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SCIENZA E TECNICA NEI PROGRAMMI RADIOTELEVISIVI … · chiarire quali trasmissioni siano state...

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1 SCIENZA E TECNICA NEI PROGRAMMI RADIOTELEVISIVI DELLA SSR SRG idée suisse Offerta e uso in un contesto multimediale Cristina Besio, Spartaco Calvo, Ruth Hungerbühler, Luca Morici Rapporto finale per l’Ufficio federale della comunicazione (Ufcom), Lugano, 29.11.2006 Università della Svizzera italiana (USI) Facoltà Scienze della comunicazione Istituto media e giornalismo Via Giuseppe Buffi 13 6900 Lugano
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SCIENZA E TECNICA NEI PROGRAMMI RADIOTELEVISIVI

DELLA SSR SRG idée suisse Offerta e uso in un contesto multimediale

Cristina Besio, Spartaco Calvo, Ruth Hungerbühler, Luca Morici

Rapporto finale per l’Ufficio federale della comunicazione (Ufcom), Lugano, 29.11.2006

Università della Svizzera italiana (USI) Facoltà Scienze della comunicazione Istituto media e giornalismo Via Giuseppe Buffi 13 6900 Lugano

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SCIENZA E TECNICA NEI PROGRAMMI RADIOTELEVISIVI DELLA SSR SRG idée suisse. Offerta e uso in un contesto multimediale. Cristina Besio, Spartaco Calvo, Ruth Hungerbühler, Luca Morici INDICE pagina Introduzione e domande di ricerca 1 Capitolo 1: Premesse teoriche 6 Capitolo 2: Metodologia 15 Capitolo 3: Scienza e tecnica nelle trasmissioni di radio e televisione della SSR SRG idée suisse

17 3.1 Svizzera tedesca e romancia: SF (Schweizer Fernsehen) e SR DRS (Schweizer Radio der deutschen und rätoromanischen Schweiz)

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3.2 Svizzera francese; TSR (Télévision de la Suisse romande) e RSR (Radio de la Suisse romande)

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3.3 Svizzera italiana: RTSI (radiotelevisione svizzera di lingua italiana)

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Capitolo 4: I giovani e la scienza in radio e tv 64 Conclusioni 85 Bibliografia 90 Allegato 1: Corpus: Elenco delle trasmissioni analizzate 94 Allegato 2: Griglia di analisi trasmissioni radiotelevisivi 100 Allegato 3: Filo interlocutore focus group 101 Allegato 4: Transkripte SF (Experten und Laien in Fernsehsendungen zu Wissenschaft und Technik: Rollen, Autorität und Legitimation)

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INTRODUZIONE E DOMANDE DI RICERCA Con l'affermarsi del nuovo medium internet sembra che il ruolo formativo di radio e televisione si stia indebolendo. Il web rende, infatti, disponibili enormi archivi che permettono un accesso differenziato ai contenuti più svariati, fruibili anche in diversi formati. Perché seguire trasmissioni formative radiofoniche o televisive, se premendo un semplice tasto si possono trovare veloci risposte a praticamente tutte le domande? Mentre radio e televisione propongono solo determinati temi a determinati orari, grazie ad internet sembra che tali limitazioni siano ormai superate. L'ipotesi di base della ricerca è che le trasmissioni formative radiofoniche e televisive possono assumere altre funzioni nell'apprendimento, diverse e complementari rispetto a quelle svolte da internet. L’analisi è incentrata sulle trasmissioni formative radiotelevisive a carattere tecnico-scientifico. Vista la crescente sfiducia verso i progressi di scienza e tecnica, proprio tali contributi possono acquistare oggi una rilevanza particolare nell'ambito del mandato formativo. Empiricamente consideriamo un campione di trasmissioni educative della SRG-SSR, sia dal punto di vista delle caratteristiche dell'offerta, sia da quello dell'uso e valutiamo quali funzioni esse effettivamente svolgono e quali esse possano potenzialmente assumere in un contesto multimediale. La domanda generale di ricerca di questo lavoro prende avvio dalla constatazione che internet, pur tendendo a mettere al centro dei processi d'apprendimento l'informazione, fatica a fornire strutture orientative capaci di fornire chiavi di lettura rispetto alla massa di saperi. L'uso del web, inoltre, presuppone un comportamento attivo e un interesse vivace da parte di chi impara. E' a partire da queste considerazioni che diviene chiaro perché radio e televisione, soprattutto i canali pubblici generalisti, possono mantenere una rilevanza in ambito formativo. Le loro funzioni sono da situare in un ruolo di guida che esse possono assumere in quanto istanze capaci di fornire punti di riferimento a fronte del moltiplicarsi dell'informazione che caratterizza la società contemporanea. Grazie all'attrattività delle offerte e alla loro facile fruizione, che non ha bisogno di particolari prerequisiti, le trasmissioni radiotelevisive possono alleggerire l'approccio ad complessi problemi scientifici e contribuire a suscitare interesse. A partire da questi due nuclei funzionali principali, le domande-guida del presente progetto sono le seguenti: Quali temi propongono le trasmissioni a contenuto tecnico-scientifico? Quali sono i tipi di problemi a cui danno particolare rilevanza? Si tratta di questioni attuali o sono altri i criteri di selezione? Che rilevanza hanno? Rispetto a quali valori notizia? Riescono le trasmissioni analizzate a fornire chiavi interpretative per capire la scienza? Quali sono i frame (modelli interpretativi) utilizzati per presentare contenuti scientifici? Che immagine della scienza ne risulta? Che ruolo viene affidato ad essa? Che modelli di popolarizzazione della scienza sono sottesi? Quali altre dimensioni (politica, economica, morale, ecc...) sono prese in considerazione oltre a quella scientifica? Quali altre istanze, oltre agli scienziati appaiono in tali trasmissioni? Che funzioni svolgono? Forniscono tali trasmissioni elementi per orientarsi nel quotidiano? In che maniera avviene la connessione tra complessi contenuti scientifici e la vita di tutti i giorni? Le tematiche scientifiche sono contestualizzate nel quotidiano? Che rilevanza hanno le

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testimonianze dirette di cosiddette “persone comuni”? Riescono le trasmissioni analizzate a risultare al tempo stesso accattivanti e comprensibili? L'uso della messa in scena audiovisiva (suoni, immagini, animazioni, formati, narrazioni) è differenziato? E' eccessivo o è adatto alla presentazione dei contenuti proposti? A che livello è da situare l'apprendimento? Al livello dei contenuti o piuttosto ad un livello motivazionale? Riescono queste trasmissioni ad aumentate il sapere e/o a rafforzare l'interesse per la scienza? Per rispondere a queste domande si è operata un'analisi qualitativa del contenuto e di aspetti formali dell'offerta basandosi su un campione di trasmissioni della SF, DRS, TSR, RSR, TSI e RSI. Si è inoltre operata un'analisi della ricezione attraverso focus group tenutesi in diverse classi, in licei delle tre regioni linguistiche. (per maggiori dettagli, v. metodologia). L'analisi opera un confronto tra le caratteristiche dell'offerta radiofonica e di quella televisiva prendendo in conto le specificità e le potenzialità dei due diversi media. Si opera inoltre un confronto tra offerte di diverse regioni linguistiche, evidenziando affinità e differenze ancorate in differenti tradizioni culturali. Centrale è lo studio di contributi attuali della SRG volto ad osservarne le caratteristiche, ma anche ad individuare modelli e direzioni di sviluppo per il futuro. A partire dalle osservazioni sull'offerta e dai relativi commenti scaturiti dai focus group con ragazzi dai 15 ai 19 anni, possiamo delineare quelli che sembrano essere alcuni sviluppi promettenti per i tipi di prodotto analizzati. In un primo capitolo presentiamo i concetti teorici alla base del lavoro. Si tratta innanzitutto di chiarire una premessa importante: i media sono un sistema autonomo, da non confondere né con la scienza né con la pedagogia. Sono poi definite le differenze fondamentali tra il medium radiofonico, quello televisivo ed il nuovo media internet, è inoltre fornita una struttura teorica del perché da diversi media si debbano attendere diverse funzioni e, corrispondentemente, diversi usi. Infine vengono esposte alcune considerazioni sugli effetti dei media. Essendo i mass media un sistema autonomo, occorrono metodi specifici per analizzarli. Quelli da noi utilizzati saranno descritti nel secondo capitolo. Qui si tratta di chiarire quali trasmissioni siano state incluse nel corpus da analizzare, di esporre in dettaglio le variabili prese in considerazione nell'analisi dell'offerta e di esplicare le domande guida utilizzate nei focus group. Il terzo capitolo è dedicato all'analisi dell'offerta nelle tre diverse regioni linguistiche. Diversi tipi di trasmissioni, da documentari, a talk show medici fino a magazine su scienza e tecnologia vengono sottoposti ad un'analisi che prende in considerazione temi, modelli interpretativi, formati, immagini e suoni, attori coinvolti ecc... Conclude il capitolo un paragone dell'offerta di trasmissioni a carattere tecnico-scientifico nelle diverse regioni linguistiche. All'analisi della ricezione è dedicato il capitolo quattro. In tale capitolo viene operata una panoramica sulla dieta mediatica dei giovani che hanno partecipato ai nostri focus e vengono presentati in risultati dei focus group tenutesi nelle diverse regioni linguistiche. In particolare si focalizza l'attenzione sull'apprendimento dei giovani a partire da due contributi fatti visionare in classe e sulla loro valutazione di questi contributi.

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In un capitolo conclusivo vengono presentati riassuntivamente i risultati dello studio e sottolineati gli aspetti su cui si potrebbe operare per rendere offerte radiofoniche e televisive a carattere tecnico-scientifico mezzi formativi più efficaci.

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Capitolo 1 PREMESSE TEORICHE Per l'analisi delle funzioni delle offerte radiofoniche e televisive partiamo dall'assunto dell'autonomia dei mass media come sistema sociale. I mass media non rispecchiano le dinamiche di altre istanze, ma costruiscono una realtà propria. In particolare visto che il nostro oggetto di analisi sono le trasmissioni formative a carattere tecnico-scientifico, occorre sottolineare la differenza tra scienza e media e tra sistema educativo e media. Un'ulteriore premessa che ci aiuta a definire le funzioni specifiche di radio e televisione è la differenza di questi media a diffusione di massa (broadcasting) da internet, che invece permette una specializzazione dell'informazione a seconda degli interessi degli utenti (pointcasting). Infine, per completare il quadro, qualche osservazione sulla nostra idea degli effetti dei media, che consideriamo essere limitati. Vedremo come, a partire da queste premesse, le nostre ipotesi di un ruolo guida dei mass media e di un ruolo di facilitazione all'accesso a contenuti complessi (“imparare divertendosi”) diventino plausibili. Mass media e scienza La scienza è il sistema che nella nostra società ha il ruolo di produrre sapere nuovo. Essa assolve questa funzione applicando valori di verità a proposizioni. In questo si basa su strutture prettamente scientifiche: teorie e metodi, che definiscono le condizioni sotto le quali l'applicazione dei valori di verità avviene in modo corretto (Luhmann, 1990). La scienza opera in modo autonomo ed ha i suoi criteri di rilevanza e di correttezza. Molte analisi sulla scienza nei media criticano il fatto che i media non rispettino tali criteri scientifici di rilevanza e correttezza. Ad essi è rimproverato di tematizzare solo problemi particolarmente eclatanti e controversi, di esagerare con i rischi e le controversie, di sottostimare l'incertezza e la provvisorietà della scienza (Nelkin, 1995, Schanne/Meier, 1992, Weingart, 1998: 876-878). Tale valutazione sottolinea anche le imprecisioni dei media, i quali tralasciano dettagli degli esperimenti, espressioni di probabilità o possibili interpretazioni alternative. Le differenze tra comunicazione scientifica e comunicazione massmediale non si possono negare, d'altra parte tali critiche dimenticano che i media sono un sistema autonomo con proprie esigenze e dinamiche. Il giornalismo ha funzioni diverse rispetto alla scienza e gli argomenti che funzionano nella sfera pubblica non coincidono con le argomentazioni scientifiche. Per diventare un tema massmediale un evento deve poter attrarre l'attenzione del pubblico, altrimenti non vale la pena trasmetterlo. Se non raggiunge il pubblico, un'informazione non è tale. Ciò significa che è inevitabile e comprensibile che criteri puramente mediali siano all'opera. Se i media rispecchiassero fatti scientifici essi non potrebbero svolgere la loro specifica funzione di informare. Lo scopo della tematizzazione massmediale della scienza non è la precisione scientifica, ma, al limite, una migliore comprensione del mondo con l'aiuto di conoscenze scientifiche. Il pubblico non è interessato a dettagli specialistici, ma vuole una visione d'insieme e orientamenti per il quotidiano. Per queste ragioni l'analisi dell'offerta massmediale non si può basare sul confronto con testi scientifici: Questa va valutata innanzitutto con criteri legati al successo della comunicazione massmediale stessa, tenendo conto delle dinamiche massmediali e dello specifico ruolo dei media nella nostra società (Kohring, 1997). Viste le differenze

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tra i due sistemi non ha molto senso chiedersi se la rappresentazione della scienza nelle trasmissioni formative sia corretta secondo criteri scientifici, ma occorre chiedersi che funzioni assolva nell'ambito del sistema massmediale. I media non sono da considerare come un sistema ancillare alla scienza, con la sola funzione di popolarizzarne i contenuti: al contrario essi costruiscono informazione in maniera specifica a partire da sapere scientifico. La qualità delle offerte va giudicata rispetto alle chances di raggiungere il pubblico. Quello che conta è offrire quelle conoscenze che possono essere utili ai cittadini, in un modo comprensibile e attrattivo. Mass media ed educazione Nemmeno criteri della pedagogia possono essere correttamente adottati per analizzare le offerte formative massmediali. Tali offerte possono essere definite educative in quanto presuppongono l'intenzione di educare. Per capire la portata di questa definizione può essere utile distinguere sociologicamente tra educazione e socializzazione (Corsi, 1998: 66). Socializzazione ha luogo ogni qualvolta un soggetto impara utilizzando per sua propria iniziativa stimoli comunicativi per appropriarsi di qualsivoglia saperi, valori o modelli. Socializzazione avviene costantemente. Questo significa che i mass media possono sempre socializzare (Baacke, 1997: 4, Morcellini, 1992: 136) indipendentemente dalle intenzioni pedagogiche sottese alle offerte. Così si può imparare anche da trasmissioni che hanno come scopo solamente l'intrattenimento1. Quando la socializzazione avviene in modo intenzionale, si parla di educazione. Educazione ha principalmente luogo nelle famiglie, nelle scuole, nei centri di formazione permanente ecc..., ma anche i mass media possono trasmettere e/o produrre offerte con l'intenzione di educare. Tali trasmissioni, dette appunto, formative mirano a migliorare capacità cognitive e comunicative del pubblico e a rendere le persone idonee a partecipare ai contesti comunicativi complessi e specializzati che caratterizzano la società contemporanea. Da notare che le intenzioni educative non devono necessariamente essere dichiarate e visibili. Anzi oggi sembrano avere maggiore successo proprio quelle trasmissioni che non lasciano riconoscere il loro carattere istruzionale. Benché tali trasmissioni siano propriamente educative, definizioni di "formazione" correnti nel sistema educativo, sono poco adatte per i media, perché non tengono conto del diverso quadro in cui ha luogo comunicazione educativa. In particolare i media non hanno la possibilità di osservare e valutare l'apprendimento del pubblico, essi non dispongono dell'apparato dei voti, così basale per la scuola. Per questo per i media anche la formazione deve essere definita in modo mediale (Deetz, 1996). La funzione e il successo educativo delle trasmissioni radiofoniche e televisive non può essere misurato in paragone alle lezioni scolastiche, ma, anche qui, l'apprendimento può avvenire solo a condizione che la trasmissione contribuisca al proseguimento della comunicazione massmediale e questo significa che sia per il pubblico informativa, interessante e divertente e quindi attiri la sua attenzione. A partire da queste considerazioni analizziamo le specificità delle trasmissioni formative, osservando come l'intenzione educativa venga trasposta nella forma e struttura mediale. Per affinare le nostre ipotesi legate al ruolo guida dei media e alla loro capacità di offrire informazioni in modo semplice ed accattivante ci riferiamo agli studi disponibili sulla radio e la televisione educativa. L'impegno educativo di radio e televisione ha una lunga tradizione. Quando il medium radio era ai suoi inizi, il potenziale educativo costituì addirittura un'importante giustificazione politico-sociale per la sua introduzione (Briggs, 1995, Drack, 2000). Da 1 Un esempio è la serie fantascientifica Star Treck (Dubeck/ Tatlow, 1998: 319-323.

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una parte con educazione si intendeva “Volksbildung” (educazione del popolo) nel senso di un innalzamento del livello culturale della popolazione, dall'altra si intendeva democratizzazione dell'educazione nel senso che la radio avrebbe consentito un accesso generalizzato a contenuti formativi e garantito un “Angebot für alle” (offerta adatta a tutti). Alla televisione sono state attribuite capacità analoghe. La televisione infatti può raggiungere tutti, arriva direttamente a casa, anche a casa di persone che normalmente non entrano in contatto con istituzioni formative (Bates, 1983: 59). In questo senso ad es. in Italia viene ancora oggi apprezzato il ruolo giocato dalla televisione nell'unificazione linguistica del paese e nella lotta all'analfabetismo (Giaccardi, 1998). Dopo anni di ricerca sul tema del rapporto tra differenze culturali e effetti della ricezione a livello di aumento del sapere, non è però oggi più plausibile sostenere che radio e televisione democratizzino la cultura e incrementino egualmente le conoscenze di tutti gli spettatori. Questa aspettativa va ridimensionata e sostituita dall'assunto minimale che i mass media pongono uno sfondo di temi di comunicazione comunemente noti. I media costruiscono la memoria continuamente in evoluzione della società moderna, in questo senso sono da considerare una guida nella complessa società contemporanea. A partire da questi temi si può strutturare e sviluppare la comunicazione quotidiana. A radio e televisione è stata inoltre ben presto attribuita la capacità di educare divertendo. Tale caratteristica è riscontrabile nei numerosi programmi televisivi educativi sviluppati negli anni 60-70. Questi programmi si differenziano dalle offerte precedenti, le quali di fatto si limitavano a diffondere lezioni tenute da talking heads. I nuovi programmi utilizzano invece le potenzialità del medium e adattano ad esso scopi educativi, metodi e formati. Essi puntano su una presentazione piacevole di contenuti educativi e realizzano una prima forma di edutainment. Inoltre tentano di associare scopi educativi con scopi di carattere sociale, mirano cioè a migliorare le capacità cognitive degli utenti e a suscitare interesse per le materie scolastiche, ma anche a diffondere valori sociali come la tolleranza o la promozione della salute (Bryant, 1983). Gli effetti della prima e probabilmente più popolare trasmissione educativa, Sesame Street sono stati variamente studiati. Decisiva è stata la constatazione che è possibile educare e allo stesso tempo divertire il pubblico: “Television that is entertaining can educate young children in both the cognitive and the attitudinal domains.” (Bryant, 1983: 12) Oggi è risaputo che trasmissioni formative, per poter essere accettate dal pubblico, devono essere divertenti. La capacità di impressionare e di catturare viene considerata una caratteristica importante addirittura per le trasmissioni ideate come materiale didattico per la scuola (Martin, 1994). Mass media come sistema autonomo Tutto quello che sappiamo lo sappiamo dai media, così N. Luhmann (1996: 9) descrive il ruolo dei media nella società del sapere. Processando quotidianamente informazione, i mass media generano un sapere di sfondo condiviso che funge da memoria della società (Luhmann, 1996: 174-178, Esposito, 2002: 253-272). Diversi attori e istanze possono riferirsi a questo sapere nella certezza che le stesse informazioni sono note anche in altri contesti. Questo vale per attori politici, istituzionali, per l'economia e anche per i semplici cittadini. L'assunto dell'autonomia dei media rispecchia gli sviluppi teorici dei media studies (Schulz 2002, Wolf 1985). Mentre le prime teorie della comunicazione di massa consideravano la selezione di notizie una forma di manipolazione, la ricerca successiva, senza negare la presenza di tali fenomeni, sottolinea che una certa distorsione delle informazioni è un fenomeno inevitabile e, soprattutto, non intenzionale. Il paradigma del gatekeeping conferma che notizie con particolari caratteristiche vengono privilegiate, ma sottolinea che questo dipende

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dall'organizzazione del lavoro giornalistico quotidiano. Le scelte sono condizionate da convenzioni professionali, determinate quindi da un contesto sociale preciso, e da limitazioni tecniche. Il newsmaking amplia questa prospettiva facendo notare che il sistema massmediale stesso sviluppa particolari criteri di selezione, i valori-notizia, che poi guidano la selezione dei giornalisti. Come risultato i mass media producono una descrizione altamente specifica della realtà. Nell’ambito di una “vasta offerta” di eventi, i media sono costretti a scegliere quelli più adatti ad essere presi in considerazione. I criteri di notiziabilità aiutano il giornalista a distinguere tra i fatti che è opportuno riportare, e quelli che possono essere trascurati. Secondo questo approccio, tipicamente costruttivista, sono i media ad attribuire agli eventi un valore, più o meno alto. Le notizie sono filtrate sulla base di selettori tipici, una serie di criteri che contribuiscono a spiegare la differente importanza che viene attribuita ai vari eventi. Per osservare quali temi in specifico e quali tipi di informazioni o di interpretazioni di situazioni ed eventi offrano i mass media possiamo riferirci innanzitutto al paradigma del newsmaking. Sviluppatosi nell'ambito dell'analisi delle news, il newsmaking è applicabile anche ad altri settori dell'offerta massmediale. Questo approccio permette di spiegare perché non tutte le scoperte scientifiche trovino posto nei media. Se una scoperta è riportata deve rispettare infatti criteri di notiziabilità (Luhmann, 1996: 53-81, Schulz, 2002, Wilke, 1984, Eilders, 1997), ad esempio deve essere attesa da molto (si pensi alla fusione nucleare fredda, Bucchi, 1998: 36-64) o promettere benefici per la popolazione. In questo caso le scoperte sono osservate dal punto di vista del progresso che possono implicare. Secondo la teoria del newsmaking, l’informazione deve rompere con le aspettative preesistenti oppure determinare un campo di possibilità aperte (ad esempio i risultati sportivi). Siccome la scienza produce sapere nuovo essa è strutturalmente adatta a rispettare questo criterio importante: la novità. La novità non riguarda solo eventi unici, ma può riferirsi ad eventi prolungati (un terremoto, il crollo di un sistema politico, ecc.) a cui si può aggiungere ogni giorno qualcosa. Spesso la scienza diventa tema in connessione a rischi, pericoli o problemi della società (si pensi all'influenza aviaria), in altri è chiaro che è la scienza stessa e soprattutto la tecnologia ad essere causa di rischio (si pensi ad esempio all'energia atomica o al genfood, Merten, 1999). In questo caso spesso si può osservare l'uso di un altro criterio: la puntualizzazione. Le situazioni complesse sono cioè spesso ricondotte ad eventi singoli come ad esempio incidenti. Un altro criterio di notiziabilità importante è il contesto locale. Sia la redazione che il pubblico sono bene informati a proposito di temi locali e, quindi, le informazioni supplementari vengono generalmente apprezzate. Come quest'ultimo e come gli altri criteri operino nelle trasmissioni formative, è oggetto di questo studio. Viene inoltre osservato quali tipi di scienza vengono tematizzati. Le tipologie della ricerca sono varie: la specializzazione in discipline è sempre più fine, vi sono studi di base, ricerca applicata o sviluppo, la ricerca può avvenire a livello locale o essere internazionale ecc... Queste sono differenziazioni tipicamente scientifiche. I media però non badano a riprodurle in maniera precisa, bensì fanno riferimento alla ricerca notiziabile, con la conseguenza che non tutte le modalità di fare ricerca riceveranno la stessa attenzione. La ricerca di base che si occupa di problemi spesso lontani dal quotidiano avrà probabilmente meno chances di essere tematizzata rispetto alla ricerca applicata tecnica o medica che promette soluzioni a problemi concreti. Tematizzare scienza e tecnologia non significa infine solo riferirsi a scoperte, risultati o processi di ricerca, ma c'è tutta una serie di ulteriori temi legati alla scienza che possono suscitare interesse. Aspetti metodologici possono ad esempio essere meno interessanti di questioni legate alla politica della scienza, al finanziamento della ricerca, alla formazione scientifica o all'etica della scienza (Göpfert, 1996). Un altro approccio teorico che guida la nostra analisi è il framing. I mass media

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tendono ad inquadrare le notizie in schemi di narrazione ripetibili. Tali schemi o frames comprendono diversi elementi: la definizione del problema, legami causali, valori ecc... (Scheufele, 2004: 30-55). Rispetto ai valori notizia i frames definiscono anche criteri di giudizio per distinguere tra comportamenti corretti e scorretti e collegano eventi, attori, cause ed effetti, costruendo una narrazione. Anche le informazioni scientifiche non sono presentate secondo gli schemi espositivi tipici di una rivista di settore, ma sono inserite in specifici frames massmediali (per una visione d'insieme: Dahinden, 2002). Un frame tipico è ad esempio il così detto “vaso di Pandora”. Con questo si intende che nuove scoperte mettono in moto una reazione a catena che crea sempre più danni. Le sterili notizie scientifiche possono inoltre venir trasformate in racconti i cui protagonisti possono essere scienziati ambiziosi e senza scrupoli o anche attori collettivi come sette o imprese farmaceutiche (Besio/Corti, 2005, Nelkin, 1995: 58-61). Un altro frame tipico è il così detto “human interest”. Con questo si intende che il valore informativo di una notizia è incrementato dai racconti di esperienze eccezionali o stravaganti di persone comuni. La drammatizzazione dei rischi risulta in questo caso dalla messa in risalto da esperienze personali (Kitzinger/Reilly, 1997). Infine, i frames non sono validi per interi settori ma per certi temi ci sono specifici frames. Ad esempio per quanto riguarda le tecnologie genetiche in campo medico vengono sottolineati i benefici, invece rispetto all'agricoltura e al genfood vengono marcati soprattutto i rischi (Merten, 1999: 330-332). Varie ricerche hanno inoltre osservato che i media, benché sottolineino l'incertezza della scienza, vedono in essa l'istanza in grado di produrre le conoscenze utili a risolvere i problemi della società (Nelkin, 1995, Zehr, 2000). Quando la scienza non è ancora in grado di fornire i risultati desiderati si fa un appello per maggiore ricerca, nelle certezza di poter trovare così le soluzioni auspicate. Sociologi hanno osservato come tale fiducia sia eccessiva, visto e considerato che la scienza oggi lavora in una condizione di incertezza, ipoteticità e pluralità di prospettive. Data questa discrepanza se può sembrare che questa concezione sostenga la scienza, essa può suscitare false speranze e alla lunga minarne la credibilità (Weingart, 2001: 272-281). Un'ulteriore questione legata all'autorità della scienza è il rapporto che viene stabilito tra scienziati e altre istanze. Rispetto a molte tematiche non vengono interpellati solo scienziati, ma anche altri attori, sebbene le questioni poste possono essere diverse. Ci chiediamo se e in che forme venga data rilevanza alle opinioni di attivisti, vittime di catastrofi, persone a rischio o di semplici cittadini e se il sapere del quotidiano e le loro esperienze specifiche vengano considerati degni di nota. Osserviamo su che tipo di questioni hanno anche non-esperti un'autorità e quali argomenti usano per legittimare le loro posizioni. Ci chiediamo inoltre che ruolo venga affidato al pubblico, se sia considerato ricettore passivo o istanza che contribuisce al dibattito. Mass media e internet Le funzioni formative di radio e televisione non possono oggi essere analizzate in maniera soddisfacente senza tenere conto dello sviluppo di un ambiente multimediale. Oggi il pubblico ha a disposizione tutta una serie di media: non solo giornali, riviste, libri, CD's, radio e televisione (ricevibile in diverse forme), computer, ma anche internet. Soprattutto in riferimento a questo nuovo media multifunzionale molti si chiedono se non sorgano fenomeni di concorrenza con radio e televisione. Internet si è ormai affermato come nuovo media. Soprattutto tra i giovani si registra un aumento vertiginoso della sua diffusione.2 Recenti ricerche intermediali individuano

2 Nel 2005 il 66% della popolazione svizzera ha navigato in rete. Dal 2001 il consumo è

cresciuto del 15% (Servizio di ricerca SRG SSR idée suisse, 2006a). I giovani tedeschi dedicavano nel 2000 mediamente 17 minuti al giorno a internet, oggi ne dedicano almeno 83

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anche fenomeni di sostituzione e notano che soprattutto nell'ambito della mera ricerca di informazioni internet viene usato sempre più spesso al posto dei media tradizionali (Oehmichen/Schröter 2003). Da notare però che per la ricerca di informazioni attuali anche in internet si basa spesso sulle pagine di quotidiani e della televisione. Le persone si fidano dei mass media. La capacità critica e l'indipendenza dei media, soprattutto delle emittenti pubbliche, restano credibili (Ridder/Engel, 2005: 433-434). Inoltre si osserva anche che il budget di tempo dedicato ai media in generale aumenta e che il pubblico è ancora fortemente legato ai media tradizionali. Negli ultimi anni il consumo di radio e televisione è in Germania e in Svizzera diminuito solo leggermente (Gerhards/Klingler, 2004, Servizio di ricerca SRG SSR idée suisse 2006b, Servizio di ricerca SRG SSR idée suisse 2006c). Questi dati confermano una stabilità nei rapporti tra media e non lasciano temere perdite massicce di pubblico. La frequenza, la durata dell'uso e la loro presenza sull'arco della giornata, indicano che radio e televisione hanno ancora una grande rilevanza. Internet assume funzioni complementari rispetto ai media tradizionali, però non li sostituisce. Questo si nota soprattutto per la televisione al livello della funzione d'intrattenimento. Come mezzo d'intrattenimento la televisione sembra imbattibile. Sebbene internet costituisca anche un mezzo per divertirsi, si tratta piuttosto di una forma d'intrattenimento attiva, legata al gioco. Anche coloro che usano abitualmente internet associano invece la funzione di relax alla televisione. La televisione è un mezzo adeguato anche per soddisfare il bisogno di fuga dal quotidiano e gioca un ruolo come espediente per combattere la noia (Oehmichen/Schröter, 2003). Internet inoltre non può rimpiazzare la televisione come strumento per dare una forma a momenti di socialità, come possono essere serate in famiglia (Gerhards/Klingler 2004). Questo diverso uso dipende dalle caratteristiche dei diversi media. Radio e televisione sono mezzi di comunicazione di massa. Ciò significa che sono le emittenti a selezionare contenuti e a proporli per un ampio pubblico in un determinato palinsesto. L'utente può naturalmente scegliere tra canali, può scegliere di non seguire le trasmissioni o può registrare dei programmi per poi fruirne in tempi a lui congeniali. Ma questo è tutto. Con internet invece le possibilità di un accesso personalizzato all'informazione e al divertimento aumentano vertiginosamente, tanto che non si può parlare in senso proprio di emittenti e pubblico. Chi usa internet può selezionare le informazioni che gli sono utili in un momento dato e connetterle ad altre a seconda delle sue esigenze. Questo significa però anche che internet non permette di sapere quello che sanno gli altri. Le potenzialità di internet sono anche i suoi limiti, mentre quelli che sembrano essere i limiti di radio e televisione costituiscono di fatto i loro punti di forza. In quanto offerte uguali per tutti, ciò che passa nei mass media può essere considerato come il sapere comune condiviso dalla società. I mass media possono creare sapere condiviso proprio perché raggiungono un pubblico ampio e non solo le persone interessate ad uno specifico tema. Si può presupporre che altri attori si riferiscano alle stesse notizie economiche e agli avvenimenti politici così come vengono narrati nei media e questo implica che tali informazioni possono essere usate come riferimento nella comunicazione. In altri termini il pointcasting non può sostituire il broadcasting nella funzione di produrre un sapere di sfondo condiviso per una determinata società. Una memoria che evolve e varia rapidamente, giorno per giorno. In più, anche per quanto riguarda l'intrattenimento è stato osservato che spesso il pubblico preferisce storie preconfezionate che può fruire passivamente. Non sempre vi è il desiderio di scegliere, di selezionare, di esercitare la propria creatività. Il tipo d'intrattenimento che radio e televisione offrono può essere esperito al meglio passivamente (lean-back). Un esempio eclatante sono le esperienze con la televisione

(van Eimeren/Krist, 2004: 13).

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interattiva3. Esse mostrano che, fino a quando si tratta di scegliere tra canali o di fornire risposte a semplici domande, lo spettatore è disposto a diventare attivo; la possibilità invece di contribuire anche a livello contenutistico nel dare forma ai programmi, non viene colta. Evidentemente si preferisce immergersi nel flusso di una narrazione preconfezionata. Quali sono le conseguenze per il settore specifico della formazione? Proprio per la formazione radio e televisione sembrano sostituibili. Insieme all'informazione, il settore formativo e quello dei servizi sono campi in cui internet viene ampiamente utilizzato e per i quali viene considerato un mezzo adeguato. A partire dalle nostre premesse teoriche risulta però chiaro che anche nella formazione radio e televisione possono giocare un ruolo decisivo, diverso da quello giocato da internet. Anche in questo settore diversi media svolgono infatti funzioni diverse. In campo formativo ci si aspetta da internet un contributo soprattutto nell'incentivare un imparare autonomo e personalizzato. Chi impara non è più utente passivo, ma si fa soggetto attivo che sceglie autonomamente i contenuti, mezzi e processi di apprendimento adatti per lui4. Internet in particolare favorirebbe questo tipo d'apprendimento grazie alla sua forma ipertestuale che libera da percorsi lineari prestabiliti (Tait/Mills (eds.), 1999, Trentin (a cura di), 2000, Straka, 2000). Non c'è un'autorità che indichi la strada giusta. Anche qui la vecchia costellazione emittente-ricevente è ormai superata. L'imparare diventa connettivo perché i contenuti non sono presentati in modo isolato, ma sono a disposizione più links tra tematiche e tra materiali di diverso formato (multimedia). Grazie all'interattività l'utente può dare e ricevere feedbacks (Goertz, 1995, Lang, 2002) e può anche intervenire attivamente nel dare forma al medium, cambiandone le strutture. L'idea dell'imparare autonomo è in linea con la tesi di una crescente individualizzazione che caratterizzerebbe la nostra società. In quest'ottica si ritiene che il potere di socializzare passi dalla società ai singoli soggetti. Questi sono considerati in grado di scegliere autonomamente se, quanto e da quale agenzia di socializzazione lasciarsi influenzare. D'altra parte è sempre più evidente che tale apprendimento non è così efficace. L'esperienza mostra che l'imparare autonomo presenta notevoli difficoltà (Kraft, 1999, Dichanz, 2001). Per chi impara è difficile capire quale sia il proprio stile di apprendimento, i propri punti deboli o i metodi adatti e se non vi sono scopi di apprendimento comuni è quasi impossibile valutare la propria performance. Per questo un imparare autonomo deve essere almeno sostenuto con aiuti orientativi. Proprio questa funzione può essere assunta della trasmissioni televisive e radiofoniche che propongono loro temi d'interesse, modelli interpretativi e connessioni con il quotidiano. Essi lo fanno inoltre in una maniera leggera ed accattivante, adatta a raggiungere anche chi attivamente non è in cerca di ulteriori approfondimenti. Effetti dei media Nell'analisi dell'uso partiamo dall'ipotesi degli effetti limitati dei mass media. Così come i mass media sono un sistema autonomo, anche i riceventi, siano essi individui o sistemi sociali, sono sistemi autonomi basati proprie strutture e dinamiche che quindi

3 La televisione tradizionale è caratterizzata da una separazione netta tra emittente e

ricevente, vi è un trasferimento d'informazione a senso unico che parte dall'emittente ed è indirizzato al pubblico. La televisione interattiva supera questa relazione univoca, offrendo un canale di risposta che rende possibile allo spettatore dare un feedback. Tale feedback può includere anche una partecipazione alla definizione dei contenuti (Woldt, 2004).

4 Il concetto di "apprendimento autodiretto" viene utilizzato soprattutto nella formazione permanente: ad es. Dietrich, 2001.

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elaborano in una maniera specifica e a seconda delle proprie esigenze l'informazione massmediale. Ciò implica che i media non hanno un potere illimitato, non tutto ciò che appare nei media influenza direttamente il pubblico. Mentre i mass media riescono a produrre un sapere comune di sfondo per l'intera società, fatto di informazioni e di interpretazioni, essi non hanno il potere di cambiare atteggiamenti e opinioni del pubblico. Al massimo riescono a rafforzare interessi, punti di vista, atteggiamenti già presenti. Già la classica ricerca sugli effetti ha mostrato in modo convincente che i media non agiscono sul pubblico in maniera diretta e ha individuato diversi fattori che ne condizionano gli effetti. Si tratta sia di fattori sociali sia di fattori psichici cognitivi o affettivi. Per certi paradigmi di ricerca di recente sviluppo (come la teoria degli uses-and-gratifications o la teoria dell'information-seeking) l'utente sta addirittura al centro del processo. Mentre la ricerca classica cercava risposte alla domanda "cosa fanno i media con il pubblico?", nuove linee di ricerca si orientano alla domanda "cosa fa il pubblico con i media?" Si analizza cioè l'uso attivo dei media a partire da bisogni informativi o d'intrattenimento del pubblico (Bonfadelli, 1999: 87-260, McQuail, 2001). Gran parte degli studi intermediali si basano sul paradigma degli uses-and-gatifications. Corrispondentemente la domanda centrale è: quali funzioni attribuiscono gli utenti ai diversi media? Una tale analisi presuppone una certa razionalità e consapevolezza della scelta tra media (Scherer/Schlütz, 2004). Certe funzioni formative possono però realizzarsi in maniera inconsapevole, come prodotto secondario. Anche per noi sono gli utenti a stare al centro della ricezione, ma essi non sono sempre in grado di scegliere come e per cosa usare offerte radiotelevisive. Per questo è necessario ampliare lo studio dell'uso attraverso altri approcci che permettono di prendere in considerazione anche processi che gli utenti hanno difficoltà a ricostruire. Innanzitutto facciamo riferimento alla teoria dell'agenda-setting (Bonfadelli, 1999, Jäckel, 2995, Rössler, 1997). Secondo tale teoria i media hanno il potere di definire per il pubblico l'agenda dei temi rilevanti in un certo periodo o rispetto ad un certo problema. I media definiscono cioè una sorta di catalogo di temi rilevanti (engl.: salience). Essi possono farlo proprio perché “tutto ciò che sappiamo lo sappiamo dai media” e ciò che è espresso nei media si può considerare come noto. Tali temi possono poi diventare criteri di selezione rilevanti per il pubblico. Ad esempio se i media fanno spesso riferimento a fattori economici durante una campagna elettorale, il pubblico tende a considerare variabili economiche più importanti di altre nella selezione dei candidati. Il pubblico tende cioè a valutare eventi ed attori sulla base dei temi proposti (effetto priming). In questo senso i media forniscono anche Mentre la teoria dell'agenda-setting si riferisce primariamente ad una diffusione di temi, in questa ricerca prendiamo anche in considerazione un altro approccio, il framing (Bonfadelli, 2002, Scheufele, 2004) che punta sulla trasposizione di modelli interpretativi al pubblico. Secondo questa teoria i media, inquadrando diverse informazioni con schemi simili, riescono a trasmettere questi schemi a spettatori ed ascoltatori. Prendiamo in considerazione questa teoria sottolineando però, in linea con la nostra idea degli effetti deboli dei media, che i frame proposti dai mass-media possono essere interpretati diversamente da diversi tipi di pubblico e hanno una rilevanza per il pubblico solo sotto determinate condizioni. Se cioè all'utente risulta congeniale in un dato momento riferirsi ad un certo frame, a partire dai suoi interessi e posizioni, allora tale frame farà presa su di lui, altrimenti ci si devono aspettare piuttosto delle resistenze. I frame massmediali possono cioè rafforzare posizioni già presenti ed in questo senso fornire orientamenti per la comunicazione.

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Capitolo 2 METODOLOGIA La ricerca è strutturata in due parti, tra loro interconnesse, ma ciascuna realizzata con una metodologia propria. La prima consiste in un’analisi di trasmissioni formative radiofoniche e televisive a tema scientifico e tecnologico. La seconda ne analizza l’uso, la percezione e la valutazione di da parte dei giovani. I metodi utilizzati sono qualitativi: abbiamo operato un'analisi contenutistica dei programmi radiotelevisivi e ed una sulla ricezione, basata su interviste semi-strutturate nell’ambito di focus-group. Analisi dei programmi La ricerca prende in considerazione i canali radiotelevisivi della SSR-SRG-idéesuisse delle tre più grandi regioni linguistiche, la SF, DRS, TSR, RSR, TSI e RSI. Il periodo di osservazione va dal 27.2.2006 fino al 26.3.2006. Tra i programmi formativi a carattere tecnico-scientifico, trasmessi durante il periodo di osservazione, abbiamo selezionato per ogni emittente un campione che rispecchia la varietà delle tipologie dei diversi palinsesti televisivi o radiofonici (vedi corpus dei programmi analizzati). Sulla base della visione o dell’ascolto ripetuto di alcuni programmi, selezionati in quanto tipici, abbiamo estratto - in modo induttivo - un insieme di variabili necessarie per rispondere alle nostre domande di ricerca5. Procedendo metodologicamente in modo complementare (deduttivamente rispetto alle ipotesi radicate nelle premesse teoriche e induttivamente riguardo alla visione e l’ascolto dei programmi esemplari) sono stati individuati 4 gruppi di variabili in grado di testare le nostre ipotesi principali:

1. riferite alla selezione e tipologia del tema (il tema generale e specifico, le dimensioni del tema, le discipline scientifiche considerate e l'aggancio/l'occasione)

1. legate alle tecniche giornalistiche utilizzate (tipo di narrazione, personalizzazione, affettività, linguaggio, messa in scena, ecc...)

