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SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI …...La provincia di Catania si compone di 58 comuni,...

Date post: 30-Jun-2020
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1 SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE 1) Ente proponente il progetto: ACLI - Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani 2) Codice di accreditamento: 3) Albo e classe di iscrizione: CARATTERISTICHE PROGETTO 4) Titolo del progetto: LA SCUOLA? È UN GIOCO! 5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3): Settore: E - Educazione e promozione culturale Area di intervento: 02 - Animazione culturale verso i minori 08 - Lotta all’evasione scolastica e all’abbandono scolastico 09 - Attività di tutoraggio scolastico 6) Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto: 6.1 Dispersione scolastica: breve introduzione al fenomeno Il termine dispersione scolastica indica un fenomeno complesso caratterizzato da una serie di fattori che modificano il regolare svolgimento del percorso scolastico (irregolarità nella frequenza, ritardi, ripetenze, interruzioni) e che possono portare all’uscita precoce degli studenti dal sistema formativo. L’indagine conoscitiva sulle strategie per contrastare la dispersione scolastica realizzata nel 2014 dalla VII Commissione della Camera evidenzia come i soggetti più a rischio di abbandono 1^ NZ00045 NAZIONALE
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SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA

ENTE 1) Ente proponente il progetto:

ACLI - Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani

2) Codice di accreditamento:

3) Albo e classe di iscrizione:

CARATTERISTICHE PROGETTO

4) Titolo del progetto:

LA SCUOLA? È UN GIOCO!

5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3):

Settore: E - Educazione e promozione culturale Area di intervento: 02 - Animazione culturale verso i minori 08 - Lotta all’evasione scolastica e all’abbandono scolastico 09 - Attività di tutoraggio scolastico

6) Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto:

6.1 Dispersione scolastica: breve introduzione al fenomeno Il termine dispersione scolastica indica un fenomeno complesso caratterizzato da una serie di fattori che modificano il regolare svolgimento del percorso scolastico (irregolarità nella frequenza, ritardi, ripetenze, interruzioni…) e che possono portare all’uscita precoce degli studenti dal sistema formativo. L’indagine conoscitiva sulle strategie per contrastare la dispersione scolastica realizzata nel 2014 dalla VII Commissione della Camera evidenzia come i soggetti più a rischio di abbandono

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NZ00045

NAZIONALE

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scolastico siano alunni maschi, spesso di origine straniera, con un background familiare fragile e, soprattutto, con una storia e un percorso educativo molto frastagliato. Tra i minorenni che abbandonano prematuramente gli studi non assolvendo all’obbligo d’istruzione si rilevano alti livelli di svantaggio ed esclusione sociale. Si tratta di un target caratterizzato da una scarsa propensione allo studio in aula e difficilmente occupabile a causa dello scadente livello di istruzione. La dispersione scolastica è un fenomeno multidimensionale e come tale va analizzato. Le variabili che incidono maggiormente su tale fenomeno sono di tipo sia soggettivo (difficoltà di apprendimento; scarse competenze di base; fallimenti pregressi; demotivazione; difficoltà di inserimento) che sociale (contesto familiare multiproblematico, caratterizzato da povertà culturale ed economica; arretratezza del territorio di residenza; scarsità di strutture che offrono sostegno e recupero scolastico). Inoltre, i fattori facilitanti la dispersione possono essere prodotti dallo stesso sistema di istruzione (percorsi di orientamento di scarsa qualità nella scuola secondaria di primo grado e nel primo biennio della scuola secondaria di secondo grado; mancato coinvolgimento delle famiglie nelle strategie educative della scuola). A conferma dell’estrema rilevanza del fenomeno della dispersione scolastica, si consideri che la riduzione del numero degli abbandoni scolastici rappresenta uno degli obiettivi da raggiungere nel campo dell’istruzione e della formazione nell’ambito della strategia “Europa 2020”, strategia finalizzata al raggiungimento di una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva. In particolare, si richiede la diminuzione del tasso di abbandono scolastico sotto il 10% a livello europeo (15-16% in Italia) e l’aumento del tasso dei giovani laureati sopra il 40% (26-27% in Italia). Il settore dell’istruzione e della formazione è considerato come un asset portante per lo sviluppo di un’economia maggiormente competitiva. Secondo quanto sostenuto nella ricerca “LOST - Dispersione scolastica: Il costo per la collettività e il ruolo di scuole e terzo settore” (2014), realizzata da WeWorld - Intervita, dall’Associazione Bruno Trentin di CGIL e dalla Fondazione Giovanni Agnelli, con la collaborazione con CSVnet, l’abbattimento della dispersione potrebbe avere un impatto sul PIL compreso in una forbice che va da un minimo dell’1,4% ad un massimo del 6,8%. Tuttavia, la rilevanza della lotta agli abbandoni scolastici non deriva solo da considerazioni meramente economiche. Come dichiarato da Valentina Scialfa - Assessore Scuola, Università e Ricerca, Pratiche Interculturali e Cittadinanza Responsabile, Diritti e Opportunità del Comune di Catania - : “Sul piano umano la dispersione rappresenta la mancata fruizione di un diritto, quello allo studio, e uno spreco di talenti e risorse anche intellettuali, e sul piano sociale conduce a situazioni di emarginazione, difficile inserimento lavorativo, devianza e, spesso, delinquenza”. La cultura e l’apprendimento consentono lo sviluppo del capitale umano di ciascuno e l’acquisizione dei diritti di cittadinanza. Dal mancato apprendimento, infatti, deriva una minore capacità di comprendere la complessità del mondo attuale e, di conseguenza, una maggiore difficoltà a costruire il proprio futuro. Obiettivo prioritario del progetto La scuola? È un gioco! è quello di contrastare la dispersione scolastica nel comune di Catania, focalizzando l’attenzione sulla prevenzione del fenomeno e sugli aspetti relativi all’inclusione. Complessivamente verranno coinvolti 14 volontari. 6.2 Istruzione e formazione: focus sulla Provincia di Catania L’analisi del contesto territoriale verrà effettuata innanzitutto analizzando i dati più recenti relativi alla dispersione scolastica in Sicilia e nella Provincia di Catania, che verranno messi a confronto con la situazione nazionale ed europea. Successivamente verranno presentati i dati relativi al fenomeno dei Neet (Not in Education, Employment or Training), ovvero i giovani di un’età compresa tra i 15 e i 29 anni che non lavorano e non studiano, e i dati relativi al livello di istruzione della popolazione adulta (25-64 anni). Si è scelto di ampliare l’analisi a tali fenomeni poiché si ritiene siano entrambi strettamente connessi al drop-out scolastico:

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- i ragazzi dispersi, ossia quelli che fuoriescono dal sistema dell’istruzione e che non riescono ad inserirsi nel mercato del lavoro, andranno ad ingrossare le fila dei Neet;

- il mancato conseguimento di un titolo di studio, oltre la licenza di scuola secondaria di I grado, espone i soggetti a problemi di collocabilità nel mercato del lavoro e riduce le probabilità di accesso ai programmi di formazione continua nel corso della vita.

Un intervento sulla dispersione scolastica può avere risvolti positivi anche sui fenomeni ad essa connessi. Seguirà l’analisi della situazione degli studenti di origine straniera in Provincia di Catania, in quanto maggiormente a rischio di abbandono scolastico a causa soprattutto delle difficoltà linguistiche e culturali che, spesso, vanno ad aggiungersi al disagio individuale e sociale. Infine verranno descritte le iniziative in materia di dispersione scolastica messe in atto sul territorio considerato sia da strutture pubbliche che dal privato sociale. Giovani che abbandonano prematuramente gli studi La provincia di Catania si compone di 58 comuni, si estende su un territorio di 3.573,68 km² e conta 1.116.917 abitanti. I ragazzi tra gli 8 e i 16 anni, target del progetto, sono 106.399, 54.778 maschi e 51.621 femmine (dati Istat al 1° Gennaio 2015). L’indicatore ESL (early school leavers) individua la quota di giovani nella fascia 18-24 anni che non ha conseguito titoli scolastici oltre quello di scuola secondaria di I grado né qualifiche professionali e che non è inserita in percorsi scolastici o formativi. Nel 2013, l’Italia si colloca nella quinta peggiore posizione nella classifica dei 28 Paesi UE, con una percentuale di abbandoni scolastici pari al 17%, a fronte di un valore medio nell’UE28 pari al 12%. L’incidenza maggiore del fenomeno si segnala nelle regioni del Mezzogiorno e in particolare in Sicilia, dove si registra il valore più alto in assoluto: nel 2013 il 25,8% dei giovani siciliani ha interrotto precocemente gli studi (il 29,3% degli uomini e il 22,1% delle donne).

GRAFICO 1 - Indicatore ESL Italia Fonte: elaborazione su dati Noi Italia, ed. 2015, Istat

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Andando ad analizzare l’andamento dell’indicatore ESL per la Sicilia, si nota come esso nel 2013 abbia fatto registrare l’incremento più sostenuto degli ultimi anni (+1% rispetto all’anno precedente).

GRAFICO 2 - Andamento indicatore ESL Sicilia Fonte: elaborazione su dati Noi Italia, ed. 2015, Istat

Il Dossier “Dispersione negli istituti statali d’istruzione secondaria superiore” elaborato da TuttoScuola (edizione 2014) è l’esito del monitoraggio sistematico condotto negli istituti statali per venti anni sul numero totale degli studenti delle superiori di tutti gli anni di corso, dalla prima alla quinta, per ogni tipologia di scuola. Il dossier fornisce un quadro aggiornato sul fenomeno della dispersione scolastica in Italia e consente di esaminare la situazione a livello provinciale. Nel dettaglio, la dispersione scolastica al termine del quinquennio 2009-10/2013-14 in Italia registra un tasso del 27,9%, che si innalza al 35% circa in Sicilia e al 38,6% nella Provincia di Catania. In termini numerici assoluti, nelle scuole superiori statali della provincia di Catania si sono iscritti in prima nell’anno scolastico 13.900 alunni circa e sono giunti al quinto anno in 8.500 (circa 5.300 alunni dispersi nei 5 anni di scuola).

Area Territoriale I – 09/10 V – 13/14 Dispersione

Catania 13.901 8.536 -5.365 -38,6%

Sicilia 62.715 40.661 -22.054 -35,2%

Italia 597.915 430.832 -167.083 -27,9%

TABELLA 1 - Studenti dispersi nel quinquennio 2009-2014 nella secondaria superiore statale Fonte: Tuttoscuola, Dossier Dispersione negli istituti statali d’istruzione secondaria superiore – Anno 2014

La dispersione e l’abbandono scolastico sono processi lenti, preceduti dai segnali di disagio individuale e sociale che all’inizio si manifesta tramite frequenze irregolari, debiti formativi e ripetenze. Dal monitoraggio realizzato dall’Osservatorio provinciale sulla dispersione scolastica, risulta che le frequenze saltuarie nell’a. s. 2012-2013 hanno riguardato lo 0,38% degli alunni delle scuole primarie, lo 0,58% degli alunni delle scuole secondarie di 1° grado e lo 0,42% degli alunni delle scuole superiori. Mentre i ripetenti nelle scuole primarie nello stesso periodo sono stati lo 0,42%, nella scuola secondaria di 1° grado il tasso di ripetenze è salito al 4,01% e nelle scuole superiori è stato pari al 6,57%. Infine, per quanto riguarda i debiti formativi, nell’a.s. 2012-2013 è stato rimandato il 33,03% degli alunni delle scuole medie (non è disponibile il dato relativo alle scuole superiori).

2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013

ESL Sicilia 30,6 30,0 28,1 26,1 26,2 26,5 26,0 25,0 24,8 25,8

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Giovani che non lavorano e non studiano Anche relativamente ai Neet (Not in Education, Employment or Training), ovvero i giovani di un’età compresa tra i 15 e i 29 anni che non lavorano e non studiano, la Sicilia è la regione italiana che fa registrare la quota più consistente: nel 2013 il 39,7% della popolazione tra i 15 e i 29 anni risulta fuori dal circuito formativo e lavorativo. Un valore nettamente superiore alla media dell’Italia (26%) e oltre il doppio rispetto alla media dell’UE28 (15,9%).

GRAFICO 3 - Quota percentuale dei Neet in Italia Fonte: elaborazione su dati Noi Italia, ed. 2015, Istat

Per poter analizzare il fenomeno Neet a livello provinciale, è necessario ricorrere al Bollettino Monitor curato dall’agenzia tecnica Italia Lavoro. I dati analizzati sono relativi all’anno 2012. In questo caso l’indicatore Neet indica i ragazzi tra i 15 e i 24 anni né occupati e né inseriti in un percorso di istruzione o formazione. Nel 2012 il 21,6% dei Neet siciliani risiede nella Provincia di Catania. Qui i Neet ammontano a 41.407 unità, 21.210 femmine e 20.197 maschi, e rappresentano il 30,8% del totale della popolazione della stessa età residente sul territorio considerato. Nel 2012 i Neet minorenni (da 15 a 17 anni compiuti) residenti in Sicilia che hanno abbandonato prematuramente gli studi conseguendo al più la licenza media sono 16.972, il 14% dei quali risiede nella provincia di Catania. Si tratta di adolescenti con i più alti livelli di svantaggio e di esclusione sociale, caratterizzati da una scarsa propensione allo studio e difficilmente occupabili per lo scadente livello d’istruzione. Adulti con livello di istruzione non elevato La Sicilia, inoltre, è la regione italiana con il più basso livello di istruzione della popolazione adulta, dopo Sardegna e Puglia. Nel 2013 il 52,2% delle persone di un’età compresa tra i 25 e i 64 anni ha conseguito come titolo di studio più elevato la licenza di scuola secondaria di I grado. Il valore registrato in Sicilia supera di 10 punti percentuali la media italiana (42,2%) ed è oltre il doppio rispetto alla media UE28 (24,8%).

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GRAFICO 4 - Popolazione adulta che ha conseguito al più un livello di istruzione secondaria inferiore Fonte: elaborazione su dati Noi Italia, ed. 2015, Istat

Dall’analisi appena effettuata emerge una situazione di allerta per quanto riguarda l’istruzione e la formazione nei giovani della regione Sicilia e, più in particolare, in Provincia di Catania. Alunni stranieri Il rapporto Alunni con cittadinanza non italiana elaborato dal Miur (2015) evidenzia in Sicilia per l’a.s. 2013/2014 un tasso di crescita degli alunni stranieri rispetto all’anno precedente doppio se confrontato con la media nazionale del 6,2% (+12,8% in Sicilia). Per quanto riguarda i neo entrati nel sistema scolastico, in Sicilia sono stati 1.975 e tale Regione si trova al primo posto in Italia per la percentuale dei neoentrati rispetto al totale degli stranieri (9,9%). Questo fenomeno può essere collegato all’incremento significativo di minori stranieri non accompagnati che nel 2014 ha interessato soprattutto le regioni del Sud Italia (in Sicilia è stato accolto il 43,9% del totale di minori stranieri non accompagnati). I dati più aggiornati a livello provinciale sono presentati dal Miur nel Report Gli alunni stranieri nel sistema scolastico italiano (2014). Nell’a.s. 2013/2014 gli alunni stranieri nella Provincia di Catania sono stati 4.330, di cui 1.929 comunitari e 1.415 nati in Italia, e rappresentano il 2,4% sul totale degli studenti. I principali Paesi di provenienza sono Romania, Tunisia e Cina. Nelle tab. 2 e 3 si presentano i dati relativi alla distribuzione degli alunni stranieri nei diversi ordini e tipologie di scuola.

Alunni con cittadinanza non italiana Per 100 iscritti

Totale Primaria

Secondarie I grado

Secondarie II grado

Totale Primaria Secondarie I grado

Secondarie II grado

CATANIA 4.330 1.484 1.071 1.015 2,4 2,5 2,9 1,8

SICILIA 24.132 8.420 6.009 5.446 3,0 3,3 3,7 2,2

ITALIA 802.785 283.233 169.780 182.181 9,0 10,0 9,6 6,8

TABELLA 2 – alunni stranieri per ordine di scuola - a.s. 2013/2014 Fonte: Gli alunni stranieri nel sistema scolastico italiano, Miur (2014)

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Totale Licei

Istituti tecnici

Professionali Istruzione artistica

CATANIA 1.015 331 389 232 63

SICILIA 5.446 1.522 2.070 1.620 234

ITALIA 182.181 37.173 70.220 69.062 5.726

TABELLA 3 – alunni stranieri per tipologia di scuola superiore - a.s. 2013/2014 Fonte: Gli alunni stranieri nel sistema scolastico italiano, Miur (2014)

Come evidenziato dal Focus Dispersione elaborato dal Miur (anno 2013), gli studenti di origine straniera sono quelli maggiormente a rischio di abbandono scolastico. In particolare, i giovani immigrati nati all’estero sembrano essere in situazione di maggiore difficoltà rispetto alla "seconda generazione" (figli di stranieri nati in Italia) che, al contrario, incontrano minori difficoltà nel percorso di studi. La causa principale che espone gli studenti di cittadinanza non italiana ad un maggior rischio di disaffezione e di dispersione è, ovviamente, il gap linguistico e culturale che rende più lento e difficile il loro apprendimento e questo comporta un disincentivo alla frequenza scolastica. I dati sulle ripetenze della seguente tabella sono tratti dal rapporto Alunni con cittadinanza non italiana – a.s. 2012-2013 del Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca e confermano le maggiori difficoltà riscontrate dagli alunni stranieri nel percorso scolastico rispetto ai compagni di classe italiani.

