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Running Magazine n.4

Date post: 25-Mar-2016
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The b2b monthly publication othe italian and european running market
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ANNO 1 - NUMERO 4 - 2012 Editore Sport Press S.r.l. - Corso della Resistenza, 23 - 20821 Meda (MB) Tel. +39 0362.600469 - Fax 0362.600616 - e-mail: [email protected] - Direttore responsabile: Angelo Frigerio - Periodico mensile - Registrazione al Trib. di Milano n. 38 del 20 gennaio 2012 - Poste Italiane SpA Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 - conv. in Legge 46/2004 Art. 1 Comma 1 LO/MI - Stampa: Ingraph - Seregno (MB) - In caso di mancato recapito, inviare all’ufficio postale di Roserio per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa.
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Page 1: Running Magazine n.4

ANNO 1 - NUMERO 4 - 2012

Editore Sport Press S.r.l. - Corso della Resistenza, 23 - 20821 Meda (MB) Tel. +39 0362.600469 - Fax 0362.600616 - e-mail: [email protected] - Direttore responsabile: Angelo Frigerio - Periodico mensile - Registrazione al Trib. di Milano n. 38 del 20 gennaio 2012 - Poste Italiane SpA Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 - conv. in Legge 46/2004 Art. 1 Comma 1 LO/MI - Stampa: Ingraph - Seregno (MB) - In caso di mancato recapito, inviare all’ufficio postale di Roserio per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa.

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runner DeL MeSeVALerIA STrAneO

SHOe COunT

LA SCArPA DeL MeSeSAuCOnY // PrOGrID MIrAGe 2

SCOPrenDO IL MOnDO COn run THe wOrLD

FOCuS SHOP: MAXI SPOrTTrA VArIeTà e SPeCIALIZZAZIOne

LA CLASSIFICA DEI BRAND FOOTWEAR AI PIEDI DEI PARTECIPANTI DI ALCUNE DELLE PIù IMPORTANTI COMPETIZIONI ITALIANE. I DATI DELLA MARATONA E DELLA MEZZA DI PISA E TORRE DEL LAGO PUCCINI.

LA NOSTRA NUOVA RUBRICA IN COLLABORAZIONE CON DINO BONELLI CI PORTERÀ A SCOPRIRE ALCUNE DELLE LOCATION PIù SUGGESTIVE, CORRENDO TRA GLI ANGOLI PIù BELLI ED INUSUALI DEL PIANETA.

GPS MOn AMOur…

cover story

secoNDA PUNtAtA

PAGIne 18-19

PAGIne 12-13

PAGInA 15

PAGInA 20

ANNO 1 - NUMERO 4 - 2012

Editore Sport Press S.r.l. - Corso della Resistenza, 23 - 20821 Meda (MB) Tel. +39 0362.600469 - Fax 0362.600616 - e-mail: [email protected] - Direttore responsabile: Angelo Frigerio - Periodico mensile - Registrazione al Trib. di Milano n. 38 del 20 gennaio 2012 - Poste Italiane SpA Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 - conv. in Legge 46/2004 Art. 1 Comma 1 LO/MI - Stampa: Ingraph - Seregno (MB) - In caso di mancato recapito, inviare all’ufficio postale di Roserio per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa.

[email protected] / www.runningmag.it

LA rInCOrSA DeLLA “MeZZA”

PAGIne 22-23

DAL LANCIO DEL FORERUNNER 101 NELL’AGOSTO 2003 FINO AGLI ULTIMI MODELLI SEMPRE PIù INNOVATIVI E COMPATTI, IL BRAND LEADER MONDIALE NELLA NAVIGAZIONE SATELLITARE HA CREATO UN NUOVO TREND DI MERCATO. E FATTO ENTRARE ORMAI STABILMENTE IL GPS NELL’ATTIVITÀ QUOTIDIANA DI CHI FA RUNNING. PARLA STEFANO VIGANò, DA DICEMBRE 2011 NUOVO MANAGING DIRECTOR DELLA FILIALE ITALIANA.

FocUs oN

CONSIDERATA IN PASSATO LA “SORELLA MINORE” DELLA MARATONA, LA HALF MARATHON STA SEMPRE PIù AFFERMANDOSI NELL’INTERESSE DEI RUNNERS.

TuTTI DI COrSASuL MInIMAL runnInG

CRESCONO LE VENDITE E L’INTERESSE NEI CONFRONTI DEL TREND DELLE CALZATURE “BAREFOOT ORIENTED”. FACCIAMO IL PUNTO DELLA SITUAZIONE.

DA PAGInA 24 A PAGInA 28

PAGInA 10

ALLe PAGIne CenTrALI

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RUNNING MAGAZINE

aprile 2012

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eDitoriAle

RUNNING MAGAZINE

aprile 2012

A proposito di barefoot…

Barefoot, minimal o natural run-ning. Chiamatelo come vi pare, fatto sta che questo è il trend del momento e ha visto negli ultimi due anni una crescita esponenziale di interesse e di vendite. Non solo negli Usa. Anche se è certamente quello americano il mercato con il maggiore fermento e i numeri più emblematici: l’OIA (Outdoor In-dustry Association) ha ormai inse-rito stabilmente tra i prodotti mo-nitorati la categoria delle calzature minimal, che nel 2011 hanno regi-strato vendite per circa 1,5 milioni di paia. Con una crescita nell’ordi-ne dell’80% rispetto all’anno prece-dente e una quota di mercato del 12% tra le cosiddette calzature fun-zionali, per un business complessivo di oltre 110 milioni di dollari.

A farla da padrone c’è sicuramen-te Vibram FiveFingers, che ha avu-to il merito di lanciare su grande scala questo trend. Ma sempre più brand già da qualche anno, o ma-gari più di recente, hanno approc-ciato questo segmento di mercato con un modello o una linea dedica-ta. Da Inov-8 ad Altra, da Merrell a Golite, da Newton fino a Vivo-barefoot (brand che arriva proprio ora in Italia distribuito da Ferrino). Ma anche tutti i brand leader nel

running tradizionale non sono stati a guardare. Ecco quindi le proposte firmate Brooks (con la linea Pure), Nike (con la gamma Free presente in realtà fin dal 2004 e il lancio della Flyknit), Mizuno (con la nuo-va “orientaleggiante” Be), New Balance, Adidas, Saucony, Asics e Reebok, pur con sensibili differenze in termini e modelli più o meno “barefoot oriented”. Citiamo infine anche Skechers, che ha lanciato le sue GOrun e incentrato proprio sul concetto di “appoggio centrale del piede” la sua campagna di comu-nicazione.

Insomma, ce n’è per tutti. Il na-tural running continuerà ad essere un trend in crescita e di riferimento anche in Europa e in Italia. Con alcuni “nota bene” che non vanno dati per scontati. Innanzitutto que-sto non deve per forza significare un calo nelle altre categorie di calzatu-re running più tradizionali, che con-tinueranno senza dubbio a rappre-sentare la grossa fetta del mercato. Non tutti guardano di buon occhio il trend del natural running. Basti considerare, tra gli altri, l’articolo abbastanza scettico e polemico nei confronti di barefoot e dintorni da parte di Luca de Ponti sul numero di aprile di “Correre”, così come al-tre voci piuttosto critiche, che conti-nuano a prediligere una calzatura con caratteristiche quali ammortiz-zazione e protezione. Senza dimen-ticare effettivamente l’esistenza di tendenze completamente opposte che stanno ottenendo comunque un ottimo riscontro, soprattutto nel mondo trail (vedi le calzature over-size di Hoka e Tecnica).

Dal nostro punto di vista il con-cetto è semplice: il natural running costituisce una grande opportuni-tà sotto tanti punti di vista e uno stimolo importante per il mercato. Basta che venga ben gestito e comu-

nicato. Sia da parte degli operatori che dei consumer. I primi (aziende, agenti, negozianti, coach) devono saper trasmettere in modo intelligen-te ai secondi (i consumatori) un’ap-profondita conoscenza e un corretto approccio al natural running. Que-sto deve essere graduale, ponderato e “dosato”, possibilmente anche in relazione alle caratteristiche di ogni runner. Altrimenti, come mi è capi-tato di sentire più di una volta, chi si avvicina alla corsa barefoot sen-za cognizione di causa ne rimane “scottato” e si ricorda soprattutto il gran mal di piedi (o magari l’infor-tunio) successivo. A maggior ragio-ne quindi ogni operatore, in special modo chi è a diretto contatto con l’utente finale, deve padroneggiare l’argomento, offrire i giusti consigli, conoscere le differenze tra calzature barefoot inspired o “minimaliste”, a drop zero o di transizione. Anche per questo su questo numero trova-te un interessante approfondimento sul tema (alle pagine 24-25), segui-to da un’ampia vetrina prodotti con alcuni dei principali modelli presenti sul mercato suddivisi nelle tre categorie di riferimento (bare-foot, drop zero e transizione).

In conclusione, di certo gli inte-ressi in gioco sono sempre più gran-di. Forse anche per questo è stata avanzata in Massachusetts una causa contro Vibram Usa Inc e Vibram FiveFingers LLC. L’accu-sa: aver diffuso dichiarazioni non attendibili a proposito dei benefici del barefoot running (accusa na-turalmente smentita dall’azienda, vedi anche news a pagina 7). In generale ci sentiamo di dover dire a gran voce che il doveroso e vitale aspetto legato al business non deve far perdere di vista valori quali “cul-tura” e corretta comunicazione. Un giusto mix è possibile, auspicabile e salutare. Per tutto il mercato.

EditoreSport Press Srl

Presidente: DANIELE DE NEGRIDirettore responsabile: ANGELO FRIGERIODirettore editoriale: RICCARDO COLLETTI

Redazione Italia: Corso della Resistenza, 23 20821 Meda (MB) - Tel. 0362.600469 - Fax 0362.600616

Email: [email protected]: www.outdoormag.it

Stampa: Ingraph - Seregno (MB)

Redazione USA: DNF Media, Inc1956 Bohannon Drive - Santa Clara, CA 95050

Tel: 001.408.261.8809 - Email: [email protected] Website: www.outdoorusa.net

Anno 1 - N.4 - 2012Periodico mensile - Registrazione al Trib. di Milano n.38 del 20 gennaio 2012.

Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 - conv. in L. 46/2004 Art.1 Comma 1 - LO/MI - Una copia 1.00 euro.

L’editore garantisce la massima riservatezza dei dati in suo possesso. Tali dati saranno utilizzati per la gestione degli abbonamenti e per l’invio di informazioni commerciali. In base all’Art. 13 della Legge n° 196/2003,

i dati potranno essere rettificati o cancellati in qualsiasi momento scrivendo a:Edizioni Turbo S.r.l. - Responsabile dati: Riccardo Colletti.

Questo numero è stato chiuso in redazione il 26 aprile 2012

di BENEDETTO [email protected]

Applichiamoci !// Alcuni anni fa andare a correre era molto più

semplice. Si infilavano le scarpe da jogging, una felpona coordinata (anche no) ai pantaloni della tuta, e via. Ora, l’ultima generazione di runners assomiglia sempre più a dei novelli robocop in costruzione: cardiofrequenzimetro, computer da polso con GPS integrato, iPod, iPhone, cuffie, footpod...Tutto quanto necessario per monitorare l’attività fisica, dal punto di vista dello sforzo e da quello della prestazione.

Soprattutto grazie alla diffusione massiva dell’iPhone sono nate, a corredo di tutto il materiale elencato, delle applicazioni (dette comunemente “app”) che raccolgono ed elaborano i segnali dei sensori installati sul corpo, garantendo all’utente un grado di conoscenza della propria corsa che in precedenza era inimmaginabile. Distanza, passo, calorie bruciate, tempi intermedi, ritardo sul passo d’allenamento...

Tuttavia, ogni marca ha sviluppato le proprie, e così nell’utilizzatore medio c’è una gran confusione per scegliere il software più opportuno per le sue esigenze. In linea di massima, la gran parte dei nostri lettori si affida a Nike+ GPS, un programma che grazie anche all’interfaccia facilmente utilizzabile e graficamente piacevole viene riconosciuto come valido. Tuttavia, funziona solo con sensori Nike+. Così come il programma di Adidas, MiCoach, che ha il vantaggio di poter impostare i piani di allenamento. Anche Garmin propone la sua soluzione, con GarminFit, che sfrutta i computer da polso cardio GPS (gli ultimi nati sono FR 610 e 910 XT) che garantiscono ottime funzionalità (virtual partner, coach, utilizzo in piscina) anche se il software è decisamente più complesso da gestire.

E gli altri? Nascono ogni giorno applicazioni nuove. Attualmente le più scaricate sono Runtastic, Runkeeper ed Endomondo, che si interfacciano con tutti i dispositivi non di marca che utilizzano la modalità di trasmissione dati ANT. Il mondo delle app – si sa – è in costante evoluzione. Vi terremo quindi aggiornati sugli eventuali sviluppi futuri che possano essere interessanti per ogni runner ma anche per i vari operatori del nostro mercato.

Damiano Menegon / www.runlovers.it

VISTO DA

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NeWsLa linea di intimo S+Ability dispositivo medico di classe 1

negli uSA OnLIne la nuova campagna ASICS “Stop at never” “I would run to you”: il nuovo spot di nike Free

LA FIerA expo Sport a Barcellona cresce e apre al trail

// S+Ability, la linea di abbigliamento che Bioforce sta sviluppando dal 2007, ha ottenu-to la certificazione CE di dispositivo medico di classe 1. L’azienda ha ultimato un’innovativa ricerca nella costruzione di materiali che dan-no benessere al corpo umano. In laboratorio sono state esaminate le proprietà dei minerali nel campo della rifrazione della luce. Alcuni

di questi, tra cui titanio e allumi-nio, sono in grado di diffondere la componente più lontana dei

raggi infrarossi. L’osservazio-ne degli effetti benefici che possono derivare al fisico da questo spettro di onde, ha suggerito ai tecnici la rea-lizzazione di un particolare tipo di pastura: questa stes-sa miscela viene attualmen-te impiegata per fabbricare

il tessuto degli indumenti di intimo della li-nea S+Ability. L’efficacia del prodotto è stata comprovata da alcuni test empirici, mentre studi effettuati dai medici hanno evidenziato come le prestazioni muscolari aumentino e gli effetti complessivi del materiale ottenuto por-tino a prestazioni migliori (specialmente per la stabilità posturale e l’equilibrio).

// A partire dal 1° aprile, Asics America ha presentato il nuovo claim “Stop at Never”, prevedendo la pubblicazione sul sito web di 10 filmati inediti. Concepiti per diffondere negli States la nuova linea di pensiero del brand, i vi-deo illustrano l’eccellenza dei risultati tecnologici raggiunti dai suoi prodot-ti. Gli episodi raccontati mettono in scena alcuni improbabili test, come un incontro di tennis a testa in giù o una corsa sull’acqua, al fine di sottolineare la ricerca da parte del marchio americano nel fabbricare scarpe e apparel sportivi sempre più performanti. Il percorso che ha portato alla presentazione del recen-

te messaggio è partito lo scorso novembre, con la celebrazione dell’ultima Maratona di New York: da allora, in preparazione al lan-cio di questa primavera, il mantra incessante

recitato dal brand è stato appunto “Stop at Never”. Ora, in aggiunta alla diffu-sione dei 10 video sul web, Asics si impegna a mettere alla prova dal vivo le pre-stazioni dei suoi prodotti (in particolare i modelli per la nuova collezione

primaverile Gel-Kayano 18, Gel-Neo33 e Gel-Excel33) in alcune delle prossime manifesta-zioni sportive, come i U. S. Olympic Wrest-ling Trials, i U. S. Track & Field Olympic Trials e i Drake Relays.

// Il 23 e il 24 marzo scorsi è andata in scena l’Expo Sport, che si consolida come la fiera di riferimento per il running in Spagna. La manifestazione è stata allestita in concomitanza con la Maratona di Bar-cellona. L’affluenza fatta registrare dagli appassionati è stata di circa 60mila per-sone. Gli espositori presenti quest’anno sono stati più di 140, con un incremento del 40% rispetto all’edizione 2011. Tra le novità di rilievo, è stata approntata un’area interamente adibita al settore del trail run-ning. Ciò ha consentito all’organizzazione

di estendere il proprio bacino di utenza e di ampliare il numero di marchi e rivendi-tori specializzati nel settore outdoor. Fra gli stand in mostra c’erano: Mizuno (sponsor della maratona), Saucony, K-Swiss, New Ba-lance, Lurbel, Under Armour, Buff, Petzl, Zoot, La Sportiva, Salomon, Polar, Suunto, Vibram FiveFingers, Sailfish, Nike, Adidas e Kalenji. Il weekend si è chiuso con la cele-brazione della maratona, nella giornata di domenica 25 marzo. Gli iscritti sono stati 15.100, molti di più rispetto ai 12.200 dello scorso anno e ai 10mila del 2010.

// A partire dallo scorso 4 aprile, è cominciata la diffusione dell’ultimo spot pubblicitario di Nike per la linea Free. Il video della nuova campagna, intitolato “I would run to you”, vede protagoni-sta una coppia di runners. I due fidanzati, lui di New York, lei della California, per incontrarsi decidono di intraprendere una folle corsa che li porterà da un capo all’altro del continente ame-ricano. Lungo il tragitto fanno la loro comparsa alcuni volti noti dello star system, come la mo-della e attrice Rosie Huntington-Whiteley e lo skater Theotis Beasley. Tutto il video si sviluppa sulle note della canzone originale “I would run to you”, accennata dai due protagonisti dello spot e scaricabile gratuitamente utilizzando l’applicazio-ne di Shazam. La clip termina con l’arrivo della ragazza al capezzale del suo innamorato, che nel frattempo sarà stato costretto ad abbandonare l’impresa. Il lieto fine è garantito solo grazie alle Nike Free Run+3, con cui la donna ha comincia-to il suo viaggio coast to coast. Proprio in questi giorni, la collezione Nike Free entra nei negozi e comprende abbigliamento e calzature per run-ning e training.

All’aeroporto di Pisa inaugurato il flagship store Brooks “Corri e Vola”

// “Corri e Vola”: un nome decisamente azzeccato per un negozio specializzato nel run-ning ma situato in una loca-tion particolare. Vale a dire l’aeroporto internazionale di Pisa. Come vi avevamo annun-ciato in grande anteprima sul-lo scorso numero di Running Magazine, il flagship store di Brooks ha aperto i battenti lo scorso 19 aprile all’interno del-lo scalo pisano che, oltretutto, dista pochi minuti dal centro,

raggiungibile anche a piedi (o di corsa ovviamente…). Il progetto, nato su specifiche direttive della filiale italiana del brand, anticipa l’apertura, secondo una precisa strategia di sviluppo, di altri concept store nei più importanti scali italiani ed esteri. L’obiettivo è di attirare un gran numero di appassionati, tra passeggeri in attesa di imbarco e turisti in arrivo (4,8 i milioni di passaggi l’anno), oltre ai clienti locali.

Ad agevolare questo tipo di traffico, un’ampia disposizio-ne di parcheggi, gratuiti in caso di acquisti, oltre all’acces-so facilitato grazie alla colloca-zione antecedente ai controlli di sicurezza. Ciliegina sulla tor-ta: come dichiarato nell’inter-vista che ci ha rilasciato sullo

scorso numero Marco Rocca, sales e marketing manager di Brooks Italia, lo store ospita su un’apposita parete i prin-cipali modelli Brooks affian-cati da quelli della categoria corrispondente degli altri top brand, per invitare i clienti ad una prova comparata.

C’è anche il running nella collaborazione tra Adidas e Stella McCartney

errata Corrige// Pubblichiamo di seguito alcune rettifiche al Focus On dello scorso numero, dal titolo “Eso Sport: il riciclo naturale delle scarpe con la suola di gomma”.

• I punti vendita di Esosport sono circa 100 in tutta Italia, tra negozi di articoli e associazioni sportive.• Gabriele Lauretta non è il responsabile del progetto Esosport, ma fa parte dell’ufficio commerciale Esosport.• Il materiale ricavato dalle operazioni di ri-ciclo, viene utilizzato soltanto per comporre sottofondi di piste da atletica e superfici ad assorbimento di impatto nelle aree gioco de-stinate ai bambini: non per pavimentazioni stradali.• La tomaia sintetica delle suole non viene in-serita anche all’interno dei palloni da calcio.• L’ideatore del progetto Esosport è Nicolas Metiou, managing director di Eso Srl.• Per consegnare le vecchie scarpe da rici-clare basta recarsi in uno dei punti vendita e delle associazioni aderenti al progetto, inse-rirle nell’esobox sport e depositarle nell’Eso Sport box.

