+ All Categories
Home > Documents > Roma e Città del Vaticano - touringclub.it · Profilo dell’area L’Arco di Costantino e il...

Roma e Città del Vaticano - touringclub.it · Profilo dell’area L’Arco di Costantino e il...

Date post: 14-Feb-2019
Category:
Upload: lamnhu
View: 215 times
Download: 0 times
Share this document with a friend
26
Dal Circo Massimo alle gallerie del MAXXI, il silenzio delle basiliche e il chiasso dei rioni. Mondi, epoche: l’eternità che si rinnova Touring Club Italiano Guide Verdi d’Italia Roma e Città del Vaticano
Transcript
Page 1: Roma e Città del Vaticano - touringclub.it · Profilo dell’area L’Arco di Costantino e il Colosseo 68. La visita 69. 1.1 Piazza Venezia e il Campidoglio. 70 1.2 I Fori e il Palatino

Dal Circo Massimo alle gallerie del MAXXI, il silenzio delle basiliche e il chiasso dei rioni. Mondi, epoche: l’eternità che si rinnova

Touring Club Italiano

Guide Verdi d’Italia

Roma e Cittàdel Vaticano

Page 2: Roma e Città del Vaticano - touringclub.it · Profilo dell’area L’Arco di Costantino e il Colosseo 68. La visita 69. 1.1 Piazza Venezia e il Campidoglio. 70 1.2 I Fori e il Palatino

4

Indice delle carte e delle piante 7Come consultare la guida 8

PREPARARE IL VIAGGIO

Da non perdere 12Notizie utili 14

POPOLI CULTURE AMBIENTE

Ambiente, popolazione, economia 32Roma nella storia 35Cronologia essenziale 46Roma nell’archeologia e nell’arte 47Dal Grand Tour all’altra Roma dei giovani scrittori 59Breve glossario dei termini artistici 61Box: Vaticano, uno Stato dentro la città, pag. 34; Giubileo e pellegrinaggio da Bonifacio VIII a papa Francesco, pag. 41; Cronologia essenzia-le del rinascimento a Roma, pag. 51; Itinerario dei capolavori romani, pag. 55; La grande mo-schea, pag. 58; La Roma di Pasolini, pag. 60

ITINERARI DI VISITA

La Grande (e piccola) Bellezza 64Box: Roma: consigli e servizi, pag. 67

1 La città storica 68

Profilo dell’area 68La visita 691.1 Piazza Venezia e il Campidoglio 70 1.2 I Fori e il Palatino 821.3 Dal Colosseo al polo lateranense 971.4 Nel Ghetto: da piazza Bocca della Verità a piazza Venezia 1041.5 Dall’Aventino al Celio 1121.6 Al Testaccio e lungo la via Ostiense 1171.7 Il rione Monti e l’Esquilino 1231.8 San Lorenzo e la Città Universitaria 130Box: Come muoversi nella città storica, pag. 69; Sul Campidoglio, alle origini della Città Eterna, pag. 74; Musei Capitolini: informazioni, orari e servizi, pag. 76; Fori e Palatino: infor-mazioni, orari e servizi, pag. 83; Foro Romano: visita breve, pag. 89; Colosseo, pag. 99; Pub, enoteche, caffè: la notte ai piedi del Celio, pag. 94; Memorie storiche attorno a S. Giovanni in Laterano, pag. 103; Spuntini al Ghetto, pag. 106; Gli ebrei di Roma, pag 108; Ben Hur e i suoi eredi, pag. 113; Testaccio, a passeggio nel Village della capitale, pag. 117; Giovanna Ma-rini e la ‘trascrizione della memoria’, pag. 119; Ostiense, viaggio tra i simboli della contempo-raneità, pag. 121; Eataly, la qualità in mostra,

SOMMARIO

Il parco di Villa Celimontana

S. Carlo ai Catinari

L’Arco di Costantino e il Colosseo

Il Foro di Augusto

Page 3: Roma e Città del Vaticano - touringclub.it · Profilo dell’area L’Arco di Costantino e il Colosseo 68. La visita 69. 1.1 Piazza Venezia e il Campidoglio. 70 1.2 I Fori e il Palatino

SOMMARIO

pag. 123; Monti, gli angoli nascosti dell’antica Suburra, pag. 124; A tavola nel palazzo, pag. 126; Museo Nazionale Romano, pag. 129; Li-rica e balletto a Roma, pag. 132; Sapori dal mondo all’Esquilino, pag. 136; Pellegrinaggio cineletterario al Pigneto, pag. 137; Uno sguar-do lungo la via Casilina, pag. 138; Pizza e cioc-colata a San Lorenzo, pag. 139; Il giro delle Sette Chiese, pag. 140

2 Il cuore del barocco 141

Profilo dell’area 141La visita 1422.1 Da piazza del Popolo a piazza Venezia 1432.2 Da piazza del Collegio Romano a Trinità dei Monti 1552.3 Il Corso, Campo de’ Fiori, via Giulia 1722.4 Dal Quirinale a porta Pia 1802.5 Da piazza dei Ss. Apostoli a porta Pinciana 1862.6 Villa Borghese e Valle Giulia 1922.7 Il quartiere Flaminio: da piazza del Popolo al Foro Italico 201Box: Come muoversi nell’ansa barocca, pag. 142; Tridente, museo urbanistico en plein air, pag. 144; Guida ai luoghi del potere politico, pag. 151; Le inondazioni del Tevere, pag. 156; Presepi in piazza Navona, pag. 160; Le statue parlanti, pag. 162; Un caffè all’Arco della Pace, pag. 164; Memorie inglesi a Roma, pag. 168; Villa Medici, pag. 171; La Compagnia di Gesù, pag. 173; Scuderie del Quirinale, pag. 181; Cambio della guardia, pag. 182; La Roma di Paolo Sorrentino, pag. 185; Le mone-te della fontana, pag. 188; La Roma di Federi-co Fellini, pag. 190; Il vecchio cinema Topolino, pag. 193; Museo e Galleria Borghese, pag. 194; Galleria nazionale, pag. 197; Museo na-

TOP 5 ROMAShopping romano pag. 28 Vedute di Roma pag. 65 Trattorie romane pag. 71 Tavoli con vista pag. 105 Roma sotterranea pag. 114 Negozi della tradizione pag. 147 Canzoni romane pag. 153 Gelaterie pag. 163 Mercati di Roma pag. 178 Pizzerie di Trastevere pag. 212 Pizzerie romane pag. 267 Locali & Musica pag. 280

Museo Borghese, il Bacchino di Caravaggio

L’interno del MAXXI

Palazzi Vaticani, il cortile della Pigna

La basilica di S. Pietro

5

Page 4: Roma e Città del Vaticano - touringclub.it · Profilo dell’area L’Arco di Costantino e il Colosseo 68. La visita 69. 1.1 Piazza Venezia e il Campidoglio. 70 1.2 I Fori e il Palatino

zionale Etrusco, pag. 200; Passeggiata ai Pa-rioli, pag. 202; La pista ciclabile del Tevere, pag. 206

3 Trastevere e Gianicolo 207

Profilo dell’area 207La visita 2073.1 Trastevere 2093.2 Il Gianicolo 218Box: Cantautori romani dal Folkstudio all’hip hop, pag. 208; Santa Cecilia e la musica, pag. 211; Domenica a Porta Portese, pag. 213; Tra-stevere al cinema, pag. 214; Panorami e me-morie passeggiando sul Gianicolo, pag. 219; La Costituzione della Repubblica Romana, pag. 221; Francesco De Gregori, per le strade di Roma, pag. 222

4 Borgo e Castel S. Angelo 223

Profilo dell’area 223La visita 223I luoghi della visita 224

Box: A spasso nel quartiere Prati, pag. 229

5 Città del Vaticano 230

Profilo dell’area 230Uno Stato sovrano a Roma 230Dall’ager Vaticanus alla Città del Vaticano 231Il Vaticano fuori dai musei 232La visita 2325.1 Il complesso di S. Pietro 2335.2 I Musei Vaticani 239Box: La Roma di Nanni Moretti, pag. 231; Un obelisco in Vaticano, pag. 233; S. Pietro: orari, informazioni e servizi, pag. 234; Musei Vatica-ni: visita breve, pag. 244; Cerimonie nella Sisti-na, pag. 249; Giardini Vaticani: meditazioni in cammino, pag. 251

6 Le vie consolari 252

Profilo dell’area 252La visita 2526.1 Lungo l’Appia Antica 2536.2 L’Eur 2626.3 Ostia e Fiumicino 2686.4 Lungo le vie Nomentana e Salaria 2786.5 La via Tiburtina e Tivoli 281Box: In bicicletta sull’Appia Antica, pag. 255; Big City Life: street art a Tor Marancia, pag. 258; Appia Nuova: nel Parco delle Tombe della via Latina, pag. 261; Zerolandia: le Periferie di Renato Zero, pag. 262; All’Eur i grattacieli più alti di Roma, pag. 264; Ostia Antica, pag. 269; Picnic a Castel Fusano, tra storia e spiagge, pag. 275; I mondi di Cinecittà: Roma capitale del cinema, pag. 276; Ville di Tivoli, pag. 284; Sui sentieri dei Monti Lucrètili, pag. 286

Indice dei luoghi 287 Referenze iconografiche 296

ATLANTINO DELLA CITTÀ

Quadro d’unione 297Indice delle vie e delle strade 332

Una via di Trastevere

L’Appia Antica

6

Page 5: Roma e Città del Vaticano - touringclub.it · Profilo dell’area L’Arco di Costantino e il Colosseo 68. La visita 69. 1.1 Piazza Venezia e il Campidoglio. 70 1.2 I Fori e il Palatino

