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Il pacchetto clima energia 20-20-20Sessione 2 – AGIRE SUL DENOMINATORE: LA RISORSA
“RISPARMIO ENERGETICO”
Forlì – 11 Marzo 2013
Ing. Claudio Artioli – Responsabile Energy Management Gruppo Hera
Direzione Generale Sviluppo e Mercato / Business e Development
Formazione Gruppo Hera“Hera ti insegna un mestiere…a scuola ”
Ing. Claudio Artioli – Responsabile Energy Management Gruppo Hera
Come raggiungere gli obiettivi al 2020
CFL totali
CFL da FERQuota di energia da FER sul consumo
finale lordo di energia= > 17 %
E’ fondamentale una strategia complessiva
Politiche integrate, efficaci ed efficienti
Calore da fonti di
energia
rinnovabile
Fonti di energia
rinnovabile per i
trasporti
Elettricità da fonti
di energia
rinnovabile
Stabilizzazione dei consumi
Efficienza energetica
Comportamenti consapevoli
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Ing. Claudio Artioli – Responsabile Energy Management Gruppo Hera
PAEE
Piano di Azione per la
Efficienza Energetica
Direttiva 2002/91/CE
rendimento energetico
nell’edilizia
D.Lgs 16/2/11, n.15 Specifiche per progettazione
ecocompatibile dei prodotti connessi
all'energia. (GU n. 55 del 8-3-2011)
Aprile 2006
Giugno 2011
Maggio 2008
EFFICIENZA ENERGETICA: il contesto normativo comunitario e nazionale (sintesi)
Direttiva 2009/125/CEProgettazione ecocompatibile dei
prodotti che consumano energia
Dir.2006/32/CEEfficienza degli usi finali dell'energia e i
servizi energetici (ex direttiva
93/76/CEE)
Dicembre 2002
Ottobre 2009
D.Lgs 30/5/ 2008, n.115Attuazione Dir.2006/32/CE relativa
all'efficienza usi finali
dell'energia e i servizi energetici
D.Lgs. 19 /8/05, n.192Attuazione Dir. 2002/91/CE relativa
al rendimento energ. nell’edilizia
(D.Lgs. 311/06, D.M. 26/6/09, L. 99/09
e D.Lgs. 56/10
Febbraio 2011
Agosto 2005
22 Giugno 2011
D. 20/7/2004
(Certificati Bianchi)
Individuazione OBIETTIVI per
l’incremento dell’efficienza energetica
(Art. 9 c.1 L.79/99)
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EFFICIENZA ENERGETICA: la Cogenerazione, attuale contesto normativo comunitario
e nazionale (sintesi)
D.Lgs 20/07
attuazione della Direttiva
Direttiva 2004/8/CE promozione della COGENERAZIONE
(ex direttiva 92/42/CEE)
D.M. 4 /8/ 2011
modifica al D.Lgs 20/07 (Cogeneraz. ALTO RENDIMENTO)
D.M. 5 /9/ 2011
Incentivi alla Cogen.
