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Settembre 2013

Date post: 22-Mar-2016
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Politica, sport, cultura e storia della Valle di Suèssola (Caserta)
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Valle di Suèssola Ruotolo Settembre 2013 Distribuzione gratuita presso gli inserzionisti dei Comuni della Valle di Suèssola (Arienzo, Cervino, S. Felice a Cancello, S. Maria a Vico) Sanfelice Oggi Gas liquidi in bombole e serbatoi Via S. Marco, 133 S. MARIA A VICO tel. 0823. 756280 fax. 0823. 756206 Infissi GUIDA Via Cancello, 5 - MADDALONI tel. 0823. 201611 - fax 203568 show room in Via Libertà Serramenti e finiture Pagamenti rateali Via Nazionale Appia 4/6 telefax0823.758594(isdn)e-mail:[email protected] SANTA MARIA A VICO S.r.l. S. MARIA A VICO Via Nazionale, 328 tel.0823.808507 Via Napoli, 103 - CANCELLO SCALO Via Appia, 619 - S. MARIA A VICO - tel. 0823. 809838 tel. 0823.751019 - 0823.754155 GIOIELLI & MODA www.capassogioielliemoda.com Via Nazionale Appia, 359 - S. Maria a Vico Sposo Sposa Cerimonia Anno XXXII n.09 Direttore Alfonso Morgillo Fondatore Arturo Morgillo Periodico d’informazione fondato nel 1981, edito dall’Associazione Culturale Valle di Suèssola www.valledisuessola.it Arturo Morgillo Domenico continua a pag. 2 In quegli anni, don Luigi Villa continuò la sua attività di predica- tore e conferenziere. Nel 1956, tenne una serie di conferenze ai laureati di Bari, dove, dopo un pranzo a base di pesce, ebbe un’intossicazione a causa delle vongole nella pasta-asciutta. Informato il suo amico don Berni, che era cappellano militare all’aeroporto di Bari, don Villa fu prelevato da alcuni avieri, che lo portarono nel reparto infermeria dell’aeroporto, dove fu curato dal colonnello medico, rimanendovi fino a guarigione. Prima di lasciare Bari, don Berni volle che don Luigi lo accompa- gnasse a San Giovanni Rotondo. Arrivati sul posto, don Berni gli chiese di aspettarlo, mentre andava all’albergo Santa Maria, per prenotare il pranzo. Don Villa, allora, andò a pregare nella chiesetta del Convento. La chiesa era vuota e lui si inginocchiò in uno dei banchi. Ad un tratto, percepì una presenza e si girò; al suo fianco, vi era un uomo giovanile, straordinariamente bello, che gli chiese: Lei vuole incontrare Padre Pio?. No!, rispose don Villa, ma l’altro insistette: Vada, vada pure, Padre Pio la sta aspettando!. Don Villa si rivolse verso la persona che gli aveva appena parlato, ma, al suo fianco, non vi era più nessuno. La persona che aveva pronunciato quelle parole era scomparsa! Allora, entrò nel convento e salì fino al luogo della cella di Padre Pio ; sentì un profumo intenso di fiori e lo comunicò ad un frate che stava passando, il quale disse: Buon segno, buon segno!, dicendogli, poi, che Padre Pio sarebbe presto tornato in cella. Durante l’attesa, don Villa scrisse su un suo taccuino 12 domande che intendeva porre al frate. Dopo poco, egli vide aprirsi la porta che era in fondo alla scala della sacrestia. Appena entrato, Padre Pio lo guardò (era in fondo allo stretto corridoio, ad una Padre Pio: ”don Luigi, dedica la tua vita a difendere la Chiesa di Cristo dall’opera della Massoneria, soprattutto quella ecclesiastica” Il doppio gioco di Paolo VI: niente incontro con Suor Lucia (di Fatima) a cura dell’Ing. Franco Adessa Su richiesta di molte persone dall’Italia e dall’estero, e dopo più di vent’anni di collaborazione con questo coraggioso Sacerdote, ho deciso di scrivere questa breve biografia di don Luigi Villa, perché ritengo non sia più possibile tacere sulla indescrivibile e interminabile persecuzione subìta da questo anziano, fedele e incorruttibile Ministro di Dio! Nato a Lecco, il 3 febbraio 1918, Luigi Villa, dopo aver compiuto i suoi studi ginnasiali, liceali e teologici, fu ordinato Sacerdote, il 28 giugno 1942. Celebrò la sua Letture inquietanti - Benedetto XVI: sgamato, si dimette da papa Chi è don Luigi Villa? continua a pag. 2 prima Messa nella cattedrale di Lecco, suo paese d’origine ed esercitò il suo ministero sacerdo- tale nell’Istituto Comboniano, per circa una decina d’anni. Don Villa era un vero cacciatore di vocazioni ed uno stimato predicatore e conferenziere ed i suoi interventi erano apprezzati e richiesti in molte città e luoghi d’Italia. Inoltre, egli si dedicava in modo particolare alla formazione dei giovani. Fu proprio questo suo legame con i giovani e la sua influenza che egli esercitava su di essi che gli procurò una condanna a morte. Infatti, il Gerarca fascista Ministro della Giustizia, Roberto Farinacci, emise una condanna a morte nei suoi confronti. La motivazione era la seguente: Padre Luigi Villa non si sa chi sia; pare mandato in giro a sobillare igiovani contro la Repubblica. L’esecuzione della fucilazione non ebbe luogo grazie ad una soffiata fatta da un ufficiale del Ministero di Giustizia che, segretamente e tempestivamente, preavvisò un confratello di don Villa, padre Ceccarini - che viveva presso l’Istituto Comboniano di Crema con don Luigi - perché fuggisse. Così, don Villa scavalcò una finestra e fuggì, proprio mentre stava arrivando una jeep con sei soldati armati del plotone di esecuzione. Questa condanna pesò su don Villa per tutta la durata della Repubblica di Salò; intorno a lui, vi fu sempre un’atmosfera di provvisorietà ed una minaccia permanente che, solo con la fine della guerra, il 25 luglio 1945, segnò la sua liberazione da quell’incubo! Durante la guerra, don Villa si prodigò anche per salvare intere famiglie di ebrei. Infatti, in obbedienza alle disposizioni di Pio XII, don Luigi mise in salvo 57 ebrei, in tre viaggi sui monti al confine tra Italia e Svizzera, rischiando la sua vita ad ogni viaggio. Agli inizi del 1953, per problemi familiari, egli uscì dall’Istituto comboniano e, su invito dell’arcivescovo di Ferrara, mons. Ruggero Bovelli, si incardinò in quella diocesi, per fondare un Movimento Missionario Interna- zionale. La tragedia del bus di fine luglio scorso sul micidiale viadotto Acqualonga tra Monteforte Irpino e Visciano , nel tratto avellinese dell’autostrada Napoli- Canosa-Bari, che ha provocato 40 morti, è certamente effetto di una serie di concause: guasto ai freni e revisione dell’autobus, new jersey autostradale che si sbri- ciola, pendenze pericolose di viadotti e gallerie. Concause che lasciamo agli inquirenti per le dovute indagini affinché si accertino tutte le responsabilità. Ma alcune considerazioni, che riguardano la storia tormentata di questa autostrada e che ci toc- S. Maria a Vico Arciconfraternita del SS. Rosario: 400 anni e si continua sempre Il sodalizio fu fondato nel 1613 ed inizialmente si riuniva a pregare nella sala del Capitolo del convento solo la domenica; non ebbe una sua regola e venne guidato ed amministrato dal padre Superiore dei Domenicani. La peste del 1656 decimò i confratelli; la congregazione cessò di funzionare, ma la tenacia dei superstiti la fece rinascere. Nel 1673 venne rifondata, divenne autonoma con a capo un suo confratello Priore, con regole sue Con una sentenza rivoluzio- naria, che in realtà rispetta l’art. 1815 del codice civile, ”se sono convenuti interessi usurari, la clausola è nulla e non sono dovuti interessi”. La Cassazione (n. 350 del 2013), rimettendo il merito alla Corte d’Appello, ha accolto la domanda di un imprenditore che aveva contratto un mutuo ed aveva deciso di fare chiarezza La A16 Napoli-Bari, la più assassina Il tracciato originario passava per S.Felice a Cancello-S. Maria a Vico, ma fu deviato per Avellino dai DC Sullo e De Mita cano da vicino, sono doverose. l’originario tracciato, a metà anni ’60, prevedeva l’innesto con la Roma-Napoli tra il casello di Caserta Sud e Napoli Stazione, proseguimento in direzione della frazione Cancello del Comune di San Felice a Cancello, poi per Santa Maria a Vico, Arienzo, Arpaia, Montesarchio, Bene- vento. Un tracciato preferito già 2000 anni or sono dai Romani che costruirono la Regina Viarum, la Via Appia, dalla pianura campana verso le Puglie, oltrepassando la prima parte degli Appennini attraverso il più agevole valico, appunto, di Arienzo. Ma contro tale progetto originario, razionale e Il CODACONS informa: anche le banche sbagliano Mutui, finanziamenti, scoperti: attenzione, pericolo di usura. Nel computo di un mutuo si sommano anche gli interessi di mora. sulle molte, troppe spese accreditate da un istituto di credito nazionale. Questa sentenza impone una svolta nel rapporto in particolare con le banche dando gli strumenti per capire, inte- rrogarsi e eventualmente tutelarsi. Il primo parametro da tenere inconsiderazione è il tasso di interesse globale. continua a pag. 2 e con una sede autonoma, quella attuale, ricavata dalla trasforma- continua a pag. 3 29 settembre 2013 ore 18,00 50° di sacerdozio di don Domenico Papa Le Comunità parrocchiali di Messercola e Forchia sono liete ed orgogliose di annunciare che il loro amatissimo parroco don Domenico Papa il giorno 29 settembre 2013 alle ore 18,00 celebrerà il 50° anniversario della sua ordinazione sacerdotale nella chiesa Maria SS. Immacolata di Messercola. Grati al Signore per questo grande dono, invitiamo i fedeli a ringraziare il Signore con noi. Le comunità parrocchiali di Messercola e Forchia in festa Scongiurato il disegno criminoso del vescovo Giovanni Nuovo ordinario diocesano: mons. Antonio Di Donna Losche manovre ad Arienzo: imminente la caduta dell’amministrazione comunale Se da un lato aumenta a dismi- sura il malcontento di moltissimi arienzani per il modo di gestire la cosa pubblica da parte dell’attuale amministrazione, dall’altro si fa sempre più insistente la voce di un imminente scioglimento forzato (da parte dell’attuale maggioran- za) del civico consesso per consentire al primo cittadino Medici di potersi candidare ancora una volta a sindaco: sarebbe la terza consecutiva dopo quelle del 2004 e 2009. C’è anche chi dichiara, a gran voce, che il tempo di Medici è terminato ufficialmente come primo cittadino, ma non come... Chi stra tramando nell’ombra continua a farlo da molto tempo e gli arienzani sono consenzienti. E se il popolo è d’accordo e si sceglie gli amministratori che vuole, si tenga anche tutte le negatività che tale scelta comporta. Ma parliamo d’altro. Arienzo ha una quantità tale di beni culturali che potrebbe vivere di rendita con il turismo; invece in ammini- strazione, fino a qualche ora fa, non esisteva nemmeno il con- sigliere delegato ai beni culturali. Ed è bene non dire delle figuracce che l’amministrazione comunale ha fatto quando, alla venuta in Arienzo di vari turisti da noi invitati, i forestieri hanno constatato che non era possibile entrare nella chiesa di sant’Agostino perché l’ingresso era ostruito da un divano, da varie poltrone ed altro messi lì da un giovane barista au- torizzato, a suo dire, dall’ammini- strazione comunale...! Da non credere, eppure è così! a pag. 2
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Page 1: Settembre 2013

Valle di SuèssolaRuotolo

Settembre 2013Distribuzione gratuita presso gli inserzionisti dei Comuni della Valle di Suèssola (Arienzo, Cervino, S. Felice a Cancello, S. Maria a Vico)

Sanfelice Oggi Gas liquidiin bombole e serbatoi

Via S. Marco, 133

S. MARIA A VICOtel. 0823. 756280 fax. 0823. 756206

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GUIDA Via Cancello, 5 - MADDALONItel. 0823. 201611 - fax 203568

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Via Nazionale Appia, 359 - S. Maria a Vico

SposoSposaCerimonia

Anno XXXII n.09 Direttore Alfonso Morgillo Fondatore Arturo Morgillo

Periodico d’informazione fondato nel 1981, edito dall’Associazione Culturale Valle di Suèssola www.valledisuessola.it

Arturo Morgillo

Domenico

continua a pag. 2

In quegli anni, don Luigi Villacontinuò la sua attività di predica-tore e conferenziere.

