Date post: | 28-Mar-2016 |
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Direttore:Alessandro Mazzoleni
Hanno collaborato in questo numero:Marco BelloliLuca BelottiMattia BericchiaGiacomo BuzioStefano BuzziSergio CarminatiNick GarattiniMax MameliAlessandro MazzoleniMattia NigroGianluca ParadisoLorenzo PedroliPeter PrantlGianmaria VeroneseAkja Soccorso Piste
N. 2 aNNo 1
Tutti i diritti sono riservati - Copyright 2010 © Skierz (testi, foto, grafica) presenti all’in-terno di questa rivista sono proprietà della rivista Skierz e sono protetti dalla normativa sul diritto d’autore, non potranno quindi es-sere pubblicati, riscritti, distribuiti, commer-cializzati. I marchi, le denominazioni e le ditte men-zionati all’interno di questo sito sono di pro-prietà dei rispettivi proprietari e sono pro-tetti dalla normativa vigente in materia di marchi, brevetti e/o copyright.
www.skierzmag.com
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DISTRIBUTED IN EUROPE BY FIFTYSEVEN NORTH ABwww.fiftysevennorth.comEU
Il primo numero dopo mille peripezie è decollato ed ora siamo
di nuovo qui con Skierz Mag 2, un progetto che prosegue e che
ci appassiona.
Questo periodo autunnale è trascorso come sempre inseguendo.
Inseguendo la perturbazione giusta, la stazione sciistica più
congeniale alle nostre aspettative ed alla nostra voglia di ri-
ding...insomma, inseguendo la neve.
Con molti di voi che leggete ci siamo incontrati in qualche ca-
binovia e probabilmente abbiamo scambiato qualche parola
lungo un pendio innevato o al termine di una lunga run in attesa
di un auto per un passaggio o di un pulmino.
Sensazioni e attimi che ci accomunano e che rendono il pe-
riodo pre invernale un lungo susseguirsi di momenti concitati
per organizzare la tanto attesa “zampata”, la giornata perfetta.
Sole, neve fresca fredda e leggera.
Un mesh up di condizioni meteo e climatiche, di fortuna, di
piccoli accorgimenti e astuzie sulla scelta della destinazione
ed il gioco è fatto.
Si parte.
Risveglio del cinghiale con levataccia ad orari improponibili, ti
trovi davanti allo specchio alle cinque della mattina, ti guardi e
a fasi alternate i tuoi pensieri spaziano con frasi del tipo “certo
che ho proprio passione” oppure “minchia và che faccia” o
peggio “ma perchè non sono nato al mare che uscivo al caldo
a fare surf con le infradito?”.
Poi realizzi cosa stai andando a fare e rivivi i momenti passati
con i tuoi amici a tracciare linee in fresca o a girare in park
e gasarsi a vicenda, la soddisfazione di un nuovo trick chiuso
e delle giornate passate sugli sci con la spensieratezza di un
bambino e la consapevolezza di uno skier appassionato.
Il sonno si fa da parte, ti vesti, zompi in macchina con l’agili-
tà di Tom Wallisch, catturi i compagni di merende in qualche
piazzale in zona autostrada e si parte....la giostra dell’inverno
inizia a girare.
E’ stato un inizio incredibile, perturbazioni arrivate ad hoc ed una
specie di “congiunzione astrale” di condizioni hanno fatto si che
ci siamo trovati in un turbine di “zampate” una dietro l’altra. Ma
la sorpresona è sempre dietro l’angolo ed inaspettatamente arri-
vano altre precipitazioni...basse, abbondanti, fredde e continue.
Le nostre montagne sono coperte di neve e possiamo iniziare a
parcheggiarci nei nostri “home resort”, le stazioni sciistiche con
consideriamo come la nostra seconda casa, luoghi che nei
nostri pensieri più profondi vorremmo che diventassero la prima.
Posti dove ci sentiamo a nostro agio, che conosciamo come
le nostre tasche e sappiamo sempre dove andare a cercare
lo spot giusto per fare curvoni, discese ripide, canali o costruire
kicker, drop, trovare cliff e pillow degni di un video dei PoorBoyz.
Si dice che l’erba del vicino sia sempre la più verde....ma la-
sciamo che sia il vicino a pensarlo e godiamoci il nostro pra-
to....ora bianco ed innevato, pronto per le nostre tracce, pronto
per sentire le solette dei nostri sci...in attesa che anche i park
aprano ai battenti per completare il tutto!
Have Fun!
...e Buon Natale!
HOME
SWEET
HOMEDi Alessandro Mazzoleni
Spot: Whistler BC - Photo: Il Belo
Iperauto 4x4Concessionaria Land Rover per Bergamo e Provincia
Via Borgo Palazzo, 205 - 24125 Bergamo • Tel. 035.2924211 - Fax 035.2924412www.iperautobg.it
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FL snow 1pag 1 20-10-2010 17:57:41
SOM-
MariO
10SHooT LIK
E a PRo
Il primo evento WHCrew per “amateur skier”
42PoRTFoLIo
Giacomo Buzio
16INTERVIEW
Jossi Wells
52PHoTo TUToRIaL
Come inquadrare correttamente una foto
18BIG TRIP
Alaska, l’ultima frontiera del ripido
58FREERIDE SaFETY
I consigli di Akja soccorso piste
28FREESKICaMP
A scuola di divertimento
62PaRK, SI GIRa!
Affrontare Kicker e Box
32SNoWPaRK REVIEW
Kronplatz, Plan de Corones
66SoUND SELECTIoN
Le tracce di Maxiemillion
38INTERVIEW
Markus Eder
68STYLE
Le proposte di Mattia Nigro
SoUND SELECTIoN
Le tracce di Maxiemillion
STYLE
Le proposte di Mattia Nigro
Testo di: Luca Belotti
Foto di: IlBelo, Cartolina
Shoot
Like a
Pro!#1
Il primo evento WHCrew
dedicato agli “amateur skier ”...
Perché l ’amatoriale tira sempre!
tanchi di girare sempre tra noi, di vedere
sempre le solite facce, i soliti trick e le abi-
tuali castagne; abbiamo voluto realizzare un evento
per condividere la nostra passione con tutta la scena
“amateur freeskier” del nord Italia.
Inizialmente ideato come Jam session non competiti-
va, modificato in parte vista la contemporaneità dei
PROGRESS GAMES (rinviati la settimana precedente per
maltempo) ha visto i partecipanti darsi battaglia in una
due giorni all’insegna di divertimento, premi e gadget.
A farla da padrone è stato il bel tempo, il sole, il cielo
azzurro e le due aree perfettamente shapeate.
Il sabato sera tutti i rider si sono ritrovati presso il bar
Kibo in loc. K2 a Foppolo; dove, i ragazzi della WHC e
gli shaper dell’Iron Snowpark, capitanati da Gigi Gas
hanno allestito un Jib Park; servito da un “mini belt” con
varie strutture, box, tubi, rail, ratatà e fun box con bido-
ne da bonkare.
S
Luca Berera
Tutto contornato da illuminazione, pubblico, Hot Dog e
musica pompata dal local DJ Sevial.
I rider (30 skier e una ventina di snowboarder) hanno gi-
rato tra una birra e l’altra senza sosta per un paio d’ore;
dopo una timida partenza l’ignoranza ha regnato sovra-
na e tutte le strutture sono state sfruttate a fondo anche
da più rider contemporaneamente; complicando non
poco la vita dei due “fotografi amateur” presenti (PS rin-
grazio ancora il fenomeno che mi ha sfondato un flash
con una racchettata…). E’ stato molto bello veder gira-
re, incitarsi e gasarsi un cosi alto numero di rider di crew
diverse; da segnalare la partecipazione di TSC e SDC
crew al gran completo, Grandi Ragazzi!!!
