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Date post: 06-Apr-2016
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Periodico di informazione universitaria a cura dell'Associazione studentesca UniLife
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chiedono da anni, senza ottenere risposte concrete NUMERO 8- OTTOBRE- 2014 PERIODICO GRATUITO DI INFORMAZIONE UNIVERSITARIA >> Continua a pagina 4 WWW.UNI-LIFE.IT @ShareUniLife FESTE UNILIFE DATECI UN DEPOSITO, NE FAREMO UNA PALESTRA! SuoneREmo, SfideREmo, ScaeREmo, la mascoe Remo, questo REmo è entrato ormai in testa, anche se c’è chi ci considera poco fantasiosi nella scelta dei nomi dei nostri progei. Non è stato però per caso,nè per poca voglia di rifleere: dietro la scelta di questi nomi si cela il fine dell’Associazione UniLife, quello più grande, forse la sfida più difficile, UniREmo. Un nome dal doppio significato, con la prerogativa di meere insieme le forze di tue le associazioni reggiane, cosa che abbiamo provato a fare più volte in passato purtroppo con scarsi risultati, e in più la provocazione di meere RE prima di mo e trasformare Unimore in UniREmo >> Continua a pagina 2 ALLERTA PER I FUMATORI! >> Continua a pagina 4 THE WALKING DEAD >> Continua a pagina 3 BELLACOOPIA : >> Continua a pagina 3 DROGATI SERIALI >> Continua a pagina 4 >> Continua a pagina 2 UTOPIA ED EDUCAZIONE >> Continua a pagina 6 Sh @ Re Le scuole di Reggio Emilia fra le più belle nel mondo BUGS BUNNY ED IL TRAMEZZINO AL GUSTO “MONNEZZA” PARCHEGGI E MOBILITà A REGGIO EMILIA, UNA PIAGA PER GLI STUDENTI IN PRIMO PIANO Il giorno dei giorni ANALISI DELLA VITA UNIVERSITARIA >> Continua a pagina 5
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c h i e d o n o d a a n n i , s e n z a o t t e n e r e r i s p o s t e c o n c r e t e

NUMERO 8- OTTOBRE- 2014PERIODICO GRATUITO DI INFORMAZIONE UNIVERSITARIA

>> Continua a pagina 4

WWW.UNI-LIFE.IT@ShareUniLife

F e s t e u n i l i F e

dateci un deposito, ne Faremo una palestra!SuoneREmo, SfideREmo, ScatteREmo, la mascotte Remo, questo REmo è entrato ormai in testa, anche se c’è chi ci considera poco fantasiosi nella scelta dei nomi dei nostri progetti. Non è stato però per caso,nè per poca voglia di riflettere: dietro la scelta di questi nomi si cela il fine dell’Associazione UniLife, quello più grande, forse la sfida più difficile, UniREmo. Un nome dal doppio significato, con la prerogativa di mettere insieme le forze di tutte le associazioni reggiane, cosa che abbiamo provato a fare più volte in passato purtroppo con scarsi risultati, e in più la provocazione di mettere RE prima di mo e trasformare Unimore in UniREmo

>> Continua a pagina 2

allerta per i Fumatori!

>> Continua a pagina 4

the walkingdead

>> Continua a pagina 3

B e l l a c o o p i a :

>> Continua a pagina 3

drogati seriali

>> Continua a pagina 4

>> Continua a pagina 2

utopia ed educazione

>> Continua a pagina 6

Sh@ Re

Le scuole di Reggio Emilia fra le più belle nel mondo

Bugs Bunny ed il tramezzino

al gusto “monnezza”

parcheggi e moBilità a reggio

emilia, una piaga per gli studenti

IN PRIMO PIANO

Il giorno dei giornianalisi della vita universitaria

>> Continua a pagina 5

Page 2: Share ottobre

La giunta comunale di Reggio Emilia, lo scorso novembre, ha approvato il progetto definitivo di riqualificazione di Piazza della Vittoria, “Park della Vittoria”, all’interno del quale è prevista anche la costruzione di un parcheggio

interrato volto a migliorare la disastrosa situazione dei parcheggi siti in città, in particolare nel centro storico. In numeri, si tratta di circa 250 posti auto all’interno di un’area interrata

2 NUMERO 8 - OTTOBRE 2014

dateci un deposito, ne Faremo una palestra!I ragazzi dell’Associazione Unilife chiedono da anni, senza ottenere risposte, la possibilità di poter

gestire i locali universitari in stato d’abbandono

Park della Vittoria : il miraggio di un parcheggio a due passi dall’Università senza nessuna agevolazione per gli studenti

UNIVERSITÀ

>> Continua dalla prima pagina

parcheggi e moBilità a reggio emilia, una piaga per gli studenti

che libereranno così circa 3mila metri quadri di superfici pubbliche, piazze e strade. All’interno del progetto si parla anche di riorganizzazione del sistema di trasporto pubblico con la creazione della nuova autostazione nell’area

Zucchi, volta a diminuire il traffico che si forma su Viale Allegri. Sempre per rimanere in tema dati, l’investimento di tale progetto ammonta a circa 13 milioni di euro, tutti a carico del privato

attuatore, la società Reggio Emilia Parcheggi, nonché titolare del project financing e affidatari dei lavori e della gestione per 27 anni dei parcheggi in Piazza della Vittoria e in Caserma Zucchi. Non solo quindi la realizzazione di 247 box auto, posti su due piani, che offriranno ai residenti una sistemazione definitiva della propria auto, ma anche un’agevolazione nei confronti di coloro che cercano solitamente parcheggio nelle aree dell’ Isolato San Rocco, la Via Emilia e Piazza Gioberti; inoltre, i posti auto che non saranno venduti ai residenti, potranno essere utilizzati a rotazione. Per quanto riguarda la gestione del cantiere, sappiamo essersi alzate numerose polemiche, soprattutto da parte di commercianti, residenti e istituzioni presenti nella zona, in quanto risulta essere una grande fonte di disagio per la perdita di visuale e aree volte al passaggio pedonale. In generale, comunque, sembrerebbe essere un buon progetto se non fosse che, a giovarne, siano solo i residenti. E a noi studenti, assidui frequentatori della zona, chi ci pensa?

Ogni giorno ci vediamo costretti a parcheggiare in zone lontanissime dalle nostre sedi universitarie per non pagare aree di sosta con tariffe orarie salatissime, in primis la Caserma Zucchi, adiacente all’ingresso posteriore della sede centrale di Viale Allegri. Nessuna agevolazione quindi per noi che, ogni giorno, ci rechiamo su quello che sarebbe il nostro “posto di lavoro”, ma solo spese. Anche per quanto riguarda la mobilità e i collegamenti con i servizi di trasporto urbani gli studenti lamentano dei disservizi, per esempio, legati alle fasce orarie. Proprio a causa di tali disagi, molti di noi sono costretti a rinunciare allo studio serale perché, dopo le 20.30, si stoppano le linee di collegamento urbane. Ci sarebbe un’infinita serie di “ingiustizie” da elencare sul trattamento che ci viene riservato, ma mi sono limitata a riportare le lamentele più frequenti tra i miei colleghi universitari per cercare di ottenere un po’ di ascolto e, sicuramente, qualche parcheggio in più!

