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Schema delle caratteristiche da rilevare in … · Web viewda 600 m sul livello del mare (loc. Tre...

Date post: 02-Dec-2018
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Comunità R/S: Stella Polare Gruppo: Castelforte 1 PERCORSO da Minturno a Castelforte e poi a Terracina Perché abbiamo scelto questa route? Perché possiede caratteristiche naturalistiche, storiche e religiose di grande interesse, attraversa gli ambienti tipici della macchia mediterranea; quest’anno inoltre ricorre il 70 anniversario della battaglia di monte Ornito, uno dei punti di sfondamento dell'avanzata alleata sulla Linea Gustav.
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Comunità R/S: Stella Polare Gruppo: Castelforte 1

PERCORSO da Minturno a Castelforte e poi a Terracina

Perché abbiamo scelto questa route?

Perché possiede caratteristiche naturalistiche, storiche e religiose di grande interesse, attraversa gli ambienti tipici della macchia mediterranea; quest’anno inoltre ricorre il 70 anniversario della battaglia di monte Ornito, uno dei punti di sfondamento dell'avanzata alleata sulla Linea Gustav.

CARTINA PER IDENTIFICARE I LUOGHI

CARATTERISTICHE TECNICHE

La route Castelforte-Terracina inizia dalla stazione ferroviaria di Minturno, passa per San Lorenzo, Suio, Castelforte, Ventosa e Coreno Ausonio. Arrivati alla Madonna del Piano ci sposteremo con un autobus a Terracina (altra possibilità di trasporto è raggiungere la ferrovia più vicina di Minturno). Il percorso è lungo 47,1 km ed è formato soprattutto da strade asfaltate (Minturno-Parco Belvedere; Castelforte - Madonna del Piano) e da sentieri di montagna (Parco Belvedere - loc. Retelle; loc. Retelle-Castelforte) che partono da un’altitudine minima di m 140 slm e arrivano a un’altitudine massima di m 647 slm con un dislivello di 497 m.

Lungo il percorso è possibile rifornirsi d’acqua e di cibo nei paesi attraversati e, siccome non è molto impegnativo può essere percorso da tante persone e da portatori di handicap.

Lunghezza: 47,1 KmAltimetria: altitudine minima di m. 140 s.l.m. fino ad una massima di m. 647 s.l.m. con un dislivello di 497 mMorfologia: tipo di sentiero prevalente: strade asfaltate (Minturno-Parco Belvedere; Castelforte - Madonna del Piano) e sentieri di montagna (Parco Belvedere - loc. Retelle; loc. Retelle-Castelforte)Possibilità di ricovero al coperto: non previste, ma esistenti previa ricerca e contatto; Attraversamento paesi/solo montagna: percorso varioSegnalazioni generali in merito alla reperibilità di acqua potabile e di cibo: presenza di negozi e generi alimentariPercorribilità in base al numero di persone: max 100 personePercorribilità in caso di portatori di handicap: Si