2. di « standing »6, cioè riferite agli attori con e senza voce che appaiono nei contributi (le persone che si esprimono riguardo all'argomento del servizio, le persone senza voce, le citazioni di non presenti, ecc...)

3. di « framing »7 cioè i modelli interpretativi che danno significato e un' interpretazione al tema 8

5Hansen, Anders / Cottle, Simon / Negrine, Ralph / Newbold, Chris (1998): Mass Communication Research Methods. Houndmills: Macmillan, p. 141 6 Marx Ferree Myra/Gamson William Anthony et.al. (2002), Shaping Abortion Discourse.

Democracy and the Public Sphere in Germany and the United States. Cambridge/New York, University Press, p.13.

7Dahinden Urs (2006) Framing. Eine integrative Theorie der Massenkommunikation. Konstanz, UVK, S.14).

8Secondo Entman possono essere distinti 4 livelli del framing: la tematizzazione, l'attribuzione delle cause, la valutazione morale e le raccommandazioni d’azione) (Entman Robert, 1993, Toward Clarification of a Fractures Paradigm. In: Journal of Communication 43/4 p.52).

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Partendo da queste variabili abbiamo costruito una scheda d'osservazione (vedi allegato) come strumento per l’analisi qualitativa dei programmi. Per tutte le trasmissioni prese in considerazione sono stati redatti protocolli di sequenza9, i cui segmenti si basano sul montaggio per la televisione e su ogni cambiamento di voce o suono per la radio. Basandoci sui protocolli di sequenza è stato possibile compilare le schede d'osservazione per ogni trasmissione. A partire dagli “idea-elements”10 individuati nelle trascrizioni sono stati ricostruiti i frame, i “modelli d’interpretazione” che rispecchiano i 4 livelli definiti da Entman: la tematizzazione, l’attribuzione delle cause, la valutazione morale e le raccomandazioni per l'azione. Un’attenzione particolare è stata attribuita ai frame legati non solo a temi specifici (influenza aviaria, inquinamento delle acque, rischio del cancro ecc...) ma anche alla funzione delle scienze in generale, in corrispondenza ad una delle nostre domande di ricerca principali, se le trasmissioni radiotelevisive pubbliche svizzere forniscono chiavi interpretative concrete del complesso mondo scientifico. Un altro aspetto di particolare interesse è costituito dagli statuti e dai ruoli specifici attribuiti ad esperti e a “persone comuni”. L'analisi di tali ruoli è stata cruciale per poter esaminare il carattere di mediazione della radiotelevisione nel dialogo tra il mondo delle scienze e il grande pubblico. Analisi della ricezione L'analisi della ricezione dei programmi radiotelevisivi a carattere tecnico-scientifico da parte dei giovani, è stata realizzata tramite focus group organizzati in classi delle scuole superiori, uno per ogni regione linguistica: Svizzera tedesca: Gymnasium Oberwil, 2. classe, 20 allievi (11 maschi, 9 femmine), annate: 1989, 1990, 1991. Svizzera francese: Lycée Jean Piaget, 2. classe, Neuchâtel, 15 allievi (6 maschi, 9 femmine), annate: 1988, 1989, 1990. Svizzera italiana: Liceo Cantonale, Lugano 1, 4.classe, 17 allievi /10 maschi, 7 femmine), annate:1987, 1988 I ragazzi sono stati intervistati con il metodo del focus-group11, particolarmente adatto alla nostra analisi perché, grazie al feedback immediato ed al confronto di gruppo, tale pratica permette di far emergere aspetti importanti che in un’intervista faccia a faccia difficilmente vengono alla luce. Attraverso questa metodologia è possibile osservare cosa gli intervistati pensano di ciò che esprimono gli altri, ciò che permette di rilevare numerose dinamiche irriflesse. Agli allievi sono state presentate una trasmissione televisiva ed una radiofonica, selezionate dal nostro corpus di programmi. In una discussione aperta, benché

9 Un protocollo di sequenza o ritaglio riprende il seguito degli avvenimenti rappresentati, di ciò

che avviene, a diversi livelli del racconto e rispetto a categorie analitiche più specifiche prese in considerazione.

10 Come “idea-element” abbiamo considerato ogni affermazione/dichiarazione che aveva a che fare con l’argomento del servizio.

11Vedi Zammuner V.L. (2003) I focus group, Bologna; Mayring Philipp (2002) Einführung in die qualitative Sozialforschung. Weinheim und Basel, Beltz Verlag, p.76-80; Morrison D.E. (1998) The search for a method: focus groups and the development of mass communication research, Luton.

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moderata dai ricercatori sulla base di un filo conduttore ben preciso, dove i ragazzi erano sollecitati ad esprimere i loro commenti sui programmi dopo la visione e l'ascolto. Le domande sono state strutturate su due livelli:

1. quello dell'analisi di ciò che è rimasto nel ricordo di queste trasmissioni. Si può trattare di informazioni, di sapere, ma anche di un rinnovato interesse o di un nuovo atteggiamento. Tali domande permettono di capire su che livello avviene l'apprendimento.

2. quello valutativo rispetto all'attrattiva dei programmi. Grazie a tali domande è possibile discernere in quali casi i giovani accettano i servizi analizzati e quando invece li criticano, divengono inoltre comprensibili gli aspetti delle trasmissioni che risultano maggiormente accattivanti.

Le discussioni sono state registrate e trascritte, analizzate ed infine interpretate in modo riassuntivo. Dopo la discussione, ai ragazzi è stato sottoposto un questionario semi-strutturato inerente il loro consumo mediatico, questo al fine di far emergere l'importanza effettiva dei programmi formativi a contenuto tecnico-scientifico nella loro vita quotidiana e rendere possibile un’analisi sistematica delle fonti alternative da cui essi attingono informazioni a carattere tecnico-scientifico.

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Capitolo 3 SCIENZA E TECNICA NELLE TRASIMISSIONI DI RADIO E TELEVISIONE DELLA SSR SRG idée suisse In questo capitolo presentiamo i risultati dell'analisi dei programmi radiotelevisivi selezionati. Prima separatamente per ogni regione linguistica ed in seguito collegati in una visione d'insieme comparativa. Le tre analisi delle trasmissioni delle diverse regioni linguistiche sono strutturate secondo sette paragrafi: Il primo è dedicato alle occasioni e agli agganci della tematizzazione. In questo paragrafo si risponde alle seguenti domande: quali eventi, discorsi o altri elementi motivano le trasmissioni? Tali occasioni e agganci sono impliciti o esplicitamente nominati? Il secondo paragrafo è dedicato alle forme della narrazione e focalizza in particolare i meccanismi di personalizzazione ed affettività: che tipi di narrazione vengono seguiti dai servizi? Qual’è la loro struttura narrativa? Vi sono delle persone al centro della narrazione? Sono utilizzate immagini, episodi o allusioni che suscitano emozioni? Tutto l’apparato della messa in scena audiovisiva è il tema del terzo paragrafo in cui ci si chiede: con quali elementi audiovisivi vengono messi in scena i servizi? Qual è il rapporto tra i contenuti proposti e la presentazione audiovisiva? Nel quarto paragrafo ci occupiamo invece del riferimento alla quotidianità: i servizi forniscono elementi per orientarsi nel quotidiano? Sono questi riferimenti espliciti o impliciti? I contenuti scientifici vengono contestualizzati nella vita quotidiana? Al linguaggio è dedicato il quinto paragrafo, che pone le seguenti domande: che tipo di registro linguistico viene utilizzato nei programmi sulle scienze? È comprensibile per un vasto pubblico? I termini scientifici sono “tradotti” e spiegati? Ricorrono linguaggi indirizzati ad uno specifico target? Il paragrafo sei è incentrato sull'analisi di chi ha voce: quali attori hanno una voce nelle trasmissioni? Si esprimono direttamente o sono citati? Chi appare senza voce? Quali funzioni svolgono le persone che prendono la parola e quali le altre? Qual è il rapporto tra gli esperti e la “gente comune”? Infine il settimo e ultimo paragrafo analizza i modelli di interpretazione (framing) e risponde alle seguenti domande: quali sono i significati che vengono attribuiti ai singoli temi? In che schema interpretativo sono presentati? In particolare: quali funzioni e potenzialità vengono attribuite alla scienza? Le trasmissioni analizzate: Il corpus delle trasmissioni analizzate comprende diversi formati dedicati a svariate tematiche tecnico-scientifiche. Di seguito specifichiamo quali trasmissioni delle diverse emittenti sono state prese in considerazione. SR DRS: si tratta primariamente di trasmissioni a carattere tecnico-scientifico, ma viene inclusa anche una puntata di un magazine di approfondimento su temi di attualità

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(Doppelpunkt, DRS-a) dedicata, in questo caso, alle allergie. In particolare sono stati considerati i seguenti formati: 3 contributi (2 interviste e 1 feature) di una trasmissione a carattere tecnico scientifico (Kontext, DRS-b del mercoledì). Tali servizi trattano rispettivamente il tema dell'influenza aviaria, della ricerca sul clima e dei veleni in natura; 4 contributi (2 interviste, 1 feature e la linea diretta con gli ascoltatori) all'interno di una giornata tematica mensile dedicata al cervello (Hörpunkt, DRS-b “Das Hirn und wir”) e 1 finestra news (Kontext, DRS-b). SF: il corpus comprende documentari, brevi servizi di magazine tecnico-scientifici e trasmissioni a carattere medico, non include cioè magazine di attualità e approfondimento. In particolare: 1 documentario di formato classico della durata di 45 minuti sul tema dell'origine delle Alpi (Horizonte); 8 servizi (features) dalla durata tra i 5 e i 10 minuti di magazine a contenuto prettamente tecnico e scientifico (MTW, NANO) dedicati a temi svariati come i terremoti, la televisione digitale, il medicinale Tamiflu o l'inquinamento dei fiumi cinesi; 3 servizi (features) di una trasmissione espressamente dedicata alla scuola (Schulfernsehen) sulla depurazione delle acque e i sistemi di scarico e canalizzazione; 3 servizi (2 features e un'intervista in studio) di un magazine medico (PULS) che si concentrano rispettivamente su un disagio fisico, un disagio psichico e un sistema di dosaggio dei medicinali; una puntata di 1 ora di un talk show medico (PTV-Gesundheit Sprechstunde) incentrata sull'ampio tema “uomo”. Sono inoltre state considerate 2 finestre news di scienza (NANO) e medicina (PULS). RSR: esclusivamente trasmissioni provenienti dalla prima rete (La Première). Una a carattere tecnico scientifico molto classica con conduttori in studio ed esperto in linea (On en Parle). In particolare sono state considerate due puntate a carattere medico rispettivamente sui prodotti antirussamento e sull’influenza aviaria e, a titolo comparativo, due sugli altri generi, ossia scientifico, sulle onde cerebrali, e tecnologico, sull’avvento della televisione ad alta definizione. Un programma simile ma più orientato sulla tecnologia (Capsule de Pain), in particolare un episodio sulla creazione dei blog ed uno sull’uso di internet in Cina più uno, comparativo, sui software antivirus. Ed infine due emissioni di durata maggiore (Meilleur des Mondes e Atlas) che trattano rispettivamente l’autismo infantile e il comportamento delle Grandi Scimmie. TSR: Anche in questo caso, tutte le trasmissioni provengono dalla prima rete (TSR1), sono stati considerati due episodi di una trasmissione medica (36.9) – che trattano della vaccinazione e dell’ipnosi come terapia medica – due puntate di un magazine a tematiche prevalentemente tecnologiche (Nouvo) – una su sull’uso di internet da parte dell’OMS nella lotta all’influenza aviaria, ed una sulla pratica di criogenizzazione – e due servizi di un programma scientifico più generalista (Mise au point) – uno sull’evoluzione della fruizione televisiva ed uno sui piani di prevenzione del Canton Vallese rispetto ad un eventuale diffondersi dell’influenza aviaria. Inoltre, a titolo comparativo sono stati considerati tre servizi dell’informazione quotidiana (Téléjournal), tutti incentrati sull’influenza aviaria. RSI: Le trasmissioni considerate provengono da tutte e tre le reti radiofoniche. Della prima rete (Rete1) è stato considerato un episodio di un magazine scientifico-tecnologico (Il sommergibile) molto rappresentativo che tematizza l’uso del computer in medicina, un episodio di un programma più specificamente naturalistico (Natura sott’occhio) incentrato sulla fenologia, ed una trasmissione più generalista (Modem), occasionalmente occupatasi dell’influenza aviaria. Dalla seconda rete (Rete2) è stato tratto un episodio di un programma strettamente scientifico (Impulso scienza) sulle differenze tra il cervello femminile e quello maschile. Dalla terza rete (Rete3) è stato preso un episodio di una trasmissione medica (Dica 33), incentrato sull’ipercolesterolomia.

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TSI: Tutti i programmi considerati erano in programmazione sul primo canale (TSI1). Sono state considerate due trasmissioni a carattere medico, della prima (Check up) due episodi – uno sulle malattie cardiovascolari ed uno sulle malattie infantili – ed uno della seconda (Studio Medico Puls), multitematico. Una trasmissione a carattere naturalistico (Etabeta), incentrata sulle acque e sui cetacei. Un magazine generalista di cui sono stati considerati due episodi – uno sulla bevanda Autox, che dovrebbe abbassare il tasso alcolico, ed uno sull’allarme influenza aviaria e el sue conseguenze sull’allevamento di pollame. 3.1 Svizzera tedesca e romancia: SF (Schweizer Fernsehen) e SR DRS (Schweizer Radio der deutschen und rätoromanischen Schweiz) Le seguenti considerazioni si basano sull'analisi del corpus di trasmissioni descritto sopra e mirano ad osservare quali temi e schemi interpretativi sono insiti nelle trasmissioni analizzate e quali forme assume la presentazione di complessi contenuti tecnico-scientifici. Occasioni e agganci La maggior parte dei servizi analizzati non ha un’occasione o aggancio specifici ad un evento o situazione attuale. L'attualità del tema è solo uno tra i tanti criteri che guidano la scelta e la presentazione dei servizi analizzati. Il riferimento agli altri classici valori-notizia (novità, conflitto, personalizzazione, vicinanza, rischio, entità dei danni, ecc...), benché presente, non sembra essere per le trasmissioni analizzate un passaggio obbligatorio e spesso ha solo una rilevanza marginale. Nel periodo di analisi considerato il tema dei rischi legati all'influenza aviaria era dominante nei media in generale. I primi uccelli infetti erano stati trovati in Italia, Germania e Francia e la minaccia di un contagio, fino a quel momento circoscritta a paesi asiatici sembrava avvicinarsi all'Europa. In corrispondenza a ciò troviamo servizi o anche intere trasmissioni sia alla radio sia alla SF dedicati al tema dell'influenza aviaria, alle sue modalità di diffusione, alle caratteristiche del virus ai processi di produzione di medicinali considerati idonei a combatterla ecc... (due tra queste sono state da noi analizzate: [K/DRS-a]12 [MTW/SF-b]). Accanto a servizi dedicati a questo tema di grande attualità ve ne sono altri che hanno a che fare con rischi, in particolare ambientali, noti e potenzialmente devastanti ma che non sono imminenti o vicini geograficamente. Tra questi un servizio sulla rilevanza dello studio dei ghiacciai per la ricerca sul clima [K/DRS-b], uno sull'inquinamento dei fiumi in Cina [MTW/SF-c], uno sugli impianti di depurazione delle acque sporche [SF/S-b], un servizio sul terremoto e uno sulle inondazioni [N/SF-a, N/SF-b]. In tutti questi casi il rischio e gli eventuali danni motivano la selezione, i contributi però si concentrano su spiegazioni scientifiche e tecnologiche e non insistono invece sugli aspetti catastrofici.

12 Nel testo ci riferiamo ai contributi analizzati per mezzo di sigle che contengono un'abbreviazione nel nome della trasmissione, il nome dell'emittente e, nel caso si siano analizzati più contributi di uno stesso contenitore, una lettera progressiva. Ad esempio : MTW/SF-d oppure K/DRS -a. Per un elenco completo delle sigle vedi: elenco dei contributi analizzati, allegato 1.

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Per quanto riguarda le trasmissioni mediche il riferimento è di regola a disagi e dunque ai rischi che un determinato stile di vita o una certa patologia comportano. Si può trattare di disagi frequenti che tutti conosciamo o quasi, come ad esempio il raffreddore o il bruciore di stomaco [P/SF-c], o a malattie più gravi, che “possono capitare a tutti”. Tipicamente, si sottolinea la diffusione della infermità oggetto della trasmissione (è il caso del tumore all'intestino [P/SF-a] e della depressione post natale [P/SF-d]). In altri casi i temi sono legati a curiosità, abitudini o particolarità, problemi della quotidianità, a fatti senza alcun valore di attualità: gli effetti del caffè [MTW/SF-a], problemi con le tubature [SF/SF-a], difficoltà ad assumere regolarmente le medicine prescritte [P/SF-b] eccetera. La spiegazione molto tecnica di sviluppi geologici che offre il documentario sull'origine delle Alpi appare invece lontana dal nostro quotidiano [H/SF]. D'altra parte le Alpi sono una caratteristica fondamentale del paesaggio svizzero. In alcuni contributi è riscontrabile il criterio della vicinanza, così la trasmissione sulla televisione digitale prende avvio dai cambiamenti tecnologici introdotti dalla SRG e si concentra sul futuro del panorama televisivo svizzero [MTW/SF-e]. Il contributo radiofonico sull'aviaria fa decisamente riferimento al rischio e alla paura di una pandemia in Svizzera [K/DRS-a]. Molti altri servizi però trattano temi come il terremoto, i ghiacciai, la velenosità della natura o anche la depressione post parto, come temi di carattere generale che certamente hanno una rilevanza anche per noi, ma non specifica. In certi casi si sente il bisogno di sottolineare che la materia è di interesse per il pubblico svizzero, anche se a prima vista non sembrerebbe. Per esempio il servizio sui terremoti parte dalla constatazione che in Giappone i terremoti sono molto frequenti, ma che anche alcune regioni europee sono a rischio [N/SF-a]. Il servizio sui fiumi cinesi inquinati è particolarmente interessante dal punto di vista del criterio della vicinanza, si tratta di un problema che non riguarda direttamente i telespettatori svizzeri. MTW sceglie di presentare questo tema, e in una frase decisamente marginale sottolinea che anche gli svizzeri conoscono il problema dell'inquinamento dei fiumi, che, soprattutto nel passato, ha assunto dimensioni preoccupanti [MTW/SF-c]. Una forma specifica di attualità interessa queste trasmissioni: nuove scoperte scientifiche o tecnologiche. L'attualità non riguarda per forza tutta la società, ma è legata a novità nella scienza, a nuove scoperte scientifiche. Tali scoperte possono essere interessanti di per sé o perché aprono nuove possibilità di applicazione a sviluppi tecnologici. Esempi tra le trasmissioni analizzate sono: lo sviluppo della televisione digitale [MTW/SF-e], nuovi wc biologici per i treni [SF/SF-c], nuovi risultati di ricerche sulle emozioni [MTW/SF-4d] ecc. Soprattutto nelle “news” della scienza e tecnologia inserite nelle trasmissioni a carattere scientifico (come ad es. in Nano, Kontext o Puls) domina l'aspetto novità: sviluppi a livello della ricerca sulle cellule staminali [N/SF-c] o un sistema di protezione per i denti quando si fa sport [P/SF-c] diventano tema di queste brevi rassegne informative. Questo vale sia per la SF che per la DRS. In certi casi non è tanto la novità delle conoscenze scientifiche a destare interesse, quanto la loro stranezza e particolarità, la loro forte deviazione dalle nostre aspettative quotidiane o dalla nostre attese su cosa sia la scienza. E' il caso ad esempio del servizio incentrato sulla vita di uno scienziato-tecnologo che sviluppa sistemi imitando la natura in maniera analogica [N/SF-d]. Oppure del servizio sulla ricerca sui ghiacciai, che mostra le enormi potenzialità della ricerca scientifica anche per studiare eventi naturali del passato (K/DRS-b). Particolarmente interessante è che le emittenti in taluni casi creano esse stesse un tema. Così DRS2 offre nel periodo considerato una serie di servizi tra loro

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interconnessi sul tema “Das Hirn und wir” (il cervello e noi). L’emittente dedica una puntata di un contenitore mensile al tema “cervello”(le giornate tematiche “Hörpunkt”): la memoria, la percezione, lo sviluppo di particolari capacità come ad esempio le capacità musicali, il confronto tra cervello umano e animale, ma anche temi che coinvolgono sia le scienze naturali sia le scienze umane, come la questione del rapporto tra cervello e spirito. Un altro tipo di occasione che si può considerare estrinseca sono le giornate o mesi particolari dedicate ad un tema o problema. E' chiaro che nella giornata mondiale dell'AIDS questo argomento diventa prominente, tale evento costituisce un catalizzatore di notizie e un'occasione per la comunità scientifica, ma anche per i media, di fare il punto della situazione. Nel nostro caso in una sola trasmissione vi è un riferimento del genere, al mese del “tumore all'intestino” (marzo) [P/SF-a]. I motivi di interesse nominati possono anche essere combinati, e così il tumore all'intestino è un tema da trattare non solo perché è il mese dedicato a tale malattia ed è in atto una campagna informativa, ma anche perché si tratta di uno dei tumori più diffusi. Oppure le toilette mobili non sono solo interessanti in quanto nuova tecnologia, ma anche perché risolvono un problema del quotidiano, quello di come sbrigare i propri bisogni corporali quando si è in viaggio [SF/SF-c]. O anche i risultati della ricerca sui ghiacciai sono interessanti in quanto inusuali, ma pure collegati alla ricerca sul clima, considerato un rischio a livello globale. Riassumendo, le trasmissioni di carattere scientifico si possono dedicare a temi attuali, ma anche permettersi di trattare temi senza valore immediato. La selezione dei temi tiene conto, ma non segue strettamente, i classici valori di notiziabilità che caratterizzano la tematizzazione della scienza nei notiziari. In questi ultimi il rischio imminente (nel periodo considerato l'influenza aviaria), la vicinanza di un pericolo, la quantità delle vittime (ad esempio il grande numero di infezioni), la quantità degli effetti positivi sperati, i possibili danni, la novità strabiliante che rompe con le aspettative comuni e la loro combinazione determinano la selezione. Temi che non corrispondono a questi valori di notiziabilità non hanno possibilità di trovare spazio nei notiziari. Avremmo potuto aspettarci che anche i programmi scientifici seguissero tali valori. Sembra però che la scienza sia, in certe circostanze, tematizzabile in quanto tale e sia considerata (in)formativa anche se non vi è un aggancio attuale. Narrazione Molti servizi televisivi raccontano una storia lineare con un inizio e una fine che si sviluppa nel tempo. Un oggetto può essere in primo piano e venire “accompagnato” dalle riprese della camera. Ad esempio un treno nel servizio sui wc mobili: il treno parte dalla stazione, le sue toilette sono usate durante il viaggio, vengono pulite e il mezzo riparte di nuovo [SF/SF-c]. Un altro caso è quello dell'impianto di depurazione il cui funzionamento è spiegato attraverso le varie fasi in sequenza del ciclo di pulizia dell'acqua [SF/SF-b]. Anche la storia della nascita, dello sviluppo e dei cambiamenti che hanno subito le Alpi segue un preciso ordine cronologico [H/SF]. In certi casi, soprattutto per le trasmissioni mediche, è l'esperienza di una persona ad essere raccontata: la nascita del bambino, la depressione, la cura in una clinica specializzata e poi la vita felice in famiglia [P/SF-d]. La storia parte da una situazione di normalità per poi giungere alla crisi e successivamente alla guarigione. In un altro caso è la giornata dei tecnici che riparano le tubature a costituire la struttura narrativa di base [SF/SF-a], o è un esperto ad essere seguito nelle sue attività quotidiane come nel caso del virologo francese nel servizio sul Tamiflu [MTW/SF-b]. In qualche rara

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occasione è la vita di uno scienziato con i suoi successi giovanili, la sua carriera ed il suo rapporto con la ricerca ad essere centrale [N/SF-d]. I tipi di struttura nominati sono rari nei servizi radiofonici, una forma di narrazione che invece si ritrova sia in questi che in quelli televisivi è incentrata in prima linea nella spiegazione scientifica di processi, fatti e avvenimenti, la narrazione in se è orientata alla descrizione scientifica. Nella maggior parte dei casi però non vi è solo una raffigurazione di meccanismi e fenomeni. La narrazione può prendere avvio dalla spiegazione del funzionamento di un dispositivo per poi passare alla sua applicazione e alla valutazione di vantaggi e svantaggi per diverse categorie di persone (è ad esempio il caso del sistema di dosaggio di medicine [P/SF-b]); oppure può partire dalla constatazione di un rischio, per poi spiegare lo sviluppo di una tecnologia e la sua applicazione (come nel servizio sulle inondazioni e sulle tecniche si simulazione [N/SF-b]); o esplicitare un'ipotesi per poi verificarla tramite la presentazione di dati scientifici (come nel caso del servizio sulla velenosità delle piante [K/DRS-d]) oppure presentare i risultati di uno studio e la sua rilevanza per altre ricerche e per la società in generale (come nel servizio sulla ricerca sul clima [K/DRS-b]). Il discorso su una malattia, tipicamente, parte dai sintomi per poi passare alle tecniche di diagnosi e concludere con le terapie [P/SF-a]. In altri casi la struttura narrativa principale è costituita dalla presentazione di più situazioni parallele o di aspetti diversi dello stesso problema: così più casi di persone malate di cancro vengono presentate dall'attivista cinese nel servizio sull'inquinamento dei fiumi in Cina [MTW/SF-c] e la puntata di Gesundheitssprechstunde analizzata che ha come tema l'”uomo” si occupa della psicologia maschile, del problema della prostata, del problema della perdita dei capelli ecc. [GS/SF]. Questa forma di narrazione è ricorrente nei servizi televisivi di una certa durata, anche in questo caso una persona può stare al centro della narrazione. Un esperto o un individuo che conosce particolarmente bene il tema trattato può quindi fungere da guida per tutto il servizio, è il caso dell'attivista del servizio sull'inquinamento dei fiumi cinesi. In tutti le situazioni citate, la narrazione principale può essere interrotta da altre subordinate, questo avviene regolarmente nei filmati televisivi di lunga durata. Si può trattare di servizi su aspetti particolari, brevi riprese riferite ad esempio ad un'operazione, animazioni che spiegano meccanismi o processi (ad esempio il processo di evoluzione del colore delle rane [N/SF-d]), excursus storici (ad esempio la storia delle modalità di gestione dei rifiuti corporali nella trasmissione sulla depurazione delle acque [SF/SF-b) oppure riferiti al futuro (la presentazione di più modelli di wc futuri [SF/SF-c]) o ad altri luoghi (nel documentario sulle Alpi per spiegare il processo di evaporazione degli oceani si usa come esempio una specifica regione dell'Etiopia [H/SF]). Resta da rilevare che per tutti i tipi di narrazione, è la telecamera a “narrare”, nel senso che accompagna gli scienziati o altre persone che rivestono un ruolo nel servizio, ad esempio, mentre effettuano delle misurazioni o degli esperimenti [N/SF-a, MTW/SF-d] o altri esperti nel loro lavoro (ad esempio il farmacista che presenta la macchina per il dosaggio automatico dei medicinali [P/SF-b]). Possiamo dire che la narrazione consiste nel documentare “audiovisivamente” le azioni di scienziati, esperti o persone comuni coinvolte nella trasmissione. Personalizzazione In corrispondenza alle tipologie di narrazione illustrate, incentrate primariamente su

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meccanismi ed oggetti, la personalizzazione è, nelle trasmissioni a carattere tecnico-scientifico, scarsa. Solo occasionalmente la figura dello scienziato, del tecnico o dell'esperto è posta al centro della narrazione. Llo scienziato e l'esperto sono invece sempre presentati in connessione alla loro attività professionale e alle loro funzioni, gli aspetti personali sono tralasciati. In qualche caso però, sempre in modo molto marginale, si rileva che l'esperto o il medico sono coinvolti emotivamente con il loro oggetto di studio. Così lo psicologo che studia le emozioni provocate dalla musica è anche un pianista [MTW/SF-d] o il medico esperto nella cura di tumori all'intestino dichiara di essersi sottoposto lui stesso ad una colonscopia [P/SF-a], in questo caso la figura del medico si fonde con quella del paziente. Anche tecnici, rappresentanti di amministrazioni, attivisti o comuni cittadini che appaiono nelle trasmissioni a carattere scientifico, non vengono solitamente presentati nella loro vita personale. Essi commentano questioni legate al loro lavoro, come misure di sicurezza [N/SF-a] o strumenti tecnici utili [SF/SF-a]. Ai cittadini comuni possono essere poste domande relative al tema della trasmissione (ad esempio cosa sanno della TV digitale [MTW/SF-e]), in questo caso essi fungono quasi da rappresentanti dello “svizzero medio”. Spesso, soprattutto nelle trasmissioni mediche, le persone prive di ruolo specifico sono “cavie” sottoposte ad esperimenti, in questo caso vengono poste loro poche domande sull'andamento dell'esperimento [GS/SF, HP/DRS-c], oppure restano addirittura senza parole, come nel caso del test sulle emozioni provocate dalla musica [MTW/SF-d]. Un'eccezione è costituita dalle persone che compaiono come vittime, ad esempio i malati di cancro della trasmissione sull'inquinamento dei fiumi in Cina [MTW/SF-c]. Essi sono ripresi nelle loro case, raccontano le loro esperienze e mostrando le ferite. Il vissuto personale è al centro soprattutto nelle trasmissioni mediche, anche in questo caso si tratta di vittime, di persone colpite da particolari malattie. Essi vengono ripresi nelle loro attività quotidiane, raccontano le loro esperienze o è la voce fuori campo a farlo [GS/SF]. Come abbiamo visto la narrazione può essere completamente incentrata sulla vita di queste persone (ad esempio nel servizio sulla depressione post natale [P/SF-d]. In altri casi costituisce una parte della narrazione, come nel servizio sull'allergia [DP/DRS]. Affettività Il raccontare delle storie personali è uno degli elementi usati per suscitare affettività, emozioni nel pubblico. Il riferimento alle vittime suscita emozioni di compassione. Particolari dettagli possono essere sottolineati per aumentare l'emozionalità della storia, ad esempio a causa la giovane età delle vittime. Tale aspetto ha un certo rilievo nel servizio sull'inquinamento dei fiumi in cui sono mostrati bambini con cicatrici e si porta l'esperienza di una donna di 30 anni, che ne dimostra molti di più, a cui a 24 è stato diagnosticato un tumore (“Huang Men Ying ist 30 Jahre alt und wird jung sterben müssen. Mit 24 diagnostizierten die Ärzte das erste mal Krebs” [MTW/SF-c]). Un altro elemento importante per suscitare emozioni sono le immagini o meglio la combinazione tra suoni e immagini. Così nel documentario sulle Alpi immagini e colonna sonora riescono a trasmettere un'impressione di maestà [H/SF] e le immagini delle acque sporche nel servizio sulla depurazione destano disgusto in una maniera che fa tanto più apprezzare l'efficacia degli impianti di depurazione [SF/SF-b]. Anche la minaccia di animali, o eventi naturali come i fiumi in piena può essere ben sottolineata da corrispondenti melodie. Altre immagini incentrate sulle persone che suscitano un coinvolgimento emotivo dello

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spettatore sono le riprese di analisi e visite come l'ecografia alla prostata [GS/SF] o la colonscopia [P/SF-a]. Nel primo caso l'analisi è fatta in diretta, nel secondo si tratta di un servizio. In entrambi il pubblico è fatto partecipe di eventi molto intimi. La radio ha a disposizione la musica come elemento per suscitare emozioni, ma nelle trasmissioni a carattere tecnico-scientifico questo mezzo è scarsamente utilizzato a questo fine. Il riferimento alle vittime e alle loro esperienze personali non è mai centrale. Nelle trasmissioni radiofoniche è adoperata meno l'affettività. In generale si lavora in prima linea col “dialogo razionale” scientifico privo di testimonianze personali ecc. Il dialogo tra moderatore ed esperti è prevalentemente neutro e oggettivante. Messa in scena audiovisiva Le trasmissioni televisive utilizzano ampiamente tutto il repertorio delle strategie di messa in scena. Non vi è solo un presentatore che spiega o una conversazione tra giornalisti ed esperti, ma ciò che è spiegato viene anche rappresentato audiovisivamente. Le immagini ci permettono di uscire dallo studio per raggiungere i luoghi più svariati: bar, negozi, cantieri, i posti di lavoro o le case delle persone comuni la cui storia è di rilievo per il tema trattato. Le immagini ci consentono di entrare nei laboratori e nelle officine degli inventori. Nel servizio dedicato ad uno scienziato che ha sviluppato un metodo particolare per ottimizzare sistemi meccanici, l'atmosfera dell'officina leonardesca è perfettamente ricostruita [N/SF-d]. Non solo lo spettatore vede macchine e strumenti, ma, insieme agli scienziati, osserva attraverso gli strumenti. Con l'andrologo possiamo osservare al microscopio i movimenti (o piuttosto gli scarsi movimenti) degli spermatozoi dell'uomo moderno [GS/SF], una telecamera ci permette di osservare l'interno di intricate tubature [SF/SF-a] e grazie alle ecografie in diretta nemmeno l'interno del corpo umano resta un luogo segreto [P/SF-a]. In televisione sono mostrati esperimenti scientifici e visite mediche in diretta. Esperimenti come il test della resistenza di un muro a scosse violente [N/SF-a] rendono la materia più chiara, concretizzano i meccanismi e le ipotesi illustrate. In certi casi i risultati degli esperimenti sono incerti all'inizio e vengono presentati durante la trasmissione, ciò crea curiosità nello spettatore. Un esempio di questo tipo è l'analisi della vera età biologica del presentatore Aeschbacher, che si mette a disposizione come “cavia”, operata da un esperto di anti-aging [GS/SF]. In diretta sono misurati i suoi riflessi e altri indicatori. Per tutta la trasmissione si crea curiosità: questo presentatore di una certa età che, da buon uomo di spettacolo, si è mantenuto giovane,quanti anni ha? La risposta sarà, come tipico per la scienza, complessa: certi indicatori indicano che il presentatore, in effetti, è piuttosto in forma, altri rivelano la sua effettiva età biologica. Questo uso degli esperimenti come test, come gioco in cui indovinare la soluzione potrebbe però essere accentuato ulteriormente. Una trasmissione in cui l'uso di esperimenti in funzione ludica è ben sfruttato è “Clever” di Sat.1. In questa trasmissione a due concorrenti vengono poste domande su fenomeni naturali e fatti scientifici (possono i tori vedere rosso? La lampadina nel microonde esploderà o no?). I concorrenti tentano una risposta e il presentatore svela quella corretta attraverso una dimostrazione in diretta, un esperimento o una spiegazione approfondita. Il tutto è presentato in modo simpatico e leggero, nondimeno i dettagli scientifici vengono chiariti. Elementi spesso utilizzati sono le animazioni o le simulazioni al computer di eventi naturali. Questo permette di spiegare in maniera semplice meccanismi complessi e di

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mostrare fenomeni altrimenti invisibili. Così la formazione delle Alpi e i cambiamenti millenari della crosta terrestre possono essere rappresentati in un filmato di pochi minuti [H/SF]. Le simulazione dei danni di un terremoto riescono a dare un'idea della gravità di un tale evento per una specifica regione o città [N/SF-a]. Le immagini superano i limiti dello studio per portarci in luoghi naturali remoti. Immagini spettacolari di fenomeni aiutano a comunicare il mistero, la maestà [H/SF], la varietà delle specie [N/SF-d] o la pericolosità degli elementi [N/SF-b], anche semplici escamotage danno vita ad una messa in scena convincente, ad esempio il servizio sulla depressione post parto che utilizza immagini in bianco e nero per rappresentare la depressione e immagini a colori per rappresentare la gioia della guarigione [P/SF-d]. In sintesi, la messa in scena nella TV è variata, ma non si può parlare da una spettacolarizzazione, di immagini stravolgenti o eccessive. L'uso di questi mezzi sembra avere primariamente uno scopo didattico di chiarificazione e raramente si ha l'impressione che se ne faccia un uso esagerato. Un discorso diverso vale per la radio, le trasmissioni tecnico-scientifiche si basano per la maggior parte su interviste ad esperti, a volte intercalate con altre a politici, rappresentati dell'amministrazione o anche a semplici cittadini o vittime. Spesso le interviste sembrano fatte in studio o in un luogo asettico, ma vi sono importanti eccezioni in cui il giornalista si reca nel laboratorio, la cui ambientazione è ricostruita tramite suoni tipici [HP/DRS-a, HP/DRS-c]. In generale la presenza di suoni illustrativi è scarsa, la tipica trasmissione scientifica radiofonica si basa sul parlato, sulla spiegazione a parole di meccanismi e fenomeni. Anche qui vi sono però eccezioni, tra le trasmissioni analizzate si tratta essenzialmente di contributi legati al tema della musica. La trasmissione sul cervello dei musicisti, fa ascoltare come essi interpretino i diversi pezzi [HP/DRS-c]. Il servizio incentrato sul confronto tra cervello umano e animale, che si occupa di come gli uccelli sviluppino la capacità di cantare, ci fa ascoltare i tentativi di un giovane di imitare un adulto registrandone i miglioramenti [HP/DRS-a]. Solo nel caso del cervello dei musicisti viene riportato un esperimento in diretta [HP/DRS-c]. Questo è possibile anche per la sua natura particolare: l'osservazione tramite sensori dell'attività cerebrale di una musicista mentre suona. Una forma di messa in scena che abbiamo ritrovato solo in una trasmissione radiofonica è la partecipazione del pubblico. Tra le trasmissioni televisive considerate solo in Gesundheitsprechstunde il pubblico è presente, ma non interviene, può solo applaudire. In Puls il pubblico a casa può chiamare degli esperti che sono a disposizione per rispondere alle domande dei telespettatori, ma tale interazione non viene ripresa. Nell'ambito dell'Hörpunkt sul cervello invece vi è un “Hörertelefon” dal titolo “Hirnrisse und Geistesblitze”, in cui gli ascoltatori chiamano e raccontano le loro esperienze particolari a livello di fenomeni cerebrali (scherzi della memoria, intuizioni improvvise, premonizioni ) Forme del riferimento alla quotidianità Non tutte le trasmissioni radiofoniche e televisive della SF e DRS fanno riferimento al quotidiano dei telespettatori. Così ad esempio il servizio sull'inquinamento dei fiumi in Cina affronta una problematica lontana dalle preoccupazioni quotidiane dei cittadini svizzeri. In certi casi però, sebbene un riferimento esplicito sia assente, esso è sottinteso ad evidente. Così è per il servizio sulle Alpi, che costituiscono l'elemento pregnante del paesaggio svizzero [H/SF].