Nel 1956, tenne una serie diconferenze ai laureati di Bari, dove,dopo un pranzo a base di pesce,ebbe un’intossicazione a causadelle vongole nella pasta-asciutta.Informato il suo amico don Berni,che era cappellano militareall’aeroporto di Bari, don Villa fuprelevato da alcuni avieri, che loportarono nel reparto infermeriadell’aeroporto, dove fu curato dalcolonnello medico, rimanendovifino a guarigione.

Prima di lasciare Bari, don Bernivolle che don Luigi lo accompa-gnasse a San Giovanni Rotondo.Arrivati sul posto, don Berni glichiese di aspettarlo, mentreandava all’albergo Santa Maria,per prenotare il pranzo. Don Villa,allora, andò a pregare nellachiesetta del Convento.

La chiesa era vuota e lui siinginocchiò in uno dei banchi. Adun tratto, percepì una presenza esi girò; al suo fianco, vi era unuomo giovanile, straordinariamentebello, che gli chiese: Lei vuoleincontrare Padre Pio?.

No!, rispose don Villa, ma l’altroinsistette: Vada, vada pure, PadrePio la sta aspettando!.

Don Villa si rivolse verso lapersona che gli aveva appenaparlato, ma, al suo fianco, non viera più nessuno. La persona cheaveva pronunciato quelle paroleera scomparsa! Allora, entrò nelconvento e salì fino al luogo dellacella di Padre Pio ; sentì unprofumo intenso di f iori e locomunicò ad un frate che stavapassando, il quale disse: Buonsegno, buon segno!, dicendogli,poi, che Padre Pio sarebbe prestotornato in cella.

Durante l’attesa, don Villascrisse su un suo taccuino 12domande che intendeva porre alfrate. Dopo poco, egli vide aprirsila porta che era in fondo alla scaladella sacrestia. Appena entrato,Padre Pio lo guardò (era in fondoallo stretto corridoio, ad una

Padre Pio: ”don Luigi, dedica la tua vita a difendere la Chiesa diCristo dall’opera della Massoneria, soprattutto quella ecclesiastica”

Il doppio gioco di Paolo VI: niente incontro con Suor Lucia (di Fatima)

a cura dell’Ing. Franco AdessaSu richiesta di molte persone

dall’Italia e dall’estero, e dopo piùdi vent’anni di collaborazione conquesto coraggioso Sacerdote, hodeciso di scrivere questa brevebiografia di don Luigi Villa,perché ritengo non sia piùpossibile tacere sulla indescrivibilee interminabile persecuzionesubìta da questo anziano, fedelee incorruttibile Ministro di Dio!

Nato a Lecco, il 3 febbraio 1918,Luigi Villa, dopo aver compiuto isuoi studi ginnasiali, l iceali eteologici, fu ordinato Sacerdote, il28 giugno 1942. Celebrò la sua

Letture inquietanti - Benedetto XVI: sgamato, si dimette da papa

Chi è don Luigi Villa?

continua a pag. 2

prima Messa nella cattedrale diLecco, suo paese d’origine edesercitò il suo ministero sacerdo-tale nell’Istituto Comboniano, percirca una decina d’anni.

Don Villa era un vero cacciatoredi vocazioni ed uno stimatopredicatore e conferenziere ed isuoi interventi erano apprezzati erichiesti in molte città e luoghid’Italia. Inoltre, egli si dedicava inmodo particolare alla formazionedei giovani. Fu proprio questo suolegame con i giovani e la suainfluenza che egli esercitava su diessi che gli procurò una condannaa morte. Infatti, il Gerarca fascistaMinistro della Giustizia, RobertoFarinacci, emise una condanna amorte nei suoi confronti.

La motivazione era la seguente:Padre Luigi Villa non si sa chi sia;pare mandato in giro a sobillareigiovani contro la Repubblica.

L’esecuzione della fucilazione nonebbe luogo grazie ad una soffiatafatta da un ufficiale del Ministerodi Giustizia che, segretamente etempestivamente, preavvisò unconfratello di don Villa, padreCeccarini - che viveva pressol’Istituto Comboniano di Crema condon Luigi - perché fuggisse. Così,don Villa scavalcò una finestra efuggì, proprio mentre stavaarrivando una jeep con sei soldatiarmati del plotone di esecuzione.

Questa condanna pesò su donVilla per tutta la durata dellaRepubblica di Salò; intorno a lui, vifu sempre un’atmosfera diprovvisorietà ed una minacciapermanente che, solo con la finedella guerra, il 25 luglio 1945,segnò la sua liberazione daquell’incubo!

Durante la guerra, don Villa siprodigò anche per salvare interefamiglie di ebrei. Infatti, inobbedienza alle disposizioni di PioXII, don Luigi mise in salvo 57ebrei, in tre viaggi sui monti alconfine tra Italia e Svizzera,rischiando la sua vita ad ogniviaggio. Agli inizi del 1953, perproblemi familiari, egli uscìdall’Istituto comboniano e, su invitodell’arcivescovo di Ferrara, mons.Ruggero Bovelli, si incardinò inquella diocesi, per fondare unMovimento Missionario Interna-zionale.

La tragedia del bus di fine luglioscorso sul micidiale viadottoAcqualonga tra MonteforteIrpino e Visciano , nel trattoavellinese dell’autostrada Napoli-Canosa-Bari, che ha provocato40 morti, è certamente effetto diuna serie di concause: guasto aifreni e revisione dell’autobus, newjersey autostradale che si sbri-ciola, pendenze pericolose diviadotti e gallerie. Concause chelasciamo agli inquirenti per ledovute indagini affinché siaccertino tutte le responsabilità.Ma alcune considerazioni, cheriguardano la storia tormentata diquesta autostrada e che ci toc-

S. Maria a Vico

Arciconfraternita del SS. Rosario:400 anni e si continua sempre

Il sodalizio fu fondato nel 1613ed inizialmente si riuniva a pregarenella sala del Capitolo delconvento solo la domenica; nonebbe una sua regola e venneguidato ed amministrato dal padreSuperiore dei Domenicani.

La peste del 1656 decimò iconfratell i; la congregazionecessò di funzionare, ma la tenaciadei superstiti la fece rinascere. Nel1673 venne rifondata, divenneautonoma con a capo un suoconfratello Priore, con regole sue

Con una sentenza rivoluzio-naria, che in realtà rispetta l’art.1815 del codice civile, ”se sonoconvenuti interessi usurari, laclausola è nulla e non sono dovutiinteressi”. La Cassazione (n. 350del 2013), rimettendo il merito allaCorte d’Appello, ha accolto ladomanda di un imprenditore cheaveva contratto un mutuo edaveva deciso di fare chiarezza

La A16 Napoli-Bari, la più assassinaIl tracciato originario passava per S.Felice a Cancello-S. Maria a

Vico, ma fu deviato per Avellino dai DC Sullo e De Mita

cano da vicino, sono doverose.l’originario tracciato, a metà anni’60, prevedeva l’innesto con laRoma-Napoli tra il casello diCaserta Sud e Napoli Stazione,proseguimento in direzione dellafrazione Cancello del Comune diSan Felice a Cancello, poi perSanta Maria a Vico, Arienzo,Arpaia, Montesarchio, Bene-vento. Un tracciato preferito già2000 anni or sono dai Romani checostruirono la Regina Viarum, laVia Appia, dalla pianura campanaverso le Puglie, oltrepassando laprima parte degli Appenniniattraverso il più agevole valico,appunto, di Arienzo. Ma contro taleprogetto originario, razionale e

Il CODACONS informa:anche le banche sbagliano Mutui, finanziamenti, scoperti: attenzione, pericolo di usura.

Nel computo di un mutuo si sommano anche gli interessidi mora.

sulle molte, troppe speseaccreditate da un istituto di creditonazionale. Questa sentenzaimpone una svolta nel rapporto inparticolare con le banche dandogli strumenti per capire, inte-rrogarsi e eventualmente tutelarsi.

Il primo parametro da tenereinconsiderazione è il tasso diinteresse globale.

continua a pag. 2

e con una sede autonoma, quellaattuale, ricavata dalla trasforma-

continua a pag. 3

29 settembre 2013 ore 18,00

50° di sacerdozio di don Domenico PapaLe Comunità parrocchiali di

Messercola e Forchiasono liete ed orgogliose

di annunciare che il loro

amatissimo parroco

don Domenico Papail giorno 29 settembre 2013

alle ore 18,00 celebrerà il

50° anniversariodella sua ordinazione

sacerdotale nella chiesa Maria

SS. Immacolata di Messercola.

Grati al Signore per questo

grande dono, invitiamo i fedeli a

ringraziare il Signore con noi.

Le comunità parrocchiali di Messercola e Forchia in festaScongiurato il disegno criminoso del vescovo Giovanni

Nuovo ordinario diocesano: mons. Antonio Di Donna

Losche manovre ad Arienzo: imminentela caduta dell’amministrazione comunale

Se da un lato aumenta a dismi-sura il malcontento di moltissimiarienzani per il modo di gestire lacosa pubblica da parte dell’attualeamministrazione, dall’altro si fasempre più insistente la voce diun imminente scioglimento forzato(da parte dell’attuale maggioran-za) del civico consesso perconsentire al primo cittadino Medicidi potersi candidare ancora unavolta a sindaco: sarebbe la terzaconsecutiva dopo quelle del 2004e 2009.

C’è anche chi dichiara, a granvoce, che il tempo di Medici èterminato ufficialmente comeprimo cittadino, ma non come...

Chi stra tramando nell’ombracontinua a farlo da molto tempo egli arienzani sono consenzienti. Ese il popolo è d’accordo e si scegliegli amministratori che vuole, sitenga anche tutte le negatività chetale scelta comporta.

Ma parliamo d’altro. Arienzo hauna quantità tale di beni culturaliche potrebbe vivere di rendita conil turismo; invece in ammini-strazione, fino a qualche ora fa,non esisteva nemmeno il con-sigliere delegato ai beni culturali.Ed è bene non dire delle figuracceche l’amministrazione comunale hafatto quando, alla venuta inArienzo di vari turisti da noi invitati,i forestieri hanno constatato che

non era possibile entrare nellachiesa di sant’Agostino perchél’ ingresso era ostruito da undivano, da varie poltrone ed altro

messi lì da un giovane barista au-torizzato, a suo dire, dall’ammini-strazione comunale...!

Da non credere, eppure è così!

a pag. 2

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ventina di metri) e disse: Che fa,qui, padre Villa?, poi, si incamminòfino alla sua stanzetta, n. 5, doveentrò con i due medici chel’avevano seguito. Ma dopo pochiminuti, usciti i medici, Padre Piochiamò don Luigi e lo fece entrarenella sua cella. Qui, rispose allesue 12 domande e gli parlò peroltre una mezz’ora, dandogli unincarico: dedicare tutta la sua vitaper difendere Chiesa di Cristodall ’opera della Massoneria,soprattutto quella ecclesiastica.

Don Villa rimase perplesso, edisse: Ma io non sono preparatoper un tale impegno; inoltre dovreiessere protetto da un Vescovo.Padre Pio lo interruppe e gli disse:Va dal Vescovo di Chieti e Lui tidirà il da farsi.

Due giorni dopo, don Villa partìda Bari e si recò da mons.Giambattista Bosio. Il vescovogli chiese: Perché sei qui?. DonLuigi rispose: Perché Padre Piomi ha detto di venire da Lei» e glichiarì i motivi.

Alla fine, mons. Bosio gli disse:Questo è impossibile, perché unVescovo ha autorità solo nella suadiocesi, e il tuo programma è benpiù ampio! Comunque, poichéquesto te lo ha detto Padre Pio,che io non ho mai né visto néconosciuto, io andrò a Roma peruna chiarificazione. Infatti, mons.Bosio si recò dal Segretario diStato, i l cardinale DomenicoTardini per parlargli dell’incaricoche don Villa aveva ricevuto daPadre Pio. Il cardinale si dimostròsubito contrario, dicendo che untale compito era riservato solo aivertici della Chiesa, e non a unsemplice sacerdote. Tuttavia, peraver udito che tale progetto partivada Padre Pio, disse che neavrebbe parlato al Santo Padre.E così fece.