INDICE DELLE CARTE E DELLE PIANTE

Atlantino della città

Quadro d’unione 297Roma: pianta d’insieme 298-299Roma/1 300-301Roma/2 302-303Roma/3 304-305Roma/4 306-307Roma/5 308-309Roma/6 310-311Roma/7 312-313Roma/8 314-315Roma/9 316-317Roma/10 318-319Roma/11 320-321Roma/12 322-323Roma/13 324-325Roma/14 326-327Roma/15 328-329Roma/16 330-331

Carte territoriali e tematiche

Roma: la città entro le Mura Aureliane, nel risguardo anterioreLe due stelle del Touring 13Lungo l’Appia Antica 256-257Ostia e Fiumicino 268

Piante di edifici, aree archeologiche e città

Musei Capitolini 77I Fori e il Palatino 82-83Area archeologica del Foro Romano 88-89Area archeologica del Palatino 94-95La basilica di S. Maria degli Angeli nelle Terme di Diocleziano 128Basilica di S. Lorenzo fuori le Mura 139Il Pantheon 158

Veduta da Castel S. Angelo

L’Isola Tiberina

Foro Italico 205Castel S. Angelo e il mausoleo di Adriano 226La basilica di S. Pietro 235La basilica di S. Pietro, i Palazzi Vaticani sede dei Musei e la Città del Vaticano 240-241Terme di Caracalla 254Tivoli 283

Il Pantheon

7

Page 6: Roma e Città del Vaticano - touringclub.it · Profilo dell’area L’Arco di Costantino e il Colosseo 68. La visita 69. 1.1 Piazza Venezia e il Campidoglio. 70 1.2 I Fori e il Palatino

12

LE DUE STELLE DEL TOURINGLe due stelle del Touring Club Italiano, che tradizionalmente segnalano luoghi, monu-menti, ambienti e opere d’arte, sono una sorta di ‘certificato di garanzia’ della meta di visita e nel contempo offrono al viaggiatore una rapida ricognizione sui tesori da non perdere. Questi possono accogliere oggi una gamma più ampia di eccellenze aperta ai beni cosiddetti ‘immateriali’, che abbraccia a tutto tondo l’offerta turistica di una località: dall’enogastronomia alle feste e al folclore, dall’escursione all’aria aperta al panorama. In molti casi sono tesori rinomati e riconosciuti in tutto il mondo (come i Patrimoni dell’Umanità tutelati dall’Unesco, segnalati dal simbolo ), ma spesso riveliamo al viaggiatore anche autentiche ‘perle’, poco note o dimenticate.

Le ‘due stelle’ non esauriscono ovviamente l’elenco delle eccellenze: nella guida si trovano numerosi altri punti di grande interesse, contrassegnati da una sola stella. Nel loro insieme costituiscono i tesori che il Touring valorizza per richiamarne sia l’interesse turistico e culturale, sia la necessità di una particolare attenzione e tutela.

1 Panorama dal Vittoriano**, pag. 732 Piazza del Campidoglio**, pag. 743 Musei Capitolini**, pag. 764 Colonna Traiana**, pag. 835 Foro Romano**, pag. 876 Arco di Settimio Severo**, pag. 897 Arco di Tito**, pag. 928 Palatino**, pag. 939 Colosseo**, pag. 9810 Arco di Costantino**, pag. 9911 S. Clemente**, pag. 10012 Teatro di Marcello**, pag. 10613 Isola Tiberina**, pag. 10814 Centrale Montemartini**, pag. 12015 Ostiense, viaggio tra i simboli della contemporaneità**, pag. 12116 Chiostro di S. Paolo fuori le Mura**, pag. 12217 Monti, gli angoli nascosti dell’antica Suburra**, pag. 12418 Mosè di Michelangelo** in S. Pietro in Vincoli*, pag. 12519 S. Maria degli Angeli e dei Martiri**, pag. 12720 Museo Nazionale Romano**, pag. 129 alla Crypta Balbi**, pag. 111 alle Terme di Diocleziano**, pag. 129 a palazzo Massimo alle Terme**, pag. 130 a palazzo Altemps**, pag. 165

21 S. Maria Maggiore**, pag. 13222 Cappella di S. Zenone** in S. Prassede*, pag. 13423 S. Lorenzo fuori le Mura**, pag. 13924 Piazza del Popolo**, pag. 14325 S. Maria del Popolo**, pag. 14426 Ara Pacis Augustae**, pag. 14827 Colonna di Marco Aurelio**, pag. 15028 Galleria Doria Pamphilj**, pag. 15429 Cappella Carafa** in S. Maria sopra Minerva*, pag. 15630 Pantheon**, pag. 15731 Dipinti di Caravaggio** in S. Luigi dei Francesi*, pag. 15832 Piazza Navona**, pag. 160 Fontana dei Fiumi**, pag. 161 S. Agnese in Agone**, pag. 161

33 Madonna dei Pellegrini di Caravaggio** in S. Agostino*, pag. 16634 Piazza di Spagna**, pag. 169 Fontana della Barcaccia**, pag. 169

35 Scalinata della Trinità dei Monti**, pag. 17036 Chiesa del Gesù**, pag. 17237 Museo Barracco**, pag. 17638 Palazzo Farnese**, pag. 17739 Estasi di S. Teresa di Bernini** in S. Maria della Vittoria, pag. 18340 Fontana di Trevi**, pag. 188

DA NON PERDERE **

Page 7: Roma e Città del Vaticano - touringclub.it · Profilo dell’area L’Arco di Costantino e il Colosseo 68. La visita 69. 1.1 Piazza Venezia e il Campidoglio. 70 1.2 I Fori e il Palatino

13

ROMA

41 Galleria nazionale d’Arte antica di palazzo Barberini**, pag. 19042 Museo e Galleria Borghese**, pag. 19243 Galleria nazionale d’Arte moderna e contemporanea**, pag. 19744 Museo nazionale Etrusco di Villa Giulia**, pag. 19945 Auditorium Parco della Musica**, pag. 20246 MAXXI**, pag. 20347 S. Cecilia in Trastevere**, pag. 21048 S. Maria in Trastevere**, pag. 21349 Villa Farnesina**, pag. 21650 Panorami e memorie passeggiando sul Gianicolo**, pag. 21951 Tempietto del Bramante** in S. Pietro in Montorio*, pag. 21952 Ponte S. Angelo**, pag. 224

53 Castel S. Angelo**, pag. 22554 Piazza S. Pietro**, pag. 23355 Basilica di S. Pietro**, pag. 23456 Musei Vaticani**, pag. 23957 Terme di Caracalla**, pag. 25358 In bicicletta sull’Appia Antica**, pag. 25559 Villa di Massenzio**, pag. 25960 Tomba di Cecilia Metella**, pag. 26061 Palazzo della Civiltà del Lavoro**, pag. 26362 Scavi di Ostia Antica**, pag. 26963 Mausoleo di S. Costanza**, pag. 27964 Villa Adriana**, pag. 281 65 Villa d’Este** e le cascate dell’Aniene ** a Tivoli*, pag. 282

DA NON PERDERE

Page 8: Roma e Città del Vaticano - touringclub.it · Profilo dell’area L’Arco di Costantino e il Colosseo 68. La visita 69. 1.1 Piazza Venezia e il Campidoglio. 70 1.2 I Fori e il Palatino

63

ITINERARI DI VISITA

Page 9: Roma e Città del Vaticano - touringclub.it · Profilo dell’area L’Arco di Costantino e il Colosseo 68. La visita 69. 1.1 Piazza Venezia e il Campidoglio. 70 1.2 I Fori e il Palatino

64

La Grande (e piccola) Bellezza

Come i suoi confini nel tempo e nello spazio, ogni discorso su Roma rischia di dilatarsi a dismisura. Finendo magari per essere soltanto un’eco del già detto: una voce che si limita a calcare quelle di viaggiatori, testimoni, scrittori di ogni secolo e latitudine. Per parlare di Roma, bisogna affidarsi soprattutto all’istante, all’entusiasmo o alla delusione che suscita il suo paesaggio complesso. È l’unico modo, il più ingenuo e insieme il più saggio. La sua eternità va rinnovata, resa viva e vitale: non contemplate, ascoltate. Qualcuno la definì la città più sonora del Mediterraneo: il frastuono del traffico, sì, ma anche piccole, inattese isole di silenzio. Il colpo di cannone che a mezzogiorno in punto risuona dal Gianicolo. Il concerto di campane. Le fontane, ancora, da qualche parte. Il cielo di Roma è davvero una cassa armonica. Gli storni, in autunno, che assaltano i platani dei lungoteveri. Le voci delle persone, disposte spesso alla confidenza, alla complicità, magari ironica, al racconto.Non contemplate, osservate: ruderi, chiese, migliaia di chiese, obelischi, tracce e segni di epoche diverse che convivono nella stessa piazza, allo stesso angolo di strada. Il fiume che la attraversa senza davvero dividerla. Il sotto-mondo fatto di catacombe, cripte, labirinti che fa risuonare i passi in superficie. Non contemplate, cercate: accanto all’immancabile monumento, la strada piccola, quasi deserta; il quartiere appena fuori mano che rovescia l’impressione di una città prigioniera del passato. Un esempio? Appena oltre la Piramide Cestia, che riavvolge all’indietro la storia di duemila anni, si stende un quartiere che muta a vista d’occhio. Le ferraglie cilindriche del Gazometro fanno da ponte tra ventesimo e ventunesimo secolo, vecchi capannoni industriali sono diventati teatri e locali alla moda, la zona del Porto fluviale carica d’energia, writer provenienti da ogni parte del mondo ridanno vita alle facciate di vecchi palazzi. Non contemplate, chiedete: gli artigiani che resistono nel centro storico hanno storie incredibili, e un’energia contagiosa. Tramandano da generazioni, inventano: impagliatori, falegnami, pasticceri, orologiai. Gli antichi mestieri sono ancora segnati nei nomi delle strade: Baullari, Sediari, Giubbonari, Chiavari, Leutari. Non contemplate, perdetevi. Il consiglio del grande critico tedesco Walter Benjamin vale per questa come per ogni grande città: «Ci vuole una certa pratica per smarrirsi come ci si smarrisce in una foresta». Roma, di cui tutto sembra così evidente – le sue grandezze, i suoi limiti –, riacquisterà così il dovuto mistero: per via di piccoli ponti o passaggi segreti, tratti esotici – le palme in pieno centro, l’invadente presenza dei gabbiani, quasi fosse un luogo di mare; scalinate nascoste che collegano non tanto strade, ma mondi, epoche. Roma è, sì, una reale macchina del tempo: fai il giro su te stesso al centro di piazza Venezia e per ogni metro sei in un tempo diverso. Dallo

