Date post: | 31-Jul-2015 |
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Evoluzione dell’occupazione e della produttività nei settori Tradable
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Mise – Direzione generale per la politica industriale, la competitività e le piccole e medie imprese
Osservatorio Statisticheimpresa
Maggio 2015
Il lavoro contiene l’applicazione Stat Tradable con cui l’economia europea è stata analizzata in ottica di smart manufacturing secondo la triplice prospettiva dei trend dell’occupazione, del valore aggiunto e del valore aggiunto per occupato, distinguendo tra l’apporto dato dal settore di beni e servizi non commerciabili internazionalmente (non tradable) e quello dato del settore di beni commerciabili internazionalmente (tradable). Questi indicatori vengono elaborati per paese europeo, al fine di analizzare l’evoluzione dei cluster industriali europei nei settori tradable per tipologia manifatturiera, sulla base della classificazione settoriale utilizzata, in un sistema produttivo verso un modello di industria 4.0. ll lavoro mette in evidenza come nei principali paesi europei i settori manifatturieri con una catena lunga del valore abbiano nell'ultimo decennio spostato all'esterno le fasi produttive a basso valore aggiunto (labour intensive) a vantaggio di quelle ad alto valore aggiunto che portano maggiori profitti. Ciò ha portato ad una riduzione dell'occupazione e ad un incremento della produttività in particolare in settori manifatturieri ad alta tecnologia, e alla formazione di un cluster di paesi con crescita ma alta disoccupazione. L'occupazione è stata in gran parte assorbita dai settori dei servizi, incidendo soprattutto su un incremento della spesa pubblica non più sostenibile.
Premessa
2
3
Classificazione settori Tradable
Sectors Tradable No TradableAgriculture 100,0 0,0Mining 100,0 0,0Manufacturing I 100,0 0,0_Manufacture of food products; beverages and tobacco products : :_Manufacture of textiles, wearing apparel, leather and related products : :Manufacturing II 100,0 0,0_Manufacture of wood and of products of wood and cork , except furniture; manufacture of articles of straw and plaiting materials: :_Manufacture of paper and paper products : :_Printing and reproduction of recorded media : :_Manufacture of coke and refined petroleum products : :_Manufacture of chemicals and chemical products : :_Manufacture of basic pharmaceutical products and pharmaceutical preparations : :_Manufacture of rubber and plastic products : :_Manufacture of other non-metallic mineral products : :Manufacturing III 85,6 14,4_Manufacture of basic metals : :_Manufacture of fabricated metal products, except machinery and equipment : :_Manufacture of computer, electronic and optical products : :_Manufacture of electrical equipment : :_Manufacture of machinery and equipment n.e.c. : :_Manufacture of motor vehicles, trailers and semi-trailers : :_Manufacture of other transport equipment : :_Manufacture of furniture; other manufacturing : :Utilities 10,1 80,9Construction 0,0 100,0Wholesale auto 0,0 100,0Wholesale 0,0 100,0Retail 14,8 85,2Transportation and warehousing 0,0 100,0Finance and insurance 67,9 32,1Real estate, rental, and leasing 0,0 100,0Computer systems design and related services 100,0 0,0Business support services 100,0 0,0Government 0,0 100,0Education 1,1 98,9Health care 2,2 97,8Arts and entertainment 0,0 100,0Accommodation and food 0,0 100,0Employment services 0,0 100,0Source: Summary of the North American Industry Classification System descriptors for manufacturing
Sulla base delle elaborazioni effettuate emerge nel confronto con Germania e Francia che nell’ultimo decennio in Italia si registra un incremento degli occupati 2012/2003 in totale di 571 mila. Tale incremento è stato il risultato di un forte aumento degli occupati, circa 1,1 milioni, assorbito dai settori dei beni e servizi non commerciabili internazionalmente (no tradable), e di una riduzione dell’occupazione, pari a 584 mila occupati nel settore di beni commerciabili internazionalmente (tradable).
