+ All Categories
Home > Documents > SkierzMag #5

SkierzMag #5

Date post: 17-Mar-2016
Category:
Upload: mattia-bericchia
View: 218 times
Download: 4 times
Share this document with a friend
Description:
SkierzMag.com #5 ITW: Emilio Previtali. Ask to a Pro: Markus Eder. Photoshooter: Damiano Levati. Super Pro: TJ Schiller. Euro Freeride: Chamonix con Bruno Compagnet. Buen Ritiro: Madonna di Campiglio. I Consigli del Prof Brac, di Massimo Braconi Tecnica: Park si gira, con Marco Eydallin. Telemark Buono di Luca Gasparini Video Selection e Materiali.
85
INTERVIEW Emilio Previtali PHOTOSHOOTER Damiano Levati ASK TO A PRO Markus Eder EURO FREERIDE Chamonix TECNICA Park si gira BIG PRO Tj Schiller I CONSIGLI DI... Prof Brac
Transcript
Page 1: SkierzMag #5

InTerVIeW

Emilio previtali

PHOTOSHOOTer

damiano levati

aSk TO a PrO

markus Eder

eUrO freerIDe

ChamonixTeCnICa

park si giraBIG PrO

tj schillerI COnSIGlI DI...

prof Brac

Page 2: SkierzMag #5

ES_Freeskier_420x297_cs55.indd 1 02/09/11 15.02

Page 3: SkierzMag #5

ES_Freeskier_420x297_cs55.indd 1 02/09/11 15.02

Page 4: SkierzMag #5

direttore:Alessandro Mazzoleni

Hanno collaboratoin questo numero:Luca BelottiSergio CarminatiNicholas GarattiniGianmaria VeroneseStefano BuzziLorenzo PedroliEmilio PrevitaliDamiano LevatiMarkus EderFranz PeriniCarolina BagnatoMael BonfrigaMassimo BraconiMarco EydallinMattia Bericchia

n. 5 - anno 2

Tutti i diritti sono riservati - Copyright 2011 © Skierz (te-sti, foto, grafi ca) presenti all’interno di questa rivista sono proprietà della rivista Skierz e sono protetti dalla normativa sul diritto d’autore, non potranno quindi essere pubblicati, riscritti, distribuiti, commercializzati. I marchi, le denominazioni e le ditte menzionati all’interno di questo sito sono di proprietà dei ri-spettivi proprietari e sono protetti dalla normativa vigente in materia di marchi, brevetti e/o copyright.

www.skierzmag.com

WE

LOVE

WINTER

SEASON

NEWSCHOOL

AK, AlienWorkshop, Altamont, Analog, Anon, Armada, Bastard, Bern, Bones, Burton, Dakine, DC, Deeluxe, Drake, DVS, Element, Eletric, Emerica, Etnies, Fallen, Forum, FullTilt, Giro, Grenade, Habitat, Hubba, Indipendent, Iuter, K2, LIBtech, Line, Nike SB, Nitro, Northwave, Oak-ley, PlanB, Raiden, Red, Ride, Rossignol, Salomon, SantaCruz, Special-Blend, Spy, TheNorthFace, Vans, Venture, Volcom, Vonzipper, WESC, Airblast, Bataleon, capita, Carhart, Foursquare, Gnu, L1, Lobster, Nike Snowboarding, Nixon, Union, Vonzipper, Yes, Zero, Quicksilver, TSG

NEWSCHOOL SHOP - Borgo S. Caterina 98B 24100 Bergamo tel. (+39) 035.237.927OnlineShop: www.newschoolshop.com

Page 5: SkierzMag #5
Page 6: SkierzMag #5

Sport, espressione creativa o puro virtuosismo atletico?

Un po’ tutte e tre le cose, il mondo del freeski affascina sempre di più

proprio per la sua natura molteplice che fonde tecnica e creatività.

In questo manuale trovate tutto quello che un buon freeskier

dovrebbe sapere: dalle attività propedeutiche per iniziare a girare

alla spiegazione dei trick suddivisi per livelli di difficoltà

a una descrizione dei migliori park italiani ed europei.

Un ottimo supporto teorico per rendere la pratica

ancora più divertente e stilosa.

freeSkI - la nuova scuola del freestyle

Massimo Braconi - Dimitri Sartor

In lIBrerIa!

Page 7: SkierzMag #5

L’Italia è ufficialmente spaccata in due.

No, non sono diventato un rivoluzionario padano ma forse è più corretto dire che le Alpi sono spaccate in due.

Ad Ovest dell’arco alpino badilate di neve, al centro e ad est si scarseggia. Forse ci siamo abituati troppo bene

gli anni passati, forse non ci accontentiamo mai o forse abbiamo solamente una voglia matta di inverno.

è questo il punto, l’inverno.

Il freddo, l’attitudine a vivere in modo differente dalle altre stagioni, a pensare in modo diverso

e ad avere i pensieri rivolti nella maggior parte alle attività invernali.

Abbiamo voglia di neve fresca, quello è fuori discussione. Ma forse non solo da sciare, anche da guardare

mentre scende, da ascoltare nel silenzio o accompagnata ogni tanto da quel brusio fastidioso dei cavi

dell’alta tensione.

Scatta in tutti la molla dell’ansia da neve fresca, il solito e frenetico palleggiare tra un sito meteo, una mappa

epson e qualche proverbio di un vecchio mandriano local per la ricerca del giorno giusto.

Sembra che sul finale dell’autunno impazziscano tutti e la cosa diventa ancora più divertente nel percepire

l’agitazione di massa. Ci sono dentro anche io fino al collo, senza fare differenze o pontificare troppo.

Ormai è imminente il perido natalizio, chi può si sposta nella propria casa di montagna, altri gironzolano

per le alpi aspettando le migliori precipitazioni ma la cosa che accomuna tutti è stare in montagna.

Certo, la montagna, quella che piace a tutti, specialmente durante l’inverno e che ci da la possibilità

di fare le più svariate attività.

Gang di ragazzini con bandane da rapina e felpe 3xl tall che invadono gli snowpark, Telemarker filosofeggianti

e non che discutono di tecniche nuove, talloni liberi e sci adatti, Freerider che pontificano su rocker, camber,

arva ,pala e sonda, Alpinisti che snobbano le piste e vanno a trovare la quiete negli itinerari backcountry,

Mazzinga incazzati neri alle 7 della mattina che devono infilarsi gli scarponi flex 300 e pigliare freddo in tutina

ed improbabili completi con bermuda aderenti e giubbini da aspiranti Casey Stoner, turisti dell’ultimo minuto,

famigliole con bambini in lacrime, maestri, bobbisti e amici vari.

Ci sono tutti, più o meno.

Tutti hanno lo stesso obiettivo: divertirsi!

Sembra banale ma in fondo è così... almeno per me.

Have Fun e Buon Natale!

Skier: Ale Mazzoleni // Spot: Oloppof // Foto: Luca Belotti

Have Funeditoriale

Di Alessandro Mazzoleni

Page 8: SkierzMag #5
Page 9: SkierzMag #5
Page 10: SkierzMag #5

SoM-

Mario

14intErviEw

incontriamo Emilio previtali

64Euro trip

il buen retiro di Campiglio

26

incontriamo Emilio previtali

Euro FrEEridE

les liaisons dangeureuses

72

il buen retiro di Campiglio

i ConsiGli di...

massimo Braconi

massimo Braconi

tElEmarK & Co

telemark da mangiare

38

les liaisons dangeureuses

asK to a pro

markus Eder

74tElEmarK & Co

telemark da mangiare

sound sElECtion

prayers from the dark

40

markus Eder

pHotosHootEr

damiano levati

76 prayers from the dark

parK, si Gira!

switch Cork 540 e switch in

50Euro trip

senales Experience

78

58Euro trip

intErviEw

tJ schiller si racconta

82

84

switch Cork 540 e switch in

vidEo sElECtion

i video che ci gasano di più

i video che ci gasano di più

stYlE

le proposte di sergio Carminati

CovEr 05

skier: markus Eder

spot: vars

Foto: Courtesy smith

Page 11: SkierzMag #5

parK, si Gira!

switch Cork 540 e switch in

vidEo sElECtion

i video che ci gasano di più

stYlE

le proposte di sergio Carminati

INVESTI IN SICUREZZA

26/27 Novembre 2011Breuil-Cervinia 3 Dicembre 2011INSIDE Safe & Ride, Passo San Pellegrino17/18 Dicembre 2011Passo del Tonale15/16 Gennaio 2012Monterosa Ski, Gressoney

21/22 Gennaio 2012Engadin Silvaplana Corvatsch27/28 Gennaio 2012Pila (tappa in fase di definizione)

4/5 Febbraio 2012Sauze d’Oulx17/18 Marzo 2012Bardonecchia

PER INFORMAZIONI E ISCRIZIONI:www.mysticfreeride.come-mail:[email protected]

SAFETY CAMP

DEMO TEST

PROGRAMMA

DEMO TEST

SUPPORTER

PARTNER

MEDIA PARTNER

INVESTI IN SICUREZZA

DEMO TEST

Page 12: SkierzMag #5
Page 13: SkierzMag #5
Page 14: SkierzMag #5

Data la nostra amicizia

fare un’intervista ad Emilio

è un po’ come limonare

mia cugina... strano!

itw

Intervista: Alessandro Mazzoleni

Page 15: SkierzMag #5
Page 16: SkierzMag #5

Spot: norvegia // Photo: Kris erickson

Page 17: SkierzMag #5

skierz#5//2011

itw

Emil

io p

rEv

ita

li

17

// Finalmente la stagione è iniziata e sono tutti

scalpitanti, che progetti hai in cantiere?

