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Roma&Più Itinerari - Opuscolo N.3

Date post: 23-Mar-2016
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Valle dell'Aniene
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Apochi chilometri da Roma ci sono luoghi bellissimi che spessonon sono conosciuti e visitati quanto meriterebbero. C'è unavita, spesso poco nota, fatta di tradizioni, feste, arte, enoga-stronomia, cultura diffusa. Un mondo da scoprire, per arricchire

un’offerta turistica che dalla Capitale d'Italia si allarga al territorio chela circonda.

Lanciando il portale e il marchio Roma&Più abbiamo voluto offrire unostrumento per promuovere in forma innovativa questa ricchezza: nonsolo una guida completa, chiara e facilmente accessibile, per programmareun itinerario di visita, una serata fra amici, un week-end in famiglia.Ma una sfida culturale, che ruota intorno a un progetto unitario: metterein rete la ricchezza che abbiamo per farla crescere, renderla piùaccessibile, trasformare la provincia di Roma da un insieme di puntiisolati ad un sistema integrato.

Quella che abbiamo in mente è una vera e propria rivoluzione della bel-lezza. Basta con lo sfruttamento che consuma e impoverisce le nostrerisorse più preziose. La tutela e la promozione dell'ambiente, la difesadel paesaggio, il recupero dei centri storici, la vita culturale dei nostriborghi, la qualità dell’accoglienza turistica e delle infrastrutture nonsono questioni secondarie per la nostra crescita. Non c'è qualcosa dipiù importante. Sono il cuore di un nuovo modello di sviluppo. Perchéun territorio più bello è anche un territorio più vivibile, competitivo,attrattivo.

Le quattro guide che abbiamo voluto pubblicare insieme a Repubblica ea l’Espresso vogliono essere un’opportunità per stimolare curiosità, dif-fondere un’idea, cominciare a scoprire questo mondo a due passi dacasa nostra. Roma è una città unica al mondo. Insieme a quello che lacirconda può diventare ancora più unica.

Nicola ZingarettiPresidente della Provincia di Roma

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info: [email protected]

Supervisione e coordinamentoProvincia di RomaUfficio Comunicazione Istituzionale

RedazioneProvinciattiva S.p.A.

Progetto graficoBeecom srl

StampaRotoform srl

© Provincia di Roma 2011

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VALLEDELL’ANIENE

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TIVOLI E LE SUE ACQUE:LA NATURA ALL’OMBRA DEL MITO

09 La superba Tivoli15 Sui dolci rilievi

dei Monti Lucretili

SULLA STRADA DEI PARCHI

19 Viaggio nelle tradizioni21 La città degli artisti22 Subiaco e la Valle Santa26 Tra spiritualità e antichi sapori

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Una tra le riserve naturali più importantidella nostra provincia, due delle ric-chezze storico-archeologiche più fa-mose del Lazio, Villa Adriana e Villa

D’Este, paesaggi incontaminati e prelibatezzeculinarie sono solo alcuni dei motivi per scoprireil fascino della Valle dell’Aniene. Un territorioche si estende fino ai confini della nostra

provincia e che ne conserva tutte le caratteristi-che. La Valle dell’Aniene è una straordinariaopportunità di fare un viaggio alla scopertadelle bellezze storiche, delle meraviglie paesag-gistiche e delle tradizioni enogastronomiche eculturali del nostro splendido territorio.

Patrizia PrestipinoAssessore alle Politiche del Turismo

dello Sport e delle Politiche Giovanilidella Provincia di Roma

VALLEDELL’ANIENE

INDICE

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VALLEDELL’ANIENESia pure non importantecome il Tevere, anche ilfiume Aniene fu una viadi comunicazione rile-vante in età romana.Vi si trasportavano i ma-teriali delle cave di tufoe travertino che furonoaperte nelle colline lungole sue sponde. Alcune diqueste cave sono lunghechilometri e profondecentinaia di metri nelleviscere collinari. Nel-l’area della valle del fiu-me Aniene vennero per-

tanto costruite dorsaliimportanti come la viaTiburtina che conducevaa Tibur, l’odierna Tivoli,o la via Sublacense. Ope-re di straordinario valorearcheologico, come le vil-le di Adriano a Tivoli,di Orazio a Licenza, diNerone a Subiaco, diTraiano sugli Altipianidi Arcinazzo; le traccedel passaggio dell’anticopopolo degli Equi; e igrandi monasteri cristia-ni, si pensi a quello be-

nedettino di Subiaco,rendono questa regioneuna delle più suggestivedi tutta la provincia. LaValle dell’Aniene presen-ta anche un pregevolepatrimonio ambientale,con le catene dei montiLucretili e Simbruini, irelativi parchi regionalie i campi di sci di MonteLivata. Una parte di que-sto territorio, che siestende a Est di Roma,prende il suggestivo nomedi Agro Romano antico.

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il portale-guida per il tuo tempo libero alle meraviglie intorno a roma

Città d'arte ePatrimonioM o n d i a l edell'Umani-

tà, la Superba Tivoli,come la definì Virgilio,meriterebbe da sola unitinerario. E non solo

per la fama e la bel-lezza delle sue ville -Adriana, d’Este e Gre-goriana - ma per la suastoria ultramillenariache ha lasciato prezio-se testimonianze delsuo glorioso passato.Ma quest’area dellaValle dell’Aniene riser-va altre inaspettatesorprese. Antichi paesi

fortificati, con impor-tanti resti archeologici,borghi con centri sto-rici medievali, impo-nenti castelli, caratte-ristici vicoli dove si puògirare spesso solo apiedi, immersi nellastraordinaria ricchezzanaturalistica del ParcoNaturale Regionale deiMonti Lucretili.

TIVOLI E LE SUEACQUE: LA NATURAALL’OMBRA DEL MITO

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LA SUPERBA TIVOLI

Nasce come Tibur l’odierna Tivoli [1], lacittà latina di cinque secoli preesistente aRoma (1215 a.C.). Sorta sulla riva sinistradell'Aniene, divenne punto di confluenza dipopolazioni diverse (soprattutto sabini e la-tini). Passata sotto il controllo di Roma nelI secolo a.C., fu sede di molte ville di ricchiromani: Orazio, Cassio, Publio QuintilioVaro, Manlio Vopisco (i resti della sua ma-gione sono incorporati nell'attuale Villa Gre-goriana) e soprattutto l’imperatore Adriano.All’epoca romana risalgono i più antichi sitiarcheologici urbani, come l'acropoli, con ilSantuario di Ercole Vincitore, il Tempio diVesta e il Tempio della Sibilla, che si affac-ciano sulle belle cascate del fiume Aniene.Più in alto, sulla spianata che domina lacampagna romana, sorgeva l'Anfiteatro diBleso, costruito in età adrianea. I resti delmonumento, parzialmente demolito e in-terrato nel XV secolo per riservarne la posi-zione dominante alla Rocca Pia, voluta dalpapa Pio II Piccolomini, tornarono alla lucenel 1948. La città è ripetutamente citatanella memorialistica del Grand Tour e rap-presentata in un gran numero di vedute:principali punti di attrazione erano l'orridodella Villa Gregoriana, le cascate del-l’Aniene, le due ville oggi Patrimonio Mon-diale dell'Umanità UNESCO: Villa Adrianae Villa d'Este.