Sopra un’immagine recente di Nicolas Metiou, Managing Director di Eso

// La stilista Stella McCartney e Adidas tornano a collaborare nel 2012 e insieme creano una linea sportswear per donna, unica per il suo genere. L’idea che sta alla base della partnership è di valorizzare lo stile dell’abbigliamento sportivo (per running e non solo), in un’ottica di eleganza e di atten-zione per i dettagli. Ogni capo della collezio-ne è stato creato con la giusta cura per non compromettere la valorizzazione della per-formance atletica rispetto alla dedizione per il design estetico. Lo stile personale di Stella, già espresso diffusamente nel mondo della

moda e fashion, si affianca all’esperienza e alla filosofia Adidas nel realizzare i particola-ri di abiti e calzature tecnici. I colori predilet-ti dalla stilista conferiscono un tono vivace alla collezione, mentre i dettagli innovativi contribuiscono a dare il giusto risalto alla femminilità delle atlete (a destra una foto della linea). Nel 2012, McCartney ha già avuto occasione di mettere a frutto un’im-portante collaborazione con il marchio Adidas: lo scorso marzo, il connubio tra la designer e lo sponsor tecnico della squadra inglese alle Olimpiadi e Paralimpiadi della

prossima estate, è già stato messo alla prova con la creazione delle divise degli atleti bri-tannici che parteciperanno a Londra 2012.

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energizer nightrun for unicef esordisce a Milano

// Location d’eccezione per il primo flagship store Usa di Vibram, inaugurato il 14 aprile in Newbury Street 292a, Boston. Realizzato in materiali naturali, è arricchito di experience zones che consentono di te-stare le Fivefingers su marmo, legno, erba, rocce e persino sulla superficie irregolare delle strisce di sicurezza solitamente pre-senti nelle metropolitane. Presente anche una timeline interattiva che riassume i 70 anni di storia dell’azienda. Lo store riflette l’animo italiano del brand, con tanto di angolo dedicato alla pausa caffè. Una pa-rete formata da vere piante separa la cassa dall’esposizione creando un’area discreta per i pagamenti. “Consideriamo questo negozio più uno strumento di interazione con i nostri clienti”, afferma Tony Post, presidente e Ceo di Vibram Usa. “Voglia-

mo che i visitatori sperimentino l’atmosfe-ra Vibram in maniera non convenzionale”. A proposito di Fivefingers: lo scorso marzo la corte distrettuale del Massachusetts ha ricevuto la richiesta per procedere a una causa giudiziaria contro Vibram Usa Inc e Vibram FiveFingers LLC. L’istanza è stata avanzata da cinque studi legali, facenti le veci di un gruppo composto da più di 100 querelanti. L’accusa mossa è di aver diffuso

dichiarazioni non attendibili a proposito dei benefici del barefoot running e la ri-chiesta di risarcimento supera i 5 milioni di dollari. Vibram si è dichiarata sorpresa da questa azione ed è pronta a sostenere su tutta la linea le proprie ragioni. Finché il procedimento legale non avrà meglio chiarito le ragioni delle parti in causa, non verranno rilasciate alla stampa ulteriori spiegazioni. Negli ultimi 5 anni l’azienda ha visto crescere le proprie vendite di Five-fingers quasi del 300% all’anno (nel 2011 il segmento ha generato per Vibram vendi-te per 70 milioni di dollari).

RUNNING MAGAZINE

aprile 2012

“Andiamo a correre”, il nuovo libro di fulvio Massini

// Edito da Rizzoli, il libro scritto da Fulvio Massini è una raccolta di consigli e tecni-che di allenamento per il running. “Andiamo a correre” è frutto di un’esperienza di più di trent’anni come allenatore di maratoneti, da cui è derivata la volontà di diffondere que-

sto sport anche tra i non professionisti. Questa let-tura è appunto rivolta ai neofiti, o a chi non è più in forma o è ormai in’età avanzata: tutti possono scendere in strada. Le schede del testo presen-tano diverse tipologie di allenamento, mirate per ogni tipo di corsa (dalla resistenza, alla velocità), oltre a consigli utili su re-

spirazione, mental training, alimentazione, integratori, abbigliamento e prevenzione infortuni. Le ultime sezioni sono dedicate alla corsa per le donne, a quella per i più giovani e a quella per gli anziani. Massini attualmente insegna al corso di Laurea in Scienze Motorie per l’Università di Firenze e collabora con importanti riviste del mondo running. Costo del libro: 17.50€. Pagine: 336.

// Sabato 26 maggio, alle ore 21,00, Mi-lano si accenderà di luce per la prima corsa notturna promossa da Energizer su suolo italiano. L’iniziativa nasce con lo scopo di raccogliere fondi che saranno interamente devoluti all’Unicef, nell’ambito della campa-gna contro la mortalità infantile nel mondo “Vogliamo Zero”. Il percorso di 5 Km partirà dall’Arena Civica “Gianni Brera” e si artico-lerà attraverso Parco Sempione. La manife-stazione intende coinvolgere le famiglie per intero, dai bambini agli adulti. La quota di iscrizione è di 10 euro. Ai partecipanti verrà fornito un kit che comprende una torcia da fronte, da indossare durante la corsa per illu-minare il tragitto. La “Energizer Nightrun for Unicef” giunge a Milano, con il patrocinio del Comune, dopo aver fatto tappa in im-portanti metropoli come Buenos Aires, To-ronto, Johannesburg, Jakarta e Atene. Iscri-zioni e informazioni sul sito www.nightrun.it. Sponsor partnership: Ferrarelle, Hawaiian Tropic, Wilkinson, Coca Cola HBC Italia, Fitness First, Click and Deal, Neutro Roberts Derma Zero, Rio Mare, Laborest e Mizuno.

Vibram apre il suo primo flagship store uSAe si difende da una causa contro FiveFingers

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NeWs“FAI LuCe SuLl’epilessia”: Antibo testimonial di MaratoLice

Transvulcania ultra Marathon,festival di top runnners

Spark by Scarpa “Best Debut” per runners’ world

// Domenica 6 maggio sarà la Giornata Nazionale per l’Epilessia. Per l’occasione, Lice e Fondazione Lice organizzano la sesta edizione della maratona per la solidarietà, con l’obiettivo di contribuire a diffondere il claim di quest’anno: “Fai luce sull’epilessia”. All’origine del progetto sta la volontà di pro-muovere la ricerca scientifica e di far meglio conoscere all’opinione pubblica la realtà del-la malattia: “Nella maggioranza dei casi si può tenere sotto controllo e a volte si può guarire del tutto. Lo sport è molto importante per stare meglio: non vietiamolo a chi ha l’epi-lessia”, ha spiegato Salvatore “Totò” Antibo. Campione europeo nei 5.000 e nei 10.000 metri e medaglia d’argento alle Olimpiadi di Seul, sarà il testimonial della MaratoLice. Alla scorsa edizione hanno partecipato circa 250 runner. Quest’anno la maratona, che si terrà a Villa Pamphili a Roma, è stata trasfor-mata in una vera e propria gara competitiva.www.lice.it

// Dopo settimane di attesa, la ISF (In-ternational Skyrunning Federation) ha an-nunciato la linea di partenza definitiva della Transvulcania Ultra Marathon, valida per la classifica delle Skyrunner World Series e prima delle cinque gare Ultra Series. Una lunga lista di top runners: saranno presenti i primi tre classificati dell’UTMB 2011, ovve-ro gli spagnoli Kilian Jornet, Iker Karrera e il francese Sebastien Chaigneau, gli americani Mike Wolfe e Geoff Roes, Anton Krupicka, Dakota Jones, Rickey Gates, il francese Erik Clavery, Campione del Mondo IAU Trail WC, e l’inglese Andy Symonds. In campo femminile hanno confermato la propria pre-senza la neozelandese Anna Frost, la france-se Maud Gobert, Campionessa del Mondo IAU Trail WC, le americane Darcy Africa e Nikki Kimball, la polacca Kasia Zajac. Una concorrenza talmente forte che perfino il record della corsa (7h 32’ 13”), stabilito lo scorso anno dallo spagnolo Miguel Heras, potrebbe essere battuto. I 500 corridori af-fronteranno un dislivello complessivo in salita e in discesa di 8.525 mt lungo gli 83 km del percorso. La partecipazione dei forti team internazionali include ovviamente an-che alcuni dei principali operatori del setto-re: Adidas, Arc’teryx, Asics, Montrail, New Balance, Pearl Izumi, Platinium Sigvaris, Sa-lomon, The North Face. Appuntamento al 12 maggio, La Palma, Canarie.www.skyrunning.comwww.transvulcania.com

// Il 17 aprile scorso a Monaco, la top model Miranda Kerr ha pre-sentato le foto dell’ul-tima campagna EasyTo-ne firmata Reebok. Insieme a famose attrici e modelle, del calibro di Eva Mendes, Helena Christensen e Kelly Brook, la nuova ambassador è stata ritratta dal celebre fotografo Rankin, per Reebok Satisfaction. Cornice d’eccezione per il lancio promozionale è stata la pittoresca terrazza del Bayerischer Hof Hotel. Dall’alto sono state proiettate le immagini in 3D del fisi-co di Miranda, con ai piedi in bella mostra un paio di EasyTone. Indossarle e compiere “una regolare attività fisica è il modo migliore per le donne per ottenere più risultati dalla loro attività quotidiana e allo stesso tempo essere fashion e femminili”, è quanto ha dichiarato Martina Jahrbacher, Reebok head of Women’s Sport. Pienamente convinta la modella, che a margine della presentazione ha annunciato che indosserà le EasyTone durante l’estate per prepararsi al meglio alle sfilate di settembre.

// Runners’ World, uno dei magazine dedicati alla corsa più autorevoli a livel-lo mondiale, ha premiato la nuova Spark di Scarpa con il titolo di “Best Debut 2012” per il settore trail. Questa cal-zatura rappresenta la punta di diamante di una collezio-ne che offre la sintesi perfet-ta della filosofia “Mountain Minimal” firmata Scarpa. L’azienda, infatti, ricerca una forma essenziale nei volumi e una combinazione suola/intersuola di spessore ridot-to. Così materiali, volumi e spessori vengono studiati per

migliorare la performance atletica e garantire massima sensibilità in appoggio du-rante la corsa. Spark, che con soli 270 gr è il modello da trail running più leggero di

casa Scarpa, si fa portavoce di questo concetto creativo e produttivo mirato all’essenza della calzatura sia nel design che nei materiali minimal. Jeremy Duncan, tester per Runners’ World Magazine, commenta la sua prima espe-rienza in corsa, avuta con la Spark sul Triangle Peak nei pressi di Woody Creek (Co-lorado), come segue: “Scarpa ha fatto un ottimo lavoro per quanto riguarda la trazione e le dimensioni minimal di questa calzatura e il risultato è un connubio perfetto di leggerezza e performance”.

Addio a Caballo Blanco, protagonista di “Born to run”

// Nel 2009 Christopher McDougall si era ispirato a lui quando ha scritto il celebre “Born to Run”, libro di riferimento per la corsa bare-foot (vedi anche articolo a pag. 24-25). Stiamo parlando di Micah True, meglio conosciuto come “Caballo blanco”, trovato morto lo scorso 31 marzo. La squadra di ricerche ha rinvenuto il corpo del sessantenne ultra runner nel Woo-dy’s Corral, una zona remota del Gila National Park, New Mexico, dove era uscito per una delle sue lunghe corse. Sembra che durante quest’ul-tima fatica sia stato colto da un malore (questo il primo responso, data la mancanza di segni di traumi). Micah, nel corso degli anni, aveva imparato a conoscere la cul-tura della tribù dei Tarahumara, indios stanzia-ti sulla Sierra Madre messicana. Con i nativi si era trovato da subito in sintonia e da loro aveva imparato a vivere nelle terre ostili della regione. Ora una figura di riferimento per il mondo della corsa è scomparsa, ma il racconto delle sue gesta non mancherà mai di incantare chi si accosterà in futuro a questo sport.

Anche in Italia arriva il running Motivator// Nel running non sempre c’è di mez-

zo una competizione e per molti è soprat-tutto un modo per mantenersi in forma e in salute. Proprio per chi non è un atleta professionista, o non partecipa a competi-zioni agonistiche, il primo duro scoglio da affrontare è di carattere motivazionale. Il Running Motivator si rivolge appunto a chi ha tutte le intenzioni di mettersi in moto, ma non possiede sufficiente determinazio-ne. Si tratta di una figura diffusa negli Usa e che arriva in Italia con Giuseppe Tambu-rino. Lo sportivo torinese ha partecipato a 26 maratone ed è l’ideatore di iniziative

come l’Ecomaratona, con cui si è impegna-to a percorrere interamente le coste italiane per monitorarne lo stato di salute. Ora i suoi sforzi si concentrano sul miglioramen-to della forma fisica e mentale di chi corre durante il tempo libero. Prima di tutto è necessario abbattere quel blocco costituito da barriere emotive come lo stress, la pigri-zia o la preoccupazione di non riuscire. È qui che interviene il Running Motivator: chi si rivolge alla sua consulenza cerca un esperto che lo affianchi, per sostenerlo nel momento in cui i buoni propositi vengo-no meno, in grado di offrire programmi

su misura. L’allenamento quotidiano è fi-nalizzato al conseguimento di un metodo, così che al termine della collaborazione, il runner possa proseguire autonomamente. La proposta di Tamburino nasce anche da un intento benefico: parte del compenso raccolto con la sua attività verrà devoluto all’associazione Onlus “Io sto con il Regina Margherita”, del Comitato per lo sviluppo dell’Ospedale Infantile di Torino.

Miranda Kerr ambasciatrice per reebok easyTone

Page 9: Running Magazine n.4

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Online il sito Merrell dedicato al barefoot “in rosa”

in italia ed europa il riciclo creativo di Foot Locker

// Merrell ha presentato un sito a “quote rosa” con l’obiettivo di promuovere il fitness e il running barefoot tra le donne. Il portale si chiama “Pretty Strong” e vuole aiutare il pubblico femminile a prefissarsi degli obiet-tivi sportivi e a raggiungerli. L’azienda si ri-volge direttamente alle donne runner, che secondo la National Sporting Goods Asso-ciation negli Usa sono 16,9 milioni, in cre-scita del 23% dal 2006. Il sito interattivo in-clude testimonial, una playlist e un video che illustra storie di barefoot firmate dalle atlete Merrell. È anche dotato di una sezione dedi-cata a ricerche e studi, con un programma di allenamento e di transizione al barefoot dedicato alle donne, gestito dal coach Walt Reynolds, allenatore professionista e presi-dente di NovaSport Athlete Development, una delle realtà che hanno contribuito allo sviluppo di Merrell Bareform.www.merrell.com/barefoot-women

// Anche nel 2012, Foot Locker ha scelto di riproporre l’iniziativa dello scorso anno, per promuovere il riciclo creativo di scarpe. Sono coinvolti tutti i punti vendita d’Italia e più di 500 nel resto d’Europa. Partecipano al proget-to gli specialisti di I:CO, azienda internaziona-le che organizza raccolte di calzature e capi di abbigliamento usati. Dal 18 marzo all’8 aprile, è stato possibile presentarsi negli store di Foot Locker con le proprie scarpe da riciclare. A chi ha partecipato, la possibilità di impiegar-le per realizzare nuovo materiale grezzo, o di rinnovarle, garantendone un secondo utilizzo. Paul Doertenbach di I:CO ha spiegato che: “Il sistema di riciclo continuo è un concetto a cui sempre più persone si stanno avvicinando e noi vogliamo esserne i precettori”. Nel 2011, il numero di scarpe riciclate ha superato quota 10.000 unità.

RUNNING MAGAZINE

aprile 2012

X-Bionic candidatO al premio internazionale wT Award 2012

// L’innovazione è di casa per X-Bionic, come conferma anche la presenza del brand italiano al WT Award 2012: si tratta di un premio in-ternazionale dedicato all’innovazione tecnolo-gica giunto quest’anno alla decima edizione. Ogni anno l’Osservatorio Well-Tech, attraver-so una costante attività di monitoraggio del mondo della produzione e della ricerca, rileva e censisce centinaia di prodotti world wide. Le sessanta proposte, che si distinguono a livello internazionale per innovazione tecnologica e valori di accessibilità, sostenibilità e qualità del-la vita, sono candidate al premio. L’esposizione è in programma dal 17 al 22 Aprile presso il Cortile d’onore di Palazzo Isimbardi a Milano. X-Bionic, pluri-premiato brand made in Italy specializzato in abbigliamento compressivo ad alto tasso tecnologico e presente in varie disci-pline sportive (tra le quali outdoor, running, sci e bike), sarà presente con la nuova tecnologia X-Bionic Effektor. Nella foto, il suggestivo pun-to vendita X-Bionic di Vipiteno inaugurato lo scorso dicembre.www.x-bionic.com

// Ancora una new entry nel portafoglio brand di Ferrino. È infatti di fresca ufficializzazio-ne l’accordo di distribuzione del marchio inglese di calza-ture Vivobarefoot, che va ad aggiungersi alle altre due re-centi novità (GoalZero, con i suoi sistemi di energia solare e Source, con sistemi d’idra-tazione). Il brand nasce nel 2003 quando la società Terra Plana, tra i pionieri del movi-mento a piedi nudi, presenta al mercato la prima scarpa mi-nimalista dotata di suola ultra sottile, brevettata e resistente all’abrasione, in grado di offrire massimo feedback sensoriale e grande protezione. Oggi Vi-vobarefoot comprende un’in-tera collezione di scarpe mini-maliste, perfette per gli scaffali

dei negozi outdoor. La diffe-renza di questo brand sta nella suola dei suoi modelli, diversa a seconda delle attività e dei terreni. Così come tutti i pro-dotti Terra Plana, anche quelli Vivobarefoot sono realizzati

utilizzando materiali sosteni-bili e riciclati con tecniche ef-ficienti ed eco-friendly. In foto uno dei modelli più rappresen-tativi dell’offerta Vivobarefoot. Si tratta di Evo, calzatura con tomaia in PU Hex Flex Cage. La suola è multi-terrain: sof-fice, resistente all’abrasione e all’usura e ultra-sottile, di-segnata con grip direzionale. È spessa 5 mm e garantisce massima proprioricezione (ca-pacità di sentire la pressione e gli effetti della gravità sui mu-scoli, le articolazioni e i tendi-ni) e al contempo protezione su diverse superfici. La calza-tura pesa 168 gr.

Il minimalismo di Vivobarefoot arriva in Italia con Ferrino

DISTRIBUITO DA // Ferrino & C.011.2230711 - [email protected]

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RUNNING MAGAZINE

aprile 2012

shoe coUNt

CHI RIMANE SU E CHI “CADE” NELLE PREFERENZE DEI RUNNERS ALLA PISANINA? INTERESSANTE L’ANALISI DEL DOPPIO APPUNTAMENTO E DELLE SINGOLE FASCE ORARIE.

“NESSUN DORMA” E’ LA CELEBRE ROMANZA DELLA TURANDOT DI PUCCINI, SULLE CUI NOTE SI APRE E SI CHIUDE LA MEZZA MARATONA INTITOLATA AL CELEBRE COMPOSITORE LUCCHESE. DOPO LA MUSICA, è TEMPO DI DATI E STATISTICHE: ECCO LA SCELTA DELLE CALZATURE.

