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RomaLiveQuattro chiacchiere con Lando Fiorini 13 8 Music time discography: ok computer 6 E’ tempo...

Date post: 26-Mar-2021
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Edicola Quotidiani e riviste Alviti Armando V.le dei Quattro Venti Edicola Migliaccio Laura Via Donna Olimpia, 218 Edicola Quattro Venti di Tortorici Giulia & C. sas Via deiQuattro Venti, 115Edicola Pierantoni Paolo Via Portuense, 792Edicola Grilli Maurizio P.Donna Olimpia

RomaLive Pubblicazione mensileANNO 2 n°4Aprile/maggio 2006registrazione tribunale di Roma110/2005 del 24/03/2005

Editore:Sergio Di MambroDirettore Responsabile:Sergio Di MambroConsulenti di redazione:Domenico Dell’OmoRedazione:Via Antonio Roiti n.67Tel. 06/55368456Consulenza Grafica:Fabiana FalconiStampa:Ripoli snc

Hanno collaborato:Oriana Maerini, DanieleLucarini, Elisa D’Alto, StefanoUrsi, Salvatorangelo Vargiu,Marica Servolini.

Per la pubblicità su“RomaLive” ed i suoisupplementi, telefonare alnumero: 380/3965716 oppureal numero 06/55368456

La direzione si riserva di valutare itesti pervenuti. Il materiale nonverrà restituito.Finito di stampare nel mese dimaggio 2006

in questo numero

Libreria Giornali e riviste Ramozzi Clara Via Bravetta, 250 Edicola Giornali di Catenacci Marco Via Silvestri alt.336

Edicola Bartolucci Adriana Via Casetta Mattei, 219Alva di Casucci G. P.zza R. Pilo

Farmacia Benassai Viale dei Quattro Venti 73C dist

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Editoriale - di Walter Veltroni4

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www.romalive.orgwww.romalive.tvwww.romalive.fm

2020

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2323

1010

news dai municipi

Il XIIX Municipio informa34Roma XVI news42

musica, spettacolo e cinema

“Vieni avanti Pechino!”Quattro chiacchiere con Lando Fiorini

13Music time discography: ok computer8

E’ tempo di Villa Pamphili6Moda e tendenze: the new male generation10

Controinformazione: rassegna di libriscelti per voi

27

“Gino Bartali e Fausto Coppi”: il libro delProfessor Chinnici

14

Intervista a Matt Dillon20

Le navi di Nemi (terza parte)40

cultura e politica

La grande storia del cinema: M ilmostro di Dusseldorf

22

Marco Quaresima: Roma capitaledell’emergenza abitativa

45

Focus sul V Municipio12

Acqua farina e...“Papas a lo pobre” ricetta dalla Spagna

38

Umberto Marroni: una città finalmentemoderna, decentrata e solidale

33

Degustando18

Intervista al candidato di AN al comunedi Roma Dario Rossin

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editoriale

Orgogliosi di essere romani. Un sentimentodiffuso, per nascita, per amore verso le proprieorigini, per una città che ha un patrimonio ine-stimabile di storia, cultura, tradizione. Un senti-mento che credo possa crescere e fortificarsialla luce dei risultati del lavoro svolto in questicinque anni dall'amministrazione comunale.Una volta per sempre abbiamo messo neldimenticatoio l'immagine della città vecchia deiministeri e adagiata su monumenti e meraviglieper far posto ad una capitale moderna, apertaall'orizzonte dell'Europa unita e all'economiaglobale, che cresce a ritmi vertiginosi ma chenon dimentica i suoi cittadini meno fortunati ele sue periferie. Roma oggi è una città dinami-ca, con una base economica diversificata, coninfrastrutture avanzate, con alta tecnologia.Una città in movimento, che migliora i serviziofferti, che apre nuovi spazi per la cultura, cheè il luogo ideale per far crescere nuove attivitàimprenditoriali. Non sono solo belle parole. Lodicono i dati: il prodotto interno lordo di Romaè cresciuto del 4,1 nel 2004 contro un aumen-to dell'1,3% della media nazionale. Ancora: trail 2001 e il 2004 gli occupati nell'area romanasono cresciuti del 10,3%, molto di più di quan-

to non sia successo nel resto delpaese, fermo al 3,7%. Il settoredei servizi è cresciuto del 4,3%,quello dell'industria è salito del3,1%. Tutto questo ha prodottouna significativa riduzione delladisoccupazione di 2,3 punti per-centuali contro l'1,1% registratodal resto del Paese. Aumentaanche il numero delle imprese:erano più di 229 mila quelle atti-ve nel terzo trimestre del 2005con una crescita, rispetto allostesso periodo del 2001,dell'8,73% contro il 4,76% dellamedia nazionaleÈ motivo di orgoglio che giornaliautorevoli come Le Monde eFinancial Times parlino, in propo-sito, di "nuovo Rinascimento diRoma", o di "locomotivad'Italia", come ha titolato pocotempo fa il quotidiano indipen-dente Il Sole 24ore. La cosa piùimportante per noi è che tuttoquesto stia avvenendo seguendoun principio che abbiamo postofin dal principio della nostra azio-ne: il principio che non esiste verosviluppo se ad esso non si accom-pagna qualità sociale, equilibriotra le diverse parti della città, e inparticolare attenzione ai piùdeboli, a chi ha bisogno, a chirischia di restare ai margini o diessere escluso. Roma ha dunquetutte le carte in regola per conti-nuare a percorrere questo cam-

mino che unisce crescita e coesione sociale,l'attuazione di grandi opere come la nuovaFiera di Roma, il nuovo Centro Congressi diFuksas, la nuova Stazione Tiburtina, la linea B1e quella C della metropolitana ma anche la curadel territorio inteso come miglioramento dellaqualità della vita di ogni cittadino, sviluppo eattenzione per i più deboli.Solo così una città è una comunità. Solo cosìpuò crescere un senso più forte di appartenen-za e solidarietà. Non è un'idea che richiama untempo andato. È invece qualcosa di estrema-mente moderno e prezioso. Soprattutto in unmomento storico come questo, caratterizzatoda una generale e diffusa incertezza, da insicu-rezza e da profondi timori sulle prospettivefuture. È così che ha preso corpo la nostra ideadi welfare community. Abbiamo costruito unvero e proprio Piano regolatore sociale, pergarantire insieme alle associazioni di volontaria-to, alle imprese private e alle stesse famiglieuna rete di sostegno per gli anziani non auto-sufficienti, per i minori in difficoltà, per le per-sone disabili. Noi crediamo che una città così èuna città più unita, quindi anche più serena, esicuramente pronta a guardare al di fuori di sé,

agli altri, alla parte del mondo che più ha biso-gno di sostegno per mettere a frutto le suepotenzialità e uscire dal disagio e dalla povertà.Per questo crediamo in progetti di cooperazio-ne e aiuto ai paesi in via di sviluppo, che signi-ficano anche sostegno alla pace, perché sap-piamo quanto l'instabilità e i conflitti, e anchela minaccia più grande che è di fronte a noi,quella del terrorismo internazionale, tragganoalimento dagli squilibri, dalle disuguaglianze,dalla povertà delle popolazioni ed alle lorofasce più deboli. Continueremo, allora, adorganizzare "Italia-Africa": Roma è la primagrande città dell'occidente che da due annivede le sue vie e le sue piazze invase da centi-naia di migliaia di persone per chiedere almondo di mettere l'Africa al centro delle suepreoccupazioni. Non solo. Con Kigali abbiamorealizzato un progetto per aumentare la pro-duttività agricola delle zone periferiche dellacapitale del Ruanda. Con Maputo, inMozambico, abbiamo avviato una stretta colla-borazione: nel sobborgo di Marracuene abbia-mo costruito quattro pozzi che portano acquaa migliaia di persone che non ne avevano, egrazie all'impegno solidale dei ragazzi dei liceiromani abbiamo costruito una scuola. Conquesti stessi ragazzi siamo stati in Ruanda, aGatare, dove siamo riusciti a costruire unacquedotto e un'altra scuola. Con lo stesso spi-rito, inoltre, sta lavorando concretamente, gior-no dopo giorno, l'Ufficio per la Pace che abbia-mo aperto a Gerusalemme insiemeall'Associazione Italia-Israele e all'AssociazioneItalia-Palestina. Tutto questo non significa dimenticare i proble-mi della città. Anzi. Vuol dire aprire le menti e icuori delle generazioni future, dei romani didomani, di coloro per cui stiamo costruendouna città, seppur nelle sue dimensioni di gran-de metropoli, a misura d'uomo. Portare i nostriragazzi in Africa o nei campi di sterminio adAuschwitz vuol dire diffondere quei valori percui anche la loro città si batte. La solidarietà,l'aiuto reciproco, la comprensione del diversoda noi. Significa dire no alla violenza negli stadi,comprendere che la nostra società si arricchiscedi nuove culture, di scambi paritari. Significaaprire la porta di casa a chi viene da lontano,perché senta Roma anche la sua casa. In que-st'ottica sono stati smantellati nove vecchi edegradati campi rom. Al loro posto, alcuni vil-laggi attrezzati garantiscono dignità e sicurez-za. Sono state trasferite nei nuovi villaggi oltre3.550 persone che abitavano in situazioni diestremo degrado.Tutto questo disegna l'identità della "nuovaRoma". Un'identità che è data dall'unione distoria e modernità, di antica cultura e capacitàdi innovazione, di legame con il territorio e dicapacità della nostra economia, della nostracultura, tradizione, società, e soprattutto dellanostra capacità e volontà di pensare insiemeagli altri il mondo e il futuro.

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[ a cura di • Walter Veltroni ]

Orgogliosi di essere romaniQuesto mese lasciamo spazio al Sindaco di Roma Walter Veltroni

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le giornate si sonoallungate, si sente il bisogno di stare all'a-ria aperta... Le ville ricominciano a popolarsi.La più grande di Roma, Villa Pamphili, coni suoi 184 ettari di terra, con le numerosefontane e i due laghetti, delimitata dall'AureliaAntica, da Via della Nocetta e da Via Vitellia,e tagliata in due dall'Olimpica, rappresentauna vera e propria oasi all'interno del XVI°Municipio. Un polmone verde per un quartiere troppotrafficato. Una preziosa valvola di sfogo peri monteverdini che la usano per portare ibambini a giocare o i cani a spasso, per an-dare a correre, a passeggiare, o semplicementeper andare a sedersi su una panchina a leg-gere e godere del sole. Ideale soluzione, peril tradizionale picnic di Pasquetta o o del 1°maggio, per chi non volesse prendere la mac-china e passare ore in coda per andare fuoriRoma. In realtà Villa Pamphili rappresentaun'area che viene utilizzata per gli scopi più

svariati, se consideriamo che vi si svolgonoanche molteplici manifestazioni culturali. Inparticolare nelle serate estive, Villa Pamphiliospita concerti, rappresentazioni teatrali edeventi vari. Inoltre durante tutto l'anno ven-gono allestite mostre e rassegne culturali neilocali degli edifici che sorgono all'internodella Villa, come la Casa dei Teatri, pressola Palazzina Corsini (ingresso San Pancrazio),o la Cascina Farsetti (ingresso Via Leone XIII). Per quanto riguarda lo sport, durante l'an-no l'offerta è piuttosto diversificata a partiredalle maratone, più o meno amatoriali, chevengono organizzate. Tra gli sport praticatinella Villa possiamo annoverare anche leboccie: il centro anziani del Bel Respiro dis-pone di ben tre campi; mentre il lunedì,mercoledì e venerdì, di mattina presto, sipossono seguire delle lezioni di Qi Gong,una pratica per incrementare e condurre l'e-nergia vitale, a cura dell'associazione WuXing. Certamente, però, lo sport che va per

la maggiore rimane il jogging. Dalla partedell'ingresso del Bel Respiro si trova il PuntoJogging di Villa Pamphilj, con bagni e doc-ce, unico luogo a Roma a disposizione deipodisti, realizzato nel 2003 dal XVI° Municipioe gestito dalla UISP. Da questa base, dove èstata collocata anche una sbarra per gli eser-cizi di stretching, la maggior parte dei corridoriinizia il proprio allenamento. Proprio da qui,infatti, parte lo storico "Percorso Vita" cheè stato restaurato da poco dal Municipio edall'Assessorato all'Ambiente del Comunedi Roma, di nuovo disponibile, per i nume-rosi sportivi del parco, con nuove attrezzature.A questo sono stati affiancati i nuovi per-corsi podistici realizzati dal Municipio incollaborazione con la UISP e che sono statiinaugurati il 18 marzo. Si tratta di tre per-corsi di differente difficoltà, sia per via dellalunghezza (4, 8 e 12 kilometri) sia per viadell'intensità dell'allenamento associato aciascuna tappa. Tra le pratiche meno abi-

É tornato il sole,

villa Pamphili villa Pamphili villa Pamphili villa Pam

[ a cura di • Chiara Paffetti ]

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villaPamphiliE’ TEMPO DI

tuali e meno diffuse c'è anche il cricket: puòcapitare, infatti, di imbattersi in gruppi diindiani che giocano proprio sull'originariocampo costruito dalla famiglia Pamphili ne-gli anni '70, dove è ancora visibile la vecchiacrease di cemento che passa nel mezzo. Dellepartite domenicali di cricket ne parla JonathanDoria Pamphilj, nell'introduzione al libro"Villa Doria Pamphilij" realizzato dal XVI°Municipio e curato da Carla Benocci. Il libroripercorre le vicende storiche riguardanti ilpiù grande parco pubblico di Roma e le fa-miglie Pamphilj e Doria che vi hanno abitato.Pone l'attenzione anche sulla conformazio-ne idrogeologica del terreno, sull'immensopatrimonio architettonico che risiede nel par-co, sull'utilizzo della Villa nel novecento esulle battaglie civili che hanno portato allasua acquisizione a patrimonio pubblico 40anni fa. Di questo continueremo a parlare ilmese prossimo...

phili villa Pamphili

villa Pamphili villa Pamphili villa

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RADIOHEAD

music time discography

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Dopo tanto guardarsi alle spalle, Music TimeDiscography per la prima volta effettua una del-le sue (finora) rare incursioni nel presente allaricerca di dischi contemporanei che hanno la-sciato il segno nella storia moderna della musicamondiale. Senza dubbio si è soliti riflettere sulperiodo che va dagli anni '60 alla fine degli '80nel comporre un quadro coerente sull'evolu-zione sia stilistica che contenutistica della nobilearte della musica, considerando che quello erail periodo in cui gruppi come Beatles, Pink Floyd,Rolling Stones, Genesis eccetera fecero la lorocomparsa sulle scene ottenendo consensi e glo-ria unanime. Con questa nostra ricognizione nel1997, si va invece a riflettere su un disco, "OkComputer" dei Radiohead, che ha significatomolto sia per la sua incidenza sulla qualità del-le sette note del periodo, sia sull'evoluzionestessa di un gruppo che desiderava distaccarsidalle etichette che tanto andavano di moda inquegli anni. Era infatti il periodo in cui facevaproseliti il Britpop di Oasis e Blur, cioè quella ri-visitazione di melodie e ispirazioni degli annisessanta trasposta negli anni dell'immagine. Einfatti tra Oasis e Blur venne creato ad arte unadiatriba mediatica atta a spettacolarizzare, a fa-vore del ricavo economico, i contenuti realmenteimportanti. Gli stessi Radiohead vennero acco-stati a questa corrente musicale, soprattuttosull'onda di dischi come l'esordio di "Pablo ho-ney" o il successivo "The bends", quasicompletamente costruito su atmosfere acusti-che e melodiche. "Creep", il primo successocommerciale della band di Thom Yorke, avevacontribuito a questo tipo di assimilazione, regi-strando il gruppo inglese in clichè che vennerodimostrati inadeguati dalla band stessa. Nel '97infatti esce la terza fatica dei Radiohead, una

