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SOGNO E BISOGNO - aneb.it · che cosa ci può insegnare, ... la non Violenza e il ripudio di...

Date post: 16-Feb-2019
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Ogni nostra espressione corporea - tradotta in sintomi, atteggiamenti, sogni, fantasie - presenta un aspetto psicologico ed un aspetto biochimi- co. Ognuno di questi parametri, ri- vela all’indagine come gli aspetti psicologici hanno un corrispettivo biologico e viceversa i sintomi, le malattie e le alterazioni sul piano biologico, rimandano ad un corri- spondente stato psicologico che li caratterizza. Di tutto quello che porta un indivi- duo in terapia o semplicemente quello che si può osservare in una persona, vediamo adesso di analiz- zare quella espressione un po’ mi- steriosa che è il Sogno: che cosa è, che cosa ci può insegnare, oltre la lettura dei Simboli che lì si esprimo- no e raccontano molto di noi. E’ ne- cessario imparare a prendere lezioni da ciò che fa il biologico: alle mo- dalità del biologico è necessario adeguare la nostra qualità di Vita, in modo che gli atteggiamenti non sia- no mai dannosi, ma in sintonia con la Fisiologia del Corpo, per non in- quinarlo. Durante il Sonno si possono regi- strare due diversi momenti, uno ca- ratterizzato da onde lente; l'altro - 10' ogni 90' in cui EEG e EMG rive- lano parametri tipici della Veglia - si presenta come un tracciato desincro- nizzato, con onde rapide ed una in- tensità neurovegetativa caratterizza- ta da rapidi movimenti oculari (da qui fase REM rapid eyes moviments ), modificazioni nel ritmo cardiaco, nel- la Pressione Arteriosa e nella Respira- zione, dalla caduta del tono muscola- re, da segni di eccitazione sessuale e da racconti di sogni più immediati se il soggetto è svegliato in questa fase. Questa è la fase in cui si sogna. Il Sonno può essere incluso tra quelle modalità della Vita individuate come bisogni biologici, indispensabili cioè alla Vita stessa. Si manifesta come il bisogno di nu- trirsi, respirare, relazionare: il dormire è indispensabile, tanto che ci addor- mentiamo senza volerlo, quando non lo abbiamo previsto: guidando, viag- giando trasportati, davanti alla tv an- che con programmi considerati inte- ressanti. Spesso risvegliandosi dopo pochissimo - si ha Coscienza del "sognavo già"... il nostro Corpo va nel Sonno quando ne ha bisogno, anche senza l'autorizzazione della Coscien- za, ed in particolare va in quella fase dove accade anche il Sogno (REM) quando è particolarmente deprivato di Sonno. Mauro Mancia, Psicoanalista e studioso di Fisiologia Umana ipotizza in “ Sonno e Sogno” ( ed. Laterza 1996 ) che il Sonno sia da considerarsi un istinto, estrapolando il concetto di istinto dalla Etologia. Un comporta- mento si dice istintivo quando dipende dalla attivazione di più centri nervosi (dai più complessi ai più bassi), quan- SOGNO E BISOGNO del Presidente Daniela Cecchi Kore Informa Febbraio 2014 ANNO VI Numero 1 Pubblicazione gratuita Distribuzione gratuita presso la sede dell’Associazione Direttore Responsabile Enrico Petrucciani Redazione Stefania Lussu Daniela Cecchi Angela Fabbri Viviana Nacchi Hanno collaborato: Maria Pusceddu Valeria Achilli Editore: Associazione Kore Finito di stampare 1 Febbraio 2014 Ciclostilato in proprio presso la sede dell’Associazione Tiratura: n. 100 copie Kore Informa Sogno e bisogno 1 Compagni di viaggio 3 Il corpo racconta 6 C’era una volta...Igea 9 Piedi e Postura 11 Respiro: nutrimento di vita 13 I laboratori Kore 16 Gli obiettivi dell’Associazione 19 Sommario Periodico Quadrimestrale dell’Associazione Culturale O.N.L.U.S. Centro Studi per la Ricerca e l’Educazione Psicosomatica Kore-Affiliata C.E.S.V.O.T C.F.: 90013660536 -Via Bellini n°39- 58022 Follonica (Gr) Registro Stampa del Tribunale di Grosseto al N° 04 / 09 fascicolo n°471 / 09 V.G Particolare di una Kore greca VI sec. a.C.- Museo dell’Acropoli di Atene (Grecia) (elaborazione grafica:Ass. Kore) Fonte:http://wizolibrary.wizocollege.co.il/ Images/Source/Greek/Sculpture/Archaic/ KORE HEAD 682.jpg
Transcript

Ogni nostra espressione corporea - tradotta in sintomi, atteggiamenti,

sogni, fantasie - presenta un aspetto

psicologico ed un aspetto biochimi-

co. Ognuno di questi parametri, ri-

vela all’indagine come gli aspetti

psicologici hanno un corrispettivo

biologico e viceversa i sintomi, le

malattie e le alterazioni sul piano biologico, rimandano ad un corri-

spondente stato psicologico che li

caratterizza. Di tutto quello che porta un indivi-duo in terapia o semplicemente

quello che si può osservare in una

persona, vediamo adesso di analiz-

zare quella espressione un po’ mi-

steriosa che è il Sogno: che cosa è,

che cosa ci può insegnare, oltre la

lettura dei Simboli che lì si esprimo-

no e raccontano molto di noi. E’ ne-

cessario imparare a prendere lezioni

da ciò che fa il biologico: alle mo-

dalità del biologico è necessario

adeguare la nostra qualità di Vita, in

modo che gli atteggiamenti non sia-

no mai dannosi, ma in sintonia con

la Fisiologia del Corpo, per non in-

quinarlo. Durante il Sonno si possono regi-

strare due diversi momenti, uno ca-

ratterizzato da onde lente; l'altro -

10' ogni 90' in cui EEG e EMG rive-lano parametri tipici della Veglia - si

presenta come un tracciato desincro-

nizzato, con onde rapide ed una in-

tensità neurovegetativa caratterizza-

ta da rapidi movimenti oculari (da qui fase REM – rapid eyes moviments ),

modificazioni nel ritmo cardiaco, nel-

la Pressione Arteriosa e nella Respira-

zione, dalla caduta del tono muscola-

re, da segni di eccitazione sessuale e

da racconti di sogni più immediati se

il soggetto è svegliato in questa fase.

Questa è la fase in cui si sogna. Il Sonno può essere incluso tra quelle

modalità della Vita individuate come

bisogni biologici, indispensabili cioè

alla Vita stessa. Si manifesta come il bisogno di nu-

trirsi, respirare, relazionare: il dormire è indispensabile, tanto che ci addor-

mentiamo senza volerlo, quando non

lo abbiamo previsto: guidando, viag-

giando trasportati, davanti alla tv an-

che con programmi considerati inte-

ressanti. Spesso risvegliandosi dopo

pochissimo - si ha Coscienza del

"sognavo già"... il nostro Corpo va nel Sonno quando ne ha bisogno, anche

senza l'autorizzazione della Coscien-

za, ed in particolare va in quella fase

dove accade anche il Sogno (REM)

quando è particolarmente deprivato di

Sonno. Mauro Mancia, Psicoanalista e

studioso di Fisiologia Umana ipotizza in “ Sonno e Sogno” ( ed. Laterza

1996 ) che il Sonno sia da considerarsi

un istinto, estrapolando il concetto di

istinto dalla Etologia. Un comporta-

mento si dice istintivo quando dipende

dalla attivazione di più centri nervosi

(dai più complessi ai più bassi), quan-

SOGNO E BISOGNO del Presidente Daniela Cecchi

Kore Informa

Febbraio 2014

ANNO VI Numero 1

Pubblicazione gratuita

Distribuzione gratuita presso

la sede dell’Associazione

Direttore Responsabile

Enrico Petrucciani

Redazione

Stefania Lussu

Daniela Cecchi

Angela Fabbri

Viviana Nacchi

Hanno collaborato:

Maria Pusceddu

Valeria Achilli

Editore: Associazione Kore

Finito di stampare

1 Febbraio 2014

Ciclostilato in proprio

presso la sede

dell’Associazione

Tiratura: n. 100 copie

Kore Informa

Sogno e bisogno 1

Compagni di viaggio 3

Il corpo racconta 6

C’era una volta...Igea 9

Piedi e Postura 11

Respiro: nutrimento di

vita

13

I laboratori Kore 16

Gli obiettivi

dell’Associazione

19

Sommario

Periodico Quadrimestrale dell’Associazione Culturale O.N.L.U.S.

Centro Studi per la Ricerca e l’Educazione Psicosomatica Kore-Affiliata C.E.S.V.O.T

C.F.: 90013660536 -Via Bellini n°39- 58022 Follonica (Gr)

Registro Stampa del Tribunale di Grosseto al N° 04 / 09 – fascicolo n°471 / 09 V.G

Particolare di una Kore greca

VI sec. a.C.- Museo dell’Acropoli di Atene (Grecia)

(elaborazione grafica:Ass. Kore) Fonte:http://wizolibrary.wizocollege.co.il/ Images/Source/Greek/Sculpture/Archaic/

KORE HEAD –682.jpg

do presenta requisiti comportamentali come l'atti-

vità di spostamento (come la ritualizzazione),

quando ha una sua finalità. L'istinto risponde ad impulsi interni ed esterni, per il mantenimento

dell'Individuo e della Specie. Il Sonno presenta le condizioni per essere conside-

rato un Istinto: 1) quasi tutte le aree del Sistema

Nervoso sono coinvolte, 2) presenta fasi prepara-torie, 3) rivela attività di spostamento, 4) ha finali-

tà di conservazione dell'Individuo e della Specie. L'alternarsi regolare e fisiologico delle due fasi del

Sonno e le loro caratteristiche, si possono interpre-tare come la fase appetitiva, preparatoria

(la non REM, con onde lente nel traccia-

to) e consumatoria (REM): la privazione

di questa seconda fase, infatti, scatena un

recupero che le attribuisce un carattere di

necessità tipico degli istinti. Esperimenti effettuati con gli animali,

svegliandoli ogni volta che l’EEG ne ri-

vela l’accadere, ci mostra come ciò pro-

voca prima un tentativo più frequente di

viverla, poi una Patologia caratterizzata da avvele-

namento cerebrale, fino alla Morte entro tre gior-ni. Molte torture inflitte in sistemi politici totalitari

ai dissidenti, hanno utilizzato metodi simili. E’ facile sperimentare - quando dormiamo meno,

per una situazione contingente o per tensioni -

l’accentuarsi nel giorno successivo di quelle che sono le espressioni patologiche del nostro Corpo:

o siamo più instabili emotivamente o cresce o si

rivela quella che è la nostra abituale forma di so-

matizzazione (…soffrire di stomaco, di emicra-

nia…). Ciò dimostra che l'assenza di Sonno e quindi una

riduzione della fase REM (è questa che si cerca di

recuperare prima, se deprivati di sonno) provoca

una alterazione chimica nel nostro Corpo simile a

quella che scaturisce da un atteggiamento non in

armonia con l’accadere della Vita. Chi tenta di costringere la Fisiologia in schemi, ha

perso la consapevolezza dei propri bisogni e vive

secondo ciò che crede di volere, è dominato dalle

situazioni o dai propri schemi mentali, ha un corri-

spettivo biologico di alterazione chimica e fisiolo-

gica tale da provocare disagi e conflitti del com-

portamento o somatizzazioni. Si osserva quindi che c'è relazione tra Sonno/

Sogno e i relativi processi biochimici, come c'è tra

atteggiamenti, qualità di Vita e il nostro stato bio-

chimico, fisiologico interiore.

