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RINTRACCIABILITA’ E LINEE GUIDA per i DISCIPLINARI di ... · • Dlgs 155 del 1997 Italia...

Date post: 15-Feb-2019
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Con il contributo del MIPAAF RINTRACCIABILITA’ e LINEE GUIDA per i DISCIPLINARI di PRODUZIONE INTEGRATA
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Con il contributo del MIPAAF

RINTRACCIABILITA’e

LINEE GUIDAper i

DISCIPLINARI di PRODUZIONE INTEGRATA

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Con il contributo del MIPAAF

QUALITAQUALITA’’ e CERTIFICAZIONEe CERTIFICAZIONEll’’attuale scenario nellattuale scenario nell’’ortofruttaortofrutta

Certificazione, in generale: sistema codificato di procedure e/o processi, verificato e controllato da ente terzo indipendente

• Qualità di sistema aziendale (ISO 9000): certificazione del sistema di organizzazione aziendale finalizzato alla qualità della medesima. Serve per migliorare e razionalizzare l’organizzazione di un’azienda soprattutto nel rapporto con partner’s commerciali internazionali. (volontaria)

• Certificazione di Prodotto per la “Qualità di prodotto”: certificazione di una o più caratteristiche di un prodotto che si intende valorizzare al trade e al consumatore. Riferimento UNI 45011 (Volontaria)

• Dlgs 155 del 1997 Italia (definito in gergo l’HACCP): individuazione e prevenzione dei punti critici in materia di igiene e sanità dei prodotti alimentari. (Obbligatorio per stabilimenti).Nuovo Regolamento UE (CE 852/2004) in materia, obbligatorio per stabilimenti e produttori

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QUALITAQUALITA’’ e CERTIFICAZIONEe CERTIFICAZIONEll’’attuale scenario nellattuale scenario nell’’ortofruttaortofrutta

• EUREP GAP (Euro Retailer’s and Producer’s Working Group) to (Good Agricoltural Practice): certificazione di alcuni processi produttivi nella fase di campo, richiesta dalle Grandi Catene della Distribuzione Moderna, in particolare anglosassone europea ed extra europea. Nuovo protocollo, operativo dal 1° Gennaio 2004. (volontaria, richiesta dalla GDO)

• BRC (British Retailer’s Consortium): certificazione dei processi produttivi nella fase di magazzino, richiesta dalle Grandi Catene Inglesi ed Anglosassoni in generale. (volontaria, richiesta dalla GDO)

• IFS (International Food Standard): certificazione di filiera, per la fase di stabilimento, richiesta dalla distribuzione tedesca. (volontaria, richiesta dalla GDO)

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QUALITAQUALITA’’ e CERTIFICAZIONEe CERTIFICAZIONEll’’attuale scenario nellattuale scenario nell’’ortofruttaortofrutta

• Q e S: linea guida per la certificazione di filiera, formulata dalla Produzione Agricola e dalla Distribuzione Tedesca. (volontaria)

• GFSI (Global Food Safety International): linea guida per la certificazione dei processi produttivi nella fase di campo e di magazzino, proposta dalla Distribuzione dei paesi area WTO per uniformare i vari sistemi singoli. (volontaria)

• AGROCONFIANCE: proposta di linea guida per certificazione della filiera agroalimentare, dal campo fino al consumatore, proposta dalle organizzazioni agricole e dalla GDO francesi.

• EMAS (Eco Management and Audit Scheme) e ISO 14000: certificazione Gestione Ambientale, per le imprese che operano con riflessi sull’ambiente. (volontaria)

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QUALITAQUALITA’’ e CERTIFICAZIONEe CERTIFICAZIONEll’’attuale scenario nellattuale scenario nell’’ortofruttaortofrutta

• Tutele Comunitarie (es: IGP Indicazione Geografica Protetta, DOP Denominazione di Origine Protetta): valorizzazione delle produzioni tipiche comunitarie. (volontaria, ma richiesta)

• Tutele Regionali (es: QC, Qualità Controllata RER): dichiarativa di controllo di processo e dell’applicazione di Disciplinari di Produzione Integrata o di processi qualitativi di prodotto. (volontaria, ma richiesta)

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QUALITAQUALITA’’ e CERTIFICAZIONEe CERTIFICAZIONEll’’attuale scenario nellattuale scenario nell’’ortofruttaortofrutta

• Regolamento per l’Agricoltura Biologica: CE 2092/91 per i prodotti derivati da agricoltura organica e relativa certificazione. (volontario, ma richiesto)

• Regolamenti per la qualitàAgroambientale: CE 1257/99 (ex 2078/92) per l’applicazione delle tecniche a basso impatto ambientale in campo. In riferimento all’uso dei fitofarmaci, dei fertilizzanti e dell’irrigazione.

