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Roma&Più Itinerari - Opuscolo N.4

Date post: 14-Mar-2016
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Colli e Castelli Romani
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Apochi chilometri da Roma ci sono luoghi bellissimi che spesso

non sono conosciuti e visitati quanto meriterebbero. C'è una

vita, spesso poco nota, fatta di tradizioni, feste, arte, enoga-

stronomia, cultura diffusa. Un mondo da scoprire, per arricchire

un’offerta turistica che dalla Capitale d'Italia si allarga al territorio che

la circonda.

Lanciando il portale e il marchio Roma&Più abbiamo voluto offrire uno

strumento per promuovere in forma innovativa questa ricchezza: non

solo una guida completa, chiara e facilmente accessibile, per programmare

un itinerario di visita, una serata fra amici, un week-end in famiglia.

Ma una sfida culturale, che ruota intorno a un progetto unitario: mettere

in rete la ricchezza che abbiamo per farla crescere, renderla più

accessibile, trasformare la provincia di Roma da un insieme di punti

isolati ad un sistema integrato.

Quella che abbiamo in mente è una vera e propria rivoluzione della bel-

lezza. Basta con lo sfruttamento che consuma e impoverisce le nostre

risorse più preziose. La tutela e la promozione dell'ambiente, la difesa

del paesaggio, il recupero dei centri storici, la vita culturale dei nostri

borghi, la qualità dell’accoglienza turistica e delle infrastrutture non

sono questioni secondarie per la nostra crescita. Non c'è qualcosa di

più importante. Sono il cuore di un nuovo modello di sviluppo. Perché

un territorio più bello è anche un territorio più vivibile, competitivo,

attrattivo.

Le quattro guide che abbiamo voluto pubblicare insieme a Repubblica e

a l’Espresso vogliono essere un’opportunità per stimolare curiosità, dif-

fondere un’idea, cominciare a scoprire questo mondo a due passi da

casa nostra. Roma è una città unica al mondo. Insieme a quello che la

circonda può diventare ancora più unica.

Nicola Zingaretti

Presidente della Provincia di Roma

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info: [email protected]

Supervisione e coordinamentoProvincia di RomaUfficio Comunicazione Istituzionale

RedazioneProvinciattiva S.p.A.

Progetto graficoBeecom srl

StampaRotoform srl

© Provincia di Roma 2011

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DAI COLLI PRENESTINI AI MONTI LEPINI

09 Le roccaforti dei principi Colonna11 Palestrina, l’antica Praeneste13 Un balcone sulla provincia:

Castel San Pietro Romano14 Terre d’uva e d’uliveti:

da Genazzano a Olevano Romano16 L’alta Valle del Sacco:

Valmontone, Artena e Colleferro18 Nel cuore dei Monti Lepini,

tra tradizione e modernità

I CASTELLI ROMANI: L’ARTE A CIELO APERTO

21 Tra la via Appia e la via dei Laghi23 L’antica Alba Longa24 Ariccia e il Bernini25 Fiori, pane e cantine,

da Genzano di Roma a Velletri26 Nemi, lo specchio di Diana27 Grottaferrata e l’Abbazia di San Nilo28 Frascati e le sue Ville

08

20

Ci sono luoghi nella nostra provincia

che, come uno scrigno, racchiudono

gemme di bellezza. Una di queste è si-

curamente la zona dei Castelli Romani.

Un insieme di luoghi incastonati come pietre

preziose tra i laghi e le montagne. I comuni di

Nemi, di Albano Laziale e di Castel Gandolfo,

solo per citarne alcuni, sono piccoli gioielli che

si specchiano sulle rive dei nostri laghi proprio

a ridosso del parco dei Castelli Romani.

Questi luoghi sono delizie non solo per gli occhi

ma anche per il palato: le tipiche fraschette di

Ariccia, le cantine di Frascati e tutta l’enoga-

stronomia che caratterizza questo territorio, of-

frono al visitatore un motivo in più per scoprire

le meraviglie della provincia di Roma.

Patrizia Prestipino

Assessore alle Politiche del Turismodello Sport e delle Politiche Giovanili

della Provincia di Roma

COLLIE CASTELLI ROMANI

INDICE

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COLLIE CASTELLIROMANI

Una delle aree nei din-

torni di Roma più note

e gradite al turismo an-

che internazionale è sen-

z’altro quella dei Castelli

Romani: cittadine dei

Colli Albani che sorgono

nel territorio corrispon-

dente all’antico Latium

Vetus. Il nome fa riferi-

mento alle fortificazioni

edificate da alcune fa-

miglie feudali romane:

i Savelli, gli Annibaldi,

gli Orsini e i Colonna.

Il territorio è un'area

di natura vulcanica: la

bocca principale del Vul-

cano Laziale occupava

l’intera zona della cin-

tura interna dei Castelli.

Alcune centinaia di mi-

gliaia di anni fa il vul-

cano collassò e diede

origine ad alcune bocche

secondarie, tra le quali

il Monte Cavo (949 metri

s.l.m.) e bacini lacustri

quali i laghi di Nemi e

Albano. Le antiche stra-

de romane, Albana (oggi

Appia), Castrimoenien-

sis, Tuscolana e Latina

(Anagnina), erano un

susseguirsi di fabbricati,

ville, casali, alberghi,

luoghi di sosta e di ri-

storo dei quali ancora

oggi è possibile avere

una forte percezione,

grazie ai numerosi ri-

trovamenti archeologici.

Tra la Valle dell’Aniene

e i Colli Albani, si situa

l’area dei Monti Prene-

stini e Lepini, attraver-

sata dalle vie Prenestina

(l’antica via per Gabii),

Casilina (che corrispon-

de all’incirca alla Labi-

cana che conduceva a

Labicum) e dalla auto-

strada A1. Questo terri-

torio è caratterizzato da

importanti monumenti

di interesse storico, tra

i quali i resti dell’epoca

dei Volsci e dei Romani,

castelli e palazzi medie-

vali e rinascimentali.

L’intera zona dei Colli e

dei Castelli è un impor-

tante centro di produ-

zione agricola, con punte

di eccellenza nel settore

vinicolo.

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il portale-guida per il tuo tempo libero alle meraviglie intorno a roma

Percorrere la

via Prenesti-

na, l’antica

strada con-

solare che da Roma si

dirigeva verso Praene-

ste, oggi Palestrina, si-

gnifica attraversare pic-

coli comuni fra ampie

zone boschive, un am-

biente naturale vario

e talvolta aggressivo.

Paesaggi altrettanto

aspri e forti ci accom-

pagnano, invece, nel

breve itinerario che,

seguendo la direttrice

della via Casilina, ci

conduce nel territorio

dei Monti Lepini. Siamo

nel cuore dell’Italia cen-

trale, a metà strada

tra l’Appennino e il

mare, dove i ritmi lenti

che caratterizzano la

vita del territorio con-

vivono con le esigenze

della modernità. Nei

luoghi degli itinerari

proposti, tra vicoli stret-

ti abitati da gente sem-

plice ed ospitale, si in-

contrano chiese, rocche

e monumenti che cat-

turano e affascinano

allo stesso tempo.

DAI COLLIPRENESTINI

AI MONTI LEPINI

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LE ROCCAFORTIDEI PRINCIPICOLONNA

Lungo la via Prenestina, quasi al con-fine con l’agro romano, Gallicano nel Lazioe Zagarolo ci invitano ad un breve viaggioalla scoperta dei tanti borghi che sorgonoai piedi dei Monti Prenestini. Nel territoriodi Gallicano nel Lazio [1], di grande inte-resse archeologico è il percorso degli ac-quedotti romani Anio Vetus, Aqua Marcia,Anio Novus, Aqua Claudia: tre ore di cam-mino ci fanno attraversare ponti monu-mentali che scavalcano profondi fossi in-cisi nel tufo. Accanto alla via Maremmanache collega Gallicano nel Lazio con Zaga-rolo sorge il Castello di Passerano (V sec.),eretto in una delle zone più verdi dellacampagna romana.