9LA SUPERBA TIVOLI

VALLE DELL’ANIENE03

Sono da sempre le acquetermali di Roma e con-servano il nome che ave-vano già nell’antichità:acque Albule per il lorocolore biancastro. Da duelaghi nei pressi di Tivoli,a pochi chilometri dallaCapitale, sgorgano acquesolfuree che nel tempohanno trovato apprezza-mento da parte di impe-ratori e cardinali e attornoalle quali sta nascendooggi uno dei poli termalipiù importanti d’Italia.Sono indicate per il trat-tamento di malattie dellevie respiratorie, reuma-

tiche e dermatologiche.Il nuovo complesso ter-male, completamente rin-novato, è dotato di quat-tro piscine, due adatteai bambini e due provvi-ste di piccole cascateper l’idromassaggio na-turale, un centro benes-sere con sauna, bagnoturco, idromassaggio va-sche kneipp, percorsovascolare, doccia aroma-tizzata, piscina termaleriscaldata e zone relax,un centro estetico,un’area fitness e repartidi medicina estetica especialistica.

LE TERME DI ROMA [2]

Indirizzo: via Tiburtina Valeria, km 22,700 -Tivoli TermeInformazioni: Tel. +39 0774.408500 Fax +39 0774.408508E-mail: [email protected]

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Santuariodi Ercole Vincitore

[3] Tra i siti archeologici che documentanol’importanza di Tivoli in età romana, il Santuarioè il più straordinario per l’estensione e la monu-mentalità delle strutture conservate. Costruitotra il II e il I secolo a.C., è oggi un sito poco cono-sciuto e spesso ignorato dai principali percorsituristici. Il tempio, a pianta rettangolare (188 x140 m), misurava originariamente 3.000 m2 contre parti principali: il teatro, che sfruttava il na-turale digradare del terreno, una grande piazzacon portici ed il tempio vero e proprio. Una seriedi terrazzamenti, portici e colonnati creavanouna grandiosa scenografia intorno al luogo diculto, secondo i gusti del II e I secolo a.C.Il tempio ospitava un collegio di musici (tibicines)tra i più importanti e ben frequentati d'Italia.Le danze e i canti del culto si celebravano nelmese di agosto. La struttura, con il teatro adagiatosulla collina dominato dal luogo sacro vero e pro-prio, ha molte affinità con la vicina e coeva areasacra del Santuario della Fortuna Primigenia aPalestrina, ancora ben conservata e visitabile.Il tempio fu in seguito soppiantato da un luogodi culto cristiano mentre in tutta l’area sacrameridionale i resti furono ricoperti da terrenoagricolo. Così l’originaria funzione del complessovenne dimenticata mentre i resti dei portici e gliambienti lungo la strada sono sopravvissuti inca-stonati nelle strutture industriali, conferendoper altro al monumento un fascino assolutamenteinsolito. Restituito alla sua forma originaria nellametà del XIX secolo e definitivamente acquisitodal demanio alla fine degli anni Settanta delsecolo scorso, il santuario sta lentamente tornandoalla luce con una serie di campagne di scavo chehanno fatto riemergere il teatro e parte delportico.

Indirizzo: via degli Stabilimenti 5 - TivoliInformazioni: Visite su prenotazioneda inviare via fax al numero +39 0774.330329

Tempio di Vestae Tempio della Sibilla

[4] Il Tempio di Vesta, a pianta rotonda con18 colonne scanalate di ordine corinzio (oggi ne

rimangono solo 10), con peristilio ricoperto da unsoffitto di travertino a cassettoni, risale alla primametà del I secolo a.C. e domina la valle, sopral’isolato sperone roccioso delll’Acropoli. Fu il mo-numento più noto dell’antica Tibur e simbolo dellacittà. Il Tempio della Sibilla, del II secolo a.C., è diforma rettangolare in stile ionico, composto da unbasamento di travertino su cui poggiano le paretilaterali con semicolonne. Nel Medioevo fu trasfor-mato nella chiesa di San Giorgio, oggi scomparsa.Dall'area dei templi, si gode la vista del mirabilepaesaggio di Villa Gregoriana e delle cascatelle aldi sotto del ponte.

Indirizzo: Piazza del Tempio di Vesta - TivoliInformazioni: Tel. +39 06.39967701

VillaGregoriana

[5] Risale alla metà del XIX secolo, splendidoe affascinante parco naturalistico immerso nelverde. Si sviluppa attorno all’antico letto del fiumeAniene. Collocata ai piedi dell'acropoli, dominatada due templi del III-II secolo a.C., la villa fuallestita nel 1834 sotto Papa Gregorio XVI, dopo ladeviazione dell'Aniene, che portò all'assetto attualedella “grande cascata". La presenza di vestigia divarie epoche, eccezionali elementi naturali, grottee scorci panoramici ne fanno un parco di grandevalore ambientale, storico e artistico.

Indirizzo: Piazza del Tempio di Vesta - TivoliInformazioni: Tel. +39 06.39967701

10 LA SUPERBA TIVOLI

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SOPRA

Tempio di Vesta

A DESTRA

Tempio della Sibilla

Villa Gregoriana

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Orari di apertura:dal 1° al 31 Mar 10.00-14.30dal 1° al 31 Mar (Domenica e festivi) 10.00-16.00dal 1° Apr al 15 Ott 10.00-18.30dal 16 Ott al 30 Nov 10.00-14.30dal 16 Ott al 30 Nov (Domenica e festivi) 10.00-16.00 Chiusura:lunedì non festiviDal 1° Dic al 28 Feb apertura solo su prenotazioneCosto visita: Intero 5,00Ridotto (Bambini 4-12 anni e Scuole) 2,50Ridotto (Gruppo adulti) 4,00Famiglia (Massimo 4 persone) 12,00

Villad’Este

[6] Nel 1550, con la nomina a governatore diTivoli del cardinale di Ferrara Ippolito II d’Este,figlio di Lucrezia Borgia, iniziò un periodo digrande splendore e fervore edilizio che si concretizzònella costruzione e nel restauro di numerosi edificie di opere grandiose come Villa d’Este, uno deimigliori esempi della cultura del Rinascimento.Il suo progetto innovativo e i suoi elementi archi-tettonici lo rendono un esempio unico di giardinoall’italiana del XVI secolo che ha influenzato losviluppo e la progettazione dei giardini in tuttaEuropa. Con l’impressionante concentrazione difontane, ninfei, grotte e giochi d’acqua, il giardinosi inserice perfettamente nello straordinariocontesto paesaggistico, artistico e storico di Tivoli,che presenta sia i resti prestigiosi di ville antiche,

sia un territorio ricco di forre, caverne e cascate,simbolo di una guerra millenaria tra pietra eacque. Le imponenti costruzioni e le terrazze so-vrapposte fanno pensare ai Giardini pensili di Ba-bilonia, una delle meraviglie del mondo antico,mentre i giochi d’acqua delle fontane rievocano lecapacità ingegneristiche dei romani. Rivivevanoqui i grandi fasti delle corti di Ferrara, Roma eFointanebleau e la magnificenza di Villa Adriana.Progettata da Pirro Lagorio, Villa d’Este fu realizzatadall’architetto di corte Alberto Galvani. Le saledel Palazzo vennero decorate da Livio Agresti, Fe-derico Zuccari, Durante Alberti, Girolamo Muziano,Cesare Nebbia e Antonio Tempesta.

