+ All Categories
Home > Documents > Rotary 2030 Luglio - Agosto 2011

Rotary 2030 Luglio - Agosto 2011

Date post: 20-Feb-2016
Category:
Upload: rotaract-distretto-2030
View: 233 times
Download: 13 times
Share this document with a friend
Description:
Il magazine del Distretto Rotary 2030 che contiene il nostro Quadrifoglio!
12
Rotary 2030 LUGLIO-AGOSTO 2011 N°7-8 Allegato a Rotary Luglio-Agosto n. 7-8 2011. Registrazione Tribunale di Milano n. 89 dell’8/3/1986 Dir. Responsabile: Andrea Pernice Una pubblicazione per i Rotariani del Distretto 2030 Direzione e Redazione: via Giuseppe Verdi, 1 - 24121 Bergamo - Coordinatore editoriale: Silvano Balestreri E-mail: [email protected] C are rotariane e cari ro- tariani, un’istituzione che non cresce è destinata, prima o poi, ad un declino: il Rotary non è un’eccezione in questo senso. L’obiettivo di crescita che ha dato il Presidente Internazio- nale ai nostri club è ragione- vole: un socio in più al netto delle uscite. Dobbiamo cioè compensare le eventuali perdi- te ed aumentare di almeno un componente i nostri sodalizi. E’ un obiettivo raggiungibile che ci consentirà di curare la qualità dei nuovi soci, essen- ziale per garantire un equili- brato sviluppo nel medio-lun- go termine. Tra i criteri di scelta è impor- tante l’adesione ai cinque valo- ri rotariani che sono alla base del piano strategico del Rotary International (servizio, amici- zia, apprezzamento della di- versità, integrità e leadership). Tra le possibilità di crescita, ma non esclusivamente, i gio- vani sono una risorsa qualifi- cata: ex-rotaractiani, ex-ryliani ed ex-borsisti della Rotary Foundation, che conoscono già il Rotary, possono diventa- re rotariani, ovviamente senza automatismi. Ma anche pro- mettenti giovani con potenzia- li o già consolidate importanti carriere, non provenienti da queste esperienze rotariane. I giovani sono un’importante priorità della nostra azione ro- tariana. Il “fil rouge” dell’anno rotariano (i giovani e l’econo- mia del Nord Ovest) ha caratte- rizzato SIPE e Assemblea, sarà trattato nel corso dell’anno in alcuni seminari e sarà il tema del Congresso Distrettuale del prossimo 9 giugno 2012. All’espansione sarà dedicato il Seminario del 26 novembre a Spinetta Marengo, che chiu- derà le manifestazioni dell’an- no solare e sarà preceduto dai prossimi appuntamenti distret- tuali (che ricordo ancora): - 17 settembre Seminario sulla Rotary Foundation ad Acqui Terme - 1° Ottobre Premio Galilei a Pisa - 15-16 ottobre Institute a Mi- lano, importante riunione an- nuale dei club europei, a cui parteciperà il Presidente Inter- nazionale Come sapete, è stato designato il Prof. Pierluigi Baima Bollone quale Governatore del Distret- to 2031 per l’A.R. 2012-13, che affiancherà il Dr. Paolo Biondi del Distretto 2032. Ad essi suc- cederanno nell’A.R. 2013-14 il Prof. Sergio Bortolani per il Distretto 2031 e l’Ing. Fabio Rossello per il Distretto 2032. Amicizia, unità di intenti, co- operazione e continuità che hanno contraddistinto nei miei confronti l’azione dei miei pre- decessori, a cui va un sentito e riconoscente ringraziamento, continueranno a caratterizzare l’agire quotidiano con i futuri Governatori nell’importante compito che li attende. Formu- lo, insieme a tutte le rotariane e i rotariani del Distretto, fer- vidi voti di buon lavoro e suc- cesso ai futuri Governatori. I due Distretti continueranno ad operare in stretta e fruttuosa collaborazione. Un caro saluto a tutte e tutti voi. C are rotariane e cari rotariani , sta per iniziare un nuovo anno che sarà carat- terizzato da essenzialità, concretezza ed innovazione, in linea con i tempi che vi- viamo. Siamo nella seconda decade degli Anni 2000, in un mondo che vede un rias- setto profondo degli equili- bri mondiali con una note- vole espansione economica delle nazioni emergenti ( in particolare, ma non solo, il così detto BRIC e cioè Bra- sile, Russia, India e Cina) ed una relativa staticità delle aree più sviluppate (USA, Europa e Giappone). Le indi- cazioni del Presidente Inter- nazionale Kalyan Banerjee, ingegnere e imprenditore di successo della nuova India, sono chiare: - azioni legate a un approfon- dimento interiore (il motto dell’Anno Rotariano è “cono- sci te stesso per abbracciare l’umanità”) - tre priorità: famiglia (in- tesa come il cerchio delle persone a noi più vicine) e cambiamento che si deve radicare nella continuità . Solo operando su un arco di tempo più lungo si possono infatti costruire basi più so- lide. E questo deve avvenire soprattutto nei nostri club che sono il centro dell’azio- ne distrettuale con: - piani operativi almeno triennali, con obiettivi con- creti, raggiungibili e perso- nalizzati alle esigenze e ai problemi del club - service pluriennali e mul- ti-club, che quindi hanno estensione territoriale oltre che temporale. Così facendo si avrà una maggiore dimensione finan- ziaria e una più elevata visi- bilità esterna (che, insieme a centralità dei club e im- portanza dei service locali ed internazionali, costitui- scono le tre aree di focaliz- zazione del piano strategico del Rotary International). Gli assistenti sono centrali per questo modo di operare e devono essere il punto di riferimento per i nostri club. Le altre priorità del nostro anno rotariano, a cui saran- no dedicate le prossime let- tere, sono: crescita dei club, con un’e- spansione basata sulla qualità dei nuovi soci, spinta ed aiuto ai giova- ni, innovazione ed informatizzazione, importanza della formazione e infor- mazione rotariana, internazionalità. L’anno sarà anche preparatorio alla costituzione dei due Distret- ti 2031 e 2032, in cui il Di- stretto 2030 si frazionerà a partire dall’Anno Rotariano 2012-13. Continuità di azione e coo- perazione saranno essenzia- li. Ed ecco i prossimi appun- tamenti distrettuali: - 17 settembre Seminario sulla Rotary Foundation - 15-16 ottobre Institute a Milano, importante riunione annuale dei club europei, a cui parteciperà il Presidente Internazionale - 26 novembre Seminario sull’espansione e leadership. Con l’orgoglio di apparte- nenza ai nostri club, che affiancano all’azione con gli altri, un’identità distintiva che viene dalla propria sto- ria, invio un caro saluto a tutte e tutti voi. LETTERA DI LUGLIO La sfida dei piani triennali e l’orgoglio di essere rotariani SOMMARIO 2 4 5 9 Giovani e lavoro nel Nord Ovest Tra gli stand di New Orleans Il Congresso minuto per minuto Fellowship del ciclismo LETTERA DI AGOSTO Parola d’ordine: crescere Senza espansione c’è il declino “La vignetta di Chiostri” SUPERFLUO E NECESSARIO Viaggio alla scoperta del mare Iniziativa del RC Portofino a favore dei giovani (pagina 6)
Transcript
Page 1: Rotary 2030 Luglio - Agosto 2011

Rotary2030LUGLIO-AGOSTO 2011 N°7-8

Allegato a Rotary Luglio-Agosto n. 7-8 2011. Registrazione Tribunale di Milano n. 89 dell’8/3/1986 Dir. Responsabile: Andrea Pernice Una pubblicazione per i Rotariani del Distretto 2030 Direzione e Redazione: via Giuseppe Verdi, 1 - 24121 Bergamo - Coordinatore editoriale: Silvano Balestreri E-mail: [email protected]

Care rotariane e cari ro-tariani,un’istituzione che non

cresce è destinata, prima o poi, ad un declino: il Rotary non è un’eccezione in questo senso.L’obiettivo di crescita che ha dato il Presidente Internazio-nale ai nostri club è ragione-

vole: un socio in più al netto delle uscite. Dobbiamo cioè compensare le eventuali perdi-te ed aumentare di almeno un componente i nostri sodalizi.E’ un obiettivo raggiungibile che ci consentirà di curare la qualità dei nuovi soci, essen-ziale per garantire un equili-brato sviluppo nel medio-lun-go termine.Tra i criteri di scelta è impor-tante l’adesione ai cinque valo-ri rotariani che sono alla base del piano strategico del Rotary International (servizio, amici-zia, apprezzamento della di-versità, integrità e leadership). Tra le possibilità di crescita, ma non esclusivamente, i gio-

vani sono una risorsa qualifi-cata: ex-rotaractiani, ex-ryliani ed ex-borsisti della Rotary Foundation, che conoscono già il Rotary, possono diventa-re rotariani, ovviamente senza automatismi. Ma anche pro-mettenti giovani con potenzia-li o già consolidate importanti carriere, non provenienti da queste esperienze rotariane. I giovani sono un’importante priorità della nostra azione ro-tariana. Il “fil rouge” dell’anno rotariano (i giovani e l’econo-mia del Nord Ovest) ha caratte-rizzato SIPE e Assemblea, sarà trattato nel corso dell’anno in alcuni seminari e sarà il tema del Congresso Distrettuale del prossimo 9 giugno 2012.All’espansione sarà dedicato il Seminario del 26 novembre a Spinetta Marengo, che chiu-derà le manifestazioni dell’an-no solare e sarà preceduto dai prossimi appuntamenti distret-tuali (che ricordo ancora):- 17 settembre Seminario sulla Rotary Foundation ad Acqui Terme- 1° Ottobre Premio Galilei a Pisa - 15-16 ottobre Institute a Mi-lano, importante riunione an-

nuale dei club europei, a cui parteciperà il Presidente Inter-nazionaleCome sapete, è stato designato il Prof. Pierluigi Baima Bollone quale Governatore del Distret-to 2031 per l’A.R. 2012-13, che affiancherà il Dr. Paolo Biondi del Distretto 2032. Ad essi suc-cederanno nell’A.R. 2013-14 il Prof. Sergio Bortolani per il Distretto 2031 e l’Ing. Fabio Rossello per il Distretto 2032.Amicizia, unità di intenti, co-operazione e continuità che hanno contraddistinto nei miei confronti l’azione dei miei pre-decessori, a cui va un sentito e riconoscente ringraziamento, continueranno a caratterizzare l’agire quotidiano con i futuri Governatori nell’importante compito che li attende. Formu-lo, insieme a tutte le rotariane e i rotariani del Distretto, fer-vidi voti di buon lavoro e suc-cesso ai futuri Governatori. I due Distretti continueranno ad operare in stretta e fruttuosa collaborazione.Un caro saluto a tutte e tutti voi.

Care rotariane e cari rotariani,sta per iniziare un

nuovo anno che sarà carat-terizzato da essenzialità, concretezza ed innovazione, in l inea con i tempi che vi-viamo. Siamo nella seconda decade degli Anni 2000, in un mondo che vede un rias-setto profondo degli equili-bri mondiali con una note-vole espansione economica delle nazioni emergenti ( in particolare, ma non solo, i l così detto BRIC e cioè Bra-si le, Russia, India e Cina) ed una relativa staticità delle aree più svi luppate (USA, Europa e Giappone). Le indi-cazioni del Presidente Inter-nazionale Kalyan Banerjee, ingegnere e imprenditore di successo della nuova India, sono chiare:- azioni legate a un approfon-dimento interiore (i l motto dell’Anno Rotariano è “cono-sci te stesso per abbracciare l’umanità”)- tre priorità: famiglia (in-tesa come i l cerchio delle persone a noi più vicine) e cambiamento che si deve

radicare nella continuità.Solo operando su un arco di tempo più lungo si possono infatti costruire basi più so-lide. E questo deve av venire soprattutto nei nostri club che sono i l centro dell’azio-ne distrettuale con:- piani operativi almeno triennali, con obiettivi con-creti, raggiungibil i e perso-nalizzati al le esigenze e ai problemi del club- service pluriennali e mul-ti-club, che quindi hanno estensione territoriale oltre che temporale. Così facendo si avrà una maggiore dimensione f inan-ziaria e una più elevata visi-bi l ità esterna (che, insieme a centralità dei club e im-portanza dei service locali ed internazionali, costitui-scono le tre aree di focaliz-zazione del piano strategico del Rotary International). Gli assistenti sono centrali per questo modo di operare e devono essere i l punto di r i ferimento per i nostri club.Le altre priorità del nostro anno rotariano, a cui saran-no dedicate le prossime let-

tere, sono: crescita dei club, con un’e-spansione basata sulla qualità dei nuovi soci, spinta ed aiuto ai giova-ni, innovazione ed in formati zzazione, importanza della formazione e infor-mazione rotariana, internazionalità.L’anno sarà anche preparatorio al la

costituzione dei due Distret-ti 2031 e 2032, in cui i l Di-stretto 2030 si frazionerà a partire dall’Anno Rotariano 2012-13.Continuità di azione e coo-perazione saranno essenzia-l i. Ed ecco i prossimi appun-tamenti distrettuali:

- 17 settembre Seminario sulla Rotary Foundation- 15-16 ottobre Institute a Milano, importante riunione annuale dei club europei, a cui parteciperà i l Presidente Internazionale- 26 novembre Seminario sull’espansione e leadership.Con l’orgoglio di apparte-nenza ai nostri club, che af f iancano al l’azione con gli altr i, un’identità distintiva che viene dalla propria sto-ria, invio un caro saluto a tutte e tutti voi.

