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S.B.2017/12/07  · femminile. Emerge così che gli ospedali italiani diventano sempre più...

Date post: 14-Oct-2020
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L’ approvazio- ne del Col- legato fisca- le alla leg- ge di Bilan- cio per il 2018, ha chiuso finalmente un “vu - lnus” aperto durante l'estate scorsa con la ri- forma del processo pena- le, stralciando dai reati a “querela remissibile” e riparabili tramite risar- cimento pecuniario, co- meprevistodalnuovoar- ticolo 162-ter del codice penale, quello riferito al- lo stalking. Certo, con un po’ più di oculatezza e ponendo semplicemen- te attenzione ai continui fatti di cronaca, il rischio di sminuire questa odio- sa forma di violenza, so- prattutto sulle donne, si sarebbe potuto evitare. Non sono bastati gli ap- pelli e le proteste, c’è vo- luta, purtroppo, come sempre accade, la “pr - ova regina”, e cioè il ve- rificarsi di ciò che ragio- nevolmente si paventa. La sentenza del Tribuna- lediTorino,cheha“riso - lto” con il risarcimento di 1.500 euro proprio un caso di stalking, contro il volere della vittima, e in applicazione della nuova normativa, ha fatto scuo- la. Escludere, dunque, il reato di stalking dalla norma sulle condotte ri- paratorie è stata soprat- tutto una scelta di buon senso, come sottolinea- toinuntwitteranchedal- la nostra segretaria gene- rale Annamaria Furlan; unavittorianondichico- me noi si è adoperato per riparare con urgenza ad un errore clamoroso, ma una vittoria di tutte le donne e di tutte quelle vittime che ancora oggi vivono nell'ombra, nella paura e non riescono a denunciare il proprio aguzzino. Un’iniezione di fiducia nelle istituzioni e negli organismi prepo- stiallalorosicurezzaetu- tela. Un altro passo con- creto, nel “mare ma- gnum” di proclami e promesse, verso la libera- zione delle donne da ogni forma di violenza. La cronaca ci ricorda pe- rò che questo è solo un traguardo e che tante al- tre situazioni reclamano il nostro impegno. Il caso della dottoressa di Bari, ad esempio, vessata per mesi e poi stuprata du- ranteleorediservizioco- me guardia medica, ha evidenziato un’altra la- cuna legislativa, la pre- scrizione del reato di stu- pro per decorrenza ter- mini. In poche parole, la mancata denuncia nel termine di legge di sei mesi diviene causa di im- procedibilità del reato. Nello specifico, i fatti ri- salgono al dicembre 2016, mentre la denun- cia presentata dalla dot- toressa risale al settem- bre 2017, quindi nove mesi dopo, e pertanto il colpevole non può esse- re più processato per il reato ascritto; unica “consolazione” la con- danna ai domiciliari con obbligo di braccialetto elettronico per aver mes- so in atto comunque comportamenti configu- ranti stalking. Come Coordinamento donne, ci ripromettiamo, a ri- guardo, di sollecitare go- verno e parlamento affin- ché i termini di prescrizio- ne siano adeguatamente rivisti, puntando se possi- bileallorostessosupera- mento e lavorando in si- nergia anche con la cate- goria Cisl Medici che ha giustamente lamentato la mancanza di interven- ti “concreti per il perse- guimento di una reale si- curezza nei luoghi di lavo- ro per medici e professio- nisti della sanità”. Prose- guono nel frattempo an- che le nostre iniziative sul versante tratta e pro- stituzione che vedono tutta la Cisl impegnata nella campagna “Qu - estoèilmiocorpo”, pro- mossa dall’Associazione Papa Giovanni XXIII (Apg23), finalizzata a con- trastare lo sfruttamento sessuale colpendo so- prattutto i cosiddetti “cl - ienti”: un incontro si è svolto l’altro ieri a Firen- ze, a cui ha preso parte anche Don Aldo Buonaiu- to (Apg23) e Annamaria Furlan in un confronto con il sindaco Nardella, ed un altro è in program- ma a Napoli lunedì prossi- mo. Qualche altro risulta- to dovrebbe venire dalla Legge di Bilancio ormai alle sue ultime battute parlamentari, come l’ul - timo emendamento ap- provato dalla Commissio- ne bilancio del Senato che estende i benefici del congedo per le vitti- me di violenza introdot- to dal Jobs Act al settore del lavoro domestico. Un istituto quello del con- gedo che, secondo noi, dovrà prevedere tempi più lunghi (da tre ad al- meno sei mesi), in linea conlarichiestadeisinda- cati nelle trattative per il rinnovo del ccnl del pub- blico impiego, e com- prendere necessaria- mente tra i destinatari ancheledonnecheunla- voro non ce l’hanno, per le quali diventa molto più difficile smarcarsi da una condizione di disa- gio che è anche dipen- denza economica. Le donne che non lavorano sono ancora troppe. Il “differenziale da