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fuzzy logic and dcf
50
Logica Fuzzy (Applicazione nella valutazione degli investimenti) November 8, 2006 0-0
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Page 1: slidesfuzzy11-2006

Logica Fuzzy

(Applicazione nella valutazione degli investimenti)

November 8, 2006

0-0

Page 2: slidesfuzzy11-2006

Cosa e la logica Fuzzy?

Nasce intorno alla meta degli anni ’60 per merito del professore

Lofti Zadeh e si tratta di una teoria che cerca di studiare e di

trattare con l’incertezza.

Si pone in una posizione parallela rispetto alla teoria delle

probabilita (teoria principe) perche considera un diverso tipo di

incertezza che riguarda essenzialmente l’ambiguita linguistica.

Esempio del dado

1

Page 3: slidesfuzzy11-2006

Esempio del dado

Supponiamo di avere un dado a 6 facce e di voler determinare la

probabilita di ottenere un numero pari tramite il suo lancio.

Il ragionamento per la determinazione di questa probabilita sara:

L’universo dei casi possibili e di numerosita 6, il numero dei casi

favorevoli e 3 (numeri pari) quindi la probabilita sara data da:

P (pari) =36

= 0.5

Esempio del dado fuzzy

2

Page 4: slidesfuzzy11-2006

Esempio del dado fuzzy

Supponiamo adesso di avere lo stesso dado ma di voler

determinare la possibilita di ottenere tramite il suo lancio “un

numero intero piccolo”. Come ragioniamo?

Occorre per prima cosa andare a definire che cosa e un “Numero

intero piccolo”. A differenza di prima non abbiamo a che fare con

un insieme universalmente definito (numeri pari - numeri dispari),

ma un insieme che e vago, ha contorni sfocati e Fuzzy .

Nasce l’esigenza di andare a definire questo insieme con contorni

sfocati e non nettamente definiti.

Ma come determiniamo questi insiemi?

3

Page 5: slidesfuzzy11-2006

Logica tradizionale

Secondo la logica Booleana un elemento fa parte di un insieme

con un grado di verita completamente vero o completamente falso:

da quı nasce il modo di rappresentazione tramite “0” e “1” o tramite

“vero” e “falso”.

Punti critici:

• Occorre essere in grado di definire in modo preciso e

universale un insieme mentre alcune grandezze non hanno

queste caratteristiche: vedi il numero intero piccolo;

• Non sempre un elemento ha una classificazione univoca

perche se siamo incerti sulla natura di un elemento siamo

incerti anche sulla appartenenza a qualche classe.

(paradossi).

4

Page 6: slidesfuzzy11-2006

Classificazione stature

Supponiamo che venga chiesto di classificare gli individui in base

alla statura, con i tre sottoinsiemi:

• Bassa;

• Media;

• Alta.

Logica tradizionale;

Logica Fuzzy.

5

Page 7: slidesfuzzy11-2006

Logica tradizionale

Stabiliva separazioni nette fra gli insiemi:

• Individui bassi→ x < 1.60m

• Individui medi→ 1.60 ≤ x ≤ 1.75m

• Individui alti→ x > 1.75m

Bassa Media Alta

1.60m 1.75m

1

Statura

← Critiche

6

Page 8: slidesfuzzy11-2006

Critiche

• Siamo tutti concordi nel definire i limiti dei tre sottoinsiemi,

quindi per tutte le persone gli individui bassi, medi e alti sono

classificati nel suddetto modo;

• Per variazioni infinitesime nella statura si ha il passaggio da un

sottoinsieme all’altro, cioe un individuo alto 1.599 metri viene

considerato basso mentre un individuo piu alto di questo di

solo un millimetro viene considerato di media statura.

Conclusioni

Non considera l’incertezza insita nella definizione dei tre insiemi:

“bassa”, “media” e “alta statura” siete in grado voi di definire con

esattezza cosa si intende per bassa statura?

Esistono in realta molte grandezze che non hanno una

classificazione univoca perche la definizione dei sottoinsiemi che

portano alla classificazione non sono nette “crisp”, ma “fuzzy”. Es:

intensita della pioggia, bellezza di una donna etc....

