+ All Categories
Home > Documents > SENATO DELLAtamente ~ ma che interessano altre parti oltre al Governo. Questi fatti rendono più...

SENATO DELLAtamente ~ ma che interessano altre parti oltre al Governo. Questi fatti rendono più...

Date post: 26-Jan-2021
Category:
Upload: others
View: 0 times
Download: 0 times
Share this document with a friend
40
SENATO DELLA RF~PUBBLICf\. VII LEGISLATURA 367a S~~DUTA I)UBBLICA RESOCONTO STENOGRAFICO VENERDì 19 GENNAIO 1979 Presidenza del vice presidente CARRARO, indi del presidente FANFANI INDICE CONSIGLIO NAZIONALE DELL'ECONOMIA E DEL LAVORO Trasmissione di osservazioni e proposte Pago 16303 DISEGNI DI LEGGE Annunzio di presentazione . o o o o o o 16303 Deferimento a Commissione permanente in sede redigente o o o o o o o o o . 16337 Deferimento a Commissioni permanenti in sede deliberante . o o o o o o 16303, 16337 Deferimento a Commissioni permanenti in sede deliberante di disegni di legge già de~ feriti alle stesse Commissioni in sede refe. rente o o o o o o . o . o o . o o o 16338 Deferimento a Commissioni permanenti in sede referente . 16303, 16338 Presentazione di relazione .. o . . 16339 Seguito della discussione: «Riforma universitaria: modifiche al testo unico sull'istruzione superiore approvato con regio decreto 31 agosto 1933, no 1592» (18), d'iniziativa del senatore Nencioni; « Istituzione, in via sperimentale, presso la facoltà di medicina e chirurgia, di corsi di laurea in odontoiatria» (114), d'iniziativa del senatore Signori; «Valutazione dei servizi prestati come assi~ stente non di ruolo retribuito e come con~ trattista universitario ai fini della anzia. nità di carriera» (313), d'iniziativa del se~ natore Carrara; «Misure per la riforma dell'Università» (486), d'iniziativa del senatore Bernardini e di altri senatori; TIPOGRAFIA DEL SENATO (1200) ~ 4
Transcript
  • SENATO DELLA RF~PUBBLICf\.VII LEGISLATURA

    367a S~~DUTA I)UBBLICA

    RESOCONTO STENOGRAFICO

    VENERDì 19 GENNAIO 1979

    Presidenza del vice presidente CARRARO,indi del presidente FANFANI

    INDICE

    CONSIGLIO NAZIONALE DELL'ECONOMIAE DEL LAVORO

    Trasmissione di osservazioni e proposte Pago16303

    DISEGNI DI LEGGE

    Annunzio di presentazione . o o o o o o 16303

    Deferimento a Commissione permanentein sede redigente o o o o o o o o o . 16337

    Deferimento a Commissioni permanentiin sede deliberante . o o o o o o 16303, 16337

    Deferimento a Commissioni permanenti insede deliberante di disegni di legge già de~feriti alle stesse Commissioni in sede refe.rente o o o o o o . o . o o . o o o 16338

    Deferimento a Commissioni permanentiin sede referente . 16303, 16338Presentazione di relazione .. o . . 16339

    Seguito della discussione:

    «Riforma universitaria: modifiche al testounico sull'istruzione superiore approvatocon regio decreto 31 agosto 1933, no 1592»(18), d'iniziativa del senatore Nencioni;

    « Istituzione, in via sperimentale, presso lafacoltà di medicina e chirurgia, di corsi dilaurea in odontoiatria» (114), d'iniziativadel senatore Signori;

    «Valutazione dei servizi prestati come assi~stente non di ruolo retribuito e come con~trattista universitario ai fini della anzia.nità di carriera» (313), d'iniziativa del se~natore Carrara;

    «Misure per la riforma dell'Università»(486), d'iniziativa del senatore Bernardinie di altri senatori;

    TIPOGRAFIA DEL SENATO (1200) ~ 4

  • Senato della Repubblica ~ 16302 ~ VII Legislatura

    367a SEDUTA ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO 19 GENNAIO 1979

    ({ Istituzione di corsi di diploma per la for-mazione e la qualificazione di educatorianimatori di comunità» (490), d'iniziativadel senatore Tanga e di altri senatori;({ Estensione agli assistenti di ruolo dell'ar-ticolo 3, comma 10, del decreto-legge 1° ot-tobre 1973, n. 580, convertito nella legge30 novembre 1973, n. 766, in materia dinomine» (648), d'iniziativa del senatoreAndò e di altri senatori;({ Riforma dell'ordinamento universitario»(649), d'iniziativa del senatore Cipellini e dialtri senatori;

    «Nuova disciplina delle strutture del per-sonale universitario» (653), d'iniziativa delsenatore Barbaro e di altri senatori;({ Riforma dell'Università e dell'istruzioneartistica» (663);

    «Riforma dell'ordinamento universitario»(686), d'iniziativa del senatore Ariosto e dialtri senatori;({ Ordinamento delle scuole di servizio so-ciale. Riconoscimento legale delle scuole

    non statali e del titolo di assistente so-ciale» (735), d'iniziativa del senatore Barbie di altri senatori;({ Riordinamento delle strutture universita.rie» (810), d'iniziativa del senatore Crolla-lanza e di altri senatori;({ Riordinamento dell'Università e della ri-cerca scientifica e tecnologica» (1043),d'iniziativa dei senatori Balbo e Bettiza;({ Istituzione presso le facoltà di ingegne-ria di corsi di laurea in ingegneria econo-mica» (1111), d'iniziativa dei senatori Ba-sadonna e Nencioni:

    PRESIDENTE

    CAROLLO (DC)

    CERVONE (DC), re latore

    PEDINI, ministro della

    Pago 16304 e passim. . . . . . . 16320. . . . 16305,16336

    pubblica istruzione 16322

    INTERROGAZIONI

    Da svolgere in Commissione . . . . 16339

    ORDINE DEL GIORNO PER LE SEDUTEDI LUNEDI' 22 GENNAIO 1979 . . . . 16339

  • Senato della Repubblica ~ 16303 ~

    19 GENNAIO 1979

    VII Legislatura

    367a SEDUTA ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

    Presidenu. del vice presidente C A R R A R O

    P RES I D E N T E. La seduta è apel1ta(ore 10).

    Si dia lettura del processo verbale.

    V E N A N Z E T T I, segretario, dà let-tura del processo verbale della seduta antime-ridiana del giorno precedente.

    P RES I D E N T E . Non essendovi os-servazioni, illlProcesso verbale è approvato.

    Annunzio di presentazionedi disegno di legge

    P RES I D E N T E. È stato presentatoil seguente disegno di legge di iniziativa delsenatore:

    LOMBARDI.~ ({ Ammissione degli studentidell'Università di Campobasso nelle Univer-sità statali o riconosciute dallo Stato e rico-noscimento degli esami sostenuti» (1544).

    Annunzio di deferimento di disegno di leggea Commissione permanente in sede deli-berante

    P RES I D E N T E. Il seguente dise-gno di legge è stato deferito in sede delibe.rante:

    alla Sa Commissione permanente (Program-mazione economica, bilancio, partecipazionistatali) :

    ({ Convalidazione del decreto del Presiden-te della Repubblica 10 novembre 1978, n. 741,emanato ai sensi dell'articolo 42 del regiodecreto 18 novembre 1923, n. 2440, sull'am-ministrazione del patrimonio e sulla conta-bilità generale dello Stato, per prelevamen-

    to dal fondo di riserva per le spese impre-viste per l'anno finanziario 1978» (1497).

    Annunzio di deferimento di disegni di leggea Commissioni permanenti in sede refe-rente

    P RES I D E N T E. I seguenti disegnidi legge sono stati deferiti in sede referente:

    alla la Commissione permanente (Affaricostituzionali, affari della Presidenza delConsiglio e dell'interno, ordinamento gene-rale dello Stato e della pubblica ammini-strazione) :

    CIPELLINI ed altri. ~ {{ Computo della tre-dicesima mensilità nella liquidazione dell'in-dennità di buonuscita ai dipendenti civili emilitari dello Stato» (1515), previ pareri del.la 2a, della sa e della 6a Commissione;

    alla sa Commissione permanente (Lavoripubblici, comunicazioni):

    PACINI ed altri. ~ ({ Applicazione di un di-spositivo automatico di emergenza sugli au-toveicoli ai fini della sicurezza autostradale »(1501), previo parere della lOa Commissione.

    Annunzio di osservazionie proposte trasmesse dal CNEL

    P RES I.D E N T E. n Presidente delConsiglio nazionale dell'economia e del Java-ro ha trasmesso i testi delle osservazioni eproposte preliminal1i sul:l'{{ autotrasporto dicose» e sui {{rproMemil dell'industria chi-mioa ».

    Tali documenti sono depositati in Segrete.ria a disposizione deglionorevoJi soo.atOlI1Ì.

  • V I I LegislaturaSenato della Repubblica ~ 16304 ~

    367a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO 19 GENNAIO 1979

    Seguito della discussione dei disegni di legge:

    « Riforma universitaria: modifiche al testounico sull'istruzione superiore approvatocon regio decreto 31 agosto 1933, n. 1592»(18), d'iniziativa del senatore Nencioni;

    « Istituzione, in via sperimentale, presso lafacoltà di medicina e chirurgia, di corsi dilaurea in odontoiatria» (114), d'iniziativadel senatore Signori;

    « Valutazione dei servizi prestati come assi.stente non di ruolo retribuito e come con.trattista universitario ai fini della amia.nità di carriera» (313), d'iniziativa delsenatore Carraro;

    « Misure per la riforma dell'Università»(468), d'iniziativa del senatore Bernardi.ni e di altri senatori;

    « Istituzione di corsi di diploma per la for-mazione e la qualificazione di educatorianimatori di comunità» (490), d'iniziati-va del senatore Tanga e di altri senatori;

    {( Estensione agli assistenti di ruolo dell'ar-ticolo 3, comma 10, del decreto-legge 10ottobre 1973, n. 580, convertito nella legge30 novembre 1973, n. 766, in materia dinomine» (648), d'iniziativa del senatoreAndò e di altri senatori;

    « Riforma dell'ordinamento universitario»(649), d'iniziativa del senatore Cipellini edi altri senatori;

    « Nuova disciplina delle strutture del per-sonale universitario}} (653 ) , d'iniziativadel senatore Barbaro e di altri senatori;

    « Riforma dell'Università e dell'istruzioneartistica}} (663);

    «Riforma dell'ordinamento universitario»(686), d'iniziativa del senatore Ariosto edi altri senatori;

    « Ordinamento delle scuole di servizio socia-le. Riconoscimento legale delle scuole nonstatali e del titolo di assistente sociale»(735), d'iniziativa del senatore Barbl e dialtri senatori;

    «Riordinamento delle strutture universita-rie» (810), d'iniziativa del senatore Crol-lalanza e di altri senatori;

    « Riordinamento dell'Università e della ricer-ca scientifica e tecnologica» (1043), d'inI-ziativa dei senatori Balbo e Bettiza;

    « Istituzione presso la facoltà di ingegneriadi corsi di laurea in ingegneria economi-ca» (1111), d'iniziativa dei senatori Ba-sadonna e Nencioni.

