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Roberto Farci Editore () – 2015 –...

Date post: 16-Sep-2018
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Roberto Farci Editore (www.insegnare.info ) – 2015 – tutti i diritti riservati ® 1
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Roberto Farci Editore (www.insegnare.info) – 2015 – tutti i diritti riservati ®

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Roberto Farci Editore (www.insegnare.info) – 2015 – tutti i diritti riservati ®

Roberto Farci Editore (ediz. 2015) – tutti i diritti riservati ®

Avvertenza

Le strategie riportate in questo libro sono frutto di anni di

studi e sperimentazioni, quindi non è garantito il raggiungimento

dei medesimi risultati di crescita personale o professionale. Il

lettore si assume la piena responsabilità delle proprie scelte,

consapevole dei rischi educativi connessi all'esercizio della

professione docente. Il presente libro ha esclusivamente scopo

formativo .

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Come scrivere un e-book con i tuoi alunni

e pubblicarlo gratis

(anche se i tuoi alunni non sono portati per la scrittura)

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Sommario

Capitolo primo: programmare per competenze

Capitolo secondo: la fase della sperimentazione personale

Capitolo terzo: come scegliere gli argomenti di cui scrivere

(tutto sarà più facile se scriveremo di ciò che ci piace)

Capitolo quarto: come si crea la copertina del nostro e-book

Capitolo quinto: come scegliere il formato del nostro e-book

Capitolo sesto: come pubblicare e promuovere i nostri e-

books

Capitolo settimo: realizzare il nostro progetto in classe

Capitolo ottavo: come valutare nella didattica per

competenze;

Conclusioni

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Capitolo primo

Programmare per competenze

In una scuola in cui tanti, nei collegi docenti, si riempiono la

bocca di didattica innovativa e poi in classe continuano a fare le

cose come sempre, non è assolutamente facile mettere

effettivamente in pratica idee nuove per insegnare con efficacia e

soddisfazione. Se si vuole passare per essere dei bravi insegnanti (a

prescindere dall'esserlo o meno) è molto più importante “coltivare”

le relazioni con i colleghi, cercare di essere nelle grazie del

dirigente scolastico, presentare progetti magari fumosi ma

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appariscenti. È molto più importante saper vendere bene la propria

immagine che non lavorare effettivamente nell'interesse degli

alunni, che a causa della loro età non sempre capiscono che farli

lavorare di più e seriamente è un modo autentico di volere il loro

bene.

Insomma, come avrete capito, vi sto avvisando prima di

cominciare: se davvero avete intenzione di utilizzare la didattica

per competenze (che io letteralmente adoro!) e davvero sperate che

questa vi semplifichi la vita in classe o a scuola vi sbagliate di

grosso.

Potreste ritrovarvi in ritardo nello svolgere tutti gli argomenti

del vostro programma; la maggior parte dei vostri alunni potrebbe

non aver voglia di impegnarsi davvero (perché con la didattica per

competenze di lavoro da fare ce n'è davvero tanto); potreste non

essere capiti dalle famiglie ed essere criticati pesantemente dai

colleghi (soprattutto quelli invidiosi, che non sono pochi); potreste

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avere tanti altri problemi grandi e piccoli che ora non sto ad

elencare; per voi le soddisfazioni potrebbero arrivare magari solo

dopo anni, o non arrivare mai. Questa purtroppo è la dura realtà:

così come per un allenatore che vuole innovare e lavorare sodo è

quasi impossibile ottenere subito dei buoni risultati senza il pieno e

convinto sostegno di tutte le componenti che lo circondano

(società, giocatori, pubblico, critica, etc.), così per un insegnante è

difficile insegnare bene ed in modo innovativo; se davvero volete

passare per essere dei bravi insegnanti, curate bene le vostre

pubbliche relazioni, continuate a seguire il solito tran tran e siate

indulgenti con i vostri alunni al momento degli scrutini. Il successo

di pubblico e di critica è garantito, soprattutto nella nuova “Buona

Scuola” renziana, dove la vostra immagine pubblica conterà

sempre di più anche solo per avere un tozzo di pane in più!