netta svolta nella loro carriera. Le atmosfere elet-troniche diventano dominanti, la sperimentazionela fa da padrona, le scelte stilistiche si accosta-no a crismi confacenti ad esempi come "Thedark side of the moon", ed il successo esplode.L'introduzione del disco fa già presagire a tut-to ciò. "Airbag" si apre con un convinto riff dichitarra che lascia poi lo spazio ad un ritmo inlevare che valorizza l'ottimo arrangiamento diesecuzione, fino a condurre in una sensazionedi straniamento fino al capolavoro del disco."Paranoid android" infatti risulta subito comeil momento migliore dell'intera opera; una com-posizione in tre parti che passa attraverso unarpeggio fantasioso e corale ad una fase più in-trospettiva e percussionistica che si caratterizzaper il suo uso di note basse e per la perfetta al-ternanza di piano e forte fino al cantilenantetema finale dove la sovrapposizione delle vociconduce in territori carichi di tensione e disagio,prima dell'esplosione finale in cui l'effettisticapsichedelica e computerizzata interrompe im-provvisamente per uno stop a bruciapelo. Seguono"Subterranean homesick alien" e "Exit music",due lenti caratterizzati il primo da un riff inizia-le di eccezionale incisività, e il secondo da tonida epopea. L'alienazione espressa dai temi deldisco giunge a questo punto ai massimi livelli,in questo lento e triste movimento che nel fi-nale giunge al climax di massima tensione deldisco. "Let down" attenua i toni del preceden-te solco con invenzioni tipiche di una ballataBritpop, risultando come uno dei punti del di-sco più trascurabili. Con "Karma police" arrivail momento di un altro dei singoli dell'album,canzone più commerciale delle altre, caratte-rizzata da un testo ironico e critico nei confrontidi chi non esita a chiamare le forze dell'ordine

per reati inusuali. Da questo momento si aprela parte più sperimentale del disco, dopo tren-ta minuti di già grande intensità. L'aggressiva"Electioneering" è un grande momento di rockdel nuovo Millennio, dove la chitarra di JohnGreenwood si esalta in accompagnamenti e sca-le creative quanto in debito reverenziale con iseventies. "Climbing up the walls" è un'altraottima composizione lenta nella quale la vocedi Thom Yorke spicca per efficacia di esecuzio-ne crepuscolare, accompagnata da percussioniin lontananza. Con "No surprises" proseguel'alternanza di brani lenti e tristi, cantati dolce-mente ma profondamente intrinseci di sensazionicontrastanti. Lo stesso che emerge dopo l'a-scolto di "Lucky", bellissima composizionesull'amore condita da atmosfere molto pink-floydiane, con picchi di alta tensione. Si terminainvece con una più ariosa "The tourist", com-posta da Greenwood, che conduce il disco altermine, senza però risolvere nei tempi più jazzdel suo ritmo la tensione stabilita fin lì. "Ok computer" è dunque sì l'accettazione del-la tecnologia come compagna quotidiana, maè anche la coscienza che gli anni che viviamoproducono mostri, incontinenza mediale e rigi-di regimi temporali. I Radiohead ammettono di farne ricorso, maesprimono in musica il loro disagio, utilizzanogli strumenti della realtà per criticarla, in un gio-co di rimandi molto personale. Un disco chepotremmo quasi definire terapeutico per il grup-po se la loro sperimentazione negli anni a seguirenon si fosse estremizzata in scelte per nulla com-merciali quanto di stretto gradimento personale,come nei progetti "Amnesiac" e "Kid A", cheli hanno portati a far parte di una nicchia piùprecisa di fruizione.

1. Airbag2. Paranoid Android 3. Subterrenean homesick alien4. Exit music (for a film)5. Let down

TRACK LIST

[ a cura di • Daniele Lucarini ]

RADIOHEAD

ok computer

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moda e tendenze

L'uomo del futuro? E' un uomo con buonaautostima, che rispetta le donne e non hapaura di curare il proprio aspetto. Questo è quanto sostiene, nel suo ultimolibro The future of men, Marian Selzman,vicepresidente della Walter Thompson, unadelle più grandi agenzie di pubblicità ame-ricane.Se l'era del "macho", appassionato di cremee prodotti depilatori, è tramontata, ora diceSelzman è il momento dei cosiddetti uberse-xual, uomini virili, che frequentano abitual-mente la palestra e le partite di calcio, mache non disdegnano neanche un salto dalparrucchiere o dall'estetista. Guy Ritchie eGeorge Clooney, due ubersexual d'eccezio-ne, rappresentano dunque il modello maschi-le del futuro, ma rientrano nella categoriaanche Arnold Schwarzenegger e addiritturaBill Clinton. Il 2006, dunque, vede la nascitadi un nuovo concetto di mascolinità, curata,ma senza troppe pretese e finalmente inaccordo con l'universo femminile.Diverso il caso del nostro Paese. Non è veroche tra i maschi italiani è aumentata l'auto-stima, caratteristica fondamentale nell'uber-

sexual. Nei nostri sondaggi frasi del tipo "misento padrone della mia vita" o "ho fiduciain me stesso come in nessun altro" sono incalo continuo. Questo è quanto risulta aEnrico Finzi, sociologo e presidente di AstraRicerche. Ma non disperiamo, un segnalepositivo arriva anche dell'universo maschile"made in Italy". Ciò che è davvero mutato èil rapporto con il corpo, meno isterico, piùfiducioso. L'uomo che va dal parrucchiere,usa l'antirughe o il balsamo dopobarba nonha più nulla di provocatorio. Ed è scomparsala paura di essere considerati sessualmenteambigui se si utilizza l'idratante sul viso.Dunque l'ubersexual dello Stivale è un uomopiù curato, ormai abituato all'acquisto dicosmetici. Questo dato è supportato dall'incremento delle vendite di creme antietà elozioni per il corpo versione for man, ben il50% solo nell'ultimo anno. Le aziendecosmetiche cercano di soddisfare le crescentirichieste maschili, con una differenziazionedel prodotto: dai dopobarba delicati e daidetergenti per il viso si è arrivati oggi al lan-cio di cosmetici per addominali, gel per lesopracciglia e alla prima crema da notteantietà, studiata apposta per lui. Il fenomeno dell'emancipazione della vanitàmaschile sta seguendo un andamento tra-sversale, interessando tutte le classi sociali.Una prova? L'aumento delle vendite dicosmetici maschili nei supermercati; cosmeti-ci abordabili, che sempre più uomini metto-no nel carrello vicino alla spesa. E' diverso però il rapporto che donne e uomi-

ni hanno con i cosmetici. Se il "gentil sesso"ha un approccio emotivo al prodotto, gliuomini pretendono risultati immediati e subi-to visibili. Inoltre essi desiderano prodottisemplici e pronti all'uso.Must dell'anno, dunque? Un uomo virile,legato alla sua mascolinità, finalmente inarmonia con l'universo femminile, e con ilbeauty case sempre a portata di mano!

The NewMale Generation

2006,

[ a cura di • Emiliana Costa ]

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Il Puff è senz'altro uno degli angoli di Roma incui più si sente il profumo della tradizione edella storia di questa fantastica città. Questo èil regno di Lando Fiorini, uomo di spettacolo epersonaggio dalle grandi doti umane: dal pal-co alla sofferenza in un reparto d'ospedale,Fiorini dimostra sempre più negli anni quantola vita che sul palco si mette in scena non siapoi così diversa da quella che si vive tutti i gior-ni, sulla strada e fra la gente. Dimostrazionechiara ne siano le storie che ci racconta in que-sta intervista, rilasciataci in un'atmosfera diassoluta serenità e giocosità, come solo un ro-mano doc come Lando Fiorini può creare graziea incisive battute e profondi silenzi. Godiamociallora i suoi ricordi, le sue impressioni sul pre-sente e le sue speranze per il futuro.

Lando, il tuo cabaret è sempre stato im-merso nell'attualità; oggi presenti "Vieniavanti Pechino": questo perchè la Cina èuno spauracchio?"L'attualità di oggi è sconvolgente. Siamo pas-sati dal Bingo, all'Euro, alla Lira e tante altrecose. Volevamo chiamarlo Ce lo faranno a man-dorla, ma mi hanno detto che non era il caso...Io credo che questo sia uno dei migliori spet-tacoli portati sul palco perché gli attori sonobravissimi e lo svolgimento è agilissimo! Lagente esce contenta dal Puff e siamo preno-

tati fino al 4 giugno. Il locale ha com-piuto 38 anni e va avanti perché comesi dice a Roma, noi diamo il fritto sulpalco. Per quest'anno, dato che si ce-lebra il centenario di Aldo Fabrizi, iovorrei ricordare la sua figura, che miè tanto cara in quanto io ho iniziatocon lui e non ci poteva essere batte-simo migliore. È uno spettacolo chemi è scoppiato in mano, per così di-re, e il pubblico è preso e commossoquando ci sono le canzoni. A voltevorrei pagare io la gente che viene aseguirci con tanto affetto. Comunquedevo dire che il successo e il piaceredella platea derivano anche dall'at-mosfera che si respira nei camerini:c'è rispetto e professionalità."

Della tua vita si sa. Parliamo, co-me tu hai bene anticipato, di AldoFabrizi che è stato tuo maestro."Fra il '62 e il '63, quando mi hannochiamato al Sistina, io avevo appenalasciato i Mercati Generali: dovevo can-tare Ciumachella de Trastevere e Fabrizimi ha detto: sei perfetto in tutto, manon ti devi dare le arie. Chiaramentenon posso riportare il fantastico ro-manesco in cui mi ha detto questa

“Vieni avanti Pechino”Cabaret fra ricordi e attualità

• Quattro chiacchiere con Lando Fiorini

[ a cura di • Stefano Ursi ]

• Lando Fiorini

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frase... Erano consigli belli, tutto qui. Il rapportoè stato sempre ottimo, Fabrizi sembrava bur-bero ma non lo era. Il ricordo è straordinario eil momento dello spettacolo in cui viene ripor-tato alla luce è commovente".

Hai preso qualcosa da Aldo Fabrizi?"Forse la naturalezza. È difficile raggiungerel'altezza di Fabrizi e io ho preso solo il suo in-segnamento della semplicità".

Una curiosità: hai scritto molte canzoni?"In realtà molto poche. Ho collaborato conCalifano, Remigi, Minghi e Ilaria Fiaschi, soloper citarne alcuni. Ho sempre cercato di can-tare le canzoni che gli altri hanno fatto per me".

Hai parlato della tua sofferenza. Sei tor-nato in forma e in salute: dopo due anni,quell'esperienza cosa ti ha lasciato?"Mi è servita molto. Mi sento, a dire la verità,un po' vigliacco, perché ho sempre pregato,anche prima dello spettacolo, ma ora prego dipiù. Ho toccato con mano la sofferenza, ve-

dendo la morte tre volte, ma lassù non mi han-no voluto. Come fai a non credere dopo tuttoquesto? Ho detto sempre a tutti di non perde-re mai la speranza! Quando tutto sembra perduto,c'è un angelo che ti salva".Come spieghi tutta questa violenza nelmondo?"Io non la capisco. Io sono un uomo semplice.Non si riesce a dare una spiegazione al maledel mondo, ma mi addolora molto e vorrei checi fosse meno violenza e dolore per tutti".Hai avuto a che fare con tanti attori chehanno cominciato al Puff: chi, in questomondo, ti ha lasciato un legame più pro-fondo?"Uno che mi viene in mente quando parlo dilegami forti è Tony Ucci, che mi anche inse-gnato molto. Montesano stesso ha lsasciato unmattone al Puff, a dimostrazione che anche inquesto ambiente ci sono le persone giuste equelle meno giuste. Comunque devo dire cheho avuto un ottimo rapporto con tutti e chiun-que abbia lavorato o sia solo passato qui halasciato un'orma profonda".

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• Mela Battaglia

• Camillo Toscano

• Valentina Sulli

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La redazione di "RomaLive" non potevamancare all'importante appuntamentoriguardante la presentazione del libro"Gino Bartali e Fausto Coppi" scritto dalProfessor Giuseppe Chinnici. Il libro è statopresentato a Roma nella Sala Mancini dellaDirezione Generale dell'INPS. L'intento dell'incontro, moderato dal gior-nalista RAI Vincenzo Mollica, è stato quellodi rispecchiare la prospettiva multidiscipli-nare adottata dall'autore nel ripercorrere,per presentarle soprattutto alle nuovegenerazioni, le gesta sportive e l'esempiodi impegno professionale e civile dei duepiù popolari campioni dell'Italia del dopo-guerra.In questa occasione abbiamo avuto l'op-portunità di incontrare il DirettoreGenerale dell'INPS dott. Vincenzo Crecco, ilquale ci ha parlato di politiche sociali lega-te all'Istituto e dei cambiamenti storici daCoppi e Bartali ad oggi.

Dottor Vittorio Crecco, come si pone l'INPSnel campo delle politiche sociali e qualisono i progressi dell'Istituzione per accor-ciare i tempi di attesa delle pensioni?Sono quasi due anni che copro il ruolo diDirettore Generale dell'INPS. Il primo principioche ho tentato di immettere nel sistema delproduttivo dell'Istituto è quello che può essereriassunto in una semplice frase: "dietro ognipratica c'è una persona". Bisognerebbe modifi-care il rapporto culturale, dando ai nostri impie-gati il senso della missione che debbono svol-gere. Sono convinto che questa sia la stradagiusta. A conferma di ciò, nel breve volgere diquesti miei due anni, quelli che erano i tempi diliquidazione di alcune pensioni, di alcuni mesi,si sono ridotti notevolmente. Porto due esempi:le pensioni alle vedove che prima avevano untempo medio di circa due mesi, oggi sono stateridotte in un tempo massimo di circa quindicigiorni. Questo è uno degli elementi che carat-terizza questa materia nello spirito del rispettoalle persone. Il secondo esempio riguarda un altro elementoche abbiamo introdotto, ossia le indennità didisoccupazione. Nelle riunioni con i miei colla-boratori, ho sempre detto loro di fare moltaattenzione quando si tratta con una domandadi disoccupazione. Dietro a questa, c'è sempreuna persona che soffre, che ha perso lo stipen-dio, c'è una famiglia che è in attesa. Quindi,nella maniera permessaci, dobbiamo fare tuttoil necessario. Riguardo a questo, ho istituitoun'autocertificazione che poi viene controllata

secondo tutte le regole della Legge. In questomodo siamo riusciti a ridurre il tempo, cheprima era di quattro o cinque mesi per corri-spondere l'indennità di disoccupazione, a pochigiorni. Questo è un altro esempio nel rispettodella persona umana. È un punto che io per-sonalmente ritengo importante. Ci troviamo presso la Direzione Generaledell'INPS in occasione della presentazionedel libro "Gino Bartali e Fausto Coppi",secondo Lei, dal punto di vista storico,come è cambiata l'Italia da Coppi e Bartaliad oggi?Con questa domanda mi fa ricordare un belperiodo, quando mezzo secolo fa si seguivanole corse di Coppi e Bartali alla radio, perché latelevisione ancora non era stata inventata.Cinquanta anni fa erano presenti dei valori cheoggi è difficile recuperare. Erano valori diffusi e

controllati anche da parte degli stessi luoghi diraduno come le riunioni all'Azione Cattolica.Oggi è un più difficile recuperarli, si è molto piùdispersivi. Prima si discuteva di più, ci si incon-trava di più, il rapporto che si instaurava con lealtre persone, era sicuramente più umano. Il mondo cammina e cambia, così come la com-petizione che procede in questa maniera. Il mioimpegno, e mi auspico di tutte le persone, èquello di dare sempre più valenza ai valoriessenziali che sono quelli che, se attuati, posso-no migliorare le società. Come ultima domanda non posso chechiederLe per chi tifava: Coppi o Bartali?Io tifavo fortemente per Fausto Coppi.

In occasione dell'incontro non potevamancare la casa editrice "Nova ItineraEditoria e Comunicazione multimediale

Presentazione del libro del prof. Giuseppe Chinnici

Gino Bartali e Fausto Coppi“ ”Il ciclismo come metafora di un mondo affamatodi valori, democrazia e normale quotidianità(prima parte)

[ a cura di • Gianmaria Pica ]

Gino Bartali

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srl", che attraverso Dario Busolini, rap-presentante il medesimo editore, harisposto alle nostre domande:

Ci spiega l'impegno che la casa editrice"Nova Itinera" ha preso con l'autore, ilprof. Giuseppe Chinnici, nel pubblicare epromuovere il libro "Gino Bartali e FaustoCoppi"?Noi condividiamo con l'autore di questo librouno scopo che punta non solo all'attualità deidue personaggi e dei loro valori che hannoincarnato, ma soprattutto l'impegno diGiuseppe Chinnici di presentare ai giovani que-sti valori. L'autore è docente alla LUMSA e noiabbiamo voluto che questo libro fosse indiriz-zato agli studenti. È importante che le nuovegenerazioni, cresciute in un clima molto diversoda quello degli anni '50 e '60 di Coppi e Bartali,ritrovino leggendo questo libro la dimensionedello sport di come deve essere realmente inte-so: come scuola di vita, palestra di valori e com-petizione leale. Oggi, purtroppo, lo sport èlegato ad una questione di interessi finanziari.Il libro è diretto soltanto agli studenti?Noi ci rivolgiamo ai giovani, ma anche chi è gio-vane nell'animo può leggere questo libro, masoprattutto chi ha conosciuto di persona gliatleti Coppi e Bartali rivivrà un bel ricordo.Almeno questa è la nostra speranza. Rivivere un ricordo di quando lo sport erapuro, privo di quei meccanismi moderniquali il doping?Purtroppo il doping anche in quel tempo esi-steva ed il libro ne parla. Prima era qualcosa dipiù "casereccio" che si poteva tradurre in unbicchiere con un qualcosa di corroboranteall'interno e bevuto prima della gara, oppure diuna qualche medicina molto primitiva.Insomma il doping di allora era molto più leale.Comunque, il vero doping degli atleti di queltempo era il valore della famiglia.

