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SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN
SERVIZIO CIVILE IN ITALIA
ENTE
1) Ente proponente il progetto:
UNPLI NAZIONALE
2) Codice di accreditamento:
3) Albo e classe di iscrizione:
CARATTERISTICHE PROGETTO
4) Titolo del progetto:
GLI INTINERARI DELLA TRANSUMANZA
5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica:
SETTORE PATRIMONIO ARTISTICO E CULTURALE
D/03-Valorizzazzione storie e culture locali
6) Descrizione del contesto territoriale e/o settoriale entro il quale si realizza il progetto
con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili:
Il presente progetto prevede un lavoro comune tra alcune sedi di pro loco delle quattro province della
regione Abruzzo, L’Aquila, Chieti, Pescara e Teramo, sul tema dei percorsi della transumanza.
I comuni in cui operano le sedi coinvolte nel presente progetto saranno.
1. TORNIMPARTE (Pro loco)
2. ATESSA (Pro loco Val di Sangro)
3. ABBATEGGIO (Comitato UNPLI PE)
4. S. VALENTINO IN A.C. (Pro loco)
5. MOZZAGROGNA (Comitato UNPLI CH), capofila
1^
NZ01922
NAZIONALE
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La regione abruzzese occupa una superficie di 10.763 Km², confina a nord con le Marche, ad est con il
mare Adriatico, ad ovest con il Lazio e a sud con il Molise. Il Capoluogo di provincia, L’Aquila,
composto da 108 comuni, si estende su una superficie di 5.034,46 Km² ed ha 307.643 abitanti con una
densità di 61,10 ab/ Km². La provincia di Chieti, con 104 comuni, si sviluppa su un’area di 2.588,35 Km²
ed ha una popolazione di 396.712, con una densità di 153,2 ab/ Km². Pescara, invece, che è formata solo
da 46 comuni e si estende per 1.224 Km² con una popolazione di 321.800 abitanti, ha la più alta densità
demografica: 254,7 ab/Km². La provincia di Teramo si espande su un’area di 1.947,64 Km², ha 308.769
abitanti, con una densità di 158,53 ab/ Km².
L’Abruzzo, regione dimenticata negli anni passati ed ai margini del grande sviluppo culturale montano,
ha conosciuto negli ultimi tempi, un modesto rilancio delle sue prerogative culturali ed ambientali
soprattutto grazie alle rievocazioni storiche legate agli antichi mestieri ed alle credenze popolari, sia
religiose che non, del suo entroterra. In questa terra c’è una vocazione alla conservazione della natura, ed
alla cultura delle tradizioni, che viene “ da lontano” e che ha accresciuto la sensibilità degli uomini e delle
istituzioni in tema di aree protette e della conservazione dei beni immateriali.
L'insieme e la molteplicità dei territori e delle culture coinvolti, ci permettono di sviluppare un progetto di
grande valore antropologico. Anche se potrebbe sembrare anacronistico, oggi, con le problematiche
economiche esistenti, che si parli di pastorizia e soprattutto di aspetti culturali legati al mondo silvo –
pastorale, ma non è proprio così. La ricerca delle nostre identità culturali è condizione importante per la
costruzione di un’economia futura basata su un contenitore economico nel quale si marca sempre di più
l'aspetto culturale locale e, nel nostro caso, di comunità che ancora oggi presentano una discreta economia
legata all'allevamento animale ed in particolare alla pastorizia.
La transumanza, diffusa in Spagna, Francia meridionale, Svizzera, Germania meridionale, area dei
Balcani e Italia, conobbe la sua affermazione più originale in Abruzzo, Molise, Puglia, Campania e
Basilicata. Durante la transumanza il cammino dei pastori effettuava molte soste per il benessere di
uomini ed animali, e diverse furono nei secoli le soluzioni per offrire ai transumanti ricovero e ristoro. Il
loro tragitto avveniva lungo una rete regolamentata di larghe vie erbose: i tratturi.
I tratturi erano strade particolari e, sotto molti aspetti, irripetibili. Disposti come i meridiani (tratturi) e i
paralleli (tratturelli e bracci), essi formavano una rete viaria a maglie strette che copriva in modo
equilibrato e uniforme tutto il territorio. Il nome tratturo, secondo alcuni studiosi, comparve per la prima
volta durante gli ultimi secoli dell’Impero romano come deformazione fonetica del termine latino
tractoria, vocabolo che, nei Codici di Teodosio e Giustiniano, designava il privilegio dell’uso gratuito da
parte dei pubblici funzionari del suolo di proprietà dello Stato e che venne esteso anche ai pastori della
transumanza.
I tratturi erano strade particolari adibite alla transumanza, ricche di pascoli per le greggi in transito e
delimitate, in seguito alle numerose reintegre, da cippi con la sigla R.T. (Regio Tratturo) che ribadivano
non solo i confini ma anche la presenza dello Stato; l’insieme dei tracciati e delle loro pertinenze possono
essere considerati come il capitale fisso utilizzato per l’industria della pastorizia transumante. Queste
lunghe piste erbose che raccoglievano milioni di capi di bestiame e migliaia di addetti, si strutturavano
gerarchicamente in tratturi, la viabilità principale che potremmo definire le “autostrade delle pecore” (che,
in età moderna, raggiunsero nella maggioranza dei casi una larghezza di 111 metri), i tratturelli, arterie
secondarie perpendicolari e di collegamento tra tratturi, di ampiezza tra i 32 e i 38 metri, ed infine i
bracci, configurabili come connessioni minori di larghezza compresa tra i 12 e i 18 metri. Percorsi dunque
che si fecero via via più lunghi, come più importante diventò il circuito di scambi e comunicazioni
correlato; così le vie erbose da libere divennero soggette a precise delimitazioni e regole, le misure dei
tracciati diventarono standard - 60 passi (111 m. di larghezza) per i tratturi, misure inferiori anche per
tratturelli e bracci, una "Dogana della mena delle pecore" istituita nel 1447 dal Regno di Napoli a Foggia
stabiliva le regole di utilizzo dei tratturi e un servizio di vigilanza.
Il sistema a rete dei tratturi facilitò le relazioni tra le diverse parti del territorio generando una vera e
propria organizzazione socio-economica che coinvolgeva migliaia di addetti, sia negli spostamenti che nei
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paesi con esso relazionati, dando vita ad una serie di attrezzature ed attività di supporto alla pastorizia
stessa. Molte di queste attività, nonostante la ormai totale assenza della pastorizia transumante, sono
ancora oggi esercitate.
Questi verdi tracciati non possono essere considerati dei corridoi di scorrimento, strade che collegano due
polarità aventi stessa finalità in stagioni diverse, ma dei veri e propri assi viari complessi, paragonabili
alle nostre moderne infrastrutture stradali, dotati di attrezzature e servizi sia per i pastori che per gli
animali ancora oggi visibili, come le taverne, le chiese, i riposi, le fontane, le croci viarie. E così, come le
nostre infrastrutture hanno svolto un ruolo di attrazione per gli insediamenti, specialmente nelle
intersezioni e intermodalità, i tratturi hanno avuto un ruolo generatore di fiorenti centri abitati nati
direttamente su di essi e che costituiscono i nodi della stessa rete; questo fertile ruolo trova spazio anche
nei centri esistenti non situati direttamente lungo i percorsi ma ad essa legati da relazioni commerciali e
sociali. Furono non solo strade, ma anche pascoli per le greggi in transito. Essi si snodavano dalle aree più
interne dell’Abruzzo, e precisamente dalla conca di L’Aquila, da Celano nella Marsica, e da Pescasseroli
nell’alta Val di Sangro, fino al Tavoliere di Puglia nei dintorni di Foggia e Candela. I tratturi seguivano
itinerari fissati dall’uso nei millenni, soprattutto a partire dall’epoca romana, quando la pastorizia
abruzzese assunse il carattere transumante che ne consentì l’eccezionale sviluppo. Già da allora i percorsi
della transumanza furono determinati e protetti da leggi che divennero più rigorose durante la
dominazione aragonese. È certo, infatti, che le vie della transumanza hanno costituito per secoli il tramite
principale dei contatti interregionali sia in periodo di pace sia in quelli di guerra. Esse sono servite come
direttrici dei percorsi commerciali tra l’Italia Settentrionale ed l’Italia Meridionale nei periodi di difficile
collegamento tra le due zone della penisola, difficoltà dovute alle condizioni di spopolamento e di
malsanità delle zone pianeggianti del litorale tirrenico e specialmente della Maremma laziale. Sono state
proprio queste stesse condizioni di poca accoglienza delle pianure dell’Italia Centro-meridionale a
determinare le fortune della grande pastorizia transumante e quindi dell’Abruzzo nei primi secoli del
secondo millennio. In questo contesto la provincia di Chieti unisce le verdi rive dell’Adriatico alle
estreme e brulle propaggini della Majella, montagna sacra per gli abruzzesi. Un percorso storico,
religioso, antropologico, culturale, architettonico, naturalistico e, soprattutto, culturale che rappresenta
civiltà antiche (Bizantine, Longobarde ecc.), unendole allo sviluppo socio-economico dell’Abruzzo con
una attività di riscoperta, di recupero e di valorizzazione di tutte quelle emergenze storico-culturali che
hanno prodotto e promosso la Regione Abruzzo come “Regione Verde d’Europa”, ma anche come terra
di enormi potenzialità turistiche - non compiutamente espresse - nel rispetto della sua storia e della sua
natura incontaminata. Le civiltà che si sono alternate e succedute in Abruzzo hanno lasciato vestigia
culturali ed eredità storiche, rendendo singolare e complesso il territorio interessato al progetto con
peculiarità ed evidenze non riscontrabili in altre realtà regionali e nazionali. Un “filo” storico-culturale
che collega l’era neolitica a quella post-industriale e che il presente progetto intende evidenziare con il
dichiarato scopo di rendere fruibile e di promuovere questa straordinaria terra teatina. Particolarmente
interessante è il tracciato del tratturo L’Aquila – Foggia che attraversa i territori dei comuni di
Mozzagrogna e di Atessa. Tale via di comunicazione commerciale si sovrappone fedelmente all’antico
tracciato della via Claudai Nova. Nel territorio teatino, il ramo tratturale Lanciano – Cupello, interessato
dal presente progetto, collega il tratturo principale alla sua diramazione secondaria “Centurelle –
Montesecco”. Il tratturo, dopo aver lasciato la periferia aquilana, l’altopiano di Navelli, la valle
Subequana e la Valle del Pescara, si inoltra nel territorio chietino, raggiungendo Lanciano, naturale snodo
fratturale e famosa nel medio evo per le sue fiere, e, quindi, alla periferia della città frentana, incontra
l’abitato di Mozzagrogna, scendendo, poi, nella Valle del Sangro, sorvegliata da Atessa distesa sul suo
colle, insediamento neolitico ed alto medievale, sino a spingersi verso i centri rivieraschi dell’Adriatico e
delle Puglie. L’area in questione, che accomuna il territorio frentano attraversato dall’antichissimo
tratturo che collegava L’Aquila a Foggia, dopo il periodo di spopolamento ed emigrazione del primo
novecento ha conosciuto un sensibile processo di industrializzazione che ha portato, in questi ultimi
decenni, ad insediamenti di notevole importanza economica e sociale in Val di Sangro, denominata negli
anni ’70 del secolo scorso “Valle della Morte” per sottolineare la sua precarietà economica.
"E vanno pel trattura antico al piano, quasi per un erbal fiume silente, sulle vestigia degli antichi padri"
così D'Annunzio descrive, in una delle sue più celebri poesie, la discesa verso il mare dei pastori
abruzzesi con le loro greggi, lungo i tratturi, le piste erbose che collegavano i monti alla pianura. Il lungo
viaggio, che iniziava ogni anno tra la fine di settembre e la metà di ottobre, conduceva i pastori dalle
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montagne verso luoghi caratterizzati da maggiore dolcezza climatica come il Tavoliere delle Puglie, che
divenne nel tempo una meta privilegiata. Oggi di quelle antiche vie erbose rimane ben poco, come rimane
ben poco di quella civiltà pastorale che le aveva generate (l’ultimo spostamento a piedi di pastori e pecore
pare sia avvenuto nel 1972). Eppure una sensibilità nuova verso il passato sta coinvolgendo enti e
istituzioni affinché queste testimonianze, o ciò che rimane di esse, non precipitino nell'oblio, insieme
all'immenso patrimonio di storia e cultura che esse portano con sé.
Diversi progetti su scala europea mirano a trasformare le antiche vie da testimonianze di un passato ormai
lontano e concluso in risorsa per il futuro, dal punto di vista non solo turistico e archeologico ma anche
ambientale, occupazionale, produttivo. km di piste erbose collegano cinque regioni italiane - Abruzzo,
Molise, Puglia, Campania e Basilicata - e decine di comuni, borghi e comunità rurali. Una rete estesa e
affascinante che ci riporta ad un comune passato e a tradizioni millenarie di cui essere ancora oggi
testimoni.. Diversi progetti si sono succeduti nel tempo, fino all'attuale "Parco dei regi tratturi", progetto
promosso dal Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, sempre nell'ambito del
Programma Cultura 2000 dell'Unione europea, che vede coinvolti la nostra Università D'Annunzio di
Chieti-Pescara e altri enti e associazioni del Centro-sud. Il passaggio delle greggi rappresenta una pratica
di dissodamento e di fertilizzazione naturale, impedisce l'avanzata della boscaglia, a cui sono collegati
disastri idrogeologici, e inoltre il sistema dello spostamento stagionale è un modo per consentire ai terreni
abbandonati temporaneamente di rigenerarsi. In Abruzzo dove la civiltà della transumanza ha lasciato i
segni più importanti (la rete tratturale si estendeva per un totale di 2860 km e attraversava trasversalmente
il Molise fino a collegarsi con la Puglia) quattro erano i percorsi principali: Celano-Foggia (207 km);
Pescasseroli-Candela (211 km); Castel di Sangro-Lucera (127 km) e infine L'Aquila-Foggia, la rete più
lunga, che si estendeva per 243 km, passando anche attraverso le nostre terre. Il tratturo Centurelle -
Montesecco è una derivazione del tratturo L'Aquila-Foggia, dal quale si distacca presso la chiesa di Santa
Maria dei Cintorelli a Caporciano ed al quale si ricongiunge a Montesecco, nei pressi di Chieuti.L'intero
tracciato ha una lunghezza di circa 220 chilometri e si snoda in un percorso più interno di circa 10km
rispetto a quello dell'Aquila-Foggia.Il punto di partenza del tratturo è sulla Piana di Navelli, in Provincia
dell'Aquila, dalla quale poi scende verso la valle del fiume Pescara, per poi risalire lambendo i versanti
settentrionali ed orientali del Parco nazionale della Majella.Il punto di ricongiunzione tra i due tratturi è
Montesecco , una località in collina a circa 200m di altezza ed a 4,5km in direzione ovest-sud-ovest
rispetto a Chieti. Nella parte intermedia, i tratturi L'Aquila-Foggia e Centurelle-Montesecco sono tra loro
collegati dal tratturo Lanciano-Cupello.I territori comunali attraversati dal tratturo, elencati in direzione
nord-sud, sono in provincia di Pescara: Bussi sul Tirino, Pescosansonesco, Castiglione a Casauria, Tocco
da Casauria, Torre de' Passeri, Bolognano, San Valentino in Abruzzo Citeriore, Scafa, Lettomanoppello,
Manoppello, Serramonacesca. Lungo il percorso tratturale si trovano alcune delle architetture religiose
più note d'Abruzzo, quali la chiesa di Santa Maria dei Cintorelli a Caporciano, la chiesa di Santa Maria di
Cartiganano a Bussi sul Tirino e l'abbazia di San Clemente a Casauria. Vi sono, inoltre, numerose grotte
frequentate dai pastori legate al culto di san Michele Arcangelo venerato a Monte Sant'Angelo. Le Sedi
che partecipano al progetto, ma anche quelle operative, che per spirito costitutivo sono a favore del
territorio ed esprimono la propria vocazione nella sensibilità verso la salvaguardia di tutte le forme in cui
il territorio stesso e la sua cultura si manifestano, sono fortemente motivate al recupero delle proprie
identità attraverso la ricostruzione dei percorsi della transumanza, simbolo di un’economia e di una
cultura montana ed agro-pastorale.
Il territorio:
L’area geografica a cui si guarda nel presente progetto conserva una forte tradizione agricola e silvo-
pastorale con le sue produzioni tipiche e i suoi prodotti dal forte carattere autoctono.
Il territorio preso in esame, piuttosto ampio (470,6 Kmq), è prevalentemente collinare.
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Ampiezza territorio e Densità demografica
62,9
66
111,43
13,71
15,71
16,35
33,97
150,29
470,36
22,84
45,55
96,5
164,1
27,75
120
147
365
123,59
Pettorano S.G.