Graf.1 - Variazione degli occupati 2012/2003, in migliaia
Gli occupati nei settori tradable e no tradable
4
28332644
189
928
1468
-540
571
1155
-584-1000
-500
0
500
1000
1500
2000
2500
3000
3500
Germania -Totale atti vità
Germania -No
Tradable
Germania - Tradable
Francia -Totale atti vità
Francia - No Tradable
Francia - Tradable
Italia - Totale atti vità
Italia - No Tradable
Italia -Tradable
Fonte: elaborazione su dati Eurostat
In particolare gli occupati nei settori tradable, che includono agricoltura, estrazione minerali e il comparto manifatturiero passano dai 7,8 milioni nel 2003 ai 7,2 milioni nel 2012. Il valore aggiunto per occupato nei settori tradable cresce del 10,5% dal 2003 al 2012.
Graf.2 – Andamento degli occupati e del VA per occupato nei settori Tradable in Italia
Gli occupati e VA per occupato nei settori tradable in Italia
5
51
52
53
54
55
56
57
58
59
60
61
62
6.800
7.000
7.200
7.400
7.600
7.800
8.000
2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012
Italy - Tradable sectors
Occupati (migliaia) VA/occ. (migliaia di euro) scala dx
Fonte: elaborazione su dati Eurostat
In particolare gli occupati nei settori no tradable, che comprendono sanità, pubblica amministrazione, commercio, trasporti, costruzioni, utility e servizi immobiliari, passano da 16,4 milioni nel 2003 a 17,5 milioni nel 2012. Il valore aggiunto per occupato nei settori no tradable diminuisce del 7,9% dal 2003 al 2012.
Graf.3 – Andamento degli occupati e del VA per occupato nei settori no Tradable in Italia
Gli occupati e VA per occupato nei settori no tradable in Italia
6
47
48
49
50
51
52
53
54
55
15.800
16.000
16.200
16.400
16.600
16.800
17.000
17.200
17.400
17.600
17.800
2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012
Italy - No Tradable sectors
Occupati (migliaia) VA/occ. (migliaia di euro) scala dx
Fonte: elaborazione su dati Eurostat
Gli occupati nei settori tradable in Germania passano dai 11,9 milioni nel 2003 ai 12 milioni nel 2012. Il valore aggiunto per occupato nei settori tradable cresce del 15,4% dal 2003 al 2012.
Graf.4 – Andamento degli occupati e del VA per occupato nei settori Tradable in Germania
Gli occupati e VA per occupato nei tradable in Germania
7
54
56
58
60
62
64
66
68
70
72
74
11.400
11.500
11.600
11.700
11.800
11.900
12.000
12.100
12.200
2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012
Germany - Tradable sectors
Occupati (migliaia) VA/occ. (migliaia di euro) scala dx
Fonte: elaborazione su dati Eurostat
Gli occupati nei settori no tradable in Germania passano da 27,3 milioni nel 2003 a 29,9 milioni nel 2012. Il valore aggiunto per occupato nei settori no tradable cresce dell’1,7% dal 2003 al 2012.
Graf.5 – Andamento degli occupati e del VA per occupato nei settori no Tradable in Germania
Gli occupati e VA per occupato nei no tradable in Germania
8
46
47
47
48
48
49
49
50
50
25.500
26.000
26.500
27.000
27.500
28.000
28.500
29.000
29.500
30.000
30.500
2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012
Germany - No Tradable sectors
Occupati (migliaia) VA/occ. (migliaia di euro) scala dx
Fonte: elaborazione su dati Eurostat
Gli occupati nei settori tradable in Francia passano da 6,9 milioni nel 2003 a 6,3 milioni nel 2012. Il valore aggiunto per occupato nei settori no tradable cresce dell’26,5% dal 2003 al 2012.