Dopo il sempre amato lancio di numerosi gadget (of-
ferti dai nostri sponsor Armada e Skullcandy) la serata si
è conclusa più o meno tardi (meglio dire presto) e più o
meno ubriachi alla mitica discoteca Grizzly.
Nick Garattini e Francesco iavarone
ale Mazzoleni
Nella tarda mattinata di domenica ci si è trasferiti
in quota all’Iron Snowpark, per fare un po’ sul serio,
quasi tutti i partecipanti dello Shoot Like a Pro hanno
partecipato ai Progress Games.
Riders meeting alle 11.00, presenza fisica di moltis-
simi rider più o meno pronti a sfidarsi in una gara di
slopestyle senza sosta. Vista la quantità d’alcool della
serata precedente e la necessità di gasare i rider a
mille lo speakeraggio non poteva che essere affidato
a Gigi Gas.
Shoot
Like a
Pro!
Nick Garattini e Francesco iavarone
ale Mazzoleni
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sho
ot
lik
e a
pr
o!
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Shoot
Like a
Pro!
alessandro Biasio
Charlie Brangero
Le strutture un po’ nazi hanno inizialmente spaventato
qualche rider, ma la voglia di far bene, l’incitamento
degli altri rider e gli sfottò dello speaker hanno dato
coraggio a tutti.
I rider non si sono risparmiati sfruttando a fondo le strut-
ture a disposizione, perfettamente shepate; la mag-
gior difficoltà delle strutture ha permesso ai più bravi di
emergere e invogliato i più scarsi ad osare.
Shoot
Like a
Pro!
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sho
ot
lik
e a
pr
o!
15A fine gara ritrovo al Baby park in località IV BAITA per la
grigliatona finale e le premiazioni; i più bravi e fortunati
sono tornati a casa con WII, DS e cuffie JBL... non male!
Ci scusiamo per le leggere variazioni di programma
dovute alla concomitanza di più eventi, ma vi lasciamo
con la promessa che il format della seconda edizio-
ne dello Shoot Like a Pro sarà completamente stravolto
per dare vita a qualcosa di veramente speciale; ovvia-
mente lo spirito sarà sempre molto amatorial.
Si ringraziano gli sponsor della manifestazione:
// New school Shop
// Land Rover Iperauto
// Nigro Demolizioni
// Armada
// Skullcandy
www.whcrew.net
Abbiamo provato da novellini
ad intervistare un super pro...
e ci siamo riusciti!
Intervista di Alessandro Mazzoleni, traduzione Nick Garattini
JOSSI
WELLS
ITW
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TITO
LOR
UB
RIC
A
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// Ciao Jossi, è un onore immenso parlare con te.
La scorsa stagione hai ottenuto ottimi risultati
agli X Games di Aspen e nel Dew Tour, quali sono
le tue impressioni...
Grazie! Sono molto contento di come sia andata la
mia stagione l’anno scorso. Ho sciato al meglio in mol-
ti contest e quella è sempre una gran sensazione.
// In Italia seguiamo molto il blog tuo e di tuo fratello,
è un bel progetto, come è nato?
Grazie ancora! Un mio amico di Wanaka (Tim Pierce)
ha avuto l’idea ed in pratica è iniziato da lì. Tim è il
direttore, produttore, fi lmer e editer, è un uomo impe-
gnato! Adesso stiamo ragionando su alcuni modi per
espandere ulteriormente l’idea.
// Tu e tuo fratello Byron passate molto tempo insieme
in giro per il mondo a gare ed eventi.
Come si allenano due “super Pro” come voi?
Io e Byron ci alleniamo spesso insieme. Siamo sempre
insieme e quindi ci divertiamo in compagnia tutto il
tempo. Byron è un grande sciatore ed una persona
ancora più divertente con cui passare il tempo, è dav-
vero molto simpatico.
// Preferisci fare fi lming oppure partecipare
a competizioni di livello alto come DewTour e XGames?
In questo momento i contest sono molto importanti
per me. Mi piace anche molto realizzare fi lm quando
capita, provo a conciliare entrambe le cose.
// L’Half Pipe sta diventando disciplina Olimpica,
ti allenerai di più in questa specialità o continuerai
in egual modo anche in slopestyle e big air?
No, io scierò sempre in tutte le specialità e cercherò di
essere uno sciatore tosto in entrambe. Questo per me
è fondamentale.
// Con quale casa di produzione hai fi lmato quest’anno?
Quest’anno ho girato per i Poorbooyz per il loro fi lm
Revolver. Guardatelo, merita!
// Con quale altro Skier ti diverti a girare?
Oltre ovviamente a tuo fratello Byron!
A parte ovviamente mio fratello, mi piace sciare con
Colby West, TJ Schiller, Simon Dumont e Russ Henshaw.
// Parteciperai agli European XGames di Tignes
a marzo?
Certo! Ci sarò sicuramente.
// Cosa fai quando non sei sugli ski?So
che sei un ragazzo molto religioso.
Vado moltissimo in skate. Mi piace
più dello sci... ah ah. Suono anche
il violino! E sì, sono un cristiano molto
credente.
ATOMIC
NIKE 6.0
MONSTER
OAKLEY
SKULLCANDY
KEYSTONE
CARDONA
MONS ROYALE
GIRO
EMPIRE
www.winterofwells.com
JOS-SI'S SET
UP
HAINESCRONACHE
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BIG T
RIP
L'ULTIMA FRONTIERA DEL RIPIDO
Run: VenuePhoto: Kendall HolbackSpot: Haines, AK
di Marco Belloli
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HAINESG iganti gonfi di polvere, pendenze impressionanti,
dislivelli di 800 mt da sciare in un fiato.
E quella voce alla radio che dà il via alle tue discese
rigorosamente Top/Bottom.
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GIORNO 1:IL VIAGGIO E L'IMPATTO.Il viaggio per Haines è un’odissea che dura 2 giorni,
una notte e 4 voli (si guadagnano 10 ore grazie al fuso
orario); quando con l'aereo ad elica si sorvola un fi or-
do immenso, circondato da montagne e da ghiac-
ciai che entrano direttamente nell'oceano, si capisce
perché ne è valsa la pena. In buona sostanza sono
partito da MXP il sabato mattina e sono arrivato a de-
stinazione la domenica a mezzogiorno, l’ultima parte
del viaggio con Max, mio compagno di avventure ol-
treoceano.
La cittadina è irraggiungibile, o forse a nessuno interes-
sa raggiungerla, solo a un piccolo gruppo di sciatori
invasati e al primo volo capiremo il perché. La giorna-
ta è stupenda, cielo azzurro terso, senza una nuvola.
Mentre ci godiamo la vista del Lynn Canal dall’alto,
iniziamo a sperare di sciare già oggi.
All'aeroporto di Haines, una pista nel nulla dove ti sca-
richi i bagagli da solo, c'è un tizio silenzioso da Denver,
Colorado, che ci aspetta e dovrebbe portarci a ritirare
l'auto. Peccato che non sappia nemmeno che abbia-
mo noleggiato una macchina. Un paio di telefonate,
un po' di attesa e la questione si risolve, prendiamo
possesso di un bel Forester nero, macchina giusta da
contadino elvetico. Con questa raggiungiamo il miglio
33 (posto mitico: c’è in tutti gli skimovie), in buona so-
stanza si tratta di capanna a fi anco della strada, uno
scuolabus e una baracca dove alloggiano le guide,
una villetta per le guide più esperte/danarose, la casa
di Sean Dog e un fantastico ristorante-pub-pompa di
benzina. Sbrighiamo la burocrazia, ci cambiamo in
mezzo ad una strada e dopo la pesata di rito si inizia
a volare.
Dalle 12 alle 16 facciamo 4 discese, niente male
come pomeridiano!