(Certificati Bianchi)
CIP 6/92 Incentivi Fonti Rinnov. e
Cogeneraz. (Fonti Assimilate)
Legge 79/99 (Bersani)Apertura del mercato Elettrico
(CV, Cogenerazione …)
AEEG Delib. 42/02 Parametri di
riconoscimento Cogenerazione
Aprile 1992 Marzo 1999 Marzo 2002
Febbraio 2007Febbraio 2004
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EFFICIENZA ENERGETICA: un contesto normativo comunitario e nazionale in continua
evoluzione
Ottobre 2012
(e tuttora in corso)
GUCE
14 Novembre 2012
1. Competitività: Ridurre significativamente il gap di costo
dell’energia per i consumatori e le imprese, con un graduale
allineamento ai prezzi e costi dell’energia europei
2. Crescita: Favorire la crescita economica sostenibile attraverso
lo sviluppo del settore energetico
3. Ambiente e qualità: Raggiungere e superare gli obiettivi
ambientali definiti dal Pacchetto 20-20-20 e mantenere alti
standard di qualità del servizio
4. Sicurezza: Continuare a migliorare la nostra sicurezza di
approvvigionamento, soprattutto nel settore gas, e ridurre la
dipendenza dall’estero
La SEN: LE SCELTE DI FONDO E GLI OBIETTIVI
LA NUOVA DIRETTIVA EFFICIENZA ENERGETICA
Abroga e sostituisce le precedenti direttive:
1. Efficienza Energetica
2. Cogenerazione
Nel medio periodo, sono state identificate 7 priorità con
obiettivi concreti e specifiche misure a supporto
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Le 7 priorità della SEN
EFFICIENZA ENERGETICA al
primo posto
Per le energie rinnovabili si
evidenzia il concetto di
SVILUPPO SOSTENIBILE
Le 7 priorità della SEN (Strategia Energetica Nazionale), in corso di consultazione
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Gli obiettivi in discussione nella SEN
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1 Scenario inerziale di crescita dei consumi in ipotesi di assenza/ interruzione di tutte le misure sull’efficienza energetica
Gli obiettivi della SEN per l’efficienza energetica
1. Lo scenario inerziale è
ciò che mi aspetto
succeda se lasciassi le
cose come stanno e
togliessi gli incentivi già
dati
1. BAUBusiness As Usual
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?efficienza energetica
risparmio energetico
Diminuire il DENOMINATORE (CFL totali)
OBIETTIVO:
1. Ridurre il
CONSUMO
FINALE LORDO
del Paese
In che
modo?
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Consumo/persona/giorno Franco Roca ENEA – Il futuro dell’Energia
Cosa rappresenta per noi l’energia?
L’UOMO TECNOLOGICO ? CON QUALI CONSEGUENZE ?
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… i tre aspetti siano
indissolubilmente
correlati tra loro ?
Energia
Benessere
Ambiente
Possiamo
dire che …
Lo
SVILUPPO
deve essere
SOSTENIBILE
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LA EFFICIENZA ENERGETICA
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Efficienza Energetica: l’Energy Manager
1. Entro il 30 aprile di ogni anno i soggetti operanti nei settori
industriale, civile, terziario e dei trasporti …omissis…, debbono
comunicare al Ministero dell’Industria del Commercio e
dell’Artigianato il nominativo del tecnico responsabile per la
conservazione e l’uso razionale dell’energia.
2. I responsabili per la conservazione e l’uso razionale dell’energia
• individuano le azioni, gli interventi, le procedure e quanto
altro necessario per promuovere l’uso razionale dell’energia,
• assicurano la predisposizione di bilanci energetici.
• In funzione anche dei parametri economici e degli usi
energetici finali, predispongono i dati energetici .
Da dove partiamo?
Legge 9 gennaio 1991 n.
10
Articolo 19
2 grandi famiglie
Il Responsabile per la conservazione e l’uso razionale
dell’energia
Su quali leve?
Produzione dell’energia
Consumo dell’energia
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A - Come si produce l’energia?
Calore (Combustibile)
SORGENTE CALDA
Calore (Fluido Condensante)
Energia Elettrica
SORGENTE FREDDA
Ciclo Rankine
Consumo Finale
Perdite di energia
Produzione
Trasporto
Utenza
Dis
trib
uzio
ne
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1° Passo - la Cogenerazione: Risparmio di Energia Primaria rispetto alla produzione
separata
1. Se aumento la
temperatura al
condensatore posso
utilizzare il calore della
«Sorgente Fredda»
2. Il Calore prima disperso
ora diventa CALORE
UTILE
3. Il rendimento passa da
40-50 % a 70-80 %
4. Il «Risparmio di energia»
va confrontato con la
produzione separata di
energia e calore con
sistemi tradizionali
Cogenerazione
Nell’esempio: per produrre 35 di energia elettrica e 50 di calore con i sistemi tradizionali
(produzione separata) mi occorrono 140 di combustibile, con la cogenerazione ne bastano 100
1. Aumento il Rendimento Globale
2. Riduco le Perdite di Trasporto2 Vantaggi:
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Cogenerazione:
Reti di teleriscaldamento per
utilizzare il calore
L’impianto HERA a Ciclo
Combinato di IMOLA da 80
MW
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B - Come si risparmia l’energia nei consumi finali?
