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SCIENZE UMANE - Formazione PsichiatricaNel SITO INTERNET: , a cura del dott.Giuseppe Canfarone, si...

Date post: 24-Oct-2020
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  • e SCIENZE UMANE www.formazionepsichiatrica.it

    Rassegna di Psichiatria

    Psicologia

    Psicofarmacologia

    Fenomenologia Applicata

    Pedagogia

    Sociologia

    Antropologia

    DIREZIONE: Vincenzo Rapisarda, Renato Bernardini, Bruno Callieri,

    Roberto Cipriani, Luciano Corradini, Santo Di Nuovo, Laura Faranda.

    COMITATO SCIENTIFICO: M. Amico Roxas (Catania) E. Aguglia

    (Catania), N. Andreasen (Iowa City), C.F. Barletta Reitano (Catania), M. Bassi

    (Bologna), G. Bongiorno (Catania), C. Calandra (Catania), G. Cannizzaro

    (Palermo), F. Canziani (Palermo), A. Costa (Catania), E. Costa (Roma), L. Crea

    (Catania), A. Criscenti (Catania), L. Daher (Catania), C. De Pasquale (Catania), C.

    Dinaro (Catania), F. Drago (Catania), A: Fallica (Catania), T. Federico (Catania),

    G. Fichera (Catania), S. Filetti (Catania), A.M. Fogliani (Catania) T. Fogliani

    (Catania), G. Gessa (Cagliari), P.L. Giordano (Palermo), A. Guareschi Cazzullo

    (Milano), F. Guzzetta (Roma), A. Jacono (Caltanissetta), D. La Barbera (Palermo),

    G. Lunardo (Catania), M. Maj (Napoli), A. Maltese (Roma), A. Margarone

    (Catania), M. Matera (Catania), M. T. Moscato (Bologna), G. Nisticò (Catanzaro),

    G: Paradiso (Catania), S. Paradiso (Iowa City), L. Pavone (Catania), A. Pazzagli

    (Firenze), A. Petralia (Catania), G. Petriglieri (Parigi), S. Quattrocchi Paradiso

    (Catania), G. Racagni (Milano), L. Ravizza (Torino), G. Ronsisvalle (Catania), M.

    Russo (Catania), N. Rudas (Cagliari), F. Sambataro (Washington), M.C. Sapienza

    Auteri (Catania), P. Sarteschi (Pisa), N. Sartorius (OMS Ginevra), P. L. Scapicchio

    (Roma), M. Scarcella (Bari), G. Sollima (Catania), M. A. Sortino (Catania), E.Tripi

    (Trapani), A. Virzì (Catania), M. Zappia (Catania), S. Zerbo (Catania).

    SEGRETERIA DI REDAZIONE: D. Conti

    REDAZIONE: G. Canfarone, M. Cristofolini, F. Inga, R. La Licata,

    V.Messina, A. Tricomi.

    La rivista Formazione psichiatrica è stata autorizzata dal Tribunale di Catania con

    il n. 558 del registro GP in data 12.12.1979.

    È stata inoltre autorizzata da Tribunale di Catania ad essere inserita in Internet

    tramite ―aruba‖.

  • Nel SITO INTERNET: www.formazionepsichiatrica.it, a cura del dott. Giuseppe

    Canfarone, si possono leggere i riassunti e gli abstract degli articoli pubblicati sin

    dalla fondazione della Rivista (1980), e integralmente gli articoli dagli ultimi anni.

    Si trovano pure i titoli e gli indici dei 27 volumi della Collana dei Quaderni di

    Formazione Psichiatrica, molti dei quali ancora disponibili.

    Associato all’U.S.P.I.

    Unione Stampa Periodica Italiana

    Autorizzazione del Tribunale di Catania n.538 del Reg. G.P. in data 18/12/1979

    Registro Società Tribunale di Catania n. 17675

    Iscrizione Camera di Commercio di Catania n. 140287

    Iscritta al Registro Nazionale della Stampa con il n. 01731 vol. 18, Foglio 241 in

    data 20/11/1985 e riconosciuta rivista di elevato valore culturale.

    INDICE

    EDITORIALE: BRUNO CALLIERI Antropologia e psichiatria dell'oggettività del ―caso‖ all'esperienza

    di rapporto e di incontro

    FILIPPI LUIGI SILVANO Il problema ―Fede e ragione‖ visto da uno Psichiatra Relazione al simposio ―Psichiatria, spiritualità e religione‖ Del XIV congresso della società

    italiana di psicopatologia (SOPSI), Roma, 16-20 febbraio 2010.

    CAVALLI SALVATORE MARIA, CHISARI CLARA GRAZIA,

    COSTANZO MARIA CRISTINA, CIRMI MARIO BENIAMINO Stenosi dell‘acquedotto del Silvio in una paziente affetta da malattia di

    Sjogren e Sclerosi Multipla

    CAVALLI SALVATORE MARIA, CHISARI CLARA GRAZIA,

    COSTANZO MARIA CRISTINA, ZAGARI FRANCESCO Esordio psichiatrico di malattia demielinizzante in soggetto affetto da

    Gozzo Multinodulare

    CHISARI CLARA GRAZIA, COSTANZO MARIA CRISTINA,

    CAVALLI SALVATORE MARIA, CIRMI MARIO BENIAMINO Mutazione p102l-v129 nella Malattia di Gerstmann-Straussler-Scheinker:

    un caso con esordio psichiatrico

    CAVALLI SALVATORE MARIA, CHISARI CLARA GRAZIA,

    COSTANZO MARIA CRISTINA, ZAGARI FRANCESCO La sindrome di Gilles de la Tourette

    http://www.formazionepsichiatrica.it/

  • VALDARNINI DANIELA, CONTRERAS LEONARDO, BURLA FRANCO,

    FILIPPI LUIGI SILVANO Piccola storia di un piccolo gruppo. Un‘esperienza di psicoterapia

    di sostegno in gruppo per studenti universitari

    BARONE R., TORRISI G., FIUMARA A. Pattern di sviluppo in pazienti con CDG Ia (Deficit di Fosfomannomutasi)

    DE NATALE ALESSANDRO, CAMERANO CORRADO La neuroriabilitazione in pazienti con Sclerosi Laterale Amiotrofica

    DE NATALE ALESSANDRO, CAMERANO CORRADO Neuroriabilitazione nella malattia di Parkinson: stato dell‘arte

    DE NATALE ALESSANDRO, CAMERANO CORRADO La figura del Caregiver nel processo della riabilitazione

    DE NATALE ALESSANDRO, CAMERANO CORRADO Approccio riabilitativo nella malattia di Huntington

    DE NATALE ALESSANDRO, CAMERANO CORRADO Strategie riabilitative in pazienti con Alzheimer

    DE FELICE MARIANGELA, MONTEFORTE DARIA, DE FELICE FLAMINIO Pensiero magico: quotidianità e psicopatologia

    RIZZOTTO ANGELA, LO PRESTI GIANLUCA, DE PASQUALE CONCETTA Conseguenze psicopatologiche del maltrattamento nell‘infanzia e nella adolescenza

    LOMBARDO NICOLÒ ROSARIO Viktor Emil Frankl e la società del XXI secolo

    SANFILIPPO GIUSEPPE, MESSINA SIMONA, PALMERI ANDREA,

    D‘ALBERTO SONIA M.A., CURCURACI ANDREA, GERACI DIEGO L‘amministratore di sostegno: un caso di nostra osservazione peritale

    SANFILIPPO GIUSEPPE, D‘ALBERTO SONIA M.A., GIUFFRIDA FRANCESCA,

    PALMERI ANDREA, CURCURACI ANDREA, GERACI DIEGO Danno da lutto: considerazioni medico legali prendendo spunto

    da un caso di nostra osservazione peritale

    SANFILIPPO GIUSEPPE, MESSINA SIMONA, GIUFFRIDA FRANCESCA,

    D‘ALBERTO SONIA M.A., CURCURACI ANDREA, GERACI DIEGO Contenzioso giudiziario e rapporto empatico medico paziente,

    con particolare riferimento alla figura del pediatra.

    SANFILIPPO GIUSEPPE, D‘ALBERTO SONIA M.A., PALMERI ANDREA,

    GIUFFRIDA FRANCESCA, CURCURACI ANDREA, GERACI DIEGO Brevi considerazioni medico legali sul danno psichico

    CONTI DANIELA, RAPISARDA VINCENZO I giovani della Sicilia sud orientale in cerca di occupazione.

  • Condizione di disagio che può indurre ad eccessivo uso di alcolici,

    droghe, dipendenze vecchie e nuove, da internet, gioco d‘azzardo, vandalismo e bullismo

    RAPISARDA GRAZIA Per una storia degli studi classici e cristiani in Italia ed in Europa nel XX secolo:

    Il carteggio di Emanuele Rapisarda

    GIORGI M.G., MANCINI L., FAIELLA F., PONTALTI I., CIONI M.F.,

    MARIANI G. Sturm und drang

    MANCINI L., FAIELLA F., PONTALTI I., TANCREDI A., GIORGI M.G.,

    MARIANI G. Un'esperienza di psicoterapia di gruppo nella comunità

    FASSINO SECONDO, URANI CRISTINA, QUARANTA MICHELA,

    NOTARO GIULIA, ABBATE-DAGA GIOVANNI Disturbi del comportamento alimentare e tratti di personalità

    FORUM (Dialoghi con e tra i lettori)

    La presidenza Nazionale della FUCI

    Le condanne più severe non ci restituiscono i lavoratori (Mileto F.)

    RECENSIONI

    NOTIZIARIO

    PROSSIMI CONGRESSI

    EDITORIALE

    Trent’anni dopo, rileggendo questo mio scritto su “Antropologia e

    Psichiatria”, dietro la sollecitazione del carissimo Vincenzo Rapisarda, debbo

    aggiungere -non come un mero post-scriptum- che sono andato sempre più

    sensibilizzandomi verso il versante culturalista, rivelatomi dall’incontro con le

    patologie nuove ed emergenti, quali l’epidemia di personalità multiple, la

    disoressia, le tossicodipendenze giovanili di gruppo, le personalità vetero-

    adolescenziali, il narcisismo patologico, le organizzazioni borderline, l’emergere

    di Amleto (fra Edipo e Narciso). I nuovi primitivismi (Paola Carbone, 2003) con la

    sottovalutazione del rischio, con lo spazio post-corporeo, con l'ideale prometeico

    di controllo del corpo, il mito della magrezza, fino alla cancellazione della

    corporeità, si possono ascrivere alla concomitanza di più fattori socio-culturali.

    Qui andrebbero situati, a parer mio, i fenomeni della culturalità fraterna tra

    adolescenti e della cultura della violenza giovanile di gruppo.

    Se tentassimo di riassumere tutto ciò elencando una costellazione di

    “connotati” psicopatologici informali culturalmente dall'ethos della modernità,

  • potremmo forse individuare una declinazione dissociativa, una narcisistico-

    grandiosa, una narcisistico-distruttiva, una borderline. Questi dovrebbero essere i

    grandi temi del prossimo ventennio, all'insegna dello stravolgimento senza

    precedenti delle dinamiche familiari, in primis la carenza paterna. Ma, attenzione!,

    il volto del nuovo poligono familiare potrebbe essere quello pallido di Amleto.

    Un'inquietante corrispondenza può scorgersi nell'illimitata manipolabilità del

    mondo propria dell'attuale ethos tecnologico, dove sotto l'apparenza dello

    scienziato appaiono le sembianze dell'apprendista stregone, travolto dalla sua

    stessa hybris, del Sé grandioso esposto al proprio continuo, AMLETICO

    fallimento.

