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Slide intercultura scuola · in presenza di pregiudizi, stereotipi, discriminazioni . La mappa non...

Date post: 17-Feb-2019
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La presenzadei

Cittadini Stranieriin ItaliaDati 2014

Dossier IDOS2015

5.014.000 stranieri residenti

Oltre 70le lingue parlate Romeni (1.131.839),

Albania (490.483), Marocco (449.058), Cina (265.820) e Ucraina (226.060).

Cristiani: 53,8%Musulmani: 31,9%

Altre religioni: 14,3%129.887

naturalizzazioni

Alunni con

cittadinanza non italiana nella scuola

Dati 2014-15Fonte: Miur

805.800 alunni(9,2% sul totale)

il 51,7% degli alunni con cittadinanza

non italiana è nato in Italia!

Principali nazionalità:

Romania, Albania, Marocco, Cina,

Filippine, Moldavia, India, Ucraina, Perù ,TunisiaDati non rilevati:

• cittadini italiani per naturalizzazione dei genitori

• figli di coppie miste• adottati da altri paesi

La cultura è una forma

di adattamento di un gruppo umano

ad un ambiente “naturale” e “sociale”.

Le differenze culturali sono da imputarsinon alla diversità della natura umana, che è "una",

ma alla diversità degli ambienti in cui i gruppi umani si sono adattati,

ambienti che mutano sia per cause "naturali" e sia in seguito all'azione dell'uomo.

Per questo le culture non vanno pensate come

monoliti insensibili al tempo, blocchi contrapposti, entità o essenze reificate:

esse sono realtà vive, dinamiche ed adattive, soggette a continue trasformazioni e

soprattutto comunicanti le une con le altre.

" La cultura, o civiltà, intesa nel suo ampio senso etnografico, è quell'insieme complesso che include

la conoscenza, le credenze, l'arte, la morale, il diritto, il costume, e qualsiasi altra capacità e abitudine

acquistata dall'uomo come membro di una società". Edward Burnett Tylor

La cultura è il modo di pensare, sentire e agire

condiviso da un gruppo umano riconoscibile nello spazio e nel tempo

LA CULTURA È UN ICEBERG

Esplicito culturale

Implicito culturale

LetteraturaMusica

Artefatti, artigianato, pittura, architettura

Usi e costumi ,festeNorme esplicite, leggi Cibo,

abitudini alimentariAbbigliamento, stile

TecnologiaRituali religiosi

Gesti, toni di voce Espressioni faccialiConcezioni su come crescere i bambini

Valori

Credenze religiose

Regole di comportamento, etichettaConcetto di leadership

Le regole sociali: scambio, dono,

ospitalità

Modi di vedere il mondo naturale/ visione generale del mondo

circostante

Etica del

lavoro Visione generale del mondo e

del posto dell’uomo rispetto al mondo

Rapporti fra i sessi, fra le età

Idea di sé edel proprio posto nel

contesto sociale

Concezione dell’intimità, del

pudore, del rispetto

Concetto dello spazio personale

Modi di vedere l’amicizia, solidarietà,

la cooperazione

Importanza del tempo

Noi siamo come un pesce nella nostra cultura e non ce ne rendiamo conto,

vediamo invece la cultura degli altri.

“La cultura è comel’acqua in cui il pesce nuota:

il pesce vede attraverso l’acqua,

ma non la vede come tale”. R. Linton

In tutte le società, la “cultura” si articola in “sottoculture”, complementari e/o antagoniste fra loro,

per cui è importante prendere in considerazione, non solo le coordinate spazio-temporali, ma anche quelle “sociali”(maschi/femmine,

giovani/anziani, ricchi/poveri, città/campagna …)

Nessuna cultura è autentica, nel senso di "originale", "ancestrale",

ciò che oggi consideriamo come peculiare di una cultura, è sempre il prodotto di incontri, di scontri,

di scambi con altre culture: ogni cultura è di fatto "contaminata",

"meticcia", "sincretica".