Giuseppe Chinnici, docente di organizza-zione ed economia dello spettacolo pressola LUMSA (Libera Università Maria SS.Assunta) di Roma, opera da oltre 35 anninell'ampia area della comunicazione.Autore di molte pubblicazioni, è statodirettore delle relazioni esterne di multina-zionali e direttore generale di numerosesocietà. Ha svolto anche attività di consu-lenza in Italia e all'estero ed è impegnatoin organizzazioni di volontariato cattolico.Capiamo assieme all'autore del libro "GinoBartali e Fausto Coppi" il perché di questapubblicazione:

Professor Giuseppe Chinnici, come mai unlibro su due campioni, Coppi e Bartali, scrit-to da un docente della LUMSA?Coppi e Bartali erano due grandi miti e lo sonoancora. Purtroppo stanno uscendo dallamemoria dei nostri studenti. Circa tre anni faabbiamo realizzato un sondaggio, riguardantele figure più rappresentative della storia nell'ul-timo secolo, nel quale abbiamo scoperto chesoltanto pochi conoscevano Coppi e Bartali. Lamaggioranza non li conosceva, come nonconosceva Martin Luter King, Gandhi lo hannoconosciuto soltanto attraverso una pubblicità emolti non hanno letto il diario di Anna Frank.Alla luce di queste considerazioni e di questi

miti (miti dal punto di vista umano, sportivo eciclistico) abbiamo deciso di creare questo libro.Abbiamo raccolto del materiale, redatto unsaggio, una storia della loro personalità, dei lorovalori, della loro amicizia e della tenacia nel vin-cere. Tutto questo anche analizzando la quoti-dianità nella quale vivevano questi campioni:avevano la cultura del risparmio, entrambi veni-vano da famiglie abbastanza povere. Moltoimpegnati in questa attività di ciclismo e com-petizione, si sono aiutati sempre a vicenda,quando uno cadeva l'altro si fermava, lo rimet-teva su e così ripartivano. Purtroppo questisegnali e manifestazioni stanno scomparendodalla nostra società. Per ostacolare questo pro-cesso abbiamo deciso di fare un libro e di pub-blicare anche un'appendice su etica e sport alfine di offrire un contributo didattico e formati-vo agli studenti Nel libro è presente anche uno spaccatodell'Italia di quel tempo. L'opera trattaanche momenti molto importanti collegatial cinema, ad esempio, attraverso il film"Ladri di Biciclette" firmato De Sica. Quindinel libro viene rappresentato un percorsosocio-storico?Esatto. Viene rappresentata l'Italia dopo laSeconda Guerra Mondiale. Il primo mezzo perrimettere in moto gli italiani è stata la bicicletta,anche grazie alle vittorie riportate da questi duegrandi campioni. Significativa la vittoria diBartali nel luglio del '48 quando vinse il Tour deFrance in periodo molto importante nel quale cifu anche l'attentato a Togliatti. Questo stempe-ra un po' gli animi, poi successivamente l'Italiaha avuto un boom economico realizzando ungrande salto di qualità nel tenore della vita, neiservizi e nei bisogni della gente, ma la biciclettaè sempre rimasta un elemento di piacere eanche una dolcissima attività sportiva.Professor Chinnici per gli studenti e per igiovani riuscire a ricordare persone "vere"che non facevano uso di sostanze stupefa-centi per aumentare il proprio rendimentoè un modo per essere educati allo sport?Certo è un modello educativo straordinario. Sivince con le proprie forze senza aver bisogno dialtri strumenti in appoggio quali le anfetamine ele altre droghe. Pensate che Bartali era un gran-de bevitore di vino Chianti e ogni tanto bevevaun bicchiere di vino. Quello era il suo unico car-burante che gli serviva per andare avanti.Importante è stata la necessità di distin-guere i grandi cambiamenti sociali ed eco-

nomici che fecero da cornice alle corse diBartali e Coppi, dalla visione delle nuovegenerazioni, fuorviate dall'immagine delcampione "miliardario" a qualunque prez-zo. Questo passaggio è stato possibile gra-zie alle descrizioni che ci hanno dato illustristudiosi quali i Professori Grabriele De Rosa(Presidente dell'istituto Luigi Sturzo),Mario D'Addio (docente emerito di Storiadelle Dottrine politiche) e dallo storico eSenatore Alberto Monticone.

Professor De Rosa, essendo Lei una memo-ria storica che cosa ricorda di Coppi eBartali?È una coppia in cui la gioventù di quella epoca,tra i 20 e i 30 anni, si divideva. Si dividevasoprattutto per quanto riguarda il tifo e la pas-sione. Erano due figure straordinarie del cicli-smo italiano che non si sono più ripetute. Duefigure straordinarie che dividevano gli appassio-nati, ma con una certa distinzione tra coloro cheaccentuavano di più il sentimento e la passione,dall'attaccamento su uno o sull'altro dei due.Devo dire che come giovane di allora, avevo 20anni, la mia passione era tutta per Bartali, per-ché per me impersonava il ciclista, l'atleta chefaticava, che era in grado di trasmettere queisentimenti di un impegno che andava oltre ilfatto fisico. Questo coinvolgimento riguardavatutta la persona, ci doveva mettere dentro unapassione unica, ci doveva mettere dentro unattaccamento particolare. Confesso che avevoanche una grande ammirazione per Coppi, mala mia vera passione era Gino Bartali. Bartaliaveva una marcia in più, era così umanamentevicino, faceva sentire la fatica che provava inquella corsa, si sentiva pulsare il suo cuore.

in foto: il direttore della rivista RomaLive Sergio Di Mambroe il Prof. Gabriele De Rosa

Continua nel prossimo numero.

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Parco Tiburtino. Dopo un lungo periodo,buone notizie per gli abitanti del quartieredi San Romano e limitrofi. Ascoltiamo dalle parole di Sansalone: "Èstato raggiunto un accordo di programmacon la Banca d'Italia, un protocollo d'intesafra il Comune e la stessa Banca che ha datocirca 15.000 m2 di terreno per attrezzaturae giochi per bambini. È un grande risultato

del V Municipio, del pro-gramma del PresidenteCaradonna e anche mio, cheho portato sin dall'iniziodella consiliatura all'atten-zione questo problema, orafinalmente risolto. Questo èun primo obiettivo cheabbiamo raggiunto con leassociazioni nel tempo; dob-biamo impegnarci ad averenel Parco Tiburtino la massi-ma parte di spazio a disposi-zione. Alle prossime elezioni muni-cipali chiedo quindi l'aiutodella gente per continuarequesta battaglia, tutti insie-me: cittadini, associazioni,comitati e tutte le realtà delterritorio". Altre proposte e iniziativesempre nel V Municipio sonoin cantiere e Sansalone sem-

bra avere le idee chiare sul loro compimen-to e sulla loro messa in opera.Ascoltiamolo. "Io e il Presidente Caradonnaci siamo adoperati per portare a casa tantirisultati, ma ora ci impegniamo per averetutto il Parco Tiburtino a disposizione, nelsenso di sfruttare lo spazio per i cittadini:per questo mi candido a finire questo impe-gno che ho preso con la gente e per termi-

nare la consiliatura che ha portato tantirisultati. Il sostegno delle persone è fonda-mentale per raggiungere le idee che ungoverno municipale operoso come il nostrosi propone". "Naturalmente i nostri progetti e il nostroimpegno non si sono limitati al ParcoTiburtino; abbiamo messo in cantiere l'a-pertura di via Bertarelli con collegamento aGalla Placidia e A24, per dare una via d'u-scita al quartiere e svilupparne l'economia:ci saranno due sviluppi, uno commerciale euno di viabilità, con uscita e entrata dallazona. L'altra cosa importante è il collega-mento con via Portonaccio, che anche a chiarriva da Monti Tiburtini rende più agevoleil percorso. Dopo trenta anni inoltre c'èstata la ristrutturazione della scuola di ViaBertarelli, con una erogazione di 780.000euro". "Vorrei creare uno spazio per i gio-vani e un Centro Anziani per la popolazio-ne anziana del quartiere è molta e deside-rosa di avere delle opportunità di svago e diritrovo".Tante idee e tanti propositi per realizzare unMunicipio ancora migliore di quello che laprima Presidenza Caradonna ha lasciato aicittadini: ancora cinque anni per i quali lagiunta si ricandida e Sansalone è ad oggipiù attivo che mai sul fronte delle attivitàsociali e del progresso della vivibilità deiquartieri e di tutto il Municipio.

Proposte positive volte alla realizzazione di opere per giovani,anziani e cittadinanza attiva

Intervista ad Antonio Sansalone delegato all'Urbanistica delV Municipio e Presidente della Commissione Servizi Sociali

[ a cura di • Stefano Ursi ]

"Le occasioni di svago per studenti e anziani sono importantissime in unMunicipio che voglia essere solidale e vicino alle esigenze di tutti"

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Quando arriva il Primo Maggio le famiglie sen-tono il bisogno di andare a ritemprare lo spiri-to in un'oasi verde, lontano dal caos cittadinoe al di là delle pressioni quotidiane. Qualeposto migliore del Parco della Cervelletta?Bene, solo che quest'anno la sorpresa più

grande è la presenza, assieme al Presidente delV Municipio Ivano Caradonna, del SindacoWalter Veltroni, "impegnato" in una passeg-giata amichevole e serena fra la gente.Ascoltiamo le sue impressioni e quelle delPresidente Caradonna su partecipazione eaffetto della gente.

Sindaco, quando passeggia fra i bambinie le chiedono di parlare e o di fare unafoto ricordo come si sente? Una star?"Macché, mi sento solo uno che cerca di averecon i ragazzi un rapporto particolare, infattinei foglietti preferisco che ci sia solo il nomedei ragazzi e un mio ricordo, perché sono loroad essere importanti; se penso alla quantità discuole che ho girato in questi anni come prov-veditore praticamente perdo il conto. Vede, lagente è il principale carico energetico cheserve per fare un lavoro come questo che èfaticoso ma fantastico.

Presidente Caradonna, c'è tanta genteoggi alla Cervelletta e poi è il Primo

Maggio: quali le sue sensazioni?"Tanta gente ma anche tanto entusiasmo ed èquello che il Sindaco Veltroni ha saputo farcrescere negli anni. Credo che, anche seimportante, il riscontro elettorale vada correla-to con queste manifestazioni importanti diaffetto e amore che la gente offre al Sindaco.È una cosa straordinaria. È una bella giornatae Insieme per l'Aniene e la Coop hanno deci-so di organizzare questo splendido eventoproprio per dare libera manifestazione all'ariadi serenità che si respira oggi qui".

Il Casale della Cervelletta verrà ristruttu-rato? "Il Casale è un'oasi naturalistica di straordina-ria importanza e bellezza, è un'opera di primagrandezza. C'è stato un primo intervento diassestamento ma serve un intervento cherichiede una spesa maggiore, sul quale io sonofiducioso. Qui si estendevano delle aree priva-te e si dovevano realizzare centinaia di metricubi di terreno: noi lo abbiamo evitato graziead una permuta e ora lo spazio è pubblico".

[ a cura di • Stefano Ursi ]

Fra la gente al Parco della Cervelletta

Il Sindaco di Roma Walter Veltroni e il Pres. del V Municipio IvanoCaradonna per un 1° Maggio all'insegna dello stare insieme

[ a cura di • Salvatorangelo Vargiu e Stefano Ursi ]

Fra le nuove scuole del V MunicipioTorraccia e Casal Monastero punte di diamante di un sistemascolastico sempre più vicino a tutti i quartieri

In questo tour fra le scuole di Torraccia eCasal Monastero, cosa le è rimasto mag-giormente in mente?"La qualità, sono delle scuole molto belle, frale migliori che ci siano in città e ciò rispondeall'intento dell'amministrazione, ovvero fare lecose più belle in periferia. Adesso qui a CasalMonastero nascerà una scuola media fatta

con un concorso architettonico: noi le chia-miamo le tre scuole più belle del mondo e unasorgerà proprio qui a Casal Monastero".Sindaco, quanto è importante la scuola,l'istruzione e la formazione per i bambiniche diventeranno poi gli uomini di questasocietà?"Se guardiamo la vita di ognuno di noi ci ricor-diamo tutto del nostro percorso scolastico edè un'esperienza di grandissima importanza,soprattutto se fatta in un ambiente il più sere-no e allegro possibile".

Passiamo ora ad ascoltare dalle vive parole della grande soddisfazione per aver realizzato inperiferia opere di altissimo valore culturale escolastico.

"La cosa importante è che questi quartierinuovi siano stati dotati di servizi, anche se lenecessità della popolazione sono ancoralungi dall'essere tutti soddisfatti. Il nostroobiettivo è quello di limare ancora di più ilsintomo della nostra società che si è evoluta,ovvero le liste d'attesa dei nidi: allora qui siinnesta il nostro obiettivo di creare anche unmicronido. In questo quartiere i contesti incui è inserito il plesso scolastico sono bellis-

simi. Ringrazio non solo l'amministrazionemunicipale ma anche la CooperativaArtemisia, che lavora fattivamente per larealizzazione di queste importanti opere. Inquesta zona di confine che guarda all'inter-land ci saranno nei prossimi anni delle realiz-zazioni importanti, come una delle tre scuo-le più belle della città di Roma, legata ad unconcorso architettonico internazionale.Grazie al prolungamento della metropolita-na e all'allargamento in sede della Tiburtinaqueste zone finalmente saranno dotate dellacentralità che gli spetta di diritto".

Le scuole sono a tutt'oggi i luoghi di creazio-ne della personalità dei bambini che un doma-ni saranno protagonisti della vita del paese equesto è sicuramente un obiettivo che laGiunta Caradonna, con l'ausilio dell'ammini-strazione Veltroni, vuole raggiungere con cele-rità e certezza di risultato. Come ci disse inun'altra intervista il Presidente Caradonna:"Da chi partire per creare una città a misurad'uomo se non dai bambini?". Una frase sem-plice ma efficace per capire quanto dal gradi-no più piccolo si parte sempre per creare dellealtissime piramidi.

Il Sindaco Veltroni e il Presidente Caradonna insieme fra i bambini del territorio

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Mat

t

Dillon

opo l'interpretazione che gli è valsa la nomina-tion come miglior attore non protagonista agliultimi Oscar con il pluripremiato "Crash" di Paul

Haggis, Matt Dillon torna nelle sale di tutta Italia con ilsuo nuovo film. Si intitola "Factotum" ed è un dram-ma psicologico intriso di inquietudine e dannazioneispirato ai racconti autobiografici del famoso scrittoreCharles Bukowski, celebre per la sua via al marginidella società in completa dedizione all'alcol e alledonne. La brillante carriera di Matt Dillon inizia a soli15 anni nel 1979 ma il grande successo nel mondo delCinema arrivò per lui nel 1983: sotto l'ala protettricedel grande Francis Ford Coppola il giovane Matt, allo-ra non ancora ventenne, sfodera due indimenticabiliinterpretazioni da ragazzaccio ne "I ragazzi della 56mastrada" e "Rusty il selvaggio" e da allora fu un cre-scendo. Ci ha fatto ridere e tanto in molte commedie,

dalla più famosa di tutte "Tutti pazzi per Mary" accan-to alla sua (ex)fidanzata storica Cameron Diaz, passan-do per ruoli da bello e impossibile come quelli in "Unbacio prima di morire", "Singles" e "Mr. Wonderful"ed addirittura per un film da interprete/regista.L'abbiamo incontrato a Roma poco prima dell'uscitanelle sale di "Factotum" (prevista per il 31 marzo), filmindipendente che lo vede ingrassato di molti chili neipanni di un uomo che pur di guadagnarsi il necessarioper comprare da bere e per accontentare le sue donneè capace di adattarsi a fare qualsiasi tipo di lavoro, eperderlo dopo solo mezza giornata. Sentite cosa rac-contato il bel Matt di questa esperienza nei panni del-l'alter-ego di Bukowski con al fianco due attrici straor-dinarie come Lili Taylor e Marisa Tomei in un film pre-sentato alla scorsa edizione del Festival di Cannes nellasezione Quinzaine des Realisateurs.

