre sviluppare uno schema di assetto com-plessivo dell'intero ambito che illustri il progetto delle dotazioni territoriali edelle infrastrutture per la mobilità . In tale sede occorre sviluppare anche i se-guenti progetti completi di analisi di fattibilità tecnico-economica che dovrannoessere condivisi dall'Amministrazione comunale:– progetto di recupero e messa in sicurezza idraulica dei corsi d'acqua presenti

lungo il lato Nord del comparto (canaletta Ghisiliera e torrente Ravone) inraccordo con le autorità competenti in materia e con gli esiti del gruppo distudio che verrà attivato in proposito;

– progetto relativo all'estensione del nuovo parco urbano tra i sub-comparti n.3 e 4, sopra via Sabena;

– progetto specifico della parte del nuovo parco urbano che insiste nel sub-comparto n. 7;

– progetto di adeguamento di via dell'Ospedale (tratto Est-Ovest);– progetto del sottopasso carrabile all'intersezione tra via Emilia Ponente e via

Sandro Pertini.L'intervento deve inoltre prevedere la cessione della superficie fondiaria neces-saria alla realizzazione dell'edilizia residenziale di iniziativa pubblica (ERS).Entro la stipula della convenzione urbanistica del primo Pua, verranno cedute leseguenti aree, come individuate nello schema di assetto (Figura 1): – area per la realizzazione di una nuova scuola, al Comune di Bologna;– area occupata dalla centrale termica dell'Ospedale Maggiore, all'Ausl Bolo-

gna.Il primo Pua prevederà inoltre la cessione, con eventuale realizzazione delleopere a scomputo di oneri di urbanizzazione secondaria, delle seguenti aree,come individuate nello schema di assetto (Figura 1):– aree lungo via Saffi;– aree del sub-comparto n.7, parte del nuovo parco urbano;– area compresa tra la centrale termica dell'Ospedale Maggiore e via dell'O-

spedale.Il primo Pua prevederà infine la cessione al Comune di Bologna, a titolo gratui-to, del compendio di Monte Albano.Tutte le aree dovranno essere cedute previa eventuale bonifica finalizzata a ren-dere compatibili gli usi cui sono destinate.

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[Art.12] Ravone (2)

1. Ruolo nel Psc. Il Psc richiama l'“Accordo territoriale relativo agli assetti territo-riali, urbanistici, infrastrutturali della Nuova Stazione Ferroviaria di Bologna”del 2006 sottolineando i requisiti irrinunciabili del nuovo insediamento: unquartiere ad alta qualità urbana e ambientale, accessibile e integrato con i tes-suti esistenti, dotato delle infrastrutture adeguate al nuovo carico urbanistico.Tali requisiti vengono confermati nell'accordo del 2015 che sancisce l'inseri-mento dell'ambito Ravone nel presente Poc.

2. Assetto urbanistico. L'area ferroviaria del Ravone rappresenta una parte dellevaste proprietà del Gruppo Ferrovie dello Stato storicamente collocate a ridossodel quadrante cittadino ricompreso tra viale Silvani e le vie Saffi e Zanardi. Ilcomparto in oggetto è costituito da un'area principale e da altre 3 aree, sostan-zialmente contigue alla prima, di dimensioni più contenute. L'area principaleconfina a Nord col profondo fascio di binari che conduce alla stazione centrale;a Sud il limite è rappresentato in parte dalla canaletta Ghisiliera e dal torrenteRavone, che qui scorrono affiancati per alcune centinaia di metri, e in parte dal-l'insediamento delle Officine Grandi Riparazioni, sempre del Gruppo FS; versoEst l'area arriva praticamente a lambire via Zanardi mentre verso Ovest arrivafino a via Burgatti. Le tre aree minori si collocano in corrispondenza del limiteoccidentale dell'area principale: l'area “Prati di Caprara Sud” è posta all'incro-cio di via Prati di Caprara e via Burgatti, proprio sopra il tunnel che sottopassa ilfascio dei binari (via Sabena); di fronte ad essa, dall'altra parte del fascio dei bi-nari, si trova l'area “Prati di Caprara Nord”, mentre al suo fianco, verso il Reno,si trova l'area “ex Polfer”.Sulle aree in oggetto si prevede la realizzazione di un vasto intervento da attuarsimediante la sostituzione del patrimonio edilizio, ovvero il suo eventuale recupe-ro (parziale o totale), con realizzazione di residenze, attività direzionali e com-merciali, parcheggi e un nuovo parco urbano di almeno 4,5 ettari di estensione.

3. Regole insediative. Le scelte insediative configurano uno schema d'assetto (Fi-gura 2) così articolato:nuovo parco urbano: il nuovo parco urbano di almeno 4,5 ettari, in contiguitàcon quello previsto nel comparto “Prati di Caprara” richiederà progettazione erealizzazione tra loro coordinate. L'elemento generatore è il rilevato su cui scor-rono il torrente Ravone e la canaletta Ghisiliera, affiancati dalla storica via delChiù. Per garantire il raccordo tra il piano campagna dell'area Ravone e la quotadi via del Chiù si dovrà organizzare il parco predisponendo piani inclinati conpendenze che consentano la sosta e il gioco informale.nuovi insediamenti: i nuovi insediamenti a prevalente destinazione residenziale,dovranno essere concentrati nelle aree più vicine al centro storico e potrannoprevedere il riuso degli edifici esistenti oppure la loro demolizione e sostituzio-ne. L'organizzazione per isolati ripropone la dimensione di quelli presenti nellaparte di città consolidata posta nell'immediato intorno, integrando il più possi-bile i nuovi interventi nel frattempo realizzati in prossimità (nuova casermaGuardia di Finanza e recupero dell'edificio ex Ferrotel). L'edificato dovrà ten-denzialmente posizionarsi al bordo degli isolati al fine di garantire la presenzadi aree “interne” più protette e fruibili; le attrezzature previste dovranno con-centrarsi vicino alle aree residenziali già esistenti, ovvero vicino al nuovo parcopubblico, per favorire possibili sinergie.