Lettera di LugLio

La sfida dei piani triennali e l’orgoglio di essere rotariani

Sommario

2

4

5

9

Giovani e lavoro nel Nord Ovest

Tra gli stand di New Orleans

Il Congresso minuto per minuto

Fellowship del ciclismo

Lettera di agosto

Parola d’ordine: crescere Senza espansione c’è il declino

“La

vig

nett

a d

i Chi

ost

ri”

SUPERFLUO E NECESSARIO

Viaggio alla scoperta del mare

Iniziativa del RC Portofino a favore dei giovani (pagina 6)

Page 2: Rotary 2030 Luglio - Agosto 2011

Rotary20302

Calendario visite del Governatore ai Club

Antonio Strumia, Go-vernatore del Distretto 2030 del Rotary Inter-

national per l’anno 2011/2012 si è laureato con lode in Inge-gneria Elettronica al Politecni-co di Torino con una tesi su sistemi di decodificazione di-gitale. Dopo un periodo bien-nale presso lo stesso Ateneo come ricercatore su sistemi avanzati di comunicazione sa-tellitare, ha successivamente ricoperto incarichi manage-riali internazionali in: CDMT (Inghilterra) e Panseamt (Ger-mania) nel sistema di naviga-zione di un aereo militare per conto della Società Italiana Avionica, in Prima Industrie (sistemi di automazione con robot di taglio e saldatura laser), in Electrolux - Zanus-si (dove ha partecipato alla ristrutturazione del gruppo Zanussi da parte della società svedese Electrolux), nelle co-

operazioni internazionali del Gruppo Fiat con esperienze industriali nelle società con-giunte Fiat-Peugeot e nella ricerca e sviluppo prodotto e sistemi informativi di Fiat Auto, nell’Istituto Superiore Mario Boella dove ha pilota-to la crescita del prestigioso Centro di Ricerca partecipato e sostenuto da Politecnico di Torino e Compagnia di San Paolo, in Sicme Motori, di-namica azienda, partecipata da Ersel Investment Fund, in forte espansione nel settore dei motori e generatori eoli-ci, dove opera al momento. È consigliere in numerose asso-ciazioni di categoria (ANIPLA, AEIT, ecc.). Antonio Strumia è socio del Rotary Club Susa e Valsusa dal 1994, dove è stato Presidente nell’anno rotariano 2000-2001. Ha ri-coperto numerosi incarichi distrettuali (tra cui Assistente

ANTONIO STRUMIA - LA CARTA DI IDENTITà

Un ingegnere elettronicoalla guida di 5.381 rotariani

al Governatore per tre succes-sivi mandati a partire dall’an-no rotariano 2001-2002). È insignito della PHF a tre ru-bini. Il Governatore è sposato con Catherine di nazionalità francese, che ha conosciuta

nel periodo di lavoro in In-ghilterra, dove è stato oltre sei anni. Il Distretto 2030 è composto da 5.381 Rotariani suddivisi in 89 Club. Il terri-torio comprende Piemonte, Liguria e Valle D›Aosta.

Fra un anno due Governatori per due Distretti:

Biondi e Baima Bollone

Dal primo luglio 2012 Li-guria, Piemonte e Valle d’Aosta saranno divise in

due Distretti rotariani, per la Li-guria e il Basso Piemonte, ovvero il Distretto 2032, il Governatore sarà Paolo Biondi, del RC Genova Est.

Governatore del Distretto 2031, Alto Piemonte e Valle d’Aosta, per l’anno

rotariano 2012-2013 sarà Pierlui-gi Baima Bollone, del RC Torino, recentemente insignito del titolo di “Benefattore”, assegnatogli dalla Fondazione Rotary del Rota-ry International “Per il generoso appoggio ai vari programmi edu-cativi ed umanitari della stessa”. Pierluigi Baima Bollone

Paolo Biondi

I Governatori 2013/2014Fabio RosselloSocio del Rotary Club ValenzaGovernatore designato del Distret-to 2032 per l’anno 2013-2014

Sergio BortolaniSocio del Rotary Club Torino Nord-Ovest Governatore designato del Distretto 2031 per l’anno 2013-2014

Susa e Val Susa lunedì, luglio 04Cuorgnè e Canavese martedì, luglio 05Aosta mercoledì, luglio 06La Spezia giovedì, luglio 07Gavi - Libarna venerdì, luglio 08Novi Ligure venerdì, luglio 08Torino 45° Parallelo lunedì, luglio 11Borgomanero - Arona martedì, luglio 12Gattinara mercoledì, luglio 13Valsesia giovedì, luglio 14Courmayeur Valdigne venerdì, luglio 15Alessandria lunedì, luglio 18Valenza lunedì, luglio 18Mondovì martedì, luglio 19Valle Mosso mercoledì, luglio 20Ivrea giovedì, luglio 21Pallanza - Stresa lunedì, luglio 25Orta San Giulio martedì, luglio 26

Sanremo giovedì, luglio 28Sanremo - Hanbury giovedì, luglio 28Biella lunedì, settembre 05Alba martedì, settembre 06Torino Collina mercoledì, settembre 07Novara giovedì, settembre 08Genova - Golfo del Paradiso lunedì, settembre 12,Alassio martedì, settembre 13Torino Est mercoledì, settembre 14Cogoleto - Riviera del Beigua giovedì, settembre 15Val Ticino di Novara lunedì, settembre 19Vercelli martedì, settembre 20Vercelli Sant’Andrea mercoledì, settembre 21Bra giovedì, settembre 22Casale Monferrato lunedì, settembre 26Ovada del Centenario martedì, settembre 27Tortona giovedì, settembre 29

La lotta alla polio

Il nuovo segretario generale del Rotary International, l’avvocato sta-tunitense John Hewko (nella foto) , ha annunciato che una delle sue priorità sarà quella di “collegare meglio i Rotariani con gli uffici della

Segreteria in modo da accrescere la consapevolezza su ciò che la Segrete-ria può offrire, e per garantire che essa sia una risorsa efficace, efficiente e utile per i club che sono impegnati a sviluppare e realizzare la missione del Rotary”. Hewko, che è entrato in carica il pri-mo luglio, è sicuro che il Rotary scon-figgerà la polio.“Noi provvederemo - ha detto - a li-berare il mondo dal terribile flagello della polio e poi con audacia e forza individueremo e combatteremo la prossima grande sfida globale. Noi raddoppieremo i nostri sforzi di pubbliche relazioni per migliorare il nostro marchio e immagine in modo che il mondo apprezzi e capisca me-glio il grande operato del Rotary e il valore dell’affiatamento”.

La prova delle quattro domande

Adottata dai Rotariani di tutto il mondo nella loro attività lavorativa e vita professionale, la Prova delle quattro domande fu creata dal Rotariano Herbert J. Taylor nel 1932. E sin dall’inizio è stata tradotta in più di 100 lingue ed è usata da organizza-zioni e individui di tutto il mondo.

Ciò che penso, dico o faccio:

• Risponde a VERITÀ? • È GIUSTO per tutti gli interessati? • Produrrà BUONA VOLONTÀ e MIGLIORI RAPPORTI D’AMICIZIA? • Sarà VANTAGGIOSO per tutti gli interessati?

Lo scopo del Rotary Lo Scopo del Rotary, formulato inizialmente nel 1910 e adattato negli anni al respiro sempre più ampio dell’attività sociale, offre una definizione succinta delle finalità dell’organizzazione e delle responsabilità individuali dei soci. Lo scopo del Rotary è promuovere e diffondere l’ideale del servire, inteso come propulsore di ogni attività. In particolare, l’associa-zione si propone di promuovere e diffondere: PRIMO Lo sviluppo di rapporti interpersonali intesi come opportunità di servizio; SECONDO Elevati principi etici nell’attività professionale e nei rapporti di lavoro; il riconoscimento dell’importanza e del valore di

tutte le professioni; il significato dell’occupazione di ogni Rotariano come opportunità per servire la società; TERZO L’applicazione dell’ideale del servire alla vita personale, professionale e sociale di ogni Rotariano; QUARTO La comprensione, la tolleranza e la pace fra i popoli mediante una rete internazionale di professionisti e imprenditori

di entrambi i sessi, uniti dall’ideale del servire.

Rotary Club Data visita Rotary Club Data visita

Page 3: Rotary 2030 Luglio - Agosto 2011

2030Rotary 3

Nel logo del Distretto 2030, scelto dal Governatore Antonio Stru-mia, le tre mongolfiere rappre-

sentano in modo pittorico (l’opera è di Francesco Tabusso,), simbolico e poetico le tre Regioni (Liguria, Piemonte e Valle d’Aosta) avviate a volare insieme e anche a dividersi. Sulle mon-golfiere ci sono i colori del Rotary Internatio-nal. Francesco Tabusso è considerato dai critici d’arte l’erede spiritua-le di Felice Casorati. Giovanissimo ha par-tecipato alla Biennale di Venezia del 1954, e poi nuovamente nelle edizioni del 1956 e del 1958, fino ad ar-rivare al riconoscimento attribuitogli nel 1966 con una mostra personale. Annove-

ra presenze alle più prestigiose rassegne internazionali a New York, Bruxelles, Alessandria d’Egitto, Mosca, oltre a in-numerevoli mostre personali in Italia. Nel 1975 l’artista realizza per la Chiesa di San Francesco d’Assisi a Milano pro-gettata da Giò Ponti la bellissima Grande

Pala Absidale “Il Cantico delle Creature”, successi-vamente completata con quattro trittici dedicati ai Fioretti di San Francesco. Attivo a Torino è molto legato al Piemonte e par-ticolarmente alla Valle di Susa e a Bra dove da ra-gazzo spesso soggiornò presso le nonne. La città

di Bra nell’autunno scorso gli ha dedica-to una mostra antologica e conferito la cittadinanza onoraria.

Mercoledì 29 giugno a Palazzo Rosso si è tenuto il passaggio delle consegne di tutti i Club Genovesi che ha visto

anche il cambio di testimone tra i Governato-ri Gianni Montalenti e Antonio Strumia. Nel corso della cerimonia è stato consegnato il “Ri-conoscimento dei Presidenti”, premio che an-nualmente i Presidenti di tutti i Club di Genova

attribuiscono a una personalità di spicco della vita cittadina. Quest’anno il “Presidents’ Award” è stato assegnato al Professor Franco Henriquet responsabile del centro Gigi Ghirotti di Genova per malati terminali. Nell’occasione i Presidenti Genovesi hanno anche consegnato una PHF a Stefano Piola (RC Ovada del Centenario) per l’impegno profuso nel progetto Talassemia 2.

Marcello Cassottana, past presidente del Rotary Club Ge-nova Sud Ovest consegna a nome di tutti i Club genovesi il premio al professor Franco Henriquet, del centro Gigi Ghirotti

I RC genovesi premiano il professor Henriquet

Francesco Tabusso, che opera nel suo studio a Torino, è socio del RC Susa e Val Susa ed è insignito della onorificenza Paul Harris.

Strumia detta la coraggiosa tabella di marcia del Nord Ovest rotariano

Giovani, lavoro e crescita economica

Venti visite ai Club nel tor-rido calore di luglio, dal primo giorno del suo in-

sediamento il nuovo Governatore Antonio Strumia ha cominciato a macinare chilometri su chilome-tri nella lunga marcia attraverso il Distretto 2030 del Rotary Inter-national. Durante la pausa di ago-sto studierà i progetti e verifiche-rà le possibilità di realizzazione, da lunedì 5 settembre il Gover-natore sarà di nuovo in viaggio per incontrare tutti gli 89 Club, che, per l’ultima volta nella storia rotariana, fanno parte della sola grande casa del Distretto 2030.Per Antonio Strumia la sfida è al tempo stesso difficile ed esaltan-te: deve infatti costruire un futu-ro di progetti condivisi, anche se il territorio di Liguria, Piemonte e Valle d’Aosta sarà diviso il due nuovi Distretti. Ingegnere elettro-nico e manager internazionale, il Governatore conosce i delicati meccanismi per avviare e gesti-re la trasformazione. Del resto il cambiamento caratterizza il nuovo millennio a livello globale e investe anche il Rotary. Strumia l’ha detto forte e chiaro all’As-semblea di Genova: «Il mondo - ha affermato - è in rapidissimo cambiamento; gli equilibri mondiali vedono un rapido spostamento della ricchezza mondiale verso i paesi emergenti (BRIC e cioè Brasile, Russia, India e Cina e anche altri paesi del Sud-Est asiatico) a scapito di Europa, USA e Giappone. Il Prodotto Interno Lordo (PIL) mondiale sta

crescendo a un po’ meno del 4% con l’Europa all’ 1,6% e l’Italia all1,1% e Cina e India a oltre il 10%. Si prevede che in tempi bre-vi la Cina sarà prima per PIL con gli USA scalzati dalla prima po-sizione. E’ un trend storico non nuovo. Infatti Cina e India hanno occupato fino alla fine del ’700 i primi posti mondiali dal punto di vista della ricchezza economica. La prima rivoluzione economica industriale nata in Europa e in particolare in Inghilterra (l’uso estensivo dell’energia termica) e le successive applicazioni della tecnologia hanno portato l’Ovest del mondo ai vertici dello svilup-po economico per due secoli».In questo quadro in rapido mu-tamento, essenzialità e innova-zione giocano un ruolo primario e saranno importanti nell’anno rotariano del nuovo Governa-tore. Il Rotary – è lo slogan che Strumia ripete - deve riconquista-re un ruolo di centralità e guida culturale, naturalmente insieme a tutte le istituzioni che compon-gono l’articolato quadro della vita economica del paese ed in parti-colare del Nord – Ovest. Siamo nel secondo decennio degli anni 2000: occorre dunque vivere ed operare attivamente in questa nuova realtà mondiale. Il messaggio del Presidente Inter-nazionale, un ingegnere Indiano importante imprenditore nel settore chimico, che rappresenta la nuova India, parte da un ap-profondimento interiore, tipico della cultura indiana, per arriva-

re ad azioni concrete di coinvol-gimento. Conosci Te stesso per abbracciare l’umanità. Le pri-orità che discendono da questo messaggio sono: famiglia (intesa come il cerchio delle persone a noi più vicine); continuità; cam-biamento.Continuità e cambiamento, se-condo Strumia, sono i punti fondamentali per i nostri club che sono il centro dell’azione rotariana. Centralità dei Club,

importanza dei progetti sul no-stro territorio e internazionali (ecco la Rotary Foundation) e soprattutto l’Immagine esterna del Rotary sono i tre cardini del Piano strategico del Rotary Inter-national.Per rafforzare l’immagine pub-blica del Rotary è stata istituita a livello italiano la figura di co-ordinatore dell’immagine pub-blica, che è Giuseppe Usuelli del Distretto 2040, autore della

brillante campagna di immagine dell’Anno del Centenario.L’azione del Distretto su cui crede Strumia si svolge su tre settori:• focalizzazione: sui progetti

pluriennali e multi-club, co-ordinati dagli Assistenti. Solo a questi progetti andrà un contributo distrettuale su in-dicazione degli assistenti. Si vuole stimolare una coope-razione allargata tra i club e si vuole dare enfasi all’azione progettuale dei club.