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Eppure a me lavorare per competenze piace; mi ha dato e mi

sta dando tante soddisfazioni, ma se volete evitare grosse

complicazioni, usate un grano di sale: soprattutto all'inizio dedicate

a questa didattica sperimentale solo una parte del vostro orario

delle lezioni, così da saggiare prima il terreno per vedere se il

vostro approccio viene recepito dagli alunni in modo positivo, dato

che per insegnare in modo diverso e innovativo occorre prima

conquistare la fiducia di chi deve lavorare con voi. In una buona

prassi didattica la relazione con la classe è tutto, ma deve essere

basata sul rispetto del lavoro di tutti e sulla correttezza, non certo

sul reciproco interesse del “tanto alla fine dell'anno ci

promuovono tutti!!!”.

Se avremo stabilito in modo fermo e chiaro questi concetti

allora potremo cominciare a lavorare con una programmazione per

competenze, altrimenti... lasciamo perdere!

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Ma dopo questa doverosa premessa, facciamoci una

domanda: sappiamo davvero cos'è una programmazione per

competenze? Aldilà delle definizioni paludate e dei numerosi

riferimenti normativi e burocratici (che nella scuola non mancano

mai) insegnare per competenze significa che dovremo centrare il

nostro lavoro utilizzando i contenuti disciplinari della nostra

materia non per sé stessi ma studiandoli attraverso la

realizzazione pratica di un progetto che sia il più possibile

coinvolgente per i nostri alunni: il focus non viene più posto sui

contenuti grammaticali, funzionali e comunicativi, ma sulla

realizzazione di un compito pratico e coinvolgente, attraverso il

quale si apprendono i contenuti disciplinari.

In altre parole: se un mio alunno non è interessato ad

imparare la geografia in quanto tale, ma è appassionato di calcio o

di sport in genere, perchè non affidargli l'incarico di realizzare una

carta geografica in cui segnare la posizione geografica delle città

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da cui provengono le principali squadre di calcio dell'Europa o del

mondo? Forse così imparerà anche un po' di geografia.

Se ai miei alunni non piace scrivere, ma sono appassionati di

animali e amano occuparsi del loro cane o gatto, perché non

coinvolgerli nella scrittura di un report su come si allevano i

cuccioli? Chissà che in questo modo non si appassionino anche alla

scrittura.

Se ai miei allievi non piace l'astronomia, ma credono negli

oroscopi, perché non chiedergli di individuare la posizione delle

principali costellazioni in abbinamento con lo Zodiaco? Afferrato

il concetto?

Insomma, c'è solo da sbizzarrirsi a trovare il veicolo più

adatto per insegnare la nostra disciplina ai nostri alunni, ma ora

questo nuovo approccio che abbiamo scelto ci impone del lavoro

aggiuntivo: dato che abbiamo voluto la bicicletta ora …..

dobbiamo pedalare.

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Capitolo secondo

La fase della sperimentazione personale

Dal momento che la scelta degli strumenti attraverso i quali

potremmo insegnare la nostra disciplina è pressoché infinita e noi

stessi dovremo imparare ad usarli per guidare i nostri allievi nel

percorso di apprendimento, dovremo anzitutto limitare il nostro

campo di azione a quegli strumenti che noi stessi potremo imparare

ad usare con una certa padronanza; in certi casi potremo allo stesso

tempo farci aiutare dai nostri alunni in quei settori dove magari

sono più bravi di noi. Per farvi un esempio, io generalmente

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utilizzo tre strumenti che si sono rivelati molto utili per

l'insegnamento per competenze: la creazione di e-books di

lunghezza variabile da poter successivamente pubblicare o meno

(anche brevi report di poche pagine possono essere molto utili per

questo scopo), la costruzione di siti web ad uso scolastico e la

produzione di video di vario genere: nella produzione di un video

non disdegno certo di avvalermi della collaborazione tecnica e

creativa dei miei alunni più bravi, soprattutto perché spesso hanno

delle competenze superiori alle mie.