Una veduta di Roma con i ponti sul Tevere, l’imbocco di via della Conciliazione e S. Pietro

Page 10: Roma e Città del Vaticano - touringclub.it · Profilo dell’area L’Arco di Costantino e il Colosseo 68. La visita 69. 1.1 Piazza Venezia e il Campidoglio. 70 1.2 I Fori e il Palatino

65

sfarzo dei Cesari al Rinascimento ai sogni di gloria di Mussolini, dallo splendore del Barocco al rigore della neonata Capitale d’Italia. Ma non per questo Roma è una città immobile: si muove, invece, con passo di tartaruga. A guardare antiche mappe, la sua forma ricorda proprio una testuggine: il carapace pesa come l’ingombrante passato, una sottile diffidenza verso il nuovo è nel suo spirito. E però – lenta e guardinga – Roma cammina, sicura di sé, da millenni, abituata a tutto. Anche chi non riesce ad amarla, ne riconosce la straordinarietà: Roma è troppo per me, confessava il dublinese Joyce, che la detestava. Ma va sempre a finire che gli stranieri la capiscono meglio: Federico Fellini, che arrivava da Rimini, non si è fermato alla Dolce Vita e al bagno di Anita nella Fontana di Trevi. In Roma (1972) è riuscito a infilare praticamente tutto: il traffico del Grande Raccordo Anulare e le scale di Santa Maria Maggiore, affollate di suore; i vecchi teatri di avanspettacolo, il volto di Anna Magnani; gli ingorghi e i ristoranti all’aperto, d’estate; i palazzi della politica; il ruvido e divertente cinismo dei romani; i lavori per la metropolitana eternamente bloccati da ulteriori reperti archeologici. Inesauribile, caotica, contraddittoria, Roma può essere descritta solo per lampi, per tessere. Le mie? I colori squillanti del mercato di Campo de’ Fiori o del nuovo Mercato Esquilino, a un passo da piazza Vittorio, un autentico esperimento di meticciato gastro-nomico e culturale. Le piccole vie e piazze del rione Monti. La vista da ponte Garibaldi, sopra l’Isola Tiberina – il fiume, i platani, S. Pietro in lontananza. In ogni stagione, c’è una luce diversa, e speciale. Perché ha ragione il siciliano Andrea Camilleri, romano d’adozione: Roma «non ha una tavolozza di colori uguale per tutti, ma ne ha tante quanti sono gli abitanti di sempre e i turisti di un giorno. E non solo: questi colori variano anche a seconda dell’umore di chi si trova a osservarli. Ognuno infatti riceve da Roma una sorta di regalo personale». Aspettatevi il vostro, buon viaggio!

Paolo Di Paolo

TOP 5 VEDUTE DI ROMA1 Piazza Cavalieri di Malta Dal portale del complesso monumentale dell’Ordine si apre la più insolita e

studiata veduta della capitale: il buco della serratura inquadra, tra filari di alberi, la veduta prospettica sulla cupola di S. Pietro.

2 Vittoriano La sommità è considerata il miglior belvedere del centro storico: strepitoso panorama a 360° sulla città, con l’ansa del Tevere fino al Gianicolo e al Vaticano e, dal lato opposto, sull’area archeologica del Foro Romano e del Palatino.

3 Piazzale Napoleone Sul Pincio, offre uno splendido panorama sulla sottostante piazza del Popolo e su tutta la città antica.

4 Piazzale Garibaldi Sul Gianicolo, regala uno spettacolo unico di Roma al tramonto e l’emozione del colpo di cannone ogni giorno alle 12 in punto.

5 Monte Mario La terrazza sul colle garantisce la vista più ampia della città e fino ai Colli Albani.

Page 11: Roma e Città del Vaticano - touringclub.it · Profilo dell’area L’Arco di Costantino e il Colosseo 68. La visita 69. 1.1 Piazza Venezia e il Campidoglio. 70 1.2 I Fori e il Palatino

66

La Grande (e piccola) Bellezza

Il ponte Fabricio verso l’Isola Tiberina

La città entro le Mura Aureliane, le vie consolari, i rioniIl centro di Roma ha una disposi-zione vasta, complessa, stratificata, la cui progressiva scoperta è parte importante dell’esperienza di visi-ta. Lo attraversa il corso sinuoso del Tevere che a nord-est, nell’area percorsa dalla via Salaria, riceve le acque dell’Aniene. I famosi sette col-li della tradizione – Aventino, Cam-pidoglio, Celio, Esquilino, Palatino, Quirinale e Viminale – si trovano tutti a est del fiume ma varie altre alture movimentano la topografia della città: tra le altre, il Gianico-lo e Monte Mario sulla riva destra del Tevere e il Pincio, che domina piazza del Popolo dai margini di Villa Borghese. Le Mura Aureliane, costruite dal 271 al 275 d.C. per difendere Roma dalle invasioni, poi restaurate e in alcuni tratti estese dai pontefici per proteggere i confini della loro città-stato, continuano a circondare in buona parte il cuore della capitale. L’ampio spazio urbano di piazza Ve-

nezia è un buon punto di riferimento per orientarsi. Guardando a nord si ha di fronte il centro rinascimentale, chiamato dagli urbanisti ‘ansa barocca’. Verso sud, distano pochi passi i confini della grande area archeologica centrale che comprende i Fori Imperiali, il Foro Romano e il Palatino, con il Colosseo e i resti della Domus Aurea ai suoi margini. Ancora più a sud si raggiunge il Laterano, con la basilica di S. Giovanni. Partono da qui la via Appia Nuova e la via Tuscolana dirette verso l’esterno della città (dove toccano anche Ciampino), mentre più a ovest da porta S. Sebastiano l’Appia Antica esce a tagliare la campagna romana in un percorso archeologico-paesaggistico tra i più suggestivi. A est di piazza Venezia la città sale verso la stazione di Termini; più all’esterno le vie consolari Nomentana e Salaria conducono fuori dalle mura agli ampi e popolosi quartieri Nomentano e Trieste. A ovest di piazza Venezia, infine, la direttrice di corso Vittorio Emanuele II separa il centro barocco dall’area urbana più antica, che comprende piazza Farnese, via Giulia e Campo de’ Fiori. Al termine di corso Vittorio Emanuele II, oltrepassato il Tevere, si entra in un altro dei ‘centri storici’ romani: il Vaticano, con la basilica di S. Pietro e i Musei Vaticani guardati a poca distanza da Castel Sant’Angelo e dalle poche vie superstiti del rione Borgo. Più a nord, sempre sulla riva destra del Tevere si estende il quartiere Prati, che termina, ai piedi dell’altura di Monte Mario, nell’area sportiva del Foro Italico e dello Stadio Olimpico. Alla stessa altezza, sulla sponda opposta, si trova il quartiere Flaminio, qualificato dall’Auditorium Parco della Musica e dal MAXXI, Museo nazio-nale delle Arti del XXI secolo, confinante con la grande area verde di Villa Borghese. Ancora sulla riva destra del fiume, oltre l’isola Tiberina, si incontra il più popolare dei rioni romani, Trastevere, che tra piazze e vicoli si stende fino ai piedi dell’altura del Gianicolo; si aprono qui i cancelli di villa Doria Pamphilj, un’altra delle grandi aree verdi della capitale.

Oltre il Grande Raccordo Anulare: le strade che portano a RomaIn uscita dalla città, i tracciati della via Ostiense e di via Cristoforo Colombo piegano a ovest e dopo aver toccato l’Eur conducono al mare di Ostia, agli scavi di Ostia Antica e a Fiumicino, con l’aeroporto intercontinentale «Leonardo da Vinci». A sud si raggiun-ge l’area collinare dei Castelli Romani, a est le montagne ai cui piedi sorge Tìvoli e a nord la regione dei laghi di Bolsena, Bracciano e Vico. Siamo ormai lontani dal Grande

Page 12: Roma e Città del Vaticano - touringclub.it · Profilo dell’area L’Arco di Costantino e il Colosseo 68. La visita 69. 1.1 Piazza Venezia e il Campidoglio. 70 1.2 I Fori e il Palatino

67

Raccordo Anulare, l’autostrada tangenziale che circonda la città intersecando le antiche vie consolari e in cui confluiscono le autostrade provenienti da nord (Milano-Bologna-Firenze), da sud (Reggio di Calabria-Napoli) e da altre zone dell’Italia centrale (Civitavecchia e l’Aquila). Il Grande Raccordo Anulare, o GRA, lungo 68 chilometri, in alcuni tratti si è trasformato in una via di comunicazione urbana a servizio di periferie in libera espansione. Lo tagliano le vie consolari che dal centro di Roma si dipanano a raggiera verso ogni angolo d’Italia: la Cassia (un tempo tratto finale della via Francigena), diretta verso Bolsena e la Toscana; la Flaminia che unisce Roma ai luoghi francescani dell’Umbria e prosegue verso l’Adriatico; la Salaria che attraversa le colline della Sabina verso Rieti; la Tiburtina che segue il corso dell’Aniene; la Casilina che corre verso sud attraversando la Ciociaria in direzione di Capua; l’Appia che si dirige verso Benevento e la Puglia, costeggiando i Colli Albani.

