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Settimanale - Anno 2 - N° 16 - Lunedì 27 Aprile 2009 ... · di diritto nel vocabolario...

Date post: 15-Feb-2019
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Settimanale - Anno 2 - N° 16 - Lunedì 27 Aprile 2009 Spedizione con tariffa Posta Target Magazine conv. naz./304/2008 del 01-06-2008 ROMA REPORT UIR, che rappresenta la filiera economico-produttiva, rilancia l’anima industriale della città eterna 2.600 imprese iscritte che danno lavoro a circa 165.000 persone. Al suo interno convivono piccole aziende, colossi internazionali e grandi banche “L a scelta è di andare noi verso le imprese, non soltanto le imprese verso di noi”. Con queste poche paro- le inserite all’interno di una relazione di 36 pagine Aurelio Regina annunciava la nuova filosofia ispiratrice degli Indu- striali di Roma. Da quel 25 novembre, giorno in cui l’Assemblea Generale ri- unita eleggeva il nuovo presidente, la parola cambiamento sarebbe entrata di diritto nel vocabolario dell’Unio- ne partendo da tre presupposti: una struttura più snella, dirigenti giovani e progetti innovativi. Obiettivo è quello di dare un contributo fondamentale per portare Roma a produrre circa il 10% del Pil nazionale, oggi è circa il 9%. Per fare questo l’Unione ha scelto di stringere un patto di ferro con quei co- lossi industriali che hanno contribuito a sdoganare l’immagine di una città mi- nisteriale trasformando la recente sto- ria romana in un vero e proprio caso di successo economico. Volendo al suo fianco vicepresidenti di grande presti- gio come Mauro Moretti (AD di Ferro- vie dello Stato), Flavio Cattaneo (AD di Terna) e Giampaolo Letta (AD di Me- dusa), Alessandro Caltagirone (Presi- dente Vianini Costruzioni), Eduardo Montefusco (Presidente RDS), Regi- na ha legato il destino della Capitale a quello dei suoi protagonisti indu- striali chiamandoli a partecipare a un progetto comune. Sviluppare le infra- strutture contando sull’appoggio delle Ferrovie, accelerare il progetto “Roma digitale” con il supporto del Direttore Generale di Telecom Italia, Stefano Pi- leri (altro vicepresidente dell’Unione), il progetto Roma città multimediale con Giampaolo Letta, l’innovazione e la ricerca con il direttore generale di Finmeccanica Giorgio Zappa, l’in- ternazionalizzazione con Alessandro Caltagirone, la valorizzazione delle risorse femminili in azienda con Mo- nica Lucarelli, la semplificazione am- ministrativa con Stefano Zapponini, gli investimenti esteri con Cesare Avenia AD di Ericsson e poi ancora promuo- vere il rinnovamento e la razionalizza- zione della rete elettrica facendo leva sull’influenza di Flavio Cattaneo e della sua Terna, sono solo alcuni dei pas- si che hanno avvicinato gli Industriali di Roma al mondo delle imprese. Il ri- sultato è una partita giocata chiaman- do i migliori nella propria squadra, un esercizio complesso per chiunque che però Regina spiega così: “Questi pro- getti sono resi possibili dalla caratteri- stica più saliente della nostra Unione: è un’Associazione totalmente rappre- sentativa di tutti i contesti economici ed ha una visione integrata, unica nel suo genere in Italia, di tutto il sistema, visto che al suo interno sono presenti dalle multinazionali alle grandi, medie piccole imprese, banche e assicura- zioni”. A conferma della composizione del tessuto produttivo romano, i gran- di gruppi rappresentano però solo il 9% degli associati all’Unione, contro il 91% costituito da piccole e medie im- prese, al di sotto dei 100 dipendenti. In tutto si tratta di circa 2.600 imprese che danno lavoro a circa 165.000 per- sone e posizionano l’associazione gui- data da Aurelio Regina tra le prime tre di Confindustria, insieme a Milano e Torino. Forte di un’organizzazione così solida e radicata sul territorio, Regina ha fondato il suo piano di rilancio aven- do Roma e il suo sviluppo come unici obiettivi. Ma nessun grande progetto di rinnovamento vive se non è costru- ito su una solida base teorica, da qui la nascita di un Comitato Scientifico guidato da Giuliano Amato e costitu- ito da quattro esponenti del mondo produttivo, industriale e accademico: Massimo Egidi, Innocenzo Cipolletta, Giuseppe Roma e il demografo Mas- simo Livi Bacci. “A noi – ha spiegato il Presidente Amato – spetterà il compi- to di leggere il presente e aiutare a co- struire il futuro, raccogliendo progetti, investimenti e attività degli Industriali di Roma”. Grazie anche al supporto del Comitato Scientifico, la Uir può oggi porre nuove e decisive pietre alle fondamenta di quei macroprogetti che ne segnano il nuovo corso. Primo tra tutti trasformare Roma nella porta del Mediterraneo, favorendo lo sviluppo di sinergie tra Civitavecchia e Fiumi- cino, due hub del trasporto dal valo- re strategico. Civitavecchia è divenuta in pochi anni sede del principale por- to turistico del Mediterraneo, mentre l’aeroporto Leonardo Da Vinci ha visto crescere i suoi passeggeri dal 2004 al 2007 da 26 a 33 milioni di unità. In- sieme potrebbero costituire quell’hub infrastrutturale capace di trasformare Roma nella capitale commerciale e turistica del Mare Nostrum. Il loro svi- luppo risponde a un’altra grande am- bizione lanciata dall’Unione Industriali: riprendere la via del Mediterraneo, una scelta basata sulla consapevolezza che attualmente i paesi affacciati sul- la costa Sud sono quelli che oggi at- traggono le maggiori attività dall’este- ro. Dal Marocco e dalla Turchia, ad esempio, negli ultimi sette anni gli in- vestimenti si sono sestuplicati per un valore totale di 60 miliardi di dollari, solo 10 in meno della Cina. Numeri che confermano il valore strategico di un mercato ancora in parte inesplora- to dalle aziende romane e nazionali. Il secondo progetto riguarda invece il tema della multimedialità che trova sul territorio cittadino un ottimo punto di partenza grazie alle tante imprese che operano nel settore dell’audiovisivo e a quel centro di eccellenza rappresen- tato da Cinecittà, parte di un compar- to che, con le sue 4.700 imprese, che rappresentano il 25% degli addetti del settore nazionale, fa di Roma la città italiana di riferimento nell’industria dei prodotti audio, video e cinematografi- ci. Il terzo punto è quello del turismo congressuale che dovrebbe avere nel nuovo Centro Congressi dell’Eur, im- preziosito dalla già celebre Nuvola di Fuksas, il suo cuore pulsante. E infi- ne il quarto grande progetto tocca il settore dell’aerospazio che vanta un distretto tecnologico di eccellenza in- ternazionale composto da 250 impre- se. Su questo Roma deve puntare an- che facendo leva sull’enorme capitale di manodopera qualificata che la città ha a sua disposizione grazie ai suoi 15 atenei che ogni anno formano 37mila giovani laureati. Solo in questo modo la città potrà tenere fede all’ambizio- sa promessa di divenire entro il 2010 la prima capitale digitale europea. Una corsa alla quale la Uir ha scelto di par- tecipare lanciando il progetto che por- terà la banda larga in tutta la Capitale. Un’iniziativa ambiziosa che prevede un investimento di 600 milioni di euro nei prossimi cinque anni con un ritor- no occupazionale di circa 1.000 posti di lavoro. Il tutto supportato economi- camente dalle imprese e con un costo per l’Amministrazione pari a zero. Altro punto chiave è l’Internazionaliz- zazione delle imprese romane, soprat- tutto delle piccole e medie; a questo proposito occorre, da un lato, chiedere alla Camera di Commercio di Roma un maggiore impegno per la promozione all’estero delle imprese del territorio (prendendo a modello quanto fa PRO- MOS a Milano); dall’altro, sviluppare ulteriori progetti di collaborazione con i Paesi della sponda Sud del Mediter- raneo. In quest’ambito, il II Forum del Mediterraneo, previsto a fine ottobre, rappresenta certamente un prestigio- so esempio in quanto attraverso di esso Confindustria, ICE, ABI con la collaborazione dell’Unione intendo- no rafforzare il dialogo istituzionale e promuovere una maggiore presenza del sistema imprenditoriale italiano in quell’area, considerata sempre più strategica e nella quale i volumi di in- terscambio stanno crescendo a ritmi assai elevati. Passando ad altre aree geografiche parimenti importanti, non possiamo non ricordare il recente accordo di collaborazione firmato lo scorso 6 Aprile dal Presidente Aurelio Regina e dal Sindaco di Mosca, Yuri Luzhkov (quale Presidente della MIBA - Mo- scow International Business Associa- tion), per favorire l’interscambio fra le imprese delle due capitali. L’importanza dei rapporti tra le rispet- tive organizzazioni imprenditoriali e’ stata sottolineata da Lukhzov e Regina nel corso dell’incontro. “Grazie ai cor- diali rapporti con Roma - ha dichiarato il sindaco di Mosca - la collaborazione tra le due capitali ha raggiunto punte di eccellenza”. L’ export delle Azien- de romane verso la federazione russa è cresciuto infatti nell’ultimo anno del 32%, mentre l’export russo verso la Capitale - ha dichiarato Aurelio Regina – è aumentato addirittura del 220%. Innovazione e modernità: è questo il volto della Roma del futuro riflesso nelle scelte della sua Unione Industria- li. Una città capace di divenire leader nei servizi a valore aggiunto, ma anche in grado di offrire agli imprenditori che scelgano di investire sul suo territorio un humus produttivo vitale e un capil- lare tessuto di infrastrutture. Questa è la vera sfida dell’Unione: sovvertire i numeri, ma ancora di più, ribaltare le convinzioni. Una sfida che cammina sulle gambe degli uomini, ma – in questo caso – anche sul valore dei loro progetti e delle loro idee. Aurelio Regina, presidente Unione degli Indu- striali e delle Imprese di Roma La Sede dell’Unione in via A. Noale 206 L’Unione ha scelto di stringere un patto di ferro con quei colossi industriali che hanno contribuito a sdoganare l’immagine di una città ministeriale, trasformando la recente storia romana in un vero e proprio caso di successo economico
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Settimanale - Anno 2 - N° 16 - Lunedì 27 Aprile 2009 Spedizione con tariffa Posta Target Magazineconv. naz./304/2008 del 01-06-2008

ROMA REPORT

UIR, che rappresenta la fi liera economico-produttiva, rilancia l’anima industriale della città eterna2.600 imprese iscritte che danno lavoro a circa 165.000 persone. Al suo interno convivono piccole aziende, colossi internazionali e grandi banche

“La scelta è di andare noi verso le imprese, non soltanto le imprese

verso di noi”. Con queste poche paro-le inserite all’interno di una relazione di 36 pagine Aurelio Regina annunciava la nuova fi losofi a ispiratrice degli Indu-striali di Roma. Da quel 25 novembre, giorno in cui l’Assemblea Generale ri-unita eleggeva il nuovo presidente, la parola cambiamento sarebbe entrata di diritto nel vocabolario dell’Unio-ne partendo da tre presupposti: una struttura più snella, dirigenti giovani e progetti innovativi. Obiettivo è quello di dare un contributo fondamentale per portare Roma a produrre circa il 10% del Pil nazionale, oggi è circa il 9%. Per fare questo l’Unione ha scelto di stringere un patto di ferro con quei co-lossi industriali che hanno contribuito a sdoganare l’immagine di una città mi-nisteriale trasformando la recente sto-ria romana in un vero e proprio caso di successo economico. Volendo al suo fi anco vicepresidenti di grande presti-gio come Mauro Moretti (AD di Ferro-vie dello Stato), Flavio Cattaneo (AD di Terna) e Giampaolo Letta (AD di Me-dusa), Alessandro Caltagirone (Presi-dente Vianini Costruzioni), Eduardo Montefusco (Presidente RDS), Regi-na ha legato il destino della Capitale a quello dei suoi protagonisti indu-striali chiamandoli a partecipare a un progetto comune. Sviluppare le infra-strutture contando sull’appoggio delle Ferrovie, accelerare il progetto “Roma digitale” con il supporto del Direttore Generale di Telecom Italia, Stefano Pi-leri (altro vicepresidente dell’Unione), il progetto Roma città multimediale con Giampaolo Letta, l’innovazione e la ricerca con il direttore generale di Finmeccanica Giorgio Zappa, l’in-ternazionalizzazione con Alessandro Caltagirone, la valorizzazione delle risorse femminili in azienda con Mo-

nica Lucarelli, la semplifi cazione am-ministrativa con Stefano Zapponini, gli investimenti esteri con Cesare Avenia AD di Ericsson e poi ancora promuo-vere il rinnovamento e la razionalizza-zione della rete elettrica facendo leva sull’infl uenza di Flavio Cattaneo e della

sua Terna, sono solo alcuni dei pas-si che hanno avvicinato gli Industriali di Roma al mondo delle imprese. Il ri-sultato è una partita giocata chiaman-do i migliori nella propria squadra, un esercizio complesso per chiunque che però Regina spiega così: “Questi pro-getti sono resi possibili dalla caratteri-stica più saliente della nostra Unione: è un’Associazione totalmente rappre-sentativa di tutti i contesti economici ed ha una visione integrata, unica nel suo genere in Italia, di tutto il sistema, visto che al suo interno sono presenti

dalle multinazionali alle grandi, medie piccole imprese, banche e assicura-zioni”. A conferma della composizione del tessuto produttivo romano, i gran-di gruppi rappresentano però solo il 9% degli associati all’Unione, contro il 91% costituito da piccole e medie im-

prese, al di sotto dei 100 dipendenti. In tutto si tratta di circa 2.600 imprese che danno lavoro a circa 165.000 per-sone e posizionano l’associazione gui-data da Aurelio Regina tra le prime tre di Confi ndustria, insieme a Milano e Torino. Forte di un’organizzazione così solida e radicata sul territorio, Regina ha fondato il suo piano di rilancio aven-do Roma e il suo sviluppo come unici obiettivi. Ma nessun grande progetto di rinnovamento vive se non è costru-ito su una solida base teorica, da qui la nascita di un Comitato Scientifi co guidato da Giuliano Amato e costitu-ito da quattro esponenti del mondo produttivo, industriale e accademico: Massimo Egidi, Innocenzo Cipolletta, Giuseppe Roma e il demografo Mas-simo Livi Bacci. “A noi – ha spiegato il Presidente Amato – spetterà il compi-to di leggere il presente e aiutare a co-

struire il futuro, raccogliendo progetti, investimenti e attività degli Industriali di Roma”. Grazie anche al supporto del Comitato Scientifi co, la Uir può oggi porre nuove e decisive pietre alle fondamenta di quei macroprogetti che ne segnano il nuovo corso. Primo tra tutti trasformare Roma nella porta del Mediterraneo, favorendo lo sviluppo di sinergie tra Civitavecchia e Fiumi-cino, due hub del trasporto dal valo-re strategico. Civitavecchia è divenuta in pochi anni sede del principale por-to turistico del Mediterraneo, mentre l’aeroporto Leonardo Da Vinci ha visto crescere i suoi passeggeri dal 2004 al 2007 da 26 a 33 milioni di unità. In-sieme potrebbero costituire quell’hub infrastrutturale capace di trasformare Roma nella capitale commerciale e turistica del Mare Nostrum. Il loro svi-luppo risponde a un’altra grande am-bizione lanciata dall’Unione Industriali: riprendere la via del Mediterraneo, una scelta basata sulla consapevolezza che attualmente i paesi affacciati sul-la costa Sud sono quelli che oggi at-traggono le maggiori attività dall’este-ro. Dal Marocco e dalla Turchia, ad esempio, negli ultimi sette anni gli in-vestimenti si sono sestuplicati per un valore totale di 60 miliardi di dollari, solo 10 in meno della Cina. Numeri che confermano il valore strategico di un mercato ancora in parte inesplora-to dalle aziende romane e nazionali. Il secondo progetto riguarda invece il tema della multimedialità che trova sul territorio cittadino un ottimo punto di partenza grazie alle tante imprese che operano nel settore dell’audiovisivo e a quel centro di eccellenza rappresen-tato da Cinecittà, parte di un compar-to che, con le sue 4.700 imprese, che rappresentano il 25% degli addetti del settore nazionale, fa di Roma la città italiana di riferimento nell’industria dei

prodotti audio, video e cinematografi -ci. Il terzo punto è quello del turismo congressuale che dovrebbe avere nel nuovo Centro Congressi dell’Eur, im-preziosito dalla già celebre Nuvola di Fuksas, il suo cuore pulsante. E infi -ne il quarto grande progetto tocca il settore dell’aerospazio che vanta un

distretto tecnologico di eccellenza in-ternazionale composto da 250 impre-se. Su questo Roma deve puntare an-che facendo leva sull’enorme capitale di manodopera qualifi cata che la città ha a sua disposizione grazie ai suoi 15 atenei che ogni anno formano 37mila giovani laureati. Solo in questo modo la città potrà tenere fede all’ambizio-sa promessa di divenire entro il 2010 la prima capitale digitale europea. Una corsa alla quale la Uir ha scelto di par-tecipare lanciando il progetto che por-terà la banda larga in tutta la Capitale.