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L'intervento edilizio a ridosso della nuova stazione ferroviaria Prati di Caprara,importante per valorizzare il ruolo di questa “stazione-porta” del sistema ferro-viario, dovrà essere progettato con particolare attenzione dal momento che èparzialmente collocato sopra alla galleria che corre sotto al fascio dei binari (viaSabena). Il progetto dell'intervento a ridosso dei corsi d'acqua, che scorrono infregio all'area ad una quota sensibilmente più alta, dovrà valorizzare la dimen-sione paesaggistica.nuovo assetto viario: nelle zone a prevalente destinazione residenziale le stradedi distribuzione, organizzate su una maglia ortogonale, dovranno essere albera-te e affiancate da parcheggi pubblici; la rete stradale interna dovrà prevedereinterventi di moderazione del traffico configurando una “zona 30”.Si dovrà prevedere il completamento della rete viaria mediante la realizzazionedi un nuovo asse stradale a sud del fascio dei binari, che colleghi via Tanari a viaBurgatti e che, oltre a garantire l'accesso al comparto, funga da supporto alladirettrice principale Emilia Ponente-Saffi; il nuovo asse avrà le caratteristichegeometrico-funzionali proprie di una strada urbana di quartiere con una corsiaper senso di marcia e sarà accompagnata dalla realizzazione delle opere di con-nessione alla viabilità esistente e del comparto, oltre che da idonee mitigazioniambientali. Particolare attenzione dovrà essere prestata alla soluzione del raccordo tra ilnuovo asse stradale di collegamento con via Tanari, la viabilità esistente e il si-stema di accesso alla Stazione Sfm, il previsto parcheggio pubblico, e la rete deipercorsi ciclabili.nuova accessibilità ciclopedonale: dovranno essere garantite in maniera capil-lare in tutta l’area e verso i nuovi punti attrattori, anche attraverso l’integrazio -ne con i percorsi ciclo-pedonali esistenti, la connessione sud-nord, la connessio-ne est-ovest (da via Tanari verso l'ambito Prati di Caprara), la connessione conla nuova stazione SFM e i percorsi previsti dal Piano attuativo Lazzaretto.nuovi parcheggi pubblici: i parcheggi pubblici a diretto servizio dell'insediamen-to dovranno essere organizzati in modo da essere chiaramente distinti e separa-ti da aree di sosta pertinenziale o destinate ad altri usi privati.

4. Capacità insediativa. Il comparto prevede una capacità edificatoria massima paria 148.500 mq di Sul (di cui 135.000 mq di iniziativa privata e 13.500 mq per attrezzatu-re di interesse collettivo).E' previsto che il 10% della Sul privata sia destinato a Edilizia Residenziale So-ciale (Ers).

5. Articolazione per sub-comparti. La capacità edificatoria massima si articola neisub-comparti con le seguenti regole:

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Figura 2– Sub-comparto Prati di Caprara Nord (2A): è previsto l'insediamento di

"funzioni direzionali, finanziarie, assicurative, artigianali di servizio, funzionicommerciali, ecc. B" fino a un massimo del 5% della Sul complessiva.L'insediamento dovrà inglobare al suo interno il sistema di accesso edistribuzione della nuova stazione Sfm di Prati di Caprara, di prossimarealizzazione con altri fondi;

– Sub-comparto ex Polfer (2B): è prevista la demolizione degli edifici esistenti(la capacità edificatoria corrispondente è stata spostata sugli altri 3 sub-comparti) con realizzazione di una nuova area verde da riconnettere, formal-mente e funzionalmente (anche dal punto di vista ciclopedonale), con il nuo-vo parco urbano previsto a ridosso del torrente Ravone e all'interno del com-parto Prati di Caprara (cfr. Art. 11 del presente Poc);

– Sub-comparto Prati di Caprara Sud (2C): è previsto un mix funzionale rappre-sentato da: "funzione alberghiera E" fino a un massimo del 10% della Sulcomplessiva, e altre funzioni con essa compatibili fino a un massimo del 5%della Sul complessiva. L'insediamento dovrà inglobare al suo interno il siste-ma di accesso e distribuzione della nuova stazione Sfm di Prati di Caprara, diprossima realizzazione con altri fondi e dovrà risolvere con un'adeguata so-luzione la connessione con la viabilità esistente (adeguamento delle vie Pratidi Caprara e Burgatti fino alla rotonda Granatieri di Sardegna) e con le ferma-

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te del trasporto pubblico (verificando anche la fattibilità di un collegamentocon il livello stradale di via Sabena, sotto al tunnel);Non sono compatibili con la funzione alberghiera E i seguenti usi: 2a, 2b, 2c,4f, 5b;

– Sub-comparto Ravone (2D): è previsto un mix funzionale rappresentato da:"funzione abitativa A" fino a un massimo del 60% della Sul complessiva e al-tre funzioni, compatibili con la residenza, fino a un massimo del 20% dellaSul complessiva.Non sono compatibili con la residenza i seguenti usi: 2a, 2b, 2c, 4f, 5b.

6. Realizzazione delle dotazioni territoriali. L’intervento deve garantire il comple-to reperimento delle dotazioni territoriali richieste per gli usi previsti secondo lenorme vigenti al momento della presentazione dei Pua.Oltre a tutte le opere dovute a titolo di "infrastrutture per l'urbanizzazione degliinsediamenti", l'intervento dovrà includere la realizzazione e la cessione dellanuova strada tra via Tanari e via Burgatti con le relative opere di connessionecon la viabilità esistente.A titolo di "attrezzature e spazi collettivi", a eventuale scomputo degli oneri diurbanizzazione secondaria, si richiede:– la realizzazione e la cessione di un nuovo parcheggio sostitutivo dell'attuale

Tanari (almeno 800 posti auto), da mantenere in prossimità di via Tanari, confunzioni di parcheggio scambiatore a servizio della città;

– la realizzazione e la cessione di un parco urbano di estensione pari almeno a45.000 mq, localizzato al confine con le aree del comparto Prati di Caprara.

