Date post: | 02-May-2015 |
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Scienza
La chimica
Stanislao Cannizzaro• Stanislao Cannizzaro (Palermo, 13 luglio 1826 –
Roma, 10 maggio 1910) è stato un chimico e politico italiano.
• Nel 1841 si iscrive all'Università degli studi di Palermo con l'intenzione di laurearsi in medicina, ma presto si dedica alla chimica. Nel 1845 e nel 1846, prima a Pisa e poi a Torino, è assistente di Raffaele Piria (1815-1865), il chimico che preparò per primo l'acido salicilico.
• Partecipa ai moti siciliani del 1848 e con la caduta dell'insurrezione viene condannato a morte e ripara a Marsiglia nel maggio 1849; nell'ottobre successivo raggiunge Parigi e qui opera presso il laboratorio di Michel-Eugene Chevreul dove, lavorando con F. S. Cloz (1817-1883) nel 1851 riesce a ottenere la cianammide. Nello stesso anno ottiene la cattedra di chimica e fisica al Collegio Nazionale di Alessandria. Qui nell'autunno del 1855 scopre quella che ora è nota come reazione di Cannizzaro: le aldeidi aromatiche, in una soluzione alcolica di idrossido di potassio, dismutano in una miscela di acidi e alcoli corrispondenti: ad es. la benzaldeide si decompone in acido benzoico e alcol benzile.
Vulcanizzazione La vulcanizzazione provoca una modificazione della conformazione molecolare del polimero alla quale è dovuto
l'aumento di elasticità e resistenza a trazione, la soppressione di proprietà negative quali l'abrasività e
l'appiccicosità oltre che una maggiore resistenza agli effetti dell'ossigeno atmosferico e a molte sostanze chimiche.
Ricerche strutturistiche su modelli poliisoprenici hanno evidenziato la formazione di legami tioeterei R-S-R diffusi
principalmente a livello intermolecolare e, secondariamente, a livello intramolecolare, a seguito di ripiegamenti delle
catene polimeriche. Statisticamente, la distribuzione dei siti in cui si stabiliscono tali legami è la seguente:
per il 60% tra i carboni dei gruppi -CH2- adiacenti al carbonio del doppio legame che reca il gruppo metilico;
per il 25% tra i carboni dei gruppi metilenici adiacenti al CH del doppio legame;
per il restante 15% tra i due carboni recanti il doppio legame. L'addizione dello zolfo provoca perdita di due atomi di idrogeno
che formano H2S; in questo modo ossidi come ZnO favoriscono la vulcanizzazione fissando il solfuro.
Originariamente si pensava che lo zolfo aumentasse la resistenza chimica della gomma a causa della saturazione
dei doppi legami; in realtà la quantità di doppi legami perduti è relativamente piccola. È stato dimostrato che la resistenza a degradarsi con l'usura, fenomeno accelerato dagli agenti
ambientali e in primo luogo dall'ossigeno atmosferico, è dovuta al legame dello zolfo proprio coi siti vulnerabili
dall'ossigeno..
Rischi nel laboratorio• TIPOLOGIA DEI RISCHI PRESENTI NEL LABORATORIO
• RISCHIO MECCANICO• La maggior parte dei contenitori in uso nel laboratorio è di vetro. Il vetro è un materiale fragile:
• in caso di rottura schegge e frammenti possono provocare ferite talvolta anche di una certa• gravità.
• RISCHIO TERMICO• Il laboratorio dispone di alcuni apparecchi riscaldanti (piastre, muffole....) che raggiungono
• temperature fino a 350°C. Una manipolazione superficiale di questi strumenti e dei contenitori• sottoposti a riscaldamento può causare delle ustioni.
• RISCHIO ELETTRICO• Gli apparecchi elettrici presenti in laboratorio sono conformi alle norme di sicurezza: non va
• tuttavia sottovalutato il rischio legato al loro uso. Particolare attenzione bisogna prestare• quando si opera in prossimità di buoni conduttori come l’acqua o di liquidi facilmente
• infiammabili.• RISCHI IGIENICO-AMBIENTALI
• Rischi dovuti ad agenti di natura fisica (rumore, vibrazioni, microclima, microonde,…).• Rischi dovuti ad agenti di natura chimica (inalazione, fumi, nebbie, polveri, contatto, ingestione
• di sostanze chimiche e/o biologiche "dannose",…).• RISCHI CHIMICI
• Rischi di lesioni dovute all’utilizzo e manipolazione• di sostanze chimiche. Molti reagenti e prodotti
• chimici che si utilizzano durante le esercitazioni in• laboratorio sono PERICOLOSI, costituiscono un
• RISCHIO e, se manipolati senza le adeguate cautele,• possono conseguentemente produrre un DANNO alle
• persone e alle cose.
I prodotti chimici
• PRODOTTI CHIMICI• Sostanze: sono rappresentate da elementi chimici ed i
loro composti allo stato naturale o• ottenuti mediante lavorazioni industriali, eventualmente
contenenti gli additivi necessari alla• loro immissione sul mercato.• Preparati: sono rappresentati da miscugli o soluzioni
composti da due o più sostanze.• Agenti chimici: tutti i prodotti utilizzati durante il lavoro
anche se non potenzialmente dannosi• per la salute.
