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    Il sito webdel museo

    www.regione.toscana.it

    Saper F arenei Musei

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    Nella stessa collana

    1 La sicurezza delle personee delle opere nei musei.Lineamenti

    2 La segnalazioneesterna del museo

    Prossimi titoli

    La rilevazione dellasoddisfazione dei visitatori

    Le erogazioni liberali La parola scritta

    nel museo

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    Il sito web

    del museo

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    Il sito web del museo A cura di Alessandro Andreini Regione Toscana - Giunta regionale Direzione Generale Politiche formative,beni e attivit culturali Settore Musei, aree archeologiche, valorizzazionedei beni culturali e cultura della memoria

    Catalogazione nella pubblicazione (CIP) a curadella Biblioteca della Giunta regionale toscana:

    Il sito web del museo. (Saper fare nei musei ; 3)

    I. Toscana. Direzione generale Politiche formative,beni e attivit culturali II. Andreini,

    Alessandro 1. Musei Siti web - Accessibilit069.0285

    Coordinamento comunicazione ed eventiDirezione generale della PresidenzaSettore Comunicazione istituzionale

    e pubblicitaria

    Realizzazione grafica e stampaCentro stampa Giunta Regione Toscana

    Copie 1000

    Giugno 2008

    Saper F arenei Musei

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    Indice

    5 PresentazionePaolo Cocchi

    Assessore alla Cultura, al Commercioe al Turismo della Regione Toscana

    7 In forma di guida: note sul sito web del museoAlessandro Andreini

    31 Musei nel web. Usabilit a confrontoEmiliano Ricci

    53 Commenti ed idee per un buon webFederico Picardi

    55 Leffetto che fa. Sguardi sui musei nella reteMario Turci

    69 Bibliografia essenziale

    71 Sitografia essenziale

    73 GlossarioAlessandro Andreini

    85 Allegati109 Gli autori

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    Presentazione

    Duecentottantasette Comuni e pi di cinquecentomusei. Si pu riassumere cos il quadro toscano, anche se lacifra di per s non d certo conto del legame straordinarioche i musei hanno con il territorio e con la storia pi ampiadelle comunit locali. Una caratteristica tutta italiana, si detto, ma che in Toscana ha sicuramente unaccentuazioneparticolare. Il museo spesso l dove non sono la farmaciao la scuola. Perch un patrimonio cos esteso possa essereconservato e fruito nel modo migliore c bisogno di un im-pegno straordinario. Occorre anche che si faccia rete, chesi sviluppino progetti culturali a livello di sistemi museali,per far emergere lunitariet del bene culturale e mettere inevidenza come il territorio, a sua volta, sia una continuazio-ne del museo.

    La Regione Toscana sostiene da anni con propri pro-getti ladeguamento dei musei allAtto di indirizzo sui criteritecnico-scientifici e sugli standard di funzionamento e svi-luppo dei musei. Il programma pluriennale degli interventistrategici nel settore dei beni culturali, nato come progettoToscana, Museo diffuso, contribuisce alla conservazione,al recupero ed alla valorizzazione di un patrimonio che con-tinua ad emergere in tutto il territorio regionale.

    La collana Saper fare nei musei integra questi pianidi intervento con manuali pratici che nascono dalla realttoscana, per sostenere il lavoro quotidiano di chi opera nelmuseo. Ogni titolo risponde, infatti, a esigenze che si sonomanifestate nel vivo dei musei e valorizza risorse professio-nali ed esperienze maturate sul campo in uno scambio diinformazioni e acquisizioni che arricchisce tutti.

    La sfida della qualit riguarda tutti i campi, ma lacultura della qualit, alla quale Saper fare nei musei prati-camente allude, sicuramente un elemento costitutivo delmuseo.

    Paolo Cocchi Assessore alla Cultura, al Commercio e al Turismo

    della Regione Toscana

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    Caro Claudio,ti annoier con questo report, abbastanza significativoper! Mi preme innanzitutto chiarire che non un espe-diente per segnalarti che nella mail in cui mi invitavi aprendere visione del museo in questione non mi veniva

    fornito il relativo url.La ricerca in rete, con google non ha fornito linforma-zione necessaria e non mi rimasto che telefonare almuseo stesso: lincaricato mi ha fornito il seguente in-dirizzohttp://xxxxxxx.xxxxxxxxxxx.xxx/index.html ma delmuseo nessuna traccia, non so forse vedere?Infine ti segnalo che lesito della ricerca con il motoredi ricerca interno al sito del Comune di xxxxx, con laparola chiave xxxxxx, fornisce 104 risultati, primo deiqualiPresentazione del nuovo sito web del museo xxxxxx Il nuovo sito web dedicato al museo xxxxxx stato svi-luppato con lintento di offrire un efficace strumento mul-timediale capace di valorizzare il grande patrimonio arti-stico custodito nella pi importante istituzione musealedella citt di xxxxxx.Scarno trafiletto, non ti pare? e soprattutto non correda-to della logica indicazione dellindirizzo per raggiungere

    la risorsa citata che si presume sia oramai pubblicata inmaniera definitiva. Questa prima indagine mette in luceuna questione trascurata dai promotori e dai progettistidei siti web: la visibilit e la rintracciabilit del sito nelnetwork.

    Un caro saluto(da una mail a Claudio Rosati)

    In orma di guida:note sul sito web del museo Alessandro Andreini

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    Il sito web di un museo uno strumento: non siguarda, n si legge, n tanto meno si sfoglia: si usa. Pa-ragonerei il sito ad un utensile da cucina, un robot mul-tifunzione ad esempio, che collocato nello scaffale vienericercato per essere usato quando se ne ha bisogno. Inprimo luogo lo strumento deve essere collocato in unpiano raggiungibile da tutti senza particolari sforzi. Poideve essere funzionale alle operazioni per cui stato co-struito ma soprattutto deve rispondere ai bisogni di chilo deve usare. Altrettanto importante che sia facile farequello che lo strumento consente di fare.

    Fuor di metafora il sito web deve essere facilmenterintracciabile attraverso i comuni motori di ricerca cheormai sono diventati gli indici di quellimmenso libro

    che internet, deve essere facilmente riconoscibile, masoprattutto esso deve assolvere ad una precisa funzione:quella per la quale il visitatore ha deciso di consultarloe usarlo. Compito del progettista di siti web pensaree progettare il sito in modo che possa essere estetica-mente originale e gradevole, coerente con una strategiadi comunicazione visiva e soprattutto rispondente alleaspettative di coloro che lo useranno e visiteranno e allenorme che consentono la fruizione di contenuti e fun-zioni del sito anche da parte di persone con disabilitfisiche.

    Il problema pi grande calibrare lo strumentosito web sui visitatori del sito. Meglio. necessarioche prima di progettare un sito web si individui il pub-blico al quale ci si vuole rivolgere. Purtroppo nessun sito universale: ciascun individuo ha la propria formazio-ne culturale che sar simile a quella del gruppo sociale,culturale, etnico, linguistico, classe di et al quale ap-partiene ma si differenzier rispetto agli altri individui o

    al limite rispetto agli altri gruppi omogenei di persone.Per questo motivo possiamo affermare che, anche se auspicabile la ricerca della maggiore semplicit dusoche renda possibile lutilizzo del sito al maggior numerodi utenti possibile, sar sicuramente impossibile che unsito web sia facilmente utilizzabile per tutti.

    Chi deve progettare un sito web? Webdesigner,esperto del museo, informatico. Un aspetto che vorrem-mo sottolineare limportanza della partecipazione finodalle prime fasi di ideazione e di progettazione del sito web di competenze diverse che rispondono a sensibilit

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    diverse. Troppo spesso, soprattutto negli anni passati, si delegato da parte dei professionisti dei musei la pro-gettazione, la realizzazione e spesso anche i contenutiagli esperti informatici. Centrale invece lapporto chei professionisti dei musei devono dare alla costruzionedel sito, alla sua organizzazione, alla scelta del pubblicoa cui rivolgersi, le informazioni da pubblicare, il linguag-gio da usare.

    Ma un altro laspetto che possiamo definire ilpi importante per un sito web: laggiornamento. Spes-so trascurato o sottovalutato senzaltro il criterio chia-ve attraverso il quale un sito parla di se stesso e ancoradi pi del museo che lo ha prodotto, messo in linea e chelo dovrebbe curare. Sovente capita di visitare siti di mu-

    sei, spesso ben fatti, talvolta curati in ogni aspetto, manei quali le informazioni sono vecchie e non rispondonoalla realt. Molto grave in generale, diventa gravissimose riguarda informazioni di tipo logistico quali le moda-lit per raggiungere il museo, la prenotazione, lorarioe i giorni di apertura. In questi casi opportuno che ilsito non esista o sia messo off line: la cattiva immagineche il museo pu avere dalla mancata presenza sul web senzaltro minore della conseguenze derivanti da unainformazione sbagliata o non aggiornata.

    Claudio Rosati scrive (Rosati, 2008, p. 13): A vol-te basta poco. Nel sito del museo ad esempio opportuno fare link con i siti delle aziende di trasporto pubblico ocon mappe interattive per individuare il percorso da fare per arrivare al museo. Si pu inoltre dare al visitatore la possibilit di stampare in PDF la pianta della zona in cui si trova il museo con le indicazioni dei parcheggi vicini. Lindicazione di come raggiungerci o dove siamo (pre-

    feribili, ad esempio, a la sede, informazioni generali,info e servizi) deve essere ben visibile. Oltre al servizioreale che viene dato si manifesta una sensibilit che sarapprezzata dal visitatore e che insieme ad altre iniziati-ve concorrer a creare un clima di accoglienza cordiale. Lecologia del sito resta in ogni caso fondamentale. Lacura costante della relazione con lesterno la funzione pi difficile e insidiosa. Lattenzione alla grafica, alla leg- gibilit, alla ricchezza dei contenuti rischia di far metterein secondo piano quella che si pu definire la funzionalit fisiologica. In una recente ricognizione dei siti di musei to-

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    scani sono emersi casi limite: il costo dei biglietti espressoancora in lire, a distanza di cinque anni dallintroduzionedelleuro; gli orari di visita che differiscono, per uno stessomuseo, da quelli comunicati allingresso e ancora da quelli stampati sui pieghevoli; la presenza nella home page di una manifestazione svoltasi quattro anni prima.