    Ti auguro, carissimo Vincenzo, che i lettori della tua Rivista, cui tu così

    generosamente mi fai partecipare, riescano ad evitare la caduta in questa terribile

    trappola e a navigare in acque meno insidiose di quelle di Odisseo.

    Bruno Callieri

    CALLIERI BRUNO

    ANTROPOLOGIA E PSICHIATRIA: DALL'OGGETTIVITÀ DEL “CASO”

    ALL'ESPERIENZA DI RAPPORTO

    E DI INCONTRO CON LA PERSONA**

    Quasi un secolo e mezzo fa, sulla scia del tardo illuminismo, il pensiero

    positivista, in contrapposizione al declinante romanticismo, rendeva possibile la

    grande fioritura della medicina sperimentale secondo il modello delle scienze

    naturali, consentendo però anche di andare incontro a un suggestivo riduttivismo,

    facilmente erigibile a sistema.

    Il medico alienista, determinato univocamente nell'ambito naturalistico,

    finiva per esaurirsi tutto nell'atto dell'obiettivazione, cioè per reificare l'altro, la

    persona, costringendolo in toto nell'anonimato di categorie oggettuali,

    etiopatogenetiche e nosologiche. Il suo potere restava essenzialmente adiolagico,

    tutto conchiuso nella ―spiegazione‖ e nell'identificazione causale psiche cervello.

    La famosa tesi griensigeriana (1863) ―le malattie mentali sono malattie del

    cervello‖ veniva indebitamente assolutizzata, in un'ottica di medicalizzazione

    radicale dell'uomo sofferente psichicamente e/o disturbato nel comportamento.

    Con ciò non si vuol dire che la psichiatria non sia anche una neuroscienza,

    cioè non debba anche avvalersi di impostazioni, di approcci, di procedimenti e di

    metodi neurobiologici: basti pensare all'importanza innegabile e sempre crescente

    degli studi sulla fisiologia e patologia dei neurotrasmettitori, alla

    psicoendocrinologia, ai rapporti tra gli effetti neurofarmacologici e i modelli

    comportamentali.

    Ma, anche se va riconosciuto il fecondissimo orizzonte del naturalismo

    psichiatrico (psichiatria organica, psichiatria biologica, neuropsicologia), non si

    * L.D., Neuropsichiatra in Roma

    ** Med. e Morale 33,2,180-188, 1983

  • può cadere nel riduttivismo e nell'equivoco metodologico, così chiaramente

    delineato (ormai molti anni fa) da Ludwig Binswanger. Egli diceva che

    ―l'ottimismo della conoscenza consiste qui nel ritenere che il problema della

    psichiatria vada risolto solo per la via dell‘ipotesi naturalistica. Una tale fede è

    possibile solo se non si è consapevoli che l‘essere umano soltanto unilateralmente è

    caratterizzato dalla «vita» o dal suo «essere naturale», mentre invece esso, per

    essere pienamente compreso, necessita della caratterizzazione come presenza». La

    psichiatria è dunque, basicamente, una scienza dell‘uomo, dell‘esistenza umana,

    esistenza che non è solo natura ma è anche cultura e storia, cioè è anche persona.

    Alla Crisis husserliana, alla riscoperta dell‘intenzionalità della coscienza,

    alla Lebenswelt si debbono certamente grandi aperture d‘orizzonte della

    psicopatologia e della psichiatria: aperture sul rapporto intersoggettivo, sulla

    corporeità, sull‘incontro, sulla esigenza di scorgere e di cogliere, sempre

    husserlianamente, l‘Alter—Ego e il suo esser-mondano anche nel «caso» clinico

    più inequivocabile.

    Ma il cammino che conduce all‘Alter-Ego e tutt‘altro che semplice e facile.

    Nella tensione bipolare fra «natura» ed «esistenza», fra spiegazione (erklaren) e

    comprensione (verstehen), fra il «caso» oggettivato in parametri biologici e il

    «caso» incontrato nella sua realtà singola, irripetibile e irriducibile (si pensi al

    depresso, là neurobiologicamente spiegato e qui antropologicamente inteso nelle

    sue dimensioni esistenziali), si pone un tertium: l‘approccio psicoanalitico,

    causalistico nella sua metapsicologia, ma sempre più umanistico nella sua prassi,

    con una dialettica sempre più avvertita fra naturalità e storicità dell`uomo, ma con

    una irriducible ambiguità fra spiegare e comprendere.

    Questo tertium si dà sempre, oggi anzi si pone come parola ineludibile. Per

    cui non si può non riconoscere che, sia pure in un senso ben diverso da quello

    positivista, «la consapevole distanza dell‘obiettivazione non è un tradimento

    esistenziale della persona malata, ma è l'indispensabile condizione dell‘attività

    psichiatrica» (Straus, 1969), e che il fatto che una relazione io-lui non possa esser

    trasformata nella relazione io-tu è una manifestazione primaria, fondamentale,

    della psicosi.

    Lo psichiatra quindi, come dice Tellenbach, non può non esser «camaleonte

    di metodi»; anche perché, nella pratica quotidiana, egli incontra l‘altro non come

    un socius, un compagno, che poi riduce a caso clinico; no, egli incontra un caso

    clinico, sia pure di tipo particolare, il quale lo riporta poi sempre al dilemma che

    connota lo specifico della psichiatria attuale: natura e/o esistenza.

    La psichiatria va incontro perentoriamente dialettizzata articolandola sul

    nodo essenziale dell‘intersoggettività, registro propriamente umano. Questo nodo,

    che per la psicanalisi si è posto come recupero del soggetto, si fonda

    innegabilmente sulla singolarità e onticità della persona, così come prospettato

    dal1‘antropologia esistenziale.

    Invero, accanto a1l‘impostazione psicanalitica e sempre riconoscendo ad

    essa una sua innegabile validità sul piano operativo, recenti sviluppi delle dottrine

    psicopatologiche, sollecitati dall‘apporto filosofico e religioso rivalutante la

    dimensione dell‘irrepetibile singolarità della persona, hanno consentito l‘accesso

    alla prospettiva umana in termini di rapporto e di incontro. Tale prospettiva

    sarebbe destinata a rimanere radicalmente nell‘ombra ove 1‗approccio fosse

  • esclusivamente naturalistico, e sarebbe perdita irreparabile.

    In realtà, se la coscienza è essenzialmente intenzionalità, e l‘esserci è sempre

    esserci nel mondo (Im lch-sagen spricht sich das Dasein als in-der-Welt-sein aus —

    Heidegger, Sein und Zeit, pag. 321), l‘Io si pone sempre e soltanto in relazione.

    Ecco tutto il significato «rivoluzionario» (per la psichiatria, almeno) del marceliano

    , un coesse che consente di ben fondare metodologicamente

    un‘antropologia dell'incontro, anche a1l‘insegna del personalismo (E. Mounier).

    Questo dell'incontro e del personalismo mi pare potersi porre come uno dei

    più corretti piani teorici da cui è deducibile il trattamento terapeutico della

    Psyehanayse. Cogliere l‘a1tro in prima persona nell`incontro (come un Tu, o come

    un Alter-Ego): l'antropologia dell‘incontro (cfr. di J. Boeckenhoff il vol. Die

    Begegnungsphilosophie; Alberg, Freiburg, 1970) fa veramente compiere un giro di

    boa al pensiero psichiatrico moderno più sensibile a1l‘istanza umana. Partendo dal

    Tu e dal Noi l‘incontro, non più soltanto vissuto come esperienza limite, viene

    considerato come fenomeno primordiale, antepredicativo, costitutivo del vivere

    umano.

    Lain Entralgo parla chiaramente di crisi del yoismo: il mio Io (anche nel suo

    senso metapsicologicamente più esteso) non esaurisce la mia propria realtà. E

    Heidegger, in Einfuhrung in die Metapoysik, e dice che non è più il tempo dell‘Io

    ma è il tempo del Noi («die Wirzeit Statt der Ichzeit» — 2° ediz., Tubingen, 1958,

    pag. 53). Dunque, di pieno significato antropologico appare la costituzione del noi,

    della noità (Wirheit) e, in inevitabile antecedenza, la costituzione dell‘altro.

    Qui però non possiamo far a meno di chiederci se siamo autorizzati a

    «passare dalla constatazione empirica ed ontica dell‘esser-con alla posizione della

    coesistenza come struttura ontologica del nostro esser-nel-mondo» (Sartre, L‘ètre

    et le néant, pag. 304); va cioè chiarito se il fatto che il mio mondo debba esser il

    nostro mondo sia più che un semplice fatto, se cioè questa coesistenza sia un

    aspetto strutturale dell‘esistenza umana. Ciò è invero di fondamentale significato

    per la giustificazione teoretica di una psichiatria interpersonale.

    Heidegger ha chiaramente sottolineato che sono proprio i modil deficitari di

    coesistenza a rilevare l‘esistenza come coesistenza: ―Anche l‘esser-solo

    del1‘esserci è coesistenza nel mondo... L‘esser-solo è un modo deficitario del co-

    essere, la sua possibilità è la dimostrazione di questo co-essere» (Sein und Zeit,

    pag. l20). A me pare però che i modi deficitari (ammesso che sempre lo siano)

    della coesistenza non «provano» che l‘esser-con nel mondo sia l‘aspetto strutturale

    essenziale dell‘esistenza umana. Ciò mi condurrebbe a ritenere che,

    filosoficamente parlando, è corretto dire non che c‘è soltanto la dimensione

    interpersonale ma che c‘è anche una dimensione interpersonale. Però la rilevanza

    di questa dimensione interpersonale, nella psichiatria attuale, è tale che sembra

    davvero non potersi più prescindere da essa, anche se restano validi altri modi di

    approccio (biologico,` comportamentale, etc.).

    Ecco la nostra opzione: attualmente è per noi esigenza ineludibile la

    psichiatria come fenomenologia dell''ntersubbiettìvità, cioè è ineludibile la

    premessa fenomenologica dell'intersubbiettività a ogni psichiatria che voglia esser

    propriamente antropologica.

    Qui va ricordato con Natanson (pag. 38, 1962) che l‘«intersubjectivity

    remain the root problem of philosophy for those who follow Husserl». Certo, e va

  • anche aggiunto che proprio qui, alla base dell‘intersoggettività, per nessuno così

    perentoriamente come per lo psichiatra si pone il corpo come intermediario. Il

    corpo, che non è possibile astrarre dalla persona (forse non vi era riuscito nemmeno

    Cartesio, se diceva «...me non tantum adesse meo corpori ut nauta est navigio, sed

    illi arctissime esse conjunctum et quasi permixtum, adeo ut unum quid cum illo

    componam»): il mio corpo non è un corpo; è il mio corpo e, in quanto mio (ma non

    mio come è mio un libro, un oggetto) è tutto intriso di soggettività, è corpo-

    soggetto, è qualcosa che io sono (non, è qualcosa che io ho). Inteso appieno questo

    punto (si pensi alle illuminanti pagine di Merleau—Ponty), è facile vedere anche

    che il mio corpo è la transizione da me al mondo, è intermediarietà.

    Nell‘antropologia psichiatrica attuale, antropologia della relazione e

    dell‘incontro, il mio corpo (ripeto, mio non come oggetto dell’avere marceliano)

    rende possibile il mio·incontro con l‘altro come soggetto, possibile perché anche il

    suo corpo è incarnazione della sua soggettività.