    P RES I D E N T E. L'ordine del giornoreca il seguito della discussione dei disegnidi legge: {{ Riforma universitaria: modificheal testo unico sull'istruzione superiore ap-provato con regio decreto 31 agosto 1933,n. 1592 », d'iniziativa del senatore Nencioni;{{ Istituzione, in via sperimentale, presso lafacoltà di medicina e chirurgia, di corsi di'~aurea in odontoiatria », d'iniziativa del se-natore Signori; {{ Valutazione dei serviziprestati come assistente non di ruolo retri-buito e come contrattista universitario aifini della anzianità di carriera », d'iniziati-va del senatore Carrara; {{ Misure per lariforma dell'Università », d'iniziativa del se-natore Bernardini e di altri senatori; {{ Isti-tuzione di corsi di diploma per la forma-zione e la qualificazione di educatori ani-matori di comunità », d'iniziativa del sena-tore Tanga e di altri senatori; {{ Estensio-ne agli assistenti di ruolo dell'articolo 3,comma 10, del decreto-legge 1° ottobre 1973,n. 580, convertito nella legge 30 novembre1973, n. 766, in materia di nomine », d'ini-ziativa del senatore Andò e di altri sena-tori; {{ Riforma dell'ordinamento universita-rio », d'iniziativa del senatore CipeIHni e dialtri senatori; « Nuova disciplina delle strut-ture del personale universitario », d'inizia-tiva del senatore Barbaro e di altri sena-tori; «Riforma dell'Università e dell/istru-zione artistica»; «Riforma dell' ordinamen-to universitario », d'iniziativa del senatoreAriosto e di altri senatori; «Ordinamentodelle scuole di servizio sociale. Riconosci-mento legale delle scuole non statali e deltitolo di assistente sociale », d'iniziativa delsenatore Barbi e di altri senatori; «Rior-dinamento delle strutture universitarie », di

  • VII LegislaturaSenato della Repubblica ~ 16305 ~

    19 GENNAIO 1979367a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

    iniziativa del senatore Crollalanza e di altrisenatori; «Riordinamento dell'Università edella ricerca scientifica e tecnologica », d'ini~ziativa dei senatori Balbo e Bettiza; «Isti-tuzione presso le facoltà di ingegneria dicorsi di laurea in ingegneria economica»,d'iniziativa dei senatori Basadonna e Nen-oioni.

    Ha facoltà di parlare il relatore.

    C E R V O N E ,relatore. SignlOr Presi~dente, onorevole Ministro, onorevoli colleghi,ritorniamo dal 22 dicembre del 1978, oggi19 gennaio 1979, a parlare sul disegno di ri~forma organica dell'università, cioè a distan~za quasi di un mese, che io non considerereiperduto perchè anzi è servito non soltantoalle personali meditazioni, ma anche ai con-fronti e ad eventuali ripensamenti.

    Vorrei ricordare come giUlstJamente il Mi~nistro della pubbliica iSltruzione nelle sue di-chiarazioni, a conclusione degli interventi nel~la discussione generale, dopo aver ricordatocome proprio in quest'Aula il decreto 642 siastato considerato un contributo fondamenta-le all'avvio della riforma, ha detto: questocontributo, questa spinta alla riforma riman-gono completamente intatti. Ciò è accadutoun mese fa, a distanza di due giorni daquello che era avvenuto alla Camera mentresembrava che tutto in un certo senso fosseperduto. Invece giustamente il Ministro ciha ricordato che si è creato un clima di con~vinzione sulla riforma universitaria e si sonosuperate in concreto difficoltà su alcuni pun-ti nodali per cui oggi il suo avvio sembraanche al Governo più sicuro. Ha aggiuntoil Ministro che si è realizzata nella opinionepubblica una attesa così virva, una informa-zione così ampia ,sulla questione universi-taria che si può dire di aver lavorato tuttiinsieme per determinare la tensione utilenel paese a convincere tutti i cittadini ita-liani dell'importanza e dell'urgenza del pro-blema.

    Penso che questa posizione del Governo equeste diJchi'arazioni del ministro Pedini sia~no tali da essere condivise dal Senato cheriprende oggi, per 'ooncluderli, i suoi lavorisulla riforma universitaria. Quindi quella che

    sembrava una disavventura ~ e tale è statasostanzia,lmente ~ è stata nello stesso tempouna spinta a realizzare per rispondere alle

    I attese deLla nostl1a popolazione.I

    Va iSottolineato, onorevole Presidente, il

    ! fatto che è motivo di orgoglio per questo ra-! ma del Parlamento aver cO[)jdotto in portoi1 un problema così importante, sul quale l'at-

    I

    tenzione è s,tata più volte posta sia in Corn-

    I

    missione che in Aula non solo in questa le-I gis,Latura ma anche i:n dibattiti precedenti.

    ! Sarei tentato di rifare la storia di questoi provvedimento, ma la materia che abbiamo! di fronte è così ampia che risparmio al Se-Ii nato tutto questo anche perchè neJJla relazio-

    I ne introduttiva e in altre occasioni tutta lavicenda è stata ampiamente trattata. Mi par-

    I rebbe quindi di annoiare il Senato se rifaces-I si la Istoria di quanto oggi stiamo trattando.! Va Ituttavia ricordato che il nutrito dibatti~

    to sul decreto-legge 642, a di,stanza di qual-che settimana, non ha esaurito tutta la suaspinta e ha registrato meditati interventi cheil relatore ha il dovere, l'orgoglio e :l'onoredi ricordare in questo momento conclusivoe di riallaccio, a disltanza di un mese, a quewladiscussione affinchè si possa trova:re un ag~giornamento.

    Va subito detto che il dibattito conclusocon l'intervento autorevolissimo del presiden-te della Commissione, 'senatore Spado1ini, havisto intervenire ben vent,uno colleghi e qujn-di non è stato un dibattito, come da quakheparte si è scritto, mortificato e costretto. Ba-'sta ricordare che sono intervenuti i colleghiBompiani, Ruhl Bonazzola, Faedo, Bernardi-ni, AnderIini, Conterno Degli Abbati, Lombar-dini, Abbadess'a, Guarino, MaravaIJe, Balbo,Salvucci, Trifogli, NenJCÌoni, Mezzapesa,Schiano, Buzzi, Ossidni, Perna, Masullo, perdimostrare come tutto lo schieramento par-lamentare vi abbia preso parte e vedremocome il contributo che è stato dato sia sta-to importante e nello stesso tempo chia~rificatore. I colleghi senatori hanno porta-TO in quest'Aula infatti non solo il contri-buto personale di preparazione, di sensibilitàpolitica, di scienza, di esperienza, ma nei lorolunghi, appassionati interventi hanno porta,to qui tutto il lavoro svolto con autorità, ~non è per elogiarei tra di noi che dilco questo

  • SenatO' della Repubblica ~ 16306 ~ VII Legislatura

    19 GENNAIO 1979367a SEDUTA ASSEMBLEA -RESaCaNTa STENaGRAFICa

    ~ con autO'revO'lezzae con precisiane in sededi CammissiO'ne.

    Nan è per un sensO' di cortesia che in que-stO' mO'mento a nome di tutta la Call1illlissia-ne, di tutti i Gruppi appartenenti ad essa,desidera ringraziare ancora una volta l'ope-ra intelligente, prudente, del sua presidentesenatO're Spadalini intarno a queste questiO'-ni. Credo che vada detto tutto ciò e vada con-segnata agli atti del Parlamento l'opera cheè sta!ta svolta dalla Commissiane e in mO'daparticolare dal sua Presidente. Abbiamo por-tata qui l'oggettO' del canfrontO' tra Pwla-menta e Governa, a praposita del quale nonpossiamo dimenticare che ci traviamo difronte a due ministri che hannO' gestito ne-gli ultimi sviluppi la vicenda: il ministroMalfatti, che a nome del Governa presentòun disegno di legge, ed H ministro Pedini,che nel secondo raund ha accompagnato conun sano ottimismo tutto il lavoro che ab-biamo fatto.

    Va anche detta che quesitO' lavora sia daparte del Governa -che da parte del Parla-mento non è un lavora di oggi saltanta, per-chè vi è un lavora che ,sta alle spa/LIedi tuttal'attività politica e legislativa. L'Esecutivo,infatti, nan è s,tatO' mai assente nella vicendadella riforma universitaria e, se cOIl1!dizionipadamentari e pO'litiche non hannO' peIJIlessodi arrivare in parta, non creda che ciò siaimputabile a questa O'a quel Governo, bensìaUe vicende stesse che hanno accompagnatoed accompagnanO' un tema così impartante.

    La collega Ruhl nell sua inteIrVento ha dettache VIi'sona state incapacità po!i.tiche da par-te della classe dirigente ed un accentuarsi deldistacco tra la crescita delle canoscenzescientifiche e le strutture dell'università.Questo, come giudizio del passato, è vero seperò per tutta la olasse dirigente si intendeveramente tutta la classe dimigente e ll10nsol-tanto quella che era ed è destinata all'Ese-cutivO'. Ci sona infatti respansabilità nonsolo dell'Esecutivo ~ e ognuno di noi puòfare l'autocritica, come stiamo facendo aper-tamente ~ ma che interessano altre partioltre al Governo. Questi fatti rendono piùurgente, più importante, più indifferibileil dover rimediare, perchè rinviando ancorauna volta si creerebbero altre d:iJsillusioni ag-

    gravando le posizioni che aggi candanniamaper il passata, per cui il futuro non sarebbemigliore del presente. Infatti vediamo che iprablemi si appesantiscono con il tempO' ecerta nOIl1si attenuanO'.

    Va anche aggiunto però ohe il contributO'che i colleghi hannO' partato a questo dibat-tito 'riflette anche ~ bisogna riconoscerla ~

    il lungo dibattitO' che da annd si svolge a li-vello delle forze palitiche, delle forze sociali,nel manda della cultura, ,in special mO'do nel-.l'università e nella scuala in genere. Vorreisubito aggiungere qui un particolare che cre-do vada evidenziato. Nella discussione, neldialO'go apeI1tasi tre noi, .nel dibattitO' genera-le c'è stata una specie di cr,itica all'apportodata dai partiti e daJ11efarze politiche. Credaohe questo sia un tema molto import

  • Senato della Repubblica ~ 16307 ~ VII Legislatura

    367a SEDUTA ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO 19 GENNAIO 1979

    operato. rCertamente non ravvisiamo ,in quel-la di oggi la società che trovammo quandotornammo daLla guerra di liberazione: alloraavevamo davanti un paese distrutto, per cuidovemmo pensal'e innanzitutto alla ricostru-zione materiale. Ma assieme a questa cioccupammo anche di imprimere una spintaculturale che oggi è ormai maturata, per cuiil paese, cresciuto in questa direzione, ha tut-ta la possibilità e tutto il diritto di chiedercidi più di quello che ieri abbiamo potuto dare.

    Ecco perohè gli interventi fatti in quesctasede (che esamineremo assieme) S01JJOstatipreziosi. Rileggendo gli atti della discussione

    ~ come al relatore compete per dovere ~ hovisto quanto di ricchezza è stato messo negliinterventi dei colleghi che ho avuto l'onore dielencare e nominare, e come si tratti di unmaterié'Je prezioso per una verifica, domani,dello sforzo che questo Senato, questo ramodel Parlamento oggi sta facendo intorno aquesto tema. Desidero quindi ringraziare tut-ti i colleghi che sono intervenuti, anche perl'apprezzamento che hanno dimostrato per illavoro ,svolto dal relatore. Ne sono profon-damente grato. Non è che si siano fatte gran-di cose: è stato solo compiuto, su manda-to de!

  • ;:;enato della Repubblica ~ 16308 ~ V 11 Legislatura

    19 GENNAIO 1979367a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

    creto impegno a effettuare il proprio lavoroin armonia con le es,igenze delJa ,società ».Quando aHermimno ques,te cose, facciamodelle leggi e n'OD.dei trattati di filosofia percui basta un articolo per stabilire quale siala volontà politica e quale sia il momentogiuridico in cui la volontà politica si tra-sforma :Ìi11 stato. Ebbene quando abbiamodetto queste cose ci sembra veramente dinon meritare un giudizio così severo comequello che ci è stato rivolto da qualche parte,più per un senso di superficialità ~ ripeto ~che per un senso di critica approfondita sul-le soluzioni disousse e adottate.

    Quando poi alJ'articolo 22 del testo cheabbiamo 'all'esame prevediamo i consigli uni-versitari regionali ~ così discusso e tormen-tato questo articolo 22 e qualche volta pole-micamente difeso e respinto ~ mi pare checi adeguiamo in tal modo alla struttura dellasocietà italiana, attraverso l'organo regionale,senza togliere allo Stato il potere e il dovereche ha di provvedere, secondo la Costitu- Izione, alla scuola ed agli studi universitari,facendo del consiglio universitario regionaleil punto di riferimento e di coordinamentoproprio per l'adesione ad una società chevive esi deve sviluppare.