Fuzzy

7

Page 9: slidesfuzzy11-2006

Logica Fuzzy

Con l’utilizzo della logica Fuzzy non si stabiliscono dei limiti netti fra

i sottoinsiemi, ma il passaggio da un insieme ad un altro avviene in

maniera graduale.

La gradualita si presenta perche a ciascun elemento non viene

associato un grado di appartenenza completamente vero o falso [0

1], ma un grado di appartenenza compreso nell’intervallo {0 1}.

Ciascun elemento puo far parte di piu sottoinsiemi, ma con un

grado di verita diverso che viene indicato dalla funzione di

Membership.

8

Page 10: slidesfuzzy11-2006

Funzione di Membership

Si tratta di una funzione che associa a ciascun elemento un valore

compreso fra {0 1}. Sostanzialmente si tratta della funzione che

definisce un sottoinsieme come potrebbe essere quello degli

“individui bassi” e associa a ciascun individuo che presentera una

determinata statura un valore che esprime il grado di appartenenza

al sottoinsieme “individui bassi”.

I valori spaziano nell’intervallo {0 1} con “0” che esprime il valore

minimo (non appartenenza) e “1” il valore massimo (completa

appartenenza).

Ciascun sottoinsieme avra la propria funzione di membership che

ne definisce le caratteristiche. Nel nostro esempio avremo 3

funzioni di membership: una per gli individui “bassi”, una per i

“medi” e una per gli “alti”.

Come stimarla?

9

Page 11: slidesfuzzy11-2006

Stima funzione di Membership

Esistono molti metodi classificabili in:

• Metodi oggettivi: alcuni seguono un procedimento statistico

altri no, ma tutti richiedono dei dati da cui partire;

• Metodi soggettivi: si basano esclusivamente sull’analisi delle

informazioni di tipo qualitativo e sullo studio dell’universo da

considerare.

La forma piu utilizzata e quella di tipo triangolare ma esistono varie

forme: trapezzoidale, sigmoide, campanulare etc...

10

Page 12: slidesfuzzy11-2006

Funzione triangolare

Il punto di partenza e generalmente una terna di valori del tipo

(xa, xb, xc) sui quali viene costruita una funzione definita a tratti:

µ(x) =

x−xa

xb−xase xa ≤ x ≤ xb

xc−xxc−xb

se xb ≤ x ≤ xc

0 se altrimenti

Graficamente

α− cut

11

Page 13: slidesfuzzy11-2006

Funzione triangolare

α

xa xb xc

0.2

0.4

0.6

0.8

1

x

Esempio statura

α− cut

12

Page 14: slidesfuzzy11-2006

Esempio statura

Partiamo dal sottoinsieme degli individui con bassa statura e

facciamo le seguenti considerazioni:

• Non ci sono dubbi nel considerare un individuo con statura

inferiore a 1.45 metri un individuo “basso”

• Non ci sono dubbi nel considerare un individuo con statura

superiore a 1.65 metri un individuo “non basso”;

• Supponiamo che fra i limiti 1.45 metri e 1.65 il passaggio

dell’opinione e quindi di classificazione avvenga in modo

lineare.

Graficamente

13

Page 15: slidesfuzzy11-2006

Individui bassi

1.45 1.65

bassi non bassi

14

Page 16: slidesfuzzy11-2006

Individui bassi

1.45 1.65

bassi non bassi

Membership

15

Page 17: slidesfuzzy11-2006

Funzione membership “Individui bassi”

µB(x) =

1 se 0 ≤ x ≤ 1.451.65−x

1.65−1.45 se 1.45 < x < 1.65

0 se x ≥ 1.65

Individui medi

16

Page 18: slidesfuzzy11-2006

Individui medi

Per il sottoinsieme degli individui con media statura facciamo le

seguenti considerazioni:

• Non ci sono dubbi nel considerare un individuo con statura

inferiore a 1.45 e superiore a 1.80 metri un individuo “non

medio”

• Non ci sono dubbi nel considerare un individuo con statura

compresa fra 1.65 e 1.75 metri un individuo “medio”;

• Supponiamo che al di fuori dell’intervallo in cui siamo certi

della classe di appartenenza le opinioni si modifichino in modo

lineare.

