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SENATO J)ELLA REP'UBJ3I~IC · pria, senza aJIl!darea cerca,re Hprop.rio...

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SENATO J)ELLA REP'UBJ3I~IC.A IX LEGISLATURA 116a S.E~DIJT.A PUBBLICA RESOCONTO STENOGRAFICO MERCOLEDì 23 lVIAGGIO 1984 (Alltimeridiana) Presidenza del vice presidente TED ESCO TATO indi del vice presidente DELLA BRIOTTA, INDICE CONGEDI E MISSIONI Pag.3 DISEGNI DI LEGGE Autorizzazione alla relazione orale per disegni di legge nn. 63, 156, 252 e 255: PRESIDENTE V ASSALLI (PSI) Discussione e ritiro della richiesta di di- chiarazione d'urgenza, ai sensi dell'artico- lo 77, primo comma, del Regolamento, per il disegno di legge n. 447: PRESIDENTE . . . BIGLIA (MSl-DN) D'ONOFRIO (DC) . PrSTOLEsE (MSI-DN) VALENZA(PCl) 3, 6, 9 8 7 3, 9 4 Proroga dei termini per riferire all'Assem- blea sui disegni di legge nn. 360 e 364: PRESIDENTE . . . BALDI (DC) VENANZETTI (PRI) 11, 12 12 12 TIPOGRAFIA DEL SENATO (1300) 3 3 Db:cnssionc: «Conversione in legge del decreto-legge 9 aprile 1984, n. 62, concernente norme ur- gcnti in materia di amministrazione straordinaria delle grandi imprese in cri- si e eli agevolazione alla produzione indu- striale delle pkcole e medie imprese» (663); « Proroga del regime commissariale straor- dinario previsto dalla legge 3 aprile 1979, n. 95» (622), d'iniziativa del senatore Con- soli e di altri senatori. Approvazione con modificazioni del dise- gno di legge n. 663, con il seguente titolo: «Conversione in legge, con modificazioni, del clecreto-Iegge 9 aprile 1984, n. 62, con- cernente norme urgenti in materia di am- ministrazione straordinaria delle grandi imprese in crisi e di agevolazione alla pro- duzione industriale delle picèole e medie imprese »: !Io ALlVERTI (DC) CONSOLI (PCI) Pago 26, 27, 29 15, 20, 21
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SENATO J)ELLA REP'UBJ3I~IC.AIX LEGISLATURA

116a S.E~DIJT.A PUBBLICA

RESOCONTO STENOGRAFICO

MERCOLEDì 23 lVIAGGIO 1984(Alltimeridiana)

Presidenza del vice presidente TED ESCO TATOindi del vice presidente DELLA BRIOTTA,

INDICE

CONGEDI E MISSIONI Pag.3

DISEGNI DI LEGGE

Autorizzazione alla relazione orale perdisegni di legge nn. 63, 156, 252 e 255:

PRESIDENTE

VASSALLI (PSI)

Discussione e ritiro della richiesta di di-chiarazione d'urgenza, ai sensi dell'artico-lo 77, primo comma, del Regolamento, peril disegno di legge n. 447:

PRESIDENTE . . .BIGLIA (MSl-DN)D'ONOFRIO (DC) .PrSTOLEsE (MSI-DN)VALENZA(PCl)

3, 6, 987

3, 94

Proroga dei termini per riferire all'Assem-blea sui disegni di legge nn. 360 e 364:

PRESIDENTE . . .

BALDI (DC)VENANZETTI (PRI)

11, 121212

TIPOGRAFIA DEL SENATO (1300)

33

Db:cnssionc:

«Conversione in legge del decreto-legge 9aprile 1984, n. 62, concernente norme ur-gcnti in materia di amministrazionestraordinaria delle grandi imprese in cri-si e eli agevolazione alla produzione indu-striale delle pkcole e medie imprese»(663);

« Proroga del regime commissariale straor-dinario previsto dalla legge 3 aprile 1979,n. 95» (622), d'iniziativa del senatore Con-soli e di altri senatori.

Approvazione con modificazioni del dise-gno di legge n. 663, con il seguente titolo:«Conversione in legge, con modificazioni,del clecreto-Iegge 9 aprile 1984, n. 62, con-cernente norme urgenti in materia di am-ministrazione straordinaria delle grandiimprese in crisi e di agevolazione alla pro-duzione industriale delle picèole e medieimprese »:

!IoALlVERTI (DC)

CONSOLI (PCI)

Pago 26, 27, 2915, 20, 21

Senato della Repubblica ~ 2 ~ IX Legislatura

23 MAGGIO 1984-116a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA- RESOCONTOSTENOGRAFICO

FELICETTI (PCl)FIOCCHI (P LI), relatore

*MARGHERI (PCI)PISTOLESE (MSI-DN)SANESE, sottosegretario

dustria, il commercio e

URBANI (PCl)

Pago 2312 e passim

2821, 24, 27

di Stato per l'in-l'artigianato 18 e paSSIm. . . . . . . .25, 26

« Conversione in legge del decreto-legge 12aprile 1984, n. 64, concernente disciplinadel collocamento dei lavoratori per l'ese-cuzione di lavori di forestazionc Hel ter-ritorio deHa regione Calabria)} (670):

PRESIDENTE . . . . . . . . . . 31 e passimCONTIPERSINI, sottosegretario di Stato peril lavoro e la previdenza sociale

*FERRARI-AGGRADI (DC)

;« GruGNI (PSI), relatore

GUARASCIO (PCl)

POLLASTRELLI (PCI)

3630

.34, 3632

34, 35, 36

Seguito della discussione e rinvio in Com-missione, ai sensi dell'articolo 100, undi.cesimo comma, del Regolamento:

« Legge-quadro per l'artigianato)} (213),d'iniziativa del senatore Scevarolli e di al-

tri senatori (Procedura abbreviata di cuiall'articolo 81, terzo comma, del Regola-mento) (Relazione orale);

«Legge-quadro per l'artigianato» (21),d'iniziativa del senatore Pollidoro e di al-tri senatori;

«Legge-quadro per l'artigianato» (48),d'iniziativa del senatore Jervolino Russo edi altri senatori;

«Norme quadro in materia di artigianatoe modificazioni aHa legge 25 luglio 1956,n. 860, concernente la disciplina delle im-prese artigiane» (446), d'iniziativa del se-natore Crollalanza e di altri senatori:

PRESIDENTE;« MARGHERI (PCI)

Pago 10, 1111

INTERROGAZIONI

Per lo svolgimento:

PRESIDENTE

DI CORATO (PC!)

