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S.A. 08.09...2015/09/08  · Verbale del Senato Accademico, costituito ai sensi dell’art. 27,...

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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BARI ALDO MORO S.A. 08.09.2015 1 ******* Verbale del Senato Accademico, costituito ai sensi dell’art. 27, dello Statuto dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro, pubblicato sulla G.U. Serie Generale n. 157 del 07.07.2012 ed emanato ai sensi della Legge 30 dicembre 2010 n. 240. VERBALE N° 17/2015 Seduta straordinaria del 08.09.2015 Si riunisce alle ore 11,25. P = Presente A = Assente AG = Assente giustificato P A AG - Il Magnifico Rettore, prof. Antonio Felice URICCHIO, Presidente; x Rappresentanti dei Direttori di Dipartimento Macroarea n. 1 scientifica tecnologica - il prof. FRACASSI Francesco x - il prof. ALTOMARE Francesco x Macroarea n. 2 scienze biologiche, agrarie e veterinarie - il prof. MIANO Teodoro x - la prof.ssa SVELTO Maria x Macroarea n. 3 scienze mediche - il prof. BATTAGLIA Michele x
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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BARI ALDO MORO

S.A. 08.09.2015

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*******

Verbale del Senato Accademico, costituito ai sensi dell’art. 27, dello Statuto dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro, pubblicato sulla G.U. Serie Generale n. 157 del 07.07.2012 ed emanato ai sensi della Legge 30 dicembre 2010 n. 240.

VERBALE N° 17/2015

Seduta straordinaria del 08.09.2015

Si riunisce alle ore 11,25.

P = Presente A = Assente AG = Assente giustificato

P A AG

- Il Magnifico Rettore, prof. Antonio Felice URICCHIO, Presidente; x

Rappresentanti dei Direttori di Dipartimento Macroarea n. 1 scientifica tecnologica

- il prof. FRACASSI Francesco x

- il prof. ALTOMARE Francesco x

Macroarea n. 2 scienze biologiche, agrarie e veterinarie

- il prof. MIANO Teodoro x

- la prof.ssa SVELTO Maria x

Macroarea n. 3 scienze mediche

- il prof. BATTAGLIA Michele x

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P

A

AG

- la prof.ssa SERIO Gabriella x

Macroarea n. 4 scienze umanistiche

- il prof. MASELLA Luigi x

- la prof.ssa JACQUET Marie Thérèse x

Macroarea n. 5 scienze giuridiche ed economiche

- il prof. DELL’ATTI Vittorio x

- il prof. DI RIENZO Massimo x

Sede decentrata

- il prof. NOTARNICOLA Bruno, x

Rappresentanti di area scientifico-disciplinare Per i professori di I fascia

- il prof. TOMA Ernesto area n. 13 (scienze economiche e statistiche) x

- la prof.ssa DA MOLIN Giovanna area n. 11 (scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche)

x

Per i professori di II fascia

- il prof. ANGELINI Leonardo area n. 2 (scienze fisiche) x

- il prof. LAVIANO Rocco area n. 4 (scienze della terra) x

- la prof.ssa OTRANTO Rosa area n. 10 (scienze dell’antichità, filologico-letterarie e storico artistiche)

x

- il prof. CRESCENZO Giuseppe area n. 7 (scienze agrarie e veterinarie)

x

- la prof.ssa COLUCCI Silvia Concetta area n. 5 (scienze biologiche) x

Per i ricercatori

- il prof. STELLA Alessandro area n. 6 (scienze mediche) x

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- il prof. MAVELLI Fabio area n. 3 (scienze chimiche) x

- il prof. CAIVANO Danilo area n. 1 (scienze matematiche e informatiche)

x

- il prof. CASCIONE Giuseppe area n. 14 (scienze storiche e sociali) x

- il prof. STEFANI’ Paolo area n. 12 (scienze giuridiche) x

Rappresentanti del personale tecnico-amministrativo

- il sig. POLISENO Michele x

- il sig. SILECCHIA Francesco x

- il sig. CAMPOBASSO Rocco x

Rappresentanti degli studenti

- la sig.ra SANTORO Annarita x

- il sig. BARRESI Teodosio x

- il sig. AURORA Claudio Eugenio x

- la sig.ra LATINO Benedetta x

- il sig. INNAMORATO Francesco x

Rappresentante dei dottorandi di ricerca

- la dott.ssa KUSHI Alda x

Partecipano senza diritto di voto:

• il Pro-Rettore vicario, Prof. Angelo Tursi, che in caso di assenza o

impedimento del Rettore presiede il Senato Accademico con diritto di voto;

• il Direttore Generale vicario, Dott.ssa Pasqua Rutigliani, con funzioni di

Segretario verbalizzante.

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Le attività di supporto sono assicurate dal personale del Dipartimento per il Coordinamento dell'Azione Amministrativa con le Funzioni di Governo - Area Senato Accademico. E’ presente, altresì, il Dirigente del Dipartimento amministrativo per il coordinamento dell’Azione amministrativa con le Funzioni di Governo, dott. Emilio Miccolis. Dalle ore 17,40 alle ore 18,00 le funzioni di Presidente sono state svolte dal ProRettore vicario, prof. A. Tursi.

Il Presidente, constatata la validità dell’adunanza, dichiara aperta la seduta. L’ordine del giorno è il seguente:

− Approvazione verbale riunione del 07.07.2015

− Comunicazioni del Rettore

I. AMMINISTRAZIONE 1. Regolamento per laureati frequentatori: esito lavori Commissione adeguamento

normativo

2. Proposte conferimento titolo prof. emerito - proff. Gianluigi Fogli e Saverio Florio: esame istanze

3. Proposte conferimento laurea honoris causa ai sensi dell’art. 5 del Regolamento per il conferimento di titoli onorifici emanato con D.R. n. 2480 del 09.07.2015

a. Dott. Antonio Messina: nota del Direttore del Dipartimento di Farmacia - Scienze del Farmaco

b. Vincenzo Magistà: nota del Direttore del Dipartimento di Studi Aziendali e Giusprivatistici

4. Rinnovo Organi Accademici: adempimenti VII. PERSONALE 5. Programmazione utilizzo punti organico 2015 6. Prof. Luciano Garofalo: autorizzazione a dedicarsi ad esclusiva attività di ricerca

scientifica - A.A. 2015/2016

XI. OGGETTI DIVERSI 7. Ratifica Decreti Rettorali a. n. 2665 del 21.07.2015 (Approvazione Regolamenti didattici corsi TFA

2014/2015)

- Varie ed eventuali

Nel corso della seduta alcuni componenti sono entrati nella sala di riunione, altri se ne sono allontanati senza che sia mai venuto a mancare il numero legale ai fini della validità dell'adunanza.

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AUDIZIONE DELEGAZIONE STABILIZZANDI

In apertura di seduta, il Rettore informa che una delegazione di stabilizzandi ha

chiesto di essere audita da questo Consesso. Egli, quindi, acquisito il consenso dei

presenti, invita la delegazione ad entrare nella sala di riunione, porgendo la parola al

portavoce, Flavio Pastore, il quale, dopo aver ringraziato il Consesso per la concessa

audizione, dà lettura di un documento che viene distribuito ai senatori e si allega con il n.

1 al presente verbale.

Egli, quindi, rilascia a verbale il seguente intervento:

““Non riesco a comprendere il motivo per cui siamo ancora in situazione precaria, considerato che non ci sono problemi di sorta per poter ultimare le ultime assunzioni e dare seguito alle deliberazioni assunte dal Consiglio di Amministrazione l’anno scorso, tenuto conto della sufficiente disponibilità di risorse assegnate a questa Università, per il 2015, immediatamente utilizzabili, pari a P.O. 18,24. La problematica degli stabilizzandi si trascina oramai da quindici anni e le amministrazioni precedenti non sono riuscite a risolverla; io credo, ed è il mio personale pensiero, che spero possa essere condiviso dall’intera delegazione, che 18,24 P.O. sono tanti e noi ne assorbiamo una quota molto piccola; è nell’interesse di tutti dare finalmente risoluzione al problema. Spero, pertanto, che ci sia una presa d’atto sul fatto che la soluzione è a portata di mano e che può essere risolta subito.””

Il Rettore ricorda che l’annosa questione degli stabilizzandi è stata definita con la

delibera del Consiglio di Amministrazione del 30.07.2014, cui ha fatto seguito l’avvio del

piano di stabilizzazione, attraverso l’espletamento delle procedure concorsuali e, quindi, la

definizione del piano assunzionale ripartito sul triennio 2014-2016, evidenziando altresì,

come, a valere sui P.O. 2014, si sia proceduto all’anticipazione dal 2015 dell’assunzione

di n. 3 unità di personale inserite nel processo di stabilizzazione di che trattasi, a

testimonianza della piena volontà di condurre la questione de qua a definitivo

completamento. Il sopravvenire della Legge di stabilità 2015 ha fatto emergere talune

problematiche di carattere giuridico, con riferimento al “congelamento” delle assunzioni

del personale tecnico-amministrativo in relazione alle disposizioni sulla mobilità del

personale delle Province, che hanno reso opportuna la formulazione di apposito quesito al

Ministero – trasmesso con nota prot. n. 40218 del 26.05.2015 – in merito al quale si è in

attesa di una risposta ufficiale, già preannunciata in termini positivi in un recente incontro

avuto con il Direttore Generale MIUR, dott. D. Livon.

Egli, infine, a proposito della “capienza” dei P.O. 2015, sottolinea che le

determinazioni degli Organi di Governo circa l’utilizzo della quota di P.O. 18,24 dovranno

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tenere conto degli impegni giù assunti, che di fatto erodono la quota disponibile, ma non

impediscono di proseguire nell’attuazione del piano assunzionale degli stabilizzandi.

Egli, nel ribadire l’impegno massimo da parte di questa Amministrazione alla

definizione della problematica rappresentata, ringrazia la delegazione che, alle ore 11,35,

esce dalla sala di riunione.

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S.A. 08.09.2015/apprverb

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APPROVAZIONE VERBALE RELATIVO ALLA SEDUTA DEL 07.07.2015

Il Rettore sottopone all’approvazione del Senato Accademico il verbale relativo alla

riunione del 07.07.2015.

Il Senato Accademico, con l’astensione degli assenti alla suddetta riunione, approva

il verbale relativo alla succitata seduta.

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COMUNICAZIONI DEL RETTORE

Il Rettore dà lettura delle seguenti comunicazioni, allegate al presente verbale con il

numero 2, già poste a disposizione dei senatori:

A) nota, prot. n. 9572 del 10.08.2015, assunta al prot. gen. con il n. 58879 del

18.08.2015, da parte del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della

Ricerca, Stefania Giannini, in ordine al conferimento del titolo di Professore

Emerito al prof. Nicola Senesi, già ordinario del SSD AGR/13 Chimica

agraria presso questa Università, nei cui confronti esprime sentite

felicitazioni;

B) comunicazione, prot. n. 59983 del 28.08.2015, da parte del Dipartimento

Amministrativo per la Ricerca, la Didattica e le Relazioni esterne, a firma

del Dirigente, dott.ssa F. My, concernente “vincitori e subentri Bando di

selezione per 82 tirocini curriculari presso le Rappresentanze diplomatiche

del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale”.

Egli, quindi, ripercorre le tappe della problematica relativa al conferimento

dell’incarico di Direttore Generale di questo Ateneo, successivamente al parere favorevole

espresso da questo Consesso, nella riunione del 30.07.2015, sul nominativo da Egli

proposto del dott. Federico Gallo, in particolare riferendo che il Consiglio di

Amministrazione, nella riunione del 31.07.2015, avendo acquisito agli atti la nota prot. n.

56870 in pari data, con la quale il dott. Raffaele Elia sollevava dubbi circa la regolarità

della procedura e della proposta, deliberava di “sottomettere all’attenzione dell’Avvocatura

Distrettuale dello Stato l’istanza presentata dal dott. Raffaele Elia con la succitata nota,

unitamente a tutti gli atti presupposti e correlati, al fine di acquisire apposito parere in

merito a quanto ivi rappresentato”.

Egli, quindi, informa che l’Avvocatura distrettuale dello Stato con nota, in data

04.09.2015, ha reso il richiesto parere in merito, ritenendo infondate le doglianze

lamentate dal dott. Elia e legittima la procedura seguita; parere ampio ed articolato, di cui

dà lettura del passaggio finale e che mette comunque a disposizione dei senatori che

vogliano leggerlo integralmente:

“… La Scrivente è in conclusione dell’avviso che:

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a) legittimamente è stato disposto il differimento, sino alla conclusione del procedimento per la nomina del Direttore generale dell'Università degli Studi di Bari Aldo Moro, dell'accesso agli atti esercitato a fini espressamente partecipativi dal dott. Elia; b) la Commissione tecnica nominata ai fini della selezione dei candidati non ha predisposto una graduatoria di merito dei candidati, idonea a vincolare il Rettore nell'esercizio del potere di scelta e proposta del candidato al quale conferire l'incarico di Direttore generale dell'Università degli Studi di Bari "Aldo Moro; c) con riguardo alla nomina del Direttore generale dell'Ateneo non trova applicazione l'art. 19, comma 6, del d. lgs. 30 marzo 2001, n. 165, come modificato dall'art. 40 del d. lgs. 27 ottobre 2009, n. 150 e, conseguentemente, la proposta di nomina del dott. Federico Gallo a Direttore generale dell'Università degli Studi di Bari "Aldo Moro" non può ritenersi illegittima per violazione della suddetta norma. …””

Entrano, alle ore 11,40, i senatori Aurora e Latino.

Chiede ed ottiene la parola il sig. Silecchia il quale rilascia a verbale il seguente

intervento:

““Relativamente al suddetto parere, che ho avuto modo di leggere, ed in particolare

al passaggio relativo alla circolare Madia, faccio notare che l’Avvocatura si esprime nei

termini dell’inapplicabilità al caso di specie di detta circolare – ritenendo che il periodo di 1

anno e 5 mesi prima del collocamento a riposo del dott. Elia non costituisca ipotesi di

“imminenza” alla quiescenza - anche se proprio la circolare de qua è stato un punto

cardine sul quale Ella aveva fondato la propria scelta a favore del dott. Gallo”.

Il Rettore raccoglie le osservazioni testè esposte, precisando, comunque, di non

aver mai considerato decisivo l’argomento sopra riferito, ma di averlo, a suo tempo,

solamente offerto alla riflessione del Consesso, come confermato dalla trascrizione

integrale del proprio intervento iniziale, di cui al verbale del Senato Accademico del

30.07.2015, trasmesso all’Avvocatura distrettuale dello Stato nell’ambito della

documentazione allegata alla richiesta di parere.

Intervengono, altresì, la prof.ssa Svelto per evidenziare che questo Consesso, nella

riunione del 30.07.2015, è stato chiamato a pronunciarsi in ordine alla proposta formulata

dal Rettore relativamente al conferimento dell’incarico di Direttore Generale di questa

Università al dott. F. Gallo e non già a scegliere tra più nominativi, ritenendo, pertanto,

che ulteriori considerazioni in merito spettino solamente all’Organo consiliare richiedente il

surriferito parere; il senatore Campobasso per stigmatizzare l’oramai frequente fenomeno

per il quale si apprendono in anticipo dalla stampa le notizie che riguardano questo

Ateneo, verificatosi anche nella circostanza di che trattasi, preoccupazione che il Rettore

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condivide, evidenziando quanto difficile sia riuscire ad arginare il fenomeno, che spesso

dilaga a prescindere dall’attenzione posta nelle attività di controllo.

Il Senato Accademico prende nota.

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I. AMMINISTRAZIONE REGOLAMENTO PER LAUREATI FREQUENTATORI: ESITO LAVORI COMMISSIONE

ADEGUAMENTO NORMATIVO

Il Rettore apre il dibattito sul seguente estratto dal verbale della Commissione per

l’adeguamento normativo, relativo alla riunione del 20.07.2015, invitando il prof. M. Di

Rienzo a voler relazionare in merito:

““Il giorno 20 del mese di luglio dell’anno 2015, alle ore 11.30, nella Sala Consiglio del Rettorato, si è riunita la Commissione per l'adeguamento normativo e per l'esame delle problematiche relative all'applicazione ed interpretazione dello Statuto e dei Regolamenti, per discutere i seguenti punti iscritti all’Ordine del Giorno:

1) Regolamento per il Reclutamento di Ricercatori con contratto a contratto

determinato; 2) Regolamento per laureati frequentatori; 3) Regolamento sul Servizio Ispettivo di Ateneo; 4) Regolamento sulle incompatibilità e sul rilascio dell’autorizzazione al conferimento

di incarichi retribuiti esterni; 5) Regolamento elettorale. Sono presenti, oltre al Coordinatore Prof. Di Rienzo, i Professori L. Angelini, P.

Stefanì, S. Colucci e i Sigg. F. Innamorato e A. Santoro. Partecipa alla riunione la Dott.ssa A. Serafino, che assume le funzioni di segretario

verbalizzante. OMISSIS 2) Regolamento per laureati frequentatori Dopo un’attenta disamina, articolo per articolo, del vigente Regolamento per laureati

frequentatori, la Commissione propone di effettuare le modifiche come di seguito riportate.

TESTO REVISIONATO REGOLAMENTO DEI LAUREATI

FREQUENTATORI DELL’UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI BARI ALDO MORO

Articolo 1

L’Università degli Studi di Bari Aldo Moro, d’ora innanzi Università, ammette alla frequenza delle proprie strutture (Dipartimenti, Centri interdipartimentali, Scuole ecc.) soggetti non strutturati, d’ora innanzi laureati frequentatori, in possesso del titolo di laurea di I livello e di

REGOLAMENTO DEI LAUREATI FREQUENTATORI DELL’UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI BARI ALDO MORO

Articolo 1

L’Università degli Studi di Bari Aldo Moro, d’ora innanzi Università, ammette alla frequenza delle proprie strutture (Dipartimenti, Centri interdipartimentali, Scuole ecc.) soggetti non strutturati, d’ora innanzi laureati frequentatori, in possesso del titolo di laurea di I livello o di laurea

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laurea specialistica/magistrale, per un periodo di studio e/o ricerca al fine di favorire l’acquisizione di una migliore competenza professionale.

I laureati frequentatori non possono svolgere attività didattica, assistenziale o altri compiti istituzionali. Non possono essere utilizzati a qualsiasi titolo per attività autonoma svolta all’interno delle strutture dell’Università.