    Un ulteriore aspetto a cui necessario porre par-ticolare attenzione quello che viene definito il Web2.0. Non mi soffermer a lungo sulla definizione, sullesue origini e motivazioni. Per questo rimando allottimosaggio di Ludovico Solima,Nuove tecnologie della co-municazione (Solima, 2007, pp. 365-375). necessarioper qui accennare a cosa si intende con questa locuzio-

    ne. Essa sta indicare levoluzione di internet dalla faseiniziale nella quale i siti erano semplicemente delle pagi-ne nelle quali la direzione dei flussi informativi era uni-ca (dal produttore dei contenuti al navigatore) a quellaattuale nella quale, anche grazie allutilizzo di nuovetecnologie, lutente al centro della comunicazione espesso lui stesso generatore di contenuti. Gli esempiche hanno avuto maggior successo sono i cosiddetti net- work sociali quali youtube (http://www.youtube.com),myspace (http://www.myspace.com), facebook (http:// www.facebook.com), flickr (http://www.flickr.com),linkedin (http://www.linkedin.com/), etc. ma molti altriesempi sono ormai rintracciabili sul web. Linterazionecon lutente ormai presente a livelli diversi in molti deisiti presenti in rete. Spesso si tratta di sondaggi oppu-re di blog, forum, talvolta possibile inserire contenutie implementare intere sezioni del sito internet, oppu-re tutte queste cose insieme e molte altre. David Sifry,creatore del motore di ricerca per blogtchnorati.com,ha

    scritto: (Alessio Jacona, La migrazione di massa quellache avverr in rete,Nova24, supplemento a Il sole 24ore del 28/2/2008, pag.7) il web 2.0 non altro che larete costruita intorno a noi, linsieme di persone chesi connettono a interagire tra loro in modo nuovo e connuovi strumenti. Se ilweb 1.0 consistito perlopi nel-la digitalizzazione di informazioni e servizi preesistentioffline, la nuova rete fatta al contrario di persone chevivono una parte importante della loro vita online.

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    a quelli che avevano sui siti tradizionali e nello stessotempo aumenta anche la fidelizzazione del navigatore.

    Per quanto riguarda i musei non mancano esempivirtuosi da questo punto di vista anche se ancora, moltospesso, la staticit dei contenuti e la mancanza di intera-zione con il navigatore sono preponderanti.

    Per fare alcuni esempi di eccellenza a livello in-ternazionale possiamo citare il sito del museo del Lou-vre che permette di creare il proprio spazio personale.Allinterno di questo possibile comporre degli albumpersonalizzati selezionando immagini e testi durante lanavigazione che poi possono essere consultati, modifi-cati e condivisi con altri utenti. Si creano cos percor-si personalizzati allinterno delle risorse iconografiche

    e testuali messe a disposizione dal sito del Louvre (suhttp://www.louvre.fr si veda in particolare la sezioneMon espace personal nella prima pagina).

    Altri esempi possono essere fatti: lacommunitydel MART di Rovereto dove possibile, tra le altre cose,inserire foto scattate allinterno del museo stesso e con-dividerle con gli altri utenti utilizzando la piattaformamessa a disposizione da un altro network sociale, flickr .

    Lo stesso sitoToscanaMusei vuole essere unaco-munit per i musei della regione Toscana. Negli ultimitempi si sono aperti alcuni spazi che vanno in questadirezione. Il primo uno spazio dedicato alle fotografieche usa la stessa piattaforma e la stessa filosofia descrittaper il MART di Rovereto: i visitatori dei musei toscani,gli operatori museali e chiunque voglia contribuire a co-struire una sorta di album di famiglia dei musei toscanipu farlo attraverso questo spazio. Unaltra opportunitofferta dal sito la possibilit di inserire le proprie ini-ziative e che andranno a confluire nelle varie sezioni del

    sitoToscanaMusei .Anche alcuni musei toscani si sono mossi in que-sto senso. Un esempio di sito che permette un livello diinterazione semplice ma efficace quello che ci viene of-ferto dal sito del MAEC - Museo dellAccademia Etru-sca e della Citt di Cortona (http://www.cortonamaec.org/comunita) dove troviamo una sezione dal titoloco-munital cui interno troviamo tre voci di menu:new-sletter, Io vorrei che..., I vostri messaggi.Nella prima sioffre la possibilit di iscriversi alla newsletter del museo,il secondo un Servizio informazioni, quesiti e domande

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    frequenti: Invia la tua segnalazione al Museo: facci cono-scere la tua opinione su questo sito o inviaci suggerimenti,desideri o segnalazioni. Il tuo messaggio sar pubblicatoin questo sito, alla sezioneI vostri messaggi.

    Claudio Forghieri, direttore scientifico diE-gov. Mensile di cultura e tecnologie per linnovazione ( su Ilsole 24 ore del 3 marzo 2008) pone una domanda allaquale vale la pena rispondere. Serve davvero la presen-za in home page? Coloro che si occupano dei conte-nuti delle pagine internet di un museo sanno bene qualisiano le pressioni, le richieste di spiegazioni, i mugugniche accompagnano la pubblicazione delle pagine sulsito. Se pur importante la presenza in home page non

    fondamentale. Questo perch molto spesso gli utentiche finiscono sulle pagine di un sito web non lo fannoattraverso lhome page ma passando per un motore diricerca che li fa arrivare direttamente nella pagine inter-ne del sito. Questo fenomeno facilmente riscontrabileconsultando le statistiche di accesso del proprio sito. Inbase a quanto detto va quindi ponderata bene la sceltadi cosa mettere nella prima pagina del sito: valide sonosenzaltro le pagine che danno un assaggio di tutti i con-tenuti che si possono trovare allinterno del sito ma al-trettanto valide sono le home page sintetiche che aiutinoa orientarsi. Nel progettare il sito del museo dobbiamotenere conto di quanto detto e dedicare almeno un 50%del tempo della progettazione a cercare di costruirestrumenti di navigazione funzionali e semplici da usa-re e nellottimizzazione dei siti in modo che le paginevengano correttamente interpretate dai meccanismi diindicizzazione dei motori di ricerca.

    Due sono le parole chiave che valgono per tutti

    i siti internet: accessibilit e usabilit. Negli ultimi annisi molto parlato, spesso a sproposito di questi temi.Talvolta i due termini sono sovrapposti e spesso confusi.Si pu essere portati a pensare che un sito accessibilesia automaticamente anche usabile e viceversa. Su que-sti termini si giocano anche i presupposti del sito webdel museo. Questo deve essere innanzi tutto accessibilee usabile. La rispondenza a questi parametri comporte-rebbe di per s lassolvimento del compito che ci siamoprefissati: la realizzazione di un buon sito web per il mu-seo. Ma cosa si intende per usabilit e accessibilit?

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    Proviamo a fare chiarezza partendo dalle definizioni.

    AccessibilitPer la legge Stanca (si veda in appendice la LEG-

    GE STANCA - Legge 9 gennaio 2004, n. 4- e il relativoregolamento di attuazione -Decreto del Presidente dellaRepubblica, 1 marzo 2005, n. 75) laccessibilit :

    la capacit dei sistemi informatici, nelle forme e nei limiti consentiti dalle conoscenze tecnologiche, di erogareservizi e fornire informazioni fruibili, senza discriminazio-ni, anche da parte di coloro che a causa di disabilit neces-sitano di tecnologie assistive o configurazioni particolari.

    Per il WAI (Web Accessibility Initiative,http://www.w3c.it/wai/):Per accessibilit web si indica la capacit di un sitoweb di essere acceduto efficacemente (alla sua interfacciae al suo contenuto) da utenti diversi in differenti contesti. Rendere un sito web accessibile significa permettere lac-cesso allinformazione contenuta nel sito anche a personecon disabilit fisiche di diverso tipo e a chi dispone di stru-menti hardware e software limitati.

    Dunque le categorie di utenti che hanno maggio-ri benefici da un sito accessibile sono principalmente iportatori di handicap. Ma non soltanto questi. Gli utentiche hanno dei vantaggi non sono soltanto chi abbia deideficit fisici (ciechi, ipovedenti, persone con difficol-t motorie che rendano difficile lutilizzo di strumentiinformatici, etc.) ma anche altre fasce di utenti. Mi ri-ferisco a coloro che sono considerati come portatori dihandicap informatici come chi utilizza versioni nonaggiornate o poco diffuse di sistemi operativi o browser

    internet, hardware obsoleto, etc. Anche queste tipolo-gie di utenti potrebbero avere difficolt a navigare siti web non accessibili. In generale un sito internet acces-sibile un sito costruito per essere facilmente fruito dachiunque. Si pensi ad esempio alle persone anziane oai bambini che per ragioni diverse soffrono dei naturalihandicap cognitivi. Ad un livello ancora pi ampiolaccessibilit promuove una filosofia del creare pagine web che siano le pi chiare e semplici possibili in rela-zione allutenza di riferimento del sito stesso. In ultimaanalisi tutti gli utenti possono avvantaggiarsi da un sito

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    accessibile. Riportiamo di seguito le linee guida WCAG(Web Content Accessibility Guidelines) emesse dal W3C(World Wide Web Consortium) uno dei pi autorevoliconsorzi a livello mondiale che si occupa di accessibilitdelle pagine web e ne elabora gli standard.

    WCAG 1.0: le 14 linee guida in breve(http://www.w3c.it/wai/wcag10Guidelines.html):

    1. Fornire alternative equivalenti per il contenutovisivo e audio.Fornire un contenuto che, una volta presentatoallutente, svolga essenzialmente la stessa funzioneo raggiunga lo stesso scopo del contenuto visivo o

    acustico.2. Non fare affidamento unicamente sul colore. Assicurarsi che il testo e la parte grafica sianocomprensibili se consultati senza il colore.

    3. Usare marcatori e fogli di stile e farlo in manieraappropriata. Marcare i documenti con gli appositi elementi strutturali. Controllare la presentazionecon i fogli di stile piuttosto che con gli elementi e gli attributi di presentazione.

    4. Rendere chiaro mediante il markup luso del

    linguaggio naturale. Utilizzare marcatori cheagevolino la pronuncia o l interpretazione di testi inlingua straniera o con abbreviazioni e acronimi.

    5. Creare tabelle che si trasformino in manieraelegante. Assicurarsi che le tabelle abbiano lamarcatura necessaria per essere trasformate dai browser e da altri user agent.

    6. Garantire che le pagine che utilizzano letecnologie pi recenti si trasformino in manieraelegante. Assicurarsi che le pagine rimanganoaccessibili anche quando le tecnologie pi recenti non sono supportate o sono disattivate.

    7. Garantire allutente il controllo dei mutamentidi contenuto dipendenti dal tempo. Assicurarsi che il movimento, il lampeggiare, lo scorrere e lautoaggiornamento degli oggetti possa essere messoin pausa o arrestato.

    8. Garantire laccessibilit diretta delle InterfacceUtente Incorporate. Assicurarsi che linterfacciautente sia conforme ai principi di progettazioneaccessibile: accesso alle funzionalit indipendente

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    dal dispositivo, possibilit di operare da tastiera,comandi vocali, etc.

    9. Progettare per garantire lindipendenza daldispositivo. Usare funzioni che permettano di attivare gli elementi della pagina mediante unavariet di dispositivi.

    10. Usare soluzioni temporanee. Usare soluzioni provvisorie per l accessibilit, affinch le tecnologieassistive e i browser pi vecchi possano operarecorrettamente.

    11. Usare le tecnologie e le linee guida del W3C. Usare le tecnologie W3C (in conformit con lespecifiche) e seguire le linee guida per l accessibilit.Nei casi in cui non sia possibile usare una tecnologia

    W3C, oppure nell utilizzarla si ottenesse materialeche non si trasforma in maniera elegante, fornireuna versione alternativa, che sia accessibile, del contenuto.