3837

N. B. ~ L'asterisco indica che il testo del di.scorso non è. stato restituito corretto dall'oratore.

Senato della Repubblica ~3~ IX Legislatura~ ~~,.~~,..~~~.,~~~~~~.~~.~~.~~~~~~~. .~~.~~..~~~~~ ~

~~~.'.~~mnu.u." ~~.~

116a SEDUTA (antimerid.) AS~~EMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAF1CO 23 MAGGIO 1984

Presidenza del vice presidente TEDESCO TATÒ

PRESIDENTE. La seduta è aperta (ore9,30).

SCLAVI, segretario, dà lettura del pro.cesso verbale della seduta antimeridiana delgiorno precedente.

PRESIDENTE. Non essendovi osservazio-ni, il processo verbale è approvato.

Congedi e missioni

PRESIDENTE. Sono in congedo i sena-tori: Agnelli, Botti, Cerami, Colombo Vit-torino (L.), De Cataldo, Granelli, Orciari,Pastorino, Petrara, Pollidoro, Tanga, Tavia-ni, Ulianich, Valiani, Vecchi.

Sono assenti per incarico avuto dal Se.nato i senatori: Melotto, in rappresentanzadel Senato al 500 Anniversario della Fonda..zione dell'Istituto Superiore di Sanità; Ma~sciadri e Vecchietti, a Parigi, per attivitàdella Commissione affari generali dell'UEO.

Autorizzazionei alla relazione orale per idisegni di legge nn. 252, 255, 63 e 156

VASSALLI. Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

VASSALLI. A nome della 2a Commissionepermanente chiedo, a norma dell'articolo 77,secondo comma, del Regolamento, che siaconcessa l'autorizzazione orale per i disegnidi legge: «Nuove norme sulla competenzapenale e sull'appello contro le sentenze delpretore» (252), nonchè {(Aumento dei limi-ti di competenza del conciliatore e del pre-tore» (255), «Aumento dei limiti di valoredella competenza dei pretori e dei concilia-tori e del limite di inappellabilità delle sen-tenze dei concialiatori», (63) e «Aumentodella competenza civile del conciliatore e del

pretore. Aumento della competenza penaledel pretore. Aumento degli interessi legali »

(156) .Tali disegni di legge sono stati detil1iti

dalla 2a Commissione in sede redigente edovranno essere iscritti all'ordine del gior-1110delile sedute antime.ridiaJlla e Ipomelridianadi domani. Data l'urgenza dei tempi e il de-siderio di essere pronti per l'Aula, come cieravamo impegnati, chiedo all'Assembleal'autorizzazione alla relazione orale.

PRESIDENTE. Non facendosi osservazio-ni, la richiesta avanzata dal senatore Vas-saJli si intende accolta.

Discussione e ritiro della richiesta di dichia-razione d'urgenza, ai sensi dell'articolo 77,primo comma, del Regolamento, per ildisegno di legge n. 447

PRESIDENTE. L'ordine del giorno recala discussione della richiesta di dichiarazio-ne d'urgenza ai sensi dell'articolo 77, primocomma, del Regolamento, per il disegno ù.ilegge: «Istituzione di una Commissioned'inchiesta parlamentare sulla regolaritàdella gestione amministrativa del Comunedi Napoli », d'iniziativa dei senatori Crolla-lanza, Pistolese, Monaco, Pirolo, Rastrelli,Biglia, Filetti, Finestra, Franco, Giangrego-l'io, Gradoli, La Russa, Marchio, Mitrotti,MO'ltJisanti, Pisanò, Pozzo e Romualdi.

PISTOLESE. Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

FISTOLESE. Il disegno di legge n. 447 ri.guarda l'istituzione di una Commissione par-lamentare d'inchiesta sulla regolarità dellagestione amministrativa del comune di Na.poli.

Siccome si sta discutendo, in questi gior.ni, la conversione in legge del decreto-legg~

Senatu della Repubblica ~4~ IX Legislatura

116a SEDUTA (al1timerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

che avvia l'anticipo delle somme necessarieal funzionamento della nuova gestione delcomune di Napoli, e poichè noi chiediamo

~~ d'accordo con tutti i Gruppi parlamentari~ un intervento da parte del Governo perelargire un finanziamento speciale a causa

della grave situazione in cui si è trovato ilcomune di Napoli, riteniamo che sia oppor-tuno, per una doverosa informazione ai cit-tadirni, far conoscere prima le oause che han-no determinato una situazione così graveper il comune di NapoLi, in modo che si pos~sa giustificare per lo meno questa erogazio..ne speciale da parte dello Stato nei confron-ti di un comune che si è trovato in difficol-tà. Questa è la ragione per la quale chiedia-

mo 1'istituzione di una Commissione d'in-chiesta e pensiamo che la chiarezza della si-tuazione giovi a tutti i Gruppi politici che

hanno partecipato alla vita politica e allagestione del comune di Napoli. Infatti, at-

tn"Verso la chiarezza, si evitano le impres~siani e le considerazioni che potrebbero pre.giudicare ancora di piÙ la posizione delle

forze politiche che hanno gestito il governodella città.

Per tali motivi insisto nel richiedere ladichiarazione di urgenza per questo disegno

di legge, anche perchè i tempi urgono e daun momento all'altro anche l'onorevole Scot-ti, l'attuale sindaco di Napoli, dovrà appron-

tare un organico piano di risanamento;quindi, prima di affrontare tale piano, è

bene che si conosca con chiarezza la situa-zione gestionale del comune di Napoli.

VALENZA. Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

VALENZA. Signor Presidente, OinorevOiliicoLleghi, p:rendo la parola per invitare illSenato a respingere :la ,richiesta di adozionedella procedura di urgenza per il disegnodi legge n. 447, proposta dal Gruppo delMovimento sodale ité\!liano.

Le ragioni polritiche per respingere talerichiesta sono moltepHci e assai serie e

23 ;,':,1GGIO1984

qruirndi non sarrò così sommario come è sta-to ÌJl senatore Pistolese. In primo 'luogo,devo ,ricordare che il consiigtio comll'l1alle diNapoH, con l'ordirne de'l giorno del 14 mag~gio, approvato aH'unarnimità e quindi anchedai consiglieri del Movimento sociale ita~liana, ha chiesta al Parlamento e al Gover-no di deliberarerulcune misure finanziaI1ieurgenti per pCI1mettere ru1comune di affron-taiI'e le semp.re dmmmatkhe esigenze dellapopolazione di' Napoli ed in partko1are deiterremotati, dei senza teMo, dei senza la-voro, degli studentri senza scu<Yla(a Napoli,in questo momento, sono 57 gIri istituti oc~cupati O irnagib:iH). lr1 corns,igIio comun~de eHNapoli ha avrunzato le sue Tichieste senzacondizional'le adrulcuna p.reventiva e pregiu-diziale .irndagine, come chiede adesso :ilGruppo del Movimento sociale Hé\!lia1no,dr-oa <l'ammontaore dei di,savanzi, ,le ,ragioni diessi e le responsabiilità lQcali e nazi'Onallli.

Il sindaco di Napoilti, oonrevo'le Scotti, èvenuto ieri in Commiss:icme finanze e te-SO,l'Oqui al Smato ed ha ribadito la posi-zione del consiglio comunale di Napoli, chie-dendo di modificare il deoreto presentatodal Govermo soprattutto é\!lfirne deHo shloc-co dei mutui del1a Cassa depositi e prest,iti.Lo stesso Sii,ndaco ha invitato 'la Commis-sione a ,non condizion3Jre queste misure Hr-gentri ad alcuna indagi01e. Gli acceI1tamentisono tuttavia necessari e andranno com-p1uti autornomamente drul consiglia comu-nale e dalla giunta. St,ando così le coseviene arnz.itutto in evidenza H «doppio gio-co)} del Movimento socié\!le italiano tra

Roma e Napoli. A Napoli i consriglieri mis-s.ini hrunno votato, insieme a tutti glli altri,un ordine del giol1no per laffrontare subi;toi problemi di questa città sen~a ailcuna con-dizione, mentre a Roma questo Gruppo po-Btico tenta eLi bloccare irresponsabillmentei provvedimentri, ponendo la questione pre-giudiziale d,i un'inchiesta pa1rlamentare.

Si tratta dunque di una speculazione po-Iitica. Gli <accertamenti circa lla preoccupan-te e grave situazlione firn3Jnzialria eLi NapoHsono necessari, ma il consiglio comunale ela giunta sono perfettamente :im grado dieffettuarli autonomamente. Dif.a<tti ,la com-

Senato della Repubblica ~5~ IX Legislatura

23 MAGGIO 1984116a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

missione consiiliare, presiedut'a da;l profes-sar De Martino dd Partlito sociaHsta, hacompiuto un buon lavoro ed ha consegnatoal consiglia un'apprezzata relazione suBasituazione finanziaria del comune. Pertantol'accertamento è già stato espletata anchese non è completo nei suoi particolari.

Inoltre è al lavoro una commissioll'è diteonici namimata daNa giunta comuna!le del-11'ammiJnistrazione pentapaI1tita preSlÌedutadalil'onarevo1e Scotti.

Le garanzie perchè sia fatta chiarezzasulla situazione finanziaria del comune diNapoli, esistono tutte. Già dalla relazioneaNa commissione cOt11siLilareemerge un qua~dro abbastanza chiaro suUa Il'ealltà di unindebitamento, certamente preoccupantema perfettamerute fronteggiahille, r,imbor-Siandoal comune di NapoM le anticipazionieffettuate per can,ta ,terzi eni,attivando Hcanale dei mutU/I con la Cassa depositi eprestiti, di cui il comU/ne non ha potutousufruire carne gli altri comuni delle gran-di città.

L'afflusso, in questi ultimi anni, deLle 11i-sarse per mutui att,rave:rso ila Gassa depo-siti e p,restiliti è im questo rapporto tira lediverse dttà: Napoli uno, Roma sette, Mi-,lana atto. Il comU/ne di NapoM non ha po-tuto usufrui,re dei mutui perchè è rimastoschiacciato dai debi,ti delle precedenti am-ministrazio!Illi del decennio che va dal 1966al 1975; debiti non coperti dal cOlllsolic1a-mento delle Jeggi d~l 1977 e del 1978. Lagiunta di sinistlra ha ricevuto questa ere-dità negativa, senza avere i mezzi per faH'vifronte. Dopo di che su. è bloccato H canaledei mutui.

La situazione è perfettamente contrnUa-bile. Di questo si è parlato [leUa Commis-sione .finanze e rteso.ro 'e domani se ne ooeu-perà l'Aula, a cui non si chiede diappro-vare ,alcun privilegio ed alcuna misura spe-ciale per Napoli, ma di consentire unriequiiliibrio delle risorse tra le grandi cittàd'Italia.

Su tutto dò ha fatto chiarezza la rela~zione della ,commissione consHiare, ev.ide[l~ziando anche le ragioni di fondo dell'inde-bitamento. Nel documento, nel quale nonmancano r1lievi critici, espressi pera:ltromo~:to responsabi,lmente, rivoltli agli ammi-

nistratori deÙllagiunta Valenzi, si pone giu-stamente l'accento sune cause strutturalideH'indebitamoolto, sui mecoanismi perV'er~S'i di cui è :responsabHe la politica stataleverso 1e lautonomie. Sii situa al priiIDOposto,la mancata riforma .organica deHa finanza!looale, l'd([);sufficienza deLle risorse a fìrontedei problemi storici insoluti di una metro-poli del Sud come Napali. Si individuanoli ritar.di nei trasferimenti deLlo Stato cheobbHgana la ricorrere a1leantic:ipazioni e aimutui. Si mette :l'aocento sulle inadempien-ze da parte de1Jlaregione Campania nei can-,fronti del comune: fondi per ILalegge n. 285,per 111diJdtto aMo studio, per i trasporti,per le funzioni ddegate, 'sempre a causa dei,ritar.c1i ,de1J.er,imesse ,statali. Si evidenzia ilblocco dei mutui deHa Cassa depositi eprestiti per la -copertura degli indebitamentidel decennio 1966-1975.

Dopo 'aver ,dettQ queste cose, desideraconfermare che .la nostra parte politioa nonha nuHa da temere da quaLsiasi indagane,anche par1amentare, suilla gestione del ca-mune ,di NapoLi. Dico subi.to che per essere'Uill'inchiesta uti!le ~ ma 'su questo tOlìne-rema quandQ entreremo nel medrto del di-segno di !legge, adesso stiamo paI1lando del-l'urgenza ~ essa dovrebbe gettare unosguardo. suLle ,amminis,trazioni che hannopreceduto la giunta di sinistra, perchè nonè possibile isolare storioomente l'espeI1ienzadegli o.tto anni deNa giUillta Valenzi daUepesa!11ti eredirtà del passato. Bisognerebbe;rifare la storia del centnrsin,istra, deUe10.000 licenze edilizie dn una soh 1l0t1e,bisognerebbe fare la stoma deHe ammini-strazioni laurine che hannQ operato iJI« sac-co.» ,deLla città di Napoli con i 400.000 vaniabusivi. Gli anni del laumsmo Inon hanno!IlIeppure bisogno di un'inchiesta parlamen-tare perchè ,sono stati consegnati 'alla storiada un'imponente pubblicistioa sUll malgo~vemno delle gh.mte deHa destra ffionarchicae missina e anche da grandi opere eimema-togmfiche, come « Le mani suLla città ».

Adesso vor-rei porre una domanda, .ono-revole Presidente, onarevoli colleghi. Michiedo perchè bisogna comillloiare da Na-poli. t!. mer'Ìita storieo delle giunte di Isini-stra aver garantito a Napo.li ill massiÌmo ditrasparenza deUa gestione camunale. H co-

Senato della Repubblica ~6~ IX Legislatura

116a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA - RESOCONTOSTENOGRAFICO

nmile è stato amminis,t'rato con la colla:bo~razione e H controllo deUe commissiÌonicO[1JsÌJlÌiar,1,composte da rappresentanti ditutti i par,titi, che sono stati qUiÌll1dicoin-volti nelle decisioni. Una commisSlione con-siJiare ha partecipatoalll'~laborazione e allarealizzazione del piano dei 20.000 aUoggi,nonostante !la possibilità per :il sindaco-commi,ssario di gestire in proprio i poteriassegnatigli dalla legge n. 219 sul iterremoto.Invece, anche in questo caso, è stata isti-tuita una comm1ssione consiHare peir asso-ciare tutto H conswgHo comunaJle a questagmnde operazione edilizia che non ha pre-cedenti neLla staDia itaHaJnaed europea.

Il comune di Napoli ha provveduto a pub-blicizzare, anche sullla 'stampa quotido1ana,i bandi per gli: ,alloggi e ha pubblicato inquesti giorni sul maggiore quotidiano cit-tadino gli elenchi, con tutte ,le graduato.rie,degli aventi diritto. È stato gamntoHo a cia-scun cittadino di poter controllare :le asse-gnazioni, stando comodamente a casa pro-pria, senza aJIl!dare a cerca,re H prop.rionome sui mUiri delle s'trade. Per questa ope-razione di traspaI1enza è stata spes.a unacifra abbastanza notevole, 400 mi ,liorDJimasono ,soldi ben spesi perchè mettono finea vecchi andazzi nel modo di governaredeHe ammWstrazionicomunali di Napoli.

Ecco 110stacco con lIe p.recedenti gestio:nie con H malgoveJ:1ilo del 'passa!to. Ed ancora:tutte le assUillzioni al comune di Napoli sonostate fatte attraverso il collocamento e nondirettamente dall comune; sono state abbat-tute con il triiolo le costruzioni 8:busive, in'UJnacittà dove l'abusivismo ha avuto H mas-simo impulso daiNe amministrazioni Ilaurinee alnche da queHe successive demoC'J:1istiane.La camorra è stata tenuta ,lontana dagliappalti per la ricostJ:1uzione, perchè questiultimi sono staH tenuti aperti a tutte leimprese piÙ quaMficate su scala nazionale,senza akun priV'Hegio specifico per le ,im.prese IlocaiJi.

Se .fosse propdo neces,saria, si&no.r Pre-sidente, onorevoli co.Heghi, un'in,chiesta par~Iamentare,alllora vi dico che dovremmo. co-minciare da un altro comune, da quello diPalermo, dove si sono veri£icati fatti poIi~Ncamente scandalosi, denunciati dalIIo stes-so ex sindaco di P,alermo, dottoressa Elda

23 MAGGIO 1984

Pucoi. Sono andata a rNeggenniin propo-sito rinterv1sta da essa rHasciata al setti~manale {( Panarama ».

Ebbene, cosa dice la dotto.ressa Elda Puc-d? Dice che, essendo stata J:1Ìcalndidata asindaco dopo un anno daUa sua elezione,avvenuta neN'aprHe 1983, dal partito deHaDemocrazia cristiana, il suo partito, ha ot~tenuto nel segre.to d~lJ';uJ:1lla6 voti su 41dei cOI]]ls>Ìglied demacristiani. È stata ~ a.f~ferma J'ex /Sindaco di Pa'lermo ~ una ese-cUzQone -sommaria, un atto di {( mafiasità »

per impedire ogni rinnovamento delila ge-stione ammi,niÌstrativa. Due terzi deIIe deli~bere p.ropos,te dalIa giunta non sono stateappro\liate perchè la maggioranza ha tattosempre mruncare il numero <legale. La boc-ciatura del sindaco Pucci è scattata aH'Ìin-domani deHa decisione di apnire 'Ie ga:re diappalto a tutte lIe imprese itaUane spezzan-do ,Hmonopolio mafioso del:le imprese locali

di cui vengono. fatti aJnche i nomi: la ICEMe <laLesca. Quale paragone c'è da fare conIl'apertura deHe gaJre di appaMo a ,tutte leimprese nazionali fa,tte dal comune di Na~poH? Usindaco Pucci è stato travolto aU'in-doman!i ,dei tentativi di moralizzazione an-che 'in materia di as.sUillzion'Ì e di risana-mento deHe aziÌ:ende murridpali.

PRESIDENTE. Senatore Valenza, la prego~ ,se è passibile ~ di attenersi aMa materiastrettamente ,rigururdante la richiesta di ur-gen:l!a su cui dobbiamo. pronundarci. Jrl Re-golamento non pone termini tempora>li, mami permetto di ,richiamare Ila sua attenzionesull'oggetto. della discussione.

VALENZA. Accolgo subito la sua soHeci-tazione. Nel caso di Pal,ermo, da me .rkhia~mato, -ci s.arebbe davvero materia per unainiziativa seria per evitare che la denuncia,direi H {( grido di dolore» di un sli!11daco diuna grande città mer.idionale, cada nel vuo-,to.Proprio per queste ragioni, che credosiano serie e responsahili, signor Presidente,onorevoli coIIeghi, mi pronul1cio, e Viiinv.itoa votare, contro una 'rkhies.ta, che non na~see da esigenze ohi'ettive e respon'saMlmenteIrappresenta,te, ma da esigenze di parte e dadeteriori obiettivi propagandistici. (Applau-si dall' estrema sinistra).

Senato della Repubblica ~7~ IX Legislatura

23 MAGGIO 1984116a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA- RESOCONTO STENOGRAFICO

D'ONOFRIO. Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

D'ONOFRIO. Signor Presidente, onorevalerappresentante del Gaverna, onorevoli col-leghi, il Gruppo della Demacrazia cristianachiede ai colleghi del Movimenta sociale ita-liano di non insistere sulla richiesta di vo-tazione oggi della procedura di urgenza perla proposta di legge relativa alla istituzianedi una Cammissione di inchiesta parlamen-tare sulla regalaritàdella gestione ammini-strativa de.! comune di Napoli per le ragia-ni che avrò ora l'onore di esporre. ComePartito della Democrazia cristiana abbiamO'il massimo interesse, la massima disponibi-lità e il massimo impegna a far chiarezzasulla gestione amministrativa del comunedi Napoli negli anni me sono stati esa.ltatia lungo (ma ora vediamo fino a che puntoin mO'do improprio) come gli anni della ri-nascita, della dpresa della città, dell'ammi~nistrazione efficiente, delle mani pulite. Nelcorso delle campagne 'Clettomlli del 1983, siaquelLa politica sda queUa ammi!l1!i,strwtiva,non abbiamo lesinato, dal punto di vistadei dati di fatto, le critiche, anche .le piÙdure, le :più severe, al malgoverno di Napo-li da parte dell'amministrazione Valenzi, al-la disau:uministrazione della città che è sta-ta condotta anche ,per responsabilità diquelle giunte a un punto di degrado mai co-nosduto pr1ma nella storia della città. Ri-teniamo peraltro che questo tipo di accer-tamento, che è iniziato con le nostre speci-fiche denunce in campagna elettora,le 1983,ha avuto già due momenti di accertamentosignificativi nella relazione del commissariO'straordinario Conti, consegnata al terminedel mandato da :lui espHcato come com-missario straordinario della città, e neLlastessa relazione del consigliere comunaleGuido De Martino ohe ha presieduto unacommissione consiliare sull'a!ccertamentodel deficit del comune di Napoliconsegnan-do la relazione al consiglio comunale di Na-

poli il 20 febbraio scorso. In ent'rambe lerelazioni risulta inequivocabilmente dimo-strato che, aHa stato delle cose, il cO'munedi Napoli registra un deficit di portata gi-gantesca; sulle origini, sulle cause, sulleresponsabilità ahe l'hanno determinato IO'