    Sono d'accordo, quindi, e direi che ,lo !Sia-mo tutti, con il senatore Masullo quando af-ferma che nella società di massa e democra-tica il problema della riforma coinvolge l'in-teresse dell'intera società. Non potrebbe nonessere così: coinvolge la classe dirigente, ilmondo della cUlLturache poi investe tutta lavita sociale, la vita politica, la vita econo-mica, 110sviluppo dell'uomo e quindi deHiasocietà. Ed intereSlsa tutto questo anche perquanto la riforma dà a Ulna società che pro-greclisce e quindi alla creazione di una clas~se dirigente che si forma.

    Sono anche d'accordo con lo stesso se-natore Masullo quando, parlando della fun-zione dell'università, afferma molto opportu-namente che, a suo giudizio, S'i deve far rife-rimento ad una funzione multipla se non sivuole ricadere in quelle posizioni umlate-nvli che hanno quasi sempre caratterizzatol'annoso dibattito in materia e che il pro-blema è far convivere senza confonderle le

    diverse funzioni perchè solo così si potrannoevitare i falsi dilemmi tr.a università di mas-sa e di élite o tra università qualificata esqualificata.

    Passiamo, quindi, da questo Iservizio chela società reclama dall'univensità, da questoraccordo tra università e società, aJll'esseredell'università: questa cosiddetta universitàieri di élite, oggi di massa.

    In verità sul'la cosiddetta università dimas1sa, che mooro opportunamente e moltoprecisamente il senatore Masullo focalizza,hanno parlato variamente i coLleghi RuhlBonazzola, Bernardini, Andenlitni, Mezzapesa,110stesso senatore Masullo ed Ossici:nd. Mipare che competa al relatore concordareeon la tesi di quanti per università di massaintendono apertura dell'università a tutti co-loro i quali credono di

    ~

    poter arrivare; manello 'stesso tempo con questa apertura del-l'università non possiamo offrire ai cittadini,per un eventuale malinteso concetto di uni-versità di massa, un'università squalificata,come opportunamente l'ha definita il sena-tore Masullo, un'università dequalificata, co-me la de:f:ìinirebbe il senatore Mezzapesa, op-pure un'untversità con strumenti che nonpossono funzionare perchè destinati ad indi-vidui che sono al di sotto di un certo livello,come afferma il senatore Ossidni.

    Allora questa università, che deve l'accor-darsi con la società, e la società, che devetrovare nell'università la 'Sua interprete, nonpossono essere ridotte a problemi di quan-tificazione a s!Capito della qualificazione:dobbiamo trovare il l'accordo tra il momeJIl~to della quantità e quello della qualifica-

    I zione, sicchè l'U11JÌversitàdebba servire a qua-\ lificare, non ad abbassare illiveJlo di co~oro\

    che partecipano .atla sua vita e non debba~ come giUlstamente'Ci doordava la collegaRuhl ~ essere un'università che porti ad

    un abbaiSlsamento del livello culturale deglistudi.

    Ecco 10 sforzo che dobbiamo poter faredavanti a questa slOCietà, La società che ab-biamo creato: occorre definire un'universitàche non tolga libertà al 'cittadino di parteci-pare agli studi, ma offra a lui gli strumenti

  • Senato della Repubblica VII Legislatura~ 16309 ~

    19 GENNAIO 1979

    ,~~~

    ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO367a SEDUTA

    necessari affinchè a questa libertà possa darepiena soddisfazione. E l'aumento dei parteci-panti non deve andare a detrimento dellaricerca, della didattica e dello studio.

    Il testo che viene sottoposto dalla Com-missione all'attenzione, all'esaJlTIee aH'appro-vazione di questa Assemblea forse potrà es-sere migliorato e precisato, ma comunqueci sembra corritsponda già soslmnzialmenteai concetti che ho espresso. Il tema del rac-cordo tra società e università ci porta adesigere dall'università non una struttura ri-gida, ma elaJStica perchè ocoorre un adegua-mento permanente dell'università alla socie-tà. Non possiamo pensare di creare oggiun/università che possa poi servire per tantianni se a tale università non diamo gli stru-menti di elasticità e di adeguamento: per-tanto, come ho detto, un'università non ri-gida, ma elastica, tenendo presente questafortissima mobilità deUa società, questa ca-pacità di Isvolgersi, di mutare continuamentenell'ansia di migliorarsi.

    Se ci si trovasse di fronte ad un'univeu:1Si-tà rigida, que&ta oostringerebbe il legislatoreogni anno a doverle cambiare forma o co-stringerebbe se stessa a :spaccarsi petI'Chè,non corrispondendo alle esigenze di una so-cietà che muta, non avrebbe più la capacitàdi riSipondervi, non 'sarebbe più adeguata allarealtà.

    Ecco pelJ1Chèagli artilcoli 19 e 20 Ja Com.-missione offre ,aH'Assemblea un testo cheinteressa il cosiddetto punto della program-maziJone triennale. Che cos'è e che cosa vuo-le essere tale programmazione? Si offre, conla legge di riforma, il modello di un'univer-sità che corrisponda alle esigenze, di cui par-lavo prima, di qualificazione della quantifi-cazione, ma nello stesso tempo che sia apertoallo svolgersi della società ~ e infatti ognitre anni il Parlamento deve fare un dibattitosull'università ~ e abbia cioè un aspetto dielasticità e consenta che 'l'università si ag-giorni ogni triennia davanti ,alle V'arie tema-tiche sul tappeto.

    GJi articoli 19 e 20 e 110stesso articolo 22~ come rilicordavo prima ~ interessante lefunzioni del consiglio regionale universita-

    ria rispondono allo scopo di far si che il Con-siglio nazionale universitario, prendendo dad.consigli regionali e dai consigli di ateneo leproposte, lavori intorno ai vari problemi edoffra al Governo una prospettilV'a di istituzio-ni, di modifiche, di corsi di laurea, di posi-zioni dipartimentali; e che il Governo stes-so,accettando o mecno queste proposte, of-fra aJ Parlamento, con un disegno dii leggeapposito, non solo la possibilità di verifi-care se le cose dette sono state attuate, masOiprattutto di vedere ,le cose nuove chesi devono fare in ragione delle istanze chela società in quel momento pone. C'è unaparte, quindi, nel testo che stiamo esami-nando, che risponde all'esigenza effettiva del-l'università come tale, ma c'è Ja parte deUaprogrammazione trieI1lIlale che deve poteressere il punto, l'offerta di sviluppo dellauniversità stessa.

    Mi pare, pertanto, che questo concetto diprogrammazione (lo diciamo ai colleghi chenon hanno sofferto o gioito, a seconda dei ca-si, come i membri della Commissione pub-blica istruzione) all'inizio :s.ia stato ostaco-lato per una scarsa comprensione. Ricordole vicende di questo stesso concetto in re-lazione agli istituti regionali; ebbene, quan-do si è visto inveèe che questo coir1Cetto èSltato ampiamente elogiato nella discusstioneche qui si è tenuta, non si è potuti essereche soddisfatti. Lo si è visto a:ccolto favore-volmente da quasi tutti gli intervenuti neldibattito (ricordo gli interveruti dei senatoriMasullo, Trifogli, Mezzapesa, Perna, Guari-no, Bom(piani, Bernardini, Ruhl Bonazzolaed altri) ed è sembrato che da tutte le partiquesto concetto fosse ormai acquisito. Ri-tengo che questo fosse uno dei punti essen-ziali della riforma e quindi un grosso pas-so aV'anti è stato compiuto per offrire unostrumento non superficialmente concepito,ma uno strumento di permanente riforma,anche perchè una riforma non si fa soltantocon l'approvazione di una legge, ma esigeanni durante i quali possa attuarsi.

    Va dato atto allo stesso senatore Balboche accetta il concetto di programmazione,anche se dichiara una sua perplessità suitermini di attuazione. Se è perplesso sui ter-

  • Senato della RepubblIca VII Legislatufll~

    ~ 16310 ~

    19 GENNAIO 1979AS~E.iVI3LEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO367a SEDUTA

    mini di attuazione, vuoI dillreche è preoccu-pato che non si faccia, quindi vuo[e che sifaccia.

    Credo che questo col1egamento con la so-cietà attraverso la programmazione sia tan-to piÙ valido quanto piÙ ci dà conto dellanecessaria gradualità di attuazione della ri-forma stessa.

    Sarebbe veramente illusorio pensare chetutto si possa fare oggi; vorrebbe dire averecapacità divinatorie e poter attuare i miraco-li. Occorrono i tempi tecnici necessari, quindiin quesrtla legge dobbiamo predispone glistrumenti e le condizioni perchè si possaattuare la riforma. Non possiamo dire ~ an-che se è un nostro auspicio ~ che quandoquesta legge passerà alla Gazzetta Ufficiale,in quel momento, la riforma sarà stata fatta.In quel momento cominciano ad entrare infunzione gli strumenti, i mezzi, le condizioniper attuarla. Ed ecco aLlora come è Sltatoconcepito il disegno di legge: una parte nuo-va, che è direi da costruire e che riguar~da i titoli che vanno dall'I al VII com-preso, è la parte del disegno di legge che ap-punto offre l'immaginearchitettonica diqueUo che vuole essere la nuova univeI1Sitàitaliana. Ma accanto a questa immagine viè un capitolo nuovo, il titolo VIII, che servea stabilire !'inserimento dell'attuale, che di-venterà vecchio, nel nuovo, perchè noi nonsiamo un paese che non abbia niente in-torno la sè, non siamo in un deserto, 0'00-J:1evolicoLleghi. Esiste una realtà ed è beneche questo lo si faccia sapere: il nostro è unpaese che, mentre deve proVlVedere a darsinuove strutture, deve continuare a vivere.Non possiamo chiudere l'università e ferma-re il paese dicendo che si sta ricostruendoil tutto.

    Mentre quindi provvediamo alla vita del~l'università, dobbiamo far sì che questa vitasila indirizzata in un determinato numerodi anni ed abbiamo previsto sei anni perchèla nuova università possa venir fuori. È comeuna nave che deve navigare anche se ha ne-cessità di sistemaTe le sue attrezzature equalche voltta 'anche di mettere a posto imotori e le falle dovute ad una lunga eperigliosa navigazione. Ta:1e faise di pas~

    saggio, questi sei anni, si attUia con le OOff-me transitorie che abbiamo indicato nel ti-tala VIII e che bisognerà arricchire, comevedremo dopo, con le norme di programma-zione.

    Sono quindi d'aocordo con il senatore Per~na quando afferma che Ja riforma deve es-'sere percepita come la sostituzione gradua-le ed eqUiiliJbrarbadeLl'attuale stato di caoscon una ,nuova e piÙ elevata razionalità. Diquanta responsabilità abbiamo per il caosho già parlato; per quanto riguarda la razio-nalità, essa non è razionalismo, siamo d'ac-cordo, e corrisponde proprio a questo impe-gno che il relatore si è permesso di ricordare.Questo concetto è stato aI11piamente accoltonel dibattito e sarà arricchito, come vedre-mo, dalle decisioni che dedveranno dal con-fronto ~ ed è questo il momeil.1Jtodi pair-lame ~ tra il decreto-legge n. 642 e questodisegno di ,legge. È qui che si inserisce pro-pdo questo nuovo rapponto: l'università, ilproblema dell'autogovemo ed il probletmadell'autonomia.

    Molti colleghi hanno paiI1lato deU'autono-mia dell'università: così Masullo, Balbo,Trifogli, Bompiani, il quale peraltro giu~stamente teme che l'eccessiva, minuta nor-mativa favorisca una forma di centrali-sma che vada a comprimere l'autonomiauniversitaria rendendo oosì difficile !Senonimpossibile l'esercizio di un effettivo auto-governo. E sta proprio qui lo sforzo fattodal relatore e dalla 7a Commissione, cioè ilosforzo di iruterpI1etare nel migliore dei modila Costituzione repubblicana sul concettodi autonomia e quindi nella tnterpretazionedi fissarne i concetti. È certamente impreci~so affermare, come qUaiLouno ha fatto, chenel testo di riferimento non !si f.i!ssano d ter-mini dell'autonomia. Questo è un altro se-gno negativo della superficialità la qualespesso contmssegna i giudizi che si espri.mano sui nostri lavori. A parte gli artkoli1, 2, 3 e 6, in tutto il disegno di legge viveil concetto di autonomia anche perchè que-sto concetto non si può fissare attraversouna norma, ma passa attraverso tutto !'isti-tuto universitario. Occorre quindi vedere co-me questo istituto si muove e come agisce

  • Senato della Repubblica ~ 16311 ~ VII Legislatura

    367a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 19 GENNAIO 1979

    per sapere fino la che punto rimane l'auto-nomia.