Veramente a me sembra che le stagioni non finiscano

mai. In cantiere ho un sacco di bei viaggi, alcuni pura-

mente alla caccia di belle linee e neve fresca, altri più

alpinistici, più expedition style. Molti viaggi in Nord Ame-

rica Alaska inclusa, una spedizione su una montagna

vicina al circolo polare artico, quello che capita in Eu-

ropa, dove nevicherà bene, quando nevicherà bene.

E poi Japan, spero.

// Fare l’atleta è un lavoro bellissimo, ma che richiede

molta costanza, come imposti i tuoi allenamenti?

In realtà sono gli allenamenti che impostano me, non

viceversa. La stagione estiva serve come preparazione

a quella invernale e quella invernale è la preparazione

a quella estiva. D’estate cerco di progredire organica-

mente e di rimotivarmi, d’inverno cerco il più possibi-

le di stare sulla neve, a me piace da matti stare sulla

neve. Fisso degli obiettivi di anno in anno e poi cerco

di fare tutto il ragionevole per raggiungerli, a volte ci

riesco, a volte no. Nel caso aggiusto il tiro.

// Oltre agli allenamenti un rider professionista

di cosa si deve occupare?

Diciamo che gli allenamenti sono il presupposto per

fare in modo che questa cosa di sciare o meglio an-

dare in montagna a tempo pieno si possa realizzare

come professione e che possa durare nel tempo. Fare

il pro per due anni riesce a molti, farlo per dieci o per

quindici no. Allenarsi deve essere una costante, a me

fortunatamente piace fare fatica, quindi no problem.

Per il resto ci sono un sacco di altre cose di cui uno

si deve occupare, tipo fare in modo che quello che

fai possa essere condiviso con altri. Può essere scrivere

articoli e reportages, filmare o produrre video, tenere

aggiornato il proprio blog. Alla base c’è la voglia di im-

parare sempre cose nuove, di evolvere e la capacità

di non svendersi per quattro adesivi e una maglietta. E

poi la voglia di sciare, sempre. Tanti pro quella la per-

dono per strada.

Page 18: SkierzMag #5

Spot: Giappone // Photo: alessandro Belluscio

Page 19: SkierzMag #5

skierz#5//2011

itw

Emil

io p

rEv

ita

li

19

Page 20: SkierzMag #5

// Sei stato in spedizione in Alaska sul Denali di recente,

che sensazione ti ha dato farlo con gli sci da telemark?

Nessuna sensazione speciale, per me sciare con gli sci si-

gnifica andare a telemark. Non è una condizione partico-

lare, non mi sento in gara con nessuno, è il mio modo di

sciare. Mi è piaciuto soprattutto sciare nei canali ripidi, oltre

che dalla cima. Ci sono delle linee al Denali che mi piace-

rebbe davvero fare anche con lo snowboard. Una specie

di accoppiata, telemark + snowboard. Magari ci torno.

// Farai ancora spedizioni con lo snowboard?

Certo! Mi fa ridere quando mi chiedono se mi sento ancora

snowboarder. Lo snowboard, per come lo penso, è qual-

cosa di così profondamente radicato in me che prescinde

da tutto il resto della mia vita. E’ una condizione, uno stato

mentale. Non è che posso “smettere” di essere snowboar-

der come smette un calciatore o un tennista. Per me oggi

non c’è bisogno di praticarlo “tanto” lo snowboard, c’è biso-

gno di praticarlo bene. E’ un po’ come per i big wawe rider

del surf, a me adesso lo snowboard piace quando ci sono

un certo tipo di condizioni o un certo tipo di linee da per-

correre. Oppure la compagnia giusta. Tu aspetta e vedrai.

// Sei un amante della montagna e dell’outdoor

in generale, negli attrezzi per lo “scivolamento”

sei passato dallo snowboard al telemark in questi ultimi

anni, cosa ti ha colpito così tanto?

In realtà io cerco di fare bene più cose, non mi intreressa

farne una sola. Del telemark mi piace la semplicità del ge-

sto, la pulizia del movimento, il fatto che ci sia una mentalità

più aperta che nello sci. E’ un po’ come era lo snowboard

all’inizio. E poi ci sono più barriere da rompere, più cose

nuove da inventare, più sfide da raccogliere, più limiti da

superare. Con un attrezzo solo puoi passare dalla cima di

una montagna di 8000 metri al park, dal freeride allo sci

alpinismo. Il telemark è lo sci totale. In fondo è una scusa

bella e buona. A me interessa esplorare, ecco.

// I telemarker sono sempre di più, cosa pensi

del movimento italiano?

Non lo so bene, io ai raduni del telemark sono impegnato

soprattutto a sciare, non ho tempo per pensare troppo. Le

discussioni sulla filosofia del talllone libero sono roba da anni

’90, adesso è tutto molto più easy mi pare, tutti più rilassa-

ti. Io sono una specie di “ninfomane” del telemark, a me

il telemark piace soprattutto farlo. Certo, diciamo che se

le aziende investissero un po’ nei noleggi e negli sci club

invece che nei raduni dove la gente si va ad ubriacare, io

credo che il telemark potrebbe crescere per davvero.

Page 21: SkierzMag #5

skierz#5//2011

itw

Emil

io p

rEv

ita

li

21

Spot: norvegia // Photo: Kris erickson

Page 22: SkierzMag #5

Spot: revelstoke // Photo: Barry white

Page 23: SkierzMag #5

skierz#5//2011

itw

Emil

io p

rEv

ita

li

23

Page 24: SkierzMag #5

skierz#5//2011

itw

Emil

io p

rEv

ita

li

24

Spot: norvegia // Photo: Kris erickson

Page 25: SkierzMag #5

// Negli anni hai visto un sacco di posti diversi

dove sciare, quale ti ha impressionato di più?

Ogni posto, a suo modo, mi ha impressionato. Le Alpi sono

il più grande e strepitoso luogo per lo sci del pianeta. In

Alaska ci sono le linee più arrapanti. In Sud America ci sono

gli sciatori più efficaci. In Pamir ci sono le montagne più sel-

vagge e pericolose. Alle Svalbard ci sono le montagne più

silenziose. In Giappone c’è la neve più “fluffosa” del mondo.

In Himalaya ci sono montagne che quando provi a salirci e

a sciarci sopra ti fanno sentire una specie di crampo nello

stomaco, come uno stordimento, una sensazione di terrore

e di coraggio insieme, che non ho mai provato da nessun

altra parte. Forse quelle sono le montagne più belle di tutte.

A parte quelle dietro a casa mia, ovviamente.

// Hai da poco terminato una scuola di storytelling,

come è stato?

E’ stato figo. Difficile, impegnativo, ma figo. Scrivere è una

cosa difficile e facile allo stesso tempo. Certe volte ti sem-

bra tutto chiaro e semplice e lineare. Certe volte sembra

tutto troppo difficile, quello che scrivi brutto, incomprensibile,

soprattutto quando ci pensi troppo. Un po’ come quando

vai in park. Se pensi troppo non chiudi niente. Se pensi poco

hai una bella sensazione ma spesso non stai girando al tuo

massimo, non progredisci, non migliori. Bisogna trovare un

equilibrio, una leggerezza, un punto dentro di te dove si sin-

tetizza tutta l’energia. Poi, da lì, c’è il vero inizio. L’inizio di tutto.

// Scriverai un tuo libro a breve?

Scrivere è niente. Gli scrittori scrivono, gli artisti vendono. Ser-

ve almeno un po’ di arte dentro alle cose che uno produ-

ce, per farsi leggere. Pubblicare è niente. L’importante è farsi

leggere. E poi rileggere.

// Un bel posto per allenarsi durante l’estate?

Casa mia, cascina Donecco. Ma ci sono già io.

// E uno per l’inverno?

Casa mia, Foppolo. Un ottimo campo base, niente poser in

giro. Se volete c’è spazio.

// Bici da corsa, Mtb, Crono, arrampicata, corsa e nuoto.

A cosa preferisci dedicarti maggiormente?

Triathlon lunghi e crono!

// Birra preferita (non ti chiedo dei negroni

perchè ho tatto)?

Tutte le Weissbier, zai no…

Grazie Zio, a presto...

skierz#5//2011

itw

Emil

io p

rEv

ita

li

25

Photo: Damiano Levati

www.e

miliop

revital

i.com/

Page 26: SkierzMag #5

Testo: Bruno Compagnet

Foto: François Régis Thévenet (il passaggio pericoloso)Les liaisons dangeureuses

eur

o F

reer

ide

Page 27: SkierzMag #5

Les liaisons dangeureuses Il confIne tra avventura e pura follIa

è sempre labIle,

soprattutto se tI trovI a chamonIx.