Graf.6 – Andamento degli occupati e del VA per occupato nei settori Tradable in Francia
9
Gli occupati e VA per occupato nei settori tradable in Francia
0
10
20
30
40
50
60
70
80
90
6.000
6.100
6.200
6.300
6.400
6.500
6.600
6.700
6.800
6.900
7.000
2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012
France - Tradable sectors
Occupati (migliaia) VA/occ. (migliaia di euro) scala dx
Fonte: elaborazione su dati Eurostat
Gli occupati nei settori tradable in Francia passano da 19,2 milioni nel 2003 a 20,7 milioni nel 2012. Il valore aggiunto per occupato nei settori no tradable cresce del 2,4% dal 2003 al 2012.
Graf.7 – Andamento degli occupati e del VA per occupato nei settori no Tradable in Francia
10
Gli occupati e VA per occupato nei no tradable in Francia
56
57
57
58
58
59
59
60
18.500
19.000
19.500
20.000
20.500
21.000
2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012
France - No Tradable sectors
Occupati (migliaia) VA/occ. (migliaia di euro) scala dx
Fonte: elaborazione su dati Eurostat
Il settore dei tradable ha visto una diminuzione dell’occupazione nella maggior parte delle aree dell’industria manifatturiera, causata dalla crescente delocalizzazione di diverse fasi produttive della value chain, in particolare quelle associate a lavori con basso valore aggiunto per addetto.
La ragione di questo andamento è da ritrovarsi nella delocalizzazione di un crescente numero di parti della catena produttiva, soprattutto di quelle labor-intensive (portando ad una riduzione dell’occupazione) mentre sono rimaste all’interno del mercato domestico le parti a maggior valore aggiunto (skill-intensive). Questi ultimi settori rimangono competitivi operando in un ambiente economico globale con accesso ai mercati emergenti ad alta crescita, e concentrandosi principalmente nei segmenti ad alto contenuto tecnologico della catena produttiva, in modo da realizzare maggiori profitti.
Non si tratta di un processo facilmente reversibile: secondo Spence e Hlatshwayo, i costi di transazione derivanti da catene produttive complesse e geograficamente disperse sono destinati a calare ulteriormente, come combinazione dell’accresciuta expertise del management e del sempre più efficiente processo di comunicazione tecnologica. L’economia globale, inoltre, presenta un’abbondanza di risorse umane che stanno divenendo sempre più accessibili e il capitale umano fornito dalle economie emergenti diventa di maggiore qualità, così che vi saranno più settori in cui il potenziale competitivo è in crescita.
Occupati e produttività nei settori manifatturieri
11
In Italia gli occupati nel comparto Manifatturiero I (Agroalimentare e Sistema Moda) passano da 1,2 milioni nel 2003 a 1 milione nel 2012 (-16%). Il valore aggiunto per occupato nel Manifatturiero I cresce del 10,4% dal 2003 al 2012.