    D'ahm parte, quando la Costituzione re-pubbLicana aU'articolo 33 afferma che «leistituzioni di alta cultum, università e ac~cademie, hanno il diritto di darsi ordina-menti autonomi nei limiti stabiliti daille leg~gi ,dello Stato », non spinge a11'anarchia.Nè spinge a un appiattimento centralizzato-re. Dobbiamo trovare qui un'altra concilia~zione di termini. Sono le leggi dello Stato,dice ,la Costituzione, cioè la legge che stia-mo discutendo, che stabiliscono i limiti en-tro i qUalHgli istituti di aLta cultura si pos-sono daTe olr'dinamenti autonomi.

    Orbene, per fissare il concetto di auto-nomia, bisogna distinguere l'aspetto nazio~naIe dall'aspetto di ciascun ateneo. Perquanto riguarda l'università come tale, cioèl'aspetto nazionale dell'autonomia, come giu-stamente è stato detto dal senatore Bom~piani e da altri colleghi, si arriva ad unaspecie di autogoverno, ma vedremo poi co-sa questo deve significare. Questo autogo-verno, pur non essendo quello dell'univer-sità un potere autonomo come quello dellamagistratura, comprende la possibilità d;idarsi quegli ordinamenti autonomi di ,cuiparla la Costituzione repubblicana. Di quila nascita del Consiglio nazionale universita-rio, che deve essere disciplinato per legge,come qui dobbiamo prevedere.

    Nell'ambito di ciascun ateneo, invece, laautonlOmia va riferita ad una legge e quindiva riferita anche a questa visione globale.Ecco allora il raccordo tra il concetto diautonomia dell'università 'Come tale e l'am-bito di ciascun ateneo, lin cui l'autonomiadeve essere capace di funzionare in base allalegge, secondo l'indirizzo genemle del Consi-glio nazionale universitaITilo e deUe disposi.zioni governative, nello 'statuto e nei rego.lamenti. Al di fuori di ciò non vi è ClOned.liazione, ma ci sarà sempre uno scontro fraateneo, Consiglio nazionale e Governo. Al dilà di questo non possiamo 'andare senzacadere in un momento di anarchia o in unmomento di centralizzaZiione in contrastocon le posizioni qui assunte. D"accordo quin-di con il senatore Masullo quando afferma

    che il concetto dell'autonomia Via sottrattoa due ipotesi estreme, come quella del ba-rone universitario che interpreta l'autono~mia secondo gli schemi tradizionali del po-tere arbitrario del singolo professore e quel-la più seria di chi la concepisce come auto-governo dell'ordine universitario, così comeaccade per la magistratura. Anche l'autogo-verno così assolutamente inteso finirebbe,secondo Masullo, per rompere alcuni lega~mi, che pure vanno vivificati, nel rapportotra l'università e le altre istituzioni dellasocietà; se il testo del disegno di legge arti-cola completamente l'autonomia, ricollegan-dola alla democrazia e alla partecipazione,ideando organi come il Consiglio nazionaledell'università, deve tuttavia essere presen-te l'esigenza di distinguere la democraziacome strumento di politica delle istituzioni,dalla confusa chiacchiera portata a tutti ilivelli. Questo lo 'Vedremo comunque quan-do parleremo del governo democratico del~l'università.

    Si tratta quindi di 'armonizzare J'esigenzadeLla vita di ciascun Mooeo lOon le respon~sabilità costituzionali che ha il Ministro del-la pubblica istruzione verso il Parlamentoe con i compiti del Consiglio nazionale uni-versitario. Si tratta di non fare in fin deiconti delle università tante isole spesso incontrasto, dato che è la Repubblica che det-ta le norme generali ed istituisce scuole sta-tali per tutti gli ordini e gradi (ancora l'ar-ticolo 33). E sono collegati al concetto diautonomia e programmazione unite assie-me quello di ,sviluppo dell'università e l'esi-stenza del Consiglio nazionale univensitarioe dei consigli regionali universitari.

    È qui che trova soluzione positiva H ti-more, da me giustamente sottolineato, del se-natore Bompiani, secondo ooi un centraLi.sma esagerato possa mortificare l'autonomia.Il Consiglio nazionale infatti opera il colle-gamento tra società ed università, esalta laautonomia dell'università, la rende capacedi servire la società.

    Attende il Parlamento, il Governo e lastessa università un grande lavoro, onorevo-li colleghi, ma credo che sia giusto che ilrelatore ricordi che non ci dobbiamo far

  • Senato della Repubblica ~ 16312 ~ VII Legislatura

    367a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 19 GENNAIO 1979

    prendere nè dal tutto e subito, nè tantomeno da una certa ingordigia politica, co~me ho già detto in altra sede, sindacale odi categoria, che non è l'ultima causa dellanon approvazione del decreto n. 642. Unavolontà politica 'seria, l'incontro tra forzepolitiche, sociali, Governo e Parlamento vol-le quel decreto; ma questa ingordigia, questogrande appetito, forse giustificato da unalunga astinenZJa, lo ha completamente o qua-si distrutto. Tutti i colleghi che hanno par-lato hanno impostato il loro interventospesso in riferimento alla sorte di que-sto decreto; ne hanno dato, come era giu-sto, varie interpretazioni che sarebbe pe~raltro lungo esporre e precisare. Ma un fat-to va sottolineato a decoro del lavora delParlamento e, senza pOllemiche, in mO'da par~ticolare del Senato: l'aver illliziato subito il19 dicembre 1978 la discussione del testodi riforma e l'aver approvato il 22 dicem-bre la legge che istituisce il Consiglio nazio-nale e il nuova sistema COll'coflsualeche ierila Camera dei deputati ha definitivamentesancita e che è legge dello Stato, mentre ildecret~leggesubiva la sorte che ha subìto,sono due fatti che hanno confermato la vo-lontà politica del Governo e del Parlamento iquali, malgrado il forzato ritiro del primodecreto Pedini} d:ntendevalllo ieri e intendo~no oggi passare alla Tiforma universitaria.Questo 'stesso nostroritrovarci credo chestia a confermare 1a stessa volontà politica.D'altra parte, le dichiarazioni del Ministrosono state ben chiare in questa sede e lestesse contemporanee decisioni del Consigliodei ministri ,sono state apportune nell'appro~vare il seconda decreto-legge Pedini. Patrem-ma peraltro ancora discutere se non sarebbestato più apportuna alla Camera percorrerel'altra strada; potremmo ancora discuterese non era il casa di accettare da parte ditutte le fO'rze politiche la tesi del Governa,secanda la quale il. decreto n. 642 si potevatrasformare in un articolata unico sul qualeil Gaverno poteva porre la fiducia, secandO'quanta da essa stessa richiesto (a ciò sioppO'sera alcune farze palitiche). 'PotremmO'discutere attorno a queste case, ma credoche tutta ciò ci porterebbe molto lantailla,anche se tutta ,sammato nan è male ricor-

    darle a ciascuno di noi per le responsabi-lità parLamentari e politiche di cui siamoportatori. Proprio per la volontà che in quel-la sede il Senato ha dimostrato di were,occorre fare altro: sta a noi ciaè dimostra-re, come abbiamo sempre fatto, di averequella saggezza e quella misura che ci de-vono accompagnare fino al completamentodel nostro lavoro, per dare in tempo all'al-tro ramo del Parlamento il testo di riformaperchè nei termini da noi fissati (cioè al-!'inizio dell'anno ,accademico 1979-80) entriin funzione la riforma dell'università dellaRepubblica italiana. Soprattutto, occorre fis-sare in questa 'sede quale collegamento inten-de attuare il Senato tra le norme approvatein sede di decreto-legge n. 642 e quelle cheora sta per approvare col disegno di leggedi riforma organica dell'università.

    Va subita premesso però che alcune nor-me del decreto non erano previste dal testodi riferimento, perchè eranO' fuori da queL-la che poteva essere >l'attioa che in quel m~mento aocompagnò la discUlssione del dise-gno di legge. Parlo in mO'da particolare, adesempio, dell'articala 6 del decreto n. 642.Premessa non meno ,importante è che inal-tre il testo di riferimentO' inon trattò alcu-ne posizioni, proprio in vista deil diba!ttitlOche si sarebbe tenuta :in Commissione e inAula sul decreto n. 642. Sembrò alla Com-missiane di non dovel1si impegnare su coseche poi avrebbe dovuta di'Scutere in altrasede. Va anche premesso che al decreto sonostate aggiunte altre norme dal Senato e dal-la Camera, sicchè nell'esaminare questo im-portante problema dell'inserimento ,di quan-to apparteneva al decreto n. 642 come mo~dificato dal Senato e dalla Camera, di quan-to di questo è assorbibile bisogna canside~rare che, se il disegno di legge non avevaprevisto alcune norme, non fu per negligen~za ma per il modo in cui il lavoro fu svolto.Comunque va detto che quello che abbiamoa nostra di'sposizione è un materiale pre-zioso che non può nè deve restare inutiliz~zato, come da qualche parte si è detto, per-chè i dibattiti, l'impegnO', le decisioni, le v~tazioni su quel Idecreto penso che a distan~za di due mesi non siano facilmente earn-

  • Senato della Repubblica ~ 16313 ~ VII Legislatura

    19 GENNAIO1979367a SEDUTA ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

    biabili e perchè è materialle acquisito su cuioreda che qu~st'AuJla come quella di Morute.citorio possano lavorare.

    Alla domanda che mi sono posto ali'iniziosu che cosa falI'e di questa materia ha l'i.sposto la Commissiane pubblioa istruzionedel Senato, molta 'Opportunamente e tempe-stivamente, nella Iseduta del 21 dicembre1978, a~lor:chè su proposta del suo presiden-te decise che la Comm1Js:sione stessa, ncliliaseduta prevista e poi tenuta ~l 16 gennaio1979, avrebbe operato' una mera ricognizioneche venne affidata proplfio al presideIllteSpadolini ed al relatore. Nel verbale di quel-la seduta leggiamo che era dato mandato peril coordinamento del testo di riforma, in par.ticolare al fine di individuare le parti deldecreto n. 642 non ricomprese nel progettodi riforma licenziato dalla Commissione etenendo presente che le materie del preca.riato, del Consiglio universitario nazionale edell'apertura dei concorsi sarebbero stateprobabilmente disciplinate la parte.

    ,Proprio in omaiggio a queste dedsmoiIli il16 gennaio 1979 la Commissione, ascoLtatele comunicazioni fatte 'all' riguardo dal pre-sidente SpwdOlHni,dava mandata al relatarepeochè, d'accordo can lo stesso prelSiideJJJte,presentasse quali emendamem.ti i punti deldecreto che, approvati anche daQl'altlro raa:nodel PalI'llamento, completassero il testa di ri.varma. Tale presentazione non toglie ai Grup-pi parlamentari del Senato la pos'sibt1i.tà diesercitare ogni alltra everut'l1lal1einiziativa dimodifica. Propria il presidente della Com.missione fece questa proposta di inserimen-to per completare il testo che così torna adessere un testo di riferimenta su cui tuttii Gruppi politici, iOome in democrazia deveessere, potranno prronundarslL

    Indubbiamente è auspicabHe che il VOltoespres'so non più di due mesi fa nOinIsia tan-to cell,ermente mutato 'Oggi. In particolarequesti sona i ipunti che ci ÌiIlteressano: c'èun primo ordine di problemi che interessai precari, che è trattato negli articoli 46,47 e parte del 48 del testo di riferimentoe trova soluzi'One invece nell'articolo 6 deldecreto-legge n. 642. Questo larticolo 6 vai'ndubbÌiamente inserito nella parte transito-

    da, cioè al titolo VIII, perchè pada dellasistemazione di un ruolo degli aggiunti cheè destinato ad essere poi esaurito. In questoCaiW savebbe oosì recuperarto Il'anticolo 6 de]decreto n. 642 approvato al Senato ed aJ.:laCamera, da illlSerirs[ pelTò neLle nOffi1e tran.sitorie perchè non prevede una fascia a sèstante, ma forse un ruolo ad esaurimento.