CARATTERISTICHE TURISTICHE

Il percorso individuato possiede caratteristiche naturalistiche, storiche e religiose di grande interesse. Gli ambienti attraversati sono quelli della tipica macchia mediterranea, delle zone fluviali (il Garigliano è il secondo fiume del Lazio) e collinari di origine carsica. Le ultime tappe inoltre prevedono lo spostamento in riva al mare, sulla costa denominata “Riviera d'Ulisse”, ricca di testimonianze storico-mitologiche. Durante la Seconda Guerra Mondiale in questa zona passava la Linea Gustav, anzi, vista la vicinanza con Montecassino, proprio sul Monte Ornito (alto 764 mt, una delle tappe toccate dal percorso) ci fu un'aspra battaglia (quest'anno ne ricorre il 70° anniversario), di notevole interesse strategico per gli Alleati che tentavano di accerchiare le posizioni tedesche, in cui persero la vita numerosi ufficiali e giovani soldati Inglesi appartenenti al 9° Commando; oggi, a testimonianza di quell'atto eroico, è stato eretto un monumento in pietra con i nomi dei soldati che vi persero la vita, meta di pellegrinaggio degli anziani reduci inglesi. Il paese di Castelforte, che resistette con sacrifici e notevoli sofferenze, prima all'occupazione tedesca e poi ai bombardamenti alleati è stato insignito della Medaglia d'oro al valor civile. Lungo il percorso si tocca poi una tappa di interesse religioso presso il Santuario della Madonna del Piano risalente al XV secolo, la cui cripta contiene un ciclo di affreschi di epoca benedettina: la fondazione del Santuario fu voluta, così racconta la devozione popolare, dalla Madonna stessa apparsa ad una umile pastorella che fu da lei miracolosamente guarita. Nella tappa di Terracina è previsto inoltre l'incontro con l'esperienza di una Casa Famiglia che accoglie ragazze in situazione di disagio e difficoltà familiari, in cui vive e da cui viene seguita, tra l'altro, una nostra scolta.

Aspetti storici: Ai tempi di Federico II era di Suio un consigliere imperiale, tale Tommaso da Suio”, contemporaneo dei più noti Taddeo da Sessa (città campana a 20 km da Suio) e Pier delle Vigne. Siamo ai tempi delle crociate e dei Templari. E proprio a quest’Ordine appartiene la croce scolpita in rilievo su una pietra posta all’inizio della scalinata di accesso all’antico tempio di S. Maria in Pensulis, chiesa ai piedi di Suio.

Altro personaggio celebre ebbe natali nel territorio appena circostante, Giuseppe Aldo Aloia (Castelforte, 15 gennaio 1905 – Roma, 28 settembre 1980), capo di Stato Maggiore dell'Esercito Italiano e capo di Stato Maggiore della Difesa; decorato tre volte al valore militare. Sfuggito alla cattura da parte dei tedeschi e esponente della Resistenza dell'area di Castelforte. Organizzò infatti

coi partigiani locali un gruppo di azione che da lui prese il nome di "Gruppo Aloia", con cui si guadagnerà una terza decorazione al valore.

Racconti mitologici identificano la città di Terracina con il paese dei Lestrigoni o con la sede della maga Circe (Odissea). Dai racconti di Omero Ulisse vi salì per guardarsi intorno, osservando il contorno dell’isola Eea (attuale promontorio del Circeo).

Archeologia: Sia a Suio che a Terracina si trovano tracce della presenza di costruzioni romane.

L’antica città di Minturnae si trova lungo la via Appia. Minturnae, Ausonia e Vescia erano le città aurunche più importanti delle quali non resta traccia perché sostituite da insediamenti romani.

Rovine della città romana si trovano nel comprensorio archeologico che racchiude, gran parte dei resti della città-porto: il maestoso Teatro Romano, costruito verso il I secolo d.C. Diviso nei tre settori caratteristici (scaena, orchestra, cavea), accoglieva oltre 4 000 spettatori. All'interno dell’area sono visibili un tratto originale della via Appia (Decumanus Maximus), costruito in blocchi di lava basaltica; i resti del Foro Repubblicano, del Capitolium (dedicato a Giove, Giunone e Minerva), del Foro Imperiale, del Macellum, delle Tabernae, del complesso termale. Negli spazi sottostanti alla càvea è situato il Museo che accoglie statue acefale, sculture, ex voto, epigrafi, monete e numerosi reperti, rinvenuti nel secolo scorso a Minturnae, nel centro urbano di Scauri e nella zona di Castelforte-Suio. Il moderno tracciato dell’Appia si interseca con numerose ed imponenti arcate dell’Acquedotto Romano, un tempo lungo circa 11 chilometri. Verso la foce del Garigliano si trovano, poi, le rovine di un antico luogo sacro, il Tempio della ninfa Marica, divinità delle acque. La città di Minturnae possedeva anche un anfiteatro non ancora portato alla luce.

