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Sala ineleggibile

Date post: 29-Jul-2016
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2 » PRIMO PIANO | IL FATTO QUOTIDIANO | Giovedì 12 Maggio 2016 Sala si è dimesso per finta A rischio la corsa a Milano SEGUE DALLA PRIMA » BEPPE GRILLO E ro lì in bagno, sul water, che mi spremevo le me- ningi sulla logica della Bo- schi (sì, ero sulla tazza, non faccio ironia becera, ma quello è lunico momento in cui riesco a leggere o a con- centrarmi sulle cose più no- bili senza intrusioni ester- ne). E quindi, dicevo, ero lì che spingevo me stesso al limite, per comprendere il sillogi- smo Votare No alla riforma = CasaPounde proprio al culmine, quando stavo quasi per capire, e stavo quasi per liberarmi dal mio, come di- re, fardello fisico interiore... zac! Mi si strozza tutto... di- ciamo in gola... insomma mi blocco. Niente, chiusura er- metica. Perché? Un interro- gativo mi si è affacciato all improvviso nella testa: Ma Hitler la faceva seduto come me?. Oddio, non riuscivo più a farla per il senso di colpa. Avvertivo su di me lo sguar- do accusatorio di milioni di vittime dellOlocausto e da- vanti a queste, in piedi, la Bo- schi: quasi tangibile, mate- riale, lì nel mio bagno, più o meno allaltezza del bidet (il bagno è un popiccolo), con lindice puntato su di me, in- difeso, colto in flagrante, senza argomenti, che mi ar- ringava: Vergogna, chi la fa seduto la fa come Hitler! È un dato di fatto, non una pro- vocazione!. Cavolo, io che la faccio co- me un nazista: non potevo sopportarlo. Dovevo pren- dere nettamente le distanze dalla cacca del Reich, pen- sai, in qualsiasi modo. Che so: farla allimpiedi, a diste- so, o facendo la ruota a croce come luomo vitruviano... Qualsiasi cosa, purché nes- suno potesse mai accusarmi di un simile crimine per strada, o qui in teatro... Gesù, in teatro!, che disastro sa- rebbe stato. Immaginavo già la scena. Io che dico: Ho do- vuto espellere quellattivi- sta dei 5Stelle perché era un negazionista, capite? Nega- va le camere a gas, diceva che sei milioni di ebrei nei campi di stermino sono una balla... . E a quel punto, al fondo del teatro, si alza una donna vecchissima, magra come uno scheletro, che al- za un braccio ossuto su cui intravedo dei numeri tatua- ti, mi indica collindice e i- nizia a ripetere a voce sem- pre più alta, da brividi: Eir scheist wie Führer!... EIR SCHEIST WIE FÜHRER!.... Lui caga come il Führer! Cazzo, sono scat- tato in piedi dalla tazza del cesso urlando: MAI!. Ero sconvolto. Poi ho sentito bussare alla porta del bagno. Era mia moglie: Tutto be- ne, amore?. S... sì... ma do- mani qui montiamo una tur- ca!. Silenzio... poi di nuovo la voce di mia moglie: Va bene... ma perché vuoi so- stenere quel criminale di Er- dogan? Io credevo che uno così non te lo cagassi pro- p ri o. Eh... anchio. An- chio. © RIPRODUZIONE RISERVATA » GIANNI BARBACETTO Milano N uova caduta di Giu- seppe Sala nella Via Crucis verso Palaz- zo Marino. Il can- didato sindaco del Pd a Mi- lano, secondo il settimanale P an or am a, è ineleggibile: perché è di fatto ancora commissario di governo per Expo. Ha dato le dimissioni dal consiglio damministra- zione (mandandole al Co- mune di Milano che lo aveva indicato), ma non si è dimes- so da commissario governa- tivo, sostiene il giornale. Rispondono fonti di Pa- lazzo Chigi: le dimissioni so- no state presentate alla pre- sidenza del Consiglio il 15 gennaio 2016 e protocollate il 18 gennaio. Dunque tutto a posto. Ma cè un documento che contraddice labbando- no da parte di Sala del ruolo di commissario: è il rendi- conto dellesercizio Expo 2015, firmato da Sala pro- prio come commissario di governo, il 3 febbraio 2016. Due settimane dopo la data indicata da Palazzo Chigi come quella delle dimissio- ni. Dunque delle due luna: o le dimissioni non ci sono, e allora il governo mente per salvare la candidatura di Sa- la a Milano, oppure Sala, non più commissario, ha com- piuto un falso, firmando un documento come commis- sario quando non lo era più. ALTRI DUE CANDIDATI sin- daci a Milano, il radicale Marco Cappato e il Cinque- stelle Gianluca Corrado, an- nunciano che presenteran- no un ricorso contro la can- didatura di Sala, come pure Manfredi Palmeri, della lista di Stefano Parisi. Anche per- ché, sostengono, non basta- no le dimissioni: per confe- rire pienezza legale allusci- ta dal ruolo di commissario di governo, è necessario un atto