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simulazione di redazione – progetto EcoGenEtic - MUSE · sicurezza, questioni bioetiche e prassi...

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simulazione di redazione – progetto EcoGenEtic.Com vers. 1_080108

Il Museo Tridentino di Scienze Naturali propone alle scuole secondarie di secondo grado uno strumento per approfondire il tema degli Organismi Geneticamente Modificati (OGM), utilizzando lo strumento della “simulazione di redazione”: un gioco in cui gli studenti, nel ruolo di una redazione giornalistica, devono progettare un reportage su un caso di sperimentazione in campo aperto di OGM. …perché parlare di OGM?

perché… − Rappresenta un esempio pratico che permette di creare un legame tra le conoscenze sul

DNA e di genetica che gli studenti affrontano a scuola e le loro applicazioni alla ricerca scientifica, illustrando gli sviluppi a cui possono portare;

− Si tratta di un argomento controverso e articolato, in cui agli aspetti scientifici si intrecciano a questioni etiche, politiche ed economiche;

− Esemplifica quanto sia complesso trasformare la conoscenza scientifica in applicazione tecnologica e illustra la pluralità di interessi che entrano in gioco e influenzano questo processo.

…perché utilizzare il formato della simulazione di redazione?

per… − Motivare alla conoscenza: nella simulazione si chiede agli studenti di mettersi in gioco

in prima persona e utilizzare direttamente le conoscenze sugli OGM e sulla problematica ad essi associata.

− Esercitarsi ad affrontare situazioni complesse e articolate: gli studenti saranno a confronto con il mondo dell’informazione e con il delicato processo di formulazione di una notizia giornalistica su un argomento scientifico controverso.

− Stimolare la riflessione individuale, il confronto con i compagni e il lavoro di gruppo, facendo emergere le proprie opinioni sull’argomento.

Il contenuto di questo fascicolo è stato sviluppato e sperimentato nell’ambito del progetto multidisciplinare di ricerca Geni “ecocompatibili”: dalla ricerca scientifica alla gestione della sicurezza, questioni bioetiche e prassi comunicative, in breve EcoGenEtic.Com. Un progetto finanziato dal Fondo per la Ricerca della Provincia Autonoma di Trento e coordinato dall’Istituto Agrario di S. Michele all’Adige. Durante gli anni scolastici ’05-’06 e ’06-’07 Il Museo Tridentino di Scienze Naturali, responsabile dell’unità operativa Strumenti per il confronto con il pubblico, ha coinvolto in EcoGenEtic.Com nove classi di sei istituti superiori di Trento in progetti speciali per approfondire il tema delle biotecnologie agroalimentari e discutere i rischi e benefici delle loro applicazioni. Informazioni sul progetto e ulteriori materiali per le scuole sono disponibili sul sito: www.mtsn.tn.it/ecogeneticcom.

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COSA CONTIENE IL FASCICOLO

− La simulazione di redazione: presentazione, obiettivi, istruzioni e suggerimenti

Strumenti per il gioco

− Scheda di lavoro

− Articolo di riferimento

− Rassegna stampa

Introduzione all’argomento: biotecnologie agroalimentari e Organismi Geneticamente Modificati (OGM)

− Informazioni di base sugli OGM e sulle biotecnologie agroalimentari

− La discussione sugli OGM: i principali aspetti

− Coesistenza e principio di precauzione

− Glossario

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LA SIMULAZIONE DI REDAZIONE PRESENTAZIONE

L’attività simula la redazione giornalistica locale (piemontese) di una rete televisiva pubblica, che ha il compito di redigere un servizio sul caso del riso di Casalino per la rubrica di approfondimento del telegiornale locale. Gli studenti assumono il ruolo dei giornalisti della redazione: devono analizzare le informazioni a loro disposizione e decidere come impostare il servizio, stabilendo il “taglio” da dare alla notizia, gli aspetti da sottolineare o tralasciare, gli ospiti da invitare... La scelta di privilegiare o voler approfondire un aspetto piuttosto che un altro della problematica in oggetto, rappresenta un momento fondamentale dell’attività. Infatti nella simulazione studenti affrontano un problema articolato, realistico e di non univoca soluzione e si pongono dalla parte di chi informa, per rendersi conto di quanto sia complesso scegliere il modo in cui comunicare delle notizie e quanto questo sia rilevante al fine della comprensione e connotazione dell’informazione stessa. L’obiettivo è dunque stimolare, grazie alla modalità del gioco, il confronto sul valore dell'informazione specifica che si vuol far passare e sugli strumenti che si hanno per farlo.

OBIETTIVI del gioco

Nella simulazione gli studenti potranno: − Approfondire le conoscenze sugli OGM attraverso lo studio di un caso concreto di

sperimentazione in campo aperto di riso transgenico; − Acquisire alcune conoscenze sul mondo dell’informazione; − Esercitare le loro capacità analitiche su un testo giornalistico; − Analizzare e valutare le informazioni a disposizione e soppesare i diversi approcci che possono

adottare per formulare la notizia. Sono inoltre obiettivi secondari: incoraggiare il lavoro di gruppo; favorire l’interazione costruttiva e il rispetto tra le persone

PREREQUISITI

Il gioco è stato pensato per studenti del triennio delle scuole medie superiori (15 – 19 anni), che abbiano una conoscenza di base sulla struttura cellulare, del DNA e sulla genetica. Si consiglia di coinvolgere nell’attività l’insegnante di italiano per valorizzare gli aspetti dell’attività legati all’analisi del testo e alla formulazione della notizia.

DURATA del gioco

L’attività, da proporre in classe, prevede due appuntamenti preliminari di un’ora l’uno e un incontro di due ore dedicato alla simulazione vera e propria, al resoconto finale e alla discussione.

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SVOLGIMENTO

Primo incontro preliminare – presentazione dell’intervento e introduzione ai concetti e strumenti chiave della comunicazione (40 minuti):

Per rendere gli studenti partecipi del programma di lavoro e mettere a loro disposizione alcuni strumenti concettuali per affrontare la simulazione con maggiore consapevolezza. In questa fase è utile chiedere il supporto dell’insegnante di italiano.

per l’insegnante: • Presenta l’attività, illustrando gli obiettivi del gioco e le fasi in cui si articola • Introduci gli studenti alle problematiche della comunicazione e in particolare del

giornalismo: cosa è una notizia (è importante sottolineare il valore di interesse per il pubblico e di novità), la differenza tra articolo di commento e articolo di cronaca, una breve analisi di un testo (differenza tra testo, metatesto e testo mancante)

• Porta degli esempi e stimola l’intervento degli studenti chiedendo loro di effettuare delle prime analisi.

• Sottolinea i valori insiti nella notizia: 1. valore essenziale: la novità del fatto 2. valori costitutivi: la singolarità e l’originalità del fatto, l’importanza che il fatto assume

per la collettività, l’impatto emotivo 3. valori addizionali: lo sviluppo che un avvenimento promette, l’esclusiva

Secondo incontro preliminare – introduzione alle biotecnologie, agli OGM e alle problematiche associate (1 ora):

Per fornire delle informazioni di base sull’argomento oggetto dell’indagine giornalistica. In questa fase gli studenti ricevono una mole consistente di informazioni, quindi è consigliabile che il primo e il secondo incontro avvengano in momenti separati per evitare di sovraccaricarli di dati.

per l’insegnante: • Spiega cosa sono le biotecnologie e gli OGM – come si realizzano; le loro possibili

applicazioni; i pro e contro avanzati da sostenitori e detrattori; la regolamentazione europea (cfr la sezione “Introduzione all’argomento: biotecnologie agroalimentari e OGM”)

• Consegna agli studenti una fotocopia del materiale informativo contenuto in questo fascicolo, da utilizzare come supporto durante la simulazione.

