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Sapete che l’Europa produce 930 milioni di tonnellate di ... · O 5,250,000per la prevenzione Nel...

Date post: 29-Sep-2020
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Sapete che l’Europa produce 930 milioni di tonnellate di rifiuti all’anno, 132 dei quali sono rifiuti solidi urbani 1 ? Media-Com _1 Centotrentadue milioni di tonnellate di rifiuti solidi urbani potrebbero riempire 1.000 campi di calcio fino a 30 metri di altezza! Nel 1990 il 68 % dei rifiuti municipali erano smaltiti in discarica e il 18% erano inceneriti. Dal 1975 le istituzioni comunitarie hanno varato politiche e adottato provvedimenti diretti a gestire meglio i rifiuti. Per esempio gli Stati membri devono elaborare piani di gestione dei rifiuti ed attuare politiche di prevenzione, di valorizzazione e di riciclaggio ; l’eliminazione mediante l’incenerimento e lo smaltimento in discarica è considerata la soluzione peggiore (descrizione del quadro normativo comunitario: vedi pagina 22). Le città dove più forte è la concentrazione abitativa, e quindi maggiore la produzione di rifiuti, svolgono un ruolo cruciale nella gestione dei rifiuti municipali. Ecco perché due reti di città europee, l’ACR – Associazione delle città per il riciclaggio, e Energie-Villes, nonché Agrital Ricerche, un centro di ricerca e studi italiano, hanno sottoposto alla DG Ambiente della Commissione europea un progetto teso a sensibilizzare le autorità locali e gli organi di stampa di 4 Stati membri dell’UE, Spagna, Italia, Irlanda e Regno Unito, circa la necessità di elaborare piani di gestione dei rifiuti. Questo progetto poggia sull’esperienza della rete REMECOM (Rete europea per la caratterizzazione dei rifiuti solidi urbani – vedi pagina 2) presa ad esempio di scambi tra città su metodiche d’analisi e di quantificazione dei rifiuti solidi a livello locale. Media-Com : strumento di sensibilizzazione, prontuario delle «buone pratiche di gestione» Abbiamo deciso di produrre questo strumento di sensibilizzazione alla gestione dei rifiuti, alla realizzazione di piani che descrivono le «buone pratiche di gestione» esistenti in 18 città di 11 paesi dell’UE. Alcune di queste città hanno partecipato alla rete REMECOM, adottandone il modus operandi, altre invece sono state scelte prescindendo da REMECOM, in considerazione delle loro interessanti ed esemplari pratiche di gestione dei rifiuti. Tutte queste pratiche sono descritte con stile attraente, non tecnico, e sono corroborate da cifre e dati tecnici semplici, nonché da illustrazioni. Questo dossier, che potrebbe fungere da prontuario delle «buone pratiche di gestione», costituisce per le autorità locali ed i mezzi d’informazione cui si rivolge, una sorgente d’informazioni e d’idee, una fonte d’illustrazioni e d’ispirazione che parteciperanno costruttivamente – lo speriamo sinceramente – a tutte le numerose iniziative adottate in Europa, tese a migliorare la gestione locale dei rifiuti solidi urbani e, pertanto, a promuovere lo sviluppo urbano integrato sostenibile. 1 Statistiche del 1990 Fonte :Comunicazione della Commissione sul riesame della strategia comunitaria per la gestione dei rifiuti – COM (96) 399 finale.
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Page 1: Sapete che l’Europa produce 930 milioni di tonnellate di ... · O 5,250,000per la prevenzione Nel suo piano di gestione dei rifiuti per il quinquennio 1998-2002, Bruxelles ha stanziato

Sapete che l’Europa produce 930 milioni di tonnellate dirifiuti all’anno, 132 dei quali sono rifiuti solidi urbani1?

Media-Com _1

Centotrentadue milioni di tonnellate di rifiuti solidi urbani potrebbero riempire1.000 campi di calcio fino a 30 metri di altezza! Nel 1990 il 68 % dei rifiutimunicipali erano smaltiti in discarica e il 18% erano inceneriti.

Dal 1975 le istituzioni comunitarie hanno varato politiche e adottatoprovvedimenti diretti a gestire meglio i rifiuti. Per esempio gli Stati membridevono elaborare piani di gestione dei rifiuti ed attuare politiche di prevenzione,di valorizzazione e di riciclaggio ; l’eliminazione mediante l’incenerimento e losmaltimento in discarica è considerata la soluzione peggiore (descrizione delquadro normativo comunitario: vedi pagina 22).

Le città dove più forte è la concentrazione abitativa, e quindi maggiore laproduzione di rifiuti, svolgono un ruolo cruciale nella gestione dei rifiutimunicipali. Ecco perché due reti di città europee, l’ACR – Associazione delle cittàper il riciclaggio, e Energie-Villes, nonché Agrital Ricerche, un centro di ricerca estudi italiano, hanno sottoposto alla DG Ambiente della Commissione europea unprogetto teso a sensibilizzare le autorità locali e gli organi di stampa di 4 Statimembri dell’UE, Spagna, Italia, Irlanda e Regno Unito, circa la necessità dielaborare piani di gestione dei rifiuti. Questo progetto poggia sull’esperienzadella rete REMECOM (Rete europea per la caratterizzazione dei rifiuti solidi urbani– vedi pagina 2) presa ad esempio di scambi tra città su metodiche d’analisi e diquantificazione dei rifiuti solidi a livello locale.

Media-Com : strumento di sensibilizzazione, prontuario delle «buone pratiche digestione»

Abbiamo deciso di produrre questo strumento di sensibilizzazione alla gestionedei rifiuti, alla realizzazione di piani che descrivono le «buone pratiche digestione» esistenti in 18 città di 11 paesi dell’UE. Alcune di queste città hannopartecipato alla rete REMECOM, adottandone il modus operandi, altre invece sonostate scelte prescindendo da REMECOM, in considerazione delle loro interessantied esemplari pratiche di gestione dei rifiuti.Tutte queste pratiche sono descritte con stile attraente, non tecnico, e sonocorroborate da cifre e dati tecnici semplici, nonché da illustrazioni.Questo dossier, che potrebbe fungere da prontuario delle «buone pratiche digestione», costituisce per le autorità locali ed i mezzi d’informazione cui sirivolge, una sorgente d’informazioni e d’idee, una fonte d’illustrazioni ed’ispirazione che parteciperanno costruttivamente – lo speriamo sinceramente – a tutte le numerose iniziative adottate in Europa, tese a migliorare la gestionelocale dei rifiuti solidi urbani e, pertanto, a promuovere lo sviluppo urbanointegrato sostenibile.

1 Statistiche del 1990 Fonte :Comunicazione della Commissione sul riesame della strategia comunitaria per la gestionedei rifiuti – COM (96) 399 finale.

Page 2: Sapete che l’Europa produce 930 milioni di tonnellate di ... · O 5,250,000per la prevenzione Nel suo piano di gestione dei rifiuti per il quinquennio 1998-2002, Bruxelles ha stanziato

Media-Com _2

REMECOM, Rete europea di provvedimenti per lacaratterizzazione dei rifiuti solidi urbani1, convalida unametodica d’analisi e quantificazione dei rifiuti urbani alivello locale

Remecom

La rete REMECOM è nata nel 1995 su iniziativa dell’ADEME2 (vedi riquadro) e dallavolontà dei partner del progetto – diciotto enti locali provenienti da 6 Statimembri dell’UE – d’incrociare le rispettive esperienze in tema di campionamentoed analisi dei rifiuti solidi urbani.

Per le città che hanno partecipato durante 3 anni ai lavori della rete REMECOM, si trattava di:- approfondire la composizione delle rispettive produzioni di rifiuti solidi urbani,valorizzandoli meglio,- valutare l’efficacia delle rispettive raccolte differenziate,- incrociare e raffrontare i risultati ottenuti armonizzandone i dati. Questo progetto ha ottenuto il sostegno della Commissione europea attraversoLIFE, strumento finanziario comunitario destinato all’ambiente.Per valorizzare i suoi rifiuti e predisporre raccolte differenziate, una città devestabilire un bilancio generale dei f lussi dei rifiuti solidi urbani, e stimarne lacomposizione e la valorizzazione. Conoscere i tipi di materiali trattabili e la loroqualità consente di definire modalità di raccolta, oltre a prevedere modi piùadeguati di trattamento dei rifiuti. Il disporre di provvedimenti armonizzati consente di verificare l’efficacia delleraccolte differenziate, rispetto agli obiettivi fissati. L’attuazione di provvedimentiarmonizzati agevola quindi il raffronto continuativo dei risultati nel tempo.Il sistema di riferimento metodologico REMECOM (vedi riquadro) prodottodall’ADEME e dai suoi partner alla fine di questo progetto LIFE, presenta quindi irisultati degli incroci d’esperienze e di sperimentazioni tra i partner in tema diconvalida delle metodiche di campionamento ed analisi dei rifiuti solidi urbani. Questo sistema offre racommandazioni e modus operandi dettagliati per ilcampionamento, l’analisi, l’interpretazione dei risultati ed i raffronti di dati, allecittà che desiderano predisporre raccolte differenziate di rifiuti.Il sistema costituisce uno strumento utile per le città che vogliono realizzare unpiano di gestione dei rifiuti oppure rendere efficaci le rispettive raccoltedifferenziate.

Media-Com

Nel 1999, l’ACR – Associazione delle città per il riciclaggio, Energie-Villes e AgritalRicerche hanno imbastito, in associazione con l’ADEME, il progetto MEDIA-COM,sostenuto dalla DG ambiente della Commissione europea, il cui obiettivo è dipromuovere, presso gli enti locali e gli organi di stampa, questo sistema diriferimento metodologico per la caratterizzazione dei rifiuti solidi urbani, e, più ingenerale, per la gestione dei rifiuti solidi, fondata sull’elaborazione di piani e sulraffronto di dati armonizzati.

1 Cos’è la caratterizzazione dei rifiuti solidi urbani ?La caratterizzazione dei rifiuti solidi urbani è un metodo che consente – al di là della conoscenzaquantitativa della produzione di rifiuti – di conoscerne il contenuto qualitativo, ossia per tipo dirifiuti. Partendo da una serie d’operazioni (campionamento, selezione, trattamento dei dati, ecc.), èpossibile progettare, attuare e valutare con efficacia le raccolte differenziate di rifiuti solidi urbani.Il contenuto dei rifiuti è subordinato alle specificità nazionali, regionali ed anche locali.

2 The ADEME l’Agenzia per l’ambiente e il controllo dell’energia è un organismo statale francese posto sotto ilpatrocinio dei Ministeri per l’Ambiente, l’Industria e la Ricerca. Questa Agenzia comprende 26delegazioni regionali ed interviene specialmente nei settori del controllo dell’energia, delle fontienergetiche rinnovabili, della gestione dei rifiuti, dell’inquinamento (aria, suolo, rumore) e dellaricerca e degli sviluppi tecnologici.

Documenti su REMECOM disponibilipresso l’ADEME:

- il sistema di riferimento metodologico «Come valutare la risorsa dei rifiutisolidi domestici ? Procedure e strumentiderivati dalla Rete europea diprovvedimenti per la Caratterizzazionedei rifiuti solidi urbani» è disponibile ininglese (referenza : 3158), in spagnolo(referenza : 3159) e in italiano(referenza : 3160)- il dossier di presentazione della reteREMECOM è disponibile in inglese(referenza : 2393)

presso Andre Gaillard Service Communication de l’ADEME27 rue Louis Vicat – FR-75015 PARIS Tel : +33 1 47 65 24 61 Fax : +33 1 46 45 52 36 E-mail : [email protected]

Sito web dell’ADEME: http://www.ademe.fr

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Media-Com _3

Sommario

Barcellona Spagna 4Bruxelles Belgio 5Carpi Italia 6Dublino Irlanda 7Fiumicino Italia 8Hannover Germania 9Helsinki Finlandia 10Hurepoix Francia 11Jerez Spagna 12Leeds Regno Unito 13Lilla Francia 14Milton Keynes Regno Unito 15Monaco di Baviera Germania 16Porto Portogallo 17Roma Italia 18Salisburgo Austria 19Stoccarda Germania 20L’Aia Paesi Bassi 21

L’Unione europea 22Italia 24Irlanda 25Regno Unito 26 Spagna 27

Energie-Cités 28ACR - Association of Cities for RecyclingConsorzio Agrital Ricerche

I partecipanti del progetto ringraziano gli organismi e gli enti comunaliper la documentazione fotografica messa a disposizione gratuitamente. Ogni riproduzione di quest'ultima è soggetta a preventivo accordo con gliinteressati. Questa pubblicazione è disponibile in quattro lingue (inglese,francese, italiano e spagnolo) ed anche sul sito web www.energie-cites.org,«what’s new?».

Schede di casi

Quadro normativo

Partner del progetto Media-Com

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Barcellona Spagna

Media-Com _4

Città Barcellona Paese Spagna Popolazione 1,550,000 Unità familiari 510,000 Superficie 99 km2

Tipo di alloggio Urbano Contatto Ayuntamiento de Barcelona - Salvany Sabate

C/ Torrent de l’Olla 218-220 6° E-08012

Tel.: 34 93 291 41 60 - Fax: 34 93 291 41 54

I rifiuti sono aspirati prima d’essere riciclati

A Barcellona, le raccolte selettive funzionano con apporto volontario per tre tipi dirifiuti : anzitutto il vetro, la carta e il cartone, poi le plastiche, gli imballaggicompositi ed i metalli. Questi tre tipi sono ricuperati in contenitori zonali distribuitiin tutta la città, diretti verso un centro di selezione o di pre-trattamento, dove sonoselezionati e preparati al riciclo.