formale di pari effica- cia costituzionale. Poiché Sala è stato nominato da un decreto del presidente del Consiglio, ci devessere un altro decreto, che notifica laccoglimento delle dimis- sioni e nomina un sostituto, oppure sopprime la carica. Di tale decreto governati- vo non cè traccia. E non è co- sa che si possa fare nei pros- simi giorni, non è un passag- gio sanabile da qui in avanti: il decreto deve essere firma- to dal presidente del Consi- glio entro l8 maggio 2016, ULTIMO GUAIO La firma Per candidarsi doveva lasciare il ruolo di commissario allEsposizione universale. Palazzo Chigi: via da gennaio. Ma un mese dopo il suo nome è ancora lì data di presentazione delle candidature. Altrimenti, in base alla legge Severino, scatta lincandidabilità. Cè un ulteriore atto che complica la vicenda: Sala il 28 ottobre 2015 è stato nomi- nato nel consiglio dammini- strazione di Cassa depositi e prestiti (Cdp). Ha dovuto per questo firmare una di- chiarazione in cui ha garan- tito di non avere cause din- compatibilità con la nuova carica. Tra le cause dincom- patibilità, nella stessa di- chiarazione è espressamen- te indicato lincarico di com- missario governativo. Ma, a ottobre, Sala commissario lo era ancora: ha dichiarato il falso? Ecco dunque un sublime groviglio dincompatibilità in cui sintrecciano tre ruoli: quelli di commissario Expo, consigliere Cdp, candidato sindaco. Dai comunicati e controcomunicati di ieri, Sa- la ne esce come un commis- sario intermittente: il 28 ot- tobre dichiara di non esserlo, eppure lo è, dice il governo, almeno fino al 15 gennaio; il 15 gennaio si dimette, secon- do Palazzo Chigi, e non lo è più; il 3 febbraio lo è anco- ra. UNA NOTA distribuita dallo staff di Sala complica ulte- riormente se possibile la situazione. Dice testual- mente: le dimissioni inviate al consiglio damministra- zione di Expo lo hanno fatto automaticamente decadere anche da commissario. Sembrerebbe affermare che non sono dunque necessarie anche le dimissioni da com- missario, poiché bastano quelle da membro del cda, annunciate il 18 dicembre 2015 e perfezionate due mesi dopo. È, come si vede, una li- nea difensiva diversa da quella di Palazzo Chigi. Vicenda surreale, repli- ca Sala. Che sottolinea non il merito, peraltro ridicolo, dei fatti, ma latteggiamento di una certa stampa militan- te a cui anche Panorama fi- nisce per accodarsi. Con il vi- cedirettore Maurizio Torto- rella candidato insieme a Stefano Parisi, il fu glorioso settimanale si presta a una meschina provocazione. Risponde Tortorella: Queste sgradevolezze si qualificano da sole e danno piena evidenza del nervosi- smo e della confusione che a- Il documento Ecco il Rendiconto 2015 siglato il 3 febbraio di questanno dall aspirante sindaco La reazione Una vicenda surreale: non il merito dei fatti, ridicolo, ma il modo di fare di certa stampaMaria Elena Boschi Ansa Sillogismi Il paragone con CasaPound e la scoperta: pure Hitler sul wc la faceva seduto Il referendum, la Boschi e il senso di colpa L INTERVENTO Luoghi e persone Il premier Mat- teo Renzi; il candidato sin- daco di Mila- no, Beppe Sa- la; larea Expo LaPresse IL DIBATTITO Csm, chiuso il caso Morosini. Renzi sfotte i pm di Potenza q CÈ VOLUTA UNA SETTIMANA di quasi crisi istituzionale e polemiche politiche perché il vicepresidente del Csm Legnini e il ministro della Giustizia Orlando chiudessero il caso Morosini e dessero atto che il consigliere ha smentito (o aveva fatto immediatamente) di aver mai rilasciato unintervista al Foglio dal titolo Renzi va fermato. In Plenum Morosini, che ha riven- dicato il diritto di fare campagna per il No al referendum, ha detto che non potrebbe perdonarsi se da questo episodio derivas- se loccasione per discutere di limitazioni dei diritti personali dei magistrati italia- ni…”. Legnini ha ribadito che ci vuole un pa- letto: Se ciascuno dichiara di aderire ai Co- mitati per il No o per il Sì e tutti ci impe- gniamo in una campagna, quale sarebbe la credibilità dellistituzione? . In serata il pre- mier ha detto che lui non vuole mettere bocca nella questione. Un attimo dopo, però, ha ironizzato sui magistrati di Potenza che hanno chiesto di interrogare il sotto- segretario De Vincenti alla stessa ora del Consiglio dei ministri, una cosa un poine- dita, casuale, sono cose che succedono. A. MASC.
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2 » PRIMO PIANO | IL FATTO QUOTIDIANO | Giovedì 12 Maggio 2016