    12. Fornire informazioni di contesto e orientamento.Fornire informazioni di contesto e orientamento per aiutare gli utenti a comprendere le pagine o elementi complessi.

    13. Fornire meccanismi di navigazione chiari. Forniremeccanismi di navigazione chiari e consistenti -informazioni di orientamento, barre di navigazione,una mappa del sito, etc. - per aumentare la probabilit che una persona possa trovare sul sito ciche sta cercando.

    14. Garantire che i documenti siano chiari e semplici.Garantire che i documenti siano chiari e semplici,affinch possano essere pi facilmente comprensibili.

    Per quanto concerne i musei questi sono molto

    spesso di propriet di enti pubblici e in quanto tali han-no lobbligo di seguire le indicazioni della Legge Stanca.LItalia seguendo indicazioni dellunione europea ha va-rato la Legge 4/2004, basata sulle WCAG, chiamata an-che Legge Stanca. La legge si applica a tutte le pubblicheamministrazioni e a quelle aziende che hanno una preva-lente capitalizzazione pubblica. La Legge 4/2004 preve-de che nel caso della sottoscrizione di un contratto perla creazione o il rinnovo di un sito o di una pagina basatasu tecnologie web, su siti pubblici, intranet o supporticome CD-ROM, questultima sia creata rispettando 22

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    requisiti tecnici che garantiscono laccessibilit minima.La legge dichiara anche che, in caso di mancato rispet-to dei 22 requisiti tecnici, il contratto da considerarsinullo. La legge si occupa dunque dellaccessibilit deisiti web delle pubbliche amministrazioni e fornisce unaserie di indicazioni e obblighi a cui questi siti debbonouniformarsi. La legge si applica soltanto ai nuovi siti o aquelli che vengono ristrutturati. Non obbliga dunque ivecchi siti ad adeguarsi alla nuova normativa. In appen-dice possibile consultare la Legge Stanca, ilregolamen-to di applicazionee irequisiti tecnici .

    Passiamo adesso alla seconda delle due parole chiave del web:

    Usabilit Lusabilit definita dallISO (International Stan-

    dard Organization), come lefficacia, lefficienza e la sod-disfazione con le quali determinati utenti raggiungonodeterminati obiettivi in determinati contesti. In praticadefinisce il grado di facilit e soddisfazione con cui linte-razione uomo-strumento si compie.

    Il termine non si riferisce ad una caratteristica in-trinseca dello strumento, quanto al processo di interazionetra classi di utenti, prodotto e finalit. per duso comu-ne - per estensione - luso di questo termine in forma di ag- gettivo (es: lo strumento caio particolarmente usabile.)

    Il problema dellusabilit si pone quando il mo-dello del progettista (ovvero le idee di questi riguardo al funzionamento del prodotto, che trasferisce al design del prodotto stesso) non coincide con il modello dellutente finale (ovvero lidea che lutente concepisce del prodotto edel suo funzionamento).

    Il grado di usabilit si innalza proporzionalmenteallavvicinamento dei due modelli (modello del progetti-sta, e modello dellutente) (http://it.wikipedia.org/w/in-dex.php?title=Usabilit%C3%A0&oldid=8596597).

    La difficolt delladeguamento del sito internetper quanto riguarda questo tipo di standard data dalfatto che molti dei parametri che rendono un sito usabi-le sono relativi soltanto a una categoria di utenti e non atutti indistintamente. Ci sono per alcune regole relativea certe pratiche molto diffuse che sicuramente sono daevitare. Lo scopo ultimo dellusabilit che lo strumen-

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    to risponda alle esigenze dellutente. Lusabilit, a dif-ferenza dellaccessibilit, non quasi mai una questionedi codice utilizzato e compatibilit. Si fonda soprattuttosullosservazione dellutente nel momento in cui questiutilizza il sito. Per quanto riguarda lusabilit (ma nonsolo), tra i siti italiani si consiglia in modo particolareusabile.it - usabilit, accessibilit e interaction-design per il webdi Maurizio Boscarol (http://www.usabile.it/).Lusabilit si basa principalmente su principi euristici.Dice Jacob Nielsen (Jacob Nielsen,Heuristic Evaluation http://www.useit.com/papers/heuristic):

    Heuristic evaluation is the most popular of the us-ability inspection methods. Heuristic evaluation is done

    as a systematic inspection of a user interface design for usability. The goal of heuristic evaluation is to find the us-ability problems in the design so that they can be attended to as part of an iterative design process.

    Questo non significa che dopo una notevolequantit di studi e di analisi i ricercatori non abbiano ri-scontrato una notevole ricorrenza nella ripetizione delledifficolt riscontrate dagli utenti nella navigazione deisiti e che non si siano trovati daccordo sugli errori pifrequenti commessi dai progettisti. Da queste esperien-ze stato quindi possibile stilare decaloghi e linee guidasu cosa inserire e dove inserirlo allinterno di una pagina web. Questi decaloghi sono rintracciabili in rete piutto-sto facilmente e come avrete modo di verificare hannomolti punti in comune ma differiscono al tempo stessoanche in maniera significativa su aspetti anche non mar-ginali. La raccomandazione quella di usare le dovu-te cautele e soprattutto di adattare i consigli al proprio

    contenuto evitando di applicare pedissequamente quel-lo che viene di volta in volta segnalato. Lusabilit deveessere un metodo e non lapplicazione di regole date. Idecaloghi hanno un senso in quanto punto di parten-za di una analisi che deve coinvolgere necessariamen-te il progettista e lutente. Pur con tutte le cautele chevi abbiamo qui segnalato senzaltro utile avere sottomano, come base di riferimento, questi principi. JacobNielsen, considerato uno dei massimi esperti mondia-li sullusabilit dei siti internet, ha scritto innumerevolisaggi, studi e indicazioni per la realizzazione di un sito

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    internet usabile. Ha prodotto uno, forse il pi famoso,di questi decaloghi.

    La versione italiana che qui pubblichiamo trat-ta dal sito della Regione Emilia Romagna http://www.regione.emilia-romagna.it/wcm/LineeGuida/sezioni/generali/usabilita/principi_usabilita.htm.

    La versione originale, in lingua inglese, comun-que disponibile sul sito di Jacob Nielsen allindirizzo:http://www.useit.com/papers/heuristic/heuristic_list.html.

    1) Coerenza Lutente che naviga fra i documenti non dovrebbe

    mai chiedersi se parole, immagini, pulsanti, situazioni o

    azioni diverse hanno lo stesso significato; situazioni simi-li debbono essere coerenti nelle azioni, nella terminolo- gia, nei colori, nello stile, nei caratteri e cos via; la coeren-za va applicata alla grafica (stessa rappresentazione grafica= stessa informazione o stessa azione), agli effetti (stessocomando = stesso effetto, stessa azione conseguente), alla presentazione (stessa informazione = stessa posizione). Inoltre, ci vuole coerenza anche rispetto agli standard ealle convenzioni: lutente naviga anche in altri siti e deve potersi aspettare di interagire con il nostro sistema come abituato a fare negli altri (ad es. lutente che vede una frase sottolineata si aspetta che rappresenti un link, per-tanto bene riservare questa rappresentazione per i link). La mancanza di coerenza genera confusione e porta a una perdita di credibilit.

    2) Feedback Il sistema deve sempre tenere lutente informato su

    cosa sta succedendo tramite adeguati feedback che corri-

    spondono ad ogni azione dellutente (es.: quando si inviauna form il sistema dovrebbe dare un messaggio di Invioavvenuto oppure quando si clicca su un link la pagina di destinazione deve avere un titolo che assomigli al titolodel link, ecc.).

    I feedback devono essere forniti in un tempo ra- gionevole: dopo un secondo lutente avverte il ritardonella risposta del sistema, dopo 8 secondi il 50% degli utenti abbandona il sito (per operazioni lunghe quindi bene mostrare indicatori di avanzamento per far sapereallutente che la sua transazione in corso).

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    3) Uscite chiaramente indicate Il sistema non deve mai imprigionare lutente in

    situazioni che non hanno vie duscita visibili (in alcune pagine potrebbe essere utile avere un ritorno a una pagina precedente o successiva, e in genere alla homepage), n limitare la sua libert di movimento; lutente deve averela sensazione di tenere la situazione sotto controllo, deve poter prevedere gli effetti delle proprie azioni (es.: avver-tire quando il link aprir una nuova finestra, informaresulle dimensioni di un file prima di scaricarlo, ecc.).

    4) Prevenzione degli errori meglio evitare che un problema si presenti piut-

    tosto che prevedere vari messaggi di errore (prestare molta

    attenzione alle pagine che prevedono il riempimento di form evidenziando ad esempio i campi obbligatori, nonconsentendo di digitare caratteri alfanumerici in campi numerici, indicando chiaramente il formato dei campi data o valuta, ecc.)

    5) Messaggi derrore semplici In caso di errore, i messaggi debbono essere co-

    struttivi, cio orientare lutente alla soluzione e nonallindividuazione di colpe e deve essere data la possibilitdi riscrivere solo la parte errata; fornire funzionalit di annullamento delle operazioni, come undo e redo o di ripristino delle condizioni di default.

    6) Parlare il linguaggio dellutente Il linguaggio utilizzato a livello di interfaccia deve

    essere semplice e familiare per lutente e rispecchiare i concetti e la terminologia a lui noti.

    7) Ridurre il carico di memoria per lutente pi facile riconoscere una cosa vedendola diretta-mente piuttosto che recuperarla dalla memoria, pertantole azioni possibili e i comandi debbono essere chiaramenteindicati o facilmente ritrovabili ogni qualvolta sono ne-cessari.

    Ove possibile, bene utilizzare il percorso di navi- gazione, cio lindicazione sempre presente sulla pagina di quali pagine sono state visitate per arrivare dalla home aquella attuale (ricalcando la struttura dellalbero di navi- gazione).

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    8) Scorciatoie Spesso le caratteristiche che rendono un sistema fa-

    cile da imparare infastidiscono lutente esperto; sarebbeutile quindi includere nel sistema anche scorciatoie, tasti o pulsanti che consentano una navigazione pi rapida eriducano il numero delle interazioni necessarie (utilizzaread esempio gli accesskey, combinazioni di tasti che per-mettono di saltare direttamente in una determinata posi-zione della pagina particolarmente utili perch facilitanola navigazione dei non vedenti e di coloro che non usanoil mouse).

    9) Aspetto gradevole ed essenziale Le interfacce non dovrebbero contenere elementi

    irrilevanti n ridondanti: ogni informazione superflua in pi riduce la visibilit delle informazioni importanti. Li-mitare le possibilit di scelta offerte allutente: se in una pagina ci sono 50 pulsanti, esiste una sola possibilit su50 che lutente compia lazione giusta per raggiungere il suo scopo.

