Rotary ClubMilano - Sesto San Giovanni - 2O4° distretto
Riunione n. 19 del 7 Febbraio 1989
Bollettino n. 1301
Iscritti n. 68
Presenza odierna in percentuale
(provvisoria) = 79,36%
Presiede: GIUSEPPE FERRARIS MORTARINO
Presenti : 50
AMATO
AVANZINI
BARBACCIA
BARGNA
BARRANCO
BAZZI
BELLINAZZO
BENI
BERTINI
BOVATI
BRUSEGANI
CALAPRICE
CALASTRI
CATTANEO
CEPPARO
CHITI
DAMIOLI
DE BOSIO
DE MAZZERI
DI CICCO
FALCK
FERRARIS
FERRINI
*
*
******
**
»
**
*
11
11
17
17
14
19
08
19
12
19
17
06
19
10
04
07
02
12
08
10
—1916
GARAVOGLIA
CAVEREI
GIORGI
GIUNTA
GIUNTA G.
GRISOTTI
GUAZZONI
GUSELLA
INGRASSIA
JOVANE
LAMBERTENGHI
LUCANO
LURIDIANA
MAGRI
MANGIAFICO
MANGILI
MARCHESI
MASCHERPA
MAZZA
MORPURGO
NOVELLO
PAJANI
Hanno cortesemente avvertito della loro
*
**
*
***
**********
14
12
090811081117
1810191119191917191308091815
PANDOLFI
PEDUZZI
PELOSI
PERANI
PICCIOCCHI
PIZZI
PIZZI D.
POLIFRONI
PREDETTI
RACO
RAIMONDO
REBAY
REGGIORI
REPOSI
ROMANI
SCULLICA
SEGRE
STORI
STROPPA
TRIBUNO
VALSECCHI
ZANCHI
ZANGIACOMI
*
*
***
************
•
*
10
19
1915111007191819051916191919O809191419
—19
assenza : Calaprice , Calastri , Ceppare ,
Chiti, Damioli, Garavoglia, Gusella, Lucano, Pajani, Pizzi R.
Sono esentati dall'obbligo di presenza a norma dell'art. 8, par. 5, lettera e)
dello Statuto Internazionale:
BAZZI-BELLINAZZO-DE MAZZERI-FALCK-GARAVOGLIA-MARCHESI-MAZZA-REGGIORI-ROMANI-
ZANCHI-ZANGIACOMI
Sono esentati dall'obbligo di presenza a norma dell'art. 8, par. 5, lettera d)
dello Statuto Internazionale:
PIZZI D.
DE BOSIO20121 MILANO - VIA FILIPPO TURATI, 27 - TELEFONO 6225.1
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Presenti presso altre riunioni:
Ospiti del Club:
Ospiti rotariani: Dr. Casserà - R.C. Milano - FioriGìanni Gusella - Rotaract
Alessandra Predetti - RotaractGigi Bertani - Rotaract
Paolo Crespi - RotaractLuca Garau - RotaractMassimo Minotti - Rotaract
Ospiti di Soci:
CALENDARIO DELLE RIUNIONI
Riunione odierna Prossime Riunioni
7 Febbraio- 1989 - ore 12,45
Ristorante "Giannino"
Relazione del Presidente
14 Febbraio 1989 - ore 20
Ristorante Giannino
Con SignoreDanilo Sassi presenta la
sua collezione:"Gli abiti da sposa attraverso
il tempo"
21 Febbaio 1989 - ore 12,45
Ristorante "Giannino"Informazioni Rotariane
Dibattito
Aperitivo offerto dal Governatore e spumante offerto da Raco e Valsecchi per iloro compleanni.
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CONVIVIALE DEL 7 Febbraio 1989
L'assemblea è affollatissima, l'appello del Presidente ad
intervenire è stato accolto con slancio di amicizia.
Piccola osservazione conviviale: si dice che la tradizione è una
forza morale, di una persona di un gruppo o di un popolo o di uno
Stato. I sociologi sostengono che essa è la memoria collettiva.