Martina Roncadifoto by Unimore

Dietro questo progetto c’è la voglia di essere presi più in considerazione, di poter usufruire degli stessi servizi offerti ai nostri colleghi modenesi visto che, a conti fatti, le tasse sono poi uguali per tutti. L’idea nacque quasi per caso, il giorno in cui scendendo la scala a chiocciola nella sede di via Fogliani, come Colombo che pensava di trovare le Indie alla fine del suo viaggio, noi trovammo l’America. Una palestra ed altri quattro locali adibiti a magazzino. Scoprimmo che la palestra era dotata di stanza per attrezzi, spogliatoi e docce, un’aula già cablata per essere adibita a laboratorio informatico ed uno spazio, all’ingresso, che sapeva molto di reception. Il tutto pieno di banchi, lavagne, pc, documenti ed altro materiale didattico lasciato marcire in quella sede per cui la nostra Università paga un affitto, ed anche salato.A Reggio non c’è il CUS, eppure c’è una palestra, non c’è uno spazio per gli studenti e le loro attività, non bastano mai i computer in Università, quando funzionano, eppure le possibilità sembrano esserci. Così, piuttosto che lamentarci (come avviene spesso in questo Paese) , abbiamo dato vita ad un

progetto per la rivalutazione di questi spazi, appunto UniREmo ( potete visionare qui il primo documento http://www.uni-life.it/FILES/UniREmo.pdf ). Unilife ha espresso nel corso degli anni la volontà di prendersi carico di questa opportunità e di gestire gli spazi inutilizzati, permettendo così a studenti di creare possibilità per altri studenti. Il progetto, partito nel 2011, vuole proprio attirare l’attenzione su questa opportunità, Sfideremo avrebbe la propria palestra, Suoneremo un posto dove fare esibire i gruppi emergenti ed organizzare le serate universitarie come in molte altre realtà, ma anche una sala prove per promuovere la musica. Scatteremo avrebbe una nuova location dove ospitare le foto dei nostri giovani artisti, lo Student Point potrebbe essere uno spazio capace di gestire queste attività, e chissà, magari anche permettere alle altre realtà di condividere un luogo dove tutto, o quasi, è possibile.Così abbiamo scritto un progetto, abbiamo avviato mille attività che continuano anno dopo anno, finalmente adesso possiamo rendere pubblico tutto questo utilizzando quello che è ormai il nostro canale di comunicazione principale e fiore all’occhiello, Sh@Re. Ci siamo confrontati sia con l’Università che con il Comune di Reggio Emilia presentando numerose proposte in merito, ma la macchina burocratica blocca ogni sbocco per riuscire in questa ardua impresa. Siamo sempre più consapevoli che non è facile riuscire a superare il muro burocratico contro il quale ci siamo più

volte scontrati in questi anni. Eppure il progetto era partito con il patrocinio sia del Comune che dell’Università. Qualcuno si è effettivamente mosso, ha ascoltato e preso in considerazione la nostra proposta, la nostra voglia di metterci in gioco, ma purtroppo, ad oggi, di tante promesse non è rimasto che un pugno di mosche. Dopo un anno di attività eravamo riusciti a fare entrare nel bilancio dell’Università il budget necessario per lo sgombero dei locali, mentre noi ci siamo mossi contemporaneamente per cercare fondi per riqualificare gli spazi. Sfideremo ha già le porte da calcetto pronte per essere utilizzate in quella palestra, al momento sono nel campetto del Rugby Reggio che ha ospitato il torneo universitario per diverse edizioni. Abbiamo cercato di destinare ogni singolo euro utile alla realizzazione di UniREmo, scopo per il quale ogni membro si è adoperato senza ricevere mai una ricompensa, ma solo per inseguire insieme un obiettivo comune. Suoneremo ha la propria attrezzatura in attesa di allestire una sala prove o di poter utilizzare il proprio materiale per eventi, in un posto che potremmo finalmente chiamare casa. Noi non sappiamo dove e chi blocchi tutto questo, o almeno non faccia nulla per renderlo possibile, e non siamo qui a sindacare se sia colpa di uno piuttosto che di un altro. A conti fatti però, il Comune di Reggio Emilia si è detto totalmente estraneo ai fatti visto che si tratta di un locale privato e continua a non prendere in considerazione le nostre continue proposte. L’Università, nonostante il

budget messo a disposizione, non si è ancora adoperata per dismettere tutto quel materiale e rendere agibile quella parte della struttura. Eppure quattro anni non sono pochi. Certo, tutto è partito nel 2011 e qualcosa si è mosso nel 2012, nel 2013 sembrava tutto in discesa ormai, eppure un altro anno accademico volge al termine senza che nessun risultato sia stato prodotto. Probabilmente si tratta di incapacità o di interessi contrastanti che tendono a sovrapporsi, a discapito degli studenti, che “parcheggiati” per qualche anno (e sappiamo quanto costano i parcheggi in Italia) vivono un periodo della loro vita che dovrebbe offrire opportunità di ogni genere e tipo, compresa la possibilità di mettersi in gioco in prima persona. Quella di poter dare il proprio contributo per migliorare una situazione migliorabile, è un tipo di formazione che dovrebbe offrire qualsiasi istituzione scolastica, a maggior ragione se si tratta di un’Università. La nostra è una esplicita richiesta di collaborazione rivolta a quella parte di società che, probabilmente, continua ad additarci come “quei bamboccioni, sfaticati e svogliati, per alcuni sfigati”, e che invece sono giovani che non stanno ad aspettare, ma piuttosto si prodigano per cambiare una situazione tra tante, solita del nostro paese; un Paese che forse per uscire dal periodo buio in cui si è addentrato ormai da tempo, anche solo una possibilità, un’opportunità ogni tanto, ai giovani potrebbe concederla.

Davide Minonne

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3NUMERO 8 - OTTOBRE 2014

UNIVERSITÀ

COSA SUCCEDE IN CITTÀ

Bellacoopia, un progetto che insegna a superare la crisi

35 studenti impegnati in un progetto di cooperativa

the walking deadVISTO PER VOI

bibite freschepanini e focacce farciti piaai prontirosticceria...solo cose buone!

