Ogni nostra espressione corporea - tradotta in sintomi, atteggiamenti,
sogni, fantasie - presenta un aspetto
psicologico ed un aspetto biochimi-
co. Ognuno di questi parametri, ri-
vela all’indagine come gli aspetti
psicologici hanno un corrispettivo
biologico e viceversa i sintomi, le
malattie e le alterazioni sul piano biologico, rimandano ad un corri-
spondente stato psicologico che li
caratterizza. Di tutto quello che porta un indivi-duo in terapia o semplicemente
quello che si può osservare in una
persona, vediamo adesso di analiz-
zare quella espressione un po’ mi-
steriosa che è il Sogno: che cosa è,
che cosa ci può insegnare, oltre la
lettura dei Simboli che lì si esprimo-
no e raccontano molto di noi. E’ ne-
cessario imparare a prendere lezioni
da ciò che fa il biologico: alle mo-
dalità del biologico è necessario
adeguare la nostra qualità di Vita, in
modo che gli atteggiamenti non sia-
no mai dannosi, ma in sintonia con
la Fisiologia del Corpo, per non in-
quinarlo. Durante il Sonno si possono regi-
strare due diversi momenti, uno ca-
ratterizzato da onde lente; l'altro -
10' ogni 90' in cui EEG e EMG rive-lano parametri tipici della Veglia - si
presenta come un tracciato desincro-
nizzato, con onde rapide ed una in-
tensità neurovegetativa caratterizza-
ta da rapidi movimenti oculari (da qui fase REM – rapid eyes moviments ),
modificazioni nel ritmo cardiaco, nel-
la Pressione Arteriosa e nella Respira-
zione, dalla caduta del tono muscola-
re, da segni di eccitazione sessuale e
da racconti di sogni più immediati se
il soggetto è svegliato in questa fase.
Questa è la fase in cui si sogna. Il Sonno può essere incluso tra quelle
modalità della Vita individuate come
bisogni biologici, indispensabili cioè
alla Vita stessa. Si manifesta come il bisogno di nu-
trirsi, respirare, relazionare: il dormire è indispensabile, tanto che ci addor-
mentiamo senza volerlo, quando non
lo abbiamo previsto: guidando, viag-
giando trasportati, davanti alla tv an-
che con programmi considerati inte-
ressanti. Spesso risvegliandosi dopo
pochissimo - si ha Coscienza del
"sognavo già"... il nostro Corpo va nel Sonno quando ne ha bisogno, anche
senza l'autorizzazione della Coscien-
za, ed in particolare va in quella fase
dove accade anche il Sogno (REM)
quando è particolarmente deprivato di
Sonno. Mauro Mancia, Psicoanalista e
studioso di Fisiologia Umana ipotizza in “ Sonno e Sogno” ( ed. Laterza
1996 ) che il Sonno sia da considerarsi
un istinto, estrapolando il concetto di
istinto dalla Etologia. Un comporta-
mento si dice istintivo quando dipende
dalla attivazione di più centri nervosi
(dai più complessi ai più bassi), quan-
SOGNO E BISOGNO del Presidente Daniela Cecchi
Kore Informa
Febbraio 2014
ANNO VI Numero 1
Pubblicazione gratuita
Distribuzione gratuita presso
la sede dell’Associazione
Direttore Responsabile
Enrico Petrucciani
Redazione
Stefania Lussu
Daniela Cecchi
Angela Fabbri
Viviana Nacchi
Hanno collaborato:
Maria Pusceddu
Valeria Achilli
Editore: Associazione Kore
Finito di stampare
1 Febbraio 2014
Ciclostilato in proprio
presso la sede
dell’Associazione
Tiratura: n. 100 copie
Kore Informa
Sogno e bisogno 1
Compagni di viaggio 3
Il corpo racconta 6
C’era una volta...Igea 9
Piedi e Postura 11
Respiro: nutrimento di
vita
13
I laboratori Kore 16
Gli obiettivi
dell’Associazione
19
Sommario
Periodico Quadrimestrale dell’Associazione Culturale O.N.L.U.S.