• internazionalità: importan-za dei progetti internazionali (l’obiettivo per la Rotary Foundation: almeno 100 dollari per socio al Fondo Programmi e 2.000 dollari per club all’azione End Po-lio Now) e importanza delle relazioni con i club gemelli e contatto

• crescita dei club: se un’Isti-tuzione non cresce è desti-nata a declinare. L’obiettivo molto ragionevole di un so-cio netto in più per club con-sente di pilotare una espan-sione basata sulla qualità

• informatizzazione e in-novazione: in sintonia con i tempi che viviamo un uti-lizzo crescente delle nuove tecnologie sarà fortemente stimolato

• formazione delle figure chiave dei club e dei rota-riani

• piano strategico trienna-le di club, che garantisce la continuità tra presidenti

• i giovani sono il nostro futuro. Dunque più giovani nei Club, maggior spinta a Interact e Rotaract e atten-zione ai giovani nella società (borse di studio per i merite-voli, ad esempio). A giovani, lavoro ed espansione eco-nomica è dedicato il tema che percorrerà tutte le ma-nifestazioni distrettuali e ci porterà al Congresso distret-tuale del 9 giugno prossimo.

Il futuro della società e del Rota-ry sono i giovani, insiste Strumia che ricorda come il libro di Fran-co Ferrarotti, sociologo italiano di fama mondiale “La strage degli innocenti” esamini tra l’altro le matrici causali oggettive intercor-renti tra il declino economico e l’emarginazione che subiscono le giovani generazioni.L’autunno, ricorda Strumia, sarà impegnativo per i rotariani; infat-ti in settembre e novembre ci sa-ranno i seminari della leadership, espansione e Rotary Foundation.«Particolarmente importante - ri-corda il Governatore - l’Institute a Milano 14-15 e 16 ottobre 2011. E’ la riunione annuale europea, a cui mi aspetto una nostra quali-ficata e affollata partecipazione».Il Distretto ospiterà anche due importanti eventi internazionali: i Campionati Mondiali Rotaria-ni di Sci a Sestriere all’inizio di marzo 2012 e il raduno europeo dei Rotaract alla fine di Gennaio 2012 a Torino.

Silvano Balestreri

Antonio Strumia con la moglie Catherine e il presidente internazionale del Rotary Kaylyan Banerjee e la moglie Binota. In basso il passaggio delle consegne con Gianni Montalenti

Il Distretto ha voglia di volare

Francesco Tabusso

Page 4: Rotary 2030 Luglio - Agosto 2011

Rotary20304

Intervista tra gli stand di New Orleans

Mi sembra doveroso riferire del grandissimo successo, riscon-trato dall’iniziativa del nostro

distretto, alla Convention del Rotary In-ternational, tenutasi a New Orleans dal 21 al 25 maggio 2011.Ne parliamo con i due “eroi” dell’evento, Silvia Miglietta, del R.C. Torino Lamar-mora, e Candeloro Buttiglione, del R.C. Torino Nord Est, sulle cui spalle è pesato l’allestimento e la gestione dello stand sul progetto 3H (Humanity, Health, Hunger) “Talassemia in Marocco”.Qualeèstatalapartepiùdifficilediquesta avventura?Risponde Candeloro: “In primo luogo la tempistica, un male comune persino al Rotary nei momenti decisionali. Infatti

solo dopo aver ottenuto la disponibili-tà dall’ America abbiamo iniziato ad organizzare il tutto con poco più di un mese di tempo a disposizione”.Cosa mi dite dell’aspetto logistico?Sentiamo Silvia: “Un vero grattacapo, abbiamo dovuto studiare un documen-to, naturalmente in inglese, di circa 90 pagine e non sapevamo cosa avremmo trovato a New Orleans. In aggiunta do-vevamo aspettare nel produrre la docu-mentazione sul progetto ed il materiale esplicativo fino alla firma, avvenuta a Rabat il 4 maggio 2011, con cui il Mini-stro della sanità del Marocco approvava il ‘piano nazionale per il trattamento delle emoglobinopatie’, riconoscendo il grande lavoro svolto dal Rotary ed il

suo forte coinvolgimento per l’ attua-zione del progetto”.Quali sono state le reazioni dei circa 20.000 congressisti?Candeloro: “chi si fermava al nostro stand, uno spazio di soli tre metri per tre, alla House of Friendship dove erano presenti tutti i progetti e le fellowship internazionali, aveva inizialmente un atteggiamento di curiosità, motivato dalla non conoscenza della malattia, un problema del tutto assente negli USA ed in tantissimi paesi risparmiati da questa malattia genetica. Una volta ricevute le prime informazioni suben-trava l’approvazione per un progetto ben strutturato che vantava di aver già conseguito importanti successi, quindi

si faceva strada l’orgoglio di apparte-nere ad un organizzazione come il Ro-tary, capace di concretizzare un’idea che, partendo dalla fase concettuale fino alla sua piena operatività, riesce ad intervenire su un intero paese: il Ma-rocco”. Sentimenti d’ altronde espressi dal Presidente Internazionale Ray Klin-ginsmith. Per inciso vorrei ricordare che il mitico Bill Gates ha donato un milio-ne di dollari ai progetti 3H”.Aggiunge Silvia: “I congressisti maroc-chini erano entusiasti, sono venuti a visitarci tutti i giorni, e sprizzavano grande gioia per il coinvolgimento teso a migliorare il loro paese, inoltre molti altri congressisti ritornavano allo stand per congratularsi, trascinandosi dietro

altri rotariani, ci dicevano che il pro-getto meritava di essere conosciuto da tutti e volevano fare la loro parte. Noi eravamo stanchi ma felici: ci eravamo fatti conoscere ed apprezzare dai rota-riani di tutti i continenti”.Alloraqualèilbilanciofinale?Candeloro: “Abbiamo constatato quan-to il nostro Governatore Gianni Monta-lenti è stato lungimirante nell’appoggia-re e supportare l’iniziativa (che verrà continuata con forza dal suo successore Antonio Strumia), abbiamo toccato con mano quanto i rotariani nel mondo sono avidi di conoscere e pronti a par-tecipare ad iniziative ben gestite, che ot-tengono risultati tangibili e che è nostro dovere divulgare”.

Piero de Garzarolli

Al Rotary Club Novara il professor Pietro Ichino presenta la sua ricetta per rilanciare il lavoro

Tutti a tempo indeterminato e nessuno inamovibile

Il tema lavoro è stato al centro della relazione del professor Pietro Ichino al RC Novara.

Ichino, giuslavorista, pubblicista e uomo politico è nato a Milano nel 1949: si laurea in diritto del lavoro nel 1972, dal 1983 ricer-catore presso la facoltà di giuri-sprudenza dell’Università Statale di Milano, professore ordinario in diritto del lavoro e condiretto-re della rivista italiana di diritto del lavoro. Collabora con nume-rose testate giornalistiche oltre che con numerose pubblicazio-ni giuridiche. È parlamentare e membro della commissione la-voro. Il presidente Eugenio Del Boca ha introdotto il tema della relazione del Professor Ichino:Tutti a tempo indeterminato, a tutti le tutele essenziali, nessuno inamovibile. Un nuovo codice del lavoro semplificato per le nuove generazioni.L’Italia, spiega il professor Ichi-no, è considerata fanalino di coda in Europa per capacità di attivare investimenti stranieri con una perdita media annua del 3,6% sul nostro prodotto interno lordo, riferito ad un paese me-diano e non ai primi della classe.Questo ci deve fare riflettere sul perché le aziende non vengano ad investire in Italia. Il nostro paese ha necessità di fare riparti-re l’economia poichè , negli anni ha accumulato un debito pub-blico di 1800 miliardi di euro e l’unico modo per ridurlo è quello di ricominciare a crescere

e l’unica leva che lo può fare è quella di aprirci agli investitori stranieri.Cosa chiude il nostro sistema agli investimenti stranieri? La lentezza della giustizia, costi alti dei servizi alle imprese e in-frastrutture arretrate.Il nostro sistema di relazioni in-dustriali viene visto dagli osser-vatori stranieri come vischioso e inconcludente con l’inconoscibi-lità del nostro diritto del lavoro.Oggi il codice del lavoro è com-posto da oltre 2.700 pagine con notevole difficoltà di interpre-tazione. Da qui la necessità di ridurre il cuore del diritto del lavoro a una settantina di artico-li che occupano una ventina di pagine con semplicità di lettura e di interpretazione.Il “Decalogue for smart regu-lation”, approvato dal gruppo di alto livello sugli oneri ammini-strativi della Comunità Europea, è una nuova struttura che san-cisce, a livello europeo, la sem-plicità e la proporzionalità del volume normativo della materia trattata e, nuovo per l’Italia, il principio che non solo ci deve essere la copertura finanziaria e/o amministrativa per ogni atto legislativo ma anche quella co-noscitiva.La legge, nel momento in cui si formula, deve essere studiata in modo che sia leggibile preveden-do anche le modalità per portar-la a conoscenza del pubblico.Il codice semplificato del lavoro

è stato presentato in Senato l’11 novembre 2009 con i suoi 75 articoli (disegno di legge 1872 e 1873).Il disegno di legge 1873 che

regolamenta la disciplina del la-voro, se approvato, porterà all’a-brogazione di circa 200 leggi.Circa un anno dopo, il 10 no-vembre 2010, il Senato con lar-

ga maggioranza ha approvato la mozione di Francesco Rutelli che impegna il governo a varare un codice del lavoro semplifica-to, anche sulla base della pro-

posta del disegno di legge Atto Senato 1873.La materia è tecnicamente e po-liticamente matura, occorre ora solo la volontà del Parlamento

a prendere in considerazione i problemi reali del Paese.In questo disegno di legge non vi è solo la semplificazione e la riduzione di norme ma per due aspetti cruciali, quali la cassa in-tegrazione ed il licenziamento, vi è una riforma molto incisiva. La nuova disciplina per la cassa integrazione si riduce ad 1 solo articolo e 5 commi, mentre quel-la per i licenziamenti a 3 articoli.Il Prof. Ichino espone rapida-mente il contenuto del disegno di legge la cui essenza è quella di incentivare sia il lavoratore che l’imprenditore ad affron-tare subito il problema e non a rinviarlo. Il lavoratore va ricol-locato il prima possibile crean-do una riqualificazione profes-sionale del lavoratore stesso. Dall’esperienza scandinava, in particolare da quella danese, si è preso il “contratto di ricollo-cazione”L’impresa che licenzia per mo-tivi economici e riorganizzativi è tenuta ad offrire al lavoratore un contratto di ricollocazione che garantisce al lavoratore un trattamento di disoccupazione con un’indennità pari al 90% per il primo anno, all’80% per il se-condo ed al 70% per il terzo.In Italia la percentuale dei la-voratori in cassa integrazione che trovano una ricollocazio-ne entro il primo anno è circa dell’80% mentre nei paesi scan-dinavi di arriva anche al 96-97%. Questo perché in Danimarca il

lavoratore è obbligato con un tu-tor a partecipare a tempo pieno a tutte quelle attività ed iniziati-ve di riqualificazione e ricerca di nuova occupazione.Il Prof. Ichino conclude la sua relazione presentando le tabel-le dei costi di aggiustamento del personale “ SEVERANCE COST”.La Danimarca, il paese dove i lavoratori sono trattati meglio al mondo, è un esempio da seguire infatti in un’economia aperta, assistere la mobilità del lavorato-re è il modo migliore per dare si-curezza economica al lavoratore.“Tutti a tempo indeterminato e nessuno inamovibile”Il Presidente Del Boca ripren-de la parola e comunica che il consiglio direttivo ha deciso di conferire al Prof. Ichino la “PAUL HARRIS” con le seguenti motivazioni:Per avere dedicato il suo in-segnamento e la sua attività professionale al miglioramento delle relazioni industriali, allo studio dei problemi del mondo del lavoro nel difficile e com-plesso contesto di un’economia globalizzata, per avere suscita-to interesse ed attenzione per tali tematiche rendendole al momento di dibattito, anche per il grande pubblico e per avere indicato soluzioni concrete per la modernizzazione del diritto del lavoro italiano in continui-tà con la nostra migliore cultu-ra giuslavoristica.

Due rotariani torinesi protagonisti alla Convention del maggio scorso

Il professor Pietro Ichino con il presidente Eugenio Del Boca

Silvia Miglietta del RC Torino La Marmora e Candeloro Buttiglione del RC Torino Nord Est allo stand di New Orleans dove hanno presentato il progetto Talassemia in Marocco, registrando un grande interesse tra i congressisti