    Un altro punto, in questo primo gruppodi problemi, riguaI1c1ail non meno importan-te argomento della composizione transitoriadegli organi universitari (antirolo 7 del de-oreto-Iegge n. 642 come è stato approvatodal Senato e dalla Camera, che non vi hnapportato aloun emendameI1lto).

    Va però precisato che la vigenza di taledisciplina transitoria era limitata alla en-tI1ata in vigore della riforma; poichè stiamooperando ora in sede di dforma, 'questa da-ta di riferimento non ha più senso e potreb-be pertanto 'essere 'sostituita daUa data del-l'entrata in vigore o meglio in funzione dellestrutture dipartimentali. Questo andrebbe asostituire e 'a migliorare l'articolo 44, pri-mo comma, del testo di riferimento.

    Vi è un second0' ordine di problemi cheriguarda la situazione dei.lCO:ntingenti annua-li dei posti di ol'dinario ,ed associato previ-sti dagli articoli 45 e 46 del testo di riferi-mento da modificare, ma sostituendoli congli articoli 2 (ripartizione dei posti), 3 (c0'n-corsi per posti di professore ordinario), 4(inquadramento della fascia dei professoriassociati) ~ modificati essi stessi ~ deldeoreto-Iegge n. 642 come risuLta alpprovaJoodal Senato e dalla Com.missdone pubbLiioaistruzione della Camera.

    Analogamente a dò, v:a recuperaro, modi-ficandollo con tI confronto ron J'alI'ticolo 30del testo di riferimento, l'articolo 4 del de.c:retÙ"1~eggen. 642 interes'S

  • Senato della Repubblica ~ 16314 ~ VII Legislatura

    19 GENNAIO1979367a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

    rimento e successivamente nell'articolo 5 deldecreto e che è diventato l'articolo 3 deldisegno di legge n. 1435, oggi legge delloStato, dopo il voto espresso ieri dalla Ca-mera dei deputati.

    Per quanto riguarda l'articolo 34 dell testodi l'iferimento, che riguarda i lettori, credia-mo che bisog1Oa riprendere 1'artÌJcolo 9 deldecreto-legge n. 642, armonizzandolo peròcon quanto è stato detto nell'articolo 34 per-chè in quest'ultimo si parla di lettori pro-venienti da paesi con cui ci sono accordicultura},i, mentre nell'articolo 9 del decre-to si parla in modo particolare di lettoricui j[ rettore, sentito H consigl,io di ateneo,

    può conferire l'incarico. Qui si tratta di ar-monizzare una tes.i con 1'altra.

    Sempre in sroe di inserimento vi è un'al-tra seDie ,di problemi che vanThOdpresi. L'ar-ticolo 5-bis del 642, che interessa i professoria contratto, mi pare che rappresenti un pun-to positivo che fu raggiunto in sede di Com-missione ed rim sede di questa Assemblea;credo che iPerdedo non sarebbe opportuno.L'articolo H-bis del decreto interessa le bor-se di studio e gli assegni di studio ~ daporre eventualmente dopo l'articolo 28 deldisegno di legge che interessa la ricercascientifica ~ che sono, però, fruiti pressouniversità.

    Presidenza del presidente F A N F A N I

    (Segue C E R V O N E ). Finalmentevengono una serie di altre llIOII'meche biso-gna vedere, che Isi stanno vedendo, che inte-ressano H Consiglio nazionale universitario.Qui viene il grande tema: lasciarlo nellaprovvisorietà? Dal momento però che è sta-ta approvata ieri la legge alla .camera, ilprohlema che si pone al Senato è di coordi-nare la norma transitoria ~ approvata ieri~ con ,la norma defin~tiva di quello chedovrà essere il Consiglio nazionale universi-tario quando la riforma entrerà a regime.La cOlsa più importante riguarda il mO'men-to in cui avvenrà tale passaggio: il passag-gio sarà nel momento in cui questo dise-gno di legge verrà approvato o nel momen-to in cui, come da altra parte è stato detto,entreranno in funzione gli organi diparti-mentali? È una scelta che tutti insieme sia-mo chiamati a fare.

    Va anche precisato che sul Consiglio na-zionale univeIlSitario es1stono riserve di grup-pi politici ad una presenza esterna nel suoseno. Il relatore ha ricordato questo aspet-to nella sua relazione che accompagna ildisegno di legge.

    Un lavoro delicato e pesante attende quin-di tutti noi, non solo per quanto esposto,ma anche per le riserve espresse di cui ho

    parrlato poc'anzi. Pertanto attenderemo adesprimere irl parere sui vani punti quamlovi saranno ~ ,se vi saranno ~ emendamen-ti. Altro lavoro che si aggiunge riguarda te-mi che tI dibattilto ha messo in particolarelUice e che al relatore compete portare alllaattenzione dell'Assemblea, cO'me farà, e al-tr.i temi che, per l'incarico che il presidenteha volutO' dare al relatO're, si stanno Isvolgen-do, per vedere se nel decreto n. 642 vj sianoaltlri punti che, ill un primo esame, non fos-sero stati percepiti per riportarli conseguen-temente all'attenzione della Commissione odei Gruppi, con emendamenti del relatore,che possono essere vagliati, discussi, appro-vati o respinti secondo le nostre reciprocheresponsabilità.

    Tra le cose che sono emerse da[ dibattito; in Aula ve ne sonO' alcUine che non possono

    sfuggire ,alla repHca del relaJtore; il pnimoI dei problemi ,riguarda ita ~ibertà nelle sue

    tre espressioni: libertà di insegnamento, li-beI'tà dello studente o llibertà di studiO', Jj-bertà di istitu2Jione. Ques.te Itre libertà ~ chesi sommano pO'i in una, la libertà della scuo-la ~ sono state trattate nel dibattito dai col-leghi Bompiani, Faedo, LombwcliniJ, Abba-dessa, Guarino, Balbo, SalVUiOCi,TnifO'gli,Mezzapesa, Buzzi e hanno impegnato pam-

  • Senato della Repubblica ~ 16315 ~ VII Legislatura

    19 GENNAIO1979367a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

    coiJJarmente lo stesso presidente SpadoHnd.NeLla 'Libertà di insegnameI1!to, cioè nella

    libertà delIra scuoLa, bilSogna colllciliare i duemomenti molto importanti che il dibattitoha messo aJil'ordine del giorno: cioè :La!Ti-cerca di gruppo e la libertà dell singolo. Daneslsuna parte è stato negartlOche la ricercadi gruppo si debba attuare (nessun Gruppo,nessun partito politilco ha arrrlito dire que-sto), ma queSIto non deve mettere in pericoloo rende,re meno vaLida la libertà del singo-lo, del riceI'Catore, del docente. Ogni preoc-cupazione su questo punto deve slUarea CUlO-re a uomini che fuamo pamte di un liberoParlamento in virtù di una Costituzione chederiva da una guerra di liberazJone. Benvengano quindi gli annunziati emendamen-ti migliorativi (in modo partic01are dal se-natore Spadolini), che derivano da una tra-dizione gloriosa di libertà, qual è queHadel Partito repubbLicano italiano. E ben ven-gano tutti gli altri emendamenti giacchè cre-do, onorevoli senatori, che se su questo pun-to la nostra attenzione sarà particolarmen-te precisa noi renderemo un grande servi-gio alla democrazia italiana. Faremo vera-mente una università non equivoca; andan-do avanti diversamente, correremmo il ri-schio di creare una università che su que-sto punto delicato potrebbe essere messain discussione e provooare dei disordini ctrl.-turali prima ancora che politici. D'altra par-te tutto si guadagna nell'essere precisi e pun-tuali in materia.

    L'altra libertà nella scuola è queLl,a dellostudente, che noi trattiamo nel titolo V,quando parliamo dei dkitti..doveri dello stu-dente; ma ne parli~mo soprattutto quandoaffrontiamo il problema degli aaceslsÌ. Il ire-latore non è d'accordo con H senatore Ander-lini che sembraV'a a:nnunziare la possibìil1:itàdi ricostituire il numero chiuso nella uni-versità italiana. Noi non orecHa:mo che ciòcorrisponda a questo SOOlSOdi libel'tà del cilt-tadino studente ed in modo particolaJre allaCostituzione repubblica:na italliiana. Una rosadiversa è invece programmare, come abbia-mo fatto negli articoli 19 e successivi e pa-re che quanto detto negli articoli sulla pro-grammazione (19 e 26), sul diritto dello stu-dente (27 e 29) I suWaccesso agli studi uni-

    versitari possa essere soddisfacente. Se oc-corre precisare ancora qualcosa, precisiamo-lo. Comunque conforta il fatto che sull'aspet-to deUa libertà i colleghi intervenuti neldibattito non hanno presentato nè osserva-zioni nè critiche.

    La terza libertà è quelila delle istituzioni,cioè deUa scuola, che riguarda il problemadel p'luralismo, punto essenziale del proble--ma della Libertà ed è sancita dal dettatocostituzionale. Ma non pluralismo formale,plumlismo istituzionale previsto solo per-chè si possa dire che nel nostro paese esi-ste un pluralismo: questo non è sufficien-te ad incarnare, a dare sostanzialità al con-cetto di libertà della scuola. Occorre fareben altro. Condivido le preoccupazioniespresse in materÌ'a dal collega Trifogli edallo stesso presidente Spadolini e partico~larmente considero valide le argomentazio-ni portate dal collega Bompiani, soprattut-to per ciò che riguarda !'interpretazione delterzo comma dell'articolo 33 della Costitu-zione.

    Ln base agili stessi aiJ:1gomentinon si puòcondividere n[}Jterpretazione data sullo stes-so tema dal ,senatore Gmurilllo, in quanrtomolto limitartiva e nello stesso tempo peri-colosa.

    Si tratta di un tema importante, 'Oppor-tunamente soMevato neLla discussione gene-rale, suJ quale oredo 'Che il Poclamento, ono-revole ,P,resideI1Jte,dowà tornare per uscirefuori da distanti i'llterpretazio11iÌ costituzio-nali. Certo questa non è la sede peT affron-tare così grande tema, ma oomunque credosia giunto il momento che l'autentica in-te:npretazi'one dell'articolo 33 ed in modoparticobre del1Uerzo comma dell'articolo 33sia afiìrontaJta dal ParLamento perchè i[ plu-ralismo nel nostro paese non abbila a sen-Itirsi, direi, mortificato e la libertà dellaslcuola non debba sentirsi rosa di terzo,quarto, quinto grado, mentre, a nostro av-viso, è uno dei fondamenti, dei pilastri del-la libertà di un popolo.

    Collegato aNa vita dell'università, defini-ta da noi sede primania della ricerca, è ilproblema della ricerca scientifica, ma nonpare che si siano fatte grandi osservazioniin materia. È mio dovere ringraziare il se--

  • Senato della Repubblica ~ 16316 ~ VII Legislatura

    19 GENNAIO1979367a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

    natare Faedo per quanto ha creduto neces~sario dire in materia, e mi piace l'ibadirneil cancetto che la narmativa prevista al ti~tala IV riguardante la ricerca scientifica'int'ende garantire ad un tempO' l'autanamiauniversitaria ed il migliar coardinamentadella riceroa stessa. A questa prapasito ilsenatare Faeda ritiene mO'menta determi~nante, per valutare le esigenze ed i risultatinel campa della ricerca scientifica, l'istitu~ziane della canferenza triennale per la ricer~ca scientifica ed universitaria.