Centro Studi per la Ricerca e l’Educazione Psicosomatica Kore-Affiliata C.E.S.V.O.T
C.F.: 90013660536 -Via Bellini n°39- 58022 Follonica (Gr)
Registro Stampa del Tribunale di Grosseto al N° 04 / 09 – fascicolo n°471 / 09 V.G
Particolare di una Kore greca
VI sec. a.C.- Museo dell’Acropoli di Atene (Grecia)
(elaborazione grafica:Ass. Kore) Fonte:http://wizolibrary.wizocollege.co.il/ Images/Source/Greek/Sculpture/Archaic/
KORE HEAD –682.jpg
do presenta requisiti comportamentali come l'atti-
vità di spostamento (come la ritualizzazione),
quando ha una sua finalità. L'istinto risponde ad impulsi interni ed esterni, per il mantenimento
dell'Individuo e della Specie. Il Sonno presenta le condizioni per essere conside-
rato un Istinto: 1) quasi tutte le aree del Sistema
Nervoso sono coinvolte, 2) presenta fasi prepara-torie, 3) rivela attività di spostamento, 4) ha finali-
tà di conservazione dell'Individuo e della Specie. L'alternarsi regolare e fisiologico delle due fasi del
Sonno e le loro caratteristiche, si possono interpre-tare come la fase appetitiva, preparatoria
(la non REM, con onde lente nel traccia-
to) e consumatoria (REM): la privazione
di questa seconda fase, infatti, scatena un
recupero che le attribuisce un carattere di
necessità tipico degli istinti. Esperimenti effettuati con gli animali,
svegliandoli ogni volta che l’EEG ne ri-
vela l’accadere, ci mostra come ciò pro-
voca prima un tentativo più frequente di
viverla, poi una Patologia caratterizzata da avvele-
namento cerebrale, fino alla Morte entro tre gior-ni. Molte torture inflitte in sistemi politici totalitari
ai dissidenti, hanno utilizzato metodi simili. E’ facile sperimentare - quando dormiamo meno,
per una situazione contingente o per tensioni -
l’accentuarsi nel giorno successivo di quelle che sono le espressioni patologiche del nostro Corpo:
o siamo più instabili emotivamente o cresce o si
rivela quella che è la nostra abituale forma di so-
matizzazione (…soffrire di stomaco, di emicra-
nia…). Ciò dimostra che l'assenza di Sonno e quindi una
riduzione della fase REM (è questa che si cerca di
recuperare prima, se deprivati di sonno) provoca
una alterazione chimica nel nostro Corpo simile a
quella che scaturisce da un atteggiamento non in
armonia con l’accadere della Vita. Chi tenta di costringere la Fisiologia in schemi, ha
perso la consapevolezza dei propri bisogni e vive
secondo ciò che crede di volere, è dominato dalle
situazioni o dai propri schemi mentali, ha un corri-
spettivo biologico di alterazione chimica e fisiolo-
gica tale da provocare disagi e conflitti del com-
portamento o somatizzazioni. Si osserva quindi che c'è relazione tra Sonno/
Sogno e i relativi processi biochimici, come c'è tra
atteggiamenti, qualità di Vita e il nostro stato bio-
chimico, fisiologico interiore.