Quando mons. Bosio tornò dalcardinale Tardini, questi gli riferìche Pio XII aveva approvatol’incarico affidato da Padre Pio adon Villa, ponendo, però, duecondizioni: don Luigi dovevalaurearsi in teologia dogmatica;inoltre, doveva essere affidato alladirezione del card. AlfredoOttaviani , Prefetto delSant’Ufficio, del card. PietroParente e del card. Pietro

Palazzini . Questi cardinalidovevano guidarlo e metterlo alcorrente di tanti segreti dellaChiesa, pertinenti a questo suomandato papale.

Mons. Bosio trasmise a don Villale condizioni di Pio XII, ma, da partesua, ne aggiunse un’altra: Ioaccetto l’incarico di essere il tuoVescovo, ma ti dico: non avere mainulla a che fare con Montini!

Colpito dalla durezza di questeparole, don Villa chiese: Ma chi èMontini?

Mons. Bosio rispose: Ti faccioun esempio: io sono da questaparte del tavolo e tu dall’altra. Daquesta parte, c’è mons.Giambattista Montini; dall’altraparte, il resto dell’umanità!

Da notare che le famiglie Montinie Bosio erano entrambe residentia Concesio (vicino a Brescia).Quindi, la famiglia Bosioconosceva bene Montini!

Dopo questo, mons. Bosio, condecreto del 6 maggio 1957,segretamente incardinò don Villa,nella diocesi di Chieti. Don Luigi,allora, si iscrisse all’Università diFriburgo (CH) dove si licenziò inSacra Teologia, nel luglio del 1963,laureandosi, poi, all’UniversitàLateranense, a Roma, il 28 aprile1971.

Nella seconda metà del 1963,don Villa ebbe il secondo incontrocon Padre Pio.

Non appena lo vide, Padre Piogli disse: È un bel po’ di tempoche ti stavo aspettando!, e silamentò della lentezza con la qualedon Luigi procedeva nell’incaricoaffidatogli. Alla fine dell’incontro,Padre Pio abbracciò don Villa e glidisse: Coraggio, coraggio,coraggio! perché la Chiesa è giàinvasa dalla Massoneriaaggiungendo: La Massoneria è giàarrivata alle pantofole del Papa .(Paolo VI!)

Agente segretoIn tutti quegli anni, don Villa,

lavorò come agente segreto delcard. Ottaviani, con la specialità didocumentare l’appartenenza allaMassoneria di alti Prelati dellaChiesa cattolica e di occuparsi dicerte questioni delicate dellaChiesa.

Questo ruolo fece di don Villauna persona di casa e molto

conosciuta in Uffici di Polizia, diQuestura e di altre Agenzie diInvestigazioni Generali eOperazioni Speciali.

Quando, nel settembre 1978,durante il breve pontificato di papaLuciani , la Lista Pecorell iapparve su OP (OsservatorePolitico), la Rivista dell’avvocatoMino Pecorelli, non fu certo unagrande meraviglia per don Villaleggervi molti nomi di quegli altiPrelati che lui stesso aveva giàfatto allontanare dalle loro sedi,tanto tempo prima, per aver fornitoal Sant’Uffizio i documenti della loroappartenenza alla Massoneria.

Uno dei casi più illustri fu quellodel card. Joseph Suenens ,cacciato dalla sua sede diBruxelles perché massone,convivente e con un figlio di nomePaolo!

Un altro caso doloroso, fu quellodel card. Achille Lienart . AParigi, mentre attendeva, neipressi di una Loggia massonica,l’uomo che gli doveva confermarel’esistenza di documenti cheattestavano l’appartenenza allaMassoneria del card. Lienart, donVilla, d’improvviso, vide corrergliincontro un giovane che,aggreditolo, gli sferrò un pugno“ferrato” in pieno volto, gridando:Esiste un Diavolo su questa terra!.

Don Vil la rinvenne in unafarmacia, con la bocca piena disangue, la mandibola spezzata, esenza più un dente in bocca.

Anche ad Haiti, un giorno, eglirischiò la vita. Recatosi in quelpaese per una missione, fu presodai militari, e portato in un luogo,per la fucilazione. Ma don Villaebbe un’ispirazione: chieseall’ufficiale che lo custodiva di poterparlare con un suo carissimoamico, il Superiore del Seminariolocale. L’ufficiale, turbato da quellarichiesta, si recò dai suoi superiorie tornò subito, dicendogli: Cisiamo sbagliati, e lo liberò.

Tra le questioni delicateaffidategli dal cardinale Ottaviani,vi fu quella dell’incontro con Luciadi Fatima.

Un giorno il cardinale Ottavianidisse a don Villa: Ho pensato dimandarti a Fatima per parlaredirettamente con Suor Lucia.

Egli accettò con gioia. Lo

accompagnò un industrialepadovano, il sig. Pagnossin, unconvertito da Padre Pio, che gli offrìil viaggio e la permanenza inPortogallo. Il cardinale Ottaviani loaveva munito di una sua letterapersonale e firmata da lui, comePrefetto del Sant’Uffizio, daconsegnare al Vescovo diCoimbra, perché gli concedessel’incontro con Suor Lucia. Ma ilVescovo di Coimbra, prima diconcedere l’ incontro con laVeggente, prese il telefono echiamò in Vaticano. Gli risposeMons. Giovanni Benelli, il quale,prima di dare una risposta, vollesentire Paolo VI, perché Romaaveva dato ordini precisi: i lcolloquio con Lucia era consentitosolo ai Reali e ai Cardinali.

Mons. Benelli trasmise alVescovo di Coimbra il divieto diPaolo VI alla richiesta di colloquiocon Suor Lucia. Inutile, quindi, ful’ insistenza di don Vil la,nell’evidenziare il suo ruolo diinviato del Prefetto del Sant’Uffizio.Comunque, egli rimase inPortogallo, cercando di vincere laresistenza del Vescovo. Dopo unadecina di giorni, però, si dovetterassegnare alla sconfitta. Ottennedal Vescovo solo di potercelebrare nella Cappella delConvento di clausura.

Al rientro in Italia, don Luigi andòsubito a riferire l ’accaduto alcardinale Ottaviani. Il Cardinale sisentì offeso dal comportamento diPaolo VI, al quale scrisse subitouna lettera di protesta.

Tornato in seguito a Roma, ilcard. Ottaviani gli disse che PaoloVI gli aveva fatto le scuse,dicendo, però, che la decisione erastata presa da mons. Benelli. Ma ilCardinale sottolineò che quello erail solito metodo del doppio gioco diPaolo VI.

Fintanto che visse Pio XII, ilVaticano, per don Villa era unambiente più che accogliente: oltreagli incontri inerenti alla sua attivitàdi agente segreto, don Villa pranzòe cenò almeno una cinquantina divolte con Cardinali e Vescovi. Maquando giunse al potere Paolo VI,egli si vide preclusa ogni ospitalitàed ogni possibil ità di avviareiniziative per la difesa della FedeCattolica (www.Chiesaviva.com)

Padre Pio: don Luigi, dedica la tua vita a difendere la Chiesa di Cristo dall’opera della ...

tecnicamente accettabile, fuorchestrata una variante politicaad opera del Ministro dei lavoriPubblici dell’epoca, il democristianoFiorentino Sullo, padre politicodi Ciriaco De Mita, e in un batterd’occhio, fu concessa una derogaalla normativa dell’epoca, cheprevedeva dei limiti alle pendenzeautostradali, ed impegnò non pocoi progettisti nel costruire il viadottoAcqualonga di circa 700 metri incurva e a mezza costa sullaparete della montagna dove èavvenuta la tragedia ( e tanti altriancora come il passo di Mirabellae Scampitella! ) e subito dopo unadiscesa in dislivello di circa 250metri in appena 5 km. prima diarrivare ad Avellino Ovest. Sempreper “ostinazione” di FiorentinoSullo, conscio di agire in modopoco corretto defraudando altrezone, ma applaudito fragorosa-mente dall’elettorato avellinese edirpino e sostenuto da tutta la DC diAndreotti, Moro, Fanfani, Bosco,Gava ecc., fu imposto ai progettistidi prevedere un altro casello,Avellino Est, che per una città diappena 40.000 abitanti diventavaridicolo e grottesco, visto che inItalia solo Roma, Bologna, Firen-ze e Caserta avevano due caselli.Ma la “politica” era in mano a questi

La A16 Napoli-Bari, la più assassinasignori, i quali facevano e disfa-cevano a piacimento, con appe-santimento della spesa pubblica edistruzione del territorio, e a nullavalevano le critiche e i suggerimentia ben operare.

Il tracciato “deviato” della Napoli-Bari è proseguito, poi, con gallerie,viadotti, curve strette fino versola zona pianeggiante della Puglia,costellato in 40 anni da incidenti esangue sull ’asfalto, tanto daessere appellato “il più pericolosod’Italia”. Pericoloso sia per la“deviazione imposta ai progettistì”sia per le condizioni meteo-rologiche che vedono il trattodell ’Appennino in questioneesposto a forti folate di vento e aimprovvise nevicate che ostaco-lano la circolazione, soprattutto deimezzi pesanti. Mezzi pesanti chepreferiscono percorrere la stataleAppia verso Benevento, intasandoil centro di S. Maria a Vico, cioèl’antico percorso privilegiato daiRomani ( che, evidentemente, perSullo, De Mita e l’intera DC eranoun popolo miope e mediocre !). E,allora, chi ce li ha sulla coscienzatutti gli incidenti della Napoli-Bari?Si deve parlare solo di erroreumano e revisione degli automez-zi? O anche la classe politicadominante ha le sue colpe

Il secondo dei principaliparametri di riferimento è dato dallaverifica che il tasso d’interessenon superi il tasso soglia previstodalla legge sull’usura. Al solo finedi avere un minimo di orientamentoper la verifica, è importante sape-re che il tasso usuraio è stabilitoper legge (esempio: fino al 30giugno 2013 tasso medio per iprestiti finalizzati pari al 12,29%, mentre quello massimo ai finidell’usura pari al 19,3625% ).

I t itolari di mutuo possonocogliere questa opportunità edesaminare gli interessi applicati nelproprio contratto. Le conseguenzedi questa sentenza potrannoconsolare molti perché, se verifi-cato che il contratto sottoscrittoregistra tassi d’interesse comples-sivo superiori al dovuto, hanno

Il CODACONS informadiritto al risarcimento. Se invece,si verifica che il tasso di i interessecontrattuale è superiore al previstoper legge, già dalla stipula delcontratto, i mutuatari hanno dirittoalla restituzione dii quanto pagatoper interessi, spese, commissioni,indennità di extrafido, anche sepoi non c’è stato superamento deltassosoglia nonché alla rimodula-zione del finanziamento a tassozero .

Alla luce di quanto sopra, ilCODACONS apre ufficialmenteuna campagna per dare voce eassistenza legale a tutti i cittadiniche si trovano nelle condizioniinnanzi spiegate. Pertanto chiama-te con fiducia i nostri numeritelefonici per fissare un appunta-mento.

CODACONS Valle di Suèssola

Le comunità parrocchiali di Messercola e Forchia in festaSan Gennaro c’ha fatta ‘a

grazia; f inalmente a chil lospuorco l’hanno mannato. Questala frase più ricorrente mercoledì18 settembre scorso a Mes-sercola. I fedeli non erano feliciper la nomina del nuovo vescovodiocesano, ma erano felicissimiperchè Roma si era decisa,finalmente, a rimuovere il vescovoche da mesi stava minando latranquillità e la gioia delle par-rocchie di Maria SS. Immacolata diMessercola e di Maria SS. dellegrazie di Forchia. Il loro parroco,don Domenico Papa , aveva

raggiunto i 75 anni di età esecondo il Codice Canonico erainvitato (=rogatur) e non obbligatoa dare le dimissioni; invece ilvescovo di Acerra aveva pretesole dimissioni. I fedeli hanno vissutocon trepidazione tutti questi mesiin attesa della notizia dellerimozione del vescovo acerrano.E la notizia è arrivata mercoledì 18settembre poco dopo il suono dellecampane di mezzogiorno. Ora iMessercolesi ed i Forchiantipotranno festeggiare in santapace, domenica 29 settembrecon inizio alle ore 18,00, i 50

anni di sacerdozio del loroamatissimo don Domenico, annispesi quasi tutti prima per i fedelidi Forchia e successivamente diForchia e di Messercola.