Nella prima la guida ci prende le misure, dalla secon-
da si fa sul serio: 700 m di dislivello belli ripidi da sciare
tutti in una tirata, la terza è spettacolare: un catino
gigantesco lungo, ma talmente lungo, che anche qui
ti fanno fermare a metà. La quarta è l’esordio sulle
spine. La principale diffi coltà è che si scia "al buio", il
ripido e i cambi di pendenza ti danno l'impressione di
saltare nel vuoto, ma la neve è di una qualità strepito-
sa e sta attaccata dove non penseresti mai.
GIORNO 2:BLUBIRDÈ il nostro primo giorno uffi ciale, la strada da Haines
al 33esimo miglio è fantastica, si percorre la valle del
fi ume Chilkat. Per la strada incontriamo tagliaboschi,
spazzaneve giganteschi che viaggiano a 80 mph, alci
e bald-eagle.
Ci si cambia nel parcheggio, si controlla il materiale,
devi essere autonomo dal punto di vista alimentare:
acqua, pranzo, merenda (niente a che fare con i fi -
ghissimi pic-nic delle organizzazioni canadesi, per in-
tenderci): IT’S ALASKA!
Iniziamo a volare e a sciare e funziona così: la guida
di regola scende per ultima, dopo averti spiegato la
linea da tenere per sciare in una specie di precipizio
utilizzando frasi tipo:"you are welcome to go everywhe-
re down there", "don't ski that galley 'cause there are
slabs", "stay on the spine" e tutta un'altra serie di infor-
mazioni del genere. Una volta che si è garantito che
tutti abbiano capito, al grido di "have fun", manda uno
Don't skithat galley
'cause there are slabs
Sulla nave Photo: Marco Belloli
Spot: Lynn Canal
Bald EaglePhoto: Marco Belloli
Spot: Haines, AK
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per volta a sciare una media di 800 metri di dislivello
tutti in un botto.
Le diffi coltà sono ambientali, più che tecniche (ovvia-
mente dando per scontato che non abbiate paura
del ripido/molto ripido e siate in grado di sciare per
600/800 m di dislivello di seguito): la dimensione è mo-
struosa e ti preme addosso, ti senti una formica, ti ci
vuole un giorno per capire bene dove sei fi nito. Spesso
gli atterraggi sono in zone molto esposte e il pendio
a 40° dal quale si scende è il meno ripido dei due. E’
però impagabile sciare TOP-BOTTOM, quasi mistico, ti
lasciano in cima alla montagna e la scii tutta. L’eliski
canadese in confronto è da pensionati!
La sensazione più bella è restare da solo in cima alla
montagna e aspettare la frase alla radio: ”Next rider!”.
GIORNO 3:DOWNDAYNevica da 12 ore ed ha scaricato mezzo metro in
città, quindi la giornata si è risolta in una mattinata
trascorsa in casa e un pomeriggio di passeggio sul
lungomare e sulla via principale.
Pranzo, cena e a letto presto, non è che ci sia molto
da fare ad Haines se c’è brutto; se non nevica troppo
si va in giro in auto a guardare il panorama, altrimenti
bere, mangiare, dormire, oppure un tuffo in piscina.
GIORNO 4:ATTESA...La giornata inizia spalando neve per liberare l'auto
dalla morsa in cui è stata chiusa dallo spazzaneve.
Appena imbracciati i badili, il genoma orobico emer-
ge e i 3 metri cubi di neve - pesante come marmo
- sono eliminati.
La strada è una bella avventura: nevica e lo spettaco-
lo è impressionante. Alberi carichi di neve, spazzaneve
giganteschi che viaggiano a 40 mph, le nuvole che
si alzano verso i ghiacciai e dal miglio 26 iniziamo a
vedere un pallido sole che schiarisce il cielo.
La scelta è fare una bella colazione al ristopubbenzi-
naio e poi mettersi in attesa: "Hey guys! Just relax and
take it easy maybe we'll fl y in the afternoon, maybe
tomorrow". È chiaro che dipende dal tempo, quindi
non vale la pena agitarsi.
Verso l'una l’attesa è premiata: il cielo si libera, in bas-
so c'è nebbia ma in alto si vede! Piazziamo 4 run dalle
2 alle 6, sui pendii vicini all'elibase.
L'eliskicanadesein confrontoe dapensionati!
Haines HarbourPhoto: Marco Belloli
Spot: Haines, AK
Run: T-Top Photo: Marco Belloli
Spot: Haines, AK
L'eliskicanadesein confrontoe dapensionati!
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La qualità del precipitato in basso è pessima, ricorda
il cemento a presa rapida, mentre dai 1000 m circa
in su è polvere non leggerissima, ma alla fi ne è una
bella giornata.
La dinamica della neve è circa così:
1. nevica con temperature alte, le perturbazioni ven-
gono dal mare e sono umidissime, cade neve pe-
sante, appiccicosa, che attacca anche su pen-
denze elevate
2. viene il bel tempo, con temperature bassissime e
correnti artiche fredde e secche, le montagne sono
disposte in direzione nord-sud, quindi niente vento
di caduta.
3. L'aria fredda asciuga la neve e la alleggerisce e in
questo modo si forma uno strato di polvere di qua-
lità sopra al fondo compatto.
Il giorno che segue una nevicata, tutto quanto è molto
instabile, perciò discese tranquille e vicino al miglio
33, ma divertenti, un bel canyon, un po' di pendenze
"normali" e ambiente spettacolare.
Dopo una nevicatadi 40 ore,c'e bel tempoe al miglio 33 e BIG-DAY MADNESS!
GIORNO 5:BIG DAYIl quinto giorno è l'apoteosi, dopo una nevicata di 40
ore, c’è bel tempo ed al miglio 33 è BIG-DAY MADNESS!
Si sente la tensione nel parcheggio, macchine ovun-
que alle 7 e 15: tre gruppi di professionisti che girano
fi lm, e almeno 7 di ospiti. Da Juneau arriva il secondo
elicottero.
Le montagne della zona 1, la prima che si scia dopo
le nevicate, sono gonfi e, cariche, impressionanti già
durante il volo di avvicinamento.
Riesco a descrivere una giornata del genere, solo di-
cendo che tutto quello che avevo sognato guardan-
do gli skimovie esiste!
GIORNO 6:INSTABILE...Tempo instabile, Max è in partenza perché vuole esse-
re sicuro di raggiungere Juneau e oggi è l’ultima fi ne-
stra bel tempo, poi è previsto brutto per giorni.
Lui parte e io mi trasferisco alla Funny Farm, vicina al
miglio 33, così mollo la macchina e vinco il jolly per
non trascorrere i downdays seguenti da solo!
Max ha chiuso con una statistica irreale per un luo-
go come questo, 5 giorni su 7, tre belli, due medi e
due a terra. Il giorno dopo la sua partenza è arriva-
ta, come da previsioni, una grossa perturbazione e il
tempo pare resterà brutto per giorni.
GIORNO 7-8-9:DOWNDAYSLa Funny Farm è il posto ideale se viaggiate da soli,
mezzo b&b, mezzo ostello, pensione completa a 5 mi-
glia dall’elicottero e divertente per i giorni di bel tem-
po. C’è sempre qualcosa da fare: tiro al bersaglio, fi lm
in tv, birra, birra, birra, fuochi d’artifi cio, chiacchiere,
guardare gente che aggiusta carrelli carichi di moto-
slitte, girare in macchina a casaccio nel raggio di una
decina di miglia da Haines, sulla costa, in the middle
of nowhere, fantastico.
Alla FF si mangia bene e con orari variabili a seconda
delle giornate, se si scia tardi, col brutto tempo si cena
alle 6 e poi tutti a letto!