Serenità, salute
sonno/sogno __processi biochimici
Nevrosi, somatizzazioni
salute armonia funzioni
atteggiamenti/
qualità vita___processi biochimici
nevrosi, somatizzazioni, psicosi
Questo ci suggerisce che il Sonno, con
quella fase REM che corrisponde al Sogno,
nutre il Corpo la notte, come di giorno lo
nutre una Vita vissuta secondo i nostri
bisogni, cioè con le nostre emozioni. Il Sogno sembra essere un guardiano della
Vita selezionato evolutivamente per con-
sentire al Corpo di esprimersi anche duran-te il Sonno (la Vita è continua trasformazione) ma
anche per esprimere quelle emozioni, quelle ener-
gie che durante la Veglia, nella Vita reale, non
sempre e non tutte vengono attivate ed espresse, in
quanto più o meno siamo tutti tesi a controllare il
Corpo, le emozioni, i bisogni veri usando la Co-
scienza ed i vari “dover essere” di questa. Per molti individui il Sogno resta l'unico momento
o uno dei pochi in cui vivere le potenzialità, emo-
zioni del Corpo; non importa se il vissuto del So-
gno è sereno o doloroso, l'importante è che il Cor-
po pulsi, si esprima, liberi, metabolizzi quelle e-
nergie che altrimenti restano bloccate in esso, alte-
randone l'equilibrio chimico e quindi la sua fisiolo-
gia . Esattamente come succede all'Individuo du-
rante la Veglia: se questi vive secondo i bisogni
del Corpo, se è capace di esprimere le proprie e-
mozioni, libera energie; se non è così e vive con-
trollando il Corpo, assoggettandolo ai vari dover essere interiorizzati, trattiene le proprie energie
vitali - che sono sostanze chimiche - le quali resta-
no sul Corpo alterandolo chimicamente, avvele-
nandolo. Le conseguenze sulla Fisiologia del Cor-
po e sulla Vita di relazione sono quindi le solite;
sia in conseguenza di deprivazione di Sonno, sia in
conseguenza di una educazione che ci ha portato
ad essere incapaci di rispettare il Corpo, con i suoi desideri, con i suoi impulsi. La Cultura trasmessa
ci ha invaso e fatto perdere segue a pag. 4
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Compagni di viaggio a cura di Stefania Lussu
Il Secolo scorso ha espresso nella sua prima metà orrori che noi, quasi contemporanei, facciamo
ancora fatica a concepire e percepire come reali: il dolore della generazione che ci ha preceduto e
di quelle contemporanee, massacrate mentre da noi fiorivano Libertà e Democrazia e ci illudeva-
mo che prevalessero sul Pianeta, è ancora in noi non sufficientemente elaborato. Molti individui
hanno ricevuto il dono di esprimere quel dolore, ma anche i sogni, le speranze, le emozioni di chi
fugge dalla Morte per andare verso l’Amore ad ogni livello: poeti, cantanti, filosofi, narratori,
scienziati, artisti, registi, attori, sono stati i nostri compagni di viaggio ai quali è utile rendere o-
maggio per nutrire le nostre anime attraverso ciò che è stato espresso dalle loro.
Nelson Mandela
Nelson Mandela, leader storico del movimento anti-apartheid sudafricano,
nasce il 18 luglio 1918 a Mvezo (Capo Orientale-Sudafrica). Ha vissuto 26
anni in carcere, fino a quando, nel 1994 è riuscito a diventare addirittura pre-
sidente del Paese che lo aveva rinchiuso e privato della Libertà per così lungo
tempo. È diventato simbolo della lotta per i diritti dell'Uomo. Nel 1993 gli è
stato conferito il Premio Nobel per la Pace. È morto il 5 dicembre 2013
all’età di 95 anni. Il che prova che sofferenze fisiche e psichiche, se gestite
nel migliore dei modi, non pregiudicano una vita longeva, e anzi forse
l'aiutano, temprando Corpo e Spirito. In alcune delle sue frasi tutto que-
sto sembra emergere con chiarezza. Con il suo coraggio Nelson Man-
dela ha ispirato il Mondo è stato un esempio per l’intera Umanità e ha
insegnato valori come la Libertà, la non Violenza e il ripudio di qualsiasi forma di Razzismo. Ecco al-
cune delle sue frasi più celebri:
- Tutti possono migliorare a dispetto delle circostanze e raggiungere il successo se si dedicano con pas-
sione a ciò che fanno.
- L’Educazione è l’arma più potente che si può usare per cambiare il Mondo.
- Le difficoltà piegano alcuni uomini ma ne rafforzano altri. Non esiste ascia sufficientemente affilata
da poter tagliare l’anima di un peccatore che continua a provare, armato solo di Speranza, con la con-
vinzione che alla fine riuscirà a rialzarsi.
- Se potessi ricominciare da capo, farei esattamente lo stesso. E così farebbe ogni uomo che ha
l’ambizione di definirsi tale.
- Mi piacciono gli amici dalle menti indipendenti che ti consentono di vedere i problemi da angolazioni
diverse.
- Una preoccupazione di base per il gli altri nella nostra Vita individuale e di comunità può fare la dif-
ferenza nel rendere il Mondo quel posto migliore che così appassionatamente sogniamo.
- Esseri liberi non significa semplicemente rompere le catene ma vivere in modo tale da rispettare e
accentuare la Libertà altrui.