Page 28: SkierzMag #5

ChamonixChamonixChamonixChamonixChamonixChamonixChamonixChamonixChamonixChamonixChamonixChamonixChamonixChamonix

Page 29: SkierzMag #5

ChamonixChamonixChamonixChamonixChamonixChamonixChamonixChamonixChamonixChamonixChamonixChamonixChamonixChamonixChamonixChamonixChamonixChamonixChamonixe’ COMe PrenDere

Della DrOGa,

BISOGna arrIVare

alla fIne Del VIaGGIO.

nOn PUOI ferMarTI

e rIVOlere SUBITO

Il COnTrOllO.

solo una piccozza per due, alla peggio un ma-

nico di pala. Letto bene il terreno, ci lasciamo

scivolare dolcemente su questa stretta striscia

di neve che sembra tenere, senza troppo pen-

sarci, concatenando le curve. Ora bisogna at-

traversare sulla destra una decina di metri di

ghiaccio dove gli sci non aderiscono, lascian-

doli correre nella speranza di arrivare su una

superfi cie di vecchia neve dura, dove si pos-

sa cominciare a frenare e rallentare. Perdere il

controllo per qualche secondo o per qualche

metro in questo luogo può risultare molto peri-

coloso. E’ come prendere della droga, bisogna

arrivare alla fi ne del viaggio non puoi fermarti e

rivolere subito il controllo.

La mano avanza sotto il cavo di sicurezza, sci-

volo dolcemente dall’altra parte, 2800 metri

sotto i miei sci vedo Chamonix. L’ abbiamo la-

sciata una mezzoretta fa e mi sembra già cosi

lontana e vicina allo stesso tempo. Oli butta un

rapido sguardo lungo la cresta in direzione dei

vecchi piloni. Alzando gli occhi vedo corvi che

con grande maestria volano nel forte vento che

soffi a lungo le pareti.

Il sole tramonta sulla Aiguille du Goutet e la

luce arancione che sparisce dietro la parete

ha qualcosa di caloroso malgrado l’ambiente

austero dove le lastre di ghiaccio scompaiono

tra la neve fresca. Forse è un po’ troppo presto

per questa prima parte della disc sa, soprattut-

to visto che non abbiamo né imbragature, né

mandrino né corde,

solo una piccozza per due, alla peggio un ma-

nico di pala. Letto bene il terreno, ci lasciamo

scivolare dolcemente su questa stretta striscia

Page 30: SkierzMag #5

ChamonixChamonixChamonixChamonixChamonixChamonix

Page 31: SkierzMag #5

ChamonixChamonixChamonixChamonixChamonixChamonix

skierz#5//2011

Eur

o F

rEE

rid

ElE

s li

ais

on

s d

an

GEu

rEu

sEs

31

ChamonixChamonixChamonixChamonixChamonixChamonix

Il mio amico Canadese mi aspetta nell’av-

vallamento sulla destra appena sotto il

grande canale. Mi chiedo come farà a gi-

rarsi in quel posto di merda. La neve non è

ottima e inizio a scivolare cercando di te-

nere il controllo. So che non devo cadere

e questa tensione non mi fa sentire bene.

Ancora una piccola attraversata orizzonta-

le nel pietrisco, con attenzione ai sassi che

non rovinino le nostre solette, ma questo è il

prezzo minimo da pagare rispetto a quello

che altri hanno pagato.

Page 32: SkierzMag #5

ChamonixChamonixChamonixChamonixChamonixChamonixChamonixChamonixChamonixChamonix

skierz#5//2011

Eur

o F

rEE

rid

ElE

s li

ais

on

s d

an

GEu

rEu

sEs

32

L’anno scorso ho provato delle forti emozioni e

ho pianto sciando e di certo non per colpa del

freddo e del vento. Fa parte di me e qualche

volta questa incontenibile emozione torna a

farmi visita, soprattutto quando la situazione e il

luogo mi riportano ad anni passati. gli spruzzi di

neve che alza Olivier ad ogni curva rimangono

nell’aria anche dopo il suo passaggio, e non si

fermerà prima di aver passato il crepaccio e il

cono di deiezione.

Ora sto bene, il mio stato d’animo è tornato

normale, parto e imposto la prima curva sulla

contropendenza a sinistra che non è ancora

stata tracciata, portandomi poi nella parte

centrale che è già stata sciata e approfitto

della veloce presa per fare una linea più alta

rispetto alle tracce degli altri, e un gioco d ver-

tente dove devi evitare le rocce che potreb-

bero farti cadere e bloccarti. Gli sci moderni

ci permettono di fare linee che non erano

accessibili qualche anno fa. Un canale come

questo è un dono della natura e degli uomini

che sono stati cosi folli da costruire una funivia

su questa montagna.

Un Canale COMe QUeSTO

È Un DOnO Della naTUra

a TUTTI GlI UOMInI

CHe SOnO STaTI COSÌ

fOllI Da COSTrUIre

Una fUnIVIa

SU QUeSTa MOnTaGna.

Page 33: SkierzMag #5

Chamonix

Page 34: SkierzMag #5

ChamonixChamonixContinuo a sciare, la neve diventa migliore in

basso, sono contento e una profonda gioia mi

accompagna. Rallento e raggiungo il mio ami-

co che mi abbraccia e mi dà una pacca.

“è stato bello il Rocket?”

“Cazzo” cosa potevo dire d’altro.

Non passeremo per i pendii della Peras, salte-

remo alla destra del ghiacciaio di Bossons. La

neve è incredibile e ci accompagna in questo

fine pomeriggio di inizio inverno, gli alberi e i

pillows cambiano il paesaggio ricordandoci

casa nostra. L’adrenalina che si sta dissolven-

do nel mio corpo mi fa dimenticare che le mie

ginocchia mi fanno male e che la giornata

che ho appena vissuto non ha prezzo. Alle otto

della mattina ci troviamo a Lognan per bec-

carci altre discese perfette, un Pas de Chèvre,

polverose e soleggiate.

l’aDrenalIna CHe

SI STa DISSOlVenDO

nel MIO COrPO

MI fa DIMenTICare

CHe le GInOCCHIa

MI fannO Male.

Page 35: SkierzMag #5

ChamonixChamonixChamonixChamonix

skierz#5//2011

Eur

o F

rEE

rid

ElE

s li

ais

on

s d

an

GEu

rEu

sEs

35

Page 36: SkierzMag #5

Chamonix

skierz#5//2011

Eur

o F

rEE

rid

ElE

s li

ais

on

s d

an

GEu

rEu

sEs

36

Page 37: SkierzMag #5

Chamonix

La neve arriva fi no a Chamonix ed è ormai

sera quando arriviamo. Mi sembra di svegli-

armi da un sogno e come sempre in questi

casi il ritorno alla realtà e’ brutale. La stan-

chezza di questa giornata arriva nel mo-

mento in cui tolgo gli sci, rabbrividisco dal

freddo e mi accorgo che i miei vestiti sono

impregnati di sudore. Il rumore delle mac-

chine e le luci della città sembrano proveni-

re da un altro pianeta, cosi distante da quel-

lo che abbiamo appena lasciato io e Olivier.

BrunoBruno

Page 38: SkierzMag #5

aSKto a Pro

Page 39: SkierzMag #5

Ciao Makke, dato che hai tempo approfi ttiamo

di te per qualche domanda sul mondo

delle competizioni freestyle. è appena fi nito

il DewTour, grande run di Tom Wallisch,

quanto ha inciso lo stile nel suo punteggio?

Di sicuro non aveva la run piú tecnica. Lui ha sempre

uno stile allucinante ed è quello che ha convinto i

giudici. Fare il Livescoring in questo tipo di eventi è

sempre diffi cile, riguardando poi le run avrei cam-

biato un po’ le prime cinque posizioni della classifi ca.

PK Hunder ha fatto un mare di trick

ma è stato un pò penalizzato dai giudici,

come anche Russ Henshaw, che ne pensi?

PK negli ultimi anni ha avuto un brutto infortunio al

collo e prima di quel giorno la sua run era la stessa

da 3 anni e aveva trick sicuri e completi. In gara ho

visto un sacco di trick nuovi che penso abbia impa-

rato/provato solo pochi giorni prima. Peccato che

non ha preso il grab nell’ultimo rightside mille, altri-

menti poteva andare a podio.

Anche Russ Era alla prima gara

dopo la rottura del crociato.

Ci ho parlato pochi giorni fa e mi aveva detto che non

voleva rischiare niente in gara e alla fi ne girava come

prima dell’incidente. Per me che sono in riabilitazio-

ne è una motivazione enorme vedere uno skier che

ha appena recuperato girare subito ai massimi livelli!

Elias Ambhul ha infi lato due vittorie durante l’autuno,

il Freestyle Ch e il King of Style, pensi che riesca

a mantenere tutta stagione uno stato di forma così?