Etichettatura dei prodotti chimici• ETICHETTATURA DEI PRODOTTI CHIMICI• Per assicurare un impiego in sicurezza tutti i reagenti ed i prodotti chimici
potenzialmente• pericolosi sono corredati da un’etichetta conforme alla direttiva CEE 67/548.• Sull’etichetta potrai trovare, oltre al nome del prodotto, il tipo di pericolosità
con il suo• simbolo, la natura dei rischi (indicati dalla lettera R seguita da uno o più
numeri) e le norme di• prevenzione (indicate con la lettera S seguita da uno o più numeri).• Anche le soluzioni preparate dai tuoi insegnanti saranno contrassegnate da
un’etichetta con• l’indicazione del tipo di pericolo e delle precauzioni da usare.• Vediamo come si presenta l’etichetta di uno dei reattivi in dotazione al
nostro laboratorio:• È necessario evitare l’utilizzo di sostanze i cui recipienti non riportano una
chiara indicazione• del contenuto.
L’ etichetta• L'ETICHETTA• L'etichetta assume un ruolo importante in quanto ci da molte
informazioni (sintetiche) sulle• caratteristiche chimico fisiche della sostanza e/o preparato inoltre
fornisce le prime indicazioni• in materia di rischi potenziali della sostanza e/o prodotto.• Più esplicitamente: l'etichetta tiene conto di tutti i rischi potenziali
connessi con la normale• manipolazione ed utilizzazione delle sostanze nelle forme in cui
esse vengono commercializzate.• L'etichetta deve fornire le seguenti informazioni in lingua italiana:• - Il nome chimico della sostanza.• - Il nome e la sede della ditta produttrice.• - I simboli di pericolo e relativi pittogrammi.• - Le frasi di rischio (frasi R), i consigli di prudenza (frasi S).
SIMBOLOGIA DI PERICOLO: PITTOGRAMMI
Tossico
• qualsiasi sostanza chimica o materiale che sia
• stato provato causare danni acuti o cronici
• all’organismo.
Altamente tossico• Pericolo: sostanze molto
pericolose per la• salute, per inalazione,
ingestione o contatto• con la pelle, e che possono
causare la morte.• Possibilità di effetti irreversibili
da esposizioni• occasionali, ripetute o
prolungate.• Precauzioni: Evitare qualsiasi
contatto e• consultare immediatamente un
medico in caso• di malessere.
Facilmente infiammabile• Pericolo: 1. Sostanze autoinfiammabili.• Prodotti chimici• infiammabili all’aria.• Precauzioni: Conservare• lontano da qualsiasi fonte di• accensione.• Pericolo: 2. Sostanze sensibili all’umidità.• Prodotti chimici che a contatto con l’acqua• formano rapidamente gas infiammabili.• Precauzioni: Evitare il contatto con umidità
o acqua.• Pericolo: 3. Liquidi con punto di• infiammabilità inferiore a 21°C.• Precauzioni: tenere lontano da fiamme• libere, sorgenti di calore e scintille.• Pericolo: 4. Sostanze solide che si• infiammano facilmente dopo breve contatto• con una fonte di accensione.• Precauzioni: Evitare qualunque contatto
con• fonti di accensioni.
Estremamente infiammabile • Pericolo: 1. Liquidi con punto di
infiammabilità• inferiore a 0°C e con punto di• ebollizione/punto di inizio di ebollizione
non• superiore a 35 °C.• Precauzioni: Conservare lontano da
qualsiasi• fonte di accensione.• Pericolo: 2. Sostanze gassose
infiammabili a• contatto con l’aria a temperatura
ambiente e• pressione atmosferica.• Precauzioni: Evitare la formazione di
miscele• aria-gas infiammabili e tenere lontano
da fonti• di accensione.
Nocivo
• Pericolo. Nocivo per inalazione, ingestione o
• contatto con la pelle. Possibilità di effetti
• irreversibili da esposizioni occasionali, ripetute
• o prolungate.• Precauzioni: Non respirare i
vapori ed evitare• il contatto, inclusa inalazione di
vapori, e in• caso di malessere consultare il
medico.
Irritante:
• Pericolo: Questo simbolo indica sostanze che
• possono avere effetto irritante per pelle,
• occhi e apparato respiratorio.
• Precauzioni: Non respirare i vapori ed
• evitare il contatto con pelle e occhi.
Comburente
• Pericolo: Sostanze ossidanti che possono
• infiammare materiale combustibile o
• alimentare incendi già in atto, rendendo più
• difficili le operazioni di spegnimento.
• Precauzioni: Tenere lontano da materiale
• Combustibile.
Corrosivo
• Pericolo: Prodotti chimici che per contatto
• distruggono sia tessuti viventi sia attrezzature.
• Precauzioni: Non respirare i vapori e evitare il
• contatto con pelle, occhi e indumenti.
Esplosivo
• Pericolo: Questo simbolo indica prodotti che
• possono esplodere in determinate condizioni.
• Precauzioni: Evitare urti, attriti, scintille,
• Calore.
Pericoloso per l’ambiente
• Pericolo: Sostanze nocive per l’ambiente
• acquatico (organismi acquatici, acque) e per
• l’ambiente terrestre (fauna, flora, atmosfera),
• o che a lungo termine hanno effetto dannoso.
• Precauzioni: Non disperdere nell’ambiente.
Vi ringraziamo di aver visto questa presentazione fatta da:
Cipiglio Waltere
Verolino Antonio
FINFINEE