stesso consiglio comunale di Napoli è im-pegnato a far chiarezza. Riteniamo asso-lutamente non solo 'pretestuoso ma sinto-matico il fatto che il collega Valenza un mo-mento fa, richiamato giustamente dalla Pre-sidenza, si è messo a parlare di Palenmoper nascondere ,le Te~ponsabilità delle am-ministrazioni di sinistra a N31poli in que-sti anni. Abbiamo quindi la certezza di ciò,come abbiamo già affermato durante lacampagna elettorale, e siamo stati accu-sati di dare i numeri al lotto da parte delPartito comunista; purtroppo i nostri nu-meri (parlavamo di 700 miliardi di deficit)erano veri per difetto e non per eccesso.Siamo convinti quindi ohe bisogna fare chia-rezza innanzitutto all'interno della città edel 'Consiglio comunale di Napoli, come ab-biamo preso !'impegno a fare, e ohiarezzadeve essere fatta anohe da parte del Gover-no della Repubblica nel momento in cui laci1tà di Napoli, attraverso i suoi ammini-stratori locali, chiede di essere rimessa incondizioni di procedere. Questo è il signi-ficato dei provvedimenti urgenti che ci ac-cingiamo ad esaminare in questa Aula (inbase al calendario che verrà adottato), permettere il comune di Napoli in condizionedi poter ricominciare il proprio lavoro. Sic-come probabilmente domani la Commissio-ne ripmporrà all'Assemblea l'ordine delgiorno votato in Commissione, con cui vie-ne richiesto esplicitamente al Governo diriferire entro tempi molto brevi sull'aocer-tamento dell'entità del deficit e delle re-sponsabilità relative, riteniamo ohe quandosarà data la risposta da parte del Governosu questa richiesta (che l'ordine del gior-no impegna a soddisfare) si aprirà la di-scussione sulla necessità di una inchiestaparlamentare specifica su Napoli. Abbiamo!'intenzione di proporre una nostra autono-

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23 MAGGIO 1984116" SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA - RESOCONTOSTENOGRAFICO

ma iniziativa in quella data, anche imma-ginando per altro che !'inchiesta possa es-ser ~ monocamerale anzkhè bicamerale. Inquesto momento dobbiamo essere solidali

con la dttà prima ancora che con T'ente lo-cale che la ra.ppresenta soprattutto nel mo-mento stesso in cui siamo estremamente se-veri nei confronti di chi l'ha mal governatain tanti anni. Non ritengo che l'interessedella città in questo momento sia soddisfat.to attraverso il massimo di divisione suiprovvedimenti che voteremo domani quial Senato e d'altra parte non -ritengo, nean-che per un secondo, di poter considerareaccettabiH, ma sohanto pretestuose, le di-fese imbarazzate e difficili che il senatoreValenza, a nome del Gruppo comunista, haritenuto di dover fare in questa Aula.

Lo stato di degrado della città, l'abusivi-sma di,lagante,nimpossibi.Htà di camminare,i provvedimenti aberranti sul traffico, j,l ri-corso continuo a lavori eseguiti senza alcu-na delibera, illassismo amministrativo, nonsappiamo se siano dovuti soltanto agli am-ministratori, alla giunta, all'intero consi-glio comunale, ai funzionari o a chi altro.Deve essere fatta chiarezza su tutti questiaspetti, non per spirito di vendetta ma perspirito di servizio alla città.

Per questi motivi :insi,sto ne'Ha richiestaai colleghi del Movimento sociale-Destra na-zionale, affinchè rinuncino a far votare og-gi la dichiarazione d'urgenza, rinviandola

di qualche settimana, a quando, sulla basedell'ordine del giorno che verrà votato do-mani, il Governo riferirà i primi accerta-menti suna situazione di Napoli. (Applausida.l centro).

BIGLIA. Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

BTGI..IA. Signor Presidente, onorevole rap~presenté'nte del Governo, onorevoli colleghi,intervengo brevemente come uomo del Nord0, come meglio si potrebbe dire, come un

senatore che non è stato eletto nel collegiodi Napoli, perchè questo s,tesso di,scorso, amio giudizio, potrebbe essere fatto sia daun ra;ppresentante eletto nei collegi delNord sia da un iI"appreseI1Jtanteeletto 1n qualI-siasi altra regione d'Italia.

Voglio innanzitutto svolgere alcune con-siderazioni. La mia parte politica è d'accor-do che il risanamento delle finanze munici~pali di Napoli possa essere un problemanazionale del quale si debba occupare ilParlamento. Non vogliamo affermare oheè una questione locale o municipale, maaccettiamo e concordiamo che si tratta diun problema nazionale e che quindi deb-bano intervenire le risorse della nazioneerogate dal Parlamento. Tuttavia ci ponia~ma un problema, perchè se questo è veronon è detto che non debba essere altretrtan-Ita vero che competaail Parlamento e a,JilanaziOlIle e che sia anche un problema nazio-nale .accertare le cause per oUlisi è creataqueHa situazione. Quindi non possiamo ac-cettare (e nOill parlo ,solta,nto come par-te politi'Ca ma in generale come rappresen~tant,e eletto in Ulna regiOille diversa da quel~la della città di Napoli) che il ,problemavenga scisso e ohe le finanze di Napoli sia-no un problema nazionale soltanto quandosi tratta di ripianarle e non siano più unproblema nazionale quando si tratta di ve-dere cosa è successo attraverso una Com-missione d'inchiesta.

Quindi, in linea di prindpio, non possia-mo rinunciare alla nostra richiesta di isti-tuire una Commissione d'inchiesta. Se aves-simo avuto bisogno di un ulteriore argo-mento,questo ci sarebbe stato [o.mito dal-l'arringa difensiva che il senatore Valenzaha svol1o perchè, più che difensÙ're, eglisi è sentito, assieme al suo Gruppo, chia-mato in causa e nella foga, come spessÙ'succede ai difensori quando sono interes-sati al processo, ha fatto affermazioni chenon trovano riscontro nella realtà, affer-mazioni che erano prOipagandistiche più chedifensive. Certo [loon em Uina affermazionedifensiva, tale da portare acqua al mulinoche doveva sorreggere le sue tesi, il riferi-.mento al comune di Palermo; infatti non

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23 MAGGIO 1984116" SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

si può dire che il Parlamento non ha dirittodi indagare su Napoli perchè dovrebbe in-dagare prima su Palermo. Questi {{

prima»

e questi «poi» non esistono. Se vi è la ri-chiesta, da parte del comune di Napoli, ri-chiesta che come parte politica condividia-mo, di attingere alle risorse nazionali, nonsi può opporre un veto dn Parlamento aHaistituzione di una Commissione d'inchiesta.

L'intervento del vice presidente del mioGruppo, senatore Pistolese, era contenutoe limitato proprio perchè non si voleva chei comunisti si sentissero in questa sede im-putati. A parli sul banco degli imputati èstata proprio l'arringa difensiva che lorost-essi hanno fatto. Con !'intervento del sena-tore Pistolese, un intervento di pochi minuti,avevamo invocato coerenza nell'affiancare aiprovvedimenti che erogano fondi per il en.mune di N,:vpo1i.un provvedimento per laistituzio;1~ di una Commissione d'inchiesta,rifacendoci alla relazione del commissarioConti che ha accertato un deficit, imputa-bile alla disorganizzazione degli uffici co-munali nella gestione di questi ultimi anni,di 1.500 miliardi. Se quesN buchi debbonoessere ripianati dalla finanza nazionale, nonpossono essere sottratti all'indagine del Par-lamento e della nazione.

Tuttavia, di fronte alla richiesta dei sena-tori demO'cristiani, il mio Gruppo si dichia-ra disponibile a non insistere oggi per lavotazione a condizione che ci sia un sicuroimpegno a breve termine per giungere con-temporaneamente e non pregiudizialmente,come è stato affeI1mato dal senatore Va-lenza...

VALENZA. Ma ha letto la relazione?

BIGLIA. NelIa relazione c'è questa paro-la perchè si cerca di spiegare la finalitàdel provvedimento: invece ne11'articolatonon esiste la parola ({ pregiudizialità ». Quin-di non insistiamo per questa pregiudizia-lità.; ci va bene il concetto de11a conco-mitanza che è stato illustrato dal senato-re D'Onofrio a nome del Gruppo de11a De-mocrazia cristiana. Accettiamo quindi ilconcetto della concomitanza, non insistia-mo per la votazione oggi, ma desideriamo

avere un chiaro impegno da parte dei col-leghi della Demoorazia cristiana affinchèsi voti per l'istituzione di una Commissioned'inchiesta, con'temporaneamente ai prov-vedimenti che erogano fondi a favore diNapoli.

VALENZA. Interessante convergenza!

PRESIDENTE. Invito i colleghi ad unamaggiore calma perchè abbiamo un ordinedel giorno abbastanza nutrito, per cui dob-biamo cercare di non allungare i tempi.

Senatore Biglia, se ho ben compreso, ilsuo Gruppo non insiste per la votazionedella richiesta di dichiarazione d'urgenza.

PISTOLESE. Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

PISTOLESE. Signor Presidente, io non miaspettavo che, nel riohiedere la diohia'razio-ne di urgenza su questo disegno di l'ègge, siaprisse un dibattito completo sulla situa-zione di Napoli. Non me l'a~pettavo, per-chè il mio intervento di illustrazione è sta-to brevissimo.

PRESIDENTE. Mi scusi, senatore Pisto-lese, mi corre l'obbligo di informarlachelei ha la parola solo per farci sapere le suedecisioni drca la votazione della Tichiesta.

PISTOLESE. Però lei non può non con-sentirmi, con Jo stesso garbo con cui hainvitato il collega Valenza a non andareoltre, due minuti soltanto di motivazionedella nostra posizione.

PRESIDENTE. D'accordo.

PISTOLESE. Stava dicendo che avevo illustrato genericamente la nostra richiestasenza affrontare il problema Napoli, per-chè mi sembrava logica che, al.lorohè fossestata concessa .l'urgenza, in sede di discus-sione sul disegno di legge tutte le possibi-lità. di discussione, di valutazione degli at-t eggiamen ti e delle posizioni di ogni Grup-

Senato della Repubblica ~1O~ IX Legislatura

116a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 23 MAGGIO 1984

pO sarebbero emerse e sarebbero state il-lustrate da tutte le parti politiche.

Quindi mi è sembrato del tutto ultroneoil dibattito, che però mi ha fatto piacereperchè ha evidenziato una posizione: difronte a una richiesta generica di fare ohia-rezza, vi è un Gruppo che si oppone, per-chè evidentemente ~ avendo avuto la ge-stione di Napoli per otto anni e avendo la-sciato un deficit di 1.500 miliardi ~ nonpuò non ri$pondere di ciò al Parlamento.Ci possono essere state delle cause struttu-rali; si può essere trattato di cattiva ge-stione: tutto ciò emergerà drull'inchiesta.Può essere responsabilità di qualcuno: pa-gherà questo qualcuno.

In sostanza, vogliamo chiarezza. Non di-ciamo che siete responsabili; chiediamo sol-tanto di aspettare !'inchiesta.

Per queste considerazioni, tenuto contoohe il Gruppo democristiano siè riservatodi presentare un analogo disegno di leggedi inchiesta parlamentare a breve termine,non ho alcuna difficoltà ~ come ha già det-to il senatore Biglia ~ ad aderire al ritirodella richiesta. Chiedo soltanto al GruppodeUa Democrazia cristiana di darei assicu-razione che questo avvenga in un tempobreve, in modo da poter rinviare l'esamedel disegno di :legge o a una data fissa oquanto meno da riservarci di trovare unaccordo per la discussione in Aula.

Vorrei sa,pere come uscire da questa im-passe. Non ho difficoltà, ma mi chiedo seprocedumlmente dobbiamo dnviare ad unadata certa o se possiamo semplicementerinviare ora la decisione, fermo restandoche sarà poi la Conferenza dei Capigruppo,eventualmente sulla base deltl'approvazionedi una mia nuova richiesta di dichiarazioned'urgenza, a ,stabilire il reinserimento diquesto disegno di legge all'ordine del gior-no, quando anche il Gruppo deI,la Democra-zia cristiana sarà pronto.

PRESIDENTE. Senatore Pistolese, poichèla richiesta di dichiarazione d'urgenza puòessere sempre presentata e dal momentoche i :richiedenti diohiarano di non insiste-re per la votazione, la richiesta di dichia-r8zione d'urgenza s'intende ritirata, fermo

restando ohe i richiedenti possono ri'Pre:)en~tarlo. in qualsiasi momento.

Seguito della discussione e rinvio in Com-missione, ai sensi dell'articolo 100, undi-cesimo comma, del Regolamento, dei dise-gni di legge:

« Legge-quadro per ,l'artigianato» (213), diiniziativa del senatore Scevarolli e di al-tri senatori (Procedura abbreviata di cuiall'articolo 81 del Regolamento) (Relazio-ne orale);

« Legge-quadro per l'artigianato» (21), diiniziativa del senatore Pollidoro e di al-tri senatori;

« Legge-quadro per l'artigianato» (48), diiniziativa del senatore Jervolino Russo edi altri senatori;

« Norme quadro in materia di artigianatoe modificazioni alla legge 25 luglio 1956,n. 860, concernente la disciplina delle im-prese artigiane» (446), di iniziativa delsenatore CroUalanza e di altri senatori.

PRESIDENTE. L'ordine del gio'fllo recail seguito ddla discussione dei disegni dilegge nn. 213, 21, 48 e 446.

Come i colleghi ricorderano, nella sedu-ta pomeridiana del 18 aprile sospendemmo1'esame di questi disegni di legge al mo-mento della votazione de.ll'emendamento2. 1, presentato dal senatore Aliverti e daaltri senatori.

Passiamo, pertanto, alla votazione di que-sto emendamento.

Comunico che i senatori Bellafiore, Me-riggi, Papalia, Margheri, Felicetti, Coma-stri, Volponi, Pollastrelli, Taramelli, Maf.fi01etti, Imbriaco, Russo, Bollini, Crocetta,Di Corato, Salvato, Gioino, Loprieno, Bat-tello, Montalbano, Torri e Pintus hanno ri-chiesto che la votazione dell'emendamento2. 1 sia fa tta a scrutinio segreto.

Poichè si procederà alla votazione median-te procedimento elettronico decorrono daquesto momento i 20 minuti di preavvisoprevisii dall'articolo 119, primo comma, delRegolamento.

Senato della Repubblica

116a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

~11~ IX Legislatura

23 MAGGIO 1984

Sospenda, pertantO', la seduta.

(La seduta, sospesa alle ore 10,10, è ripre~sa alle ore 10,30).

Ricarda ai calleghi che dabbiama prace-dere alla vO'taziane a scrutiniO' segreta del-l'emendamentO' 2. 1, presentata dal senatareAliverti e da altri senatari.

MARGHERI. Damanda di parlare.

PRESIDENTE. Su che casa, senatare Mar-gheri?

MARGHERI. Came presentatare del.la ri~chiesta di vataziO'ne a scrutiniO' segreta, da~manda di parlare sulle madalità della vata-zione medesima.

PRESIDENTE. Ne ha facaltà.

* MARGHERI. Signor Presidente, credoche siano presenti a tutti i colleghi il si-r;nificato della richiesta di vatazione a scm~'tinia segreta su questo emendamento e lecanseguenze di tale richiesta sui lavori del-l'Aula. Proprio !peI' evitare che ci si pongasu un terreno di scantro, çhepotrebbe ral-lentare i nastJri lavO'ri in mO'do abbastanzapesante con un incancrenirsi dei rapportipolitici, i presentatori della richiesta di vo~taziO'ne a scrutiniO' segreta si dichiaranodispasti a ritirare la rkhiesta st'essa ed avotare diversamente anche su tutti gli al-tri emendamenti, ad una candizione: chesia dato il tempO' alla Cammissiane ~ per~

chè adessO' nan sembra più impassibile unriesame da parte della Commissiane ~ di

ricercare, nella sede propria, un acca l'da sututti gli emendamenti al fine di ricastituireu'na so.lidarietà sui princìpi istituzianali ecostituzionali di questa disegna di legge.

PertantO' avanza una propasta in questa sen-sa, ciaè di rinviare a norma dell'articola 100,caIuma undicesima, del Regalamenta, inCammissione questo disegno di legge pertentare di trovare un accardo su tutti gliemendamenti.

PRESIDENTE. Per chiarezza, varrei in-formare l'Assemblea, che paichè eravamO'in vataziane, il senatare Margheri ha avutala facaltà di padare unicamente perchè, ca-me i calleghi hannO' pO'tuta canstatare, ilsua interventO' riguardava le modalità divataziane, essendo. relativa alla richiesta divotaziane a scmtinio segreta.

Paichè .l'articala 100, camma undicesima,del Regalamento dà facaltà al Presidentedell'Assemblea di decidere l'accantanamen-tO' ed il rinvia aMa campetente Commissia-ne di singoli artica li e dei relativi emen-damenti, infarma l'Assemblea che la Presi-denza intende avvalersi di tale facaltà. Per-tantO', rinvia il disegna di legge in discus-sione, limitatamente agli artico1i e g1i emen-damenti non ancara esaminati e votatidaU'Assemblea, aUa campetente Cammis~siane.

Per quanta riguarda la data della di&cus-siane degli stessi articali ed emendamentiche dovrà svolgersi in Assemblea, sarà cam~petenza e compito della Canferenza dei Pre-sidenti dei Gruppi pa:r;lamentarì rettificareil calendariO' in mO'da da inserire nei lavaridell'Assemblea H pravved~mento al nastroesame, la cui discussione quindi è sospesain attesa che la Commissiane campetente,cui il provvedimentO' è dnviata, abbia ter-minato l'esame e che la Conferenza dei Pre-sidenti dei Gruppi parlamentari abbia sta-bilito la nuava data di iscriziane del ,prav-vedirr:enta stesso ne] calendariO' dei lavaridell'Assemblea.

Proroga dei termini per riferireall'Assemblea sul disegno di legge n. 360

PRESIDENTE. L'aI'dine del giornO' recala .discussione del disegna di legge: «Dele~ga R1 Governa per dare attuaziane alle di~rettive del Cansig.1ia delle Camunità eura-pee n. 77/91 del13 dicembre 1976, n. 78/660del 25 luglio 1978 e n. 78/855 del 9 ottabre1978» di iniziativa dei senatori Berlanda,Scevarolli, Venanzetti, Fiacchi, RUJbbi, Bear-chia, D'OnofriO', Nepi, Padula, Pavan, San-ta.lco, Tambrani Armaroli, Ruffino, Aliverti,Fontana e Orciari, per il quale è stata ap-

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23 MAGGIO 1984

IX Legislatura

116a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA-RESOCONTO STENOGRAFICO

provata dall'Assemblea, nella seduta del 5aprile 1984, la procedura abbreviata di cuiall'articolo 81 del Regolamento.

VENANZETTI. Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

VENANZETTI. Signor Presidente, a no-me della 6a Commissione permanente finan-ze e tesoro, devo comunicare all'Assemb.leache la Commissione stessa non ha potutoancora procedere aH'esame di questo dise-gno di legge, tenendo conto della sua com-plessità e degli altri impegni della Commis-sione.

Chiedo pertanto all'Aula di non discuter-lo oggi e di concedere una proroga dei ter-mini per riferire ai sensi del terzo commadell'articolo 44 del Regolamento.

PRESIDENTE. Poichè non vi sono osser-vazioni, così rimane stabilito.

Proroga dei termini per riferireall'Assemblea sul disegno di legge n. 364

PRESIDENTE. L'ordine del giorno recala discussione del disegno di legge :« Modi-fica de.Il'articolo 11 della legge 14 agosto1971, n. 817, recante disposizioni per il ri-finanziamento delle provvidenze per lo svi-luppo della proprietà coltivatrice », d'ini-ziativa dei senatori Di Lembo, Mancino, Pa-cini, Saparito, Ferrara Nicola, Fontana eScardaccione, per il quale è stata approvatadall'Assemblea, nella seduta delS aprile 1984,la procedura abbreviata di oui all'articolo81 del Regolamento.

BALDI. Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facohà.

BALDI. Signor Presidente, chiedo chesia concessa una proroga dei termini perriferire all'Assemblea su questo disegno dilegge presentato dal senatore Di Lembo eda altri senatori.

PRESIDENTE. Per ragioni di approfon-dimento?

BALDI. Sì, signor Presidente.

PRESIDENTE. Poichè non vi sono os-servazioni; così rimane stabilito.

Discussione dei disegni di legge:

«Conversione in legge del decreto~legge 9aprile 1984, n. 62, concernente norme ur.genti in materia di amministrazione stra-ordinaria delle grandi imprese in crisi edi agevolazione alla produzione industria-le delle rpiccole e medie imprese» (663 )

« Proroga del regime commissariale stra-ordinario previsto dalla legge 3 aprile1979, n. 95» (622), di iniziativa del se-natore Consoli e di altri senatori

Approvazione, con modificazioni, del dise.gno di .legge n. 663 con il seguente titolo:

«Conversione in legge, con modificazioni,del decreto-legge 9 aprile 1984, n. 62, con.cernente norme urgenti in materia diamministrazione straordinaria delel gran-di imprese in crisi e di agevolazione allaproduzione industriale delle piccole emedie imprese)}