Un originale sistema di raccolta

Queste raccolte selettive sono completate da un modo originale di raccolta dei rifiutiorganici e degli altri rifiuti non riciclabili. Questo modo di raccolta è attualmenteallo stadio sperimentale e funziona solo in due strade di Barcellona, nonché nellacittà olimpica. Gli abitanti delle due strade interessate hanno ricevuto,gratuitamente, delle pattumiere a due comparti, nei quali possono depositare, da unlato, i loro rifiuti organici, e dall’altro i rifiuti non riciclabili. I cittadini hanno lapossibilità di andare a svuotare tale pattumiera in «scatole» ad apertura circolare,ubicate lungo le strade. Da queste scatole, i rifiuti cadono in contenitori posti nelsottosuolo dove vengono prelevati da un camion che li ricupera mediante unprocesso di aspirazione. Si tratta d’un sistema completamente automatizzato econtrollabile mediante un computer posto nel camion. Il sistema è stato avviato nelmaggio 1998 nell’arteria principale, e poi esteso ad una strada complementare nelfebbraio 1999. Questo modo di raccolta è chiamato mobile rispetto al sistema «fisso»istituito nel 1992 nella città olimpica. Qui gli abitanti degli stabili interessatipossiedono appositi condotti per le immondizie, che evita loro di scendere in strada.I rifiuti organici sono raccolti anche nei mercati della città e poi istradati verso ilcentro di compostaggio. I rifiuti non riciclabili sono portati nell’unitàd’incenerimento o in discarica.

L’informazione garanzia del successo

Ovviamente, durante i sei mesi che hanno seguito l’avvio di tale modo di raccolta,Barcellona ha organizzato una campagna intensiva di comunicazione : un’equipe dipiù persone ha diffuso presso gli abitanti tutta l’informazione necessaria, nonché lepattumiere a due comparti. Questa campagna è stata completata per altri tre mesi dachioschi d’informazione, ubicati accanto alle «scatole». Barcellona pensa d’allargaregradualmente il sistema ad altri quartieri della città

Metodo di trattamento in 1997

Obiettivi di trattamento per 2006

Compostaggio 1%

Incenerimento 27%

Discarica 69%

Riciclaggio 3%

1997 T./anno Kg/ab %

Conferimento volontario

Vetro 12,398 8 2,2

Carta e cartone 16,113 10,4 3

Plastica, metalli, 4,232 7 0,7compositi

Totale 25,4 6

Discarica controllata 7%

Riciclaggio 30%

Compostaggio 12%

Metanizzazione 18%

Incenerimento 33%

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Media-Com _5

Città Bruxelles Paese Belgio Popolazione 950,597 Unità familiari 464,159Superficie 16,238 ha Tipo di alloggio Urbano, semi-ruraleContatto IBGE-BIM - Jean-Pierre Hannequart

Gulledelle 100 - 1200 Brussels

Tel. 32 2 775 76 02 - Fax 32 2 775 76 05 - E-mail: [email protected]

Il nuovo piano rifiuti parla chiaro: puntare sulla prevenzione

O 5,250,000 per la prevenzione

Nel suo piano di gestione dei rifiuti per il quinquennio 1998-2002, Bruxelles hastanziato un programma di prevenzione alla fonte di F 5,250,000. Si spinge verso laprevenzione alla fonte ed il compostaggio individuale, con l’obiettivo di riuscire aridurre la generazione dei rifiuti del 10% entro il 2002. In collaborazione con le associazioni di difesa dei consumatori è stato creato unosservatorio delle etichette e del consumo, il cui ruolo è informare sui logo, sulleetichette, sugli eco-prodotti, ecc. Le azioni di zona presso la popolazione sonoessenziali: il piano prevede, in partenza, la creazione di un’equipe di cinqueconsulenti specialisti del terreno.

Le prime azioni

Per comunicare bene sulla prevenzione, si realizzano delle campagne d’informazione.La prima, generale, recava lo slogan: comprate in modo intelligente per gettare dimeno, e sarà seguita da altre campagne mirate su temi specifici, quali: «Dite basta aisacchi a perdere».Un giornale gratuito pubblicato ogni semestre, dal titolo: «Rifiuti al minimo? Ce la faremo!», consiglia e informa sulle azioni che la Regione conduce. Sono adisposizione altri documenti, tra i quali vi è un opuscolo di consigli pratici «10 consigli per arrestare il proliferare dei rifiuti».La pubblicità nelle cassette delle lettere è un obiettivo prioritario. Un autoadesivo daapporsi sulle cassette delle lettere per esprimere il rifiuto di siffatta pubblicità èdistribuito agli abitanti, con l’obiettivo di ridurre la diffusione degli stampatigratuiti del 20%; tale autoadesivo è riconosciuto dalle società di distribuzione. Altro asse di lavoro riguarda il compostaggio individuale. Dei maestri volontari delcompostaggio sono addestrati per aiutare i loro vicini ed amici a riuscire nel propriocompost, a promuoverlo nelle scuole, nelle associazioni, ecc.Infine si conducono progetti pilota negli stabili, nelle famiglie ed in certi quartieriper mettere alla prova i consigli di prevenzione o la pratica del compostaggioindividuale, il che consentirà di migliorare continuamente le azioni attuate.

Però Bruxelles vuole anche verificare i risultati ottenuti. È in fase di costituzione unosservatorio che, mediante un approccio statistico, e sfruttando vere e propriecampagne di pesata dei rifiuti prodotti da determinati gruppi di famiglie, dovràmisurare i progressi compiuti. Continua …

Analisi della composizione dei rifiutidomestici in base alla methodica

MODECOM

1997 T./anno Kg/ab %

Porta a porta

Carta/cartone 15,572 16,3 4,6

Altro multimateriale 6,079 6,4 2

Conferimento

Vetro 7,573 8 2,2

Conferimento centralizzato

Carta 983 1 0,3

Totale 32 9

Organici 25%

Carta 14%

Cartone 5%Compositi 2%

Tessili 2%

Tessili igienici 8%

Plastica 10%

Vetro 7%Metalli 4%

Rifiuti domestici speciali 1%

Altro 22%

Bruxelles Belgio

Moins de déchets!Minder afval!

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Carpi Italia

Media-Com _6

Città Carpi Paese Italia Popolazione 60,200Unità familiari 25,000 Superficie 13,156 km2

Tipo di alloggio Urbano, semi-rurale, ruraleContatto CSR - Gian Franco Saetti

Via Meloni Di Quartirolo14, I - 41012 Carpi (MO)

Tel.: 39 059 645 105 - Fax: 39 059 621 224 - E-mail: [email protected]

L’esperienza d’un comune per la raccolta dei rifiuti organici

La municipalità di Carpi ha affidato le attività di gestione ambientale al consorzio digestione dei rifiuti CSR, attivo nelle 17 municipalità del nord della Provincia diModena, che rappresentano 170.000 abitanti.

Una chiave per il compostaggio

Per ridurre la quantità di rifiuti smaltiti in discarica, una campagna sperimentale diraccolta dei rifiuti organici è stata lanciata nel comune di Mirandola. La cittàorganizza anzitutto una raccolta bisettimanale porta a porta dei rifiuti organici deiristoranti e delle piccole imprese, e poi lancia anche un'esperienza pilota d’apportovolontario dei rifiuti organici delle famiglie: le famiglie che aderiscono al programmaricevono una piccola pattumiera di plastica, una serie di sacchi biodegradabili incarta di mais ed una chiave. Gli abitanti portano i sacchi pieni di rifiuti organicinegli appositi contenitori marroni distribuiti nelle strade della città. Onde garantirela qualità della materia organica raccolta, i contenitori sono chiusi e sono accessibilisolo alle persone dotate della chiave giusta, la quale viene data solo a coloro chepartecipano all’esperienza seguendo le direttive.

Questo metodo di raccolta è tuttora in fase sperimentale e riguarda solamente 3.500abitanti, i quali sono serviti da una quarantina di container, il che equivaleapprossimativamente a un container per 85 abitanti. I contenitori hanno unacapacità di 1.700 litri e sono svuotati tre volte a settimana. Tutti i rifiuti organiciraccolti selettivamente ed i fanghi di depurazione sono condotti al centro dicompostaggio della regione. Carpi ha previsto d’allargare la raccolta a tutta la cittànel 2001, con la creazione di una rete di 300 contenitori marroni.

Une seconda strada per gli elettrodomestici

Esistono anche iniziative di raccolta di rifiuti elettrodomestici porta a porta otramite i parchi da contenitori. Gli apparecchi raccolti sono portati verso un centrodi smontaggio dove i metalli sono separati per essere riciclati e dove ogni pezzoriusabile di radiatori, ventilatori ed altri elettrodomestici viene ricuperato erivenduto. Questa tipologia di raccolta dà lavoro ad una ventina di disoccupati e recacon sé anche una parziale soluzione al problema dei prodotti pericolosi quali il freondei frigoriferi, instradati verso un centro di trattamento adeguato. Nel 1997 sonostate raccolte 89 tonnellate di rifiuti elettrodomestici, il che è pari ad un chilo emezzo circa per abitante. Solo una frazione non ricuperabile di tali rifiuti è eliminatain discarica.

1997 T./anno Kg/ab %

Ogni modalità

Carta 1,121 18,6 3,3

Cartone 375 6,2 1,1

Vetro 1,049 17,4 3,1

Plastica 195 3,2 0,6

Legno 167 2,7 0,5

Rifiuti verdi 1,582 26,2 4,7

Conferimento volontario

Organici 206 3,4 0,6

Conferimento centralizzato

Metalli 213 3,5 0,6

(no imballagi)

Totale 81 14,5

Destinazione dei rifiuti municipali raccolti

20%

40%

60%

80%

100%

Dis

cari

ca 8

7%

Com

post

aggi

o 6,

5%

Ric

icla

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6,5

%

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Dublino Irlanda

Media-Com _7

Città Dublino Paese Irlanda Popolazione 481,854Unità familiari 173,085 Superficie 144 km2

Contatto Dublin Corporation Civic Offices - Lawrence RochfordFishamble Street - Dublin 8

Tel.: 353 1 679 61 11 - Fax: 353 1 679 30 54

Verso un nuovo piano dei rifiuti ?

La città di Dublino ha elaborato un progetto di gestione dei rifiuti che sconvolgerà lenostre abitudini! Essa si è prefissata obiettivi ambiziosi quali l'arresto della crescitadella produzione di rifiuti, l’aumento sensibile del riciclaggio, l’introduzione dellavalorizzazione energetica e la riduzione dello smaltimento in discarica checonstituisce ora la destinazione finale di oltre il 90% dei rifiuti.

Azioni decisamente imperniate sulla prevenzione

Questo piano fisso, anno dopo anno e fino al 2010, degli obiettivi di riduzione dellaproduzione dei rifiuti domestici, dei rifiuti commerciali e dei rifiuti industriali.Da qualche mese, Dublino ha lanciato una campagna d’informazione presso iconsumatori. Un opuscolo informativo distribuito alle famiglie li sensibilizza allaprevenzione dei rifiuti alla fonte : essi vi possono trovare delle «regole d'oro» percomportarsi in maniera responsabile dinanzi alla produzione di rifiuti, per acquistareprodotti più rispettosi dell’ambiente, e, in particolare, un elenco di alternative aglioggetti a perdere o per fare riparare i suoi oggetti usati.

Verso la raccolta selettiva, il riciclaggio ed il compostaggio

Dublino si prefigge obiettivi ambiziosi in tema di raccolta selettiva e prevede che aregime l'80% della popolazione potrà beneficiare di raccolte selettive porta a portaper i materiali riciclabili secchi.Il piano contemplato prevede di separare alla fonte i rifiuti pericolosi delle unitàfamiliari e dei commerci e lo sviluppo di raccolte selettive per i rifiuti organici, conun tasso di copertura dal 80 al 90% della popolazione. Esso definisce anche obiettividi riciclaggio e di valorizzazione differenti in funzione dell’origine dei rifiuti. Entro il2004 si tratta del 60% dei rifiuti domestici che andranno riciclati e 39% inceneritiper ricondurre la proporzione di smaltimento in discarica all'1%. La città aderiscealla Carta REMECOM e poggia sul metodo MODECOM per valutare i risultati delleraccolte selettive.

Questi progetti si inseriscono nella linea della strategia nazionale irlandese cheprevede la riduzione delle quantità smaltite in discarica, grazie alla costruzioned’installazioni di raggruppamento, selezione e riciclo dei rifiuti, al trattamento deirifiuti organici in installazioni centrali di compostaggio o di digestione biologica, egrazie alla costruzione di impianti d’incenerimento munite di ricuperatore d’energia.Il prontuario dei canoni sull’eliminazione dei rifiuti sarà rivisto onde finanziare taliinvestimenti. La nuova scala tariffaria punterà a favorire la minimizzazione deirifiuti ed un maggiore ricorso al riciclaggio.

Analisi della composizione dei rifiutidomestici in base alla metodica

MODECOM

1996/97 T./anno Kg/ab %

Porta a porta

Riciclabili 1,865 3,8 1

Conferimento volontario

Riciclabili 2,564 5,3 1,5

Conferimento centralizzato

983 1 0,3

Totale 9 2,5

Organici 33%

Carta 20%Tessili igienci 4%

Plastica 12%

Compositi 1%

Vetro 6%

Metalli 4%

Rifiuti domestici speciali 1%

Other 12%

Cartone 4%

Tessili3%

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Fiumicino Italia

Media-Com _8

Città Fiumicino Paese Italy Popolazione 50.178Superficie 213 Km2

Tipo di alloggio Urbano, residenziale, ruraleContatto Agrital Ricerche - Stefano Carrano

Viale dell'Industria, 24 - 00057 Maccarese (RM)

Tel.: 39 06 6678357 - Fax: 39 06 6678312 - E-mail: [email protected]

Tenere sotto controllo la produzione

Un nuovo Comune alle prese con la tutela ambientale

Il fattore essenziale nella risoluzione delle problematiche cittadine ambientali èquello di avere sempre sotto controllo la produzione dei rifiuti, per evitare problemidi gestione delle risorse e di erroneo dimensionamento delle raccolte differenziate.Questo è stato il motivo per cui nel 1995 il Comune di Fiumicino ha deciso dipartecipare al progetto europeo di monitoraggio delle produzioni di rifiuti solidiRemecom. Il Comune è nato nel 1993 staccandosi dal Comune di Roma e non eranomai state fatte indagini approfondite sulla qualità e quantità di rifiuti prodottilocalmente. Il territorio è molto articolato: centri urbanizzati, stanziamentiresidenziali, comunità rurali, quartieri-borgata, ampi spazi agricoli contribuisconoassieme alle svariate attività lavorative (terziario, pesca, agricoltura, industria) aformare un panorama produttivo di rifiuti eterogeneo e fortemente differenziato. Lanecessità di un’indagine approfondita era assolutamente prioritaria, ed il Comune hadeciso di co-finanziare il progetto Remecom con un fondo aggiuntivo, destinato aduno studio sulle linee guida della raccolta differenziata, ed affidandone l’esecuzioneal Consorzio Agrital Ricerche.