L’Arco di Costantino sullo sfondo del Colosseo

La vastità del centro di Roma, oltre alla densità e alla ricchezza delle mete di visita, impone delle scelte: impossibile vedere tutto, se si hanno a disposizione solo pochi giorni, e veramente difficile e faticoso vedere tutto a piedi. Passando dalla pianta della città alla realtà di piazze e di strade ci si rende conto presto di come anche solo l’area centrale – dove si trovano i Fori e le basiliche, i palazzi e i musei principali – abbia un’estensione ‘fuori scala’ rispetto alle altre città italiane. È dunque il caso di organizzare gli spostamenti, se possibile, coi mezzi pubblici. La rete dei trasporti pubblici romani gestita da ATAC (www.atac.roma.it) comprende due linee di metropolitana, gli autobus, i tram e alcuni treni minori e permette, per ogni itinerario del centro, di trovare abbastanza facilmente alternative ai mezzi più affollati (come la 64 dalla stazione di Termini a S. Pietro): l’ideale è munirsi di un biglietto giornaliero (o valevole per 2, 3, 7 giorni), ovvero sfruttare la libera circolazione offerta dalla Roma Pass.In città, l’offerta di servizi non sempre è impeccabile. I cestini per i rifiuti, in particolare, sono rari e spesso straboccanti e al di fuori dei musei e delle principali aree archeologiche è difficile trovare una toilette quando serve: spesso si è costretti a ripiegare sui bar, dove basta mostrare un tratto gentile, però, per essere accolti con un sorriso. Nei paraggi di alcuni luoghi più turistici può capitare di essere avvicinati da guide vere o più probabilmente fasulle, improbabili centurioni, tassisti abusivi, esosi venditori di bibite e panini. È il caso di ricordare che esistono guide autorizzate e visite guidate ‘ufficiali’, che i biglietti sono in vendita nelle biglietterie e spesso prenotabili via internet, che i taxi hanno il tassametro e che in negozi di alimentari e supermercati i panini, l’acqua e le bibite costano assai meno che dagli ambulanti di piazza Navona, del Colosseo o di Trinità dei Monti.

Roma: consigli e servizi

Page 13: Roma e Città del Vaticano - touringclub.it · Profilo dell’area L’Arco di Costantino e il Colosseo 68. La visita 69. 1.1 Piazza Venezia e il Campidoglio. 70 1.2 I Fori e il Palatino

6868

1 La città storica

Profilo dell’areaÈ il cuore di Roma e della sua storia millenaria: uno spazio vasto e stratificato che offre l’opportunità di un autentico viaggio nel tempo, un percorso nella complessa realtà cultu-rale e urbanistica della città. Nel raggio di pochi chilometri, è possibile muoversi dall’area archeologica e monumentale – la splendida Roma dei Cesari: i Fori, il Palatino, il Colosseo – per raggiungere simboli imponenti della cristianità come la grandiosa basilica di S. Giovanni in Laterano; dalla michelangiolesca piazza del Campidoglio al Circo Massimo, la più ampia struttura sportiva di tutti i tempi, arena di corse di bighe nell’antica Roma; dal Teatro di Marcello, dedicato dall’imperatore Augusto al nipote, al Ghetto ebraico, con la Sinagoga affacciata sul fiume Tevere e sull’Isola Tiberina. E ancora: a nord dei Fori, le vecchie case del suggestivo rione Monti, tra il palazzo del Quirinale e la basilica di S. Maria Maggiore, comunicano l’atmosfera ‘paesana’ di Roma; le grandi arterie di via Nazionale e via Cavour che salgono verso la più grande stazione d’Europa, Termini, fanno invece da ponte fra le epoche: le vestigia della città antica e la capitale moderna, nata con l’Unità d’Italia. La scenografica piazza Venezia può essere un ottimo punto di partenza: un giro completo su se stessi basta ad attraversare oltre venti secoli in un minuto. Poche città al mondo, forse nessuna, permettono di passare – spostando di pochissimo lo sguardo – dal 46 a.C., anno in cui sorge il Foro di Cesare, al Novecento. Via dei Fori Imperiali si apre accanto al maestoso Vittoriano, con il suo bianco abbagliante, inaugurato nel 1925; la medievale basilica di S. Marco, fondata nel 336, convive con il rinascimentale palazzo Venezia, dal cui balcone, durante il ventennio fascista, si affacciava Benito Mussolini; i solidi palazzi ottocenteschi della mondana e commerciale via del Corso non fanno ombra ai 40 metri della Colonna Traiana, celebrazione dell’Impero al suo culmine. Visto dall’alto – dalla sommità del Vittoriano, o dal Campidoglio – questo archivio a cielo aperto della storia del mondo appare come una somma di cupole, archi, ruderi, torri merlate, arbusti, pini, con le tinte dominanti del bianco, del terra bruciata, del verde. Forse perché «la mano del tempo» – come scriveva a metà Ottocento, proprio da Roma, l’inglese John Ruskin – «aggiunge grazia a tutto quello che l’uomo costruisce», questa caotica convivenza di epoche non perde mai fascino. E non si può dire che resti ferma e congelata: il rumore del traffico – a piazza Venezia spesso assordante – la risveglia ogni giorno. Con un concerto di motori e clacson che sembra un richiamo al presente: il chiasso quotidiano che manifesta, fra tante, solenni tracce del passato, l’essere vivi, e soprattutto vitali.

Page 14: Roma e Città del Vaticano - touringclub.it · Profilo dell’area L’Arco di Costantino e il Colosseo 68. La visita 69. 1.1 Piazza Venezia e il Campidoglio. 70 1.2 I Fori e il Palatino

6969

La visitaIl primo itinerario è dedicato al Campidoglio, alto sopra la piana del Foro Romano, cuore della città antica e dal ’500 nuovamente fulcro civile di Roma. Ci si muove, nell’arco di almeno una giornata, tra il ‘dentro’ dei Musei Capitolini, il ‘fuori’ delle piazze – Vene-zia, del Campidoglio – e il ‘sopra’ che dischiude emozionanti panorami: dall’alto del Vittoriano, dalla terrazza Caffarelli, dalle arcate del Tabularium nel Palazzo Senatorio.Il secondo itinerario è una lunga passeggiata archeologica nel centro civile e religioso di Roma antica: lungo i Fori Imperiali e il Foro Romano, tra resti di templi, portici, archi trionfali, basiliche e sul Palatino, dove si estendevano i palazzi degli imperatori. Il terzo itinerario collega direttamente il Colosseo al Laterano, lungo un tracciato che ricalca le vie seguite dai cortei papali e dai pellegrini diretti alla cattedrale di Roma. Il quarto itinerario si svolge tra il fiume che scorre silenzioso lungo le banchine dell’Isola Tibe-rina e l’ex Ghetto ebraico, denso di memorie, con la continua presenza, sotterranea o vistosa, delle vestigia dell’Urbe. A due dei famosi sette colli dell’Urbe, l’Aventino e il Celio, è dedicato il quinto itinerario che tra fascinose basiliche paleocristiane muove alla scoperta di quartieri verdi, relativamente rarefatti e silenziosi, riprova della varietà di contesti e stili di vita caratteristica di Roma. Il sesto itinerario allarga lo sguardo ad altri volti di Roma: la chiassosa romanità del Testaccio, la città industriale che tra Otto e Novecento aveva il suo cuore pulsante nell’Ostiense, tra magazzini, centrali elettriche e fabbriche, la studiata edilizia operaia della Garbatella. Clou della visita sono però le turbine e i candidi marmi antichi della Centrale Montemartini, in fascinosa simbiosi, e

le superstiti bellezze della grande basilica di S. Paolo fuori le Mura. Il settimo itinerario esplora il rione Monti per poi puntare alle Terme di Diocleziano e a un altro dei centri cittadini: intorno alla stazione di Termini ruotano infatti i quartieri ‘piemontesi’ di Roma, ma anche – intorno a piazza Vittorio Emanuele II, lo spazio pubblico più grande della città – alcune delle sue aree più multietniche. Nel piccolo quar-tiere popolare di San Lorenzo si snoda l’ottavo itinerario: a fianco di un nucleo di strade popolari vi si trovano l’Università La Sapien-za, la basilica paleocristiana di S. Lorenzo fuori le Mura, il cimitero monumentale del Verano.

Le mete descritte sono ben raggiungibili da ogni angolo della città: le linee A e B della metropolitana s’incrociano a Termini; la B ha fermate al Colosseo, al Circo Massimo e alla Piramide. La linea C raggiungerà piazza Ve-nezia, centro di capolinea e fermate di mezzi di superficie. Nell’area archeologica centrale e nel Ghetto è consigliabile muoversi a pie-di, mentre per dirigersi verso il Laterano si può utilizzare la metropolitana A o uno degli autobus diretti a San Giovanni. Il Testaccio comprende un’area ristretta facilmente visi-tabile a piedi, ma per raggiungere S. Paolo

fuori le Mura lungo la via Ostiense ci si può servire della metropolitana B (fermate Gar-batella e San Paolo) o degli autobus diretti alla basilica. Anche per la visita del rione Monti si può iniziare a piedi e procedere poi coi mezzi pubblici che percorrono le direttrici di via Cavour (metropolitana B e diversi bus) e via Nazionale, dove transitano diverse linee dirette alla stazione di Termini. Le linee me-tropolitane A (fermata Termini) e B (fermata Castro Pretorio) servono il quartiere San Lo-renzo, dove arrivano anche i bus da piazza dei Cinquecento verso la città universitaria.