Primarie Secondaria di I grado Secondaria di II grado

Stranieri non ammessi ogni 100 stranieri

Differenza tassi di non

ammissione italiani/stranieri

Stranieri non ammessi ogni 100 stranieri

Differenza tassi di non

ammissione italiani/stranieri

Stranieri non ammessi ogni 100 stranieri

Differenza tassi di non

ammissione italiani/stranieri

Provincia di Catania 7,1 +6,6 10,4 +5,9 30,6 +14,9

TABELLA 4 – Alunni stranieri non ammessi alla classe successiva e differenza stranieri/italiani - a.s. 2012/2013 Fonte: Alunni con cittadinanza non italiana, MIUR, 2014

6.3 Gli interventi in materia di dispersione scolastica nella provincia di Catania Nel 2014 sono state approvate le Linee guida in materia di prevenzione e recupero della dispersione scolastica e formativa. Si tratta di un protocollo d’intesa tra il Comune di Catania, il Tribunale per i Minorenni di Catania, la Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Catania, A.S.P. di Catania, U.P.L.M.O. di Catania, l’Ufficio XII Ambito territoriale per la provincia di Catania e le Istituzioni Scolastiche. Le linee guida sono considerate dall’Amministrazione come uno strumento operativo indispensabile per la prevenzione e il contrasto della dispersione scolastica e della devianza giovanile più in generale, obiettivo da raggiungere anche attraverso il potenziamento dei servizi a sostegno del recupero scolastico presenti sul territorio. Uno dei punti cardine delle linee guida riguarda la definizione del ruolo della famiglia nel contrasto dell’abbandono scolastico. In base all’art. 5 (Compiti e impegni delle Parti) alla famiglia è richiesto di: - firmare il patto di corresponsabilità al momento dell'iscrizione del proprio figlio a scuola e/o

presso un centro di formazione professionale; - comunicare tempestivamente e fornire elementi di conoscenza utili, relativamente ad assenze

prolungate o con ripetizioni periodiche dell'alunno; - rendersi disponibile ad eventuali collaborazioni per l'attuazione di un progetto individualizzato a

favore del proprio figlio. Sempre nel 2014 l’assessorato alla Scuola del Comune di Catania e l’Azienda Sanitaria Provinciale di Catania hanno sottoscritto un Protocollo d’Intesa finalizzato a contrastare la dispersione

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scolastica. Nel corso dell’anno scolastico 2014/2015 sono stati realizzati una serie di incontri negli istituti Battisti, Malerba e San Giorgio (I, II e VI circoscrizione). I temi affrontati riguardano in particolare la crisi del ruolo genitoriale e la difficoltà di individuare un piano pedagogico coerente tra scuola e famiglia, con conseguente crisi del ruolo del docente. Il progetto prevedeva interventi rivolti sia ai minori che alle loro famiglie. Nell’ambito del PAC – Piano di Azione Coesione – Priorità Istruzione dal 2012 è in svolgimento l’azione 3 “Realizzazione di prototipi di azione educativa in aree di grave esclusione sociale e culturale”. Per gli anni scolastici 2012/2013 e 2013/2014 in Sicilia sono stati autorizzati 70 progetti (17 in Provincia di Catania, per un importo totale che ammonta a € 3.489.035,37). Ciascun progetto prevede l’attuazione di interventi specifici e l’elaborazione dei corrispondenti modelli di intervento (prototipi). La misura si caratterizza per un approccio territoriale integrato finalizzato alla costituzione di reti nelle quali operano scuole, agenzie educative e realtà del privato sociale. Tra le esperienze di rilievo, si segnala il Bando Educazione dei Giovani della Fondazione con il Sud. Con l’ultima edizione del Bando (anno 2013), la Fondazione ha sostenuto 19 progetti finalizzati al contrasto alla dispersione e all’abbandono scolastico, erogando complessivamente circa 4,5 milioni di euro. Le iniziative vengono realizzate in Sicilia (n. 11), in Campania (n. 6) e in Puglia (n. 2). In particolare, nella Provincia di Catania sono stati finanziati tre progetti: 1. IN&OUT - promosso dalla Cooperativa Sociale Marianella Garcia:

prevede laboratori professionalizzanti, di orientamento, iniziative di cooperative learning e visite didattiche in azienda, con l’obiettivo di coinvolgere attivamente gli studenti nella costruzione di percorsi formativi individuali;

2. Una Piazza perché nessuno si perda - promosso dalla Fondazione Piazza dei Mestieri: prevede percorsi di alternanza scuola – lavoro per ragazzi tra i 13 e i 17 anni (laboratori professionali di ristorazione, estetica, informatica, percorsi di educazione alla legalità e di formazione su tematiche adolescenziali e sul lavoro, con testimonianze di professionisti). Sono inoltre previsti iniziative per le famiglie e gli insegnanti;

3. AggregAzioni - promosso dal Consorzio Il Nodo è rivolto ai ragazzi dei quartieri Barriera, Librino, S.Leone – Nesima e Centro Storico e prevede la realizzazione di attività pomeridiane di supporto scolastico, laboratori, attività ludiche, sportive ed educative, eventi interculturali nei locali delle scuole del territorio.

Per quanto riguarda l’offerta di servizi ludico-ricreativi, la popolazione giovanile catanese può usufruire di 48 impianti sportivi, 9 cinema e 9 teatri. Nel Comune di Catania, un servizio diffuso è offerto dal Centro Culturale Polivalente: ne esistono 5 sulle 10 Municipalità; meno diffusa è invece la realtà dei Centri di aggregazione giovanile (solo 3 in funzione). La Cooperativa Prospettive ha siglato una convenzione con il Comune di Catania per la realizzazione di un Centro Diurno che rappresenta una fortunata forma di realizzazione di un progetto organico di intervento nell'area del disagio giovanile a Catania e ha al momento finanziato un progetto di prevenzione e lotta alla dispersione scolastica. Asaform ENAIP Catania vanta una lunga esperienza nell’erogazione di corsi di apprendistato e obbligo formativo e ha realizzato diverse iniziative volte al conseguimento dell’obbligo soprattutto per minori disagiati potendo anche contare su una fattiva rete integrata scuole-aziende-associazionismo-istituzioni. Inoltre l’ente di formazione professionale è nell’ambito della rete ENAIP (Ente Nazionale ACLI Istruzione Professionale) che da cinquant’anni è specializzata nella prevenzione e lotta alla dispersione scolastica con modelli pedagogici e didattici all’avanguardia centrati sulla valorizzazione dell’esperienza, il riconoscimento degli stili cognitivi e la progettazione per competenze.

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Per il resto, le iniziative strutturate di lotta e prevenzione della dispersione scolastica nella provincia catanese sembrano del tutto esigue e tuttora possiamo affermare che a Catania non esiste un’offerta amplia e strutturata poiché la maggior parte dei servizi per i giovani e i minori drop-out vengono gestiti da cooperative sociali che spesso non ricevono dai comuni le risorse economiche necessarie o sono in perenne credito finanziario (anche alla luce delle precarie condizioni del bilancio del Comune di Catania). 6.4 In conclusione Dall’analisi appena condotta emerge una situazione contraddittoria: da un lato le linee politiche adottate segnalano il desiderio da parte dell’Amministrazione di contrastare il fenomeno della dispersione scolastica attraverso un adeguato coordinamento a livello locale, ma dall’altro si rileva un’offerta insufficiente e poco adeguata di servizi capaci di fornire luoghi e momenti di recupero scolastico, di aggregazione e di socializzazione rivolti sia ai ragazzi che alle loro famiglie. L'abbandono scolastico in Sicilia costituisce un’emergenza non solo educativa, ma anche sociale. Gli interventi realizzati finora nella Regione non sono riusciti a ridurre il tasso di abbandoni scolastici precoci in modo drastico e l’obiettivo imposto dalla Strategia Europa2020 appare ancora molto lontano. Come evidenziato nel paragrafo 6.2, oggi un giovane siciliano su quattro si ferma a livelli di scolarità medio-bassi, non trovando nel contesto socio-economico e culturale in cui vive gli stimoli necessari per proseguire gli studi. Il sistema formativo della provincia di Catania, infatti, presenta ancora caratteri di debolezza soprattutto a causa di carenze strutturali e dello scarso collegamento con il mondo del lavoro, fattori che hanno un impatto negativo sui livelli di dispersione ed abbandono scolastico e di conseguimento di qualifiche coerenti con la domanda di lavoro. La configurazione del sistema formativo nella provincia, se da un lato riflette ancora le caratteristiche culturali di arretratezza, di minore efficienza e di squilibrio rispetto alle condizioni medie del Paese, dall’altro presenta alcuni aspetti positivi rispetto alla generale condizione socioeconomica dell’area e per le potenzialità di efficace risposta positiva agli interventi innovatori immessi nel sistema scolastico stesso. Maria Paola Iaquinta, preside dell’istituto comprensivo Cesare Battisti e coordinatrice dell’Osservatorio sulla dispersione scolastica nell’area geografica che comprende l’Antico corso, gli Angeli custodi, San Cristoforo, il Fortino e il Tondicello della Playa, ritiene che la dispersione scolastica vada combattuta proponendo un’offerta formativa variegata, tuttavia nelle scuole si rileva una mancanza di personale dedito alla gestione dei laboratori (di informatica, di arte, di ceramica ecc.) previsti dalla legge 216/1991 e già allestiti. Ciò che manca, quindi, non sono le strutture fisiche, quanto le risorse (non necessariamente finanziarie) da mettere a disposizione della comunità. I nostri operatori ACLI hanno svolto un’indagine al fine di monitorare le attività di lotta all’evasione-dispersione scolastica svolte dagli istituti comprensivi, dalle direzioni didattiche e dalle scuole medie. Da questa indagine sono emersi i seguenti dati. Nel Comune di Catania il:

60% degli istituti contattati vorrebbe ricevere un ulteriore supporto per lo svolgimento di queste attività

21% già svolge queste attività (per il 70% sono istituti comprensivi)

17% non è interessato a queste attività

2% non ha risposto alla nostra intervista. È necessario, quindi, agire in modo coordinato, attraverso la costruzione di reti tra enti pubblici e privato sociale, ottimizzando le risorse disponibili e strutturando azioni educative e formative maggiormente efficaci. Appare indispensabile anche coinvolgere le famiglie, allo scopo di implementare progetti di co-educazione, definendo i confini e le aree comuni di uno spazio condiviso e partecipato. Alla luce di quanto illustrato, il progetto La scuola? È un gioco! intende realizzare interventi in collaborazione con le scuole volti a stimolare negli allievi l’interesse verso l’apprendimento e

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l’istruzione, per esempio migliorando l’approccio allo studio, fornendo nuovi metodi per imparare e anche un nuovo modo positivo di vivere la scuola e le occasioni di formazione che si possono presentare nell’arco della vita. Inoltre, con l’obiettivo di promuovere e incrementare servizi dedicati ai giovani a rischio di dispersione scolastica, si intende coinvolgere le parrocchie, considerato anche il forte legame con la nostra associazione, legame rafforzato negli anni da costanti collaborazioni. La collaborazione con le parrocchie permetterà di costruire e diffondere diverse iniziative di associazionismo giovanile, studentesco ed intergenerazionale. L’associazionismo infatti rappresenta una dimensione sociale ricca di relazioni e di senso che può contribuire efficacemente alla prevenzione dell’emarginazione sociale e del disagio giovanile. Nell’ambito di questa dimensione, che può assumere una forma dinamica ed evolutiva, molti giovani possono sperimentare per esempio l’esercizio della cittadinanza attiva attraverso la partecipazione e la condivisione di esperienze. Essenziale sarà anche il coinvolgimento delle famiglie, destinatarie di azioni informative, di orientamento e di sostegno. I principi ispiratori delle azioni proposte sono i seguenti: 1. Prevenzione precoce degli abbandoni, attraverso il coinvolgimento delle fasce più giovani

(sotto i 10 anni); 2. Approccio integrato, tramite la collaborazione con istituzioni scolastiche, parrocchie e famiglie; 3. Personalizzazione degli interventi, in risposta alle specifiche esigenze dei singoli ragazzi; 4. Attenzione sia alla dimensione cognitiva che a quella affettiva del processo di apprendimento.

Per concludere, il progetto La scuola? È un gioco! intende attivare a Catania, grazie all’aiuto e al sostegno dei volontari in Sevizio Civile, una serie di azioni di contrasto alla dispersione scolastica rivolte a minori in obbligo scolastico, di un’età compresa tra gli 8 e i 16 anni. Ci preme sottolineare che la scelta di non limitare l’analisi del contesto alla descrizione della condizione relativa alla fascia d’età destinataria delle azioni proposte è dettata dalla stretta relazione causale tra dispersione scolastica, Neet (15-29 anni) e livello di istruzione della popolazione adulta (25-64 anni). Riteniamo che un intervento sulla dispersione scolastica, attuato in un’ottica di prevenzione, possa avere risvolti positivi anche sui fenomeni ad essa connessi. La prevenzione dell’abbandono scolastico è un’attività che deve iniziare il più presto possibile in quanto arginare il problema quando è già esploso è complesso e poco efficace. Proprio per questo è indispensabile intervenire sul disagio minorile a partire dalle scuole primarie agendo sulle prime manifestazioni dei fenomeni precursori dell’abbandono scolastico, come l’assenteismo e gli scarsi risultati scolastici. Nell’ambito del presente progetto verranno realizzate attività formative, culturali e ricreative (per es. doposcuola, laboratori) finalizzate alla promozione di autostima, fiducia e autoefficacia personale, nonché alla costruzione di una percezione positiva della scuola, dello studio e di se stessi in alunni fin dal primo grado di istruzione, proprio per prevenire o limitare fortemente l’abbandono negli anni successivi (e conseguentemente il passaggio alla condizione di Neet, prima, e, successivamente, di adulto con un basso livello di istruzione, con problemi di collocabilità nel mercato del lavoro e scarse probabilità di accesso ai programmi di formazione continua nel corso della vita). 6.5 Destinatari diretti del progetto Con il presente progetto si intende proporre interventi mirati di prevenzione e di lotta alla dispersione scolastica che, come ampiamente dimostrato attraverso l’analisi del contesto territoriale, in Provincia di Catania rappresenta un fenomeno sociale piuttosto rilevante. Nelle sedi di attuazione del progetto, i destinatari saranno:

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N° Destinatari

50 bambini/e iscritti alla scuola primaria (età minima: 8 anni);

50 ragazzi/e iscritti alla scuola secondaria di I° grado;

50

ragazzi/e iscritti alla scuola secondaria di II° grado oppure ad un corso di formazione professionale. Il limite massimo di età è fissato a 16 anni, ma è possibile coinvolgere ragazzi con un’età superiore ai 16 anni in caso di esigenze particolari;

150 famiglie dei ragazzi/e coinvolti nel progetto destinatarie di servizi di accoglienza, di informazione e di orientamento.

Verranno privilegiati soprattutto i minori appartenenti a famiglie in condizioni economiche disagiate e che, quindi, non possono usufruire di ripetizioni private e/o da famiglie monoparentali. I minori potranno essere segnalati anche dalle Parrocchie, dai servizi sociali e dai vari soggetti che si riuscirà a raggiungere attraverso le iniziative di promozione del progetto. Nelle diverse scuole e realtà provinciali, le percentuali di ragazzi beneficiari del progetto saranno distribuite quanto più equamente possibile e dipenderanno dalla rete tra le parrocchie e gli istituti scolastici. 6.6 Beneficiari del progetto Oltre ai destinatari diretti, il progetto intende apportare benefici anche ad altri soggetti, come specificato nella seguente tabella:

BENEFICIARIO RISULTATI

Famiglie dei ragazzi coinvolti nel progetto

Il miglioramento del rendimento scolastico dei ragazzi a seguito dei percorsi di recupero previsti nel progetto e il rafforzamento della loro autostima ed autoefficacia personale generato dalla partecipazione alle attività ludico-espressive proposte provocherà effetti positivi sul livello di benessere delle loro famiglie (clima familiare più disteso, maggiore dialogo, esperienza scolastica vissuta con maggiore fiducia e serenità). I benefici saranno anche di tipo economico, infatti le famiglie non saranno costrette a ricorrere a ripetizioni private e/o a scuole private. Le possibilità di incontro e scambio con altri genitori previste nell’ambito dei servizi di accoglienza, informazione ed orientamento favoriranno il rafforzamento del ruolo genitoriale, con effetti positivi sugli stili educativi e comunicativi adottati e sulle dinamiche familiari più in generale.

Insegnanti delle scuole di provenienza

La stretta collaborazione con gli educatori e con i tutor coinvolti nel progetto consentirà agli insegnanti di seguire i ragazzi che si trovano in situazioni di disagio in modo più efficace, sopperendo alla carenza di tempo e risorse della scuola. Essi, inoltre, potranno rafforzare la propria professionalità scambiandosi conoscenze, materiali e strumenti e potranno sperimentare nuovi dispositivi didattici di lotta e prevenzione alla dispersione scolastica.

Altre agenzie educative del territorio

(istituzioni locali, associazioni, parrocchie, organismi di

aggregazione giovanile, ecc…)

Potranno sedimentare e alimentare lo scambio di informazioni, proposte e idee su come contribuire ad innalzare i livelli sociali e culturali del territorio e a marginalizzare i fenomeni di abbandono /dispersione scolastica e disagio giovanile.

TABELLA 5 – Beneficiari del progetto

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7) Obiettivi del progetto 7.1 Obiettivi generali e obiettivi specifici Con il progetto La scuola? È un gioco! ci si propone di realizzare interventi finalizzati alla prevenzione della dispersione scolastica operando in un’ottica di rete, ovvero tramite l’ampliamento dell’offerta formativa degli Istituti Scolastici del territorio mediante azioni di tutoraggio scolastico e animazione culturale, rivolte principalmente ai ragazzi (destinatari diretti), ma coinvolgendo anche le famiglie e le altre agenzie educative del territorio. Di seguito gli obiettivi generali che il progetto intende perseguire: - attenuare il disagio giovanile dovuto all’insufficiente presenza sul territorio di percorsi

formativi ed educativi; - aumentare il livello di scolarizzazione dei giovani attraverso il miglioramento dell’approccio

metodologico allo studio; - favorire la socializzazione e l’integrazione delle diversità.

Per il raggiungimento degli obiettivi generali, il progetto si pone i seguenti obiettivi specifici:

a) Migliorare il rendimento scolastico tramite il potenziamento delle abilità di base, linguistiche, espressive, logiche e di metodo;

b) Ridurre gli insuccessi e fallimenti scolastici (ripetenze, bocciature, debiti formativi) attraverso

azioni di sostegno e accompagnamento socio-psicologico, tutoring, orientamento; c) Sostenere la socializzazione giovanile attraverso attività ludiche e ricreative;

d) Favorire l’integrazione socio-affettivo-culturale degli alunni stranieri in un clima di

permanente accoglienza; e) Coinvolgere le famiglie nel percorso scolastico dei figli e rafforzare il loro ruolo educativo; f) Promuovere l’alleanza educativa tra famiglie catanesi, scuola e le altre figure coinvolte nella

crescita dei ragazzi.

8) Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca in modo puntuale le attività

previste dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in servizio civile nazionale, nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo:

8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi Le azioni previste sono tre, ciascuna finalizzata al raggiungimento dei diversi obiettivi descritti nel paragrafo 7.1. Di seguito la tabella di sintesi che presenta obiettivi ed indicatori di risultato riferiti alle azioni previste dal presente progetto:

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OBIETTIVI SPECIFICI AZIONI E ATTIVITÀ INDICATORI DI RISULTATO

a) Migliorare il rendimento scolastico tramite il potenziamento delle abilità di base, linguistiche, espressive, logiche e di metodo; b) Ridurre di insuccessi e fallimenti scolastici (ripetenze, bocciature, debiti formativi) attraverso azioni di sostegno e accompagnamento socio-psicologico, tutoring, orientamento;

AZIONE 1: SOSTEGNO SCOLASTICO E RIMOTIVAZIONE ALLO STUDIO Attività: 1.1 - Verifica della fattibilità delle iniziative di sostegno/rimotivazione 1.2 - Progettazione dei percorsi individualizzati e organizzazione dei dispositivi didattici 1.3 - Promozione e raccolta delle adesioni 1.4 - Accoglienza degli utenti, analisi delle esigenze personali e calendarizzazione delle attività 1.5 - Percorsi di sostegno scolastico, orientamento e tutoring

N° scuole coinvolte: > 10 N° ragazzi coinvolti: circa 150 (comprensivo di tutti i ragazzi coinvolti senza distinzione di fascia di età) N° dei ragazzi che migliorano il rendimento scol.: ≥ 120 Livello di gradimento delle attività (0-10): > 7

c) Sostenere la socializzazione giovanile attraverso attività ludiche e ricreative; d) Favorire l’integrazione socio-affettivo-culturale degli alunni stranieri in un clima di permanente accoglienza;

AZIONE 2: LABORATORI LUDICO-ESPRESSIVI Attività: 2.1 – Progettazione dei laboratori 2.2 – Promozione e raccolta adesioni 2.3 – Realizzazione dei laboratori

N° laboratori realizzati: ≥ 2 per sede di attuazione N° partecipanti ai laboratori: ≥ 10 per laboratorio Miglioramento del benessere personale: per circa 80 ragazzi Livello di gradimento delle attività (0-10): > 7

e) Coinvolgere le famiglie nel percorso scolastico dei figli e rafforzare il loro ruolo educativo; f) Promuovere l’alleanza educativa tra famiglie catanesi, scuola e le altre figure coinvolte nella crescita dei ragazzi.