Terzo incontro – la simulazione di redazione (2 ore):

Analisi a gruppi del caso e ideazione di un prodotto di comunicazione.

per l’insegnante: • Suddividi la classe in gruppi di 4 – 5 persone. Ogni gruppo sceglie il proprio rappresentante,

che prenderà nota dello svolgimento dei lavori per poter poi relazionare in chiusura dell’incontro. Uno degli altri membri del gruppo – scelto per estrazione – sarà il capo-redazione.

• Ricorda agli studenti quali sono i requisiti dell’attività giornalistica: 1. precisione: il contenuto informativo cresce al crescere delle precisione 2. la completezza: bisogna tenere in considerazione tutti gli elementi rilevanti ai fini

della notizia e le opinioni di tutti i soggetti rilevanti (attori) 3. gli accertamenti 4. l’analisi critica

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• Distribuisci ad ogni gruppo il materiale di supporto alla simulazione (cfr la sezione “Strumenti per il gioco”. La “Scheda di lavoro” contenuta in questa sezione guida gli studenti attraverso le diverse fasi dell’attività, descritte qui di seguito;

• Modera l’incontro, assicurando che la simulazione si svolga in modo equilibrato e nei tempi prestabiliti.

Fase 1 – Analisi del caso: prima della simulazione vera e propria il gruppo analizza alcuni articoli sul caso del riso di Casalino, per mettere a fuoco la problematica e prendere un contatto iniziale con le differenti impostazioni che possono essere utilizzate per raccontare un fatto.

Fase 2 – Simulazione: la redazione di un’emittente televisiva locale ha il compito di preparare la scaletta di una rubrica di 20 minuti sul caso del riso di Casalino.

per gli studenti • il gruppo deve definire la struttura della rubrica giornalistica: quindi deve individuare il

titolo, il “taglio” che verrà dato alla notizia, le persone che verranno invitate a partecipare alla trasmissione, la scaletta degli argomenti trattati, eventuali interventi esterni video…

Terzo incontro –presentazione dei risultati e discussione guidata conclusiva

Questa fase è finalizzata alla ristrutturazione logica ed esposizione verbale del percorso dialettico del gruppo. Relazionare sul contenuto e sul processo decisionale seguito dal gruppo è un momento fondamentale nell’apprendimento. Per l’insegnante:

• Chiedi al rappresentante di ogni gruppo di descrivere il prodotto che hanno realizzato, motivando le scelte effettuate;

• Stimola la discussione sulle scalette realizzate dai ragazzi e sul tema della sperimentazione in campo aperto di OGM.

per gli studenti

• Il gruppo deve ordinare e motivare le proprie scelte. • È importante sottolineare i nodi di interesse pubblico:

1. strettamente scientifico: è possibile prevedere il rischio di una coltura in campo di riso OGM? E se si qual è?

2. chi deve scegliere, quando la scienza non sa dare risposte certe? E anche quando le sappia dare, che diritto hanno i cittadini di esprimere la loro diffidenza? Fino a che punto si lede la libertà del cittadino e quella della ricerca?

3. il diritto di essere informati 4. perchè si fa in Italia una ricerca utile ad altri paesi?

In questa fase è possibile che dai singoli lavori emergano nodi di dibattito imprevisti. Questo è auspicabile e sarebbe un’ulteriore prova per i ragazzi di quanto un prodotto comunicativo sia complesso e possa facilmente sfuggire al controllo dei contenuti.

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Strumenti per il gioco SCHEDA DI LAVORO

1. Leggete l’articolo dal titolo “e l’università nascose a tutti il suo riso ogm”. Individuate gli attori sociali coinvolti nella storia riportata e compilate la tabella seguente.

Attore In che modo è coinvolto Descrizione che ne fa

l’articolo

2. Esaminate ora gli articoli raccolti nella rassegna stampa che raccontano del caso del riso di

Casalino, che vi permettono di cogliere ulteriori aspetti del caso e magari soddisfare alcune domande che vi siete posti.

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Consiglio dividetevi gli articoli da leggere. Ognuno di voi scriva su un foglio le domande che gli vengono in mente durante la lettura e le tenga come appunti propri per la riunione di redazione che seguirà.

Inizia il gioco! Siete la redazione giornalistica locale (piemontese) di una emittente televisiva pubblica. Da pochi giorni si parla sui giornali del caso di Casalino; il palinsesto di domani prevede una rubrica di 20 minuti del telegiornale regionale, in cui voi dovete trattare questo caso. La notizia è già nota al grande pubblico e pertanto non è necessario trattarla nel dettaglio. Essa deve quindi fungere da spunto per gli ulteriori approfondimenti che voi sceglierete. Discutetene e preparate una scaletta della rubrica. Lo schema seguente vi aiuterà nella vostra programmazione, ma sentitevi liberi di fare la presentazione che desiderate! Nota il caporedattore tira le fila della discussione e nel a caso non si arrivi a un accordo si prende la responsabilità di fare le scelte necessarie all’avanzamento del lavoro. TITOLO rubrica

SOTTOTITOLO

Adesso scrivete per punti cosa succede. Considerate che avete 20 minuti in tutto di trasmissione. Per ogni punto dovete chiarire: COSA SI VEDE (ad esempio: giornalista solo in studio, giornalista che fa servizio in una risaia, giornalista con ospite in studio, con più ospiti, video informativo senza giornalista ecc......) COSA SI DICE (ad esempio se è un’ intervista bisogna segnare almeno tre domande cardine da porre all’intervistato) QUANTO TEMPO DURA (considerate ad esempio che un servizio giornalistico in esterno non dura più di 3 minuti) Esempio:

1- video informativo in esterno. Si vedono le risaie e il paese di Casalino. 2 minuti di servizio sul riso coltivato a Casalino: parlano agricoltori che raccontano la storia della loro terra e le loro preoccupazioni o meno sull’OGM.

2- il giornalista in studio si attacca al discorso del video e riprende brevemente la notizia e si chiede: ......? .....? 1 minuto

3- intervengono gli ospiti ecc…

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ARTICOLO DA ANALIZZARE

La Repubblica - 24 ottobre 2002 E l'università nascose a tutti il suo riso OGM di Luca Fazzo Cascine, case basse, un buio che sa di nebbia incombente nella bassa che sta tra Novara e Vercelli. Risale a perdita d'occhio. E in mezzo alle risaie un fazzoletto, uno sputo di terra: cento metri quadrati, meno di un'area di rigore in un campo da pallone. Anche lì c'è del riso. Solo che è riso geneticamente modificato, un esperimento condotto dai ricercatori biotech dell'Università di Piacenza. E i contadini intorno non ne sapevano niente. Fino alla sera di due giorni fa. Il lato curioso della storia è che, alla fine, c'è dietro un dispettuccio involontario tra scienziati, tra università. Perché i professori di Piacenza il loro esperimento se lo facevano senza raccontarlo a nessuno. Avevano il via libera del governo, il ministero della Salute aveva inserito in un link del suo sito il nome di Casalino tra i comuni italiani interessati da esperimenti sugli OGM. Ma, come si può immaginare non è che i contadini passino le serate a navigare su Internet per vedere se il nome del loro paese - millecinquecento anime sparse fra quattro frazioni - sia assurto agli onori del web. Così da due anni la faccenda andava avanti, i chicchi manipolati crescevano in mezzo ai chicchi del "crodo", il riso di qui, nessuno sapeva niente tranne il contadino che aveva affittato il terreno all'università e stava zitto come sanno stare zitti solo i contadini. A frugare su Internet ci si sono messi altri professori, quelli dell'Università di Trieste che in un loro progetto si occupano di studiare come reagisce la gente quando l'innovazione tecnologica gli piomba sulla testa. Hanno trovato, tra i tanti, anche il nome di Casalino. Sono arrivati qui e hanno chiesto al sindaco: lo sa che nel suo comune coltivano riso geneticamente modificato? Non è la prima volta che i ricercatori di Trieste scoprono che la gente delle zone interessate a manipolazioni di questo tipo non ne sa nulla. Ma a Casalino hanno trovato un sindaco giovane e un po' no global, Massimo Rossi, che ha messo i manifesti sui muri, ha fatto sapere a tutti quello che succedeva, ha convocato un'assemblea per l'altro ieri sera nella sala consiliare. Sala piena. Sul palco i professori di Piacenza, quelli che da due anni facevano la ricerca zitti zitti. Spiegano che il riso che stanno provando a Casalino è un riso per resistere al chilo supressadis, un parassita che qui è quasi sconosciuto ma in Francia e Spagna fa danni: e qui la gente crolla la testa , domandandosi perché la ricerca non la facciano i francesi e gli spagnoli. Poi spiegano che il polline del riso non sa spostarsi più di tre metri restando fertile, e siccome tra il riso OGM e quello naturale hanno messo uno spazio di dieci metri non c'è "quasi" pericolo che un chicco scappi di mano e finisca chissà dove. Ma quel "quasi" non sfugge alle orecchie attente della platea e parte un dibattito carico di diffidenze, con i professori dell'Assobiotech che vanno giù pesanti («Potevate rifiutare anche la meccanizzazione, sareste ancora qui con le mondine») e Piero Bassetti, che di abbattere queste diffidenze s'è fatto una missione, sintetizza così: «Ormai gli scienziati si sentono dei perseguitati, e fanno i "nascondoni"».