Come muoversi nella città storica

Il centro di Roma visto da Castel S. Angelo

Page 15: Roma e Città del Vaticano - touringclub.it · Profilo dell’area L’Arco di Costantino e il Colosseo 68. La visita 69. 1.1 Piazza Venezia e il Campidoglio. 70 1.2 I Fori e il Palatino

141141

2 Il cuore del barocco

Profilo dell’areaUn altro, affascinante ‘centro’ di Roma: una zona ampia e complessa, delimitata approssimativamente da via del Corso e dalla curva disegnata dal fiume Tevere. Il cuore della città barocca: tra Pantheon, piazza Navona e Campo de’ Fiori, è possibile passeggiare per giorni attraverso un paesaggio urbano ricco di tesori d’arte come pochi altri al mondo. Il numero di chiese è impressionante: grandi e piccole, celebri e sconosciute anche ai romani più attenti. E numerosi – accanto ai ‘palazzi del potere’: il Senato, il Parlamento – sono i grandi edifici nobiliari che ospitano collezioni artistiche di straordinario valore. Basta un colpo d’occhio su piazza Navona, per fare una riserva di stupore: di recente meno affollata di tavolini dei locali, l’antica arena dalla forma di nave, con al centro i capolavori di Bernini e Borromini, è abbagliante. Ma vale la pena di perdersi nel dedalo di strade e di vicoli intorno, fermarsi nelle botteghe artigiane del Rione Parione, nei negozi di antiquariato; fare una piacevole sosta in un caffè storico come il Caffè della Pace, accanto al Chiostro del Bramante; stupirsi, in largo Febo, della cascata di edera davanti all’Hotel Raphael. Questa zona dimostra che la produzione di meraviglia, a Roma, non è rimasta ferma all’antichità: dalla seconda metà del Seicento, i viaggiatori stranieri non potevano trascurare la Roma moderna. Il testo anonimo di un giovane francese che visitò Roma tra il 1677 e il 1681 non si soffer-ma solo sulle vestigia della classicità, ma descrive nel dettaglio la pittura, la scultura e l’architettura della città in cui operano Bernini, Borromini e Rainaldi. È la «divina Roma» che uno scrittore come Gabriele d’Annunzio (1863-1938) preferisce a quella delle rovine: capolavori realizzati fra xvii e xviii secolo come Trinità dei Monti, la fontana della Barcaccia in piazza di Spagna, fontana di Trevi, palazzo Zuccari, palazzo Doria Pamphilj, palazzo Barberini, che vide al lavoro insieme Maderno, Bernini e Borromini, sono alcuni fra gli scenari di un romanzo come Il Piacere (1889).

Visitatori in piazza del Pantheon

Page 16: Roma e Città del Vaticano - touringclub.it · Profilo dell’area L’Arco di Costantino e il Colosseo 68. La visita 69. 1.1 Piazza Venezia e il Campidoglio. 70 1.2 I Fori e il Palatino

142

2 Il cuore del barocco

La visitaIl primo itinerario percorre, con varie digressioni, una delle più importanti aree della Roma rinascimentale e barocca: quella del Tridente, che sull’asse di via del Corso porta da piazza del Popolo a piazza Venezia. Il secondo itinerario, più tortuoso e complesso, tocca una serie di luoghi celebri – S. Maria sopra Minerva, il Pantheon e piazza Navona su tutti – per poi attraversare le strette vie dei rioni Ponte e Parione e puntare verso piazza di Spagna. Il terzo itinerario si svolge attraverso il rione Regola: superata l’area archeologica di largo Argentina, si piega verso Campo de’ Fiori e piazza Farnese e si prosegue lungo la cinquecentesca via Giulia fino al suo termine, di fronte al ponte che conduce oltre il Tevere in Vaticano. Al Quirinale è dedicato il quarto itinerario, che dal colle della Repubblica prosegue lungo via XX Settembre fino a raggiungere porta Pia e la famosa breccia da cui entrarono nel 1870 i bersaglieri italiani. Il quinto itinerario lascia la zona di piazza Venezia per inoltrarsi nel rione Trevi, fino alla maestosa omo-nima fontana; di qui raggiunge piazza Barberini e affronta poi la salita di via Veneto, coi suoi alberghi e ristoranti storici. Il verde di villa Borghese, con soste al Museo e alla Galleria Borghese e al Museo nazionale etrusco di Villa Giulia, è il teatro del sesto itinerario, che parte da piazza del Popolo per concludersi ai margini del quartiere Flaminio. Il settimo itinerario si allunga a nord per esplorare la zona del Flaminio, che con la nascita dell’Auditorium, del MAXXI e l’inaugurazione del ponte della Musica è divenuto il biglietto da visita di una città che vive il presente (e guarda al futuro); oltre il fiume, ai piedi di Monte Mario, si stende il complesso del Foro Italico, tra i più importanti lasciti razionalisti del Ventennio fascista, oggi polo di sport e spettacolo.

Gli itinerari proposti sono pedonali ma per coprirne qualche tratto, o per rientrare al punto di partenza alla fine della passeggiata, ci si può appoggiare ai molti mezzi pubblici che servono l’area più popolata e vivace del centro di Roma. La linea A della metropolitana è utile per raggiungere la zona di piazza Barberini, piazza di Spagna e piazzale Flaminio. Per le strette strade intorno al Tridente circolano solo pochi bus elettrici, ma l’intero confine dell’area è ben servito dalle linee di autobus che percorrono i lungotevere, la direttrice piazza Venezia-corso Vittorio-Vaticano, l’asse formato dalle vie del Tritone e del Corso. Le stazioni Spagna e Flaminio della metropolitana A danno accesso anche al grande spazio verde di villa Borghese, attraversato da autobus in servizio tra piazzale Flaminio e via Veneto (dei quali ci si può servire per raggiungere il Museo e la Galleria Borghese). Lungo la via Flaminia corrono i binari del tram 2, che da piazzale Flaminio raggiunge il capolinea di piazza Mancini a poca distanza dal ponte Duca d’Aosta; varcandolo si entra nell’area del Foro Italico e dello Stadio Olimpico.

Come muoversi nell’ansa barocca

Piazza Farnese con la cinquecentesca facciata dell’omonimo palazzo, sede dell’Ambasciata di Francia

Page 17: Roma e Città del Vaticano - touringclub.it · Profilo dell’area L’Arco di Costantino e il Colosseo 68. La visita 69. 1.1 Piazza Venezia e il Campidoglio. 70 1.2 I Fori e il Palatino

207207

3 Trastevere e Gianicolo

Profilo dell’areaRomanesco e cosmopolita, Trastevere è uno dei quartieri più seducenti della città. Vicoli stretti, piazzette, trattorie tipiche in cui la romanità non è solo una questione gastronomica, grandi chiese come S. Maria in Trastevere e S. Cosimato, ville cinquecentesche, mercati e mercatini. Il carcere di Regina Coeli e un’università americana, il celebre mercato delle pulci di Porta Portese e lo sfarzoso palazzo Corsini, dove nacque l’Arcadia e ha sede l’Accademia dei Lincei. Contraddizioni? Forse. Sulla destra del fiume (trans Tiberim, ‘al di là del Tevere’), il quartiere come lo vediamo oggi si è sviluppato nel tardo xvi secolo: strade tortuose coperte di sampietrini, case popolari, piccoli scorci magici che si aprono all’improvviso tra i vicoli, come quello di piazza in Piscinula o di piazza S. Egidio. Colorato, affollatissimo e rumoroso di sera, ha qualcosa – un’anima paesana, accogliente e ironica insieme – che eternamente rimanda ai sonetti di poeti romaneschi come Belli o Trilussa, non a caso qui ricordati da due piazze, con rispettive statue. La scalinata di piazza Trilussa è un ritrovo giovanile da movida a cielo aperto, fino

a notte fonda gremita di ragazzi. Più in alto, dove Trastevere termina, ha inizio il pendio del Giani-colo. In cima, poco sopra la scenografica fontana dell’Acqua Paola (per i romani ‘il Fontanone’) e accanto al monumento equestre a Garibaldi, che ricorda le vicende risor-gimentali di cui fu teatro, il Gianicolo offre uno dei panorami più incantevoli della città. Generazioni di romani – e ormai anche di turisti – hanno vissuto, come tappa obbligata di una storia d’amore, un bacio dalla grande terraz-za del Gianicolo. L’alba e il tramonto sono ovvia-mente i momenti migliori. Nelle giornate serene si

coglie perfino il profilo degli Appennini abruzzesi. «Gloriosa scena!» scriveva nell’Ot-tocento il poeta inglese E.W. Longfellow. Il panorama, dice, «commuove l’anima più torpida e strappa lacrime d’ammirazione al poeta e al pittore». Ma anche gli scrittori contemporanei confermano: «Baciarsi sotto le mura del Gianicolo fu il primo errore» scrive Nicola Lagioia, Premio Strega 2015. «Ci scambiavamo le salive e tu, aprendo mezzo occhio, vedevi in lontananza l’Altare della Patria». Da oltre un secolo, dal Gianicolo, ogni giorno un cannone spara un colpo a salve. A mezzogiorno in punto.

La visitaIl primo itinerario attraversa tutto il rione di Trastevere – il più ‘romanesco’ dei quar-tieri di Roma – ai due lati dell’omonimo viale toccandone i monumenti principali (S. Crisogono, S. Cecilia, S. Maria in Trastevere) e i luoghi più popolari (come i mercati di Porta Portese e S. Cosimato), prima di concludersi verso il Tevere con la grande arte di palazzo Corsini e villa Farnesina. Il secondo itinerario sale sul panoramico colle del Gianicolo e si snoda nel verde tra ville, panorami, ricordi della Repubblica Romana e memorie risorgimentali.