Graficamente

17

Page 19: slidesfuzzy11-2006

Individui medi

1.45 1.65 1.75 1.80

non medi non medimedi

18

Page 20: slidesfuzzy11-2006

Individui medi

1.45 1.65 1.75 1.80

non medi non medimedi

Membership

19

Page 21: slidesfuzzy11-2006

Funzione membership “Individui medi”

µM (x) =

1 se 1.65 < x ≤ 1.75x−1.45

1.65−1.45 se 1.45 ≤ x ≤ 1.651.80−x

1.80−1.75 se 1.75 < x ≤ 1.80

0 se x < 1.45 o x > 1.80

Individui alti

20

Page 22: slidesfuzzy11-2006

Individui alti

Per il sottoinsieme degli individui con alta statura facciamo le

seguenti considerazioni:

• Non ci sono dubbi nel considerare un individuo con statura

inferiore a 1.75 metri un individuo “non alto”

• Non ci sono dubbi nel considerare un individuo con statura

superiore a 1.80 metri un individuo “alto”;

• Supponiamo che fra i limiti 1.75 e 1.80 metri le classificazioni

degli individui avvengano in modo lineare.

Graficamente

21

Page 23: slidesfuzzy11-2006

Individui alti

1.75 1.80

non alti alti

22

Page 24: slidesfuzzy11-2006

Individui alti

1.75 1.80

non alti alti

Membership

23

Page 25: slidesfuzzy11-2006

Funzione membership “Individui alti”

µA(x) =

1 se x > 1.80x−1.75

1.80−1.75 se 1.75 ≤ x ≤ 1.80

0 se x < 1.75

Rappresentazione finale stature

24

Page 26: slidesfuzzy11-2006

Rappresentazione finale stature

1.45 1.65 1.75 1.80

Bassi AltiMedi

Definizione numero intero piccolo nel lancio del dado

25

Page 27: slidesfuzzy11-2006

Funzione membership “numero intero piccolo”

Potremmo definire il numero intero piccolo nel lancio del dado con

la seguente funzione di membership:

• µ(1) = 1

• µ(2) = 0.8

• µ(3) = 0.6

• µ(4) = 0.4

• µ(5) = 0.2

• µ(6) = 0

Differenze con la probabilit a

26

Page 28: slidesfuzzy11-2006

Differenze con la probabilit a

Il valore espresso con la funzione di membership non e indicativo

della probabilita dell’avverarsi di un evento µ(1) = 1 non significa

che il numero 1 e piu probabile degli altri, la probabilita e sempre

1/6.

Significa che l’avverarsi dell’evento di avere un numero intero

piccolo e massima se dal lancio del dado uscira il numero 1.

Zadeh poi ricollegava la funzione di membership al grado di

possibilita facendo il seguente ragionamento:

¿ dato l’avverarsi dell’evento numero intero piccolo il grado di

possibilita di avere 1 e massimo, o meglio, e maggiore rispetto alla

possibilita di avere 2, 3 etc...À

Applicazione investimenti

27

Page 29: slidesfuzzy11-2006

La valutazione degli investimenti

Quando valutiamo un investimento dobbiamo andare a stimare

delle grandezze (flussi cassa periodici, tasso interesse, costo

iniziale etc...).

Le alternative che possiamo utilizzare nella loro determinazione

sono:

• Utlizzo di un unico valore;

• Utilizzo di una distribuzione di probabilit a;

• Utilizzo di un numero fuzzy.

28

Page 30: slidesfuzzy11-2006

Utilizzo di un valore deterministico

L’utilizzo di un valore deterministico implica che l’analisi delle

informazioni che abbiamo ci conducono tutte verso un unico valore.

Queste quindi non danno adito ad incertezza di nessun genere,

anche se parte dell’incertezza potrebbe essere contenuta nel tasso

di sconto utilizzato.

Sulla base delle informazioni che abbiamo consideriamo per

esempio l’insieme dei rendimenti relativi al primo esercizio costituiti

da un unico valore, quello preso come riferimento.

