Date post: | 26-Jun-2015 |
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Social Media |
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Sociologia dei digital media: uno sguardo critico
Giovanni Boccia Artieri / [email protected]
@gba_mm
”Manca ancora una teoria critica della rete. Una teoria che sia in grado di indicare la strada per sfuggire all'abbraccio mortale delle media- company che tengono in ostaggio le nostre vite nel web”.
Geert Lovink 2014
Teoria critica: rapporti di potere delle forze economiche-politiche in gioco
“l’esistenza di un’influenza più radicale e penetrante dei media su dinamiche relazionali e collettive, vissuti soggettivi e modalità di conoscenza e del pensiero capaci di generare e innestarsi in una “matrice culturale” che si sintetizza proprio a partire dalle specificità del medium”
Stati di Connessione (2012)
Approccio mediologico
Critica determinista al web
“Ragionevolmente se il tempo impiegato sul Web rimpiazza completamente quello della lettura; se ci dedichiamo più a scambiarci bocconcini di messaggi invece che comporre frasi e paragrafi i circuiti neurali che presiedono a quelle funzioni lentamente si indeboliscono” Nicholas Carr, Internet ci rende stupidi? Come la rete sta cambiando il nostro cervello, 2010
“la questione importante non è ciò che la tecnologia sta facendo a noi, ma ciò che stiamo facendo noi con la tecnologia. Le tecnologie hanno caratteristiche intrinseche che che rendono alcune cose più facili da fare e altre più difficili. Ma sono anche inserite in un contesto culturale che ci rende più o meno propensi a utilizzare queste opzioni in modi diversi.”
Henry Jenkins
Cultural studies
La stampa: una rivoluzione inavver2ta…
… come quella digitale
L’universo del mediologo non è di tipo meccanico (una causa, un effetto) ma sistemico (circolarità delle interazioni). L’invenzione tecnica non è determinante ma abilitante. La staffa non è “causa” del feudalesimo, né il torchio del protestantesimo. Ma senza staffa nessuna cavalleria; senza Gutenberg nessun Lutero. Le causalità sistemiche sono negative. A non produce B, ma se non-A allora nessun B (Debray Abecedaire, p. 269)
“
”
Cosa cambia?
Da oggetto della comunicazione (di massa) a soggetto della comunicazione
Come cambia?
possiamo: -‐pubblicare -‐filtrare -‐condividere -‐interagire
Condividere diventa una naturale estensione di sé stessi. Lo share fa parte del modo di stare nel mondo, diventa un gesto naturale ed istantaneo.
muta il senso della posizione nella comunicazione
media
tradizionali social m
edia
conversazioni «dal basso»
We-Sense
controllo istituzionale
una nuova relazione tra comunicazione interpersonale e comunicazione di massa