Roberto Farci Editore (www.insegnare.info) – 2015 – tutti i diritti riservati ®
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Avvertenza
Le strategie riportate in questo libro sono frutto di anni di
studi e sperimentazioni, quindi non è garantito il raggiungimento
dei medesimi risultati di crescita personale o professionale. Il
lettore si assume la piena responsabilità delle proprie scelte,
consapevole dei rischi educativi connessi all'esercizio della
professione docente. Il presente libro ha esclusivamente scopo
formativo .
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Come scrivere un e-book con i tuoi alunni
e pubblicarlo gratis
(anche se i tuoi alunni non sono portati per la scrittura)
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Sommario
Capitolo primo: programmare per competenze
Capitolo secondo: la fase della sperimentazione personale
Capitolo terzo: come scegliere gli argomenti di cui scrivere
(tutto sarà più facile se scriveremo di ciò che ci piace)
Capitolo quarto: come si crea la copertina del nostro e-book
Capitolo quinto: come scegliere il formato del nostro e-book
Capitolo sesto: come pubblicare e promuovere i nostri e-
books
Capitolo settimo: realizzare il nostro progetto in classe
Capitolo ottavo: come valutare nella didattica per
competenze;
Conclusioni
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Capitolo primo
Programmare per competenze
In una scuola in cui tanti, nei collegi docenti, si riempiono la
bocca di didattica innovativa e poi in classe continuano a fare le
cose come sempre, non è assolutamente facile mettere
effettivamente in pratica idee nuove per insegnare con efficacia e
soddisfazione. Se si vuole passare per essere dei bravi insegnanti (a
prescindere dall'esserlo o meno) è molto più importante “coltivare”
le relazioni con i colleghi, cercare di essere nelle grazie del
dirigente scolastico, presentare progetti magari fumosi ma
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appariscenti. È molto più importante saper vendere bene la propria
immagine che non lavorare effettivamente nell'interesse degli
alunni, che a causa della loro età non sempre capiscono che farli
lavorare di più e seriamente è un modo autentico di volere il loro
bene.
Insomma, come avrete capito, vi sto avvisando prima di
cominciare: se davvero avete intenzione di utilizzare la didattica
per competenze (che io letteralmente adoro!) e davvero sperate che
questa vi semplifichi la vita in classe o a scuola vi sbagliate di
grosso.
Potreste ritrovarvi in ritardo nello svolgere tutti gli argomenti
del vostro programma; la maggior parte dei vostri alunni potrebbe
non aver voglia di impegnarsi davvero (perché con la didattica per
competenze di lavoro da fare ce n'è davvero tanto); potreste non
essere capiti dalle famiglie ed essere criticati pesantemente dai
colleghi (soprattutto quelli invidiosi, che non sono pochi); potreste
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avere tanti altri problemi grandi e piccoli che ora non sto ad
elencare; per voi le soddisfazioni potrebbero arrivare magari solo
dopo anni, o non arrivare mai. Questa purtroppo è la dura realtà:
così come per un allenatore che vuole innovare e lavorare sodo è
quasi impossibile ottenere subito dei buoni risultati senza il pieno e
convinto sostegno di tutte le componenti che lo circondano
(società, giocatori, pubblico, critica, etc.), così per un insegnante è
difficile insegnare bene ed in modo innovativo; se davvero volete
passare per essere dei bravi insegnanti, curate bene le vostre
pubbliche relazioni, continuate a seguire il solito tran tran e siate
indulgenti con i vostri alunni al momento degli scrutini. Il successo
di pubblico e di critica è garantito, soprattutto nella nuova “Buona
Scuola” renziana, dove la vostra immagine pubblica conterà
sempre di più anche solo per avere un tozzo di pane in più!