    10) Fornire aiuti e manualiNormalmente un buon prodotto non dovrebbe aver

    bisogno di documentazione per essere usato, per in certi casi pu essere necessario fornire aiuti in linea o manuali utente: in questo caso bene fornire informazioni essen-ziali, semplici e facili da ricercare.

    Un altro strumento che diventato ormai un clas-sico dal quale non si pu prescindere laTop ten mista-kes in web designancora di Nielsen. Anche per questavalgono tutte le cautele e gli avvertimenti che abbiamoesplicitato per il decalogo appena citato. LaTop ten mi-

    stakes in web design stata redatta nel 1996. Siamo allapreistoria se consideriamo i tempi di internet ma, nono-stante tutto, gli errori individuati nel decalogo di Niel-sen sono ancora largamente diffusi e quindi crediamoche sia opportuno la sua consultazione prima di metteremano ad un sito web.

    Quella che pubblichiamo di seguito la versioneriveduta nel 2007 (Jakob Nielsen,Top Ten Mistakes inWeb Design, tratto il 10/12/2007 da http://www.useit.com/alertbox/9605.html. La traduzione nostra):

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    I 10 errori pi frequenti nel web design(aggiornata nel 2007)

    1) Cattiva ricerca I motori che prevedono una ricerca letterale ridu-

    cono eccessivamente lusabilit per coloro che non hannodimestichezza nellutilizzo di plurale, trattini, nella gestio-ne di refusi e delle varianti dei termini richiesti. Questi motori di ricerca sono particolarmente ostici per gli utenti pi anziani ma sono fastidiosi per tutti.

    Un problema correlato si verifica quando i moto-ri di ricerca danno priorit ai risultati soltanto in base aquanti termini richiesti contengono, piuttosto che in baseallimportanza di ogni documento. Molto meglio quando

    il motore di ricerca mette in cima alla lista le migliori op-zioni (particolarmente importante per le ricerche come i nomi dei vostri prodotti).

    La ricerca per lutente fondamentale quando lanavigazione fallisce. An-che se la ricerca avanza-ta pu a volte aiutare, laricerca semplice di solito funziona meglio e la ri-cerca deve essere presen-tata come una semplicecasella, dal momentoche questo ci che gli utenti stanno cercando.

    2) File PDF per letturaon line

    Gli utenti odianoessere costretti a passare

    attraverso un file PDF durante la navigazione perch interrompe il loro flusso di navigazio-ne. Anche cose semplici,come la stampa o il sal-vare i documenti sonodifficili perch i coman-di standard del browser non funzionano. I layoutsono spesso ottimizzati

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    per un foglio di carta che corrisponde raramente alla di-mensione della finestra del browser dellutente. Arriveder-ci scorrimento omogeneo. Buongiorno caratteri minuscoli.Peggio: il PDF un blob indifferenziato di contenuti che difficile da navigare. Il PDF ottimo per la stampa e per la distribuzione di manuali e di altri grandi documenti che devono essere stampati. Riserva i PDF a questo scopoe converti qualsiasi informazione che deve essere letta ovisualizzata sullo schermo in vere pagine web.

    3) Non cambia il colore dei Link visitatiUna buona comprensione della navigazione com-

    piuta in passato aiuta a capire la posizione attuale cherappresenta il culmine del viaggio. Conoscere le pagine

    gi visitate rende pi facile decidere dove andare. I colle- gamenti sono un fattore chiave in questo processo di na-vigazione. Gli utenti possono escludere i link che si sonorivelati infruttuosi nelle loro precedenti visite. Oppure potrebbero voler rivedere i link che hanno trovato utili in passato. Ancora pi importante il fatto che conoscerele pagine che sono gi state visitate impedisce agli utenti di rivisitare involontariamente le stesse pagine pi e pivolte. Questi benefici saranno effettivi solo se esiste unimportante presupposto: gli utenti riconoscono la differen-za tra un link visitato e un link non visitato in quanto il sito li mostra in colori diversi. Quando i link visitati noncambiano di colore, gli utenti mostrano un disorientamen-to maggiore nei test di usabilit e involontariamente ten-dono a rivedere pi volte le stesse pagine.

    4) Testi illeggibiliUn muro di testo una esperienza interattiva leta-

    le. Intimidatoria. Noiosa. Dolorosa da leggere. Scrivi per

    il web, non per la stampa. Per attrarre gli utenti al testo eaiutare la lettura, usa trucchi ben documentati: Sottotitoli Elenchi puntati Evidenzia le parolechiaveParagrafi brevi Piramide invertita Stile di scritturasemplice, pulito e privo di slogan.

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    5) Dimensione dei carat-teri fissa

    I fogli di stile CSS, purtroppo, danno ai siti web il potere di disatti-vare lopzione cambia ladimensione dei caratteridel browser e permettonodi specificare una dimen-sione fissa del carattere.Circa il 95% delle volte,questa dimensione fissa piccola e riduce notevol-mente la leggibilit per la

    maggior parte delle per-sone di et superiore a 40anni. Rispetta le preferen-ze dellutente e lasciagli ridimensionare testo come preferisce. Inoltre, speci- fica le dimensioni in ter-mini relativi e non con unnumero assoluto di pixel.

    6) Titoli delle paginecon bassa visibilit neimotori di ricerca

    La ricerca il pi importante mezzo per gli utenti per scoprire i siti web. La ricerca anche uno dei modi piimportanti per gli utenti per trovare la loro strada in mez-zo a milioni di siti web. Lumile titolo di pagina il vostro principale strumento per attirare nuovi visitatori prove-nienti dagli elenchi dei motori di ricerca e per aiutare i vo-

    stri utenti ad individuare le pagine specifiche di cui hannobisogno. Il titolo della pagina contenuto allinterno del tag HTML ed quasi sempre utilizzato come tito-lo cliccabile per le inserzioni sulle pagine dei risultati dei motori di ricerca. I motori di ricerca in genere mostrano i primi 66 caratteri del titolo, quindi veramente un micro-contenuto. I titoli delle pagine sono utilizzati anche cometitolo predefinito del segnalibro quando gli utenti inseri-scono un sito nei preferiti. Per la tua home page iniziacon il nome della societ seguito da una breve descrizionedel sito. Non iniziare con parole come Il o Benvenuti

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    a se non si vuole essere messi in ordine alfabetico sottoI o B. Per le altre pagine del sito, inizia il titolo conalcune delle pi importanti parole che descrivono le speci- fiche di ci che gli utenti troveranno in quella pagina. Dal momento che il titolo della pagina viene utilizzato cometitolo della finestra del browser, anche utilizzato comeetichetta per la finestra nella barra delle applicazioni di Windows, il che significa che gli utenti avanzati si spo-steranno tra pi finestre sotto la guida delle prime una odue parole di ogni titolo di pagina. Se tutti i titoli delle tue pagine iniziano con le stesse parole, avrete ridotto drasti-camente lusabilit per i vostri utenti multi-windowing. Le taglines sulla homepage indicano un argomento: hannoanche bisogno di essere brevi e di comunicare rapidamente

    la finalit del sito.7) Qualcosa che sembra una pubblicit

    Lattenzione selettiva molto potente e gli uten-ti del Web hanno imparato a non prestare attenzione aeventuali annunci pubblicitari anche se vanno nella dire-zione del loro obiettivo (la principale eccezione sono gli annunci di solo testo del motore di ricerca).

    Purtroppo gli utenti ignorano anche i legittimi ele-menti di progettazione che assomigliano alle comuni for-me di pubblicit. Dopo tutto, quando si ignora qualcosa,non si studia in dettaglio per scoprire quello che . Per-tanto meglio evitare un design che sembri un annuncio pubblicitario. Le esatte implicazioni di questa linea guidavariano con le nuove forme di annunci; attualmente segui-re queste regole:

    Cecit da banner (banner blindness) significa che gli utenti non fissano gli occhi su qualcosa che assomiglia

    a un banner pubblicitario a causa della forma o della posizione allinterno della pagina.Evitare le animazioni: gli utenti tendono ad ignorarele aree con testi lampeggianti o intermittenti o altreanimazioni aggressive.Eliminare i Pop-up (pop-up purges) significa che gli utenti chiudono le finestre di pop-up prima che questesiano del tutto aperte, a volte con grande fastidio.

    8) Violazione delle convenzioni di design La coerenza uno dei pi potenti principi di usa-

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    bilit: quando le cose si comportano sempre allo stessomodo, gli utenti non devono preoccuparsi di sapere cosaaccadr. Infatti essi sanno che cosa accadr sulla base del-la precedente esperienza. Ogni volta che si lascia cadereuna mela sopra Isaac Newton, questa cadr sulla sua testa.Questa una buona cosa. La maggior parte delle aspet-tative degli utenti dimostrano che pi si sentono in gradodi controllare il sistema pi sono soddisfatti. Viceversa, pi il sistema blocca le aspettative degli utenti, tanto pisi sentono insicuri. Spiacenti, forse lasciando andare que-sta mela, questa si trasformer in un pomodoro e salterin alto verso il cielo. La legge di Jakob sullesperienzadellutente del Web afferma che gli utenti trascorrono lamaggior parte del loro tempo su altri siti web. Ci signi-

    fica che essi formano le loro aspettative per il tuo sito inbase a ci che comunemente avviene sulla maggior partedegli altri siti. Se ti discosti, il tuo sito sar pi difficile dausare e gli utenti lo abbandoneranno.

    9) Apertura di una nuova finestra del browser Lapertura di nuove finestre del browser ha leffetto

    di un venditore di aspirapolvere inizia una dimostrazionesvuotando un posacenere sul tappeto del cliente. Non in-quinare il mio schermo con pi finestre, grazie (in parti-colare, dal momento che i sistemi operativi attuali hannosistemi di gestione delle finestre miserabili). I progettisti aprono nuove finestre del browser basandosi sulla teoriache questo mantiene gli utenti sul proprio sito. Ma anchetrascurando il messaggio ostile allutente implicito nellin-tromettersi nel suo computer, la strategia di per s con-troproducente poich disattiva il pulsante Indietro che il modo normale per gli utenti di ritornare al preceden-te sito. Gli utenti spesso non si accorgono di una nuova

    finestra che si aperta, soprattutto se si sta utilizzandoun piccolo monitor in cui le finestre sono massimizzate per riempire lo schermo. Quindi un utente che cerca di ri-tornare allorigine sar confuso da un pulsante Indietrodisattivato. I collegamenti che non si comportano come previsto minano la comprensione degli utenti del modo di funzionamento del sito. Un link deve essere un sempliceriferimento ipertestuale che sostituisce la pagina correntecon nuovi contenuti. Gli utenti odiano le finestre pop-upingiustificate. Quando vogliono che la destinazione com- paia in una nuova pagina, possono usare il comando del

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    proprio browser apri in una nuova finestra- supponendo,naturalmente, che il link non sia un pezzo di codice che in-terferisca con il normale comportamento del browser.