Sala si è dimesso per fintaA rischio la corsa a Milano

SEGUE DALLA PRIMA

» BEPPE GRILLO

Ero lì in bagno, sul water,che mi spremevo le me-

ningi sulla logica della Bo-schi (sì, ero sulla tazza, nonfaccio ironia becera, maquello è l’unico momento incui riesco a leggere o a con-centrarmi sulle cose più no-bili senza intrusioni ester-ne).

E quindi, dicevo, ero lì chespingevo me stesso al limite,per comprendere il sillogi-smo “Votare No alla riforma= CasaPound” e proprio alculmine, quando stavo quasiper capire, e stavo quasi perliberarmi dal mio, come di-re, fardello fisico interiore...

zac! Mi si strozza tutto... di-ciamo in gola... insomma miblocco. Niente, chiusura er-metica. Perché? Un interro-gativo mi si è affacciatoa ll ’improvviso nella testa:“Ma Hitler la faceva sedutocome me?”.

Oddio, non riuscivo più afarla per il senso di colpa.Avvertivo su di me lo sguar-do accusatorio di milioni divittime dell’Olocausto e da-vanti a queste, in piedi, la Bo-schi: quasi tangibile, mate-riale, lì nel mio bagno, più omeno all’altezza del bidet (ilbagno è un po’ piccolo), conl’indice puntato su di me, in-difeso, colto in flagrante,senza argomenti, che mi ar-ringava: “Vergogna, chi la faseduto la fa come Hitler! È

un dato di fatto, non una pro-vocazione!”.

Cavolo, io che la faccio co-me un nazista: non potevosopportarlo. Dovevo pren-dere nettamente le distanzedalla cacca del Reich, pen-

sai, in qualsiasi modo. Cheso: farla all’impiedi, a diste-so, o facendo la ruota a crocecome l’uomo vitruviano...Qualsiasi cosa, purché nes-suno potesse mai accusarmidi un simile crimine perstrada, o qui in teatro... Gesù,in teatro!, che disastro sa-rebbe stato. Immaginavo giàla scena. Io che dico: “Ho do-vuto espellere quell’a tt iv i-sta dei 5Stelle perché era unnegazionista, capite? Nega-va le camere a gas, dicevache sei milioni di ebrei neicampi di stermino sono unab al l a. . . ”. E a quel punto, alfondo del teatro, si alza unadonna vecchissima, magracome uno scheletro, che al-za un braccio ossuto su cuiintravedo dei numeri tatua-

ti, mi indica coll’indice e i-nizia a ripetere a voce sem-pre più alta, da brividi:

“Eir scheist wie Führer!...E I R S C H E I S T W I EFÜHRER!...”. Lui caga comeil Führer! Cazzo, sono scat-tato in piedi dalla tazza delcesso urlando: “MAI!”. Erosconvolto. Poi ho sentitobussare alla porta del bagno.Era mia moglie: “Tutto be-ne, amore?”. “S... sì... ma do-mani qui montiamo una tur-ca!”. Silenzio... poi di nuovola voce di mia moglie: “Vabene... ma perché vuoi so-stenere quel criminale di Er-dogan? Io credevo che unocosì non te lo cagassi pro-p ri o” . Eh... anch ’io. An-ch’io.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

» GIANNI BARBACETTO

Milano

Nuova caduta di Giu-seppe Sala nella ViaCrucis verso Palaz-zo Marino. Il can-

didato sindaco del Pd a Mi-lano, secondo il settimanaleP an or am a, è ineleggibile:perché è di fatto ancoracommissario di governo perExpo. Ha dato le dimissionidal consiglio d’amministra-zione (mandandole al Co-mune di Milano che lo avevaindicato), ma non si è dimes-so da commissario governa-tivo, sostiene il giornale.