Tornimparte
Atessa
Mozzagrogna
Abbetaggio
S.Valentino A.C.
Sant'Omero
Teramo
Totale
Superficie Densità demografica
La morfologia territoriale, solo nell’aquilano ha carattere montagnoso delineato a nord e nord-est
dalla catena del Gran Sasso, a Sud dalla Maiella ed ad Ovest dal Velino-Sirente; il restante territorio
è collinare: la porzione teatina si estende dalle prime propaggini della Maiella al Mare Adriatico,
attraverso le colline mediali e le vaste piane a ridosso della costa. La zona è delineata anche dai fiumi
Aterno-Pescara e Sagittario che da sempre hanno rappresentato una importantissima risorsa naturale.
Sin dall'antichità i corsi d'acqua rappresentano luoghi di aggregazione per l'uomo perché risorsa
primaria che ha fornito energia, fonte d'irrigazione per la coltivazione dei campi e sostentamento per
l'allevamento.
Altitudine
(mt slm)
0100200300400500600700800900
100011001200130014001500
Altitudine 640 830 435 223 450 450 209 263
Pettorano S.G. Tornimparte Atessa Mozzagrogna AbbateggioS. Valentino
A.C.Sant'Omero Teramo
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Morfologia del territorio
(dati in %)
25
75
Territorio Montuoso Area Collinare
La distanza media dal capoluogo regionale equivale a circa 56 Km, si può dire che i territori presi in
esame soffrono della lontananza dal centro politico del territorio, come del resto accade per la scarsità
di infrastrutture viarie e la quasi totale assenza di collegamenti ferroviari.
Tale situazione di sofferenza è stata notevolmente esaltata dopo il sisma e la conseguente
ridistribuzione demografica degli abitanti, nella zona dell’aquilano.
Distanza dal Capoluogo
(km)
0
15
30
45
60
75
90
Pettorano S.G.
Tornimparte
Atessa
Mozzagrogna
Abbateggio
S. ValentinoA.C.
Sant'Omero
Teramo
Il clima di cui si gode nell’area geografica in esame è prevalentemente temperato. Fresco in
montagna, dove la presenza di Boschi di Alto Fusto costituiti prevalentemente da Querce, Faggio e
Castagno, rendono le aree interessate meta di visitatori estivi, non solo contemporanei ma anche
appartenenti alle epoche storiche a partire da quella dell’Impero Romano, che qui amavano trovare
ristoro dal caldo afoso dal quale erano attanagliate le città da cui provenivano; mite più in collina.
I comuni oggetto del nostro studio sono di diverse dimensioni, e raggiungono un totale di 81.035
abitanti totali. Come si legge dal grafico seguente si va da un minimo di 450 abitanti ad Abbiateggio,
passando per gli 11.207 di Atessa, fino ai 55.627 di Teramo.
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Numero Abitanti
0300060009000
1200015000180002100024000270003000033000360003900042000450004800051000540005700060000
Abitanti Giovani fino a 17 anni
Abitanti 2990 1397 11207 2357 450 2000 5007 55627
Giovani fino a 17 anni 399 197 1868 410 53 154 238 4879
Tornimparte Pettorano SG Atessa Mozzagrogna AbbateggioS. Valentino
A.C.Sant'Omero Teramo
Fonte: Uffici anagrafici dei Comuni coinvolti nel progetto dati Novembre 2010
Situazione socio-economica territoriale Il Territorio di riferimento, in quanto composto da centri di diverse dimensioni (piccoli, medi e grandi),
presenta una forte affermazione dei servizi minimi al cittadino (assistenza alle fasce deboli, mense
scolastiche, trasporto locale); una sufficiente presenza dei vari servizi come sportelli informatici, di
informazioni turistiche e le biblioteche, e la presenza dei bagni pubblici, nei grandi centri, mentre i piccoli
borghi presentano una situazione socio-culturale ed economica in forte sofferenza.
Grado di copertura dei servizi attivi sul territorio
(dati in %)
0%10%20%30%40%50%60%70%80%90%
100%
Copertura Servizi 95 100 88 80 60 35 56 23,4
Assistenza
fasce deboli
Sportelli
informatici
Mense
scolastiche
Trasporto
locale scuola
Sportello
informazione Museo Biblioteca Bagni pubblici
(*) – Gli sportelli di informazione turistica sono nella totalità gestiti dalle Pro loco.
Fonte : Informazioni assunte dai volontari s.c. presso gli Uffici Comunali e le Scuole – anno 2010
Economia
Attraverso le Schede informative delle singole Pro Loco sono emersi dati molto significativi, rispondenti
alla realtà territoriale ed alle risorse che essa mette a disposizione. Da questi dati si evince una discreta
incidenza del settore agricolo e dell’allevamento sull’economia totale, con conseguente sviluppo della
ristorazione, l’incremento del settore artigianale (soprattutto quello delle attività edili e similari) e la
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sostanziale tenuta degli altri settori economici.
A seguire viene riportato il grafico sulle realtà economiche locali con l’incidenza percentuale del singolo
settore ed il grafico riepilogativo dei vari settori economici.
Incidenza Settori Economici
(dato in %)
0
10
20
30
40
50
60
70
Agricola 12 0 3 50 10 0 1 11
Alberghiera 5 0 1 2 1 2 3 1
Artigianale 49 47 5 5 5 30 11 16
Commerciale 21 6 16 30 10 30 7 45
Industriale 0 6 41 1 30 10 26 3
Della ristorazione 11 35 20 7 20 8 5 6
Turistica 0 3 10 5 9 11 8 7
Altro 2 3 4 0 15 9 40 11
Tornimparte Pettorano SG Atessa Mozzagrogna Abbiateggio S. Valentino A.C. Sant'Omero Teramo
Riepilogo Settori economici / Territorio
11%
2%
14%
21%
16%14%
4%
10%
0%
5%
10%
15%
20%
25%
30%
35%
40%
45%
50%
agricoltura
alberghiero
ristorazione
artigianale
commerciale
industriale
turistico
altro
Cittadinanza attiva
La popolazione dei comuni abruzzesi in esame, soffre molto dal punto di vista dell’esercizio della
cittadinanza attiva.
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Dal grafico seguente si evince chiaramente che, fatte salve le associazioni culturali, costituite nel nostro
caso dalle pro loco e dalle associazione sportiva il rimanente del nostro universo di riferimento, non ha
grandi occasioni di partecipazione alla vita sociale: si assiste infatti a timidi tentativi da parte delle
associazioni multiculturali, dei circoli sociali, delle associazioni di categoria etc…
Tipo di cittadinanza attiva
(% copertura territoriale)
30
80 80
10
70
28
45
178
20 18
0102030405060708090
100
Ass
ocia
zion
i gio
vani
li
Ass
ocia
zion
i cul
tura
li/fo
l...
Ass
ocia
zion
i spo
rtive
Mov
imen
ti po
litic
i loc
ali
Circ
oli s
ocia
li
Ass
ocia
zion
i di C
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oria
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ocia
zion
i di i
nter
esse
...
Ora
tori
Forum
Sedi d
i Par
tito
Caf
Risorse culturali ed paesaggistiche
Attraverso la Scheda informativa è stato possibile rilevare informazioni dettagliate sulle risorse esistenti,
la tipologia, gli aspetti culturali più significativi, le opere d’arte di pregio esistenti, il periodo a cui
risalgono, lo stato di conservazione, l’organizzazione o meno di visite guidate, la fruibilità e il numero di
visitatori nel corso dell’anno.
Il grafico seguente rappresenta l’incidenza del patrimonio culturale presente nel territorio che come
risulta evidente è molto alto una media di circa il 65% rispetto al paesaggistico che rappresenta il 25%.
Ripartizione risorse esistenti sul territorio
(dati in %)
0
10
20
30
40
50
60
70
80
Pettorano SG Tornimparte Atessa Mozzagrogna Abbiateggio S. Valentino
A.C.
Sant'Omero Teramo
culturali paesaggistiche
Fonte: Pro Loco coinvolte nel progetto – anno 2010.
Fruibilità delle risorse
Un dato che più degli altri interessa, per quanto riguarda le risorse precedentemente indicate, è la loro
fruibilità in quanto strettamente connessa con l’attività primaria delle Pro Loco, cioè quella di valorizzare
e promuovere il proprio territorio anche attraverso visite guidate.
Dalla rilevazione effettuata dai volontari che hanno operato negli anni precedenti, si evince che una buona
parte dei beni paesaggistici e culturali è totalmente fruibile; in alcuni casi sembra invece necessario
l’intervento di Enti superiori per poter ripristinare e curare il bene presente sul territorio, ma nel
complesso i beni, la cui fruibilità è parziale o nulla, sono relativamente pochi.
10
Fruibilità Risorse
(dato in %)83
107
78
18
4
0
10
20
30
40
50
60
70
80
90
TOTALE PARZIALE NULLA
Risorse Culturali Risorse Paesaggistiche
Fonte: Pro Loco coinvolte nel progetto – anno 2010
Manifestazioni ed eventi Le Associazioni Pro Loco da sempre sono le principali custodi dei tesori dell’arte e delle tradizioni popolari:
rievocazioni culturali ed antropologiche, ballate, canti popolari (legati molto spesso all’ambiente ed agli antichi
mestieri), semplici ricette e gastronomia popolare più elaborata. Ricercare, mantenere, valorizzare queste memorie
promuovendo manifestazioni, feste, iniziative, eventi di diverso genere alla continua scoperta di suggestioni e di
itinerari che mettano in luce tutte le bellezze, le bontà naturali e la genuinità dei prodotti della terra, è da sempre
l'obiettivo comune a tutte le Pro Loco. Ancor maggiore è l’impegno in questa fase di ricostruzione del territorio sia
dal punto di vista urbanistico che socio-culturale.
Sta di fatto che in un territorio provinciale gli eventi e le manifestazioni più significative sono quelle promosse
dalle Pro Loco; anche perché, sempre presenti sul territorio, esse rappresentano la continuità rispetto ad iniziative
promosse da privati o Enti pubblici che programmano limitati nel tempo.
Le nostre associazioni Pro Loco nei centri minori sono molto spesso le uniche tenutarie del patrimonio culturale
materiale, immateriale, delle tradizioni e costumi dei nostri luoghi.
Questa valutazione emerge da una giusta lettura dei dati riportati nella tabella prevista dalla Scheda Informativa
alla colonna che riporta l’Ente che di fatto realizza l’evento.
In questa tabella sono venuti fuori dati interessanti e utili all’individuazione di eventuali azioni e attività
progettuali, dati che ritroviamo nei grafici che di seguito si riportano, in particolare riferiti a:
- Numero della manifestazioni rilevanti nell’anno;
- Valenza della manifestazioni;
- Affluenza media annuale alle manifestazioni;
- Visite guidate organizzate in occasione delle manifestazioni
Numero della manifestazioni rilevanti nell’anno
Le manifestazioni più rilevanti organizzate nel corso dell’anno si ripartiscono in tutti i periodi dell’anno.
11
Numero Manifestazioni Importanti nell'anno
0
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
Nu
mero
Ma
nif
esta
zio
ni
Primavera Estate Autunno Inverno
Primavera 1 1 3 2 1 2 0 1
Estate 4 1 7 4 9 4 4 2
Autunno 2 1 1 1 1 1 1 0
Inverno 5 3 0 1 1 1 1 0
Tornimparte Pettorano SG Atessa Mozzagrogna AbbateggioS. Valentino A.
C.Sant'Omero Teramo
Fonte: Pro Loco coinvolte nel progetto – anno 2010
Valenza Manifestazioni
Nel grafico che segue sono riportati i dati relativi alla valenza delle manifestazioni più significative per
singolo comune; ovviamente le iniziative locali sono quelle più numerose, mentre quelle nazionali ed
internazionali rappresentano appena il 18% rispetto a tutte le manifestazioni organizzate nell’anno.
Valenza Manifestazioni
0
1
2
3
4
5
6
7
Nu
mero
ma
nif
esta
zio
ni
Internazionale Nazionale Regionale Provinciale Locale/Comunale
Internazionale 0 0 1 0 1 0 0 1
Nazionale 1 0 1 0 4 2 0 1
Regionale 2 1 1 0 3 1 1 1
Provinciale 6 2 3 4 1 0 3 0
Locale/Comunale 3 3 5 4 3 5 2 0
Tornimparte Pettorano Atessa Mozzagrogna Abbateggio S. Valentino A.C. Sant'Omero Teramo
Fonte: Pro Loco coinvolte nel progetto – anno 2010
12
Valenza Manifestazioni sul totale dei comuni coinvolti dal progetto
(dato in %)
4
14 15
29
38
0
5
10
15
20
25
30
35
40
Internazionale Nazionale Regionale Provinciale Locale/Comunale
Affluenza media annuale delle manifestazioni
L’informazione sull’affluenza media annuale alle manifestazioni è un dato molto significativo che serve
per verificare il “rendimento”, il “ritorno” in termine di immagine e in termine economico di una
iniziativa e da questi dati prendere spunto per migliorane la qualità, l’indirizzo , la promozione e la
programmazione futura.
Molto interessante sarebbe avere informazioni anche sulla provenienza dei visitatori in modo da orientare
la campagna di sensibilizzazione e promozione in maniera mirata. Per questo occorrerà intensificare gli
sforzi da parte delle Pro Loco al fine di migliorare l’organizzazione degli eventi , porsi degli obiettivi e
misurare i risultati.
Come si può leggere nella tabella e nel grafico sotto riportati, l’affluenza media è notevole soprattutto in
occasione delle manifestazioni a valenza locale e provinciale. La nota un po’ dolente riguarda il feed back
delle manifestazioni nazionali ed internazionali, laddove risulta che tali iniziative non godono di un
consenso di pubblico proporzionale al grado di territorialità che vi si attribuisce.
Affluenza Media Annuale alle Manifestazioni
0
2000
4000
6000
8000
10000
12000
14000
16000
18000
20000
Internazionale 0 0 10000 0 800 0 0 25000
Nazionale 500 0 3000 0 2250 10000 0 2000
Regionale 3600 1500 2300 0 2180 600 1500 30000
Provinciale 4700 1850 3000 2500 250 0 49000 0
Locale/Culturale 1200 2050 2000 2000 325 7500 1500 0
Tornimparte Pettorano SG Atessa Mozzagrogna AbbateggioS. Valentino
A.C.Sant'Omero Teramo
13
Rapporto afflusso visitatori sul totale delle manifestazioni
(dati in %)
21
10
24
35
10
0
5
10
15
20
25
30
35
40
Internazionale Nazionale Regionale Provinciale Locale/Comunale
Fonte : Pro Loco coinvolte nel progetto – anno 2010
Visite guidate previste in occasione di eventi importanti
Sulla scorta dei dati riportati nelle apposite Schede Informative risulta che, nei comuni del presente
progetto, vengono organizzate visite guidate solo nel 36% delle manifestazioni che si tengono nel corso
dell’anno.
Secondo i dati la possibilità di far conoscere le testimonianze della propria cultura non soltanto al
visitatore occasionale, ma anche ai giovani locali e ai residenti più in generale, è nel nostro caso piuttosto
allarmante, anche se ad una attenta lettura del grafico si evince che comuni come le Pro Loco di
Tornimparte che almeno durante le maggiori manifestazioni che sono comunque di rievocazione storica,
culturale ed antropologica, danno la possibilità di conoscere a fondo le testimonianze da esse custodite.
Siamo fiduciosi che questo progetto, maggiormente incentrato su recupero, rivisitazione e nuova
progettazione del tessuto socio culturale del territorio in questione dopo il sisma, possa contribuire
notevolmente ad alzare la coscienza di promuovere il territorio attraverso visite guidate durante i
maggiori eventi culturali ed enogastronomici.
Confronto tra il totale delle manifestazioni realizzate e quelle con la possibilità di
fare visite guidate
0
2
4
6
8
10
12
14
Manifestazioni importanti Manifestazioni con visite guidate
Manifestazioni importanti 12 6 11 8 12 8 6 3
Manifestazioni con visite guidate 8 1 3 1 9 0 0 3
Tornimparte Pettorano SG AtessaMozzagrogn
aAbbateggio
S.Valentino
A. C.Sant'Omero Teramo
14
Visite guidate organizzate durante le manifestazioni
(dati in %)
0
10
20
30
40
50
60
70
80
90
100
Sono previste visite guidate 67 17 27 13 75 0 0 100 38
Tornimparte Pettorano SG Atessa Mozzagrogna Abbateggio S.Valentino A.C. Sant'Omero TeramoSul totale
manifestazioni
Swot Analysis
Tutti i dati relativi alle quattro province abruzzesi beneficiari di questo progetto, rilevati dalle Schede
Informative consegnate dalle sedi, sono stati raccolti ed evidenziati nei grafici finora riportati . Tuttavia
è possibile sintetizzare queste informazioni insieme ed altre assunte dai nostri volontari in servizio civile,
grazie anche all’apporto dei Partner individuati, attraverso una tabella riepilogativa “Analisi SWOT” che
evidenzia i Punti di Forza, i Punti di Debolezza, le Opportunità e le Minacce individuate nel territorio
preso in considerazione.