Il secondo semestre è finito, la sessione d’esami è iniziata ma non hai ancora comprato il libro!!! Se sei stanco di rin-correre i tuoi colleghi più grandi alla fine delle lezioni, di infestare le bacheche di annunci o di sbatterti online per cercare qualcuno che venda proprio il libro che cerchi?? No Problem! quattro studenti di informatica dell’università Bicocca di Milano hanno creato un sito per miglio-rare l’esperienza universitaria degli stu-denti che ogni semestre devono spendere ingenti cifre per i libri di testo. Parliamo di www.studiorisparmiando.it.

Intenti del sitoMolti libri, una volta superato l’esame,

vengono abbando-nati in qualche scaf-fale senza essere più usati. Vendere questi libri non più utili aiuta lo studente a recuperare parte del-la somma spesa ed aiuta altri studenti ad ottenere testi a basso costo. Inoltre il sito fornisce uno spazio per la condi-visione completa-mente gratuita di appunti e dispense di-gitali. Chiunque può aggiungere i propri appunti al sito e metterli a disposizione degli studenti.

Serena Painofoto by Daniel Iversen(Flickr)

Francesco Folloni Andrea Prete

foto by Creative Commons

Danila Montinifoto by Sfideremo )

studiare risparmiando è possiBile!

La quinta stagione riparte col botto!

Non c’è teoria senza pratica. E’ questo il segnale che UNIMORE in collaborazione con LegaCoop hanno voluto lanciare con il progetto BellaCoopia. Trentacinque studenti della facoltà di Comunicazione ed Economia (Reggio Emilia) hanno affrontato un percorso formativo sul mondo della cooperativa, per poi andare a lavorare alla simulazione di progetti di cooperativa che saranno premiati a Settembre. Nella fase preliminare, il precorso formativo prevedeva sei incontri di due ore ciascuno in cui alcuni esperti hanno parlato della formula cooperativa sotto diversi punti di vista: finanziario, di marketing, giuridico, socio-culturale, amministrativo e organizzativo. Manager di cooperative hanno poi presentato i loro progetti imprenditoriali e i vantaggi del fattore mutualistico tipico delle cooperative.

“L’iniziativa – ha spiegato Matteo Pellegrini (uno dei coordinatori del progetto)– si propone di trasmettere agli studenti universitari i valori di socialità, mutualità, imprenditorialità, impegno civile attraverso la conoscenza dell’esperienza cooperativa. Il progetto vuole inoltre indicare agli studenti universitari una via alternativa di fare impresa, investendo le proprie capacità personali in una struttura societaria in cui essi stessi siano i veri protagonisti ed in cui la propria vocazione imprenditoriale sia valorizzata in un contesto stimolante di crescita e maturazione continua”.Con questa nuova visione della realtà aziendale, BellaCoopia ha portato i partecipanti, divisi in team di lavoro, alla creazione di progetti di cooperative simulate. Ogni squadra ha pensato un progetto imprenditoriale, inserendo spunti di innovazione rispetto alle funzioni di marketing, organizzazione, business o dal punto di vista tecnico. Questi progetti spaziano dal mondo dei servizi a quello della produzione

manifatturiera, mantenendo sempre quel rapporto mutualistico tra azienda e cliente, per favorire i bisogni di quest’ultimo.La forma societaria della cooperativa è tornata a rivestire un ruolo importante proprio con la crisi economica. Mentre le aziende non cooperative di piccola e media dimensione fallivano una dietro l’altra, le cooperative, grazie al denaro rimasto all’interno della struttura aziendale, non hanno vissuto il tracollo del fatturato. Non solo stanno sopravvivendo alla crisi, ma ne sono nate delle nuove proprio a causa dell’attuale situazione economica: è il caso di Antonio Caselli, operaio di una fabbrica manifatturiera di Reggio Emilia, che nel 2010 si è ritrovato in cassa integrazione insieme agli altri suoi colleghi. Proprio insieme a questi ultimi, Antonio ha deciso di comprare l’azienda e trasformarla nella Cooperativa Greslab. Oggi quest’azienda produce 200.000 metri quadrati di piastrelle pronte ad essere spedite. Allora forse questa non è una crisi economica, ma la crisi di questa economia, ed è compito della nuova generazione pensare all’alternativa, perché esiste.

The Walking Dead è appena tornato e ha già fatto registrare un record di ascolti in America.Domenica 12 ottobre, il primo episodio della quinta stagione intitolato “No Santuary” è andato in onda sulla AMC alle 21:00, aggiudicandosi ben 17,3 milioni di telespettatori. Con questo risultato The Walking Dead infrange ogni precedente record, conquistando ben 11 milioni di telespettatori appartenenti alla fascia 18/49.A sole 14 ore dalla messa in onda americana The Walking Dead è stato trasmesso lunedì 13 ottobre su Fox Italia. Avevamo lasciato i nostri protagonisti a Terminus, chiusi all’interno di un vagone, in attesa di capire cosa avrebbe rivelato loro il destino. Terminus non è il porto sicuro che tutti speravano, ma un rifugio abi-tato da una popolazione di cannibali che si ciba degli ignari ospiti che riceve. Rick e sette del suo gruppo sono legati, in fila su un bancone, per essere giustiziati acolpi di mazze da baseball e tagliagole quando un’improvvisa esplosione li salva dalle loro tristi sorti. Gli zombie e l’artefice dell’esplosione, Carol, mimetizzata tra di loro, entrano a Terminus, generando una lotta tra gli abitanti della città, co-stretti a difendersi dall’attacco dei vaganti. Rick e i suoi uomini hanno la meglio e, di nuovo liberi, riescono a fug-gire nel bosco. Il finale strappalacrime vede la ricomparsa di Carol e l’incontro tra Rick e la figlioletta Judith e tra Tyreese e la sorella Sasha. “O sei macellaio o sei bestiame” è l’imperativo che caratterizza la pre-mière della quinta stagione, già intrisa di sorprendenti colpi di scena. La vecchia contrapposizione tra buoni e cattivi non esiste più: bisogna fare giustizia ed eliminare coloro che avrebbero sacrificato i propri simili per sopravvivere.Rick adesso ha un nuovo nemico da fronteggiare, Gareth, che va di-strutto prima che provi a cibarsi nuovamente del suo gruppo.L’appuntamento con The Walking Dead è fissato per il prossimo lune-dì. Hunt or be hunted? Stay tuned!

Come funzionaÈ un sito improntandolo alla semplicità massima e alla velocità di utilizzo.

Cercare un libro, quindi, è molto facile: basta cliccare su Cerca Libro e inserire il titolo del libro e l’autore, in pochi secondi il motore di ricerca troverà il libro che cercate. Per evitare fastidi e le spese di spedizione è pos-sibile restringere la ricerca del libro alla propria regione o, ancora meglio, alla pro-pria università; in homepage è presente una mappa dell’i-talia, cliccando sulla regione desiderata apparirà un elen-co delle città universitarie.Il sito inoltre permette allo stesso modo di mettere in

vendita i propri libri, non occorre regi-strazione ed è totalmente gratuito!Che aspettate?? Studiare risparmiando da oggi…si può!