Naturalmente ci si potrebbe sbizzarrire a creare strumenti di

qualunque tipo, a partire dal classico giornalino di classe fino ad

arrivare alla creazione di un vero e proprio canale web radio-tv, ma

dal momento che non siamo marziani sarà bene che ciascuno di noi

scelga lo strumento o gli strumenti che ritiene più adatti alle

proprie attitudini e competenze, come pure a quelle dei propri

alunni, che non possono essere forzati a fare qualcosa per cui non

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sentono alcun interesse o attitudine. Proprio per soddisfare questa

esigenza di chiarezza e semplicità ho deciso di dedicare a questi

specifici strumenti che ho elencato poco fa dei numeri monografici

a tema. In questo e-book mi occuperò in particolare della creazione

di brevi reports scritti ed illustrati, ampliabili fino a diventare

dei veri e propri e-books pubblicabili a costo zero. Per coloro che

fossero interessati spiegherò anche come stampare e pubblicare i

propri libri in forma tradizionale su supporto cartaceo con costi

assolutamente contenuti. Ecco allora che dovremo partire col

nostro progetto con alcune considerazioni iniziali:

dovremo dedicare del tempo per realizzare noi stessi un

prototipo di e-book in forma breve, soprattutto per

sperimentare anche le eventuali difficoltà tecniche che si

possono presentare durante la realizzazione (venti o trenta

pagine sono inizialmente più che sufficienti);

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dovremo stabilire quanto tempo dedicare alla realizzazione di

questo progetto durante il corso dell'anno scolastico e

soprattutto se lo vogliamo realizzare all'interno della nostra

programmazione curricolare o sotto forma di progetto

extracurricolare (la cosa cambia notevolmente dal punto di

vista delle verifiche, valutazioni, tempi di gestione e

partecipazione degli alunni);

dovremo studiare il modo di coinvolgere i nostri alunni

attraverso la scelta degli argomenti che maggiormente li

possono interessare (e che ovviamente costringerà anche noi

a metterci in gioco per imparare cose di cui magari non ci

siamo mai occupati prima);

dovremo studiare le modalità di lavoro degli alunni (in

coppia, in piccoli gruppi, col metodo cooperativo, con il

tutoraggio tra pari, etc.etc.);

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dovremo scegliere in che modo guidare i nostri alunni verso

una scrittura spontanea, anche se magari inizialmente

scorretta, per poi guidarli verso l'autocorrezione, allo scopo

di portarli a produrre senza troppe forzature una scrittura

almeno accettabile dal punto di vista stilistico;

dovremo saper gestire la fase di realizzazione tecnica delle

opere prodotte per dare una veste finale ai nostri prodotti,

così che possano essere presentati all'esterno senza timore di

eventuali (comunque probabili) giudizi negativi.

Queste sono solo alcune delle situazioni che dovremo imparare a

gestire per avviare e condurre a termine con successo il nostro

progetto; all'inizio ci costerà un po' di fatica, ma le soddisfazioni

che otterremo al momento di presentare, promuovere e condividere

il risultato delle nostre fatiche ci ricompenseranno di tutti gli sforzi

che avremo fatto.

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Capitolo terzo

Come scegliere gli argomenti di cui scrivere

(tutto sarà più facile se scriveremo di ciò che ci piace)

Partiamo quindi usando noi stessi come “cavie” del nostro

progetto/esperimento: dovendo scegliere anzitutto di cosa

vogliamo occuparci, ci renderemo ben presto conto che spesso

neanche noi sappiamo bene che cosa ci appassiona davvero.

