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INCHIESAttitudini e sognidei ragaizi 2012
BELLEZZANuova rubrica!Tutti i sieri anti-age
Cinque ricette pergli arrosti più buoni
SHOPPINGLa moda dell'invernoè in bianco e nero
SI FA ANCHEIL BUCATOUna ragazzacon un cestodeliabiancherìa:li trend vuolej giovani piùattivi in casa.
MA NON FANNO LASPESA
Bada ai fratellipiù piccoli
Apparecchia e «705.sparecchia la tavola 52'7%
Va a buttarela spazzatura
S Aumentano i ragazzi die danno una mano~ in casa, curano i fratelli più piccoli, si rifanno| il letto o riordinano le proprie cose. Ma£ calano [e commissioni fuori casa affidate
ai più giovani, come tintoria e spazzatura.
ENCHIESTA I Un nuovo stadio Istat svela come sono cambiati i giovani
PASSIONE VIDEOGIOCHIUn gruppo di amki davantialla Tv si diverte con una consoleper videogiochi, passatempopreferito dagli adolescenti italiani.
CINTE
di Francesco Vicario
Vanno matti per la tecnolo-gia, certo. Soprattutto se hala forma dello smartphone, ilcellulare che ti fa stare "con-nesso" 24 ore su 24. Cresce
di cinque volte la percentuale di quelliche usano Internet. Ma sono anche at-tenti alle dinamiche casalinghe: bada-no ai fratelli più piccoli, fanno sempremeno capricci se devono rifarsi ìì lettoo riordinare la scrivania. E conduconouna vita più sana, coltivando tanti in-teressi. Rispetto a qualche anno fapraticano più sport, leggono più libri,vanno spesso al cinema e hanno risco-perto il teatro. E, sorpresa, ai più gran-dicelli sta cominciando a passare lafebbre del sabato sera: si va sempremeno in discoteca.
Eccolo il volto di bimbi, adolescentie preadolescenti italiani. Fotografatonello studio di Istat infanzia e vita quoti-diana, che nella sua prima parte con-ferma lo stereotipo di giovani voraci diconnessioni con il mondo per cono- ̂
NOVE ADOLESCENTI SU 10 HANNO IL CELLULARELa percentuale dei ragazzi che utilizzano un telefonino, suddivisaper "range" di età: i! boom di giovani possessori è tra 14 e 17 anni
6-101 I tt£% I . 68,6%
T1-T3
14-171
12,4% 13,8%
POSSIEDE UN CELLULARE USA QUELLO DEGÙ ALTRI NONLOUSAi.' L^M*. •
((RISPARMIANOE AIUTANO IN CASA»,DICONO GLI ESPERTI.uMA DIPENDONO DATELEFONINE WEB.EI RAPPORTI UMANINE SOFFRONO»
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FEBBRE DA PCUna ragazzanaviga sul suoprofilo Facebook.«I genitori nonsanno prevenire iperìcoli del Web»,dice il sociologoFrancesco Pira.
UNO SU 4 SI CONNE E A INTERNET OGNI GIORNO
scerlo meglio. La mania del cellulareha ormai contagiato le nuove genera-zioni: il 18,6 per cento dei bimbi tra 6 e10 anni ne ha uno proprio. Percentua-le che schizza al 90,3 per cento seprendiamo in considerazione gli ado-lescenti. «E si tratta comunque di so-glie sotto stimate», spiega FrancescoPira, docente di Comunicazione e rela-zioni pubbliche all'Università di Udinee autore del libro Infanzia, media e nuovetecnologie. «Il cellulare viene dato ai fi-gli già giovanissimi al Sud, dove è piùpercepito il pericolo sociale, per tene-re i ragazzi sotto stretto controllo». Maè sempre un bene? «No, perché signifi-ca alimentare un rapporto a distanza,
II grafico mostracome è aumentatol'uso del pc e diInternet negli ultimidieci anni. Ormaiun ragazzine suquattro, tra 6 e 10anni, si connettealla Rete ognigiorno, sia da casasia da scuola.
Ragazzi tra 3 e 17 anni Ragazzi tra 6 e 17 anniche usano il pc che usano Internet
ì TUTTI I GIORNI TUTTI I GIORNI
2001 55,8% 13,8% 34,3% 4,3%
2005 57,1% 14,9% 36,7% 5,6%
2008 59,8% 19,3% 49,2% 14,8% 5
2011 62,1% 24,1% 64,3% 25,4%
che manca sempre più della sua com-ponente umana». E poi c'è l'altra facciadella medaglia. «Sempre più genitori sifanno spiegare il funzionamento delcellulare dai figli, che sono nati con latecnologia, la masticano di più. Maquesto porta a un sovvertimento deiruoli: papa e mamma, non conoscendo
AUTONOMI A 6 ANNI CON CHIAVI E "MANCETTA"il 36% dei ragazzi tra 6 e 17 anni ha le chiavi di casa, mentre il 37%dispone di una paglietta saltuaria di 16 euro. E più della metà risparmia
HA LE CHIAVI RICEVE SOLDI RICEVE SOLDI NONNE PAGA MEDIA QUANTIDI CASA REGOLARMENTE OGNI TANTO RICEVE SETTIMANALE RISPARMIANO
1998 37,8% 35,1% 34,7% 30,2% 15 Euro 63,2%
2005 40,2% 34,2% 36,4% 29,4% 15 Euro 60,4%
J 2008 38,7% 34,6% 34,4% 14 Euro 62,1%
il mezzo, non sanno come controllarlo.Ecco perché sarebbe il caso che glieducatori capissero un po' di più ditecnologia, per non abdicare al pro-prio ruolo di guida». Diversa la rico-struzione di Anna Oliverìo Ferraris,psicoioga dello sviluppo alla Sapienzadi Roma: «I figli maturano sempre unsenso di emulazio-ne verso gli adulti.Se sanno usare iltelefonino è perchérespirano questatendenza tecnolo-gica soprattutto incasa: i cellulari so-no anche la passio-ne dei grandi. Sono loro ad aver inven-tato lo stereotipo del cellulare comestatus symbol». Nonostante questo, pe-rò, le regole vanno date, «soprattutto ^
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(d GRANDISI TENGANOAGGIORNATISULL'HIGHTECH», DICE ILSOCIOLOGO
Inchiesta: come cambiano i giovani
per evitare situazioni sgradevoli come icellulari che suonano in classe, feno-meno ancora più grave se tutto questosuccede in terza elementare».