- Provare risentimento è come bere veleno sperando che ciò uccida il nemico.
- Ho imparato che il Coraggio non è la mancanza di Paura, ma la Vittoria sulla Paura. L’Uomo corag-
gioso non è colui che non prova Paura ma colui che riesce a controllarla.
- Una buona Testa ed un buon Cuore sono sempre una formidabile combinazione
- Non mi giudicate per i miei successi ma per tutte quelle volte che sono caduto e sono riuscito a rial-
zarmi.
Nelson Mandela
Foto tratta dalla rete
Sito internet:
http://chikaoduahblog.files.wordpress.com/
za.
Questo accade quando l'Individuo è ormai
arrivato al punto in cui non si può dare il Pia-
cere, controlla il Piacere (intendendo per pia-
cere l'espressione di veri bisogni del Corpo,
ecobiopsicologici direi) neppure in una e-
spressione che bypassa la relazione e quindi
la paura del giudizio, come il Sonno/Sogno.
Quel Corpo è sempre in allarme, timoroso di
stimoli che arrivino a quelle funzioni che or-
mai teme di attivare.
La prima lezione che possiamo dedurre
da una Analisi Psicosomatica del Sogno
è che se il suo ciclo è alterato, il nostro
Corpo, la nostra persona sta soffrendo.
Chi afferma che le bastano poche ore di
Sonno, in realtà si inganna. L’altra lezione che scatur isce
dall’aspetto biologico di questo vissuto,
dalle sue Funzioni, dalle conseguenze
della sua alterazione, è il rivelarsi un
istinto, quindi indispensabile alla Vita: è una
lezione di qualità di Vita, una indicazione di
lavoro direi, per gestire la nostra Esistenza. Se le rivelazioni degli strumenti e/o l'osser-
vazione clinica delle conseguenze della sua
deprivazione, ci insegnano che il Sogno è un
guardiano della Vita, ciò che fa il Sogno
dovrà essere indicazione di Vita.
Nel Sogno il Corpo pulsa, si esprime, vive le
sue Emozioni, libera Energie; una Vita sana
potrà essere solo quella dove l'Individuo ha
appreso ad accogliere se stesso, i propri istin-
ti, le proprie pulsioni, a considerare il Corpo
come una espressione del Sacro, degna quin-
di del massimo rispetto.
Il Corpo sarà così lasciato libero di esprimer-
si, liberando quelle Energie che lo rendono
sano, morale … il cui controllo porta alla Pa-
tologia.
"Il Sonno sia lodato e rispettato! Questa è
la prima cosa! Evitate tutti coloro che dor-
mono male e stanno svegli la notte! " da
"Così parlò Zarathustra"di Nietzsche
Perché il Sogno sembra aver perso di im-
portanza nella nostra socio - cultura? Vi è in noi, a livello biologico, l'eredità della
la capacità di decodificare la Vita. I sintomi pro-
dotti dalla deprivazione di Sonno, quindi di fase
REM, e quelli prodotti da una Vita non in sinto-
nia con le proprie emozioni, hanno lo stesso sen-
so e clinicamente sono gli stessi. I Neonati rivelano una attività di sonno REM
prolungata che si riduce via via fino ai valori
normali. E' come se quella fase REM prolungata
nel Neonato stia psicologicamente e quindi fisio-
logicamente al posto della relazione oggettuale
che ancora non è completa e sia preparatoria di
questa. E’ come se stesse adempiendo ad
una Funzione biologica che poi verrà in
gran parte assunta dalla Vita di relazione,
che potrà essere sana o patologica. Nella Patologia si notano due modalità di
alterazione del ciclo Veglia/Sonno. Alcuni, una percentuale bassa, dormono
molto, quasi a rifugiarsi nel Sonno, il lo-
ro Corpo sceglie di darsi nutrimento dor-
mendo, con più fasi REM, durante le
quali liberare quelle Energie che non è capace di
esprimere durante la Veglia. E’ il caso di dire