Non so che cosa é successo ma ero convinto che

arrivasse in fi nale. Nessuno sa cosa sta succedendo

nella sua testa. Ogni tanto puó essere che fa drittoni

e solo trick facili per tutto il giorno e da nulla chiude

qualche nuovo trick. Ogni tanto puó anche essere

che arriva in park dove fa alcuni double nelle prime

3 run e poi smette. Io penso che neii prossimi dew

tour stop sará nei top 5!

Nick Goepper ha fatto la prima run di fi nale

da paura, parlaci di questo rookie.

Non ho mai conosciuto questo ragazzo ma come

stile gira come un piccolo Bobby Brown. Si vede che

é ancora giovane che deve ancora lavorare un bel

pó allo stile. Invece tecnicamente é su un livello altis-

simo. Di sicuro sentiremo ancora tanto di lui.

Che ci dici del dominio di Kevin Rolland?

Devo dire che é veramente uno dei ragazzi piú sim-

patici nel mondo del freeski. Ogni tanto nelle intervi-

ste mi sembrava un pó troppo fi ssato a vincere, inve-

ce é sempre molto gentile ed é rimasto con i piedi

per terra. Anche quando aveva vinto i European X-

Games e mille persone lo volevano intervistare era

sempre tranquillo e simpaticissimo con tutti! Nell’ ul-

timo episodio dice che vuole vincere tutti e tre i Dew

Tour Stop e i due X-Games, secondo me é fattibile.

Peró occhio a Justin Dorey che che con i suoi switch

double potrebbe battere Mr. Kevin Rolland!

Grazie Makke, ci sentiamo presto...

MaK-Ke'SSet

uP

markuseder.blogspot.com

Promo

Smith

optics

Finale

nike open

2011

tHe nortH FaCe

dalBello

SMitH oPtiC

MarKer

volKl

Fiat ProFeSSional

CMYK

level GloveS

Page 40: SkierzMag #5

Si è avvicinato alla fotografi a

per caso, ma non è di certo un caso

che le sue foto girino ovunque.

Page 41: SkierzMag #5

// Ciao Damiano, come stai?

Ciao Damiano, come stai?

So che sei diventato papà da poco, ti facciamo tutti i

So che sei diventato papà da poco, ti facciamo tutti i

complimenti (specialmente alla mamma!)

complimenti (specialmente alla mamma!)

Gli ultimi giorni sono stati incredibili. Come una giostra.

Gli ultimi giorni sono stati incredibili. Come una giostra.

Solo ora iniziamo a renderci conto, ma non riesco a

Solo ora iniziamo a renderci conto, ma non riesco a

smettere di fotografare Viola, mia fi glia. E’ bellissima!

smettere di fotografare Viola, mia fi glia. E’ bellissima!

// Fai il fotografo professionista da tanto tempo,

come mai hai scelto proprio la montagna e l’outdoor

per specializzarti?

Alla fi ne dell’università dovevo decidere se fare l’inge-

gnere ed andare in montagna nei fi ne settimana o se

cercare un modo per andarci ogni giorno. La fotografi a

è arrivata per caso. FREE.rider, la rivista di Emilio Previ-

tali, mi ha svelato un mondo e guardando le immagini

dei fotografi stranieri è arrivata la decisione di provare

a fare lo stesso. Quindi la mia carriera da fotografo è

nata un po’ al contrario, ma ancora oggi il motore prin-

ciple è fare quello che più mi piace.

Intervista: Alessandro Mazzoleni

Fai il fotografo professionista da tanto tempo,

Fai il fotografo professionista da tanto tempo,

Intervista: Alessandro Mazzoleni

Page 42: SkierzMag #5

rider: Paolo China // location: M

onte Bianco

Page 43: SkierzMag #5

skierz#5//2011

itw

da

mia

no

lEv

ati

43

// Come è cambiata la fotografia in questi ultimi 10 anni?

Sin dall’inzio non ho mai smesso di studiare e mettermi

in gioco. Sarà la mia mentalità da ingegnere oppure la

mia voglia di esplorare, ma ancora oggi non mi sento

soddisfatto. Quando guardo le foto che ho appena scat-

tato, già non mi piacciono più ed inizio a pensare come

fare meglio la prossima volta. Anche nella carriera non mi

sono mai fermato. Ho iniziato pubblicando sulle riviste, poi

mi sono spostato sempre di più verso le aziende di setto-

re. Nel tempo ho imparato a fare il mestiere di fotografo

che è ancora una cosa diversa dall’essere bravi a fare

le foto. Negli ultimi anni ho iniziato anche a lavorare con

le immagini in movimento. I progetti su cui lavoro sono

molto grandi e complicati. Per questo motivo ho capito

che per la mia crescita professionale avevo bisogno di

lavorare insieme ad altre persone. Per questo motivo io,

Emilio Previtali e Matteo Vettorel abbiamo creato lo STORY.

teller Collective (www.vimeo.com/stcollective). Unendo le

capacità di ognuno siamo in grado di lavorare su una

scala molto più grande con creatività e leggerezza.

// Hai la possibilità di lavorare con dei big

della montagna, come ti trovi?

Gli atleti sono gioie e dolori. Siamo abbituati a veder-

li come eroi invincibili, ma il fotografo ha una relazione

unica con loro. Sei prima di tutto una grande risorsa per

loro. L’unico in grado di mostrare a tutti ciò che sono in

grado di fare. Poi sei il loro compagno. A differenza del

fotografo di sport tradizionale o del fotografo di freestyle,

quando sei fuoripista o appeso ad una corda rischi quasi

quanto loro, fai fatica come loro e condividi le difficoltà.

Ovvio che non può esistere un rapporto “occasionale”,

ci si deve fidare uno dell’altro e conoscersi molto bene.

Infine sei anche uno dei fili che li tiene legati agli sponsor,

quindi passi molto tempo a parlare con loro del modo

migliore di lavorare e di come promuoversi. A volte, per

questo motivo, ti trovi anche tra l’incudine ed il martello.

E’ indubbio però che uno dei privilegi più grandi del mio

lavoro è aver conosciuto persone incredibili, in grado di

portare a termine imprese uniche. Dal mio punto di vi-

sta “preferenziale” vedo non solo il gesto eclatante, ma

anche tutto ciò che si nasconde nell’animo dell’atleta e

che lo rende un essere umano unico. Al di là del caratte-

re, del modo di essere in pubblico e nella vita privata, gli

atleti sono in grado di relazionarsi con il loro corpo, la loro

mente e con l’ambiente che li circonda come nessun

altro e per questo motivo merita essere al loro fianco per

raccontare ciò che fanno.

Page 44: SkierzMag #5

// Quali sono gli ultimi lavori che ti hanno maggiormente

impegnato?

Direi che il progetto STORY.teller Collective in generale

mi ha preso parecchio. Imparare a pensare in grande

e collaborare con altre persone, ha richiesto concen-

trazione e dedizione totale.

Quest’anno ho seguito le imprese di Hervè Barmasse,

giovane alpinista valdostano, che ha salito tre nuove

linee su Cervino, Monte Bianco e Monte Rosa. E’ stato

un progetto impegnativo, con molto budget e molte

aspettative. Da una parte abbiamo utilizzato le tecno-

logie di ripresa più avanzate, come quelle dall’elicot-

tero con il cinefl ex, ma al contempo dovevamo muo-

verci in montagna insieme ad Hervé, realizzare le foto

e montare brevi video in tempo reale. Il risultato però

è andato ben oltre alle aspettative ed il risultato fi nale

sarà un fi lm da presentare ai festival di tutto il mondo.

// E quelli che ti hanno “appassionato”?

Beh, a costo di risultare sdolcinato, ma il progetto fi glia

mi ha preso moltissimo.

Non c’è un progetto che mi abbia appassionato più di

altri. In questo momento sento che il collettivo STORY.

telle,r con tutte le sue infi nite possibilità, sia il passo più

importante per il mio futuro.

// Quest’inverno a cosa ti dedicherai?

A sciare il più possibile, ovviamente. Poi viaggi in Norve-

gia, Stati Uniti, Terra di Baffi n. A scalare su ghiaccio e a

fare foto di scalata su ghiaccio.

// Quali sono gli eventi che preferisci seguire?

Non mi piacciono gli eventi. Troppa confusione e troppi

interessi che distolgono l’attenzione da ciò che conta

veramente. Unica eccezione sono i lavori per Red Bull.

Un evento Red Bull è pensato al massimo delle possibi-

lità di ognuno e quindi anche io mi sento di fare tutto

ciò che riesco. Diventa quasi una performance sporti-

va. Una prova fi sica e mentale in cui cerco di dare il

meglio. Può sembrare tutto molto commerciale, ma in

realtà sono gli unici eventi in cui si riescono a conciliare

veramente i tre elementi chiave: la prestazione degli

atleti, il divertimento del pubblico e l’eccezionalità del-

le immagini.

rider: Massimo Braconi // l

ocation: revelstoke, BC, Canada

Page 45: SkierzMag #5

rider: davide Cusini // locaiton: Gressoney

Page 46: SkierzMag #5
Page 47: SkierzMag #5

skierz#5//2011

itw

da

mia

no

lEv

ati

47

rider: Marek de Biasio // l

ocation, lofoten, norvegia

Page 48: SkierzMag #5

skierz#5//2011

itw

da

mia

no

lEv

ati

48// Il tuo spot preferito per sciare?