L’importanza della metodica REMECOM

La partecipazione al progetto Remecom ha significato parecchio per il Comune e perl’Ufficio Ambiente di Fiumicino, che si sono attivati a fondo nelle problematiche delprogetto, sensibilizzando l’opinione pubblica e prendendo parte tramite consiglieri,assessori e lo stesso sindaco ad incontri internazionali sulle tematiche ambientali edorganizzando conferenze stampa locali. Grazie ai risultati dello studio eseguito con lametodologia Remecom, il Comune è stato in grado di giungere ad una redifinizione deiservizi di smaltimento dei rifiuti solidi e delle raccolta differenziate ed ha avviato nel 1989una rivoluzione dei sistemi di raccolta, utilizzando nuovi cassonetti ad apporto volontario acaricamento laterale tramite macchina momoperatore con notevole risparmio di tempi e dimanodopera. Si è poi potenziata la raccolta differenziata, che prima riguardava solo ilvetro, introducendo due nuovi cassonetti: quello blu per la raccolta «Multimateriale»(vetro, lattine, bottiglie di plastica) e quello bianco per la raccolta della carta.

Nuovi impianti di trattamento

Recentemente sono iniziati i lavori per la costruzione di un impianto di compostaggioper rifiuti organici verdi in grado di trattare 88/t al giorno con produzione dicompost di alta qualità. L’impianto sarà ultimato entro giugno del 2000 ed è situatoall’interno del Polo Tecnologico bioagroalimentare. La produzione di compost nonsolo aiuterà a ridurre la quantità di rifiuti destinati allo smaltimento, ma concorrerà aproteggere l’ambiente rispettando cicli biologici di coltivazione in linea con lanormativa nazionale sulla minimizzazione, riuso e riciclo dei rifiuti valorizzabili.

Composizione RSU

1997 T./anno Kg/ab %

Conferimento volontario

RSU 32,231 492 99

Vetro 264 4 1

Totale 496 100

Percentuali di riciclabili presenti nei RSU

5

10

15

20

25

Car

tone

Com

posi

ti

Pla

stic

a

Vet

ro

Met

alli

Tess

iliCar

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Altro 24%

Organici 17%

Plastica 15%

Cartone 13%

Carta 12%

Combustibili vari 10%

Vetro 5%Metalli 4%

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Hannover Germania

Media-Com _9

Città Hannover Paese Germania Popolazione 522,124Superficie 204 km2

Tipo di alloggio UrbanoContatto -ARGUS - Juergen Gonser

Einsteinufer, 25 – 10587 Berlin

Tel.: 49 3031 422588 – Fax: 49 30 314 21131 - E-mail: [email protected]

-Abfallwirtschaftsbetrieb Hannover - Astrid FranssenKarl-Wiechert-Allee 60c - 30625 Hannover

Tel.: 49 511 168 47986 – Fax: 49 511 198 47982

Il nuovo millenio si apre con l’entrata in funzione di ungrande ipianto per il trattamento meccanico-biologico deirifiuti urbani

Educare a un corretto modo di vita

Anche ad Hannover, come ovunque in Germania, il problema della riduzione deirifiuti solidi urbani viene giudicato prioritario. Si svolgono anche azionid'informazione e di sensibilizzazione rivolte alla cittadinanza fin dalle scuoledell’obbligo. Si sono fatti esperimenti per la riduzione del volume di rifiuti prodottinell’attività scolastica, anche con un incentivo economico che consiste nel rimborsodelle spese risparmiate sui rifiuti non ritirati e smaltiti.

La fase di separazione dei rifiuti deve partire dal cittadino

Hannover, comunque, ha avviato i servizi di riciclaggio dei rifiuti da molti anni: laraccolta selettiva della carta è iniziata quasi venti anni fa’. Attualmente vieneraccolta sia porta a porta una volta a settimana davanti alle abitazionimonofamiliari, sia attraverso un cassonetto blu da 1 mq sistemato nei condomini. Il sacchetto giallo distribuito a tutte le unità familiari destinato alla raccolta degliimballaggi leggeri di uso domestico viene ritirato e sostituito con uno vuoto ognidue settimane. Il sistema ad apporto volontario è invece destinato alla raccolta delvetro, che si effettua in apposite campane ad igloo posizionate in punti strategicidella città e distinte per il colore dei vetri che si raccolgono: verdi, marroni etrasparenti. Dal 1996 è partita la raccolta dei rifiuti organici, che gradualmente si èestesa a tutta la città, attraverso il contenitore marrone per i bio-rifiuti. Ilcontenitore condominiale è vuotato ogni due settimane e il suo contenuto vieneconferito al centro di compostaggio comunale.

Ma è con il centro di trattamento e selezione che si otterranno i massimi risultatiMa il vero fiore all’occhiello di Hannover sarà il suo futuro gigantesco centro divaglio e trattamento meccanizzato dei rifiuti, basato sul sistema meccanico-biologico. Già in corso di realizzazione, l’impianto che sarà uno dei più grandi emoderni della Repubblica tedesca ha avuto una sua prima inaugurazione il 9 lugliocon una manifestazione di informazione e di sensibilizzazione aperta al pubblico inoccasione dell’avvio dei lavori di sterro su 9 ettari di terreno.L’impianto di selezione di questo centro di trattamento sarà pronto per il 2000mentre nel 2001 entrerà in funzione anche il relativo impianto biologico. A pieno regime il centro sarà in grado di trattare 90.000 tonnellate annue di rifiutidomestici, 15.000 di fanghi e 16.000 di rifiuti provenienti dalla pulitura delle strade.Mentre nella sola parte biologica verranno trattate fino a 160 tonnellate giornalieredi rifiuti organici provenienti dalla raccolta dei bio-rifiuti con la produzione dicompost di alta qualità. Con questo impianto Hannover si porterà ai primi posti nellagraduatoria dei Comuni più attenti al riciclaggio.

Composizione RSU

1997 T./anno Kg/ab %

Conferimento volontario

Vetro 19,450 37,3 9,1

Raccolta porta a porta

RSU 136,296 261 66,1

Carta/cartone 37,671 68,3 17,4

Imballaggi leggeri 8,512 16,3 4,2

Bio-rifiuti 6,500 12,4 3,2

Totale 395,3 100

Percentuali di imballaggi presenti nei RSU

0,2

0,4

0,6

0,8

1

Car

tone

Com

posi

ti

Pla

stic

a

Vet

ro

Met

alli

Organici 26%

Carta 27%Vetro 16%

Cartone 6%

Plastica 5%

Metalli 3%

Altro 17%

Car

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Helsinki Finlandia

Media-Com _10

Città Helsinki Paese Finlandia Popolazione 930,000Unità familiari 450,000Superficie 740 km2

Tio d’alloggio Urbano, semi-rurale Contatto Executive Waste Adviser YTV Helsinki Metropolitan Area Council - Juha Uuksulainen

Waste Management Department - Opastinsilta 6 A - 00520 Helsinki

Tel.: 358 9 156 1316 - Fax: 358 9 156 1248 - E-mail: [email protected]

Limitare lo smaltimento in discarica

Gli inceneritori non sono apprezzati in Finlandia, per cui il paese dispone d’una solainstallazione del genere e, dopo la chiusura di tre sue discariche nel 1986 e 1987,Helsinki dispone ormai solo della discarica di Ämmässuo come strumentod’eliminazione. C’è di che essere spronati alla prevenzione ed al riciclaggio !

Puntare sulla prevenzione

YTV, un’organizzazione comune di 4 municipalità, conduce da diversi anni azioni afavore della prevenzione : recapiti dove noleggiare e fare riparare apparecchi edoggetti, organizzazione d’eventi senza ricorrere a stoviglie usa-e-getta, utilizzo dipannolini riutilizzabili, tutti temi affrontati su Internet o negli opuscoli diffusi nellecase e nelle PMI. I nove consulenti in prevenzione danno 1.200 ore d’informazioniall’anno nelle scuole, negli asili, in aziende ed associazioni, e si imbastiscono anchespettacoli di marionette presso asili e scuole. Nell’autunno 1999, YTV lancerà, conl’Istituto finlandese per l’Ambiente, un nuovo programma di prevenzione destinatoalle famiglie ed alle PMI. Questo progetto si giova del sostegno finanziario delprogramma europeo LIFE.

Riciclaggio a tutto spiano

Le raccolte differenziate sono tante: i rifiuti pericolosi, il vetro, la carta, il cartone edi metalli sono raccolti selettivamente, spesso mediante punti di raccolta distribuitinella città. Gli apparecchi e gli oggetti vecchi sono raccolti periodicamente e parte diessi è riparata e rivenduta ai robivecchi ed ai commercianti in prodotti di secondamano. La raccolta delle bottiglie di vetro mediante le campane vale solo circa il 10 %delle bottiglie commercializzate. Il vuoto a rendere è infatti molto diffusa in Finlandiaper gli alcol, le birre e le bevande rinfrescanti, e l’83% degli imballaggi di vetro sonoriutilizzati. Si organizzano raccolte da porta a porta per la carta, il cartone ed i rifiutiorganici. Gli uffici sono obbligati a separare la carta bianca dalle altre e, negli stabilidi oltre 10 appartementi, le famiglie devono selezionare carte e rifiuti organici.Quest’ultimi però non sono raccolti separatamente negli stabili più piccoli e neiquartieri che dispongono d’installazioni di compostaggio. L’obiettivo di YTV è riciclareil 60% dei rifiuti organici nel 2000.Une politica tariffaria incita le famiglie a separare i rifiuti : le tariffe variano secondole dimensioni delle pattumiere, la loro ubicazione e la frequenza di raccolta. Il canoneper i rifiuti organici è la meta’ di quello dei rifiuti non selezionati.

Destinazione dei rifiuti municipali raccolti

0

15

30

45

60

Ric

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55%

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1998 Risultato dei raccolti selettivi dei rifiuti per

YTV (in tonnellate)

Carta/cartone 159,000

Vetro 8,484

Plastica n.d.

Metalli 59,800

Contenitori di latta 646

Tetrapack 840

Legno 31,300

Rifiuti pericolosi 1,600

Organici 27,200

Pneumatici 3,352

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Hurepoix Francia

Media-Com _11

Città Association de HurepoixPaese FranciaPopolazione 83,493Superficie 417.5 km2

Tipo di alloggio Urbano, residenziale, rurale Contatto SICTOM Hurepoix - Louis Dejean

Rue Reymond Laubier, 5 – 91410 Dourdan

Tel.: 33 1 6459 8989 – Fax: 33 1 6459 3396

Uno dei primi siti pilota Eco-Imballaggi

Situato a sud-ovest di Parigi, il SICTOM dell’Hurepoix (46 municipalità, 91 380abitanti) è stato uno dei primi siti pilota Eco-Imballaggi di queste dimensioni adinserirsi in una logica ambientale d’insediamento di raccolte differenziate per unaserie di materiali, onde valorizzarli.La suddivisione degli alloggi (25% collettivi e 75% villette) dà al Consorzio unatipologia «urbana». Pertanto si sono dovute adeguare le raccolte in termini dicontenuti, frequenze di passaggio, materiali).

Educare all’atto di selezione

La raccolta selettiva verte sostanzialmente su tre flussi di materiali: il vetro, igiornali/periodici e gli imballaggi, tutti e tre raccolti porta a porta.Per il vetro ed i giornali/periodici esistono punti d’apporto volontario. I contenitori

scelti per tale raccolta sono cassette che consentono agli agenti di controllarlivisivamente al momento della raccolta. Così, durante il lancio dell’operazione, uncassetto non conforme non veniva raccolto, e l’agente vi apponeva una scheda dinon conformità su cui figuravano i materiali che dovevano essere messi nel cassettoin questione. Tale procedura ha permesso tra le altre cose di «educare» all’atto diselezione. Il materiale di raccolta a due comparti (benne COMBI) consente diraccogliere simultaneamente 2 flussi distinti (giornali/periodici e rifiuti domestici,vetro e imballaggi). L’obiettivo di sviluppo: rifiuti vegetali e compostatriceindividuale. Ai 2/3 delle villette si propone la raccolta porta a porta dei rifiutivegetali. L’obiettivo di sviluppo di questo servizio è un’estensione all’insieme deivillini tenuto conto dei tonnellaggi importanti deviati. Occorre riflettere inparticolare su un contenitore più adatto (sacchi di carta compostabili, anzichésacchi di plastica aperti). Inoltre, 1 nucleo famigliare su 10 dispone d’uncompostatrice individuale, e questo tasso aumenta ogni anno.

Ciò costituisce 100 kg/abit./anno deviati su 420 kg/abit./anno prodotti, ossia il 24%.

