Date post: | 11-Jul-2015 |
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di
Anastasi, Di Dio, Pontieri, Casciaro
Giovanni Pisano
Nicola PisanoAndrea Pisano
LINKSMedioevo gotico XIII - XIV secolo
Nella metà del XIII secolo si fanno sentire in Italia gli influssi dell'arte gotica transalpina. Molti scultori impressionati dalle sculture importate, vennero sollecitati ad abbandonare la tradizione romanica.Nell'area padana compaiono opere ispirate al gotico transalpino, come i rilievi del frontone del protiro del Duomo di Ferrara. Nell'Italia meridionale le forme gotiche si diffondono alla fine del XIII secolo favorite dalla dinastia Angioina.Nicola Pisano, artista pugliese, opera in Toscana un grande cambiamento nella scultura italiana, seguito dai suoi seguaci tra i quali il figlio Giovanni.
Le notizie sulla vita di Nicola Pisano risultano poco chiare.
Se l'artista, infatti, si firma Nicola Pisano, sui documenti del tempo egli risulta, invece, col nome di Nicola Pietri de Apulia.
Non è certo il luogo di nascita, sia esso Pisa od un paese meridionale, in una data compresa tra il 1220 ed il 1230.
C'è chi sostiene che egli nasca a Pisa e si formi nel sud d'Italia, data l'influenza dell'arte federiciana sulle sue opere; altri credono, invece, che egli provenga dal meridione e si stabilisca a Pisa (luogo di nascita del figlio Giovanni), ove egli trascorre gran parte della sua esistenza e dalla cui compagine artistica mutua molte caratteristiche.
La prima opera certa del Pisano è il Pulpito del Battistero di Pisa, datato al 1260, capolavoro di novità artistica. L'adesione al gotico da parte di Pisano si è accresciuta, senza abbandonare l'equilibrio classico.
Ne hanno tratto giovamento espressività e pathos: nelle figure drammatiche dei dannati del "Giudizio Universale", nella rappresentazione della potenza di Cristo nella "Crocifissione" e del senso di colpa dei sacerdoti ebrei, schiacciati agli angoli.
Nato nel 1245 a Pisa, Giovanni lavora molto giovane accanto al padre Nicola, forse addirittura realizzando sculture all'interno della composizione del Pulpito del Battistero di Pisa, sicuramente collaborando al Pulpito di Siena.
Della sua vita, come di quella del genitore, poco o nulla si sa.
E' nota, invece, la formazione e la prima attività sotto l'ala paterna.
Pur influenzato dall'opera di Nicola, Giovanni dimostra presto caratteristiche individuali: una forte propensione all'espressionismo patetico e un'influenza da parte del gotico transalpino.
La prima affermazione della personalità autonoma di Giovanni si riscontra chiaramente nella "Fontana Maggiore" di Perugia, ove egli realizza gran parte delle sculture caratterizzate da dinamismo e forte espressività. Tra il 1289 e il 1296 Giovanni, ormai artista autonomo, è capo mastro del Duomo di Siena.
Architetto oltre che scultore del Duomo, egli concepisce tutta l'opera come una struttura unitaria, nella quale le sculture si fondono con la struttura.
Molte delle splendide statue della facciate sono state tempestivamente rimosse e conservate adeguatamente per la posterità.
Dal 1298, l'artista attende alla realizzazione del Pulpito della chiesa di Sant'Andrea a Pistoia.
Il capolavoro di Giovanni, simile nella struttura e nei temi al Pulpito del Battistero di Pisa del padre Nicola, se ne distacca invece nettamente. I riquadri gremiti di Nicola si diradano, lasciando gli spazi intermedi lisci e fortemente visibili.
I corpi, a volte, risultano deformati per accentuarne l'effetto drammatico. I temi del Pulpito sono sempre le "Storie di Cristo": gli stilemi rappresentativi non sono classici bensì profondamente gotici, le immagini mai risultano idealizzate ma sempre "espressionistiche".