Rispondono fonti di Pa-lazzo Chigi: le dimissioni so-no state presentate alla pre-sidenza del Consiglio il 15gennaio 2016 e protocollateil 18 gennaio. Dunque tutto aposto. Ma c’è un documentoche contraddice l’abbando-no da parte di Sala del ruolodi commissario: è il rendi-conto dell’esercizio Expo2015, firmato da Sala pro-prio come commissario digoverno, il 3 febbraio 2016.Due settimane dopo la dataindicata da Palazzo Chigicome quella delle dimissio-ni. Dunque delle due l’una: ole dimissioni non ci sono, eallora il governo mente persalvare la candidatura di Sa-la a Milano, oppure Sala, nonpiù commissario, ha com-piuto un falso, firmando undocumento come commis-sario quando non lo erapiù.

ALTRI DUE CANDIDATI s in-daci a Milano, il radicaleMarco Cappato e il Cinque-stelle Gianluca Corrado, an-nunciano che presenteran-no un ricorso contro la can-didatura di Sala, come pureManfredi Palmeri, della listadi Stefano Parisi. Anche per-ché, sostengono, non basta-no le dimissioni: per confe-rire pienezza legale all’usci -ta dal ruolo di commissariodi governo, è necessario un“atto formale di pari effica-cia costituzionale”. PoichéSala è stato nominato da undecreto del presidente delConsiglio, ci dev’essere unaltro decreto, che notifical’accoglimento delle dimis-sioni e nomina un sostituto,oppure sopprime la carica.

Di tale decreto governati-vo non c’è traccia. E non è co-sa che si possa fare nei pros-simi giorni, non è un passag-gio sanabile da qui in avanti:il decreto deve essere firma-to dal presidente del Consi-glio entro l’8 maggio 2016,

ULTIMO GUAIOLa firma Per candidarsidoveva lasciare il ruolo dicommissario all’Esposizioneuniversale. Palazzo Chigi:via da gennaio. Ma un mesedopo il suo nome è ancora lì

data di presentazione dellecandidature. Altrimenti, inbase alla legge Severino,scatta l’incandidabilità.

C’è un ulteriore atto checomplica la vicenda: Sala il28 ottobre 2015 è stato nomi-nato nel consiglio d’ammini -strazione di Cassa depositi eprestiti (Cdp). Ha dovutoper questo firmare una di-chiarazione in cui ha garan-tito di non avere cause d’in -compatibilità con la nuovacarica. Tra le cause d’incom -patibilità, nella stessa di-chiarazione è espressamen-te indicato l’incarico di com-missario governativo. Ma, aottobre, Sala commissario loera ancora: ha dichiarato il

falso?Ecco dunque un sublime

groviglio d’in com pat ib ili tàin cui s’intrecciano tre ruoli:quelli di commissario Expo,consigliere Cdp, candidatosindaco. Dai comunicati econtrocomunicati di ieri, Sa-la ne esce come un commis-sario intermittente: il 28 ot-tobre dichiara di non esserlo,

eppure lo è, dice il governo,almeno fino al 15 gennaio; il15 gennaio si dimette, secon-do Palazzo Chigi, e non lo èpiù; il 3 febbraio lo è anco-ra.

UNA NOTA distribuita dallostaff di Sala complica ulte-riormente – se possibile – lasituazione. Dice testual-

mente: le dimissioni “inviateal consiglio d’a m m i n i s t r a-zione di Expo lo hanno fattoautomaticamente decadereanche da commissario” .Sembrerebbe affermare chenon sono dunque necessarieanche le dimissioni da com-missario, poiché bastanoquelle da membro del cda,annunciate il 18 dicembre

2015 e perfezionate due mesidopo. È, come si vede, una li-nea difensiva diversa daquella di Palazzo Chigi.