Forse è per questo che anche oggi la lista contemplava il
salmone. Ma la Lega verde per la protezione del salmone rosa non
fa nulla? (per proteggere noi).
Il Presidente Ferraris saluta cordialmente i giovani amici del
Rotaract presenti e l'ospite Casserà di Milano Fiori. Legge la
lettera mensile del Governatore che illustra le iniziative della
Rotary Foundation per i borsisti, iniziativa che ha un vasto
respiro internazionale.
Quindi tratta l'argomento per il quale ha volutamente predisposto
un testo scritto, perché la parola non possa prevalere sul
pensiero: tema che gli è particolarmente caro e che lo ha spinto
a chiedere ai soci di intevenire oggi.
Il tema è la partecipazione alla vita del Rotary in genere e del
nostro Club in specie, l'animazione della partecipazione, dati di
fatto concreti che afferma di vedere oggi, nel servire la sua
carica di Presidente, meglio di quanto gli fosse accaduto nella
posizione di socio.Nella vita rotariana vi sono certamente luci,
ma anche ombre, che non è leale né corretto sottacere. Sono
ombre, per esempio, l'abbandono della sala durante la conferenza,
mettendo a disagio il relatore; la fiacca adesione ad iniziative
rotariane, sia quelle a vasto respiro sia quelle più semplici che
si verificano in un incontro.
La qualità dei rotariani - puntualizza Ferraris - può dare di
più e di meglio, poiché far parte del Rotary è una qualificazione
che va onorata. E sta proprio a noi migliorare la pur già
apprezzabile qualità del nostro Club.
Un insistito applauso saluta l'appassionato discorso del
Presidente.
Intervengono in merito, Marchesi, Raco, Casserà, Magri.
Essendovi ancora parecchie richieste di interventi, data l'ora e
la opportunità che il dibattito sulla relazione di Ferraris -
compresa la sua risposta - abbia agevole spazio, la discussione
viene aggiornata alla conviviale del 21 prossimo.
Parecchi soci hanno espresso il personale desiderio di avere il
testo della relazione del Presidente.
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RELAZIONE DEL PRESIDENTE GIUSEPPE FERRARIS MORTASINO
Quando devo tenere qualche piccola relazione lo faccio
abitualmente parlando - come si usa dire - "a braccio". Ma, per
questa circostanza ho preferito scrivere quello che avevo in
animo di dire: ciò allo scopo non solo di dare il massimo
possibile di chiarezza a concetti che sembrano - già a me stesso
che li enuncio - un poco confusi e magari velleitari, ma anche
per evitare che la parola prenda il sopravvento sul pensiero, e
conduca quindi fatalmente fuori tema: o -peggio- venga a
prestarsi ad interpretazioni troppo diverse da quello che è nelle
mie intenzioni comunicare.
Vi prego anzitutto di voler considerare l'assoluta umiltà con la
quale mi sono accinto a queste riflessioni ed a renderne -a mio
giudizio, doverosamente - partecipi Voi, cari amici.
E' l'umiltà di chi, facendo parte di un gruppo, si rende conto di
non riuscire - per ciò almeno che lo riguarda - ed esprimere
nemmeno in piccola parte tutte le potenzialità che il gruppo
stesso possiede: e, nel contempo, si rende conto -ancora una
volta!- dell'enorme distanza che divide del buone intenzioni
dalle realizzazioni delle stesse, anche delle più modeste.
Vi assicuro, comunque, che questa mia chiacchierata un pregio lo
ha: quello della brevità; ho cercato difatti di essere il più
conciso possibile sia per dare il massimo spazio all'eventuale
discussione, sia perché rivolgendomi a Voi -molti dei quali più
esperti di me di Rotary- non è certamente necessario entrare nel
dettaglio: le situazioni sono a Voi così note, che è sufficiente
enunciarle per averle già davanti ben chiare in tutte le loro
implicazioni.