9LE ROCCAFORTI DEI PRINCIPI COLONNA

COLLI ECASTELLI ROMANI

04

SOPRA

Castellodi Passerano

SOTTO

Lungo il percorsodegli acquedotti

1

1

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Zagarolo [2], sorvegliata dal maestosoPalazzo, si distende sul crinale che separadue valloni scavati nel tufo. Vale la penafare un giro per il borgo, uno dei più carat-teristici della provincia di Roma e anticofeudo della potentissima famiglia romanadei principi Colonna, per visitare la chiesabarocca dedicata a S. Pietro, costruita nel1722 su un'altra più antica, a croce grecacon un’ariosa cupola a forma ellittica, alta46 metri. Proseguendo sul corso principalesi arriva alla cinquecentesca piazza Gu-glielmo Marconi, l’antica piazza del Com-mercio, con la chiesa di S. Lorenzo, co-struita ai primi del Seicento dai Ludovisi enella quale si conserva un prezioso tritticodi Antoniazzo Romano. Bellissimo il porti-chetto, in via Fabrini, sotto il quale si trova-vano la pesa, il forno e il macello pubblici.Ma il vero gioiello di famiglia è soprattuttoil Palazzo Colonna Rospigliosi.

PalazzoRospigliosi

[3] Il palazzo ducale sorge sul sito dell’anticocastello medievale, roccaforte dei Colonna. Aseguito della vittoria dei Cristiani sui Turchi aLepanto, nella quale i Colonna ebbero un pesorilevante, il castello-fortezza cominciò ad esseretrasformato in Palazzo con funzioni esclusivamenteresidenziali. L’edificio, formato da due ali avanzateverso il borgo antico, venne fatto decorare tra il1573-74 con immagini evocative della vittoria diLepanto. Stessa funzione rivestiva il portale, poiporta Rospigliosi. Autore degli affreschi databilialla seconda metà del XVI sec. è il reggiano Gio-

vanni Bianchi detto il Bertone. Nelle due sale alpiano nobile corre un’alta fascia decorata congli stemmi della casata, virtù teologali e cardinali,figure allegoriche, putti, nastri, festoni e riquadricon scene di caccia, paesaggi e battaglie. At-tualmente il palazzo è di proprietà comunale edospita gli uffici del Comune e la biblioteca.Un’ala è interamente riservata al Museo del Gio-cattolo, un’originale esposizione dedicata all’og-getto più desiderato dai bambini. Nei circa 800pezzi distribuiti su un’area di quasi 1400 m2 siripercorre la storia del giocattolo e, con esso,dell’Italia dell’ultimo secolo: attraverso una rac-colta di grande valore storico ed estetico di pro-duzione sia europea che americana, che vuolesottolineare il rapporto fra il giocattolo e glioggetti di uso comune, tra la finzione insita nelgioco e la vita reale.

Indirizzo:Piazza Indipendenza, 1 - ZagaroloInformazioni: Tel. +39 06.95769405Fax + 39 06.9524572Orario di apertura:lun - ven 9.00-14.00 - sab 10.00-18.00Chiusura: domenicaCosto visita: intero 5,00; ridotto 2,50

10 LE ROCCAFORTI DEI PRINCIPI COLONNA

il portale-guida per il tuo tempo libero alle meraviglie intorno a roma

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IN ALTO

Veduta di Zagaroloe Porta Rospigliosi

A DESTRA

Particolare affrescoall’internodi Palazzo Rospigliosi

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PALESTRINA,L’ANTICA PRAENESTE

Percorriamo la via Prenestina per altri 6chilometri per raggiungere la città che allavia consolare diede il nome. L’odierna Pa-lestrina [4] sorge infatti sull’antica Praene-ste, fiorente città dei Latini ben riconosci-bile da lontano per la maestosità delSantuario della Fortuna Primigenia. Digrande interesse i reperti conservati nelMuseo Archeologico Nazionale, dove tral’altro si trova uno dei più bei mosaici poli-cromi esistenti, raffigurante scene legateall’inondazione del Nilo. La cattedrale diSant’Agapito è il cuore religioso della città.La chiesa, costruita tra il IV ed il V sec. supreesistenze di epoca romana, venne am-pliata e ristrutturata in stile romanico nelXII sec. Fu poi abbattuta e ricostruita nel‘400. Della struttura primitiva rimangonotracce nella facciata, nel campanile e nellacripta. La chiesa ospita diverse tele di autoridel ‘600 e ‘700. Nella navata di sinistra sitrova una copia in gesso della Pietà di Pa-lestrina di Michelangelo, mentre una tavoladel Cinquecento è conservata nella cap-pella del Crocifisso.

Palestrina è nota anche come città nataledel più grande e illustre rappresentantedella scuola polifonica del Cinquecento,Giovanni Pierluigi da Palestrina. La sua casanatale è oggi un museo dedicato a quantivogliono approfondire una pagina fonda-mentale della musica sacra italiana.

Santuariodella Fortuna Primigenia eMuseo Archeologico Nazionale

[5] Il Santuario è un tempio datato II sec. a.C.disposto su sette livelli che si estendevano sul ver-sante del monte, sostenuti da terrazzamenti so-vrapposti collegati fra loro da ampie rampe e scali-nate. In particolare, al piano detto “degli emicicli”,ornato da uno splendido porticato, si trovava ilpozzo da cui venivano estratti i responsi ("sorti")dell’oracolo prenestino. L'ultimo livello era costituitoda un teatro racchiuso da una grande esedraporticata sormontata dal tempietto circolare checoronava l'intero santuario, la cella che contenevala statua della dea Fortuna. Passato nel 1630 allafamiglia Barberini, il Palazzo mantenne la struttura

11PALESTRINA, L’ANTICA PRAENESTE

COLLI ECASTELLI ROMANI

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SOPRA

Vedutadi Palestrinada Palazzo Barberini

Statua di GiovanniPierluigi da Palestrina

Palazzo Barberini

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4

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del tempio a semicerchio, i cui resti sono ancoravisibili all’interno, dove si trovano affreschi appar-tenenti alla scuola dei fratelli Zuccari. La città me-dievale di Palestrina si sovrappose ed inglobò lestrutture del magnifico santuario, fino ad occultarloquasi completamente. Tuttavia, la fama di questameraviglia architettonica non si spense. Basti ri-cordare che il monumento a Vittorio Emanuele II,in Piazza Venezia a Roma, fu progettato ispirandosiproprio all'antico santuario di Praeneste. Il santuariofu riportato alla luce a seguito di un evento dram-matico per la città. I bombardamenti del 1944furono l'ultima delle distruzioni per Palestrina nelcorso della sua storia plurimillenaria, e tuttaviarestituirono le vestigia della monumentale costru-zione. Il Palazzo Barberini ospita attualmente ilMuseo Archeologico Prenestino che conserva im-portanti reperti provenienti dalle necropoli dellastessa zona del santuario della Fortuna Primigenia.All’ingresso del Museo è esposta la Triade Capitolinadi Guidonia della fine del II sec. d.C. che rappresentaGiove, Giunone e Minerva sul trono, unico esemplaredella Triade in cui gli dei sono conservati nellaquasi totale interezza in una scultura monoblocco.All’interno, un’intera sala è dedicata al “Mosaicodel Nilo” della fine del II sec. a.C., uno dei piùgrandi mosaici ellenistici con scene egiziane, pro-veniente dall'area del Santuario.

Indirizzo: Palazzo Barberini,Piazza della Cortina - PalestrinaInformazioni: Tel. + 39 06.9538100Fax +39 06.9538100Orari di apertura:9.00 - 20.00 (museo)fino al tramonto (area archeologica) Costo visita: intero 5,00; ridotto 2,50

Casa di Giovanni Pierluigida Palestrina

[6] La Casa natale di Giovanni Pierluigi daPalestrina - il più importante compositore del Ri-nascimento - è oggi sede della omonima Fondazione,centro studi di rilievo internazionale, che svolgeintensa attività in campo musicale ed editoriale.Il museo, si trova nel centro storico della città edè ospitato in un palazzetto quattrocentesco di trepiani. Il pianterreno ospita un auditorium all’apertodi 200 posti e una mostra permanente iconograficadedicata al grande compositore. Il primo pianocustodisce materiale di studio della fondazione,mentre il secondo è sede della ricchissima biblioteca,con 7000 volumi in larga parte dedicati alla musicapolifonica e alla cultura rinascimentale.