11LA SUPERBA TIVOLI

VALLE DELL’ANIENE

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Villa d’Este - Fontana di Nettuno

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Un nuovo programma di interventi venne avviatoall’inizio del ‘600 per volontà del cardinale Ales-sandro d'Este con modifiche all'assetto del giardinoe alla decorazione delle fontane. Altri lavori furonoeseguiti negli anni 1660-70 e coinvolsero GianlorenzoBernini. Nel XVIII secolo la mancata manutenzioneprovocò la decadenza del complesso, che si aggravòcon il passaggio di proprietà alla Casa d'Asburgo.Il giardino fu pian piano abbandonato, i giochiidraulici, non più utilizzati, andarono in rovina ela collezione di statue antiche, risalente all'epocadel Cardinal Ippolito, fu smembrata e trasferitaaltrove. Il degrado proseguì fino alla metà del XIXsecolo, quando il Cardinale Gustav von Hohenloheavviò una serie di lavori per sottrarre il complessoalla rovina. La villa tornò ad essere un importantepunto di riferimento culturale: nel 1879 vide unadelle ultime esibizioni del musicista Franz Liszt(1811-1886), che vi compose Giochi d'acqua aVilla d'Este, per pianoforte. Allo scoppio dellaprima guerra mondiale la villa entrò a far partedelle proprietà dello Stato Italiano, fu aperta alpubblico e interamente restaurata negli anni 1920-30. Un altro radicale restauro fu eseguito, subitodopo la seconda guerra mondiale, per riparare idanni provocati dal bombardamento del 1944. Irestauri si sono da allora susseguiti quasi ininter-rottamente nell’ultimo ventennio.

Indirizzo: Piazza Trento, 5 - TivoliInformazioni:Call center 199.766.166(numero unico da tutta Italia per prevendita eprenotazioni di: biglietti, visite guidate, gruppiscolastici, visite didattiche)Fax + 39 0445.357099E-mail: [email protected] Orari di apertura:Gen-Nov-Dic 8.30-16.00Feb 8.30-16.30, Mar 8.30-17.15Apr 8.30-18.30, da Mag ad Ago 8.30-18.45Set 8.30-18.15, Ott 8.30-17.30Chiusura:lunedì non festivi, 1°Gen, 1°Mag, 25 DicCosto visita: Intero 8,00, ridotto 4,00

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12 LA SUPERBA TIVOLI

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Villa d’Este - Veduta Panoramica

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Villa d’Este - Fontana dei Draghi o Girasoli Villa d’Este - Fontana dell’Organo

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VillaAdriana

[7] È forte il richiamo alla grandezza dell’imperoromano nella bellissima Villa Adriana, la più famosa,grande e ben conservata tra le ville tiburtine, rea-lizzata tra il 125 e il 134 d.C. da Adriano come suaresidenza. Mania di eccellenza e desiderio dilasciare Roma lo spinsero a creare un complessosimile ad una reggia in cui “ogni pietra rappresentavail singolare conglomerato di una volontà, d’unamemoria, a volte di una sfida. Ogni edificio sorgevasulla pianta di un sogno” (M. Yourcenar, Memoriedi Adriano, 1974). Più che una villa, quella dell’im-peratore Adriano era un “museo diffuso” dell’anti-chità. Personaggio inquieto ed intellettuale, inco-stante ed avventuroso, amante dei viaggi e della

multietnicità, oltre che appassionato di architettura,Adriano affidò ad esperti artisti, sotto la sua super-visione, la rielaborazione di celebri monumentiche aveva visitato nel corso dei suoi viaggi, in par-ticolare quelli dell'amata Grecia. E così i luoghidella villa - edifici, terme, ninfei, giardini e valli -portavano spesso il nome di uno di questi monumentie ne riprendevano l’aspetto. Tra i complessi più in-teressanti, il “Pecile” è un monumentale quadri-portico che racchiude un giardino con una grandepiscina centrale. Ad Est si trovano le “Terme conHeliocaminus”, un particolare ambiente riscaldatoper mezzo di stufe e raggi solari, utilizzato per ibagni di sole in inverno. Il “Canopo”, probabilmenteispirato all’omonima città egiziana e al lungo canaleche la collegava ad Alessandria, è un lungo bacinod'acqua circondato da portici ed aiuole, che termina

13LA SUPERBA TIVOLI

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IN ALTO

Villa d’EsteFontana dell’Ovatoaccanto la Fontanadell’Abbondanza

A SINISTRAE SUBITO SOPRA

Villa AdrianaParticolari

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VALLE DELL’ANIENE03

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in un grande ninfeo a forma di esedra, probabilmenteutilizzato per banchetti all'aperto. Infine il "TeatroMarittimo", di forma circolare, racchiude un canalecon al centro un'isoletta rotonda, collegata allaterraferma da due ponticelli girevoli (ora sostituitida uno in muratura). L’isola è occupata da un'abi-tazione e da un piccolo impianto termale: una re-sidenza appartata, destinata all'imperatore per isuoi momenti di quiete. Per l’originalità della suaconcezione, oltre che per l'ardita architettura checaratterizza l'abitazione sull'isola - con un complessoalternarsi di pareti concave e convesse e con grandifinestre aperte sull'acqua - il Teatro Marittimo puòforse essere considerato simbolo dell'intera villa edella genialità del suo ideatore. Di prim’ordine laricchezza della decorazione architettonica e scultoreadella villa: nonostante i pezzi più preziosi sianooggi esposti nei più famosi musei del mondo,restano splendidi esempi nella raffinatezza dei pa-vimenti in scaglie di marmi colorati. Molti edificidella villa presentano innovazioni sul piano archi-tettonico, forse ideate dallo stesso Adriano, tra cuicupole a calotta e a crociera e planimetrie assaicomplesse, in un continuo rincorrersi di linee rettee curve, concave e convesse, inedite per l'architetturaromana dell’epoca.