Punti di Forza
Forte incidenza del settore agricolo ed artigianale
sull’economia globale dell’intero territorio.
Forte presa di coscienza, da parte dei residenti sulla
necessità di ricostruire ( dopo il terremoto) non solo
il patrimonio urbanistico, ma anche quello artistico,
culturale e sociale e di integrazione, vista la
ridistribuzione demografica in atto.
Presenzadi risorse culturali, antropologiche ed
ambientali abbastanza fruibili ed anche una discreta
fruibilità dei beni e della cultura legata al mondo
agro pastorale
Ottima rete di sportelli informativi gestiti dalle Pro
Loco.
Significativa presenza di aziende di ristorazione
molto frequentate da avventori amanti di prodotti
tipici.
Presenza di manifestazioni culturali e rievocazioni
storiche che costituiscono l’identità delle
popolazioni.
Punti di Debolezza
Scarsa consapevolezza delle potenzialità di sviluppo
del territorio da parte degli addetti ai lavori ma anche
da parte dei residenti.
Inadeguata catalogazione, scarsa attività di
promozione e scarsissima sinergia tra le istituzioni, il
privato ed il modo delle associazioni.
Scarsa diffusione di sportelli informativi tematici (es.
sportello informagiovani) su tutto il territorio in
esame.
Sofferenza del settore relativo ai servizi socio-
assistenziali .
Carenza di sbocchi occupazionali di tipo industriale e
poca propensione ad attività agricole
Pochi eventi culturali e manifestazioni storiche ed
antropologiche legate alle culture dei popoli della
provincia, alle loro attività ed al modo pastorale.
Opportunità
Presenza di Partner qualificati che condividono gli
obiettivi del presente progetto.
La presenza di anziani, giovani , associazioni ed
istituzioni particolarmente motivati e convinti che la
ricostruzione del territorio passa attraverso il
recupero delle nostre identità culturali e delle nostre
tradizioni.
La grande attenzione che si sta sviluppando sulla
necessità di recuperare il patrimonio artistico del
Minacce
Difficoltà delle associazioni e delle istituzioni
potrebbe far passare in secondo piano la necessità di
recuperare l’identità della gente.
Scarsa presenza di cittadinanza attiva ed attività non
proprio in linea con i concetti di solidarietà e
solidarismo.
Distacco da parte delle giovani generazioni dalla
storia e dai valori sociali e culturali di cui le risorse
del luogo da sempre hanno testimoniato l’unicità .
15
territorio, rappresenta una grande opportunità
d’impegno civico da parte dei volontari delle
associazioni.
Nascita di un interesse diffuso da parte di enti e
istituzioni sul mondo delle tradizioni legate alla
transumanza dei pastori abruzzesi
Scomparsa delle produzioni artigianali legate agli
antichi mestieri.
1. CONOSCENZA DELLE RISORSE DEL TERRITORIO
La ricerca e la consapevolezza della propria identità culturale è essenziale per promuovere l'immagine di
un territorio, delle attività che lo riguardano, delle risorse e delle caratteristiche generali di un luogo.
Acquisire coscienza della propria identità culturale è garanzia di un possibile raggiungimento degli
obiettivi.
Questa necessità è oggi particolarmente avvertita in tutti i settori della popolazione: ricostruire le nostre
identità rappresenta lo sparti-acqua tra la rinascita e l’abbandono.
Attraverso il lavoro continuo che le Pro Loco fanno tutti i giorni a stretto contatto con i concittadini, le
scuole, le istituzioni locali ed anche tramite test distribuiti durante le nostre manifestazioni, si è cercato
di quantificare il grado di conoscenza delle risorse culturali da parte dei residenti.
Si è arrivati ad una stima della situazione attuale che come si può evincere conferma il rischio degrado e
di abbandono di quei valori culturali che costituiscono la nostra forza per il futuro.
Grado di conoscenza delle risorse culturali da parte dei residenti
0%
5%
10%
15%
20%
25%
30%
35%
40%
45%
50%
Conoscenza 36% 38% 40% 35% 32% 29% 38% 35%
Tornimparte Pettorano SG Atessa Mozzagrogna AbbateggioS.Valentino
A. C.Sant'Omero Teramo
Stima a cura delle pro loco afferenti al progetto
2. LIVELLO DI CATALOGAZIONE DEL PATRIMONIO CULTURALE
Le Pro Loco attraverso la loro conoscenza approfondita del territorio e del suo patrimonio storico –
artistico, con il supporto di Enti preposti (quali la Sovrintendenza , le Biblioteche Comunali e quelle delle
Curie) e grazie alla presenza dei Volontari di Sevizio Civile, si sono impegnate in un lavoro molto
importante di catalogazione dei beni attraverso l’elaborazione di schede complete di descrizione storica
ed artistica, collocazione territoriale, inventario delle opere all’interno, foto collocazione del bene,
eventuali danni subiti ed attuale fruibilità.
L’inventario dei beni culturali è, per questo territorio, ancora più indispensabile sotto il profilo culturale
in quanto non solo di supporto all’attività di studio e di ricerca, ma anche conservazione e salvaguardia
16
delle risorse esistenti. La catalogazione è utile anche come strumento per pianificare azioni di tutela e di
conservazione, anche sotto l’aspetto culturale in quanto la conoscenza di tali beni, la certezza della loro
esistenza, le attività di ricostruzione, le azioni promozionali, invitano il visitatore attento alla scoperta
delle culture locali ed al raggiungimento dei luoghi di cui sono testimonianza.
Livello di catalogazione patrimonio culturale
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
Catalogazione 58% 54% 38% 37% 31% 30% 40% 52%
Tornimparte Pettorano SG AtessaMozzagrogn
aAbbateggio
S. Valentino
A. C.Sant'Omero Teramo
Stima a cura delle pro loco afferenti al progetto
Destinatari
Le testimonianze storiche, antropologiche ed ambientali individuabili sul territorio meritano
un’attenzione particolare, anche perché il loro coinvolgimento nel presente progetto è di importanza
strategica in quanto quelle testimonianze rappresentano uno dei Punti di Forza intorno ai quali si
costruirà la proposta finale. Il presente progetto coinvolgerà gli enti partner, gli alunni e gli studenti delle
scuole (specie quelle partner), al fine di mettere in rete e promuovere il contenuto culturale di cui quelle
opere sono portatrici. Ed è, infatti, sull’esigenza di fare rete che i volontari si muoveranno nella
realizzazione del loro progetto che vedrà al centro del loro impegno e dei loro studi il patrimonio culturale
di proprietà statale, costituito nel nostro caso da: il tratturo L’Aquila – Foggia, le mura megalitiche di
Monte Pallano in Atessa, il Castello di Septe a Mozzagrogna, le Chiese medievali di Atessa.
L’Unpli e le Pro Loco, attraverso la loro conoscenza approfondita del territorio e del suo patrimonio
storico – artistico, con il supporto di Enti preposti (quali la Sovrintendenza, Biblioteche Comunali) e dei
partner come l’Università degli studi “G. D’Annunzio” con l’utilizzo dei Volontari di Sevizio Civile in
attività, effettuano costantemente un accurato censimento dei beni culturali più significativi.
Beneficiari
Il raggiungimento degli obiettivi progettuali, sarà “leggibile” quando si potrà rilevarne il riscontro
positivo anche presso i beneficiari indiretti del presente progetto, rappresentati nel nostro caso dagli Enti
pubblici e privati (tutti i comuni dell’area ) che fruiranno dei risultati raggiunti grazie al lavoro dei
volontari che operano nelle sedi di progetto di servizio civile. Infine sarà tutta la comunità territoriale a
beneficiare delle azioni progettuali sia per la migliorata fruibilità, sia per accresciuta conoscenza, sia per
le opportunità, anche economiche, che tali iniziative creeranno verso i giovani e le agenzie formative
pubbliche (scuole in particolare).
7) Obiettivi del progetto:
17
Obiettivo progettuale
Far crescere nei residenti la consapevolezza del valore del patrimonio culturale di cui il territorio di
appartenenza è portatore diretto ed indiretto
L’obiettivo ultimo del progetto risiede essenzialmente nello stimolo a una consapevole partecipazione
attiva alla riscoperta della propria identità locale.
Il potenziamento delle qualità positive, proprie di una cultura del territorio e delle risorse che lo
rappresentano, consente di consolidare nella gente il senso di appartenenza insito nel concetto di
cittadinanza attiva, unica vera risorsa per la realizzazione di un riscatto delle piccole realtà locali.
A partire dalla riscoperta della cittadinanza attiva, infatti, sarà possibile promuovere nuove sensibilità
educative e formative, far crescere la rete sociale (attivandone risorse e potenzialità), migliorare le forme di
comunicazione e la comunicazione stessa nel territorio, favorire la crescita e la strutturazione di luoghi di
aggregazione per giovani e meno giovani.
In particolare, attraverso questo progetto, soprattutto con l’impiego dei volontari servizio civile, sarà
possibile accrescere la coscienza della potenzialità del territorio e raggiungere un livello più alto di
conoscenza dello stesso e dei beni culturali (sia materiali che immateriali) da parte della popolazione, ma
soprattutto da parte dei giovani, attraverso strumenti che rendano visibili e fruibili i beni del territorio.
Il progetto intende sviluppare, seguendo le tracce delle diverse dominazioni che si sono susseguite nel corso
dei secoli, la conoscenza dei diversi centri dove l’attività della pastorizia ha lasciato maggiormente il segno,
un segno di cui ancora oggi esistono come testimonianze gli antichi tratturi che hanno consentito a intere
generazioni di provvedere al proprio sostentamento ma anche a mettere in moto un’economia di una certa
rilevanza.
Il tutto, al servizio delle nuove generazioni, che attraverso la conoscenza della storia di quei percorsi
naturalistici, riusciranno a riconoscersi in una identità culturale ben definita e quindi a promuovere
attraverso le tradizioni, le località coinvolte nel progetto e con esse l’intera regione.
Detto obiettivo potrà essere raggiunto grazie alla cooperazione con le realtà associative e istituzionali
presenti sul territorio, al contributo dei Partner individuati e soprattutto, grazie all’apporto dei volontari
servizio civile.
Le Pro Loco afferenti al progetto svolgeranno azioni specifiche coordinate dalla sede capofila, Unpli
Chieti, unica interlocutrice presso i referenti istituzionali che dispongono dei mezzi economici e che
stabiliscono le politiche territoriali dell’area interessata dalla proposta in atto.
In dodici mesi di attività non è possibile raggiungere il 100% di livello ottimale, come non sarà possibile
che in un anno tutti i residenti di un comune acquistino coscienza delle potenzialità di sviluppo culturale del
proprio territorio e meno ancora che si riesca a catalogare tutte le bellezze storiche, artistiche ed ambientali
presenti. Ciò non solo per il breve tempo a disposizione, ma anche per alcune difficoltà, vincoli dei quali
bisogna tener conto, quali:
Vincoli
Visto che si prevedono incontri con anziani pastori, ma anche storici esperti nel settore, per approfondire
fatti di microstoria locale, è necessario tener ben presente le difficoltà che si potrebbero incontrare per poter
mettere a punto strategie opportune per il relativo superamento.
La necessità di ricorrere alle testimonianze di anziani che a volte non collaborano al meglio a causa di un
atteggiamento diffidente o semplicemente indifferente alle tematiche proposte e il fatto che potrebbe
accadere di non riuscire a trovare persone che conoscano tradizioni, usi e costumi locali, rappresentano due
rischi nei quali ci si potrebbe imbattere il cui superamento potrebbe essere affidato al ricorso a ricerche di
archivio e di biblioteca.
L’individuazione dei percorsi originali dei tratturi, avrà a che fare con una mappatura cambiata nei secoli,
della quale bisognerà però tener conto per meglio svolgere il lavoro di ricerca e valorizzazione.
Un ulteriore vincolo è rappresentato dai passaggi burocratici ai quali prima o poi i volontari dovranno
sottostare per l’ottenimento di notizie utili al loro lavoro. Il ritardo che si potrebbe accumulare in questi casi
18
mette in crisi la buona riuscita del progetto. Sarà quindi in questo caso necessario anticipare al massimo i
tempi di richieste di autorizzazione presso gli organismi pubblici, ovviamente quegli organismi con i quali
non si ha un accordo di partenariato e ciò potrà avvenire soltanto se la pianificazione delle azioni sarà
rispettata al meglio.
Ad oggi, i vincoli potrebbero costituire un ostacolo alla attività programmate, e , anche se non è possibile
quantizzarli in termini numerici, il loro effetto negativo sul risultato finale del progetto, peserebbe
significativamente sulle previsioni rispetto all’obiettivo prefisso.
Sta di fatto che l’obiettivo finale del presente progetto nella migliore delle ipotesi prevede un
miglioramento della situazione di partenza di circa il 10%, rispetto agli indicatori che sono stati presi come
riferimenti oggettivi
Gli indicatori:
CONOSCENZA delle RISORSE del TERRITORIO
La consapevolezza delle potenzialità del territorio, soprattutto da parte dei residenti è il fattore più forte per
la definizione di strategie di sviluppo territoriale, fondate sulla salvaguardia e sulla valorizzazione del
patrimonio culturale. Le azioni previste nel presente progetto mirano a favorire una forte presa di coscienza
del valore del patrimonio locale da parte dei residenti, ciò per stimolare e/o recuperare il rapporto
identitario della collettività rispetto al luogo di origine.
Ecco perché, in seguito alle rilevazioni che si effettueranno di volta in volta durante le iniziative che
saranno messe in campo dalle pro loco nella seconda parte dell’anno di progetto di servizio civile, seguirà
la possibilità di misurare l’andamento della risposta presso i fruitori dell’offerta culturale che, confrontata
con il dato di partenza dovrebbe tendere al risultato prospettato nel seguente grafico.
Grado di conoscenza delle risorse culturali da parte dei residenti
0%
10%
20%
30%
40%
50%
Situazione attuale 36% 38% 40% 35% 32% 29% 38% 35%
Obiettivo progettuale 40% 41% 43% 37% 35% 34% 41% 40%
TornimpartePettorano
SGAtessa
Mozzagrogn
aAbbateggio
S.Valentino
A. C.Sant'Omero Teramo
CATALOGAZIONE E PROMOZIONE DEI BENI ARTISTICI E CULTURALI
L’attività di conoscenza dei beni, come già accennato, richiede una idonea catalogazione che risulta anche
di primaria rilevanza per migliorare la tutela del patrimonio, sia al fine di preservarlo da ogni tipo di rischio
di perdita o deterioramento, sia per una documentata conoscenza e fruibilità; conoscenza e fruibilità che,
collegate ad una adeguata azione promozionale, concorrono alla crescita culturale- socio- economica del
territorio stesso. A questo lavoro di catalogazione e, pertanto di esatta visione dell’esistente, si collega un
lavoro di promozione attraverso la pubblicazione di apposite guide, depliant in forma cartacea , informatica
19
e telematica.
Con il presente progetto sarà fatta anche un’attività del genere, con la velleità di rispondere al meglio ad
un’esigenza specifica: quella di riuscire ad avere un quadro quanto più esaustivo possibile completo delle
risorse territoriali.