Il SICTOM vuole spingersi più in là nel suo approccio. Per quanto concerne i grandiprogetti futuri è prevista la costituzione d’una rete di 6 raccoglitori di rifiuti da quial 2001, suddivisi nel territorio, l’individualizzazione dei tonnellaggi delle attivitàeconomiche e artigianali in vista dell’istituzione del canone speciale, e sono anchecontemplati dei test sulla selezione degli oggetti ingombranti.

La comunicazione

Durante tutti questi anni, la comunicazione è servita a sensibilizzare gli abitantisull'insieme delle raccolte proposte (riunioni pubbliche, azioni pedagogiche nellescuole, bollettino trimestrale d’informazione, bollettino annuale dei risultati,…). Da questi anni d’esercizio è scaturita una complementarità vieppiù marcata delleazioni di preselezione presso i cittadini, nonché istruzioni di raccolta sempre piùprecise per chi raccoglie, per spingersi sempre più lontano e ricercare prestazioni diqualità dei materiali raccolti selettivamente, in piena osservanza della normativaambientale europea.

Percentuali di imballaggi presenti nei RSU

1997/98 T./anno Kg/ab %

Conferimento volontario

Carta di giornale 190 2,27 0,53

Vetro 447 5,35 1,24

Raccolta porta a porta

RSU 26,412 316,54 73,84

Carta/cartone 1,381 16,55 3,87

Imballagi leggeri 2,346 28,11 6,55

Vetro 2,188 26,22 6,12

Organici verdi 2,805 33,61 7,85

Totale 428.68 100

2

4

6

8

10

12

Car

tone

Com

posi

ti

Pla

stic

a

Vet

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Met

alli

Car

ta

Composizione RSU

Organici 21%

Vetro 13% Carta 14%

Plastica 12%

Metalli 5%

Altro 26%

Cartone 9%

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Jerez Spagna

Media-Com _12

Città Jerez Paese Spagna Popolazione 182,000Superficie 1,389 km2

Tipo di alloggio Semi-rurale, ruraleContatto Aguas de Jerez - Ignacio Muñoz

Calle Cadiz, n° 1 - E – 11402 Jerez de la Frontera

Tel.: 34 956 35 95 00 - Fax: 34 956 35 95 01

E-mail: [email protected]

Nuovo piano di gestione integrata dei rifiuti

Nel 1995 la città di Jerez ha affidato all'impresa municipalizzata Aguas de Jerez laraccolta dei rifiuti e l'elaborazione d'un programma di raccolte selettive, fulcro delfuturo piano di gestione integrata dei rifiuti. Questo piano dovrebbe sfociare sullacostruzione d'un centro di trattamento integrato per le 260.000 tonnellate di rifiutidomestici prodotti ogni anno da 25 municipalità di Jerez e dintorni, e consentirà inparticolare di separare i rifiuti riciclabili ed i rifiuti compostabili.

Aguas de Jerez ha, inoltre, iniziato ad investire nelle compattatrici, ubicate in zonedi grande produzione quali gli ospedali ed i centri commerciali, che permettono didiminuire il volume dei rifiuti trasportati, di razionalizzarne il trasporto,riducendone l'impatto visivo.

Una rete di contenitori specifici

I rifiuti domestici non sono raccolti porta a porta, ma mediante una rete di 2.800contenitori marroni o verdi, in cui gli abitanti possono gettare i loro sacchi dei rifiuti.La carta, il cartone ed il vetro vengono anch'essi ricuperati separatamente tramite unarete di contenitori specifici. Le pile usate ed i farmaci sono depositabili in recipienticollocati nei negozi o in farmacia. Le pile sono distrutte o immagazzinate al sicuro. Sitratta di quattro entità ad hoc che si occupano della raccolta, del trasporto, dellaselezione e dell'eliminazione dei farmaci, nonché delle campagne d'informazione allapopolazione. I farmaci non scaduti sono inviati ai paesi in via di sviluppo.Altre raccolte selettive esistono per gli oggetti ingombranti, prelevati su semplicerichiesta telefonica, nonché le plastiche agricole e per i pneumatici usati.Infine l'importante raccolta dei prodotti organici che si sta instaurando gradualmente: irifiuti raccolti sono incorporati nei fanghi delle stazioni d'epurazione, il che consented'ottenere un compost di migliore qualità.

Accordi associativi con i produttori d'imballaggi

La città ha firmato con Ecoembalajes España un accordo che consente di attuare lalegge nazionale sugli imballaggi, e che dovrebbe consentire d'intensificare gliscenari di raccolta differenziata, avviando raccolte porta a porta nel centro-città. Laprima fase dell'accordo svilupperà un progetto pilota di raccolta d'imballaggi per10.000 abitanti circa. I risultati di questo progetto consentiranno d'ottimizzare lecampagne d'informazione alla popolazione, di valutare i costi e d'individuare ilmigliore sistema di raccolta dei materiali leggeri, che sarà esteso a tutta la città. Unpasso importante verso il riciclaggio su vasta scala.

1998 T./anno Kg/ab %

Porta a porta

Organici 96 0,5 0,1

Oggetti ingombranti 1,000 5,5 1,1

Conferimento volontario

Carta/cartone 1,399 7.7 1,5

Vetro 851 4,7 0,9

Pile (in kg/anno) 7,647 0,042 0,01

Farmaci (in kg/anno) 8,190 0,045 0,01

Totale 18,5 3,6

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Leeds Regno Unito

Media-Com _13

Città Leeds Paese Regno Unito Popolazione 727,500Unità familiari 293,000Superficie 552 km2

Tipo di alloggio Urbano, residenziale Contatto Leeds University - John Barton

Woodhouse Laine - L 52 7ut LeedsTel.: 44 11 32 33 2278 - Fax: 44 11 32 33 2265E-mail: [email protected]

86000 Unità familiari dotate di contenitori per la raccolta selettiva

Primi esperimenti per migliorare il servizio

Il consiglio municipale di Leeds è da tempo all’avanguardia per l’erogazione diservizi ai residenti per il riciclaggio della raccolta per strada e dei centri di raccolta.Negli anni ’80 fu lodato per la sua ampia rete di centri di raccolta, e nei primi anni’90 insediò uno dei primi programmi britannici di raccolta multi-materiale per stradacol supporto di un Centro di Ricupero Materiali (Materials Recovery Facility). Negliultimi cinque anni si è assistito ad una costante espansione di ambo i sistemi,insieme a nuove iniziative per sostenere il compostaggio a domicilio e tracciati diraccolte di sola carta in zone non servite dal programma di raccolta multi-materialekerbside. Nonostante la previa introduzione e la disponibilità di un’ampia gamma diprogrammi di riciclo a Leeds, il tasso di riciclaggio per i rifiuti solidi urbani era del8%, ossia identico alla media nazionale britannica, sebbene assai migliore rispettoalla maggior parte delle conurbazioni urbane equivalenti. Tutti i rifiuti solidi urbaninon riciclati sono attualmente diretti, tramite due stazioni di trasferimento perstrada, verso discariche pubbliche ubicate fuori dai confini della città, nelle zonedelle autorità limitrofe.

Doppio schema: raccolta kerbside e mini-siti pianificati strategicamente

Per quanto concerne i tassi di riciclo, meno di un terzo della popolazione cittadina(86,000 nuclei famigliari) è servito da un programma di raccolta multi-materiale perstrada (SORT). La carta è di gran lunga il maggiore componente ricuperato (70 % delmateriale riciclabile raccolto) ed i tassi d’efficienza della raccolta raggiungono il70%. Gli imballaggi metallici o di plastica sono gli altri materiali presi di mira (ilvetro è raccolto solamente presso i centri di raccolta), ma l’efficienza del ricupero diquesti prodotti è assai inferiore (dal 35 al 50%). Il programma di raccolta solo-cartaintrodotto nella primavera del 1999 per servire 20.000 famiglie sfrutta la raccoltamediante sacchi, per cercare di raggiungere analoghi tassi di deviazione (dal 10 al15%) a basso costo per le famiglie partecipanti. Tra i centri di raccolta ve ne sono 11grandi d’infrastruttura pubblica multi-materiale (Civil Amenity Sites). Molti offronobenne per i rifiuti da giardinaggio, detriti inerti, vetro, carta, schede, metalli,vernice, tessili, libri, nonché benne per lo smaltimento di voluminosi rifiuti ordinari.300 (1 ogni 1.000 famiglie) mini-siti di riciclaggio senza personale (soprattutto pervetro e carta) sono ubicati nei supermercati, sui cigli delle strade, in parcheggi. Altri50 mini-siti sono previsti nei prossimi due anni, potenziando gradualmente i sitid’infrastruttura pubblica per aumentare la disponibilità dei centri di riciclo. I centridi separazione e compostaggio dei rifiuti da giardinaggio saranno ampliati attraversoquesti siti specifici.

Ma l’educazione è fondamentale

La promozione costante del compostaggio a domicilio per ridurre al minimo i rifiutida smaltire esige il sovvenzionamento dell’acquisto di pattumiere da compostaggio.Si stimano a 45.000 circa le unità famigliari a Leeds che oggi compostano i propririfiuti da giardino e da cucina. Il consiglio è conscio della necessità di programmi diriciclo ed aiuta a migliorare la sensibilità della gente attraverso iniziative educative.

Percentuali di imballaggi presenti nei RSU

Composizione RSU

Organici 30%

Carta 21%Vetro 10%

Plastica 7%

Altro 22%

1997/98 T./anno Kg/ab %

RSU

RSU 43,622 206,54 79,44

Raccolta indifferenziata

Carta 7,583 10,41 13,8

Vetro 2,108 2,89 3,87

Metalli 580 0,79 1,05

Cartone 526 0,71 0,95

Plastica 493 0,67 0,89

Totale 260 100

2

4

6

8

10

Car

tone

Com

posi

ti

Pla

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a

Vet

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Met

alli

Incombustibili 6%

Igienici 4%C

arta

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Lilla Francia

Media-Com _14

Città LillaPaese FranciaPopolazione 1,067,345Unità familiari 387,065Superficie 611 km2

Tipo di alloggio Urbano, semi-rurale e ruraleContatto Lille Métropole Communauté Urbaine - Paul Deffontaine

1, rue du Ballon, BP 749 - 59034 Lille Cedex

Tel. 33 3 20 21 21 88 - Fax 33 3 20 21 24 05

Combinare gli obiettivi di riciclaggio e di reinserimento professionale

Dal 1991, Lilla inizia la raccolta differenziata con un programma pilota attuatopresso 2.400 abitanti. Dopo l’analisi dei primi risultati, si riordinano, in particolare,la frequenza e il materiale di raccolta, nonché i tipi di rifiuti raccolti. Nei primitempi, la raccolta differenziata riguarda solamente gli alloggi individuali. Nel 1993 la comunità urbana punta all’alloggio collettivo e scegliendo uno scenariodefinitivo nel 1994. L’estensione della raccolta avviene gradualmente per scaglioni di100.000 abitanti ciascuno, partendo dal centro-città verso le zone periferiche, finoad inglobare oltre 450.000 abitanti nel 1999. Lo sviluppo delle raccolte selettive siabbina ad una campagna di comunicazione a tutto campo, anche con ladistribuzione d’un manifesto «toutes-boîtes». Le equipe di sensibilizzazioneperlustrano il terreno e gli autobus «Bus Info Selezione» informano gli abitanti:luoghi pubblici, scuole, ecc. Il museo di storia naturale funge da sede didattica edospita una mostra permanente sul problema dei rifiuti.

L’esperienza del compostaggio

Dal maggio 1998 Lilla conduce un’esperienza di compostaggio individuale presso 100famiglie volontarie. Una compostatrice, di cui esistono tre versioni di 300, 600 o 900 litri,è fornita gratuitamente ed accompagnata dalle istruzioni per l’uso. È possibile rivolgersi aiservizi competenti, onde ottenere tutte le informazioni necessarie al suo impiego.

Un’iniziativa per il lavoro

Nel centro di selezione «TRISELEC-Lille», l’economia sociale è un elemento cruciale dellagestione dei rifiuti: un programma di reinserimento reintegra disoccupati nella vitaprofessionale, grazie a contratti chiamati «d’emploi-solidarité» (impiego-solidarietà) eda provvedimenti di riqualificazione e di ridinamizzazione. Tranne un nocciolo duro dilavoratori che garantisce il funzionamento del centro, infatti, gli operai devonopresentarsi nel mondo professionale in parallelo al lavoro da essi svolti alla TRISELEC. Iposti di lavoro sono diversificati: si va dall’operatore di selezione all’assistente allaqualità, che vaglia la composizione di campioni prelevati sulla linea di selezione, fino alcoordinatore di laboratorio. Dal 1993, 270 persone circa sono state assunte in base adun contratto a tempo determinato di sei mesi rinnovabile. L’esperienza è stata unsuccesso visto che il tasso di riclassificazione professionale supera il 60%.