AZIONE 3: INIZIATIVE DI INCONTRO, SCAMBIO E INTEGRAZIONE Attività: 3.1 – Pianificazione degli incontri 3.2 – Promozione e raccolta adesioni 3.3 – Realizzazione di incontri e seminari con le famiglie e con i minori 3.4 – Potenziamento delle reti di scambio tra le agenzie educative

Tot. famiglie coinvolte: circa 150 N° seminari realizzati: ≥ 3 N° partecipanti ai seminari: ≥ 20 per seminario N° incontri tra genitori e figli: ≥ 1 per sede di attuazione N° partecipanti agli incontri: ≥ 20 famiglie per incontro Livello di gradimento delle attività (0-10): >7 N° strutture presenti nella banca dell’offerta: > 5 N° strutture presenti nella banca delle disponibilità: > 5

Trasversale e funzionale alla realizzazione del progetto

AZIONE 4: COORDINAMENTO, MONITORAGGIO E VALUTAZIONE Attività: 4.1 – Coordinamento generale e territoriale 4.2 – Monitoraggio e valutazione

TABELLA 6 – Sintesi obiettivi/azioni/risultati

Le attività destinate ai minori e alle loro famiglie verranno realizzate all’interno di spazi messi a disposizione dalle parrocchie o dagli istituti scolastici. In particolare si ritiene essenziale aprire le scuole alle famiglie e alla comunità, trasformandole in luoghi di coesione sociale, seguendo quanto previsto dall’articolo 7 del Decreto Legge 104/2013. Si ricorda che, come rilevato nell’analisi del contesto, le scuole dispongono di spazi allestiti a laboratori, ma non sempre del personale sufficiente per la loro gestione. Sfruttare tali spazi significa offrire ai ragazzi non solo la possibilità di accedere a strutture di qualità, ma anche di vivere la scuola in modo diverso, percependola come luogo di incontro e di aggregazione. Gli interventi saranno organizzati in base alla scuola frequentata:

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- scuola primaria (età minima: 8 anni); - scuola secondaria di I grado; - scuola secondaria di II grado / corsi di formazione professionale (età massima: 16 anni).

Di seguito si illustrano nel dettaglio le attività previste per ciascuna delle 4 azioni. AZIONE 1: SOSTEGNO SCOLASTICO E RIMOTIVAZIONE ALLO STUDIO Attività 1.1 - Verifica della fattibilità delle iniziative di supporto/recupero scolastico

L’attività 1.1 prevede le seguenti fasi:

a. aggiornamento della mappatura degli istituti scolastici / enti di formazione da coinvolgere e dei servizi di tutoraggio già presenti sul territorio, con l’obiettivo di diversificare l’offerta degli interventi previsti dal progetto.

b. contatti con i dirigenti scolastici delle scuole individuate, i direttori dei CFP e i docenti. Attività 1.2 - Progettazione dei percorsi e organizzazione dei dispositivi didattici

L’attività 1.2 prevede le seguenti fasi:

a. definizione delle discipline scolastiche oggetto dei percorsi di sostegno/rimotivazione b. preparazione e organizzazione dei materiali didattici c. scelta della metodologie didattiche e degli strumenti di valutazione più adeguati in base alla

specificità del target, tenendo conto delle diverse fasce d’età da raggiungere (scuola primaria, scuola secondaria di I° e II° grado, centri di FP);

d. verifica (ed eventuale integrazione) delle risorse (umane, strumentali, tecniche e finanziarie) necessarie a realizzare i percorsi di sostegno/rimotivazione.

Tali attività verranno condotte in collaborazione in collaborazione con i docenti delle scuole partner. I dispositivi didattici e di monitoraggio dei progressi nell’apprendimento saranno preparati con il supporto scientifico, tecnico e didattico dell’UNIVERSITÀ UNITELMA SAPIENZA, partner del progetto, che si occuperà di predisporre:

1. scheda per l’analisi del fabbisogno di ogni allievo, da proporre all’inizio del percorso; 2. libretto personale dell’allievo, su cui registrare gli obiettivi formativi di ogni allievo e

l’andamento del percorso avviato; 3. prove di valutazione degli apprendimenti, in coerenza con quanto previsto dalla normativa

vigente.

Nell’ambito della progettazione esecutiva si consulterà la documentazione messa a disposizione dai partner CENSIS, in particolare, considerando che una delle aree dei problemi è stata identificata nella dispersione scolastica degli alunni stranieri, si cercherà di reperire e analizzare materiali di studio, documentazione, ricerche e proposte sui fenomeni di integrazione delle seconde generazioni al fine di orientare meglio le scelte didattiche che valorizzino le diversità culturali. Attività 1.3 - Promozione e raccolta delle adesioni

L’attività 1.3 prevede le seguenti fasi:

a. realizzazione delle schede di iscrizione e del regolamento del servizio; b. realizzazione del materiale promozionale (volantini, locandine, ecc..) e distribuzione presso i

diversi soggetti presenti sul territorio; c. organizzazione di una serie di incontri di sensibilizzazione destinati ai genitori (colloqui e

distribuzione di materiale informativo) con l’obiettivo di promuovere i percorsi di sostegno/rimotivazione, i metodi che si utilizzeranno e i risultati che si intende raggiungere (ovvero il miglioramento del rendimento scolastico dei partecipanti).

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Gli incontri verranno organizzati con il supporto degli Istituti scolastici, dei centri di formazione professionale e della rete del Forum delle associazioni familiari. La promozione del progetto avverrà anche grazie alla collaborazione dei partner FAIR TRADE e FITUS reti del turismo sociale;

d. raccolta delle adesioni; e. suddivisione dei partecipanti in tre gruppi:

bambini della scuola primaria (età minima: 8 anni);

ragazzi della scuola secondaria di I grado;

ragazzi della scuola secondaria di II grado (età massima 16 anni, con apertura eventualmente ai ragazzi > 16, nel caso di esigenze particolari).

Attività 1.4 - Accoglienza degli utenti, analisi delle esigenze personali e calendarizzazione delle attività L’attività 1.4 prevede le seguenti fasi:

a. realizzazione di un incontro conoscitivo volontari-partecipanti in tutte le sedi di attuazione del progetto. In questa occasione verranno illustrate ai ragazzi le caratteristiche del servizio. Tale incontro è indispensabile per creare un clima di accoglienza, condizione necessaria per sviluppare una relazione tutor-studente basata sulla fiducia.

Successivamente, per ciascun allievo, si procederà nel seguente modo:

b. analisi dei fabbisogni individuali (percorso scolastico pregresso, eventuali difficoltà di apprendimento);

c. definizione degli obiettivi formativi effettivamente raggiungibili; d. scelta delle attività da implementare (recupero/sostegno/rimotivazione/orientamento); e. stipula del “Piano formativo” (una sorta di progetto personalizzato), con la specifica degli

obiettivi da raggiungere e del tipo di intervento da attivare in risposta alle esigenze del singolo ragazzo:

recupero scolastico (es. su specifiche discipline e contenuti),

sostegno all’apprendimento (es. per acquisire determinati metodi di studio),

rinforzo motivazionale (es. rinnovare l’interesse verso lo studio di determinate materie),

orientamento (es. necessità di scegliere il percorso scolastico da intraprendere al termine della scuola secondaria di I grado).

f. definizione di un calendario individuale delle attività da svolgere. Attività 1.5 - Percorsi di recupero/sostegno scolastico, orientamento e tutoring

Secondo la programmazione definita saranno attivati i percorsi e avviate le attività di tutoraggio, seguendo il Piano formativo definito con ciascun utente. Le attività saranno diversificate in base alla scuola frequentata:

scuola primaria (età minima: 8 anni): il tutoring è inteso come un accompagnamento nel percorso di studio e ha l’obiettivo principale di incoraggiare la curiosità naturale del bambino e rafforzare fin da subito le sue competenze cognitive in modo da prevenire l’insorgere di possibili cause di abbandono o dispersione;

scuola secondaria di I° grado: il tutoring sarà finalizzato alla costruzione ed adozione del metodo di studio più adatto alle esigenze personali dei singoli ragazzi, al sostegno alla preparazione dell’esame finale e all’accompagnamento verso i successivi stadi dell’istruzione (scuola superiore, formazione professionale, apprendistato, ecc.);

scuola secondaria di II° grado e centri di formazione professionale (età massima: 16 anni, nel caso di esigenze particolari anche >16): il tutoring sarà finalizzato all’inserimento nella scuola superiore, al rafforzamento del metodo di studio adottato e al ri-orientamento nel caso di studenti intenzionati a riesaminare il loro iter scolastico e ad effettuare il passaggio ad un diverso indirizzo scolastico.

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Per i percorsi di orientamento si prevede il coinvolgimento diretto dell’UNIVERSITÀ UNITELMA SAPIENZA, partner del progetto, che metterà a disposizione materiale informativo per orientare i ragazzi su come proseguire la propria carriera scolastica e formativa. L’approccio adottato nell’ambito dei percorsi di recupero e rimotivazione considera sia la componente cognitiva che quella affettiva del processo di apprendimento. Per ciò che concerne l’aspetto più propriamente cognitivo, i ragazzi verranno supportati nell’adozione di un metodo di studio efficace. Per essere tale, però, esso non deve essere imposto dall’esterno, ma costruito da ogni singolo ragazzo in modo personale. Affinché i ragazzi siano in grado di gestire in modo autonomo il proprio processo di apprendimento, è indispensabile insegnare loro ad imparare, accompagnandoli e fornendo preliminarmente tutti gli strumenti di cui potrebbero aver bisogno. A tale scopo i volontari, nello svolgere l’attività di tutoraggio, presenteranno le diverse strategie per affrontare lo studio (differenti tipologie di mappe concettuali, schemi, riassunti, grafici, tabelle, mnemotecniche, autointerrogazione, ecc.), le utilizzeranno insieme ai ragazzi (affinché essi acquisiscano conoscenze sulle concrete modalità di applicazione), ragioneranno su peculiarità e differenze tra le strategie a disposizione, per poi lasciare liberi i ragazzi di adottare quelle più idonee in base alle loro esigenze personali e in funzione del tipo di compito da svolgere e dell’obiettivo da raggiungere. Per quanto riguarda la componente affettiva, invece, nel caso di studenti con carenze motivazionali i volontari dovranno aiutare i ragazzi a diventare consapevoli dei loro obiettivi di apprendimento, delle loro percezioni di abilità, del loro senso di autoefficacia, al fine di individuare e modificare le convinzioni disfunzionali al processo di apprendimento. Inoltre, nella scelta delle modalità didattiche da adottare si presterà particolare attenzione a tutti gli accorgimenti utili per sostenere o riattivare la motivazione allo studio, infatti i volontari dovranno: fornire rinforzi adeguati ed efficaci (contingenti, specifici, credibili) e feedback informativi e motivanti sulla qualità e quantità dei risultati raggiunti; suscitare la curiosità dei ragazzi e stimolare le motivazioni intrinseche di autodeterminazione e bisogno di competenza; creare un clima di apprendimento cooperativo, evitando la competizione tra i compagni e valorizzando l’impegno. Le attività si svolgeranno di pomeriggio e per l’intero anno di servizio civile e in parallelo e in integrazione con le altre iniziative. AZIONE 2: LABORATORI LUDICO-ESPRESSIVI Attività 2.1 – Progettazione dei laboratori

L’attività 2.1 prevede le seguenti fasi:

a. mappatura dei servizi ludico-culturali analoghi presenti sul territorio; b. verifica ed eventuale integrazione delle risorse umane, tecniche e strumentali necessarie

alla realizzazione delle attività; c. scelta degli spazi in cui realizzare i laboratori (presso plessi scolastici, associazioni,

parrocchie ecc.); d. analisi delle preferenze dei ragazzi sui contenuti dei laboratori ludico-espressivi da

implementare, da realizzarsi attraverso una breve indagine presso le scuole, i centri di FP e le parrocchie aderenti al progetto. Gli ambiti tra cui scegliere sono i seguenti: musica, pittura, scultura, teatro, poesia, scrittura creativa, giornalismo e attualità, giochi di ruolo, scacchi, fotografia, viaggi, ecc.;

e. definizione dei contenuti dei laboratori sulla base delle preferenze raccolte; f. definizione del calendario delle attività.

Attività 2.2 – Promozione e raccolta adesioni

L’attività 2.2 prevede le seguenti fasi:

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a. realizzazione del materiale informativo (volantini, locandine, ecc.) e distribuzione presso le scuole e luoghi di passaggio

b. pubblicazione di articoli promozionali sulle pagine web/social network delle Acli, dei partner del progetto (Forum delle associazioni familiari, FAIR TRADE e FITUS reti del turismo sociale) ed eventualmente su altri siti (siti degli istituti scolastici, pagine social dei gruppi dei genitori e degli adolescenti ecc.);

c. organizzazione di incontri con famiglie, docenti, ragazzi, operatori, ecc. presso gli Istituti scolastici, i CFP e le parrocchie. Nel corso degli incontri verranno illustrate nel dettaglio le attività proposte e gli obiettivi educativi che si intendono raggiungere (potenziamento delle capacità sociali, culturali ed espressive dei ragazzi e il conseguente miglioramento del rendimento scolastico e riduzione dei tassi di abbandono e dispersione).

Attività 2.3 – Realizzazione dei laboratori

L’attività 2.3 prevede le seguenti fasi:

a. Allestimento dei laboratori (acquisto e preparazione del materiale necessario allo svolgimento delle attività, allestimento degli spazi);

b. Organizzazione di una giornata di accoglienza, durante la quale i partecipanti conosceranno il gruppo di operatori/volontari e otterranno informazioni dettagliate sui laboratori proposti: contenuti, modalità di svolgimento, obiettivi educativi. Nel corso dell’incontro ogni ragazzo sarà invitato ad esprimere interessi e preferenze e al termine dello stesso si definiranno i gruppi che parteciperanno ai laboratori (che saranno comunque organizzati in base alla scuola frequentata: primaria, secondaria di I grado, secondaria di II grado);

c. Avvio e realizzazione dei laboratori: i laboratori si svolgeranno nei pomeriggi per tutta la durata del progetto; verranno realizzati almeno due laboratori per sede di attuazione, coinvolgendo almeno otto partecipanti per laboratorio;

d. Organizzazione di un evento conclusivo, nel corso del quale verranno esposti i lavori prodotti dai partecipanti ai laboratori e al quale parteciperanno anche le famiglie, le scuole, le parrocchie, gli enti partner del progetto e vari soggetti contattati nel corso delle attività.

I laboratori hanno l'obiettivo di promuovere e migliorare la conoscenza di sé, di incrementare la fiducia in se stessi, l'autostima e il livello di auto-efficacia nei ragazzi, di potenziare le abilità espressive, la creatività, le risorse individuali e le capacità di relazione e collaborazione (i ragazzi potranno apprendere le modalità della comunicazione non violenta e della risoluzione costruttiva dei conflitti). Le attività si svolgeranno di pomeriggio e per l’intero anno di servizio civile e in parallelo e in integrazione con le altre iniziative. AZIONE 3: INIZIATIVE DI INCONTRO, SCAMBIO E INTEGRAZIONE Attività 3.1 – Pianificazione degli incontri

L’attività 3.1 prevede le seguenti fasi:

a. scelta degli spazi in cui realizzare gli incontri (presso plessi scolastici, associazioni, parrocchie ecc.);

b. definizione del calendario degli incontri; c. individuazione e selezione dei temi oggetto degli incontri con le famiglie. Alcuni temi

risulteranno trasversali (es. il fenomeno della dispersione scolastica e formativa, le difficoltà di apprendimento, la relazione con i genitori e con i pari, come far emergere e valorizzare le attitudini e le preferenze personali, il valore dello sport, la differenza di genere ecc.), mentre altri saranno specifici per fascia d’età (es. 8-10/11 anni: socializzazione e comunicazione, salute, alimentazione, sviluppo delle capacità espressive, strategie e difficoltà di

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apprendimento, ecc.; 11-16 anni: adolescenza, bullismo, danni da consumo di alcool e droghe, la percezione circa il futuro, ecc.).

d. predisposizione di schede tematiche e raccolta di materiale rilevante da utilizzare nel corso degli incontri per promuovere il dialogo e il confronto (es. lettura di libri, visione di film, lettura di articoli di riviste, ecc.).

Attività 3.2 – Promozione e raccolta adesioni

L’attività 3.2 prevede le seguenti fasi:

a. realizzazione di materiale informativo e distribuzione presso scuole, associazioni, parrocchie, ecc;

b. coinvolgimento dei partner di progetto (enti aderenti al Forum delle associazioni familiari, alla rete FITUS e alla rete Fair Trade Italia presenti sul territorio): predisposizione di un piano di adesione e promozione da parte dei suddetti organismi delle iniziative di supporto alle famiglie;

c. contatti con le famiglie e raccolta adesioni. Attività 3.3 – Realizzazione di incontri e seminari con le famiglie e con i minori

Verranno realizzati almeno quattro incontri genitori-figli (uno per sede di attuazione). Obiettivo degli incontri è quello di migliorare il dialogo tra genitori e figli, supportando le famiglie nella gestione dei problemi connessi al rendimento scolastico (es. difficoltà di apprendimento, relazioni con i docenti) o a situazioni di disagio e violenza (es bullismo, alcool, droghe) e più in generale nell’affrontare momenti critici nel percorso di crescita dei figli (es. percezione dei ragazzi circa il loro futuro, ruolo delle istituzioni e della politica, sessualità, temi vari di attualità, ecc.). Gli incontri con le famiglie saranno coordinati da un operatore (educatore) e dovranno essere concepiti come momenti di libero confronto e libero scambio tra le famiglie su tematiche utili per rafforzare la dimensione educativa dei genitori nei confronti dei figli. Agli incontri potranno partecipare anche altri soggetti che verranno appositamente invitati e che, a vario titolo, svolgono un ruolo importante nella crescita degli adolescenti (docenti, operatori sociali, allenatori di centri sportivi, assistenti sociali, ecc). Inoltre, verranno realizzati tre seminari rivolti alle famiglie, grazie alla partecipazione dei partner VITTORIA ASSICURAZIONI, FAIR TRADE e FITUS che metteranno a disposizione un loro esperto di settore (si veda per il dettaglio la tabella 7). I seminari si rivolgeranno agli utenti di tutte le quattro sedi di attuazione. Le attività si svolgeranno di pomeriggio e per l’intero anno di servizio civile e in parallelo e in integrazione con le altre iniziative. Attività 3.4 – Potenziamento delle reti di scambio tra le agenzie educative Con l’obiettivo di potenziare le reti tra le diverse agenzie educative, gli operatori del progetto promuoveranno il dialogo costante con le istituzioni, verranno realizzate riunioni di équipe per specifici casi, verrà realizzata una banca dell’offerta degli istituti scolastici che dispongono degli spazi per la realizzazione delle attività laboratoriali e una banca delle disponibilità di tutti i soggetti interessati a promuovere progetti di prevenzione della dispersione scolastica (associazioni, cooperative, ecc.). AZIONE 4: COORDINAMENTO, MONITORAGGIO E VALUTAZIONE Attività 4.1 – Coordinamento generale e territoriale

Il progetto verrà coordinato sia a livello generale che a livello territoriale (per sede di attuazione).