A lato sinistro una foto di mons.Antonio Di Donna , nuovovescovo di Acerra, ripresa dalweb. Per notizie più dettagliate sumons. Di Donna consultarewww.valledisuessola.it nostrosito internet.

Al nuovo vicario diocesano: chesia nostro padre per 24 ore algiorno per tutto il tempo che il Padreceleste lo terrà con noi.

Page 3: Settembre 2013

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Il Cinquecento in Terra di ArienzoDeduzione ai fuochi del 1598 (2a parte)

11 settembre 2009 ore 3“Alleluia, alleluia, creature qui

raccolte, perché la misericordiadi Dio scenda su di voi che,assiduamente, per mesi, aveteascoltato prima la parola dellaMamma del figlio di Dio e la mia, diGabriele, Servo dell’Altissimo,destinato a voi come guida, perintercessione del Cristo risorto,presso il divino Padre.

Oggi ci avviciniamo con il cuoreal supremo Artefice della vostravita, per misurare in umiltà, laforza del suo amore per voi,creature della terra, che Egli hacreato a sua immagine.

Poniamoci la prima domanda:chi è Dio? Dio vi risponde: Io sonol’Alfa e l’Omega, l’inizio e la fine.In queste parole, Dio afferma ilpotere su quanto ha creato nelcosmo e, quindi, l ’autore diquanto vive e si muove in esso.

Ascoltatemi creature sìraccolte, tutto è stato generatodal suo amore per la sua creaturache, vivendo nell’Eden, creatoper lei, avrebbe dovuto con il suoamore eternare il suo nome. Chiquindi, ha mutato il percorso diquanto era stato programmato daDio? Satana, la creatura celestetanto cara al cuore dell’Altissimo.La gelosia sfocia in questoangelo, dal desiderio di esserecome Dio, ma il Creatore della vita,constatando che solo il malescaturirà dal cuore di questo

angelo ribelle, con dolore, lopunisce, facendolo sprofondarenel cuore della terra. Satanasubisce a lungo l’ira di Dio, e soloal suo comando, egli inizia, con ilsuo potere nefasto, a tentarel’uomo che non è cautelatodall’amore del Signore. Oggi le sueservitù negative arrivano al cuoredel mondo, perché il demone con isuoi adepti, ne ha intere legioni,arriva improvviso al cuore dellacreatura che non è tutelata dallavoce di Dio.

Nasce così il peccato che, dopomillenni, lo si ritrova nella creaturadi oggi, creatura con la volontà almale, perché quella con la volontàal bene, Dio la tutela con il suoamore.

Dio, l’Altissimo, non è visibileneppure ai santi, ai martiri, mavivono questi nella zona che voi,creature terrene, chiamate“paradiso”, vivono in questa zona,della sua luce, luce inimmaginabileal pensiero umano. Tutte questecreature e, quelle che sonopresenti in altre zone, dove sonostate collocate dal Signore, all’altdel grande “giudizio”, quando Dioseparerà il bene dal male, sitroveranno faccia a faccia conl’Onnipotente Signore del creato.

Dio, che pochi invocano, perchénon è conosciuto come il FiglioGesù, sceso sulla terra, millennifa, Dio Lo si deve amare attraversoquanto vi circonda, creature quiraccolte, Lo si deve amare perchéin questo nuovo Eden, nel qualevivete, Dio ha rigenerato nellanatura che vi circonda, quantonecessita alla vostra soprav-vivenza quotidiana; per voi Dio hacreato il cielo, con le stelle, il solee la luna; l’immensità del mare, aipiù piccoli ruscelli, per la gioia deivostri occhi; Dio ha creato nei fioriche voi scegliete e toccate conmani, mille colori e profumi diversi,ma voi non osannate né ringraziateDio per tanta meraviglia. Il vostrograzie, creature qui raccolte,perché non lo manifestate con unfiore, accanto al tabernacolo, dove

dimora da millenni il Figlio Gesù?Perché Lo abbandonate,lasciandolo solo, spoglio si, di unfiore, ma del vostro amore chenon sente vivere nel vostrocuore?

Tutto Dio ha creato per la gioiadei vostri occhi, ma tutto questonon è stato tutelato con il vostroamore, poiché con l’aiuto di Dioquesto pianeta non avrebbesubito violazione alcuna. L’uomosa che il male è in ogni creatura,per cui se non ha a sua difesal’amore di Dio, non riuscirà mai adebellarlo dal suo cuore, perchéquesto atto costa sofferenza,rinunzia, rinunzia soprattutto alproprio modo di vivere.

Ogni essere che vive suquesta terra deve temere l’ira diDio, ogni qual volta contribuiscea distruggere quanto Dio stessoha creato; deve temere l’ira di Dio,se la creatura che Egli ha creato,si accinge a profanare con le sueazioni quanto Egli ha creato; devetemere l’ira di Dio, se si offende ilSignore o si abiura la sua parola.

Ogni gesto o azione che siinnalza a Dio deve partire dalcuore e non dalla bocca, perricevere encomi dalle creaturedella terra, perché costoro, sonochiamati dal Cristo risorto,“sepolcri imbiancati”, sepolcri,che devono temere il giudizio diDio, prima sulla terra e poi nelcielo.

Tu creatura, che ascolti le mieparole col cuore, perché sai chevengono da Dio, continua aservirLo con amore, poiché in teEgli ritrova la creatura creata asua immagine.

Tu, creatura, che ti affanni perservire il Signore, ma sei sempredistratta durante la preghiera cheinnalzi a Dio, fa’ che nel silenziodella sua Casa, dove ti consigliodi ritornare spesso, tu possaritrovare la pace dello spirito.

A voi giovani, Dio vi staguardando con il suo occhiomisericordioso, per quanto è ilvostro operato, che innalzate alsuo cuore, quindi, non dovete maitradirLo, perché rimanendoGIifedeli voi camminerete nei giorniavvenire protetti nel vostroquotidiano.

Al cenno del Cristo risorto io,Gabriele, il Servo dell’ Altissimo,mi accomiato da voi creaturesegnate dal Signore”. E così sia.

Sempre da queste testimonian-ze, possiamo stabilire la presenzadi arienzani alle grandi guerre chevennero combattute nella secondametà del ‘500; infatti, i diversi milita-ri presenti nelle deduzioni risultava-no arruolati nei Tercios spagnoli,corpi di fanteria composti da circa3000 picchieri e moschettieri, quasitutti soldati di professione,disciplinatissimi e molto combattivi,che furono conosciuti per la loroinvincibilità in combattimento tra il15° e il 17° secolo. Proprio per laloro determinazione in battagliafurono sempre molto temuti dai loronemici, tanto che la loro appari-zione sul campo o il semplicesapere che sarebbero scesi incombattimento provocò spessodiserzioni tra i nemici.

Questo esercito non era compo-sto interamente da spagnoli, maanzi per gran parte era formatoda mercenari tedeschi, italiani,valloni e soldati provenienti daiterritori spagnoli dell’ Olanda, diNapoli e Sicilia. Le truppe mistedei Tercios spagnoli, già orgogliodi sovrani come Ferdinando il Cat-tolico, si distingueranno in seguitoper disciplina e professionalità,dimostrandosi superiori ad altricombattenti.

Combinando la rigidità della lineadei picchieri e la potenza di fuocoa lunga gittata dei moschettieri, ilTercio si rivelò ideale sia per ladifesa che per l’offesa. Fu con labattaglia di Rocroi (1643) che ebbefine il predominio del Tercio, e così,nel tardo XVII secolo gli spagnoliabbandonarono questa ormaiobsoleta struttura militare, peradottare quella più flessibile dibattaglioni e reggimenti, sul modellofrancese. Ancora oggi, però, lalegione straniera spagnola e i corpidella Marina spagnola utilizzano iltermine “Tercio” per definire la lorounità.

Dicevamo che i militari di cui siparla nella Deduzione erano ar-ruolati nei Tercios, principalmenteagli ordini di Carlo Spinelli e delPriore d’Ungheria, nelle cui colon-ne, costituite nel 1579, combat-tevano 6000 fanti e 4000 gua-statori.

La notizia è molto importanteperché ci permette di affermareche questi arienzani parteciparononel 1580 alla battaglia di Alcántara,alle porte di Lisbona, scontro chepermise a Filippo II di cingere lacorona del Portogallo a Tomar(1581) grazie, soprattutto, alcoraggio in battaglia dimostratoproprio dall’Infanteria italiana alcomando del generale Pietrode’Medici, fratello del Granducadi Toscana. In questo Tercio, nelquale combattevano molti avven-turieri, diversi dei quali di originenobile, c’erano tre colonnelli, unodei quali era Prospero Colonna,mentre gli altri due erano, appunto,Carlo Spinelli e Vincenzo Carafa,Priore d’Ungheria.

Di Carlo Spinelli (1536-1609)sappiamo che era il quarto edultimo figlio di FerdinandoSpinelli, secondo duca diCastrovillari e conte di Cariati, edella sua seconda moglie Isabella

Caracciolo dei marchesi diMisuraca. Intraprese l’arte dellaguerra a 18 anni, da avventuriero,agli ordini del conte di Popoli nellabattaglia di Scannagallo (2 agosto1554), partecipando poi all’as-sedio e conquista di Siena (21aprile 1555), che pose fineall’esistenza dell’antica Repub-blica. L’anno dopo organizzò a suespese una compagnia di cavaliericon la quale aiutò a respingerel’esercito del duca di Guisà cheentrò a Napoli attraverso la Valledel Tronto, partecipando ancheall’invasione dello Stato Pontificiodi Paolo IV (1555 – 1559), alleatodei francesi, al quale fu imposta lapace di Cave (14 settembre 1557)che prevedeva la perdita, tra lealtre piazze, di Ostia, Palestrina eCivitavecchia. Negli anni seguenticontinuò a comandare questacompagnia, convertita in una delleordinarie del Regno, impiegatanella lotta al brigantaggio e in vastericognizioni costiere per rilevare

possibili sbarchi di Turchi. Con lostesso incarico andò in Spagnaper assistere D. Giovanni d’Au-stria nella guerra delle Alpujarras(1569 – 70) contro i Mori,combattendo ai suoi ordini anchenella battaglia di Lepanto (7ottobre 1571), al comando di unapropria galera.

Nel 1579 creò, come abbiamodetto, una colonna di 3000 fantinapoletani (tra cui, appunto, anchealcuni arienzani) per combatterenella guerra di Portogallo e lacomandò fino al suo smantel-lamento nel 1584.

Nel 1587 fu nominato maestro dicampo nel Tercio che costituì ilconte di Miranda, viceré di Napoli,per prendere parte alla conquistadell’Inghilterra. Per la magnificenzadelle sue divise, delle armi e degliornamenti, questo corpo fu so-prannominato il “Tercio teatrale”ma questo non vuol dire cheanche in combattimento non riu-scisse a mostrare il suo valore;dislocato sul Reno, partecipòinfatti all’assedio ed alla conquistadi Bonn (1581).

Tornato a Napoli, lo Spinelli furicompensato con la nomina agenerale di artiglieria, un seggionel Consiglio Collaterale e unapensione annua di 400 ducati.

Successivamente fu nominatogenerale della cavalleria del Regnoe si recò in Calabria nel 1599 persventare il tentativo insurrezionaledel monaco Tommaso Campanella.

Del Patrizio Napoletano Fra

Vincenzo Carafa d’Andria (1543– 1611), detto appunto Priored’Ungheria, famoso condottiero alservizio dell’Ordine di Malta e dellaSpagna, sappiamo invece che erafiglio di Fabrizio III conte di Ruvoe di Porzia Carafa dei conti diPolicastro, nonché fratello minoredi Antonio, primo duca d’Andria.Fu nominato abate commendatariodi San Giovanni in Lamis a soli seianni, nel 1549; divenne cavalieredell’Ordine di Malta nel 25-4-1565e nello stesso anno ottenne la grancroce e l’investitura del Prioratod’Ungheria. Fu colonnello aLepanto nel 1570, generale dicavalleria spagnola nel 1575,maestro di campo e generale difanteria, consigliere di guerra diAlessandro Farnese, ambascia-tore dell’Ordine a Roma nel 1591,titolare della Commenda melitensedi Cicciano e Priore di Capua.Nonostante i voti religiosi di povertà,castità e obbedienza professatinell ’Ordine Gerosolomitano ilCarafa ebbe un figlio naturale,successivamente legittimato, ilquale ereditò i suoi ingenti beni.