D[ di • Luciana Morelli ]

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Qual è il suo rapporto con Bukowski ecosa ha trovato in comune con lui?Ho letto un sacco di suoi libri quando ero gio-vane, avevo vent'anni e mi ricordo che iniziaicon i racconti e proseguii con i romanzi.Quando ho ricevuto la proposta di interpre-tare questo personaggio sono rimasto moltosorpreso ma fui entusiasta. Il fatto di poterreinterpretare a quarant'anni suonati un per-sonaggio che ha significato tanto per me mieccitava molto. Per certi versi siamo uguali ioe lui, timidi, introversi e vulnerabili.

Fisicamente Bukowski non le assomiglia-va molto però…La prima volta che incontrai Bent Hamer (ilregista del film ndr.) ero sicuro che mi dicesseche non avevo il fisico giusto per interpretareBukowski, in fin dei conti lo sapevo anche ioche era vero. Poi però parlandone mi ha spie-gato che per quel che voleva fare lui della figu-ra dello scrittore non era necessario che fossisomigliante a lui anche fisicamente.

Cosa cercava in quei libri? O meglio, cosala attirava di più di questi scritti?La cosa più attraente che trovavo inBukowski era senz'altro la sua irriverente iro-nia verso il mondo e le sue storie sempre allimite. Il lato trasgressivo del suo essere miintrigava perché era uno con molto coraggio,non aveva paura di esporsi, era un tipo diret-to e onesto intellettualmente. Mi divertivomoltissimo, assorbivo le sue letture con moltafacilità, avrei voluto leggere qualcosa di piùimpegnativo ma non ci riuscivo.

Bukowski ha sempre rappresentato unsimbolo di ribellione ed un modo ano-malo di vedere la vita per intere genera-zioni. Oggi però le cose sembrano cam-biate, forse oggi la trasgressione è trop-po all'ordine del giorno per suscitarecuriosità nei giovani?Penso che i giovani d'oggi leggano sempre

meno, sono distratti dai computer, da inter-net e troppo dalla tv. Quelli che leggono oggiBukowski penso reagiscano come vent'annifa ma il problema è che nessuno o quasi lolegge più. Nella scena del film in cui Henry (ilprotagonista del film ndr.) torna a casa deisuoi genitori e parla con il padre c'è molto dipiù di un semplice scontro generazionale,solo una cosa hanno in comune, nessuno deidue ha intenzione di accettare compromessi.

Cosa spinge un attore molto affascinan-te, ricco e famoso ad interpretare spessoruoli un po' da 'sfigato'?La cosa più bella del mio mestiere è proprioquesta, ogni interpretazione è un po' unasfida con se stessi. Spero di avere davantiancora una lunga carriera, di avere la possibi-lità di fare cose diverse da quelle che faccioogni giorno e di essere una persona del tuttoall'opposto di quel che sono nella vita. Grazieal mio mestiere ho imparato a guidare auto dacorsa ad andare a cavallo e tante altre cose.

Bukowski disse che lui passò il 90% dellavita a scrivere e l'altro 10% in attesa discrivere. E' così anche per lei con ilCinema?Il lavoro di un attore è completamente diver-so, i tempi sono diversi, uno scrittore deveattendere l'ispirazione, un attore deve solodipendere dalla creatività del regista.Dobbiamo facilitare la visione del regista, farpiù domande possibili e poi eseguire le loroindicazioni.

Il suo rapporto con le donne sarà sicura-mente migliore di quello che avevaBukowski e il suo personaggio nel film..Sono un romantico, ma anche lui lo era anchese a suo modo. Ho instaurato con lui un rap-porto molto intimo sul set, il suo essere ribellee così fuori dalle righe mi ha fatto innamoraredi lui e del suo modo di amare le donne. Nonera misogino come tutti lo avevano dipinto,

amava donne grottesche e disperate, ma nonperché volesse dare di loro una cattiva imma-gine, proprio perché amava unicamente ledonne che più gli assomigliavano.

Ultimamente si diletta in film indipen-denti molto ben riusciti, come questoFactotum ed il recente Crash, come sipone di fronte alle grandi produzionihollywoodiane?Quello che conta non sono i costi o i finan-ziamenti che ottiene un film, se è bruttorimane brutto e non funzionerà mai. Ci sonomolte differenze a livello pratico è vero masono molto più interessanti i film indipen-denti per noi attori. E' bello scoprire quantecose si possono fare con la vera passione nelcuore.

Il suo primo film da regista è stato City ofghosts nel 2002, ha intenzione di torna-re dietro la macchina da presa a breve?Sicuramente tornerò a dirigere e a dire laverità c'è già in ballo un progetto ma preferi-rei non parlarne, meglio che dei film si parlidopo l'uscita. Non si sa mai…

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Con questo film Lang iniziò a esplorare lepossibilità artistiche del cinema sonoro, cheera stato profondamente contestato dai suoicontemporanei, in particolare dai formalistirussi che consideravano il cinema un'arteprettamente visiva, sviluppata sull'immaginee sul montaggio, e avevano paura di trasfor-marlo in quello che definivano "teatro filma-to".Sebbene fosse il suo primo film girato con lanuova tecnica fu un capolavoro. Il film si basasul caso autentico dell'assassino di bambinidi nome Peter Kürten che terrorizzava la cittàdi Düsseldorf. Fu per lungo tempo il film piùcelebre di Lang, apprezzato sia per il suotema sia per l' interpretazione di Peter Lorre,allora ventisettenne.

Trama: La città di Dusseldorf è terrorizzatada un maniaco che rapisce, violenta ed ucci-de le bambine. L'ultima bambina scomparsaè stata allettata da un palloncino che ilMostro ha comprato da un mendicantecieco. La comparsa del Mostro, di cui non sivede il volto se non quando viene smasche-rato, è accompagnata da un motivettofischiato. La popolazione infuriata insorgecontro la polizia impotente, che effettuaretate nel mondo della malavita per cattura-re il colpevole. I delinquenti della città, messia dura prova dalla polizia che li controlla assi-duamente, e offesi di essere accusati di unreato tanto orribile, prendono in mano lasituazione per catturare loro stessi il Mostro.Decidono di allearsi con i mendicanti dellacittà, occhi e orecchie di ogni strada. Saràproprio il mendicante cieco a scoprire l'assas-

sino, ascoltando di nuovo il motivetto fischia-to. (Qui è nascosto un messaggio a favore delsonoro. Tra i tanti mendicanti sarà propriocolui che è privato della vista e quindi del-l'immagine a scoprire il colpevole, grazie alsuo udito, e quindi al sonoro). Il mostro èmarchiato con una M di gesso sul retro delcappotto, viene seguito e infine catturato eportato nel covo della malavita, in una exdistilleria. Il mostro si trova di fronte tutti idelinquenti della città e deve difendersi in unimprovvisato tribunale. Viene decisa la con-

danna a morte. L'arrivo della polizia strappail Mostro al linciaggio. Sarà la giustizia uffi-ciale a giudicarlo. Effetti speciali: Nonostante sia un filmsonoro, il film resta molto legato alla prassistilistica del cinema muto, e il suono risultaper lo più di "accompagnamento". Langdimostra una grande maestria con la macchi-na da presa usando una illuminazione a forticontrasti, dando importanza agli oggetti, alleangolazioni d'intensa espressività, alle appa-rizioni sempre sinistre dei volti. Importante lascelta della soggettiva. Il punto di vista delMostro è sempre molto in alto, deformato,ad intendere l'enormità della sua efferatezza,la deformità del suo animo, e le sue vittimeviste dai suoi occhi sono piccole e schiaccia-te, inermi e minuscole di fronte al destinoche spetta loro.Curiosità: Il motivetto fischiato dal Mostro(Peter Lorre) in realtà è stato fischiato da FritzLang stesso, in quanto Lorre non ne eracapace.

M il mostro diDüsseldorf

Germania 1931 Regia: Fritz Lang Cast: Rudolf Blummer, PaulFalkenberg, Gustav GrundgensSchranker, Georg John, Paul Kemp,Inge Landgut, Theo Lingen, PeterLorre, Theodor Loss, Ernst Stahl-Nachbaut, Franz Stein, OttoWernicke, Ellen Widmann.

MMil mostro di Düsseldorfla grande storia del cinema - 3

[ a cura di • Marika Campeti ]

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degustando

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Tarquinio bianco D.O.C.

Uvaggio: Trebbiano e MalvasiaZona di produzione: Teritorio di Cerveteri Superficie vitata: 10 ettariAltitudine del vigneto: 60 m sopra il livello del mareNatura del terreno: Origine vulcanicaSistema d'impianto: ControspallieraDensità d'impianto delle viti: 1200 - 1500 ceppi per HaProduzione unitaria: 14000 KgResa delle uve in vino: 70%Periodo vendemmiale: Ultima decade di Agosto Vinificazione: Vinificazione in biancoFermentazione alcolica: Interamente svoltaFermentazione malolattica: Non svolta

CCaannttiinnaa CCeerrvveetteerrii presenta il primo corso di degustazione che potrai seguire in televisione! Inoltre, ogni mese potrai trovare l'inserto del corsosu questa rivista, da staccare e conservare.PPoottrraaii sseegguuiirree iill ccoorrssoo ddii ddeegguussttaazziioonnee ssuullllee sseegguueennttii eemmiitttteennttii::SSuuppeerrnnoovvaa il sabato alle oorree 2244..0000TTeelleevviittaa dal 77 MMaarrzzoo 22000066 alle oorree 2211..1155 e TTeelleeaammbbiieennttee dal 99 MMaarrzzoo alle oorree 2222..3300 e con appuntameti sempre quindicinali.RRiittiirraannddoo llaa rriivviissttaa iill pprroossssiimmoo mmeessee nneellll’’iinnsseerrttoo ttrroovveerraaii uunnaa ggrraaddiittaa ssoorrpprreessaa..

Uvaggio: Montepulciano e SangioveseZona di produzione: Territorio della zona di Tarquinia D.O.C.Superficie vitata: Circa 10 ettariAltitudine del vigneto: 100 m sopra il livello del mareNatura del terreno: Origine vulcanicaSistema d'impianto: Controspallirera e tendone Densità d'impianto delle viti: 1200-2500 ceppi per ettaroProduzione unitaria: 14000 KgResa delle uve in vino: 70%Periodo vendemmiale: Primi di ottobre Vinificazione: Macerazione delle bucce della durata di 10 giorni Fermentazione alcolica: Interamente svoltaIl PROFUMO è di intensa freschezza e tipicità.Il Gusto morbido e avvolgente di buona struttura ed equilibrio.Per gustarne le qualità si consiglia di berlo a temperatura ambiente

Festus vino frizzante I.G.T. Lazio

Tarquinio rosso D.O.C.

degustando

Uvaggio: Trebbiano e MalvasiaZona di produzione: Territorio della zona di Tarquinia DOCSuperficie vitata: 10 ettariAltitudine del vigneto: 100 m s.l.m.Natura del terreno: Origine vulcanica, buona strutturaSistema d'impianto: Controspalliera, TendoneDensità d'impianto delle viti: 1200 ceppi per ettaroProduzione unitaria: 150.000 KgResa delle uve in vino: 70%Periodo vendemmiale: metà settembreVinificazione: Vinificazione in biancoFermentazione alcolica: Condotta a temperature controllateFermentazione malolattica: Non svolta

bianco

rosso

bianco

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PPrreessiiddeennttee CCoonnttii,, qquuaannttii ssooccii ee qquuaannttii eettttaarrii ccoonnttaa llaa ssttrruuttttuurraaddii CCaannttiinnaa CCeerrvveetteerrii?? "La cantina è molto grande e va dalle porte di Roma e arrivafino ai confini con la Toscana; la nostra DOC Cerveteri -Tarquinia raggruppa tutto, una lingua di terra che raggruppatutto questo territorio. Abbiamo circa 600 soci viticoltori, che sisono organizzati in forma di cooperativa agricola, o cantinasociale. Il 70% del vino a livello nazionale è prodotto dalle can-tine sociali e tutto questo credo sia un elemento qualificanteper tutti coloro che lavorano in questo settore e soprattuttoper i consumatori".

SSiiggnnoorr CCaatteennaa,, ccoommee iill ccoonnttaaddiinnoo ssii ooccccuuppaa ddeellllaa tteerrrraa uussaann--ddoo iill ccoommppuutteerr??"Facciamo il paragone della tecnologia che si usa ora nelleautomobili e quella che si usava una volta: la stessa modificaè nei campi. Si va dalle capannine meteorologiche ai modellimatematici che guardano l'insorgenza di malattie e viadicendo; così si usano principi più sani che creano menoproblemi possibile e danno allo stesso tempo grande soddi-sfazione ai consumatori. La rosa è un esempio lampante delprocesso di sviluppo che si è instaurato col tempo: primaveniva utilizzata come controllo di insorgenza di malattie sullavite, ora viene usata come complemento di giardino del viti-coltore".

SSiiggnnoorr FFiinnii,, lleeii èè ll''eennoollooggoo ddeellllaa ssttrruuttttuurraa ee iioo llee vvoorrrreeii cchhiieeddeerreeqquueessttoo:: ssppeessssoo ssii ppaarrllaa ddii DDOOCC ee ddii aallttrree ssiiggllee,, mmaa qquueesstteevveerraammeennttee ttuutteellaannoo iill ccoonnssuummaattoorree??"Queste sigle caratterizzano i vini e il territorio da cui questi arri-vano; DOC significa Denominazione di Origine Controllata eIGT ha il significato di Indicazione Geografica Tipica. Non èsolo questo che garantisce il consumatore, ma ci sono degliorgani che controllano la effettiva qualità del prodotto.Passando alle varie qualità di vini, i bianchi più caratteristicidel Lazio sono Trebbiano, Malvasia e Chardonnay o unSauvignon. Per i rossi abbiamo due amabili: il FontanaMorella, che è caratterizzato da Montepulciano, Sangiovese eMerlot e infine il Rosso Caere, che è caratterizzato anch'essodagli stessi uvaggi".

PPrreessiiddeennttee CCoonnttii,, èè iinniizziiaattoo iill mmiinniiccoorrssoo DDeegguussttaannddoo cchhee hhaaggiiàà ggrraannddee ssuucccceessssoo,, aanncchhee ssee èè ssttaattoo,, ssee ccoossìì ssii ppuuòò ddiirree,,ssoolloo llaanncciiaattoo:: ppuuòò ddaarree lleeii ll''iinniizziioo aallll''aattttiivviittàà ee ddiirrccii ssee ccii ssaarraann--nnoo ddeellllee nnoovviittàà??"Questo corso è stato già, per certi versi, sperimentato in alcu-ne manifestazioni come VinLazio e Cantina Cerveteri cercasempre di dare le informazioni di base utili alla corretta degu-stazione del vino. Anche l'arte del vino in tutte le sue parti èben descritta in tutti i dettagli, dalla coltivazione all'imbottiglia-mento: cerchiamo di essere sempre innovativi e apportarenovità alla gamma. Noi invitiamo tutti a visitare la Cantina,nelle giornate di Sabato e Domenica, e il nostro punto vendi-ta è in grado di fornire a tutti i nostri amici i vini migliori, conuno sconto particolare correlato a Degustando".

Il consigliere della Cantina Cerveteri Roberto Catena

Il presidente della Cantina Cervetri Romolo Conti

L’enologo della Cantina Cerveteri sig. Fini

Qualità e studio accurato dell’agronomia:Cantina Cerveteri e il minicorso “Degustando”:un viaggio nel mondo del vino.

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La Cantina Cerveteri è unacooperativa composta dacirca 750 famiglie di viticoltori erappresenta una realtà di enor-me importanza socio-economi-ca per la Regione Lazio. Sortanel 1961, ad opera dell'alloraEnte Maremma, in pochi annidi attività ha creato un mar-chio di qualità, conquistandorilevanti spazi nel mercato vini-colo regionale, nazionale edestero. Oltre ad un continuoadeguamento tecnologicoadottato in vigneto ed in canti-na, Cantina Cerveteri attua ini-ziative di ricerca e sviluppo fina-lizzate al costante miglioramen-to della qualità dei propri viniper offrire al consumatore ilmeglio delle produzioni dellazona in cui opera. La gammadei prodotti di spicco è comun-que vasta, costituita da vinitranquilli, frizzanti e spumanti aDenominazione di origineControllata e Igt, nonché daDistillati e grappe. Assortimentoche sta dando grandi soddi-sfazioni presso i consumatori.