    A questo proposito dobbiamo far nostra la sempre attuale affermazione di

    Marcel: «Ètre incarné, c‘est s‘apparaitre comme corps, comme ce corps—ci, sans

    pouvoir s'identifier à lui, sans pouvoir non plus s‘en distinguer-identification et

    distinction étant des operations corrélatives l‘une de l‘autre, mais qui ne peuvent

    s'exercer que dans la sphère des objets» (Du refus à l'invocazìon, pag. 31). E allora

    in questo mondo vissuto (L'husserliana Lebenswelt), con questo corpo; come

    intermediario dell‘incontro con l‘altro, la fenomenologia dell‘intersoggettività.

    trova la piena premessa della sua giustificazione.

    In questo ambito, che dovrebbe esser prolegomeno per ogni prassi clinica

    psichiatrica, l‘«Io penso» dovrebbe esserr rimpiazzato dal «Noi esistiamo». E va

    ancora una volta precisato che in questo «Noi esistiamo» un punto deve esser ben

    chiaro: l'incontro con l'altro rivela l'altro a me non come un oggetto ma come

    un’esistenza, cioè come una sorgente di senso e di significato.

    L‘incontro con l‘altro, la sua presenza, rivela l‘altro a me come «like-me-in-

    the world»: è questo un significato che io non percepirò mai nell‘incontro con le

    cose. In questo senso si può dire che l‘altro è il mio «compagno-verso-il-mondo»

    (cfr. Lujipen), sia nell‘amore che nell‘odio, sia. nella presenza che nell‘assenza, sia

    nella collaborazione che nel conflitto.

    È ovvio che questo noi presenta molte forme e contiene una moltitudine di

    possibilità che debbono essere investigate. È questo il vasto compito della

    psicologia fenomenologica, che può qui trapassare in psicologia sociale. Alla

    psicopatologia compete più propriamente lo studio delle deficienze e delle

    distorsioni di tale coesistenza. E ciò illumina di una luce nuova l‘approccio

    all‘isolamento schizofrenico, all‘arresto depressivo della temporalità, al congelarsi

    melancolico della colpa, all‘inautenticità d‘amore isterica e narcisistica, alla

    passività dell‘evitamento, alla stabile instabilità del borderline, al mondo ostile del

    paranoide. Questi sono i temi dell‘indagine psicopatologica attuale più

    autenticamente antropologica; basti qui l‘indicarli.

    Nel vivere quotidiano, purtroppo il noi che il fenomenologo incontra più

    spesso è il noi dell'indifferenza, il vuoto freddo e opaco noi di una società sempre

    più perdente il meglio del suo carattere umano: il noi della burocrazia e

    dell‘autobus, il noi anonimo e anodino della ―gente‖, il sì impersonale

    dell‘esistenza giornaliera, dove avvertiamo sempre, in negativo, la verità

  • antropologica dell‘agostiniano «Nil- homini amicuin sine homine amico».

    Qui si rivela tutto lo spessore umano dell‘asserto buberiano secondo cui il

    fatto fondamentale dell‘esistenza umana è l’uomo con l'uomo, cioè è la relazione.

    Riconoscere e accettare ciò è stato, per la cultura antropologica degli ultimi

    decenni (si pensi al relazionismo di Enzo Paci), un fatto dalle conseguenze

    incalcolabili: cogliere lo specifico della psicopatologia in termini di relazione, di

    Mit-einander-sein, di alterità, un‘alterità che si costruisce sempre di nuovo, ogni

    volta, secondo l‘infinita gamma dei diversi rimandi quotidiani. È qui che si situa,

    con prospettive ricchissime ma in gran parte ancora da esplorare, l‘incontro

    psichiatra-paziente, in particolare quello psicoterapeutico.

    La dimensione dialogica di questo rapporto non è risolubile in psico-logia, è

    antro-pologia. Buber inoltre, anticipando un tema ripreso dalla più recente

    psicanalisi e psicologia del profondo a proposito di controtransfert, ha indicato

    chiaramente e a più riprese che questa comprensione dialogica muove si

    dall‘onticità delle due esistenze ma si costituisce solo «tra loro» (il famoso

    zwischen Ihnen), cioè in un trascendimento di entrambe. Qui si situerebbe

    propriamente l‘incontro che è, sempre buberianamente, Ghade (grazia) e

    Geheimnis (mistero).

    Ancora più pregnante per l‘agire psichiatrico è stato l‘apporto del pensiero di

    Max Scheler il quale, specie in Gli idoli dell'autoconoscenza, ha ampiamente

    mostrato che il singolo, l‘individuo, è sempre preceduto, nella costituzione

    psicologica, dal noi.

    Binswanger, con tutta la sua opera, è stato - per lo psichiatra

    antropologicamente educato (ma sempre sensibile all'intenso richiamo freudiano)

    un Weg;Weiser, un indicatore di via: la co-presenza, il co-esserci dell‘uomo,

    minacciato, di perdita radicale dai processi di massificazione ma anche, più

    sottilmente dal predominio della propria ipseità, va realizzato soprattutto nei modi

    coesistentivi così mirabilmente da lui analizzati.

    Qui però 1‘accesso va indicato muovendo; più che da definizioni

    ontologiche, dall‘evento concreto dell‘incontro e della coesistenza: donde nella

    psicopatologia attuale la prevalenza (sul momento diagnostico e nosologico,

    radicalmente obiettivante, e che pur resta sempre operativamente

    utilissimo) dell'approccio concreto ai singoli, clinici, fallimenti dell‘incontro o alle

    sue limitazioni o impossibilità. L‘approccio psichiatrico che fa sua questa linea, in

    autentico impegno coesistentivo, tende a contrapporsi polarmente ad ogni

    reificazione dell‘altro, fondando in modo nuovo il rapporto medico-paziente.

    È qui che mi preme sottolineare la posizione feconda e fondamentale (invero

    poco nota nella più recente situazione psichiatrica italiana, che si va sviluppando

    sotto la prevalenza del richiamo esercitato dagli orizzonti biologici e

    comportamentali) di Victor von Weizsacher (‘86-‘57), di questo medico e

    antropologo che giunge ad affermare con coerenza e lucidità di pensiero il primato

    della relazione interpersonale: la relazione interpersonale come prima categoria

    dell'umano, dunque come chiave per la fondazione e la lettura del rapporto medico-

    paziente.

    Sulla linea di Weizsacker sono persuaso che nella pratica psichiatrica il dare

    e il ricevere costituiscono un atto unitario che ben può esser designato come

    relazione di totalità, proprio secondo il principio della psicologia della forma.

  • Questo nesso indissolubile, dimostrato anche sperimentalmente in persone che

    svolgono un lavoro in comune, va riconosciuto alla base di ogni situazione

    bipersonale (medica compresa), cioè in ogni situazione in cui è fondamentale la

    reciprocità.

    Partendo da questa reciprocità è stato possibile (si pensi alla scuola

    psicoterapeutica di Stoccarda) prospettare in modo metodologicamente corretto il

    passaggio dal transfert (psicanalitico) all‘incontro (antropologico).

    Il modello trasferale (e controtrasferale) di rapporto resta sempre il modo

    fondamentale di ogni procedimento psicoterapico ad impronta analitica; sarebbe

    però necessario, in base a quanto si e venuto dicendo sopra, riscattare il transfert

    dalla rigida delimitazione della teoria metapsicologica che lo sottende per

    ―schiudere‖ il paziente alla singolare dimensione del1‘incontro: ed un terapeuta

    dovrebbe essere capace ed interiormente disposto a (favorire) questa apertura

    esistenziale, questa partecipazione. .

    In vero, oggi appare non più totalmente soddisfacente il considerare la

    psichiatria come lo studio fenomenologico delle distorsioni della comunicazione:

    essa piuttosto si propone in modo sempre più convincente come lo studio delle

    dimensioni, più o meno antropologicamente distorte, dell‘incontro.

    In altri termini, se esistere è anche partecipare (esse est coesse), la necessità

    di una fondazione interpersonale della coscienza psicologica si impone, e si impone

    anche come chiave ermeneutica sine qua non dei disturbi psichici. Ma, ripeto si

    badi bene: l‘incontro non è da intendersi solo e semplicemente come Mit-seìn, cioè

    come quella serie indefinita, anonima, impersonale di rimandi quotidiani a un

    altrui in cui sempre ci imbattiamo, ma come esserci-con-l'altro, fedele

    all‘insopprimibile struttura dialogica del singolo.

    La psichiatria, dunque, come la scienza che studia l‘uomo nelle sue capacità

    o incapacità di sentire il «noi», nelle molteplici forme di scadimento nell‘anonimo

    o nel collettivo o di chiusura totale, là dove, si assiste a una vera e propria

    «scomparsa del partner», un vanificarsi della sua copresenza (si pensi allo

    schizofrenico, al maniacale, al paranoide e alle deformazioni che ivi assume

    l‘incontro, cosi magistralmente descritte da von Baeyer).

    Il disturbo psicotico dell‘incontro è un disturbo non solo tematico ma anche

    modale, è anche un disturbo dell‘ordinamento «estetico» (Zutt) dell‘esperienza

    vissuta, una perdita del fisiognomico, dello «stare».

    È proprio lo studio antropologico-psichiatrico di questi modi distorti e

    alterati o soffocati e abortiti dell‘incontro che consente di cogliere, per negativa e

    con singolare pregnanza, tutta la portata pratica di quel peculiare modo del Mit-

    sein che è appunto costituito da Mit-einander-sein, dall‘incontro con l‗altro

    (Rencontre, Begegnung. Encounter è appunto il titolo di un famoso volume edito

    da Spectrum, di Utrecht, nel 1954, che fu e resta per me fondamentale). Ed è

    proprio sulla noità (la Wirheit) che punta l‘odierna antropoanalisi che, con

    Cargnello, è analisi dell‘alterità e dell‘alienità.

    La relazione e l'incontro: qui il caso oggettivato (di cui al titolo di ·questo

    dire) si trasforma in persona, in alter-ego. Lo sviluppo antropologico che deriva da

    questa dialettica, e che poi va ad impegnarsi fra i due poli costituiti dall‘angoscia

    del singolo e dalla passione per l‘esistenza nella sua fondazione interpersonale, ci

    conduce a rivedere in chiave completamente nuova argomenti di primaria

  • importanza per ogni psicopatologia che voglia esser scienza de1l‘uomo:

    l'inquietudine, la coscienza della colpa, la solitudine, l‘invidia, il pudore, il

    coraggio, l'attesa, la speranza, la fiducia, la nostalgia, la morte, l‘amore, la ricerca

    di Dio.

    Ciò potrebbe suscitare moto di scandalo in chi riduce tutto l‘uomo a homo-

    natura; ma è un rischio che vale la pena di correre. E, forse, è anche un grosso

    impegno morale.

    BIBLIOGRAFIA

    ANDERS G. L'uomo è antiquato. La terza rivoluzione industriale. (Trad. Ita).

    Feltrinelli, Milano, 1995.

    BINSWANGER L. Ausgaůhlte Vorrrdge und Àufsátze – Berna. 1955.

    BOECKENHOFF J. Die Begegnungsphilòsophie. Freiburg, Alberg, 1970.

    CALLIERI B. Psicopatologia e cultura. Attual. Psicol. 19, ½, 9, 15, 2004.

    CARBONE P. Le ali di Icaro. Rischio e incidenti in adolescenza. Bollati

    Boringhieri, Torino, 2003.