Fornendo lo stesso servizio/prodotto
consumando meno energia primaria
Riducendo il servizio o le caratteristiche del
prodotto per consumare meno energia
primaria ?
oppure
Fare EFFICIENZA ENERGETICA
non è solamente una riduzione dei consumi
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Mini Glossario
1. BAU
2. Energia Primaria EP
3. Consumi Finali di Energia
4. Baseline
5. LCA
6. LCCA
7. Risparmio di energia
8. Efficienza Energetica
Efficienza Energetica
Calore (Combustibile)
Consumo Finale
Energia Primaria
(tep)kWh, kJoule
1 kWh elettrico = 0,187 x 10-3 tep
1 kWh termico = 0,107 x 10-3 tep
Fattore di conversione Energia
consumata/Energia Primaria
1 kWh = 0,086 x 10-3 tep
Fattore di conversione
Unità di Misura
2. ENERGIA PRIMARIA
3. CONSUMO FINALE
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Baseline
• Rappresenta il livello di riferimento del consumo di energia che avrei avuto se non avessi
effettuato l’intervento di efficientamento.
• E’ un valore non univocamente determinabile
Esempio di baseline
1. E’ influenzato dal rendimento del generatore elettrico.
2. E’ influenzato dal rendimento del generatore termico
4. BASELINE
Generatore di Calore
Generatore Termoelettrico
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1. Rappresenta uno degli strumenti fondamentali per
l’attuazione di una Politica Integrata dei Prodotti,
nonché il principale strumento operativo del “Life Cycle
Thinking”: si tratta di un metodo oggettivo di
valutazione e quantificazione dei carichi energetici ed
ambientali e degli impatti potenziali associati ad un
prodotto/processo/attività lungo l’intero ciclo di vita,
dall’acquisizione delle materie prime al fine vita (“dalla
Culla alla Tomba”)
2. La rilevanza di tale tecnica risiede principalmente nel
suo approccio innovativo che consiste nel valutare tutte
le fasi di un processo produttivo come correlate e
dipendenti.
3. Tra gli strumenti nati per l’analisi di sistemi industriali
l’LCA ha assunto un ruolo preminente ed è in forte
espansione a livello nazionale ed internazionale.
4. A livello internazionale la metodologia LCA è
regolamentata dalle norme ISO della serie 14040’s
http://www.isprambiente.gov.it/it/temi/mercato-verde/life-cycle-assessment-lca
5. Life Cycle Assessment (Valutazione del Ciclo di Vita)
1. Il Life Cycle Cost Analysis (LCCA) o analisi del costo
nel ciclo di vita (anche detto Total Cost of Ownership
– TCO) è uno strumento economico che permette di
valutare tutti i costi relativi ad un determinato
componente o sistema, dalla “culla” alla “tomba”.
2. Si prendono in considerazione i costi iniziali
(acquisto, installazione, etc.), i costi di gestione
(spese energetiche, manutenzione, oneri finanziari,
etc.), fino ad arrivare ai costi di smaltimento e
recupero.
3. Questo strumento permette di ottimizzare i costi di
una componente o di un intero sistema e il suo
utilizzo in fase di acquisto viene suggerito anche
nella UNI CEI EN 16001 Sistemi di Gestione
dell’Energia .
6. Life Cycle Cost Analysis (Valutazione del Costo per tutto il Ciclo di Vita)
Strumenti per la valutazione dell’efficienza energetica di un apparecchio/impianto
Per saperne di più
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Il Life Cycle Cost Analysis
Lo LCCA permette al decisore di compiere scelte più oculate, in particolare:
1. scegliere tra più alternative applicabili allo stesso sistema quella economicamente più vantaggiosa (es. selezionare
per un dato edificio, il sistema di riscaldamento: caldaia vs. pompa di calore);
2. accettare o rifiutare un determinato progetto (es. decidere se installare o meno un pannello solare termico);
3. specificare il valore ottimale di un progetto che generi il maggior ritorno economico (es. selezionare il valore ottimale
di spessore per un isolante termico nelle pareti).
