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Sant'Agostino - Sulla Cura Dovuta Ai Morti (ITA)

Date post: 03-Apr-2018
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  • 7/29/2019 Sant'Agostino - Sulla Cura Dovuta Ai Morti (ITA)

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    SULLA CURA DOVUTA AI MORTI

    Tutte le Opere - versione italiana > Morali Pastorali >

    Sulla cura dovuta ai morti

    SULLA CURA DOVUTA AI MORTI

    Domanda di Paolino: Quale utilit per uno lessere sepolto presso la

    Memoriadi un santo?

    1. 1. tanto tempo, o venerando coepiscopo Paolino, che alla tuasantit sono in debito di una risposta, da quando mi mandasti queltuo scritto tramite i messi della nostra religiosissima figlia Flora, emi chiedevi quale giovamento poteva esserci per uno dal fatto che ilsuo corpo, dopo la morte, venisse sepolto presso la Memoria di unsanto. Era quello che aveva chiesto a te la summenzionata vedovain merito al suo figliolo che era morto in coteste parti e alla quale

    avevi risposto consolandola e raccontandole della salma del giovanefedele Cinegio, per il quale laffetto religioso della madre avevadisposto che tutto fosse fatto il meglio possibile, e che venissetumulato nella basilica del beatissimo confessore Felice. Cos haicolto loccasione che, con gli stessi latori della tua lettera, haiscritto anche a me per coinvolgermi nella medesima questione,chiedendomi che cosa ne pensi io e, da parte tua, manifestando checosa ne pensi tu. Tu dichiari che non ti sembrano inutili i sentimentidi questi animi religiosi e fedeli che hanno a cuore queste cose per i

    loro cari. E aggiungi che non pu essere senza significato lanticausanza della Chiesa universale di pregare per i defunti; e che daquesta usanza si pu dedurre anche che utile alluomo, dopo lamorte, se la premura affettuosa dei suoi cari nellinumarne il corpogli assegna anche un posto che esprima gi di per s il desideriodella protezione dei santi.

    Nel comportamento in questa vita si determina ci che giover perlaltra.

    1. 2. Per, stando cos le cose, tu dici di non capir bene se a questaopinione non contraddica quanto afferma lApostolo: Tutti infatti

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    dobbiamo comparire davanti al tribunale di Cristo, ciascuno perricevere la ricompensa delle opere compiute mentre era nel corpo,sia in bene sia in male1. chiaro che questo detto dellApostoloammonisce che prima della morte che si deve provvedere a ci

    che pu essere utile dopo. La questione si risolve cos che, vivendobene quando si vive nel corpo, si raggiunge la possibilit che lesuddette cose siano di giovamento quando si sar morti; e perci,secondo quello che essi fecero per mezzo del corpo, potranno esserloro di giovamento le cose che devotamente si faranno per lorodopo il tempo del corpo. Quindi ci sono di quelli a cui queste cosenon porteranno alcun vantaggio: o che si facciano per coloro chehanno meritato tanto male da non esser degni di avere nessunaiuto, o che si facciano per coloro che hanno meritato tanto bene

    da non aver bisogno di nessun aiuto. Quindi il modo con cuiciascuno vissuto mentre era nel corpo fa s che giovi o non gioviquanto religiosamente si fa per lui quando non sar pi nel corpo. Ilmerito per cui queste cose potranno giovare, se non si acquistatoin questa vita, invano lo si cercher dopo questa vita. Ecco perchla Chiesa, o anche il devoto affetto dei propri cari, fa tutto quel chepu di bene per i defunti; per ciascuno ricever la ricompensadelle opere compiute mentre era nel corpo sia in bene che in male,perch il Signore render a ciascuno secondo le sue opere. Perchdunque quel che si fa per uno gli possa giovare dopo la vita delcorpo dipende da quanto egli ha meritato quando viveva nel corpo.

    La Chiesa ha lantica usanza di pregare per i defunti allinterno dellaMessa.

    1. 3. Per quello che mi hai domandato potrebbe bastare questa miarisposta, per quanto breve, Ma prestami ancora un po di attenzionesu alcuni problemi che ne derivano e a cui mi par giusto di dare unarisposta. Nei libri dei Maccabei si legge che venne offerto unsacrificio per i defunti 2. Ma anche se in nessun luogo delle anticheScritture si leggesse qualcosa di simile, non poca cosa sarebbelautorit della Chiesa universale che si manifesta in questa usanzaquando, tra le preghiere che dal sacerdote vengono innalzate alSignore nostro Dio davanti al suo altare, c un posto preminente lapreghiera per i defunti.

    Per i cristiani lo scempio dei corpi e la non sepoltura non haarrecato nessun vero danno.

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    2. 3. Per con particolare attenzione vediamo di approfondire seallanima di un defunto arrechi qualche sollievo il luogo dellasepoltura del suo corpo. E prima di tutto chiediamoci se alle animedegli uomini dopo questa vita possa esser motivo di sofferenza, o

    comunque di maggiore sofferenza, il fatto che i loro corpi non sianostati sepolti: e questo non secondo le idee che per un verso o perlaltro vanno in giro tra la gente, ma secondo i sacri testi dellanostra religione. Non si pu prestar fede infatti a quanto si legge in[Virgilio] Marone che a coloro che non sono stati sepolti non concesso di percorrere e attraversare il fiume infernale, appuntoperchn dato traghettarli tra gli orridi dirupi e il fragore dei flutti

    prima che riposino le loro ossa nei sepolcri3.

    Chi potr indurre il cuore di un cristiano a credere a questestravaganti fantasticherie poetiche, quando il Signore Ges, perchi Cristiani affrontassero senza paura la morte tra le mani dei loronemici, che solo sui loro corpi potevano infierire, assicura cheneanche un capello del loro capo sarebbe andato perduto 4 e liesorta a non aver paura di quelli che possono, s, uccidere il corpo,ma dopo non possono fare pi nulla 5? Io nel primo libro della Cittdi Dio ho detto abbastanza, mi pare, per rompere i denti a coloroche, nel tentativo di addebitare ai tempi cristiani le atrocitcompiute dai barbari, e particolarmente quelle che di recente hasubito la stessa citt di Roma, anche questo portano per argomentoche in quel frangente neanche dei suoi venuto in aiuto Cristo. Eavendo loro risposto che egli aveva raccolto le anime dei fedelicome ricompensa della loro fede, essi hanno ritorto linsultoriferendolo ai cadaveri rimasti insepolti. Ecco il testo intero con cuiho spiegato tutto largomento della sepoltura.

    Tuttavia il rispetto dei cadaveri, che per i vivi un conforto, anche un atto di piet per i defunti.

    2. 4. "Per", dico, "in una strage cos immane non si pot daresepoltura neanche ai cadaveri. Ma una fede autentica non ha pauradi questo, fondata com sul presupposto che neanche le bestie cheli hanno divorati potranno impedire che risorgano quei corpi, deiquali non andr perduto neanche un capello della testa 6. Se quelloche i nemici hanno voluto fare sul corpo degli uccisi avesse potuto

    pregiudicare anche alla loro vita futura, mai la Verit stessaavrebbe affermato: Non abbiate paura di coloro che uccidono ilcorpo, ma poi non hanno il potere di uccidere lanima7.A meno che

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    non si sia talmente sciocchi da sostenere che quelli che uccidono ilcorpo non si debbono temere prima di morire che appuntoluccidano, ma si debbano temere che, dopo la morte, non lolascino seppellire. Se tanto male potessero fare ancora a dei

    cadaveri, sarebbe falso quello che dichiara Cristo: Quelli cheuccidono il corpo, ma poi non possono fare pi nulla8. Ma Dio ciguardi dal pensare che possa esser falso quello che afferma laVerit stessa. detto, s, che qualcosa possono fare nel momentoche uccidono, perch nel corpo che viene ucciso c ancorasensibilit; ma dopo non possono fare pi nulla, perch nel corpoucciso ogni sensibilit spenta. vero, molti corpi dei Cristiani laterra non li ha accolti in s; per nessuno pot mai buttar fuori unodi loro o dal cielo o dalla terra che tutta riempie con la sua presenza

