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riviera39

Date post: 07-Mar-2016
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giornale d'informazione
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FUGA. Antonio Pelle, la Mamma di San Luca, fuggito dall'o- spedale di Locri, ha animato grandi fantasie sulla sua malat- tia e soprattutto sulla sua “evasione”. Anche quando si tratta di cose grandi, bisognerebbe declinare il cervello verso ragioni semplici. E Se Antonio Pelle s'è fatto uccel di bosco per scampare dai medici del detto ospedale?
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FUGA. Antonio Pelle, la Mamma di San Luca, fuggito dall'o-spedale di Locri, ha animato grandi fantasie sulla sua malat-tia e soprattutto sulla sua “evasione”. Anche quando si trattadi cose grandi, bisognerebbe declinare il cervello versoragioni semplici. E Se Antonio Pelle s'è fatto uccel di boscoper scampare dai medici del detto ospedale?

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DOMENICA 25 SETTEMBRE 2011 LA RIVIERA 02

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DOMENICA 25 SETTEMBRE 2011 LA RIVIERA 03

Parlando

Controcopertina

di...

spiegato che se funziona l’aria condizionata, si fermano imotori perché le batterie non reggono, essendo state conge-gnate, più di 30 anni fa, solo per la strumentazione e per laluce. Vi hanno poi caricato anche l’aria condizionata. Comedire: un quintale di cemento sulle spalle di un anoressico. A Brancaleone colgo uno spizzico di dialogo. “Si sta meglio inAfrica”, dice un nero al compagno di viaggio. Non c’è fotogra-fia migliore dello stato di Trenitalia i cui massimi dirigenti, piùvolte messi di fronte alla catastrofe del pubblico trasportosulla linea Reggio Calabria- Roccella Jonica- Catanzaro Lido,hanno messo in mostra la maschera della rassegnazione difronte al Palazzo, che ama il trasporto su gomma. Sono i rinoceronti dalla pelle dura che governano Trenitalia.Non in solitudine, come accadde – ma quella era letteratura-a Robinson Crusoe, ma in compagnia solidale della Giuntaregionale, che foraggia Trenitalia, e del Governatore, che trai ciondoli delle sue attribuizioni, ha anche quello dei traspor-ti, e non interviene. Tutta gente preclara alla quale sarebbe unfuor d’opera chiedere di venire a viaggiare con noi. Il più pre-claro tra tutti, di lombi magnifici, il Governatore. Il qualeconosce a menadito che “perder tempo a chi più sa, più spia-ce”. Ed è per questo che non salirà mai con i consaguinei fra-telli calabresi e i fratelli neri. Meglio Malta. Vi si va in aereo,in un lampo.Ma, per ragione di equanimità, dobbiamo domandarci: e i sin-dacati? Che cosa fanno i sindacati? E l’opposizione diligentein Consiglio regionale che fa? Ha mai denunciato cheTrenitalia ha il minimo di contributi e le ditte pulmanisticheil massimo?E i magistrati che hanno l’obbligo di indagarequando misfatti vengono denunciati? Se litigassero di meno,

potrebbero farsi venire lavoglia di viaggiare con noi econ i neri. Trovrebbero sicu-ramente materia per levarel’imputazione di reato dipericolo nei confronti deigruppi dirigenti diTrenitalia, della Giunta, delGovernatore. Oppure, non èneanche il caso di scomodar-si: basterebbe chiedere aipoliziotti che di tanto intanto fanno servizio sui trenipendolari, mai visitati dal

direttore dell’Azienda ospedaliera, dr. Lillino Bellinvia e daisuoi funzionari. Come vedete, ci sono tutti gli elementi perscrivere, tra l’altro, un romanzo, un romanzo realista, che nonpotrebbe avere altro titolo che questo: Miserabili!Rigorosamente senza “I”. “I miserabili “ di Victor Hugo sonocosa ben diversa. POST SCRIPTUM. Naturalmente il 5 settembre non è ungiorno eccezionale. È un giorno come tanti altri. La cronacadel forno crematorio si ripete il 17 settembre: in partenza daBova Marina ore 15, 50. Di nuovo, il 23 ettembre, ore 7,55. Masiano rese lodi, lodi sincere, ai macchinisti e ai capitreno, che,con la loro sapienza e spirito di sacrificio, consentono ai “tra-biccoli” di giungere alla meta.

reno regionale 3745 di Trenitalia in partenza dallastazione di Siderno alle ore 13.09. È mercoledì 5 set-tembre. Arriva, grazie a Dio, puntualmente. Visalgo insieme a qualche insegnante e a molti neri:alcuni dei quali scenderanno a Bovalino, parecchi aBrancaleone e tutti gli altri proseguiranno fino a

Reggio Calabria. Si suda. Si soffoca. Si perde il respiro.Perché, come di rito, l’aria condizionata non funziona. Saràperché il grosso dei clienti di Trenitalia è composto da neri,che dovevano starsene a casa loro e non venire in Calabria arubare il lavoro agli indigeni? Il tempo di pensarlo e mi viene

TMiserabili

PASQUINO CRUPI

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ParlandoStyle

La settimana

di...

NORDICI&SUDICI

L'estate finisce e il rito si ripete.Aspettando quei pochi giorni d'in-verno, che una natura benigna ciregalerà fra un po', iniziamo la ceri-

monia dei saluti. Partiti i vecchi emigranti accom-pagniamo alle stazioni i nuovi penitenti, quelli checarichi di valige si rassegnano a lasciare la nostraterra con l'illusione di andare in un mondo miglio-re. Da quando i Savoia ci hanno “liberati' abbiamovisto milioni di nostri fratelli lasciare il sud, un'e-morragia di vita che ancora continua portandobenefici solo ai paesi che hanno usufruito dellebraccia e della testa dei meridionali. Per noi ildolore dell'assenza, per loro il dramma della lon-tananza. Pena per chi resta e sofferenza per chi va.Chi è andato ha vissuto, ma non lo ha fatto bene,ha dato l'anima senza cambiare il proprio destinone il nostro. Centocinquant'anni di inutile emigra-zione, storie di fatica e emarginazione che hannoprodotto solo infelicità. Chi è rimasto anche havissuto, con qualche soldo in meno, con fatica mameno pena, avendo il conforto di stare in casa pro-pria. Gli spostamenti forzati è storicamente prova-to non migliorano la società di provenienza, c'è èvero un sollievo economico ma a esso si associauno stop sociale. Le comunità afflitte dall'emigra-zione vanno in stallo, si bloccano i processi evolu-tivi, sia economici che culturali, perché sempre vavia la parte più dinamica, quella che più ha vogliadi fare e spinta propulsiva. L'emigrazione servesolo agli altri e non a noi. Fino a qualche anno fa,comunque, si riusciva a mandare qualcosa a casa,ad aiutare le famiglie. Oggi i soldi guadagnati fuoribastano appena a pagare l'affitto e il cibo. Partireha un senso solo se lo si fa per scelta e non percostrizione. Restare è dura, ma alla lunga paga dipiù, rimette in moto l'evoluzione naturale, innescail progresso economico. Non rifiutiamo i lavoriumili in casa nostra per farne di peggiori fuori.Stringiamo i denti e non compriamo biglietti perl'inferno. Disfiamo le valige, tutti abbiamo da gua-dagnare stando a casa nostra. Ci deve essere uninizio e una rottura, se no saremo ancora qui, fracentocinquant'anni, a fare valige e inseguire sogniche diventeranno incubi.

Non partite più

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GIOACCHINO CRIACO

E alla Cina piace tantissimo il Ponte sullo SrettoLa ricca Cina avrebbe fatto sapere attraverso l’agenzia del tesoro China Investiment Corporation che se avessedovuto investire in Italia lo avrebbe fatto solo finanziando importanti opere infrastrutturali,ed in particolare, l’or-mai mitico Ponte sullo Stretto.Una cosa è sicura i cugini cinesi riuscirebbero a portare a termine l’opera più velo-cemente di quanto noi in Italia non concluderemmo un kilometro di Salerno/Reggio Calabria.

UN PAPA ALLA SCUOLA DI ECO. MAH…«Non credo che Ratzinger siaun grande filosofo, né ungrande teologo, anche se gen-eralmente viene rappresentatocome tale». Lo ha affermato, adue giorni dall’inizio del viaggioin Germania di Benedetto XVI,Umberto Eco (v.foto a sinistra)intervistato dal quotidianotedesco «Berliner Zeitung» inedicola ieri. «Le sue polemiche,la sua lotta contro il relativismosono, a mio avviso, semplice-mente molto grossolane – hacommentato Eco riferendosiancora a papa Ratzinger – nem-meno uno studente della scuoladell’obbligo le formulerebbecome lui. La sua formazionefilosofica è estremamente

debole». ”Per argomentare ilsuo giudizio Eco fa riferimentoproprio alla questione del rela-tivismo, che è stata il cuore del-l’approccio di Ratzinger aldeclino della cultura occiden-tale e in particolare europea. Inuna risposta diretta al suo inter-vistatore Eco ha detto: «In seimesi potrei organizzarle unseminario sul tema. E puòstarne certo: alla fine presen-terei almeno venti posizionifilosofiche differenti sul rela-tivismo. Metterle tutte insiemecome fa papa Benedetto, comese ci fosse una posizione uni-taria è, per me, estremamentenaïf». Eco, infine, ha fatto ancheun paragone con Giovanni

Paolo II, sostenendo che dopopapa Wojtyla era difficile perRatzinger essere una «big star».

“Naturalmente Eco è ungrande filosofo ed un grandeteologo!», commenta con unapunta d’ironia Jorg Bremer, vat-icanista della «FrankfurterAllgemeine Zeitung», che

pochi giorni fa ha intervistato ilPapa a Castelgandolfo. «Sonostato da Sua Santità e ho visto inanteprima insieme all’editoreManuel Herder la mostra che,organizzata con la Libreriaeditrice Vaticana, per la primavolta mette insieme le copertinedi 600 diverse edizioni di operepubblicate in 25 paesi nei 50anni di attività scientifica dalteologo Joseph Ratzinger, un’e-sposizione che si sposterà pres-so la sede della casa editrice aFriburgo, in occasione della visi-ta che il Papa compirà inGermania da giovedì a domeni-ca -

Antonietta Calabrò per il “Corriere della Sera”

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la Riviera

DIAVOLO NERO

Non è affatto vero che AgazioLoiero, ex Governatore dellaRegione Calabria, sia un opportuni-sta, un trasformista, un carrierista.Così appare, ma così non è. È uno

spirito inquieto e, come s'addice agli spiritiinquieti, è sempre alla ricerca dell'elisir di nuovavita per la Calabria, suo unico amore. Era nellavasta e grande Democrazia cristiana doveaveva trovato una sedia e non fece in tempo atrovare l'elisir, perché il Partito si dissolse sottole manganellate della Procura milanese.Quindi, sempre alla ricerca dell'elisir, fu nel1994 nel Partito popolare Italiano, poi nel CCD,quindi nell'Udr, indi nell'Udeur. D' elisir neppu-re l'odore. Entra, annusando, nella Margherita.L'olfatto è buono, ma è l'elisir, che vaga lontano.E, per acciuffarlo, fonda, nel 2006, il PartitoDemocratico Meridionale.Dura lo spazio d'un annu-samento e Agazio Loiero, l'Inquieto, chiede asilo alPD, dove si posa e riposaprima di riprendere ilbastone del pellegrino perandare oltre. Pace, pace,dicono al suo cuor le colli-ne calabresi. E Loieroascolta, consente, intravedel'estremo porto in Autonomia e Diritti, ultimoparto della sua inquietudine da elisir. Placata dalriapparire del Governatore RaffaeleLombardo. I due si parlano da vecchi amici.Convengono e convergono. Insieme formeran-no quello di cui il Mezzogiorno, ridotto allaSicilia e alla Calabria, ha bisogno e mai avuto: unPartito del Sud. Ecco, l'elisir di nuova vita cheinvano l'inquieto Agazio Loiero aveva inseguitoe non raggiunto. Nasce il Regno calabro-siculo,rinasce il Regno delle Sicilie. Il cui scettro sicu-ramente Raffaele Lombardo cederà ad AgazioLoiero. Per eliminargli , se non altro, la vogliaspossante di rimettersi in cammino per la con-quista dell'elisir. Che, ormai a portata di mano edi vista, micragnosamente si rivela sotto la spe-cie d'una solida poltrona nel Palazzo.

Agazio, l’inquieto

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MIMMO GANGEMI

Nel 1902 mio nonno paterno affrontò l’avventura della Merica attraversando il mareOceano – così lo chiamavano gli emigranti, carezzevoli e confidenziali, forse pertenerlo manso – perché era l’unico figlio maschio adulto in una casa con un esubero di

femmine. A quel tempo in Aspromonte le femmine avevano il grave difetto di rendere in soldila metà di un uomo nella giornata in campagna, di dover essere provviste di dote, per poter-le accasare degnamente, e che specialmente da loro, dai costumi che tenevano, dipendessel’onore della casata. Se ne arrivavano troppe, diventava una disgrazia su cui piangere lacri-me amare.Anche altrove al Sud. E infatti, “nuttata persa e figghjia fimmana” annota AndreaCamilleri, per intendere un insuccesso e un’inutilità di cui si sarebbe volentieri fatto ameno. In quello che è un detto in uso fino agli anni 60, quando apparivano un castigodivino le gravidanze portate al fondo nella speranza, poi delusa, fosse final-mente il turno del maschio. Allora le nascite erano rigorosamente casalin-ghe, con tanto di levatrice, mesta nel porgere al padre la notizia di un nuovoinsuccesso. “Ttaccativvilla” – legatevela, fateci un nodo – sbottò rancorosae spazientita Sarina, addosso a mastro Luigi, nel tenere dai piedi, a testa ingiù in attesa del vagito che schiudeva la vita, la sesta femmina di fila.Succedeva al tempo dei canonici di legno, quando i più piccoli portavano la spacca nelcavallo dei pantaloni, per facilitarne i bisogni corporali. Mastro Luigi, il nodo, non lo fece.E al settimo tentativo ottenne il maschio, che però crebbe talmente insipido da fargli male-dire fino all’ultimo fiato quel giorno accolto come segno della benevolenza del Cielo.Storie di un’altra epoca, irripetibili e che resistono solo nelle teste di chi è già vecchio o siavvia a diventarlo. È tanto ormai che Sinopoli e l’Aspromonte non sono più quelli lì,seppure ci sia chi insiste a volerli inchiodare selvaggi, arretrati, invivibili. Oggi mostra-no intera la civiltà negata e i lunghi passi di un progresso che è davanti agli occhi ditutti. Oggi questa montagna chiacchierata, troppo spesso a torto, incorona una regi-na che la colma d’orgoglio: è bella senza uguali, dolce e tenera, è la figlia che qual-siasi genitore riesce a costruire soltanto dentro i sogni migliori, quelli che sembra-no impossibili da realizzare. È una meravigliosa e sana ragazza di una famigliasana, cresciuta tra gente onesta e laboriosa. L’Italia che ci piace ne ha ammirata lasfavillante bellezza, il garbo, la compostezza, assieme a valori, pensieri e sentimen-ti che quaggiù resistono e altrove vanno scomparendo, o sono già scomparsi. Le sueparole sono tanto più apprezzabili quanto più si assiste a proclami televisivi in cuialtri tipi di donne, quelle che il pudore di mia nonna definiva “così così”, inneggianoalla mercificazione della bellezza, quasi la normalità fosse il degrado dei costumi.Stefania Bivone, miss Italia 2011, assurge a simbolo della nostra terra molto più che lemiss calabresi che l’hanno preceduta. Incarna il riscatto, anche di quella Sinopoli culla diuna civiltà, lunga oltre un millennio, ingenerosamente oscurata dai foschi eventi di pochilustri nefasti. E Sinopoli la consegna regina all’Italia. Con orgoglio, dopo averla affiancatacon entusiasmo e affetto lungo il percorso fino allo scettro. Rinverdendo antichi fasti, quan-do l’antico borgo di Sinopuleju, ormai quasi fantasma, era sede di feudo dei Ruffo diCalabria, cosicché Paola di Liegi, discendente dei Ruffo, è un’altra regina, bella anche lei neisuoi anni d’immortale gioventù, ma molto meno di Stefania, in qualche misura ascrivibile allastoria e alla gloria del paese, avendo portato con sé al trono del Belgio i titoli di Principessa diScilla, Duchessa di Santa Cristina e, appunto, Contessa di SinopoliHo lavorato a Sinopoli. Per quindici anni. Nulla ho di cui lamentarmi. Mi rimangono solo beiricordi, e tanti amici, tra i quali il padre della miss, tecnici comunali assieme, un mestiere diffi-cile e pericoloso persino nella civilissima Svezia. Ora festeggio anch’io, da cittadino aggiuntoquale mi considero, la corona di Stefania, e ciò che essa rappresenta per i nostri paesid’Aspromonte

LA NEO MISS ITALIASTEFANIA BIVONEE LA SECONDACLASSIFICATAMAYRA PIETROCOLA

La regina d’Aspromonte

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innovativi, come i semifreddi, le tartine alla frutta, la tortasette veli, la mousse di ricotta o di cioccolato, i tiramisù emolto altro.<<Ma la novità di quest’anno – ci spiega Vincenzo, ilgiovane e dinamico gestore del locale- è senz’altro la spa-ghetteria>>. Il Night & Day infatti è anche spaghetteria,pub, paninoteca, aperto 24 ore su 24 dodici mesi l’anno. Inqualsiasi momento del giorno (o della notte) è possibilegustare uno dei piatti del menù nella nuova sala interna onel giardino. Antipasti tipici a base di affettati, salumi,zeppole, melanzane ripiene e altre sfiziosità della tradizio-ne calabrese, primi piatti classici come la pasta alla corted’assise o più originali come la pasta alla “CompareTuriddu” con acciughe, olive e peperoncino, e poi ham-burger, panini con porchetta o con affettati e tanto altroancora. E, da non perdere, il venerdì gli speciali piatti abase di pesce.Il Night & Day è il locale perfetto per una clientela gio-

vane, per una spaghettata tra amici a prezzi molto vantag-giosi, per festeggiare un compleanno o altre piccole ricor-renze. Inoltre, per gli amanti della notte, ogni sera dalle22:30 cornetti caldi e specialità dolci e salate da gustarefino all’alba. E per i fumatori è disponibile una verandariscaldata e prossimamente anche una rivendita tabacchi.Il Night & Day è l’unica spaghetteria, paninoteca, pub,caffetteria, pasticceria, gelateria e graniteria: il posto idea-le in cui iniziare, concludere o trascorrere la giornata.Solo a Siderno, in via Vittorio Emanuele 49. Per informazioni e prenotazioni tel. 0964.347006, peressere aggiornati su tutte le novità, pagina facebookNight&Day Siderno.