Serenità, salute

sonno/sogno __processi biochimici

Nevrosi, somatizzazioni

salute armonia funzioni

atteggiamenti/

qualità vita___processi biochimici

nevrosi, somatizzazioni, psicosi

Questo ci suggerisce che il Sonno, con

quella fase REM che corrisponde al Sogno,

nutre il Corpo la notte, come di giorno lo

nutre una Vita vissuta secondo i nostri

bisogni, cioè con le nostre emozioni. Il Sogno sembra essere un guardiano della

Vita selezionato evolutivamente per con-

sentire al Corpo di esprimersi anche duran-te il Sonno (la Vita è continua trasformazione) ma

anche per esprimere quelle emozioni, quelle ener-

gie che durante la Veglia, nella Vita reale, non

sempre e non tutte vengono attivate ed espresse, in

quanto più o meno siamo tutti tesi a controllare il

Corpo, le emozioni, i bisogni veri usando la Co-

scienza ed i vari “dover essere” di questa. Per molti individui il Sogno resta l'unico momento

o uno dei pochi in cui vivere le potenzialità, emo-

zioni del Corpo; non importa se il vissuto del So-

gno è sereno o doloroso, l'importante è che il Cor-

po pulsi, si esprima, liberi, metabolizzi quelle e-

nergie che altrimenti restano bloccate in esso, alte-

randone l'equilibrio chimico e quindi la sua fisiolo-

gia . Esattamente come succede all'Individuo du-

rante la Veglia: se questi vive secondo i bisogni

del Corpo, se è capace di esprimere le proprie e-

mozioni, libera energie; se non è così e vive con-

trollando il Corpo, assoggettandolo ai vari dover essere interiorizzati, trattiene le proprie energie

vitali - che sono sostanze chimiche - le quali resta-

no sul Corpo alterandolo chimicamente, avvele-

nandolo. Le conseguenze sulla Fisiologia del Cor-

po e sulla Vita di relazione sono quindi le solite;

sia in conseguenza di deprivazione di Sonno, sia in

conseguenza di una educazione che ci ha portato

ad essere incapaci di rispettare il Corpo, con i suoi desideri, con i suoi impulsi. La Cultura trasmessa

ci ha invaso e fatto perdere segue a pag. 4

Pagina 2 Kore Informa

Pagina 3 Kore Informa

Compagni di viaggio a cura di Stefania Lussu

Il Secolo scorso ha espresso nella sua prima metà orrori che noi, quasi contemporanei, facciamo

ancora fatica a concepire e percepire come reali: il dolore della generazione che ci ha preceduto e

di quelle contemporanee, massacrate mentre da noi fiorivano Libertà e Democrazia e ci illudeva-

mo che prevalessero sul Pianeta, è ancora in noi non sufficientemente elaborato. Molti individui

hanno ricevuto il dono di esprimere quel dolore, ma anche i sogni, le speranze, le emozioni di chi

fugge dalla Morte per andare verso l’Amore ad ogni livello: poeti, cantanti, filosofi, narratori,

scienziati, artisti, registi, attori, sono stati i nostri compagni di viaggio ai quali è utile rendere o-

maggio per nutrire le nostre anime attraverso ciò che è stato espresso dalle loro.

Nelson Mandela

Nelson Mandela, leader storico del movimento anti-apartheid sudafricano,

nasce il 18 luglio 1918 a Mvezo (Capo Orientale-Sudafrica). Ha vissuto 26

anni in carcere, fino a quando, nel 1994 è riuscito a diventare addirittura pre-

sidente del Paese che lo aveva rinchiuso e privato della Libertà per così lungo

tempo. È diventato simbolo della lotta per i diritti dell'Uomo. Nel 1993 gli è

stato conferito il Premio Nobel per la Pace. È morto il 5 dicembre 2013

all’età di 95 anni. Il che prova che sofferenze fisiche e psichiche, se gestite

nel migliore dei modi, non pregiudicano una vita longeva, e anzi forse

l'aiutano, temprando Corpo e Spirito. In alcune delle sue frasi tutto que-

sto sembra emergere con chiarezza. Con il suo coraggio Nelson Man-

dela ha ispirato il Mondo è stato un esempio per l’intera Umanità e ha

insegnato valori come la Libertà, la non Violenza e il ripudio di qualsiasi forma di Razzismo. Ecco al-

cune delle sue frasi più celebri:

- Tutti possono migliorare a dispetto delle circostanze e raggiungere il successo se si dedicano con pas-

sione a ciò che fanno.

- L’Educazione è l’arma più potente che si può usare per cambiare il Mondo.

- Le difficoltà piegano alcuni uomini ma ne rafforzano altri. Non esiste ascia sufficientemente affilata

da poter tagliare l’anima di un peccatore che continua a provare, armato solo di Speranza, con la con-

vinzione che alla fine riuscirà a rialzarsi.

- Se potessi ricominciare da capo, farei esattamente lo stesso. E così farebbe ogni uomo che ha

l’ambizione di definirsi tale.

- Mi piacciono gli amici dalle menti indipendenti che ti consentono di vedere i problemi da angolazioni

diverse.

- Una preoccupazione di base per il gli altri nella nostra Vita individuale e di comunità può fare la dif-

ferenza nel rendere il Mondo quel posto migliore che così appassionatamente sogniamo.

- Esseri liberi non significa semplicemente rompere le catene ma vivere in modo tale da rispettare e

accentuare la Libertà altrui.

- Provare risentimento è come bere veleno sperando che ciò uccida il nemico.

- Ho imparato che il Coraggio non è la mancanza di Paura, ma la Vittoria sulla Paura. L’Uomo corag-

gioso non è colui che non prova Paura ma colui che riesce a controllarla.

- Una buona Testa ed un buon Cuore sono sempre una formidabile combinazione

- Non mi giudicate per i miei successi ma per tutte quelle volte che sono caduto e sono riuscito a rial-

zarmi.

Nelson Mandela

Foto tratta dalla rete

Sito internet:

http://chikaoduahblog.files.wordpress.com/

za.

Questo accade quando l'Individuo è ormai

arrivato al punto in cui non si può dare il Pia-

cere, controlla il Piacere (intendendo per pia-

cere l'espressione di veri bisogni del Corpo,

ecobiopsicologici direi) neppure in una e-

spressione che bypassa la relazione e quindi

la paura del giudizio, come il Sonno/Sogno.

Quel Corpo è sempre in allarme, timoroso di

stimoli che arrivino a quelle funzioni che or-

mai teme di attivare.

La prima lezione che possiamo dedurre

da una Analisi Psicosomatica del Sogno

è che se il suo ciclo è alterato, il nostro

Corpo, la nostra persona sta soffrendo.

Chi afferma che le bastano poche ore di

Sonno, in realtà si inganna. L’altra lezione che scatur isce

dall’aspetto biologico di questo vissuto,

dalle sue Funzioni, dalle conseguenze

della sua alterazione, è il rivelarsi un

istinto, quindi indispensabile alla Vita: è una

lezione di qualità di Vita, una indicazione di

lavoro direi, per gestire la nostra Esistenza. Se le rivelazioni degli strumenti e/o l'osser-

vazione clinica delle conseguenze della sua

deprivazione, ci insegnano che il Sogno è un

guardiano della Vita, ciò che fa il Sogno

dovrà essere indicazione di Vita.

Nel Sogno il Corpo pulsa, si esprime, vive le

sue Emozioni, libera Energie; una Vita sana

potrà essere solo quella dove l'Individuo ha

appreso ad accogliere se stesso, i propri istin-

ti, le proprie pulsioni, a considerare il Corpo

come una espressione del Sacro, degna quin-

di del massimo rispetto.

Il Corpo sarà così lasciato libero di esprimer-

si, liberando quelle Energie che lo rendono

sano, morale … il cui controllo porta alla Pa-

tologia.