DATI & STATISTICHE SUI BRAND AI PIEDI DEI PARTECIPANTI DI ALCUNE DELLE PIù IMPORTANTI

COMPETIZIONI ITALIANE. IL SECONDO APPUNTAMENTO CON LA NUOVA, ESCLUSIVA

RUBRICA DI RUNNING MAGAZINE

MArATOnA DI PISA (18 dicembre 2011)

2:20/ 3:00 % 3:00/ 3:30 % 3:30/4:00 % 4:00/4:30 % 4:30/4:45 % TOTALE %

1. Asics 27 18,00 59 23,14 103 30,29 63 32,47 21 30,00 273 27,06

2. MiZUNo 27 18,00 61 23,92 68 20,00 35 18,04 13 18,57 204 20,22

3. BrooKs 36 24,00 40 15,69 52 15,29 29 14,95 12 17,14 169 16,75

4. sAUcoNy 18 12,00 31 12,16 41 12,06 19 9,79 8 11,43 117 11,60

5. NiKe 18 12,00 28 10,98 36 10,59 29 14,95 5 7,14 116 11,50

6. ADiDAs 14 9,33 20 7,84 23 6,76 5 2,58 6 8,57 68 6,74

7. NeW BAlANce 4 2,67 7 2,75 8 2,35 6 3,09 2 2,86 27 2,68

8. PUMA 2 1,33 2 0,78 0 0,00 5 2,58 0 0,00 9 0,89

9. DiADorA 1 0,67 2 0,78 1 0,29 0 0,00 1 1,43 5 0,50

10. reeBoK 0 0,00 0 0,00 1 0,29 0 0,00 1 1,43 2 0,20

Altro 3 2,00 5 1,96 7 2,06 3 1,55 1 1,43 19 1,88

totAle 150 100,00 255 100,00 340 100,00 194 100,00 70 100,00 1009 100,00

mezza maratona di pisa (18 dicembre 2011)

1:30/2:00 % 2:00/2:30 % TOTALE %

1. Asics 205 25,85 38 26,21 243 25,91

2. MiZUNo 160 20,18 27 18,62 187 19,94

3. BrooKs 133 16,77 15 10,34 148 15,78

4. NiKe 108 13,62 27 18,62 135 14,39

5. sAUcoNy 99 12,48 15 10,34 114 12,15

6. ADiDAs 36 4,54 5 3,45 41 4,37

7. NeW BAlANce 15 1,89 11 7,59 26 2,77

8. reeBoK 3 0,38 1 0,69 4 0,43

9. PUMA 3 0,38 1 0,69 4 0,43

10. DiADorA 4 0,50 0 0,00 4 0,43

Altro 27 3,40 5 3,45 32 3,41

totAle 793 100,00 145 100,00 938 100,00

// Dopo aver analizzato le scelte dei partecipanti alle mara-tone di Venezia e Firenze nello scorso numero di Running Magazine, spostiamo la nostra attenzione su due manifestazio-ni toscane dell’ultimo inverno. Questo mese vi proponiamo i numeri del doppio evento di Pisa (con partenza in simultanea per “mezza” e maratona) e Puccini Marathon: sebbene di mi-nor prestigio e risonanza rispetto alle “sorelle maggiori”, per la loro caratteristica impronta tradizionale rappresentano due appuntamenti molto apprezzati dagli appassionati. Se osser-vati in relazione ai dati delle maratone di Venezia e Firenze, dove Asics superava abbondantemente il 32%, a Pisa e Lucca la testa della classifica si mantiene invariata, ma con un rilievo più equilibrato nei confronti degli altri brand. Da sottolineare che lo Shoe Count della mezza non considera gli arrivati sotto 1h 30’ (escludendo i circa 190 partecipanti con crono inferio-re) e la maratona monitora i finisher entro 4h 45’. Facendo la

media (prendendo quindi in considerazione 1947 atleti) pos-siamo notare che il 26,5% calza Asics, il 20,08% Mizuno e il 16,28% Brooks (percentuale significativa quest’ultima, se con-frontato per esempio con il 12% ottenuto a Venezia e Firenze, ma del resto Brooks qui gioca in casa…). Nike e Saucony si contendono il quarto e quinto posto a fasi alterne, mentre par-ticolarmente interessante è come Nike abbia una percentuale di quasi 3 punti superiore sulla “mezza” rispetto alla maratona (14,39% contro il 11,5%). Il podio dei vincitori risulta comun-que invariato a tutte le fasce cronometriche della “pisanina”. Altro riscontro di particolare rilievo è il 24% con cui Brooks sale al primo posto fra le scelte dei runners arrivati tra le 2h 20’ e le tre ore, dove si trovano i più veloci della maratona. Nella fascia oraria immediatamente successiva (tra le 3 e 3h 30’ ore) in grande spolvero Mizuno, che sale al primo posto delle pre-ferenze con il 23,92% superando anche Asics.

// A Lucca si sono schierati al via circa 1.000 podi-sti. Qui la forbice generale si riduce ulteriormente rispetto al doppio evento di Pisa: anzi Asics e Mi-zuno si dividono il primo posto con la stessa esatta percentuale del 24,2%, pari a 232 runners a testa. Brooks si conferma forte in terra toscana e occupa il terzo posto con il 19,6% dei partecipanti. Seguo-no Saucony (12,6%) e Nike (9,9%). In particolare Mizuno è la calzatura che appare con più frequenza tra i primi arrivati (entro 1h 45’), mentre Asics ri-monta gradualmente dall’ora e mezza di percorren-za in su. Nel confronto con la precedente edizione, l’andamento del ranking non presenta significative variazioni: unico cambiamento tra le postazioni abitate dai differenti marchi è rappresentato dalla testa della classifica, che allora vedeva primeggiare in solitaria Asics (23,7%), per la verità a poca di-stanza da Mizuno che seguiva a ruota (22,2%). Da notare il calo di Nike che, se nel 2011 era scelto dal 14,3% dei runners, quest’anno è sceso al 9,9%.Possiamo già anticiparvi che nel prossimo numero approfondiremo i risultati della Roma-Ostia. Vale a dire: la mezza maratona di gran lunga più parteci-pata d’Italia. Una base statistica di assoluto rilievo, quindi, anche perché vi proporremo i dati relativi a ben tre anni: 2010, 2011, 2012.

mezza MArATOnA torre del lago PuCCInI 2011FINO % da 1h 24’ % da 1h 35’ % da 1h 40’ % da 1h 45’ % da 1h 50’ % da 2h 00’ % TOTALE %A 1h 24’ a 1h 35’ a 1h 40’ a 1h 45’ a 1h 50’ a 2h 00’ a 2h 30’

1. Asics 110 13% 41 24% 29 23% 31 33% 17 23% 27 24% 20 23% 175 23,70

2. MiZUNo 13 17% 43 25% 26 20% 23 25% 19 26% 28 25% 12 14% 164 22,20

3. BrooKs 17 22% 32 19% 29 23% 17 18% 8 11% 19 17% 16 19% 138 18,70

4. NiKe 14 18% 23 13% 16 13% 9 10% 17 23% 13 12% 14 16% 106 14,30

5. sAUcoNy 11 14% 20 12% 17 13% 11 12% 7 10% 17 15% 11 13% 94 12,70

6. ADiDAs 5 7% 2 1% 5 4% 1 1% 2 3% 2 2% 3 3% 20 2,70

Altro 6 8% 10 6% 6 5% 1 1% 3 4% 6 5% 10 12% 42 5,70

totAle 76 171 128 93 73 112 86 739

mezza MArATOnA torre del lago PuCCInI 2012FINO % da 1h 30’ % da 1h 45’ % da 2h 00’ % TOTALE % %2011A 1h 30’ a 1h 45’ a 2h 00’ a 2h 17’

1. Asics 38 21 78 22 93 30 23 19 232 24,20 23,70

2. MiZUNo 44 24 80 23 80 26 28 24 232 24,20 22,20

3. BrooKs 40 22 64 18 56 18 28 24 188 19,60 18,70

4. sAUcoNy 26 14 44 13 37 12 14 12 121 12,60 12,70

5. NiKe 10 6 47 14 23 7 15 13 95 9,90 14,30

6. ADiDAs 15 8 16 5 8 3 2 2 41 4,30 2,70

Altro 8 4 19 5 12 4 9 8 48 5 5,70

totAle 181 348 309 119 957

Grande affluenza per il doppio evento che ha accolto gli appassionati di running all’ombra della torre pendente. Maratona e mezza maratona sono partite in contemporanea alle 09,00. Il successo nella competizione più breve è andato, fra gli uomini, al russo Ivan Petrochenkov (1h 08’ 02’’) mentre fra le donne ha trionfato la toscana Silvia Del Fava (1h 15’ 33’’). Nel percorso tradizionale da 42,195 Km, il primo a tagliare il traguardo in Piazza dei Miracoli è stato il bielorusso Oleg Gur, in 2h 20’ 14’’. La vincitrice femminile è stata la russa Mariya Malysheva, classe 1990, con il crono di 2h 50’ 38’’. A margine della gara, circa 4.000 persone hanno visitato al Palazzo dei Congressi il Pisa Expo Sport, che ha ospitato convegni tecnici e workshop del main sponsor.

Lo scorso 22 gennaio 2012 è andata in scena la mezza maratona che si tiene a Torre del Lago Puccini, giunta quest’anno alla sua ottava edizione. Vincitore assoluto è stato il greco Ioannis Magkrioteris, che ha fermato il cronometro a 1h 09’ 23’’, seguito da Andrea Gesi con 1h 11’ 27’’ e da Andrea Lazzarotti con 1h 12’ 19’’. Tra le donne ha firmato il miglior tempo Gloria Marconi, prima con 1h 16’ 41’’. Completano il podio tutto italia-no Celi Martina (1h 17’ 09’’) e Paola Garinei (1h 20’ 11’’). Tra i partecipanti, un folto numero di runners ha gareg-giato vestito in maschera, per festeggiare l’apertura del Carnevale di Viareggio. Degna di nota è stata anche la sede adibita a luogo della premiazione: il Foyer del Gran Teatro Giacomo Puccini, il tempio della lirica.

2.613: iscritti totali1.015: arrivati nella maratona1.122: arrivati nella mezza maratona4.000: metri di transenne1.000: birilli5: chilometri di nastri divisori1.000: tra addetti gruppi, associazioni volontariato e personale di servizio30.000: bicchierini di plastica12.000: bottiglie d’acqua30: gazebi400: mq della tensostruttura per l’Expo63 milioni: metri percorsi in totale dai partecipanti5 milioni: totale calorie consumate

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IL GIOCO DeLLA torre...

“Aria” di running

www.fotomaniaversilia.it

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Page 11: Running Magazine n.4
Page 12: Running Magazine n.4

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coverstory

DAL LANCIO DEL FORERUNNER 101 NELL’AGOSTO 2003 FINO AGLI ULTIMI MODELLI SEMPRE PIù INNOVATIVI E COMPATTI, IL BRAND LEADER MONDIALE NELLA NAVIGAZIONE SATELLITARE HA CREATO UN NUOVO TREND DI MERCATO. E FATTO ENTRARE ORMAI STABILMENTE IL GPS NELL’ATTIVITÀ QUOTIDIANA DI CHI FA RUNNING.

INTERVISTA CON STEFANO VIGANò, DA DICEMBRE 2011 NUOVO MANAGING DIRECTOR

DELLA FILIALE ITALIANA

GPS MOn AMOur…

Due miliardi e ottocento milioni di chilometri inseriti (dato aggiornato al 26 aprile). Pari a a qualcosa come 71.664 giri del mondo. Questi i numeri impressionanti di Garmin Connect, disponibile anche in lingua italiana, la piattaforma web del brand in grado di raccogliere i tracciati di gara e i dati fisiologici degli allenamenti di oltre due milioni e 800mila sportivi in tutto il mondo possessori di GPS Garmin e condividerli gratuitamente tra gli appartenenti alla community.

Tutti i tracciati sono scaricabili gratuitamente e “up-loadabili” sul proprio GPS. In altre parole se un utente Garmin volesse partecipare per la prima volta ad una maratona o ad una granfondo, può fare una ricerca su Garmin Connect, scegliere il tracciato che più gli interessa e installarlo sul proprio navigatore. Inoltre, grazie alla funzione di Virtual Partner dei GPS Garmin, sarà possibile sfidare l’autore del tracciato scaricato, anche se a noi sconosciuto. Tra le nuove funzioni vi è anche la possibilità di disegnare il proprio tracciato su una mappa Google e, in automatico, vedere visualizzato il profilo altimetrico del percorso che andremo a fare. Una volta confermato l’itinerario, l’invio al navigatore satellitare sarà un gioco da ragazzi.

A PrOPOSITO DI… GArMIn COnneCT

• bENEdEttO siRONi

L’atmosfera che si respira nella sede di Garmin Italia è quella di un ambiente allo stesso tempo dinamico, rilassante e profes-sionale. Le stesse caratteristiche che ho ri-trovato intervistando Stefano Viganò (foto in alto a destra), da dicembre 2011 nuovo managing director della filiale italiana. Ci eravamo dati una mezz’ora di tempo. Alla fine la nostra piacevole chiacchierata è durata un’ora abbondante in più…D’altra parte le cose da dire erano davvero tante e decisamente interessanti. Sia per quel che riguarda Garmin che, come tutti saprete, è leader mondiale nel campo della naviga-zione satellitare, sia per inquadrare bene il nostro interlocutore: bergamasco, 48 anni, sposato e con un figlio di quasi 3 anni, ha acquisito una notevole esperienza nel campo dello sport business arrivando a ri-coprire il ruolo di marketing & communi-cation manager della Società FIV Bianchi Spa, azienda di Treviglio nota nel mondo per le storiche biciclette da corsa. Nel 2007 è entrato in Garmin come sales & marke-ting manager della allora recente divisione fitness & outdoor, assumendo successi-vamente anche la responsabilità dell’area marketing & communication della divi-sione marine, settore nel quale Garmin è storicamente riconosciuta come marchio leader.

La tua esperienza lavorativa riguarda so-prattutto il settore dello sport business. Una passione maturata anche da prati-cante?

Certamente sì. Il mio primo grande amo-re è stata l’atletica, seguita dal ciclismo, una passione che mi ha trasmesso mio padre, ma nutro un’innata passione per lo sport in generale. Esco con la bicicletta da corsa almeno due volte alla settimana. Ultima-mente ho scoperto anche il nuoto e alme-no 2-3 volte la settimana mi alzo alle 6.00 per fare qualche bracciata e iniziare tonico il lavoro. Ma amo molto anche il trekking e la fotografia. In generale sono anche il primo utilizzatore dei nostri prodotti e per farlo quindi mi piace dedicarmi alla varie attività sportive. La massima preferita che mi accompagna durante lo sport è di Steve Prefontaine, grande mezzofondista statuni-tense degli anni settanta: “Non corro per vincere, ma per vedere chi ha più fegato”.

Qual è il tuo prodotto preferito?Visto il mio background e la passione per

la bike direi l’Edge 800.

Come è strutturata Garmin Italia?Ad oggi contiamo 54 dipendenti, sud-

divisi in tre divisioni: nautica, diretta da Andrea D’Amato (sales & marketing ma-nager), fitness & outdoor, guidata da Luca Sannazzari e PND – Automotive, diretta sempre dal sottoscritto e da un marcom manager (Maria Aprile).

Proprio la divisione fitness & outdoor ha avuto recentemente delle nuove nomine.

A partire dal primo marzo il nostro Luca Sannazzari ha assunto la responsabilità di questa divisione. Un ruolo importante af-fidato ad una persona che ha una venten-nale esperienza tecnica e commerciale nel mondo dei GPS, cominciata dalla nautica e proseguita dal 2008 con il ruolo di pro-duct specialist outdoor, contribuendo alla diffusione di questi strumenti ed ai successi di vendita della nostra divisione sport & outdoor. A lui si è affiancato Matteo Borte-

si, product marketing manager, in Garmin dal 2006 e con alle spalle anche esperienze agonistiche maturate nel mondo dell’atleti-ca e del tennis.

Quanto incidono le varie divisioni sul fat-turato italiano?

Automotive per il 66%, marine per il 9% e fitness & outdoor per il 25% sul fattura-to 2011.

Queste percentuali corrispondono più o meno anche ai dati di Garmin a livello mondiale?

Abbastanza, nel senso che su un fattura-to globale 2011 di 2,76 miliardi di dollari (e un totale di 16 milioni di pezzi venduti) l’automotive incide per il 58%, l’outdoor il 13%, il fitness con ciclo e running l’11%, l’aeronautica il 10% e infine il marine

l’8%. Da sottolineare che outodoor, fit-ness, aeronautica e marine generano oltre il 70% di utile.

A livello europeo come si posiziona l’Ita-lia?

Al quarto posto dietro Inghilterra, Ger-mania e Francia. Da sottolineare però che siamo primi nella bike e quinti nei prodotti outdoor. La cultura del GPS nell’outdoor nel nostro paese è infatti meno presente che negli altri principali mercati e stiamo lavorando già da qualche anno per contri-buire a diffonderla. Sia attraverso i nostri prodotti che con iniziative ad hoc come la pubblicazione della “Guida all’uso del GPS” realizzata da Luca Sannazzari insieme a Michele dalla Palma, edita da Hoepli.

Quali le prospettive 2012 per Garmin Italia?Il mercato PND è destinato a calare in

generale del 20% ma noi abbiamo l’obietti-vo di mantenere e possibilmente di conso-lidare il fatturato globale, puntando ad una crescita del 20% nel fitness & outdoor e del 10% nella nautica.

Nella divisione fitness & outdoor anche il running riveste una parte importante. Qual è stato il suo sviluppo e qual è il bi-lancio attuale?

Ricordo a tutti che proprio con un prodot-to Garmin, precisamente il Forerunner 101 lanciato nell’agosto 2004, ha creato un vero e proprio nuovo trend di mercato. Prosegui-to con altri due modelli storici come il 205 e 305, presentati nel 2007. Certo, all’inizio non tutti capivano questo nuovo concetto di un GPS da polso ideale per monitorare tutti i parametri che interessano ad un runner. Ma sia grazie ad un lavoro quasi “porta a porta” che alla partnership con importanti realtà del mondo running abbiamo segnato la strada e fatto entrare il GPS nell’attività quotidiana di chi fa running. Oggi ci presen-tiamo sul mercato con la migliore gamma di proposte in questo segmento.

A proposito, ricordiamo quanti e quali sono oggi i modelli Garmin dedicati al running e quali i best seller?

La gamma Forerunner comprende 6 mo-delli, ognuno ideale per un diverso livello di corsa ed esigenze del praticante. In partico-lare si parte con 110 e 110 HR (base) prose-guendo con 210 e 210W (intermedio), 410 e 610 (avanzato). Fino ad arrivare al nostro top di gamma con i due modelli multi sport, vale a dire 910 XT e 310 XT, dedicati anche ai triathleti e ideali per discipline endurance. Completano la linea anche FR60 E FR70, strumenti semplici dedicato al wellness, per gli esercizi in palestra o per una sessione di

Il GPS da polso è uno strumento ormai irrinunciabile per molti praticanti, in particolare runners e triatleti.

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RUNNING MAGAZINE

aprile 2012

due modelli di riferimento per runners e triatleti

Garmin title sponsor del primo TriO Sirmione

// Elegante e leggero,

sottile ed estremamente

robusto, resistente alla

pioggia ma anche al su-

dore. Presenti le classiche

funzioni per visualizzare

tempo, velocità istantanea,

chilometraggio, frequenza

cardiaca, cadenza, pen-

denza del tracciato e molte

altre informazioni sulla pro-

pria prestazione. Ma la no-

vità assoluta è il quadrante

touch screen che lo rende

di facile utilizzo, dando

accesso immediato

alle numero-

se funzioni

del menù,

interamente

in lingua ita-

liana: il touch

screen, testato

in ogni condi-

zione climatica,

è molto sensibile e

utilizzabile anche indos-

sando i guanti. Forerunner

610 introduce inoltre la fun-

zione Training Effect™ con

cui ogni atleta può valutare

l’intensità dei propri alle-

namenti e i miglioramenti

della propria prepa-

razione fisica. L’op-

zione “vibrazione”

indica al podista

i valori di soglia

di frequenza

cardiaca, andatura

o distanza, quando

i segnali acustici sono

difficili da sentire per le

condizioni dell’ambiente o

perché si corre ascoltando

musica. Virtual Racer, infi-

ne, permette di importare

nel GPS da polso la pre-

stazione di un altro utente

e di sfidarlo sullo stesso

tracciato. Basta collegarsi

al sito Garmin Connect™

e scegliere tra uno dei 2,8

milioni di utenti della sua

community. Ad esempio si

potrà competere durante

una maratona contro un

utente sconosciuto, che ha

gareggiato in quei 42,195

chilometri in una edizione

precedente. Naturalmente

è possibile sfidare sé stessi

nello stesso tracciato di

allenamento o in una gara

di cui abbiamo registrato

e scaricato su Garmin

Connect la nostra presta-

zione. Per il suo design

accattivante e alla moda

il Forerunner 610 ha vinto

il Red Dot Design Award,

il concorso di design più

grande e più famoso del

mondo. Prezzo al pubblico

a partire da 349,00 Euro.

// Il brand leader nella navigazione satellitare

sarà title sponsor dell’atteso Garmin TriO Sirmio-

ne. L’evento andrà in scena il prossimo 30 giugno

sul basso Lago di Garda e si svolgerà sul classico

olimpico, 1,5 km di nuoto, 40 km di ciclismo e 10

km di podismo. Da segnalare anche il progetto

TriO Challenge promosso in collaborazione con la

rivista Runner’s World. L’iniziativa vedrà partecipare

alla gara tre uomini e tre donne privi di esperienza

sportiva, selezionati dall’equipe dell’Università di

Scienze Motorie di Verona tra 20 individui sedenta-

ri. I sei challenger stanno lavorando per arrivare in

pochi mesi a correre il loro primo triathlon olimpico.