    COPPO P. Tra psiche e cultura. Bollati Boringhieri, Torino, 2003.

    GREEN A. Narcisismo di vita, narcisismo di morte. Borla, Roma, 1985.

    LUIJPEN W. Existential Pherzomenology. Pittsburg, Duquesne Univ. Press., 1960.

    MOUNIER E. Introduction aux vextlrtentialtlsmes, Paris 1962.

    NATANSON M. Literature, Philosophy and the Social Sciences. L‘Aja, Nijhoff

    1962.

    PACI E. Dall'esìstenzìalismo al relazionismo, 1957. Rencontre-

    Begegnung~Encomer. Spectrum, Utrecht, 1954.

    STRAUS E., NATANSON M., Ev H.: Psychiatry and Philosophy. New York,

    1969.

    WEIZSÀCKER V. v. Der Geslaltkretlr, Stuttgart, 1968.

    SAPIENZA UNIVERITÀ DI ROMA

    DIPARTIMENTO DI SCIENZE PSICHIATRICHE E MEDICINA PSICOLOGICA

    FILIPPI LUIGI SILVANO

    IL PROBLEMA “FEDE E RAGIONE” VISTO DA UNO PSICHIATRA*

    Introduzione

    In una società ricca di luci ma anche di molte ombre, molti si chiedono se la

    fede religiosa, in quanto relazione con la Divinità, sia ragionevole o sia un

    semplice costrutto umano, atto a soddisfare un bisogno di sicurezza e di protezione.

    * Relazione al Simposio “Psichiatria, spiritualità e religione” del XIV Congresso della Società Italiana

    di Psicopatologia (SOPSI), Roma, 16-20 febbraio 2010.

  • Concludendo: una ragione che non sia solo speculativa e fredda, ma che

    voglia contribuire al benessere della persona e della società, facendosi ―riscaldare‖

    dall‘amore fattivo (esigenza della comune appartenenza alla famiglia umana), può

    aiutare il soggetto a rendere più genuina e più convinta la sua dimensione religiosa,

    in definitiva la sua posizione – quale che essa sia - nei confronti della fede,

    favorendone la crescita in ―umanità‖.

    UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI CATANIA

    FACOLTÀ DI MEDICINA E CHIRURGIA - DIPARTIMENTO DI NEUROSCIENZE

    CLINICA NEUROLOGICA I - DIRETTORE: PROF. M. ZAPPIA

    CAVALLI SALVATORE MARIA, CHISARI CLARA GRAZIA,

    COSTANZO MARIA CRISTINA, CIRMI MARIO BENIAMINO

    STENOSI DELL’ACQUEDOTTO DEL SILVIO IN UNA PAZIENTE

    AFFETTA DA MALATTIA DI SJOGREN E SCLEROSI MULTIPLA

    RIASSUNTO

    Numerosi studi riportano percentuali di interessamento del SNC in corso di

    Sindrome di Sjögren fino al 20%. I disturbi neurologici possono essere multifocali,

    e riguardano sia l‘encefalo che il midollo spinale, e sono per lo più ricorrenti nel

    tempo. Nei casi in cui il quadro neurologico è predominante, la diagnosi

    differenziale con la sclerosi multipla (SM) può risultare difficile, con le

    problematiche di carattere terapeutico che questo comporta.

    SUMMARY

    Several studies show that the CNS involvement in Sjögren's syndrome is

    about 20%. The neurological disorders may be multifocal and concern the brain

    and the spinal cord. In cases with predominant neurological symptoms, the

    differential diagnosis with multiple sclerosis (MS) can be difficult because of

    therapeutic problems that entails.

    UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI CATANIA

    FACOLTÀ DI MEDICINA E CHIRURGIA - DIPARTIMENTO DI NEUROSCIENZE

    CLINICA NEUROLOGICA I - DIRETTORE: PROF. M. ZAPPIA

    CAVALLI SALVATORE MARIA, CHISARI CLARA GRAZIA,

    COSTANZO MARIA CRISTINA, ZAGARI FRANCESCO

    ESORDIO PSICHIATRICO DI MALATTIA DEMIELINIZZANTE IN

    SOGGETTO AFFETTO DA GOZZO MULTINODULARE

  • RIASSUNTO

    Nel corso degli anni, l'elevata frequenza di manifestazioni psichiatriche in

    pazienti con SM ha suggerito che questa malattia dovrebbe essere inclusa

    ordinariamente nella diagnosi differenziale dei pazienti che presentano sintomi

    psichiatrici. In considerazione del fatto che un episodio di natura psichiatrica

    potrebbe essere, come emerge dai dati di letteratura, sintomo d'esordio di SM,

    un'attenta valutazione neurologica mirata alla individuazione di "segni" di

    interessamento del SNC, rappresenta, certamente, un elemento di fondamentale

    importanza ai fini di un corretto inquadramento diagnostico.

    SUMMARY

    The high frequency of psychiatric manifestations in patients with MS

    suggested that this disease should be included in the differential diagnosis of

    patients presenting with psychiatric symptoms. As the psychiatric episode may be

    the onset of MS, a thorough neurological evaluation aimed at identifying "signs" of

    SNC involvement, is certainly important for a correct diagnosis.

    UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI CATANIA

    FACOLTÀ DI MEDICINA E CHIRURGIA - DIPARTIMENTO DI NEUROSCIENZE

    CLINICA NEUROLOGICA I - DIRETTORE: PROF. M. ZAPPIA

    CHISARI CLARA GRAZIA, COSTANZO MARIA CRISTINA,

    CAVALLI SALVATORE MARIA, CIRMI MARIO BENIAMINO.

    MUTAZIONE P102L-V129 NELLA MALATTIA DI GERSTMANN-

    STRAUSSLER-SCHEINKER:UN CASO CON ESORDIO PSICHIATRICO

    RIASSUNTO

    Le malattie da Prioni sono patologie eterogenee, talora familiari,

    caratterizzate da svariati polimorfismi genici, le cui mutazioni possono

    influenzarne l‘esordio, l‘andamento clinico e la prognosi anche all‘interno di una

    stessa sindrome.

    SUMMARY

    Prion Diseases are heterogeneous syndromes, with several genetic

    polymorphisms, in which each mutation may modify syndromes‘ beginning,

    clinical trend and prognosis.

    UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI CATANIA

    FACOLTÀ DI MEDICINA E CHIRURGIA - DIPARTIMENTO DI NEUROSCIENZE

    CLINICA NEUROLOGICA I - DIRETTORE: PROF. M. ZAPPIA

  • CAVALLI SALVATORE MARIA, CHISARI CLARA GRAZIA,

    COSTANZO MARIA CRISTINA, ZAGARI FRANCESCO

    LA SINDROME DI GILLES DE LA TOURETTE

    RIASSUNTO

    La malattia di Gilles de la Tourette è una patologia di gravità variabile

    prevalentemente infantile, in alcuni casi con interessamento significativo sulla

    qualità di vita e sulle attività del vivere quotidiano. Tale aspetto è talora associato a

    comorbidità psichiatricha.

    SUMMARY

    Tourette‘s Syndrome is a childhood disease that sometimes may lead to a

    very poor quality of life. It is characterized by involuntary movements (tics) and

    frequent comorbidity with psychiatric disease.

    UNIVERSITÀ ―LA SAPIENZA‖ DI ROMA

    DIPARTIMENTO DI SCIENZE PSICHIATRICHE E MEDICINA PSICOLOGICA

    VALDARNINI DANIELA, CONTRERAS LEONARDO, BURLA FRANCO,

    FILIPPI LUIGI SILVANO

    PICCOLA STORIA DI UN PICCOLO GRUPPO

    UN’ESPERIENZA DI PSICOTERAPIA DI SOSTEGNO IN GRUPPO PER

    STUDENTI UNIVERSITARI

    RIASSUNTO

    Gli autori descrivono i principali problemi psicodinamici emersi nel corso di

    una psicoterapia in gruppo di sostegno ad orientamento psicoanalitico per studenti

    universitari, così come sono esposti dagli stessi partecipanti. Vengono anche

    riassunti gli interventi e i commenti dei due terapeuti e dei due osservatori del

    gruppo.

    SUMMARY

    The authors describe the main psychodynamic problems which emerged

    during a group supporting psychoanalytic psychotherapy for university students,

    the same one expressed by the same partecipants.

    They also summerise the speaches and comments of the two

    psychotherapists and the two observers of the group.

    UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI CATANIA

    FACOLTÀ DI MEDICINA E CHIRURGIA - DIP. DI PEDIATRIA MATERNO-INFANTILE

    E SCIENZE RADIOLOGICHE-CLINICA PEDIATRICA

    DIRETTORE: PROF. M. LA ROSA

  • BARONE R., TORRISI G., FIUMARA A.

    PATTERN DI SVILUPPO IN PAZIENTI CON CDG IA

    (DEFICIT DI FOSFOMANNOMUTASI).

    RIASSUNTO

    I disordini congeniti della glicosilazione (CDG) sono rari disordini del

    metabolismo in cui si ha prevalente compromissione del SNC. Riportiamo 5 casi di

    CDG Ia, che fra le CDG è la più comune, e consegue al deficit dell‘enzima

    Fosfomannomutasi II (PMM2). Quattro dei nostri pazienti presentano il quadro

    classico della CDG e per questi si è deciso di tracciare un profilo

    neurocomportamentale che ha messo in evidenza la presenza di ritardo

    psicomotorio e disabilità visuo-percettive, visuo-spaziali e di memoria. Nel quinto

    paziente è invece emerso un fenotipo moderato. Per tutti e 5 la diagnosi è stata

    posta tramite isoelettrofocusing della sialotransferrina e il difetto della

    Fosfomannomutasi II è stato confermato in tutti i soggetti biochimicamente che

    con la diagnosi molecolare.

    SUMMARY

    The congenital disorders of glycosilation (CDG) syndrome are a group of

    genetic multisystem disorders with invariable involvement of the nervous system.

    We report the developmental patterns and results of neuropsychological assessment

    of two sets of sibs with classic form of CDG Ia syndrome, and one not-related

    patient with intermediate phenotype. In this last patient neurological impairment is

    mild and borderline cognitive abilities despite the occurrence of typical

    extraneurological symptoms. This study expands our understanding on the clinical

    spectrum of CDG Ia syndrome and may be helpful for planning rehabilitation and

    education.

    Parole chiave: deficit di glicosilazione, atassia, atrofia

    olivopontocerebellare, ritardo psicomotorio

    DIP. SALUTE MENTALE IV-DISTRETTO 2-ASP 3 CATANIA

    DE NATALE ALESSANDRO, CAMERANO CORRADO

    LA NEURORIABILITAZIONE IN PAZIENTI CON

    SCLEROSI LATERALE AMIOTROFICA

    RIASSUNTO

    La SLA è una malattia neurodegenerativa che necessita per una corretta

    gestione clinica di interventi riabilitativi. E‘ infatti necessario impiegare diverse

    figure professionali che devono educare il paziente, ridurre la ―disabilità fisica e

  • mentale‖ e migliorare la qualità di vita ed il tasso di sopravvivenza.

    SUMMARY

    ALS is a neurodegenerative disease that needs for proper clinical

    management of rehabilitative interventions. It is necessary to use different

    professional must educate the patient, reduce ―physical and mental disability‖ and

    improving quality of life and survival rate.