"Il Sonno sia lodato e rispettato! Questa è

la prima cosa! Evitate tutti coloro che dor-

mono male e stanno svegli la notte! " da

"Così parlò Zarathustra"di Nietzsche

Perché il Sogno sembra aver perso di im-

portanza nella nostra socio - cultura? Vi è in noi, a livello biologico, l'eredità della

la capacità di decodificare la Vita. I sintomi pro-

dotti dalla deprivazione di Sonno, quindi di fase

REM, e quelli prodotti da una Vita non in sinto-

nia con le proprie emozioni, hanno lo stesso sen-

so e clinicamente sono gli stessi. I Neonati rivelano una attività di sonno REM

prolungata che si riduce via via fino ai valori

normali. E' come se quella fase REM prolungata

nel Neonato stia psicologicamente e quindi fisio-

logicamente al posto della relazione oggettuale

che ancora non è completa e sia preparatoria di

questa. E’ come se stesse adempiendo ad

una Funzione biologica che poi verrà in

gran parte assunta dalla Vita di relazione,

che potrà essere sana o patologica. Nella Patologia si notano due modalità di

alterazione del ciclo Veglia/Sonno. Alcuni, una percentuale bassa, dormono

molto, quasi a rifugiarsi nel Sonno, il lo-

ro Corpo sceglie di darsi nutrimento dor-

mendo, con più fasi REM, durante le

quali liberare quelle Energie che non è capace di

esprimere durante la Veglia. E’ il caso di dire

che questi dormono al posto di vivere. Individui

che sentono solo nel Sonno e qui possiamo dire

che si proteggono dormendo sia simbolicamente

dai rischi della Vita, sia biologicamente dando al

proprio Corpo una opportunità alternativa di e-

spressione di Energie. L'altra modalità patologica del Sonno, la più fre-

quente, è la difficoltà ad addormentarsi o bru-

schi e frequenti risvegli, situazioni accompagna-

te da ansia, angoscia. Gli individui che ne soffro-

no hanno sviluppato una personalità inadatta a se

stessi, con atteggiamenti non sufficienti ad espri-

mere veri bisogni. Il controllo ha costretto la per-

sona ad essere altro da sé, perciò hanno difficoltà

ad abbandonarsi a quella Funzione biologica che

è il Sonno/Sogno come se la Coscienza, ormai

strutturata come un contenitore di norme che

controlla il Corpo, volesse controllarlo anche

nel Sonno, quando le funzioni coscienti situate

nelle aree cerebrali, sono escluse. Come avvie-

ne il controllo? Impedendo loro di addormentarsi

o risvegliandoli bruscamente quando la Fisiolo-

gia, l’accadere della Vita, sta per entrare in fase

REM, quasi avesse paura di ciò che vivrà, perchè

questo sarà secondo il Corpo, ma l’espressione

corporea è considerata pericolosa dalla Coscien-

Pagina 4 Kore Informa

Kore Informa Pagina 5

storia dell'Uomo, il cui ciclo Sonno/Veglia ha

sempre seguito il ciclo Luce/Buio. Solo negli

ultimi cento anni questo ritmo è stato alterato

con l'invenzione della Luce e l'impiego del tem-

po dell'Oscurità con attività di impegno raziona-

le. Prima dell'illuminazione prodotta dall'Ener-

gia Elettrica, le serate rischiarate dalla luce delle

candele o dalla Luna, erano vissute con un mag-

giore contatto fisico tra le persone e con una co-

municazione verbale caratterizzata da racconti

fantasiosi o appartenenti alle tradizioni, e come

tali ricchi di personali proiezioni. La Cre-

atività defluiva e chissà quante emozioni

venivano vissute attraverso questi rac-

conti che si muovevano tra l'Esperienza,

il romanzato, il fabulatorio, il Mito. Tutto questo era il vissuto della Sera, ol-

tre alla possibilità di una quantità mag-

giore di tempo per il Sonno e quindi di

tempo REM, la Notte.

Il Positivismo e la Tecnologia hanno portato

l'Uomo a privilegiare, negli ultimi Secoli della

sua storia, ma soprattutto nel nostro Secolo, la

Razionalità. Ma biologicamente l'Uomo è il

frutto di tre milioni di anni durante i quali la sin-

tonia con i ritmi della Natura gli ha permesso un

uso della sua creatività ed interiorità: durante il

Giorno per sopravvivere, alla Sera per riempire

di immagini l'Ombra, durante la Notte con il

Sogno. Era una Vita vissuta con il Corpo, con le

Emozioni che avevano naturalmente e spontane-

amente l'accesso all'esterno 24 ore su 24, nel

Male e nel Bene; era direi, necessità. Di questo

biologicamente l'Uomo ha bisogno, questo è ne-

cessario che integri con la consapevolezza nella

sua attuale modalità di Vita, migliore per tanti

altri aspetti.

Il Corpo comprende ancora in Sé, nella sua

eredità biologica quei bisogni che non hanno più

culturalmente la possibilità di essere espressi, in

quanto il nostro tempo è organizzato razional-

mente ed illuminato da non lasciare spazio a

Creatività e Fantasia. Che cosa è rimasto, ades-

so, all'Uomo normale, cioè inconsapevole e in-

capace di interpretare quei messaggi che il Cor-

po continua a mandare? Solo il Sogno. Il Sogno così screditato e ridico-

lizzato dalla Razionalità ed anche dalla Psicoa-

nalisi.

Il Positivismo ha sostituito l'Oggettivo al

Soggettivo, che poteva essere inquinato dalla

Fantasia, dai “Sogni”. La Psicoanalisi ha di-

stolto l'attenzione dal Sogno come momento

di emozione e quindi vitale, trasferendola al

suo aspetto di fornitore di strumenti per aiu-

tare un Corpo a riappropriarsi della capacità

di vivere le proprie Emozioni ed anche quin-

di di...sognare. Da protagonista a solo stru-

mento di Indagine. La Tecnologia ha condizionato l'Uomo ad

usare la sua parte razionale, gli ha tolto

Creatività ed Emozioni, poco stimolan-

do in lui le strategie logiche; il momen-

to, la situazione del “problem solving”

si presenta sempre più raramente per il

Bambino e per l’Adulto, è tutto “già

fatto”, dal giocattolo alla Storia (in vi-

deo), allo strumento di lavoro … Ciò

risulta dannoso per quelle aree cerebra-

li, tipiche della specie umana, preposte alle

strategie logiche e selezionatesi evolutiva-

mente per questo, stimolate invece da situa-

zioni che liberano la Creatività, la Fantasia,

le Emozioni.

Per nutrire, stimolare quelle aree, spesso per

il Bambino o per l’Adulto inserito in questa

Vita organizzata, non è rimasto che il Sogno,

il quale agisce direttamente, come l'ultima

speranza per il Bambino o per l’Adulto ben

inserito in questa vita organizzata e

“rassicurante”: qualche emozione vissuta

nel Sogno può permettere alle Energie di

quell'Individuo di straripare e di inondare la

sua Vita armonizzandola. E’ necessario educare l’Uomo contempora-

neo a recuperare il Sonno come momento di

bisogno fisiologico e non a trattare questa

Funzione come qualcosa che resta da fare

solo a chi non può “tirar tardi”.

Cari amici di Kore, sono passati tre anni da quando ci siamo incontrati a

Follonica per la presentazione del mio libro “Gioco

di specchi: riflessioni tra Natura e Psiche”. Durante

questo periodo mi sono assunta un grande impegno,

che si è concretizzato in un altro libro di cui vorrei

parlarvi. S’intitola “Il corpo racconta: Psicosomati-

ca e archetipo”. Questo mio nuovo lavoro è in buona misura il se-

guito del precedente. Quello raccoglieva diversi pic-

coli saggi in cui si affrontavano temi generali

dell’Ecobiopsicologia, tendenti a cogliere le analo-gie profonde tra il mondo della Natura e quello della

Psiche; questo entra più nel merito di una

Psicosomatica simbolica, alla ricerca

dell’Archetipo fondante le strutture del no-

stro Corpo. Anche questo libro dunque nasce da una

profonda esigenza di significato, da un bi-

sogno di cogliere ciò che lega, rispetto ad

una Cultura scientifica che non ha fatto

altro che dividere. Come biologa, mi ero interessata particolarmente

alle dinamiche evolutive, al divenire delle specie, al

filo rosso che le unisce tutte nonostante la moltepli-

cità delle loro forme. Ma interessarsi di meccanismi

evolutivi significa vederli in relazione all’ambiente

in cui si svolgono; l’orizzonte così si amplia, i cam-

pi d’interesse s’inanellano l’uno con l’altro fino a

che la Terra non basta più. Pur restando la Biologia

il mio interesse primario, fui affascinata

dall’evoluzione dell’Universo. Mi accorsi così che,

per comprendere il divenire dell’immensamente

grande (Macrocosmo), dovevo conoscere

l’immensamente piccolo (Microcosmo): il mondo

delle Particelle e delle forze che hanno plasmato

l’Universo conosciuto. Sentivo sempre di più le profonde relazioni tra tutte

le cose e coglievo come alcune leggi fondamentali

fossero applicabili, mutatis mutandis, ai diversi li-

velli di complessità dell’esistente. Mi vennero in mente le grandi intuizioni dei filosofi presocratici,

che avevano colto, per vie misteriose, verità che noi

avremmo scoperto per via scientifica alcuni millenni

più tardi. Da dove avevano attinto? Quali capacità

Kore Informa Pagina 6

Il corpo racconta: psicosomatica e archetipo

di Maria Pusceddu

possiede potenzialmente la Mente? Mi resi con-

to che l’altro universo ancora da esplorare era

proprio il frutto più maturo dell’evoluzione della

Materia: la Psiche umana. Cominciai così ad interessarmi di Psicologia.

Trovai nella Psicologia analitica di Jung la sinto-

nia più adeguata al mio sentire. L’aspetto per me più innovativo ed interessante

fu l’idea junghiana di un Inconscio più vasto ri-

spetto a quello freudiano, condiviso da tutti gli

Uomini: l’Inconscio collettivo. Jung era giunto a

questa conclusione comparando tra loro tradizio-ni e miti di popoli antichi, o a tutt’oggi

ancora abbastanza “primitivi”, e coglien-

do delle similitudini di base su temi fon-

damentali nell’organizzazione della Psi-

che umana. Egli ritrovò questi temi, e le

immagini corrispondenti, nei suoi sogni

ed in quelli dei suoi pazienti; concluse

così che questi fossero strutture fondanti lo sviluppo psichico di tutti gli Uomini e,

mutuando il termine da Platone, li chiamò ar-

chetipi. Per Jung l’Archetipo è inconoscibile in

sé, ma si manifesta a noi attraverso immagini

archetipiche che lo rappresentano a vari livelli

di complessità. Al centro della totalità psichica Jung pone

l’archetipo del Sé; si tratta di un principio-guida

interiore che, dalle profondità dell’Inconscio,

indirizza L’Io (centro della Coscienza) verso la

realizzazione del proprio progetto tramite il pro-

cesso d’individuazione. Esso si manifesta tra-mite i sogni che, come gli antichi ben sapevano,

vanno tenuti in seria considerazione. Per questo

motivo, solo una sana dinamica tra Coscienza ed

Inconscio può portare alla realizzazione piena

dell’Individuo. Marie-Luise Von Franz, la grande allieva di

Jung recentemente scomparsa, si domandava:

“Noi sogniamo il simbolo del Sé o noi siamo il

sogno del Sé?”. Leggendo questa frase mi venne

in mente un parallelo biologico: noi siamo indi-

vidui che possono propagare i propri geni secon-

do un nostro progetto o siamo, come dice R. Da-wkins, “la macchina costruita dai nostri geni per

potersi riprodurre?”. Possiamo definire il pool ge-

nico come il Sé biologico? Il Sé junghiano è in

contatto costante con il flusso dell’Evoluzione psi-chica, cioè l’Inconscio collettivo; il genoma indivi-

duale è in contatto con il flusso dell’evoluzione

biologica di cui è una manifestazione. Entrambi

onde di un mare insondabile. In definitiva, Jung ha scavato nella Filogenesi del-la psiche, come gli scienziati evoluzionisti hanno

scavato nella Filogenesi degli organismi, per trova-

re le invarianti di base ed i principi organizzatori

dell’evoluzione stessa. L’analogia tra i due mondi,

fisico e psichico, è più che evidente. Inoltre Jung ha ipotizzato che alla

base della piramide psichica (Io,

Inconscio personale, Inconscio col-

lettivo) ci sia un substrato, definito

Psicoide, in cui Materia e Psiche

sono ancora con-fuse; si tratterebbe

cioè di una “prima essenza” che comprende ancora in sé, in modo

indistinto ed indistinguibile, tutto

ciò che in seguito si manifesterà co-

me evoluzione della Materia e della

Psiche. Ma, se Materia e Psiche hanno

un’origine comune e se l’Uomo è

per il momento l’apice

dell’evoluzione della Materia, dob-

biamo supporre che, in profondità,

la sua Psiche contenga memoria di

tutto il processo filogenetico che ha portato fino a noi.