GIORNO 10:FINALMENTE SI SCIA La mattinata l'abbiamo trascorsa in casa, aspettan-
do "La telefonata". Sostanzialmente si stava qui a caz-
zeggiare, computer, tv, qualcuno alle 12 ha iniziato a
bere, niente armi o fuochi d'artifi cio, mi pare di aver
Fireworks Funny Farm Photo: Marco BelloliSpot: Haines, AK
Big day madness!Riders: Patrick Dowley,Marco BelloliPhoto: Marco BelloliSpot: Haines, AK
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DowndaysPhoto: Patrick Dowley
Spot: Haines, AK
Rider: Max CacciavillaniRun: Buddy Holly
Photo: Marco BelloliSpot: Haines, AK
// Logistica: Milano Seattle > Seattle Juneau > Notte a Juneau > Juneau Haines > aereo se il tempo è bello, nave se è brutto o se vi piace.
// Tempo: Due settimane sono necessarie a meno di colpi di culo, il brutto tempo è molto più probabile del bello.
// Sciare: i voli si pagavano a minuti, pare che cam-bieranno le regole, si paga quello che si vola. AK He-liski è un po’ incasinato, ma funziona bene; le guide sono bravissime e professionali, la sicurezza è al primo posto. Sergio che li segue per l’Italia è bravo e vi aiuta per tutte le necessità.
// Dormire: B&B, io stavo all’Alaskaguardahouse a Fort Seward, la signora è gentilissima e se volete stare tran-quilli è ottimo. Motel in città sono 4 e a vederli da fuori non cambia molto. Funny Farm, si sta bene e si man-gia benissimo; se viaggiate soli è il posto dove stare anche perché non dovete noleggiare l’auto e cosa importante i Bauer sono molto ospitali e simpatici.
// Mangiare: Ci sono un bar e tre ristoranti, che apro-no con orari bislacchi e sono spesso chiusi, meglio arrangiarsi, soprattutto nei downdays che vi passa un po’ il tempo. Gli hamburger al 33 mile sono buonis-simi, in città si mangia bene al ristorante Thai, aperto solo a pranzo, e “best in town” il ristorante messicano.Vita notturna: non esiste.
// Un po’ di bibliografi a fondamentale:> en.wikipedia.org/wiki/Lynn_Canal> haines.ak.us/> heliskiworld.com/> alaskaheliskiing.com/> 33mileroadhouse.com> facebook.com/pages/Haines-AK/Funny-Farm-
AK/56771854195> www.alaskaguardhouse.com> amazon.com/Powder-Road-Stephan-Drake/
dp/0972342257> vimeo.com/15055753
// Il mio fi lmino delle vacanze: > vimeo.com/10716535
HAINES
capito che quelli si tirano fuori solo nei giorni proprio
tremendi.
Tornando alla telefonata, dalle 10 si vedeva luce die-
tro le nuvole, quindi ogni volta che squillava il telefono
tutti con le orecchie tese. Ovviamente tutti possono
rispondere: “Hello it's Funny Farm”, ma era la seconda
frase quella chiave, e per tutta la mattina è stata: “No
he/she is not here...”
Io ho accuratamente evitato il telefono, che soffro,
come la radio della guida, capisco bene solo “Skier's
left”, “Skier's right”, che alla fi ne è quello che mi serve.
Mai avrei voluto sbagliare e essere linciato!
Alle 13 ci muoviamo, alle 14 siamo pronti, alle 15 de-
collo per fare Old Faithful - run garanzia da giornata di
brutto tempo e/o manto instabile - niente di spettaco-
lare, ma dovevo chiudere sciando!
Vedere i picchi uscire dalla nebbia e le nuvole aprirsi
sopra il ghiacciaio è stato sicuramente meglio della
sciata. L'ambiente è talmente spettacolare che an-
che dopo 9 giorni ti lascia a bocca aperta. Adesso
sono previsti 3 giorni di brutto, l’aereo non vola sicuro e
non ci sono navi per farmi arrivare in tempo a Seattle
per l’intercontinentale se non quella di domani: vado
per due giorni a fare il turista prima di tornare a casa.
GIORNO 11:TORNARE A CASA In nave sul Lynn Canal verso Juneau con il cielo coper-
to: per me andare ad Haines e non fare la gita in nave
è una cazzata! Il viaggio dura sei ore e ne passerete
almeno 5 e mezzo a bocca aperta guardandovi in-
torno!
Chiudo con la frase di uno che se ne intende:
"Haines is the best place on the planet and will exceed
your greatest expectations!"
Nicholas Mueller
ROADMAP
DI DIVERTIMENTO
FREESKICAMP,A SCUOLA
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TRE
ALL
EGR
I R
AG
AZZ
IFR
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Tre ragazzi legati da una profonda amicizia,una forte passione per lo sci e il motto di Tom Wallisch: HAVE FUN.
Foto: Freeskicamp courtesy
FREESKI-CAMP
www.freeskicamp.it
// Raccontami un pò chi siete.
Ciao Skierzmag, siamo Fette, Pablo e Marco del Freeskicamp. Siamo tre
ragazzi legati da una profonda amicizia e da una forte passione per lo
sci, passione che ci ha legato negli anni passati e che ci ha permesso
di intraprendere diverse strade nel mondo della neve.
// FREESKICAMP: come è nata questa idea?
Freeskicamp nasce come esigenza di un mercato in gran parte scoper-
to di maestri di freestyle; a fi ne dell’estate 2008, Fette e Pablo si rendono
conto di dover creare qualcosa di nuovo; detto fatto, in un paio di mesi,
grazie all’aiuto di Matteo Martinoglio, viene pubblicato il sito e registrato
il marchio; contemporaneamente Marco (Eydallin ndr) prende parte al
progetto e il primo camp viene organizzato per le vacanze di Natale
2008-2009 a Bardonecchia con un piacevole successo.
// Dove lavorate principalmente?
Freeskicamp opera principalmente nel periodo estivo, luglio ed agosto,
a Les2alpes, avvalendosi di uno dei migliori park estivi presenti in euro-
pa. Nel periodo invernale, in genere Bardonecchia e LIvigno anche se
dall’anno scorso,con Nordica, abbiamo creato un progetto di camp
con cui toccheremo molte località, dal nord al sud Italia.
// Come si svolgono i vostri corsi?
I nostri camp sono molto simili alla grande maggioranza di camp di
snowboard operativi in Italia con una differenza: noi tre maestri siamo
tutti giovani, Marco, il più grande, ha 26 anni, e siamo per questo più
vicini alle esigenze dei nostri coetanei; semplicemente pensiamo a
quello che piacerebbe trovare a noi in un camp e proviamo a ricrearlo
nel freeskicamp.
// Su quali argomenti didattici preferite soffermarvi?
Il divertimento.
// Che programma avete per la stagione?
Questo inverno saremo presenti in tutta Italia con una serie di week-end
camp organizzati in collaborazione con Nordica e radio Deejay a cui
chiunque potrà partecipare gratuitamente. Quindi ragazzi, se vi interes-
sa fare un po’ i tamarri con noi in park, guardate il calendario che verrà
pubblicato su freeskicamp.it e nordicafreeskiers.com nei prossimi giorni.
// Chi vi supporta nel vostro lavoto?
Sicuramente Nordica ha un ruolo fondamentale ma anche Monster ener-
gy Guasto, Spy, Quicksilver e SkullCandy ci supportano con materiale.
// Avete notato una crescita di skiers negli snowpark?
Assolutamente si! La cosa più bella per noi è presentarsi a Modena Ski-
pass ogni anno e rivedere molti dei ragazzi visti durante l’anno ai camp,
tifare per noi e seguire la scena freeski, e questo è davvero bello.
// Che consiglio date a chi comincia a girare?
Andate per gradi e se avete bisogno di consigli rivolgetevi solo ad
esperti, c’è troppa gente che si spaccia per quello che non è.
Ed Infi ne rispondiamo con il motto di Tom Wallisch: HAVE FUN!!
to di maestri di freestyle; a fi ne dell’estate 2008, Fette e Pablo si rendono
conto di dover creare qualcosa di nuovo; detto fatto, in un paio di mesi,
grazie all’aiuto di Matteo Martinoglio, viene pubblicato il sito e registrato
il marchio; contemporaneamente Marco (Eydallin ndr) prende parte al
progetto e il primo camp viene organizzato per le vacanze di Natale
2008-2009 a Bardonecchia con un piacevole successo.