La parte alta della città di Terracina si imposta intorno all'antico Foro Emiliano, centro cittadino dell'epoca romana, conservatosi nei secoli e sede della cattedrale di San Cesareo e del municipio. L'antico foro romano era attraversato lungo il lato settentrionale dalla via Appia, di cui è stato ripristinato il lastricato e il marciapiede, con canale di scolo: la via era in origine separata dall'area forense per mezzo di una serie di pilastrini. La piazza conserva tuttora l'antica pavimentazione in lastre di calcare (fine del I secolo a.C. - inizi del I d.C.), sulla quale si conserva l'iscrizione in lettere di bronzo del magistrato locale che ne ordinò la realizzazione (Aulus Aemilius).

Alcuni monumenti sul percorso:

Sul fiume Garigliano, con tiraggi a catene di ferro, s’innalza il "Ponte pensile", il primo realizzato in Italia, restaurato alcuni anni fa, commissionato dai Borbone, progettato dall'ingegnere Luigi Giura ed inaugurato nel 1832 dal Re Ferdinando II.

Sulla collina di Minturno si erge il "Castello Baronale" del IX secolo, dove soggiornarono, tra gli altri, San Tommaso d'Aquino, Isabella Colonna e Giulia Gonzaga.

A Scauri, nell'Area Protetta che fa parte del Parco Regionale Riviera di Ulisse, si trovano la "Torre dei Molini" del XIV secolo, eretta a difesa delle macine un tempo mosse dal Rio Capodacqua, e la "Torre Quadrata" o "dei Cavallari", sul "Monte d'Oro" del XVI secolo.

A Castelforte e a Coreno, città che si fregiarono della “medaglia d’oro al merito civile”, ci sono monumenti eretti in memoria dei numerosi caduti nella seconda guerra mondiale.

Arrivati a Terracina basterà alzare lo sguardo per notare sulla collina il famoso “Tempio di Giove Anxur”, o Santuario di Monte Sant’Angelo, ispirato alla grande architettura scenografica ellenistica, che appartiene alla serie degli antichi santuari laziali ristrutturati in modo monumentale nella tarda Repubblica dell’Antica Roma, tra la fine del II sec. a.C. e l’inizio del I sec. a.C.

Città e paesi attraversati: Minturno, Santi Cosma e Damiano, Castelforte, Suio, Coreno Ausonio, Ausonia, Terracina.

Aspetti culturali, tradizionali, folcloristici:

Minturno:

La Sagra delle Regne è una manifestazione religiosa dedicata alla Madonna delle Grazie che si svolge ogni anno a Minturno la seconda domenica di Luglio, la sagra ha origini molto antiche che risalgono all'epoca romana. Il termine “Regne” deriva dal latino gremia, ovvero fasci di spighe. Infatti il grano rappresenta l'elemento principale al centro dei festeggiamenti, rivolti proprio al ringraziamento per l’abbondanza del raccolto e alla benedizione di quelli futuri.

Passio Christi a Pulcherini (Venerdì Santo).

Santi Cosma e Damiano:

9-10-11 agosto: Festa di San Lorenzo.

25-26-27 settembre: Festa di Santi Cosma e Damiano nel centro storico.

Castelforte:

15 settembre: Festa della Madonna Addolorata (patrona)

Terzo fine-settimana di settembre: Sagra dell’uva.

Coreno Ausonio:

Festeggiamenti di Santa Margherita, 20 luglio e Palio delle Contrade, prima domenica di agosto.

Ausonia:

15 agosto: Festa della Madonna del Piano e fiera del bestiame e dei prodotti delle tradizioni agricole.

Terracina:

19 marzo: San Giuseppe con i caratteristici "focheracci" la sera della vigilia.

5 novembre: San Cesareo, diacono e Martire, Patrono di Terracina.