La frequenza delle strutture dell’Università non da luogo all’instaurazione di alcun tipo di rapporto di lavoro.

Articolo 2

Gli interessati devono presentare istanza di ammissione al Direttore della struttura che intendono frequentare. Il Direttore, acquisito il parere del Consiglio della struttura interessata, comunica all’Ufficio post laurea di Ateneo il nominativo o i nominativi di coloro che sono stati ammessi alla frequenza della struttura, unitamente ai nominativi dei docenti che seguiranno il laureato frequentatore durante il periodo di frequenza della struttura.

I soggetti ammessi alla frequenza, prima dell’avvio della stessa, dovranno munirsi di una polizza assicurativa per i danni alle persone e cose e per la responsabilità civile nei confronti dei terzi secondo una polizza tipo fornito dall’Università. Il contratto dovrà prevedere espressamente la clausola che esclude la possibilità della rivalsa della società di assicurazione nei confronti di chi possa eventualmente essere considerato responsabile del danno comunque prodottosi.

I soggetti ammessi alla frequenza dovranno versare un contributo annualmente deliberato dal Consiglio di Amministrazione dell’Università. La ricevuta del versamento dovrà essere consegnata all’Ufficio post laurea di ateneo insieme a due fotografie formato tessera. L’Ufficio consegnerà al soggetto interessato un

specialistica/magistrale, per un periodo di studio e/o ricerca al fine di favorire l’acquisizione di una migliore competenza professionale.

I laureati frequentatori non possono svolgere attività didattica, assistenziale o altri compiti istituzionali. Non possono essere utilizzati a qualsiasi titolo per attività autonoma svolta all’interno delle strutture dell’Università. I laureati frequentatori sono tenuti al rispetto delle disposizioni organizzative della struttura ospitante e del Codice Etico dell’Università.

La frequenza delle strutture dell’Università non dà luogo all’instaurazione di alcun tipo di rapporto di lavoro.

Articolo 2

Gli interessati devono presentare istanza di ammissione al Direttore della struttura che intendono frequentare. Il Direttore, acquisito il parere del Consiglio della struttura interessata, comunica all’Ufficio post laurea di Ateneo il nominativo o i nominativi di coloro che sono stati ammessi alla frequenza della struttura, unitamente ai nominativi dei docenti che seguiranno il laureato frequentatore durante il periodo di frequenza della struttura.

I soggetti ammessi alla frequenza, prima dell’avvio della stessa, dovranno munirsi di una polizza assicurativa per i danni alle persone e cose e per la responsabilità civile nei confronti dei terzi secondo una polizza tipo fornito dall’Università. Il contratto dovrà prevedere espressamente la clausola che esclude la possibilità della rivalsa della società di assicurazione nei confronti di chi possa eventualmente essere considerato responsabile del danno comunque prodottosi.

I soggetti ammessi alla frequenza dovranno versare un contributo annualmente deliberato dal Consiglio di Amministrazione dell’Università. La ricevuta del versamento dovrà essere consegnata all’Ufficio post laurea di ateneo insieme a due fotografie formato tessera. L’Ufficio consegnerà al soggetto interessato un tesserino di

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tesserino di riconoscimento, che attesta la regolare iscrizione del laureato frequentatore.

La frequenza può avere una durata massima di un anno eventualmente rinnovabile una sola volta e con la medesima procedura seguita per l’istanza di ammissione alla frequenza. Non è ammessa la contemporanea frequenza di più strutture dell’Università.

Articolo 3

Terminato il periodo di frequenza, il laureato frequentatore può richiedere al Direttore della struttura interessata il rilascio di una certificazione attestante l’attività svolta e le competenze acquisite.

Il Direttore trasmette all’Ufficio post laurea di Ateneo l’istanza con allegata una dichiarazione sulle attività svolte effettivamente dal laureato frequentatore e le competenze eventualmente acquisite.

Articolo 4

Le eventuali interruzioni del periodo di frequenza devono essere comunicate dal laureato frequentatore al Direttore della struttura di frequenza e all’Ufficio post laurea di Ateneo.

Il Direttore della struttura proponente può

in qualsiasi momento revocare la frequenza per giustificato motivo, anche su istanza del docente individuato dalla struttura per seguire l’attività del laureato frequentatore.

Nel caso di interruzione della frequenza

non è dovuta da parte dell’Università la ripetizione, parziale o totale, del contributo versato.

riconoscimento, che attesta la regolare iscrizione del laureato frequentatore.

La frequenza può avere una durata massima di un anno eventualmente rinnovabile una sola volta e con la medesima procedura seguita per l’istanza di ammissione alla frequenza. Non è ammessa la contemporanea frequenza di più strutture dell’Università.

Articolo 3 Terminato il periodo di frequenza, il laureato

frequentatore può richiedere al Direttore della struttura interessata il rilascio di una attestazione inerente le attività svolte.

Il Direttore trasmette all’Ufficio post laurea di

Ateneo l’istanza con allegata una dichiarazione sulle attività effettivamente svolte dal laureato frequentatore.

Articolo 4

Le eventuali interruzioni del periodo di frequenza devono essere comunicate dal laureato frequentatore al Direttore della struttura di frequenza e all’Ufficio post laurea di Ateneo.

Il Direttore della struttura proponente può in

qualsiasi momento revocare la frequenza per giustificato motivo, anche su istanza del docente individuato dalla struttura per seguire l’attività del laureato frequentatore.

Nel caso di interruzione della frequenza non

è dovuta da parte dell’Università la ripetizione, parziale o totale, del contributo versato.

OMISSIS Non essendoci altri argomenti in discussione, la riunione viene sciolta alle ore 13.00. Il Segretario Verbalizzante Il Coordinatore F. to Dott.ssa Anna Serafino F.to Prof. Massimo Di Rienzo”” Il prof. Di Rienzo, dopo aver ricordato la delibera di questo Consesso del

02.07.2013, di affidamento alla Commissione per l’adeguamento normativo del compito di

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redazione di una proposta di “Regolamento per laureati frequentatori” di carattere

generale, applicabile a tutte le strutture dipartimentali di questa Università, previo

approfondimento della normativa in materia e verifica delle soluzioni eventualmente

adottate da altri Atenei, illustra nel dettaglio i relativi lavori, finalizzati a rendere fruibile a

tutti i Dipartimenti di didattica e ricerca il testo preesistente, che era limitato alla sola realtà

medica, soffermandosi in particolare sulle modifiche all’art. 3, I comma, nel senso di

prevedere il rilascio di una attestazione inerente le attività svolte e, al II comma, una

dichiarazione sulle attività effettivamente svolte dal laureato frequentatore, superando il riferimento alle competenze acquisite di cui al testo previgente.

Al termine dell’illustrazione del prof. Di Rienzo, il Rettore invita il Senato

Accademico a pronunciarsi in merito.

Sull’argomento si svolge un ampio dibattito, nel corso del quale vengono

approfonditi vari aspetti della questione, dalla norma sui costi di cui all’art. 2, III comma,

per la quale “I soggetti ammessi alla frequenza dovranno versare un contributo

annualmente deliberato dal Consiglio di Amministrazione dell’Università…”, sulla cui

ragion d’essere vengono da più parti (Svelto, Battaglia, Miano) espresse perplessità, non

ritenendo giusto che persone che forniscono la propria collaborazione, spesso nell’ambito

di progetti di ricerca, a favore di strutture universitarie siano poi tenute a versare un

contributo, a quella di cui all’art. 1 per la quale questa Università “…ammette alla

frequenza delle proprie strutture (Dipartimenti, Centri interdipartimentali, Scuole ecc.)

soggetti non strutturati, d’ora innanzi laureati frequentatori, in possesso del titolo di laurea

di I livello o di laurea specialistica/magistrale, per un periodo di studio e/o ricerca al fine di

favorire l’acquisizione di una migliore competenza professionale”, rispetto alla quale il

prof. Crescenzo, nel precisare in particolare alla prof.ssa Svelto, che non si tratta di far

lavorare i laureati frequentatori ma di offrire loro una possibilità di maggiore formazione

professionale, prospetta la possibilità di integrazione con le cosiddette Internship (attività

di tirocinio professionale richieste ai fini del conseguimento del Diploma europeo per le

classi di laurea sanitarie), nonché alla procedura di cui all’art. 2 per la quale “Gli

interessati devono presentare istanza di ammissione al Direttore della struttura che

intendono frequentare”, che il prof. Battaglia suggerisce di modificare nel senso della

presentazione dell’istanza al Direttore del Dipartimento che acquisisce il parere favorevole

del Direttore di struttura/sezione, mentre la prof.ssa Serio, nell’evidenziare l’esistenza di

richieste di frequenza delle strutture Dipartimentali anche da parte di laureati di altri

Dipartimenti per lo svolgimento di un periodo di tirocinio per la professione, per esempio di

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biologo (nei cui riguardi sarebbe anche giustificata la richiesta di un contributo finanziario),

pone la questione dei rapporti con l’AOU Policlinico Giovanni XXIII ai fini della frequenza

di strutture di tipo assistenziale, evidenziando l’esigenza di completare la procedura sopra

descritta attraverso l’invio di apposita comunicazione al Direttore Generale dell’Azienda; il

prof. Di Rienzo ricorda la ratio del Regolamento de quo, che non è quella di tassare i

nostri laureati per la frequenza di biblioteche o quant’altro ai fini del completamento di uno

studio, ma di istituzionalizzare un rapporto di frequentazione con una struttura, in

particolare allorquando l’accesso e la partecipazione alle relative attività possono esporre

la persona a rischi (di qui il profilo assicurativo), ovvero di consentirle di maturare e

realizzare delle professionalità, per esempio attraverso l’utilizzo di strumentazioni di

laboratorio alle quali diversamente non potrebbe avere accesso, traendone un vantaggio

e non un onere e ritenendo, pertanto, che la previsione di un contributo, peraltro già

contemplata nel Regolamento previgente, sia inoffensiva rispetto al regolare svolgimento

delle attività di tutti i Dipartimenti; il prof. Battaglia, nel rimarcare l’elevato costo della

polizza assicurativa per i laureati frequentatori delle strutture sanitarie, prospetta la

possibilità di inserimento anche dei laureati frequentatori stranieri, informando circa le

varie richieste che pervengono settimanalmente al riguardo; il Rettore rileva l’esigenza di

un approfondimento del Regolamento de quo anche in riferimento al rapporto con la

disciplina in materia di tirocini, dal punto di vista tecnico-giuridico, che va armonizzato

cercando di evitare sovrapposizioni; il prof. Stefanì, nel far presente che quasi tutte le

Università italiane prevedono un contributo ai succitati fini, esprime qualche perplessità su

quanto sopra esposto rispetto al rapporto con l’Azienda, stante la previsione di cui all’art.

1 per la quale “I laureati frequentatori non possono svolgere attività didattica, assistenziale

o altri compiti istituzionali”; cui il Rettore replica precisando che gli interessati possono

essere coinvolti in tante attività sia di natura sanitaria, anche non assistenziali, che

scientifica, ricordando che è in fase di costruzione un modello di Azienda universitaria

ospedaliera integrata in cui qualunque decisione che abbia ricadute sul piano

assistenziale va comunque condivisa; il sig. Campobasso, a tale ultimo riguardo, osserva

come il personale tecnico-amministrativo che presta la propria attività lavorativa nelle

strutture convenzionate valga meno delle figure giuridiche in discussione, considerato che

quello non conferito in convenzione risulta assolutamente sconosciuto nei confronti

dell’Azienda, rilevando l’esigenza di una discussione sulla problematica, non ritenendo

giusto che all’interno di una stessa struttura via sia disparità di trattamento a seconda del

conferimento o meno in convenzione del personale.

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Al termine del dibattito, il Rettore, nel riassumere i termini della questione, propone

di rinviare ogni decisione in merito nelle more di un approfondimento da parte della

Commissione per l’adeguamento normativo, per il tramite dei competenti uffici dei

Dipartimenti Risorse Umane, Organizzazione e Rapporti con il SSNeR; Ricerca Didattica

e Relazioni esterne; per gli Studenti e la Formazione Post-Laurea, tenendo conto di

quanto emerso dal dibattito, con particolare riferimento ai seguenti aspetti:

- rapporto tra Direzione sanitaria e attività dei laureati frequentatori, previa verifica con

l’AOU Policlinico Giovanni XXIII;

- rapporto del Regolamento de quo con la disciplina in materia di tirocini, da

approfondire dal punto di vista tecnico-giuridico ai fini della relativa armonizzazione,

evitando sovrapposizioni;

- ripensamento della norma sui costi di cui all’art. 2, nel senso di prevedere a carico dei

laureati frequentatori la sola polizza assicurativa, salvo l’ipotesi in cui il Dipartimento

della struttura di afferenza evidenzi esigenze di costi da coprire con contribuzione a

carico degli stessi frequentatori.

Il Senato Accademico, all’unanimità,

VISTA la propria delibera del 02.07.2013, di affidamento alla

Commissione per l’adeguamento normativo del compito di

redazione di una proposta di “Regolamento per laureati

frequentatori” di carattere generale, applicabile a tutte le strutture

dipartimentali di questa Università, previo approfondimento della

normativa in materia e verifica delle soluzioni eventualmente

adottate da altri Atenei;

VISTO il verbale della predetta Commissione, relativo alla riunione del

20.07.2015 in ordine al testo revisionato del Regolamento dei

laureati frequentatori dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro,

riportato in narrativa;

UDITA l’illustrazione del prof. Di Rienzo;

SENTITO l’orientamento emerso dal dibattito;

RAVVISATA l’opportunità di un ulteriore approfondimento della questione, con

particolare riferimento ai seguenti aspetti:

- rapporto tra Direzione sanitaria e attività dei laureati

frequentatori, da verificare con l’AOU Policlinico Giovanni

XXIII;

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- rapporto del Regolamento de quo con la disciplina in materia

di tirocini, da approfondire dal punto di vista tecnico-giuridico ai

fini della relativa armonizzazione, evitando sovrapposizioni;

- ripensamento della norma sui costi di cui all’art. 2, nel senso

di prevedere a carico dei laureati frequentatori la sola polizza

assicurativa, salvo l’ipotesi in cui il Dipartimento della struttura

di afferenza evidenzi esigenze di costi da coprire con

contribuzione a carico degli stessi frequentatori;

CONDIVISA la proposta del Rettore,

DELIBERA

di rinviare ogni decisione in merito nelle more di un approfondimento della questione da

parte della Commissione per l’adeguamento normativo, per il tramite dei competenti uffici

dei Dipartimenti Risorse Umane, Organizzazione e Rapporti con il SSNeR; Ricerca

Didattica e Relazioni esterne; per gli Studenti e la Formazione Post-Laurea, tenendo

conto di quanto emerso dal dibattito, con particolare riferimento ai seguenti aspetti:

- rapporto tra Direzione sanitaria e attività dei laureati frequentatori, previa verifica con

l’AOU Policlinico Giovanni XXIII;

- rapporto del Regolamento de quo con la disciplina in materia di tirocini, da

approfondire dal punto di vista tecnico-giuridico ai fini della relativa armonizzazione,

evitando sovrapposizioni;

- ripensamento della norma sui costi di cui all’art. 2, nel senso di prevedere a carico dei

laureati frequentatori la sola polizza assicurativa, salvo l’ipotesi in cui il Dipartimento

della struttura di afferenza evidenzi esigenze di costi da coprire con contribuzione a

carico degli stessi frequentatori.

Il presente dispositivo è approvato seduta stante ed è, pertanto, immediatamente

esecutivo.

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I. AMMINISTRAZIONE PROPOSTA CONFERIMENTO TITOLO PROF. EMERITO - PROF. GIANLUIGI FOGLI:

ESAME ISTANZA

Entrano, alle ore 12,15, i senatori Barresi, Santoro e Innamorato.

Il Rettore apre il dibattito sulla seguente relazione predisposta dal Dipartimento

Risorse Umane, Organizzazione e Rapporti con il SSN e R – Divisione Personale

Docente – Area Docenti – Settore Professori di I e II fascia ed invita il Senato Accademico

a pronunciarsi in merito:

““L’ufficio riferisce che i Proff. Raffaele DE LEO, Augusto GARUCCIO e Maurizio GASPERINI, appartenenti alla stessa macro area scientifica cui afferisce il Dipartimento di Fisica (ultimo Dipartimento di afferenza del candidato), in data 28.01.2014 hanno presentato proposta di conferimento del titolo di “Professore Emerito” al Prof. Gianluigi FOGLI già professore di ruolo di I fascia, nominato professore straordinario il 1° novembre 1990 e collocato a riposo per raggiunti limiti di età il 1° novembre 2010, secondo quanto previsto dal Regolamento per il conferimento dei titoli di Professore emerito e di Professore onorario, emanato con D.R. n. 1990 del 13.05.2013, (in vigore fino al 9.7.2015) e sostituito dal Regolamento per il conferimento di titoli onorifici adottato con D.R.n.2480 del 09.07.2015.

Il Collegio dei Direttori di Dipartimento e Presidenti di Scuole, nella seduta del

15.07.2014, “valutando positivamente l’apporto all’Istituzione che il citato Prof. Gianluigi FOGLI ha reso con l’attività didattica e di ricerca, ha espresso parere favorevole al conferimento, a pieno merito, del titolo di professore emerito”.

Il Nucleo di Valutazione d’Ateneo, ai sensi dell’art. 2 del citato Regolamento, invitato

ad esprimersi in merito all’attività didattica svolta dall’interessato, nelle modalità previste ai fini della valutazione della didattica nella seduta del 30.05.2014 (all.3) ha espresso all’unanimità parere favorevole in merito alla qualificata attività didattica, raccordata con l’attività di ricerca.

Il Direttore del Dipartimento di Fisica valutata la documentazione in possesso, ha

convocato la riunione del Consiglio ristretta ai professori di ruolo ed ai ricercatori che nella seduta del 26 settembre 2014 visto l’esito delle votazioni con 9 voti favorevoli, 16 contrari e 7 schede bianche, ha deliberato di non approvare la proposta di conferimento del titolo di Professore Emerito al Prof. FOGLI.

L’ufficio ha accertato che la delibera del suddetto Consiglio di Dipartimento è stata

assunta nel rispetto di quanto previsto dal citato Regolamento, essendo presenti alla riunione 32 votanti su 58 degli aventi diritto al voto (professori di ruolo e ricercatori afferenti).