    DIP. SALUTE MENTALE IV-DISTRETTO 2-ASP 3 CATANIA

    DE NATALE ALESSANDRO, CAMERANO CORRADO

    NEURORIABILITAZIONE NELLA MALATTIA DI PARKINSON: STATO

    DELL’ARTE

    RIASSUNTO

    Nei pazienti con malattia di Parkinson sono necessari programmi

    neuroriabilitativi per un miglior approccio clinico al soggetto. La letteratura recente

    ribadisce che la neuroriabilitazione riduce la disabilità fisica, ne migliora la qualità

    di vita ed il reinserimento sociale del paziente.

    SUMMARY

    In patients with Parkinson neurorehabilitation programs are needed for better

    clinical approach to the subject. Recent literature that the neurorehabilitation

    reduces physical disability, improves quality of life and social reintegration of the

    patient.

    DIP. SALUTE MENTALE IV-DISTRETTO 2-ASP 3 CATANIA

    DE NATALE ALESSANDRO, CAMERANO CORRADO

    LA FIGURA DEL CAREGIVER NEL PROCESSO DELLA

    RIABILITAZIONE

    RIASSUNTO

    Il caregiver nella processo riabilitativo di un paziente è una figura

    fondamentale. Per una corretta e quotidiana gestione clinica del paziente disabile il

    caregiver deve essere istruito ed informato da personale qualificato, inserito nel

    team riabilitativo per una maggiore coscienza dei bisogni del proprio assistito.

    Inoltre bisogna valutare il carico e i bisogni a cui è sottoposto il caregiver

    nell‘espletamento del suo particolare e delicato compito.

  • SUMMARY

    The caregiver of a patient in the rehabilitation process is an important figure.

    For a correct and everyday clinical management of the disabled patient caregiver

    should be trained and informed by a qualified , part of the rehabilitation team to a

    greater awareness of the needs of his client. We must also assess the load and needs

    to which is a subjiect to the caregiver in the performance of its special and delicate

    task.

    DIP. SALUTE MENTALE IV-DISTRETTO 2-ASP 3 CATANIA

    DE NATALE ALESSANDRO, CAMERANO CORRADO

    APPROCCIO RIABILITATVO NELLA

    MALATTIA DI HUNTINGTON

    RIASSUNTO

    La Malattia di Huntington è una patologia neurodegenerativa caratterizzata

    dalla progressione di disturbi del movimento, deficit cognitivi e cambiamenti

    comportamentali. In tali pazienti necessari sono i trattamenti riabilitativi ma carenti

    appaino in letteratura gli studi condotti in tali direzione.

    SUMMARY

    Huntington‘s disease is a neurodegenerative disease, characterized by the

    progression of movement disorders, cognitive deficits and behavioral changes. In

    these patients needed rehabilitation treatments are lacking but they appear in

    litterature studies in this direction.

    DIP. SALUTE MENTALE IV-DISTRETTO 2-ASP 3 CATANIA

    DE NATALE ALESSANDRO, CAMERANO CORRADO

    STRATEGIE RIABILITATIVE IN PAZIENTI CON ALZHEIMER

    RIASSUNTO

    Nei pazienti con patologia di Alzheimer la neuroriabilitazione è un approccio

    terapeutico necessario. La neuroriabilitazione deve però prevedere trattamenti non

    solo per i deficit cognitivi ma anche per quelli fisici.

    SUMMARY

    In patients with disease of Alzheimer the neuro-rehabilitation is a therapeutic

    approach required. The neuro-rehabilitation treatments, however, must include not

    only the cognitive but also physical ones.

  • DE FELICE MARIANGELA*, MONTEFORTE DARIA

    **, DE FELICE FLAMINIO

    ***

    PENSIERO MAGICO: QUOTIDIANITÀ E PSICOPATOLOGIA

    RIASSUNTO

    La ―magia‖ è una strategia di superamento dei vincoli e delle costrizioni al

    libero dispiegarsi che contaminano tabuicamente le potenzialità individuali.

    In questa senso il pensiero magico è una sorta di risorsa contingente che

    consente di accedere gradualmente all‘assimilazione del reale o come è stato detto

    ―una grande riserva di forza contro la frustrazione, la sconfitta ed il Super-Io‖

    La capacità adattiva di questa dinamica mentale presuppone un suo impiego

    estemporaneo in una corretta e costante alternanza/integrazione di realtà ed

    immagerie

    Un‘organizzazione cognitiva che si stabilizzi nel tempo inducendo il

    convincimento di potere sovrapporre l‘inventiva magica sul mondo reale è

    all‘origine di diverse dinamiche psicopatologiche

    SUMMARY

    The ―magic‘‘ is a strategy to overcame the constraints to the individual

    potentialities.

    In this sense the magical thinking is a kind of contingent resource that

    permits a gradual assmilation of reality or as it has been said ‗‘a vast suppyì of

    strength against frustration, defeats and the superego‘‘.

    The adaptive ability of this mental dynamics assumes its extemporary use in

    a costant alternation/integration of reality and imagination.

    Many psychopathological dynamics have their origin in a cognitive

    organization that stabilizes in time, inducing the conviction of being able to

    superimpose the magical inventiveness on the real world.

    UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI CATANIA

    FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE

    RIZZOTTO ANGELA*, LO PRESTI GIANLUCA

    **, DE PASQUALE CONCETTA

    ***

    CONSEGUENZE PSICOPATOLOGICHE DEL MALTRATTAMENTO

    NELL’INFANZIA E NELLA ADOLESCENZA

    * Studente interno in Psichiatria. Università degli Studi di Messina

    * * Studente interno in Psichiatria. Università degli Studi di Messina

    * ** Direttore DSM Locri ( RC )

    * Laureata in Scienze e Tecniche Psicologiche

    * *Laureato in Scienze e Tecniche Psicologiche

    * **Ricercatore Confermato Med-25 presso l'Università di Catania

  • RIASSUNTO

    I disturbi psichiatrici, quali la depressione infantile e il disturbo post-

    traumatico da stress (PTDS), sono spesso patologie conseguenti di maltrattamento

    e abuso.

    Scopo della ricerca è verificare se l‘esposizione alle condizioni di

    maltrattamento rendono più elevate le probabilità che queste patologie insorgano.

    La ricerca è stata realizzata attraverso la somministrazione di due test diversi:

    Davidson Trauma Scale e Children Depression Inventory. La ricerca intende

    compiere una analisi quantitativa delle risposte ottenute.

    L‘analisi dei dati ha mostrato una correlazione positiva tra la sintomatologia

    depressiva e la condizione di maltrattamento.

    Malgrado i nostri dati mostrino di sostenere il rapporto del maltrattamento

    con la depressione infantile essi non confermano completamente la ipotesi della

    ricerca: i bambini che hanno avuto esperienze di abuso possono mostrare sintomi

    depressivi ma non sviluppano PTDS.

    SUMMARY

    Psychiatric disorders, such as Childhood Depression and Post Traumatic

    Stress Disorder (PTSD), are often consequent to abuse conditions.

    Our purpose in this study was to evaluate if exposure to abuse conditions

    increases the chances to these pathologies to rise up.

    This study has been realized using two different tests: Davidson Trauma

    Scale and Children Depression Inventory. The study purpose is to develop a

    quantitative analysis of the answers obtained.

    Data analysis has shown positive correlation between depressive symptoms

    and abuse conditions.

    Despite of our data showed to be encouraging, expecially concerning with

    Childhood Depression, they did not confirm the study hypothesis: children who

    have experienced abuse can show depressive symptoms but don‘t develop PTSD.

    LOMBARDO NICOLÒ ROSARIO

    VIKTOR EMIL FRANKL E LA SOCIETA’ DEL XXI SECOLO

    Una società malata

    La logoterapia come cura di una società malata

    La logoterapia: una psicoterapia «a partire dallo spirituale»

    Le basi filosofiche del pensiero e della prassi di Viktor E. Frankl

    Esperienza esistenziale, prospettive pedagogiche e sollecitazioni

    già Dirigente Scolastico, Giornalista, Publicista

  • educative nel pensiero di V. E. Frankl

    Frankl come ispiratore dei principi di senso da applicare nel campo del

    lavoro e della vita organizzativa di impresa

    Conclusioni

    UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI CATANIA

    FACOLTÀ DI MEDICINA E CHIRURGIA – DIPARTIMENTO DI MEDICINA LEGALE

    PROF. DIEGO GERACI

    SANFILIPPO GIUSEPPE, MESSINA SIMONA, PALMERI ANDREA,

    D‘ALBERTO SONIA M.A., CURCURACI ANDREA, GERACI DIEGO

    L’AMMINISTRATORE DI SOSTEGNO: UN CASO DI NOSTRA

    OSSERVAZIONE PERITALE

    RIASSUNTO

    L‘AdS è una figura giuridica introdotta dalla legge n. 6 del 9 gennaio 2004

    per la prima volta nell‘ordinamento italiano con l‘obbiettivo di affiancare una

    persona la cui capacità di agire è limitata o compromessa. Ha la funzione di

    tutelare le persone prive in tutto o in parte di autonomia, con la minore limitazione

    possibile della capacità di agire.

    SUMMARY

    AS is a legal introduced by Law No. 6 of 9 January 2004 for the first time in

    Italian law with the purpose of accompanying a person whose capacity to act is

    limited or compromised. Its function is to protect… the people without all or part

    of autonomy, with the least possible limitation of the capacity to act.

    UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI CATANIA

    FACOLTÀ DI MEDICINA E CHIRURGIA – DIPARTIMENTO DI MEDICINA LEGALE

    PROF. DIEGO GERACI

    SANFILIPPO GIUSEPPE, D‘ALBERTO SONIA M.A., GIUFFRIDA FRANCESCA,

    PALMERI ANDREA, CURCURACI ANDREA, GERACI DIEGO

    DANNO DA LUTTO: CONSIDERAZIONI MEDICO LEGALI

    PRENDENDO SPUNTO DA UN CASO DI NOSTRA OSSERVAZIONE

    PERITALE

  • RIASSUNTO

    La perdita di un congiunto, in seguito a fatto illecito, può determinare, in

    persone particolarmente predisposte, assieme al danno morale, consistente in un

    patema d‘animo transeunte, un vero e proprio danno biologico di tipo psichico, a

    carattere permanente o transitorio, che è soggetto a risarcimento solo se è provato il

    nesso causale tra perdita del congiunto e sviluppo del disturbo psichiatrico.

    SUMMARY

    The loss of a relative, as a result of illicit law, can result in people

    particularly prone, with the moral damage, consisting of a transient distress of the

    mood, a psychic type of biological damage, permanent or transitory, which is

    subject to compensation only if it‗s proved the causation between loss of a relative

    and development of psychiatric disorder.

    UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI CATANIA

    FACOLTÀ DI MEDICINA E CHIRURGIA – DIPARTIMENTO DI MEDICINA LEGALE

    PROF. DIEGO GERACI

    SANFILIPPO GIUSEPPE, MESSINA SIMONA, GIUFFRIDA FRANCESCA,

    D‘ALBERTO SONIA M.A., CURCURACI ANDREA, GERACI DIEGO

    CONTENZIOSO GIUDIZIARIO E RAPPORTO EMPATICO

    MEDICO PAZIENTE, CON PARTICOLARE RIFERIMENTO

    ALLA FIGURA DEL PEDIATRA

    RIASSUNTO

    Il tema del rapporto medico paziente assume sempre più notevole interesse

    anche in vista dell‘aumento del contenzioso giudiziario che si è venuto a creare tra

    due figure che devono essere alleati e non nemici, devono collaborare, ognuno con

    i propri specifici compiti con l‘unico obbiettivo della salvaguardia della salute. È

    segnalato da più parti che, ormai, da tempo il rapporto medico – paziente è in

    sofferenza.