Natura: Il territorio attraversato gode della presenza del Parco Regionale dei Monti Aurunci, la cui flora è costituita dalla tipica macchia mediterranea, nella quale si incontrano volpi, cinghiali, tassi, istrici, faine, falco pellegrino, poiana, barbagianni, civette etc. e tracce di passaggio di lupi prevenienti dagli Appennini centrali. Il fiume Garigliano segna il confine tra le regioni di Lazio e Campania e il territorio carsico dà luogo a sorgenti e piccoli corsi d’acqua ai piedi dei monti.

Luoghi per pernottare in tenda e fonti d’acqua potabile: Su demanio comunale il Parco Belvedere a Suio e il Parco dello Scoutismo Terracina.

Enogastronomia, prodotti e ricette tipiche: In quanto zona vocata all’agricoltura, tipici sono maggiormente prodotti caseari come la marzolina, olive da tavola (“oliva di Gaeta”) e olio DOP “colline pontine”, vino e verdure varie, come la “minestra di terra” preparata con circa 40 tipi diversi di erbe spontanee. Tipico primo piatto è “laina e ceci” nella zona di Ausonia.

1° TAPPA – Da Minturno a Suio Terme

La prima tappa parte dalla stazione ferroviaria di Minturno e arriva a Suio Terme (Parco Belvedere), percorrendo una strada asfaltata lunga 20,4 km.

L’area attraversata è la zona termale di Suio si estende lungo la riva destra del Garigliano, nel territorio del comune di Castelforte, in provincia di Latina, a 140 km a sud di Roma e a 100 km a nord di Napoli. Tutta l’area termale di Suio è immersa nel verde, e i vari complessi termali sono abbelliti da giardini e parchi, dove è possibile fare rilessanti passeggiate. Le numerosi sorgenti di acque fredde, termali e ipertermali dalle spiccate caratteristiche terapeutiche, erano molto apprezzate dai romani, che le chiamavano “Aquae Vescinae”, e le utilizzavano costruendo piscine e stabilimenti termali.

CARATTERISTICHE Lunghezza: 20,4 KmAltimetria: da 0 m sul livello del mare (Scauri) a 200 m (Parco Belvedere)Morfologia: strada asfaltata percorribile sia con le biciclette che con l’auto ed è percorsa da mezzi pubblici localiPossibilità di ricovero al coperto: NessunaPunti acqua: Suio Forma e Parco BelvedereAttraversamento paesi/solo montagna: luoghi abitati e centraliSegnalazioni generali in merito alla reperibilità di cibo: è possibile acquistare cibo negli alimentari dei paesi attraversatiPercorribilità in base al numero di persone: 100 max.Percorribilità in caso di portatori di handicap: Il percorso descritto non è molto impegnativo e può essere percorso da tante persone e da portatori di handicap

Parco Belvedere (Suio Terme)

Sorgente sulfurea del “Bagno fresco” - Suio Terme

Posa della targa della Route Nazionale n. 93 in località “la Forcella” - Suio Alto

2° TAPPA – Da Suio Terme a loc. Retelle (monumento ai caduti)

Questa parte del percorso è un po’ più impegnativa, per questo non è consigliato farla con dei portatori di handicap senza idonei strumenti. Il monumento funebre in località le Retelle ricorda i soldati inglesi morti per cercare di arrivare a Roma e liberare l’Italia dall’occupazione tedesca.Siamo infatti sulla linea "Gustav" cioè la linea di difesa dell'esercito tedesco che fronteggiava l'avanzata delle truppe alleate che, dopo gli sbarchi in Sicilia e a Salerno, risalivano la penisola.La località ha rappresentato una meta tragica, in particolare per i soldati inglesi che si vedevano precludere la possibilità di avanzare per l'accanita resistenza dei tedeschi. Le Retelle si presentano come un anfiteatro naturale, circondata da cime che la guardano dall'alto e comprendiamo il perché sia stata denominata, con tragico sarcasmo, dagli Inglesi "Happy Valley": perché qui avveniva, per tanti di loro, la fine delle sofferenze. Siamo nel gennaio/febbraio 1944 e l'inverno quell'anno fu particolarmente rigido; anche la natura si presentava ostile e molto diversa dal clima "mediterraneo" di cui si raccontava.Sul monumento giace una lapide che ricorda i nomi dei soldati inglesi caduti e le parole "roll of honour" ricordano a tutti l'eroismo di quei soldati.