    AJhro tema imij)artante è quella che ,riguar-da ill tempO' piena e le inIaompatibilità. Han-nO' parlata su questa tema in mO'da particO'-lare i calleghi Bernardini, AIliderlimi, Mara-valle, GuarinO', TmfogJl:i,Buzzi, Masullo e Iostessa' 'presidente Spadalini. Dire che quesitO'sia un tema estranea 'alLlaoaduta dei decre~ta-legge n. 642 sarebbe come essere fuarideJJ:liareal1tà peochè nO'i orediamo che unagrossa respansabilità in prapasita sia daattribuire a quel tema, che perahra travamigLiare callacaziO'ne in questa sede. Occar~rerà saltanta ricardare in materia l"atteggia~menta del Partita sadalista italiana, la sfar~zo della stessa presidente Spadalini, il suapratacalla per un accorda tra i partiti pO'-litici per travare una salu~iane, cui tutti ipartiti aderirana, il dacumenta del SenatO'e pO'i della Camera. Questa per ricordareappunta le nastre rispettive pasiziani e lenO'stre reciprache respansabilità.

    Ma è dinanzi a nai oggi il testa e nO'n pO's~siamO' più giacare al rinvia; dobbiamO' deci-dere intO'rna a questa tema. Per il relatarel'articala 32 è vaHda, nan deve essere ab~bandanata, aum la si deve ricanfermare perla sua stesura, per quanta cantiene, pergli scopi che intende raggiungere e per lavalantà palitica unanimemente espressa insede di canfranta prima tra lIe farze pali~tiche e pO'i parlamentari. Però va subitaaggiunta che vi è anche, came per tutta larifarma, da £issare i tempi di attuaziane,perchè immaginare anche qui che questa siahic et nunc agibile mi pare che sia comeandare a raccagHere farfane satta l'arca diTitO'. Occarre quindi la gradualità cangiun~ta alla apzianalità perchè s,i arrivi a questarisultata; ma ciò nan all'infinita, casì che

    la gradualità finisca per far svanire :ill cO'n-tenuta deWarticala 32, bensì nell'arco deisei anni che nai prevediamO' essere neces-sari per l'attuaziane della rifarma, per !'in-serimentO' del nuava nel presente.

    È bene ricardare, anche se mi ripeta, ano-revali colleghi, che è in questa sede che que-sta prablema così attesa deve trovare solu~ziane. Rinviare nan è più possibile, perchènan possiamO' dire came nel decreta: pO'iver-rà la legge; la ,Leggeè qui davanti a noi e noila ,st,iama scrivendO'.

    Un problema nan mena impartante che èstata sO'llevata è quella degli studenti, chedevanO' restare al centra della nastra atten-ziane; guai se nan avessimO' questa abietti~va! Questa tema, ampiamente tmttata neivari interventi, va dal ribadita cancetta del~!'istruziane permanente e ricorrente ~ arti-cala 1 del1a nastra rifarma ~ che si deveattuare nelle università, Dicordata dal sena~tare Buzzi, al cancetta della farmaziane pra-fessianale, altra punta ricordata nel dibat~tita in particalare dal senatare Trifogli;dal prablema dell'accessa a quella della di~stribuziane, articala 19, nei vari atenei, aquella dell'interventO' saspensiva del Gaver~nO' su prapasta del Cansiglia nazianale uni~versitaria in casi di verificata interventO'pragrammatare, come ha ricardata i!l se~natare Trifagli. Vi è da sattolineare l'aspet~tO' deUa preparaziane più aperta, anche semena tecnica, ricordata dal senatare Gua~rina.

    Vi è pO'i il prablema dei tre titoli, dipla~ma, laurea e dattarata di ricerca, quest'ul-tima sala ai fini accademici e nan ai finiprafessianali, came numerasi colleghi han~nO' ricardata. C'è il proMema degli studen-ti lavaratori, ricardata dai senatori Ander-lini, SchianO', Lambardini; vi è il prable~ma del l'apparta fra istruzione secondariae istruziane universitaria, ricardata dallacal1ega Cantema Degli Abbati e quella delrapparta fra diplama, laurea e fatta accupa~zianale, sollevato da molti senatori. Quest'ul~timo ,tema è importante, ma non deve indurcia considerare l'università came una stazianedi parcheggia a una anticamera di cal1aca~menta perchè, se assumessimO' questa pO'si-ziane, nan avremmO' quella università che la

  • Senato della Repubblica ~ 16317 ~ VII Legislatura

    19 GENNAIO 1979367a SEDUTA ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

    Costituzione repubblicana ci chiede, fissan~done bene i fini.

    E arrivi,amo al problema dei docenti. Varicordato per i docenti il problema dell'acces-so. Ricordo le posizioni assunte dai colleghi:Guarino, meritocrazia; SpadoHni, nOIl1opelegis; Faedo, rimessa in discussione del pro~blema della libera docenza. Vi è poi il pro~blema dei concorsi di cui già abbi'amo parla~to e che è già regolato con legge dello Stato.Accanto a questo problema vi è quello nonminore della formazione dei docenti e dellestrutture a ciò preposte.

    I senatori Buzzi, Bemal1dillIlli,Trifogli e Oon-terno Degli Abbati hanno parlato di questodelicato e importante problema. Mentre i se~natori Buzzi e Conterno Degli Abbati hannoparlato del dipartimento delle scienze peda-gogkhe istituito o per legge oppure per dele~ga, il senatore Bernardini ha rilevato che al~l'articolo 7 del testo di riferimento vi è unadelega di troppo, cioè queIJa concernente icorsi finalizzati aHa formazione dei docenti.Questo è un punto estremamente qualifican-te sul quale deve porsi l'attenzione del Sena-to afHnchè l'articolo 7 venga precisato, mi-gliorato e reso agibile. Ma compete, ono-revoli colleghi, al l'elatore ricordare a que~sto punto che 'su questo tema vi sono ri~serve scritte e presentate al P'arlamento daiGruppi del partito comunista e del parti~to socialista. Ma soprattutto va ricorda-to che vi è la riserva non trascurabi1e pre~sentata dalla Commissione per gli affari co~stituzionaH intorno al problema sollevatodall'articolo 39 che richiama la delega. Inquesto articolo, modificando quello che untesto governativo precedente prevedeva, ab~biamo stabHito che una Commissione par~lamentare di quindici senatori e di quin~,dici deputati accompagni i lavori dell'Ese-cutivo. Si ricorderà che in quella sede ilrelatore presentò alcune riserve di naturapersonale, ma anche a suo am,so cOlStituzio-naIe, in quanto la delega che si offre al Go-verno deve essere esercitata dal Governo e ilGoverno ne deve rispondere. Sicchè il ri-chiamo che si fa al punto 4 del parere dellaCommissione affari costituzionali credo deb-ba essere tenuto presente da questa Assem~

    blea quando si afferma che in questo casonon è una commissione interparlamentareche deve essere costituita in quanto dalla Co-stituzione non è prevista una commissionedi questo genere. Tutt'al più se il Governovuole avere un conforto può chiedere il pa-rere ed una consultazione aHe competentiCommissioni permanenti della Came:ra e delSenato senza la creazione di commissionimiste e tanto meno di organismi ibridi com-prendenti parlamentari ed esperti.

    Abbiamo escluso la possibilità di un orga-nismo ibrido e oi si'amo comportati di con-seguenza.

    P RES I D E N T E. La ringrazio deH'aiu~to che apporta ,sempre allla tesi sostell1Uitadalla Presidenza.

    C E R V O N E, relatore. Signor Presiden-te, sono lieto di essermi trovato d'accordocon lei. È giusto a questo punto che ci sia unmomento di meditazione da parte del Senatoper fare le opportune modifiche e, nello stes-so tempo, per raddriz~are una tradizione chead avviso del relatore non è stata mai cor-retta.

    È giusto accogliere finvito del senatoreBernardini per approfondire bene in questasede il problema, perchè non è rinviabile,dei non docenti, anche se non va dimenticatoquanto già c'è. Comunque mi pare giustal'osservazione del senatore Bernardini di cerocare di migliorare il testo.

    Merita un richiamo a parte quanto 'inte-ressa l'istruzione artistica di cui al titolo VII.A questo proposito mi sembra che tra la'riforma della secondaria e la riforma del-l'Università questo ramo importante del-l'educazione e dell'istruzione del nostro pae-se non trovi pace perchè, come in una par-tita a tennis, da Ponzio lo si rimanda aPilato. Perciò in questa sede deve trovareuna sua definizione.

    Moltissimi sono i problemi dell'Universitàed io ho richiamato solo i più importanti, suiquali si è accentrata l'attenzione del dibatti-to. Ma anche solo come titolo vorrei non sidimenticassero i non meno importanti, cheriguardano il dipartimento nella sua struttu-ra, governo e sperimentazione, per f.are te-

  • Senato della Repubblica ~ 16318 ~ VII Legislatura

    367a SEDUTA ASS&\ilBLEA~ RESOCONTO STENOGRAFICO 19 GENNAIO 1979

    soro deIJe elSperienzefatte da ,adtri paesi inmateria, per arricchirsene e per non caderein erroo:-i che altri hanno riscontrato e checercano di emendare. Mi pare veramente ne--cessario dover studiare le osservazioni che ilsenatore Spadolini ha avanzato a nome delPartito repubblicano italiano, che nelle co~se essenziali ci dà sempre segno di serietàe nello stesso tempo ci richiama sempread una grande verifica della realtà in cuiviviamo.

    Ricordo anche il problema del governodegli organi universitari. Sarà questo un ar~gomento che dal decreto 642 si dovrà tra~sferire in questa sede, soprattutto ~ comegiustamente ci ricorda il senatore Masul-lo ~ per evitare !'inutile chiacchierio chesi può verificare in un assemblearismo eche sarebbe solo pernicioso per la vita uni~versitaria e a nulla servirebbe per il governostesso dell'università. Bisogna lasciare fuoridi porta quel tanto di demagogia che ognunodi noi può portare e occorre che ci imme-desimiamo nella realtà in cui viviamo econ la quale intendiamo governare la nostrauniversità.

    Altro punto importante è il collegamentodell'UIllJiversdtà italiana ron i paesi deLla Co~munità europea e con quelli extracomunitari.Poichè nel dibattito ho sentito richiamarequesto problema da varie parti politiche, cre~do che sarebbe bene che aggiungessimo lapossibilità di un interscambio tra professoridi altre nazioni e professori italiani; credia~mo che questa esperienza possa arricchirei.

    Molti colleghi hanno chiesto ~ e il discor-so è indirizzato particolarmente al Gover-no ~ ragguagli sul problema della 'spesa edella copertura. Come relatore non possonon accogliere questa esigenza e presentarlaal Governo, perchè questo è il dovere delrelatore: raccogliere le istanze e trasferkleall'Esecutivo. La di!1ig~a sempo:-edimostrntadal ministro Pedini e la sua tenacia sononote a tutti quanti noi; sappiamo anchequanto egli abbia fatto presso i suoi col~leghi del settore finanziario (Ministri delbilancio e del tesoro) e presso 10 stesso Pre-sidente del Consiglio. Ma poichè non possia~ma rinviarlo ad altro disegno di legge, que~sto problema 10 dobbiamo risolvere in que-

    sta sede e in questo contesto che stiamo esa~minando. Credo che solo quando il Governoci avrà informato ~ e sono certo che 10 fa~rà ~ potremo definitivamente stabilire se lalegge può aiIldare avanti, anche perchè, 01110-o:-evole P:residente, onorev:o[e Ministro, nonvogliamo porre il Presidenlte della Repub-blica nella necessità di scrivere un'altra lette-ra al Presidente del Consiglio dei ministri. . .

    P RES I D E N T E. Ha già detto che nonne scriverà altre!

    C E R V O N E, relatore o fOTse piùpropritamente di richiamare il Governo e ilParlamento all'applicazione dell'ultimo com-ma dell'articolo 81 della Costituzione repub-blicana. Credo che non possiamo correrequesto pericolo e che dobbiamo provvederein questa sede.