Tutti noi abbiamo sentito dire più volte che il Rotary si conosce
bene solo se vi si partecipa attivamente: e che il massimo di
partecipazione - e, quindi, di conoscenza - si ha con la
presidenza: compito che, a rotazione, tocca a tutti i soci,
compatibilmente con gli impegni e le inclinazioni di ognuno.
Anch'io sto facendo questa esperienza: e ho potuto quindi
rendermi conto delle contraddizioni attraverso le quali si passa,
osservando il medesimo oggetto da due punti di vista differenti.
Vorrei fare qualche piccolo esempio.
Eccone uno: quando ero "semplice" socio criticavo il dilagare
delle iniziative con signore. Mi pareva che fosse "tradito" lo
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spirito che informava il Rotary che conoscevo quando -e
sentendomene grandemente lusingato - ne ero entrato a far parte;
ora non solo promuovo queste iniziative ogni volta possibile, ma
cerco di trovarne di nuove. Mi chiedo: era giusto il mio punto di
vista precedente o quello attuale?
So cosa si potrebbe rispondere: che negli anni cambiano tante
cose, che vi è un'evoluzione in tutto, e che quindi il mutamento
di indirizzo non è che l'adeguamento ad una differente
sensibilità.
Ma - se mi consentite - sarebbe una risposta accomodante e,
quindi, di ... comodo! Sappiamo tutti benissimo che se si vuole
adattare un principio stabilito ad una esigenza emergente, è
sempre il principio che ne fa le spese: a meno che l'esigenza non
sia tale da dover mutare il principio stesso.
Un'altra notazione, a proposito - questa - della raccolta di
fondi: molti - ed io tra essi - trovavano inopportuno il
richiamo, sia pure molto garbato, di qualche tesoriere a
partecipare alle varie iniziative. Ma la recente esperienza della
lotteria di Natale (per non far sentire nessuno in obbbligo di
acquistare i biglietti, la vendita è stata affidata - anziché
alle "nostre" signore - ad alcune hostesses: rna il ricavato è
stato pari a meno della metà del valore dei premi in palio!)
questa esperienza , dicevo, induce a riconsiderare la validità
della procedura.
Ancora un esempio delle contraddizoni di cui si diceva: è
capitato diverse volte anche a me, per il passato, di uscire
dalla sala mentre era in corso la discussione post-conferenza: ma
solo ora, essendo fisicamente vicino al conferenziere, riesco ad
avvertire tangibilmente il disagio che questi prova quando si
accorge di tante graduali defezioni. Eppure ricordo bene che,
anni addietro, non vi era nessuno che lasciasse la sala prima del
colpo di campana di chiusura.
Cosa è cambiato? Forse le conferenze di questi ultimi anni sono
diventate più noiose, o noi siamo terribilmente più pressati
dagli impegni?
Tornando all'argomento principale, mi accorgo di essermi perso in
minuzie: e si sa che, guardando troppo l'albero, si perde di
vista la foresta.
Ma la foresta dov'è? Quali sono le iniziative di ampio respiro
che ci vedono tutti impegnati? Personalmente, credo di poter dire
che un impegno con larga partecipazione vi sia stato per la FolioPlus. E il resto? So che si potrebbero citare parecchie sigle
(CAM, RYLA, eccetera) di cui però molti che pure effettuano
magari versamenti a loro favore, non conoscono neppure il
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significato.
Sono, per lo più iniziative dovute alla lodevole abnegazione di
alcuni: e se trovano attraverso il Rotary la legittimazione a
raccogliere fondi tra i Soci, non per questo - credo - si possono
pienamente definire "rotariane" .
E che dire della frantumazione, della polverizzazione di queste
iniziative? Ogni Club ne ha almeno una. Sarà il reparto
dell'Ospedale Oftalmico o la Casa di Riposo per Musicisti, o
altre mille - tutte lodevolissime, intendiamoci, iniziative: ma
che hanno, queste, di peculiare per potersi dire rotariane?