L’Uomo quindi sarebbe ad

un tempo frutto e custode di

quella storia. Proprio nei giorni in cui pre-paravo un intervento sullo

Psicoide, a commento de “Il libro rosso” di Jung,

mi è apparsa alla mente un’immagine che compen-

dia, senza bisogno di parole, quanto vado dicendo.

Per questo ho voluto farla disegnare per metterla

nella copertina di questo libro. L’Uomo è al centro

di una specie di clessidra: esso è la sintesi di tutta l’Evoluzione del Cosmo e ne contiene,

nell’Inconscio, tutta la memoria. Comunque giri la

clessidra, l’Uomo resta il punto d’incontro e di e-

spressione della storia dell’universo. In quest’ottica diventa più facile comprendere le incredibili intuizioni di Eraclito, Democrito ed altri

filosofi antichi; essi hanno saputo rendere la loro

mente così limpida e recettiva da cogliere

“memorie” sepolte dentro ciascuno di noi e che

sono il “riflesso” dell’Universo che ci ha generati. Le moderne teorie della Complessità sostengono

che, per fare analisi corrette dei fenomeni e dei

sistemi, è necessario studiarne sia i componenti

che i “connettivi” che li mettono in relazione tra

loro. E’ proprio il legame ciò che trasforma un insieme caotico di elementi in una struttura dotata

di un livello di complessità superiore, con pro-

prietà emergenti del tutto nuove rispetto ai com-

ponenti stessi. Così la Molecola trascende gli A-

tomi che la compongono, la Cellula trascende le

Molecole che la compongono,

l’Uomo trascende le cellule

che lo compongono. Legare insieme significa, dun-

que, passare ad un livello su-

periore, fare quindi opera di

trascendenza. A questo propo-sito è interessante notare che

la parola “religione” deriva dal

Latino re-ligare, cioè legare

insieme. In Greco unire insie-

me si dice sun-ballein (sun-

ballein) da cui deriva la parola

“simbolo”. Il Simbolo è frutto di un processo psichico che

lega un oggetto o

un’immagine ad un significato

tramite l’Analogia. Io, negli studi e nella Vita, sono sempre anda-

ta alla ricerca di legami

tra le cose e dei loro si-

gnificati; era fatale quin-

di che convergessi sulla

Psicologia analitica di

Jung, che dedicò alla ricerca dei Simboli della

Psiche tutta la sua esistenza. Più riusciamo a svelare aspetti profondi del nostro

universo (riguardino essi la Fisica delle Particelle,

i recessi del cosmo, la Biochimica della Vita o la

nostra Psiche) più ci sentiamo paradossalmente avvolti da un arcano mistero, di cui si percepisce

la numinosa potenza. Questo ci permette di co-

gliere, insieme alle nostre capacità, i nostri limiti;

ma nello stesso tempo ci fa sentire depositari e

partecipi della grandezza di quanto stiamo fatico-

samente indagando. Con questa mia nuova fatica, infine, desidero dare

Il corpo racconta di Maria Pusceddu, 2013,

Persiani Editore

Immagine tratta dal sito internet:

http://www.persianieditore.com/home/wpcontent/uploads/201

3/12/IlCorpoRacconta_Cover.jpg

Pagina 7

Kore Informa Pagina 7

un modesto contributo alla riscoperta della nostra

complessità a cui si è giunti attraverso un lungo

cammino, guidato da principi fondanti universali

che sono riconoscibili per chi sa vedere. Si tratta di tentare di riconoscere l’Uno che si cela

sotto il molteplice. Ciò va colto in una prospettiva diacronica, attra-

verso i passaggi filogenetici che nel tempo hanno

condotto fino a noi, nel Corpo e nella Psiche; ma

va anche visto in una prospettiva sincronica in

quanto Soma e Psiche si esprimono, ciascuno con

il suo linguaggio, in modo congruente nel hic et nunc (qui e ora). A questo scopo ho rivisitato gli

organi del nostro Corpo in una prospettiva filoge-

netica, ontogenetica e simbolica in modo da co-

gliere nella Funzione e nella Disfunzione il signifi-

cato ed il messaggio da utilizzare in terapia; ho an-

che riportato, a sostegno degli aspetti teorici, diver-

si flash clinici. L’obiettivo è ambizioso, l’orizzonte vasto e le diffi-

coltà enormi, anche perché questa ricerca di archeti-

pi orientanti la filogenesi delle strutture corporee

non è mai stata tentata prima d’ora.

Kore Informa Pagina 8

Tirocinio per Psicologi

L’Associazione Kore, Centro Studi Olismo e Psicosomatica, è dal 2007 sede di tirocinio post-Laurea

per Psicologi, in base alla convenzione stipulata, e recentemente rinnovata, con l’Università La Sa-

pienza di Roma – Facoltà di Medicina e Psicologia (Convenzione n. 120 del 31/08/2012 con scaden-

za al 31/08/2015). In questi cinque anni sono già avvenute molte collaborazioni che hanno visto

l’avvicendarsi presso la nostra associazione, nei diversi semestri, di un certo numero di tirocinanti che

con noi hanno portato a termine il loro percorso di Formazione universitaria.

LE ATTIVITA' OGGETTO DI TIROCINIO SONO:

- partecipazione ai “Sabati di Kore”, tesi a formare ed informare i soci con argomenti che hanno come

riferimento culturale e metodologico l'Ecobiopsicologia e tutte le altre discipline psicologiche ed anali-

tiche che sono alla base di una Educazione Psicosomatica intesa come prevenzione del Disagio e della

Patologia;

- discussione di casi clinici insieme all'equipe di psicologi e psicoterapeuti.

Referente tirocini: Dott.ssa Daniela Cecchi

Numero di tirocinanti ammessi per semestre: 2

E' prevista la presenza di Psicologi iscritti all'albo/tutor.

La scheda informativa relativa all’Associazione Kore è attualmente visibile sul sito della Facoltà di Medi-

cina e Psicologia della Sapienza di Roma:

http://www.psicologia1.uniroma1.it : “Verso la Professione”>“Tirocini post laurea”>“Banca dati".

I tirocini si svolgeranno presso la sede dell’Associazione, in via Bellini, 39 a Follonica.

Info: tel. e fax: 0566/49100, e-mail: [email protected]

Si tratta di lavorare sul versante “materiale” dello

Psicoide, rimasto in ombra nei filoni di Studio jun-

ghiani, secondo i criteri usati per il versante psichi-

co; ciò allo scopo di toccare con mano come le Leg-

gi universali, cioè archetipiche, valgano allo stesso

modo per il Corpo e per la Psiche. E’ come se lo Psicoide junghiano fosse il corpo di

una farfalla da cui finora è emersa una stupenda ala

variopinta; il mio tentativo mira a far spuntare anche

l’altra, per raggiungere, prima o poi, l’armonica

simmetria che Jung aveva immaginato e percepito. Non penso certo di aver raggiunto nelle pagine che

ho scritto quanto sarebbe auspicabile; tuttavia, se il

paziente lettore riterrà che in questo mio grande

sforzo di sintesi io abbia dato anche un minimo con-

tributo alla causa, sentirò di non aver lavorato inva-

no.

Il Mito è portatore di una sapienza rivelatrice di una

superiore Realtà, al di là delle anguste categorie

della sfera razionale. L’etimologia greca –mythos-

rimandaal significato di racconto: non si tratta di

narrazione di fatti realmente acca-

duti, ma di intuizioni che danno

accesso alla dimensione del Sacro.

Le figure simboliche, attraverso le

quali si dispiega il racconto, hanno

qualcosa di numinoso,e perciò tali

da attivare un’energia costruttiva e

trasformatrice all’interno delle co-

scienze. Perciò si suole dire che il

Mito non è mai accaduto, ma acca-

de sempre nella Vita degli uomi-

ni…

L’antropologo polacco Bronislaw

Malinowski afferma che “ il Mito

è un ingrediente vitale della Civil-

tà umana; non favola inutile, ma

forza attiva costruita nel tem-

po”.La Dea greca Igea, figlia di

Asclepio, Dio della Medicina, è

figura archetipica della Salute e

del Benessere: c’era

una volta…ma può

essere sempre presente

dentro di noi, come

immagine mitologica e

come simbolo attivato-

re di un’energia guaritrice. Gli attributi della Dea

vanno distinti da quelli riferiti al padre: Asclepio è il

Medico che risana dalle Malattie e risuscita dalla

Morte, mentre Igea è a salvaguardia della salute.

Gli ospedali, presso i luoghi di culto del-

Dio,ospitavano gli ammalati ove il Dio stesso pote-

va comparire in sogno e suggerire loro il rimedio

utile per la guarigione: la Medicina nell’antica Gre-

cia non è tanto distante dalla moderna teoria jun-

ghiana circa il potere risanatore dell’Inconscio. A-

sclepio è figlio di Apollo ed in qualche modo ha a

che fare con l’Equilibrio, la Misura, la Bellezza.