Il progetto dimostrerà come attraverso un percorso

finalizzato chiunque possa affrontare una gara simile. È possibile seguire i concorrenti su

www.triochallenge.com, sulle pagine di Runner’s World ogni mese e nelle puntate dedicate

del programma Icarus di Sky.

Il Forerunner 910XT è il di-spositivo GPS da polso all-in-one, creato per il triathlon, ma anche per tutte le discipline endurance all’aria aperta. Per la fase di nuoto, Forerunner 910XT è il primo GPS training watch per il multisport di Garmin che registra i dati di distanza, il conteggio delle bracciate, l’efficienza e il ritmo tenuto durante la nuotata in piscina. Calcola anche il valore di SWOLF, ovvero la somma tra il tempo, la distanza e il nu-mero delle bracciate compiute per percorrere una vasca. In mare terrà traccia anche del percorso fatto, in modo da poterlo rivedere e analizzare

su una mappa quando verrà scaricato su Garmin Connect. Impermeabile fino a 50 metri, robusto e facile da usare, è adatto anche ad altri sport acquatici come il windsurf, aquathlon e biathlon.

Una volta usciti dall’acqua e saliti in sella alla bicicletta, si può facilmente spostare il Forerun-ner 910XT dal polso al manubrio, grazie al cinturino (opt.) a sgancio rapi-do. Sarà possibile analizzare tutte le sessioni svolte in gara o in un singolo allenamento,

passando da una funzione all’altra premendo un bottone. Con un’autonomia di 20 ore, anche gli atleti delle discipline più dure potranno tenere sotto controllo le loro pre-stazioni. Anche il Forerunner 910XT è dotato delle opzioni “vibrazione”, Training Effect™ e Virtual Racer (che consen-tirà anche di costruire e pia-nificare i propri allenamenti direttamente sul sito web, per poi trasferirne le specifiche sul proprio GPS). Infine, grazie alla tecnologia ANT+ potrà essere utilizzato con il Foot Pod Garmin (il piccolo sensore da applicare tra i lacci di una

delle due scarpe), con la fascia cardio e il

sensore velocità e cadenza per la bicicletta, e dialogherà con tutti i PC o Mac. E per i ciclisti più

evoluti, il Fore-runner 910XT sarà

compatibile con l’innovativo sensore di

potenza a pedale Vector di Garmin. Prezzo al pubblico a partire da 399,00 Euro.

Forerunner 610, il primo con schermo touch

910XT, l’ultima frontiera del triathlon

corsa al parco. Tra tutti il modello più ven-duto per numero di pezzi è certamente il 210 mentre a valore il 910XT (prezzo al pubblico a partire da 399 euro), punto di riferimento per triatleti e per il multisport.

Cosa rappresenta per voi il web e-come lo utilizzate?

La nostra strategia di marketing è compo-sta da un mix equilibrato di investimenti su media tradizionali, tra i quali i magazine di riferimento di ogni disciplina, iniziative trade, eventi e ovviamente anche web. Basti pensare all’incredibile successo della nostra piattaforma Garmin Connect, con ben 2,3 milioni di utenti nel mondo che condivido-no i propri tracciati (vedi box dedicato). Il sito Garmin è ovviamente disponibile anche in versione italiana ed è molto completo e ricco di informazioni utili per gli utenti, ol-tre ad ospitare un blog sempre aggiornato con tutte le novità sulle nostre svariate atti-vità. Inoltre abbiamo accresciuto la presenza sui social network, in particolare su facebo-ok, e tra i nostri dipendenti c’è anche una persona dedicata del nostro reparto marke-ting (Annalisa Parisi) che segue direttamente le pagine social di Garmin Italia.

Hai parlato prima di collaborazioni, quali le principali in questo settore?

Rimanendo in tema di triathlon, spon-sorizziamo Alessandro Fabian (campione italiano assoluto per due anni) e siamo title sponsor del Garmin TriO Sirmione, la competizione che andrà in scena sabato 30 giugno 2012 tra le acque del basso Lago di Garda e le strade della splendida loca-lità bresciana, su distanza olimpica (1.500 metri di nuoto, 40 chilometri di ciclismo e 10 chilometri di podismo). A proposi-to, proprio durante il Garmin Barcelona Triathlon dello scorso ottobre era stato lanciato a livello europeo il già citato Fo-rerunner 910XT che tante soddisfazioni ci sta regalando. Nel running da sottolineare le importanti partnership con i più impor-tanti centri di valutazione e preparazione atletica.

Anche sul fronte eventi legati alla corsa siete molto attivi, quali i principali appun-tamenti?

Tra gli altri sponsorizzeremo la Lavaredo Ultra Trail (29 giugno), Le Deejay Ten di Milano e Firenze e sempre a Firenze la Ma-ratona cittadina (25 novembre). Abbiamo inoltre partecipato alla Barclays MilanoCi-ty Marathon del 15 aprile sia in qualità di sponsor che attraverso una bella iniziativa: il Garmin Woman Press Team che, con al polso un Forerunner 110, ha corso la staf-fetta. Un team composto da quattro giorna-

liste accomunate dalla passione per la vita attiva e per la corsa: Paola Pignatelli (diret-tore del sito actionmagazine.it), Francesca Reale (della rivista Bicitech), Roberta Gior-dano (voce di Radio24) e Barbara Rachetti di Donna Moderna. Oltre a loro anche i nostri testimonial Alex Schwazer e il già citato Alessandro Fabian hanno corso in due staffette a scopo benefico. Tema questo molto caro anche al sottoscritto.

Sei impegnato in prima persona in qual-che attività benefica?

Nella mia vita ho avuto l’occasione e la fortuna di viaggiare parecchio per il mondo e insieme a tante bellissime cose ho visto purtroppo anche tanta sofferenza. Ho de-ciso quindi di fare qualcosa di concreto e nel 2005 ho fondato insieme ad altri ami-ci di Bergamo l’associazione My Name Is Help Onlus, della quale sono presidente. Abbiamo acquistato un terreno su cui far sorgere un asilo per accogliere, accudire e avviare all’istruzione i bambini orfani del Kenya. È nata così la S.P & K. Nursery School, prima composta da una grande aula, dove gli oltre 60 bambini si potessero ritrovare e imparare l’uso della lingua in-glese e i primi rudimenti della matematica, coordinarti da 4 maestre locali. Dal 2008 abbiamo aggiunto il dormitorio, le cucine e il refettorio, garantendo così ai piccoli la cura e l’affetto di cui tanto necessitano. In tutto questo rientra in qualche modo an-che lo sport perché grazie a questa nostra attività abbiamo fondato anche la prima squadra ciclistica “sponsorizzata” da una Onlus. Si chiama per l’appunto My Name Is Help (nella foto sotto le divise) e con il team io stesso parteciperò a due Gran-

fondo, la Maratona dles Dolomites (fine giugno) e l’Eroica (ottobre). Un binomio perfettamente riassunto da due frasi celebri di Nelson Mandela. Sul nostro sito (www.mynameishelp.org), che vi invito a visitare, campeggia la prima: “L’istruzione è l’arma più potente che si può usare per cambiare il mondo”. Fu sempre lui, del resto, a di-chiarare anche che “Lo sport ha il potere di cambiare il mondo. Di unire la gente. Parla una lingua che tutti capiscono”.

COnTATTIGArMIn ITALIA S.P.A.STrADA 8, PALAZZO L20080 – MILAnOFIOrI – rOZZAnO (MI)[email protected]/ITwww.GArMInBLOG.IT

Il Garmin Women Press Team alla MCM con il product marketing manager fitness & outdoor Matteo Bortesi.

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RUNNING MAGAZINE

aprile 2012

• MONiCA NANEtti

Aspettare porta fortuna, a volte: per scrivere questa intervista a Valeria Straneo - realizzata poche settimane fa - abbiamo voluto atten-dere fino al 15 aprile, giorno della Maratona di Rotterdam. E ne è valsa la pena: classifi-candosi al secondo posto dopo l’etiope Tiki Gelana, Valeria, con il tempo di 2.23.44, si è portata a casa il record italiano, abbassan-do di 3” il precedente primato (stabilito nel 2000 da Maura Viceconte) e sbriciolando il proprio precedente personale di 2.26.33.

E, insieme al record, è arrivata anche la ragionevole certezza della partecipazione alle Olimpiadi di Londra, da cui Valeria ri-schiava di rimanere esclusa pur essendosi procurata a Berlino un tempo abbondante-mente sufficiente per la qualificazione: caso unico nella storia, sui tre posti disponibili ci sono infatti ben quattro atlete italiane (oltre a Straneo, Anna Incerti, Rosaria Console e Nadia Ejjafini) che vantano un tempo inferio-re al 2.30.00 richiesto per la partecipazione.

Ma per parlare dell’atleta Straneo bisogna, prima di tutto, fare riferimento al 2010, quan-do la carriera agonistica di Valeria (anzi, la sua intera vita) giunge a una drastica svolta e a una successiva, sorprendente, rinascita.

Valeria, hai appena compiuto 36 anni: stai vivendo una stagione di successi a un età in cui molte atlete terminano la loro carriera. Che cosa è successo?

È successo che due anni fa ho finalmente ri-solto un problema fisico che ignoravo di avere: la sferocitosi, una malattia di origine genetica a causa della quale i globuli rossi si presentano più piccoli e più fragili del normale, con il ri-sultato di una situazione di costante anemia. Il tutto dipende dalla milza, che si ingrossa e non funziona correttamente: nel mio caso, era arri-vata a misurare 26 cm, quando la normalità è tra i 5 e i 9 cm. Questa forte anemia mi aveva completamente debilitato: ho passato mesi in cui faticavo ad alzarmi da una sedia… tanto da finire, a un certo punto, al pronto soccor-so, poi in ematologia e infine al centro per le malattie rare, dove mi hanno finalmente dia-gnosticato la malattia. Così, il 14 maggio 2010, sono stata operata: non certo per correre più forte, ma semplicemente perché era assoluta-

mente necessario per la mia salute. Mi hanno asportato milza e colecisti e i miei problemi si sono risolti: ora ematocrito ed emoglobina hanno valori elevati ma comunque piena-mente nella norma e io mi sento benissimo.

In pratica, fino a due anni fa correvi con un “limitatore di velocità”…

Esatto. Corro per passione, da sempre. Ho iniziato a scuola e la corsa è sempre stata parte integrante della mia vita. Con la differenza che prima mi allenavo in una situazione di forte carenza di globuli rossi: il mio medico, guar-dando le analisi precedenti all’operazione, è ri-masto sbalordito di come riuscissi comunque a ottenere buoni risultati. Ora che il problema si è risolto, sto scoprendo i miei nuovi limi-ti. Questa situazione è una continua sorpresa sia per me che per la mia allenatrice, Beatrice Brossa, che mi segue da oltre 10 anni. Nessuno di noi si aspettava gli exploit di questi ultimi mesi. In realtà, dopo l’operazione non avevo alcuna intenzione di riprendere seriamente l’attività agonistica. Lo avevo detto anche al presidente della mia squadra: “non contate su di me, a questo punto voglio solo diver-

tirmi”, tanto che avevo voluto provare anche esperienze diverse, come il trail running (ho partecipato alla mezza maratona dello Chaber-ton). Poi, però, la società mi ha chiesto di fare da riserva ai 10.000 su strada di Pordenone. Ho accettato brontolando, per puro senso del dovere… ma, una volta lì, è scattato qualcosa. Ho ritrovato le mie compagne, ho ripreso gu-sto alla competizione, ho incominciato a dar-mi qualche obiettivo. A una delle prime gare, la Verbania Half Marathon del marzo 2011, preparata in modo molto sommario, ho segna-to il tempo di 1.13. E da lì, nell’arco di pochi mesi, ho avuto una progressione incredibile.

Una progressione che ti ha portato a set-tembre 2011 al 2.26 della Berlin Mara-thon, e poi alla miglior prestazione italiana all time sulla mezza maratona della Roma Ostia (1.07.46) e alla vittoria alla Strami-lano in 1.08.48 (senza parlare del record italiano nella maratona, successivo all’in-tervista, ndr.). Come ti alleni per questi risultati?

Dallo scorso luglio, d’accordo con mio mari-to, ho deciso di lasciare il lavoro (ero educatrice

in un asilo nido) per concentrarmi sulla corsa. A 35 anni – ci siamo detti – ‘ora o mai più’. In questo modo è stato molto più facile organiz-zarmi anche con i miei figli, di 5 e 6 anni, nel passare ai due allenamenti giornalieri: il primo alle 9.30 del mattino e il secondo verso le 13, in modo da fare in tempo a prendere i bambi-ni quando escono da scuola. D’estate è un pro-blema a causa delle temperature, ma in qual-che modo ce l’ho fatta. E i risultati si vedono.

Hai degli sponsor che ti sostengono?Il mio unico sponsor è Nike, sia per l’abbi-

gliamento sia per le calzature. Di norma in alle-namento utilizzo le Pegasus, mentre in gara in-dosso le Streak, che sono estremamente leggere.

I tuoi improvvisi successi hanno anche avu-to qualche spiacevole conseguenza: ci sono state polemiche e - pur senza accuse esplici-te - c’è chi ha agitato l’ombra del doping… Come rispondi a queste voci?

Mi rendo conto che un “boom” come quello che sto vivendo possa essere vi-sto con qualche sospetto. E c’è anche chi pensa che, non avendo la milza, io sia co-stretta ad assumere medicinali di vario tipo. La realtà è che, fortunatamente, sto benissimo e non ho bisogno di prendere farmaci di alcun genere: sono solo un po’ più vulnerabile a possibili infezioni. Per questo - prima dell’operazione - ho fatto una quantità di vaccini e adesso, anche per malanni banali, devo intervenire subi-to con antibiotici. Ma non ho bisogno di nessuna terapia farmacologica. Mi limito a tenermi sotto controllo facendo esami del sangue ogni sei settimane. Nient’altro.

Per concludere, il fatto di essere “anziana” (solo dal punto di vista atletico!) ti crea qualche problema?

Ci sono dei pro e dei contro: certo, non ho più molto tempo a disposizione per consegui-re grandi risultati. Ma ho anche il vantaggio di avere alle spalle una situazione personale se-rena, che mi fornisce un grande sostegno: ho dei figli, un marito, una maggiore maturità e affronto le cose con uno spirito diverso. Avere una famiglia ti impegna molto, ma in modo positivo: ti sprona e al tempo stesso ti impe-disce di focalizzarti unicamente sulla corsa.

rUNNer Del MesevAleriA strANeo

PrOFILOAnni: 36

nata a: Alessandria

Vive a: Alessandria

Professione: Ex insegnante

d’asilo nido

Sponsor ufficiale: Nike

Società: Runner Team 99 -

Volpiano (TO)

Allenatore: Beatrice Brossa

PrInCIPALI rISuLTATI: Record italiano

di maratona (Rotterdam, 2.23.44), record

italiano di mezza maratona (Roma-

Ostia, 1.07.46, non omologato)

Obiettivi per il 2012: Olimpiadi

di Londra

// A Valeria Straneo le maggiori soddisfa-zioni sono state regalate sicuramente dalle maratone: non solo il record italiano di Rot-terdam, ma anche il primo grande successo sotto le due ore e mezza della Maratona di Berlino lo scorso settembre. “A Berlino mi si è spalancato un mondo nuovo” racconta Valeria. “Io stessa non riuscivo a credere al risultato: fino a quel momento, tempi inferio-ri a 2.30 mi sembravano cose da marziani…”. Ma alla domanda “Qual è la tua gara prefe-rita?” la risposta, sorprendentemente, non riguarda i classici 42,195 km. “A me piace moltissimo la mezza maratona: è una gara, per l’appunto, un po’ ‘di mezzo’, che puoi preparare bene in tempi ragionevoli. Nella maratona devi pensare molto, stabilire stra-tegie. Nella mezza, invece, puoi tenere ritmi forti fin dall’inizio, puoi rischiare di più, per-ché comunque hai la tranquillità di arrivare in fondo. E c’è anche l’aspetto dell’alimen-tazione prima e durante la gara, che nella maratona è determinante e che non è affat-

to facile da gestire. Tutti problemi che nella mezza non esistono. I 21 km, insomma, sono una gara ‘facile’: prendi e vai, puoi correrne anche un paio al mese. Mentre la maratona è una faccenda molto più impegnativa, che è sensato affrontare al massimo due o tre volte all’anno”.

“La mia gara preferita? La ‘mezza’”

Valeria con i due figliArianna e Leonardo

Page 16: Running Magazine n.4

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la scarpa del meseSAuCOnY // PrOGrID MIrAGe 2

informazioni di base //

colo

ri //

PER / UOMO, DONNACOLLEzIONE / PE 2012CATEGORIA / A2 TARGET / Calzatura polivalente: adatta sia per atleti evoluti che per amatori di buon livello. Indicata per allenamenti a ritmo medio e progres-sivi ma anche per gare medio-lunghe.

I TRE PUNTI DI FORzA1 / Differenziale abbassato2 / Morbida e confortevole3 / Grande ammortizzamento con peso contenuto

PESO / Uomo 261 GR; Donna 227 GR.MISURE / Uomo 7-13, 14; Donna 5-12PREzzO AL PUBBLICO / 139,00 EURO

DUE COLORI UOMO: White/Black/Green (foto in grande)Blue/Red (foto a fianco)

In MeSH LeGGerO e TrASPIrAnTe:InSerTI SInTeTICI SOSTITuITI DA TerMOSALDATure

Per eVITAre FrIZIOnI e SFreGAMenTI

è un cuscinetto di materiale polimero posizionato sull’avampiede, esteso sotto l’alluce, che lavora

congiuntamente al sistema GrID al fine di attenuare gli shock per un prolungato periodo di tempo, ridistribuire

la spinta in modo proporzionale e offrire un eccezionale ammortizzamento senza compromettere la flessibilità

In HYDrAMAX Su InTernO TALLOne e LInGueTTA: TeSSuTO MOLTO LeGGerO, TrASPIrAnTe, AnTISFreGAMenTO,

FAVOrISCe L’eLIMInAZIOne DeLL’uMIDITà

Vi sono applicate le tecnologie più importanti, per garantire al piede comfort e protezione. SOLITAMenTe In TuTTe Le CALZATure SAuCOnY è APPLICATO

IL PrOGrIDTM (Ground reaction Inertia Device): un esclusivo sistema di ammortizzamento incorporato senza cuciture e in modo uniforme sotto

la superficie del sottopiede, CHe garantisce quindi una transizione senza stacchi tra l’alluce e il tallone, assorbendo l’impatto con il terreno e dissipando lo shock. ProGrid è realizzato in respon-TekTM, una miscela

di diverse schiume e gomme sintetiche. eccezionali le doti di elasticità e resistenza. In PArTICOLAre, Progrid Mirage 2 è dotata di PrOGrID LITe: la

versione più leggera del ProGrid, il 20% più reattiva dell’eVA. IL MODeLLO è InOLTre DOTATO DI BATTISTrADA In eVA + AnTIABrASIOne; ArCO DI SuPPOrTO TPu;

InSerTO HrC+ STrOBeL BOArD PIÙ SPeSSO eD eLASTICO LunGO TuTTA LA PIAnTA

UN COLORE DONNA: White/Black/Purple

PrOFILO TeCnICO //progrid mirage 2 appartiene alla categoria delle

intermedie. È ideata per runner con appoggio neu-tro, in cerca di una scarpa leggera, ammortizzata e molto reattiva. lo stacco di soli 4 mm tra altezza del tallone e avampiede aumenta la stabilità e il controllo nella fase di impatto con il terreno e fa-vorisce una rullata più dinamica. se una calzatura da corsa tradizionale presenta uno stacco di 12 mm, la riduzione apportata da saucony favorisce l’appoggio del piede nella parte mediale. In questo modo, caviglie, polpacci, ginocchia, quadricipiti e tendini sono in una migliore posizione per assor-bire l’impatto con il suolo. si ottiene quindi una maggiore risposta dinamica nella fase di spinta, senza ridurre ammortizzamento e stabilità, ma favorendo una corsa più fluida e potente.