Il mio home resort è Gressoney, quando è in condizioni

le possibilità sono infi nite. Mi piace tantissimo anche il

Monte Bianco, soprattutto il versante italiano. Poi ci sono

un paio di posti sperduti per le alpi che trovo tra i più

belli del mondo, ma di cui non parlo.

Comunque se sono fuori dalle piste mi piace tutto il

mondo. Sciare sul mare in Norvegia, sui vulcani in Ame-

rica o tra i ghiacciai delle alpi.

// Quello per fotografare?

L’alta montagna in generale. L’aria limpida, l’ambiente

rarefatto. Mi piace tantissimo il senso di libertà che si ha

quando già solo respiro ti fa sentire vivo.

// Fotografi a a parte, hai altre passioni a cui ti piace

dedicarti?

Lo sport in generale. Negli ultimi anni sono tornato ad

una mia grande passione, la bici, sia da strada che da

montagna. Poi scalare, ma più di tutto lo sci fuoripista.

Ho notato che da quando lavoro full time con le foto, in

una bella giornata di neve fresca ho sempre meno vo-

glia di fermarmi e tirare fuori la macchina fotografi ca.

// Vino o Birra?

Chinotto o aranciata amara. Non bevo alcolici!

// Musica preferita?

Tanta. Ho sempre le cuffi e nelle orecchie quando vado

in bici o a correre. Sempre musica in macchina e

quando lavoro. Costruisco i video con la musica e sono

sempre alla ricerca di qualcosa che mi ispiri. Diffi cile

dire la mia preferita

// Grazie Damiano, a presto!

rider: Stefano Bigio // location: M

onte Bianco

Page 49: SkierzMag #5
Page 50: SkierzMag #5

SENALESda

nicolas Zanoli, Simon Maillard, Mathieu Fructus, Pierre vichier-Guerre, Mael Borfiga, Camille Boyer, Coline Ballet-Baz

di Marco Belloli

eur

o t

riP

Page 51: SkierzMag #5

SENALESExperience

SENALESExperience

SENALES

stuF i d i r i trovars i

sEmprE sul Gl aCiEr d i lEs dEuX alpEs ,

aBB iamo dECiso di v iaGGiarE un po’

E andarE a v is i tarE Gl i amiCi i tal iani .

BEll a GEntE E tanto r id inG!

testi e foto: Mael Borfiga

Page 52: SkierzMag #5

ppena arrivati ci siamo resi conto che avevamo

trovato quello che stavamo cercando.

Niente comprensori giganti come quelli francesi

ma piuttosto piccoli insediamenti e tanta natura (ab-

biamo persino incontrato dei Lamas !).

La prima sera il nostro contatto locale, Alex Springeth

ci porta ad assaggiare la miglior pizza di Senales.

Niente da fare, come la fanno in Italia la pizza non

la fanno da nessun’altra parte. Scopriamo anche la

birra Radler (un po’ da gay il nome ma gusto ottimo!).

Appena fi nita la cena direzione locanda, anche qui

parliamo di roba locale, una locanda gestita da una

famiglia dove tutto è prodotto con le loro mani: salu-

mi, formaggi e burro fatto in casa. Buonissimi!

Ma ora parliamo di sci perché ogni minuto passato in

fi la per salire sul glacier ci fa salire la voglia di espri-

merci in park. Dopo 8 minuti e 1200m di salita con la

funivia ci siamo: NITRO GENTLEMEN’S RIDER PARK!

Parliamo di 3 kicker consecutivi di 9 m ad inizio stagio-

ne e non potevamo chiedere di meglio. C’è pure una

lunga line di jib che ci permette di scaldarci per bene.

Purtroppo i rail sono un po’ corti e gli shaper ci spiega-

no che i lungi rail sono stati rotti da un cat!

Lo shape dei kicker è un po’ diverso da quello france-

se, transizioni più lunghe che ti sparano in lunghezza

piuttosto che in altezza.

Passiamo questo primo giorno a ritrovare le sensazio-

ni dello scorso anno e chiudere un paio di trick. Poi

incontriamo Lukas « Luki » Schafer che ci propone di

fare un po’ di shred urbano con altri locals a fi ne gior-

nata. Ci gasiamo abbastanza con la neve molla nel

landing. Purtroppo la luce sparisce presto e andiamo

a bere un paio di birre.

Il secondo giorno è gasamento allo stato puro: han-

no aperto il big kicker e Luki lo sta già provando. Sulle

prime siamo tutti un po’ timorosi e solo Camille dopo

una linea di jib si decide ad aprire il salto. Vedendo

la sua soddisfazione sotto forma di sorrisone, ci siamo

tutti mossi per trickare un po’ questi 18m di kicker.

Era come sembrava, transizione super-lunga, kicker

bello progressivo e un landing che ci permette di at-

terrare stra lontano.

aaaa

Page 53: SkierzMag #5

la lungaline di jib

ci permetteci permettedi riscaldarci di riscaldarci

un po’un po’la mattina!la mattina!

Page 54: SkierzMag #5
Page 55: SkierzMag #5

skierz#5//2011

Eur

o t

rip

va

l sE

na

lEs

55

Page 56: SkierzMag #5

Tutto il giorno abbiamo potuto provare i nostri trick gi-

rando con Luki e Stefan Sheck.

Stessa situazione anche nei successivi due giorni. Big

kicker da mattina a sera provando nuovi trick sul soft

landing. Per fortuna i 1500 riders che ci si aspettava

non sono comparsi e siamo cosi riusciti a saltare in ra-

pida successione. Nuove ed esaltanti strutture anche

nell’area Jib.

Insomma siamo stati piacevolmente sorpresi da quel-

lo che abbiamo potuto trovare in Senales. Ci ricorde-

remmo di sicuro della gente molto accogliente e di

tutte le persone che abbiamo incontrato. Torneremo

per allenarci magari d’estate !! Un grazie di cuore per

tutto ad Alex Springeth.

Page 57: SkierzMag #5

skierz#5//2011

Eur

o t

rip

va

l sE

na

lEs

57

Page 58: SkierzMag #5

itw

Page 59: SkierzMag #5

Nel freeski, come nella religione,

scomodare le divinità

può essere molto pericoloso.

Noi l’abbiamo fatto.

E lui ha risposto....

Intervista: Alessandro Mazzoleni

Page 60: SkierzMag #5
Page 61: SkierzMag #5

// Ciao TJ, parlare con te è un onore, in italia

sei un po’ l’idolo di tutti. La tua carriera è piena

di successi e medaglie, so che hai avuto

un infortunio, ora come va?

Grazie, la mia carriera ora è un attimo ferma, a dicem-

bre ho avuto un serio infortunio al ginocchio, a gennaio

sono stato operato ed ora sono sotto con la riabilitazio-

ne. Ma tornerò presto e più in forma di prima!

// La più classica delle domande da italiano:

ti piace l’italia?

Si, la adoro. Per me è la prima volta a Livigno e la se-

conda volta in Italia.

Livigno è un posto fantastico, anche lo snowpark, fatto

ad opera d’arte... very funny!

Sono stato in Toscana e a Firenze... adoro il cibo italia-

no, ne vado matto.

// Qual è il tuo trick preferito?

Ce ne sono alcuni, sicuramente il fl atspin bow,n arrow

che è stato un po’ il mio signature trick.

Ma anche le rotazioni corkate senza forzare troppo…

mi piace dare spazio alla fl uidità dei movimenti.

// E il tuo best trick?

Direi quel 16 che mi ha portato la medaglia agli

XGames 14.

// Il livello di riding continua a crescere,

è inevitabile... tutti girano double cork,

la prossima stagione sarà il momento dei tripli?

Non credo, il tripo per ora è un salto più da skimovie,

si stanno perferzionando i doppi e le rotazioni salgono,

come ha fatto Alex (Shlopy ndr) agli EuroXGames.

I salti nelle gare si slopestyle non sono abbastanza

grandi per i tripli... almeno non ancora.

// Durante questa stagione stai fi lmando

con qualcuno? PBP o altri?

Qualcosa con PoorBoyz ma ora purtroppo sono fermo

a causa dell’infortunio. Sarà un video fantastico ma non

posso dirti altro, il titolo è ancora Top Secret!

// Hai visto Tanner Hall prepararsi per tornate

ai massimi livelli?

Si ho visto alcuni suoi video dove prova dei double cork.

Tornerà ne sono certo, da lui ci si può aspettare di tutto!

// Stai pensando di prepararti per le prossime

Olimpiadi? Pensi di gareggiare anche in Pipe?

Yeah, sicuramente. Mi concentrò però sullo slopestyle,

il pipe sta diventado molto tecnico e per skier più spe-

cializzati. Trovo più divertente lo slopestyle.

// Che musica ascolti mentre giri in park?

Sento sempre musica mentre giro, solo Hip Hop! Mi fa

sentire in palla e mi carica!

// Come ti alleni? Spendi molto tempo in palestra

durante il periodo estivo?

Durante la stagione mi alleno con i miei amici in park

provando varie cose e mantenendo e perfezionando il

mio bagaglio di trick.