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Primo piano

DOMENICA 25 SETTEMBRE 2011 LA RIVIERA 07

la Riviera

Non ha bisogno di dimo-strazione la tesi che ilrapporto ‘ndrangheta-

politica trovi il suo gran brodo dicoltura nel campo dei lavori pub-blici e, quindi, degli appalti: qui simerca giorno e notte, più di notteche di giorno, come stanno adocumentare non poche inchie-ste giudiziarie. Il Nord non vi èimmune, ma sono il Sud e laCalabria, che svettano. Se nonsecondo la realtà, certamentesecondo il rinvigorito sentimentoantimeridionale del governoBossi-Berlusconi. Di questa gra-duatoria di merito discorreremoin altra occasione. Per ora, ci inte-ressa fissare questo punto: perfrenare, addirittura, per fare fra-nare l’infiltrazione procuratadella ‘ndrangheta nei lavori pub-blici, cioè, negli appalti, s’è benpensato di dare vita a un organi-smo ineccepibile e impenetrabile,la Stazione Unica Appaltante. Eper dare credibilità massima alcentralismo appaltante al supre-mo comando della SUA è statochiamato un magistrato di tuttorispetto, il dr. Boemi, che, privatodi mezzi operativi, ha onesta-mente dichiarato la fatuità dellamolesta macchina di guerra con-tro la ‘ndrangheta infiltrante.Infatti, a quattro anni dall’appro-

vazione della legge istitutiva dellaSUA, le gare espletate sono del-l’ordine del 5%. Poco. Ma laSUA non era stata sbandieratacome la struttura capace digarantire grande produttività,liberando le gare da intralci, osta-coli, lacci e lacciuoli? E liberan-dole, vieppiù, dalla ndrangheti-stica appropriazione indebita dei

grandi appalti , tutti , invero, nellacassaforte delle pure imprese delNord? Ciò che aveva intravistoun secolo fa Francesco SaverioNitti quando, con animo risenti-to, scriveva: l’’80% degli intra-prenditori è del Nord, ma tuttol’affarismo viene caricato sullespalle del Mezzogiorno. Proseguiamo.

Accanto alla SUA c’è un’altracreatura provvidenziale: leStazioni uniche appaltanti pro-vinciali ( SUAP), che, senza ecce-zione alcuna, dovrebbero operaresu tutto il territorio calabrese pergare d’appalto d’impegno finan-ziario non vertiginoso. Sta di fattoche le SUAP sono operanti aCrotone, a Reggio Calabria, a

Vibo Valentia, ma non operanoné in provincia di Catanzaro néin provincia di Cosenza, conside-rando il Presidente dellaProvincia di Cosenza , on. MarioOliverio, e la Presidente dellaProvincia di Catanzaro, WandaFerro che il sistema SUAP offrenotevoli punti di vulnerabilità.Colà, perciò, gli appalti rimango-no nella piena competenza delleamministrazioni comunali.Come abbiamo già detto, laProvincia di Reggio Calabria s’èdotata della SUAP, e prassi vuoleche tutti i comuni assumanoquesta struttura per le gare d’ap-palto. Per non avere guai. Ancheun eventuale commissariamento.Nessun comune della provincia diReggio Calabria s’è sottratto. Ma,siccome la regola, per esistere,richiede l’eccezione, il già glorio-so sindaco Giuseppe Scopellitinon ha ritenuto di dover far ade-rire la citta di Reggio Calabriaalla SUAP. Né sembra che questosia il pensiero dominante dell’at-tuale sindaco, dr. DemetrioArena. Un mistero gaudioso.Visto che aderire o non aderirealla Suap è , sì, una facoltà, maanche un adeguamento alle diret-tive della Prefettura . Non accet-tarle è un cattivo e sospettosegno.

SUAPReggio fa eccezione

RODERIGO DI CASTIGLIA

ISTITUTO AGRARIO. RAFFA SIGLA L’ACCORDO CON IL COMUNE DI CAULONIAContento l’Assessore Provinciale Giovanni Calabrese, dopo la convenzione firmata tral'Amministrazione provinciale e il Comune di Caulonia, rispettivamente nelle persone delpresidente Giuseppe Raffa e del primo cittadino Ilario Ammendolia, per la sistemazionedell'Istituto agrario nell'immobile sito a Caulonia. Il Comune cauloniese cederà incomodato d'uso gratuito l'immobile e la Provincia si farà carico dei lavori di completamentoe messa in sicurezza dell'edificio, che saranno completati nell'arco di un mese.

Tutti i comuni della Provincia di Reggio hanno ottemperato alla direttiva prefettizia d’affidare le gare d’ appalto alla Stazione Unica Appaltante Provinciale.Ma, siccome la regola, per esistere, richiede l’eccezione, il già glorioso sindaco Giuseppe

Scopelliti non ha ritenuto di far aderire l’ Amministrazione comunale della Città. Né sembra che questo sia il pensiero dominantedel neosindaco - più neo che sindaco - dr. Demetrio Arena. Un mistero gaudioso.

Palazzo Foti è un importanteedificio di Reggio Calabria,sede dell'amministrazioneprovinciale. Il palazzo èdedicato a Pietro Foti patriotae vecchio sindaco della città.

Il Palazzo del Governo .(Prefettura), posto nel cuore delcentro storico della città, occupal'isolato compreso tra la piazzaVittorio Emanuele II e le vie SanFrancesco di Sales, Spanò Bolanie corso Vittorio Emanuele III.

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Locride

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la Riviera

BRUNO GEMELLI

La credibilità internazionale diSilvio Berlusconi è pari allozero. Non è un giudizio male-volo ma una semplice constata-zione. Che ha trovato ristoronel recente discorso del presi-dente Obama alle NazioniUnite . Colà, ringraziando ipaesi europei ed arabi impe-

gnati a risolvere la crisi libica, non ha citato l’Italia.Nonn una distrazione, ma uno schiaffo: l’ennesi-mo . Che rimanda a un problema europeo, riguar-dante da vicino il destino della Calabria in terminidi tracciabilità strategica degli investimenti. Come è noto, l’Unione europea ha disegnatoalcuni “corridoi” lungo cui sviluppare condizioni divantaggio per le infrastrutture viarie: sono prodro-miche per la crescita economica delle regioniattraversate da questi corridoi. Nella mappa euro-pea c’è il “Corridoio 1 Berlino-Palermo”. Unpezzo importante di questo tracciato è il Pontesullo Stretto. Si dà il caso che, da tempo, a

Bruxelles si voglia ripensare questo tracciato,mutuando Berlino-Palermo con Elsinki-LaValletta. In pratica, all’altezza di Napoli, il percor-so devierebbe per Bari puntando, attraverso ilJonio, su Malta. Cosa significherebbe questo spo-stamento? Che le regioni Basilicata, Calabria eSicilia resterebbero fuori dai programmi di svilup-po viario. E così il Ponte sullo Stretto diventerebbeuna cattedrale nel deserto. Tale la situazione.Dai settori della maggioranza sono arrivati mes-saggi tranquillizzanti, del tipo: la decisione finalenon la prendono gli euro burocrati, ma i capi diStato e di governo. E qui sta il punto. Con la credi-bilità che si ritrova Berlusconi, in questo caso, incampo europeo, diventa possibile la modifica delcorridoio? La cosa ha aperto una discussione poli-tica in Calabria. E’ dell’altro giorno la perplessitàdell’assessore regionale Piero Aiello che ha detto:«Risulta inconcepibile la strategia adottata daBruxelles che, immaginando di sostituire l’attualeCorridoio 1 Berlino - Palermo con la connessioneHelsiki - La Valletta, di fatto escluderebbe la

Calabria da infrastrutture importanti che la taglie-rebbero definitivamente dai collegamenti naziona-li ed internazionali provocando un tale isolamentocon conseguenze irreparabili alla già fragile econo-mia regionale. A questo punto non avrebbe alcunsenso costruire il Ponte sullo Stretto. Confidiamonelle capacità e nell’autorevolezza del nostrogoverno a ché non si modifichi un percorso giàconfigurato e formalizzato».Gli ha fatto eco il consigliere regionale PasqualeTripodi che ha affermato: «Le preoccupazioni del-l’assessore regionale Piero Aiello sul Corridoio 1Berlino-Palermo mi trovano d’accordo, così comela sua domanda circa l'inutilità del Ponte sulloStretto nel caso la cancellazione del Corridoio daparte dell'Europa non venisse meno».Aggiungendo: «Non comprendo, però, a maggiorragione dopo aver appreso delle perplessità dell'as-sessore Aiello perché non si faccia su un argomen-to così cruciale nelle strategie del rilancio economi-co di questa parte del Mezzogiorno, un dibattitoampio, articolato ed approfondito in Consiglio

regionale. Sarà l’aula, dove sono presenti tutti ipartiti e tutti i legislatori regionali scelti dai calabre-si, ad assumere una posizione, mi auguro unanimeed univoca, per dare più forza all’iniziativa stessadell’esecutivo». Talché «occorre iniziare a uscire,benché sia passato un anno e mezzo di legislaturaregionale, dalla logica chiusa ed asfittica che portaa confondere la polemica politica con il dialogo trapezzi della stessa Istituzione ed a valorizzare, inve-ce, le diverse articolazioni dell’istituzione regione.Tutte importanti e nessuna più importante dell’al-tra. E’ evidente che una posizione del Consiglioregionale darebbe più forza all’esecutivo”.

Basilicata, Calabria e Siciliaresterebbero fuori dai program-mi di sviluppo viario. E così ilPonte sullo Stretto diventerebbeuna cattedrale nel deserto.

Si è tenuta mercoledì 22 settembre,nella sede dell’Autorità Portuale ,allapresenza del presidente dell’AutoritàPortuale Giovanni Grimaldi e delsegretario generale SalvatoreSilvestri e delle massime autorità mil-itari e civili, la cerimonia del cambiodi comando della Capitaneria diporto di Gioia Tauro. Il Capitano diFregata Giuseppe Andronaco,Comandante uscente dellaCapitaneria di Gioia Tauro, ha lasci-ato il timone della Capitaneria alCapitano di Fregata Diego Tomat,suo successore. Nel corso degli inter-venti, il Comandante Andronaco haricordato gli anni trascorsi a GioiaTauro nella più ampia sinergia con lealtre istituzioni statali e le amminis-trazioni locali nonché con le forze dipolizia del territorio. Il PresidenteGrimaldi, riferendosi al ComandanteAndronaco, che ha avuto modo diconoscere in più occasioni di lavoro,ha sottolineato il tratto di disponibil-ità e responsabilità dell’alto ufficiale,evidenziando come il ruolo dellaCapitaneria di porto di Gioia Taurosia servito per affermare i valori dilegalità sul territorio. Il Presidente dell’Autorità Portualeha evidenziato l’intentissima attivitàoperativa del Com. Andronaco e deisuoi uomini della Guardia Costiera,in questi ultimi anni; attività posta asalvaguardia della vita umana inmare, a tutela dell’ambiente marino edel demanio marittimo, delle risorseittiche, della sicurezza della nav-igazione e della sicurezza portuale e,che ciò abbia consentito alla Guardiacostiera di farsi conoscere sempre piùnell’ottica dello sviluppo del turismoe dell’attività di prevenzione ed infor-mazione sulle tematiche cheriguardano il mare e le coste, valoriz-zando al massimo il dialogo con leistituzioni del territorio.

Pasquale Patamia

Cambio al verticedella Capitaneria diPorto. Ad Andronacosubentra Tomat

Corridoio deviato o vietato?

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Parlandodi...

DOMENICA 25 SETTEMBRE 2011 LA RIVIERA 10

Locride

Discorrendo sul nostro settimanale dell'elezione di Miss Platì2011- Liberamente belle, si intitolava la nostra copertina (laRiviera 28 agosto) abbiamo omesso un dettaglio, che, ieffetti, si colloca come un capitolo decisivo della manife-stazione, che prima è stata salutata dal giubilo dell'interopaese e poi è stata accompagnata da rumori e mugugni.Questo, però, non guasta l'importante evento. È un fattonaturale che i premi concorsuali creino contentezza in chivince e giusta delusione in chi perde. Ma noi qui voglia-mo parlare non più della premiata, ma del premiato,cioè di Ciccio Catanzariti, che la Giurìa ha volutosegnalare con animo grato per il suo impegno costan-te e intelligente per Platì, paesenatio, e per la lunga lotta per ilriscatto del Mezzogiorno e dellaCalabria: da sindacalista efferve-scente, da parlamentare comuni-sta non annuente.

Trova uno scorpione in casa e lo portasubito all’ufficio sanitario. È quanto acca-duto ad un cittadino di Siderno residentenei pressi della zona centrale del corsoGaribaldi. Insospettito per la scoperta dell’animale,che potebbe non essere letale ma pur sem-pre pericoloso, il cittadino ha allertatol’Asl che adesso sta procedendo alle dovu-te analisi del caso. Intanto, contattato un esperto, ci ha riferi-to che in Italia vivono diverse specie diEuscorpius: è un simbolo molto negativo.Per i Cinesi è un segnale d’allarme, non lodicono ma “ è meglio una figlia femminache un maschio nato nell’anno delloScorpione.

La sua presenza a Siderno potrebbe esse-re collegata a una delle tantissime banca-relle presente alla Firea di Portosalvonello scorso inizio Settembre.Un chiaro segnale che c’è qualcuno chevuole male a questo territorio. Ora perscacciare il malefico serve combattività edeterminazione. M aquesta è solo una leg-genda orientale.Ci salva la scienza: il genere Euscorpiusappartiene ad una famiglia di recentecostituzione, la famiglia Euscorpiidae. Ilgenere è cosmopolita , ed oltre all’Europa, è presente in Asia, Nord Africa,Sud America.Il genere Euscorpius è uno dei più sinan-tropici della famiglia ed è per questo

che si può trovare in manufatti umanianche particolarmente a nord, come inGermania, Olanda, Danimarca eScandinavia. Molte specie di Euscorpius,sono assolutamente simili e impossibili daidentificare a vista, sia in foto, sia in vivo.Dimensioni, forma e colori sono soloparametri indicativi, non vere e propriechiavi di riconoscimento. E comunque,pare che non ci si debba allarmare.

Ritornando su miss Platì I Socialisti Uniti piazzano la bandieraa Siderno

Ieri pomeriggio è statainaugurata a Siderno invia Carlo Pisicane, alla

presenza dell’OnorevoleSaveri Zavettieri e diLuciano Racco la nuova sededei “ Socialisti Uniti.Il politico di Bova Marina equello di Siderno di nuovoinsieme per una nuova sta-gione della politica?

SIDERNO RISCOPREUN SUO FUORICLASSE

L’Hirish Pub torna forte e con luila notte sidernese. Con l’estategià in rotta verso altri lidi e dopoun anno simile a quello diValentino Rossi sulla Ducati, che ha visto la più importante bir-reria di sempre arrancare, piazzaPortosalvo è piena.Le macchine sono di nuovo in filarichiamati dagli spillatori di unluogo mitico. La nuova gestioneha rispolverato la vecchia men-talita e da pochi giorni Siderno èdi nuovo la City della Locride

MASINO MITTIGA:«ZAPPAVIGNA È UNMOLOSSOIDE»Sulle dichiarazioni dell’ex sindacoZappavigna che ha accusato ilGoverno Mittica di “scelte inopportu-ne che arrecano grande danno alterritorio e alla collettività», l’attualeprimo cittadino, al telefono daReggio Calabria, per l’ennesimo edeterea fatica dei sindaci dellaLocride con i vertici dalla politicaprovinciale ci ha detto: «L’ex sinda-co di Bovalino è come un Pitbull,Forte e ostinato nella presa, noneccelle per intelligenza»

L’esemplare ritrovato a Siderno

Siderno, l’anno dello Scorpione

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Parlando

Attualità

di...

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Ha scosso l’America intera raccogliendolasotto un unico motto: “Yes, we can”. Hapianificato una strategia comunicativa senzaprecedenti. Oltre ad essere il primo presi-dente abbronzato, Obama è stato il primopresidente Web 2.0. Ha messo su una cam-pagna elettorale planetaria, dove i cittadinisono stati protagonisti, diventando i suoiazionisti di riferimento. “Compra un pezzodella tua campagna elettorale” era il suoinvito; tantissimi l’hanno seguito, conti-nuando a sostenerlo anche dopo le elezio-ni. Con l’aiuto di Chris Hughes, co-fonda-tore del social network Facebook, è statacreata una serie di infrastrutture senza filtrocon infinite possibilità di partecipazione.Tutto per aprire spazi di dialogo con i soste-nitori ma anche con gli avversari. Obama èstato il primo presidente a sperimentare lepotenzialità della Rete, il primo ad aver dav-vero aperto le finestre della politica ai citta-dini. Sulla home page del suo sito sono cari-cati i video dei suoi interventi che scorronoper mostrare i diversi temi nell’agenda poli-tica dell’amministrazione. C’è spazio per icommenti oltre che inviti espliciti alladiscussione, attraverso il bottone d’azione“discuss” che compare accanto ai tasti cherinviano ai social network. Su Youtube c’èpoi il canale di Obama con oltre 2000 videocaricati. Un vero e proprio esercizio didemocrazia partecipativa. Un esempioseguito da molti in Europa, una tra tutti lacancelliera Angela Merkel, e da qualcuno inItalia, come il sindaco di Bari MicheleEmiliano, il quale ha cercato di creare “por-tatori di valori” coinvolgendo giovani capa-ci di raccontare ovunque il suo progettopolitico. E i politici calabresi? Si avvicinano in qual-che modo all’ideale del politico Web 2.0?Abbiamo preso tre politici a caso: GiuseppeScopelliti, governatore della Calabria,

Giuseppe Raffa, Presidente della Provinciae Demetrio Arena, sindaco di ReggioCalabria.Partiamo dal nostro governatore.Cerchiamo il suo nome su Google e ottenia-mo 565.000 risultati. Il nome del governato-re rimbalza in Rete ben 565.000 volte manessuna di queste rimanda ad un sito perso-nale. Scopelliti non ha un suo sito. Ma allo-

ra i cittadini come possono contattarlo?Possono farlo sul social network più famosoal mondo, Facebook. Ci sono due GiuseppeScopelliti governatori della Calabria suFacebook, perché una volta raggiunto illimite dei 5000 amici, il presidente ha dovu-

to creare un contatto nuovo. E dopo unaltro stock da 5000 amici, per accontentaretutti, è stato costretto ad aprire una pagina“fan”, che piace a 14.521 persone. Ma cosascrive in queste pagine Scopelliti? L’ultimopost risale a lunedì 19 settembre. Il governa-tore comunica ai suoi amici che quel giornosi sarebbe tenuto il consiglio regionale. E daqui partono i commenti-richieste-insulti-

rassegnazioni. Il com-mento finale fa ilpunto della situazione:“Dai commenti sideduce che Scopelliti èil presidente di pochi enon di tutti i calabresi”.Sono pagine povere di

contenuti o di comunicazioni indispensabili.Tra i link, quelli che rimandano ad articoli ilpiù delle volte “appattati” con qualche gior-nalista, articoli che, neanche a dirlo, tessonole lodi del governatore. Non c’è dialogo.Non c’è confronto. Ci sono domande dei

cittadini che non ricevono alcuna risposta.Scopelliti che nel 2008 è risultato il sindacopiù amato d’Italia, potendo contare aReggio sul 72% dei consensi, e che nel gen-naio scorso si è aggiudicato il 3° posto nellaclassifica dei Presidenti di Regione piùamati d’Italia, non punta sulla comunicazio-ne in rete per raggiungere i suoi elettori. Passiamo adesso a Giuseppe Raffa. Il presi-dente della Provincia ha un sito personale,dove c’è persino la voce “Parla con ilPresidente”. Ed è possibile farlo via email,tramite posta ordinaria, via form, (ossiacompilando una scheda che oltre ai datipersonali prevede uno spazio in cui inserireil proprio messaggio), o addirittura contat-tandolo telefonicamente. Non male se nonfosse che l’ultimo articolo inserito risalga al28 maggio, ovvero a prima del ballottaggiodel 29 e 30 maggio. Il sito, dunque, dura giu-sto il tempo della campagna elettorale. Unsito promozionale per raccogliere l’elettora-to ma che finito lo spoglio e proclamato il

MARIA G. COGLIANDRO

Non è un discorso commemorativo perItalia Gerace Mi sembrava banale per te,che sei stata eccezionale, perciò ho affidatoalla penna il tuo ritratto, da condividerecon gli amici e con la comunità sidernese

Sei passata come un raggio di sole. Riccioli biondi nel vento della vita- Gridolini di gioia ad ogni incontro- Gusto innato del bello- Entusiasmo per la vita-Il tuo modo di essere-Pronta nel dare-Parca nel ricevere- Umile verso tutti-Acciaio nelle tempeste-Nobiltà nel tuo vivere quotidiano-Amore indiscriminato per gli altri-Oblio dei torti subiti-Testimonianza di fede-la tua vita- nonostante le prove- Leggerezza dell'apparire-Profondità dell'essere-Allieterai Dio con i tuoi sorrisi-Angelo sorridente- Rallegrerai il Paradiso-Nei nostri cuori l ricordo- il rimpianto-la nostalgia. Sei e resterai la nostra ITALIA

Franca Ieraci

Il Ricordo

E' stato un addio commosso quello che Placanica ha riservato al suo ex sin-daco Emidio Divino scomparso giovedì. “Il professore”,come era conosciu-to ,oltre ad essere stato sindaco nel 1978 e più volte consigliere comunaleera conosciuto per essere stato nella Locride un appassionato sindacalistadella Cisl.