Con nota prot.n. 89022 del 15.12.2014 è stato comunicato all’interessato l’esito

della predetta seduta.

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II Prof. Fogli, con nota in data 2 luglio 2015 – prot.n. 50547 del 6.07.2015 - che di seguito si riporta, ha chiesto che la proposta de qua venga sottoposta alla valutazione del Senato Accademico per un parere definitivo:

“Magnifico Rettore, nel gennaio dello scorso anno i colleghi Raffaele De Leo, Augusto Garuccio e

Maurizio Gasperini hanno inoltrato al Direttore del Dipartimento di Fisica formale richiesta di dare inizio alle procedure necessarie al conferimento del titolo di "professore emerito" al sottoscritto. Nella proposta (Allegato l) è esplicitamente messo in evidenza che l'attività scientifica e istituzionale del sottoscritto soddisfa pienamente i requisiti per un tale conferimento.

Secondo la procedura prevista dal regolamento allora vigente, la proposta è stata

dapprima inoltrata al Collegio dei Direttori di Dipartimento e Presidenti di Scuole, che a sua volta l'ha sottoposta al Nucleo di Valutazione. In data 03.06.2014 il Nucleo di Valutazione ha diffuso il proprio parere nel merito, deliberato in data 30.05.2014. Nella comunicazione (Allegato 2) si legge che il Nucleo di Valutazione, "esaminata la relativa documentazione, ha espresso all'unanimità parere favorevole in merito alla qualificata attività didattica, raccordata con l'attività di ricerca". Successivamente, nella riunione del 15.07.2014, il Collegio dei Direttori di Dipartimento e Presidenti di Scuole ha espresso all'unanimità il seguente parere motivato :

"Valutando positivamente l'apporto all'istituzione che il citato professore ha reso con

l'attività didattica e di ricerca, il Collegio ritiene di esprimere parere favorevole al conferimento, a pieno merito, del titolo di professore emerito".

Il 30.07.2014 il Dipartimento Risorse Umane e Organizzazione ha invitato il Direttore

del Dipartimento di Fisica a sottoporre l'argomento all'attenzione del Consiglio di Dipartimento di Fisica. Il Consiglio, ristretto ai professori di l fascia, professori di Il fascia e ricercatori, è stato riunito il 26.09.2014. Stando al verbale di detto Consiglio (Allegato 4),dopo la presentazione dell'argomento da parte del Direttore, non vi sono stati interventi e la proposta di conferimento non è stata approvata, essendosi registrati 9 voti favorevoli, 16 contrari e 7 schede bianche.

Il procedimento adottato, e di conseguenza lo sconcertante risultato che ne è

seguito, certamente si presta ad alcune considerazioni critiche. Anzitutto, il Consiglio di Dipartimento non ha fornito alcuna motivazione a

giustificazione del parere espresso, svuotandolo così di qualunque effettivo contenuto. Non è infatti immaginabile che si possa esprimere un parere significativo sulla attività scientifica e didattica della intera carriera di un docente senza portare una motivazione a tale parere, sia esso favorevole o contrario. Come invece correttamente hanno fatto Nucleo di Valutazione e Collegio dei Direttori.

Un secondo aspetto non convincente, che probabilmente contiene gli estremi per un

formale ricorso, è che sia stato chiamato ad esprimersi tutto il corpo docente del Dipartimento. E' ben noto che ad esprimere un giudizio scientifico su un professore ordinario sono legittimati solo i professori ordinari, per evidenti motivi di competenza. Un parere circa il conferimento del titolo di professore emerito è anche un giudizio scientifico, solleva quindi più di una perplessità che siano stati ammessi ad esprimersi anche

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professori di Il fascia e ricercatori. Il fatto che ciò sia in accordo con il regolamento previsto per il conferimento del titolo di emerito non può risolvere questo dubbio.

Un altro aspetto che richiede qualche riflessione è che si sia proceduto con

votazione a scrutinio segreto. Modalità che consente a tutti i votanti di liberarsi della responsabilità del proprio operato, nascondendosi nella segretezza del voto. E non appare affatto improbabile che in questa circostanza si sia voluto esprimere, in particolare da parte dei più giovani, il disagio che va diffondendosi per le recenti vicende che hanno caratterizzato l'Università come istituzione, ed in particolare la nostra.

Credo che il titolo di professore emerito, che nulla comporta sotto il profilo

retributivo né prevede alcuna forma di privilegio, sia peraltro molto importante come riconoscimento a conclusione di una vita interamente dedicata all'Università, in questo caso all'Università di Bari. Una vita universitaria caratterizzata da risultati di rilievo internazionale sul piano scientifico e da grosse responsabilità sul piano istituzionale. Attività che in principio ritenevo potessero essere anche di prestigio per la nostra Università e per il Dipartimento stesso, di cui credo di aver contribuito a diffondere il nome nel mondo come pochi altri.

Chiedo, pertanto, che la proposta per il conferimento del titolo di professore emerito

al sottoscritto, con tutta la documentazione che ne ha caratterizzato l'iter, venga sottoposta alla valutazione del Senato Accademico. Ritengo che la richiesta del passaggio della proposta per il Senato Accademico per un parere definitivo sia ampiamente giustificato dai pareri positivi formulati dai docenti che hanno presentato la proposta, dal Collegio dei Direttori di Dipartimento e dal Nucleo di Valutazione. La decisione del conferimento del titolo non può essere affidato al solo parere del dipartimento di appartenenza, soprattutto quando non risulta che ci sia stata un'attenta e obiettiva valutazione dell'attività di ricerca, di didattica e di cariche di responsabilità.

Vorrei sottolineare che questa mia richiesta non contrasta con il regolamento: il

Senato Accademico ha piena facoltà e dovere di verificare l'attendibilità delle deliberazioni degli altri organi di governo ed esprimere un suo parere definitivo che può coincidere o differire da quello espresso dagli altri organi di governo. Bene ha fatto, infatti, il SA in una sua recente deliberazione ad esprimere parere positivo sul conferimento del titolo di professore emerito pur in presenza di una proposta caratterizzata dal parere negativo di uno degli organi di governo (Allegato 5) e di un non pieno rispetto del regolamento (votazione con scrutinio palese invece che con scrutinio segreto).

Nella convinzione dell'opportunità del passaggio della proposta del conferimento del

titolo a professore emerito per il Senato Accademico e sicuro che Tu Magnifico Rettore valuterai attentamente questa mia richiesta Ti saluto cordialmente…”

Per completezza di informazioni si fa presente che il Prof. Gianluigi FOGLI ha

prestato almeno venti anni di servizio in qualità di professore ordinario e che, come da documentazione dallo stesso prodotta ed allegata alla proposta di conferimento del suddetto titolo: a) non ha riportato condanne penali o civili, passate in giudicato; b) non ha subito alcun provvedimento disciplinare; c) non è incorso in violazione del Codice dei Comportamenti.

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Infine , in considerazione che la pratica de qua è stata avviata a gennaio 2014 e che il dipartimento si è espresso a settembre 2014, si ritiene che la stessa possa essere disciplinata dal regolamento a suo tempo in vigore.””

Sull’argomento si svolge un breve dibattito, nel corso del quale la dott.ssa Rutigliani,

nel fornire ulteriori chiarimenti su quanto rappresentato nella relazione istruttoria, specifica

le motivazioni per le quali la questione è stata sottoposta all’attenzione del Senato

Accademico, intese ad individuare un percorso che preveda un pronunciamento

dell’Organo di fronte a pareri/delibere contrastanti (nella fattispecie Collegio dei Direttori di

Dipartimento/Presidenti Scuole e Nucleo di Valutazione, da un lato e Consiglio del

competente Dipartimento, dall’altro) ovvero di ribadire quanto già comunicato dall’ufficio

all’interessato all’esito del procedimento, ossia che, in assenza di una proposta da parte

del competente Consiglio di Dipartimento, l’istanza non può essere accolta; il prof.

Battaglia ricorda come in passato non vi fosse alcun seguito alle istanze che non

avessero ricevuto l’approvazione del competente Consiglio di Facoltà; il Rettore ritiene

che questo Consesso, preso atto dell’istanza de qua, non possa pronunciarsi in assenza

di una proposta da parte del competente Consiglio di Dipartimento; il prof. Di Rienzo, nel

ricordare che ai sensi dell’art. 3, punto 4, del succitato Regolamento per il conferimento

dei titoli di Professore emerito e di Professore onorario, adottato con D.R. n. 1990 del

13.05.2013, applicabile alla fattispecie: “Qualora la proposta di conferimento risulti così

approvata [dal Consiglio di Dipartimento], la relativa delibera viene sottoposta

all’approvazione del Senato Accademico ed è successivamente trasmessa al Ministero

dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, ai fini della concessione del titolo”, mentre

nel caso di specie non sussiste una delibera di approvazione della succitata proposta da

parte del competente Consiglio di Dipartimento su cui l’Organo possa pronunciarsi, ritiene

che, a differenza della situazione di cui alla delibera di questo Consesso del 19.05.2015

(parere del Nucleo di Valutazione rispetto a delibera del Consiglio di Dipartimento di

approvazione della proposta assunta secondo le previsioni del succitato Regolamento),

non vi sia materia su cui deliberare.

Il Rettore invita, quindi, il Senato Accademico a pronunciarsi in merito.

Il Senato Accademico, all’unanimità,

VISTO l’art. 15, comma 2, della Legge 18.03.1958, n. 311;

VISTO il Regolamento per il conferimento dei titoli di Professore emerito e

di Professore onorario, adottato con D.R. n. 1990 del 13.05.2013

(in vigore fino al 9.7.2015) e sostituito con il Regolamento per il

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conferimento di Titoli onorifici, emanato con D.R. n. 2480 del

09.07.2015;

VISTA la proposta di conferimento del titolo di Professore Emerito al Prof.

Gianluigi FOGLI, presentata dai Proff. Raffaele DE LEO, Augusto

GARUCCIO e Maurizio GASPERINI;

ACQUISITO il parere motivato reso, nella seduta del 15.07.2014, dal Collegio

dei Direttori di Dipartimento e Presidenti di Scuole di questa

Università;

VISTA la nota prot. n. 40339 del 03.06.2014, da parte del Nucleo di

Valutazione di Ateneo;

VISTO l’estratto dal verbale del Consiglio del Dipartimento Interateneo di

Fisica, relativo alla seduta del 26.09.2014, di non approvazione

della proposta di conferimento del titolo di professore emerito al

prof. Gianluigi Fogli;

PRESO ATTO della nota prot. n. 50547 del 06.07.2015, a firma del prof. Fogli;

CONSIDERATO quanto rappresentato nella relazione istruttoria del competente

Dipartimento Risorse Umane, Organizzazione e Rapporti con il

SSNeR – Divisione Personale Docente – Area Docenti – Settore

professori di I e II fascia;

VISTA la propria delibera del 19.05.2015;

SENTITO l’orientamento emerso dal dibattito;

CONSIDERATO che, ai sensi dell’art. 3, punto 4, del succitato Regolamento per il

conferimento dei titoli di Professore emerito e di Professore

onorario, adottato con D.R. n. 1990 del 13.05.2013, applicabile

alla fattispecie: “Qualora la proposta di conferimento risulti così

approvata [dal Consiglio di Dipartimento], la relativa delibera viene

sottoposta all’approvazione del Senato Accademico ed è

successivamente trasmessa al Ministero dell’Istruzione,

dell’Università e della Ricerca, ai fini della concessione del titolo”,

mentre nel caso di specie non sussiste una delibera di

approvazione della succitata proposta da parte del competente

Consiglio di Dipartimento su cui l’Organo possa pronunciarsi;

RITENUTO che, a differenza della situazione di cui alla propria delibera del

19.05.2015, non vi sia materia su cui deliberare,

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DELIBERA

di non potersi pronunciare sulla proposta di conferimento del titolo di Professore Emerito

al Prof. Gianluigi FOGLI, già professore di ruolo di I fascia, in assenza di una proposta da

parte del competente Consiglio del Dipartimento di Fisica.

Il presente dispositivo è approvato seduta stante ed è, pertanto, immediatamente

esecutivo.

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I. AMMINISTRAZIONE PROPOSTA CONFERIMENTO TITOLO PROF. EMERITO - PROF. SAVERIO FLORIO:

ESAME ISTANZA

Il Rettore apre il dibattito sulla seguente relazione predisposta dal Dipartimento

Risorse Umane, Organizzazione e Rapporti con il SSN e R – Divisione Personale

Docente – Area Docenti – Settore Professori di I e II fascia ed invita il Senato Accademico

a pronunciarsi in merito:

““L’ufficio riferisce che i Proff. Pinarosa AVATO, Francesco BERARDI e Diana CONTE CAMERINO ed altri docenti, appartenenti alla stessa macro area scientifica cui afferisce il Dipartimento di Farmacia – Scienze del Farmaco (ultimo Dipartimento di afferenza del candidato) in data 04.06.2014 hanno presentato proposta di conferimento del titolo di “Professore Emerito” al Prof. Saverio FLORIO già professore di ruolo di I fascia, nominato professore straordinario il giorno 11 marzo 1986 e collocato a riposo per raggiunti limiti di età il 1° novembre 2010, secondo quanto previsto dal Regolamento per il conferimento dei titoli di Professore emerito e di Professore onorario, emanato con D.R. n. 1990 del 13.05.2013 (in vigore fino al 9.7.2015) e sostituito dal Regolamento per il conferimento di titoli onorifici adottato con D.R.n.2480 del 09.07.2015.

Il Collegio dei Direttori di Dipartimento e Presidenti di Scuole, nella seduta del 10

settembre 2014 “valutando positivamente l’apporto all’Istituzione che il citato professore ha reso con l’attività didattica e di ricerca, ha espresso parere favorevole al conferimento, a pieno merito, del titolo di professore emerito”.

Il Nucleo di Valutazione d’Ateneo, ai sensi dell’art.2 del citato Regolamento, invitato

ad esprimersi in merito all’attività didattica svolta dall’interessato, nelle modalità previste ai fini della valutazione della didattica nella seduta del 31 ottobre 2014 ha espresso all’unanimità parere favorevole in merito alla qualificata attività didattica, raccordata con l’attività di ricerca.

Il Direttore del Dipartimento di Farmacia – Scienze del Farmaco valutata la

documentazione in possesso, ha convocato la riunione del Consiglio ristretta ai professori di ruolo ed ai ricercatori che nella seduta del 3 dicembre 2014 (verbale pervenuto in data 21.07.2015) visto l’esito delle votazioni con 17 voti favorevoli, 14 contrari, 3 schede bianche e 1 nulla, ha deliberato di non approvare la proposta di conferimento del titolo di Professore Emerito al Prof. FLORIO.

L’ufficio ha accertato che la delibera del suddetto Consiglio di Dipartimento è stata

assunta nel rispetto di quanto previsto dal citato Regolamento, essendo presenti alla riunione 35 votanti su 62 degli aventi diritto al voto (professori di ruolo e ricercatori afferenti).

Il Prof. FLORIO, con nota in data 6 luglio 2015 – prot.n. 50548 del 6.07.2015 -, che

di seguito si riporta, ha chiesto che la proposta de qua sia sottoposta alla valutazione del Senato Accademico per un parere definitivo:

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“Magnifico Rettore, In data 15/05/2014 i Proff. P. Avato, F. Berardi, D. Conte Camerino, A De Luca, C.

Franchini, G. Trapani, G. Natile hanno presentato al Direttore del Dipartimento di Farmacia- Scienze del Farmaco, Prof. Roberto Perrone, la proposta di conferimento del titolo di Professore Emerito al Prof. Saverio Florio "in ragione dei suoi alti meriti scientifici, sia nella ricerca che nella didattica, e per il suo qualificato contributo alla crescita ed al miglioramento dell'immagine dell'Università di Bari con 1 sum numerosi incarichi di responsabilità in organismi scientifici nazionali ed internazionali per la divulgazione e promozione culturale della chimica" (Allegato A).

In data 10-09-2014, il Collegio dei Direttori di Dipartimento e Presidenti di Scuole/Facoltà, deputato a valutare la proposta come richiesto dal vigente regolamento, ha espresso parere pienamente favorevole. Nella relativa comunicazione (Allegato B) si legge che il Collegio, "Valutando positivamente l'apporto all'istituzione che il Prof. Saverio Florio ha reso con l'attività didattica e di ricerca, ritiene di esprimere parere favorevole al conferimento, a pieno merito, del titolo di Professore Emerito."

Successivamente, in data 31-10-2014, il Nucleo di Valutazione ha deliberato di esprimere parere positivo sull'attività didattica del Prof. Saverio Florio al fine del conferimento del titolo di Professore Emerito con la seguente motivazione (Allegato C): "l'attività didattica istituzionale del Prof. Florio risulta tangibilmente apprezzabile e coerente con l'attività di ricerca; l'attività didattica esterna, anche di elevato respiro internazionale, ha un carattere visibilmente distintivo e la valutazione dell'attività didattica, espressa in modo significativo dagli studenti, è decisamente positiva".

In data 03-12-2014, il Dipartimento di Farmacia-Scienze del Farmaco, a seguito di una votazione a scrutinio segreto (17 voti favorevoli, 14 contrari, tre schede bianche, una nulla su 35 votanti), non essendo stato raggiunto il numero minimo di 23 voti favorevoli, ha deliberato di esprimere parere non favorevole per la proposta di conferimento del titolo. Nella riunione il Consiglio di Dipartimento ha votato senza fornire alcuna motivazione a giustificazione del parere espresso, se non quella di alcune assai discutibili considerazioni generali di un membro del Consiglio sull'opportunità che l'Università di Bari conferisca titoli di Prof. Emerito (Allegato D). Il Consiglio non ha ritenuto opportuno, mentre era tenuto a farlo, valutare e formulare un giudizio sulla attività scientifica e didattica dell'intera carriera del Prof. Florio come, invece, hanno giustamente fatto il Nucleo di Valutazione ed il Collegio dei Direttori di Dipartimento e Presidenti di Scuole/Facoltà. Come, invece, esplicitamente richiesto dal regolamento, l'attività didattica e di produttività scientifica, nonché gli incarichi di responsabilità in organismi scientifici nazionali ed internazionali, devono essere attentamente valutati da tutti gli organi di controllo deputati all'esame delle candidature come strumento di fondamentale importanza per esprimere il parere, favorevole o contrario, per il conferimento del titolo.