Osserviamoci intorno; anche per la strada vediamo una quantità di
manifesti pubblicitari riguardanti: il Comitato contro la
vivisezione, il soccorso ai malati gravi, la difesa dei bambini
maltrattati, la raccolta di fondi a favore dei distrofici, e via
discorrendo.
Sono iniziative che possono inquadrarsi in quel fenomeno
dilagante - per molti versi altamente positivo, ma nei confronti
del quale si possono avanzare anche molte riserve - che si
definisce "volontariato". In ogni caso si tratta di azioni ben
precise, con uno scopo chiaramente definito, che creano opinione,
sensibilizzano le persone, provocano raccolte di fondi (talvolta
in misura cospicua), rimediano a carenze delle istituzioni,
suscitano solidarietà e simpatia. Iniziative per la maggior parte
"giovani" e che devono il loro successo sia alla precisione delle
finalità che alla determinazione dei promotori: ho desiderato
ricordarle non per - in nessun modo - paragonarle a ciò che il
Rotary fa o non fa; ma solamente per notare quante cose si
possono fare, in quanti campi si può intervenire, in quanti modi
si possono mettere a frutto - per usare un'espressione
evangelica - i talenti che abbiamo.
E noi, mi chiedo, noi rotariani come mettiamo a fruttto questi
nostri comuni talenti? Nella sola Milano i rotariani sono oltre
1.600. Essi rappresentano - noi rappresentiamo - con prevalenza
il meglio nelle varie professioni ed attività; del Rotary fanno
parte la maggioranza delle persone più qualificate e
qualificanti, e che ricoprono gli incarichi più prestigiosi.
(Per inciso, e tra parentesi, se in mezzo ad essi vi è qualcuno
che - per così dire - abbassa la media, ciò è causato da una
visione distorta e strumentale del Rotary, che trova comunque la
sua legittimazione nella continua raccomandazione di Evaston di
aumentare l'organico, di fondare nuovi Clubs, di allargare le
categorie, eccetera. Come sarebbe più opportuna - a mio giudizio
- una raccomandazione che invece imponesse di rivedere
periodicamente le varie situazioni e posizioni personali, sicché
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significato.
Sono, per lo più iniziative dovute alla lodevole abnegazione di
alcuni: e se trovano attraverso il Rotary la legittimazione araccogliere fondi tra i Soci, non per questo - credo - si possono
pienamente definire "rotariane".
E che dire della frantumazione, della polverizzazione di queste
iniziative? Ogni Club ne ha almeno una. Sarà il repartodell'Ospedale Oftalmico o la Casa di Riposo per Musicisti, o
altre mille - tutte lodevolissime, intendiamoci, iniziative: mache hanno, queste, di peculiare per potersi dire rotariane?
Osserviamoci intorno; anche per la strada vediamo una quantità dimanifesti pubblicitari riguardanti: il Comitato contro lavivisezione, il soccorso ai malati gravi, la difesa dei bambini
maltrattati, la raccolta di fondi a favore dei distrofici, e via
discorrendo.
Sono iniziative che possono inquadrarsi in quel fenomenodilagante - per molti versi altamente positivo, ma nei confronti
del quale si possono avanzare anche molte riserve - che sidefinisce "volontariato". In ogni caso si tratta di azioni ben
precise, con uno scopo chiaramente definito, che creano opinione,sensibilizzano le persone, provocano raccolte di fondi (talvolta
in misura cospicua), rimediano a carenze delle istituzioni,
suscitano solidarietà e simpatia. Iniziative per la maggior parte"giovani" e che devono il loro successo sia alla precisione delle
finalità che alla determinazione dei promotori: ho desideratoricordarle non per - in nessun modo - paragonarle a ciò che ilRotary fa o non fa; ma solamente per notare quante cose si
possono fare, in quanti campi si può intervenire, in quanti modisi possono mettere a frutto - per usare un'espressioneevangelica - i talenti che abbiamo.