“Vicenda surreale”, repli-ca Sala. Che sottolinea “nonil merito, peraltro ridicolo,dei fatti, ma l’atteggiamentodi una certa stampa militan-te a cui anche Panorama fi -nisce per accodarsi. Con il vi-cedirettore Maurizio Torto-rella candidato insieme aStefano Parisi, il fu gloriososettimanale si presta a unameschina provocazione”.

Risponde Tortorella :“Queste sgradevolezze siqualificano da sole e dannopiena evidenza del nervosi-smo e della confusione che a-

Il documentoEcco il Rendiconto 2015siglato il 3 febbraiodi quest’annodall’aspirante sindaco

La reazione“Una vicenda surreale:non il merito dei fatti,ridicolo, ma il mododi fare di certa stampa”

Maria Elena Boschi Ansa

Sillogismi Il paragone con CasaPound e la scoperta: pure Hitler sul wc la faceva seduto

Il referendum, la Boschi e il senso di colpaL’I N T E RV E N TO

Luog h ie personeIl premier Mat-teo Renzi; ilcandidato sin-daco di Mila-no, Beppe Sa-la; l’area ExpoLa Pre ss e

IL DIBATTITO

Csm, chiuso il casoMorosini. Renzi sfottei pm di Potenza

q C’È VOLUTA UNA SETTIMANA diquasi crisi istituzionale e polemiche

politiche perché il vicepresidente del CsmLegnini e il ministro della Giustizia Orlandochiudessero il caso Morosini e dessero attoche il consigliere ha smentito (o aveva fattoimmediatamente) di aver mai rilasciatoun’intervista al Fo g l i o dal titolo “Renzi vafe r m a to”. In Plenum Morosini, che ha riven-

dicato il diritto di fare campagna per il No alreferendum, ha detto che non potrebbeperdonarsi se “da questo episodio derivas-se l’occasione per discutere di limitazionidei diritti personali dei magistrati italia-ni…”. Legnini ha ribadito che ci vuole un pa-letto: “Se ciascuno dichiara di aderire ai Co-mitati per il No o per il Sì e tutti ci impe-gniamo in una campagna, quale sarebbe la

credibilità dell’i s t i t u z i o n e? ”. In serata il pre-mier ha detto che lui non vuole “m e t te reb o cc a ” nella questione. Un attimo dopo,però, ha ironizzato sui magistrati di Potenzache “hanno chiesto di interrogare il sotto-segretario De Vincenti alla stessa ora delConsiglio dei ministri, una cosa un po’ ine-dita, casuale, sono cose che succedono”.

A. MASC.

Giovedì 12 Maggio 2016 | IL FATTO QUOTIDIANO | PRIMO PIANO » 3

L’interpellanza I Cinque Stelle chiedono chiarimenti al governo sull’uso degli aerei del ministro dell’Interno

“Alfano spieghi il suo uso dei voli di Stato”TOUR VIMINALE

gitano il candidato sindaco.La stessa confusione che for-se giustifica le tante firmeche Sala ha apposto con evi-dente inconsapevolezza diquanto sottoscriveva”.

IL RIFERIMENTO è anche alleprecedenti polemiche sulle“dimenticanze” di Sala, cheha firmato una dichiarazio-ne ai sensi della legge sullatrasparenza in cui non ha di-chiarato di possedere unacasa in Svizzera e quote di u-na società in Romania, men-tre ha indicato la sua villa inLiguria come “terreno”.

Oggi il radicale MarcoCappato spiegherà al lastampa le sue prossime mos-

se su Sala incandidabile,mentre il Movimento 5 stelledi Milano ha già deciso chedepositerà entro venerdi 13aprile un ricorso urgente alTar, il Tribunale ammini-strativo regionale dellaLombardia, in cui porrà duequestioni: l’i n c a nd i d a b il i t àdi Sala a sindaco in quantoancora commissario di go-verno; e l’incompatibilità traincarico Expo e incarico nel-la Cassa depositi e prestiti. IlTar dovrà pronunciarsi en-tro tre giorni lavorativi,quindi prevedibilmente en-tro il 18 maggio. La stradaverso Palazzo Marino sem-bra irta di ostacoli.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

» VALERIA PACELLI

La questione dei voli di Sta-to usat i dal ministro

dell’Interno Angelino Alfanoanche per andare a presenta-re il suo ultimo libro è finitasul tavolo del governo.