Chiedo, pertanto, che la proposta per il conferimento del titolo di Prof. Emerito al sottoscritto, con tutta la documentazione allegata, venga comunque sottoposta alla valutazione del Senato Accademico. Ritengo che la richiesta del passaggio della proposta per il Senato Accademico per un parere definitivo sia ampiamente giustificato dai pareri positivi formulati dal gruppo dei docenti che hanno presentato la proposta, dal Collegio dei Direttori di Dipartimento e dal Nucleo di Valutazione. La decisione del conferimento del titolo non può essere affidato al solo parere del dipartimento di appartenenza, soprattutto quando non risulta che ci sia stata un'attenta e obiettiva valutazione dell'attività di ricerca, di didattica e di altre cariche di responsabilità.

Questa mia richiesta, ritengo doveroso sottolineare, non contrasta con il regolamento: il Senato Accademico ha piena facoltà e dovere di verificare l'attendibilità

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delle deliberazioni degli altri organi di governo e di esprimere un suo parere definitivo, che può coincidere o differire da quello espresso dagli altri organi di governo. Infatti, bene ha fatto il Senato Accademico in una sua recente deliberazione positiva sul conferimento del titolo di Prof. Emerito pur in presenza di una proposta caratterizzata dal parere negativo di uno degli organi di governo (Allegato E) e di un non pieno rispetto del regolamento (votazione con scrutinio palese invece di scrutinio segreto) da parte del Dipartimento di appartenenza del candidato.

Nella convinzione che sia opportuno che la proposta del conferimento del titolo a Prof. Emerito passi per il Senato Accademico e sicuro che Tu Magnifico Rettore vorrai valutare attentamente questa mia richiesta…..”.

Per completezza di informazioni si fa presente che il Prof. Saverio FLORIO ha

prestato almeno venti anni di servizio in qualità di professore ordinario e che, come da documentazione dallo stesso prodotta ed allegata alla proposta di conferimento del suddetto titolo: non ha riportato condanne penali comunque rientranti fra quelle previste dalla legge n.616/1966.

Infine, in considerazione che la pratica de qua è stata avviata a giugno 2014 e che

il dipartimento si è espresso a dicembre 2014, si ritiene che la stessa possa essere disciplinata dal regolamento a suo tempo in vigore.””

Il Rettore, dopo aver richiamato quanto emerso dal dibattito di cui al punto 2/A

dell’odierna riunione, invita il Senato Accademico a pronunciarsi in merito.

Il Senato Accademico, all’unanimità,

VISTO l’art. 15, comma 2, della Legge 18.03.1958, n. 311;

VISTO il Regolamento per il conferimento dei titoli di Professore emerito e

di Professore onorario, adottato con D.R. n. 1990 del 13.05.2013

(in vigore fino al 09.07.2015) e sostituito con il Regolamento per il

conferimento di Titoli onorifici, emanato con D.R. n. 2480 del

09.07.2015;

VISTA la proposta di conferimento del titolo di Professore Emerito al Prof.

Saverio FLORIO, già professore di ruolo di I fascia, presentata dai

Proff. Pinarosa AVATO, Francesco BERARDI e Diana CONTE

CAMERINO ed altri docenti;

ACQUISITO il parere motivato reso, nella seduta del 10 settembre 2014, dal

Collegio dei Direttori di Dipartimento e Presidenti di Scuole di

questa Università;

VISTO il verbale del Nucleo di Valutazione di Ateneo - seduta del 31

ottobre 2014;

VISTO l’estratto dal verbale del Consiglio del Dipartimento di Farmacia-

Scienze del Farmaco, relativo alla seduta del 03 dicembre 2014,

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di non approvazione della proposta di conferimento del titolo di

Professore Emerito al Prof. S. Florio;

PRESO ATTO della nota prot. n. 50548 del 06.07.2015, a firma del prof. Florio e

la documentazione ivi allegata;

CONSIDERATO quanto rappresentato nella relazione istruttoria del competente

Dipartimento Risorse Umane, Organizzazione e Rapporti con il

SSNeR – Divisione Personale Docente – Area Docenti – Settore

professori di I e II fascia;

VISTA la propria delibera del 19.05.2015;

SENTITO l’orientamento emerso dal dibattito;

CONSIDERATO che, ai sensi dell’art. 3, punto 4, del succitato Regolamento per il

conferimento dei titoli di Professore emerito e di Professore

onorario, adottato con D.R. n. 1990 del 13.05.2013, applicabile

alla fattispecie: “Qualora la proposta di conferimento risulti così

approvata [dal Consiglio di Dipartimento], la relativa delibera viene

sottoposta all’approvazione del Senato Accademico ed è

successivamente trasmessa al Ministero dell’Istruzione,

dell’Università e della Ricerca, ai fini della concessione del titolo”,

mentre nel caso di specie non sussiste una delibera di

approvazione della succitata proposta da parte del competente

Consiglio di Dipartimento su cui l’Organo possa pronunciarsi;

RITENUTO che, a differenza della situazione di cui alla propria delibera del

19.05.2015, non vi sia materia su cui deliberare,

DELIBERA

di non potersi pronunciare sulla proposta di conferimento del titolo di Professore Emerito

al Prof. Saverio FLORIO, già professore di ruolo di I fascia, in assenza di una proposta da

parte del competente Consiglio del Dipartimento di Farmacia-Scienze del Farmaco.

Il presente dispositivo è approvato seduta stante ed è, pertanto, immediatamente

esecutivo.

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I. AMMINISTRAZIONE PROPOSTA CONFERIMENTO LAUREA HONORIS CAUSA AI SENSI DELL’ART. 5 DEL

REGOLAMENTO PER IL CONFERIMENTO DI TITOLI ONORIFICI EMANATO CON D.R.

N. 2480 DEL 09.07.2015

− DOTT. ANTONIO MESSINA: NOTA DEL DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO DI

FARMACIA - SCIENZE DEL FARMACO

− VINCENZO MAGISTÀ: NOTA DEL DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO DI STUDI

AZIENDALI E GIUSPRIVATISTICI

Il Rettore, dopo aver ricordato quanto deliberato da questo Consesso, nella riunione

del 21.07.2015, in ordine agli argomenti in oggetto, informa circa le seguenti note:

− prot. n. 60997 del 03.09.2015, da parte del Direttore del Dipartimento di Farmacia-

Scienze del Farmaco, prof. R. Perrone, di “richiesta di riproposizione al Senato

Accademico della proposta del Dipartimento di Farmacia-Scienze del Farmaco di

conferimento della laurea honoris causa in CTF al dr. Antonio Messina”;

− mail, in data 08.09.2015, da parte del Direttore del Dipartimento di Studi aziendali e

giusprivatistici, prof. V. Dell’Atti, di “Integrazioni alla motivazione per il conferimento

della laurea magistrale honoris causa in Marketing (Classe LM77) a Vincenzo

Magistà””,

già poste a disposizione dei presenti ed allegate rispettivamente con il n. 3A e 3B al

presente verbale, con le quali vengono forniti elementi e motivazioni aggiuntivi a sostegno

delle proposte di conferimento delle lauree ad honorem di che trattasi, avanzando

richiesta di riesame da parte del Senato Accademico delle questioni de quibus.

Si svolge sugli argomenti in oggetto un ampio dibattito, nel corso del quale, il prof.

Di Rienzo, nel richiamare gli esiti delle votazioni svoltesi in merito, nella riunione del

21.07.2015, ritiene che l’Organo si sia già pronunciato a riguardo, dichiarando che, se la

condizione per la riproposizione delle questioni de quibus è rappresentata dalla

presentazione delle succitate note, non ritiene di dover partecipare ad eventuali ulteriori

dibattiti e/o votazioni, essendosi già espresso all’epoca in piena consapevolezza e non

sussistendo, ora, altri elementi validi a modificare il proprio giudizio; la prof.ssa Svelto, nel

rinnovare il disagio personalmente sofferto, nella riunione del 21.07.2015, all’esito della

votazione in ordine alla proposta di conferimento della laurea honoris causa in CTF al

dott. A. Messina, in ragione dell’elevato numero di astensioni - che il prof. Perrone, nella

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succitata nota, presuppone essere derivato “da difetto di informazioni in merito” -,

condivide l’opportunità che l’eventuale riesame sia comprovato da valide ed importanti

motivazioni, sottolineando, comunque, che in una precedente recente circostanza, questo

Consesso ritenne di accogliere la richiesta di riesame avverso un provvedimento

disciplinare già deliberato, sulla scorta di valutazioni da ella ritenute di non particolare

rigore; il prof. Fracassi precisa di aver votato all’epoca in piena consapevolezza, così

come ritiene abbiano fatto gli altri senatori, nell’assunto che anche l’astensione

rappresenti una modalità di espressione di voto; il Rettore evidenzia di aver operato in

questa circostanza in maniera analoga alle altre in cui sono state prodotte istanze di

riesame, nel senso di aver ritenuto doveroso, sul piano istituzionale, sottoporle

all’attenzione dell’Organo, che rimane, comunque, sovrano nelle proprie determinazioni; il

prof. Battaglia rinnova il proprio voto favorevole all’epoca espresso in ordine ad entrambe

le proposte di conferimento delle lauree ad honorem in oggetto, condividendo

l’opportunità di un riesame, al fine di consentire, in particolare agli allora astenuti, di

comprendere appieno il valore di entrambi i soggetti e l’importante ruolo dagli stessi svolto

sul territorio; il prof. Stefanì, nell’evidenziare l’importanza che riveste il conferimento di

titoli onorifici per la comunità universitaria, nell’ottica di una visione strategica nella quale il

rilascio di un riconoscimento ha valore anche di “vetrina” nei confronti dell’esterno –

visione strategica cui non si partecipa attraverso una posizione di astensione che, per

quanto legittima espressione di voto, probabilmente sul piano politico “non è un voto” -,

condivide l’opportunità di una ulteriore riflessione in merito, ritenendo che le deliberazioni

assunte nella riunione del 21.07.2015 siano state condizionate da alcuni aspetti: quella di

non accoglimento della proposta di conferimento della laurea ad honorem al dott. A.

Messina, in primis dai contenuti della nota, prot. n. 54120 del 21.07.2015, a firma dei

proff. G.G. Carbonara e G. Fracchiolla, che non erano, peraltro, il riflesso esatto dei dati di

fatto, mentre, quella di non accoglimento della proposta di conferimento della laurea h.c. a

V. Magistà, da incertezze sulla tipologia di laurea da conferire, superabili, tuttavia, dalle

precisazioni fornite dal prof. Dell’Atti all’epoca e ribadite nella succitata nota messa a

disposizione in data odierna; il prof. Cascione afferma di aver esercitato il proprio diritto di

voto, nella riunione del 21.07.2015, in piena consapevolezza e, nel ritenere che,

probabilmente, su quelle deliberazioni abbia inciso, piuttosto, la nota MIUR, Registro

Ufficiale n. 8079 del 07.07.2015, da cui trapelava il monito ad un vaglio più attento da

parte di questa Università delle proposte di conferimento delle lauree h.c., si dichiara

contrario al riesame delle proposte in oggetto; il prof. Stefanì trova conferma nelle parole

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del prof. Cascione della circostanza che il voto espresso nella riunione del 21.07.2015 sia

stato condizionato da fattori estranei; il sig. Campobasso esprime eguale contrarietà

all’accoglimento delle istanze di riesame, evidenziando, in risposta al prof. Stefanì, come

l’espressione del voto sia regolato da un meccanismo certo, scevro da analisi politiche,

oltre che stigmatizzando il passaggio della nota a firma del prof. Perrone, già citato dalla

prof.ssa Svelto, che valuta inaccettabile e pesante nei confronti dei senatori; il prof.

Dell’Atti rileva con dispiacere l’orientamento del Consesso inteso a non voler valutare i

contenuti della nota messa a disposizione in data odierna, con la quale si è inteso

integrare le motivazioni a sostegno della proposta di conferimento della laurea h.c. a V.

Magistà, facendo emergere i tratti del marketing territoriale, di impresa e della

comunicazione, svolto dal soggetto de quo, rilevati carenti, nella riunione del 21.07.2015,

chiedendo, pertanto, nel prosieguo del dibattito, di esaminare separatamente le due

proposte in oggetto; il Rettore raccoglie la richiesta del prof. Dell’Atti, preannunciando che

le istanze di riesame verranno poste in votazione separatamente; la sig.ra Santoro, nel

dichiararsi compiaciuta dalla circostanza che siano pervenute istanze di riesame,

cogliendo l’importanza di disporre di elementi e motivazioni aggiuntivi rispetto a quelli

valutati nella riunione - proliferante di astensioni - del 21.07.2015, si sofferma, in

particolare, sul passaggio della nota del prof. Perrone che fa chiarezza, smentendone la

sussistenza, su eventuali contributi e/o finanziamenti ricevuti dal Dipartimento di

Farmacia-Scienze del Farmaco da parte dell’Azienda farmaceutica Merck Serono Italia, di

cui il dott. Messina è Presidente, che era stato tra gli aspetti cardine del dibattito svoltosi

in merito, nella predetta riunione del 21.07.2015; il Rettore, per completezza di

informazione, informa che i sopracitati proff. Carbonara e Fracchiolla, in un incontro

antecedente l’inizio della odierna seduta, Gli hanno evidenziato come l’istanza di riesame

sia pervenuta dal Direttore del Dipartimento di Farmacia-Scienze del Farmaco senza

coinvolgimento dell’intero Consiglio di Dipartimento, mentre la prof.ssa Svelto chiede se,

successivamente alla delibera del 21.07.2015, vi sia stato eventualmente un dialogo

chiarificatore all’interno della macroarea 01, cui il prof. Fracassi risponde negativamente; il

prof. Crescenzo ricorda ai presenti di essersi astenuto in merito ad entrambe le questioni

in esame, nella riunione del 21.07.2015, proprio per carenza di elementi istruttori, foriera

di un giudizio poco sereno.

Si allontana la prof.ssa Serio.

Il prof. Di Rienzo dichiara che non parteciperà alle votazioni.

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Al termine del dibattito, il Rettore, nel riassumere le considerazioni espresse, pone

in votazione l’istanza di riesame della proposta di conferimento della laurea honoris causa

al dott. A. Messina, prodotta con nota prot. n. 60997 del 03.09.2015, da parte del Direttore

del Dipartimento di Farmacia-Scienze del Farmaco, prof. R. Perrone.

Su 26 votanti vengono espressi 14 voti favorevoli e due astensioni L’istanza di

riesame viene, pertanto, accolta.

Il Rettore, quindi, pone in votazione la richiesta di riesame della proposta di

conferimento della laurea honoris causa a V. Magistà, presentata con nota mail, in data

08.09.2015, da parte del Direttore del Dipartimento di Studi aziendali e giusprivatistici,

prof. V. Dell’Atti.

Su 26 votanti vengono espressi 16 voti favorevoli e due astensioni. L’istanza di

riesame viene, pertanto, accolta.

Chiede ed ottiene la parola il prof. Fracassi, per chiedere che le votazioni in ordine

alle proposte de quibus vengano svolte a scrutinio segreto.

Il Senato Accademico, unanime, approva.

Il Rettore, quindi, per consentire le operazioni di preparazione e vidimatura delle

schede di voto, propone di sospendere la trattazione degli argomenti in oggetto, che verrà

ripresa nel corso della riunione.

Il Senato Accademico, unanime, approva.

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I. AMMINISTRAZIONE RINNOVO ORGANI ACCADEMICI: ADEMPIMENTI

Il Rettore apre il dibattito sulla seguente relazione predisposta dal Dipartimento

Risorse Umane, Organizzazione e Rapporti con il SSN e R:

““Con riferimento all’argomento di cui all’oggetto, i competenti uffici del Dipartimento Risorse Umane Organizzazione e Rapporti con il SSNR ricordano che questo Consesso, nella riunione del 29.04.2015, deliberò:

“” che, ai fini delle procedure per le elezioni dei Direttori di Dipartimento si applicano le

disposizioni di cui al Regolamento elettorale ex art. 78, comma 10 dello Statuto di Ateneo (D.R. n. 5293 del 02.11.2012);

che il Decano dei professori di ruolo di I e II fascia, di cui all’art. 1, comma 1 del Regolamento per la elezione del Coordinatore e della Giunta di Corso di studio/classe/interclasse, emanato con D.R. n. 1633 del 18.04.2013 è individuato computando l’anzianità di servizio cumulativamente maturata nei ruoli di II e I fascia;

di invitare i competenti Uffici del Dipartimento Risorse Umane, Organizzazione e Rapporti con il SSN e R a revocare le comunicazioni già trasmesse nell’ambito delle procedure per le elezioni dei Direttori di Dipartimento e dei Coordinatori di Corso di studio/classe/interclasse e a riavviare i procedimenti all’esito degli approfondimenti sulle criticità emerse nel corso del dibattito.

””””. In ottemperanza alla su riportata delibera, gli uffici preposti, con note prott. n. 34867

del 04.05.2015 e n. 34578 del 30.04.2015, hanno provveduto a revocare le comunicazioni già trasmesse nell’ambito delle procedure per le elezioni dei Direttori di Dipartimento e dei Coordinatori di Corso di studio/classe/interclasse, all’epoca già avviate nel rispetto della tempistica prevista dalla normativa vigente.

Considerata l’ormai prossima scadenza del mandato dei Direttori di Dipartimento e dei Coordinatori di Corso di studio/classe/interclasse eletti per il triennio accademico 2012/2015, gli Uffici rappresentano l’esigenza di direttive in merito.