colma- recongliuomini,comeri- leva l’ultimo Rapporto del Censis, nonostante le donne migliorano la loro condizione occupaziona- le nel corso degli ultimi mesi, resta ancora di ben 18 punti percentuali”. Una grande strategia, dunque, per il lavoro femminile, porterebbe vantaggi non solo alla ri- presa economica del Pae- se, come ampiamente di- mostrato, ma anche alla più generale libertà non formale ma sostanziale delle donne. Liliana Ocmin L e denunce nel mondo dello spettacolo, sia a livello interna- zionale che nazionale, hanno acceso i riflettori sul tema del- le molestie e dei ricatti a sfondo sessuale ai danni delle donne nei luoghi di lavoro, una violenza meno visibile e spesso nasco- sta anche per paura di ripercussioni sulla carriera professiona- le delle vittime. Le molestie, lo ricordiamo, sono state oggetto anche di un Accordo quadro europeo nel 2007, recepito nel gennaio 2016 da Cgil Cisl Uil e Confindustria che si sono impe- gnate a creare un ambiente di lavoro in cui viene rispettata la dignità di ognuno e in cui siano favorite le relazioni interperso- nali basate sui principi di eguaglianza e reciproca correttezza. Per dare un supporto alle iniziative già in corso e per offrire ulteriori strumenti utili alle donne che subiscono violenze e mo- lestie sul luogo di lavoro, è stata presentata lo scorso 17 novem- bre alla Camera (AC 4742), una proposta di legge recante “Di - sposizioni per la tutela della dignità e della libertà della perso- na contro le molestie sessuali nei luoghi di lavoro”. Il testo consta di 6 articoli che comprendono: la definizione di molestia (art. 1); gli obblighi dei datori di lavoro e l’impegno di datori, imprese, sindacati, lavoratori e lavoratrici ad assicurare il man- tenimento nei luoghi di lavoro di un ambiente rispettoso della dignità di ognuno e in cui siano favorite le relazioni interperso- nali, basate su principi di eguaglianza e di reciproca correttezza (art. 2); la tutela delle persone che denunciano rispetto a possi- bili ripercussioni sulle condizioni di lavoro (art. 3); l’estensione del congedo per le vittime di violenza previsto dal decreto legi- slativo 80/2015 alle donne molestate nei luoghi di lavoro (art. 4); la valorizzazione del ruolo di consigliere e consiglieri di pari- tà nella denuncia e assistenza alle vittime (art. 5); il rimando all’Ispettorato del lavoro per la funzione di monitoraggio delle condizioni della vittima che dovrà essere tutelata in caso di mobbing, sanzioni o vessazioni (art. 6). (L.M.) Presentata proposta di legge contro le molestie nei luoghi di lavoro Dopolostalkinglostupro, altralacunalegislativa dacolmare conquiste delle donne Le donne si emancipano ed accedono a professioni a lungo ritenute ”maschili . Ecco una delle prime ............................ Per gentile concessione Archivio Storico Carlo e Maurizio Riccardi C resce la consapevolezza verso il bino- mio donna e salute. In particolare l’Osservatorio nazionale sulla salute della donna (Onda) anche quest’anno ha attribuito un riconoscimento a quelle realtà che si sono distinte per una sem- pre maggiore attenzione alle cure al femminile. Emerge così che gli ospedali italiani diventano sempre più ”rosa”e all’insegna della medicina di genere. So- no infatti 306, per il biennio 2018-19, quelli premiati con il ”bollino rosa”, il riconoscimento assegnato da Onda alle strutture impegnate nella promozione della medicina di genere e che si distin- guono per l’offerta di servizi dedicati al- la prevenzione, diagnosi e cura delle principali malattie femminili. In 10 anni, gli ospedali ”rosa” sono passati da 44 a 306: un risultato importante, anche se resta un forte divario tra Nord e Sud con le regioni meridionali ancora notevol- mente indietro nella classifica. A guada- gnarsi quest’anno il riconoscimento so- no state 173 strutture del Nord, 74 del Centro e 69 del Sud. Sul sito www.bollini- rosa.it, inoltre, dall’8 gennaio sarà pos- sibile consultare le schede degli ospeda- li premiati, suddivise per regione, con l’elenco dei servizi valutati. Tramite un apposito spazio riservato agli utenti sa- rà poi possibile lasciare un commento sulla base dell’esperienza personale che verrà poi condiviso da Onda con gli ospedali interessati. S.B. Ospedali a misura di donne, Onda ne premia 306 con ilriconoscimento del ”bollino rosa” 5 giovedì 7 dicembre 2017 5 Focus
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Page 1: S.B.2017/12/07  · femminile. Emerge così che gli ospedali italiani diventano sempre più ”rosa”e all’insegna dellamedicinadigenere.So-no infatti 306, per il biennio 2018-19,