PRESIDENTE. L'ordine del giorno re-ca la discussione dei disegni di legge: «Con-versione in legge del decreto-legge 9 aprile1984, n. 62, concernente norme urgenti inmateria di amministrazione straordinaTiadelle grandi imprese in crisi e di agevola-zione a.Jla produzione industriale delle pic-cole e medie imprese» e «Proroga del re-gime commissariale straordinario previstodalla ,legge 3 aprile 1979, n. 95 », di inizia-tiva dei senatori Consoli, Urbani, Marghe-ri,Miana, Battello e Cascia.

P:rima di aprire la discussione generalechiedo al relatore se ha qualcosa da ag-giungere adint'cgrazione della relazionescritta.

FIOCCHI, relatore. Signor Presidente, si-gnor Ministro, colleghi, il disegno di legge

Senato della Repubblica ~13~ IX Legislatura

23 MAGGIO 1984116a SEDUTA (al1timerid.) ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

n. 663 concernente la conversione in leggedel decreto-legge 9 aprile 1984, n. 62, riguar-da, come indicato nel titolo, due argomen-ti: norme urgenti in materia di amministra-zione straordinaria delle grandi imprese incrisi e di agevolazione alla produzione in-dustriale delle piccole e medie imprese.

Trattandosi di oggetti completamente dif-ferenti, non posso esimermi dal rièordarele osservazioni critiche per gli aspetti nega-tivi dei cosiddetti provvedimenti omnibus,espresse dalla Commissione nel corso del-l'approvazione della legge n. 696 del 1983.

Le norme urgenti in materia di ammini-strazione straordinaria delle grandi impre-se in crisi sono indicate negli articoli 1 e2 e costituiscono una ennesima modificadella legge Prodi.

Prima di entrare nel merito dell'articola-to, occorre far presente che sulla validità esulla efficacia di detta legge, i componentidella Commissione industria hanno espres-so in più occasioni perplessità ed il pare-re della 6a Commissione ne è una ulterioreriprova, laddove afferma: « Sembra invecenecessario un ripensamento complessivo...su una legge i cui effetti positivi sono quan-to meno discutibili e che ha comunque crea-to situazioni differenti tra creditori e di-pendenti delle aziende cornmissariate ri-spetto a creditori e dipendenti di aziendesottoposte ad altre procedure concorsuali ».

La Commissione nel corso del dibattitoha preso atto con soddisfazione del.1e assi-curazioni del Governo circa !'imminente pre-sentazione di un disegno di legge di rifor-ma organica di tutta la materia.

Le variazioni in esame, come già quellewntenute nella legge n. 696 del 1983 rap-presentano un nuovo aggiustamento o me-glio un adattamento su misura della leggeProdi ad un caso di un gruppo industrialecommissariato per il quale esistono tratta-tive avanzate di cessione che si dovrebberoconcludere in breve tempo.

Con la legge n. 696 del 1983 si trattavadi favorire la situazione di una nota casaeditrice e si deliberò in quella sede di abro-gare uno dei requi'siti necessari per poteraccedere ai benefici della legge Prodi.

Sull'altro argomento, cioè l'agevolazionealla produzione industriale delle piccole emedie imprese, valgono innanzitutto le stes-se considerazioni di carattére generale espo-ste in sede di approvazione della leggen.696.

La validità e la necessità di detta norma-tiva appaiono oggi ripetibili soprattutto inconsiderazione dei dati forniti dal Ministe-ro dell'industria che confermano il raggiun-gimento degli obiettivi prefissati, su cui laCommissione industria si era dichiaratad'accordo.

Che la legge n. 696, per la sua snellezza,chiarezza e semplicità di applicazione, siastata favorevolmente accolta dalle categorieimprenditoriali interessate possiamo dedur-lo dai seguenti dati del Ministero dell'indu-stria: a tutto il 5 maggio 1984, sono perve-nute al Ministero dell'industria, del commer-cio e dell'artigianato 1.900 domande; possoin questa sede precisare che in data 22 mag-gio le domande erano salite a 2.300.

Sulla base delle domande~ esaminate dalcompetente comitato, sempre alla data del22 maggio, che sono 617, con un impegnodi spesa di circa 30 miliardi, si può fonda-tamente ritenere che il contributo medioper ciascuna domanda sia di 50 milioni. Al-la stessa data, rispetto alle 617 domande,le pratiche esaminate erano 878 per un im-porto di 40 miliardi. Pertanto per le 1.900domande già presentate occorrono circa 95miliardi di lire e, in proporzione, per le2.300 domande si prevede che occorrano cir-ca 115 miliardi. Quindi si può concludereche lo stanziamento dei 100 miliardi di lireprevisto dalla legge n. 696 sia ormai esau-rito.

Entro i termini già previsti dalla leggen. 696 per l'emissione dell'ordine e la pre-sentazione delle domande, rispettivamente il31 maggio e il 30 giugno 1984, ai ritmi at-tuali, che sono da ritenere validi, potreb-bero arrivare al Ministero dell'industria al-tre 1.500-1.800 domande con un onere perlo Stato di altri 75-90 miliardi. Quindi, an-che nell'ipotesi ristretta ora esposta, l'inte-ro rifinanziamento disposto verrà utilizzato.

Ai predetti aspetti quantitativi occorreaggiungere alcuni aspetti qualitativi, che ri-

Senato della Repubblica ~ 14 ~ IX Legislatura

23 MAGGIO 1984116a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

guardano, appunto, la legge n. 696. Essa re-ca una normativa semplice nel messaggio,cioè nei contenuti, ed agile ~ come si è giàdetto ~. nelle procedure. Quest'altro aspet-to è dimostrato dai seguenti dati: entratanella fase operativa della legge n. 696 del1983, 27 febbraio 1984 (perchè tutti ricorde-ranno che si è dovuto attendere anche l'as-senso della Comunità europea); domandeesaminate dal comitato, nella prima sedutautile 6, nella seconda 103, nella terza 300,nella quarta 208, nella quinta (che è l'ulti..ma e che si è tenuta il 18 maggio) 261. Iltotale delle domande esaminate alla datadel 22 maggio è di 878. Le domande istrui.te (cioè esaminate dagli uffici, sia in viaconclusiva, sia con richiesta di notizie e diatti integrativi), alla data del 5 maggio, era-no 1.450 e, alla data del 22 maggio, 1.900.

Dai predetti dati si deduce che, alla datadel 5 maggio, su 1.900 domande presentate,ne erano state istruite 1.450 e ne rimane-vano da istruire 450; parimenti, alla datadel 22 maggio, vi erano 2.300 domande, dicui quelle esaminate erano 1.900, e ne resta-vano da istruire 400.

Attualmente gli uffici del Ministero del-!'industria operano a pieno r:egime ed istrui-scono circa 70 domande al giorno. Nel com-plesso, si può affermare che gli operatoripossono essere certi che le loro domande dicontributo vengono esaminate entro unasettimana dalla data di arrivo al Ministerodell'industria.

Fatte queste brevi considerazioni ed en-trando nel merito, si può osservare che ildisegno di legge n. 663 è inteso a conver.tire in legge il decreto-legge 9 aprile 1984,n. 62, che consta di quattro articoli.

I primi due, come già detto, riguardanole modifiche alla legge Pro di e l'articolo 3introduce variazioni alla legge n. 696.

La Commissione ha approvato un emen-damento sostitutivo dell'artIcolo 1 del de-creto-legge, tenendo conto del disegno di leg-ge n. 622, d'iniziativa dei senatori Consolied altri. Tale sostituzione ha lo scopo didare una struttura legislativa più organicaalla normativa che si propone venga inse-rita nell'articolo 2 della legge n. 119 del1982.

Il primo comma indica il periodo di dif-ferimento della scadenza del termine per ladurata della gestione straordinaria; il se-condo comma le procedure per poter usu-fruire della proroga.

L'articolo 2 fissa al primo comma il cri-terio di valutazione da utilizzare per la de-terminazione del prezZo di '. cessione delleaziende tenendo conto del prevedibile risul-tato di gestione, anche se negativo. Al se-condo comma si stabilisce che, se il prez-zo della cessione è stato determinato te-nendo conto di tale prevedibile risultato ne-gativo, il cessionario è obbligato a conti-nuare l'attività produttiva per almeno unbiennio ed a mantenere i livelli occupazio-nali entro i limiti fissati dal Ministero del-l'industria che ne è l'autorità vigilante. Aquesto articolo la Commissione propone unemendamento di carattere formale.

La Commissione ha altresì approvato unemendamento aggiuntivo relativo al supe-ramento della discriminazione che si eracreata, in relazione all'ordine dei creditoridell'impresa in amministrazione straordina-ria, tra i lavoratori che si fossero dimessinel biennio precedente ed i lavoratori dimes-si dopo l'inizio della gestione commissariale.

L'articolo 3 riempie un vuoto legislativogià avvertito in sede di discussione dellalegge n. 696 riguardante le vendite rateali,gli acquisti fatti a norma della legge n. 1329del 1965 e illeasing operativo.

Tenuto conto che, come si è detto, le at-tuali domande di contributo hanno già pra-ticamente esaurito il fondo stanziato con lalegge n. 696, al quarto comma si stabilisceun incremento del Fondo speciale rotativoper l'innovazione tecnologica di cui all'ar-ticolo 14 della legge 17 febbraio 1982, n. 46,da destinare alle finalità di cui all'articolo 1della più volte citata legge n. 696. Al quin-to comma è indicata la relativa coperturafinanziaria ed al sesto l'autorizzazione alMinistro del tesoro ad apportare le occor-renti variazioni di bilancio.

La Commissione, tenuto conto dell'afflus-so delle domande, ha ritenuto opportunoproporre .la proroga al 31 ottobre 1984 deltermine di cui al terzo comma dell'artico-

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lo l della legge n. 696, che riguarda la datadi emissione degli ordini di acquisto.

A tale variazione dovrà ovviamente segui-re quella dei termini disposti dal decretoministeriale 23 dicembre 1983, pubblicatosulla Gazzetta Ufiiciale del 25 febbraio 1984,che contiene le norme di attuazione dellalegge, sia perchè sono con"elate al terminemodificato, sia per la necessità, che comun.que esiste, di evitare una concentrazione nel-la produzione e nella consegna dei macchi-nari, al fine di consentire una migliore pro-grammazione dell'attività delle imprese for-nitrici.

La Commissione propone la conversionein legge del decreto-legge ii. 62 con le mo-dificazioni illustrate e pr~pone inoltre diconsiderare assorbito il disegno di leggen.622.

PRESIDENTE. iDichiaro aperta la di-scussione generale.

È iscritto a parlare il senatore Consoli.Ne ha facoltà.

CONSOLI. Signor Presidente, onorevolicolleghi, sulla conversione in legge del de-creto n. 62 vogliamo porre alcune questioni.

La prima questione riguarda l'eterogenei-tà delle materie trattate. Si tratta di undecreto con il quale si operano modifichedella legge Pro di, si prorogano i terminidella legge n. 696 sulle macchine utensilie si dispone uno stanziamento aggiunt1vo,sempre per questa legge. Qui dobbiamo ri-levare come ormai sia divenuta una prassicostant'e l'intervenire spesso con decreto sumaterie del tutto diverse: una prassIÌ lar-gamente criticata ma che continua specienel campo della politica industriale. Biso-gna compiere veramente uno sforzo di fron-te a questa prass!i avvilente e porre i pro-blemi. Sentiamo infatti il rischio ~ mi sipassi il termine ~ di una sorta di ballet-to. Infatti ormai, come Parlamento, espri-miamo critiche o riserve di cui i rappre-sentanti del Governo rlconoscono la vali-dità e poi tutto continua come prima. Bi-sogna fare uno sforzo per sollevare H pro-blema. Si è presi da un senso di inutilitàe persino di impotenza e quindi bisogna

compiere uno sforzo per denunCiÌare que-sta prassi, per comprenderne le cause ecostruire i rimedi. Debbo specificare cheper lo più si tratta di misure che rispon-dono a problemi veri, rilevanti, che sIÌ pre-s'entano con una urgenza a volte drammar-tica. Le cause di questa s!Ìtuazione van-no ricercate, a mio giudizio, nella mancan-za di una politica industriale organica, de-gno di questo nome, capace di prevenirele situazioni di emergenza in quanto arti-colata in base a linee di intervento adegua-te alla gravità e alla complessità della cri-si in atto.

Alle nostre proposte avanzate in varieoccasioni ~ nella discussione sulla leggefinanziaria in particolare ~ e tradotte inprecisi disegni di legge nei due rami delParlamento, sui temi decis!tvi da affrontareai fini di una politica industriale capacedi rispondere alle sfide che sono di fronteal nostro Paese, temi che sono quelli delgoverno dei processi di ristrutturazione, del-la riforma degli strumenti di salvataggio,del sostegno alla rinnovazione, della pro-mozione industriale, del governo del mer-cato del lavoro, si è risposto con un dibat-tito confuso che agitava i temi di moda del-la deregulation e si è risposto con ipotesiinconsistenti e pericolose come quella deibacini di crisi per riprendere infine (questaè l'amara verità) a {{ Viiverealla giornata ».

Debbo quindi ripetere che bisogna pren-dere davvero coscienza della situazione aldi là del disagio e della denuncia di esso ~

abbiamo sentito quanto è stato sostenutoa proposito di questo provvedimento siain Commissione da parte di tutte le forzepolitiohe sia qui in Aula da parte del re~latore ~ in quanto procedendo in questomodo si arriva a conseguenze assai peri-colose.

Si arriva infatti in primo luogo ad unaproduzione legislativa e ad atti di governodisarticolati, scarsamente produttivi ed ina-deguati ai problemi ohe pone la crisi at-tuale. Sul piano politico, in secondo luogo,si distorce il rapporto tra Esecutivo ePar-lamento con una serie di atti che hannoscarso consenso reale e che passano o peril peso dell'emergenza sociale (dalla quale

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in questa Aula nessuno può prescindere)o in quanto una maggioranza in qualchemodo è costretta ad appoggiarsi e a stareassieme. Nella sostanza si riduce il Par-lamento ad una sorta di sede di pura ra-tifica, svuotando il suo prestigio, il suo ruo-lo e la sua sovranità. Proprio perchè non vo-gliamo e non dobbiamo limitarci ad espri-mere i,l disagio e la denuncia ma dobbiamoinvertire questa tendenza pericolosa peril decreto in esame noi abbiamo presen-tato una proposta concreta, sulla quale in-sisteremo perchè venga votata e possibil-mente venga accolta, di stralcio dell'arti-colo 3. Se è giustificabile, pur in presenzadi una evident.e responsabilità del Gover-no nel concretizzare una riforma della leg-ge Prodi, un decreto per la proroga com-missariale ~ perchè altrimenti aziende im-portanti come quelle d>cl gruppo Maraldi,per <ilpatrimonio produttivo, per la occu-pazione, per il destino dri. alcune areedel Paese, rischierebbero di trovarsi gra~vemente esposte, compromettendo una so-luzione possibile di salvataggio industriale,non si riesce a capire per quale motivo sidebba procedere con decreto, insisto e losottolineo, a modifiche normative, a proro-ghe di termini e a finanziamenti aggiuntividi una legge indubbiamente positiva comequella che incentiva, per la piccola e mediaindustria, la acquisizione di impianti e dimacchine utensili, che non è di alcuni mil~lenni fa, ma è esattamente del dicembre del1983, cioè di quattro mesi fa. E si chiedequesto ad un Parlamento che ha votato neitermini costituzionali la legge finanziaria ela legge di bilancio. Già nel corso della di-scussione della legge finanziaria e di quel-la di bilancio, abbiamo sollevato la inade-guatezza delle risorse previste per gli in-vestimenti in politica industriale ed ,in par-ticolare per la incentivazione all'acquistodi macchine utensili per la piccola e mediaimpresa, ma abbiamo trovato il Governodistratto e sordo a questa esigenza. Orainvece ci si ricorda di porre la questionein un decreto che tratta altre materie.

Indubbiamente siamo di fronte ad unabella capacità di governo. A riprova d,dIagravità della concezione che sta emer-

gendo, debbo dire che, grazie all'unanimee ferma resistenza della Commissione e delsuo presidente, non sono stati inserite al-tre materie nel corso dell'esame di questodecreto. Vi è da pensare che, se i decretinon avessero una scadenza per la ratificao la reiezione del Parlamento, se potesseroessere sottoposti all' esame del Parlamentovita natural durante, ogni giorno una nuo-va materia o un nuovo argomento a secon-da di quanto viene in mente a qualcunoche s,i trovi nel Palazzo del Governo, ver-rebbero aggiunti.

Per questo motivo abbiamo presentatoun emendamento soppressivo dell'articolo,dichiarando la nostra disponibilità a tra-sformare l'articolo 3 in una proposta dilegge unitaria, da esaminare con urgenza.

Per quanto riguarda gli articoli 1 e 2,relativi alla proroga del regime commis-sariale, la discussione svoltasi in Commis-sione ha modificato il testo del Governo.Tale discussione si è svolta congiuntamen-te a quella sulla proposta di legge fatta dalnostro Gruppo. Riteniamo che questa discus-sione abbia portato ad una soluzione soddi-sfacente. In un campo così delicato, comequello della politica d>eisalvataggi, in assen-za di una riforma degli strumenti di inter-vento, si corrono molti rischi; si corre il ri-schio di ricorrere di volta in volta a leg-gi-fotografia, a misure tampone, a degene-razioni assistenzialistiche, in un piano in-clinato in fondo al quale vi è la svaluta-zione dell'idea stessa di una necessaria po-litica di salvataggio industriale.

Pur essendovi tutte le condizioni ogget-tive, credo che questa volta questo rischiosia stato evitato. La norma infatti modifi-ca la legge Prodi nel senso di consentireesclusivamente per le aziende per le qualiscade il regime commissariale straordina-rio entro il 31 dicembre di quest'anno e acondizione che siano in via di definizionenuovi assetti societari o gestionali capacidi realizzare la salvaguardia del patrimo-nio produttivo e dei livelli occupazionali,che poi è l'obiettivo della politica di salva-taggio, una proroga del regime commissa-riale per un massimo di otto mesi. Una pro-roga quindi non indiscriminata, ma condi-zionata, una sorta di soluzione ponte per

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risolvere situazioni emergenti in manieraselettiva, tenendo però presente l'esigenzadella riforma che deve restare in primopiano.

Tuttavia, anche in presenza di una normacosì congegnata, giustamente congegnata,dobbiamo essere consapevoli del fatto chesi pongono due questioni per quanto riguar-da 10 strumento di salvataggio della proce-dura di amministrazione straordinaria. Viè un problema di iniziativa del Governo sul-la base di poteri di intervento configuratidalla legge. Questo potere di iniziativa ètanto più necessario in quanto la proce-dura di amministrazione straordinaria nonè un puro fatto giuridico, ma è strumentodella politica industriale, perchè sono ingioco l'occupazione e il destino di patrimo-ni produttivi essenziali per il paese.

Le aziende ohe sono in questa situazionenon possono essere lasciate a se stesse, al-l'attività a volte burocratica di alcuni com-missari, esposte ad un progressivo scadi-mento o magari a giochi speculativi. Il pe-riodo di amministrazione straordinaria èun periodo nel quale occorre lavorare daparte del commissario straordinario, masoprattutto da parte del Governo per unasoluzione stabile sulla base di valutazioniohe attengono al ruolo dell'azienda nell'am-bito del settore.

Mi pare invece ci sia una tendenza daparte del Governo a lasciar perdere, unatendenza che è aspetto di una visione ge-nerale, che ha portato, per esempio, nellasostanza a non far svolgere al Ministerodell'industria alcun esame delle vertenzerelative alla crisi, ai problemi che si pon-gono in aziende importanti, in settori pro-duttivi importanti.