Con riferimento all’elezione dei Direttori di Dipartimento, inoltre, l’Ufficio, nel prendere atto della decisione assunta dal Senato Accademico di applicare il Regolamento elettorale ex art. 78, comma 10, dello Statuto di Ateneo, rappresenta l’esigenza di rivisitare le disposizioni contenute nel predetto Regolamento, al fine di adeguarle pienamente alle norme di cui all’art. 50, comma 4, dello Statuto, rilevando, a tale riguardo, in particolare, come l’art. 32 del Regolamento “de quo” non ricomprenda, nell’elettorato attivo, i rappresentanti dei dottorandi nel Consiglio di Dipartimento. Inoltre, essendo superata la fase di prima applicazione cui si riferisce il Regolamento in parola, l’Ufficio propone che le liste degli elettori, come previsto dal Regolamento Generale di Ateneo, vengano determinate dalla Segreteria Amministrativa del Dipartimento, che, a regime, è in possesso dei dati richiesti. Si propone, pertanto, di modificare come segue i commi 3 e 9 dell’art. 32 del Regolamento elettorale ex art. 78, comma 10, dello Statuto di Ateneo:

TESTO VIGENTE art. 32, comma 3, Sono titolari dell’elettorato attivo:

MODIFICHE PROPOSTE art. 32, comma 3, Sono titolari dell’elettorato attivo:

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a. i professori di ruolo e i ricercatori afferenti al Dipartimento, alla data delle votazioni;

b. i rappresentanti del personale tecnico-amministrativo nel Consiglio di Dipartimento;

c. i rappresentanti degli studenti nel

Consiglio di Dipartimento, per i Dipartimenti di cui all’art. 49, comma 8, primo periodo dello Statuto, successivamente alla fase di prima applicazione di cui al presente Regolamento.

a. i professori di ruolo e i ricercatori afferenti al Dipartimento, alla data delle votazioni;

b. i rappresentanti del personale tecnico-amministrativo nel Consiglio di Dipartimento;

c. i rappresentanti dei dottorandi nel Consiglio di Dipartimento

c d. i rappresentanti degli studenti nel Consiglio di Dipartimento, per i Dipartimenti di cui all’art. 49, comma 8, primo periodo dello Statuto, successivamente alla fase di prima applicazione di cui al presente Regolamento.

Art. 32, comma 9 L’ufficio competente, di cui all’art. 8, a

determinare le liste degli elettori è il Dipartimento Risorse Umane e Organizzazione

Art. 32, comma 9 L’ufficio competente, di cui all’art. 8, a

determinare le liste degli elettori è il Dipartimento Risorse Umane e Organizzazione la Segreteria amministrativa del Dipartimento

Gli Uffici rammentano, altresì, l’ormai prossima scadenza del mandato delle diverse

componenti del Senato Accademico (ad eccezione di quella studentesca) nonché l’esigenza di procedere all’elezione della componente elettiva del Comitato Unico di Garanzia (CUG), ai fini della costituzione del suddetto organo, ricordando che tale argomento fu ritirato dall’ordine del giorno nella riunione del 09.06 u.s. di questo Consesso, nelle more delle determinazioni da assumersi in ordine alle proposte di modifica di Statuto esaminate nella medesima riunione.

Si rappresenta, infine, che in data 4 agosto u.s. con decreto rettorale n. 2817 sono state accettate le dimissioni da componente del Consiglio di Amministrazione del prof. Francesco Leonetti relativamente alla componente dei “Ricercatori” e che pertanto si rende necessario, ai sensi dell’art.28, comma 15, dello Statuto, procedere al rinnovo del bando di selezione riservato al personale ricercatore a tempo indeterminato in ruolo presso l’Università di Bari “Aldo Moro”.

In merito si ritiene di evidenziare l’opportunità che il Senato si pronunci sulla durata della carica da inserirsi nel bando, posto che lo Statuto al comma 14 del citato articolo 28 recita che “I componenti di cui al comma 6, lett. b) e c), durano in carica tre anni solari; i rappresentanti degli studenti durano in carica due anni solari. Tutti i componenti sono rinnovabili per una sola volta.””

Rientra la prof.ssa Serio.

Egli, in primis, approfondisce la problematica connessa alle dimissioni, accettate

con D.R. n. 2817 del 04.08.2015, da componente il Consiglio di Amministrazione, del prof.

Francesco Leonetti, relativamente alla componente dei “ricercatori a tempo indeterminato”

e, nell’evidenziare come sia prossima la scadenza del mandato dei componenti del citato

Organo consiliare, di cui all’art. 28, comma 6, lett. b) (membri esterni) e c) (membri interni)

dello Statuto di Ateneo, ossia il 31.12.2015, rappresenta l’opportunità di non creare un

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disallineamento nella durata della carica dei predetti componenti dell’Organo de quo. Egli,

pertanto, propone di non procedere al rinnovo del bando di selezione della componente

dei ricercatori nel Consiglio di Amministrazione, in sostituzione del dimissionario prof.

Francesco Leonetti, attendendo la naturale scadenza dell’Organo (31.12.2015), ai fini del

rinnovo di tutte le componenti di cui all’art. 28, comma 6, lett. b) e c) dello Statuto di

Ateneo.

Si esprimono a favore della suddetta proposta, in particolare:

− la prof.ssa Jacquet, la quale ritiene che un’indicazione a sostegno della proponenda

soluzione potrebbe derivare dal disposto ex art. 71, lett. d) dello Statuto di Ateneo,

nella parte in cui dispone che si proceda a nuove elezioni, “salvo che l’Organo scada

dal suo mandato nei sei mesi successivi”. La dott.ssa Rutigliani evidenzia come detta

disposizione si riferisca alle sole componenti elettive;

− la prof.ssa Svelto, la quale evidenzia che, procedere in questo momento al rinnovo

della componente de qua, sancirebbe che un solo membro del Consiglio di

Amministrazione sarebbe, considerate le modalità di selezione di cui all’art. 28,

comma 12 dello Statuto di Ateneo, espressione del Senato Accademico in scadenza,

mentre gli altri verrebbero selezionati dal nuovo Senato Accademico, anomalia che si

perpetrerebbe in ogni occasione di rinnovo. Ella condivide, pertanto, l’opportunità di

una soluzione organica in merito, anche al fine di garantire, nelle procedure di

selezione, la massima omogeneità di rappresentanza di tutte le aree;

− il prof. Di Rienzo, il quale evidenzierebbe, comunque, l’eccezionalità della scelta di

che trattasi, in considerazione del ristretto lasso temporale a disposizione prima della

naturale scadenza dell’Organo consiliare, richiamando, per analogia, il principio dei

“sei mesi” di cui alla norma statutaria testè citata dalla prof.ssa Jacquet.

Si svolge quindi un ampio dibattito in merito alle ulteriori problematiche

rappresentate nella surriportata relazione istruttoria, nel corso del quale, il Rettore ricorda

che sono in scadenza di mandato i Direttori di Dipartimento (31.10.2015), le varie

componenti del “Senato Accademico” (31.10.2015), ad eccezione di quella studentesca,

e, come già sottolineato, le componenti interne ed esterne del “Consiglio di

Amministrazione” (31.12.2015), richiamando, altresì, la norma statutaria che disciplina la

prorogatio degli Organi, per un periodo non superiore a quarantacinque giorni (art. 71,

comma 1, lett. b). Egli fa presente, tra l’altro, che ha carattere pregiudiziale la definizione

della problematica in itinere, inerente “Proposta di modifica di Statuto – Composizione del

Senato Accademico, presentata dai Consigli dei Dipartimenti di Medicina Veterinaria,

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Scienze Politiche e Farmacia-Scienze del Farmaco, ai sensi dell’art. 15 dello Statuto”, che

verrà esaminata nella riunione straordinaria del 21.09.2015, riunione che Egli anticipa

essere motivata dalla scadenza ministeriale del 22.09.2015 per la formulazione da parte

dell’Ateneo di una proposta unitaria in ordine alle chiamate dirette ex art. 5 del D.M. n.

335/2015, oggetto di approfondimento nel corso dell’esame dell’argomento inserito al

punto 5 dell’ordine del giorno della seduta odierna.

Il prof. Di Rienzo ritiene che, nella preannunciata riunione straordinaria del

21.09.2015, all’esito della definizione della questione concernente la proposta di modifica

di Statuto – di cui evidenzia l’urgenza - si potrà programmare la tempistica relativa alle

procedure di rinnovo delle diverse componenti del Senato Accademico, per il triennio

accademico 2015/2018, che potrebbe replicare la calendarizzazione già seguita con

riferimento alla tornata elettorale precedente, considerata la sostanziale eguaglianza del

lasso temporale a disposizione all’epoca, così come in questa circostanza. Ove la

modifica dell’art. 27 dello Statuto trovasse accoglimento, egli segnala l’esigenza di tempi

più lunghi ai fini dell’elezione dei rappresentanti di area, che comunque non

pregiudicherebbe la valida costituzione del nuovo “Senato Accademico”, giusto disposto

statutario ex art. 71, comma 1, lett. a); la prof.ssa Jacquet, nell’evidenziare che l’eventuale

accoglimento della proposta di modifica statutaria richiederà la trasmissione del nuovo

testo statutario al Ministero per il prescritto controllo di legittimità e di merito, esperibile

entro 60 giorni, reputa comunque immediatamente riavviabili le procedure per le elezioni

dei Direttori di Dipartimento; il prof. Fracassi esprime perplessità circa la scelta di dare

attuazione all’eventuale modifica di Statuto già dal prossimo rinnovo del “Senato

Accademico” (triennio accademico 2015/2018), per il quale ritiene doversi procedere

secondo l’assetto vigente; il Rettore sottolinea che la calendarizzazione risente

inevitabilmente della definizione della problematica relativa alla proposta di modifica

dell’art. 27 dello Statuto, il cui iter è in corso e va portato a conclusione, profilando i

differenti possibili scenari, sotto il profilo della tempistica delle procedure elettorali, a

seconda dell’esito, positivo o negativo, della questione statutaria di che trattasi, per cui se

la proposta verrà respinta ci si potrà avvalere della calendarizzazione già impiegata nella

tornata elettorale precedente, mentre se la proposta verrà accolta si attenderà la risposta

ministeriale avvalendosi della prorogatio; il prof. Angelini sottolinea che l’eventuale

approvazione della proposta di modifica statutaria renderebbe necessario intervenire in

maniera sostanziale sul Regolamento elettorale, con riferimento alla componente dei

Direttori di Dipartimento nel “Senato Accademico”, così come a quella dei rappresentanti

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delle aree scientifico-disciplinari, in relazione alle quali andrebbe definito per quali aree

procedere ad elezione, con conseguente allungamento dei tempi in cui l’Organo

rimarrebbe privo di detta componente; il prof. Cascione, nell’evidenziare che la presenza

dei rappresentanti di area nel Senato Accademico è tutt’altro che marginale, reputa non

opportuno che il nuovo Organo funzioni senza garanzia della propria integrale capacità

rappresentativa.

Il Rettore, quindi, nel riassumere le considerazioni emerse, conferma la sostanziale

uniformità dei tempi operativi a disposizione all’epoca delle precedenti tornate elettorali

relative ai Direttori di Dipartimento ed al “Senato Accademico“ rispetto alla situazione

attuale, oltre ad evidenziare che la nomina dei nuovi Direttori è necessaria ai fini del

rinnovo dell’Organo senatoriale, proponendo, pertanto, di autorizzare il competente Ufficio

del Dipartimento Risorse Umane, Organizzazione e Rapporti con il SSN e R a riavviare le

procedure per le elezioni dei Direttori di Dipartimento – sospese giusta delibera di questo

Consesso del 29.04.2015 -, con invito, altresì, a formulare una proposta di

calendarizzazione di dette procedure, sulla falsariga di quella adottata nella precedente

tornata, prevedendone il completamento entro il 20.10.2015, da sottoporre all’attenzione

del Senato Accademico, nella prossima riunione del 21.09.2015.

Egli, invece, considerata la stretta colleganza con la problematica concernente la

proposta di modifica dell’art. 27 dello Statuto, in definizione nella citata riunione del

21.09.2015, propone di rinviare alla medesima seduta straordinaria, ogni determinazione

in ordine alla calendarizzazione delle procedure per il rinnovo delle diverse componenti

del Senato Accademico, per il triennio accademico 2015/2018.

Il prof. Dell’Atti chiede che, ai fini delle elezioni dei nuovi Direttori di Dipartimento, i

competenti Uffici amministrativi forniscano il fac simile del relativo bando, mentre il prof.

Notarnicola esprime perplessità in ordine alla proposta di modifica dell’art. 32, comma 9

del Regolamento elettorale ex art. 78, comma 10 dello Statuto di Ateneo, formulata

dall’Ufficio istruttorio e riportata in narrativa, in considerazione delle pesante carenza di

personale in servizio presso la Segreteria amministrativa del proprio Dipartimento.

La dott.ssa Rutigliani fornisce ulteriori chiarimenti in merito, delucidando, altresì, su

richiesta della prof.ssa Jacquet, circa le procedure per l’elezione dei nuovi Coordinatori di

Corso di studio/classe/interclasse, sospese da questo Consesso nella riunione del

29.04.2015, che viene ritenuto potersi riavviare.

Il Rettore, quindi, invita il Senato Accademico a deliberare in ordine ai plurimi profili

esaminati.

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Il Senato Accademico, all’unanimità,

VISTO il vigente Statuto di Ateneo, ed in particolare gli artt. 28, commi 14

e 15, 50, comma 4 e 71;

VISTO il Regolamento elettorale ex art. 78, comma 10 dello Statuto di

Ateneo (D.R. n. 5293 del 02.11.2012) ed in particolare l’art. 32,

commi 3 e 9;

VISTO il Regolamento per la elezione del Coordinatore e della Giunta di

studio/classe/interclasse, emanato con D.R. n. 1633 del

18.04.2013;

VISTE le proprie delibere del 19.05.2014 e 30.07.2015 di modifica al

suddetto Regolamento elettorale ex art. 78, comma 10 dello

Statuto di Ateneo, nonché quella del 29.04.2015 di interpretazione

delle norme regolamentari ai fini dell’individuazione dei decani;

CONSIDERATO quanto rappresentato nella relazione istruttoria del Dipartimento

Risorse Umane, Organizzazione e Rapporti con il SSN e R;

APPROFONDITA la problematica connessa alle dimissioni da componente il

Consiglio di Amministrazione del prof. Francesco Leonetti,

relativamente alla componente dei “ricercatori a tempo

indeterminato”, di cui al D.R. n. 2817 del 04.08.2015;

CONSIDERATA la prossimità della scadenza del mandato dei componenti del

Consiglio di Amministrazione di cui all’art. 28, comma 6, lett. b) e

c) dello Statuto di Ateneo, ossia il 31.12.2015 e ritenuto opportuno

non creare un disallineamento nella durata della carica dei predetti

componenti dell’Organo de quo;

RICHIAMATO per analogia, il disposto ex art. 71, lett. d) dello Statuto di Ateneo,

che in caso di cessazione, per qualsiasi causa, della qualità di

componente elettivo, dispone che, ove non praticabile il subentro,

si proceda a nuove elezioni, “salvo che l’Organo scada dal suo

mandato nei sei mesi successivi”;

SENTITO l’orientamento emerso nel corso del dibattito in ordine alla

tempistica relativa alle procedure per le elezioni dei Direttori di

Dipartimento e per il rinnovo delle diverse componenti del Senato

Accademico (ad eccezione di quella studentesca), per il triennio

accademico 2015/2018;

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VISTE le proposte di modifica degli artt. 32, commi 3 e 9 del

Regolamento elettorale ex art. 78, comma 10 dello Statuto di

Ateneo, formulate dall’Ufficio istruttorio;

CONSIDERATA l’ormai prossima scadenza del mandato, tra gli altri, dei Direttori di

Dipartimento ed evidenziato come la nomina dei nuovi Direttori sia

necessaria ai fini del rinnovo dell’Organo “Senato Accademico” in

scadenza il 31.10.2015;

VALUTATO pertanto opportuno disporre il riavvio delle procedure per le

elezioni dei Direttori di Dipartimento, anche in vista della prossima

definizione (SA 21.09.2015) della problematica in itinere, inerente

“Proposta di modifica di Statuto – Composizione del Senato

Accademico, presentata dai Consigli dei Dipartimenti di Medicina

Veterinaria, Scienze Politiche e Farmacia-Scienze del Farmaco, ai

sensi dell’art. 15 dello Statuto”;

CONDIVISA altresì la proposta del Rettore, acchè il competente Ufficio del

Dipartimento Risorse Umane, Organizzazione e Rapporti con il

SSN e R formuli una proposta di calendarizzazione delle

procedure per la nomina dei Direttori di Dipartimento, sulla

falsariga di quella adottata nella precedente tornata,

prevedendone il completamento entro il 20.10.2015, da sottoporre

all’attenzione del Senato Accademico, nella prossima riunione del

21.09.2015;

RITENUTO ulteriormente, di rinviare alla predetta riunione del 21.09.2015,

ogni determinazione in ordine alla calendarizzazione delle

procedure per il rinnovo delle diverse componenti del Senato

Accademico, per il triennio accademico 2015/2018;

RITENUTO infine, potersi riavviare le procedure per le elezioni dei

Coordinatori di Corso di studio/classe/interclasse,

DELIBERA

− per le motivazioni di eccezionalità esposte in premessa, che non si proceda al

rinnovo del bando di selezione della componente dei ricercatori nel Consiglio di

Amministrazione, in sostituzione del dimissionario prof. Francesco Leonetti,

attendendo la naturale scadenza dell’Organo (31.12.2015), ai fini del rinnovo di

tutte le componenti di cui all’art. 28, comma 6, lett. b) e c) dello Statuto di Ateneo;

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− di approvare le proposte di modifica degli artt. 32, commi 3 e 9 del Regolamento

elettorale ex art. 78,comma 10 dello Statuto di Ateneo come formulate dall’Ufficio

e riportate in narrativa;

− di autorizzare il competente Ufficio del Dipartimento Risorse Umane,

Organizzazione e Rapporti con il SSN e R a riavviare le procedure per le elezioni

dei Direttori di Dipartimento, con invito, altresì, a formulare una proposta di

calendarizzazione di dette procedure, sulla falsariga di quella adottata nella

precedente tornata, prevedendone il completamento entro il 20.10.2015, da

sottoporre all’attenzione del Senato Accademico, nella prossima riunione del

21.09.2015;

− di rinviare alla predetta riunione del 21.09.2015, ogni determinazione in ordine alla

calendarizzazione delle procedure per il rinnovo delle diverse componenti del

Senato Accademico, per il triennio accademico 2015/2018;

− di autorizzare il competente Ufficio del Dipartimento Risorse Umane,

Organizzazione e Rapporti con il SSN e R a riavviare le procedure per le elezioni

dei Coordinatori di Corso di studio/classe/interclasse.

Il presente dispositivo è approvato seduta stante ed è, pertanto, immediatamente

esecutivo.