L’approvazio-ne del Col-legato fisca-le alla leg-ge di Bilan-

cio per il 2018, ha chiusofinalmente un “vu -lnus” aperto durantel'estate scorsa con la ri-forma del processo pena-le, stralciando dai reati a“querela remissibile”e riparabili tramite risar-cimento pecuniario, co-me previsto dal nuovo ar-ticolo 162-ter del codicepenale, quello riferito al-lo stalking. Certo, con unpo’ più di oculatezza eponendo semplicemen-te attenzione ai continuifatti di cronaca, il rischiodi sminuire questa odio-sa forma di violenza, so-prattutto sulle donne, sisarebbe potuto evitare.Non sono bastati gli ap-pelli e le proteste, c’è vo-luta, purtroppo, comesempre accade, la “pr -ova regina”, e cioè il ve-rificarsi di ciò che ragio-nevolmente si paventa.La sentenza del Tribuna-le di Torino, che ha “riso -lto” con il risarcimentodi 1.500 euro proprio uncaso di stalking, contro ilvolere della vittima, e inapplicazione della nuovanormativa, ha fatto scuo-la. Escludere, dunque, ilreato di stalking dallanorma sulle condotte ri-paratorie è stata soprat-tutto una scelta di buonsenso, come sottolinea-to in un twitter anche dal-la nostra segretaria gene-rale Annamaria Furlan;una vittoria non di chi co-me noi si è adoperatoper riparare con urgenzaad un errore clamoroso,ma una vittoria di tuttele donne e di tutte quellevittime che ancora oggivivono nell'ombra, nellapaura e non riescono adenunciare il proprioaguzzino. Un’iniezionedi fiducia nelle istituzionie negli organismi prepo-sti alla loro sicurezza e tu-tela. Un altro passo con-creto, nel “mare ma-gnum” di proclami epromesse, verso la libera-zione delle donne daogni forma di violenza.La cronaca ci ricorda pe-rò che questo è solo untraguardo e che tante al-tre situazioni reclamanoil nostro impegno. Il caso

della dottoressa di Bari,ad esempio, vessata permesi e poi stuprata du-rante le ore di servizio co-me guardia medica, haevidenziato un’altra la-cuna legislativa, la pre-scrizione del reato di stu-pro per decorrenza ter-mini. In poche parole, lamancata denuncia neltermine di legge di sei

mesi diviene causa di im-procedibilità del reato.Nello specifico, i fatti ri-salgono al dicembre2016, mentre la denun-cia presentata dalla dot-toressa risale al settem-bre 2017, quindi novemesi dopo, e pertanto ilcolpevole non può esse-re più processato per ilreato ascritto; unica

“consolazione” la con-danna ai domiciliari conobbligo di braccialettoelettronico per aver mes-so in atto comunquecomportamenti configu-ranti stalking. ComeCoordinamento donne,ci ripromettiamo, a ri-guardo, di sollecitare go-verno e parlamento affin-ché i termini di prescrizio-

ne siano adeguatamenterivisti, puntando se possi-bile al loro stesso supera-mento e lavorando in si-nergia anche con la cate-goria Cisl Medici che hagiustamente lamentatola mancanza di interven-ti “concreti per il perse-guimento di una reale si-curezza nei luoghi di lavo-ro per medici e professio-

nisti della sanità”. Prose-guono nel frattempo an-che le nostre iniziativesul versante tratta e pro-stituzione che vedonotutta la Cisl impegnatanella campagna “Qu -esto è il mio corpo”, pro-mossa dall’AssociazionePapa Giovanni XXIII(Apg23), finalizzata a con-trastare lo sfruttamentosessuale colpendo so-prattutto i cosiddetti “cl -ienti”: un incontro si èsvolto l’altro ieri a Firen-ze, a cui ha preso parteanche Don Aldo Buonaiu-to (Apg23) e AnnamariaFurlan in un confrontocon il sindaco Nardella,ed un altro è in program-ma a Napoli lunedì prossi-mo. Qualche altro risulta-to dovrebbe venire dallaLegge di Bilancio ormaialle sue ultime battuteparlamentari, come l’ul -timo emendamento ap-provato dalla Commissio-ne bilancio del Senatoche estende i beneficidel congedo per le vitti-me di violenza introdot-to dal Jobs Act al settoredel lavoro domestico.Un istituto quello del con-gedo che, secondo noi,dovrà prevedere tempipiù lunghi (da tre ad al-meno sei mesi), in lineacon la richiesta dei sinda-cati nelle trattative per ilrinnovo del ccnl del pub-blico impiego, e com-prendere necessaria-mente tra i destinatarianche le donne che un la-voro non ce l’hanno, perle quali diventa moltopiù difficile smarcarsi dauna condizione di disa-gio che è anche dipen-denza economica. Ledonne che non lavoranosono ancora troppe. Il“differenziale da colma-re con gli uomini, come ri-leva l’ultimo Rapportodel Censis, nonostante ledonne migliorano la lorocondizione occupaziona-le nel corso degli ultimimesi, resta ancora di ben18 punti percentuali”.Una grande strategia,dunque, per il lavorofemminile, porterebbevantaggi non solo alla ri-presa economica del Pae-se, come ampiamente di-mostrato, ma anche allapiù generale libertà nonformale ma sostanzialedelle donne.