A titolo di dotazioni ecologiche ambientali è prevista la realizzazione di una fa-scia di mitigazione del nuovo asse stradale di connessione tra via Tanari e viaBurgatti da collocarsi tra questo e il fascio dei binari.

7. Misure per la sostenibilità. Le misure previste per il comparto in oggetto sonodescritte nella relativa Scheda di Valsat, parte integrante del presente Poc, darecepirsi per la progettazione dell'intervento e costituenti elementi di valutazio-ne per l'approvazione degli strumenti attuativi.In relazione all'assetto infrastrutturale esistente, secondo la Valsat risulta com-patibile l'attuazione di una quota massima del 30% della capacità insediativa.Tale capacità insediativa dovrà essere realizzata con uno o più Piani attuativicomprendenti i sub-comparti Prati di Caprara Nord, Prati di Caprara Sud ed ExPolfer e quota parte del sub-comparto Ravone (capacità edificatoria massimapari al 20% di quella prevista per il medesimo sub-comparto); quest'ultimaquota sarà da individuarsi in prossimità di via Tanari. L'attuazione degli insedia-menti fino al 30% sopra richiamato non comporta l'obbligo di realizzare le ope-re infrastrutturali individuate dalla Valsat come “condizione di sostenibilità”(prolungamento nuovo asse stradale da via Burgatti a via Triumvirato).

8. Strumenti e modalità di attuazione. L'intervento è attuabile mediante Piani ur-banistici attuativi (Pua) che dovranno riguardare parti autonome e omogenee,corrispondenti ai sub-comparti oppure, nel caso del sub-comparto Ravone, aparti del medesimo.In particolare i sub-comparti Ex Polfer, Prati di Caprara Sud e Prati di CapraraNord devono essere attuati in maniera congiunta e coordinata per garantire ilreperimento delle dotazioni territoriali minime dovute. Oltre alle dotazioni terri-toriali minime i Pua che attueranno l'Ambito dovranno prevedere la realizzazio-ne di tutte le opere e misure di sostenibilità indicate dalle Norme e dalla Valsat,

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suddividendole in ragione delle modalità e dei tempi di attuazione; la realizza-zione dell'asse stradale da via Burgatti a via Triumvirato non sarà a carico deisub-comparti che attuano gli insediamenti.Con l'autorizzazione alla formazione e presentazione (vedi DTO II.1) del primoPua che coinvolga le aree dei sub-comparti Prati di Caprara Sud e/o Ravone, oc-corre sviluppare uno schema di assetto complessivo dell'intero ambito che illu-stri il progetto delle dotazioni e delle infrastrutture per la mobilità.

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CAPO 2 INTERVENTI DI QUALIFICAZIONE DIFFUSA

[Art.13] Interventi di qualificazione diffusa.

1. Ruolo nel Psc. La “priorità di ristrutturazione e riqualificazione urbana” indivi-duata dal Psc si conferma non solo con grandi interventi di riordino urbanistico,ma anche con interventi minori distribuiti all'interno della città già consolidata.

2. Elenco degli interventi. Sono inseriti nel Poc i seguenti interventi:Ex caserma Sani (3)Ex Oma (4)Ex caserma Masini (5)Ex Staveco (6)Ex caserma Mazzoni (7)Ex scuole Ferrari (8)

3. Modifiche ammissibili. Le norme di seguito riportate definiscono le caratteristi-che di ciascun intervento in termini di carichi insediativi (parametri e indici ur-banistici), destinazioni d'uso, dotazioni, misure per la sostenibilità, strumenti emodalità d'attuazione. Nel rispetto delle suddette regole, gli strumenti attuativipossono essere presentati e gli interventi diretti sono immediatamente attuabi-li. Qualora il soggetto attuatore volesse realizzare gli interventi con una diversadistribuzione dei carichi insediativi nei sub-comparti o con diverse destinazionid'uso dovrà presentare un aggiornamento della valutazione di sostenibilità pro-pedeutica alla presentazione del Pua ovvero alla presentazione del titolo abili-tativo. In ogni caso le quantità di dotazioni territoriali individuate nella normadel Poc non potranno essere diminuite.

4. Realizzazione e monetizzazione di dotazioni territoriali. Le schede norma indi-cano, per ogni intervento, gli obblighi in materia di dotazioni territoriali: l'obbli-go di realizzare e cedere aree e opere, oppure quello di realizzare opere su areedi proprietà comunale, oppure quello di monetizzare la cessione e la realizzazio-ne delle opere per consentire al Comune di migliorare le dotazioni nella Situa-zione dove si realizza l'intervento o nel territorio del Quartiere interessato. Inquest'ultimo caso le opere saranno incluse nella programmazione comunaledelle opere e dei lavori pubblici entro i termini stabiliti dal presente Poc.

[Art.14] Ex caserma Sani (3)

1. Assetto urbanistico. Ambito da riqualificare misto n. 120, Situazione Bologni-na, Quartiere Navile.L’area dell'ex caserma Sani, di superficie pari a 105.540 mq, si colloca tra viaFerrarese e via Stalingrado, in un contesto che è stato interessato da profondicambiamenti, a seguito soprattutto della dismissione di numerose attività pro-duttive.Nell'area dell'ex caserma si prevede la realizzazione di residenze, insediamentidirezionali e commerciali con edifici di qualità, destinati a intercettare differentitipi di domanda e tali da articolare usi e composizione sociale del quartiere. Dal