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I. AMMINISTRAZIONE PROPOSTA CONFERIMENTO LAUREA HONORIS CAUSA AI SENSI DELL’ART. 5 DEL

REGOLAMENTO PER IL CONFERIMENTO DI TITOLI ONORIFICI EMANATO CON D.R.

N. 2480 DEL 09.07.2015

− DOTT. ANTONIO MESSINA: NOTA DEL DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO DI

FARMACIA - SCIENZE DEL FARMACO

Il Rettore riprende in esame l’argomento in oggetto e, all’esito dell’approfondimento

istruttorio della documentazione prodotta a riguardo, pone in votazione la proposta di

conferimento della laurea honoris causa magistrale in Chimica e tecnologia

farmaceutiche, classe LM-13 Farmacia e Farmacia industriale, al dott. Antonio Messina,

Presidente della Merck Serono Italia SpA, di cui all’estratto dal verbale del Consiglio del

Dipartimento di Farmacia-Scienze del Farmaco, relativo alla riunione del 26.02.2015,

facendo presente che, come già deliberato nel corso del dibattito svoltosi in precedenza,

si procederà a scrutinio segreto.

Il prof. Di Rienzo dichiara che non parteciperà alla votazione e che, pertanto, non

ritirerà la scheda di voto.

Viene distribuita a ciascuno dei 27 votanti, una scheda timbrata e vidimata dal

Direttore Generale vicario, dott.ssa Rutigliani, sulla quale i votanti dovranno apporre la

preferenza con l’espressione “SI”, ovvero “NO”.

Ritirate le schede, il Rettore procede allo spoglio, che dà il seguente risultato:

Voti favorevoli (“SI”): 14

Voti contrari (“NO”): 12

schede bianche: 1

Pertanto, il Senato Accademico,

VISTO l’art. 169 del Testo Unico delle Leggi sull’istruzione superiore,

approvato con R.D. 31.08.1933, n. 1592;

VISTE le note MIUR, prot. n. 434 del 02.02.2005; prot. n. 4724 del

19.12.2006 e prot. n. 1825 del 26.03.2012;

VISTO il Regolamento per il conferimento di titoli onorifici, emanato con

D.R. n. 2480 del 09.07.2015, ed in particolare l’art. 5;

VISTO l’estratto dal verbale del Consiglio del Dipartimento di Farmacia-

Scienze del Farmaco, relativo alla riunione del 26.02.2015

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(trasmesso con nota prot. n. FA/160 del 27.02.2015, assunta al

prot. gen. con il n. 23348 del 24.03.2015) in ordine al conferimento

della laurea honoris causa magistrale in Chimica e tecnologia

farmaceutiche, classe LM-13 Farmacia e Farmacia industriale, al

dott. Antonio Messina, Presidente della Merck Serono Italia SpA;

VISTA la propria delibera del 21.07.2015;

VISTA la nota, prot. n. 60997 del 03.09.2015, da parte del Direttore del

suddetto Dipartimento, prof. R. Perrone, di “richiesta di

riproposizione al Senato Accademico della proposta del

Dipartimento di Farmacia-Scienze del Farmaco di conferimento

della laurea honoris causa in CTF al dr. Antonio Messina”;

SENTITO l’orientamento emerso nel corso del dibattito;

VISTO l’esito delle votazioni,

DELIBERA

di approvare la proposta del Dipartimento di Farmacia-Scienze del Farmaco in ordine al

conferimento della laurea honoris causa magistrale in Chimica e tecnologia

farmaceutiche, classe LM-13, al dott. Antonio Messina.

Il presente dispositivo è approvato seduta stante ed è, pertanto, immediatamente

esecutivo.

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I. AMMINISTRAZIONE PROPOSTA CONFERIMENTO LAUREA HONORIS CAUSA AI SENSI DELL’ART. 5 DEL

REGOLAMENTO PER IL CONFERIMENTO DI TITOLI ONORIFICI EMANATO CON D.R.

N. 2480 DEL 09.07.2015

− VINCENZO MAGISTÀ: NOTA DEL DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO DI STUDI

AZIENDALI E GIUSPRIVATISTICI

Il Rettore, quindi, riprende in esame l’argomento in oggetto e, all’esito

dell’approfondimento istruttorio della documentazione prodotta a riguardo, pone in

votazione la proposta di conferimento della laurea honoris causa magistrale in Marketing,

classe LM-77, a Vincenzo Magistà, di cui all’estratto dal verbale del Consiglio del

Dipartimento di Studi aziendali e giusprivatistici, relativo alla riunione del 12.09.2014,

facendo presente che, come già deliberato nel corso del dibattito svoltosi in precedenza,

si procederà a scrutinio segreto.

Il prof. Di Rienzo dichiara che non parteciperà alla votazione e che, pertanto, non

ritirerà la scheda di voto.

Viene distribuita a ciascuno dei 27 votanti, una scheda timbrata e vidimata dal

Direttore Generale vicario, dott.ssa Rutigliani, sulla quale i votanti dovranno apporre la

preferenza con l’espressione “SI”, ovvero “NO”.

Ritirate le schede, il Rettore procede allo spoglio, che dà il seguente risultato:

Voti favorevoli (“SI”): 16

Voti contrari (“NO”): 10

schede bianche: 1

Pertanto, il Senato Accademico,

VISTO l’art. 169 del Testo Unico delle Leggi sull’istruzione superiore,

approvato con R.D. 31.08.1933, n. 1592;

VISTE le note MIUR, prot. n. 434 del 02.02.2005; prot. n. 4724 del

19.12.2006 e prot. n. 1825 del 26.03.2012;

VISTO il Regolamento per il conferimento di titoli onorifici, emanato con

D.R. n. 2480 del 09.07.2015, ed in particolare l’art. 5;

VISTO l’estratto dal verbale del Consiglio del Dipartimento di Studi

aziendali e giusprivatistici, relativo alla riunione del 12.09.2014

(trasmesso con nota prot. n. 64/2015 del 12.01.2015), in ordine al

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conferimento della laurea honoris causa magistrale in Marketing,

Cl. LM-77, a Vincenzo Magistà;

VISTA la propria delibera del 21.07.2015;

VISTA la nota mail, in data 08.09.2015, da parte del Direttore del

suddetto Dipartimento, prof. V. Dell’Atti, di “Integrazioni alla

motivazione per il conferimento della laurea magistrale honoris

causa in Marketing (Classe LM77) a Vincenzo Magistà””;

SENTITO l’orientamento emerso nel corso del dibattito;

VISTO l’esito delle votazioni,

DELIBERA

di approvare la proposta del Dipartimento di Studi aziendali e giusprivatistici in ordine al

conferimento della laurea honoris causa magistrale in Marketing, classe LM-77, a

Vincenzo Magistà.

Il presente dispositivo è approvato seduta stante ed è, pertanto, immediatamente

esecutivo.

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SOSPENSIONE RIUNIONE

La seduta viene sospesa alle ore 14,00.

Si allontana il Prorettore ed esce il prof. Dell’Atti.

La seduta riprende alle ore 15,40, con la distribuzione ai presenti del volume, a cura

di Vittorio Marzi, “I Rettori dell’Ateneo barese – 1925-2015”, che verrà ufficialmente

presentato il giorno 28.09.2015 nell’Aula Magna “Aldo Cossu” del Palazzo Ateneo, nel

corso del Convegno “90 anni dell’Università di Bari – i suoi Rettori, la sua storia”.

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VII. PERSONALE PROGRAMMAZIONE UTILIZZO PUNTI ORGANICO 2015

Il Rettore apre il dibattito sulla seguente relazione predisposta dal Dipartimento

Risorse Umane, Organizzazione e Rapporti con il SSN e R:

““Il Dipartimento Risorse Umane, Organizzazione e Rapporti con il SSNR riferisce che è stato pubblicato sul sito del MIUR il D.M. n. 335 dell’8.6.2015 relativo ai “Criteri di ripartizione del Fondo di Finanziamento Ordinario (FFO) per l’anno 2015

In particolare l’art.5 di detto D.M. – Incentivi per chiamate di docenti esterni all’ateneo, trasferimenti di ricercatori per chiamate dirette ai sensi della Legge 230/2005 prevede Art. 5 - Incentivi per chiamate di docenti esterni all'ateneo, trasferimenti di ricercatori e per chiamate dirette ai sensi della Legge 230/2005:

€ 10.000.000 vengono destinati a copertura, in regime di cofinanziamento di: assunzioni di professori non già appartenenti ai ruoli dell'ateneo ai sensi dell'articolo

18, comma 4 della legge 30 dicembre 2010, n. 240 e secondo le procedure di cui all'articolo 18, comma 1 della medesima legge;

trasferimento di ricercatori a tempo indeterminato secondo le procedure di cui all'articolo 3 della legge 3 luglio 1998, n. 210;

assunzione di ricercatori di cui all'articolo 24, comma 3, lettera b), della legge 30 dicembre 2010, n. 240 non già in servizio nell'ateneo ai sensi dell'articolo 18, comma 4 della legge 30 dicembre 2010, n. 240;

chiamate dirette di professori o ricercatori di cui all'articolo 24, comma 3, lettera b), della legge 30 dicembre 2010, n. 240, ai sensi dell'art. 1, comma 9, della legge 4 novembre 2005, n. 230 e successive modificazioni fino a un importo massimo di € 3.000.000. Sono escluse dal presente intervento le chiamate per "chiara fama".

Gli interventi di cofinanziamento di cui al presente articolo sono pari al 50% del valore medio nazionale della qualifica corrispondente con esclusione delle chiamate dirette di soggetti che hanno beneficiato di interventi di cui ai DD.MM. n. 13 del 26.1.2001, n. 501 del 20.3.2003, n. 18 del 1.2.2005, n. 230 del 27.11.2009, n. 486 del 11.11.2011 e n. 539 del 27.11.2012, per le quali il relativo cofinanziamento è elevato fino a concorrenza del 95%. Per i ricercatori di tipologia b) il relativo cofinanziamento sarà reso consolidabile esclusivamente all'atto della eventuale chiamata nel ruolo di professore ai sensi dell'articolo 24, comma 5 della legge 30 dicembre 2010, n. 240.

Gli interventi di cofinanziamento sono riservati alle istituzioni universitarie che nel quadriennio 2012 - 2015, tenendo in ogni caso conto delle assunzioni in servizio fino alla data del 30 aprile 2016, abbiano impiegato almeno il 20% dei Punti Organico destinati all'assunzioni di Professori a soggetti esterni all'ateneo ai sensi di quanto previsto dall'articolo 18, comma 4 della legge 30 dicembre 2010, n. 240.

Per gli interventi di cofinanziamento per la chiamata diretta ogni università può formulare al Ministero entro il 22 settembre 2015 per via telematica, nell'ambito di una proposta unitaria di ateneo, i nominativi dei soggetti per i quali chiede la chiamata diretta, indicando per ciascuno la qualifica proposta per l'inquadramento e il livello di cofinanziamento richiesto (rispettivamente 50% o 95% a seconda della tipologia di intervento).

Qualora le proposte accolte superino le disponibilità di cui al presente articolo e fissando come criterio prioritario il cofinanziamento di almeno una proposta per ciascun

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ateneo richiedente, si procederà ad attribuire a ciascun ateneo un cofinanziamento massimo pari a quello risultante dal peso dell'ateneo rispetto all'entità del FFO 2015.

Le eventuali disponibilità finanziarie che dovessero residuare sono redistribuite tra gli atenei proporzionalmente alle assegnazioni disposte ai sensi dell'articolo 10, lettera c) punti 1 e 2.

Nei casi di cessazione dei professori o dei ricercatori a tempo indeterminato nell'arco di cinque anni dalla data di assunzione in servizio per passaggio ad altra Università o cessazione per altra causa, che hanno dato luogo agli incentivi di cui sopra, si procederà al corrispondente recupero della somma assegnata”

Per completezza di informazione si ricorda che : nel caso di chiamata di un professore di I fascia, (il cui valore di P.O. è pari ad 1,00)

il cofinanziamento MIUR prevede l’impegno di 0,50 P.O. di cui 0,30 imputati al Dipartimento ( delibera del Cda del 04.11.2014)

nel caso di chiamata di professore di II fascia, , (il cui valore di P.O., è pari ad 0,70) il cofinanziamento MIUR prevede l’impegno di 0,35 P.O. e di nessuna imputazione a carico del Dipartimento (delibera del Cda del 29.01.2015)

nel caso di chiamata di ricercatori di tipo b) l’imputazione in capo al Dipartimento assegnatario è stabilito in p.o.0,10 al momento dell’assunzione del ricercatore de quo e di ulteriori p.o. 0,10 al momento dell’eventuale inquadramento dello stesso nel ruolo di professore associato ( delibera del Cda del 30.06.2015)

L’Ufficio informa, altresì, che a seguito di registrazione della Corte dei Conti è stato

pubblicato sul sito MIUR il D.M. 503 del 21/07/2015 - pubblicazione decreto Punti Organico 2015, specificando che all’Ateneo barese sono stati assegnati punti organico 18,24 da utilizzare per le assunzioni nell’anno 2015. (all. sub b).

Si ricorda che con nota MIUR del 17.4.2015 n. 4612 è stato disposto che il 30% dei P.O. rivenienti dalle cessazioni di personale dirigente e tecnico amministrativo degli anni 2014 e 2015 sono da destinare rispettivamente negli anni 2015 e 2016 alle procedure di mobilità delle Province di cui all’art. 1 comma 9 della legge di stabilità 2015 o, eventualmente dalla Croce Rossa italiana ai sensi dell’art. 7, comma 2 bis della Legge 11/2015. Per l’Università degli Studi di Bari Aldo Moro i P.O. “congelati e indisponibili” risultano essere pari a 2,60.

La Commissione paritetica SA/CdA per il monitoraggio dei meccanismi applicativi dei criteri di programmazione del reclutamento del personale docente e verifica degli aspetti connessi, riunitasi in data 04.09 u.s., si è espressa in merito alla necessità di richiedere ai dipartimenti di evidenziare il loro fabbisogno individuando altresì le priorità e tenuto conto dei criteri di imputazione dei punti organico e di ripartizione fra i richiedenti, così come definiti nelle precedenti delibere del Consiglio di Amministrazione.””

Egli, in primis, si sofferma sul D.M. n. 503 del 21.07.2015 “Decreto criteri e

contingente assunzionale delle Università statali per l’anno 2015” unitamente all’allegata

tabella, in base alla quale risulta assegnato a questo Ateneo, per l’anno 2015, un numero

totale di P.O. pari a 20,84, di cui P.O. 2,60 congelati per mobilità dalle Province (Legge di

stabilità 2015) e P.O. 18,24 utilizzabili. L’assegnazione de qua risulta superiore agli anni

passati e pressocchè raddoppiata rispetto all’anno precedente, in ragione di alcuni fattori

di natura finanziaria – per cui l’Ateneo barese è ritornato virtuoso sugli indicatori che nel

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passato avevano imposto il blocco assunzionale, attestandosi sui valori di spese di

personale e di ISEF, che hanno consentito di beneficiare delle premialità, grazie anche al

costante lavoro di monitoraggio – oltre che della reintroduzione della clausola di

salvaguardia al 30%, che ha mitigato le discrasie dell’anno precedente. Il delta è ancora

negativo rispetto alle cessazioni, ma è in atto un’inversione di tendenza ed occorre essere

incisivi sui criteri di perequazione al fine di poter attrarre nuove risorse. Egli, quindi, con

riferimento alla succitata quota congelata, fa presente che si è ancora in attesa di

istruzioni operative in merito, riportando quanto riferito dal Direttore Generale MIUR, dott.

D. Livon circa le verifiche in corso sulle unità di personale delle Province in comando

presso le Università, che dovrebbero essere le prime ad essere chiamate, per quanto, in

generale, la problematica di che trattasi presenti ancora contorni nebulosi.

Egli, quindi, informa che la Commissione Monitoraggio (SA proff. Miano-Stefanì;

CdA prof. Logroscino e dott. Berardi), riunitasi in data 04.09.2015, come da verbale già

posto a disposizione dei presenti, ha avviato l’approfondimento della questione relativa

all’utilizzo della succitata quota di P.O. 18.24, nella direzione intesa a quantificare le

risorse effettivamente disponibili al netto degli impegni, che enuncia nel dettaglio (residuo

penalità professori di II fascia assunti nel 2013; ricercatori a t.d. di tipo b); stabilizzandi),

ricordando altresì, la volontà programmatoria espressa relativa ai rimanenti idonei alla

prima fascia e ad una posizione dirigenziale.

Egli, infine, invita la dott.ssa Rutigliani a voler relazionare in merito alle

caratteristiche e condizioni del cofinanziamento ministeriale di cui all’art. 5 del D.M. n. 335

del 08.06.2015 “Criteri di ripartizione del Fondo di Finanziamento Ordinario (FFO) per

l’anno 2015”, rubricato “Incentivi per chiamate di docenti esterni all’ateneo, trasferimenti di

ricercatori e per chiamate dirette ai sensi della Legge n. 230/2005” e riportato in narrativa.

L’argomento, con riferimento specifico alle chiamate dirette ivi disciplinate, riveste

carattere di urgenza, attesa la scadenza del 22 settembre 2015, per la formulazione, per

via telematica, della proposta unitaria di Ateneo in merito.

Rientra, alle ore 16,00, il ProRettore ed esce il prof. Fracassi.

La dott.ssa Rutigliani illustra nel dettaglio la questione de qua, richiamando, in

particolare la normativa di riferimento ai fini della formulazione da parte dei Dipartimenti di

didattica e ricerca delle richieste di chiamate dirette, che consta della Legge n. 230/2005 e

del D.M. n. 276/2011 “Identificazione dei programmi di ricerca di alta qualificazione,

finanziati dall’Unione europea o dal MIUR di cui all’art. 29, comma 7 della Legge n.

240/2010”, evidenziando che, allo stato, non risulta pubblicato un decreto di modifica del

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suddetto D.M., sebbene il CUN e l’ANVUR, con appositi raccomandazioni e pareri,

abbiano proposto delle revisioni, oltre che l’aggiornamento delle corrispondenze tra

posizioni accademiche italiane ed estere. Per le chiamate dirette di che trattasi il

cofinanziamento è quantificato nella misura del 50%, elevato al 95% per i soli interventi di

cui ai Programmi “Montalcini” e di “rientro dei cervelli”.