- Il coordinamento generale si occuperà delle attività svolte in modo congiunto per tutte le quattro sedi (seminari per le famiglie, potenziamento delle reti tra le agenzie educative) e

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svolgerà l’importante funzione di unificare le prassi di realizzazione delle attività nelle diverse sedi di attuazione del progetto.

- Per ciascuna sede verranno definiti le funzioni e ruoli di tutti gli operatori/volontari, anche in base alle diverse competenze possedute da ciascuno (formatori, educatori, orientatori, progettisti, valutatori, docenti, coordinatori, tutor, ecc), e si costituirà formalmente il gruppo di lavoro territoriale che avrà il compito di pianificare, progettare e svolgere le attività, definire i compiti, assegnare turni di lavoro, valutare i risultati, garantire tutte quelle condizioni necessarie per il corretto svolgimento del progetto.

Attività 4.2 – Monitoraggio e valutazione Per l’intera durata del progetto si prevede di monitorare lo stato di avanzamento degli interventi. Si procederà al confronto delle iniziative in corso di realizzazione con quanto programmato in sede progettuale (ad es. in termini di metodologie impiegate, numero di partecipanti, numero di scuole coinvolte, logistica, ore realizzate, ecc.) e alla rilevazione di eventuali scarti tra andamento previsto e andamento effettivo in modo tale da poter intervenire in modo repentino tramite aggiustamenti e interventi correttivi. Al termine del progetto sarà effettuata una valutazione globale sugli interventi realizzati per:

- verificare la realizzazione effettiva di quanto codificato e fissato in sede di ipotesi progettuale;

- definire il grado di raggiungimento degli obiettivi prefissati e analizzare i risultati ottenuti (per il dettaglio degli obiettivi specifici ed degli indicatori di risultato si rimanda alla tabella 5);

- identificare i punti di forza e di debolezza del processo. La valutazione in itinere ed ex post verrà effettuata attraverso la raccolta metodica di dati da diverse fonti di informazione (registri delle presenze; report mensili redatti dagli operatori durante l’anno di progetto; diari di bordo redatti dai volontari in servizio civile per raccogliere riflessioni sul proprio lavoro, monitorare l’andamento delle proprie attività e verificare punti di forza e di debolezza del proprio operato). Inoltre, grazie al supporto del Partner Università Unitelma Sapienza, verranno predisposti tre questionari atti a rilevare il grado di soddisfazione dei partecipanti:

1. uno strumento di rilevazione del grado di soddisfazione dei minori che parteciperanno ai percorsi di sostegno/rimotivazione;

2. uno strumento di rilevazione del grado di soddisfazione dei minori che parteciperanno ai laboratori ludico-espressivi;

3. uno strumento di rilevazione del grado di soddisfazione delle famiglie che parteciperanno alle iniziative di supporto a loro dedicate.

I risultati emersi dai questionari saranno elaborati tramite database e consentiranno l’elaborazione e la stesura di un Report di fine progetto. I dati raccolti rappresenteranno una base informativa utile per poter decidere se in futuro, nell’organizzazione di progetti similari, potranno essere messi in atto gli stessi processi adottati in questa occasione, oppure se saranno necessarie modalità di gestione alternative.

Ruolo dei partner nazionali

I partner contribuiranno alla realizzazione delle attività previste dal presente progetto come specificato nella seguente tabella:

Partner Attività Ruolo

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CENSIS 1.2 - Progettazione dei percorsi e organizzazione dei dispositivi didattici

Renderà disponibili per la consultazione, materiali di studio, documentazione, ricerche e proposte sui fenomeni di integrazione delle seconde generazioni al fine di orientare meglio le scelte didattiche che valorizzino le diversità culturali.

FAIR TRADE ITALIA

1.3 - Promozione e raccolta delle adesioni Promozione, attraverso le propria rete territoriale, dei percorsi di sostegno/rimotivazione organizzati nell’ambito del progetto.

2.2 - Promozione e raccolta delle adesioni Promozione dei laboratori ludico-espressivi attraverso pubblicazione di articoli promozionali sul proprio sito internet e sui social network.

3.2 - Promozione e raccolta delle adesioni Promozione delle iniziative di supporto alle famiglie attraverso la propria rete territoriale.

3.3 - Realizzazione di incontri e seminari con le famiglie e con i minori

Organizzazione di un incontro sul tema del commercio equo e solidale.

FITUS - RETI DEL TURISMO SOCIALE

1.3 - Promozione e raccolta delle adesioni Promozione, attraverso le propria rete territoriale, dei percorsi di sostegno/rimotivazione organizzati nell’ambito del progetto.

2.2 - Promozione e raccolta delle adesioni Promozione dei laboratori ludico-espressivi attraverso pubblicazione di articoli promozionali sul proprio sito internet e sui social network.

3.2 - Promozione e raccolta delle adesioni Promozione delle iniziative di supporto alle famiglie attraverso la propria rete territoriale.

3.3 - Realizzazione di incontri e seminari con le famiglie e con i minori

Messa a disposizione di materiale per organizzare un seminario per le famiglie sul tema del turismo sostenibile e della mobilità giovanile in Europa.

VITTORIA ASSICURAZIONI

3.3 - Realizzazione di incontri e seminari con le famiglie e con i minori

Organizzazione di un incontro con le famiglie su come migliorare i propri risparmi e pensare al futuro dei propri figli.

FORUM DELLE ASSOCIAZIONI

FAMILIARI

1.3 - Promozione e raccolta delle adesioni

Supporto nell’organizzazione di incontri di sensibilizzazione destinati ai genitori (colloqui e distribuzione di materiale informativo) con l’obiettivo di promuovere i percorsi di sostegno/rimotivazione, i metodi che si utilizzeranno e i risultati che si intende raggiungere.

2.2 - Promozione e raccolta delle adesioni Promozione dei laboratori ludico-espressivi attraverso pubblicazione di articoli promozionali sul proprio sito internet e sui social network.

3.2 - Promozione e raccolta delle adesioni Promozione delle iniziative di supporto alle famiglie attraverso la propria rete territoriale.

UNIVERSITÀ UNITELMA SAPIENZA

1.2 - Progettazione dei percorsi e organizzazione dei dispositivi didattici

Nell’ambito dei laboratori di recupero/rimotivazione, predisposizione di: - scheda per l’analisi del fabbisogno di ogni allievo; - libretto personale dell’allievo; - prove di valutazione degli apprendimenti, in coerenza con quanto

previsto dalla normativa vigente.

1.5 - Percorsi di recupero/sostegno scolastico, orientamento e tutoring

Messa a disposizione di materiale informativo per orientare i ragazzi su come proseguire la propria carriera scolastica e formativa.

4.2 - Monitoraggio e valutazione Predisposizione di questionari di gradimento.

TABELLA 7 – Ruolo dei partner nazionali

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Diagramma di Gantt: “LA SCUOLA? È UN GIOCO!”

Diagramma Generale

Fasi / Settimane 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52

Accoglienza volontari

Formazione generale

Formazione specifica

AZIONE 1 - SOSTEGNO SCOLASTICO E RIMOTIVAZIONE ALLO STUDIO settimane 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52

Attività 1.1

Attività 1.2

Attività 1.3

Attività 1.4

Attività 1.5

AZIONE 2 - LABORATORI LUDICO-ESPRESSIVI

settimane 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52

Attività 2.1

Attività 2.2

Attività 2.3

AZIONE 3 - INIZIATIVE DI INCONTRO, SCAMBIO E INTEGRAZIONE settimane 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52

Attività 3.1

Attività 3.2

Attività 3.3

Attività 3.4

AZIONE 4 - COORDINAMENTO, MONITORAGGIO E VALUTAZIONE settimane 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52

Attività 4.1

Attività 4.2

TABELLA 8 – Diagramma di Gantt

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8.2 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con la specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività Nel realizzare le attività previste dal progetto, i 14 volontari interagiranno con le figure previste dalla normativa sul Servizio Civile Nazionale e con figure tecniche esperte, sia professioniste sia volontarie, interne alle sedi attuative di progetto. Si ritiene opportuno precisare che il personale delle sedi provinciali ACLI è rappresentato in larga maggioranza da volontari che partecipano al progetto e alle iniziative dell’associazione per dare il loro contributo al servizio della collettività, secondo i principi di cittadinanza attiva di cui le ACLI sono promotrici. La tabella seguente illustra nel dettaglio le risorse umane complessive che si ritengono necessarie all’espletamento delle attività previste dal progetto, il ruolo e i compiti svolti da ciascuno.

Num. Profilo Ruolo nel progetto Tipologia di impiego

1 Responsabile di progetto / responsabile dell’organizzazione (Coordinatore generale) – verrà individuato tra i 4 coordinatori territoriali

E’ il responsabile della propria sede di attuazione del progetto, che a titolo volontario interviene per consentire il corretto svolgimento delle attività come previsto nel progetto. Inoltre realizza le attività di coordinamento generale. Fornisce la sua competenza per promuovere le attività del progetto, sensibilizzare gli attori locali; rafforzare la rete dei partenariati, sostenendo quindi l’azione del RLEA e dell’OLP.

Volontario

3 Coordinatore territoriale E’ il responsabile della sede di attuazione del progetto, che a titolo volontario interviene per consentire il corretto svolgimento delle attività come previsto nel progetto. Inoltre fornisce la sua competenza per promuovere le attività del progetto, sensibilizzare gli attori locali; rafforzare la rete dei partenariati, sostenendo quindi l’azione del RLEA e dell’OLP.

Volontario

3

Formatori senior

Sono formatori senior che collaborano stabilmente con il sistema ACLI e possono fornire un concreto supporto alla progettazione, al coordinamento, al monitoraggio e alla valutazione del progetto.

Volontario

1 Assistente sociale L’assistente sociale che già collabora con i servizi delle ACLI Catania sarà punto di riferimento per l’associazione nel momento in cui i volontari di servizio civile e/o i docenti, nello svolgimento delle diverse attività, dovessero imbattersi in situazioni di grave bisogno o con utenti minori particolarmente disagiati o drop-out.

Volontari

3

Orientatori, tutor, e formatori

Sono esperti di settore che già collaborano con il sistema ACLI Catania nel settore dell’educazione e nella sede di attuazione del progetto possono seguire la gestione dei corsi di formazione e di orientamento per minori. Nell’ambito del progetto, intervengono nell’attuazione di tutti i percorsi previsti di rinforzo delle competenze di base per i minori coinvolti nel progetto. Interagiscono con l’OLP e i volontari in servizio civile per lo svolgimento delle attività laboratoriali. Quindi partecipano anche alle fasi di progettazione dei laboratori, analisi dei fabbisogni dei minori, calendarizzazione, monitoraggio e valutazione.

Volontario

3 Docenti delle scuole partner Sono docenti degli Istituti scolastici partner del progetto che in coerenza con le attività previste nella singola sede di attuazione partecipano come docenti ai Laboratori di rinforzo delle competenze di base per i minori coinvolti nel progetto, compiono l’analisi dei fabbisogni e la valutazione degli apprendimenti.

Volontari

1 Formatore/docente AsaForm Catania

E’ un formatore esperto che si occuperà di fornire il supporto tecnico, metodologico e le attrezzature per lo svolgimento dei percorsi di recupero/supporto scolastico e le attività ludiche, ricreative, culturali

Volontario

2

Addetti alla segreteria

Presso la sede di attuazione del progetto si occupano delle attività di segreteria, di contatto telefonico degli utenti (famiglie, minori), di gestire l’archivio delle iscrizioni alle diverse attività, di aggiornare le rubriche e gli indirizzari, di provvedere alle copie dei materiali per la pubblicizzazione delle iniziative, di prendere appuntamenti e contatti con i vari soggetti che partecipano al progetto (Presidi degli istituti scolastici; rappresentanti dei partner del progetto).

Dipendenti

2 Formatori specifici Sono esperti di processi di formazione degli adulti, hanno esperienza specifica nel lavoro con i minori e nel settore della dispersione scolastica e si occupano, presso la sede di attuazione del progetto, della formazione specifica dei volontari in servizio civile.

Volontari

TABELLA 9 – Risorse umane

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8.3 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto

I volontari in Servizio Civile coinvolti nei singoli territori d’attuazione del progetto La scuola? È un gioco! realizzeranno le attività così come descritte al punto 8.1 e secondo il ritmo scandito dal diagramma di Gantt (tabella 7). Essi, in alcuni casi, saranno incaricati di svolgere in prima persona le attività; in altri momenti si affiancheranno ad i professionisti responsabili (riportati nella tabella 8) individuati per lo svolgimento del compito corrispondente. 8.3.1. Obiettivi da raggiungere per i volontari in servizio

- Offrire ai giovani volontari che sceglieranno di fare l’esperienza di servizio civile presso le nostre strutture una possibilità di sperimentarsi in ruoli operativi attraverso l’esperienza di volontariato;

- Aumentare le proprie capacità e competenze relazionali ed educative; - Incrementare e valorizzare le proprie capacità di collaborare in gruppo; - Sviluppare il proprio senso di responsabilità e autonomia; - Sperimentare e attestare un’esperienza in campo educativo; - Offrire ai volontari competenze specifiche nel settore, in modo da poter espletare al meglio

le proprie attività; - Offrire ai volontari un’intensa esperienza formativa in campo sociale; - Riconoscere la funzione delle norme sociali e sviluppare il proprio senso di responsabilità e

autonomia Pur cercando di realizzare, ove possibile, un continuo scambio fra le diverse esperienze, i 14 volontari in servizio civile, saranno così impiegati:

Sede di attuazione Indirizzo N° volontari

CATANIA Via Crociferi 67 - 95124 Catania 2

CATANIA Piazza Umberto I, 1 - 95038 Santa Maria di Licodia (CT)

4

CATANIA Piazza San Rocco, 31 95015 Linguaglossa (CT)

4

CATANIA Corso Sicilia 111/a - 95131 Catania 4

Totale 14

TABELLA 10 – Numero di volontari per sede di attuazione

8.3.2. Modalità di inserimento dei volontari nel progetto Nell’ambito del progetto i 14 volontari si impegneranno, ad avvio del servizio, a partecipare attivamente alla fase di accoglienza, inserimento nella struttura, conoscenza del servizio, dei centri dove si svolgerà l’attività, degli OLP e dovranno partecipare attivamente ai momenti di formazione. I volontari affiancheranno gli OLP e dietro loro indicazioni, potranno: a) contribuire alla promozione del progetto recandosi sul territorio (presso le scuole, i Circoli, i

punti famiglia, i servizi della rete ACLI, le parrocchie; le famiglie) e contribuire alla stesura e distribuzione dei volantini pubblicitari;

b) partecipare alle fasi di progettazione di dettaglio di ogni singola attività e di calendarizzazione; c) partecipare al monitoraggio e alla valutazione in itinere e finale del progetto, contribuendo a

redigere gli strumenti di indagine e raccogliendo e gestendo i dati richiesti. In seguito alla prima settimana di accoglienza, i volontari saranno inseriti nelle equipe territoriali e nel gruppo provinciale di lavoro allargato e saranno coinvolti nello svolgimento delle attività progettuali.

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8.3.3 Compiti e mansioni dei volontari nelle attività del progetto Nel dettaglio, i volontari saranno impiegati nelle seguenti attività: Accoglienza ed inserimento dei volontari di servizio civile In concomitanza con l’avvio del servizio civile, la prima settimana sarà dedicata all’accoglienza dei giovani volontari e al loro inserimento nelle sedi, affinché conoscano il progetto e le attività da svolgere. L’incontro di accoglienza avrà l’obiettivo di introdurre i volontari al servizio che sta iniziando, fornendo le prime informazioni utili sul progetto e sull’organizzazione. Una volta chiariti gli obiettivi del progetto e le funzioni/ruoli che dovrà svolgere ciascuna risorsa, si costituirà formalmente il gruppo di lavoro che risulterà composto dai volontari e dagli operatori incaricati di seguire il progetto nell’esercizio delle loro diverse funzioni e competenze (formatori, educatori, orientatori, progettisti, valutatori, docenti, coordinatori, tutor, ecc). Il gruppo di progetto avrà il compito di pianificare, progettare e svolgere le attività, definire i compiti, assegnare turni di lavoro, valutare i risultati, garantire tutte quelle condizioni necessarie per il corretto svolgimento del progetto. In seguito alla prima settimana di accoglienza, i volontari saranno inseriti nelle equipe provinciali e nel gruppo regionale di lavoro allargato e saranno coinvolti nello svolgimento delle attività progettuali. Formazione generale dei volontari La formazione generale dei volontari verrà erogata utilizzando le metodologie tempistiche e i contenuti previsti in sede di accreditamento. Formazione specifica dei volontari La formazione specifica, da espletarsi entro i primi 90 gg di attività, costituisce la base necessaria e imprescindibile per lo svolgimento delle azioni progettuali. Si partirà con un’approfondita attività “preliminare” in cui:

si condividerà la mission progettuale,

si discuterà sulle modalità di attuazione,

si studieranno le strategie utili al raggiungimento degli obiettivi,

si analizzerà il ruolo di ciascun componente del progetto. Compito della formazione specifica sarà quello di permettere ai volontari la realizzazione materiale del progetto. A tale scopo si agirà sia sulla motivazione al senso del servizio, sia sul piano delle competenze necessarie al raggiungimento degli obiettivi prefissati. Pianificazione e inserimento nelle attività Contestualmente alla formazione i volontari in Servizio Civile, in collaborazione con gli OLP provvederanno a fissare i parametri di tutte le attività che saranno svolte. In particolare saranno stabiliti i criteri con cui fornire il supporto necessario durante le iniziative progettuali. Saranno pianificate le attività da svolgersi nel corso dell'anno, contenente specifici obiettivi, attività, risorse e materiale da impiegare, tempi di realizzazione, risultati attesi e indicatori di valutazione. In specifico modo verranno assegnati i turni, decise le mansioni e i ruoli che ciascuno dei volontari avrà all’interno delle sedi di attività progettuali. Ogni azione poi ha il proprio modulo di pianificazione e progettazione a cui volontari parteciperanno in seguito all’assegnazione alle attività. Compiti dei volontari nelle attività dirette del progetto In tutte le 3 AZIONI dirette previste nel progetto i volontari affiancheranno gli operatori delle ACLI e, dietro loro indicazioni, potranno svolgere sia compiti molto specifici come richiesto dagli obiettivi dell’attività, sia compiti trasversali e comuni a tutte le fasi, come per esempio:

affiancare gli operatori nelle fasi di promozione delle diverse attività recandosi presso i soggetti che compongono la rete del partenariato di progetto, presso le strutture scolastiche del territorio; i Circoli, i punti famiglia e i diversi servizi della rete ACLI presenti nel comune, le parrocchie; le famiglie.