che questi dormono al posto di vivere. Individui
che sentono solo nel Sonno e qui possiamo dire
che si proteggono dormendo sia simbolicamente
dai rischi della Vita, sia biologicamente dando al
proprio Corpo una opportunità alternativa di e-
spressione di Energie. L'altra modalità patologica del Sonno, la più fre-
quente, è la difficoltà ad addormentarsi o bru-
schi e frequenti risvegli, situazioni accompagna-
te da ansia, angoscia. Gli individui che ne soffro-
no hanno sviluppato una personalità inadatta a se
stessi, con atteggiamenti non sufficienti ad espri-
mere veri bisogni. Il controllo ha costretto la per-
sona ad essere altro da sé, perciò hanno difficoltà
ad abbandonarsi a quella Funzione biologica che
è il Sonno/Sogno come se la Coscienza, ormai
strutturata come un contenitore di norme che
controlla il Corpo, volesse controllarlo anche
nel Sonno, quando le funzioni coscienti situate
nelle aree cerebrali, sono escluse. Come avvie-
ne il controllo? Impedendo loro di addormentarsi
o risvegliandoli bruscamente quando la Fisiolo-
gia, l’accadere della Vita, sta per entrare in fase
REM, quasi avesse paura di ciò che vivrà, perchè
questo sarà secondo il Corpo, ma l’espressione
corporea è considerata pericolosa dalla Coscien-
Pagina 4 Kore Informa
Kore Informa Pagina 5
storia dell'Uomo, il cui ciclo Sonno/Veglia ha
sempre seguito il ciclo Luce/Buio. Solo negli
ultimi cento anni questo ritmo è stato alterato
con l'invenzione della Luce e l'impiego del tem-
po dell'Oscurità con attività di impegno raziona-
le. Prima dell'illuminazione prodotta dall'Ener-
gia Elettrica, le serate rischiarate dalla luce delle
candele o dalla Luna, erano vissute con un mag-
giore contatto fisico tra le persone e con una co-
municazione verbale caratterizzata da racconti
fantasiosi o appartenenti alle tradizioni, e come
tali ricchi di personali proiezioni. La Cre-
atività defluiva e chissà quante emozioni
venivano vissute attraverso questi rac-
conti che si muovevano tra l'Esperienza,
il romanzato, il fabulatorio, il Mito. Tutto questo era il vissuto della Sera, ol-
tre alla possibilità di una quantità mag-
giore di tempo per il Sonno e quindi di
tempo REM, la Notte.
Il Positivismo e la Tecnologia hanno portato
l'Uomo a privilegiare, negli ultimi Secoli della
sua storia, ma soprattutto nel nostro Secolo, la
Razionalità. Ma biologicamente l'Uomo è il
frutto di tre milioni di anni durante i quali la sin-
tonia con i ritmi della Natura gli ha permesso un
uso della sua creatività ed interiorità: durante il
Giorno per sopravvivere, alla Sera per riempire
di immagini l'Ombra, durante la Notte con il
Sogno. Era una Vita vissuta con il Corpo, con le
Emozioni che avevano naturalmente e spontane-
amente l'accesso all'esterno 24 ore su 24, nel
Male e nel Bene; era direi, necessità. Di questo
biologicamente l'Uomo ha bisogno, questo è ne-
cessario che integri con la consapevolezza nella
sua attuale modalità di Vita, migliore per tanti
altri aspetti.
Il Corpo comprende ancora in Sé, nella sua
eredità biologica quei bisogni che non hanno più
culturalmente la possibilità di essere espressi, in
quanto il nostro tempo è organizzato razional-
mente ed illuminato da non lasciare spazio a
Creatività e Fantasia. Che cosa è rimasto, ades-
so, all'Uomo normale, cioè inconsapevole e in-
capace di interpretare quei messaggi che il Cor-
po continua a mandare? Solo il Sogno. Il Sogno così screditato e ridico-
lizzato dalla Razionalità ed anche dalla Psicoa-
nalisi.