Medioevo gotico XIII - XIV secolo
•Arte gotica
•Scultura
L’arte gotica
Nei secoli XIII e XIV si sviluppa nel nord Europa l’arte gotica.
Il termine gotico venne coniato nel 1500 con un’accezione
negativa: significava, infatti, “barbaro”. Il verticalismo
accentuato dell’architettura ed il forte senso drammatico delle
rappresentazioni nordiche furono nel Cinquecento assai
criticate: solo quella della tarda romanità era considerata vera
arte.
Nel Trecento si afferma completamente la borghesia cittadina.
Le opere d’arte non sono più commissionate solo dalla Chiesa
e realizzate con le ricchezze dei nobili; anche i ricchi cittadini
borghesi costruiscono edifici religiosi e commissionano opere
pubbliche che determinano il nuovo volto delle città.
All’interno delle Arti si associano varie botteghe artigiane nelle
quali emerge una nuova figura, quella del maestro, che sceglie le
committenze e cura personalmente l’aspetto economico del lavoro.
Egli inoltre non ha sotto di sé un gruppo di semplici operai, ma
avvia una scuola di discepoli che apprendono e diffondono il suo
stile espressivo.
Uno dei più grandi maestri del Trecento è Giotto, che si circonda di
allievi, ai quali affida l’esecuzione delle parti di secondaria
importanza nei suoi dipinti. Egli è un’artista nel senso moderno
della parola e il suo modo di esprimersi non è sottoposto
rigidamente solo alle indicazioni che provengono dall’autorità
religiosa o civile, ma risponde soprattutto a scelte personali.
Le immagini non hanno più il ruolo di sostegno e chiarificazione di
un testo scritto ma costituiscono ormai un linguaggio autonomo.
La sculturaNel periodo gotico la scultura è sempre prevalentemente utilizzata
per decorare l’edificio religioso, ma conquista una maggiore
autonomia rispetto al periodo romanico.
Sempre più spesso si ricorre al tuttotondo per rappresentare la
figura umana; piccole statue ben definite nelle proporzioni e
nell’anatomia, eseguite con raffinatezza nei dettagli dei volti, dei
capelli e delle vesti, vengono poste su mensole, nelle nicchie delle
pareti, nella decorazione dei portali.
Un grande interesse viene posto nella decorazione del pulpito, che
diviene un elemento fondamentale nella nuova liturgia della
predicazione francescana e domenicana. Sostenuto da esili colonne
nello spazio del presbiterio, o addossato ad un pilastro della navata
centrale, questo piccolo podio, spesso di forma
poligonale, permette al predicatore di essere visto e ascoltato con
facilità da tutta l’assemblea.
La sua ricchissima decorazione ne sottolinea l’importanza. In questo
periodo si formano delle vere e proprie scuole di scultura; la più
importante nasce a Pisa e fra i suoi maggiori esponenti figurano
Nicola Pisano e suo figlio Giovanni.
Le opere di questi artisti evidenziano uno studio attento e
approfondito delle sculture romane nella ricerca del tuttotondo e
nella composizione articolata su piani diversi e sviluppata per fasce,
in riquadri successivi che “raccontano” storie.
Esse però riflettono anche l’influenza degli scultori gotici della
Francia e della Germania, nella ricerca di intensa espressività nelle
solenni figure. Le opere più importanti di Nicola Pisano sono il
pulpito del Battistero di Pisa, quello del Duomo di Siena e la Fontana
maggiore di Perugina. Il figlio di Nicola, Giovanni, che collaborò
sempre attivamente con il padre, soprattutto nella Fontana Maggiore
di Perugina, va ricordato anche per l’esecuzione del pulpito del
Duomo di Pisa.
Grazie a Giovanni Pisano e Arnolfo di Cambio, allievo e
collaboratore di Nicola, il recupero del mondo classico, attuato
dalla scuola pisana, si diffonde nell’Italia centrale.
Dalla seconda metà del Duecento, la scultura viene utilizzata
anche nelle opere pubbliche destinate all’arricchimento delle
piazze cittadine, specialmente nelle logge e nelle fontane.