Igea suggerisce l’idea del Benessere, della Preven-

zione dalle Malattie: la sua immagine–quale rece-

piamo dalle antiche sculture e dalla moderna inter-

pretazione di Klimt- trasmette Forza, Fascino, Se-

renità. E sembra evocare l’idea di un fem-

minile che sa attuare percorsi di bellezza,

di cultura, di trasformazione e di individu-

azione. A questo proposito è importante

ricordare come gli archetipi del femminile

–Luna e Venere- siano ben distinti ed op-

posti agli archetipi del maschile –Marte e

Sole- preposti all’attività razionale e co-

sciente. Dall’isola di Coo proviene la bel-

la statua in marmo di Età Ellenisti-

ca:leggiamo Serenità ed Armonia

nell’espressione del volto della Dea avvol-

ta dalle spire di un serpente, l’animale che

muta pelle. Se Igea è simbolo di Bellezza

e di Trasformazione, diverso è il significa-

to trasmessoci dalla sorella Panacea

(rimedio per tutti i mali), che –già nel no-

me- sembra alludere ai farmaci con cui ci

illudiamo di curare tutte le Malattie. In

Epoca Moderna il pittore austriaco Gustav

Klimt ha celebrato l’immagine di Igea co-

me allegoria della Medicina.

Il Corpo prosperoso, avvolto nell’abito

rosso, esprime eros e Passione.Il rosso e

l’oro sono i colori simbolici del Potere, e

la dea con i suoi attributi –il serpente e la

coppa che tiene nella mano sinistra- è figu-

ra carismatica in un percorso che conduce

alla salute.

C’era una volta Igea…

di Angela Fabbri

Igea

statua in marmo,II sec.A.C

Museo Archeologico,

Isola di Coo (Grecia)

Immagine tratta dal testo

Mitologia Greca, ed. Bonechi, 1999

La Medicina, di G.

Klimt,

olio su tela, 1901-

1907,

(dipinto distrutto nel

1945 nell'incendio del

castello di Immen-

dorf),

Università-di-Vienna

Sito internet: http://

barbarainwonder-

lart.files.wordpress.co

m/2013/02/

kt10sig.jpg

Kore Informa Pagina 9

Pagina 10 Kore Informa

Per le sue prerogative, Igea richiama alla mente la

Dea olimpica Venere, icona della Bellezza fisica e

morale, della Passione e dell’Emancipazione attra-

verso le vie dello Spirito e dell’Intelletto (nelcosmo

il pianeta Venere segue il pianeta Mercurio).

“Alma Venus” la definisce il poeta latino Lucrezio

nel De Rerum natura:l’aggettivo alma,dal verbo

latino alo (nutro), allude alla benefica presenza

della Dea, messaggera di Armonia, di Pace e di

Fecondità.

Questi sono gli attributi capaci di attivare possibi-

li percorsi per la Salute, quando il Corpo, anziché

chiudersi nella “corazza”, può attraversare la Vita,

aprendosi alle Esperienze, alla Cultura ed alla Tra-

sformazione, nell’ascolto di Sé e nel confronto se-

reno con l’Altro.

In corrispondenza con il carisma venusiano, su di

un altro versante, nella sapienza offertaci dagli Ar-

cani Maggiori dei Tarocchi, troviamo la figura

dell’Imperatrice, assisa in trono con nobiltà e dol-

cezza.

Saggezza ed intelligenza creatrice, potere e dolcez-

za, equilibrio e serenità caratterizzano questa im-

magine femminile che -al pari di Igea e Venere-

può ispirare armonia e individuazione, in un per-

corso che conduce alla fecondità ed alla salute.

Venere di Rodi, Statua in marmo, V Sec. A.C.,

Museo Archeologico,Isola di Rodi,Grecia

(foto di Angela Fabbri)

L’Imperatrice

Immagine tratta da “I tarocchi. Predire il futuro...”

a cura di Demi, Demetra, Firenze,2002

Asclepio

Statua marmorea, Musei Capitolini (Roma).

Sito internet: http://it.wikipedia.org/wiki/Asclepio

Piedi e Postura

di Valeria Achilli

In un recente sondaggio il 53% degli intervistati ha

dichiarato di avere dolori ai piedi. Sembra superfluo

descrivere l'immenso lavoro che i nostri piedi, fon-

damentali organi di moto e di senso, sono costretti a

compiere ma troppo spesso ci ricordiamo di loro so-

lo quando cominciano a far male. La complessità

strutturale del Piede è proprio dovuta alle funzioni

cui esso è deputato, funzioni molteplici e soprattutto

molto precise una struttura così piccola riesce infatti

ad adattarsi alle più svariate situazioni, presiede alla

stabilizzazione e gioca un ruolo fondamentale nella

postura. Alla luce di quanto detto appare chiaro co-

me un appoggio

del piede scor-

retto influenzi o

a sua volta pos-

sa essere quindi

c o n d i z i o n a t o

dalla Postura.

Ma cosa è la

Postura? E cosa

si intende quan-

do si parla di

Posturologia? La Postura è

l'espressione dell'inte-

grazione tra le Fun-

zioni psichiche, bio-

chimiche e somato-

sensoriali di un Indivi-

duo; la Posturologia è la disciplina che si occupa

della Postura e più specificatamente del sistema to-

nico posturale. La Postura è fortemente influenzata da tre recettori

(entrate) principali, Piedi, Bocca e Occhi, ma esisto-

no anche entrate secondarie e altrettanto importanti. La Posturologia insegna che gran parte delle Patolo-

gie quali tendiniti, tensioni muscolari, sciatalgie, po-

dalgia, ecc.., possono essere espressione del malfun-

zionamento di uno o più olistica del Corpo e della

“Malattia” recettetori deputati alla regolazione del

sistema tonico posturale, dunque la Posturologia

non può esistere se non all'interno di una concezione

come ad esempio le problematiche di tipo viscerale,

le cicatrici, traumi importanti, problematiche psico-

emotive, ecc. o presenta un appoggio scorretto.

debba essere in grado di sapere fare un bilancio

funzionale globale del sistema posturale ed ana-

litico dei singoli recettori, e non limitarsi esclu-

sivamente al distretto podalico.

Attraverso la Posturologia si è ormai accertato

che lo squilibrio di un recettore può riverberar-

si anche su gli altri recettori.

Con questa premessa è facile comprendere co-

me il podologo dinanzi ad un paziente che rife-

risce dolore e non può fare a meno di avvalersi

dell'integrazione delle varie branche specialisti-

che della Medicina, perchè è l'unico modo di

fare postura. Prendiamo ad esempio le

gambe gonfie: Patologie

che modificano i rapporti

tra i vari segmenti ossei,

come scoliosi o più banal-

mente posizioni protratte

nel tempo che comportano

uno squilibrio funzionale

della Colonna, provocano a

loro volta un disallinea-

mento del Bacino con in-

sufficiente svuotamento

venoso a carico della Pianta del

Piede. Questa insufficienza ve-

nosa di origine posturale può

spesso essere risolta, o quanto

meno ridotta, attraverso una

buona correzione dell'appoggio plantare. Va ricordato poi come anatomicamente le cate-

ne muscolari, attraverso le quali si esplica la

motricità dell'intero organismo, finiscano a li-

vello dei piedi ed è intuibile come un cambia-

mento di posizione di qualsiasi parte del Corpo

possa avere un effetto sull'appoggio plantare e

come a sua volta un appoggio dei piedi scorretto

possa provocare una sintomatologia dolorosa o

disturbi di funzionamento sulle strutture sovra-

stanti, ma, nella disamina di quello che può in-

fluenzare il corretto funzionamento delle catene

muscolari, e quindi di un buon appoggio del

Piede, merita però di essere evidenziato il lega-

me tra Corpo e Cervello inteso nella sua Funzio-

ne psico-emotiva. Una persona “positiva”

Piedi e Postura

Immagine tratta dal sito internet:

http://www.italiamedica.eu/italiamedica/wp-

Pagina 11 Kore Informa

assumerà un atteggiamento posturale estensione,

con schiena dritta e sguardo diretto in avanti, men-

tre un soggetto depresso avrà un atteggiamento in

flessione, con schiena curva e sguardo verso il

basso, con conseguenti alterazioni delle catene

muscolari, e quindi posturali, che potranno mani-

festarsi con problematiche in vari distretti corpo-

rei, tra qui quello podalico.

.Qualunque specialista si occupi di Posturologia

deve quindi saper eseguire un esame clinico del

paziente, ma deve essere anche in grado di valuta-

re la situazione in un'ottica psicosomatica, ovvero

cercare di capire in che misura gli aspetti psicolo-

gici entrano in gioco nella postura del soggetto e

eventualmenteindirizzarlo o chiedere consulenza

dello specialista competente.

Impronta di piede nella sabbia

Immagine tratta dal sito internet:

http://it.freepik.com/index.php?goto=41&idd=40053&url=aH

R0cDovL3d3dy5zeGMuaHUvcGhvdG8vNDkzNDE2

Postura

Immagine tratta dal sito internet:

http://www.disinformazione.it/images/postura.jpg

Un buon appoggio del Piede è quindi fonda-

mentale per la Postura, la cui buona funzionali-

tà è a sua volta di fondamentale importanza ai

fini di un corretto equilibrio dell'Organismo e

per ridurre l'incidenza di diverse Malattie. Non esiste una postura ideale, ma una postura

sana e funzionale.

Determinante è la prevenzione in particolare

durante l'Età Evolutiva, per non far cronicizza-

re errati atteggiamenti posturali, e nell'Età A-

dulta, per correggere errati appoggi plantari.

Pagina 12 Kore Informa

Studi di Anatomia (Laringe e gamba)

Leonardo da Vinci,

c.a.1510 , disegno

Royal Library, Windsor, Inghilterra

Tratto dal sito internet:

http://www.wga.hu/support/viewer/z.html

“La Respirazione è la culla del ritmo”,scrive R. M.

Rilke (a) Il ritmo è una caratteristica intrinseca della

Vita, ne costituisce il modello base e risponde alla

legge di polarità, che contempla l’esistenza di due

poli complementari. Il nostro ritmo individuale, con

i ritmi circadiani del nostro Corpo, è strettamente

interrelato con i ritmi più vasti del Pianeta: ciclo del

giorno e della notte, quello delle stagioni, etc.