    10) Non rispondere alle domande dei visitatoriGli utenti sul Web sono fortemente orientati ver-

    so lobiettivo. Essi visitano i siti perch c qualcosa chevogliono fare - forse anche acquistare il tuo prodotto. Il pi grande fallimento di un sito web quello di non for-nire agli utenti le informazioni che cercano. Talvolta larisposta semplicemente non c e tu perdi la vendita per-ch gli utenti hanno ritenuto che il prodotto o il servizionon soddisfa le loro esigenze perch tu non hai detto lorole specifiche del prodotto. Altre volte le specifiche sono se-

    polte sotto uno spesso strato di etichette e insipidi slogan. Dato che gli utenti non hanno tempo di leggere tutto, tali informazioni nascoste potrebbero anche non essere l. Il peggior esempio di non-risposta alle domande degli utenti di evitare lelenco dei prez-zi dei prodotti e dei servizi.Nessun sito di e-commerce B2C (business-to-customer) farebbe questo errore, ma diffusa nel B2B (businnes-to-businnes), dove la mag- gior parte delle soluzioni dimpresa sono presentatein modo che non si possa direse esse siano idonee per 100o 100.000 persone. Il prezzo linformazione che i clienti utilizzano per capire la natu-ra di unofferta, se non vie-

    ne fornito le persone si sen-tono perse e questo riducela loro comprensione di unalinea di prodotto. Abbiamomigliaia di videocassette di utenti che chiedono Dovil prezzo?, mentre si strap- pano i capelli. Anche i siti B2C spesso fanno lerrore di dimenticare i prezzi nelle li-ste dei prodotti, come le pa-

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    gine di categoria o i risultati di ricerca. Conoscere il prezzo un elemento chiave in entrambe le situazioni, questoconsente agli utenti di distinguere i differenti prodotti e fare clic su quelli pi rilevanti.

    Ma torniamo a parlare specificatamente del sitointernet di un museo presentando una esperienza parti-colarmente interessante.

    LOsservatorio tecnologico per i beni e le attivitculturali (OTEBAC) del Ministero per i Beni e le At-tivit Culturali ha progettato e reso disponibile in reteMuseo & Web uno strumento contenente le principa-li indicazioni utili per sviluppare e gestire un sito web diqualit di un museo. nato dallesperienza del progetto

    Minerva.In particolare sono state seguite le linee guidacontenute nella prima edizione del Manuale per la qua-lit dei siti web culturali pubblici e sono stati applicati idieci Principi europei per la qualit di un sito web cul-turale. Inoltre la proposta Museo & Web tiene contodi quanto prescritto per laccessibilit dei siti pubblicidalla Legge n. 4 del 9 gennaio 2004 Disposizioni perfavorire laccesso dei soggetti disabili agli strumenti in-formatici (c.d. Legge Stanca).Ecco come il gruppo dilavoro ministeriale prevede che sia strutturato un sito web di un museo:

    Struttura e contenuti: larchitettura ideale di un sitoper un museo medio-piccolo.(Questo testo pubblicato per gentile concessione delMinistero per i Beni e le Attivit Culturali - Osservatoriotecnologico per i beni e le attivit culturali -OTEBAC-http://www.minervaeurope.org/structure/working-

    groups/userneeds/prototipo/protomuseo/strutturacon-tenuti.html.Quella che pubblichiamo soltanto la struttura suggeri-ta per un sito web del museo.Per avere maggiori informazioni, suggerimenti, vederequali sono i contenuti che dovrebbero essere inseritiallinterno delle pagine si veda il sito ministeriale).

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    l HOMEPAGEl IL MUSEO

    - Il luogo e la sede+ Il museo nel territorio+ Il museo nella citt+ Ledificio+ Mappa delle sale

    - Storia+ La fondazione+ La consistenza+ Gli allestimenti+ I direttori+ Le ricerche+ Larchivio

    - Attivit+ La ricerca+ Le acquisizioni+ Il restauro+ Le pubblicazioni+ Le esposizioni+ La didattica

    - Orari- Chi siamo

    + La struttura+ Organizzazione/Ufficil IL PATRIMONIO

    - Indici e cataloghi tematici- Oggetti in 3D e animazioni- Inserimento di un database

    in un sito Web- Esperimento di accessibilit

    per portatori di handicap visivol

    I PERCORSI- Tematici+ Essenziale+ Per oggetti+ Cronologico+ Virtuale

    - Per bambini+ Livelli scolastici+ Per gioco+ Con fantasia

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    l I SERVIZI- Prenotazioni- Biblioteca- Archivi

    + Archivio storico+ Archivio fotografico+ Archivio multimediale

    - Bookshop- Caffetteria- Sale attrezzate

    l LE RISORSE IN RETE

    l LA COMUNIT- Newsletter- Lista di discussione- Forum- Associazioni e altre istituzioni

    l NOVITl MULTILINGUISMO

    l METANAVIGAZIONEl PI DI PAGINAIl Ministero dei Beni culturali ha curato inoltre

    ladattamento del Museo & Web ad un sistema integra-to di Content Management (CMS) per la gestione e ilcontrollo di documentazione informativa multi-formatoed eterogenea, da pubblicare in rete. Il sistema consen-te, anche a personale non esperto, di partecipare attiva-mente al processo di creazione e pubblicazione dei con-tenuti, apportando in tempo reale il proprio contributo,secondo la propria qualifica e competenza. Il CMS puessere utilizzato dai musei adattandolo alle proprie esi-genze. Il sistema fornito con licenzaOpen Source. Que-sto permette di operare in un ambiente particolarmentefacile da utilizzare ma che tiene conto dei principi diaccessibilit e di qualit per i siti web pubblici elaboratidal progetto Minerva.Per ulteriori approfondimenti suMuseo & web si veda anche lappendice del saggio diMario Turci in questa pubblicazione.

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    Musei nel webUsabilit a confronto

    Emiliano Ricci

    PremessaSul sito web della Dray & Associates (http://

    www.dray.com/), una delle pi importanti societ diconsulenza statunitensi specializzata in user-centereddesign di sistemi e prodotti come applicativi software

    e siti web, campeggia il motto: If the user cant use it,it doesnt work, che tradotto in italiano suona comese gli utenti non riescono ad usarlo, non funziona. Asostenere questa idea di usabilit appunto Susan Dray,fondatrice e presidente della societ di cui sopra, e auto-rit riconosciuta nel campo.

    Daltra parte, anche un altro grande esperto diusabilit, Steve Krug, ha pubblicato anni fa un libro ilcui titolo non lascia spazio ai dubbi: Dont make methink, ovvero: non farmi pensare (traduzione italiana:Dont make me think. Un approccio di buon sensoallusabilit del web, Tecniche Nuove, 2006). SecondoKrug, infatti, un sito web, per essere considerato benfatto, dovrebbe permettere agli utenti di raggiungerei propri obiettivi nella maniera pi semplice e diret-ta possibile. E per fare questo occorre lavorare moltosulla progettazione del sito, sia in termini di interfacciagrafica, che in termini di contenuti offerti interessan-te notare come Krug stesso, scrivendo il libro - di cui

    naturalmente raccomandiamo la lettura -, abbia volutodare in prima persona un esempio di usabilit: tantoche, nellintroduzione, sostiene che lo scopo era quellodi realizzare un testo che potesse essere letto da un exe-cutive, ovvero un dirigente, in un volo di due ore!).

    Nelle pagine che seguono tracceremo alcune li-nee guida per progettare e realizzare siti usabili, per poifare particolare riferimento ai siti web di musei, ancheavvalendoci di esempi reali. Lintento non ovviamentequello di sostituirsi allampia e approfondita letteratu-ra gi esistente sullargomento, ma quello di indicare in

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    un certo senso un percorso originale di valutazione cheparta dal caso concreto piuttosto che da assunti teorici,tanto utili quanto spesso poco praticabili.

    Ma cos lusabilit?Il sito web il luogo in cui un soggetto si pre-

    senta al mondo. Per questo, lanalisi dei contenuti diun sito inscindibile dalla valutazione di come questivengono offerti, ovvero della loro struttura e organiz-zazione. Da alcuni anni si fatto strada il concetto diusabilit dei siti web, unidea che riguarda la struttura ela navigabilit di un sito, la grafica, la scrittura: usandounespressione unica, tutto quello che concerne linfor-mation design.

    Quando un sito pu essere definito usabile?Come si evince anche da quanto scritto nella premessa,una risposta possibile : quando un utente che lo visi-ta per la prima volta riesce a trovare subito quello chesta cercando. Unaltra risposta potrebbe essere: quandonon ha bisogno di istruzioni per luso.

    In realt lusabilit un concetto che parte da lon-tano, dagli studi di ergonomia - la disciplina che analizzail rapporto tra luomo e lambiente di lavoro per miglio-rare la produttivit e rendere pi confortevole il lavoro- e le ricerche sullinterazione uomo-macchina. A defi-nirla la norma ISO 9241 del 1993, il cui titolo : Ergo-nomic requirements for office work with visual displayterminals (VDTs), ovvero specifiche ergonomiche peril lavoro dufficio con videoterminali. Ecco dunque ladefinizione di usabilit, cos come compare nella parte11 della suddetta norma: grado in cui un prodotto puessere usato da particolari utenti per raggiungerecerti obiettivi con efficacia, efficienzae soddisfazionein uno

    specifico contesto duso (i corsivi sono nostri).Non certamente questo il luogo in cui analizzarea fondo tale definizione, ma interessante notare chequesta, in origine applicata solo al lavoro ai videoter-minali, sia stata poi estesa a tutti i manufatti umani concui luomo sia chiamato a interagire. Cos si pu defini-re lusabilit non solo di una scrivania, di un monitor odi una tastiera, ma anche di una porta, di un frullatoreo di un videoregistratore per approfondire gli interes-santi e spesso contrastati legami fra ergonomia e designsi consiglia di leggere il divertente libro di Donald A.

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    Norman, La caffettiera del masochista. Psicopatologiadegli oggetti quotidiani, Giunti, 2005).

    Chi progetta un sito deve quindi avere semprepresente linterazione-intersezione delle sue varie com-ponenti, fino a quella rappresentata dallutente finale.Ecco perch, nel disegno di un sito, bisogna sempremettersi dalla parte dellutente, prevederne le aspettati-ve, rispondergli prima ancora che arrivi a porci una do-manda. questa la regola fondamentale per la proget-tazione di siti usabili. Semplice da definire, assai moltomeno facile da applicare.

    Mattoni dellusabilit sono interfacce semplici,organizzazione chiara dei contenuti, grafica accattivan-te (ma leggera), scrittura agile e sintetica, orientamento

    allutente: insomma tutti quegli elementi che trasforma-no la navigazione in un sito in unesperienza produttivapiuttosto che in una frustrante perdita di tempo (e de-naro).