Livello di catalogazione patrimonio culturale
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
Situazione attuale 58% 54% 38% 37% 31% 30% 40% 52%
Obiettivo progettuale 61% 60% 40% 40% 33% 32% 41% 53%
TornimpartePettorano
SGAtessa
Mozzagrogn
aAbbateggio
S. Valentino
A. C.Sant'Omero Teramo
Risultati attesi I risultati attesi, strettamente connessi agli obiettivi individuati, si muoveranno sulla metodologia del
metodo scientifico, più precisamente quello che prevede le tre fasi fondamentali: Osservazione, Analisi,
Esperimento:
Al quinto mese di progetto: conduzione dello studio sul livello di conoscenza sulle risorse
presenti sul territorio da parte dei residenti e pubblicazione ricerca - Fine fase di Osservazione
Al sesto mese: Una volta individuati i punti più critici relativi al grado di conoscenza da parte dei
residenti delle risorse territoriali, si avrà la messa a punto di itinerari culturali nel territorio
destinati soprattutto ai residenti – Fine fase di analisi
Al dodicesimo mese: elaborazione questionari compilati dai partecipanti alle iniziative culturali e
produzione di un report finale con i relativi risultati – Fine fase esperimento
I risultati indiretti rispetto alle azioni indicate ed insiti dal raggiungimento dell’obiettivo finale
implicheranno:
la crescita socio - culturale - economica del territorio;
l’aumento del senso di appartenenza e di maggiore impegno sociale;
8) Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca dal punto di vista sia
qualitativo che quantitativo le modalità di impiego delle risorse umane con particolare
riferimento al ruolo dei volontari in servizio civile:
20
8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi
Il progetto “Gli itinerari della transumanza” vuole cercare di uniformare l’intervento di tutela e
valorizzazione dei beni culturali immateriali e paesaggistici locali, con la consapevolezza che quest'azione
è mirata soprattutto verso quei beni che sono a rischio di dimenticanza da parte delle generazioni
contemporanee e future
Azioni e attività
Il seguente piano di attuazione ha l’ambizione di sopperire a questa lacuna con interventi mirati, presso le
scuole e al di fuori di esse per recuperare questa “cultura” della conoscenza del proprio territorio. Attività Periodo Risorse Monitoraggio
Ricerca sulla mappatura degli antichi tratturi abruzzesi
1. Predisposizione di una scheda-indagine
sui beni presenti nel territorio, ivi
compresi gli antichi tratturi, con cenni sul
loro valore culturale e sulle potenzialità
Primo
mese
UMANE: R.L.A di progetto (AP) e OLP (S)
esperti messi dall’Università G. D’annunzio
(L) (TA), Volontari (S)
Stesura finale
della scheda di
rilevazione
2. Predisposizione di un questionario da
somministrare a fine progetto
Primo
mese
UMANE: R.L.A di progetto (AP) e OLP (S)
esperti messi dall’ Università G. D’annunzio
dalla Soprintendenza ai BBCC (L) (TA),
Volontari (S)
Stesura finale del
Questionario
3. Individuazione e coinvolgimento del
Target Group da intervistare costituito da
un campione di cittadini dai 10 anni in su
(almeno il 20% della popolazione)
suddiviso in fasce di età
Secondo
mese
UMANE: Volontari (L) - OLP di ogni Pro
Loco interessata (S) affiancati da esperti in
ricerca statistica messi a disposizione e dall’
Università G. D’Annunzio (L) (TA)
STRUMENTALI: Banche dati
Piano strategico
di ricerca
4. Distribuzione delle schede presso le
scuole (elementari,medie e superiori) ed
abitazioni. In base alla metodologia messa
a punto insieme agli esperti partner
Terzo
mese
UMANE: Volontari (L)
STRUMENTALI: mezzo di locomozione
Rapporto di
consegna
questionari a cura
dei volontari
5. Raccolta questionari ed elaborazione
dati
Quarto
mese
UMANE: Volontari (L) - OLP di ogni Pro
Loco interessata (S) affiancati da esperti di
elaborazioni statistiche messi a disposizione
dall’ Università G. D’Annunzio (L) (TA)
STRUMENTALI: mezzo di locomozione,
Computer, Software specifici
Data base dati
raccolti attraverso
le schede di
rilevazione
Valorizzazione e promozione del patrimonio culturale attraverso la realizzazione di itinerari tematici
presso i siti di interesse culturale e paesaggistico
6. Incontro pubblico per la presentazione
dei risultati dell’indagine con il
coinvolgimento degli Enti locali e delle
Associazioni culturali presenti sul
territorio
Quinto
mese
UMANE: R.L.A di progetto (AP) e OLP (S)
esperti in beni culturali messi a disposizione
daLL’Associazione “Artisti Abruzzesi” e
esperti UNPLI ABRUZZO (L) (TA)
Volontari (L)
STRUMENTALI: video proiettore – sala
conferenze, materiale pubblicitario per la
divulgazione dell’evento
Report finale sui
risultati della
ricerca
7. Messa a punto di itinerari culturali
presso le risorse individuate nel territorio
Sesto
mese
UMANE: OLP (S) + Volontari (L)
STRUMENTALI: Computer, Software
specifici
Pianificazione
visite guidate
8. Realizzazione visite guidate attraverso
gli itinerari programmati i cui beneficiari
saranno i residenti del luogo tra i quali
sarà data la precedenza alle scuole di ogni
ordine e grado presenti sul territorio e
somministrazione questionario anzitempo
preparato (vedi II azione)
Settimo –
Undicesi
mo mese
UMANE: Volontari (L) esperti messi a
disposizione dai Partner: UNPLI
TERAMO, Liceo artistico (L) (TA)
STRUMENTALI: Materiale informativo +
Schede di rilevazione + mezzo di trasporto
collettivo (Pullman)
Calendario delle
visite guidate
9. Elaborazione dati raccolti durante le
visite guidate e messa a punto di un report
finale con i relativi risultati
Dodicesi
mo mese
UMANE OLP (S) + esperti messi a
disposizione G. D’Annunzio (L) (TA) +
Volontari (L)
STRUMENTALI: Computer, Software
specifici
Pubblicazione
Studio realizzato
nell’anno di
Servizio Civile su
quotidiani partner
del presente
progetto
21
PA Esperto di progettazione - TA Esperto di Formazione - L Ruolo principale
S Ruolo di sostegno
Dal prospetto di cui sopra appare chiara la congruità tra le attività che si andranno a realizzare e
l’obiettivo del progetto, tutto a vantaggio della migliore coerenza di sviluppo del progetto stesso,
condizione fondamentale per la sua concreta attuazione.
Il diagramma di Gantt sottoriportato afferisce a tutti i momenti dell’attività dei volontari e quelle previste
dal progetto e si sviluppa per tutta la durata del progetto/iniziativa. Per attività si intendono quegli aspetti
operativi che denotano una certa omogeneità al loro interno, che possono essere definiti da un
risultato/prodotto preciso, che hanno un arco temporale definibile e le cui risorse fisiche e umane da
impiegare siano chiaramente identificabili. Sono da considerarsi tali: gli incontri o i seminari, la
progettazione e/o l’aggiornamento di siti Internet, la predisposizione di questionari, la preparazione di un
corso di formazione, la realizzazione del corso stesso. le attività di disseminazione dei risultati,
l'effettuazione di studi o ricerche, la predisposizione di una banca dati , il lavoro di ricerca e catalogazione,
gli incontri con Enti pubblici – privati- Partner, la produzione di materiale didattico, guide informative,
depliant, ecc.
Le attività di gestione o di amministrazione che si effettuano in maniera costante durante tutta la durata del
progetto/iniziativa, non sono state riportate in diagramma, ma è naturale che esse siano talmente continue
ed importanti da essere presenti in tutte i momenti formativi e operativi.
22
MESI
FASI ATTIVITA' 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Accoglienza in
Pro Loco
Rappresenta , per i volontari, la fase conoscitiva dell’Associazione e
delle dinamiche con le quali essa si muove: l’organizzazione
amministrativa e quella dei rapporti istituzionali
Formazione
Specifica
territoriale
L’Olp della sede capofila insieme agli altri Olp di tutte le sedi
coinvolte nel progetto, ai formatori specifici e ai partner, organizzerà
vari incontri di cui uno conoscitivo per parlare ai giovani volontari e
illustrare nello specifico la pianificazione progettuale predisponendo
la pianificazione del lavoro, la divisione dei compiti e la definizione
dei ruoli, nonché gli strumenti utili al raggiungimento degli obiettivi
Formazione
Specifica
La formazione specifica viene effettuata giornalmente sulle
specifiche indicate al punto 40 del presente formulario. Ci saranno
quindi momenti dedicati settimanalmente nelle singole sedi per tutto
l’arco dei 12 mesi di progetto.
Catalogazione dei
beni materiali:1
Il responsabile dell’Unpli provinciale di Chieti, unitamente agli
OLP inseriti nel progetto ed esperti messi a disposizione dai Partner
individuati e ai volontari, coordinano e seguono costantemente il
lavoro di ricerca storica nei vari centri coinvolti nel progetto.
Reportage fotografico
Promozione SCN
L’attività enunciata si realizza mediante pubblicazione di articoli su
quotidiani e attraverso periodici incontri con le scuole e i partner, sia
in fase di intese istituzionali che in coinvolgimenti relativi ad attività
formative generali e specifiche. Particolare cura sarà posta nella
promozione on line, sui siti Web nazionali/ regionali/ provinciali e
nelle singole sedi di attuazione, nonché con depliant, brochure e
manifesti. Importante è il ruolo del “Premio Paese Mio” allegato
Formazione
Generale
A cura dell’Ufficio
Servizio Civile
Unpli in
La Formazione Generale sarà concentrata su area regionale e
provinciale sin dal primo mese di collaborazione, in modo da
completare la conoscenza relativa al Servizio Civile, al ruolo affidato
ai volontari e alle finalità indirette del progetto nel quale sono
protagonisti. Si prevede alla fine del quinto mese anche un momento
formativo di recupero per eventuali volontari che non abbiano
23
collaborazione con
il Comitato
provinciali e
regionale
d’Abruzzo
Vedi punti 30 –
32- 33
completato la formazione nelle giornate previste e ufficialmente
programmate.
Catalogazione dei
beni material:i 2
Catalogazione del materiale fotografico ed eventualmente di ricerca,
se reperito
Aggiornamenti
siti web e
produzione
materiale
informativo: 1
Aggiornamento dei siti delle singole sedi e quello della sede capofila
Unpli Chieti con le notizie raccolte sulle risorse culturali e
paesaggistiche appena compiute
Aggiornamenti
siti web
Aggiornamenti
siti web e
produzione
materiale: 2
Realizzazione del materiale pubblicitario riguardante l’esposizione
mobile (Opuscolo e/o brochure e/o manifesti)
MONITORAGGI
O PROGETTO:
A cura dell’Ufficio
Servizio Civile
Unpli in
collaborazione con
il Comitato
Regionale Unpli
Alla fine di ogni quadrimestre si procederà alla rilevazione delle
attività svolte e alla evoluzione del vissuto del volontario nella sede
operativa.
La rilevazione viene effettuata attraverso lo strumento informatico: i
volontari compilano la scheda di monitoraggio collegandosi alla
sezione del sito Unpli Servizio Civile appositamente predisposta.
Realizzazione di
convegni e
incontri tematici,
anche comunali
Presentazione dei lavori (Laboratori didattici nelle scuole) -
Pubblicità e promozione del’esposizione tramite stampa, nelle
maggiori manifestazioni seguite dalle pro loco coinvolte nel progetto
e nelle scuole
24
8.2 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con la specifica delle
professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività
N. Qualifica Mansioni Ente di appartenenza
8 Presidenti delle Pro
Loco - volontari
Reperimento risorse
economiche per la
realizzazione del progetto (
materiali, consumi,
organizzazione etc)
Sedi:
TORNIMPARTE (Pro loco),
ATESSA (Pro loco Val di
Sangro), ABBATEGGIO
(Comitato UNPLI PE), S.
VALENTINO IN A.C. (Pro
loco), MOZZAGROGNA
(Comitato UNPLI CH)
1
Responsabile regionale
- volontario –
Domenico Fusari
Coordinamento attività e
raccolta materiali prodotti,
progettazione e
realizzazione iniziative
con partner regionali,
anche per incontri di
formazione generale,
convegni etc.
Unpli Abruzzo
4
Presidenti Provinciali
abruzzesi
- volontario
Coordinamento e
realizzazione attività con
partner provinciali e locali,
anche per incontri di
formazione specifica,
convegni etc
Unpli Chieti
1
Esperto in tutoraggio
dei volontari
- volontaria -
- Iocco Maria Anna -
Interfaccia dei volontari
per risoluzione problemi,
assistenza, informazione
(in pratica uno sportello di
ascolto con disponibilità
su tre giorni la settimana e
con un numero di telefono
fisso a disposizione )
UNPLI Nazionale - Servizio
Civile
- Esperti degli assessorati alla cultura della Regione Abruzzo
- Esperti messi a disposizione dai Partner del progetto.
Nella tabella che segue sono riportate le risorse previste per l’espletamento delle attività progettuali
N. Qualifica Mansioni Ente di appartenenza
2
Docente di Storia
dell’arte, Docente di
Storia
Guida sulle presenze
artistiche nel territorio,
consulenza per storiografie
locali
Parrocchia S. Vincenzo Ferrer
3 Esperto di bibliografia e Guida sul reperimento Comune Biblioneca
25
biblioteconomia e
gestione della
informazione per i beni
culturali
notizie in merito alla
ricerca
Arcivescoviele L’Aquila
1
Esperto in
comunicazioni
multimediali
Utilizzazione di news
letter, comunicazione e
promozione attività on line
etc
Testata Giornalistica a
diffusione regionale “Giornale
d’Abruzzo”
2
personale esperto in
compilazione schede
rilevamento e
catalogazione
Guida alla compilazione di
schede di catalogazione e
ricerche, consultazione di
archivi storici ed
economici
Università degli studi “G.
D’Annunzio”
2 Marketing ed azioni
promozionali
Metodologie e tipo di
promozione da attuare Rete televisiva “Onda TV”
8.3 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto
Il Progetto “Gli Itinerari della Transumanza” si propone di raggiungere l’obiettivo individuato e le
percentuali, i livelli di “crescita” riportati nei due grafici del box 7 .
Al riguardo un ruolo determinate avrà il loro maestro: l’O.L.P. .
L’O.L.P. non si limiterà, infatti, ad accompagnarlo nello svolgimento delle varie fasi progettuali, ma
presterà attenzione particolare anche alla sua crescita personale ed al percorso formativo specifico avendo
l’obiettivo generale di avere una risorsa in più non solo per l’oggi, per il nostro Ente o per i nostri progetti,
ma anche e soprattutto per la costruzione di un nuovo mondo, una nuova società; un mondo e una società
possibilmente migliore.
Non è un caso che egli sia il “maestro” con ci il volontario è continuamente “impegnato” confrontarsi
per acquisire esperienze e competenze che lo arricchiranno e lo metteranno in condizione di essere più
sereno nell’affrontare la quotidianità della vita sociale ma anche la “straordinarietà” della stessa che
formerà un cittadino più consapevole del proprio ruolo e delle proprie responsabilità.
Aspetti generali:
I Volontari
- Sono i protagonisti del raggiungimento degli obiettivi progettuali
- Effettuano le attività di cui al box 8.1
- Presentano all’O.L.P., al termine dell’incarico, una Relazione finale sul Progetto realizzato ed
un questionario.
Programma particolareggiato:
Presentazione Ente
Nel momento della presa di servizio , assicurati gli adempimenti previsti (
presa visione e firma “Contratto di Assicurazione” e “Carta Etica”, modulo
“domicilio fiscale”, modello per apertura “CC bancario” ), il Presidente delle
Pro Loco (o suo delegato ) e l’O.L.P. illustreranno ai Volontari l’Ente, il suo
ruolo, competenze, strutture e attrezzature di cui dispone.
Fase propedeutica e
prima formazione
Nei giorni a seguire (fino al secondo mese dall’assunzione), al fine di mettere
in condizioni di conoscere in modo adeguato sia i contenuti del Progetto che
le risorse a disposizione per la realizzazione ottimale, efficace ed efficiente
del Servizio Civile Volontario, l’O.L.P. ed i formatori coinvolti
informeranno i Volontari sui seguenti contenuti:
- Il Territorio cittadino e il suo patrimonio artistico, storico,
ambientale
- Attività della Pro Loco
26
- Presentazione del Progetto
- L’O.L.P. ruolo e competenze
- I partner, le scuole e le Istituzioni che saranno coinvolte nelle
attività progettuali.
Fase di servizio
operativo
Superate le fasi di “ambientamento”, i Volontari saranno affiancati da
persone esperte (O.L.P., formatori, soci della Pro Loco, professionisti
esterni…) che permetteranno loro di “imparare facendo” in modo da
adempiere agli impegni della Carta Etica e di permettere la massima
valorizzazione delle risorse personali di ciascuno di loro.
Nelle linee generali saranno impegnati per raggiungere i fini del progetto e,
quindi, pienamente coinvolti nelle diverse fasi operative predette.
Opereranno prevalentemente all’interno della Sede dell’Ente, ma anche
“esternamente” presso Enti Pubblici (Comune, Regione, Provincia,
Comunità Montana, Camera di Commercio, Archivi, Biblioteche,
Scuole….), Associazioni di Categoria e privati al fine di raccogliere
informazioni, dati, e quanto utile per la realizzazione del Progetto.
I Volontari incontreranno, professionisti, docenti ed esperti degli Enti Partner
del Progetto al fine di realizzare insieme le iniziative concordate e inserite
nel Progetto stesso.
Per quanto attiene alle attività progettuali si procederà ad una verifica delle
programmazioni precedenti, individuando le opzioni migliorative o
comunque integrative e finalizzando il tutto ad un idoneo coinvolgimento dei
giovani prima e delle Istituzioni e delle Associazioni poi, non escludendo gli
operatori economici.