Graf.8 – Andamento degli occupati e del VA per occupato nel manifatturiero I in Italia
Occupati e produttività nel manifatturiero I in Italia
12
34
36
38
40
42
44
46
48
850
900
950
1.000
1.050
1.100
1.150
1.200
1.250
2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012
Italy - Manufacturing I
Occupati (migliaia) VA/occ. (migliaia di euro) scala dx
Fonte: elaborazione su dati Eurostat
Nel comparto Manifatturiero II (Legno, Carta, Petrolifero, Chimico, Farmaceutico, Gomma-plastica e Materiali da costruzione) gli occupati passano da 1,1 milioni nel 2003 a 900 mila nel 2012 (-18,5%). Il valore aggiunto per occupato nel Manifatturiero II cresce del 3,4% dal 2003 al 2012.Graf.9 – Andamento degli occupati e del VA per occupato nel manifatturiero II in Italia
Occupati e produttività nel manifatturiero II in Italia
13
50
52
54
56
58
60
62
64
0
200
400
600
800
1.000
1.200
2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012
Italy - Manufacturing II
Occupati (migliaia) VA/occ. (migliaia di euro) scala dx
Fonte: elaborazione su dati Eurostat
Nel comparto Manifatturiero III (Metallurgia, Computer e ottica, Elettronica, Meccanica, Mezzi di trasporto e altre manifatture) gli occupati passano da 2,3 milioni nel 2003 a 2,2 milioni nel 2012 (-5%). Il valore aggiunto per occupato nel Manifatturiero III cresce del 6% dal 2003 al 2012.Graf.10 – Andamento degli occupati e del VA per occupato nel manifatturiero III in Italia
Occupati e produttività nel manifatturiero III in Italia
14
0
10
20
30
40
50
60
2.000
2.050
2.100
2.150
2.200
2.250
2.300
2.350
2.400
2.450
2.500
2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012
Italy - Manufacturing III
Occupati (migliaia) VA/occ. (migliaia di euro) scala dx
Fonte: elaborazione su dati Eurostat
In Germania gli occupati nel comparto Manifatturiero I (Agroalimentare e Sistema Moda) passano da 1,1 milioni nel 2003 a circa 1 milione nel 2012 (-5,7%). Il valore aggiunto per occupato nel Manifatturiero I cresce del 2,9% dal 2003 al 2012.
Graf.11 – Andamento degli occupati e del VA per occupato nel manifatturiero I in Germania
Occupati e produttività nel manifatturiero I in Germania
15
0,0
5,0
10,0
15,0
20,0
25,0
30,0
35,0
40,0
45,0
1.040,0
1.060,0
1.080,0
1.100,0
1.120,0
1.140,0
1.160,0
2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012
Germany - Manufacturing I
Occupati (migliaia) VA/occ. (migliaia di euro) scala dx
Fonte: elaborazione su dati Eurostat
Nel comparto Manifatturiero II (Legno, Carta, Petrolifero, Chimico, Farmaceutico, Gomma-plastica e Materiali da costruzione) gli occupati passano da 1,7 milioni nel 2003 a 1,6 milioni nel 2012 (-6%). Il valore aggiunto per occupato nel Manifatturiero II cresce del 21,8% dal 2003 al 2012.Graf.12 – Andamento degli occupati e del VA per occupato nel manifatturiero II in Germania
Occupati e produttività nel manifatturiero II in Germania
16
0,0
10,0
20,0
30,0
40,0
50,0
60,0
70,0
80,0
90,0
1.500,0
1.550,0
1.600,0
1.650,0
1.700,0
1.750,0
2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012
Germany - Manufacturing II
Occupati (migliaia) VA/occ. (migliaia di euro) scala dx
Fonte: elaborazione su dati Eurostat
Nel comparto Manifatturiero III (Metallurgia, Computer e ottica, Elettronica, Meccanica, Mezzi di trasporto e altre manifatture) gli occupati passano da 4,6 milioni nel 2003 a 4,7 milioni nel 2012 (2,4%). Il valore aggiunto per occupato nel Manifatturiero III cresce del 24,9% dal 2003 al 2012.Graf.13 – Andamento degli occupati e del VA per occupato nel manifatturiero III in Germania
Occupati e produttività nel manifatturiero III in Germania
17
0,0
10,0
20,0
30,0
40,0
50,0
60,0
70,0
80,0
90,0
4.300,0
4.350,0
4.400,0
4.450,0
4.500,0
4.550,0
4.600,0
4.650,0
4.700,0
4.750,0
2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012
Germany - Manufacturing III
Occupati (migliaia) VA/occ. (migliaia di euro) scala dx
Fonte: elaborazione su dati Eurostat
In Francia gli occupati nel comparto Manifatturiero I (Agroalimentare e Sistema Moda) passano da 872 mila nel 2003 a 740 mila nel 2012 (-15%). Il valore aggiunto per occupato nel Manifatturiero I cresce del 22,4% dal 2003 al 2012.