La chiesa di S. Maria in Trastevere sull'omonima piazza

Page 18: Roma e Città del Vaticano - touringclub.it · Profilo dell’area L’Arco di Costantino e il Colosseo 68. La visita 69. 1.1 Piazza Venezia e il Campidoglio. 70 1.2 I Fori e il Palatino

208

Cantautori romani dal Folkstudio all’hip hop

Il Folkstudio era un «localetto di Trastevere in via Garibaldi, sulla salita di porfido del Giani-colo» dove la musica a Roma ha preso nuove forme e (ri)cominciato la sua storia. Lo aveva fondato nel 1960 un appassionato visionario, Giancarlo Cesaroni, e presto in quei «pochi me-tri quadri a forma di elle occupati da un palco pedana rosso, da sacchi di iuta ai muri, muffa, polvere e sangria» crebbe una generazione di cantautori portati a combinare Italia, Francia e America, temi politici e storie personali, con un mix originale che avrebbe fatto scuola. Qual-cuno di loro si perse per strada pur rimanendo un culto (Edoardo De Angelis, Renzo Zenobi, Giorgio Lo Cascio, Mimmo Locasciulli), per altri invece il Folkstudio fu un trampolino per la notorietà, a cominciare da Francesco De Gregori e Antonello Venditti. Proprio Venditti è il più legato a Roma e il più innamorato delle sue radici, e tantissime volte ha cantato luoghi e storie della città: da Campo de’ Fiori a Roma capoccia, da Giulio Cesare a Scusa devo andare via, fino al dittico calcistico di Roma Roma Roma e Grazie Roma. «Roma è una città che mi soccorre, è il valore supremo», ha avuto modo di spiegare. «Alcuni si rivolgono a Dio, altri all’amore: io ho Roma, è una parola che mi riempie.»Un altro innamorato cantore della città, sebbene più pudico, è Claudio Baglioni, fin dai giorni di Porta Portese. Con lui si va in una dimensione meno autorale, più pop: la stessa di Luca Barbarossa, che si fece conoscere a San Remo nel 1981 con Roma spogliata, e di Michele Zarrillo, che usò anch’egli il festival, 1992, per cantare la sua città (Strade di Roma). Più vecchio di tutti (era nato nel 1938), e ostinatamente fino in fondo con una storia a parte è Franco Califano, romano di adozione ma legato alla città e volentieri portato a usare nelle sue composizioni il dialetto. Col tempo i cantautori romani di nuova generazione hanno provato inediti mix di forme classi-che e suggestioni del nuovo mondo, dall’hip hop all’acid jazz, dall’elettronica al deejaying; così per esempio Mannarino e Daniele Silvestri, e con più ricercatezza e gusto ‘classico’ Max Gazzè e Niccolò Fabi (insieme nella foto in un concerto a Roma). Un talento particolare è quello di Federico Zampaglione, che ha trovato successo con i Tiromancino ma si è cimentato anche come sceneggiatore e regista, di videoclip e lungometraggi, ottenendo buoni riconoscimenti.Fin dagli anni ’90 la scena musicale di Roma ha visto anche una rigogliosa fioritura di forma-zioni hip hop, legate all’ambito locale ma non solo: i Cor Veleno, il Piotta, i Flaminio Maphia, Assalti Frontali, il Colle der Fomento. Ogni tanto la città appare nei loro testi, in istantanee violente in cui la crudezza prende il sopravvento sull’affetto; come ne Il cielo su Roma dei Colle der Fomento, «Roma capoccia splendida al tramonto, per molti un vanto, riflessa nello specchio dei negozi, persa in mille vizi, troppi pezzi troppi palazzi».

Riccardo Bertoncelli

Page 19: Roma e Città del Vaticano - touringclub.it · Profilo dell’area L’Arco di Costantino e il Colosseo 68. La visita 69. 1.1 Piazza Venezia e il Campidoglio. 70 1.2 I Fori e il Palatino

223223

4 Borgo e Castel S. Angelo

Profilo dell’areaCastel Sant’Angelo troneggia su Roma da duemila anni. Da mausoleo imperiale – la Mole Adriana – ad avamposto forti-ficato, castello, carcere, residenza papale, ha cambiato pelle e scopo, restando uno dei monumenti più riconoscibili di Roma. Il ponte ideato da Gian Lorenzo Bernini, uno dei più belli della città, con le sue dieci statue di angeli, ingentilisce la prospettiva. Da un lato si coglie la facciata della basilica di S. Pietro; dall’altro, la cinta di platani lungo il fiume e uno scorcio del Palazzo di Giustizia. Spesso giovani disegnatori, seduti a terra, si esercitano con matita o china sui loro album, mentre frotte di turisti e coppie di sposi si occupano delle foto-ricordo. I giardini intorno al fossato del Castello – ghiaia bianca, panchine fra cipressi e pini – sono un’oasi tranquilla al riparo dal traffico di Piazza Cavour; d’estate sono animati da mercati, punti ristoro, spettacoli serali. Tra Castel S. Angelo e il colonnato della basilica di S. Pietro, le strette vie di Borgo portano in un altro clima, intimo e verace. C’è qualcosa, ancora una volta, di autenticamente romano e popolare, che controbilancia la maestosità e offre itinerari suggestivi, silenziosi e un po’ fuori dal tempo. Osterie, gelaterie, piccoli caffè: fra le vie che attraversano Borgo Pio e Borgo Vittorio c’è sempre qualche scorcio che merita una sosta, piccoli spiazzi deserti, pareti ricoperte d’edera, corridoi d’ombra in cui si allontana il rumore della città. Vicolo del Farinone, sotto il Passetto di Borgo, fa splendere i colori delle vecchie case di Roma – i gialli, i rossi. Via Plauto è come un sogno a occhi aperti, pieno di dolcezza e di grazia. «Borgo Vecchio, San Pietro, i palazzi del papa e, dietro, gli alberi del Giardino, color di ruggine. Pare che s’abbiano da fotografare tutto cogli occhi, per riportarselo a casa e ricordarselo, finestra per finestra, fino alla morte, e dopo» ha scritto Ugo Ojetti (1871-1946). «Anche il romano per un poco tace. Poi scatta, afferra uno dei suoi compagni per un braccio, lo scuote e gli dice fieramente: ‘Io so’ nato lì, vedi, ar vicolo der Villano’». Perfetta, antica, ma ancora validissima, cartolina da Borgo.

La visitaLa zona è raggiungibile con diversi autobus che vengono dal centro (il 40, il 62, l’affollato 64), oppure con la metropolitana (fermata Ottaviano della linea A). La breve passeggiata può essere poi tranquillamente affrontata a piedi. Nella buona stagione, il parco alle spalle di Castel S. Angelo offre la possibilità di una sosta ombrosa. Il percorso verso la basilica di S. Pietro è fra i più battuti da quanti visitano la capitale: meglio dunque muoversi nelle prime ore della mattina per evitare il possibile affollamento.

Il ponte S. Angelo e Castel S. Angelo

Page 20: Roma e Città del Vaticano - touringclub.it · Profilo dell’area L’Arco di Costantino e il Colosseo 68. La visita 69. 1.1 Piazza Venezia e il Campidoglio. 70 1.2 I Fori e il Palatino

230230

5 Città del Vaticano

Profilo dell’areaÈ una città dentro la città. L’11 febbraio 1929, con la firma dei Patti Lateranensi, la Città del Vaticano veniva riconosciuta come Stato indipendente sotto la sovranità del Papa. Nasceva così lo Stato più piccolo al mondo (44 km2), con la sua moneta (oggi l’euro vaticano), il suo giornale (‘L’Osservatore romano’), il suo esercito, la sua stazione ferroviaria. Nell’arco di quasi venti secoli, la zona si è configurata attraverso una successione quasi ininterrotta di interventi urbanistici, sino allo sventramento dei vecchi quartieri che, durante il ventennio fascista, portò alla nascita della grande arteria di via della Conciliazione. L’imponente basilica di S. Pietro è la tappa obbligata di ogni viaggio nella Capitale. Si può rivederla cento volte senza smettere di esserne stupiti. La cupola, per i romani ‘cupolone’, progettata da Michelangelo, la piazza antistante disegnata da Gian Lorenzo Bernini con le sue quasi trecento massicce, bianchissime colonne, le 140 statue di santi che le sovrastano, sono formalmente in un’altra città, anzi in un altro Stato, ma Roma non sarebbe Roma senza questa enorme piazza, senza il suo immenso abbraccio – un’el-lisse lunga 240 chilometri. Secoli di meraviglie d’arte sono concentrati negli edifici di culto e nel complesso dei Palazzi Vaticani, con i celebri Musei, che conservano opere da Leonardo a Tiziano a Caravaggio, la Cappella Sistina, con il vasto e stupendo ciclo pittorico michelangiolesco; gli incantevoli giardini: una città a tutti gli effetti sacra, uno spazio della fede e insieme della bellezza, che richiama da ogni parte del pianeta milioni di pellegrini e di visitatori. Edmondo De Amicis (1846-1908), il celebre autore del libro Cuore, raccontò una volta la sua salita alla cupola di S. Pietro: «Coraggio e su, che sarà una sudata memorabile. Si sale per una scala a chiocciola», oltre trecento gradini. Una fatica, sì, ma ripagata dall’abbagliante prospettiva della città, che intera «si abbraccia con uno sguardo», fino ai Castelli Romani e al mare. «Ecco tutta Roma.»