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Eppure a me lavorare per competenze piace; mi ha dato e mi
sta dando tante soddisfazioni, ma se volete evitare grosse
complicazioni, usate un grano di sale: soprattutto all'inizio dedicate
a questa didattica sperimentale solo una parte del vostro orario
delle lezioni, così da saggiare prima il terreno per vedere se il
vostro approccio viene recepito dagli alunni in modo positivo, dato
che per insegnare in modo diverso e innovativo occorre prima
conquistare la fiducia di chi deve lavorare con voi. In una buona
prassi didattica la relazione con la classe è tutto, ma deve essere
basata sul rispetto del lavoro di tutti e sulla correttezza, non certo
sul reciproco interesse del “tanto alla fine dell'anno ci
promuovono tutti!!!”.
Se avremo stabilito in modo fermo e chiaro questi concetti
allora potremo cominciare a lavorare con una programmazione per
competenze, altrimenti... lasciamo perdere!
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Ma dopo questa doverosa premessa, facciamoci una
domanda: sappiamo davvero cos'è una programmazione per
competenze? Aldilà delle definizioni paludate e dei numerosi
riferimenti normativi e burocratici (che nella scuola non mancano
mai) insegnare per competenze significa che dovremo centrare il
nostro lavoro utilizzando i contenuti disciplinari della nostra
materia non per sé stessi ma studiandoli attraverso la
realizzazione pratica di un progetto che sia il più possibile
coinvolgente per i nostri alunni: il focus non viene più posto sui
contenuti grammaticali, funzionali e comunicativi, ma sulla
realizzazione di un compito pratico e coinvolgente, attraverso il
quale si apprendono i contenuti disciplinari.
In altre parole: se un mio alunno non è interessato ad
imparare la geografia in quanto tale, ma è appassionato di calcio o
di sport in genere, perchè non affidargli l'incarico di realizzare una
carta geografica in cui segnare la posizione geografica delle città
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da cui provengono le principali squadre di calcio dell'Europa o del
mondo? Forse così imparerà anche un po' di geografia.
Se ai miei alunni non piace scrivere, ma sono appassionati di
animali e amano occuparsi del loro cane o gatto, perché non
coinvolgerli nella scrittura di un report su come si allevano i
cuccioli? Chissà che in questo modo non si appassionino anche alla
scrittura.
Se ai miei allievi non piace l'astronomia, ma credono negli
oroscopi, perché non chiedergli di individuare la posizione delle
principali costellazioni in abbinamento con lo Zodiaco? Afferrato
il concetto?
Insomma, c'è solo da sbizzarrirsi a trovare il veicolo più
adatto per insegnare la nostra disciplina ai nostri alunni, ma ora
questo nuovo approccio che abbiamo scelto ci impone del lavoro
aggiuntivo: dato che abbiamo voluto la bicicletta ora …..
dobbiamo pedalare.
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Capitolo secondo
La fase della sperimentazione personale
Dal momento che la scelta degli strumenti attraverso i quali
potremmo insegnare la nostra disciplina è pressoché infinita e noi
stessi dovremo imparare ad usarli per guidare i nostri allievi nel
percorso di apprendimento, dovremo anzitutto limitare il nostro
campo di azione a quegli strumenti che noi stessi potremo imparare
ad usare con una certa padronanza; in certi casi potremo allo stesso
tempo farci aiutare dai nostri alunni in quei settori dove magari
sono più bravi di noi. Per farvi un esempio, io generalmente
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utilizzo tre strumenti che si sono rivelati molto utili per
l'insegnamento per competenze: la creazione di e-books di
lunghezza variabile da poter successivamente pubblicare o meno
(anche brevi report di poche pagine possono essere molto utili per
questo scopo), la costruzione di siti web ad uso scolastico e la
produzione di video di vario genere: nella produzione di un video
non disdegno certo di avvalermi della collaborazione tecnica e
creativa dei miei alunni più bravi, soprattutto perché spesso hanno
delle competenze superiori alle mie.