CARATTERISTICHE Lunghezza: 8,4 KmAltimetria: da 200 m s.l.m. (Parco Belvedere) fino a 600 m. (loc. Tre Pozzi)Morfologia: una piccola parte del percorso è descritta da una strada asfaltata, mentre l’altra è un sentiero di montagna che può essere attraversato solo a piedi o con un fuoristradaPossibilità di ricovero al coperto: noPunti acqua: Valle di Suio (è consigliato fare un grande rifornimento d’acqua prima di incominciare la salita verso Tre pozzi in quanto in montagna non ci sono punti d’acqua)Attraversamento paesi: solo montagna

Segnalazioni generali in merito alla reperibilità di cibo: comprare cibo nei paesi attraversatiPercorribilità in base al numero di persone: 60 max.Percorribilità in caso di portatori di handicap: accompagnati con mezzi fuoristrada

Monumento ai caduti loc. “Retelle”

3° TAPPA – da loc. Retelle (monumento ai caduti) a Castelforte

Tra le vette dolci e vicine che circondano questo tratto del percorso si scorgono i resti di un eremo in muratura che secondo quanto raccontano gli anziani del posto, riferendosi ad esso come “gliu casarino degliu preutu” era parte di un sistema di comunicazione con gli eremi e i luoghi religiosi di Monte Cassino.

Lungo i dorsali delle vette dominanti la valle sono adagiati i “nidi di mitragliatrici”, piccoli luoghi di appostamento militare, vere e proprie minuscole roccaforti di pietre tanto piccole da potersi confondere nella natura ed essere mancate dai lontani avversari, ma nelle quali si stava anche in tre rannicchiati. Queste postazioni controllavano dall’alto in basso i movimenti dei nemici proprio

come nel medioevo si utilizzavano le torri per sorvegliare il fossato sottostante.

Nido di mitragliatrici

CARATTERISTICHE Lunghezza: 6 KmAltimetria: da 600 m sul livello del mare (loc. Tre Pozzi) a 200 m (Castelforte)Morfologia: la strada non è individuata da una strada asfaltata percorribile sia con le biciclette che con l’autoPossibilità di ricovero al coperto: NessunaPunti acqua: CastelforteAttraversamento paesi: solo montagnaSegnalazioni generali in merito alla reperibilità di acqua potabile e di cibo: è possibile acquistare cibo negli alimentari di CastelfortePercorribilità in base al numero di persone: 60 max.