Indirizzo: via di Villa Adriana 204 - TivoliInformazioni:Tel. +39 06.39967701Orari di apertura:9.00 - 20.00La biglietteria chiude un’ora e mezza primaAperto tutti i giorniCosto visita:Intero 6,50gratuito per i minori di 18 anni e maggiori di 65 anni

il portale-guida per il tuo tempo libero alle meraviglie intorno a roma

14 LA SUPERBA TIVOLI

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Distante appena8 chilometri da Tivoli, Ca-stel Madama, centro deiMonti Tiburtini, è posi-zionato su colline che de-gradano nel punto in cuiil torrente Empigliene sicongiunge con l’Aniene.Vale la pena venire a Ca-stel Madama il secondofine settimana di luglio,in occasione del palioMadama Margherita, co-reografica manifestazioneche rievoca l'ingresso, nel1538, di Madama Mar-gherita d'Austria (figliadell'imperatore Carlo V)nel feudo che da lei hapreso il nome. Il Palio èun pezzo di vita rinasci-mentale che viene ogni

anno riproposto, tra per-sone in abiti d’epoca, ar-tigiani che trafficano conantichi mestieri, bambiniche si cimentano in giochiantichi nei vicoli del pae-se, giardini, palazzi e bot-teghe ricreate per l’oc-casione, facendo così untuffo nel passato di bencinque secoli. Per realiz-zare al meglio l’attesamanifestazione, i quattrorioni (Borgo, Castelluccio,Empolitano e Santa Ma-ria della Vittoria) lavoranoper mesi e in gran se-greto per sorprenderecon addobbi e scenarisempre nuovi, da allestirenella notte precedenteil palio.

IL PALIO DIMADAMA MARGHERITA

Villa Adriana - Veduta Panoramica e Particolare

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SUI DOLCI RILIEVIDEI MONTI LUCRETILI

Fu costruita proprio per collegare Romaa Tivoli, la via Tiburtina, consolare romana,in origine percorsa dai pellegrini che visi-tavano i santuari di Tibur e in seguito fian-cheggiata da splendide ville costruite dainobili romani. E ancora oggi la via TiburtinaValeria è l’alternativa all’Austostrada A24Roma - L’Aquila per raggiungere como-damente Tivoli e i centri della valle del-l’Aniene. Inizia da Vicovaro - piccolo borgoa 50 km da Roma e porta d’accesso delParco Regionale dei Monti Lucretili - il sug-gestivo viaggio alla scoperta della valle delTorrente Licenza. A farle da cornice, un in-sieme di piccoli borghi: Roccagiovine, Li-cenza, con i ruderi della grande villa delpoeta latino Orazio, i laghetti di Percile e lefaggete del Monte Pellecchia.

Il nucleo originario di Vicovaro [8] è ilcentro fortificato di età repubblicana piùimportante dell'area. Nel paese sono con-servati esempi di architettura rinascimen-tale, come il tempietto ottagonale di SanGiacomo, e costruzioni del '700 come lachiesa di S. Pietro a navata unica o il Pa-lazzo Cenci-Bolognetti che ingloba le strut-ture dell'impianto trecentesco del PalazzoOrsini. Intorno all’anno '500, tra i ruderi ro-mani soprastanti la parete rocciosa a picco

sull'Aniene, con le sue grotte naturali edartificiali ed i cunicoli degli acquedotti,venne eretto il Monastero di San Cosimatoche ospitò San Benedetto da Norcia.

Tempietto ottagonaledi San Giacomo

[9] Voluto da Giovanni Antonio Orsini per ospi-tare le tombe di famiglia, il tempietto venne fattocostruire in uno dei più importanti feudi orsinianie terminato nel 1474. A pianta ottagonale, lacappella è posta di fronte alla chiesa di S. Pietro:

15SUI DOLCI RILIEVI DEI MONTI LUCRETILI

VALLE DELL’ANIENE

A Vicovaro non perdeteoccasione di entrare inuno dei forni rimasti inpaese ed ordinare la ce-lebre pagnotta, di forma

rotonda o a “filone”, pro-dotta con farina di granodoppio zero, a doppia lie-vitazione e cotta rigoro-samente nei forni a legna.

LA TRADIZIONEDEL BUON PANE CASERECCIO

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un ricchissimo portale occupa il lato rivolto versola piazza dandogli sontuosità ed eleganza. La parteinferiore, opera di Domenico da Capodistria intardo gotico di sapore settentrionale, è compostada ventiquattro nicchiette, incorniciate da frontoni,pinnacoli, ghimberghe e colonnine, con statuettedi sante e santi a tutto tondo. La parte superiore èformata da un insieme scultoreo, tipicamente ri-nascimentale con finte nicchie con bassorilievi deiPadri della Chiesa e degli Evangelisti, due tondicon l'arcangelo Gabriele e l’Annunziata ed una lu-netta, con la Vergine ed il Bambino. Concludono ilricco prospetto della facciata un timpano con, nelfrontone, due putti alati che sorreggono faticosamentel'emblema. Al ‘700 si deve la definitiva sistemazionedell'interno, con il dipinto della Vergine Oranteper l'altare del Tempietto, di Giacomo Triga, pittoredella scuola romana e Accademico di San Luca.

Indirizzo: Piazza San Pietro - VicovaroInformazioni: Tel.+39 0774.498002

Conventodi San Cosimato

[10] Il convento è uno dei luoghi più suggestivie caratteristici della Valle dell’Aniene: un’oasifrancescana di quiete e serenità. Immerso nellanatura, rievoca il passaggio di numerosi monaciche vi dimorarono. Risalgono all’epoca romana iresti di una cisterna, le rovine di mura in opusquadratum, di colonne, acquedotti e cippi funerari;

e lo stesso oratorio originario, dedicato ai SantiCosma e Damiano, fu realizzato sui resti di unavilla romana. Solo in seguito vennero costruiti lachiesa e il convento distrutti prima dai Longobardie poi dai Saraceni e ricostruiti nel XVIII secolo.A rendere unico il luogo è la parete rocciosa riccadi grotte che ospitarono i monaci sarabiti e doveavvennero molti dei miracoli di San Benedetto.

Indirizzo: via Tiburtina ValeriaLoc. San Cosimato - VicovaroInformazioni: Tel. +39 0774.49239Fax +39 0774.492583E-mail: [email protected]

Lasciato il paese di Vicovaro e percorsi7 km si raggiunge il piccolo borgo di Roc-cagiovine [11], posto su uno sperone roc-cioso dominante la valle del torrente Li-cenza. Unico paese il cui territorio ricadeinteramente nel Parco Regionale Naturaledei Monti Lucretili, Roccagiovine, per lasua posizione interna all'area protetta, èuno degli ingressi al cuore del parco versogli altopiani di Campitello e del pratone diMonte Gennaro. Altri 4 km separano Roc-cagiovine da Licenza [12], la cui particolareposizione, a chiudere la bellissima valle deltorrente omonimo, ne fa uno degli accessiprivilegiati per la scoperta dei diversiaspetti paesaggistici dell'intera area pro-tetta.