Naturalmente ci si potrebbe sbizzarrire a creare strumenti di
qualunque tipo, a partire dal classico giornalino di classe fino ad
arrivare alla creazione di un vero e proprio canale web radio-tv, ma
dal momento che non siamo marziani sarà bene che ciascuno di noi
scelga lo strumento o gli strumenti che ritiene più adatti alle
proprie attitudini e competenze, come pure a quelle dei propri
alunni, che non possono essere forzati a fare qualcosa per cui non
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sentono alcun interesse o attitudine. Proprio per soddisfare questa
esigenza di chiarezza e semplicità ho deciso di dedicare a questi
specifici strumenti che ho elencato poco fa dei numeri monografici
a tema. In questo e-book mi occuperò in particolare della creazione
di brevi reports scritti ed illustrati, ampliabili fino a diventare
dei veri e propri e-books pubblicabili a costo zero. Per coloro che
fossero interessati spiegherò anche come stampare e pubblicare i
propri libri in forma tradizionale su supporto cartaceo con costi
assolutamente contenuti. Ecco allora che dovremo partire col
nostro progetto con alcune considerazioni iniziali:
dovremo dedicare del tempo per realizzare noi stessi un
prototipo di e-book in forma breve, soprattutto per
sperimentare anche le eventuali difficoltà tecniche che si
possono presentare durante la realizzazione (venti o trenta
pagine sono inizialmente più che sufficienti);
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dovremo stabilire quanto tempo dedicare alla realizzazione di
questo progetto durante il corso dell'anno scolastico e
soprattutto se lo vogliamo realizzare all'interno della nostra
programmazione curricolare o sotto forma di progetto
extracurricolare (la cosa cambia notevolmente dal punto di
vista delle verifiche, valutazioni, tempi di gestione e
partecipazione degli alunni);
dovremo studiare il modo di coinvolgere i nostri alunni
attraverso la scelta degli argomenti che maggiormente li
possono interessare (e che ovviamente costringerà anche noi
a metterci in gioco per imparare cose di cui magari non ci
siamo mai occupati prima);
dovremo studiare le modalità di lavoro degli alunni (in
coppia, in piccoli gruppi, col metodo cooperativo, con il
tutoraggio tra pari, etc.etc.);
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dovremo scegliere in che modo guidare i nostri alunni verso
una scrittura spontanea, anche se magari inizialmente
scorretta, per poi guidarli verso l'autocorrezione, allo scopo
di portarli a produrre senza troppe forzature una scrittura
almeno accettabile dal punto di vista stilistico;
dovremo saper gestire la fase di realizzazione tecnica delle
opere prodotte per dare una veste finale ai nostri prodotti,
così che possano essere presentati all'esterno senza timore di
eventuali (comunque probabili) giudizi negativi.
Queste sono solo alcune delle situazioni che dovremo imparare a
gestire per avviare e condurre a termine con successo il nostro
progetto; all'inizio ci costerà un po' di fatica, ma le soddisfazioni
che otterremo al momento di presentare, promuovere e condividere
il risultato delle nostre fatiche ci ricompenseranno di tutti gli sforzi
che avremo fatto.
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Capitolo terzo
Come scegliere gli argomenti di cui scrivere
(tutto sarà più facile se scriveremo di ciò che ci piace)
Partiamo quindi usando noi stessi come “cavie” del nostro
progetto/esperimento: dovendo scegliere anzitutto di cosa
vogliamo occuparci, ci renderemo ben presto conto che spesso
neanche noi sappiamo bene che cosa ci appassiona davvero.