Uno Stato sovrano a RomaIl Vaticano include la piazza e la basilica di S. Pietro, il complesso dei Palazzi Apostolici o Vaticani con i celeberrimi musei, i giardini e altri edifici di pertinenza. Ne fanno parte – godendo di extraterritorialità rispetto allo Stato italiano – anche le altre tre basiliche patriarcali di S. Giovanni in Laterano, S. Maria Maggiore e S. Paolo fuori le Mura con gli edifici annessi, i palazzi della Cancelleria, di Propaganda Fide e dell’ex Vicariato, l’ospedale del Bambino Gesù e il palazzo pontificio di Castel Gandolfo. Il perimetro dello Stato coincide esattamente con la ‘Città Leonina’, ossia con la porzione di colle sulla destra del Tevere che papa Leone IV fece circondare nel ix secolo di solide mura con torri, per difendere la basilica fatta erigere da Costantino sulla tomba dell’apostolo Pietro dalle incursioni dei saraceni. Sin dalle origini il complesso vaticano ha costi-tuito un nucleo a sé rispetto alla città. Una successione quasi ininterrotta di interventi – con motivazioni ideologiche e funzionali ispirate alla continua intenzione di realiz-zare la residenza del vicario di Cristo come cittadella della fede, della sapienza, della bellezza e anche della ‘fortezza’, proiezione terrena della città celeste – ha provveduto a configurarlo nell’arco di 17 secoli. Negli ultimi cinque, oltre a inestimabili tesori d’arte, vi si sono accumulate impronte ar-chitettoniche esemplari legate a geni come Bramante, Raffaello, Michelangelo, Bernini.

Un panorama della Città del Vaticano

Page 21: Roma e Città del Vaticano - touringclub.it · Profilo dell’area L’Arco di Costantino e il Colosseo 68. La visita 69. 1.1 Piazza Venezia e il Campidoglio. 70 1.2 I Fori e il Palatino

231231

Dall’ager Vaticanus alla Città del VaticanoNel periferico ager Vaticanus, antico colle tra il fiume e le ultime propaggini di monte Mario e del Gianicolo, di proprietà imperiale, Caligola eresse un circo in cui Pietro subì il martirio. Sulla vicina necropoli, che ne includeva la tomba, intorno al 320 Costantino fondò la basilica dedicata all’apostolo. La residenza del papa era allora a Palazzo Late-ranense. Presso S. Pietro ne sorse un’altra, molto modesta, al tempo di papa Simmaco (501-506). Dopo il saccheggio della basilica operato dai saraceni nell’846, Leone IV innalzò la cinta di mura poi dette leonine. Eugenio III eresse un palazzo (1150), ampliato da Innocenzo III (1198-1216) con fabbriche per la curia e i servizi; in seguito Niccolò III (1277-80) aggiunse nuove sale di rappresentanza, la cappella palatina (dove sorgerà la Sistina), le logge (sostituite da quelle bramantesche) e un giardino recintato (dove Innocenzo VIII erigerà la villa-belvedere); inoltre collegò il palazzo a Castel S. Angelo

La Roma di Nanni Moretti

Nessuna scenografia turistica, maestosa, ma cortili, strade appartate, luce che entra dalle finestre. Nessuna terrazza mondana, poca Grande Bellezza. Se c’è l’imponente basilica di S. Pietro, è perché qualcuno (il papa in persona, in Habemus papam, 2011) vuole fuggirne. Se c’è il Circo Massimo, è perché un personaggio ci finisce letteralmente dentro, a bordo di un’utilitaria (Pa-lombella rossa, 1989). La Roma di Nanni Mo-retti, nato per caso a Brunico nel 1953, è vis-suta, più che contempla-ta. Basta, per esempio, montare su una Vespa nei giorni più assolati e deserti di agosto, e girare senza meta il quartiere Garbatella, come fece nel ’93 in Caro diario, perché la città stessa diventi il film. L’area dei set dei primi lavori – Io sono un autarchico (1976), Ecce Bombo (1978)

– è quasi tutta compresa nelle strade fra quartiere Prati e zona Trionfale. Quando uscì Ecce Bombo, a una settimana dal sequestro Moro, molti – ricorda Moretti – scrissero che era un film troppo romano, troppo su Roma, dice, «anzi un film su Roma nord, anzi sul

quartiere Prati, anzi su piazza Mazzini. Ma è successo perché quello era il luogo dove io vive-vo e avevo amici». Il suo attuale quartiere d’ele-zione, poco conosciuto dai non romani, è Mon-teverde: zona occiden-tale della città, appena sotto il Gianicolo. In una scena di Aprile (1998) un amico, dalla segre-

teria telefonica, apostrofa Moretti come ‘il leone di Monteverde’. Abitudinario, fedele a caffè e pasticcerie, alla domanda sul suo rapporto con Roma risponde: «Me la potrei cavare dicendo che è mia madre».

Page 22: Roma e Città del Vaticano - touringclub.it · Profilo dell’area L’Arco di Costantino e il Colosseo 68. La visita 69. 1.1 Piazza Venezia e il Campidoglio. 70 1.2 I Fori e il Palatino

232

5 Città del Vaticano

tramite il ‘passetto’ o corridoio impostato sulle Mura Leonine. Con il ritorno dei papi da Avignone (1377) il Vaticano divenne la residenza pontificia stabile, ma solo dalla metà del Quattrocento ripresero in grande scala i lavori che ne avrebbero fatto il polo ideologico, politico, culturale del mondo cristiano. Niccolò V (1447-55) concepì un grandioso progetto urbanistico e edilizio, rimasto in gran parte inattuato, che coinvolgeva sia la Città Leonina sia Borgo: si ipotizzò la sostituzione della basilica costantiniana, si aggiunse un’altra ala al palazzo pontificio (nel quale Beato Angelico affrescò la cappella papale), si pose mano a un parziale rafforzamento del sistema difensivo. A Sisto IV si devono la fondazione della Biblioteca Apostolica Vaticana e la Cappella Sistina (1473); a Innocenzo VIII la costruzione del Belvedere (1484-92); ad Alessandro VI (1492-1503) la poderosa torre Borgia e la decorazione dell’appartamento omonimo. Per Giulio II (1503-13) Bramante avviò la ricostruzione totale della basilica, progettò il grandioso cortile del Belvedere e le logge su tre piani (quella centrale poi decorata dagli allievi di Raffaello) e iniziò la decorazione delle stanze, mentre Miche-langelo affrescò la volta della Sistina. Per Paolo III (1534-49) lo stesso Michelangelo eseguì il Giudizio universale e gli affreschi nella Cappella Paolina, realizzata da Antonio da Sangallo il Giovane come pure la sala Regia e la nuova cinta bastionata, rimasta in-terrotta, con la porta S. Spirito. Pirro Ligorio terminò il cortile del Belvedere (1562-65) e realizzò la stupenda casina di Pio IV nei giardini. Entro il primo quarto del Seicento furono sostanzialmente compiute sia la basilica sia la residenza papale, sacrificando alla funzionalità le concezioni spaziali di Michelangelo e Bramante. Sisto V (1585-90) e il suo architetto Domenico Fontana ultimarono la cupola, trasportarono l’obelisco al centro della piazza, costruirono il nuovo palazzo pontificio e il corpo della biblioteca che interruppe il cortile del Belvedere. Paolo V (1605-21), optando definitivamente per la croce latina, fece prolungare da Carlo Maderno la basilica e ne eresse la facciata. Urbano VIII (1623-44), con Gian Lorenzo Bernini, iniziò il fastoso allestimento dell’interno di S. Pietro, che lo stesso artista portò a compimento durante i successivi pontificati di Innocenzo X e Alessandro VII. Proprio ad Alessandro VII (1656-67) si deve la più spettacolare manifestazione del trion-falismo barocco: l’immensa piazza ellittica porticata il cui braccio destro conduce, oltre il portone di bronzo, all’apoteosi della Scala Regia. Con la sagrestia di Carlo Marchionni (1784) si completò la sostituzione dell’antica basilica con la nuova e gli interventi del xviii e xix secolo furono soprattutto rivolti alla conservazione e alla fruizione delle ope-re d’arte vaticane (Musei Pio-Clementino, Chiaramonti e Braccio Nuovo, Gregoriano Egizio e Gregoriano Etrusco). Tra i numerosi interventi novecenteschi attuati dopo la nascita dello Stato della Città del Vaticano spiccano il nuovo monumentale ingresso ai musei, l’edificio della Pinacoteca Vaticana, l’aula delle Udienze pontificie intitolata a Paolo VI, la nuova ala per i musei ex Lateranensi, la creazione della Collezione d’Arte religiosa moderna.

Il Vaticano fuori dai museiLa Città del Vaticano coincide per i visitatori con lo straordinario concentrato di arte e spiritualità della basilica e del complesso dei musei, ma è anche uno Stato con le sue infrastrutture e le sue varie comuni attività. I servizi si concentrano nell’area orientale (2 B4), normalmente chiusa alle visite, compresa tra i cortili dei Palazzi Vaticani e le mura che si affacciano su via di Porta Angelica: oltre all’Ufficio Postale (che ha una succursale sotto al colonnato, aperta a tutti), vi si trovano la Tipografia, la redazione dell’‘Osservatore Romano’, l’Elemosineria Apostolica, l’Annona, la Farmacia, le officine meccaniche. Dalla parte opposta rispetto alla basilica di S. Pietro si trovano altri edifici di Stato, inclusi l’imponente palazzo del Governatorato e la piccola stazione ferroviaria (2, D2) collegata da breve raccordo alla linea Roma-Viterbo. Spicca l’Aula delle Udienze (2 D3-4), ardita struttura a conchiglia progettata da Pier Luigi Nervi: inaugurata nel 1971, ha una capienza di 12 000 posti che tuttavia non sempre basta ad accogliere tutte le persone che vogliono assistere all’udienza papale del mercoledì e alle altre cerimonie, tanto che occorre spostarle in piazza S. Pietro.

La visitaIl percorso si articola nella visita del complesso di S. Pietro – la piazza, la basilica, il Tesoro, le Sacre Grotte – e in quella dei formidabili musei allestiti nei Palazzi Vaticani. Visite guidate conducono nel verde dei Giardini Vaticani.