PulpitoLa marcata convessità degli specchi e delle cornici maschera la pianta
ottagonale del pergamo, in un cerchio ideale che non lascia pause al discorso
espressivo. Agli archi trilobi si sostituiscono doppie mensole a volute e gli
elementi di sostegno abbondano di motivi allegorici: al centro, sopra uno
zoccolo con le Arti Liberali stanno le Virtù Teologali; in corrispondenza
dell'accesso, da un lato le quattro Virtù Cardinali sostengono la Chiesa e
dall'altro sugli evangelisti sovrasta la statua del Cristo; infine, Ercole e
l'arcangelo Michele tengono il posto di due colonne. Giovanni attese a
quest'opera monumentale dal 1302 al 1310, tra beghe e contrasti che
dovettero amareggiarlo non poco. Lo schema dottrinario, che attinge alla
tradizione catechetica fissata dalle elaborazioni monastiche, commista per
altro, a molte citazioni, soprattutto nella parte simbolica, dalla sapienza
classica, fu elaborato da Matteo Falconi esplicitamente ricordato in una delle
iscrizioni.
Epoca: Secolo XIV
Descrizione: Marmo, h. cm 461. Il pulpito è una delle opere tarde del maestro,
realizzato tra il 1302 e il 1310.
Ubicazione: Pisa, Duomo
Il pulpito
Giovanni Pisano
Ercole(particolare del Pulpito di Pisa)
Secondo il complesso schema concettuale
del Falconi, la figura di Ercole viene
introdotta in stretta relazione con quella di
Michele: ambedue forzarono le porte
infernali.
Ma un velo di pensosa malinconia fissa
l'immagine dell'eroe in una dimensione
molto più accessibile: con lo stesso
processo di «umanizzazione» che tanti
personaggi mitologici subiscono passando
nel poema dantesco.
Epoca: Secolo XIV
Descrizione: Marmo, telamone di sostegno
al pulpito realizzato tra il 1302 e il 1310.
Ubicazione: Pisa, Duomo
Localizzazione
del
PARTICOLARE
Giovanni Pisano
L'Adorazione dei Magi(particolare del Pulpito di Pisa)
Anche in un soggetto idillico e
sostanzialmente glorioso,
come appunto l'Adorazione dei
Magi, serpeggia una sottile
apprensione che sembra
condizionare perfino la
sbozzatura spiccia e sintetica
delle forme.
Epoca: Secolo XIV
Descrizione: Marmo, h. cm 47,
particolare di una formella del
pulpito, 1302 - 1310.
Ubicazione: Pisa, Duomo
Localizzazione
del
PARTICOLARE
Giovanni Pisano
Le Virtù Teologali(particolare del Pulpito di Pisa)
Nelle tre virtù di sostegno, al
centro del pulpito, la trattazione
più distesa dei piani plastici, il
pacato fluire del panneggio,
senza il contorto rovello tipico
delle opere estreme del
Maestro, mentre sottolineano la
funzione monumentale, non
propriamente illustrativa, del
gruppo, precisano anche il
limite dell'intervento autografo
del caposcuola.
Epoca: Secolo XIV
Descrizione: Marmo, particolare di un gruppo di
statue rappresentanti figure allegoriche a sostegno
del pulpito realizzato tra il 1302 e il 1310. (con
aiuti)
Ubicazione: Pisa, Duomo
Localizzazione
del
PARTICOLARE
Giovanni Pisano
Le Virtù Cardinali e la
Chiesa(particolare del Pulpito di Pisa)
La nervosa vitalità di queste che
vorrebbero essere figure simboliche,
quale illustrazione del concetto
mistico della attuazione
dell'«Ecclesia fidelium» sui
presupposti dei quattro cardini della
perfezione morale dell'uomo,
documenta l'inesauribile ricchezza
espressiva del Pisano e la sua rara
capacità di interpretare con pari
energia ed efficacia contenuti
astratti o narrativi.
Epoca: Secolo XIV
Descrizione: Marmo, h. cm 225, gruppo di
sostegno del pulpito rappresentante figure
allegoriche, realizzato da Giovanni Pisano
su disegno di Matteo Falconi tra il 1302 e il
1310.