Page 5: Rotary 2030 Luglio - Agosto 2011

2030Rotary 5

L’11 giugno è il gran-de giorno della Finale dell’Anno Rotariano

2010-11 iniziata con il sempre emozionante momento degli onori alle bandiere con la loro sfilata degna da convention in-ternazionale. Inizio del primo tempo scandito dal tocco della campana da parte nel Gover-natore Gianni Montalenti con la seguente formazione:Luigi Rossi di Montelera, Pre-sidente del RC Torino, che con il suo indirizzo di saluti di benvenuto ai presenti ricorda che cinquant’anni fa il Teatro Carignano fu testimone dei festeggiamenti del primi cento anni dell’Unità d’Italia, segna-lando tra l’altro la recente ma-nifestazione organizzata dal suo Rotary per i 150 anni invi-tando, nella splendida cornice di Palazzo Carignano, tutti i Club storici delle varie capitali d’Italia. Apertura dei lavori da parte del “CT” Gianni Monta-lenti che spiega gli schemi per affrontare al meglio la finale prendendo in esame le Nuove Generazioni, i 180.000 euro in Borse di Studio elargite a 250 studenti, l’incremento del 3% della Compagine So-ciale, dei 2.5 milioni di euro spesi in service a favore della Comunità Locale ed Interna-zionale, i 400.000 dollari per la Fondazione Rotary. Anti-cipando le “eccellenze” dei service condivisi e trattando il problema dell’integrazione in Italia, tema vero del Congres-so. Il delegato del Sindaco, l’assessore al commercio e polizia municipale, Giuliana Tedesco, porta il saluto della città ringraziando il Distretto 2030 definendolo un motivo d’orgoglio per la comunità. Se-guono i saluti del Governatore del Distretto 108 A1 Lions, Pierluigi Foglia, ricordando il protocollo d’intesa firmato a febbraio per una sempre più fattiva collaborazione tra associazioni di servizio per “lottare contro le ingiustizie rimediabili” (premio Nobel Amartya Sen).Il rappresentante del Presi-dente Internazionale il PDG Mario Giannola nella sua allocuzione ci invita ad una riflessione sul prezioso valore

della libertà, della democrazia in questo particolare e dram-matico momento che stiamo vivendo per poi proseguire sui valori che hanno reso così grande ed importante il Rota-ry, consigliandoci di avere un particolare riguardo ai giova-ni del Rotaract, del’Interact ricordando la recente Quinta Via d’Azione. I valori del Rota-ry per unire i continenti ed im-pegnarsi nella comunità alfine di rendere i vari club bigger, better, bolder, come auspicato dal P.I. Ray Klingingsmith con anche una comunicazione più capillare e mirata di quella attuale. Il primo intervallo permette ai presenti di fare i primi commenti tra un fuman-te caffè ed uno sfizioso pezzo di torta. Tutti interessati allo svolgimento dell’evento ed ammirando i pannelli esposti in Piazza carignano e dedicati ai service effettuati quest’anno dagli 88 Club e dal Distretto. Un’esposizione che ci rende orgogliosi di appartenere a questo Sodalizio anche con la consapevolezza dell’interesse dei vari passanti e turisti che si soffermano nella lettura. L’e-vento teletrasmesso in mon-dovisione permetterà di far conoscere anche questo aspet-to. La partita riprende con un inedito girone a 4, che vede nel ruolo di protagonisti: la Storia, l’Economia, la Società e l’Europa. Inizia la Storia con un interessante intervento del prof. Raimondo Nuraghi, pre-sidente onorario della Società Italiana di Storia Militare, che partendo dagli arbori della ci-viltà arriva all’Italia, all’Euro-pa soffermandosi sulla civiltà dell’antica greca, madre delle nostre radici. L’Economia con il prof. Pietro Paolo Biancone, preside vicario della facoltà di economia e Commercio di Torino, ci racconta la fun-zione dell’impresa e come le imprese hanno potuto bene-ficiare dei 150 anni dell’Unità d’Italia. Il sistema industriale italiano essendo così comples-so con poche aziende che pos-sono veramente ripercorrere questo lungo percorso storico cosicché il relatore espone le varie caratteristiche e peculia-rità del sistema italiano, i suoi

distretti industriali e le esperienze delle eccellen-ze italiane, terminando con una provocazione: vi-sto che gli italiani parlano solo italiano e all’estero siamo penalizzati da que-sto perché non insegnare seriamente l’inglese in ogni ordine e grado della scuola italiana e magari anche il cinese.La Società è rappresentata dalla Dottoressa Tiziana Ciampolini, direttrice dell’Osservatorio delle Povertà e delle Risorse della Caritas Diocesana di Torino. La sociologa con il suo dirompente interven-to su come sia necessario fare un ulteriore passo alla beneficienza e alla pura solidarietà ci rende partecipi di una riflessio-ne su quattro punti car-dini: povertà, sviluppo,

società civile e generatività facendo un quadro della no-stra società molto allarmante: nel nostro Paese ci sono cir-ca quindici milioni a rischio povertà, circa 8 che vivono in uno stato di povertà assoluta e circa 7 vivono al limite della povertà relativa, prendendo in esame anche la situazione giovanile. I suoi intenti ben si sposano con quelli del Rotary felice di apprendere quanto facciamo nel mondo, ma an-che in questo caso è risulta-ta lampante la mancanza di quella comunicazione da vei-colare nel modo più efficace, altro tema più volte trattato in seno a questo Congresso. L’Europa, che completa que-sto “girone” atto a far meglio comprendere l’integrazione, viene trattata dal Prof. Gian Maria Ajani, preside della Fa-coltà di Giurisprudenza a To-rino. Il professore analizza il problema dell’immigrazione come risorsa economica ed il conseguente problema della cittadinanza agli immigrati facendo una comparazione tra l’Italia e gli altri Paesi comuni-tari, molti dei quali con para-metri economico-sociali più all’avanguardia della nostra nazione. Giungono puntuali i commenti del nostro allenato-re che prosegue questa coin-volgente Finale con lo spazio dedicato alla presentazione della Sottocommissione SGS (Scambio Gruppo di Studio) “capitanata” da Bartolomeo Berello. Quest’anno lo scam-bio è stato organizzato insie-me ai rotariani rumeni, altro momento incisivo di questo congresso soprattutto con la relazione del rotariano rume-no. Secondo intervallo con un buffet allestito negli spazi all’aperto di Palazzo Carigna-no, recentemente riaperto dopo le ristrutturazioni per i festeggiamenti dei 150, e che la perfetta organizzazione ro-tariana ci permette anche la visita guidata del Museo del Risorgimento. Alla ripresa il nostro coach ripercorre le varie tappe di questo entu-siasmante campionato con le varie premiazioni di allenatori e di squadre, le cui finaliste sono i service condivisi dai

diversi Club del Distretto: la Talassemia in Marocco (un progetto 3H che coinvolge il nostro Distretto, il Distretto del Marocco ed il Distret-to 2100), Acqua per sempre (270 istituti impegnati e oltre 250.000 bambini coinvolti), Censimento dei beni Culturali (coinvolgimento di scuole per salvare gli affreschi su pareti di edifici di varia natura,…)Termine della prima parte della finalissima con una sug-gestiva cena di Gala a Palazzo carignano con un momento significativo: il conferimen-to della PHF al Prof. Antonio Piga, per il suo grande contri-buto al nostro progetto Talas-semia.La formazione della dome-nica vede i seguenti atleti: il PDG Alessandro Pastorini nel presentare insieme al suo Te-soriere Distrettuale, Roberto Perret, il Bilancio Consuntivo dell’anno 2009-10 approvato da uno scrosciare di applau-si. Seguito dal PDG Giuseppe Capone che presenta il suo bilancio relativo ai Fondi di Solidarietà, grazie ai quali il nostro Distretto ha potuto contribuire ed essere sempre in prima linea negli aiuti in occasione delle ultime calami-tà che hanno colpito i territori del nostro Distretto (l’alluvio-ne del Ponente Ligure, le varie alluvioni in Piemonte, ….) e del nostro Paese (terremoto in Abruzzo, terremoto nel Moli-se, l’alluvione nel Veneto, …) Un aspetto molto interessante e, se mi permettete, poco noto e che meriterebbe una cono-scenza più approfondita. Il PDG Giuseppe Viale completa la formazione esponendo il bilancio relativo al Fondo per gli Studi Storici, fondo isti-tuito in occasione del XXVII Congresso Distrettuale per le pubblicazioni della Collana Storica Rotariana oramai giun-ta del 2011 al volume n. 8! Il Rappresentante del Presidente Internazionale, il PDG Mario Giannola, riprende il discorso iniziato sabato confermando la “bontà” del Distretto 2030, che ha saputo gestire il frazio-namento dettato dalle Diretti-ve di Evanston in modo così perfetto, che verrà preso come esempio da tutti i Distretti nei vari Continenti che dovranno subire la stessa sorte. Il nostro Coach Gianni conclude i lavo-ri coinvolgendo l’“allenatore” Antonio Strumia ed il primo del nuovo Distretto 2032 - Pa-olo Biondi - con il tocco della campana a tre!Questo è veramente un breve resoconto con le linee guida del Congresso, Congresso che vi consiglio di vedere integral-mente collegandovi a http//conferenze.rotary-2030.it per non perdervi una sola parola dei vari protagonisti – come mi ha consigliato il nostro coach per la stesura di questa mia telecronaca. Mi congedo a voi con il motto del Past Pre-sident Internazionale Frank Devlyn, che ho avuto il piacere di rincontrare a New Orleans: W il Rotary!

Silvia MigliettaRC Torino Lamarmora

Gianni Montalenti

Il saluto dell’assessore

Andrea Contini

Il teatro Carignano

Gli Inni

Fotoservizio di enrico degara

Le bandiere

Telecronaca del XXXIV Congresso Distrettuale

Page 6: Rotary 2030 Luglio - Agosto 2011

Rotary20306

LA RIFLESSIONE

Il Rotary nella società

specificamente in politica

Sono ormai vecchio e frusto e per dirla con chiarezza un po’ disincantato. Quale rotariano da tanti anni, ho sentito, letto,

discusso il quesito comportamentale del Ro-tary nella società e specificamente in politica. L’argomento trattato a suo tempo dal DPG Giu-seppe Viale (lettera mensile n.10 e altro – aprile 2003) non ha avuto successivamente continu-ità di trattazione, lasciando spazio ad altre pur validissime problematiche nel nostro Distretto. In altri termini, nel corso degli anni, mi sem-bra non sia stato adottato nessun provvedimen-to decisionale; i rotariani si sono sentiti quindi liberi di agire di iniziativa Ma come potrebbe essere regolamentato? Affaccio due ipotesi al-ternative e/o concorrenti: “fare opinione” con l’intento che vengano regolamentate in manie-ra schematica scelte razionali da concretizzare in un emendamento (bozza di DDL) da presen-tare al Consiglio di Legislazione allo scopo di giungere ad un disposto normativo in materia di rapporti tra società e Rotary; possibilità da parte del Governatore, o suo delegato, su spinta maggioritaria, di fare organizzare un dibatti-to (Manuale di Procedura 2010 p.24) volto a condurre un’analisi approfondita del problema, chiedendo il concorso, se ritenuto opportuno, di Autorità rotariane e anche di qualcuno dei delegati del Rotary all’ONU (in un recente passato ho colto che fossero 19) dei quali nes-suno parla, né loro hanno convenienza di farsi sentire.Per percorrere questo iter sarebbe auspicabile disporre di personaggi con elevate qualità cul-turali, in possesso di capacità progettuale, in grado di poter trasmettere ai Distretti, nei tempi tecnici necessari, l’abilità di condurre quell’a-zione nuova, politica dunque, non individuale ed isolata ma collettiva su base culturale e pro-fessionale in cui l’onestà non sia considerata una qualità rilevante ma il normale substrato per disporre azioni politiche e promuovere un ricorrente ingresso nell’ambiente politico sta-tuale non partitico, non più quali spettatori, ma quali protagonisti. A questo punto mi sembra che il Rotary sia in grado di lanciare una sfida volta a farsi carico di impegni politici: basta volerlo! Infatti i Rotariani, portatori di valori culturali ed etici, possono aderire a qualsiasi movimento di pensiero ed opinione perché li-beri e con identica dignità, con la tolleranza che conferisce uguali diritti e doveri a persone di pensiero, religione, etnia differenti.. Penso quindi che un’azione continuativa volta a sti-molare i Rotariani per renderli partecipi della società nella quale sono inseriti, sia destinata nel tempo al successo grazie ai grandi spazi di azione di cui il Rotary dispone: come noto, può intervenire sia come propositore nelle parti del mondo ad economia avanzata sia con azioni di carattere sociale e solidaristico in quelle parti del mondo ove lo sviluppo è ancora arretrato. Si dice con orgoglio da più parti che il Rotary è una forza viva ed operante alla costante ri-cerca dell’incontro ad ogni livello: si potrebbe operare di conseguenza. Presumo che il servi-zio vero nel futuro possa consistere nella par-tecipazione collettiva alla gestione della cosa pubblica, animati da spirito costruttivo e cri-tiche propositive. Se tutto quanto esposto o in alternativa quant’altro proposto da altri venisse portato a compimento, quali difficoltà rimar-rebbero per i Rotariani nel promuovere atti di natura politica?

Carlo GobbiP.P. RC Alessandria e Viverone Lago

Quando il mitico Totò era candidato politico

Da quest’anno, a cavallo tra la Pre-sidenza di Antonio

Rosina e Alessandro Antola il RC Portofino ha organiz-zato e sostenuto attività destinate ai giovanissimi della scuola elementare, a partire dagli incontri av-viati con l’iniziativa ACQUA PER SEMPRE, il club ha proseguito con ulteriori incontri: si tratta di attività con biologi specializzati sulla biologia marina che collaborano con il Parco di Portofino e Area Marina Protetta di Portofino, in cui i ragazzi sono invogliati a imparare giocando. I temi trattati e in programma sono la vita nel nostro Mare Mediterraneo e delle risor-

se naturali della nostra ter-ra. Il primo incontro del 6 maggio ha riguardato la vita al microscopio: Acqua fonte di vita i giovanissimi hanno visto “dal vivo” i microrgani-smi marini muoversi all’in-terno di una goccia d’acqua, prelevata da loro stessi dalla coltura, hanno visto lo svi-luppo di un seme a contatto con l’acqua ed i movimenti di una baby medusa nelle prime fasi della crescita.

Dal 30 giugno, e nel corso di questa estate 2011, altri incontri riguardano la vita nel nostro Mar Mediterraneo e l’attività si chiama BIOAVVENTURA: gli esperti biologi del Parco di Portofino sono intervenuti

alla Spiaggia Regina Elena di Santa Margherita Ligure per un incontro sulla Pesca responsabile, che ha permesso ai bambini e ragazzi di conoscere i tempi dello sviluppo delle diverse specie marine, e le stagioni in cui la pesca e la vendita delle specie ittiche non danneggia la natura.

L’attività didattica ha coin-volto più di 20 ragazzi ed è stata seguita da una “snor-kelata” in mare per vedere da vicino e riconoscere le diverse specie. Altre giornate con temi diversi si sono svolte alla spiaggia Regina Elena di Santa Margherita Ligure il 14 luglio e l’11 agosto.

Alla scoperta dei segreti del mare con la Bioavventura del Rc Portofino

Paolo Gardino campione del servizio

L’assistente del Governatore Pao-lo Gardino è stato insignito dal presidente internazionale Kay

Klimgsmith dell’altissima onorificenza di campione del servizio. Gardino è il regista attento e intelligente del pro-

gramma internazionale Thalassemia, che ha costruito un ponte sul Mediter-raneo, unendo l’Italia al Marocco. Il programma Thalassemia rappresenta con la polio plus uno dei massimi im-pegni del Rotary Iternazional.