//
Freeskicamp opera principalmente nel periodo estivo, luglio ed agosto,
a Les2alpes, avvalendosi di uno dei migliori park estivi presenti in euro-
pa. Nel periodo invernale, in genere Bardonecchia e LIvigno anche se
dall’anno scorso,con Nordica, abbiamo creato un progetto di camp
con cui toccheremo molte località, dal nord al sud Italia.
//
I nostri camp sono molto simili alla grande maggioranza di camp di
snowboard operativi in Italia con una differenza: noi tre maestri siamo
tutti giovani, Marco, il più grande, ha 26 anni, e siamo per questo più
vicini alle esigenze dei nostri coetanei; semplicemente pensiamo a
ragazzi legati da una profonda amicizia e da una forte passione per lo
sci, passione che ci ha legato negli anni passati e che ci ha permesso
di intraprendere diverse strade nel mondo della neve.
FREESKICAMP: come è nata questa idea?
Freeskicamp nasce come esigenza di un mercato in gran parte scoper-
to di maestri di freestyle; a fi ne dell’estate 2008, Fette e Pablo si rendono
//
Freeskicamp nasce come esigenza di un mercato in gran parte scoper-
to di maestri di freestyle; a fi ne dell’estate 2008, Fette e Pablo si rendono
conto di dover creare qualcosa di nuovo; detto fatto, in un paio di mesi,
grazie all’aiuto di Matteo Martinoglio, viene pubblicato il sito e registrato
il marchio; contemporaneamente Marco (Eydallin ndr) prende parte al
progetto e il primo camp viene organizzato per le vacanze di Natale
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Peter Prantl ci illustra il nuovissimo Snowpark di Kronplatz, l’ultima straordinaria creazione di f-tech.
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// Ciao Peter! Raccontaci un pò quando è nato
il park di kronplatz.
Il park è nato nel 2008, fresco fresco!
// Come impostate il lavoro per la costruzione
e lo shaping? Quanti siete?
Una parte della nostra crew (Johannes, Io e Alex) lavora
alla costruzione insieme ai nostri shaper Lorenz e Michael.
In tutto siamo sempre da 3 a 5 persone durante la costru-
zione e ogni giorno 2 - 3 shaper per la manutenzione gior-
naliera.
// Ci sono stati parecchi eventi importanti
lo scorso anno, quali?
Lo Young Guns 2 il Kronplatz F-tech Springgingerle - Invita-
tional di Fabbro e Makke (Mathias e Eder ndr).
South Tyrolean Slopestyle Tour.
// Quali altre manifestazioni organizzerete
per l’anno in corso?
Il solito opening il 23.12. L’evento più importante di ques-
to anno sarà il Kronplatz Night Ham (un rail invitational di
snowboard e freeski) si terrà nella stazione a valle con un
setup di 5 ostacoli. Veramente un formato mai visto con
20.000 € di montepremi e con concerto dei Pennywise.
Quindi un grande contest e una grande festa, il tutto si
terrà il 05.02.2011. Tanti shooting di ski e snowboard e grigli-
ate nei fine settimana!
// Come in ogni park ci saranno certamente
attività di Après ski, grigliate ecc.?
Si, certamente, è anche questo un punto forte di FTECH.
// Che rapporto c’è con la stazione?
Ottimo rapporto con la stazione e con i lavoratori e gattisti,
dei veri professionisti.
Quota di partenza: 2.230 m
Lunghezza: 750-800 m
Superficie: 58.300 m²
dotazione: 4 lines di diversi livelli di difficoltà
preparazione: apposito gatto delle nevi,
2 shaper, ogni giorno per ca. 3 ore
curioSità: vengono utilizzati 100.000 m³
di neve
dettagLi deLLa dotazione:
Una grande “table” d’ingresso con l’edificio
del parco a quota 2230 m è la partenza del
Datitecnici
intervista a Peter Prantl
snowpark. Questo corre parallelamente all’impianto di
risalita per una lunghezza di circa 750-800 m e dopo
un dislivello di 170 m termina a quota 2060 m. Quat-
tro diverse lines si sviluppano indipendentemente l’una
dall’altra per l’intera superfi cie di 58.300 m².
pro Line: 3 tables in sequenza con 2 salti ciascuno,
quindi 6 kicker da 14 m - 20 m di fl at e 7 rail e box.
MediuM Line: 5 tables in sequenza con 7 kicker di 6 m-
15 m di Flat e 8 rail e box.
eaSY Line: 6-7 tables con 8 salti bassi da 1m - 6m di fl at e
7 rails e box che emergono dalla neve di soli 20-30 cm.
Oltre a questi verranno realizzati per la scuola di sci una
Family Fun Line con 6 diversi wup e piccole curve in
pendenza, ostacoli ed un castello da attraversare. Ed
a coronare il tutto nel fondovalle vicino alla cabinovia
“Korer” a Riscone una Easy Fun Line per chiunque: 4 pic-
cole tabels in sequenza con 4 salti, 2 m - 6 m di fl at e 4
rail e Boxes.
Complessivamente vengono movimentati 100.000 m³ di
neve. Per la manutenzione e la cura verranno impiegati
due shaper che cureranno quotidianamente li parco
ed in più vi sarà un apposito gatto delle nevi che pre-
parerà il parco quotidianamente lavorando in media 3
ore al giorno.
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Intervista di Alessandro Mazzoleni
Foto: courtesy Smith by Fizza.it
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intervista a Makke, il proazzo nostrano
che a forza di “double” sta spakkando la scena europea!
// Ciao Makke, come è andata l’estate e la tua pre-
parazione alla stagione nuova?
E che cosa hai fatto per allenarti e tenerti in forma?
Ciao Alessandro, l’estate è andata benissimo!
Andavo quasi ogni fi ne settimana a divertirmi su in se-
nales, poi sono stato anche a 2Alpes e Kaunertal.
Invece quando tutti gli impianti erano chiusi saltavo un
po’ sui tappeti elastici e di tanto in tanto sono andato
sulla Watterramp di Area 47 in Austria con i miei amici,
ma soprattutto sto lavorando!
In questo modo non si perde la voglia di sciare e per il
portafoglio ci sta anche bene.
E adesso sono carico!
// L’anno scorso hai vinto due gare importanti, il Ni-
neKnights da rookie (incredibile!) e il Kumyama a L2A
(Les2Alpes ndr), racconta un pò!
Volevo partecipare ai Nine Knights già da tanto tem-
po, secondo me era la gara più fi ga (sul nostro maga-
zine “fi ga” si può dire, ndr)
Poi ho visto che esiste una video qualifi cazione che si
chiama “Wanna be a Knight” sapevo che era l’unica
possibilità per partecipare!
Così sono andato a Livigno a fi lmare i trick obbligatori
con Steffo di FunCoolProduction. Grazie ancora a tutti
che hanno votato per il video!
I primi giorni della gara dovevo stare un pó calmo
dato che accusavo ancora la botta al piede che
ho preso negli Usa e all`ultimo giorno alla gara ero in
pompa e anche super fortunato a chiudere tutti i miei
double (corke e rodeo ndr).
Et voilà!!!
// Invece il Kumi Yama era tutta un’altra cosa!
Era una gara a Team di Slopestyle.
Ero in team con Nicolas Vugnier ed Elvis Harsheim, che
ho conosciuto in qualche contest in giro.
Gareggiavam per il Team Downdays (Downdays.
eu ndr). Alla Finale eravamo contro Team Les Dudes
composto da Sam Favret, Guillaume Sbrava e Bapti-
ste Causse.
Erano tre run, e il team che ne vinceva due vinceva
la gara!
Noi abbiamo perso la prima e vinto la seconda run.