Abituati come siamo a mettere le nostre esigenze in secondo piano

rispetto a quelle della famiglia e del lavoro, a volte ci

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dimentichiamo che cosa ci piace davvero. Forse per alcuni questa è

una domanda a cui è facile dare una risposta. Ci sono persone

appassionate di giardinaggio, altre che sono interessate ai viaggi

nei paesi esotici, altre ancora a cui piace ballare, c'è chi si diletta di

modellismo, etc. etc. Insomma, se abbiamo le idee chiare su cosa

ci piace fare siamo già un bel passo avanti rispetto al punto di

partenza. Se invece non abbiamo piena consapevolezza di ciò di

cui siamo veramente appassionati, cerchiamo di tornare indietro

nel tempo a quando eravamo più giovani, se non a quando eravamo

bambini, e come per magia ricorderemo tante cose che ci piaceva

fare ed anche quei sogni ancora irrealizzati rimasti finora nei nostri

cassetti segreti. Potremo, se lo desideriamo, parlare di questi

argomenti con mogli, mariti, amici o con chi preferiamo: anche un

bravo psicologo (perché no!) ci può essere di grande aiuto!

Ad ogni modo, una volta che avremo deciso di cosa occuparci,

ecco che avremo compiuto un primo passo fondamentale sulla

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strada che porta alla realizzazione concreta del nostro progetto. E

ricordiamoci: non dobbiamo farci spaventare dall'idea delle

difficoltà da affrontare per scrivere un vero e proprio libro: non è

necessario arrivare a scrivere un libro di centinaia di pagine, basta

anche un piccolo report da quindici o venti pagine, che può essere

scritto in pochissimi giorni. Se poi la vena dello scrittore ci

prenderà la mano, beh... avremo scoperto di avere un talento di cui

non eravamo consapevoli, e questo sarà certamente per noi un gran

bel risultato. Ma ora teniamo i piedi per terra ricordandoci che il

nostro esperimento ha una finalità essenzialmente didattica.

Dopo aver scelto l'argomento, passiamo ora alla predisposizione

dei capitoli e alla preparazione dei contenuti: ci troviamo ora nella

fase di arrangiamento della “scaletta”, ovvero della sequenza nella

quale vogliamo ordinare i contenuti che intendiamo scrivere.

Scegliamo un argomento a caso, tanto per fare un esempio:

poniamo di essere appassionati di musica e di avere magari un

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cantante o un gruppo prediletto. Dato che il nostro obiettivo non è

certo quello di fare un'enciclopedia o un'opera immortale che

rimarrà famosa nei secoli, ma più semplicemente quello di mettere

giù tutto ciò che ci interessa dire su un certo cantante o un

determinato gruppo, ecco che potremmo incominciare col fare una

lista, anche alla rinfusa, di aspetti per noi importanti o intriganti

rispetto al personaggio (o ai personaggi) di cui vogliamo parlare:

ad esempio, iniziamo col dire quando e dove sono nati, cosa ha

caratterizzato la loro gioventù, come e quando hanno iniziato la

loro carriera musicale, quali sono stati i loro principali successi,

come è stata e com'è la loro vita sentimentale (e chi più ne ha più

ne metta....). Evitiamo ovviamente di fare un semplice “copia e

incolla” da Internet per quanto riguarda i contenuti da ricercare

(tanto saremo impegnati a limitare questo fenomeno quando

saranno i nostri alunni a dover scrivere) ma limitiamoci ad

utilizzare Internet per trovare le notizie che maggiormente ci

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interessano. Dovremo necessariamente aggiungere anche le nostre

considerazioni personali sul cantante o sul gruppo proprio per

allenarci a scrivere in modo personale, evitando di riproporre in

modo pedissequo notizie standard, ma cercando semmai di dare un

tocco di originalità a ciò che scriviamo.

Una volta fatto questo lavoro di impostazione, ci ritroveremo

ad avere una prima bozza di indice dei capitoli, che ovviamente

potremo modificare in corso d'opera, ma che ci servirà per avere

una traccia da seguire per sviluppare il nostro lavoro in maniera

organica e lineare.