Società Coop. Agricola - Via Aurelia km. 42,700 - 00052 Cerveteri (Rm)Tel. 06.994441 r.a. - Fax 06.99444217 - Numero Verde 800.850300

www.cantinacerveteri.com - e-mail: [email protected]

Il presidente della Cantina Cerveteri Romolo Conti in compagnia dell’enologo Cotarella e uno staff di tecnici.

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Il mestiere dello scien-ziato oggi è diventatopericoloso, spessomortale. Come nellatrama di un "giallo"Blondet investiga sucasi di omicidio "suici-

dio" irrisolti che, dopo l'11 settembre 2001,si sono verificati nell'ambiente scientifico. Lamorte di David Kelly, avvenuta il 17/7/03,è stata attribuita ufficialmente a suicidio;agente segreto, esperto di fama mondiale diarmi batteriologiche, era diventato famosoper aver rivelato alla BBC che il governo diBlair aveva ordinato ai servizi di intelligencedi "esagerare" la pericolosità delle armi di"distruzione di massa" di saddam Hussein,così da offrire un pretesto per la guerraall'Irak; uno strano suicida che, come ripor-tato dall'ispettore ONU in Irak Terence

Taylor, "non vedeva l'ora delle nozze di suafiglia, fissate per l'ottobre 2003". Kelly eraanche l'uomo che, nel 1984, aveva indottoa disertare Vladimir Pasechnik, il capo dellepiù segrete ricerche batteriologice militarisovietiche. E anche Pasechnik in Inghilterra,dove continuava le sue ricerche, è morto incircostanze inspiegabili nel novembre del2001. E non basta: da 16 a 21 virologi,genetisti, biologi di livello mondiale, esperti inricerche utilizzabili nelle guerre batteriologi-ce, risultano morti in situazioni sospette:tutti in pochi mesi e tutti dopo l’ 11 settem-bre 2001. In questo libro ci sono le loro sto-rie e i frammenti della guerra più segreta:quella per accaparrarsi i rari scienziati com-petenti (o ucciderli, per sottrarli al nemico)in grado di creare l'arma assoluta: l'arma"etnica", capace di infettare, per esempio,solo i negri e non i bianchi, o gli arabi e non

gli ebrei. Sullo sfondo, scenari di apocalisse.Dove il nemico può essere il tuo alleato.

Maurizio Blondetgià inviato speciale per il Giornale Nuovo eattualmente per Avvenire, si dedica da anniall'indagine sui poteri oligarchici che, agen-do dietro le quinte della democrazia, guida-no la storia e la cronaca politica presente.Ha pubblicato per le edizioni Effedieff'e: Inuovi barbari; Cronache dell'Anticristo;L'uccellosauro ed altri animali la catastrofedel darwinismo; 11 settembre colpo distato in USA; Chi Comanda in America;Osama bin Mossad; La strage dei genetisti.Autore di centinaia di articoli su giornali eriviste, dirige assieme a Siro Mazza, la rivi-sta Certamen (edizioni Effedieffe)

123 pagine - €. 12.00

La strage dei genetistiMaurizio Blondet

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E' una tranquilla notteparigina e nulla traspa-re dalla classica,impenetrabile facciatadel museo del Louvre,appoggiato sulla rivadella grande Senna.Un dramma si sta con-sumando al suo intrno,

nella Grande Galleria: il vecchio curatoreSaunière, ferito a morte, si aggrappa conun ultimo gesto disperato a un dipinto delCaravaggio, fa scattare l'allarme e le gratedi ferro, all'entrata della sala immediata-mente scendono, chiudendo fuori il suo inse-guitore. L'assassino, rabbioso, non ha otte-nuto quello che voleva. A Saunière restanopochi minuti di vita. Si toglie i vestiti e, diste-so sul pavimento, si dispone come l'uomo diVitruvio, il celeberrimo disegno di Leonardoda Vinci. La scena che si presenta agli occhidei primi soccorritori è agghiacciante: il vec-chio disteso sul marmo è riuscito , prima di

morire, a scrivere alcuni numeri, pocheparole e soltanto un nome: RobertLangdon. Ed è proprio lui, lo studioso di sim-bologia, scortato dalla polizia sul luogo del-l'omicidio, a capire immediatamente chel'anziano storico dell'arte ha lasciato un mes-saggio oscuro e pericoloso. Di fronte aLangdon si presenta la partita più difficiledella sua carriera: giocare a distanza disecoli, e a rischio della propria vita, contro ilgenio stesso di Leonardo da Vinci. La sco-perta è sconvolgente. Il grande pittore rina-scimentale proteggeva un distruttivo codicesegreto. Con gli enigmi nascosti nei suoidipinti, con i suoi ingegnosi marchingegni econ la spaventosa forza di una setta segre-ta che da secoli ha sempre tentato di tra-sformare la storia dell'umanità. Laggiùcome un miraggio irraggiungibile, LaGioconda e L'ultima cena attendono il nostrogeniale e improvvisato detective. Chi erarealmente Leonardo da Vinci? Cosa hannonascosto per secoli i Templari? Quale chiave

dà accesso al segreto del Santo Graal?L'America intera si è appassionata a questiinterrogativi e ha decretato Dan Brownscrittore dell'anno (al primo posto in classi-fica da sette mesi). Il suo romanzo, tradot-to in tutti i paesi del mondo, ha spiegato amilioni di lettori perché, in definitiva, MonnaLisa, nel celebre ritratto della Gioconda,sorride. Perché?

Dan BrownPrima di diventare uno dei più acclamatiautori di thriller, Dan Brown è stato inse-gnante di inglese all'università e storico del-l'arte. Da sempre appassionato di codicisegreti, è spesso ospite di trasmissioni tele-visive e scrivere su parecchie riviste, fra cui"Newsweek" e The New Yorker". I suoi librisono tradotti in molte lingue. Il codice DaVinci è il suo quarto romanzo. L'autore vivea New England.

523 pagine - €. 18.60

Il codice da VinciDan Brown

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Come mai all'Americae al mondo intero nonsono state mostratele immagini delPentagono prima checrollasse il muro peri-

metrale, ben 33 minuti dopo l'impatto?Forse perché si sarebbe visto un bucolargo appena più di cinque metri. Comepotrebbe mai passarci un Boeing 757alto 14 metri e largo più di 40, senzalasciare traccia di rottami all'esterno, ne

danni ai piani superiori? I media riportanoche nel prato di fronte al Pentagono l'im-patto dell'aereo aveva formato un craterelargo trenta metri: come mai non si vedein nessuna fotografia? Come mai non sivedono tracce di impatto, ne di incendi,

"Speciale 11 Settembre" + DVD "9/11 in plane site"Dave Vonkleist

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Il documentario che cambia per sempre l'11 settembre 2001

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Il capitalismo trionfan-te e globale sta rag-giungendo la suaraz iona l i zzaz ioneestrema. Che consi-ste in questo: retri-buire sempre più il

capitale retribuendo sempre meno il lavo-ro. Il fenomeno è di portata storica: nonemigrano gli uomini, ma i posti di lavoro. Centinaia di migliala di posti vengono risuc-chiati da Cina ed India; non sono solo lavo-ri non qualificati, i meno pagati, che laggiùcostano ancora meno; sono posti ad altaqualificazione e contenuto tecnico, perchénel corpo del terzo mondo indo-cinese esi-ste un primo mondo (che si contenta peròdi paghe da terzo mondo) di laureati coninvidiabile livello tecnico, alta qualità di edu-cazione e saperi moderni. Ma così facen-do, il capitalismo si dirige verso il propriosuicidio: poiché i lavoratori con potere d'ac-quisto calante diventano sempre menocapaci di acquistare le merci che il capita-lismo produce in volumi sempre maggiori.

E che cosa spinge il capitalismo a correreverso la propria implosione? Il potere dellafinanza, della Banca. La frode fondamenta-le della banca - che lucra l'interesse daldenario che crea dal nulla per prestarlo - èqui spiegata con chiarezza politicamentescorretta. Il lettore scoprirà che è la frodebancaria, creando massa monetaria dalnulla, a creare inflazione; e che gli interes-si finanziari incorporati nel prezzo di ognimerce costituiscono in media il 50 percento del prezzo; dunque ogni merce cipotrebbe costare la metà. Il sistema ban-cario-finanziario estrae pertanto da ciascu-no di noi, più volte, una imposta occulta,per il solo fatto di esistere e di espandersi.In queste pagine si discutono le alternativeper un'economia sana, non egemonizzatadal profitto finanziario: dall'economia politi-ca di List (a cui l'America di GeorgeWashington dovette il suo sviluppo prodi-gioso) alla creazione del credito di Stato diAlexander Hamilton, fino alla moneta depe-ribile di Gesell, e alla proposta di abolizionedel credito ex nihilo del premio Nobel fran-

cese Maurice Allais. Il denominatore comu-ne però di ogni soluzione proposta dai tantistudiosi "non conformisti" presi in esameconsiste nella riconquista, da parte degliStati, della sovranità monetaria, strappan-dola alle cosiddette "Banche Centrali".

Maurizio Blondetgià inviato speciale per il Giornale Nuovo eattualmente per Avvenire, si dedica ormaida anni all'indagine sui poteri oligarchiciche, agendo dietro le quinte della demo-crazia, guidano la storia (e la cronaca poli-tica presente). Ha pubblicato, per le edi-zioni Effedieff'e, I nuovi barbari; Cronachedell'Anticristo; L'uccellosauro ed altri ani-mali la catastrofe del darwinismo; 11 set-tembre colpo di stato in USA; ChiComanda in America; Osama bin Mossad;La strage dei genetisti. Autore di centinaiadi articoli su giornali e riviste, dirige, assie-me a Siro Mazza, la rivista trimestraleCertamen (edizioni Effedieffe)

175 pagine - €. 13.00

Schiavi delle bancheMaurizio Blondet

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ne di rottami? Dov'è l'aereo? Dove sono leali, i motori, la coda, i sedili, i carrelli, ibagagli? Com'è che un impiegato dellaFox News, testimone dell'attacco allaseconda torre, ha dichiarato di non avervisto alcun finestrino sui lati del volo 175della United Airlines? Perché pompieri, giornalisti e molti altripresenti al WTC hanno descritto il crollodegli edifici Uno, Due, Sette come se sitrattasse di una demolizione controllata? Che ne è stato delle numerose testimo-nianze che parlavano di bombe ed esplo-

sioni all'interno e intorno al Word TradeCenter, o del ritrovamento di un furgoneriempito di esplosivo? Che dire della scioccante ammissionetelevisiva da parte del locatario del WTC?Cos'è quel lampo che si osserva sullaparte destra del Boeing 767 un'attimoprima dell'impatto sia sulla Torre Nordche su quella Sud, e ripreso dalle teleca-mere di ben cinque operatori fra cui CNNe ABC? Se si, come avrebbe potuto pas-sare inosservato alla partenza da unaeroporto commerciale? E qual'era il suo

scopo negli attacchi?Queste e numerose altre anomalie vendo-no presentate in questo eccezionale docu-mentario che, utilizzando materiale audiovi-sivo inedito o mandato in onda solo unavolta, demolisce impietosamente la versio-ne ufficiale dell'11 settembre 2001 e sma-schera il sadico gioco del terrore la cuiposta finale è una sola: la nostra libertà.

"Speciale 11 settembre + DVD "9/11 inplane site" 14,90 euro. Non vendibiliseparatamente

Uscire dalla palude èpossibile. L'umanità sista (auto)avvelenandoe le risorse naturaliattualmente utilizzate,prime tra tutte ilpetrolio e i combustibi-li fossili, non sono suf-

ficienti per garantire un'ulteriore crescita. La scienza e la tecnologia hanno però tro-vato le soluzioni, dopo aver identificato ilproblema. E diventa un obiettivo raggiungi-bile la prospettiva di un nuovo sviluppo. La sfida tecnologica dei cicli chiusi, enun-

ciata e discussa in questo libro, fornisceelementi a sufficienza per una nuova edesauriente definizione di sviluppo sostenibi-le: "Lo sviluppo sostenibile non consumarisorse. Le usa e le riusa, illimitatamente".Il pianeta non è infinito, soltanto la produ-zione di idrogeno ed elettricità da fontienergetiche rinnovabili consente la realiz-zazione di uno scenario tecnologico assolu-tamente possibile. Le tecnologie esistono,e funzionano sempre meglio, hanno sol-tanto bisogno di un convinto sviluppo; con-sentono di avere energia da risorse rifor-mabili, trasportarla dove essa serve e uti-

lizzarla con rendimento eccellente, pratica-mente senza nessun impatto negativo sul-l'ambiente. L'automobile e tutti gli altrimezzi di trasporto, l'illuminazione, la clima-tizzazione e la forza motrice possono esse-re alimentate con soluzioni conosciute egia oggi ben più affidabili di quanto si pensi.E che hanno l'immenso pregio di essere"libere" dalla morsa dei combustibili fossili.Dal punto di vista dei sistemi energetici nonc'è dubbio: lo sviluppo sostenibile è uno svi-luppo No Oil.

220 pagine - €. 16.00

La società No OilFabio Orecchini, Vincenzo Naso

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sione indipendente grazie alla trasmis-sione televisiva “Scacco Matto”, ora“Romalive” in onda dal 2000 su cana-le23 il lun dalle 20 alle 21, e dal 2001su teleambiente, il giov dalle 22.15 alle23.15, abbiamo cercato di fare da tra-mite tra la gente comune e le istituzioni,perseguendo sempre il nostro obiettivo. • Romalive.tv è una realtà in via di svilup-po che si propone di utilizzare il web inmodo nuovo e raggiungere quanto più pub-blico anche al di fuori della nostra città.• Romalive.tv propone anche una sezionededicata all’ecommerce nella quale ven-gono promossi e venduti libri, dvd, video-cassette e produzioni interne all’azienda.

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Ho pensato a questo slogan per accompa-gnare la mia campagna elettorale per alcuniprecisi motivi. Il mio impegno politico e so-ciale risale ai primi anni '70 in una delle piùgrosse contraddizioni sociali di quei tempi: iborghetti fatti di baracche di lamiera dovevivevano gli emigranti provenienti dal sud delnostro paese. Luoghi di uomini e donne chedalla Calabria, Basilicata, Sicilia arrivarononella città del boom edilizio per andare a la-vorare nei cantieri edili. Una città che crescevalasciandoli come ultimi, ai margini. Diritti, la-voro, dignità furono le parole d'ordine cheriempirono le vie e le piazze della città. Quellemobilitazioni portarono all'abbattimento deiborghetti di lamiera. Le case che essi stessiavevano costruito li accolsero, e fu il primopasso che effettuarono come cittadini diRoma. Da quegli anni Roma è stata conti-

nuamente attraversata da importanti mobi-litazioni. Per il diritto alla casa, la scuola pertutti, per migliorare le condizioni di vita neiquartieri periferici.Roma in questi anni è cambiata anche permerito di queste lotte. Ora la città parla unlinguaggio nuovo che mette a nudo vecchiee nuove contraddizioni di una metropoli ditre milioni di abitanti. La partecipazione, i di-ritti di cittadinanza, le comunità locali. Temiche Rifondazione comunista ha fortementevoluto nel programma del candidato SindacoVeltroni. La partecipazione è l' elemento essenzialeper lo sviluppo di un nuovo rapporto tra lacittà e i suoi cittadini, che deve diventare pra-tica di governo dell'amministrazione. Bisognarilanciare una nuova democrazia dal bassoche attraverso la realizzazione del decentra-

mento amministrativo, costruisca il governodi prossimità. Il governo di prossimità deveessere una casa di vetro dove tutti possanoguardare dentro. La trasparenza verso i cit-tadini deve essere piena e deve includereun'informazione tempestiva sui progetti, su-gli investimenti, sull'uso dei fondi comunali.Per dialogo intendiamo innanzi tutto la ca-pacità di ascoltare il cittadino, di registrarele istanze del territorio, di sistematizzare que-sto patrimonio di informazioni all'internodella macchina comunale. L'efficienza è im-portante perché sottintende un uso appropriatodelle risorse, senza sprechi e con adeguataprogrammazione. Vogliamo costruire una cit-tà che crescendo sappia includere i bisognidi tutte le persone, garantire alle cittadine eai cittadini pari condizioni e dare voce a chinon ne ha. Le comunità territoriali possono, attraversola costruzione dell'identità dei singoli terri-tori, determinare nuovi valori di solidarietà.Per questi motivi ho accettato di candidarminella lista di Rifondazione Comunista alleprossime elezioni comunali per continuare,con le lotte sociali al governo della città, quelpercorso di trasformazione di una città chedeve essere sempre più la città di tutti.