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Partecipare alla produzione dei materiali utili alla promozione, per esempio redigendo e distribuendo i volantini pubblicitari e partecipando alle diverse attività promozionali realizzate dal Centro per sensibilizzare il territorio rispetto all’iniziativa proposta;

partecipare alle fasi di progettazione di dettaglio di ogni singola attività e di calendarizzazione dei Percorsi di recupero, dei Laboratori, dei seminari, del potenziamento delle reti tra le agenzie educative;

affiancare gli operatori nel monitoraggio e nella valutazione in itinere e finale dei percorsi di recupero scolastico, partecipando alla redazione degli strumenti di indagine e raccogliendo e gestendo i dati richiesti.

AZIONE 1: SOSTEGNO SCOLASTICO E RIMOTIVAZIONE ALLO STUDIO

Nell’ambito della prima azione del progetto, i volontari si occuperanno di:

- collaborare con gli operatori alle fasi di accoglienza dei ragazzi, di analisi/diagnosi del fabbisogno, di bilancio del curriculum scolastico e di inserimento nei percorsi;

- collaborare con gli insegnanti nella preparazione del materiale didattico e delle prove di apprendimento;

- affiancare i Tutor nello svolgimento del loro ruolo di supporto e facilitazione dell’apprendimento; - osservare e redigere un “diario di bordo” per ogni percorso presenziato; - a seguito della formazione specialistica e dietro superamento di una prova prevista, svolgere

direttamente il ruolo di Tutor. AZIONE 2: LABORATORI LUDICO-ESPRESSIVI

Nell’ambito della seconda azione del progetto, i volontari si occuperanno di:

- collaborare con gli operatori nella raccolta delle iscrizioni, nell’accoglienza degli utenti, , nel raccogliere le preferenze espresse dai ragazzi e organizzare i gruppi dei laboratori;

- collaborare con gli operatori nella preparazione del materiale necessario a realizzare le attività ludico/ricreative;

- partecipare attivamente ai laboratori nel ruolo di guida e di facilitatore per promuovere sia l’apprendimento delle abilità manuali richieste nel laboratorio, sia la socializzazione, motivazione e partecipazione alle attività;

- curare a fine anno la giornata di presentazione dei risultati dei laboratori; - affiancare gli operatori nel monitoraggio e nella valutazione in itinere e finale dei laboratori,

partecipando alla redazione degli strumenti di indagine e raccogliendo e gestendo i dati richiesti.

AZIONE 3: INIZIATIVE DI INCONTRO, SCAMBIO E INTEGRAZIONE

- Per quanto riguarda invece le iniziative di incontro, scambio e integrazione rivolte alle famiglie e agli stessi minori, i volontari si occuperanno di:

- preparare le risorse e il materiale necessario a realizzare gli incontri con le famiglie, cioè le schede tematiche, schede di approfondimento, ecc…;

- partecipare alle fasi di sensibilizzazione, progettazione e calendarizzazione delle iniziative di aggregazione e integrazione sociale rivolte alle famiglie ;

- affiancare gli operatori nell’organizzazione degli incontri e dei seminari previsti in collaborazione con i partner FAIR TRADE, FITUS RETI DEL TURISMO SOCIALE, VITTORIA ASSICURAZIONI;

- essere presenti allo svolgimento degli incontri; - affiancare gli operatori nel monitoraggio e nella valutazione in itinere e finale, partecipando alla

redazione degli strumenti di indagine e raccogliendo e gestendo i dati richiesti; - attraverso i registri delle presenze, i report mensili, che gli operatori avranno cura di redigere

durante l’anno di progetto, e i diari di bordo i volontari in servizio civile potranno raccogliere riflessioni sul proprio lavoro, monitorare l’andamento delle proprie attività e verificare punti di forza e di debolezza del proprio operato.

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9) Numero dei volontari da impiegare nel progetto:

10) Numero posti con vitto e alloggio:

11) Numero posti senza vitto e alloggio:

12) Numero posti con solo vitto:

13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo:

14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6): 15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio:

- Realizzazione delle attività previste dal progetto, ove fosse necessario e coerentemente

con le necessità progettuali, anche in giorni festivi e prefestivi; - Flessibilità oraria in caso di esigenze particolari; - Disponibilità alla fruizione dei giorni di permesso previsti in concomitanza della chiusura

della sede di servizio (chiusure estive e festive); - Partecipazione a momenti di verifica e monitoraggio; - Frequenza di corsi, di seminari e ogni altro momento di incontro e confronto utile ai fini del

progetto e della formazione dei volontari coinvolti, anche nei giorni prefestivi e festivi e al di fuori del territorio comunale;

- Disponibilità ad effettuare il servizio al di fuori della sede entro il termine massimo dei 30 gg previsti;

- Osservanza della riservatezza dell’ente e della privacy di tutte le figure coinvolte nella realizzazione del progetto;

- Disponibilità alla guida di automezzi e motoveicoli dell’ente e disponibilità all’accompagnamento degli utenti.

14

14

0

1400

5

0

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16) Sede/i di attuazione del progetto, Operatori Locali di Progetto e Responsabili Locali di Ente Accreditato:

N. Sede di attuazione

del progetto Comune Indirizzo

Cod. ident. sede

N. vol. per sede

Nominativi degli Operatori Locali di Progetto Nominativi dei Responsabili Locali di Ente Accreditato

Cognome e nome

Data di nascita

C.F. Cognome e

nome Data di nascita

C.F.

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17) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale:

Le ACLI, in quanto ente nazionale con sedi periferiche in tutte le regioni e province, operano, relativamente alle attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale, a tre distinti livelli: 1. Nazionale Le Acli hanno attivato un sito Internet appositamente per il servizio civile www.acliserviziocivile.org nel quale oltre a riportare notizie sui propri progetti, informazioni utili per i volontari, vi è una area dedicata al Servizio Civile Nazionale. Le ACLI, oltre a produrre un rapporto annuale sul servizio civile, sono componenti attive della CNESC (Conferenza Nazionale Enti di Servizio Civile) sin dalla sua costituzione nel 1986. Da anni le ACLI sono fra gli enti invitati dalla Fondazione ZANCAN ai seminari, svoltisi nella residenza estiva di Malosco (TN), sul Servizio civile, organizzati in collaborazione con l’Ufficio Nazionale per il Servizio civile. Agli atti prodotti viene data ampia diffusione attraverso il periodico Studi Zancan, che viene inviato agli esperti di settore (assessori, professori universitari, ecc) ed attraverso la pubblicazioni di libri tematici. Le ACLI inoltre partecipano al TESC (Tavolo Ecclesiale sul Servizio Civile), un coordinamento di organismi della Chiesa italiana che intende promuovere il servizio civile come importante esperienza formativa, di servizio agli ultimi, di testimonianza dei valori della pace, giustizia, cittadinanza attiva e solidarietà. Il TESC ha attivato un proprio sito: www.esseciblog.it e invia a tutti gli enti una newsletter di aggiornamento sulle tematiche specifiche del servizio civile. Il sito delle Acli nazionali (www.acli.it) offre ampio spazio alle tematiche del servizio civile nazionale, in particolare c’è un’area dedicata al servizio civile; nelle sezioni “In evidenza”, News Nazionali sono messe in risalto le notizie più importanti sul servizio civile nazionale pubblicati dai principali giornali e periodici di rilevanza nazionale. 2. Regionale Le ACLI come realtà regionali sono parte delle Conferenze regionali: Co.Lomba. (Conferenza enti servizio civile Lombardia), Tavolo enti di servizio civile Torino, C.L.E.S.C. (Conferenza Ligure enti di servizio civile), C.R.E.S.C. Puglia (Conferenza regionale enti di servizio civile Puglia), C.R.E.S.C.E.R. (Conferenza regionale enti di servizio civile Emilia Romagna), C.R.E.S.C. Lazio, C.R.E.S.C. Toscana. Inoltre fanno parte dei non ancora istituzionalizzati C.R.E.S.C. Friuli Venezia Giulia, C.R.E.S.C. Sicilia, C.R.E.S.C. Marche, C.R.E.S.C. Campania e C.R.E.S.C. Valle d’Aosta. Attraverso la propria partecipazione a questi organismi di secondo livello le ACLI contribuiscono alla divulgazione territoriale del servizio civile nazionale e si pongono come consulenti per le leggi regionali e la loro successiva applicazione. Relativamente alle Regioni Valle d’Aosta, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Campania e Puglia le ACLI, in quanto socie della CRESC, partecipano ai progetti di “informazione e formazione” della Regione, previsti dal D. Lgs 77/02 e finanziati con il Fondo nazionale del servizio civile. Inoltre i livelli regionali prevedono numerosi siti informativi, nello specifico: Lazio; www.aclilazio.it, Piemonte; www.aclipiemonte.it, Puglia; www.enaip.puglia.it, Sardegna; www.aclisardegna.it, Sicilia; www.aclisicilia.it, Toscana; www.aclitoscana.it 3. Provinciale Le realtà locali ACLI possono contare su una capillare rete di siti e di testate che consente la massima divulgazione delle proprie attività, non ultima quelle relative ai progetti di servizio civile nazionale. Oltre 74 siti e 39 testate compongono una rete divulgativa efficace e capillare.

www.aclialessandria.it www.acliperugia.it www.aclilombardia.it www.aclicremona.it

www.acli-ancona.it www.aclipesaro.it www.aclimarche.it www.aclicuneo.it

www.acliarezzo.com www.aclipisa.it www.aclipiemonte.it www.aclienna.it

www.acliascolipiceno.it www.acli.pn.it www.aclipuglia.it www.aclifirenze.it

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www.acliavellino.it www.acliprato.it www.aclisardegna.it www.aclifoggia.it

www.aclibelluno.it www.acliravenna.it www.aclisicilia.it www.aclifc.it

www.aclibenevento.com www.aclirimini.it www.aclitoscana.it www.acligenova.org

www.aclibergamo.it www.acliroma.it www.acliveneto.it www.aclitrieste.jimdo.com

www.aclibiella.com www.aclirovigo.it www.acligorizia.wordpress.com www.acliudine.it

www.aclibo.it www.aclisassari.it www.aclimperia.it www.aclivarese.org

www.kvw.org www.aclisavona.it www.aclilaquila.it www.aclivenezia.it

www.aclibresciane.it www.aclisiena.it www.aclilodi.it www.aclivercelli.it

www.aclibrindisi.it www.aclisondrio.it www.aclimacerata.it www.acliverona.it

www.aclicagliari.it www.aclitaranto.it www.acli.mantova.it www.aclivicenza.it

nuke.aclicaserta.it www.acliteramo.it www.aclimassa.it www.aclipadova.it

www.aclicatania.altervista.org www.aclitorino.it www.aclimilano.it www.aclipavia.it

www.aclicomo.it www.aclitrentine.it www.aclimodena.it www.acli.viterbo.it

aclicosenza.blogspot.it www.aclitreviso.it www.aclinovara.org www.aclicampanialab.blogspot.it

www.acliemiliaromagna.it www.aclilazio.it

TABELLA 11 – Indirizzi dei siti internet delle Acli provinciali

4. Le testate territoriali delle ACLI La forte vocazione locale delle ACLI è testimoniata anche dalle numerose testate giornalistiche facenti capo alle diverse realtà acliste. Ad oggi si contano 39 testate registrate a livello provinciale ed 1 regionale. Anche attraverso questi strumenti si realizzano, a livello territoriale, attività di sviluppo e promozione del servizio civile. Ecco l’elenco delle testate ad oggi censite:

Arezzo Impegno aclista

Asti Vita sociale

Bari L'altra voce

Belluno Impegno sociale

Benevento Acli news Benevento

Bergamo Acli laboratorio

Bologna L'apricittà

Bolzano Acli notizie

Brescia Battaglie sociali

Acli bresciane

Como Informando

Laboratorio sociale

Cuneo Impegno sociale

Forlì-Cesena Lavoro d'oggi

Genova Acli Genova

Gorizia Acli isontine

Imperia Acli Imperia

La Spezia Notiziario delle Acli di La Spezia

Lodi Acli oggi (inserto quotidiano locale)

Lucca Acli Lucca notizie

Macerata Il bivio

Milano Il giornale dei lavoratori

Modena Segnalazioni sociali Acli Modena

Perugia Acli notizie

Ravenna Impegno aclista

Rimini La voce del lavoratore

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Roma Vite

Savona Savona Acli (on-line)

Salerno La voce dei lavoratori

Sondrio L'incontro

Terni Esse

Torino Torino Acli

Trento Acli trentine

Treviso L'ora dei lavoratori

Varese Acli Varese

Acli Varese in rete (supplemento Luce)

Venezia Tempi moderni

Verona Acli veronesi

Vicenza Acli vicentine

TABELLA 12 – Testate territoriali delle Acli

Quanto sopra riportato dimostra come, in un sistema complesso, le azioni possano partire sia dal territorio, sia dal vertice nazionale, consentendo a tutti gli attori di essere inseriti in un contesto più ampio di quello proprio. L’ente nazionale non è altro che la sommatorie delle unità locali che lo compongono, con l’aggiunta di uno staff di coordinamento nazionale. Questo garantisce uniformità e supporto a tutti i territori. Le attività di sensibilizzazione e promozione attivate dalle ACLI in ogni territorio mirano ad un presa di coscienza della popolazione sull’esperienza di servizio civile, così da attivare processi di collaborazione e condivisione. Ogni anno sia a livello provinciale che di singoli comuni vengono realizzati convegni e open day di promozione di servizio civile con la distribuzione di depliant informativi. L’attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale di ogni territorio coinvolto nei progetti supera ampiamente l’impegno di 25 ore annue, alle quali si affiancano i lavori regionali e nazionali.

18) Criteri e modalità di selezione dei volontari:

Si rimanda al sistema accreditato e verificato dall’UNSC

19) Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):

Si Si rimanda al sistema accreditato verificato dall’UNSC

20) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dell’andamento delle attività del progetto:

Si rimanda al sistema accreditato verificato dall’UNSC

21) Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):

Si Si rimanda al sistema accreditato verificato dall’UNSC

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22) Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64: Dal momento che il progetto LA SCUOLA? È UN GIOCO! intende combattere e prevenire la dispersione scolastica, l’abbandono del percorso formativo, il fallimento e l’insuccesso scolastico, in sede di selezione saranno considerati requisiti preferenziali: - una formazione scolastica e personale nell’area degli studi umanistici, sociali,

pedagogici, e psicologici; - l’esperienza pregressa, l’attitudine o l’interesse del volontario a lavorare con ragazzi e

ragazze dagli 8 ai 16 anni; - l’interesse a sperimentarsi in attività educative e di animazione socio culturale; - un orientamento personale all’impegno sociale con fasce a rischio di emarginazione

sociale; - la propensione a svolgere attività ludico-espressive-artistiche, (per es. potranno essere

presi in considerazione anche volontari in possesso di Diploma d’Istituto d’Arte) o il possesso di abilità manuali e artistiche.

23) Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla realizzazione del progetto:

Al fine di realizzare le attività indicate per il raggiungimento degli obiettivi del progetto nonché lo svolgimento della formazione specifica e coerentemente alle risorse umane, tecniche e strumentali elencate nei punti 8.2 e 25, si preventivano, oltre alla valorizzazione delle risorse interne all’associazione, le seguenti risorse finanziarie aggiuntive:

PIANO DI FINANZIAMENTO Progetto LA SCUOLA? È UN GIOCO!

SPESE (EURO)

voci di spesa costi unitari

quantità

costo per riga costo per

voce

1 Formazione specifica

- formatori

2 persone 50,00 €

42 ore

€ 2.100,00

- aula attrezzata

1

50,00 €

10 giorno(i)

€ 500,00

- materiale didattico

1

1.000,00 €

forfait

€ 1.000,00

- materiale promozionale e cancelleria

14

30,00 €

forfait

€ 420,00

Totale voce 1 € 4.020,00

AZIONE 1: SOSTEGNO SCOLASTICO E RIMOTIVAZIONE ALLO STUDIO

- materiali didattici per le iniziative di sostegno/rimotivazione

4

2.000,00 €

forfait annuale € 8.000,00

- materiali per orientamento delle famiglie

4

€ 150,00

forfait annuale € 600,00

- materiale promozionale, cancelleria e attrezzatura varia

4

€ 500,00 forfait € 2.000,00

Totale voce 2 € 10.600,00

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3 AZIONE 2: LABORATORI LUDICO-ESPRESSIVI

- materiali per attività ludico - ricreativo - culturali

4

1.000,00 €

forfait annuale

€ 4.000,00

- materiale promozionale, cancelleria e attrezzatura varia

4

€ 500,00

forfait

€ 2.000,00

Totale voce 3 € 6.000,00

4 AZIONE 3: INIZIATIVE DI INCONTRO, SCAMBIO E INTEGRAZIONE

- sale e servizi per seminari e per incontri con le famiglie

4

500,00 €

forfait annuale

€ 2.000,00

- schede tematiche per i volontari/operatori e incontri per la famiglia

4

€ 350,00

forfait annuale

€ 1.400,00

- materiali bibliografici

4

500,00 €

forfait annuale

€ 2.000,00

- materiale promozionale, cancelleria e attrezzatura varia

4

€ 500,00 forfait

€ 2.000,00

Totale voce 4 € 7.400,00

Segreteria e gestione progetto

- materiali, strumenti (pc, utenze, etc) e cancelleria

4 sedi locali x 600,00 €

€ 2.400,00

Totale voce 5 € 2.400,00

COSTO TOTALE

€ 30.420,00

24) Eventuali reti a sostegno del progetto (copromotori e/o partners): Il sistema ACLI ha coinvolto una serie di soggetti chiave per la realizzazione delle diverse iniziative previste nel progetto LA SCUOLA? È UN GIOCO! CENSIS - Centro Studi Investimenti Sociali (PARTNER NON PROFIT) Il Censis è un istituto di ricerca socioeconomica fondato nel 1964. A partire dal 1973 è divenuto Fondazione riconosciuta con D.P.R. n. 712 dell’11 ottobre 1973, anche grazie alla partecipazione di grandi organismi pubblici e privati. Da più di quarant’anni svolge una costante attività di studio, consulenza, valutazione e proposta nei settori vitali della realtà sociale, ossia la formazione, il lavoro, il welfare, le reti territoriali, l’ambiente, l’economia, lo sviluppo locale e urbano, il governo pubblico, la comunicazione e la cultura. Il lavoro di ricerca viene svolto prevalentemente attraverso incarichi da parte di Ministeri, Amministrazioni regionali, provinciali, comunali, Camere di Commercio, Associazioni imprenditoriali e professionali, Istituti di credito, Aziende private, Gestori di reti, Organismi internazionali nonché nell'ambito dei programmi dell'Unione Europea. Renderà disponibili per la consultazione, materiali di studio, documentazione, ricerche e proposte sui fenomeni di integrazione delle seconde generazioni al fine di orientare meglio le scelte didattiche che valorizzino le diversità culturali (attività 1.2). VITTORIA ASSICURAZIONI (PARTNER PROFIT) Opera in tutti i settori del rischio e fonda la propria attività su una lunga esperienza, maturata dal 1921 ad oggi, in campo assicurativo per la tutela delle persone, della famiglia e delle aziende.