Analisi della composizione dei rifiutidomestici in base alla metodica

MODECOM

1997 T./anno Kg/ab %

Porta a porta

Carta e cartone 8,770 8 1,5

Multimateriale 13,791 13 2,3

Organici 15,035 14 2,5

Conferimento volontario

Carta 5,076 4,7 0,8

Vetro 9,188 8,6 1,5

Conferimento centralizzato

Fermentescibles 6,359 6 1

Riciclabili secchi 3,464 3,2 0,6

Totale 57,5 10,2

Destinazione dei rifuiti municipali raccolti

20%

40%

60%

80%

100%

Dis

cari

ca 2

7% Inci

neri

men

to 6

3%

Com

post

aggi

o 3%

Ric

icla

ggio

6%

Alt

ro 1

%

Organici 26%

Carta e Cartone 19%

Compositi 1%Tessili 6%

Plastica 9%

Vetro 13%

Metalli 3%

Rifiuti domestici speciali 1%

Altro 22%

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Milton Keynes Regno Unito

Media-Com _15

Città Milton Keynes Paese Regno Unito Popolazione 200,700Unità familiari 83,000Superficie 31,000 Ha Tipo di alloggio Urbano, semi-rurale Contatto Civic Offices Saxon Gate - Andy Hudson

East Central Milton Keynes MK9 3 HN

Tel. 44 1908 25 25 77 - Fax 44 1908 25 24 72 - E-mail: [email protected]

Chiavi per la participazione attiva del cittadino Destinazione dei rifiuti municipali raccolti

1997/98 T./anno Kg/ab %

Porta a porta

Multimateriale 10,163 51 12

Conferimento volontario

Multimateriale 1,049 5 1

Conferimento centralizzato

Riciclabili diversi 1,970 10 2

Totale 66 15

20%

40%

60%

80%

100%

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Situata tra Londra e Birmingham, Milton Keynes è, nel Regno Unito, l'ultima e la piùgrande delle città create nel dopoguerra. Città in forte espansione, Milton Keynes hacapito prestissimo l’interesse non solamente ambientale ma anche economico d’unagestione efficace dei rifiuti ed ha imbastito, nel 1982, il CROP («CommunityRecycling Opportunities Programme» - Programma d'opportunità di riciclaggio nellacomunità), ONG il cui obiettivo è creare lavoro grazie al riciclaggio. Fin dal 1990 lacittà vara un progetto pilota di raccolta porta a porta di rifiuti riciclabili edistribuisce a 5.600 famiglie due contenitori di plastica: uno rosso per la carta ed igiornali, uno blu per le lattine, nonché per le bottiglie di vetro e di plastica.Quest'iniziativa fondata sulla partecipazione volontaria dei cittadini ha registrato unsuccesso tale ch’essa condurrà, già dal 1992, ossia con un anno d'anticipo,all’estensione delle raccolte selettive a tutta la popolazione, anche nelle zone rurali.Tale successo giustificherà anche l’apertura, nel 1993, del «Milton Keynes MaterialsRecycling Facility» (MRF), centro per il riciclaggio dei materiali. Nel 1994, la raccoltaselettiva si allarga al cartone, agli elenchi telefonici ed ai tessili che entrano nelcontenitore rosso.

Un sistema trasparente aperto a tutti

Fin dal progetto pilota, Milton Keynes ha insistito sulla buona informazione dellapopolazione. Il sistema è trasparente, ed il MRF impiega un responsabile a tempo pienoper l'educazione e la formazione, che lavora essenzialmente con le scuole, ma anchecon gruppi locali ed imprese. Il centro dispone d’una sala d’informazione permanentee di una sala d'esposizione che consente ai visitatori di osservare le attività del centroin piena sicurezza. Questi sforzi di comunicazione garantiscono un alto tasso dipartecipazione volontaria (il 76% dei cittadini), e consentono al centro di selezione dilavorare su lotti di rifiuti d'ottima qualità. Solo il 4% dei rifiuti raccolti selettivamentesono residui da smaltire in discarica. La città ha sviluppato anche dei siti in cui lapopolazione può sbarazzarsi dei suoi vecchi elettrodomestici; questi centri ricuperano iCFC dei frigoriferi, e separano i metalli destinati al riciclaggio.

Verso nuovi progetti

Tutti questi sforzi consentono a Milton Keynes di evitare lo smaltimento in discarica del24% dei rifiuti domestici. Milton Keynes vuole peraltro aumentare questi risultati,spronando al compostaggio individuale e sviluppando un centro di compostaggio. Altroobiettivo sono i pannolini, che costituiscono da soli il 6% del volume dei rifiutidomestici. Nel prossimo ottobre la città lancerà una campagna di promozione d’unservizio di pulizia di pannolini, offerto da una società privata. La nuova strategia digestione dei rifiuti 2000-2010 è preparata a stretto contatto con la popolazione; essa èconsultata tramite questionari (sono state ricevute oltre 3.000 risposte), e medianteriunioni con i comitati di quartiere e tavole rotonde che consentono dibattiti tra lapopolazione e gli specialisti.

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Monaco di Baviera Germania

Media-Com _16

Città Monaco di Baviera Paese Germania Popolazione 1,307,609Unità familiari 722,954Superficie 310 km2

Tipo di alloggio Urbano Contatto Amt für Abfallwirtschaft - Günther Langer

Sachsenstrasse, 25 - 81543 Munich

Tel.: 49 89 233 319 20 - Fax: 49 89 233 319 02

Prevenzione e compostaggio : due assi della strategia di Monaco

L’informazione e la sensibilizzazione del cittadino al problema dei rifiuti sonoritenute, a Monaco, i mezzi migliori per prevenire la propria produzione alla fonte equindi costituiscono un asse vitale della strategia di Monaco; dal 1991, la città halanciato diverse campagne, sfruttando vari supporti quali opuscoli, pubblicità alcinema, poster, audio-cassette e videoclip.

Un’equipe di consulenti in prevenzione

Nel 1991 la città ha creato un servizio di consulenza sui rifiuti municipali.Avvalendosi del successo di tale prima iniziativa, essa già nel 1993 insediò un’equipedi cinque persone per la «Waste Avoidance» («Prevenire i rifiuti»). Questa squadradeve dare un impulso ed adottare provvedimenti in tema di prevenzione alla fonte.Essa, inoltre, svilupperà un servizio di noleggio di piatti e di coperti riutilizzabili,nonché di stoviglie per le feste e le piccole manifestazioni pubbliche. Per gli eventipiù rilevanti, essa instaura «l’interdizione» dei coperti, dei piatti, e dei bicchieri nonriutilizzabili. Dopo alcune reticenze da parte degli organizzatori, le mentalità sonocambiate, e la maggior parte delle persone approvano tale iniziativa. Nelle scuole, iservizi di ristorazione hanno sostituito le lattine e le bottiglie usa e getta conrecipienti riutilizzabili. Nel 1997-1998 Monaco lancia una campagna per mutare leabitudini d’acquisto e di consumo, organizza riunioni informative sulle possibilità diriparare e restaurare beni usati, e punta anche sugli uffici e sui commerci. Viene adinstaurarsi quindi un vero e proprio dialogo in tema di prevenzione tra le autoritàurbane e tutti gli attori coinvolti, produttori, consumatori, associazioni di fabbricantied altri gruppi. La città ha pure lanciato un programma di promozione dei tessuti aduso multiplo, onde ridurre la quantità di pannolini da eliminare. Dal 1996, anno delsuo varo, ogni anno 650 famiglie aderiscono al programma.

«Io faccio compost, quindi sono pagato»

Però Monaco ha anche scelto il compostaggio individuale : le persone chedesiderano produrre il proprio compost si vedono recapitare dalla città unasovvenzione di 1 40 , a titolo di contributo finanziario per l’acquisto del materiale dicompostaggio individuale

Destinazione dei rifuiti municipali raccolti

1997 T./anno Kg/ab %

Porta a porta

Carta 69,302 53 14

Organici 17,254 13 3,5

Conferimento volontario

Carta e cartone 12,230 9,3 2,5

Multimateriale 36,080 27,5 7,2

(salvo carta)

Conferimento centralizzato

Rifiuti di giardino 13,402 10 2,6

Multimateriale 15,021 11,5 3

Totale 124 33

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Porto Portogallo

Media-Com _17

Città Porto Paese PortogalloPopolazione 400.000Superficie 144 km2

Tipo di alloggio UrbanoContatto Lipor - Fernando Leite

P.O. Box, 1 - P-4446 Ermesinde codex

Tel. 351 2 975 74 53 - Fax 351 2 975 60 38 - E-mail: [email protected]

Precursori in Portogallo, Porto e i suoi dintorni fruiscono dell’aiuto del Fondo di coesione

Porto e dintorni è una regione storica in pieno sviluppo e dotata d’un innegabilepatrimonio culturale e storico. Sulle rive del fiume Douro invecchiano i deliziosi vinidi Porto. Ma vi abitano anche 890.000 abitanti, la cui produzione di rifiuti crescefortemente con lo sviluppo economico della regione. Si prevede dunque che nel 2000alle 397.000 tonnellate di rifiuti prodotti del 1994 se n'aggiungeranno altre 100.000,ossia il 25% in sei anni.

Il trattamento inerme per l’ambiente di questi rifiuti e soprattutto il proprioriciclaggio e compostaggio e la propria valorizzazione costituiscono una notevolesfida, che LIPOR, l’organizzazione intercomunale responsabile della gestione deirifiuti, ha voluto affrontare. La strategia auspicata da LIPOR volta decisamente lespalle al “tutto in discarica”. Partendo da un'analisi particolareggiata della situazioneattuale della produzione dei rifiuti, della loro composizione, della loro probabileevoluzione, in termini quantitativi e qualitativi, questa strategia cerca modalità diraccolta adatte alle diverse realtà locali. Sono dunque definite zone dove le raccolteavverranno mediante apporto volontario in contenitori zonali, altre dove la raccoltaavverrà porta a porta, e ci saranno inoltre 21 parchi di contenitori.

Un notevole sostegno a livello europeo

Il centro di selezione dei rifiuti riciclabili secchi, inaugurato nel giugno del 1999 èun elemento cruciale del dispositivo. Esso permette di trattare oltre 30.000tonnellate di rifiuti riciclabili ogni anno, carta e imballaggi costituiti da qualsiasimateriale secondo le tecniche più evolute, e tiene anche conto delle aspirazionipedagogiche e di benessere dei lavoratori. Infatti il centro accoglie anche unprogramma di reinserimento nel mondo del lavoro. La completa strategia di gestionedei rifiuti attuata a Porto e dintorni è senz'altro un fattore che ha inciso nelladecisione delle autorità europee di sostenerlo finanziariamente: l’investimento di 1 75 milioni è stato assunto per il 85% dal Fondo di coesione.

La partecipazione del cittadino, chiave del successo

Moltiplicare per venti, in pochi anni, le prestazioni di riciclaggio non si decide dalgiorno all'indomani: il successo del progetto dipende dalla partecipazione dellapopolazione, come già riconosciuto dalle autorità locali, le quali hanno integrato glisforzi di prevenzione dei rifiuti nella campagna di sensibilizzazione dellapopolazione, delle imprese e delle scuole. Per esempio, la mostra «O LIXO PASSOU ÀHISTORIA», organizzata dal municipio di Porto nel giugno del 1999 testimonia talevolontà: vi si proponevano consigli pratici semplici e realisti per evitare di produrrerifiuti. L’arte non era assente da questa mostra, poiché l’ambiente acustico era unamusica suonata su strumenti costituiti da rifiuti riutilizzati. L’artigianato era purepresente con una serie di lampade fabbricate a partire da rifiuti.

Obiettivi per il 2000 : passare da 1% a 21% nel riciclaggio

Riciclo materiali: 8%

Compostaggio: 13%

Incenerimento con ricupero d'energia: 79%

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Roma–11XI Circoscrizione Italia

Media-Com _18

Città Roma Paese Italia Circoscrizione 11thPopolazione 140.749Superficie 47.3 km2

Tipo di alloggio Urbano Contatto AMA - Daniele Morettini - Leopoldo d’Amico

Via Calderon de la Barca, 87 – 00142 Roma

Tel.: 39 06 51 69 2334 – Fax: 39 06 51 69 2354 - E-mail: [email protected]

Tel.: 39 06 51 69 2475 – Fax: 39 06 51 69 2829 - E-mail: [email protected]

L’obiettivo a Roma è : riciclare i residui solidi fino al 70%

La riduzione dei rifiuti solidi urbani deve passare attraverso il riciclaggio e laseparazione domestica. Roma ha partecipato alla rete Remecom di monitoraggio deirifiuti solidi urbani attraverso la sua azienda cittadina per la raccolta e losmaltimento dei rifiuti: l’AMA. Questo ha permesso di verificare a fondo laproduzione qualitativa e quantitativa di un’area campione della città: l’UndicesimaCircoscrizione, un quartiere scelto per verificare dal vero la rispondenza del cittadinoalle sollecitazioni verso un comportamento più responsabile_ dovute all’introduzionedi nuovi sistemi di raccolta differenziata. La metodologia Remecom, grazie al suofacile sistema di calcolo dell’efficacia delle raccolte differenziate, ha permesso dimettere in evidenza la buona risposta che ha dimostrato il cittadino-utente verso lapratica della separazione dei rifiuti e ha messo in luce come in tre anni disperimentazione vi sia stato un aumento medio del 59% nel conferimento da partedei cittadini dei rifiuti oggetto della raccolta differenziata. Questo fa prevedere dipoter raggiungere l’obiettivo del 70% di rifiuto urbano riciclato entro il 2005.

L’educazione dei cittadini è prioritaria

Per raggiungere questi risultati l’AMA si è impegnata da anni su vari fronti,ritenendo che la sensibilizzazione del cittadino sia di importanza fondamentale perrisolvere i problemi dell’ambiente. In questo senso nel 1996 è iniziato il progetto«AMA Scuola» che ha visto lo svolgimento di lezioni su temi del riciclaggio e delcompostaggio in 634 scuole elementari e medie. In 50 scuole si sono fattiesperimenti dimostrativi di compostaggio con appositi “composter”. Altre azionieducative hanno riguardato iniziative per la decorazione artistica dei cassonetti deirifiuti con la collaborazione dei Licei Artistici, la ricostruzione in scala di monumenticon lattine vuote, concorsi pubblici per la progettazione dei cestini della cartastraccia, la creazione di un museo dei rifiuti.

Nuovi impianti di trattamento e conferimento

Sul piano concreto, invece, si è dato il via alla progettazione ed alla realizzazione dinuovi impianti per il trattamento, il trasporto e lo smaltimento dei rifiuti. In questosenso va citato il già attivo impianto di incenerimento di rifiuti ospedalieri di PonteMalnome, il futuro impianto di compostaggio per i rifiuti mercatali che prevede laricerca e la sperimentazione di nuove tecnologie per la produzione di compost, ilnodo di scambio per il trasporto intermodale treno + gomma con una capacitàmassima di 1000 tonnellate di rifiuti al giorno, la progettazione di futuri impiantiper il riciclaggio di materiali di scarto dell’edilizia.