Un’iniziativa ambiziosa che prevede un investimento di 600 milioni di euro nei prossimi cinque anni con un ritor-no occupazionale di circa 1.000 posti di lavoro. Il tutto supportato economi-camente dalle imprese e con un costo per l’Amministrazione pari a zero. Altro punto chiave è l’Internazionaliz-

zazione delle imprese romane, soprat-tutto delle piccole e medie; a questo proposito occorre, da un lato, chiedere alla Camera di Commercio di Roma un maggiore impegno per la promozione all’estero delle imprese del territorio (prendendo a modello quanto fa PRO-MOS a Milano); dall’altro, sviluppare ulteriori progetti di collaborazione con i Paesi della sponda Sud del Mediter-raneo. In quest’ambito, il II Forum del Mediterraneo, previsto a fi ne ottobre, rappresenta certamente un prestigio-so esempio in quanto attraverso di

esso Confi ndustria, ICE, ABI con lacollaborazione dell’Unione intendo-no rafforzare il dialogo istituzionale epromuovere una maggiore presenzadel sistema imprenditoriale italianoin quell’area, considerata sempre piùstrategica e nella quale i volumi di in-terscambio stanno crescendo a ritmiassai elevati.Passando ad altre aree geografi cheparimenti importanti, non possiamonon ricordare il recente accordo dicollaborazione fi rmato lo scorso 6Aprile dal Presidente Aurelio Reginae dal Sindaco di Mosca, Yuri Luzhkov(quale Presidente della MIBA - Mo-scow International Business Associa-tion), per favorire l’interscambio fra leimprese delle due capitali.L’importanza dei rapporti tra le rispet-tive organizzazioni imprenditoriali e’stata sottolineata da Lukhzov e Reginanel corso dell’incontro. “Grazie ai cor-diali rapporti con Roma - ha dichiaratoil sindaco di Mosca - la collaborazionetra le due capitali ha raggiunto puntedi eccellenza”. L’ export delle Azien-de romane verso la federazione russaè cresciuto infatti nell’ultimo anno del32%, mentre l’export russo verso laCapitale - ha dichiarato Aurelio Regina– è aumentato addirittura del 220%. Innovazione e modernità: è questoil volto della Roma del futuro rifl essonelle scelte della sua Unione Industria-li. Una città capace di divenire leadernei servizi a valore aggiunto, ma anchein grado di offrire agli imprenditori chescelgano di investire sul suo territorioun humus produttivo vitale e un capil-lare tessuto di infrastrutture.Questa è la vera sfi da dell’Unione:sovvertire i numeri, ma ancora di più,ribaltare le convinzioni. Una sfi da checammina sulle gambe degli uomini,ma – in questo caso – anche sul valoredei loro progetti e delle loro idee.

Aurelio Regina, presidente Unione degli Indu-striali e delle Imprese di Roma La Sede dell’Unione in via A. Noale 206

L’Unione ha scelto di stringere un patto di ferro con quei colossi industriali che hanno contribuito a sdoganare l’immagine di una città ministeriale, trasformando la recente storia romana in un vero e proprio caso di successo economico

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ROMA REPORT

Oggi la rapidissima evolu-zione del mercato globa-

le impone la ricerca continua di nuove strategie di interna-zionalizzazione delle imprese italiane, che valorizzi le ec-cellenze delle nostre aziende, sia per affermare il Made in Italy in nuovi mercati che per conquistare nuovi spazi in mercati già acquisiti. Simest, la finanziaria pubblico-privata che promuove lo sviluppo del-le imprese italiane all’estero, nasce nel 1991, in un momen-to in cui si aprono opportu-nità interessanti provenien-ti dall’apertura dei mercati dell’Est Europa. Il suo obiet-tivo è quello di promuovere l’ internazionalizzazione delle aziende italiane, fornendo assistenza e strumenti finan-ziari, pensati in particolare per integrare e valorizzare le competenze delle piccole e medie imprese. Simest, quin-di, da 18 anni accompagna le imprese italiane nella costitu-zione di imprese all’estero, con la possibilità di acquisire partecipazioni nelle imprese all’estero fino al 49% del ca-pitale sociale, sia investendo direttamente che attraverso la gestione del Fondo parte-cipativo di venture capital. Inoltre, gestisce strumenti finanziari per la realizzazio-ne di studi di fattibilità e di programmi di formazione e di assistenza tecnica, per la re-alizzazione di strutture com-

merciali permanenti nei paesi extra UE e per l’agevolazione degli investimenti e dei crediti all’esportazione.Certamente per l’impresa, l’internazionalizzazione è una decisione complessa, ac-compagnata da un processo di trasformazione aziendale fondamentale, che riguarda gli assetti finanziari, la strut-tura organizzativa e tecnica, il posizionamento sul mercato, la gestione delle risorse uma-ne. Le aziende italiane, quin-di, hanno bisogno oltre che di servizi finanziari, anche di servizi di consulenza ed assi-

stenza che le agevolino nella realizzazione di progetti in-ternazionali economicamente validi. Per questo, Simest, la finanziaria del Ministero del-lo Sviluppo Economico, pre-sieduta da Giancarlo Lanna e guidata da Massimo D’Aiuto,

Amministratore Delegato e Direttore Generale, affianca agli strumenti finanziari una serie di servizi di assistenza tecnica e di consulenza pro-fessionale, che vanno dall’at-tività di scouting, alle inizia-tive di matchmaking per la ricerca e identificazione delle opportunità di investimento all’estero, all’assistenza fi-nanziaria, legale e societa-ria per la progettazione ed il montaggio di iniziative di in-vestimento. L’azienda trova quindi in Simest un partner che l’accompagna fin dall’av-vio dallo studio delle migliori opportunità di realizzazione del progetto, proseguendo nella ricerca del partner loca-le e nella risoluzione di tutte le problematiche connesse al processo di internaziona-lizzazione, fino all’avvio della produzione in loco.Simest è vicina alle aziende. Con il supporto del Ministe-

ro dello Sviluppo Economico, ha infatti adottato un sistema capillare di presenza sul ter-ritorio nazionale, prendendo parte agli SPRINT – Sportelli Regionali per l’Internaziona-lizzazione. In questo modo può rispondere in maniera immediata e puntuale alle esi-genze delle aziende su tema-tiche relative all’internaziona-lizzazione.Le aziende del Lazio, hanno realizzato numerosi proget-ti di internazionalizzazione con l’affiancamento di Simest Dall’avvio dell’attività Simest ha approvato 73 progetti di aziende provenienti da que-sta Regione, che hanno ge-nerato investimenti per quasi 2 miliardi di euro. Riguardo ai diversi tipi di incentivi alle imprese, Simest ha realizza-to 188 progetti, sempre con aziende del Lazio, per 1 mi-liardo e 800 milioni di euro di finanziamenti erogati.

Gli investimenti accompa-gnati da Simest, per quanto riguarda il Lazio, rispecchia-no il tessuto economico del-

la regione e infatti riguardanoin primo luogo il compartodei servizi, seguito da quellodella gomma/plastica, agro-alimentare e turistico/alber-ghiero. Per quanto riguarda i paesi incui si sono insediati gli inve-stimenti, possiamo notare alprimo posto la Romania, se-guita da Cina, Ungheria, Po-lonia, Albania e Brasile.Come noto, il modello indu-striale italiano è caratterizza-to da reti di piccole e medieimprese, che hanno reso pos-sibile, grazie a peculiari pro-cessi di produzione e di per-sonalizzazione del prodotto,l’affermazione del Made inItaly sui mercati internazio-nali. Nel corso dei 18 anni diattività, Simest ha maturatoormai una lunga esperienzanell’assistenza per la valuta-zione tecnico-finanziaria dispecifiche aree industriali diinteresse. Tutto ciò al fine diagevolare lo sviluppo di ag-gregazioni di imprese pro-muovendo soluzioni struttura-te ad hoc (parchi industriali ),nonché di assistere le impre-se italiane nello sviluppo difiliere produttive e svilupparesoluzioni di logistica integra-ta in un’ottica di massima ef-ficienza ed efficacia.

Simest, un partner solido per l’internazionalizzazioneLa fi nanziaria del ministero dello Sviluppo economico affi anca le imprese italiane che affrontano i mercati globali

Massimo D’Aiuto, amministratore delegato e direttore generale Simest

Giancarlo Lanna, presidente Simest

Alle aziende italiane che attuano processi di internazionalizzazio-ne, Simest fornisce anche servizi di assistenza tecnica e di con-sulenza professionale. In particolare, la Società assiste le impre-se in tutte le fasi relative alla progettazione e alla realizzazione di iniziative di investimento all’estero, con particolare riguardo agli aspetti fi nanziari.Inoltre affi anca le imprese italiane nella ricerca delle migliori op-portunità di investimento all’estero, ma anche nella ricerca di partners esteri.Inoltre, con l’attività di procurement, Simest può affi ancare le imprese italiane nella ricerca di opportunità commerciali o com-messe nei paesi extra-UE.

Partecipazione al capitale sociale e agevolazioni per gli investimenti all’estero

Simest può acquisire partecipazioni nelle imprese all’estero, di norma, fino al 25% del capitale sociale. La partecipazio-ne di Simest consente all’impresa italiana l’accesso alle age-volazioni (contributi agli interessi) per il finanziamento della propria quota di partecipazione nell’impresa estera (al di fuori dell’Unione Europea).FONDO DI VENTURE CAPITALPer supportare gli investimenti all’estero nelle aree geografi-che di particolare rilevanza strategica, il Governo italiano ha

reso disponibile il Fondo di venture capital che consente una partecipazione complessiva (Simest+Fondo) fino ad un massi-mo del 49% del capitale sociale dell’impresa estera.FONDO DI VENTURE CAPITAL PER IMPRESE START UPIl Fondo consente una partecipazione temporanea di minoran-za nel capitale in nuove società italiane (o società costituite in paesi extra UE) che realizzino progetti di internazionalizzazio-ne in paesi extra UE. I progetti possono comprendere anche le opportune innovazioni di prodotto e di processo.

Per le altre attività all’estero

Simest gestisce fi nanziamenti agevolati per studi di fattibilità, pro-grammi di assistenza tecnica e programmi di sviluppo commerciale nei paesi extra UE. Inoltre sostiene i crediti all’esportazione di beni di investimento prodotti in Italia.Per quanto riguarda gli studi di fattibilità, l’agevolazione è rivolta alle imprese che predispongono studi collegati ad investimenti: vengono fi nanziati il costo del personale e le altre spese di natura tecnica, con-nesse allo studio.I fi nanziamenti per l’assistenza tecnica, anch’essi collegati ad investi-menti, coprono le spese che le imprese devono sostenere per pro-grammi di assistenza relativi all’installazione di macchinari, all’attività di formazione e, più in generale, tutte le spese strettamente collegate al programma.

Infi ne i programmi di sviluppo commerciale hanno l’obiettivo di favo-rire la presenza stabile e qualifi cata delle aziende italiane nei paesi esterni all’Unione Europea, attraverso sedi di rappresentanza perma-nenti all’estero, uffi ci o fi liali di vendita, centri di assistenza ai clienti, magazzini, depositi e show-room.Per quanto riguarda i crediti all’esportazione, l’agevolazione consente alle imprese italiane esportatrici di beni di investimento, di offrire agli acquirenti/committenti esteri dilazioni di pagamento a medio/lungo termine a condizioni e tassi di interesse competitivi, in linea con quelli offerti da concorrenti di paesi OCSE. L’intervento avviene in forma di contributo agli interessi su fi nanziamenti concessi da banche italiane o estere. Le esportazioni agevolabili possono riguardare: forniture di macchinari, impianti, studi, progettazioni, lavori e servizi.

Servizi di assistenza alle imprese

Il palazzo, sede della Simest

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ROMA REPORT

Roma, l’Urbe, la Città Eter-na: una città–simbolo che

trascende il significato stesso di Città e non solo per il suo significato storico e religioso, ma per il suo stesso essere città. Non a caso, gli abitanti di Roma vivono in un ambien-te costruito – urbanizzato – da quasi duemila e cinquecento anni. Da oltre due millenni hanno a che fare con selciati, mattoni, marmi, monumenti, vie affollate, traffico (non si pensi che una via della Roma imperiale fosse di tanto meno intasata e trafficata di una strada della Roma moderna), casupole, case, condomini… sì, proprio condomini o, me-glio, case popolari: erano veri e propri palazzoni le Insulae, suddivisi in diversi apparta-menti e con botteghe al piano terra, che raggiungevano al-tezze che siamo abituati a ve-dere oggi ma che non avrem-mo mai pensato potessero essere la norma di una via ur-bana dell’antichità (basti pen-sare che l’impertatore Traiano varò una sorta di piano rego-latore che imponeva il limite di altezza di sessanta piedi – poco meno di diciotto metri – che però, in diversi casi, fu al-legramente disatteso). Tutto questo quando il resto dell’Ita-lia e del mondo, con poche, illustri, eccezioni, erano per lo più ricoperte da boschi e fo-reste. Come dimenticare la scena de “Il gladiatore” (“Gla-diator” di Ridley Scott, 2000), quando il gruppo di Proximo, il lanista (oggi si direbbe im-presario o manager), giunge a Roma per combattere nell’are-na in occasione delle grandi feste indette dall’imperatore Commodo; allora, il gladiato-re africano sgrana gli occhi verso il cielo, occupato dalla mole del Colosseo, esclaman-do che non avrebbe mai im-maginato che l’uomo fosse in grado di giungere a tanta me-raviglia? Una città come Roma è già di per se stessa una ras-segna di storia dell’architettu-ra, con antichi palazzi che hanno nell’interrato strutture

ancora dell’epoca romana, sono medievali nei primi pia-ni, per giungere ai fasti rina-scimentali e barocchi dei pia-ni superiori. Attraversare la città è leggere la Storia, e non sulle pagine di un libro, ma sui tessuti murari delle case e dei palazzi. Roma è talmente ric-ca di architettura che ci si può permettere di essere selettivi e di scegliere una propria Roma in cui passeggiare e vi-

vere: da Andrea Sperelli nella Roma Barocca a Nanni Mo-retti che gira in vespa per i quartieri novecenteschi. È chiaro come, in un contesto come questo, sia una sfida molto stimolante, per un mo-derno architetto, progettare qualcosa che si vada a inte-grare con un tessuto urbano

così straordinario, nel quale l’innovazione deve rispondere a un preciso “spirito” della città che si è andato forman-do nei secoli e nei millenni, continuando la tradizione che nel tempo ha visto confron-tarsi con la città stessa i più illustri artisti del mondo. Ope-razione forse ancora più diffi-cile del confrontarsi nella co-struzione praticamente ex novo di una realtà urbana,

come nel caso della Brasilia di Oscar Niemeyer, sorta nel 1956–1960, o nella ricostru-zione dello spirito di una città attraverso i suoi palazzi e i suoi monumenti, come la stra-ordinaria Berlino che sta sor-gendo in questi anni del do-po–muro. Sono diversi i grandi nomi dell’Architettura mon-

diale che hanno voluto accet-tare questa vera e propria sfi-da professionale e artistica, firmando opere accomunate – e non solo per la loro conti-guità geografica – con quelle dei loro colleghi del passato. E così, da qualche anno, tra le innumerevoli meraviglie della città eterna non figurano solo il Colosseo e la Fontana di Trevi: molti architetti di fama internazionale stanno arric-

chendo Roma di nuove bel-lezze. Bellezze che, oltre ad abbellire lo stesso tessuto ur-bano della città, hanno anche una duplice ricaduta su quella che è sempre stata la maggio-re industria italiana, il turismo. Da un lato l’effetto di richiamo nei confronti di un turismo “colto”, che meritatamente considera queste nuove ope-re alla pari dei monumenti del passato e che, se pure non ha raggiunto ancora livelli “di massa”, sta uscendo da quel-le fase elitaria che lo caratte-

rizzava in passato. Dall’altro, il non secondario aspetto “funzionale” dei nuovi “monu-menti”, che hanno lo scopo di rendere più vivibile e più ac-cessibile la città, sia per i cit-tadini romani che per le mi-gliaia di turisti e di visitatori che vi soggiornano. Un illu-stre esempio di questo dupli-ce ruolo è stato l’Auditorium realizzato da Renzo Piano, inaugurato a fine 2002. Sull’onda di questo indubbio successo si stanno muoven-do, sulla scena della capitale, famosi progettisti: Richard Meier per l’Ara Pacis, Tomma-so Valle per la Nuova Fiera di Roma, Massimiliano Fuksas per il Centro Congressi all’Eur, battezzato “La Nuvola” e l’area dei Fori Imperiali, Zaha Hadid per il Maxxi ( il Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo), Odile Decq per l’am-pliamento del Museo Comu-nale d’Arte Contemporanea. Il Museo dell’Ara Pacis, opera di Richard Meier, è stato inau-gurato nell’aprile del 2006, dopo sette anni di lavori: la nuova struttura ospita l’altare di epoca augustea e il museo annesso. Oggi il monumento “antico” è perfettamente go-dibile nella piena luce natura-le che filtra attraverso 500 metri quadrati di cristalli del monumento “moderno”che lo circonda. Questi, oltre a non interrompere visivamente la continuità con l’esterno, favo-riscono il silenzio necessario per apprezzare i ritmi pacati dei motivi decorativi. Sulla di-rettrice Roma–Fiumicino sor-ge la Nuova Fiera di Roma che, progettata da Tommaso Valle, vede già la realizzazio-ne di quattordici padiglioni per quasi 118 mila metri qua-drati espositivi coperti. Sarà inoltre realizzato un centro convegni da circa quattromila posti, un centro direzionale, uffici e servizi. Nel 2009, quando sarà a regime, la Fiera si estenderà per una superfi-cie complessiva di 920 mila metri quadrati. I ventidue pa-diglioni occuperanno un’area

di 186 mila metri quadrati di cui 101 mila di superficie espositiva e 19 mila dedicati ai servizi. “La Nuvola” è l’ori-ginale Centro Congressi Italia disegnato per la zona dell’Eur da Massimiliano Fuksas. Il Centro ospiterà 2.500 posti e darà un importante contributo allo sviluppo del turismo con-gressuale nella capitale, in abbinamento all’attività della

Nuova Fiera. La Nuvola gal-leggerà in una teca di acciaio e vetro alta trentadue metri, larga settantacinque e lunga quasi duecento. Il Centro Congressi sarà in grado di ospitare eventi tra loro molto diversi, offrendo una capien-za fino a 9.500 persone, sud-divise tra un auditorium e due grandi sale congressuali. Completerà il progetto un al-bergo da seicento camere ol-tre a spazi commerciali, bar, ristoranti e parcheggi interrati per 17 mila metri quadrati. Fu-ksas sta anche ripensando

l’area dei Fori Imperiali. L’idea è costruire, in parallelo con i lavori della linea C della me-tropolitana, il primo esempio in Italia (e dove, se no?) di “metropolitana archeologica”. Sono previste infatti cinque stazioni–museo: Colosseo, Piazza Venezia, Sant’Andrea della Valle, Chiesa Nuova e Castel Sant’Angelo dove sa-ranno esposti i reperti trovati

durante i lavori. La nuova Me-tropolitana, infatti, verrà co-struita con l’intento di soddi-sfare molteplici necessità: migliorare la qualità di vita dei romani, riducendo traffico e inquinamento, e valorizzare i siti archeologici esistenti, ol-tre a quelli che potrebbero es-sere scoperti durante la rea-lizzazione dell’opera. Due i musei per l’arte contempora-nea: il Maxxi di Zaha Hadid, e il Macro della francese Odile Decq. Il progetto di Zaha Ha-did, destinato a occupare un’area di 26 mila metri qua-

drati, prevede l’articolazionedi due istituzioni, “Maxxi arte”e “Maxxi architettura”, cheavranno in comune spazi e ri-sorse per le attività culturali,per le esposizioni tempora-nee, per gli eventi dal vivo,per la produzione e la speri-mentazione, oltre che per leattività commerciali. Svilup-pato su tre livelli collegati dauna serie di ponti e coperti da

un tetto di vetro, il museo in-tegrerà arte e architettura:l’idea progettuale di Hadid èla creazione di uno spazio chenon si esaurisca in un percor-so lineare, ma si presenticome una complessa rete diconnessioni. Odile Decq, in-vece, ha firmato la nuova aladel Museo Comunale d’ArteContemporanea di via ReggioEmilia: si tratta di 10 mila me-tri quadrati di nuovi spaziespositivi, per eventi, art–vi-deo, foyer, oltre al ristorante,al book shop, a una sala di-dattica e una sala lettura.