Le lotte sociali al governo della città

In foto:Dante Pomponi

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In questi anni abbiamo lavorato per rendere Roma unacittà più moderna, con una prospettiva di sviluppo fonda-ta sulla crescita economica e la solidarietà sociale.

Tutelare l'ambiente, realizzare infrastrutture e servizi, riqua-lificare la periferia, rafforzare la coesione sociale e valoriz-zare l'impresa come risorsa per lo sviluppo sostenibile sonogli obiettivi che animano il processo di cambiamento dellanostra città:

- MOBILITÀ: prima le infrastrutture e poi le nuove edifica-zioni- URBANISTICA: governare bene la trasformazione delterritorio- AMBIENTE: attrezzare le aree verdi per renderle fruibili aicittadini- QUARTIERI: rendiamoli più belli e vivibili- PARTECIPAZIONE: Cittadini, Municipio e Comune insiemeper governare Roma

Nei quartieri, nelle scuole, nei centri anziani, nelle universi-tà, nelle aziende e nel mondo del lavoro ci sono grandienergie e risorse che esprimono nuove idee e tanta vogliadi migliorare le cose.

Da questo impegno nasce ciò che amo definire "Il riformi-smo dei cittadini": la volontà di tutti coloro che lottano elavorano con onestà e passione per migliorare la nostracittà e che chiedono di partecipare alle scelte per governa-re e costruire il futuro di Roma.

È la forza del cambiamento che dobbiamo valorizzare, cheabbiamo il dovere di far esprimere a tutti i livelli istituzio-nali a cominciare dai Municipi che rappresentano la primaistanza nel rapporto con i cittadini.

Il mio impegno nella prossima consiliatura sarà di lavorareper garantire soluzioni concrete ai problemi dei quartieri edel territorio.

Rappresentare le vostre esigenze in Consiglio Comunale,lavorare per passare dai progetti alle realizzazioni e gover-nare con voi le grandi trasformazioni che stanno ridise-gnando il territorio della città di Roma sono le motivazioniche mi spingono a chiedere il vostro sostegno per le ele-zioni comunali del 28 e 29 maggio.

Ai cittadini romani

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Si avvicinano le elezioni amministrative,nelle quali verrà eletto il nuovo sindaco diRoma ma anche i Presidenti dei Municipi.Roma sta cambiando volto con il nuovopiano regolatore generale, i quartieri cheprima erano periferia diventeranno ilcuore pulsante di una città diversa: piùestesa, multiculturale e un ponte immagi-nario unirà Roma, Parigi, Londra, Madrid,tutte proiettate verso una nuova moderni-tà progettuale. Proprio questa città sospesa nel presentecon la sua solidità storica e culturale, maassolutamente proiettata nel futuro alpasso con i tempi e in linea con i grandicambiamenti, ci ha spinto ad incontrare ilPresidente della Commissione LavoriPubblici e Viabilita del Comune di Roma,Umberto Marroni, candidato proprio alComune di Roma nelle imminenti elezioniamministrative.

Onorevole Marroni, a proposito diP.R.G.: come pensa il Comune di Romadi gestire il grande cambiamento cheavverrà nei prossimi anni?

"Il nuovo piano regolatore è un eventostorico per Roma e definitivamente èstato approvato dal consiglio comunale.Un Piano Regolatore innovativo che pre-vede una città nuova, moderna dove nonci saranno più soltanto il centro storico ele periferie, con la loro decennale distan-za che già in questo mandato abbiamocercato di colmare, ma tante centralitàche porteranno nuove funzioni nelle peri-ferie della città. Tali cambiamenti saranno

strategici per le periferie come le nuoveinfrastrutture per la mobilità. Il problema dello spostarsi in città è moltosentito dai cittadini e credo che il lavorofatto in questi anni dalla Giunta e dal con-siglio comunale vada continuato e incen-tivato con ancora maggiore forza. È stato costruito un nuovo modello di svi-luppo della città che possiamo sintetizza-re così: prima le infrastrutture e poi lecostruzioni e soprattutto una crescta chetiene conto delle nuove esigenze dellasocietà e quindi servizi idonei come centrianziani, scuole, asili nido, e tutti quei ser-vizi sociali connessi. Questa grande trasformazione sarà gesti-ta dai Dipartimenti con i Municipi masoprattutto insieme con i cittadini chesono la parte più attiva nel vedere Romacambiata in meglio, del resto la gente vivela città e partecipare al miglioramento delluogo dove si passa la propria vita credosia un esempio di democrazia e di sensocivico".

Un'altra problematica molto sentitadai cittadini è l'emergenza casa, comepensate di affrontarla e in che modopensate di risolverla?

"Tante iniziative sono già in cantiere, masicuramente la risposta più efficace è ladelibera 110 del Maggio scorso che pos-siamo sintetizzare in 3 punti:1) Incentivazione dell'affitto a canoneconcordato, cioè per le nuove costruzioniuna quota degli immobili saranno desti-nati ad affitti a canone concordato, un

canone che si aggira intorno ai 400 euro.2) Nuovi programmi di edilizia economicae popolare che da tanti anni non si face-vano più a Roma, anche perché abbando-nati a livello di governo nazionale e che ciauguriamo vengano ripresi dal governoProdi.3) Incentivi per aree dismesse, cioè nonutilizzate: edifici abbandonati, vecchiimmobili, uffici, ecc. Abbiamo dato poidegli incentivi ai proprietari per trasfor-marle in abitazioni; una percentuale diqueste abitazioni verranno cedute alcomune per l'emergenza abitativa.In questo modo si risponde all'emergenzae si programma un futuro certo per i piùbisognosi".

Il comune e i municipi che tipo di rap-porto devono avere e soprattuttoquale sinergia si andrà ad instaurarenel prossimo futuro?

"I municipi sono realtà importanti e Romanon può essere governata solo dalCampidoglio.Sono un sostenitore di un ruolo sempremaggiore dei Municipi anche per quantoriguarda il piano regolatore generale.Avranno la possibilità di attuare diretta-mente i programmi urbanistici previsti dalnuovo Prg, quindi avranno un granderuolo di programmazione e trasformazio-ne del territorio in modo da avvicinare lestrutture ai cittadini, ma anche di permet-tere ai cittadini di controllare le Istituzionie renderle le più efficienti".

Umberto Marroni :una città finalmente moderna, decentrata e solidale

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In questi primi 4 numeri abbiamo riper-corso i momenti più importanti di questaconsiliatura municipale che ha datomolte soddisfazioni al PresidenteVisconti, per la prima volta eletto diretta-mente dai cittadini (circa 180mila).L'elezione diretta del Presidente diMunicipio ha dato una svolta ai rapportistessi tra cittadini, associazioni, comitatie il proprio "Sindaco di prossimità". Icontatti sono aumentati in manieraesponenziale e forse inaspettata. Lasegreteria Visconti, in alcuni momentisembra più una "sala d'aspetto" di unastazione di treni che un "luogo di pote-re". Questo è già di per sé un elementoche ha contraddistinto 5 anni di Giuntamunicipale che è stata sempre aperta atutti i cittadini e dove ognuno - comeama ripetere spesso lo stesso "mini-Sindaco" - ha sempre potuto entrare apiacimento, senza filtri, barriere, etc. etc.Forse non tutti i Municipi sono stati gui-dati in questo modo "partecipativo" e"presenzialista" ma quello che si dice ingiro nel Diciannovesimo, è che Visconti èsempre stato presente e molte volte, piùdi Assessori e consiglieri municipali.Molte volte, ricevendo le persone senzaneppure avere appuntamento e senzafargli fare neppure un minuto d'antica-mera!Questo articolo lo volevamo iniziare conquesta sottolineatura che è un po' la car-tina tornasole di quanto è stato fatto in

questi anni: un Municipio che si è apertoal territorio, che non si è mai fatto nega-re, a cui tutti si sono potuti rivolgere perogni tipo di problema: dalla casa, al lavo-ro, alle strade, alla pulizia delle strade.Questo già ci permette di dire: BRAVOVISCONTI! Il potere non si esercita per séma per gli altri, per chi ne ha bisogno.Difficile, forse, sarà per il successoreriuscire a fare altrettanto, perché esseresempre disponibili costa fatica e sacrifici,ma è così che si fa bene il proprio mestie-re… sempre che la politica possa definir-si un mestiere. Ora Visconti tenterà diandare in Campidoglio per AlleanzaNazionale. A portare la sua esperienza ela sua voglia di cambiare le cose, diretta-mente - e speriamo - nell'Aula GiulioCesare. Speriamo che si potrà far caricodi accelerare la riforma del decentramen-to perché i Municipi di questo hannobisogno, per non continuare a esseresemplici "passacarte" comunali oppure(peggio ancora….!) interlocutori negativiquando le cose non vanno. Come perl'AMA, per l'illuminazione pubblica, iposti ai nidi, etc. etc.Premesso ciò, e dovevamo farlo, passia-mo a raccontare altri fatti concreti che, ineffetti, sono stati proprio tanti e in que-sto speciale tratteremo di cultura e dialtre novità. Cultura nel senso più ampiodel termine, come la cultura del Diritto (èstato aperto lo sportello del Diritto, con-sulenze gratuite, tutti i giovedì presso la

sede municipale delle 11 alle 13) , allaconoscenza, alla partecipazione e nonsolamente nell'accezione più letteraria e"classica" dell'immaginario collettivo. Ineffetti la Giunta Visconti ha istituito ilConsiglio municipale dei ragazzi e delleragazze, composto da 25 alunni scelti trale classi quarta e quinta elementare edella scuola superiore di primo grado delterritorio che sostanzialmente ricalca ilConsiglio municipale "senior". IlConsiglio svolge funzioni propositive econsultive, sui temi d'interesse giovanilee può proporre al Consiglio "senior"propri ordini del giorno.In questi anni, sono state moltissime leattività organizzate presso il Teatro "Lacasetta" (Primavalle) che è già una bellanotizia, rianimare un quartiere "malfa-mato" con un teatro per ragazzi: con ilcorso di cinema, rivolto ai ragazzi (da 11a 17 anni), il corso di teatro, il laborato-rio pratico/teorico cinematografico, lascuola teatro per bambini."Giocattoliamo" è stato invece un labo-ratorio che usando materiali poveri e diriciclo, ha creato strumenti utilizzati nellerappresentazioni teatrali. Nel 2005 il Municipio ha organizzatouna Befana di festa e di giochi per tutti ibambini, servita anche a raccoglierefondi per i bambini vittime del cataclisma

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in foto: il Presidente Marco Visconticon Francesco Storace

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nel Sud-est asiatico, che sono stati con-segnati direttamente ai responsabili dellaDiocesi di Thanjavur (Regione di TamilNadu - India). Quest'anno, invece, Visconti ha volutoorganizzare due feste grazie alle quali èstata aiutata l'Opera Don Calabria di viaSoria (sempre a Primavalle) che ospitatantissimi bambini e famiglie in difficoltàche hanno ricevuto, anche grazie allaSaint Francis international school, mol-tissimi doni.A Natale del 2005, c'è stata l'apprezza-tissima visita degli zampognari aBalduina e a Torrevecchia che hannoportato doni e musica a tutti i bambini.Una vera novità, legata alla tradizionepopolare e cattolica che ha suscitato ungrande entusiasmo: rivedere gli zampo-gnari, suonare per le strade delMunicipio è stata una sorpresa per tutti!Per ricordare la cultura solidaristica,

durante le Festività natalizie, laPresidenza ha voluto organizzare unpranzo per tutti coloro che si trovano inuna situazione di particolare bisogno.Sono state invitate tutte quelle personeche sono state segnalate dalleParrocchie, dai Centri anziani e dal servi-zio sociale del Municipio.Visconti ha rispettato sempre l'impegnodi ricordare i caduti di Nassiriya presso ilparco a loro dedicato in via Fornelli(zona via Trionfale/scuola N. Sauro) concerimonie appropriate, deponendo unacorona di alloro. Così com'è stato dato ilmassimo risalto alle celebrazioni per il 4novembre (giornata dell'Unità naziona-le). Il 15 aprile 2004 sono state esposte lebandiere a mezz'asta, in segno di luttoper il barbaro omicidio del nostro conna-zionale Fabrizio Quattrocchi in Iraq e allafamiglia Quattrocchi è stato inviato un

telegramma di condoglianze e, in accor-do, con questa verrà intitolato il parco divia Ipogeo degli Ottavi, di nostra prossi-ma inaugurazione.Ogni anno, una delegazione delMunicipio ha partecipato alla comme-morazione dell'eccidio di via Mario Fani,deponendo una corona di fiori nel luogodell'agguato, a testimonianza della sen-sibilità istituzionale. Durante la Presidenza, il Municipio RomaXIX ha sempre celebrato la giornata inmemoria delle Foibe (10 febbraio -GIORNO DEL RICORDO), ogni anno conuna iniziativa specifica: un convegno,facendo sventolare la bandiera delLibero Comune di Fiume, stringendo ungemellaggio con i liberi comuni in esiliodi Fiume, Zara e Pola.Ai fratelli Stefano e Virgilio Mattei, ucci-si barbaramente nel 1973 nella loro abi-tazione in via Bibbiena a Primvalle, ilMunicipio ha voluto dedicare un parco invia M. Battistini, alla cui entrata è stataapposta una targa commemorativa.Passando ad argomentazioni "più legge-re", è stato patrocinato il Framecontest,primo premio per cortometraggi, a cuisono stati assicurati premi, targhe ecoppe per i vincitori. E' stato dato inizioal progetto "Pronto soccorso giovaniartisti" per sviluppare e incentivare lacreatività artistica. I vincitori hanno

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in foto: il Presidente Marco Visconti insieme a Gianni Alemanno

in foto: il Presidente Marco Visconti

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avuto la possibilità ai partecipare ad unciclo di incontri con artisti professionistidella scrittura, della musica e delle artivisive.E' stato editato per la prima volta, unlibro sulla storia del XIX per far conosce-re gli aspetti storici, architettonici maanche ambientali. Il 10% dei proventidel prezzo di copertina è stato scelto didestinarlo al Municipio qualunque saràla giunta politica che seguirà. Tramitequesta opera, si è inteso lasciare una"pietra miliare" culturale, mai realizzatain precedenza e per cercare di inculcarenei cittadini la conoscenza di un territo-rio che ha molte bellezze nascoste, unapropria storia e bellezze peculiari. In ricordo del compianto artista LucioBattisti, il 9 settembre 2004, nella sededel Municipio, sono state diffuse a bene-ficio degli utenti e dei lavoratori, le suecanzoni più famose. E a proposito diBattisti, il mitico Mogol ha inauguratouna sala prove proprio in una scuola delnostro territorio, un progetto che rien-trava tra quelli del Romarock-Romapop.Importante contributo culturale, è anchestata la rassegna teatrale "Festa dellescuole" che si ripete ogni anno congrande successo di partecipazione.Non è stata tralasciata la moda, grandesettore d'importanza economica e cultu-rale, visto che presso il ComplessoMonumentale di Borgo Santo Spirito inSaxia si è infatti tenuta una sfilata dimoda organizzata dal compianto LuigiLais della "MISS PARADE ITALIA". Nelcorso della bellissima serata, presentatada Nathalie Caldonazzo, è stato asse-

gnato a Milena Vukotic (attrice) ed aElena Bonelli (cantante), il premio"Fashion Day" alla carriera.Di recente, presso la splendida residenzaMonte Mario, Visconti ha presenziatoalla premiazione degli artisti che hannopartecipato alla prima edizione del pre-mio Monte Mario. Il Municipio ha patro-cinato l'iniziativa, donando la targa aiprimi di ogni sezione: Prosa, Poesia,Pittura e Fotografia."BALDUINA HA FINALMENTE UN SUOPARCO, GRAZIE ALLA REGIONE LAZIOCHE HA ACQUISITO IL PIANORO DIPROBA PETRONIA." Era l'11 ottobre 2004: con grande sod-disfazione il Presidente del MunicipioRoma XIX, Marco Visconti annunciavauna data storica per tutto il quartiere

della Balduina ma anche di PinetaSacchetti e di Valle Aurelia. "Da decenni - dichiarò allora Visconti -moltissime persone si sentivano privatedi un parco pubblico attrezzato chepotesse essere un punto di riferimentoper i residenti delle zone. Oggi, final-mente, possiamo dare una grande noti-zia: è stato acquisito dal Presidente dellaRegione Lazio Francesco Storace, ilfamoso pianoro di Proba Petronia." Quella dell'acquisizione del pianoro diProba Petronia può definirsi una vittoriastorica, visto che molti cittadini ci sonocresciuti giocando qui sin da bambini, civenivano a passeggiare con i propri figli

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in foto: le scale antincendio delle scuole

in foto: a Balduina, il parco diProba Petronia

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oppure portando a spasso i cani. Questaè un'area meravigliosa che però nonpoteva avere uno sviluppo qualitativovisto che non era pubblica. Da oggifinalmente le tante battaglie che sonostate portate avanti dal Municipio, dalleAssociazioni, dai Comitati spontanei edai semplici cittadini è divenuta realtàgrazie alla sensibilità e alla celerità dellaRegione Lazio. Dopo tante battaglie e tanti mesi di lavo-ri, da poche settimane nel Pianoro diProba Petronia è stato realizzato unparco pubblico, aperto anche ai diversa-mente abili con un percorso protetto edè finalmente fruibile dai cittadini.