Abbiamo tra le mani, dunque, unlibro davvero ricco d’informazionisulla nostra storia; per questo ilnostro grazie va a mons. Per-rotta che continua a fare tantoper le comunità della Valle diSuessola, a titolo totalmentegratuito, anzi stampando a propriespese preziosi documenti comequesta Deduzione dei fuochi del1598 che, recuperata dall’oblio diun polveroso scaffale d’archivioin cui era sepolta, potrà da oggiessere accesibile a un pubblico piùvasto, non necessariamente diesperti paleografi, e tramandataalle generazioni future nonostantel’opera distruttrice del tempo edell’uomo.

Un forte grazie va anche almaestro Domenico Guida che,nonostante vicissitudini varie chelo hanno colpito, non si è abbattuto,ma continua a scrivere e a con-dividere con noi tutti la sua culturaenciclopedica.

Arciconfraternita del SS. Rosariozione di un granaio. In questanuova sede ha prosperato fino al1980. Ancora oggi vi si possonoiscrivere uomini e donne pagandouna modesta quota mensile checostituisce il patrimonio sociale ela Cassa della Banca.

La sua gerarchia è ancoraformata, da un Priore, da un Primoe Secondo Assistente, nonché daaltri confratell i con caricheamministrative e assistenzialicome il Maestro del Novizi ,l’Elemosiniere , i l Portinaio ,l’Archivista, il Curatore dei beniartistici e di quelli architettonici.La divisa è un camice bianco cintoda un cingolo color crema, unamozzetta marrone scuro trapuntadi stelle, un cappuccio, e viene,tutt’ora indossata, nelle cerimonieesterne o in occasioni particolari.

Il 25 gennaio 1699 il Conventocedette definitivamente la sede alsodalizio. Il 10 febbraio 1777ottenne l’assenso regio da partedi Ferdinando IV di Borbone Re

da pag. 1

di Napoli. Il 21 settembre 1808l ’assemblea votò unanime laproposta per la costruzione di unacripta al Cimitero comunale perseppellirvi i confratelli defunti.

Pio X l’ 8 marzo 1908 elevò ilsodalizio a dignità di Arcicon-fraternita. Il 23 novembre 1980un violento sisma sinistrò la sededel sodalizio che rimase inagibile.La fratellanza si disperse, alcunecose andarono perdute ma, latenacia di due confratelli, Teodo-rico Miale primo assistente eVincenzo Ferrara secondoassistente, fece si che si salvas-se l’archivio e buona parte degliarredi. Finalmente l’8 agosto 1994il sodalizio viene rifondato; il restoè storia recente.

L’arciconfraternita, attualmenteguidata dal priore DomenicoGuida, ha ripreso il proprio cam-mino religioso e culturale; il 6 luglioscorso ha ospitato la personale dipittura “ I Misteri del SS.Rosario” opere del priore che è

un conosciuto e apprezzatoartista, mentre dal 13 al 18 agosto,nel corso del festeggiamenti per ilCentenario dell’Incoronazionedella nostra Madonna, la mostradi santini a cura di MarioVigliotti e quella di arredi sacrie profani dell’Arciconfraterni-ta curata da Aldo Guida.

La processione del 17 agosto,ha visto, finalmente, la partecipa-zione del sodalizio che, dopo nonmeno di trent’anni, è tornata adessere presente con la partecipa-zione di cinque congregati con lastorica divisa indossata: Pasqua-le Maria Onorati 1° assistente,Crisci Cillo Agostino segretario,Aldo Guida responsabile beniartistici e culturali, GiuseppePapasorte e Pietro Castaldocongregati. A breve si tornerà acelebrare nel suo storico oratorio,la S. Messa e, per il mese di ottobreprossimo, per i festeggiamentidella Madonna del Rosario,saranno programmati incontri ecerimonie di natura religiosa eculturale. O.P.

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Frammenti di storia

Prima che venissero realizzatevie alternative e mezzi di trasportomoderni, i nostri antenati traffica-rono con Napoli percorrendo duevie.

Una strada maestra, lunga ecomoda ancora percorribile cheparte dal Cellaio (Piazza UmbertoI) passa per la Cementara, perCancello (dove un tempo vi erala famosa Taverna del Passo conla dogana per il pedaggio) giungea Casalnuovo per poi procedereper Napoli.

Un’altra via (un’accorciatoiastorica percorsa dal consoleromano Marcello per recare aiutoai Nolani assediati da Annibale)che, passando per Talanico valicail Vado dei Carpini, scende aNola e prosegue per Napoli. Taleaccorciatoia veniva usata dacoloro che non intendevanopagare il pedaggio alla dogana diCancello e che evitavano diattraversare una zona paludosadel fiume Clanio, dopo Cancello.Entrambe le strade citate venneroanche chiamate Vie della Peste ;il morbo esiziale del 1565 che daNapoli i viaggiatori, soprattutto ipollieri, introdussero nella nostraValle dove, secondo la tradizione,morì il sessanta per cento dellapopolazione.

Via Napoli di S. Maria a Vico

Via Napoli: casa palazziata dott. Fucci

Un tratto di 748 metri della citata“Strada Maestra”, compreso dal“Cellaio” allo Staino, nel 1886venne ufficializzato con il toponimodi Strada Napoli, dalla giuntacomunale Iadaresta.

Al tempo del Fascismo la stradavenne divisa in due tronchi inseguito alla realizzazione dellaStatale SS. 7. Il tronco più lungo,quello che va verso Napoli,compreso tra la Statale SS. 7 e loStaino, aggiungendo il tratto checonduce alla zona Scampia,venne ribattezzato “Via Provin-ciale S. Marco”. L’altro tronco, diappena 90 metri, dal “Cellaio” allaSS. 7, conservò il suo anticotoponimo mutato in Via Napoli. Allafine di questo breve tratto di viacittadina, sul lato destro, sievidenzia una fabbrica conannessa una macelleria. Dettafabbrica fu fatta costruire, alla finedell’800, dal macellaio SabatinoDe Filippo, meglio noto comeSabatino ‘o chianchiere.

Per costruire la casa, le pietredi tufo vennero estratte da unospazio nel sotto suolo (cava), chevenne poi trasformata in Cellaio,dove venivano conservate le carnida vendere.

Secondo la tradizione popolare,terminata la costruzione, Sabatino,

per ricordare l’evento, chiese alparroco dell’ epoca, don CarmineSgambato, suo amico e cliente,di suggerirgli una frase storica dafar scolpire in una epigrafe dimarmo sulla facciata.

Il buon parroco, che la sapevalunga, fidando anche sull’ingenuitàe semplicità del proprio macellaioche, come la maggior parte dellapopolazione non conosceva illatino, gli suggerì la seguentefrase:Ossibus et nervis com-pegisti me -S.D.F 1892. Il versettoè tratto dal biblico libro di Giobbe, ilprimo dei Sette Libri Penitenzialidove sono narrate, in formaaltamente drammatica, i lutti e lesofferenze che il demonio, colcompiacimento del “Signore”,inflisse a Giacobbe per insegnareagli uomini che il dolore è un mistero

della Sapienza di Dio.Il proprietario della casa fece

scolpire l’epigrafe e la pose in bellamostra sulla facciata, dove tuttorasi trova, senza ben capirne ilsignificato, ma grato a chi gli avevadato il prezioso suggerimento; nonimmaginava che il parroco avevascelto, un po’ maliziosamente, quelversetto, mettendolo in bocca allastessa casa, la quale con quellascritta dichiarava che la spesasostenuta per la sua costruzionederivava dalle ossa e dai nervivenduti dal proprietario-macellaio,che nulla buttava via, ma rifilavadetta merce di scarto agliacquirenti poveri, che se neservivano, al posto della costosacarne, per prepararsi una tazzadi brodo caldo.

Gaetano Aceto

Il decreto legge 21 giugno 2013,n. 69 (Decreto del “fare”), è statoconvertito nella Legge n. 98 del 9agosto 2013 ed è stato pubblicatonella Gazzetta Ufficiale del 20agosto (n. 194 – Supplementoordinario n. 63).

Tra le novità inserite dal Parla-mento durante l’esame del decretosi nota l’estensione dell’utilizzo delmodello 730 anche a chi è titolaredi redditi di lavoro dipendente manon ha un sostituto d’imposta cheeffettui il conguaglio.

Anche in questo caso ci si potràugualmente rivolgere ad un Caf oad un professionista abilitato(articolo 51-bis).

Il soggetto che presta l’assisten-za fiscale, in caso di dichiarazionea debito, verserà le imposteavvalendosi dei servizi telematicidell’Agenzia delle entrate oppure,entro il decimo giorno antecedentela scadenza del termine dipagamento, consegnerà alcontribuente l’F24 già compilatoperché provveda direttamenteall’adempimento.

Quando invece la dichiarazioneevidenzia un credito, il relativorimborso verrà effettuato dall’Am-ministrazione finanziaria.

La norma sarà a regime dalprossimo anno, ma ne è previstal’applicazione già in riferimento airedditi del 2012, nel caso in cuidall’esito contabile della liquida-zione risulti un importo a credito: icontribuenti interessati potrannopresentare il modello 730/2013 dal2 al 30 settembre prossimi, se-condo le modalità che verranno

Si potrà presentare il Modello 730 anchese non si ha un sostituto d’imposta

indicate con provvedimento delleEntrate.

Questa disposizione riguarda,oltre che i titolari di redditi di lavorodipendente (articolo 49 del Tuir),anche i titolari di alcuni dei redditi aquelli assimilati (articolo 50, comma1, del Tuir): i compensi deilavoratori soci di cooperative diproduzione e lavoro, di servizi,agricole e di prima trasformazionedei prodotti agricoli e della piccolapesca (lettera a); le sommepercepite come borsa di studio oassegno, premio o sussidio per finidi studio e di addestramentoprofessionale, erogate al di fuoridi un rapporto di lavoro dipendente

(lettera c); i compensi per lecariche di amministratore, sindacoo revisore di società, associazionie altri enti con o senza personalitàgiuridica; i compensi per la collabo-razione a giornali, riviste, enciclo-pedie e simili, con esclusione diquelli corrisposti a titolo di dirittod’autore; i compensi per la parte-cipazione a collegi e a commis-sioni; le somme percepite in rela-zione a rapporti di collaborazionecoordinata e continuativa, lavori aprogetto o collaborazioni occasio-nali (lettera c-bis); le remunerazionidei sacerdoti della Chiesa cattolicae gli assegni corrisposti da altreconfessioni religiose (Unione delle

Chiese cristiane avventiste del 7°giorno, Assemblee di Dio in Italia,Unione Cristiana EvangelicaBattista d’Italia, Chiesa EvangelicaLuterana in Italia e Comunitàcollegate, Sacra Arcidiocesiortodossa d’Italia ed Esarcato perl’Europa Meridionale, Chiesaapostolica in Italia) per i lsostentamento dei propri ministridel culto (lettera d); le indennitàcorrisposte per cariche elettive,con esclusione di quelle percepitedai membri del Parlamento europeo(lettera g); gli assegni periodici allacui produzione non concorrono nécapitale né lavoro, come, adesempio, gli assegni al coniugeseparato, quelli corrisposti in forzadi testamento o, ancora, quellialimentari corrisposti ai familiari(lettera i); i compensi percepiti daisoggetti impegnati in lavorisocialmente utili.

È overo, nun sì proprio ‘na bellezzae forse chesto ‘o saje pure tu.Quanno te guardi, pierde l’allerezza...te vene ‘a voglia ‘e nun te guardàcchiù.

Nun te preoccupà, tu nun sì brutta,tu ... sì nu tipo, tu sì n’ata cosa;chella ca è bella po’ nun tene tutto,forse l’anema è nera e nunn’è rosa.

Tu saje, ‘o proverbio quanno parla èfine ...e chello ca po’ dice ’e wote brucia;si tu te guarde attuomo, si cammine,nunn’ è tutt’oro chello ca riluce.

Statte tranquilla e va cu ‘a fronte alta,tu ‘a bellezza toja ‘a tiene a rinto;nun t’ ‘a piglià cu chella ca t’ha fatto,tu tiene cchiù furtuna ‘e n’ati mille.