L’incontro tra le culture

Quando due culture entrano in contatto elaborano una descrizione dell’altro che

permette di incorporarlo nel proprio universo (mappa) (stereotipo)

Attraverso la definizione dell’altro, dell’estraneo, si dà vigore al proprio sistema

identitario

Il problema è che la differenza diventa immediatamente gerarchia e l’incontro tra due

popoli nasconde un rapporto di potere

Lo straniero consente al soggetto

di dire “io” non esisterebbenessuna identità se non

esistesseun’ alterità

E. Jabes

Lo stereotipo

• Stereo dal greco stereos fermo stabile solido rigido, tipo dal greco typos segno impresso,impronta, stampo, matrice.

• Segno impresso in maniera rigida

• Un insieme di credenze spesso negative, circa le caratteristiche degli appartenenti a un determinato gruppo, tali da orientare le

aspettative e gli orientamenti valutativi nei loro confronti

• Categoria o classe in cui (di solito sulla base di limitate e inadeguate informazioni) si incasellano le persone ascrivendo loro

caratteristiche associate a quella categoria o classe

• Le persone si servono degli stereotipi per poter economizzare il pensiero, mantenere il proprio sistema di valori ed acquisire una

guida di comportamento

MINORANZA MAGGIORANZA

AssimilazioneResistenza

culturaleMarginalità Ghettizzazione

Haparthaid/

GenocidioXenofobia

Perdita della

propria

identità e

omologazione

rispetto

all’identità

del paese di

Accoglienza

Chiusura

nella propria

identità e

rifiuto di

qualsiasi

contamina-

zione,

confronto

e integrazione

Disorien-

tamento

e disagio

Rispetto

alla propria

identità e

a quella

del Paese

di arrivo

Chiusura e

Discrimina-

zione

rispetto a

tutti coloro

che

non fanno

parte

del gruppo

Dominio e

persecu-

Zione,per

presunta

superiorità

Genetica

e/odi tipo

culturale

Paura e

intolleranza

nei confronti

dello

straniero

vissuto come

pericoloso

e nemico

Effetti delle relazioni interculturaliin presenza di pregiudizi, stereotipi,

discriminazioni

La mappa non è il territorio e più siamo portati a pensarela mappa come universale

meno osserviamo il territorio.

La “cultura” non è la persona e più siamo portati a pensare

la cultura come essenza meno ascoltiamo la persona.

“Ti prego, fammi un favore Jonas. Se senti, qualcuno, quando torni a casa – se, se io, torneremo alle nostre rispettive case, se senti qualcuno parlare dell’Oriente” e qui la sua voce abbassò il registro, si fece piena e triste, “non emettere giudizi affrettati. Se ti dicono “sono questo e quello” o “fanno questo” o “queste sono le loro opinioni”, non emettere giudizi affrettati finché non hai in mano tutti i fatti. Perché il paese che chiamiamo “India” ha mille nomi diversi ed è abitato dal milioni di persone, e se pensi di aver trovato due uomini uguali in mezzo a quella moltitudine, allora ti sbagli. E’ stato semplicemente un trucco del chiaro di luna”. ZadieSmith, Denti Bianchi, Pag. 109

Gli atteggiamenti e le scelte politiche

delle società ospitanti, sovente influenzate dapregiudizi e stereotipi,da razzismi diffusi e

istituzionali, da pratichediscriminatorie, ecc.

determinano:

� i processi di selezionedei migranti e dellatipologia di immigrazione

� le relazioni che siistituiscono tra cittadiniautoctoni e residentistranieri,

� i processi identitari checaratterizzano la maggioranza e le minoranze

La terminologia in uso:concetti, categorie

attraverso cui i ragazzi/e sono descritti e classificati

Attraverso tale terminologiasi produce una conoscenza

(e si contribuisce allaco-costruzione di un’identità) che rischia di semplificare,

dissolvere oall’opposto complicare

le caratteristichedei soggetti descritti

Chi sono i minori di origine straniera?