Al termine dell’illustrazione della dott.ssa Rutigliani, il Rettore invita il Senato

Accademico a pronunciarsi in merito.

Si svolge sull’argomento un ampio dibattito, nel corso del quale:

− il prof. Angelini chiede ed ottiene chiarimenti circa il contingente di P.O. sul quale

graveranno le chiamate dirette de quibus, che, presumibilmente sarà quello relativo

all’anno 2016;

− la prof.ssa Svelto chiede ulteriori chiarimenti circa i succitati lavori della Commissione

Monitoraggio, che il prof. Miano puntualmente fornisce, precisando che la

Commissione, nella predetta riunione del 04.09.2015, ha approfondito due

problematiche principali: quella relativa alla programmazione dell’utilizzo delle risorse

ordinarie di Ateneo, per la quale “la Commissione invita il Rettore …ad inviare ai

Direttori di Dipartimento di didattica e ricerca una nota con la quale si invitano i

Dipartimenti a formulare richieste di posti sulla base della programmazione delle

singole strutture; …Tali richieste devono essere formulate in ordine di priorità sulla

base delle esigenze didattiche e scientifiche dei singoli Dipartimenti”; e quella

concernente la partecipazione di questa Università al bando competitivo di cui al

sopraillustrato art. 5 del D.M. n. 335/2015, per il quale il MIUR ha stanziato una

somma non particolarmente consistente, di cui la quota beneficiabile da questo

Ateneo inevitabilmente risentirà. La prof.ssa Svelto, altresì, chiede se ed in quale

misura le chiamate dirette di che trattasi peseranno sui Dipartimenti richiedenti, in

termini di imputazione, facendo presente che, nell’unico precedente in materia,

relativo alla chiamata del prof. Strippoli, nessun peso venne imputato al Dipartimento

richiedente DETO, il quale, successivamente, risultò assegnatario anche di un posto

di professore associato, da reclutarsi ai sensi dell’art. 18, comma 4 della Legge n.

240/2010 (cd. esterno), evidenziando, pertanto, l’opportunità che le chiamate dirette

de quibus vengano contabilizzate a parte;

− il prof. Altomare si associa alla richiesta di chiarimenti da ultimo formulata dalla

prof.ssa Svelto, ritenendo essenziale che i Dipartimenti di didattica e ricerca

conoscano i valori parametro di imputazione delle chiamate dirette di cui faranno

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richiesta, ricordando, altresì, che occorre ridefinire l’algoritmo di distribuzione delle

risorse ai Dipartimenti, nella prospettiva della distribuzione dei P.O. 2015;

− il sig. Campobasso chiede ulteriori delucidazioni in ordine alla questione degli

stabilizzandi, arenatasi con la formulazione della richiesta di parere al MIUR,

evidenziando l’esigenza della massima chiarezza circa la politica programmatoria che

si intende attuare a riguardo, ossia se si intende procedere alle assunzioni a valere sui

P.O. 18,24, come ritiene essere possibile già in forza di legge; se lo si intende fare

seguendo il cronoprogramma deliberato dal Consiglio di Amministrazione nel luglio

2014, ovvero eventualmente in anticipazione;

− il Rettore fornisce i chiarimenti richiesti dal sig. Campobasso, ribadendo quanto già

riferito ad inizio della odierna seduta, in sede di audizione della delegazione di

stabilizzandi: si procederà in merito al tempo della risposta ufficiale del Ministero al

citato quesito, in attuazione di una volontà politica chiaramente desumibile dagli atti

concreti posti già in essere dall’Amministrazione nell’ambito de quo. Egli, altresì, con

riferimento alla questione sollevata dai proff. Svelto e Altomare, ritiene che le chiamate

dirette ex art. 5 del D.M. 335/2015 potrebbero confluire nel cd. “fondo reclutamento”,

di cui alla delibera del Consiglio di Amministrazione del 08.07.2015, secondo i criteri di

imputazione dei P.O. ai Dipartimenti indicati in narrativa, formulando in detti termini

apposita proposta al Consiglio di Amministrazione;

− il prof. Angelini evidenzia come rispetto alla distribuzione delle nuove risorse sussista

già una situazione pregressa, nella quale sono maturate posizioni di credito/debito in

capo a ciascun Dipartimento di didattica e ricerca, che gli stessi dovrebbero poter

conoscere con esattezza ed in anticipo rispetto alla formulazione di nuove richieste di

posti;

− il Rettore evidenzia come la questione testè posta dal prof. Angelini sia stata oggetto

di approfondimento da parte della Commissione Monitoraggio, nella suddetta riunione

del 04.09.2015, nel senso se fosse preferibile prima definire la quota di P.O.

distribuibile ovvero richiedere ai Dipartimenti di rappresentare le esigenze prioritarie di

copertura, ritenendo, infine, opportuno procedere in detto ultimo senso, tenuto conto

che il plafond distribuibile è variabile a seconda delle richieste che vengono formulate

e dei vincoli normativi che vi sono associati;

− il prof. Miano precisa la ratio della proposta della Commissione Monitoraggio, di cui al

succitato verbale, intesa a coniugare in un’unica richiesta due momenti

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programmatori, interpellando i Dipartimenti di didattica e ricerca tanto con riferimento

alle chiamate dirette ex art. 5 del D.M. n. 335/2015, che alle ulteriori richieste di nuovi

posti in organico, sulla base dei fabbisogni rinvenibili dalla propria programmazione,

fermo restando che anche le richieste di chiamata diretta andranno formulate sulla

base delle esigenze didattiche e scientifiche;

− il sig. Silecchia, nel dare riconoscimento allo sforzo sinora profuso

dall’Amministrazione in merito alla problematica degli stabilizzandi, condivide i rilievi

espressi dal senatore Campobasso, tenuto conto che il MIUR non potrà rispondere al

quesito posto che confermando quanto già detto dalla legge, ossia che i P.O.

disponibili possono essere utilizzati per l’assunzione degli stabilizzandi, mentre

sottopone all’attenzione del Consesso la questione concernente il conferimento di

incarichi di funzioni dirigenziali, soggetto al rispetto dei vincoli ex art. 19 del D. Lgs. n.

165/2001, oltre a chiedere ulteriori chiarimenti circa lo stato dell’arte di alcuni concorsi

per personale tecnico-amministrativo a tempo indeterminato, banditi da questa

Università e successivamente congelati, che il Rettore precisa sarà oggetto di verifica;

− la dott.ssa Rutigliani, in risposta al sig. Silecchia, precisa che il Consiglio di

Amministrazione non ha deliberato l’assunzione di un dirigente, quanto disposto di

impegnare le risorse corrispondenti ad una posizione dirigenziale a tempo determinato

nell’ipotesi in cui l’incarico di Direttore Generale di questa Università fosse attribuito a

Dirigente interno che, allo stato, non sembrerebbe verificatasi;

− il prof. Di Rienzo, dopo talune iniziali perplessità in ordine alla proposta formulata dalla

Commissione Monitoraggio, di anticipare le richieste dei Dipartimenti di didattica e

ricerca rispetto alla fase di distribuzione delle risorse, paventando il rischio di

confusione per richieste che verrebbero formulate sostanzialmente “senza etichetta”,

oltre che evidenziando che il perfetto funzionamento del meccanismo del Piano di

arruolamento dei professori associati intanto si era potuto assicurare, in quanto era

certa la dotazione di P.O. da distribuire tra i Dipartimenti e sulla quale contemperare i

diversi vincoli di legge, ritiene che, potendo essere intervenute delle variazioni rispetto

alla programmazione dei fabbisogni a suo tempo svolta dai Dipartimenti, potrebbe

effettivamente esserne opportuna una attualizzazione. Egli, altresì, con riferimento al

rimodulando algoritmo di distribuzione delle risorse, evidenzia la difficoltà di pervenire

ad un meccanismo algoritmico “universale”, ove i P.O. da distribuire siano “neutri”,

considerato che i sottoparametri ivi utilizzati sono differenti a seconda del ruolo

docente/ricercatore da reclutare;

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− i proff. Angelini e Crescenzo, nel rilevare una sostanziale iniquità nell’imputare in capo

ai Dipartimenti di didattica e ricerca i pesi indicati in narrativa con riferimento ai

ricercatori a t.d. di tipo b) – P.O. 0,10 al momento dell’assunzione del ricercatore e

ulteriori P.O. 0,10 al momento dell’eventuale inquadramento dello stesso nel ruolo di

professore associato – anche nel caso di chiamata di ricercatori cofinanziata al 95%,

ai sensi dell’art. 5 del D.M. n. 335/2015, rappresentano l’opportunità di non prevedere

alcuna imputazione, limitatamente a detta ipotesi;

− il prof. Stefanì evidenzia come l’esiguità delle risorse disponibili, al netto degli impegni,

imponga, al fine di un utilizzo il più possibile integrale delle stesse, una condotta di tipo

“accentrato”, condividendo la linea intesa a richiedere ai Dipartimenti di didattica e

ricerca di provvedere tempestivamente ad attualizzare la propria programmazione dei

fabbisogni, evidenziando le esigenze prioritarie, nella prospettiva dell’utilizzo dei P.O.

2015 disponibili;

− la prof.ssa Serio esprime perplessità in merito alla surriferita proposta della

Commissione Monitoraggio, ritenendo opportuno in questa fase chiedere ai

Dipartimenti di pronunciarsi solamente relativamente alle richieste di chiamata diretta

di cui al D.M. n. 335/2015, rimettendo ad un momento successivo le ulteriori scelte,

che richiedono una verifica più attenta sotto diversi profili.

Esce, alle ore 17,35, la sig.ra Latino.

Al termine dell’ampio dibattito, il Rettore riassume l’orientamento emerso,

proponendo:

− di trasmettere, per il tramite del competente Ufficio del Dipartimento Risorse Umane,

Organizzazione e Rapporti con il SSN e R, ai Dipartimenti di didattica e ricerca,

apposita nota con l’invito a formulare, entro il 18.09.2015, richieste di chiamate dirette

ex art. 5 del D.M. n. 335/2015. Con la medesima nota si inviteranno i Dipartimenti di

didattica e ricerca a procedere alla attualizzazione della propria programmazione dei

fabbisogni, evidenziando le priorità, sulla base delle esigenze didattiche e scientifiche,

nella prospettiva dell’utilizzo dei P.O. 2015 disponibili;

− di sottoporre al Consiglio di Amministrazione:

o che le chiamate dirette ex art. 5 del D.M. 335/2015 confluiscano nel cd. “fondo

reclutamento”, di cui alla delibera del Consiglio di Amministrazione del

08.07.2015, secondo i criteri di imputazione dei P.O. ai Dipartimenti indicati in

narrativa;

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o di non prevedere alcuna imputazione in capo ai Dipartimenti di didattica e

ricerca, limitatamente al caso di chiamata di ricercatori cofinanziata al 95%, ai

sensi dell’art. 5 del D.M. n. 335/2015.

Il Senato Accademico, all’unanimità,

VISTA la Legge n. 240/2010 e s.m.i.;

VISTO il D. Lgs. n. 49/2012 e s.m.i.;

VISTO il D.M. n. 335 del 08.06.2015 “Criteri di ripartizione del Fondo di

Finanziamento Ordinario (FFO) per l’anno 2015”, in particolare

l’art. 5 “Incentivi per chiamate di docenti esterni all’ateneo,

trasferimenti di ricercatori e per chiamate dirette ai sensi della

Legge n. 230/2005”;

VISTO il D.M. n. 503 del 21.07.2015 “Decreto criteri e contingente

assunzionale delle Università statali per l’anno 2015” unitamente

all’allegata tabella, in base alla quale risulta assegnato a questo

Ateneo, per l’anno 2015, un numero totale di P.O. pari a 20,84, di

cui P.O. 2,60 congelati per mobilità dalle Province (Legge di

stabilità 2015) e P.O. 18,24 utilizzabili;

VISTE le proprie precedenti delibere sull’argomento e, da ultimo, quelle

del 07.07 e 30.07.2015;

VISTE le delibere del Consiglio di Amministrazione del 04.11.2014,

29.01, 16/19.03, 23.06, 30.06 e 08.07.2015;

CONSIDERATO quanto rappresentato nella relazione istruttoria del Dipartimento

Risorse Umane, Organizzazione e Rapporti con il SSN e R;

VISTO il verbale della Commissione paritetica SA/CdA per il monitoraggio

dei meccanismi applicativi dei criteri di programmazione del

reclutamento del personale docente e verifica degli aspetti

connessi, relativo alla riunione del 04.09.2015;

UDITA l’illustrazione del Rettore, nonché le precisazioni fornite dalla

dott.ssa Rutigliani in merito alle caratteristiche e condizioni del

cofinanziamento ministeriale ex art. 5 del suddetto D.M. n.

335/2015;

SENTITO l’orientamento emerso nel corso del dibattito;

CONFERMATO il valore strategico della partecipazione di questa Università

all’iniziativa di carattere nazionale di cui all’art. 5 del D.M. n.

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335/2015, nell’ambito della propria politica di reclutamento di

qualità;

CONSIDERATA la ristretta tempistica a disposizione, attesa la scadenza del 22

settembre 2015, ivi indicata, per la formulazione, per via

telematica, della proposta unitaria di Ateneo in merito;

RAVVISATA l’opportunità che le chiamate dirette ex art. 5 del D.M. 335/2015

confluiscano nel cd. “fondo reclutamento”, di cui alla delibera del

Consiglio di Amministrazione del 08.07.2015, secondo i criteri di

imputazione dei P.O. ai Dipartimenti indicati in narrativa;

SENTITE le osservazioni formulate dai proff. Crescenzo ed Angelini e

condivisa, conseguentemente, l’opportunità di formulare al

Consiglio di Amministrazione la proposta intesa a non prevedere

alcuna imputazione in capo ai Dipartimenti, limitatamente al caso

di chiamata di ricercatori cofinanziata al 95%, ai sensi dell’art. 5

del D.M. n. 335/2015;

RAVVISATA altresì l’opportunità - tenuto conto dell’esigua disponibilità della

quota di P.O. residua, al netto degli impegni - che i Dipartimenti di

didattica e ricerca provvedano tempestivamente ad attualizzare la

propria programmazione dei fabbisogni, evidenziando le esigenze

prioritarie, nella prospettiva dell’utilizzo dei P.O. 2015 disponibili;

CONDIVISA pertanto, la proposta del Rettore di trasmettere, per il tramite del

competente Ufficio del Dipartimento Risorse Umane,

Organizzazione e Rapporti con il SSN e R, ai Dipartimenti di

didattica e ricerca, apposita nota con l’invito a formulare, entro il

18.09.2015, richieste di chiamate dirette ex art. 5 del D.M. n.

335/2015. Con la medesima nota si inviteranno i Dipartimenti di

didattica e ricerca a procedere alla attualizzazione della propria

programmazione dei fabbisogni, evidenziando le priorità, sulla

base delle esigenze didattiche e scientifiche, nella prospettiva

dell’utilizzo dei P.O. 2015 disponibili,

DELIBERA

− di trasmettere, per il tramite del competente Ufficio del Dipartimento Risorse Umane,

Organizzazione e Rapporti con il SSN e R, ai Dipartimenti di didattica e ricerca,

apposita nota con l’invito a formulare, entro il 18.09.2015, richieste di chiamate dirette

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ex art. 5 del D.M. n. 335/2015. Con la medesima nota si inviteranno i Dipartimenti di

didattica e ricerca a procedere alla attualizzazione della propria programmazione dei

fabbisogni, evidenziando le priorità, sulla base delle esigenze didattiche e scientifiche,

nella prospettiva dell’utilizzo dei P.O. 2015 disponibili;

− di proporre al Consiglio di Amministrazione:

o che le chiamate dirette ex art. 5 del D.M. 335/2015 confluiscano nel cd. “fondo

reclutamento”, di cui alla delibera del Consiglio di Amministrazione del

08.07.2015, secondo i criteri di imputazione dei P.O. ai Dipartimenti indicati in

narrativa;

o di non prevedere alcuna imputazione in capo ai Dipartimenti di didattica e

ricerca, limitatamente al caso di chiamata di ricercatori cofinanziata al 95%, ai

sensi dell’art. 5 del D.M. n. 335/2015.

Il presente dispositivo è approvato seduta stante ed è, pertanto, immediatamente

esecutivo.

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VII. PERSONALE PROF. LUCIANO GAROFALO: AUTORIZZAZIONE A DEDICARSI AD ESCLUSIVA

ATTIVITÀ DI RICERCA SCIENTIFICA - A.A. 2015/2016

A causa di un inderogabile e concomitante impegno, esce, alle ore 17,40, il Rettore

e svolge le funzioni di Presidente il ProRettore vicario, prof. A. Tursi.

Esce, alla medesima ora, il sig. Campobasso.

Il Presidente apre il dibattito sulla seguente relazione predisposta dal Dipartimento

Risorse Umane, Organizzazione e Rapporti con il SSN e R – Divisione Personale

Docente – Area Docenti – Settore Professori di I e II fascia, sulla quale la dott.ssa

Rutigliani fornisce ulteriori puntuali chiarimenti:

““L’ufficio riferisce che il Prof. Avv. Luciano Garofalo, professore ordinario presso il Dipartimento di Giurisprudenza, con documenta istanza datata 21.01.2015 ha chiesto l’autorizzazione a dedicarsi ad esclusiva attività di ricerca, ai sensi dell’art. 17 del DPR 382/80, per l’anno accademico 2015/2016.

A riguardo si premette che il suindicato art. 17 prevede che:” il Rettore può, con

proprio decreto autorizzare il professore universitario che abbia conseguito la nomina ad ordinario, ovvero la conferma in ruolo di professore associato, su sua domanda e sentito il consiglio della facoltà interessata, (ora Dipartimento) a dedicarsi periodicamente ad esclusive attività di ricerca scientifica in istituzioni di ricerca italiane, estere e internazionali complessivamente per non più di due anni accademici in un decennio. Nel concedere le autorizzazioni di cui al precedente comma, il Rettore dovrà tener conto delle esigenze di funzionamento dell'Università distribuendo nel tempo le autorizzazioni stesse con un criterio di rotazione tra i docenti che eventualmente le richiedano”.

