Sega a nastro a scontornare Pegas SRP 14-CE

VOLANI 353mmPROFONDITÀ DI TAGLIO MAX. 330mmALTEZZA DI TAGLIO MAX. 150 mmLARGHEZZA LAMA MAX. 3mmLARGHEZZA LAMA MIN. 1 mmLUNGHEZZA LAMA 2375mmVELOCITÀ 700/1050 m/min

La macchina di cui ci occupiamo in questa recensione non è mol-to facile da etichettare, lo stesso

produttore svizzero Pegas, infatti, la definisce in modo diverso a seconda della lingua che usa nel suo libretto di istruzioni: scie à ruban à chantourner in francese, scroll band saw in inglese e più semplicemente sierra de cinta e band säge in spagnolo e tedesco. Nel manuale manca la versione in lingua italiana, ci siamo permessi perciò di dare la nostra definizione sulla base di quella francese, che ci sembra la più calzante alle caratteristiche di una sega a nastro vocata ai tagli curvi di scontor-natura.L’incertezza linguistica fa capire che ci si trova di fronte a una macchina inu-suale, se non nella struttura, che è quel-la di una comune sega a nastro, almeno nella funzione, che riprende per alcuni versi quella di un traforo.La sega e le particolari lame che monta sono prodotti importati in Italia da Cre-mona Tools (www.cremonatools.it) .

La Pegas SRP 14-CE è una sega a nastro di media misura commercializzata in due versioni, con e senza stand di supporto. Può essere acquistata online e recapitata ovunque parzialmente assem-blata in uno scatolone, per cui all’arrivo è necessario spendere qualche ora di lavoro per renderla operativa. Ai fini di questa recensione è stata una buona occasione per osservare più da vicino la componentistica e le soluzioni tecniche adottate dal produttore senza dover procedere all’inverso, cioè smontando e rimontando la macchina in esame.

DIMENSIONI TAVOLA 406x406mmINCLINAZIONE TAVOLA 0-40°ALTEZZA PIANO DI LAVORO SU STAND 1045mmBOCCA DI ASPIRAZIONE 63mmPOTENZA 550WPESO 70kg DIMENSIONI SUPPORTO 525x700x580mm

LA MACCHINA

28N.

01/0

19IL

LABO

RATO

RIO

rece

nsioni

La Pegas SRP 14-CE appena sballata e posta sullo stand opzionale.

Tutti i passaggi per la messa in opera sono descritti nel manuale a corredo e se si ha un po’ di dimestichezza con le altre lingue risultano sufficientemente chiari.La sega ha una struttura in ghisa pressofusa e perciò un peso consistente, 77kg che obbligano ad essere in due almeno per quanto riguarda la sua estrazione dalla scatola e il posiziona-mento sul supporto. Due parole veloci sullo stand, di cui la ver-sione in prova era provvista: si assembla con dadi e bulloni, a partire da tralicci e scatolati in lamiera di acciaio spessa, ed è molto solido. Al riguardo lamentiamo soltanto l’assenza tra gli optional di un sistema per rendere carrellabile il supporto stes-so e quindi la sega, che date le dimensioni contenute e i lavori poco pesanti che è chiamata a fare, si presta molto bene ad una soluzione mobile. La fisionomia della macchina ricalca molto da vicino quella dei modelli americani più venduti, come la Delta 14”o la Porter Ca-ble della stessa misura; ha una struttura portante di ghisa, che è divisa in due pezzi imbullonati tra loro, piano di lavoro dello stesso materiale, volani di alluminio a razze e carter in lamiera. Il tensionamento del nastro avviene attraverso un comando a vite; agisce sulla slitta che è collegata al volano superiore e che scorre nella struttura portante. Totalmente diverso è invece il sistema di guida per la la lama, basato su un gruppo superiore e uno inferiore di alluminio anodizzato che sostengono ognuno un solo cuscinetto scanalato.

29LO SPECIALELa sega ha un telaio portante in ghisa presso-

fusa suddiviso in due parti. Il punto di unione è alla base della colonna, il fissaggio avviene tramite viti prigioniere inserite nella colonna stessa e dadi stretti dalla parte sottostante. Nella foto il montaggio del basamento che supporta il piano di lavoro.