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RASSEGNA STAMPA

1. -- La Stampa - 24 ottobre 2002 Riso transgenico alle porte di Novara di Gianfranco Quaglia Riso transgenico alle porte di Novara. Si coltiva da tre anni ma nessuno (organizzazioni agricole, sindaco, Provincia) lo sapeva. Siamo a Casalino, nel cuore della risaia che si allarga verso il Vercellese. Qui il professor Corrado Fogher (Istituto di botanica vegetale dell´Università di Piacenza) con un gruppo di ricercatori ha sperimentato una «parcella» di cento metri quadri di riso geneticamente modificato con una piccola percentuale (10%) di seme di crodo, infestante ritenuta tra le più difficili da debellare. Lo scopo è quello di testare la possibilità di realizzare una pianta di cereale che resista e sia immune dagli attacchi del crodo. Iniziativa regolare sotto il profilo delle autorizzazioni, finanziato dalla Comunità europea e autorizzata dal Ministero della Sanità. Fogher ha comunicato il tutto all´assessorato agricoltura della Regione, ma evidentemente il meccanismo dell´informazione si è inceppato, perchè a Casalino e alla Provincia di Novara non è mai arrivata alcuna pratica. Insomma, una sperimentazione con tutti i crismi della regolarità ma «clandestina» sotto il profilo della conoscenza. Il sindaco del piccolo Comune della Bassa, Massimo Rossi, alla fine ha raccolto le voci che si stavano diffondendo ed è arrivato alla verità. Sì, il campo coltivato a riso OGM c´era davvero. «A quel punto - dice il primo cittadino - ho immediatamente cercato e chiesto che l´iniziativa fosse portata a conoscenza dei cittadini e dibattuta». Così la sala consiliare è stata trasformata in un vertice-confronto (e ieri in un «focus group») cui hanno partecipato, oltre a Fogher, il presidente della Provincia, rappresentanti delle organizzazioni agricole, Piero Bassetti responsabile della Fondazione Bassetti di Milano che si occupa di temi relativi alla responsabilità dell´innovazione. Pagani: «Ben vengano le sperimentazioni, ma devo sottolineare con disappunto che ci siamo trovati di fronte al fatto compiuto, il che ha fatto sorgere qualche sospetto. La Provincia non sapeva, le organizzazioni neppure e nemmeno il sindaco». Claudio Martino, direttore Unione Agricoltori: «Sul tema degli OGM c´è molto disorientamento. L´Italia è per la tolleranza zero, l´Unione europea invece è per una certa apertura e bisogna anche agigungere che la cultura del sospetto è enfatizzata». Assuero Zampini: «La Coldiretti sta effettuando sperimentazioni proprio qui a Casalino con pacciamatura Mater B (amido di mais), l´iniziativa è stata pubblicizzata in tutti i modi. Perchè non è stato fatto anche con il riso OGM?». Sergio Suardi (Cia): «E´ grave che cittadini e agricoltori non sapessero. Si sta facendo sperimentazione o tentando di introdurre la tecnologia? La sperimentazione deve avvenire nella trasparenza». Franco Miserocchi, agronomo: «Alla base di tutto c´è una paura che nasce dall´ignoranza e dalla disinformazione. Tutto il cotone è transgenico, persino le mutande che indossiamo lo sono. Ci stiamo preoccupando di cose delle quali siamo già partecipi». Piero Bassetti: «L´Europa non può rimanere arretrata rispetto al resto del mondo che sta già sperimentando il transgenico. La tolleranza zero è la via più facile da seguire, ma assumersi il rischio dell´innovazione è imprescindibile. Il vero problema consiste nella distribuzione delle responsabilità». Fogher assicura: il pericolo di volatilità e trasporto dei semi di riso transgenico è minimo, il rischio è tra lo 0,9 e l´1%».

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2. -- Il Sole 24 Ore - 25 ottobre 2002 Strategia unica per l'agroalimentare di N.D.B. Piccolo è bello, recita un famoso slogan degli anni Ottanta, quando il movimento anti globalizzazione era ancora di là da venire. Piccolo è bello, sì, ma se i prodotti che si fanno sono pure buoni è ancora meglio fa capire la folla di produttori, trasformatori, artigiani di cibi e bevande nonché i visitatori giunti da mezzo mondo al "Salone del Gusto", inaugurato ieri al Lingotto di Torino dal ministro delle Politiche agricole, Gianni Alemanno. Che ha voluto dare una testimonianza forte del Governo a favore di Torino, quale «capitale internazionale dei prodotti alimentari di qualità», nonché ribadire il «valore strategico che ha per il Paese l'intero sistema agroalimentare made in Italy». Secondo il ministro questo valore è tanto più importante quanto più noi siamo in grado di fare qualità e tutelarne origine e immagine. Ecco allora che la risposta deve essere quella di «dare impulso e sostegno alle iniziative che permettano di produrre qualità e di saperla comunicare». In questo senso Alemanno, rivolto al presidente della Regione Piemonte, Enzo Ghigo, e all'animatore di Slow Food e del Salone del gusto, Carlo Petrini, ha puntato il dito contro la politica della massificazione produttiva. Per un Paese come il nostro, ricco di prodotti e tradizioni culinarie che tutti ci invidiano, «è fondamentale - ha detto Alemanno - combattere l'omologazione, mentre è indispensabile convogliare tutte le disponibilità per incentivare l'ancoraggio degli agricoltori al proprio territorio, permettere di migliorare le qualità prodotte e promuovere l'immagine stesa della tavola made in Italy nel mondo, evitando sprechi e dispersioni di risorse». Per fare questo pero e necessario coordinare l'azione del Governo. L'occasione potrebbe essere quella di evitare che un ministero autorizzi ciò che un altro vieta. Il riferimento è alla notizia della scoperta nel Novarese di campi sperimentali di riso OGM cioè geneticamente modificati, autorizzati sembra - dal ministero della Sanità, -mentre Alemanno esclude la possibilità della sperimentazione in pieno campo. E' sempre in materia di coordinamento dell'azione politica, c'è la notizia dell'incontro sollecitato al Governo dal Comitato promotore per la sede dell'Authority alimentare europea a Parma. Incontro chiesto per chiarire il ruolo di Bruxelles, attualmente sede provvisoria dell'Autorità. A questo proposito il ministro delle Politiche agricole, nell'assicurare che il vertice si terrà a breve, ha ribadito l'impegno del Governo nel portare avanti la candidatura della città italiana.