I giovani del servizio civile saranno strumenti indispensabili per il
monitoraggio e la gestione delle problematiche individuate.
Con il supporto soprattutto dell'Operatore Locale, svilupperanno incontri non
solo con le figure responsabili della gestione o della proprietà dei beni e dei
servizi oggetto di intervento, ma anche con gli Enti e le Associazioni. Il loro
sarà un ruolo di rilevazione, raccolta ed analisi dei dati e, con un guidato uso
di questionari o di interviste dirette, cercheranno di raccogliere idee,
suggerimenti, disponibilità e tutto quanto occorrente per meglio realizzare gli
obiettivi.
Formazione generale
e formazione
specifica
Entro i primi cinque mesi si prevede di esaurire la fase di Formazione
generale per i Volontari.
La formazione specifica, che avrà un carattere territoriale e locale,
unitamente ad altri momenti formativi e di tirocinio collegati alla
realizzazione del Progetto, avverrà nel corso di tutto il servizio; la
formazione, pertanto, sarà per il giovane un’attività continua e diffusa.
Piano di lavoro
L’orario di servizio dei Volontari varierà a seconda dei casi e dipenderà dalle esigenze collegate alla
realizzazione del Progetto e le attività connesse.
L’impegno settimanale è articolato in 30 ore.
Il piano di lavoro medio, previsto per i volontari nel corso dell’anno, si articolerà come illustrato nella
tabella che segue:
N. Attività % media di
impegno
mensile
1 Monitoraggio e controllo del territorio:
i volontari, una volta venuti a conoscenze delle risorse del territorio in cui 5%
27
operano, ne diventeranno sentinelle, preoccupandosi non soltanto di
salvaguardarle ma anche di elaborare proposte per la relativa valorizzazione,
scoraggiando in tal modo eventuali azioni che potrebbero minacciare il valore
di cui sono portatrici le risorse stesse.
2 Supporto alle iniziative della Pro Loco, collegate al Progetto:
i volontari saranno parte attiva anche nella realizzazione degli eventi culturali
programmati dalla Pro Loco che li ospita, imparando in tal modo le procedure
di natura burocratiche necessarie ma anche quelle di ordine strettamente pratico:
ricerca degli sponsor, progettazione e organizzazione evento, etc.
10%
3 Front Office:
i volontari dovranno essere messi nelle condizioni di poter fornire le
informazioni necessarie ai visitatori che non conoscono il luogo (anche ai
residenti) , nonché ai giovani per i quali, attraverso le scuole e non, saranno
organizzati visite guidate sul territorio. Nello stesso tempo i volontari
dovranno riuscire a promuovere tutto quanto si muove nel territorio di
appartenenza: eventi, le produzioni locali, etc.
10%
4 Produzione e diffusione di Brochure, depliants, guide:
strettamente legata all’attività di Front Office è quella della produzione e
diffusione di materiale informativo, non necessariamente collegato alle attività
progettuali, con la quale avranno la possibilità di conoscere a fondo il territorio
in cui operano
10%
5 Attività di Progetto
L’impegno maggiore per i volontari sarà quello di seguire e partecipare
attivamente alle fasi progettuali. Nel caso specifico del seguente obiettivo:
- Conoscenza del patrimonio culturale da parte dei residenti;
Pertanto i ragazzi saranno impegnati nelle attività riportate al box 8.1 ( vedi
tabelle di pag. 20 e diagramma di Gantt)
40%
6 Formazione generale e specifica:
come si potrà evincere nella sezione della formazione, i volontari vivranno
momenti di formazione articolati in diverse modalità: quella generale sarà
centralizzata a livello provinciale, o regionale laddove sarà possibile, e quella
specifica, organizzata a livello locale, anche in momenti condivisi con i colleghi
delle Pro Loco limitrofe, ma anche prettamente in sede, dove il loro Olp
soprattutto avrà modo di formare i ragazzi con regolarità e continuità
giornaliera.
10%
7 Organizzazione di un archivio multimediale:
il lavoro di archiviazione non semplice, specie per i ragazzi che si apprestano a
varcare la soglia per uscire dalla dipendenza familiare. Impareranno quindi
l’importanza di poter accedere ai documenti ufficiali della loro sede in maniera
immediata, impareranno quanto sia importante seguire un criterio condiviso e
facilmente riconoscibile.
10%
8 Promozione e sensibilizzazione del Servizio Civile Nazionale:
tale attività sarà condivisa e realizzata con gli Enti centrali in primis ma anche
localmente presso le scuole e presso i partner di progetto.
5%
In linea di massima la valutazione dei risultati raggiunti avviene con cadenza almeno mensile ad opera
dell’O.L.P., il quale si accerta del raggiungimento degli obiettivi precedentemente stabiliti in coerenza con
quanto previsto dal progetto; con cadenza trimestrale, ad opera della sede capofila, per una verifica più
approfondita del progetto nel suo insieme.
Questo raffronto permette di individuare eventuali scostamenti, ricercarne le cause, individuarne le
responsabilità e predisporne gli interventi correttivi.
MONITORAGGIO
28
Alla fine di ogni quadrimestre, ogni volontario, con l’assistenza dell’OLP e del tutor di riferimento (se
necessario) realizzerà una verifica delle attività svolte ricorrendo all’utilizzo di una apposita scheda, detta
“Scheda di Monitoraggio”, appositamente predisposta dall’Ufficio Nazionale del Servizio Civile Unpli.
Detta scheda sarà trasmessa all’Ufficio Nazionale di Servizio Civile come previsto dal Piano Nazionale di
Monitoraggio.
Detta scheda sarà verificata dai monitori che provvederanno ad effettuare verifiche degli obiettivi previsti
e raggiunti e che redigeranno idonea sintesi per progetto.
Verifica Finale
La più puntuale attenzione prestata al percorso formativo e al monitoraggio (specie quello generale)
risponde peraltro, non solo alle precise indicazioni dell’Ufficio Nazionale per il Servizio Civile che ha
inteso fissare i termini per una gestione dell’esperienza di S.C. più adeguata alle esigenze di tutti gli attori
coinvolti, ma anche alle esigenze del nostro Ente che vuole far si che l’esperienza e il senso di
appartenenza maturato nell’anno favorisca la permanenza dei volontari nelle sedi non solo per continuare
le attività intraprese, ma anche e soprattutto perché essi diventino attori e protagonisti del nostro mondo
associativo, oltre che della società più in generale.
9) Numero dei volontari da impiegare nel progetto:
10) Numero posti con vitto e alloggio:
11) Numero posti senza vitto e alloggio:
12) Numero posti con solo vitto:
13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo:
14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) :
15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio:
Flessibilità oraria, lavoro festivo, disponibilità a viaggiare e a dimorare fuori sede
5
0
5
0
6
n. 1.400 ore annue con n. 12 ore settimanali obbligatorie
29
CARATTERISTICHE ORGANIZZATIVE
16) Sede/i di attuazione del progetto ed Operatori Locali di Progetto:
N. Sede di attuazione
del progetto Comune Indirizzo
Cod.
ident.
sede
N.
vol.
per
sede
Nominativi degli Operatori Locali di
Progetto
Nominativi dei Responsabili Locali
di Ente Accreditato
Cognome e
nome
Data di
nascita C.F.
Cognome
e nome
Data
di
nascita
C.F.
1 Pro Loco Tornimparte Tornimparte Via Il Corso,166 14096 1 Nuovolone Fiorella 19-06-1982 NVLFLL82H59A3
45X FUSARI
DOMENICO
21-09-
1948
FSRDNC48P21
L227R
2 Comitato UNPLI CH Mozzagrogna Via Principale, 104 38780 1 Amedeo Francesco
Cappella 30/03/1954
CPP MFR 54C30
E424L Carafa Sergio 29/07/63
CRFSRG63L29
Z133R
3 Pro Loco di Atessa Atessa Loc. Piazzano 164 1
Simona Sorge 27/04/1983 SRGSMN83D67
A485T Carafa Sergio 29/07/63
CRFSRG63L29
Z133R
4 Pro Loco di S.Valentino
in A.C. S.Valentino in A.C Via Trieste, 1
12731
1
Pascetta Silvio 09/11/1952 PSCSLV52S09
I376Y
5 Comitato Unpli Pescara Abateggio Via M. del
Carmine, 26
98253
1 Di Giacomo Angelo
Luigi 21/12/1959
DGCNLL59T21
A008A
6
30
17) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale:
Le Associazioni e i comuni inseriti nel Progetto, ognuna nell’ambito del territorio di appartenenza,
intendono avviare un percorso di promozione e diffusione delle proprie attività ed in
particolare di quelle per le quali, attraverso il Progetto, viene offerta l’opportunità ai
giovani di un anno di Volontariato.
Si vuole, da un lato, trasmettere ai giovani il significato ed i contenuti del Servizio Civile Nazionale:
“dedicare un anno della propria vita a favore di un impegno solidaristico inteso come impegno per il
bene di tutti e di ciascuno e quindi come valore della ricerca di pace” e, dall’altro, collegare il progetto
stesso alla comunità locale in cui i volontari prestano servizio, in modo da sensibilizzarla attraverso un
naturale processo di promozione del Servizio Nazionale Civile.
La nostra visione è quella di una persona che da il meglio e il peggio di sé a seconda delle circostanze e
delle sollecitazioni culturali del contesto in cui opera, degli incontri con gli altri, delle occasioni che gli si
danno per sperimentare e conoscere meglio se stesso.
Presso di noi i giovani possono ri-trovare riferimenti e orizzonti più vasti, sperimentare i sentimenti e
imparare a farne buon uso in modo da avviarsi ad una responsabilità consapevole verso la propria
comunità e ad un amore sensibile per il proprio territorio, la propria storia, la propria tradizione.
Per promuovere il servizio civile e per sensibilizzare i giovani alle attività di volontariato, l’Unione
Nazionale delle Pro loco d’Italia seleziona i valori e le informazioni che l’organizzazione non profit
intende veicolare. In coerenza con i contenuti elaborati e con il target da raggiungere, individua inoltre le
azioni e gli strumenti di comunicazione, necessari alla campagna d’informazione delle iniziative
progettuali. Questa ultima, articolata in ventiquattro ore d’attività, è costituita sia dalla comunicazione
mediata, che da quella diretta. La promozione e la sensibilizzazione del servizio civile prevede, infatti, il
ricorso ai mezzi di comunicazione, sia tradizionali sia on line, a diffusione locale, provinciale e regionale
(Giornali e periodici anche di produzione interna dell’UNPLI quali Organi delle Pro Loco e dei Comitati).
Ma privilegia soprattutto la comunicazione interpersonale, dedicando ben dodici ore al coinvolgimento di
studenti specialmente delle scuole di secondo grado.
A tale proposito è stato attivato un percorso “informativo” che prevede due attività:
1) Premio Nazionale “PAESE MIO” è un progetto divulgativo che, intende mettere a fuoco, di volta in
volta, i fini cari alla passione territoriale delle Pro Loco , affinché siano maggiormente sviluppate e
approfondite le tematiche legate al proprio “paese”. Si auspica, inoltre, che la libertà di approccio possa
favorire l’inserimento del Premio Letterario nell’ambito della normale attività didattica delle scuole; in
questa chiave il Premio stesso, quindi, va percepito come un’ulteriore opportunità offerta alle scuole nella
conoscenza di alcuni aspetti etici e formativi che il Servizio Civile Nazionale, attraverso gli Enti come
l’UNPLI, accreditati in prima classe all’Ufficio Nazionale per il Sevizio Civile presso la Presidenza del
Consiglio, intende proporre alle nuove generazioni come esempio di “cittadinanza attiva” e difesa non
armata della Patria.” (Stralcio dell’allegato bando). Tale iniziativa ha già ottenuto il Patrocinio dell’UNSC
(prot. UNSC/32036/I’ del 28/09/2009, quello del MIUR (prot AOOUUFGAB n. 8495/GM del 7 Ott. 2009)
nonché il prestigioso riconoscimento della Presidenza della Repubblica con assegnazione della medaglia
del Presidente della Repubblica ( prot. SCA/GN 1201-3 del 28/10/2009) che si allegano;
2) percorso informativo-formativo sul Servizio Civile rivolto alle scuole secondarie di secondo grado che
ha avuto il riconoscimento del MIUR attraverso l’Ufficio scolastico regionale della Campania con nota n.
MIURAOODRCA.UFF.8/4129/U del 9 Marzo 2009 (che si allega)
Inoltre, attraverso la redazione di comunicati stampa, l’organizzazione di conferenze stampa e la
realizzazione di newsletter istituzionali, l’Unpli veicola le informazioni ai mass media, mentre attraverso
incontri e dibattiti avvicina i giovani al servizio civile. Per di più, questi ultimi possono reperire il
materiale informativo non solo presso le sedi attuative del servizio civile, ma anche presso biblioteche,
centri culturali, punti Informagiovani e uffici per le relazioni con il pubblico, istituiti dalle pubbliche
31
amministrazioni. Lo scopo è quello di trasmettere ai ragazzi tutte le notizie utili per intraprendere il
percorso formativo e di far comprendere loro l’importanza del dovere di solidarietà, quello del valore della
democrazia e, non ultimo, quello del principio di cittadinanza attiva.
L’Unpli e le sedi del servizio civile puntano inoltre a rafforzare l’appartenenza territoriale, pianificando, in
occasione dei principali eventi, convegni e tavole rotonde in cui coinvolgere i partner, gli enti e le
associazioni presenti sul territorio. Attività progettuale che vedrà l’impegno dell’organizzazione per altre
otto ore. Le restanti quattro ore sono state programmate: due per la conferenza stampa di apertura della campagna
informativa e due per quella di chiusura, e quindi di report finale.
Al fine di ottenere una visione complessiva delle iniziative da intraprendere, è stato ritenuto opportuno
schematizzare i passaggi fondamentali della campagna di comunicazione.
Attività Istituzioni coinvolte Timing Supporto
informativo Ore impegnate
Convegni e tavole
rotonde in occasione
delle principali
manifestazioni
Partner,
Enti comunali, sovracomunali,
provinciali e regionali
Associazioni presenti sul
territorio
da approvazione
progetti 2011
ad avvio al servizio
2012
brochure, opuscoli
e newsletter 8
Allestimento di stand
per distribuire
materiale informativo
Partner,
Enti comunali, sovracomunali,
provinciali e regionali
Associazioni presenti sul
territorio
da approvazione
progetti 2011
ad avvio al servizio
2012
brochure, opuscoli
e newsletter
///////////////
/
Conferenza stampa
per far conoscere i
punti principali del
bando di selezione
Partner,
Amministrazione provinciale e
comunale
Aprile/Maggio 2011 comunicati stampa e
cartella stampa 2
Incontri e dibattiti
presso tutte le scuole
di secondo grado,
redazione di intese
istituzionali con i
partner etc
Istituti scolastici, enti vari,
associazioni etc
da approvazione
progetti 2011
a conclusione anno
scolastico 2011/2012
brochure, opuscoli
e newsletter 12
Comunicati stampa
destinati ai media
provinciali e
regionali
Nessuna
da approvazione
progetti 2011
fotografie
dati statistici
///////////////
/
Interviste e speciali tv
e radio
provinciali/regionali
Amministrazione provinciale e
comunale
da ottobre 2011
a selezione 2011 ////////////////
///////////////
/
Articoli e speciali su
“Arcobaleno” (house
organ Unpli)
Nessuna da ottobre 2011 //////////////// ///////////////
/
Informazioni on line
sul sito ufficiale Nessuna
da primavera 2011
a conclusione
servizio civile
2011/2012
//////////////// ///////////////
/
Conferenza stampa
per rendicontare
l’attività progettuale
Amministrazioni provinciale e
comunale
Fine Servizio Civile
2011/2012
comunicati stampa e
cartella stampa 2
Totale ore impegnate 24
32
Per garantire l’efficienza e l’efficacia della campagna di informazione e di sensibilizzazione, l’Unpli e le
singole sedi in progetto pianificano infine le attività promozionali da porre in essere. Così, nella seguente
tabella sono riportati, nel dettaglio, i mezzi e gli strumenti di comunicazione, e le figure professionali di
cui l’organizzazione si avvale a titolo di volontariato in gran parte, con supporto di professionisti ed esperti
in misura ridotta.
18) Eventuali autonomi criteri e modalità di selezione dei volontari:
Si rinvia al sistema di selezione dell’UNPLI Nazionale NZ01922 verificato dall’U.N.S.C.
in sede di accreditamento
19) Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione
dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):
SI Si rinvia al sistema di selezione dell’UNPLI Nazionale
NZ01922 verificato dall’U.N.S.C. in sede di
accreditamento
20) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dei risultati del progetto:
Si rinvia al sistema di monitoraggio dell’UNPLI Nazionale NZ01922 verificato dall’U.N.S.C. in sede
di accreditamento .
21) Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale
indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):
SI Si rinvia al sistema di monitoraggio dell’UNPLI Nazionale
NZ01922 verificato dall’U.N.S.C. in sede di
accreditamento
22) Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli
richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64:
- Diploma di maturità
23) Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla realizzazione
del progetto:
6. Tutte le strutture periferiche dell’UNPLI ABRUZZO interessate dal presente progetto, pro loco di
TORNIMPARTE, Val di Sangro di ATESSA, S. VALENTINO IN A.C, e i comitati Unpli di
PESCARA e CHIETI, e i Comuni interessati, hanno investito risorse economiche adeguate a
sostenere e qualificare la progettazione, la gestione e soprattutto la formazione specifica dei
volontari per il Servizio Civile. In particolare l’investimento economico sarà finalizzato ad
incrementare le risorse strumentali non obbligatorie e le risorse tecniche e professionali per la
formazione specifica, nonché la partecipazione a manifestazioni ed eventi programmati e realizzati
33
dall’UNPLI e dalle sue strutture periferiche quali i Comitati regionali e/o provinciali. Va anche
considerata la necessità di stipulare delle polizze assicurative per gli OLP e rimborsi spese per
viaggi e missioni dei Volontari e degli OLP. Nella specie si rappresenta l’investimento riportato
per ogni singola sede.
ENTE COSTI
ATTIVITA’ (*)
COSTI DEL
PERSONALE (**)
TOTALE (a)
Pro Loco € 2.000 € 1.000 € 3000
(*) Spese che l’Ente sostiene per la pubblicità del progetto - partecipazione a seminari, convegni acquisto
di supporti informatici e risorse strumentali non convenzionali (così come previsto alla voce 25 e nelle
voci relative alla formazione specifica), nonché per la pubblicazione del lavoro finale (brochure, dvd, o
altro tipo di materiale da specificare in base al progetto al quale si sta lavorando) previsto dal presente
progetto
(**) Costo annuo quantizzato per rimborsi uso auto propria e varie relativo agli OLP impegnati per 10 ore
la settimana, per i formatori specifici e eventuali altre figure professionali occorrenti, ivi compreso le
risorse tecniche di cui alla voce 25.
Il costo complessivo per tutte le Sedi coinvolte nel Progetto è previsto come di seguito
SEDI RISORSE PER SINGOLA
SEDE (a)
TOTALE RISORSE
SEDI (b)
N. 8 € 3.000 € 24.000
24) Eventuali copromotori e partners del progetto con la specifica del ruolo concreto
rivestito dagli stessi all’interno del progetto:
I Partner Nazionali e Regionali dell’UNPLI (come da allegate copie delle intese) hanno tutti un ruolo di
rilievo nella realizzazione del progetto in particolare nella promozione e attivazione delle attività previste.
In particolare i partner regionali saranno utilizzati non solo nelle attività dei progetti locali quali
coordinatori della “rete” dei partner, ma anche su quelle di interesse provinciale specie sulla
promozione del SC, delle iniziative di aggiornamento delle risorse umane del SC quali OLP, SELETTORI,
FORMATORI SPECIFICI e FORMATORI GENERALI), di promozione del SC, di sostegno alle attività
di produzione elaborati etc :
PARTNER NAZIONALI
1) l’Istituzione Educativa “P.COLLETTA” di Avellino. Detta Istituzione è ente di Formazione regolarmente accreditato presso il FORMEZ della regione
Campania ed è dotato di Aula Multimediale con 20 postazioni di computer in rete e collegamento
ad internet; Aula Magna per 100 posti e di circa 20 altre aule didattiche per formazione. Dispone,
altresì, quale Ente di formazione, di personale docente , altamente qualificato per realizzare
percorsi formativi di qualsiasi tipo specialmente nel campo sociale, dei beni e delle attività
culturali. In particolare sono previsti “Stage di studi su storia, tradizioni, arte e cultura. Messa a
disposizione di strutture immobili (Aula Magna, Auditorium, Salette etc) e tecnologiche (centro
multimediale, attrezzature di videoproiezioni etc) personale tecnico, ausiliario e docenti per
formazione e approfondimento delle tematiche legate ai progetti etc)
34
2) INA ASSITALIA
s’impegna a mettere a disposizione le proprie strutture immobili (Aula Magna, Auditorium , Salette
etc) e tecnologiche ( centro multimediale, attrezzature di videoproiezioni etc); personale tecnico e
ausiliario e docenti per la realizzazione delle attività progettuali, con particolare riguardo alle
tematiche afferenti ai volontari impegnati nel Servizio Civile UNPLI e selezionati in tutta Italia sui
progetti presentati dall’UNPLI ed approvati dall’Ufficio Nazionale della Presidenza del Consiglio.
3) FITP- Federazione Italiana Tradizioni Popolari- Roma, Via F. Stilicone n. 191, riconosciuta ai
sensi della Legge n. 123/1980, Ente tabellato presso il Ministero ai Beni Culturali. è l’Ente
rappresentativo dei gruppi folklorici italiani. E’ un ente senza fini di lucro ed ha, tra l’altro, le
seguenti finalità pienamente attinenti al presente progetto UNPLI:
a. promuovere, favorire, rivalutare e far rivivere tutte le manifestazioni della cultura popolare
tradizionale mediante studi, ricerche e pubblicazioni varie;
b. curare la raccolta della documentazione demologica e di incoraggiare tutte le analoghe
iniziative locali;
c. collaborare con la scuola, gli enti e gli istituti italiani e stranieri che si interessano di cultura
popolare e tradizionale;
d. promuovere e rendere operanti le attività legate alla cultura, in particolare quelle connesse
alle tradizioni popolari, anche a fini ricreativi e di utilizzazione del tempo libero.
e. La FITP, tra l’altro, collaborerà a titolo non oneroso con le seguenti azioni:
f. Fornitura di personale specializzato,
g. Disponibilità di sala convegni e aule per le attività selettive e formative,
h. Professionisti per collaborazione su iniziative per promozione pubblicitaria, informazione,
assistenza,
i. Accesso e uso di sistemi informatici per ricerca di dati, notizie etc,
j. Collaborazione a iniziative di divulgazione delle attività realizzate con propri strumenti etc.
5 . ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE “BENEDETTO CROCE”, via Principe Amedeo
83023 – Lauro (AV) C.F. 80007650643. L’Istituto “BENEDETTO CROCE”, s’impegna a
mettere a disposizione le proprie strutture immobili (Aula Magna, Auditorium , Salette etc) e
tecnologiche ( centro multimediale, attrezzature di videoproiezioni etc); personale tecnico e
ausiliario e docenti per la realizzazione delle attività progettuali, con particolare riguardo alle
tematiche afferenti ai volontari impegnati nel Servizio Civile UNPLI e selezionati in tutta Italia
sui progetti presentati dall’UNPLI ed approvati dall’Ufficio Nazionale della Presidenza del
Consiglio.
AREA PUBBLICA
6) Università degli Studi G. D’ANNUNZIO-Dipartimento Scienze Sociali. Messa a disposizione di personale docente per la formazione, aule e locali per riunioni formative, sui temi sotto riportati
k. la cittadinanza attiva e il consequenziale rispetto delle regole,
l. il dovere di difesa della patria, della solidarietà sociale, della partecipazione consapevole e
responsabile,
m. approfondimento e verifica delle attività previste dal progetto. Infine non va dimenticato che
la predetta Università riconoscerà crediti e tirocini agli studenti. 7) Soprintendenza ai beni culturali - ente di incidenza regionale.
Si impegna a mettere a disposizione a titolo non oneroso le proprie strutture immobili; a rendere
accessibile il proprio sistema informatico con fine di ricavare dati e notizie utili alla ricerca ed alle
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molteplici attività previste dal progetto fornendo, se del caso, anche supporto alla programmazione,
alla progettazione alle attività di verifica e monitoraggio interessanti il progetto stesso; a
contribuire alla progettazione e realizzazione di divulgazione degli esiti delle ricerche e dei
risultasti attraverso il proprio sito web con gli altri soggetti partner del progetto; a collaborare nelle
attività di promozione pubblicitaria, informazione e assistenza coinvolgendo propri professionisti
ed esperti del settore; a mettere a disposizione schede di catalogazione e ricerche, archivi storici ed
economici, personale esperto per supporto ed in affiancamento alle attività in sede.
8) Comunità Montana Amiternina Zona A
9) Comunità Montana Campo Imperatore Piana di Navelli.
10) Comunità Montana Alto Sangro e Altopiano Cinquemiglia
11) Archivio di Stato di Chieti
12) Parrocchia San Vincenzo Ferrer : nella figura del parroco Don Claudio Pellegrini sarà
disponibile a contribuire al lavoro di ricerca storico-religiosa mettendo a disposizione dei volontari
i locali e l’archivio parrocchiale
13) Convento San Camillo De Lellis
AREA PROFIT 14) Sangro Aventino Soc. Cons. a.r.l.: si impegna a mettere a disposizione la propria esperienza
acquisita nello studio del territorio e del suo patrimonio; ad affiancare, con proprio personale,
l’UNPLI Chieti fornendo materiale cartaceo e multimediale utile allo scopo; inoltre si impegna a
rendere accessibili i propri archivi storici ed economici contribuendo alla progettazione e alla
realizzazione di iniziative di divulgazione degli esiti delle ricerche e dei risultati anche attraverso il
proprio sito web.
15) Società consortile sviluppo turistico Sangro-Aventino a.r.l.: si impegna a formulare i piani di
intervento sul territorio regionale utilizzando risorse economiche e professionali e le strutture
disponibili, specie per quanto attiene l’accoglienza e l’assistenza, ma anche predisponendo attività
di informazione per gli studenti dell’Istituzione o dei giovani proposti dall’Associazione; inoltre si
impegna a rendere accessibili i propri archivi storici ed economici contribuendo alla progettazione
e alla realizzazione di iniziative di divulgazione degli esiti delle ricerche e dei risultati anche
attraverso il proprio sito web.
16) Giornale D’Abruzzo: nella figura del Direttore dell’emittente Dottoressa Gioia Salvatore: si
impegna alla promozione del progetto ed attività ad esse legate attraverso la concessione di spazi
redazionali ed informativi.
17) Banca di Credito Cooperativo di Pratola Peligna
18) Cassa di Risparmio della Provincia de L’Aquila
19) Kangaroo Island tour operator
20) Travel Buy 21) TV uno - televisione locale con copertura regionale.
Messa a disposizione di Spazi Pubblicitari e della videoteca per le ricerche afferenti il progetto. 22) Onda TV televisione locale con copertura provinciale.
Messa a disposizione di Spazi Pubblicitari, videoteca per ricerche afferenti i Progetti
23) RETE 8, testata radio-televisiva
24) Abruzzo WEB TV, Messa a disposizione di Spazi Pubblicitari e della videoteca per le ricerche afferenti il progetto
ASSOCIAZIONI
25) Associazione tra Enti Locali per l’Attuazione del patto territoriale Sangro-Aventino: (Unpli
Chieti): darà la disponibilità delle proprie tecnologiche quali attrezzature informatiche e
multimediali site presso il Centro Informagiovani di Piazzano di Atessa; personale tecnico e
ausiliario per la formazione e l’approfondimento di tematiche afferenti ai volontari impegnati nel
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Servizio Civile dell’UNPLI Chieti; materiale cartaceo riguardante il territorio ed i beni storico-
artistici ivi presenti; inoltre si impegna a rendere accessibili i propri archivi storici ed economici
contribuendo alla progettazione e alla realizzazione di iniziative di divulgazione degli esiti delle
ricerche e dei risultati anche attraverso il proprio sito web.
25) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto:
Ciascuna Sede di servizio e/o Ente interessato dispone di risorse tecniche e strumentali necessarie ed
adeguate per l’attuazione degli obiettivi fissati nelle voce 7 ed alle azioni previste alla voce 8 del progetto.
Tutte le risorse , tecniche e strumentali, saranno messe a disposizione dei Volontari con modalità e tempi
differenti a seconda delle Sedi coinvolte e delle specifiche azioni di Progetto.
Le risorse tecniche saranno -
a) Messe a disposizione dall’Ente (e quindi ordinarie):
responsabile regionale (Domenico Fusari)
responsabile nazionale del sistema informativo,
Punto d’ascolto regionale (Iocco Maria Anna)
responsabili provinciali UNPLI
punto informativo nazionale
formatore esperto in informatica e sistemi avanzati di comunicazioni formatori specifici esperti in
comunicazione,
formatori specifici esperti in grafica,
formatori specifici esperti in beni storico-artistici (Simona Sorge)
b) Messe a disposizione dai partner (e quindi straordinarie)
esperti della Pubblica amministrazione (Patto Territoriale, Società Consortile e Consorzi,
comuni Partner),
tecnici informatici e di laboratorio multimediale (Università G.D’Annunzio),
docente di Storia e Storia dell’arte (Università G.D’Annunzio)
professionisti delle Associazioni con cui si collabora,
esperti di marketing (Società consortile sviluppo turistico Sangro-Aventino)
Le risorse strumentali saranno costituite da:
- risorse ordinarie quali locali lavoro, scrivanie, computer, posta elettronica, etc
- biblioteche dei comuni di Atessa, Bucchianico, Crecchio, Ortona
- risorse straordinarie quali banca dati centralizzata, fax, stampanti, copiatrici, connettività
internet, laboratori multimediali,link di collegamento con i siti URL di partners del progetto, giornale
periodico nazionale (l’Arcobaleno d’Italia), materiale informativo vario e soprattutto una dispensa
informativa-formativa su cartaceo con argomenti della formazione , ricerca dati e statistiche su
attività inerenti la realizzazione del Progetto,nonché materiale informativo sul Servizio Civile in
generale.
- I partner metteranno a disposizione anche sale per incontri compreso i consumi (Energia, acqua
etc) e le spese di gestione (pulizia locali etc)
Per migliorare l’offerta relativa alle risorse tecniche, saranno utilizzate anche risorse professionali esterne
avvalendosi delle risorse economiche aggiuntive di cui al punto 24
Sono previste varie fasi di utilizzazione di dette risorse tra cui le principali:
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Fase propedeutica
- Pareri e consulenze tecniche per la progettazione/raccolta dati
- Ufficio ed attrezzature sede nazionale e sede regionali UNPLI
- Materiali per pubblicizzazione e diffusione bandi, progetto
- Realizzazione di materiale didattico-informativo ad uso dei volontari
Fase attuativa
- Uffici ed attrezzature delle sedi descritte (terminale, fax, telefono).
- Aule attrezzate aventi requisiti di sicurezza ai sensi della legge 81/2008 per l’effettuazione di
seminari formativi.
- Ritrovi residenziali per l’effettuazione dei fine settimana formativi, dotati dei comfort necessari
per l’alloggiamento.
Ad uso personale:
- Cartella informativa e cancelleria per gli incontri, inclusa la Carta Etica, copia del progetto,
mansionario.
- Cartella con diario dei servizi effettuati e degli spostamenti.
- Cartella annotazione orari di servizio con firme OLP.
- Schede di autovalutazione
- Pubblicazione, curata dall’Unpli, contenente i saggi redatti dai vari formatori nazionali riguardo
il loro specifico settore di intervento, per fornire un supporto didattico-informativo ai volontari.
- Le dispense in parola permetteranno ai volontari l’ effettuazione di counselling a distanza , in
modo che possano confrontarsi personalmente con i formatori-relatori anche attraverso un servizio di
consulenza a distanza via E-mail agli indirizzi di posta elettronica forniti dai formatori stessi e
riportati nelle singole relazioni.
CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI
26) Eventuali crediti formativi riconosciuti:
UNIVERSITA’ D’ANNUNZIO
27) Eventuali tirocini riconosciuti :
UNIVERSITA’ D’ANNUNZIO
28) Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del
servizio, certificabili e validi ai fini del curriculum vitae:
L’UNPLI, già riconosciuta associazione di Promozione Sociale ai sensi della L.383/2000, provvederà al
rilascio di certificazione relativa all’attività svolta. Sono avviati, inoltre, contatti con Ministero dei Beni e
Delle Attività Culturali, con Regioni, Università, Associazioni di categoria e, Società di lavoro interinale
allo scopo di portare a riconoscimenti della suddetta certificazione sia in relazione ai curricula vitae che a
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crediti formativi. Il volontario oltre alla crescita umana individuale certa, acquisirà conoscenze su
particolari aspetti della nostra società, soprattutto legati al vasto mondo del “non profit” e del Terzo Settore
che, soprattutto oggi, sta assumendo un ruolo strategico notevole sia per la vastità che per la qualità dei
servizi che offre. In particolare svilupperà capacità operative su:
a. progettazione e realizzazione di interventi di animazione culturale;
b. capacità relazionali e di gestione di Uffici aperti al pubblico;
c. capacità di ideazione, realizzazione e gestione di eventi, iniziative;
d. capacità di raccolta documentale e relativa elaborazione per una ottimale gestione delle
risorse culturali ed ambientali del territorio;
e. conoscenze teoriche e pratiche utili a una comunicazione di successo delle tematiche
culturali;
f. sensibilità mediatica e le conoscenze necessarie per l'elaborazione di rassegne stampa
tematiche;
g. conoscenze teoriche e pratiche sui sistemi informatici e sulle modalità operative Windows e
office.
h. utilizzo delle strumentazioni d’ufficio anche per classificazione e archiviazione documenti.