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punto di vista funzionale dovrà essere posta particolare attenzione alle relazionidel nuovo insediamento con l’immediato intorno.La caserma, con Decreto del 19 dicembre 2007, è stata dichiarata di interessestorico artistico ai sensi degli artt. 10, c. 1 e 12 del D.Lgs. 22 gennaio 2004 n. 42.L’assetto planivolumetrico del comparto dovrà dunque tener conto della con-servazione e del recupero degli edifici esistenti ritenuti meritevoli di tutela per illoro specifico valore storico-architettonico e/o testimoniale, valorizzando altre-sì, per quanto possibile, l’impianto dell'ex caserma.La progettazione dovrà considerare la natura di “nodo ecologico urbano” attri-buita dal Psc all’area, curando il rapporto tra edificato e verde (pubblico e priva-to). In particolare si richiede la realizzazione di un'area verde lungo il bordo me-ridionale del comparto, là dove è già presente una macchia di alberi ad alto fu-sto, in continuità con il giardino pubblico di via Parri, e di un'altra lungo via Fer-rarese, con accessibilità dalla stessa strada. La parte di verde pubblico non po-trà avere una estensione superiore a 41.000 mq per non incidere eccessivamen-te sulla densità fondiaria dell'area. Le aree verdi di pertinenza degli edifici, purdelimitate (preferibilmente con l'uso di siepi basse), dovranno porsi in continui-tà con il verde pubblico così da favorire i processi ecologici e gli effetti di mitiga-zione microclimatica. A tale scopo dovranno concorrere anche le alberature lun-go le strade, progettate in modo tale da integrare le piante esistenti. Nell’area si prevede la realizzazione di una nuova scuola e il recupero ad usopubblico dell’edificio (ex guardiania) posto in prossimità del vecchio ingresso suvia Ferrarese.

2. Carichi insediativi – Parametri e indici urbanistici. La Sul complessiva è di 53.930mq: 47.490 mq per usi di iniziativa privata, 3.170 mq di iniziativa residenziale pubblicae 3.270 mq per attrezzature e spazi collettivi. Il 10% della Sul residenziale (comprendente anche la quota di iniziativa pubbli-ca) dovrà essere destinato a Edilizia Residenziale Sociale (Ers).

3. Destinazioni d'uso. Gli usi si articoleranno nel seguente modo:Funzione abitative A: – (1a) 70% della Sul complessiva (comprensiva della quota di iniziativa pubblica

e di Ers).Funzioni direzionali, finanziarie, assicurative, artigianali di servizio, funzionicommerciali, ecc. B: – (3b) 10% della Sul complessiva;– (4c) 4% della Sul complessiva;– (4d) 4% della Sul complessiva;– (5c) 5% della Sul complessiva; – (7a) 7% della Sul complessiva.

4. Dotazioni. L’intervento deve garantire il completo reperimento delle dotazioniterritoriali richieste per gli usi previsti secondo le norme vigenti al momento del-la presentazione del Pua.Oltre a tutte le opere dovute a titolo di "infrastrutture per l'urbanizzazione degliinsediamenti", l'intervento dovrà includere:– la realizzazione e la cessione di verde pubblico per una quantità non inferiore

a 35.000 mq la cui effettiva estensione sarà da verificare in sede di Pua;– la realizzazione e la cessione di percorsi pedonali e ciclabili di connessione

est-ovest tra via Ferrarese e via Stalingrado raccordati con la rete esistente econ le fermate del trasporto pubblico.

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A titolo di "attrezzature e spazi collettivi" l'intervento dovrà prevedere:– la realizzazione e la cessione di una scuola secondaria di primo grado a 5 se-

zioni (15 classi) per una Sul pari a 3.190 mq e relative aree pertinenziali pari a8.180 mq (queste ultime computabili come parte della dotazione di verdepubblico di cui sopra);

– il recupero e la cessione del fabbricato dell’ex guardiania posto su via Ferra-rese con funzioni integrate con l’area verde retrostante.

A titolo di "dotazioni ecologiche-ambientale" l'intervento dovrà migliorare lavalenza ecologica delle aree a lato della pista ciclabile realizzata sul sedime del-la vecchia tramvia per Malalbergo.L'intervento deve inoltre prevedere la cessione della superficie fondiaria neces-saria alla realizzazione della quota relativa all'edilizia residenziale di iniziativapubblica.

5. Misure per la sostenibilità. Le misure per la sostenibilità sono descritte nellarelativa Scheda di Valsat, parte integrante del presente Poc, da recepirsi per laprogettazione dell'intervento e costituenti elementi di valutazione per l'appro-vazione dello strumento attuativo.

6. Strumenti e modalità di attuazione. Un concorso di idee potrà avviare la fase diprogettazione da cui si ricaveranno le indicazioni per la definizione di un Pianourbanistico attuativo (Pua), la cui elaborazione sarà accompagnata da incontridi consultazione col Quartiere.

[Art.15] Ex Oma (4)

1. Assetto urbanistico. Ambito da riqualificare specializzato, n. 126, SituazioneStazione Centrale, Quartiere San Vitale.L’area di intervento, di superficie pari a 4.510 mq, si colloca nella porzioneorientale dell’Ambito Nuova Stazione Ferroviaria Centrale, alla fine di via Mug-gia, nei pressi del ponte di via Stalingrado.E' prevista la realizzazione di un nuovo edificio destinato a studentato e ad atti-vità collettive collegate.

2. Carichi insediativi – Parametri e indici urbanistici. La Sul complessiva è di 12.000 mq.

3. Destinazioni d'uso. Gli usi si articoleranno nel seguente modo:Funzione alberghiera E: – (5a) 85% della Sul complessiva.Funzioni direzionali, finanziarie, assicurative, artigianali di servizio, funzioni com-merciali, ecc. B:– (6) 15% della Sul complessiva.

4. Dotazioni. A titolo di "infrastrutture per l'urbanizzazione degli insediamenti"l'intervento dovrà comprendere la realizzazione di una pista ciclabile bidireziona-le lungo via Muggia in fregio al confine sud del comparto, garantendo la continuitàcon quella progettata nel comparto R3.53* – Viale Berti Pichat. Le altre dotazioni dovute saranno monetizzate anziché realizzate.