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3. -- La Repubblica - 25 ottobre 2002 L'università e il riso geneticamente modificato Intervento del Prof. Corrado Fogher dell'Università Cattolica di Piacenza e risposta di Luca Fazzo Nell'articolo del 24 ottobre "E l'università nascose a tutti il suo riso OGM" a firma di Luca Fazzo sono riportate erroneamente valutazioni su una sperimentazione di riso geneticamente modificato condotta dal mio gruppo di ricerca nel Novarese. L'articolo riferisce di un incontro avvenuto a Casalino dove si è parlato di OGM e si è discusso anche di come la stampa abbia contribuito, con informazioni spesso imprecise, qualche volta false, alla confusione che regna nel dibattito. Ritengo che nell'articolo in questione si sia dato un chiaro esempio in questa direzione. In merito alla prova si tratta di una sperimentazione approvata dal ministero della salute, come previsto dalla normativa. Sempre nel rispetto della procedura è stato comunicato all'Assessorato all'Agricoltura del Piemonte il luogo in cui si sarebbe svolta la prova. Inoltre - come i cittadini e il sindaco di Casalino hanno riconosciuto, l'università non può essere giudicata responsabile della mancanza di comunicazione tra i responsabili regionali e provinciali dell'Agricoltura. Non comprendo pertanto perché l'articolo criminalizzi i cosiddetti "ricercatori biotech" che vengono accusati di fare sperimentazione " di nascosto ". Che l'informazione sia a suo tempo arrivata in Regione è dimostrato dal fatto che gli ispettori dell'Arpa hanno eseguito i controlli previsti in data 11 settembre 2001 e 18 settembre 2002. Che la mia università non sia abituata a "nascondere" gli OGM lo dimostra il fatto che un'analoga sperimentazione, condotta in Lombardia, sia stata portata a conoscenza dei cittadini, sulla stampa locale, prima della esecuzione della stessa. L'università di Piacenza non si è sentita in dovere di informare gli abitanti di Casalino della sperimentazione OGM in corso sul suo territorio, a differenza di quanto avvenuto in Lombardia. (Era la sostanza del mio articolo, il professor Fogher, purtroppo non la smentisce.)

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4. -- Il Sole 24 Ore - 27 ottobre 2002 OGM : esercizi di democrazia in risaia di Sylvie Coyaud Martedì scorso a Casalino (Novara), il sindaco Massimo Rossi ha invitato la cittadinanza a discutere di un esperimento con riso transgenico che si svolge da due anni sul territorio del Comune, anche se il fatto è diventato pubblico da due settimane soltanto. Un contadino ha affittato cento metri quadrati all'Istituto di botanica vegetale dell'università di Piacenza, i cui ricercatori devono verificare per conto della Commissione europea che il polline del nuovo riso non trasmetta a piante sessualmente compatibili il gene che li è stato aggiunto per renderlo resistente a un erbicida. Accanto al sindaco siedono scienziati, politici, rappresentanti dei sindacati degli agricoltori e dell'Associazione delle aziende biotecnologiche. La sala consiliare è strapiena, con gente in piedi. «La mia posizione è quella del cuore» esordisce il sindaco. «Spero che le biotecnologie cambino il mondo, facciano crescere il grano nel deserto e curino le malattie. Non so se gli OGM facciano bene o male, e temo che le ragioni dell'economia ce li impongano prima di aver fatto in tempo a scoprirlo». I suoi vicini riferiscono brevemente ciò che hanno fatto e i propri pareri, sollecitati da domande e commenti del pubblico. Nessuno mette in dubbio che la sperimentazione in campo aperto sia utile, anzi: gradirebbe essere tenuto al corrente dei risultati. Tutti avrebbero voluto essere consultati prima e non dopo che era partita. "La segretezza," dice una signora, "induce al sospetto." Agli scienziati che giudicano l'ostilità agli OGM poco razionale, un'altra signora risponde: «non è vero, nasce dall'esperienza. Anche l'amianto un tempo sembrava un'ottima soluzione, e invece ... ». Ma se fuori dall'Europa tutti coltivano OGM e li vendono meno cari, i contadini che producono semi tradizionali ci rimetteranno, quindi smetteranno di lavorare la terra e non ci resterà altro che OGM, dice un agronomo. Il mondo è globale e complicato. Al rischio d'inquinamento da flusso genico si contrappone quello di perdita economica. Allora chi deve decidere quale rischio è meglio correre? I volontari di Casalino parteciperanno a un focus group organizzato dalla Poster di Vicenza, con l'appoggio della fondazione Bassetti. Il presidente di questa, Piero Bassetti, interviene per auspicare che la democrazia si aggiorni e si doti di nuovi strumenti, per avvalersi della partecipazione di un popolo ormai educato e consapevole che non ubbidisce ciecamente allo scienziato o al Principe. Propone dibattiti processuali, affidati a una giuria scelta per rappresentare i vari interessi e che, dopo aver ascoltato le parti, arrivi a una sentenza. Questa verrebbe trasmessa all'autorità delegata a prendere decisioni. Qualcuno che lo faccia ci vuole. «Come il pilota dell'aereo. Se c'è nebbia, mica gli diciamo: aspetta che adesso noi passeggeri votiamo se devi atterrare o tornare indietro». L'autorità potrà eseguirla o no, come i governatori degli Stati Uniti nel caso di condanne a morte, e ne risponderà agli elettori. A Casalino si parla per due ore di come dovrebbe circolare l'informazione fra ricercatori, amministratori e abitanti, di quantificazione del rischio, di danni dovuti all'uso di erbicidi e pesticidi di confrontare con quelli eventuali delle piante transgeniche, di mercato e di potere dei consumatori. Gente attenta al parere altrui, anche quando è minoritario o desta "sospetto", si scambia opinioni assennate con molta cortesia. Dopo due ore, c'è chi non è pago e per strada, davanti al Municipio, prolunga ancora un po' una bella serata di politica. WWW.FONDAZIONEBASSETTI.ORG

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INTRODUZIONE ALL’ARGOMENTO1 COSA SONO GLI OGM…

“Organismi il cui materiale genetico è stato modificato in modo diverso da quanto avviene in natura con l’accoppiamento e/o la ricombinazione genetica naturale che possono contenere uno o più geni modificati” (Art. 2, Direttiva 2001/18/CE del 12/03/01).

Alcuni esempi di Organismi Geneticamente Modificati: • Flavr Savr , un pomodoro modificato per rallentare il processo di decomposizione, messo in

vendita in USA nel 1994. • E.coli, un batterio modificato in grado di produrre insulina umana, poi purificata e utilizzata

da persone diabetiche. • Mais B t, un mais modificato in grado di produrre le tossine necessarie a combattere gli

insetti dannosi più comuni. • Cotton MON1445, cotone modificato in modo da conferirgli la tolleranza all’erbicida

glifosato.

COME SI CREA UN OGM…

Le tecniche per ottenere gli OGM sono relativamente recenti. Oggi sono presenti sul mercato unicamente OGM che presentano caratteri facilmente controllabili tramite l’inserimento di uno o pochi geni che sono in grado di conferire all’organismo che li riceve una determinata caratteristica (ad es. la resistenza a una malattia). L’esponenziale aumento di informazioni rese disponibili nell’ultimo decennio dalla genetica molecolare consente però di mettere a punto organismi, attualmente in fase di sperimentazione, che presentano modifiche genetiche molto complesse (ad es. la resistenza agli stress idrici o di produzione). Gli OGM vengono ottenuti attraverso l’uso di tecniche di ingegneria genetica che permettono di inserire, all’interno del genoma di un organismo, frammenti di DNA provenienti anche da altri esseri viventi. Il DNA così ottenuto è definito DNA ricombinante. I frammenti di DNA da inserire vengono estratti dal genoma di origine utilizzando enzimi di restrizione, che funzionano come vere e proprie forbici molecolari; vengono quindi inseriti in un vettore ricevente grazie ad un altro enzima, la DNA ligasi. I vettori possono essere piccole molecole circolari di DNA, i plasmidi, che possono accogliere frammenti fino a circa 15.000 paia di basi: in alternativa ai plasmidi possono essere utilizzate alcune strutture derivate da virus, in grado di contenere quantità maggiori di materiale genetico (fino a circa 70.000 paia di basi). Esistono inoltre vettori che rappresentano dei veri e propri cromosomi artificial, ad esempio in lievito (noti come YAC, dall’inglese Yeast Artificial Chromosomes) o in batteri (BAC, Bacterial Artificial Chromosomes) che permettono l’inserimento di oltre 300.000 paia di basi – cioè oltre lo 0,01% del genoma di un mammifero.