Anna Laura Tringali

PLACANICA SALUTAEMIDIO DIVINO

Sul Web alla voce Giuseppe Scopelliti 565.000 risultati. Raffa ha 10.000 amici sufacebook. Il sito web di Demi Arena è invecemorto con la campagna elettorale

La politica calabrese è Web 2.0?

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vincitore, chiude battenti. Anche GiuseppeRaffa è su Facebook per ben due volte, epuò sfoggiare la sua collezione di 10.000amici. I contenuti delle sue due pagine sonosempre quelli: articoli provenienti da gior-nalisti che hanno frequentato la stessa scuo-la di lecchinaggio, e poi commenti che gliamici del Presidente si scambiano ma a cuiRaffa non prende parte, perché in fondoriguardano la Provincia, mica lui!Ed infine Demetrio Arena, per gli amiciDemi. La corsa a diventare suo amico sufacebook inizia subito dopo le elezioni.Prima poteva contare su quei 200-300 amiciche possiamo “permetterci” tutti. Adessoha raggiunto i 5000 amici ma ancora non haaperto una pagina fan per accoglierne altri.Anche Demetrio Arena ha un sito web,anche questo nato e morto con la campa-gna elettorale.Ha addirittura un canale su Youtube comeObama. Video caricati: 6! Quattro sonopromozionali, pre-elettorali quindi; uno

riguarda la costituzione del Comitato a suosostegno; l’ultimo è il video della vittoria, unvideo emozionante, di quelli che gli amici tipreparano per farti piangere alla tua festa di18 anni, con le immagini che scorronoaccompagnate dalla colonna sonora, a dirpoco originale e insolita, “We are the cham-pion”! Demi ha foto con tutti, persino conPapi.La politica calabrese, dunque, sembraancora legata a modelli per così dire “istitu-zionali”, non si riscontra quella voglia dicoinvolgere e rendere protagonisti i proprielettori, di avvicinarli alla politica discussa ecostruita dal basso. Il mezzo più utilizzato è Facebook, anche sei nostri politici lo sfruttano solo come vetri-na, non leggono i commenti lasciati dai cit-tadini, e i post scomodi vengono rimossi. Poi, però, si dimenticano di rimuovere ilpost in cui il cittadino-amico lamenta che gliviene negata la libertà di espressione facen-doci ancora più brutta figura.

la Riviera

SCATTA L’AUMENTO DELL’IVA, ATTENZIONE ALLE SPECULAZIONI

SALVAGENTE

L’Unione NazionaleConsumatori Calabria mette inguardia i cittadini su possibiliingiustificati aumenti dei prez-

zi, specialmente nel settore alimentare, conil pretesto dell’aumento dell’Iva. Il passaggiodal 20% al 21% dell’aliquota Iva, spiega l’as-sociazione, non riguarda i beni e i servizi diprima necessità, come gli alimentari e lebevande, la sanità, l’istruzione, l’abitazioneecc., tutti beni ai quali si applica ancora l’Ivaal 10% o al 4%, o non si applica affatto.L’UNCC invita i consumatori a segnalarealle proprie sedi territoriali eventuali richie-ste di pagamento superiori all’1% o aumen-ti ingiustificati di generi alimentari, che ver-ranno immediatamente denunciati alleAutorità competenti per le conseguenzedisastrose che potrebbero causare, cioè con-trazione dei consumi e inflazione.L’aumento Iva dell’un per cento riguardainvece la spesa dei trasporti (aumento car-buranti, acquisto mezzi di trasporto, ticketper bus/treni e voli aerei); l’acquisto di mobi-li ed elettrodomestici, abbigliamento e calza-ture; la spesa per le comunicazioni (servizipostali, apparecchi telefonici, servizi ditelefonia); giochi, la cultura ed il tempo libe-ro (articoli sportivi, cinema, teatro, pacchet-ti vacanze). Grava inoltre sulle famiglie perogni scontrino fiscale, su ogni fattura Enel,Gas, Acqua e Telefono e Televisione.Rincarano fra gli altri i ticket del parcheggio,le multe per le violazioni del codice stradale,le mense scolastiche. Di seguito un elenco dei beni e servizi sog-getti a rincaro:Beni che passeranno al 21% di Iva- prodotti per l’igiene personale e della casa - casalinghi- automobili ed accessori auto - abbigliamento, calzature e pelletteria,accessori (inclusi occhiali da sole)- bigiotteria, gioielleria e orologi- articoli tessili per la casa, tappeti ed arre-damenti- elettrodomestici, telefonia ed hi-fi

- CD musicali e video- cartoleria e giocattoli- articoli sportivi- cinema, teatro, concerti e stadioServizi che passano al 21% di Iva- servizi sportivi (palestre, piscine ecc.) ericreativi (es. parchi giochi, animazionefeste )- servizi estetici, barbiere/parrucchiere - telecomunicazioni (telefonia, Internet) eTV a pagamento- liberi professionisti (avvocato, commercia-lista, notaio)- artigiani: autoriparatore, idraulico, elettri-cista, pittore, ditte di ristrutturazioneMa il timore maggiore sul quale bisognaessere estremamente vigili, mette in guardiail Presidente Regionale dell’UnioneNazionale Consumatori Calabria avv.Saverio Cuoco, è l’effetto speculativo chepotrebbe innescarsi dall’aumento dell’IVA ecioè il pericolo di arrotondamenti al rialzo eaumenti ingiustificati che potrebbero riguar-dare principalmente il settore alimentare.Infatti l’aumento del carburante può inne-scare un meccanismo a catena che rischia diripercuotersi anche sui beni di prima neces-sità come il settore alimentare sul qualeinvece non deve assolutamente inciderel’aumento dell’IVA in quanto sottratto allamanovra economica. Ricordiamo infatti chel’IVA viene sempre recuperata integralmen-te e non rappresenta mai un costo per pro-fessionisti e commercianti. Una volta incas-sato il corrispettivo dal consumatore, il ven-ditore dovrà versare allo Stato solamente ladifferenza fra Iva pagata nelle proprie forni-ture e l’Iva riscossa dal consumatore.Ricordiamo che l’UNCC è una associazionedi tutela dei consumatori molto attiva sulterritorio. Attualmente sta conducendo unabattaglia contro i Comuni che continuanoad applicare la Tarsu che è stata sostituitadalla Tia e per i rimborsi della quota relativaalla depurazione dell’acqua che alcuniComuni esigono senza essere in regola.

Giuseppe Gangeni

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I momenti

riunionedella

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Siderno 19-09-2011

Il chicchirichì del Grande GalloIl governatore discende a Siderno

PASQUINO CRUPI

Siccome la famiglia non era povera, ildr. Giuseppe Scopelliti aveva tutto iltempo a sua disposizione per studiare.Un altro, al suo posto, data questa felicecondizione, sarebbe diventato uno scien-ziato. Lui,invece, riesce appena a conse-guire la laurea . La misura, che Leonida Répaci conside-rava come il proprio dell’uomo calabre-se, non gli s’addice. La sproporzione è la sua qualità.Altezza non di uomo, ma di palo tele-grafico. Ciò che avrebbe indotto DanteAlighieri a definirlo come mostruoso e ipositivisti lombrosiani a collocarlo nellasfera della razza inferiore.Non bocca umana , ma complesso denta-rio organizzato per stritolare gli avversa-ri politici e financo gli irrequieti amicipdiellini. Raffa, per esempio, non a casoora messo in difficoltà dal capogruppoalla Provincia avv. Cananzi. Un uomonormale si serve della bocca per parlare,l’enorme Giuseppe Scopelliti per infie-rire e stroncare.Non predica bene e razzola peggio.Egli, il governatore Giuseppe Scopelliti,è l’esempio più maturo della catastrofedella litigiosa coppia etica e politica. Èl’esempio vivente di come dove c’è lapolitica non c’ è l’etica e di come dovec’è l’etica non c’è la politica. A meno chei menestrelli non vogliano dimostrareche è politicamente etico frequentarePaolo Martino a Milano, e a ReggioCalabria i fratelli Barbieri, il re delPoker, Campolo, l’imprenditorePasquale Rappoccio, vicino alla coscaLibri, i dipoi pentiti Nino Fiume eGiovambattista Fracapane, affiliati allacosca De Stefano.Con questo medagliere il governatore

Giuseppe Scopelliti è giunto all’incontrocon i sindaci della Locride il 19 settem-bre. Ma di medaglie sul glorioso petto ilGrande Gallo, che fa chicchirichì a ungiorno che non spunterà mai, ne ha altreancora. Così numerose e soprattuttocosì pesanti che, se appiccicate tutte sulsuo petto, sarebbero tali da portareall’affondamento la più noma-ta delle navi da crociera. Quali, insomma?Innanzitutto, la medagliadell’indebitamento dellaCittà-modello fin sull’orlodel dissesto. La medagliadel ticket esteso anchealla parte più fragiledella popolazione cala-brese, cioé ai pensiona-ti della previdenzasociale e persino a chi

non ha lavoro. La medaglia dell’innalza-mento dell’Irpef, la più alta di Italia. Lamedaglia dell’aumento del prezzo della

benzina. La medaglia dell’accrescimentodell’Irap, che colpisce le aziende calabre-si, in ginocchio. La medaglia del silenziopiù assoluto sulla manovra governativache taglia sulle povere carni della povera

gente, pur mentre hanno levato laloro voce di protesta governatoridi fede berlusconiana, comeFormigoni in Lombardia e laPolverini nel Lazio. E poi, manon infine, un capolavoro dimedaglia , che gli farà splende-re in capo la corona della nega-zione d’ogni principio cristia-no: il finanziamento di MissItalia nel Mondo con i solditolti al Fondo Sociale per ilsostegno alla povertà.

Un Governatore normale avrebbe reci-tato il mea culpa o almeno avrebbe invo-cato le leggi ferree dell’economia, lacrisi europea, la crisi americana. UnGovernatore, che ha a sua qualità lasproporzione, invece, è salito in cattedraa Siderno. Ha discettato e bacchettato isindaci, i quali solo questa briciola positi-va hanno hanno ascritto a loro merito:che il Magnifico Rettore delle sorti nonprogressive della Calabria si è concessoall’incontro. Come , data questa materiacerea, poteva non fare sibilare la frusta,bollare come inerti, pigri, ciechi i sinda-ci jonici, che s’erano dati convegno persuonare e sono stati suonati? E la partedel leone, dunque, è spettata alGovernatore. Un leone che divora ovuole divorare tutto ciò che ha attorno.Partendo dalla stampa locale da manda-re al rogo e per la quale il disprezzo deldr. Giuseppe Scopelliti si alza come ilmassimo degli elogi. Tra noi e lui ladistanza è stellare. Questo credo che loabbia capito. Resta controverso su chi sitrova nelle stalle e chi nelle stelle. Povero untorello, non sei tu che puoispiantare né la la Locride né la Calabria.Né indurre in tentazione gli spiriti liberiche di nulla hanno bisogno, e bisognonon hanno di chi non ha mai lavorato edè vissuto sempre di politica, cioè dei soldidei calabresi. Saldo avendo il consigliodato a Baudolino nelle pagine dell’omo-nimo romanzo di Umberto Eco: se vuoiessere importante, stai accanto agliuomini importanti. Detto fatto, e ilGovernatore con le mani attaccate alletasche della giacca di Berlusconi. E soloper evitare l’offesa al sentimento comu-ne del pudore, non più giù.

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la Riviera

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www.larivieraonline.com

L’Altissimo e gli Infedeliignori e signori che avete avuto la fortunadi assistere a Siderno allo spettacolodell'Altissimo Presidente della giuntaregionale Giuseppe Scopelliti, ricordatevi

di questa apparizione per il resto dei vostri giorni. E si,perché dovrete aspettare ancora almeno un anno perla replica, l'altissimo presidente infatti non puòperdere tempo con i sudditi della Locride, capaci solodi lamentarsi anche se, a suo dire, pur ricevendo molto

di più degli altri. I cittadini di questo ter-ritorio non si rendono conto di vivere inuna sorta di California che oltre allebellezze naturali, ha goduto nel periodo04/10 a 09/11 di finanziamenti per oltre87 milioni di euro, ripetiamo 87 milionidi euro. Allora cosa cerca quel“pezzente” di Ammendolia, lui e suoiesimi colleghi sindaci non avrannoscambiato forse le casse della Regioneper un bancomat? Allora, tornando aessere seri, sarebbe il caso di spiegare alsignor Altissimo Presidente e a chi haredatto il piano che la situazione non èaffatto quella che vorrebberoprospettare, ma che:

A) le cifre in questione si riferiscono anche a finanzia-menti partiti antecedenti il 2008 e anche prima;B) le più importanti richieste fatte dai sindaci nonsono state affrontate, così come la tanto discussa piani-ficazione sinergica per lo sviluppo del territorio;C) molti finanziamenti fanno parte di bandi che coin-volgono qualsiasi area calabrese (vedi 348.750,00Roccella Jazz Festival - bando grandi eventi2009/2011);D) se si esclude Brancaleone, in materia di depuratorirestano briciole e lo stesso vale per la raccolta differen-ziata, ad eccezione Roccella;

E) infine, c'è un paese che si chiama Gioiosa e non“Gioisa”, con il relativo svincolo per la SGC, nodo cru-ciale della vituperata 106, per la quale si prospettanoinvestimenti per 40 milioni. Ma nel frattempo contin-ua a mietere vittime chilometro dopo chilometro, e daoltre 20 si aspetta pazientemente la consegna del lottoRoccella. Si potrebbe andare oltre, ma già questo basta e avan-za perlomeno a sollevare il dubbio che la situazionenon sia esattamente quella da lui descritta. Questaterra rappresenta il fanalino di coda dell'intera peniso-la per più motivi, dalla criminalità alla mancanza dilavoro, dalla malasanità al depauperamento territori-ale. La sensazione, perciò, è che lunedì 19 a Siderno,si sia assistito all'ennesimo atto dello spettacolo che hacome protagonista la politica dell'arroganza. Lo spet-tacolo indecoroso di chi, anziché capire e sostenere isindaci “alla frutta” e privi di risposte per i loro cittadi-ni, impotenti di fronte alle necessità più elementari(non solo quando manca l'acqua o quando siritrovano sommersi dalla spazzatura), li attacca atradimento. La loro colpa? Essersi permessi di lamen-tarsi a sproposito sulla stampa, solo per il fatto di avercitato il nostro giornale locale come suo antagonista.Purtroppo Caro Presidente lei ha ragione: molta dellaclasse politica del territorio presente quella sera nonha saputo costruire una Locride diversa, una locridemigliore. E' anzi la stessa che ha condannato questaterra al suo triste destino ed è quella stessa classe polit-ica che farà perdere anche questa lotta, pur ottenendola sua attenzione. Da domani, ne siamo certi, sarannoin tanti da Lei in fila con il piattino in mano a chiederel’ intervento per il proprio orticello se non per il pro-prio tornaconto, fra questi comunque non “laRiviera”. Arrivederci Altissimo presidente al prossimoanno e alla prossima relazione su quello che voi fateper la Locride, ma che noi non riusciamo a vedere.

Metti qualche centesimo e da la musica chepreferisci, le note ti portano in alto e per unpo' scordi le cose spiacevoli. Non è male iljuke box, anzi è una bella invenzione che per-mette anche a chi ha pochi mezzi di ascoltarei pezzi che ama. Non tutti si possono perme-ttere le grandi orchestre, i musicisti di fama. Ilmisero popolo della Locride ha il suo jukebox, si chiama La Riviera, un giornale tal-mente pezzente da vendersi per poco, anziper nulla, gratis. D'altronde vista la scarsaconcentrazione di miliardari nel territorionon avrebbe da chi farsi pagare i propri servi-gi, scalcinati per scalcinati, ai politici e aipotentati locali è preferibile un popolo scalci-nato. Un popolo antico, abituato a orchestreche vengono da fuori, che suonano sempre lastessa musica, alla quale devono applaudireper non essere rampognati d'incompetenza.Orchestre dirette da maestri sublimi, consolisti di fama, sempre stranieri, e con tam-burini e tromboncini locali a reggere i leggii eannunciare la magnificenza delle sinfonie. Ilvantaggio dei juke box è di cantare a gettone,così quando la testa è pesante smetti di infi-larci la monetina e quello tace, dando treguaall'emicrania. Le orchestre invece smettonosolo quando lo spartito e finito, hai voglia asoffrire, anche se la musica non ti piace ladevi ascoltare sino alla fine. I direttori peg-giori sono i pifferai, che con le note incantanoil pubblico e portano i topi ad affogare neifiumi. E i locridei un po' topi lo sono, altri-menti non frequenterebbero i teatri, andreb-bero in piazza e pifferai, direttori, orchestre,tromboncini e tamburini se la suonerebberoe canterebbero da soli. E, infine, per uscirefuor di metafora, Scopelliti dice che LaRiviera è il juke box. Chi siano gli altri protag-onisti della storia decidetelo voi. Ah, nondimenticate il soldino per noi che di dischi damettere ne abbiamo a milioni, chiunque sia ildirettore e qualunque sia l'orchestra chedirige. Ossequi comunque all'Altissimo cheha un trono da difendere e disprezzo eternoai reggi leggio che hanno solo un predellino ecredono sia uno scranno.

L’editorialePASCAL CHARMOT

Meglio jukebox che pifferai

Secondo Scopelliti, i Sindaci,della Locride si sono macchiatidi una colpa grave: essersilamentati su “La Riviera” diproblemi inesistenti: sanità,ferrovie, rifiuti....

In evidenza

S

Il Governatore Scopelliti a Siderno tesse gli elogi della sua Giunta, ma nonconvince, e riguardo ai problemi della Locride, appare “asinus in cathedra”,mentre i sindaci, forti coi deboli e deboli coi forti, non reagiscono.

ROSARIO VLADIMIR CONDARCURI

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Parlandodi...

FORUM IN REDAZIONEA ogni inizio mese La Riviera in collaborazione conmolti media del territorio haprogrammato di affrontare,attraverso dei FORUM in redazione,le principali problematiche cheriguardano il nostro territorio e lepriorità per lo sviluppo dello stesso.

LAQUESTIONEAMBIENTALE

Redazione al completo, gui-data dal Direttore. Fa glionori di casa il nostroEditore. Sul banco né degli

imputati né degli innocenti: il sindacodi Siderno, Riccardo Ritorto,l’Assessore provinciale alla Cultura,Eduardo Lamberti Castronovo, ilSottosegretario all’Ambiente, ElioBelcastro, il Presidente del Parcodell’Aspromonte, Leo Autelitano, ilsindaco di San Luca, SebastianoGiorgi. Condarcuri. Grazie per avereaccettato il nostro invito.Cominciamo dal sindaco diSiderno, Riccardo Ritorto. Enormeè la questione ambientale, e qui deirifiuti. Che cosa può e deve fare unsindaco, per di più del Pdl?Ritorto. Che cosa può fare ilSindaco di Siderno in una fase,

come questa? Può fare poco nelsenso che se un Comune qualun-que, esso sia, non riesce ad attuareuna serie di iniziative, in grado diportare ossigeno a delle casse asfit-tiche, come quelle che sono le cassedel comune di Siderno, non è pos-sibile parlare, per esempio, in termi-ni efficaci di raccolta differenziata.Cosa che tramite una serie di inizia-tive stiamo cercando di effettuare.