Piano, Meier, Valle, Fuksas, Hadid, Decq: i grandi architetti si confrontano con la città eternaNuovi “edifi ci” per rendere più vivibile la città e valorizzarne il patrimonio artistico e culturale

La sfida per un moderno architetto è progettare qualcosa che si vada a integrare con un tessuto urbano così straordinario, nel quale l’innovazione deve rispondere a un preciso “spirito” della città, che si è andato formando nei secoli e nei millenni, continuando la tradizione che nel tempo ha visto confrontarsi con la città stessa i più illustri artisti del mondo

Le vele della Chiesa di Dio Padre Misericordioso. a Roma

Veduta dell’Ara Pacis

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ROMA REPORT

Il fatto che l’Italia abbia oltre 7.000 chilometri di coste e

si protenda quasi interamen-te nel caldo “abbraccio” del Mare Mediterraneo, la dice lunga sul nostro passato di “popolo di mare”. Un aspetto della nostra cultura di italia-ni che è stato dimenticato da molti. L’automobile per i viag-gi e le vacanze, i camion per i trasporti hanno soppiantato la “barca” anche in quei posti dove questo mezzo, conside-rato ormai un lusso, potreb-be essere ancora competitivo sotto molti aspetti. D’accor-do, muoversi in auto è molto più comodo e veloce e que-sto, nella vita di tutti i giorni, serve. Ma in vacanza? Perché non lanciare un’idea innovati-

va – ma al tempo stesso molto “antica” – proponendo di pas-sare una vacanza muovendosi a fil di costa su un’autostrada azzurra tra il basso litorale to-scano e quello laziale? Tutto sarà a portata di mano: pae-saggi incantevoli, parchi, cit-tà d’arte, strutture ricettive di primo ordine. Mancheranno solo le code sull’autostrada di asfalto e i gas di scarico. Ecco allora una piccola gui-da pratica degli “attracchi”. Si parla del Lazio e si parte, com’è naturale dal Porto di Roma, Civitavecchia e, come è ancora più naturale, dalla Darsena Romana. Una volta dentro il porto di Civitavec-chia, costeggiando sulla si-nistra il lungo antemurale, si

raggiunge il cuore del vecchio porto disegnato da Michelan-gelo che accoglie le imbarca-zioni da diporto. Poco più a sud di Civitavecchia sorge il marina privato di Riva di Tra-iano. Oltre Capo Linaro c’è il porticciolo di Santa Marinella. Piccolo ma accogliente, sorge proprio sotto il castello degli Odescalchi e praticamente a ridosso del centro della pic-cola cittadina laziale. Per chi arriva da queste parti si con-siglia di visitare i siti etruschi, sono particolarmente degni di nota Vulci e le necropoli di Tarquinia e Cerveteri o di ap-profittare di un’oasi di benes-sere e relax in una delle vicine terme come quelle di Orte o Stigliano. Il porto Canale di Fiumicino è protetto da un lungo molo di sopraflutto che crea una di-screta protezione con venti da Sud. Lungo il canale, sulla destra, si apre la Darsena nel cuore del paese con bar, risto-ranti e negozi per i rifornimen-ti. Il più grande porto turistico del Tirreno è Fiumara Grande, il luogo è di sicuro fascino, e molti cantieri sono anche sede di ristorantini di buona qualità. Il porto di Ostia si tro-va nell’estrema periferia Nord della città: è un moderno ma-rina che nei fine settimana si trasforma in un centro di at-trazione cittadino per i nume-rosi negozi aperti negli anni. Bar, ristoranti, negozi di nau-tica, alimentari: una sorta di cittadella del tutto autonoma che se unita al fascino di ostia antica diventa una meta dalle molteplici facce che soddisfa gusti diversi.Il porto di Anzio ha un aspet-to molto positivo, sorge nel centro della città, con i risto-ranti, alcuni molto rinomati, che si affacciano proprio in banchina. Scapolato il Capo di Anzio, per chi proviene da Nord, e lasciato il porto sulla sinistra, troviamo il porto del marina di Nettuno che ha il pregio di sorgere proprio sot-to le mura del borgo medioe-vale, nelle cui stradine trove-

rete interessanti negozietti e invitanti trattorie dove gustare dell’ottimo pesce locale. Marina di Sabaudia sorge all’interno del Parco Naziona-le del Circeo in un luogo mol-to suggestivo e ricco di flora e fauna tipicamente mediterra-nea. Intorno alle Isole Ponzia-ne (più note come Pontine) ci sono diverse possibilità d’or-meggio alternative ai porti. A Palmarola, dove di porti non ne esistono, uno degli anco-raggi più famosi è quello di Cala del Porto, più conosciuta come Cala Francese. È l’unica parte dell’isola leggermente urbanizzata con due case e un ristorante, un modo originale, ma anche l’unico per soggior-nare qui è affittare una delle grotte adibite a stanze.A Ponza c’è Cala Chiaia di Luna sul versante Ovest, op-pure, più a Nord, Cala dell’Ac-qua e Cala Feola. Anche sul versante Est esistono otti-me possibilità di ancoraggio, come nella Cala del Fronto-ne, su cui si affaccia un fa-moso bar, meta degli amanti

dell’aperitivo serale, oppure nella Cala d’Inferno, più isola-ta e tranquilla. Cala Rossano, a Ventotene è il porto nuovo dell’isola, dove arrivano e par-tono i traghetti e diportisti. Il

Porto Romano, piccolo, stret-to, ha un fascino unico: ses-santamila metri cubi di roccia scavati in epoca romana per ricavare un riparo in cui anche le bitte sono di tufo. Pren-

dendo prima nota dei limiti imposti dalla riserva natura-le, si può dare ancora a Sud del Porto Romano, proprio di fronte agli scogli della Piccola e Grande Nave. A San Felice Circeo, la Torre del Fico, che si vede a sinistra provenendo da Nord, segnala che il porto è proprio dietro il famoso pro-montorio che leggenda narra fosse il bellissimo profilo della maga Circe. Una torre con alle spalle la chiesa indica che si apre il canale di Porto Badino che, soprattutto in estate, si anima di una vivace presen-za turistica e offre numerose possibilità di svago e riforni-mento. La piccola darsena di Terra-cina sorge sulla dritta dell’in-gresso e può ospitare anche barche a vela di pescaggio non superiore ai 2 metri. La vicinanza dei negozi e un mar-ket a 200 metri dal porto of-fre una buona opportunità di rifornimento alimentare. Molti i ristoranti rinomati per la qua-lità e, qualcuno, per i prez-zi che tendono a lievitare in estate. Una sosta a Sperlonga è un’occasione per vedere il suo bellissimo centro storico fatto di vicoli e case bianche.

Dopo tutto questo visitare vie-ne voglia di gustare qualcosae Gaeta rappresenta l’occa-sione per assaggiare la tipicaTiella di Gaeta, focaccia ripie-na di alici, polipetti, scarola,cipolla e ovviamente le tipicheolive di Gaeta. Di forte culturamarinara, il borgo antico è dirara bellezza.Il porticciolo di Caposele puòospitare imbarcazioni dalpescaggio limitato ed è so-prattutto adatto a riceveregommoni e motoscafi. L’am-bientazione suggestiva com-pensa la mancanza di servizi.Il porto nuovo di Formia haun’imboccatura agevole e unbacino interno molto ampio.La struttura offre una vastagamma di servizi e rappre-senta quindi un buono scalotecnico. Non è presente unmarket, ma la vicinanza conla città sopperisce a questamancanza. Il porto è anchebase di partenza dei traghettiper Ponza e Ventotene. Infine,un luogo che ha tutto il sapo-re del mito: un monte con ilprofilo di una donna e che dauna donna prende il nome, ilCirceo, che accoglie la nostrabarca come faceva ai tempi diUlisse.

Un’idea alternativa, ma molto antica: turismo in barca sul litorale lazialeTra borghi storici, profumi mediterranei, shopping e archeologia, per una vacanza originale ed ecologica

Uno scorcio di Sperlonga Vulci (VT), resti della città Etrusca

A Palmarola, dove di porti non ne esistono, uno degli ancoraggi più famosi è quello di Cala del Porto, più conosciuta come Cala Francese. È l’unica parte dell’isola leggermente urbanizzata con due case e un ristorante. Un modo originale, ma anche l’unico per soggiornarvi è affittare una delle grotte adibite a stanze

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ROMA REPORT

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Sicurezza dei lavoratori, tec-nologia sostenibile, tutela

dell’ambiente e delle risorse: que-sti i presupposti di una società che voglia superare indenne, anzi rafforzandosi le diffi coltà attuali tipiche delle industrie del settore Oil&Gas. Technip Italy , società di progettazione e realizzazione di impianti industriali in tale settore, da quasi mezzo secolo ha fatto propri tali presupposti e le sfi de/opportunità che vi sono connes-se.Da una lato occorre oggi, soprat-tutto per l’industria pesante, ri-spondere all’imperativo della tu-tela ambientale e della sicurezza; dall’altro lato è necessario indiriz-zare la tecnologia verso utilizza-zioni che evitino accuratamente “sprechi”, ossia impegni eccessivi e/o incoerenti di materiali, opera-zioni, tempi, fatalmente devastanti sia dal punto di vista dell’ambien-te e della sicurezza, sia dal punto di vista economico.Tecnologie razionali e fl essibili, dunque, ovvero soluzioni di volta in volta create ad hoc sulla base delle specifi cità dei progetti: sono queste le offerte di Technip Italy, che attraverso il canale del con-tratto personalizzato con i clienti

consentono alle industrie di ope-rare con una pressoché totale ottimizzazione di tempi e risorse e, comunque, entro i più rigorosi e attendibili margini del rispetto ambientale e sicurezza del per-sonale.Technip Italy ha sede a Roma, e da ben quarant’anni si è consolidata come una delle principali società a livello mondiale di main contrac-ting con un’esperienza specifi ca nella progettazione e realizzazio-ne di grandi impianti in ogni set-tore dell’industria petrolifera e del gas. Technip Italy oggi è in grado di offrire l’intera gamma di servi-zi tipici del settore, dallo studio di fattibilità alla fornitura completa di impianti, dal project management – punto di forza della società - ai Servizi Globali di Manutenzione. Rispetto del cliente, forte attenzio-ne alle sue attese e ai suoi indivi-duali bisogni, ma anche valorizza-zione delle condizioni ambientali e delle risorse che di volta in volta emergono nella specifi ca realtà (lavorare per e con il cliente) co-stituiscono la linea di condotta della società.L’impegno costante della Socie-tà nel fornire servizi integrati ad alto valore aggiunto non si è cer-

tamente arrestato, del resto, di fronte alla evoluzione del mercato della produzione petrolifera e del gas, un mercato in continua e tal-volta sfrenata evoluzione in questi ultimi anni, al limite dell’impreve-

dibilità. Ciò si traduce nei concetti di sfi da e di frontiera. la Società sta infatti sviluppando progetti anche in paesi di particolare pro-blematicità produttiva, quale ad esempio il Canada, caratterizzato da condizioni climatiche estreme che rendono l’esecuzione dei la-vori particolarmente diffi cile, o la Colombia, il cui tessuto sociale risente della guerriglia. Tutto ciò è possibile grazie a una ulteriore qualità dei sistemi di progettazio-ne dei Technip Italy, quella di una creatività che da una parte non si arresta di fronte alle più ardue problematiche indotte dal caratte-re dei siti e degli ambienti, ma che dall’altra parte si sviluppa sempre in stretta funzione degli imperativi di effi cienza e di sicurezza.Creatività e fl essibilità del mana-gement e della struttura dunque, nel loro abbinamento, rendono pressoché unici gli interventi dei Technip Italy nell’interpretare, or-ganizzare e gestire contesti di la-voro differenziati attraverso mo-dalità di esecuzione che meglio si adattino alla realtà e alle rego-lamentazioni locali.La condizione di “frontiera” si è raggiunta anche quando nel

2005 Technip Italy ha stipula-to un contratto, in Joint Venture con Bechtel, per la realizzazione dell’impianto Gas di Khursaniyah in Arabia Saudita per conto di Saudi Aramco, consolidando la ormai lunga e stretta collabora-zione tra le due società. L’impian-to, giunto alla fase fi nale di esecu-zione, è tra i più grandi al mondo nel suo genere, ed è in grado di trattare 27 milioni di m3/g di gas associato. L’investimento del pro-getto è stato superiore ai 3,5 mi-liardi di dollari. La Società italiana è un centro di eccellenza del Gruppo interna-zionale Technip, quotato all’Euro-next di Parigi e Over the Counter (OTC) negli Stati Uniti e ricono-sciuto come leader mondiale nel campo del project management, ingegneria, forniture e costruzioni nel settore Oil & Gas. Il Gruppo, con uno staff di 23.000 persone in tutto il mondo, capacità inte-grate e un’affermata esperienza nelle infrastrutture sottomarine, nelle realizzazioni Offshore e nei grandi impianti di processo On-shore, è presente in 46 paesi con centri operativi ed insediamenti industriali; possiede impianti di fabbricazione di tubazioni fl essi-bili sottomarine, che rappresen-tano l’eccellenza del mercato, cantieri di prefabbricazione e di

costruzione nei cinque continenti ed opera con una propria fl otta di navi specializzate nella costruzio-ne di condotte e installazioni sot-tomarine. Il fatturato 2008 del Gruppo Tech-nip è stato di circa 7,5 miliardi di euro. La Technip, la cui casa madre ha sede a Parigi, nel cuore della De-fense, quest’anno festeggia il cin-quantenario della sua attività. Nel corso di tale periodo ha contribu-ito allo sviluppo di importanti tec-nologie e prodotti innovativi che ricoprono un ruolo chiave nell’ incremento di soluzioni sostenibi-li per le sfi de energetiche del XXI secolo. Technip Italy, si è affermata come uno dei principali centri operativi del Gruppo, in stretta coerenza con la politica aziendale e le atti-vità promosse dalla casa madre.La Società, costituita nel 1969 e da subito affermatasi come im-portante realtà economica italiana operante principalmente all’este-ro, conta una forza lavoro di 2500 persone. Il fatturato consolidato del 2008 è stato approssimativa-mente di 1 Miliardo di euro di cui, a conferma del carattere spicca-tamente internazionale, il 92% è

stato realizzato all’estero.Tra le principali realizzazioni de-gli ultimi anni sono da menziona-re l’impianto GTL (Gas-to-liquid) per la produzione di combustibili liquidi a partire da gas naturale in Qatar, l’impianto per la produzio-ne di greggio sintetico da sabbie bituminose in Canada, nonchè l’importante collaborazione con Neste Oil nel settore dei biocar-buranti. In questo settore Technip Italy ha fi rmato con Neste Oil due impor-tanti contratti per la realizzazione di impianti di produzione di carbu-rante diesel da materie prime rin-novabili a Singapore e Rotterdam. Ad essi si aggiungono numerosi altri impianti per la produzione di biocarburanti realizzati dal Grup-po Technip in Francia.Tali progetti ben si collocano all’interno di una nuova tendenza culturale mondiale - relativa alla riduzione delle emissioni di CO2 ai fi ni di una riduzione del Global Warming - sempre più attenta alla responsabilità sociale di impresa e, in particolar modo, all’esigenza di promuovere una diversifi cazio-ne energetica ricorrendo a fonti interamente rinnovabili. L’integrità e l’eccellenza profes-

sionale, l’attenzione alla sicurezzadi tutti gli stakeholder e la salva-guardia dell’ambiente non sonosoltanto priorità, bensì i valorifondamentali di Technip. L’impe-gno del Gruppo è quello di ope-rare rigorosamente all’insegna diuno sviluppo sostenibile, sanci-to dall’adesione al Patto Globaleproposto dall’ ONU, a cui il Grup-po aderisce dal 2003.Tale impegno è perseguito attra-verso:

L’introduzione nei contratti di• clausole che impegnano i forni-tori e gli appaltatori al rispettodei principi della CSR (Corpo-rate Social Responsability).Il perseguimento di obiettivi di• tutela ambientale in termini diapplicazione di tecnologie in-novative e di ricorso a sistemi diapprovvigionamento e realizza-zione di uffi ci ecocompatibili.

Ciò ha portato la Technip ad es-sere selezionata da SAM (Sustai-nable Asset Management) qualemembro di primaria importanza inindici relativi alla sostenibilità a li-vello europeo e globale - Dow Jo-nes Sustainability indexes (DJSI)- nel settore industriale “Oil servi-ces and Equipment” (Sector Lea-der nel 2008).

Technip Italy: l’eccellenza del “contracting” italiano nel mondoLa società italiana, centro strategico del gruppo, è leader mondiale nel settore Oil & Gas

Raffi neria Grassroots da 100.000 Barili/Giorno, Alessandria, Egitto

Progetto Sabbie Bituminose - Primary Upgrading, Fort McMurray (Northern Alberta), Canada Complesso GTL, Ras Laffan Zona Industriale, Qatar

Creatività e fl essibilità del management e della struttura, rendono pressoché unici gli interventi dei Technip Italy nell’interpretare, organizzare e gestire contesti di lavoro differenziati, attraverso modalità di esecuzione che meglio si adattino alla realtà e alle regolamentazioni locali

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ROMA REPORT

La EPM Sistemi spa è un’azienda leader nei settori engineering,prototipazione, produzione di prodotti finiti per i settori automotive,elettronico, elettrotecnico e catering aereo.