    Colui che sa come risuscitare quello che ha creato. Certo, vien dettonel salmo: Hanno abbandonato i cadaveri dei tuoi servi in pasto agliuccelli del cielo, le carni dei tuoi fedeli agli animali selvaggi; hannoversato il loro sangue come acqua intorno a Gerusalemme; e noncera chi li seppellisse9. Questo per pi per mettere in risalto laferocia di coloro che fecero queste cose, che la sofferenza di coloroche le subirono. Per quanto infatti agli occhi degli uomini questecose appaiano orrende, agli occhi di Dio la morte dei suoi santi

    preziosa10. E allora tutte quelle cose, la solennit del funerale, lanobilt della sepoltura, la grandiosit delle esequie sono pi unsollievo per quelli che restano che un vantaggio per quelli chevanno. Se una sepoltura grandiosa a un empio arrecasse qualchevantaggio, a un pio sarebbe di svantaggio una modesta, oaddirittura inesistente. Per se a quel ricco che vestiva di porpora lagran turba dei famigli allest un funerale splendido agli occhi degliuomini, molto pi splendido agli occhi di Dio ne fu allestito uno aquel povero pieno di piaghe dal servizio degli Angeli, i quali non lo

    issarono su un mausoleo di marmo, ma lo innalzarono fino al senodi Abramo 11. Su queste cose ci ridono quelli contro i quali ci siamopresi limpegno della difesa della citt di Dio. Ma anche i loro filosofinon hanno dato troppa importanza alle solennit della sepoltura; epi volte interi eserciti, nellaffrontare la morte per la loro patriaterrena, non si son dati il minimo pensiero di come sarebberoandati a finire e quali bestie se li sarebbero mangiati: e i loro poetili poterono giustamente esaltare con questo elogio:Dal cielo coperto chi non ha la sua urna12.

    Tanto meno costoro dovrebbero prendersela contro i Cristiani amotivo dei corpi non sepolti, quando ad essi promesso che la

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    carne e tutte le membra si riformeranno non solo dalla terra, maanche dalla pi intima struttura degli altri elementi in cui i cadaveridecomposti si sono agglutinati, e in un solo attimo 13 sarannoricostituiti e risuscitati" 14.

    Ragioni per cui merita lode la cura dei morti.

    3. 5. "Questo non vuol dire che i corpi dei defunti si debbano buttarl o trascurare, specialmente quelli dei giusti e dei fedeli, di cui,come di strumenti o di vasi, si santamente servito lo spirito percompiere tante opere buone. Se un vestito o un anello o qualunquealtro oggetto di questo genere, che era appartenuto al propriopadre, tanto pi caro ai figli quanto maggiore laffetto verso i

    genitori, in nessun modo si pu trascurare il corpo, che noiportiamo con un legame ben pi stretto e profondo di qualunquealtro indumento. Perch esso non un ornamento o un sostegnoche adopriamo come esterno a noi, ma appartiene alla naturastessa delluomo. Ecco perch anche per i giusti dellantichitfurono curati i funerali, e celebrate le esequie, e provvedute lesepolture con la dovuta piet. Anzi essi stessi, mentre erano ancorain vita, diedero ai loro figli disposizioni per la sepoltura o anche peril trasferimento delle loro ossa 15. E Tobia, per testimonianza

    dellAngelo, viene elogiato per i meriti acquisiti davanti a Dio peraver seppellito i morti 16. E il Signore stesso, che pur dovevarisorgere il terzo giorno, elogia, e consegna agli elogi dei futuri il belgesto di quella pia donna che vers il suo unguento prezioso sullesue membra e lo fece come anticipazione della sua sepoltura 17. Eancora nel Vangelo vengono ricordati ed elogiati coloro che, calatoil corpo dalla croce, provvidero ad avvolgerlo e a seppellirlo condiligenza e venerazione 18. Ora queste autorevoli testimonianze non che vogliano far pensare che nei cadaveri ci possa essere unaqualche sensibilit, ma vogliono significare che la Provvidenza diDio, che gradisce anche questi doveri di piet, si prende cura anchedei corpi dei defunti per confermare la fede nella risurrezione.Inoltre da queste cose unaltra salutare lezione si impara: quantogrande cio possa essere la ricompensa per le elemosine chefacciamo a coloro che sono ancor vivi ed hanno sensibilit, sedavanti a Dio non si perdono neanche quei servizi e quelle premureche si fanno alle membra esanimi degli uomini. E ci sarebbero altre

    cose che i santi Patriarchi intesero dire con spirito profetico nel dardisposizioni sulla sepoltura o sul trasferimento dei loro corpi 19; manon questo il luogo per trattarne. Qui sufficiente quanto

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    abbiamo gi detto. Ad ogni modo come la mancanza di ci che necessario alla vita, come il vitto o il vestito, per quanto dolorosa,tuttavia non incrina nei buoni la virt della tolleranza e dellasopportazione e non sradica dallanimo la piet, ma anzi la rende

    pi ricca a motivo dellesercizio; cos e a maggior ragione lamancanza di ci che si soliti fare nel curare i funerali e neltumulare le salme dei defunti non potr esser di danno per coloroche ormai hanno raggiunto la pace nelle dimore invisibili dei buoni.Perci quando queste onoranze non vennero fatte per i cadaveri deiCristiani nella strage della grande Roma o degli altri paesi, questonon fu n colpa dei vivi, perch si trovarono nellimpossibilit difarle, n pena dei morti, perch erano nellimpossibilit di sentirle"20. Questo quel che io penso sullargomento della sepoltura e le

    sue motivazioni. E io lho qui riportato dallaltro mio libro, perch miera pi facile ricopiarlo che trattar di nuovo la medesima cosa inuna maniera diversa.

    Essere sepolti presso un santo non giova di per se stesso, ma inquanto un ricordo costante per tenere lanima del defunto sotto lasua protezione.

    4. 6. Se questo vero, allora anche il desiderio di seppellire i corpi

    presso le Memorie dei santi fa parte di un legame umano moltobello nei riguardi della tumulazione dei propri cari: perch se ilseppellirli gi un atto di religione, non pu non contar niente ilpremurarsi dove saranno seppelliti. Ma siccome la consolazionedei superstiti a ricercare queste cose in cui si esprime laffetto delcuore verso i propri cari, non vedo quale utilit ci possa essere per imorti, allinfuori di questo che, mentre i vivi ripensano dove sonostati tumulati quegli amati corpi, li raccomandano nella preghiera aquei santi a cui li hanno affidati come patroni, perch li aiutinodavanti a Dio. Certo, questo lo possono fare anche se non li hannopotuti seppellire in quei posti. Ecco allora perch quegli edificifunebri che si fanno particolarmente notare vengono chiamatiMemorie o Monumentiappunto perch, ridestando la memoria eammonendo, risuscitano il ricordo di coloro che la morte hasottratto agli occhi dei vivi perch loblio non li cancelli anche dalcuore. La parola stessa Memoria lo indica chiaramente, e ancheMonumento,perch ammonisce, muove la mente. Ecco perch i

    Greci dicono quello che noi chiamiamo Memoria o Monumento,perch nella loro lingua la facolt del ricordare si dice . Quandoperci il pensiero ritorna a quel luogo dove sepolto il corpo di una

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    persona molto cara e viene in mente che quel luogo venerabileanche per il nome di un martire, laffetto di colui che sta a ricordaree pregare raccomanda quasi naturalmente a quel martirequellanima diletta. E questo affetto di persone molto legate verso i

    loro defunti senza dubbio di aiuto a coloro che, quando vivevanonel corpo, si meritarono che queste cose gli potessero giovare unavolta usciti dal corpo. Se tuttavia per qualunque ragione i corpi nonsi son potuti seppellire affatto, oppure non si son potuti seppellirenei luoghi predetti, mai si debbono trascurare le suppliche per leanime dei defunti. Cosa che la Chiesa, in una comunecommemorazione, ha fatto da sempre per tutti coloro che sonomorti nella comunione cristiana e cattolica, anche senza dirne inomi; e cos anche per coloro che non hanno pi genitori, o figli, o

    comunque parenti, o amici che ci pensino, queste cose sono loroapprestate dallunica pia madre comune. Se invece non ci fosseroqueste suppliche che con retta fede e pia devozione si fanno per idefunti, io penso che per le loro anime a nulla gioverebbe che leloro salme siano state tumulate anche nei luoghi pi santi.