Ma per questo ci vuole un aiutoeconomico. I tagli, che il Governoha inflitto a tutti i comuni del Norde del Sud, stanno destando tantapreoccupazione e tante manifesta-zioni . Questo lo so bene io e lo sa

altrettanto bene l’amico Sebastiano,sindaco di San Luca. Sarà difficile,andando avanti per questo corri-doio stretto, poter assicurare tuttiquei servizi di cui le nostre popola-zioni hanno bisogno. Basta pensareche un comune, come Siderno, allaluce dei tagli delle ultime duemanovre finanziarie, avrà quasi unmilione di euro in meno di trasferi-menti statali. Con 3 milioni di euro

nelle casse possiamo assi-curare solo qualche servizioessenziale e gli stipendi. Crupi. Ma non bisognaarrendersi. Io trovo chetantissimi comuni del

Nord, mi riferisco soprattutto aicomuni lombardi, anche sotto laguida di Formigoni, hanno mostra-to il viso delle armi rispetto allamanovra.

segue a pagina 18

PASQUINO CRUPI

Ritorto“ In questa fase un sindacopuò fare poco”.

Elio BelcastroSottosegretarioall’Ambiente Riccardo RitortoSindaco di Siderno Lamberti CastronovoAssessore provincialealla CulturaLeo AutelitanoPresidente del Parcodell’Aspromonte Sebastiano GiorgiSindaco di San LucaGioacchino CriacoScrittore africese

GLI OSPITI

IN TELEVISONE

Sabato 17 Settembre duemilaundici

Le ripresa televisiva diEnzo Lacopo verràtrasmessa oggi su TRSe Promovideo TV a par-tire dalle ore 13

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La serata

BIBLIOTECA MERIDIONALISTA

del

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Premio

Questo movimento, invece, stenta a pren-dere piede in Calabria. È una questione dimancata sensibilità o è una questione, inve-ce, di appartenenza, al fatto, cioè, che laRegione è governata da un Presidente,espressione del Pdl? Sindaco Ritorto, Leiche cosa ne pensa?Ritorto. Per quanto riguarda il meccanismoe i rapporti di questo territorio con laProvincia e la Regione, aldilà della miaappartenenza di stretta osservanza pdielli-na, dico che nei pochi mesi che Raffa è pre-sidente o in quest’anno e mezzo cheScopelliti è presidente, non mi sentoabbandonato. Il mio Comune ha avuto lavicinanza sia dalla Provincia, e do atto all’as-sessore provinciale alla Cultura, LambertiCastronuovo, della sua presenza costantesul territorio.Crupi. E prima?Ritorto. Le racconto una mia esperienza. Iosono stato consigliere provinciale per dueconsiliature. L’ultima delle due con l’avv.Giuseppe Morabito presidente, un gransignore. In Giunta c’erano 6 o 7 assessoridella Locride, ma io nella Locride li ho vistipoco, hanno tutelato alcune nicchie parti-colari, come è stato per Bivongi. Se l’ante-prima del lavoro della nuova Giunta pro-vinciale è questo, io sono stracontento. Crupi. Dr. Lamberti, non c’è dubbio chenoi abbiamo bisogno non di una cultura inastratto, ma di una cultura operativa, capa-ce d’andare alle radici delle cose storte.Come intende muoversi nella sua qualità diAssessore provinciale alla Cultura?Lamberti . Non solo alla Cultura, ma anchealla Legalità. Ed ho in mente di dare vitaalla Consulta della Legalità e alla Consultadella Cultura. Legalità come rispetto delleregole, che riguardano uomini, cose,ambiente. Crupi. E la Consulta della Cultura? Lamberti Castronovo. Do uno sguardo alpassato. Si sono spesi soldi e soldi a palateper manifestazioni, che paragono ai giochid’artificio, nulla aventi a che fare con la cul-tura. Da oggi in poi i soldi bisogna utilizzar-li per fare conoscere le nostre risorse, nonper Miss Mondo, manifestazione non volu-ta da nessuna città, e per la quale è statospeso un milione di euro. Sono stati spesisoldi per stampare libri a quintali, la quin-

tessenza dell’idiozia. Da oggi si cambia.Decide la Consulta, che s’avvarrà di profes-sionalità e competenze. Condarcuri. Bene. Questione concreta. ARoccella Jonica si fa bene la raccolta diffe-renziata con 700mila euro. Si può estenderequesto esperimento in tutta la Locride.Crupi. Facciamo rispondere ilSottosegretario Elio Blacastro . Ma primauna domanda più generale. Il neomeridio-nalismo, di cui Lei è una sorta, per dir così,di apostolo apostata, ha nel suo mirino laquestione ambientale come questione stra-tegica? Belcastro. Comunque, sempre apostolo.Guardo a un neomeridionalismo pragmati-co, capace d’affrontare e risolvere i proble-mi del Sud. E proprio per questo stiamodando vita a un nuovo partito, a un partitodel Sud, su struttura federale al cui internoogni regione decide per suo conto, e tutteinsieme la politica generale. Il partito, chesta per nascere, non avrà un capo, suo capoil popoloCrupi. Ma questa è un’astrazione. Unaastrazione, perfino, demagogica. Non lepare?Belcastro. Senta, non è a dire che il popolopossa essere invocato solo dai capi dei gran-

di partiti. Io, con la mia affermazione, vogliodire che nel Partito, che s’avvia a nascere,voci e bisogni popolari avranno il primato.Crupi. Torniamo alla questione ambiente,che io non avverto come una questione set-toriale. La vedo come questione meridiona-le. Insomma, o si difende l’ambiente o siprecipita. L’ambiente è per noi come l’ulti-mo dei moicani, essendo stato tutto depre-dato dai governi nordisti, anche quelli dicentrosinistra. Che cosa può fare , al di làdelle sue nobili intenzioni, navigando nelleperigliose acque antimeridionali del gover-no Bossi- Berlusconi?Belcastro. Sono un uomo del Sud e proprioper questo ho richiesto il Sottosegretariatoall’Ambiente. So che la situazione è diffici-

le. Ma io non ignoravo e non ignoro chel’ambiente non è solo PIL , ma anche salu-te, fonte d’economia e di lavoro. Da quibisogna ripartire per rinascere.Crupi. Ci dica, come.Belcastro. Innanzitutto, liberando laCalabria dallo stato di commissariamentopermanente. Cominciando dalCommissario all’ Ambiente la cui strutturacosta diversi e diversi milioni d’ euro .Crupi. E poi. Belcastro. Lavorando dal basso. Cioè, adire: attivando una sinergia con i territori .

Crupi . Tra i territori e…Belcastro. Tra i territtori, vale a dire, sinda-ci, tutti uniti, e il Ministero dell’Ambiente,bypassando la Regione . I sindaci sono imiei interlocutori privilegiati non solo inCalabriaCrupi. Ma Lei avrà pure una proposta peril presente? Per il presente, diciamo, deirifiuti ?Belcastro. Non dico di no alla raccolta diffe-renziata. Non mi piacciono i termovaloriz-zatori che inquinano. Vi riferisco quello chesuccede nel Nord Europa. Lì, proprio alcentro delle città lo smaltimento dei rifiutiavviene in forni che li bruciano a millegradi di calore, senza distinzione. E l’am-biente non ne risente.Crupi. Ovviamente, il suo è un dente poli-tico. E mi pare che la sua lingua dove que-sto dente duole. Allora, voi avete battezza-to come “Grande Sud” il nuovo partito delSud. Un neonato. Mi sembra strano che unneonato sia già grande.Belcastro. Ho commissionato un sondaggioa Mannheimer e le previsioni sono d’un38% in voti elettorali.Crupi. Certo, i sondaggi non sono come icomizi.Belcastro. Si riferisce?Crupi. Ai radicali che avevano le piazzepiene e le urne vacanti Belcastro. Staremo a vedere.Crupi. In attesa di vedere, vediamo checosa ha da dire il Presidente del Parcodell’Aspromonte, Leo Autelitano, sullaquestione ambientale …Autelitano. Dovremmo soffermarci noi perprimi sulla questione ambientale così dafarla divenire una questione meridionale. Ilnostro territorio ha un grande patrimonio,ma ha un grande degrado. Inquiniamo e diconseguenza desertifichiamo. Siamo ormaiuna zona di desertificazione avanzata. Quifunziona solo l’imprenditoria della spesapubblica. Le istituzioni non sono all’altezza.Non hanno fatto quello che dovevano fare atutti i livelli. E cè una bella differenza tral’imprenditoria del Nord e quella del Sud.Al Nord tra una tangente e l’altra lo smal-timento dei rifiuti procede, al sud siamobrutali. Si spende e non si smaltisce.Crupi. Ma ci sarà pure una responsabilitàdel Commissario regionale…

Belcastro : “ Via il Commissario all’Ambiente la cui struttura, tral’altro, ci costa diversi e diversi milioni d’euro. E poi ci vuole unasinergia tra i Sindaci e il Miniatero dell’Ambiente, bypassando laRegione”.

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la Riviera

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Autelitano. La Regione Calabria è commis-sariata dal 1998. I risultati non si vedono.Bisognerebbe innanzitutto controllare iconti di ogni singolo comune; e se vi sonodei comuni inadempienti portare la cosa inluce. Vi è la necessità, ancora, da parte dichi vigila sul piano regionale dei rifiuti diverificare lo stato degli impianti esistenti,appurare se sono attivi e in che modo. Crupi Impianti, ovvero discariche?Autelitano. Per l’appunto. Ma veramente sicrede che con le discariche si risolvano i pro-blemi ? Ogni discarica è una ferita per il ter-ritorio. Basti pensare che nel 1998 le disca-riche consortili furono congegniate a termi-ne. Non sono terminate. E da anni andia-mo a scaricare rifiuti in discariche che sonoinsufficienti a contenerli, parlando inutil-mente di ampliamenti. Crupi. Né discariche né termovalorizzatori,un po’ di raccolta differenziata. Il problemaè stato demonizzato. Bisogna fare i conticon un ambientalismo estremo e con unverdismo incredibile. C’è necessità d’unabattaglia di idee. Gioacchino, tu che sei ungrande scrittore anzi un innovatore dellaletteratura della nostra terra che cosa nepensi?Criaco. Il problema affonda le radici neisecoli. Infatti, ci focalizziamo su un falsoproblema che è quello di trovare una siste-mazione ai nostri rifiuti, quando, invece,dovremmo andare all’origine, ovvero ridur-re i consumi.Crupi. I consumi ? Criaco. Propriamente.Non possiamo con-sumare a dismisura e pretendere che lasocietà smaltisca tutto quanto. Procedo. Èuna grande sciocchezza continuare a dareincentivi per acquisto di automobili e poiportare avanti le battaglie per abbassare ilpm10, cioè le emissioni inquinanti delleautomobili. Un controsenso. Crupi. Ci vorrebbe…Criaco. Dobbiamo amare la nostra terra. Senon hai un senso di appartenenza al tuo ter-ritorio, non c’è questione ambientale cheregga. Cioé, dovremmo alimentare un tra-sporto meno inquinante con la nostra terra Crupi. Ed sufficiente questo?Criaco. Ci vorrebbe una maggiore attenzio-ne del nostro popolo sulle problematicheambientali. Per esempio, è emerso il proble-

ma dei rifiuti radioattivi sulla Limina.Occorrono delle risposte. Ci sono vera-mente questi rifiuti radioattivi? E cosa siattende per smantellare tutto e verificare sesia vero o meno?Crupi. E’ un problema che riguarda ilGoverno regionale , ed anche il Presidentedella Provincia. Ovviamente quando siparla di salute bisogna essere sempre punti-gliosi e pedestri, ma bisogna tener conto delfatto che si può insinuare una campagnacalcolata di diffamazione perpetua delnostro territorio. A me pare strano che tuttala Limina sia costruita su rifiuti radioattivi.Criaco. Infatti non lo diamo per vero, mapretendiamo risposte. Belcastro . Posso affermare che molte voltefa comodo dire che i problemi non ci sono.Spesso in virtù della ragion di Stato si occul-tano delle verità. Ma, in fondo, sono d’ac-cordo con Criaco e Crupi quando argo-mentano che molto spesso queste notiziesembrano delle bombe ad orologeria pro-grammate ad hoc, soprattutto nel periodoestivo. Crupi. Un territorio particolarmenteaggredito, e qui mi riferisco all’aggressionedei rifiuti verbali, è quello di San Luca e diPolsi. Sindaco Giorgi, a lei la parola.Giorgi. Proprio per ricollegarmi al temadell’ambiente per rispondere alla sua

domanda le dico: Perché parlando di Polsinon si dà merito ai tanti fedeli dellaMadonna del fatto che volontariamente sioccupano del decoro e delle pulizie dellestrade, ogni giorno non in concomitanzadella visita di qualche politico, ed invece sidà adito solo a chi parla di Polsi solo comeluogo di ‘ndrangheta. Io come sindaco, ecome cittadino di San luca non ci sto. Ed inparte do colpa di questa situazione alle isti-tuzioni. Non è concepibile che un funziona-rio regionale affermi che non ci siano 3milaeuro per dotare il santuario dei bagni chi-mici che sono presenti in ogni santuario delterritorio reggino.

Condarcuri. Il prossimo mese non man-cherà un altro forum. Una mia domanda alSottosegretario:il prossimo obiettivo nonpotrebbe essere l’eliminazione del commis-sario all’ambiente ormai esistente da quat-tordici anni?Belcastro. Sono fermamente convinto chedebba finire l’era delle emergenze, che que-ste non possono durare 20 anni. Sono inol-tre convinto che sarà possibile grazie alleiniziative e ai sindaci , che vorranno farerete, che tutto ciò si possa affrontare e risol-vere. E sono, altresì, convinto che i nostriproblemi vadano risolti in casa e che nonpossa essere il commissario di turno ad

occuparsene. Con quello che si spende permantenere i commissari e le loro strutture sipotrebbe intraprendere il progetto dellaraccolta differenziata. Tassone. Per quanto riguarda la raccolta dif-ferenziata i cosentini sono sempre riusciti anon fare realizzare sul loro territorio gliimpianti di raccolta smaltimento. Loro sonopiù bravi di noi? Belcastro. E’ un po’ la storia della nostraCalabria. È capitato spesso in passato che vifosse una provincia che fosse più forte edincisiva. Sconcerta, ma non stupisce, chel’asse cosentino è stato in grado di imporrecon decisione determinate scelte. Io ritengoingiusto concentrare l’inquinamento per losmaltimento dei rifiuti in un’unica zona. Tassone Una domanda per il Presidente delParco: da un ‘indagine condotta dal Sinergyemerge che su 35 depuratori non ne funzio-nano 34. Questo non rende inutili i sovven-zionamenti per il turismo se non si puntasulla balneabilità del mare ?Autelitano. Il nostro mare è sporco, noninquinato, ovvero ha un carico batteriologi-co piuttosto forte ma non contiene metallipesanti ed altre sostanze nocive. Questosicuramente lascia l’amaro in bocca, vistoche sono stati spesi 700 milioni d’euro.Crupi. Possiamo concludere. Abbiamo par-lato, iniziando questo forum,di cultura ope-rativa. E per dare una svolta operativa aquesto nostro forum, si potrebbe,semprecon la partecipazione del Sottosegretario edel Presidente del Parco, organizzare unconvegno sul tema: La questione meridio-nale è anche una questione ambientale. Untema che ci consentirebbe di dare un mini-mo di nervatura alla pianta del nuovo meri-dionalismo, stante che questa sfaccettaturanon ha avuto mai trattazione nel meridiona-lismo per come l’abbiamo conosciuto.Belcastro. Assicuro non solo la mia parteci-pazione,ma anche il mio grande entusiasmoCrupi. Dunque, a presto sul tema: LAQUESTIONE MERIDIONALE ÈANCHE UNA QUESTIONE AMBIEN-TALE.Condarcuri. E grazie a tutti per il vostrocontributo di pensiero. Posso dirlo?Operativo.

( a cura della Redazione )

Autelitano : “Il nostro mare è sporco, non inquinato.Questo sicuramente lascia l’amaro in bocca, visto chesono stati spesi 700 milioni d’euro”.

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Lettere, note e schermaglie

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la RivieraRegistrazione Tribunale diLocri (RC)n. 1 del 19/06/1998R.O.C. n°11602 del 02/11/98Questo periodico è associato all’Unione Stampa PeriodicaItaliana AmministratoreUnico Rosario Vladimir Condarcuri

Direttore responsabile PASQUINO CRUPI

In redazione CRISTINA BRIGUGLIOMATTEO RASCHELLÀResponsabile dello sportANTONIO TASSONEArt DirectorPAOLA D’ORSAImpaginazioneEUGENIO FIMOGNARI

COLLABORATORI

Gioacchino Criaco, Lele Nucera,Filippo Todaro, Anna LauraTringali, Mara Rechichi,Benjamin Boson, Nik Spatari,Maria Giovanna Cogliandro,Angelo Letizia, Marilene Bonavita,Francesca Rappoccio, MarioLabate, Franco Crinò, RuggeroBrizzi, Marco Andronaco, IsabellaGalimi,Maria Teresa D’agostino,Giovanna Mangano,

IL BRIZZOLATO di RUGGERO BRIZZI

Da grande vorrei fare il genitore dei concorrenti diCarlo Conti o Max Giusti. Sono simpaticissimi e sotto la saggezza di “ogni sca-rafone è bello a mamma soi” senza giri e menatevarie, sparano chiari alle domande dei conduttori“cosa mi dice di suo figlio, signora”: “mio figlio è intelligentissimo, sa cucinare, svolgetutte le commissioni, balla anche ma purtroppo nonha ancora una fidanzata e a 35 anni vorrei trovasse l’a-more della sua vita anche se un po’ mi dispiacelasciarlo andare via di casa!” ”Ohh…la troverà la troverà, su facci un balletto, carofiglio, per mostrarti a tutte le belle donne che ci stan-no guardando…” e u poverettu balla….! Io mi vergogno per loro.Li guardo davvero impietosito chiedendomi se maitroverà veramente moglie quel tizio dopo l’esibizio-ne! Comunque la notizia della settimana calabritalianache risalta nel mondo dello spettacolo, non èGiuseppe Gagliardi, regista calabrese, che col film“Tatanka” riesce ad arrivare tra gli 8 finalisti italianipossibili candidati al premio Oscar, quanto StefaniaBivone, nuova reginetta d’Italia, da Sinopoli (RC). Ora direte: “sempri chi faci polemica chissu” …einvece no. Se purtroppo Gagliardi non ha avuto il risalto chemeritava, sono comunque contentissimo della nostranuova Miss che oltre ad essere bella e calabrese, sacantare, sa parlare, affronta con intelligenza le teleca-mere senza piagnucolare e lei si, ha dei genitori chenel presentarsi agli schermi hanno dato, con la pro-pria figlia, una splendida sobria e normale immaginedella nostra Calabria. Parole critiche nei confronti della donna-oggetto e difiducia in se stessa ne rivelano ancor di più le qualità. I dementi de “La vita in diretta” le hanno chiesto“cosa ti aspetti, ora che sei la reginetta d’Italia?” eStefania ha risposto “Io vorrei cantare….” Ora non deluderci perché sei brava anche a far quel-lo.

“io vorrei cantare ...”