• Engineering: La struttura tecnica dell’EPM collabora con i Clientinell’ottica di ingegnerizzazione dei prodotti. Flessibilità, reattività,affidabilità sono le caratteristiche che meglio riassumono le moti-vazioni all’innovazione dell’area tecnica.

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Come fa un operatore te-lefonico a collocarsi, in

soli dieci anni, ai vertici del-le telecomunicazioni in Italia? Operando con la massima trasparenza, qualità dei ser-vizi e semplicità delle offerte, in grado di soddisfare le ri-chieste dei clienti nei diversi segmenti di mercato.Infostrada non ha rinuncia-to a tener fede alle linee gui-da dell’azienda, che si pone come alternativa a Telecom Italia per il risparmio sulla spesa telefonica per le fa-miglie italiane, nel modo più trasparente. Non è un caso, infatti, che l’azienda abbia la-sciato le tariffe invariate nono-stante Telecom abbia recen-temente aumentato il canone e sempre da poco siano stati incrementati i costi dei servizi all’ingrosso (ULL) agli opera-tori alternativi.La decisione non certo facile di “congelare” i prezzi – rileva Marco Frattini, Head of Mar-keting Consumer Infostrada - costituisce la principale no-vità del momento, una scel-ta difficile che conferma la volontà dell’azienda a tenere fede agli impegni presi con i propri clienti.Una scelta indispensabile, quella di Infostrada, per an-dare incontro alle famiglie soprattutto in un momento di evidente crisi economica. E proprio in considerazione delle difficoltà economiche del momento, Infostrada non solo non aumenta i prezzi del-le proprie offerte ma propone ai nuovi clienti uno sconto del 50% dei costi di abbonamen-to, su tutte le sue offerte fino a settembre.Dopo la sua nascita avvenuta nel 1998, in soli tre anni Info-strada ha offerto ai clienti la possibilità di non pagare più il canone Telecom, mentre nel 2004 è stato lanciato Infostra-da Tutto Incluso, il primo pro-dotto con chiamate e ADSL

senza limiti con un costo in-feriore ai 40 euro al mese: una modalità e una strategia aziendale “aggressiva” che hanno permesso a Infostrada di essere competitiva in que-sto segmento di mercato.E sempre in tema di traguardi, nel 2005, l’azienda è stata la prima ad offrire la possibilità di staccarsi da Telecom pa-gando un abbonamento con una tariffa inferiore ai 10 euro

al mese; una operazione co-raggiosa ma che ha permes-so di incrementare in maniera considerevole il numero dei clienti. In questi anni il trend dell’azienda è sempre stato in crescita e ad oggi, Infostrada si colloca come il principale operatore telefonico alterna-tivo a Telecom. Nel corso del 2008, Infostrada si è concentrata sull’espan-sione della propria rete arri-vando a coprire il 53% della popolazione. Questo ha per-messo il notevole sviluppo

della clientela diretta, che raggiunge quota 1,77 milioni, in crescita del 23,8% rispetto alla fine del 2007. Il successo dell’offerta voce, 2,62 milio-ni di clienti, è stato ampliato dall’introduzione della moda-lità di accesso in WLR. Infostrada ha registrato nel 2008 una crescente attenzio-ne verso le offerte dual-play, sottoscritte da 1,03 milioni di clienti al 31 dicembre 2008

(+40,2% rispetto al 2007); questo successo ha permes-so un ulteriore aumento del-la penetrazione dei servizi Internet a banda larga, che hanno visto i clienti cresce-re del 32,6% nel 2008, fino a 1,36 milioni, il 90% dei quali ha sottoscritto un contratto di tipo flat. L’offerta Infostrada prevede 4 proposte che soddisfano tutte le esigenze di telefonia e internet. Le due più richie-ste sono quelle che offrono l’ADSL illimitata, sia con la voce illimitata (Tutto Inclu-

so a 39,95 euro/mese), siacon le telefonate a consumo(Absolute ADSL a 29,95euro/mese). A queste si aggiun-gono due piani tariffari pen-sati, invece, per i clienti chenon usano l’ADSL, oppure lausano saltuariamente: “Hap-py Italy” (9,95 euro/mese e 12eurocent fissi per ogni chia-mata locale e nazionale) e“Happy No Limit” (19,95 euro/mese che offre chiamate illi-

mitate verso tutti i numeri direte fissa nazionale). Questipiani includono anche l’ADSLa consumo.L’offerta infostrada si è poiarricchita con Infostrada TV,il servizio di televisione digi-tale via ADSL. Infostrada TVha delle caratteristiche moltoinnovative che lo rendono as-solutamente all’avanguardia:contenuti in alta definizione,possibilità di registrare i pro-grammi con un click, video ondemand. Il posizionamento di WINDcome operatore convergenteè stato ulteriormente rafforza-to con le opzioni commercia-lizzate dal brand Infostradaper le chiamate fisso-mobile.

Infostrada: trasparenza, qualità e semplifi cazione dei serviziNel 2009 l’azienda ha congelato i prezzi della telefonia fi ssa per agevolare gli utenti

Il total marketing di Advs per le imprese: consulenza strategica e comunicazioneTre aree operative guidate da teamwork giovani e dinamici

Marco Frattini, Head of marketing consumer Infostrada

La decisione non certo facile di “congelare” i prezzi, rileva Marco Frattini, Head of marketing consumer Infostrada, costituisce la principale novità del momento, una scelta difficile che conferma la volontà dell’azienda di tenere fede agli impegni presi con i propri clienti

L’attuale crisi economica sembrerebbe scoraggia-

re l’imprenditorialità giovanile, mettendo a dura prova il merca-to globale. Tuttavia, a ben guar-dare, ci sono realtà che sono in grado di offrire, con sacrifi ci, fl essibillità e tempi di reazione relativamente brevi, e di cogliere nel fi ato corto dei vecchi dino-sauri, nuove opportunità di cre-scita ed affermazione. Immagi-nando infatti il mercato come una clessidra, è nel centro del-la stessa che si sta vivendo la peggiore crisi: ovvero in quella fascia di mercato (a prescinde-re dal settore di riferimento) in cui l’offerta non ha saputo posi-zionarsi e differenziarsi in modo chiaro e competitivo.Le aziende sono molto simi-li agli esseri umani: le persone non possono saper fare bene ogni cosa, anche se qualcuno fa di tutto per riuscirci con tutta la miglior volontà possibile. Allo stesso modo, le aziende han-no successo, raggiungono e, a volte, oltrepassano le loro po-tenzialità, quando concentra-

no la loro attenzione su ciò che l’organizzazione sa fare meglio (core business), sfruttando a pieno le specifi che capacità disponibili senza disperdere energie e risorse.Ecco che Advs nasce e si svi-luppa come una società di con-sulenza strategica Marketing e

communication side, per le im-prese, rispondendo ad esigen-ze di un time to market sempre più breve, un’effi cace capaci-tà di adattamento ai vecchi e nuove clienti, una trasparenza ed una riservatezza totale, con una grande capacità di offrire soluzioni operative a chi decide di affi darsi a loro. Saper capire le esigenze, operare strategica-mente con il proprio cliente, for-nire la soluzione giusta, il tutto mantenendo una visione ogget-tiva del mercato di riferimento, al fi ne di raggiungere gli obietti-vi con risultati effi cienti.Il termine marketing, di deriva-zione anglosassone, defi nisce in modo molto preciso quel ramo della scienza economica che si occupa dello studio descrittivo del mercato e dell’analisi dell’in-terazione del mercato stesso e degli utilizzatori con l’impresa. Prende origine da “market”, cui venne aggiunta la desinenza del gerundio per indicare la parte-cipazione attiva, cioè l’azione sul mercato stesso.Una parola che racchiude in sé il senso completo di tutte le de-terminazioni aziendali riferibili al mercato destinate alla colloca-zione di prodotti, considerando come fi nalità il maggiore profi t-

to e come requisito indispensa-bile la possibilità di avere pro-dotti capaci di realizzare tale operazione.L’azienda opera in tre aree stra-tegico-operative ben defi nite: l’area marketing e comunicazio-ne, l’area dedicata alle pubbli-che relazioni ed ai rapporti con i media e l’area creativa/ copy-writing. Quest’ultima, partendo da alcune idee di base e tenen-do sempre presente le strategie da adottare, elabora o sviluppa i concetti e le situazioni di una determinate campagne interne o esterne, studiate ad hoc per il target di riferimento.La forza di Advs risiede nelle competenze e nelle capacità di teamwork giovani e dinamici che ne determinano know how aziendale, peculiarità che han-no permesso di vincere le sfi de del mercato e di aggiungere va-lore all’immagine aziendale. Il suo modus operandi è quello di un’impresa calata in una rete di imprese, in cui il valore del sistema realizzato è superiore alla semplice sommatoria dei singoli valori.Ad oggi, Advs ha saputo con-frontarsi con realtà molto grandi e complesse operanti in settori eterogenei, come la consulenza strategica ed operativa per Isti-tuzioni e Enti e di vario genere.Tra queste la Clax Italia, tra i leader mondiali nella la produ-zione di materie plastiche, per la quale Advs cura gli aspetti di marketing interno e l’immagine, al fi ne di promuovere e soste-nere lo sviluppo dell’azienda nel mercato italiano ed internazio-nale, concludendo con rappor-ti duraturi e continuativi in vari ambiti. La società, che apprez-za e valorizza risorse giovani e talentuose, ha poi saputo cre-are una rete di collaborazioni a 360° riferite a diversi target: una su tutte quella con DandiHotel, nuovo brand d’alta gamma nel mondo della moda giovanile, riferito ad un target molto sele-zionato.

La forza di Advs risiede nelle competenze e nelle capacità di teamwork giovani e dinamici e nel know how aziendale, peculiarità che hanno permesso di vincere le sfide del mercato e di aggiungere valore all’immagine aziendale

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ROMA REPORT

Roma e il suo territorio si trovano oggi ad una svolta

fondamentale. Come in ogni tempo carico di incognite, la complessità delle sfide che abbiamo di fronte rappresen-ta, al contempo, una grande, e inedita opportunità di cam-biamento. L’opportunità – e in-sieme il compito – di affronta-re la crisi economica e sociale nella quale ci troviamo ormai immersi come una scossa che ci deve spingere ad affronta-re i nodi irrisolti e gli squilibri del nostro territorio, come uno stimolo che ci deve indurre a rinnovare il nostro sistema produttivo e ad aprire un nuo-vo ciclo di crescita e di benes-sere fondato sull’economia dell’innovazione, dei talenti e delle nuove tecnologie, su un tessuto solido di piccole e medie imprese disposte ad accettare una nuova scom-messa di sviluppo, sulla quali-tà delle scelte e degli investi-menti che chiamano in causa la responsabilità e l’impegno delle istituzioni. Tutti i dati statistici – insieme alla percezione quotidiana del-le cose – ci dicono che Roma e il suo territorio si trovano oggi a questo punto di svol-ta. E, insieme, ci dicono che se il secondo semestre 2008 è stato segnato dalla dram-matica presa di coscienza di un cambiamento epocale, i primi mesi del 2009 rappre-sentano il momento nel quale la crisi comincia ad incidere in modo sempre più evidente anche sugli equilibri dei siste-mi locali. Sulla produttività, sull’occupazione, sui redditi.Parlare di opportunità in un tempo di crisi può sembrare illusorio, perfino inopportu-no. E parlare della crisi eco-nomica come di un’opportu-nità può apparire un esercizio retorico. Ma è proprio questa la scommessa che dobbiamo lanciare: non per predicare uno sterile ottimismo, ma far-lo perché abbiamo la consa-pevolezza che, in un tempo di crisi, la manutenzione dell’or-

dinario non è più sufficien-te. Servono coraggio, misure concrete, fatti e decisioni.La Provincia di Roma sta im-piegando in questa scommes-sa le sue risorse e le sue com-petenze. E lo sta facendo con una scelta precisa: immettere

sul mercato liquidità per atti-vare politiche anticicliche ri-volte tanto al sostegno delle imprese quanto alla tutela dei redditi e dell’occupazione. Abbiamo immesso sul merca-to liquidità investendo innan-zitutto nelle infrastrutture e nelle opere pubbliche. Il no-stro bilancio stanzia nel perio-do 2008-2011 una spesa per investimenti di 433,7 milioni di euro con una centralità di interventi per la riqualificazio-ne, la messa in sicurezza e la modernizzazione delle scuo-le (152,3 milioni di euro), la mobilità (41,7 milioni di euro) e la viabilità (171,9 milioni di euro). Sono opere spesso di dimen-sioni medie o addirittura pic-cole, ma, proprio per questo di straordinaria importanza:

opere che offrono una boc-cata di ossigeno immediata all’economia reale perché si rivolgono ad una vasta pla-tea di imprese e cooperative offrendo certezza dei finan-ziamenti e dei tempi di rea-lizzazione. Basti pensare alla recente sigla del protocollo d’intesa fra la Provincia e la Regione Lazio che consentirà di eliminare 11 passaggi a li-vello rendendo più moderna e funzionale la rete ferroviaria e liberando da ostacoli il traffico automobilistico. O alla realiz-zazione, entro i prossimi cin-que anni, dei primi tre corridoi della mobilità dedicati al tra-sporto pubblico che consen-tiranno di fluidificare i flussi del pendolarismo fra centro e periferia. O, ancora, all’avvio dei lavori per la realizzazio-ne della Nomentana bis, per il raddoppio della Laurentina, l’appalto della rotatoria dello svincolo di Ponte Lucano sul-la Tiburtina.Ancor più del valore di ogni singola opera, conta il loro impatto complessivo. A luglio la Provincia di Roma ha ap-provato gare per 130 milioni di euro per 110 progetti, de-cine dei quali sono già stati appaltati. Il 25 febbraio sono stati stanziati 12,7 milioni per le prime 27 gare d’appalto per la manutenzione stradale. Tra le priorità Ostiense, Nomen-tana, Anagnina, Tiberina e le provinciali Guidonia – Menta-na e Monterotondo – Castel-chiodato. Siamo convinti che in un mo-mento come questo il dovere di chi governa sia di compiere scelte chiare, incisive e corag-giose. Il Bilancio 2009 – 2011 della Provincia di Roma rac-coglie questa sfida, indicando con chiarezza una proposta di sviluppo dell’area metropoli-tana basata sull’integrazione e la valorizzazione delle risor-se presenti nel nostro territo-rio.Credo che l’insieme delle scelte contenute in questo bi-lancio possa riassumersi in tre

grandi missioni. La prima è, come detto, quella degli inve-stimenti. Investire per aggre-dire i nodi dello sviluppo e le sue distorsioni, a cominciare da un’espulsione di residen-zialità da Roma verso i comu-ni limitrofi non accompagna-ta da infrastrutture e servizi adeguati. Investire, dunque, nelle infrastrutture materiali e immateriali di cui abbiamo bi-sogno per crescere, nelle reti della mobilità e nelle reti del-la conoscenza per aumentare la competitività e la vivibilità del nostro territorio. Investi-re nell’innovazione, nei talen-ti, nella qualità delle imprese. Investire nella sostenibilità ambientale per cogliere le op-portunità legate allo sviluppo delle energie alternative.La seconda missione è quella di accantonare le risorse ne-cessarie per contribuire ad of-frire risposte alle conseguen-ze immediate della crisi. Lo abbiamo già fatto sostenendo con misure straordinarie l’ac-

cesso al credito, stanziando, cioè, 200mila euro (più altri 200mila tra sei mesi) di con-tributi alle Piccole e Medie Imprese, a copertura delle spese sostenute per ottenere la garanzia dei Confidi, e con-sentendo così l’accesso ad un

finanziamento bancario. Lo abbiamo fatto aiutando le im-prese colpite da calamità na-turali che aggravano gli effetti della crisi, con 200mila euro di contributi alle imprese della “Tiburtina Valley” danneggia-te dalle alluvioni di dicembre

2008.La terza missione, ma non certo in ordine di importanza, è quella di aiutare chi ha più bisogno, qui ed ora, di rispo-ste ad una condizione di dif-ficoltà oggettiva e soggettiva. Per questo, nonostante il pe-sante taglio dei trasferimen-ti statali per i prossimi anni, abbiamo deciso di aumentare dello +0,2% la spesa corrente per il welfare rispetto al 2008. Una cifra che può sembrare ridotta ma in realtà è estrema-mente importante perché non rappresenta solo la conferma di tutti gli impegni presi ma indica la volontà di mantene-re un trend di crescita, anda-re oltre i risultati già acquisi-ti, rafforzare la percezione di una Provincia utile e vicina ai cittadini anche attraverso mi-sure specifiche a sostegno delle fasce più deboli della popolazione.È questo che vogliamo fare. Ma non da soli. Lo vogliamo fare insieme alle imprese, ai sindacati, alle associazioni, agli amministratori locali, ai singoli cittadini. Perché in un momento di crisi e di trasformazione c’è innan-zitutto bisogno di coesione. Per questo, nelle scorse set-timane, abbiamo avanzato la proposta di un Progetto Stra-

tegico di sviluppo dell’areametropolitana che unisca glisforzi delle diverse istituzio-ni e metta insieme gli investi-menti di Comune, Provincia,Regione e Governo nazionaleper offrire una risposta comu-ne alla crisi. Una proposta cheha raccolto, sin qui, reazionisenz’altro positive, animan-do un dibattito utile e stimo-lante. E per la stessa ragioneabbiamo partecipato al dibat-tito sulla riforma degli enti lo-cali, fino al recente via liberadel Parlamento alla città me-tropolitana di Roma Capitaleinvitando a guardare al dibat-tito istituzionale come ad unachance per rilanciare il territo-rio rafforzando, semplifican-do, rendendo più trasparentee diretta l’azione di governo. Ecco, dunque, il campo di op-portunità si apre di fronte anoi, a portata dei nostri occhie delle nostre mani. Abbiamoun solo compito: sceglierequale strada seguire. La stra-da del cambiamento richiedefermezza, coraggio, ambizio-ne, ma il nostro territorio hale risorse e le capacità per se-guirla con successo. Perché lastrada del cambiamento è an-che l’unica che può consentir-ci di crescere e di affrontarela competizione globale delterzo millennio.