E noi, mi chiedo, noi rotariani come mettiamo a fruttto questi
nostri comuni talenti? Nella sola Milano i rotariani sono oltre
1.600. Essi rappresentano - noi rappresentiamo - con prevalenzail meglio nelle varie professioni ed attività; del Rotary fanno
parte la maggioranza delle persone più qualificate equalificanti, e che ricoprono gli incarichi più prestigiosi.
(Per inciso, e tra parentesi, se in mezzo ad essi vi è qualcuno
che - per così dire - abbassa la media, ciò è causato da unavisione distorta e strumentale del Rotary, che trova comunque la
sua legittimazione nella continua raccomandazione di Evaston diaumentare l'organico, di fondare nuovi Clubs, di allargare lecategorie, eccetera. Come sarebbe più opportuna - a mio giudizio- una raccomandazione che invece imponesse di rivedere
periodicamente le varie situazioni e posizioni personali, sicché
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far parte del Rotary fosse sempre e costantemente garanzia di
una qualificazione professionale e morale di grandissima
levatura!).
Chiusa questa parentesi, fermiamoci a considerare quale peso ha
il Rotary in situazioni che pure chiederebbero - invocherebbero,
vorrei dire - una presa di posizione, un impegno diretto di
un'associazione di persone così altamente qualificate. Diciamo
subito: nessun peso.
Deriva questo da una nostra scarsa credibilità? Dalla volontà di
non apparire? E' una scelta che facciamo o una situazione che
subiamo? E1 un fatto logico o - date le premesse - assurdo? In
altre parole: è una cosa che ci sta bene? L'essere identificati -
da una parte dell'opinione pubblica - come persone che si
riuniscono periodicamente al ristorante per una buona mangiata ci
fa sorridere per superiorità o per indifferenza?
Vedete: so bene che queste considerazioni sono tutt'altro che
originali, e che noi tutti - oltre ad averle sentite tante altre
volte - le abbiamo ben presenti, tanto sono ovvie: ma molte voltel'ovvio ha bisogno di essere riconsiderato, valutato,
ridimensionato: ed è quello che questa sommessa chiacchierata
vorrebbe sollecitare.
Mi parrebbe giusto parlare di tante altre cose. Ad esempio: del
"tu" rotariano, del portare o non portare il distintivo, del
fatto che le più ampie discussioni assemblear! hanno avuto come
argomento il luogo della conviviale, del contenuto delle riunioni
del Mediolanum, di alcuni fatti dell'Istituto Rotariano, delle
caratteristiche degli InterClubs, del rapporto professionale tra
Rotariani, del fatto che gli assenteisti sono ... le vere colonne
economiche del Rotary!
Ma, dovendo concludere, per i motivi di tempo che avevo promesso
di rispettare, Vi chiedo di consentirmi semplicemente una
considerazione - per così dire - esortativa:
noi possiamo fare certamente ben poco - se non addirittura nulla
- perché il Rotary diventi ... più rotariano: ma è assolutamente
in nostro potere far diventare il nostro Club (che, per un
simpatico gioco dialettico del governatore, è già il migliore
d'Italia) il più rotariano: ciò inteso soprattutto nel senso di
un maggior impegno globale di tutti i Soci: ed è in questa
direzione che ritengo occorra lavorare, creando sin d'ora le
premesse perché vi sia - su modello direi quasi aziendale - un
piano d'azione ben preciso, con un regolare controllodell'avanzamento dei lavori, delle attribuzioni delleresponsabilità e così discorrendo.
Rotary ClubMilano - Sesto San Giovanni - 2O4° distretto
Concludo pregandovi di ricordare lo spirito con cui, all'inizio
ho dichiarato di voler affrontare i temi così importanti ed
impegnativi; rileggendo quanto ho scritto, mi sono accorto di
averlo fatto in modo inorganico, anche un poco disordinato e
forse un tantino ingenuo: ma non ho voluto cambiare quanto
scritto di getto, per non levare spontaneità ad un discorso che
viene prima dal cuore che dalla mente e tramutarlo così in una
specie di arida relazione da consiglio di amministrazione.