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La rilevanza e lo spazio dedicato al riferimento al quotidiano variano molto, e in certi casi si tratta solo di utilizzare qualche allusione alla vita di tutti i giorni per chiarire una spiegazione di carattere scientifico. Questo vale per il contributo sulla memoria in cui ad esempio per spiegare il funzionamento del cervello l'esperto fa notare che il nome “George Clooney” attiva sempre una specifica cellula [HP/DRS-b]. In altri casi invece è un'attività quotidiana come il bere il caffè che sta al centro della trasmissione (MTW/SF-a]. Anche le forme di riferimento al quotidiano variano, una delle più diffuse è costituita dai consigli pratici dati a partire da risultati della scienza. Così il consiglio di ascoltare più musica (“Wir alle sollten einfach mehr Musik hören“ [MTW/SF-d]), oppure di bere molto quando si ha il raffreddore [P/SF-c]. Certamente le trasmissioni sulla salute sono il luogo privilegiato per dare consigli relativi alla prevenzione e alla cura di vari disagi. Va rilevato che in tali trasmissioni vengono dati anche consigli non strettamente legati alle terapie, riferiti alla filosofia di vita corretta in certe situazioni [GS/SF] o a come aiutare il paziente ad assumere regolarmente e in maniera corretta medicinali, quando i farmaci prescritti sono tanti [P/SF-b], al centro sta il paziente e la sua capacità di collaborare. In molti casi in cui si danno consigli, il servizio prende avvio da domande o problemi che sorgono nel quotidiano, come ad esempio il non riuscire a gestire la grande quantità di medicinali prescritti [P/SF-b] o di non sapere dove conservare l'insulina [P/SF-c]. Ma anche una trasmissione come la puntata di Kontext sull'aviaria che consiste in una spiegazione scientifica altamente dettagliata delle caratteristiche del virus e delle sue modalità di diffusione, prende avvio dalle domande che interessano il cittadino: quanto è pericoloso questo virus per noi? Dobbiamo cambiare i nostri comportamenti? Assumere delle misure preventive? [K/DRS-a] Altro riferimento è la richiesta all'esperto di sfatare dei pregiudizi del quotidiano, ad esempio ad un dermatologo viene chiesto di commentare pregiudizi come lo “Stress kann den Haaren nichts anhaben” (lo stress non ha effetti sulla caduta dei capelli) [GS/SF]. In certi casi sono campagne informative ad essere commentate, si chiede di valutare la correttezza dei messaggi di una campagna contro l'alcolismo [GS/SF]. Cartelli pubblicitari con messaggi come il seguente: “Ein Glas zu viel, und die Liebe geht“ (un bicchiere in più e l'amore se se ne va) sono oggetto di discussione. In questo caso si cercano piuttosto conferme sul valore dei consigli o delle informazioni pubblicizzate. Accade pure che la trasmissione parta da attività del quotidiano per spiegarne rischi, conseguenze o aspetti ignoti o anche solo per chiarirne le caratteristiche, ad esempio la trasmissione sui depuratori constata che nessuno riflette che un gesto quotidiano come quello di sbrigare i propri bisogni corporali possa avere conseguenze disastrose per l'ambiente [SF/SF-b] Questo è espresso nella conclusione: „Fazit: was wir ins WC runterspülen, sind wir nicht so einfach los, z.B. Klärschlamm oder Schmutzwasser wenn die Kanalisation zusammenbricht oder eben hormonähnliche Rückstände.” (non ci liberiamo così facilmente dei nostri resti corporali. Alla fine rimane il fango residuo dopo la depurazione, o l'acqua sporca se una canalizzazione si rompe). La trasmissione spiega quali complesse tecnologie sono necessarie per gestire le acque sporche in un modo da non danneggiare l'ambiente. In un altro caso sono tematizzate le piante velenose e in particolare i semi di una pianta esotica (abrus precatorius) facilmente acquistabili in rete o nei negozi del mercato equo e solidale e usati per fare collane. Il contributo spiega quanto tali semi di uso abbastanza comune ed esteticamente attraenti siano velenosi [K/DRS-d]. Un altro esempio è il contributo radiofonico che spiega il funzionamento della memoria, dove si sottolinea che ricordare e dimenticare sono esperienze che conosciamo tutti, la trasmissione ne fornisce una

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visione più differenziata [HP/DRS-b]. In molti casi, gli esempi tratti dal quotidiano servono a chiarire i processi presentati. Così il gioco da bambini “kalt, warm, heiss” (“acqua, fuochino, fuoco”), in cui grazie ai suggerimenti dei partecipanti (che dicono appunto “acqua” quando la persona è proprio fuori strada, “fuochino” quando si sta avvicinando e “fuoco” quando l'oggetto è vicino) il bambino che sta cercando l'oggetto nascosto può adattare la sua strategia cambiando la direzione di ricerca a seconda delle indicazioni fornitegli, e piano piano si avvicina all'oggetto. Allo stesso modo agisce il ricercatore nello sviluppo dei suoi macchinari, ascoltando i suggerimenti della natura [N/SF-d]. Il sapere del quotidiano raramente è considerato utile a spiegare o a risolvere problemi. Sono invece la scienza e la tecnica a poter aiutare. Solo in un caso il sapere quotidiano assume una certa rilevanza, si tratta del consiglio dato da Puls di bere succo di patate contro i bruciori di stomaco [P/SF-c], perché questo rimedio casalingo sia efficace, la scienza non lo sa, d'altra parte il riferimento ad essa non manca e si sottolinea che ci sono comunque studi che ne dimostrano l'efficacia. Per quanto riguarda il riferimento al quotidiano, anche in questo caso, come quello all'attualità, appare evidente che le trasmissioni a carattere tecnico-scientifico possono permettersi di prenderlo in considerazione in maniera marginale: la rilevanza del sapere scientifico riesce a legittimarsi, almeno parzialmente, in maniera autonoma, senza un riferimento esplicito alla vita di tutti i giorni. Registri linguistici Alla radio come alla televisione il linguaggio utilizzato è, nella maggior parte dei casi, semplice e chiaro. Il tono è neutro e a volte, soprattutto per quanto riguarda gli esperti, distaccato, anche quando toccano temi che coinvolgono paure ed emozioni profonde, come ad esempio la paura rispetto a certe malattie o interventi chirurgici, riescono a mantenere un registro oggettivante. La terminologia è generalmente di tipo giornalistico-divulgativo. A volte, soprattutto nelle trasmissioni radiofoniche gli esperti arrivano ad usare un linguaggio tecnico-scientifico. Nella maggior parte dei casi però termini scientifici inconsueti, ad esempio legati a terapie, o considerati nuovi (ad esempio cosa significa che un virus muta [K/DRS-a]), sono spiegati con parole più semplici o con esempi. Altri termini scientifici che possono essere considerati noti a chi ha una formazione scolastica media e si informa regolarmente (ad es. batterio o virus, neurone, scala Richter o anche cellule staminali) vengono presupposti. In certe trasmissioni, soprattutto televisive, però si ha l'impressione che il linguaggio resta semplice perché si rinuncia ad un approfondimento dei dettagli (è il caso ad esempio della trasmissione sull'inquinamento dei fiumi in Cina [MTW/SF-c] o della trasmissione sui wc mobili [N/SF-c]). Accanto a questo tipo di linguaggio che domina le trasmissioni scientifiche, si possono riscontrare altri registri, sebbene in misura minore, il linguaggio utilizzato dalle persone comuni può a volte assumere un registro intimistico o familiare. In certi casi la terminologia è quella del parlato, quando gli intervistatori si rivolgono alle persone il loro tono può cambiare. In Gesundheitssprechstunde in cui il presentatore riesce a rivolgersi in una stessa frase al medico sottolineando la sua professionalità e al paziente con il registro tipico del rapporto medico-paziente: “Herr Dr.Fehr, Sie sind ein erfahrener Urologie-Chefarzt, Herr Kuhfus [Patient], können Sie vielleicht sich grad mal hinlegen, damit wir dann diese Ultraschall-Untersuchung machen können....machen

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Sie sich vielleicht schon bereit... “ (Dr. Fehr, lei è un capo reparto del settore urologia con notevoli esperienze, Signor Kuhfus, si sdrai per favore così possiamo fare l'ecografia, si prepari già magari...” [GS/SF]. Un altro tono che qualche volta si riscontra è quello ironico, quando la scienza mostra realtà nascoste mettendo in risalto l'ingenuità del quotidiano. Il presentatore che funge da cavia nella trasmissione Gesundheitssprechstunde, che sembra tanto giovane, non raggiunge risultati ottimali nel test sui riflessi, la rivelazione fa sorridere il moderatore [GS/SF]. In altri casi invece è la scienza stessa, o le applicazioni di nuove scoperte, a far sorridere, nella trasmissione dedicata alle emozioni provocate dalla musica, si mostra come essa accresca la resistenza al dolore. Il commento della voce fuori campo sembra considerare questa terapia in maniera dubbia „auch mit W.A. Mozart im Ohr, schmerzt zwar die Hand im Eiswasser ,der Schmerz lässt sich aber viel länger aushalten: 26 Sekunden“ (Anche con Mozart nelle orecchie, la mano immersa nel ghiaccio [l'esperimento consisteva appunto nel valutare la resistenza al dolore provocato dall'immersione di una mano nel ghiaccio] continua a far male, ma si riesce a resistere più a lungo: 26 secondi! [MTW/SF-d]). Caratteristica comune è che per le trasmissioni televisive prodotte in Svizzera le interviste ad esperti di qualunque tipo non sono in tedesco, ma in svizzero tedesco, ciò evita di creare barriere tra loro ed il pubblico. I servizi commentati da una voce fuori campo sono invece regolarmente in tedesco. Le interviste ad esperti stranieri sono tutte tradotte con un overvoicing. Alla radio, invece, vi sono trasmissioni in svizzero tedesco (come ad es. Doppelpunkt) e altre totalmente in tedesco. I servizi analizzati di Kontext, la trasmissione della DRS2 che regolarmente si occupa di scienza, sono, ad esempio in tedesco, così come i contributi dell'Hörpunkt. In questi casi sia i giornalisti sia le persone intervistate parlano in tedesco. Interessante è il caso del servizio di Hörpunkt dedicato alle telefonate degli ascoltatori, il servizio comincia in tedesco, quando la prima persona chiama, il giornalista chiede se preferisce parlare in svizzero tedesco, per l'ascoltatrice non fa differenza, ma il presentatore comincia a parlare svizzero tedesco, che sarà poi la lingua usata durante tutta la trasmissione. Attori portatori di opinione Nelle trasmissioni radiofoniche come in quelle televisive, sono gli scienziati, gli esperti e i tecnici ad avere il ruolo principale. Tipico delle le trasmissioni radio sono le interviste con l’esperto, queste costituiscono il nucleo basale della trasmissione. Agli esperti viene chiesto di spiegare meccanismi, rapporti causali [K/DRS-a], risultati [K/DRS-b] e modalità di ricerca [HP/DRS-a]. In certi casi ad essi viene anche chiesto di chiarire quali possono essere le applicazioni di talune scoperte o di valutare determinati comportamenti, ad esempio nel contributo sull'aviaria viene domandato alla scienziata di valutare l'adeguatezza di alcune misure di sicurezza possibili, informandosi se: “Sie haben vorhin gesagt, dass hohe Temperaturen einem Virus zu schaffen machen, es inaktivieren, das ist auch eine der technischen Massnahmen, um gegen das Virus vorzugehen...” (Lei ha detto che le alte temperature uccidono il virus, lo disattivano, questa è anche tra le misure tecniche usate per combattere il virus...” K/DRS-a]. L'esperta risponde paragonando l'efficacia di varie misure. Raramente il discorso degli esperti risulta moralistico salvo nel caso del servizio sui semi velenosi, in cui lo scienziato fa notare che la lavorazione di tali semi, che poi si possiono comprare nei negozi per il commercio equo e solidale, danneggia i lavoratori sudamericani [K/DRS-d]. Qui di seguito una sequenza moderatore-esperto (direttore

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dell'istituto di farmacia dell'Università di Heidelberg) in qui questa prospettiva morale sul tema viene alla luce: Moderatore: “... Die Menschen die die Ketten in Kolumbien oder Mexico erstellen, arbeiten unter gefährlichen Bedingungen”, esperto: “Der Staub, der beim Durchbohren der Samen austritt, wird eingeatmet und zerstört die Lungen...... Wenn er in die Augen kommt, gibt es Hornhautentzündung, die zur Erblindung führen kann.” moderatore: “Der Kauf von diesen Ketten taugt nicht als Balsam für soziales Gewissen gegenüber den Armen dieser Welt, sagt der Experte milde lächelnd. “(Moderatore: le persone che producono queste collane in Columbia e in Messico lavorano in condizioni pericolose”. Esperto “Le polveri provocate dalla trapanatura vengono respirate e i polmoni danneggiati. Se entrano negli occhi possono provocare infiammazioni e addirittura la cecità” Moderatore: “l'acquisto di queste collane non può fungere da balsamo per la coscienza sociale rispetto ai poveri del mondo, dice l'esperto sorridendo”). Spesso il contributo è incentrato esclusivamente sull'intervista ad un solo scienziato, in altri casi invece l'esperto è affiancato da altri intervistati, solitamente rappresentanti politici o dell'amministrazione (come per il tema dell'influenza aviaria [K/DRS-a]) o anche di persone comuni che raccontano la loro esperienza (come nella trasmissione dedicata alle allergie [DP/DRS]). Anche la televisione privilegia fortemente gli esperti come interlocutori. Non solo scienziati ed esperti sono variamente presenti, ma in tali trasmissioni, così come in quelle radiofoniche, sono citati risultati scientifici (solitamente nuovi risultati strabilianti di ricercatori svedesi o danesi [P/SF-a] [GS/SF]), ricercatori o esperti il cui nome non è citato e celebrità scientifiche (ad es. Darwin [N/SF-d] o Alfred Wegener, il primo a proporre la teoria della deriva dei continenti [H/SF]). Ricercatori, professori universitari, medici, tecnici, ingeneri intervistati vengono presentati con i loro nomi, le discipline in cui sono esperti e le istituzioni, spesso prestigiose, in cui sono impiegati. Una differenza tra radio e televisione può essere riscontrata nel fatto che nei singoli contributi televisivi appaiono più scienziati, le trasmissioni sono incentrate su più interviste ad esperti, di solito in rapporto complementare senza entrare in conflitto. Ognuno osserva da una prospettiva particolare, così nella trasmissione sul depuratore una ricercatrice (Umwelttoxikologin, tossicologa ambientale) [SF/SF-b] chiarisce i rischi dell'utilizzo del fango residuo della depurazione per concimare i terreni, mentre gli ingegneri illustrano le possibilità di ottimizzazione del processo di depurazione. Nel contributo sulle emozioni suscitate dalla musica lo psicologo spiega il significato e la rilevanza delle sue ricerche, mentre il medico parla delle terapie [MTW/SF-d]. Alla televisione gli scienziati illustrano principalmente meccanismi e fenomeni. Le spiegazioni che essi forniscono sono considerate quelle a cui credere, quelle affidabili su cui orientarsi e confermare o sfatare le convinzioni del quotidiano. Un esempio tra tanti si può trarre dal contributo sull'inquinamento dei fiumi cinesi, in cui la giornalista introduce con la seguente affermazione l'intervento dello scienziato : “Der Huai und seine Nebenflüssen zählen zu den am schlimmsten vergifteten Flüsse Chinas. Dies bestätigt auch der Schweizer Wasserforscher Prof. ...” (il fiume Huai e i suoi affluenti sono tra i più inquinati della Cina. Questo è confermato anche dal ricercatore svizzero specializzato nello studio dell'acqua il Prof....) [MTW/SF-c]. In queste trasmissioni essi possono assumere anche altri ruoli, come quello di indicare possibili applicazioni delle loro scoperte o, ad esempio, cercare di dimostrare che non è il caso di aver paura di certe analisi [P/SF-a], o inserire le loro osservazioni particolari in un quadro di riferimento più ampio. Così l'esperto di anti-aging del contributo che ha per tema l'”uomo” non si limita ad operare dei test in diretta per dimostrare quale sia la

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vera età biologica del presentatore-cavia, ma fa commenti sulla filosofia di vita che si dovrebbe avere dopo un certa età [GS/SF]. Tendenzialmente però gli scienziati restano legati all'oggetto di studio e forniscono spiegazioni razionali e oggettivanti, la loro preferenza per questo genere di spiegazioni diventa chiara quando oppongono resistenza a domande dei giornalisti che pretendono una risposta che vada oltre la mera spiegazione di fatti. Un esempio si può osservare nel servizio sul tumore all'intestino, in questo caso la moderatrice pone domande relative alla paura dei pazienti rispetto alla colonscopia, i due medici in studio certamente rispondono, il primo medico molto personalmente, usando un vocabolario comprensibile, dichiarando di essersi sottoposto lui stesso a questa analisi e di non averla trovata particolarmente grave. Quello che sorprende è però che si concentra solo sul fastidioso processo della preparazione prima dell'analisi e non parla per niente dell'analisi stessa. Si potrebbe però immaginare che le paure dei pazienti sono legate proprio all'invasività dell'analisi, di fatto si tratta di inserire una sonda lungo tutto il colon. In più si sa che queste analisi possono finire in una perforazione dell'intestino. Il secondo medico risponde alla domanda sulla paura esclusivamente facendo riferimento ai risultati di uno studio medico sociologico [P/SF-a]. Gli scienziati vengono presentati nei loro luoghi di lavoro, ma spesso in abiti normali, senza camice o attributi analoghi. Gli ingegneri sono mostrati all'opera, con caschi e tute. Le immagini rappresentano i ricercatori come persone appassionate per il proprio lavoro, che stanno volentieri in laboratorio. La creatività, l'ispirazione degli scienziati, la loro genialità e il loro stupore eterno davanti alla natura fanno pure parte del quadro. In alcuni casi il lavoro dello scienziato è talmente particolare che i giornalisti devono segnalarne l'utilità: “Reichenbergs Evolutionsstrategie ist keine Spielerei. Sie wird heute weltweit in Forschung und Industrie eingesetzt....” (la strategia dell'evoluzione di R. non è un gioco, ma viene usata in tutto il mondo nella ricerca e in campo industriale) [N/SF-d] Gli scienziati vengono anche presentati come persone impegnate nella soluzione di problemi di altri, personalmente coinvolti nel loro oggetto di studio [N/SF-a, MTW/SF-d]. Così l'esperto di terremoti ispeziona un cantiere edile e lo psicologo che analizza gli effetti della musica è anche pianista. Anche la varietà e la quantità dei non addetti ai lavori è maggiore nei servizi televisivi, appaiono rappresentanti delle autorità amministrative, istituzionali o politiche, attivisti per l'ambiente [MTW/SF-c] e professionisti di vari settori (ad esempio un pompiere [N/SF-b], degli operai [SF/SF-a], un direttore delle ferrovie [SF/SF-c] o la direttrice di una casa per anziani [P/SF-b]). In taluni casi i rappresentanti di autorità o di gruppi sono anche scienziati, ma intervengono primariamente investe istituzionale. Spesso gli interventi dei rappresentati delle amministrazioni sono rassicuranti, dando l'impressione che tutto sia sotto controllo. Un esempio tratto dalla trasmissione radiofonica sull'aviaria: “Diese Situation ist bestens vorbereitet, wir hatten auch schon Abklärungsfälle, glücklicherweise waren alle negativ, aber auf diese Situation sind wir vorbereitet. Die Ärzteschaft ist vorbereitet. Eine ganz andere Situation entsteht, wenn die Mensch-zu-Mensch-Übertragung beginnt, und dann Krankheitsfälle in der Schweiz auftreten. Für diese Situation sind die Vorbereitungen im Gange. Das betrifft die ganze Pandemievorbereitung.... Auch auf diese Situation sind wir vorbereitet” [K/DRS-a] (questa situazione è preparata al meglio, abbiamo già avuto dei casi sospetti che poi fortunatamente sono risultati negativi, ma siamo comunque preparati per questa situazione. I medici sono preparati. Una situazione del tutto diversa si svilupperebbe se cominciasse una trasmissione da uomo a uomo e ci fossero casi in Svizzera. Per questa situazione le preparazioni sono in corso. Si tratta della preparazione per una

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pandemia... a questa situazione siamo preparati). Questo rappresentante istituzionale ribadisce più volte che le autorità sono pronte a tutte le evenienze. Un altro caso è il contributo sui terremoti, in cui la portavoce dell'amministrazione (Regierungspräsidium Tübingen) elenca precisamente ciò che è già a stato fatto a livello di prevenzione, per poi accennare a ciò che ancora resta da fare, ma che comunque è già in agenda. L'impressione che suscita è che le istituzioni sono in grado di gestire la situazione [N/SF-a]. Un altro ruolo che rivestono i professionisti è quello di sottolineare che vantaggi scienza e tecnica garantiscono al loro lavoro, così un pompiere rileva come le simulazioni al computer di inondazioni permettano di organizzare meglio l'intervento: “Bisher hat man eigentlich mit dem Hand im Arm gearbeitet: Wie war das beim letzten Einsatz? Wo war es überflutet? Man hat mit dem Wissen gearbeitet, das die Generationen vor uns zusammengetragen haben... Jetzt bringt uns dieses System, da wir natürlich bisher noch keinen Dammbruch hatten, die Meilensteine, so dass wir sagen können: wenn der Damm mal an dieser Stelle bricht, dann sind genau diese Stellen, diese Flächen überflutet „(fino ad ora abbiamo lavorato a spanne: come è stato l'ultimo intervento? Dove c'è stata inondazione? Si è lavorato con il sapere che le generazioni precedenti hanno accumulato ... adesso questo sistema [simulazione di un'inondazione], siccome non abbiamo ancora avuto una rottura delle dighe, ci da le milestones che ci permettono di dire: se si rompe in questo punto, allora l'inondazione interesserà questo e questo punto, queste superfici...) Anche la gente comune appare più spesso nelle trasmissioni televisive. In primo luogo si può trattare di “vittime” di sciagure ambientali, incidenti o di malattie. Il formato in cui la persona normale tipicamente ha voce per raccontare la propria esperienza di sofferenza è il formato talk sulla salute. La gente intervistata può però in certe trasmissioni anche non essere stata colpita da un destino particolare, ma rappresentare il cittadino medio. Così nel servizio sulla televisione digitale, ad alcune persone scelte casualmente vengono poste domande sulle nuove tecnologie. Essi raffigurano lo svizzero medio e quello che loro sanno, o non sanno, viene considerato il sapere medio del cittadino sul tema [MTW/SF-e]. In certi casi le persone sono sottoposte ad esperimenti o ad analisi, esse servono da strumenti per dimostrare o illustrare ipotesi scientifiche, spesso in questi ruolo le persone appaiono sulla scena ma non hanno voce. Accanto a queste figure che animano le trasmissioni tecnico- scientifiche vi sono ovviamente i giornalisti. Essi riassumono, semplificano, puntualizzano, ripetono, ampliano le prospettive, fanno il punto della situazione, passano da un aspetto all'altro o da un esperto all'altro. Essi sono in tutte le trasmissioni analizzate intervistatori e non moderatori di dibattiti. Mai avviene che la gente comune dialoghi con l’esperto o che questi ultimi dibattano tra loro. La dinamica dei dialoghi è solitamente quella del rapporto tra il giornalista, che pone le domande e l'esperto che risponde o quella del rapporto tra giornalista e persona comune. Da notare che quando i redattori intervistano gli esperti essi spesso si pongono nei panni della gente comune e fanno domane che si aspettano chiunque vorrebbe porre agli esperti, ad esempio chiedono di parlare della paura rispetto a certe analisi preventive [P/SF-a], o la conferma su osservazioni fatte da non scienziati. E' il caso della questione del legame tra cancro e l'inquinamento dei fiumi cinesi [MTW/SF-c]. Nel caso della trasmissione radio in cui gli spettatori chiamano per porre domande agli esperti, ma è sempre il giornalista che parla al telefono con l'ascoltatore e “filtra” le domande per l'esperto [HP/DRS-d]. Un'ultima nota va spesa sul rapporto tra esperti e gente comune. Tale rapporto appare asimmetrico, la gente comune porta le proprie esperienze, è vittima di catastrofi, ha

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difficoltà ad interpretare sintomi o rischi, le mancano conoscenze, ha insomma problemi o domande aperte. Raramente essi danno informazioni di carattere generale. Gli esperti hanno invece spiegazioni, consigli e risposte da dare. La gente pone domande a partire dalla sua esperienza personale e soggettiva e gli esperti rispondono con il loro sapere oggettivante. Esperienze e domande non sono per loro sorprendenti o stimolanti, non arricchiscono le loro conoscenze, ma sono questioni che gli esperti sono, nelle trasmissioni analizzate, sempre in grado di affrontare. Modelli interpretativi (framing) I temi trattati seguono alcuni schemi ricorrenti. I frame operano in primo luogo a livello della definizione del tema di interesse. Un primo schema consiste nel focalizzare un problema e mostrare come la scienza contribuisca alla sua soluzione. In questo caso le questioni tematizzate sono soprattutto rischi, rischi di catastrofi (alluvioni o terremoti) o rischi legati all'inquinamento ambientale. Un altro tipo di problema che la ricerca è chiamata a risolvere sono malattie e disagi fisici o psichici. La scienza appare in questo frame in tutta la sua potenza e capacità di risolvere i problemi. Nessuna trasmissione considerata fa invece riferimento al frame dei rischi causati dalla scienza stessa, tipico delle notizie scientifiche (Dahinden, 2002, Leonarz, 2006), si pensi ad esempio al tema delle tecnologie genetiche in campo alimentare o al discorso sull'energia atomica . Un altro tipo di frame focalizza su nuove scoperte, nuovi sviluppi tecnologici o risultati di ricerche e ne mostra le implicazioni, la rilevanza per affrontare problemi della società nonché i vantaggi per il futuro. Questo schema è piuttosto diffuso ed è trasversale ad ogni tipo di tema e disciplina: si può trattare di innovazioni in campo medico (una particolare cura per la prostata [GS/SF]), nella scienza di base (nuovi risultati degli studi sui ghiacciai [K/DRS-b]) così come nelle scienze applicate (un dosatore meccanico di medicine [P/SF-o le toilettes mobili [SF/SF-c]). Un altro schema consiste nel focalizzare su realtà o dati di fatto ritenuti acquisiti e mostrare, con l'aiuto della scienza, che le cose non sono come sembrano. Così la scienza mostra come le Alpi, che sembrano eterne e irremovibili, siano invece in continuo cambiamento. La trasmissione apre con la seguente affermazione: „die majestätischen Gipfel der Alpen ... sie scheinen ewig und unverrückbar, doch ewig ist nur ihr ständiger Wandel“ (le cime maestose delle Alpi sembrano eterne e irremovibili, ma eterno è solo il loro continuo cambiamento) e chiude con il seguente commento „so unerschütterlich und mächtig die Gipfel auch scheinen, selbst sie sind vergänglich.” (sebbene le cime appaiano imperturbabili e potenti, anch'esse sono effimere) [H/SF]. La scienza mostra come molte piante e fiori graziosi che decorano i nostri giardini siano in realtà pericolosi perché velenosi [K/DRS-d]. In questo modo ci rivela una verità controintuitiva: noi siamo abituati a considerare le sostanze chimiche e artificiali come dannose, invece ve ne sono molte velenose e pericolose. La scienza può così sfatare miti e correggere errori del quotidiano. Altri servizi focalizzano la varietà, la raffinatezza, la complessità, l'ingegnosità della natura [HP/DRS-a, HP/DRS-b, N/SF-d, MTW/SF-d]. In questi casi la scienza è lo strumento che permette di osservare. Tali trasmissioni solitamente come tema animali o piante o le meraviglie del corpo e del cervello umano. Certi frame prendono in considerazione anche le cause che portano a determinati fenomeni. In particolare i servizi sulle catastrofi rappresentano la potenza della natura come una minaccia [N/SF-a, N/SF-b], i servizi sui rischi ecologici ne individuano le

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cause piuttosto in comportamenti umani come il boom economico, che porta, ad esempio in Cina, le ditte ad operare senza accorgimenti per preservare i fiumi, o l'impotenza e la corruzione politica che blocca ogni attività atta a migliorare la situazione [MTW/SF-c]. Le cause di malattie o disagi sono pure poste al centro dell'attenzione, nella forma, ad esempio, della discussione sui fattori di rischio o sulla prevenzione [P/SF-a]. Lo sviluppo tecnologico invece non viene annoverato come causa di danni, ma viene considerato come soluzione, un elemento che accresce sicurezza e permette di prevenire o limitare danni (ad esempio le simulazioni al computer di terremoti o inondazioni [N/SF-a, N/SF-b]). Una valutazione morale esplicita è raramente presente. Un caso in cui lo è, consiste nella trasmissione radiofonica sulla velenosità delle piante, la quale sottolinea come i lavoratori sudamericani (ed il Terzo Mondo in generale) subiscano le conseguenze negative dovute alla lavorazione dei semi di una pianta esotica (abrus precatorius) utilizzati per fare collane vendute poi in Europa. Il Terzo Mondo soffre per creare oggetti per il nostro piacere, questo il frame. Un’altra situazione riscontrata è la valutazione negativa dei politici e degli imprenditori locali cinesi i quali cercano di far sembrare il problema dell'inquinamento dei fiumi una bagatella e non fanno nulla per migliorare una situazione di fatto, la scienza ce lo conferma, decisamente grave [MTW/SF-c]. In generale però, anche se non esplicitata, vi è una valutazione positiva del lavoro degli scienziati, che sono accurati, impegnati, pazienti e modesti e grazie alle loro attività di ricerca sono in grado di dirci “come stanno le cose”. Valutazioni sui limiti di scienza e tecnologia sono, di contro, difficili da trovare. Un esempio però è la constatazione che sì, le tecnologie funzionano bene, ma servono anche le persone che le sappiano usare. L'idea espressa è quella che non ci si può affidare completamente alle tecnologie [P/SF-b]. Un tipo di valutazione che potrebbe avere connotati negativi, ma che viene usata piuttosto per marcare il valore della tecnica, è il riferimento ai costi di specifici macchinari o processi . E' il caso dei costi per la depurazione e di quelli per i wc mobili [SF/SF-c]. Numerose e varie sono invece le raccomandazioni per l'azione. Nelle trasmissioni mediche sono dati consigli preventivi, spiegati vantaggi e svantaggi di specifiche analisi, raccomandate possibili terapie, spesso innovative (come l'uso della musica per alleviare il dolore [MTW/SF-d]), ma si cerca anche di tranquillizzare le persone rispetto a rischi e a paure legate a terapie complicate o insolite. Nelle trasmissioni inerenti la scienza e la tecnica spesso si tratta di discutere dal punto di vista scientifico misure che possono e devono prendere le amministrazioni, professionisti o categorie di persone specifiche. Ad esempio quali misure sia necessario prendere nella costruzione di nuovi palazzi per limitare i danni in caso di terremoto [N/SF-a]. Oppure si sottolinea che sarebbe necessario introdurre leggi per proteggerci dalle sostanze naturali tossiche e non solo da quelle sintetiche, per queste ultime si fanno infatti leggi rigide, invece le sostanze naturali, benché pericolose, sono accessibili senza restrizioni [K/SF-d]. Framing influenza aviaria Il framing del tema “influenza aviaria” viene qui analizzato come emblematico rispetto alle forme del trattamento del rischio. Le due trasmissioni a disposizione, una radiofonica e una televisiva, hanno caratteristiche tipiche del framing della DRS e della SF. La trasmissione radiofonica, un contributo di Kontext [K/DRS-a], inquadra il tema così: “Je näher die Vogelgrippe der Schweiz rückt desto mehr ist sie verständlicherweise bei uns auch ein Medienthema. Stichworte sind etwa die

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vorbeugenden Massnahmen gegen eine Einschleppung. Szenarien für verschiedenste Situationen: sollte z.B. der erste infizierte Vogel auftreten. Interessant sind aber auch Aspekte die vor allem mit den Viren an sich zusamenhängen “(più l'influenza aviaria si avvicina alla Svizzera, più diventa un tema massmediale. Parole chiave sono misure preventive, scenari per diverse situazioni, ad esempio per il caso di una prima infezione di un uccello. Anche aspetti legati al virus stesso sono però interessanti). Questa l'introduzione ad una trasmissione che si concentra su entrambi gli aspetti annunciati: spiega meccanismi di diffusione, contagio e sopravvivenza del virus H5N1 e commenta le misure di sicurezza prese o da prendere a seconda di diversi scenari. L'attualità del problema, la sua prossimità e la sua pericolosità stanno sullo sfondo, motivano l'interesse per una trasmissione che, almeno per quanto riguarda la parte dell'intervista alla scienziata (una virologa veterinaria dell'Università di Zurigo), si addentra in dettagli tecnici relativi al contagio in diversi animali, prima negli uccelli selvatici per poi arrivare ad animali vicini a noi come pappagalli o gatti. L'esperta spiega in dettaglio come il virus agisce nel corpo degli animali infetti, passando poi, in un crescendo di pericolosità, all'uomo, ai rischi e agli effetti dell'infezione. La seconda parte dell'intervista con la scienziata segue criteri prettamente scientifici: l’esperta spiega come il virus sia capace di mutare e come muore, per poi giungere a spiegare quali mezzi sono in grado di annientarlo. Durante tutta l'intervista la voce è calma e pacata e le argomentazioni restano oggettive-razionali. Nei punti in cui la scienza non ha risultati certi, l'intervistata lo fa notare. L'orientamento scientifico di questa trasmissione è evidente anche nella parte finale dell'intervista in cui ci si chiede in maniera riflessiva quale tipo di ricerca sia necessaria ad affrontare il problema dell'aviaria e sottolinea la necessità di ricerche interdisciplinari che coinvolgano scienze veterinarie e la medicina. Nella parte del contributo dedicata al rappresentante del Bundesamt für Gesundheit, un medico, sono centrali le misure di sicurezza, anche qui si ha un crescendo di pericolosità e il giornalista fa un rapporto sulle misure già prese e da prendere in caso di una prima infezione animale in Svizzera, per poi porre domande al medico rispetto alle misure da prendere in caso di infezione umana e di pandemia. Il rappresentante del BAG da un frame particolare al suo intervento, mentre il redattore sottolinea i rischi, lui evidenzia le sicurezze, la preparazione, sia a livello di conoscenze, sia a livello di strategie d'intervento della Svizzera, addirittura per il caso peggiore. Il framing del contributo di MTW [MTW/SF-b] è completamente diverso pur essendo anch’esso occasionato dal fatto che l'aviaria sembra avvicinarsi pericolosamente. Questo aspetto non è però al centro dell'intervento, il framing è un altro. L'introduzione sottolinea che, mentre in Europa ci sono enormi riserve di Tamiflu, questa medicina è scarsa proprio là dove è necessaria perché ci sono già persone contagiate. Focale è l’ingiustizia nella distribuzione delle medicine, disponibili nei paesi industrializzati e scarse nei paesi poveri, come la Cambogia. La distinzione tra paesi industrializzati e Terzo Mondo è ancora accentuata dal fatto che gli esperti, il medico del pronto soccorso e il virologo che eseguirà gli esami nel laboratorio Pasteur (!) sono francesi, europei. In corrispondenza a questo framing, la spiegazione di meccanismi scientifici gioca un ruolo solo ancillare e si lim ita a qualche osservazione sulle tecniche di analisi di provini contenenti il virus. Centrale è invece l'ospedale dove è appena stato ricoverato un giovane uomo con i sintomi dell'aviaria. l malati, la situazione dell'ospedale e le difficoltà dei medici, che non hanno i mezzi necessari per affrontare la situazione (hanno solo dieci dosi di Tamiflu) costituiscono il vero tema del contributo. Malati, parenti e personale medico sono filmati mentre aspettano, guardano e sfogliano documenti. A parlare è soprattutto il medico del pronto soccorso, gli altri stanno sullo sfondo, praticamente senza parole.

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Framing scienza Oltre al framing legato a specifici temi si possono estrarre frame ricorrenti riferiti alla scienza in quanto tale. In generale la scienza viene presentata con frame legati alla descrizione di fenomeni. Ci si potrebbe aspettare che i media attribuiscano a scienza e scienziati ulteriori ruoli e che pongano domande che vanno al di la di semplici affermazioni scientifiche e includono anche valutazioni morali. Questo atteggiamento dei media è noto agli studi sulla divulgazione che hanno mostrato in maniera convincente come l'autorità degli scienziati nel descrivere e scoprire fenomeni possa essere impropriamente trasposta su questioni in cui gli scienziati sono legittimati quanto altri a rispondere, ad esempio questioni morali (Nelkin, 1995: 20). Questo però accade raramente, e solo in maniera marginale, nelle trasmissioni a carattere educativo del servizio pubblico della Svizzera tedesca. I frame che appaiono più frequentemente fanno invece riferimento alla potenza della scienza nello studiare fenomeni. La scienza misura, indaga, prova, categorizza, sistematizza, precisa, fa dei test, calcola, fa prognosi. E’ sottolineata la sistematicità, l'oggettività, la precisione, la capacità interpretativa della scienza. L'autorità della scienza nel descrivere fenomeni è indiscussa. Da notare che spesso gli scienziati evidenziano che il sapere scientifico non è così certo, ad esempio introducono le loro affermazioni con parole del tipo: „Es gibt Hinweise darauf, dass….“ (ci sono indizi che) oppure „Die Ergebnisse neuerer Studien deuten darauf hin, dass….“ (i risultati di nuovi studi fanno supporre che...) oppure dicono apertamente che certi fatti sono noti, altri invece ignoti. Ad esempio per quanto riguarda i terremonti “Wir wissen, sie werden kommen. Es ist nicht eine Frage, ob sie kommen, sondern es ist eine Frage wann sie kommen“ (sappiamo che arriveranno. Non è una questione del “se” arriveranno, ma una questione del “quando”). Gli esperti sono in grado di fare previsioni, sanno dire che in una regione prima o poi ci sarà un terremoto, non sanno dire esattamente quando [N/SF-a] ”. Oppure si conoscono più o meno i processi, ma non in dettaglio: Moderatore: „Man kann es so formulieren: Die Tiere sterben daran, weil verschiedenste Organe aufgrund der Infektion mit dem H5N1 Virus aussteigen“, Esperta (virologa veterinaria): „Ja, man kann eigentlich davon ausgehen, wobei Details, was genau im Vogel stattfindet, das weiss man noch nicht bin ins letzte“ (moderatore: si può dire: gli animali muoiono perché diversi organi vengono messi fuori uso dall'infezione provocata dal virus H5N1” esperta: si può dire, anche se in dettaglio non si sa cosa succeda negli uccelli” [K/DRS-a]. Tali espressioni che sottolineano l'incertezza e la provvisorietà delle conoscenze scientifiche non vengono però utilizzate dai giornalisti e rimangono a margine di una presentazione della scienza che ne mostra soprattutto potenzialità e vantaggi, senza mai apparire controversa. Non viene nemmeno alla luce che diverse discipline possono avere una visione contrastante dello stesso fenomeno. Evidentemente il sapere scientifico non viene messo in discussione nemmeno dal punto di vista del sapere quotidiano. Sebbene il riferimento al quotidiano, nella forma di esempi, di consigli, di un'ambientazione in contesti familiari, sia variamente presente, il sapere scientifico resta sempre superiore e inattaccabile. Un altro frame legato alla scienza ne sottolinea la creatività e innovazione. La scienza è in grado di vedere ciò che noi, gente comune, non possiamo. La scienza sa leggere il libro della natura e interpretare indizi (analizzando i ghiacciai può estrarre informazioni sul clima della terra centinaia di anni fa [K/DRS-b]) o sintomi poco chiari [P/SF-a], sa ricostruire storie (come la storia dello sviluppo delle Alpi [H/SF]). La scienza scopre, sperimenta, chiarisce le cause nascoste di fenomeni noti e fa prognosi per il futuro [N7SF-a, N/SF-b].

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La scienza, non solo spiega fenomeni, essa può, grazie alla ricerca applicata, fornire sapere utile alla prassi. Può dare consigli su come evitare l'inquinamento o su specifiche terapie. La scienza risolve problemi, aiuta, salva consiglia. La scienza è fonte di progresso e di benessere per l'umanità. La scienza migliora la nostra qualità di vita [SF/SF-b]. La potenza della scienza nel risolvere problemi viene anche sottolineata con numeri. Così ad esempio i nuovi wc biologici sono tanto efficaci che basta svuotarli ogni 6 mesi “6 Monate lang wird der Zug unterwegs sein, erst dann muss das weitgereiste Geschäft wieder entleert werden” [SF/SF-c] oppure sottolinea che il processo di depurazione è talmente complicato che occorrono 22 ore per passare dall'acqua sporca fino all'acqua depurata [SF/SF-b]. Riassumendo: le trasmissioni analizzate trasmettono una visione positiva della scienza come fonte di conoscenza e motore di progresso. Se si parla di rischi allora è la scienza che può affrontarli, se si parla di pregiudizi, la scienza li può sfatare. Non solo la gente comune, ma anche altre istanze sociali, come politici, amministratori e professionisti, possono e devono contare sulla scienza per ottimizzare le loro scelte. Sebbene le trasmissioni considerate facciano riferimento anche ad altre dimensioni oltre a quella scientifico-tecnica, fino a comprendere giudizi morali o esperienze personali, non si può parlare di un dialogo o di un'integrazione di diversi saperi. I rapporti sono asimmetrici e la scienza ha sempre un ruolo guida che resta indiscusso.