16 SUI DOLCI RILIEVI DEI MONTI LUCRETILI

il portale-guida per il tuo tempo libero alle meraviglie intorno a roma

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A SINISTRA

Tempietto ottagonaledi San Giacomo

SOPRA

Conventodi San Cosimato

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A Nord-Ovest si sviluppa la lunga dorsaledel Monte Pellecchia, che con i suoi 1.368metri è la vetta più alta del parco; ad oriente,il vasto altipiano che si apre sulla valle del-l'Aniene, con i Lagustelli di Percile. A Licenzatra i monumenti di particolare pregio spiccail Palazzo Orsini Borghese, gioiello architet-tonico, che ha subito molti rifacimenti, chene hanno determinato l’aspetto eterogeneo:da originaria fortezza a residenza estiva deiricchi proprietari, circondato da mura pos-senti che poggiano sulla roccia. Da qui èpossibile ammirare tutto lo splendore dellavalle Ustica e del Ninfeo Orsini, interessanteesempio di struttura secentesca a pochi me-tri dalla Villa di Orazio.

Villadi Orazio

[13] Immersi nella campagna si trovano i restidella Villa che, secondo le descrizioni fornite daOrazio nei suoi scritti, dovrebbe essere quelladonata da Mecenate al poeta stesso tra il 33 ed il32 a.C. Il complesso presenta le strutture di unavilla romana ad un solo piano costituita da unaserie di stanze disimpegnate da un lungo corridoiomediano e disposte intorno all’atrio e ad unperistilio interno. In età flavia (fine del I sec. d.C)il piccolo impianto termale, composto da una vascada bagno posta al livello inferiore e da una piscina,venne ampliato con l’aggiunta di nuovi ambientiall’esterno del corpo principale della villa, tra cuiun ambiente ellittico, adibito a ninfeo o a vascaper l’allevamento dei pesci (vivarium). Il piano diabitazione era sopraelevato rispetto al vastissimoquadriportico rettangolare con vasca al centro.Questa struttura circondava un giardino con pian-tagioni che seguivano un disegno architettonicoben preciso, come documentato anche in alcuneville pompeiane.

Indirizzo: via Licentina - LicenzaInformazioni: Tel. +39 06.39967900Orari di apertura: 8.30 -14.00Chiuso lunedì, 1° gen, 1° mag, 25 dic La biglietteria chiude un’ora primaAperto tutti i giorniCosto visita: Ingresso gratuito

In posizione dominante sull’alta valledel torrente Licenza, Percile [14] ci apparecon il nucleo storico, sovrastato dal PalazzoBaronale del XIII secolo, molto raccolto ecurato, e la bella piazza, ripavimentata direcente. Imperdibile e di tutto riposo, lapasseggiata fra i boschi per raggiungere i"lagustelli".

Lagustellidi Percile

[15] Sorgono all’interno del Parco Naturale Re-gionale dei Monti Lucretili i due laghetti Fraturnoe Marraone. Il primo, che è anche il maggiore deidue, ha un diametro massimo di circa 118 metri edè profondo 16 e si estende su una superficie di 9Km2. Il lago Marraone, pur essendo il più piccolo,raggiunge comunque una profondità di 40 metri.L’escursione ai lagustelli per la sua facilità è unadelle più frequentate dei Monti Lucretili, partico-larmente indicata per principianti e bambini. Perraggiungere i sentieri si può parcheggiare l’autolungo la strada che conduce al cancello della tenuta“Il Lago”. La fitta rete di strade sterrate e sentieripermette la scelta tra itinerari a piedi o in bicicletta;molti maneggi organizzano passeggiate a cavalloanche di più giorni. Gli appassionati di birdwatchingpossono ammirare le evoluzioni delle aquile che ni-dificano sulle pareti del Monte Pellecchia

17SUI DOLCI RILIEVI DEI MONTI LUCRETILI

VALLE DELL’ANIENE03

Villa di Orazio

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Lagustelli di Percile

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Page 18: Roma&Più Itinerari - Opuscolo N.3

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Il nostro itinera-rio dall’uscita diVicovaro - Man-dela della A24

Roma - L’Aquila, per-corre la via Tiburtina

Valeria fino ad Arsoli,attraversa i ParchiMontani dell’alta Valledell’Aniene entra nelParco Regionale deiMonti Simbruini, sale

fino a Cervara diRoma, si dirige versoMonte Livata e infinepiega verso Subiaco egli Altipiani di Arci-nazzo. È un viaggiotra panorami di gran-de suggestione che spa-ziano tra vallate e pic-chi rocciosi, in un’am-biente in gran parteancora incontaminato.

Non a caso è questaun’area di grande ri-chiamo per tantissimifedeli devoti alla reli-giosità dei frati bene-dettini. Il senso di spi-ritualità legato a que-sti luoghi fece ancheda cornice al romanzo“Il Santo” di AntonioFogazzaro, ambienta-to a Jenne.

SULLA STRADADEI PARCHI

Page 19: Roma&Più Itinerari - Opuscolo N.3

VIAGGIONELLE TRADIZIONI

I 15 Km che separano Vicovaro da Arsolisono un breve tratto di strada, che costeggial’Aniene, in cui piccoli centri arroccati sucolline e speroni difendono le loro identitàe tradizioni nella quiete di un’esistenza i cuiritmi sono ancora scanditi dalla natura edallo scorrere del fiume. Proprio per recu-perare il sapere delle antiche tradizioni, visuggeriamo una visita al curatissimo Museodella Civiltà Contadina ospitato nel PalazzoBaronale di Roviano, una sorta di archiviostorico per tutto il territorio circostante.Di assoluto rilievo anche il Museo di ArteModerna ad Anticoli Corrado, meta di sva-riati artisti, tra i quali Oskar Kokoschka, Fe-lice Carena e Luigi Pirandello, in paese conil figlio Fausto, pittore.

Museo dellaCiviltà Contadina

[1] Il Museo nasce dall’eredità di un prece-dente spazio espositivo - il primo nel Lazio a ca-rattere demoetnoantropologico - frutto dell’incontrofra collezionismo e ricerca. L’allestimento attualecerca di collegare in un unico percorso il contestoterritoriale locale e la cultura materiale nei suoidiversi aspetti secondo sezioni tematiche: pastorizia,lavoro della terra, religiosità, artigianato, mondodomestico, giochi e scuola, canapa e tessuti, feste.

Informazioni: Palazzo Baronale,Piazza S. Giovanni, 1 - RovianoInformazioni: Tel. + 39 0774.903143-903023 Fax + 39 0774.903008 E-mail: [email protected]

03VALLE DELL’ANIENE

VIAGGIO NELLE TRADIZIONI

1

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Roviano - Interno del Museo

Valle dell’Aniene

Page 20: Roma&Più Itinerari - Opuscolo N.3

Civico Museod’Arte Moderna

[2] Il museo ha sede nello storico PalazzettoBrancaccio e rappresenta un unicum nel panoramadei musei del territorio provinciale. Fu inauguratonel 1935 con 75 opere donate da artisti contem-poranei che avevano frequentato e continuavanoa frequentare il paese. Oggi conserva 400 operefra dipinti, sculture, disegni e realizzazioni grafiche,raccolte negli anni grazie all'impegno di RafaelAlberti, Enrico Gaudenzi, Umberto Parricchi edonazioni di collezionisti privati. Le opere presentinel Museo, di artisti quali Bergmann, Kokocinski,Sassu, Strazza, Vedova, Greco, Kokoschka, Monti,Pasquarosa, Purificato, testimoniano le ricerche,le tendenze e le inquietudini artistiche dei periodisuccessivi alla guerra.