Ubicazione: Pisa, Duomo
Localizzazione
del
PARTICOLARE
Giovanni Pisano
Le Arti Liberali(particolare del Pulpito di Pisa)
È tale la polita eleganza, la grazia
quasi porcellanosa delle morbide
figurette che nel pulpito pisano stanno
a significare il concorso degli uomini
alla penetrazione dei misteri teologici,
che appare molto verisimile l'ipotesi di
chi vi vede l'impronta specifica della
collaborazione di Giovanni di
Balduccio, che stempera il serrato
dinamismo della linea del maestro in
dolci eleganze araldiche.
Epoca: Secolo XIV
Descrizione: Marmo, h. cm 39,
base del pilastro centrale del
pulpito realizzato tra il 1302 e il
1310. (scuola di)
Ubicazione: Pisa, Duomo
Localizzazione
del
PARTICOLARE
Giovanni Pisano
La fuga in Egitto(particolare del Pulpito di Pisa)
La mirabile ricchezza e duttilità del
rilievo di Giovanni Pisano sono dovute
soprattutto alle sintetiche abbreviature che
assimilano spesso le sue figure a pietre
arcaiche, allusive ed anche inquietanti.
E quella che a qualche spirito accademico
poté sembrare rozzezza o povertà è invece
suprema capacità di sintesi, che addensa
l'espressione in allusive immagini
elementari.
Epoca: Secolo XVIII
Descrizione: Marmo, h. cm 84, particolare di una formella del pulpito,
1302-1310. Ubicazione: Pisa, Duomo
Localizzazione
del
PARTICOLARE
Giovanni Pisano
La strage degli innocenti(particolare del Pulpito di Pisa)
L'orrore folle che proietta i
protagonisti della strage, vittime e
persecutori, in un grottesco
groviglio di passioni
bestiali, giustifica tutte le
esasperazioni stilistiche.
I passaggi tra i pieni e i vuoti sono
bruschi, dissonanti, brutale la
deformazione, totalmente ignorata
qualsiasi norma di
proporzione, corroso, scarnito, il
modellato plastico:
incombente, una tumultuosa
lancinante ansietà.
Epoca: Secolo XIV
Descrizione: Marmo, particolare di una
formella del pulpito, 1302 - 1310.
Ubicazione: Pisa, Duomo
Localizzazione
del
PARTICOLARE
Giovanni Pisano La crocifissione
Tra il 1297 e 1301 lavorò il
Pulpito della chiesa
di Sant’Andrea
a Pistoia,di forma esagonale
poggiato su sei colonnine di
cui due sorrette da leoni
stilofori, una da un uomo
ricurvo e le altre tre poggianti
direttamente a terra.
Nelle lastre del parapetto
sono rappresentate: la
Natività, la Adorazione dei
Magi, la Strage degli
innocenti, la Crocifissione, e
il Giudizio universale.
Giovanni Pisano Natività
Localizzazione
del
PARTICOLARE
Giovanni Pisano
La Natività(particolare Pulpito della chiesa di
Sant’Andrea)
Il melodioso rincorrersi di profili
ellittici e l'emergere calmo e
lievitante delle superfici da
profondi golfi
d'ombra, assecondano in un
arabesco di squisita
fattura, eguagliata in eleganza
solo dai migliori scultori delle
cattedrali francesi, l'umanissima
sensibilità di Giovanni, che qui
piega la sua portentosa
espressività ad accenti di
commovente malinconia.
Epoca: Secolo XIII
Descrizione: Marmo, particolare di una
formella che orna il parapetto del pulpito
realizzato tra il 1297 e il 1301.
Ubicazione: Pistoia, Sant'Andrea
Localizzazione
del
PARTICOLARE
Giovanni Pisano
Il profeta Geremia(particolare Pulpito della chiesa di
Sant’Andrea)
Pur impeccabilmente serrati nel
tessuto architettonicodecorativo
del pergamo, i profeti e le altre
figure angolari che separano l'uno
dall'altro gli specchi narrativi,
vivono di una loro personalità
imperiosamente inquisita, così
che la loro funzione, che avrebbe
dovuto essere emblematica
secondo lo schema dottrinario di
fondo, cede ad una individuazione
appassionata e perspicua.