Attraverso il Respiro siamo costantemente collegati

con l’Universo. Noi viviamo nell’Aria e grazie

all’Aria, che possiamo paragonare ad una sorta di

“tessuto connettivo” che contemporaneamente ci

separa e ci unisce a tutto l’Universo in un sistema a

reti complesse.“Nelle diverse lingue indoeuropee la

parola Aria … è associata al Vento, alla Luce, e al

Cielo. … L’etimo esprime l’essenza dinamica, lumi-

nosa, spaziale, infinita di questo elemento. Essa è

l’aspetto arioso e divino in noi:

vento soffio pneuma spirito. In

tutte le grandi religioni e cosmo-

gonie è elemento portatore di

vita, di luce, di creazione e di

parola … l’aria porta il cielo

dentro di noi, il soffio leggero e

vitale nella pesantezza della ma-

teria … La metafora ariosa del

respiro propone il ciclico, natu-

rale alternarsi di pieno e di vuoto

in cui la leggerezza contiene in sé

la premessa vitale di una futura

pienezza in un ritmo basato sull’ al-

ternanza armonica di questi due op-

posti … Aria come respiro -soffio

vitale- ma soprattutto come principio che conferisce

il respiro e la vita, attraverso il suo flusso”. (b)

Sappiamo che l’Ontogenesi ricapitola la Filogenesi:

nel processo della respirazione ciò significa, per cia-

scuno di noi, il passaggio dalla vita prenatale, vis-

suta nel mondo acquatico, alla vita postnatale che si

realizza nel mondo aereo.

Con l’evento della nascita il Bambino è in grado di

compiere la sua prima respirazione, atto fondamen-

tale per la Vita che si configura come il primo atto

fisiologico autonomo. L’Aria è il primo nutrimento

di Vita e la Respirazione è la prima modalità con cui

impariamo a conoscere e introiettare il Mondo, a

relazionarci con esso. Quindi il respiro come prima

relazione.

Dalla nascita in poi, fino al momento della morte,

che ne siamo consapevoli o meno, il respiro accom-

pagnerà ogni istante della nostra Vita esprimendosi

con modulazioni e modificazioni connesse a parti-

colari condizioni di esperienze sia fisiche che emoti-

vo-affettive.

Il Respiro dà voce alle fondamentali espressioni del-

la nostra Vita interiore: il Sorriso, il Pianto, il Sospi-

ro, l’Ansia, la Rabbia, il Dolore, costituendosi come

una sorta di “ponte” con l’Anima, come è stato per-

cepito fin dall’Antichità ed espresso in tutte le reli-

gioni.Ad ogni respiro il susseguirsi ininterrotto di

inspirazione ed espirazione sembra scandire il ripe-

tersi del ciclo Vita-Morte-Vita.

Quando inspiriamo assumiamo ossigeno dal Mondo

esterno e quando espiriamo emettiamo anidride car-

bonica prodotta dal nostro Corpo. Nella inspirazione

“facciamo entrare”, assor-

biamo dal Mondo esterno

ciò che ci serve per vivere;

nella espirazione “facciamo

uscire” ciò che abbiamo tra-

sformato ed è un nostro pro-

dotto. Si realizza così uno

scambio, una condivisione

della stessa sostanza vitale

con gli altri esseri viventi.

Mentre l’atto di inspirare è

inteso come “spirare in” cioè

soffiare, animare, dar Vita a

qualcosa; nell’atto della espira-

zione c’è un offrire se stessi nel

senso che insieme ai cataboliti,

espressione fisiologica dell’esistere, portiamo

all’esterno odori, suoni, parole. Gli organi della fo-

nazione consentono di modulare la nostra espirazio-

ne in espressioni verbali. Anche nel linguaggio le

componenti respiratorie ed emotive sono inseparabi-

li.

Nell’atto respiratorio l’alternarsi del dare (espiro) e

del ricevere (inspiro) costituisce il fondamentale

processo di scambio, di contatto, di relazione tra

mondo interno e mondo esterno, tra singolo ed uni-

verso, incessantemente per tutta la durata della Vita.

Lo scambio con l’esterno avviene negli alveoli pol-

monari, situati nel torace, luogo simbolo di emozio-

ni e sentimenti. I Polmoni sono organi di contatto

RESPIRO: NUTRIMENTO DI VITA

di Viviana Nacchi

Soffione

Immmagine tratta dal sito internet:

http://www.assobenessere.it/details.asp?

Pagina 13 Kore Informa

in profondità. e come tali rappresentano una sorta di

“pelle intima”.Il Respiro ci rapporta costantemente

con il tutto.

L’Aria che respiriamo ci collega non solo tra noi,

ma con tutto l’Universo perché nella realtà tutto è

legato.

Pensiamo al Mondo Vegetale: sono le piante, con le

loro foglie, che producono l’Ossigeno. E’ interes-

sante notare che le piante hanno Ossigeno come

prodotto del catabolismo, del rifiuto, mentre

nell'Uomo il prodotto di rifiuto è l'Anidride Carbo-

nica. “Quindi tra il mondo vegetale in senso lato

ed il mondo animale esiste specularità: quello che

per me è rifiuto, per il mondo vegetale diventa ali-

mento, quello che là è rifiuto diventa per me alimen-

to. Quindi noi siamo intimamente legati al Mondo

vegetale e viceversa. Leggere e vivere la Vita adot-

tando un criterio sintetico nel senso di trattare tutto

ciò che è al mondo come ambito interrelato corri-

sponde ad un’ottica di sistema, un’ottica Ecobiopsi-

cologica “(c) (4 )

Parlare di Respiro vuol dire parlare di Relazione, di

Parola, di Comunicazione. In questa ottica, i proble-

mi che si manifestano negli organi della respirazio-

ne traducono gli scambi con l’ambiente circostante

per quello che riguarda il nostro bisogno di Aria,

spazio vitale e autonomia.

Le alterazioni del respiro che diventano Sintomi,

segnalano la presenza di un’alterazione dell’armonia

individuale; queste esperienze possono essere

l’occasione per ripartire verso un nuovo equilibrio

più in sintonia con il proprio Sé.

Occorrerà allora riconoscere, accogliere quei sinto-

mi e dar loro un senso ed un significato per la nostra

Vita. Il Respiro può subire variazioni di ritmo, di

frequenza, lunghezza e profondità in rapporto a cir-

costanze emotive o a stati di Patologia o per effetto

di interventi volontari.

La Funzione respiratoria ha una peculiarità rispetto

a tutte le altre Funzioni dell’Organismo che è quella

di poter essere sia spontanea e inconsapevole che

volontaria.

In particolar modo la componente volontaria della

Respirazione permette di modificare attivamente la

dinamica del Respiro, accompagnando le attività e i

vissuti emozionali profondi.

In linea generale siamo soliti pensare che per avere

il massimo dalla Respirazione basti inspirare ed e-

spirare.

Ci preoccupiamo di ciò che mangiamo e beviamo,

ma non di come respiriamo, forse perché lo faccia-

mo fin dalla nascita, in modo inconsapevole, per

25.920 volte al giorno.

Invece il Respiro è un efficace strumento, una abili-

tà da riscoprire che ci permette di ottenere benefici

considerevoli.

Variando la profondità, il ritmo e la velocità della

nostra respirazione possiamo facilmente gestire lo

stress e rilassarci, elaborare in modo efficace le no-

stre emozioni e stati d’animo, creare un maggiore

senso di pace, creatività e chiarezza.

“Colui che controlla il respiro controlla la mente

Colui che controlla la mente controlla il respiro”

(Upanishad)

NOTE

a) Rilke R.M. in “Psicanalisi dell’aria” di G: Bachelard

b)Nicolosi S., “Simbolismo dell’Aria e nascita del mondo:

il mito di Illmatar, figlia dell’Aria, e il principio femminile

creativo” in Quaderni Asolani, Paolo Emilio Persiani Edito-

re

c) Ecobiopsicologia: nuova disciplina nel panorama delle

scienze della complessità che vede l’individuo come nodo

di una retee complessa di relazioni e funzioni, esterne e

interne a lui.

BIBLIOGRAFIA

1) AAVV, Mysterium Coniunctionis – Spiritualis Substan-

tia in Quaderni Asolani, Casa Editrice Persiani, Bologna,

2012

2) Bachelard G:, Psicanalisi dell’aria, Edizioni red, Mila-

no, 2007

3) Dethlefsen T., Dahlke R., Malattia e destino, Edizioni

mediterranee, Roma, 2007, Ristampa

4) Frigoli D, L’apparato respiratorio, patologie delle alte e basse vie respiratorie. Le Upanishad e la“sacralità del

soffio”. Corso di medicina Psicosomatica, Milano, 2011

5) Frigoli D., Masaraki G., Morelli R. “Verso la concezione

di un sé psicosomatico”, Edizioni Unicopli, Milano,1979

6) Massari G.L., Morelli R, La dimensione respiratoria, Ed

Masson

Kore Informa Pagina 14

Il respiro

Foto tratta dal sito internet:

http://www.kungfulife.net/blog/vivere-di-kung-fu-

capitolo-20-il-respiro/

I seminari mensili a tema “I sabati di Kore…metti in circolo il tuo dono”, sono un contributo importan-

te; consistono in una lezione magistrale e creano anche l’occasione, per il gruppo, di confronto e di rela-

zione feconda. Da questa annualità i seminari saranno realizzati nel pomeriggio del Sabato, ritenendo che

la qualità del lavoro e l’impegno meritino un maggiore spazio di espressione e di condivisione, rispetto ai

dopo-cena. Gli aspetti culturali approfonditi e letti in Chiave Psicosomatica sono utilizzati per compren-

dere la Vita e le Funzioni che la consentono, per indagare la Verità che è sul Corpo: siamo sempre

“bisognosi” di conoscere per rispettare la Vita.

Gli incontri ancora in calendario sono:

Sabato 15 Febbraio ore 16.00-18.30

Seminario “Gli ormoni, i messaggeri del nostro Corpo”

Conduce la dott.ssa Lucia Vaselli, psicologa, psicoterapeuta

Sabato 15 Marzo ore 16.00-18.30

Seminario “Immagine archetipiche nel cielo di nascita”

Conduce la dott.ssa Angela Fabbri, laureata in lettere, socio C.I.D.A.

Sabato 12 Aprile ore 16.00-18.30

Seminario “Cammina, cammina … libertà ed ostacoli nel muoversi nel mondo.