4. Il calcolo dell’indice LCC avviene attualizzando tutte le voci di costo di un componente:
LCC = I + Repl - Res + E + OM& R
LCC: Life Cycle Cost
I: investimento iniziale
Repl: valore attuale dei costi di sostituzione
Res: valore attuale del valore residuo
E: valore attuale delle spese energetiche
OM& R: valore attuale dei costi operativi, di manutenzione, di riparazione
L’indice LCC indica il costo totale da attribuire all’investimento considerato e sarà l’indice da confrontare per la scelta di
alternative diverse: la soluzione con LCC minore sarà quella più vantaggiosa. Tale metodologia può essere utilizzata per
tutti i prodotti che consumano energia; in molti casi infatti dal punto di vista economico è da preferire un prodotto più
efficiente anche se caratterizzato dal maggior investimento iniziale.
Un tipico esempio è l’applicazione dell’LCCA ai motori elettrici i cui costi di acquisto e manutenzione rappresentano
solitamente solo alcuni punti percentuali dei costi totali sul ciclo di vita. Un motore elettrico da 15 kW (4 poli,
classificazione IE2) che funziona 1.000 ore/anno ha un costo sul ciclo di vita (10 anni, 0,1 €/kWh, Tasso di sconto 5%,
fattore di carico 0,75) di circa 11.000 Euro. Il costo iniziale e di manutenzione rappresenta circa il 12% dei costi totali LCC.
Se lo stesso motore funzionasse 4.000 ore/anno i costi iniziali e di manutenzione arriverebbero ad essere solamente il 4%
del costo totale sul ciclo di vita.
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• Un motore elettrico che funziona 1.000
ore/anno ha un costo sul ciclo di vita (10 anni)
di circa 11.000 Euro.
• Il costo iniziale e di manutenzione rappresenta
circa il 12% dei costi totali LCC.
• Se funzionasse 4.000 ore/anno i costi iniziali e
di manutenzione scenderebbero al 4% del costo
totale sul ciclo di vita.
Il Life Cycle Cost Analysis – esempio: motore elettrico (IE2)
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Ing. Claudio Artioli – Responsabile Energy Management Gruppo Hera
Periodo di studio: 20anni
Parametri economici:
Tasso di sconto reale: 3%
Inflazione: 2,4%
E nominale (en. elettrica): 3,1%
e reale (en. elettrica): 0,7%
costo dell'en. elettrica: 0,1€/kWh
Consumi di energia
condizionamento:
EER (Energy Efficiency Ratio) 3,5 3,5
Funzionamento in modalità Free-
cooling 10% 10%
20%
Energia termica da dissipare [kWh] 278.261 204.255
Energia elettrica consumata [kWhe] 71.553 52.523
Esempio di LCCA per un gruppo di continuità UPS
http://www.fire-italia.it/
vecchio UPS
statico 1
nuovo UPS
statico 2 UPS dinamico 3
P =Potenza Apparente [kVA] 500 500 500
Fattore di Carico [%] 100 100 100
Efficienza UPS ( η=Pu/Pi ) 0,92 0,94 0,96
Ore di esercizio annue [h] 8.000 8.000 8.000
Installazione in ambiente condizionato si si no
Prezzo acquisto UPS [€] 110.000 130.000 200.000
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Costo di investimento
Costo a fine vita
32
3
1
1
2
• Quello che appare più conveniente per l’ Ufficio Acquisti …
• … è più costoso per il gestore dell’impianto !