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NOTIZIE DELLA SEGRETERIA
I gruppi FININVEST e LOTTA ITALIANA CONTRO I TUMORI hanno
organizzato per il 28 Febbraio 1989 per le ore 20.45 presso il
Teatro Manzoni, l'anteprima della rappresentazione
"II Gallo"
tratto dal romanzo "II Bell'Antonio" di V. Brancati
con Turri Ferro, regia di Lamberto Piaggelli.
Le adesioni devono essere comunicate entro il 22 Febbraio ai
seguenti numeri:
23.54.24 - 26.63.481
II costo della serata, comprensivo di buffet freddo, sarà di Lit.
100.000.=
L'amico Dr. MARIO BAZZI ha cambiato il numero di telefono. Il
nuovo numero è:
760.12.330
II nostro socio e amico LIONELLO AMATO è stato nominato
Amministratore Delegato della S.I.R. S.p.A., del Gruppo Ferruzzi.
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ROTARY INTERNATIONAL204° DISTRETTO - ITALIA
R E N Z O M A R C H E S IGovernatore 1988-89
Caro Presidente, caro Segretario,
Milano, 1° Febbraio 1989
Febbraio porta il nostro impegno ali' INTESA MONDIALE.Infatti tra gli scopi del Hotary è specificamente detto:"Propagare la comprensione reciproca, la buona volontà e la pace fra na-zione e nazione mediante il diffondersi nel mondo di relazioni amichevolifra gli esponenti delle varie attività economiche e professionali, unitinel comune proposito e nella volontà di servire".Da qua consegue l'opportunità di sviluppare i Club Contatto, le iniziative APIM, i Comitati interpaese e ovviamente, la Rotary Foundation.E1 particolarmente della R.F. che Vi voglio ancora parlare, invitatovianche dalla situazione allarmante creatasi a seguito delle scarse contri,buzioni dello scorso anno che ha visto tutti i Club impegnati nella rac-colta di fondi per la campagna POLIO PLUS.Quali migliori messaggeri di pace mondiale potremmo inviare in tutto ilmondo se non i nostri borsisti?Dal suo inizio la R.F. ha finanziato 18.400 borse di studio per una spesadi 126 milioni di dollari, ai quali quest'anno se ne aggiungeranno altri14 milioni.Nell'anno in corso 332 gruppi di studio si recheranno in 60 regioni diverse.E ancora la R.F. sponsorizzerà i primi scambi di gruppi di studio con laPolonia e l'Unione Sovietica ed ha allo studio scambi di giovani indicatidal Rotary con giovani della Repubblica Popolare Cinese.Questo serve a creare "la pace fra nazione e nazione" !Tutto ciò non dimenticando le altre attività della R.F. quali i soccorsiper calamità, le "sovvenzioni speciali" i progetti APIM, il programma 3He i Forum per la Pace.L'anno prossimo, in funzione delle scarse contribuzioni, il nostro Distretto avrà diritto ad una sola borsa di studio. Vogliamo ritornare alle4 o 5 di cui il nostro distretto ha sempre beneficiato ? Saràsufficiente che entro la fine di quest'anno rotariano ogni Club assegni2 o 3 P.H.F. o versi il corrispondente quale donazione.Il 23 del corrente mese il Rotary celebra l'84° anno della sua fondazione.Ecco una magnifica occasione di ricordarlo con una donazione alla RotaryFoundation.
Vi prego caldamente di operare per il raggiungimento di tale obbiettivo.
Molti cordiali saluti.
/ «c
P.S. Vi rammento l'incontro sulla Informazione Rotariana, che avrà luogoil 18 marzo presso il Centro Congressi Cariplo - Via Romagnosi 6 -
dalle 9 alle 13 - come Vi ho scritto il 10 Gennaio u.s.
20131 MiJano Viale G<-an Sasso, 15 - Tei 02.2366658 - Tlx 332460 LIFINT I - Fax 02.2404232