Indirizzo: vicolo Pierluigi, 3 - PalestrinaInformazioni: Tel./Fax + 39 06.9538083Orari di apertura: 9.30 - 12.30Chiusura: lunedì

12 PALESTRINA, L’ANTICA PRAENESTE

il portale-guida per il tuo tempo libero alle meraviglie intorno a roma

SOPRA

Casa di GiovanniPierluigi da Palestrina

SOTTO

Rovine del Santuarioe Museo Archeologico

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Page 13: Roma&Più Itinerari - Opuscolo N.4

UN BALCONE SULLA PROVINCIA:CASTEL SAN PIETRO ROMANO

Dove un tempo sorgeva l’acropoli diPraeneste oggi troviamo Castel San PietroRomano [7], 300 metri più in alto di Pale-strina. Dal più bel balcone della provinciagodiamo di un panorama immenso, che siestende da Nord verso il Monte Guada-gnolo e le creste dei Prenestini, a Sud finoa spingere lo sguardo verso il mare di Fiu-micino e Roma. Costruzioni in pietra e piaz-zette silenziose con pavimentazione in sam-pietrini di pietra locale, offrono quiete eristoro ai turisti. Nel Medioevo vi soggiornòJacopone da Todi, il quale qui compose al-cune tra le sue opere più belle, compreso ilcelebre Stabat Mater.

Passeggiate ed escursioni a piedi o inbicicletta si possono fare nella Valle delleCannuccete, ricca di sorgenti che riforni-vano d’acqua Praeneste. Tra i sentieri neiboschi cercate la “quercia di Pierluigi daPalestrina”, una splendida roverella cheoggi ha almeno sette secoli di vita, luogodi riposo e d’ispirazione per il musicista.

13UN BALCONE SULLA PROVINCIA: CASTEL SAN PIETRO ROMANO

COLLI ECASTELLI ROMANI

04

Intorno agli anni CinquantaCastel San Pietro Romanoera “il paese più scassatod’Italia”! Così lo definì ilsuo sindaco, il famoso fo-

toreporter Adolfo Porry-Pa-storel. Parlando con il suoamico Vittorio De Sica, que-sti gli disse: “Abbiamo per-corso l’Abruzzo in lungo e

in largo e non siamo riuscitia trovare un paese scassato,ma scassato assai per po-terci girare un film”. AlloraPorry quasi urlò: “io sonoil sindaco del più scassatopaese italiano!” Ecco cheCastel San Pietro Romanodivenne Sagliena, il luogodelle rocambolesche vicen-de amorose del maresciallo(Vittorio de Sica) e la ber-sagliera (Gina Lollobrigida)in “Pane, amore e fantasia”.Da allora il paese divenne

scenario e gli abitanti attoridi tante pellicole della gran-de stagione del cinema ita-liano: i sequel della fortu-nata serie dei “Pane, amoree… “ sempre con De Sicae ancora Lollobrigida, e poila Loren; “Il federale” conUgo Tognazzi, “Liolà” conUgo Tognazzi e GiovannaRalli, “I due marescialli”con Totò e De Sica, “Tuppe,tuppe marescià” con Pep-pino De Filippo, Lorella DeLuca e Giovanna Ralli.

PANE, AMORE E...

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Veduta di Castel San Pietro Romano

La Rocca - Castel San Pietro Romano

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TERRE D’UVA E D’ULIVETI:DA GENAZZANOA OLEVANO ROMANO

Giungiamo a Genazzano, l’antica e nobilecittà dell’alta Valle del Sacco, che ci regalarilassanti passeggiate nel verde, scorci sug-gestivi di un borgo medievale nel quale sonoconservate pregevoli testimonianze archi-tettoniche rimaste intatte nei secoli.

Da qui si dipartono due possibili itinerari,l’uno verso i Monti Prenestini, dove si alter-nano vigneti, oliveti, boschi di castagno efrutteti e l’altro verso la Valle del Sacco.

La storia di Genazzano [8], come di moltialtri centri dei monti Prenestini, è legataalla famiglia Colonna: simbolo della loropresenza è l’imponente Castello che, erettosulla sommità della collina, domina l’interopaese. Non lontano dal Castello incon-triamo la Porta Romana, il bellissimo Ninfeo

rinascimentale attribuito al Bramante, lechiese di S. Giovanni e di S. Paolo Apostolo,la piccola chiesa di S. Croce, con affreschidel XV sec. sovrapposti ad altri risalenti al1200, l’elegante palazzo nobiliare in stilegotico aragonese appartenente alla famigliaApolloni.

14 TERRE D’UVA E D’ULIVETI: DA GENAZZANO A OLEVANO ROMANO

il portale-guida per il tuo tempo libero alle meraviglie intorno a roma

SOPRA

Bastione Sud-Estdel Castello Colonna

A SINISTRA

Veduta diGenazzanoda Sud

All’internodel Ninefodel Bramante

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Page 15: Roma&Più Itinerari - Opuscolo N.4

CastelloColonna

[9] Fu per volere della famiglia Colonna chel’originaria fortezza difensiva subì, nel corso deltempo, ampliamenti, trasformazioni e opere diabbellimento che lo trasformarono in residenzapadronale di grande rilievo artistico e architet-tonico. Dopo 40 anni di abbandono, nel 1979, ilCastello viene acquistato dall’amministrazionecomunale di Genazzano dando vita ai primi lavoridi ristrutturazione. Oggi l’edificio ospita il CentroInternazionale d’Arte Contemporanea: nei suoispazi vengono ospitate prestigiose mostre digrandi esponenti dell’arte contemporanea. Operedi Cucchi, Pizzicannella, la collezione Tonellisono state esposte nei 3000 m2 di superficie sud-divisa in più di 20 sale. Una biblioteca di settore,un archivio storico, sala conferenza, tecnologiemultimediali, fanno del CIAC un luogo dove l’artecontemporanea si realizza nelle sue diverse formee tecniche espressive.

Indirizzo: Piazza San Nicola, 4 - GenazzanoE-mail: [email protected]

Inoltrandoci nei territori dei Monti Pre-nestini, Olevano Romano [10], a circa 15chilometri di distanza da Genazzano, rac-chiude all’interno delle mura poligonali icaratteristici vicoli del centro storico dapercorrere a piedi. Pregevoli portali e bal-concini fioriti caratterizzano le case private,spesso ritratte da artisti tedeschi qui ospi-tati fin dal XIX sec. in una residenza storica.Già nel IV sec. a.C. una gita ad OlevanoRomano rappresentava una delle più belle

e interessanti mete per i Romani, attrattidal clima mite e dalle bellezze dei luoghi.Consigliata una sosta al Sacro Ritiro di SanFrancesco, a Bellegra [11], inserito nelverde di una splendida vallata a 815 metrisul livello del mare, all'interno del bosco«Capelmo-Antera»: dopo aver percorso unviale in discesa, troviamo la facciata dellaChiesa e, a sinistra, l'accesso al Convento.L'origine del Convento è intimamente le-gata alla visita di San Francesco d'Assisi alSacro Speco di Subiaco. San Vito Romano[12], uno dei borghi più belli della provinciae del Lazio, dai suoi 655 metri di altezzasulle propaggini orientali dei Monti Prene-stini, domina la Valle del Sacco, che siestende oltre il profondo vallone chescende verso Genazzano.