    Inoltre il luogo della sepoltura pu stimolare un maggiore affetto edevozione nella preghiera.

    5. 7. Venendo dunque a quella madre cristiana che ha desideratoche il corpo di suo figlio, cristiano anche lui, venisse tumulato nellabasilica del martire, se essa lo ha fatto nella fede che lanima di luipotesse essere aiutata dai meriti del martire, questa fede gi inqualche modo preghiera, e questo gli fu di giovamento, se digiovamento era capace. Inoltre quel ritornare sempre col pensiero aquel sepolcro e quel raccomandare sempre pi accoratamente ilfiglio alle preghiere del martire aiuta lanima del defunto non tantoper la vicinanza materiale del corpo morto, quanto per laffettomaterno che si ravviva al pensiero del luogo. Infatti colui che vieneraccomandato e colui al quale viene raccomandato tornano insieme,e non senza frutto, al devoto ricordo di lei mentre prega. comequando uno si mette a pregare, che dispone le membra del suocorpo nel modo p conveniente alla preghiera; e cos piega leginocchia, protende le mani, si prosterna per terra, e tanti altrimodi che tutti possono vedere. Ma il suo anelito invisibile e latensione del cuore sono noti solo a Dio, il quale non ha bisogno di

    queste esteriorit per conoscere lanimo delluomo. Quegliatteggiamenti servono alluomo per stimolarsi a pregare e a gemerecon maggiore umilt e maggiore fervore. Certo, questi

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    atteggiamenti del corpo non hanno senso se non si prendono dietrolimpulso dellanimo, ma poi, una volta presi esteriormente evisibilmente, ne trae in qualche modo vantaggio quello invisibile einteriore che li aveva determinati; sicch laffetto del cuore che li

    aveva fatti assumere dopo cresce perch sono stati assunti. Per seuno trova difficolt, o addirittura impossibilit, e non in grado diassumere questi atteggiamenti con le sue membra, non per questonon prega in lui luomo interiore e non si prosterna davanti agliocchi di Dio umiliandosi nel pi segreto della sua anima. Allo stessomodo quella donna che si tanto premurata di dove tumulare lasalma del suo defunto per meglio supplicare per la sua anima, unavolta realizzato il desiderio di quel luogo santo e tumulatavi lasalma, lo stesso luogo santo che le rinnova e le fa crescere

    quellaffetto che aveva mosso tutto. Ma se anche non fosse riuscitaa inumare quel caro corpo dove il suo spirito religioso si erariproposto, in nessun modo deve smettere le necessarie supplicheper raccomandarlo al Signore. Perch dovunque la carne deldefunto sia sepolta o non sepolta, per lo spirito che va ricercata lapace. esso che, andandosene, si portato via la capacit disentire, che quello che a uno interessa sia per quanto riguarda ilbene che il male. Lo spirito non si aspetta di essere aiutato daquella carne a cui esso dava la vita: vita che le tolse quando se neand e che le ridar quando vi rientrer; perch non la carne allospirito, ma lo spirito che appresta alla carne persino il merito perla stessa risurrezione, se cio si torner a vivere per la pena oppureper la gloria.

    I martiri di Lione testimoni del superamento di ogni affetto verso lamaterialit del corpo a favore di una fede suprema e splendida.

    6. 8. Nella Storia Ecclesiastica, scritta in greco da Eusebio etradotta in latino da Rufino, si legge che in Gallia alcuni corpi dimartiri furono dati in pasto ai cani, e che gli avanzi dei cani insiemealle ossa di quei morti tutto fu dato al fuoco fino alla totaledistruzione, e che poi le ceneri furono sparse nel fiume Rodano,perch nulla restasse che ne richiamasse la memoria 21. Se Dio hapermesso una cosa di questo genere, bisogna pensare che pernessun altro motivo lha fatto se non perch imparino i cristiani che,per essere fedeli a Cristo, se debbono non tener conto di questa

    vita, tanto minor conto debbono avere della sepoltura. Perch seuno scempio perpetrato con s orrenda ferocia su quei corpi deimartiri avesse potuto portare anche il minimo danno alle loro

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    anime, s che queste, pur dopo una vittoria cos grande, avesseroconseguito una pace meno completa, Dio non lavrebbe potutopermettere. Il fatto stesso dunque una dimostrazione che quelleparole: Non temete coloro che uccidono il corpo, ma dopo non

    possono fare pi nulla22

    il Signore non le ha dette nel senso chenon avrebbe permesso che si facesse qualche cosa contro i corpidei suoi morti, ma nel senso che, qualunque cosa venisseconsentito di fare contro di loro, nulla avrebbero fatto con cuisarebbe diminuita la cristiana felicit dei defunti, nulla che avessepotuto far soffrire la loro sensibilit di vivi al di l della morte, nullaa danno perfino dei corpi che gli impedisse di arrivare integri allaloro risurrezione.

    Ma la piet delluomo verso il proprio corpo una legge di natura.Esempio del profeta e delluomo di Dio al tempo del re Geroboamo.

    7. 9. E tuttavia per quel sentimento naturale del cuore umano percui nessuno mai ha avuto in odio la propria carne23, se uno potessesapere che dopo la morte al suo corpo dovesse mancare qualcosa dici che richiede la solennit della sepoltura in uso tra la propriagente e nella propria patria, se ne addolorerebbe in quanto uomo; ecos una cosa che dopo la morte non gli interesser pi per il corpo,

    prima della morte gli fa paura. Anche nei Libri dei Re troviamo cheil Signore, per bocca di un suo profeta, minacci un uomo di Dioche non aveva obbedito alla sua parola, e gli annunci che il suocadavere non sarebbe stato tumulato nel sepolcro dei suoi padri.Ecco come si esprime la Scrittura: Cos dice il Signore: Poich ti seiribellato allordine del Signore, non hai ascoltato il comando che tiha dato il Signore tuo Dio, sei tornato indietro, hai mangiato ebevuto in questo luogo, sebbene ti fosse stato prescritto di nonmangiarvi e bervi nulla, il tuo cadavere non entrer nel sepolcro deituoi padri24. Se la portata di questa pena la pensiamo alla luce delVangelo che ci insegna che, una volta ucciso il corpo, non c pi datemere che possano soffrire delle membra senza vita, non neanche il caso di chiamarla pena. Ma se consideriamoquellaffezione innata che ognuno ha verso la propria carne, naturale che quegli, ancor vivo, si sia spaventato e rattristato peruna cosa che da morto non avrebbe neanche sentito. E proprio inquesto consisteva la pena, che lanima si rattristasse per quello che

    sarebbe successo al suo corpo, anche se, quando sarebbe successo,non avrebbe sentito alcun dolore. E infatti il Signore non vollepunire oltre questo suo servo che non per sua malizia aveva

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    rifiutato di adempiere il comando del suo Signore ma, ingannatodalla falsit di un altro, credette di obbedire, ma in realt nonobbed. Tanto meno si pu pensare che egli venisse ucciso dalmorso della belva perch la sua anima venisse gettata nel supplizio

    dellinferno, quando addirittura il leone stesso che aveva uccisoquel corpo se ne pose poi a guardia, lasciando anche indisturbato ilgiumento che lo aveva portato fin l e che, insieme a quella belvaspaventosa, rimase l con intrepido coraggio al funerale del suopadrone. Con questo mirabile segno appare chiaro che quelluomodi Dio fu tormentato temporaneamente fino alla morte per nonessere castigato dopo la morte. Su questo argomento lApostolo,avendo ricordato le sofferenze e anche la morte di molti, dovute adelle trasgressioni, afferma. Se noi ci esaminassimo attentamenteda noi stessi, non saremmo giudicati dal Signore. Quando poi siamogiudicati dal Signore, veniamo corretti per non essere castigatiinsieme con questo mondo25. Quanto poi a colui che lo avevaingannato, egli seppell molto onoratamente quelluomo di Dio nelsuo proprio sepolcro, e diede disposizione di essere sepolto anchelui accanto alle ossa di quello. Sperava in questo modo che siavesse compassione anche delle sue ossa quando fosse arrivato iltempo in cui, secondo la profezia di quelluomo di Dio, Giosia, re diGiuda, avrebbe dissotterrato in quella regione le ossa di molti mortie con quelle ossa avrebbe profanato gli altari sacrileghi che vi eranostati consacrati agli idoli. E di fatto Giosia risparmi quel sepolcrodove giaceva luomo di Dio che pi di trecento anni prima avevapredetto queste cose e in grazia di lui non fu violata neanche lasepoltura di quellaltro che lo aveva ingannato 26. E cos perquellaffetto per cui nessuno mai ha avuto in odio la propria carne27, provvide al suo cadavere lui che con la menzogna ne avevaucciso lanima. E sempre per quella legge naturale per cui ognuno

    portato ad amare la propria carne, luno sub la pena di sapere chenon sarebbe stato tumulato nel sepolcro dei suoi padri, laltro lapreoccupazione di provvedere che non si infierisse contro le sueossa facendosi seppellire accanto a quello di cui nessuno avrebbeviolato il sepolcro.