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3.2 Svizzera francese; TSR (Télévision de la Suisse romande) e RSR (Radio de la Suisse romande) Occasioni e agganci Nel corpo considerato, l’influenza aviaria è all’origine di un vasto numero di trasmissioni televisive. Abbiamo rilevato pure un programma radiofonico (OP/Première-a), un’intervista ad un medico a proposito del pericolo di contagio volatile-animale domestico-uomo, avvenuta, però, quanto l’allarme per l’epidemia aveva raggiunto il suo acme. Le trasmissioni televisive si sono occupate di questo tema sotto diversi punti di vista, dai rischi per gli animali domestici (TJ/TSR-a), alle strategie informatiche messe in atto dall’OMS per monitorare il diffondersi della pandemia (N/TSR-b), fino alla descrizione del piano sanitario messo a punto dal Canton Vallese (MP/TSR-a). Questi tre esempi mostrano chiaramente come il selettore, novità fosse fortemente considerato, infatti, il virus dell’influenza aviaria – anche se appartenete ad un “genere” abbastanza sfruttato dai media, si pensi al pericolo Sars, al cosiddetto morbo della “vacca pazza” o, in misura minore agli allarmi Ebola e Marburg – era sconosciuto in quanto tale. Si può opinare che i precedenti sopraccitati avrebbero potuto attenuare questo effetto novità, ma è altresì probabile che questa attenuazione non abbia avuto luogo dal momento che il genere umano ha, nel corso della sua storia, pagato più volte un duro pedaggio alle infezioni virali, ultima tra queste quella generata dal virus dell’HIV. È emblematico in questo senso che la prima trasmissione (36.9/TSR-a), in ordine cronologico, considerata nel corpo, si apra con immagini di repertorio della devastazioni provocate dalla cosiddetta “febbre spagnola” all’inizio del secolo scorso. Il selettore della puntualizzazione è più difficile da individuare ed è probabilmente descrivibile unicamente attraverso l’interazione con quello dell’autoreferenzialità. È ben noto, infatti, che l’influenza aviaria, esiste senza soluzione di continuità temporale, i discorsi mediatici lo fanno apparire un avvenimento puntuale dal momento che la migrazione dei volatili costringe i paesi occidentali ad attuare delle strategie sanitarie, queste vengono rilevate dai media come un fenomeno d’allarme che viene poi autoalimentato dall’assommarsi di discorsi mediatici. Le strategie del Canton Vallese (MP/TSR-a) sono esemplari dell’attenzione al contesto locale dal momento che è facile per la redazione supporre che il pubblico, colpito da tanto allarme, sia interessato alle misure di prevenzione attuate nel proprio Paese. Questo tipo di occorrenza è stato rilevato unicamente all’origine di trasmissioni radiofoniche, attraverso due interviste ad autori svizzero-francesi di un saggio, rispettivamente sulle Grandi Scimmie (A/Première-a) e sull’autismo infantile (MDM/Première-a) ed una presentazione del portale internet romandie.com. È facile comprendere che questo tipo di occorrenza sia facilmente selezionato dalle radio, che hanno meno ascoltatori e meno mezzi finanziari rispetto alle emittenti televisive, per ragioni di routine operativa , la possibilità di avere un esperto in grado di fornire un approfondimento su di un dato argomento, senza costi eccessivi – dal momento che quest’ultimo ha tutto l’interesse a pubblicizzare il proprio saggio, rispettivamente portale. Sussidiariamente il fatto di intervistare personaggi locali è dovuto al selettore legato al contesto locale, dal momento che gli intervistati sono meglio noti tanto alla redazione quanto al pubblico.

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Narrazione, personalizzazione ed affettività Il primo aspetto che si coglie considerando le strutture narrative della programmazione, è la sostanziale differenza nelle potenzialità offerte dai due medium. I programmi radiofonici sono strutturati, pressoché costantemente, con lo schema in cui il giornalista pone domande ad un esperto o, in alternativa, la presenza di due redattori, uno che si rivolge al pubblico, l’altro all’intervistato. La programmazione televisiva è, per contro, più articolata, il tema trattato può essere considerato in quanto oggetto – come si è sempre riscontrato nei contenuti radiofonici – oppure attraverso il vissuto di un soggetto. La diversa attitudine a porsi di fronte ad un fenomeno ha evidentemente delle ripercussioni nella personalizzazione e nel grado di affettività presenti nella narrazione; questi due ultime caratteristiche saranno infatti molto più accentuate laddove i contenuti sono veicolati per il tramite di esperienze personali Come rilevato precedentemente, le trasmissioni radiofoniche presentano strutture pressoché costanti, il tema è considerato in quanto oggetto di conoscenza da approfondire attraverso un’intervista ad un esperto. Tale modalità di comunicazione lascia poco spazio ad aspetti quali la personalizzazione e l’affettività. È interessante come questi ultimi possano però intervenire in modo spontaneo anche in un programma strutturato in maniera classica, è il caso dell’intervista ad una psicologa (MdM/Première) autrice di un saggio sull’autismo infantile, il fatto che nel corso della trasmissione emerga che l’intervistata è essa stessa madre di un ragazzo autistico lascia notevole spazio alla personalizzazione della vicenda ed ad una conseguente carica affettiva del racconto. Nel caso specifico si è confrontati ad un alternarsi di un’oggettivazione del tema, quando la psicologa illustra l’origine genetica della malattia, ad una forte soggettivazione allorché la madre parla del figlio che si è realizzato nella vita e a attimi a forte impatto emotivo, al momento in cui la madre-psicologa descrive la mancanza totale di empatia dei bambini autistici. In un'altra trasmissione (CdP/La première-a-b), anch’essa strutturata in maniera molto classica – redattore, conduttore ed esperto – si avverte un tentativo di personalizzare il tema trattato attraverso le esperienze del conduttore, questo è reso possibile dal tono ironico e giocoso del programma13. Fatte salve queste eccezioni, si è constata una scarsa, o una totale assenza, di elementi di personalizzazione e di affettività nella programmazione radiofonica tecnico-scientifica. Paradigmatiche a questo proposito sono una trasmissione (OP/La première-a) in cui viene intervistato un medico sulla trasmissibilità dell’influenza aviaria e una (A/La première-a) che presenta un saggio sulle Grandi Scimmie. Molto diverso si presenta il caso della programmazione televisiva dove si possono constatare situazioni in cui il tema è fortemente oggettivato - lasciando pochissimo spazio alla personalizzazione e all’affettività – altri in cui esso è pure considerato in quanto oggetto, ma la sua descrizione avviene attraverso un personaggio-guida, ed altri ancora in cui il vissuto dei protagonisti è fondamentale nel veicolare i contenuti. Esemplare per la prima categoria è una trasmissione (N/TSR-b) in cui vengono presentati gli strumenti informatici utilizzati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per monitorare il diffondersi dell’influenza aviaria. In questo caso l’affettività è ridotta al minimo – o quantomeno non direttamente connessa con la problematica trattata, riscontrabile nelle immagini degli ammalati e nelle cataste di volatili bruciati – e pure la

13 Programma che, significativamente, grazie ad un intraducibile gioco di parole in lingua

francese ingloba nel titolo il cognome del conduttore.

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personalizzazione dei protagonisti è pressoché assente – gli intervistati sono presentati unicamente nella loro veste professionale, nulla traspare della loro vita privata. Si tratta di un programma in cui il tema viene oggettivato il più possibile, con evidenti maggiori mezzi e attraverso altre strutture narrative, ma fondamentalmente in maniera analoga a quanto avviene nelle trasmissioni radiofoniche considerate. Il programma (MaP/TSR-a) che tratta delle misure di prevenzione approntate dal Canton Vallese è un caso in cui il tema specifico è trattato con evidenti sforzi di oggettivazione, ma viene illustrato attraverso una “guida”, il medico cantonale, che invece è fortemente personalizzata e di cui, nel corso del servizio, traspaiono –con il suo guidare incessante per le strade vallesane - doti di grande abnegazione. Egli è però, come detto, una sorta di Virgilio che guida lo spettatore tra le varie sfaccettature del sistema sanitario cantonale. La trasmissione (N/TSR-a) che si occupa del diffondersi della pratica di criogenizzazione affronta l’argomento basandosi sul vissuto di una scrittrice che ha deciso di sottoporsi a questo trattamento post-morte. In questo caso le opinioni e la caratterizzazione della protagonista sono molto forti, maggiori rispetto a quelle degli esperti. La scrittrice è presentata con il marito, in situazioni domestiche. Nel complesso, con un costante riferimento ai costi che essa deve sostenere, il commento fuori campo invita in qualche modo a compatirla. Oltretutto l’esperto intervistato ha un look talmente eccentrico che, sebbene i contenuti da lui espressi siano ammantati di scientificità, impediscono allo spettatore di prescindere dalla sua soggettività. Messa in scena audiovisiva Tralasceremo in questo paragrafo le considerazioni sulla radiofonia dal momento che le trasmissioni analizzate sono tutte registrate in studio e dunque i rumori di ambiente risultano inesistenti o estremamente poco significativi. tuttalpiù si può rimarcare che l’esperto è spesso in collegamento telefonico (CdP/La première-a-b, ad esempio) e si avverte la conseguente interferenza sonora. Ovviamente il mezzo televisivo permette una maggiore messa in scena della realtà, i testimoni non solo raccontano le loro esperienze, ma le rappresentano a beneficio del pubblico, vedremo così il medico (MaP/TSR-a) che si sposta in automobile come se dovesse realmente sovrintendere al progetto di prevenzione, o il giornalista (MaP/TSR-b) che, su un mezzo pubblico, finge di guardare un film con un IPod. Nello specifico caso delle trasmissioni tecnico-scientifiche viene sfruttata molto sovente la possibilità di mostrare il funzionamento della strumentazione tecnologica – di cui lo spettatore, in condizioni normali, sente unicamente parlare. Sono così illustrate sedute terapeutiche durante le quali il medico utilizza potenti apparecchiature e tecnici che presentano le funzioni di nuovi elettrodomestici. Si constata, in questo ambito, una predilezione a mostrare immagini registrate dagli apparecchi stessi. Nelle trasmissioni a carattere scientifico sono estremamente frequenti sequenze di vita microscopica o radiografie, in quelle di tipo tecnico sono riprese immagini provenienti da altri schermi, da personal computer, da televisori o da IPod. Nei programmi considerati è stato possibile osservare una serie di stratagemmi scenici volti a spettacolarizzare i contenuti presentati. Si è constatato innanzitutto un ricorso - in una trasmissione medica incentrata sul tema

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delle vaccinazioni (369/TSR-a) - a sequenze di repertorio di epidemie del passato – nel caso specifico quella di febbre spagnola che decimò la popolazione europea alla fine degli anni dieci – in cui si vedono malati e morti trasportati da monatti su carri a cavallo. L’effetto evocatore sullo spettatore è evidentemente quello, indipendente da quanto viene affermato nel parlato, di suggerire una similitudine tra quanto è accaduto e quanto potrebbe accadere. Di particolare significato quelli colti nelle numerose trasmissioni dedicate all’influenza aviaria, dal momento che, a fronte di tanta importanza mediatica, il pubblico non aveva alcun riscontro reale a cui rapportarsi. Un'altra immagine ricorrente è quella di persone con il viso coperto da mascherine, in particolare in Asia (N/TSR-a) e nella maggior parte dei casi in grande numero. Vedere una moltitudine di individui muniti di tali protezioni evoca un idea di contagio tra esseri umani per via aerea, la forma più impalpabile e temuta. Le immagini di uccelli morti, comprensibilmente, sono molto frequenti, la loro funzione evocativa può però variare radicalmente. Le cataste di volatili pronte ad essere bruciate nelle campagne del sud-est asiatico (N/TSR-a) hanno un effetto allarmante, dal momento che ricordano momenti storici nei quali erano gli esseri umani a subire una simile sorte, il passero morto trovato da un passante in Vallese (MaP/TSR-a) sul ciglio di una strada ha invece un effetto rassicurante nella sua unicità, a ricordare che la morte ha sempre fatto parte della quotidianità. Molto ricorrente è anche la strumentazione tecnologica (N/TSR-a e MaP/TSR-a), apparecchiature mediche e sistemi informatici, che in qualche modo rassicurano sul fatto che l’Uomo è in grado, più che nel passato, di proteggersi dalle malattie. Riferimenti alla quotidianità L’accezione di quotidianità è qui da intendersi come l’insieme di situazioni o sensazioni che è ragionevole supporre possa vivere lo spettatore. Non rientra invece il vissuto da una persona rappresentata in situazioni eccezionali. Riguardo a questo aspetto la differenza fondamentale non dipende tanto dal medium – televisivo o radiofonico – quanto dal contenuto. I riferimenti alla quotidianità sono onnipresenti e facilmente identificabili nelle trasmissioni a carattere tecnologico, mentre sono molto più sfumati e difficili da cogliere in quelle medico-scientifiche. Le trasmissioni a tema tecnologico, molto più frequenti in questa area linguistica, hanno evidenti riferimenti alla quotidianità dal momento che il motivo centrale che le accomuna è il trasformarsi di quest’ultima a seguito del progresso tecnologico. Ad esempio una trasmissione dedicata all’evoluzione del televisore (MaP-TSR2) narra, di fatto, l’evoluzione della televisione, della fruizione televisiva. Numerose sequenze mostrano il giornalista-attore in situazioni quotidiane, sul tram ad esempio, in cui esegue azioni nuove come guardare una trasmissione su un videofonino, o, a casa, che collega un I-pod ad un Personal Computer. In ambito radiofonico un programma che si occupa di Blog (CdP/La Première-b) – di diari, perché pur se in formato elettronico, di questo si tratta – cerca di delineare le caratteristiche di questa nuova attività umana, recente ma sempre più diffusa. Per quanto riguarda le trasmissioni scientifiche, occorre distinguere tra quelle che trattano fenomeni diffusi. Essi rilevano solitamente della medicina quotidiana - come i farmaci “anti- russamento” (OnP/La Première-b) o la pratica della vaccinazione (369/TSR-a) – anche quando l’influenza aviaria è considerata non un tema da approfondire, ma come un fatto rispetto al quale il servizio pubblico deve istruire i

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cittadini sui comportamenti da tenere (TJ/TSR-a, OP/Première-a). In altre trasmissioni i riferimenti alla quotidianità sono meno delineati. Quando, a vario titolo, esse preconizzano uno scenario futuro i riferimenti alla quotidiana, esistono per così dire in negativo, trattando la criogenizzazione (N/TSR-a), si accenna ad una vita teoricamente senza termine, affrontando l’arrivo dell’influenza aviaria come tema di approfondimento (N/TSR-b e MP/TSR-a), ad una quotidianità stravolta dalle misure precauzionali. Quando i contenuti vertono su fenomeni specifici, come la vita delle grandi scimmie (A/Première-a), o a patologie o cure particolari, spesso accade nelle trasmissioni espressamente a contenuto medico (369/TSR-b e MdM/La Première) i riferimenti alla quotidianità sono praticamente assenti. Registri linguistici Questo aspetto si riallaccia intrinsecamente con quello delle strutture narrative, ed anche da questo punto di vista i programmi televisivi presentano maggiori sfaccettature rispetto a quelli radiofonici. La costruzione delle trasmissioni - invariabilmente uno o più giornalisti ed un esperto che viene intervistato e l’assenza, per certi aspetti sorprendente, di un pubblico intervenente – limita infatti le possibilità espressive riscontrabili in queste ultime. In ambito radiofonico rimane pressoché costante il registro dell’esperto che tende ad essere divulgativo, ciò è comprensibile considerando che quest’ultimo è avvezzo ad interloquire con persone non addette ai lavori, nella maggior parte dei casi si tratta di un saggista – che ha tutto l’interesse a diffondere la propria opera ad un vasto pubblico – o di un medico (OnP/La Première-a), abituato a rivolgersi ad un paziente. È possibile che, quando il tema è emotivamente coinvolgente come l’autismo infantile (MdM/La Première) l’intervistato sia più propenso ad alternare al linguaggio divulgativo uno maggiormente intimista, ma normalmente quello di esperto sembra essere un ruolo abbastanza “professionalizzato” con le sue regole e le sue prassi da rispettare. Per quanto riguarda il ruolo dei redattori, quando vi è un solo intervistatore, questo è invariabilmente costretto ad un registro che potremmo definire “giornalistico”, ovvero rivolgere domande passibili di interessare un vasto pubblico, ed al tempo stesso supportare le linee guida discorso dell’esperto. Quando vi sono due redattori i ruoli sono maggiormente variegati, può avvenire che uno si rivolga all’intervistato e l’altro, con un registro leggermente più divulgativo, si concentri sugli ascoltatori. Peculiare è poi il caso di una specifica trasmissione (CdP/La première) dove, in luogo di un secondo giornalista, vi è un intrattenitore che tratta i contenuti con brio ed umorismo. In questo programma, dove l’esperto ha molto meno spazio, è il redattore che intervista il conduttore, che a sua volta intervista lo specialista. I registri utilizzati sono molteplici amichevole confidenziale da parte redattore, ironico del conduttore quando risponde, che però muta in giornalistico al momento in cui quest’ultimo intervista l’esperto. Le trasmissioni televisive, data la ricchezza produttiva ed espressiva che caratterizza il medium, presentano una più grande varietà di registri linguistici, che corrispondono alle maggiori costruzioni di strutture narrative possibili. Accanto ai ruoli, già presenti nella radiofonia, di giornalista intervistatore e di esperto – con la differenza che, più sovente, nel programma televisivo essi sono numerosi - ve ne sono altri con le relative specificità linguistiche. Vi è il commentatore fuori campo - figura analoga ma decisamente più presente ed importante del redattore che, nella doppia conduzione radiofonica, non intervista ma si

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rivolge al pubblico – esso ha un registro linguistico più prossimo alla narrazione, a lui (a lei, dal momento che nella maggior parte dei casi si tratta di una voce femminile) spetta la salvaguardia del filo logico di una storia, che si compone di immagini, suoni ed interviste. Quando i programmi presentano i contenuti attraverso il vissuto di un soggetto, il ruolo di quest’ultimo è notevole ed il suo registro varia in funzione del suo statuto. Il medico cantonale che passa in rassegna le strutture mediche vallesane (MP/TSR-a) mantiene un registro maggiormente scientifico –divulgativo – pur dovendo concedere alcune affermazioni intimiste – che non la scrittrice Chrissie de Rivaz (N/TSR-b) - che descrive le ragioni che la spingono a credere nella pratica di criogenizzazione – dell’uomo (369/TSR-a) rimasto paralizzato da giovane a causa della poliomielite. Vi sono poi le persone, non specialiste, a cui a vario titolo vengono chieste delle opinioni, riguardo a queste il registro linguistico varia molto a seconda del loro vissuto. In taluni casi esse si esprimono in lingua straniera (N/TSR-b e N/TSR-a) e sono di conseguenza doppiate. Infine - ma di questa, come della precedente, categoria ci si occuperà più diffusamente nel prossimo capitolo – Vi sono le voci di sfondo, non commentate e contestualizzate solo attraverso le immagini, i cui registri (e le cui lingue) variano ma si può notare che sono sovente o giornalisti o esperti filmati da un altro media. Attori portatori di opinione Per l’analisi di contenuto ci si basa sulla metodologia proposta da M.Feree e al. (2002) considerando separatamente le variabili di standing, ovvero le proposizioni dei diversi attori che sono utilizzate al fine di interpretare un tema, e quelle di framing, ovvero i temi stessi e gli attori che ne fanno parte. Come si vedrà in seguito, non tutti gli attori che compongono un frame esprimono concetti, detti idea elements, finalizzati ad interpretarlo, infatti è solo il framing ad a rivolgersi ai destinatari impliciti, cioè gli spettatori. La dimensione di standing riguarda i destinatori di singoli messaggi che non corrispondono necessariamente al tema –esplicito per lo spettatore, ma non necessariamente per tutti gli attori presenti nel frame. Le trasmissioni radiofoniche presentano, ovviamente, un quadro di più semplice interpretazione dal momento che si compongono di un numero molto minore di attori, hanno una struttura narrativa più lineare e, soprattutto, per la natura stessa del mezzo, ciascuno degli intervenenti esprime concetti finalizzati alla realizzazione di un frame di cui ha esplicita conoscenza. In gran parte dei prodotti considerati, la maggiore quantità di idea elements è fornita dagli esperti, i giornalisti, quando ne esprimono, lo fanno in funzione e parallelamente agli specialisti. Prendendo il caso di un programma in cui si discute con un medico dei farmaci contro il russare (OnP/La Première-b), si constata che dei due redattori presenti in studio l’intervistatore non apporta idea elements, colei che si rivolge al pubblico sì, il concetto che esprime è complementare ma leggermente diverso da quello dell’esperto. La redattrice afferma che vi sono un infinità di prodotti antirussamento di cui non si conosce l’efficacia e che è meglio rivolgersi ad uno specialista, il medico è più categorico nell’affermare che sono tutti inutili e potenzialmente dannosi. Anche laddove la giornalista è un sola ed intervista una psicologa esperta di autismo infantile (MdM/La Première) essa apporta degli idea elements complementari, ma se la scienziata affronta il problema il tema sia in quanto patologia neurologica , sia in termini di recupero attraverso le relazioni parentali, l’intervistatrice esprime concetti che hanno funzione di rafforzare quest’ultimo aspetto.

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Salvo nel caso che tratteremo in seguito è in ogni modo l’esperto ad esprimere il corpo centrale degli idea elements, ciò è spiegabile con il fatto che egli è di regola l’autore del saggio che è all’origine della puntata e che costituisce un tema a se stante. La situazione della trasmissione dove il conduttore ha una parte preponderante (CdP/La première) è leggermente diversa, è, infatti, quest’ultimo ad esprimere le idee che costituiscono il nucleo centrale dell’oggetto considerato, l’esperto ha una funzione confermativa per quanto riguarda taluni aspetti del problema. Trattando la censura a cui è sottoposto internet in Cina (CdP/La première-a), il conduttore afferma che il paese è in pieno sviluppo tecnologico, gli abitanti desiderano comunicare, ma il governo totalitario lo impedisce e l’esperto illustra i sistemi di controllo, polizieschi e legislativi, nonché gli accordi raggiunti con aziende come Google e Microsoft . Parlando del fenomeno dei blog, l’animatore descrive l’essenza del prodotto ed il desiderio che ne è alla base, mentre l’esperto si limita a spiegare tecnicamente come lo si realizza. I programmi televisivi sono, da questo punto di vista, molto più complessi, vi è una moltitudine di attori, taluni comunicano idea elements, altri si esprimono senza apportarne, altri ancora sono privi di voce ed infine, alcuni, parlano lingue incomprensibili. Al momento solo la prima categoria è considerata, le altre verranno prese in considerazione nel paragrafo successivo. Rispetto alle trasmissioni radiofoniche, il ruolo degli esperti nel fornire idea elements è molto più modesto, se nel caso precedente il tema centrale si basa, di fatto, su un saggio o sull’opinione di un esperto, nei programmi televisivi questo non si presenta esplicitamente e gli specialisti hanno la funzione di approfondire determinate sottodimensioni del problema trattato. Essi sono molto più numerosi, normalmente da tre a cinque per un servizio di 10-a5 minuti. Trattando il tema delle strategie informatiche messe in atto dall’OMS (N/TSR-a) gli specialisti intervistati, tutti appartenenti all’organizzazione, illustrano le problematiche legate al loro specifico campo di attività. La ricercatrice che si occupa della raccolta dati spiega come vengono raccolte e verificate le informazioni sul web, un'altra gli spetti politici legati alle relazioni con i vari governi, un terzo, infine, i criteri geografici di investigazione. In un programma più tradizionalmente medico che presenta le applicazioni terapeutiche dell’ipnosi (369/TSR-b), gli intervistati, tre medici, hanno ruoli ben definiti, in funzione dei quali esprimono determinati concetti. Uno di essi illustra le diverse fasi della terapia, un altro ripercorre le diverse fasi storiche in cui si sono intrecciate medicina e ipnosi, il terzo presenta una valutazione complessiva dei benefici che questa pratica ha sui pazienti. In una trasmissione a carattere tecnologico, come quella che presenta l’evoluzione della fruizione televisiva (MaP/TSR-b), lo statuto di specialista è molto meno ben delineato, non è possibile limitarsi al solo ricercatore accademico. Nel caso specifico si alternano ben cinque esperti, dal tecnico che progetta gli apparecchi fino al direttore della TSR, passando per il venditore di elettrodomestici. Come rilevato precedentemente la figura dell’esperto non è, nei programmi televisivi, esplicitamente la principale fonte di idea elements. Se la tematica è stata elaborata, come avviene alla radio, dai concetti espressi da uno specialista, questo rimane occulto e allo spettatore non è dato conoscerlo. Il principale portatore di idea elements nelle trasmissioni televisive è la voce fuori campo, essa - sintetizzando tutte le voci (portatrici o meno di idea elements), le immagini e le musiche – narra i contenuti. La consuetudine permette al pubblico di comprendere che la natura onnisciente di questo soggetto senza volto è il frutto di un espediente drammaturgico.

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A un livello esplicito lo spettatore percepisce, per rimanere agli esempi precedenti, che sia la voce fuori campo a conoscere appieno l’importanza della rete internet per prevenire l’influenza aviaria (N/TSR-a), o i vantaggi dell’ipnosi e la sua controverso rapporto con la medicina tradizionale (369/TSR-b), o, ancora, quali saranno i contesti futuri di fruizione televisiva (MP/TSR-b). Nelle trasmissioni che portano a veicolare i contenuti attraverso il vissuto dei personaggi, questi ultimi sono portatori di idea elements importanti, la cui natura varia però molto dallo statuto dell’attore. Nel servizio dedicato alle misure di prevenzione anti-aviaria adottate in Vallese (MP/TSR-a) la persona di cui è presentato il vissuto è il medico cantonale, quindi il principale responsabile del piano. Come visto precedentemente si tratta di un soggetto ibrido, con lo statuto di esperto ma di cui, nel corso della trasmissione, viene presentata la dimensione umana. I concetti da lui portati sono nella maggior parte dei casi quelli tipici dello specialista, a volte però – quando ad esempio parla della pressione dell’opinione pubblica – traspaiono degli idea elements maggiormente intimisti che contribuiscono in maniera collaterale alla tematizzazione generale. Quest’ultimo aspetto è preponderante sia nei pensieri espressi nel malato di poliomielite (369/TSR-a) – il cui spazio all’interno del servizio è però limitato – sia, soprattutto, in quelli della scrittrice desiderosa di farsi congelare dopo morta (N/TSR-b). La trasmissione presenta idea elements contrastanti riguardo alla criogenizzazione - alla sicurezza scientifica dell’esperto fa da contraltare lo scetticismo della voce fuori campo che evidenzia i costi economici dell’operazione – e la protagonista di cui si mostra il vissuto oppone la speranza – l’idea che vale la pena tentare una tecnica sperimentale per poter vivere dopo la morte. Un ulteriore portatore di idea elements è il conduttore del programma che lancia il servizio, l’importanza di questo attore non risiede nei concetti in se – che sono l’estrema sintesi di quelli della voce fuori campo – quanto nella forma in cui li esprime, perché da essa dipende la scelta dello spettatore di seguire o meno il servizio. Modelli interpretativi (framing) Nel corpo di trasmissioni considerate emergono frame ricorrenti riferiti a cinque aree semantiche, spesso interconnesse tra loro. Le prime due, ovviamente sono la scienza e la tecnologia, a partire da queste si dipanano rispettivamente la medicina e l’informatica. Per ragioni congiunturali legate al periodo preso in analisi ne è presente una quinta, che vedremo essere di volta in volta legata alle prime quattro che è l’influenza aviari Framing scienza Le trasmissioni considerate non si occupano mai esplicitamente di scienza teorica o si addentrano in riflessioni epistemologiche sulla sua natura, i contenuti hanno sempre per oggetto delle applicazioni; sono però deducibili, nei discorsi mediatici, una serie di tematizzazioni I frame che più frequentemente sono connessi a quest’ area fanno riferimento alla capacità della scienza di agevolare la vita umana. In ambito medico è mostrata l’efficacia dei vaccini nella prevenzione di malattie infettive (369/TSR-a) o le proprietà terapeutiche dell’ipnosi (369/TSR-b), nel ramo tecnologico le sempre nuove potenzialità offerte ai consumatori (CdP/Lapremière-b e MP/TSR-b) e persino l’influenza aviaria è più controllabile grazie ai progressi informatici (N/TSR-a).

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La figura dello scienziato è, soprattutto nelle trasmissioni radiofoniche, rappresentata come un punto di riferimento di autorevolezza pressoché assoluta, in particolare, come si vedrà in seguito, se si tratta di un medico. In generale quale che sia l’argomento - la vita delle grandi scimmie (A/Lapremière), l’autismo infantile (MdM/Lapremière), i rischi di contagio legati all’influenza aviaria o le proprietà dei farmaci anti-russamento (OnP/ Lapremière-a-b) – il redattore si attiene scrupolosamente a quanto dice l’esperto. La scienza è, salvo in un’eccezione che verrà presa in considerazione nel punto seguente, sempre presentata una attività creatrice, capace di preparare l’uomo a nuove sfide. Traspare, quando questa permette l’evoluzione tecnologica di beni di consumo individuali (CdP/Lapremière-b e MP/TSR-b) un divertito sarcasmo sull’effettiva utilità di tali innovazioni. Framing medicina La medicina è il tema principale che ricorre nelle trasmissioni scientifiche dal momento che all’arricchimento culturale dello spettatore si assomma la funzione, tipica per un’emittente di servizio pubblico, di fornire informazioni pratiche alla cittadinanza. Come sottolineato precedentemente, il ruolo del medico in quanto esperto sopravanza quello dei suoi omologhi scienziati dal momento che – in maniera implicita, illustrando l’importanza delle vaccinazioni (369/TSR-a), o esplicita, parlando dei comportamenti da tenere con volatili e animali domestici durante la fase di rischio influenza aviaria ( OnP/ Lapremière-b) – spesso non si limita a disquisizioni teoriche, ma fornisce modelli di comportamento. Nella quasi totalità delle trasmissioni la medicina è, di conseguenza, presentata in una luce positiva. Anche le sue discipline meno convenzionali, come l’ipnosi terapeutica (369/TSR-a), sono mostrate come indispensabili alla salute del paziente. A un osservatore attento non sfugge come spesso la trasmissione rischi di seguire in modo leggermente acritico le osservazioni del medico, infatti quest’ultimo, specializzato in una determinata disciplina, ha un inevitabile tendenza a enfatizzarne i conseguimenti. Tale sensazione è rafforzata dalle interviste ai pazienti, sempre presenti in questi servizi, i quali a loro volta hanno una naturale predisposizione a descrivere in maniera positiva le cure a cui sono sottoposti. Le varie discipline mediche (369/TSR-a e 2) sono contestualizzate storicamente, ricorrendo a fotografie e stampe d’epoca, rendendo così allo spettatore la loro dimensione all’interno di un’evoluzione del pensiero scientifico. Accanto alla presentazione delle moderne terapie basate sull’ipnosi è ripercorso il rapporto conflittuale con la medicina tradizionale e della pratica di vaccinazione, oltre alle attuali campagne, sono riproposte le prime pionieristiche sperimentazioni. Laddove la medicina, intesa come cura del malato, è sempre rappresentata in modo positivo - come i professionisti del settore, considerati delle autorità indiscusse – talune pratiche pseudo-mediche, come la criogenizzazione (N/TSR-b)– il congelamento post-morte del cervello – sono guardate con aperto scetticismo. Questa pratica, che pure è presentata ammantata dai crismi di scientificità – è lungamente intervistato uno scienziato, di cui si sottolinea in diverse maniere l’autorevolezza – viene descritta come poco sicura e i frequenti riferimenti ai costi e alla non trasparente gestione dei beni del paziente sono volutamente provocatori. Parrebbe, ma il materiale considerato è troppo esiguo, per poter formulare qualcosa

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più che un ipotesi a riguardo, che il rispetto per la scienza medica si fermi dove questa cerchi di valicare i suoi limiti tradizionali. Framing tecnologia e informatica Questi temi sono presentati come forieri di novità destinate a stupire, sono estremamente difficili da scindere dal momento che qualsiasi innovazione tecnologica ha una componente informatica importante, che è descritta come la più sorprendente. Sostanzialmente che l’argomento sia la fruizione televisiva (MP/TSR-b), o Internet (N/TSR-a e CdP/Lapremière 1-b) l’affermazione che aleggia è “Il futuro è già arrivato”. L’attitudine rispetto a questi progressi è meno incondizionatamente positiva rispetto all’evoluzione della medicina. Lo è, senza dubbio, nel descrivere l’informatica al servizio della sanità (N/TSR-a), magnificando l’utilità del “supercomputer” grazie al quale i ricercatori dell’OMS tentano di arginare il diffondersi dell’influenza aviaria. Qualche interrogativo viene invece posto rispetto alle mode e ai consumi individuali da essi generati, se rispetto ai blog ( CdP/La Première-a) rimane ottimista, diviene un più incerta rispetto ai nuovi modi di fruizione televisiva (MP/TSR-b) e decisamente critica circa la spregiudicatezza di grandi imprese come Google e Microsoft nel venire a patti con i regimi totalitari (CdP/La Première-a). Gli esperti del settore, pur se intervistati forse con maggior frequenza, sono percepiti come meno autorevoli rispetto agli scienziati e il rapporto con i redattori appare più paritario. Questo probabilmente perché essi non hanno la funzione sopradescritta dei medici di fornire modelli di comportamento volti alla preservazione della salute e, inoltre, hanno percorsi professionali considerati socialmente meno valorizzanti rispetto a quelli di medico e ricercatore scientifico. Framing influenza aviaria Il tema influenza aviaria - molto presente, per ragioni congiunturali, nell’arco di tempo in cui è stato rilevato il campione – è trattato attraverso il frame principale della situazione di pericolo a cui far fronte. Esso è presentato sia attraverso un discorso descrittivo (N/TSR-a, MP/TSR-a, TJ/TSR-a-b) che normativo (OP/La Première-b, TJ/TSR-3), dove un medico illustra alla popolazione il comportamento da tenere rispetto alla minaccia. Tra i frame descrittivi prevalgono gli scenari futuri e le misure preventive, paradigmatici a questo riguardo sono due servizi, l’uno (N/TSR-a) dove sono descritte i piani adottati dall’OMS, l’altro quelli del Canton Vallese. Il primo illustra come grazie a sofisticate ricerche su internet, un intero team di esperti scandaglia ogni possibile voce che possa far pensare a nuovi casi dell’epidemia. I ricercatori intervistati, oltre a mettere in risalto come il web permetta un’acquisizione di dati altrimenti impensabile, pone l’accento sull’estrema serietà del pericolo, al punto che la voce fuori campo conclude sintetizzando che il problema non è se vi sarà una pandemia, ma quando. Il secondo mostra come un cantone – e ciò può essere rappresentativo dell’importanza che viene attribuita all’carattere federale della nazione – ha convertito le proprie strutture sanitarie in vista della minaccia. Questo servizio tende ad essere più rassicurante del precedente, dal momento che viene messa in luce l’efficienza dei piani attuati, sia nella regione considerata che, attraverso riferimenti alla Francia e all’OMS, in Francia e nel mondo. Significativa a questo proposito è la conclusione del medico protagonista del filmato, secondo cui oggi si è molto più preparati ad affrontare una

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pandemia di quanto non lo si fosse all’inizio del secolo scorso all’arrivo della febbre spagnola. È pure fatto rilevare che tanta sicurezza ha un prezzo e che i piani di prevenzione sono molto ben finanziati, al punto che il medico vallesano può contare su un budget multimilionario. Un altro tema trattato è quello della possibile trasmissione del virus dai volatili agli animali domestici (TJ/TSR-a e OP/LApremière-b), un soggetto comprensibilmente sentito dalla popolazione, dal momento che essa stessa – pur senza considerare le implicazioni affettive – ha più possibilità di entrare in contatto con cani e gatti piuttosto che con degli uccelli, inoltre emerge l’idea che se la malattia è in grado di infettare specie diverse la prossima potrebbe essere quella umana. Un programma radiofonico (OP/LApremière-b) che si occupa di questo tema, è un tipico esempio della dimensione normativa che possono assumere i frame di tale natura, in particolare in un’emittente di servizio pubblico. È intervistato un medico che fornisce agli ascoltatori indicazioni pratiche su come reagire ad un tale allarme e ricorda che occorre essere ragionevolmente prudenti rispetto agli uccelli e i gatti, ma senza farsi prendere dal panico, ricordare che al momento attuale è più pericolosa per l’uomo l’influenza comune. Il discorso dell’esperto, in questo caso, tende ad essere in contrasto con quello mediatico predominante, ridimensionando un tema che, per prassi professionale, gli operatori della comunicazione di massa drammatizzano oltre misura.

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3.3 Svizzera italiana: RTSI (radiotelevisione svizzera di lingua italiana) Occasioni e agganci Diversi programmi della RTSI analizzati evidenziano in modo chiaro alcuni criteri di notiziabilità che hanno ispirato la scelta dei temi trattati. I fattori che si riscontrano come più diffusi in questi programmi sono: la prossimità geografica e culturale; l’attualità; le infrazioni dalle norme; la quantità; il rischio/la minaccia. Raramente questi fattori si presentano singolarmente, mentre più spesso si riscontrano contemporaneamente tra le ragioni della scelta del tema da trattare. L’occasione per Studio Medico Puls di parlare dell’epatite è data simultaneamente dalla dimensione del problema, dall’impatto all’interno della confederazione e da alcune caratteristiche che rendono questa malattia particolarmente minacciosa. Circa 70 mila persone (fattore quantità) in Svizzera (fattore prossimità) sono affette dal virus dell’epatite C. Molti non lo sanno neppure (fattore minaccia) essendo l’epatite C una patologia silente che resta tale per anni. Spesso la si scopre per caso. Talvolta il virus si moltiplica indisturbato per decenni prima di scoprirlo. E ancora a sostegno degli stessi valori/notizia: l’ufficio federale della sanità pubblica stima che oggi anno in Svizzera vi siano mille nuovi casi di infezione poiché dal contagio alla diagnosi passa spesso troppo tempo. Il 60% di malati finisce per soffrire di epatite C cronica. La Svizzera registra ogni anno 50/60 casi mortali. Più precoce è la cura maggiori le possibilità di guarigione. Check Up dedica una puntata alle malattie cardiovascolari in quanto sono la causa più frequente (fattore quantità) di morte (fattore rischio) fra gli adulti in Svizzera (fattore prossimità). La malattia del colesterolo alto, tema trattato nella trasmissione Dica 33, nel giro di poco tempo è salita al primo posto tra i timori per la salute (fattore rischio) di decine di milioni di persone (fattore quantità) in tutto il mondo. Sull’onda della minaccia pandemia, anche Modem affronta il tema dell’influenza aviaria (fattore attualità) per informare i suoi ascoltatori sulle modalità di prevenzione e sui possibili rischi (fattore minaccia) nel caso arrivasse sino in Svizzera (fattore prossimità). Falò affronta il tema dell’alcool e le conseguenze del consumo, un tema di per sé altamente notiziabile. A rafforzare ancor più la scelta di parlare dell’argomento in questione è l’entrata in commercio dell’Autox, una bibita che aumenta quattro volte la capacità di smaltimento corporeo dell’alcool (fattore novità). Giustificato il tema dal punto di vista giornalistico, è poi trattato con tecniche scientifico-applicative, dal momento che per arrivare a provarne l’efficacia si è organizzato un autentico test realizzato grazie al contributi di esperti che hanno analizzato i risultati ottenuti. Tuttavia, sebbene sussistano, non sempre i criteri di scelta del tema da trattare sono esplicitati, come in Etabeta che nella puntata analizzata si occupa di acque dolci e marine e di alcune specie animali che le abitano come ad esempio i cetacei. La scelta tematica non viene motivata espressamente dal fattore rischio di estinzione di questa specie di mammiferi, sebbene questo aspetto prevalga nel corpo centrale della puntata. Altre volte ancora qualche criterio di notiziabilità viene dichiarato ma risultano abbastanza pretestuoso, sembrano cioè voler rispondere ad aspettative giornalistiche più che a sostenere realmente il tema scelto. E’ il caso di Impulso Scienza che inizia una puntata con la citazione di un articolo di Nature dove sono sintetizzati gli esiti di una ricerca secondo cui gli uccelli riescono a fare cose che cani e ratti non si sognano

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neanche. Viene dunque a cadere, secondo il conduttore, il pregiudizio sulla stupidità delle galline (esempio di volatili) e per trasposizione “il luogo comune duro a morire che vuole il cervello delle donne piccolo e limitato come quello delle galline”. Benché l’informazione è nuova (fattore novità) giustifica in modo debole la scelta del tema trattato nell’intera puntata: il confronto tra il cervello della donna e quello dell’uomo. Altro pretesto a cui si fa un brevissimo riferimento nel programma è la festa delle donne “di cui tra pochi giorni si farà un gran parlare”. Oltre ai programmi che scelgono temi tecnico-scientifici sulla base dei più usati criteri di notiziabilità, ve ne sono altri che rinunciano ai valori informativi comuni per definirne di nuovi o rifiutarli del tutto. Check Up ad esempio dedica un’intera puntata alle patologie più frequenti nei bambini, a come riconoscerle e trattarle, ma non sono dichiarate le ragioni della scelta dell’argomento. All’inizio della puntata, l’unico indizio è il riferimento al numero di bambini nati in Svizzera “Ogni anno nascono nella Svizzera italiana 3 mila bambini”, ma non viene chiarito se siano pochi o tanti. In altre parole, accade di frequente nei programmi scientifici di riscontrare temi, non necessariamente attuali, che trattano argomenti generali e di interesse comune e che spesso offrono anche suggerimenti utili nella vita quotidiana di tutti. Ci sono poi altri programmi che rinunciano del tutto ai valori notizia per tematizzare la scienza in quanto tale, magari con metodi che simulano la scienza o comunque presentando le informazioni in maniera didattica. Ad esempio, Il sommergibile in una sua puntata tratta il tema dell’uso del computer nella medicina. Il pretesto è dato da un libro scritto nel 1976 da Jerold Maxmen, un medico di New York, dal titolo “L’era post medica” che profetizzava su come nel 2025 sarebbero andate le cose in medicina: un medico praticamente sostituito da un computer. A 30 anni dalla pubblicazione, i conduttori del programma possono provare a verificare le previsioni. Un criterio certamente più scientifico che giornalistico. Un altro argomento trattato nella stessa puntata da Il sommergibile è l’uso dei principi nelle teorie scientifiche. In questo caso la scelta del tema, anziché da criteri di notiziabilità, sembra essere data da una pianificazione didattica, come fosse una programmazione scolastica. Così è anche per Natura sott’occhio che dedica la puntata alla fenologia, lo studio dei ritmi stagionali e della periodicità col quale si manifestano eventi quali lo sviluppo delle piante, la fioritura e la maturazione dei frutti. Infine va rilevato che in alcuni programmi analizzati, oltre ai temi generali delle puntate, sono previste delle finestre informative (come Puls Mix [SMP/TSI] oppure Science Cité [IS/Rete2]) con brevissime news scientifiche che presentano conoscenze, dati, risultati di ricerche etc. Queste informazioni sono soprattutto caratterizzate dalla novità, dalla curiosità, dall’imprevedibilità o dalla particolarità. Alcuni esempi: la pillola anticoncezionale può ridurre il piacere sessuale; il caffè di sera non a tutti ostacola il sonno, dipende dallo smaltimento della caffeina da parte del fegato; nei pazienti operati a suon di musica servono dosi minori di anestetico; gli infarti potrebbero essere evitati se si riducesse il consumo di sale; ridere fa bene alla linea perché riduce le calorie; comparando le sequenze di DNA di tutti gli organismi si è disegnato un nuovo albero della vita; l’asteroide 2004 VD17 è l’oggetto celeste con il più alto rischio di impatto con il nostro pianeta. Narrazione Anche le storie che vengono raccontate possono dipendere dai valori notizia fatti passare. Infatti, le strutture narrative dei programmi analizzati obbediscono per lo più al bisogno di rispettare i criteri di notiziabilità: quanto più quest’ultimi sono dichiarati, tanto più la narrazione segue i valori-notizia alla base del tema selezionato. Al fattore

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prossimità corrispondono storie di personaggi e luoghi vicini; al fattore quantità si collegano contenuti mediali che presentano dimensioni, grandezze, misure; al fattore rischio contenuti che esprimono allarme, minaccia o pericolo.