15TERRE D’UVA E D’ULIVETI: DA GENAZZANO A OLEVANO ROMANO

COLLI ECASTELLI ROMANI

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Veduta di San Vito Romano

Un itinerario na-turalistico, a cavallo tra laprovincia di Roma e la Cio-ciaria, può essere effettuatonel Bosco della Serpentara,magnifico querceto a cuisi ispirarono molti artisti,tra cui Dorè, per illustrarel’inferno dantesco. Altripittori, come Ernst Meyer,hanno celebrato già dal-l’Ottocento i paesaggi diOlevano, all’epoca inseritanel Grand Tour degli ari-stocratici viaggiatori.

Ma a rendere oggi famosala cittadina, che dista unasessantina di chilometrida Roma, sono l’olio ex-travergine e il vino Cesa-nese doc di Olevano, acui recentemente è statadedicata la “Strada delvino Terra del Cesanesedi Olevano Romano”, in-serendo nell'attribuzioneanche il vino Cesaneseprodotto in alcuni terrenidel confinante comune diGenazzano

STRADA DEL CESANESE DOC

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Page 16: Roma&Più Itinerari - Opuscolo N.4

L’ALTA VALLE DEL SACCO:VALMONTONE, ARTENAE COLLEFERRO

Otre il profondo vallone che scende versoGenazzano si apre l’alta Valle del Sacco, coni Comuni di Valmontone, Artena, Colleferroe i comuni dell’area dei Monti Lepini. Val-montone [13] deve buona parte della suanotorietà alla presenza del casello dell’Au-tostrada A1 Roma-Napoli e a uno dei piùfrequentati outlet del Lazio. Gli ingenti danniprovocati dai bombardamenti durante la se-conda guerra mondiale hanno fortunata-mente lasciato indenne il bel Palazzo DoriaPamphili e la Collegiata dell’Assunta, me-morie del suo glorioso passato. Si deve allafamiglia Pamphili ed in particolare a Camillo,nipote del Papa Innocenzo X, l’attuale as-setto della cittadina risalente al XVII sec.

Tra gli edifici di maggior interesse, ilmonumentale Palazzo Doria Pamphili, il cuiciclo di affreschi costituisce uno degliesempi più significativi della pittura ro-mana della metà del Seicento. Le decora-zioni delle quattro stanze maggiori e deiquattro camerini del piano nobile rappre-sentavano le personificazioni dei quattroelementi, con la Sala del Fuoco, dell’Aria,dell’Acqua, della Terra e dei quattro conti-nenti. Nella Sala del Principe è possibileammirare un bell’esempio di pittura atrompe l’oeil. Vicina al palazzo, si trova laCollegiata dell’Assunta, anch’essa risa-lente al XVII sec. con all’interno un bel-l’organo.

16 L’ALTA VALLE DEL SACCO: VALMONTONE, ARTENA E COLLEFERRO

il portale-guida per il tuo tempo libero alle meraviglie intorno a roma

13

SOTTO

Collegiatadell’Assunta

Palazzo DoriaPamphili

13

Page 17: Roma&Più Itinerari - Opuscolo N.4

Consigliata, per gli amanti dello shop-ping, una sosta all’outlet, per poi puntarediritto verso il caratteristico borgo medie-vale di Artena [14].

Per salire al centro storico è necessariolasciare l’auto e incamminarsi a piedi o suldorso dei caratteristici muli, addentrandosinel dedalo di vie, viuzze, vicoli, recessi,angoli che caratterizzano Artena.

La struttura urbanistica rispecchia l’anticonome di Montefortino dato alla cittadina tral’XI e il XII sec., quando divenne una roccafortificata. Da vedere il Palazzo Borghese delXII sec., che ha subito diverse ristrutturazioniad opera di Giovanni Vasanzio, e il Palazzettodel Governatore, anch’esso progettato dalVasanzio. Dalla piazza è poi possibile ammi-rare un bellissimo panorama con un ampioaffaccio sulla Valle del Sacco.

17L’ALTA VALLE DEL SACCO: VALMONTONE, ARTENA E COLLEFERRO

13 14

14

SOPRA

Veduta di Artena

A SINISTRA

Ingresso dell’outletdi Valmontone

A DESTRA

Vicoli caratteristici

Veduta della Valle del Sacco

COLLI ECASTELLI ROMANI

04

Page 18: Roma&Più Itinerari - Opuscolo N.4

NEL CUORE DEI MONTI LEPINI,TRA TRADIZIONE E MODERNITÀ

Superata Colleferro, uno dei poli indu-striali della provincia di Roma, la cui storiacittadina risale solo al XX sec., continuiamoverso Sud per addentrarci sempre di più neiterritori dei Monti Lepini. Gavignano [15] ciaccoglie con il borgo ben preservato grazieanche ai recenti restauri effettuati per ripor-tare la struttura urbanistica della città al suoaspetto medievale, Porta Romana e PortaNapoletana, le case antiche strette intornoal Palazzo Baronale, frutto delle trasforma-zioni effettuate nel Cinquecento sulla for-tezza originaria dai principi Aldobrandini.Segni [16], importante centro ai piedi delmonte Lupone dove i Papi risiedevano nelperiodo estivo, facendone una sede presti-giosa, è ricca di monumenti a testimonianzadelle sue antiche origini. Sull'Acropoli sonoancora visibili i resti di un tempio del III-IIsec. a.C. (parzialmente inglobati nella chiesadi S. Pietro del sec. XIII, che occupa la cellacentrale dell'antico tempio) e la Cisterna Ro-mana. Oltre alla Chiesa di S. Pietro Apostolo,ristrutturata nel Settecento e nell’Ottocento,di cui rimangono originali il campanile, lepareti interne ed alcuni affreschi, da vederela Cattedrale di S. Maria Assunta, con fac-ciata neoclassica progettata dal Valadier epreceduta da un'ampia scalinata. L'internodella Chiesa è a croce greca, formata daquattro bracci uguali girati in alto a tuttosesto; al centro si innesta la cupola circolarea volta ribassata.

18 NEL CUORE DEI MONTI LEPINI, TRA TRADIZIONE E MODERNITÀ

il portale-guida per il tuo tempo libero alle meraviglie intorno a roma

Prima di raggiungere Mon-telanico e Carpineto Ro-mano, è consigliata unadeviazione per Gorga: unalunga serie di tornanti insalita offrono una vistaspettacolare delle vallate

fino al piccolo paese sulMonte Volpinara che vantauna straordinaria vista sullavalle del Sacco e un ca-stello medievale possedutodai conti di Ceccano e poidai Doria-Pamphili.

GORGA [17]

SOPRA

Veduta diColleferro

A SINISTRA

Cattedraledi S. Maria AssuntaSegni

A DESTRA

Vedutadi Segni

16

Page 19: Roma&Più Itinerari - Opuscolo N.4

Ai lati dei quattro bracci si aprono ottoarcate minori che riquadrano la crociera conperfetta simmetria. Vi sono quattro altari equattro cappelle oltre al Battistero e alla Sa-grestia. La chiesa è ricca di pregevoli operesia scultoree che pittoriche, tra le quali unaMadonna con Bambino e i Santi Domenicoe Caterina da Siena di Pietro da Cortona, chene fanno uno degli esempi più belli del Ba-rocco. Tornati sulla via Carpinetana o dopouna rapida visita di Montelanico [18] per

vedere nella piazza principale la Fontana ab-bellita di putti di Ernesto Biondi e la Cappelladei Caduti, dove si conserva una tavola del‘500 del Salvatore, proseguiamo per Carpi-neto Romano [19] , la Regina dei Monti Le-pini. Conserva molte case antiche, con portequattrocentesche di pietra, recanti ornati esoprattutto iscrizioni inaugurali, che riprodu-cono spesso vecchi proverbi. Da visitare Pa-lazzo Pecci, datato XIV-XVII sec., dove nacquePapa Leone XIII, la chiesa trecentesca di S.Agostino con i due bei portali risalenti all’ori-ginaria costruzione gotica del XIV sec. equella romanica di S. Maria del Popolo risa-lente al XIII sec. con il frontone del portale ri-nascimentale che reca un bassorilievo raffi-gurante la Madonna in trono con Bambino.