Non ho un allenatore, preferisco girare con chi cono-

sco e con chi mi diverto. Ora mi sto allenando moltissi-

mo in palestra per la riabilitazione del ginocchio, poi mi

piace pedalare in mtb, sciare a Whistler durante il Mo-

mentum Camp dove trovo condizioni di neve “slashy”

e posso divertirmi!

// La tua prossima fermata?

A casa mia a Vancouver (posto che adoro!) ad allenar-

mi in palestra!!!

skierz#5//2011

itw

tJ s

CH

illE

r

61

Page 62: SkierzMag #5
Page 63: SkierzMag #5

tJ'SSet

uP

tJ'SSettJ'SSettJ'S

uP

tJ'StJ'S

skierz#5//2011

itw

tJ s

CH

illE

r

63

nordiCa

niKe 6.0

draGon

MonSter

PoC

Grenade

SKullCandY

Page 64: SkierzMag #5

eur

o t

riP

Testo e foto: Carolina Bagnato // Skier: Alessandro Conci

Page 65: SkierzMag #5

a n Da r e a fa r s h o ot I n G c o n D u e lo ca l

è m o lto I n t e r e s s a n t e ,

I n o G n I s p ot r I e s c o n o a v e D e r e u n t r I c K

c o m p l e ta m e n t e D I v e r s o Da fa r e .

Page 66: SkierzMag #5

er fare freeride in un posto che non si conosce la cosa

migliore è sempre avere dei locals disposti a portarti

in giro. Quest’inverno mi sono trovata a Madonna di

Campiglio e le mie guide sono stati i fratelli Conci. Era

il primo inverno che giravo con due skiers, soprattutto

in veste di fotografa e fi lmer e già dalle nevicate di

novembre guardavo preoccupata lo zaino enorme

che avrei dovuto portare ogni volta.

A dicembre il fondo era fatto e la prima mattina che

ci siamo svegliati sotto una bella nevicata siamo usciti

per fare qualche run nel bosco. Ero senza zaino quel

giorno, ma ricordo che ho fatto lo stesso una gran

fatica a star dietro a loro, anche se dopo un paio di

giri già andava molto meglio. Iniziavo ad apprezzare

le linee e i panorami. Vedevo boschi e spot a perdita

d’occhio e le luci dorate delle Dolomiti mi facevano

venir voglia di far foto.

Sarebbe diffi cile descrivervi una giornata tipica,

perché quest’inverno ogni giornata è stata abbastanza

unica. Andare a far shooting con due fratelli è molto

interessante, in ogni spot riescono a vedere un

trick completamente diverso da fare. Un giorno ci

trovavamo nel bosco sotto la seggiovia Nube d’Oro,

con l’intenzione di portare a casa qualche foto e

video. Il primo scatto è stato abbastanza naturale, una

slashata di Ale sopra alla linea di cliffs. Era il turno di

Andy, per i cliff più grossi non c’era ancora abbastanza

neve per cui ha droppato dal primo della linea con

un bel 180°. Stavamo tornando verso la seggiovia

quando Ale ha notato un pillow, dopo 5 minuti lo stava

slaidando in tailpress. Ormai era tardi e nel bosco

calava l’ombra, ci siamo quindi spostati più in alto, per

sfruttare la luce pomeridiana. Andy ha droppato giù

da un cliff e Ale da un gobbone di neve, poi abbiamo

deciso di tornare. Finalmente era il mio turno!

Page 67: SkierzMag #5

Ho gentilmente ceduto lo zaino per godermi una o

due linee nel scendere. Ora che ci ripenso è stata una

decisione saggia perchè la discesa era tutt’altro che easy.

Oltre a punti belli ripidi e con paravalanghe, mi ricordo che

ci siamo trovati in cima ad un cliff e l’unica via per aggirarlo

era saltare da uno sgolo di neve. Entrambi mi dicevano

“vai tranquilla, sarà un metro e mezzo”. Mi son sporta senza

vedere, ho fatto un piccolo ollie e mi son trovata a saltare

giù per circa 4 metri, per fortuna il landing era soffi ce!

Un altro giorno Andy mi ha portata ad un cliff vicino

ad una malga. Per raggiungerlo solo il primo pezzo era

tracciato, poi abbiamo camminato per un’oretta con

la neve fi no alla vita, ma siamo arrivati ad uno spot

cosìbello che mi sono dimenticata della fatica. Una

bella roccia con qualche albero e nient’altro intorno,

solo bianco. First try è andato abbastanza grosso, poi è

risalito e ha fatto un back fl ip sfi orando quasi il cliff, mi

ha fatto trattenere il fi ato mentre scattavo.

Page 68: SkierzMag #5

skierz#5//2011

Eur

o t

rp

ma

do

nn

a d

i C

am

piG

lio

68

Page 69: SkierzMag #5

skierz#5//2011

Eur

o t

rp

ma

do

nn

a d

i C

am

piG

lio

69

Abbiamo sfruttato altre cose che lo spot metteva a

disposizione, compreso il tetto della malga, sia per

delle foto di lifestyle che per un drop. Un’altra cosa

divertente di scattare con due fratelli, è che tra loro c’è

una sorta di competitività per cui quando uno vede

una foto bella dell’altro, vuole averne una di sé stesso.

Quando Ale ha visto le foto di quel cliff, ha deciso che

saremmo andati a far due foto il giorno seguente. Ci

siamo svegliati presto e siamo saliti in zona 5 Laghi,

l’unica non tracciata e col sole a quell’ora del giorno.

Purtroppo aveva già scaldato e la neve era molto

pesante, di salire il costone che avevamo visto non

se ne parlava. Ero un po’ demoralizzata quando

Ale ha visto un cliff con un albero spoglio, esposto

proprio nel punto giusto. Ha droppato in 180 safety,

alzando un sacco di neve, che in quel punto era

ancora polverosa. Forse posso dire che è il mio scatto

preferito della stagione.

L’ultima giornata che vi racconto l’ho passata con

Andy. Siamo andati nella zona del Grostè, dove

c’erano tre roccioni che avevamo visto. Arrivati lì solo

uno di questi risultava fattibile. Al primo tentativo è

andato gigante, pensavo non atterrasse più. Ha fatto

ancora altri due giri, io intanto lo aspettavo immersa

nella powder fi no alla vita e con il vento gelido, per

scaldarmi fotografavo i pillows e le distese di neve

vergine che ci circondavano.

Dopo un po’ ho visto Andy in cima al cliff che mi faceva

segno di spostarmi dall’altro lato. Il sole era arrivato

anche lì e il landing era decisamente migliore. In un

attimo anche questo scatto era fatto, ho recuperato

videocamera, cavalletto e tutto il resto e sono scesa

da una linea breve ma con una neve stupenda.

Ora guardo fuori, ci sono già chiazze di prato verde, e

mi manca la sensazione di essere immersa in un metro

di polvere. Ma solo per un attimo, poi mi accorgo

che sono felice della primavera, della neve marcia e

delle giornate così lunghe. Mi rendo conto che se si ha

voglia di girare la stagione non fi nisce mai.

Page 70: SkierzMag #5

skierz#5//2011

Eur

o t

rp

ma

do

nn

a d

i C

am

piG

lio

70

Page 71: SkierzMag #5
Page 72: SkierzMag #5

Ciao Brac, fi nalmente si scia, come

possiamo prepararci al meglio fi sicamente

anche se siamo ormai a stagione iniziata?

Ogni momento della giornata può essere

un momento di allenamento. Salire e scendere

le scale, per esempio, ma se si vuole mantenere

le gambe attive, io consiglio una corsetta tutti i giorni

e soprattutto allungamenti che mantengono

i muscoli pronti ed elastici.

Come deve essere il primo approccio

della stagione in powder?

Meglio prendere un po’ di confi denza in pista

per risvegliare la propria ricettività e un po’

di prove di ricerca ARVA non guastano di certo.

Che attrezzatura è bene avere nello zaino?

Ovviamente, sonda, pala e arva, e un buon amico

che li sa usare e con cui ti se

i allenato vicino a te.

Che consigli vuoi dare a chi inizia la sua

prima stagione da freeskier

Non strafate, piccoli passi p

ortano sempre

grandi soddisfazioni.

Grazie Brac, godiamoci un tuo video.

http://vimeo.com/19824882

i ConSiGli

del ProF.

Di Massimo Braconi, Product Testing Manager Nordica Freeskier

Page 73: SkierzMag #5

Che attrezzatura è bene avere nello zaino?

Ovviamente, sonda, pala e arva, e un buon amico

che li sa usare e con cui ti se

i allenato vicino a te.

Che consigli vuoi dare a chi inizia la sua

prima stagione da freeskier

Non strafate, piccoli passi p

ortano sempre

grandi soddisfazioni.

Grazie Brac, godiamoci un tuo video.

http://vimeo.com/19824882

Di Massimo Braconi, Product Testing Manager Nordica Freeskier

Page 74: SkierzMag #5

tele-

MarK

&Co

“Ciao Lolo ti disturbo?”