Il Positivismo ha sostituito l'Oggettivo al
Soggettivo, che poteva essere inquinato dalla
Fantasia, dai “Sogni”. La Psicoanalisi ha di-
stolto l'attenzione dal Sogno come momento
di emozione e quindi vitale, trasferendola al
suo aspetto di fornitore di strumenti per aiu-
tare un Corpo a riappropriarsi della capacità
di vivere le proprie Emozioni ed anche quin-
di di...sognare. Da protagonista a solo stru-
mento di Indagine. La Tecnologia ha condizionato l'Uomo ad
usare la sua parte razionale, gli ha tolto
Creatività ed Emozioni, poco stimolan-
do in lui le strategie logiche; il momen-
to, la situazione del “problem solving”
si presenta sempre più raramente per il
Bambino e per l’Adulto, è tutto “già
fatto”, dal giocattolo alla Storia (in vi-
deo), allo strumento di lavoro … Ciò
risulta dannoso per quelle aree cerebra-
li, tipiche della specie umana, preposte alle
strategie logiche e selezionatesi evolutiva-
mente per questo, stimolate invece da situa-
zioni che liberano la Creatività, la Fantasia,
le Emozioni.
Per nutrire, stimolare quelle aree, spesso per
il Bambino o per l’Adulto inserito in questa
Vita organizzata, non è rimasto che il Sogno,
il quale agisce direttamente, come l'ultima
speranza per il Bambino o per l’Adulto ben
inserito in questa vita organizzata e
“rassicurante”: qualche emozione vissuta
nel Sogno può permettere alle Energie di
quell'Individuo di straripare e di inondare la
sua Vita armonizzandola. E’ necessario educare l’Uomo contempora-
neo a recuperare il Sonno come momento di
bisogno fisiologico e non a trattare questa
Funzione come qualcosa che resta da fare
solo a chi non può “tirar tardi”.
Cari amici di Kore, sono passati tre anni da quando ci siamo incontrati a
Follonica per la presentazione del mio libro “Gioco
di specchi: riflessioni tra Natura e Psiche”. Durante
questo periodo mi sono assunta un grande impegno,
che si è concretizzato in un altro libro di cui vorrei
parlarvi. S’intitola “Il corpo racconta: Psicosomati-
ca e archetipo”. Questo mio nuovo lavoro è in buona misura il se-
guito del precedente. Quello raccoglieva diversi pic-
coli saggi in cui si affrontavano temi generali
dell’Ecobiopsicologia, tendenti a cogliere le analo-gie profonde tra il mondo della Natura e quello della
Psiche; questo entra più nel merito di una
Psicosomatica simbolica, alla ricerca
dell’Archetipo fondante le strutture del no-
stro Corpo. Anche questo libro dunque nasce da una
profonda esigenza di significato, da un bi-
sogno di cogliere ciò che lega, rispetto ad
una Cultura scientifica che non ha fatto
altro che dividere. Come biologa, mi ero interessata particolarmente
alle dinamiche evolutive, al divenire delle specie, al
filo rosso che le unisce tutte nonostante la moltepli-
cità delle loro forme. Ma interessarsi di meccanismi
evolutivi significa vederli in relazione all’ambiente
in cui si svolgono; l’orizzonte così si amplia, i cam-
pi d’interesse s’inanellano l’uno con l’altro fino a
che la Terra non basta più. Pur restando la Biologia
il mio interesse primario, fui affascinata
dall’evoluzione dell’Universo. Mi accorsi così che,
per comprendere il divenire dell’immensamente
grande (Macrocosmo), dovevo conoscere
l’immensamente piccolo (Microcosmo): il mondo
delle Particelle e delle forze che hanno plasmato
l’Universo conosciuto. Sentivo sempre di più le profonde relazioni tra tutte
le cose e coglievo come alcune leggi fondamentali
fossero applicabili, mutatis mutandis, ai diversi li-
velli di complessità dell’esistente. Mi vennero in mente le grandi intuizioni dei filosofi presocratici,
che avevano colto, per vie misteriose, verità che noi
avremmo scoperto per via scientifica alcuni millenni
più tardi. Da dove avevano attinto? Quali capacità
Kore Informa Pagina 6
Il corpo racconta: psicosomatica e archetipo
di Maria Pusceddu
possiede potenzialmente la Mente? Mi resi con-
to che l’altro universo ancora da esplorare era
proprio il frutto più maturo dell’evoluzione della
Materia: la Psiche umana. Cominciai così ad interessarmi di Psicologia.