    Valutare lusabilit di un sitoNellultimo decennio in molti si sono cimentati

    nella stesura di decaloghi, linee guida, pubblicazioni, li-bri, siti sullusabilit e sulle modalit di valutazione diquesta e/o della qualit generale di un sito web (biblio-grafia e sitografia essenziali si trovano alla fine del pre-sente saggio). Particolare attenzione ai siti web culturali stata rivolta dal progetto Minerva, una rete europeadi ministeri culturali, che nel 2005 ha anche curato unottimo Manuale per la qualit dei siti web pubbliciculturali. Come accennato nella premessa, non ci sof-fermeremo su quanto gi scritto, ma cercheremo adessodi percorrere una nostra via, in un certo senso origina-le, mutuata dalla nostra diretta esperienza di valutatori

    dellusabilit di siti web.Sono sostanzialmente tre i modi i cui valutarelusabilit di un sito: 1) svolgendo prove reali di usabilit di un sito con

    un campione di utenti; 2) seguendo alla lettera le linee guida (decaloghi

    ecc.), aventi giocoforza indicazioni generali enon specifiche, di alcuni esperti riconosciuti;

    3) applicando metodi euristici, ovvero scegliendoi criteri di usabilit a seconda della tipologia disito e del pubblico a cui si rivolge.

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    Ciascun punto ha naturalmente i suoi pro e isuoi contro, legati al costo della valutazione, al temponecessario per svolgerla, allefficacia della stessa. Riguar-do a questultimo punto, per esempio, occorre osservareche, pur esistendo un buon livello di condivisione fra gliesperti di usabilit su alcuni principi generali, quando sitratta invece di specifici casi duso questa condivisioneviene a mancare, anche in virt del fatto che lusabilit,pur essendo ben definita, data da unintersezione difattori cos diversi che restano comunque ampi marginidi soggettivit. Uno dei massimi esperti riconosciuti inquesto campo certamente Jakob Nielsen, del NielsenNorman Group (il Norman lo stesso autore citato pri-ma). Nielsen, autore di diversi utili libri sullargomento,

    di cui alcuni tradotti anche in italiano - lultimo dei quali uscito nel 2006 per i tipi di Apogeo sotto il titolo Webusability 2.0. Lusabilit che conta, con coautrice HoaLoranger - ritiene che siano tre le grandi aree di proble-maticit su cui valutare lusabilit di un sito: 1) orientamento e navigazione; 2) prevenzione e gestione di errori; 3) coerenza interna, aderenza agli standard

    e ai vincoli del web.Uno dei modi preferiti - perch ritenuto errone-

    amente a basso costo - per affrontare il problema puanche essere quello di affidarsi a qualche buon deca-logo (o a un insieme di linee guida), come quello, peresempio, proposto dal team di esperti della SystemConcepts (http://www.systemconcepts.com/), unaltraazienda da anni impegnata nel campo:

    1) Evidenziare in home page la value proposi-tion, ovvero laffermazione che riassuma chia-ramente lo scopo del sito, una specie di slogan

    sintetico e significativo.2) Inserire contenuto attraente.3) Rendere i link visibili e riconoscibili.4) Ridurre il numero delle voci della barra di

    navigazione.5) Usare una terminologia significativa e coerente

    per gli item di navigazione e per i link iperte-stuali.

    6) Correggere attentamente gli errori tipografici.7) Includere dello spazio bianco nel layout di

    pagina.

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    8) Parlare con i clienti per capire quali funzionalitsono davvero necessarie.

    9) Accertarsi che il sito sia visibile da chi haproblemi visivi.

    10) Condurre un test di usabilit!Consigli efficaci e allapparenza molto semplici da segui-re, ma che, alla prova dei fatti, si rivelano naturalmenteassai complessi da applicare, soprattutto quando si trat-ta di interagire con i clienti (punto 8) e di condurre, perlappunto, un test di usabilit (punto 10).

    Information design, questo sconosciuto

    Secondo la definizione data da Robert E. Horn

    nel suo articolo Information Design: The Emergenceof a New Profession (in Jacobson, Robert (Ed.), Infor-mation Design, MIT Press, 1999), linformation de-sign larte - e la scienza - di preparare le informazioniin maniera tale che gli esseri umani possano usarle conefficienza ed efficacia.

    Da questa definizione discendono immediata-mente le tre domande chiave che ogni buon progettistadi siti web dovrebbe porsi prima ancora di cominciare aprogettare il sito:a) a cosa servir il sito che sto progettando?b) Chi lo user?c) Cosa si aspetter di trovarci?

    In sintesi, per rendere usabile un sito web occorreprima comprendere come e perch gli utenti usano quelsito, per poi focalizzare la scrittura dei testi e il disegnodellinterazione sugli obiettivi e sugli specifici contesti diutilizzo da parte degli utenti.

    Fondamentale per catturare lattenzione degli

    utenti e garantire il loro successivo ritorno pertantola facilit di utilizzo, che passa dalla cura di diversi ele-menti, che elenchiamo di seguito, commentandoli bre-vemente: 1) Efficacia, ovvero la completezza e laccuratezza

    con cui gli utenti raggiungono i loro obiettivi.Lefficacia si fonda spesso sulla comprensibilitper lutente delle scelte fatte. Pi uninterfac-cia ha carattere informativo, pi un utente in grado di utilizzarla. Il linguaggio dovrebbeessere quello dellutente.

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    2) Efficienza, ovvero la velocit di raggiungimento(o la quantit di risorse impiegate) nel raggiun-gimento dellobiettivo. Ad esempio, il tempoimpiegato o la quantit di click o di tasti da digi-tare per ottenere il risultato cercato. La chiarez-za nel disegno degli strumenti di abbreviazionedei compiti fondamentale, ma da vedersi co-munque in relazione alle abitudini degli utenti.Linterazione gerarchica, per esempio, adattaa utenti inesperti mentre quella a shortcut (lecosiddette scorciatoie, poste tipicamente inhome page) per gli esperti.

    3) Coinvolgimento, cio il piacere e la soddisfazio-ne dellutilizzo. Dipende in misura essenziale

    dal disegno visivo, dallo stile, dalla grafica, daicolori e dallutilizzo o meno di elementi multi-mediali. In pratica riguarda linfluenza del fat-tore divertimento, commisurato allutenza delsito.

    4) Tolleranza agli errori, ovvero la prevenzione elaiuto nella correzione di eventuali errori. Ladiagnostica non deve solo spiegare lerrore,ma anche indirizzare alla soluzione. Bisognacomunque rendere difficile commettere erroriattraverso la limitazione delle azioni possibili,la differenziazione degli elementi e la chiarezzalinguistica, evitando il gergo tecnico. inoltrenecessario rendere sempre possibili le azionicontrarie.

    5) Facilit di apprendimento, cio labbassamentodelle barriere allingresso. Per ottenere questo, necessario impiegare un disegno del sito cheabiliti allautoapprendimento (seguendo un ap-

    proccio per prevedibilit linguistica e posizio-nale).

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    I nostri elementi/criteri di valutazione

    Sulla base dei ragionamenti svolti sin qui, nel cor-so del tempo abbiamo sviluppato un nostro modello divalutazione che, riunendo e sintetizzando i vari punti divista, affronta lanalisi di un sito web da un punto di vi-sta molto pragmatico, ovvero andando a studiare in det-

    taglio alcuni elementi critici, nei quali si riassumono levarie problematiche descritte nelle pagine precedenti.Daltra parte, compito degli studi di usabilit

    cercare di far corrispondere il modello mentale del pro-gettista di un artefatto (design model ), il sito web, nellafattispecie, con il modello mentale di funzionamentodellartefatto cos come se lo costruisce lutente finale(user model ). E lutente finale non parte dagli elemen-ti di progettazione e di architettura dellinformazioneper valutare (e navigare) il sito, ma procede piuttostoal contrario, ovvero risalendo dal particolare (un certodettaglio in una certa pagina) al generale (la strutturagenerale del sito).

    Ecco quindi quali sono i nostri criteri di valuta-zione (mettiamo criteri fra virgolette perch non si trattapropriamente di criteri, quanto di elementi sottopostiad analisi): 1) look & feel , impressione al primo impatto e va-

    lutazione equilibrio testi-grafica;

    2) nome di dominio, critica ragionata alla cartadidentit del sito; 3) pre-home page, analisi critica della pagina di in-

    gresso al sito; 4) home page, studio approfondito della prima pa-

    gina del sito; 5) struttura del sito, analisi delle gerarchie e dellor-

    ganizzazione dei contenuti; 6) contenuti di secondo livello, analisi contenutisti-

    ca delle pagine linkate direttamente dalla homepage;

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    7) quantit e qualit dei testi , valutazione del nu-mero e del valore dei testi;

    8) navigabilit del sito, analisi dei criteri di offertadelle informazioni e loro relativa fruibilit;

    9) interattivit e servizi di community, valutazio-ne dei servizi di interazione e di Customer Re-lationship Management eventualmente presen-ti (ask an expert, forum, mailing-list, chat);

    10) accessibilit del sito, verifica della rispondenzadel sito agli standard di accessibilit per utentidisabili.

    Le nostre valutazioni (comparative)

    Ci siamo dunque divertiti ad applicare i nostrielementi di valutazione ai siti web di quattro musei fa-mosi: il Muse du Louvre di Parigi (Francia), la NationalGallery londinese (Regno Unito), il Museum of ModernArt (MoMA) di New York (Stati Uniti), e lo State Her-mitage Museum di San Pietroburgo (Russia). Ottenen-do risultati per niente scontati.

    Per semplicit e rapidit di trattazione e di lettu-ra, indichiamo lelemento valutato, dandone una brevedescrizione, e subito sotto elenchiamo i quattro museicon un relativo brevissimo commento, replicando que-sta struttura per i 10 elementi in valutazione.

    1. Look & feelGuarda e senti: ovvero, le impressioni che si

    traggono dallo scorrere le pagine del sito, se visto dallato del navigatore. Inteso come attributo del sito, illook and feel riguarda un complesso insieme di quali-

    t: il suo stile, la sua grafica, i suoi colori, la sua interat-tivit, la sua capacit di catturare lattenzione del lettoree di metterlo subito a proprio agio.

    Louvre - Pagine colorate, buon equilibrio testo/grafica, ottima valorizzazione delle opere esposte.

    National Gallery - Si apprezza immediatamente ilfatto che si sta visitando il sito di un museo.

    MoMA - Entrando viene data grande evidenzaalle mostre temporanee, ma comunque chiaro limpe-gno del sito di rappresentare il museo nel web.

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    Hermitage - Stile molto classico, adatto alla rap-presentazione del museo nel web.

    2. Nome di dominioIl nome di dominio la carta didentit su In-

    ternet. infatti dallespressione digitata nello spazioIndirizzo/Location delbrowser che si identifica unsito. Avere un nome di dominio significativo e facile daricordare una condizione essenziale perch un sito ab-bia successo. Fondamentale infatti che il navigatore,pur non conoscendo lindirizzo del sito, sia comunquein grado di costruirlo con un semplice ragionamento.

    Louvre - www.louvre.fr: perfetto! Senza orpelli o

    qualifiche inutili, tipo muse o altro. Daltra parte, ilLouvre il Louvre!