MIGLIORAMENTO GENETICO E INGEGNERIA GENTICA

La modificazione del genoma è stata operata per secoli, prima dell’avvento dell’ingegneria genetica, tramite diverse tecniche. Una delle tecniche di modifica del DNA che sta alla base della selezione (sia naturale che operata dall’uomo) è la mutazione casuale, un fenomeno che avviene spontaneamente e si verifica in tutti gli esseri viventi, anche se a una frequenza molto bassa. Tale frequenza può essere aumentata dall’esposizione a radiazioni o ad agenti chimici mutageni.

1 Una presentazione Power Point di introduzione alle biotecnologie e agli OGM è disponibile sul sito Internet del progetto EcoGenEtic.Com: http://www.mtsn.tn.it/ecogeneticcom/approfondimenti/materiali.asp

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Le mutazioni hanno portato nel tempo ad evidenti modifiche geniche – non solo attraverso mutazioni puntiformi (ossia riferite a brevissimi tratti di cromosoma o a singoli nucleotidi), ma anche attraverso delezioni e traslocazioni di intere regioni cromosomiche – che nei secoli hanno permesso all’uomo di costituire e selezionare molte varietà agrarie e popolazioni animali oggi utilizzate nel comparto agro-alimentare. Un’ulteriore tecnica di miglioramento genetico è rappresentata dall’incrocio, che avviene quando due organismi geneticamente diversi danno origine a una nuova specie. Questo fenomeno avviene solamente tra specie sessualmente compatibili. Sono esempi di incrocio in agricoltura sia le nuove varietà di una specifica coltura (mele, uva, mais…) sia gli ibridi come il mapo o la pescocca. Con l’ingegneria genetica invece è possibile “progettare” la modifica da effettuare e inserire nel DNA ospite anche geni provenienti da organismi di specie molto diverse, non sessualmente compatibili (ad esempio, il gene responsabile della luminescenza di una medusa può essere inserito nel DNA di alcuni batteri). La tecnologia del DNA ricombinante costituisce la base delle biotecnologie avanzate, di quelle tecnologie cioè che utilizzano organismi viventi o parti di essi per ottenere beni e servizi al fine di migliorare la vita dell’uomo. Ciò permette di produrre in minor tempo e a minor costo nuovi farmaci, nuovi approcci diagnostici e teraupeutici, nuovi prodotti industriali e alimentari, nuove razze animali e varietà vegetali e nuove risorse energetiche. Tuttavia, l’opinione pubblica accetta senza riserve le innovazioni e le attese che le biotecnologie portano nel campo della salute, mentre esprime forti remore di fronte alle stesse innovazioni introdotte nel settore agro-alimentare.

LE TAPPE FONDAMENTALI DELLE BIOTECNOLOGIE

8.000 A.C. Raccolta delle sementi da piantare nell’annata successiva. Conferme in Mesopotamia dell’uso frequente dell’incrocio al fine di migliorare il bestiame.

6.000 A.C. I lieviti vengono utilizzati in Egitto per le prime fermentazioni al fine di produrre birra, vino e pane.

4.000 A.C. Produzione di yogurt e formaggio attraverso batteri fermentati di tipo lattico in Cina.

1675: Anthonie van Leeuwenhoeck scopre l’esistenza di microrganismi al microscopio.

1857: Gregor Mendel scopre le leggi dell’ereditarietà.

1919: Karl Ereky, un agronomo ungherese, usa per la prima volta il termine “biotecnologia”.

1953: James Watson e Francis Crick descrivono la struttura a doppia elica del DNA. Essa permette di ipotizzare il meccanismo della duplicazione del materiale genetico, ponendo così le basi molecolari dell’ereditarietà.

1972: La composizione del DNA umano è scoperto essere identico al 99% a quello di scimpanzé e gorilla.

1994: Negli Stati Uniti la F.D.A. americana (Food and Drug Administration) approva il primo alimento geneticamente modificato: una varietà di pomodoro.

1997: Ian Wilmut e il suo gruppo del “Roslin Institute” scozzese clonano per la prima volta un mammifero, utilizzando il DNA di due cellule di pecora adulta. Nasce la pecora “Dolly”.

2000: Viene completato il Progetto Genoma Umano.

2002: Viene interamente sequenziato il genoma della pianta di riso, la principale fonte nutrizionale di due terzi della popolazione terrestre. Il riso è la prima specie di uso agricolo ad essere interamente sequenziata.

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Ricapitoliamo i principali aspetti attorno ai quali si sviluppa la discussione sugli OGM

ASPETTI NORMATIVI

• 19 sono le sementi geneticamente modificate autorizzate dalla comunità europea: la modifica consiste nell’inserimento di un gene per la resistenza ad un erbicida o ad un parassita;

• Le sementi geneticamente modificate devono subire un iter per l’autorizzazione che prevede una serie di analisi chimiche, genetiche e biologiche effettuate in più di 40 laboratori in Europa;

• L’EFSA (European Food Safety Authority) è l’ente preposto al controllo degli OGM e dei prodotti da essi derivati nell’Unione Europea.

Sono stati recentemente pubblicati a livello EUROPEO i seguenti Regolamenti:

• Reg. CE 1829/2003 del Parlamento europeo e del Consiglio del 22 settembre 2003 relativo agli alimenti e ai mangimi geneticamente modificati Il regolamento che si applica agli alimenti e ai mangimi che contengono, sono costituiti o prodotti a partire da OGM, prevede una procedura di autorizzazione più semplificata rispetto a quella della Direttiva (2001/18/CE). Inoltre, in base al principio “one door, one key”, un richiedente che intenda commercializzare un alimento OGM può presentare ai sensi di questo regolamento una richiesta unica che copra tutte le utilizzazioni del prodotto (coltivazione, importazione e processamento).

• Reg. CE 1830/2003 del Parlamento europeo e del Consiglio del 22 settembre 2003 concernente la tracciabilità e l’etichettatura degli organismi geneticamente modificati e la tracciabilità di alimenti e mangimi ottenuti da organismi geneticamente modificati. Il regolamento modifica la direttiva 2001/18/CE

• Reg. (CE) 641/2004 della Commissione recante norme attuative del Regolamento (CE) 1829/2003 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda la domanda di autorizzazione di nuovi alimenti e mangimi geneticamente modificati, la notifica di prodotti preesistenti e la presenza accidentale o tecnicamente inevitabile di materiale geneticamente modificato che è stato oggetto di una valutazione del rischio favorevole

Con l’entrata in vigore dei regolamenti CE 1829/2003 e 1830/2003, i seguenti documenti sono stati modificati:

• Dir 2001/18/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 12 marzo 2001 sull’emissione deliberata nell’ambiente di organismi geneticamente modificati e che abroga la direttiva 90/220/CEE del Consiglio.

Sono stati recentemente pubblicati a livello NAZIONALE i seguenti Decreti:

• Decreto-Legge del 22 novembre 2004 n.279 Disposizioni urgenti per assicurare la coesistenza tra le forme di agricoltura transgenica, convenzionale e biologica.