LOQUI E SPROLOQUI

MalaSanità e MaliProvvedimenti

FERNANDO SAGADO

IL BOMBAROLO FANTASMA

Anche Brontolo s'incazzò parecchio all'ospedaledi XXX. Eppure , lui era un nano abituato albroncio. Ma lì, all'ospedale di XXX, superaronoil limite. Oltre la decenza. Vigente un sistema dinoncuranza, il malato sotto veste di sbadato edanche incapricciato, fu condotto all'uscita. Exit.Allora Grande Puffo lo tranquillizzò: “Malasanità - che è meglio!”. La Cartoonistica c'insegna che i Puffi altro nonerano che frutto della fantasia di Gargamella!Loro, naturalmente. La malasanità, invece, èfrutto della realtà italiana. Italiana, appunto, per-ché omogenea sul territorio appare l'inefficienzadi molti reparti ospedalieri. E fin qui ci siamo.Salvo poi udire che tale piaga si concentra inmodo endemico nel Mezzogiorno d'Italia dive-nendo così la MalaSanità. Di questo, tuttavia,non dovremmo stupirci, essendo, come siamo,ormai avvezzi ed assuefatti. Ci stupiamo, invece,che tra i decreti di un Piano di riqualificazione emiglioramento del sistema sanitario regionalecalabrese si legga insistentemente Disattivazione

del presidio ospedaliero XXX. E non riqualifi-cazione, miglioramento, potenziamento . Questosi che ci lascia basiti. E non perché si voglianegare la rabbia di Brontolo in una corsiad'ospedale dove non ci sono barelle o coperte oassistenza o efficienza o disponibilità all'ascolto ocoordinazione e cooperazione fra i vari reparti ecosì via. Nessuno ostenterebbe mai (lo spero!)tanta cecità dinanzi ai problemi dei nostriospedali. Ma siamo basiti perché la soluzione aciò non può essere la soppressione di interi repar-ti. Dovrebbe essere, semmai, la riqualificazioneed il potenziamento dei medesimi, garantendo alcittadino non il diritto ad avere “un ospedale” mail diritto di avere cure appropriate e personalecompetente in questo ospedale. Che è cosa moltodiversa. Non un edificio perché immediato luogodi ricovero ma perché luogo in cui si esercitanocon rispetto e professionalità la cura e l'assistenzadel malato. La Calabria non ha bisogno di edificidi carta ma di seri provvedimenti per trasformarela carta in sostanza.

“Voleva che le bombe esplodessero”, così si esprime la corte d'as-sise d'appello di Reggio Calabria per motivare la sentenza che con-ferma la condanna per strage a Francesco Chiefari. Il suo è statoun processo particolare, anche se di lui si èparlato poco o nulla, essendo stata la suavicenda oscurata dall'uccisione di FrancescoFortugno e dal relativo processo. In questigiorni è uscita fuori la motivazione della suacondanna, anch'essa riportata da pochi orga-ni di stampa. E' strano il mondo del giornali-smo nostrano che cavalca notizie di nessunvalore e trascura vicende cariche d'interesse.L'omicidio Fortugno ha avuto l'effetto storicodi mettere in luce il fenomeno 'ndrangheta, eperciò di valenza straordinaria. Le vicissitudi-ni di Chiefari girano tutte intorno al casoFortugno. L'ex poliziotto fa ritrovare dellearmi nei pressi del cimitero di Natile, addos-sandone il possesso a soggetti ritenuti vicinialle cosche di Locri. Dopo l'omicidio piazzaun paio di bombe negli ospedali di Siderno e Locri. Perché l'hafatto? Per accreditarsi come informatore ed estorcere trentamila

euro alle forze dell'ordine o c'è dell'altro? E' strana la sua figura,poliziotto in congedo con una puzza forte di servizi. La sua vicen-da avrebbe meritato attenzioni profonde, forse si sarebbe capito di

più su quello che resta un caso poco soluto, l'omi-cidio Fortugno. Forse si sarebbe scoperta unaregia dietro a parecchi fatti che volevano infuoca-re la Locride e la Calabria, forse si sarebbero sco-perte responsabilità extramafiose. Forse. Quelloche è certo è che tutto è passato sotto silenzio, cheFortugno l'hanno ammazzato quattro disperati eche un pazzo abbia tentato di fare una strage perun ricatto da quattro soldi. Certo è che le indaginisegnano sempre il passo quando escono fuori dal-l'ovile di quattro pecorai per andare incontro all'in-telligenza di poteri complessi. Certo è che ci sonoquattro ergastolani che finiranno i loro giorni nel-l'oblio. Certo è che fra qualche anno uscirà di gale-ra, nel silenzio più assoluto, un bombarolo che eravenuto a Locri ad alzare un polverone insanguina-to. Certo è che la mafia da tutto questo c'ha rime-

diato solo danno, e non è nella natura delle cose ne nell'essenzadella 'ndrangheta.

FILOMENA CATALDO

I COMUNISTI ACONGRESSO CREDERE,SPERARE, LOTTAREI Comunisti italiani, a partire dal 24 settembre, s'av-viano a celebrare il Congresso provinciale, che avràla sua conclusione a Reggio Calabria il 16 ottobre.Hanno dietro le loro spalle, e non se ne scrollano,quattro sconifitte- europee, nazionali, regionali, pro-vinciali e comunali. Sconfitte, non disfatte, visto chenon sono stati spazzati via né sono precipitati nel-

l'angoscia e nella dispersione. Ci sono ancora. Hannoancora voti, sezioni organizzate, e soprattutto idee.Se appaiono marginali, è soltanto perché diffusa è lavisione che tutta la vita politica è ridotta alla vita isti-tuzioale . Come a voler dire: hanno diritto alla paro-la e all'ascolto i partiti che hanno rapprentanti nelConsiglio regionale, nel Consiglio provinciale, neiConsigli comunali. Nulla di più sbagliato. Per primi asaperlo , a doverlo sapere dovrebbero essere i comu-nisti, i Comunisti Italiani, che si sono assunti il com-pito prima etico e poi storico di ricostruire il PartitoComunista Italiano. Insieme ai confratelli- si spera-di Rifondazione comunista.Quello dei Comunisti Italiani non potrà essere ilCongresso dell'angoscia, del “ Dio, Dio, perché mihai abbandonato?”. Ma dipende tutto questo daisuoi militanti, che non sono semplicemente dei tesse-rati. Dipende dai suoi dirigenti, che non hanno unapoltrona o non hanno più una poltrona da riscaldare.Gli uni e gli altri, mentre suonano campane a morto,hanno il dovere di non deporre le armi , di continua-re a combattere, sia pure ad armi dispari. Mani nudecontro mani piene di gioielli.Per dire agli afflitti che la trasformazione avviene dalbasso.Questo del 18 ottobre a Reggio Calabria non è con-gresso come tanti altri, anche il Congresso nazionalenon potrà essere un comgresso come tanti altri. Nonè in discussione solo una tatica, una strategia. Alitaqualcosa di più grande , drammaticamente grande: ola vita o la morte del partito comunista, quindi delcomunimo, che non può essere un pensiero senzaazione politica.Questo destino non è sulle gambe di Giove. Sta nellacapacità di ciscuno dei comunisti italiani di continua-re a credere, a spearare, a lottare.

c.p.

CORSIVO 12

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la RivieraHANNO COLLABORATO

Francesco Laddarina, IanZimirri, Giuseppe Patamia,Alessandra Bevilacqua,BrunoGemelli, Carmelo Carabetta,Valentina Elia, AntonioCormaci, Mario Labate,Antonio Tassone, GiulioRomeo, Ilario Ammendolia,Sara Caccamo, GiuseppeFiorenza, Daniele Mangiola,Sara Caccamo.

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KAPPADUE di RUGGERO CALVANO

OLTRE IL BARATTO

RISPONDE il direttore

Ritratti *ddii DDiieeggoo CCaattaallddoo

,Si forma con EnricoVincenti, suo amico emaestro. Inizia ilpercorso di regista neglianni ’70, fonda e dirigeda sempre , il Teatro“Gruppo Spontaneo”.Regista impegnato nellasperimentazione e nellostudio linguistico., le suecommedie lo portanosulla scena teatrale dellanostra terra da oltretrent’anni.

PINO AMMENDOLEA

Il Comitato Piazza S. Agostino diReggio Calabria, da anni attivo periniziativa di abitanti e frequentatori,dapprima per il recupero e poi per lamanutenzione della Piazza omonima,esprime forte preoccupazione perepisodi inusuali e rischiosi per i presen-ti, che stanno caratterizzando in questoperiodo le ore serali della Piazza. A fronte infatti delle figure allegre efestose, nonché conviviali, di bambiniche giocano assistiti dai genitori e dainonni, e di vecchi amici che si reincon-trano in piazza -esattamente quelloche si intendeva ottenere con la ristrut-turazione dello spazio in questione- siregistra, soprattutto nelle ore serali, lapresenza di gruppi di adulti che, per iltroppo bere alcoolici o per altreragioni che agli abitanti non è datosapere, danno in escandescenze e spes-so inscenano risse con un uso di bot-tiglie rotte o altri corpi contundenti.Nelle ultime serate ciò è avvenutosenza che gli infausti protagonisti degliepisodi in questione si curassero dellavicinanza degli altri legittimi frequen-tatori della piazza -come si accennavasoprattutto bambini con genitori eanziani- che venivano sconcertati espesso spaventati da quanto accadevaa pochi metri da loro, consapevoli peraltro dei rischi che essi stessi corre-vano. Il Comitato degli abitanti e dei fre-quentatori di Piazza S. Agostino, purribadendo le grandi tradizioni di soli-darietà e di accoglienza che hannosempre caratterizzato la comunità delquartiere, denuncia pubblicamentealle autorità competenti quanto sopradescritto, e sottolinea il paradossoinsopportabile costituito proprio dairischi e dai disagi occorsi a quei sogget-ti per cui prioritariamente è stata recu-

perata la piazza e che sono stati i pro-motori del progetto di ristrutturazione.Su questo chiedono immediati inter-venti di vigilanza e di controllo -comeperaltro si è registrato fino a qualchetempo fa- agli organi preposti:Comune, Questura, Prefettura. Oltreai problemi di vigilanza sul rispetto

delle regole di convivenza il Comitatochiede che vengano ripresi e miglioratii servizi di pulizia, controllo dell'igienee rimozione dei rifiuti in piazza,nonché la cura dell'alberatura e delverde e in generale degli spazid'arredo.

Comitato piazza S.Agostino

PIAZZA S.AGOSTINO, ALL’ ARMI!

Facciamo nostri la preoccupazione e l’appello del Comitato Piazza S. Agostino, che,peraltro, solleva un problema, non esclusivo di Siderno. Nè è solo un problema d’ordinepubblico. Quindi, da affrontare con visione pedagogica di respiro moderno.Carabinieri, poliziotti, guardie municipali , se ve ne sono, sono l’ultima stazione della viacrucis di iazza S. Agostino. Reprimere non è redimere.

Siderno: tra classi pollaioe classi fantasma. La protesta dei genitori della scuola primaria Mirto.

Regista teatrale

E' una riflessione chic, molto di moda, specie inambienti di cultura medio alta, radical o trivialchic, secondo la loro collocazione politica diopportunità. Persone di chiara fama e ampioseguito lo declamano a bocca tonda. “Bisognamettere da parte gli orpelli della modernità etornare a un sano mondo contadino con il sis-tema del baratto a regolare i bisogni”. Chi haqualche primavera sulle spalle ricorderà glianaloghi discorsi di fine anni sessanta. I maestridella rivoluzione e del potere al popolo, poi siaccomodarono nei salotti televisivi, nelle catte-dre universitarie, negli scranni parlamentari,misero cioè i loro produttivi deretani in ampie ecomode poltrone. Il popolo si affannò nelle fab-briche, tirò la cinghia negli anni settanta, si illusein quelli ottanta e novanta e ora paga di nuovopegno e stringe ancor di più la cintura. I solonisono sempre lì, sulle poltrone con i ventri pingui.Danno ancora lezioni e consigli a tutti. Io che diprimavere ne ho settantasette non li ascolto datempo, cerco di anticiparne i discorsi e i consigli.Loro continueranno a godersi gli orpelli dellamodernità e l'unico baratto che faranno saràquello di tenere buono il popolo per darlo inpasto al prossimo tiranno e godersi ancora ilprezzo. Io non voglio dar lezioni o consigli, chea predicar bene si finisce sempre razzolando nelfango. Sono andato oltre il baratto, ho trovatoun posto nel mondo che mi da tutto quello chemi serve, di quello che non produco faccio ameno così non ho bisogno di aprire relazionicommerciali con alcuno. In verità è poco ciò chenon produco. Perché ho trovato un posto nelmondo che è a misura di Dio. L'Aspromonte.Non scherzo, acqua, vino, grano, latte, miele,carne, persino caffè. Non c'è cosa che questaterra non produca, e in massima parte lo fa inmodo spontaneo, senza neanche la fatica dellasemina. Riflettete un po', la Locride ha 1500 kmquadri di estensione che per poco più di cen-tomila persone significa un ettaro e mezzo acranio. Sei ettari per una famiglia di quattro per-sone. Sessantamila metri quadri potrebberosfamarne cento di persone, quattro vi nuotano.Vi chiederanno lacrime e sangue per parecchianni a venire, in cambio di cose che non vi ser-vono. Pensateci amici locridei, avete un postonel mondo che può darvi tutto ciò che davverovi necessita con poche lacrime e senza sangue,potete anche fare a meno del baratto.

Caro Direttore, siamo i genitori deglialunni della classe V della scuola prima-ria Mirto, frazione di Siderno, provinciaReggio Calabria e vogliamo metterVi a

conoscenza di una situazione ingiusta e spiace-vole che ha visto protagonisti i nostri figli:il 12 settembre u.s., arrivati a scuola siamo statiinformati dalle insegnanti che la classe V nonesisteva, era una “classe fantasma” perché ilnumero di bambini che la formava era di noveunità, come i precedenti anni scolastici, ma perl'anno scolastico 2011/2012 la Riforma Gelminiaveva imposto per il funzionamento di una clas-se un minimo di 10 alunni.La cosa strana è che in realtà il primo giorno discuola accanto ai nostri 9 bambini c'erano duenuovi volti tesi e intimiditi, che con i loro genito-ri aspettavano di essere accolti in classe dainuovi compagni e dalle maestre: un bambinoindiano trasferitosi al Mirto a Maggio e una

bambina canadese trasferitasi anch'ella al Mirtoad Agosto. La classe risultava così formata da 11bambini. Ci si chiede, allora, perché la V è con-siderata una “classe fantasma”? La risposta checi è stata data dal Dirigente scolastico è che lalegge impone che non possono essere accolteiscrizioni fatte dopo il 30 Aprile che comportinomodifiche all'organico. Ma, abbiamo saputo inseguito, che la prima iscrizione è pervenutaprima che si procedesse a determinare l'organi-co di fatto, perciò si poteva tranquillamenteautorizzare il funzionamento della classe quintadella scuola primaria di Mirto proprio in sededi organico di fatto.Tale richiesta è stata tempestivamente inviata dalnostro Dirigente all'Ufficio ScolasticoProvinciale di Reggio Calabria in data24/05/2011 (Prot. N. 2719/B14) e una successivain data 19/07/2011 ( Prot. N. 3557/B14), ma nonsono state prese in considerazione.

L'Ufficio Scolastico Provinciale ha così decisoche per l'anno scolastico 2011/2012 ci sia allascuola primaria di Mirto una Pluriclasse comealternativa ad un eventuale trasferimento di cia-scun bambino presso altre sedi scolastiche.A ciò si aggiunga che tale formanda Pluriclassesarebbe composta da 21 bambini, in clamorosaviolazione, adesso si, della cd. “legge Gelmini”,che prevede che le stesse non possano superareil numero di 18 alunni.Per tutto quanto esposto, sollecitiamo l'interven-to delle S.V. Ill.me affinchè possiate garantire ilfunzionamento autonomo di una classe, legal-mente formata, garantendo così ai nostri figli l'e-sercizio di un diritto costituzionalmente previstocome quello all'istruzione, nonché una tranquil-la e serena conclusione della scuolaprimaria.Nell'attesa di un solerte riscontro, siporgono deferenti ossequi.

I Genitori

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Calcio

la Riviera

Neanche il tempo di archiviare tabellini eclassifica del 4° turno (ovvero la terza giorna-ta del calendario ante sciopero) che è già oradi tornare in campo. Il campionato avanza aritmo frenetico e confuso, come del resto iverdetti di questo scorcio iniziale di stagioneancora senza testa della corsa e inseguitori. Inquesto contesto, come è ovvio che sia, a farlada padrona è l'incertezza: le squadre per lamaggior parte sono ancora alla ricerca di unaprecisa identità e fisionomia gioco, di conse-guenza si assiste al rovesciamento di posizio-ni e giudizi a intervalli regolari di tre giorni ogiù di lì. Ormai però ci siamo, manca pocoper entrare nel vivo e fare sul serio, già oggipossono arrivare segnali importanti. Staremoa vedere.La 5a giornata offre, su tutti, tre match dalsapore particolare: Napoli- Fiorentina,Udinese- Cagliari e Lazio-Palermo. Sonegare che mettono a confronto alcune dellemigliori protagoniste di questo avvio, quelleche in campo sommano il punteggio più altoin termini di punti in classifica e coinvolgonosquadre con velleità di classifica più o menoacclarate. A partire dal Napoli, dove nessunopronuncia quella parola, ma nelle testa enelle gambe lo scudetto è qualcosa in più diuna semplice idea. L'ostacolo da superare nelpomeriggio è la Fiorentina del ritrovato Jo-JoJovetic (fra i pochi giovani talenti ancora incircolazione in Serie A, una specie in via d'e-stinzione da proteggere e custodire come uncucciolo di panda). Al di là dei due gol realiz-zati dal montenegrino nel rotondo 3-0 casa-lingo al Parma, la vittoria dei viola ha restitui-to al capionato il giocatore che ha entusia-smato tutti prima del brutto infortunio, incontempoaranea con la brusca e improvvisafrenata del Napoli a Verona, sponda Chievo,"firmata" Moscardelli. Gli azzuri di Mazzarrisono chiamati al riscatto per rimettersi in car-

reggiata e non dare seguito a vene polemichegià abbozzate nel post gara di Verona dallacritica: eccessivo turnover, scelte tecnichepoco convincenti, squadra a tratti troppomolle. Oggi in campo, Lavezzi a parte, torna-no i migliori della "banda", la musica suonatanon dovrebbe riservare stonature, contro laFiorentina servirà però il miglior Napoli etanta tantaattenzione. Iviola fuoricasa finoranon hannoraccolto nulla,quindi vorran-no cancellarelo zero dallacasella deipunti raccoltilontano dalFranchi e lofaranno conVargas e Cerciai fianchi diJovetic: belt e r z e t t o ,H a m s i k ,Cavani eSantana (tocca a lui al posto di Lavezzi)comunque non sono da meno.Udinese e Cagliari sono reduci da risultatiquasi antitetici, ma avranno la stessa voglia diben figurare. L'Udinese di Guidolin non sor-prende più: cambiano gli uomini e il gioco,restano spirito e mentalità vincente controchiunque; i sardi invece nei minuti finali diPalermo hanno dimostrato di essere sempre

vivi e vegeti, anche nei momenti peggiori, apatto però di non tralasciare mai disciplina eapplicazione in ogni fase della gara. Tra i pos-sibili protagonisti segnaliamo, oltre al "solito"Totò Di Natale, lo svizzero Almen Abdi dauna parte e il talentuoso brasiliano ThiagoRibeiro dall'altra. Anche la sfida tra Lazio e Palermo è ricca di

spunti e pro-mette spetta-colo. LaLazio, dopol ' o t t i m op a r e g g i oimposto alMilan a SanSiro, è andataa sbattere ilmuso in casacontro ilGenoa, rista-bilendosi peròsubito dopocon l'1-2 diCesena che harimesso leaquile in car-reggiata e

ridato un po' di serentà a tutto l'ambiente, amister Reja in primis. Lo stesso discorso valeper i rosanero di Mangia: la vittoria all'avviocontro l'Inter ha creato euforia e entusiasmopoi immediatamente soffocati dallo stopimposto dall'Atalanta. A far tornare il sorrisoè stato il convincente 3-2 al Cagliari (a parteil patema finale con i sardi ritornati sugliscudi), ora servono conferne e continuità di

gioco per non suscitare le proverbiali ire delpatron Zamparini, una bonba ad orologeriapronta a deflagrare sotto la panchina di qual-siasi allenatore. Entrambi i team dovrebberopresentare gli effettivi migliori: solo un picco-lo dubbio Matuzalem-Cana per Reja, con ilbarsiliano però favorito; stessa formazioneche ha battuto il Caglari, o quasi, invece per irosanero, con Pinilla e Hernandez a conten-dersi un posto in avanti. A compleatre il quadro della giornata,Juventus-Catania, Chievo-Genoa, Atalanta-Novara, Cagliari- Udinese, Siena-Lecce eParma-Roma. A Torino, ancora nel nuovo magnificoimpianto (tre gare su quattro allo JuventusStadium per i bianconeri), gli uomini del"pompatissimo" Conte devono lasciarsi allespalle il mezzo passo falso interno contro ilBologna. Il Catania appare al momento losparring partner ideale per la rivalsa bianco-nera, si dovrà però fare a meno di MirkoVucinic, appiedato per un turno dal giudicesportivo dopo l'esultanza con il secchio intesta (?) e l'entrataccia da doppia ammonizio-ne, e soprattutto tamponare a dovere leamnesie difensive che attanagliano la squa-dra in certe fasi del gioco. Col Catania nonsono concessi altri intoppi e Conte lancia dal-l'inizio Elia e Quagliarella, finora relegati aibox e scalpitanti in panchina. Desta infine curiosità la sfida tra Atalanta eNovara, certamente le sorprese di questaprima fase di stagione. I bergamaschi, senzapenalizzazione, si troverebbero in testa con lemigliori a 7 punti; i piemontesi invece sonoreduci dal clamoroso 3-1 all'Inter e sulle alidell'euforia proveranno a rendere la vita duraa Colantuono & Co. che risponderanno conun "Tanque" Denis in gran spolvero e la velo-cità di un interessantissimo Moralez.Buon campionato a tutti.

