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SEMINARI SAE INSTITUTE MILANO STUDIO ENGINEERING€¦ · L’incontro del 16 aprile scorso ha...

Date post: 20-Jul-2020
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1 Continua la serie di incontri con i professionisti degli studi di registrazione organizzata da SAE Institute Milano. Il protagonista di quest’ultimo appuntamento è Alberto Roveroni, manager presso “Q Recording Studio” di Milano, produttore dei 2Pigeons, fonico e musicista dalla lunga esperienza maturata tra Londra, Berlino ed il capoluogo lombardo. L’incontro del 16 aprile scorso ha focalizzato l’attenzione sul ruolo dell’assistente di studio come tappa obbligatoria nella carriera di qualsiasi potenziale tecnico del suono. Il suo primo vero studio l’ha aperto appena ventenne ma la passione per la musica e la tecnica sonora si è sviluppata almeno una decina d’anni prima. Già fondatore della casa di produzione Bear&Kaiser, lungo le sue numerose esperienze - con la formazione “Cluster-1” - in giro per l’Europa, Roveroni ha collaborato con diversi artisti, anche internazionali, ottenendo il silver prize ai VCA awards di Londra 2008 con il remix di Signal To Noise di Peter Gabriel. Tra i crediti selezionati per l’attività di fonico da studio, solo per citarne una piccola parte, compaiono artisti del calibro di Tuck&Patti, Eugenio Finardi, Patrizia Laquidara, Kaiti Garbi, Paolo Belli, Roy Paci, Enrico Ruggeri, Pierpaolo Capovilla, Enrico Gabrielli, Pooh, Patty Austin, Ivana Spagna. Il rapporto professionale: talkback e teaboy Secondo Roveroni esiste una vera e propria “filosofia” nella gestione del talkback. Filosofia è un termine che riassume una forma mentis che ben predispone verso le persone da approcciare. Non esiste nulla di imposto. Gli strumenti pratici non adeguati, personalizzati o comunque commisurati alle esigenze rimangono sterili. Devono quindi essere acquisiti e metabolizzati. SEMINARI SAE INSTITUTE MILANO STUDIO ENGINEERING Alberto Roveroni nella control room del Q Recording Studio di Milano 19 aprile 2012 INSTITUTE ALBERTO ROVERONI: NON SOLO TECNICA consigli per la carriera, dal teaboy al freelance Daniele Raina
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Page 1: SEMINARI SAE INSTITUTE MILANO STUDIO ENGINEERING€¦ · L’incontro del 16 aprile scorso ha focalizzato l’attenzione sul ruolo dell’assistente di studio come tappa obbligatoria

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Continua la serie di incontri con i professionisti degli studi di registrazione organizzata da SAE Institute Milano. Il protagonista di quest’ultimo appuntamento è Alberto Roveroni, manager presso “Q Recording Studio” di Milano, produttore dei 2Pigeons, fonico e musicista dalla lunga esperienza maturata tra Londra, Berlino ed il capoluogo lombardo.L’incontro del 16 aprile scorso ha focalizzato l’attenzione sul ruolo dell’assistente di studio come tappa obbligatoria nella carriera di qualsiasi potenziale tecnico del suono. Il suo primo vero studio l’ha aperto appena ventenne ma la passione per la musica e la tecnica sonora si è sviluppata almeno una decina d’anni prima. Già fondatore della casa di produzione Bear&Kaiser, lungo le sue numerose esperienze - con la formazione “Cluster-1” - in giro per l’Europa, Roveroni ha collaborato con diversi artisti, anche internazionali, ottenendo il silver prize ai VCA

awards di Londra 2008 con il remix di Signal To Noise di Peter Gabriel.Tra i crediti selezionati per l’attività di fonico da studio, solo per citarne una piccola parte, compaiono artisti del calibro di Tuck&Patti, Eugenio Finardi, Patrizia Laquidara, Kaiti Garbi, Paolo Belli, Roy Paci, Enrico Ruggeri, Pierpaolo Capovilla, Enrico Gabrielli, Pooh, Patty Austin, Ivana Spagna.