Abituati come siamo a mettere le nostre esigenze in secondo piano
rispetto a quelle della famiglia e del lavoro, a volte ci
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dimentichiamo che cosa ci piace davvero. Forse per alcuni questa è
una domanda a cui è facile dare una risposta. Ci sono persone
appassionate di giardinaggio, altre che sono interessate ai viaggi
nei paesi esotici, altre ancora a cui piace ballare, c'è chi si diletta di
modellismo, etc. etc. Insomma, se abbiamo le idee chiare su cosa
ci piace fare siamo già un bel passo avanti rispetto al punto di
partenza. Se invece non abbiamo piena consapevolezza di ciò di
cui siamo veramente appassionati, cerchiamo di tornare indietro
nel tempo a quando eravamo più giovani, se non a quando eravamo
bambini, e come per magia ricorderemo tante cose che ci piaceva
fare ed anche quei sogni ancora irrealizzati rimasti finora nei nostri
cassetti segreti. Potremo, se lo desideriamo, parlare di questi
argomenti con mogli, mariti, amici o con chi preferiamo: anche un
bravo psicologo (perché no!) ci può essere di grande aiuto!
Ad ogni modo, una volta che avremo deciso di cosa occuparci,
ecco che avremo compiuto un primo passo fondamentale sulla
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strada che porta alla realizzazione concreta del nostro progetto. E
ricordiamoci: non dobbiamo farci spaventare dall'idea delle
difficoltà da affrontare per scrivere un vero e proprio libro: non è
necessario arrivare a scrivere un libro di centinaia di pagine, basta
anche un piccolo report da quindici o venti pagine, che può essere
scritto in pochissimi giorni. Se poi la vena dello scrittore ci
prenderà la mano, beh... avremo scoperto di avere un talento di cui
non eravamo consapevoli, e questo sarà certamente per noi un gran
bel risultato. Ma ora teniamo i piedi per terra ricordandoci che il
nostro esperimento ha una finalità essenzialmente didattica.
Dopo aver scelto l'argomento, passiamo ora alla predisposizione
dei capitoli e alla preparazione dei contenuti: ci troviamo ora nella
fase di arrangiamento della “scaletta”, ovvero della sequenza nella
quale vogliamo ordinare i contenuti che intendiamo scrivere.
Scegliamo un argomento a caso, tanto per fare un esempio:
poniamo di essere appassionati di musica e di avere magari un
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cantante o un gruppo prediletto. Dato che il nostro obiettivo non è
certo quello di fare un'enciclopedia o un'opera immortale che
rimarrà famosa nei secoli, ma più semplicemente quello di mettere
giù tutto ciò che ci interessa dire su un certo cantante o un
determinato gruppo, ecco che potremmo incominciare col fare una
lista, anche alla rinfusa, di aspetti per noi importanti o intriganti
rispetto al personaggio (o ai personaggi) di cui vogliamo parlare:
ad esempio, iniziamo col dire quando e dove sono nati, cosa ha
caratterizzato la loro gioventù, come e quando hanno iniziato la
loro carriera musicale, quali sono stati i loro principali successi,
come è stata e com'è la loro vita sentimentale (e chi più ne ha più
ne metta....). Evitiamo ovviamente di fare un semplice “copia e
incolla” da Internet per quanto riguarda i contenuti da ricercare
(tanto saremo impegnati a limitare questo fenomeno quando
saranno i nostri alunni a dover scrivere) ma limitiamoci ad
utilizzare Internet per trovare le notizie che maggiormente ci
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interessano. Dovremo necessariamente aggiungere anche le nostre
considerazioni personali sul cantante o sul gruppo proprio per
allenarci a scrivere in modo personale, evitando di riproporre in
modo pedissequo notizie standard, ma cercando semmai di dare un
tocco di originalità a ciò che scriviamo.
Una volta fatto questo lavoro di impostazione, ci ritroveremo
ad avere una prima bozza di indice dei capitoli, che ovviamente
potremo modificare in corso d'opera, ma che ci servirà per avere
una traccia da seguire per sviluppare il nostro lavoro in maniera
organica e lineare.