Relazione di Mario Quirico al RC Vercelli

La mission della Fondazione Rotary

“La Fondazione Rotary è il braccio economico del Rotary. Si potreb-be definire come una sorta di

public company statunitense. La sua mission è di consentire ai Rotariani di promuovere la comprensione, la buona volontà e la pace nel mondo, migliorando le condizioni di salute, sostenendo l’istruzione e alleviando la povertà”, ha esordito così Mario Quirico, rappresentante della Fonda-zione Rotary per il Distretto 2030, inoccasione del caminetto organizzato dal Rotary Club Vercelli per parlare de “La Fondazione Rotary: il pre-sente e il futuro”. Mario Quirico ha raccontato che la Fondazione si sta ri-prendendo da un periodo buio, di cri-si finanziaria. Ora però, per fortuna, dopo un piano di risanamento, il peg-gio sembra passato e la Fondazione ora sta vivendo una fase di stabilizza-zione, grazie a una riorganizzazione interna, anche perché va tenuto pre-sente che “Ciò che poteva andar bene nel 2000, considerata la velocità con cui il mondo cambia, può non andar più bene nel 2011”. Di qui il proget-to “Visione futura” della Fondazione Rotary, pensato in vista del Centena-rio dell’Istituzione (nel 2017), che si propone di “renderla più dinamica in modo da rispondere più velocemente e in modo efficace ai bisogni più im-mediati del mondo”. In particolare, gli obbiettivi principali per il futuro sono i seguenti:- semplificare i programmi di service, riducendone il numero, e i processi operativi delle sovvenzioni;- focalizzare gli sforzi su aree di inte-

resse di maggior impatto;- indirizzare più risorse a progetti re-lativi a tali aree di interesse, con risul-tati sostenibili e durevoli nel tempo;- trasferire più poteri decisionali aidistretti;- ottenere una maggiore visibilità dell’operato della Fondazione e un riconoscimento pubblico del Rotary più amplificato;- rapporti di collaborazione con orga-nizzazioni specializzate nella realiz-zazione di progetti umanitari. Quirico ha poi spiegato che dalla Mission deri-vano le “Aree principali di interesse”:- Pace e prevenzione/risoluzione deiconflitti;- Prevenzione e cura delle malattie;- Acqua e servizi sanitari;- Maternità e salute dei bambini;- Alfabetizzazione ed educazione di base;- Sviluppo economico e comunitario.E’ stato invece poi il collega Enrico Raiteri a raccontare un po’ di storia della Fondazione e ad entrare nel merito delle tipologie di progetti del Rotary che l’istituzione va a sostenere (progetti educativi, sovvenzioni uma-nitarie, i matching grant ecc.) e a par-lare dell’articolato iter procedurale e degli adempimenti per concedere un contributo economico, ricordando tra l’altro, che allo stato attuale “almeno 12 persone del nostro Distretto sono in giro per il mondo per collaborare e dare concretezza a progetti del Rotary International”.

Chiara Conti Presidente Commissione Pubbl.Relazioni

Rotary Club Vercelli

Nel 1917 Arch C. Klumph, Presidente del Rotary International, propose di istituire un fondo di dotazione destinato a “fare del bene nel mondo”. Nel 1928 il Fondo superò i 5.000 USD, fu ribattezzato “Fondazione Rotary” e diventò un’entità au-tonoma all’interno del Rotary International. Cinque amministratori, tra cui Klumph, furono incaricati di “conservare, investire e gestire tutti i fondi e le proprietà [della Fondazione] come un ente fiduciario, per so-stenere gli obiettivi del Rotary International.” Due anni dopo la Fonda-zione elargì la prima sovvenzione, devolvendo 500 USD alla I.S.C.C. – la società internazionale per bambini paralitici creata dal Rotariano Edgar F. Allen; con il tempo la società si sviluppò nell’organizzazione interna-zionale Easter Seals. La Fondazione risentì sia della crisi economica della Grande Depressione che degli effetti della seconda guerra mondiale, ma si riprese nel dopoguerra, quando l’esigenza di promuovere la pace si fece sentire ovunque nel mondo. Nel 1947, alla morte del fondatore del Rotary, Paul Harris, i contributi versati dai Rotariani di tutto il mon-do alla sua memoria segnarono la rinascita della Fondazione. Quello stesso anno fu istituito il primo programma educativo della Fondazio-ne, precursore delle Borse degli Ambasciatori. Nel 1965-1966 furono lanciati tre nuovi programmi: scambi di gruppi di studio, sovvenzioni per l’avviamento professionale e sovvenzioni per la realizzazione dell’o-biettivo della Fondazione Rotary -- in seguito sfociato nel programma Sovvenzioni paritarie. Le sovvenzioni 3-H (Health, Hunger and Hu-manity) furono inaugurate nel 1978; nel 1980, nel quadro dello stesso programma furono istituiti i Volontari del Rotary. L’iniziativa PolioPlus risale al 1984-85, e l’anno successivo fu il turno delle Sovvenzioni per docenti universitari. Dai primi forum per la pace, organizzati nel 1987-88, nacquero infine i programmi di studi sulla pace e la risoluzione dei conflitti. Dalla prima donazione di 26,50 USD nel 1917, il sostegno alla Fondazione ha ricevuto contributi per oltre 1 miliardo di USD. Più di 70 milioni sono stati raccolti nel solo anno rotariano 2003-04. A oggi, più di un milione di sostenitori hanno ricevuto il titolo onorifico di Amici di Paul Harris – conferito a ogni persona che versa, o a nome della quale vengono versati 1000 USD (o l’equivalente in altra valuta) alla Fondazio-ne. Questo costante sostegno da parte dei Rotariani di tutto il mondo continua ad assicurare il futuro della Fondazione e del suo operato per la pace e la comprensione internazionale.

100 anni di solidarietà

Page 7: Rotary 2030 Luglio - Agosto 2011

2030Rotary 7

I Rotary Club La Spezia e Torino Dora sono im-pegnati in una iniziativa umanitaria nel cam-po dell’acqua in Madagascar, nel distretto di

Ankililoaka, dove la mancanza di acqua potabile è drammatica. Nell’ambito di tale service i due club hanno chiesto ed ottenuto dall’IDA, International Desalination Association, organizzazione interna-zionale no profit che promuove innovazione,ricerca e sviluppo nelle tecniche di dissalazione dell’acqua e che ha organizzato un convegno a Santa Mar-gherita in maggio,un contributo finanziario per il service Madagascar. Il service,grazie anche ai fon-

di del Distretto 2030 e della Rotary Foundation, prevede con l’appoggio del Rotary Club locale di Tulear e delle infrastrutture umanitarie presenti in loco,l’escavazione di almeno 20 pozzi per acqua e la riattivazione di quelli non più operativi. Il risultato atteso sarà quello di migliorare l’approvvigiona-mento dell’acqua potabile per gli abitanti della zona in modo da avere un pozzo per ogni 550 abitanti (at-tualmente c’è solo un pozzo per ogni 1800 abitanti).I Club interessati ad avere informazioni sul progetto possono contattare la segreteria del club della Spe-zia: [email protected]

Progetto Acqua per il Madagascar

Nella foto il Presidente del RC La Spezia Fabrizio Ferrari e il Presidente di Torino Dora Alberto Diana sollevano l’assegno ricevuto dall’IDA per il service.

La Fondazione Marino Bagnasco

e l’impegno del RC Savona

La Fondazione nasce a pochi anni dalla prema-tura scomparsa del rotariano Marino Bagna-sco, nel dicembre del 2000, su iniziativa dei

figli Federica e Maurizio e della moglie signora Anna Maria, che ne è Presidente.L’intento di perpetuare la memoria del grande Im-prenditore, ottimo padre di famiglia e appassionato Rotariano si appoggiava alla precedente esperienza fatta dalla famiglia che aveva dato vita ad una ON-LUS a scopo benefico, dedicata a Igbar Masik, eroico bambino pakistano simbolo della lotta allo sfrutta-mento del lavoro minorile.Da 10 anni la Fondazione prosegue la collaborazio-ne con il Rotary savonese, di cui Marino fu stimato e affezionato Socio, nella assegnazione della Borsa di Studio “Marino Bagnasco” ai più meritevoli tra i giovani Geometri, in segno di celebrazione della Professione di cui egli fu illustre e orgoglioso cam-pione.Forte è l’emozione con cui Maurizio Bagnasco, nel ricordare la creazione della Fondazione, avvenuta il 3 Marzo 2003 nello studio del padre, racconta dei duraturi legami umani ed affettivi che l’iniziativa ha permesso di stabilire con i giovani premiati.Negli anni si sono succedute numerose iniziative, anche di carattere culturale, come la pubblicazione del volume “I 60 anni della Impresa Bagnasco” nel 2007 a cura di GabrielSapiente ed il concorso di scultura “La città al di là del fiume”, di cui è riprodotto in foto ilcapolavoro vincitore.Successivamente hanno prevalso le azioni di ca-rattere filantropico, che nel futuro saranno la sola

attività della Fondazione. In particolare evidenza la realizzazione della Residenza Protetta per gli Anzia-ni inaugurata recentemente in Salita Schienacoste, a Savona. Questo importantissimo Service è stato realizzato attraverso un’interessante forma di col-laborazione con le Opere Sociali di Nostra Signora della Misericordia ed il Comune di Savona, che ri-mane proprietario dell’immobile recuperato con il contributo della Fondazione. La gestione è affidata per 90 anni in comodato d’uso alla Società “Opere Sociali Servizi”, appositamente creata.L’Istituto sorge in pieno centro cittadino, permet-tendo così agli Ospiti autosufficienti di mantenere quei legami con la vita di tutti i giorni che sono così importanti per affrontare con più serenità la vita degli Anziani.I moderni impianti di riabilitazione, gli studi medici ed i servizi di assistenza interni permettono invece di curare i meno fortunati, in una posizione di age-vole accesso per le visite dei familiari.L’Istituto infine porta con sé il recupero urbanistico di un’ampia area fino ad oggi gravemente degradata in pieno cuore della Città, con un bellissimo scorcio di verde tra la Chiesa di San Domenico e Via Mi-strangelo, ed un comodo accesso a Via Santa Maria Rossello.Maurizio Bagnasco chiude la sua presentazione con voce rotta dall’emozione nel confidare di aver volu-to portare la cravatta del Papà, di cui ha religiosa-mente mantenuto il nodo fatto dalle sue mani, in questa bella serata di celebrazione nel Rotary Club di cui egli un tempo fu appassionato ed eccellente Socio.

Obiettivi di Sviluppo del Millennio delle Nazioni Unite

Il 30 maggio 2011 presso il Grand Hotel SITEA si è tenuta la premiazione per il concorso bandito dal ROTARY CLUB TORINO CROCETTA in si-

nergia con GOOD NEWS AGENCY e con L’UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL PIEMONTE. Il concorso sul tema “Obiettivi di Sviluppo del Millennio delle Nazioni Unite” era destinato agli Studenti delle Scuole Medie Superiori della Regione Piemonte. Ha preso spunto dagli obiettivi di Svilup-po del Millennio delle Nazioni Unite che tutti i 191 Stati membri dell’ONU si sono impegnati a raggiun-gere per l’anno 2015:

1. Sradicare la povertà estrema e la fame2. Conseguire l’educazione primaria ovun-

que3. Promuovere l’uguaglianza di genere e dar

forza al ruolo della donna4. Ridurre la mortalità infantile5. Migliorare la salute delle madri6. Combattere HIV/AIDS, malaria e altre ma-

lattie7. Assicurare la sostenibilità ambientale8. Sviluppare un partenariato globale per lo

sviluppoGli studenti hanno presentato i loro elaborati sot-to forma scritta e anche con l’utilizzo di strumenti multimediali, corredandoli di disegni, tabelle, ricer-che, filmati, CD Rom.

I premi sono stati così attribuiti:Premi Rotary Club Torino CrocettaIstituto magistrale statale De Amicis di Cuneo classe prima N - PRIMO PREMIO: 1000,00 EuroIstituto magistrale statale De Amicis di Cuneo classe prima I - SECONDO PREMIO: 500,00 EuroIstituto tecnico agrario G. Ferraris di Vercelli - PARI MERITO: Istituto superiore Luigi Lagrangia di Ver-celli classe prima BC Classico studente Giulia Cal-dera - TERZO PREMIO, di 250,00 Euro, che vista la

meritevolezza degli elaborati esaminati il Rotary ha deciso di raddoppiare per conferirlo in egual misu-ra ad entrambi i candidati.Premio Good News AgencyScuola internazionale europea statale A. Spinelli di Torino studenti di TIC e di italiano L2 classe secon-da liceo - PREMIO CONFERITO DA GOOD NEWS AGENCYPremio Speciale Rotary International Distretto Rotary 2030Istituto tecnico agrario G. Dalmasso di Pianezza studente Emanuele Spada classe quinta G - PREMIO SPECIALE ROTARY INTERNATIONAL DISTRETTO ROTARY 2030.Durante la premiazione presieduta dal Dr. Alessan-dro Guido Actis, i premi sono stati consegnati dal prof. Bruno GIARDINA Past President del Rotary To-rino Crocetta, dal Dr. Sergio TRIPI Presidente e Di-rettore Responsabile di GOOD NEWS AGENCY, dal-la Dr.ssa Antonietta FENOGLIO CLERICI Assistente del Governatore, dal Dr. Lorenzo PERINETTO For-matore distrettuale, da Monsignor Guido FIAN-DINO Vescovo Ausiliario della Diocesi di Torino e Parroco della Chiesa “Beata Vergine delle Grazie” e dal Colonnello Mauro Tornatore, Comandante della Legione Carabinieri Piemonte e Valle d’Aosta, Reparto Comando. Ha concluso la premiazione un momento conviviale in cui le scolaresche con i loro insegnanti hanno avuto modo di respirare l’atmo-sfera rotariana e di amalgamarsi con i principi e le nobili finalità di amicizia, cultura e servizio tendenti anche a sviluppare progetti comunitari e internazio-nali con alti valori etici, profusi nella presentazione dal Dr. Lorenzo PERINETTO, in armonia con gli obiettivi della Good News Agency, l’agenzia della buone notizie, che riporta notizie positive e costrut-tive da tutto il mondo.

Marilena PochettinoPrefetto R.C. Torino Crocetta

Organizzare un Rotary e-club

Sono oltre 20 i Rotary club i cui soci si riuniscono ogni settimana, svolgo-

no progetti d’azione e creano affiatamento senza vedersi in persona. Da quando il Consiglio di Legi-slazione del 2010 ha adottato la decisione di creare club online come parte permanente del RI, gli e-club hanno attratto l’inte-resse di molti Rotariani. Creare

un e-club segue esattamente lo stesso processo formativo di qualsiasi Rotary club. La re-sponsabilità dell’approvazione del nuovo club spetta sempre e comunque al governatore distrettuale, che nomina un rappresentante speciale e una commissione per l’espansione, creando un sondaggio su un nuovo club per valutare l’inte-resse relativo.