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Il Piano di Azione per l’Efficienza Energetica PAEE: quali interventi porre in
atto a livello Paese
Il 27 luglio 2011 la Conferenza Stato-Regioni ha
approvato il Piano di Azione per l’Efficienza
Energetica (PAEE) dell’Italia, un documento
previsto dalla Direttiva 2006/32/CE e presentato
per la prima volta nel 2007, aggiornato nel 2011
per confermare un obiettivo generale di
efficienza energetica da conseguire al 2016
(9,6%; contro il 9% previsto dalla Direttiva) alla
luce dei risultati conseguiti fino al 2010 e in
raccordo al ruolo dell’efficienza energetica nel
raggiungimento degli obiettivi al 2020 (SEES).Cos’è l’obiettivo di efficienza energetica ai sensi della Direttiva 2006/32/CE
occorre valutare l'ammontare medio annuo del consumo energetico come la media
della quantità di energia distribuita o venduta ai clienti finali durante anni 2001-
2005, non adattata ai gradi/giorno né ai cambiamenti strutturali o della produzione,
con esclusione dei consumi energetici ottenuti in attività coperte dalla Direttiva
Emission Trading.
L'obiettivo nazionale indicativo di risparmio energetico:
a) consiste nel 9 % dell'ammontare medio annuo del consumo di cui sopra;
b) è misurato dopo il nono anno di applicazione della Direttiva (2016);
c) è il risultato del cumulo dei risparmi energetici annuali conseguiti nell'intero
periodo di nove anni di applicazione della Direttiva;
d) è da conseguire tramite servizi energetici e altre misure di miglioramento
dell'efficienza energetica.
Il risparmio energetico nazionale, a fronte dell'obiettivo nazionale indicativo di
risparmio energetico, è misurato a decorrere dal 1° gennaio 2008, ma è consentito
portare in conto l’effetto di cosiddette “early actions”, ovvero attività effettuate
prima di questa data.
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Ing. Claudio Artioli – Responsabile Energy Management Gruppo Hera
Il PAN per le energie rinnovabili: gli aspetti di efficienza energetica
Con il Piano di Azione Nazionale per le energie rinnovabili (PAN) del 30 giugno 2010, redatto ai sensi della Direttiva
2009/28/CE, l’Italia ha impostato una propria linea operativa per raggiungere gli obiettivi, a partire dall’anno 2005
convenzionalmente assunto per definire una baseline di riferimento e tenuto conto di uno scenario tendenziale (studio
Primes 2009) per valutare l’incremento tendenziale del consumo finale lordo di energia. E’ esplicitato il ruolo contributivo
del SEES (scenario efficienza energetica supplementare).
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La stabilizzazione dei consumi finali totali (denominatore)
Obblighi + Incentivi + Tecnologia + Comportamenti consapevoli
Fonte: GSE, Il nuovo quadro italiano per le rinnovabili nel settore termico, fonte dati Terna (2010)
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Le varie forme di risparmio energetico
Il PAN fissa un obiettivo di penetrazione particolarmente ambizioso per il settore del riscaldamento e raffreddamento: il
consumo di rinnovabili “termiche” dovrà superare, al 2020, quello di energia rinnovabile nel settore elettrico, e collocarsi di
poco al di sopra di 10 Mtep. Il target appare ambizioso soprattutto se si considera che l’attuale livello di consumo è di poco
inferiore a 4 Mtep, almeno secondo le statistiche ufficiali.
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GLI OBIETTIVI DI RIFERIMENTO DEL PIANO TRIENNALE *
2011 – 2013
L’efficienza energetica come obiettivo primario
* Delibera dell’Assemblea Legislativa n° 50 del 26/7/2011
Gli obiettivi regionali al 2013 e al 2020, suddivisi per settore, sono riportati di seguito.
Il dato al 2020 rappresenta una riduzione dei consumi del 10% rispetto al valore tendenziale.