Una vita da mediano ed ora anche papàGiuseppe Rizzo

Giuseppe Rizzo, mediano amaranto appena diventato papà. Talento che ha giàassaggiato l'Under 21 azzurra, protagonista con la maglia della Reggina di un cam-pionato eccezionale nella passata stagione, è intervenuto ai microfoni del sito uffi-ciale per presentare il prossimo impegno in campionato con l'Empoli e festeggiarela nascita del piccolo Giovanni.. Com'è il morale della squadra dopo questo posi-tivo avvio di stagione? Ottimo, non potrebbe essere altrimenti. Siamo partiti benis-simo, siamo una squadra importante. C'è, in tutti, la convinzione di poter arrivarelontano, di aver le carte in regola per crescere giorno dopo giorno. Non vediamol'ora di tornare nuovamente in campo. Abbiamo il migliore attacco del campiona-to e pratichiamo un calcio spettacolare: per te, centrocampista, quanto è difficile

giocare dovendo reggere la propensione offensiva di questa squadra? Molto, ma è un piacere. Soffrire, sudarela maglia, dare tutto per la squadra è ciò che mi riesce meglio. Tutto, poi, viene più facile e naturale quandorealizzi che quando attacchi fai male. Questa squadra quando arriva nella metà campo avversaria mette pauraa tutti. Possiamo contare su giocatori fantastici, sono uno stimolo per tutti noi. Domani, l'Empoli. Il posticipodel Castellani nasconde molte insidie. Vantaggi e svantaggi dell'incontrare una squadra reduce da una serie disconfitte. Ci aspettano, lo sappiamo. Vorranno vincere e daranno tutto per farlo. Il fatto che vengano da unperiodo negativo può crearci dei problemi perché metteranno in campo tutta la loro grinta, e la qualità, perportare a casa un successo fondamentale. A maggior ragione perché incontrano una Reggina che occupa leposizioni importanti della classifica. Allo stesso tempo, però, quando la vittoria manca da un po' perdi dellecertezze. Se dovessimo andare in vantaggio loro potrebbero andare in difficoltà… in caso di tuo gol, la dedica sarebbe scontata… Scontatissima (ride, ndr). Regginacalcio.com

SERIA A 5 giornata di Andata Domenica 25/09/2011

Chievo- Genoa h:15,00Atalanta - Novara h:15,00 Cagliari- Udinese h:15,00Catania- Juventus h:15,00 Lazio- Palermo h: 15,00Siena-Lecce h:15,00 Parma-Roma h: 20,30

Prove tecniche di serie AANGELO LETIZIA

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A propositodi...

Il punto d’Eccellenza

Roccella e Montalto si confermano Siderno e Bovalinese ancora in rodaggio

Brancaleone- Sei successi consecutivitra campionato e coppa, tre gol fatti ezero subiti in campionato. Domenicascorsa il “raid” sul campo dellaPalmese ed il “Branca” (versionelocridea del “Barca”), dimostra chequanto fatto negli ultimianni non è il risultato dipura e semplice casualitàma rappresenta il fruttodi una seria e attenta pro-grammazione fatta dibilanci societari , di belcalcio, di giovani calcia-tori di belle speranze edun tecnico molto serio epreparato come mister Rocco Brandoche praticamente in questa faseiniziale di stagione non sta sbaglian-do una sola mossa dimostrando aipiù di essere, sicuramente, uno deimigliori allenatori della nostra

regione. Assieme a Brando, in mezzoal campo, ci sono altri giocatoricapaci di richiamare l’attenzione deipiù giovani e ci riferiamo ai solitiGenova, i due Galletta , Cotroneo eFoti. Già perchè in casa Brancaleone

il gruppo storico c’è sem-pre stato ed è proprio suquesto asse che ilBrancaleone ha costruito isuccessi calcistici di questiultimi anni. La cittadinajonica, sogna ad occhiaperti ed oggi pomeriggiospera di poter nuova-mente festeggiare un’im-

portante vittoria che possa accorciarele distanze dalla zona salvezza.Salvezza, avete capito bene, perchè aBrancaleone è questo quel che sivuole.

A.T.

Terza di campionato. Ieri l’anticipo con la novità delladiretta tv di Isola Capo Rizzuto-Soverato. Oggi in campole prime quattro della graduatoria. Il Brancaleone dimister Brando riceve al “Pasquale Borrello”ilCastrovillari di mister Pugliese. La “matricola terribile”,dopo aver vinto sia in campionato che in Coppa vorràanche questo pomeriggio confermare quanto di buonofatto vedere sinora. Il Roccella, invece, in casa con il SanMarco ha tutto da perdere e nulla d guadagnare eccoperchè la partita odierna potrebbe nascondere numero-se insidie ma Figliomeni avrà sicuramente avvertito isuoi. La Rossanese, dopo i tre punti a tavolino, è primain classifica ed oggi si recherà al “Nicola Coscia” diGuardavalle dove troverà i locali “arrabbiati” dopo lasconfitta di Montalto. Proprio i cosentini di misterGiugno riceveranno un Siderno particolarmente caricoma ancora a secco di punti in campionato. Gara proibi-tiva per i ragazzi di mister Fiorenza ma nel calcio puòaccadere di tutto. Rimane la Bovalinese che riceverà incasa lo Scalea. La squadra di Frascà non potrà sbagliareal cospetto di una squadra che evoca antichi ricordi disfide sempre avvincenti e tirate sino all’ultimo secondo.Chiudono Sersale-Palmese e N. Gioiese-Rende.

R.S.

Dopo gli anticipi di ieri tra Gallicese-SanCalogero, il derby tra Real Catanzaro e ProCatanzaro e Reggio Sud- Rizziconese, oggipomeriggio sarà la volta del Catona, squadrache sembra la più attrezzata per la vittoria fina-le che si recherà sul campo di un San Luca par-ticolarmente smanioso di mettere in vetrina isuoi gioielli più pregiati. Mister Loccisano stafacendo un buon lavoro e siamo sicuri che peril Catona non sarà facile uscire dal campo con

la vittoria. Il Marina di Gioiosa, dopo duepareggi di fila, oggi riceverà al Comunale laMamer di mister Soraci. Per i giallorossi diLuigi Caridi non c’è altro risultato utile se nonla vittoria per centrare gli obiettivi stagionali.Infine il Gioiosa Jonica di Rocco Logozzo chesul campo di Montepaone potrà centrare lasua prima vittoria in Promozione. La squadraè concentrata per riuscirci. Cittanovese-Davolie Taurianova-Bocale chiudono il quadro.

Siderno- Sembra un paradosso dover ripeteresempre la famosa di frase di Nereo Rocco checalza sempre a puntino in queste circostanze eche più o meno recita così: “chi gioca bene efinisce col perdere è fesso due volte”. Questaè in sostanza la disamina dell’avvio stagionaledel Siderno. Una squadra che sinora ha vintosolo una partita in Coppa Italia con il Marinadi Gioiosa (squadra di Promozione) mentrecon le pari grado ha ottenuto un pareggio etre sconfitte. Zero gol fatti e quattro subiti incampionato, sei gol fatti e quattro subiti inCoppa Italia dove praticamente, dopo la scon-fitta interna con il Soverato e salvo clamorosisviluppi, la squadra verrà eliminata. Questisono i numeri del Siderno. Quello che peròlascia ben sperare per il futuro è il volume digioco e le tante occasioni che la squadrariesce ad esprimere sul terreno di gioco. Unbel gioco (come vuole mister Fiorenza) chesinora ha prodotto pochi risultati se è vero cheil team di Salerno, Gattuso e Leonardo sitrova ancora a secco di punti. Sia Domenicascorsa contro ilRende chemercoledì seracontro ilSoverato si èvista all’operauna compaginem o l t o“battagliera”disposta a gio-carsi la partita aviso aperto esenza “timorireverenziali”soccombendo in entrambe le circostanze neisecondi finali. Mister Fiorenza è consapevoleche oggi sarà difficile fare risultato aMontalto, contro uno squadrone fortissimo,allestito con l’unico obiettivo di vincere il cam-pionato. Serve un’impresa a Candido e soci,quell’impresa capace di dare morale e unanecessaria iniezione di fiducia dopo questo“stentato” inizio stagionale. Il neo arrivatoRuggeri si è mosso molto bene in Coppa esicuramente il mister lo risistemerà nuova-mente al centro dell’attacco assieme aMimmo Serra. Dietro potrebbe rientrare cap-itan Carabetta assieme ad uno tra Marulla oMarcianò. In porta dovrebbe essere schieratoil 94 Marra che ha fatto molto bene ultima-mente. Se Fiorenza dovesse utilizzare ilportiere fuoriquota si libererebbe un altroposto per un “over” in mezzo al campo e quile scelte dell’allenatore diventeranno determi-nanti. Certamente, il non aver fatto punti inqueste prime gare stagionali, complica i pianisalvezza ed il percorso stabilito all’inizio delcampionato da tecnico e dirigenti.Giustamente i soci del Siderno hanno volutorimarcare che per poter competere alla paricon le squadre più forti bisogna avere ilsostegno di tutta quanta la Città e quindi nonsono mancate nemmeno le “lamentele” delpresidente Raffaele Salerno , in una intervistaradiofonica, circa la poca presenza di pubbli-co allo stadio in occasione della prima garastagionale dopo il ritorno in Eccellenza. Edallora ecco che la partita di oggi per il Sidernosarà una di quelle gare dove si avrà tutto daguadagnare e nulla da perdere. Sarà ilMontalto a dover fare la partita mentre alSiderno toccherà difendersi con ordine eripartire in contropiede. Una tattica che allafine potrebbe rivelarsi vincente. Su questi gio-catori Fiorenza ci ha messo la faccia vedremocome sarà ripagato.

Antonio Tassone

SIDERNO:SCALAREIL MONTALTO?

E’ un Brancaleone da “vetrina”

Promozione: Marina diGioiosa e S. Luca in casa.

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Momenti

vitadi...

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Il ricordo

Cerimonia degli addii

L’8 settenbre a Bova Marina, nella Chiesa diSan Giovanni Bosco, ha ricevuto l’estremo-che non vuol dire ultimo- saluto dalla fami-glia e da tutti quelli che glihanno volutobene, rispettato, apprezzato. Era nato a Bova l’11 agosto 1922. La morte loha raggiunto all’età di 89 anni. Età alta, sipotrbbe constatare. Ma l’età non è valore inassoluto. L’età ha un valore, è u valore se è sta vissutacon onestà, con laboriosità, con moralità eserietà. Tale è il caso diPietro Borrello, mae-stro elementare, più che maestro, educatoredi alto profilo, cattolico con intensità cristia-na, in prima fila nell’Associazione Italiana

Maestri Cattolici, cittadino probo. Un galan-tuomo, che ebbe salda la reponsabilità dellaparola e la usò per fare crescere il sentimen-to dei valori cristiani: valori universali. Fuanche poeta nella lingua del popolo, delpopolo di Bova nella quale pensò e scrisse laraccolta Sparai di lu pedi: Pubblicata nel2010 da Città del Sole con prefazione diSanto Scialabba. E qui vogliamo consegnare la memoria diPietro Borrello con Poveru canarinu!, dove lamalinconia del declino si muta in preghieraverso l’ultimo cammino: Perchì non cantacchiù lu canarinu?!/ Prima lu so’ fischiu jivaluntanu/ Comu ‘n’ottava supra di quartinu/ O

lu gorgheggiu di ‘nu gran supranu…/ ‘Ntrala la gabbia sartava senza posu, / Si cantarisentiva l’attri aceddhi; / ‘Mbitava la me me’menti a lu riposu, / Quandu’allegru sbattival’aliceddhi! / Di quandi si mmutìu, mi facipena; / È sempri menu vispu la matina, / Emangiqa carchi cocciu a maolappena/ Discagghiola mbischiatu cu la ghina…/ Pensichi ndavi ormai l’uri cuntati, / Ed eu lu guar-du cu malincunìa; / Perchì li so’ gorgheggiassai ‘ntonati / Finiru mi mi fannu cujmpa-gnia…/ Lu tempu passa e mancu nd’accorgi-mu, / Veloci cchiù di quantu nui pensamu; /Pe tutti veni l’urtimu caminu/ Quandi crisci-nu l’attri e niu ‘mbecchiamu.

PIETRO BORRELLO, UN GENTILUOMO

Lo Stretto è uno scenarioche distrae. L’aria ètrasparente, i paesi marinisono tali e tanti, chefanno venire il capogiro,mentre io sentivo ilbisogno opposto: disalutare quietamente ilmondo che si allontanavada me, senza farmiabbagliare dalle cose.Desideravo avere sotto gliocchi il mio mare, che sistende libero e senza altroconfine che il cielo.

Addio amici miei. Nicola Zitara

Caro Nicola ho fatto ancora una voltail viaggio che dal nord mi porta a sud,nella nostra terra. In questo scorcio di

settembre ho sentito di doverti dire le sensa-zioni del mio cammino, da Cuneo a Locri,perché più marcate sono le differenze tra unmondo e l’altro. Poi ho saputo che ad ottobrecadrà il primo anniversario del tuo non esse-re più fisicamente con noi, della tua scompar-sa, come si suole volgarmente dire, e ho pen-sato che forse esiste tra vivi e non vivi un lega-me sovradimensionale, ultraterreno che ci

tiene in perenne comunicazione. Un rappor-to sottotraccia, silenzioso e forte che è in noi,e con noi, fino alla fine dei nostri giorni e,forse, fino alla fine del tempo dell’interaumanità.

Sono partito al mattino lasciandomi allespalle il Monviso, proprio quello dell’ampol-la Stronzobossista. sta di fronte alla casa cheabito in Piemonte ormai da qualche anno. Ciho preso confidenza e lo sento un poco mio,per cui lo lascio sempre con dispiacere lan-ciandogli sguardi nostalgici finche non scom-

Dal Monviso all’AspromonteVINCENZO CARROZZA

Nicola Zitara, Il novatore

PASQUINO CRUPI

Prima figura ad emergere nel campo del pen-siero meridionalista fu Pasquale Villari, poi datutti considerato come il maestro di quantihanno fatto della questione meridionale la lorocroce , il loro cruccio, il loro assillo. Fu quello delGrande Napoletano un pensiero riformistainterno alla classe dirigente borghese dalla qualeintendeva strappare misure di riaggiustamentodel sistema. E dall’orizzonte riformista non sistaccheranno né Giustino Fortunato néFrancesco Saverio Nitti , che sono astri di primagrandezza del pensiero meridionalista, maiinvecchiato e mai superato. Scontarono sino allafine che lo Stato nordista non poteva mutare lasua ragione d’esistere, tutta essendo posta sullaliquidazione del Sud pensatore in pro degli inte-ressi del Nord.Questo capirono i meridionalisti rivoluzionari.Con partenza da EttoreCiccotti, la testa più nuova e

più dimenticata del pensiero meridionalista.Balzò, infatti, dalle sue pagine, SullaQuestione meridionale (1904), l’idea, ormaifuori moda, che il risorgimento delMezzogiorno era possibile e attuabile solo esoltanto attraverso il superamento dellasocietà capitalistica. E sarà questo, poi, ilpunto di vista di Antonio Gramsci, che, però,con piglio polemico ingiusto, farà tabula rasa di tutti i meridio-nalisti a lui antecedenti. Non superare, ma spezzare, mandarein frantumi lo Stato centralista : su questa necessità si raccor-dano Salvemini, Sturzo, Dorso. E sulla richiesta d’una classedirigente, mancante nel Sud, si sofferma Benedetto Croce.A ciò s’era arrestato il pensiero meridionalista, procedendodalla fine dell’Ottocento agli anni Cinquanta. E dagli anniCinquanta in poi non ci furono che note a margine sulle operedei meridionalisti classici e dei meridionalisti rivoluzionari.Nicola Zitara. e questo vogliamo sottolineare con energia-non è un notista a margine dei Meridionalisti. Rappresenta ,più che una innovazione, una novità. Non da subito, cioè,quando sorprende i placidi studiosi impellicciati dellaQuestione meridionale con il saggio L’Unità d’Italia: nascitadi una colonia (1971), ma in anni più tardi , quando si farà por-tatore, soprattutto con il suo saggio sconvolgente, L’invenzionedel Mezzogiorno. Una storia finanziaria (2011), del meridiona-lismo separatista. Che è quanto di più estraneo si possa imma-ginare rispetto e contro il meridionalismo classico e rivoluzio-nario. Un novatore, appunto.

Non c’erano che note a margine del pensiero meridionalista. Zitara innova con il meridionalismo separatista

Meridionalista di tiponuovo, è autore di saggiilluminanti ecapovolgenti la scenadel pensieromeridionalista: L’Unità d’Italia: nascita di una colonia (1971), Il proletariato esterno(1972), L’invenzione delMezzogiorno. Una storiafinanziaria (2011).Direttore, irripetibile, de“la Riviera” fino alla sua morte

CHI È

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la Riviera

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pare alla mia vista. Questo accade dopo qual-che chilometro, quando entro in territorioligure. E’ un’autostrada di montagna, conmolti ponti e molte curve, quella che percor-ro per arrivare al mare della Serenissima. LaTorino-Savona, 120 chilometri quasi a corsiaunica fino al 1996, è stata raddoppiata com-pletamente in tre anni rispettando i tempi e imateriali previsti. La sua manutenzione èpuntuale, attenta, non ha sbavature. Si prestamolta attenzione alla sicurezza dell’automo-bilista, che qui fa esposti, denuncia, chiederisarcimenti per un non nulla (specie se percolpa della cattiva manutenzione si perde lavita). Poco sotto Cairo Montenotte si apronole ali Alpine per lasciare spazio al mare, cheinizia a divenire padrone dell’orizzonte delguidatore. Il rifornimento gas lo faccio in unastazione carburanti di Sestri Levante.