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QUALITAQUALITA’’ e CERTIFICAZIONEe CERTIFICAZIONEll’’attuale scenario nellattuale scenario nell’’ortofruttaortofrutta

• Rintracciabilità: da Regolamento UE 178/2002, come possibilità di ricostruire nello spazio e nel tempo il percorso di un prodotto alimentare e di eventuali processi, dal consumatore al produttore, con identificazione dei soggetti coinvolti. (obbligatoria dal 1°Gennaio 2005)

• Rintracciabilità (o Tracciabilità) UNI 10939: documentazione di processi di FILIERA e percorsi di un prodotto al fine di garantirli al consumatore per una valorizzazione dei medesimi. (volontaria)

• Rintracciabilità (o Tracciabilità) UNI 11020: documentazione di uno o più processi AZIENDALI e percorsi di un prodotto al fine di garantirli al consumatore per una valorizzazione dei medesimi. (volontaria)

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RINTRACCIABILITARINTRACCIABILITA’’: Regol. CE 178/2002: Regol. CE 178/2002(in materia di sicurezza alimentare)(in materia di sicurezza alimentare)

• Rintracciabilità: discende direttamente dal Regolamento CE n. 178/2002 del 28 gennaio 2002 che stabilisce i principi generali della legislazione alimentare, istituisce l’AutoritàEuropea per la Sicurezza Alimentare e fissa procedure nel campo della sicurezza alimentare. Ha carattere obbligatorio in materia di sicurezza alimentare.

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RINTRACCIABILITARINTRACCIABILITA’’: Regol. CE 178/2002: Regol. CE 178/2002(in materia di sicurezza alimentare)(in materia di sicurezza alimentare)

• La rintracciabilità è la possibilità di ricostruire e seguire il percorso di un alimento, di un mangime, di un animale destinato alla produzione alimentare o di una sostanza destinata o atta ad entrare a far parte di un alimento o di un mangime attraverso tutte le fasi della produzione, della trasformazione e della distribuzione

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RINTRACCIABILITARINTRACCIABILITA’’: Regol. CE 178/2002: Regol. CE 178/2002(in materia di sicurezza alimentare)(in materia di sicurezza alimentare)

• “fasi della produzione, della trasformazione e della distribuzione”, qualsiasi fase, importazione compresa, a partire dalla produzione primaria di un alimento inclusa fino al magazzinaggio, al trasporto, alla vendita o erogazione al consumatore finale inclusi e, ove pertinente, l’importazione, la produzione, la lavorazione, il magazzinaggio, il trasporto, la distribuzione, la vendita e l’erogazione dei mangimi

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QUALITAQUALITA’’ e CERTIFICAZIONEe CERTIFICAZIONEll’’attuale scenario nellattuale scenario nell’’ortofruttaortofrutta

• PROTOCOLLO (CAPITOLATO) di FORNITURA: disciplina il rapporto fra Cliente e Fornitore, spesso a supporto della certificazione di un prodotto a marchio: Prodotto Coop, Percorso Qualità Conad, Sapori e Dintorni (Conad prodotti tipici), Viversano, Rio Grande (Edeka), Nature’s choice (Tesco), ecc… . Interessa spesso l’intera filiera e comprende vari processi. (richiesto dalla GDO)

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IL “CAPITOLATO di FORNITURA” e la STRUTTURA

• DISCIPLINARI TECNICI di PRODUZIONE INTEGRATA (ICM, IPM, GAP, ecc…) in CAMPO

• DISCIPLINARI TECNICI con PROCESSI CODIFICATI nella fase di CONDIZIONAMENTO in PACK HOUSE

• DISCIPLINARI TECNICI con PROCESSI CODIFICATI nelle fasi di LAVORAZIONE e/o TRASFORMAZIONE, CONFEZIONAMENTO, in PACK HOUSE

• PARAMETRI DI QUALITA’ DI PRODOTTO DEFINITI• RESTRIZIONI ULTERIORI per la SANITA’ e l’IGIENE del

PRODOTTO e dei PROCESSI (baby food, ecc…)• RINTRACCIABILITA’• TIPOLOGIE DI CONFEZIONAMENTO IN RELAZIONE al

MARKETING, all’AMBIENTE, al SERVIZIO• CERTIFICAZIONE di FILIERA o di FASI di FILIERA (es.

EUREPGAP, BRC, IFS, AGROCONFIANCE, ecc…)

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TIPOLOGIE di PRODOTTO per TIPO di PROCESSI PRODUTTIVI sulla FILIERA

(in ITALIA, in EUROPA e nel MONDO)

AGRICOLTURA INTEGRATA (icm, ipm, ecc…)

• AGRICOLTURA CONVENZIONALE(almeno GAP: Good Agricoltural Practice)

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TIPOLOGIE di PRODOTTO per TIPO di PROCESSI PRODUTTIVI sulla FILIERA

(in ITALIA, in EUROPA e nel MONDO)

• AGRICOLTURA ORGANICA (biologico)

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UNA PROPOSTA PER RAZIONALIZZAREUNA PROPOSTA PER RAZIONALIZZARE

La SICUREZZA ALIMENTARE è ormai fondamentale a livello internazionale per tutte le fasi della filiera: è possibile formalizzare un sistema di certificazione unico sull’intera filiera, dal produttore al consumatore e solo per questo parametro della qualità ?