Un nuovo progetto di sviluppo: la crisi come opportunitàL’intervento di Nicola Zingaretti, presidente della Provincia di Roma, per una stagione di crescita

Palazzo Valentini, sede della Provincia di Roma

Nicola Zingaretti, presidente della Provincia

La strada del cambiamento richiede fermezza, coraggio, ambizione, ma il nostro territorio ha le risorse e le capacità per seguirla con successo. Perché la strada del cambiamento è anche l’unica che può consentirci di crescere e di affrontare la competizione globale del terzo millennio

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LAit - Lazio Innovazione Tecnologicawww.laitspa.it

LAit, Lazio Innovazione Tecnologica, è la società di Informatica della Regione Lazio.LAit realizza programmi per la promozione e l'utilizzo degli strumenti di InformationCommunication Technology, svolge un ruolo di coordinamento per i progetti di e-go-vernment, realizza progetti infrastrutturali di reti e di servizi sul territorio, fornisce con-sulenza organizzativa e formativa agli enti locali regionali.

CNR- Consiglio Nazionale delle Ricerchewww.cnr.it

Il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) è Ente pubblico nazionale con il compitodi svolgere, promuovere, diffondere, trasferire e valorizzare attività di ricerca nei prin-cipali settori di sviluppo delle conoscenze e delle loro applicazioni per lo svilupposcientifico, tecnologico, economico e sociale del Paese.

ESA - EUROPEAN SPACE AGENCYwww.esa.int

L'Agenzia Spaziale Europea è la porta di accesso allo spazio per l'Europa. La suamissione consiste nello sviluppo delle capacità spaziali europee e nella garanzia chegli investimenti effettuati per la conquista dello spazio continuino a produrre vantaggie ricadute positive per tutti i cittadini europei.

INFN- Istituto Nazionale di Fisica Nuclearewww.infn.it

LʼINFN è lʼistituto che promuove, coordina ed effettua la ricerca scientifica nel campodella fisica subnucleare, nucleare e astroparticellare, nonché lo sviluppo tecnologiconecessario alle attività in tali settori. I LNF, Laboratori Nazionali di Frascati, sono ilmaggiore dei laboratori dellʼINFN ed operano al loro interno DAFNE, un acceleratoree+e- che ha aperto la strada alle macchine acceleratrici ad altissima luminosità dinuova generazione.

Campus Universitario Tor Vergata a Romawww.uniroma2.it

LʼUniversità Tor Vergata, articolata in sei Facoltà, ospita più di 40.000 studenti. Lestrutture accademiche sorgono su un campus con unʼestensione territoriale di circa600 ettari. Fra le strutture di pregio dellʼAteneo il Policlinico Universitario in cui operala Facoltà di Medicina.

Regione LLazio ee LAit:L’ALTA TTECNOLOGIA AAL SSERVIZIO DDI TTUTTIIl pprogetto MMEGALAB pper uun nnuovo mmodello ddi ccooperazione ttra PPA eed EEnti ddi RRicerca

Si chiama MEGALAB, “Metropolitan e-Government Application LABoratory”,uno dei progetti di e-Government tra i più evoluti a livello europeo. Promossodalla Regione Lazio, prevede la realizzazione di una rete MAN (MetropolitanArea Network) di raccolta ed accesso ad alta velocità in fibra ottica dedicata al“Grid Computing”, attraverso cui veicolare servizi ed applicazioni, a caratteresperimentale e di collaborazione, fra i centri di Ricerca e la Pubblica Ammini-strazione. A progettare e gestire lʼoperazione è LAit S.p.A., società dʼinnova-zione tecnologica della Regione Lazio, che coordina anche i rapporti frafornitori, sponsor, centri di ricerca ed utenti coinvolti. Il progetto MEGALAB si inserisce in un contesto particolarmente favorevoleper quanto riguarda le soluzioni Ict. La Regione Lazio, infatti, detiene il primatonazionale, per quanto riguarda la spesa pubblica in Ricerca e Sviluppo: nelLazio si investe nel settore quasi il triplo della media nazionale con lʼ1,3% delPIL regionale, destinato a questo scopo, contro lo 0,5% dellʼinvestimento na-zionale. Il Lazio è al primo posto in Italia per strutture di ricerca, con 7.800 ri-cercatori occupati (23% del totale in Italia), 25 centri del CNR (19 unitàterritoriali e 2 sezioni), 5 parchi scientifici e tecnologici (TIburtino, Castel Ro-mano, Palmer, PST Alto Lazio e Parco Scientifico Biomedico) e altre strutturescientifiche (ENEA, INFN, ESA-ESRIN, CNR, Università Roma Tor Vergata)presenti nellʼarea a Sud-Est di Roma, fra Tor Vergata e Frascati.Il progetto MEGALAB vuole realizzare unʼinfrastruttura di Grid Computing ingrado di condividere risorse di natura eterogenea (potenza di calcolo ed imma-gazzinamento dati) poste in luoghi distanti lʼuno dallʼaltro anche decine di chi-lometri, riuscendo, al tempo stesso, a garantire interoperabilità e facilità diaccesso alla piattaforma.Le attività di gestione, pianificazione e controllo, che mirano al governo delprogetto, si rifanno a metodologie internazionali e best practices di project ma-nagement, con esplicito riferimento alle linee guida emanate dal CNIPA. Il pro-getto rientra in un più ampio programma regionale per lʼabbattimento del digitaldivide e dellʼinclusione digitale.MEGALAB si pone delle finalità ambiziose, principalmente a vantaggio dellaPubblica Amministrazione e della cittadinanza. Due i principali obiettivi:� creare applicazioni che possano essere utilizzate con successo in ambitosanitario e soluzioni di e-government evolute (ad esempio per il controllo am-bientale), con conseguente trasferimento di competenze dal mondo della ri-cerca alla Pubblica Ammnistrazione;� realizzare un modello innovativo di cooperazione tra Pubblica Amministra-zione ed enti di ricerca.Obiettivo indiretto è quello di creare un nucleo di eccellenza in ambito nazio-nale, che possa favorire ed alimentare la crescita di tutto lʼambiente produttivo,sia a livello locale sia regionale. La rete MEGALAB consentirà la sperimenta-zione ad alto livello delle nuove tecnologie di comunicazione ed il loro inseri-mento in un contesto territoriale adeguato allo sviluppo di servizi innovativi. Ilprogetto interessa lʼarea metropolitana della Capitale e la periferia urbana. I soggetti individuati per lʼavvio dellʼiniziativa consentono un approccio sinergicoper perseguire gli obiettivi di sviluppo della relazione pubblico–privato, messiin evidenza nei piani nazionali ed europei di settore. La soluzione MEGALAB rappresenta una sfida tecnologica che pone la Re-gione Lazio allʼavanguardia nazionale, per quanto concerne le reti di connetti-vità ad altissime prestazioni. Questo garantisce, da un lato il rispetto diperformance di rete adeguate allʼutilizzo delle tecniche di Grid Computing,dallʼaltro la non obsolescenza tecnologica dellʼinfrastruttura. LʼinfrastrutturaMEGALAB è unʼinfrastruttura di rete e di calcolo altamente scalabile, che ga-rantisce la possibilità di upgrade tecnologici in grado di preservare gli investi-menti compiuti. La rete MEGALAB prevede lʼutilizzo di tecnologie D-WDM (Dense - Wave-length Division Multiplexing) e GbEthernet, su fibra ottica monomodale spenta,che consentono di realizzare un backbone ad anello ad altissime prestazioni,sia in termini di velocità di trasferimento che di ritardo e latenza, che intercon-nette la sede della Regione Lazio, la sede del CNR di Tor Vergata e la sedeESA-ESRIN.Questi tre nodi costituiscono il “nucleo” della rete MEGALAB: un anello ad alteprestazioni (4 lambda da 10 Gbps) in grado di trasportare enormi quantità didati, in pochissimo tempo, fra luoghi distanti geograficamente anche decine dichilometri. Le altre sedi del progetto sono connesse al backbone per mezzo di collega-menti a loro volta ad alte performance. In particolare, i nodi periferici (i nodiche non fanno parte dellʼanello di backbone) che ospitano potenza di calcolo,sono connessi al backbone con un doppio collegamento, in configurazione ac-tive – active, per una banda aggregata pari a 20 Gbps. Le rimanenti sedi sonoconnesse allʼanello con collegamenti a 10 Gbps con back-up ad 1 Gbps.Lʼarchitettura di rete risulta, nel suo complesso, completamente ridondata intermini di percorsi ottici e di fibra, garantendo dei tempi di fuori servizio minimi.Gli apparati di Grid Computing sono ospitati in cinque sedi: nei tre nodi del-lʼanello di backbone, nei Laboratori Nazionali di Frascati dellʼINFN e nellʼUni-versità di Roma Tor Vergata.Lʼinfrastruttura il cui completamento è previsto per la fine dellʼestate 2009, saràimplementata da Fastweb e da Alcatel-Lucent Italia, con lʼutilizzo di piattaformehardware di HP.Fastweb realizzerà tutti i collegamenti in fibra ottica previsti dal progetto, garan-tendo il funzionamento dellʼintera rete MAN per 5 anni, mentre Alcatel-Lucentfornirà gli apparati di telecomunicazione. Il progetto MEGALAB ha aggregato assieme differenti realtà, operanti nel ter-ritorio laziale e riferibili tutte al mondo scientifico, della ricerca ed universitario.In particolare, si sono raggruppate nella forma dellʼAssociazione Temporaneadi Scopo (ATS) i seguenti Enti ed Organizzazioni:� LAit, Lazio Innovazione Tecnologica S.p.A.;� CNR, Consiglio Nazionale delle Ricerche, area Tor Vergata;� ESA, Agenzia Spaziale Europea, centro ESRIN di Frascati;� INFN, Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, Laboratori Nazionali di Frascati;� Università degli Studi di Roma Tor Vergata.Questo accordo definisce e regola quali siano i compiti ed i doveri di ciascunattore per quanto riguarda la gestione, la manutenzione e lo sviluppo dellʼinfra-struttura.In tale contesto, LAit svolge le funzioni di capofila mandatario dellʼATS. LAitamministra i fondi di progetto e presiede un Comitato Tecnico–Scientifico cheè stato istituito fra gli stessi partner. Il Comitato Tecnico–Scientifico è un organoguida che formula proposte per la corretta gestione e supervisione della rete,monitora gli avanzamenti dei lavori e garantisce la loro corretta esecuzione. Ha,inoltre, il compito di valutare quando il progetto arriverà al suo completamentoe, qualora se ne presentassero le condizioni favorevoli, può suggerire nuovi

sviluppi. Per garantire uniformità fra i vari Enti coinvolti, il Comitato TecnicoScientifico è formato da un rappresentante per partner.A questi partner, che costituiscono lʼ”ossatura” del progetto, si aggiungonoanche altri attori, in grado di apportare, ognuno secondo le proprie peculiarità e pro-pensioni, un valore aggiunto in grado di accrescere la valenza del progetto: � Azienda Ospedaliera Policlinico Tor Vergata;� Azienda Ospedaliera Policlinico Umberto I;� Azienda Ospedaliera San Camillo-Forlanini;� Agenzia Trapianti di Tor Vergata;� Università degli Studi di Roma Sapienza e di Roma Tre;� Tecnopolo Tiburtino;� Agenzia Spaziale Italiana;� Istituto Nazionale di Astrofisica.

Essendo comunque la rete MEGALAB altamente scalabile, risulta apertaanche nei confronti di ulteriori realtà scientifiche e tecnologiche, ad oggi noncandidate ad essere connesse allʼinfrastruttura originaria. Da un punto di vista operativo, il progetto ha terminato la fase di progettazionee si appresta ad entrare nella sua fase prettamente implementativa. Lʼimpegno futuro riguarda il coinvolgimento di sempre maggiori risorse di cal-colo e nello sviluppo, promozione ed offerta di nuovi servizi applicativi, princi-palmente nellʼ ambito della sanità elettronica. In questʼottica, a breve, saràistituito un tavolo tecnico con personalità di spicco del mondo medico-scien-tifico con lʼobiettivo di ipotizzare i futuri sviluppi del progetto in funzione dellereali necessità degli stakeholders. Lo sviluppo, la promozione e lʼofferta di nuovi servizi ed applicativi dovranno co-munque essere rivolti anche a differenti fruitori della rete MEGALAB, come Isti-tuti Scolastici o privati cittadini. Tali nuovi utilizzatori potranno beneficiareindirettamente di servizi sviluppabili in altri settori, quali e-mobility, e-learning,e-tourism, e-culture.

“Attraverso Megalab si manifesta in maniera esemplare la mission aziendale di LAit:

questa, infatti, ci impone di mettere in campo, per conto della Regione Lazio, tutti gli

strumenti capaci di sostenere e sviluppare lʼamministrazione digitale sul territorio. Le

caratteristiche innovative del progetto rappresentano perfettamente gli obiettivi, che

stiamo raggiungendo, in virtù dellʼimpegno finanziario e strategico profuso in questo

senso dal nostro azionista, e degli sforzi che i nostri tecnici compiono quotidiana-

mente per dotare delle più innovative soluzioni tecnologiche la Pubblica Amministra-

zione del Lazio. Siamo pienamente consapevoli, infatti, che qualità della vita e

competitività del territorio dipendono sempre più dalle componenti infrastrutturali rea-

lizzate con lʼobiettivo di rendere più funzionali ed efficienti i servizi di cui beneficiano

il mondo produttivo e i cittadini”

Regino Brachetti, Presidente LAit S.p.A.

“La soluzione architetturale Megalab” immagine concessa da Fastweb

“Il Grid Computing è unʼinfrastruttura hardware e software che for-nisce un accesso affidabile, coerente, pervasivo ed economico a ri-sorse computazionali”. (Ian Foster's e Carl Kesselman).Il termine Grid Computing ha origine nei primi anni ʼ90. Allʼinternodellʼopera di Ian Foster's e Carl Kesselman "The Grid: Blueprint fora new computing infrastructure“.Lʼidea alla base è quella di rendere accessibile la potenza di cal-colo disponibile in punti diversi così come la potenza elettrica vienemessa a disposizione dalla rete di distribuzione (electric powergrid). La tecnica del Grid Computing è fondata sull'uso di un soft-ware che divide il compito da risolvere e lo ripartisce fra diversi cal-colatori, a volte anche molte migliaia.Il Grid Computing può anche essere pensato come gruppo di ri-sorse di calcolo ripartite e su larga scala, proprio come fosse unarete parallela di calcolo distribuito. Può essere di piccole dimen-sioni - per esempio limitato ad una rete di computer interni ad un'or-ganizzazione - o molto vasto, come pubblica collaborazione fradiverse compagnie o reti.

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ROMA REPORT

ICIC è un ente di certifi cazione che mette a disposizione delle

imprese clienti alcune caratteristi-che particolari.Opera esclusivamente nel settore delle costruzioni, dalla progetta-zione alla realizzazione delle ope-re civili, al fi ne di consolidare una specifi ca competenza settoriale Ha come soci tutte le parti inte-ressate alle costruzioni: associa-zioni di categoria (Ance, Ancpl, OICE, CNA, Confartigianato), grandi stazioni appaltanti (Italferr, Enel, Autostrade, Anas), ministeri (Infrastrutture e Trasporti, Attività Produttive, Beni Culturali), Ente nazionale di normazione (UNI)Ha ricevuto da Sincert accredi-tamento per tutti e tre i principa-li sistemi gestionali: qualità (ISO 9001), ambiente (ISO 14001) e si-curezza (OHSAS 18001)Ha ricevuto dal Ministero Infra-strutture e Trasporti accredita-mento per la certifi cazione FPC degli impianti per la produzione industriale di calcestruzzoHa ricevuto da CEPAS accredi-tamento per i corsi di formazione 40 ore per valutatori di sistemi ge-

stionali.Giuridicamente è un’associazione senza fi ni di lucro, alla quale è sta-to concesso nel 2006 il riconosci-mento della personalità giuridicaFra le prime cinquanta imprese di costruzioni, una impresa su tre è oggi certifi cata da ICIC.

Per costituire per i propri clienti un punto di riferimento unitario per tutte le problematiche correlate alla certifi cazione, ICIC può oggi erogare (direttamente o nel qua-dro di accordi di collaborazione con altri qualifi cati Enti) tutti i ser-vizi di interesse per un’impresa di costruzioni: dal controllo tecnico, alla certifi cazione energetica de-

gli edifi ci, dalla certifi cazione delle impermeabilizzazioni in opera alla marcatura CE dei prodotti da co-struzione.L’approccio perseguito dall’Istitu-to è quello di stimolare la predi-sposizione di sistemi gestionali in-tegrati QASE (Qualità, Ambiente,

Sicurezza ed Etica, intesa come modello di organizzazione e ge-stione ai sensi del Dlgs 231/2001 sulla responsabilità amministra-tiva); ICIC si propone come un partner autorevole, capace di ac-compagnare le imprese clienti nel percorso che porta al consegui-mento di certifi cazioni riconosciu-te affi dabili dal mercato, creando

in tale processo virtuoso un sicu-ro “valore aggiunto” per le stesse imprese.Le associazioni imprenditoriali socie in più occasioni hanno chie-sto ad ICIC di organizzare semi-nari/incontri di sensibilizzazione e formazione destinati alle proprie associate; Ance ha recentemente incaricato ICIC di predisporre tre documenti di particolare rilevanza (disponibili presso Edilstampa):L’aggiornamento 2008 del Codice

di Comportamento delle imprese di costruzione (ex Dlgs 231/2001), con la previsione, fra gli altri, di specifi ci protocolli per tenere sot-to controllo i rischi organizzativi connessi con la sicurezza Linee Guida SGSL (salute e sicu-rezza sul lavoro) per un’impresa di costruzioneLinee Guida SGA (ambiente) per un impresa di costruzione, che in-cludono anche le Linee Guida per la progettazione di un sistema ge-stionale integrato QASEQueste linee guida possono es-sere il punto di partenza per la predisposizione, da parte delle imprese, di un sistema gestiona-le integrato QASE certifi cabile e capace di dare all’impresa di co-struzioni il vantaggio competitivo di una effi cace capacità organiz-zativa.Perché rivolgersi ad ICIC ? Quali i vantaggi? Quali le aspettative per le imprese?L’attività di ICIC – in ragione della specializzazione, competenza ed esperienza acquisita sul campo, nonché per la accurata selezione degli ispettori - è sempre orienta-ta a fornire un servizio ben mirato alle imprese, destinato a tradursi in benefi ci economici, organizza-tivi e funzionali, oltre a quelli legati al conseguimento della specifi ca certifi cazione richiesta. I vantaggi per le imprese che cre-dono nella cultura della qualità e del miglioramento continuo sono economicamente misurabili in termini di rapporto costi/benefi ci.La maggiore competitività deriva dalla più puntuale conoscenza degli strumenti di base per la ge-stione organizzativa dei processi produttivi, da più effi caci modalità di pianifi cazione, dalla riduzione dei costi legati a rilavorazioni del prodotto, dalla migliorata capaci-tà di analisi dei rischi, dal maggior coinvolgimento e motivazione del personale, dal miglior rapporto con i fornitori, dal grado di soddi-sfazione complessivo dei clienti e dalla capacità di garantire la pie-na conformità delle certifi cazioni conseguite.ICIC è dunque un fi dato compa-gno di viaggio che può aiutare le imprese a crescere in qualità, si-curezza e competitività.