Al momento, esiste un limite di due e-club per distretto. La selezione di un rappresentante speciale è particolarmente cru-ciale, secondo Philip Schunk, past governatore del Distret-to 7210 (New York, USA): “Il rappresentante speciale deve avere notevoli conoscenze tecniche ed essere in grado di comunicare bene con i soci fondatori”.

Page 8: Rotary 2030 Luglio - Agosto 2011

Rotary20308

Il grande dilemma dell’uomo affrontato dal filosofo Letterio Mauro al RC Genova Sud Ovest

Fede e Ragione: possibilità e prospettive di un dialogo

È possibile conciliare la fede con la ragione? È il dubbio che accompagna l’uomo si può dire da sempre. Il Rotary, teatro e stimolante

occasione di confronto e di scambio di idee e opinioni, promuove da sempre il dialogo. Con questo spirito il RC Genova Sud Ovest ha ospitato l’interessante relazione di Letterio Mauro Professore Ordinario di Storia della Filosofia pres-so la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Genova. È Presidente del Corsi Laurea Magistrale in Metodologie Filosofiche della medesima Facoltà. Letterio Mauro fa parte del collegio dei docenti del dottorato in Filosofia dell’Università di Genova ed è Vicedirettore del Dipartimento di Filosofia. Ha con-dotto ricerche sul rapporto tra la Chiesa e il pen-siero cristiano dell’Ottocento, mettendo a frutto l’apertura degli archivi delle Congregazioni dell’In-dice e del Santo Uffizio, allo scopo di ricostruire adeguatamente, anche attraverso la pubblicazione di testi inediti, contesto, aspetti e conseguenze di questo rapporto, con particolare attenzione alle vi-cende che hanno condotto alla condanna dell’opera filosofica di Vincenzo Gioberti.

Pubblichiamo uno stralcio della relazione del Pro-fessor Mauro

«Oggi per lo più si dubita della opportunità e persino della attuabilità di un dialogo tra fede e ragione; se ne parlo perciò è innanzi tutto perché storicamente (in particolare durante il Medio Evo) un dialogo fecondo vi è stato; esso è divenuto certamente più difficile con l’età moderna: gli eccezionali progressi conseguiti dalla scienza naturale fondata da Galilei e Newton hanno portato (con Kant) a vedere nella scienza il para-digma del “sapere” in senso generale (anche se Kant non ha perciò sottratto alla filosofia le questioni fondamentali dell’uomo: moralità, libertà, senso della vita e destino ultimo) e poi (col Positivismo ottocentesco) a decretare che anche la fede (non di-versamente del resto dalle discipline umanistiche) devono rientrare nella giurisdizione della scienza (questa dovrebbe cioè interpretare col metodo spe-rimentale anche questioni come: moralità, libertà, senso ultimo della vita umana) - scientismo che attribuisce alla scienza la capacità, anzi il dirit-to di risolvere tutti i problemi umani; quindi non solo la scienza pretende di possedere i principi e gli strumenti per spiegare i fatti studiati dalle altre discipline, ma tutto ciò che non è spiegabile col suo

metodo viene ricondotto a “superstizione”, “mito”, “atteggiamento irrazionale”, “pseudo-problema” (in questo caso non c’è evidentemente dialogo per-ché uno dei dialoganti ritiene che l’altro non abbia nulla di interessante o di significativo da dire). Non sono mancati, anche nel secolo scorso, in am-bito filosofico, tentativi di riavviare questo dialogo (alcuni esempi: E. Stein, E. Gilson, J. Maritain), ma l’immagine che oggi per lo più, anche a livello dei media, si tende a accreditare è quella di un mo-dello di sapere identificato senz’altro con quello scientifico con la conseguenza di negare del tutto valore a ogni altra forma di conoscenza o di sapere e, quindi, anche validità a ogni possibile dialogo della scienza con esse. In ogni caso, è significativo che alcune delle propo-ste più recenti e rilevanti in ordine a tale dialogo siano venute proprio dal fronte della fede - enci-clica Fides et ratio (1998) di Giovanni Paolo II, e i successivi interventi sul tema da parte dell’attuale pontefice Benedetto XVI. Oltre al fatto che in passato un dialogo tra fede e ragione ha avuto luogo, mi pare che esse possano dialogare anche per due altri precisi motivi: perché hanno qualcosa da dirsi e hanno qualcosa da dirsi perché hanno qualcosa in comune, non apparten-gono cioè a due dimensioni totalmente disomoge-nee dell’esperienza umana, dato che il “pensare” e il “credere” sono atti umani complementari, che l’essere umano compie quotidianamente. Vorrei proporvi alcune brevi considerazioni in pro-posito:

1a) La dimensione della razionalità, da un lato, non è estranea alla fede (che non va confusa con emozione, sentimento ecc.) che è sì rischio, sfida, azzardo, ma calcolati, ragionati appunto (non giocati sul filo dell’assurdo: l’avere fiducia in qualcuno implica infatti che sia credibile e, quindi, riconosciuto tale grazie a una valutazio-ne, ossia a un ragionamento) - Agostino (De prae-destinatione sanctorum, 2, 5): Chi infatti non ve-drebbe che il pensare precede il credere? Nessuno certo crede alcunché se prima non ha pensato di doverlo credere. […] è necessario che tutte le cose che si credono siano credute per il precedente intervento del pensiero. Del resto anche credere non è altro che pensare assentendo. Infatti non ognuno che pensa crede, dato che parecchi pensano proprio per non credere; ma ognuno che crede pensa, pensa con il credere e crede con il pensare. […] perché la fede, se non è oggetto di pensiero, non è fede.

1b) La f. inoltre non va confusa neppure con un atto singolo compiuto inizialmente una volta per sempre, ma piuttosto identificata con una scelta quotidiana, che si confronta pazientemente con dubbi, difficoltà ecc., richiedendo quindi il soste-gno anche della ragione (tutto ciò è bene espresso dal fatto di designare colui che crede con il parti-cipio presente, a indicare appunto una continui-tà - «Credente non è chi ha creduto una volta per tutte, ma chi, in obbedienza al particpio presente del verbo, rinnova il suo credo continuamente». E. De Luca; Lc 1, 45: «Beata colei che ha creduto (la credente = participio presente che indica uno stato permanente nell’adempimento delle parole del Signore» = kai makaria he pisteusasa […].

D’altra parte, la ragione non è estranea all’ambi-to della fede; essa è infatti caratterizzata, nel suo procedere,

1c) dalla fiducia circa il fatto che sia possibile far luce sul “come stanno le cose” (la verità) e, inoltre, 1d) non è affatto per sua natura chiusa su “ciò che è quaggiù”, dato anzi che essa, proprio per sua natura, è aperta ai grandi interrogativi uma-ni circa il senso ultimo dell’esistere (chi sono? Da dove vengo? Dove sono diretto? C’è qualcosa dopo questa vita?): vi è quindi una strutturale apertu-ra della ragione ad altre prospettive.

Possiamo dunque dire, alla luce di queste conside-razioni, che fede e ragione sono caratterizzate da un comune atteggiamento ricercante. Perciò se fede e ragione hanno qualcosa in comu-ne, hanno pure qualcosa da dirsi, provocandosi reciprocamente. In questa doppia “provocazione” (nel senso etimologico di “chiamar avanti, fuo-ri”), tuttavia, né la fede né la ragione abdicano a se stesse, mantengono cioè la loro identità: se la fede può approfondire i suoi contenuti grazie alle domande della ragione, è appunto perché per sua natura, come si è detto, intrinsecamente “ragione-vole”, queste domande cioè non le sono (o risulta-no) estranee; la ragione, d’altra parte, aprendosi ai contenuti della fede, non fa che attuare in pie-nezza la sua natura di ricercatrice della verità, ossia essa non rinuncia a tale statuto, ma solo alla propria autosufficienza, riconoscendo che i propri strumenti non sono in grado da soli di far fronte a qualsiasi questione. Ma l’accogliere altri sugge-rimenti ben si concilia con la propria apertura al vero; come dice E. Stein, posto che «la filosofia vuole la verità nella più ampia estensione possi-bile […] Se la f. rende accessibili verità, che non

sono raggiungibili per altra via, allora la filosofia non può rinunciare a questa verità di fede senza abbandonare, per l’appunto, la sua esigenza uni-versale di verità».

La fenomenologia di Husserl e la filosofia di s. Tom-maso d’Aquino, Città Nuova, Roma 1997, p. 67. Ma, ancora una volta, nell’aprirsi ad altre fonti di cono-scenza, la ragione resta pur sempre pienamente se stessa; è essa infatti ad accertare i propri limiti (cfr. B. Pascal, Pensieri, fr. 466, Bompiani, Milano 2000: «L’ultimo passo della ragione consiste nel ricono-scere che vi è una infinità di cose che la sorpassa-no».), ma è appunto essa a vagliare questi nuovi con-tenuti e a decidere se accettarli o meno (è l’unico strumento di cui l’uomo dispone a tale scopo). In altre parole, come in ogni autentico dialogo, fede e ragione devono

1) mantenere la propria identità 2) mettersi in atteggiamento di ascolto (accettare cioè domande che non ci si attende e che metto-no profondamente in questione, ma che possono ampliare il nostro orizzonte).

Ma se questo dialogo è possibile, quali ne sono le prospettive (a condizione che fede e ragione, come si è detto, siano se stesse e non abbiano timore l’una dell’altra)? Per entrambe esso può costituire l’occasione per:

1) rivedere, approfondire, precisare i propri enun-ciati 2) “purificare” se stesse e i propri atteggiamenti 3) essere sempre più autenticamente se stesse.

Infatti, se una ragione troppo sicura di sé può di-venire violenta e totalitaria e una fede che non si traduce in un quotidiano sforzo di “cominciare a credere” può trasformarsi in fondamentalismo, su-perstizione, oscurantismo o in una sorta di como-da rassicurazione, l’unica via per evitare di cadere in questi “eccessi” è che esse, come si è detto, si “parlino”, “provocandosi” reciprocamente: la fede, aprendo alla ragione ambiti e prospettive inediti di ricerca e offrendole dati nuovi su cui indagare; la ragione, ponendo alla fede questioni e interrogativi che nascono dalle istanze più profonde dell’uomo, così da essere entrambe sempre più autenticamente all’altezza del proprio compito di “ricercatrici” della verità.

In breve: fede e ragione stanno e cadono insieme, dato che la debolezza dell’una determina quella dell’altra, e la forza dell’una non può prescindere da quella dell’altra».

Page 9: Rotary 2030 Luglio - Agosto 2011

2030Rotary 9

Inaugurata la Xª Edizione della Biennale di Incisione

di Acqui TermePer festeggiare i 20 anni in programma una mostra itinerante

“La Biennale di Incisione di Acqui è una manifestazione nata 20 anni fa da un grup-

po di innamorati della propria città, che nutrivano la speranza di elevarla a livello internazio-nale con un’iniziativa di prestigio dedicata all’arte incisoria contemporanea. Questo traguardo è stato raggiunto e può vantare oggi dieci edizioni”. Con queste parole Giuseppe Avignolo, Presidente della Biennale Internazionale di Incisione di Acqui Ter-me e Paolo Ricagno, Pre-sidente del Rotary Club Acqui Terme, hanno dato il via Sabato 18 Giugno presso l’Hotel Nuove Terme, alla pre-senza di autorità civili e militari e di molti artisti, alla ventesima Edizione della manifestazione. Per celebrare il decennale, sarà preparata dal Presidente Avigno-lo in collaborazione con l’artista

Gabriella Locci, una mostra dedicata ai vincitori delle varie Edizioni, che, a partire dal pros-simo Ottobre, si sposterà in tutta Europa. Il carattere della manife-stazione è infatti da sempre stato

internazionale, come ha sottoli-neato il professor Paolo Bellini in una relazione non a caso sulla Torre di Babele e la confusione tra le lingue. Quest’anno non ha fatto eccezione: hanno in-fatti partecipato 223 artisti pro-venienti da tutto il mondo. Tra

questi, sabato sono stati premiati dalle autorità presenti i vincitori dei Premi: Acqui 2011 (Apparen-ze di Elisabetta Diamanti), Spe-ciale della Giuria (View from the other angle di Snezana Petrovic),

CTE Spa (10 m2 di Marcin Bialas), Consorzio del Bra-chetto d’Acqui (Human warmth, di Maria Blanca Saccomano) e Giovani (Ca-valiere rampante di Andrea De Simeis). Come ha spie-gato la storica dell’arte Patti Uccelli Perelli, queste ope-re, insieme a quelle degli altri partecipanti e ai lavori raccolti con il Concorso Ex Libris (che quest’anno ha

avuto per tema l’unificazione d’Italia e il patronato del “Co-mitato per i 150 anni dell’Unità d’Italia”) rimarranno esposte sotto i portici di via XX Settem-bre fino al prossimo 7 luglio in un percorso en plein air che tutti i cittadini potranno ammirare.

I n Svizzera, ad Aubonne dal 2 al 4 settembre 2011 si terrà la 27esima edizione del Cam-

pionato del Mondo di Ciclismo Rotariano. Successo per il primo raduno di ciclisti rotariani sul Lago d’Orta (No) in occasione del passaggio del Giro d’Italia.di Engarda GiordaniFranco Piola, del Rotary Club Orta San Giulio (No) è Presiden-te Italiano della Fellowship del Ciclismo Rotariano, comu-nità che raduna tutti gli appassio-nati di ciclismo uniti nel motto “pedalare per servire”. Nel 2007 ha organizzato la 23esima edi-zione del Campionato del Mon-do al Mottarone (No) e nel sito internet della fellowship www.cyclingtoserve.it, attivo e sempre aggiornato, è presente una sezio-ne che testimonia ancora oggi la

meravigliosa impresa compiuta, indelebile nella memoria dei tan-ti amici italiani e stranieri che vi hanno partecipato e la portano sempre nel loro ricordo. Ogni iniziativa della Fellowship diventa occasione di intensa atti-vità sportiva e di contributo ge-neroso a favore della Comunità di Masango in Burundi, gestita da Suor Celina Tovagliato delle Sorelle della Carità di Novara. “Con Noi al giro d’Italia” è stato il primo raduno di ciclisti iscritti alla Fellowship ed ha promosso un intenso programma di tre giorni in occasione del passag-gio dell’ultima edizione del Giro d’Italia nelle province di Novara e del Verbano Cusio Ossola. Ve-nerdì 27 maggio al Mottarone per seguire il passaggio della carovana sulle strade borromee;

sabato 28 maggio in Valsusa per applaudire “gli scalatori” in cima al Colle delle Finestre, e dome-nica 29 maggio lungo i tra laghi - d’Orta, Mergozzo e Maggiore - per un panoramico tour ac-compagnato da una meravigliosa giornata di sole. Una cena di gala sul Lago d’Orta, organizzata sul battello Ortensia riservato appo-sitamente per l’occasione, ha sa-lutato l’arrivo di tanti amici che, entusiasti, non hanno rinunciato ad alcuna delle tappe proposte. Si è trattato di un ottimo allena-mento per il prossimo mondiale che si terrà in Svizzera, ad Au-bonne dal 2 al 4 settembre 2011, organizzato proprio dal locale Rotary Club. Tutti i rotariani ap-passionati di ciclismo potranno informarsi visitando il sito www.cyclingtoserve.ch.