Graf.14 – Andamento degli occupati e del VA per occupato nel manifatturiero I in Francia
Occupati e produttività nel manifatturiero I in Francia
18
0,0
10,0
20,0
30,0
40,0
50,0
60,0
70,0
650,0
700,0
750,0
800,0
850,0
900,0
2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012
France - Manufacturing I
Occupati (migliaia) VA/occ. (migliaia di euro) scala dx
Fonte: elaborazione su dati Eurostat
Nel comparto Manifatturiero II (Legno, Carta, Petrolifero, Chimico, Farmaceutico, Gomma-plastica e Materiali da costruzione) gli occupati passano da 840 mila nel 2003 a circa 650 mila nel 2012 (-21,9%). Il valore aggiunto per occupato nel Manifatturiero II cresce del 34% dal 2003 al 2012.Graf.15 – Andamento degli occupati e del VA per occupato nel manifatturiero II in Francia
Occupati e produttività nel manifatturiero II in Francia
19
0,0
20,0
40,0
60,0
80,0
100,0
120,0
0,0
100,0
200,0
300,0
400,0
500,0
600,0
700,0
800,0
900,0
2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012
France - Manufacturing II
Occupati (migliaia) VA/occ. (migliaia di euro) scala dx
Fonte: elaborazione su dati Eurostat
Nel comparto Manifatturiero III (Metallurgia, Computer e ottica, Elettronica, Meccanica, Mezzi di trasporto e altre manifatture) gli occupati passano da circa 1,7 milioni nel 2003 a 1,4 milioni nel 2012 (-18,6%). Il valore aggiunto per occupato nel Manifatturiero III cresce del 32% dal 2003 al 2012.Graf.16 – Andamento degli occupati e del VA per occupato nel manifatturiero III in Francia
Occupati e produttività nel manifatturiero III in Francia
20
0,0
10,0
20,0
30,0
40,0
50,0
60,0
70,0
80,0
90,0
0,0
200,0
400,0
600,0
800,0
1.000,0
1.200,0
1.400,0
1.600,0
1.800,0
2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012
France - Manufacturing III
Occupati (migliaia) VA/occ. (migliaia di euro) scala dx
Fonte: elaborazione su dati Eurostat
Inoltre è stato elaborato un indice di produttività per Italia, Francia e Germania al fine di valutare il vantaggio produttivo settoriale nel comparto manifatturiero.
Graf.17 – Indice di vantaggio produttivo (produttività paese su produttività UE)
L’indice di vantaggio produttivo per settore, 2012 (UE = 1)
21
0,72
1,04
1,16
1,16
1,29
1,32
1,32
1,33
1,36
1,37
1,37
1,39
1,60
1,60
1,65
1,74
1,91
0,00 0,50 1,00 1,50 2,00 2,50
Coke and refined …
Food products; …
Printing and …
Machinery and …
Fabricated metal …
Rubber and plastic …
Paper and paper …
Chemicals and …
Basic metals
Other non-metallic …
Basic pharmaceutical …
Electrical equipment
Wood and of products …
Furniture; other …
Computer, electronic …
Motor vehicles, …
Textiles, wearing …
Germania
0,72
1,23
1,26
1,30
1,32
1,40
1,45
1,51
1,52
1,60
1,62
1,76
1,79
1,84
2,02
2,12
2,75
0,00 1,00 2,00 3,00
Coke and refined …
Basic metals
Paper and paper …
Machinery and …
Electrical equipment
Chemicals and …
Fabricated metal …
Rubber and plastic …
Motor vehicles, …
Printing and …
Furniture; other …
Other non-metallic …
Food products; …
Wood and of products …
Textiles, wearing …
Computer, electronic …
Basic pharmaceutical …
Francia
0,59
0,84
0,90
0,92
1,01
1,08
1,10
1,11
1,12
1,15
1,16
1,19
1,20
1,20
1,35
1,42
1,73
0,00 0,50 1,00 1,50 2,00
Computer, electronic …
Coke and refined …
Motor vehicles, …
Chemicals and …
Paper and paper …
Rubber and plastic …
Printing and …
Fabricated metal …
Furniture; other …
Electrical equipment
Basic metals
Other non-metallic …
Basic pharmaceutical …
Machinery and …
Wood and of products …
Food products; …
Textiles, wearing …
Italia
Fonte: elaborazione su dati Eurostat