I due gruppi guidalama prima della rimozione del nastro e del successivo montaggio del piano. I cuscinetti di serie hanno due scanalature di ampiezza e profondità diverse per consentire l’uso della lame da 1,34mm e 2mm (nella foto) fornite in dotazione. Il triangolo indica la scanalatura minore, nel caso si usi la lama più stretta è necessario ribaltare ciascuno dei cuscinetti sulla propria pinza. Nell’immagine a destra il particolare delle pinze stesse, in alluminio anodizzato, e delle protezioni.

Una volta piazzata e imbullonata la sega allo stand, il primo passo per metterla in funzione riguarda il montaggio del basamento che so-stiene il piano. E’ un componente di acciaio che termina con due lunette rettificate e sca-nalate che permettono di inclinare la tavola tra 0 e 40° e bloccarne la posizione tramite due manopole a stella. Sul basamento è pre-sente la consueta battuta a bullone con cui si registra la perpendicolarità tra lama e piano nella posizione a 0° ma manca un dispositivo a cremagliera che aiuti a inclinare la tavola di ghisa in salita. Prima di posizionare il piano sul basamen-to, conviene, se si opera da soli, rimuovere la lama di serie così da non rischiare di spez-zarla con un movimento sbagliato, cosa più che probabile visto il peso del piano. Questa operazione è più complicata del solito visti gli stretti passaggi presenti nella protezione mobile superiore e in quella fissa inferiore tra cui deve insinuarsi la lama. La sua sottigliez-za aiuta comunque a districarsi nelle varie manovre. Il particolare del fissaggio del piano al basamento. In secondo

piano si nota la botola per il passaggio della lama e i grani che consentono il livellamento della copertura.

La sostituzione del nastro risente degli stretti passaggi in cui deve insinuarsi la lama quando viene infilata o sfilata dalle protezioni.

Una volta poggiato il piano sul suo supporto e assi-curata la posizione con le due manopole a stella, il nastro può essere rimontato. La posizione sui vo-lani va regolata in modo che la lama risulti grosso-modo centrata rispetto al rivestimento in gomma, poi si può mettere il nastro in tensione. Per questo passaggio cruciale della messa a punto, il costrut-tore raccomanda di premere lateralmente la lama con un dito, fino a quando, agendo sull’apposito comando, non si osserva la flessione da lui indica-ta. E’ un sistema empirico il cui esito è chiaramen-te soggettivo visto che non si sa con quanta forza spingere sul nastro, ma è sufficiente per mettere in funzione la macchina senza grossi rischi e riman-dare le eventuali regolazioni con l’osservazione dei primi tagli. Da non tenere in considerazione è invece la scala di tensionamento presente sulla slitta del volano superiore, che si riferisce a nastri di tutt’altra larghezza rispetto a quelli da usare in questo caso, un chiaro indizio del fatto che la Pegas SRP 14-CE condivida le medesime strutture fonda-mentali di altre macchine di serie.

30N.

01/0

19IL

LABO

RATO

RIO

rece

nsioni

Il gruppo che regola la tensione del nastro e l’incli-nazione del volano superiore. A destra della molla è riportata una scala di tensionamento incompatibile con le lame montate dalla Pegas SRP 14-CE; eviden-temente la macchina fa uso di strutture e componenti adottate anche da altri produttori.

Durante il posizionamento e il tensionamento del na-stro i cuscinetti guidalama vanno tenuti arretrati, poi si possono riaccostare in modo che, inserendosi nelle sca-nalature, il nastro ne sfiori il fondo. In questo modo cia-scun cuscinetto può funzionare da reggispinta e offrire allo stesso tempo una guida laterale alla lama. La posi-zione in avanti e indietro si regola manualmente dopo aver allentato la vite della pinza che li trattiene mentre non c’è alcuna regolazione laterale da fare. I due cusci-netti sono montati fuori asse l’uno rispetto all’altro e la lama impegna la scanalatura di sinistra di quello supe-riore e quella di destra su quello sottostante. Le scanalature presenti nei cuscinetti di serie sono di ampiezza diversa e consentono di lavorare con entram-be le lame fornite in dotazione, una numero 12 (da 2mm di larghezza) e una numero 9 (da 1,34mm di larghezza), semplicemente ribaltando la loro posizione nella pinza. La Pegas fornisce come optional altre quattro misure di nastro (da 1,02mm a 3mm di larghezza) che richiedono il montaggio di cuscinetti dedicati, anch’essi disponibili su richiesta.I due vani che contengono gli organi in movimento del-la sega dispongono di due sportelli con apertura sincro-nizzata, su quello superiore è installato il microswitch che impedisce l’avviamento quando essi non sono com-pletamente accostati.La macchina può lavorare su due velocità, selezionabili cambiando manualmente la posizione della cinghia sul-le pulegge, ed è equipaggiata con un motore 220V/550W. Dispone inoltre di una cappa per l’aspirazione delle pol-veri con attacco da 63mm e di una lampadina led che illumina il punto di lavoro.