Fodera //

TOMAIA //

Intersuola //

HrC Pad (High rebound Compound) //

Page 17: Running Magazine n.4

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RUNNING MAGAZINE

aprile 2012

PLAnTAre

TerMOFOrMATO In eVA

COnCHIGLIA DI COnTenIMenTO

SuL TALLOne

In GOMMA SOFFIATA e AL CArBOnIO XT-900. LA PrIMA è unA MeSCOLA DI

GOMMA MOrBIDA e ArIA, LeGGerA e FLeSSIBILe, TrATTATA In MODO DA

nOn PerDere Le CArATTerISTICHe DI DurATA e reSISTenZA. GArAnTISCe

un OTTIMO AMMOrTIZZAMenTO DeGLI SHOCK OrIGInATI DALL’IMPATTO COn IL

TerrenO. XT900 e’ GOMMA AL CArBOnIO, un’eSCLuSIVA SAuCOnY A eLeVATA

DenSITà, COn eCCeZIOnALI PrOPrIeTà DI reSISTenZA ALL’uSurA e A TrAZIOne

ACCenTuATA

alcuni degli ATLeTI CHe uTILIZZAnO IL MODeLLO //

marketing info //

Laureato in Scienze motorie, promoter Saucony, personal trainer, maestro nazio-nale di tennis, 37 anniNato a Mestre (VE), vive a Pergine Valsu-gana (TN)4° ai mondiali della 100 km nel 2009Medaglia di bronzo ai campionati euro-pei della 100 km nel 2009Campione d’Europa a squadre della 100 km nel 2009Vice campione del

mondo a squadre della 100 km nel 2009Due volte vincitore della maratona del CustozaMiglior prestazione mondiale stagionale nella 6 ore nel 2008Più volte campione italiano nella 6 oreVicecampione italiano nella 50 km nel 2010Terza miglior prestazione italiana all-time nella 6 ore

PerSOnALI:Mezza maratona: 01h 11’ 58”Maratona: 02h 27’ 28”50 km: 03h 03’ 31”6 ore: 89,633 km100 km: 06h 45’ 38”8 convocazioni nella nazionale italiana della 100 km

Alla Progrid Mira-ge 2 è dedicata una specifica campagna (vedi a lato e anche a pagina 7), che verrà pubblicata nei mesi di marzo, aprile e mag-gio sulle riviste Run-ner’s World, Correre, Marathon e Running Magazine.

Per quanto riguarda altre iniziative di pro-mozione, sul sito sau-cony.eu/it è presenta-to il banner online.

SuOLA //

SOTTOPIeDe //

MArCO BOFFO

Avvocata civile e amministrativa, 40 anniNata a Pergine Valsugana (TN), dove risiedeDue medaglie d’ar-gento ai mondiali della 100 kmDue medaglie di bronzo ai mondiali della 100 kmTre volte vincitrice del Passatore (con record del percorso). Vincitrice di 31 mara-tone (su 57 dispu-tate)Più volte campionessa italiana in tutte le spe-cialità di ultramaratona (50 km, 6 ore)

PerSOnALI:Mezza maratona: 01h 18’ 18”Maratona: 02h 44’ 44”50 km: 03h 29’6 ore: 80,704 km (record italiano e record del mondo per categoria F35)100 km: 07h 29’7 convocazioni nella nazionale italiana della 100 km

MOnICA CArLIn

HrC Pad (High rebound Compound) //

Page 18: Running Magazine n.4

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FocUsshoP

L’INSEGNA COMPRENDE DUE PUNTI VENDITA DI 3.000 METRI QUADRATI, CON UN AMPIO SPAZIO

DEDICATO AL MONDO DELLA CORSA

LA REALTÀ LOMBARDA LAVORA CON TUTTI I PIù IMPORTANTI BRAND DEL SETTORE E PROPRIO IN PARTNERSHIP CON LE VARIE AZIENDE è MOLTO ATTIVA ANCHE SUL CAMPO. DALLA SPONSORIZZAZIONE DI GARE ED EVENTI LOCALI E INTERNAZIONALI, ALLA PROMOZIONE DEL RUNNING IN TUTTE LE SUE FORME.

MAXI SPOrT TrA VArIeTà e SPeCIALIZZAZIOne• dAvidE CORROChER

Uno dei multisport più attivi e conosciuti in Italia, che tratta tutte le più importanti discipline spor-tive e comprende anche una zona moda e casual. Con i suoi due punti vendita, Maxi Sport ha fatto della varietà, ma al contempo del-la grande specializzazione, i propri punti di forza. I singoli sport ven-gono trattati in reparti ben definiti e approcciati con la professionalità e competenza dei migliori negozi specializzati. In tutto questo il run-ning ha un ampio spazio dentro e fuori il negozio grazie alla costante crescita registrata negli ultimi anni.

nASCITA - Ma facciamo un passo in-dietro: il primo punto vendita di Maxi Sport viene aperto nel 1989 a Merate (LC). Fin da subito l’offer-ta è caratterizzata da un allestimen-to di abbigliamento e calzature dei

maggiori marchi, sportivi e non, oltre che di attrezzatura tecnica di riferimento. Col tempo l’attività cresce e viene presa la decisione di aprire nel 2005 un secondo centro a Lissone (MB), in posizione stra-tegica poiché situato sulla statale Milano Lecco, a pochi chilometri dal capoluogo lombardo.

TrA VArIeTà e SPeCIALIZZAZIOne - La filosofia con cui è nato il progetto è proprio quella di fornire tutti i ser-vizi tipici di un piccolo negozio spe-cializzato e di presentare allo stesso tempo i vantaggi e la convenienza che può promuovere una grande realtà. In entrambi i punti vendita, la grande superficie (più di 3.000 mt quadri) e la disponibilità di più di 70 addetti al personale consen-tono di trattare ogni singola disci-plina in maniera più efficace. Per realizzare al meglio questa filoso-fia, sono state allestite aree definite

che affrontano lo sport in maniera tecnica: questo significa che gli ap-passionati di running troveranno sempre gli articoli di loro interesse in una zona apposita, specializzata e facilmente riconoscibile, come in un negozio al dettaglio (all’interno del punto vendita di Merate il set-tore dedicato alla corsa è appena stato rinnovato).

IL runnInG VA - Proprio per quanto riguarda il running, negli ultimi tre anni si è osservata una crescita considerevole, sia se si considerano le vendite in negozio sia per quan-to riguarda la diffusione online. Questo fenomeno si osserva per tutti i settori della corsa e per tut-ti i tipi di prodotti dedicati, com-preso il trail. Lo stesso vale per gli articoli di abbigliamento e per gli accessori (molto ricercate sono le apparecchiature GPS, soprattutto Garmin).

runnInG DAYS - L’impegno di Maxi Sport non si limita alle attività diret-tamente connesse alla vendita ma si estende all’organizzazione di eventi gratuiti in store e out store come i Running Days (vedi box sotto), al fine di coinvolgere attivamente i consumatori e di consentire loro di provare personalmente l’attrezzatu-ra. Obiettivo: venire incontro alle esigenze di ogni tipo di cliente, ma in particolar modo agli amatori e ai neofiti. L’interesse particolare di Maxi Sport è proprio di far cono-scere in maniera tecnica al cliente gli aspetti specifici di ogni scarpa da running. Sotto questo punto di vista, si registra anche da parte del pubblico grande disponibilità e vo-lontà a conoscere le proprie caratte-ristiche fisiche e a farsi guidare nella scelta della calzatura più indicata. Menzione particolare va anche rivol-ta al mondo femminile, presso cui si evidenzia una diffusione crescente.

OnLIne - Anche il sito maxisport.com propone una scelta di sezioni in cui è possibile informarsi sugli articoli dedicati alla corsa e acqui-starli comodamente da casa. Un’at-

tenzione particolare, di recente, è rivolta alle scarpe minimaliste (e in negozio si può trovare una grande scelta di prodotti, dalle FiveFingers a tutti i maggiori marchi), proprio per meglio educare i consumatori in merito.

PArTnerSHIP e SPOnSOrIZZAZIOnI - Per quanto riguarda le collaborazio-ni, dal 2005 Maxi Sport Merate è sponsor ufficiale della Maratonina di Cernusco Lombardone (prevista per domenica 29 aprile, in part-nership con Mizuno) e dal 2009 Maxi Sport Lissone supporta la 100 Km di Seregno (quest’anno, per la prima volta, tappa del campiona-to mondiale e vinta il 22 aprile da Giorgio Calcaterra). Infine, il punto vendita di Merate sostiene la Poli-sportiva Libertas Cernuschese (che ogni anno si occupa di organizzare la Maratonina di Cernusco Lom-bardone e la non competitiva Tutti insieme a Merate), mentre quello di Lissone corre con ASD Marciacara-tesi (fra gli organizzatori della 100 Km di Seregno e della non competi-tiva Carate tra il verde e l’antico con Marcia Caratesi).

I TeCnICI A DISPOSIZIOne DeGLI APPASSIOnATI: I MAXI SPOrT runnInG DAYSA partire da marzo fino a novembre 2012, Maxi Sport promuove una serie di appuntamenti, sud-divisi per disciplina, per mettere a disposizione dei suoi clienti la consulenza di uno staff di specialisti.A cominciare da 24 e 31 marzo, i protagonisti delle giornate tecniche sono stati gli appassionati della corsa. Prima nel centro vendita di Lissone, la setti-mana successiva in quello di Merate, per frequen-tatori di lunga data e neofiti sono stati allestiti i Running Days. Alla realizzazione del progetto han-no collaborato alcuni dei migliori marchi del setto-re: da Asics a Mizuno, Salomon, Brooks e Adidas.Sponsor principale dei due appuntamenti è Asics, che in esclusiva ha messo a disposizione dei con-sumatori il sistema tecnologico Asics Foot ID. Si

tratta di una concezione innovativa che consente di eseguire uno studio specifico sulle caratteristi-che del piede dell’atleta e sul suo stile di corsa. A chi ha partecipato è stata effettuata una scansione tridimensionale del piede, che mette in luce i punti di appoggio, l’altezza dell’arco plantare e l’allinea-mento del tendine di Achille con la gamba. I risul-tati ottenuti sono stati esaminati dai tecnici Asics presenti: le analisi della mappa 3D hanno consen-tito al personale di suggerire la calzatura migliore per le sue esigenze. Da segnalare anche l’evento proposto per i giorni 26 e 27 aprile, in cui Mizuno ha messo a disposizione dei clienti le proprie scarpe, per una seduta di allenamento sulla pista di Cernu-sco Lombardone.

MAXI SPOrT MerATeIndirizzo: Via Spluga 77, Cernusco Lombardone (LC)Numero di telefono: 039. 990 86 85 Numero di fax: 039.9909604E-mail: [email protected] Sito: www.maxisport.com Soci: Emanuele Sala e Giovanni SalaDirettore: Mattia P.Anno di nascita negozio: 1989 Numero del personale: 40Metri quadrati totali: 3.000Reparti: Running, Sci, Snowboard, Calcio, Subacquea, Tennis, Basket, Montagna, Piscina, Calzature, Moda ed accessori casual, Abbiglia-mento sportivo Marchi running: Adidas, Asics, Brooks, BV Sport, Diadora, Black Diamond, Garmin, GM, La Sportiva, Leki, Mizuno, New Balance, Nike, Polar, Reebok, Salomon, Saucony, Suunto, Thorlo, Timex, Under Armour

MAXI SPOrT LISSOneIndirizzo: Via Nuova Valassina 346, Uscita Seregno Sud, Lissone (MB)Numero di telefono: 039.4655076 Numero di fax: 039.2458409E-mail: [email protected] Sito: www.maxisport.com Soci: Emanuele Sala e Giovanni SalaDirettore: Alessandro L.Anno di nascita negozio: 2005Numero del personale: 40Metri quadrati totali: 3.000 Reparti: Running, Sci, Snowboard, Calcio, Subacquea, Tennis, Basket, Golf, Montagna, Piscina, Calzature, Moda ed accessori casual, Abbigliamento sportivo oMarchi running: Adidas, Asics, Brooks, BV Sport, Diadora, Black Diamond, Garmin, GM, La Sportiva, Leki, Mizuno, New Balance, Nike, Polar, Reebok, Salomon, Saucony, Suunto, Thorlo, Timex, Under Armour

SCHeDA TeCnICA

Due vedute del reparto running all’interno del punto vendita di Merate

Tecnici Asics e personale Maxi Sport al servizio dei clienti nel punto vendita di Merate per gli eventi del 24 e 31 marzo

Page 19: Running Magazine n.4

RUNNING MAGAZINE

aprile 2012

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RUNNING MAGAZINE

aprile 2012

Calendario Maxi Sport running DaysOltre alle giornate di marzo per il running, il calendario 2012 per l’azienda Maxi Sport è ricco di appuntamenti, fra gare e test tec-nici, a fianco dei grandi marchi del settore.

APrILeDomenica 22 Maxi Sport è sponsor della 100 km di Se-regno Campionato Mondiale e della non competitiva “Straseregno”: sabato 21, al Gazebo Maxi Sport verranno distribuite le sacche gara, mentre nella giornata del 22 dalle 9.30 alle 17.30 i tecnici Asics effettue-ranno il 3° Asics Foot Id test, aperto a tutti e gratuito. Giovedì 26 e venerdì 27Mizuno running Day: Dalle 17 alle 22, pres-so il Centro sportivo comunale di Cernusco Lombardone sarà possibile testare le scar-pe Mizuno in un allenamento con i tecnici dell’azienda. All’incontro sarà presente anche il personale Garmin, per fornire in-formazioni ai presenti su tutta la gamma di GPS del marchio leader del settore. Sabato 28Cab Running Day: BIA Test c/o Maxi Sport Merate, grazie alla collaborazione del CAB (Centro Polidiagnostico Barzanò, specializ-zato nella medicina del running).

Domenica 29Sponsor della Maratonina di Cernusco Lombardone, presenza all’evento con ga-zebo Maxi Sport.

MAGGIOGiovedì 24 e venerdì 25Salomon/Suunto Trail Running Day: a Me-rate, i tecnici informeranno sui prodotti trail running di Salomon (scarpe, abbigliamento accessori) e sul nuovo GPS Suunto ambit. Venerdì 25Scrivendo a [email protected] è possibile far parte del fortunato team di runners che testeranno i prodotti Salomon e Suunto, in una corsa di 40 minuti sulla col-lina di Montevecchia. Presiederà all’evento un Atleta del team Salomon e Suunto. I posti sono limitati.

GIuGnOSabato 23Brooks running day (negozio di Lissone).

Anche negli altri mesi, in particolare da set-tembre a ottobre, non mancheranno appun-tamenti di rilievo nei quali Maxi Sport sarà presente come sponsor o in collaborazione con altri importanti brand, tra cui Adidas e Brooks, con il quale organizzerà una Run-ning Night Life. Partenza della 100 km di Seregno 2012

Tre immagini del negozio Maxi Sport a Lissone

Maratonina di Cernusco Lombardone 2011

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FocUsoN

SCOPrenDO IL MOnDO COn run THe wOrLD• diNO bONELLi

Run the world non è solo una delle tante frasi occasionalmente prese in prestito dalla lingua che unifica tutti i continenti, ma un vero e pro-prio nome per un progetto intelligente ed am-bizioso. Un progetto che nasce solo un paio di anni fa per volontà di un gruppo di runners or-ganizzatori di trail in giro per il mondo. L’obiet-tivo è duplice. Da una parte far conoscere alle migliaia di praticanti runners di mezzo mondo (quindi non solo agli italiani) le immense pos-sibilità che la corsa offre sotto forma di ricchi pacchetti turistici, per visitare gli angoli più belli e inusuali del pianeta. Dall’altra, l’esigenza dei singoli organizzatori di questa tipologia di gare di intrecciare le idee, supportarsi a vicenda du-rante le fiere, divulgare materiale promozionale e i propri programmi tramite newsletter. Clienti che normalmente amano cambiare di continuo le location dove correre e quindi sono sempre alla ricerca di qualcosa per loro nuovo, entu-siasmante, qualcosa che li faccia correre in un sogno, con le stesse semplici esigenze legate allo sport a loro caro. Denominativo comune di tutte queste gare è una struttura normalmente a tappe (con eccezioni di magnifiche gare di un giorno) che si snoda in un periodo che va dai tre ai dieci giorni, su percorsi rigorosamente fuoristrada e in un all-inclusive che permette a chi si iscrive di non dover pensare a null’altro che a correre. Spaziando in ben quattro continenti, Run the world offre anche la garanzia di professionalità degli organizzatori per dare all’utente la possibi-lità di godere al massimo degli incantevoli pae-saggi in cui andrà a correre, di beneficiare in toto delle gite di contorno e delle strutture alberghie-re, sempre degne di nota. Il tutto con un occhio di rispetto e di riguardo per le tradizioni, gli usi e i costumi che si vanno a incontrare di volta in volta. Ma in questa rubrica, per aumentare ancor di più il piacevole girovagare per il mon-do, andremo a presentare anche altre gare al di fuori di Run the world di semplici siti da favola,

dove una corsa da soli o in compagnia diventa subito un motivo di viaggio. Anche se talvolta si tratta, per il lettore, di un viaggio mentale, di un viaggio da sogno. Run the world aiuta a sogna-re. Ed è scientificamente provato che sognare fa bene, almeno quanto correre. Figuriamoci poi se sogniamo di correre e se il sogno prima o poi si concretizza sotto le sembianze di un bel trail in terre lontane… In questa rubrica daremo spazio a eventi appena conclusi, con report tecnici e tu-ristici corredati da belle foto, e ne presenteremo altri che stanno per svolgersi, in modo che in qualsiasi momento i runners possano avere a di-sposizione il sogno a cui aspirare. Da realizzare di corsa, ovviamente.

Run the world, infine, si propone anche ai tecnici e agli addetti ai lavori che, coscienti della continua crescita di questo mercato, cercano un evento da supportare per promuovere i loro pro-dotti. Aziende del settore o anche extra-settore, attente all’immagine pulita ed ecologia del run-ner off-road, dell’atleta pulito che insegue i suoi sogni solo col sudore e con la forza del proprio essere. Marchi che si riconoscano nella semplice complessità, o complessa semplicità, del gesto del correre.

Foto credits: Dino Bonelli

DOVe VI POrTO neLLe PrOSSIMe uSCITe*:• Maggio: Sardinia Trail www.sardiniatrail.com • Giugno: Iran • Luglio-Agosto: Ethiopian Lakes Trail (Etiopia) www.runandtravel.it • Settembre: Isole del Pacifico• Ottobre: Run Iceland (Islanda) www.runiceland.orgg • Novembre: Carrera de Baja (Mexico) www.carreradebaja.com

ALCune DeLLe PIÙ BeLLe GAre In GIrO Per IL MOnDO neI PrOSSIMI MeSI**:• 27-29 Aprile - Sardinia Trail - 90 km in 3 tappe - www.sardiniatrail.com • 24 Giugno - Montpellier (Vermont, USA) - 10 km - www.cvrunners.org • 30 Giugno - Fivefinger lake (New York, USA) - 25 e 50 km - www.fingerlakesrunners.org • 7 Luglio - Xterra Kualoa Ranch (Hawaii) - 10 km - www.xterrafreedomfest.com • 9-17 Agosto - Higtland (Kenya) - 75 km in 5 tappe - www.runandtravel.it • 2-9 Settembre - Run Iceland (Islanda) - 110 km in 5 tappe - www.runiceland.org

*salvo varianti dell’ultima ora** ovviamente ce ne sono mille altre, ma non possiamo fare 10 pagine di elenco gare…

SALV

A CO

n nO

Me

// Dino Bonelli è uno sportivo

a 360°. Le sue attività spazia-

no dalla neve, dove oltre a un

trascorso agonistico interna-

zionale a buon livello è anche

diventato maestro e allenatore

di sci, snowboard e telemark,

al mare, dove ha seguito per

anni la fatidica onda perfetta.

Forse più per curiosità che per

cavalcarla, visto che molto one-

stamente si è sempre considerato un surfer

di basso livello. La montagna la vive anche

nella versione estiva con il trekking e, negli

ultimi anni, con il trail. Le steppe le percorre in

mountain-bike, mentre le città le vive con la

corsa su strada e quindi con le maratone. Per

tutto il resto tira fuori la bicicletta o la canoa

e, se necessita, va a nuoto. Ma Dino è anche

un fotografo sportivo con la ovvia e logica

predilezione per le attività outdoor e, oltre

a seguire gli sport da lui praticati, ha anche

inanellato un’infinità di servizi su quelli a lui

leggermente più lontani come gli sport moto-

ciclistici, i rally, l’arrampicata e qualsiasi altra

attività si svolga all’aria aperta. Collaboratore

di diverse testate sportive nazionali (tra cui

Runners World) e internazionali, il poliedrico

Dino è comunque e soprattutto un viaggia-

tore. Uno di quelli con il richiamo dell’avven-

tura nel sangue, con la valigia sempre pronta

e con un’acuta curiosità che lo porta sempre

a esplorare zone nuove di un mondo che a

sua detta “è come un grande libro aperto che

chiede solo di esser letto... e, magari, capito”.