19NEL CUORE DEI MONTI LEPINI, TRA TRADIZIONE E MODERNITÀ

COLLI ECASTELLI ROMANI

04

SOPRA

Piazza PrincipaleMontelanico

A SINISTRA

Palazzo Pecci Carpineto

SOTTO

Chiesadi S. Agostino

Vedutadi Gavignano

16

19

18

15

19

Page 20: Roma&Più Itinerari - Opuscolo N.4

il portale-guida per il tuo tempo libero alle meraviglie intorno a roma

ICastelli romani,

da sempre as-

sociati alla tra-

dizionale “gita

fuori porta”, sono oggi

una delle aree più ur-

banizzate della pro-

vincia, anche per la

presenza di due grandi

arterie di collegamen-

to, Via Appia e Via Tu-

scolana, che collegano

i comuni dell’area alla

capitale. Pochi chilo-

metri li separano da

Roma: sedici caratte-

ristici borghi sparsi

sulle pendici dei Colli

Albani si sviluppano

a ferro di cavallo sulle

propaggini di un anti-

co cratere vulcanico.

Percorsi ricchi di sug-

gestioni e spunti d’in-

teresse dove natura,

storia, arte e buona

tavola si fondono in

un connubio perfetto,

tra resti di templi e

ville romane, luoghi di

culto risalenti al pe-

riodo medievale e

splendidi palazzi rina-

scimentali e barocchi

immersi nel verde di

boschi e giardini.

I CASTELLI ROMANI:L’ARTE A CIELO

APERTO

Page 21: Roma&Più Itinerari - Opuscolo N.4

TRA LA VIA APPIAE LA VIA DEI LAGHI

Porta d’ingresso dell’area dei CastelliRomani, seguendo la via Appia, è il ParcoRegionale dell’Appia Antica, sviluppato ingran parte entro il territorio del Comune diRoma, tra via Appia Nuova e via Ardeatina,fino a raggiungere Ciampino e Marino. Se-guendo le indicazioni per Ciampino, notasoprattutto per la presenza del secondo ae-roporto della Capitale, percorriamo la viadei Laghi che giunge ai piedi di Marino [1].Antichissimo è un Mitreo del II sec. d.C.,al quale si accede da una cantina privata,

in cui è conservato un affresco che ritrae ilDio Mitra mentre sacrifica un toro. Dell’an-tico castello medievale non rimangono chealcuni ruderi, mentre si può ammirare ilPalazzo Colonna, la cui costruzione fu ini-ziata nel 1532 su progetto di Antonio daSangallo il Giovane e concluso nel XVII sec.Da visitare anche la Collegiata di S. Bar-naba del XVII sec. con una bella facciatabarocca in peperino, con le statue di S.Barnaba e S. Lucia, protettori della città.Infine la Fontana dei Mori nella piazza d’en-trata al paese testimonia la cattura e la de-portazione di schiavi da parte di Marcan-tonio Colonna, dopo la vittoria contro iTurchi a Lepanto.

21TRA LA VIA APPIA E LA VIA DEI LAGHI

COLLI ECASTELLI ROMANI

04

Nel panorama piuttostoampio delle sagre e dellefeste dedicate al vino, laSagra dell'Uva di Marino èsenz'altro una delle piùcaratteristiche. Ideata nel1925 da Leone Ciprelli, at-tento conoscitore delletradizioni popolari mari-nesi, la sagra esalta l’ospi-talità tipica della culturacontadina e rievoca lefeste carnascialesche me-dievali e rinascimentali.La prima domenica di ot-

tobre di ogni anno siaprono i festeggiamenticon una processione chesi snoda per le vie dellacittà a cui partecipano imembri delle varie confra-ternite, in abiti tipici.Un antico carro processio-nale, con la statua dellaMadonna del Rosario,viene portato a spalla.Nel pomeriggio i festeg-giamenti coinvolgono l’in-tera città in un profluvio diuva che si può cogliere dai

festoni che simboleggianotralci e che scendono daibalconi delle case. Altrauva viene distribuita daicarri allegorici che sifanno strada a fatica tra lafolla. Il momento più esal-tante della festa è datodal compimento del “mi-racolo pagano” dalla Fon-tana dei Mori, quandol’acqua si trasforma invino che sgorga dalle can-nelle e cade nella vascasottostante.

LA SAGRA DELL’UVA

Page 22: Roma&Più Itinerari - Opuscolo N.4

Dal bivio di Marino, procediamo sullacorona settentrionale del Lago di Albanodiretti verso Castel Gandolfo [2]. Eletta trai borghi più belli d’Italia e nota come resi-denza estiva dei papi, si distingue per ilcomplesso monumentale del Palazzo Pon-tificio, per la Chiesa di S. Tommaso di Villa-nova, una fra le più belle opere del Bernini,e per la bellissima Fontana, altro capolavoroberniniano, nella piazza su cui si affaccia ilPalazzo Apostolico.

PalazzoPontificio

[3] L’intero complesso, che ha una esten-sione di circa 70 ettari, è il risultato dell'unionedi tre diverse proprietà: al primitivo nucleo, co-stituito dal palazzo apostolico e dal piccolo giar-dino annesso, si unì nel 1773 la Villa Cybo e nel1929, in seguito al Trattato Lateranense, la VillaBarberini sorta sui resti della Villa di Domiziano.Il palazzo apostolico, progettato dall’architettoCarlo Maderno, venne commissionato da PapaUrbano VIII Barberini salito al soglio pontificionel 1623, che di fatto non lo utilizzò mai, prefe-rendo soggiornare nel vicino Palazzo Barberini,

di proprietà della sua famiglia. Il progetto origi-nario prevedeva di includere l’antica rocca nellanuova costruzione. Si innalzò, così, l'ala del pa-lazzo che si affaccia sul lago in maniera che silegasse ad angolo retto con il corpo delle fabbri-che già esistenti. Con Alessandro VII (1655-1667) il primo pontefice ad abitare il palazzo,venne costruita la facciata principale e l’alaovest, edificata con l'intervento del Bernini, acui si deve anche il primitivo disegno della can-cellata d'ingresso del giardino. Trascurata percirca un secolo, la villa riprese vita nel Sette-cento, prima con papa Benedetto XIV, e poi conClemente XIV, che acquistò la limitrofa VillaCybo (1773) e fece ampliare a parco l’originariogiardino. Nel 1929, con la ratifica del Trattato La-teranense, le ville papali, cui si aggiungeva la vi-cina Villa Barberini, divengono dominioextraterritoriale pontificio e con papa Pio XI ilPalazzo Apostolico di Castel Gandolfo ritorna adessere la residenza estiva dei papi. A tutt’oggi,in estate, la recita domenicale dell’Angelus av-viene all’interno del cortile del palazzo.

Indirizzo: Piazza della Libertà - Castel GandolfoInformazioni: Tel. +39 339.3784467(Proloco di Castel Gandolfo)

22 TRA LA VIA APPIA E LA VIA DEI LAGHI

il portale-guida per il tuo tempo libero alle meraviglie intorno a roma

Conosciuto anchecome lago di Ca-

stel Gandolfo dal nomedel paese che si affacciasulle sue sponde, il lagodi Albano si è originatodall’unione dei due craterivulcanici, come testimoniala sua forma ellittica. In-sieme al lago di Nemi èparte integrante del ParcoNaturale dei Castelli Ro-

mani: un’area naturaleprotetta che si estendeper 9.500 ettari ed oc-cupa l’intera area dei Ca-stelli Romani, dove circa600.000 anni fa si ergeval’enorme vulcano lazialeda cui si sono originati idue laghi. Il lago di Al-bano con i suoi tre chilo-metri e mezzo di lunghez-za e quasi tre di larghezza

è il più grande dei due,ed anche il più profondocon i suoi 170 metri controi 25 del lago di Nemi. Èancora funzionante unemissario artificiale co-struito al tempo dei Ro-mani per impedire l’eson-dazione delle acque. Car-pe, coregoni e persici realipopolano i fondali, sullesponde nidificano cormo-

rani, germani reali e gal-linelle d’acqua. Molte leattività sportive che sipossono praticare: vela ecanoa, bici e mountainbike lungo le piste ciclabilie i sentieri sterrati sullungolago di Castel Gan-dolfo. Nei dintorni, i sen-tieri del Parco Naturaleoffrono percorsi a piedi,in bicicletta e a cavallo.