Abbiamo denunziato in Commissione ~

purtroppo senza alcuna rispos'ta ~ comeper esempio inutilmente sindacati e consi-gH di fabbrica della Sima di Jesli, aziendaimportante di produzione oleodinamiche,richiedano da tempo un incontro con HMinistro dell'industria per verificare impe-gni precedentemente assUJnti, per indivi-duare e predispor,re soluzioni vé\'lide al ter-mine dellla gestione commissariale. Cosìcome c'è un dovere di vigilanza ed anche,

se possibi'le, di norme più chiare per quan-to :riguarda per esempio il'esclusione checontratti di affitto di aziende abbiano du-rata superiore alla scadenza del regimecommissariale, per impedire giochi specu-lativiche possano portare a trasferimentidi importanti :impianti ripuliti da gran par-te dei debirt:Ì, magaDi senza alcuna garanziaper i lavoratori e per ill ruolo del patri-monio impiantistico.

Infine c'è un problema di riforme chetutti riconoscono, anche se gli atti noncorrispondono alle dichiarazioni di volontà.Francamente non vorremmo che il ritardo,nel commisurarsi in concreto sui problemidella riforma, possa significare ~ poco im-porta 'se in modo consapevole o meno ~

continuare con le misure tampone, con ledegenerazioni assistenzialistiche, per cancel-lare dal nostro ordinamento l'ardita inno-vazione costitutita dall'istituto di ammini-strazione straordinaria, avente come sco-po fondamentale il risanamento della gran-de impresa in crisi ~ così fu concepito ~

assumendo quale esigenza primaria il man-tenimento, appunto, dell'impresa.

Noi intendiamo ribadire, invece, che lalegge Prodi, pur nella irrisolta ambiguitàtra la tutela degli interessi dei creditori equella dell':integni,tà dell'impresa, si sia iscdt-ta in un processo positivo di democratiz-zazione dell'economia, di definizione delrapporto tra Stato, programmazione e mer-cato, di nuova identità della categoria diimpresa, verso un modello che vuo'le vinco-lare il conferimento delle risorse pubbli-che ad un necessario controllo pubblicosulla loro destinazione e sulla loro condu-zione.

La sua revisione pertanto, salvaguardan-do la sostanza, si pone come necessaria perdepurarla dalle degenerazioni assistenziali-stiche e clientelari che l'hanno portata inalcuni casi a essere funzionale alla salvez-za dell'imprenditore più che alla salvezzadell'impresa, per superare la situazione chesi è creata attraverso una serie di modi-fiche, con interventi episodici e frammen-tari, di una normativa per sommatorie po-co chiara, tale da stravolgere o alterare ilsenso di queJla originaria, per superare am-

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biguità e contraddizioni nel corpo norma-tivo, tali da impedire una gestione effi-cace dell'amministrazione straordinaria.

Per questo, signor Presidente, onorevolicolleghi, la discussione e l'approvazione diquesto decreto, per il modo in cui abbiamocongegnato in Commissione la questionerelativa aMa possibiilità di ulteriori proro-ghe del regime commissaI1Ìale per Ulna fa-scia ,di aziende, ha Ulnsenso se davve:ro levolontà dichiarate, per quanto dguarda lariforma della 'legge P,rodi, 'slÌ tlI'aducono <infatti conseguenti.

Il nostro Gruppo ha presentato inPar-lamento la sua proposta. È davvero tempo,quindi, che tutti quelli che condividono lanecessità di una ~riforma per riportare !}'isti-tuto dell'amministrazione straordinaria aisuoi fini originali si muovano in questosenso.

PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la discus-sione generale.

Ha facoltà di parlare il relatore.

FIOCCHI, relatore. Signor Presidente,non ho nulla da aggiungere a quanto det-to in precedenza e a quanto riportato nel-la relazione scritta.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare ilrappresentante del Governo.

SANESE, sottosegretario di Stato per l'in-dustria, il commercio e l'artigianato. SignorPresidente, ooorevoli SenatOlI'i, esprimo in-tan1toapplrezzamento al relatore, senatoreFiocchi, perchè nella sua rela~ione ha, inmaniera molto articolata e dettagliata, evi-denziato lIe 'I1ag1:oniche hanno spinto il Go"verno ad emet'tere questo decreto-1egge.Quindi lIe argomentaziorni del :relatore 1nqualche modo costituiscono già Ulna ,rispo-sta ail problema soHevato dal senatore Con-saM. VogLio 'aggiungere a quanto già dettoche il decreto è stato motivato anche sottol'aspetto della necessittà e dell'urgenza.

I primi due articoli vengonoincontlro adue questioni estremamente delicate ed ur-genti. La prima questione si riferisce a quel-

le aziende, commissariate in base alla leggePmdi, per 'Ie quali è possibÌile ]ntravede:res61uzioniche pUll' salvaguarda[]]ldoi,l patri-monio aziendale e occupazionale, non pos-sono essere intraprese a causa della scaden-za dei termini per la continuazione d'eser-oizio previsti daLla legge n. 95: la norma-tiva irntrodotta dal decreto 'sposta pertanto,per UIntempo <limitato, !Ìtermini per 1a COTh-t1nuazione d'ese'I'cizio, dando così modo aicommissari di dette aziende di portare aconolusione !le trattative nel frattempo IÌn-traprese.

Non si tratta quindi, e con questo voglio:t'ispondere :in particolareail senatore Con-soli, di una legge concepita per venke in-contro alle esigenze di una particolareazienda: il termirne di proroga vale per tuttedea~iende che si trovassero nelle accennatecondizioni a tutto ill 31 dicembre 1984.

Non si tratta, pertanto, di casi partico-lari, ma di di,sciplinare una fatitispecie cheriguarda 'la gestione deWintera Ilegge Procli.

L'a:rtico;lo 2 è una sorta ,dii norma irnter-pretativa, ila cui adozione è stata motivatada recenti ffintelt'Pretazioni i,n sede giurisdi-zionale della legge P,rodi, che pongono qual-che problema ad Ulna sua corretta applica-zione: l'articolo 2 chiarisce infatti che iestime aziendaili, formulate in occasione del-~a cessione dei complessi produttivi, devonoessere fatte anche tenendo conto deLla 'red.ditività negativa.

Per quanto riguarda l'articolo 3, vogllioribadire al senatore Consoli che la norma-tiva adottata risponde senz'all\:ro ai requi-sH!Ìdella necessità e dell'urgenza, iln quanto,la ,legge n. 696 in appena due mesi di appli-cazione ha in pratica utiHzzato tutto lostanziamento che aveva a disposizione.Quindiill Governo, essendo :impegnato inuna azione di 'l'isanamento de1:l'economia,in una manovrra di rilancio di alcUln:isettoriin particola:re difficoltà, si è trovato nellanecessi,tà di rifi.nanziare questa legge, diaHargarne i b ooe£iciari e, soprattutto, diproporre l' allurngamen to del termine di ap-plicazione. Trattandosi di una 'legge di so-stegno ad un settore particolare è evidenteche debba trattarsi di un intervento tempo-raneo, come pTev1sto daHe norme comuni-

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116a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

.tarie: fesperiooza di questi mesi ci mostraperò che il termine del 31 maggio, fissatodalla legge per J'emissione degli ordinativi,va spostat.o se vogliamo far fronte aLle cen~tinala di domande già pTesentate ed in cor~so di presentazioiIle.

Pertanto propongo di spostare ulterior~mente il termine del 31 ottobre, propostodaMa Commissione,é)l1 31 dicemb:re.

VogHo ricordare Ila ,situazione di altripaesi della Comunità e partare un esempioper tutti, quelllo della Francia, dove vigeUlna legge 3JnCblogaaHa nostra legge n. 696.Questo paese 'attua un ilutervento tempora-neo per !la durata di tre anni e quindi credoche nel nostro caso H termine originariodel 31 maggio possa tranquHlamente sJit~tare al 31 dicembre senza venÌ>r meno aqruelle caratteristiche di intervento tempo~raneo che sono contenute nella legge n. 696.

Per tali ragioni 1nsisto aff1nchè il Senatoapprovi H testo eLi questo provvedimento,recependo gli emendamenti proposti dallaCommissione, nonchè l'é)lltro 'emendamento,che a nome del Governo presento in questaAUJ!a,per far s'littare ulteriormente il ter~mine di accoglimento delle domande aI31 dicembre 1984.

PRESIDENTE. Come gli onorevoli colle~ghi hanno ascoltato, il sottosegretario SaIIle~se ha preannunciato, a nome del Gove:mo,un emendamento all'articolo 3 del decreto-legge, che sarà esaminato unitamente agli al~tri emendamenti.

Passiamo all'esame dell'articolo unico deldisegno di legge n. 663:

Articolo unico.

È convertito in legge il decreto-legge 9aprile 1984, n. 62, concernente norme urgen~ti in materia di amministrazione straordi-naria delle grandi imprese in crÌ'si e di age~volazone alla produzionei ndustriale dellepiocole e medie imprese.

Avverto ohe gli emendamenti sono riferitiagli articoli del decreto~legge da convertire.

23 MAGGIO 1984

Passiamo all'esame dell'emendamento pre-senta to alI' articolo 1:

Sostituire l'articolo con il seguente:

« All'articolo 2 della legge 31 marzo 1982,n. 119, sono aggiunti i seguenti commi:

" Qualora ,siano in via di definizione solu~zioni imprenditoriali e gestional che realz-zano un'adeguata salvaguarda dei patdmo-ni aziendali e dei livelli ocoupazionali, il ter-mine di cui al comma precedente può esse-re ulteriormente differito per il periodo mas~sima di otto mesi, per le imprese il cuiregime commissariale di amministrazionestraordinaria è in scadenza entro il 3 1 di~cembre 1984, al Hne di consentÌ're una rifor-ma organica della legge 3 aprile 1979, n. 95,e successive modifiche ed integrazioni.

Ai fini del differimento di cui al prece~dente comma, il commissario della proce-dura di amministrazione straordinaria pre--senta un apposito piano, che è lapprovato dalMinistro dell'industria, del commercio e del~l'artigianato, su oonforme parere del Comi-tato dei ministri per il coordinamento dellapolitica industriale (CIPI). Con il decretodi approvazione del piano il Ministro deter-mina la durata del differimento del termi-ne indicato nel precedente comma" ».

1.1 LA COMMISSIONE

Invito il rdatore ad illusirarlo.

FIOCCHI, relatore. Signor Presidente, leragioni per le quali è stato presentato questoemendamento sono espresse ampiamente nel-la relazione. Quindi non ritengo opportunodilungarmi ulteriormente.

PRESIDENTE. Imrito il rappresentantedel Governo a pronunziarsi sull'emendamen-to in esame.

SANESE, sottosegretario di Stato per l'in-dustria, il com,mercio e ['artigianato. Il Go-verno è favorevole.

Senato della Repubblica ~20~ IX Legislatura

23 MAGGIO 1984116a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

PRESIDENTE. Metto ai voti l'emenda-mento 1. 1, presentato da:lla Commissione.

È approvato.

Passiamo all' esame degli emendamentipresentati all'articolo 2:

Sostituire il comma 1 con il seguente:({ ... Il criterio da utilizzare per la determi-

nazione del prezzo ,di cessione di aziende ocomplessi aziendali, 'stabilito nel secandocomma dell'articolo 6-bis del decreto-legge30 gennaio 1979, n. 26, convertito, con mo-dificazioni, nella legge 3 aprile 1979, n. 95,va inteso nel senso che, ai fini della valu-tazione della redditività, deve tenersi con-to del prevedibile risultato della gestione,anche negativo ».

2. 1 LA COMMISSIONE

Al comma 2, aggiungere in fine il seguen-te periodo: ({ Per le aziende in regime diamministrazione straordinaria, ai sensi del-la legge 3 aprHe 1979, n. 95, e successivemodifiche ed integrazioni, eventuali con-tratti di affitto o comunque di cessione ingestione a terzi del complesso azienda.le odi parte di esso in forme tali da non confi-gurare con certezza nuovi assetti societari,non possono essere autorizzati per una du-rata superiore al periodo di vigenza del re-gime commissariale ».

2. 3 CONSOLI, MARGHERI, FELICETTI,URBANI, VOLPONI, POLLASTREL-LI, PIERALLI, NESPOLO

Dopo :z comma 2, inserire il seguente:

({ ... Il primo comma deH'articolo 4 del de-creto-legge 31 luglio 1981, n. 414, convertitoin legge, con modiHcazioni, dalla legge 2 ot-tobre 1981, n. 544, è sostitui>to dal ,seguente:

"Le indennità di anzianità dovute ai di-pendenti delle imprese sottoposte alla pro-cedura di amministrazione straordinaria aisensi del decreto-legge 30 gennaio 1979, n. 26.convertito in legge, con modifkazioni, dallalegge 3 aprile 1979, n. 95, il cui rapporto dilavoro sia cessato a decorrere dai ooeanni

precedenti l'emanazione del pI'Ovvedimentoche dispone la continuazione dell'eserciziodell'impresa da parte del commis1s,ario o deicommissari, sono considerate, per il loro in-tero importo, come debiti contratti per Lacontinuazione dell'es'ercizio dell'impresa aglieffetti dell'articolo 111, n. 1, del regio de-creto 16 marzo 1942, n. 267" ».

2.2 LA COMMISSIONE

Invito i presentatori ad iMustrarli.

FIOCCHI, relatore. Signor Presidente, ri-nuncio ad illustrare gli emendamenti 2. 1e 2.2, presentati dalla Commissione, perohèi motivi della loro presentazione sonO' 'statigià espressi in precedenza.

CONSOLI. Anche io ritengo già illustratol'emendamento 2.3, presentato da me e daaltri senatori.

PRESIDENTE. Invito il rela1:ore a pro-nunciarsi sull'emendamento 2.3.

FIOCCHI, relatore. Condivido le preocou-pazioni espresse dal collega Consoli, perònon ritengo che sia oppO'rtuno inserirel'emendamento da lui proposto in questo de-creto-legge. Pertanto propongo di trasforma-re tale emendamento in un ordine delg10rno.

PRESIDENTE. Senatore ConsoH, intendeaccogliere l'invito del Tt;latore?

CONSOLI. Sono d'accordo nel r.itirare ildetto emendamento 2.3 e trasformarlo inordine del giorno.

PRESIDENTE. Allora la prego di far per-venire alla Presidenza il testo formalizzatodell'ordine del giorno.

Invito il rappresentante del Governo a ipTO-mmciarsi sugli emendamenti 2. 1 e 2. 2.

SANESE, sottosegretario di Stato per !'in-dustria, il c01nmercio e l'artigianato. SignorPresidente, il Governo si dichiara favorevoleall'emendamento 2. 1.

Senato della Repubblica ~ 21 ~ IX Legislatura

116a SEDUTA (antimerid.) I~SSEj\iI13LEA~ RESaCa.0ITO STENaGRAFICa 23 MAGGIO 1984

Per quella che ri,gual1da l'emendamento.2. 2 desidero far presente ai senatari chetale emendamento. pane rimedia ad Ulna si-tuaziane piuttasta delicata in oui si trovauna parte del persanale già dipendente daaziende assaggettate alIaammilDJi'strazianestraardinaria secanda la legge Prodi. Inaltrecomparta un anere nan indifferente a caricadeHe stesse amministrazianistraoJ1d.inarie,affrantanda una materia piuttasta delicata.Nan camparta aneri per il bilancia della Sta-ta ma certamente li camporta per le aziendeassaggettate alla amministraziane straardi~naria secanda la legge Pradi.

Stante la delicatezza della saluziane chequi è stata canfigurata, mi rimetta al vatadell'Assemblea.

PRESIDENTE. Il testa dell'ardine delgiarna che sastituisce l'emendamento. 2.3 èil seguente:

Il Senato. impegm:, il Gaverna a V'ignare ache eventuali cantratti di affitta a camunquedi cessiane in gestiane a terz,i del camplessaaziendale a di parte di essa in farme tali danan canfigurare can certezza nuavi assettisaaietari per le aziende sattapaste alla pra~cedura dell' amministraziane strao.rdinaria, aisensi della legge 3 aprile 1984, n. 95 e suc~cessive madifiche ed integraziani, nan abbia-no. una durata superiare al periado. di vigen-za del regime cammissariale.

9.66.3.1 CaNSOLI, MARGHERI, FELICETTI, UR-

BANI, VaLPaNI, PaLLASTRELLI,

PIERALLI, NEspaLO

Invita il relataree il rappresentante delGaverna ad esprimere il parere su quest' or-dine del giarna.

FIOCCHI, relatore. Il relatare è favare-vale.

SANESE, sottosegretario di Stato per l'in-dustria, il commercio e l'artigianato. Anch'io.mi dichiara favarevale.

PRESIDENTE. I presentatari insistano.per la vataziane dell' ardine del giarna?

CONSOLI. Insistiamo. per la vataziane.

PRESIDENTE. Metta ai vati l'ardine delgiarno. n. 1, presentata dal senatare Cansalie da altri senatari.

È appravato.

.i\1etto ai voti l'emendamento 2.1, presen-tata dalla Cammissiane.

È approvato.

Passiamo. alla vataziane dell'emendamento.2.2.

PISTOLESE. Damanda di parlare per di~chiarazio.ne di vata.

PRESIDENTE. Ne ha facaltà.

PISTOLE SE. Signar Presidente, desiderasoltanto. dichiarare che vaterema a favaredell'emendamento. perchè il Gaverna si è ri~messa all'Aula dimastranda di non avere uninteresse particalare per il prablema anchese ha giustificata il sua atteggiamento. per gLianeri che passano. ricadere a carica della ge~stiane cammissariale.

È un data di fatta che abbiamo. sempreinserita in tutti i pravvedimenti del genereuna norma analaga poichè in questi casi èevidente che n persanale che si è travata acavallo. della gestiane cammissadale nan ver-rebbe tutelata per il taglia che avviene, ca-rne accade in materia fallimentare, tra la pre-cedente gestiane e l'esercizio. pravisaria. Cantale narma si cerca di salvaguardare il per~sanale che Siitrova in questa particalare si~tuaziane.

È giusta ed è daveraso nell'interesse delpersanale delle aziende in crisi che esistaquesta norma e pertanto. vaterema a favoredell'emendamento. meravigliandaci che il Ga~verna si sia rimessa genericamente all'Aulasenza assumersi analaghe respansabilità.

PRESIDENTE. Metta ai vati l'emenda~menta 2.2, presentata dalla Cammissiane.

È approvato.

Senato della Repubblica ~ 22 ~ I X Legislatura

23 MAGGIO 1984116a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

Passiamo all'esame degli emendamenti pre~sentati all'articolo 3:

Sopprimere l'articolo.

3. 2 CONSOLI, MARGHERI, FELICETTI,

URBANI, VOLPONI, POLLASTREL-

LI, PIERALLI, NESPOLO

l n via subordinata all' emendamento 3. 2,sopprimere il comma 3.

3.,

..) CONSOLI. MARGHERI, FELICETTI,

URBANI, VOLPONI, POLLASTREL-

LI, PIERALLI, NESPOLO

Aggiungere, in fine, il seguente comma:

« .. Il termine di cui all'articolo 1, terzocomma, della legge 19 dicembre 1983, n. 696,è prorogato al 31 ottobre 1984 ».

3. 1 LA COMMISSIONE

Aggiungere, in fine, il seguente comma:« ... Il termine di cui all'articolo 1, terzo com-ma, della legge 19 dicembre 1983, n. 696, èprorogato al 31 dicembre 1984 ».

3.4 IL GOVERNO

Invito i presentatori ad illustrarli.

CONSOLI. Gli emendamenti 3.2 e 3.3 siillustrano da sè.

FIOCCHI, relatore. Signor Presidente,personalmente accetto l'emendamento 3.4proposto dal Governo, perchè sulla questionedel tern1ine già in Commissione vii era statoun ampio dibattito. Da una prima propostacon la quale si tendeva a sopprimere :il ter~mine si era passati alla determinazione delladata a seguito delle osservazioni espressedai senatori Margheri e Petrilli. Di conse-guenza, era stato definito il termine del 31ottobre che è stato poi accettato da tutta laCommissione.

Tenuto conto però delle osservazioniespresse dal Governo in ordine ai terminiche analoghe leggi prevedono in Francia ein Inghilterra, sono favorevole alla prorogaal31 dicembre. Ritiro quindi l'emendamento

3.1, dichiarandomi favorevole all'emenda-mento 3.4 presentato dal Governo.

PRESIDENTE. Invito il relatore e il rap-presentante del Governo a pronnuziarsi sul-l'emendamento 3.2.

FIOCCHI, relatore. Signor Presidente, ilrelatore è contrario all'emendamento 3.2 perle ragioni che sono state espresse nella rela-zione e che possiamo ribadire in questa sede.Per la qualità della legge e la sua semplici-tà, nonchè per i risultati che già sono statiottenuti, tenuto conto della situazione perla quale è stato predisposto questo decreto-legge, ritengo che la soppressione di questoarticQlo, che rappresenta invece il punto qua-lificante del decreto~legge, non possa essereassolutamente accolta.

~'}erqueste ragioni mi dichiaro contrarioall'emendamento 3.2.