Le peculiarità del medium (Tv o radio) e la durata dei programmi influenzano ampiamente le possibilità di raccontare storie più o meno complesse. I programmi televisivi analizzati durano tutti più di un’ora, mentre i programmi radiofonici durano da 5 a massimo 30 minuti. Inoltre la possibilità della televisione di utilizzare anche immagini, oltre ai suoni, estende sicuramente le condizioni della narrazione.

Mentre i programmi radiofonici brevi risultano per lo più lineari con un unico tema prima introdotto, poi sviluppato e concluso, quelli televisivi più lunghi adottano due distinti espedienti: trattare diversi argomenti attraverso differenti storie [SMP/TSI] oppure affrontare lo stesso tema attraverso diversi generi televisivi [CU1e2/TSI].

I programmi radiofonici analizzati non contengono propriamente delle storie, quanto dei resoconti dove la narrazione assume la forma di una descrizione quasi scientifica che contiene informazioni, citazione e semmai include una discussione. Ad esempio Dica 33 introduce prima brevemente il tema: la malattia del colesterolo alto è al primo posto tra i timori per la salute di decine di milioni di persone in tutto il mondo. Poi descrive il problema: in molti paesi negli ultimi anni si è speso di più per farmaci anticolesterolo che per altri medicinali con obbligo di ricetta medica. Il conduttore continua con alcuni risultati della ricerca scientifica: i nuovi farmaci che abbassano il colesterolo sono un rimedio valido nei casi di persone che abbiano già avuto disturbi cardiaci, mentre per la maggioranza delle persone sane esistono modi più sicuri, economici ed efficaci per mantenersi in salute. Infine conclude con un lungo elenco di rimedi alternativi (tratti dal libro “60 consigli anticolesterolo”) con tanto di descrizione delle proprietà e delle modalità d’uso (pappa reale per lo sciogli grasso; betulla come spazzino; carciofo per depurare; argilla per l’intestino; bagno agli oli essenziali). Anche Modem, che durando 30 minuti si presenta come il programma radiofonico analizzato più lungo, presenta una narrazione prevalentemente descrittiva. Una breve copertina ricostruisce un quadro generale riguardo l’influenza aviaria: la Svizzera si prepara a combatterla; il consiglio Federale impone il provvedimento di rinchiudere il pollame perché non giunga in contatto con uccelli migratori; la paura che tale virus si trasformi in pandemia. Nella stessa copertina si raccolgono le testimonianze di un allevatore e di una venditrice che ribadiscono la garanzia delle carni e la sicurezza per il consumatore. E’ poi la volta degli esperti che in una continua alternanza d‘interviste forniscono informazioni dettagliate riguardanti il virus HN51, le origini e lo stato di avanzamento del medesimo, i rischi percorribili e le modalità di prevenzione contro lo stesso.

Il programma con un’esposizione più descrittiva è senz’altro Natura sott’occhio che, dedicando la puntata alla fenologia, spiega minuziosamente quali eventi naturali osservare, quali piante, quando e come osservarle, sfiorando una nomenclatura da libro di scienze.

Diversamente, la narrazione nei programmi televisivi è ottenuta intessendo descrizioni scientifiche e racconti. Ad esempio, Studio Medico Puls, per affrontare il tema della botulina, intreccia gli interventi degli esperti con diversi servizi video. Gli scienziati (chimici, dermatologi, neurologi), oltre a commentare i contributi video, spiegano: cosa sono le neurotossine botuliniche “proteine prodotte dai batteri del terreno presenti ovunque. Si tratta di uno tra i veleni conosciuti più potenti, 10, 15 mila volte più tossico dei più pericolosi aggressivi nervini. La soluzione in questa provetta contiene 500, 1000 dosi letali. In teoria un grammo è sufficiente per uccidere 10 milioni di persone. Più dell’intera popolazione svizzera”; l’utilizzo della sostanza a scopi cosmetici, le modalità,

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gli effetti, le ragione e i costi del trattamento; l’uso in patologie quali l’incontinenza, tic, crampi etc. Collegati al tema, alcuni servizi video svolgono invece il compito di raccontare brevi storie con una vera e propria trama. Ad esempio si racconta di una nuova pratica che si va diffondendo in forme originali e preoccupanti: il botox party. La location è un castello e i personaggi che lo animano vorrebbero migliorare il loro aspetto. Si tratta di un evento botox, ma siccome “evento suona noioso e non verrebbe nessuno, party suona meglio e promette qualcosa di più.” “In una atmosfera di classe, accanto al buffet freddo, un angolo appositamente preparato per la star della serata: la botulina tossina chiamata botox. L’iniezione miracolosa per restare belli e giovani”. I partecipanti vengono informati sull’utilizzo della botulina per lo spianamento delle rughe. La padrona di casa è la prima a cominciare il trattamento. Molti hanno bisogno di un po’ di tempo per riflettere, ma probabilmente prima della fine della serata si decideranno per l’iniezione sottocutanea. Il party botox volge al termine e un’altra ospite decide per il trattamento “Spero di togliermi almeno dieci anni. Gran bella serata. Dopo tutto, perché non concedersi qualcosa ogni tanto.”

A caratterizzare i programmi televisivi sono indubbiamente le riprese delle telecamere che, grazie alle immagini, valorizzano la narrazione verbale. Talvolta le immagini rafforzano il messaggio orale: mentre il chimico presenta la possibilità della tossina botulinica di diventare un’arma letale, le immagini mostrano l’esperto in laboratorio che tratta con prudenza la sostanza e si dilungano sul simbolo di pericolo di morte posto sulla cella frigorifera. Altre volte completano o aggiungono significati alla storia raccontata verbalmente: la voce fuori campo spiega che il party botox volge al termine e cadono le ultime resistenze a sottoporsi al trattamento, intanto le immagini lasciano intendere che è proprio il consumo di vino ad aver contribuito al risultato.

Nello stesso programma, a contribuire alla narrazione, possono intervenire anche diversi generi televisivi. Un programma può quindi diventare un contenitore dove la divulgazione scientifica risulta uno tra gli altri ingredienti di infotainment (reportage, talk show, varietà etc.). Ad esempio Check Up nell’affrontare il tema malattie dei bambini adotta vari forme di programma alcune più narrative altre prettamente descrittive. Durante la puntata si alternano sitcom, interventi di esperti, inchieste, reportage, slide, performance satiriche, telefonate dal pubblico a casa, lettura di email. Alla struttura narrativa principale contribuisce la conduttrice del programma che fa interagire tra loro le competenze degli esperti, le testimonianze personali, i testi mediali. Ad ogni puntata è previsto anche un concorso che assegna al vincitore una mensilità gratuita della cassa malati. Personalizzazione Come già rilevato, i programmi a carattere scientifico si caratterizzano per un ampio impiego della figura dell’esperto. Di quest’ultimo si conosce in generale il nome, il cognome, la qualifica, la funzione, dove esercita e altre informazioni relative al suo ruolo professionale. Nei programmi analizzati solo raramente sono tematizzati anche aspetti personali degli esperti coinvolti. Quando ciò avviene il riferimento è comunque ad aspetti legati alla professione: come e dove è nata la passione per una certa professione [E/TSI e CU-b/TSI] e le esperienze coinvolgenti nello svolgimento del proprio mestiere [CU-ae2/TSI]. Forme significative di personalizzazione si hanno invece nelle trasmissioni scientifiche costruite, oltre che dalle descrizioni degli esperti, su individui che raccontano aspetti intimi e riferiti alla propria persona. Si tratta soprattutto di storie di malattia dove prevale l’esperienza, il vissuto, i sintomi: “ogni iniezione provocava sintomi influenzali con febbre fino a 40 gradi e crampi muscolari. Dicevano di somministrare il farmaco prima

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di andare a dormire…” e i problemi incontrati “avevo paura di perdere il lavoro, i pregiudizi sul contagio dell’epatite C sono ancora enormi” [SMP/TSI]. La personalizzazione non necessita di un nome e cognome, anzi paradossalmente la sua estremizzazione può richiedere l’anonimato. Nei programmi radiofonici analizzati non sono stati rilevati elementi o tentativi di personalizzazione. Affettività Anche l’affettività è fortemente limitata nelle trasmissioni scientifiche della radio, mentre è presente in modo significativo in alcuni programmi della televisione. Talvolta già il tema di per sé può predisporre alle emozioni, ad esempio le malattie nei bambini [CU-a/TSI]. Altre volte sono i racconti a suscitare impulsi, sentimenti, emozioni: i dati allarmistici, il dolore fisico, la possibilità di guarigione o l’aggravarsi di una malattia, la perdita del posto di lavoro etc. Una certa empatia può essere favorita non solo dalla storia, ma anche dal particolare ruolo svolto dai protagonisti. E’ il caso dei dieci volontari, definiti “cavie” umane, che si sono prestati ad un esperimento scientifico di interesse sociale e collettivo: l’efficacia dell’Autox nel diminuire il tasso alcolemico. [F/TSI] La produzione di affettività è favorita sicuramente dall’uso che viene fatto delle immagini. Le tecniche televisive, infatti, isolano volti, espressioni ed ogni altro particolare che può suscitare partecipazione, compassione, indulgenza, pena. Talvolta si presenta un’unità di immagine e commento, come nel seguente esempio: “Sento dolori in questa zona e sono anche molto stanco”, l’immagine mostra un uomo che si fa esaminare il ventre da un dottore; [voce fuori campo] “la cute presenta segno di patologia epatica; il fegato viene esaminato con gli ultrasuoni; il medico nota un fegato ingrossato sintomo di infiammazione; infine il prelievo di sangue”, l’immagine inquadra il monitor ultrasuoni e di seguito lo svolgimento del prelievo di sangue; [voce fuori campo] “tre giorni dopo i risultati, il virus è presente”, l’immagine esibisce il medico che parla al paziente; [voce fuori campo] “per il paziente la decisione è chiara il virus va distrutto”, l’immagine si sofferma sul paziente che accartoccia un foglio con disegnato il virus. [SMP/TSI] Altre volte invece, quando le immagini sono sin troppo eloquenti, il commento viene interrotto come ad esempio nel video che mostra la cattura di balene e leoni marini. Le riprese delle vittime provocano il compatimento degli stessi ricercatori, come viene sottolineato dalla voce fuori campo quando riparte il commento. [E/TSI] Messa in scena audiovisiva I programmi radiofonici scientifici considerati fanno un uso limitato delle possibilità di messa in scena. Per tutti questi programmi lo studio radiofonico è lo spazio scenico usato in modo prioritario, ovviamente non visibile e quindi immaginario. Per alcuni programmi questo spazio autoreferenziale14 è anche l’unico luogo messo in scena [NSO/Rete 1]; S/Rete 1], mentre per altri avviene una “entrata/uscita” dallo studio attraverso contatti telefonici con gli esperti [IS/Rete 2], oppure per mezzo di interviste realizzate in esterno [M/Rete 1; D33/Rete 3]. Anche in quest’ultima evenienza il luogo non viene comunque rappresentato o tematizzato, resta dunque autoreferenziale. Attraverso le parole e i suoni anche lo studio radiofonico può assumere forme di

14Sulla rappresentazione dello spazio televisivo e sulla distinzione tra spazio autoreferenziale

ed eteroreferenziale si veda le ricerche di Eugeni 1991 e Pozzato 1992 e Casetti 1998

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rappresentazioni non tradizionali: lo studio viene virtualmente ambientato in un sommergibile e a condurre e partecipare alla trasmissione sono un comandante, un periscopista e un’ufficiale di rotta. [S/Rete 1] Tutti i programmi hanno una sigla di testa e di coda. Talvolta lo svolgimento dei programmi radiofonici scientifici viene accompagnato o anche interrotto da brani musicali. L’unico tentativo riscontrato di adoperare contributi sonori connessi e a sostegno del tema trattato è quello del programma Impulso Scienza che in apertura della puntata inserisce una traccia audio del film di animazione “Galline in fuga” per introdurre così il tema: “Le galline creature stupide? Un luogo comune ormai superato… a dircelo è la scienza, anzi la neuroscienza che è arrivata a dimostrare come l’encefalo dei volatili è evoluto come quello dei mammiferi.” [IS/Rete 2] Le possibilità di messa in scena realizzate dai programmi televisivi scientifici sono decisamente più ampie e variegate. I programmi considerati si avvalgono non solo di spazi autoreferenziali che insieme compongono lo studio televisivo, bensì anche di spazi eteroreferenziali modellati sui luoghi dove si pratica scienza (laboratori analisi, università, ambulatori medici, sale operatorie etc.), dove si manifestano eventi sociali (piazze, party, discoteche etc.) e naturali (laghi, mari, montagne etc.) e su quelli della vita quotidiana (a tavola, in bagno, a letto, al lavoro etc.). Il risultato è la presenza in uno stesso programma di forme spaziali dinamiche, frammentate ed eccentriche. Lo studio televisivo è lo spazio animato dai conduttori, dagli esperti e talvolta dal pubblico. Grazie alle immagini si esce dallo studio per mettere in scena problemi e/o soluzioni formulati e spiegati, prima, durante o dopo, dagli esperti: una gara di ciclismo per mostrarne incidenti e relativi interventi sanitari; un party o un ambulatorio dove si inietta botox per restare giovani; in un ristorante una signora manifesta incontinenza e nella sala operatoria un intervento alla vescica; su un treno una signora lamenta dolori al collo e in ambulatorio eseguono il trattamento. [SMP/TSI] Dallo studio si deve uscire quando si vogliono rilevare opinioni, atteggiamenti o conoscenze della gente comune: si va in strada per sapere come la gente riconosce quando un bambino sta male [CU-a/TSI] oppure cosa farebbe la gente se avesse improvvisamente un male al petto e se conosce le cause dell’infarto [CU-b/TSI]; si va in discoteca per intervistare i giovani sul tema dell’alcool [F/TSI]. Anche per mettere in scena degli esperimenti in genere ci si avvale di spazi eteroreferenziali. Ad esempio il programma Falò per mettere alla prova l’efficacia della bevanda Autox adotta un metodo di scienza applicata organizzando un autentico test. Viene inscenato un banchetto al quale partecipano volontari ed esperti. Al termine della cena i volontari vengono sottoposti ad una prima fase analitica dei tassi alcolici (esame dell’etilometro effettuato dagli agenti della Polizia) e poi dal prelievo di sangue eseguito da specialisti. Ai volontari con i valori alcolici più alti, è stato imposto di bere l’Autox. Trascorsa un’ora dall’assunzione della bevanda, tutti i volontari sono stati sottoposti nuovamente alle analisi. [F/TSI] Le tecniche e le pratiche vengono spesso esemplificate grazie a contributi video realizzati dove queste si svolgono abitualmente, ad esempio il viaggio in ambulanza per recarsi sul luogo da cui è stato richiesto soccorso, una fase importante di organizzazione dell’imminente intervento, soprattutto per la ripartizione dei compiti “sul luogo dell’intervento il lavoro è come quello di un’orchestra dove un direttore decide il modo di intervenire e i musicisti preparano i medicamenti”. [CU-b/TSI] Per rendere più concreta la scienza anche si studio si possono mettere in scena simulazioni, animazioni o altri generi di presentazioni, ad esempio la scheda animata

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su come funziona il virus dell’epatite A, B, C e quella su come agisce l’interferone. [SMP/TSI] La necessità di uscire dallo studio accresce soprattutto quando si affrontano temi legati alla natura e al mondo animale. Sono soprattutto i documentari a mostrare i fenomeni in atto e allo stesso tempo gli scienziati durante le ricerche: “i ricercatori filmano un gruppo di orche all’attacco di un leone marino nonché la loro strategia di presa. I ricercatori vedono proprio sotto la loro barca il leone marino e non possono che simpatizzare per lui ma allo stesso tempo comprendono i cetacei i quali per sopravvivere hanno anche loro bisogno di nutrirsi. La linea di condotta giusta, affermano i ricercatori, è la non interferenza. Le orche cercano di immobilizzare il leone rendendolo impotente. L’animale resiste ma non può farcela. Le orche lo trascinano sott’acqua fino a farlo annegare. [E/TSI] Riferimento alla quotidianità Tra le forme più diffuse di riferimento alla quotidianità, rilevate nei programmi analizzati, si trovano i suggerimenti e le avvertenze ricavati dai risultati ottenuti dalla scienza. Così i ricercatori avvertono: la pillola anticoncezionale può ridurre il piacere sessuale nella donna per il resto della vita; il caffè di sera ostacola il sonno, ma non a tutti; la musica rilassa e calma ed ha effetto anche in anestesia; ogni giorno non dovremmo assumere più di 5 grammi di sale e chi riduce il consumo fa dunque qualcosa di utile per la propria salute; ridere fa bene alla linea. [SMP/TSI] I programmi sulla salute sono forse quelli che offrono in misura maggiore questo genere di consigli. Tra i suggerimenti è frequente anche quello di fare un uso corretto e misurato di medicinali. Sono dati anche consigli per un uso di terapie alternative e/o naturali, ad esempio sono descritte le proprietà e le modalità d’uso di diversi sostanze naturali per prevenire l’eccesso di colesterolo nella vita di tutti i giorni: pappa reale per lo sciogli grasso; betulla come spazzino; carciofo per depurare; argilla per l’intestino; bagno agli oli essenziali. [D33/Rete 3] Ad alimentare alcuni programmi sono proprio le domande e le telefonate del pubblico ispirate da problemi che sorgono nella quotidianità. Di seguito alcuni esempi di telefonate tratte da Check Up: “Ho una bambina di sei anni che spesso di notte piange senza ragione. Devo anche sculacciarla per farla smettere. Come mi devo comportare?” “Ho due gemelli, posso dividerli ad esempio uno con la nonna e l’altro a fare la spesa con me. C’è chi dice che soffrono questo distacco. E’ vero?” “La mia bambina morde il fratellino anche senza una ragione valida. Mi hanno suggerito di morderla anch’io ma non ho il coraggio, se mi dite che è un rimedio supervalido mi posso anche prendere coraggio.” “Le emozioni violente possono essere portatrici di infarto?” Altre volte il riferimento dei suggerimenti alla vita di tutti i giorni è proprio su come uscire dalla routine della quotidianità vista come problema, ad esempio: “frequentando un corso di massaggio al bebè, per un’ora mamme e bambini escono dalla quotidianità per sperimentare questo modo di comunicazione pre-verbale” e ancora “quando mai il bambino ha la mamma tutta per se senza il telefono, il giornale…”. [CU-a/TSI] Della scienza ci si avvale anche per screditare credenze popolari, luoghi comuni e pregiudizi, ad esempio che le galline siano creature stupide e che le donne abbiano il cervello da galline. [IS/Rete 2]. Degli esperti ci si serve anche per rassicurare il grande pubblico, ad esempio consigliando di mangiare tranquillamente carne di pollo, in quanto incontaminata e informando sulla bassissima probabilità che il virus HN51 dell’aviaria possa intaccare la comune influenza umana invernale. [M/Rete 1] Altri riferimenti alla quotidianità sono usati per esemplificare argomenti e per dimostrare

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tesi, tra questi esempi il riferimento alla “fiducia che viene data alle figlie femmine soprattutto da parte del padre è importante per poi portare ad una sicurezze nel lavoro”, oppure “si considera più possibile per un maschio darsi a professioni tipo ingegneria… invece una donna magari è portata e non la intraprende perché non si sente supportata emotivamente”. [IS/Rete 2] Infine alcune istruzioni contribuiscono a chiarire cosa sta dietro a processi di più ampia portata, ad esempio a proposito del problema dell’inquinamento delle acque si suggerisce ai telespettatori di prestare attenzione alle sostanze utilizzate quotidianamente, nonché a quelle gettate negli scarichi domestici, proprio per evitare di aggravare ulteriormente il tasso di inquinamento delle stesse. [E/TSI] Registri linguistici In generale nei programmi analizzati si può osservare un linguaggio teso a trasformare il discorso scientifico in termini divulgativi e comprensibili ad un largo pubblico. Tuttavia, il problema si pone principalmente per gli interventi degli esperti, depositari di linguaggi specialistici relativi alla propria disciplina. Il linguaggio degli esperti risulta più complesso e specialistico di quello del conduttore ma raramente tra loro in contrasto. Talvolta gli esperti adottano una terminologia appartenente alla propria materia che comunque non compromette la comprensione del discorso nel suo insieme (ad esempio: rianimazione cardio-polmonare, coronariografia, centri nervosi riflessi); altre volte all’uso di termini incomprensibili segue una spiegazione da parte degli scienziati stessi (così per il termine limnologia). E’ il conduttore qualche volta a richiamare l’esperto al chiarimento di certi concetti. Anche l’uso di metafore e di analogie che trovano ispirazione nell’ambito della vita quotidiana sono impiegate dagli esperti per ridurre la complessità dei contenuti scientifici: “Ogni pianta obbedisce alla stessa regola, come avessero tutto lo stesso orologio” [NSO/Rete 1]; oppure “il terapista della dilatazione coronaria fa come lo spazzaneve che apre una strada in un punto bloccato” [CU-b/TSI]. Va riconosciuto, soprattutto nei programmi radiofonici, che il tempo a disposizione per trattare argomenti scientifici è una risorsa limitata che viene comunque gestita con affinate capacità di sintesi senza risultare superficiali. Diversamente un programma televisivo, che ha una durata decisamente maggiore, può apparire persino ridondante. Il ritmo, specialmente alla radio, può risultare talvolta eccessivamente incalzante. Ciò favorisce senz’altro l’attenzione del pubblico, con il rischio però che si perdano alcune informazioni o il senso del discorso [es. IS/Rete 2]. Al contrario il programma Dica 33 adotta un ritmo rilassato accompagnato da toni caldi e suoni new age in forte sintonia con il tema trattato della medicina alternativa. [D33/Rete 3] Il tono degli scienziati esperti è per lo più neutro e distaccato. Quello dei giornalisti è interessato e partecipe, mentre quello dei testimoni è decisamente coinvolto persino intimistico. Ci sono tuttavia delle eccezioni nei programmi analizzati sia della radio che della televisione dove il coinvolgimento e il fervore dell’esperto prevalgono sull’oggettività: “Direi che ci sono uomini molto colti, intelligenti e bravi che diventano perfettamente stupidi quando parlano di donne” è il commento di una pedagogista all’affermazione di un altro scienziato secondo cui le indiscutibili differenze tra il cervello dell’uomo e della donna possono essere responsabili della innata incapacità delle donne di eccellere nelle discipline scientifiche. [IS/Rete 2] Solo raramente il tono delle domande del conduttore è apertamente provocatorio: “Perché le persone che chiamano per una urgenza il 144 vengono lasciate molto al telefono dagli operatori del servizio?” [CU-b/TSI]; oppure un altro esempio: “Trapiantare un organo sano in un corpo malato non è uno spreco di organi?” e l’esperto risponde “Non si può mettere la questione in questi termini. I pazienti con Epatite C hanno le stesse probabilità degli altri pazienti con trapianti, almeno per i primi

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5 anni.” [SMP/TSI] Quasi tutti i programmi analizzati sono in lingua italiana. Solo per Studio Medico Puls è prevista la traduzione in overvoicing dell’intera trasmissione. Negli altri programmi quando sono inclusi contributi di scienziati in altre lingue, questi sono sempre tradotti in italiano. Va infine rilevato l’impiego circoscritto, soprattutto da parte della gente comune, di forme dialettali ticinesi. [Falò/TSI] Attori portatori di opinione Protagonisti fondamentali della maggioranza delle trasmissioni analizzate sono scienziati, esperti e tecnici delle più svariate professioni. Tranne che per Studio Medico Puls che non è un programma di produzione ticinese, tutti gli altri programmi si avvalgono quasi esclusivamente di esperti locali, in gran parte medici (pneumologia, neurologia, cardiologia, gastroenterologia, medicina generale, preventiva, etc.), ma anche specialisti in psicologia, biologia, chimica, neuropatia, veterinaria, ornitologia, etc. Gli esperti intervengono, soprattutto sollecitati da domande, per spiegare sintomi, patologie, procedimenti, dati statistici, risultati di ricerche, modalità di approcci. All’esperto si chiede di essere portavoce della scienza e allo stesso tempo di valutare anche i rischi che possono derivare da certe conoscenze scientifiche: “Cosa dice la scienza a proposito della differenza tra cervello maschile e cervello femminile?” e “quali opportunità e quali rischi comportano o possono comportare queste ricerche?” [IS/Rete 2] Quando sono previste interviste alla gente comune, i conduttori chiedono agli esperti di commentare le opinioni espresse. Ad esempio Modem ad ogni puntata pone una domanda online e i risultati statistici delle risposte vengono poi commentati dagli esperti. Nella puntata analizzata si chiede “hai paura dell’aviaria?” Il 75% degli intervistati afferma di non avere alcuna paura: fra essi, in particolare il 25% ribadisce di non essere un volatile. Durante la puntata, il conduttore chiede all’esperto se sia condivisibile questo ottimismo. Secondo lo scienziato, l’ottimismo è al momento condivisibile, ma che esiste nel futuro la possibilità che tale influenza divenga pandemia. [M/Rete 1] Anche le notizie apparse sui giornali possono diventare oggetto di commenti degli esperti, ad esempio il giornalista invita lo scienziato ad esprimersi su un titolo di giornale poco rassicurante “Gatti domestici a rischio per l’aviaria”; l’esperto afferma di essersi spaventato in un primo momento, ricordando però che la possibilità che gatti o felini potessero essere colpiti da tale virus era già conosciuta. [M/Rete 1] Alcune volte viene chiesto a loro di valutare la correttezza di certi comportamenti oppure di suggerire consigli pratici. Ciò accade soprattutto quando a fare le domande è il pubblico attraverso telefonate o email: “Cosa fare per una cascina con le zecche che hanno già punto dei bambini?”; “Ho due gemelli, posso dividerli ad esempio uno con la nonna e l’altro a fare la spesa con me. C’è chi dice che soffrono questo distacco. E’ vero?”; [CU-a/TSI]. In un’altra puntata dello stesso programma : “Tenere allenato il fisico aiuta a prevenire problemi cardiaci?” oppure “Chi ha avuto problemi cardiocircolatori può andare in montagna e in aereo?” [CU-b/TSI]. Certe volte l’esperto in sé ha un ruolo secondario, in quanto parla a nome di un’istituzione che gioco un qualche ruolo nella vicenda raccontata. Vengono coinvolte istituzioni per certificare l’autenticità delle proprietà promesse da certi prodotti: ad esempio nella puntata di Falò dedicata all’Autox, è un portavoce dell’Istituto Nazionale di Ricerca per gli alimenti e la nutrizione ad affermare che l’Autox vanta proprietà di riduzione dei sintomi da intossicazione dell’alcool che non sono supportate da nessuna valenza scientifica e anzi la bevanda è da sconsigliare a diabetici e a quanti hanno problemi di fegato. Oppure vengono interpellati i rappresentanti di associazioni di settore, come nella

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puntata di Modem dedicata al tema dell’influenza aviaria in cui ci si avvale delle osservazioni competenti del presidente di Ficedula, l’associazione per lo studio e la conservazione degli uccelli della Svizzera italiana, per sapere da dove provengano gli animali infetti rinvenuti in Francia e in Italia. Talvolta a parlare non sono direttamente gli esperti, ma le loro pubblicazioni o i risultati delle loro ricerche che vengono citate e commentate nei programmi. Le ipotesi tracciate in un libro possono diventare allora tema principale di una trasmissione: così è ad esempio per il libro di Jerold Maxmen, “L’era post medica” pubblicato nel 1076, dove lo scienziato faceva ipotesi su come il computer avrebbe cambiato il ruolo del medico. [S/Rete 1] Allo stesso modo diventano tema della puntata i risultati di uno studio del Prof. Ser Ibraim, ricercatore inglese specialista della prevenzione. Le sue ricerche mostrano che i farmaci che abbassano il colesterolo sono un rimedio valido nei casi di persone che abbiano già avuto disturbi cardiaci. Mentre per la maggioranza delle persone sane esistono modi più sicuri, economici ed efficaci per mantenersi in salute che utilizzare questo genere di medicamenti. Il conduttore indica alcuni esempi tratti dal libro “60 consigli anticolesterolo” di Marie Boel. [D33/Rete 3] Sebbene raramente, anche le celebrità scientifiche vengono richiamate nei programmi: la meccanica classica di Newton che studia il moto dei corpi; la teoria dell’elettromagnetismo formulata da Maxwell; il principio di simmetria di Eistein. [S/Rete 1] Oppure i risultati eccellenti nell’insegnamento della musica ottenuti da Vivaldi in orfanotrofio femminile di Venezia; il riferimento a Kant “che quando parlava di donne perdeva un po’ la testa” [IS/Rete 2] I tecnici sono figure spesso coinvolte nei programmi. I loro contributi hanno una forma più di testimonianza e descrivono soprattutto pratiche, ad esempio infermieristiche [SMP/TSI], di rilassamento [CU-a/TSI], di soccorso [CU-b/TSI]. Nei programmi analizzati vengono interpellati ad esempio: un’infermiera, una visagista, un’operatrice di Ticino Soccorso, una soccorritrice professionista diplomata, soccorritore volontario, una istruttrice fisioterapista istruttrice, un capo servizio di cardiologia, un allevatore, un venditrice etc. La gente comune ha voce soprattutto nelle trasmissioni sulla salute. Gente scelta a caso per strada che viene intervistata per indagare sul livello di conoscenza comune di certe malattie e sui comportamenti adottati in ambito sanitario. Ad esempio su quali sono le cause e i metodi di prevenzione dell’infarto [CU-b/TSI], come riconoscere quando il bambino sta male, quali precauzioni prendere per non farlo ammalare, come funziona la sanità per i più piccoli [CU-a/TSI]. Le opinione raccolte nelle interviste diventano poi oggetto di riflessione da parte degli esperti per smentire, confermare, spiegare e approfondire a partire dal proprio sapere. Tra i non-esperti ci sono anche tutte quelle persone che hanno voce per raccontare una propria particolare esperienza. Possono essere interventi molto brevi, all’interno di un filmato, come quello di queste signore che si sono appena sottoposta al trattamento di botulino e ne spiegano le ragioni: “Mi sento meglio, alla mattina mi guardo volentieri allo specchio. Mio marito è soddisfatto quando esce con una moglie dall’aspetto più gradevole. Lo faccio anche per lui.” “Spero di togliermi almeno dieci anni.” [SMP/TSI]. Oppure vere e proprie testimonianze raccolte attraverso interviste che ricostruiscono una storia di malattia, di sofferenza e di cura: “Abbiamo con noi un paziente che ha vinto la battaglia contro l’epatite C, il Sig. … Anche lei è stato curato con l’interferone?”. Questi contributi raccontano aspetti umani della malattia che in genere la scienza non tematizza: “Ho avuto effetti collaterali fortissimi. Il farmaco allora andava iniettato tre volte alla settimana. Ogni iniezione provocava sintomi influenzali con febbre fino a 40 gradi e crampi muscolari. Dicevano di somministrare il farmaco prima di andare a

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dormire.” [SMP/TSI] Il pubblico presente in studio non ha mai voce. Viene continuamente ripreso oppure applaude, ma non è previsto che intervenga verbalmente. Nel programma Check Up invece è previsto un ampio spazio per gli interventi del pubblico a casa che può interagire telefonando in studio o inviando una email. Gran parte di questi interventi sono costituiti da una breve descrizione del proprio caso personale e da una domanda finale, sul tema oggetto della puntata, rivolta agli esperti presenti in studio: “Ho una bambina di sei anni che spesso di notte piange senza ragione. Devo anche sculacciarla per farla smettere. Come mi devo comportare?” [CU-a/TSI] Modelli interpretaivi (framing) Le trasmissioni analizzate presentano diversi frame ricorrenti. Un primo frame frequente consiste nel presentare, all’interno di un’area tematica circoscritta, una particolare questione, un problema o un evento a cui si tenterà durante il programma di dare una spiegazione, una risposta o una soluzione. Per raggiungere lo scopo ci si avvale del contributo di dati, ricerche, esperti, testimonianze. Sono tematizzati primariamente problemi legati alla salute: l’infarto, il colesterolo, l’epatite, l’influenza aviaria, le malattie dei bambini, l’incontinenza etc. Altre volte il problema è in un comportamenti umano dannoso: il consumo di alcool, l’abuso di farmaci, l’inquinamento, etc. La scienza è chiamata allora dai media per accrescere il bagaglio conoscitivo sulle questioni di volta in volta trattate, con informazioni che siano spendibili nella quotidianità. Che dalle conoscenze scientifiche discendano possibilità traducibili sul piano concreto è infatti uno schema che i conduttori dei programmi propongono in modo altrettanto ricorrente. Da ciò derivano suggerimenti e avvertenze per tutti: per chi prende la pillola anticoncezionale, per chi beve il caffè, per chi ascolta la musica, per chi consuma il sale, per chi vuole dimagrire etc. [SMP/TSI] Le istruzioni pratiche contribuiscono anche a chiarire cosa sta dietro a processi di più ampia portata, ad esempio le sostanze utilizzate nella vita di tutti i giorni che contribuiscono inaspettatamente a creare una catastrofe ecologica. [E/TSI] Un altro schema ricorrente nei programmi è quello di mostrare i progressi e i successi continui della scienza e della tecnologia ad esempio nel curare malattie ieri apparentemente senza speranza (l’incontinenza e la distonia muscolare con la tossina botulinica [SMP/TSI]), nell’aumentare le probabilità di guarigione (l’epatite C con l’interferone [SMP/TSI]), nel ridurre i tempi post-operatori (la riabilitazione cardiaca [CU-b/TSI]) o negli sviluppi della telemedicina [S/Rete 1]. In diversi programmi si ripete anche il frame che distingue tra medicina tradizionale e medicina alternativa dove la seconda mostra che esistono modi più sicuri, economici ed efficaci per mantenersi in salute che utilizzare i medicamenti classici (per il colesterolo la pappa reale, betulla, il carciofo, l’argilla [D33/Rete 3]; la craniosacrale: una terapia che cerca di valorizzare il potenziale di guarigione che abbiamo in ognuno di noi [CU-a/TSI]). Allo stesso frame contribuiscono le pratiche di provenienza orientali come lo yoga e il massaggio aiurvedico [CU-b/TSI]. Un altro frame, riscontrato però solo nelle due puntate di Check Up, consiste nel trattare il tema di volta in volta in oggetto tenendo conto anche della distinzione tra valli e città. Ad esempio per confrontare tipologie di pazienti, di motivi delle chiamate d’urgenza, di infortuni.

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Framing influenza aviaria Al tema dell’influenza aviaria nel nostro periodo di osservazione è stata dedicata una trasmissione radiofonica, Modem (M/Rete 1), un formato basato su dibattiti con esperti in studio e interventi telefonici. L’introduzione al tema fatta dal giornalista si riferisce alla minaccia dell’influenza (“…la paura che il virus si trasformi in pandemia non è purtroppo da escludersi….”). Il giornalista sottolinea che tale rischio proviene dall’estero, elenca le cifre di decessi di persone nel Medio Oriente e in Asia (“Tra le circa 200 persone contagiate, poco meno della metà hanno perso la vita….”) e fa notare – ed è questo il framing principale a cui si connettono poi anche gli interlocutori - che la Svizzera si sta preparando per affrontare la minaccia in modo efficace. Tra le misure adottate, vengono menzionate: la chiusura dei volatili nelle stalle, i controlli dell’importazione di prodotti derivati da volatili, il vaccino facilmente realizzabile nonostante debba essere continuamente aggiornato (“il vaccino è un fatto abbastanza facile da realizzare poiché non si tratta altro che inserire nella normale produzione del vaccino stagionale, (….) di anno in anno abbiamo il problema di adattare il vaccino ai nuovi ceppi dell’influenza umana per altro in continuo cambiamento; quindi la composizione di quest’ultimo deve essere annualmente aggiornata”) e il fatto che ci sia già una medicina a disposizione (Tamiflu). Relativamente al Tamiflu si fa notare inoltre che “studi fatti in laboratorio ne dimostrano una buona efficacia”, anche se lo stesso esperto ribadisce poi che si tratta di un dato difficile da valutare perché i casi sono stati troppo pochi per poterne verificare l’efficacia. Un altro frame a sostegno a quello“tranquillizzare” evidenzia i costi che sorgono per allevatori e venditori di pollame per via delle misure di sicurezza e della diffidenza diffusasi rispetto alla carne dei volatili. Viene ribadito che gli allevatori tengono i volatili nelle stalle “fornendo una sicurezza maggiore al consumatore” e che “le uova non ne risentono a livello di gusto né di qualità organolettica”. Nonostante tale impegno, un allevatore afferma che “le vendite dei polli stanno procedendo malissimo”. Egli inoltre rileva che sarebbe proprio adesso il momento di mangiare pollame perché la carne è supercontrollata. Anche le paure legate al passaggio del virus dagli uccelli ad altri animali, ad esempio i gatti, vengono ridimensionate. Come riassunto della trasmissione è ripetuto – e in questo modo ulteriormente rafforzato il frame principale – che la situazione in Svizzera è sotto controllo e la popolazione non deve evitare il consumo di pollame perché ”si tratta di carni di allevamenti controllati dove il virus non è presente ; dunque, la stessa carne non può essere contaminata e quindi mangiabile tranquillamente.” Riassumendo i framing principali di questa trasmissione-esempio, sul tema dell’influenza aviaria si osservano delle particolarità riscontrabili anche in altre tematizzazioni del rischio: La narrazione giornalistica parte con il riferimento alle paure e preoccupazioni sorte e discusse nei mass media (!), accentuando il momento di panico, per poi dare spazio ad una presa di posizione da parte di scienziati (in questo caso un virologo, un veterinario ed un ornitologo) e di addetti ai lavori (in questo caso un allevatore di pollame ed una venditrice di carne di pollo). Agli intervistati spetta il compito di ridimensionare o di negare la minaccia, funzione che svolgono in un primo momento. Da parte degli esperti intervistati, si nota l’impegno atranquillizzare rispetto alle preoccupazioni discusse, però, entrando nei dettagli scientifici (le caratteristiche del virus, la sua probabile evoluzione, le potenzialità del vaccino), le affermazioni che dovrebbero servire a sedare le ansie vengono parzialmente negate o ridimensionate. Più gli scienziati si addentrano nei dettagli, meno tranquillizzanti risultano le loro affermazioni.