• Legge 5/2005 “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 22 novembre 2004, n. 279, recante disposizioni urgenti per assicurare la coesistenza tra le forme di agricoltura transgenica, convenzionale e biologica” prevede che la coesistenza tra le colture tradizionali e quelle con sementi transgeniche deve avvenire “senza che l’esercizio di una di esse possa compromettere lo svolgimento delle altre” e afferma che sarà compito delle Regioni e delle Province Autonome adottare i Piani di Coesistenza.

• Decreto Legislativo dell’8 luglio 2003 n.224 Attuazione della Direttiva 2001/18/CE concernente l’emissione deliberata nell’ambiente di organismi geneticamente modificati

• Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 4 agosto 2000. Sospensione cautelativa della commercializzazione e dell’utilizzo di taluni prodotti transgenici sul territorio nazionale, a norma dell’art. 12 del Reg CE n. 258/97

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ASPETTI ECONOMICI

• I maggiori produttori di OGM nel mondo sono USA, Argentina, Canada e Cina; • Le principali colture OGM nel mondo sono soia, mais, cotone e colza; • La ricerca in campo OGM è principalmente condotta da multinazionali; • Le sementi OGM e le tecniche utilizzate per ottenerle vengono brevettate diventando fonte

di reddito per l’autore della scoperta. Alcuni quesiti da valutare:

• gli OGM rispondono o meno ad obiettivi di sviluppo sostenibile per l’agricoltura (competitività, sostenibilità ambientale, sviluppo rurale, coesistenza,ecc)?

• Qual è il confronto dei costi di produzione tra l’agricoltura convenzionale e quella transgenica?

• Con l’adozione di colture transgeniche, potrebbe aumentare il reddito dell’agricoltore? • Quali sono i possibili rischi di mercato legati alla produzione di colture transgeniche?

ASPETTI ETICI

• Le problematiche sull’ingegneria genetica suscitano domande a cui spesso non si riesce a trovare risposte. Le soluzioni alle problematiche dipendono infatti dai valori che gli si attribuisce. Alcuni ritengono fondamentali i valori riguardanti il benessere della natura, altri ritengono più importanti i valori della dignità e del benessere umano sia morale che economico.

Molti sono gli interrogativi: • È giusto creare organismi “non naturali”? • Quali sono gli organismi naturali? • Come decidere fino a che punto si può modificare? • A chi spetta decidere? • È giusto investire tanti soldi nella ricerca? • Si può brevettare la vita?

ASPETTI AMBIENTALI

Le principali obiezioni in campo ambientale agli OGM riguardano il rischio di inquinamento genetico di coltivazioni tradizionali e piante selvatiche sessualmente compatibili. Le discussioni in questo ambito riguardano prevalentemente i quesiti qui elencati:

• gli OGM diminuiscono la biodiversità (intesa come varietà di forme viventi)? • Le piante GM possono esercitare effetti negativi su organismi non-target (impollinatori,

predatori e altri)? (Ad esempio, il mais che produce una tossina per combattere il parassita piramide rischia di avvelenare anche la farfalla monarca?)

• È possibile che l’utilizzo su larga scala di piante GM favorisca lo sviluppo di caratteristiche di resistenza ai pesticidi (nei parassiti) e tolleranza agli erbicidi (nelle erbacce)?

• Vi è la possibilità che la pianta GM diventi infestante e/o invasiva? • Esistono degli effetti diretti sugli organismi non target del suolo e della rizosfera (lombrichi,

nematodi, protozoi, batteri e funghi)?

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ASPETTI RELATIVI ALLA SALUTE UMANA

Con l’avvento degli OGM, la possibilità che essi possano provocare allergie, indurre resistenza agli antibiotici in microrganismi patogeni per l’uomo, oppure effetti a lungo termine imprevedibili ha suscitato e tuttora suscita preoccupazione. Queste problematiche devono essere affrontate in modo molto attento e fondato su basi scientifiche per garantire che gli alimenti messi in commercio siano sicuri e per assicurare un’informazione corretta che permette ai consumatori di compiere scelte consapevoli.

• Le tecniche dell’ingegneria genetica vengono utilizzate anche per produrre molte molecole farmacologiche: la più nota è l’insulina, che è stata il primo prodotto commerciale derivante da batteri geneticamente modificati.

• Sono in fase di sperimentazione piante o animali transgenici che producono “alimenti farmacologici” (come ad esempio il latte di capre transgeniche, contenente una molecola da somministrare agli infartuati).

• Prima di essere immesso su mercato un OGM deve subire delle analisi chimiche e biologiche che valutano la possibile allergenicità e tossicità. La valutazione della potenziale allergenicità è richiesta anche se la proteina rappresenta meno dello 0,4% dell’alimento

• Gli allergeni sono composti che provocano una risposta da parte del sistema immunitario dei soggetti sensibili, scatenando così l’allergia. Molti alimenti ne sono ricchi, come le fragole, le mele, il riso, il kiwi, le arachidi o i crostacei.

• Alcuni OGM in commercio, oltre al gene di interesse, contengono come marcatore un gene che conferisce la resistenza a un antibiotico. Vi sono timori che questa caratteristica si possa trasmettere ai batteri della flora intestinale umana.

COESISTENZA

Quando due varietà diverse di una pianta, ad esempio mais, vengono coltivate in campi vicini, si verificano abitualmente degli incroci accidentali con il trasporto di polline tra i due appezzamenti di terra. Se un agricoltore che applica metodi tradizionali o biologici avesse un vicino che invece vuole coltivare una varietà GM della stessa pianta, correrebbe il rischio di ritrovarsi con un raccolto che ha acquisito le caratteristiche GM dalla piantagione vicina. Il termine coesistenza si riferisce alla possibilità, per i conduttori agricoli, di praticare una scelta tra colture geneticamente modificate, produzione convenzionale e biologica, nel rispetto degli obblighi regolamentari in materia di etichettatura o di standard di purezza

• I regolamenti comunitari hanno introdotto una tolleranza dello 0,9 % per la presenza accidentale e involontaria di materiale GM in produzioni non transgeniche (Reg. (CE) 641/2004)

PRINCIPIO DI PRECAUZIONE

Quello che inizialmente veniva indicato come “approccio precauzionale” ha fatto la sua prima comparsa nella Convenzione della Diversità Biologica di Rio (CBD, 1992) ed è stato definito come segue: “nel caso esista il rischio di una significativa riduzione della diversità biologica, la mancanza di certezze scientifiche sugli esiti di una tecnologia non deve essere utilizzata per evitare l’adozione di misure volte a minimizzare tale rischio”.

• In Europa il principio di precauzione è diventato norma di controllo per l’immissione di OGM nell’ambiente.

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GLOSSARIO •Agrobacterium tumefaciens: batterio che infetta le piante mediante l'iniezione di un plasmide (plasmide

Ti) che si integra nei cromosomi vegetali. In questo modo si assiste ad una modificazione del patrimonio genetico della pianta.

•Allergene: Sostanza che scatena un'allergia (di solito una proteina). •Allergia: Ipersensibilità del sistema immunitario a sostanze estranee. •Aminoacidi: sono gli elementi costitutivi delle proteine. Ne esistono venti diversi, ognuno dei quali è

codificato, all’interno del DNA, da tre nucleotidi (1). •Antibiotici: sostanze chimiche capaci di uccidere i batteri o di impedirne lo sviluppo. Possono essere

prodotti naturalmente (tramite altri batteri o funghi) oppure sinteticamente (1). •Basi azotate: Unità chimiche fondamentali che compongono la molecola di DNA. Le basi sono quattro:

adenina, citosina, guanina e timina. Il messaggio ereditario viene codificato proprio nella sequenza delle basi azotate: a ogni tripletta di basi corrisponde uno dei venti amminoacidi esistenti.

•Batteri: sono microrganismi procarioti con una struttura cellulare estremamente semplice. Alcuni vivono come parassiti di altri organismi, altri biodegradano materiale organico, altri ancora sono capaci di produrre il proprio nutrimento (1).

•Batteriofagi: Virus che attaccano esclusivamente i batteri. Nella tecnologia genetica vengono spesso chiamati vettori dei geni.