SANESE, sottosegretario di Stato, per l'in-dustria, il commercio e l'artigianato. SignorPresidente, il senatore Consoli ha prima e-spresso un giudizio sostanzialmente positivosulla legge n. 696, anzi ha addirittura avan-zato una proposta di stralciare questo arti~colo per fame oggetto di un disegno di legge.Quindi non ha espresso parere negativo nellasostanza.

Ho cercato di dimostrare già in Commis-sione ~ e lo faccio nuovamente an questa se-de ~ l'urgenza del provvedimento. Vi è untermine che scade tra pochi giorni ed è quel-lo del31 maggio', come abbiamo detto prima,per cui accogliere questo emendamento vor-rebbe dire impedire che questa legge ~ co-

me ba ora ricordato anche il relatore ~

continui a produrre effetti molto positivi inun settore molto delicato.

Quindi pregherei addirittura il presentato~re di ritirare l'emendamento in questione. Incaso contrario, esprimo parere negativo sul-l'emendamento 3.2.

PRESIDENTE. Metto ai voti l'emenda-mento 3. 2, presentato dal senatore Con-soli e da altri senatori.

Non è approvato.

Senato della Repubblica ~ 23 ~ IX Legislatura

116a SEDUTA (antitnerid.) ASSEMBLEA-RESOCONTO STENOGRAFICO 23 MAGGIO 1984

Invito il relatore e il rappresentante del

~

I

za, cioè i cui risultati e la cui efficacia nonGoverno a pronunziarsi sull'emendamen- sono stati sufficentemente consolidati dato 3.3. una esperienza di applicabilità del macchi-

nario, di vendere lo stesso questi macchi-Ilari, che per essere di alta tecnologia han-no anche un prezzo non indifferente, e con-sentire che la vendita avvenga dopo un pe-riodo di sperimentazione, cioè attraverso uncontratto di leasing. Voglio dire che, cosìcome è formulata la norma, nel caso in cui,superato il periodo di tre anni o anche pri.-ma, l'acquirente non fosse soddisfatto delmacchinario e quindi volessedmandarlo alproduttore, egli dovrebbe restituire la som-ma che fino a quel momento avesse ricevu-to come beneficio disposto dalla leggen. 696. Questo è chiaramente indicato nellanorma: quindi non esiste la possibilità diun arricchimento indebito.

Avendo rimotivato la ratio di questa nor-ma, che è da sperimentare, mi rimetto alparere dell'Assemblea per quanto riguardal'emendamento 3.3.

FIOCCHI, relatore. Il relatore è contrarioanche alla ipotesi subordinata.

SANESE, sottosegretario di Stato perl'industria, il commercio e l'artigianato. Si-gnor Presidente, onorevoli senatori, l'emen-damento soppressivo del punto 3 dell'arti-colo 3 entra nel merito della proposta, cheil Governo ha fatto nel testo del decreto-legge, di estendere i benefici della leggen: 696 nel caso in cui l'impresa costruttricesi avvalga del contratto di leasing. Questoviene detto in gergo tecnico leasing ope-rativo.

Voglio sottolineare, onorevoli senatori,che questa opportunità è stata inserita uni-camente per consentire ai costruttori dimacchine ad altissima tecnologia, ma nonsufficientemente consolidata dalla esperien- ,

Presidenza del vice presidente DELLA BRIOTT A

PRESIDENTE. Passiamo alla votazionedell'emendamento 3.3.

FELICETTI. Domando di parlare per di-chiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

FELICETTI. Signor Presidente, abbiamopresentato questo emendamento soppressivodel terzo comma dell'articolo 3 della leggeperchè mossi da due preoccupazioni fonda-mentali. Con la legge 9 aprile 1984, n. 62,si aggiunge alle previsioni contrattuali del-la legge n. 696 la locazione finanzial1ia postain essere direttamente dall'azienda costrut-trice, introducendosi così llna fattispeciesostanzialmente diversa da quella previstada tutta la legislazione agevolativa e noncorretta, a nostro giudizio, se confrontatacon il contratto di locazione finanziario co-

sì come si è ormai tipizzato in Italia nellalegislazione speciale, in giurisprudenza cnella pratica operativa.

La nostra preoccupazione deriva anche daun'altra ragione. Poichè il secondo commadell'articolo 3 del citato decreto n. 62 del1984 prevede l'erogazione del 100 per centodel contributo al pagamento del 60 per cen-to del costo della macchina e la stessa pre-visione è contenuta nell'articolo 1, settimocomma, della legge n. 696 del 1983, che siapplica anche alla locazione finanziaria po-sta in essere direttamente dall'azienda co-struttrice, i contributi potranno essere com..pletamente erogati a fronte di un' operazioneche Don s,i concluderà affatto con la vendi-ta del bene; il che significa legittimare unadestinazione delle agevolazioni diversa daquella perseguita dal provvedimento di leg-ge di cui ci stiamo occupando in questa OC.casione. Saremmo stati favorevoli proprio

Senato della Repubblica ~ 24 ~ IX Legislatura

116a SEDUTA (antimerid.) }".S3EMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 23 MAGGIO 1984

raccogliendo le indicazioni contenute nelchiarimento offerto a questa Assemblea dalsottosegretario Sanese secondo cui sarem~ma di fronte aHa sostituzione dell'espres-sione « locazione finanziaria» con le parole«leasing operativo ». A questa condizione,e quindi se fosse accolto questo 'subeill1enda~mento, noi saremmo disposti a ritirare ilnostro emendamento.

PISTOLESE. Domando di parlare per di-chiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

PISTOLESE. Signor Presidente, onorevo~le rappresentante del Governo, onorevolicolleghi, prendo la parola riferendo mI par-ticolarmente a questo emendamento perchèritengo che sia un punto sul quale ci dob-biamo soffermare con una certa attenzione.Debbo riconoscere che quando ho letto iltesto (non ho seguito personalmente i lavo~l'i in Commissione) mi sono meravigliatoperchè esso dà una interpretazione diversada quella che in seguito ha spiegato e ha pre-cisato J'onorevole Sottosegretario. Leggendoletteralmente il testo si ha la sensazione cheil costruttore, non il compratore della mac-china al quale vanno i benefici della legge,ponga in essere un leasing operativo. Pen-so che questa ipotesi non si possa verifica-re perchè non è possibile che il costrutto re,producendo la macchina, contragga unleasing con altre persone. Quindi bisognapresumere, come ha in seguito spiegato ilSottosegretario, che si tratti del compratoreche acquista la macchina mediante il sistemadel leasing operativo. Debbo affermare cheè sbagliato usare letteralmente le parole« posto in essere anche dall'azienda costrut~trice », in quanto così si inverte il ragiona-mento.

Per questi motivi mi sono meravigliato edero favorevole alla soppressione; ma, a se~guita delJe spiegazioni dell'onorevole Sotto-segretario, ritengo che si possa accettare ilconcetto che i benefici della legge vadanonon sol tanto a chi compra a rate, ma anchea chi compra con il leasing. La formulazio-ne del testo invece, come ho già chiarito,

fa intendere che il costruttore a sua voltaabbia comprato con il sistema del leasinge che quindi usufruisca dei benefici dellalegge. Su questo argomento bisogna soffer-marsi per decidere se bisogna ampliare a fa-vore del compratore i benefici della legge emi sembra che siamo d'accordo di estender-Ii soltanto a colui che compra con il sistemadel leasing. Però non possiamo ampliare ilcampo di applicazione della legge capovol-gendone il significato ed attribuendo ne ibenefici al costruttore, che è colui che devevendere la macchina sulla quale il compra-tore ha un beneficio. Bisogna quindi speci-ficare nel testo normativa se i benefici l'han-no tutti e due, il compratore ed il venditore,o solamente il compratore o solamente ilvenditore. Sono questi concetti che, ancheper le incertezze a cui hanno dato luogo du-rante il dibattito in Commissione e soprat-tutto a seguito del chiarimento del Sottose-gretario, che ha dato una versione alla qua-le posso ampiamente aderire, vanno chiari-ti e quindi ritengo che debba essere cam-biato il testo. Bisogna prevedere: « anchese il compratore utilizza un leasing opera-tivo »: infatti è il compratore che deve fa-re un leasing operativo, beneficiando del con-tributo, e non il costruttore.

Queste sono le considerazioni che volevofare e quindi dichiaro che, nel caso in cuivenga votata la soppressione, io sarò ad es-sa favorevole, in quanto, così come è con-gegnato, il testo non può essere accettato eva soppresso. Se viceversa il Governo modi-fica il terzo comma nel senso di prevederel'utilizzo da parte del compratore, non dellaazienda costruttrice, preannuncio il mio vo-to favorevole e ritengo che questa normapossa essere accolta dall'Assemblea all'una-nimità .

FIOCCHI, relatore. Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

FIOCCHI, relatore. Signor Presidente,chiedo una brevissima sospensione per cer-care di formulare, tenuto conto delle osser-vazioni fatte dai colleghi, un testo che rece-

Senato della Repubblica ~ 25 ~ IX Legislatura

23 MAGGIO 1984116a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA - RESOCONTOSTENOGRAFICO

pisca appunto tali osservazioni. Si trattereb.be di una sospensione di cinque minuti.

La questione è strettamente giuridica epertanto ritengo opportuno insistere peruna brevissima sospensione.

PRESIDENTE. Non ho obiezioni a que-sta richiesta purchè si tratti di una sospen-sione limitata a cinque minuti.

FIOCCHI, relatore. Si, signor Presidente.

PRESIDENTE. Allora sospendo la sedutaper cinque minuti.

(La seduta, sospesa alle ore Il,35, è ripre-sa alle ore Il,40).

Riprendiamo l'esame dell'emendamento3.3. Invito il rappresentante del Governo apronunziarsi su questo emendamento.

SANESE, sottosegretario di Stato perl'industrià, il commercio e l'artigianato. Si-gnor Presidente, onorevoli colleghi, poichèmi rendo conto che la norma di cui all'ar-ticolo 3, che certamente viene incontro aduna necessità, probabilmente ha bisogno diun'ulteriore fase di riflessione e di appro-fondimento, ritengo si possa accoglierel'emendamento 3.3 del senat'Ùre Consoli edi altri senatori, soppressivo del terzocomma.

PRESIDENTE. Invito il relatore a pro-nunciarsi sull'emendamento in esame.

FIOCCHI, relatore. Bsprimo parere fa-vorev01e.

PRESIDENTE. Metto ai voti l'emenda-mento 3.3, presentato dal senatore Consolie da altri senatori.

È approvato.

L'emendamento 3. l, presentato dalla Com-missione è stato ritirato.

Passiamo alla votazione dell' emendamen-to 3.4.

URBANI. Domando di parlare per dichia-razione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

URBANI. Noi vorremmo che ;il Governoprendesse in cons'iderazione l'opportunità diritirare questa proposta di Ipodifica per ra-gioni di metodo e per ragioni di merito. Sulmetodo dobbiamo rifarei ai lavori della Com-missione.

Su alcuni punti della proposta di leggeinfatti c'è stata una discussione molto ap-profondita e si è giunti a soluzioni le qualitenevano conto delle diverse posizioni. Que-sto è uno dei casi in cUlila data del 31 otto-bre è stata il risultato di una sintesi di posi-zioni divergenti.

Dal momento che la legge si è costruitaun poco sulla logica del carciofo ~ primadoveva essere solo una legge di proroga li-mitata della legge Prodi; poi si sono aggiun-te le misure riguardanti le macchine utensi-li ~ abbiamo presentato una proposta distralcio in Commissione ohe anche in Aula èstata respinta. Ma anche 1a maggioranza haperò riconosciuto la opportunità di non legi-ferare col metodo di « attaccare un vagonet-to dopo l'altro ». Nel caso specifico delladata di cui stiamo discutendo, quel vagonet-,to sarebbe 'attaccato venendo meno al fairplay, all'accordo di mas'sima che avevamoraggiunto in Commissione.

Per queste ragioni di metodo prima ditutto inviterei il Governo a confermare ladata che avevamo concordemente stabili-to in Commissione.

Vorrei dire due parole anche sul merito.È chiaro, infatti che non facciamo s'Ùlo que-stioni formali. I colleghi ,della Commissionerico~dano ~~ ma è bene che si sappia anchein Aula -~ che c'è un divario di 'Opinioni difondo.

Riteniamo che questa legge abbia funzio-nato. Abbiamo preso atto di ciò, ma ~imania-ma alla logica originaria della legge che do-veva essere un provvedimento a termine, nel-l'ottica di quella modifica complessiva deimeccanismi di incentivazione e promozioneindustriale, su cui fra l'altro in Commissionestiamo effettuando un'indagine conoscitivache dovrebbe concludersi con determinazionilegislative.

Senato della Repubblica ~ 26 ~ IX Legislatura

116a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

Siamo d'altra parte contrari ad una legi~slazione di carattere promozionale ed incen~tivante, decisa per singoli settori che nonsiano coordinati tra loro. In questo caso sitratta di un settore trainante, importante,per cui riconosciamo la validità di un prov-vedimento a termine, ma si tratta sempre diun settore specifico.

D'altra parte la Commissione ha adottatoemendamento che non prevede di prolunga-re indefinitivamente l'efficacia di questa leg-ge ma, invece, di mantenere ad essa il carat-tere di legge a termine.

Ora, se siamo alle cose che ci ha detto ilGoverno in Commissione, il numero delledomande è molto alto e i finanziamenti dellaprima tranche aggiunti a quelli che delibe-riamo adesso sono appena sufficienti per co-pr,ire una part:; delle domande presentate. Maallora è chiaro che se voi volete ulteriormen~te, in modo un po' surrettizio, prolungare iltermine, nonostante la situazione descrittasopra, avete !'intenzione poi di proporre ilrifinanziamento della legge.

Siccome noi su questo siamo in disaccor-do e siccome l'accordo in Commissione eradi giungere ad una soluzione intermedia (siera arrivati alla data del 31 ottobre 1984) noiriteniamo di riproporre qui questa richiesta,lo ripeto, sia per ragioni di merito, sia perragioni di metodo, e questo anche per evita-re ~ noi assolutamente non lo vogl.iamo ~

ulteriori elementi di tensione o di dHferen-ziazione su un provvedimento che, per lemisure che vengono presentate, trova un'areadi comune accordo, nonostante le diversitàsulle quali ci siamo già espressi.

ALIVERTI. Domando di parlare per di~chiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

o,.ALIVERTI. Signor Presidente, interven-

go perchè la questione è stata ampiamentedibattuta in Commissione e proprio le ragio-ni espresse dal collega Urbani mi induconoad invitarlo a riflettere nuovamente sulleconsiderazioni che testè faceva. Innanzituttodevo rammentare che il relatore, in sede direlazione, propose addirittura che fosse sop-

23 MAGGIO 1984

presso il termine di scadenza (e credo chequesto fatto non debba essere dimenticato).In secondo luogo, nel momento in cui noitentammo di fissare una data ~ quindi unascadenza, una proroga a termine ~ indicam-

mo proprio la data del 31 dicembre 1984. Èvero anche che in fase di med~azione in Com-missione si pervenne a fissare una data chesi collocava a metà strada tra 'il 31 maggio (oil 30 giugno) ed Jl 31 dicembre che si erainizialmente indicato.

Ora il Governo, fondatamente credo e pro-babilmente a ragia n veduta, ci propone unaproroga di altri due mesi, cioè novembree dicembre. Con questo, però, non intenderimuovere n principio della scadenza ~ equindi prefigurare un eventuale rifinanzia-mento della legge ~ ma confermare chesi tratta di una proroga a termine; siamocioè nell'ambito della ratio che proprio p~c'anzi il senatore Urbani andava sottoli-neando.

RJitengo quindi che, a questo punto, l'i.rri-gidirsi sulla data fissata dalla Commissionesarebbe fuori luogo e, soprattutto, non an~dI'ebbe incontro alla richiesta del Governoche, ripeto, credo sia stata fatta sulla basedi constataZ'ioni, di rilevazioni oggettive equindi tenendo conto della possibiliità dierogare effettivamente la somma che conquesto provvedimento abbiamo stanziato.

È per queste ragioni, g,ignor Presidente,che dichiaro di essere favorevole alla pro-roga al 31 dicembre.

SANESE, sottosegretario di Stato per l'in-dustria, il commercio e l'artigianato. Doman~do di. parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

SANESE, sottosegretario di Stato per l'in-dustria, il commercio e l'artigianato. Rin-grazio il senatore Aliverti perchè ha già anti~cipato le mie argomentazioni e voglio tran~qUiillizzare il senatore Urbani sul fatto che lalegge conserva il caarttere temporaneo, altf>Ì-menti non avrebbe l'assenso della Comunitàeuropea. Il vero problema è che in Commis-sione ci siamo attestati sulla data del 31 otto-bre unicamente perchè era stato fatto pre-sente che la proroga doveva essere breve.

Senato della Repubblica

116a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA - RESOCONTOSTENOGRAFICO

Ho già detto, in sede di replica agli inter-venti, che abbiamo compiuto accertamentidai quali risulta che altri paesi, per esempiola Francia, hanno deciso l'intervento tempo-raneo, ma per tre anni, ed hanno avuto l'as-senso dalla Comunità. Non si capisce, quindi,perchè il nostro paese, che è riusoito ad at-tuare un intervento di questo tipo, ampia-mente utilizzato, e da tutt-i riconosciuto im-portante anche dalla sua parte politica, deb-ba limitare l'efficacia a pochi mesi. D'altraparte la differenza è solo di due mesi e quin-di credo che, per le motivazioni espresse dalsenatore Aliverti e per quelle che ho quiesposto, sia opportuno approvare l'emenda-mento presentato dal Governo.

URBANI. Signor Presidente, prendiamo

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

URBANI. Si!Sinor Presidente, prendiamoatto delle dichiarazioni che sono state fatte,ma rimaniamo dell' opinione che abbiamo giàespresso. In Francia si seguono determinatelinee economiche. Noi peI'seguiamo scelte no-stre. Pertanto proponiamo che non venganoapprovate leggi particolapi, bensì provvedi-menti organici in un campo in cui non solonoi, ma anche H Governo riconosce la validi-tà di questa esigenza. Tuttavia, pur votandocontro, vogliamo sottolineare che s'ia da par-te del Governo, sia da parte del rappresentan-te del Gruppo democristiano è 'stato dettochiaramente che il provvedimento non deveessere rifinanziato. Consideriamo queste af-fermazioni come un'interpretazione autenti-ca. Nonostante questo, per le ragioni già det-te, voteremo contro.

PRESIDENTE. Metto ai voti l'emenda-mento 3.4, presentato dal Governo.

Non è approvato.

ALIVERTI. Chiediamo la controprova.

PRESIDENTE. Ordino la chiusura delleporte. Procediamo alla controprova median-te procedimento elettronico.

È approvato.

~ 27 ~ IX Legislatura

23 MAGGIO 1984

Passiamo alla votazione finale.

PISTOLESE. Domando di parlare per di-chiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

PISTOLESE. Signor Presidente, onorevo-le lVIinistro, onorevoli colleghi, vorrei pre-cisare molto brevemente la posizione delGmppo del Movimento sociale italiano ri-spetto al disegno di legge in esame. Noi ciasterremo in quanto vi sono alcuni aspettipositivi ed altri negativi relativi al disegnodi legge di conversione del decreto-legge.

Gli aspetti negativi sono ormai ben noti.Si giunge con un decreto-legge all'ultimomomento quando i termini stanno per sca-dere: l'onorevole Sottosegretario ci ha av-vertito che un termine scade il 31 maggio,quindi non è una urgenza determinata dallaconcretezza degli eventi e delle date, madall'inerzia del Governo che si riduce sem-pre all'ultimo momento prima di presenta-re il decreto-legge.

La legge Prodi ha avuto i suoi effetti po-sitivi, è servita a salvare o a tentare di sal-vare alcune aziende in crisi: a Napoli ab-biamo il caso della flotta Lauro, salvata pro-prio dall'applicazione della "legge Prodi.