Gli obiettivi regionali Emilia RomagnaL.R. 23 dicembre 2004, n. 26, D.A.L. 4/3/ 2008, n. 156, P.E.R. approvato con D.A.L. 14/11/2007, n. 141
���� Contributo FR (ktep/anno): 2.450 – 2880
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I risultati conseguiti al 2010
� Nel periodo 2007-2010 la domanda di energia primaria in Italia è passata da 194,5 a 185,2 Mtep soddisfatta per l’83% da
combustibili fossili, petrolio 39 %, gas naturale 37% e carbone e altri solidi 7%, e per la parte rimanente da fonti rinnovabili
e dalle importazioni di energia elettrica (rispettivamente 12% e 5%). Tale riduzione è stata determinata dalla minore
domanda del settore industriale generata della crisi economica, i cui effetti hanno pesato sia sulle esportazioni sia sui
consumi interni, causando un incremento del costo del credito ed una rarefazione dei flussi di finanziamento e
contribuendo alla caduta, nel 2009, del prodotto interno lordo ed alla diminuzione dei livelli occupazionali.
� In tale contesto, l’intensità energetica del PIL nell’ultimo quadriennio si è ulteriormente ridotta dopo la stabilità degli
anni 1990-2006. A tale riduzione hanno concorso sia l’effettivo miglioramento dell’efficienza, ma soprattutto una
progressiva dematerializzazione dell’economia italiana, con la continua crescita del settore dei servizi, meno energivori, a
scapito dell’industria.
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Il sistema di incentivazione nazionale
FONTI RINNOVABILI PER USI
ELETTRICI
� CERTIFICATI BIANCHI
(Titoli di Effic. Energetica – TEE)
� DETRAZIONE FISCALE/Riduz. Imposta
OGGETTO di PROMOZIONE
EMISSIONI CO2
FONTI RINNOVABILI PER USI
TERMICI
� CERTIFICATI VERDI (fino al 2015)
� Tariffa Onnicomprensiva
� Conto Energia Fotovoltaico
EFFICIENZA ENERGETICA
Principali INCENTIVAZIONI
� CERTIFICATI GRIGI
• II° fase 2008-2012
• III° fase 2013-2020
� Conto Energia Termico
� (Certificati Bianchi)
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Cosa può fare ciascuno di noi per contribuire al
raggiungimento dell’obiettivo 20 – 20 – 20 ?
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Il ruolo dei cittadini e delle imprese
CITTADINI IMPRESE
Possono contribuire attivamente all’Efficienza
Energetica, riducendo i consumi elettrici ed
idrici con semplici pratiche quotidiane attraverso
strumenti come lampadine a basso consumo o
kit frangigetto da installare nelle case, ma anche
e forse soprattutto con
COMPORTAMENTI CONSAPEVOLI
che spesso sono a costo nullo
Per le aziende gli interventi di Efficienza
Energetica attraverso:
� sostituzione di apparecchiature con equivalenti ad
alta efficienza;
� ottimizzazione dei processi produttivi
consentono di ridurre il costo della bolletta
liberando disponibilità finanziarie a sostegno
degli stessi interventi.
Interventi di Efficienza Energetica per il
miglioramento dell’update tecnologico dei
processi produttivi:
� riducono i costi di produzione;
� incrementano il valore degli asset aziendali;
� migliorano il posizionamento dell’azienda in merito
alla compatibilità ambientale
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COMPORTAMEN
TO
CONSAPEVOLE
• Spegnere la luce quando si esce dalla stanza
• Non usare il rubinetto dell’acqua calda per consumi molto
brevi (dal rubinetto non fa a tempo ad uscire l’acqua calda che
già ho chiuso il rubinetto, ma nel frattempo la caldaia ha
consumato gas per scaldare l’acqua nei tubi che poi si
raffredderà nei tubi stessi)
• Mantenere una temperatura dell’aria a 20 – 21 °C (meglio
indossare una maglia e non una canottiera) utilizzando
sistemi di regolazione della temperatura come termostati
ambienti e valvole a zona, valvole termostatiche
• Spegnere gli STAND-BY delle apparecchiture elettriche (TV,
Video, …)
• ….