Prima però prendo un caffè e facciosgranchire le gambe ai miei ragazzi. Dentro,l’autogrill, strutturalmente non ha niente didiverso dalle centinaia di autogrill che costel-lano le autostrade italiane da sud a nord,isole comprese. La differenza la fanno la cor-tesia e la professionalità del barista, dell’ad-detto alla cassa, che ti fanno percepire il lorolavoro come un servizio dovuto e normale, enon come una cortesia che concedono a tepersonalmente, compiendo il massimo sfor-zo possibile per un essere umano. I bagni, iosono un maniaco della pulizia, lo confesso,sono puliti e profumati. Ci rimane iltempo necessario a compiere le tue funzioninaturali con piacere, senza che ti assalga lostimolo di scappare inseguito dalle millemalattie che si possono annidare in simililuoghi. Lo stesso accade al rifornimento, cor-tesia e garbata professionalità, e riparti.Intorno, nonostante sia passato agosto,migliaia di turisti e il sol leone la natura èverde brillante. Rammento a me stesso chesono a livello del mare come nella miaLocride. Sulle colline non si scorge fumod’incendi. Qualche segno di un passatoincendio a sinistra lo vedo sulle colline diLerici, ma è poca cosa, non devastante, nondeturpante. Mi consolo dando uno sguardopoco più in la alle cave di marmo bianco diCarrara, e per un attimo mi perdo immagi-nando Michelangelo appeso a quelle stessemontagne scegliere il marmo per il suoMosè.

Scendo ancora. Non c’è traffico di dome-nica e rapidamente sono a Firenze. Facciorifornimento in autogrill e scambio due paro-le con l’addetto al self service che mi fa nota-re come nonostante la crisi il traffico estivosia stato sostenuto. “Certo, la crisi c’è” midice “lo vedo dal mio stipendio e dal licenzia-

mento che ha colpito diversi miei colleghi”, eaggiunge , “io sono stato fortunato.Comunque la gente non rinuncia a qualchegiorno di ferie, per fortuna, altrimenti sareb-be stato licenziato più personale, e forsesarebbe toccato anche a me”. La pulizia e lacortesia nella stazione di servizio rimane dibuon livello. Così è fino a Roma, fino aNapoli, almeno nelle stazioni di servizio car-buranti. A Sarno, poco prima Salerno il veroprimo incendio sulla montagna divampa asinistra. Accanto allo sfregio di quella che fula frana che si mangiò qualche decina di esse-ri umani proprio a Sarno, l’incendio brucia

bosco e sterpaglie lasciando nera e nuda laterra. Pensi che la disgrazia non abbia inse-gnato nulla, e che nemmeno i morti insegna-no nulla anche se sono tanti e continui.L’ultimo casello dell’autostrada del sole èsempre la, blindato come una banca messica-na. Dopo qualche chilometro altri incendi,roghi alti abbandonati al vento e al caso. Altriroghi lungo l’autostrada ai margine del catra-me sono tenuti a bada da operatori delleautostrade e da qualche vigile del fuoco.

Mi fermo per tradizione a fare carburan-te a Lagonegro. Qui i bagni ridiventano latri-ne. Il piscio è sui pavimenti e ti metti a distan-za sperando di fare centro. Almeno, pensosalvo le suole delle scarpe e di conseguenza itappetini dell’automobile dall’estraneo liqui-do organico. Al bar inizia ad operare un per-sonale che pare faccia una grande cortesia aservirti. Uomini e donne che sicuramenteavevano altri sogni, altri desideri, ma chesono finiti a fare quel lavoro e lo fanno dimalavoglia e si vede. Fanno di tutto per darloa vedere. Fuori non va meglio con gli opera-tori che erogano i carburanti. Altri sognispezzati che si trasformano in gesti ripetitivifatti di malavoglia: prendi la pistola del car-burante, pigia la cifra, eroga il carburante,togli la pistola dal serbatoio dell’auto, prendii soldi e via così. E qui che penso a te Nicola,che penso come è possibile cambiare. Si, i

piemontesi e la loro feroce guerra d’annes-sione. I piemontesi e la loro spoliazione. Maquesta malavoglia, questa insipienza che ti fasolo spostare un metro più in la se il mondocade, da dove viene? Questo mi chiedo escendo più giù fino a Siderno. Faccio viaDromo perché credo di risparmiare tempo.La solita rotonda è la che mi aspetta, checerca di farmi fare l’errore fatale. Prima diimmettermi freno, poi freno ancora due o trevolte, prima di uscire dal cerchio satanico,per dare spazio a chi si immette dalle stradelaterali. Qui si usa così, la precedenza va dataa chi si immette, non a chi è già in rotonda.Paese che vai costumi che trovi. Sono a Locri.A pochi metri da casa mia una società staridisegnando le strisce stradali. Due operato-ri guidano la macchina che eroga la verniceper disegnare le strisce al margine della car-reggiata. Tratteggiano una linea bianca sullasabbia e sulla polvere accumulata sul cigliodella strada dal vento e dal sole di dieci esta-ti ormai passate, dall’acqua di dieci inverni.Non ci credo, sgrano gli occhi la linea vienedisegnata sulla polvere e sulla sabbia. Il pros-simo vento, la prossima pioggia la porterà viae nessuno dirà niente. Nessuno dice niente.Tutti guardano la sabbia e la polvere disegna-te di bianco e passano avanti, qualcuno sorri-dendo. Apro il finestrino per sentire odore dimare, ma l’olezzo della spazzatura che tra-bocca dai cassonetti e semina il terreno intor-no come novelli semi del male, frena il miodesiderio e richiudo il finestrino.

Dalla mia camera da letto, qui a Locri,vedo l’Aspromonte. Il mio Aspromonte, piùmio del Monviso. Qui c’è la mia gente. Qui cisono i miei amici, più amici di quelli che ho alnord perché abbiamo un’identica radice. Imiei amici con cui ho riso, con cui ho cammi-nato. Penso sia così, ho sempre pensato fossecosì. Non è stato così anche per te Nicola? Inostri amici. La nostra gente che però èferma e non in cammino verso nuove formedi civiltà. La nostra gente Nicola, con tutti isuoi difetti, ma che noi consideriamo lanostra gente, anche se è difficile capirla pienacom’è di eredità antiche. Troppo antiche.Siamo una sponda del Mediterraneo conincapacità che il resto dell’occidente ha persoda qualche centinaio di anni. Al di là delmare sulle altre sponde del Mare Nostrum ipopoli arabi, dopo centinaia di anni, hannoricominciato a camminare verso altre mete.Noi no, noi siamo fermi. Sul corso i nostriragazzi sorridono, si preparano ai giorni discuola. Sorridono, non conoscono il futuro.

Ti abbraccio. Il tuo per sempre amico

Vincenzo Carrozza.

Nicola Zitara, giovane. Siede accanto a Titta Foti,maestro di giornalismo libertario, oratorescintillante, penna stilisticamente inarrivabile.

Il Sancta Sanctorum di Nicola era la mente, quella sua mente, prodigiosa, che non smise mai di lavorare fino all’ultimo

Don Massimo Nesci , parroco di Sideno, ha pronunciate parole elevate , il 21 settembre, celebrando ifunerali del prof. Dante Condarcuri, il cui ultimo atto d’altruismo è stato quello di riconciliarci con lamemoria del fratello Virgilio- , padre del nostro giovane editore- inesausto combattente per la causadei lavoratori, senatore del popolo e per il popolo. Quella dei Condarcuri una grande jenia, tutta intesaal bene comune. Dante Condarcuri s’ è risolto interamente nellla religione dell’amore interminato perla moglie Mariuccia, trapassata ora è qualche mese fa, e nel magistero dell’insegnamento, degli affettifamiliari, dell’amicizia. Tutte cose che, purtoppo, stanno in penombra. La razza dei galantuomini è inestinzione. Dante Condarcuri ne è stato uno degli ultimi fiori.

IL GALANTUOMODANTE CONDARCURI

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ParlandoEventi

Cultura e società

di...

A posto? Il venticinque settembre si repli-ca. Le valige sono pronte, i viaggiatori pure.Uomini e angeli di nuovo insieme, sul trenodei pellegrini, della speranza rinnovata.Della preghiera alla Vergine di Lourdes.Gli angeli dell'UNITALSI, sotto sezione diBovalino, sono di nuovo in cammino.Anche a settembre porteranno le personein difficoltà dalla Madonna di Lourdes, eanche quest'anno ci sarà Leo Moio sultreno ad accompagnarli. Anche quest'annoLa Riviera da conto di quanta bella gentenella nostra terra si dà da fare per gli altri.Tanti volontari, di tante associazioni diversecon un unico fine, il bene degli altri. Graziea tutti voi, a quelli che vanno sul treno, aquelli che stanno sulle ambulanze, a quantidonano il sangue e se stessi, a quelli che rac-colgono fondi e beni, che stanno sulla stra-da. Quelli che hanno un cuore grandecolmo di un amore che condividono.Grazie da LA RIVIERA.

Esercitazioni di protezione civileSi è conclusa (domenica 18 c.m.), la tregiorni del “Dolomiti del Sud” CampoScuola Tendopoli di Esercitazione diProtezione Civile e Sanitaria, tenutasinel Comune di Canolo (RC), inContrada Mutolo Scorciapelle, graziealla promozione delle Associazioni diVolontariato “Croce Bianca” di Siderno,“Europa Unita” di Gerace e Agescizona Costa Gelsomini. La tre giorni ha avuto come tema domi-nante l'intervento alla popolazione incaso di calamità, l'organizzazione di uncampo tendopoli, i mezzi, gli interventi,i presidi sanitari, le comunicazioni, lamessa in sicurezza della popolazione,ricerca di un disperso, spegnimentoincendi boschivi. A conclusione: Esperienza, impressioni, valutazioni,scambio di opinioni, prospettive future,valutazioni. Un ringraziamento particolare allaDott.ssa Rosa Femia Sindaco delComune di Canolo, per l'accoglienza el'ospitalità del Campo Scuola,All'Amministrazione Comunale diGerace, alla Protezione CivileRegionale, alla Protezione Civilesezione di Reggio Calabria, alla LipaAmbiente sez. prov.le di Giffone, allaMisericordie di Melito Porto Salvo,all'Emittente Reggio TV, a Telemia diRoccella Jonica, a Promovideo diGerace, a TRS di Siderno, alleAssociazioni partecipanti, agli sponsor,a tutti i volontari, medici ed infermieri,che hanno partecipato attivamente allarealizzazione di tale progetto, a tutti ivisitatori.

A CANALO

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L’Europa di domani

Gli angeli dell’UNITALSIOGGI SI PARTE PER LOURDES ANCHE QUEST’ANNO

Si è chiusa la tregiorni del campo“Dolomiti del sud”

Gli artisti della Locride hannoincontrato le delegazioni diViroinval, Kastoria e OrlyLe delegazioni di Viroinval (Belgio), Kastoria(Grecia) e Orly (Francia), a S. Ilario dello Ionio dal13 al 20 settembre, per la sottoscrizione del “Patto diamicizia e solidarietà”, giovedì sera, nel borgo anticodi Condojanni, in una clima di festa, hanno incontra-to una significativa rappresentanza di artisti e opera-tori culturali della Locride. La serata, organizzatadal comune di S. Ilario e da “Civitas Solis”, in collab-orazione con “Redazione aperta”, ideata dall'editoredel free-press “La Riviera” Rosario Condarcuri conl'obiettivo di valorizzare le migliori espressioni artis-tiche e culturali del territorio, ha visto la parteci-pazione di artisti e numerosi cittadini. L'incontro,coordinato da Maria Teresa D'Agostino e dallo spe-cialista di progetti internazionali Francesco Mollace,si è aperto con la proiezione di “Lecon deTénebrés”, cortometraggio francese, menzione spe-ciale della giuria dell'Epizephiry International FilmFestival 2011, e di una riduzione di quindici minutidel docu-film “Memorie incantate” prodotto da“EnergiECalabria”. Presenti Renato Mollica, diret-tore dell'IFF, che ha avviato i contatti per una collaborazione con il festival del cinema di Orly, strutturato in manierasimilare all'Epizephiry; il regista di “Memorie incantate” Antonio Ciano, che ha sottolineato agli ospiti l'obiettivo delfilm per il recupero della memoria storica e di un più alto senso delle “regole” sul territorio, e Mimì Brancatisano,intenso interprete di Zaleuco. Di letteratura si è poi parlato con il noto scrittore Gioacchino Criaco, autore della trilo-gia “Anime nere”, “Zefira” e, il nuovissimo “American Taste”, tutti editi da Rubbettino, tradotti proprio in Franciadalla Metailiè; e la delegazione di Orly ha accolto con entusiasmo la proposta di organizzare incontri culturali con ilnarratore calabrese. Il pittore Diego Cataldo (a breve protagonista di una personale proprio a S. Ilario) ha poi volu-to omaggiare gli ospiti stranieri con la riproduzione originale di una delle sue opere, tratta dalla mostra “Dal senti-mento all'eros”. Infine, Marò D'Agostino, già impegnata in importanti scambi interculturali con l'estero, si è sofferma-ta sul valore dei musicisti della Locride. A conclusione dell'incontro, svoltosi alla presenza del sindaco Pasquale Brizzi,con la partecipazione, tra gli altri, del direttore della Riviera Pasquino Crupi, degli assessori di S. Ilario AntonioCostanzo e Bruno Martelli, del vice sindaco di Locri Aldo Dattilo e dell'assessore Francesco Galasso, e della coordi-natrice della commissione ambiente di Bovalino Liliana Ielasi, la Pro Loco di S. Ilario, particolarmente attiva sulfronte dell'ospitalità, attraverso il presidente Ugo Mollica, ha voluto omaggiare le delegazioni con la consegna di tretarghe ricordo.

Questa è la storia di ziaNatalina, 85 anni emigrata in

Argentina nel 1949 eda allora mai più tor-nata in Italia. Natalinaa soli 23 anni insiemeal marito e alla figlia di4 anni decide di lascia-re Marina di Gioiosa eraggiungere il fratelloche viveva a Buenos

Aires. Per raggiungere la capi-tale argentina ha dovutoaffrontare un lungo viaggio innave durato oltre 20 giorni conla speranza che una voltaarrivata a Buenos Aires la suavita sarebbe potuta cambiarein meglio.Il fratello di zia Natalina face-va l'affittacamere e la donnainsieme alla sua famiglia èstata ospitata nella strutturagestita dal fratello. Nella capi-tale argentina trova numerosiconnazionali che come lei ave-vano deciso di lasciare l'Italia,un paese ancora alle prese conle conseguenze della secondaguerra mondiale. Il primo lavoro fatto da

Natalina è stato la “custur-era”, la sarta in italiano,cucendo a casa camicie peruna fabbrica argentina mentreil marito di zia Natalina trovòlavoro presso una panetteria.Con i primi soldi guadagnatiacquistarono un pezzo di terranella vicina Lanus dovecostruirono la loro prima edunica casa argentina dove tut-tora vive da sola dopo la mortedel marito qualche anno fa.Nonostante tutti questi annipassati in Argentina ziaNatalina ha sempre covato ildesiderio di tornare nella terranatia e ora a distanza di 62anni il suo sogno si è realizza-to. In Italia ha ritrovato inipoti che hanno organizzatoun festa per celebrare almeglio un evento così impor-tante, dopo Marina di Gioiosala prossima tappa del suo viag-gio sarà Como dove andrà atrovare un'altra nipote per poitornare in Argentina dopoaver realizzato il suo grandedesiderio di rivedere i luoghidella sua infanzia.

Amarcord

Zia Natalina tornata in Italia dopo 62 anni

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LE NOTE di MARA RECHICHI

"La incontrai per caso alle Terme, pro-veniva da Sinopolì, prese posto sullascalinata, ch'era ancora gremita queldì..." Oh, principe De Curtis mi perdo-ni!Ho fatto anch'io parte di quelli chehanno mandato giù lo share delleserate finali di Miss Italia 2011.Neanche sapevo ci fosse la Calabria infinale; é stato al risveglio mattutinoche mi sono ritrovata vincitrice, comecalabrese intendo. Femmine calabresi,non vi sentite tutte un pó Miss? Già loeravamo state altre volte, ma stavoltanoi reggine ci sentiamo più regine:abbiamo Stefania Bivone, che tuttidicono di Reggio Calabria solo perchéc'é nata, quando, in realtà, vive aSinopoli, in pieno Aspromonte tirre-nico. Qui potrei aprire una parentesisu "nascita altrove per mancanza diassistenza sanitaria" ma non é questala sede.Appena maggiorenne, studentessa delLiceo Scientifico di Palmi, alta che perguardarla bisogna alzare la testa, nes-sun accento nè inflessione, Stefania éapparsa determinata, forte, saggia.Femmina posata, e bella. Il che mi faripensare ad un saggio del 1991 diRenate Siebert, dal titolo "È femmina,peró è bella", nel quale la Sociologa,docente all'UNICAL, indagava tregenerazioni di donne calabresi e luca-ne, in un percorso generazionale chepartiva dalle studentessedell'Università e arrivava, a ritroso,fino alle loro nonne. Il titolo racchiudeva la difficoltà d'e-mancipazione femminile già dallanascita, da quando i neopadri, alladelusione della mancata nascita di unfiglio maschio, opponevano la conso-lazione con la bellezza della figlia fem-mina. Certo, son passati 20 anni,dovremmo averne fatta di strada,dovremmo aver superato quel pensie-ro, ci sentiamo più vicine ad un "Éfemmina, che gioia! Sará un'ottimamadre e un'ottima lavoratrice"...inve-ce ci ritroviamo a celebrare la bellezzadella Femmina, alla quale affidiamoanche l'immagine positiva dellaCalabria, caricandola di responsabilitàche non ha. Che a nessuno venga in mente di farlefare la pubblicità per il Turismo inCalabria, per favore! Tutt'al più, pro-poniamole qualcosa per rivalutare lenostre Acque Termali: dove c'è MissItalia ci sono Terme! Che ne dite allo-ra, di rimandare i festeggiamenti veri?Adesso, magari, lasciamole viverequesto momento, lasciamole la deter-minazione che ha mostrato, lasciamo-le realizzare il suo progetto di vita: cela ritroveremo bella, avvocata, cantan-te. Perchè la femmina è bella ma éanche brava e pochissime femminevogliono sentirsi cantare "Miss, miadolce Miss, io voglio il bis, e tu lo sai diche."

Miss, mia cara Miss

la Riviera

Cercasi attori disperatamente. Made in provincia di Reggio Calabria. Razzapura, the original.Massimiliano D'Agostino, casting director per il film di Francesco Munzi ispi-rato al best seller “Anime Nere” di Gioacchino Criaco e prodotto da BiancaFilm in collaborazione con Rai Cinema, è nella Locride alla ricerca di talenti, diprofili da primo piano. Non di comparse.

«I “Cattivi della Montagna”, quelli veri, possono essere prodotti solo daquella stessa montagna».

Sembra questa, in base alle poche battute scambiate in redazione conD'Agostino, la filosofia di un gruppo di lavoro con un curriculum di

riconoscimenti statuari da parte di critica e di pubblico. Quello a trestelle, naturalmente. Dopo Il “Ragazzo di Calabria” di Comencini, un altro grandissimoregista ha puntato la sua 35 millimetri su un territorio bello e difficile.

Tutti quelli che vogliono provare possono chiedere infor-mazione alla Redazione de “la Riviera, partendo però da ununico presupposto: la Locride sarà la stella. L'assoluto attore protagonista

PETRA RESKI - sulla strada di Corleone: uno strano viaggio e qualche “purtroppo”.