Siamo favorevoli pertanto al contenuto diproroga della legge ma non possiamo nonriconoscere che il nostro regime si tradu-ce in continue proroghe. Non abbiamo piùcoraggio di fare niente; proroghiamo sola-mente il vecchio poichè non abbiamo la ca-pacità e la volontà politica di affrontare iproblemi ex novo.

La legge Prodi ha sortito i suoi effetti,l'abbiamo prorogata ancora una volta e ciauguriamo che sia l'ultima proroga e chesi giunga poi ad una revisione organica de-gli interventi straordinari per le aziende incrisi, come si sta peraltro valutando anchein altri settori.

Per tutte queste considerazioni, sia posi.-tive che negative, ci asterremo dal voto sulprovvedimento.

l\.'fARGHERI. Domando di parlare per di-chiarazione di voto.

Senato della Repubblica ~ 28 ~ IX Legislatura

116a SEDUTA (antimerid.) /,:=;SEMBLEA- RESOCONTOSTENOGRAFICO

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

" MARGHERl. Signor Presidente, cOilleghisenatori, noi ci asterremo dal voto su que~sto provvedimento benchè molte cose chein esso sono contenute non solo le~ abbia-mo votate insieme, ma le abbiamo ancheideate insieme.

Il ministro Altissimo e il relatore di mag-gioranza si ricorderanno che la prima ideadi una proroga della legge Prodi, resa ne-cessaria da alcuni casi, molto gravi non so.lo sul piano sociale, ma anche sul pianoeconomico e finanziario (vorrei citare pertutti il caso della Maraldi)~ è nata in tmtii Gruppi.

Noi avevamo presentato un disegno dilegge che è stato qui ricordato proprio perpromuovere la proroga. Ci si può doman-dare perchè allora il Gruppo comunista siastiene dopo che abbiamo ideato insieme unprovvedimento di emergenz9- che per mol.te parti è stato anche scritto insieme.

Vorrei dire al Ministro ed ai Gruppi dimaggioranza che ci asterr~mo perchè ilprovvedimento resta gravemente prigionie-ro dell' emergenza. Continuiamo a legiferaresulle questioni di politica industriale aven-do le mani legate dalle condizioni di emer-genza sociale ed economica, inseguendo ifatti gravi che si determiflano nel tessutoindustriale del nostro paese.

La legge Prodi era nata qm una idea-for~za molto interessante e mofto importante:evitare che errori di carattere gestionale efinanziario gravassero sulle imprese indu-striali uccidendo imprese industriali poten-zialmente sane che potevano avere un ruo-lo non soltanto in Italia ma anche sui mer-cati internazionali ed evitare che errori disingoli imprenditori si trasf~rmassero in unpeso intollerabile per la collettività e peri lavoratori.

In questi anni di sperimentazione la leggeProdi non ha funzionato in questo senso.Non solo non siamo riusciti a far sì che icommissari fossero veramente imprenditori.Il rapporto con il CIPI è stato un rappor-to di continuo ritardo anche per un asset-to della nostra pubblica amministrazioneche non è all'altezza della situazione e del-

23 MAGGIO 1984

le trasformazioni del tessuto industriale edella innovazione tecnologica. I commissarinon hanno quindi potuto gestire delle im-prese, il rapporto con i creditori si è viavia complicato diventando una intricatissi-ma giungla in cui adesso interviene anchela magistratura.

La legge Prodi doveva quindi essere ri-formata. Lo sappiamo tutti ormai da mol-ti e molti mesi. Uno degli impegni dell'at-tuale ministro dell'industria, onorevole Al-tissimo, era quello di proporre rapidamentela riforma. La legge Prodi doveva essere ri-formata e già sono stati presentati progettialla Camera e al Senato per tentare la viadi questa riforma.

Ci siamo trovati, invece, inseguendo laemergenza, nella necessità di una nuovaproroga di fronte a fatti molto gravi comequello già citato: non vi è un disegno diriforma.

È vero, signor Ministro, che in questoprovvedimento, anche per l'azione del Grup-po comunista, siamo riusciti a darci sca.denze che in qualche modo facilitano !'ideadi discutere la riforma della legge Pro di.Però arriviamo anche in questo caso congravissimo, quasi drammatico ritardo.

Anche nella seconda parte di questo prov-vedimento, riguardante la legge n. 696, cioèil provvedimento sulle macchine utensili, sirincorre l'emergenza, anche in quel caso sirifiuta il metodo della programmazione chesappiamo essere stato respinto anche cultu-ralmente da determinate forze del paese,ma che nOI ci ostiniamo a volere riaffer-mare. Dico questo non soltanto perchè, co-me ha ricordato il senatore Consoli, si af-fastellano argomenti in un solo provvedi-mento in modo che non ci si vede mai chia-ro, ma anche perchè, proprio con riferimen~to al provvedimento specifico, continuiamoa fare fronte con finanziamenti parziali adun gran numero di domande~ presentate, sen-za porci, come avviene, invece, in Francia,obiettivi programmati ci a medio e a lunllotermine.

~

Anche lo spostamento della data ci co-stringerà, a luglio o a settembre, a proro-ghe o a rifinanziamenti, magari decisi di

Senato della Repubblica ~ 29 ~ IX Legislatura

116a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO 23 MAGGIO 1984

nuovo attraverso il metodo errato del decre~to-Iegge.

Quindi, proprio per questo motivo, pro.prio perchè, rifiutando criteri di program-mazione, la maggioranza e il Governo re-stano prigionieri dell'emergenza, prendendoatto del fatto che pur bisogna intervenirecon il decreto di proroga deila legge Prodi,noi ci asteniamo, richiamando tutto iì Se-nato alla sua responsabilità.

Le leggi di politica industriale sono fal-lite, certo, e la responsabilità, a nostro av-viso, è politica. Ciò è infatti dovuto non sol-tanto al fatto che queste leggi erano fattemale ~ senza dubbio, molte lo erano, eranoda riformare in corso d'op~ra ~ ma anchea gravi responsabilità politiche.

Questo è il punto sul qua,le vorremmo ri-chiamare la vostra attenziòne: bisogna mo-dificare, formulare nuovamente le leggi dipolitica industriale con criteri di program-mazione, non inseguendo trasformazioni so-ciali ed economiche che possono avere gra-vi conseguenze.

Per queste ragioni, cari colleghi, pur con-dividendo !'idea che dobbiamo intervenire,ci asteniamo dal voto su questo provvedi-mento. (Applausi dall' estrema sinistra).

ALlVERTI. Domando di parlare per di-chiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

.'. ALIVERTL Intervengo brevemente, si-gnor Presidente, per annunciare il voto fa-vorevole del Gruppo della Democrazia cri-stiana al provvedimento in discussione.

La conversione del decreto-legge n. 62 tro-va la nostra parte politica convinta e atte-stata sulle proposte che il Governo ha for-mulato e, vorrei aggiungere, ancor più sul-le successive modifiche che sono state intro-dotte in sede di Commissione.

Pertanto crediamo che, s~ anche il decre-to-legge riguarda materie non omogenee,non si possano non riconoscere i requisitidi necessità e di urgenza di entrambe lematerie trattate néllò stesso decreto-legge.

Peraltro ci troviamo di fronte ad unanuova e migliorata formulazione del testo

originario, anzitutto per quanto riguarda lemodifiche alla legge Prodi: Si tratta di en-nesimi ritocchi che sono stati apportati al-la legge n. 95 ma, avendo riscontrato cheormai siamo in dirittura di arrivo per quan-to riguarda i tempi che sono stati succes-sivamente prorogati ed ampliati a favoredei commissariamenti, si è ritenuto di nonpoter assolutamente essere insensibili alleconsiderazioni fatte dal Governo.

Credo che la prima scadenza del regimecommissariale abbia posto l'autorità vigi-lante, cioè il Governo, di fronte a comples-si problemi che sono inerenti alla definizio-ne del nuovo assetto societario.

Anche la proroga di tre mesi, che è sta-ta proposta in un primo tempo, credo siastata molto più opportunamente correlatasia alla scadenza del regime nell'arco di tem-po che intercorre dalla emanazione del de-creto al 31 dicembre 1984 sia alla riformadella legge n. 95. È questo un aspetto im-portante alla base della nuova formulazio-ne del decreto-legge e che credo sia oppor-tunamente finalizzato a far sì che non sia,ancora una volta, vanificato lo sforzo, chesi metterà in atto nei prossir;ni mesi, di pro-cedere ad una riconsiderazione e una rÌ-formulazione delle norme della legge n. 95.

Da diverse parti politiche sono state avan-zate critiche e riserve nei confronti di que-sto provvedimento, ma riteniamo che fon-damentalmente la struttura della legge siastata valida e se nel corso della sua appli-cazione si è incorsi in momenti difficilmen-te conciliabili con le esigenze a fondamen-to della stessa legge, tuttavia non si ritie-ne che oggi, nella legislazione italiana e so-prattutto nell'ambito della legge fallimen-tare, vi sia uno strumento analogo sostitu-tivo di quello che ha inteso proporre la leg-ge n. 95. Per queste ragioni credo che op-portunamente la Commissione abbia intro~dotto il principio di una rapida riconsidera-zione e modifica della tegge.

In secondo luogo anche la questione del-la cessione aziendale ha registrato, a se~guìto dell'approfondimento fatto in Com-missione anche con la collaborazione delGoverno, una precisazione di non scarso ri-lievo. Infatti nella stesura originale si for-

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mulava !'ipotesi di una redditività negativache non abbiamo ritenuto conciliabile conle leggi della ragioneria e quindi, in gene-rale, anche dell'economia aziendale. Siamocosì pervenuti ad una diversa formulazionedelle norme che fa riferimento anche aduna eventuale gestione negativa dell'azien-da della quale si deve tener conto nel mo-mento in cui si procede alla cessione del-l'azienda stessa ai sensi dell'articolo 6-bisdella legge n. 95, per cui riteniamo si siafatto un passo in avanti e, nello stesso tem-po, si sia resa possibile la soluzione di al-cuni problemi che peraltro sono stati af-frontati dalla magistratura.

Infine c'è il comma aggiuntivo all'artico-lo 2, che costituisce un fatto perequativo neiconfronti delle maestranze che hanno subì-to il maggior danno a seguito del commis-sariamento delle aziende. Come è noto, que-sto emendamento era stato già proposto insede di discussione di una modifica (1ellalegge Prodi per quanto riguardava l'applica-zione della stessa alle imprese arm.atoriali;aHara non si ritenne di poter accogliere talemodifica che estendeva una norma, peraltrogià introdotta nella legge, ma applicata li-mitatamente alle imprese armatoriali, a tut-ti i dipendenti che hanno risolto il rappor-to di lavoro con le aziende successivamen-te commissariate. Quindi riteniamo chel'aver accolto anche da parte del Governo,nonostante alcune perplessità, questo emen-damento proposto in sede -di Commissione(e peraltro ho registrato l'unanimità di con-sensi anche nell'Aula del Senato), sia statoun [atto non solo positivo ma di maggioregiustizia nei confronti dei lavoratori.

Infine, signor Presidente, il provvedimen-to in esame stabilisce la modifica, !'integra-zione e il rifinanziamento della legge n. 696,peraltro recentemente approvata dal Parla-mento. Sono già state illustrate le ragionidi questo intervento legislativo e credo cheanche questa mattina, avendo fatto uno sfor-zo concorde per apportare modifiche, sì, malimitate in vista di una rapida approvazio-ne del provvedimento, debba registrarsi co-me fatto positivo, e quindi da attribuire an-che alla responsabilità e alla sensibilità deimembri del Parlamento, il merito di averaccolto alcune proposte innovative e mi-

gliorative del provvedimentp. Per questi mo-tivi, signor Presidente, ribadisco il voto fa-vorevole del Gruppo della Democrazia cri-stiana. (Applausi dal centro).

PRESIDENTE. Metto ai voti, nel testoemendato, il disegno di legge nel suo arti-colo unico, il cui titolo è il seguente: «Con-versione in legge, con modificazioni, del de-creto~legge 9 aprile 1984, n. 62, concernentenorme Ulrgenti in materia di amministra-zione straordinaria delle grandi imprese incrisi e di agevolazione a,ua produzione in-dustriale delle piccole e medie imprese ».

È approvato.

Resta pertanto assorbito il disegno dilegge n. 622.

Discussione del disegno di legge:

«Conversione in legge del decreto-legge 12aprile 1984, n. 64, concernente disciplinadel collocamento dei lavoratori per l'ese-cuzione di lavori di forestazione nel ter-ritorio della regione Calabria}) ( 670 )

PRESIDENTE. L'ordine del giorno recala discussione del disegno di ,legge: «Con-versione in legge del decreto-legge 12 aprile1984, n. 64, concernente disciplina del co!l-locamento dei lavoratori per l'esecuzionedi lavori di farestazione nel territorio dellaRegione Calabria ».

FERRARI-AGGRADI. Domando di parllarenella mia qualità di Presidente della sa Com-missione permanente.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

,',FERRARI-AGGRADl. Signor ,P;res.idente,

ritengo che sia mio dovere sollevare sin dal-!'inizio in questa All'la un problema che con-sidero importante e delicato non soltantoper il merito ma soprattutto per il meto-do. Pregherei il presidente dell'lla CommÌ's-sionepermanente del Senato di apprezzareun atteggiamento che consi.dero doveroso co-me presidente deUa Commissione bilancio.

Sono stati presentati dalla Commissione,approvati in sede referente, emendamenti

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23 MAGGIO 1984116a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA- RESOCONTOSTENOGRAFICO

che hanno avuto il voto contmrio da partedella Commissione bilancio per mancanzadi copertura. Debbo far presente innanzitut-to che 1'8 maggio, quando c'è stato richie-sto il parere sul provvedimento presentatodall Governo, abbiamo espresso parere fa-vorevole dopo una discussione approfon-dita, in quanto 11provvedimento è comples-so. In seguito, il 16 maggio, in modo tem-pestivo in quanto non erano scaduti i ter-mini (è stata la nostra prima riunione), ah-biamo esaminato gli emendamenti comuni-cati dalla Commissione di merito ed abbia-mo espresso paJrere contrario per difetto dicopertura. Signor Presidente, debbo sotto-lineare tra l' rultro che su due di questi emen-damenti la Commissione ha assunto unaposizione unani!me mentre sull'altro emen-damento sono state sollevate delle ,perples-,sità soltanto da parte di un GrufPPo poli-tico. Tuttavia la Commissione di merito haalpprovato questi emendamenti in sede re-ferente prima di ricevere il nostro parere.

Ritengo di dover sottolineare tutto ciòperchè, e i membri delila sa Commissionepermanente possono confermarlo, noi d riu-niamo con tempestività tutte le volte cheviene richiesto ed in modo sistematico pri-'ma dell'inizio dei lavori delle Commissionie deIll'Aula (molto spesso anche di lunedì)per esaminare e dare il parere su tutti i'Provvedimenti che sono all'esame delleCommissioni. Quindi la Commissione di cuisono presidente si fa carico di un lavoroanche molto faticoso in quanto sente diessere pnrtatrice di una responsabilità mol-ti precisa. Proprio per questo motivo, si-gnor Presidente, chiedo che l'Assembleaprenda atto di ciò. So che i provvedimentipossono essere portati in Aula e da questaapprovati; ma senza il nostro parere e 'sen-za la copertura, quando si arriva alI voto(fina,le, l'esame dell'Aula viene sospeso e'si dov,rà attendere il parere della nostraCommissione, che deve procedere allla ri-cerca di una copertura.

]\1a il problema va al di là di questo. Cre-do che, se questa procedura dovesse diven-tare prassi, finiremmo per vanificare la fun-zione della sede referente. Ritengo dovero-so aggiungere che la finanza pubblica attra-

versa un momento estremamente difHcile.L'articolo 81 della Costituzione costituisceun elemento di salvaguardia che dobbiamotutelare e considerare con particolare at-tenzione. Non ci si ,può rifare esolusivamen-te e soltanto al Ilavoro di un comitato pa-reri, come quello che è espressione della miaCommissione, e basta. Il rispetto dell'arti-'colo 81 va garantito anche attraverso leprocedure dei due rami dell Parlamento.

Quindi, signor Presidente, data !'impor-tanza della disposizione che la CostituZJioneci ha dato con l'articolo 81, prego la Piresi-denza e i colleghi che prenderanno la pa-rola di esaminare l'aspetto da me sollevatocon la massima attenzione. Al termine deldibattito, se il provvedimento verrà appro-vato, con gli emendamenti presentati, ri-tengo doveroso che la Commissione bilan-cio si riunisca ed alpprovi la copertura chein questo momento non esiste.

Al di là di questo, pur rendendomi contodel fatto che l'Aula è sovrana, faccio aippel-lo ai colleghi den' Assembea affinchè, in que-sto momento estremamente d1£ficile, soprat-tutto dal punto di vista finanziario, ci dia-mo delle garanzie da rispettare in pieno,altrimenti rischiamo di non assol'vere pie-namente il compito che in modo precipuoci è stato affidato.

PRESIDENTE. Senatore Ferrari-Aggradi,premesso che quanto lei ha detto è a ver-bale, ritengo che lei abbia voluto antici-pare quanto spetta ailla Presidenza dire, da-to che la Presidenza condivide la sua inter-pretazione. Infatti, se ci sono emendamen-ti che comportano un aumento di spesa,l'Aula è sovrana e può votarli. A questopunto, qualora venissero alpprovati gli emen-damenti che comportano aumento di spesa,non c'è dubbio che la P,residenza non puòfare altro che rinviare il provvedimento rul-la Commissione bilancio affinchè si risolva-no i problemi di copertura. Questo è quel-lo che avrei detto e che comunque non vadetto a.ll'inizio della discussione: si trattadi un criterio di carattere generale. Avreifatto questo discorso alla fine, qualora gJiemendamenti che comportano aumenti dispesa fossero stati approvati. Se tali emen-

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damenti non verranno approvati, avremoperso tempo enunciando criteri di caratteregenerale ohe sono comunque validi.

Dichiaro aperta la discussione generale.È iscritto a 'Pwdare il senatore Guarasdo.

Ne ha facoltà.

GUARASCIO. Signor Presidente, onorevo~li colleghi, nel prendere la ,parola sul dise~gno di legge in discussione, non posso nonricordare il dibattito che si è svolto in que~st'Aula ,pochi mesi fa, in .occasione dell'ap~provazione del bilancio dello Stato per il1984, in particalaTe durante la discussionedi alcuni emendamenti riguardanti un con-nributo speciale, previsto nel bilancio, a fa-vore della Calabria. Accanto ad emenda-menti presentati dai colleghi detla maggio-ranza, ve ne era uno a firma dei senatoricomunisti, i quali chiedevano che la sommasta'nziata in bilancio per la Calabria venis-se portata da 260 a 400 miliardi, quale con-tributo, come era detto neil nostro emenda~mento, per l'attuazione di un piano di svi-luppo delle zone interne nel quale avrebbe-ro dovuto confluire tutti gli stanziamentiordinari e straordinari della regione desti-nati ano sviluppo delle zone interne.

Aggiungevamo nell'emendamento una di-sposizione tendente a stabilire anohe le pro-cedure da seguire per la predisposizione delpiano. A tale proposito, ci rifacevwmo alleprocedure previste dalil'articolo 11 del de~creta n. 616.

Se in queJl'occasione fosse stato accoltoil nostro emendamento,senzadubbio si sa~rebbero determinate le condizioni per unasvolta nell'uso deJIe risorse in Calabria enell'utilizzo dei lavoratori forestali della re..gione calabrese. Ebbene, quelil'emendamentonon solo non venne accolto ma, mi permettodi ricordare, si gridò allo scandalo.

Il senatore Gualtieri (che in questo mo-l'nento non vedo) disse testualment,e, davan~ti a1la non decisa volontà da parte del Go~verno di costringere li colleghi della magg.jo~ranza a ritirare gli emendamenti e forse an~che a costringere noi comunisti a ritirare inostri, che quella era una vergogna asso[uta.Con lo stesso tono parlò il senatore Bastla~nini.