    Forza dei martiri e tristezza dei fratelli nel non poter curare i lorocorpi martoriati.

    8.

    10. Questo affetto i martiri di Cristo che combatterono per laverit lo vinsero. E la cosa non stupisce: se non si era riusciti apiegarli con quei supplizi che mentre erano vivi sentivano, e come!

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    in che modo ci si poteva riuscire con cose che, una volta morti, nonavrebbero sentito pi? Certo, Dio avrebbe potuto, lui che nonpermise al leone di straziare ulteriormente il corpo di quelluomo diDio che aveva ucciso, e anzi da uccisore lo aveva fatto diventare

    custode, avrebbe potuto, dico, tener lontani dai cadaveri dei suoifedeli i cani ai quali erano stati gettati. Avrebbe potuto anche coninfiniti modi impedire lefferatezza di quegli uomini perch nonarrivassero a bruciare i cadaveri e a disperderne le ceneri. Maanche questa testimonianza bisognava che ci fosse nella molteplicevariet delle prove, affinch la forza della confessione, che non sipiegava di fronte allimmane violenza della persecuzione controlintegrit del corpo, non mostrasse incertezze neanche di frontealla mancanza di una onorevole sepoltura; e infine perch la fede

    nella risurrezione non venisse scalfita neanche di fronte allo sfacelodel corpo. Era perci necessario che Dio permettesse queste coseaffinch, nonostante tali orribili crudelt, i martiri, cos ardimentosinel confessare Cristo, fossero testimoni anche di questaltra verit,che cio coloro che li avevano uccisi nel corpo dopo non avevanopi il potere di fargli altro male. Perch qualunque cosa avesserofatto a dei corpi ormai morti, in realt non facevano pi niente inquanto in una carne ormai priva di vita non poteva sentir nulla chine era gi uscito, e nulla poteva perdere colui che li aveva creati.Per mentre sulle carni di quegli uccisi venivano perpetrate questesevizie che i martiri avevano affrontato senza paura e con grandefortezza, tra i fratelli si faceva un lutto grandissimo, perch non eraloro data nessuna possibilit di prestare le dovute onoranze funebrie neanche, come afferma la medesima Storia28 di poter trafugarequalcosa alla sorveglianza dei loro crudeli custodi. In tal modomentre coloro che erano stati uccisi non provavano pi nessundolore per quanto le loro membra fossero scarnificate, le ossa

    incenerite, le ceneri disperse, questi, che nulla di loro erano riuscitia seppellire, li crucciava una grande tristezza: in un certo sensoquesti sentivano per quelli che ormai non sentivano pi e, mentreper quelli era finito il patire, per questi continuava il dolorosocompatire.

    Nella Scrittura lodata la piet verso i defunti come opera dimisericordia.

    9.

    11. a motivo di questo doloroso compatire, come lhochiamato, che vengono lodati e benedetti dal re Davide coloro cheebbero la piet di seppellire le povere ossa di Saul e di Gionata 29.

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    Ma se questi nulla ormai pi sentivano, che piet poteva essere?Forse che dovremmo riportarci a quella fantasticheria che coloroche sono ancora insepolti non possono attraversare il fiumeinfernale 30? Ma lungi questo dalla fede cristiana. Altrimenti molto

    ingiustamente si sarebbe agito con una s grande moltitudine dimartiri i cui corpi non fu possibile seppellire; e poi la Verit avrebbeaffermato il falso nel dire: Non abbiate paura di quelli che possonouccidere il corpo, ma dopo non possono fare pi nulla31 se queicarnefici gli potettero fare tanto male da impedir loro diraggiungere la patria desiderata. Ma questo indubitatamentefalso: nessun danno per i fedeli se ai loro corpi viene negata lasepoltura, e nessun vantaggio se essa viene data a chi non fedele. Quelli che seppellirono Saul e suo figlio vengono lodati per

    lopera di misericordia e benedetti dal pio Re, perch unsentimento buono laffliggersi per i maltrattamenti fatti ai cadaverialtrui e, per quellaffetto per cuinessuno mai ha avuto in odio lapropria carne 32, nessuno vorrebbe che dopo la morte venissetrattato cos il proprio corpo. E quello che si vorrebbe fatto a squando non si sentir pi si ha cura, mentre ancora si sente, difarlo a chi ormai non sente pi.

    Ipotesi su certe apparizioni di morti che rivelavano in sogno dovegiaceva insepolto il loro corpo.

    10. 12. Si sente dire di certe apparizioni che sembrano fatteapposta per porre interrogativi in questa discussione e che nonpossiamo trascurare. Si racconta di diversi morti che, o in sogno oin qualche altro modo, apparvero a persone vive che ignoravanoassolutamente dove i loro corpi giacevano insepolti. Essi, rivelandoil luogo, li pregarono che fosse data loro la sepoltura che ancoranon avevano avuto. Se dicessimo che queste sono fandonie,potremmo apparire impudenti nei riguardi di alcuni scritti di fedelicristiani e della seriet di coloro che attestano che queste cose sonloro capitate davvero. Ma la risposta pi giusta che, se sembrache i morti in sogno dicano, o indichino, o chiedano qualche cosa,ci non vuol dire affatto che essi intervengono di persona in questecose. Capita che anche delle persone vive appaiono spesso apersone anchesse vive che stanno dormendo, ma che non sannoche stanno loro apparendo, e solo da quelle vengono poi a sapere

    che le hanno sognate, e si fanno anche raccontare quello che nelsogno hanno fatto o detto. Potrebbe succedere che uno veda me insogno e che io gli indichi qualcosa che successo o che gli

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    preannunci qualcosa che dovr succedere, ma che di tutto questo,nel momento in cui egli mi vede in sogno, io sia completamentealloscuro e non mi curi affatto, non solo di ci che sta sognando,ma neanche se egli sta sveglio mentre io dormo, o se egli dorme

    mentre io sto sveglio, o se nel medesimo tempo stiamo insiemesvegli oppure dormiamo tutti e due. Ma allora che c di strano seanche i morti, senza che essi ne sappiano niente e senza chesentano niente, tuttavia sono visti in sogno dai vivi e gli diconodelle cose che, quando questi si svegliano, si accorgono che sonovere? Io sarei propenso a credere che questo pu succederepiuttosto per un intervento degli Angeli, permesso oppure volutodallalto; cos pu sembrare che i morti dicano in sogno qualcosasul seppellimento dei loro corpi, ma senza che coloro a cui

    appartengono quei corpi ne sappiano assolutamente nulla. Son coseche avvengono talvolta con grande utilit, o perch arrecano un podi conforto ai vivi a cui appartengono quei morti che gli sonoapparsi in sogno, oppure perch sono avvertimenti per la gente,affinch coltivi quel pio senso di umanit della sepoltura, la quale,anche se ai defunti non arreca alcun vantaggio, tuttavia iltrascurarla sarebbe uningiustificabile mancanza di religiosit.Talvolta per delle false visioni trascinano gli uomini in grandierrori; e gli sta bene, perch se lo meritano. Come se uno vedessein sogno quello che, per fantasia poetica, si narra abbia visto Eneanellinferno: come cio gli fosse apparsa lombra di uno non ancorasepolto e gli avesse detto pi o meno quello che avrebbe dettoallora Palinuro 33; e poi svegliatosi, ne trovasse il corpo propriodove in sogno gli era stato detto che giaceva inumato e gli era statoraccomandato e supplicato perch lo seppellisse; e constatando chetutto era vero, si facesse anche la convinzione che i morti vengonosepolti proprio perch le loro anime possano raggiungere il loro

    destino, dal quale ha sognato che una legge infernale esclude leanime dei non sepolti. Ebbene, se uno si facesse una convinzione diquesto genere, non andrebbe del tutto fuori della strada dellaverit?