Due esponenti del M5s, ilmembro del Copasir AngeloTofalo e Paolo Nicolò Roma-no (della Commissione Tra-sporti), hanno depositato ieriun’interpellanza parlamen-tare per chiedere a MatteoRenzi, ad Alfano stesso e aRoberta Pinotti, se il titolaredel Viminale non faccia un“uso disinvolto degli aereibl u” utilizzati anche “p erraggiungere ogni fine setti-mana la sua residenza in Si-cilia che per partecipare o-

vunque in Italia alle variecampagne elettorali”, si leg-ge nell’interpellanza.

Dopo aver raccontato neimesi scorsi i weekend sicilia-ni del ministro, Il Fatto hascoperto che Alfano ha usato

i “voli blu” pure per andarenelle città che hanno ospitatole presentazioni del suo ulti-mo libro Chi ha paura non èlibero (Mondadori). Per faredue esempi, Alfano ha usatoun volo di Stato per la presen-tazione del 15 dicembre scor-so a Genova come pure perquella del 19 dello stesso me-se a Palermo.

NELLA LISTA dell’ufficio volidi Palazzo Chigi, Alfano ac-canto alle varie date che coin-cidono con le presentazionidei libri annota come motivoquello “istituzionale”.

Quali siano stati gli impe-gni “is ti tu zi ona li ” del mini-stro però lo hanno verificatoanche i due firmatari dell’in -terpellanza, che scrivono:

“Da ricerche effettuate dagliinterroganti non risultanomissioni istituzionali effet-tuate da Alfano nelle città og-getto degli eventi, (...) pertan-to si tratterrebbe dell’ennesi -mo scempio di norme impe-rative dello Stato e di sprecodi denaro pub-blico da parte diun esponentedel governo”.

Come spiega-to al Fatto da l l ostaff del mini-stro l’uso di que-sti voli però è le-gato a motivi disicurezza. Alfa-no ha un livellodi protezione 1, ilpiù alto in asso-luto, quindi non

sceglie lui i mezzi con i qualimuoversi. Non varrebbequindi, nel suo caso, quantostabilito dalla direttiva del 23settembre 2011, in base allaquale i ministri, a differenzadi altre cariche come il pre-mier o il presidente della Re-

pubblica, posso-no ottenere un“volo blu”, soloper lavoro e senon c’è un volodi linea o un tre-no.

Esiste ancheuna circolare diPalazzo Chigi,q u e l l a d e l 1 0maggio 2013: “Iltrasporto aereodi Stato - dice - èsempre dispo-

sto, in relazione al rango dellacarica rivestita oppure inquanto destinatarie di un ele-vato livello di sicurezza”.

C I RCO L A R E che non convinceaffatto i Cinque Stelle, per iquali la questione di sicurez-za non tiene conto dei costieccessivamente onerosi co-me quelli di voli di Stato pa-gati “secondo stime attendi-bili 9 mila euro”.

“Nessuna prerogativa dirango e di sicurezza –è scrittonell’interpellanza – può giu-stificare un trattamento ‘pri -vilegiato’rispetto a quello de-gli altri ministri suoi pari gra-do”. Su questo adesso dovràrispondere il governo.

Twitter: @PacelliValeria© RIPRODUZIONE RISERVATA

Il governo sta per porre la fiduciasull’ennesimo “decreto Scuola”quando, nell’aula del Senato, ac-cade un fatto inaspettato. Si alza

l’ex presidente della RepubblicaGiorgio Napolitano e rampogna l’e-secutivo sul dopo-Expo o, più pre-cisamente, sul progetto di poloscientifico (Human Technopole,HT) annunciato dal presidente delConsiglio Matteo Renzi e da co-struire sull’area che ha ospitato l’E-sposizione universale. La regia,com’è noto, è stata affidata dal pre-mier all’Istituto Italiano di Tecno-logia (Iit) - fondazione di diritto pri-vato di Genova, iperfinanziata consoldi pubblici da oltre un decennio -che diventerà, senza alcuna traspa-renza, l’intermediario unico per l’e-rogazione di 1,5 miliardi di euro indieci anni per la ricerca genomica.