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Organizzerà un incontro con le famiglie sul tema “come migliorare i propri risparmi e pensare al futuro dei propri figli”. (attività 3.3), su cui metterà a disposizione documentazione e materiale utile all’approfondimento.

FITUS RETI DEL TURISMO SOCIALE (PARTNER NON PROFIT) è un’associazione di promozione sociale che promuove a livello nazionale e internazionale, il ruolo del turismo sociale e giovanile anche nei confronti delle istituzioni nazionali e locali, promuove l’interscambio tra gli associati, tutela le istanze e i programmi promozionali. Si occuperà delle seguenti attività: - Promozione, attraverso le propria rete territoriale, dei percorsi di sostegno/rimotivazione

organizzati nell’ambito del progetto (attività 1.3); - Promozione dei laboratori ludico-espressivi attraverso pubblicazione di articoli promozionali

sul proprio sito internet e sui social network (attività 2.2); - Promozione delle iniziative di supporto alle famiglie attraverso la propria rete territoriale

(attività 3.2); - Organizzazione di un seminario per le famiglie sul tema del turismo sostenibile e della

mobilità giovanile in Europa (attività 3.3)

FORUM DELLE ASSOCIAZIONI FAMILIARI (PARTNER NON PROFIT) ha tra i suoi obiettivi la promozione e la salvaguardia dei valori e dei diritti della famiglia; il sostegno della partecipazione attiva e responsabile delle famiglie alla vita culturale, sociale e politica, alle iniziative di promozione umana e dei servizi alla persona, attraverso le loro forme associative; la promozione di adeguate politiche familiari che tutelino e sostengano le funzioni della famiglia e i suoi diritti. Contribuirà alle seguenti attività: - promuovere l’iniziativa progettuale, illustrando i risultati che si intendono raggiungere e

fornendo un concreto supporto alle famiglie nel processo educativo-formativo e il miglioramento del dialogo tra genitori e figli (attività 1.3);

- promozione delle attività tramite la pubblicazione delle informazioni sul proprio sito web e la pagine sui social network (attività 2.2);

- Promozione delle iniziative di supporto alle famiglie attraverso la propria rete territoriale (attività 3.2).

FAIRTRADE ITALIA (PARTNER NON PROFIT) Fairtrade Italia è il marchio di garanzia del Commercio Equo e Solidale; è un consorzio senza scopo di lucro costituito da organismi che operano nella cooperazione internazionale, nella solidarietà e nel commercio equo e solidale, nato nel 1994 per diffondere nella grande distribuzione i prodotti del mercato equo. Il partner contribuirà alle seguenti attività: - Promozione dei laboratori ludico-espressivi attraverso pubblicazione di articoli

promozionali sul proprio sito internet e sui social network (attività 2.2); - Promozione delle iniziative di supporto al progetto attraverso la propria rete territoriale

(attività 1.3 e 3.2); - Organizzazione di un incontro sul tema del commercio equo e solidale (attività 3.3)

UNIVERSITA’ UNITELMA SAPIENZA Istituita nel 2004 ai sensi del Decreto interministeriale del 17 aprile 2003, è abilitata al rilascio di titoli accademici aventi valore legale. Unitelma Sapienza, tramite l’utilizzo di metodologie e tecnologie informatiche avanzate nella formazione a distanza, promuove attività di ricerca, didattiche e formative, in grado di coniugare saperi giuridici, economici e manageriali, necessari per gestire organizzazioni e sistemi aziendali complessi nella c.d. “società della conoscenza”. Si occuperà delle seguenti attività:

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- Nell’ambito dei laboratori di recupero/rimotivazione (attività 1.2), predisposizione di: a. scheda per l’analisi del fabbisogno di ogni allievo; b. libretto personale dell’allievo; c. prove di valutazione degli apprendimenti, in coerenza con quanto previsto dalla

normativa vigente. - Messa a disposizione di materiale informativo per orientare i ragazzi su come proseguire

la propria carriera scolastica e formativa (attività 1.5); - Predisposizione di questionari di gradimento (attività 4.2).

25) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto: Coerentemente alle attività previste per raggiungere gli obiettivi individuati nel progetto, sono necessarie per la realizzazione delle iniziative progettuali le seguenti risorse tecniche e strumentali: Risorse tecniche e strumentali per le azioni di coordinamento; formazione specifica dei volontari; monitoraggio e valutazione

– agende di lavoro, diagrammi e planning per ogni attività, – indirizzari e rubriche; – registri delle presenze e dai verbali mensili che gli operatori dei centri ACLI avranno cura di

redigere durante l’anno di progetto, – diari di bordo a cura dei volontari in servizio civile; – materiali didattici per la formazione specifica dei volontari (dispense, slide, articoli,

questionari, ecc) – materiale didattico di settore; – materiali di studio, rapporti di ricerca, bibliografie e sitografie messe a disposizione a fini

consultativi dai soggetti partner del Progetto sui seguenti contenuti: i processi e le metodologie di apprendimento, la progettazione e la valutazione formativa, l’utilizzo di metodi didattici efficaci, e contenuti utili a progettare i percorsi di sostegno/supporto/recupero scolastico sulle competenze di base dei quattro assi culturali previsti per l’adempimento dell’obbligo di istruzione dalla normativa vigente (DM n.139/2007): asse dei linguaggi, asse matematico, asse scientifico-tecnologico, asse storico-sociale

– statistiche e rapporti di ricerca sul fenomeno della dispersione scolastica in Italia e nelle aree territoriali in cui interviene il progetto, al fine di potenziare negli OLP, nei volontari e negli operatori dei Centri la conoscenza del fenomeno;

– strumenti di rilevazione del grado di soddisfazione dei ragazzi che parteciperanno ai percorsi di supporto/recupero scolastico;

– strumenti di rilevazione del grado di soddisfazione delle famiglie che parteciperanno alle iniziative di supporto a loro dedicate nel processo educativo-formativo;

– data base di rilevazione dei dati; – format per la redazione del report finale di valutazione;

Materiali di consumo e attrezzature comuni a tutte le azioni del progetto

– materiale informativo per presentare e promuovere i percorsi; – 1 locale adatto all’accoglienza dei ragazzi e allo svolgimento delle attività didattiche di

supporto/recupero scolastico; – 1 locale adatto allo svolgimento delle iniziative ludico-ricreative; – 1 locale adatto agli incontri con le famiglie; – 2 computer dotati di software, collegamento internet, posta elettronica e 1 stampante; – 1 lavagna luminosa e 1 lavagna a fogli mobili; – telefoni, fax e fotocopiatrice; – materiale di cancelleria varia (penne, matite, pennarelli, carta, ecc…);

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Materiali specifico per ogni azione AZIONE 1: SOSTEGNO SCOLASTICO E RIMOTIVAZIONE ALLO STUDIO

- Una mappa con il censimento delle scuole, delle parrocchie e dei soggetti dove

promuovere l’iniziativa; - elenco/elenchi dei ragazzi da inserire nei percorsi supporto/recupero scolastico,

differenziati per fasce d’età e con la segnalazione dell’Istituto scolastico partner del progetto;

- materiale didattico per gli allievi: libri, testi, dispense, cd-rom e sussidi di documentazione (riviste, video, dizionari) inerenti le discipline scolastiche e i contenuti oggetto dei percorsi di supporto/recupero scolastico da destinare al lavoro con gli allievi;

- scheda per la ricognizione e analisi dei fabbisogni formativi individuali e il bilancio dell’utenza, utile per descrivere il curriculum e la storia scolastica del ragazzo/a e le esigenze di apprendimento che hanno portato il minore ad essere inserito nei percorsi di supporto/recupero scolastico;

- piano formativo individuale per ciascun ragazzo; - libretto formativo individuale dell’allievo (costruita con la collaborazione dei soggetti partner

del Progetto) inteso come strumento utile per personalizzare il percorso di recupero e sostegno scolastico, per registrare i progressi nell’apprendimento da condividere con il minore, la sua famiglia e la scuola, auspicando in tal modo una maggiore motivazione verso il proseguo dello studio;

- calendario individuale contenente la descrizione delle attività svolte da ogni allievo; - prove di valutazione degli apprendimenti (una per asse culturale: asse dei linguaggi, asse

matematico, asse scientifico-tecnologico, asse storico-sociale, come previsto dalla normativa vigente (DM n.139/2007) e realizzate con la collaborazione del partenariato.

AZIONE 2: LABORATORI LUDICO-ESPRESSIVI

- Elenco dei ragazzi/e da coinvolgere nei laboratori; - calendari dei laboratori; - libretto formativo individuale dell’allievo nel quale registrare le attività ludico-artistiche ed

espressive al quale il minore partecipa; - tempere, acquerelli, colori ad olio, pastelli, gessetti, penne colorate, colori acrilici, ecc…; - fogli da disegno, cartoncini bianchi e colorati; tele, ecc..; - creta, strumenti di scultura; cartapesta; - strumenti musicali, fogli da musica; cd; - materiali da riciclo, giornali, bottiglie di plastica, scampoli, ecc..; - abiti di scena; - libri di poesie, di narrativa e viaggi; - scacchi; - fotografie, e macchine fotografiche; - sussidi di documentazione: riviste, libri, dvd e video sul tema oggetto del laboratorio: per

esempio teatro, musica, pittura, fotografia, poesia, ecc…; - materiale informativo per promuovere sul territorio le attività ludico/culturali presso le scuole

e le parrocchie.

AZIONE 3: INIZIATIVE DI INCONTRO, SCAMBIO E INTEGRAZIONE

- 1 piano di adesione delle scuole e delle parrocchie alle iniziative del progetto; - elenco delle famiglie presso le quali promuovere l’iniziativa; - materiale informativo per sensibilizzare il territorio verso il progetto, presentare l’iniziativa e

promuovere la partecipazione delle famiglie agli incontri; - calendari degli incontri con le famiglie;

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- materiali di studio, ricerche, articoli, documentazione varia messa a disposizione per la consultazione dal partenariato nell’ambito del progetto (a cura di FORUM DELLE ASSOCIAZIONI FAMILIARI, FITUS RETI DEL TURISMO SOCIALE, FAIR TRADE) e relative statistiche sui tassi di dispersione scolastica degli alunni stranieri (a cura di CENSIS e Istituti scolastici partner);

- documentazione prodotta per lo svolgimento di un seminario con le famiglie e i minori sul tema “turismo giovanile” (a cura di FITUS RETI DEL TURISMO SOCIALE);

- documentazione prodotta per lo svolgimento di un seminario con le famiglie e i minori sul tema il commercio equo e solidale (a cura di FAIR TRADE);

- documentazione prodotta per lo svolgimento di un seminario con le famiglie e i minori sul tema “come gestire meglio i propri risparmi e pensare al futuro dei propri figli” (a cura di VITTORIA ASSICURAZIONI);

- altre schede tematiche elaborate in collaborazione con il partenariato del progetto e con le quali organizzare gli incontri con le famiglie su vari temi. I temi delle schede potranno riguardare per es. alimentazione e salute, bullismo e adolescenti violenti, i danni da consumo di alcool e droghe, la relazione con i genitori e con i pari, come le attitudini e le preferenze personali possono influenzare il percorso scolastico, la percezione degli adolescenti circa il futuro, il ruolo delle istituzioni nella crescita dei ragazzi, la politica, sessualità e contraccezione, il valore dello sport, temi di attualità, ecc);

- sussidi come riviste, cd, dvd, film, ecc… a sostegno degli incontri con le famiglie; - schede di verifica in itinere e valutazione delle attività svolte con le famiglie.

CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI

26) Eventuali crediti formativi riconosciuti:

Non previsti

27) Eventuali tirocini riconosciuti :

Non previsti

28) Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del servizio, certificabili e validi ai fini del curriculum vitae:

Il percorso che i volontari affronteranno nell’espletamento del servizio civile si caratterizza per un mix tra “servizio guidato” e “formazione” sulle aree tematiche che caratterizzano il progetto:

- Conoscenza approfondita del fenomeno della dispersione scolastica, delle sue cause e diverse manifestazioni, del disagio e delle altre conseguenze da esso derivanti;

- Metodi e tecniche di animazione verso gli adolescenti - Metodi e tecniche comunicative di gestione dei gruppi; - Metodologie del coaching e del tutoring; - Organizzazione degli eventi, - Cura dei rapporti con gli enti pubblici, in particolare con gli istituti scolastici;

L’insieme di queste attività consentono ai volontari di acquisire un set articolato di competenze di base, trasversali e professionali che contribuiranno ad elevare la qualità del curriculum del volontario e a migliorare la sua professionalità nel settore di impiego. In particolare: Competenze di base

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(intese come quel set di conoscenze e abilità consensualmente riconosciute come essenziali per l’accesso al mondo del lavoro, l’occupabilità e lo sviluppo professionale) - conoscere e utilizzare gli strumenti informatici di base (relativi sistemi operativi, word,

powerpoint, internet e posta elettronica); - conoscere e utilizzare i principali metodi per progettare e pianificare un lavoro, individuando gli

obiettivi da raggiungere e le necessarie attività e risorse temporali e umane; - conoscere la struttura organizzativa ove si svolge il servizio (organigramma, ruoli professionali,

flussi comunicativi, ecc…). Competenze trasversali (intese come quel set di conoscenze e abilità non legate all’esercizio di un lavoro ma strategiche per rispondere alle richieste dell’ambiente e produrre comportamenti professionali efficaci) - sviluppare una comunicazione chiara, efficace e trasparente con i diversi soggetti che a vario

titolo saranno presenti nel progetto; - saper leggere i problemi organizzativi e/o i conflitti di comunicazione che di volta in volta si

potranno presentare nella relazione con gli anziani; - saper affrontare e risolvere gli eventuali problemi e/o conflitti, allestendo le soluzioni più

adeguate al loro superamento; - saper lavorare in gruppo con altri volontari e gli altri soggetti presenti nel progetto ricercando

costantemente forme di collaborazione. Competenze tecnico – professionali (intese come quel set di conoscenze e abilità strettamene connesse all’esercizio di una determinata mansione lavorativa e/o di un ruolo professionale) - conoscenze teoriche nel settore di impiego; - capacità di coordinare e gestire attività di animazione socio-educativa; - conoscenza delle caratteristiche sociali ed evolutive dei soggetti con cui interagisce; - conoscenze metodologiche dell’azione orientata all’aiuto, al sostegno, al cambiamento; - capacità di valutare l’efficacia degli interventi; - capacità di osservare i comportamenti individuali e di gruppo; - abilità relazionali, quali capacità di ascolto e comunicazione; - conoscenza delle tecniche di conduzione dei gruppi e di socializzazione; - capacità di utilizzo di tecniche e strumenti necessari all’animazione quali giochi, attività

espressive, manuali. Metacompetenze (intese come l’insieme delle capacità cognitive a carattere riflessivo che prescindono da specifiche mansioni e sono considerate sempre più strategiche nella società della conoscenza) - comprendere, analizzare e riflettere i compiti che verranno richiesti nell’ambito del progetto e il

ruolo che si dovrà svolgere mettendo in relazione il proprio bagaglio di conoscenze pregresse con quanto richiesto per l’esercizio del ruolo;

- rafforzare e migliorare costantemente le proprie competenze/attitudini anche al di là delle occasioni di formazione che verranno proposte nel progetto;

- riflettere sul proprio ruolo nello svolgimento del servizio civile e ricercare costantemente il senso delle proprie azioni, potenziando i propri livelli di auto-motivazione e i propri progetti futuri di impegno nel settore del volontariato.

Si precisa che la certificazione delle competenze verrà rilasciata da “Associazione C.I.O.F.S. Formazione Professionale”, in virtù dell’accordo stipulato di cui si allega il protocollo d’intesa. Al termine del periodo di servizio civile, “Associazione C.I.O.F.S. Formazione Professionale” ente terzo rispetto al proponente del progetto, certificherà le conoscenze e le competenze in possesso dai volontari, attraverso la realizzazione del portfolio delle competenze. Inoltre, le ACLI rilasceranno un attestato a seguito della partecipazione del volontario alla formazione specifica.

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Tale attestato è composto da due strumenti: uno sintetico, che attesta la partecipazione del soggetto al percorso di formazione, e uno dettagliato, che riporta i dati per la trasparenza del percorso. L’attestato dettagliato, in particolare, prevede quattro categorie di indicatori:

- la prima fa riferimento ai soggetti che a vario titolo sono coinvolti nel percorso di formazione, con un’attenzione particolare ai nominativi e al ruolo dei firmatari del documento. È prevista anche l’immissione dei nominativi dei soggetti partner che a vario titolo hanno portato il loro contributo all’azione formativa;

- la seconda prevede gli indicatori che rendono trasparenti le caratteristiche principali del percorso: la denominazione, la data, la durata, la sede di svolgimento delle attività, il luogo e la data di rilascio dell’attestato;

- nella terza sono elencati i dati anagrafici di riconoscimento del partecipante; - nella quarta, che è il cuore della trasparenza, sono elencate le voci che specificano e

dettagliano il percorso formativo: obiettivi, contenuti, moduli, durata, etc. Questi dati rappresentano la parte più spendibile dell’ attestato, quella che può essere facilmente letta e compresa da soggetti terzi. Da questa parte, in particolare, si rilevano le conoscenze e le competenze perseguite, che diventano patrimonio visibile dell’individuo e che costituiscono un effettivo valore aggiunto per il curriculum vitae.

Formazione generale dei volontari

29) Sede di realizzazione:

Quanto segue fa riferimento al sistema di formazione verificato dall’UNSC in sede di accreditamento, al quale si rimanda. La formazione generale sarà svolta a cura della sede nazionale ACLI e del suo staff di formatori. I giovani in servizio civile saranno riuniti su base territoriale o regionale o sovra-regionale (si veda lo schema riportato di seguito). All’interno del territorio individuato si organizzerà la formazione in modo tale da costituire gruppi di massimo 25 volontari, modalità utile per assicurare ad ognuno la formazione generale secondo quanto stabilito dalla circolare “Linee guida per la formazione generale”. In questo modo verrà assicurata la unitarietà del processo formativo e nello stesso tempo la sua territorialità. Le sedi ACLI presso le quali si svolgerà la formazione in forma aggregata per macroregioni saranno nell’ordine:

Macroregione Sede Piemonte Valle d’Aosta Liguria

Torino,sede Provinciale Acli-Via Perrone 3, bis - Torino

Veneto Friuli V. G. Trentino A. A.