Altra notizia di cronaca avvenuta direcente è rappresentata dall'inaugura-zione nel comprensorio "Le CerquetteGrandi" (via Cherasco) del primo siste-ma fotovoltaico di illuminazione pubbli-ca realizzato nella Capitale. L'impiantoha una potenza di 20 kilowatt ed è ingrado di alimentare circa 3 chilometri dilampioni. La nuova struttura, che rispecchia nuoveconcezioni di impatto ambientale, ècostata complessivamente 200 mila euroche sono stati reperiti dai fondi derivan-ti dagli oneri concessori versati dai con-sorziati grazie al sistema delle "opere ascomputo".

Un sistema che dal 1996 ad oggi ha datol'opportunità al consorzio di progettare,finanziare ed eseguire opere primarie -fogne, strade, acqua, illuminazione pub-blica - per un totale di 4 milioni di euro.I pannelli sono montati su 8 supporti e sieviterà di immettere nell'atmosfera circa14,5 tonnellate di CO2 equivalente l'an-no. Il 'battesimo' fotovoltaico ha fornitol'occasione per una grande festa di piaz-za, con tanto di tavola imbandita per ipartecipanti e l'esibizione di un gruppojazz. Ovviamente, le luci di scena e l'am-plificazione sono state alimentate conl'energia solare prodotta dallo stessoimpianto, al suo primo giorno di lavoro. In ultimo, a sottolineare la lungimiranzae la sensibilità sociale della GiuntaVisconti, è l'inizio del Progetto onotera-pia (con gli asini) con una sperimenta-zione, per venti settimane a partire damaggio di attività ludiche, anche miste,con l'asino e con le piante a frequenzabisettimanale, con possibilità di accessosia antimeridiana che pomeridiana. Laterapia si terrà nel parco dell'Insugherata(Via Giovanni Gaetano Bottari n.73.) edè rivolto in particolare ai "ragazzi" in etàadulta affetti da deficit che comportanodifficoltà di tipo affettivo e relazionaleoltre che alle disabilità che comportanoridotte capacità di movimento e di con-trollo degli arti, del bacino e del busto.Saranno seguiti da un equipe di opera-tori, con opportune conoscenze e quali-fiche.Per concludere, non si possono dimenti-care gli innumerevoli lavori svolti in que-sti anni nelle scuole e negli asili nido dicompetenza municipale, dove era statotrovato un vero disastro! Oggi, tutti gliedifici sono a norma con uscite d'emer-genza e scale antincendio.

foto centrale: consegna della targa del premioMontemario 2006

a lato: il Presidente Marco Visconti con ilSottosegretario alla Salute Sen. Cesare Cursi

in foto: il Presidente Marco Viscontiall’inaugurazione del sistema fotovoltaico

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Acqua, farina e...Papas a lo pobre (Spagna)

[ di • Rosy Efrati ]

¡Wenas!Oggi comincio la mia lista di ricette dallacaliente Spagna.Ecco a voi le "Papas a lo pobre" (Patatealla povera) come le mangiano al Nord(Jalance) e al Sud (Granada).

• Ricetta di Jalance (Valencia)Ingredienti per 4 persone: - ½ kg di patate- 4 uova- Sale ed olio qb

Preparazione: 01) Tagliare le patate a fette tonde e sottili.02) Friggerle in olio abbondante, salando apiacere. 03) Quando sono dorate, sgocciolarle eaggiungere le uova, mescolando il tutto finoa che non saranno cotte. Servire caldo.

• Ricetta di GranadaIngredienti per 4 persone: - 1 kg di patate - 2 peperoni verdi- 3 pomodori- 1 cipolla grande

- 2 spicchi d'aglio- 2 foglie di alloro- 1 cucchiaiata di aceto- 6 cucchiaiate di olio di oliva- Sale a piacere

Preparazione: 01) Pelare le patate, lavarle bene e tagliarle

a tocchi, facendo un taglio iniziale col col-tello e tirando per spaccarle, perché in que-sto modo assorbiranno meglio il saporedegli altri ingredienti. 02) Scottare i pomodori alcuni minuti in

acqua bollente, pelarli e tagliarli a pezzettimolto piccoli. 03) Tagliare i peperoni, estrarre i semi, lavar-li e tagliarli in pezzi piccoli. 04) Pelare e sminuzzare la cipolla e gli agli. 05) Mettere l'olio in una casseruola, mette-re sul fuoco e, quando è ben caldo, aggiun-gere cipolla, aglio, peperoni e pomodori.Rimescolare.06) Rosolare a fuoco basso per 15 minuti,girando ogni tanto con un cucchiaio dilegno. 07) Aggiungere i tocchi di patate e mesco-lare bene tutto. 08) Aggiungere un po' di sale. 09) Incorporare le foglie di alloro, previa-mente lavate, e l'aceto, mescolando beneaffinché i sapori si mischino bene.10) Aggiungere acqua tiepida fino a coprirele patate, coprire la casseruola e cuocere afuoco lento fino a che saranno tenere. 11) Quando il piatto è pronto, schiacciarealcuni pezzi di patate in un piatto con unaforchetta ed aggregare alla casseruola perispessire il brodo.

Ricetta di Granada

Informiamo tutti i nostri let-

tori che è possibile visitare

online il nostro sito che parla

anche del XII Municipio, con

gli articoli dell’Eur Torrino

News all’indirizzo internet

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Le navi di Nemi

In dicembre del '28 il Consiglio dei Ministri deli-bera la costruzione della strada da Genzano alLago (Costruita dal Genio Civile).Man mano che il livello del lago si abbassa, siscoprono i massi dell'antica banchina, e venen-do a mancare la spinta orizzontale dell'acqua,le rive cominciano a spostarsi e a crollare...Circa il 14 Febbraio '29 - essendo il livello dellago sceso di 4 metri, viene sistemata la secon-da stazione delle Elettropompe, che entra infunzione il 4 marzo '29.28 III '29 - giunto il livello delle acque a - 5,52affiorano le strutture più alte della 1a nave.

L'avvenimento suscita nel mondovastissima risonanza.Frattanto le rive continuano adassestarsi e ciò provoca il dissestodel 2° impianto delle elettropompe.Si decide perciò di installare il 3°impianto delle elettropompe su diun galleggiante e cioè su di un pon-tone militare.1° maggio '29 - Il terzo impiantodelle idrovore comincia a funzio-nare.Circa 15 maggio '29 - Comincia l'e-splorazione della parte emersa:infatti non è possibile attendere l'e-

mersione completa dello scafo per effettuareuno scavo a strati completi. Le esigenze sonodue: documentare e conservare.4 giugno '29 - Emerge dal fango il primobronzo: una testa di lupo che adorna la testa-ta di una trave. Folle innumerevoli visitano lanave che già emerge per una trentina dimetri di lunghezza. 8 giugno'29 - Il Ministro della PubblicaIstruzione Giuseppe Belluzzo parla al Senato espiega perché "valeva la pena" di recuperarequel relitto.10 giugno '29 - Sua eccellenza Belluzzo scende

al lago coi rappresentanti della stampa estera. Luglio '29 - Ricca messe di reperti, tra cui alcu-ne fistule di piombo (i tubi dell'epoca) e l'assedi un timone adorna di una testa di leone dibronzo dorato; e ancora tre teste belluine dellastessa materia.3 settembre '29 - La prima nave è completa-mente emersa a quota -11,28.19 settembre '29 - I congressisti della Istitutiondella Naval-Architets, rappresentanti dellamarina, dei tecnici e dell'industria navale ingle-se, visitano ammirati la nave romana.3 ottobre '29 - I firmatari della 2a Convenzionedanno notizia, con una lettera, di aver adem-piuto all'impegno assunto.Tutto continua a funzionare regolarmente,mentre continua a decrescere il livello del lago.Si studia la nave e il moltissimo materiale rac-colto.Sul libro dei visitatori si susseguono le firme deipersonaggi più illustri.Molti però sono, nel grosso dell'opinione pub-blica, i "delusi": coloro che si aspettavano ilrecupero di oggetti preziosi e ritengono inutileil recupero della seconda nave.(Intanto il regime fascista esce rafforzato daiPatti Lateranensi, detti anche Concordato, dettianche Conciliazione).

[ a cura di • Michele Bettini ] terza puntata

Da una accurata ricerca

Il vero recupero! (seconda parte)

7 novembre '29 - raggiunta quota -12,80avviene l'assestamento <di una estesa por-zione del fondo prosciugato>. Il movimentodura c/a 15' e avviene di giorno; i numerosivisitatori che stanno intorno alla nave si rifu-giano su di essa. Lo scafo risulta abbassato dimetri 2,5, ruotato di circa m. 12 a poppa e dic/a m. 4 a prua.30 gennaio '30 - A quota -13,75 affiora laseconda nave.9 febbraio 1930 - Nelle vicinanze della 2anave viene ritrovato un pilastrino di unabalaustrata.10 febbraio '30 - Durante la notte una trom-ba d'aria provoca un'improvvisa tempesta efa naufragare l'impianto idrovoro galleggian-te. Da questo momento il livello del lago con-tinua a risalire da circa -14 a circa -13.Occorreranno due mesi di lavoro per portarein secco le idrovore.21 marzo '30 - Il Capo del Governo riceve aPalazzo Venezia gli industriali che hanno par-tecipato all'impresa, esprimendo il propriocompiacimento. Gli industriali dichiarano chesono pronti a continuare le loro prestazionigratuite, fino al recupero della seconda nave.

25 marzo '30 - Comunicato della agenziaStefani - Roma:"Il Capo del Governo ha ricevuto gli ingegne-ri Ucelli (Officine Meccaniche Riva), Biagini(Società di Elettricità e Gas), Fano (SocietàLaziale di Elettricità), Turrinelli (titolare dellaomonima ditta) Lazzarini /ditta Lazzarini), iquali hanno contribuito al lavoro di recuperodelle navi di Caligola con prestazioni d'operae materiale completamente gratuiti. Il Capo del Governo, avendo le predette ditteassolto al proprio compito, ha ringraziato perla collaborazione, mercè la quale si è resa pos-sibile la anticipata realizzazione di un recupe-ro di alto valore archeologico.In tale occasione il Capo del Governo ha rin-novato al Ministro per i Lavori Pubblici pressoil quale ha concentrato l'ulteriore Direzionedei Lavori, la disposizione di tirare a secco laprima nave e di recuperare tutto il materialepiù interessante della seconda, il recupero delcui scafo non presenta alcun interesse, risul-tando identico a quello della prima". 13 aprile '30 - "Rimesso in opera l'impiantonaufragato, … le pompe riprendono a fun-zionare".

Estate '30 - La prima nave viene protetta conun capannone di tela, avente la struttura por-tante di ferro, denominato comunementehangar, messo a disposizione dal Ministerodell'Aeronautica, e montato dal Genio Civile.La nave viene poi (sempre a cura del GenioCivile) liberata dal fango, sistemata su unainvasatura di legno, sostenuta da un carrellodi ferro, munito di 17 assi, aventi ciascuno 4ruote (totale 68 ruote). Si costruisce perciòuna "rampa di alaggio" sulla quale poggiauna strada ferrata a 4 rotaie. 5 ottobre '30 - Si sospende lo svaso a quota -15 m..6 ottobre 1930 - Traslazione della 1a nave(alla presenza del Ministro dei LL.PP. e sotto ladirezione dell'Ingegnere Capo del G.C.Bonamico, coadiuvato dal tecnico dellaMarina Riello). Il livello del lago comincia arisalire e risalirà sino a circa m. -14,80La prima nave veniva così messa definitiva-mente in secco e si provvedeva alla sua con-servazione, anche con la collaborazione diesperti tecnici scandinavi.

Seconda parte

continua...

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ROMASEDICINEWSIl notiziario del Municipio Roma XVI[04.2006 - anno 3 n.9]

Attuazione del Piano Territoriale Cittadino nell'ambitodella Legge 28 agosto 1997 n. 285Il Comune di Roma, secondo quanto pre-visto dalla Legge 28 agosto 1997, n. 285,'Disposizioni per la promozione di diritti eopportunità per l'infanzia e l'adolescen-za', intende realizzare progetti per favori-re la promozione dei diritti, la qualitàdella vita, lo sviluppo, la realizzazioneindividuale e la socializzazione dell'infan-zia e dell'adolescenza.Il progetto, promosso dal MunicipioRoma XVI, dovrà essere coerente con lefinalità generali previste dalla Legge285/97 e perseguire i seguenti obiettivirelativi ai beneficiari finali ed al sistematerritoriale dei servizi:• Sostenere il nucleo familiare nelle fasi di

alta conflittualità tra genitori in cui possaessere prevedibile un eventuale disagioinfantile;• Prevenire la cronicizzazione delle situa-zioni di conflittualità tra i genitori;• Favorire gli incontri tra i bambini in col-locazione etero familiare e le famiglied'origine;• Promuovere iniziative che facciano datramite tra le varie realtà multietniche e lanostra realtà socio-culturale;• Garantire un'integrazione e una colla-borazione costante con il territorio, con lescuole e con le altre agenzie socio-educa-tive;• Favorire la crescita di rapporti significa-

tivi con gli adulti;• Attivare capacità d'intervento dellefigure professionali impegnate nel pro-getto nei casi di grave disagio dei bambi-ni e delle loro famiglie;• Sostenere la genitorialità anche attra-verso la creazione di laboratori ludici ededucativi.Le offerte dovranno pervenire entro le ore12,00del 5.6.2006 presso l'UfficioProtocollo del Municipio Roma XVI- ViaFabiola, 14.L'Avviso Pubblico può essere scaricato dalsito: www.romasedici.it

Corri come puoi

Torna la tradizionale corsa organizzatadagli Amatori Villa Pamphilj entrata nelcalendario regionale FIDAL.La corsa vede il coinvolgimento delMunicipio Roma XVI, del CNA, della Fidal.Domenica 14 maggio Villa Doria Pamphilj- Punto Jogging - Entrata Bel Respiro - ViaVitellia, con partenze previste dalle ore10,00 tutti coloro che lo vorrannopotranno cimentarsi nelle varie categoriepreviste nel corso della giornata.Competitiva uomini 8 km, competitivadonne e non competitiva 4 km. Sarà pos-sibile iscriversi fino a 30 minuti primadella gara. Per informazioni possonoessere contattati i seguenti numeri06.5343571 - 392.9033012.Scopo dell'iniziativa è quello di coinvol-gere tutti coloro che vogliono correre peril piacere di farlo. La manifestazione èrealizzata in collaborazione con il PuntoJogging del Municipio Roma XVI.

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A cura della Presidenza del Municipio Roma XVI

Servizio di trasporto riservatoA chi è rivolto• Cittadini ultrasessantacinquenni con difficol-tà di spostamento residenti nel MunicipioRoma XVI • Ai diversamente abili di qualsiasi etàPer fare cosa• Recarsi dal proprio domicilio presso struttu-re sanitarie o uffici pubblici situati nel territo-rio del Municipio Roma XVI o zone limitrofe

Cosa farePrima occorre procurarsi il biglietto presso:• Sportello di Segretariato Sociale delMunicipio Roma XVI - Via P. Falconieri 38(martedì 9.00 - 12.00 giovedì 9.00 - 12.00 e14.00 - 17.00) • Centri Anziani del Municipio (solo per gliiscritti) • Centri parrocchiali

• Casa di riposo ebraicaDopo aver ritirato il biglietto, è possibile pre-notare la corsa, entro 24 ore precedenti, tele-fonando alla Centrale Operativa Trambus al n.06 46954698, o al n. 06 46954623 dal lune-dì al venerdì dalle 8.00 alle 12.00, oppureinviando un fax al n. 06 46954457

Apertura dello sportello per la prevenzione antiusura

Su iniziativa dellaProvincia di Roma,del MunicipioRoma XVI e del-l ' a m b u l a t o r i oantiusura Onlus ènato il progetto 'Ilvero aiuto nonusura', per preveni-

re l'usura, consentendo l'accesso al credito achi non ha altre possibilità e creando unosportello di aiuto ed un Fondo di garanzia.