LA FIDUCIA sul decreto infatti, pervia del regolamento di Palazzo Ma-dama, ha impedito all’aula di votareun ordine del giorno sul tema dellasenatrice a vita Elena Cattaneo, no-minata proprio da Napolitano,scienziata di fama e tra le personalitàdel mondo della ricerca più critichecol progetto HT. In sé, ha detto l’excapo dello Stato, questo è “un pro-gramma positivo” ma che ha biso-gno di trasparenza: “Servono rispo-ste tempestive”e“non ne vorremmodopo che si siano realizzati altri fatticompiuti ”. Spiega Napolitano: “Lequestioni generali poste dalla sena-trice Cattaneo e da altri riguardanola strutturazione, l’articolazione e lagestione della politica della ricercascientifica, che sono inerenti il me-todo, la competenza, la trasparenzae la moralità. Per moralità si intende,oltre che principi etici a cui ispirarsi,

garanzia dell’uso corretto e produt-tivo – naturalmente verificabile –delle risorse pubbliche destinate al-la ricerca scientifica, seguendo pro-cedure che non sono da inventare,ma da mutuare da esperienze inter-nazionali note a quanti si occupanodi questi problemi”.

La critica di Napolitano è punti-gliosa: dopo la decisione di novem-bre, si è aperta “una discussione fuo-ri dal Parlamento - in Parlamentonon se n’è mai potuto discutere - esono stati fatti molti rilievi polemici,cui ha risposto lo stesso Iit con unsuo comunicato il 27 marzo scorso”.In quel comunicato “si dava notiziadi aver già presentato ai ministricompetenti la proposta di progettoin data 25 febbraio”. Poi si diceva che“sarà consultato o che è in via di con-

sultazione o, addirittura, che unaconsultazione c’è già stata - ma nonse ne sa nulla - con un panel inter-nazionale, la cui composizione non èstata resa nota, né tanto meno è statoreso noto se già sono state prodotteosservazioni da questo panel. Poi sidice che spetterà a governo e Parla-mento decidere se finanziare questoprogetto”. Per il governo, punto sulvivo, ha replicato la sottosegretarioD’Onghia: “Una volta ricevuti tutti iriscontri da parte dei valutatori in-ternazionali”, il capofila Iit “provve -derà a rivedere il progetto, per tene-re conto dei commenti-suggeri-menti e arrivare così ad un progettod e f in i t i v o ”. Poche settimane e “ilpiano sarà reso pubblico”.

G . B.© RIPRODUZIONE RISERVATA

S p ost a me nt iWeekend in Siciliae presentazionidel suo librocon gli “aerei blu”.La replica: “Mot iv idi sicurezza”

Il ministro Angelino Alfano Ansa

I nodir i g u a rd a n oquestionidi metodo,competenza ,trasparenza ,m o ral i t à .Ser vonor i s p os tete m p e s t i ve ,non nevo r re m m orice verea fattico m p i ut i

IL DISCORSO L’ex capo dello Stato si schiera contro Human Technopole,l’idea renziana contestata dalla senatrice Cattaneo e da molti ricercatori

Anche Napolitano bocciail progetto del dopo-Expo

D’accordo Elena Cattaneo, senatrice a vita e il presidente emerito Napolitano Ansa

IlPa rl a m e n t onon ne hadisc usso.Non si san ul l adel consultocon unp a n eldi esperti,né di chi loco m p o n e ,né delle loroe ventualiosser vazioni

SI VOTA STAMATTINA

Una fiducia al giorno:oggi in Senato quellasul decreto scuola

q E ANCHE OGGI la fiducia quoti-diana, però sulla scuola. Per fare in

fretta e magari per poter spendere du-rante la campagna elettorale qualsiasiminimo successo. Fiducia, quindi, su duearticoli del ddl di conversione in legge deldecreto scuola che sostituiranno il testoapprovato in commissione istruzione.Il maxi-emendamento è stato presenta-

to dal governo, ieri al Senato.I contenuti sono vari: prevede lo stanzia-mento fino a 12,2 milioni di euro alle scuo-le paritarie che accolgono persone con di-sabilità, un massimo di 30 giorni per il pa-gamento delle supplenze, la proroga degliinterventi di decoro e piccola manuten-zione negli edifici scolastici (Scuole bel-le).

Previsto poi un incremento, complessiva-mente di 8 milioni, del compenso per icommissari del concorso per docenti el’allargamento del bonus 18enni ai giovaniextracomunitari che abbiano un permes-so di soggiorno valido.Si interviene inoltre nel calcolo dell’Isee difamiglie che hanno componenti con disa-bilità.


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