Per restituire almeno una parvenza della complessità

che caratterizza i minori di origine straniera,

si potrebbe, ad esempio, distinguere, tra:

1. Adolescenti o preadolescenti (minori) stranieri non accompagnati (MSNA).� Sono arrivati in Italia da soli o aggregati a sedicenti

“zii”, talvolta sono oggetto di tratta. � Stranieri, per legge e di fatto, sono irregolari o

clandestini e vivono in condizioni di marginalità e spessomettono in atto azioni “devianti” (reati).

� Pur provenendo da Paesi diversi sono accomunati da una condizione di precarietà e instabilità, che si traduce anche in una certa dose di mobilità sul territorio;

2. Bambini stranieri nati in Italia da genitori stranieri, o giunti in Italia insieme ai genitori o ad essi ricongiunti in età prescolare, o comunque durante la scuolaprimaria. � Sono stranieri per legge, ma

“italiani” di fatto, in quanto illoro percorso scolastico e disocializzazione si è svolto in Italia.

� Sono spesso in contrasto con i modelli morali e comportamentali proposti dalla famiglia;

3. Preadolescenti e adolescentiche sono giunti in Italia insieme ai genitori o ad essiricongiunti in età “scolare”, dopo aver compiuto gran parte o aver concluso il percorso discolarizzazione nel Paese diorigine. � Sono stranieri per legge e di

fatto.� Presentano difficoltà di

inserimento in Italia.� Se “ricongiunti”, anche di re-

inserimento nell’ambiente familiare.

4.Bambini e/o adolescenti adottati, italiani per legge, ma talvolta stranieri per cultura, se giunti in Italia “grandicelli”.

Riconoscere la complessità del percorso migratorio e delle modalità dell’inserimento in Italia è indispensabile per trarre utili indicazioni per l’individuazione dei bisogni e delle risorsedei diversi ragazzi/e stranieri/e

Per lavorare con i ragazzi di origine straniera…

E’ necessario tener conto delle difficoltà di inserimento e di mancanza di opportunità che i minori stranieri incontrano in Italia, nonché dei vissuti di esclusione che quotidianamente sperimentano.

Fondamentale si rivela la distinzione tra:

1° generazione

• shock culturale

• difficoltà diadattamento

• difficoltà diadattamento, se ricongiunti , ancherispetto alla famiglia(delusione, richiesteeccessive, ecc.)

2° generazione

• rifiuto del ruolosubalterno, a livellosocio-economico e occupazionale dellafamiglia

• tentativi di assimilazione

• o all’opposto, rivendica-zione della propriacultura (processi dietnicizzazione)

A

D

O

L

E

S

C

E

N

Z

A

IDENTITA’ TRA FEDELTA’ ALLE ORIGINI E

DISTACCO DAI RIFERIMENTI FAMILIARI

L’ETA’ DELLA CRISI

Essere fedeli alle originie collocarsi nella storia familiare

I GIOVANI DI II GENERAZIONE

DEVONO COMBINARE “RICHIESTE DIFFERENTI”

Integrarsi nel contesto di accoglienza…

Inserirsi nel progetto migratorio familiare

Mantenere legami e pratiche familiari

Vivere il presente…

In sintesi

É importante mantenere la propriaidentità culturale e le proprie

caratteristiche?

É importanteavererelazionicon altrigruppi?

SI NO

Si Integrazione Assimilazione

NO Separazione Marginalizzazione

Rischi e opportunità nella gestione della differenza:

Assimilazione(identità

assimilata)

Multiculturalismo(identità diresistenzaculturale/

separazione)

Intercultura(identità plurale)

Marginalità(identità marginale)

Tutte le società producono degli stranieri,

ma ciascun tipo di societàproduce il suo proprio

tipo di stranieri,e li produce in suo proprio

modo inimitabileZ. Bauman

Tutte le società producono degli stranieri,

ma ciascun tipo di societàproduce il suo proprio

tipo di stranieri,e li produce in suo proprio

modo inimitabileZ. Bauman

33

�Conoscere e riconoscere la differenza

�Promuovere e valorizzare l’espressione della differenza

�Favorire la fecondazione reciproca tra le differenze

�Decostruire pregiudizi e stereotipi

�Promuovere la gestione creativa dei conflitti

Educare alla differenza

34

In poche parole…

�Acquisire sensibilità e competenza culturale

Penso che dovremmo sempre considerarele nostre opinioni con il beneficio del dubbio.