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Riassumendo la discussione, il giornalista si assume il compito di ripetere le affermazioni rassicuranti riguardo al consumo della carne di pollo, sintetizzandole come “dispersione delle paure”. 3.4 RIFLESSIONI COMPARATIVE La nostra ipotesi di base è che radio e televisione possono svolgere importanti funzioni formative, diverse da quelle proposte da internet. Una prima funzione è riferibile alla capacità di queste istanze di fornire schemi orientativi al pubblico, una seconda funzione vede radio e televisione come mezzi adatti ad attirare gli utenti tramite una presentazione accattivante di contenuti complessi. A partire da questi due nuclei funzionali presentiamo qualche considerazione riassuntiva sui temi, sui modelli interpretativi presenti nelle trasmissioni analizzate e sulla presentazione messa in atto per offrire contenuti tecnico-scientifici in una maniera allo stesso tempo comprensibile e accattivante. Come nel caso di altri temi e generi, anche le trasmissioni sulle scienze si inseriscono negli specifici palinsesti delle emittenti. In questo paragrafo si cerca anche di individuare caratteristiche particolari delle emittenti nelle diverse regioni linguistiche. Temi di carattere tecnico-scientifico: selezione dei temi e modelli interpretativi Tutte le sei emittenti considerate offrono una varietà di trasmissioni a contenuto tecnico-scientifico sui loro canali. I generi più diffusi sono il documentario scientifico televisivo o radiofonico (prevalentemente su animali e fenomeni naturali) come DOK (SF) o Atlas (RSR La première), i magazines su scienza e tecnologia come MTW (SF) o sulle nuove tecnologie come Nouvo (TSR), i contenitori dedicati alla salute di tipo magazine come Puls (SF e TSI) o 36.9 (TSR) oppure i format medici di tipo talk show come Gesundheitssprechstunde (SF) o Check Up (TSI), giornate tematiche radiofoniche come l' Hörpunkt “Das Hirn und wir”, DRS-b), ma anche contributi su temi tecnologici e scientifici in formati d’attualità come in Mise au point (TSR) o On en parle (RSR, La première). Come dimostrano gli esempi analizzati, tali trasmissioni trattano un ampio raggio di temi che vanno dai fenomeni naturali agli animali e il corpo umano, dal problema dell'inquinamento al surriscaldamento climatico, dalle nuove tecnologie dell'informazione ai disagi fisici e psichici e alle rispettive terapie. Un tratto distintivo dei due enti della Svizzera romanda (TSR e RSR) può essere visto nel fatto che le nuove tecnologie occupano un posto privilegiato nei palinsesti rispetto alle emittenti consorelle delle altre due regioni linguistiche. Come vengono motivate le scelte tematiche delle trasmissioni scientifiche? C'è un tipo di occasione e di aggancio che vale per tutti i canali delle tre regioni linguistiche: è la novità nell'ambito della ricerca scientifica che fa notizia. Nuove scoperte, nuovi progressi sono un criterio che motiva numerosi contributi. I media sembrano qui, a prima vista, seguire un criterio tipicamente scientifico. Ad uno sguardo più attento si nota però che la novità scientifica in quanto tale, senza grossi filtri, trova primariamente spazio nei brevi servizi dedicati alle news tematiche. Quando a novità scientifiche è dedicato spazio in un servizio, è perché esse sono combinabili ad altri criteri di notiziabilità (ad esempio il grande numero di persone che ne usufruiranno o la vicinanza geografica) oppure perché sono presentabili in maniera interessante per il pubblico, ad esempio presentate come tali da cambiare l’esistenza delle persone. Oltre alla novità scientifica, è il rischio considerato imminente ad essere un'ulteriore occasione privilegiata comune a tutte le emittenti, quando si tratta di tematizzare

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scienza e tecnologia. Nel periodo da noi considerato è l'influenza aviaria che ne funge da esempio. Il rischio, come la novità, é un importante criterio di notiziabilità, da notare però che altri, come l'attualità, la conflittualità, la personalizzazione o la valutazione morale non sembrano invece influire particolarmente sulla selezione dei temi. Questo dato ci pare interessante in quanto spesso le analisi mediologiche evidenziano che gli operatori della comunicazione di massa tendono a “deformare” le informazioni scientifiche attraverso i propri criteri di notiziabilità. Tali analisi si concentrano però spesso sulle notizie d'attualità e su specifici temi, spesso controversi (le biotecnologie, l'energia e il surriscaldamento del clima sono solo pochi esempi tra tanti). La nostra analisi che invece focalizza le trasmissioni espressamente dedicate a scienza e tecnologia e prende in considerazione tutti i temi trattati in un certo periodo mostra che alla radio e in TV vi sono spazi in cui, sì, i valori notizia operano, non potrebbe essere diversamente nei mass media, ma lo fanno in una maniera specifica e diversa rispetto ad altri luoghi in un palinsesto. In tali trasmissioni vi è anche la possibilità di trattare tematiche non proprio attuali o controverse o moralizzabili. I risultati delle tre regioni linguistiche sono abbastanza compatti. Si può però notare che la risonanza planetaria occasiona spesso trasmissioni scientifiche della TSR, di contro è la vicinanza alla propria regione che sembra motivare le occasioni per i contributi temi alla RSR. Il grande numero come valore notizia si nota invece in tante trasmissioni della RTSI. La SF e la SRDRS invece privilegiano temi legati al rischio, a prescindere dall'immediatezza e dalla vicinanza dei rischi trattati. Anche le semantiche legate alla funzione e alla percezione della scienza non mostrano grandi differenze nelle tre regioni linguistiche. In tutte le trasmissioni prevale il modello interpretativo che vede la scienza come attore innovativo e creativo, capace di servire l'umanità, agevolandone l’esistenza, rendendo le attività più semplici e sicure, fornendo vari consigli per l'azione quotidiana. Prevale l'interpretazione della scienza come autorità sicura e affidabile. Solo in alcune trasmissioni di SF e DRS sono stati individuati framing che evidenziano la provvisorietà e l'insicurezza di risultati scientifici, ed una trasmissione della TSI, che mette a confronto la medicina “scientifica” e quella alternativa. Però sono eccezioni e si tratta di frame marginali: l'autorità della scienza è indiscussa, in linea massima non si trovano framing che criticano premesse teoriche e i metodi scientifici oppure che contrappongono una teoria scientifica o una disciplina ad un altra. La messa in discussione delle scienze o di approcci scientifici non avviene nelle trasmissioni formative considerate, ma in quelle d'attualità politica e di approfondimento dell'attualità e si rivolge a temi specifici e particolarmente controversi, come le tecnologie genetiche o la ricerca sulle cellule staminali. Nelle trasmissioni scientifiche della SF si ricorre inoltre speso ad un frame che mette in evidenza la capacità della scienza di spiegare e di comprendere fenomeni naturali, spesso dati per scontati. La scienza ci aiuta, secondo questa interpretazione, a capire la natura del nostro ambiente e noi stessi. Per quanto riguarda le semantiche legate ai temi singoli invece, è il frame del rischio, soprattutto quello ambientale, che risulta dominante nelle trasmissioni di SF e SRDRS. Nelle trasmissioni della RTSI invece i frame tematici si riferiscono spesso ad un comportamento umano dannoso. Tali comportamenti sono in primariamente inquadrati nelle trasmissioni sulla salute e in quelle sull’ambiente. Un framing che focalizza le cause dei danni al sistema ecologico è per lo più presente nelle trasmissioni della SF/DRS e RTSI e più raro nei servizi Svizzera romanda. Qui si nota una forte tendenza ad enfatizzare le potenzialità delle nuove tecnologie della comunicazione. I servizi della TSR e della RSR attribuiscono ai progressi scientifico-tecnologici un significato generale di “fiducia” nel futuro, un frame che si constata addirittura nella tematizzazione del’argomento “rischio” del periodo esaminato, l’influenza aviaria che è

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più facilmente controllabile grazie ad internet, che permette all’Organizzazione Mondiale della Sanità di verificare istantaneamente ogni nuovo caso di contaminazione (N/TSR-a). Alla funzione autorevole che viene attribuita alle scienze in tutti i programmi dei tre enti, corrisponde la figura dell'esperto, scienziato o tecnico, come autorità mai o raramente messa in discussione. Questo vale in modo accentuato per i medici che, oltre a spiegare le cause di vari fenomeni, svolgono il ruolo di dare consigli per il comportamento quotidiano. In stretta relazione con la funzione autorevole degli esperti la cosidetta “gente comune” è esclusivamente rappresentata nella sua funzione di ricettore passivo cioè di persone, che chiedono spiegazioni, che hanno bisogno di consigli, persone che la scienza aiuta e che confermano successi scientifici. In principalmente nelle trasmissioni sulla medicina, la gente comune (in veste di pazienti) ha questa funzione, benché sarebbe proprio questo tipo di trasmissione - visto che la medicina è una disciplina che si basa largamente sull’empiria - che potrebbe sollecitare interventi critici da parte della “gente comune”. Il ruolo di questi ultimi, che fungono da “cavia” in esperimenti in diretta grazie ai quali la scienza conferma i suoi risultati e metodi, è diffuso nei format di medicina che stanno tra la formazione e l'intrattenimento. In questi formati la “gente comune” presente come pazienti e come pubblico, obbedisce non solo alle logiche della medicina come ricerca, ma anche alle logiche massmediali. Il paziente si esibisce a volte in situazioni imbarazzanti (ad esempio lasciandosi esaminare pubblicamente zone intime del corpo) e il pubblico è ridotto alla funzione di applaudire alla messa in scena della “visita medica” (GS/SF).15 Presentazione Mettendo a confronto le trasmissioni a contenuto tecnico-scientifico sono più le trasmissioni radiofoniche che quelle televisive a differire tra loro nelle tre regioni linguistiche. Nell'offerta della RSI si nota una grande varietà. Tale emittente è l’unica rete radiofonica ad offrire regolarmente contributi che vanno oltre l’intervista con l’esperto, formato standard dei servizi con argomenti scientifici come contenuto. Con dei format particolari e a volte elementi di fiction (Il sommergibile) la RSI programma una comunicazione radiofonica su temi scientifici che cerca di legare il contenuto formativo all’intrattenimento. Tratto distintivo della RSR invece è l’inserimento quotidiano di temi tecnologici nei programmi di accompagnamento mattutino (Capsule de pain), moderati in modo sciolto ed umoristico. La radio DRS – soprattutto nel primo programma (ad esempio in Doppelpunkt) – offre features accuratamente costruiti e che coinvolgono tutti i registri sonori per la presentazione di contenuti complessi. A prescindere da questi esempi i programmi radiofonici si concentrano però sulle interviste con esperti vari nello studio senza impegnare una drammaturgia sonora. Questi programmi, contenutisticamente molto informativi e dettagliati, risultano piuttosto impegnativi per l’ascolto perché richiedono un' alta concentrazione sul parlato. Nella programmazione televisiva invece – a dipendenza dei generi – si trova tutto il repertorio della messa in scena audiovisiva. Si nota che c’è più spettacolarizzazione nella produzione della TSR rispetto alle emittenti consorelle (immagini spettacolari, cuts rapidi, ecc.). La TSI – come la RSI – è l’emittente che offre tra i suoi programmi

15Vedi la sequenza che illustra la funzione “strumentalizzata” di paziente e pubblico nell’esempio 3 dell’allegato “Experten und Laien in Fernsehsendungen zu Wissenschaft und Technik. Rollen, Autorität und Legitimation“ – Transkript

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generi che incrociano i contenuti formativi/ informativi scientifici con inserti di generi di intrattenimento come scene teatrali comiche e giochi (Check-Up). La SF fa ampio uso di animazioni, simulazioni, esperimenti, per spiegare concretamente il funzionamento di tecnologie, fenomeni naturali, ma anche complesse teorie scientifiche. L’aspetto fondamentale di una presentazione, che mira al coinvolgimento dello spettatore, è il riferimento alla quotidianità. Più grandi sono le implicazioni per la vita quotidiana, maggiore è l’interessamento del pubblico. Quasi tutte le trasmissioni analizzate contengono riferimenti alla quotidianità. Nelle trasmissioni sulla scienza e sulla tecnologia della SF e della SRDRS questi riferimenti sono piuttosto di natura implicita, sottesi, motivati dai temi stessi, tali riferimenti si trovano sempre in modo esplicito nelle trasmissioni sulle tecnologie di TSR/RSR (meno in quelle su altri temi della scienza). La rilevanza dei temi per la vita quotidiana è sempre sottolineata nelle trasmissioni sulla medicina della TSI e della SF, in cui si aggiungono anche consigli concreti. Questo in modo molto esplicito nel caso delle telefonate degli spettatori che si rivolgono con delle domande concrete agli specialisti. Per quanto riguarda i registri linguistici impiegati si nota per tutte le reti una grande cura nell’utilizzare un linguaggio semplice e comprensibile. Quando gli esperti si esprimono in modo troppo complesso, i giornalisti svolgono una funzione di mediazione e “traducono” i termini scientifici in un linguaggio comune. Il carattere del linguaggio impiegato è nella maggior parte dei casi di natura tecnico-scientifica, pur essendo divulgativo. Il tono è neutro e sobrio, a volte leggermente ironico. Un’eccezione è rappresentata da taluni programmi radiofonici della RSR e della RSI che, in quanto inseriti nel flusso di una particolare fascia d’orario utilizzano un linguaggio umoristico, confidenziale e amichevole. In tutte le reti, il linguaggio può diventare intimistico ed emozionale quando sono le persone comuni a parlare o sono le loro storie a venir raccontate. Particolarità delle emittenti della Svizzera tedesca è la combinazione del tedesco e del dialetto. Mentre nelle trasmissioni televisive la “voce off” e il moderatore parlano Hochdeutsch, quasi tutte le interviste, anche quelle agli esperti, sono in dialetto. Diverso è il caso dei documentari radiofonici del primo canale, dove la presentazione e la voce off sono in dialetto e le interviste – a dipendenza della provenienza degli interlocutori – in tedesco o in dialetto. Diverso anche il caso del magazine radiofonico Kontext, tutto in Hochdeutsch.

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Capitolo 4 I GIOVANI E LA SCIENZA ALLA RADIO E IN TV Dieta mediatica Per poter osservare che posto occupino le trasmissioni a carattere scientifico nel quotidiano dei ragazzi abbiamo innanzitutto sottoposto loro un questionario sul consumo mediatico in generale. Che ruolo occupa il consumo di media nel tempo libero degli studenti e delle studentesse coinvolti nell’indagine? Dai risultati si può osservare che mentre la radio non appare mai tra le attività preferite del tempo libero dei ragazzi di Oberwil (il questionario richiedeva di segnalarne 5) la televisione viene considerata da due persone tra le due attività più importanti e da 5 comunque un'attività a cui dedicare tempo. Nemmeno i ragazzi di Neuchâtel ascoltano la radio e tra essi 6 guardano la televisione nel loro tempo libero. Tale attività non è comunque mai tra le prime due preferite. Sebbene la televisione abbia per alcune persone un certo ruolo nel tempo libero, sorprende il fatto che essa per la maggioranza non sia tra le attività preferite. Per i ragazzi ticinesi il quadro è leggermente diverso: 11 persone su 17 mettono la televisione tra le attività preferite del tempo libero, sebbene solo due tra le prime due. La televisione sembra qui cioè giocare un ruolo per più ragazzi. 2 ragazzi di Lugano nominano anche la radio tra le attività del tempo libero. Il computer (i giovani però non distinguono tra attività online e off-line) invece sembra essere più usato della televisione sia nella Svizzera francese che in quella tedesca: per 12 persone di Oberwil e per 11 di Neuchâtel è tra le cinque attività preferite. Il computer è invece meno usato della televisione e in generale non occupa un posto di rilievo per i ragazzi di Lugano: solo 4 lo nominano tra le attività preferite. Leggere (giornali, libri o riviste) ha ancora una certa rilevanza: compare in 7 casi tra le attività preferite dei giovani di Oberwil e in maniera ancora più decisa tra i luganesi (12) e i ragazzi di Neuchâtel (9). Un'altra attività che implica l'uso dei media appare invece avere un posto rilevante nel tempo libero dei giovani della Svizzera tedesca: ascoltare musica, che è per ben 17 persone tra le attività preferite. Anche un numero importante di ragazzi della Svizzera francese (9) ascolta musica nel tempo libero, mentre dai ticinesi questa attività viene nominata solo 4 volte. Altro dato di rilievo è che nemmeno in videogiochi e i DVD vengono nominati tra le attività del tempo libero. Che cosa fanno i giovani quando non usufruiscono dei media? Suonano, escono con amici, fanno sport o lavori creativi, insomma attività che implicano un certo impegno, creatività e contatto sociale. Qualcuno (solo 3) invece nel tempo libero preferisce rilassarsi. Per valutare la rilevanza relativa dell'uso dei media si può considerare che essi vengono nominati dai ragazzi di Oberwil 44 volte tra le attività preferite, mentre attività non legate all'uso dei media 57 volte, i luganesi nominano invece i media 34 volte e le altre attività 46. Questo fa propendere per considerare il ruolo dei media comunque importante. I risultati sono ancora più eclatanti per i ragazzi di Neuchâtel che nominano 35 volte i media e 36 volte le altre attività! Per valutare che posto occupino i media nella giornata dei ragazzi occorre anche osservare quanto tempo essi dedichino al loro consumo e, se nel caso, secondo quali modalità ne usufruiscano. Considerando il fatto che i ragazzi annoverano l'”ascoltare musica” tra le attività preferite del tempo libero, non sorprende che a Oberwil solo una persona dichiari di non ascoltare mai il Walkman, un CD-Player, I-pod o MP-3 mentre 11 persone dichiarano di ascoltare musica più di 10 ore alla settimana. Gli altri si situano su un uso intermedio. Risultati analoghi sono riscontrabili a Neuchâtel , dove

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solo 2 persone non ascoltano musica e 6 più di 10 ore. A Lugano i risultati sono più modesti, ma comunque interessanti: 3 persone non ascoltano mai musica e 3 l'ascoltano più di 10 ore. In corrispondenza alla rilevanza assegnata al computer tra i ragazzi di Oberwil solo tre sostengono di non fare mai uso di internet, mentre in 14 ne fanno un uso intenso, quotidiano, gli altri ne fanno un uso meno rilevante. A Neuchâtel l'uso è ancora più intenso e solo una persona dichiara di usare raramente internet mentre 11 ne fanno un uso giornaliero, leggermente differente la situazione a Lugano, dove 3 persone usano raramente internet e solo 6 ne fanno un grande uso. Per poter comprendere come i giovani utilizzino internet, può essere utile conoscere i loro siti di riferimento. Le risposte a questa domanda fanno pensare ad un uso di internet primariamente come mezzo per la ricerca di informazioni. Siti di carattere generale vengono infatti spesso nominati: 11 volte Wikipedia e 15 Google. Un altro sito nominato 8 volte dai ragazzi di Oberwil è festzeit.ch, un sito dedicato ai giovani che informa, mette a disposizione foto e forum su feste ed eventi della regione basilese. Qui i giovani possono cercare informazioni su come gestire il tempo libero e allacciare contatti con coetanei. Altri siti interessati sono quelli che permettono di scaricare musica e video, 11 volte tali siti sono indicati tra i preferiti, un numero interessante. 10 persone nominano la posta elettronica. Questo dato è di sicuro rilevante e indica che vi è un uso notevole di questo mezzo di comunicazione, è probabile infatti che molte persone non abbiano indicato la posta elettronica in quanto non la considerano un sito vero e proprio. Altri siti a carattere interattivo come blogs e messaggerie vengono nominati dai ragazzi della Svizzera francese e italiana (3 volte). Il computer insomma non serve solo per informarsi, ma anche per interagire. Vengono poi nominati altri numerosi siti legati ad interessi specifici. Per quanto riguarda la lettura i giovani a cui abbiamo sottoposto il questionario sembrano dedicarsi in modo regolare alla lettura di giornali e di riviste. Tra i ragazzi di Oberwil solo 2 leggono quotidiani raramente, gli altri almeno più di tre giorni a settimana, di questi 11 leggono il giornale quasi tutti i giorni. Non si tratta in tutti i casi di una lettura superficiale, anzi, per 11 persone essa è descritta come approfondita. Analoghi risultati riguardo la quantità di lettura si hanno nelle altre regioni linguistiche: a Neuchâtel solo 4 persone e a Lugano solo 2 non leggono mai giornali, invece si dedicano ad una lettura quotidiana rispettivamente 8 e 7 persone. Gli altri leggono saltuariamente. La lettura è per i ragazzi di queste due regioni linguistiche però per la maggior parte dei casi superficiale. Un indicatore per capire quali siano le informazioni che i giovani cercano nella stampa sono le riviste che leggono. Non tutti i ragazzi leggono riviste, ma i dati di coloro che le leggono mostrano che gli interessi sono vari e vanno dalla musica alla cronaca rosa, e comprendono anche il computer e la natura. Le riviste nominate più spesso sono: riviste di approfondimento di temi di attualità (14 volte), riviste sportive (7 volte). I ragazzi della Svizzera tedesca leggono anche riviste dedicate espressamente ai giovani (4) e quelli della Svizzera francese riviste femminili (7) e di spettacolo (4). Molte persone (9) leggono anche riviste scientifiche, di cui 5 in Ticino. Per quanto riguarda i libri (tutti i libri escluso il materiale scolastico) la passione per la lettura non ha vie di mezzo, in tutte le regioni linguistiche: 19 persone non li leggono mai, 24 lo fanno quotidianamente. I videogiochi, un'attività non nominata tra quelle preferite del tempo libero, non vengono effettivamente mai usati da 31 persone, 18 li usano da 1 a 3 ore a settimana, e solo 3 persone più di 4 ore alla settimana. Un dato interessante è che delle 31 persone che non usano videogiochi 23 sono ragazze (un numero alto di ragazzi (5) che non usa i videogiochi sono in Ticino). I videogiochi sembrano essere un'occupazione quasi esclusivamente maschile. Grande è la varietà dei giochi nominati. Per quanto riguarda i DVD la maggior parte dei ragazzi ne vede 1 o 2 a settimana. La varietà dei film che interessano ai giovani è ampia: si va dalle commedie, alle storie d'amore, ai thriller ecc...

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Infine, veniamo ai due media al centro di questa analisi: radio e televisione. Tra i ragazzi della Svizzera tedesca la radio viene ascoltata dalla maggioranza raramente o mai (13 persone), 3 persone ascoltano la radio ogni tanto e 4 l’ascoltano spesso. Per la Svizzera francese si hanno risultati analoghi: 8 persone non ascoltano mai la radio, 5 qualche volta e 2 spesso. I ragazzi luganesi ascoltano invece di più la radio, solo 2 persone non l’ascoltano mai, mentre 8 l’ascoltano qualche volta e 7 spesso. A Oberwil le emittenti più sovente nominate (13) sono emittenti locali che informano su fatti e particolarità, spesso legate alla regione basilese, e comprendono anche parti dedicate alla musica (Basel-1, Basilisk, Radio X), DRS-3 viene comunque nominata 4 volte. Anche a Neuchâtel la radio più ascoltata è una radio locale, del cantone (Rtn). In Ticino è Rete Tre (11), il canale giovanile della radio svizzera italiana, l'emittente più ascoltata, al secondo posto vi è Rete Uno, ascoltata da 5 studenti. Per passare ai programmi preferiti, vi sono ragazzi che sostengono di ascoltare “quello che viene”, non vi è cioè un ascolto mirato, ma di accompagnamento. Questa funzione è tipica e specifica della radio. Altri ascoltano musica alla radio ed altri ancora attingono dalla radio soprattutto informazioni, in forma di notiziari, magazines e notizie sportive. Nonostante i ragazzi di Lugano assegnino alla televisione un ruolo più rilevante rispetto a quelli delle altre regioni linguistiche, le risposte a questa domanda sono simili e confermano l'osservazione fatta sopra: la televisione resta un medium usato dai giovani, sebbene non da tutti. Un medium presente, ma che non ha oggi un ruolo predominante. 27 persone guardano spesso la televisione, 10 la guardano ogni tanto e solo 14 la guardano raramente o mai. A Oberwil le emittenti nominate sono diverse. Per la maggior parte si tratta di canali privati tedeschi (nominati in totale 40 volte), 10 volte è nominata ORF-1 e 11 MTV. Tra i canali della SRG, SF-2 è nominata 10 volte, SF-1 1 volta, TSF (1+2) 1 volta. Solo una persona nomina la piattaforma a pagamento Teleclub. I canali più nominati sono: Pro7 (13), MTV (11), SF-2 (10), ORF-1 (10) e RTL (9). I ragazzi di Lugano preferiscono la TSI (13), seguono i canali Mediaset (11) e quelli Rai (9). A Neuchâtel le maggiori preferenze vanno a M6 (6) e TF1 (5), canali privati francesi, e alla TSR (4). La forte presenza di grandi canali privati generalisti e di canali pubblici con un profilo piuttosto orientato ad un pubblico giovane fa propendere per considerare l'uso della televisione come piuttosto orientato all'intrattenimento. Tale osservazione è confermata dalle indicazioni fornite dai ragazzi rispetto ai programmi che guardano di più, quelli di intrattenimento sono nettamente maggioritari, in particolare Soaps e Sitcoms, film, programmi sportivi, cartoni animati e, in misura ridotta, reality, quiz e trasmissioni musicali. Anche la ricerca di informazioni avviene attraverso la televisione, raramente però l'approfondimento di temi d'attualità. Interessante per la presente analisi, 5 persone nominano programmi a carattere scientifico: documentari (3) o magazines scientifici (3). Sono esplicitamente nominati Nano (3Sat), Welt der Wunder (RTL) e Galileo (Pro7). In generale i dati relativi al consumo ci danno qualche indicazione su quali media i ragazzi utilizzano per cercare informazioni di carattere scientifico. Così si può osservare che la radio decisamente non è un medium in cui si cercano informazioni scientifiche: tra i programmi che interessano ai ragazzi non ci sono trasmissioni di approfondimento specificamente scientifiche o anche solo di attualità. Nella Svizzera francese nessuno sostiene di aver mai sentito un programma a contenuto scientifico alla radio, a Oberwil solo 5 persone dichiarano di aver già ascoltato programmi tecnico-scientifici alla radio, a Lugano comunque 6. Anche queste persone sostengono però di non ascoltare regolarmente tali trasmissioni e solo 3 si ricordano del tema dell'ultima trasmissione di questo tipo ascoltata. Nemmeno i DVD, ad esclusione per qualcuno che dichiara di aver visto documentari a tema, non sono un medium per attingere ad informazioni scientifiche.

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La stampa rappresenta invece un mezzo per approfondire il proprio sapere di carattere scientifico e tecnologico per 9 persone, di cui 5 luganesi. Inoltre, dato che spesso le riviste d'attualità contengono articoli su temi di carattere scientifico, queste ultime possono diventare veicolo di informazione su dibattiti scientifici attuali. Per quanto riguarda internet il discorso si fa più complesso. Tra i siti preferiti non ce n'è nessuno dedicato specificamente alla scienza. Rispondendo alla domanda se conoscano siti di carattere tecnico-scientifico, i ragazzi citano spesso Wikipedia. Questo sito è anche tra i più apprezzati dai ragazzi. Questo indica che internet è sì un luogo dove cercare informazioni, ma probabilmente, l'informazione resta quella di base che forniscono gli articoli di Wikipedia. Un'eccezione sono però i luganesi i quali riescono a nominare vari siti dedicati espressamente alla scienza (focus, sapere, astronomia, Le Scienze). Anche la televisione sembra essere un luogo dove i ragazzi, sebbene in maniera ridotta e saltuariamente, attingono informazioni di carattere scientifico. Ben 7 persone nominano documentari e magazines scientifici tra le loro trasmissioni preferite e quasi tutti dichiarano di aver già visto programmi scientifici in televisione, sebbene la maggior parte segua tali trasmissioni sono raramente. Molti si ricordano anche dell'ultima trasmissioni vista e ne nominano diverse: Galileo, Welt der Wunder, Clever, Nano, MTW, Geo&Geo, Etabeta, National Geographic, Super Quark, E=M6, Mise au point, C’est pas sorcier ecc...) Si tratta di formati che presentano informazione scientifica in modo comprensibile e assumono, in maniera più o meno accentuata, caratteristiche dell'infotainment (soprattutto Galileo, Clever, E=M6). Alcuni ragazzi si ricordano il nome dell'ultima trasmissione vista, altri si ricordano anche il tema specifico, altri si ricordano solo il tema. Si tratta per lo più di temi legati alla natura, agli animali, alle piante e alla geologia, ma anche alla geografia. In Ticino anche il corpo umano è un tema frequente e nella Svizzera francese molti temi sono a carattere tecnologico. In sunto, per quanto riguarda gli aspetti che più interessano la nostra analisi è importante dire che i media hanno un posto non trascurabile nel tempo libero dei ragazzi. La radio, se si prescinde da qualche luganese, non è tra le attività preferite del tempo libero. Quando si ascolta la radio, sono soprattutto emittenti locali ad interessare. La televisione gioca invece un certo ruolo nel tempo libero, soprattutto per i ragazzi del Ticino, sebbene non un ruolo preponderante. Ad essa si ricorre soprattutto per l'intrattenimento. Per quanto riguarda il nuovo medium computer, esso è più usato della televisione dai ragazzi della Svizzera tedesca e soprattutto da quelli della Svizzera francese, meno usato della televisione dai Ticinesi. Tale medium è adoperato per la ricerca di informazioni e come mezzo interattivo. I luganesi leggono di più, ma tale attività, soprattutto la lettura di quotidiani, resta importante anche per i ragazzi delle altre regioni linguistiche. I ticinesi ascoltano invece meno musica, un'attività rilevante soprattutto per il ragazzi della Svizzera tedesca. Per quanto riguarda la ricerca di informazioni scientifiche, si può osservare che la radio non ha alcuna rilevanza; la lettura di riviste, internet e anche la televisione sono invece fonti a cui i giovani ricorrono, in maniera più o meno mirata e frequente, per accedere al sapere tecnico-scientifico. Focus groups sulla fruizione di trasmissioni a carattere tecnico-scientifico Nei focus groups organizzati nelle diverse regioni linguistiche gli studenti sono stati chiamati a valutare contributi visionati, le domande guida poste loro – a cui, come da prassi nei focus group, ne seguono altre in funzione dello svolgersi della discussione – sono approssimativamente le stesse che si pongono tra loro i professionisti che li

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realizzano16. Le tre classi coinvolte sono: ? Una seconda liceo del Gymnasium Oberwil (BL) (20 scolari tra i 15 e i 17 anni, 11

maschi e 9 femmine). ? Una quarta ad indirizzo scientifico del Liceo Lugano 1 (TI) (17 studenti tra i 18 e i

20 anni, 10 maschi e 7 femmine). ? Una seconda ad indirizzo umanistico del Lycée Jean Piaget (NE) (15 studenti tra i

16 ed 18 anni, 6 maschi e 9 femmine.) Ai ragazzi del liceo di Oberwil sono stati fatti visionare un contributo televisivo di 6 minuti di MTW e un contributo radiofonico di 11:50 minuti di Kontext del mercoledì. Il tema del contributo televisivo è la televisione digitale. Il nuovo satellite televisivo "Hotbird 7a" è in orbita. Grazie a lui i telespettatori di diverse nazioni possono ricevere programmi televisivi con la qualità del suono e dell'immagini del DVD. Questo vale anche per il pubblico della SRG. Sigle come HDTV, DVB-T, DVB-S, Dolby 5. e altre sono connesse alla nuova tecnologia digitale. La trasmissione intende chiarire queste sigle e spiegare chi e quando può usare queste nuove tecnologie. Il tema della trasmissione radiofonica è la ricerca sul clima basata sull'analisi dei ghiacciai. Un team svizzero-russo ha pubblicato i risultati della sua ricerca sui ghiacciai siberiani dell' Altai. Il progetto conferma un aumento di temperatura superiore alla media che caratterizza questa regione da 150 anni. Il contributo fornisce spiegazioni approfondite e spiega la rilevanza di tale ricerca. Agli studenti di Neuchâtel sono stati sottoposti: un contributo televisivo di circa 6 minuti ed uno radiofonico di circa cinque. Il primo contributo è incentrato sull’utilizzo di internet da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) per monitorare il diffondersi dell’influenza aviaria. L’idea centrale espressa dal servizio è che il web permette di raccogliere informazioni molto più rapidamente di ogni altro mezzo e supera la barriera di reticenze sollevata dai governi toccati dal fenomeno. La trasmissione risulta di particolare interesse dal momento che tocca alcuni tra i principali filoni contenutistici rilevati nel campione considerato. Essa tratta dell’influenza aviaria e affronta il tema dal punto di vista sia della pianificazione di misure preventive, sia nell’elaborazione di scenari futuri legati al diffondersi dell’epidemia; inoltre si occupa delle potenzialità di internet, come la maggior parte dei programmi a contenuto tecnologico, trattandolo come uno strumento che rivoluziona le più svariate attività umane. Il programma radiofonico consiste in una descrizione, fatta con tono ironico e leggero, di una nuova forma di comunicazione: il blog. Partendo dall’occasione dell’apertura del portale romandie.com, sono passate in rassegna tutte le dimensioni del fenomeno, la sua natura – che cos’è esattamente - le implicazioni psicologiche e sociologiche - chi è un blogger, cosa scrive e cosa lo spinge a farlo – tecniche – come viene creato concretamente – economiche – se vi sono dei costi a realizzarlo e se è possibile guadagnare attraverso di esso – e legali – cosa è consentito scrivere e chi e perché controlla. La trasmissione è stata selezionata per il focus group per il contenuto trattato che si presta particolarmente ad una discussione con un gruppo di adolescenti, una fascia

16 Vedi allegato 3 “Filo interlocutore focus group”. Nel testo che segue ci riferiamo alle osservazioni degli allievi dei tre focus group, utilizzando queste sigle: F-DS (focus group deutsche Schweiz), F-SF (focus group Svizzera francese, F-TI (focus group Svizzera Ticino)

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d’età molto toccata dal fenomeno, e per il linguaggio utilizzato particolarmente frivolo rispetto all’austerità che solitamente caratterizza questo genere di programmazione Alla classe del liceo ticinese a Lugano è stato presentato un programma radiofonico ed un servizio televisivo, entrambi della durata di 15 minuti. Il contributo audiovisivo si occupa, prendendo spunto dai primi casi di volatili contagiati in Italia, del diffondersi dell’influenza aviaria. In particolare è narrata l’emergenza in una delle regioni colpite: la Sicilia. Il problema è affrontato nelle sue dimensioni, sociologiche, psicologiche , politiche ed economiche. La trasmissione radiofonica invita a riflettere sulle eventuali differenze esistenti tra il cervello femminile e quello maschile. Un tema occasionato dalla controversa affermazione del Presidente dell’Università di Harvard, secondo cui questa diversità sarebbe all’origine dell’innata incapacità delle donne di eccellere nelle discipline scientifiche. Avvalendosi del parere di esperti nel campo della neurologia e della psicologia, il programma esplora le posizioni della scienza sull’argomento, nonché i rischi e le opportunità che derivano da ricerche in questo ambito. È utile rilevare che in tutte le classi considerate la radio non è un medium usato dai giovani intervistati e, in particolare, essi affermano di non ascoltare trasmissioni tecnico-scientifiche, il fatto di ascoltare una trasmissione radiofonica di questo tipo è, pertanto, per loro una novità. Per la trasmissione mostrata alla classe della Svizzera tedesca va inoltre sottolineato che il target di questa trasmissione non è specificamente giovanile, ciò spiega e relativizza in gran parte le opinioni negative raccolte. Per quanto riguarda la trasmissione in francese, il pubblico auspicato è meno ben definito dal momento che è situata a ridosso del radiogiornale della mattina, il momento di maggiore ascolto della giornata. D'altra parte abbiamo voluto far ascoltate questa trasmissione in quanto contributi strutturati in questo modo sono tipici della SSR e si voleva osservare quali suggerimenti i giovani possono fornire per trasmissioni che incontrino il loro gusto. La televisione è invece ancora un medium di rilievo. Alcune note ulteriori riguardo all'uso delle trasmissioni a carattere tecnico-scientifico sono però necessarie. Quando nel tempo libero i ragazzi guardano tali trasmissioni non è perché ne cerchino una particolare. Solo uno dei ragazzi intervistati segue regolarmente una specifica offerta. Essi non guardano riviste dei programmi televisivi per cercare trasmissioni di carattere scientifico, ma vi capitano piuttosto per caso. Non vi è cioè un uso mirato, ma casuale e non vi è neanche fidelizzazione a trasmissioni particolari. I ragazzi seguono a tutti gli effetti la logica neotelevisiva dello zapping. Da notare inoltre che raramente i giovani intervistati seguono queste trasmissioni dall'inizio alla fine, ma spesso cambiano canale. Il cambiamento di canale dipende dall'interesse per il tema. D'altra parte molte trasmissioni scientifiche si prestano al cambiamento perché sono composte da più servizi brevi su temi diversi. Un uso particolarmente apprezzato è invece quello durante le lezioni scolastiche. A scuola queste trasmissioni permettono una certa varietà. Esse costituiscono un medium alternativo per dare forma alla lezione. I giovani apprezzano il fatto che le cose non vengano spiegate sempre dalla stessa persona, dal professore, ma che attraverso le trasmissioni televisive siano giornalisti e gli scienziati stessi a spiegare. Sebbene siano tutti favorevoli ad usarli come supporto, alcuni studenti sottolineano l’importanza che tali strumenti audiovisivi siano “introdotti, spiegati e commentati insieme in classe dal docente.” [F-TI] Concretamente, gli studenti sono stati chiamati a valutare i contributi precedentemente

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visionati, le domande guida poste loro – a cui, come da prassi nei focus group, ne seguono altre in funzione dello svolgersi della discussione – sono approssimativamente le stesse che si pongono tra loro i professionisti che li realizzano. Il primo quesito riguarda le unità di contenuto che maggiormente sono rimaste impresse, è chiesto ai soggetti di ripetere, e riformulare, le informazioni da loro ritenute principali. Il secondo mira a sapere quali concetti hanno destato maggiore curiosità e, eventualmente, rafforzato l’interesse per il tema. Nel terzo si chiede se sono state rivelate dimensioni del problema che non sono state affrontate nel contributo ed altre che non lo sono state a sufficienza. La quarta e la quinta domanda riguardano gli aspetti che sono stati maggiormente apprezzati e, rispettivamente, quelli risultati meno graditi. La scelta dei quesiti permette di analizzare sia il livello su cui avviene l’apprendimento, sia l’attrattività dei servizi nelle loro varie componenti. Le altre due domande sono invece legate all'attrattività dei programmi. Ci permettono cioè di capire se tali trasmissioni sono accattivanti per i giovani, se li attirano. Le seguenti osservazioni in parte si riferiscono ai due contributi analizzati, in parte vanno oltre e si riferiscono alle trasmissioni a carattere tecnico-scientifico in generale. I risultati sono nelle tre regioni linguistiche abbastanza coerenti, dove si siano rilevate specificità, queste sono state indicate. Apprendimento Benché i ragazzi riescano a cogliere i punti fondamentali delle trasmissioni mostrate per molti non vi è un effetto di accrescimento del sapere, ma solo l'effetto che la loro attenzione è richiamata su una nuova tecnica, scoperta o dato: ora sanno che c'è qualcosa di nuovo. Le trasmissioni a volte riescono a destare interesse, ma fanno comunque fatica ad incuriosire persone per cui il tema è distante, riescono invece a rafforzare l'interesse di chi ha in qualche modo già avuto a che fare con qualche aspetto del tema. Altre trasmissioni invece risultano difficili da seguire con il risultato che faticano anche a rafforzare interessi già esistenti. Altre ancora, come il contributo radiofonico sui blog, presentato ai ragazzi svizzero-francesi, presentava contenuti che essi ritenevano utili per l’insieme della società, ma troppo ovvi per persone appartenenti alla loro fascia d’età [F-SF]. La maggior parte dei ragazzi ha colto i temi principali del contributo di MTW (televisione digitale, miglioramento della qualità di video e audio, ricezione tramite satellite, ma per ora non via cavo). Alcuni riescono a nominare anche degli aspetti particolari, come il fatto che occorra un video di una certa grandezza per percepire un miglioramento. Nonostante questo sembra che la trasmissione non abbia apportato un grande incremento di sapere, almeno non per tutti. Anche persone che riescono a riportare correttamente concetti di base, sostengono di non avere ben capito “um was es genau gegangen ist” (di che cosa si trattava di preciso) [F-DS], qual'era cioè la domanda-guida. Altri dicono che “bleibt nur, dass es eine neue Technik gibt. Man versteht nicht genau, was diese Verbesserung ist “ (resta solo il fatto che c'è una nuova tecnica. Ma non si capisce bene in cosa consista tale miglioramento)[F-DS] oppure “das einzige was ich wirklich verstanden habe, ist, dass es eine neue Möglichkeit gibt, was, wie, warum etc., war unverständlich” (l'unica cosa che ho capito veramente è che c'è una nuova possibilità , che cosa sia, come funzioni e perché ecc.., questo è rimasto oscuro) [F-DS]. Soprattutto per chi non ha particolare familiarità con la tecnica la trasmissione non fornisce informazioni, ma rende solo attenti al fatto che c'è questa nuova possibilità.