Nel nostro Paese, la certifi ca-zione delle competenze pro-

fessionali si sta imponendo nel mercato perché soddisfa le esi-genze sempre più sentite, sia del-le imprese, sia dei professionisti: da una parte, i clienti desiderano ottenere prestazioni professionali di qualità, dall’altra, i professioni-sti seri e competenti desiderano distinguersi rispetto ai sedicenti professionisti.La certifi cazione delle professio-nalità attesta che una persona, va-lutata secondo regole prestabilite da una terza parte indipendente, possiede le competenze adegua-te per operare con professionalità in un determinato settore; è un rile-vatore di professionalità immedia-to, oggettivo e garantito, in quanto il professionista certifi cato deve dimostrare continuità nell’attività, costante aggiornamento profes-sionale e rispetto del Codice De-ontologico. L’organismo leader nel settore è CEPAS che opera dal 1995 nella certifi cazione di fi gure professio-nali operanti in oltre 20 settori, fra i quali spiccano: Sistemi di Gestio-ne Aziendale (Qualità, Ambiente, Safety), Marketing, Vendite, ICT, Organizzazione Aziendale, For-mazione, Sicurezza Alimentare, Energia da Fonti Rinnovabili. In

questi settori, sono attivi sche-mi di Certifi cazione per Manager, Consulenti, Progettisti, Esperti e Valutatori.Inoltre CEPAS svolge un’attività di qualifi cazione di Corsi di For-mazione e Master, fi nalizzati alla professionalizzazione delle fi gure oggetto di certifi cazione. Come si può notare, CEPAS opera a 360 gradi e la sua attività può quindi ri-

tenersi un laboratorio del settore.CEPAS garantisce professionisti di qualità e qualità della formazione: infatti gli schemi per la certifi cazio-ne delle persone comprendono i percorsi professionali, le compe-tenze appropriate, le modalità per ottenere la certifi cazione e per il suo rinnovo. La certifi cazione non ha infatti validità illimitata ma va rinnovata ogni 3 anni, dimostran-do la continuità professionale, la soddisfazione dei clienti e la par-tecipazione ad attività formative di aggiornamento.Tutti questi schemi sono defi niti sempre con la partecipazione del-le “Parti Interessate” del mercato, come indicato dalla Norma inter-nazionale di riferimento ISO/IEC 17024. Le Parti Interessate sono organizzazioni portatrici di inte-ressi collettivi, rappresentative dei Professionisti del settore e dei loro clienti, o comunque aventi interes-se alla defi nizione di uno schema di certifi cazione: Associazioni di categoria dei Professionisti, Asso-ciazioni degli utilizzatori delle loro prestazioni, Associazioni di Socie-tà di Formazione e Consulenza, Enti di ricerca, Istituzioni.Lo schema di certifi cazione viene quindi condiviso da tutte le Parti Interessate è ciò dimostra quan-to la certifi cazione di terza parte indipendente sia oggettivamente

apprezzata dal mercato, offrendouna garanzia preventiva di com-petenza del professionista certifi -cato.Per una persona non certifi catala prova della competenza e delladeontologia professionale avvie-ne solamente in corso d’opera oal termine della prestazione ed ilrischio nell’affi damento è alto; in-vece nel caso di un professionistacertifi cato vi è la certezza che lapersona abbia svolto un percorsoformativo e professionale control-lato e di un livello tale da avergliconsentito di superare il severogiudizio da parte dell’Organismodi Certifi cazione. Inoltre il Profes-sionista certifi cato sa di esseresottoposto a periodici controlli everifi che per il mantenimento edil rinnovo della certifi cazione e sideve inoltre impegnare a rispet-tare il codice deontologico che hasottoscritto, pena la perdita dellacertifi cazione. Il cliente ha un maggiore potere dicontrollo sulla qualità delle presta-zioni, potendo rivolgersi all’Orga-nismo che ha certifi cato il profes-sionista, in caso di reclamo. Si intuisce quindi come il Clienteche utilizza le prestazioni di unapersona certifi cata sia altamen-te garantito dall’attestazione rila-sciata al professionista da partedell’Organismo di Certifi cazione.

Certifi cazione dei sistemi gestionali e competitivitàICIC aumenta l’effi cacia della capacità operativa nelle imprese di costruzioni

L’impegno di garantire la qualità dei professionistiCepas, ente attivo dal 1995, certifi ca le fi gure professionali

Giovanni Bentini, presidente dell’ICIC

L’ Ente opera esclusivamente nel settore delle costruzioni, dalla progettazione alla realizzazione delle opere civili, al fine di consolidare una specifica competenza settoriale

Giancarlo Colferai, presidente CEPAS, presiede la riunione di un gruppo di lavoro per la defi nizione di un nuovo schema di certifi cazione

Rosa Anna Favorito, direttore CEPAS, illustra gli schemi di certifi cazione delle persone, durante una conferenza internazionale

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Il primo segnale di reazione del Lazio alla crisi internazionale par-te dai distretti industriali. Da questi poli produttivi di eccellenza, sono dieci in tutta la regione, dipende ben il 40% delle esportazioni made in Lazio. Audiovisivo, nautica, cartario, chimico-farmaceuti-co, lapideo, ceramica, elettronica, agroalimentare, tessile, innova-zione: sono questi i segmenti produttivi riconosciuti dalla Regione come sistemi produttivi locali e distretti industriali, aree dislocate soprattutto nel centro-sud della regione, ma con signifi cative realtà anche nel Lazio settentrionale.Nei distretti del Lazio operano 5.000 imprese, con oltre 85.000 la-voratori, per un fatturato annuo di oltre 15 miliardi di euro.

«Questi poli produttivi - spiega l’Assessore regionale alla piccola e media impresa Francesco De Angelis - rappresentano uno dei mo-tori principali dell’economia laziale, sono i laboratori della compe-titività locale e, soprattutto, le concentrazioni industriali di antica origine – come la ceramica, il tessile, il cartario, il lapideo, l’agroin-dustriale – rappresentano l’identità della comunità locale. In altre parole l’industria è diretta espressione del tessuto sociale ed occu-pazionale del luogo».

Un binomio, distretto-territorio, messo in crisi dalle diffi coltà che alcuni settori in particolare stanno vivendo, sia per la concorrenza internazionale che per il calo degli ordinativi. È il caso della cera-mica di Civitacastellana, in provincia di Viterbo, il principale polo industriale italiano per sanitari e stoviglierie, che sta vivendo una fase critica dalla quale però si può uscire, soprattutto con lo stru-mento della riconversione produttiva e dell’innovazione.

«Un’eccellenza come la ceramica va preservata, aggiunge De Ange-lis. All’inizio di marzo, abbiamo lanciato il bando del POR per le aziende della ceramica, stanziando 16,8 milioni di euro a sostegno dei programmi imprenditoriali di investimento nel campo dell’in-novazione tecnologica, per favorire l’introduzione di tecnologie nel trattamento dei materiali, per abbattere le emissioni e favorire la tu-tela ambientale. Proseguiremo con altri settori di eccellenza, come l’audiovisivo, la meccanica, la nautica, l’elettronica, il cartario».

La Regione dunque punta sui distretti per restituire fi ducia agli investimenti. Oltre al POR, nell’ultimo anno – grazie all’attività di supporto e di gestione svolta da Sviluppo Lazio – la Regione ha messo in campo 12 milioni di euro, fi nanziando, tramite la L.R. 36/2001, due bandi a favore dei due nuovi distretti riconosciuti nel 2008 dalla Pisana (nautica e cartario) e di altri quattro distretti “storici”: il tessile della Valle del Liri, il chimico-farmaceutico del Lazio meridionale, il lapideo e l’agroindustriale pontino.

«Negli ultimi due bandi - precisa l’Assessore De Angelis - abbiamo semplifi cato considerevolmente le procedure, favorendo i progetti di innovazione, ricerca e sviluppo precompetitivo, risparmio ener-getico e tutela ambientale, e premiando in particolare i progetti di aggregazione tra imprese, utili a far crescere la competitività delle PMI».

Sono dieci i distretti industriali ed i sistemi produttivi locali del Lazio riconosciuti dalla Regione attraverso la L.R. 36/2001:

Sistema produttivo della nautica, primo del genere in Italia, che interessa le province di Viterbo, Roma • e Latina, con 500 imprese e 4.000 occupati. Audiovisivo del comune di Roma, il principale distretto in Italia per le produzioni cinematografi che, • radiotelevisive e multimediali, con tremila imprese e 48.000 occupati. Il sistema produttivo cartario della provincia di Frosinone, che conta 100 aziende e 2.000 lavoratori. • Il chimico-farmaceutico, tra Roma, Latina e Frosinone, un’area importante anche sotto il profi lo della • ricerca, con 15.000 addetti, 1.000 ricercatori e importanti multinazionali del settore. Il sistema dell’elettronica e dell’ICT di Roma, con 400 imprese e 8.000 occupati. • Il distretto del lapìdeo e delle pietre ornamentali, comprendente l’area del travertino di Tivoli e Guido-• nia ed il polo del marmo coreno in provincia di Frosinone. Il sistema produttivo dell’innovazione di Rieti-Cittaducale, con oltre 100 imprese e 2000 lavoratori. • L’agroalimentare della provincia di Latina, con 517 imprese e oltre 3.000 occupati. • Il distretto tessile della Valle del Liri, dove operano 115 aziende e circa 1.000 lavoratori. • Il distretto industriale della ceramica, nel Viterbese, con quasi 100 aziende ed oltre 3.000 lavoratori nei • sanitari, ceramica artistica e stoviglierie. Oltre ai distretti riconosciuti dalla L.R. 36/2001, va menzionato infi ne il Distretto Tecnologico Aero-• spaziale, unico in tutta Italia. Specializzato in settori altamente tecnologici come l’equipaggiamento aeronautico ed aerospaziale, il settore elicotteristico, i sistemi elettronici per la difesa, i sistemi spaziali e le strutture aeroportuali. Vi operano duemila aziende, con trentamila addetti per un fatturato annuo di oltre 5 miliardi di euro.

Francesco De Angelis, assessore regionale a Pmi, commercio e artigianato

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Distretti industriali, motore dell’economia lazialeDe Angelis: «Abbiamo semplifi cato le procedure, favorendo progetti di innovazione, ricerca e sviluppo»

I SISTEMI PRODUTTIVI E I DISTRETTI INDUSTRIALI DEL LAZIO

ROMA CAPITALE DEL CINEMAL’audiovisivo è il più importante polo produttivo laziale. Il 50% delle imprese, degli addetti e del fatturato dei distretti laziali è rappresentato infatti dal sistema produttivo dell’audiovisivo di Roma.Un settore strategico, forte di 2237 imprese, 48.500 occupati ed un fatturato che sfi ora i 7 miliardi di euro all’anno. La presenza di colossi della comunicazione come Rai e Mediaset ha favorito nel tempo la nascita di numerose realtà imprenditoriali, network e PMI specializzate nell’off erta di servizi alle produzioni televisive, cinemato-grafi che e radiofoniche e servizi multimediali legati agli sviluppi tecnologici.Il Lazio è leader nazionale nell’audiovisivo: il 23% delle imprese italiane ha sede nella nostra regione e nel Lazio lavora il 27% degli occupati italiani del settore. Roma è la capitale italiana del cinema. Lo testimoniano gli importanti eventi internazionali di cui è protagoni-sta: la Festa del cinema di Roma, che ogni anno ospita star del grande schermo e, a livello produttivo, nell’ul-tima edizione ha visto la partecipazione di 260 compratori internazionali provenienti da 33 Paesi; il RomaFic-tionFest, dedicato al settore della fi ction, che nel 2008 ha ospitato ben 200 produzioni; il Festival internazionale “I castelli animati”, dedicato all’animazione ed ai cartoni animati, che nell’ultima edizione ha presentato 300 case di produzione di 25 diversi Paesi del mondo.A sostenere la crescita del settore contribuisce l’attività della Film Commission di Roma e del Lazio, favorendo lo scambio di esperienze e lo sviluppo di coproduzioni tra aziende laziali e partner stranieri. E proprio sul fronte internazionale, la Regione Lazio ha lanciato importanti fi nanziamenti rivolti ai produttori extra-europei che intendono lavorare nel Lazio, promuovendo iniziative di marketing che stanno incoraggian-do la cinematografi a straniera a scegliere le location del Lazio per le loro produzioni.

DISTRETTO DELLA NAUTICA, AL VIA 58 PROGETTISi è chiuso con successo il primo bando della L.R. 36/2001 a favore della nautica. A fronte dei 5 milioni di euro stanziati dalla Regione Lazio, sono stati fi nanziati 58 progetti di imprese ed enti pubblici, per un investimento imprenditoriale complessivo superiore ai 15 milioni di euro.Il bando, le cui istruttorie sono state curate da Sviluppo Lazio, prevedeva premialità a favore dei progetti di fi liera con l’aggregazione di più imprese su attività di innovazione, formazione, ricerca e sviluppo.Tra le novità introdotte dal bando, anche il fi nanziamento dei cosiddetti “progetti di sistema”, caratterizzati dalla collaborazione tra enti locali, sog-getti pubblici, università e imprese.

Una tradizione antichissima che risale al XVI secolo. Le cartiere della Valle del Liri hanno fatto la storia dell’in-dustria ciociara. Una tradizione che la Regione cerca di non disperdere. Dopo il riconoscimento di sistema produttivo locale all’area industriale, quest’anno sono arrivati i fondi a sostegno dei progetti imprenditoriali.

Grazie al primo bando relativo alla L.R. 36/2001, la Re-gione ha stanziato 3,5 milioni di euro. Nei giorni scorsi Sviluppo Lazio ha chiuso le istruttorie del bando, fi -nanziando 32 progetti, che complessivamente genere-ranno investimenti privati per un ammontare di circa 9 milioni di euro.

RIVIVE LA TRADIZIONE DELLE CARTIERE DEL LIRI

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Consulenza

ROMA REPORT

In linea con le sue politiche di so-stEnibilità energetica, Eni proce-

de all’ampliamento dello spazio dedicato all’energia rinnovabile nel contesto della propria rete di punti vendita di carburanti a mar-chio Agip. Eni fa la sua parte da protagonista, con la sperimentazione sul campo di una vasta gamma di opzioni e di tecnologie, pur avendo chiaro che c’è ancora un lungo percor-so da compiere per raggiungere l’obiettivo di zero emissioni nel trasporto. Sole, vento, geotermia, effi cienza energetica, combustibili a basse o zero emissioni sono gli elementi del futuro mix energetico sostEnibile della rete carburanti Eni a marchio Agip.Sul fronte dei carburanti a basso impatto e per effetto della evolu-zione della normativa Euro 0 - Euro VI sulla riduzione delle emissioni allo scarico, è ipotizzabile che il punto vendita del futuro erogherà:

benzine e gasoli ancora più pu-• liti;carburanti con alte percentuali • di biofuel in linea con la strada tracciata dalle Direttive Euro-pee;gas naturale, con crescite espo-• nenziali, in forma compressa e liquida e biogas, in misura ridot-ta, per i noti limiti imposti della fi liera corta;miscela di metano-idrogeno • (come carburante di transizio-ne);idrogeno, nel lungo periodo e • per mercati di nicchia come vettore di energia per celle a combustibile stazionarie; e naturalmente energia elettrica • per autoveicoli ibridi plug-in o puramente elettrici.