LAGO DI ALBANO [4]

Page 23: Roma&Più Itinerari - Opuscolo N.4

Chiesa di S. Tommasodi Villanova

[5] Una fra le più belle opere del Bernini,presenta una pianta a croce greca con una cupolasottile che poggia su pilastri di stile dorico.Il Bernini conferì all’intero edificio un forteslancio e un estremo dinamismo ben visibile al-l'esterno nella facciata, nella cupola e nella lan-terna. Sull'altare maggiore il quadro della Cro-cifissione è di Pietro da Cortona.

L’ANTICA ALBA LONGA

La cittadina di Albano Laziale [6], da cuiil lago ha preso il nome, trae origine dal-l’antica Alba Longa. La sua struttura urba-nistica ha mantenuto lo schema dei CastraAlbana, l’accampamento fortificato fattocostruire da Settimio Severo (III sec. d.C.)per ospitare i legionari reduci della guerracontro i Parti. Le testimonianze presenti,come il Mausoleo degli Orazi e Curiazi, laVilla Imperiale, le Terme dette di Cellomaio,i Cisternoni, suggeriscono un interessanteitinerario di visita tra i numerosi resti ar-cheologici di epoca romana.

Mausoleo degli Orazie Curiazi

Edificato in età repubblicana, il Sepolcro è attri-buito agli Orazi ed ai Curiazi, protagonisti dellaleggendaria battaglia tra Roma ed Alba Longa, op-pure ad Arunte, figlio di Porsenna.

Villa Imperialedi Pompeo Magno

Struttura di grandi dimensioni che occupa una su-perficie di 9 ettari. Il corpo centrale era rivoltoverso il mare e si protraeva su una platea artifi-ciale, raggiungendo i tre piani d’altezza. Ad abbel-lire ulteriormente la villa vi erano una serie dininfei, costruzioni isolate e criptoportici, senzaconsiderare la presenza di numerose e magnifichestatue, fontane, decorazioni e giardini.

Terme di Caracalla(dette di Cellomaio)

L’imponente edificio termale fu fatto realizzaredall’imperatore Caracalla per riallacciare i rap-porti con i legionari di Albano in rivolta dopo l’uc-cisione del fratello dell’imperatore. Il complesso,ad oggi ben conservato, è costituito da tre piani,su pianta quadrangolare. I due piani superiorierano articolati in grandi e vaste aule, con pavi-menti marmorei o rivestiti di mosaici ed eranoprovvisti di enormi finestroni sormontati da arcate.

Cisternoni

Di grande interesse dal punto di vista archeologico,le grandi cisterne erano di dimensioni così impo-nenti da immagazzinare circa 10.000 metri cubid’acqua. Sono ancora oggi perfettamente funzio-nanti e vengono alimentate da condotte di epocaromana che ricevono acqua dalle sorgenti postelungo i fianchi del Lago di Albano.

Catacombedi San Senatore

Di epoche successive, ma non meno interessanti,le catacombe cristiane vennero create tra la finedel III e gli inizi del IV sec. d.C su una precedentecava di pozzolana di epoca romana. Vi si conservauna cripta con begli affreschi del V sec. e dei secolisuccessivi. I reperti rinvenuti negli scavi sono espo-sti al Museo Civico.

Per informazioni sulle modalità di visita diquesti monumenti: Museo Civico di Villa Ferrajoli,Viale Risorgimento, 3 - Albano LazialeTel. +39 06.9323490 - Fax 06.9325759

23L’ANTICA ALBA LONGA

5

COLLI ECASTELLI ROMANI

04

Chiesa di San Tommaso di Villanova

Page 24: Roma&Più Itinerari - Opuscolo N.4

ARICCIAE IL BERNINI

Lungo la via Appia, a meno di 2 km dalcentro abitato di Albano Laziale, è d’obbligouna sosta ad Ariccia [7]. La cittadina è unosplendido esempio della committenza arti-stica dei Chigi che nel XVII sec. affidaronol’intera ricostruzione del feudo di famigliaal più grande esponente del barocco ro-mano: Gian Lorenzo Bernini. Caso eccezio-nale nella storia dell’urbanistica, venne risi-stemata la viabilità interna e riqualificato iltessuto edilizio con costruzioni e opere digrande pregio architettonico come il vecchioforno, le Porte Romana e Napoletana, gliStalloni, la Piazza di Corte, con il Complessodell’Assunta e il Palazzo Chigi.

PalazzoChigi

[8] Il palazzo ducale costituisce un casounico di dimora barocca rimasta inalterata nelsuo contesto ambientale e nel suo arredamentooriginario. Il castello medievale dei Savelli servìda base per il nuovo, grandioso palazzo Chigi edi-ficato fra il 1664 e il 1672 su progetto di Gian Lo-renzo Bernini. Bellissima la sala da pranzo,affrescata nell'Ottocento, utilizzata da LuchinoVisconti come set cinematografico per "Il Gatto-pardo" del 1962. L'immenso parco, cinto da unalto muro, è costituito in gran parte da un fittobosco di alberi secolari. Il palazzo rimase di pro-prietà Chigi fino al 1988, quando fu ceduto al Co-mune di Ariccia. Restaurato, è ora museo di se

stesso e centro di attività culturali (mostre, con-certi, convegni, ecc.).

Indirizzo: Piazza di Corte, 14 - AricciaApertura al pubblico: dal 1 aprile al 31 ottobre

Collegiatadi S. Maria Assunta

[9] La Collegiata è l’ultimo capolavoro delBernini: a pianta rotonda con pronao e cupola ri-chiama nei motivi architettonici il Pantheon. Alsuo interno l’affresco principale dell’Assunzioneal cielo della Madonna è opera di Guglielmo Cor-tese, detto il Borgognone.

Indirizzo: Piazza di Corte - Ariccia

24 ARICCIA E IL BERNINI

il portale-guida per il tuo tempo libero alle meraviglie intorno a roma

SOPRA

Palazzo Chigi

CollegiataS. Maria Assunta

SOTTO

Veduta dai vignetidel ponte di Aricciae del borgo

7

98

Page 25: Roma&Più Itinerari - Opuscolo N.4

25FIORI, PANE E CANTINE, DA GENZANO DI ROMA A VELLETRI

COLLI ECASTELLI ROMANI

04

FIORI, PANE E CANTINE,DA GENZANO DI ROMAA VELLETRI

Pochi minuti di strada e, sempre se-guendo la via Appia, raggiungiamo Genzanodi Roma, affacciata sul lago di Nemi, la cit-tadina nota per la processione dell’Infiorata.

Una piccola deviazione dalla via Appia ciconduce a Lanuvio [10], la cittadina chevanta la storia più antica tra i borghi castel-lani: tra il V e il IV sec. a.C. vi si venerava in-fatti la dea Giunone Sospita (Salvatrice), inun Tempio eretto sopra l’acropoli di Lanuvio,oggi dentro Villa Sforza Cesarini. Ultimo co-mune dei Castelli Romani sulla via Appia,all’incrocio con la via dei Laghi, Velletri [11]

si adagia tra oliveti, vigneti e alberi di casta-gne. Un centro grande e popoloso, dalle an-tiche tradizioni e dalla storia millenaria.