Padova, sede Enaip/Acli Venete - Via A. da Forlì, 64/a - Padova Trieste, sede provinciale Acli - Via San Francesco 4/1 - Trieste Trento, sede provinciale Acli –Via Roma 57 - Trento

Lombardia Emilia Romagna Toscana Marche

Milano, sede regionale Acli Lombardia - via Luini 5 -Milano

Toscana Umbria Firenze, sede Provinciale Acli – Piazza di Cestello, 3 - Firenze

Marche Ancona, sede Regionale Alci Marche – Via Di Vittorio, 16 - Ancona

Lazio Abruzzo Umbria Roma, sede Nazionale Acli -Via Marcora 20 -

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Roma Puglia Bari, sede provinciale Acli -Via V De Bellis 37

– Bari Brindisi C.so Umberto I, 122 -

Campania Molise Basilicata Napoli, sede provinciale Acli - Via del fiumicello 7 – Napoli Benevento Sede Provinciale ACLI VIA f. Flora Parco De Santis 31 - Avellino Sede Provinciale ACLI Via S. De Renzi 28 - 83100

Calabria Lamezia Terme, sala Formazione -Piazza Lamezia Terme, 12 – Lamezia Terme

Sicilia Catania, sede provinciale Acli - Corso Sicilia 111 - Catania Enna, sede provinciale Acli - Via Dante 1 - Enna Caltanissetta, sede provinciale Acli - Via Libertà 180 – Caltanissetta Palermo Via Trapani, 3 - Palermo

Sardegna Oristano, sede provinciale Acli - Via Cagliari 234b – Oristano Cagliari sede provinciale Acli Viale Marconi 4/A Cagliari

Eventuali variazioni dei territori aggregati e delle sedi potranno essere possibili per sopraggiunte condizioni organizzative diverse sulla base del posizionamento geografico delle sedi di attuazione dei progetti. 30) Modalità di attuazione: a) In proprio presso l’ente con formatori dell’ente La formazione sarà svolta in proprio con formatori dell’ ente. Si prevede inoltre l’intervento di esperti secondo quanto contemplato dalle Linee guida per la formazione generale dei volontari. Per la formazione generale saranno applicate le normative stabilite con relativa determina dall’Ufficio Nazionale di Servizio Civile. Le Linee guida per la formazione generale dei giovani in servizio civile nazionale costituiscono una conferma della unità di intenti e comunanza nel modo di interpretare lo spirito del servizio civile tra l’UNSC e le ACLI. Si concorda in particolare sul ruolo e sugli obiettivi affidati alla formazione: 1. fornire ai giovani gli strumenti per vivere correttamente l’esperienza del servizio civile; 2. sviluppare all’interno degli Enti la cultura del servizio civile; 3. assicurare il carattere unitario, nazionale del servizio civile, 4. promuovere i valori ed i diritti universali dell’uomo. NUOVO Il primo obiettivo “fornire ai giovani gli strumenti per vivere correttamente l’esperienza del servizio civile” può essere declinato come dotare il volontario di strumenti e modalità che gli permettano di assicurare la conoscenza dei diritti e doveri, nonché la consapevolezza del ruolo del giovane in servizio civile, affinché riconosca il senso della propria esperienza e l’importanza dell’educazione alla responsabilità, al senso civico e alla pace.

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Il secondo obiettivo “sviluppare all’interno degli Enti la cultura del servizio civile” e‟ perseguito attraverso il continuo coinvolgimento dei r.l.e.a., laddove obbligatori, dei responsabili provinciali del Servizio Civile e degli o.l.p., nella progettazione e organizzazione della formazione generale rivolta ai volontari. R.l.e.a., responsabili provinciali e o.l.p. sono inoltre, nell’ambito delle ACLI, fruitori della formazione a loro dedicata. Infatti ogni anno si tengono:

due seminari nazionali di due giorni;

una giornata di formazione per ogni gruppo territoriale. Il terzo obiettivo “assicurare il carattere unitario, nazionale del servizio civile” viene perseguito anche attraverso la particolare modalità prescelta di attuazione della formazione. Infatti lo staff formativo ACLI impegnato sul Servizio Civile, si riunisce frequentemente per la progettazione e la valutazione congiunta dell’attività formativa alla presenza del responsabile nazionale di ente accreditato, della responsabile politica e del responsabile della formazione del SC. Questa modalità assicura continuità, ricorsività, trasmissione di conoscenza e monitoraggio da parte della sede nazionale ACLI e del responsabile nazionale di ente accreditato verso i territori e i volontari. Inoltre l’aggregazione dei giovani per macroregioni permette uno scambio continuo tra diverse esperienze locali dedite al medesimo progetto o anche a progetti diversi. Il quarto obiettivo “promuovere i valori e i diritti universali dell’uomo” è presente e trasversale nei moduli di formazione generale. In particolare affrontando i temi legati alla difesa non armata della Patria, alla solidarietà, all’impegno sociale e civile, alla tutela dell’ambiente e del patrimonio culturale, alla cittadinanza attiva, alla negoziazione e al conflitto, ragionando con i volontari sulla storia dell’obiezione di coscienza, sulla dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo e sulla costituzione, si vuole portare i giovani a riflettere sui valori e sui diritti umani che vanno riconosciuti e difesi coerenti con valori e i diritti che l’Associazione con il suo operato quotidiano intende tutelare. L’Ente possiede al suo interno le competenze per svolgere l’attività formativa. Le ACLI hanno a disposizione un proprio Dipartimento Formazione e sono soggetto promotore di un importante Ente di formazione di rilevanza nazionale (ENAIP), radicato nelle diverse realtà regionali. Il Patronato ACLI, l’ENAIP nazionale, le ACLI TERRA nazionali, i Giovani delle ACLI, l’Unione Sportiva ACLI, l’IPSIA, dispongono inoltre ciascuno di un proprio servizio formazione per le parti più specifiche. I formatori accreditati potranno utilizzare nella lezione frontale esperti che contribuiscano ad arricchire i contenuti offerti. I curricula di tali esperti saranno tenuti dall’Ente a disposizione per qualsivoglia verifica e i nominativi degli esperti saranno riportati nei registri di formazione predisposti a cura dell’ente. Tali esperti saranno sia interni all’ente sia esterni. Le spese vive (trasporti e vitto) saranno sostenute dalle sedi di attuazione di progetto. Come già accennato, i gruppi di volontari in formazione, sia per quanto riguarda le lezioni frontali sia per quanto riguarda le dinamiche non formali, non supereranno le 25 unità, condizione fondamentale per assicurare una relazione efficace tra i partecipanti, nel gruppo e con il formatore. La formazione dei formatori e la formazione dei selezionatori sono processi attivi ormai da diversi anni. Dal 2005 al 2013 i formatori del Servizio Civile delle ACLI nazionali hanno partecipato a tre giornate di formazione formatori per ciascun anno. Inoltre i formatori sono stati coinvolti in due giornate di formazione in contemporanea ai selezionatori, allo scopo di contribuire a monitorare e a costruire un sistema coerente di selezione, valutazione, formazione. 31) Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio: SI Si rimanda al sistema di formazione verificato dall’Ufficio in sede di accreditamento

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32) Tecniche e metodologie di realizzazione previste: La formazione generale viene erogata con l’utilizzo di tre metodologie:

1. Lezione frontale: i formatori si avvarranno anche di esperti della materia trattata, come indicato alla voce “Modalità di attuazione” della presente scheda progetto; i nominativi degli esperti saranno evidenziati nei registri della formazione come indicato dalle “Linee guida”. Ai registri verranno allegati i curriculum vitae che le ACLI nazionali si impegnano a rendere disponibili per ogni richiesta dell’Ufficio Nazionale per il Servizio Civile.

2. Dinamiche non formali: la situazione formativa che fa riferimento alle dinamiche di un gruppo (ed alla sua evoluzione sul piano della autoregolazione della struttura e degli obiettivi) è essenzialmente legata a risultati di facilitazione affinché i volontari riescano a percepire e ad utilizzare le risorse interne al gruppo, costituite da ciò che ciascuno, come individuo e come parte di una comunità, porta come sua esperienza, come suo patrimonio culturale, e dalle risorse che l’Ente mette a disposizione dei partecipanti in diversi modi e sotto diversi aspetti. Le tecniche utilizzate comprendono, in maniera ampia, il metodo dei casi, il T-group e l’esercitazione, i giochi di ruolo e l’outdoor training, e, nel complesso, sia le tecniche di apprendimento che i tipi di esperienze riconducibili alla formazione alle relazioni in gruppo e di gruppo.

3. Formazione a distanza: potrà essere utilizzata per alcuni moduli formativi in modalità blended, cioè attraverso la discussione in piattaforma di alcuni contenuti e moduli formativi già trattati in presenza (o in attività di lezione frontale o in attività di dinamica non formale). La piattaforma consentirà di fruire dei contenuti in maniera flessibile e adattabile al singolo utente, in particolare seguendo il dibattito anche off-line.

Il programma di formazione generale del presente progetto, nell’ambito delle tre possibili modalità sopra indicate, prevede il ricorso alla lezione frontale per 22 ore (oltre il 30% del monte ore complessivo) e il ricorso alle dinamiche non formali per altre 20 ore per un totale di 42 ore. Le ACLI adotteranno materiale didattico e dispense predisposti dall’Ufficio Nazionale, provvedendo eventualmente a integrare e ad arricchire la documentazione laddove se ne presentasse la necessità. Ai volontari verrà consegnata da parte dell’O.l.p, al momento della presa servizio, una cartella completa contenente materiale utile e obbligatorio per la presa servizio e per la formazione. Tale cartella contiene, fra l’altro:

- documentazione sull’Ufficio Nazionale per il Servizio Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri;

- legge 6 marzo 2001 n.64; - carta etica del servizio civile nazionale; - documentazione sulle ACLI, il Patronato ACLI, l’ENAIP, ed i principali servizi/settori

dell’Associazione; - dispense e articoli su volontariato e SCN; - documentazione sulle ACLI in Italia e sulle sedi operative; - materiale informativo sulla storia delle ACLI;

- modulistica per l‟avvio al servizio;

- materiale di documentazione sulla relazione di aiuto, la tutela, l‟invalidità civile, il diritto

previdenziale, l‟assistenza, l’immigrazione e l‟emigrazione, il diritto del lavoro, il mercato

del lavoro; - guida all’utilizzo della rete telematica e alla posta elettronica; - questionari per la verifica dell’apprendimento; - cartellina con blocco notes; - materiali per le esercitazioni pratiche.

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Le metodologie dunque si possono riassumere in: lezioni frontali e dinamiche non formali, compresi lavori di gruppo ed individuali e restituzione in plenaria; discussione; roleplaying; problemsolving; brainstorming; esercitazioni pratiche. Le attrezzature utilizzate sono: lavagna luminosa; lavagne a fogli mobili; pc e videoproiettore per la proiezione di slide e quanto altro, postazioni multimediali con collegamento internet in caso di necessità didattica. 33) Contenuti della formazione: È opportuno premettere alla descrizione dei contenuti formativi la definizione delle caratteristiche di setting, che a nostro parere rappresentano una condizione fondamentale per lo svolgimento di una appropriata ed efficace azione formativa. Le caratteristiche del setting Le ACLI, accogliendo un’esperienza che discende dalla tradizione della obiezione di coscienza, si impegnano a garantire un servizio civile volontario come esperienza di apprendimento,di formazione,di educazione alla cittadinanza, alla solidarietà, alla partecipazione, di crescita umana e professionale Aula per massimo 25 persone, sedute, set in forma circolare e/o semicircolare. Modalità: frontale, circolare, dinamica, a seconda dell’obiettivo e delle indicazioni delle linee guida della formazione generale. Tutte le attività vengono svolte da un formatore accreditato, con il sostegno organizzativo di risorse dell’ufficio servizio civile delle ACLI nazionali. Precedentemente all’avvio della formazione volontari, viene organizzato un incontro con gli RLEA o i responsabili provinciali interessati per la preparazione specifica del setting della formazione dei volontari, con i quali vengono approfondite le linee guida della formazione generale e i moduli che si svolgeranno. Questa azione mira a coinvolgere i r.l.e.a. anche nella formazione generale. MODULI FORMAZIONE GENERALE DEI VOLONTARI I modulo Titolo: “L’identità del gruppo in formazione e patto formativo” Contenuti: Partendo dalla presentazione dei partecipanti e dello staff si prosegue illustrando il percorso generale e la giornata formativa in specifico. Ai volontari viene richiesto di esplicitare le proprie aspettative, le motivazioni, gli obiettivi e le idee riguardanti il servizio civile. La giornata formativa si conclude con la presentazione dei concetti e pratiche di “Patria”, “Difesa senza armi”, “difesa non violenta”. Obiettivi: Costruire l’identità di gruppo, come persone in servizio civile volontario presso l’associazione ACLI. Costruire attraverso la presentazione, avvio, raccolta aspettative e bisogni, le condizioni pedagogiche relazionali per realizzare un clima di fiducia necessario ad un apprendimento efficace. Creare nel volontario singolo e nel gruppo, così come richiesto dalle linee guida per la formazione generale, la consapevolezza che la difesa della Patria e la Difesa non violenta costituiscono il contesto che legittima lo Stato a sviluppare l’esperienza di servizio civile. Ore: 4 di cui 1 di lezione frontale e 3 di dinamiche non formali II modulo Titolo: “Dall’obiezione di coscienza al servizio civile nazionale: evoluzione storica, affinità e differenze tra le due realtà”

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Contenuti: Partendo dalla presentazione della legge n. 64/01, si evidenzieranno i fondamenti istituzionali e culturali del servizio civile nazionale, sottolineando gli elementi di continuità e di discontinuità fra il “vecchio” servizio civile degli obiettori di coscienza e il “nuovo” servizio civile volontario, con ampi riferimenti alla storia del fenomeno dell’obiezione di coscienza in Italia e ai contenuti della legge n. 230/98. Obiettivi: Costruire la consapevolezza del senso e del significato del servizio civile nazionale, partendo dall’obiezione di coscienza. Ore: 3 di cui 2 di lezione frontale e 1 di dinamiche non formali III modulo Titolo: “Il dovere di difesa della Patria – difesa civile non armata e non violenta” A) Il dovere di difesa della Patria Contenuti: A partire dal dettato costituzionale, articolo 52 “La difesa della Patria è sacro dovere del cittadino” se ne approfondirà l’attualizzazione anche alla luce dell’attuale normativa e della giurisprudenza costituzionale. In particolare, si illustreranno i contenuti delle sentenze della Corte Costituzionale nn.164/85, 228/04, 229/04 e 431/05, in cui si dà contenuto al concetto di difesa civile o difesa non armata. Obiettivi: Approfondire la conoscenza e l’evoluzione storica del concetto di “dovere di difesa della Patria”. B) La difesa civile non armata e non violenta Contenuti: Si utilizzerà la lezione frontale per affrontare alcuni aspetti storici di difesa popolare nonviolenta, si presenteranno le forme attuali di realizzazione della difesa alternativa sul piano istituzionale, di movimento e della società civile. In specifico si affronteranno i temi di “gestione e trasformazione nonviolenta dei conflitti”,” prevenzione della guerra” e “operazioni di polizia internazionale”, nonché i concetti di “peacekeeping”, “peace-enforcing” e “peacebuilding”, collegati all’ambito del diritto internazionale. Obiettivi: Approfondire la conoscenza e la riflessione del concetto di difesa non armata e non violenta. Ore: 4 di cui 2 di lezione frontale e 2 di dinamiche non formali IV modulo Titolo: “La normativa vigente e la Carta di impegno etico” Contenuti: Sarà illustrato l’insieme delle norme che regolano il sistema del servizio civile nazionale. In modo particolare sarà analizzata la Carta d’impegno etico e l’importanza della sua sottoscrizione da parte del responsabile dell’ente. Obiettivi: Aiutare i volontari ad inserirsi nel percorso con consapevolezza. Conoscere i dati di contesto, tratti dalle fonti legislative, che diverranno vincolo e risorsa a cui attingere durante l’anno di servizio civile Ore: 2 di cui 1 di lezione frontale e 1 di dinamiche non formali V modulo Titolo: “La formazione civica” Contenuti: Saranno ripresi i contenuti della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e della Carta costituzionale e, quindi, l’insieme dei principi, dei valori, delle regole e dei diritti e doveri in essa contenuti, che costituiscono la base della civile convivenza e quadro di riferimento indispensabile per l’esercizio della cittadinanza attiva. Saranno analizzati la funzione e il ruolo degli organi costituzionali, la struttura delle Camere e l’iter di formazione delle leggi.