Quindi:

• Le informazioni portano verso un unico valore;

• Non consideriamo il fatto che queste possano cambiare o

possano essere non esatte;

• Tutti gli individui pensano allo stesso modo e quindi non ci sono

diversita di interpretazione delle informazioni a disposizione.

29

Page 31: slidesfuzzy11-2006

Utilizzo di una distribuzione di probabilit a

L’utilizzo di una distribuzione di probabilita permette di fare un

analisi piu approfondita:

• Permette di considerare parte dell’incertezza;

• L’incertezza tuttavia e di tipo randomness ;

• Se le informazioni evolvessero avremo un’altra distribuzione di

probabilita;

• Difficolta di stima;

• Problema della non ripetizione degli esperimenti;

• Problema della non indipendenza delle distribuzioni;

• Problema perdita informazioni andando avanti con il modello.

30

Page 32: slidesfuzzy11-2006

Perdita informazioni

L’utilizzo di una distribuzione di probabilita porta come risultato

finale dell’applicazione di un metodo di valutazione un valore unico.

Con l’utilizzo della logica fuzzy otteniamo un’insieme di valori.

L’ottenimento di questo risultato comporta la possibilita di effettuare

un numero maggiore di considerazioni in merito alla convenienza e

alle caratteristiche dell’investimento.

31

Page 33: slidesfuzzy11-2006

Non indipendenza distribuzione

Se vogliamo determinare la distribuzione della dimensione del

mercato per 3 esercizi futuri dobbiamo assumere come ipotesi

base che le distribuzioni siano indipendenti fra di loro.

Nella realta tuttavia questo non e vero perche sicuramente avere

una dimensione del mercato in t=2 di 8000 sara piu probabile se in

t=1 ho ottenuto una dimensione di 7000 rispetto al caso in cui

avessi ottenuto una dimensione di 1000.

Quindi nella realta le distribuzioni degli esercizi futuri non sono

indipendenti dal valore che si e verificato negli esercizi precedenti.

32

Page 34: slidesfuzzy11-2006

Ripetizione investimenti

Ragioniamo adesso sempre sull’esempio del dado, se supponiamo

di ricevere ad ogni lancio tante caramelle in base al numero che

appare sulla facciata, avremo che il valore atteso del numero delle

caramelle sara di 3.5 per ogni lancio.

Questo valore e il caso limite per il numero di lanci che tende ad

infinito, facendo una media del numero di caramelle per ogni lancio

otteniamo il valore 3.5.

Implicitamente questo presuppone la possibilita di rieffettuare il

lancio per un numero infinito di volte, ma non sempre la ripetizione

e possibile: per esempio se stimassi una distribuzione di

probabilita per la dimensione del mercato di domani, io non avrei la

possibilita di tornare dietro nel tempo.

Queste considerazioni hanno portato all’utilizzo della tecnica di

simulazione Monte Carlo.

33

Page 35: slidesfuzzy11-2006

Difficolt a di stima

Di fatto stimare una distribuzione di probabilita non e semplice.

Supponiamo che vogliate determinare la probabilita dei ritorni

relaviti ad un investimento in ricerca applicata relativa ad un nuovo

vaccino antinfluenzale .

34

Page 36: slidesfuzzy11-2006

Informazione e probabilit a

Se anche supponiamo di determinare, con le informazioni che

abbiamo, la distribuzione di probabilita piu accurata al mondo di

fatto non teniamo di conto che questa distribuzione e frutto delle

impressioni che abbiamo oggi e dello studio delle informazioni

disponiamo in un preciso istante.

Domani per esempio un leggero cambiamento di informazione

porterebbe alla modifica della mia distribuzione.

Quindi occorre anche considerare questo fattore quando

determiniamo il valore medio delle grandezze necessarie a

valutare un investimento.

Con la logica fuzzy non abbiamo la necessita di ricavare un unico

valore medio per valutare l’investimento e quindi consideriamo

anche l’incertezza implicita nel cambiamento di informazioni.

35

Page 37: slidesfuzzy11-2006

Incertezza solo randomness

Ritornando al lancio del dado, l’incertezza che si ha nella

probabilita e un incertezza che agisce prima del lancio del dado.