La creazione di nuove aziende a partecipazione comunale

Il coinvolgimento in tutti i comparti del settore ambientale è stato rafforzato con lacreazione di nuove aziende partecipate per la derattizzazione e l’igienizzazione diaree urbane, per la cancellazione dei graffiti e scritte murali e per la bonificadell’amianto negli edifici pubblici e privati.

Composizione RSU

Altro 26 %

Cartone 10 %

Plastica 10 %

Vetro 7 %Metalli 3 %

Combustibiliti vari 3%

Carta 22%Organici 19%

1997 T./anno Kg/ab %

Conferimento volontario

RSU 61,250 435 92,4

Multimateriale 1,922 13,6 2,89

Carta 2,651 18,8 3,99

Cartone 66 0,5 0,09

Vetro 398 2,8 0,6

Totale 470,7 100

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Salisburgo Austria

Media-Com _19

Città SalisburgoPaese AustriaPopolazione 145,000Unità familiari 66,000Superficie 65.6 km2

Tipo di alloggio Urbano, semi-rurale Contatto Leiter des Abfallamtes Stadt Salzburg Rathaus - Winfried Herbst

Siezenheimerstrasse, 20 - A-5020 Salzburg - Tel.: 43 662 8072 4560 - Fax: 43 662 8072 4545

E-mail: [email protected] - URL: http://www.stadt-salzburg.at

Impostazione fondata sul peso e sul volume

La normativa austriaca in tema di rifiuti impone alle municipalità la raccoltaseparata degli oli usati, dei rifiuti edili ed organici, dei tubi fluorescenti, delle pile,dei frigoriferi, dei piccoli rifiuti chimici, degli oggetti ingombranti e degliimballaggi. Si organizzano raccolte selettive su grande scala per la carta ed ilcartone, i tessuti e gli apparecchi elettrici ed elettronici. Dal 1993, la città diSalisburgo organizza la raccolta selettiva porta a porta dei rifiuti organici e sprona alcompostaggio individuale. Essa non fornisce le compostatrici, ma tutti coloro chefanno compost a domicilio fruiscono d'una riduzione del 15% della tassa sui rifiutidomestici.

Solidi strumenti di dissuasione …

A partire dal 2004, una nuova legge proibirà lo smaltimento in discarica dei rifiutiche contengono oltre il 5% di materie organiche o che hanno un potere calorificosuperiore al 6.000 kJ/kg di materia secca. Una tassa progressiva sullo smaltimento indiscarica contribuirà ancora a dissuadere da tale pratica. Già dal 1975, i rifiutimescolati e raccolti in porta a porta nella provincia di Salisburgo, nonché i fanghi dispurgo delle fogne sono inviati verso un centro di trattamento bio-meccanico, dove,dopo una selezione, subiscono per tre settimane, una decomposizione aerobicaaccelerata. Questo pre-trattamento consente di ridurre il proprio carico di materieorganiche e di ridurre il proprio volume del 20%. La città non raggiunge comunquegli obiettivi ch’essa si è prefissati né le norme in vigore a partire dal 2004 per losmaltimento in discarica.

… per incoraggiare la prevenzione ed il riciclaggio

Da qualche anno a questa parte, la città ha intensificato quindi i propri sforzi per laprevenzione ed il riciclaggio dei rifiuti, in particolare con campagne disensibilizzazione dirette a mutare il comportamento dei consumatori. I cittadinihanno quindi ricevuto un opuscolo con l'elenco degli artigiani e dei laboratori diriparazione e di restauro di mobili, d’elettrodomestici, di computer, di giocattoli, divestiti, di scarpe, d'articoli sportivi, di biciclette, di strumenti per giardinaggio. Vi siincludono anche i negozi che vendono oggetti di seconda mano o prodotti rispettosidell’ambiente. Gli abitanti possono apportare al centro di riciclaggio tutti gli oggettidi cui vogliono sbarazzarsi ed il centro garantisce la selezione dei materialiriciclabili. La città conta di introdurre la «responsabilizzazione» dei produttorid’apparecchi elettrici ed elettronici e di vetture, per intensificare la propria raccoltaed il riciclaggio in proprio dopo l'uso. Essa adatterà anche le sue tecniche digestione dei rifiuti per ottimizzare il ricorso al trattamento bio-meccanico, ed allavalorizzazione energetica e così ridurre le tonnellate smaltite in discarica.

Destinazione dei rifiuti municipali raccolti

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1997 T./anno Kg/ab %

Porta a porta

Organici 10,498 72 20

Conferimento volontario

Vetro 3,069 21 6

Metalli 344 2 0,6

Plastica 892 6 1,7

Conferimenton centralizzato

Carta e cartone 9,432 65 18

Totale 166 46

Dis

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Stoccarda Germania

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Città Stoccarda Paese GermaniaPopolazione 564,741Unità domestiche 272,439Superficie 210 km2

Tipo di alloggio Urbano, residenziale Contatto -SIA – Michaël Waldbauer

Bandtaele, 1 – 70569 Stuttgart - Tel.: 49 711 6855456 – Fax: 49 711 6855460

E-mail: [email protected]

-Amt fur Abfallwirtschaft und Stadtreinigung – Gunter LutzLandeshauptstadt Stuttgart – Heinrich Baumann Str. 4 - 70569 Stuttgart

Tel.: 49 7112160 – Fax: 49 2163855

All’avanguardia nel riciclaggio

25 anni di azioni di sensibilizzazione al riciclaggio

La città di Stoccarda è stata una delle prime municipalità ad occuparsi dei problemiambientali in maniera razionale e lungimirante. Fin dal 1975 si è sentito comeprioritario il problema del riciclaggio e quindi dell’educazione dei cittadini ad unacorretta separazione dei rifiuti. Si sono svolte campagne di attività nelle scuole peruna sensibilizzazione verso i problemi della protezione ambientale, con la realizzazionedi analisi qualitative e quantitative dei rifiuti prodotto nell’ambito dell’attivitàscolastiche nell’arco della settimana ed indagini per la ricerca di nuove strategie per laloro riduzione. In quest’ottica opera anche un gruppo teatrale fin dal 1988.

Un sistema di raccolte selettive a copertura globale

La raccolta selettiva del vetro è iniziata nel 1975 con il sistema del conferimentovolontario e nel 1988 è stata perfezionata con l’introduzione di contenitori distintiper la raccolta dei vetri di colore verde, chiaro e marrone.La raccolta della carta è iniziata nel 1981 e nel 1983, e sono state introdotte le«campagne verdi» per la raccolta ad apporto volontario di carta e cartone.Dal 1990, invece, si opera la raccolta porta a porta degli imballaggi leggeri, tramiteun «sacco giallo» che viene distribuito gratuitamente presso tutte le unità familiari equindi ritirato ogni tre settimane. Tramite questo sistema vengono riciclati tutti ipiccoli contenitori di uso domestico quotidiano: lattine, bottiglie di plastica,contenitori dello iogurt, tetrapak, vassoi di plastica e alluminio, ecc. La raccoltainiziò nell’ambito del sistema nazionale di riciclaggio promosso dal marchio «Puntoverde» dell’associazione Sistema Duale Tedesco (DSD).Attualmente si stanno sperimentando nuove strategie sperimentali per la riduzionedei rifiuti, come il compostaggio domestico dei rifiuti organici e di giardinaggio,con la sistemazione di ben 874 contenitori specifici fin dal 1995. A questo si può aggiungere la raccolta primaverile ed autunnale dei residui verdi digiardinaggio provenienti dalle unità domestiche e quella post-natalizia degli alberidi natale che vanno sommate ai residui prodotti dai parchi pubblici e di cimitero edavviata al compostaggio per con una capacità di produzione di circa 10.000 mc dicompost annui. Per concludere vanno citate anche le raccolte di rottami di ferro e dielettrodomestici.

Un esempio da seguire

In conclusione da Stoccarda ci viene un esempio da seguire sia per la lungimiranza delleautorità cittadine, che per l’alto livello di partecipazione e di risposta dei suoi abitanti.

Composizione degli imballagi leggeri

1996 T./anno Kg/ab %

Conferimento volontari

Vetro 15,032 26,2 7,1

Raccolta porta a porta

RSU 137,597 244,7 65,4

Carta/cartone 46,399 82,5 22

Imballaggi leggeri 11,487 20,4 5,5

Totale 374.3 100

Plastica 45%

Styropor 2%Alluminio 5%

Compositi 17%

Iatta 31%

Composizione RSU

Organici 20%

Carta 21%

Cartone 6%

Plastica 5%

Combustibili vari 7%

Igienici 7%

Vetro 11%

Altro 23%

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L'Aia Paesi Bassi

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Città L'AiaPaese Paesi BassiPopolazione 442,183Unità familiari 202,957Superficie 6,800 Ha Tipo di alloggio Urbano Contatto Municipality of The Hague - Johan Van der Poel

Department of Public Works and Services - Spui 70, P.O. Box 12651 - 2500 DP The Hague

Tel. 31 70 353 64 55 - Fax 31 70 353 64 90 - E-mail: [email protected]

Domani spariranno le pattumiere private ?

Nei Paesi Bassi esiste un alto grado d'urbanizzazione e lo spazio è limitato. La bassaaltitudine del paese rende le falde acquifere, situate a debole profondità, moltovulnerabili all'inquinamento. Tutti fattori questi che hanno contribuito ad unanuova e precoce consapevolezza dei problemi ambientali, e di quanto sia vitalericiclare i rifiuti, per evitare il proprio smaltimento in discarica.

Le autorità locali soggiacciono al dovere legale di istituire programmi di raccoltaselettiva. L’Aia ha varato la raccolta differenziata dei rifiuti già all'inizio degli anni'90. Le bottiglie di vetro senza vuoto a rendere sono raccolte tramite contenitori disuperficie diffusi nelle strade. Nuovi contenitori, più estetici e facili da manipolarehanno sostituito i vecchi; questi hanno fatto posto a contenitori sotterranei nelcentro storico ed i luoghi di cui si è voluto preservare l'estetica. Per aumentarel’efficacia della raccolta e diminuire i costi, la città ipotizza di sostituire in futuro, laraccolta porta a porta dei rifiuti non riciclabili con un sistema d’apporto volontarioin contenitori collocati in punti strategici della città.

Riuso, riciclaggio, compostaggio….

L’Aia promuove instancabilmente il riciclaggio: la città ha sviluppato programmi diraccolta selettiva per la carta ed il cartone, i tessuti ed i rifiuti chimici solidi. Essaha anche siglato accordi con associazioni che riparano o restaurano rifiutiingombranti quali i pezzi di mobilio od i grandi elettrodomestici. Essi sono poirivenduti in negozi di seconda mano. I rifiuti da giardino e quelli organici delle famiglie sono, nei Paesi Bassi, il 35 %circa del volume dei rifiuti domestici. Oltre al compostaggio individuale,incoraggiato dalla distribuzione di compostatrici individuali, la città organizza laraccolta selettiva dei rifiuti organici ed il proprio compostaggio. Questa pratica evitalo smaltimento in discarica e consente la produzione d’un compost di buona qualitàper l’agricoltura e l’orticoltura, nonché la realizzazione di risparmi sostanziali,poiché il compostaggio costa meno dell’incenerimento nel nuovo inceneritore dotatod’un lavatore di fumi situato a Rotterdam. I rifiuti organici sono, da poco, raccolti simultaneamente con i rifiuti non selezionatiin un camion bi-compartimento. Questa raccolta unica di due flussi di rifiuti riduceil costo delle raccolte selettive.

… e posti di lavoro

Complessivamente, 230 persone circa sono state assunte per la raccolta con i servizimunicipali. I progetti futuri prevedono un programma di reinserimento sociale e lacreazione di nuovi posti di lavoro nel settore del riciclaggio e del riuso.

Destinazione dei rifiuti municipali raccolti

1997 T./anno Kg/ab %

Porta a porta

Organici 14,400 33 8

(verdi e alimentari)

Tessili 900 2 0,5

Conferimento volontario

vetro 7,200 16 4

Conferimenton centralizzato

Carta/cartone 12,600 28 7

Totale 79 20

20%

40%

60%

80%

100%

Inde

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Il contesto normativo dell'Unione Europea

l’Unione europea, motore della politica ambientale

Uno dei mezzi atti a garantire l’espansione economica e il miglioramento dellaqualità della vita, è la tutela dell’ambiente, fattore riconosciuto e ritenutofondamentale dai capi di Stato e di Governo sin dal luglio 1972, durante il vertice diParigi. Si dava così il via libera ad un primo programma d’azione comunitario(1973-1976). Da allora, l’Atto unico europeo del 1987 e l’entrata in vigore delTrattato dell’Unione europea nel 1993, hanno impresso uno slancio determinantealla politica europea per l’ambiente. I mezzi ? Anzitutto, creare una base giuridicaesplicita e fare entrare l’ambiente nelle politiche della Comunità. Poi, introdurre ilconcetto di crescita sostenibile ed il principio di prevenzione, una politica che si èespressa, nel settore dei rifiuti, con l’adozione di due strategie e l’approvazione didiversi atti normativi (vedi riquadro sotto).

La strategia comunitaria di gestione dei rifiuti

1. Principi

Nel 1996, la Commissione ha adottato una nuova strategia di gestione dei rifiutidestinata a prolungare e rafforzare le direttrici del 1989. Il suo obiettivo:garantire un alto livello di tutela dell’ambiente onde consentire uno svilupposostenibile, senza compromettere il funzionamento del mercato interno.

Anzitutto un’impostazione pianificata

La Direttiva quadro impone agli Stati membri di elaborare piani di gestione deirifiuti e di aggiornarli periodicamente. Tali piani sono presi in considerazione perla concessione di sussidi agli Stati tramite i Fondi Strutturali.