Epoca: Secolo XIII
Descrizione: Marmo, particolare
di una figura decorativa del pulpito
Ubicazione: Pistoia, Sant'Andrea
Localizzazione
del
PARTICOLARE
Giovanni Pisano
La strage degli
Innocenti(particolare Pulpito della chiesa di
Sant’Andrea)
Il rotto cozzare di masse plastiche
prive di ogni continuità, il
dissonante emergere delle figure
dal fondo, in grovigli disarticolati,
sferzati da irrazionali balenii di
luce, vogliono essere la
trascrizione letterale dell'impotente
furore delle madri betalamite,
rivissuto in uno spirito di allucinata
drammaticità.
Epoca: Secolo XIII
Descrizione: Marmo, h. cm 84. Particolare
di una formella del pulpito, 1294 - 1301.
Ubicazione: Pistoia, Sant'Andrea
Localizzazione
del
PARTICOLARE
Giovanni Pisano
Telamone(particolare Pulpito della chiesa di Sant’Andrea)
Il rattenuto dinamismo della figura è motivo
espressivo che interessa non più solo la
delimitazione dinamica dei contorni e la trama
delle linee attorte, ma ben più la trattazione delle
superfici a squadri sommari e decisi, su cui la
luce rimbalza senza sfumature, proiettando il
gigante in una contrastata solitudine di ombre.
Epoca: Secolo XIII
Descrizione: Marmo, particolare di una figura a
sostegno del pulpito, 1297 - 1301.
Ubicazione: Pistoia, Sant'Andrea
Localizzazione
del
PARTICOLARE
Giovanni Pisano,
Madonna della cintoladel Duomo di Prato.
La Sinagoga
(particolare)
1230 circa. Strasburgo,
Musée de l’Oeuvre.
La Chiesa
o Ecclesia
(particolare) 1230
circa Strasburgo,
Musée de l’Ouvre.
Angelo sorridente(particolare) 1245-1255
Reims, cattedrale di
Notre-Dame.
La Vergine, particolare
della Visitazione, 1230-
1233. Reims, cattedrale di
Notre-Dame.
L’Arcangelo
Michele, particolare del
Portale del Giudizio.
Giovanni Pisano
AbacucAnche nelle figure più raccolte
quali la Sibilla e l'Abacuc, la quiete
pensosa o la calma profonda della
meditazione, sembrano incrinarsi
repentinamente per un inatteso
fremito, che genera nel volgare
pausato dei piani plastici, senza
sbalzi o forzature, una sottile
tensione; che evidenzia, con acuta
precisione, tra fidenti abbandoni e
brucianti contrasti, la complessa
psicologia dei personaggi.
Descrizione: Marmo, particolare di una statua dei profeti realizzate dal
1284 per la facciata del Duomo.
Ubicazione: Siena, Museo dell'Opera del Duomo
Epoca: Secolo XIV
Descrizione: Marmo, h. cm 185, 1305 - 1306.
Ubicazione: Padova, Cappella degli Scrovegni
Giovanni Pisano
Madonna con il Bambino
Quando Giovanni intagliò questa sua regale e pur
umanissima Madre di Cristo, Giotto alzava i
primi ponti per il suo ineguagliabile poema degli
Scrovegni.
E l'incontro tra i due massimi geni della nostra
arte medievale stava quasi a significare
auguralmente l'avvio di una nuova stagione
figurativa per tutta l'arte occidentale.
Giovanni Pisano
La Sibilla
Se la trama compositiva che legava
tra loro le statue, in rispondenze
ritmiche e in sapienti
contrapposizioni, è per noi smarrita
(per la distruzione di alcune sculture
e per la rimozione della più parte
delle altre per ripararle nel Museo
dell'Opera) inalterata è la
comprensione della poetica
giovannesca, che sfoggia nelle statue
senesi un repertorio spettacolare di
geniali invenzioni formali.Epoca: Secolo XIII
Descrizione: Marmo, particolare di
una delle statue realizzate dal 1248
per la facciata del Duomo.