Scendendo dalla località di “Tamburriello” vista sul Golfo di Gaeta

4° TAPPA – da Castelforte ad Ausonia

Luoghi di particolare interesse in questa tappa, oltre al Santuario della Madonna del Piano, sono due: dirigendosi verso Coreno Ausonio si trova lungo la strada una grande cavità di poche centinaia di metri di diametro, detta “Catafossa”. Leggenda vuole che i contadini decisero di battere il grano durante la festività di S. Anna, sprezzanti del dovere di renderle omaggio col riposo quanto di doverle tradizionalmente offrire il raccolto. Durante l’operazione il terreno sotto i loro piedi sprofondò. Altra teoria piuttosto accreditata ci rivela che questo cratere sia stato scavato dalla caduta di un meteorite. Uno studio rivela che alcune migliaia di anni avanti Cristo ci fu una scia di meteoriti che caddero sugli Aurunci e su monte Cairo, dove troviamo lo stesso tipo di cratere. Continuando lungo la strada si trova il frantoio di pietre per la produzione di polvere da cemento, il quale ha prodotto un notevole impatto ambientale per via della polvere che disperde tutt’intorno. Nonostante il danno ambientale quindi, si può assistere al fascino di una larga zona in cui la vegetazione e ogni palmo di terra sembra ricoperto da una spolverata di neve o di formaggio, dipende dai gusti.Procedendo lungo la sinistra troviamo il bacino marmifero di cave utilizzate o ormai dismesse, per l’estrazione del “perlato royal”, il “marmo di Coreno”. Anche qui assistiamo ad uno spettacolo di natura deturpata per i monti sventrati.Ausonia, antica “porta” di collegamento a confine tra il ducato di Gaeta e i possedimenti dell’Abbazia di Monte Cassino, ospita il Santuario risale al XV secolo, eretto su una preesistente struttura del XII secolo, rifatto e restaurato nel 1954, dopo le devastazioni subite nel secondo conflitto mondiale. La sua costruzione è collegata alla miracolosa apparizione della Madonna alla pastorella Remingarda, alla quale la Madonna stessa indicò il luogo dove erigere una chiesa a lei dedicata: era il 23 aprile 1100. La facciata è preceduta da un grande portico gotico a 4 arcate che sostengono un loggiato architravato e incorniciano tre portali barocchi, uno dei quali, quello mediano, arricchito da una porta in legno traforata e intagliata finemente. L'interno a 3 navate divise da pilastri è stato rifatto nel '600 con rivestimenti di stucchi e marmi barocchi. All'inizio della navata centrale, sulla sinistra, il sarcofago di Elisio Calenzio (1430-1501) poeta umanista nato ad Ausonia e vissuto a Napoli alla corte di Ferrante d'Aragona. Sulla destra, un'ara romana adibita ad

acquasantiera. Sull'altare centrale parti di un trittico di Giovanni Filippo Criscuolo firmato e datato 1531, raffigurante storie della santa, con inserito al centro il gruppo ligneo della Madonna col Bambino. In sagrestia una lunetta con il Transito di Maria, sempre del Criscuolo, un pavimento di maioliche di Capodimonte del 1745 e un lavabo seicentesco. Prima del presbiterio, due brevi e strette scale portano alla cripta. Appena si scendono gli stretti scalini che portano alla cripta a 3 absidi, resto della chiesa primitiva, recentemente restaurata, si è attratti da un racconto visivo di grande suggestione. Tutte le pareti e la volta a botte sono interamente ricoperte da affreschi in stile bizantino in parte deperiti che raccontano con tratti a volte più ingenui, a volte più raffinati, storie della Madonna, di Cristo, di Santi, di fatti biblici ed evangelici e del miracolo di Remingarda, la giovane pastorella deforme guarita da Maria. Una vera e propria summa storica e religiosa sulle origini e le finalità del santuario. Una storia da leggere ad occhi aperti, una visione da trattenere, a lungo, nella mente e nel cuore.

CARATTERISTICHELunghezza: 17 kmAltimetria: da 168 m (Castelforte) s.l.m. a 380 m vicino a Ventosa e a 50 m alla Madonna del Piano di AusoniaMorfologia: strada asfaltata percorribile sia con le biciclette che con l’auto ed è percorsa da mezzi pubblici localiPossibilità di ricovero al coperto: NessunaPunti acqua: Castelforte, Ventosa e Madonna del PianoAttraversamento paesi/solo montagna: varioSegnalazioni generali in merito alla reperibilità di cibo: è possibile acquistare cibo negli alimentari dei paesi attraversatiPercorribilità in base al numero di persone: 100 max.Percorribilità in caso di portatori di handicap: sì

Monte Fammera (a sinitra) e Monte Petrella (in basso) visti scendendo da Coreno verso Ausonia

Altare centrale con la statua lignea della Madonna del Piano


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