Responsabilizzare i produttori

La Commissione pone la responsabilità dei produttori al centro della sua azione,come è testimoniato dalla Direttiva sugli imballaggi ed i progetti annunciati. Essa poggia sul ruolo primordiale del fabbricante nel processo decisionale: eglidetermina ampiamente la natura dei prodotti e dunque le conseguenti possibilitàdi trattamento. La Commissione vuole anche allargare l’intervento dei produttorinei costi di trattamento dei loro prodotti dopo il loro impiego, al fine di integrarei costi ambientali legati all’utilizzo delle risorse naturali ed ai danni causatiall’ambiente durante tutto il ciclo di vita del prodotto. Questa integrazionedovrebbe, tramite i meccanismi di mercato, sfociare in un sistema ecologicamentee economicamente ottimale.

Il principio dell’auto-sufficienza e della prossimità

L’Unione Europea ribadisce la necessità d’un controllo adeguato dei trasferimenti dirifiuti. Essa vuole, da un lato, che i rifiuti prodotti nei paesi della Comunità nonsiano eliminati altrove e, d’altro canto, che essi siano eliminati in una delleinstallazioni appropriate più vicine al luogo di produzione dei rifiuti. Tuttavia,tranne qualche eccezione, il principio “ di zona ” si applica solo ai movimentidestinati ad eliminare i rifiuti e non a quelli destinati alla valorizzazione.

Piani di gestione dei rifiuti e Fondi strutturali

La Direttiva 91/156 relativa ai rifiutiprecisa al suo articolo 7 che gli statimembri hanno l’obbligo d’elaborare uno opiù piani di gestione dei rifiuti chedefiniscono una strategia per raggiungeregli obiettivi della direttiva. Questi pianipossono essere fissati dalle autoritàcompetenti designate dagli stati membriper attuare la direttiva. Essi comportanoinformazioni riguardanti soprattutto i tipi,le quantità e le origini dei rifiuti, le normetecniche generali, le disposizioniapplicabili ai rifiuti privati, i siti e leinstallazioni adatte all’eliminazione.

Detti piani possono anche includere lepersone fisiche o morali abilitate a gestirei rifiuti, i costi delle operazioni divalorizzazione e d’eliminazione, iprovvedimenti per incoraggiare larazionalizzazione della raccolta, dellaselezione, del trattamento, ecc. Ilregolamento 1260/1999 (articolo 12)relativo al principio di compatibilità stipulache le operazioni che sono finanziate daiFondi strutturali debbano essere conformialla legislazione comunitaria.

Comunicazione della Commissione relativaai fondi strutturali ecoordinamento con il fondo di coesioneLinee direttrici per i programmidel periodo 2000-2006 menziona dettoobbligo fatto ai Stati membri e prevede chel’adozione di questi piani di gestione deirifiuti dovrebbe essere la precondizione diogni finanziamento comunitario delleinfrastrutture di gestione dei rifiuti.

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2. Gli strumenti

Per conseguire i suoi obiettivi, la Commissione vuole moltiplicare gli strumenti,abbinando strumenti normativi ed economici con accordi volontari. LaCommissione vuole anche migliorare la qualità delle statistiche, armonizzandodefinizioni fin qui eterogenee ed i sistemi di classificazione. Ma perché il mercatointerno funzioni bene, occorre armonizzare le normative ed i regolamenti.Fissando obiettivi obbligatori di riciclaggio o di valorizzazione, si danno alleamministrazioni ed agli attori economici chiari segnali al fine di aiutarli adelaborare strategie proprie. Integrando nei prezzi di mercato la rarità delle risorsenaturali ed i costi generati dalla produzione e dalla gestione dei rifiuti, glistrumenti economici sono anche uno strumento fondamentale, ed incitano aprevenire e riciclare i rifiuti e potenziando altresì la competitività del riciclaggiorispetto all’eliminazione. Tuttavia, data la difficoltà di definire un’azioneconcertata europea in fatto di strumenti economici, la Commissione incita ancheal ricorso ad accordi volontari col settore privato, purché correttamente applicatie controllati in modo indipendente.

Une gerarchia di strumenti di gestione

La strategia europea di gestione dei rifiuti poggia su una gerarchia articolata intre livelli.

La prevenzione

Occorre integrare i temi legati ai rifiuti sin dalla progettazione dei prodotti perrisparmiare le materie prime e l’energia, ridurre la produzione di rifiuti, e limitare laloro nocività. La promozione delle tecnologie e dei prodotti puliti, la riduzione dellapericolosità dei rifiuti, la promozione del riutilizzo, gli eco-bilanci, gli eco-audit e leanalisi del ciclo di vita dei prodotti, l’informazione e l’educazione dei consumatorisono tutti strumenti necessari alla politica di prevenzione dei rifiuti.

La valorizzazione

Il riutilizzo è prioritario poiché contribuisce ad evitare l’utilizzo di nuove risorsenaturali e la produzione di nuovi rifiuti. Il riclaggio viene dopo. Oltre ai risparmi dimateriale e d’energia che ciò consente, evitando la fabbricazione d’un nuovoprodotto, il riciclaggio risolve i problemi legati alle emissioni delle installazionid’incenerimento. Il riciclaggio conduce alla selezione dei rifiuti alla fonte, esensibilizza anche gli utenti finali sulla necessità di ridurre i rifiuti. Talvolta, lavalutazione degli effetti economici e ambientali può far preferire la valorizzazioneenergetica. Essa non deve però confliggere con gli obiettivi di prevenzione deirifiuti e di riciclaggio dei materiali.

L’eliminazione finale

Si tratta principalmente dell’incinerimento senza ricupero energetico e dellosmaltimento in discarica. In linea di massima, lo smaltimento in discarica èconsiderata l’ultima e la peggiore soluzione, da limitare il più possibile.

Consultate il sito web della Commissione europea :

http://europa.eu.int/comm/environment/waste/facts_en.htm

Direttive e regolamenti generali

- Direttiva 75/442 relativa ai rifiuti (modificata da 91/156/CE, detta Direttiva quadro)

- Direttiva 91/689/CE relativa ai rifiuti pericolosi

- Decisione 94/3/CE che stabilisce un elenco di rifiuti

- Decisione 94/904/CE che stabilisce un lenco di rifiuti pericolosi

- Regolamento n° 259/93/CE riguardante la sorveglianza ed il controllo dei trasferimenti di rifiuti (adattata da 94/271/CE e 96/660/CE )

Direttive relative ai processi ditrattamento

- Direttiva 89/369/CEE : nuove installazioni d’incenerimento dei rifiuti municipali

- Direttiva 89/429/CE : installazioni esistenti d’incenerimento dei rifiuti municipali

- Direttiva 94/67/CE riguardante l’incenerimento dei rifiuti pericolosi

- Direttiva 99/31/CE sullo smaltimento in discarica

Direttive relative a certi flussi dirifiuti

- Direttiva 75/439/CEE riguardante l’eliminazione degli olii usati ( modificata da 87/101/CEE )

- Direttiva 91/157/CE relative alle pile ed agli accumulatori che contenevano certe materie pericolose

- Direttiva 94/62/CE relativa agli imballaggi ed ai rifiuti da imballaggi

- Direttiva 96/59/CE riguardante l’eliminazione dei PCB e dei PCT

Direttive in progetto

- Proposta di Direttiva relativa ai veicoli fuori uso ( COM (99) 176 )

- Proposta di Direttiva relativa all’incenerimento dei rifiuti ( COM (98) 558 )

- Proposta di Regolamento del Consiglio relativo alle statistiche sulla gestione dei rifiuti

Altre iniziative sono annunciatenei settori seguenti :

- Le attrezzature elettriche ed elettroniche - Le pile e gli accumulatori- I rifiuti pericolosi dei nuclei famigliari- Il compostaggio

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Il quadro normativo in Italia

Fino al 1997 la mancanza d´un sistema di gestione integrato dei rifiuti esoprattutto l’inadeguatezza delle metodiche di smaltimento dei rifiuti stessi, tutteincentrate sulla discarica piuttosto che sul recupero dei materiali, ha reso urgente enecessaria la creazione di una nuova normativa, adeguata agli standard europei,che fissasse obiettivi precisi per ogni soggetto coinvolto nel ciclo di vita dei rifiuti. Il Decreto Legislativo 5 febbraio 1997, n. 22, denominato “Decreto Ronchi” dalnome del Ministro dell’Ambiente sotto cui è stato emanato, che si propone di dareattuazione a tre Direttive Europee (sui rifiuti pericolosi, sugli imballaggi e sui rifiutida imballaggio), ha inteso intervenire in modo organico nei molteplici aspetti dellamateria dei rifiuti, così da razionalizzare e semplificare il quadro normativo.

Principali innovazioni introdotte dal legislatore:

• la gestione dei rifiuti, costituendo attività di pubblico interesse, si conforma ai principi di responsabilizzazione e di cooperazione di tutti i soggetti coinvolti nella produzione, nella distribuzione, nell’utilizzo e nel consumo di beni da cui originano i rifiuti (art. 2, comma 3);

• le autorità competenti devono adottare iniziative dirette a favorire, in via prioritaria, la prevenzione e la riduzione della produzione e della pericolosità dei rifiuti, in particolare si devono sviluppare tecnologie pulite, che consentano un maggior risparmio di risorse naturali (art. 3, comma 1 punto a);

• il riutilizzo, il riciclaggio ed il recupero di materia prima devono essere considerati prioritari per una corretta gestione dei rifiuti e per favorire la riduzione dello smaltimento finale dei rifiuti (art. 4, comma 1 e 2);

• lo smaltimento deve costituire solo la fase residuale della gestione dei rifiuti (art. 5, comma 1);

• viene introdotta una nuova denominazione dei rifiuti secondo l’origine e le caratteristiche di pericolosità ed in particolare (art. 7):- i rifiuti solidi urbani (RSU) diventano rifiuti urbani (RU);- i rifiuti speciali (RS) rimangono tali;- i rifiuti tossici e nocivi (RTN) diventano rifiuti pericolosi (RP);

• per una gestione unitaria dei rifiuti urbani gli ambiti territoriali ottimali, previsti dalla nuova legislazione, sono le Province (art. 23);

• in sostituzione dell’attuale tassa sui rifiuti, calcolata in base al tipo di attività e alla metratura dell’immobile, si istituisce la tariffa sui rifiuti che dal 01/01/2000, sarà composta da una quota determinata in base alle componenti essenziali del costo del servizio e da una quota rapportata alla quantità di rifiuti conferiti (art. 49).

Obiettivi e scadenze temporali:

• a partire dal 01/01/1999 la realizzazione di nuovi impianti di incenerimento è autorizzata solamente se il processo di combustione verrà accompagnato da recupero energetico (art. 5, comma 4);

• a partire dal 01/01/1999 c’è l’obbligo di smaltire i rifiuti non pericolosi nell’ambito delle stesse regioni in cui sono prodotti (art. 5, comma 5);

• a partire dal 01/01/2000 sarà consentito smaltire in discarica solamente i rifiuti inerti, i rifiuti individuati da specifiche norme tecniche ed i rifiuti che residuano dalle operazioni di riciclaggio, di recupero e smaltimento (art. 5, comma 6);

• in ogni ambito territoriale ottimale va assicurata una raccolta differenziata dei rifiuti urbani pari alle seguenti percentuali minime di rifiuti prodotti (art. 24):- 15% entro due anni dalla data di entrata in vigore del presente decreto (02/03/1999);- 25% entro quattro anni dalla data di entrata in vigore del presente decreto (02/03/2001);- 35% a partire dal sesto anno successivo alla data di entrata in vigore del presente decreto (02/03/2003).

Le percentuali obligatorie di raccoltaselettiva da atturarsi nei prossimi

anni secondo l’attuale legislazione italiana

20%

40%

60%

80%

100%

Rifiuto indifferenziato

1999 2001 2003

Raccolta selettiva

85% 75% 65%

15% 25% 35%

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Il quadro normativo in Irlanda

Nel 1996, l’«Environmental Protection Agency» ( EPA ) pubblica la sua relazionesullo stato dell’Ambiente in Irlanda: evidenzia un crescente aumento dellaproduzione di ogni tipo di rifiuti, un debole tasso di riciclo (8%) ed il ricorso, nel92% dei casi, allo smaltimento in discarica. In quell’epoca, l’Irlanda aveva 118discariche in attività, di cui 88 sono gestite dalle autorità locali. La maggioranza diqueste discariche sono piccole ed accettano meno di 15.000 tonnellate di rifiutil’anno; molto spesso però sono gestite in condizioni insoddisfacenti.

Il “ Waste Management Act ” del 1996 ha conferito un nuovo fondamento legalealla gestione dei rifiuti in Irlanda ; esso ridefinisce in particolare la ripartizione dicompetenze tra il Ministero, l’EPA e le autorità locali, e perfeziona una nuovastrategia che consenta migliori prestazioni nei settori della prevenzione, dellaminimizzazione e di valorizzazione dei rifiuti. Dunque, tutte le discariche dovranno ormai essere autorizzate e rispondere a criteri

ambientali più rigorosi, il che condurrà numerosi operatori a chiudere le loroinstallazioni. Nel marzo 1999, l’EPA aveva autorizzato 64 discariche, di cui 52 per irifiuti domestici.

Nell’ottobre 1998, il Ministero dell’Ambiente e dei Poteri locali ha pubblicato il proprioPiano di gestione dei rifiuti dal titolo “ Cambiare i nostri comportamenti ”. Il piano dàalle autorità locali un quadro nazionale che deve aiutarle a ripensare la loro strategiae ad elaborare nuovi piani di gestione dei rifiuti. Infatti sono le autorità locali, inIrlanda, ad avere la responsabilità generale della gestione dei rifiuti, compreso ilcontrollo delle installazioni di trattamento. Nel suo piano, le Governo definisce gli obiettivi, ossia :

• la riduzione totale del 50% dei rifiuti urbani smaltiti in discarica e del 65% dei rifiuti organici,

• lo sviluppo delle installazioni industriali rispettose dell’’ambiente, e specialmente delle installazioni di compostaggio, onde trattare annualmente 300.000 tonnellate di rifiuti biodegradabili,

• il riciclaggio del 35% dei rifiuti solidi urbani,• il riciclaggio d’almeno il 50% dei materiali di scarto dell’edilizia nei 5 anni e

del 85% nei 15 anni.