    Onorevol,i colleghi, ognuno di noi nel corsodi questo dibattito, qui e fuori di qui, e primaancora di questo dibattito ha sempre dichia~rata di avere la volontà politica di fare la ri-forma universitaria. Ogni Gruppo ha lavora~to intorno a questo tema e si è impegnatoper pervenire a tale riforma. Ognuno di noia posteriori ha espresso rammarico (anchese si era previsto) per la caduta del decreto~legge n. 642 e ognuno di noi è impegnato arisalire la china e a rimettere in moto tuttaquesta materia così incandescente. Per que-sto condivido con il senatore Salvucci la me.-raviglia da lui dimostrata per !'interven1Jodel collega Maravalle e quindi per l'atteggia-mento del P'artito socialista italiano. Siamorimasti veramente sorpresi e profondam'enteamareggiati, dopo tanto lavoro in cqmune,dopo tanti dibattiti, dopo le concordanièraggiunte, anche se con riserve, di questo at~il:eggiamento così duro. Credo che Parlamentoe Commi1s,sione non lo meritassero, nè pareche gli eventi che hanno contrassegnato l'iterdel d~Teto-Iegge n. 642 abbrano fatlto supe-rare questo progetto. Anzi direi che il COOT-,dinamento con esso si imponga ancora di più.

    Si è anche detto che a questo punto il di~segno di legge non costituisce più un ade--guato punto di riferimento. Ma quando al-l'inizio del mio dire ho ratto richiamo al

  • VII LegislaturaSenatO della Repubblica ~ 16319 ~

    19 GENNAIO 1979367a SEDUTA ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

    testo, ho osservato che esso era una guidadisponibile, non un punto da approvarsi talee quale. Nessuno potrebbe sognarsi una cosadel genere in regime democratico. Ma se ve-nisse a mancare questo adeguato punto di ri-ferimento, non potremmo procedere alla di-scussione perchè non avremmo punti su cuidiscutere e non sapremmo quali sono le po-sizioni alle quali rifeI1irsi.

    È poi fuori della storia o contro la sto-ria affermare che il testo che esaminiamomanchi a monte di un dibattito culturale ap-profondito, di coraggio, di fantasia. Ma checosa abbiamo fatto fino adesso? Due anni didi'scussione e ancora prima tante altre di-scussioni, fatte da ognuno nella propria se-de. Ora si dice che questo testo sia addirit-tura privo di contenuti nuovi e convincenti.Il relatore indubbiamente non vuole scavareun fossato, non è suo compito, non è neanche nel suo animo, ma si è guardato intornoper sapere se il testo di riferimento è sta-to mai visto dal Partito sooialista e dalcollega Maravalle o se per caso sia venutosu come un fungo, senza che nessuno dinoi abbia parlato, si sia incontrato e con-frontato con gli altri.

    Il testo al nostro esame non è, come giu-stamente il collega Trifogli ha detto, un ne-gativo compromesso, tuttavia è una propostache ha a monte volontà di mondi vari, cultu-rali, partitici, sindacali e parlamentari. Edallora c'è da domandarsi se c'è o no quellavolontà politica che do a.1J1'inizioho detto ave-re tutti e che tutti reclamiamo. Se da tuttiviene reclamata, occorre che passando all'ar-ticolato da parte di tutti ci sia un sano reali-smo, facendo confronti con questa realtà,con questo paese, con questa università. Nonsi sia troppo eraclitei e troppo mutevoli, sic-chè da mat,tin~ a sera le nostre opinionicambiano. Veramente ognuno di noi sia con-vinto che oltre non si può andare, che non sipuò rinviare e sia anche convinto che lacaduta del decreto n. 642 reclama ancora dipiù la :rifoIJlla e che non si può sottrarre ilParlamento alla respoll!sabiilità che ha da-V'anti al paese di realizzarla. Rinviarla oggi,ripeto, significa renderla più difficile do-mani.

    Il collega Bernardini ha iniziato afferman-do di voJer essere ottimista e che non èun'utopia dichiarare che la I1iforma si puòe si deve rare. Il relatore anche è di que-sto parere: credere che possiamo fare questecose è un ottimismo non utopico. Credo chedobbiamo farle e che quindi non siamo nelmondo deH'utopia e ciò 'anche perchè, col-leghi, è ana prova le democrazia come tale,senza aggettivi, e perchè non si dica che lalibertà e la democrazia sono incapaci di mi-gliorare con le riforme il paese. Infatti noi'corriamo questo pericolo che, ove si con-cretizzasse, sarebbe un bel regalo per chialla Hbertà non crede, un regalo gratuita-mente dato da uomini liberi quali sono isenatori e i deputati della Repubblica ita-liana.

    Onorevole Presidente, onorevole Ministro,onorevoli senatori, forse sono stato un po'troppo lungo; ma la dignità del tema, l'ele-vatezza del dibattito, i problemi sollevatimeritavano ben altra risposta e più docu-mentata e puntuale replica che non quellafatta dal relatore; mentre, quindi, mi scusoper l'inadeguatezza, mi riservo in sede di di-scussione dell'articolato, che tratterà ciascu-no dei punti qui accennati, di essere piùpreciso e puntuale.

    Se mi è permesso aggiungere qualche cosa,vorrei solo richiamare i molti convegni, di-scorsi, articoli letti e scritti ,in cui e concui molti di noi hanno fatto sperare cheoggi la riforma si poteva e si doveva rea-lizzare. Il ricordo di tutto ciò ci colleghial paese reale che 'attende e ci colleghi nonin funzione di questo o quel partito cui ognu-no di noi si gloria di appartenere; ma met-tendo questi partiti al servizio di una cosìgrande riforma. Non sarà il contrario ecioè che un interesse, per quanto nobile, masempre di parte, di un movimento politico,di un partito, si anteponga alle necessità dell-la comunità nazionale.

    Se sapremo, ognuno per la sua parte, ri-nunciare ad un po' di noi stessi, allora solonoi perverremo a realizzare quello che abbia-mo promesso e su cui con passione ci siamoimpegnati. L'ottimismo nasce, quindi, quan-do penso a questo nostro senso di respon-sabilità, a questo nostro bisogno di servi're,a questa nostra fedeltà alle cose dette. È

  • Senato della Repubblica ~ 16320 ~ VII Legislatura

    19 GENNAIO1979367a SEDUTA ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

    con questo spirito, onorevole Presidente, chel'Assemblea si accinge a passare all'esamedegli articoli, mentre immagino che propriolei, Presidente di questo ramo del Parla~mento, possa prendere atto con soddri.sra~zione che il ministro della pubMica istru~zione, senatore Pedini, il presidente della7a Commissione d~l Senato, senatore Spa~doUni, la stessa Commissione tutta e que--sta Assemblea hanno con convinzione la~vorato per rendere un servizio al paese edhanno adempiuto così con scrupolosità illoro dovere. (Applausi dal centro e dallasinistra).

    P RES I D E N T E. Onorevole relato~re, la mia soddisfazione non manca, ma sa~rà maggiore quando l'avrò udita illustrarel'ordine del giorno delLa Commissione.

    C E R V O N E, relatore. Signor Presi~dente, l'ordine del giorno intende impegnareil Governo a passare subito all'attuazionedi quanto dice il disegno di legge, in partico~lar modo per quanto concerne le materiemediche.

    P RES I D E N T E. Quindi ha qualchedubbio sulla volontà del Ministro? (Ilarità).

    C E R V O N E, relatore. t? un incita~mento.

    P RES I D E N T E. Un jrncoraggiamen~to, un'assicurazione di appoggio.

    C A R O L L O. Domando di parlare.

    P RES I D E N T E. Ne ha raco.Jtà.

    C A R O L L O. Signor Presidente, si.gnor Ministro, colleghi, svolgo il doverosocompito di esprimere il parere della sa Com~missione bilancio. Desidero brevemente for-mulare qualche J.1accomandazione e illustra-re qualche osserva2jione.

    Una raccomandazione mi permetterei dirivolgerla particol'armente al Governo ai fi~ni dell'applicazione dell'articolo 18 del dise~gno di l'egge, là dove è detto che le univer~sità, per la gestione patrimoniale e Hnanzia~da, sono tenute ad uniformarsi a norme che

    saranno stabilite in un regolamento ammi-nistrativo contabile da emanare entro seimesi dall'entrata in v,igore della presente l'eg-ge, con decreto del Presidente della Repub-bLica, su proposta del Ministro della pubbli-ca istruzione di concerto col Ministro deltesoro. Non è fatto riferimento agli obbli-ghi che in materia deriverebbero dalla nuo-va legge di contabilità dello Stato, lan. 468. Sarebbe stato più opportuno un piùpreciso riferimento, che in tal ca:so sarebbestato più espressamente vincolante. Sicco-me questo non è, mi permetto di raccoman-dare al Governo che, in sede di studio e diemanazione del regolamento amministrati-vo, si tenga conto del necessario coordina-mento operativo e strutturale con la nuovalegge di contabilità dello Stato.

    Potrebbe sembrare una raccomandazionesuperflua, ma non mi pare che lo sia per ilfatto che 'altre norme sono 'state via via pro-poste nel disegno di legge, norme che spin-gono a ritenere che la Commissione si èstudiata di mollificare i rapporti tra le esi-genze di spesa nelle università e la legge dicontabilità dello Stato. Sono cioè ipotizzaticomportamenti e movimenti che sembranoaccreditare l'ipotesi di una autonomia finan~ziaria delle università indipendentementedalle disposizioni di carattere genemle sul-la contabilità deHo Stato, che obbedisconoad un principio: il governo unitario dellaspesa; principio che vale per gli enti locali,per le regioni, per gli enti statali, parastata-li, per le az:rende autonome nazionali.

    Tenga conto, signor Ministro, di quanto èprescritto all'articolo 19, laddove è detto chele università dovrebbero predisporre un pia~no triennale: il Governo lo elabora in via defi~nitiva e quindi lo presenta sotto forma diun disegno di legge. Entro il 31 luglio diogni 'anno è riconosciuta la possibilità di mo-diHcarlo sulla base delle esperienze acquisi-te. Mi chiedo (me lo chiedo più per il de-siderio di agevolare il compito del Governoe di cautelare le aspettative dell'universitàche non per spirito sterilmente critico o so-lo formalistico) perchè avete ipotizzato lapresent'azione di disegni di legge annuali aifini della variazione di un programma trien~naIe di spesa quando ben si sa che esiste

  • Senato della Repubblica ~ 16321 ~ VII Legislatura

    19 GENNAIO1979367a SEDUTA ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

    un programma triennale della spesa pubbli~ca che deve essere anno per anno modifica~to a mezzo della legge finanziaria. Non esi-ste così rapporto alcuno tra legge finanzia~ria e contabilità della spesa pubblica allar-gata nel suo comp~esso e la conseguenza po-trà essere, signor Ministro, che lei si trove-rà handicappato tra due camminamenti:quello relativo 'al bHancio triennale dello Sta-to, rivisto annualmente dal Parlamento, allalegge finanziaria che interviene per eventuaJimodifiche neJl'ambito del bilancio dello Sta-to e quello del bilancio triennale dell'uni-versità, dentro il quale si inserisce H btlan-cio annuale, ma in maniera autonoma e nonautomaticamente collegata con il btlanciotI1iennale dello Stato, con la legge finanzia-ria. Si potrà essere di fronte ad una dupH-cazione . . .

    P RES I D E N T E. Senatore Carol-lo, a quale articolo si riferi'sce?

    C A R O L L O. All'articolo 19. Di fron-te ad una duplicazione di comportamentie di sforzi non è improbabile che, invece diaccelerare i tempi, si ritarderanno e cinvecedi rendere immediatamente proficua l'azio-ne dell'università e quella del Governo, que-sta finirà con l'essere attardata e dispersa.