Oltre ai telefonine multimediali,l'asticella di attenzione deve essere te-nuta alta anche quando si parla diWeb: nel giro di 10 anni la percentualedei ragazzi che ha accesso alla Retetutti i giorni è salita al 25,4 per cento,tra casa e scuola. «E sono pochissimi igenitori che conoscono l'esistenza difiltri che censurìno i contenuti inap-propriati», spiega ancora Pira. Come sene esce? «Con corsi di aggiornamento,per capire come crescere i ragazzi naticon le nuove tecnologìe».
C'è più voglia di indipendenza,quindi. E non solo nel "villaggio globa-le". Più di un ragazzine su tre ha in ta-sca le chiavi di casa. E sale la percen-tuale di quelli che dispongono, anchese saltuariamente, di una paglietta set-
timanale, che in media è di 16 euro.«Sul primo punto non vedo nulla di co-struttivo, quanto meno per i più picco-li. Se un ragazzine ha la chiave di casasignifica che nonc'è nessuno che loaspetta quando tor-na da scuola, che sioccupa di lui», spie-ga Oliverio Ferraris.«Se i genitori nonpossono accoglierei figli a casa nelleprime ore del pomeriggio, meglio orga-nizzarsi con le famiglie dei compagni,creando una rete sociale». Altrimenti siricade nel concetto di solitudine. «Ren-dere indipendente un bambino troppopresto, lasciandolo costantemente an-che se per breve tempo solo in casa, si-gnifica instillare in lui i germi di picco-li fobie, che si possono aggravare nelcorso della maturazione. Come il terrò-
«DOPO i CASIDI VARA ESARAH,SIHAPIÙ PAURAA FAR USCIREI FIGLI SOLI»
re di rimanere da soli».Se si apre il capitolo denaro, per i
più grandi la mancetta vuoi dire re-sponsabilizzazione. «Un concetto cheva di pari passo con la piccola sommasettimanale, meglio se regolare e pre-stabilita: aiuta a sviluppare il sensodella misura nei ragazzi, a dare impor-tanza al risparmio». Valori tradizionali,che si misurano anche in altri ambitidi relazioni domestiche.
«L'Istat dice che aumentano i ra-gazzi che si rifanno il letto (sono il34,2 per cento) e che riordinano leproprie cose (62 per cento). Ed è unbene. Questo accade perché in fami-glia torna a esserci solidarietà, ancheperché è cambiata la distribuzionedel tempo libero e dei carichi familia-ri, con le mamme che, quando posso-no, non esitano a lavorare. E poi ilcoinvolgimento dei ragazzi nelle atti-vità domestiche, anche piccole, aiuta
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a ricreare il calore della casa».Qualcuno comincia anche a resti-
tuire qualche favo-re ricevuto duran-te la prima infan-zia, occupandosidei nonni. Siamosolo al 3,6 per cen-to dei ragazzi, ma èuna tendenza in LORO NONNI
AUMENTANOI RAGAZZICHE SIPRENDONO
aumento. Calano drasticamente, in-vece, gli incarichi che la famigliacommissiona ai figli fuori dalle muradomestiche: solo il 28 per cento deifigli va a buttare la spazzatura (nel1998 era quasi il 40 per cento); il 27per cento, poi, va a fare la spesa o lepiccole commissioni (contro il 37,7per cento nel '98). Colpa della pigri-zia? «No, sono le famìglie a evitare il
PATRIPERLEFOTODue ragazze sifotografano con unosmarfphone, il cellularemultiuso. «I genitorispesso non conosconole funzioni di questistrumenti e chiedonolumi ai figli: ma così sisovvertono le gerarchlein famiglia», spiegail sociologo FrancescoPira. «Non abdichinoal proprio ruolo».
più possibile che escano da soli, so-prattutto per percorrere anche pochimetri. Siamo bombardati da storieterribili di cronaca che hanno coin-volto alcune ragazzine, Sarah prima,Yara poi, inghiottite dal nulla nel gi-ro di pochi metri. L'apprensione, ir-razionaie, si è trasformata in prote-zione familiare».
Francesco Vicario
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