Noi non sappiamo se il lancio del dado mi produrra un numero pari

o un numero dispari. Tuttavia una volta lanciato il dado l’incertezza

scompare sia che sia uscito il numero pari che il numero dispari.

Nella possibilita di ottenere un numero intero piccolo invece

l’incertezza rimane anche dopo il lancio del dado, perche e insita

nella definizione dell’insieme stesso. La definizione di numero

intero piccolo non e universale, ma e incerta.

36

Page 38: slidesfuzzy11-2006

Utilizzo di un numero fuzzy

L’utilizzo di un numero fuzzy permette di fare delle analisi diverse

considerando parte dell’incertezza non considerata dalla

distribuzione di probabilita.

Lo scopo e di conservare piu a lungo possibile l’incertezza dato

che e sempre possibile ridurla tramite un procedimento di

perdita delle informazioni .

Quindi:

• Permette di fare un analisi ulteriore considerando una parte

dell’incertezza non considerata dalla probabilita;

• L’incertezza riguarda non solo i diversi risultati a cui le

informazioni portano, ma anche l’informazione stessa;

• In definitiva si tratta dell’incertezza insita nel termine delle

grandezze esempio cosa si intende per prezzo di vendita

approssimativamente di 20, o mercato in crescita?

Esempio

37

Page 39: slidesfuzzy11-2006

Esempio valutazione investimento

Supponiamo che vengano forniti dei numeri fuzzy relativamente ai

flussi netti di cassa e al tasso di interesse.

In particolare dato che la funzione di membership da noi utilizzata

asssume la forma triangolare le grandezze vengono fornite sotto

forma di terne di numeri.

Flussi di cassa (δa, δb, δc)

Tasso interesse (ia, ib, ic)

Una volta fornite le terne determiniamo gli α− cut che altro non

sono che le funzioni inverse delle funzioni di membership

α− cut

38

Page 40: slidesfuzzy11-2006

α− cut

Flussi di cassa netti

[δa + α(δb − δa), δc − α(δc − δb)]

Tassi interesse

[ia + α(ib − ia), ic − α(ic − ib)]

Fattori sconto?

39

Page 41: slidesfuzzy11-2006

Aritmetica degli intervalli

Dati due intervalli del tipo [a1, a2] e [b1, b2] si vanno a definire le

seguenti operazioni algebriche:

• [a1, a2] + [b1, b2] = [a1 + b1, a2 + b2]

• [a1, a2]− [b1, b2] = [a1 − b2, a2 − b1]

• [a1, a2]/[b1, b2] = [α, β]

1. α = MIN(a1/b1, a2/b1, a1/b2, a2/b2)

2. β = MAX(a1/b1, a2/b1, a1/b2, a2/b2)

• [a1, a2] · [b1, b2] = [α, β]

1. α = MIN(a1b1, a2b1, a1b2, a2b2)

2. β = MAX(a1b1, a2b1, a1b2, a2b2)

Aritmetica Fuzzy

40

Page 42: slidesfuzzy11-2006

Aritmetica Fuzzy

Dati due numeri fuzzy del tipo A = [a(α)1 , a

(α)2 ] e

B = [b(α)1 , b

(α)2 ], dove il numero 1 come pedice indica il tratto

crescente del numero rispetto ad α ed il numero 2 il tratto

decrescente, si vanno a definire le seguenti operazioni algebriche:

∀ α ∈ [0 1]

• A + B = [a(α)1 + b

(α)1 , a

(α)2 + b

(α)2 ]

• A−B = [a(α)1 − b

(α)2 , a

(α)2 − b

(α)1 ]

• A/B = [α, β]

1. α =MIN(a(α)

1 /b(α)1 , a

(α)2 /b

(α)1 , a

(α)1 /b

(α)2 , a

(α)2 /b

(α)2 )

2. β =MAX(a(α)

1 /b(α)1 , a

(α)2 /b

(α)1 , a

(α)1 /b

(α)2 , a

(α)2 /b

(α)2 )

• A×B = [α, β]

1. α =MIN(a(α)

1 ×b(α)1 , a

(α)2 ×b

(α)1 , a

(α)1 ×b

(α)2 , a

(α)2 ×b

(α)2 )

2. β =MAX(a(α)

1 ×b(α)1 , a

(α)2 ×b

(α)1 , a

(α)1 ×b

(α)2 , a

(α)2 ×b

(α)2 )

Fattore di sconto

41

Page 43: slidesfuzzy11-2006

Fattore di sconto.