La Pegas SRP 14-CE può montare fino a sei lame con larghezze differenti; due vengono fornite di serie, le altre sono vendute a richiesta assieme ai cuscinetti dedicati.

Il particolare del volano inferiore. Si nota il rivestimento in gomma, lo spazzolino che lo mantiene sgombro dalla segatura e la doppia gola sulle pulegge che consente di variare la velocità del nastro. Più di tutto spicca però la generosa larghezza del volano (40mm) rispetto alla traccia lasciata dalla lama da 3mm sul rivestimento stesso.

31LO SPECIALE

Le verifiche statiche sulla macchina hanno riguardato la planarità del piano di lavoro, l’allineamen-to e l'equilibratura dei volani nonché il loro gioco sull’asse. Si è tralasciata la prova di flessione della struttura perché essa appare chiaramente sovradimensionata rispetto ai nastri impiegati.

L’ANALISI

LE LAME I nastri dedicati alla Pegas SRP 14-CE sono un vero e proprio esercizio di miniaturizzazione. Lunghi 2375mm, sono disponibili in cinque misure con larghezze comprese tra 1 e 3mm. Le lame sono tutte in acciaio al carbonio, ad esclusione della più grande da 3mm che è invece una bimetallica, e presentano una dentatura con profilo skip e angolo di spoglia positivo. Queste caratte-ristiche, unite all’ampio passo dei denti, consentono lo scarico agevole del truciolo e un’ottima velocità di avanzamento, anche quando la sega viene usata alla massima altezza di taglio, pari a 150mm, con la lama più sottile. La saldatura che chiude l’anello (si veda la seconda foto in cui è ripresa quella del nastro da 1mm) ha mostrato l’allineamento perfetto dei capi di ciascun nastro messo a disposizione della prova (8 in totale). La precisione della lavorazione ha trovato riscontro nella prova a vuoto dove le lame hanno mostrato una totale assenza di oscillazioni.

Il piano di lavoro in ghisa ha uno spessore al bordo di 5mm e una superficie rettificata in cui sono presenti lo spacco e la piccola botola centrale per il passaggio della lama. E’ presente un sistema di allineamento a spinotto coassiale allo spacco che tuttavia risolve solo in parte i problemi di plana-rità della tavola che è risultata calante nel settore posteriore destro e leggermente concava longitu-dinalmente. L’entità dei difetti diminuisce progressivamente verso la botola, dove persiste il calo nell’ordine di 20 centesimi di millimetro.

Il piano di lavoro mostra una mancanza di planarità nel lato posteriore destro, che risulta calante rispetto al sinistro. Il difetto si riduce verso il centro dove permane un dislivello di 20 centesimi all’altezza della botola.

32N.

01/0

19IL

LABO

RATO

RIO

rece

nsioni

In una sega a nastro tradizionale un tale errore sarebbe impercepibile all’atto pratico, ma qui le cose stanno diversamente; i pezzi in lavorazione possono avere superfici di appoggio molto più ridot-te e di conseguenza essere più soggetti all’impuntamento quando le parti a destra e sinistra dello spacco non sono perfettamente allineate. Aiuta in questo caso smussare gli spigoli vivi sui margini dello spacco causati dalla rettifica del piano. I due tappi forniti di serie per coprire la botola sono di alluminio e possono essere livellati agendo dal basso attraverso quattro grani.I due volani da 353mm sono risultati allineati tra loro, ben bilanciati e privi di giochi sull’asse. Anche il loro rivestimento in gomma non ha evidenziato particolari irregolarità nei punti di giunzione e tutto ciò si traduce, grazie anche alla regolarità nel funzionamento del motore, nella totale assenza di vibrazioni durante l’uso della sega.

Anche quando è chiamata a compiere tagli dritti, la Pegas SRP 14-CE non delu-de le aspettative e anche senza molta esperienza sulla macchina si è in grado di procedere con una buona rettilineità.

LE PROVE DI TAGLIO

Sebbene l’inclinazione del piano verso la colonna non sia prevista dal manuale, rimanendo entro i 10° non ci sono impedi-menti pratici, se non quello costituito dal tappo che deve essere rimosso.

