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Salve. Pavesi, Ilaria Prigione, Sonia Sorgato. di ita… · specifici dell’input, ma senza...

Date post: 27-Jul-2020
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Salve. E' uscito in libreria "Corso di italiano per chi non sente (e per i suoi compagni udenti)", di Sara Trovato, Chiara Branchini, Emilia Filtz, Laura Pagani, Lisa Pavesi, Ilaria Prigione, Sonia Sorgato. E' il primo libro che utilizza la LIS per veicolare l'italiano, è focalizzato su lettura, scrittura, grammatica e crescita cognitiva, ed è divertente, creativo, progettuale, motivante, pieno di attività teatrali e artistiche. Esplora il territorio, aiuta a entrare in contatto con musei, televisioni, corsi di teatro, giornali, biblioteche, blog, rassegne stampa, youtube, telegiornali -- con chi offre attività mirate su tutto il territorio nazionale. Offre percorsi differenziati per - la classe bilingue (italiano - LIS) delle scuole medie di 1° e 2° (medie e superiori), - gli studenti Sordi stranieri, - gli adulti in autoapprendimento (c'e' anche un DVD!) - gli studenti oralisti o con IC (senza l’utilizzo dei segni) - gli studenti sordociechi - gli studenti che hanno bisogno di una speciale gradualità Abbiamo voluto creare questo libro per arginare gli abbandoni scolastici nelle scuole che sono piu' a rischio per gli studenti Sordi: scuole medie di 1° e 2°. Ecco uno strumento per una scuola comprensibile e adeguata, ma anche coinvolgente e appassionante! Il libro si basa sulla ricerca cognitiva e didattica internazionale, sulla ricerca linguistica sull'italiano prodotto da ragazzi Sordi, integra i metodi di Sue Livingston, Carol Akamatsu, Bruna Radelli. Ogni insegnante puo' ricavare, insieme ai suoi studenti, percorsi selettivi che stimolino l'intelligenza oppure offrano gradualità, quando ce n'è bisogno. Se sei un'insegnante curricolare o di sostegno e potresti adottare questo libro nella tua classe, inviaci il tuo indirizzo postale, scrivendo a [email protected], volentieri te ne invieremo una copia. Ti saremmo molto grate se volessi far circolare questa email.
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Page 1: Salve. Pavesi, Ilaria Prigione, Sonia Sorgato. di ita… · specifici dell’input, ma senza adottare altri principi della logogenia, come la raccomandazione di non usare i segni

Salve. E' uscito in libreria "Corso di italiano per chi non sente (e per i suoi compagni udenti)", di Sara Trovato, Chiara Branchini, Emilia Filtz, Laura Pagani, Lisa Pavesi, Ilaria Prigione, Sonia Sorgato. E' il primo libro che utilizza la LIS per veicolare l'italiano, è focalizzato su lettura, scrittura, grammatica e crescita cognitiva, ed è divertente, creativo, progettuale, motivante, pieno di attività teatrali e artistiche. Esplora il territorio, aiuta a entrare in contatto con musei, televisioni, corsi di teatro, giornali, biblioteche, blog, rassegne stampa, youtube, telegiornali -- con chi offre attività mirate su tutto il territorio nazionale. Offre percorsi differenziati per - la classe bilingue (italiano - LIS) delle scuole medie di 1° e 2° (medie e superiori), - gli studenti Sordi stranieri, - gli adulti in autoapprendimento (c'e' anche un DVD!) - gli studenti oralisti o con IC (senza l’utilizzo dei segni) - gli studenti sordociechi - gli studenti che hanno bisogno di una speciale gradualità Abbiamo voluto creare questo libro per arginare gli abbandoni scolastici nelle scuole che sono piu' a rischio per gli studenti Sordi: scuole medie di 1° e 2°. Ecco uno strumento per una scuola comprensibile e adeguata, ma anche coinvolgente e appassionante! Il libro si basa sulla ricerca cognitiva e didattica internazionale, sulla ricerca linguistica sull'italiano prodotto da ragazzi Sordi, integra i metodi di Sue Livingston, Carol Akamatsu, Bruna Radelli. Ogni insegnante puo' ricavare, insieme ai suoi studenti, percorsi selettivi che stimolino l'intelligenza oppure offrano gradualità, quando ce n'è bisogno. Se sei un'insegnante curricolare o di sostegno e potresti adottare questo libro nella tua classe, inviaci il tuo indirizzo postale, scrivendo a [email protected], volentieri te ne invieremo una copia. Ti saremmo molto grate se volessi far circolare questa email.