    National Gallery - www.nationalgallery.org.uk:facile se si sa come sono costruiti i domini nel RegnoUnito, ma per la National Gallery avrebbero potuto fareuneccezione (tipo www.nationalgallery.uk, inesistente,o www.nationalgallery.org, preso dalla Giordania).

    MoMA - www.moma.org (a cui si arriva anche da www.moma.com): breve e diretto. Non si poteva sce-gliere dominio migliore.

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    Hermitage - www.hermitagemuseum.org (a cuisi arriva anche da www.hermitage.ru: ottimo, propriocome il Louvre!): non male, ma non sarebbe stato maleavere anche il dominio www.hermitage.org (occupato).

    3. Pre-home pageDigitando lindirizzo di un sito pu talvolta ca-

    pitare, in particolare in siti multilingue o di marchi par-ticolarmente famosi, di imbattersi in una pagina chenon la home page vera e propria, ma una pagina difacciata, dove viene semplicemente presentato il mar-chio a tutta pagina (www.ferrari.com) oppure si offre lapossibilit di scegliere la lingua di consultazione del sito(www.gucci.com).

    Data la notoriet dei musei selezionati per questaanalisi, si potrebbe immaginare per tutti i loro siti unapre-home page che permetta al visitatore di seleziona-re la lingua prima di addentrarsi nella navigazione, ma,curiosamente, lunico sito che propone una pre-homepage quello dello State Hermitage Museum, dove proposta la scelta fra il russo (in caratteri cirillici) e lin-glese. Tutti gli altri siti si propongono direttamente nellalingua del paese dappartenenza e offrono le eventualilingue opzionali direttamente in home page.

    4. Home pageLhome page dovrebbe essere il biglietto din-

    gresso per la visita virtuale del museo, caratterizzarnela tipologia, le collezioni, lorganizzazione dei contenu-ti e delle informazioni. Purtroppo non sempre lhomepage di un sito riflette esattamente il carattere dellistitu-zione che esso rappresenta e descrive nel web. quindiinteressante verificare come i quattro musei selezionati

    si presentano al primo impatto con il visitatore.Louvre - Home page sobria, ma di grande im-

    patto, con uno slide-show di immagini del museo chearricchisce e anima la pagina. Le varie opzioni di naviga-zione sono chiare e immediate.

    National Gallery - Impostazione della paginaallamericana, di stile informale-informativo, ma co-munque efficace. Men e strumenti di navigazione invista, con etichette chiare e di facile lettura.

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    MoMA - Impostata come se fosse un portaledellarte moderna, la home page del sito del MoMA ricca di informazioni, link, rimandi e approfondimenti.Bella lanimazione sulla testata della pagina, che pubbli-cizza le mostre temporanee e mostra alcune delle operein esposizione.

    Hermitage - Pagina molto sobria, con un sempli-ce testo di presentazione e pochi ed essenziali strumentidi navigazione. Efficace, anche se forse meriterebbe diessere modernizzata.

    5. Struttura del sitoSia analizzando i vari collegamenti fra le pagine

    che scaricando in locale i siti per esaminarne in dettaglio

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    la struttura delle directory possibile osservare se que-sti sono stati progettati con unagerarchia piatta , ovverocon tutte le pagine sostanzialmente allo stesso livello (aparte la home page), adatta a siti con poche pagine ocon limitati approfondimenti, o con unastruttura ad al-bero , ben ramificata, pi adatta a siti complessi e ricchidi contenuti.

    Louvre - Gerarchia ad albero ottimamente strut-turata e definita, che agevola la navigazione del sito e laconsultazione delle varie sezioni in cui suddiviso.

    National Gallery - Struttura complessa e articola-ta su molti livelli, come ci si aspetta da un sito web chesfrutta ottimamente la tecnica ipertestuale.

    MoMA - Per il sito del MoMA valgono le stesseconsiderazioni di quello della National Gallery.Hermitage - Struttura abbastanza piatta e con di-

    rectory aventi nomi non parlanti (vengono usati codicinumerici a due cifre), per cui difficile orientarsi a vi-sta semplicemente leggendo lindirizzo della pagina.

    6. Contenuti di secondo livelloLe pagine di secondo (e terzo) livello, per essere

    coerenti, devono essere costruite in maniera non dissi-mile dalla home page, ovvero avendo tutte lo stessola-yout grafico che ne garantisce lunit formale.

    Dal punto di vista grafico-stilistico, in generaleapprezzabile luso di unfoglio di stile (CSS) per defi-nire le propriet delle pagine: dimensioni e colori deicaratteri, colori di sfondo, bordi e cos via. Un foglio distile principale molto articolato testimonia un discretolavoro di progettazione a monte dello stile del sito.

    Louvre - Stile sobrio, ma comunque di grandeimpatto, grazie soprattutto allenorme quantit di im-magini, di informazioni e di link messi a disposizione aogni livello del sito.

    National Gallery - Contenuti di secondo livellomolto curati, con unimpostazione di pagina assai ele-gante sia dal punto di vista testuale che grafico.

    MoMA - Lo stile delle pagine del sito riflette lim-postazione moderna del museo: si va per linee ver-ticali e orizzontali, testi inquadrati, figure incorniciate.Unimpronta chiara e riconoscibile.

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    Hermitage - Stile molto classico, forse troppo si-mile a quello dei primi siti apparsi nel web una quindici-na danni fa, sia per la scelta dellimpaginazione che deicaratteri tipografici.

    7. Quantit e qualit dei testi

    Il giudizio sulla qualit dei testi si ottiene valutan-do i contenuti sviluppati per il web, come titoli, sommari(abstract), etichette (label ) e, in generale, tutti imicrocon-tent, ovvero i microcontenuti che rendono pi leggibilee comprensibile una pagina web.

    Da valutare inoltre la lunghezza degli articoli,nonch ladozione di tecniche per migliorare lo scanreading, ossia per agevolare la lettura veloce dei testi,quali luso di ancore visive, come elenchi puntati o paro-le evidenziate da grassetti o link.

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    Louvre - Eccellenti per quantit e qualit, la do-cumentazione testuale del sito del Louvre eguaglia inricchezza quella iconografica, con approfondimenti, ri-mandi e un uso accorto deimicrocontent.

    National Gallery - Testi appositamente redattiper il sito, ricchi di link e di referenze incrociate. A fian-co di ciascuna scheda (relativa a un autore, o a unopera,o a un periodo storico) si trovano anche i collegamentiper gli argomenti correlati.

    MoMA - Testi numerosi e di buon livello, che,nonostante lo scarso uso dimicrocontent, restano leggi-bili, anche grazie a un ottimo lavoro di impaginazione.

    Hermitage - Testi brevi ed essenziali, seppureprivi dellopportuno supporto dimicrocontent. La qua-

    lit e la quantit sono comunque buone, nonostante loscarso uso delle tecniche di miglioramento dello scanreading.

    8. Navigabilit del sitoPer valutare la navigabilit di un sito occorre

    innanzi tutto porre molta attenzione allimpalcaturadelle pagine, verificando che i collegamenti presenti nel-le varie aree del layout e gli strumenti - barre di naviga-zione, men tematici, link specifici, utilit - siano sem-pre a portata di clic.

    Nel caso di pagine dinamiche - pagine ASP, JSP,risultato di motori di ricerca o di interrogazioni a banchedati del sito - occorre valutare anche itempi di visualiz-zazione della pagina sulbrowser (rendering), ovvero sela velocit di scaricamento delle pagine si mantiene altaanche con connessioni lente, come quelle ottenute conmodem e linea telefonica tradizionale.

    Tornando pi specificamente alla navigabilit,

    fondamentali sono anche lindicazione delpercorso ( path) - con le cosiddette briciole di pane -, che per-mette al navigatore di sapere sempre esattamente in chepunto del sito si trova, e lamappa del sito , che devemantenere un alto grado di leggibilit anche in presenzadi siti dallarchitettura complessa.

    Louvre - Presenza costante di tutti gli strumentidi navigazione (barre, men, mappa del sito, motore diricerca), bussole funzionali (briciole di pane), titola-zioni evidenti: niente lasciato al caso e la navigazione

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    del sito del Louvre davvero di estrema soddisfazione.National Gallery - Men verticale sempre presen-

    te, etichette chiare che se cliccate si espandono in voci disottomen altrettanto efficaci, link correlati per renderela navigazione fra le varie sezioni del sito varia e diver-tente. Molto curata inoltre lipertestualizzazione nelcontesto delle singole pagine.

    MoMA - Men con voci coerenti che si espando-no in voci di sottomen simile a quello appena descrittodella National Gallery. Molto interessante la caratteriz-zazione delle singole sezioni con colori diversi (nello

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    stile delle guide di cucina), che permette di mantenerelorientamento allinterno del sito, pure di dimensioniragguardevoli, senza grosse difficolt.

    Hermitage - Barra delle utilit e men di navi-gazione sempre presenti, men contestuali di sezioneche appaiono con voci diverse a seconda del punto dinavigazione: tutti strumenti molto semplici, ma assolu-tamente efficaci.

    9. Interattivit e servizi di communitySeguendo il paradigma attuale del web 2.0, in siti

    del genere ci si aspetta di trovare tutta una serie di serviziinterattivi per creare una comunit di utenti , come fo-rum, mailing-list, newsletter, chat, poll (sondaggi). Fon-

    damentale anche la presenza di almeno un indirizzo diposta elettronica cliccabile e di un eventualeservizio diFAQ ( frequently asked questions), a dimostrazione dellacura dei progettisti nei confronti delle problematiche dicustomer satisfaction. Lattivazione di alcune caselledi posta elettronica per svolgere attivit di help desk(scrivi al webmaster, chiedi allesperto ecc.) infatti,assieme alla creazione di una pagina di FAQ eventual-mente alimentabile con le richieste degli utenti, il primopasso verso il cosiddetto customer relationship manage-ment (CRM).

    Anche linterattivit una parte importante in unsito web museale. Tipicamente, le possibilit per lutentedi diventare soggetto attivo nella consultazione del sitosono quelle legate alle interrogazioni dei data base online, ma si possono offrire anche altre opzioni o variazio-ni nelle modalit di navigazione, rendendo lesperienzagratificante ed educativa al tempo stesso.

    Louvre - Personal space in cui lutente puraccogliere le sue pagine preferite e fare le sue galle-rie personali di immagini: un servizio di communityallavanguardia, quindi, che arricchisce un sito in cui possibile consultare una grande quantit di cataloghi edi basi dati, per conoscere un certo elemento fin nel suominimo dettaglio.

    National Gallery - Catalogo on line, pagina deicontatti, FAQ, risorse interattive per gli insegnanti etanti altri piccoli servizi, come quello che permette dispedire limmagine di unopera a un telefonino (come

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    MMS o Wap) rendono la fruizione del sito della Natio-nal Gallery unesperienza davvero interessante.

    MoMA - Newsletter su vari argomenti, cartolineelettroniche, risorse educative on line, varie modalit diconsultazione delle risorse del sito e molti contatti (spe-cifici per le diverse sezioni del sito): il sito del MoMAaffronta in maniera sia seria che giocosa il passaggioallinterattivit, offrendo allutente una navigazione maibanale e sempre coinvolgente.