Page 23: Roma e Città del Vaticano - touringclub.it · Profilo dell’area L’Arco di Costantino e il Colosseo 68. La visita 69. 1.1 Piazza Venezia e il Campidoglio. 70 1.2 I Fori e il Palatino

252252

6 Le vie consolari

Profilo dell’areaFuori dalle Mura Aureliane la città cominciò ad allargarsi velocemente nel decennio successivo alla sua ‘presa’ e allo stabilirsi del governo della nazione unificata. Nella varie-tà di motivi d’interesse, rapporti topografici e storici col centro dell’Urbe, anche distanze, il tratto comune di questi percorsi è la ‘naturale’ appartenenza a un’esperienza di visita a Roma. La splendida passeggiata archeologica dell’Appia Antica al fascino dei monumenti antichi e paleocristiani incorniciati da pini e cipressi combina, via via che ci si allontana, quello della Campagna romana. A una passeggiata architettonica invita anche il quartiere E42, l’Eur, in cui si confrontano la modernità monumentale e un po’ metafisica degli edifici progettati negli anni Trenta e quella riattualizzata, nel dopoguerra, dalla prospettiva delle Olimpiadi del 1960 e poi dalle funzioni direzionali e culturali nuove assunte da questa parte di città. Una sorta di modernità dell’antico è illuminata dalla visita agli scavi di Ostia, la grande città al servizio commerciale e logistico dell’Urbe in cui, più che segni d’arte, si cercano tracce di vita e sociologia quotidiana. Le escursioni lungo le vie Nomentana e Salaria conducono in zone della città che hanno incorporato monumenti antichi – chiese, catacombe, ville – nel tessuto urbano in espansione e variabile qualificazione: ma introducono anche all’arte contemporanea del Macro e al singolare eclettismo otto-novecentesco di villa Torlonia. La gita a Tivoli è il più classico dei fuori porta romani: una sorta di tour delle ville o meglio di itinerario di storia culturale, dal colto ellenismo dell’imperatore Adriano alle simmetriche meraviglie tardocinquecentesche di villa d’Este, all’emozione romantica della natura intorno alle cascate dell’Aniene.

La visitaIl primo itinerario segue il tracciato dell’Appia Antica partendo dal Circo Massimo per giungere nei pressi del Grande Raccordo Anulare: in tutto, da piazza di Porta Capena a Casal Rotondo, sono 11 km che si possono percorrere in automobile e ancor più piacevolmente in bicicletta. All’interesse delle mete storiche – le Terme di Caracalla, le cata-combe, la villa di Massenzio, il mausoleo di Cecilia Metella, la villa dei Quintili – si somma la suggestione dei tratti anco-ra conservati di campagna romana. Il secondo itinerario è dedicato al quar-tiere dell’Eur, nato durante il Ventennio per ospitare la mai svolta esposizione universale del 1942: è una passeggiata architettonica ma anche culturale, per i molti musei. Alla grande città romana di Ostia Antica, cioè al porto di Roma imperiale, è dedicato il terzo itinerario, che tocca anche i porti di Claudio e Traiano e si conclude sulle spiagge del litorale. Il quarto itinerario offre una serie di spunti lungo altre consolari: la Nomentana e la Salaria che lasciano Roma verso nord-est. Il quinto itinerario lungo la via Tiburtina conduce a Tivoli, meta eccezionale per le sue tre celebri ville, Adriana, d’Este e Gregoriana.La porta S. Sebastiano, lungo l’Appia Antica

Page 24: Roma e Città del Vaticano - touringclub.it · Profilo dell’area L’Arco di Costantino e il Colosseo 68. La visita 69. 1.1 Piazza Venezia e il Campidoglio. 70 1.2 I Fori e il Palatino

276

I mondi di Cinecittà: Roma capitale del cinema*

Cinecittà, la fabbrica dei sogniLuchino Visconti, Federico Fellini, Dino Risi, Francis Ford Coppola, Martin Scorsese (tra gli altri) sono stati qui. Sono gli Studi di Cinecittà o i Cinecittà Studios, locuzione inglese ben appro-priata alla fama della ‘Hollywood sul Tevere’ e al superamento delle sue autarchiche origini: fu infatti Benito Mussolini a inaugurare nel 1937 sulla Tuscolana il complesso degli stabilimenti di Cinecittà (dopo aver promosso nel 1924 la nascita dell’Istituto Luce e aver fondato nel 1935 il Centro sperimentale di Cinematografia), al culmine di un’aggiornata politica di propaganda e costruzione del consenso al regime. Autore del progetto dei primi teatri di posa fu Gino Peres-sutti. Solo negli anni ’40 a Cinecittà vennero prodotti circa 300 film. Dopo la guerra, mentre il cinema italiano, coi capolavori del neorealismo, usciva a esplorare le strade di Roma e i paesaggi del paese, negli studi ricostruiti si aprì la grande stagione dei kolossal americani, da Quo Vadis (Mervyn LeRoy, 1951) a Ben Hur (Willliam Wyler, 1959), a Cleopatra (Joseph L. Mankiewicz, 1963). Intorno cresceva l’industria cinematografica nazionale col suo indotto eco-nomico e insieme sociologico e di costume, tra impresari avventurosi, popolarissimi attori, dive fatali, fotografi invadenti, maestranze e comparse. Prese casa qui il genio creativo di Federico Fellini che nel ‘suo’ mitico Teatro 5, il più vasto dei 22 teatri di posa di Cinecittà, reinventò la romana via Veneto di La dolce Vita (1960) come la Rimini di Amarcord (1973), la Venezia di Il Casanova (1976) come il Mediterraneo di E la nave va (1983). Riposte, con la fine degli anni ’60, le scenografie di case di legno, porte girevoli di saloon e strade polverose dei western all’i-taliana, per Cinecittà cominciò una lunga parentesi di relativo declino, fino al rilancio, a cavallo del millennio, legato a nuove importanti produzioni americane (tra cui Gangs of New York di Martin Scorsese, nel 2002) e a nuove logiche di gestione di spazi e strutture. Oggi la ‘fabbrica del cinema’ – imponente complesso di edifici, strutture, servizi dedicati, dilatato per circa 40 ettari tra viali alberati – si offre agli appassionati e a i curiosi con le iniziative di Cinecittà Si Mostra. I visitatori possono seguire percorsi espositivi tra Studios, scenografie (nella foto) e sculture nel parco, calpestare set permanenti en plein air come quello dell’Urbe antica realizzato per la serie televisiva Rome (2005-2007) o della Firenze quattrocentesca del prequel Amici miei. Come tutto ebbe inizio (Neri Parenti, 2011), approfondire la storia di Cinecittà grazie a mostre permanenti ricche di filmati, foto, oggetti, abiti di scena, stralci di sceneggiature delle circa 4000 pellicole girate in loco, da Miracolo a Milano (Vittorio De Sica, 1951) a C’era una volta in America (Sergio Leone, 1984).

Cinecittà, in via Tuscolana 1055, è raggiungibile con la metropolitana A, direzione Anagnina, fermata Cinecittà. Un capiente parcheggio sotterraneo attende chi arriva in automobile, dal vicino raccordo anulare. Per informazioni: www.cinecittastudios.it

Page 25: Roma e Città del Vaticano - touringclub.it · Profilo dell’area L’Arco di Costantino e il Colosseo 68. La visita 69. 1.1 Piazza Venezia e il Campidoglio. 70 1.2 I Fori e il Palatino

277

I mondi di Cinecittà: Roma capitale del cinema*

Cinecittà World, nel paese delle meraviglieLa fabbrica del cinema si trasforma in fabbrica di divertimenti ed emozioni a Cinecittà World, parco a tema sorto nel 2014 sui terreni dei vecchi studi di Dinocittà, sulla via Pontina. Là dove negli anni ’60 Dino De Laurentis aveva costruito i suoi Studios per accogliere produzioni nazionali e internazionali – vi furono girati tra gli altri La Bisbetica domata di Zeffirelli (1967) e La voce della Luna di Fellini (1990) – Dante Ferretti, tre volte vincitore del premio oscar per le scenografie di film di Scorsese (The Aviator, 2005; Hugo Cabret, 2012) e Tim Burton (Sweeney Todd - Il diabolico barbiere di Fleet Street), ha disegnato attrazioni e scenografie di un parco di divertimenti ispirato alla fantasia cinematografica. Le attrazioni, venti, sono eloquentemente classificate in ‘Adrenalina’ (a partire dall’Altair CCW-0204, vertiginosa montagna russa; nella foto), ‘Famiglia’ (da vari percorsi acquatici al Cinecitram, per cui si sale ‘in vettura’ e si entra in un universo in 3D), ‘Bambini’ (con dispositivi e macchinari per trasportare i sogni). Si visitano set cinematografici, dal gigantesco tempio di Moloch all’ingresso del parco a un villaggio di frontiera del vecchio West, e si viene coinvolti in un ricco palinsesto di spettacoli all’aperto e al chiuso, da Enigma a Gangster Story, da Gladiatores a Polvere di stelle. Tematici (nel nome e nell’offerta) anche i ristoranti e i negozi disseminati nel parco.

Cinecittà World, in via di Castel Romano 200, in prossimità dell’uscita Castel Romano della SS148 Pontina, si trova a circa 18 km da Roma Termini e a 10 dal raccordo anulare; il modo più semplice per raggiungere il parco è il servizio navetta da Roma Termini (prenotabile on line insieme al biglietto). Per informazioni: www.cinecittaworld.it

Page 26: Roma e Città del Vaticano - touringclub.it · Profilo dell’area L’Arco di Costantino e il Colosseo 68. La visita 69. 1.1 Piazza Venezia e il Campidoglio. 70 1.2 I Fori e il Palatino

Dal Circo Massimo alle gallerie del Maxxi, il silenzio delle basiliche e il chiasso dei rioni. Mondi, epoche: l’eternità che si rinnova

Touring Club Italiano

Guide Verdi d’italia

Roma e Cittàdel Vaticano

piatto Roma.indd 1 16/10/15 10.46

Ti è piaciuta la guida?

La trovi in vendita su

touringclubstore.com

per acquistarla subito online

clicca qui!


Recommended