5. Misure per la sostenibilità. Le misure di sostenibilità sono descritte nella relati-va Scheda di Valsat, parte integrante del presente Poc, da recepirsi in sede di

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per la progettazione dell'intervento e costituenti elementi di valutazione perl'approvazione del titolo abilitativo.

6. Strumenti e modalità di attuazione. La trasformazione urbanistica è attuabileattraverso intervento diretto convenzionato.

[Art.16] Ex caserma Masini (5)

1. Assetto urbanistico. Ambito storico – Nucleo di antica formazione n. 1, Situa-zione Nucleo antico, Quartiere Santo StefanoL’area di intervento, di superficie pari a 7.490 mq, si colloca tra le vie S. Stefano,Borgolocchi e Orfeo.La caserma Masini è stata dichiarata con decreto del 24 luglio 2007 di interessestorico-artistico, ai sensi dell’art. 10 del Dlgs 42/2004 e come tale è soggetta atutte le disposizioni di tutela ivi contenute. Alcuni edifici sono individuati nelPsc/Rue come di interesse storico architettonico o documentale.L’intervento prevede il recupero dei fabbricati di pregio, la demolizione e rico-struzione degli altri, senza aumento di volume rispetto all'esistente. Potrà essereorganizzato suddividendo il lotto in 2 sub-comparti: il primo, che si attesta all'an-golo tra via Santo Stefano e via Borgolocchi, è caratterizzato da edifici di interes-se storico architettonico e documentale da conservare e recuperare; il secondo,caratterizzato dalla presenza di volumi realizzati in tempi più recenti e senza par-ticolare pregio, da demolire e ricostruire, anche fuori sagoma e sedime. In talcaso andrà mantenuta la densità edilizia, come previsto dal Rue nella disciplinad'Ambito, e dovranno essere rispettate le distanze dagli edifici e le altezze, comeda norma vigente al momento della presentazione del titolo abilitativo.

2. Carichi insediativi – Parametri e indici urbanistici. Il Vt dovrà essere uguale al Vtesistente, corrispondente a circa 39.200 mc. L'esatto volume andrà verificato in sededi presentazione del titolo abilitativo.La Sul complessiva è di 10.300 mq (di cui 1.300 mq di parcheggio interrato aduso autorimessa privata, corrispondente a circa 40 posti auto, e un'ulteriorequota di parcheggi interrati pertinenziali); qualora in sede di progetto venga au-mentata la Sul sarà necessario verificare la sostenibilità dell'intervento.

3. Destinazioni d'uso. Gli usi si articoleranno nel seguente modo:Funzione abitative A: – (1a) 35% della Sul complessiva.Funzioni direzionali, finanziarie, assicurative, artigianali di servizio, funzioni com-merciali, ecc. B: – (4d) 5% della Sul complessiva;– (4g) 10% della Sul complessiva;– (5c) 5% della Sul complessiva.Funzione alberghiera E:– (5a) 45% della Sul complessiva.

4. Dotazioni. A titolo di "infrastrutture per l'urbanizzazione degli insediamenti"l'intervento dovrà prevedere all'interno del lotto la realizzazione e la cessione diun parcheggio pubblico di almeno 15 posti auto da ricavarsi preferibilmente abordo strada. Le altre dotazioni dovute saranno monetizzate anziché realizzate.

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5. Misure per la sostenibilità. Le misure di sostenibilità sono descritte nella relati-va Scheda di Valsat, parte integrante del presente Poc, da recepirsi per la pro-gettazione dell'intervento e costituenti elementi di valutazione per l'approva-zione dello titolo abilitativo.

6. Strumenti e modalità di attuazione. La trasformazione urbanistica è attuabilemediante un unico intervento diretto convenzionato.

[Art.17] Ex Staveco (6)

1. Assetto urbanistico. Ambito storico specializzato, n. 21 – Complesso militareSs. Annunziata – Ex Staveco, Situazione Pedecollina, Quartiere Santo Stefano.Il comparto Ex Staveco è costituito dall'ex Stabilimento veicoli da combattimen-to, e da una piccola porzione dell'Ex caserma D'Azeglio, per una superficie com-plessiva pari a 93.080 mq. L'ex Staveco è un insieme di immobili localizzati inviale Enrico Panzacchi 2-8. Si trova nel punto in cui il rilievo collinare lambisce ilcentro storico della città, a ridosso del tracciato delle mura medioevali oggi so-stituite dai viali di circonvallazione; è pertanto un luogo decisivo per l'integra-zione tra città e collina. L'area è stata dichiarata di interesse storico artisticocon Decreto del 4 aprile 2007. L'ex caserma d'Azeglio è stata anch'essa dichiara-ta di interesse storico artistico con Decreto del 6 luglio 2007 e 30 dicembre 2011.Tali aree sono pertanto sottoposte a tutte le disposizioni di tutela contenute neisuddetti Decreti. L’assetto planivolumetrico del comparto dovrà pertanto con-frontarsi con le disposizioni relative alla conservazione e al recupero degli edificiesistenti ritenuti meritevoli di tutela.La trasformazione prevede la realizzazione di un complesso integrato di serviziper la formazione universitaria, con un adeguato mix funzionale incentrato sul-l'offerta di sedi didattiche e di servizio e di attività ad essa complementari, oltrealla realizzazione di alcune dotazioni territoriali (area verde e parcheggio) fruibi-li da tutta la città.Per la strutturazione del progetto di recupero e l'integrazione dell'area con lacittà vengono formulati i seguenti indirizzi:– accessi pedonali: dovranno essere realizzati almeno tre accessi su viale Pan-

zacchi: il primo deve collocarsi in piazza di Porta Castiglione, il secondo suviale Panzacchi - in corrispondenza dell'accesso principale dello Stabilimen-to -, un terzo all'altezza di via Rubbiani - in corrispondenza di un attraversa-mento semaforizzato, alla conclusione di un percorso che dal centro, attra-verso piazza Cavour e i tribunali, prosegue fino a San Michele in Bosco -; do-vrà essere studiata la possibilità di realizzare un accesso da sud, ovvero davia Codivilla;