Un viaggiatore che immortala un mondo vi-

sto dagli occhi di uno sportivo, di un puro che

ama quello che fa e, proprio per questo, sa e

non nasconde di essere fortunato. Dino sa di

vivere una vita intensa ed estremamente in-

teressante a cui deve molto e a cui vorrebbe

dare e dà altrettanto. Un viaggiatore che con

superbe immagini o anche solo a parole sa

trasmettere il virus del vagabondaggio, “un

virus incurabile”, come sostiene sorridendo,

“se non con pillole di viaggio”. Un globetrot-

ter da 115 diversi paesi visitati disseminati per

il mondo. “Per ora... ovviamente...”.

Una sublime affermazione del visconte-

scrittore francese François Renè de Cha-

teaubriand (Francia 1768-1848), al tempo

attribuita ai grandi sakem pellerossa, veste

a pennello il pensiero del nostro nuovo colla-

boratore: “Ogni uomo porta in sè un mondo

composto da tutto ciò che ha visto e amato

ed al quale incessantemente ritorna, anche

mentre viaggia e sembra vivere in un altro

mondo”. Una collaborazione la nostra, che ci

porterà con la rubrica Run the world a scopri-

re e conoscere le più belle corse del mondo e

i trail più interessanti e intriganti del pianeta.

Posti unici dove calzare le scarpette e inizia-

re a correre.

CORSE A TAPPE IN BEN QUATTRO CONTINENTI, LOCATION DA SOGNO, TRATTAMENTO ALL-INCLUSIVE: UN PROGETTO NATO PER SVELARE A MIGLIAIA DI RUNNERS (NON SOLO ITALIANI) LE IMMENSE POSSIBILITÀ CHE LA CORSA OFFRE SOTTO FORMA DI PACCHETTI TURISTICI.

LA NUOVA RUBRICA IN COLLABORAZIONE CON DINO BONELLI CI PORTERÀ A SCOPRIRE

ALCUNE DELLE LOCATION PIù SUGGESTIVE, CORRENDO TRA GLI ANGOLI PIù BELLI

E INUSUALI DEL PIANETA

Correre nella splendida desolazione dei laghi salati. Il grande campione Marco Olmo in Mexico

Correre nel deserto lavico d’Islanda

DInO

BOn

eLLI

RUNNING MAGAZINE

aprile 2012

Correre tra le popolazioni locali che ti guardano e applaudono senza risparmiarsi…

Page 21: Running Magazine n.4

ABC Distribution - 0463.422401 - [email protected]

Page 22: Running Magazine n.4

22

// La mezza maratona più partecipata d’Italia ha compiuto 38 anni: risale infatti al 31 marzo 1974 la prima edizione della Roma-Ostia. “Un’iniziativa” racconta il presidente della manifestazione Luciano Duchi “nata con le famose domeniche di austerity e con le prime manifestazioni di interesse nei con-fronti di un itinerario ‘ecologico’. Il percorso - scelto ricalcando quello di una marcia preesistente, anch’essa patrocinata dal nostro storico sponsor Corriere dello Sport - prevedeva all’epoca 28 km con partenza dal Circo Massimo (una formula che ora non sa-rebbe più possibile per i vincoli archeologici esistenti sull’intera area); 100 lire di tassa di iscrizione, 330 finisher a Ostia (con altri 1200 arrivati a un traguardo intermedio su una distanza ridotta). Da lì, partì una crescita esponenziale che si protrasse fino all’81, anno in cui registrammo 3.000 classificati e ben 40.000 persone alla non competi-tiva. Negli anni successivi ci furono alcuni esperimenti poco felici di connubio con la Maratona di Roma (che esordì nel 1981 e che faticò molto ad affermarsi, fino alla fallimentare edizione del 1991), ma la Roma Ostia continuò comunque a rappresentare un appuntamento importante per il mondo dei runner romani. Con il 2005 (5.000 iscritti), vi fu un vero e proprio rilancio, che fece segnare una crescita costante del 10% ogni anno fino ad arrivare, quest’anno, a superare di pochissimo gli 11.000 finisher. Una crescita che, fortunatamente, non prevede l’esistenza di un futuro numero chiuso: gli spazi disponibili - tanto al via quanto all’arrivo - sono infatti così ampi da permetterci di puntare nei prossimi anni a ospitare anche 20.000 presenze, facilitati dal fatto di aver optato per una partenza a

onde, sull’esempio delle grandi maratone internazionali. Certo, una crescita di questo tipo va fatta per gradi, dal momento che le problematiche connesse aumentano in modo esponenziale.

Si tratta di un percorso veloce, soprattutto in condizioni atmosferiche ideali, anche se non completamente piatto; ma è importante notare come, rispetto ad altre mezze che si svolgono in Italia, qui si corre allo stremo: se si osservano i tempi di arrivo nella fascia tra il centesimo e il millesimo classificato, si nota una differenza media di 10/15 minuti tra i tempi della Roma-Ostia e quelli delle altre manifestazioni. È insomma una gara molto tecnica, in cui c’è moltissima compe-tizione e in cui sono pochi a correre per il puro piacere di farlo: un bene, ma al tempo stesso anche un male per la corsa, tanto che spesso ci troviamo in emergenza nell’assi-stere persone che arrivano al traguardo in pessime condizioni fisiche. Personalmente sto conducendo una vera e propria battaglia (anche attraverso trasmissioni televisive) per passare ai Master il messaggio “corsa come divertimento”, tanto più che l’età media dei partecipanti si va progressiva-mente innalzando. Inizialmente la fascia di età più numerosa era fra i 35 e i 40 anni, per spostarsi poi a quota 40-45 e arrivare ai 45-50 dell’ultima edizione. Per quanto riguarda poi la comunicazione, oltre al consueto patrocinio del Corriere dello Sport, puntiamo molto sulle attività online e in particolare sui social network. Dal punto di vista degli sponsor, invece, da quest’anno abbiamo firmato un contratto (triennale) con Adidas, che ci sta fornendo un grosso appoggio. Ma nel complesso, l’elemento più importante è fornito dalla quota di iscrizione dei parteci-panti: tra quest’ultima e il contributo di Adi-das copriamo circa il 90% del nostro budget, anche perché, soprattutto negli ultimi tempi, le aziende sono disponibili quasi esclusi-vamente a un discorso di cambio merce, e non di sostegno finanziario. Progetti per il futuro? Crescere ancora, sull’onda del fatto che le mezze maratone stanno diventando sempre più importanti. A questo scopo, il nostro obiettivo è quello di coinvolgere un maggior numero di persone (ci sono ancora molti runner che non si cimentano in competizioni organizzate), facendo capire che è possibile affrontare la corsa anche in modo tranquillo e rilassato: nelle mezze maratone estere, si contano anche 10.000 partecipanti che tagliano il traguardo con tempi superiori alle 2 ore. Alla Roma-Ostia sono un migliaio: c’è ancora un vasto bacino di potenziali partecipanti da coinvolgere”.

FocUsoN

La rincorsa della “mezza”

• MONiCA NANEtti

Forse il suo handicap più grave è quello di non essere una distanza olimpica: anche al pros-simo appuntamento di Londra, per i 21,95 chi-lometri della mezza maratona non sono previste medaglie. Nonostante l’assenza di blasone, però, la “mezza” sta crescendo, tanto nella conside-razione degli atleti professionisti quanto nella partecipazione delle schiere di runner dilettanti.

Come avviene di frequente per le tendenze emergenti, anche in questo caso non è facile repe-rire dati uniformi: non esistono statistiche ufficiali e gli stessi enti organizzatori delle principali corse fanno spesso riferimento a cifre approssimative. Un mondo a parte, insomma, rispetto alla “sorella maggiore” maratona, ma non per questo un mon-do minore. Anzi. Ormai da qualche tempo questo tipo di gara sta diffondendosi sempre più: aumen-ta il numero di manifestazioni, aumenta la quan-tità di partecipanti, si espande la notorietà di corse che solo pochi anni fa potevano essere considerate come iniziative a livello locale (un esempio per tut-ti: la “Mezza Maratona Internazionale delle Due Perle” in programma a febbraio tra Santa Marghe-rita Ligure e Portofino, diventata per molti runner del nord Italia un piccolo classico di apertura di stagione, complice anche il clima generalmente clemente e lo spettacolare percorso a filo d’acqua). E si consolidano le partecipazioni di atleti di altis-

simo livello, a conferma del fatto che questa non è più vissuta come una formula minore (magari come step di allenamento in preparazione di una maratona) ma come distanza a sè, con un proprio prestigio e una serie di caratteristiche specifiche.

Per quanto riguarda la grande massa dei podisti dilettanti di ogni livello, la mezza maratona offre una quantità di elementi positivi: una distanza impegnativa e “sfidante”, ma che non costringe agli sforzi estremi richiesti da una maratona; la possibilità di preparare la corsa in tempi ragio-nevolmente brevi e con un impegno limitato; il fatto di essere, per questi stessi motivi, alla por-tata più o meno di tutti; la possibilità di abbina-re alla corsa un’attività turistica, dal momento che lo stress della gara è comunque contenuto e i tempi di recupero sono decisamente più brevi; il frequente abbinamento con formule non com-petitive di distanze ridotte, che permettono il coinvolgimento anche di persone meno allenate. Una corsa dal volto umano, insomma, nella quale confluiscono sia i futuri maratoneti che si cimen-tano per le prime volte sulle lunghe distanze, sia i veterani che, appagati da un congruo numero di “42 km”, si orientano sempre più verso un tipo di attività più rilassante e meno esasperato.

Si spiegano così i numeri delle principali ma-nifestazioni italiane, che sono ormai paragonabi-li a quelli delle maratone più partecipate e che, di anno in anno, forniscono segnali di crescita.

CONSIDERATA IN PASSATO LA “SORELLA MINORE” DELLA MARATONA, LA HALFMARATHON STA SEMPRE PIù AFFERMANDOSI NELL’INTERESSE DEI RUNNER.CRESCITA DEI PARTECIPANTI, INTERESSE DA PARTE DEI TOP RUNNER E SEMPREMAGGIORE ATTENZIONE ALLA COMUNICAZIONE E ALL’IMMAGINE: LE PRINCIPALIMANIFESTAZIONI COMPETONO ORMAI ALLA PARI CON LE PIù CELEBRI 42 kM.

MARATONA ROMA (2012) 12.688MARATONA FIRENzE (2011) 6.934MARATONA VENEzIA (2011) 5.868MARATONA MILANO (2012) 3.976

ROMA-OSTIA (2012) 11.006MEzzA FIRENzE (2012) 1.766MEzzA VERONA (2012) 4.303STRAMILANO (2012) 5.425

Maratone e mezze maratone italiane: i finisher

roma-Ostia // 12.850 gli iscritti, 11.006 i finisher

un appuntamento molto (troppo?) competitivo

Page 23: Running Magazine n.4

RUNNING MAGAZINE

aprile 2012

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Stramilano // in 50.000 per la non competitiva

Giulietta & romeo H. Marathon // quasi 5.000 gli iscritti

La veterana dei primati festeggia il 41° anno// Se la “mezza” di Roma vanta il record

del maggior numero di partecipanti, la sua omologa milanese – la celebre Stramilano – detiene invece il primato della più antica: “Abbiamo festeggiato con questa edizione il 41° compleanno” racconta Aldo Gelosa, da sempre membro del comitato organizzato-re, “anche se, per essere precisi, la formula della mezza maratona agonistica è nata solo qualche anno dopo, nel 1976. Ma, di fatto, quello della Stramilano è un ‘pacchetto’ uni-co, che comprende, oltre alla mezza marato-na agonistica, anche la 10 km ‘dei 50.000’ e la ‘Stramilanina’ da 5 km: un insieme in cui le diverse gare si sostengono a vicenda e contribuiscono al successo complessivo del-la manifestazione. Non a caso, in una città ‘difficile’ come Milano, la Stramilano è vista con simpatia, è amata e ac-cettata e viene vissuta come una vera festa. Quest’ultimo anno, poi, con la concomitanza della chiusura della città al traffico automobili-stico, la partecipazione è stata straordinaria: circa 6.000 iscritti alla competitiva e 50.000 sacche gara della non competitiva esaurite già dal venerdì: se ci fosse-ro state, ne avremmo distribuite quasi sicu-ramente altre 5.000. Inizialmente temevamo che in quest’ultima edi-zione, con il periodo di crisi che stiamo vivendo, avremmo avuto una riduzione dei parteci-panti. Invece è accaduto proprio il contrario. Senza contare il supporto della Tv, con la RAI che ha seguito la mezza maratona agonistica e reti come Telenova e Telerepor-ter che hanno seguito tutta la gara nelle sue cinque ore. Pensare che questa corsa è nata quasi per caso, nell’ambito di una delle più antiche società sportive milanesi, la Fior di Roccia. Allora si era davvero in pochi a corre-re, e con un piccolo gruppo di amici ci inven-tammo una ‘marcia notturna non competiti-va’ che partì il 14 marzo 1972 alle 9 di sera da un viale di Niguarda, alla periferia della città: parteciparono circa 2.500 persone, che già l’anno seguente (con un percorso modificato che prevedeva la partenza e l’arrivo all’Are-na) erano salite a quasi 5.000. Nessuno, all’inizio, pensava che la cosa sarebbe potuta crescere ulteriormente: invece negli

anni successivi ebbe inizio un vero e proprio boom di partecipazioni, spesso di persone molto distanti dal mondo della corsa: donne con i tacchi, uomini in abiti ‘normali’… una situazione molto diversa da quella odierna, in cui anche chi corre la 10 km si presenta molto più preparato, con scarpe da running e abbigliamento tecnico. L’introduzione della mezza maratona agonistica nel ‘76, poi, ha fornito negli anni successivi anche una grande visibilità mediatica: per 16 anni abbiamo ospitato il record del mondo sulla distanza (nel ‘93 di Moses Tanui, nel ‘98 di Paul Tergat), siamo gemellati con New York e San Paolo; la distanza viene ogni anno misurata e certificata da misuratori IAAF che arrivano appositamente da Parigi e, dopo

una serie di modi-fiche, siamo ormai arrivati alla defini-zione del percorso ottimale, che è dav-vero molto veloce. Una competizione internazionale a tutti gli effetti, insomma, che rappresenta un prestigioso appunta-mento per il mondo del running. I numeri, in questo caso, tendono a essere più stabili: la mezza ma-ratona competitiva si è attestata ormai da qualche tempo intor-no ai 6.000 iscritti. Una cifra che per Milano rappresenta un numero ideale:

sarebbe altrimenti difficile gestire l’arrivo all’Arena, dove confluiscono anche i 50.000 della non competitiva. Tra i principali spon-sor (oltre a Comune, Regione, Provincia e al partner istituzionale Banca Popolare di Mi-lano, che ci segue da sempre) da alcuni anni abbiamo il sostegno di Adidas, che oltre all’apporto finanziario ci fornisce materiali come la t-shirt tecnica: una collaborazione che fornisce all’azienda una grande visibilità, sia per quanto riguarda l’aspetto agonistico della gara, sia per i grandi numeri offerti dal-la non competitiva. Per il resto, continuiamo a concentrarci anche sulla qualità dei servizi offerti: deposito borse, ristori… Ormai da al-cuni anni ci avvaliamo dell’aiuto della Croce Rossa Italiana e la loro gestione delle varie attività è stata assolutamente impeccabile, tanto da farci guadagnare i complimenti di molti partecipanti”.

// Accanto alle “classiche” di Roma e Milano, c’è solo una mezza maratona in Ita-lia che supera quota 4.000 presenze: è la veronese Giulietta & Romeo Half Marathon, che precede nelle preferenze dei runner un cospicuo numero di competizioni attestate oltre le 3.000 presenze tra le quali Mon-za, Riva del Garda e Bologna. Che cosa ha portato questa “provinciale” a un simile successo? Lo racconta Matteo Bortolaso, presidente dell’associazione Gaac 2007 che organizza, oltre alla G&R, anche la Vero-na Marathon e la Gardaland Half Marathon: “Iniziamo con il dire che le mezze maratone sono, in generale, un fenomeno in crescita: lo vedo come organizzatore, ma lo vivo anche in prima persona, come runner un po’ attempato (ho 56 anni). Per quelli che si sono buttati nelle lunghe distanze intorno ai 40 anni e che hanno ormai conquistato 20 o 30 maratone, i 42 km incominciano a diventare una scelta un po’ troppo impe-gnativa in termini di fisico, di tempo, ma anche di testa. Si sceglie così, spesso, un down-grading: la mezza maratona è più facile, più leggera, e oltretutto, in mol-ti casi, permette di andare e tornare in giornata senza dover pernottare fuori. Un aspetto che, come organiz-zatore, non posso che vivere negativamen-te, ma che in tempi di crisi è senza dubbio un vantaggio non trascurabile per il parteci-pante. In ogni caso, i fattori che influenzano il successo di una manifestazione di questo tipo sono diversi. In primo luogo il bacino di utenza: di norma chi corre una mezza maratona non è disposto a spostarsi molto (come invece avviene per le maratone). Un atteggiamento che vede inevitabilmente avvantaggiati i grandi centri urbani come Roma o Milano. In questo senso, devo dire che alla Giulietta & Romeo Half Marathon abbiamo conseguito un grande risultato: sui quasi 5.000 iscritti di quest’anno, solo un migliaio erano della provincia di Verona. Un fattore che ha sicuramente aiutato la cresci-ta della ‘mezza’ di Verona, giunta quest’an-no alla quinta edizione, è il fatto di essere nata al traino della Verona Marathon, che ha contribuito a fornire fin da subito una maggiore visibilità. Diverso, invece, è il di-scorso della Gardaland Half Marathon, che sta faticando a crescere (quest’anno siamo circa a quota 1.500 presenze) nonostante un percorso assolutamente spettacolare, in

gran parte sulle rive del Mincio e del lago di Garda: la difficoltà, qui, è quella di non disporre di una data stabile per problemi legati alla gestione del parco. Le prime tre edizioni si sono svolte, rispettivamente, a dicembre, a ottobre e a maggio, e questo non crea abitudine e fidelizzazione nel pubblico dei runner. Tornando ai motivi del successo della corsa, e considerando che il più delle volte maratone e mezze maratone sono un evento più turistico che sportivo, la scelta avviene secondo due criteri princi-pali: la bellezza dell’ambiente e la qualità dell’organizzazione. Il percorso cittadino di Verona è oggettivamente molto suggestivo. E, in questo, siamo sostenuti dall’ammini-strazione comunale che ci viene incontro concedendoci importanti aiuti come l’uso dell’Arena e la concomitanza con la gior-nata ecologica. Per quanto riguarda invece i servizi fondamentali richiesti dai runner, come deposito borse, docce, ristori, pacchi gara (un elemento di valutazione, questo, ti-

picamente italiano) ci riteniamo bravi e i numeri ci danno ragione. Una nota dolente, invece, ri-guarda gli sponsor: nonostante coin-volgano moltissime persone, parados-salmente, le ‘mezze’ sono poco conside-rate dalle aziende. Noi abbiamo come

sponsor tecnico Brooks, che partecipa a tutti e tre i nostri eventi (la maratona e le ‘mezze’ di Verona e Gardaland): un’azien-da che crede molto nelle nostre iniziative e che fornisce il suo contributo in termini finanziari. Ma certo i tempi sono duri e le risorse sono limitate. A questo si aggiunge il supporto di realtà locali come Banca Po-polare di Verona, Cattolica Assicurazioni e l’azienda di servizi di pubblica utilità AGSM. Importante anche la comunicazione: oltre a rapporti stretti con le principali riviste di settore, noi inviamo una newsletter perio-dica a circa 25.000 indirizzi email. Inoltre partecipiamo spesso (anche come scambio) agli expo delle varie maratone nazionali e internazionali. Per quanto riguarda il futuro, stiamo programmando un nuovo calenda-rio triennale che, ci auguriamo, possa dare regolarità agli eventi, creando una sorta di abitudine. Infine, stiamo anche valutando, magari in occasione della maratona, una 10 km non competitiva che faccia capo all’Are-na: un modo, soprattutto, per avvicinare al running anche i non appassionati”.

dietro le grandi una “provinciale” di successo

Sopra la partenza e il suggestivo passaggio all’interno dell’Arena di Verona

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treNDCRESCONO IN MODO IMPORTANTE VENDITE E INTERESSE NEI CONFRONTI DELLE CALZATURE BAREFOOT ORIENTED.