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Segue un campione ampio dei contenuti del libro, scelti sia tra i più semplici che tra i più complessi, e una presentazione di Virginia Volterra.

“Le più grandi possibilità di sviluppo del bambino “non tipico” sono poste nel campo delle funzioni superiori,

piuttosto che in quello delle funzioni elementari” (Vygotskij 1986: 127).

Studenti con particolare bisogno di gradualità

Studenti stranieri

Studenti in autoapprendimento

Studenti in classe bilingue, con compagni udenti

Studenti oralisti o con impianto cocleare

Studenti sordociechi

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Semplice e ricco di segni!

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In esplorazione del mondo!

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Mirato ad esigenze specifiche!

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Graduale!

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Affabulante!

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Emozionante!

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Progettuale!

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Segnato!

(per vedere il video, vai nel testo della mail)

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Creativo!

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Teatrale!

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Dicono di noi Presentazione di Virginia Volterra La didattica descritta in questi due volumi, uno più teorico per insegnanti e ricercatori e l’altro più operativo da utilizzare in classe, nasce dalla esperienza maturata da Sara Trovato e dalle altre autrici nei corsi organizzati dal Servizio Sordi del Comune di Milano. In questi anni mi è stato chiesto di scrivere diverse presentazioni a volumi relativi al tema Sordità e Linguaggio. In genere gli autori erano persone che avevano collaborato con me nel corso degli anni e di cui conoscevo l’approccio teorico e, in molti casi, i materiali presentati e descritti. In questo caso, invece, conoscevo pochissimo Sara Trovato e ancor meno le altre autrici, e soprattutto non avevo mai seguito da vicino il loro operato. Non nascondo, quindi, di essere rimasta molto perplessa quando alcuni mesi fa ho ricevuto questo materiale e la richiesta di scrivere una breve presentazione. Poi la curiosità ha avuto il sopravvento rispetto alla mole dell’opera e, con colpevole ritardo, ho iniziato la lettura del primo volume che descrive la teoria sottostante. Sono rimasta subito piacevolmente sorpresa perché si trattava di un libro che si leggeva tutto di un fiato, come fosse un racconto. Non solo perché scritto in una prosa senza difficoltà o inutili pesantezze, ma perché traspariva tutto l’entusiasmo e la passione delle autrici. E’come se in ogni pagina emergesse l'esperienza, ma forse è meglio dire la familiarità con il tema trattato. Questo rende lo stile del testo molto fluido e al contempo immerge il lettore nella tematica senza costringerlo in una linea di pensiero o in un'altra. Due idee fondamentali alla base della didattica presentata in questi due volumi vengono messe in pratica già nell’esposizione degli aspetti teorici: usare un input comprensibile e indurre piacevolezza nella lettura con un testo appassionante e motivante che trascini il lettore a continuare a leggere non per dovere ma per piacere. Appoggiandosi solidamente sulla ricerca sperimentale in questo campo portata avanti, in Italia e all’Estero, da autori con impostazioni teoriche diverse, questo libro offre agli insegnanti informazioni indispensabili per costruire liberamente una didattica efficace. La ricetta è apparentemente semplice: raccontare alcuni risultati generali della ricerca nella glottodidattica delle L2 sia in riferimento a studenti udenti che a studenti sordi. Si suggerisce agli insegnanti di usare con gli studenti sordi i principi di glottodidattica che valgono per entrambi, aggiungendo solo ciò che di specifico vale per i sordi. Nel metodo descritto, l’insegnamento e quindi l’apprendimento devono essere in primo luogo piacevoli. Una regola questa, che dovrebbe valere per tutti, ma ancora più per gli apprendenti sordi che spesso sperimentano o hanno sperimentato sin da bambini lunghe sedute di terapia per imparare a parlare in un rapporto uno a uno. Una seconda regola molto importante che si suggerisce in questi volumi è che l’apprendimento, o ancora meglio l’acquisizione, deve avvenire preferibilmente in gruppo o, se non fosse possibile, in autoapprendimento. La finalità perseguita in questi volumi non è che i Sordi debbano imparare a parlare l’italiano, ma che, innanzitutto, debbano imparare a leggerlo e a scriverlo. Se poi vorranno parlarlo, questa sarà una scelta lasciata al singolo studente. Pur riferendo vari approcci teorici l’autrice non sposa mai una sola teoria e soprattutto cerca di cogliere in ogni metodo l’aspetto o gli aspetti che ritiene più utili a fini didattici. Dal