Questo Piano di gestione poggia su un’impostazione regionale della gestione deirifiuti, che favorisce lo sviluppo di soluzioni integrate, creando un climafavorevole alla partnership tra autorità locali e settore privato. Esso incoraggia leautorità locali a trovare soluzioni all’assenza d’infrastrutture di trattamenti ed aindividuare tecnologie innovative quali il compostaggio, la digestione anaerobica,l’incinerimento con ricupero energetico, la gassificazione o la pirolisi.

Le autorità locali hanno risposto molto favorevolmente a questo programma e, aiprimi del 1999, 32 di loro, su un totale di 34, hanno avviato o concluso ilprocesso di definizione d’una nuova strategia di gestione dei rifiuti.

In generale, queste strategie poggiano sulla raccolta porta a porta dei rifiutiriciclabili, in ambito urbano, sullo sviluppo delle infrastrutture d’apportovolontario, dei centri di trasferimento, di selezione, di riciclaggio e divalorizzazione energetica, nonché sul trattamento biologico dei rifiuti organici. Le conseguenze per la rete esistente di discariche municipali sono drastiche: 5autorità locali prevedono, ad es., di fare passare in pochi anni il numero didiscariche da 35 a 18, per poi scendere a 10.

Gestione dei rifiuti municipali in 1995

20%

40%

60%

80%

100%

Discarica

Ricciclaggio

Gli obiettivi da raggiungere in 15 anni

- Diminuzione delle quantità di: 50 %- Diminuzione delle quantità di rifiuti

organici smaltiti in discarica: 65%- Capacità di compostaggio : 300,000

tonnellate/anno - Riciclaggio dei rifiuti municipali: 35%- Riciclaggio dei rifiuti edili: 85%- Razionalizzazione della rete di discariche:

20 discariche autorizzate

92%

8%

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Il quadro normativo nel Regno Unito

La gestione dei rifiuti nel Regno Unito si è appoggiata largamente ed a lungo sullosmaltimento in discarica: nel 1994 esistevano 2.784 discariche ancora in attività. IlDipartimento dell’Ambiente ritiene che nel 1994 e nel 1995, la produzione dei rifiutidomestici superava 25 milioni di tonnellate. Il Regno Unito si caratterizza anche per un conflitto delle competenze tra i “ DistrictCouncils ”, competenti per la raccolta dei rifiuti domestici e le “ County Councils ”che sono incaricati del loro trattamento.

Un riordino delle competenze

l’«Environment Protection Act» del 1990 che segna un mutamento notevole,incitando le autorità locali al riciclaggio, ed incoraggiandole a subappaltare iltrattamento dei rifiuti mediante bandi di gara a chi costa meno. L’«EnvironmentAct» del 1995, completa tali provvedimenti:

• fissa al 50% la valorizzazione dei rifiuti da imballaggi per il 2001 con un tasso minimo del 16% per ogni materiale,

• abroga tutti i piani di gestione dei rifiuti definiti dalle autorità locali e sprona i «District Councils» e «County Councils» a collaborare per elaborare nuove strategie di gestione dei rifiuti,

• crea l' «Environment Protection Agency» (EPA) che diventa, con i «County Council», l'autorità competente per il trattamento dei rifiuti. L'EPA, in particolare, deve predisporre statistiche di produzione dei rifiuti, ed autorizzare e controllare le installazioni di trattamento. I «Districts Council» restano responsabili della raccolta.

Il piano nazionale di gestione dei rifiuti “ Making Waste Work ” (‘Far lavorare irifiuti ”) pubblicato nel 1996 insiste sul riciclaggio e la valorizzazione dei rifiutisolidi urbani. Il suo obiettivo è ridurre dal 60 al 70% le quantità smaltite indiscarica. Ai primi posti c’è il compostaggio: entro il 2000, si spera di compostareun milione di tonnellate di rifiuti organici domestici, e d’incoraggiare il 40% dellefamiglie che possiedono un giardino a fare del compostaggio a domicilio. Si trattad’obiettivi ambiziosi ma non vincolanti.

I soldi delle discariche finanziano la prevenzione

Il primo strumento per conseguire questi obiettivi è di tipo fiscale: ogni tonnellatadi rifiuti inerti smaltiti in discarica è gravata da una tassa di 2 £. per i non inerti”,la tassa è stata fissata a 7 £. È passata a 10 £ nel 1999 e sarà di 15 £ nel 2004.Fatto notevole: il 20% del gettito della tassa serve a finanziare progetti favorevoliall’ambiente, e soprattutto azioni di sensibilizzazione e d’informazioni attuatedalle ONG. Inoltre, il “ Waste Minimisation Act ” del 1998 autorizza le autoritàlocali che lo vogliono a promuovere la minimizzazione dei rifiuti, specialmentemediante campagne di sensibilizzazione dei consumatori od accordi associativi colsettore privato.

Nel 1997 è stato adottato il regolamento UK’s Producer Responsibility ObligationsRegulation” in applicazione della Direttiva 94/62 sugli imballaggi. A condizionideterminate, essa obbliga le imprese che mettono sul mercato più di 50 tonnellated’imballaggi all’anno a ricuperarle, per raggiungere, nel 2000, tassi di riciclaggio evalorizzazione rispettivamente del 13 e del 45%. Le imprese devono fornireattestazioni di riciclaggio rilasciate da installazioni accreditate ed un sistema discambio e di commercializzazione di queste attestazioni è stato gradualmentecostituito sul modello dei permessi negoziabili. Un nuovo progetto strategico per i rifiuti è stato sottoposto alla popolazione laprima volta nel 1998, adattato e poi ripresentato nel giugno 1999.

Gestione dei rifiuti municipali in 1995

20%

40%

60%

80%

100%

Dis

cari

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3%

Ince

neri

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%

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Gli obiettivi definiti in «Making Waste Work» :

- 70 a 60% di riduzione dei rifiuti smaltiti in discarica prima del 2005

- 40% di riciclaggio e di valorizzazione dei rifiuti municipali per il 2005

- 25% di riciclaggio dei rifiuti municipali nel 2000- 50% di valorizzazione dei rifiuti da

imballaggi per 2001 compostaggio di 1 milione di tonnellate all’anno di rifiuti organici nel 2001 promozione del compostaggio da parte del 75% delle autorità locali nel 2000

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Il quadro normativo in Spagna

Per agire nel settore dei rifiuti, la Spagna deve conciliare tre livelli di potere. Lostato definisce il quadro legale generale ed elabora il piano di gestione. Le 17comunità autonome sono responsabili dell’attuazione di questo piano e devonodefinire il proprio piano gestionale; inoltre esse hanno la facoltà di adottareprovvedimenti più vincolanti. Alle municipalità spetta la gestione dei rifiuti solidiurbani in collaborazione con l’autorità autonoma da cui dipendono.

La gerarchia di trattamento

La legge n.11 del 24 aprile 1997 sugli imballaggi ed i rifiuti d’imballaggiintroduce per la prima volta una gerarchia tra le varie possibilità di gestione deirifiuti. Questa gerarchia è confermata nella legge n.10 del 21 aprile 1998 cheriguarda tutti i rifiuti. Detta legge coinvolge tutti gli agenti economici, promuovela rigorosa applicazione dei principi chi inquina paga” e della “ responsabilitàcondivisa” e rivendica, quale obiettivo ambientale prioritario, di ridurre alminimo alla fonte il volume crescente dei rifiuti, di riciclare tutti i materialipossibili, di riutilizzare qualora possibile, di compostare la materia organica e divalorizzare dal punto di vista energetico il resto dei rifiuti, per ridurre ai minimitermini il quantitativo che finirà in discarica.

Sviluppare la prevenzione ed il riciclaggio, e creare le necessarie sinergie tra tutti gli attori coinvolti.

Questi due testi imprimono una svolta fondamentale alla politica dei rifiuti inSpagna, e aprono la strada ad iniziative di prevenzione e di riciclaggio. Leimprese che ogni anno mettono sul mercato più d’una certa quantità d’imballaggidevono, ogni tre anni, elaborare piani di prevenzione, con l’obiettivo diraggiungere nel 2001 il 10% di riduzione del peso degli imballaggi rispetto albiennio 1994/1995.Il piano nazionale di gestione dei rifiuti va attuato tramite accordi tra lo Stato ele comunità autonome, che definiscono gli obiettivi di riduzione, riutilizzo,riciclaggio e valorizzazione, nonché i mezzi utilizzati. Le comunità autonomepossono adottare provvedimenti finanziari e fiscali, per stimolare la prevenzione epromuovere le tecnologie pulite, il riutilizzo, il riciclaggio od altre forme divalorizzazione dei rifiuti.

La legge 10/1998 rende obbligatoria la raccolta differenziata dei rifiuti solidiurbani per i comuni con più di 5.000 abitanti.

La legge prevede l’obbligo fatto ai produttori d’intervenire nella gestione deirifiuti dei prodotti ch’essi hanno commercializzato attraverso accordi volontariapprovati dai poteri pubblici. Quest’obbligo s’applica attualmente ai rifiuti daimballaggi ed ai veicoli alla fine del loro ciclo di vita

Per i rifiuti da imballaggi, gli obiettivi fissati per il 30 giugno 2001 puntano avalori compresi tra:

• il 50 ed il 65 % di valorizzazione• il 25 ed il 45 % di riciclaggio (minimo il 15% per ogni materiale).

Un obiettivo intermedio del 15% è previsto per il riciclaggio dei rifiuti daimballaggi prima del 1o aprile 2000, con un minimo di 10% per materiale.

Trattamento dei RSU situazione in 1995

Riciclaggio 0%

Valorizzazione energetica 5%

Compostaggio 14%

Discarica 81%

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Energie-Cités

Energie-Cités è un’associazione di città europee che ha per obiettivo di promuovere una politicaenergetica locale sostenibile ed integrata. Coinvolge circa 150 aree municipali in differentiprogetti ed azioni e comprende più di 90 membri partecipanti di tutti gli stati membridell’Unione europea. Gli obiettivi di Energie-Cités sono il rafforzamento del ruolo dellecomunità urbane nel settore dell’efficienza energetica, della promozione delle risorseenergetiche rinnovabili e della protezione dell’ambiente, l’organizzazione di un dibattito sullapolitica e sulle iniziative istituzionali dell’Unione europea in questi settori e lo sviluppo diiniziative comunali per lo scambio di esperienze, il trasferimento del know-how e la messa incantiere di progetti comuni.

Le attività di Energie-Cités sono essenzialmente :

- la diffusione dell’informazione sugli orientamenti e le decisioni comunitarie, sui criteri ottimali di gestione urbana, sul trasferimento di know-how tra comuni,

- la conoscenza delle tecnologie di gestione urbana innovative, in particolare lo censimento e la presentazione delle esperienze più avanzate,

- l’elaborazione di riflessioni comuni e di pareri, - l’organizzazione di manifestazioni, in particolare un seminario annuale europeo, su tematiche

d’attualità (il prossimo avrà luogo il 6 ed il 7 aprile 2000 a Verona (Italia) sul tema delle energie rinnovabili nell’ambito urbano).

ACR - Association of Cities for Recycling

Al fine di migliorare l’efficienza ecologica ed economica della gestione dei rifiuti solidi urbani,l’Associazione della Città per il Riciclaggio si propone di mettere in rete tutti i soggetti coinvoltie di promuovere lo scambio di informazioni.L’obiettivo principale dell associazione è di organizzare lo scambio di tre tipi di informazione:- dati tecnici sulle operazioni di riciclaggio, incluso il mercato per le materie seconde,- metodi di comunicazione, educazione, sensibilizzazione dei cittadini,- strumenti giuridici, economici e volontari connessi con il riciclaggio.

ACR è un associazione internazionale con scopi educativi e scientifici.Oltre all’assemblea generale dei membri, l’associazione si compone di:- un comitato direttivo,- un comitato di supporto,- una segreteria che raccoglie, centralizza, analizza e diffonde tutta l’informazione sul

riciclaggio utilizzando il Notiziario, le Realizioni tecniche, conferenze e seminari, Internet e l’invio di documenti,

- Gruppi di lavoro che formulano raccomandazioni su specifici problemi pratici.

La qualità di membro partecipante permette :- di entrare in contatto con una rete internazionale di attori della gestione dei rifiuti urbani,- di ricevere regolarmente il Bolletino de Collegamento dell’'Associazione,- di acquisire gratuitamente i Rapporti Tecnici dell'Associazione,- di participare ai lavori dell'ACR ed all'Assemblea Generale annuale.

Consorzio Agrital Ricerche

AGRITAL RICERCHE è un Consorzio, costituito nel 1987 su iniziativa di Organismi scientifici,Enti pubblici ed Imprese con il fine di realizzare ricerca applicata e di trasferimentotecnologico. AGRITAL promuove, progetta ed esegue attività e servizi di ricerca,sperimentazione, analisi, formazione e divulgazione, con carattere continuativo e mirate allosviluppo scientifico, tecnologico e produttivo nel settore primario allargato: agricoltura,zootecnia, forestazione e ambiente.AGRITAL RICERCHE non ha fini di lucro, i suoi progetti sono stati approvati da:- FAO- Unione Europea- Ministero Università e Ricerca Scientifica e Tecnologica- Consiglio Nazionale delle Ricerche- Industrie private

Questo lavoro è stato realizzato con il contributo della Commissione Europea (DG Ambiente) nel quadro del progetto Media-Com

Segreteria2 Chemin de Palente

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