[1/(1 + ic − α(ic − ib)), 1/(1 + ia + α(ib − ia))]

V.A.N.

V an =δa + (δb − δa) · α

1 + ic − (ic − ib) · α

V an =δc − (δc − δb) · α

1 + ia + (ib − ia) · αSe consideriamo piu periodi:

V an =n∑

j=1

δj

1 + ij− costo iniziale

V an =n∑

j=1

δj

1 + ij− costo iniziale

Analisi

42

Page 44: slidesfuzzy11-2006

Analisi

Occorre valutare la convenienza dell’investimento preso

singolarmente:

β =

∫ 0

xµ(x)dx

∫ x

xµ(x)dx

Che nel caso in cui xa ≤ 0 ≤ xb sara:

β =−xa · f(0)xc − xa

=x2

a

(xb − xa)(xc − xa)

E nel caso in cui xb ≤ 0 ≤ xc sara:

β =−xa − xb · f(0)

xc − xa=−xa(xc − xb)− xbxc

(xc − xb)(xc − xa)

Confronto

43

Page 45: slidesfuzzy11-2006

Confronto

Occorre confrontare i diversi investimenti per stabilire quale risulta

migliore:

• Metodo semplice di Yager;

• Metodo ponderato di Yager;

• Coefficiente di variazione di Cheng;

• Metodo della distanza di Cheng

Casi particolari

44

Page 46: slidesfuzzy11-2006

Metodo semplice di Yager

Determina un indice nel seguente modo:

V al(F ) =∫ 1

0

Average(Fα) dα

Dove:

Average(Fα) =F (α) + F (α)

2Il cui risultato nel caso di funzione di tipo triangolare e:

V al(F ) =xa + 2xb + xc

4Confronto

45

Page 47: slidesfuzzy11-2006

Metodo ponderato di Yager

Determina un indice nel seguente modo:

V al(F ) =

∫ 1

0Average(Fα) · f(α) dα∫ 1

0f(α) dα

Dove f(α) e una funzione peso, a questo riguardo Yager e Filev

introdussero 2 famiglie, quelle crescenti αq e quelle decrescenti

(1−α)q .Il cui risultato nel caso di funzione di tipo triangolare sara:

V al(F ) =(xa + xc)

2· 1q + 2

+ xb · q + 1q + 2

Per la famiglia delle funzioni crescenti e:

V al(F ) =(xa + xc)

2· q + 1q + 2

+ xb · 1q + 2

Per la famiglia delle decrescenti.

Confronto

46

Page 48: slidesfuzzy11-2006

Coefficiente di variazione di Cheng

Determina un indice nel seguente modo:

CV =σ(standard error)

x(mean)

Dove:

x(A) =

∫S(A)

(x · µA(x)

)dx

∫S(A)

(µA(x)

)dx

σ(A) =

[(∫S(A)

(x2 · µA(x)

)dx

∫S(A)

(µA(x)

)dx

)− (x(A))2

] 12

Confronto

47

Page 49: slidesfuzzy11-2006

Casi particolari

α

F (α)1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13

1

0

.2

.4

.6

.8 Ta

Tb

Tc

Confronto

48

Page 50: slidesfuzzy11-2006

Metodo della distanza di Cheng

Determina un indice nel seguente modo:

R(A) =√

(x0)2 + (y0)2

Dove:

x0(A) =

∫ b

a

(x · fL

A

)dx +

∫ c

b(x)dx +

∫ d

c

(x · fR

A

)dx

∫ b

a

(fL

A

)dx +

∫ c

bdx +

∫ d

c

(fR

A

)dx

y0(A) =

∫ 1

0

(y · gL

A

)dy +

∫ 1

0

(y · gR

A

)dy

∫ 1

0

(gL

A

)dy +

∫ 1

0

(gR

A

)dy

Confronto

49


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