Alla terza run Sam Favret cartellava e cosí abbiamo
vinto la gara anche con un po’ di fortuna!
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// Quest’anno che gare farai, andrai al Dew Tour
negli Usa?
Vorrei andare lì di brutto!
Penso che farò solo un Tourstop , per fare tutto il Tour
dovrei stare in America quasi per due mesi e per quel-
lo non ho tempo dato che fi lmerò tantissimo con Ae-
stivation quest’ anno e vorrei fare anche un paio di
shooting e gare in Europa.
Inoltre sto anche organizzando il F-Tech Springgingerle
con Fabbro Matthias che diventerá fi kko!
// Cosa fai quando non vai a sciare?
Sto con la morosa, salto sui tappeti elastici, gioco a
basket, ogni tanto arrampico, faccio festa, lavoro...
(notare il lavoro scritto per ultimo, ndr ahahahaha
grande Makke!)
// Hai partecipato alle riprese di Aestivation II, come
è andata? Hai fatto sia park che freeride?
All’inizio mi hanno detto che potevo andare a fare
uno- due shooting in park.
Invece poi giá in dicembre eravamo a Helsinki per
shootare rail in street.
Poi siamo fi niti in senales a fi lmare sul salto grosso con
Roy Kittler che è divertentissimo.
Per fi lmare in fresca non riuscivo mai ma per l’anno
prossimo fi lmeremo molto di più e vi dico che stiamo
già organizzando degli shooting fi ghissimi!
// Di solito che snowpark frequenti?
Hmmm. Quello è difficile! Ci Sono tantissimi Park bel-
li. I park più belli in inverno sono Plan de Corones e
Livigno.
Invece in estate è Val Senales di sicuro!
// Con chi ti alleni o con chi preferisci girare?
Io mi alleno con tutti i miei amici a casa mia!
E con Raffa forse ancora un pó di piú dato che è quasi
come un fratello.
C’è un botto di gente con cui mi piace girare, ma se
li elenco tutti non fi niamo più!
// Cosa pensi del freeski in italia?
Sta crescendo molto in fretta!
Per esempio quando ho iniziato io eravamo in due nel
nostro resort , adesso invece ci sono 100 bocia e ra-
gazzi che si divertono con gli sci freestyle!
È esattamente quello che succede da tutte le parti,
qui in Alto Adige. In Italia ci sono meno skier rispetto
agli snowboarder, ma presto la situazione si ribalterà!
MAR-KUS'SSETUP
LKL SKIS
FIAT PROFESSIONAL
SMITH OPTICS
DALBELLO BOOTS
LEVEL GLOVES
MARKER BINDINGS
CMYK
GLUHWURM
markuseder.blogspot.com
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© GIACOMO BUzIOrider: ALEssIO RATTIN
SPOT: sNOWPARK - Nz
ANNI 28
NICK NAME JEK
NATO A CASALE MONFERRATO (AL)
VIVO E LAVORO A COURMAYEUR DA 5 ANNI
MACCHINA FOTOGRAFICA NIKON D300SMACCHINA FOTOGRAFICA NIKON D300SMACCHINA FOTOGRAFICA
FLASH NIKON SPEEDLIGHT SB 900
SPOT PREFERITO COURMAYEUR PERCHÉ È CASA MIA.L’INDIANPARK DI CERVINIA PER SHOOTARE IN PARK.
RIDER PREFERITO CANDIDE THOVEX LO È STATO A LUNGO.ORA TOM WALLISCH, POCHI CAZZI. TRA I LOCAL, TINO, ACH
E IL BIANKO CHE MI DANNO LA POSSIBILITÀ DI SHOOTARE.
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© GIACOMO BUzIOrider: MARTINO VALLE
SPOT: zERMATT - CH
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© GIACOMO BUzIOrider: ALEssANDRO BIANCHETTI
SPOT: zERMATT - CH
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© GIACOMO BUzIOrider: MARTINO VALLE
SPOT: INDIANPARK - CERVINIA
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Per prima cosa vediamo come gli elementi devono essere disposti all’interno della scena. Esistono infatti alcune regole in fotogra� a, che permettono l’ottenimento di un risultato migliore in termini di armonia degli elementi nella scena. Questa armonia aiuta, o dovrebbe aiutare, l’occhio nel leggere la foto, ed è quindi buona cosa tenerne conto al momento dello scatto.
Tra queste regole la più importante e famosa è la “regola dei terzi”: immaginiamo di dividere un’immagine con tre righe orizzontali e tre verticali equispaziate tra loro. Bene, secondo la regola dei terzi il soggetto dovrebbe stare all’incrocio tra le linee verticali e quelle orizzontali. Questo aiuta a porre attenzione sul soggetto, contrariamente al porlo al centro esatto della scena come uno potrebbe pensare. Questa regola, se scattiamo in park, è anche molto semplice da applicare. Proviamo a mettere lo skier negli incroci in alto a destra o sinistra e lasciare che il kicker riempia lo spazio vuoto dalla parte opposta.Vedremo come questo acquisterà importanza nell’immagine.
IN QUESTO NUMERO CERCHEREMO DI CAPIRE MEGLIO INSIEME
COME RIUSCIRE A INQUADRARE IN MANIERA OTTIMALE UNA
FOTO IN PARK O FREERIDE.
COMEINQUADRARE
CORRETTAMENTEUNA FOTO
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RIALA cura di Gianmaria Veronese
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Una seconda variante della regola dei terzi dice che
anche le linee predominanti nella scena andrebbero
allineate alle linee verticali o orizzontali, ma mai lasciate al
centro dell’immagine.
Inoltre, se proprio vogliamo tenere il soggetto al centro
almeno mettiamolo sulla linea superiore o inferiore della
griglia virtuale.
PHOTO TUTO-RIAL
Lo stesso principio vale nelle foto di freeride.
In questo caso cerchiamo di riempire
l’inqudratura con elementi presenti
nella scena come alberi, rocce, etc.
Alla prossima!
PHOTO TUTO-RIAL
COSE DA SAPEREPRIMA DI UN'USCITA
E non parlo di noi sciatori della domenica, ma di coloro che le valanghe le studiano da una vita intera.Quindi, tan-to per farla breve, vediamo di ricordarci che il rischio zero non esiste, a meno di starsene in casa sul divano, è ovvio.
Ma il rischio lo possiamo ridurre, e di molto, quindi ecco alcuni consigli per affrontare al meglio una delle tante (speriamo) giornate di powder!
Come detto sopra, al giorno d’oggi i mezzi di informa-zione non mancano. Possiamo telefonare, stampare fax, ma soprattutto abbiamo internet. La pianificazione di una gita in fuoripista, che sia con le pelli di foca o con gli impianti di risalita, inizia proprio da qui, già alcuni giorni prima. Leggiamo e conserviamo i bollettini nivo-meteo re-lativi alla zona di nostro interesse. I bollettini contengono informazioni molto importanti e preziose per valutare il ri-schio di valanghe in una determinata zona.
Allo stesso tempo però ricordiamoci che il bollettino in-dica un pericolo medio riferito ad una zona piuttosto am-pia, quindi non aspettiamoci di trovare un resoconto det-tagliato di ogni pendio presente sulla montagna!
Dobbiamo quindi fare un’ulteriore analisi della zona di nostro interesse. Informiamoci sulle condizioni meteo, so-
Siamo in grado di parlare al cellulare dalla vetta dell’evereSt, Siamo andati Sulla luna, abbiamo aerei che fanno il giro del mondo in poche ore, abbiamo internet e l’iphone... ma ancora non Siamo in grado di prevedere con certezza Se una valanga Scenderà oppure no.
freeride SafetY - A curA di AkjA SoccorSo piSte
i rAGAZZi di AkjA SoccorSo durANte uN’eSercitAZioNe. © AKJA
WWW.aKJa.it
prattutto quelle di alcune giorni prima: se ha fatto caldo, freddo, se ha nevicato o piovuto, se ha tirato vento.