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LA PROPOSTALA PROPOSTA

• CERTIFICAZIONE DI UN PROTOCOLLO UNICO A LIVELLO INTERNAZIONALE IN MATERIA DI SICUREZZA ALIMENTARE E APPLICAZIONE DI TECNICHE A BASSO IMPATTO AMBIENTALE, RICONOSCIUTO DA TUTTI GLI ATTORI DELLA FILIERA ORTOFRUTTA

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LA PROPOSTALA PROPOSTA

• LIBERO RAPPORTO FRA FORNITORE E CLIENTE PER PROTOCOLLI INERENTI GLI ALTRI ASPETTI DI QUALITA’: di prodotto, di servizio, di imballaggio, di logistica, ecc…

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LA PROPOSTA in dettaglioLA PROPOSTA in dettaglio1. Si sviluppa per punti come gli attuali Eurepgap e

BRC e/o ISF; però solo sui punti chiave direttamente collegati alla sicurezza alimentare ed evitando parcellizzazioni puntigliose dei vincoli;

2. In materia di tecniche a basso impatto ambientale prevede l’inserimento e l’accettazione di Disciplinari di Produzione Integrata riconosciuti a vario titolo (pubblico o da ente di certificazione indipendente). Se non ci sono, il protocollo li deve prevedere e sviluppare direttamente;

3. Recepisce direttamente, quando già esistente, tutta la legislazione in materia di sicurezza alimentare ed ambientale, senza doverne dimostrare e certificare piùdi una volta i punti chiave. Si fa riferimento alla legislazione in materia di sicurezza alimentare ed ambientale del paese o dei paesi coinvolti lungo la filiera, quando all’interno di questi si svolgano tutti o parte dei processi di filiera;

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LA PROPOSTA in dettaglioLA PROPOSTA in dettaglio4. Comprende l’intera filiera che coinvolge

processi importanti, a partire dalla nascita della pianta o del seme, attraverso la coltivazione, passando per le fasi di manipolazione e/o trasformazione, fino al trasporto al punto vendita. Sarebbe importante comprendesse anche la fase di distribuzione al consumo, soprattutto in relazione al mantenimento della rintracciabilità;

5. Si sviluppa direttamente sulla traccia predisposta per la “rintracciabilità” del Regolamento 178/2002, completando in modo armonico il sistema.

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LA PRODUZIONE INTEGRATA e I DISCIPLINARI (1)LA PRODUZIONE INTEGRATA e I DISCIPLINARI (1)

PRODUZIONE AGRICOLA con il METODO della “PRODUZIONE INTEGRATA”: il DISCIPLINARE

• origine pianta o seme e caratteristiche• varietà• gestione del suolo ed agronomia• fertilizzazione• irrigazione• difesa dalle avversità parassitarie• gestione infestanti, diserbo• la raccolta• la movimentazione e lo stoccaggio

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LA PRODUZIONE INTEGRATA e I DISCIPLINARI (2)LA PRODUZIONE INTEGRATA e I DISCIPLINARI (2)

PRODUZIONE AGRICOLA con il METODO della “PRODUZIONE INTEGRATA”: il DISCIPLINARE

• il condizionamento• la lavorazione• la gestione post raccolta• la conservazione• (la trasformazione) • il confezionamento• l’imballaggio e la destinazione commerciale• il trasporto• la gestione sul punto vendita, la presentazione

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PRODUZIONE INTEGRATA: l’esigenzaLA PREMESSA

CONSIDERATO CHE, IN MODO ORMAI DEFINITIVO, LE GRANDI MASSE DI PRODOTTO ALIMENTARI HANNO COME RICHIESTA DI BASE L’APPLICAZIONE DI DISCIPLINARI DI PRODUZIONE INTEGRATA, OCCORRE:

• LA DEFINIZIONE DELLA “LINEA GUIDA” PER LA STESURA DEI DISCIPLINARI DI PRODUZIONE INTEGRATA DEVE ESSERE UNIVOCA, ALMENO A LIVELLO EUROPEO della UE.

• I DISCIPLINARI DI PRODUZIONE INTEGRATA, REALIZZATI SULLA BASE DELLA “LINEA GUIDA EUROPEA” POSSONO ESSERE SCRITTI SPECIFICATAMENTE, PER OGNI COLTURA (o per gruppo di colture molto omogenee) A LIVELLO DI REGIONI “AGRONOMICAMENTE” OMOGENEE O A LIVELLO DI REGIONE INTESA COME UNITA’ POLITICO-GEOGRAFICA

• IL DISCIPLINARE DI PRODUZIONE INTEGRATA SPECIFICO DEVE ESSERE ACCREDITATO E RICONOSCIUTO DALLE REGIONI DI APPARTENENZA O CERTIFICATO DA ENTI INDIPENDENTI ACCREDITATI DALLE REGIONI SULLE QUALI RICADE


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