Apparecchi ad
Alta Efficienza
• Utilizzare elettrodomestici come Lavatrice, Lavastoviglie,
frigoriferi, congelatori in classe A + , A++, A+++
• Utilizzare caldaie ad alta efficienza o a condensazione
• Utilizzare lampade Fluorescenti Compatte e Led
Alcuni esempi di risparmio
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Alcuni esempi di risparmio promosso da Hera per I Clienti Finali
IL KIT
FRANGIGETTO
Il "rompigetto" è un semplice dispositivo che, attraverso un innovativo
sistema, diminuisce la quantità di acqua in uscita dal rubinetto senza
diminuire la resa nel lavaggio . Si monta in pochi minuti sui rubinetti del
bagno e della cucina, svitando il terminale di uscita dell'acqua e inserendo
questo piccolo cilindro di plastica.
Distribuito a migliaia di famiglie, consente un sensibile risparmio
nel consumo di acqua e quindi un risparmio in bolletta
FRANGIGETTO
DOCCIA
Erogatori a basso flusso per uso alberghiero, da applicare alla doccia,
grazie
al quale è possibile ottenere un'erogazione di 9 litri d'acqua al
minuto, valore considerato ideale per una doccia senza sprechi.
LAMPADE A
BASSO
CONSUMO
Sono state distribuite a prezzi scontati in centri
commerciali convenzionati sul territorio, migliaia
di lampade a basso consumo per uso domestico
per ridurre il consumo di energia elettrica e per
favorire la graduale sostituzione delle tradizionali
lampadine a incandescenza.
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Come sfruttare i benefici potenziali dello smart metering
Il contatore elettronico è uno strumento semplice e vantaggioso. Il vecchio contatore
si limitava a misurare i consumi di energia elettrica, che dovevano poi essere letti
periodicamente da un tecnico. Il nuovo contatore, invece, è uno strumento intelligente
che, oltre a misurare il consumo di energia, permette di essere letto e gestito a
distanza.
La telegestione, ovvero la gestione a distanza del contatore, consente di rendere più
semplice, trasparente e rapido il rapporto che hai con il gestore del servizio di energia
elettrica.
Il contatore è soltanto l’appendice di un insieme di apparati elettronici che, collegati tra loro, permettono
la telegestione. Pertanto, la telegestione sarà avviata solo quando tutti questi apparati saranno
operativi.
Grazie alla telegestione è possibile:
� applicare a distanza modifiche contrattuali, attivazioni e cessazioni;
� leggere a distanza i consumi registrati dal contatore.
Queste operazioni, che oggi richiedevano una visita a casa da parte di personale tecnico, con la telegestione
possono essere eseguite a distanza.
Sviluppo delle
SMART GRID
Formazione Gruppo Hera“Hera ti insegna un mestiere…a scuola ”
Ing. Claudio Artioli – Responsabile Energy Management Gruppo Hera
� L’EFFICIENZA ENERGETICA è la prima e più economica delle Fonti Rinnovabili
� La mancanza di un obbligo europeo “coatto” non deve far pensare che il perseguimento
dell’efficienza energetica possa risultare un “optional”
� L’Eff. Energetica non ha nessun problema di ACCETTABILITA’ SOCIALE al contrario di (ormai tutte)
le Fonti Rinnovabili: persino il FV ha visto il proliferare di divieti
� Sono vari i casi in cui l’investimento per l’Efficienza Energetica si ripagherebbe da sola
� L’EFFICIENZA ENERGETICA è difficile da MISURARE, non è sufficientemente percepibile e quindi è
più complicato convincere dell’efficacia dell’investimento (non dà ricavi ma solo riduzione di costi)
� Per fare un intervento spesso occorre mettere d’accordo molti proprietari, oppure
PROPRIETRIO/INQUILINO
� Il beneficio ottenibile può essere soggetto ad influenze esogene (es.: riduzione della produzione)
� I tempi di ritorno, incerti, per quanto brevi possono non essere compatibili con i Piani Industriali
(es. Industria)
� Non è appariscente, non dà
grande lustro
PRO
CONTRO
… e, non ultimo:
Efficienza Energetica