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con la Festa delle matricole al via le Feste universitarie

4 NUMERO 8 - OTTOBRE 2014

COSA SUCCEDE IN CITTÀ

Le scuole di Reggio Emilia fra le più belle nel mondo

Danila Montinifoto by Danila Montini

Avete mai sentito dire che Reggio Emilia ha, secondo il noto magazine Newsweek, le più belle scuole del mondo? Mentre vivevo in Italia - sono nata e cresciuta a Milano – non lo sapevo. Ma quando sono andata all’estero per studiare, ho anche iniziato a lavorare in una scuola italiana (Scuola Internazionale di San Francisco) che si ispira alla pedagogia progressiva delle scuole dell’infanzia comunali di Reggio.

Attualmente conduco un dottorato (a Cambridge) riguardante le esperienze educative nelle scuole comunali di Reggio. Come parte di questa ricerca ho intervistato circa 60 persone e ho il piacere di condividere con i lettori alcuni delle conclusioni della mia ricerca per far luce sull’aspetto progressivo di questa pedagogia Reggiana. Dalle interviste raccolte è emerso che le visioni alla base delle scuole hanno le loro radici nei valori anti-autoritari legati alla Resistenza ed alle esperienze della seconda guerra mondiale:

“[...] Tra le altre cose contavano anche molto le narrazioni: anche altre ti avranno raccontato che nelle nostre terre il fascismo e’ stato ferocemente repressivo delle istanze e delle rivendicazioni sociali oltre che della democrazia, perché è noto che e’ stato un regime autoritario, che ha cancellato ogni forma di libertà […] e si è caratterizzato proprio con episodi di violenza: gli assalti e l’incendio delle cooperative, delle Case del popolo, delle sedi delle Camere del lavoro […]. C’era proprio un contesto sociale che […] aveva maturato una grande motivazione di opposizione ad un regime che era vissuto come oppressione, come umiliazione delle persone, come violenza, come miseria.” (ex amministratrice Reggio Children)Questo è il clima, come emerge dalle interviste, in cui le prime scuole comunali sono nate – un clima antifascista dove le scuole erano concepite come spazi che sottintendevano un programma per il cambiamento politico, per la costruzione di una societa’ anti-autoritaria, più egualitaria, piu democratica e più etica. Peraltro, questa visione della societa’ che potrebbe essere definita utopica ha funzionato anche come motivazione per resistere a ideologie scolastiche tradizionali. Interessante a questo riguardo è, per esempio, la visione progressiva dell’insegnante. In contrasto con la visione dell’insegnante tradizionale, visto come seconda mamma (Arnot & Dillabough, 2000), le insegnanti nelle scuole d’infanzia di Reggio Emilia dicono di sentirsi “una figura educante”. E sottolineano che questo ruolo di educatrice è legato ad un senso di appartenenza più ampio, ad un

progetto collettivo e pubblico: “tutti gli aggiornamenti, la formazione, il confronto con le mie colleghe, mi hanno aiutato a togliermi da quest’ottica di insegnate mamma e diventare una figura professionale educante. E’ la consapevolezza di far parte di un progetto” afferma una delle intervistate. Inoltre, interessante il fatto che molte insegnanti sostengano di essere state valorizzate in quanto donne proprio

grazie al loro ruolo. “L’altro giorno stavo parlando con alcune delle mie colleghe e abbiamo ricordato che si trattava di un lavoro che davvero ci ha cambiato, ci siamo sentite parte di un progetto collettivo, non era un peso per noi. Ma è stato anche un lavoro che ha svolto un ruolo nella costruzione della nostra identità [di donne]. Per esempio uscivamo la sera [...] con la bici o a piedi” sostiene un’insegnante alludendo al fatto che non fosse una cosa molto comune ai suoi tempi, anni in cui di emancipazione se ne parlava poco.In conclusione, le scuole municipali di Reggio Emilia sottintendono una visione utopica della società che descrive la scuola come uno spazio per la costruzione di una visione anti-autoritaria, originariamente motivata dai valori antifascisti della Resistenza Italiana – un’utopia come direbbe Paul Ricœur (Ricœur & Taylor, 1986). Quest’ utopia ha motivato scelte educative progressive che hanno resistito a ideologie tradizionali, per esempio costruendo l’immagine dell’insegnante come quella di un agente politico, piuttosto che semplicemente come una seconda madre. Tutto ciò, infine, ha valorizzato le insegnanti donne motivandole a resistere alle tradizionali ideologie di genere così come all’anacronistica divisione tra sfera pubblica e privata, rendendole elementi portanti di un progetto collettivo e parte attiva della vita pubblica della città. B i b l i o g r a f i a :

Arnot, M., & Dillabough, J. (2000). Challenging Democracy: International Perspectives on Gender; Education and Citizenship. Routledge.Ricœur, P., & Taylor, G. H. (1986). Lectures on ideology and utopia. New York: Columbia University Press.blog: http://pensieridibea.wordpress.com/

Beatrice Balfourfoto by Daniel Iversen(Flickr)

utopia ed educazione:

Tanti eventi in programma!

Alessio Scalia

Tutto ebbe inizio il 13 gennaio 2000, almeno per me.Non avrei mai immaginato che la prima puntata di Dawson’s Creek in Italia sarebbe stata il seme al quale ricondurre, a più di un decennio di distanza, l’attuale cronica adorazione verso la serie tv di turno. E il 2000 fu solo il “mio” inizio; o meglio, il mio e quello di chi, come me, a dodici anni si affacciava all’adolescenza ignorandone pregi e difetti ma immaginandola simile a quella di Dawson, Pacey e degli altri personaggi usciti dalla tela di Kevin Williamson. La stessa adolescenza che le mie cugine, una decina d’anni prima, rivedevano nelle situazioni di quella che è indubbiamente la serie tv più famosa degli anni ‘90: Beverly Hills 90210.A cavallo delle storie somiglianti, vissute da personaggi simili, in circostanze non troppo differenti, che avevano segnato la mia e la precedente generazione, nacquero una serie di telefilm che sembrava seguissero lo stesso copione cambiandone solo i nomi dei teenegars protagonisti e la location in cui questi trascorrevano gli anni più belli – o più brutti - della loro vita: Buffy (2000), The O.C. (2003), One Tree Hill (2003), Gossip Girl (2007), Glee (2009). Il belloccio, la bella che lo fa innamorare ma va con il suo migliore amico, la stronza, lo sfigato; alzi la mano chi ha visto una serie senza uno di questi personaggi-stereotipo. Serie tv una dietro l’altra, differenti versioni della stessa storia come i novanta stili con cui Raymond Queneau racconta la stessa scena. Se fino a qualche anno fa riempivano il palinsesto del primo pomeriggio – ricordo chiaramente la tipica frase al telefono “appena finisce