Nel contempo, attraverso un percorso guidato (tutoraggio, formazione etc), trarrà le motivazioni per un più
determinato ed efficace inserimento produttivo nel mondo del lavoro. A fine progetto, il volontario, avrà
acquisito strumenti necessari per comprendere meglio la vita e orientarsi con più praticità in una società
moderna e complessa come quella odierna; avrà appreso a:
i. migliorare i rapporti relazionali con se stessi e con gli altri,
j. prendere coscienza che realizzare le proprie aspirazioni è sempre possibile se si diventa
padroni dei propri comportamenti e delle proprie reazioni emotive, dei propri contesti
sociali, del proprio passato e presente o dei propri progetti per il futuro.
Fondamentale per ogni volontario diventerà il proprio SAPER ESSERE perché esso è l’elemento che
valorizza gli altri saperi (conoscenze e abilità) e consente di sfruttare al meglio le poche o le tante
opportunità che offrirà il futuro a questi giovani.
Dette competenze saranno certificate e riconosciute dall’UNPLI NAZIONALE e dalle sue diverse
ramificazioni nonché dagli enti:
- E.P.T. BENEVENTO (Ente Provinciale Turismo) Ente pubblico strumentale di rilievo
regionale come determinato nell’allegata nota completa dei progetti di riferimento UNPLI
comprensivi del presente
- INA-ASSITALIA, azienda leader delle Assicurazioni Nazionali come determinato
nell’allegata nota completa dei progetti di riferimento UNPLI comprensivi del presente
Formazione generale dei volontari
29) Sede di realizzazione:
- SEDI REGIONALE UNPLI ABRUZZO
- STRUTTURE PARTNER : Università “G. D’Annunzio”, Soprintendenza BBCC, Archivio di
Stato, Convento S. Camillo De Lellis
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30) Modalità di attuazione:
La formazione viene effettuata in proprio avvalendosi dei formatori dell’Ente a titolo volontario e delle
risorse tecniche di cui al punto 25. Questi saranno affiancati, in maniera sensibilmente inferiore, da
Docenti Esterni ed Esperti, anche su base professionale, attraverso la realizzazione di Seminari di Studio e
approfondimento .
L’intervento formativo si sviluppa in più fasi, attraverso un continuo scambio tra esperienza e momenti
didattici, nel corso di tutto il periodo in cui i volontari svolgono il Servizio Civile.
Nella fase iniziale i Volontari ricevono per lo più informazioni e conoscenze necessarie per interpretare
correttamente il ruolo richiesto, conoscere gli aspetti etici e giuridici del SC ed inserirsi rapidamente ed
efficacemente nel nuovo ambiente lavorativo, adeguandosi alle regole formali ed informali, con
particolare riguardo alla cultura organizzativa delle Pro Loco e dell’U.N.P.L.I. .
Nelle fasi intermedie, il processo formativo si sofferma su aspetti relativi alla verifica della esperienza in
corso, in cui i partecipanti svolgono un ruolo più attivo rispetto alla prima fase, sia in termini di una presa
di coscienza e di rielaborazione delle informazioni acquisite, sia in termini propositivi circa eventuali
correttivi da apportare alle modalità di realizzazione dell’attività.
A prescindere dai momenti formativi “ufficiali” , nel corso dell’anno i volontari saranno seguiti
costantemente nella formazione per gli ambiti dei beni culturali, dell’uso degli strumenti informatici e del
WEB, nella conoscenza della gestione amministrativa, nella realizzazione di reti di rapporti relazionali etc.
Nella fase conclusiva è previsto un momento finale di verifica sul lavoro svolto, finalizzato a rilevare gli
apprendimenti, il gradimento da parte dei Volontari ed il livello di rispondenza alle aspettative iniziali.
31) Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale
indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio:
SI UNPLI NAZIONALE NZ01922
32) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:
La formazione generale dei volontari prevede il rispetto delle Linee Guida indicate dalla cir. 4
Aprile 2006 richiamate dalla Circolare 24 Maggio 2007 prot. UNSC / 21346/II.5
Avrà una durata di 42 ore, distribuite in :
ORDINARIE n. 30 ore
AGGIUNTIVE n. 12 ore
Tale formazione sarà erogata con l’utilizzo di diverse metodologie così previste:
Lezioni frontali I/le formatori/formatrici si avvarranno di esperti della materia trattata; i nominativi degli esperti saranno
indicati nei registri della formazione a cui verranno allegati i curricula vitae che saranno resi disponibili
per ogni richiesta dell’Ufficio Nazionale per il Servizio Civile;
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Dinamiche non formali
Si attiveranno dinamiche di gruppo tese a valorizzare le singolarità dei Volontari che, una volta inserite nel
contesto complessivo del gruppo, diventeranno patrimonio generale e parametro di valutazione della
crescita singolare e collettiva. Particolare attenzione sarà posta alle tematiche del T.group e
dell’esercitazione, dei giochi di ruolo e dell’outdoor training, e, in via più generale, sia delle tecniche di
apprendimento che dei tipi di esperienze riconducibili alla formazione alle relazioni in gruppo e di gruppo.
Formazione a distanza Sarà utilizzato un sistema software adeguato con una “piattaforma”che permetterà la gestione a distanza di
corsi di formazione, a seconda delle necessità su una o più classi, monitorati da appositi tutor. Tali percorsi
formativi saranno integrati da test di autovalutazione del grado di apprendimento raggiunto; particolare
attenzione sarà posta alla realizzazione di una piattaforma che possa contenere percorsi off-line, avendo
particolare cura nel permettere una fruizione dei contenuti rapportabile all’eccellenza del singolo
volontario.
ORE FORMAZIONE ORDINARIE
Per tutti i percorsi non saranno superate le 25 unità per aula/gruppo ed i programmi saranno adattati con la
previsione di percorsi frontali pari al 50% (15 ore) delle 30 ore previste per la realizzazione dei moduli
formativi con particolare attenzione verso l’approfondimento delle tematiche indicate dai moduli 3) 4) e 8)
dell’Allegato alle linee guida dell’Ufficio.
Il ricorso alle tematiche non formali, invece, vedrà l’impegno temporale del 20% delle ore di formazione
(6 ore); mentre il restante 30 % (9 ore) sarà utilizzato per la formazione a Distanza
Particolare attenzione si avrà nella distribuzione di materiale didattico e dispense; a tale proposito verrà
utilizzato il materiale fornito dall’Ufficio arricchito e integrato da materiale prodotto da quest’Ente
- lezioni frontali, momento di formazione d’aula tradizionale, teso a trasferire contenuti
prettamente teorici;
- proiezioni video- lavagna luminosa, con lo scopo di rinforzare la comunicazione ed
agevolare gli apprendimenti;
- simulazioni in aula, destinate alla trasmissione di tecniche e strategie operative;
- lavori di gruppo, verranno realizzati in ambiti provinciali e/o regionali dei seminari di studio e
approfondimento tematico degli aspetti generali con rimborsi spese ai volontari e agli OLP,mirati
all’apprendimento di sistemi di lavoro in team e allo sviluppo della propensione alla collaborazione fra
i volontari; le tecniche all’uopo utilizzate comprendono la sinottica e il metodo dei casi, il T-group e
l’esercitazione, i giochi di ruolo e l’outdoor training;
- brain storming , tecnica per far riflettere, raccogliere più idee, più dati possibili sull’attività in
essere;
- colloqui personali, mirati ad approfondire particolari aspetti e risolvere eventuali
problematiche;
- formazione a distanza, i Volontari potranno accedere al percorso formativo, sotto il controllo
dei Tutor, attraverso un’area dedicata e realizzata ad hoc all’interno del sito www.serviziocivileunpli.it;
la piattaforma sarà basata su sistema operativo MS Windows XP Server e utilizzerà database Microsoft
SQL Server 2005 e linguaggio Microsoft Net con contenuti disponibili a seconda della connessione
dell’utente. In particolare saranno consultabili interi corsi in formato video (QuickTime) e in formato
eBook (PDF), chat per discussioni in tempo reale sia pubbliche che private, forum, newsgroup e test di
auto apprendimento e valutazione e counselling a distanza con i formatori.
- questionari di valutazione, destinati a verificare il grado di assimilazione dei concetti.
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ORE FORMAZIONE AGGIUNTIVE
Sarà utilizzata la stessa metodologia delle ore ordinarie ma si prevede l’approfondimento di tematiche
legate ai moduli 7, 9, 10 e 11 dell’Allegato alle Linee Guida per la formazione indicate dall’Ufficio, in
modo da rendere il volontario più sensibile al territorio di appartenenza e alle peculiarità dell’Ente che lo
accoglie; per i percorsi non saranno superate le 25 unità per aula/gruppo ed i programmi saranno adattati
con la previsione di percorsi frontali pari al 50% (6 ore) delle 12 ore previste.
Il ricorso alle tematiche non formali, invece, vedrà l’impegno temporale del 20% delle ore di formazione
(2h e 30 mt); mentre il restante 30 % (3h e 30 mt) sarà utilizzato per la formazione a Distanza
I docenti potranno avvalersi dell’utilizzo di strumentazioni didattiche di diverso tipo, quali, ad esempio :
- P.C.
- Video Proiettore
- T.V. e videoregistratore
- Lavagna luminosa
- Lavagna a fogli mobili
Ai partecipanti verranno forniti dispense e supporti didattici per consentire la massima comprensione dei
concetti trasmessi e favorire gli opportuni approfondimenti .
33) Contenuti della formazione:
Visto il D.M 3 Agosto 2006, GURI n° 202-Supplemento Ordinario n° 189 del 31 Agosto 2006)
ed in riferimento alla Circolare 4 Settembre 2003, prot. UNSC 807/II/I concernente: “Formazione dei
volontari in servizio civile nazionale ai sensi della legge 6 marzo 2001, n. 64 ”nonché alle “Linee guida
per la formazione dei giovani in servizio civile nazionale” dettate dalla Presidenza del Consiglio dei
Ministri – Ufficio Nazionale per il Servizio Civile in data 4 aprile 2006 prot. 18593/I, e richiamate dalla
Circolare 24 Maggio 2007 prot. UNSC / 1346/II.5. , la formazione generale dovrà essenzialmente:
- fornire ai giovani gli strumenti per vivere correttamente l’esperienza del Servizio Civile;
- sviluppare all’interno degli Enti la cultura del Servizio Civile;
- assicurare il carattere unitario, nazionale del Servizio Civile.
Per raggiungere questi obiettivi, la formazione sarà articolata in 2 Fasi per complessive n. 42 ore.
Prima Fase Fase Ordinaria della durata di n. 30 ore
Seconda Fase Fase aggiuntiva della durata di n. 12 ore
La prima Fase, a sua volta è suddivisa in 11 moduli , così articolati :
1) L’identità del gruppo in formazione
Si tratta di una fase propedeutica alla formazione vera e propria, durante la quale il formatore, partendo dai
concetti di “patria”, “difesa senza armi”, “difesa non violenta”, ecc, lavorerà alla definizione di un’identità
di gruppo dei Volontari in Servizio Civile.
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2) Dall’obiezione di coscienza al servizio civile nazionale : evoluzione storica, affinità e differenze
tra le due realtà
Il punto di partenza del percorso formativo riguarda l’art.1 della legge 64/2001 e la Carta Costituzionale
(artt. 2, 3, 4, 5, 9, 11, 52). In particolare:
Difesa della Patria come diritto/dovere Costituzionale ed i vari modelli e forme di difesa;
Diritti Umani, Civili e Sociali – panoramica sui diritti con particolare riferimento a quelli che riguardano le
persone disabili;
Principi fondamentali della Costituzione Italiana e le diverse forme di partecipazione attiva.
3) Il dovere di difesa della Patria
La fase successiva riguarda la conoscenza del percorso storico del Servizio Civile (Legge n. 230/98):
Il significato del Servizio Civile;
Servizio Civile, Obiezione di Coscienza e Difesa della Patria – aspetti etici, storici, giuridici, dal 1948 ad
oggi;
I valori nella storia del Servizio - Nonviolenza e formazione della pace – principi generali della
nonviolenza, concetti, idee, metodologie ed alcune esperienze di costruzione del legame di pace tra i
popoli.
4) La difesa civile non armata e non violenta
Tratta il concetto di difesa civile o difesa non armata. Si approfondiranno le seguenti tematiche:
Cenni storici di difesa popolare non violenta;
La pace e i diritti umani alla luce della Costituzione Italiana, della Carta Europea e degli ordinamenti delle
Nazioni Unite;
Sentenze della Corte Costituzionale nn. 164/85, 228/04, 229/04 e 431/05;
La gestione del conflitto – saper riconoscere il conflitto nella relazione;
Forme attuali di realizzazione della difesa alternativa sul piano istituzionale, di movimento e della società
civile (gestione e trasformazione nonviolenta dei conflitti, prevenzione della guerra, peacekeeping, ecc.)
5) La protezione civile
In questo modulo saranno fornite informazioni sulla protezione civile , con particolare riguardo ai seguenti
aspetti :
- Difesa della Patria correlata a difesa dell’ambiente, del territorio e delle popolazioni ;
- Previsione , identificazione e prevenzione rischi ;
- La conoscenza e la difesa del territorio ;
- Sicurezza sul lavoro – interventi di primo soccorso .
6) La solidarietà e le forme di cittadinanza
Si analizzeranno :
I principi di solidarietà sociale e di libertà ed uguaglianza;
Povertà e sottosviluppo a livello mondiale ;
La Cittadinanza – concetto di cittadinanza, principi, dimensioni pratiche, concrete, storiche;
Cittadinanza attiva, per trasferire ai volontari il senso del servizio civile come anno di impegno, di
condivisione e di solidarietà;
Sussidiarietà e relative competenze di Stato, Regioni, Province e Comuni nei vari ambiti in cui opera il
servizio civile (non tralasciando il ruolo delle ASL, le municipalizzate, i consorzi, le società dei servizi, la
Questura, la Prefettura,….) ;
Correlazioni tra le problematiche locali e le dinamiche di dimensione globale ;
7) Servizio civile nazionale, associazionismo e volontariato
Punto cardine di questa fase è l’accostamento del termine “civile” al “servizio”; partendo dal concetto di
cittadinanza si qualifica il significato dell’impegno dei giovani nel Volontariato:
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Le affinità e le differenze tra le varie figure che operano nel territorio ;
Approfondimento sul significato del termine “civile” in relazione con il termine “servizio” ;
Nonprofit, terzo settore;
8) La normativa vigente e la Carta di impegno etico
In questo modulo verranno illustrate :
Le normative vigenti sul servizio civile che interessano in particolar modo al Volontario;
La Carta Etica, diritti e doveri dei Volontari, “senso di appartenenza” ,doveri degli Enti;
9) Diritti e doveri del Volontario del Servizio Civile
Questo momento formativo, strettamente collegato al precedente, riguarda più da vicino il Volontario:
Il Volontario nel Servizio Civile Nazionale – ruolo, diritti e doveri;
Lettura di Circolari e documenti che riguardano il rapporto tra Enti e Volontari .
10) Presentazione dell’Ente
Riguarda l’Ente accreditato cioè le Pro Loco e l’UNPLI:
La storia delle Pro Loco e la nascita dell’U.N.P.L.I. ;
Leggi , normative di riferimento per le Pro Loco e l’UNPLI ;
Organizzazione, fini , obiettivi e attività dell’UNPLI e delle Pro Loco;
Le “attività di difesa” condotte dall’Ente ;
Le Pro Loco ed il Servizio Civile;
11) Il lavoro dei Progetti
Questo modulo, collegato al precedente, illustrerà il metodo della progettazione nelle sue articolazioni:
Il Progetto – obiettivi e tempi di attuazione;
Monitoraggio – verifica dei risultati;
Efficacia ed efficienza del progetto;
La crescita umana del Volontario in Servizio Civile.
La seconda Fase, per complessive n. 12 ore , riguarda una formazione aggiuntiva rispetto a quella sopra
elencata e, in particolare, legata al territorio, in ambito regionale, nel quale i Volontari sono inseriti .