    SUMMARY

    The crisis of the doctor-patient relationship is a considerable and interesting

    theme in legal dispute because the two figures have to be allies, not enemies, work

    together. The only objective for them is the protecting health, but they don‘t get

    this, so we can say that the doctor-patient relationship is suffering.

    UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI CATANIA

    FACOLTÀ DI MEDICINA E CHIRURGIA – DIPARTIMENTO DI MEDICINA LEGALE

    PROF. DIEGO GERACI

  • SANFILIPPO GIUSEPPE, D‘ALBERTO SONIA M.A., PALMERI ANDREA,

    GIUFFRIDA FRANCESCA, CURCURACI ANDREA, GERACI DIEGO

    BREVI CONSIDERAZIONI MEDICO LEGALI SUL

    DANNO PSICHICO

    RIASSUNTO

    Dapprima sottovalutato, il danno psichico ha assunto rilevanza nella casistica

    medico-legale, dagli anni ‘90 in poi, sfruttando gli enormi sviluppi degli studi

    psicopatologici forensi. Infatti il danno psichico viene valutato come danno

    biologico e quindi differenziato dal danno morale e dal danno esistenziale, pertanto

    merita un‘attenta valutazione medico-legale sia in campo civile che penale.

    Tenendo presente che per la sua valutazione non possiamo fare riferimento a tutti i

    criteri abitualmente utilizzati in medicina forense.

    SUMMARY

    Since the 90s, the psychic damage was important in the medical-legal cases,

    as a result of the enormous developments in forensic psychopathological studies. In

    fact, the psychic damage is valued as biological damage, and then it‘s differentiated

    from the moral damage and existential damage, therefore it deserves a careful

    medico-legal evaluation, both in civil and criminal matters. But It‘s important to

    remember that for its evaluation we cannot refer to all the criteria normally used in

    forensic medicine.

    CONTI DANIELA*, RAPISARDA VINCENZO

    **

    I GIOVANI DELLA SICILIA SUD ORIENTALE

    IN CERCA DI OCCUPAZIONE. CONDIZIONE DI DISAGIO

    CHE PUÒ INDURRE AD ECCESSIVO USO DI ALCOLICI,

    DROGHE, DIPENDENZE VECCHIE E NUOVE, DA INTERNET, GIOCO

    D’AZZARDO, VANDALISMO E BULLISMO***

    RIASSUNTO

    L'interesse per i giovani e le varie difficoltà che questi incontrano nella loro

    crescita rappresenta uno degli argomenti attualmente più studiati nella letteratura

    scientifica. La ricerca si è occupata di indagare un campione di 1103 giovani della

    sicilia sud-orientale, mediante all'utilizzo di un questionario strutturato composto

    da 18 items a scelta multipla. Dall'analisi dei risultati è emersa una condizione di

    grande difficoltà e sfiducia verso se stessi e verso l'ambiente esterno. In particolare

    le difficoltà lavorative occupano un posto centrale tra le preoccupazioni dei

    giovani.

    * Dottore in Psicologia ed in Tecnica della Riabilitazione Psichiatrica presso l'Università di Catania

    * *Già direttore della Clinica Psichiatrica dell'Università di Catania

    * **Sintesi della relazione finale della borsa di studio annuale di avvio alla ricerca svolta presso

    l'Università di Catania nel C.L. in Tecnica della Riabilitazione Psichiatrica

  • SUMMARY

    The interest for the young people and the various difficulties they encounter

    in their growth currently represent one of the most studied topic in the literature.

    The research investigated on a group of 1103 young people from the south-eastern

    Sicily, through the use of a structured questionnaire consisting of 18 multiple-

    choices items. Analysis of the results revealed a condition of great difficulty and

    self distrust and the external environment. In particular the work difficulties are in

    a central place among the concerns of young people.

    RAPISARDA GRAZIA

    PER UNA STORIA DEGLI STUDI CLASSICI E CRISTIANI

    IN ITALIA ED IN EUROPA NEL XX SECOLO:

    IL CARTEGGIO DI EMANUELE RAPISARDA

    Prof. Francesco Gugliemino, Signora Marchesi, Prof. Giuseppina Guglielmino, Concetto

    Marchesi, Emanuele Rapisarda, Catania 1948.

  • DIPARTIMENTO DI SALUTE MENTALE – ASCOLI PICENO

    DIRETTORE: PROF. MARIANI G.

    GIORGI M.G., MANCINI L., FAIELLA F., PONTALTI I., CIONI M.F.,

    MARIANI G.

    STURM UND DRANG

    Introduzione

    Bibliografia

    DIPARTIMENTO DI SALUTE MENTALE – ASCOLI PICENO

    DIRETTORE: PROF. MARIANI G.

    MANCINI L., FAIELLA F., PONTALTI I., TANCREDI A., GIORGI M.G.,

    MARIANI G.

    UN’ESPERIENZA DI PSICOTERAPIA DI GRUPPO

    NELLA COMUNITÀ

    Introduzione

    Descrizione del gruppo

    Modalità e contenuti

    Dinamiche del gruppo

    Riflessioni critiche e conclusioni

    UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TORINO

    DIPARTIMENTO DI NEUROSCIENZE – SCDU DI PSICHIATRIA

    CENTRO PILOTA REGIONALE PER LA CURA DEI DISTURBI DEL COMPORTAMENTO

    ALIMENTARE

    AOU SAN GIOVANNI BATTISTA

    FASSINO SECONDO, URANI CRISTINA, QUARANTA MICHELA, NOTARO GIULIA,

    ABBATE-DAGA GIOVANNI

  • DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE E

    TRATTI DI PERSONALITA’

    RIASSUNTO

    I Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) sono patologie complesse

    ad eziopatogenesi biopsicosociale e prevalentemente femminili, in cui personalità e

    tratti di personalità alterati rivestono un ruolo centrale. Le caratteristiche

    premorbose dei pazienti con DCA tendono a manifestarsi da sole o in associazione

    con altri disturbi, in un continuum che spazia dai tratti schizoidi a quelli ossessivi

    fino a personalità discontrollate emozionalmente. Lo scopo del presente lavoro è

    valutare la presenza e di tratti alterati di Personalità attraverso interviste strutturate,

    somministrazione di tests (Temperament Character Inventory e EatindDisorder

    Inventory -2) e la correlazione di tali tratti di personalità con la psicopatologia

    alimentare. Sono state reclutate 850 pazienti valutate presso il Centro Pilota

    Regionale per la cura dei DCA

    Il 79% delle pazienti presenta tratti di personalità alterati suggestivi di

    presenza disturbo di personalità con un maggior riscontro di disturbi di Cluster C

    nell‘Anoressia Nervosa e di disturbi di Cluster B nelle pazienti affette da Bulimia

    Nervosa; di particolare frequenza è il riscontro di tratti borderline di personalità,

    che correla con la gravità del sintomo alimentare. Lo studio della personalità si

    conferma pertanto fondamentale per individuare le caratteristiche peculiari di

    ciascuna paziente ed indirizzare il progetto terapeutico ad personam.

    SUMMARY

    Eating Disorders (EDs) are complex pathologies with a bio-psycho-social

    ethiopathogenesis, mainly feminine, in which altered personality traits play a

    central role.

    The premorbose features of EDs-patients tend to present themselves both alone and

    in association with other disorders, in a continuum that ranges from schizoid or

    obsessive traits up to an emotionally discontrolled personality. The present work,

    using structurated intervierws, psychometric tests (Temperament Character

    Inventory e EatindDisorder Inventory -2) shows the presence of alterated traits of

    Personality. 850 female patients, evaluated by the Psychiatry EDs Unit of the

    University of Turin have been recruited. 79 % of the patients present alterated traits

    of personality, with a prevalence of traits of Cluster C in Anorexia Nervosa and of

    traits of Cluster B in the patients affected by Bulimia Nervosa; with a particularly

    frequent appearance of borderline personality traits, correlated to severity of eating

    symptomatology. A study of the personality therefore confirms itself as

    fundamental towards a definition of the specific characteristics of any individual

    patient. The therapeutic project have to consider the personality traits for a made

    tailored treatment.

  • FORUM

    (DIALOGO CON E TRA I LETTORI)

    Le condanne più severe non ci restituiscono i lavoratori: Torino, avanzata la

    proposta di omicidio volontario per il rogo Thyssen – Krupp

    Quando manca la volontà di prevenzione. da La Voce Repubblicana del 22 dicembre 2010

    Non è certamente una vittoria, la proposta di condanna per omicidio

    volontario, presentata il 14 dicembre 2010, davanti alla Corte di Assise di Torino,

    contro il Presidente della Thyssen - Krupp. Non possono, infatti, essere guerre,

    quelle che ancora si svolgono, prima, tra datori di lavoro e operai, dopo, di

    ritorsione, tra società civile e imprese.

    Piuttosto una sconfitta, per tutti, operai e società stessa, in un conflitto

    permanente che – di là da, modeste, flessioni degli infortuni sul lavoro (nelle

    statistiche, a ogni tappa di rilevazione adattate, e ridiscusse, secondo convenienza)

    –, da troppi anni fa registrare il costante livello di casi mortali. Invariati nel

    numero, purtroppo veritieri, perché raramente occultabili tra la manodopera non

    denunciata.

    Si deve al recente T.U. sulla Sicurezza sui luoghi di Lavoro, dlgs.81/2008 e

    successivi emendamenti, la diversa connotazione penale data alle cause degli

    avvenimenti luttuosi, derivanti da deliberate decisioni che vanno verso la

    monetizzazione delle vite umane al lavoro. Scelte economiche, in termini di costi

    ritenuti ―inutili, non produttivi‖, sono state e continuano a essere compiute

    all‘origine, sullo status quo delle pericolosità oggettive, esistenti nelle catene

    lavorative dell‘industria. Ratio ed esito atteso dall‘operazione punitiva, hanno

    tuttavia, forte, il sapore di una vendetta contro soggetti nei confronti dei quali

    quella società dovrebbe, invece, impedire tout court di concepire e attuare azioni

    criminose.

    Cultura acquisita ed espressa - nella messa in sicurezza dei cicli di

    produzione aziendali (per nulla spontanea in Italia) -, nella quale non rientrano de

    plano comportamenti dei datori di lavoro conducenti ab initio a situazioni prive di

    negatività per la prevenzione: serve tuttora pensare a ostacoli più elevati nel

    rilascio di autorizzazioni all‘avvio di imprese e provvedere ad aumentare i controlli

    durante la gestione delle attività.

    Il bilancio umano di vite sottratte, non può rimanere solamente indice per

    ―gare‖ con altre nazioni più virtuose, indietro nelle graduatorie dei caduti sul

    lavoro.

    Per tutto ciò, va tenuto conto che le concezioni filosofiche e giuridiche,

    sottese e contrapposte nei testi che nascono poi dalla mediazione parlamentare, non

    fanno guadagnare soglie etiche alla coscienza civile.