Cycling to Serve: la Fellowship

degli appassionati di ciclismo

Traversata a vela Monaco - Portofino - Rapallo

Amitié Gênes Monaco e International Yachting Fellowship of Rotarians con lo Yacht Club Monaco

e Circolo Nautico Rapallo

La prima edizione della Traversata velica Monaco-Portofino-Rapallo, regata

non competitiva organizzata dal Circolo Nautico Rapallo in colla-borazione con lo Yacht Club di Monaco salperà sabato 27 agosto dalle acque di Montecarlo. Que-sto evento promosso da Amitié Gênes Monaco e International Yachting Fellowship of Rota-rians, avrà cadenza biennale e viene identificato come una “Na-vigazione in Amicizia”. Lo scopo di questa “Traversata” è primariamente quello di so-stenere, per ogni edizione, un’i-niziativa benefica, utilizzando l’alto potenziale mediatico della manifestazione. La traversata è aperta a tutte le imbarcazioni a vela cabinate a in-sindacabile giudizio del comitato organizzatore. La manifestazione si svolgerà con

partenza dallo specchio acqueo antistante il Principato di Mona-co il giorno 27 agosto 2011 con partenza alle ore 10 e con arrivo previsto a Rapallo e Portofino

nella giornata di domenica 28 agosto. Venerdì 26 si festegge-ranno i partecipanti che si pre-annunciano numerosi, allo Yacht Club di Monaco, mentre dome-nica 28 si terrà il galà di benefi-cenza e al premiazione presso il Grand Hotel Excelsior di Rapallo. L’evento vedrà come beneficiaria la F.A.R.I.T.M.O. (Fondazione Ri-cerca Trapianto di Midollo Osso) presieduta dal Andrea Bacigalu-po, Primario Divisione Emato-logia e Trapianto Midollo Osseo Osp. San Martino di Genova. L’iniziativa è patrocinata dai Comuni di Monaco, Portofino e Rapallo e dal Consulat General Honoraire de Monaco a Gênes, Principe Domenico Pallavicino. La manifestazione è stata presen-tata dal Coordinatore della Tra-versata e Vice Presidente A.G.M. Amedeo Solimano, presidente del RC Rapallo Tigullio.

Il presidente del RC Rapallo Tigullio Amedeo Solimano con il dottor Andrea Bacigalupo

La relazione di Claudio Maffei maestro di comunicazione al RC Novi Ligure

Tutti i segreti di parlare in pubblico e stare come si vuole

Stai come vuoi. Claudio Maffei, oggi considerato, a livello nazionale, uno degli

esperti più noti nel campo delle relazioni interpersonali ha svela-to i segreti di stare come si vuole nell’affascinante relazione al RC Novi Ligure.

Claudio Maffei svolge un’intensa attività di docenza, presso azien-de ed enti pubblici, sulle compe-tenze di comunicazione: parlare e scrivere con efficacia, motiva-zione e cambiamento. È coach e trainer di politici, ma-nager pubblici, e privati ai massi-mi livelli e autore di diversi libri tra cui “Le relazioni virtuose”, uno tra i libri più venduti nel set-tore formazione. Durante gli anni dell’Università ha maturato esperienze in cam-po artistico, teatrale e televisivo sia come autore che come attore. È stato pioniere delle emittenti private apparendo in video negli anni Settanta con Enzo Tortora ed Ettore Andenna sulla rete privata milanese Antenna 3; ha inoltre, calcato i palchi del Derby di Milano incontrando personag-gi come Diego Abatantuono. Poi fece come il figliol prodigo, tornò a casa e qui ebbe l›incontro della vita, una sera a cena, con Giovan-ni Spadolini che gli suggerì di insegnare ai politici a parlare in pubblico garantendogli un’am-pia clientela e da quel momento il «parlare in pubblico» è diventa-to il mestiere di Claudio Maffei. Al Rotary Club Novi Ligure ha parlato, con stile affabulatorio e capace di conquistare imme-diatamente il pubblico, del suo ultimo lavoro: “Stai come vuoi.

Manuale di equilibrio emotivo” e di quanto l’equilibrio emotivo sia importante, tanto nell’ambi-to personale quanto in quello professionale, per anticipare le tendenze, sviluppare strategie creative, coinvolgere e stimolare i propri interlocutori, migliorare il rapporto con gli altri, costruire il proprio futuro. Tutti i problemi che si incontra-no quotidianamente, secondo Maffei, nascono da “conflitti in-teriori”: stati d’animo non gestiti adeguatamente creano paure e ostacoli. Perciò la risorsa più effi-cace che abbiamo a disposizione per risolverli è il nostro equili-brio emotivo che non è scritto nel DNA, come molti credono ma, è solo frutto di duro lavoro. L’equilibrio dipende esclusiva-mente da noi e noi siamo liberi di decidere “come vogliamo stare”. Nel corpo umano, le emozioni - ha proseguito l’oratore - rap-presentano delle vere e proprie forze. Se tentiamo di ingabbiarle, queste forze finiscono con lo sca-tenarsi sull’organismo, andando a colpire i punti più deboli, cau-sando danni, a volte di grave en-tità: d’altra parte, il 75% di ulce-re, gastriti, coliti, psoriasi ed altri malanni di varia natura e inten-sità ha origini psicosomatiche. Per questa ragione, le emozioni non devono essere represse, ma accettate come un fatto naturale e opportunamente gestite. Ma come liberarci dalle catene che ci imprigionano a causa della nostra incapacità di gestire le emozioni? Gli strumenti che ci saranno di aiuto per essere fi-nalmente liberi di scegliere ciò che davvero vogliamo sono rac-

chiusi in alcune “parole chiave”: l’identità fra la parte emotiva e quella razionale; il superamento delle false convinzioni su noi stessi, l’ascolto del linguaggio come chiave per far capire a chi parla che ciò che dice interessa davvero, l’importanza di darsi degli obiettivi precisi, specifici, misurabili, realistici e di visua-lizzarli con l’azione, la capacità di focalizzarsi sulla soluzione e non sul problema, la necessità di vivere bene nel presente per co-struirsi un grande futuro (le per-sone più equilibrate non vivono nel passato e non pensano al fu-turo), la crisi come resistenza al cambiamento, e l’amore “fare sempre ciò che si ama per amare ciò che si è fatto”. Ciascuna delle quali rappresenta una tappa all’interno di un per-corso alla “ricerca dell’equilibrio perduto”.

“Solo analizzando e rifletten-do attentamente su ognuna di queste parole, impareremo a prendere in mano la nostra vita, assumendoci totalmente la re-sponsabilità delle nostre scelte e a liberarci dalle catene che noistessi ci siamo inflitti.

Soprattutto ci troveremo a do-ver decidere e decidere significa troncare col passato, dare un taglio netto alle nostre paure, a tutti i tentennamenti che troppo spesso ci hanno causato soffe-renze inutili. Ma, soprattutto po-tremo decidere di non farci più influenzare da nessuno, tanto meno dal nostro sabotatore in-terno: il nostro inconscio”.

Miledi Repetti

Page 10: Rotary 2030 Luglio - Agosto 2011

Rotary203010

EDITORIALE

Quando l’allora RD (ancora) incoming Filippo Bi-stolfi mi aveva telefonato per propormi la direzio-ne del Quadrifoglio, sulle prime, non riuscivo a

capire se mi stesse facendo un grande regalo o se mi stesse appioppando una proverbiale “gatta da pelare”, (con buo-na pace degli amici felini). Oggi, ovviamente, lo ringrazio.Scherzi a parte, non è facile gestire la voce ufficiale del Distretto quando ci si trova a centinaia di chilometri di distanza, raccontare la vitalità e la dedizione di decine di Club e centinaia di soci quando non si può toccare con mano il loro grande lavoro quotidiano. Non è facile per la paura di non riuscire a riportare fedelmente ai lettori che cosa significa essere rotaractiani sul proprio territo-rio ogni giorno, e non solo in occasioni di distrettuali e riunioni di club. Ma la nostra è una redazione molto for-tunata, perché appartiene ad una generazione altrettanto fortunata: la generazione di Internet. Lo straordinario potere universalizzante del web è riuscito a giungere là dove né la stampa, né la radio, il cinema o la televisione prima di lui erano mai arrivati. La rete è diventato lo stru-mento attraverso il quale non solo abbiamo la possibilità di conoscere il mondo, ma anche di entrare a farne parte come protagonisti, raggiungendo luoghi, persone e idee dai quali altrimenti le distanze fisiche ci separerebbero irrimediabilmente. Ed è stato così che anche il Quadrifo-glio, a modo suo, ha “scoperto l’acqua calda”, decidendo di compiere il passo in apparenza più ovvio, quasi un uovo di Colombo: sbarcare sul web. Con un blog, quadrifoglio.wordpress.com, una pagina Facebook (e Twitter), Il Qua-drifoglio 2030; e nello spazio dedicato sul sito www.ro-taract2030.com. Il Quadrifoglio diventa così una testata multimediale, che non rinuncia al fascino già rodato della carta stampata ma pionierizza anche la terra promessa del web. Per continuare a fare formazione e informazio-ne dovunque ci siano un socio, un pc e una connessione internet.

Luca Pautassodirettore de “Il Quadrifoglio”

“Cari Amici vi scrivo...”

Il congedo del Past Rd Andrea Contini

Sembra sia durato l’espace du matin invece sono già pas-sati dodici mesi. Non posso

dare un giudizio sul mio anno, l’emozione coinvolge troppo, dunque, nel caso, lascio ad altri il compito di assegnare un voto a quello che fino ad oggi abbiamo fatto. Una cosa è certa però, il sot-toscritto e il suo inner circle han-no dato il massimo e usato ogni forza disponibile per fare del loro meglio. Questo spazio che gli amici Filip-po e Luca hanno voluto lasciar-mi voglio usarlo semplicemente per congedarmi, nulla di più. Le emozioni sono state tante, e an-che se suona un po’ come un passo da libro cuore, è cosi. Il rappresentante distrettuale non è certo impermeabile alla massa di emozioni che questa esperienza riversa su di lui. Ripenso ai tanti nuovi soci spillati, alle distrettua-li, ad APIN4AFRICA, alle prime riunioni con la squadra , al Side. Insomma se ci si pensa non si smette più di scrivere. Sono en-trato nel Rotaract nel novembre duemilacinque, ho cercato di fare sempre il massimo, dare tutto me stesso, prima nel club e poi in di-stretto, l’entusiasmo era tale che ho voluto fare l’Rd, nonostante tutto posso dire che il Rotaract ha dato molto più a me di quello che io sono riuscito a dare a lui. È una regata persa in partenza, non si può competere. Il Rotaract dona amicizie, confronti, possibilità di crescita, è la nostra migliore pa-lestra, quella che ti prepara forse per la vita. Voglio ringraziare tutti quelli che hanno dedicato anche un solo minuto quest’anno al proprio club e al distretto, i risul-tati ottenuti sono merito di tutti. Grazie ai Presidenti, ai direttivi di club, ai Delegati di Zona, all’ese-cutivo distrettuale, al direttivo e a tutti i rotariani che hanno dato credito al Rotaract con in testa il Governatore Gianni Montalenti e Pierpaolo Pontacolone.

Grazie, Grazie e Grazie!Un pensiero particolare concede-temelo, senza offesa per nessuno, ma senza queste persone oggi non sarei forse qui a scrivervi da Past RD. Grazie a Ottavio, amico oltre che tesoriere, Carlotta ope-rosa e preziosa segretaria distret-tuale, Alessandro vera scoperta di quest’anno, Ludovica e Alice che hanno fatto loro il progetto che più mi stava a cuore, Davide astro nascente del distretto, Francesca vera delegata di zona e perfetta compagna di parco giochi, grazie a Filippo, Rd incoming esempla-re, a Giovanni Vagnone e Alessan-dro Actis, grazie al Capitano, a Giulietta perché c’è sempre stata, ad Arathy e Cecilia, a Ciccio Malvi-cini e al Fufi, a Valeria che con la sua penna ha raccontato il Rtc, a Francesco Gaeta che è stato la più bella sfida (vinta!), ad Alessandro Gatti ed alla sua reflex, alla Saret-ta, a Marco e Filippo i nostri due Eric e al mio Club il Genova Nord – Nord Ovest, Grazie anche a tutti quelli che non mi hanno reso la vita facile perché mi stavano indi-cando che la strada percorsa era quella giusta.Non mi perdonerei mai di chiude-re senza ricordare con emozione i due amici che sono parte del mio quotidiano, quelli con cui condivido ogni dubbio ed ogni festa, Paolo Furno e Giorgio Gan-dus. Su di loro non c’è bisogno di aggiungere altro. Ci siamo, siamo proprio ai saluti. A tutti ripeto quello che da mesi vado in giro dicendo. Abbiate cura dei vostri Club, abbiate cura del Rotaract! Impegnatevi sempre con il mas-simo entusiasmo come avete fatto quest’anno, non dimenticate le vostre radici ma esplorate il Di-stretto senza paura. Siate sempre orgogliosi di essere rotaractiani!Buon vento a tutti ragazzi e come sempre…non perdiamoci di vi-sta!