Le gambe e la funzione movimento”

Conduce Angela Lussu, counsellor ecobiopsicologico

Sabato 17 Maggio ore 16.00-18.30

Percorsi di Educazione Psicosomatica

Discussione e dibattito

I seminari si terranno presso la Sede dell’Associazione Kore in via Bellini, 39 a Follonica (GR).

I sabati di Kore…

metti in circolo il tuo dono

Kore Informa Pagina 15

KORE KORE -- MASTER : MASTER : giornate di formazione psicosomatica

I LABIRINTI DELLA VITA Dalla lettura del Mitologema del Labirinto si giunge ad illuminare i labirinti del Corpo narrati nell’Arte,

nelle Fiabe, nel Mito. La Vita rivela ed esprime labirinti biologici, la Fisiologia così come labirinti psi-

chici, i percorsi di Vita.

Il Mitologema del labirinto è metafora assoluta del senso della Vita: l’Eroe punta al processo ermeneuti-

co come al proprio fine; il viaggio verso il centro, la nostra origine, ci permette di cogliere aspetti della

nostra unicità donati dalla Vita; nel viaggio di ritorno, la nostra Anima, si rivela arricchita da ciò che ha

acquisito e da ciò che ha espresso. Il Labirinto condensa in sé una verità celata, in quanto indicibile …

minacciosa … non ancora fruibile …

SACRO E BIOLOGICO

Un percorso alla ricerca della verità

Una indagine sulla relazione tra ciò che nel Corpo vi è di “ bisogno biologico”, come aspetto fenomeno-

logico dell’Istinto, come energie legate agli organi, da esprimere e utilizzare ed il Sacro, inteso anche in

termini religiosi: osserviamo come dalla modalità del biologico possono scaturire indicazioni per la Sa-

lute, l’Etica, le Religioni.

Entrambe le giornate sono condotte dalla dott.ssa Daniela Cecchi, psicologa, psicoterapeuta esper-

ta in Psicosomatica.

I LABORATORI DI KORE LABORATORIO DI PSICOSOMATICA

Seminari e laboratori, articolati in tre livelli di quattro incontri ciascuno, per l’individuazione delle funzioni

sul Corpo e degli aspetti psicosomatici di quelle: è possibile edu-

care l’Individuo a conoscere la Malattia come espressione di di-

sagio del Corpo. I sintomi sono il messaggio che il Corpo espri-

me: ci raccontano come quello utilizza le Energie, le Potenzialità

che ha a disposizione e non è capace di trasformare in Vita.La

lettura dei Sintomi in chiave psicosomatica è una forma di Pre-

venzione che contiene Informazione. Quando il medico ha dia-

gnosticato una malattia è necessario che, oltre alla terapia che

agisce sul biologico, sia indicato al paziente anche il disagio che

sta vivendo, espresso dal corpo con quei sintomi: l’Individuo

sarà così aiutato a restituire alla Vita quelle energie che il suo

corpo è stato costretto a investire nella Patologia. Negli attuali

bisogni di salute dei cittadini si rivela un’emergenza negata: la

diagnosi psicosomatica. Non si tratta di prendersi carico dei di-

sagi psicologici che scaturiscono da una patologia, come si cerca

di fare, anche se molto modestamente, di fronte a patologie gra-

vi, ma di individuare quali funzioni psichiche sono inibite o tra-

dite, insieme a quelle biologiche: quale disagio si esprime con-

temporaneamente al Sintomo. Una Educazione Psicosomatica è

indispensabile al singolo individuo per individuare la sincronicità

tra disagi e malattie, per una gestione del corpo che rispetti gli

aspetti biologici, psichici e spirituali che lo comprendono come persona; lo è ancora di più per coloro che

oltre alla gestione di sé hanno affidata, per ruolo o per professione, la gestione, anche parziale della vita,

dell’Educazione, o della Salute di altri o la gestione del Territorio.

I livello - Diagnosi psicosomatica: emergenza sociosanitaria

II livello - Arrendersi al corpo, alla natura, alla vita

III livello - Funzioni e identità

Conduce la dott.ssa Daniela Cecchi, psicologa, psicoterapeuta.

Pagina 16 Kore Informa

Uomo vitruviano Leonardo da Vinci, 1490

Gallerie dell’Accademia—Venezia

(Immagine tratta dalla rete)

www.lableonardo.altervista.org

LABORATORIO DI LETTURA

Il laboratorio di Lettura, attivo dal 2003, è un appuntamento ormai consueto per

l’Associazione Kore. Si articola in incontri di gruppo finalizzati all’autoformazione at-

traverso la Lettura, l’Approfondimento e l’Interpretazione in chiave psicosomatica di

fiabe, storie e romanzi.“Le storie sono un balsamo”-dice Clarissa Pinkola Estés nel suo

libro “Donne che corrono coi lupi”-sono disseminate di istruzioni che ci guidano nella

complessità della Vita. […] Le storie mettono in moto la Vita interiore, […] ingrassano

carrucole o pulegge, stimolano l'adrenalina, ci mostrano la via d'uscita in basso o in alto,

e aprono a noi grandi finestre in muri prima ciechi, aperture che ci conducono nella terra

dei sogni, all'Amore e alla Conoscenza”.

Conduce Angela Lussu, counsellor ecobiopsicologico.

Pagina 17 Kore Informa

LABORATORI DI TECNICHE PSICOCORPOREE “Il Corpo arpa dell’Anima”

Ogni evento del quotidiano attiva nell’Individuo una quantità di Energie che possono essere espres-

se, quindi liberate, o trattenute sul Corpo e so-

matizzate con disfunzioni e sintomi.

Possiamo imparare a percepire le diverse parti

del Corpo e a rilassarle per riportarle al loro

funzionamento naturale. Il Movimento ed il Re-

spiro esprimono attraverso il Corpo l’unità

dell’essere umano con la Natura e con la Vita;

rivelano il Mondo interiore e possono diventare

strumenti di crescita personale.

Il Corpo è espressione della persona: il nostro

corpo è sempre intrecciato con la nostra Anima

in modo da formare un’unità.

Il Corpo è “Arpa” dell’Anima.

Sono previsti tre distinti Laboratori:

Laboratorio: “Aria, Acqua, Terra e Fuoco:

l’Universo in noi”;

Laboratorio: “Le 1001 Vie del Respiro”;

Laboratorio: “Menopausa: passaggio verso un nuovo modo di essere Donna”.

Conduce la dott.ssa Viviana Nacchi, psicologa, psicoterapeuta

Mandala Kalachakra bidimensionale in sabbia - Sito internet:

http://www.culturaletibetana.org/images/3.jpg

LABORATORIO DI ASTROLOGIA

Il Laboratorio di Astrologia intende proporre ai partecipanti occasione di autoanalisi nel cammino

evolutivo della conoscenza di Sé.

La Simbologia planetaria possiede una ricchezza che invita all’apertura e all’“analisi”, come mo-

mento essenziale per il superamento delle rigidità del carattere affinché possa esprimersi l’effettiva

potenzialità della natura individuale.

Il lavoro attraverso i simboli del “cielo di nascita” diviene uno strumento notevole per la compren-

sione del proprio destino e per la possibilità di orientamento nel difficile percorso esistenziale.

L’incontro nel gruppo tra individui diversi (e relativi destini), in una dimensione “aperta”, di con-

fronto e di scambio, potrà favorire quello ampliamento della coscienza di Sé che è condizione indi-

spensabile per l’auto - cambiamento.

Conduce la dott.ssa Angela Fabbri, laureata in Lettere.

La sua ricerca si svolge nell’ambito di quella disciplina astrologica che ha saputo integrare le con-

quiste del pensiero filosofico e psicanalitico, perciò collegata allo studio delle energie archetipiche

della Personalità ed alle tematiche dell’Inconscio.

Kore Informa

ANNO V Numero 3 Pagina 18 Kore Informa

I luoghi dell’anima… 10 Maggio 2014

Visita guidata

Tivoli (RM) e Subiaco (RM)

Visita guidata alla ricerca e alla scoperta dei luoghi dell’Anima, luoghi che si presentano come oc-

casione per approfondire e leggere con una prospettiva ecobiopsicologica, luoghi nuovi o già cono-

sciuti dove sono custodite testimonianze delle espressioni culturali dell’Animo Umano.. Proponia-

mo un progetto, dove si uniscono e si confrontano due percorsi, uno Profano ed uno Sacro, per ve-

dere come entrambi esprimono e raccontano la profondità dell’Animo Umano e l’accadere degli

Archetipi nella Vita.

1 ) Visita a villa D’Este a Tivoli (Roma), capolavoro

rinascimentale, dichiarato patrimonio dell’umanità

dall’Unesco; la villa ed il parco sono stati realizzati

dall’architetto Pirro Ligorio, che aveva già progettato il

Parco dei Mostri di Bomarzo (VT). Come nelle ville

principesche del Rinascimento, i luoghi del giardino ed i

giochi d’acqua, così come gli affreschi con Figure Ar-

chetipiche e Miti, che adornano i saloni, raccontano ed

indicano percorsi dell’Umanità, che accadono sempre,

sono quella Verità necessaria per vivere nel rispetto di

Sé.

2 )Visita a Subiaco (Roma), luogo dei primi monasteri Benedettini. Il complesso dei monasteri

benedettini di Subiaco costituisce uno dei più impor-

tanti luoghi di culto ed arte dell’Italia Centrale. Il

“Sacro Speco” è stato costruito attorno a due grotte che

si aprono sul fianco del Monte Taleo, all’interno del

quale Benedetto si ritirò negli anni precedenti il 497. Il

“Complesso di Santa Scolastica” è il luogo dove la

sorella di Benedetto si ritirò quando egli fondò

l’Abbazia di Cassino, l’Ordine Benedettino e dettò la

Regola. La Regola benedettina non ha solo fondato il

Monachesimo Occidentale, ma ha effettuato una vera

rivoluzione umana. Il lavoro, che nel Mondo Romano era

delegato agli schiavi, diventa con “ora et labora” necessi-

tà del Corpo per poter esprimere tutto ciò che di sacro la

Vita ha lì deposto, perché alla Vita sia restituito.