    Non ci piace ricordare e riprendere la decina di articoli pubblicati su questa

    testata – per tutti, del 25 novembre 2009, 23 gennaio 2010, 6 marzo 2010, 8 aprile

    2010, 31 luglio 2010, 28 settembre 2010, 25 ottobre 2010 -, ma gli argomenti

    trattati sembra siano rimasti esposti soltanto al progressivo silenzio, se non fosse

    per i debiti di presenza da parte di istituzioni e media. Le occasioni di parlarne

    sono rappresentate, soltanto, da qualche incidente, più di altri, o da rapporti annuali

  • sugli andamenti dei fenomeni infortunistici e delle malattie professionali;

    occasioni, nelle quali ci si sforza di attestare diminuzioni dei lavoratori colpiti, mal

    valutando aspetti di accelerata disoccupazione nel mercato del lavoro – ―ufficiale‖

    o ―nera‖ che sia -.

    Sul proseguire del non facere (vedasi in proposito La Voce Repubblicana

    del 23 gennaio 2010), in tema di azioni concrete e risultati apprezzabili sul

    miglioramento delle condizioni di sicurezza, l‘ultimo allarme è di Guastella sul

    Corriere della Sera del 9 dicembre corrente, il quale riporta dichiarazioni della

    Procura di Milano che, seppure circoscritte alla provincia, non denegano situazioni

    certamente generalizzabili sul territorio nazionale: la non impedita caduta della

    vigilanza in materia di prevenzione infortunistica, o per lo meno, il suo mancato

    incremento, non si sottraggono da accuse di negligenza e responsabilità.

    Folco Mileto

    Commissione lavoro,

    previdenza e sicurezza del P.R.I .

    Considerazioni dei Dirigenti della FUCI sulla riforma dell’Università

    È stato approvato lo scorso 23 dicembre al Senato il disegno di legge

    concernente Norme in materia di organizzazione delle università, di personale

    accademico e reclutamento, nonché delega al Governo per incentivare la qualità e

    l'efficienza del sistema universitario. Siamo quindi ora in presenza di una vera e

    propria legge di riforma dell'università.

    Riconosciamo tutti quanti il malessere dell‘Università italiana ed il suo

    bisogno impellente di riforma, una riforma però che non la consideri come mero

    capitolo di spesa ma che sia disposta ad investire in essa, riconoscendola come

    risorsa fondamentale per il Paese. Ma ancor di più il nostro sistema universitario

    necessita dell‘attenzione di una classe politica che abbia a cuore il futuro dei

    giovani e dell‘istruzione, perché il futuro del nostro Paese passa dalle aule

    universitarie.

    Il Ministro Mariastella Gelmini ha più volte invitato tutti, anche nelle ultime

    ore, alla lettura serena e senza pregiudizio del testo della Riforma. Un appello che

    abbiamo accolto invitando gli studenti aderenti alla Federazione e non solo alla

    riflessione e al confronto a partire dal testo, convinti della necessità di non

    accontentarsi degli slogan di vario genere sentiti da più parti e del fatto che alla

    base di ogni critica costruttiva debba esserci prima di tutto la corretta informazione.

    Né passivi né in antitesi per forza dunque, ma informati e consapevoli della

    necessità di porsi in dialogo.

    Alla discussione della Riforma in sede parlamentare hanno fatto da

    contraltare in queste settimane manifestazioni e proteste estese e diffuse su tutto il

    territorio nazionale. In taluni casi si sono registrate violenze e scontri che sono

    senza dubbio da condannare, così come sono da isolare le frange estremiste dei

    movimenti di protesta. Allo stesso tempo però la nostra Federazione ha espresso a

    più riprese sostegno a tutti coloro che, avendo a cuore la situazione dell‘Università,

    si sono ritrovati per manifestare pacificamente il loro dissenso, convinti che solo

    dal dialogo possano nascere un‘eredità sana e solida per le prossime generazioni e

  • che della violenza nulla resti se non delle radici negative. Rappresenta un‘assoluta

    novità l‘occupazione di monumenti del patrimonio artistico – culturale italiano: che

    sia un segnale che dice l‘urgenza di tornare alla valorizzazione della cultura come

    fonte di ricchezza e fattore di crescita per l‘intero Paese? Le manifestazioni inoltre

    richiamano a responsabilità coloro che avrebbero dovuto discutere prima e in tempi

    diversi questi disegni legislativi e scuotono il torpore di un Paese che non considera

    l‘università come ―questione‖ di tutti.

    Entrando nel merito del disegno di legge, emergono luci e ombre. Quello che

    ci preoccupa in modo particolare è il fatto che gli obiettivi di efficienza,

    trasparenza, merito sono affidati in buona misura a regole future, a decreti del

    Governo e il testo della riforma manca di fissare direttive forti circa questi temi.

    Proviamo a considerare ora alcuni degli elementi sui quali ruota il dibattito di

    questi giorni, senza alcuna pretesa di esaustività ma con il desiderio di stimolare

    ulteriori approfondimenti. Ad esempio, al nuovo disegno della governance sembra

    sottostare l‘idea, a nostro avviso debole, che i problemi dell‘università siano in

    primo luogo problemi di governance. Ed ancora, concordiamo sulla necessità di

    mettere a punto dei criteri che ridimensionino il potere dei rettori, cresciuto

    enormemente negli anni, ma allo stesso tempo ci interroghiamo circa la proposta

    prevista dalla Riforma che introduce il vincolo dei due mandati. Potrà questo

    garantire una reale e fisiologica alternanza in questa carica, mentre intanto si

    delineano nuove competenze per il Rettore quali ad esempio la proposta di nomina

    della nuova figura del direttore generale? Ed ancora la questione della valutazione.

    Tutti concordiamo sulla necessità di una valutazione accurata della ricerca e della

    didattica, ma su quali criteri? Non si tratta quindi di discutere circa valutazione

    si/valutazione no, ma piuttosto di chiarire come si valuta. E a questo la Riforma

    non risponde. Circa i ricercatori a tempo determinato, la previsione del cosiddetto

    sistema di ―tenure-track‖, che permetterebbe ai ricercatori, dopo un periodo di

    massimo 6 anni, di diventare professore associato, contrasta con la mancanza di

    risorse da destinare ai suddetti contratti di ricerca. Quella che potrebbe essere una

    norma innovativa a favore del merito e dei ricercatori più bravi, corre il rischio di

    trasformarsi in una mannaia contro di loro nel caso non vengano destinate adeguate

    risorse. Preoccupa inoltre la questione del diritto allo studio dal momento che si

    delega al Governo la previsione circa l‘effettività di questo diritto mentre il Fondo

    per il merito che viene istituito rischia di rimanere un contenitore vuoto e ci sono

    ampi margini per chiedersi con seria preoccupazione quali risorse ci saranno per gli

    studenti capaci e meritevoli ma privi di mezzi.

    Molti altri sarebbero i punti del testo da menzionare e le questioni da

    affrontare. Continuiamo insieme a seguire gli sviluppi che verranno a seguito

    dell‘approvazione della riforma. Sia sempre il dialogo ed il confronto a guidare

    l‘impegno fatto di riflessione, elaborazione e decisione di fronte alle sfide che

    questo tempo e questa Università pone. La nostra presenza e testimonianza possa

    essere occasione per tutti per andare oltre le prove di forza che da più parti si sono

    registrate in questo periodo.

    Sara Martini e Alberto Patti

    Presidenza Nazionale della FUCI

  • RECENSIONI

    Jean Pierre Schaller. La melanconia. Del buon uso e del cattivo uso della

    depressione nella vita spirituale.

    Gribaudi Ed. Torino, 1991.

    Shaller nel suo volume sulla melanconia e del buono e cattivo uso della

    depressione nella vita spirituale ricorda che Esquirol nel 1838 tratta delle ―malattie

    mentali considerate sotto il profilo medico, igienico e medico-morale‖ e accusa

    metafisici e moralisti di aver completamente ignorato l‘aspetto organico tanto

    dell‘alienazione mentale quanto delle passioni. In realtà il rimprovero a metafisici,

    teologi e moralisti trascura Aristotele che aveva scritto che ―l‘ira, i desideri

    amorosi e qualunque altra affezione del genere producono, manifestamente, un

    cambiamento nel corpo, sino ad un vero sconvolgimento. Dieci anni dopo lo stesso

    Esquirol mostra la sua delusione per il poco aiuto dei sacerdoti nei confronti dei

    melanconici.

    Tommaso d‘Aquino, fedele ad Aristotele, definisce l‘accidia (acedia) una

    tristezza spossante che deprime talmente lo spirito di un uomo da togliergli la

    volontà di agire… questa particolarissima tristezza che fa disprezzare i beni che ci

    vengono da Dio.

    Ma ancora prima di Cristo tra i latini si parlava di taedium vitae e Seneca da

    alcuni consigli a quanti desiderano che giunga la notte per disgusto del giorno.

    Sant‘Agostino parla della noia di vivere (taedium vivendi).

    Vincenzo Rapisarda

    DE LUCA Bruno, GENTILE Rosalba: Un camper XXL. Viaggio di una

    famiglia sovrabbondante…nell’amore.

    Editore Sempre. Rimini,, 2009. pgg. 318 euro 10.

    L‘Autore, figlio di un affermato radiologo, sin dall‘età di 10 anni

    appassionato di mare e di montagna, segue con impegno gli studi sino alla laurea a

    Catania e la specializzazione al ―Gemelli‖ di Roma e da Ricercatore universitario

    in Radiologia a Catania, ma la voglia di vivere con la V maiuscola e non nella

    piatta quotidianità, priva di emozioni ed entusiasmo lo fa rinunciare alla

    problematica vita universitaria e si dedica alla diagnostica avanzata per l‘apparato

    gastroenterico, non esistente a Catania.

    Scrive che la vita è fatta di incontri negativi e positivi e quasi per caso in una

    piccola Chiesa, affollata da persone che pregano e si occupano di disabili, incontra

    una ragazza. Nel giro di una ventina di giorni decidono di sposare. Anche la

    ragazza ha un passato di sogni non realizzati e partono, in un piccolo camper usato,

    per Parigi dove vivono tre mesi, dedicati al perfezionamento in tecniche

    radiologiche diagnostiche e terapeutiche.

    La moglie sociologa lo assiste con grande disponibilità ed affetto. Dopo tre

    anni di inutile attesa si rendono conto di non poter avere figli e chiedono di

    adottarne uno. Dopo sei mesi vengono assegnati loro due fratellini di 2 e di 1 .anno.

  • La dottoressa Gentile asserisce giustamente che ‖non è madre chi genera

    fisicamente ma chi fa la mamma, chi vive con generosità la relazione ed elenca

    opportunamente la relazione di amore di attenzione, di apertura totale, relazione

    centrata sul bene dell‘altro in cui il dono di se è un‘esigenza e non un sacrificio ma

    relazione di fedeltà eterna‖.

    Il camper vecchio e piccolo viene sostituito per accogliere la famiglia

    cresciuta.

    Conoscono poi la Associazione, Comunità Giovanni XXIII e ascoltano

    ammirati la conferenza di Don Oreste Benzi. Lo incontrano a capodanno a Rimini e

    poi vanno a Nomadelfia, vicino Grosseto e ogni anno vanno a Rimini e fanno

    tesoro della sua frase: ―cose belle prima si fanno e poi si pensano‖, e quindi

    accettano di accogliere una bambina Down. Non si fermano e prendono pure

    Francesco un bambino Down artistico, pur avendo 4 posti e non 5 nel camper.

    Affrontano con amore generoso le difficoltà notevoli prima, durante e dopo

    l‘intervento cardiochirurgico per Francesco.

    Da responsabile della Comunità Bruno si deve recare ad Adrano per assistere

    ed accogliere la quattordicenne Giuseppina che rimane con loro due anni e mezzo

    ma, pure essendosi allontanata, grata telefona. Altre esperienze complesse ed

    impegnative si hanno con Elena e con il Rom dei paesi dell‘Est, Jorghe e la

    nigeriana Silvia che inducono considerazioni importanti nell‘affrontare i problemi

    derivanti dalle migrazioni.