Vedrai, tu primma o doppo ‘o truvarrajechill’ommo ca riesce a t’apprezzà,chello ca tiene a rinto ‘o cacciarrajee troverai la tua felicità.

Perciò, nun è ‘a bellezza ca po’ conta,è chello ca t’ha dato Gesùcristo:è ‘a grazia … ca si’ bella o ca si’ brutta,è sulamente po’ nu punto ‘e vista.

Toni Forte

A na bella bruttaovvero ‘O punto ‘e vista

‘O cafèIl caffè potrebbe essere una valida risorsa contro il diabete di

tipo due (il più diffuso tra i pazienti, con percentuali tra il 90 e il 95%).Questo é ciò che dice uno studio portato a termine da ricercatori

cinesi della Università di Wuhan. Secondo gli studiosi,il consumoquotidiano di caffé aiuterebbe a difenderci da questo tipo di diabete.Laricerca ha portato alla scoperta di due tipi di sostanze contenute nelcaffé che tenderebbero a contrastare l’amiloide islet polipeptideuno dei fattori più strettamente correlati alla malattia diabetica.Addirittura sembra che con ogni tazza di caffé in più al giorno, ilrischio si riduce del 7%

‘A tazzulella ‘e cafèPerciò, stamme a ssentì ... nun fa’ ‘o restivo,pigliammoce ‘o cafè, che ce n’ mporta?Na bbella tazzulella ngrazi’ ‘e Dio!Che bell’addore, se sent’ a for’ ‘a porta. Claudio Onorati

Per teAmore,Angelica Creatura:sei l’angeo, di un cieloche non è in cielo.Sei perla che non vive nei mariSei tramonto che non si inabissa

nella notte.Sei radice d’amore,ed io abisso del dolore

chi potrebbe capire questo?Quale anima potràscendere nel profondodel mio cuore per scoprire tuttoil mio amore?Nessun anima!Nessun cuore!Nessuno mai! Mario Verlezza Coppola 12/10/2007

Su ogni stelo nasce un fiore,su ogni spina una rosa,in ogni stella la luce dei tuoi occhisu ogni mare la triste lontananza,in ogni sospiro un battito del cuore,

in ogni soffio di ventoun alito vivificantedella divina tua Bellezza.

Mario Verlezza Coppola 05/11/207

Fiscus semper dives (Il Fisco non deve mai perdere.La cesta (=fiscus), la cassadell’Imperatore deve essere sempre piena !)

ICI - IMU - TARSU - TARES -SERVICE TAX

Trasformismo e babilonia fisco continuanoEsultammo per la cancellazione dell’ICI! -Piangemmo per l’lMU

sostitutiva! -La TARSU, poi, é stata sostituita dalla TARES,un’altro “machiavello”

fiscale, sempre e soltanto a danno del solito cittadino/suddito “utileidiota” del sistema apparentemente democratico!

Ora esultiamo per l’abolizione dell’IMU/2013 sulla abitazioneprincipale che - comunque -verrà sostituita (Ott.2013) da UNAGLOBALE “SERVICE TAX”, su cui quasi nulla é dato sapere!

E’ prematuro ed affrettato - quindi - cantare ora vittoria!

Sul’ ‘a ghiuorno se verono ‘e mmacchie!Pertanto, questo “dono” della cancellazione IMU/2013 sul-

l’abitazione principale é solo apparente. Resta tutto da verificare emisurare ad ottobre p.v.

Spesso i doni sono danni!Timeo administratores Reipublicae et dona ferentes!”(Temo i “politici” anche quando portano doni!)

Claudio Onorati

I l consigliere comunaledelegato alla pubblica istruzione,sport e tuirismo, prof. ClementeAffini-ta, per l’inizio dell’annoscolastico 2013-2014, hacomunicato quanto segue:

In un contesto sempre piùtecnologicamente avanzato, lavelocità e la complessa rete diinformazioni a cui tutti noi siamosoggetti, rende sempre più difficiletrovare punti di riferimento sicuri.L’ apprendimento scolastico è solouna delle tante possibilità peracquisire esperienze formative;proprio per questo motivo è prio-ritario che la scuola sia un puntodi riferimento in cui si possasviluppare un’identità consapevolee aperta.

La scuola va tutelata pur nella

S. Maria a Vico

Affinita: la scuola deve essere un punto di riferimento

sua continua evoluzione, miglio-rando i servizi di base, chiedendo

a tutti di rispettare le regole dellacomunità, aprendoci continua-mente alla condivisione con l’altro,pur diverso che esso sia. E’ nelladiversità che la società tutta, masoprattutto la più grande agenziaformativa che è la scuola, si giocail suo nuovo e determinante ruoloper le giovani generazioni.

Ai signori dirigenti, agli studenti,al personale docente, ammini-strativo ed ATA, delle scuole diogni ordine e grado del nostroComune, con l’auspicio che possaessere un anno sereno e ricco disoddisfazioni, formulo i miglioriauguri per un buon e proficuo annoscolastico.

prof. Affinita Clemente delegatoalla Pubblica Istruzione Comune diS. Maria a Vico

a cura diMario

Vigliotti

Page 5: Settembre 2013

Settembre 2013 5Valle di Suèssola

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dalle famiglie...dalle famiglie...dalle famiglie...dalle famiglie...dalle famiglie...2 settembre sant’Elpido

Auguri aElpidio Rivetti (Top Class)

9 settembre san SergioAuguri a

Sergio Zuppardi12 settembre Ss. nome di

MariaAuguri a:

Maria Frasca in Guadagnino,Maria Guida in Passariello,

Maria Nuzzo in Pirozzi,Maria Nuzzo in Basilicata,prof.ssa Maria Perrotta,prof.ssa Maria Vigliotti,

Maria Carlotta Marchese,sig.ra Maria Feola,sig.ra Maria Stella

18 santa SofiaAuguri a

sig.ra Sofia Guida19 settembre san Gennaro

Auguri aavv. Gennaro Carfora

Gennaro SchettinoGennaro Carfora (tipografo)

Gennaro Sgambati

21 settembre san MatteoAuguri a

Matteo Guida di Vincenzo

23 settembre san Pio daPietrelcina

Auguri aPio SIlvio Nuzzo di Carmen

29 settembre SS. ArcangeliMichele, Gabriele e Raffaele

Auguri a:Michele Izzo (AzTecnica)

Michele Letterese (Letterese F.&B)prof.ssa Michela Pirozzi,

avv. Michela Izzo,Michela Marino,Michele Dogali,

Gabriella Marchese,Gabriele Della Valle,

Gabriele Scognamiglio,Gabriele Letterese,

Michelina Piscitelli (Comune SMaV)Raffaele Piscitelli (MozArt)

Raffaele Diglio(assessore Comune Arienzo)

il 24 settembre, all’età di 82 anni,ha raggiunto la casa

del Padre celeste

Maria Pascarellaconiugata Iaderosa (Cervino).Condoglianze ai figli Alfonsina,Vincenza, Giusy, Franca, Ciro,

ed ai parenti tutti

Il 4 settembreha raggiunto la casa

del Padre celeste

Angelo Mario De Luca(‘o uappetiello) anni 83

Condoglianze ai figli Giovanni,Domenico ed ai parenti tutti

19 settembre 2013Auguri a

Luigi Nuzzoper il suo compleanno

dalla sua famiglia, dalla fidanzataTeresa e da nonna Giuseppa

Probabilmente la cosa piùimportante che può essere dettadella preghiera è che essa deveessere rivolta a Dio e Padre delnostro Signore Gesù Cristo ,perciò quando preghiamo,dobbiamo essere sicuri cheè veramente questo Dio chestiamo pregando. Spesso, quandoci inginocchiamo per pregare, ciimmergiamo istintivamente in unasorta di rito, preghiamo per certecose e preghiamo in un certomodo e alla fine diciamo: Amen.

Se durante la giornata qualcunoci chiede se oggi abbiamo pregato,risponderemo di si, ma se doves-sero chiederci anche per cosaabbiamo pregato, credo che forsenon saremmo in grado di rispon-dere. Se è così, il nostro pregarenon è stato veramente un pregaresecondo la Bibbia; per pregarecome si conviene, dovremmotrovare uno spazio di tempo perfare una pausa ed essere vera-mente consci di chi è Colui a cui cistiamo rivolgendo e rimanere insilenzio, fino a quando non siamocoscienti di essere veramente allapresenza di Dio. La vera preghieraviene elevata per mezzo di Gesù;questo aspetto riguarda l’efficaciadella morte di Cristo sulla croce,dove ha sparso il Suo sangue per

La vera preghierai nostri peccati. L’apostolo Paolo,l’autore della lettera agli Ebrei ciincoraggia ad entrare nel luogosantissimo per mezzo del sanguedi Gesù (Ebrei 10:19). Dio è unDio santo, quindi se anche noivolessimo entrare alla presenza diDio, per rivolgere a Lui la nostrapreghiera, non potremmo farlo, sela via che introduce al luogosantissimo, non fosse stata apertaper mezzo del sangue di GesùCristo. Non abbiamo alcun dirittodi presentarci davanti a Dio cosìcome siamo, non possiamo avan-zare nessuna pretesa nei confrontidi Dio, i nostri peccati costituisconouna barriera tra noi e Lui. Perquesto è importante accostarsi aDio nel modo giusto, avendo benein mente quello che Gesù ha fattoper noi.

Spesso capita di ascoltare dellepreghiere nelle quali il nome diGesù non è nemmeno menzionato.Secondo l’insegnamento dellaBibbia, una tale preghiera nonviene ascoltata, perché non vieneinvocato il sangue di Gesù; solosu questa base la preghiera trovaascolto e riceve una risposta.

Sta scritto: Vi è un solomediatore tra Dio e l’uomo: CristoGesù. Gesù disse: Se mi chiede-rete qualcosa nel mio nome, Io lofarò! (Giovanni 14:14). Il Signorepone una condizione, Egli ci dice

che dobbiamo pregare nel Suonome e non nel nome di altri.

La preghiera ha una grandeforza; sposta le montagne. Comespostarle? Gesù disse: Abbiatefede in Dio! In verità vi dico chidicesse a questo monte: levati egettati nel mare, senza dubitarein cuor suo ma credendo chequanto dice avverrà, ciò gli saràaccordato. Per questo vi dico: tuttoquello che domandate nellapreghiera, abbiate fede di averloottenuto e vi sarà accordato.(Marco 11:22). Tutto questopotrebbe essere definitoimpossibile, potrebbe essere stataun’esagerazione di Gesù se nonfosse per almeno due motivi: ilprimo è che Gesù non è il tipo dadire cose che poi non sianoconfermate dai fatti, d’altronde Egliè uno Spirito molto più pratico diquanto non si affermi. Il secondomotivo è che vi sono altreaffermazioni che ci portano aprestare molta attenzione a quantogià affermato, infatti leggiamo :Tutto quello che domandate nellapreghiera, abbiate fede di averloottenuto e vi sarà accordato(Marco 11:24). Chiedete e vi saràdato ; cercate e troverete, bussatee vi sarà aperto; perché chiunquechiede riceve, e chi cerca trova ea chi bussa sarà aperto (Matteo7:7).

Rifletti…senza Gesù non puoinemmeno accostarti a DIO. Il 13 settembre hanno coronato

il loro sogno d’amore e si sonodetti SI nella basilica di Maria SS.

Assunta in S. Maria a Vico

Graziano De Lucia e Mena De Lucia.

Auguri ai novelli sposi non solo da tutti i familiari e gli amici, ma anche dal giornale Valle di Suèssola

A GelsominaE’ passato un anno

e il mio cuore è sempre lì.Spegniamo la prima

candelina del nostro amore. Clemente

Le inserzioni nella rubrica“dalle famiglie”

sono GRATUITE.Ricordatevi di comunicarciil vostro numero telefonico

per eventuali contatti

Enrico LettaChi ‘o vo’ a destra e chi ‘o vo’ a sinistra;chi ‘o vo’ democratico e chi comunista:chistu povero guaglionetène ‘a capa dint’ ‘o pallone.

Mo’ sta a capo d’ ‘o Guvernoe se sente nu padreternofino a quanno a Berlusconinun lle girano ‘e coglioni.

E manco ‘e capi d’ ‘o partitol’hanno ancora digeritochesta specie ‘e Concordato.