– il piano terra dell'edificio su viale Panzacchi dovrà essere il più permeabilepossibile, ospitando attività aperte al pubblico e assicurando più passaggitra interno ed esterno dell'area, compatibilmente con le necessità di conser-vazione e leggibilità del bene;

– il sistema dei percorsi ciclabili e pedonali interni dovrà integrarsi con l'im-pianto dell'ex Staveco, rimarcandone la figura “a pettine”; in particolare:1. si dovrà assicurare e incentivare il carattere pubblico del percorso lungo

il fronte interno dell'edificio su viale Panzacchi, importante elemento dicongiunzione tra i due principali ingressi e pertanto distributore dei per-corsi secondari, ad esso perpendicolari;

32

POC RIGENERAZIONE DI PATRIMONI PUBBLICI/NORME/TITOLO 2

2. il principale percorso nord-sud del comparto deve partire dall'ingressostorico dell'edificio posto su viale Panzacchi e avere un ruolo preminen-te nella costruzione delle gerarchie progettuali;

3. un secondo percorso nord-sud dovrà essere realizzato sulla porzione piùoccidentale, lungo la prevista nuova area verde, raccordandosi con ilcannocchiale visivo San Michele in Bosco - via Rubbiani - San Petronio;questo percorso, come il precedente, potrà avere uno sbocco su via Co-divilla, per garantire l'accessibilità al parco di San Michele in Bosco;

– nella porzione occidentale dell'area dovrà prevedersi un "corridoio verde" dicollegamento con la collina (per raggiungere via Codivilla), di superficie pariad almeno 30.000 mq, tale da assicurare, lungo il suo sviluppo, una permea-bilità trasversale con la restante parte dell'area ex Staveco; il progetto dovràanche considerare l'auspicata riapertura del torrente Aposa;

– dovrà essere previsto e realizzato un parcheggio di circa 400 posti auto,come già individuato dal Psc, con accesso adiacente al “corridoio verde”, suviale Panzacchi;

– dovranno essere previsti adeguati spazi per la sosta (parcheggi pertinenziali)in quantità pari almeno a quanto individuato nell'art. 115 del Rue per gli usiinsediati; eventuali accessi a parcheggi pertinenziali o di servizio alle funzionisvolte nell'area dovranno essere proposti e valutati nel Progetto strategicocomplessivo/masterplan;

– si dovrà prevedere un adeguato mix di funzioni accessibili alla città, in partico-lare attorno alla ciminiera, luogo dove individuare una piazza pubblica.

2. Carichi insediativi – Parametri e indici urbanistici. La Sul complessiva massimarealizzabile è di 47.000 mq (comprensiva di quella ricavata all'interno degli edifici si-gnificativi dal punto di vista storico-architettonico che saranno conservati).

3. Destinazioni d'uso. Gli usi si articoleranno nel seguente modo:Insediamento universitario: 85 % della Sul complessiva, con i seguenti usi:Funzione abitative A:– (1b).Funzioni direzionali, finanziarie, assicurative, artigianali di servizio, funzioni com-merciali, ecc. B:– (7a), (7b), (7c), (7d).Altri usi compatibili: 15% della Sul complessiva con i seguenti usi: Funzione alberghiera E:– (5a).Funzioni direzionali, finanziarie, assicurative, artigianali di servizio, funzioni com-merciali, ecc. B:– (3b), (4d), (5c), (6).

4. Dotazioni. L’intervento deve garantire il completo reperimento delle dotazioniterritoriali richieste per gli usi previsti secondo le norme vigenti al momento del-la presentazione del Progetto Strategico Complessivo/Masterplan.Inoltre l'intervento deve comprendere la realizzazione di:– un nuovo parco pubblico, di almeno 30.000 mq, che realizzi la connessione

con via Codivilla e il parco pubblico di San Michele in Bosco. La dimensioneeffettiva del nuovo parco sarà individuata dal Progetto Strategico Complessi-vo/Masterplan anche in relazione agli obiettivi di tutela degli edifici e delcomparto nel suo complesso;

– un parcheggio pubblico di circa 400 posti auto.

33

POC RIGENERAZIONE DI PATRIMONI PUBBLICI/NORME/TITOLO 2

5. Misure per la sostenibilità. Le misure di sostenibilità sono descritte nella relati-va Scheda di Valsat, parte integrante del presente Poc, da recepirsi per la pro-gettazione dell'intervento e costituenti elementi di valutazione per l'approva-zione del Progetto Strategico Complessivo/Masterplan.

6. Strumenti e modalità di attuazione. La trasformazione urbanistica è attuabileprevia elaborazione di un progetto complessivo degli interventi – Progetto Stra-tegico Complessivo/Masterplan, come previsto al punto 3d dell'Accordo 2014tra Università di Bologna e Comune di Bologna. Il Masterplan dovrà contenere:progetto preliminare dell'insediamento, dettaglio operativo delle azioni da in-traprendere per l'appalto dei lavori, piano economico finanziario preliminare eindividuare eventuali sub-comparti di attuazione da approvarsi (alternativa-mente):– con le procedure relative alle opere di interesse statale (art. 37 Lr 20/2000;

art. 81 Dpr 616/1977), conformi alla pianificazione urbanistica comunale;– mediante un accordo di programma, relativo alle opere e agli interventi di ri-

levante interesse pubblico programmati. L'accordo può prevedere la parteci-pazione di soggetti privati; per la sua approvazione è necessario il progettodefinitivo delle opere, accompagnato da uno studio degli effetti sul sistemaambientale e territoriale e delle misure necessarie per l'inserimento nel terri-torio.