Queste sono informazioni importantissime, che possono modificare radicalmente il grado di pericolo valanghe. In tutto questo può essere utile chiedere informazioni diretta-mente a chi la montagna la vive giornalmente: alle guide alpine, ai pisteur, ai maestri di sci o ai rifugisti .
Ricordiamoci inoltre che è fondamentale conoscere il pendio. La sua esposizione, l’inclinazione, le vie di fuga eventuali, l’orografia. In tutto questo la scelta dell’itinerario è importantissima. Evitiamo i canali, dove la neve può ac-cumularsi in quantità enormi, privilegiamo invece i dossi, o le morene.
In generale poi ricordiamoci quanto segue: durante la discesa lasciamo sempre parecchio spazio tra i compo-nenti del gruppo, non scendiamo tutti assieme uno accan-to all’altro; in questo modo eviteremo di sovraccaricare ulteriormente il pendio. Evitiamo di attraversare i pendii a mezza quota, e se proprio dobbiamo farlo e non possiamo cambiare itinerario, facciamolo uno alla volta. Evitiamo di fermarci e raggrupparci in zone pericolose (canali, pendii ripidi, sotto i dossi, od alla base di un pendio).
Nigro SrlSede legale: via IV Novembre, 67 24029 Vertova (Bg)
Sede operativa: via Lombardia, 35 24027 Nembro (Bg)
Tel./Fax 035 520934 [email protected]
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Dal 1959 Nigro srl opera attivamente su tutto il territorio regionale e nazionale nel settore delle lavorazioni stradali (scavi, urbanizzazioni, fognature, acquedotti, pavimentazione bitumose, interventi di superficie).
Forte di questa esperienza, e di una visione strategica votata alla costante innovazione, Nigro srl ha intrapreso nel tempo un preciso percorso, specializzandosi nel settore delle demolizioni speciali. Una sfida lanciata con la forza, la passione, la competenza che rappresentano da sempre il valore aggiunto del nostro marchio.
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ARTVA, PALAE SONDA
freeride SafetY - A curA di AkjA SoccorSo piSte
(1) ARTVA - Apparecchio ricerca travolti in valangaDi fatto è una ricetrasmittente, che opera su una spe-
cifica frequenza, comune a tutti gli ARTVA. Ha due moda-lità, una di trasmissione ed una di ricezione. Un ARTVA in ricezione è in grado di individuare il segnale di un ARTVA in trasmissione, e tramite un display grafico e/o con un segnale acustico, visualizzare la strada per raggiungerlo. Quindi, una persona sepolta che indossa l’ARTVA in mo-dalità di trasmissione, è in grado di essere trovata velo-cemente da un compagno, tramite il proprio ARTVA in modalità ricezione.
Due principi sono di fondamentale importanza: •La sopravvivenzadiminuiscedrasticamentegià nei
primi 15 minuti dopo il seppellimento;•Isoccorsiprestatidaicompagninonrimastisotto la
valanga hanno ottima probabilità di successo, in quanto i tempi sono normalmente molto rapidi.
è quindi fondamentale che tutti i componenti del grup-po abbiano un ARTVA, proprio per quanto espresso sopra.
(2) SONDACon l’ARTVA, come si è detto, si riesce a trovare il com-
pagno sepolto. Ma quanto è sepolto? Dove ha la testa e dove i piedi? La sonda serve proprio a questo. Determi-nare la profondità di seppellimento, e se si riesce anche a capire la posizione del seppellito. Lo scavo successivo sarà così mirato, nello specifico a liberare le vie aeree, e più veloce.
(3) PALALo scopo di portare una pala nello zaino è intuitivo,
serve a scavare! Una volta trovato il compagno sepolto tramite l’ARTVA, aver identificato la profondità di seppel-limento e la sua posizione nella neve tramite la sonda, bisogna scavare. L’unico mezzo per scavare una certa quantità di neve in poco tempo è una pala. Mani, sci, snowboard non hanno la stessa efficacia di una pala, e come già detto, il tempo è prezioso!
RICAPITOLANDO:ARTVA –PALA – SONDA sono tre strumenti fondamenta-
li: tutti gli sci alpinisti, freeriders , ciaspolatori o chiunque si avventuri in fuori pista, deve averli con se. Ma questo non basta. Bisogna imparare ad usare il proprio ARTVA, così come la sonda e la pala. Se non siamo in grado di utiliz-zarli, rimaniamo a casa, faremo un favore a tante perso-ne, a noi in primis.
E ricordiamoci, in caso di incidente, la prima cosa da fare, prima ancora di iniziare una ricerca di un travolto, è quella di chiamare i soccorsi. Quindi chiamiamo il 118.
Questo piccolo articolo è solo uno spunto per prende-re coscienza di questi tre oggetti, che nel caso di una va-langa, possono fare la differenza. Sta poi alla coscienza di ognuno, adoperarsi per imparare ad usarli. I corsi e le opportunità non mancano!
è il trinomio del perfetto freerider. nello zaino queSti tre “oggetti” non devono mai mancare, ma non è tutto. Se non Siamo in grado di adoperarli, Sono perfettamente inutili, per noi e per i noStri compagni. quindi, vediamo a coSa Servono e perché Sono coSì importanti.
(3)(2)(1)
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FREE
RID
ESA
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Sul numero precedente abbiamo parlato in modo generico dell’approccio al park ed al freeStyle.
premeSSo che tutto queSto non è Scritto da un pro o da un maeStro di Ski, ma Semplicemente
da chi vuole dare un feed back dal punto di viSta di un rider che procede per gradi.
oggi affronteremo in modo più Schematico due Strutture, un box piatto ed un kicker.
// IL KICKER
adesso è il momento di iniziare a staccare le solette dei
vostri nuovi twin tip per fargli prendere un pò di aria.
come detto sopra diamo una rapida occhiata alla strut-
tura che vogliamo utilizzare e che ci sentiamo di affron-
tare in serenità. le fasi del salto sono 4:
1. RInCoRsa
accertiamoci (ad occhio o guardando gli altri) che la
velocità sia sufficiente a superare la parte piatta del salto
(flat) ed arrivare giusti sul landing.
2. staCCo attIvo
quando siete in prossimità di uscire dal kicker, staccate
attivamente con le gambe (ollie) e raccoglietele leg-
germente, questo vi permetterà di avere più “air time” e
maggior controllo e stabilità 3. FasE aEREa
mantenete la posizione, godetevi il volo (anche se bre-
ve le prime volte) ed evitate di cercare assistenti di volo
compiacenti...cercate con lo sguardo il punto di atter-
raggio sul landing.
4. attERRaggIo (o LandIng ChE Fa pIù FIgo)
distendete leggermente le gambe e all’impatto ammor-
tizzate appoggiando il peso su tutte e due le gambe in
modo uguale.
adesso potete andare verso i vostri amici e tirargli una
sgumma in faccia!
PARKsi giRA!
di alessandro mazzoleni
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tIto
LoR
ub
RIC
a
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è consigliabile fare un paio di disce-
se in campo libero, curvoni ampi e
poi più stretti, senza esagerare con
i movimenti bruschi, una cosa blan-
da insomma.
breve sessione di stretching e allun-
gamenti, partendo dall’alto (spalle,
schiena, polsi) per poi scendere
(rotazioni del bacino) e le gambe,
coinvolgendo in particolar modo le
ginocchia.
il tutto con movimenti progressivi
e senza fretta, ricordiamoci che il
riscaldamento e lo stretching oltre
a renderci più performanti durante
la nostra giornata in park aiutano
anche a prevenire gli infortuni (toc-
catina).
ora possiamo andare a dare un
occhiata alle strutture che voglia-
mo utilizzare nel park...uno sguardo
ai kicker, ai denti dei box e rail ed ai
landing (atterraggi) in modo da non
avere sorprese.