In questa attività straordinaria di formazione, come detto si provvederà all’approfondimento delle
tematiche più attinenti al mondo associativo UNPLI e Pro Loco, oltre agli aspetti progettuali, in particolare
si arricchiranno le aree 7,9,10 e 11 previste dalla circolare 4 Luglio:
1) Servizio Civile Nazionale, associazionismo e volontariato,
2) Diritti e doveri del volontario nel Servizio Civile,
3) Presentazione dell’ente- storia, organizzazione, obiettivi,
4) Progetti UNPLI e progettazione –metodi, obiettivi, verifica risultati,
5) Counselling a distanza attraverso E-mail e forum (con approfondimento degli argomenti trattati con
esperti e Dirigenti nazionali).
Particolare attenzione sarà posta a argomenti quali:
- Il Volontario “protagonista” – esperienze di Servizio Civile raccontate da giovani che stanno
completando il servizio o che l’hanno completato negli anni addietro.
- La cultura del Turismo e il Turismo culturale tra le Pro Loco;
- Cultura locale e bene culturale ;
- Territorio e cultura della protezione del bene culturale;
- Analisi e progetto di intervento nella valorizzazione del proprio ambito territoriale anche in
collaborazione con Enti pubblici, privati e altre forme associative;
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- Consultazione on line di siti di piccole realtà comunali, esame di materiale divulgativo prodotto da
altri Enti per la ricerca di informazioni per la predisposizione delle attività di animazione.
34) Durata:
42 ORE
Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari
35) Sede di realizzazione:
La fase di avvio del percorso formativo , quelle di verifiche intermedie e la fase Finale saranno organizzate
su base provinciale presso idonee strutture .
La formazione giornaliera , quella continua, avverrà presso le singole sedi di attuazione del Progetto ; vale
a dire : TORNIMPARTE (Pro loco), ATESSA (Pro loco Val di Sangro), ABBATEGGIO (Comitato
UNPLI PE), S. VALENTINO IN A.C. (Pro loco), e MOZZAGROGNA (Comitato UNPLI CH
36) Modalità di attuazione:
La formazione specifica verrà effettuata in proprio con gli OLP e formatori della Pro Loco e dell’UNPLI
in possesso di competenze, titoli ed esperienze specifiche, come evidenziato nei punti successivi.
In particolare i formatori “regionali” sono selezionati in rapporto a motivazioni , disponibilità,
competenze, conoscenze e titoli di studio di grande rilievo. Essi sono risorse straordinarie per fornire non
solo una puntuale copertura formativa a tutte le attività previste ma anche e soprattutto garantire una
omogenea e completa formazione in grado di “emozionare” e “incuriosire” il giovane volontario legandolo
anche al “sistema” associazionismo e volontariato in generale.
Ovviamente viene utilizzata al meglio la risorsa OLP che è anche in diverse sedi anche “formatore” per la
formazione specifica e copre parte della stessa, specie sulla strutturazione dell’Ente.
In ogni caso egli è comunque un “ primo formatore” ed avrà il compito di seguire e adeguare l’esperienza
formativa dei volontari alle necessità imposte dal progetto e dall’essere “maestro” nell’insegnamento del
“Sapere” del “Saper Fare” e, soprattutto, del “Saper Essere”.
I formatori specifici, inoltre, saranno affiancati anche da esperti messi a disposizione dai Partners e sarà
utilizzata anche la competenza e la conoscenza di rappresentanti delle Istituzioni (locali, provinciali e
regionali).
Sono, altresì, previste eventuali partecipazioni a corsi organizzati da Enti locali e scuole che siano attinenti
agli Obiettivi individuati nel Progetto.
Per quanto riguarda il periodo, non vi è una programmazione predeterminata in quanto, a parte quei
momenti formativi che curerà l’OLP nell’arco dei dodici mesi progettuali, per la restante formazione,
poiché si terrà su base provinciale , sarà stabilita sulla base dello stato del progetto, della disponibilità
delle sedi prescelte e dei Formatori individuati.
In ogni caso gli argomenti dovranno seguire la scansione mensile prevista nel diagramma cronologico
riportato nel box 40.
37) Nominativo/i e dati anagrafici del/i formatore/i:
38) Competenze specifiche del/i formatore/i:
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39) Tecniche e metodologie di realizzazione previste
La formazione specifica si realizzerà nella Sede operativa della Pro Loco per tutti quegli aspetti che
riguardano l’Ente , legislazione regionale, approfondimenti sul progetto, il ruolo del volontario nel
progetto , diritti e doveri, lavori di gruppo, monitoraggio.
Gli altri argomenti, legati al progetto e che esulano da quelli sopra citati, saranno trattati da Formatori
esperti, sempre volontari, a seconda dell’argomento e in sedi provinciali con la partecipazione di tutti I
volontari servizio civile che prendono parte al progetto “Gli itinerari della Transumanza”.
I contenuti della formazione verranno trattati con l’utilizzo delle seguenti tecniche:
lezioni frontali e/o seminari su argomenti inerenti i contenuti del Progetto;
simulazioni su casi differenziati per tematiche;
lavori di gruppo , Brainstorming;
esercitazioni , problem-solving;
utilizzo di supporti informatici , Power Point;
colloqui diretti , questionari, schede di valutazione;
formazione pratica in “affiancamento”;
visite guidate nei siti di interesse archeologico,storico,artistico e naturalistico del
territorio comunale e provinciale.
Nel corso di incontri di brainstorming organizzati su tutto il territorio nazionale a titolo di sperimentazione
e verifica del SC, più Volontari hanno parlato del Servizio Civile come di un’opportunità di crescita non
solo sociale, ma anche di vera e propria formazione professionale e di “ingresso” nel mondo del lavoro.
Nello stesso tempo, però, è emerso che al termine dell’anno di Servizio Civile non sempre i Volontari
sono consapevoli del bagaglio di competenze che hanno acquisito in termini di conoscenze, capacità e
comportamenti. Da qui anche la relativa difficoltà di analizzare nei dettagli l’esperienza e di segmentarla
in modo da individuare tutte le competenze maturate, di valorizzarle e di renderle quanto più possibile
spendibili nel mercato del lavoro.
In tale contesto si è pensato di inserire, nell’ambito della formazione specifica, un modulo interamente
dedicato all’orientamento allo scopo di aiutare i Volontari nella delicata fase di transizione post Servizio
Civile.
Il modulo dell’orientamento appare ancora più rilevante se inserito nel contesto del mondo del lavoro che
vede i giovani tra i 20 e i 28 anni (praticamente la fascia d’età richiesta per accedere al Servizio Civile) in
possesso di titoli di studio o qualifiche professionali ancora poco spendibili nel mercato del lavoro in
generale, ma soprattutto locale, e per i quali spesso si evidenzia una mancata corrispondenza tra attese
lavorative personali e domanda di lavoro espressa dalle imprese.
L’orientamento, dunque, riveste il ruolo fondamentale di strumento di integrazione fra istruzione,
formazione professionale (ovvero esperienza di Servizio Civile) e inserimento nel mondo del lavoro,
favorendo, attraverso una relazione dinamica e continua, un punto di incontro tra le esigenze del
Volontario (motivazioni, interessi, competenze) e le opportunità esterne date dall’offerta formativa e dal
mercato del lavoro.
La metodica che si intende utilizzare è il BILANCIO DI COMPETENZE la cui finalità è proprio quella
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di aiutare i Volontari a realizzare scelte rispetto alla propria vita, soprattutto quella professionale.
Il Bilancio di Competenze serve sostanzialmente a:
valorizzare le esperienze professionali e sociali di una persona;
definire meglio ciò che si conosce e si sa fare;
capire se si possono trasferire altrove le proprie competenze;
utilizzare meglio le proprie potenzialità.
Il prodotto più importante del bilancio è:
un Portafoglio Competenze, cioè una raccolta e descrizione degli elementi che attestano le risorse
acquisite suscettibili di valorizzazione.
Il “Portafoglio”, che il Volontario può tenere aggiornato con acquisizioni successive, ha duplice
valenza di aiuto alla memoria e di autovalutazione da un lato e di progettazione della
comunicazione verso l’esterno dall’altro.
Dunque il Bilancio di Competenze costituisce un’occasione di apprendimento professionale e di
“manutenzione” del proprio patrimonio di conoscenze e di abilità che, opportunamente rielaborate,
diventano un’ottima base di partenza per la costruzione di un Curriculum Vitae, step necessario ed
indispensabile per ricercare un lavoro che sia non solo adeguato alla propria figura professionale ma che
riesca a garantire anche la soddisfazione dei bisogni personali.
Concludendo, il modulo dell’orientamento è importante perché rappresenta:
un aiuto concreto ai Volontari (costruzione del portafoglio competenze, costruzione del
Curriculum Vitae in formato Europeo, suggerimenti su come sostenere un colloquio di lavoro,
suggerimenti per un’efficace ricerca attiva del lavoro attraverso la conoscenza di strutture quali
Centri per l’Impiego, Centri di formazione professionale, Informagiovani, Agenzie di lavoro
interinale, ecc.)
uno strumento di valorizzazione del Servizio Civile inteso come esperienza che dota i Volontari
di un “valore aggiunto” perché:
- consente loro di sviluppare una serie di competenze “trasversali” in grado di renderli
estremamente flessibili e adatti a più tipi di mansioni lavorative;
- è in grado di fornire una serie di riferimenti comportamentali (teorici e pratici) su quella che è
la dinamica del mondo del lavoro.
40) Contenuti della formazione:
Premesso che la formazione specifica è finalizzata a :
a. incrementare la conoscenza del contesto in cui il Volontario viene inserito;
b. offrire sostegno nella fase di inserimento del Volontario;
c. ampliare la formazione del giovane e renderla applicabile al contesto in cui il progetto viene
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realizzato.
La formazione specifica, come detto, sarà tenuta in parte dall’OLP ed in parte da formatori,
preferibilmente laureati e con esperienze pluriennali personali o professionali nel settore previsto dal
progetto, i cui curricula saranno documentati e depositati presso l’Ufficio Nazionale.
Visto che i volontari svolgeranno la loro attività a stretto contatto con le figure più rappresentative delle
associazioni assegnatarie, avranno la opportunità di seguirle nelle varie attività svolte, tali “momenti
formativi” favoriranno la concreta possibilità di imparare facendo. Nello stesso tempo, però, sarà
necessario che per le attività ritenute importanti ai fini della realizzazione del progetto, siano previsti dei
momenti di aula, dove si potrà illustrare loro un approfondimento organico di quanto andranno ad
apprendere.
Le aree tematiche sulle quali i volontari dovranno soffermarsi ai fini della formazione specifica sono
quelle indicate nel diagramma riportato sotto le tabelle delle due fasi formative. Nello stesso diagramma si
noterà che per alcune fasi non sono previste ore definite, questo proprio in funzione di quanto sopra
espresso: per alcuni apprendimenti bisogna vivere l’associazione.
Per quanto riguarda le ore di aula, sarà preferibile la massima condivisione delle esperienze in itinere,
ecco perché saranno organizzate su base progettuale e per aree geografiche omogenee e tenderanno a
raccogliere i volontari delle relative sedi interessate, evitando di superare il numero di 25 volontari per
modulo. Saranno inoltre previsti, così come per la formazione generale, approfondimenti ricorrendo alla
tecnica della formazione a distanza.
L’impostazione formativa del presente progetto, non trascurerà il fondamentale dettame della legislazione
in merito ai progetti di Servizio Civile: il valore dell’affermazione del senso di appartenenza, che in questo
caso sarà il luogo in cui i volontari lavoreranno, dove avranno occasione di toccare con mano le
problematiche intrinseche alle dinamiche sociali e le relative risposte da parte di enti pubblici e privati. In
seno agli obiettivi più ambiziosi le pro loco lavoreranno perché non venga trascurata la possibilità di
vedere nei giovani volontari di Servizio Civile i futuri dirigenti della Pro Loco in cui operano.
L’articolazione delle ore di formazione specifica sarà complementare alla formazione generale, gestita a
livello superiore dall’Ufficio di Servizio Civile Nazionale.
La metodologia di gestione delle diverse ore di formazione, sarà a discrezione dei formatori e di esperti
indicati nel presente progetto, ma non dovrà trascurare la necessità di far seguire ad una parte teorica una
esercitazione pratica, da realizzarsi in aula, finalizzata ad assicurarsi sia un riscontro positivo al tempo
dedicato e sia un documento registrabile da poter utilizzare o archiviare a seconda dei risultati ottenuti.
In dettaglio la formazione dalla durata complessiva di n. 75 ore , sarà articolata in due fasi.
FORMAZIONE SPECIFICA ORDINARIA 50 Ore
N.
Modulo
Argomento n.
ore
48
1 Presentazione e conoscenza dell’Ente (Pro Loco) in cui il Volontario è
inserito e del territorio di attività (attività principalmente curata dall’OLP).
7
2 Partecipazione attiva alla vita programmatica dell’Ente Pro Loco; rapporto
tra l’Ente, il Direttivo e i soci , con il Volontario ( attività principalmente
sarà curata dagli Olp); azioni di accoglienza, front office e back office .
8
3 Elementi di conoscenza della legislazione regionale in materia di beni
culturali, ambientali e dell’Associazionismo no profit con particolare
riferimento alle Pro Loco quali Associazioni di tutela e valorizzazione dei
Beni Culturali e del Territorio (Sorge Simona)
4
4 I Beni Culturali (rif D.Lvo 42/2004)e Ambientali, definizione e attività di
ricerca e catalogazione, tutela, promozione, (Formatrice Simona Sorge)
5
5 Storiografia: fonti archivistiche, bibliografia, museografia e museologia ,
(Formatrice Simona Sorge)
5
6 Approfondimento del Progetto in termini di attività/azioni previste e dei
partner coinvolti. Tali attività saranno sarà curata dagli Olp e vedrà il
coinvolgimento di esperti messi a disposizione dai partner secondo le intese
sottoscritte.
5
7 Il ruolo del Volontario all’interno del Progetto e suoi Diritti e Doveri;
Lettura e analisi delle circolari UNSC, a cura del responsabile della sede
capofila Unpli Chieti
6
8 Elementi di comunicazione interna ed esterna 6
9 Elementi di informatica : uso del computer e della posta elettronica 4
Totale ore n. 50
FORMAZIONE SPECIFICA AGGIUNTIVA 25 ORE
N.
Modulo
Argomento n.
ore
10 Elementi di informatica : aggiornamento del sito URL 5
11 Elementi di comunicazione: produzione di depliant e brochure 4
12 Lavoro di gruppo (incontri provinciali o d’area): il lavoro per progetti, 7
13 Verifica periodica anche con incontri a carattere territoriale che vedranno
coinvolti i volontari, gli OLP ed i Formatori delle sedi del progetto al fine di
effettuare una analisi dei risultati raggiunti. Tali attività saranno guidate
dagli Olp.
4
14 Elementi di marketing territoriale e culturale con particolare attenzione
all’analisi del territorio e all’individuazione delle sue potenzialità espresse ed
inespresse in relazione alle finalità del progetto
5
Totale ore n. 25
Per sopperire ad eventuali costi per la realizzazione della formazione specifica (incontri e seminari su base
sovracomunale, rimborsi e materiali occorrenti) saranno utilizzate le risorse finanziarie aggiuntive di cui al
punto 24
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DIAGRAMMA DELLE ATTIVITA’ E SCANSIONE TEMPORALE
MODULO
AREE TEMATICHE
ORE
MESI
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
I La Pro Loco: Storia organizzazione, rasparti interni e struttura 8
II Gestione amministrativa dell’Associazione (archivio, registri, protocollo, etc)
III Legislazione Regionale nel campo turistico e regolamenti 5
IV Progettazione e finanziamenti (Leggi regionali e Regolamenti locali)
V Le opportunità e l’importanza della concertazione (protocolli d’intesa, rete di associazioni, etc) attività ed eventi locali
VI Beni culturali, artistici etc e ricerca storica locale, archivistica e bibliografica
10
VII Attività del progetto e ruolo dei volontari 12
VIII Mezzi di informazione e tecniche di comunicazione 9
IX Marketing, accoglienza turistica, attività associativa 9
X Informatica: pacchetto Office, gestione e uso sito Web 10
XI Monitoraggio mediante tecniche di confronto, brainstorming e focus group per aiutare i volontari a socializzare e a condividere le esperienze maturate prima e durante il Servizio Civile
4
XII Verifica sul grado di formazione raggiunto mediante incontri a carattere territoriale con i volontari, gli OLP, ed i Formatori di tutte le sedi del progetto al fine di effettuare una analisi dei risultati e delle prospettive di continuità delle iniziative non pienamente concluse.
8
TOTALE ORE 75
50
41) Durata:
75 ore
Altri elementi della formazione
42) Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica) predisposto:
COME DA PIANO DI MONITORAGGIO UNPLI NAZIONALE NZ01922, VERIFICATO
DALL’UFFICIO IN SEDE DI ACCREDITAMENTO