Indirizzo:Piazza S. Vittoria, 2 -Anticoli CorradoInformazioni: Tel. +39 0774.936657 E-mail: [email protected]

Arsoli [3], la “piccola Parigi”, come ladefinì Luigi Pirandello, conserva ancora in-tatto il centro storico medievale, dominatodal castello, con i vicoli antichi e Piazza Va-leria, dalla forma allungata, con la cinque-centesca fontana ottagonale e una colonnamiliare romana dell'antica via Valeria, sor-montata da una statua della fenice.

Posto a strapiombo sulla roccia nellaparte orientata verso Arsoli, il Castello Mas-simo è ancora oggi di proprietà della fami-glia e riservato ad eventi privati, cerimoniee ricevimenti. A richiesta, si può comunquevisitare il secentesco giardino all’italiana, lasala con il ciclo di affreschi settecenteschidi Marco Benefial che raffigurano le nozzedi Perseo e Andromeda e la sala di Ercolecon gli affreschi delle volte attribuiti agliZuccari.

Per gli amanti della gastronomia locale,la "fagiolina arsolana", cucinata in zuppa obollita e condita con olio di oliva, è uno deimigliori piatti del Lazio.

20 VIAGGIO NELLE TRADIZIONI

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3

SOPRA

Veduta di Arsoli

Vedutadi Roviano

Veduta diAnticoli Corrado

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LA CITTÀDEGLI ARTISTI

Appena fuori dal centro storico di Arsoli,la strada sale in un succedersi di curve cherendono quanto mai imprevedibile e perquesto ancor più affascinante lo spettacolopaesaggistico. Occorre superare abbon-dantemente la metà del percorso di quasi15 chilometri che da Arsoli porta a Cervaradi Roma [4] per ammirare lo spettacolo of-ferto da questo gruppo di case costruito a1050 metri di altitudine.

Ed ecco che, oltrepassata l'ennesimacurva, si presenta la sommità dell'anticaRocca, cui man mano fa seguito il resto delpaese, caratterizzato su questo versante dauna parete di roccia su cui poggiano le case.È l'antico borgo di Cervara simile ad "unascultura nel cielo, che al cielo volerebbe sel'aria la sostenesse" (Raphael Alberti).Il paese appare di una bellezza ed originalitàmultiformi, con le case costruite in mododa sembrare, specie di notte, un vero e pro-prio presepe, con la facciata della chiesa edell'antico campanile quasi a proteggerle escalinate più o meno ripide che penetranoin ogni angolo lasciato libero. E pensare che,prima della costruzione delle due strade cheraggiungono Cervara, da Arsoli e da Su-biaco, il paese più alto della provincia diRoma era raggiungibile solo a dorso delmulo attraverso ripidi sentieri di montagna.

Mancavano dunque collegamenti, manon la fama e la bellezza del piccolo paese,tanto che nel secolo scorso è stato meta disoggiorni seppur brevi di numerosi artistiche vi hanno lasciato segni importanti delleloro opere.

Tutto il paese è organizzato come un va-sto museo figurativo all'aperto grazie a scul-ture su roccia, poesie ed affreschi che nearricchiscono i muri, gli antichi passaggi ele scale. Camminando per il borgo non sipuò fare a meno di godere del bellissimopanorama che offre il Parco Regionale deiMonti Simbruini, di cui Cervara di Roma faparte insieme a Camerata Nuova, Jenne,Subiaco con la stazione sciistica di MonteLivata, Vallepietra, tutte località in provinciadi Roma, Filettino-Campo Staffi e Trevi nelLazio, in provincia di Frosinone.

21LA CITTÀ DEGLI ARTISTI

VALLE DELL’ANIENE03

4

Veduta di Cervara di Roma

Straordinaria è la naturadi questo grande massicciocalcareo, al confine traAbruzzo e Lazio e ricco digrotte, sorgenti, animaliselvatici come il lupo, lavolpe, la lince, l’istrice, lamartora, lo scoiattolo, lafaina, il cinghiale. Nume-rose anche le varietà dialberi: dal faggio all’abeterosso, dal tasso all’acero.

In primavera la terra è co-sparsa di genziane, narcisi,viole, orchidee selvatichetipiche della catena ap-penninica. In alcuni punti

è possibile lanciarsi con ilparapendio, per i temerariche vogliono godere diuna stupenda visione ditutta la Valle dell’Aniene.

PARCO REGIONALE DEI MONTI SIMBRUINI [5]

Page 22: Roma&Più Itinerari - Opuscolo N.3

SUBIACOE LA VALLE SANTA

Caratterizzati da vicoli e stradine, i pae-sini arroccati sui Monti Simbruini sono luo-ghi rimasti immutati nel tempo, con unagrande attrattiva naturalistica, ma soprat-tutto sono da sempre il richiamo per tan-tissimi fedeli devoti alla religiosità dei fratibenedettini.

Una parte consistente della storia, dellacultura, della identità del territorio dellaprovincia di Roma è racchiusa nella fittarete di percorsi della fede e della religiosità,dove i numerosi santuari, eremi e mona-steri documentano lo stretto legame tra laricerca di spiritualità e lo sforzo incessanteper migliorare le condizioni di lavoro,iscritte nella regola benedettina "ora et la-bora". È soprattutto nell’alta valle del-l’Aniene, definita anche "Valle Santa", edin particolare a Subiaco [6] che si concen-trano le testimonianze della vita e delleopere di S. Benedetto. Nell'anno 480 ilgiovane Benedetto da Norcia giunse a Su-biaco: dopo tre anni di meditazione sulmonte Taleo fondò, lungo la Valle del-l'Aniene, tredici monasteri e concepì la"Regula", struttura portante dell'Ordine Be-nedettino. Costretto, dopo circa un tren-tennio di apostolato, a lasciare la regionesublacense, si rifugiò a Montecassino ovemorì intorno al 547. Tra il VI e il IX secolole continue invasione barbariche distrus-sero dodici dei tredici monasteri fondati daS. Benedetto, lasciando soltanto quello diSanta Scolastica. Dalla seconda metà delsecolo XI alla prima del XII, Subiaco co-nobbe un periodo di grande splendore, checoincise con la costruzione della Rocca Ab-baziale, che diede i natali a Lucrezia e Ce-sare Borgia, il restauro del monastero diSanta Scolastica e la costruzione del Mo-nastero del Sacro Speco.