// IL boXle prime volta che si affronta un box fa sempre un pò
strano, l’ideale è iniziare con un box piatto e largo una
trentina di centimetri.
Salire con gli ski di traverso su una struttura di ferro non è
proprio la cosa più naturale che ci possa venire in men-
te... ma ci piace e lo vogliamo fare.
dobbiamo capire come prima cosa da che parte è la
nostra rotazione naturale, dato che per usare il box in
modo corretto dobbiamo saltarci sopra con una rotazio-
ne di 90 gradi. (i più spiritosi possono lasciarsi andare a
battute da caserma ihihih).
per capire è semplice, fate 3 passi e saltate in avanti come
se doveste salire al volo su uno skate o una tavola sa surf...
voilà! piccolo trucco da maestro di snowboard ;-).
ora siamo pronti, le fasi da seguire sono queste:
1. corretta velocità per arrivare dalla parte opposta del
box... va bene anche un pelo piu veloci, arrivare precisi
non è necessario.
2. ollate in modo attivo girandovi di 90 gradi rispetto al
box tenendo i piedi un pelo larghi per avere stabilità ed
il peso centrale, altrimenti( le prime volte può capitare di
stare indietro con il peso, cercate di stare centrali, altri-
menti gli ski vi schizzeranno in avanti facendovi cadere).
3. ora state scivolando sul box, guardate sempre l’uscita
del box, in modo da procedere diritti, braccia all’altezza
del bacino, la mano davanti guarda l’uscita del box, la
mano dietro l’ingresso.
4. in uscita non dovete far altro che riportare gli ski con
le punte verso valle ed ammortizzare con le gambe il
piccolo atterraggio del box.
ora dovete solo riprovare e prendere confidenza per af-
frontare nuovi trick e nuovi box!
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A OGNUNO LA SUA TRACCIA...
PARKTRACKS01. HYPER CRUSH
AYO
02. DAVID GUETTA, C.WILLIS, FERGIE & LMFAOGETTIN’ OVER YOU
03. SIDNEY SAMSON FEAT. TWISTASHAKE THAT THING (RIVERSIDE)
04. NELLY FEAT. FERGIEPARTY PEOPLE
05. A-TRAKHOW LOW CAN YOU BAKE (LUDACRIS REMIX)
06. JAY-Z FEAT. SWIZZ BEATZON TO THE NEXT ONE
07. KANYE WESTPOWER
08. DJ KHALED FEAT. LUDACRIS, RICK ROSS,T-PAIN & SNOOP DOGGALL I DO IS WIN
09. RON BROWZ FEAT. JADAKISS86
10. C.SPARKS FEAT. DJ CLASS & J. DUPRIFAVORITE DJ
FREERIDETRACKS01. YVETTE MICHELLE
SOMETHIN IN THE WAY
02. A TRIBE CALLED QUESTAWARD TOUR
03. AIRALL I NEED
04. MORCHEEBAENJOY THE RIDE
05. DE LA SOULEYE KNOW
06. GORILLAZ (FEAT. MOS DEFAND BOBBY WOMACK)STYLO
07. ZERO SEVENDESTINY
08. FLYING LOTUS$TUNT$
09. RJD2GHOSTWRITER
10. J DILLA FEAT. COMMON & D’ANGELOSO FAR TO GO
PREMETTENDO CHE LA MONTAGNA NON È PROPRIO IL MIO HABITAT E LO SCI È PER ME UNO SPORT SCONOSCIUTO ALMENO QUANTO LO STRUMENTO DEL CLARINETTO, HO FATTO UNO SFORZO E MI SON IMMAGINATO CHE IN UN PARK UNO VOGLIA QUALCOSA CHE FACCIA CASINO, DI ALLEGRO (E TAMARRO) MENTRE INVECE IN FREERIDE VOGLIA QUALCOSA DI PIÙ TRANQUILLO CHE CELEBRI IL FASCINO DEGLI ELEMENTI E DELLA NATURA.
LA PRIMA PLAYLIST INFATTI È QUASI TUTTA DI ROBA RECENTE TRA L’ELECTRO E L’HIP HOP CRUNK E LA SECONDA È DI BRANI PIÙ RILASSANTI, DI CLASSE E SENZA TEMPO.
A CURA DI MAXIEMILLION
A OGNUNO LA SUA TRACCIA...
A OGNUNO LA SUA TRACCIA...A OGNUNO LA SUA TRACCIA...skierz#2//2010
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È facile fare degli album fi ghi se ti chiami Mark Ronson. La gente ti conosce come dj da party di Gucci (che tra l’altro ti ha fatto pure una scarpa a tuo nome) ma non sa che sei un musicista. O magari se ne dimentica. Quando si mette a far un album il nostro fa un giro di telefonate, chiama nomi di rilievo della musica vecchi e nuovi, li fa cantare su delle basi che spaziano tra l’hip hop, il vecchio pop inglese e il rock e quel che salta fuori merita sempre un orecchio. O magari tutti e due. Contiene pezzi di Q Tip ma anche di Simon Le Bon e Ghostface Killah. Merita attenzione anche grazie alla produzione che suona parecchio “vintage” visto che l’equipaggiamento dello studio è composto da strumenti di un’epoca passata ma non per questo meno interessante.
Houston è nel sud degli States.Qui c’e’una scena musicale hip hop che poco e niente ha da spartire con la Newyorchese o con la West Coast. Il suono della loro parlata è di� erente, trascina in lungo la parte fi nale delle parole.Sono i re degli eccessi sia nel look che nelle sostanze assunte, ma il loro genere musicale è veramente unico. Musicalità meno scandite e più ipnotiche. Testi più o meno leggeri a seconda di chi parliamo. Bun B è per gli addetti ai lavori un capo indiscusso, un personaggio inossidabile. Trill è un termine in slang che unisce “True” a “Real” e O.G. sta per Original Gangster, come diremmo noi “uno della vecchia”. Se volete farvi un giro nel Dirty South, questa è la linea aerea che vi consigliamo.
Questo gruppo è composto da Hi-Tek e Talib Kweli. Dj produttore di Cincinnati il primo e mc di Brooklyn il secondo, la loro unione è uno dei prodotti di più alto livello nel panorama hip hop. Testi introspettivi e personali, ma all’esigenza anche divertenti senza mai scadere nel materialismo più ignorante che ha massicciamente invaso la scena. Un suono di ricerca, la cui qualità è evidente già dal primo ascolto. Suoni che sembran usciti dalla tromba di Louis Amstrong, campionati e dosati alla perfezione. Sentitevi “Just Begun” per capire a che livello si posson sposare jazz e hip hop creando atmosfere calde e gradevoli. O “Midnight hour” con la splendida voce di Estelle. Un prodotto maturo ma allo stesso tempo di facile ascolto.
BUN BTRILL O.G.
REFLECTION ETERNAL REVOLUTIONSPER MINUTE
MARK RONSON RECORDCOLLECTION
A cura di Mattia Nigro
03 // JIBERISH GRAND CRU ROYAL FLANNELUna validissima alternativa alla solita felpa, peccato per la diffi coltosa reperibilità dei prodotti in europa e i negozi online ben forniti si contanto sulle dita di una mano.P.S. si consiglia l’utilizzo di taglie con minimo tre X da-vanti alla L.
04 // ARMADA RUMBLE MITTPersonalmente ho sempre avuto un debole per la moffola e queste sono già presenti nel mio armadio....www.armadaskis.com
01 // FULL TILT BOOTS HOT DOGGER TOM WALLISCHChe fosse ‘gnurant lo si sapeva, ma con questo scar-pone, lo zio Tom ha superato se stesso, niente di più cafone è mai stato disegnato.www.fulltiltboots.com
02 // ARMADA RANGE JACKET LONG FITProprio quello che stavamo cercando,giacche extra-lunghe e di spettacolare qualità!www.armadaskis.com
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