Dawson’s Creek ci vediamo per il caffè” -, oggi le serie tv sono diventate materiale da prima serata, quasi ad accompagnare la crescita di quelli che nel 2000, subito dopo pranzo, rassicuravano le loro mamme promettendo che avrebbero cominciato a studiare a puntata conclusa. Di questi tempi, invece, vuoi per la povertà della tv generalista, vuoi per il privilegio di poter scegliere che cosa guardare, quando guardarlo e dove guardarlo, milioni di

italiani ammirano le gesta di Ned Stark (Game of Thrones), le bravate di Walter White (Breaking Bad) e gli esperimenti del suo collega Walter Bishop (Fringe). Siti internet come grandi magazzini in cui vengono esposte le “collezioni” del momento e tutte quelle delle stagioni precedenti.Pirateria no limits, troppo facile guardare senza pagare. Oggi è Gomorra (le ultime puntate, trasmesse su Sky, sono state viste in media da 850 mila persone), ieri era How I met your

mother (2005), prima ancora Sex and the City (1998), in origine Happy Days (1974).Gli studenti della High School hanno lasciato il passo a team ospedalieri (Grey’s anatomy, Scrubs), cosche mafiose (Gomorra, Il capo dei capi) ed investigatori tutt’altro che ordinari (The Walking Dead, Dexter). Narrazioni in pillole di 50 minuti che monopolizzano le discussioni alle macchinette del caffè e rivoluzionano il costume e le abitudini. Nuovi modi di raccontare, intrattere ed emozionare che ci lasciano in sospeso, puntata dopo puntata. Una dipendenza dalla quale non si esce facilmente: finita una serie, basta un click e ci si ritrova immersi in un altra storia.

drogati serialiDa Dawson a Walter White: come le serie tv hanno assuefatto

lo schermo

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5NUMERO 8 - OTTOBRE 2014

ATTUALITÀATTUALITÀ

Potrebbe diventare il nuovo slogan per la protezione delle nostre vie respiratorie, per chi sospira con sollievo finalmente dopo una lunga battaglia contro l’inquinamento a difesa dell’ambiente. Forse uno scopo raggiunto. Forse una vittoria finale per tutti quelli che conoscono la triste verità sul fumo e ne hanno sempre accettato le conseguenze, delle volte arrendendosi al fato.Perché, che lo si voglia ammettere o che lo si nasconda alla propria coscienza, accendere una sigaretta libera quotidianamente ben 4000 sostanze chimiche ad azione irritante, nociva, mutagena e cancerogena le quali, in buona parte concentrate nel filtro, non possono far altro che contaminare anche la restante parte di sigaretta che per costume non viene fumata. E così ritroviamo,

quella che comunemente viene chiamata anche “cicca o mozzicone”, ad addobbare i cigli delle strade e e le piazze, accettata come fosse una consuetudine comune e piuttosto diffusa. Ma non si gioca col fuoco quando si tratta di numeri. E se la matematica non è un’opinione, su una stima di 13 milioni di fumatori e un numero medio di 15 sigarette giornaliere per fumatore, si possono ben contare all’incirca una quantità di 72 miliardi di mozziconi al giorno abbandonati

per le strade, negli scarichi e nelle acque. A conti fatti, dunque, nella finzione di non sapere che il tempo di degradazione completa di una sigaretta non fumata conta almeno 10 anni, chi ignora questo dato non fa altro che esporre sé stesso e gli altri a continui residui di nicotina, benzene, gas tossici e quant’altro che, di certo, non promettono nulla di buono per la salute pubblica.Se dunque la coscienza del fumatore inganna, ci pensa il portafoglio a ricordare le buone maniere. E se la fatidica frase del “fumo danneggia la salute” non è abbastanza convincente per smettere di fumare, la multa per chi gioca con la sanità oscilla dai 30 ai 150 euro, sfiorando addirittura i 1000 euro nella provincia di Salerno. La soluzione alternativa è costituita dall’apposito dispenser riposto ad ogni angolo delle strade

per raccogliere i residui di s i g a r e t t a .Il disegno di legge sulla Green E c o n o m y parla chiaro: la nuova s a n z i o n e i m p e d i r à agli svogliati di gettare chewing-gum masticati e m o z z i c o n i di sigarette nelle acque,

negli scarichi o sul suolo.La norma che entrerà in vigore solo nel luglio 2015, ma nel frattempo bisogna che tutti gli enti e i fumatori si allertino: è tempo di munirsi di posaceneri e cestini!

Andrea Ferraro foto by Andrea Ferraro

Claudia Ruggieri

ddl “green economy”. è allerta per i Fumatori.

La lista degli errori commessi da Montana nella creazione dell’annuncio stampa

Bugs Bunny ed il tramezzino al gusto “monnezza”

Cari lettori di Sh@re,here we are, da questo numero Blamestorming diventa una rubrica del giornale universitario.Blamestorming nasce come blog che tratta la Comunicazione in maniera un po’ “cattiva” ma senza prender-la eccessivamente sul serio; tanto un giorno moriremo comunque tutti.L’introduzione era d’obbligo, ma non impazzisco per questi formalismi; passiamo dunque all’argomento dell’articolo, che è anche il modo migliore per farvi capire cosa si fa su Blamestorming.

Questo annuncio stampa si trovava a luglio alla Stazione Centrale di Bologna. L’annuncio ha come claim “Basta carote! Oggi pomodori!” ed il testimonial è Bugs Bunny.

Si tratta di débrayage enunciazionale, ovvero una situazione di “io-tu”: lo dice BB, che trasferisce l’afferma-zione a noi, un po’ come se fossimo noi a pronunciarla.Ma il problema non sta nel débrayage, bensì nella costruzione grafica dell’annuncio che inserisce delle peri-colose isotopie.Mi riferisco al bidone dell’immondizia su cui BB è poggiato: se si reclamizza del cibo, perché mostrare un elemento che potrebbe creare del disgusto in un lettore?Certo, il bidone non si riferisce al tramezzino pubblicizzato, ma è potenzialmente disturbante perché ri-chiama le isotopie del disgusto, del rifiuto, della “monnezza”. Inoltre è tropo vicino al testimonial (che addi-rittura lo usa come appoggio) e anche alla figura cardine dell’annuncio, il tramezzino; che oltretutto a mio avviso non ha un aspetto proprio invitante.Un’ultima considerazione va poi fatta sul contenuto del bidone: si riconoscono chiaramente delle carote, alimento preferito del simpatico coniglio della Warner. Vero, BB ora preferisce i tramezzini, ma fino a poco tempo fa

mangiava le carote (che il cambio di abitudini alimentari sia recente ci è suggerito dal buon stato di conservazione delle carote, che non sembrano esser marce). Dunque il Coniglione è/è stato un mangiatore di cibi da pattume, il che non lo rende proprio un consumato-re affidabile.E poi non ci hanno sempre detto che le carote fanno bene? E che avremmo dovuto mangiarne di più?Questo annuncio sconsacra le nostre mamme, il che gli fa perdere ulteriormente credibilità.