Liliana Ocmin

Le denunce nel mondo dello spettacolo, sia a livello interna-zionale che nazionale, hanno acceso i riflettori sul tema del-

le molestie e dei ricatti a sfondo sessuale ai danni delle donnenei luoghi di lavoro, una violenza meno visibile e spesso nasco-sta anche per paura di ripercussioni sulla carriera professiona-le delle vittime. Le molestie, lo ricordiamo, sono state oggettoanche di un Accordo quadro europeo nel 2007, recepito nelgennaio 2016 da Cgil Cisl Uil e Confindustria che si sono impe-gnate a creare un ambiente di lavoro in cui viene rispettata ladignità di ognuno e in cui siano favorite le relazioni interperso-nali basate sui principi di eguaglianza e reciproca correttezza.Per dare un supporto alle iniziative già in corso e per offrireulteriori strumenti utili alle donne che subiscono violenze e mo-lestie sul luogo di lavoro, è stata presentata lo scorso 17 novem-bre alla Camera (AC 4742), una proposta di legge recante “Di -sposizioni per la tutela della dignità e della libertà della perso-

na contro le molestie sessuali nei luoghi di lavoro”. Il testoconsta di 6 articoli che comprendono: la definizione di molestia(art. 1); gli obblighi dei datori di lavoro e l’impegno di datori,imprese, sindacati, lavoratori e lavoratrici ad assicurare il man-tenimento nei luoghi di lavoro di un ambiente rispettoso delladignità di ognuno e in cui siano favorite le relazioni interperso-nali, basate su principi di eguaglianza e di reciproca correttezza(art. 2); la tutela delle persone che denunciano rispetto a possi-bili ripercussioni sulle condizioni di lavoro (art. 3); l’estensionedel congedo per le vittime di violenza previsto dal decreto legi-slativo 80/2015 alle donne molestate nei luoghi di lavoro (art.4); la valorizzazione del ruolo di consigliere e consiglieri di pari-tà nella denuncia e assistenza alle vittime (art. 5); il rimandoall’Ispettorato del lavoro per la funzione di monitoraggio dellecondizioni della vittima che dovrà essere tutelata in caso dimobbing, sanzioni o vessazioni (art. 6). (L.M.)

Presentataproposta

di leggecontro

lemolestienei luoghidi lavoro

Dopolostalkinglostupro,altralacunalegislativa

dacolmare

conquiste delle donne

Le donne si emancipano ed accedono a professioni a lungo ritenute ”maschili . Ecco una delle prime............................ Per gentile concessione Archivio Storico Carlo e Maurizio Riccardi

Cresce la consapevolezza verso il bino-mio donna e salute. In particolare

l’Osservatorio nazionale sulla salutedella donna (Onda) anche quest’annoha attribuito un riconoscimento a quellerealtà che si sono distinte per una sem-pre maggiore attenzione alle cure alfemminile. Emerge così che gli ospedaliitaliani diventano sempre più ”rosa”eall’insegna della medicina di genere. So-no infatti 306, per il biennio 2018-19,quelli premiati con il ”bollino rosa”, il

riconoscimento assegnato da Onda allestrutture impegnate nella promozionedella medicina di genere e che si distin-guono per l’offerta di servizi dedicati al-la prevenzione, diagnosi e cura delleprincipali malattie femminili. In 10 anni,gli ospedali ”rosa” sono passati da 44a 306: un risultato importante, anche seresta un forte divario tra Nord e Sud conle regioni meridionali ancora notevol-mente indietro nella classifica. A guada-gnarsi quest’anno il riconoscimento so-

no state 173 strutture del Nord, 74 delCentro e 69 del Sud. Sul sito www.bollini-rosa.it, inoltre, dall’8 gennaio sarà pos-sibile consultare le schede degli ospeda-li premiati, suddivise per regione, conl’elenco dei servizi valutati. Tramite unapposito spazio riservato agli utenti sa-rà poi possibile lasciare un commentosulla base dell’esperienza personaleche verrà poi condiviso da Onda con gliospedali interessati.

S.B.

Ospedaliamisuradidonne,

Ondanepremia306conilriconoscimentodel”bollinorosa”

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giovedì 7 dicembre 2017 5Focus

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