Ubicazione: Siena, Museo dell'Opera
del Duomo
Giovanni Pisano
Maria di MosèProtesa, in uno scatto di passionale
ardore, ad afferrare il senso
misterioso della profezia, la
profetessa s'attorce in una spirale
tesa e fremente che culmina nella
duttile mobilità del volto, di una
intensità espressiva trepidamente
cangiante, quasi dolorosa. Giovanni
lavorò alla cattedrale senese fra il
1284 e il 1296, lasciando compiuta
solo la parte bassa della facciata.
Epoca: Secolo XIII
Descrizione: Marmo, particolare di una delle statue realizzate
per la facciata del Duomo a cui Giovanni lavorò dal 1284,
lasciando compiuta solo la parte bassa della facciata.
Ubicazione: Siena, Museo dell'Opera del Duomo
Giovanni Pisano
Monumento a
Margherita di
Brabante
Questo stupendo frammento di
defunta sollevata dalla tomba da
due angeli-diaconi, faceva parte
del sepolcro che Giovanni innalzò
in Genova nel 1313 alla consorte
dell'imperatore
Arrigo VII.
Epoca: Secolo XIV
Descrizione: Marmo, h.cm 145. Frammento del monumento sepolcrale realizzato a
Genova nel 1313 dal Pisano alla defunta Margherita del Lussemburgo, moglie
dell'imperatore Arrigo VII, qui la defunta è rappresentata mentre viene aiutata
nell'ascensione da due angeli.
Ubicazione: Genova, Museo San Agostino
Giovanni Pisano
PlatoneConseguentemente al caratteristico
sincretismo della cultura medioevale, il
grande filosofo greco è assimilato ai
profeti di Israele che fra mille incertezze e
contrasti coltivarono nei secoli la promessa
messianica: e di quegli aspri predicatori gli
si attribuisce l'assillante tensione e la calda
veemenza.
Epoca: Secolo XIII
Descrizione: Marmo, particolare di una statua di Sapienti
realizzata dal 1284 per la facciata del Duomo.
Ubicazione: Siena, Museo dell'Opera del Duomo
Giovanni Pisano
SibillaLe raffinatissime Sibille che nel pergamo
pistoiese pausano l'acuta tensione degli
archetti gotici in affusolati ritmi lineari, di
una musicalità pacata - accentuata dalla
levigata trasparenza delle superfici - sono
indubbiamente fra le creazioni più alte del
Gotico italiano e rivelano nel Pisano una
perfetta conoscenza della cultura artistica
europea più avanzata. Le superfici, quasi
morbida cera, sembrano plasmarsi solo in
virtù del soffio della luce, che con il suo
battito folgorante isola le immagini,
accentuandone le straordinarie possibilità
emotive.Epoca: Secolo XIII
Descrizione: Marmo, particolare del pulpito, 1297 - 1301.
Ubicazione: Pistoia, Sant'Andrea
Giovanni Pisano
Simeone
Per la facciata del duomo senese,
Giovanni Pisano ideò un unitario
organismo figurativo in cui i Sapienti,
i Profeti, gli Apostoli e le due più
celebri vaticinatrici dell'Antichità,
l'ebrea Maria di Mosè e la pagana
Sibilla, dovevano formare le «note
rilevate» di un complesso inno
celebrativo della Vergine, acclamata
regina di Siena dopo la battaglia di
Montaperti.Epoca: Secolo XIII
Descrizione: Marmo, particolare di una delle statue raffiguranti i Sapienti, i
Profeti, gli Apostoli e le Sibille che Giovanni realizzò per la facciata del Duomo,
alla cui fabbrica divenne capomastro nel 1284.