Una volta predisposta la nostra scaletta dovremo iniziare il
vero e proprio lavoro di scrittura, creando un piano di lavoro,
stabilendo in modo disciplinato quando iniziare, quanto tempo
dedicare ogni giorno alla scrittura, quali e quante ore intendiamo
dedicare quotidianamente alla scrittura e soprattutto entro quanto
tempo intendiamo terminare la fase della scrittura vera e propria.
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Senza questa rigorosa autodisciplina sarà ben difficile che
riusciamo a portare a termine il nostro lavoro, e sarà quindi ancora
più difficile che riusciamo in futuro a gestire il lavoro dei nostri
alunni, cosa certamente molto più impegnativa rispetto a questa
prima fase di sperimentazione personale.
Passiamo ora alla fase successiva, quella della revisione del
testo ed alla correzione degli errori e delle inevitabili sbavature
stilistiche. Ricordiamoci che non stiamo scrivendo per noi stessi
ma per altri, soprattutto con finalità didattiche; tanto più il nostro
stile sarà semplice, gradevole e scorrevole, tanto meglio sarà. Per
ottenere una conferma riguardo al raggiungimento di questo
risultato abbiate il coraggio di richiedere il giudizio di almeno due
o tre persone che conoscete, ma che siano abbastanza obiettive da
non darvi necessariamente un parere compiacente, che non vi
servirebbe assolutamente a niente. Se poi riuscite a far leggere il
vostro scritto a persone a voi sconosciute, magari attraverso un
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conoscente comune, tanto meglio: più il parere sarà distaccato
tanto più risulterà onesto ed obiettivo, quindi utile ai vostri scopi.
Una volta che avremo definitivamente steso il nostro testo,
potremo iniziare la fase della scelta delle immagini e della
formattazione. Supponendo, come abbiamo detto, che il nostro
testo si occupi di qualche famoso cantante, per non correre rischi di
violare qualche copyright basterà cercare delle immagini da poter
riutilizzare utilizzando il motore di ricerca Google immagini
https://www.google.it/imghp e digitando l'argomento che ci
interessa nella casella di ricerca, avendo cura di filtrare i risultati
della ricerca cliccando su “strumenti di ricerca” e “diritti di
utilizzo”: basterà spuntare la casella che indica “contrassegnate per
un riutilizzo non commerciale” e i risultati di ricerca ci forniranno
tutte le immagini che potremo selezionare e salvare sul nostro
computer per arricchire e rendere più gradevole il nostro e-book
senza paura di violare alcun copyright.
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A questo punto dovremo ovviamente scegliere dove inserire le
nostre immagini e, utilizzando il programma di scrittura Word,
quale carattere usare (a me piacciono molto i caratteri Times New
Roman, Verdana e Trebuchet MS, ma la scelta dipende solo dal
vostro gusto), quale interlinea utilizzare (in genere consiglio
l'interlinea 2 per dare una maggiore leggibilità al testo). Per
inserire i numeri di pagina utilizzeremo il menù a tendina in alto a
sinistra cliccando su “inserisci” e “numeri di pagina”.
A vostro piacere potrete anche inserire una riga a piè di
pagina e scrivere il titolo della vostra opera ed il vostro nome, ma
si tratta di scelte personali e di semplice gusto estetico.
Passiamo ora ad un aspetto fondamentale della nostra piccola
pubblicazione sperimentale: la scelta della copertina.
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Capitolo quarto
Come si crea la copertina del nostro e-book
Come tutti sappiamo, quando ci troviamo in una libreria per
scegliere quale libro comprare o anche semplicemente per
curiosare, inevitabilmente veniamo attratti dai libri le cui copertine
stuzzicano maggiormente la nostra fantasia e la nostra curiosità.
Pur non sapendo assolutamente nulla del contenuto di un libro, la
sua copertina è fondamentale per attirare la nostra attenzione ed
invitarci a sfogliarlo. (continua)
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Gentile collega, se hai trovato interessanti i contenuti di questo
estratto, puoi scoprire molto di più acquistando l’edizione
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