Quindi risulta evidente che negli ultimi 10 anni l’economia dei principali paesi europei si è caratterizzata in alcuni comparti del settore tradable (ovvero industrie caratterizzate da addetti altamente qualificati) per una crescita sia in valore aggiunto che in occupazione, mentre in altri comparti del settore tradable hanno registrato una crescita in valore aggiunto ma una flessione nell’occupazione. La ragione di questo andamento è da ritrovarsi nella delocalizzazione di un crescente numero di parti della catena produttiva, soprattutto di quelle labor-intensive (portando ad una riduzione dell’occupazione) mentre sono rimaste all’interno del mercato domestico le parti a maggior valore aggiunto (skill-intensive). Questi ultimi settori rimangono competitivi operando in un ambiente economico globale con accesso ai mercati emergenti ad alta crescita, e concentrandosi principalmente nei segmenti ad alto contenuto tecnologico della catena produttiva, in modo da realizzare maggiori profitti.
Non si tratta di un processo facilmente reversibile: secondo Spence e Hlatshwayo, i costi di transazione derivanti da catene produttive complesse e geograficamente disperse sono destinati a calare ulteriormente, come combinazione dell’accresciuta expertise del management e del sempre più efficiente processo di comunicazione tecnologica. L’economia globale, inoltre, presenta un’abbondanza di risorse umane che stanno divenendo sempre più accessibili e il capitale umano fornito dalle economie emergenti diventa di maggiore qualità, così che vi saranno più settori in cui il potenziale competitivo è in crescita.
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Conclusioni
In sintesi, l’apporto fornito dal settore dei tradable all’occupazione dei principali paesi europei è stato irrilevante nel periodo considerato, questo significa che la forza lavoro in espansione è stata assorbita esclusivamente dal settore dei no tradable, il che ha implicato un importante ruolo della spesa pubblica nel sostenere l’occupazione. Se si considera poi che parte della crescita nel resto dei no tradable è stata alimentata da consumo basato sul debito emergono forti dubbi circa la sostenibilità, nel prossimo futuro, di proseguire su tale sentiero di crescita.
In questo contesto se il settore tradable non si dimostrerà in grado di assorbire l’offerta di lavoro lasciata vagante da un settore pubblico in difficoltà e, vista l’impossibilità di recuperare l’attività manifatturiera espatriata, di rendere più competitiva la manifattura attraverso la qualificazione e il know-how dei lavoratori, l’economia europea potrebbe essere sempre più destinata a vivere periodi di crescita ma con alta disoccupazione.
A partire dalle serie storiche analizzate, il grafico seguente riporta gli andamenti del rapporto debito/PIL al variare del peso percentuale occupazionale del settore no tradable sul totale degli occupati, con riferimento alla Germania, alla Francia ed all’Italia.In tutti e tre i casi, al di là di una scontata differenza dello stock del debito e del peso che la componente scambiabile assume nei tre diversi paesi, gli andamenti dimostrano che all’aumento del peso della componente del settore no tradable corrisponde un aumento del rapporto debito/PIL, ovvero un peggioramento del livello di sostenibilità della crescita.
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20032004
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20
40
60
80
100
120
140
67 68 69 70 71 72 73 74 75 76 77
Deb
ito
/P
il (%
)
Italia r=0,93
Germania r=0,92
Francia r=0,89
occupati no tradable /occ. tot (%)
Graf.18 – Andamento del debito/Pil rispetto alla percentuale di occupati nei settori no tradable, 2003-2012
Fonte: elaborazione su dati Eurostat