Nun è nu primattore, è na cumparsabbona sulo a ffà ‘e discorsin’copp’ ‘a scena ‘e chesta farsa. Denara

Cervino ancora nella preistoria:lettere e manifesti anonimi

Pubblichiamo lettera e/o manifesto anonimo che viene inviato alla nostra redazione. Agli autori del“misfatto”: se Cervino è ancora nella preistoria è anche colpa vostra perché dite, forse, delle cose giuste,ma non avete il coraggio di firmarvi. Oggi ci sono tanti mezzi di informazione che consentono a tutti diesprimere il proprio punto di vista: basta firmarsi e non nascondersi dietro una sigla o un logo. Chiespone la propria faccia è degno di lode e di ammirazione (anche se dovesse dire inessattezze); ma chicontinua a nascondersi dietro una sigla e/o cose similari, non merita...

Lettera apertaall’amministrazione uscenteMeschina figura di Cervino

nuova. Vi siete vomitati addossonefandezze e grossolani errorinella gestione della cosa pubblica.Vi dichiarate tutti vittime. L’exsindaco addita gli scissionisti delgruppo Rivoluzione e traspa-renza ... questi rilanciano la palla!Ma scusate ..... non sarà invececolpa di chirichichì?! Vergogna-tevi del nulla che vi contrad-distingue... tutti!

Adesso vi arde il desiderio dispiegare, scrivete volantini edenunciate reciproche condotte,che a noi sembrano delittuose e cifanno pensare all’illecito ammin-istrativo! E ci domandiamo: ma laProcura l’avete investita?

Anche noi bruciamo dal desi-derio di spiegarvi che la sedegiusta per le denunce è la Procuradella Repubblica e che le personeperbene osteggiano l’illegalità, nonse ne rendono complici per poi dire“sono stato ricattato” ??!!

A voi di Rivoluzione e traspa-renza il popolo chiede contezzadelle inadempienze che attribuiteal sindaco o al duopolio “Sindaco -Vice”. Eravate assessori econsiglieri, ci avete detto cheavevate le deleghe; come aveteespletato i l vostro ruolo?Viautoassolvete facendo caderel’Amministrazione ...mahhh! l???

A te ex sindaco che scrivi di aversottratto tempo alla famiglia percurare la cosa pubblica: ti rendiconto della gravità delle cose dicui accusi i tuoi stessi sostenitori?Con quelle persone tu haiprogrammato la rinascita del

paese, così almeno dicevi, ma seiproprio sicuro che il ricatto ti èarrivato improvviso? Dove eriquando Serino costruiva la stradadavanti al suo ristorante? Forseavevi almeno il dovere di attivarela macchina burocratica di cui eria capo!!

Ma almeno l’illecito legato alcondono del ristorante I trefratelli, che scrivi essere illegit-timo, lo hai denunciato o no?Insomma lo hai capito che lamancata denuncia ti rendecomplice? E se non lo hai fatto, ildubbio dell’uso che magari avrestivoluto fare di questa informazioneviene legittimo. Scusa se lopensiamo: ma non sarà che anchetu eri avvezzo al ricatto?

Bello schifo; ci avete dimostratoche eravate tutti predatori, epurtroppo per voi incapaci anchein questo.

Sai, il popolo vuole sapere evuole sapere tutto e sapere bene!

Per restare in tema di illeciti, nel2008 il tuo Vice ha squarciato lapiazza di padre Pio a Cervino percrearsi un collegamento diretto conla proprietà privata di famiglia.Forse Serino si è sentito in dirittodi seguire l’esempio ro’ chiechrdi cui tu tessi le lodi in quanto granlavoratore! Forse Serino volevadimostrarti di essere anche lui ungran lavoratore!

Sapete cosa vi diciamo: rendetealmeno un servizio al popolocervinese: statevene a casa! ...chè siamo stanchi di porcate enefandezze ... il popolo non lomerita e non vi merita!

Gli Amici del Popolo

Nota a margineCari Amici del Popolo, vi costava molto firmarvi con nome e

cognome? Ciò che denunziate è sotto gli occhi di tutti. Ebbene, di cosaavete paura? Di non prendere voti alla prossima tornata elettorale?Oppure che vi possano incendiare le auto? O che qualcuno possarimetterci le penne?

Dallo scritto si evidenzia che non siete cittadini che siedono da mattinaa sera davanti o dentro i bar e/o qualche circolo a giocare a carte, olavoratori indefessi della terra. Siete “persone” con titolo di studio edusate anche termini appropriati e di non uso comune. Ed allora? A chepro nascondersi dietro una sigla?

Dimostrate di avere coraggio uscendo allo scoperto... altrimenti saretesempre nella preistoria, come purtroppo lo è il vostro Comune. E nondimenticate quanto affermiamo da sempre: la peggiore amministrazionecomunale è sempre meglio del commissario prefettizio o straordinario.

Alfonso Morgillo

Pallavolo San Marco CancelloE’ iniziata l’attività per il nuovo

anno sportivo 2013-2014 nellapalestra di Cancello Scalo ovegiocano e si allenano gli iscritti alCentro volley San MarcoCancello di cui è presidente ildott. commercialista prof. FabrizioDi Nuzzo.

Sono due i campionati federaliper i “grandi” - dichiara i lpresidente Fabrizio Di Nuzzo - acui parteciperà la nostra società:il campionato maschile di serieC e quello di Prima Divisionefemminile. La Federazione ciaveva invitato a partecipare allaserie D femminile, avendo con-cluso al terzo posto la passatastagione nella Prima Divisione edessendoci la disponibilità nellaserie superiore; ma ho credutoopportuno rimanere ancora unaltro anno in Prima Divisione perfar fare ancora esperienza allenostre ragazze.

I tecnici dei rispettivi

campionati?- Per la serie C quest’anno

aabiamo pensato alla capacità,alla tecnica e alla bravura diDomenico Girardi di Airola,giovane e esperto, avendo già alsuo attivo vittorie in campionati diserie D ed ottimi piazzamenti inserie C; mentre per le ragazzedella prima divisione abbiamopensato ad un nostro tecnicofederale: Domenico Di Nuzzo,che conosce molto bene il nostroambiente e le nostre atlete.

Altre novità?Si. In serie C abbiamo cam-

biato quasi tutti i giocatori; dellapassata stagione ne sono rimastisolo quattro: Affinito Adriano,Domenico Di Nuzzo, VincenzoCarfora, Marco Notariello. Etàmedia 23 anni. Con loro abbiamoinserito nostri giovani di 16/17anni già vice campioni regionali.Così saremo la formazione piùgiovane di tutta la serie C. C.F.

Page 6: Settembre 2013

Settembre 20136 Valle di Suèssola

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Caro Carlo,hai il mio nome e cognome. Carlo Petrella. Anche per questo mi sei

simpatico. Vieni in Locanda. Accompagni Attilio. Il mio straordinarioparente.

Carlo, Attilio è una bella persona. Concreta. Generosa. Sensibile.Stasera era già buio, quando siete arrivati. I ragazzi hanno intravisto

due sagome nel buio. Hanno subito pensato a male. Qui viviamo conla paura. Eravate voi. Attilio portava una busta pesante. Regali per iragazzi. Sempre attento.

Caro Carlo, vi ho chiesto di aiutarmi a costruire un ponte tra LaLocanda e la Basilica dell’Assunta. Padre Santino non c’è più. Ora c’èPadre Saverio. Non conosce questo posto. Ho chiesto ad Attilio didare una mano. È molto difficile fare amare La Locanda dai sacerdoti.

Non comprendo il motivo. Ma è così. Un amore difficile. Una infinitàdi episodi rivelano che non siamo simpatici e benedetti. Tutti mi diconoche Padre Saverio ha un cuore grande e crede in Dio.

Caro Carlo, proviamo a costruire un ponte tra la Basilica dell’Assuntae La Locanda.

Tu sei impegnato nella Protezione Civile, conosci bene l’arte dellasomma. La somma delle persone, delle idee, delle fatiche.

Le nostre trincee non possono sopravvivere senza l’aiuto di tutti.Carlo, le sorgenti nascono perché molti rivoli si mettono insieme.Nel segreto della terra avvengono gli incontri importanti. I nostri

paesi, purtroppo,non conoscono le somme. Conoscono bene ladivisione.

Ad Attilio e Carlo stasera voglio raccontare una mia, tenera, favola.Attilio, mentre una folla di pazienti, assedia il suo studio, troverà il

tempo di leggerla e farla leggere.La vecchia caffettieraC’era una volta una vecchia caffettiera. Abbandonata su una

montagna di immondizie nella discarica pubblica. Buttata via dai signoridi città. Non serviva più … era stata sostituita da una modernamacchina per caffè. Malinconica e abbattuta era lì … non serviva piùla vecchia caffettiera.

Era la notte di Natale, passava di là un vecchio barbone per cercaretra le immondizie la sua fortuna. Vide la vecchia caffettiera, la guardòcon tenerezza e la portò con sé, sotto il ponte dove era la sua casadi cartoni. La pulì con cura. Quella notte la vecchia caffettiera brillavacome le luci di Natale. Il vecchietto la riempì di caffè e la poggiò sulfuoco.

Piena di gioia, dopo poco tempo, la bella caffettiera inondò l’aria diun sorprendente profumo. Si avvicinarono altri barboni, attrattidall’insolito odore. Si accovacciarono insieme, sotto il ponte, intornoalla vecchia caffettiera. Trascorsero così il loro Natale.

Grazie vecchia caffettiera.Carlo Petrella

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Sono ripartite in questi giorni leattività dell’associazione “Fa ReMusica” di Santa Maria a Vico perla stagione 2013/14. Primi giornidedicati soprattutto alle iscrizioni,anche se le prime lezioni sono giàpartite, ma che non lesinanoancora riconoscimenti per i lsodalizio guidato dal presidenteDaniele Dogali.

Come già negli scorsi anni i corsidi canto e per i vari strumenti sonodivisi per livello: base, medio edavanzato. Tra le novità diquest’anno i corsi di musica dacamera e musica d’insieme, che

Antonio Muto, maestro delcorso di percussioni dell’associa-zione Fa Re Musica di S. Maria aVico, è tornato da Torino, dove siera recato per la pre-sentazionedella nuova Evo 1.0, il nuovomodello di batteria marcatoDSdrums. Nella sede centraledell’azienda, che sponsorizza lasua attività di musicista, Muto hapresentato anche un pezzo scrittocon Ciro Manna (maestro delcorso avanzato di chitarra pressoFa Re Musica) ed Alex Scialla(maestro di piano jazz and midikeyboard). «Sono circa due anni– afferma Muto con orgoglio – checollaboro con DSdrums. Dasubito avevo capito che sonostrumenti fantastici, ma questigiorni a Torino hanno aumentato

Fa Re Musica 2013-2014: partiti

Da sn.: Capasso, Scialla, Muto, Dogali

potranno avvalersianche della sala provee della sala di registra-zione, previste all’in-terno della struttura.

Tra i tanti corsi con-fermati invece quello dipercussioni tenuto daGianluca Borrelli edAntonio Muto. Que-st’ultimo nei giorniscorsi è stato a Torinoper la presentare leEvo 1.0, i nuovi modellidi batteria marcati Ds drums(azienda che sponsorizza Muto

con il suo marchio). Lì Muto hapresentato anche un pezzo scritto

con Ciro Manna (maestro delcorso avanzato di chitarra pressol’associazione) ed Alex Scialla(maestro di piano jazz and midikeyboard). «Oltre a suonare ilnuovo strumento ed a registrarneil suono – afferma Muto –abbiamo realizzato un video, chepoi uscirà breve. Queste cose insenso assoluto per me non sonouna novità, ma la cosa bella èstata farle nella sede centrale.Dove abbiamo potuto ancheassistere alla nascita di unabatteria, f in dai primi passi.Insieme con me in quest’av-ventura c’è anche PasqualeRiccio, che ha suonato un altropezzo».

Antonio Muto

Antonio Muto

tale consapevolezza. Purtropponel corso degli anni si sono dettetantissime cose su questi stru-menti, soprattutto per la mancan-

za di conoscenzadegli stessi ed ancheforse per invidia. Starein DS è stata per meun’esperienza unicaperché ho capito ed hovisto la qualità, lapassione e la compe-tenza che Luca Deor-sola mette nei suoiprodotti! Un ringrazia-mento speciale va aDSdrums, ma anchead Ufip Cymbals per ipiatti della batteria.Per l ’arrangiamentodel brano voglioringraziare Manna,Scialla e Cristian

Capasso, miei carissimi amiciprima che validissimi musicisti eFa Re Musica che mi aiuta edinveste tantissimo sulla mia figura

musicale. Ma non dimenticoPasquale Riccio, con cui hocondiviso questa splendidaavventura».