Il metano liquido (LNG) in questo momento è oggetto di attenzione e di utilizzo in Spagna, Inghilterra e America in progetti pilota per l’uso, nel trasporto pesante, in ca-mion con serbatoi criogEnici che riescono ad avere un’autonomia suffi ciente per l’impiego industria-le, cioè circa 800 chilometri.Anche in Italia è prevedibile un si-mile uso del metano liquido, non appena il nostro Paese sarà at-trezzato con un’adeguata rete di

distribuzione che potrà consentire di rifornire con autocisterne crio-gEniche anche quei punti vendita oggi non attrezzati ad erogare me-tano perché non serviti da meta-nodotti. Le autocisterne criogEni-che sono, infatti, autocisterne che consentono il trasporto dei pro-dotti a temperature molto basse, quindi, del metano in forma liquida permettendo di superare la critici-tà del trasporto via metanodotto.Tale nuovo modello di stoccag-gio e distribuzione di metano li-

quido potrà consentire inoltre di sviluppare una rete di punti ven-dita a metano dove sarà possibile erogare metano liquido per il tra-sporto pesante e metano gasso-so ottenuto per evaporazione dal liquido per i veicoli a metano che, come si accennava sopra, stanno avendo una crescita molto inte-ressante. Il progetto di punti vendita inno-vativi sperimentali multiEnergy, iniziato con il punto vendita di Assago nel 2003, continuato con

Collesalvetti e Francoforte nel 2006, Mantova nel 2007 e il nuovo punto vendita di Roma Magliana nel 2009, realizza nel contesto di una stazione di servizio di stampo europeo nuove soluzioni energeti-che mirate alla sostEnibilità della stazione e dei trasporti. In parti-colare, il punto vendita di Maglia-na Nord, per la sua dislocazione strategica posta tra Roma e l’ae-roporto di Fiumicino, rappresenta la prima infrastruttura di erogazio-ne di idrogeno e di idro-metano per fl otte dedicate e/o destinati a progetti di mobilità sostEnibile di persone e merci che il Comune di Roma ha intenzione di lanciare nel prossimo futuro.I punti vendita multiEnergy aprono la strada verso tecnologie e car-buranti innovativi, mirano ad una massima effi cienza energetica fi no a diventare energeticamente produttori invece di consumatori e con loro inizia il percorso verso la certifi cazione ambientale della rete di distribuzione carburanti.Impianti fotovoltaici, solari, termi-ci, eolici e soluzioni non rinnova-bili ma ad alta effi cienza come la trigenerazione di energia elettrica, calore e raffreddamento sono ap-plicati prima nella rete multiEnergy

e poi negli altri punti vendita Eni a marchio Agip. I multiEnergy costituiscono le pri-me soluzioni “faro” per l’impiego dell’idrogeno nei trasporti. Attual-mente sono in campo tre differenti soluzioni, rifornimento dell’idro-geno da raffi neria a Francoforte, reforming da gas naturale a Man-tova e generazione di H2 tramite elettrolisi a Collesalvetti e Roma Magliana. In questi due casi, con-siderando la presenza di genera-tori eolici e/o fotovoltaici, si può parlare di autotrasporto da idro-geno rinnovabile. Altro elemento chiave dei multiE-nergy è la cura dell’effi cienza ener-getica e del risparmio delle risorse per tutti gli elementi del punto ven-

dita. I prossimi passi riguarderan-no la coibentazione del fabbricato, la gestione attiva dello scambio di calore contenuto nell’aria, l’im-piego di tecnologie altamente ef-fi cienti dell’illuminazione ed il ri-sparmio di risorse idriche. Eni defi nisce attualmente un pro-prio eco-protocollo del punto vendita, mirato ad applicare i con-cetti di certifi cazione ambienta-le nell’edilizia industriale e civile, anche in questo contesto. Questo protocollo consente di misura-re l’impatto ambientale del punto vendita nel suo complesso con l’obiettivo di scegliere gli interven-ti più effi caci, al fi ne di creare una rete di “Green Station” sempre più sostEnibili.

Le possibili nuove frontiere di innovazione tecnologica in campo energetico–ambientaleI punti vendita della rete Eni a marchio Agip possono creare nuove opportunità di business ecocompatibili

Un impianto fotovoltaico di circa 20 kWp, con produzione annua prevista di 24.000 kWh.Un impianto eolico di tre generatori di piccola taglia da 20 kWp ciascuno con una produzione annua stimata in 84.000 kWh.Un impianto di trigenerazione con microturbina a metano da 30 kW, per la produzione di 188.000 kWh di energia elettrica e 85.000 kWh risparmiate per recupero termico.Un impianto di produzione ed erogazione dell’idrogeno, da elet-trolizzatore, per una mini fl otta di auto a combustione interna.I benefi ci ambientali ottenuti dall’investimento in questione sono pari ad una riduzione annua di emissioni di 135 tonnellate di CO2 ed un risparmio energetico di circa 40 Tep (Tonnellate Equivalenti di Petrolio), e contribuiscono al programma di contEnimento del-le emissioni a seguito degli accordi di Kyoto.

Collesalvetti - i numeri

Fotovoltaico Partendo dalle prime esperienze multiEnergy, nell’arco degli ultimi 3 anni, con 100 installazioni Eni ha realizzato una delle più grandi reti di punti vendita dotati di impianto fotovoltaico. Il contributo dell’energia rinnovabile al totale del consumo elettrico della stazione si colloca, a secondo delle condizioni locali, fra 15% e 50%. A completamento del programma di solarizzazione della rete è previsto un sistema di telecontrollo satellitare per la gestione del parco impianti fotovoltaici installati sui punti vendita Eni a marchio Agip, in grado di monitorare, attraverso un display collocato presso gli ingressi di alcuni uffi ci Eni, la produzione totale di energia elettrica giornaliera ed annuale, il corrispondente risparmio in Tep (Tonnellate Equivalenti di Petrolio), la minore emissione di CO2, oltre che naturalmente il funzionamento e la sorveglianza di ogni singolo impianto fotovoltaico. Il sistema confronta i dati di produzione misurati sul posto con l’irradiazione solare misurata da un satellite ed allerta una centrale di controllo in caso di rendimenti non conformi.Uno sviluppo interessante potrà avere l’impiego di strutture di suppor-to con tracking solare integrato. L’incremento del rendimento grazie all’inseguimento del sole copre il costo aggiuntivo, inoltre viene meno l’attuale vincolo di spazio su pensilina e fabbricato, particolarmente im-portante in vista dell’ampliamento delle potenze limite fi no a 200 kWp nella normativa dello scambio sul posto. Il fotovoltaico potrà, prossi-mamente, coprire per intero il fabbisogno di energia elettrica del punto vendita.

Eolico A differenza del fotovoltaico, che in Italia è realizzabile quasi dapper-tutto, l’eolico richiede condizioni locali particolarmente favorevoli. Par-tendo dalla esperienza positiva sul punto vendita multiEnergy a Col-lesalvetti, Eni ha in programma altre tre installazioni eoliche in Puglia, cooperando con un’azienda locale.

GeotermiaLa geotermia sfruttando la tecnologia della pompa di calore utilizza il calore contenuto nello strato della terra fi no a ca. 100 metri di profondità

per riscaldamento, aria condizionata e produzione di acqua calda. Eni sta realizzando due punti vendita con questa tecnologia ed è fi duciosa di poter estendere il concetto come standard per le nostre nuove sta-zioni di servizio.

Idrogeno e IdrometanoIn attesa che le tecnologie rendano economico l’uso dell’idrogeno, Eni propone alle Regioni e ai Comuni alcuni progetti pilota di eco-stazione multifuel in grado di erogare una forma ibrida come la miscela metano- idrogeno, soprattutto per la mobilita con city car o mini bus, nei centri urbani delle nostre città. Miscelando idrogeno con metano, ed impie-gandolo come carburante per vetture a metano con motore a com-bustione interna, si possono migliorare ulteriormente le emissioni delle vetture a metano, per quanto già molto basse, sia in termini di inquinanti che in termini di CO2. La combustione del metano migliora grazie alle proprietà fi siche dell’idrogeno, incrementando l’effi cienza della combustione e riducen-do le parti non combuste di metano nei gas di scarico. Una miscela metano-idrogeno fi no a circa il 10% in idrogeno non ha impatti sull’au-tonomia della vettura. Ciò rende la miscela metano-idrogeno un pro-dotto di maggior pregio rispetto al metano puro. Percentuali più alte di H2 nel metano sono tecnicamente possibili, fi no a ca. 40%-50%. In questo caso si riduce l’autonomia della vettura, nella misura di ca. 20%, ma in cambio si verifi cano maggiori benefi ci particolarmente nel-le emissioni di CO2.La tecnologia delle miscele, attualmente in fase di sviluppo insieme con grandi aziende automobilistiche, ha il potenziale di avviare l’economia dell’idrogeno sulla base dell’attuale motore a combustione interna.

Celle combustibiliNel campo delle fuel cell, tecnologia allo studio da molto tempo per l’impiego nelle vetture ma non ancora pronta a livello commerciale, Eni prevede l’utilizzo di fuel cell stazionarie nei propri punti vendita come generatori di emergenza per l’energia elettrica. La tecnologia presenta molteplici vantaggi rispetto al generatore a gasolio, non ultimo la totale assenza di emissioni nocive.

multyEnergy

Albareto (PR), installazioni eoliche

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Start up del Gruppo Enginee-ring, la società per i Tributi na-

sce già leader di mercato perché raggruppa competenze, soluzioni e risorse del Gruppo Engineering, primo player di mercato nei servi-zi IT, con un portafoglio clienti di oltre 800 nomi e 30 anni di espe-rienza nella Pubblica Amministra-zione. L’organizzazione territoriale, con le sedi operative distribuite per aree geografi che dal Nord al Sud del Paese, garantisce presenza e vicinanza al cliente, presidio e li-velli di servizio elevati. Il mix di offerta innovativo integra in un unico modello di business tecnologia, competenze di domi-nio e orientamento al servizio, ot-timizzando il raggiungimento de-gli obiettivi economici assegnati al partner IT dagli enti del Gover-no Locale, nell’ambito del nuovo indirizzo nazionale di federalismo fi scale. Engineering Tributi interviene su processi operativi e architetture informatiche, caratterizzandosi come partner strategico per gli enti locali, impegnati nella razio-nalizzazione e nella ricerca di effi -cienza ed effi cacia nella gestione delle entrate. Il portafoglio di soluzioni, a sup-porto della fi scalità locale, si ar-ricchisce e si integra con il patri-monio di competenze tecniche specialistiche, la capacità tec-nologica e la forte vocazione agli

obiettivi di business degli specia-listi del Gruppo Engineering, dal 1980 protagonista sul mercato nazionale dell’Information Tech-nology per Pubblica Amministra-zione, locale e centrale, mondo Finance, Industria e Telecomuni-cazioni.

Negli ultimi venti anni norme, or-ganizzazione e gestione degli enti locali sono cambiati e l’area tributi più di altre ha rifl esso e guidato il cambiamento. Engineering Tributi agisce su 3 direttrici:• prodotti software per la gestio-

ne completa dei tributi e della

riscossione: Operational Data Store, moduli applicativi verti-cali di gestione di ICI, TARSU, COSAP e ICP; gestione centra-lizzata della riscossione; stru-menti evoluti di datawarehouse e Business Intelligence, a sup-porto delle scelte politiche ed amministrative.

• prodotti e servizi innovativi ai cittadini contribuenti: accesso all’area pagamenti, presenta-zione di dichiarazioni o istanze di rimborso e riduzione, richie-sta di certifi cati e visure, consul-tazione delle informazioni relati-ve all’area della fi scalità locale.

• servizi e progetti di recupero dell’evasione e per la gestione

del ciclo di riscossione. Engine-ering Tributi opera per conto dei Comuni gestendo tutte le attività necessarie per attuare il recupe-ro delle imposte evase dai con-tribuenti: l’individuazione degli evasori, la stampa e notifi ca dei provvedimenti di accertamento, la gestione dello sportello per i contribuenti, la rendicontazione degli incassi e la gestione del contenzioso tributario.

I clienti di Engineering Tribu-ti: grandi Comuni italiani tra cui Alessandria, Ancona, Bologna, Bolzano, Brescia, Genova, Mi-lano, Napoli, Reggio Emilia, Roma, Padova, Palermo, Rovi-go, Varese.

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ROMA REPORT

Progetti e soluzioni su misura per la nuova fi scalità localeLa società del Gruppo Engineering specializzata nell’offerta di soluzioni e servizi per i tributi. 70 specialisti integrano skill di progetto: prodotti e tecnologie nel dominio tributi e riscossioni

Silvano Volpe, amministratore delegato di Engineering Tributi

La sede di Engineering Tributi a Bologna

A due passi da Via Veneto e Trinità dei Monti, all’ango-

lo fra via Ludovisi e via di Por-ta Pinciana, nel cuore storico della Capitale e a pochi metri dalle strade dello shopping più esclusivo, l’hotel Eden, appartenente al gruppo Star-wood Hotels & Resorts e as-sociato a The Leading Hotels of The World, non è solo un albergo di prestigio, fascino e lusso ma è simbolo di uno sti-le e una filosofia precisi, che fanno la differenza rispetto ad altre strutture della stessa ca-tegoria.In questo albergo infatti si re-spira un’eleganza signorile e discreta e a ciascun ospite vengono dedicate la stessa professionalità, cordialità, si-gnorilità e a soddisfare ogni esigenza. Tali requisiti fanno di questo hotel con 120 anni di storia e tradizione alle spalle uno dei migliori e più esclusivi riferimenti di Roma e del resto del mondo, come testimonia anche l’ambito Prix Villégiatu-re attribuito all’Eden nel 2007, in seguito a una severa se-lezione da parte di una giuria internazionale di famosi gior-

nalisti.Che l’atmosfera è diversa si percepisce già dalla hall, un comodo e accogliente salotto con avvolgenti divani, quadri e mobilio d’epoca, composizioni di fiori e piante e, d’inverno, un camino scoppiettante davanti al quale ci si può rilassare in tutta tranquillità.Le camere, di differenti ti-pologie, sono accomunate dall’estremo buon gusto de-gli arredi, dalla presenza di tutti i moderni comfort che si possano desiderare (due li-nee telefoniche, minibar, aria condizionata, TV satellita-re, cassaforte, allaccio per il computer, accesso a internet e via dicendo), da servizi pri-vati rifiniti in marmo pregiato e ben equipaggiati, e dalla cura di ogni dettaglio.Discorso a parte meritano le suite, su tutte la favolosa e scenografica Penthouse di 200 metri quadrati, al sesto piano, con un’incantevole vi-sta e finiture di gran pregio, la quintessenza della ricerca-tezza.Fiore all’occhiello dell’Eden è poi la ristorazione, declina-

ta in due realtà di alto livello, il ristorante La Terrazza (dove viene servita anche la ricca prima colazione) e l’adiacen-te Il Giardino (che nella bella stagione fa servizio all’aper-to), sempre al sesto piano,

entrambi con un panorama mozzafiato sui tetti e sui prin-cipali monumenti del centro cittadino. Ancora al sesto pia-no, tra i due ristoranti, il Bar, punto d’incontro per aperitivi e break in qualunque ora del giorno che in più, di sera, offre piacevole musica di piano bar dal vivo.

Infine, per una pausa rigene-rante, magari dopo un’intensa giornata di lavoro o di visite turistiche, gli ospiti possono disporre di una palestra, che in seguito a un recente riam-modernamento, è dotata degli

attrezzi Technogym dell’ultima generazione. È inoltre disponi-bile un esclusivo bagno turco. Ma l’Eden ha in serbo tanti al-tri servizi, dalle sale riunioni al cambio valuta, dal garage alle prenotazioni di ogni ge-

nere, basta solo chiedere e unpersonale sempre sorridentee garbato esaudirà qualunquedesiderio!Forse è proprio per questa ra-gione che l’hotel è stato scel-to come residenza romana damigliaia di ospiti illustri che sisono succeduti nel tempo. Frai primissimi, Umberto di Sa-voia e i Borbone, poi Gabrie-le d’Annunzio, Eleonora Duse,Julie Christie, Omar Sharif,Maria Callas fino ad arrivare aTina Turner, Cameron Diaz, Ri-chard Gere, Leonardo Di Ca-prio, Bruce Willis e tanti tantialtri. Per non tacere del notoregista e maestro del cinemaitaliano Federico Fellini, cheaveva eletto l’Eden come luo-go preferito per rilasciare lesue interviste. L’Eden quindi, più che un al-bergo, ha sempre avuto laconnotazione e lo scopo di es-sere una dimora di gran clas-se, senza sfarzi o inutili ecces-si, in cui regnano il calore e leattenzioni che si offrono agliospiti. Un sogno? No, all’Edenè una meravigliosa realtà tuttada scoprire.

Eden, il boutique hotel di lusso nel cuore di RomaUn’ospitalità a cinque stelle all’insegna di prestigio, fascino ed eleganza

La collocazione dell’hotel, nel pieno centro di Roma

Più che un albergo, ha sempre avuto la connotazione e lo scopo di essere una dimora di gran classe, senza sfarzi o inutili eccessi, in cui regnano il calore e le attenzioni che si offrono agli ospiti

Un caso di successo

Engineering Tributi sta realizzando il progetto “Elisa - Catasto e Fiscalità” finanziato dal Dipartimento Affari Regionali. Il nuovo sistema informativo unico di Elisa utilizza e mette a fattore comune della PA centrale e locale, un cruscotto di servizi evoluti per il monitoraggio di immobili, dati territoriali, dati fiscali, informazioni sulle proprietà, consentendo l’accoppiamento di questo patrimonio informativo con le persone giuridiche o fisiche titolari dei diritti. Caratteristiche di cooperazione e partnership: propensione all’innovazione tecnologica e di servizio, proattività con il cliente, conoscenza di norme e indirizzi di governo alla base dell’investimento.

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ROMA REPORT

Settimanale - Anno 2 - Numero 9 - N° 16 - Lunedì 27 Aprile

PROPRIETARIO ED EDITORE:Il Sole 24 Ore Business Media S.r.l.

DIN NEWSLETTER DIRETTORE RESPONSABILE:

Mattia Losi

Il Sole 24 Ore Business Media S.r.l. Via Patecchio, 220141 - Milano

Registrazione Tribunale di Milano numero 208 del 21 marzo 2005

STAMPATORE:Centrostampaeditoriale S.r.l.