“No, oggi come ogni giovedì sono con I miei amici

modenesi, in un osteria dove cucinano dei tortellini

(immaginate la cantilena modenese) che sono uno

spettacolo. Così buoni (immaginate i sapori) che ne-

anche mia mamma li faceva così buoni”.

Da casa posso solo immaginare. Ma cosa immagino?

Immagino dei sapori e li lego ai miei sapori, quelli dei

cibi valtellinesi, lombardi. Non certo i tortellini, quelli

sono e rimangono patrimonio di un’altra cucina, re-

gione, prodotti locali. Se li voglio gustare devo andare

là. Ma da buon italiano so quanto buono sia il cibo.

Quello originale, saporito, casalingo o da trattoria. Non

quello omologato. Tutto uguale.

Sono così goloso che evito di sciare alpino. Mi gusto il

telemark. Non dico che il telemark è bello, quello lo la-

scio dire a chi lo può solo vedere. Vi dico che è buono

perchè lo faccio. Lo impasto, cuocio a fuoco lento, met-

tendoci sapori, spezie, tutto quanto o poco ho a dispo-

sizione. Ma è sempre genuino, personale, casereccio.

Ogni curva ha il suo sapore, distinzione, caratteristi-

ca. Basta un po’ troppo di un ingrediente ed è servita

amaro come la caduta. Insuffi ciente di un altro ingre-

diente e fai un volo che è solo spassoso e così trovi un

altro sapore. Magari quello della neve in bocca.

Sicuramente chi scia telemark lo fa anche un po’

per distinguersi. Non è snobbismo – non lo può es-

sere usando attrezzatura non così precisa, non così

all’avanguardia, prerogativa dello sci alpino – è sicu-

ramente anche per non curvare e gustare da omo-

logati. E’ come stare lontani dalla mozzarella dell’In-

vernizzina talmente poco saporita da chiedersi se è

ancora mozzarella. Le curve su neve artifi ciale, sugli

spigoli a scarponi bloccati sa di plastica. Me me!

La plastica sotto i denti non sa di niente, preferisco la

mia pastasciutta fatta col mio sugo, improponibile ad

alcuni se non al mio palato. Ma per me è BUONA. L’ho

fatta io, l’ho cucinata lentamente, con quel poco o

tanto che era nel frigo. La mia curva inginocchiata è

BUONA per me. Spero bella per voi ma conta relativa-

Di Luca Gasparini

Page 75: SkierzMag #5

mente. Ma solo io sgranocchio quella e le altre curve

con la bocca, col palato, con le papille gustative. Le

curve il telemarker le ha in bocca, tra i denti, tra le

ginocchia, scaldata dai quadricipiti, sotto quell’avam-

piede che è sempre diversocome una fi amma sotto

la padella che scotta o brucia a fuoco lento.

Ho girato il mondo sciando telemark, ho assaporato

i cibi del mondo bianco di neve. Cerco sempre un

nuovo posto così come Lolo cerca sempre tra le colli-

ne di Modena la trattoria o l’osteria dove trovare quel

culatello, quel salame, quel bicchiere di vino che è

saporito e solo di quel posto lì. “Il vino quest’anno è

migliore dell’anno scorso. Si ma ad ottobre era caldo

e il salame – per carità sempre ottimo e genuino – ha

un sapore che non mi convince”. “Bhè prova questo

allora … ma siamo già a fare una nuova curva.

Telemark è Slow Food. Se preferite Mac Donald non

sapete cosa vi perdete a frequentare cantine, bettole,

e vinerie. Telemark è lentezza, lentezza di muoversi, di

curvare di sentire e spostarsi da trattoria a trattoria. Il

tempo! Coem bevete un caffè? Tutto in un colpo? O

a sorsi. Tra uno e l’altro fate schioccare la lingua o la

ruotate sul palato per sentir più profondamente il sa-

pore? La curva, la discesa, la montagna la bruciate o

assaporate. Con dei razzi ai piedi forse la bruciate col

telemark la sorseggiate.

Tempo lento, osterie, curve, ginocchia, rosmarino,

mosto, vino, salame, avampiede. Che bello essere

telemarker italiano. Che BUONO!!!

Page 76: SkierzMag #5

tiamo attraversando un periodo nero. Forse uno dei più neri dalla fi ne dei dorati (e sputtanati) anni ’80. Il

mercato è in crisi, la politica è in crisi, il lavoro è in crisi e di conseguenza anche la gente. Guardiamoci

intorno. Sono tutti in giro mesti, con lo sguardo torvo, accompagnati dal proprio nembo di preoccupazioni:

“Arriverò a fi ne mese? Riuscirò a pagare le rate del mutuo? Perderò il lavoro?”. Persino i talebani dell’ottimismo

vacillano di fronte a questo scenario di incertezze cosmiche. E noi, che fi nora ci siamo salvati (almeno col

pensiero) aggrappandoci alla speranza di una nevicata epica, stiamo boccheggiando per la scarsità di fi occhi.

E’ nera, talmente nera che un bel salto nella darkwave anni ‘80 può esorcizzare il tutto (io sono della teoria

che chiodo schiaccia chiodo e il chiodo deve essere della stessa risma). Quindi ho riesumato piccole grandi

preghiere dark: dai Joy division ai Cure, dai souxsie and the Banshees ai sisters of mercy fi no ai degni

eredi del genere, quali Interpol o Editors. Toni cupi, atmosfere gotiche, litanie horror che sembrano uscite

da un racconto di Poe, ma anche tanta voglia di galleggiare e perdersi in viaggi onirici, inseguendo echi e

suoni rarefatti. Chissà che questo viaggio nel darkside della musica non ci porti un po’ di luce e quel bianco

accecante che cancella ogni pensiero nero.

SPraYerS

titolo artiSta

alBuM

1 wHo KillEd mr. moonliGHt BAUHAUS

BURNING FROM THE INSIDE

2 araBian KniGHts

SIOUXSIE AND THE BANSHEES JU JU

3 marian

SISTERS OF MERCY FIRST AND LAST AND ALWAYS

4 a ForEst

THE CURE

SEVENTEEN SECONDS

5 atmospHErE

JOY DIVISION

ATMOSPHERE/SHE’S LOST CONTROL

6 nEvEr lEt mE down aGain DEPECHE MODE

MUSIC FOR THE MASSES

7 tHis must BE tHE plaCE

TALKING HEADS SPEAKING IN TONGUES

8 spEllBound

SIOUXSIE AND THE BANSHEES JU JU

9 siamEsE twins

THE CURE

PORNOGRAPHY

10 pionEEr to tHE Falls INTERPOL

OUR LOVE TO ADMIRE

11 tHE BoXEr

EDITORS

IN THIS LIGHT AND ON THIS EVENING

12 Hurt

NINE INCH NAILS THE DOWNWARD SPIRAL

13 primarY Colours THE HORRORS

PRIMARY COLOURS

14 liGHts

INTERPOL

INTERPOL

15 lovE will tEar us apart JOY DIVISION

LOVE WILL TEAR US APART

SPraYerSPraYerSPraYerSPraYerS

FroM tHe darK

SS

Sound

SeleCtion

darK traCKS

A CURA DI LORENZO PEDROLI

Page 77: SkierzMag #5

Etichetta: Fiction records (edizione originale del 1989)Ammettiamolo, non è periodo di grandi uscite discografi che. Per questo motivo e anche per chiudere il cerchio dedicato al periodo dark, ho voluto recensire un disco simbolo di quegli anni e di quel movimento in generale. Disintegration dei Cure, edito nel 1989, è una pietra miliare nella storia del rock. La summa estetica di Robert Smith e compagni. Da “Plainsong” fi no ad “Untitled”, Disintegration si rivela come un concept album che sviscera con estremo pathos tutti i grandi temi universali: dal tempo che passa al desiderio di un amore puro e incorruttibile, dallo spettro della solitudine all’onnipresente inquietudine esistenziale. L’ascolto è totalizzante, non c’è una sola traccia inferiore all’altra per intensità emotiva. Una vera e propria opera letteraria di stampo romantico sotto forma di musica. Atmosfere evanescenti, trame orchestrali, visioni psichedeliche che galleggiano intorno alla voce spiazzante di Robert Smith. Mai come in questo album il leader del gruppo si mostra cosi sofferente e tremendamente solo. Non è certo un album da ascoltare con leggerezza. Ma se non avete paura di scavare tra ossessioni e struggimenti, in questo paesaggio sonoro tormentato, potreste anche trovare il vostro angolo di beatitudine.

tHe Cure

diSinteGration diSinteGration

PraYerSPraYerSPraYerS

FroM tHe darK

wHitE liEsritual

Gradevole melangedi canzoni d’amoree di morte

BalaClavassnake people

La rinascitadella new vawe passa per il Texas

alBuMS on Fire!

Page 78: SkierzMag #5

rider: MarCo eYdallin // loCation: leS deuX alPeS // PHoto: daMiano levati

ParK Si Gira!t

eC

niC

a

Page 79: SkierzMag #5

A cura di Freeskicamp // Testo di Marco EydallinParK Si Gira!switch cork 540

Per sapere girare uno switch cork 540, bisogna es-

sere estramemente capaci e disinvolti nello switch

540 che si differenzia da quest’ ultimo per l asse di

rotazione su cui si andrà a girare.