Intanto proseguono le iscrizioniall’associazione per la stagione2013/14. Alle novità già annunciatedei corsi di musica da camera emusica d’insieme, in un’ottica chevuole fare di Fa Re Musicaun’accademia musicale di livelloregionale, si aggiungono i nuovicorsi gratuiti a numero chiuso, conaudizioni preliminari per sceglierei partecipanti: quello di Corogospel (curati dal presidenteDogali e dallo stesso Scialla) equello di Orchestra sinfonica,aperta a strumenti a corde, legni,ottoni e percussioni, riservato aragazzi dai 13 ai 18 anni. Entrambisono finalizzati all’inserimentolavorativo nel mondo della musica.

21 eventi realizzati in 114 giornidal 18 Maggio all’8 Settembre.

4 Comuni coinvolti: San Felicea Cancello, Santa Maria a Vico,Arienzo e Cervino.

20 chiese, 3 conventi, 2piazze, 1 Stazione ferroviaria,2 Palazzi storici, 2 CastelliMedievali, 1 Villa Romana.

3 eventi storici, 4 Spettacolimusicali e teatrali, 7 visiteguidate, sopraluoghi a sitiarcheologici,

1 Premio della Speranza, 1Rievocazione Storica, 1 Ma-nifestazione ecologica.

Questo grazie ad un gruppo dipersone “straordinarie”:

Aniello De Lucia, GiulioCampagnuolo, Franco Burat-tini, Tommaso Carfora, CuonoPannella, Valter Pesce, StellaBrignola, Luigi Orfè, ImmaFerrara Perrotta, CarmineGuida, Joseph Guida, France-sco Buonomano, RenatoCarfora, Rosa Anatriello,Biagio Perreca, FrancescoPezzullo, Eliana Riva, TeresaPapa, Alfonso Papa, LeonardoPrisco, Giuseppe Magliocca,Franco Gagliardi, Franca

Enzo Gagliardi

Festival delle corti suessolane 2013Per gli avvinazzati che affermano che da noi non si fa cultura

Cangiano, Giovanni Villano,Enzo Gagliardi, Luigi Gagliardi,Antonio Gagliardi, Pierfrance-sco Rescio, d. Ciccio Perrotta,Emilio D’Alise, Giovanni Papa,Fulvio De Lucia, Giovanni Te-sta, Michele Affinito.

Grazie, grazie, grazie…..a nomedell’Associazione FATTI perVOLARE e delle persone che cihanno seguito in questa meravi-gliosa avventura.

Vola solo chi ha coraggio.Vola solo chi ha voglia di

resistere e di lottare. Vola solo chisi mette costantemente alla prova.Vola solo chi non si arrende allabanalità e agli spaventosi vuoti deifrenetici stili di vita, a cui il mondocontemporaneo ci ha abituati easserviti.

Accecati dai valori materiali chesono diventati molto spesso leuniche ragioni di vita, gli uomini dioggi non sanno più volare. Restanosaldamente ancorati al suolo,chiusi nei propri egoistici mondi,timorosi di produrre un cambia-mento. Dentro di loro. Intorno a loro.Hanno sbarrato gli occhi edimenticato di avere le ali. C’è peròchi non si allinea. Non si lasciaintimorire o influenzare dalla massa

o dalle mode. Ma va controcorrente per aprirsi consa-pevolmente agli altri,guardando a ciò che ilmondo dimentica o cancel-la con troppa leg-gerezza.

C’è chi guarda alleRadici. Quelle collettive.Quelle libere, contorte,

aggrovigliate nella terra. Una terraricca di storia e di cultura.

E’ questa la visione e la missionedell’associazione culturale “Fattiper Volare” di San Felice a Can-cello. Offrire uno spazio alternativodi incontro. Imparare a conosceree a rispettare i luoghi della Valle diSuèssola e la gente che li abita.Diffonderne le bellezze naturali, lememorie storiche, gli stratificatimodelli culturali. Alimentare il sensodi appartenenza. Condividere ecomunicare il bello attraverso cosepiccole e semplici. Raccontaresensazioni e percorsi tra passatoe presente.

Trasferire emozioni. Liberare lafantasia. Crescere nelle aspi-razioni. Contribuire a tenereaccesa la speranza. Partecipareattivamente al rinnovamentoculturale e sociale, per lasciarcialle spalle anni di degrado.

Trasmettere il grande patrimonio diantichi saperi e conoscenze allegenerazioni future, per forgiarecoscienze nuove e cittadini nuovi.Riscoprire l’arte e i valori delterritorio per riscoprire l’uomo. Efarlo volare di nuovo ...

Nota a marginePer tutti gli sbarbatelli, anche

quelli di quaranta-cinquanta-s e s s a n t a - s e t t a n t a - o t t a n t a -novant’anni che continuano asputare sentenze senza nessologico, sapendo di mentire perchéil mendacio è la loro essenza divita. Dov’eravate quando si sonosvolti questi eventi? Se sietestatipresenti qualche volta è perchéc’era il vs tornaconto personale.Da noi si fa cultura da una vita...persino i ciechi e i sordi lo sanno.

A.M.

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Pio Manna: dalla Polisportiva Ruotolo in giro per l’ItaliaDai Gioavnissimmi de Lo Spezia alla Lucchese, alla Fortis Juve di Firenze, alla Nocerina,

all’Ischia, al Sant’Angelo Lodigiano e quest’anno al MarinoHa compiuto 21 anni il 22 giugno

scorso e sta bruciando le tappevertiginosamente. Ora aspettasolo il “colpo di fortuna” cioèl’aggancio per arrivare neiprofessionisti. E’ Pio Manna ,attaccante cresciuto nellaPolisportiva Ruotolo di misterOrlando Ceglia a Santa Maria aVico.

2006 - Nel torneo delle Regioninella Rappresentativa Campania,segnò 4 gol che contribuirono allavittoria del torneo delle RegioniItaliane, permettendogli di esserevisionato da vari osservatori. Cosìalla fine del torneo ci fu la chiamatade Lo Spezia, che in quell’annomilitava in serie B.

Quindi, 2006-2007: Spezia (13gol), giovanissimi nazionali;

2007-2008 : Spezia (8 gol),allievi nazionali;

In questi anni varie esperienzein tornei internazionali dato inprestito a Vicenza, Inter, Ternanae Genoa.

2008-2009, Lucchese, 22 gol2009-2010, Firenze Fortis

Juventus2010-2011 Nocerina, 12 goal, e

8 convocazioni in prima squadravincendo il campionato di serie C1

2011-2012, Ischia

2012-2013 S. Angelo Lodigiano2013 Marino.Nonostante la giovane età,

questo giovane di Santa Maria aVico ha disputato 51 presenzerealizzando ben 21 reti in Lega Proe serie D.

Dal Sant’Angelo Lodigiano èsceso al centro sud, precisamentea Marino, sui colli Albani vicinoFrascati, nella formazione dellaNuova Santa Maria le Mole. Laformazione laziale disputa i lcampionato di serie D girone G.

Pio è la classica punta che safare reparto da solo; è alto m. 1,87e pesa 80 kg; centravanti vecchiamaniera: un ariete di sfondamento.E’ destro, sa adattarsi anche comeseconda punta, ed è un ottimocolpitore di testa.

Come detto, fino ad oggi harealizzato in serie D ben 21 reti:ebbene, 15 sono state fatte ditesta.

Domenica scorsa la suasquadra ha sconfitto fuori casaper 4-0 il Cynthia e si è portata a 4punti in classifica con un pareggio,una sconfitta, una vittoria.

Pio aspetta con ansia il suo turnoe cercherà in tutti i modi di ripagarela fiducia di coloro che lo hannovoluto al Marino. O.P.

Primo punto per il Real San Felice1-1 a Teano contro lo Zupo

Dopo la deludente garacasalinga contro Real Ortesepersa per 1-0, alla secondagiornata di gara i sanfeliciani delpresidente FIlippo Savinell iimpongono il pari fuori casa alloZupo Teano.

Passati in svantaggio al 20’ delprimo tempo su cross provenienteda calcio d’angelo, riequilibrano lagara nei primi minuti della ripresacon Sticco, svelto a depositare inrete un cross proveniente anchequesto da calcio d’angolo.

La partita non ha offerto nientedi buono. A mister Cinquegrana

interessava non perdere ulterioripunti e ciò è stato raggiunto.

Siamo agli inizi, la squadra nonè ancora rodata; si notanosfilacciamenti fra il centro campoe l’attacco come è statoevidenziato nella gara internacontro Real Ortese; ed anche il latocentro-sinistra della difesa non haofferto garanzie.

Diamo tempo a tempo perché iltecnico sanfeliciano, fortementevoluto dal presidente Savinelli,saprà senz’altro far quadrare lasquadra, molto rinnovata rispettoalla passata stagione. O.P.

L’imprenditore Andrea DeLucia è il presidente onorario dellasocietà calcistica Stella Azzurra,che disputerà i l campionatoprovinciale di terza categoria;presidente tutto fare è il veteranodel calcio locale Frano Magliulo.Un grande “in bocca al lupo”.

San Felice a Cancello

Rinasce laStella Azzurra

San Marco Trotti: due punti in due gareAlla prova gagliarda di San Giorgio a Cremano, fa da coltraltare la scialba gara interna contro

la Virtus Volla con l’aggiunta di un calcio di rigore sbagliato

Alla prima apparizione nelcampionato calcistico diEccellenza, domenica 15settembre, gli uomini del presidenteAntonio Nuzzo avevano destatonon poca meraviglia andando adimpattare a San Giorgio aCremano disputando una garaveramente “tosta” ed andando perben due volte in vantaggio. Lavittoria era sfuggita a pochi minutidal termine quando, in vantaggioper 2-1, si erano fatti sorprendereed incassavano la seconda rete.

Alla prima casalinga tutti(presidente, dirigenti, tifosi edanche noi della stampa) ciaspettavamo almeno una provamaiuscola; invece non è stato così.

Contro la Virtus Volla il SanMarco Trotti non ha capito nullaper oltre trentacinque minuti. Gliospiti hanno menato la danzaandando spesso ad impensierireil numero uno locale, mentre tutti ipalloni alti del San Marco finivanosempre nelle maglie dell’attentadifesa a tre della Virtus. Poiall’improvviso, intorno al 35’ minuti,l’arbitro concede un giusto rigoreal San Marco per un evidente fallodi mani di un difensore avversariosu cross dalla destra. Dopo alcuniminuti di vivaci e reiterate protestedegli ospiti, i l numero dieci

Calcio di rigore sbagliato dal San Marco

riproduzione vietata

sanmarchese andava a calciare ilrigore che l’estremo difensoreospite deviava in corner.Disperazione dei locali.

Il penalty sbagliato dava un po’di vigore in più agli uomini di misterPiscitelli... e così proprio unamanciata di secondi prima delfischio di intervallo, il San Marcoaveva un’altra ghiotta occasioneper passare in vantaggio; ma il

centravanti biancoceleste, solo inarea, tirava a botta sicura sulportiere ed un difensore in uscitae si andava negli spogliatoi sullo0-0.

Qualche mugugno tra i tifosi perle due occasioni sciupate; il tifo

organizzato dei giovani san-marchesi e la speranza, che èsempre ultima a morire, facevanoben sperare nel secondo tempo.Invece, la seconda parte di gara èstata povera di emozioni se nonun’altra piccola occasione fallitadal San Marco proprio ad inizioripresa...e poi niente di interes-sante.

Forse l’emozione di giocare alcospetto dei propri beniamini; forsela gara di coppa Italia disputata ilmercoledì precedente contro laForza e Coraggio diBenevento e vinta per 1-0;forse... forse... Sta di fatto che ilSan Marco ha solo due punti inclassifica, la Virtus Volla solo 1. Alvertice c’è il Portici che ha vintoanche oggi: 1-0 fuori casa controil Neapolis; a 4 punti ci sono Sibilla,Stasia, Quarto, Frattese, Procidae Giugliano, a 3 il Neapolis; a 2 ilSan Marco, il San Giorgio; ad unole altre formazioni.

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Settembre 20138 Valle di Suèssola

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