[Art.18] Ex caserma Mazzoni (7)

1. Assetto urbanistico. Ambito consolidato di qualificazione diffusa misto n. 101,Situazione Pedecollina est, Quartiere Santo Stefano.L’area, di superficie pari a 46.090 mq, si colloca al margine orientale della fasciapedecollinare, fra il tracciato storico della ferrovia Bologna-Firenze e via Tosca-na, in una zona fortemente urbanizzata e con alcune difficoltà storiche di con-nessione in senso Est-Ovest. Sull'area dell'ex caserma Mazzoni si prevede la realizzazione di un comparto adestinazione mista residenziale, direzionale e commerciale (funzioni compatibi-li con i prevalenti usi abitativi). E' anche prevista una nuova scuola primaria a 2sezioni e una nuova scuola dell'infanzia a 3 sezioni.Le indagini storico-architettoniche non hanno portato a riconoscere elementimeritevoli di specifica tutela. L’intervento potrà tuttavia prevedere recupero eriutilizzo di edifici preesistenti se ritenuti interessanti e utili per il disegno urba-nistico complessivo.

2. Carichi insediativi – Parametri e indici urbanistici. La Sul complessiva è di 29.430mq: 26.580 mq di iniziativa privata e 2.850 mq per attrezzature di interesse col-lettivo.Il 10% della Sul residenziale dovrà essere destinato a Edilizia Residenziale Socia-le (Ers) di iniziativa privata.

3. Destinazioni d'uso. Gli usi si articoleranno nel seguente modo:Funzione abitative A: – (1a) 70% della Sul complessiva.Funzioni direzionali, finanziarie, assicurative, artigianali di servizio, funzioni com-merciali, ecc., B: – (3a) 10% della Sul complessiva;

34

POC RIGENERAZIONE DI PATRIMONI PUBBLICI/NORME/TITOLO 2

– (4c) 5% della Sul complessiva;– (4d) 5% della Sul complessiva;– (7a) 10% della Sul complessiva.

4. Dotazioni. L’intervento deve garantire il completo reperimento delle dotazioniterritoriali richieste per gli usi previsti secondo le norme vigenti al momento del-la presentazione del Pua.Oltre a tutte le opere dovute a titolo di "infrastrutture per l'urbanizzazione degliinsediamenti", l'intervento dovrà prevedere la realizzazione e la cessione dinuovi percorsi ciclo-pedonali interni al comparto che colleghino in particolare ilnuovo polo scolastico con l'intersezione tra via Donizetti e via delle Armi e conla pista ciclabile esistente che sottopassa la linea ferroviaria.A titolo di "attrezzature e spazi collettivi" l'intervento dovrà comprendere la rea-lizzazione e la cessione di una scuola primaria a 2 sezioni (10 classi) e di unascuola dell'infanzia a 3 sezioni (9 classi). La superficie fondiaria complessiva delpolo scolastico sarà pari a 8.000 mq e la Sul non inferiore a 2.850 mq. L'interven-to edilizio dovrà essere pienamente integrato con il disegno urbanistico delcomparto e realizzato considerando le esigenze funzionali e distributive dellastruttura scolastica, comprensiva degli spazi pertinenziali esterni e della dota-zione di parcheggi.

5. Misure per la sostenibilità. Le misure di sostenibilità sono descritte nella relati-va Scheda di Valsat, parte integrante del presente Poc, da recepirsi per la pro-gettazione dell'intervento e costituenti elementi di valutazione per l'approva-zione dello strumento attuativo.

6. Strumenti e modalità di attuazione. La trasformazione urbanistica è attuabileattraverso un Piano urbanistico attuativo (Pua).Al momento della redazione del Pua il soggetto attuatore potrà chiedere al Co-mune di confermare, a fronte di una valutazione complessiva delle esigen-ze di potenziamento del sistema scolastico nella Situazione e nel Quar-tiere di riferimento (o comunque in un ambito territoriale significativo per lagestione della domanda di servizi educativi), la localizzazione delle nuove scuo-le previste o di indicare eventuale altra area su cui realizzare la suddetta previ-sione. Si precisa altresì che la progettazione definitiva del nuovo plesso scolasti-co sarà acquisita mediante un concorso di progettazione.

[Art.19] Ex scuole Ferrari (8)

1. Assetto urbanistico. Ambito consolidato di qualificazione diffusa misto n. 101,Situazione Pedecollina est, Quartiere Savena.L’area, di superficie pari a circa 2.500 mq, si colloca al margine orientale dellafascia pedecollinare, fra il tracciato storico della ferrovia Bologna-Firenze e viaToscana. In relazione all'Accordo di programma in variante alla pianificazione territorialee urbanistica tra Comune di Bologna, Provincia di Bologna e Cassa di Risparmioin Bologna S.p.A. finalizzato al miglioramento della qualità dell'offerta di strut-ture scolastiche nel quartiere Savena – Zona San Ruffillo (PG 113049 del25/05/2004), sull'area si prevede la realizzazione di un comparto a destinazionemista residenziale, direzionale e commerciale.

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POC RIGENERAZIONE DI PATRIMONI PUBBLICI/NORME/TITOLO 2

2. Carichi insediativi – Parametri e indici urbanistici. La Su complessiva è di 3.750 mq.

3. Destinazioni d'uso. Gli usi si articoleranno nel seguente modo:Funzione abitative A: – (1a) 70% della Sul complessiva.Funzioni direzionali, finanziarie, assicurative, artigianali di servizio, funzioni com-merciali, ecc. B: – (3b) 20% della Sul complessiva;– (4d) 10% della Sul complessiva.

4. Dotazioni. Le dotazioni dovute saranno monetizzate.

5. Misure per la sostenibilità. Le misure di sostenibilità sono descritte nella relati-va Scheda di Valsat, parte integrante del presente Poc, da recepirsi per la pro-gettazione dell'intervento e costituenti elementi di valutazione per l'approva-zione del titolo abilitativo.