•Biodiversità: termine ormai celebre e abusato. Indica la varietà degli organismi a tutti i livelli, da quello delle varianti genetiche appartenenti alla stessa specie fino alla gamma delle varie specie, dei generi, delle famiglie e ai livelli tassonomici più alti; comprende anche la varietà degli ecosistemi (1).

•Biotecnologie: il complesso delle applicazioni delle tecniche di biologia molecolare e ingegneria genetica allo sviluppo di prodotti o processi chimici di interesse industriale, soprattutto nel campo della medicina, della farmacologia e dell’agricoltura. Più in generale, il termine è impiegato per indicare qualunque uso di organismi viventi o loro parti (enzimi, cellule, ecc.), realizzato ai fini di sintetizzare prodotti utili. In tal senso, usiamo la biotecnologia anche quando facciamo lo yogurt (prodotto per noi dai fermenti lattici), il pane (dove usiamo l’azione dei lieviti), la birra eccetera. La biotecnologia moderna si serve però anche dell’ingegneria genetica, per modificare le caratteristiche degli organismi (1).

•Bt. Bacillus thuringiensis: Un batterio di cui esistono in natura numerose varietà, capaci di produrre tossine letali per alcuni insetti. Il Bt non è normalmente tossico per i mammiferi, perché il loro ambiente intestinale è acido, mentre quello degli insetti è alcalino: per questo viene utilizzato in agricoltura biologica in una forma attenuata che rimane attiva solo per poche ore. Mediante manipolazioni genetiche è possibile inserirlo nel DNA delle piante (in particolare cotone e mais) per far loro produrre le tossine necessarie a combattere gli insetti più comuni. Talvolta però, come nel caso del mais StarLink, prodotto da Aventis, la varietà di Bt utilizzata produce proteine allergeniche per l'uomo.

•Cellula: è la più piccola unità morfologica e funzionale degli organismi viventi: l’ente più piccolo capace di crescere e riprodursi (1).

•Codice genetico: sistema di corrispondenze in base al quale la sequenza delle basi del Dna determina la sequenza degli aminoacidi nelle proteine: a ogni tripletta di basi azotate (codone) è associato un determinato aminoacido. Dato che ogni proteina prodotta da un organismo è una lunga catena di aminoacidi, essa può essere scritta nel Dna (in particolare nei singoli geni) tramite una serie di triplette di basi (1).

•Coesistenza: Il termine coesistenza si riferisce alla possibilità, per i conduttori agricoli, di praticare una scelta tra colture geneticamente modificate, produzione convenzionale e biologica, nel rispetto degli obblighi regolamentari in materia di etichettatura o di standard di purezza.

•Cromosomi: Un cromosoma è composto da una struttura di proteine sulla quale è avvolto un filamento molto lungo e sottile che contiene una serie di geni. La sostanza chimica di cui sono composti i geni si chiama acido desossiribonucleico (DNA). Si può quindi dire che un cromosoma contiene un filamento di geni arrotolato, il quale è composto dal DNA. Una cellula umana contiene 46 filamenti di geni, ossia 46 cromosomi (3).

Direttiva: atto vincolante delle istituzioni comunitarie (...), le direttive vincolano lo Stato membro cui sono rivolte per quanto riguarda il risultato da raggiungere. Le direttive impongono solo l'obbligo di raggiungere un risultato, lasciando liberi gli Stati di adottare le misure dagli stessi ritenute opportune (...) (2). •Dna (acido deossiribonucleico): abbreviazione dall’inglese Deoxyribo nucleic acid, è la molecola di cui

sono fatti i geni che contengono scritta in codice (il “codice genetico”), la formula di tutte le proteine che un organismo produce. Le “lettere” di questo alfabeto genetico sono le quattro basi azotate: a ogni tripletta di basi corrisponde un aminoacido. Normalmente nel nucleo della cellula il Dna è disposto

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secondo due filamenti, avvolti uno attorno all’altro a formare la celeberrima doppia elica. Il Dna presiede alla conservazione, trasmissione ed espressione dei caratteri ereditari (1).

•DNA-polimerasi: Duplicatore di DNA. Enzima coinvolto nella duplicazione del DNA. •Dna ricombinante: molecola di Dna modificata in modo da contenere una o più sequenze nucleotidiche

diverse rispetto alla molecola originaria. È una molecola costruita artificialmente montando pezzi scelti di Dna tramite enzimi di restrizione e ligasi: la tecnologia del Dna ricombinante, cioè la manipolazione di frammenti di Dna per creare nuovi geni da introdurre in organismi viventi, non è altro che l’ingegneria genetica (1).

•Elettroforesi: tecnica in uso per separare molecole di Dna o di proteine di diverse lunghezze e peso. Si basa sul fatto che, attratte da un campo elettrico, molecole diverse si muovono con velocità diverse (1).

•Enzimi di restrizione: sono quelli che spezzano la molecola di Dna in siti ben precisi, creando rotture nelle quali è possibile inserire nuovi geni (1).

•Enzimi: gli enzimi sono particolari proteine che servono da catalizzatori molto specifici, elementi cioè che facilitano o accelerano alcune reazioni chimiche utili al funzionamento di un organismo (1).

•Erbicida:Sostanza capace di distruggere le erbacce. •Escherichia coli (abbreviazione: E. coli):Batterio presente nell'intestino umano. Delle varianti di questo

batterio vengono spesso utilizzate nei laboratori genetici. A questi cosiddetti "ceppi innocui" mancano determinate caratteristiche che consentono di sopravvivere al di fuori del laboratorio.

•Espressione genica: nel fenotipo è l’espressione dell’azione di un gene. Non tutti i geni vengono “espressi”, cioè manifestati esplicitamente nell’organismo. È per tale motivo che si può essere, ad esempio, “portatori sani” di una malattia genetica (1).

•Eucarioti: sono tutti gli organismi le cui cellule sono dotate di nucleo. Praticamente tutti i viventi tranne batteri, virus e alcune alghe (1).

•Gene: unità fondamentale dell'informazione genetica (costituita dal DNA e a volte dall'RNA); è alla base della trasmissione delle caratteristiche degli organismi viventi da una generazione all'altra (Comunicazione della Commissione COM (2001) 454def.). Ogni gene è la formula “in codice” (il codice genetico) di una particolare proteina (2), (1).

•Gene marcatore: Permette di riconoscere, attraverso una modifica visibile, quali cellule siano state modificate geneticamente con successo. Spesso si utilizza come marcatore il gene della resistenza all'ampicillina, facilmente individuabile.

•Gene strutturale, gene regolatore: I geni “strutturali” codificano la formula di una proteina utile all’organismo; quelli detti “regolatori” controllano l’azione dei geni strutturali (1).

•Genoma: La totalità dei geni di un organismo. Ogni cellula di un essere vivente contiene gli stessi geni. Una cellula di un cuore umano dispone p.e. degli stessi geni della cellula di un nervo o di un muscolo umano. (8)

•Glifosato: Potente erbicida utilizzato in agricoltura soprattutto a partire dagli anni '90 – è ora uno degli erbicidi più diffusi in tutto il mondo. La Monsanto lo commercializza con il nome di Roundup. La resistenza al glifosfato è la caratteristica posseduta dalla maggior parte delle piante GM utilizzate in agricoltura.

•Ingegneria genetica: è la tecnologia utilizzata per alterare il materiale genetico di organismi viventi al fine di renderli capaci di produrre nuove sostanze o svolgere nuove funzioni. La biotecnologia moderna si serve spesso dell’ingegneria genetica, chiamata anche tecnologia del Dna ricombinante (1).

•Inquinamento genetico: è il propagarsi in un ecosistema di geni che non ne fanno parte (1). •Ligasi: enzimi capaci di “incollare” insieme segmenti di Dna o Rna (1). •Mappa genetica: Determinazione delle posizioni di ogni gene lungo i cromosomi contenuti nella cellula di

un organismo. Serve per localizzare le porzioni che contengono caratteri interessanti, e per poter operare con precisione con gli enzimi di restrizione.