Un caro saluto, alla prossima.

150 euro per chi getta mozziconi di sigaretta per strada. Una multa per proteggere la natura.

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6 NUMERO 8 - OTTOBRE 2014

senso di l i b e r t à , quella più difficile da trovare nel corso della vita, quella di poter fare delle scelte. Poi a n c o r a “Fare e Disfare” ,

una ballad molto orecchiabile e piacevole da ascoltare in qualsiasi momento della giornata, il singolo “Logico #1”, il brano con più carica di elettronica dell’album, e “Grey Goose” che sarà senza dubbio una delle hit dell’estate 2014. In definitiva, si tratta di un album ben riuscito e per niente scontato, che mira ad arrivare al cuore di tutti, e non solo ai fan adoranti, incassando successi e critiche.

Luc Besson, celeberrimo maestro del cinema d’azione, noto al pubblico per capolavori come Nikita o Leon, ritorna al suo vecchio amore con una produzione di carattere semi-scientifico.A Taiwan la studentessa Lucy, magistralmente interpretata da un’affascinante Scarlett Johansonn, ingannata da un uomo conosciuto da poco, si ritrova con un pacchetto pieno di una sostanza stupefacente impiantato nell’addome, con l’ordine di importarlo in America. Dopo un pestaggio, la sostanza fuoriesce dal pacchetto e il prodotto chimico viene assorbito dal corpo della ragazza, la quale sviluppa progressivamente delle eccezionali capacità di conoscenza e potere.Nonostante le premesse di Benson lascino auspicare ad un mix di fantascienza, azione e thriller in grado di infiammare la platea, il film tende ad esaurirsi in una docu-fiction caratterizzata dall’alternarsi di momenti di grande cinema a momenti di tediosa lezione sull’uso di tutte le facoltà cerebrali da parte dell’uomo.L’idea alla base di Lucy è la stessa che si ritrova nella pellicola Limitless: cosa succederebbe se riuscissimo a sfruttare il 100% del potenziale del nostro cervello?Purtroppo, la storia dell’utilizzo del 10% delle nostre facoltà mentali è più che datata e, benché l’impeccabile interpretazione di Morgan Freeman nei panni di uno scienziato conferisca al film un tocco di autorevolezza, la pellicola perde credibilità scena dopo scena, dissolvendosi nei suoi stessi effetti speciali.In Limitless di Neil Burger, invece, il racconto della potente droga che esalta al massimo le funzioni cerebrali è fortemente cinematografico e la vicenda umana dello spettatore riesce a coinvolgere lo spettatore dalla prima scena all’ultima.Con un finale mega-cibernetico Lucy si esaurisce in una pellicola avvincente, ma non memorabile, conquistando a stento una sufficienza che non lascia sperare in un sequel.

A cura di Martina Roncadi

A due anni di distanza dall’ultimo album, “La Teoria dei Colori”, esce il sesto lavoro in studio, “Logico”, di uno dei più apprezzati cantautori del panorama italiano: Cesare Cremonini. “Logico” è frutto di un anno e mezzo di ascolto da parte del cantante di artisti completamente diversi tra loro per tipologia musicale e lo si nota dalla diversità di ciascuno dei 10 brani contenuti nell’album: contaminazioni di electro folk si alternano a brani dalle sonorità più commerciali, fino ad arrivare a picchi di elettronica e anche hip hop. L’obiettivo principale di Cremonini, però, è quello di raccontare storie di vita vissuta e ascoltate in giro tramite i suoi testi sempre profondi: da un amore finito, al tradimento di un amico per ricordarci che, il mondo nel quale viviamo, è fragile e incerto e che non siamo in grado di ricevere più conferme. Tra i brani più belli dell’album compare “Cuore di Cane”, una sorta di motivazione personale dell’artista di diventare un uomo migliore, insieme a “Vent’anni per sempre” che richiama un

UNIVERSITÀ

ASCOLTATO PER VOIfoto by emp-online.it

Iginio Chirivìfoto by fioraisalreadytaken(Flickr)

A cura di Serena PainoVISTO PER VOI

… E quella sera, quando Elissa venne a mancare, mi venne recapitata una lettera:

“Gina, Il sole nel primo mattino rende malinconici quando timido s’affaccia dalla finestra, così approfitto di un istante di tua assenza per scriverti. Sai, quando non sono controllata non ho motivo per fingere un sorriso, ma so che anche le foglie degli alberi muoiono subendo la distruzione secondo natura e ricrescono poi nella stagione successiva, al fiorire di una nuova primavera. Ti sento piangere nel bagno, non ha senso che cerchi nascondiglio dietro il rumore dell’acqua. Non aver paura di esprimere le tue emozioni, la vita è così preziosa che a non assaporarla si perde solo del tempo.Sento il vento soffiare fuori e la presenza del tunnel inizia a farsi sentire. So che presto inizierò a percorrerlo , perciò spero mi perdonerai se ho approfittato della tua bontà d’animo. Ho delle lettere nascoste sotto il materasso, testimoni di una corrispondenza nascosta, ti pregherei di consegnargliele il giorno della mia partenza. Non appartengono a nessun altro fuorché lui. Sì, ho scritto a Mario. Gli ho detto che oggi andremo al parco. La necessità di vederlo mi opprime, non posso lasciarlo andare senza abbracciarlo e provare a sognare ancora. Ora che le stazioni di questo treno si avvicinano l’una all’altra e la velocità della corsa accorcia le distanze, non posso far altro che chiederti

di disobbedire ai doveri e lasciarmi andare. E so che penserai che son stata scortese ed egoista, ma so che capirai perché sei una madre buona e una grande amica. ElissaPs. Veglierò su di te dall’infinito del cielo…”Avevo commesso un grosso errore a non ascoltare i genitori di Elissa. Tra le istruzioni ricevute non avevo rispettato la più importante: NON AFFEZIONARTI.Strinsi forte la lettera e fissai il cielo: “Potessi solo risponderti, direi che ti voglio bene, tesoro mio”.In quel momento la luce della stanza si spense. Andai alla ricerca di una torcia, e quando ritornò, la mente mi giocò uno scherzo che non so dire se fosse di buono o cattivo gusto. Sotto i miei occhi, vicino all’armadietto delle pile, il cellulare di Elissa giaceva in silenzio assoluto. Sullo sfondo una foto.Elissa aveva un cartello in mano: “Ti voglio bene anch’io”. Note d’autrice: In memoria di Francesca, Salvatore e tutte le vittime del cancro. Che il loro coraggio di affrontare diventi simbolo ed esempio di forza per ognuno di noi. PER NON DIMENTICARE!