Via del Lavoro, 1836040 - Grisignano di Zocco (VI)

G.L.T.: una realtà vincente dell’imprenditoria romanaTrasporti marittimi, aerei e terrestri nazionali ed internazionali: 10 anni di attività, oltre 20 milioni di euro di fatturatoG.L.T. Global Logistics Tran-

sport, Società per Azioni con sede in Roma, è una casa di spe-dizioni con una consolidata espe-rienza nell’organizzazione di tra-sporti marittimi, aerei e terrestri in tutto il mondo:

freight forwarding; • impiantistica industriale e civile;• logistica;• fi ere, mostre, eventi sportivi;• progetti speciali (spedizioni di • emergenza);

G.L.T. offre servizi integrati ad alto valore aggiunto, nel pieno rispetto di tempi, costi e qualità, con evi-denza al cliente in tempo reale del buon esito della spedizione. G.L.T. agisce come “single point of responsibility” verso il cliente, pro-ponendo le soluzioni personaliz-zate migliori per il trasporto, di cui garantisce la perfetta realizzazione, sollevando il cliente da qualsiasi coinvolgimento nelle varie proce-dure necessarie. Garanzia dell’eccellenza operativa globale della società sono uno staff specializzato a livello internaziona-le ed un network che comprende: fi liali a Milano e Danzica - uffi ci di

rappresentanza in Libia, Egitto e Sud Africa – rete mondiale di cor-rispondenti perfettamente radicati nei paesi in cui operano.G.L.T. è agente IATA e aderisce a FIATA, FEDESPEDI e CONFETRA.Il Sistema Qualità di G.L.T. è certi-fi cato UNI EN ISO 9001: 2000 da Bureau Veritas.Nata nel 1999 come piccola azien-da di servizi, G.L.T. ha realizzato un ampliamento costante delle proprie attività (dal trasporto di porzioni di impianti a quello di unità complete), dei settori di riferimento (dall’im-piantistica, al freight-forwarding tradizionale, alla logistica integrata, agli eventi sportivi) e della propria capacità produttiva, sviluppata a livello mondiale. E questo grazie ad una strategia mirata, risultata vincente: coniugare una corretta gestione e valorizzazione delle pro-prie risorse, con un impegno fermo verso il miglioramento continuo delle proprie prestazioni, teso alla soddisfazione e fi delizzazione del cliente.In un mercato convulso e oggetto di cambiamenti traumatici, G.L.T. è una realtà consolidata, riconosciu-ta per la propria affi dabilità e per gli alti standard di qualità dei pro-

pri servizi. Una conferma per tutte: nessun claim da Clienti, fornitori o corrispondenti.Il 2008 di G.L.T.: un anno di confer-me e di nuovi successi. G.L.T. ha consolidato la propria presenza nel settore dell’impiantistica internazio-nale e ha acquisito nuovi importanti clienti, grazie ad un rafforzamento della propria strategia commerciale e di marketing.Fatturato: 20,8 Milioni di EuroClienti: nel 2008 G.L.T. ha visto confermata la fi ducia verso le pro-prie performance attraverso l’ag-giudicazione di commesse signifi -cative da parte di clienti consolidati quali: TECHNIP ITALY, TECHNIP KTI, SALINI, SELI, TODINI, FE-DERAZIONE ITALIANA GIUOCO

CALCIO, FEDERAZIONE ITALIA-NA BASEBALL SOFTBALL, FEDE-RAZIONE CICLISTICA ITALIANA. Ma G.L.T. ha acquisito anche nuovi prestigiosi clienti, tra cui: ABB, ATI-SALE, EDILSIDER, HENSON/OMA GROUP, GETRA, KUWAIT RE-FINERY CO., GRUPPO EDISON, GRUPPO SPINA, OFFICINE LUIGI RESTA, PAVIMENTAL, RAFFINE-RIA DI ROMA, TERRA ARMATA, WELLCO.

Settore Impiantistica:20 progetti gestiti: + 60% • 600 trasporti eccezionali • noleggio 15 navi •

Progetti speciali (spedizioni di emergenza)

Qatar: 80 spedizioni aeree in 6 gior-ni da tutto il mondo (tot: 38.000 Kg.) per emergenze in impianto di trat-tamento gas.

Freight forwardingaereo: 1.787.000 Kg (3.500 • TEU export, 2.000 TEU import);terra: 700 automezzi;• cross trade: Cina e Malesia-• EAU, Cina-Italia-Sud Africa, Sud Corea-Italia-EAU, USA-Polonia, per un totale di 1.600 TEU nel secondo semestre 2008;

Il 2009 di G.L.T.: i primi 10 anni di attività ed il massimo impegno ad offrire servizi sempre migliori.

Qualità del servizio, semplicità, trasparenza dell’offerta, questi

i punti cardine su cui fa leva Wind nei confronti del cliente fi nale.Un successo reso possibile dalla solida creatività del management, sostenuto dall’effi cienza dei pro-cessi interni, dall’elevata qualità dei prodotti e dalla competenza del personale.Oggi, grazie ad una capacità di leggere il mercato e di rimanere al passo con le esigenze dei clienti, Wind è in controtendenza rispetto al mercato.Oggi Wind è recepita dai clienti come un “operatore affi dabile” in grado di erogare prodotti diver-sifi cati a seconda delle esigenze e a prezzi vantaggiosi sia per una clientela massifi cata che di nic-chia.Grazie a consistenti investimenti, Wind negli ultimi anni ha potenzia-to la gestione della rete di teleco-municazioni su scala nazionale, in-crementando, in questo modo, sia

la qualità dell’offerta sia la fruizione dei differenti servizi. La ricerca e la valorizzazione delle risorse umane rappresentano un ulteriore tassello per la politica di sviluppo dell’Azienda. Un esempio viene dalla sinergia fra Wind e al-cune Università italiane, fi nalizzata alla ricerca di giovani talenti da in-serire nei diversi ambiti operativi e della ricerca. E proprio agli studenti universitari Wind propone un’offerta impor-tante: con soli 5euro al mese si possono utilizzare 1000 minuti per la conversazione, 1000 sms verso gli studenti che hanno attivato la tariffa “Wind Campus” e sei mesi di navigazione gratis.Se il telefono costituisce la leva fondamentale per il mercato delle telecomunicazioni, la scommes-sa futura più importante è quella di internet. E anche in questo set-tore Wind ha pensato a soluzioni diversifi cate che si aprono a 360 gradi, a seconda delle esigenze

del cliente. Oggi l’attenzione e le risorse dell’Azienda sono state investite nella rete Hsdpa ed è stato poten-ziato il servizio mobile internet, che costituisce un elemento di innova-zione per l’azienda.Wind, oltre ad avere un ricco por-tafoglio di internet key, propone un’offerta diversifi cata sia a tem-po, sia a volume. E’ possibile, per esempio, navigare a 2 euro l’ora, mentre con la formula navigazione “a volume” si naviga a 0,3 cent a KBite. L’offerta internet più com-petitiva offre a soli 9euro/mese 50 ore di navigazione.Con la formula Blackberry Internet Service, invece, il traffi co internet e mail è illimitato, al costo di 12 euro al mese, ed è anche possibile la navigazione “a tempo” sul telefoni-no, a soli 50 cent ogni 15 minuti.Le strategie di sviluppo si fondano su precisi elementi – spiega Mau-ro Accroglianò, Head of Marketing Consumer Wind - e i prodotti sono

stati pensati per ogni segmento dimercato: dal professionista ai gio-vani, dal manager agli studenti. Una divulgazione effi cace e stan-dardizzata delle informazioni sututto il territorio nazionale sui pro-dotti e sulle promozioni Wind, daicall center ai messaggi pubblici-tari, dai punti vendita alle informa-zioni su internet, ha permesso difi delizzare una sempre più vastaclientela che oggi diffi cilmente ri-nuncia a Wind per passare ad altrioperatori.In tema di promozioni, sino al 24maggio per chi sceglie di passa-re a Wind, mantenendo il numerodel telefonino, le ricariche possonoraddoppiare fi no a 50 euro al meseper tre mesi. Ed ancora: con la for-mula “Noi Tutti” ci sono 120 minutidi telefonate verso tutti, telefonini ei fi ssi d’Italia, a soli 9 euro al mese,mentre con “Noi Italy” si possonoutilizzare 240 minuti di telefonateverso telefonini Wind e fi ssi d’Italiaa soli 8 euro al mese.

Soluzioni fl essibili e offerte trasparenti nella telefonia mobileQualità dei servizi attraverso il potenziamento della rete e dell’assistenza clienti

Trasporto combinato terra-mare-fi ume-terra con utilizzo chiatte autoimmergenti: 2 absorbers (200 t. cad. - dia: 7m. ) - Polonia-Polonia Mauro Accroglianò, Head of Marketing Consumer Wind

Trasporto combinato terra-mare-fi ume-terra: reattore (414 t. - 26 m. - dia: 6 m.) - Italia-Polonia

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FUTURO: IL NOSTRO FARE QUOTIDIANO

Qual è la parola d’ordine di un imprenditore? Fare, progettare, guardare avanti con fiducia e determinazione! Perché non è semplice ottenere un fido, conquistare nuovi clienti, semplificare la burocrazia, entrare nei nuovi mercati … Per non parlare dei giovani che vogliono avviare una nuova attività. Il domani di un’impresa artigiana si fa ogni giorno con strumenti concreti come la grande rete di servizi e consulenze CNA. PPerché il futuro è il nostro fare quotidiano.

Lazio Lazio

CNA�Civitavecchia�Via�P.�Togliatti,�7�00053�Civitavecchia�(RM)�Tel.�0766/546882�Fax�0766/546892�[email protected]��

CNA�Frosinone�Via�Mària,�51�03100�Frosinone�Tel.�0775/82281��Fax�0775/822084��[email protected]� �www.cnafrosinone.it�

CNA�Latina�Via�P.�L.�Nervi,�258/L�04100�Latina��Tel.�0773/605993/605994��Fax�0773/604603�[email protected]�www.cnalatina.it�� �

CNA�Rieti�Via�Salaria,�12��02100�Rieti�Tel.�0746/251082��Fax�0746/498598��[email protected]�www.cnarieti.org�

CNA�Roma�Via�Ostiense�131/L��00154�Roma�Tel.�06/570151��Fax�06/57015222��[email protected]�www.cnapmi.org�� �

CNA�Viterbo�Via�I°�Maggio,�3��01100�Viterbo�Tel.�0761/2291��Fax�0761/227271��[email protected]� �www.cnaviterbo.it�

CNA E IMPRESE VALORE D’INSIEME

Sedi�provinciali�

L.Tevere�degli�Anguillara,�12��00153�Roma�Tel.�06/5810402�Fax�06/58335240�[email protected]��[email protected]�www.cnalazio.it�

Sede�regionale�

CNA Lazio costituisce il più grande Sistema di rappresentanza dell’Artigianato e della PMI della nostra Regione: � 20.000 imprese associate nelle 5 province, di cui 16.500 artigiani e 3.500 piccole e medie imprese, � una presenza diffusa e qualificata in tutte le Camere di Commercio, nella Commissione Regionale (CRA) e nelle Commissioni Provinciali per l’Artigianato (CPA), negli organismi di rappresentanza e concertazione del Lazio. CNA LAZIO compone ed integra il sistema nazionale CNA, unitamente agli altri livelli confederali nazionali e provinciali, ed insieme alle Unioni CNA (istanze di aggregazione di interessi professionali e di settore), alla CNA Pensionati e ai Raggruppamenti di interesse (Giovani imprenditori, Impresa Donna, PMI, Lavoro autonomo e nuove professioni).

La CNA del Lazio leader della rappresentanza dell’artigianato e della PMI.

NUOVE IMPRESE: IL NOSTRO FARE QUOTIDIANO Che cosa ci vuole per diventare un imprenditore? Idee, coraggio, voglia di fare … Perché non è facile partire da zero: valutare i rischi, richiedere licenze e autorizzazioni … Per non parlare dei nulla osta su sicurezza e ambiente. Il domani di un’impresa si fa ogni giorno: con strumenti concreti come l’orientamento, l’assistenza, le consulenze per l’avvio attività. Cioè con CNA. PPerché le nuove imprese sono il nostro fare quotidiano.

Sistema CNA Lazio: servizi per lo sviluppo delle imprese.

CNA Lazio, oltre a rappresentare e tutelare le imprese, offre un insieme di servizi per orientare l’imprenditore nella gestione quotidiana della propria azienda. Lo sviluppo delle imprese è la missione della nostra Confederazione ed è per questo che le CNA provinciali offrono ogni giorno, attraverso le società del Sistema, assistenza e consulenza a migliaia di aziende del Lazio. 1. Contabilità e fisco

per una corretta consulenza fiscale e tributaria.

2. Consulenza del lavoro e libri paga per assistere le imprese nella gestione del personale.

3. Ambiente e sicurezza per risolvere efficacemente tutte le problematiche in materia di tutela dell’ambiente e di sicurezza sul lavoro.

4. Medicina del lavoro per garantire la sicurezza dell’impresa e dei suoi dipendenti.

5. Credito e finanziamenti per promuovere lo sviluppo delle imprese favorendone l’accesso al credito e agli incentivi.

6. Qualità e Formazione per imprese organizzate e di qualità, aggiornate e al passo con i tempi.

7. Servizi per lo sviluppo per assistere le imprese nella crescita e nella competizione, per accompagnarle nei mercati interni e internazionali.

8. Servizi per il risparmio energetico per risparmiare energia e rispettare l’ambiente

9. Servizi sociali per assistere l’imprenditore e i suoi familiari in tutte le tematiche previdenziali, infortunistiche e sociali legate alla persona ed alla attività.

10.Servizi e assistenza agli immigrati per la gestione della normativa specifica e per le problematiche legate alla creazione d’impresa con l’obiettivo di una piena integrazione dei cittadini stranieri, in un quadro di rispetto delle regole e delle leggi dello Stato Italiano.

ACCESSO AL CREDITO: IL NOSTRO FARE QUOTIDIANO Cosa conta veramente per un imprenditore? Fare, progettare, investire! Perché non è facile accedere al credito, ottenere un fido o un finanziamento quando occorre … Per non parlare della gestione dei tempi di pagamento. Il domani di un’impresa artigiana si fa ogni giorno: con strumenti concreti come la più grande rete di confidi, le convenzioni con le banche e le consulenze finanziarie. Cioè con CNA. PPerché l’accesso al credito, è il nostro fare quotidiano.

Crisi economica. Negativi i dati delle piccole imprese nel II semestre 2008

Istituzioni, mondo economico e imprenditori uniti, come nel ’92, per superare la crisi.

Sergio Silvestrini

Intervenendo alla presentazione del Rapporto congiunturale sull’Artigianato nel Lazio, il Segretario Generale CNA Sergio Silvestrini, ha confermato l’andamento negativo degli ultimi mesi. “Sono il comparto del trasporto su gomma ed alcuni settori del manifatturiero che manifestano i segnali più critici. Il crollo degli ordinativi ha raggiunto il 50% a causa della flessione, tra gennaio e febbraio, degli investimenti e dei consumi”. In tema di credito, Silvestrini ha sottolineato come “esista ancora una sensibile sperequazione tra il taglio sui tassi operato dalla BCE e il costo del denaro proposto dalle banche, sceso solo dello 0,4% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno”. “Il mondo artigiano, malgrado tutto, tiene ancora dal punto di vista occupazionale” ha sottolineato Silvestrini. Infine, il Segretario Generale CNA ha auspicato “un allentamento del vincolo di stabilità per i Comuni virtuosi che potrebbe generare investimenti del valore di 50/60 miliardi di euro”. “Occorre, come nel 1992, un’azione tempestiva e coordinata di tutte le forze in campo. Contro la crisi - ha concluso Silvestrini - tutti devono fare la loro parte: istituzioni, banche, imprese e parti sociali".

Sono stati firmati i contratti collettivi regionali per i lavoratori delle imprese artigiane dei settori alimentare e legno-arredamento del Lazio. Si tratta di un importante risultato per i rinnovi dei contratti di secondo livello territoriale, in virtù degli accordi sottoscritti da tutte le parti sindacali (Cgil, Cisl e Uil) ed in considerazione della grave crisi economica in atto. L’innovazione di maggior rilievo contenuta nel contratto del settore alimentare è rappresentata dall’istituzione del Premio di Produttività Territoriale che consentirà di erogare una quota di salario decontribuito al raggiungimento di due dei tre parametri previsti dall’accordo attraverso un esame svolto dalle parti. Le quantità salariali saranno determinate attraverso una consultazione con le imprese. Inoltre sono state escluse una-tantum e vacanze contrattuali. Le parti hanno assunto l’impegno per il rilancio della bilateralità e per l’istituzione, d’intesa con la Regione Lazio, di un osservatorio sulle dinamiche del settore. Rispetto alla sfera di applicazione del contratto regionale è stato fatto un ulteriore passo avanti per rappresentare contrattualmente tutte le imprese associate, indipendentemente dalle dimensioni delle stesse. Fondamentale è stato il ruolo della CNA Lazio che, mantenendo fermo il rapporto unitario con le altre Confederazioni Artigiane, ha svolto una funzione di orientamento decisiva per il buon esito del negoziato.

Una riduzione del fatturato, della produzione e degli ordini che influenza negativamente anche il mercato del lavoro. La crisi economica si fa sentire sul sistema artigiano del Lazio e i dati del secondo semestre 2008 fotografano appieno il momento recessivo. È lo scenario emerso dal Rapporto congiunturale su artigianato e piccole imprese nel Lazio, realizzato da CNA Lazio e dall'Istituto Tagliacarne e presentato il 2 aprile scorso nell’Aula Giunta della Camera di Commercio di Roma. Nel secondo semestre 2008, il fatturato complessivo del sistema artigiano ha registrato, rispetto al semestre precedente, una flessione del 9,5%. L’andamento negativo ha investito tutti i settori di attività: -12,1% i servizi, -10,3% il commercio e le riparazioni, -10,1% le costruzioni e -5,2% il manifatturiero. Le quattro priorità indicate dalle aziende, le leve su cui puntare per contrastare gli effetti recessivi della crisi sono: le agevolazioni fiscali; il sostegno agli investimenti; il sostegno per l'accesso al credito; la semplificazione amministrativa e la riduzione dei tempi di pagamento delle Pubbliche Amministrazioni. Alla presentazione del rapporto hanno partecipato il Segretario Generale della CNA Sergio Silvestrini, l’Assessore regionale Francesco De Angelis, il Presidente e il Direttore di CNA Lazio Antonio Zanganella e Franco Cervini, il Direttore di Unioncamere Lazio Pietro Abate, il Responsabile dell’Area studi e ricerche del Tagliacarne Giuseppe Capuano.

Francesco De Angelis

“Per gli artigiani - ha dichiarato l'Assessore regionale alle Pmi, Francesco De Angelis - stiamo lavorando su due fronti. Da una parte, stiamo tamponando l'emergenza credito, promuovendo, nel triennio 2008-2010, un pacchetto da 75 milioni di euro finalizzato a irrobustire i Confidi (30 MEuro), strutture indispensabili nel rapporto banca-impresa, per la capitalizzazione delle Pmi (30 MEuro) e per dare certezze alle imprese che vantano crediti con la pubblica amministrazione (15 MEuro). Dall'altra, attraverso il Testo unico sull'artigianato, stiamo mettendo in campo incentivi mirati alle esigenze delle imprese soprattutto per quanto attiene l'apprendistato e la formazione di giovani, lo sviluppo e l'ammodernamento delle imprese artigiane e la sicurezza nei luoghi di lavoro”. “Si è chiuso da poco il primo bando della LR 10/07, con cui la Regione ha stanziato 5 milioni di euro, che ha registrato il forte gradimento da parte delle aziende - ha concluso De Angelis - segno evidente del fatto che, di fronte a contributi mirati, le imprese sono motivate ad investire, nonostante il momento di crisi dei consumi e dei mercati”.

Siglati i contratti regionali per i lavoratori delle imprese artigiane dei settori alimentare e legno-arredamento.

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DUCALE MACCHINE DA CAFFÉ di SANDEI UGO & C. s.n.c.


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