    Due casi di apparizioni in sogno, in uno dei quali vi preso dimezzo lo stesso Agostino.

    11. 13. per la sua irragionevolezza che luomo si comporta cos:

    se uno sogna di vedere un morto, convinto che ne vede lanima:se invece, nelle medesime condizioni, si sogna un vivo, non dubitache non gli apparsa n lanima n il corpo, ma solo unimmagine

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    di lui. Come se non fosse possibile che anche i morti, senza che nesappiano niente, appaiano ai vivi mentre dormono, ma non leanime, bens una loro immagine. Quando ero a Milano mi fu datoper certo che a un tale fu richiesto di saldare un debito, attestato

    dalla cauzione di suo padre defunto, il quale per, allinsaputa delfiglio, lo aveva saldato. Quelluomo ne ebbe un grandissimodispiacere e si stupiva che il padre, morendo, non gli avesse parlatodi questo debito, tanto pi che aveva fatto anche testamento.Mentre era cos in ansia, gli apparve in sogno suo padre che gliindic il posto dove era custodita la ricevuta con cui quella cauzionerisultava estinta. Trovato e mostrato questo documento, il giovanenon solo pot respingere la calunnia di quel falso debito, ma anchericuperare lautografo di suo padre che questi non aveva ritirato

    quando aveva consegnato il denaro. Certo, questo potrebbe farpensare che lanima di quelluomo si fosse presa cura del figlio e glifosse apparsa in sogno per tirarlo fuori da un impaccio cosincrescioso, illuminandolo su una cosa che gli era del tutto ignota.Ma pi o meno nello stesso tempo in cui sentii parlare di questacosa, stando io sempre a Milano, successe che a Cartagine il retoreEulogio, che era stato mio discepolo nella stessa materia, come eglistesso mi raccont dopo che io fui tornato in Africa, mentre venivaspiegando ai suoi discepoli i libri della Retorica di Cicerone, glicapit che, nel preparare una lezione che doveva fare il giornodopo, si trov di fronte a un passo oscuro. Non essendo riuscito acapirlo bene, il suo sonno fu molto agitato; e in sogno quella notteio gli spiegai quel che non era riuscito a capire. Ma non ero io, bensla mia immagine, e io non ne sapevo niente, ed ero tanto lontano dil dal mare, e chiss che cosa stavo facendo o sognando, per nullapreoccupato delle sue preoccupazioni. Come queste cose possanoaccadere io non lo so. Ma qualunque sia il modo in cui avvengono,

    perch non pensare che avvengono nel medesimo modo, sia che sisogni un morto sia che si sogni un vivo? Che cio tutti e due sonocompletamente alloscuro e non hanno consapevolezza di chi, didove e di quando uno si sogna le loro immagini?

    Visioni di nevrotici o di menti malate.

    12. 14. Ai sogni si possono paragonare quelle visioni che hannocerte persone, sveglie certamente, ma che hanno i sensi sconvolti,

    come succede ai frenetici o a coloro che in ogni modo non hanno latesta a posto. Anche questi parlano dentro di se stessi come separlassero con persone veramente presenti, sia che queste siano

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    presenti o che siano assenti, che siano vive oppure morte, e di cuivedono soltanto le immagini. Per come quelli che sono ancora vivinon sanno affatto di essere veduti o di stare a parlare con costoro(e realmente n sono presenti n parlano con loro, ma

    semplicemente quegli uomini dai sensi scossi subiscono tali visioniimmaginarie), allo stesso modo quelli che se ne sono andati gi daquesto mondo sono visti come presenti da questi uomini cosmalati, ma in realt sono assenti e non sanno affatto che qualcunoli vede cos fantasiosamente.

    Visione del curiale Curma.

    12. 15. A questo si potrebbe ricondurre il caso di certe persone che

    perdono ogni sensibilit materiale in una maniera pi profonda dellostesso dormire e vengono prese in visioni di questo genere. Anchead esse appaiono immagini di persone vive e di persone morte; mapoi, quando riprendono i sensi, qualunque morto dicano di avervisto, la gente crede che veramente sia stata con il morto; e chi lista a sentire non pensa che queste persone affermano di aver vistonella stessa maniera anche immagini di gente viva che non era l enon ne sapeva niente. Un tale che si chiamava Curma, delmunicipio Tullio, vicino a Ippona, (era un povero curiale, arrivato a

    fatica alla carica di duumviro, di quel luogo, un sempliciotto dellacampagna) si ammal, perdette i sensi, e per alcuni giorni se nestette supino come se fosse morto. Solo un filo di fiato che,accostando la mano davanti alle narici, si riusciva in qualche modoa sentire ed era lunico segno appena percettibile che egli eraancora vivo, non consentiva che lo si seppellisse come morto. Gliarti completamente immobili, non mandava gi il minimo alimento;nessun movimento con gli occhi, nessuna reazione del corpo, perquanto lo si stimolasse. Ma egli vedeva tante cose come in sogno,cose che, quando finalmente dopo molti giorni si risvegli, potraccontare di aver visto. E prima di tutto, non appena ebbe apertogli occhi: "Qualcuno", disse, "vada subito a casa di Curma, ilfabbro-ferraio, a vedere che cosa vi sta succedendo". Si and e siconstat che questi era morto in quello stesso istante in cui laltroaveva ripreso i sensi ed era come risuscitato da morte. E cos congrande stupore dei presenti raccont che allaltro era statocomandato di presentarsi quando lui fu rilasciato e che, in quel

    luogo dal quale ora tornava indietro, aveva sentito chiaramente chenon il Curma curiale, ma il Curma fabbro-ferraio doveva essercondotto in quel luogo di morti. E in quelle visioni che aveva come

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    in sogno tra quei defunti che vedeva trattati in modo diverso aseconda dei diversi meriti, egli riconobbe anche alcuni che sapevache erano ancora vivi. E io forse ci avrei creduto davvero se inquella specie di sogni non avesse visto anche alcuni che sono vivi

    ancora adesso, cio alcuni chierici della sua regione dal cui vescovodel luogo sent che sarebbe stato battezzato da me a Ippona, cosache poi affermava essere avvenuta. Perch in quelle visioni, in cuidopo vide dei morti, aveva visto un vescovo, dei chierici e ancheme, gente cio che non era ancora morta. E allora perch noncredere che abbia visto quei morti come ha visto noi, cio assenti edel tutto ignari gli uni e gli altri, e quindi che abbia visto nonproprio loro, ma delle immagini sia di loro come anche dei luoghi?Infatti aveva visto anche il podere dove si trovava quel vescovo con

    i suoi chierici, e anche Ippona dove io lavevo, come lui diceva,battezzato; nei quali luoghi, quando egli credeva di esserci,certamente non cera. Difatti non sapeva che cosa stavasuccedendo in quei luoghi in quel tempo, e senza dubbio lavrebbesaputo se veramente si fosse trovato l. Si tratta dunque di visionidove le cose non si presentano nella loro realt oggettiva, mavengono come adombrate attraverso certe loro somiglianze. E infine, dopo tutte queste visioni, raccont che anche in paradiso erastato fatto entrare e, sul punto di essere rilasciato per ritornare tra isuoi, sent una voce che gli diceva: "Va, fatti battezzare, se vuoiessere in questo luogo di beati". E, ammonito che si facessebattezzare da me, egli rispose che gi era stato fatto. Ma di nuovoquegli che gli parlava replic: "Va, fatti battezzare sul serio, perchquello che hai visto era solo una visione". Dopo tutte queste coseegli guar e venne a Ippona. La Pasqua era ormai vicina. Egli diedeil nome tra gli altri Competenti, a noi come tanti altripersonalmente sconosciuto. E non pens di raccontare di quella

    visione n a me n a qualcun altro dei nostri. Ricevette ilbattesimo, poi, passati i giorni santi, se ne torn a casa sua. Dueanni dopo, o anche pi, io venni a sapere di tutte queste cose primada un mio amico, che era anche amico suo, a tavola con me e siparlava di questi argomenti. Io poi insistetti e feci in modo chequeste cose me le raccontasse lui stesso di persona. Erano presentialcuni suoi onesti concittadini che attestavano sia della sua stranamalattia in cui era rimasto come morto per parecchi giorni, sia diquellaltro Curma fabbro-ferraio di cui ho riferito sopra, come pure

    di tutte le altre circostanze che, mentre egli raccontava, quelliricordavano e confermavano che anche allora lo avevano sentito

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    raccontare allo stesso modo. E allora, se egli ha potuto vedere ilsuo battesimo, e me, e Ippona, e la Basilica, e il Battistero nonnella loro realt fisica ma attraverso certe loro immagini, comeanche alcune altre persone vive senza che questi vivi ne sapessero

    niente,13. 15. Perch non ha potuto allo stesso modo vedere dei mortisenza che questi morti ne sapessero niente?