SOPRA

Sagra dell’Uva VelletriTempio di GiunoneLanuvio

La tradizione di al-lestire tappeti floreali perla festa del Corpus Domininasce a Roma nella primametà del XVII sec. e vienesuccessivamente adottatain alcuni centri dei ColliAlbani probabilmente pergli stretti legami dell’areacon Gian Lorenzo Bernini,grande artefice di feste

barocche. Se a Roma leinfiorate scompaiono sulfinire del sec. XVII, Gen-zano dal 1778 rinnova ognianno la splendida tradi-zione di allestire tappetidi fiori lungo via Berardi,teatro dell’infiorata. Nel1982, con la partecipazionedi Renato Guttuso, con ilbozzetto “Centenario di

Garibaldi”, ha inizio la col-laborazione con i grandiartisti della pittura. Le ope-re di Fabrizio Clerici, RenzoVespignani, Enzo Cucchi,Umberto Mastroianni, Pie-tro Dorazio, Toti Scialojae tanti altri vengono rea-lizzate con grande periziadai maestri infioratori gen-zanesi. Dagli anni Novanta

la partecipazione all’Infio-rata viene estesa: anche igrandi stilisti della modaitaliana - Ottavio Missoni,Gianni Versace, Fendi, Lau-ra Biagiotti, Gai Mattiolo,Gattinoni - hanno dato illoro contributo artisticoalla realizzazione delle bel-lissime e variopinte com-posizioni.

L’INFIORATA DI GENZANO DI ROMA [12]

11

10

Page 26: Roma&Più Itinerari - Opuscolo N.4

Conosciuta nell’antichità come Velester,la città fu dal V sec. a.C. uno dei centri volscipiù importanti, e definitivamente sotto-messa a Roma nel 338 a.C. Le numerosetestimonianze del suo illustre passato sonoraccolte nell’interessante Museo Civico Ar-cheologico, ospitato nel Palazzo Comunale,che, insieme al Museo Civico di Geopale-ontologia e Preistoria dei Colli Albani e alMuseo Diocesano, costituiscono il SistemaMuseale Urbano. Numerosi gli altri siti davisitare come la Porta Napoletana e la ca-ratteristica Torre del Trivio di epoca lom-bardo-gotica, alta circa 50 metri. Tra lechiese, fermiamoci alla Cattedrale di S. Cle-mente, costruita su un tempio pagano, delXV sec. e ampiamente rimaneggiata nel XIIIe XIV sec., finché non fu quasi completa-mente ricostruita nel XVII. Del Vignola il pro-getto del Palazzo del Comune eretto nel1573-90 da Giacomo della Porta.

NEMI, LO SPECCHIO DI DIANA

Lasciata Velletri, la via dei Laghi costeggiail lago su cui si affaccia l’incantevole cittadinadi Nemi [13]. Il più piccolo comune dei Ca-stelli Romani è noto per la coltivazione dellefragole e per la relativa sagra, che si svolgeogni anno la prima domenica di giugno. Ilnome deriva dal bosco, nemus in latino, sa-cro alla Dea della caccia Diana il cui simboloera la luna; e il lago di Nemi, in cui la luna sispecchia, fu detto "specchio di Diana". Nonmolto distante sorgeva la villa dell’impera-tore Caligola, a cui appartenevano le due fa-mose imbarcazioni di cui oggi rimangonosolo i modelli custoditi nel Museo delle navi.

La cittadina, di impianto medievale, è do-minata dal Castello Ruspoli costruito nel XIIsec. e successivamente modificato con unbel giardino del XV sec. Da visitare la Chiesadi S. Maria dell’Assunta, chiamata anchedella Madonna del Pozzo, XII secolo, conun trittico attribuito ad Antoniazzo Romano,e il Santuario del Crocifisso, ove è espostoun Crocifisso ligneo del Seicento, oggettodi particolare venerazione.

Museodelle Navi

[14] Il Museo fu creato tra il 1933 e il 1939 perospitare le due navi imperiali appartenute all’im-peratore Caligola (37-41 d.C.) recuperate nelleacque del lago di Nemi tra il 1929 e il 1931. Le duegigantesche navi a chiglia piatta, lunghe più di 70metri e larghe oltre 20 erano destinate sia a ceri-monie collegate al culto di Diana, sia allo svagodell'imperatore. Una recente ipotesi le riconducealle navi sacre del culto di Iside in Egitto, che l’im-peratore conosceva molto bene. Non si sa invece ilmotivo per cui furono affondate, ma è probabileche i congiurati che assassinarono Caligola lo ab-biano fatto per cancellarne completamente il ri-cordo. Purtroppo le navi furono incendiate nel1944 dai nazisti in fuga, andando quasi completa-mente distrutte, ma il museo ne espone delle ri-produzioni esatte ed alcuni residui.

Indirizzo: via del Tempio di Diana 9 - NemiInformazioni: Tel./Fax + 39 06.9398040E-mail: [email protected]

26 NEMI, LO SPECCHIO DI DIANA

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11 13

SOPRA

Palazzo ComunaleVelletri

Veduta del borgodi Nemi

Page 27: Roma&Più Itinerari - Opuscolo N.4

GROTTAFERRATAE L’ABBAZIA DI SAN NILO

Dalla via dei laghi scendiamo lentamenteverso l’area Tuscolana dei Colli Albani: nelpercorso incontriamo la prestigiosa Abba-zia greca di S. Nilo a Grottaferrata, che daun millennio costituisce un importante cen-tro di spiritualità, cultura e arte. Un’occa-sione unica per veder convivere la tradi-zione cattolica e quella bizantina che dal1004, anno in cui l’abate Nilo di Rossanofondò il monastero, sembrano non aver ri-sentito né della divisione della Chiesa diRoma da quella orientale, né delle molteplicitrasformazioni che ha subito.

Abbaziadi San Nilo

[15] Nato come alloggio per i monaci basiliani(cattolici di rito bizantino-greco), l’opera di costru-zione dell’Abbazia venne completata con l’edificazionedella Chiesa di S. Maria, consacrata nel 1025 daPapa Giovanni XIX. Alla fine del 1400 il cardinaleGiuliano della Rovere ne cambiò l’aspetto mite for-tificandola con imponenti bastioni. Nel 1754 un re-stauro totale cancellò quasi del tutto la strutturaoriginaria. Ricca di mosaici, decorazioni bizantinee pregevoli affreschi, conserva un antico fonte bat-tesimale, datato tra il IX e il XII sec. e nell’absideuna splendida icona della Vergine, di gusto bizantino,un tempo tra le più venerante del Lazio.

Da visitare la “cappella farnesiana”, in cui il Dome-nichino nel 1600 dipinse scene della vita dei SS.Fondatori, e la “cappellina cryptaferrata”, in cui iSS. Nilo e Bartolomeo sognarono la Madonna che liincaricò di edificarvi una chiesa in suo nome. Sindal bellissimo porticato di Giuliano da Sangallo,l’Abbazia accoglie i visitatori affascinandoli conl’oro delle decorazioni bizantine, con gli affreschidel Domenichino e le preziose icone. All’internodel monastero, il Museo Archeologico Nazionaleconserva una celebre stele attica, numerosi repertimarmorei, sarcofagi, elementi votivi in terracotta,monete e lucerne. L'Abbazia possiede anche unatra le più antiche biblioteche d'Italia, con una seriedi codici greci manoscritti, alcuni dei quali operadi S. Nilo.