FACCIAMO IL PUNTO DELLA SITUAZIONE

TuTTI DI COrSA SuL MInIMAL runnInG• DAMIANO MENEgON E MONiCA vigANò

Il running, sia esso offroad o onroad, è in molti suoi aspetti sempre più attratto dalla ricerca di sensazioni “primitive” e meno co-struite. Ed è proprio con l’intento di garan-tire un maggior feeling con la natura e con il suolo che si calpesta correndo che nasce e si sviluppa il trend della corsa barefoot, che po-tremmo definire anche minimal o natural running. Senza dubbio una delle tendenze più evidenti delle ultime stagioni, che si contrap-pone diametralmente alla ricerca di calzature molto strutturate sfocianti a volte in propo-ste oversize (come nel caso di Hoka OneO-ne e Tecnica nel mondo trail, ad esempio).

L’ALTrA FACCIA DeLLA MeDAGLIA - Cominciamo subito dicendo che non mancano voci critiche rispetto a barefoot e affini, dei quali si conte-stano la fondatezza di teorie e ricerche. Voci non proprio isolate, tanto che il noto magazine Correre sul numero di marzo ha pubblicato un articolo nel quale l’autore Luca De Ponti parla di logica al di là di mode e tendenze. Secondo De Ponti correre scalzi atterrando sull’avampie-de “ha un costo energetico maggiore e non è conveniente a ritmi medi e lenti. A quelli velo-ci, l’appoggio si sposta naturalmente sull’avam-piede”. Anche con le calzature, che nascono e sopravvivono per proteggere il podista. Come sostiene De Ponti, gli atleti top come molti keniani che in allenamento percorrono setti-manalmente distanze inferiori (sui 200 km ad esempio) rispetto ad altri atleti di alto livello non lo fanno scalzi per non sovraccaricare i me-tatarsi. Lo facevano negli anni Trenta, quando le sedute non erano così intense. Quindi, con-clude De Ponti, “la calzatura va vista nell’ottica di quello che costituisce il casco per il motoci-clista, un mezzo di difesa e di protezione”.

IL BAreFOOT In TrIBunALe - Senza contare che il barefoot entra ora nella aule di un tribunale, precisamente americano. Lo scorso marzo in-fatti la corte distrettuale del Massachusetts ha ricevuto la richiesta per procedere a una causa giudiziaria contro Vibram USA Inc e Vibram FiveFingers LLC. L’accusa mossa è di aver dif-fuso dichiarazioni non attendibili a proposito dei benefici del barefoot running e la richiesta di risarcimento supera i 5 milioni di dollari (tutte le info nella news a pagina 5). Prendendo

la causa con tutte le tutele del caso e ovviamente in attesa di sviluppi più precisi, ci con-centriamo oggi su una breve storia ed evoluzione del barefoot run-ning, proponen-dovi in queste due pagine anche alcune curiosità e

consigli interessanti su come approcciare l’ar-gomento e trattarlo con i vostri clienti (nel caso in particolare siate dei negozianti e ancora non foste super esperti sul tema).

BAreFOOT e MInIMALISTIC runnInG - Innanzi-tutto occorre fare una prima distinzione tra barefoot e minimalistic running. Per barefoot running, termine quindi spesso usato impro-priamente, si intende letteralmente correre a piedi nudi, senza alcuna protezione o suppor-to attorno ai piedi. Il runner che utilizza una scarpa con suola sottile, oppure sandali o an-cora delle fasciature non è propriamente un barefoot runner, ma un minimalistic runner. L’origine del barefoot è databile all’origine stessa dell’uomo sulla terra: difatti i nostri an-tenati, forti cacciatori, erano abituati a correre a piedi nudi, soprattutto per procurarsi il cibo necessario alla sopravvivenza. Anche gli atleti nell’antica Grecia correvano con il solo ausilio dei calzari, o scalzi. Erano anch’essi barefoot o minimalistic runner. Questo tipo di corsa è stato negli anni protagonista di un circolo che l’ha dapprima relegato a una nicchia per poi portarlo in un secondo momento agli onori della cronaca (vedi anche box nella pa-gina seguente). In realtà è con la pubblicazione nel 2009 di un libro del giornalista e maratoneta americano Christopher McDougall “Born to run” che il barefoot conosce la sua definitiva espansione. Ponendo dunque la basi per la nascita del movi-mento minimalista.

LA DIFFerenZA neLL’APPOGGIO - Una discrimi-nante tra calzature minimaliste e scarpe am-mortizzate risiede nella tipologia di appoggio. McDougall propone di fare una semplice con-statazione: scoprire come corre un bambino. Se guardiamo la corsa di un bimbo in tenera età a piedi scalzi, possiamo osservare come l’ap-poggio del piede sia limitato all’avampiede e, in parte, alla punta. Non c’è alcun appoggio del tallone e non ci sono nè la famosa rullata che caratterizza la corsa con le scarpe da running, né l’impatto del tallone con il suolo. Proprio questo impatto, per la disciplina barefoot, è la causa del numero di infortuni e dell’accorcia-mento delle carriere dei podisti. Anche se am-mortizzato da una suola efficiente, infatti, esso non sarà mai in grado di dissipare l’urto sulle giunture, sulla schiena e sulla muscolatura. Al contrario nel caso dell’avampiede lo shock è più rapido e meno incisivo. Condiviso o meno (è stato fortemente attaccato da una parte del-la scienza medica che ritiene infondate le sue ipotesi), questo pensiero si è diffuso anche at-traverso i social network e ha conquistato un numero crescente di “adepti”. Non mancano poi gli estimatori più competenti, in alcuni casi veri e propri natural coach che difendono a spada tratta la corsa barefoot e, più in generale,

la corsa secondo natura. Questo stile di corsa, che prevede dunque un appoggio di medio/avampiede e una postura leggermente sbilan-ciata in avanti, elimina l’effetto frenante che si ha ogniqualvolta si atterra sul tallone con con-seguente riduzione dell’impatto sulla catena posteriore del corpo e sulle articolazioni.

ALTrI VAnTAGGI - La corsa barefoot, secondo i suoi sostenitori, presta dunque maggiore atten-zione all’anatomia del piede e al comfort. Oltre a ridurre gli urti alle articolazioni, l’appoggio dell’avampiede migliora l’andatura perché sono i muscoli ad assorbire l’impatto. Inoltre la corsa barefoot migliora la percezione del terreno: quando il piede entra in contatto con esso, le terminazioni nervose inviano un feed-back al cervello sulla cui base il corpo modi-fica automaticamente andatura, distribuzione del peso ed equilibrio. Consentendo al piede di muoversi e flettersi naturalmente, i musco-li diventeranno sempre più forti aiutando a prevenire infortuni e riuscendo a “leggere” il terreno. Inoltre l’appoggio sull’avampiede ri-chiede un minor dispendio energetico perché si usa l’elasticità naturale dei muscoli dei piedi e dei polpacci. Correndo scalzi o con calzature minimal si consuma circa il 5% di energia in

meno che correndo con le scarpe. Ma tutto ciò non sarà immediato. È infatti indispensabile un periodo di adattamento e un approccio gra-duale al barefoot o al minimalistic running. A tal proposito vi sono aziende che hanno incentrato la propria strategia e comunicazio-ne proprio su questo aspetto (ad esempio Inov-8). Anche perchè

la maggior parte dei runners (ma anche delle persone normali) hanno assunto delle abitudi-ni che è difficile abbandonare. Per cui occorre adeguarsi con gradualità a questo stile di corsa per poterne apprezzare i benefici. Benefici che nella corsa del triatleta sono ancora maggiori rispetto al podismo puro, per la specificità della corsa dopo la frazione di bici.

IL LATO COMMerCIALe DeL TrenD - Il trend natu-ral/minimalista è dunque uno degli argomenti attualmente più discussi del mercato delle cal-zature, attratto da questo nuovo stimolo soprat-tutto grazie al suo tasso di crescita. Ciò che era iniziato come un piccolo movimento estremi-sta (corsa su lunghe distanze a piedi nudi) si sta infatti traducendo in una nuova categoria di calzature che sta sempre più catturando l’atten-zione dei consumatori cambiandone le abitu-dini sia nella scelta delle scarpe che nel modo di affrontare la vita quotidiana. Le aziende han-no dunque cominciato a studiare il fenomeno per allargare la loro offerta. Le FiveFingers di Vibram sono state senza dubbio il primo caso di calzatura “barefoot-inspired” ad avere succes-so sul mercato. Le scarpe dell’azienda varesina erano nate per un’altra esigenza (la percezione del terreno senza ostacoli o quasi) ed è stato

naturale, una volta constatata la richiesta del mercato, adattare i propri modelli per renderli più idonei anche al running. Sono nate così le FiveFingers Bikila, le prime storiche calzature barefoot di Vibram specifiche per il running.

Le nuOVe PrOPOSTe - L’esempio di Vibram è stato seguito da numerose altre aziende. Dap-prima le più virtuose sono state le americane, a ruota le altre. Inizialmente Merrell e Inov-8, poi New Balance e Nike, ora anche Adidas e Saucony hanno proposto la loro calzatura, o linea, minimalista. Proprio in termini di linea ragiona Brooks, che di recente ha presentato il suo PureProject: un’intera gamma di calzatu-re minimaliste in grado di garantire agli atleti il massimo feeling con il terreno. In generale molti produttori hanno alleggerito ulterior-mente le scarpe, utilizzando mesh e rinforzi sintetici e limitando lo spessore della suola e dell’intersuola, arrivando in qualche caso a non differenziare l’altezza tra avampiede e tal-lone (è il caso delle Altra Zero Drop, piccola azienda dello Utah che propone soluzioni mi-nimaliste estreme e scarpe barefoot-inspired). Nike ha sviluppato un’intera linea di prodot-to (Free) e ha di recente introdotto la Flyknit, con una suola molto sottile che come tomaia ha poco più di un “calzino” (la parte superiore della scarpa pesa solo 34 gr). Mizuno presenta la nuova “orientaleggiante” e minimalista Be, mentre Skechers ha lanciato le sue GOrun e incentrato proprio sul concetto di “appoggio centrale del piede” la sua campagna di comuni-cazione. Senza dimenticare marchi più piccoli ma molti interessanti e innovativi come New-ton e Vivobarefoot (brand che arriva proprio ora in Italia distribuito da Ferrino).

SVILuPPI FuTurI - La crescente comunità barefo-ot sta producendo diversi atleti anche ad alto livello, che competono scalzi o con calzature minimaliste. Non vi sono infatti limitazioni da parte delle federazioni, che richiedono solo l’uso di calzature a norma con gli standard (ovvero non contengano apparati meccanici in grado di modificare a proprio vantaggio la prestazione). Nella macro categoria delle cal-zature funzionali per outdoor l’OIA inserisce ora anche la sottocategoria per le calzature minimal. Tra dicembre 2010 e novembre 2011 sul mercato USA ne sono state vendute circa 1,4 milioni di paia. Una cifra che rappresenta una crescita dell’84% rispetto all’anno prece-dente e che detiene oltre il 12% delle quote del mercato, per un business complessivo di oltre 110 milioni di dollari (secondo alcune stime nel 2011 solo Vibram Fifefingers ha ge-nerato vendite per 70 milioni di dollari). Un business quindi reale, per niente “minimal” e in crescita, anche in Europa, sebbene i numeri siano ancora molto distanti da quelli america-ni. Anche per questo nelle pagine seguenti vi proponiamo alcuni dei principali modelli ap-positamente dedicati o comunque ispirati al minimal running.

ORMAI NUMEROSI I MODELLI PROPOSTI DAI BRAND. CHI CON UNA PRECISA STRATEGIA CHI PER RINCORRERE IL TREND. DA PARTE DEGLI OPERATORI è BENE DIFFONDERE UNA CORRETTA CULTURA SUL TEMA, PER NON RISCHIARE DI COMPROMETTERE IMPORTANTI OPPORTUNITÀ E UNA CRESCITA SANA E DURATURA DI QUESTO SEGMENTO.

Il “padrino” del barefoot running, Ken Bob Saxton, nonché autore del libro Barefoot Running Step by Step, alla fine della Maratona di Los Angeles, 2001.

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RUNNING MAGAZINE

aprile 2012

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RUNNING MAGAZINE

aprile 2012

// “In origine era il barefoot. Da lì

con gli anni si è arrivati alla creazio-

ne di scarpe sottili, in grande voga

fino agli anni ’70. Dopodichè il mer-

cato ha cercato nuove soluzioni ri-

voluzionando il concetto di calzatura

per la corsa.

VerSO un FOOTweAr STruTTurATONegli ultimi 35 anni l’industria del-

le calzature ha proposto scarpe via

via più ammortizzate e strutturate,

con l’intento di correggere i difetti di

appoggio (pronazione/ supinazione),

mantenendo però caratteristiche di

leggerezza e calzata comoda. Que-

ste nuove tecnologie hanno con-

quistato i consumatori, che hanno

sostituito le scarpette usate fino agli

anni ‘70 con i nuovi modelli ammor-

tizzati e studiati per ridurre l’impat-

to con il terreno. La ragione anche

meccanica di questo passaggio è

da ricercare nel concetto “meno im-

patto sul terreno, meno fatica, mag-

gior rilancio della rullata con l’effetto

rimbalzo”. Questo concetto è stato

fortemente criticato dal nuovo corso

del barefoot running, appoggiando

questa confutazione anche a ricer-

che scientifiche incentrate sull’attivi-

tà motoria.

GLI AFICIOnADOS DeL BAreFOOTNonostante questo cambio di

cultura e di consumo a favore del-

le scarpe ammortizzate (e tutte le

aziende hanno cavalcato l’onda

producendo intere linee di calzature

per adeguarle ai più disparati usi e

tipologia di corsa), il barefoot run-

ning non è mai tramontato definiti-

vamente. Anzi, nel passato ha visto

interpreti di rilievo come Abebe Biki-

la (foto sopra), vincitore scalzo della

maratona ai giochi Olimpici di Roma

1960 (anche se secondo la voce cri-

tica di Luca De Ponti sul numero di

marzo di Correre questa storia “fa

parte di una leggenda destinata a

non riproporsi nel futuro, come già

non si era riproposta ai giochi di

Tokyo nel ’64 dove Abebe vinse an-

cora con regolari calzature”). Così

nel corso degli anni sono nate delle

comunità di aficionados, che non

hanno dimenticato come la corsa

sia nata con le origini dell’uomo, e

sono rimaste fermamente convinte

della bontà e dell’efficacia del loro

modo di correre. A partire dal 2000

ad alcuni personaggi hanno girato

il mondo correndo scalzi. Tra essi

ricordiamo Rick Roeber, Nico Su-

rings, Todd Ragsdale, Todd Byers e

il “padrino” del barefoot running Ken

Bob Saxton (foto a destra). Questi

atleti sono i pilastri del moderno mo-

vimento barefoot e minimalista. Che

promuove dunque un ritorno alle ori-

gini, chiudendo il cerchio evolutivo

delle calzature da running.

Qual è la postura corretta del natu-

ral runner?

Immagina di

stare in piedi e

di far avanzare il

centro di gravità

fino all’istante in

cui hai la sen-

sazione di ca-

dere. È questa

posizione leggermente avanzata del

baricentro unita a un ritmo più veloce

che permette all’appoggio dell’avam-

piede/mesopiede di essere efficace.

Tieni la testa diritta guardando avanti

ed espira l’aria dai polmoni. Le cavi-

glie, le ginocchia e le anche sono an-

cora allineate ma inclinate in avanti.

Se in questa posizione riesci a vede-

re la punta dei piedi con la vista pe-

riferica significa che hai una postura

sbagliata.

Quanto tempo mi ci vuole per di-

ventare un corridore naturale?

Per un cambiamento permanente

occorrono almeno 12 mesi. In ogni

caso è possibile iniziare subito ad

adottare uno stile di corsa naturale

utilizzando scarpe minimaliste per

brevi periodi.

Perché non posso cominciare a

correre sempre con scarpe mini-

maliste?

Se passi subito da una scarpa am-

mortizzata a una minimalista rischi di

incorrere in traumi causati dal nuovo

tipo di affaticamento che procuri al

corpo- lo sviluppo di uno stile di cor-

sa naturale richiede una transizione

graduale verso scarpe sempre meno

strutturate e ammortizzate.

Ho iniziato a correre con scarpe

minimalista ma mi fanno male pie-

di e polpacci. Cosa sbaglio?

Indossando scarpe minimaliste

piedi, polpacci e tendine d’Achille

devono lavorare più intensamente

per controllare la stabilità. Questo

richiede muscoli forti e tendini fles-

sibili. Torna alle tue scarpe abituali

per alcuni allenamenti e riprova con

un approccio più cauto. Puoi alle-

viare il dolore con un programma di

stretching e rafforzamento per piedi

e polpacci.

Diventare natural runner significa

imparare a correre di nuovo?

Il tuo attuale stile di corsa è radi-

cato nella memoria del tuo apparato

muscolare. Brevi sessioni di alle-

namento con scarpe minimaliste ti

permetteranno di concentrarti sul tuo

modulo e sono un ottimo modo per

cominciare. Il trucco è quello di man-

tenere i moduli di allenamento anche

se ci si sente affaticati. Per questo ef-

fettuare la transizione richiede tempi

piuttosto lunghi, perché significa mo-

dificare le proprie abitudini muscolari.

Le scarpe minimaliste sono com-

patibili con l’uso di plantari?

I plantari non sono adatti per le

scarpe minimali. Innanzitutto per una

questione di spazi e dimensioni, in

quanto la maggior parte di calzature

minimal non è fisicamente in grado

di accogliere un plantare. Inoltre un

plantare cambierebbe completa-

mente la funzione di una calzature

barefoot oriented, la cui caratteristica

è proprio quella di tenere il piede il

più vicino possibile al terreno, quasi

come fosse nudo.

per i negozianti - cosa rispondere ai clientiil libro di riferimento SuL BAreFOOT// Nel 2009 giornalista e marato-

neta americano Christopher Mc-

Dougall presenta la sua pubblica-

zione “Born to run”. grazie a questo

libro, divenuto un vero best seller, il

barefoot conosce la sua espansione

anche internazionale e raccoglie i

primi consensi mediatici. Nascono

le società nazionali di corsa bare-

foot e in USA si assiste a una cre-

scita esponenziale dei neofiti. Il libro

di McDougall è una chiave di svolta

perchè con passione e competenza

lo scrittore descrive come, passan-

do dalla corsa con le scarpe running

al barefoot, abbia risolto gli acciac-

chi dell’età e sia riuscito a correre

altre maratone, facendo addirittura il

proprio miglior tempo. Nello spiega-

re il suo entusiasmo per il barefoot,

il giornalista cita l’esempio degli in-

diani Tarahumara, una popolazione

indigena del nord del Messico fa-

mosa per l’abilità anche dei mem-

bri più anziani di correre per giorni

interi senza apparente sforzo. Natu-

ralmente scalzi. McDougall sostie-

ne inoltre, supportando le proprie

ipotesi con studi e statistiche, che

l’utilizzo delle scarpe ammortizzate

abbia aumentato l’incidenza degli

infortuni nei runner e ne abbia addi-

rittura limitato le prestazioni.

PrOFILO e suddivisione delle MInIMAL SHOes // Se dovessimo descrivere una

calzatura minimalista, non potrem-

mo prescindere dalla sua intenzione

di permettere al piede di lavorare

in modo naturale e senza costri-

zioni. Questo tipo di scarpa è il più

vicino possibile al piede nudo, pur

fornendo protezione da condizio-

ni ambientali. La suola è piatta,

quindi il tallone è allo stesso livello

dell’avampiede o quasi. È inoltre

neutra, quindi non ha alcun plan-

tare o altri meccanismi per modifi-

care l’andatura. La suola è inoltre

sottile e flessibile, progettata per

fornire protezione pur mantenendo

flessibilità e sensibilità. La tomaia è

poi morbida: a piedi nudi le dita si

allargano e il piede si espande. Lo

stesso avviene in una scarpa mini-

malista. Da ultimo la forma è non

correttiva e rispetta l’anatomia del

piede. L’aspetto più importante,

come evidente, è la libertà ricon-

quistata dal piede. È dunque inte-

ressante vedere cosa non viene uti-

lizzato in una calzatura minimalista

rispetto a una calzatura tradizionale.