6. Strumenti e modalità di attuazione. La trasformazione urbanistica è attuabileattraverso intervento diretto.

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POC RIGENERAZIONE DI PATRIMONI PUBBLICI/NORME/TITOLO 2

CAPO 3 INTERVENTI PER LE DOTAZIONI TERRITORIALI

[Art.20] Nuove aree per attrezzature

1. Localizzazione. Il presente Poc individua su aree già di proprietà comunale: – un lotto per la realizzazione dell'ampliamento della scuola primaria Tempe-

sta (via Martelli n.37) e della nuova scuola per l’infanzia in sostituzione dell'e-sistente Villetta Mattei (9);

– un lotto per la realizzazione della nuova scuola primaria in adiacenza allaScuola secondaria di I grado Annibale Carracci, via Felice Battaglia n.18 (10).

2. Conformità urbanistica. Gli interventi di cui al comma precedente concorronoalla realizzazione del Sistema delle attrezzature e spazi collettivi. La localizza-zione effettuata dal Poc costituisce elemento per la verifica di conformità urba-nistica per i futuri progetti delle attrezzature.

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TITOLO 3RICLASSIFICAZIONE DI ATTREZZATURE E SPAZI COLLETTIVI (VARIANTE AL RUE)

POC RIGENERAZIONE DI PATRIMONI PUBBLICI/NORME/TITOLO 3

TITOLO 3 RICLASSIFICAZIONE DI ATTREZZATUREE SPAZI COLLETTIVI (VARIANTE AL RUE)

[Art.21] Modifiche alla individuazione di "Attrezzature e spazi collettivi" operatadal Rue

1. Cancellazioni. I seguenti immobili, non compaiono più come "Attrezzature espazi collettivi" nella tavola Rue “Disciplina dei materiali urbani e classifcazionedel territorio”:

• edificio identificato “SCU” in via Populonia 2 (I)• edificio "Villetta Mattei" identificato “SCU” in via Mattei 18-20 (II)• edificio "ex Nido Turrini" identificato “SCU” in via Menghini 2-4 (III)• edificio identificato “SOS” in Strada Maggiore 74 (IV)• complesso "ex Villa Salus" identificato “SOS” in via Malvezza 2/2-2/4 (V)• edifici identificati “RUR” in via Casaglia 43 e 47 (VI)

A tali immobili verrà applicata la disciplina dell'Ambito in cui ricadono come daRue vigente.

2. Aggiunte. L'immobile di via Galeazza 55/2 (VII) utilizzato come centro distribu-zione pasti "Casteldebole" viene riconosciuto come attrezzatura scolastica eidentificato “SCU” nella tavola del Rue “Disciplina dei materiali urbani e classifi-cazione del territorio”. A tale immobile verrà applicata la disciplina dell'art.45del Rue vigente.

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54,4

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RUE vigente Variante

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27 33

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32

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55

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263429

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51

Immobile sito in via Populonia 2 (I)

Regolamento Urbanistico Edilizio

Estratto dalla tavola

"Disciplina dei materiali urbani e classificazione del territorio"

Foglio 51 - Scala 1:2.000

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51,6

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RUE vigente Variante

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"Villetta Mattei" - Immobile sito in via Mattei 18-20 (II)

Regolamento Urbanistico Edilizio

Estratto dalla tavola

"Disciplina dei materiali urbani e classificazione del territorio"

Foglio 52 - Scala 1:2.000

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"Ex Nido Turrini" - Immobile sito in via Menghini 2-4 (III)

Regolamento Urbanistico Edilizio

Estratto dalla tavola

"Disciplina dei materiali urbani e classificazione del territorio"

Foglio 27 - Scala 1:2.000

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Immobile sito in Strada Maggiore 74 (IV)

Regolamento Urbanistico Edilizio

Estratto dalla tavola

"Disciplina dei materiali urbani e classificazione del territorio"

Foglio 50 - Scala 1:2.000

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57,1

57,4

57,7

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58,4

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56,8

57,4

57,6

57,557,1

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57,156,7

58,3

58,1

58,6 58,3

58,7

58,8

58,9

58,7

58,3

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57,7

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4

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1 32

7

5

6 9

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61

17 21

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51

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14

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81

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72

32

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7774

53

25

55

75

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263429

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50

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46

64

68

60

40

48

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59

"Ex Villa Salus" - Immobile sito in via Malvezza 2/2-2/4 (V)

Regolamento Urbanistico Edilizio

Estratto dalla tavola

"Disciplina dei materiali urbani e classificazione del territorio"

Foglio 59 - Scala 1:2.000

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217,7

212,9

207,3

210,2

205,1

213,1

210,7

203,9

189,5

194,3

191,3

188,5

202,9

201,9

199,2

201,3

178,5

178,3

168,2

177,6

179,6

192,4

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210,2

205,1

213,1

210,7

203,9

189,2188,8

191,3

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202,9

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177,6

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RUE vigente Variante

1 32

7

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6 9

4

8 11

61

17 21

71

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68

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54

Immobili siti in via casaglia 43-47 (VI)

Regolamento Urbanistico Edilizio

Estratto dalla tavola

"Disciplina dei materiali urbani e classificazione del territorio"

Foglio 54 - Scala 1:2.000

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SCU

SCU

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48

49

45

45,8

45,848,8

48,848,9

47,3

47,3

47,4

45,849,1

47,6

47,3

47,4

48,4

48,2

43,4

44,1

43,6

44,1

44,4

43,6

44,1

45,3

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44,6

46,1

47,4

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47,3

22

57

5553

5149

4745

4341

393735

33

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SCU

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RUE vigente Variante

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37

"Centro pasti Casteldebole" - Immobile sito in via Galeazza 55/2 (VII)

Regolamento Urbanistico Edilizio

Estratto dalla tavola

"Disciplina dei materiali urbani e classificazione del territorio"

Foglio 37 - Scala 1:2.000


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