Si trattava di uno scandalo, di una ver~gogna, .perchè ~ a giudizio dei colleghi Gual-tieri e Bastianini ~ gli emendamenti (miauguro si riferissero so!ltanto a quelli del-la maggioranza) erano in contrasto con lalinea del rigore concordata all'interno del-la maggioranza; bisognava cioè (si sosten~ne in quella occasione ed anche in aIltre)smetterla di concedere somme alla regioneCalabria senza una legge organica che po-nesse vinèoli, che evitasse sprechi e distor~s10ni clientelari.

Era ciò che noi con il nostro emenda-mento ci proponevamo; ma fummo lo s'tes-so coinvolti, quasi avessimo tutti le stes~'se responsabilità e quasi avessimo chiestotutti le stesse proposte. Così furono ritira~ti gli emendamenti e il ministro Goria preseun solenne impegno per una ,legge organkaper la regione Calabria.

Signor Pres'idente, sono passati sei mesi~ se non vado errato ~ ed ecco che, acosì breve distanza di tempo, si torna adiscutel1e ancora una volta in quest'Auladei lavoratori forestali, ma non si parla nèdella legge organica, nè degli iillQJegni presida parte del Governo. Goria anzi disse chebisognava rinviare tutto e ritirare gli emen~damenti, perohè il Governa nello stesso tem-po avrebbe predispasto una legge organka.Il giorno prima si era discussa alla Camerauna mozione a firma dei capigruppo dellamaggioranza (non una mozione qua;lunque,ma una firmata dai capigruppo dei partitifacenti parte del pentapartito), nella qualeS'i sosteneva che bisognava predisporre unalegge organica per la regione Calabria, can~siderata la condizione di arretratezza, il ca~so limite, eccetera, e tutte le considerazioniche in quel dibattito si fecero.

Ebbene dopo quela discussione alla Ca~mera, dopo la nastra discussione, ci fu ilprot0collo di intesa. Si arrivò, durante ladiscussione del decreto sulla scala mobile,all'accordo fra i sindacati e il Gov,erna. Inquello stesso protocollo di intesa si con-venne che bisognava, nel più breve tempapossibile predisporre una legge organica perla regione Calabria che ne aiutasse lo svi~]uppo s0'prattutto delle zone interne e co~munque delle attività industriali.

Senato della Repubblica ~ jj ~ IX Legisìatura

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Dopo tutti questi impegni cccocì ancorauna voJta a discutere il vecchio decreto.Ecco un esempio (mi si permetta di farequesta osservazione) di come si cost,ringeil Ptm"lamento a perdere tempo, di comesi bloccano i suoi lavori, di come si lavora

~~ mi si permetta l'espl'essione~

l'CI' di-mill1lU!Ì:I1rleill :Duolo 'e iJp:reSltligio. Tutti impe-gni saltati!

Quindi ritorniamo a discutere di unprov-vedimento che nella volontà del Governodo¥eva avere valore soltanto per quattromesa e che ora, 'a ,segUJLtodeNla 'Proposta del-la maggioranza a,pprovata dalla Commissio-ne lavoro, si vuole estendere a tutto l'anno.Non si fa che richiamarsi alla legge del1981 o meglio ancora al decreto approvatoiÌil22 ma:ggilo 1981 e cOillvelrti\to :in ,}egge ill241ugldJo 1981, 'Che g,uaJJxLacaso è stata d-conrel'mata per H 1982, per -ill1983 e alJ1'co-l'a Ul1ia volta per ,ill 1984.

Di f,atto ci munv:iJamo :aIncora 'ne1rambiitodi queLla Jegge, ,che ha pOI1t;ato:i ilruvorato:f1i:foresta:1d [n CaJ1abI1i1a,in pochÌ!ssimi3!l1JDiida12.000 a 30.000 (vogHosottJOII:i'nerure q.uesto,fatto -in Auila), e senza dar.ne mai conto a:nessuno: nè ,aJ1ktpopOllazione oa!1abrese, nèal cOIllSii:gLioregiooole deLLaCaLab.ria, che monha mai dilscU's'so di queste cose e ,tutte Jevailte che ,lo ha faItto, ha ,deds'O 'che hilsogna-va blQccaIre illnumero dei ILavomtodfOlresta-li, ohe bisognava utilizzarlì nell'ambito delprogramma di sviluppo delle zone interne.Tutte le volte questa decisione è stata va-nificata dal comportamento della giunta re~groiI1'all:e-che I10nha mai nemmeno prresoo,ta-to d re:latdvà COil1lti.

In questo momento non vedo il senatoreGualtieri, nè il senatore Bastianinì. Sareicurioso di sapere che fine ha fatto il lorosdegno, la loro protesta. Vorrei sapere checasa ne pensano adesso, dopo che vediamoquest'Aula discutere dello stesso provvedi-mento in termini piÙ aggravati perchè, evi~dentemente, in questo periodo di tempo sisono perduti alcuni mesi inutilmente, citroviamo ciaè in una situazione piÙ pe~sante.

Onorevoli colleghi, ritengo che se c'è lavolontà politica abbiamo anCOJ:1ail tempo

per cambiare le cose in Calabria, per evi.ta,rc cioè altri sprechi, altre distorsioni edaltre vergagne.

La Calabria certa ha bisogno della Stato;ha bisogno dell'aiuto di tutto il paese perbloccare i gravi processi di disgregazioneeconomica e sociale in atto; per bloocarei processi di degenerazione della sua vitademocratica, perchè questo è quello checonstatiamo in Calabria in questo momento.

La Calabria, quindi, ha bisogno di dispor-re di piÙ mezzi ma, soprattutto, riteniamoche abbia bioogno di un modo div,erso diutilizzare le sue risorse. Ha bisogna, quin-di, di programmazione, di democrazia,

Nel rapporto della SVIMEZ, presentatonel dicembre del 1983, è detto, a propositodel Mezzogiorno ~ cito testualmente ~

che: «gli investimenti produttivi si indiriz-zeranno in una prima fase, non si può direquanto lunga ~ è detto in questo rapporto~~ verso le aree industrializzate ». È detto

anche che: «nell'area meridionale la crisinon cesserà con la ripresa e si prolungherà,per un tempo non breve, ed in tutta quest1afase è inevitabile che si acc~es'cano sia ildivario Nord-Sud, sia i divari interni allostesso Mezzogiorno ».

Nel rapporto SVIMEZ, quindi, è dettache se oggi in Calabria piove, domani evi~dentemente grandinerà; che se non ,andia-mo verso ,una d'Presa, ci iSé1'ràIUlnlaggJ:1ava-mento ulteriore della sua condizione di ar~rctratezza, ci sarà un aggravamentO' ulterio-re deUe sue condizioni complessive e gen~;ra[ì che ne £ail1.l11oiU<n:aregione al IMmmedello sviluppo e della democrazia.

Esiste pertanto la necessità, l'urgenza dipercorrere una diversa via rispetto a quellasegui,ta nel passato, che voogano precmJSipO-site [e conditzdlOlll!ipeQ"un suo ,cl1ivC'J:1S0futuro.

Poni,amo in questa sede il problema l'i.gualJ:1dante ,ta p:mgl1a,mmazilOlllIC de~~e 'rÌ:solI"sedisponibili, lavorando con l'ambizione ditrasformare la economia calabrese, sia puregradualmente, da un'economia assistita aduna economia produttiva, sia pure gradual-mente, ripeto, e ponendoci degli obiettivi

Senato della Repubblica ~ 34 ~ IX Legislatura

23 MAGGIO 1984116" SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

'alO:che inJte!I'medi. IIll Callahria <c'è oosognosoprattutto di democrazia e di partecipa-zione.

La diffusione della maGa, onorevoli col-leghi, della delinquenza organizzata in Ca-labria, che oggi occupa spazi seilliPre nuovie sempre più

~

importanti si colloca ~ la-

scJatemelo dire ~ all'interno di questi pro-cessi distorti di svilUiplpo portati avanti dauna politica sbagliata, ,portati avanti dallaCassa per il Mezzogiorno e dai vari Go-verni che si sono succeduti nel nostropaese. \

Il blocco della vita democratica è in zo-ne estese della regione; la regione CalabriarG1ippresenta la più grave e preoccupantedegenerazione della vita delle istituzioni;è la d1mostrazione drammatica del puntolimite in cui è pervenuta la situazione e del-la Uirgente necessità di introdurre radicalicambiamenti.

.Fcco la prima questione da affrontare erisolvere, a nostro parere, e non può nonessere che quella di sottrarre a gruppi ri-stretti di potere ~ SipregiUidicati anche ~

l'uso delle risorse, facendo in modo che lestesse siano invece pos1:e sotto il controllodegli organi elettivi, degli enti locali, deisindacati, del consiglio regionale. In altreparole, si tratta di scegliere la strada dellaprogrammazione democratica delle risorse.Ecco l'obiettivo che noi c'eravamo propo-sto con l'emendamento da noi presentatodurante il dibattito sul bilancio, ed è l'o-biettivo che ci siamo proposti con i dueemendamenti che abbiamo presentato, conuno dei quali noi riproponiamo la formu-lazione, la predisposizione del piano...

PRESIDENTE. Senatore Guarascio, perchiarezza le devo dire che il suo Gruppo hapresentato due emendamenti che avrebberopotuto essere discussi se l'esame si fossesvolto nella seduta pomeridiana; poichè inostri lavori si svolgono questa mattina,gli emendamenti da lei presentati non pos-sono essere esaminati.

ANTONIAZZI. Abbiamo presentato i dueemendamenti, firmati da otto senatoTÌ,un'ora prima!

PRESIDENTE. Devono eserc presentatiun'ora prima dell'inizio della seduta.

POLLASTRELLI. Domando di parlare perun richiamo al Regolamento.

PRESIDENTE. Ho voluto dare un chia-rimento al senatore Guarascio, non inten-dendo apr.Ìire una discussione su questo pun-to. Pertanto, prego il senatore Guarascio diterminare il suo interv'ento.

GUARASCIO. Signor Presidente, noi abbia-mo f'a1JtoappelJo ad una diveDsa voilo:ntà po-litica della maggioranza e vogliamo saperese da parte di quest'ultima vi è la determi-nazione a modificare ed innovare l'uso dellerisorse della regione Calabria. Se esis1:e que-sto cambiamento vogliamo saperlo, perchèci riferiamo aHa presa di posizione del sena-tore Gualtieri ,che ha padato quasi con to-no scandalistico durante la discussione chesi è svolta sul bilancio di previsione delloStato; pertanto, dpeto, vogliamo sapere sela maggioranna è ancora della stessa opinio-ne o se ritiene che !'intervento attuato finoadesso in Calabria sia stato giusto e sia an-dato nella giusta direzione. Se questa è lavolontà della maggioranza ne pDerrdiamo at-to, ma noi pensiamo che ancora oggi ci Su-no le condizioni per introdurre alcune mo-difiche.

I

In questo senso abbiamo proposto akuniemeIJJdamenti i quali, se venranno accolti,c.reeranno le .condizioni diverse per un uti-lizzo produttivo dei lavoratori forestali e peralimentare la fiducia nelle istituzioni demo-cratiche del nostro paese. (Applausi dallaestrer.na sinistra).

PRESIDENTE. Dichiaro chiusa ,la disous-sione generale.

Ha facoltà di parlare il relatore.

* GIUGNI, re/atore. SdglIJJOTPres1deiJ1!te, è'stata IS'oMevaJta tUiJ1!aques,ti'One ,di copel1turafiÌlJ:1JaI11ZJiJiaoon Ulna: drammatizzazilOlDJe chemi è Isembrat'a ecces'SlÌva IrllspetJt.o ,a1l'eSl1guiitàdewl'epi1sodio. In effetti, 'secondo qUaI11!tomiirisUlIrba, Iitl ,testo degi1i emendamenti èstaltooomUiIJJioaJtoaJ~la sa Commi'S'silOne otto@io'l"ni

SenatO' della Repubblica ~ 35 ~ IX Legislatura

23 MAGGIO 1984116a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA - RESOCONTOSTENOGRAFICO

prima della nostra delibera. TrattandO'si diun decreto-legge, credo che noi avessimotitolo e diritto per deliberare su tali emenda-menti, non essendo ancora pervenuto (pro-babilmente questo è successo qualche oradopo) il parere negativo da parte della Com-missione bilancio.

CALICE. È successo esattamente il con-trario.

GIUGNI, relatO're. Senatore Calice, a merisulta così: gli emendamenti sono 'stati pre-sentati otto giorni prima e le relative infor-mazioni non sono pervenute in tempo. Co-munque, mentre il presidente della sa Com-missione ha usato espressioni che suonanoquasi come un biasimo del compartamentodei compO'nenti della 11a Commissione, ri-tengo doveroso precisare questo aspetto:nessuno si è mai sognato di scavalcare lacompetenza di altre Commissioni.

Vorrei inoltre rilevare che il problema del-la copertura finanziaria si pone semmai nel-la luce e nei termini di una divergenza diinterpretazione sull' esi'stenza o meno dellacopertura finanziaria stessa. Infatti noi ab-biamO' fatto riferimento ad un capitolo dispesa, mentre la sa Commissione ha interpre-tato questo riferimento in mO'do diverso.Peraltro, poichè si dà il caso ohe la 1P Com-mi'ssione è convocata per le 15,30 di oggipomeriggio, se viene confermata la convoca-zione successiva della seduta dell'Aula, cre-do che non vi sarebbe aLcuna difficoltà nel-!'inserire questo provvedimento al['ordinedel giorno della sa Commissione, prendendoin considerazione a questo punto anche gliemendamenti che sono stati presentati (nonsi sa bene se in tempo utile o no) e riferen-dO' 'successivamente al1'AuLa. Tuttavia chie-do il parere al Presidente, perohè riguardal'ordine dei lavori generali.

ALICI. Il presidente Ferrari Aggradi è sta-to già informato? Ci giungano sempre prov-vedimenti parziali e non riusciamo mai asvolgere una discussione articolata.

GIUGNI, relatO're. La sa Commissione haespresso il suo parere e ades,so la Il a Com-missione dovrà trarne le conseguenze oppor-

tunc: se riterrà di confermare gli emenda-menti che erano già stati approvati, saràl'Aula a trarre le conclusioni finali, altrimen-ti avremo trovato una base ,di accordo con lasa Commissione. Non mi sembra che la saOommissione debba convocarsi per questo.Per fortuna l' 11a Commissione è già conva-cata e noi alle ore 16,30 o alle 17,00 verremoqui a riferirvi le nostre conclusioni.

ALICI. La sua prapostaè moltoequili-brata.

POLLASTRELLI. Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

POLLASTRELLI. Signor Presidente, inten-do richiamarmi alla sua comunicazione re-lativa agli emendamenti ohe ha presentatoil Gruppo comunista questa mattina alle ore9,30.

PRESIDENTE. So che sono stati presen-tati alJe ore 10,30 anche se [)Jon li ho rice-vuti materialmente io.

POLLASTRELLI. Ripeto ohe .li abbiamopresentati stamattina aLle ore 9,30. Al di làdell'orario che potrebbe anche essere di unora più tardi, non cambia il termine.

PRESIDENTE. Non cambia il termine inquanto la seduta iniziava alle ore 9,30.

POLLASTRELLI. Abbiamo presentato gliemendamenti questa mattina perchè ci era-vamo informati presso gli uffici per saperequando questo argomento sarebbe stato di-soussa in Aula e ci era stato confermato cheesso, così come altri disegni di legge e de-creti, sarebbe stato esaminato nel pome-riggio.

Durante la seduta di questa mattina si èverificato un fatto imprevisto per cui alcuniprovvedimenti non sono stati discussi ed èstato chiesto anche al GrUippo camunista sesarebbe stato d'accordo nd1',anticipare ladiscussione sul provvedimento.

Non abbiamo fatto alcuna eccezione e,prendendo atto delle comunicazioni del pre-sidentedella Commissione lavoro, credo ohe

Senato della Repubblica ~ 36 ~ IX Legislatura

23 MAGGIO 1984116a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

ill problema sii postSaI1ilS'olvetre <nei temmi,ntipostJ poc'a:nzi dall coiltlega Giugni, di \t'invia-rreoioè 'la dilscus's'iOiIle sugli 'armcoH e sugl:iemendiamentIÌ aHla ,seduta pomerirdianra, 's,traJll~te ill fatto che iliaOommilssdJOnei1a:voro è giàconvocata nel primo pomeriggio e p\t'oba-b:iJ1meillt:e potrà 'alnche rilsoll'V1e1re,alouni alltriproblemi s0i11evaJti dumnte Ila ,dilsoossilOine.

Non ci opponiamo alla riCihiesta del rela-tore Giugni che l'argomento venga pospostoalla seduta pomeridiana, in modo -da entrarenel merito degli articoli e degli emenda-menti.

PRESIDENTE. Senatore Pollastrelli, nonha rilevanza il fatto che lei abbia parlatocon gli uffici. . .

POLLASTRELLI. Per sapere entro qualeora potevamo presentare gli emendamenti.

PRESIDENTE. Abbia pazienza, l'ho lascia-ta parlare e quindi ades,so vowei parlare io.Oli emenoomenJtii:, ser:i:rmati da otto ,sena-tor.i, possono essere discussi 'se present'almUIl1:'OTarp:r1ÌmadetWinizio deHa sedut,a. La s'e-dUlta è 'Ì:niziata aJ11eOtre 9,30 e qUllndi laMeore8,30 dovevaiIloessere preseDlta1i glli emen-dalmenti. Lei obi:ettache nel corso deMa se-'oota sIÌsono vemificaluiriil1:vMdi provvedimen-,ti run Oommils'S'Ìone chiestJi, credo, dail 'SuoGruppo...

CROCETTA. Sono stati chiesti dal rela-tore.

PRESIDENTE. Mi riferivo ai disegni dilegge sull'artigianato, ma da chiunque i rin-vii siano stati chiesti, non ha rilevanza.

L'ordine del gJ1onno è Uil1ko per CUli ,seesauria,mo in mattinata l'argomento in di-scussione, non c'è dubbio che non posso as-solutamente ammettere gli emendamenti. Seinvece andiamo al pomeriggio, legittimamen-te ~~ è l'in tevpretazione della norma, è lanorma, non è un atto di liberalitàahe com-pio di fronte aUa sua richiesta ma è quantoavevo dichiarato all'inizio ~ li 'potrò am-mettere.

DO'vrebbe quindi essere formulata Ulna for-male proposta di rinvio della discussione del

provvedimento alla seduta pO'meridiana dioggi.

POLLASTRELLI. Signor Presidente, hoproposto di rinviare la discussione in modomolto esplicito, se si vuoI capire dò ohe hachiesto, è un conto, se non si vuoI capire, èun altra.

GIUGNI, relatore. Chiedo di rinviare ladiscussiane del provvedimento alla sedutadi questo pomeriggio.

PRESIDENTE. Vorrei asoO'ltare il pareredel Gaverna sulla propasta di rinvio.

CONTI PERSINI, sottosegretario di Statoper il lavoro e la previdenza sociale. Il Go-vermocOinca~da con lankhi:es,t'a laVianzata df\JIIrel;atore. A 'seguirta dellle 'Osservazioni de'l pre-sidente deHa 5a Commissione e, COll'seguen-temente, dell'intervento del relatore e presi-dente dell' li a Cammissione, mi 'Pareohe sialogico che il Governo concordi sulla propo-sta ,di rinviare la discussione del provvedi-mento al pomeriggio.

PRESIDENTE. Non facendosi oss'ervazio-ni, la proposta del relatore si intende acool-ta. La discussione del disegno di legge n. 670ri'Prenderà pertanto nella seduta pomeridia-na dapo la discussione dei disegni di leggedi ratifica di accordi internazionali.

Nel fmt1tempo, presdrdeilllteGilUgnll.,Ila Com-missione lavoro riesaminerà la questione epoi informerà l'Assemblea.

GIUGNI, relatore. La Commissione è giàconvocata per le ore 15,30 e questo aJ1gomen-to sarà inserito all'ordine del giorno dellaseduta.

Per lo svolgimento di una interrogazione

DI CORATO. Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

DI CORATO. Signor Presidente, vorrei sal-lecitare la disoussione nei prossimi giorni,

Senato della Repubblica ~ 37 ~ IX Legislatura

23 MAGGIO 1984116" SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

possibilmente prima della scadenza del mesedi maggio, dell'interrogazione n. 3 - 00428riguardante l'ILOR relativa alle case del~l'Istituto case pO'polari, in riferimento allasentenza che è stata emanata qualche gior-no fa.

PRESIDENTE. Mi duole dirlo, senato'reDi Corato, ma la Conferenza dei Presidenti

di Gruppi non ha previsto per le prossime

settimanesec1ute dedicate rulilo svolgimento.di :Ìinterroga:dorui. Questa sua 'lliohiesta potràesse,re, comunque, esaminata nella prossima

riunione della Conferenza dei Presidenti deiGruppi.

DI COR.t\TO. Signor Presidente, vorrei farpresente che !'interrogazione in questione

dovrebbe essere possibilmente discussa en-

tro il mese di maggio poichè .riguarda la

dichiarazione dei redditi, l'ILOR, relativa ~

ripeto ~~ alle case dell'Istituto case popolari.

PRESIDENTE. La Conferenza dei Pre'si-denti dei Gruppi potrà forse prendere unadecisione al riguardo nella seduta che si ter-rà oggi stesso.

II

DI CORATO. Comunque, vorrei pregarla

I

di 'tenere presente ,~a mia .11khresta.

I

I

Irato. Il Senato tornerà a r1unirsi in seduta

i pubblica oggi, alle ore 16,30, con lo stessa

I

ordine del giorno.I

I

La seduta è tolta (ore 12,45).iI

I

II

!

PRESIDENTE. D',acoo'Ddo, ;sellJaton:~eDi Co-

Dott. FRANCESCO CASABlANCA

Consigliere preposto alla direzione delServizio dei resoconti parlamentari


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