Una volta predisposta la nostra scaletta dovremo iniziare il

vero e proprio lavoro di scrittura, creando un piano di lavoro,

stabilendo in modo disciplinato quando iniziare, quanto tempo

dedicare ogni giorno alla scrittura, quali e quante ore intendiamo

dedicare quotidianamente alla scrittura e soprattutto entro quanto

tempo intendiamo terminare la fase della scrittura vera e propria.

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Senza questa rigorosa autodisciplina sarà ben difficile che

riusciamo a portare a termine il nostro lavoro, e sarà quindi ancora

più difficile che riusciamo in futuro a gestire il lavoro dei nostri

alunni, cosa certamente molto più impegnativa rispetto a questa

prima fase di sperimentazione personale.

Passiamo ora alla fase successiva, quella della revisione del

testo ed alla correzione degli errori e delle inevitabili sbavature

stilistiche. Ricordiamoci che non stiamo scrivendo per noi stessi

ma per altri, soprattutto con finalità didattiche; tanto più il nostro

stile sarà semplice, gradevole e scorrevole, tanto meglio sarà. Per

ottenere una conferma riguardo al raggiungimento di questo

risultato abbiate il coraggio di richiedere il giudizio di almeno due

o tre persone che conoscete, ma che siano abbastanza obiettive da

non darvi necessariamente un parere compiacente, che non vi

servirebbe assolutamente a niente. Se poi riuscite a far leggere il

vostro scritto a persone a voi sconosciute, magari attraverso un

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conoscente comune, tanto meglio: più il parere sarà distaccato

tanto più risulterà onesto ed obiettivo, quindi utile ai vostri scopi.

Una volta che avremo definitivamente steso il nostro testo,

potremo iniziare la fase della scelta delle immagini e della

formattazione. Supponendo, come abbiamo detto, che il nostro

testo si occupi di qualche famoso cantante, per non correre rischi di

violare qualche copyright basterà cercare delle immagini da poter

riutilizzare utilizzando il motore di ricerca Google immagini

https://www.google.it/imghp e digitando l'argomento che ci

interessa nella casella di ricerca, avendo cura di filtrare i risultati

della ricerca cliccando su “strumenti di ricerca” e “diritti di

utilizzo”: basterà spuntare la casella che indica “contrassegnate per

un riutilizzo non commerciale” e i risultati di ricerca ci forniranno

tutte le immagini che potremo selezionare e salvare sul nostro

computer per arricchire e rendere più gradevole il nostro e-book

senza paura di violare alcun copyright.

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A questo punto dovremo ovviamente scegliere dove inserire le

nostre immagini e, utilizzando il programma di scrittura Word,

quale carattere usare (a me piacciono molto i caratteri Times New

Roman, Verdana e Trebuchet MS, ma la scelta dipende solo dal

vostro gusto), quale interlinea utilizzare (in genere consiglio

l'interlinea 2 per dare una maggiore leggibilità al testo). Per

inserire i numeri di pagina utilizzeremo il menù a tendina in alto a

sinistra cliccando su “inserisci” e “numeri di pagina”.

A vostro piacere potrete anche inserire una riga a piè di

pagina e scrivere il titolo della vostra opera ed il vostro nome, ma

si tratta di scelte personali e di semplice gusto estetico.

Passiamo ora ad un aspetto fondamentale della nostra piccola

pubblicazione sperimentale: la scelta della copertina.

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Capitolo quarto

Come si crea la copertina del nostro e-book

Come tutti sappiamo, quando ci troviamo in una libreria per

scegliere quale libro comprare o anche semplicemente per

curiosare, inevitabilmente veniamo attratti dai libri le cui copertine

stuzzicano maggiormente la nostra fantasia e la nostra curiosità.

Pur non sapendo assolutamente nulla del contenuto di un libro, la

sua copertina è fondamentale per attirare la nostra attenzione ed

invitarci a sfogliarlo. (continua)

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