Indirizzo: Corso del Popolo, 128 - GrottaferrataInformazioni: Tel. +39 06.9459309Fax +39 06.9456734

27GROTTAFERRATA E L’ABBAZIA DI SAN NILO

COLLI ECASTELLI ROMANI

04

Abbazia di San Nilo - Grottaferrata

15

Page 28: Roma&Più Itinerari - Opuscolo N.4

FRASCATIE LE SUE VILLE

Nel territorio tra Grottaferrata, Frascatie Monte Porzio Catone si incontrano lamaggior parte delle fastose ville rinasci-mentali e barocche, conosciute come VilleTuscolane. La più nota è senz’altro VillaAldobrandini, che si impone tra il verdedelle colline e rapisce subito lo sguardo diquanti, da Roma, salgono a Frascati [17],percorrendo la via Tuscolana. La bella edelegante cittadina dei Castelli non dovevaavere l’aspetto attuale quando nacquecome sobborgo di Tusculum, e prese ilnome dalle frasche che coprivano le po-vere abitazioni molto simili a capanne. Fucon il papato di Paolo III Farnese, il Papadel Concilio di Trento e della Controriforma,che la città subì un’importante trasforma-zione architettonica e urbanistica, grazieanche all’estro di Antonio da Sangallo, lostesso architetto che progettò Palazzo Far-nese a Roma. Da vedere la barocca Catte-drale di S. Pietro [18], con la facciata diGerolamo Fontana, iniziata alla fine del1500 ma completata solo nel 1700; la fon-tana a tre arcate anch'essa del Fontana; laChiesa del Gesù con la scenografica “fintacupola” di padre Andrea Pozzo, l’ultimogrande studioso della prospettiva e dell’il-lusionismo; la Rocca, oggi palazzo Vesco-vile, con due torri quadrilatere e una cilin-drica; la romanica chiesa di S. Maria inVivarium meglio conosciuta come chiesadi S. Rocco e S. Sebastiano, eretta sui restidi una villa romana imperiale.

Le VilleTuscolane

[19] Villa Aldobrandini, conosciuta anchecome Villa Belvedere, è la più nota tra le ville tu-scolane. La bellezza del palazzo nobiliare, ancoraoggi residenza privata, è arricchita dallo spetta-colo degli ambienti esterni e dei giardini con glisplendidi giochi d’acqua, che testimoniano ilgusto barocco per l'elaborazione scenograficadegli elementi naturali.

[19] Villa Falconieri, originariamente “La Ru-fina”, è la prima e la più antica fra le Ville Tusco-lane, costruita fra il 1540 ed il 1550 da monsignorAlessandro Ruffini. Furono poi i Falconieri, nuoviproprietari della villa, che nel Seicento affidaronoal Borromini l’ampliamento della dimora sviluppataintorno ad un ampio salone centrale ed impostatasu pianta rettangolare. Allo stesso periodo risalela costruzione del giardino all’italiana.

[19] Villa Torlonia, nasce nel 1565 sul luogodove la tradizione classica voleva fosse la villa diLucullo. Passata alla famiglia Borghese all’inizio

28 FRASCATI E LE SUE VILLE

il portale-guida per il tuo tempo libero alle meraviglie intorno a roma

Su uno dei puntipiù elevati dei Colli

Albani, a 8 km da Nemi,Rocca di Papa deve il suonome a papa Eugenio III,che qui amava soggiornarenei mesi estivi prima che isuoi successori facesserodi Castel Gandolfo la loro

meta di villeggiatura. Oggii suoi ruderi dominano l’abi-tato che ha conservato,forse più di tutte le altrecittà castellane, l’aspettomedievale. Al centro, nelquartiere dei bavaresi, sierge la Chiesa del Crocefissorisalente al XVI sec. e, a

seguito di un crollo, rico-struita nel Settecento; piùin basso la prima piazzettadel paese, con la fonte dettadella Piazza Vecchia. Unamulattiera, che lascia a de-stra la parte alta del borgoe una vecchia fortezza pon-tificia, conduce, in circa

un’ora, alla vetta del monteCavo (m 949), sulle cui pen-dici si trova il santuario dellaMadonna del Tufo. Nei pres-si, si stende anche la verdeconca dei Campi di Anni-bale, antico cratere centraledel vulcano laziale, riempitocol tempo dai detriti.

ROCCA DI PAPA [16]

Villa Aldobrandini

Page 29: Roma&Più Itinerari - Opuscolo N.4

del 1600 la villa si arricchisce dei giochi d’acqua,autentica peculiarità dei giardini all’italiana.

[19] La costruzione di Villa Mondragone, ini-ziata negli ultimi decenni del XVI sec, è da attri-buirsi al cardinale Altemps. L’intervento maggioreè quello effettuato dal Vignola, che ingloba nel-l’edificio i suggestivi resti della villa dei Quintili,del II sec. d.C.

Da Frascati in pochi minuti raggiungiamoMonte Porzio Catone [20], con un interes-sante centro storico inserito tra due impo-nenti elementi architettonici: il Duomo edil Palazzo Borghese del XVII sec.; quindi vi-sitiamo Monte Compatri [21], il cui centrostorico di impianto medievale ospita il Duo-mo dedicato a S. Maria Assunta e il Palazzobaronale, oggi sede del Comune.

Infine Rocca Priora [22], il più alto e il piùisolato borgo dei Castelli Romani, noto perle abbondanti e frequenti nevicate invernali,che ne fecero in passato un grande fornitoredi ghiaccio per la Capitale.

29FRASCATI E LE SUE VILLE

COLLI ECASTELLI ROMANI

04

Da Frascati ci di-rigiamo verso il Tuscolo,le cui rovine sono unadelle mete più frequentatedagli amanti delle escur-sioni naturalistiche ed ar-cheologiche. Si percorreper circa 5 chilometri lavia Tuscolana, sino allastrada per il Tuscolo.Al primo tornante, con-viene parcheggiare l'au-tomobile ed imboccare ilprimo sentiero a destra.Un lastricato romano viguiderà lungo la via deiSepolcri, che attraversaboschi di pini marittimi ecastagni, e che lambisceimportanti resti romani.Si arriva in cima al Tu-scolo, alla croce (670 me-

tri), dove potrete ammirareun meraviglioso panora-ma. La città di Tusculumfu uno dei più importantied antichi centri sorti nelterritorio dei Colli Albaniaddirittura antecedentela fondazione di Roma.Dell’antica Tusculum siconservano la via dei Se-polcri, un anfiteatro ro-mano e, su una spianata,il foro e il teatro romano,in buono stato di conser-vazione. Nelle giornateparticolarmente serenela vista che si gode èmolto ampia, spaziandosu tutti i Castelli fino aRoma e, se l’aria è parti-colarmente tersa e lim-pida, anche al mare.

IL TUSCOLO [23]

Eletti dai romani come luo-ghi ideali per la tipica gitafuori porta, i Castelli Ro-mani sono meta di scam-pagnate, picnic, pranzi ecene in compagnia in trat-torie, osterie, ristoranti efraschette. I boschi offronomolti prodotti della terra,

dai funghi, da gustare conle fettuccine, alle castagne.Una sosta è d’obbligo aGenzano di Roma e Larianoper l’ottimo pane caserec-cio. A Genzano l’originestorica del pane è legataalla cultura contadina: ilpane veniva lavorato dallesingole famiglie e la cotturaavveniva nelle “soccie”,caratteristici forni a legna.Molto apprezzati il profumoe la fragranza, che riman-gono inalterati per 7-8 gior-ni. Il pane casereccio diGenzano ha ottenuto l’In-dicazione Geografica Pro-tetta (IGP). Il pane di La-riano ha una forma simileal pane genzanese, la dif-ferenza sta negli ingredienti

e nella cottura. Lo si im-pasta con farina di granotenero semintegrale, ac-qua, lievito di birra e lievitoacido. La peculiarità delpane di Lariano è nellamollica scura dovuta altipo di farina utilizzata.Ogni anno, tra la fine disettembre e la prima de-cade di ottobre, Larianodedica una sagra al suoprodotto di eccellenza. Pergli amanti delle fragole, ilposto ideale dove gustarleè Nemi. Da non perderela coppa col gelato allacrema e le fragoline, i vinie liquori a base di fragoleche si possono assaggiarelungo il Corso. Da Nemiad Ariccia, una sosta è

d’obbligo nelle rinomate“fraschette”, classiche trat-torie all’aperto dove la por-chetta è accompagnata davini tipici locali. Vini DOCdai nomi noti anche al-l’estero: Frascati, Marino,Colli Albani, Colli Lanuvini,Velletri, Montecompatri,Colonna, Castelli Romani.

I CASTELLI ROMANI A TAVOLA

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NOTE SEGNA TUTTE LE TAPPE

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I.P.


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