    Mi permetto di far osserva:re anche (e nonso se questa osservazione va diretta anchealla Presidenza del Senato) che nel terzo com-ma dell'articolo 19 è detto: ({ Anche tale di-segno di legge deve essere approvato entroil 31 dicembre dello stes'so anno di presen-tazione », la stessa data della legge finanzia-ria. Però, signor Presidente, quando noi ipo-tizzammo in sede di sa Commissione la nor-ma relativa all'approvazione del bHancio epoi quell'altra contestuale relativa alla leg-ge finanziaria, non ci permettemmo ~ miricordo che ne parlammo espressamente ~di inserire nella norma anche l'obbligo im-pasto al Parlamento di approvare entro il31 dicembre una qualsiasi legge (non credoche il Parlamento abbia bisogno di una legge)perchè poi a questa obbedisse e quindi nerispettasse i tempi e i vincoìi. Noi dicem-mo: il Governo deve presentare entro un cer-

    to periodo di tempo una determinata legge,una determinata norma, però poi è il Par-lamento che nella sua sovranità sceglie itempi che riterrà opportuni. Ma forse il mioè un fatto di coscienza e di scrupolo. Sape-vate ~ non potevate non saperlo ~ che

    esiste un bilancio triennale, che si vota su-bito dopo la legge finanziaria; avevate peròpreferito l'autonomia di spesa, di istruttoriagovernativa, amministrativa e parlamentare.Come fare allora per non correre il rischiodi ritardare i tempi per queste dupHcazioni,per questi due camminamenti proceduralitra di loro non necessariamente convergen-ti? Allora avete preteso di dare al Parlamen-to l'o:rdine che entro il 31 dicembre essodeve « approvare» una spesa autonomamen~te concepita rispetto al bilancio dello Statononostante sia noto che H Barlamento è por-tato a votare il bilancio e la legge finanzia-ria proprio entro il 31 dicembre.

    A mio giudizio ,si tratta di una specie disaggezza afHdata alla scaItrezza formale oprocedurale. Non potevo non fare questaosservazione e questo rilievo, a propositodi questo comma; non potevo non sottoli-nearlo.

    Un'ultima considerazione, signor Prestden-te, sull'articolo 49, norma Hnanziaria. In que-sta norma nulla è detto della spesa relati-va al bi'lancio 1979. È detto vagamente: «siprovvederà» (per queste spese) «con unaquota degli stanziamenti iscritti nello stato diprevisione della spesa del Ministero dellapubblica istruzione, da determinare annual-mente con apposito articolo della legge diapprovazione del bilancio ». Va bene, ma Iperil 1979, qual è, quanto è questa quota? Nonè improbabile che il Ministro avrà elementipiù precisi di valutazione. Però rimane pursempre, quanto meno, il problema dei pre-cari la cui nuova situazione giuridico-econo-mica non c'è dubbio che porterà ad una lie-vitazione della spesa. Quanto, quale? Unaquota: così, vagamente. Ecco perchè ho par-lato di «mollificazione» dei rapporti fracomportamento del Ministero della pubbli-ca istruzione per quanto attiene gli obbli-ghi di spesa e le leggi che regalano la con-tabilità dello Stato e la contabilità anche ditutto il settore pubblico allargato. Questo

  • Senato della Repubblica ~ 16322 ~ VII Legislatura

    19 GENNAIO 1979367a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

    non posso non rilevarlo; il problema diuna indicazione indistinta e vaga di spesaper il 1979 resta. E per quanto attiene glialtri anni ~ è sempre un'osservazione, nonè un parere negativo che sto dando, peròè un'osservazione che, a mio giudizio, haanche una sua validità fondamentale ~ que-sta è spesa corrente o almeno 10 è in unacerta misura. Ma ben si sa che la leggedi contabilità nuova ci dice che qualsiasiespansione della spesa corrente comportala previsione di una maggiore entrata amezzo di nuovo reddito tributario nel ca-so in cui fosse solo questa la via da per-correre. Non si può cioè ricorrere ai fon-di globali generici che sono più fantasmiirreali che effettive disponibilità di spesa.Non si può cioè ricorrere vagamente a:lledisponibilità di bilancio secondo quanto ladivina provvidenza potrà garantire per glianni successivi (solo che non sempre noipoldtici saremmo degni dell'attenzione del-la divina provvidenza in materia). Questaparte non è espressamente tenuta in consi-derazione dalla Commissione. Io avevo il do-vere di farla presente, perchè quanto menorimanga agli atti che questi aspetti piutto-sto malinconici e preoccupanti la sa Commis-sione li ha rilevati. Certo il Governo potràdare al riguardo le assicurazioni maggiorie fornire gli elementi più illuminanti e soloallora il parere potrà essere positivo invecedi essere un parere di riserva con le con-siderazioni e le osservazioni fatte.

    P RES I D E N T E. 1; stata evocatadal senatore Cervone, durante la sua rei a-zione, una recente lettera del Presidente del-la Repubblioa al Governo. Cerchiamo di nonricorrere a pudichi veli; quella lettera eraimpHoitamente rivolta anche al Parlamento.Il fatto che il Governo, in questi giorni, ab-bia presentato una nota di variazione allaCamera, la quale fa risultare che lo stanzia-mento previsto, di circa 4.000 miliardi, perle spese di attuazione della riforma sanita-ria, ha richiesto una integrazione di altri8.000 miliardi, dà un grande peso, a parte laautorevolezza che già lo dava grandissimo,alLe osservazioni del Presidente della Repub-blica.

    C A R O L L O Per soddisfazione delSenato, e non per narcisismo personale, deb-bo ricordare che le considerazioni critichefatte dalla suprema autor.ità del paese era-no state già scritte nel parere della sa Com-missione suna riforma sanitaria.

    P RES I D E N T E. Avendo in questacircostanza la Commissione bilanoio espres-so in Aula il suo parere, nessuno può cen-surare la Commissione pubblica istruzionedi non averne già tenuto conto.

    E mio dovere richiamare l'attenzione del-la Commissione istruzione sull'eccezionaleimportanza dei rilievi anche di natura costi-tuzionale che questa mattina, qui, il senato-re Carollo ha fatto a nome della Commis-sione bilancio.

    O la Commissione, provvedendo 'ad esa-minare i rilievi nella sede sua propria, pre-senterà opportuni emendamenti, oppurespetterà al senatore Carollo presentare emen-damenti utili a difendere il parere espressodalla 5" Commissione.

    Nè dalla relazione, nè dagli articoli pro--posti il cittadino-contribuente è in grado diintendere l'entità della spesa e il modo difronteggiada.

    Per tutti questi rilievi e per queHi conte-nuti nel parere della Commissione bilancio,invito la Commissione istruzione ed il Go-verno a cogliere le opportune occasioni peresaminare attentamente i problemi solleva-ti, arr.ivando alle decisioni di rispettiva com-petenza.

    Ha facoltà di parlare il Ministro della pub-blica istruzione.

    P E D I N I, ministro della pubblicaistruzione. Signor Presidente, onorevoli se-natori, il Governo è lieto che il dibattito suquesta importante riforma si avvii dopo ilsuo richiamo doveroso, signor Presidente, edopo le parole del presidente Carollo nel-l'impegno della serietà anche in materia fi-nanzraria. Sono Heto che i precedenti dellariforma sanitaria qui ricordati ci stamo1inoancora piÙ a cercare di dare soddisfazionealle osservazioni della Commissione bilan-cio che, esplicitate alcuni mesi or sono inun parere perplesso sotto certi aspetti, in-

  • Sm'iato della Repvbblit.:o VII Legislatura~ 16323 ~

    19 GENNAIO 1979

    ,~=,:::::-..,,"-====-~~~~~O:::o...~~~~~~.~~~~

    ~~.~~~~-. ~

    ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGR.

  • SenatO' della Repubblica ~ 16324 ~ VIl Legislatura

    19 GENNAIO1979367a SEDUTA ASSEMBLEA - REsocaNTO STENOGRAFICO'

    tO'bene H senatore Bompiani che ha concO'rsoa preparare il testo ~ un pragetta di disegno

    di legge sulla riforma della facoltà di medici-na sin dal 30 luglio scO'rso. Quest'autarevO'lepresa di pO'siziO'necO'nsentirà al Ministro diavere maggiore autorità sulle forze politicheperchè finalmente Sii esprimano? Lo spe-riamo.

    CredO', onorevole Presidente, che quandouna nazione affronta, come la nostra sta peraffrontare, una consistente spesa (perchè cer-to la nuova università non si farà se non conimpegni di spesa), bisogna anche convincer-si della ragione di una spesa. Ed ecco perchèio ritengo importantissimo questo dibattito,altrettanto importante la rdazione motivan-te del senato:re Cervone, ed ecco perchè riten-go che in questo mO'mento il compito del Mi-nistro, anche per rispondere a così impar-tante diiScussiane, sia que,uo di esprimere lesue osservazioni a motivazione del maggioronere che la finanza italiana dovrà certo af-frontare per dare all'Italia una nuova univer-sità. E nel corso della mia esposizione daròal senatore CarollO' anche alcune indicazionidi massima di spesa, che, ripeto, potrannoessere più o meno variabiLi a seconda dellescelte che l'Assemblea vorrà compiere su cer-ti nuovi istituti dell'università.

    Onorevo~e Presidente, onorevoli senatori,il 10 giugno 1978 iniziava in Commi,s'siÌO'nepubblica istruzione al Senato l'impO'rtantedibattitO' che, protrattosi per vari mesi, ciporta oggi ad esaminare ,in questa Aula il te-sto di riforma dell'università. Ad esso le for-ze politiche hanno dato un contributo valido.

    Il presidente Spadolini ha offerto la suarara esperienza per superare i punti più diffi-ciLi del negoziato e il senatore Cervone ~ cheincontro, me lo consenta, con commozianedi amico, dopo tanti anni, anche su que-sto impegno della nuova università ~ ha

    offerto la sua determinante e appassianatainiziativa per definire il testo. Il Governo lirirngrazia di ciò così come ringrazia gli ònore-voH senatori che hanno preso la parala contanta autorevolezza. Il Governo ha dato ilsuo contributo costruttivo a questo testo alquale consente e aderisce anche perchè essoè espressione qualificata dei partiti che con-corrono alla sua maggioranza.

    Con le misure antidpatrici e soprattuttocon il decreto sullo stato giuridico ed econo-mico del personale il Governo ha anche con-corso in modo determinante ad approfandireancor più la questione universitaria. Il bloc-co del noto decreto, dovuto ad un ostruzio-nismo sul quale potranno farsi in altr'a sedevalutazioni politiche e di cui il senatare Cer-vone ha ricordato taluni interessanti aspetti,ha anzi accentuato, se così posso dire, la ten-sione politica del tema, ha chiarito ancor me-glio gli effetti indotti della questione univer-sitaria, ha confermato inequivocabilmente,credo, la necessità di giungere ora con la mas-sima urgenza alla rifarma globale.

    Ma la tormentata preparazione ed H corsodel decreto hanno utilmente messo in msaltoanche la gravità della crisi dell'università peroui ben difficile è oggi non percorrere a fondala via della riforma, una riforma ~ pur nella

    sua urgenza ~ che deve essere coerente coni princìpi della nostra democrazia ed i valoridella nostra cultura.

    Il testa della Commi,ssione, partito dal pre-gevole lavoro del s,enatore Cervone, emersadal dibattito quasi ventennale, è una grandeaccasiane per essa, è una valida indicaziane,è una prova forse ultimativa di fronte allaquale agnuno assumerà ora le sue responsa-bilità.

    Esiste ora la volontà politica di giungere aconcludere il nostra lavoro? Il Governo cre-de di sì, confortato anche dal fatto che ierila Camera ha approvata in via definitiva unadelle leggi di anticipazione proposta dal Go-verno e perfezionata dal Senato: la legge sulcansiglio nazionale universitario e sulle com-missioni concorsuali. Ecco un pI'limo atto im-portante di normalizzazione della vita uni-versitaria: J'apertura ormai prevista di queiconcorsi che sano fermi dal 1974, di cui l'uni-versità ha bisagno fisiologico e a cui gli uo-mini di studio e i docenti hanno diritto. Da.remo ora avvìo alle elezioni dei membri delCansiglia nazionale universitario transitoriocasicchè il Ministro possa avvalersi del con-tributo di un organismo rappresentativo del-la società universitaria e delle realtà esterneche su essa gravitanO' e ci auguriamo che almomento dell'effettiva gestione dei concorsila nuova università sia ormai, almeno come

  • Senato della Repubblica ~ 16325 ~ V I I Legislatura

    19 GENNAIO 1979367a SEDUTA ASSEMBLEA - RESOCONTO STENQt;RAFICO

    disegno legislativa, casa certa. In questa ac-casione ringrazia la prima seziane del cansi-glia


Recommended