Questo sportello, istituito presso i locali delServizio Sociale del Municipio in Via PaolaFalconieri, 38, rappresenta il punto di arrivo diun percorso politico-istituzionale teso a darerisposte concrete, offrendo un aiuto e una con-sulenza a tutti i cittadini sovraindebitati e chehanno difficoltà nella gestione delle proprierisorse. L'utente può contattare gli operatoridel numero verde 800502333 che lo indirizze-ranno all'èquipe per un colloquio, per poteraccedere al Fondo di prevenzione per unimporto massimo di € 10.000,00, inoltre è

previsto un Servizio di assistenza legale.Potranno presentare domanda tutti i cittadiniresidenti o con attività economiche nelMunicipio con difficoltà di accesso al creditopurché rispondano a specifici requisiti.La richiesta sarà esaminata da unaCommissione apposita dell'Ambulatorio antiu-sura, che in caso di esito positivo, concederà lagaranzia al richiedente ed invierà la richiestaalla banca.Per maggiori informazioni visita il sitowww.ambulatorioantiusura.it

Laboratorio del BitIl Laboratorio del Bit è un progetto innovativodi doposcuola informatico rivolto a ragazzidisabili e normodotati, di età compresa fra i 9ed i 16 anni; si terrà presso la scuola FabrizioDe André sita in Via Fabiola 15, sarà organiz-

zato in due incontri pomeridiani ciascunodella durata di 2 ore e 30 e avrà la durata di 9mesi è gratuito e aperto a tutti i residenti delMunicipio Roma XVI, organizzato dallo stessoin collaborazione con la Provincia di Roma e la

Coop Soc. La Ragnatela.Per informazioni Telefonare dal Lunedì alVenerdì dalle 10.00 alle 12.30 al numero065840676; oppure mandare una mail all'in-dirizzo [email protected]

Sportello H Via Paola Falconieri 38

Lo Sportello H è un servizio rivolto a cittadini condisabilità. Presso lo sportello è possibile avereinformazioni su:• prestazioni socio-sanitarie; • mobilità e trasporti; • cultura e scuola, sport e tempo libero; • orientamento e sostegno.Apertura al pubblicoMartedi e Giovedì• 9.00 - 13.00 • 14.00 - 16.00

Difensore CivicoE' aperto al pubblico presso la sede del Municipioin via Fabiola 14 lo Sportello del Difensore Civico. Apertura al pubblico:• Martedì: 9.00 - 12.00 • Giovedì: 9.00 - 12.00 Per ulteriori indicazioni e informazioni:www.difensorecivico.roma.it

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Le 10:55.Era impaziente… ancora cinque minuti. Solocinque… le sembravano un'eternità. Controllò il cellulare: nessuna chiamata, nes-sun messaggio.Prese lo specchietto: tutto in ordine.Cominciò a giocare con le chiavi… qualsiasicosa pur di allentare la tensione!Le 10:57… solo tre minuti… ma cosa sisarebbero detti? Finalmente, avrebbe trovatodelle risposte… risposte a domande che con-tinuavano a tormentarla…Prese una sigaretta… l'accendino cadde perterra. Si chinò a raccoglierlo, quando lo videafferrare da una mano che non era la sua.Alzò lo sguardo e vide quel sorriso inconfon-dibile… sorriso che non aveva assolutamen-te dimenticato, ma di cui era stata costrettaa fare a meno per tutto quel tempo… così dicolpo, le venne in mente il loro primo incon-tro…Era ad una festa organizzata da alcuni colle-ghi di lavoro di una sua "cara" amica: que-sta l'aveva pregata in tutti i modi, possibili eimmaginabili, di accompagnarla… nonaveva proprio potuto rifiutare, anche sesituazioni del genere la mettevano profonda-mente a disagio… non le piaceva andare inposti o a feste dove la maggior parte dellepersone che vi partecipavano erano per lei

degli sconosciuti. Però, le doveva un favore,e quello era un ottimo modo per sdebitarsi!La serata si stava svolgendo proprio secondole sue aspettative… che noia! Vide la suaamica: al contrario questa sembrava divertir-si! Da quasi due ore, cioè dal loro arrivo, dis-correva con un uomo misterioso… e dall'e-spressione compiaciuta del suo volto… eh sì,durante il viaggio di ritorno in macchinaavrebbero avuto di che parlare!La sala, piano piano, diventava sempre piùaffollata… i camerieri avevano veramente unbel d'affare! Non l'invidiava… dar da bere eda mangiare a uomini e donne desiderosi didivertirsi e dimenticare per alcune ore il trantran quotidiano! Presa in simili riflessioni,decise che era meglio prendere un po' d'a-ria… lì, sentiva di soffocare…Uscì sul terrazzo… la vista toglieva veramen-te il respiro! Emozionante… completamentein estasi di fronte la meraviglia di quella vista,finì addirittura col dimenticare dove si trova-va! Ma all'improvviso qualcosa la riportò allarealtà: due braccia sconosciute, le avevanostretto la vita… due labbra sconosciute ave-vano sfiorato la sua guancia… poi delleparole:"Dan… ma non sei tu?!? Oddio, mi… miscusi… credevo… sembrava… ho sbaglia-to… di spalle pensavo…". E poi quel sorri-

so… cominciò tutto così… non poteva spe-rare in una serata più piacevole."Eh, eh… sempre la solita distratta! Possibileche ti cada tutto? Non cambierai mai!"."Neanche tu…".Ci era riuscito. Ci era riuscito di nuovo…superare brillantemente l'imbarazzo inizia-le… sdrammatizzare e ridere di qualsiasisituazione. Era proprio questo che di lui l'a-veva colpita e affascinata… e come al solito,lei le aveva fornito un'ottima occasione…"Tieni… fumi ancora? Beh… anch'io, nonho mai smesso…".Lei, escluse quelle tre sillabe iniziali, nonriusciva a proferir parola: continuava a fissar-lo negli occhi… continuava a guardare il suoviso. Con grande stupore, dovette ammette-re a se stessa, che in realtà con il passare deimesi, il ricordo della fisionomia di lui, stavalentamente scomparendo…aveva tolto ognisua foto proprio per dimenticarlo… e ora,perché se ne stupiva tanto? Chissà se anchelui in quel momento pensava le stesse cose?Chissà se anche lui aveva cominciato adimenticare il suo viso…"Qui fuori fa un po' freddino, non trovi? Chene dici di entrare e prendere qualcosa dicaldo? Ah, e non metterti in testa straneidee… offro io!".Sorrisero ed entrarono nella caffetteria.

[ di•Licia Boghi ]

Continua...

“...” episodio 4

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Romano, Laureato in Ingegneria Civile,dal 1999 esercita attivamente la profes-sione di Ingegnere sul Comune di Roma,Marco Quaresima, candidato dell'UDCnel XVI Municipio di Roma per le ElezioniAmministrative 2006, ci parla del proble-ma della casa a Roma e delle sue propo-ste per risolverlo.

Cosa porta un Ingegnere a candidarsi aduna elezione politica?Un'indagine dell'Abacus del 2002 ha eviden-ziato come l'opinione pubblica ripone unagrande fiducia negli ingegneri, assegnandoloro il ruolo di garanti di valori fondamentalidel cittadino quali la sicurezza collettiva e lasalvaguardia dell'ambiente e del territorio.Tuttavia gli ingegneri in realtà raramente ven-gono interpellati dalle forze politiche o dagliorgani decisori in sede di scelte, trascurandoin tal modo l'apporto di un notevole capitaledi esperienza e conoscenza. La verità è quin-di che se si vuole apportare un reale contri-buto al paese è necessario anche per noiscendere in prima linea.

Ci parli dell'emergenza abitativaI fatti parlano chiaro, secondo i dati fornitidall'Osservatorio Fiaip e dalla BorsaImmobiliare di Roma, nel periodo che va dal1993 al 2005, corrispondente alle ammini-strazioni di centro-sinistra, il costo medio diuna abitazione nel quartiere Gianicolense diRoma, si è praticamente raddoppiato, pas-sando da circa 1950 Euro/m2 ad oltre 3800Euro/m2, e tale andamento è purtroppocomune a tutte le zone del Comune di Romaubicate all'interno del GRA. Nello stesso periodo l'inflazione, valutata inbase all'Indice ISTAT del costo della vita, èpassata invece dai 91,3 punti del 1993 ai125,3 del 2005, con una variazione percen-tuale pari al 37,2%.

Le abitazioni hanno quindi subito un aumen-to decisamente maggiore rispetto all'infla-zione e ai salari ad essa ragguagliati, tantoche per l'acquisto di un appartamento mediodi 75 m2, occorrono oggi circa 20 anni di sti-pendio quando nel 1993 ne bastavano"appena" 14.Si osservi che tale disparità non può attri-buirsi ad un aumento del costo di costruzio-ne che, secondo elaborazioni OICE su datiISTAT, nello stesso periodo è stato pari al41,2% ed è quindi in linea al dato ottenutoper l'inflazione. L'aumento del costo delle abitazioni è quindida imputarsi essenzialmente alla "bolla spe-culativa" ampiamente favorita dalla scarsaofferta di edilizia pubblica a prezzi calmiera-ti. Il Comune non fornisce le aree necessariee così le ATER non riescono a costruire, non-ostante ci sia la disponibilità dei fondi stan-ziati dalla Regione. Il risultato è devastante:in media solo il 7,9% dei nuclei familiari cherichiedono l'alloggio popolare riesce adavere una risposta positiva.Tale tendenza risulta ampiamente conferma-ta anche nel nuovo PRG tanto frettolosa-mente approvato, il quale non destina nem-meno un m3 ad edilizia di tipo pubblico,ponendo già da ora serie difficoltà alla solu-zione del problema anche alle future ammi-nistrazioni che si succederanno al sogliocapitolino. Peraltro l'aumento dei prezzi delle abitazioniè connesso ed amplificato dal problema dellamobilità. In questi ultimi 13 anni Roma hasubito una notevole espansione al di fuoridel GRA, inglobando di fatto molte zone del-l'agro romano prima disabitate. Tuttavia aquesta espansione non è corrisposto un paripotenziamento delle vie e dei mezzi di colle-gamento i quali, nell'arco di tre lustri, non

hanno sortito miglioramenti apprezzabili dairomani. Ciò ha di fatto contribuito ad aggra-vare la situazione, giacché l'impossibilità amuoversi rapidamente comporta una minoreappetibilità delle abitazioni suburbane conconseguente levitazione dei prezzi di quellesituate entro la cinta del GRA.

Quali le proposte quindi per risolvere ilproblema della casa?Ritengo che sarà necessario agire rapida-mente e su più fronti in relazione alle diverseesigenze del mercato.Anzitutto c'è bisogno di nuove aree per l'e-dilizia economica e popolare, oggi del tuttoassenti sul nuovo PRG, per le quali sarànecessario proporre una serie di variantiurbanistiche. Nel frattempo i Piani di Zonadella 167 andranno utilizzati senza indugiintegrando in un giusto mix funzionaleappartamenti da mettere in vendita con altrida destinare alla locazione.Nell'ottica del riutilizzo, gli edifici di proprie-tà del Comune attualmente non occupati oabbandonati, andranno ristrutturati e ricon-vertiti ad abitazioni di piccola taglia, in modotale da ottenere anche una riqualificazione diimmobili altrimenti fatiscenti. Sarebbe bene attuare programmi "Low costhousing", ossia case con standard qualitativiinferiori da immettere sul mercato a prezzimolto competitivi in analogia a quanto avvie-ne in tutto il Nord-Europa.Andrà costituito uno Sportello UnicoDemolizioni e Ricostruzioni, opportuna-mente delocalizzato sul territorio, con l'o-biettivo di fornire ai Cittadini un valido sup-porto amministrativo e di orientamento, perquanto concerne autorizzazioni, sovvenzionie agevolazioni, in relazione al problema degliedifici giudicati inagibili o pericolanti.

Marco QuaresimaRoma capitale dell'emergenza abitativa

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Ormai siamo agli sgoccioli. Mancano pochigiorni alle elezioni amministrative che deci-deranno il destino politico della nostra città.Molti i candidati e moltissimi i problemi cheRoma e i romani affrontano ogni giorno.Dall'esperienza della consiliatura municipa-le, quindi da un sostrato di prossimità con leesigenze dei cittadini, deriva la figura del-l'avvocato Dario Rossin, che nel MunicipioRoma XII, oltre alla carica di consigliere mu-nicipale ha ricoperto anche quella di Presidentedella Commissione Lavori Pubblici, Viabilitàe Trasporti, ottenendo vari risultati dei qua-li ci ha parlato nelle scorse edizioni. All'incontro con Rossin, abbiamo avuto oc-casione di parlare anche con l'On. FrancescoAracri, Coordinatore Regionale di AN, conMila Verboschi, consigliere di AN del XIIMunicipio e con il candidato sindaco per laCasa delle Libertà, l'On. Gianni Alemanno.Ascoltiamoli l'uno dopo l'altro in queste bre-vi battute.

On. Francesco Aracri: "Noi in questa partita del Comune di Romaci crediamo. Abbiamo radunato persone che rappresen-tano strati importanti della società e che,come nel caso di Dario Rossin, negli anni pas-sati si sono dedicati alla sfera politica. Rossin,senza nulla togliere agli altri candidati, si èdimostrato all'altezza ed è per noi un can-

didato di punta, conoscitore della materiaamministrativa e dei problemi della nostracittà".

Mila Verboschi:"Io credo che sarà la gente a premiare il com-portamento di alcuni consiglieri di maggioranzache hanno lavorato bene e che hanno tenu-to conto del voto nei cinque anni. Io mipresenterò e ho tanta gente che mi spingea ripresentare la mia candidatura".

On. Gianni Alemanno:"Dobbiamo ricostruire le periferie e garan-tire un forte piano della mobilità, nonchécreare delle vere e proprie agenzie moderneche attraggano investimenti nella nostra cit-tà e infine coinvolgere il no - profit e ilvolontariato, costruendo insieme un marchio

Roma che etichetti e certifichi la qualità del-la nostra città".

Passiamo ora ad ascoltare le parole di DarioRossin, che scende più nel dettaglio su quan-to a Roma si potrebbe fare per costruire unavivibilità migliore.

Avvocato Rossin, su che cosa verte il pro-gramma che lei propone ai cittadini?"Io propongo innanzitutto ai cittadini di so-stenermi in questa corsa sulla scorta dei cinqueanni di fatti e risultati che sono riuscito, in-sieme alla mia commissione a portare a casa:per Roma io ho in mente alcuni punti: puli-zia, decoro urbano, sicurezza, trasporti e caseper le persone che sono in lista d'attesa daanni. Bisogna dare più attenzione al cittadi-no romano che paga tasse le più alte d'Italia.Io credo che bisogna essere più presenti nel-le periferie con fatti concreti".

Parliamo di Piano Regolatore: il MinistroAlemanno, alla domanda se questo fos-se un Piano storico, ha risposto che è unPiano mediocre. Lei è dello stesso parere?"Chiaramente concordo in pieno e dico dipiù: è un PRG ad uso e consumo dei poteriforti romani che ne fanno proprietà perso-nale non pensando all'edilizia pubblica, comele 167. É un risiko che non pensa alle infrastruttureprima delle edificazioni; Roma dovrebbe es-sere caput mundi in tutti i sensi e nel 2006ancora non si pensa alla viabilità alternativa,ai servizi di trasporto e a risposte concreteper i cittadini romani. Doveva essere un PRG con democrazia pro-gettuale partecipata ma le esigenze e lerichieste del cittadino della strada non sonoprese in considerazione: io credo che questasia una cosa grave. Naturalmente la mia can-didatura al Consiglio Comunale di Roma vaa toccare tutti questi punti che le ho elen-cato e cerca di costruire delle condizioni dipartecipazione e collegialità che fino ad og-gi non ho ancora visto".

Intervista al candidato di AN al Comunedi Roma Dario Rossin

Dario Rossin: "Bisogna essere più presenti nelle periferie con fatti concreti!"

[ a cura di • Stefano Ursi ]

foto grande: Dario Rossin

centro pagina: Dario Rossin e Gianni Alemanno

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