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Per quanto riguarda la trasmissione radio di Kontext non tutti riescono a riprodurre le idee principali (un team ha fatto una ricerca sui ghiacciai dell'Altai, l'osservazione dei ghiacciai è un mezzo fondamentale per la ricerca sul clima del passato, prova un innalzamento di temperatura particolare nella regione). Alcuni rispondono solo che si tratta della ricercatrice che fa ricerche sui ghiacciai o parlano solo di Gletscher (ghiacciai) e Bohrungen (perforazioni). In questo caso dunque non solo i dettagli non restano, ma nemmeno le idee principali. Come vedremo più sotto, questo dipende dal fatto che i ragazzi trovano la trasmissione noiosa e dunque non riescono a seguirla. Della puntata di Falò gli studenti riescono ad articolare l'idea generale, cioè che a causa dell'influenza aviaria le persone hanno paura a continuare a mangiare i polli, ma hanno opinioni controverse sullo scopo della trasmissione : “Tranquillizzare la gente…- No non è tranquillizzare la gente…- Far conoscere una situazione non distante da noi che potrebbe anche verificarsi qui…- Nel filmato hanno parlato di scienza economia psicologia delle persone”. [F-TI] In generale trovano la trasmissione povera e sentono la mancanza di argomenti scientifici che spieghino come il virus si diffonde, perché non sarebbe pericoloso per l'uomo ecc. Rispetto alla trasmissione radio di Rete Due, i ragazzi riescono a riportare i messaggi

principali come “che i cervelli dei rispettivi sessi sono complementari” [F-TI] oppure che

“E’ vero le donne sono diverse dagli uomini ma ciò non significa che sono inferiori, anzi

in molti casi e molti campi tanto di cappello.” [F-TI]. Non riportano invece aspetti più

specifici, del resto la loro più grande critica a questa trasmissione è che mancano

dettagli. Le informazioni date non sono approfondite, ma semplici e solo basilare “sono

delle pillole che lanciano” [F-TI].

Per quanto riguarda il contributo televisivo su internet ed influenza aviaria i giovani romandi colgono perfettamente i due frames principali – invero estremamente facili da reperire, in quanto ripetuti in maniera ridondante – ovvero la grande velocità con cui è possibile reperire informazioni sul web ed il grande pericolo di pandemia umana legato all’influenza aviaria. Considerando le unità di contenuto che maggiormente sono rimaste impresse dopo la visione, si constata che i giovani ricordano maggiormente aspetti lontani dalla loro realtà quotidiana. Nella discussione avvenuta in Svizzera francese a proposito di un servizio specifico, un contributo è incentrato sull’utilizzo di internet da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per monitorare il diffondersi dell’influenza aviaria [F-SF]. La trasmissione radiofonica sui blog è stata essa pure compresa nei suoi frames principali, come detto i ragazzi hanno fatto rilevare che i dettagli forniti –essenzialmente un vademecum per la creazione di un proprio diario online - erano per loro troppo ovvi, ma nel contempo rilevando che altre fasce d’età avrebbero potuto trovarlo utile. L’aspetto che è loro rimasto maggiormente impresso – praticamente all’unanimità – è stato l’affermazione del redattore, confermata ed esemplificata dall’esperto – che è

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possibile arricchirsi con il proprio blog attraverso la vendita di spazi pubblicitari [F-SF]. Il fatto che i ragazzi - che come è emerso dal questionario loro sottoposto, sono in larga misura frequentatori di blog – non abbiano mai riflettuto su questo aspetto può indurre a riflettere sul carattere occulto di questi messaggi pubblicitari, presenti sui più frequentati tra i diari ondine. La maggior parte degli studenti della scuola in Svizzera interna dice che il contributo di MTW non è riuscito a destare interesse. Questo a causa di un disinteresse generale per la tecnica: “Ich interessiere mich nicht für Technik (non mi interessa la tecnica) [F-DS] o per la televisione “Ich interessieren mich allgemein nicht fürs Fernsehen” [F-DS] oppure perché questa tecnica è considerata inutile “Ich bin zufrieden mit der Bildqualität von heute” (mi basta la qualità video di oggi) [F-DS]. In certi casi sembra essere il fatto che la trasmissione è considerata complicata a spiegare la mancanza di interesse. La trasmissione non riesce cioè in generale a incuriosire chi non ha già una certa propensione alla tematica proposta. Ha rafforzato l'interesse per chi ha “ohnehin interessiert” [F-DS], è comunque interessato al tema o ha già un interesse concreto: “Ja, weil wir nächstens einen neuen Fernseher benötigen und daher kommen die Bild- und Tonverbesserungen gerade recht” (sì perché dobbiamo cambiare il televisore e quindi questi miglioramenti capitano proprio al momento giusto) [F-DS] oppure “da ich mich schon über die schlechte Qualität eines Fussballmatchs genervt habe” (perché la pessima qualità di una partita di calcio mi ha già fatto arrabbiare una volta) [F-DS] oppure “weil ich noch recht oft fernschaue, und eine bessere Bild und Tonqualität sehr gut wäre” (guardo spesso la televisione e una migliore qualità di video e audio sarebbe una cosa molto buona) [F-DS]. Altri invece reputano il tema interessante in quanto sfida tecnologica ”möchte den Unterschied mit eigenen Augen sehen” (vorrei vedere la differenza con i miei occhi) [F-DS]. Un altro ragazzo dice che questo tema è interessante perché crede che la qualità attuale sia già notevole e quindi vuole proprio vedere cosa riescano a migliorare! Una risposta che devia un po' dalla regola è quella di una ragazza che trova poco interessanti le sigle, anzi le fanno perdere l'interesse, invece le interessa un tema che nell'organizzazione della trasmissione è secondario “allerdings ist es schon faszinierend, dass man bald schon überall fensehen kann” (trovo accattivante che presto si potrà vedere la televisione ovunque) [F-DS]. Questo suggerisce che un approccio al tema meno didattico e formale (del chiarire il significato di sigle), un approccio allo stesso tema più orientato ai bisogni e ai cambiamenti che questa tecnologia può apportare per i telespettatori, avrebbe provocato reazioni diverse. Il contributo di Kontext sembra non riuscire a destare interesse. Il motivo principale nominato è il fatto che la trasmissione risulta noiosa per un pubblico giovane. Si tratta insomma della messa in scena, del modo in cui sono presentati i contenuti. Altri sottolineano però anche che si tratta del fatto che il tema è già noto in quanto ne è già stato parlato a scuola “hatte es schon in Bio und Geo” (l'ho già avuto in biologia e geografia) [F-DS]. Qualcun altro sostiene:”ich mag allgemein keine Radiosendungen” (a me in generale non piace la radio) [F-DS], un altro ragazzo ritiene il tema “nicht geeignet für’s Radio” (non adatto alla radio) [F-DS]. Da altre persone il tema è considerato interessante e importante per la nostra società. Anche chi è interessato al tema risponde però che la trasmissione non ha aiutato ad aumentare l'interesse. Un intervistato sostiene addirittura: “das Thema war interessant, wurdaber kaputtgemacht von der Päsentation” (il tema era interessante ma è stato rovinato dalla presentazione) e ancora “ich würde nicht zuhören wenn sowas im Radio käme” (se ci fosse un contributo del genere alla radio non lo ascolterei) [F-DS]. La trasmissione di Rete Due riesce a destare interesse perché contiene informazioni e prospettive nuove. Il tema, la differenza tra uomini e donne è abusato, ma è

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interessante parlarne “per far vedere che cose dette per secoli e secoli sulle donne magari non erano tanto giuste” [F-TI], il contributo è interessante perché parla “, e di questo non si parla sempre, di come la struttura sia influenzata oltre che dal sesso e dal DNA, anche dall’ambiente” [F-TI]. Anche i ragazzi ticinesi sottolineano però da una parte che l'interesse ha una notevole rilevanza “Se qualcuno ascolta e per caso gli capita un programma scientifico o è già interessato o non lo ascolta” [F-TI], dall'altra che se su un tema si è già sentito parlare troppo, questo non interessa più. A qualcuno il servizio di Falò è piaciuto e tra queste persone ha anche destato interesse. Per molti però si trattava di un tema su cui i media hanno già parlato troppo, “siamo un po’ saturi magari adesso” [F-TI]. Il servizio non è piaciuto perché, secondo i ragazzi intervistati, mancavano argomenti scientifici. Il servizio televisivo della TSR ha suscitato un interesse non tanto rispetto ai contenuti trattati quanto alla forma del servizio, al linguaggio televisivo utilizzato. Gli studenti si sono interrogati sul montaggio frenetico e sulle musiche utilizzate in rapporto al tema presentato. L’assenza di interesse verso i frames principali non deve sorprendere eccessivamente, dal momento che il tema dell’influenza aviaria, al centro dell’interesse mediatico nella primavera del 2006 è, da qualche mese a questa parte completamente trascurato ed il tema della vastità di informazioni accessibili tramite internet non costituisce una novità. Può tutt’al più sorprendere che nessuno si sia interrogato sulla natura e sulle attività dell’OMS, la cui sede principale è nella vicina Ginevra [F-SF]. Il contributo radiofonico, soprattutto nelle prime reazioni, non ha suscitato alcun interesse e molti giovani hanno espresso la convinzione che gli interveneti delucidassero l’ovvio. In un secondo momento, alla domanda cosa vi è rimasto impresso, in molti si sono dimostrati interessati alla possibilità di guadagnare del denaro con questa pratica, una blanda curiosità si è manifestata a riguardo alla nascita del portale romandie.ch, che ha occasionato il programma, la quale, come si vedrà è stata oggetto di critiche [F-SF]. Non molte persone sostengono che alla trasmissione sulla televisione digitale manchi qualcosa. Chi lo fa è spesso però chi si ricorda di molti particolari. Si tratta di persone interessate al tema che non hanno trovato la trasmissione di difficile comprensione. Gli elementi che mancano sono per essi per la maggior parte informazioni più concrete sul quando le varie tecniche funzioneranno, sui costi, soprattutto sui costi per i telespettatori (“Mich würde noch interessieren, in welchem Preisbereich diese neuen Errungenschaften liegen” a me interesserebbe sapere più o meno che prezzo hanno queste nuove conquiste tecnologiche) [F-DS] le sulle apparecchiature. Ma si chiede anche di parlare degli svantaggi di questa tecnica, degli effetti collaterali. Per Kontext non si tratta tanto di contenuti o di domande specifiche che mancano, ma di caratteristiche della presentazione. L'attenzione è svanita presto e i ragazzi non riescono a porre ulteriori domande di contenuto. Secondo loro manca invece “ein Fazit, was lernen wir daraus” (manca un riassunto, cosa impariamo da tale trasmissione) [F-DS]. La persona intervistata riporta troppe informazioni e ciò ha come effetto che la trasmissione perde il focus. Ma soprattutto manca “Motivation, es fehlte Begeisterung für das Thema” (motivazione, entusiasmo per il tema) [F-DS]. In questo caso è insomma la forma della presentazione ad avere determinato la mancanza di attenzione. Secondo i ragazzi ticinesi la puntata radiofonica di Impulso scienza manca di dettagli, mancano argomenti approfonditi che sostengano le tesi proposte. Ad esempio “Si è parlato di differenze strutturali [tra uomo e donna] ma non si è parlato di ciò che queste

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differenze comportano.” [F-TI]. Inoltre mancano spiegazioni alternative, così “si è parlato molto della cognizione spaziale che poteva favorire magari in ambito scientifico gli uomini ... però si è parlato poco della facoltà linguistica che invece potrebbe favorire le donne nel sociale, non so, nelle relazioni pubbliche” [F-TI]. Un ragazzo riassume in modo molto significativo: “Per me questa è una trasmissione radiofonica con un argomento specifico, però non è un programma scientifico per la scienza.” Infine mancano anche esempi della vita reale. In Falò quello che manca è proprio la scienza, a cui si accenna solamente “hanno solo detto come si chiama il virus H5N1 che ormai lo sanno tutti, però non hanno detto niente su come si diffonde, cosa succede” [F-TI]. Nemmeno consigli pratici a partire da conoscenze scientifiche sono stati illustrati “non è stato detto in modo diretto che se il pollo si fa bollire o se lo si mette in forno anche se ci fosse il virus viene ucciso.” [F-TI] oppure “a me sarebbe piaciuto sapere a proposito del farmaco per debellare” [F-TI]. Il contributo televisivo svizzero francese non è considerato esaustivo dagli studenti, i quali, pur apprezzando la forma più accattivante del servizio, ne rilevano sovente la pochezza informativa, e soprattutto l’assenza di dati quantificabili a supporto delle tesi enunciata [F-SF]. Il programma radiofonico sui blog è stato ritenuto in linea di massima esaustivo salvo per quanto riguarda l’effettiva libertà di espressione. Un ragazzo ed una ragazza hanno sollevato delle riserve riguardo alle rassicuranti osservazioni dell’esperto sull’assenza, ad esempio, di propositi razzisti, secondo loro questo presuppone un intensa sorveglianza sui contenuti, sorveglianza che tradirebbe lo spirito veramente libero che deve animare un blog [F-SF]. Le trasmissioni sono considerate più o meno accattivanti, tutte però sono ben comprensibili. Generalmente le trasmissioni sono chiare e non implicano grandi sforzi da parte del pubblico giovanile. Temi d'interesse Visto che il tema, ha un ruolo fondamentale nella scelta di continuare a guardare una trasmissione, abbiamo chiesto quali siano i temi d'interesse in generale. Ciò che abbiamo potuto notare che i temi, per essere interessanti, devono riguardare il pubblico in prima persona oppure devono mostrare aspetti curiosi, sorprendenti o avventurosi della scienza. I temi devono riguardare l'utente in prima persona, esplicitamente: “das Thema muss mich betreffen“ [F-DS]. La scienza deve offrire allo spettatore qualcosa che sia d'aiuto o d'interesse per la sua vita “etwas zum eigenen Leben“ [F-DS]. Ma cosa significa più di preciso che un tema debba riguardarli in prima persona? I ragazzi esplicitano alcuni elementi con l'aiuto di esempi. Un primo elemento è la prossimità, la vicinanza geografica di un rischio, una situazione o di un vantaggio. Si può dire che il tema deve riguardare la propria città, regione o nazione. Ad esempio: “Die Verschmutzung chinesischer Flüsse interessiert wenig, anders wäre es, wenn es sich um schweizerische Flüsse handelte“ (l'inquinamento dei fiumi cinesi interessa poco, il discorso sarebbe diverso se si trattasse di fiumi svizzeri) [F-DS]. Della rilevanza del criterio vicinanza i ragazzi sono particolarmente convinti e non ci sono voci contrastanti, bensì molte conferme della stessa osservazione. Anche nella classe in Svizzera francese nella risposta alla domanda qual’è l’argomento che più vi ha colpito delle emissioni a carattere tecnico-scientifico, si è notata una certa ricorrenza di temi

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geograficamente prossimi, una ragazza ha, ad esempio, menzionato il clima, ma legato all’innevamento delle piste da sci, un ragazzo i benefici che può portare l’inverno in arrivo. In certi casi il tema deve riguardare direttamente la propria persona. Ai giovani interessa ad esempio anche il tema malattie e disagi, ma le malattie interessano solo se “mich irgendwie betreffen und nicht nur im Allgemeinen“ (in qualche modo mi riguardano e non in generale) [F-DS], ad esempio “ci possono essere delle malattie che magari un mio amico ha e mi interessa sapere” [F-TI]. Anche a Neuchâtel, quando la discussione verteva sulla programmazione scientifica in generale, a fronte di una sola citazione riguardo ad un tema che si suppone non riguardarli direttamente, le operazioni cardiache, se ne sono constatati tre più specificamente pregnanti al mondo adolescenziale, uno sui disturbi legati all’abuso di videogiochi, un altro sui danni acustici che può creare un’eccessiva fruizione di musica in cuffia ed un ultimo sui problemi legati agli squilibri alimentari [F-SF]. Un altro aspetto rilevante, per i giovani intervistati in Ticino e nella Svizzera tedesca, è il legame con il quotidiano. Il tema deve “ausgehen vom Alltag“ [F-DS], prendere spunto dal quotidiano. Le domande devono essere poste a partire dalla vita di tutti i giorni. I ragazzi qui sono particolarmente raffinati nelle loro osservazioni e sottolineano che il riferimento al quotidiano deve essere reale e significativo e non soltanto un pretesto creato artificialmente. Il tema deve trattare questioni che interessano il quotidiano, ad esempio deve consistere in una spiegazione su come viene costruito un edificio, ma non deve ad esempio consistere in una spiegazione “wie eine Zahnbürste hergestellt wird“ (su come vengono prodotti gli spazzolini da denti) [F-DS]. Lo spazzolino è effettivamente un oggetto usato nel quotidiano, ma la conoscenza del processo di produzione di tale oggetto probabilmente cambierebbe poco le abitudini di pulizia dei denti, inoltre non ci si può aspettare che tale processo di produzione presenti caratteristiche sorprendenti. I temi devono fare riferimento ad altre dimensioni e non solo alla dimensione scientifica, devono cioè riguardare “mich und die Gesellschaft“ [F-DS], me e la società. Così si spiega l'interesse per i temi ambientali che combinano la dimensione del comportamento e delle scelte dei singoli a quella dei rischi che riguardano l'intera società. La dimensione sociale, “das soziale Umfeld“ [F-DS], il contesto sociale di temi e problemi rendono i soggetti di trasmissioni scientifiche interessanti. Esse interessano cioè se sono contestualizzate. Così ad esempio interessano documentari “ma su temi tutti diversi, non sulla natura, poteva essere dall’intervista al serial killer a non so che cosa sulla dieta mediterranea” [F-TI]. Uno degli aspetti ritenuti maggiormente accattivanti della modalità televisiva di assumere informazioni è che - a differenza ad esempio delle lezioni in classe, criticate perché monotematiche – riescono a illustrare svariati argomenti in un unico episodio [F-SF]. Mentre per tutti è rilevante che i temi siano vicini alla loro vita, molte ragazze si esprimono decisamente contro la tecnica. Per loro la tecnica non è un tema di particolare interesse, una ragazza ad esempio afferma: “Ich möchte nicht zu viele technische Details, das ist ätzend“ (io non vorrei troppi dettagli tecnici, è fastidiosissimo) [F-DS]. Ad esse la scienza non interessa astrattamente, di per sé. Per i maschi il discorso è un po' diverso. Anche per loro sono interessanti temi che li riguardano in prima persona, ma oppongono meno resistenze a contributi di carattere tecnico e nel corso del focus arrivano a nominare anche documentari sugli animali, animazioni, l'informatica o esperimenti in diretta tra i soggetti preferiti. Pare che per loro il criterio della novità scientifica o della curiosità che possono suscitare scoperte o spiegazioni di meccanismi o ambiti sconosciuti abbia una certa rilevanza. Un ragazzo svizzero francese rileva ad esempio come lo appassionino i programmi che si occupano di robotica perché prefigurano realtà ancora sconosciute ed un altro quelli che trattano i fenomeni fisici facendogli rimettere in discussione saperi che riteneva

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acquisiti. Per le ragazze invece, ancora una volta, la dimensione sociale sembra irrinunciabile e qualora interessi qualcosa di distante dal quotidiano, allora sono le “fremde Kulturen“ (culture di popoli stranieri) [F-DS]. Nella classe svizzero-francese – quella dove il maggior numero di studenti si informa piuttosto tramite internet – la prossimità dei temi con il quotidiano è molto meno importante, alcuni ragazzi hanno affermato che dal momento che guardano la televisione unicamente per svagarsi, i temi scientifici, per accattivarli, debbono essere lontani dalla loro realtà. Pure all’atto pratico - ad esempio, dopo la visione del servizio televisivo incentrato sull’utilizzo di internet da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per monitorare il diffondersi dell’influenza aviaria - i due aspetti che maggiormente sono ricordati sono il repentino diffondersi della pandemia in tutta l’Asia e il suo imminente sbarco in Africa e l’atteggiamento del governo cinese [F-SF]. Qualora il criterio della prossimità al quotidiano fosse stato importante ci si sarebbe potuti attendere che ricordassero anzitutto le ripercussioni in Europa o il ruolo di un istituzione, che ha sede nella vicina Ginevra, come l’OMS, invece la loro attenzione è stata catalizzata dalle forme di censura attuate in Cina e sul fatto che in pochi mesi il virus si è diffuso a macchia d’olio in quelle lontane regioni Sorprendente è che mentre il criterio della vicinanza e quello della novità, della deviazione da aspettative comuni, hanno una rilevanza per i ragazzi, un altro valore notizia invece non appare per niente: l'“attualità”. I giovani non cercano cioè nelle trasmissioni di carattere tecnico scientifico temi attuali. Si rivelano anzi piuttosto critici rispetto a questo valore, rispetto al servizio della TSR sull’influenza aviaria, una delle loro prime reazioni è stata “adesso non se ne sente più parlare e non sappiamo se il pericolo esiste veramente o è stato montato dai media” [F-SF]. Le conoscenze scientifiche vengono considerate da tutti come importanti. La preferenza per i temi nominati si spiega tenendo conto dei motivi per cui secondo i ragazzi intervistati tali conoscenze siano imprescindibili. Due sono evidenti per quanto riguarda i ragazzi della Svizzera tedesca: la scienza orienta nelle scelte quotidiane e l'informazione scientifica è necessaria per partecipare alla vita politica. In primo luogo la scienza è utile per guidare scelte e azioni del quotidiano. La scienza fornisce “Handlungsanweisungen für den Alltag“ (consigli per l'azione nel quotidiano) [F-DS]. I giovani fanno riferimento al tema (attuale) del risparmio energetico riferendosi sia al problema delle fonti energetiche sia a quello del surriscaldamento del clima. Essi sono consapevoli che scienza e tecnica possono aprire nuove possibilità e fornire ai singoli consigli su come risparmiare energia con piccole azioni quotidiane. Avere delle conoscenze scientifiche è importante per la partecipazione politica, in particolare nel caso di votazioni su certi argomenti come ad esempio le tecnologie genetiche: “Wenn man später über etwas abstimmen muss, muss man schon informiert sein“ (quando più tardi si dovrà votare su certi temi, si deve essere informati) [F-TI]. I giovani sono cioè consapevoli del fatto che il sapere scientifico è oggi imprescindibile per poter comprendere e partecipare attivamente a decisioni politiche. Gli studenti della classe di Neuchâtel, in questo caso, non si allontanano molto dai loro omologhi svizzero-tedeschi, alla domanda sul format che le trasmissioni di questo genere devono avere è emerso chiaramente che il preferito è quello incentrato sul dibattito, soprattutto quando i temi trattati influenzano le strutture della società civilie [F-SF]. I ragazzi ticinesi invece ritengono la scienza rilevante “per capire meglio”, la scienza “amplia la cultura generale” e poi “C’è la mia sorellina che mi chiede perché ci sono le onde nel mare e io non so risponderle, mi dà fastidio, devo avere delle conoscenze scientifiche per poterle rispondere” [F-TI]. La scienza dovrebbe essere anche tema di conversazione “Potrebbe essere utile in una serata al bar con gli amici invece di fare i

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soliti discorsi superficiali magari trattare argomenti un po’ più interessanti” [F-TI]. Attrattività La presentazione dei contenuti per attrarre i giovani non solo deve essere comprensibile, ma anche piuttosto vivace e differenziata. Questo però non deve implicare la perdita della capacità informativa. In sunto le trasmissioni devono riuscire ad essere comprensibili, informative e divertenti – un cerchio difficile da quadrare. Molti dei ragazzi intervistati apprezzano il fatto che la trasmissione sulla televisione digitale sia informativa, che i concetti siano espressi in modo chiaro e in una “gute Sprache” (buon linguaggio) [F-DS]. Altri, in maniera diametralmente opposta considerano la trasmissione “zu kompliziert, nicht so vertändlich, unübersichtlich, zu viele Fachinfos, zu technisch, komprimiert erklärt, zu viele unverständliche Abkürzungen, man kommt nicht draus” (troppo complicata, non così comprensibile, senza una visione d'insieme, troppe informazioni tecniche, troppo tecnica, troppo compatta, troppe sigle incomprensibile, non ci si viene a capo) [F-DS]. Da notare che anche coloro, tanti, che notano questi aspetto hanno colto i punti principali. Forse questa contraddizione si può chiarire osservando che alcune persone apprezzano la trasmissione perché “ausführlich” (dettagliata), ma la ritengono “ein bisschen zu schnell” (un po' troppo veloce), “War informativ und gut verständlich (informativa e chiara), aber es wurde zu schnell geschnitten” (ma il rapporto era troppo veloce, era tagliata in modo veloce) [F-DS]. Il ritmo troppo veloce sembra essere l'elemento che ha creato maggiori difficoltà. Anche per quanto riguarda la trasmissione di Kontext gli aspetti positivi vengono individuati nel fatto che i contenuti siano “gut erklärt, sehr verständlich “ (ben spiegati e ben comprensibili) [F-DS]. La trasmissione contiene informazioni interessanti ed è informativa. Inoltre qualcuno apprezza il fatto che siano state introdotte ulteriori dimensioni a quella scientifica “Geschichtliches und Politisches wurde einbezogen” (aspetti storici e politici sono stati coinvolti) [F-DS]. D'altra parte per qualcuno i dettagli e la quantità degli aspetti considerati sono anche troppi. Un ragazzo sostiene che “zuerst sollte die Sendung simpel anfangen, um die Zuschauer zu fesseln, erst anschliessend sollte die Sendung differenziert werden” (una trasmissione dovrebbe essere all'inizio semplice per attirare il pubblico e poi potrebbe diventare più differenziata) [F-DS]. Il problema principale di questa trasmissione non sembra però essere la complicazione, bensì il fatto che secondo i giovani sia noiosa. “Langweilig” (noiosa) è la parola che viene ripetuta più spesso dai ragazzi intervistati. La trasmissione è “sehr anstrengend zu hören” (molto difficile da seguire) [F-DS], perché è monotona, e ciò dipende soprattutto dal fatto che la messa in scena è troppo povera, mancano ad esempio espedienti come la musica (Musik hat gefehlt). Ma soprattutto dipende dalle voci, “es scheint zu langsam gesprochen” (si parla troppo lentamente),”die Stimme wirkt ermüdend” (la voce [dell'intervistata] fa venire sonno). Nelle voci non c'è entusiasmo per il tema, ma esse sono troppo distanziate, oggettive. Anche chi è interessato al tema, trova “zu öde gesprochen, monoton und man hatte Mühe zuzuhören” (che si parli in maniera noiosa ed è difficile seguire) [F-DS]. La trasmissione radiofonica di Rete Due è considerata un servizio ben riuscito perché “Per me era molto ritmato non facevi fatica a prestare attenzione, non parlava uno scienziato per 5 minuti… invece pezzi brevi che si riescono ad ascoltare, poi magari cambiano argomento, c’è la musica, la conduttrice, l’intervista” [F-TI]. Il tema è stato anche ben introdotto e inquadrato grazie alla traccia audio di un film (Galline in fuga) che inserisce l’argomento del luogo comune delle galline con il cervello piccolo. Non è

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un servizio noioso, ma “orecchiabile, si ascolta.” [F-TI]. Però alcuni termini sono poco chiari, difficili da capire per chi non ha già una base. D'altra parte si dice che se non è l'approfondimento che si cerca, allora va bene anche così. “Se è per incuriosire può anche andare bene magari uno non conosce una cosa e la va a vedere, però non può essere una trasmissione scientifica seria che va fino in fondo.” [F-TI] o ancora, ci si lamenta per la mancanza di dettagli: “un po’ per incuriosire, però per una trasmissione scientifica dove si discute è un po’ troppo sbrigativa, veloce. Se uno vuole ascoltare qualcosa su questo tema e approfondire allora ci vuole qualcosa di un po’ più lento e approfondito.” [F-TI] I commenti sull'attrattività di Falò sono diversi, spesso però gli studenti si riferiscono più ad aspetti contenutistici che alla messa in scena. A qualcuno Falò piace “perché appunto prende le esperienze particolari, racconta la storia che succede in un posto” [F-TI]. A qualcun'altro non piace “perché non era scientifico, semplicemente perché non era di così grande interesse l’argomento che non si consumi tanto pollo. Potrebbe essere di rilievo per noi perché l’economia anche da noi avrà dei problemi per questo motivo però ad esempio riguardo la malattia mi interesserebbe sapere se potrebbe esserci un epidemia tra le persone, o se è giustificata questa psicosi” [F-TI]. Chi apprezza la trasmissione sottolinea che non ha annoiato, ma in molti sostengono che il servizio “Era un po’ lento effettivamente, venivano spesso ribaditi gli stessi concetti” e soprattutto che “hanno preso tanti esempi per lo stesso argomento” [F-TI] insomma il programma era ripetitivo. Qualcuno dice che se tale trasmissione non ha annoiato è solo “ perché c’era il supporto dell’immagine” [F-TI] che colpisce di più delle parole. Il servizio televisivo proposto dalla TSR è apprezzato soprattutto per il dinamismo con cui si snoda, i ragazzi hanno notato il ricorso a particolari tecniche di montaggio che rendono il contributo più accattivante, la scelta di immagini a volte crude - cataste di uccelli che bruciano, malati, moltitudini di persone che si aggirano con mascherine sul viso – aumenta la tensione durante la visione. Rispetto allo stile del filmato si sono però levate voci critiche tese a rilevare come tale dinamismo vada a discapito della comprensibilità del servizio – un ragazzo ha, ad esempio, fatto notare che il commento passava con eccessiva – e sospetta – disinvoltura dall’argomento influenza aviaria a quello della Sars. Una critica generalizzata – e prevedibile – è giunta non tanto al servizio in quanto tale, ma in quanto appartenente al “genere” allarme epidemiologico. Molti giovani hanno affermato di non apprezzare per nulla la tendenza dei mass media a lanciare un allarme, imbastirvi discorsi e metadiscorsi, e poi lasciarlo cadere nel nulla [F-SF]. Il programma radiofonico è stato tendenzialmente poco apprezzato soprattutto perché – come rilevato in precedenza – i ragazzi hanno ritenuto che sostanzialmente non apportasse loro nulla di nuovo. È stato rilevato come fosse troppo prolisso in rapporto alla scarsità di informazioni fornite. Lo stile giocoso ed ironico del conduttore luogo ad una controversia, la maggioranza della classe lo riteneva inappropriato e fastidioso, mentre due ragazze lo hanno trovato interessante, loro, pur non apprezzando personalmente lo humor che contraddistingue la trasmissione, hanno sollevato il dubbio che potesse essere adatto ad altre fasce d’età (si noti che l’insegnate rideva sovente durante l’emissione.ndr). [F-SF] Un’ulteriore fonte di critiche è stata l’occasione che ha originato il programma, a detta dei ragazzi l’apertura del portale romandie.com non giustifica una trasmissione sul tema, vi è chi ha avanzato l’idea che fosse della pubblicità occulta [F-SF].

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Forme di presentazione Qui di seguito alcuni aspetti della presentazione considerati importanti dai giovani. Comprensibilità In generale le trasmissioni tecnico-scientifiche sono semplici e non implicano sforzi interpretativi particolari da parte dei ragazzi. Esse, però, possono diventare complicate quando gli esperti parlano di fenomeni particolari. Questi ultimi tendono, infatti, ad usare termini tecnici e specifici che spesso obbligano ad un maggior grado di concentrazione che mal si concilia con il concetto di programma televisivo come fonte di svago. I ragazzi considerano problematico che in trasmissioni rivolte ad un ampio pubblico “c’era l’utilizzo di termini abbastanza tecnici che molte persone non conoscono” [F-TI], ”tipo ippocampo, corpo calloso, se una persona non conosce già qualcosa non capisce” [F-TI]. Qualcuno rileva, però, che ci si può permettere di non spiegare i termini se non si intende spiegare veramente la scienza: “se è per incuriosire può anche andare bene magari uno non conosce una cosa e la va a vedere, però non può essere una trasmissione scientifica seria che va fino in fondo” [F-TI]. Si può inoltre rilevare che quando il tema riguarda la tecnologia, e le applicazioni di internet in particolare, essi ritengono i contenuti spesso troppo ovvi, in Svizzera francese, ad esempio, è stato menzionato il caso di un programma sui blog che è stato criticato per l’approssimazione delle informazioni fornite [F-SF]. Voci Un aspetto a cui molti giovani hanno fatto riferimento nella critica alla trasmissione radiofonica Kontext, sono le voci, considerate noiose. Qualcuno rileva addirittura „ Die Stimmen sind nicht für eine Sendung geeignet“ (non adatte per una tale trasmissione) [F-DS] Al contrario qualcun'altro apprezza proprio „die sexy Stiimme des Moderators“ (la voce sexy del moderatore) [F-DS]. Le voci sono un aspetto che in generale ha un'enorme importanza. I giovani apprezzano „Eine lebendige Stimme, eher nicht Onkel, Professor“ (una voce vivace, non la voce tipo zio o professore) [F-DS9. Il tono non deve essere „belehrend, man sollte nicht das Gefühl haben, in der Schule zu sein“ (professorale, non bisogna avere l'impressione di essere a scuola) [F-DS]. La voce deve essere vivace perché „Es kommt nicht so gut rüber, wenn einer immer mit dem gleichen Ton etwa sagt.“ (non ha molto effetto se qualcuno parla sempre con lo stesso tono) [F-DS]. Qualcuno fa notare che è meglio avere più voci rispetto ad una sola. La varietà rende le trasmissioni più accattivanti e, dunque, più facile la concentrazione. Benché i ragazzi in questo caso si siano esplicitamente riferiti alla voce, sembra che le loro osservazioni riguardino il generale lo stile di presentazione dei giornalisti. La loro capacità di proporre temi complessi in maniera fresca e simpatica è decisiva per il successo delle trasmissioni a carattere tecnico-scientifico. In particolare è molto apprezzata la capacità dei moderatori di immedesimarsi negli ascoltatori: “forse si immedesimava in ogni ascoltatore e cercava di porre domande adeguate” [F-TI] e per questo è riuscita a presentare bene il tema. Formati I giovani apprezzano la trasmissione radio di Kontext per il fatto che non vi è solo una persona che parla: „dass zwei Personen gesprochen haben: Frage-Antwort, interwievartig“ (Che hanno parlato due persone, domanda-risposta, come in un'intervista) [F-DS]. Un formato che molti ritengono interessante è il dibattito. Secondo i ragazzi della Svizzera francese, radio e televisione hanno un ruolo nel creare un legame tra conoscenze scientifiche e la partecipazione politica. Alla domanda sul format che le trasmissioni di questo genere devono avere è emerso chiaramente che il

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preferito è quello incentrato sul dibattito [F-SF]. I ragazzi ticinesi propongono confronti diretti invece di innocue interviste, ad esempio “tipo mettere direttamente il Prof di Harvard e i suoi oppositori, tipo botta e risposta” oppure “una tavola rotonda con i Prof davanti al microfono che discutono tra loro con un moderatore” [F-TI]. I ragazzi della Svizzera tedesca apprezzano molto formati con caratteristiche proprie all’infotainment. Una trasmissione citata come esempio particolarmente riuscito è Clever, che piace perché „ist in einem Spiel eingebunden, unter Publikumsbeteiligung“ (si tratta di un gioco e vi è anche la partecipazione del pubblico) [F-DS]. Il programma si svolge in forma di quiz, con una domanda a carattere tecnico-scientifico e tre risposte. I concorrenti tentano una risposta e poi, spesso tramite uno o più esperimenti, viene mostrata mostra quella corretta. I giovani sembrano entusiasti che „Dann macht man alle drei Versuche und man sieht, ob und wie es klappt.“ (si fanno tutte e 3 le prove e si vede cosa funziona e cosa no) [F-DS]. Piace anche il fatto che „man kann auch selbst erraten“ (ognuno, lo spettatore, può tentare di indovinare la risposta) [F-DS]. In questo modo Clever crea curiosità rispetto a questioni scientifiche complicate e si può occupare dei temi più svariati e stravaganti. Commenti negativi sono dati, però, ad un'altra trasmissione, che pure introduce elementi di infotainment: Gesundheit Sprechstunde, che consiste in interviste e servizi a cui partecipano sia esperti che gente comune. Questa trasmissione sembra andare troppo oltre con l'intrattenimento e viene considerata poco informativa. I ragazzi ritengono che troppo tempo sia dedicato al „Klatsch“, alle chiacchiere. Durata, orario, varietà dell'offerta Un aspetto criticato della trasmissione sui ghiacciai è che „die Sendung ging zu lange“ (la trasmissione è durata troppo) [F-DS], anche la durata è tra le ragioni che l'ha resa noiosa. In generale i giovani ritengono le trasmissioni televisive che durano un'ora, decisamente troppo lunghe e riescono a concentrarsi su un programma a tema tecnico -scientifico al massimo per mezz'ora. Nonostante quest’ultima considerazione, uno degli aspetti ritenuti maggiormente accattivanti della modalità televisiva di assumere informazioni in questo settore del sapere è che - a differenza, ad esempio, delle lezioni in classe, criticate perché monotematiche – riescono a illustrare svariati argomenti in un unico episodio [F-SF]. Rispetto alle caratteristiche generali anche l'orario di trasmissione non sempre è adatto alle esigenze del pubblico giovanile. Per loro proporre trasmissioni di carattere tecnico-scientifico dopo le 20:00 è troppo tardi. „Wenn ich Fernsehen schaue zu der Uhrzeit, dann Spielfilme“ (se guardo la televisione a quell'ora, allora mi guardo un film) [F-DS]. A quell'ora i giovani vogliono, a maggior ragione, rilassarsi e preferiscono offerte orientate all'intrattenimento. Un orario che considerano appropriato è invece la fascia tra le18:00 e le 19:00. Anche la varietà dell'offerta, soprattutto per quanto riguarda i documentari, non sembra sufficiente, un ragazzo sottolinea: „ich möchte nicht für das 50ste mal ein Tierfilm über Elefanten sehen“ (non vorrei vedere per la 50esinma volta un documentario sugli elefanti) [F-DS]. Persone comuni Un aspetto che è molto piaciuto della trasmissione sulla televisione digitale è l'intervista iniziale a persone comuni in un negozio, a cui viene chiesto di spiegare alcune sigle legate alla TV digitale. Questa intervista è piaciuta perché si vede “wie wenig man Bescheid weiss „ (come si sa poco) oppure è apprezzato “das Befragen der Leute, die auch nichts wussten“ (l'intervistare di persone che anche loro non sanno nulla) [F-DS]. Una ragazza trova consolante il fatto di non essere la sola a non conoscere le tecniche presentate. L'intervista è piaciuta anche perché considerata “witzig” (divertente), varie persone fanno riferimento al signore anziano con il cappello da russo che ride quando

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gli vengono poste domande sulla HDTV. Alcuni aspetti secondari, come appunto le buffe persone intervistate o i vestiti dell'intervistatore, attraggono l'attenzione e forse aiutano a metabolizzare temi difficili. In generale però i ragazzi intervistati hanno opinioni differenti rispetto al coinvolgimento di persone comuni, esse vanno da un apprezzamento motivato con il fatto che la loro presenza rende le trasmissioni più concrete e interessanti, fino a critiche che sottolineano, in maniera opposta, l'inutilità e il tedio di tale partecipazione. Una parte, composta soprattutto da ragazze, sostiene che è utile che le persone comuni partecipino, perché in questo modo, attraverso le loro storie o la loro partecipazione ad esperimenti, qualcosa può essere concretizzato “etwas kann konkret gezeigt werden“ [F-DS]. Se questo elemento manca, i ragazzi lo fanno notare “però avrebbero dovuto specificare proprio le differenze con esempi un po’ più reali e riferiti alla vita normale” [F-TI]. Le persone hanno dunque il ruolo di rendere i difficili e astratti contenuti scientifici, concreti e, dunque, comprensibili. Quando le persone comuni partecipano, si può capire meglio “kann man besser verstehen“, infatti: “Beispiele sind wichtig“ (gli esempi sono importanti) [F-DS]. Unicamente attraverso le descrizioni in terza persona non si può davvero capire la realtà delle cose. Qualcuno dichiara anche esplicitamente che “Geschichten von Personen sind interessant“ (le storie delle persone sono interessanti) [F-DS], le emissioni sono avvincenti quando “Ci sono anche tante interviste delle persone che hanno vissuto la determinata cosa di cui si parla” [F-TI]. Il racconto del vissuto non è solo un aiuto alla comprensione, ma rende anche il programma attrattivo. La presenza di persone è particolarmente importante nelle trasmissioni mediche. Una studentessa sostiene, in riferimento al programma Gesundheit Sprechstunde “Dass man reelle Patienten untersucht, ist doch gut, ist anschaulich...“ (è buono che vengano visitati pazienti reali, rende la cosa chiara) poi continua „.. ich finde das nicht peinlich. Ich denke: ist auch in Leben so. Frauen gehen auch in der Wirklichkeit zu Frauenärzten. Ich sehe es nicht als ein Problem, wenn ein Mann die Untersuchung macht. Ich finde es besser, wenn man sieht wie es echt ist“ (non lo trovo imbarazzante. Penso che è così anche nella vita. Le donne vanno dai ginecologi quindi non trovo problematico che sia un uomo a fare la visita. Penso che sia meglio vedere così com'è la vita reale) [F-DS]. Si parla di una puntata di Gesundheit Sprechstunde in cui un ginecologo, uomo, fa in diretta una visita al seno ad una paziente. La ragazza sottolinea che non è imbarazzante se dettagli intimi vengono proposti in televisione e ammette di apprezzare la ricostruzione di situazioni reali, esattamente come possono avvenire nel quotidiano. Altri sostengono che le persone in queste trasmissioni sono „unnötig“ non necessarie, un elemento accessorio e anche „uninteressant“, non interessante. Parlando concretamente della trasmissione sul tumore al seno, lo stesso ragazzo che si esprime in maniera così critica, dice di avere comunque continuato a guardarla. L'inutilità degli esempi concreti è spiegata così „Wenn jemand etwas wissen will, kann er zum Arzt gehen“ (se qualcuno vuole sapere qualcosa, deve andare dal dottore) [F-DS]. Un'altra persona fa invece notare che „die Idee ist nicht schlecht aber die Umsetzung schon“ (l'idea di coinvolgere persone comuni non è male, ma l'applicazione sì) [F-DS]. Questo perché spesso i dialoghi avvengono in svizzero tedesco, sono lenti e piuttosto noiosi. Visione critica Ciò che non piace della trasmissione televisiva mostrata è invece “dass alles so positiv dargestellt wird. Alles ist super, durch dieser Satellit wird unsere Welt besser etc...” (che tutto è presentato in una maniera positiva. Tutto è super e attraverso il satellite sembra che il mondo diventerà migliore) [F-DS]. I ragazzi pongono anche domande precise “ich hätte gern gewüsst, ob diese Strahlungen von neuen Satellit schädlich für uns sind?!” (mi sarebbe piaciuto sapere se le radiazioni del nuovo satellite sono dannose per noi) [F-DS]. Un altro aspetto che viene rilevato dai ragazzi della Svizzera francese è che gli