SuDDIVISIOne DeI MODeLLI In questo segmento di scarpe

minimaliste esistono quattro sotto

categorie che si differenziano per le

misure della zona intersuola-suola,

relative all’altezza dell’intersuola

nel tallone e nell’avampiede e al

differenziale tra le due misure. Se

quest’ultimo è superiore ai 10 mm

la scarpa ha inserti ammortizzanti e

causa meno stress agli arti. Il tipo di

falcata, tuttavia, stressa ginocchia e

schiena perché il piede perde la sua

naturale capacità di stabilizzarsi. Al

contrario se il differenziale è inferio-

re ai 10 mm coinvolge invece mag-

giormente il piede e richiede una

muscolatura più sviluppata.

STILe BAreFOOTQuesta prima categoria compren-

de scarpe con intersuola inferiore

ai 10 mm e un differenziale pari a

0 mm. Queste scarpe replicano un

passo a piede nudo offrendo uno

strato di gomma per proteggere

contro le asperità del fondo.

SCArPe MInIMALISTeQueste calzature hanno un’inter-

suola che ha valori superiori ai 10

mm ma inferiori ai 15 mm e con un

differenziale inferiore ai 5 mm. sono

scarpe leggere che offrono un gra-

do di protezione maggiore al piede,

soprattutto in zona tallone. Non

hanno comunque soluzioni tecnolo-

giche che inibiscono l’articolazione

del passo.

DrOP ZerO SHOeSQueste scarpe presentano un

differenziale pari a 0 mm ma hanno

un’intersuola tra i 15 e i 20 mm. Vo-

gliono offrire un appoggio naturale

del piede ma anche garantire un

buon livello di ammortizzazione e

protezione.

MODeLLI DI TrAnSIZIOneRientrano in questa definizione

scarpe con un’intersuola anche più

alta di 20 mm ma con un differen-

ziale con valori tra i 5 e i 10 mm.

Sono calzature normali nella fattura

ma molto leggere, protettive e am-

mortizzanti. Sono utili come primo

approccio a questo nuovo stile di

corsa.

il ciclo evolutivo delle scarpe da running

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RUNNING MAGAZINE

DISTRIBUITO DA // zeis Excelsa 0734.8991 / [email protected]

DISTRIBUITO DA // Artcrafts International 055.68189 / [email protected]

DISTRIBUITO DA // Sportlab 0423.622009 / [email protected]

DISTRIBUITO DA // Vibram Fivefingers 02.89420549 / [email protected]

// Questo modello presenta tomaia in micro-fibra e air mesh traspirante, sistema di allaccia-tura Merrell Omni-Fit con welded TPU per un fit più preciso, inserto sulla punta in gomma fusa per una maggior resistenza all’usura, retro in pelle sintetica per maggior stabilità, piatto flessibile nell’avampiede che protegge dagli impatti con le rocce, sottopiede integrato in microfibra trattato con Aegis antimicrobico. Altri dettagli tecnici sono: ammortizzazione nell’intersuola in compression molded Eva di 4 mm, piatto anti-urto nell’avampiede di 1 mm a garanzia di flessibilità e protezione distri-buendo al meglio la pressione, suola Vibram Trail Glove con Rubber Compound TC-1. È disponibile nelle misure da uomo 7-12, 13, 14, 15 a un peso al mezzo paio di 183 gr. È infine proposto nei colori anodized gold, deep olive/kryptonite, palm leaf, smoke/adventure yellow, dark cheddar e ash (in foto).

// Sandalo sportivo minimalistico firmato Teva. Il modello flette naturalmente seguendo il piede e assicurando all’utilizzatore il massimo feeling con il terreno. Al contempo, garantisce trazione e protezione. È talmente flessibile che può essere arrotolato e stivato in una borsa, risultando una perfetta calzatura da viaggio. Il grip, anche su terreni bagnati, è assicurato dalla suola in gomma Spider Original spessa solo 10 mm. Altri dettagli sono costruzione open toe, architettura minima, multiple possibilità di re-golazione, tomaia sintetica. Il modello è dispo-nibile nei colori blue, pirate black e tarmac e nelle taglie 7-12, 13, 14. In foto in blu la versio-ne da donna, in verde quella da uomo.

// Calzatura con tomaia in PU Hex Flex Cage. La suola è multi-terrain: soffice, resi-stente all’abrasione e ultra-sottile, disegnata con grip direzionale e uno strato resistente al’usura. È spessa 5 mm e garantisce mas-sima proprioricezione e al contempo prote-zione su diverse superfici. La calzatura pesa 168 gr.

// Modello a cavallo tra barefoot e calzatura minimal, è una scarpa concepita per runner con appoggio neutro di corporatura medio leggera. Indicata per gare e allenamenti su brevi distanze.Caratteristiche tecniche: - Tomaia: Mesh ultraleggero. I rinforzi sin-tetici e le cuciture ridotte offrono maggiore comfort e ottima calzata. Doppia chiusura con velcro- Intersuola: spessa 14 mm, fles-sibile e ammortizzante. Realizzata in EVA+- Suola: gomma XT-900 al car-bonio su tallone, parte me-diale e alluce- Peso: 125 gr.- Taglie: 7-13, 14- Colori: White/navy/slime green

// Diversamente da qualsiasi altra scarpa da running presente oggi sul mercato, il model-lo Bikila è un prodotto innovativo che favori-sce una più naturale, sana ed efficiente presa dell’avampiede. Costruito su una piattaforma completamente nuova, il modello Bikila offre una protezione più fasciante e distribuisce l’impatto sull’avampiede senza compromettere l’importante feedback del terreno, essenziale per una corretta prestazione di running. Un collarino e una linea dorsale più atletici e im-bottiti, una singola chiusura hook-and-loop puntano a rifinire questo design davvero rivo-luzionario. Il modello è ideale per corsa.

// Dotato di sistema di chiusura che assicura una calzata adatta ad ogni piede. Mantiene la piattaforma originale rivoluzionaria del model-lo Bikila tradizionale, così da offrire una prote-zione più fasciante e da meglio distribuire l’im-patto sull’avampiede. Il feedback del terreno viene favorito, consentendo di ottimizzare le proprie prestazioni di running. Il tessuto tra-spirante presenta un collarino e una linea dor-sale più atletici e imbottiti una protezione per le dita, è dotato di una protezione per le dita duratura ed è resistente all’abrazione. Bikila LS è ideale per la corsa.

// Modello pensato per corsa su strada che mi-gliora la forza muscolare e che presenta suola Vibram per proteggere il piede e incrementare la trazione. La calzatura presenta tomaia in pel-le sintetica e air mesh con costruzione barefoot strobel per massima flessibilità e comfort, ganci TPU, inserto sulla punta in gomma fusa per una maggior resistenza all’usura, retro in pelle sintetica per maggior stabilità, costruzione in-terna di supporto per un miglior fit del piede, sottopiede integrato in microfibra trattato con soluzione antimicrobica Aegis. Il modello è inol-tre caratterizzato da ammortizzazione nell’inter-suola in compression molded Eva di 4 mm e suola Vibram Road Glove con Rubber TC-1. La scarpa è disponibile nelle misure da uomo 7-12, 13, 14, 15 a un peso al mezzo paio di 187 gr. È

infine proposta nei colori twilight, black/lime zest (in foto), dark cheddar,

ash/anodized gold e smoke.

MerreLl / TrAIL GLOVe road glove

TeVA / ZILCH

VIVOBAreFOOT / eVO

Saucony / Hattori

FIVe FInGerS / Bikila Bikila ls

DISTRIBUITO DA // Adidas Italy 039.27151 - [email protected]

// Modello anatomico con suola arrotondata e dita, dotato di tomaia stretch. Ha una costru-zione barefoot che segue la morfologia del piede, una suola sottile con uno strato di Eva una tomaia second skin con supporto TPU. Pesa 180 gr e ha un differenziale di 0 mm (tallone e avampiede entrambi a 10 mm). È disponibile nei colori red/neo iron met/black e black/black/metallic silver e nelle taglie 6-12,5 e 13,5. È distribuito a un prezzo consigliato di 110 euro.

ALTrA / ADAM

// www.altrazerodrop.com

// Zero Drop e foot-shaped sono i due punti cardine di questa scarpa. Il modello è una scar-pa con suola Siped Performance Rubber Bare-Sole ridotta a 3,4 mm, piatta e senza dislivello tacco-punta e ammortizzata solo con una so-letta interna rimovibile (e sostituibile con una ancor più minima e senza ammortizzazione). Adam ha un design piacevole ed essendo una

scarpa molto flessibile e comoda è adatta all’utilizzo quotidiano. È esasperatamen-

te minimal e, a causa dell’ammor-tizzazione praticamente inesisten-

te, non è adatta alle lunghe percorrenze. È disponibile

nelle misure 8-16 UK e pesa 176 gr.

ProDotti “MiNiMAl” // Calzature da indossare tutti i giorni per

rinforzare i muscoli delle gambe in modo naturale, riattivare la circolazione periferica e migliorare l’equilibrio e la centralità del bari-centro. Agli sportivi è consigliato indossarla nei giorni di riposo o in allenamenti speci-fici. BE è disegnata per aiutare a rinforzare e attivare la parte inferiore delle gambege i muscoli del piede, al fine di migliorare la performance sportiva. È sviluppata parten-do dall’antico sandalo giapponese Waraji, con la suola più corta dell’intera lunghezza del piede. Mizuno ha studiato le implicazio-ni bio-meccaniche di questa soluzione e ha scoperto che indossando questi sandali i piedi acquisiscono ancora più mobilità che non camminando scalzi. Ciò determina un incremento delle attività muscolari degli arti inferiori e un miglior controllo del baricentro.

Così BE presenta un’intersuola che si assotti-glia prima del metatarso, sotto le dita del pie-de riproducendo gli effetti del Waraji. In foto la versione da uomo, che presenta soletta riattivante per aumentare l’attività e la forza muscolare. La conchiglia del tallone in DFC, poi, assicura l’ammortizzamento naturale del calcagno. Il modello è disponibile nelle misu-re 6-12, 13 con un peso di 200 gr e nei colori silver/anthracite/chinese red, strong blue/silver/ember, anthracite/silver.

MIZunO / Be

ADIDAS / Adipure Trainer M Textile

Ph. cr: Martino Pietropoli,RunLovers.it

// L’innovazione di Nike Flyknit è nata sulla base delle richieste e dei suggerimenti de-gli atleti. Il tessuto specifico è stato ottenu-to dopo 4 anni di ricerca di microingegneria nello studio delle proprietà statiche applica-te ai materiali elastici. All’insegna della leg-gerezza e del comfort, si è cercato di ridurre al minimo l’impiego di materiali differenti e di cuciture, impiegando nient’altro che un filo di poliestere. In un unico strato costruito con preciso posizionamento del supporto, della flessibilità e della traspirazione, l’ul-timo ritrovato è stato apportato alle zone della scarpa che richiedono maggiormente questo tipo di sostegno. Se da una parte la riduzione del peso dei materiali costituisce un fattore di rilievo per le prestazioni dei runner, dall’altra la costruzione della tomaia con l’esclusiva tecnologia Flyknit contribui-sce a garantire un fit ottimale a contatto con

il piede, come se si trattasse di una seconda pelle. Concepita per valorizzare al massimo le caratteristiche degli atleti, la nuova Nike Flyknit Racer è una scarpa estremamente leggera, dal peso di 160 grammi (la tomaia pesa da sola 34 grammi): ben il 19% in meno della Nike Zoom Streak 3, presente su tutti e tre i gradini del podio alla maratona nei Mondiali del 2011. Il suo debutto ufficiale in pista si vedrà alle prossime Olimpiadi di Londra.

nIKe / Flyknit racer

DISTRIBUITO DA // Nike Italia 051.6115511 / www.nike.com

DISTrIBuITO DA // Alto 011.3494811 - [email protected]

BAre

FOOT

STYL

e //

DISTRIBUITO DA // Ferrino & C.011.2230711 / [email protected]

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RUNNING MAGAZINE

aprile 2012

// Innovativa scarpa da trail running, studia-ta per consentire il movimento naturale del piede. La sua struttura favorisce un’ottima sensibilità della pianta sul terreno, pur senza dimenticare la protezione dal contatto con le superfici sconnesse.Tecnologie: Antimicrobial Footbed, Eva, Vi-bramTomaia: Mantiene asciutto il piede e regola il trasferimento dell’umidità.Suola: grazie alla tecnologia Vibram, il batti-strada regola la corretta trazione del piede per

un corretto contatto con la superficie.Intersuola: Acteva, innovativa intersuola che offre un’ammortizzazione superiore, capace di resistere ottimamente alla compressione e di assorbire gli impatti per molti chiolometri.Peso uomo: 124 grPrezzo al pubblico: 100 euro

new BALAnCe / Minimus MT00

// Scarpa da trail che pesa 281 gr (mezzo paio, 9 US da uomo). È dunque un modello legge-ro, versatile e ammortizzato. Viene proposto in una nuova versione con inserti in 3D e ter-mosaldature, al posto dei rinforzi sintetici, per un comfort maggiore. Presenta inoltre HRC+ Strobel Board più spesso ed elastico lungo tutta la pianta, oltre a tessuto Hydramax traspirante all’interno del tallone. La differenza in altezza tra tallone e avampiede, ridotta a soli 4 mm, as-sicura un miglior appoggio, maggiore stabilità

e una rullata più dinamica. Adatta per l’allena-mento quotidiano e gare. Presenta appoggio neutro ed è disponibile nelle misure 7-13,14 e bel colore yellow/black. Tra gli altri dettagli: intersuola ProGrid LITE sul tallone e SSL (Sau-cony Super Light) Eva; suola External Bedrock Outsole (EBO), High Traction Rubber e gom-ma al carbonio XT-900. Tra le particolarità, in-vece, linguetta rinforzata, ghetta compatibile e plantare termoformato.

SAuCOnY / ProGrid Peregrine 2

DISTRIBUITO DA // Nike Italia 051.6115511 / www.nike.com

// La nuova Nike Free 3.0 offre la sensazione di corsa a piedi nudi. La tomaia è un pezzo uni-co, senza cuciture: la linguetta non è libera, ma perfettamente integrata nella tomaia, in modo da creare un effetto calzino che fornisce un leg-gero supporto. La suola presenta una profonda scanalatura diagonale che consente grande fles-sibilità. La tomaia è inoltre in tessuto elastico leggerissimo che rende facile infilare e sfilare la scarpa. Il sistema di allacciatura è asimmetrico per aiutare a ridurre la pressione sopra la parte superiore del piede. Elementi riflettenti con-

sentono di rimanere visibili in condizioni di scarsa illuminazione. Altri dettagli tecnici sono sottilissima soletta interna, gomma al carbonio nelle aree ad alta usura per aumentare la dura-ta, baccelli di gomma solida sulla punta mediale per una maggiore durata e trazione. Prezzo con-sigliato al pubblico120 euro.

nIKe / nike Free 3.0

DISTRIBUITO DA // Brooks Italia050.804696 / [email protected]

// Anche questo modello, qui pro-posto in versione femminile, rientra nel progetto PureProject. È ideale per gli amanti della massima libertà del movimento e per podisti neutri. La divisione dell’intersuola tra l’al-luce e il resto delle dita su questo modello prosegue con un’ampia li-nea di flessione longitudinale sotto tutto l’avampiede, consentendo al corridore di utilizzare il suo piede nella maniera più naturale possibile. È disponibile nelle misure 5-12 US e nei colori hollyhock, anthracite, silver, black, sulphur. Peso 184 gr. Ampiezza B (medium). Al pari del Pure Flow presenta intersuola BioMoGo DNA, Ideal Heel, Toe Flex, Nav Band, Anatomical Last.

BrOOKS / Pure FLOw Pure connect// Questa calzatura rientra nel progetto PureProject, che comprende calzature caratterizzate da una risposta bio-meccanica personalizzata e concepite per scoprire nuove emozioni grazie a un semplice principio: un utilizzo dei propri piedi più efficiente e naturale. La Pure Flow, qui proposta in versione maschile, offre un perfetto equi-librio per podisti con appoggio neutro. Il largo nastro elasticizzato Nav Band consente una calzata perfetta per tutte le tipologie di piede. Una particolare geometria nell’area del metatarso e del tallone aiuta a trovare la zona di appoggio naturale. Il modello è disponibile nelle taglie 7-13, 14 US e in tre variazioni colore. Ha larghez-za D (medium) e pesa 247 gr. È disponibile nei colori anthracite, black, silver, brite green e nightlife. È carat-terizzata inoltre da nuovo materiale per l’intersuola, il BioMoGo DNA, un mix di mescole BioMoGo e DNA che cambia la sua risposta in base al peso e alla velocità del podista. La tecnologia Ideal Heel prevede una forma arrotondata del tallone che, combinata all’inter-suola ribassata e a un differenziale tra tallone e avampiede di soli 4 mm, porta il baricentro dell’appoggio più avanti di 3 cm, distribuendo così il peso su tutto il piede. Presente poi Toe Flex (divisione tra alluce e resto delle dita che migliora stabilità, sensibilità e propul-sione), Nav Band (fascia per una miglior adesione della tomaia al piede, realizzata in materiale elasticizzato per consentire un’espansione del piede quando si im-patta con il suolo) e Anatomical Last (inter-suola con forma anatomica).

ProDotti “MiNiMAl”

DISTRIBUITO DA // Aicad / 0461.231489 / [email protected]

DISTRIBUITO DA // Nike Italia051.6115511 / www.nike.com

// Scarpa di ingresso nel mondo Na-tural Running. Intersuola da 3 Baffi (differenziale 6 mm) dotata di Dyna-mic Fascia Band per migliorare l’effi-cenza della spinta.

// Questo modello è realizzato in materiale sintetico microforato, molto leggero. Il plantare anatomico ed estraibile è realizzato per massi-mizzare la praticità nella calzata. La suola è in gomma N-Durance e piastra RockStop, mentre l’intersuola in Acteva rende confortevole le per-formance su ogni tipo di terreno. Indicata per persone che cercano la scarpa leggera, aggressi-va sia per allenamenti che gare fuori strada e in montagna. È disponibile per uomo (misure 41-46, peso 219 gr) e per donna (misure 37-41,

peso 175 gr) a un prezzo consigliato di 90 euro. Ha infine un differenziale tallone-avampiede di 4 mm.

// Questa calzatura, venduta a un prezzo consigliato di 110 euro, è caratterizzata da tomaia leggera e traspirante. Qui la linguetta torna “classica”, consentendo ai runner di stringere i lacci a piacere attraverso un par-ticolare sistema di allacciatura asimmetrica, che contribuisce a ridurre la pressione sopra la parte superiore del piede per un maggiore comfort. Il modello presenta inoltre inter-suola in schiuma, tagli diagonali nella suola che migliorano la flessibilità di movimento naturale e consentono di aumentare la resi-stenza del piede, inserti in gomma carbonio nei punti maggiormente soggetti ad usura.

InOV-8 / rOCLITe 268

MT110AK

nIKe / nIKe Free run+3 Tr

AnSI

ZIOn

e //

DISTRIBUITO DA // Gartner Sports0471.062313 / [email protected]

DISTRIBUITO DA // Sportlab 0423.622009 / [email protected]

DISTRIBUITO DA // Asics Italia 0471-416111 / [email protected] DA // Reebok Italia / 039-6018400 / www.reebok.com

// Parte della collezione Asics33, composta da scarpe leggere per un’esclusiva esperienza di natu-ral running.- Tomaia: combinazione di mesh e tessuto. Alta-mente traspirante, assicura una calzata eccellente- Intersuola: costruita in Solyte, è dotata di grandi proprietà di rimbalzo, ammortizzazione, durata e leggerezza. L’aggiunta del Cushioning System Asics Reafoot Gel garantisce maggior capacità di assorbimento dell’impatto- Suola: Propulsion Trusstic e Guidance Line pre-sente su tutta la lunghezza della suola favoriscono il movimento naturale del piede, sostenendo il la-voro dei tendini nella fascia plantare.

// La tecnologia RealFlex costituisce una novità assoluta per la collezione SS12 di Reebok. La scarpa è caratterizzata da 76 elementi multidirezionali indipendenti, disposti strategicamente sotto la suola. Massima flessibilità della calzatura. Il movimento del piede è favorito e sostenuto in ogni fase della cor- sa. La tomaia è realizzata in tessuto ultraleg- ge-ro ed è concepita per garantire a pieno tutti i benefici del running barefoot.Prezzo al pubblico: 90 euro

Asics / Gel-Volt33

reebok / realflex Optimal

MIn

IMAL

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