22 SUBIACO E LA VALLE SANTA

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Subiaco - Valle dell’Aniene

Page 23: Roma&Più Itinerari - Opuscolo N.3

Monasterodi Santa Scolastica

[8] È il più antico monastero benedettino delmondo ancora esistente e “culla della stampa ita-liana”. Dei dodici monasteri voluti da San Benedettonella valle sublacense, l’unico sopravvissuto aiterremoti e alle distruzioni saracene fu infattiquello di Santa Scolastica che, sino alla fine delXII secolo, fu il solo monastero di Subiaco. Il mo-nastero si trova ad est di Subiaco, a 510 metri dialtezza, e si presenta come un complesso di edificicostruiti in epoche e stili diversi: un ingresso, sulquale figura la scritta “Ora et Labora”, con strutturedel XX secolo, introduce nel primo chiostro o“Chiostro Rinascimentale” del secolo XVI, dalquale si passa in un secondo chiostro o “ChiostroGotico” del secolo XIV ed infine in un terzo, detto“Chiostro Cosmatesco”, del secolo XIII. Il Campanileè del XII secolo, mentre la Chiesa attuale, in stileneoclassico della fine del 1700, opera dell'architettoGiacomo Quarenghi, è l’ultima di ben cinquechiese stratificatesi lungo i secoli. Il Refettorio sitrova nel lato Ovest dello splendido Chiostro Co-smatesco, un tempo sormontato dal Dormitorio.La Biblioteca, oggi situata sul lato Nord delChiostro Gotico, conserva un patrimonio di 150.000volumi, 213 incunaboli, circa 4.000 pergamene eil famoso Archivio Colonna.

Indirizzo: Piazzale Santa Scolastica, 1 - Subiaco Informazioni: Tel. +39 0774.82421Fax +39 0774.8242397 E-mail: [email protected]

23SUBIACO E LA VALLE SANTA

VALLE DELL’ANIENE03

Monte Livata è l'unica sta-zione invernale della pro-vincia di Roma: dista dallacapitale 78 km e 15 kmda Subiaco. Sebbene cisiano alcuni impianti dirisalita con piste di variadifficoltà, la montagna èideale per lo sci di fondo:le piste battute per questadisciplina sono quattro,da cui una parte da Campodell’Osso sino ad arrivare

agli impianti di MonnaDell’Orso e da qui finoalle Vedute. Da questopunto, oltre allo splendidopanorama che ci riservala vallata del Simbrivio,si può proseguire per la

cima del Monte Autore(1855 mt.) e trovare unoscenario veramente unicose si pensa che nelle gior-nate particolarmente lim-pide si riesce a scorgereil Mar Tirreno.

MONTE LIVATA, LA STAZIONE SCIISTICA DEI ROMANI [7]

Monastero di Santa Scolastica

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8

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Monastero di S. Benedettoo Sacro Speco

[9] Dalla Strada Statale Sublacense, salendoper un’ardita strada panoramica e attraversandoun bosco di elci secolari, si giunge al Monastero delSacro Speco, addossato alle rocce di una rupe astrapiombo sulla valle dell'Aniene. La sensazione èquella di un'osmosi tra l’edificio e la roccia, cui lastruttura è quasi aggrappata. Il Santuario, che Fran-cesco Petrarca definì “soglia del Paradiso”, è formatoda due chiese sovrapposte e da diverse cappellecollegate da pareti irregolari, volte, scale, che bensi mimetizzano con la roccia circostante.

Degni di nota sono, nella Chiesa Superiore, gli af-freschi di scuola senese (sec. XIV), il pavimento e ilpulpito; nella Chiesa Inferiore, invece, affreschi delConxolus (sec. XIII), la Grotta Santa (con la statuadi S. Benedetto del Raggi, discepolo di Bernini), ilcelebre affresco di S. Francesco d’Assisi senzaaureola e stimmate (realizzato quando il Santo eraancora in vita), la Cappella della Madonna con af-freschi di scuola senese, la Grotta dei Pastori ove S.Benedetto teneva lezioni di dottrina cristiana e

presso la quale è visibile ciò che resta di unaMadonna col Bambino (sec. VIII), la più anticapittura del monastero.

Indirizzo:Piazzale San Benedetto - SubiacoInformazioni: Tel. +39 0774.85039Fax +39 0774.819800 E-mail: [email protected]

24 SUBIACO E LA VALLE SANTA

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99 IN ALTO

Monasterodi S. Benedettoo Sacro Speco

AI LATI

Affreschi all’interno,particolare strutturanella roccia.

IN BASSO

cappella inferioredel Monasterodi San Benedetto

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Page 25: Roma&Più Itinerari - Opuscolo N.3

Di grande interesse naturalistico e storicosono gli Altipiani di Arcinazzo [10] che of-frono un’imperdibile escursione immersinella natura tipica dei vicini monti Ernici eSimbruini.

Distese di prati su cui si elevano abetiche sono stati portati dall’uomo per ricreareun ambiente alpino caratterizzano l’altipianoadagiato fra due cime che sembrano sor-reggerlo, il monte Altuino e il monte Sca-lambra.

La porta d’ingresso agli Altipiani si aprecon i grandi scavi della Villa di Traiano, testi-monianza dell’importanza dell’area nell’an-tichità, ed i cui resti lasciano solo immagi-nare la grandiosità e la ricchezza del sito.

Villadi Traiano

[11] La prima campagna di scavi risale al 1777-78 quando vennero portati alla luce, fra i ruderidella villa, numerosi marmi, destinati alla costru-zione di diverse chiese erette nel territorio. Ter-razzamenti a tre piani realizzati ad opus incertumcaratterizzavano il vastissimo complesso, che siestendeva per circa quattro chilometri, sulla sinistradella via Sublacense in direzione di Fiuggi. In per-fetto stile imperiale, la villa era dotata di unimpianto termale, al secondo piano e di un impiantosportivo o una grande piscina di forma ovale. Pas-seggiando nell'area esterna del complesso sonovisibili un peristilio, un ninfeo absidato, con trenicchie e una importante decorazione marmorea,un criptoportico, una cisterna.

Indirizzo: via Sublacense km 30 - Arcinazzo RomanoInformazioni: Tel. +39 0774.808006 E-mail: [email protected] di apertura:giu - setmar, mer e ven 16.00-20.00sab e dom 10.00-12.00 e 16.00-20.00ott - magmar, mer e ven 9.00-13.00sab e dom 9.30-15.30

25SUBIACO E LA VALLE SANTA

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VALLE DELL’ANIENE03

SOPRA

Altipianidi Arcinazzo

SOTTO

Villadi Traiano

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Page 26: Roma&Più Itinerari - Opuscolo N.3

TRA SPIRITUALITÀE ANTICHI SAPORI

Altre mete di devoti pellegrinaggi nellaValle dell’Aniene sono il Santuario della SSTrinità di Vallepietra [12] e il Santuario dellaMentorella [13], arroccato su uno speronesul Monte Guadagnolo nel territorio di Ca-pranica Prenestina.