    La famiglia si è allargata sino a 14 persone. Papà Bruno è responsabile della

    Comunità catanese per 9 anni e la mamma Rosalba per altri tre, comunità che è una

    delle 1850 Associazioni e delle 400 strutture che assistono in 25 Paesi 38.000

    persone, a seguito della fondazione a Rimini della Comunità Giovanni XXIII da

    parte di Don Oreste Benzi, chiamato‖apostolo della carità‖ dal Papa.

    Urgente ridurre gli sprechi nel mondo occidentale (buttiamo nella spazzatura

    il 30% degli alimenti che compriamo e enormi quantità di plastica) che rischiano

    di inquinare e compromettere anche il clima, per cui Benedetto XVI ci invita ad

    eliminare il consumismo e pensare ai popoli affamati e senza futuro per cui un

    esempio fattivo ed ammirevole ci viene dal radiologo e dalla sociologa catanesi,

    autori del suddetto volume.

    Mi sembra infine pertinente riflettere e fare attenzione alle troppe

    organizzazioni che tramite la posta, la televisione , la stampa ci invitano a dare

    contributi, magari solo economici, a fini umanitari, senza tener conto che ogni

    organizzazione spende in organici e pubblicità molto di quanto raccoglie per i paesi

    poveri, i malati, i diversamente abili e i bambini che muoiono di fame.

    Vincenzo Rapisarda

    Philippe Pignarre: L’industria della depressione. Bollati Boringhieri. Torino

    2010.

    Un volumetto di Philippe Pignarre del 2001 dal titolo ―Comment la depression è

    devenue une épidémie‖ e tradotto in Italia nel 2010 da Mario Pezzella affronta con

    buona documentazione tanti aspetti, avanzando serie critiche in particolare nei

  • confronti delle industrie farmaceutiche.

    Egli sostiene che una separazione, un lutto, difficoltà sul posto di lavoro, o la sua

    perdita e nei giovani l‘attesa senza speranza di trovarlo, malattie fisiche lunghe e

    dolorose sono condizioni che possono spesso condurre alla depressione. Segnala

    che fino a qualche tempo fa i monaci che si annoiavano ad ascoltare le Sacre

    Scritture peccavano di ―accidia‖, uno dei sette peccati capitali da cui può derivare

    la pigrizia o la depressione. Sulla base di ciò e di altro considera che le malattie

    dell‘anima non dovrebbero essere di competenza della medicina e non a caso negli

    Stati Uniti si preferisce parlare di ―disturbi mentali‖ e non di malattie mentali.

    Nel 1970 vi erano un milione di depressi nel mondo, nel 2000 sono un miliardo.

    Nel 1980 visite con prescrizione di antidepressivo negli Usa erano 2,5 milioni, nel

    1989 4,7 milioni.

    La psichiatria americana transculturale si è posta l‘interrogativo se la depressione è

    la stessa ed è diffusa egualmente nei paesi occidentali rispetto al resto del mondo.

    Già Kraepelin e i suoi Allievi alla fine dell‘800 avevano osservato in Indonesia

    rarità di depressione, minore gravità e minore durata.

    L‘OMS ha svolto molti studi sulla depressione e ha riscontrato senso di colpa nel

    68%dei depressi svizzeri rispetto al 32% degli iraniani.

    I fattori genetici non possono spiegare l‘aumento incredibile delle ―depressioni‖

    così come negli USA l‘aumento considerevole dei disturbi di personalità multipla

    per iniziativa di terapeuti e associazioni di utenti. Nel caso della depressione

    Pignarre, che ha lavorato per molti anni nell‘industria farmaceutica, sostiene che è

    stata appunto la industria farmaceutica che dopo la diffusione dei neurolettici ha

    ritenuto più vantaggioso puntare sugli antidepressivi mediante la moltiplicazione

    delle sperimentazioni e allargando le prescrizioni mediante la introduzione di

    nuove forme cliniche, quali ad esempio ―il disturbo dell‘ansia sociale‖che si è

    riusciti ad inserire nel DSM- IV per la paroxetina. Vi è poi un‘ampia disamina

    delle cause non biologiche della depressione e riprendendo le tesi della

    psicoanalista Marie-Franc Hirigoyen, viene dato grande rilievo allo ―harcèlement

    moral‖ che causa la depressione per le violenze subite in famiglia e nel lavoro.

    Viene poi confrontato il depresso seguito dalla moderna psichiatria occidentale,

    privo di iniziativa e di speranza rispetto al depresso nella tradizione buddista che è

    considerato un esempio da seguire, come colui che si è incamminato nella via della

    salvezza.

    Sono convinto che vi è molto da far riflettere per una riscoperta della

    collaborazione tra psichiatri e religiosi.

    Vincenzo Rapisarda

    NOTIZIARIO

    Alla vigilia della consegna delle bozze corrette di questo numero di

    ―Formazione psichiatrica e Scienze umane‖ in Tipografia, si è concluso il 15°

    Congresso SOPSI e mi allieta segnalarne il successo per merito del Presidente Prof.

    Mario Maj e dei Collaboratori, tra cui è giusto segnalare, oltre il Consiglio

  • direttivo, la Fondazione Paolo Pancheri, i Colleghi Brugnoli e Palma e la MGA,

    efficiente segreteria organizzativa. .

    Ancora prima che, con il lavoro assai impegnativo di molti e di Alessandro

    Rossi in prima linea, verranno inserite in Internet tutte le sessioni svolte, con i

    contributi di autorevoli Relatori stranieri ed italiani, mi fa piacere segnalare:

    la rilevante inaugurazione con la relazione del prof. Maj;

    il conferimento di un Premio per gli straordinari contributi scientifici ai

    Professori Rossi e Cassano; la lettura magistrale dell‘inglese : Rutter;

    l‘attenta e numerosa partecipazione di psichiatri italiani e stranieri;

    l‘impegno dei numerosi presentatori di posters.

    L‘Assemblea della SOPSI all‘unanimità ha approvato le linee direttive del

    prossimo Congresso nazionale (16°) per il 2012 e accolto alcuni Simposi proposti.

    Il Consiglio direttivo si è impegnato a proseguire nella organizzazione di

    corsi regionali di aggiornamento.

    Vincenzo Rapisarda

    PROSSIMI CONGRESSI

    12-15 MARZO 2011, VIENNA

    19TH

    EUROPEAN CONGRESS OF PSYCHIATRY – EPA 2011

    Rivolgersi a: www.epa-congress.org

    21 MARZO 2011, VILLA CAMALDOLI, NAPOLI

    NUOVE PROSPETTIVE NEL TRATTAMENTO DELLE PSICOSI MAGGIORI

    Rivolgersi a: www.psicosimaggiori.it – [email protected]

    21-25 MARZO 2011, MONACO

    XVI CONGRESSO MONDIALE DI PSICHIATRIA DINAMICA

    Rivolgersi a: [email protected]

    4-6 APRILE 2011, ROMA

    11TH

    EUROPEAN BIPOLAR FORUM

    Rivolgersi a: www.irbd.org

    14-18 MAGGIO 2011, HAWAII-USA

    APA ANNUAL MEETING. AMERICAN PSYCHIATRIC ASSOCIATION

    Rivolgersi a: www.psych.org

    29 MAGGIO-2 GIUGNO 2011, PRAGA

    10TH

    WORLD CONGRESS OF BIOLOGICOL PSYCHIATRY

    Rivolgersi a: www.wfsbp-congress.org

    http://www.epa-congress.org/http://www.psicosimaggiori.it/mailto:[email protected]:[email protected]://www.psicosimaggiori.it/http://www.psicosimaggiori.it/http://www.psicosimaggiori.it/http://www.psicosimaggiori.it/

  • NORME AMMINISTRATIVE

    Il costo dell‘abbonamento per un anno (3 Fascicoli) è di € 40.

    Per gli studenti e di € 30.

    Per gli Istituti è di € 60.

    Il costo dell‘abbonamento per l‘estero è di € 60.

    Per gli Istituti è di € 80.

    I versamenti vanno effettuati sul conto corrente bancario intestato ad Associazione

    Formazione Psichiatrica - c/o Banca Nazionale del Lavoro - Agenzia 2 Largo dei

    Vespri siciliani n. 18, 95100 Catania - IBAN IT87C0100516902000000008309‖. Per informazioni: Tel./Fax 095 330291

    NORME EDITORIALI

    1. Sulla rivista vengono pubblicati lavori inediti di Psichiatria, Psicofarmacologia, Psicologia, Fenomenologia applicata, Pedagogia, Sociologia, Andropologia.

    2. Gli articoli dovranno essere inviati a: Redazione di «Formazione Psichiatrica», Via Battista Grassi n. 11 - 95125 Catania oppure per e-mail ([email protected]), in questo

    caso si può non inviare il testo dattiloscritto, ma si raccomanda di indicare l‘indirizzo e

    il telefono di almeno un Autore dell‘articolo.

    La Redazione provvederà ad informare l‘Autore dell‘accoglimento del lavoro.

    3. Gli articoli, sintetici e possibilmente contenuti entro 20 cartelle dattiloscritte in doppia spaziatura, dovranno essere in duplice copia e corredati da brevi sunti (100-200 parole)

    in lingua italiana ed inglese. Per quanto riguarda grafici e tabelle si raccomanda di

    evitare le fotocopie. Nel caso gli autori desiderano estendere il testo ed aggiungere

    iconografie (grafici, fotografie a colori, filmati, presentazioni in Power Point, ecc.)

    possono allegare il tutto in un altro cd.

    4. I costi di stampa sono posti a carico dell‘Autore giusto i prezzi vigenti. Per richieste di estratti superiori al numero di 50 per articolo, queste vanno concordate con l‘ammini-

    strazione.

    5. La Redazione si riserva di inviare o meno agli Autori le bozze di stampa. Il testo inviato dattiloscritto deve, pertanto, ritenersi corretto e licenziato per la

    pubblicazione. Per evitare errori e per accelerare la stampa si chiede di inviare, assieme

    al dattiloscritto in duplice copia, un documento word su un supporto floppy o su un cd.

    Per esigenze redazionali si prega, inoltre, di allegare al testo l‘indirizzo completo ed il

    recapito telefonico dell‘Autore.

    6. Le citazioni bibliografiche dovranno essere possibilmente limitate ai soli autori nominati nel testo e dovranno essere riportate alla fine del lavoro secondo l‘ordine

    alfabetico nel cognome dell‘autore, in base alle seguenti norme:

    - per i periodici: cognome dell‘autore, iniziale del nome (tutto maiuscolo), titolo originale dell‘articolo (in corsivo), titolo del periodico (abbreviato), numero, pagina,

    anno;

    - per i libri: cognome dell‘autore, iniziale del nome (tutto maiuscolo), titolo originale in corsivo), editore, luogo di edizione, anno di edizione.

  • INDICE

    EDITORIALE: BRUNO CALLIERI Antropologia e psichiatria dell'oggettività del ―caso‖ all'esperienza

    di rapporto e di incontro

    FILIPPI LUIGI SILVANO Il problema ―Fede e ragione‖ visto da uno Psichiatra Relazione al simposio ―Psichiatria, spiritualità e religione‖ Del XIV congresso della società

    italiana di psicopatologia (SOPSI), Roma, 16-20 febb


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