FINE

CARTA BIANCA

per non dimenticare...di Claudia Ruggeri

L’angolo letterario dedicato ai giovani narratori

Raccontare se stessi, un pensiero o un’emozione è un po’ come scegliere di denudarsi e lasciarsi umiliare da chi leggendoti deciderà della tua sorte. Come offrire la propria pelle alla frusta di chi sogghignando ti accuserà di aver scritto delle idiozie o sorriderà alla tua penna. E forse sarà interessante. Forse sarà costruttivo, ma avrai paura. Nonostante tutto, ci sono tematiche e realtà che seppur fastidiose e delicate, non possono rischiare di essere gettate nel fondo di un burrone e poi ignorate per il resto della vita. E a te lettore, tu che hai seguito Elissa fino alla fine, non si può negarti il coraggio, poiché è più facile fuggire e nascondersi da determinate realtà piuttosto che decidere di affrontarle.

Se hai delle domande, passa a trovarci allo Student Point! (1° piano, palazzo Dossetti)Il giorno dei giorni...

In passato abbiamo affrontato varie fasi del-la vita di uno studente, che spaziavano dal periodo delle lezioni alla preparazione degli esami, al periodo di riposo post-sessione. Ora invece affronteremo l’argomento più spinoso di tutti, il momento della verità, la chiusura dei giochi: il giorno dell’esame.Il giorno dell’esame è il momento in cui si tireranno le somme su tutto il lavoro fatto.Una data che solitamente viene tenuta segreta fino all’ultimo, celata come il più grande dei misteri, onde evitare ulterio-ri pressioni da parte di genitori e parenti.La sveglia della mattina dell’esame suona molto presto; aprendo gli occhi il primo sguardo è rivolto al libro di testo accanto a noi, libro con cui da una ventina di giorni abbiamo convissuto a stretto contatto e che ormai è diventata un’estensione di noi stes-si, come se fosse un nostro terzo braccio che, come in uno scenario stile “Saw - l’Enigmi-sta” non vediamo l’ora di amputare (maga-ri nel film erano meno entusiasti di farlo). Si da un’occhiata al libro veloce quan-to basta per poter constatare che non si ricorda realmente più nulla e ci si ini-zia a preparare perchè il tempo scor-re inesorabilmente e noi siamo anco-ra in pigiama con un occhio chiuso e con la bava cicatrizzata vicino la bocca!

Ci si lava correndo in bagno dopo una colazione veloce, ci si mette le pri-me due cose che capitano a tiro e già si è in cammino verso l’università.Durante il percorso non si pensa alla ma-glia che nella fretta è stata messa al contra-

rio o ai calzini spaiati che abbiamo addosso ma si impreca contro tutti gli statisti, eco-

nomisti , letterati e studiosi vari che invece di godersi la vita hanno trascorso la vita a scrivere trattati, leggi, regolamenti che noi siamo stati obbligati a studiare. Arrivati in facoltà iniziamo a scambiare quattro parole con i colleghi intenti a ripetere adagiati su

qualche banchet-to per darsi con-forto a vicenda .Dopo essersi scambiati ab-bracci di rasse-gnazione come se stessimo andan-do dinanzi alla Corte Marziale con l’accusa di crimini contro l’umanità, ci si incammina ver-so il posto in cui verremo giu-dicati, coscienti di non aver una grande “mozione di difesa” dal-la nostra parte.Si cerca il posto

più lontano possibile dalla cattedra nel tentativo di avere in extremis una piccola

analisi della vita universitaria

possibilità di poter sbirciare sul cellulare o di potersi consultare con qualche col-lega, tentativo, questo, che si rivela sem-pre vano all’arrivo del prof che riempirà i primi banchi rimasti vuoti. A questo punto se siete “fortunati “ come me, ca-piterete quasi sempre sotto ai suoi occhi!In un modo o nell’altro l’ora a disposizio-ne volerà e voi vi ritroverete fuori dall’aula senza sapere se e come è andato l’esame.In attesa dei risultati, due sono gli scenari tipici che si presenteranno:1- a chiunque chieda com’è anda-to l’esame scaramanticamente e sen-za mai sbilanciarsi troppo si rispon-de con un anonimo “speriamo bene”!2 - stuprerete costantemente il tasto “aggior-na” nella sezione “ bacheca esiti “ di esse3.In ogni caso, per quanto doloroso e an-gosciante possa essere questo periodo, gli esami sono importanti, e non perchè bi-sogna verbalizzare una conoscenza, ma perchè essi rappresentano il completamen-to di un percorso di studio, un premio x il sudore versato, e perché l’opportunità di poter dire “ ce l’ho fatta” è gratifican-te e costituisce la carica di energia ne-cessaria per poter affrontare il prossimo.

cesare cremonini- logico

lucy

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VADEMECUM ECOLOGICO

L’OROSCOPAZZO 2014

per i nati sotto il segno dell’Ariete si prospetta un periodo florido come la rigogliosa vegetazione del deserto di Atacama.Amore: siete amanti di voi stessi e del vostro corpo, peccato che siate i soli ad esserlo!Salute: L’acne vi tormenta, gli astri vi consigliano di apporre

in prossimità del brufolo più grosso ,una targhettina con su scritto il vostro cognome , questo maschererà il vostro tormento in un bellissimo citofono!

è giunta l’ora di prendere decisioni drastiche nella vostra vita, la costellazione del tucano vi suggerisce che il momento è propizio!Amore: lo scambio di sguardi c’è , siete dei tori non fate i vitellini..dichiaratevi!Salute: avete il fisico scolpito nella plastilina..vi accorgerete quanto prima che la prova costume è spietata!Studio: onore e gloria alla vostra capacità di studio!

veri portatori di sfiga , talmente sfigati che Giove vedendovi si tocca i satelliti.Amore: siete persone frigide a letto..vi avverto che lo stile stella marina non attira!Salute: un vecchio detto recita così: quando c’è la salute c’è tutto..ecco a voi manca il tutto!!

Studio: i professori non si lasceranno sedurre dalla vostra vistosa scollatura..dovete studiare, rassegnatevi!

Saturno sentenzia una vostra imminente disfattaAmore: basta un solo sguardo e riuscite a sedurre chiunque, nessuno vi può resistere ( ehm… ci possiamo conoscere??) Salute: con il vostro fisico da scartatore di caramelle già è molto se riuscite ad alzarvi dal letto ogni mattina, siatene orgogliosi!studio: siete dei treni in corsa, siete degli uragani del sapere, magnifici!