    Hermitage - Il sito dellHermitage offre una vastaserie di strumenti interattivi di alta qualit, come, peresempio, una serie di lezioni ipertestuali su vari argo-menti di storia dellarte o la possibilit di consultare leopere sulla base del loro contenuto (e dei loro colori!).

    Risorse educative, contatti e la possibilit di inviarecommenti e feedback arricchiscono e completano il sito,che, seppure dallapparenza semplice e classica, si dimo-stra tecnologicamente allavanguardia.

    10. Accessibilit del sito

    Con il termine accessibilit si intende tutta quellaserie di regole, convenzioni e linee guida atte a rendereun sito fruibile da utenti con disabilit di vario genere(ipo- o non-vedenti, utenti con difficolt motorie, utenticon difficolt cognitive). Un sito dedicato a un museodeve quindi porre particolare attenzione allaccessibili-t, perch, come sostiene Tim Berners-Lee, ideatore del web e attuale presidente del World Wide Web Consor-tium (W3C), la potenza del web la sua universalit.Laccesso da parte di chiunque a prescindere da disabi-lit un aspetto essenziale.

    Da alcuni anni, ormai, molte di queste regole ven-gono spesso prese in considerazione, ma ancora non in

    maniera sistematica.Mentre infatti iltesto alternativo alle immagini (visibile prima che limmagine venga scaricata o anchenel caso in cui questa non venga scaricata dal server) applicato con sufficiente diligenza, meno cura vienesolitamente messa nel porre ititoli ai link , necessari perdescriverne brevemente il contenuto.

    Altri elementi da valutare sono lascelta dei co-lori, laddove, per esempio, lalternarsi di sfondi chiarie scuri e il conseguente uso di caratteri neri o bianchipossono creare problemi agli ipovedenti, e lascelta dei

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    caratteri tipografici, anche in relazione alla possibilit divariarne dimensione e/o colore.

    Passando dalle problematiche visive a quelle mo-torie, una certa difficolt di navigazione potrebbe veniredaimen a tendina . Altro problema, pu essere dato dapagine molto lunghe, che pertanto necessitano di moltiscroll.

    (N.B. In questo contesto parliamo genericamentedi accessibilit, senza tenere conto di norme nazionalispecifiche eventualmente esistenti nei rispettivi Paesi.)

    Louvre - Guardando le dimensioni dei caratteriverrebbe da dire che laccessibilit sia laspetto pi ca-rente del sito, anche se esistono addirittura le cosiddette

    keyboard shortcut, ovvero i tasti che permettono dipassare da una sezione allaltra del sito senza luso delmouse. Ma non abbiamo trovato unimmagine che nonavesse il suo bel testo alternativo. Complimenti!

    National Gallery - Il sito della National Gallerysi fregia del bollino rilasciato dal Royal National In-stitute of Blind People (istituto nazionale reale dei cie-chi) e comunque, in generale, il sito mostra una buonaaccessibilit.

    MoMA - Curati solamente alcuni aspetti generalidellaccessibilit, ma esiste una pagina che avverte il vi-sitatore di quali sono i requisiti tecnologici minimi per laconsultazione di alcune sezioni del sito.

    Hermitage - Nessuna attenzione alle problemati-che dellaccessibilit, anche se il sito risulta accessibilenella maggior parte delle pagine, pur con qualche di-fetto grossolano, come la mancanza dei testi alternatividelle immagini.

    ConclusioniDopo questo lungoexcursussullusabilit di quat-tro importanti siti museali, vogliamo concludere citandouno dei massimi esperti italiani di usabilit, MaurizioBoscarol (curatore del sito www.usabile.it), il quale af-ferma che lusabilit un metodo di sostegno alla pro-gettazione e al design, e va commisurata ai diversi obiet-tivi del sito. Non esiste unusabilita priori , insita in ognisito. Lusabilit riguarda infatti linterazione duso fra unparticolare utente e lartefatto cognitivo. Occorre quindiun approccio al design pi ampio, che coinvolga lutente

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    nel processo di progettazione, che incoraggi i web desi-gner a sviluppare soluzioniad hoc sul tipo di progetto edi pubblico precisi. E questo vale in generale, sia che siparli di un sito museale, sia che si parli di un sito di e-commerce o di una pubblica amministrazione.

    Daltra parte Jeffrey Veen, altro grande esperto diusabilit (www.veen.com/jeff/, autore del libro The Art& Science of Web Design), sostiene che i princpi delweb design sono piuttosto semplici: conoscere il vostropubblico, rendere il sito semplice e veloce, conoscere leregole prima di infrangerle. A parte la velocit, non sonomolto sicuro che siano cos differenti dal design in altrimedia. Se si applicasse ilbuon senso al web, il 90% deisiti risulterebbe migliore.

    La conclusione migliore, quindi, potrebbe forseessere quella opposta allintegralismo della Dray da cuisiamo partiti. C una risposta sola ad ogni domandasul disegno dellinterfaccia, ed :Dipende: a sostenerequesta soluzione a tutti i problemi di usabilit JamesD. Foley, esperto di disegno di interfacce e di intera-zioni uomo-macchina. Passando cos da un integralismoortodosso a un vero e proprio slancio di altruismo e re-lativismo. Non c che dire: lusabilit del web mette indisaccordo proprio tutti!

    I principali standard ISO sullusabilit

    ISO/IEC 9126Information technology - Software product eval-

    uation - Quality characteristics and guidelines for theiruse.ISO 9241

    Ergonomic requirements for office work withvisual display terminals (VDTs).ISO 13407

    Human-centred design processes for interactivesystems.

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    Appendice

    Criteri di valutazione dei siti Internet della Pub-blica Amministrazione Rassegna storica dei principali criteri adottati in Italia(Fonte: www.italianoaccessibile.it ; leggermente rielabo-rato)

    In questa breve rassegna si presentano quali sonostati alcuni criteri di valutazione scelti ed utilizzati negliultimi anni nella Pubblica Amministrazione (PA); pervalutarne pienamente lefficacia ci pare doveroso ricor-dare che negli ultimi anni certamente cambiato lap-proccio della PA nei confronti degli utenti, cos come lanormativa alla quale la PA deve sottostare. Ecco spiegar-si il fiorire dei siti internet ufficiali, dei servizi interattivi,della creazione degli uffici stampa e degli URP ecc.

    Non sempre i criteri presentati in questa breve ras-segna possono essere paragonati tra loro: alcuni, infatti,si indirizzano alla valutazione di una generica qualitdel sito internet, mentre altri limitano il loro campo diapplicazione alla usabilit e/o accessibilit.

    Unultima raccomandazione: per una corretta in-terpretazione dei criteri elencati, si suggerisce di con-sultare le referenze indicate in fondo alla rassegna, inquanto ciascun criterio di valutazione riportato pu es-sere correttamente interpretato solamente facendo rife-

    rimento alla sua esposizione integrale; proprio in quellasede, spesso, vengono presentati ulteriori indicatori ospunti per ladozione pratica del criterio stesso.

    Criterio del triangolo (IULM 2000)Gli elementi da valutare sono i seguenti: 1) Ricchezza contenutistica 2) Valenze di servizio

    3) InterattivitReferenza: http://www3.provincia.milano.it/por-

    tale/spaziocomuni/osservatorio/docs/rapporto02.pdf

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    Indici settoriali (Assinform, Censis, RUR 2000)Gli indici settoriali da valutare sono i seguenti:

    1) Trasparenza amministrativa 2) Qualit dei servizi 3) Accesso ed interattivit 4) Interazioni e relazionalit 5) Marketing territoriale 6) Qualit tecnologica

    Agli indici sono associati complessivamente 84punti di controllo.

    Referenza: http://www.pubbliaccesso.it/biblio-teca/documentazione/studio_modelli/metodologia/siti_pa_indicatori_3.htm

    Il pentagono della qualit (Censis 2001)Gli indici da valutare sono i seguenti: 1) Accessibilit 2) Utilizzabilit 3) Disponibilit dei servizi 4) Trasparenza amministrativa 5) Caratterizzazione istituzionale

    Agli indici sono associati complessivamente 63indicatori.

    Referenza: http://www.pubbliaccesso.it/biblio-teca/documentazione/studio_modelli/metodologia/siti_pa_indicatori_2.htm

    Criteri limitati allusabilit ed accessibilit(Leporini e Patern 2002)

    Definiscono, limitatamente alla valutazionedellusabilit ed accessibilit dei siti Internet, 16 criteridi valutazione, raggruppati nelle seguenti tre categorie: 1) Efficacia

    2) Efficienza 3) SoddisfazioneReferenza: http://giove.cnuce.cnr.it/nauticus/

    pdf/ui4all-2002.pdf

    Principi di qualit di un sito web culturale(Minerva 2003)

    I criteri di valutazione devono misurare il rispettodei seguenti principi: 1) Trasparenza 2) Efficacia

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    3) Manutenzione e aggiornamento 4) Accessibilit 5) Centratura sullutente 6) Reattivit 7) Multilingualit 8) Interattivit 9) Gestitione e conservazione

    Referenza: http://www.minervaeurope.org/struc-ture/workinggroups/userneeds/documents/cwqp-i.htm

    Criteri di Polillo (2004)I criteri per valutare la qualit di un sito Inter-

    net utilizzano 36 punti di controllo raggruppati nelleseguenti categorie:

    1) Valutare larchitettura 2) Valutare la comunicazione 3) Valutare la funzionalit 4) Valutare il contenuto 5) Valutare la gestione 6) Valutare laccessibilit 7) Valutare lusabilit

    Referenza:http://www.rpolillo.it/IUM/libro.htm

    Criterio dellEptagono (IULM 2004)Sono sette gli elementi da valutare, raggruppati in

    tre dimensioni:- Dimensione Tecnica

    1) Accessibilit2) Usabilit

    - Dimensione Comunicativa 3) Stile comunicativo 4) Impianto grafico

    - Dimensione Istituzionale 5) Bi-direzionalit 6) Ricchezza dei contenuti 7) V\alenze di servizio

    Referenza:http://www3.provincia.mi.it/portale/spazioco-

    muni/osservatorio/docs/Modello_Eptagono_Quali-tx_2004.pdf

    Avvertenza: tutti gli indirizzi presenti in questepagine sono stati verificati dallautore del saggio in data27/12/2007.

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    Commenti ed idee per un buon webTratto da Il faro nella rete (www.intoscana.it)di Federico Picardi

    Qualche giorno fa, parlando con amici che lavo-rano nel settore museale, abbiamo affrontato il tema dicome rendere interessante e ben fruibile il sito web diun museo. Quella che ne emersa stata una serie divalutazioni pi generali che possono essere applicate ad

    ogni contesto e ad ogni sito.Non esiste un manuale sul costruire un buonsito, ed utilizzo volutamente il termine buono inve-ce di bello, ma possiamo comunque fare una serie di


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