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modello di apprendimento di Krashen è stata ripresa l’idea dell’importanza di fornire un input comprensibile e nello stesso tempo ricco e non impoverito grammaticalmente, senza però dover necessariamente seguire l’ordine di apprendimento delle varie strutture seguito da bambini udenti che acquisiscono una prima lingua. Ma va tenuto presente che l’input italiano che si cerca di far arrivare alle persone sorde è soprattutto attraverso la forma scritta o la lettura labiale e questo non era previsto nell’approccio di Krashen.

Dalla Radaelli si adotta l’uso dei dialoghi scritti per aiutare a porre attenzione ad aspetti specifici dell’input, ma senza adottare altri principi della logogenia, come la raccomandazione di non usare i segni e neppure i disegni, i gesti, o le espressioni del viso o del corpo. Al contrario, sia sul piano teorico che pratico, si ribadisce continuamente in entrambi i volumi l’importanza di usare la LIS con tutti, alunni udenti e sordi, studenti che la conoscono e studenti che ancora non la conoscono ma che sono curiosi di impararla.

Si segue con entusiasmo l’idea Sue Livingston per cui anche la scrittura dovrebbe essere un’attività piacevole da portare avanti senza il timore di sbagliare; qualsiasi produzione deve essere rispettata e sempre incoraggiata. D’altra parte si riconosce che, in una determinata fase, anche la correzione è necessaria e la scuola è un luogo in cui bisogna “imparare a imparare dai propri errori”. Perché questo succeda, l’errore deve poter essere esposto innanzitutto a se stessi (il che è solo apparentemente più facile che esporlo agli altri). Il lavoro che qui si propone e si realizza, con grande esperienza e professionalità, consiste nel fornire agli alunni sordi un input comprensibile e saggiamente dosato sul piano della sintassi per evitare quel tipo di errori che compaiono tipicamente: omissioni, sostituzioni e duplicazioni con le parole funzionali, senza trascurare ciò che è un problema per qualunque apprendente di italiano L2 (sordi inclusi). Mi piace concludere questa presentazione con una frase che ho trovato verso la fine del volume di teoria didattica rivolta agli studenti che però ritengo possa essere valida anche per gli insegnanti che operano con alunni sordi:

“Tutti gli insegnanti meritano di ricevere delle sfide, perché non c’è niente che rende bravi i docenti come pensarli bravi, abituarli a cercare la loro strada, a usare l’intelligenza per trovare soluzioni, a risolvere i problemi in autonomia.”

Questi due volumi vogliono aiutare non solo gli alunni ma anche gli insegnanti in questo percorso e non ho dubbi che riusciranno perfettamente nel loro intento.

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I contenuti

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