Ubicazione: Siena, Museo dell'Opera del Duomo
Nicola Pisano, Adorazione dei Magi ,1260,
particolare del Battistero di Pisa
Fonte Maggiore 1278 Perugia
Andrea Pisano
L'Agricoltura
Dove più ragionevole sembrerebbe il
presupporre la guida di uno di quei
«provvedimenti» (cioè disegni o modelli)
che la tradizione - avvalorata anche dalla
testimonianza del Ghiberti - attribuì a
Giotto, è indubbiamente in formelle come
questa, per lo squadro serrato dei volumi
e per la scarna vitalità della
rappresentazione.
Epoca: Secolo XIV
Descrizione: Marmo, h. cm 100.
Formella appartenente al primo ordine
di decorazione eseguita da Andrea su
disegno di Giotto. Le formelle degli
ordini superiori al primo sono di
epoca successiva al Quattrocento,
questa risale al 1337.
Ubicazione: Firenze, Museo
dell'Opera del Duomo
Andrea Pisano
La Fede
La leggera doratura, staccando dal
liscio fondo bronzeo, accentua i valori
atmosferici della delicata plastica di
Andrea, che è sempre di tal semplicità
e compostezza da far apparire
sbalorditiva la sua suprema eleganza:
come in questa nitida figura muliebre
in cui il fluido annodarsi delle linee
definisce un'immagine di stilnovistica
venustà; sublimata idealizzazione in
fisica naturalezza.
Epoca: Secolo XIV
Descrizione: Bronzo dorato, h. cm
55. Particolare di una della formelle
raffiguranti le Virtù, della porta
meridionale del Battistero eseguita
tra il 1330 e il 1336.
Ubicazione: Firenze, Battistero
Andrea Pisano
Madonna
Nella formazione di Andrea da
Pontedera, per la verità, dovette
avere un peso determinante insieme
alla tradizione nicoliana una più
vasta apertura sulla civiltà gotica
europea, soprattutto francese, ed una
precoce adozione dei presupposti
della rivoluzione giottesca specie
nel suo significato di sobria
essenzialità: che nella Madonna
orvietana si fa trasfigurata, limpida
serenità.
Epoca: Secolo XIV
Descrizione: Marmo, particolare dell'unica
testimonianza dell'attività di Andrea da
Pontedera a Orvieto nel 1347 - 1348. Quasi
certo è l'intervento, in quest'opera, del figlio
Nino.
Ubicazione: Orvieto, Museo dell'Opera del
Duomo
Andrea Pisano
La Navigazione
Armoniosa e misurata scansione dello
spazio, spontanea euritmia delle
partiture fra vuoti e masse plastiche,
effetti di pacata serenità pur nella
concentrazione del periglioso viaggio:
un sottile afflato lirico idealizza
sempre la rappresentazione del vero;
la storia dell'umanità, il suo dirozzarsi
nell'esercizio delle scienze e delle
arti, ha in Andrea una generosa
trasfigurazione idealistica.
Epoca: Secolo XIV
Descrizione: Marmo, h. cm 60. Particolare
di una formella rappresentante le "Attività
Umane" realizzata da Andrea per la
decorazione del Campanile del Duomo, ai
cui lavori divenne capomastro nel 1340.
Ubicazione: Firenze, Museo dell'Opera
del Duomo
1290/95-1349 Architetto e scultore nato a Pontedera, non lontano da Pisa, noto anche come Andrea da Pontedera.
Formatosi probabilmente in una bottega di orafo, lavorò dal 1330 al 1336 alla Porta Sud del Battistero di Firenze.
Alla morte di Giotto (1337) fu nominato capomastro dell'Opera del Duomo di Firenze, proseguendo la costruzione del Campanile, senza poterla tuttavia portare a termine, essendo caduto in disgrazia dopo la cacciata da Firenze del duca d'Atene (1342).
Trasferitosi a Pisa, vi avviò una fiorente bottega di scultura. Nel 1347 gli fu conferita la carica di capomastro del Duomo di Orvieto, ereditata poi dal figlio Nino.
Links:
Gotico - Storia della scultura nel mondo, A. Mondadori editore
www.storiadellarte.com
www.italica.rai.it
www.thais.it