Chi si aspettasse una cronaca,tipo Jack Keruac, di un evento(un viaggio) che è occasioneanche di racconto di uno stile divita e di una cultura, non ne tro-verebbe riscontro nelle paginedell'ultima fatica di Petra Reski.Nel libro, Petra vuole soprattut-to annodare strettamente laGermania ai territori di mafia:Sicilia, Campania e in partico-lare Calabria.Petra afferma che per il suoPaese l'immigrazione italianameridionale è stata soprattuttoinfiltrazione mafiosa. Nessuno(tranne lei) se ne era accortoperché la mafia agisce in silenzioe tutto pervade, complici le leggitedesche che, come in tutto ilmondo civile, meno in Italia,prevedano l'onere della prova diriciclaggio a carico dell'accusa,complice la volontà di vivere qui-eti e la ricerca del benessereprima che delle corna del diavo-lo.Duisburg ha svelato gli altarini -

anche se molti continuano acredere che la Germania cosìcome il Nord Italia e l'Europaintera, siano alle prese con lacomplessità della globaliz-zazione, con tutto ciò che nederiva inevitabilmente anche insenso criminale.Un libro a senso unico, che unpo' sciupa il restante lodevole

lavoro di riporto di fatti e di dati:tutto è scontato: l'assegnazionedelle città ai cognomi, quasi sigleo targhe, siculo - calabro - cam-pani, l'enfasi sulla strapotenzadella 'ndrina ( con le solite stimefantasmagoriche di miliardi), iracconti di irrecuperabili neridiavoli mafiosi cattivi a tuttotondo e l'eroica resistenza dialcuni angeli (amici suoi). Maimafiosi col dubbio, mai anti-mafiosi ambigui. Ogni errore edelitto da un lato, mentre, dal-l'altro, l'omicidio si sconta colsemplice trasferimento.Purtroppo, come successe per gliebrei prima dei pogrom, in più diun caso i mafiosi vengonodescritti, coi luoghi comuniantropologici, preda della sottocoltura proletaria cafona oaddirittura con stigmi antropo-metrici (capelli blu - neri, corpu-lenze floride oggi, così come ierinasi adunchi e magrezze spet-trali), che incutono repellenza.Purtroppo si convalida la tesi

dell'asse giudiziario - mediatico,propagandata dall'avversariogarantista, quando si riferiscedell'eroica giornalista RosariaCapacchione, sfumazzante,stratelefonante e superscortataalle prese con procuratori dellarepubblica tanto appiccicosi neigesti amicali da risultare sim-paticamente molesti.Purtroppo la giornalista parlacosì superficialmente di un pretedi Mafia, don Giglio, parroco diSan Giuseppe Jato, da dimenti-care che questo prete è stato,tramite il nostro prete di mafiadon Stilo, parroco di Africo, peraltro acerrimo di don NataleBianchi, nostro paesano, pernodi antichi rapporti ed interscam-bi criminali tra 'ndrangheta emafia.Purtroppo la giornalista parla diun Vescovo antimafia trasferitoin altra sede senza cogliere l'oc-casione di approfondire il per-ché.

Iatro Filoparafilo

MARTEDÌ 11 OTTOBRE SARÀ PRESENTATA LA NUOVA DELEGAZIONE DEL FAI

Saranno presentate martedì 11 ottobre alle ore 10.30 presso la sala conferenza del Palazzo Storico della Provincia di ReggioCalabria la nuova delegazione e le iniziative del FAI Reggio Calabria. Il nuovo team sarà guidato dalla dottoressa OrnellaMilella insieme al vice capo delegazione Roberta Filardi. Durante la conferenza verrà inoltre presentata la manifestazionenazionale Fai "Festa in Piazza" che si svolgerà giorno 15 ottobre presso Piazza San Giorgio al Corso dalle ore 17.00

“Anime nere” cerca attori

I QuartAumentata nel film di Franco Neri Ci saranno anche i QuartAumentata nel film-commedia “Aspromonte”, di cui è protagonistail celebre attore comico Franco Neri, per la regina del tunisino Hedy Krissane.La nota band della Locride girerà, lunedì prossimo, a partire dalle ore 18.00, nella suggesti-va e antica Piazza del Tocco, a Gerace, la scena di un concerto con l’interpretazione di alcunetra le loro più famose hit.Il lungometraggio, promosso dalla Film Commission Calabria e prodotto dalla Pubbliglobe,su soggetto d’autore di Tonino Perna, ha l’obiettivo di valorizzare l’immagine della nostraregione attraverso il “racconto” delle bellezze naturali dei borghi antichi, vere perle del ParcoNazionale d’Aspromonte, vincendo la diffusa immagine stereotipata che, da sempre,marchia il territorio aspromontano. Così il set, a riprese iniziate da pochissimo, dopo Scilla ePentedattilo, approda a Gerace, l’antico borgo gioiello di tutto il sud Italia.

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AndiamoCinema

Cinema&Musica

al

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Vitalità e intrapren-denza saranno lerisposte più efficacianche per la formafisica ed estetica.Sono molto stimo-lanti, soprattutto nelweekend.

E’ buona la partefinale della settima-na, con una Luna inCancro protettiva pergli affetti e le relazio-ni in generale. Ilweek-end è da dedi-care al relax

Siete o non siete i reindiscussi dellacomunicazione, dellaspensieratezza cheinfonde coraggio,della parola checompie miracoli?Procedete sicuri

Uscirete dal vostromondo dorato solosabato, come iniziodi un fine settimanapiù grintoso.Divertitevi con unasemplice cena conamici.

Venere è sempresplendida per i Leoni,che saranno amabili eaffascinanti. Le pro-spettive sono ottimeanche nel week-end:la Luna è intrapren-dente e lo sareteanche voi.

Il fine settimana por-terà con sé emozioniin conflitto l'entusia-smo più acceso sialternerà a momentidi acquatiche intui-zioni. Stupirete moltepersone.

ARIETE

dal 21 marzoal 20 aprile

TORO

dal 21 aprileal 20 maggio

GEMELLI

dal 21 maggio al 21 giugno

CANCRO

dal 22 giugnoal 22 luglio

LEONE

dal 23 luglioal 23 agosto

VERGINE

dal 24 agostoal 22 settembre

CINEMA NUOVO Siderno,info:0964/ 342776 Box Office 3D -18.00- 20.00 - 22.00CINEMA ARENA Siderno,info:333/ 7672151Prossima aperturaCINEMA GOLDEN Roccela J, info:333/ 7672151L’alba del pianeta delle scim-mie/18.00 - 20.00 - 22.00

CINEMA VITTORIA Locri, info:339/7153696 I Puffi in 3D/ 18.00 - 20.00 - 22.00CINEMA GARIBLDI Polistena,info:0966/ 932622 Lanterna Verde2/17:00 19:15 22:00CINEMA POLITEAMA Gioia T., info:0966/ 51498Kunf fu panda 218.00 - 21.00

CINEMA ODEONReggio C.,info:0965/ 898168 Contagion/ 18.00 - 20.00 - 22.00CINEMA AURORA Reggio C.,info:0965/ 45373The Eagle/ 18:10 20:20 22:30NUOVA PERGOLA Reggio C.,info:0965/ 21515 Terraferma/18.00 Auper 8/20.00-22.00

MULTISALA LUMIERE Reggio C.,info:0965/ 51036 Sala de curtis I Puffi3D/17.00 - 19.00 - 21.00Sala sordi I Puffi/ 16.30-18.30Box Office 3D / 20.30-22.15Sala de sida Crazy stupid love/20.40-22.45 Sala mastroianniKunf fu panda2/17:30 Super 8/20:00-22.00

Il Festival Jazz di Roccella Jonica “Rumori Mediterranei”, rappresenta dadecenni una delle più prestigiose e luminose pagine della Calabria che crea eche si fa onore in tutto il mondo. La Calabria che dà prestigio all'Italia.Unabella realtà che non può essere oscurata.Un patrimonio della “Bella Italia” edella feconda Calabria.Ma come tutte le valide e innovative iniziative calabre-si, che incidono positivamente nel tessuto sociale,rendendolo migliore,purtroppo manca la necessaria attenzione.Per non parlare,in alcuni casi,didisfattismo per partito preso. Un modo di pensare e d'agire troppo diffuso .Ecertamente da condannare .Sale la qualità dell'offerta,scende la quantità deifinanziamenti.E accade che manifestazioni come il Festival Internazionale delJazz di Roccella Jonica rischino di chiudere i battenti .Per sempre. No,non èpossibile che il disinteresse faccia morire una manifestazione di questa porta-ta in una regione dove da sempre - diciamolo con molta franchezza - c'è l'as-surda tendenza di distruggere piu' che costruire .Questa straordinaria creatu-

ra jazzistica,l'ho vista nascere sul finire deli Anni Settanta,nel cortile delle scuole elementari(allora Roccella nonaveva un luogo dove ospitare le manifestazioni ,oggi ha unmodernissimo Auditorium,il ristrutturato Convento deiMinimi e lo straordinario palcoscenico naturale del Teatroal Castello,esempio emblematico dell'intelligente recuperodelle radici del passato con pochi casi analoghi in Calabriae nel Mezzogiorno).Una “sfida” dell'AssociazioneCulturale Jonica presieduta dal sen.Sisinio Zito.L'ho vistacrescere tra tanto entusiasmo e mille difficoltà economiche.Che ultimamente si sono aggravate. Niente grandi sponsore istituzioni palesemente sempre più "distratte" .Non vogliovederla morire perchè non può essere sotterrata una espe-rienza jazzistica che in trenta anni ha visto sull'incompara-bile palcoscenico di Roccella Jonica i migliori artisti delmondo.Una manifestazione che altri ci invidiano e che noidobbiamo difendere con i denti. Con determinazione.Non

dobbiamo farla morire questa grande manifestazione che annualmente richia-ma nella Locride migliaia di appassionati,d'ogni parte d'Italia e anche dall'es-tero.Non può morire perchè scomparirebbe un pezzo prezioso della storia delsecondo Novecento calabrese.E sarebbe un altro delittoimperdonabile.Un'altra pagina strappata e colpevolmente buttata nel cestinodella buona cultura musicale . Un danno per la Calabria e per l'Italia .Che nes-suno può permettersi,nè può pensare di compiere impunemente.I "RumoriMediterranei" saranno forti,ma tanto forti,diventeranno assordanti con l'aiutodi chi ama la Calabria e lotta per una Calabria migliore! E il popolo di

Facebook ha già alzato la voce,si è fatto sentire,con-tinuerà a farsi sentire,ne siamo certi,per non farcadere nel vuoto l'accorato appello lanciato neigiorni scorsi dal sen.Zito con una lettera inviata a“Calabria Ora". Sul quotidiano si è aperto un ampiodibattito,che staandando avanti dagiorni.Segno evidentedi una attenzione e diuna preoccupazionereale.Il confronto èstato finora interes-sante ed appassion-ante. Atti d'amore perRoccella e per le“novità” che da trentaanni con “RumoriMediterranei” riesce atirar fuori, attirando ilgrande pubblico delgrande jazz . Tanti estimatori del Festival Jazz e tantigrandi artisti,da Damiani a Rava,hanno scritto su“Calabria Ora” e su Facebook per dire no alla finedella magnifica favola musicale di Roccella Jonica.Echi ha il dovere di intervenire non può continuare afar finta di non sentire!

DOMENICO LOGOZZO

I “Rumori Mediterranei” nonpossono essere messi a tacere.Sono un patrimonio della cultura musicale italiana

Il Sen. Sisinio Zitoha inviato una

lettera alla stampalocale con la qualedenuncia lo stato di

grande difficoltàfinanziaria del

Festival del JazzRumori

Mediterranei.

Mancanza disponsorizzazioni

private e istituzionisempre più

"distratte” mettonoa rischio uno dei

più prestigiosieventi culturali della

Calabria.

L'estate del 1979 sarà diversa da tutte le altreper quella di un gruppo di ragazzini dell'Ohio.Insieme stanno lavorando alla produzione di

un film di zombie da presentare ad un festival di cinema amatoriale edurante le riprese di una sequenza notturna si trovano ad essere acci-dentali testimoni di un drammatico incidente ferroviario, che restaimpresso sulla pellicola della cinepresa. Il disastro ferroviario però nonsembra un incidente e “qualcosa” fugge. L'arrivo dei militari e misterio-se sparizioni non fanno che aumentare il mistero . Come coi pezzi diun puzzle, i ragazzi riusciranno a ricostruire quello che è successo neltentativo di salvare una ragazza sparita misteriosamente. Gli ingredien-ti di partenza sono quelli dei primi film della Amblim: bande di ragaz-zini in bicicletta, quartieri periferici, morale buonista conditi con incidenti spettacolari, intrighi mili-tari, mostri spaventosi, oggetti provenienti dall'universo di Abrams.Come accadeva quasi trent'an-ni or sono per l'astronave del piccolo alieno E.T., anche l'Enterprise di J.J. ha qualche problema conl'avviamento dei motori ed è costretta a rimanere a terra. C'è una differenza piccola ma significati-va tra Super 8 e E.T., che forse potrebbe passare inosservata. Nel film di Spielberg le Bmx, con cuii ragazzini sfrecciavano per le strade del loro sobborgo, potevano volare. In Super 8, no. C'è amore,passione, professione nel film di J.J. Abrams, ma come spesso accade nei suoi lavori affianco algenio manca la magia, tutto è studiato, rigoroso. In Super 8 c'è però una dimostrazione di amore,smisurato nei confronti del cinema. Una dichiarazione che abbraccia anche il cinema amatoriale epionieristico di un gruppetto di amici che sognano di arrivare a un Festival di cinema amatoriale .

Matteo Raschellà

Super 8

L’angolo di Parrello

La Riviera piace davveroDurante la recente festa patronale, aSiderno M., passeggiavo spesso sulcorso. Molti mi fermavano. “Ma pro-fessore, cos'è successo? In edicola,

domenica, non c'erala Riviera”. “Ma sig-nori miei: anche gliamici della Rivierahanno diritto ad unperiodo di riposo”.Sorridevano e dice-vano: “Quando cirivedremo?”. “Pensoil 18 di questo mese”.Il giornale piace,anche e soprattutto,

per la chiarezza e la semplicità con lequali le varie tematiche vengonoaffrontate, tali da poter essere comp-rese ed argomentate da tutti. LaRiviera contraccambia l'affetto dei suoilettori, impegnandosi domenica dopodomenica ad essere sempre più armo-niosa nella sua veste tipografica.

Franco Parrello

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la Riviera

DOMENICA 25 SETTEMBRE 2011 LA RIVIERA 32

Sabato e domenicasarete semplicemen-te grandiosi per dareil via a nuovi proget-ti, inclusa un even-tuale mini-vacanza,magari con un grup-po affiatato di amici.

Dal punto di vista fisi-co, sarebbe meglionon sovraccaricarel'apparato muscolo-scheletrico con sforzieccessivi inpalestra.Week-end,non portatevi il lavoroa casa.

Sabato e domenica,l’entusiasmo risultacontagioso. Saturnosta nel frattemporafforzando l'autore-volezza dei nati trail 6 e il 10 diDicembre.

Sabato e domenicanon cercate di risol-vere qualche proble-ma di coppia coneccessiva rigidità.Ridurre la pressionesulla schiena e cervi-cale sarebbe ilmeglio.

Un aiutino sarà con-cesso dall'ingressodel Sole in Bilancia,sabato 24. La setti-mana prossima saràdecisamente miglio-re. Resistete senzaperdere la calma.

Venere, che è entra-ta nell'ottavo settore,sostiene egregiamen-te chi desideri sotto-porsi a trattamentiestetico-sanitari diuna certa importan-za.

BILANCIA

dal 23 settembreal 22 ottobre

SCORPIONE

dal 23 ottobreal 22 novembre

SAGITTARIO

dal 23 novembreal 21 dicembre

CAPRICORNO

dal 22 dicmbreal 20 gennaio

ACQUARIO

dal 21 gennaioal 19 febbraio

PESCI

dal 20 febbraioal 20 marzo

OROSCOPO

POVERA MAMMA

La verità dell’Iride

No, non la mia .. quella mi aveva molla-to subito dopo la morte di mio padre,quando avevo sei anni, per filarsela conun fusto tutto peli e muscoli. Poverosono stato io, lei la vita se l'è presacomoda. La “mamma” è Antonio Pelledi San Luca, quello che se l'è filata dal-l'ospedale di Locri. La sua fuga ha fattoil giro dei media, e quelli del Berlusca cisono andati giù con la croce, hannomesso per un attimo da parte, le Sarah,le Melania, le Yara e hanno avvertito ilpubblico, loro, dell'orrendo accadimen-to. Tutti hanno pensato alle centinaia dibambini infettati dalla tubercolosi alGemelli, o agli effetti tragici dellafinanziaria sulle famiglie, al pericolonucleare in Francia, alla guerra inLibia, alle stragi in Siria, o, al limite,agli innumerevoli processi diBerlusconi, l'uomo più processato ericattato d'Italia, il Conducator delBelpaese. No, “la mamma” messo fuoridal carcere perché ridotto a una larvaumana, mandato ai domiciliari perchéin pericolo di vita, poi ricoverato percrisi acuta e dileguatosi dall'ospedale.In realtà “la mamma” è evasa permodo di dire. Non era in carcere maristretto in casa da tempo, come lamaggior parte degli Italiani del resto,che sono liberi per modo di dire.Niente sbarre segate, niente lenzuolaannodate, niente di niente. Il bossaveva prima rifiutato il cibo volontaria-mente, poi era caduto nel vuoto dell'a-noressia, stava per chiudere i conti conla vita e i giudici obbedendo alla Leggee a una perizia di incompatibilità medi-ca l'hanno spedito a casa. Nulla di stra-no. Pelle ha già scontato tre anni dellasua pena, non è che s'è fatto un giornocome tanti illustri politici e imprendito-ri, che a volte nemmeno quello fanno.Una crisi ha indotto i medici a ricove-rarlo. Come prevede la Legge, le suecondizioni non prevedevano un con-trollo ferreo, tanto più che se avessevoluto “la mamma” avrebbe potutoscappare da casa sua. Non è successonulla di clamoroso, un detenuto è scap-pato, come tanti ogni giorno, in ogniparte del mondo. Non ci sono respon-sabilità e non possono esserci. Lehanno viste i giornalisti Mediaset e aruota le fanfare delle nostre donne inpolitica, Napoli, Laganà e Calliparitutte a gridare, “che bisogna chiarire,appurare, condannare”. Nulla di nuovoin Italia e in Calabria. Nulla di strano,appunto, la solita solfa e le solite solfa-tare.

di Benjamin BowsonVery cool.....

Blob of the week

Lui sta al fantacalcio comeGasperini sta all’ Inter Pierino torna a scuola!

il grande Ciccio

Auguri agli sposi Rocco eGuendelina , affinche' la gioia,l'amore, la fede e la felicita' diquesto giorno possa accom-pagnarvi per tutta la vostravita ed in questo lungo viag-

gio chiamato "matrimonio" !!! con tanto affetto

vostro fratello/cognatoDomenico Saverino

Tanti Auguri Domenicoper i tuoi 7 anni. Da partedella tua adorata nonna

Maria, da mamma e papà, e da tutti i tuoi familgliari.

Grazie a Oikoi.it mi connetto anche da qui

Due cuori ed una amacaLoretta e Pippo

Nuovi AttoriGiuseppe Ferraro

E’ finito sul più bello, occorre fare una scortamaggiore per la prossima estate!!!

AmarcordGiovanni Bolognino,

Giuliano Barillaro e NinoTarzia

StressatoAlessandro Restretti

Carbonella e facebookAntonio Ferreri

“Una volta sì che eri unpasticciere serio...adesso sei

solo un pasticcione”

Tre grandissimi amici de “la Riviera”

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