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scienziati sono raramente sottoposti ad un contraddittorio e le loro opinioni hanno valenza di verità assoluta. Questa osservazione, più volte riscontrata, è significativa del fatto che malgrado lo sguardo apparentemente distratto che i ragazzi rivolgono ai programmi televisivi, essi sono in grado di rilevare le caratteristiche implicite che sono attribuite a determinati statuti sociali [F-SF]. I ragazzi notano se la presentazione avviene solo, o primariamente, da una prospettiva – come avviene per quanto riguarda la trasmissione sulla differenza tra uomini e donne - lamentano il fatto che solo un il Professore di Harvard intervistato era un uomo “Non c’era una professoressa di Harvard che diceva...”. Secondo loro “sarebbe stato interessante sentire l’opinione di una donna scienziata per esempio, visto che dicevano che l’ambito scientifico…esistono delle donne portate per le scienze e per la matematica” [F-TI] Essi si accorgono delle intenzioni e osservano anche gli effetti. Riferendosi a Falò, un ragazzo sostiene “ Secondo me quando hanno detto che ci sono stati decessi in zone remote quello sembrava che cercassero di giustificarle…l’effetto che dà è un po’ l’opposto… secondo me un po’ la gente si spaventa…” [F-TI] Un altro punto: se intravedono secondi fini oltre alla spiegazione mostrano subito resistenze. Non piace per nulla l’impressione che qualcosa venga venduto (“Für mich hat die Sendung sehr nach Werbung ausgesehen”, per me la trasmissione era un po' una pubblicità) [F-DS]. Questo vale per diversi aspetti. Alcune persone, ad esempio, considerano il coinvolgimento di persone normali in maniera critica come un mezzo per attirare più spettatori. I ragazzi insomma non accettano passivamente i frame proposti dalle emissioni, sono critici e riescono addirittura a cogliere secondo fini. Non sorprende che alla domanda se la loro opinione riguardo al tema proposto sia cambiata dopo la visione di uno specifico programma, i più rispondano in modo negativo. Immagini e animazioni In generale, per quanto riguarda la messa in scena televisiva, i giovani sottolineano che le immagini sono molto importanti, soprattutto perché sono ciò che resta effettivamente nella memoria. Sulla rilevanza delle immagini sono tutti d'accordo, senza obiezioni. Le immagini sono importanti “perché sentendo se per un attimo si perde qualcosa e poi si riprende magari non si riesce più a situare, invece vedendo un’immagine è più facile magari capire di cosa si sta parlando” [F-TI]. Le immagini semplificano, rendono un servizio più completo e “comunque in genere un’immagine colpisce più di parole” [F-TI] Pareri contrastanti si hanno invece sulle animazioni, uno strumento spesso usato nelle trasmissioni analizzate. Nella Svizzera tedesca abbiamo notato una decisa polarizzazione tra maschi e femmine. Mentre alcune ragazze (4-5) hanno segnalato subito e in maniera decisa che a loro le animazioni non piacciono e non interessano, alcuni ragazzi (4-5) hanno al contrario subito segnalato il loro parere positivo rispetto all'uso di animazioni e simulazioni nelle trasmissioni televisive. Anche i motivi di questi atteggiamenti così diversi sono venuti alla luce. Le animazioni non piacciono alle ragazze perché “sind nicht konkret, nicht wirklich, sie sind nicht das Leben“ (non sono concrete, reali, non sono la vita vera) [F-DS]. Esse percepiscono negativamente il carattere fittizio delle animazioni, non pensano però di poter essere ingannate, quanto trovano inutile occuparsi di qualcosa che non è reale. I ragazzi invece motivano il loro apprezzamento con il fatto che, grazie ad esse diventa possibile “etwas nachzuvollziehen, man kann damit erklären“ (seguire un tema, si può spiegare qualcosa) [F-DS]. Esse sono degli aiuti utili a rendere materie complesse semplici. Esse inoltre permettono di vedere fenomeni altrimenti invisibili perché sotto alla soglia di percezione o lontani dello spazio e nel tempo: “In manchen Fällen wie z.B. bei Dinosauriern gibt es keine Alternativen“ (in certi casi, come per i dinosauri, non c'è alternativa) [F_DS]. Grazie alle animazioni i soggetti diventano più interessanti, sempre però che le animazioni siano solo una parte e che non tutta una trasmissione sia da

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esse composta. Un altro escamotage della messa in scena televisiva ad essere particolarmente apprezzato è costituito dagli esperimenti in diretta. Essi sono considerati un importante strumento esplicativo, soprattutto perché “sie zeigen ganz gut die Prozesse“ (mostrano bene i processi) [F-DS]. Viene esplicitamente nominata la trasmissione “Clever“ (sat.1) in cui si fa ampio uso di esperimenti. La messa in scena è importante, ma non deve essere”esagerata”. Riguardo alla messa in scena, in particolare i ragazzi della Svizzera francese si manifestano critici quando percepiscono un eccesso di spettacolarizzazione, nelle animazioni, nell’accompagnamento musicale, e pure in aspetti più difficili da percepire come il montaggio delle immagini. Gli studenti hanno rilevato, dopo la visione della trasmissione TSR su internet ed influenza aviaria, la presenza di troppi artifici che rendono il contributo, sì, più dinamico, ma pure meno comprensibile [F-SF]. Considerazioni generali La radio è un medium poco usato dai ragazzi intervistati, la televisione ha invece per loro una certa rilevanza. Di conseguenza, per quanto riguarda le trasmissioni scientifiche sono piuttosto quelle televisive ad essere fruite. Questo corrisponde ad un'offerta radiofonica spesso orientata ad un pubblico adulto e ad un'offerta televisiva invece già più adatta ai giovani. Rispetto all'apprendimento, esso non sembra tanto da situare a livello cognitivo, non si nota un aumento di conoscenze a livello di dettagli o approfondimento: già la velocità di tali trasmissioni rende difficile questo tipo di imparare. I maggiori effetti sono da osservare a livello di rafforzamento di interessi già esistenti. I ragazzi guardano tali trasmissioni solo se il tema gli interessa. Sono molto selettivi, non si lasciano proporre qualcosa di nuovo, ma sanno che cosa li attira e cosa no. D'altra parte fanno notare che il contributo deve contenere informazioni o prospettive nuove e non si deve trattare di qualcosa di cui si è già parlato variamente a scuola o altrove. Le trasmissioni a carattere tecnico - scientifico sottopongono determinati temi, non per forza quelli attuali, all'attenzione del pubblico, se quest'ultimo riesce a collegare le informazioni proposte con un interesse, una domanda o un sapere preesistente, allora colgono nel segno. In particolare i temi, per essere interessanti, devono riguardare spettatori e ascoltatori da vicino, oppure devono suscitare curiosità, far notare nuovi e strani aspetti. I temi devono dunque avere un forte riferimento al quotidiano, essere prossimi al pubblico oppure rappresentare una deviazione dalle aspettative comuni, che susciti dunque stupore e meraviglia. Argomenti che legano più dimensioni, in particolare quelli che legano la scienza alla politica suscitano l'interesse dei giovani. Le trasmissioni analizzate possono suscitare curiosità, ma non sembrano in grado di cambiare le opinioni dei ragazzi. Essi riconoscono gli schemi interpretativi alla base dei contributi, ma non sempre li accettano, anzi in molti casi reagiscono in modo critico. L'apprendimento funziona solo se le trasmissioni sono accattivanti. Mentre le offerte analizzate riescono generalmente ad essere semplici e comprensibili, una presentazione che attiri i giovani è una sfida aperta. Per catturare l'attenzione dei ragazzi, le trasmissioni non devono essere troppo lunghe, essere varie tra loro e utilizzare in maniera differenziata le forme di messa in scena che i media offrono. In generale i programmi di carattere tecnico-scientifico non vengono percepiti come intrattenimento, o meglio, ci sono altre trasmissioni come i film che vengono privilegiate quando si tratta di rilassarsi e di distrarsi. Nonostante questo, gli elementi di

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infotainment sono decisivi. Le trasmissioni devono essere leggere e divertire, in coerenza con il fatto che lo svago sembra essere il tratto saliente della fruizione televisiva dei giovani intervistati. In particolare i moderatori devono essere entusiasti, vivaci e divertenti, la partecipazione di più persone è benvenuta e forme di comunicazione complesse come il dibattito, gioco o il quiz piacciono particolarmente. Positivamente è valutato tutto ciò che concretizza, dagli esperimenti in diretta alla storie personali, ma anche le immagini e, per molti, le animazioni. Anche per quanto riguarda la presentazione salta all'occhio la rilevanza del rapporto con il quotidiano, con i problemi concreti dei giovani e dall'altra parte il bisogno di una presentazione che susciti curiosità. In più tutti gli elementi divertenti, dalle battute del presentatore, agli abiti degli intervistati, alleggeriscono la visione e facilitano la concentrazione. D'altra parte quando le trasmissioni sono troppo leggere esse possono perdere informatività. Così commenta un ragazzo ticinese una trasmissione, comunque apprezzata, “Per me questa è una trasmissione radiofonica con un argomento specifico, però non è un programma scientifico per la scienza” e un altro “se facessero un programma scientifico di quelli veri molta gente non lo ascolterebbe si annoierebbe e cambierebbe frequenza” [F-TI]. Questo però è considerato il minore dei mali dato che tali trasmissioni non assolvono tanto la funzione di fornire informazioni approfondite e dettagliate, quanto quella di incuriosire, di richiamare l'attenzione su certi temi. L'approfondimento si cerca con altri media, come le riviste (soprattutto i ticinesi) o internet (i ragazzi della Svizzera francese). Il vero medium di riferimento per i dettagli è ormai internet, che permette di scegliere cosa, come, dove e quando informarsi. Questo significa però che per le emittenti si offrono nuove possibilità legate ad una combinazione tra emissioni e pagine web. L'offerta online apre nuove vie per la diffusione dei contributi. In particolare quello che viene definito come “Kontextmodell” (modello contestuale), la messa a disposizione di ulteriori mezzi didattici per integrare le trasmissioni formative, può essere arricchito dalla presenza online delle emittenti. I portali delle emittenti possono assumere funzioni di archivio, il flusso che caratterizza radio e televisione può essere bloccato e materiali di diverso tipo (manoscritti, documenti audiovisivi o link) essere resi disponibili a lungo, attraverso cataloghi e motori di ricerca l'accesso ai materiali legati a singole offerte può essere facilitato, il portale può inoltre pubblicizzare i programmi, moltiplicare le possibilità di feedback ecc...(Bosshart et al. 2002). Le trasmissioni a carattere educativo sono adatte ad un ampliamento online, esse sono predestinate per una selezione individualizzata, inoltre se tali contributi, complessi e difficili da realizzare, sono già stati elaborati nel contesto di specifiche trasmissioni è economicamente sensato renderli accessibili anche altrimenti. Queste possibilità, di fatto, sono già sfruttate da molte trasmissioni che mettono a disposizioni file audio o video di puntate recenti o d'archivio, Link e a volte materiale d'approfondimento, ulteriori sviluppi in questo senso sono auspicabili in un prossimo futuro.

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CONCLUSIONI Secondo la nostra ipotesi di partenza televisione e radio possono assolvere funzioni formative specifiche, diverse da quelle svolte da internet. Tali funzioni sono da individuare nella capacità di tali media di offrire punti di orientamento e di attratte il pubblico con offerte comprensibili e divertenti. Le analisi di trasmissioni della SSR-SRG e dell'uso da parte dello specifico target rappresentato dai giovani, ci ha permesso di osservare che tali funzioni vengono effettivamente svolte, ma solo in parte, e ci permette di formulare alcuni suggerimenti che potrebbero essere utili per potenziare l'effetto formativo di tali trasmissioni in futuro. Un ruolo-guida di TV e radio? I palinsesti di tutti i canali della SSR-SRG offrono informazioni e approfondimenti su temi di carattere tecnico-scientifico. Mentre in televisione è soprattutto la SF ad offrire regolarmente numerosi contenitori dedicati espressamente a scienza e tecnologia, alla radio è in prima linea la RSI che riserva regolarmente uno spazio notevole a temi delle scienze in vari formati. In generale si può constatare che le emittenti radiotelevisive, dal punto di vista della programmazione dei palinsesti, adempiono il mandato formativo rispetto all'informazione su contenuti tecnico-scientifici. I programmi trattano una varietà di temi scientifici e tecnologici. Disciplina privilegiata dalla televisione di tutte le regioni linguistiche è la medicina in quanto tema a cui sono dedicati formati specifici (magazine e talk show sulla salute). Vari sono gli agganci e le occasioni che motivano a trattare i temi proposti. Un tipo di occasione che vale per tutti i canali delle tre regioni linguistiche è la novità nell'ambito della ricerca scientifica. Un ulteriore criterio è il rischio considerato imminente. Ad esempio, nel periodo da noi considerato, l'influenza aviaria. Accomuna le emittenti anche il fatto che i temi trattati non debbano necessariamente essere attuali. Per quanto riguarda le differenze tra regioni linguistiche si può notare che le emittenti della Svizzera francese presentano la particolarità di dare peso a soggetti legati alle nuove tecnologie della comunicazione, non solo nelle loro scelte tematiche ma anche attraverso contenitori specifici (ad esempio Nouvo, TSR). Un altra specificità caratterizza la SF e la SR DRS che utilizzano sovente il rischio, soprattutto il rischio ambientale non solo legato a rischi attuali, come criterio di selezione. Questo rispecchia la sensibilità particolarmente alta di questa regione linguistica rispetto a temi ambientali. Quali temi vengano presi in considerazione è un aspetto di notevole rilevanza. Secondo la teoria dell'agenda-setting i media infatti hanno proprio la capacità di definire l'agenda tematica della società. Le nostre osservazioni sulla ricezione da parte dei giovani confermano questa ipotesi.17 Quello che abbiamo riscontrato è infatti che dopo l'ascolto o la visione di trasmissioni formative ciò che resta non sono tanto dettagli contenutistici, ma il tema, l'idea generale espressa in un contributo. Le emissioni possono avere l'effetto di suscitare o, più spesso, rafforzare l'interesse per certi temi. Non tutti i tipi di tema sono però in grado di raggiungere con successo il pubblico. Per quanto riguarda i ragazzi intervistati si deve trattare di temi che hanno un riferimento genuino e diretto (non forzato e marginale) al loro quotidiano. Temi troppo noti annoiano però, invece di interessare. I media devono tenere conto che al giorno

17 Dato che i risultati dei focus group sono abbastanza omogenei nelle diverse regioni

linguistiche, trascuriamo qui le differenze, a cui si fa comunque riferimento esplicito nel capitolo 4.

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d'oggi il pubblico, almeno certe sezioni di pubblico, è informato. Altra tipologia di temi che restano impressi ai ragazzi sono quelli che suscitino sorpresa e meraviglia rispetto a fenomeni sconosciuti. Le trasmissioni radiofoniche e televisive non presentano i temi in maniera neutra o secondo i criteri di riviste scientifiche di settore, ma fanno uso di specifici schemi interpretativi massmediali. Per quanto riguarda i modelli interpretativi (il framing) attribuiti alla scienza prevale, in tutte le trasmissioni analizzate, l’interpretazione della scienza come istanza che favorisce il progresso nell’interesse dell’umanità, la scienza è percepita come autorità sicura e affidabile, capace di dare consigli per l'azione. A ciò corrisponde un rapporto asimmetrico tra rappresentanti delle scienze e le “persone comuni”, le quali svolgono prevalentemente la funzione di ricevere aiuto e consigli dagli scienziati e di confermare procedure e risultati scientifici. Da menzionare però che l'autorità della scienza non viene esagerata, nel senso che non viene applicata a questioni che non le sono di competenza. Il fenomeno, osservato in altri settori massmediali, di scienziati chiamati a rispondere anche a domande di carattere etico o politico è riscontrabile in misura molto ridotta nelle trasmissioni formative. In tali trasmissioni essi si esprimono in modo neutro. Ciò rispecchia la funzione della scienza di descrivere il mondo secondo le regole scientifiche senza coinvolgere valutazioni morali. Mentre a livello di temi si sono potuti osservare effetti di rafforzamento di interessi preesistenti, a livello di frame gli allievi intervistati hanno reagito in maniera piuttosto critica. Essi notano che la scienza è rappresentata in una maniera troppo positiva e hanno l'impressione che certi rischi vengano eccessivamente tematizzati, altri invece completamente taciuti. I giovani guardano con sospetto i mass media i quali ad esempio per un certo periodo affrontano il tema dell'influenza aviaria come se una catastrofe imminente incombesse sull'umanità, per poi dimenticare completamente la questione qualche settimana dopo. Quando poi notano secondi fini di carattere pubblicitario, la loro critica si fa particolarmente aspra. A partire da queste considerazioni scaturite dai focus group, si pone la domanda se le emittenti di servizio pubblico non dovrebbero anche avere il compito di integrare approcci critici nei confronti delle scienze e di dare spazio ai dibattiti che sorgono tra varie discipline, approcci teorici e metodologiche. Un altro punto che dovrebbe essere discusso è il modo in cui viene rappresentata la “gente comune”, le persone che non fanno parte dal sistema scienza. Più nei programmi televisivi che in quelli radiofonici si nota una tendenza ad “interdire” (entmündigen) la gente comune. Le loro domande, affermazioni ecc... sono messe in scena solo se servono in prima linea a confermare il ruolo enfatizzato delle scienze e delle tecnologie. Domande critiche da parte della gente comune o osservazioni basate sul “buon senso” potrebbero invece arricchire i contenuti formativi di tipo tecnico-scientifico. I programmi radiotelevisivi a contenuto tecnico-scientifico inoltre non presentano la scienza di per se, ma tendono a sottolineare la rilevanza delle conoscenze scientifiche e della tecnologia per la vita quotidiana. Due sono i tipici riferimenti alla quotidianità: o i temi prendono avvio da situazioni che caratterizzano la vita quotidiana e ne spiegano cause, meccanismi o effetti oppure viene sottolineata l’utilità del sapere e delle conoscenze tematizzate per il quotidiano. A questo si somma il fatto che spesso alla dimensione scientifica vengono aggiunte altre dimensioni di osservazione e vengono corrispondentemente coinvolti altri attori come ad esempio rappresentanti delle autorità o di certe professioni. Il rapporto tra la scienza e altre logiche viene strutturato in vario modo, in certi casi le varie istanze collaborano alla soluzione di problemi, in altri invece la scienza risolve problemi che altri (tipicamente l'economia)

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hanno causato. Questo framing della scienza è ritenuto interessante dai giovani intervistati: le conoscenze scientifiche sono infatti secondo loro utili per orientarsi nel quotidiano o anche per poter essere in grado di comprendere e di partecipare a dibattiti politici. La capacità dei media di prendere in considerazione più dimensioni è valutata positivamente. Anche in questo caso però i programmi potrebbero usufruire maggiormente, e non solo in funzione ancillare alla scienza, dell’apporto di altri esperti o professionisti e della gente comune, permettendo loro di dialogare apertamente con gli scienziati e magari di mettere in discussione punti di vista dati per scontati. Per quanto riguarda le differenze a livello di framing esse sono piuttosto da riscontrare tra temi diversi, tra formati e tra media che tra emittenti di diverse regioni linguistiche. Ad esempio servizi sul rischio ambientale tendono a mettere in evidenza i comportamenti umani responsabili dei danni, invece, se sono le tecnologie a stare al centro, sono piuttosto le chance che esse aprono per il quotidiano a diventare interessanti. Il riferimento ad esperienze personali trova più spazio in formati tipo talk show che nelle interviste agli esperti o ancora, molti formati radiofonici tendono a trattare i temi dal punto di vista dei dettagli scientifici o dei processi naturali, mentre quelli televisivi (ad esclusione dei documentari sulla natura) non rinunciano quasi mai a mostrare le conseguenze e il valore dei ritrovati scientifici. Mentre ricerche sull'informazione politica mostrano notevoli differenze tra le emissioni delle diverse regioni linguistiche, nel caso delle trasmissioni formative a carattere scientifico salta all'occhio piuttosto una certa omogeneità soprattutto al livello di framing. Le differenze riscontrabili nell'informazione politica vengono spiegate con il fatto che i media trattano i diversi pubblici come collettivi politici distinti con specifici interessi esigenze (Hungerbühler, 2005, Widmer, 2004,100-105). La scienza, così come è trattata dalle trasmissioni analizzate, è invece considerata una forma di sapere “oggettiva” e ciò che merita di essere spiegato corrisponde a standard educativi di validità per così dire universale, che prescindono dalla specificità di singoli territori. Offerte comprensibili e accattivanti In generale, nelle trasmissioni analizzate, si constata una grande varietà di tipi di presentazione , con una leggera tendenza alla spettacolarizzazione (immagini spettacolari, ritagli veloci, linguaggio enfatizzante) nei programmi della TSR. Particolarità della RTSI invece può essere vista nella presenza di una certa varietà di forme di presentazione che comprendono anche elementi di fiction, ad esempio inserti di generi di intrattenimento come scene teatrali umoristiche. In particolare alla radio (ad esempio Il sommergibile, RSI Rete-1), che nelle altre regioni è piuttosto il luogo di modi tradizionali di presentazione come l’intervista con l’esperto o il documentario radiofonico, vengono sperimentate forme di presentazione che con l'utilizzo si suoni e musica sono in grado di ricreare ambientazioni particolari. E' però la SF a presentare magazine scientifici veri e propri, che trattano cioè regolarmente un'ampia gamma di temi scientifici e tecnologici, concentrandosi su nuove scoperte o applicazioni, su tecnologie e medicinali o anche sulla spiegazione di teorie ed esperimenti, sono offerti solo da SF (MTW e Nano). I generi e format si adattano ai profili dei rispettivi canali: mentre l’intervista approfondita con l’esperto è piuttosto trasmessa in un contenitore di DRS-2 (ad esempio Kontext), l’inserto colloquiale e umoristico sulle novità delle tecnologie piuttosto all’interno del programma di accompagnamento mattutino di RSR-La Première (ad esempio Capsule de pain Le forme di presentazione sono coerenti con il rispettivo format su tutti i livelli

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(linguaggio, messe in scena, ritmo, ecc.). Il linguaggio in generale è chiaro e semplice, adatto a scopi formativi. I giornalisti/moderatori si impegnano a tradurre concetti scientifici in termini comprensibili. In tutti i casi, mezzi centrali della presentazione di temi tecnico-scientifici sono la documentazione di fenomeni naturali, la documentazione degli e “attraverso” gli strumenti di ricerca (il microscopio, il computer, le radiografie ecc.), gli esperimenti scientifici e le simulazioni digitali. Va menzionato in particolare che SF e TSI introducendo visite mediche operate in studio in trasmissioni sulla salute, programmano una divulgazione di contenuti scientifici basata su uno dei metodi caratteristici della neotelevisione, cioè giocando sul rendere pubblica l’intimità delle persone. È da valutare da parte dei responsabili di tali programmi se situazioni imbarazzanti che possono nascere mettendo in scena l’intimità delle persone siano evitabili nell’interesse del buon gusto come elemento di qualità dei programmi del servizio pubblico o al contrario se siano addirittura desiderabili come “caratteristica accattivante” di una programmazione orientata al mercato. Viste le diversità più accentuate nei formati che a livello di frame tra le offerte delle diverse regioni linguistiche, esse potrebbero lasciarsi ispirare reciprocamente. I giovani intervistati nei focus group ci forniscono l'indicazione che elementi di intrattenimento sono essenziali per il successo di trasmissioni formative. Programmi a carattere professorale dove una sola persona spiega concetti, trasmissioni basate sulla sola intervista agli esperti, presentatori senza entusiasmo non hanno successo tra i giovani. Essi apprezzano invece moderatori entusiasti, vivaci e divertenti e la partecipazione di più persone. Positivamente è valutato tutto ciò che concretizza, dagli esperimenti in diretta, alla storie personali, ma anche le immagini e le animazioni. Particolarmente apprezzati sono due formati poco utilizzati nelle trasmissioni analizzate come il dibattito in cui più voci sono messe a confronto o addirittura il gioco, il quiz, in cui la scienza viene spiegata ma solo in quanto necessaria per rispondere a domande a premi. Un esempio di formato di questo tipo è Clever di SAT-1, la cui messa in scena di contenuti a carattere tecnico-scientifico è molto gradita dal pubblico giovane. Poco presente nelle trasmissioni analizzate è anche il coinvolgimento dell’ascoltatore o dello spettatore come elemento portante e non solo decorativo del programma. Anche da un punto di vista formale tale partecipazione potrebbero fungere da caratteristica accattivante per l’ascolto. I ragazzi coinvolti nei nostri focus group ascoltano in generale poco o niente la radio. L’ascolto radiofonico sembra essere in gran parte sostituito dall’ascolto di portatili musicali come MP-3-player o I-pod. La televisione resta invece un medium utilizzato. Il consumo televisivo però in generale avviene per motivi di intrattenimento quindi si rivolge primariamente a film, soap, sitcom, cartoni animati, reality e quiz. Mentre i ragazzi non ascoltano mai programmi a carattere tecnico scientifico alla radio, essi guardano occasionalmente programmi a contenuto tecnico-scientifico alla televisione. I giovani non sono sfavorevoli a contenuti tecnico-scientifici, se i contenitori riescono ad attirare il loro interesse. Essi cioè non cercano tali contenuti ma li gradiscono se secondo loro i programmi sono “fatti bene”. In questo un ruolo cruciale è appunto giocato da elementi di intrattenimento, i quali rendono le offerte di più facile fruizione, mentre programmi basati esclusivamente sul parlato, come le tipiche interviste radiofoniche, risultano difficili da seguire. Sebbene considerino elementi di “infotainment” o “edutainment” importanti, i giovani notano d'altra parte che i programmi che contengono tali elementi spesso perdono informatività e rinunciano all'approfondimento. Questo è considerato però un male minore visto che comunque, se vogliono cercare informazioni specifiche, i giovani utilizzano internet o anche riviste di divulgazione scientifica. Con questa affermazione i ragazzi allo stesso tempo sottolineano la rilevanza del nuovo medium internet per la

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ricerca di informazioni e affermano il ruolo e la capacità dei media tradizionali di proporre temi ad un vasto pubblico e di diffondere conoscenze in un modo generalizzato.

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ALLEGATO 1: CORPUS: ELENCO DELLE TRASMISSIONI ANALIZZATE Il corpus delle trasmissioni prese in considerazione per l’analisi qualitativa del contenuto si è composto dalle trasmissione elencate in seguito: Schweizer Fernsehen (SF) e Schweizer Radio DRS (SR DRS) emittente trasmissione data tema/i durata

in min codice

Horizonte 12.3.06 Die Entstehung der Alpen 45 H/SF

23.2.06 Kaffee 4:50 MTW/SF-a

23.2.06 Medikamentenmangel gegen H5N1 4 MTW/SF-b

23.3.06 Chinas vergiftete Flüsse 7:50 MTW/SF-c

9.3.06 Musik gegen Schmerzen 7 MTW/SF-d

MTW

23.3.06 Digitale Fernsehwelt 6 MTW/SF-e

2.3.06 Erdbeben ca. 8 N/SF-a

Wasserflut ca. 8 N/SF-b

News ca.5 N/SF-c

Nano

Bionik ca. 8 N/SF-d

SF1

Puls 27.2.06 Darmkrebs 21:50 P/SF-a

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emittente trasmissione data tema/i durata in min

codice

27.2.06 Medikamentendosierung 4:50 P/SF-b

27.2.06 Pulsmix 3 P/SF-c

27.2.06 Depressionen nach der Geburt 6 P/SF-d

21.02.06 Verstopfte Leitung 6 SF/SF-a

21.02.06 Kläranlage-Störfälle 17:50 SF/SF-b

Schulfernsehen

17.03.06 Mobile Toiletten 5 SF/SF-c

SF2 PTV- Gesundheit Sprechstunde

12.3.06 Der Mann ca. 60 GS/SF

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Télévision de la Suisse romande (TSR) e Radio de la Suisse romande (RSR) emittente trasmissione data tema/i durata codice

36.9 15.2 La vaccinazione ca 10 min 369/TSR-1

36.9 15.3 L’ipnosi come terapia medica ca 10 min 369/TSR-2

Nuovo 23.2 L’uso di internet da parte dell’OMS nella lotta all’influenza aviaria

5 min 40 sec

N/TSR-1

Nuovo 23.3 La pratica di criogenizzazione ca 8 min N/TSR-2

Mise au point 5.3 La prevenzione all’influenza aviaria in vallese

10 min 26 sec MP/TSR-1

Mise au point 12.3 L’evoluzione della fruizione televisiva

10 min 5 sec

MP/TSR-2

Telejournal 14.3 La trasmissione dell’aviaria tra animali domestici

ca 2min TJ/TSR-1

Telejournal 23.2 Influenza aviaria : contromisure dell’ospedale cantonale di Ginevra

1 min 54 sec

TJ/TSR-2

TSR 1

Telejournal 25.2 Influenza aviaria intervista a un veterinario

1 min 51 sec

Tj/TSR-3

RSR -La Première

Capsule de Pain 21.2 Internet in Cina ca 4min CdP/La Première-1

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Capsule de Pain 6.3 La diffusione dei Blog ca 4min CdP/La Première-2

On en parle 6.3 Prodotti antirussamento 6 min 5sec

OnP/ La Première-1

On en parle 13.3 Influenza aviaria: da volatili a gatti

7min 30 sec OnP/ La Première-2

Meilleur des Mondes

12.3 L’autismo infantile ca 45 min Mdm/La Première

Atlas 18.3 Le grandi scimmie ca 60 min A/La Première-1

On en parle 9.3 La telvisione ad alta definizione 4min 45 sec

OnP/ La Première-

On en parle 13.3 Onde cerebrali

7min 45 sec

OnP/ La Première-4

Capsule de Pain Software antivirus ca 4min CdP/La Première-3

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Televisione svizzera di lingua italiana (TSI) e Radio svizzera di lingua italiana (RSI) emittente trasmissione data tema/i durata codice

Check Up 24.02.06 Male al petto Malattie cardiovascolari Infarto

105 CU-2/TSI

Check Up 03.03.06 I bambini e le malattie 105 CU-1/TSI

Studio Medico Puls

05.03.06 Ciclismo pericoloso Botox Pillola e piacere Caffè di sera Musica e anestesia Consumo di sale Dimagrire ridendo Epatite

50 SMP/TSI

Falò

23.02.06 Consumo di alcool Autox

90 F/TSI

TSI

Etabeta

26.02.06 Acque dolci Acque marine Cetacei

75 E/TSI

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emittente trasmissione data tema/i durata codice

Il sommergibile

28.02.06 Uso del computer nella medicina Uso dei principi nelle teorie scientifiche

15 S/Rete 1

Natura sott’occhio

06.03.06 La fenologia 5 NSO/Rete 1

RSI Rete Uno

Modem 20.02.06 Influenza aviaria

30 M/Rete 1

RSI Rete Due

Impulso scienza

06.03.06 Differenze tra il cervello della donna e il cervello dell’uomo 15 IS/Rete 2

RSI Rete Tre

Dica 33 Ipercolesterolemia

6 D33/Rete 3

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ALLEGATO 2 Griglia di analisi trasmissioni radiotelevisivi di contenuto tecnico scientifico

1. Il tema (per tutte le ipotesi legate alla tematizzazione come: selezione, posizione del tema, dimensioni del tema,….) a) Descrizione del tema generale b) Descrizione del tema specifico (nominarlo), con sotto-temi c) Dimensioni del tema (politica, sociale, economica, solo scienze naturali, ….) d) Discipline considerate e) Tipi di scienze considerate (scienza teorica, di base, applicata,….) f) Occasione (qual’è l’aggancio del servizio?)

2. le tecniche giornalistiche e specifiche al media (ipotesi legate alla

popolarizzazione) a) la narrazione (grosso modo: Quale storia viene raccontata….descrivere

con parole chiave b) la personalizzazione (Ci sono persone protagoniste della narrazione?) c) l’affettività (Ci sono elementi che suscitano affetto? Attraverso i

personaggi, le immagini…) d) il riferimento alla quotidianità (Vengono utilizzati esempi concreti della

vita quotidiana? Il sapere trasmesso dimostra utilità per la vita quotidiana?.......)

e) il linguaggio (lingua - dialetto, lingue straniere, overvoicing con traduzione - e linguaggio - scientifico-tecnico, professorale, ironico, neutra distanziato, emotivo,….)

f) la messa in scena (esperimenti, spettacolarizzazione, eventi particolari,….curiosità,…incl. particolarità del media)

g) generi giornalistici (interviste, servizi montati, discussioni tavola rotonda, commento, …..)

3. Chi ha voce e non?

a. Persone a cui sono rapportati degli “idea elements” (qual è la loro funzione?)

b. Persone che si esprimono senza “idea elements” riguardo al tema (dito)

c. Persone senza voce d. Citazioni di persone non presenti

4. Quali frame vengono usati?

a) Frame dei giornalisti (nell’intro, durante il servizio, voce off,…)

b) Frame delle persone con voce c) Frame delle citazioni d) Frame delle immagini/suoni

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ALLEGATO 3: Filo interlocutore focus group Cosa mi è rimasto? § La trasmissione ha destato la vostra curiosità? § Ha cambiato la vostra opinione / immagine di…..(esempio: della TV digitale)? § È valsa la pena guardare questa trasmissione? § Adesso siete più preparati per poter trattare questo tema? § Vi informerete ulteriormente? Come? § E' chiaro come funziona questa tecnica/ricerca/….? § Con quali mezzi si avrebbe potuto spiegare meglio? § Sono stati usati concetti che non sono stati spiegati? § Il linguaggio era chiaro?

Cosa mancava? § Ci sono temi o aspetti legati al tema (esempio: la TV digitale) che non sono stati

trattati o sono stati trattati troppo poco? § Quali domande restano aperte?

Cosa mi è piaciuto/non mi è piaciuto? § Era interessante o noioso? § Vi ha sorpreso o sapevate già tutto? § Il ritmo era troppo lento o troppo veloce? § Le interviste erano interessanti? § Le immagini erano adatte a presentare il contenuto? La grafica? Le animazioni?

Le musiche? § I commenti dei giornalisti erano appropriati? § Con che mezzi si sarebbe potuto rendere la trasmissione più interessante?

(interviste in più, storie...) § Sarebbe stato meglio inserire più dettagli?

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ALLEGATO 4: Experten und Laien in Fernsehsendungen zu Wissenschaft und Technik Rollen, Autorität und Legitimation Transkripte SF: Beispiel 1: MTW, 23.3.06 Wasserforscher (Wehrli) zu den Ursachen des erhöhten Krebsvorkommens (MTW-SFc): Wenn Flusswasser so giftig ist, dass man vermeiden sollte, eine Hand oder einen Fuss hinein zu halten, dann ist schon ein Kausalzusammenhang gegeben. Die Krebsfälle, die dort auftreten, sind ja häufig Krebsfälle des Verdauungstraktes, was darauf hindeutet, dass das durch die Ernährung oder durch das Trinkwasser geschehen ist. Beispiel 2: Puls, 27.2.06 Zwei Aerzte (Schärli, Marbet) im Gespräch mit der Moderatorin zum Thema Darmkrebs (P/SFa): Moderatorin: Thomas Schärli, sie sind Präsident der Krebsliga Schweiz und Krebsspezialist am Kantonsspital St.Gallen, herzlich willkommen...ich glaube viele Leute haben grosse Angst vor dieser Koloskopie, nicht wahr? Arzt (Schärli): Es ist eine unangenehme Untersuchung, man muss sich gut vorbereiten, den Darm gründlich putzen, dass sind nicht unbedingt gute Säfte, die man da nehmen muss, aber die Untersuchung ist gut zu machen, ich habe sie selber auch gemacht und sie wie der ältere Herr von vorher bestens überstanden und ich würde das weiterempfehlen. Moderatorin: Er sagte ja auch, es sei eigentlich gar nicht so schlimm gewesen. Herr Marbet: Gibt’s denn keine Alternative zu dieser Koloskopie, zu dieser Darmspiegelung? Arzt (Marbet): Also wenn jemand wirklich Sicherheit will, wissen will, wie es mit seinem Darm steht, dann ist die Koloskopie, also die Spiegelung sicher die beste Methode, und wie Sie gehört haben, ist sie gar nicht so schlimm. Wir haben eine eigene Studie gemacht bei mehr als 3000 Leuten und über 90% sagten, sie würden das sofort wieder tun lassen, es sei viel weniger schlimm als sie gedacht hätten. Beispiel 3: PTV-Gesundheit Sprechstunde 12.3.06 Ultraschall-Demonstration Prostata (GS/SF) Protastakrebs-Patient (Fasel): empfiehlt regelmässige Kontrollen Moderator (Stutz): Herr Dr.Fehr, Sie sind ein erfahrener Urologie-Chefarzt, Herr Kuhfus (Patient), können Sie vielleicht sich grad mal hinlegen, damit wir dann diese Ultraschall-Untersuchung machen können....machen Sie sich vielleicht schon bereit... (zum Arzt): stimmt das, was Herr Fasel sagte mit der ein- bis zweijährigen Kontrolle?

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Arzt (Fehr): Ja das ist absolut richtig das ist auch der Grund weshalb Herr Kuhfus zu uns kam weil er Symptome hatte beim Wasserlösen, und er hatte auch einen erhöhten PSA-Wert. Glücklicherweise zeigte sich aber bei ihm, dass es sich um eine gutartige Vergrösserung der Prostata handelte. Moderator: Das sind also zwei Probleme, Prostatakrebs und die gutartige Vergrösserung der Prostata mit der früher oder später alle Männer zu tun haben...können wir den Ultraschall nun grad mal machen...(zum Patienten) Sie haben versprochen, Sie haben eine Kiste Mineralwasser getrunken vorher? Patient (Kuhfus): Ja eine halbe. Moderator: Ist die Blase voll? Patient (Kuhfus): Ja sie sollte voll sein. Moderator: Wie wäre das jetzt gewesen, eine halbe Kiste Mineralwasser getrunken zu haben vor der Prostataoperation? Patient (Kuhfus): Ja schlecht Moderator: Warum schlecht? Patient (Kuhfus): In den letzten zehn Jahren war die Lebensqualität nicht mehr gut, alles drehte sich ums Harnverhalten, ich hielt immer –Ausschau nach dem nächsten Klo, ging schnell ins Restaurant, um einen Espresso zu trinken, nur um aufs Klo gehen zu können. Ich hatte einfach Angst vor der Operation, wie viele andere Männer auch. Angst davor, dass da unten irgendetwas gemacht und operiert wird. Moderator: Was hat sie dann schlussendlich drauf gebracht, doch zu operieren? Patient (Kuhfus): Vor einem Jahr sah ich eine ähnliche Sendung bei Ihnen, das gab aber noch nicht den Ausschlag, sondern erst ein Jahr später, als es noch schlimmer wurde, dann habe ich mich ergeben. Moderator: ….in die Hände der Urologie ergeben?... Patient (Kuhfus): Ja, und ich habe eigentlich sehr gute Erfahrungen gemacht und bin froh, dass ich diese Operation habe machen lassen. Moderator: Jetzt wollen wir gerade mal sehen wie es aussieht.... (Arzt (Fehr) erklärt, was man sieht auf dem Ultraschallbild) Moderator: Sieht man den Urin? Arzt (Fehr): Ja das Schwarze hier ist der Urin…. Moderator: Wenn sie jetzt richtig operiert haben, und Herr Kuhfus richtigerweise glücklich ist, dann sollte er jetzt die Blase in einem Mal entleeren können, das wollen wir jetzt grad schauen.....darf ich sie jetzt bitten, aufs Klo zu gehen? Die Hose die verlieren sie sicher nicht unterwegs...einen grossen Applaus bitte...


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