Novità imminenti per i nostri leoncini.Amore: non abbiate timore nel buttarvi a capofitto in una nuova storia..peggio di quella\o rompiscatole che avete affianco di certo non vi può capitare!salute: ottimo tono muscolare, glutei sodi, alti e slanciati. Se non fosse per quella faccia di c...sareste perfetti!Studio: se impiegaste più tempo a studiare invece di

lamentarvi per la difficoltà degli esami sicuramente i risultati migliorerebbero!

Urano punta contro di voi il dito della condanna!Amore: una bionda naturale per voi in arrivo...alla spina o in bottiglia???Salute: siete gli “untori” della situazione: perennemente debilitati, state infettando l’intera università ...curatevi!Studio: sul vostro studio non c’è nulla da dire..se vi ricordaste di compilare i questionari della didattica sareste già laureati!!

Congiunzioni astrali favorevoli , be happy!Amore: avete tanti aspiranti partner che vi corteggiano, ma essendo eternamente indecisi continuate a restare soli..Il signore da il pane a chi non ha i denti!Salute: dormire un pò di più eviterà quelle fastidiosissime borse sotto gli occhi che vi danno tanto

fastidio!Studio: il criceto che avete nel cervello per ora non ha smesso di girare

Marte vi sorride amichevolmente.Amore: ma quant’è bello l’amore? si, però evitate di chiamarvi “scoiattolino”…siete patetici!Salute: cultori del benessere, un bellissimo fisico ma lo stile di vita che vi imponete per poterlo mantenere non vi fa bene all’umore..viva la nutella!!Studio: siete i classici tipi che dicono di non sapere nulla e poi

Marte in Capricorno cerca di mettere un pò di zizzania. Amore: periodo favorevole per i rapporti amorosi; attenzione alle sorprese però,quella bellissima ragazza che avete puntato potrebbe chiamarsi Alfredo!Salute: non si elimina la pancetta con la pancetta!Studio: reperire appunti di ottima fattura è sempre un ottimo punto di partenza!

Plutone solleva alcune questioni sull’illegalità delle vostre fortune.Amore: non siete bellissimi ma siete sempre circondati da spasimanti...che vi devo dire, saranno gli ormoni!Salute: bene la salute, ma forse fareste bene a consultare

i l medico per la vostra puzza d’ascelle!Studio: wikipedia è la vostra bibbia, siete i santoni della cultura.

Mercurio passa nei pesci e vi porta quella tranquillità tanto desiderata.Amore: siete talmente convinti del fatto che non avete intenzione di intraprendere nessuna storia che non solo avete chiuso le porte del cuore, ma ci avete anche affisso sopra un bel divieto di sosta!Salute: la unica vostra preoccupazione è la tintarella!Studio: sguazzate nel sapere, siete fortissimi!!

ariete

toro

gemelli

cancro

leone

vergine

Bilancia

scorpione pesci

acQuario

capricorno

sagittario

Sh@re Periodico gratuito di informazione

universitariaProgetto a cura di

UnilifeAssociazione Studentesca Universitaria

www.uni-life.it

Autorizzazione del Tribunale di ReggioEmilia n. 1129/2013 del 16/05/2013

Redazione e pubblicità mail: [email protected]

RedattoriAngelica SantoroGrazia Luparello

Andrea Prete

Grafica e impaginazioneDanila Montini

Francesco Azzurretti

Fotografie di libero utilizzo e con licenza Creative Commons. Dove non indicato, a cura degli autori.

Si ringraziano Wikimedia e gli utenti Flickr Brunel University, much0, il Ghirigoro bottega, scarabeo 150, luccacomicsandgames per le foto di

prima pagina. La tipografia è esente da ogni responsabilità sui contenuti.

http://kuromomoswonderland.blogspot.it/

plutone si è infatuato di voi, ottimo presagio.Amore: il vostro amore attende ogni sera il vostro ritorno e quando vi vede scodinzola..che tenero il cagnolino!Salute: studi scientifici dimostrano che lavandosi non si contrae nessuna malattia!Studio: in questo periodo avete non pochi problemi a rimanere concentrati...accanimento astrale nei vostri

confronti?? no è facebook!

Salve studenti affamati di conoscen-za (e non)! Se siete ancora vivi e ancora non vi è arrivato l’aiuto umanitario tar-gato “pacco di sughi pronti di mam-ma” avete due opzioni: potete scegliere la mensa dei poveri o di perdere 2 mi-nuti per leggere i miei consigli per voi. Innanzi tutto andate in cucina e guardatevi attorno, cosa vedete? Se la vostra risposta è “il nulla” e se siamo a quel periodo del mese in cui anche gli avanzi o le briciole sono pasti importanti allora è il caso di iniziare a preoccuparvi! Oggi vi rivelerò come riesco a sopravvive-re, svelandovi come la vostra dieta e come creare il connubio perfetto tra ciò che è ri-masto in frigo e cosa vorremmo mangiare.Come prima cosa aprite il freezer, (ele-mento fondamentale nella vita di uno

studente, tana di tesori nascosti) e ripesca-te dal fondo quel pacchetto di carne che è presente da prima del tuo arrivo in casa. Scongelata la carne con cura, se vedete che vi si è stabilita una famiglia o che c’è vita, sostituitela con quella rubata al vostro coin-quilino, che difficilmente se ne accorgerà…lui mangia solo yogurt! Nel frattempo pren-dete una bacinella e metteteci dentro quella birra che nes-suno è riuscito a bere a fine serata, rimasta sul tavolo della cucina tutta la notte e giunta a nuova fer-mentazione per quanto è calda; immergetevi la carne e lasciate riposare per al-cuni minuti in frigo. Se siete stati sfortunati e non avete la birra, prendete olio e limone e aglio e prezze-molo tritati insieme e lasciate riposare il tutto.

Intanto se vi viene la voglia di un dolce per combattere la calura di questi gior-

ni, non dosperatevi: non c’è nulla di più semplice che prendere la frutta che vi re-sta nel centrotavola per prepararne uno! Cercate di usare solo frutti dello stes-so tipo,pesche, albicocche, fragole o ciliegie; sbucciate e tagliate a pezzet-tini e mettete in padella con due cuc-chiai di zucchero e un goccio di acqua e lasciate bollire per circa 20 minuti.

Intanto che la frutta si cara-mella ripescate le vostre fettine e mettete un filo d’olio in padella: saranno pronte in dieci minuti!Riprendete la frutta caramel-lata e lasciatela raffreddare nei bicchieri, met-teteci sopra uno strato di mascar-pone e lasciate il tutto in freezer. Avrete così otte-nuto un pranzo “leggero” e rin-

frescante e potete riuscire a sopravvivere un altro giorno in attesa dell’aiuto da casa!Buon appetito!!!

ricetta salvaFrigo

Francesco Sibillafoto by Daniel Iversen(Flickr)

voglia di Fame!

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