Andrea Contini, past RD Distretto Rotaract 2030

Il Rotaract: un’emozione

sempre nuova

Sono appena trascorsi due anni da quel giorno in cui venni spillato e ora mi ap-

presto a diventare presidente del mio club con l’onore e l’onere che ne consegue. La mia esperienza rotaractiana è all’inizio, e l’op-portunità di partecipare per la prima volta al SIDE, che quest’an-no si è tenuto a Genova il 4 giu-gno, è stata per me un’ autentica illuminazione. Ho trascorso un pomeriggio dove ho po-tuto conoscere molte persone, dove ho fatto nuove ami-cizie e osservato con grande am-mirazione tutto il lavoro e l’impe-gno che c’è dietro l’organizzazione di un nuovo anno. Ma la cosa più importante in assoluto è che ho capito veramente cosa dovrebbe voler dire essere vera-mente Rotaractiani. L’ho capito quando è stato pre-

sentato il progetto APIN per il 2011-2012 che quest’anno è dedi-cato alla creazione di una borsa di studio per L’Istituto di Ricerca e Cura del Cancro di Candiolo per ricerca sulle metastasi tumorali secondarie con un focus su quelle epatiche. Il cancro è una malattia ad oggi ancora non curabile. Frequentando in questi ultimi mesi il reparto Oncologico dell’o-spedale SanGiovanni Battista di Torino come studente di medi-cina, ho visto in parte cosa vuol dire per una persona, per la sua famiglia vivere una malattia di questo tipo. Ho vissuto emozioni fortissime nel vivere il quotidiano di questa malattia. Sono orgoglioso che il progetto del nostro distretto per questo nuovo anno sia dedicato a que-sto tema. In questo modo si può

contribuire in prima perso-na al progresso della

medicina teso a raggiungere una cura definitiva. il vero rotaractiano può e deve impe-

gnarsi per aiutare la società di oggi e

le generazioni di do-mani.

E’ questo progetto è un ottimo punto di partenza.

Francesco CunibertiPresidente Rotaract Torino Sud Ovest

In-formazione 2.0

Casa Maria ringrazia gli angeli del Rotaract

Il giorno 2 luglio 2011 si è svolta a Santa Margherita ligure la Distret-tuale di chiusura del Distretto Ro-

taract 2030. In tale occasione e alla presenza del Governatore Strumia e del PDG Monta-lenti mi è stata consegnata la somma raccol-ta dal progetto APIN per l’anno 2010/2011, denominata APIN for Africa. Tale somma, che ammonta a 83000 euro verrà utilizzata per una serie di progetti che verranno rea-lizzati in Kenya. La maggior parte di questi fondi è destinata a Casa Maria, dove sorgerà un nuovo dormitorio per ragazzi dai 15 ai 18 anni,un campo sportivo polivalente dove

i bambini potranno praticare tennis, pallavo-lo, basket e calcetto,un progetto di microcre-dito. l’assegnazione di due borse di studio ed un progetto per la costruzione di un labo-ratorio di artigianato. In Uganda è in corso di realizzazione un progetto, che consiste nell’allestimento di due aule scolastiche e l’assegnazione di una borsa di studio. Sempre in Kenya una somma contribuirà all’acquisto dell’apparecchiatura, chiamata CD 4 per la diagnosi dell’AIDS. Desidero quindi ringra-ziare l’RD del Rotaract, Andrea Contini, che ha effettuato questa scelta,che ha spronato tutti i Club Rotaract a fare il massimo per

ottenere questo magnifico risultato. Ringrazio Ludovica Ambrosio ed Alice Merletti che sono state le coordinatrici della Commissione Apin. Francesco Doma-nico, autore del progetto del campo spor-tivo, Giorgio Gandus onnipresente, e tutti i rotaractiani che si sono prodigati ed hanno ottenuto questo successo incredibile. Al mio ringraziamento si uniscono le Suore delle Missioni coinvolte,ma soprattutto i bambini che potranno usufruire di questi interventi.Grazie, grazie di cuore

Prof. Sebastiano CocuzzaResponsabile della struttura Casa Maria in Kenya

Il piccolo Newton adottato a distanza dal Rotaract Torino Ovest

Page 11: Rotary 2030 Luglio - Agosto 2011

2030Rotary 11

Rappresentante Distrettuale: Filippo Bistolfi Direttore Quadrifoglio: Luca Pautasso

Il Rotaract 2030 alla conquista del Principato

Rotaractiani in prima linea per la ricerca contro il cancro

Il Rotaract si gioca talvolta su acronimi un po’ ostici. Ma se la sigla va a fin di bene, si può anche chiudere un occhio su quanto

sia difficile o meno da decrittare. E’ un po’ il caso della sigla RAC, che da il nome al progetto APIN dell’anno rotaractiano 2011/2012, e che sta per “Rotaract Against Cancer”. RAC è il progetto che mira finanziare una borsa di studio dedicata alla ricerca sulle metastasi secondarie, con particolare focus su quelle epatiche, in collaborazione con la Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro di Can-diolo, in provincia di Torino. La durata della borsa di studio dipenderà da quanto lo sforzo dei club e la generosità dei soci saranno in grado di raccogliere, ma la lunga tradizione di spirito di servizio e solidarietà che da sempre ha contraddistinto il Distretto 2030 ci fa ben sperare in un ottimo risultato del progetto.“Rotaract Aganist Cancer“ è un’ iniziativa for-temente voluta dall’RD Filippo Bistolfi, che non a caso ha scelto di dedicare al progetto APIN un’attenzione particolare. Quasi a voler rendere ancora più significativo l’impegno del Rotaract 2030 nella sua campagna a sostegno della ricerca contro il cancro, quest’anno si ce-lebra anche il 25° Anniversario della Fondazio-ne, tra i cui fondatori spicca orgogliosamente il Distretto Rotary 2030, che fin da subito ha mostrato sostegno ed entusiasmo al progetto. Lo stesso che il Distretto Rotaract 2030 vuole

garantire durante quest’anno sociale.L’APIN fa così ritorno all’interno dei confini del Distretto, dopo l’importante contributo in Ken-ya di “APIN4AFRICA”, promuovendo un settore tanto critico quanto spesso sotto finanziato come la ricerca: un progetto pieno oggi di fidu-cia e determinazione, che speriamo, nel nostro piccolo, di potere trasmettere a chi si trova a lottare in prima persona, giorno dopo giorno, contro la malattia. Così come ho già avuto occasione di fare in occasione del recente SIDE di Genova, esorto ancora una volta tutti i Club del Distretto a dedicare più eventi possibili dell’anno rotarac-tiano al progetto. Sarà cura della Commissione garantire sia il logo ufficiale sia il materiale informativo da proiettare e distribuire in occa-sione dei singoli eventi dedicati. Il contributo di ciascuno di voi sarà determinante.Intanto Rotaract Against Cancer sbarca anche su Facebook, con l’omonima pagina che segui-rà passo dopo passo tutti gli sviluppi dell’ini-ziativa, ed un bellissimo video promo auto-prodotto, disponibile sulla piattaforma Vimeo, che già da qualche settimana viaggia on-line di schermo in schermo a testimoniare il desiderio del distretto di dare una mano per sconfigge-re un nemico pericoloso, ma non invincibile. Basta poco, anche solo un clic, per fare molto.

Ottavio Patrucco, Presidente Commissione APIN

Il nostro motto: crediamo in ciò che facciamo

facciamo ciò in cui crediamo

Se il buon giorno si vede dal mat-tino per, l’RD Filippo Bistolfi si prevede sole per l’intero anno

sociale. Dopo il successo del SIDE in termini di partecipazione e di qualità degli interventi, l’anno sociale arriva finalmente ai blocchi di partenza, e alla redazione del Quadrifoglio piace anti-cipare quello che ci attende per questo anno sociale 2011-2012 dalla viva voce del principale artefice. Un anno sociale all’insegna del motto: “Crediamo in ciò che facciamo, facciamo ciò in cui cre-diamo”.Filippo, durante il SIDE hai ricordato molte volte quanto quest’anno sia “importante”, puoi spiegarci il perché? Quest’anno rappresenta l’ultimo anno “unito” per il Distretto Rotary 2030, il quale vedrà poi una scis-sione nel Distretto 2031 (Nord Piemonte e Valle d’A-osta) e nel Distretto 2032 (Liguria e Sud Piemonte). Sarà la nostra grande ultima occasione per sfruttare una così ampia disponibilità e ricchezza territoriale nella sua forma unitaria. E in più c’è il REM.Il Rotaract European Meeting: un evento di ca-ratura Europea a gennaio sotto la Mole. Quali responsabilità comporta essere i “padroni di casa” di un evento quale il REM? Il Distretto 2030 diventa la vetrina dell’Italia intera nei confronti dell’Europa Rotaractiana. Responsabi-lità, impegno e dedizione sono gli ingredienti fon-damentali per un evento che nulla dovrà lasciare al caso. Servirà tutta la passione e l’esperienza di ogni socio del nostro distretto per un evento che sono sicuro resterà memorabile.Convinci in poche parole un consiglio direttivo di un Club a sostenere con determinazione l’A-PIN di quest’anno. Ah, Fantastico! Il progetto APIN “Rotaract Against

Cancer” è un progetto estremamente concreto di elevatissima ricaduta so-ciale. Purtroppo ognuno di noi, in un modo o nell’altro si è visto costretto a dover confrontarsi con questa malattia anche solo per un parente o per un amico. Mi piacerebbe che anche grazie a noi il cancro diventasse “curabile”, e ogni Presidente, ogni Direttivo, ha la possibilità di dare in prima persona il proprio contributo. Ogni euro investito in ricerca oggi ha un risultato in termini sociali sui nostri cittadini esponenziale:

a mio avviso – e anche della comunità scientifica- ci si può veramente avvicinare a sconfig-gere un tale nemico.Non solo responsabilità ma anche divertimento: conoscendo il personaggio non ci sarebbe da te-mere. Qualche rivelazione sui prossimi eventi? Come “antipasto” consiglio ai nostri soci di appro-fittare sia del Rotaract Sailing Weekend (purtroppo per i lettori, evento già “salpato” prima della messa in stampa del Quadrifoglio, ndr) e della ricca offerta di passaggi di consegne per tutto il nostro distretto sapientemente organizzata dai Presidenti, dai Presi-denti Incoming e dai Delegati di Zona. Il 17 Settembre a Montecarlo sarà invece la prima grande occasione rappresentativa del “nostro” modo di fare Rotaract. Il prestigio del Principato rappresenterà una vetri-na fondamentale dove l’organizzazione quasi ma-niacale e la dedizione dei nostri Delegati di Zona permetterà di coniugare la necessità di un’assidua partecipazione ai lavori con il divertimento che Montecarlo, già location del Rotaract International Weekend e risorsa preziosa del nostro distretto sa-prà offrirci.

Diego Zunino,vicedirettore de “Il Quadrifoglio

Chi, come me del resto, in occasione del SIDE di Genova è rimasto

perplesso non riuscendo a riconoscere le note dell’inno nazionale monegasco che ha seguito “Il Canto degli Italiani” durante il saluto alle bandiere, faccia in fretta ad acculturarsi. Il 12 settembre, infatti, pro-prio a Montecarlo, andrà in scena in grande stile la prima Distrettuale del nuovo anni. La scelta del Principato di Mona-co, quando la prassi vuole che il primo appuntamento del Di-stretto abbia luogo nella zona dell’RD, significa molto per il 2030: ci troveremo infatti a celebrare il congresso di aper-tura in compagnia dei “cugini” francesi del Distretto 1730, il secondo distretto, assieme al nostro, di cui fa parte il Ro-taract Club “Albert I” di Mon-

tecarlo. Sarà la nostra prima uscita “transfrontaliera”, con delegazioni e soci provenienti da ben tre diverse nazioni: la prima distrettuale targata Bi-stolfi rappresenterà dunque la prova generale prima dell’im-portantissimo Rotaract Euro-pean Meeting in programma per gennaio 2012. Scopriremo insieme le numerose attività sulle quali le commissioni di-strettuali stanno alacremente lavorando per il prossimo anno, voteremo il progetto APIN, già anticipato dal presi-dente di commissione Ottavio Patrucco a Genova, e del quale troverete uno speciale in que-sto numero del Quadrifoglio, e potremo condividere opinioni e punti di vista sul Rotaract e sui suoi valori con gli amici d’Oltralpe. La distrettuale del Principato si preannuncia dun-

que un evento di primissi-mo piano, innovativo, e di certo non privo di quella grandeur con la quale l’RD Bistolfi è intenzionato a scandire quest’anno la vita del Distretto 2030. Un even-to patinato quanto basta per solleticare gli animi dei rotaractiani ristorati dalle vacanze estive, ma al con-tempo una tappa fondamen-tale per chi vorrà iniziare al meglio con una iniziazione di entusiasmo e coinvolgi-mento questo Rotaract e questo Distretto. Insomma, un evento da non perdere, di cui vi faremo sapere tut-to nelle prossime settimane sulle pagine on-line della nostra testata.

Diego ZuninoVicedirettore de

“Il Quadrifoglio”

il QuadriFoglio non è solo un bollettino uFFiciale del

distretto 2030, ma la voce di ogni zona, di ogni singolo

club e, dove possibile, di ogni socia e socio. per Questo il vostro

contributo in prima persona alla redazione della testata sarà sempre

il benvenuto. se volete contribuire alla realizzazione dei prossimi

numeri, anche solo segnalando un’iniziativa o un evento, potrete:

• inFormare e inviare il materiale al proprio segretaria di zona,

membro della redazione del QuadriFoglio.

• inviare un comunicato alla mail redazione@ilquadrifo-

glio.it (in Fase di attivazione)in entrambi i casi il contributo verrà prima caricato sul blog

http://quadrifoglio.wordpress.com, sulla pagina Facebook Il

Quadrifoglio 2030 (che “cinguetta” anche su twitter) e nello

spazio dedicato sul sito www.rotaract2030.com.

cosa aspettate? ditela vostra.

Page 12: Rotary 2030 Luglio - Agosto 2011

Fare del bene nella Repubblica

Dominicana

Ogni giorno, circa 5.000 bambini di età inferiore ai cinque anni muoiono a causa dell’acqua contaminata e servizi igienici carenti.

Adesso le famiglie della Repubblica Dominicana hanno accesso all’acqua potabile nelle loro abitazioni grazie ad un progetto portato avanti da club di Canada, Repubblica Dominicana e USA.

Grazie anche ai tuoi contributi al Fondo programmi, sono stati installati oltre 2.300 filtri d’acqua nella Repubblica Dominicana al costo di soli 64 dollari cadauno. Acqua e strutture igienico-sanitarie fanno parte delle aree d’intervento della Fondazione Rotary.

Fai la tua donazione annuale oggi stesso.

www.rotary.org/it/contribute


Recommended