La fontana di Nettuno

Villa d’Este - Tivoli (Roma)

(Foto tratta dal Sito Internet:

http://perilipine.files.wordpress.com/2010/

11/villa-deste-fontanine-de-neptune-1.jpg?w=300&h=225)

Esterno del Sacro Speco di San Benedetto

Subiaco (Roma)

(Foto tratta dal Sito Internet: http://www.lazioeventi.com/

monastero-del-sacro-speco-san-benedetto/)

Gli obiettivi dell’Associazione Kore

N egli ultimi anni del Secolo, ciò che ha dominato

nella Cultura come eredità del Pensiero Cartesia-

no-Newtoniano è stato incrinato dall’energia innovati-

va scaturita dalla nuova Fisica, la Meccanica Quanti-

stica e la Teoria della Relatività. Ne è scaturita una

revisione dell’idea che l’Uomo ha dell’Universo e del

proprio rapporto con esso riportando la Fisica alla sua

essenza, in quanto il termine deriva da una parola gre-

ca che significa “lo sforzo di scoprire la natura essen-

ziale di tutte le cose”. L’apporto della Fisica moderna

ci conduce in una direzione dove la visione del Mondo

non si discosta dalle concezioni delle Filosofie Occi-

dentali e del Misticismo Orientale: in questa ottica le

scoperte scientifiche dell’Uomo sono in armonia con

le sue aspirazioni spirituali e con la sua fede religiosa.

Il rapporto Uomo– Universo si è andato via via de-

scrivendo in termini di relazione e non più in termini

di frammentazione in nome della specializzazione. La

nuova visione della Scienza che ne è scaturita si pre-

senta come “Scienza della Complessità”, il Mondo

naturale è un mondo di varietà e complessità infinite;

un sistema astratto di pensiero concettuale, come il

Pensiero razionale, non potrà mai essere sufficiente

per descrivere o comprendere da solo questa realtà nel-

la sua complessità in quanto si basa su discriminazio-

ni, astrazioni e classificazioni dell’intelletto che sono

sempre relative ed approssimate. La Mente intuitiva ha

il compito di subentrare a quella razionale e di integra-

re, per armonizzare le visioni e produrre chiarificazio-

ni che fanno progredire la Scienza.Affinché la Mente

intuitiva possa lavorare su una visione complessa della

Realtà, è necessario che la conoscenza dell’individuo

si basi su una visione olistica, dove il Mondo oggetti-

vo non è più e mai separato dalla nostra Psiche. Gli

scienziati stanno tentando di raccogliere in una visio-

ne globale tutte le infinite reti informative che defini-

scono i fenomeni naturali.Una cultura della complessi-

tà implica la conoscenza di tutte le produzioni culturali

dell’Uomo, sia scientifiche che umanistiche ed una

concezione dell’Olismo non ristretta come quella che,

applicata all’Uomo, si limita a considerare

l’Organismo umano un sistema vivente i cui compo-

nenti, Soma e Psiche, sono in relazione, ma una con-

cezione olistica dove si riconosca l’Organismo vivente

come parte integrante di sistemi maggiori come

l’ambiente fisico e sociale, con i quali esso in-

trattiene una continua interazione, dove il sogget-

to è modificato ma anche è in grado di modificare

in profondità. Nel rapporto Uomo– Natura un

percorso di Educazione Psicosomatica propone

in termini nuovi la dialettica che li contraddistin-

gue, dove non si privilegia né l’uno né l’altra, ma

la loro relazione. Questa dimensione può conside-

rarsi un rinnovato Umanesimo, può aprire

l’Individuo, la Società, la Cultura, la Religione

stessa verso un nuovo Rinascimento in cui la Psi-

che, il Corpo e la Spiritualità riscoperte

nell’Individuo, diventano i paradigmi di una ana-

loga riscoperta degli stessi sottolineare i legami

economici che vincolano i singoli paesi tra loro,

in una logica sistemica totale, il percorso che ci

proponiamo è il passaggio dalla Cultura della

Globalizzazione alla Cultura della totalità,

dell’Ecumenismo. La mediazione per una Cultura

dell’Ecumenismo sarà la logica del Simbolo che

in questa prospettiva ci pone oltre il segno per

aprirci alla ricerca del rapporto con la totipoten-

zialità degli Archetipi.Per quel che riguarda

l’Uomo, la dimensione centrale da individuare, è

il tema del sé e delle sue consapevolezze.Per

l’Associazione Kore è di riferimento culturale e

metodologico l’Ecobiopsicologia, disciplina che

si propone di studiare in chiave scientifica la rela-

zione che intercorre fra l’Uomo ed il Mondo che

lo circonda. L’Uomo rappresenta il termine ulti-

mo di sviluppo che lega in modo inscindibile i

Regni Minerale, Vegetale ed Animale,

l’Ecobiopsicologia indaga la possibilità da parte

dell’Uomo di visitare, con la coscienza di adesso,

gli aspetti Archetipici della Vita, sedimentati nel

Corpo come istinti e rintracciabili nella Psiche

come immagini. In questa ottica, l’Associazione

Kore si pone come finalità specifica un impegno

di Educazione Psicosomatica, intesa come educa-

zione alla gestione consapevole del proprio Corpo

nella relazione con gli altri e con la Natura. Muo-

vendo dallo studio e dalla individuazione delle

Funzioni psicosomatiche nell’Uomo è possibile

educare l’Individuo a conoscere se stesso in tutte

le sue manifestazioni e a comprenderne il senso;

Pagina 19 Kore Informa

Pagina 20 Kore Informa

in questo tipo di indagine la Malattia si rivela come

espressione di disagio del Corpo: i Sintomi sono un

messaggio che quello esprime, è necessario imparare a

leggerli, ad interpretarli secondo il senso che essi han-

no. La lettura del Corpo per decodificare il senso dei

suoi sintomi, rappresenta una forma di prevenzione che

contiene informazione, Informazione utile a reintegrare

nella Vita quelle energie a cui, con il nostro comporta-

mento, abbiamo negato l’espressione e che sono dive-

nute quindi somatizzazioni: è possibile restituire alla

Vita quelle Energie che sono state a questa sottratte ed

investite nella Malattia. Se lo sappiamo ascoltare il

Corpo ci racconta e ci informa: la Funzione inibita o

alterata nella Malattia ci suggerisce il senso di questa,

quindi il disagio che stiamo vivendo, la corrispondente

Funzione psichica alterata. Il Centro intende essere se-

de di ricerca, approfondimento e divulgazione oltre che

di discipline scientifiche, di discipline umanistiche co-

me Letteratura, Filosofia, Religione, attraverso le quali

l’Uomo ha espresso nei Secoli i bisogni del suo Corpo

e della sua Anima. A tale scopo l’Associazione si av-

varrà di contributi multidisciplinari di specialisti che

studiano il Mondo naturale e le discipline letterarie e

umanistiche. L’Associazione si propone di operare in

campo culturale, divulgativo, didattico, formativo e

terapeutico attraverso idonee iniziative che verranno

stabilite annualmente dal consiglio direttivo.

L’obiettivo dell’Associazione è un confronto cultu-

rale con le diverse realtà presenti sul Territorio e,

dunque, le iniziative saranno rivolte non soltanto ai

singoli partecipanti appartenenti a tutte le fasce

d’età, ma anche, e soprattutto, agli Enti quali la

Scuola, le Associazioni Culturali, il Mondo della

Politica e dell’Impegno Sociale. Questo sapere ci for-

nisce una concezione del Mondo nella quale le scoper-

te scientifiche sono in perfetta armonia con le aspira-

zioni spirituali, con la fede religiosa; il contributo della

Scienza moderna alla conoscenza dimostra che quelle

ritenute da sempre discipline dei bisogni dell’Anima,

hanno una loro validità nel rivelare la relazione tra bi-

sogni dell’Anima e del Corpo, sono un “serbatoio” di

informazione psicosomatica a cui attingere per decodi-

ficare ciò che simbolicamente rappresentano; ci infor-

mano su ciò che dell’Uomo non è esterno e manife-

sto, ma appare intimo e “celato” ad una modalità

attuale e prevalente di approccio alla Natura ed alla

Persona, basata solo su valutazione di parti e che

considera il linguaggio scientifico l’unico con cui si

può descrivere le Funzioni del vivente. Il Corpo

umano viene solitamente suddiviso nei suoi appa-

rati e considerato degno di attenzione soltanto se

questi ultimi si ammalano: quale senso e quale

funzione quelli abbiano nella Vita biologica ed in

quella psichica, non indagato. La Natura, in ogni

forma è trattata sempre o per tamponare una di-

sfunzione o per il suo sfruttamento, rispondendo ad

una esigenza economica e culturale del momento

senza valutare i danni che può comportare. Come si

trascura, di fronte ad un sintomo espresso da un

organo, che l’intero Corpo è ammalato, è a disagio,

così non si percepisce che un insediamento indu-

striale costruito su un terreno considerato adatto,

produrrà poi alterazioni nell’Aria, nell’Acqua e nel

Sottosuolo; sono modificazioni “celate”, non evi-

denti e quindi non fruibili per decidere se ciò che

quell’insediamento ci dà è più di ciò che ci toglie:

si riveleranno solo quando è troppo tardi, come un

Corpo curato solo nella repressione del sintomo

rivelerà poi il disagio celato e non curato con una

malattia più grave.In un programma di Educazione

Psicosomatica si chiude il cerchio tra Scienza e Mi-

sticismo; quando l’Uomo accoglie il contributo di

tutte le discipline che esso ha prodotto per cono-

scersi, avrà consapevolezza di sé in ogni suo aspet-

to. Tra Scienza, discipline umanistiche e Religione

non ci sarà più contraddizione, ma solo linguaggi

diversi , ciò che in noi appare “celato” sarà manife-

sto. Se una Educazione Psicosomatica è indispensa-

bile all’Individuo per acquisire le consapevolezze

utili a comprendere la sincronicità tra Corpo e Ani-

ma per una gestione della Salute e della Malattia, lo

è ancora di più per coloro che oltre alla gestione di

se stessi, hanno per ruolo o per professione, affida-

ta la gestione, anche parziale della Vita,

dell’Educazione, della Salute di altri o la gestione

del Territorio.

Dove puoi trovarci

L’Associazione Kore rimane disponibile ad assolvere gli eventuali diritti inevasi sulle immagini utilizzate agli aventi diritto.

Associazione Culturale ONLUS KORE

Via Bellini n°39– Follonica (Gr)Tel.- Fax: 0566 49100

E-mail: [email protected] Facebook:Associazione Kore


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