A Vallepietra la devozione al luogo diculto si esprime attraverso un lungo pelle-grinaggio tra i sentieri di montagna chevede i fedeli provenienti dai paesi del ver-sante sublacense, ma anche dal vicinoAbruzzo e dalla provincia di Frosinone, rag-giungere il Santuario la domenica succes-siva alla Pentecoste. La mattina della festadella Santissima Trintà si celebra il "piantodelle zitelle", caratteristico rito in cui fan-ciulle vestite di bianco rappresentano e can-

26 TRA SPIRITUALITÀ E ANTICHI SAPORI

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13

Estese formazioniboschive, un fiume

- il Giovenzano, affluentedell’Aniene - ed un patri-monio naturalistico di ine-stimabile valore con ca-nyon, grotte, inghiottitoi,pozzi naturali. Siamo nellavalle del Giovenzano, doveogni borgo - Cerreto La-ziale, Ciciliano, Gerano,Pisoniano, Rocca Cante-

rano, Sambuci e Saraci-nesco - è un piccolo gio-iello architettonico e arti-stico. Tra le manifestazionifolcloristiche, l’infiorata diGerano è nota per esserela più antica d'Italia. Sisvolge sin dal 1740, la pri-ma domenica dopo SanMarco (25 aprile), in onoredella Madonna del Cuore,nel solco di una tradizione

religiosa secolare tracciatadai maestri infioratori ge-ranesi. L’Infiorata è rea-lizzata esclusivamente con

petali di fiori e i quadrivengono tuttora disegnatidirettamente con gessi sulterreno.

L’INFIORATA DI GERANO [14]

SOPRA

Santuariodella MentorellaGuadagnolo

SOTTO

Santuario dellaSS TrinitàVallepietra

12

Page 27: Roma&Più Itinerari - Opuscolo N.3

tano una laude sacra del ‘700 facendo rivi-vere con intensità la Passione di Cristo.

Il Santuario della Mentorella, il più anticocenobio d'Europa dove amava ritirarsi PapaGiovanni Paolo II, domina dai suoi 1030 me-tri la valle del Giovenzano. Un luogo dellospirito, che deve la sua fama alla leggendariaapparizione a S. Eustachio di un cervobianco con impresso tra le corna il volto diCristo in una croce. Oggi il Santuario è fer-vido centro della cultura benedettina e unimportante ritrovo di culto. Numerosi gli in-teressanti affreschi che si possono vedereassieme a tele ed oggetti d’arte sacra, masoprattutto, nella chiesa di S. Maria, sononotevoli le testimonianze artistiche della scul-tura lignea del XIII secolo. Simbolo di tuttal’arte sacra sono una tavola intagliata con lestorie del Santuario ed una Madonna conBambino. Una scala santa conduce alla cap-pella di S. Eustachio eretta sul punto più altodello sperone roccioso da cui si gode un pa-norama mozzafiato.

Posizionato sotto le coste occidentali deiMonti Ruffi ed immerso in boschi di quercee castagni fu degli Equi, poi dei Romani edinfine possedimento dei barbari, nei secolia seguire Cerreto Laziale [15] fu governatosostanzialmente dai monaci dell’ordine deiBenedettini i quali hanno lasciato intatte letestimonianze della loro spiritualità in tuttala Valla dell’Aniene. Il primo dei monumentiche visitiamo sono le Mura Poligonali im-merse nel verde della Valle del Giovenzano,che risalgono alla Roma Repubblicana.

Della stessa epoca sono anche le cisternein opera cementizia che compaiono in pros-simità delle mura. Questi reperti, insiemeai numerosi frammenti di ceramica e a varietombe, alcune delle quali con ossa di pro-porzioni gigantesche, testimoniano l’esi-stenza di precedenti insediamenti, chevanno messi in relazione con la conforma-zione morfologica della regione, con la vi-cinanza di Suffenas (l’odierna Ciciliano), conl’importante via di penetrazione che costi-tuisce la Valle del Giovenzano.

Lasciandoci alla spalle il caratteristicoborgo di Cerreto, ci dirigiamo verso Cici-liano [16], che domina dal lato est dellasua altura la Valle del Giovenzano e offreun’eccezionale vista su Roma e le sue cam-pagne. Importante sito militare per le na-turali caratteristiche di vedetta e per il facilecontrollo che poteva esercitare sul valico

27TRA SPIRITUALITÀ E ANTICHI SAPORI

VALLE DELL’ANIENE03

Il 19 agosto èdedicato alla festa della“Panarda”, che prevedeuna serie di gare gastro-nomiche popolari dispu-tate fra i quattro rioni.La festa è in onore diSant’Antonio Abate peraver miracolosamentesalvato una neonata dallabocca di un lupo. Per ri-conoscenza al voto esau-

dito la madre della bam-bina promise che lei edi suoi discendenti avreb-bero offerto del cibo gra-tuito e collettivo nellaricorrenza del miracolo.Tradizionale è quindi aCiciliano l'usanza dellaPanarda, banchetto ri-tuale collettivo organiz-zato ogni anno semprenello stesso periodo.

LA PANARDA DI CICILIANO

15 16

Piazza della Fontana - Cerreto Laziale Veduta di Ciciliano

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della Fortuna, conserva a valle importantitestimonianze della civiltà romana comeVilla dei Lucilii, resti dell’insediamento diTrebula e, sparsi nella pianura, i resti di an-tiche chiese (in particolare S. Maria Mad-dalena decorata con affreschi) e cappellevotive destinate al culto durante le stagioniagricole ovvero ad uso di piccole comunitàche vivevano nei dintorni.

Con pochi minuti d’auto, ma anche conuna piacevole passeggiata a piedi tra i bo-schi dei Monti Prenestini, si raggiunge Pi-soniano [17], piccolo centro della valle delGiovenzano che offre gli scorci emozionantidelle ripide e boscose pareti di base diMonte Guadagnolo mentre al suo interno,nelle stradine e nei vicoli, intorno alla Chiesa

di S. Paolo sembra di essere immersi in unaltro tempo. Da vedere i resti della villa ro-mana forse appartenente alla gens romanaPisonia da cui deriverebbe il nome della cit-tadina; le rovine del Castello Theodoli e laChiesa rurale di S. Vittoria Vergine e Martireche conserva un antico dipinto della santain stile bizantineggiante. Unico nel suo ge-nere in tutta la provincia, vi consigliamouna visita al Museo della Canapa.

Percorrendo la piana del Frasso arriviamoa Sambuci [18]. Posto quasi a difesa dell’in-gresso di una strettoia fra montagne varcatedal fiume e dalla strada che raccorda la ViaTiburtina più a valle, ci offre la possibilità divisitare la villa-castello dei Theodoli, sededi un incantevole giardino. L’imminente vi-sta dei Monti Ruffi decora il paese con unasplendida e verdissima lecceta.

28 TRA SPIRITUALITÀ E ANTICHI SAPORI

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SOPRA

Veduta Panoramicadei Monti Ruffi

SOTTO

Villa-castelloTheodoliSambuci

17

18

Veduta di Pisoniano

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NOTE SEGNA TUTTE LE TAPPE

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I.P.


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