Con l’introduzione dell’art. 4, comma 78, della legge 12.11.2011, n. 183 e dell’art. 49, comma 2, del D.L. 9 febbraio 2012, n. 5, a decorrere dal 01.01.2012, a suddetta autorizzazione può essere concessa non oltre il compimento del 35° anno di anzianità di servizio da parte del richiedente.

Ai fini del rilascio dell’autorizzazione in questione, è stato accertato che l’interessato

presta servizio di ruolo presso questa Università fin dal 1°.08.1978, prima in qualità di assistente ordinario, successivamente di professore associato ed attualmente di professore ordinario.

Pertanto, con nota rettorale prot.n.53940 del 20.07.2015,allegata sub a), a cui è

stato allegato un parere espresso dal CODAU in merito all’interpretazione di detto articolo, è stato comunicato all’interessato il mancato accoglimento della richiesta di autorizzazione de qua. La stessa nota è stata trasmessa, per conoscenza, al Direttore del suddetto Dipartimento il cui Consiglio, non informato sulla carenza del requisito in questione, in data 11.03.2015, si era espresso favorevolmente a tale richiesta.

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Successivamente, con nota prot.n. 56793 del 30.07.2015 il Prof. GAROFALO ha avanzato ricorso in opposizione avverso il provvedimento di diniego di autorizzazione a dedicarsi ad esclusiva attività di ricerca scientifica, che di seguito si riporta:

“Il 21.7.2015 ho ricevuto la Vs. nota di cui all'oggetto con la quale mi viene

comunicato"... che non è possibile procedere alla concessione dell'autorizzazione de qua" e, cioè, dell'autorizzazione da me richiesta per usufruire dei benefici di cui all'art. 17 d.P.R. n.382/1980 per l'a.a. 2015/2016 (all. 1). Come risulta dalla suddetta Vs. nota, sulla mia richiesta si era espresso favorevolmente il Consiglio del Dipartimento di Giurisprudenza nella seduta dell'11.3.2015 come da verbale trasmesso il15.6.2015.

Il provvedimento di diniego assunto da codesta Amministrazione risulta errato e, comunque,illegittimo sulla base delle considerazioni che seguono:

1. Sul piano formale è da rilevare come, nella comunicazione prima indicata, non sia stata inserita l'indicazione dei termini e dell'autorità cui è possibile ricorrere per impugnare il suddetto provvedimento. Indicazione obbligatoria ai sensi dell'art. 3, co. 4,legge n. 241/90 e s.m.i.

2. Sul piano della legittimità è da rilevare un eccesso di potere per difetto d'istruttoria. Infatti, l'Amministrazione, a suffragio della propria interpretazione della normativa vigente, utilizza - e trasmette in allegato (all. 2) - un parere dell'Ufficio studi CODAU che riguarda tutt'altra fattispecie e, cioè, quella del calcolo, nei 35 anni di servizio, dei servizi pre- ruolo, ancorché riscattati, e dei servizi svolti presso altre amministrazioni. Orbene, l'aver utilizzato un parere emesso per diversa fattispecie dimostra come l'Ufficio non abbia correttamente individuato il thema decidendum.

3. In ogni caso, la ricostruzione interpretativa operata dall'Ufficio nel provvedimento qui opposto è errata determinando una chiara violazione di legge.

Come, infatti, rileva lo stesso Ufficio studi CODAU, la disposizione di cui all'art. 4, co. 78, legge n. 183/2011, come modificata dall'art. 49, co. 2. D.L. n. 5/2012 convertito in legge n. 35/2012, - inserita, quindi, in leggi di "stabilità" - ha la chiara funzione di contenimento di spesa che ne costituisce la ratio. Disposizioni del genere, quindi, vanno interpretate alla luce della suddetta ratio e, comunque, in senso restrittivo perché introducono deroghe a diritti acquisiti; deroghe che possono essere giustificate solo in relazione all'esigenza del contenimento di spesa.

Orbene,in fattispecie,tale esigenza non sussiste. Come risulta, infatti, dai verbali del Consiglio di Dipartimento di Giurisprudenza, gli

insegnamenti a me "storicamente" attribuiti sono stati, in parte, temporaneamente disattivati e, in parte, attribuiti ad altro Docente senza alcun onere finanziario suppletivo a carico dell'Ateneo. In pratica: Diritto dell'Unione europea (A-L) è stato accorpato a Diritto dell'Unione europea (M-Z) e, quindi, affidato alla Prof.ssa Antonietta Damato; Diritto internazionale privato, materia opzionale,è stato temporaneamente disattivato.

E' da considerare, inoltre, come dallo stesso parere dell'Ufficio studi Codau emerga un'altra circostanza decisiva e, cioè, quella relativa alla necessità di non confondere tra "anzianità contributiva" ed "anzianità di servizio". Orbene, io sono stato assistente (ruolo ad esaurimento) dall'1.8.1978 al 30.4.2001, professore associato dall'1.5.2001 al 28.2.2006, professore ordinario dall'1.3.2006 a tutt'oggi. Da ciò consegue che ho un'anzianità contributiva superiore a 35 anni ma un'anzianità di servizio di molto inferiore a tale limite. E' evidente, infatti, che proprio le modalità interpretative prima indicate militano nel senso di intendere il limite legislativo "... non oltre il compimento del trentacinquesimo anno di anzianità di servizio" come riferentesi all'anzianità di servizio nel ruolo di appartenenza al momento della richiesta di concessione del beneficio (2006- 2015) o, al massimo, al ruolo docente

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complessivamente inteso (2001 - 2015) scomputando, comunque, il periodo di servizio come assistente del ruolo ad esaurimento.

Sulla base di queste considerazioni, chiedo che gli Organi in indirizzo, re melius perpensa, vogliano riesaminare l'istanza da me presentata e concedere il beneficio richiesto

Si segnala l'urgenza di provvedere dato l'imminente inizio dell'a.a. 2015/2016 nonché l'obbligo di codesta Amministrazione di dare riscontro alla presente istanza ai sensi della legge n. 241/1990 e s.m.i.”.

L’Ufficio ritiene pertanto opportuno sottoporre la questione al Senato, ai fini di

proporre la definizione, come già avvenuto in molte Università, di Linee guida che possano: garantire una razionalizzazione le procedure per la concessione delle autorizzazioni e fornire informazioni utili e di carattere pratico per la presentazione delle domande; fornire ai Dipartimenti criteri orientativi, univoci, trasparenti per la valutazione delle istanze pervenute; fornire agli Uffici criteri in particolare per l’interpretazione dell’espressione “ anzianità di servizio” prevista dal citato comma 78 dell’art.4, posta anche la non uniforme interpretazione datane dagli Atenei. Ad esempio, per l’Università di Venezia, il Politecnico di Torino, l’Università di Bologna nel computo dell’anzianità di servizio in questione “ sono ricompresi tutti i servizi svolti, presso le Università ed altri Enti ed Istituzioni pubblici e privati, ove questi siano considerabili ai fini della ricostruzione di carriera, l’Università di Pisa prende in considerazione solo i servizi resi in qualità di docente (ricercatore, professore).

In merito alle osservazioni del prof. Garofalo, espresse ai punti 1, 2 e 3 del citato

ricorso in opposizione, si evidenzia comunque quanto di seguito rappresentato.

• la mancata indicazione da parte dell’Amministrazione dei termini e dell'autorità cui è possibile ricorrere per impugnare il suddetto provvedimento, pur costituendo un’omissione dell’Ufficio è da ritenersi, per giurisprudenza costante, una irregolarità che non inficia la validità dell’atto. ( cfr. da Consiglio di Stato – Sesta Sezione 5.5/24.10.2004, n. 5714,…“La disposizione in parola (art. 3, comma 4, della Legge 241/1991), col sancire che "in ogni atto notificato al destinatario devono essere indicati il termine e l'autorità cui è possibile ricorrere", si atteggia, evidentemente, come norma di natura procedimentale (e non a caso essa è inserita nel Capo I della legge, relativo ai "Principi" del procedimento amministrativo), imponente all'Amministrazione, nell'ambito del più generale criterio di trasparenza dell'azione amministrativa, un dovere di cooperazione con il privato, al fine di agevolarlo nell'individuare gli strumenti apprestati dall'ordinamento per la tutela delle proprie posizioni soggettive, ritenute lese da tale azione. -……la prescrizione stessa, non è presidiata da alcuna espressa sanzione per la sua inosservanza…La prescrizione non è, evidentemente, preordinata a riverberare i propri effetti in ambito esclusivamente processuale, (nel quale, anzi, i termini e le modalità dell'azione sono già analiticamente e cogentemente disciplinate dalle norme di settore), ma trova la sua precipua ragion d'essere, come è dimostrato dal generico riferimento alla "autorità cui è possibile ricorrere", nella necessità di ovviare alla congerie dei rimedi amministrativi (ricorsi gerarchici propri ed impropri; possibilità di opposizione al medesimo organo che ha emanato l'atto), nell'ambito dei quali maggiormente appare difficile individuare il soggetto competente a pronunciarsi e i termini per la proposizione delle impugnative”; …Consegue da tutto quanto sopra osservato che, ad avviso del Collegio, le ipotesi in cui l'amministrazione, venendo meno al dovere di cooperazione, ometta di indicare al privato i termini e l'autorità cui

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ricorrere, possono, bensì, costituire presupposto per un errore scusabile in sede processuale, sempre che; tuttavia, nei singoli casi; sia apprezzabile una qualche giustificata incertezza sugli strumenti di tutela utilizzabili da parte del destinatario dell'atto, risolvendosi, altrimenti, tale inadempimento formale in un'assoluzione indiscriminata dall'onere (anch'esso gravante, in eguale misura sul destinatario medesimo), di ottemperare alle prescrizioni vincolanti delle leggi dello Stato, regolarmente promulgate e, pertanto assistite dalla presunzione legale di conoscenza, che è, tuttora, a fondamento dell'esigibilità dell'osservanza dei precetti giuridici.”

• il comma 78 – art.4 - della Legge 12.11.2011, n. 183 e smi risulta a tutt’oggi non

abrogato da norma successiva e pertanto la decisione da assumersi non può prescindere dalla verifica dell’anzianità di servizio maturata dal prof. Garofalo;

• per quanto attiene il servizio da computare, ai fini del calcolo dell’anzianità richiesta dalla norma, l’Ufficio ha ritenuto di valutare solo i periodi di servizio di ruolo svolti dal richiedente nell’Università quale docente e quindi svolti nella qualifica di assistente ordinario r.e./ricercatore, professore associato e professore ordinario non facendo riferimento all’“anzianità contributiva” (comprensiva anche di periodi figurativi, riscattati, ricongiunti). Tale interpretazione, più favorevole all’interessato rispetto a quella adottata da altri Atenei, risulta conforme al dato letterale delle norme de quibus che, a parere dell’Ufficio, non consentirebbero di aderire alla tesi prospettate dal prof. Garofalo.””

Si svolge sull’argomento un breve dibattito, nel corso del quale il prof. Di Rienzo, nel

precisare che, nell’ambito della programmazione dell’offerta formativa del Dipartimento di

Giurisprudenza, si è già tenuto conto della richiesta del prof. Garofalo, provvedendo alla

relativa sostituzione per la copertura delle esigenze didattiche, esprime talune perplessità

circa il criterio di computo dell’anzianità di servizio ai fini di che trattasi: il “servizio” del

docente universitario è segmentato in diversi “ruoli” e quello prestato nei ruoli anteriori a

quello rivestito al momento della richiesta non viene riconosciuto per intero ai fini

dell’anzianità di carriera – rispetto al ruolo di ordinario, quello di associato viene

riconosciuto nella misura dei 2/3; quello di ricercatore nella misura della metà -. Pertanto,

ferma restando l’esigenza di linee guida univoche nella materia de qua, sembrerebbe

anomalo che quanto computato solo in parte ai fini della ricostruzione di carriera, pesi,

invece, per intero nel calcolo dei 35 anni previsto dalla legge per l’autorizzazione all’”anno

sabbatico”. Anche se si ritenesse che la ratio della Legge n. 183/2011, come modificata

dall’art. 49, comma 2 del D.L. n. 5/2012 (conv. in Legge n. 35/2012) sia intesa ad evitare

che l’anno sabbatico sia usufruito in prossimità della pensione, a valere quale sorta di

“prepensionamento”, fa presente che il prof. Garofalo non si trova in detta situazione,

mancando un periodo ancora abbastanza lungo prima del collocamento in quiescenza.

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La dott.ssa Rutigliani precisa che ai fini di che trattasi, occorre fare riferimento non

al servizio riconosciuto nel ruolo di ordinario, quanto tout court al servizio “di ruolo”

nell’Università prestato dall’istante.

La prof.ssa Serio fornisce ulteriori chiarimenti circa la ratio della surrichiamata

Legge, legata alla disciplina della Legge “Fornero” che ha posto dei vincoli al

collocamento in pensione; il prof. Stefanì, nel condividere le osservazioni del prof. Di

Rienzo, evidenzia come la disciplina relativa all’”anno sabbatico” sia contenuta nel D.P.R.

382/80, che istituendo il “ruolo” della docenza abolisce quello di “assistente ordinario”, il

quale verrebbe equiparato al “ricercatore” solamente nei confronti di coloro che sono

rimasti nel ruolo di “assistente ordinario”, ma non anche per coloro che sono transitati in

altro ruolo docente.

Il Presidente, quindi, riassume l’orientamento emerso nel corso del dibattito e, nel

rilevare una certa incertezza interpretativa della questione de qua, propone di incaricare la

Commissione per l’adeguamento normativo, allargata per l’occasione a componenti del

Consiglio di Amministrazione, dallo stesso designati, e con il supporto tecnico-

amministrativo del competente Ufficio del Dipartimento Risorse Umane, Organizzazione e

Rapporti con il SSN e R, dell’approfondimento, in tempi brevissimi, della problematica in

oggetto, nonché della formulazione di apposite Linee guida per la concessione dell’”anno

sabbatico” e del congedo per motivi di studio e ricerca previsti dalla normativa vigente per

i professori e ricercatori universitari, da sottoporre all’approvazione degli Organi di

Governo, per quanto di competenza.

Egli invita, quindi, il Senato Accademico a pronunciarsi in merito.

Il Senato Accademico, all’unanimità,

VISTO l’art. 17 del D.P.R. n. 382/80 s.m.i.;

VISTO l’art. 4, comma 78 della Legge 12.11.2011 n.183 e smi;

VISTA l’istanza, prot. n. 5406 del 23.01.2015, con la quale il prof. avv.

Luciano Garofalo, professore ordinario presso il Dipartimento di

Giurisprudenza di questa Università, ha chiesto l’autorizzazione a

dedicarsi ad esclusiva attività di ricerca scientifica, per l’anno

accademico 2015/2016, ai sensi dell’art.17 del suddetto D.P.R.;

VISTO l’estratto dal verbale del Consiglio del Dipartimento di

Giurisprudenza, relativo alla riunione del 11.03.2015;

VISTA la nota rettorale, prot. n. 53940 del 20.07.2015, con cui è stato

comunicato all’interessato, e per conoscenza al Direttore del citato

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Dipartimento, che la suddetta autorizzazione non veniva concessa

per carenza del requisito di anzianità di servizio previsto dall’art. 4

comma 78 della Legge n. 183/2011 smi;

VISTA la nota, prot. n. 56793 del 30.07.2015, con cui il prof. L. Garofalo

ha avanzato ricorso in opposizione avverso il provvedimento di

diniego;

TENUTO CONTO di quanto rappresentato dal competente Settore dell’Area Docenti

del Dipartimento Risorse Umane, Organizzazione e Rapporti con il

SSN e R;

UDITE le precisazioni fornite dalla dott.ssa Rutigliani e sentito

l’orientamento emerso nel corso del dibattito;

RAVVISATA l’opportunità di un ulteriore approfondimento, in tempi brevissimi,

della problematica de qua, oltre che della formulazione,

analogamente ad altri Atenei, di apposite Linee guida per la

concessione dell’”anno sabbatico” e del congedo per motivi di

studio e ricerca previsti dalla normativa vigente per i professori e

ricercatori universitari, da sottoporre all’approvazione degli Organi

di Governo, per quanto di competenza;

CONDIVISA la proposta del Presidente di incaricare ai predetti fini la

Commissione per l’adeguamento normativo, allargata per

l’occasione a componenti del Consiglio di Amministrazione, dallo

stesso designati, e con il supporto tecnico-amministrativo del

competente Ufficio del Dipartimento Risorse Umane,

Organizzazione e Rapporti con il SSN e R,

DELIBERA

di dare mandato alla Commissione per l’adeguamento normativo, allargata per

l’occasione a componenti del Consiglio di Amministrazione, dallo stesso designati, e con il

supporto tecnico-amministrativo del competente Ufficio del Dipartimento Risorse Umane,

Organizzazione e Rapporti con il SSN e R, di approfondire, in tempi brevissimi, la

problematica in oggetto, nonché di formulare apposite Linee guida per la concessione

dell’”anno sabbatico” e del congedo per motivi di studio e ricerca previsti dalla normativa

vigente per i professori e ricercatori universitari, da sottoporre all’approvazione degli

Organi di Governo, per quanto di competenza.

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Il presente dispositivo è approvato seduta stante ed è, pertanto, immediatamente

esecutivo.

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XI. OGGETTI DIVERSI RATIFICA DECRETO RETTORALE N. 2665 DEL 21.07.2015 (APPROVAZIONE

REGOLAMENTI DIDATTICI CORSI TFA 2014/2015)

Il Presidente sottopone alla ratifica del Senato Accademico il seguente Decreto

Rettorale:

DIPARTIMENTO AMMINISTRATIVO PER LA RICERCA, LA DIDATTICA E LE

RELAZIONI ESTERNE – DIVISIONE PER LA DIDATTICA - AREA OFFERTA

FORMATIVA

D.R. 2665 del 21.07.2015 Approvazione regolamenti didattici TFA II ciclo – a.a.

2014/15.

Il Senato Accademico, all’unanimità, ratifica il succitato Decreto Rettorale.

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Il Presidente, esaurita la trattazione degli argomenti posti all’ordine del giorno,

dichiara sciolta la seduta alle ore 18,00.

IL SEGRETARIO IL PRESIDENTE

(dott.ssa Pasqua RUTIGLIANI) (prof. Antonio Felice URICCHIO)

Per gli argomenti trattati dalle ore 17,40 alle ore 18,00

IL PRESIDENTE (prof. Angelo TURSI)


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