Non vorrei che le personecredessero dogmaticamente

in nessuna filosofia, neppure la mia.Bertrand Russell

in poche parole…

�Acquisire capacità riflessiva

La pedagogia interculturale è la scienza e la pratica che agendo

studia il costituirsi vitale, necessario, straordinario delle

commistioni e l’arte di saperle riproporre, renderle più visili e

anche più divertenti. … Si nutre di eventi semplici, spontanei,

usuali, e

di intenzioni precise che cercano di inventare sempre originali

modalità di stare o di pensare insieme.

Duccio Demetrio

INTERAZIONE:

(agire con, per fare e pensare, per collaborare e progettare, per discutere e

mostrare disaccordo

RECIPROCAZIONE:

per scambiarsi informazioni e saperi, risorse e possibilità

ACCETTAZIONE:

per riconoscere le differenze e assumerle come legittime

INTERAZIONE:

(agire con, per fare e pensare, per collaborare e progettare, per discutere e

mostrare disaccordo

RECIPROCAZIONE:

per scambiarsi informazioni e saperi, risorse e possibilità

ACCETTAZIONE:

per riconoscere le differenze e assumerle come legittime

3 parole chiave della pedagogia interculturale 3 parole chiave della pedagogia interculturale

La presenza

di allievi stranieri

non produce

un abbassamento

della qualità dell’insegnamento,

ma offre la possibilità

ai ragazzi italiani

di crescere

in un ambiente

interculturale e plurilingue,

e quindi

di acquisire competenze

altrimenti acquisibili

con impegno e

costi notevoli

La scuola italiana‘maestra’

dellaaccoglienza!

Normative e circolari sulla accoglienza l’intercultura

Approcci e metodologie idonee

a favorirel’apprendimento e

l’inserimento sociale

Protocolli di accoglienza e integrazione

alunni stranieriUtilizzo di mediatori linguistico-culturale e

interculturali

Sviluppo diuna didattica interculturale

Il protocollo di accoglienza

Il protocollo d'accoglienza e integrazione degli alunni stranieri è un documento

che viene deliberato dal Collegio dei Docenti e viene inserito nel POF. Contiene

criteri, principi, indicazioni riguardanti l'iscrizione e l'inserimento degli alunni

immigrati, definisce i compiti e i ruoli degli insegnanti, del personale

amministrativo, dei mediatori culturali Traccia le diverse possibili fasi di

accoglienza e le attività di facilitazione per l'apprendimento della lingua italiana. Il

protocollo costituisce uno strumento di lavoro che viene integrato e rivisto sulla

base delle esperienze realizzate.

http://www.edscuola.it/archivio/comprensivi/protocollo_accoglienza.pdf

Il protocollo si propone di:

• Definire pratiche condivise all'interno delle scuole in tema di accoglienza di alunni

stranieri

• Facilitare l'ingresso a scuola di bambini e ragazzi di altra nazionalità nel sistema scolastico

e sociale;

• Sostenere gli alunni neo-arrivati nella fase di adattamento al nuovo contesto

• Favorire un clima d'accoglienza e di attenzione alle relazioni che prevenga e rimuova

eventuali ostacoli alla piena integrazione;

• Costruire un contesto favorevole all'incontro con altre culture e con le " storie" di ogni

alunno

• Favorire un rapporto collaborativo con la famiglia

• Promuovere la comunicazione e la collaborazione fra scuola e territorio sui temi

dell'accoglienza e dell'educazione interculturale nell'ottica di un sistema formativo

integrato


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