    Le anime dei morti non conoscono quel che succede nel regno deivivi.

    13. 16.E perch non pensare che questi potrebbero essere

    interventi angelici, che avvengono per una disposizione della divinaProvvidenza, che sa ben servirsi tanto dei buoni che dei cattivisecondo limperscrutabile sublimit dei suoi giudizi 34, sia che conqueste cose le menti umane vengano illuminate oppure oscurate,sia che vengano consolate o anche intimorite, a seconda che aciascuno debba essere usata misericordia oppure irrogata la penada colui di cui non senza significato la Chiesa esalta la misericordiae il giudizio 35? Ognuno prenda come vuole quello che sto per dire.Se le anime dei morti si occupassero dei fatti dei vivi, e se, quando

    le vediamo nei sogni, fossero proprio esse a parlarci, per tacere dialtre cose, la mia santa madre neanche una notte mi lascerebbe, leiche per terra e per mare mi venuta sempre dietro per vivere conme. E come pu una vita pi felice averla resa crudele a tal puntoche, quando il mio cuore angustiato per qualche cosa, essa noncorre a consolare il figlio addolorato che ha tanto amato e che maiha accettato di vederlo mesto? S, certamente vero quello cheafferma il sacro salmo: Mio padre e mia madre mi hanno lasciato,ma il Signore mi ha raccolto36. Se dunque i nostri genitori ci hanno

    lasciato, come potranno occuparsi delle nostre preoccupazioni edelle nostre cose? Ma se non se ne occupano i nostri genitori, qualialtri morti possono sapere che cosa facciamo e che cosa stiamosoffrendo? Il profeta Isaia dice: Tu sei il padre nostro, perch

    Abramo non ci riconosce e Israele non si ricorda di noi37. Sepatriarchi cos grandi non poterono sapere che cosa avveniva diquel popolo che pure era nato dal loro seme, popolo che era statoloro promesso come continuazione della loro stirpe perch avevanocreduto in Dio, come fanno i morti a farsi presenti nel conoscere enellaiutare i vivi nelle loro cose e nelle loro azioni? E comepossiamo dire che sono nella pace, se essi, per quanto siano morti

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    prima che succedessero le disgrazie capitate dopo la loro morte,tuttavia anche da morti sono toccati da quelle sventure checapitano nella vita degli uomini? O siamo noi a sbagliarci nelpensare cos e li crediamo nella pace, mentre invece stanno l a

    soffrire per la inquieta vita dei vivi? Ma allora come si spiegherebbeche Dio abbia promesso al piissimo re Giosia come una grandegrazia che sarebbe morto prima per non vedere i mali che egliminacciava di mandare su quel luogo e su quel popolo? Ecco leparole che disse Dio: Questo dice il Signore Dio di Israele: Quantoalle parole che hai udito... e ti sei commosso davanti a me mentreascoltavi le mie parole riguardo a questo luogo e a quelli che viabitano, che cio diverranno una desolazione e una maledizione;

    poich tu ti sei stracciato le vesti e hai pianto davanti a me; ecco,

    anche io ho ascoltato, dice il Signore degli eserciti: per te io tiriunir ai tuoi padri; tu sarai sepolto in pace e i tuoi occhi nonvedranno tutte le sventure che io far cadere su questo luogo e sucoloro che vi abitano38. Egli, spaventato dalle minacce di Dio,aveva pianto e si era stracciato le vesti. Per il pensiero chesarebbe morto prima lo mise al sicuro da tutte quelle disgrazie chestavano per sopraggiungere, certo che avrebbe riposato in pace enon avrebbe visto tutte quelle sventure. Le anime dei defunti percisono in uno stato in cui non si vede quel che si fa o succede tra gliuomini in questa vita. Come possono quindi vedere i loro sepolcri ose i loro corpi giacciano insepolti oppure tumulati? Come potrebberoesser partecipi delle miserie dei vivi, quando loro stessi avessero illoro soffrire, se cos hanno meritato, oppure, come fu promesso aquesto Giosia, riposano in una pace in cui nessun male hanno dasopportare n patendo n compatendo, affrancati ormai da tutti imali che, o patendo o compatendo, gli toccava di soffrire quandoancora vivevano quaggi?

    Obiezione dalla parabola del ricco epulone.

    14. 17. Qualcuno per potrebbe obiettare: Se i morti non sioccupano affatto dei vivi, come mai quel ricco che era tormentatonellinferno scongiurava il padre Abramo che mandasse Lazzaro aisuoi cinque fratelli, i quali non erano ancora morti, e facesse ilpossibile che non venissero anche loro in quel luogo di tormenti?Ma il fatto che il ricco si espresse in questo modo non dimostra che

    egli sapesse che cosa stessero facendo o che cosa stesserosoffrendo i suoi fratelli in quel momento. Egli si pot occupare dipersone vive anche se era del tutto alloscuro di quel che stavano

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    facendo, allo stesso modo che anche noi ci occupiamo dei mortianche se non sappiamo che cosa stanno facendo. Se non cioccupassimo affatto dei morti, certamente non staremmo a pregareDio per loro. E del resto Abramo non mand Lazzaro, ma rispose

    che quaggi essi avevano Mos e i Profeti e che dovevano ascoltarloro per evitare di incorrere in quei tormenti. Ma, si dir ancora,come mai questo padre Abramo ignorava che cosa si faceva inquesto mondo, se sapeva che cerano Mos e i Profeti, cio i lorolibri, e che obbedendo a questi gli uomini potevano evitare itormenti dellinferno? E dove aveva saputo che quel ricco eravissuto in mezzo alle delizie e il povero Lazzaro in mezzo allefatiche e alle sofferenze? Perch anche questo gli fece notare:Figlio, ricordati che tu hai ricevuto i tuoi beni durante la vita e

    Lazzaro invece i suoi mali39. Quindi queste cose, che non si eranoverificate tra i morti ma tra i vivi, egli le sapeva. Per egli le potvenire a conoscere su indicazione di Lazzaro, non mentre siverificavano tra i vivi, ma dopo che questi erano morti. E cos restavalido quanto afferma il Profeta:Abramo non ci riconosce40.

    Ci che i morti sanno riguardo ai vivi possono averlo appreso o dapersone morte dopo di loro, o da Angeli o dallo Spirito di Dio.