è una rotazione lenta e va controllata, specialmen-

te su salti grandi. Generalmente i riders la preferi-

scono a quella di uno switch 540 ‘ piatto’ perchè

oltre a essere più stilosa, permette di vedere l at-

terraggio prima rispetto alla rotazione tradizionale.

Il passaggio chiave per un buon successo nello

switch 540 è la partenza/stacco. Cercate di far

scappare prima i piedi, aprendo la spalla sinistra

verso l avanti/alto e tenendo la spalla destra piu

bassa. Continuando la rotazione, dopo circa il pri-

mo switch 180 andate alla ricerca del grab. Qui il

coach del freeskicamp Marco Eydallin va per il sa-

fety grab. Tanto semplice quanto stiloso. A questo

punto, dovreste trovarvi fuori asse e già in grado di

poter vedere l atterraggio. Mollate il grab e prepa-

ratevi dunque al landing.

Lo switch cork 5 si presta per ogni tipo di grab,

quindi inserite quello che preferite maggiormente,

ricordando di impostare bene la rotazione prima di

andarlo a prendere.

Page 80: SkierzMag #5

rider: FederiCo de alBertiS // loCation: leS deuX alPeS // PHoto: daMiano levati

Page 81: SkierzMag #5

switchinQuesto trik consiste nel salire su un box o su un rail in switch. Per eseguirlo correttamente è necessario un buon controllo della sciata in switch.Mantenere la posizione switch fi no in prossimità del box/rail. Sulla transizione raddrizzate gli sci e con una piccola spinta delle gambe, saltate sulla strut-tura accompagnando la rotazione con le spalle.Una volta sulla struttura cercate di tenere la base d appoggio dei piedi larghezza bacino, ginocchia piegate e busto leggermente chiuso; continuate la rotazione delle spalle, i piedi dovrebbero segui-re di conseguenza e ritornate in posizione forward e preparate l atterraggio in uscita. L errore piu fre-quente nell esecuzione di questo trik è quello di gi-rare troppo presto gli sci dalla posizione switch per saltare sulla struttura, rischiando cosi di prendere un controlamina.

Page 82: SkierzMag #5

video

SeleC-

SeleC- video

SeleC- videovideovideovideo

SeleC- video

SeleC- video

SeleC- videovideovideo

SeleC- video

SeleC-

SeleC-

SeleC-

SeleC-

SeleC-

SeleC-

SeleC-

SeleC- video

SeleC-

SeleC-

SeleC- video

SeleC- video

SeleC- videovideovideo

SeleC- video

SeleC- video

SeleC- videovideovideo

SeleC- videoEcco un video della Line crew! Sono vari spezzoni

che probabilmente avrete già visto qua e là… e poi

questo video, tranne la classe delle linee di Pollard,

è davvero pieno di ignoranza!!!

Tutto quello che ci vuole per un po’ di sano freestyle,

neve e sci… e gaseria!

Ero indeciso se mettere un video

di opening di qualche park

in Europa o qualche estratto

di una mega-produzione

con elicotteri e trilioni di metri cubi

di neve per un solo salto,

quindi… Gaute Silseth 2011!

Dove c’è di tutto un po’.

Ovviamente sempre con grandi tricks!

lIne SkIS MIXTaPe

GaUTeSIlSeTH 2011

Page 83: SkierzMag #5

skierz#5//2011

vid

EosE

lEC

tio

n

83

video

SeleC- tiontionvideo

videovideovideo

SeleC- video

SeleC- video

SeleC- videovideovideo

SeleC- video

SeleC-

SeleC-

SeleC-

SeleC-

SeleC-

SeleC-

SeleC-

SeleC- tion

SeleC- tiontion

SeleC- tion

SeleC- tion

SeleC-

SeleC-

SeleC- tion

SeleC-

SeleC- tion

SeleC-

SeleC-

SeleC- tion

SeleC-

SeleC- video

SeleC-

SeleC-

SeleC- video

SeleC- video

SeleC- videovideovideo

SeleC- video

SeleC- video

SeleC- videovideovideo

SeleC- videotiontiontiontiontiontiontiontiontion

SeleC- tiontiontion

SeleC- tiontion

SeleC- tiontiontion

SeleC- tion

SeleC- tion

SeleC-

SeleC-

SeleC- tion

SeleC- tion

SeleC- tion

SeleC-

SeleC-

SeleC- tion

SeleC-

SeleC- tion

SeleC-

SeleC-

SeleC- tion

SeleC- tion

SeleC- tion

SeleC-

SeleC-

SeleC- tion

SeleC- 40 secondi. Che mostrano cosa si può fare

con un semplice rail… se gli “in” sembrano

ancora qualcosa di raggiungibile…

gli “out” sono da iperspazio!

Ah, non devo nemmeno dirvi che lui

è Tom Wallisch. Però preferisco specifi carlo…

mica che qualcuno pensi che sia un rider WHC

e poi ci chieda lezioni… AHAHAH

Questo video mostra il making-of del video Pa Vei,

una produzione nordica di Airtime Productions.

La bellezza di questo video sta nel silenzio.

Non c’è musica. Il silenzio di quando si provano i trick,

di quando si fanno 10 tentativi per chiudere un rail.

Perché poi i video sono montati con musica che

pompa e gasano, ma per girare serve passione e dietro

un video c’è sempre molto di più di ciò che si vede.

TOM WallISCH all 4+1

BeHInD PÅ VeIePISODe 1SeleC-

SeleC-

SeleC-

SeleC-

SeleC-

SeleC-

SeleC-

SeleC-

SeleC-

SeleC-

SeleC-

SeleC-

SeleC-

SeleC-

SeleC-

SeleC-

SeleC-

Page 84: SkierzMag #5

01

05

A cura di Sergio Carminati

StYle

02 // ATOMIC BENT CHETLERIl Pop Cocker compatto rende il Bent Chetler un “ must “ per ogni appassionato di avventure sulla neve fresca. Questo sci pluri-premiato è il sogno che si trasforma in realtà per l’idolo del freeski Chris Benchetler.Da una parte,abbiamo la sua larghezza di ben 123 mm e il Rocker in cima e in coda,per un ottima spinta anche nella neve fresca più alta. Dall’altra la sua struttura camper e sidewall garantiscono un’ottima presa di spigolo anche sui terreni più duri. Da ricordare ,per la nuova stagione: Benchetler ha prodotto un design completamente nuovo e la stabilità dell’area della coda di questo modello per professionisti è stato ulteriormente migliorato, per garantire una performance del 25 % migliore rispetto al modello precedente. Il modello Bent Chetler è lo sci da freeski per backcountry skier esperti,che pretendono l’equipaggiamento migliore per ogni trick.www.atomicsnow.com

01 // SPECIAL EFFECTS JACKETLa nuova giacca da donna Special E� ects Jacket di The North Face® è realizzata in tessuto HyVent® a due strati, impermeabile e traspirante, e dotata di fodera isolante esclusiva in materiale riciclato al 100% Heatseeker™ Eco. Caratterizzata dalla vivace fantasia a strisce e dall’originale cerniera asimmetrica la Special E� ects Jacket rappresenta la soluzione ideale per le giovani sciatrici. Dotata di cuciture nastrate, cappuccio � sso, ghetta posteriore con gripper elastico e tassello con cerniera sul colletto o� re una protezione totale dalle intemperie. Per i momenti più impegnativi che richiedono grande sforzo � sico, la giacca è dotata di aperture d’aerazione con cerniera sotto le braccia. L’orlo regolabile e il sistema integrato “pants-a-lock” permette di evitare che la giacca si apra durante l’esecuzione di � gure acrobatiche o giochi sulla neve dopo aver calcato le piste. Un’apposita clip consente di tenere sempre i pass a portata di mano.www.thenorthface.com

010101

rider: alessandro Mazzoleni // Spot: Foppolo

Page 85: SkierzMag #5

0403

02

05 // DAKINE TEAM HELI PRO DLX 2011Il pro model di Eric Pollard. Questo zaino è frutto della collaborazione tra Eric Pollarde i disegnatiori della Dakine.Colori, stampa e gra� ca splendidi.• Porta snowboard sia in posizione verticale

che orizzontale• Cavo rettratile porta sci• Tasca per gli occhiali in pile• Tasca per bottiglie d’acqua• Strumenti per la neve nella parte esterna e

tasca per la pala• Cintura imbottitawww.dakine.com

04 // SALOMON SIDEWAYS 3L JACKET MLa favorita dai top freeskier. Giacca altamente termica e traspirante in tessuto climaPRO™ storm. Con sistema Air vent system e tessuto stampato visibile dalle aperture. La favorita dai top freeskier. Giacca altamente termica e traspirante in tessuto climaPRO™ storm. Con sistema Air vent system e tessuto stampato visibile dalle aperture.www.salomon.com

03 // SALOMON SIDEWAYS II PANT MPantaloni freeski molto tecnici in tessuto climaPRO™ storm 3 strati. Con aperture laterali interne, ghetta staccabile e sistema di apertura del bordo alla caviglia.www.salomon.com

030303040404


Recommended