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Obiettivi: da una parte fornire al volontario la consapevolezza di essere parte di un corpo sociale ed istituzionale mutevole nel tempo, dall’altra trasmettere allo stesso la conoscenza di quelle competenze civiche e sociali funzionali per vivere una “cittadinanza attiva” e tradurre quindi i principi teorici in azioni pratiche. Ore: 2 di cui 1 di lezione frontale e 1 di dinamiche non formali VI modulo Titolo: “Forme di cittadinanza” Contenuti: In questo modulo si partirà dal principio costituzionale di solidarietà sociale e dai principi di libertà ed eguaglianza per affrontare il tema delle limitazioni alla loro concretizzazione. Si farà riferimento alle povertà economiche e all’esclusione sociale, alla lotta alla povertà nelle scelte politiche italiane e negli orientamenti dell’Unione Europea, al contributo degli Organismi non Governativi. Verrà presentato il concetto di cittadinanza e di promozione sociale, come modo di strutturare, codificando diritti e doveri, l’appartenenza ad una collettività che abita e interagisce su un determinato territorio. In particolare le ACLI promuoveranno il tema della coesione sociale come mezzo per difendere la Patria “dal di dentro” garantendo a tutti possibilità di promozione, di inclusione, di partecipazione attiva alla società; si insisterà sul concetto di cittadinanza attiva, per dare ai volontari il senso del servizio civile come anno di impegno, di condivisione e di solidarietà. Obiettivi: Dare senso alle parole “, cittadinanza, solidarietà, globalizzazione, interculturalità e sussidiarietà”, riscoprendo il significato dell’essere cittadini attivi e solidali, in un contesto e una visione multi-etnica e aperta alle istanze internazionali. Ore: 4 di cui 2 di lezione frontale e 2 di dinamiche non formali VII modulo Titolo: “La protezione civile” Contenuti: In questo modulo verranno forniti elementi di protezione civile intesa come collegamento tra difesa della Patria e difesa dell’ambiente, del territorio e delle popolazioni. Si evidenzieranno le problematiche legate alla previsione e alla prevenzione dei rischi, nonché quelle relative agli interventi di soccorso. Obiettivi: Dare senso e ragione del servizio civile come attività di prevenzione e “protezione” della popolazione affrontando anche la protezione civile nel senso diretto e immediato del termine (calamità, terremoti, ordine pubblico, ecc.) e gli elementi di base necessari ad approntare comportamenti di protezione civile. Ore: 3 di lezione frontale VIII modulo Titolo: “La rappresentanza dei volontari nel servizio civile” Contenuti: Sarà illustrata ai volontari la possibilità di partecipare e candidarsi alle Elezioni per i Rappresentanti regionali e nazionali dei volontari in Servizio Civile Nazionale, come forma di “cittadinanza attiva” e saranno individuate anche le responsabilità che derivano da tale partecipazione. Per dare maggiore incisività all’argomento, saranno invitati ex volontari rappresentanti e/o delegati. Obiettivi: Fornire ai volontari un esempio concreto di cittadinanza agita, collegata all’esperienza del Servizio Civile Nazionale. Ore: 2 di lezione frontale IX modulo Titolo: “Presentazione dell’Ente: le ACLI, Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani”

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Contenuti: In questo modulo, per fornire ai volontari gli elementi di conoscenza del contesto in cui si troveranno a prestare l’anno di servizio civile, verranno presentate la storia, le caratteristiche specifiche e le modalità organizzative ed operative dell’Ente accreditato. Si potrà anche svolgere un’analisi della realtà nazionale: incontrare dei testimoni privilegiati (aclisti adulti che forniscano tracce della storia), con preparazione, esecuzione e report di interviste, analisi della realtà territoriale delle ACLI attraverso una scheda apposita, raccolta dati e progettazione piccoli interventi di approfondimento. Obiettivi: Agevolare la conoscenza e l’inserimento nel giovane volontario nella realtà in cui presterà servizio. Ore: 2 di lezione frontale X modulo Titolo: “Il lavoro per progetti” Contenuti: “Che cos’è la progettazione sociale? Quali sono i suoi principi cardine? Come si esplicita in un lavoro metodico e organizzato? Come valutare i risultati? Verrà illustrato il processo della progettazione nelle sue articolazioni: dall’ideazione alla realizzazione, compresa la fase di valutazione di esito, di efficacia ed efficienza del progetto. Si sosterranno i volontari nel conoscere e approfondire metodi per l’auto-valutazione partendo dal progetto di servizio civile in cui sono inseriti. Obiettivi: Offrire al giovane volontario strumenti per facilitare un percorso di analisi e di progettazione e per migliorare le proprie capacità di valutazione e di autovalutazione, partendo dal progetto di servizio civile in cui è inserito Ore: 4 di cui 1 di lezione frontale e 3 di dinamiche non formali XI modulo Titolo: “L’organizzazione del servizio civile e le sue figure” Contenuti: Sarà fornito ai volontari di Servizio Civile Nazionale un quadro dei ruoli e delle diverse figure che ruotano attorno al progetto. Per completare la panoramica saranno fornite informazioni anche circa il “sistema di servizio civile” (gli enti di SCN, l’UNSC, le Regioni e le Provincie autonome), che rappresenta la sovrastruttura più grande in cui si collocano le ACLI rispetto al Servizio Civile Nazionale. Obiettivi: offrire ai giovani gli strumenti per riconoscere tutte le figure che si trovano all’interno dello stesso progetto e che operano per il raggiungimento degli obiettivi del progetto stesso. Ore: 2 di lezione frontale XII modulo Titolo: “Disciplina dei rapporti tra enti e volontari del servizio civile nazionale” Contenuti: Si metteranno in evidenza il ruolo e la funzione del volontario, si metteranno a fuoco le condizioni necessarie agli efficaci inserimenti nei sistemi organizzativi; si illustrerà la circolare sulla gestione, concernente la disciplina dei rapporti tra enti e volontari del servizio civile nazionale (DPCM 4 febbraio 2009e successive modifiche). Obiettivi: Offrire ai volontari gli strumenti di base per definire diritti e doveri, facendo appello alla lettera da loro sottoscritta ma anche al dettato della circolare che sosterrà il percorso, facilitando anche i rapporti con l’ente, e che definisce bene vincoli e opportunità. Ore: 2 di cui 1 di lezione frontale e 1 di dinamiche non formali XIII modulo Titolo: “Comunicazione interpersonale e gestione dei conflitti” Contenuti: sarà fornita l’analisi dei cinque pilastri della comunicazione e sarà analizzato come le dinamiche di comunicazione all’interno di un gruppo possano essere causa di conflitti, ma anche opportunità di confronto e scambio costruttivi.

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Obiettivi: offrire strumenti per una maggiore comprensione del "funzionamento" di alcuni concetti di base della comunicazione interpersonale; sviluppare le capacità comunicative in ambito lavorativo; fornire elementi per la conoscenza del processo comunicativo così come si articola all'interno di un'organizzazione. Ore: 4 di cui 1 di lezione frontale e 3 di dinamiche non formali XIV modulo Titolo: “Il valore esperienziale del servizio civile” Contenuti: attraverso l’utilizzo di modelli di apprendimento basati sull’esperienza cognitiva ed emotiva, si accompagneranno i ragazzi a riflettere consapevolmente, sulla propria storia, sui propri vissuti, sulle proprie emozioni e sulle dinamiche relazionali e a porre l’attenzione al proprio pensiero sia in termini di “contenuto” (cosa?) che di “metodo” (come?); ciò contribuirà a rendere il servizio civile un’esperienza di crescita, di formazione e di educazione per il volontario. Obiettivi: Offrire al giovane volontari uno strumento che permetta loro di dare significato e valore alla propria esperienza di servizio civile. Ore: 4 di cui 1 di lezione frontale e 3 di dinamiche non formali

34) Durata:

42 ORE. Tutte le ore di formazione saranno erogate entro il 180° giorno dall'avvio del progetto

Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari

35) Sede di realizzazione:

La formazione specifica sarà realizzata presso le sedi d’attuazione di cui al punto 16. Eventuali variazioni dei territori aggregati e delle sedi potranno essere possibili per sopraggiunte condizioni organizzative diverse.

36) Modalità di attuazione:

La formazione sarà effettuata in proprio, presso l’ente con formatori dell’ente. Per il modulo di formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego di volontari si potrà ricorrere all’utilizzo di esperti.

37) Nominativo/i e dati anagrafici del/i formatore/i:

Marchese Flora, nata a Catania (CT) il 8 febbraio 1974 Aiello Agata, nata a Catania il 06/10/1981

38) Competenze specifiche del/i formatore/i:

Marchese Flora: Dopo la laurea Magistrale in Giurisprudenza ha conseguito un Master per la Gestione Risorse Umane, Marketing e Organizzazione. Dal 2008 è Vice Presidente Vicario delle Acli di Catania con delega al Welfare, alle politiche sociali e all’Ufficio Studi, membro del Consiglio Regionale Acli Sicilia, del Coordinamento Donne Acli Sicilia, componente del

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Dipartimento “Lavoro e Formazione Professionale”. Rappresenta le Acli nella Consulta Comunale della Famiglia. Ha maturato un’esperienza pluriennale, collaborando con diversi enti di formazione, sia nel coordinamento di corsi di formazione che di progetti. Presso le Acli di Catania è inoltre responsabile del Progetto Punto Acli Famiglia, attraverso il quale vengono concretizzate azioni di orientamento, sostegno e formazione rivolte sia ai componenti adulti che agli adolescenti delle famiglie. Aiello Agata Responsabile della gestione delle attività legate al progetto “Per un lavoro senza frontiere” presso le Acli della Sicilia. Collaboratrice nei progetti di e laboratori di cittadinanza attiva e ruolo di coordinamento delle attività di ricerca nell’azione di emersione del lavoro nero. Coordina i corsi di alfabetizzazione e i corsi di lingua italiana ed organizza attività inerenti ai progetti “Itinerando” e “Differenzi-amo la vita” preparando convegno, seminari, giornate di formazione ed assemblee dei presidenti di circolo. In seguito a tali incarichi ha maturato esperienze e competenze sui giovani e alla dispersione scolastica.

39) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:

La Metodologia alla base del percorso formativo specifico, prevede:

L’apprendimento diretto di conoscenze e competenze, finalizzato ad una forte sensibilizzazione al lavoro individuale e in rete, basato sull’integrazione dei ruoli e sullo scambio di esperienze;

L’integrazione di diverse metodologie di intervento. Il percorso formativo proposto facilita la visione dell’organizzazione, dei servizi e dei sistemi nei quali i volontari sono inseriti. Tale percorso si configura pertanto come una “consulenza formativa” tramite la formazione tout-court utilizzando le classiche lezioni d’aula integrate con lavori individuali e di gruppo, esercitazioni pratiche, discussioni in plenaria e analisi dei casi.

Le scelte metodologiche sottese all’attività formativa specifica intendono superare le tradizionali metodologie d’apprendimento, privilegiando forme apprendimento attivo che fanno capo anche ai principi della ricerca-azione per la quale tutti i soggetti sono coinvolti in quanto attori della formazione. Inoltre, attraverso il ricorso a forme di cooperative learning, gli attori si impegnano a porre domande, a sperimentarsi attivamente, a risolvere problemi, ad assumersi responsabilità ad essere creativi per costruire significati per sé stessi e per il gruppo di riferimento. Verrà favorita anche la riflessione sulle relazioni tra le persone, da sviluppare attraverso la valorizzazione delle differenze. Questo tipo di approccio contribuisce ad accrescere nei soggetti coinvolti la consapevolezza del modo in cui i valori personali e i significati attribuiti a ciò che accade, influenzano la percezione e le scelte di agire di ciascuno. Il cooperative learning, infatti oltre che a consentire il conseguimento degli obiettivi di contenuto, favorisce lo sviluppo di competenze cognitive ed anche sociali quali la capacità di leadership, le abilità comunicative, la gestione dei conflitti o il problem solving.

In particolare 30 ore della formazione specifica verranno erogate tramite l’utilizzo della Piattaforma informatica TRIO, il sistema di web learning della Regione Toscana che metterà a disposizione delle ACLI l’accesso ai Web Learning Group (WLG). I Web Learning Group (WLG) sono lo strumento con cui il sistema di Web Learning TRIO metterà a disposizione delle ACLI un insieme di contenuti e servizi personalizzati, configurati in funzione della dimensione e delle caratteristiche della comunità dei volontari e dei suoi obiettivi formativi. Le Acli hanno aderito alla carta dei servizi di Trio, per usufruire dei contenuti dei moduli afferenti alle tematiche trasversali del problem solving, dell’analisi organizzativa e della comunicazione efficace.

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Il servizio WLG prevede una pagina di accesso personalizzato alle risorse didattiche che permette il tracciamento delle attività formative svolte dai soggetti iscritti e l’utilizzo della piattaforma per l’erogazione di servizi e attività complementari alla didattica. L’accordo prevede inoltre l’accesso ai servizi di tutoring tramite i quali sarà possibile valutare il livello di apprendimento raggiunto, monitorare il livello dell’interazione e le attività dell’utente. TRIO, infatti, assicura il monitoraggio dell’andamento del WLG e invia periodicamente i report relativi all’attività didattica degli utenti. ll superamento positivo del corso permetterà la certificazione delle conoscenze acquisite tramite il rilascio di attestato dalla Regione Toscana/Piattaforma Trio.

Le risorse tecniche utilizzate saranno adeguate alle esigenze formative dei volontari consentendo di raggiungere gli obiettivi progettuali:

- PC portatile e postazioni informatiche; - stampanti; - Internet; - telefoni; - videoproiettori; - supporti di memorizzazione; - televisione; - lavagna luminosa; - lavagna a fogli mobili; - webcam; - piattaforme informatiche.

40) Contenuti della formazione:

La formazione specifica sarà contestualizzata al bisogno formativo del volontario e alla situazione formativa-professionale che si presenta, cercando di realizzare l’integrazione pedagogica delle opportunità e dei linguaggi formativi. La formazione specifica prevista è formazione di contesto organizzativo e professionale, ha caratteristiche di formazione “on the project”, cioè "accompagna e sostiene" i volontari nella fase di inserimento in un nuovo contesto progettuale/organizzativo, attraverso attività didattiche in affiancamento con un formatore esperto e/o con il monitoraggio di un mentore esterno (o.l.p. e r.l.e.a.). È una formazione principalmente mirata a raccordare la pre-professionalità del volontario alle esigenze collegate all’espletamento delle attività previste nel progetto e nei contesti organizzativi individuati. La prima parte della formazione specifica (30 ore) sarà erogata tramite FAD mediante l’utilizzo della Piattaforma TRIO (vedi voce 39-Tecniche e metodologie di realizzazione previste), su moduli trasversali (la comunicazione interpersonale, il team working, l'ascolto attivo, la gestione dei conflitti, la negoziazione, l'essere e il fare comunità, come orientarsi tra i servizi attivi sul territorio, ecc) inerenti competenze trasversali ovvero caratteristiche e modalità di funzionamento individuale che entrano in gioco quando un soggetto si attiva a fronte di una richiesta dell’ambiente organizzativo; tali competenze sono essenziali nel produrre un comportamento professionale che trasformi un sapere in una prestazione lavorativa. Inoltre, anche il modulo di formazione di base, riguardante la sicurezza nei luoghi di lavoro, verrà seguito in FAD dai ragazzi, sarà possibile, tuttavia, che in caso di esigenze particolari dovuti alla tipologia di attività previste dal progetto (servizio presso case di riposo, scuole, carceri…), al modulo FAD seguirà una formazione in aula gestita direttamente da un esperto. I modulo Titolo: “Analisi del contesto lavorativo”

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Formatore: Tramite FAD Il modulo ha l’obiettivo di fornire un quadro di riferimento: dei modelli di funzionamento e di gestione delle organizzazioni, della gestione dei rapporti interpersonali e dell'inserimento in contesti professionali, della gestione del lavoro e della risoluzione dei problemi in un'ottica di flessibilità e disponibilità ai cambiamenti. Il modulo ha l’obiettivo di facilitare la comprensione dell'importanza della qualità quale elemento per il successo personale e organizzativo e la consapevolezza sul ruolo del volontario e sulla sua posizione all'interno della sede attuazione di progetto. Durata: 8 ore II modulo Titolo: “le Tecniche della comunicazione” Formatore: Tramite FAD Il modulo descrive le tecniche dell’agire comunicativo all’interno di un gruppo, le possibilità comunicative di cui un’organizzazione dispone, alcuni aspetti della comunicazione interpersonale, l’importanza rivestita dalla leadership all’interno di un gruppo di lavoro. Inoltre saranno delineati le principali caratteristiche della comunicazione interpersonale, gli elementi che costituiscono la comunicazione, il tema del linguaggio verbale e del linguaggio non verbale. Durata: 8 ore III modulo Titolo: “Il lavoro di gruppo” Formatore: Tramite FAD Il modulo illustra le principali dinamiche che portano alla formazione di un gruppo di persone, sia in ambito privato che nell’ambiente di lavoro; si indicano le variabili che ne determinano la crescita e l’integrazione tra i componenti del gruppo nello svolgimento delle attività; si analizza la formazione di un gruppo di lavoro dentro un’organizzazione; si mostra la gestione di un progetto, indicandone le fasi principali, i problemi che possono emergere e le relative tecniche di risoluzione; si affronterà infine il tema della leadership, analizzandone alcuni stili. Durata: 8 ore IV modulo Titolo: “Formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego dei volontari in progetti di servizio civile” Formatore: Tramite FAD, formatori inseriti nel box 38 ed esperti

Il modulo illustra: le normative di riferimento rispetto alla sicurezza; i principali rischi connessi alle attività previste dal progetto di servizio civile e ai luoghi di svolgimento delle stesse; le azioni di prevenzione e di emergenza da adottare. Durata: 6 ore V modulo Titolo: La dispersione scolastica: analisi di un fenomeno in crescita Formatore: vedi nominativi inseriti nel box 37/38 Nel corso del Modulo si analizzerà il fenomeno della dispersione e dall’abbandono scolastico nelle sue diverse forme e manifestazione. In particolare i contenuti trattati saranno:

la scuola e i suoi cambiamenti nel corso delle varie riforme;

Dispersione scolastica e disagio giovanile: analisi del fenomeno;

Le principali cause ed effetti del problema;

L’importanza delle diverse agenzie educative oltre la scuola (es. la parrocchia, la famiglia, ecc…);

Risorse e strumenti per fronteggiare il fenomeno. Durata: 10 ore VI modulo Titolo: Metodologie e strumenti di supporto scolastico

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Formatore: vedi nominativi inseriti nel box 37/38 Nel corso del Modulo si cercherà di fornire elementi di riflessioni e strumenti effettivi di lavoro utili per realizzare i percorsi di supporto e recupero scolastico. In particolare i contenuti trattati saranno:

Analisi e riflessione sui temi: supporto, recupero, sostegno scolastico

Il processo di apprendimento negli adolescenti

Finalità e strumenti del lavoro di supporto scolastico

La valutazione degli apprendimenti nei percorsi di recupero scolastico Durata: 10 ore VII modulo Titolo: Promuovere la socializzazione, l’autostima e l’espressività negli adolescenti Formatore: vedi nominativi inseriti nel box 37/38 Nel corso del Modulo si cercherà di fornire elementi di riflessioni e strumenti effettivi di lavoro utili per realizzare le diverse attività ludico-ricreative-espressive. In particolare i contenuti trattati saranno:

L’autostima: come agisce e cosa determina. Autostima e disagio giovanile. La socializzazione come strumento per attivare l’autostima nei giovani Tecniche e giochi per favorire la socializzazione in un gruppo

Gli strumenti per promuovere l’espressività nei giovani attraverso lo sport, il teatro, la pittura, la musica, ecc…

Il ruolo dell’operatore nelle relazioni di prima accoglienza e sostegno

L’ascolto, l’empatia e la relazione di fiducia con i ragazzi e le loro famiglie Durata: 8 ore

VIII modulo Titolo: Sistema dei servizi territoriali all’infanzia e all’adolescenza Formatore: vedi nominativi inseriti nel box 37/38 I ragazzi che saranno coinvolti delle attività proverranno in parte dai contesti sociali disagiati, già seguiti dai servizi. E’ pertanto importante far acquisire ai volontari la conoscenza dei servizi territoriali, in particolare SSC e ASL, le loro competenze e le modalità operative. Questo modulo sarà svolto in parte in aula (4 ore), in parte tramite l’uscita sul territorio (4 ore). Durata: 8 ore IX modulo Titolo: Costruzione e gestione dei progetti personalizzati Formatore: vedi nominativi inseriti nel box 37/38 Questo modulo è il proseguimento del modulo precedente. Nel corso del modulo si cercherà di fornire gli strumenti per la definizione e l’applicazione dei progetti personalizzati, in quanto i tutor/operatori delle ACLI spesso fanno parte delle équipe territoriali di coordinamento nella presa in carico dei casi. I giovani potranno comprendere l’importanza di questo strumento, che lavora per obiettivi, e applicare tale conoscenza nelle attività progettuali. Durata: 4 ore X modulo Titolo: Valutazione finale Formatore: vedi nominativi inseriti nel box 37/38 Il modulo conclude il percorso formativo con un’attività di valutazione. Durata: 2 ore

41) Durata:

72 ore

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Altri elementi della formazione

42) Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica) predisposto:

Si rimanda al sistema accreditato e verificato dall’UNSC

Data 14 ottobre 2015 Il Responsabile del Servizio Civile Nazionale dell’Ente Dott. Alberto Scarpitti


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