•Microbo, ovvero microrganismo: ogni organismo visibile solo al microscopio (1). •Mutazione:Trasformazione del DNA spontanea o provocata da fattori esogeni (p.e. sostanze chimiche,

radiazioni, virus, ecc.). •Nucleo: nelle cellule degli organismi più complessi (gli eucarioti) il Dna è contenuto principalmente

all’interno del nucleo, una struttura interna alla cellula e separata dal citoplasma da una membrana (1). •Nucleotide: Sono le unità funzionali del DNA. Ogni nucleotide è composto da un gruppo fosforico, uno

zucchero e una base azotata. •Organismo Geneticamente Modificato: un organismo, diverso da un essere umano, il cui materiale

genetico è stato modificato in modo diverso da quanto avviene in natura con l'accoppiamento e/o la ricombinazione genetica naturale. (Art. 2 - Dir. 2001/18/CE).

•PCR o Reazione a catena della polimerasi: Metodo di amplificazione del DNA mediante l'utilizzo di enzimi e di variazioni di temperatura alternate che consente di duplicare all'infinito un singolo

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frammento. E' una tecnica fondamentale perché ha reso possibile l'applicazione dell'ingegneria genetica su vasta scala.

•Plasmide: Piccole molecole di DNA a forma di anello presenti in molti batteri accanto ai cromosomi. I plasmidi si possono moltiplicare indipendentemente dal cromosoma batterico. Nella tecnologia genetica i plasmidi vengono impiegati spesso come vettori di clonazione.

•Principio di precauzione: “Nel caso esista il rischio di una significativa riduzione della diversità biologica, la mancanza di certezze scientifiche sugli esiti di una tecnologia non deve essere utilizzata per evitare l’adozione di misure volte a minimizzare tale rischio”. (Dichiarazione di Rio, 1992)

•Promotore: Regione del DNA che si trova all'inizio di un gene e che ne controlla l'espressione. •Proteina: una macro molecola biologica, dotata di una specifica struttura tridimensionale, composta di una

lunga catena di aminoacidi la cui sequenza è specificata dall’informazione presente nel Dna (1). •Regolamento comunitario: atto vincolante emanato dalle istituzioni comunitarie e si caratterizzano per

tre elementi fondamentali: hanno portata generale, essendo indirizzati a tutti i soggetti giuridici comunitari, sono obbligatori in tutti i loro elementi e sono direttamente applicabili. Rappresentano pertanto tipiche norme self-executing, cioè operanti senza atti di adattamento da parte degli ordinamenti statali (...) (2).

•Resistenza: Difesa degli organismi contro sostanze tossiche, organismi nocivi o altri agenti negativi. Esempio: molti plasmidi portano geni resistenti agli antibiotici. I batteri dotati di tali plasmidi resistono agli antibiotici. Oppure: grazie all'ingegneria genetica è possibile trasferire dei geni sulle piante che si possono così difendere da virus, funghi, insetti o vermi.

•Rintracciabilità: possibilità di ricostruire e seguire il percorso di un alimento, di un mangime, di un animale destinato alla produzione alimentare o di una sostanza destinata o atta ad entrare a far parte di un alimento o di un mangime attraverso tutte le fasi della produzione, della trasformazione e della distribuzione. (Art. 3 - Reg. CE 178/2002) (2).

•RNA (Acido ribonucleico): Sostanza chimica presente nel nucleo e nel citoplasma delle cellule; svolge un ruolo importante nella sintesi delle proteine e in altre attività della cellula. La struttura della molecola RNA è simile a quella del DNA. Differisce soltanto per una base azotata (Uracile al posto della Timina).

•Royalties: Reddito versato al titolare dei diritti di un'opera d'ingegno, di un'invenzione o di una scoperta coperte da brevetto ecc. Rappresenta la compensazione per lo sfruttamento commerciale di queste, verso il singolo o l'impresa che si sono assicurati i diritti. Può essere anche molto gravoso.

•Selezione: Scelta di un organismo geneticamente modificato in base alle sue nuove caratteristiche (p.e. resistenza agli antibiotici nei batteri o resistenza agli erbicidi nelle cellule vegetali).

•Sistema immunitario: l’insieme di reazioni fisiologiche (produzione di anticorpi) con le quali un organismo si difende dall’ingresso di organismi potenzialmente pericolosi (1).

•Sostanziale equivalenza: E' l'affermazione in base alla quale per le coltivazioni di prodotti transgenici non sono necessari test tossicologici. In particolare il concetto di sostanziale equivalenza prevede che se un organismo è uguale al suo corrispondente naturale e non ha alcun effetto nocivo sull'uomo, e contiene un gene che proviene da un altro organismo che non è tossico, il risultato dell'incrocio genetico non può essere pericoloso ne per la salute ne per l'ambiente.

•Terapia genica: è il processo con il quale vengono introdotti geni in alcune cellule per correggere un difetto genetico causa di una malattia grave. La tecnica è stata usata con successo sugli animali, ma è ancora fallimentare sull’essere umano (1).

•Transgenico: si dice di un organismo che contiene Dna non appartenente alla propria specie di origine (1).

•Vaccino: un preparato che contiene organismi patogeni (uccisi o indeboliti) o parti di essi. Introdotto nel corpo, il vaccino innesca la reazione del sistema immunitario, che produce anticorpi contro l’organismo patogeno (1).

•Vettore: si chiama così l’agente usato per trasportare Dna estraneo all’interno di una cellula. Vettori comunemente usati sono i plasmidi e i virus (1).

•Virus: è un ente al confine tra la vita e la non-vita. Contiene informazione genetica (nella forma di Dna o Rna) e proteine, però non è capace né di replicarsi, né di sintetizzare le proprie proteine. Funziona come un parassita, invade altre cellule nelle quali inietta il proprio Dna per far sì che esse lo replichino (1).

(1) Tratto da CASTELFRANCHI Y., 1999, XLIFE – Guida alle piante e agli animali transgenici,AVVERBI ED., Roma, pp. 132 – 151. (2) http://www.osservaogm.it(3) http://www.gene-abc.ch/index_i.html

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Ideazione e testi (Museo Tridentino di Scienze Naturali): Chiara Cantaloni Marilena Grifò Roberta Guardini Grafica (Museo Tridentino di Scienze Naturali): Davide Dalpiaz Le classi che hanno partecipato al progetto EcoGenEtic.Com sono state: anno scolastico 2005 – 2006 4LTA Istituto Tecnico Industriale “Michelangelo Buonarroti” prof. Ivo Bergamo 3sE Liceo Scientifico “Leonardo Da Vinci” – prof.ssa Adriana Colombini 4E Liceo Scientifico “Galileo Galilei” – prof. Fernando Boso IIB Liceo Classico “Giovanni Prati” – prof. Stefano Stefanini 5bD Istituto d’Istruzione “Antonio Rosmini” – prof.ssa Sonia Paradisi anno scolastico 2006 – 2007 4LTA Istituto Tecnico Industriale “Michelangelo Buonarroti” prof. Ivo Bergamo 3LS Liceo Scientifico “Arcivescovile” – prof.ssa Donatella Danielis 4BD Istituto d’Istruzione “Antonio Rosmini” – prof.ssa Sonia Paradisi 5SD Istituto d’Istruzione “Antonio Rosmini” – prof.ssa Caterina Bianchi Referente del progetto EcoGenEtic.Com per il Museo Tridentino di Scienze Naturali Roberta Guardini – progetti scienza in società tel. 0461 270316 email: [email protected] Per informazioni e approfondimenti contattare: Servizi educativi del Museo Tridentino di Scienze Naturali Via Calepina, 14 38100 Trento tel. 0461 228502 – 0461 222916 – fax 0461 270385 email: [email protected]


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