Il rapporto professionale: talkback e teaboy

Secondo Roveroni esiste una vera e propria “filosofia” nella gestione del talkback. Filosofia è un termine che riassume una forma mentis che ben predispone verso le persone da approcciare. Non esiste nulla di imposto. Gli strumenti pratici non adeguati, personalizzati o comunque commisurati alle esigenze rimangono sterili. Devono quindi essere acquisiti e metabolizzati.

SEMINARI SAE INSTITUTE MILANOSTUDIO ENGINEERING

Alberto Roveroni nella control room del Q Recording Studio di Milano

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I N S T I T U T E

ALBERTO ROVERONI: NON SOLO TECNICAconsigli per la carriera, dal teaboy al freelanceDaniele Raina

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Esistono diversi obiettivi che il potenziale professionista dello studio di registrazione deve tenere ben presenti in qualunque momento della sua esperienza. E non riguardano solo la tecnica. “Prima di tutto vale l’approccio umano, l’empatia” ha spiegato il manager dello Studio Q affrontando il tema della lungimiranza nell’intrattenere il rapporto con le figure professionali. Tra gli impiegati di uno studio di dimensioni medio-grandi, spesso il teaboy rappresenta la figura preposta alla candidatura per una carriera da assistente e fonico. Le capacità relazionali accennate da Roveroni hanno un’importanza molto rilevante nella costruzione di una reputazione tra gli addetti ai lavori. Da decenni la figura del teaboy rappresenta prima di tutto la dedizione verso un settore d’impiego estremamente selettivo. Orari impossibili e compiti umili fanno parte della vita quotidiana di chi vuole imparare i segreti del “dietro le quinte” della discografia. Quasi l’unica traccia in un percorso fatto di tappe e di gatekeepers da non sottovalutare se l’ambizione è quella di raggiungere il massimo dei risultati professionali.“In studio di registrazione la situazione ideale non esiste”, ecco perchè, a fronte di difficoltà inaspettate, è fondamentale farsi trovare sempre pronti ed improvvisare quando sia necessaria un’alternativa in un tempo brevissimo.

Responsabilità del setupCome per la tecnica, l’approccio al business vero e proprio necessità sempre di una

pianificazione di riserva. Nell’apertura di una nuova struttura ad esempio, può risultare r i levante un’anal i s i cr i t ica del le apparecchiature da acquisire: una valutazione oculata consente di comprendere quanto sia più opportuno spendere una cifra più elevata per rivenderla ad un prezzo molto vicino a quello orginale di acquisto. Non solo. Nelle parole di Roveroni si è riscontrata una certa preferenza per il luogo, inteso come ambiente di lavoro, nel quale poter svolgere al meglio il proprio compito. È proprio in questo senso che, come vuole la più basica delle teorie di marketing, i punti deboli della struttura devono essere trasformati in caratteristiche positive. Un ambiente piccolo può essere molto intimo, uno isolato e difficilmente raggiungibile può aiutare la concentrazione di chi ci lavora e così via.Il professionista è in grado di raggiungere un obiettivo specifico conoscendone tempi, modi e costi. Comprendere le esigenze del cliente è invece più complesso perchè legato ad un mercato imprevedibile, caratterizzato da continui cambiamenti repentini. Il network però rimane solidamente cucito addosso a chi lo ha creato. In uno dei passaggi più riflessivi dell’incontro, Roveroni ha ricordato alla platea di aspiranti esperti dell’industria creativa come nella realtà dei fatti ci si ritrovi sempre ad offrire un servizio al cliente. Nella carriera di un ingegnere del suono o di un produttore, la credibilità è un valore insostituibile, parte integrante della solidità professionale alla base di qualsiasi rapporto costruito e sviluppato col tempo.

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Alberto Roveroni con gli studenti al termine dell’incontro

ALBERTO ROVERONI: NON SOLO TECNICAconsigli per la carriera, dal teaboy al freelanceDaniele Raina


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