    15. 18. E allora bisogna convenire che i morti non sanno quel chesuccede nel momento in cui succede, ma che poi ne possono venirea conoscenza tramite coloro che, morendo, sono passati da qui aloro; e poi non qualunque cosa, ma solo ci che a questi consentito indicare, quindi anche di ricordare e, a quelli cui vieneindicato sia opportuno sapere. Anche dagli Angeli, che sonopresenti alle cose che avvengono quaggi, i morti possono venire asapere quanto Colui a cui tutto soggetto, giudica che ciascunodebba sapere. Infatti se gli Angeli non avessero la possibilit diesser presenti nei luoghi dove si trovano sia i vivi che i morti, ilSignore Ges non avrebbe detto: Successe che il povero more fu

    portato dagli Angeli nel seno di Abramo41. Se essi portarono da quia lass quel poveretto come Dio volle, vuol dire che essi poteronotrovarsi sia qui che lass. Inoltre anche le stesse anime dei defuntipossono venire a conoscenza, per rivelazione dello Spirito di Dio, dialcune cose che avvengono quaggi e che necessario che esseconoscano, e questo non solo nei riguardi di cose passate o

    presenti, ma anche future. Come non tutti gli uomini, ma solo iProfeti, mentre vivevano in questo mondo, conoscevano certe cose,e neanche essi conoscevano tutto, ma solo quello che la

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    Provvidenza di Dio considerava di dover loro rivelare. Ed laScrittura stessa ad attestare che alcuni morti furono mandati daivivi, come al contrario Paolo, ancora vivo, era stato rapito fino inparadiso 42. Cos il profeta Samuele, gi morto, al re Saul, che era

    ancora vivo, predisse quello che gli stava per capitare43

    ; anche sealcuni pensano che, con quelle arti magiche, non poteva esser lui,Samuele, ad essere evocato ma semmai, nelle sembianze delprofeta, un qualche spirito cattivo, allaltezza della malvagit diquelle arti. Per il libro dellEcclesiastico, che si dice scritto da Gesfiglio di Sirach, ma che per certe somiglianze di espressioni vieneattribuito a Salomone, tessendo le lodi dei Patriarchi, afferma cheSamuele anche da morto continu a profetare 44. Ch se a questolibro non si vuole prestar fede a motivo del canone degli Ebrei

    (perch nel loro canone non figura), che cosa diremo di Mos checon certezza nel Deuteronomio viene dato come morto 45 e nelVangelo insieme ad Elia (che per morto non ) si legge che apparso a persone viventi 46?

    Cos se i martiri intervengono talora nelle cose dei vivi, non perun loro potere connaturale, ma per un miracolo della potenza diDio.

    16. 19. Con questo esempio si pu risolvere la questione di come imartiri, attraverso i tanti benefici che vengono concessi a chi liprega, fanno vedere che si interessano alle cose degli uomini,anche se i morti non sanno quel che succede tra i vivi. Anche noisiamo venuti a conoscenza non da dicerie stravaganti ma datestimoni sicuri che, quando Nola era assediata dai Barbari, ilconfessore Felice, di cui ami cos devotamente la vicinanza, si fatto sentire non solo concedendo tanti benefici, ma ancheapparendo in sembianze umane. Sono cose che manifestanochiaramente un intervento divino, ben diverso da comenormalmente si comporta lordine naturale disposto per i singoligeneri delle creature. Se lacqua, al comando del Signore, si cambiata repentinamente in vino 47, noi non possiamo nondistinguere quello che lacqua nellordine naturale delle cose equesto caso raro, anzi unico dellintervento divino. N perchLazzaro risuscitato 48, ogni morto pu risuscitare quando vuole ouno che spirato pu essere rianimato da un vivente allo stesso

    modo che uno che dorme pu essere risvegliato da uno che stasveglio. Un conto sono i limiti delle cose umane, un conto i segnidella potenza di Dio; un conto ci che avviene per legge naturale,

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    un conto ci che avviene come miracolo di Dio, anche se Dio sempre presente nella natura perch essa continui ad essere e nonmanchi neanche dei segni di Dio. E cos per il fatto che dei martiri sison fatti presenti per guarire o per aiutare qualcuno non si deve

    pensare che qualsiasi defunto si possa interessare delle cose deivivi. Semmai pi giusto pensare che per potenza divina i martiriintervengono nelle cose degli uomini proprio perch i defunti, nellaloro condizione naturale, non possono intervenire nelle cose deivivi.

    In qual modo i martiri sembrano intervenire in favore di chi liinvoca, Agostino confessa di non saper.

    16. 20. Per se diamo per certo che sono proprio i martiri a venirein aiuto a coloro che aiutano, qui c una questione che supera lepossibilit della mia intelligenza. Sono essi, i martiri stessi, apresentarsi nel medesimo tempo e nei luoghi pi disparati e tantolontani tra loro, nei pressi delle loro Memorie oppure,indipendentemente da queste, in tutti quei luoghi dove si sente direche appaiono? Oppure essi se ne stanno nella pace del posto checonviene ai loro meriti, distaccati da ogni preoccupazione per imortali, anche se intenti a pregare in modo generale per i bisogni di

    chi li supplica (come del resto anche noi preghiamo per i mortisenza essere presenti ad essi e senza sapere dove stanno e checosa fanno); ma lo stesso Dio onnipotente, presente dovunque,non mescolato con noi n separato da noi, il quale esaudisce quellepreghiere dei martiri e fa arrivare questi aiuti agli uomini ai qualigiudica opportuno mandarli tra le miserie di questa vita e si serveper questo del ministero degli Angeli che si trovano dappertutto? Intal modo con la sua potenza e bont mirabili e ineffabili egli esalta imeriti dei suoi martiri dove vuole, quando vuole, come vuole; equesto soprattutto tramite le loro Memorie, perch conosce che un bene per noi, per edificare la fede di Cristo che essi hannoconfessato a prezzo della vita. Per questa cosa troppo altaperch io la possa capire e troppo astrusa perch io la possadistricare. Perci non posso pronunziarmi quale delle due possibilitsia la giusta (o che magari siano giuste tutte e due), che cio avolte queste cose si verifichino con la presenza stessa dei martiri ea volte con la mediazione degli Angeli che si presentano con le

    sembianze dei martiri. Mi piacerebbe informarmi presso chi le pusapere. Non possibile che non le sappia nessuno: non per pressochi presume di saperle e non le sa. Perch questi sono doni di Dio

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    che a uno elargisce una cosa, a un altro unaltra, come affermalApostolo che dice che a ciascuno data una manifestazione delloSpirito per lutilit di tutti:A uno, dice, viene concesso dallo Spiritoil linguaggio della sapienza, a un altro invece per mezzo dello

    stesso Spirito il linguaggio della scienza, a uno la fede per mezzodello stesso Spirito, a un altro il dono di far guarigioni per mezzodellunico Spirito, a uno il potere dei miracoli, a un altro il donodella profezia, a un altro il dono del discernimento degli spiriti, a unaltro la variet delle lingue, a un altro linterpretazione delle lingue.Ma tutte queste cose lunico e medesimo Spirito che le operadistribuendole a ciascuno come vuole49. Ora tra tutti questi donispirituali che ha elencato lApostolo colui al quale dato ildiscernimento degli spiriti quello che sa queste cose come

    bisogna saperle.

    Su questo gli piacerebbe poter interrogare il monaco Giovanni, chepassa per uno che ha il dono della profezia.

    17. 21. Uno di questi dovrebbe essere stato quel Giovanni monacoche limperatore Teodosio il Grande consult sullesito della guerracivile; perch egli aveva anche il dono della profezia. Io infatti nondubito che dei suddetti doni non ne viene dato solo uno a ciascuno,

    ma che uno ne pu avere anche diversi. Questo Giovanni, dunque,siccome una donna molto religiosa desiderava insistentemente divederlo e a questo scopo faceva molte pressioni tramite suo marito,e daltra parte Giovanni non voleva, perch mai aveva permessouna cosa simile a delle donne: "Va", gli disse, "di a tua moglie chemi vedr questa notte, ma in sogno". E avvenne proprio cos; e lefece molte raccomandazioni su come si deve comportare una fedelesposata. Svegliatasi, essa raccont a suo marito di aver vistoluomo di Dio tale quale egli lo conosceva e tutto quello che leaveva detto. A me questo lha raccontato una persona seria, di altorango, degnissima di essere creduta, la quale proprio da loro avevasaputo le cose. Io per, se quel santo monaco lavessi visto dipersona, siccome, si dice che si lasciava interrogare con tantapazienza e con altrettanta sapienza rispondeva, gli avrei chiesto,riguardo alla nostra questione, se proprio lui, personalmente, fossevenuto nel sogno a quella donna (cio il suo spirito nelle sembianzedel suo corpo, come succede quando uno sogna se stesso nelle

    sembianze del proprio corpo), oppure se, intento ad altre cose omagari dormendo, immerso in altri sogni, la visione di quella donnanel suo sogno si fosse formata per lintervento di un angelo oppure