33LO SPECIALE

Se normalmente gli esiti delle prove di ta-glio di una sega a nastro dipendono più dalle lame impiegate nella prova che dall’effettiva validità della macchina, in questa circostan-za l’assunto è ancora più vero. La robustezza della struttura e degli organi in movimen-to della Pegas SRP 14-CE va infatti ben oltre quello che è richiesto dal carico di lavoro, una volta determinata l’affidabilità del siste-ma di guida il risultato dipende tutto dalle lame. Essendo in questo caso prodotte dallo stesso costruttore della macchina, non c’era motivo di dubitare delle prestazioni generali, che infatti sono state pienamente in linea alle aspettative.La sega taglia senza sforzo qualsiasi tipo di legno duro e morbido, anche al limite della capacità massima in altezza. Equipaggiata con le lame più strette, la sega a nastro Pe-gas fornisce risultati paragonabili a quelli di un traforo professionale riuscendo a tagliare curve di raggio inferiore ai 2mm (con la lama da 1mm).

La Pegas SRP 14-CE non ha rivali nei lavori di traforo su alti spessori, come si vede in questo lavoro su un pezzo di cedro da 80mm dove è stata impiegata la lama da 1mm.

La finitura del taglio è ottima; le superfici appaiono levigate e mostrano soltanto qualche lieve segno di lucidatura nelle curve più strette.

Con quelle più larghe si fa invece in fretta a model-lare profili più morbidi su ogni tipo di materiale. Pur non flettendo nel taglio, le lame riescono a sop-portare dei carichi laterali notevoli senza rompersi, come capita invece con quelle da traforo, e riman-gono affilate molto più a lungo.

Proprio rispetto all’uso di un traforo ci sono tutta-via due controindicazioni: la prima è naturalmente quella che non si può entrare nel materiale se non dai suoi bordi, la seconda è che non si dovrebbe mai arretrare nel taglio. Se lo si fa è necessario prestare attenzione al movimento del nastro che tende in alcuni casi ad essere trasportato verso l’operatore insieme al pezzo. Visto il profilo piatto del rivesti-mento dei volani, il nastro può conseguentemente deviare dalla posizione centrale su cui è stato siste-mato e avvicinarsi al margine anteriore. Perdendo il contatto con la scanalatura del cuscinetto, la lama può inoltre spostarsi lateralmente andando a intac-care la copertura della botola.

34N.

01/0

19IL

LABO

RATO

RIO

rece

nsioni

Non potendo fare entrare la lama nel legno attraverso un foro, i lavori di traforatura continua come i puzzle sono l’ambiente ideale in cui operare con questa macchina.

Sia chiaro che non si tratta di un difetto della macchina o dei suoi guidalama, ma semplicemente di un limite nell’utilizzo che bisogna gestire bene nel caso lo si voglia superare. L’altra valutazione che vogliamo fare in conclusione riguarda proprio il surplus nella struttura e nella potenza di questa macchina e ha a che fare con la specificità del suo utilizzo. Fermo restando che con le proprie disponibilità (di soldi e di spazio) ognuno può fare quel che vuole, avere un mez-zo prestante e riuscire a sfruttare solo in parte le sue possibilità a noi sembra un po’ un peccato. In una tale ottica ci rammarichiamo della mancanza di una guida parallela e di una cava sul piano che permetta l’uso di un goniometro o di un numero indefinito di jig. Per la prima richiesta si può porre facilmente rimedio da soli, installando una guida commerciale (sul bordo frontale del piano sono presenti due fori di predisposizione) o autocostruita, per la seconda invece è quasi scontato doversi rivolgere a un officina meccanica.

Sfruttando i fori di predisposizione posti frontalmente sul bordo del piano è possibi-le installare delle guide parallele commerciali o autocostruite.

Tutto ciò avrebbe molto più senso se si potessero montare dei nastri più larghi rispetto a quelli di serie il che vorrebbe dire poter sostituire i guida-lama a cuscinetto scanalato con quelli più tradizionali a piattelli o a tre cuscinetti. Cu-riosando sul web abbiamo vi-sto che non dovrebbe essere difficile trovare sul mercato dell’aftermarket i compo-nenti necessari a estendere il campo operativo di questa sega peraltro unica nel suo genere.

Pegas SRP 14-CE al costo di: 1403,00 euro IVA inclusa Lame e cuscinetti di ricambio a partire da: 25,19 euro IVA inclusa

tutto su www.cremonatools.it

35LO SPECIALE