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    in qualche altro modo. E se fu per rivelazione dello Spirito diprofezia che egli previde e promise quello che sarebbe successo.Perch se di persona le si fece presente in sogno, questo potavvenire per una grazia speciale e non per un fatto naturale, per un

    intervento di Dio e non per possibilit umane. Se invece la donna losogn mentre egli stava facendo tuttaltra cosa o dormiva ed eraoccupato in altri sogni, allora successo qualcosa di simile a quelche si legge negli Atti degli Apostoli, dove il Signore Ges parla diSaulo con Anania e gli dice che Saulo ha visto Anania che veniva dalui, mentre Anania non ne sapeva niente 50. Ma qualunque cosa miavesse risposto quelluomo di Dio sullargomento, io anche riguardoai martiri avrei insistito per chiedere se sono proprio loro apresentarsi nella figura che vogliono a chi li sogna o comunque li

    vede (e soprattutto quando ci sono di mezzo dei demoni costretti aconfessare di essere da essi straziati negli uomini e li supplicano diessere lasciati in pace), oppure son cose che avvengono perdisposizione di Dio che si serve di potenze angeliche per onorare eglorificare i suoi santi ad utilit degli uomini, mentre invece essi,ormai fissi nella suprema pace, nella contemplazione di ben altrevisioni, sono lontani da noi, anche se pregano per noi. A Milanopresso i santi martiri Protasio e Gervasio i demoni erano costretti alodare il vescovo Ambrogio, ancor vivo, dicendone espressamente ilnome nel modo come dicevano quello di altri morti, e loscongiuravano che non li tormentasse; e intanto lui chiss cosafaceva e certamente era alloscuro di queste cose. In conclusione,se queste cose avvengano a volte con la presenza dei martiri e avolte con quella degli Angeli; se sia possibile per noi distinguerequesti due casi e in base a quali segni; oppure se non sia possibilesentirli e giudicarli se non da chi possiede quel dono per mezzodello Spirito di Dio che distribuisce a ciascuno come egli vuole;

    questi argomenti avrebbe trattato con me quel Giovanni per lungo eper largo, ne son sicuro: e cos alla sua scuola o avrei imparato ericonosciuto come vere e certe le cose che diceva, oppure avreicreduto cose che non sapevo per il fatto che me le diceva lui che lesapeva. Oppure se, prendendo dalla Sacra Scrittura, mi avesserisposto dicendo: Non cercare le cose troppo difficili per te, nonindagare le cose per te tropo grandi, ma le cose che ti hacomandato il Signore quelle considera sempre51, anche questo loavrei accolto con gratitudine. Perch non sarebbe piccolo frutto se,

    di tante cose oscure e incerte che non riusciamo a capire, ci diventachiaro e certo che non bene indagare; e di tante cose che uno

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    vorrebbe imparare pensando quanto gli sarebbe utile saperle,impari almeno che non un danno ignorarle.

    Epilogo: Per aiutare i defunti nulla c di meglio che le Messe, le

    preghiere e le elemosine. Senza trascurare anche le onoranzefunebri.

    18. 22. In conclusione non pensiamo di poter essere di aiuto aimorti che ci stanno a cuore, se non suffragandoli devotamente con isacrifici delle Messe, delle preghiere e delle elemosine, anche senon giovano a tutti coloro per i quali si fanno, ma solo a quelli chedurante la vita si son meritati che gli giovassero. Per siccome nonpossiamo sapere quali siano costoro, bisogna che siano fatti per

    tutti i battezzati, perch non sia trascurato nessuno di coloro a cuiquesti aiuti possono e debbono arrivare. Perch meglio chesovrabbondino a quelli a cui non fanno n male n bene, anzichmanchino a quelli a cui farebbero bene. Certo queste cose uno le facon maggiore diligenza per i suoi cari, meritando che poi si facciacos anche per lui. Riguardo poi alle onoranze del corpo qualunquecosa si faccia, non porta un vantaggio alla sua salvezza, ma undovere di umanit per quellaffetto naturale per cui nessuno mai haavuto in odio la propria carne52. Perci bisogna che ognuno quanto

    meglio pu si prenda cura della carne del prossimo quando ormaiquello che la portava non c pi. E se questo lo fanno coloro chenon credono alla risurrezione della carne, quanto pi debbono farlocoloro che ci credono, cosicch questo religioso dovere, compiutoper un corpo gi morto ma che risusciter e che rimarr vivo ineterno, sia anchesso in qualche modo una testimonianza di questafede. Che poi uno venga sepolto presso i sepolcri dei martiri, a mepare che al defunto porti questo solo vantaggio che,raccomandandolo cos al patrocinio dei martiri, aumenti anche ildesiderio che si preghi per lui.

    Saluti e convenevoli.

    18. 23.Ai quesiti che hai creduto sottopormi questa la miarisposta, come ho potuto dartela. Se essa pi prolissa di quantooccorreva, mi scuserai: ci dovuto alla gioia che avevo di parlarepi a lungo con te. Ti chiedo di farmi sapere con un tuo scrittocome la tua venerabile carit abbia accolto questo libro, checertamente ti render ancor pi gradito colui che te lo porter, cioil nostro fratello e compresbitero Candidiano che, conosciuto

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    attraverso la tua lettera, ho accolto con tutto il cuore e ora midispiace farlo partire. La sua presenza nella carit di Cristo stataper noi di grande gioia e, bisogna che te lo dica, anche per le sueinsistenze ti ho accontentato. Perch il mio spirito pressato da

    tante occupazioni che, se le sue continue sollecitazioni non me leavessero fatte dimenticare, di certo alla tua domanda la rispostanon sarebbe arrivata.

    1 - 2 Cor 5, 10.

    2 - Cf. 2 Mac 12, 43.

    3 - VERGILIUS,Aen. 6, 327-328.

    4 - Cf. Mt 10, 28-30.

    5 - Cf. Lc 12, 4.

    6 - Cf. Lc 12, 17.

    7 - Mt 10, 28.

    8 - Lc 12, 4.

    9 - Sal 78, 2-3.

    10 - Sal 115, 15.

    11 - Cf. Lc 16, 19-22.

    12 - LUCANUS, Phars. 7, 819.

    13 - Cf. 1 Cor 15, 52.

    14 - De civ. Dei, 1.

    15 - Gn 23, 3; 25, 9-10; 47, 30.

    16 - Cf. Tb 2, 9; 12, 12.

    17 - Cf. Mt 26, 7-13.18 - Cf. Gv 19, 38.

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    19 - Cf. Gn 47, 30; 50, 25.

    20 - De civ. Dei, 1, 13.

    21 - Cf. RUFINUS, Patrol. 21 ss.; EUSEBIUS, Hist. Eccl. lib. 5, 1.22 - Lc 12, 4; cf. Mt 10, 28.

    23 - Ef 5, 29.

    24 - 1 Re 13, 21-22.

    25 - 1 Cor 11, 31-32.

    26 - Cf. 1 Re 24-32; 2 Re 23, 16-18.

    27 - Cf. Ef 5, 29.

    28 - Cf. EUSEBIUS, Hist. Eccl. lib. 5, 1.

    29 - Cf. 2 Sam 2, 5.

    30 - Cf. VERGILIUS,Aen. 6, 326-328.

    31 - Lc 12, 4.

    32 - Cf. Ef 5, 29.

    33 - Cf. VERGILIUS,Aen. 6, 337-383.

    34 - Cf. Rm 11, 33.

    35 - Cf. Sal 100, 1.

    36 - Sal 26, 10.

    37 - Is 63, 16.

    38 - 2 Re 22, 18-20; 2 Cr 34, 22 s.

    39 - Cf. Lc 16, 22 ss.

    40 - Cf. Is 63, 16.

    41 - Lc 16, 22-29.

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    42 - Cf. 2 Cor 12, 2.

    43 - Cf. 1 Sam 28, 7-19.

    44 - Cf. Sir 46, 23.45 - Cf. Dt 34, 5.

    46 - Cf. Mt 17, 3.

    47 - Cf. Gv 2, 9.

    48 - Cf. Gv 11, 44.

    49 - 1 Cor 12, 7-11.

    50 - Cf. At 9, 10-15.

    51 - Sir 3, 22.

    52 - Cf. Ef 5, 29.


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