Trovai nella Psicologia analitica di Jung la sinto-
nia più adeguata al mio sentire. L’aspetto per me più innovativo ed interessante
fu l’idea junghiana di un Inconscio più vasto ri-
spetto a quello freudiano, condiviso da tutti gli
Uomini: l’Inconscio collettivo. Jung era giunto a
questa conclusione comparando tra loro tradizio-ni e miti di popoli antichi, o a tutt’oggi
ancora abbastanza “primitivi”, e coglien-
do delle similitudini di base su temi fon-
damentali nell’organizzazione della Psi-
che umana. Egli ritrovò questi temi, e le
immagini corrispondenti, nei suoi sogni
ed in quelli dei suoi pazienti; concluse
così che questi fossero strutture fondanti lo sviluppo psichico di tutti gli Uomini e,
mutuando il termine da Platone, li chiamò ar-
chetipi. Per Jung l’Archetipo è inconoscibile in
sé, ma si manifesta a noi attraverso immagini
archetipiche che lo rappresentano a vari livelli
di complessità. Al centro della totalità psichica Jung pone
l’archetipo del Sé; si tratta di un principio-guida
interiore che, dalle profondità dell’Inconscio,
indirizza L’Io (centro della Coscienza) verso la
realizzazione del proprio progetto tramite il pro-
cesso d’individuazione. Esso si manifesta tra-mite i sogni che, come gli antichi ben sapevano,
vanno tenuti in seria considerazione. Per questo
motivo, solo una sana dinamica tra Coscienza ed
Inconscio può portare alla realizzazione piena
dell’Individuo. Marie-Luise Von Franz, la grande allieva di
Jung recentemente scomparsa, si domandava:
“Noi sogniamo il simbolo del Sé o noi siamo il
sogno del Sé?”. Leggendo questa frase mi venne
in mente un parallelo biologico: noi siamo indi-
vidui che possono propagare i propri geni secon-
do un nostro progetto o siamo, come dice R. Da-wkins, “la macchina costruita dai nostri geni per
potersi riprodurre?”. Possiamo definire il pool ge-
nico come il Sé biologico? Il Sé junghiano è in
contatto costante con il flusso dell’Evoluzione psi-chica, cioè l’Inconscio collettivo; il genoma indivi-
duale è in contatto con il flusso dell’evoluzione
biologica di cui è una manifestazione. Entrambi
onde di un mare insondabile. In definitiva, Jung ha scavato nella Filogenesi del-la psiche, come gli scienziati evoluzionisti hanno
scavato nella Filogenesi degli organismi, per trova-
re le invarianti di base ed i principi organizzatori
dell’evoluzione stessa. L’analogia tra i due mondi,
fisico e psichico, è più che evidente. Inoltre Jung ha ipotizzato che alla
base della piramide psichica (Io,
Inconscio personale, Inconscio col-
lettivo) ci sia un substrato, definito
Psicoide, in cui Materia e Psiche
sono ancora con-fuse; si tratterebbe
cioè di una “prima essenza” che comprende ancora in sé, in modo
indistinto ed indistinguibile, tutto
ciò che in seguito si manifesterà co-
me evoluzione della Materia e della
Psiche. Ma, se Materia e Psiche hanno
un’origine comune e se l’Uomo è
per il momento l’apice
dell’evoluzione della Materia, dob-
biamo supporre che, in profondità,
la sua Psiche contenga memoria di
tutto il processo filogenetico che ha portato fino a noi.
L’Uomo quindi sarebbe ad
un tempo frutto e custode di
quella storia. Proprio nei giorni in cui pre-paravo un intervento sullo
Psicoide, a commento de “Il libro rosso” di Jung,
mi è apparsa alla mente un’immagine che compen-
dia, senza bisogno di parole, quanto vado dicendo.
Per questo ho voluto farla disegnare per metterla
nella copertina di questo libro. L’Uomo è al centro
di una specie di clessidra: esso è la sintesi di tutta l’Evoluzione del Cosmo e ne contiene,
nell’Inconscio, tutta la memoria. Comunque giri la
clessidra, l’Uomo resta il punto d’incontro e di e-
spressione della storia dell’universo. In quest’ottica diventa più facile comprendere le incredibili intuizioni di Eraclito, Democrito ed altri
filosofi antichi; essi hanno saputo rendere la loro
mente così limpida e recettiva da cogliere
“memorie” sepolte dentro ciascuno di noi e che
sono il “riflesso” dell’Universo che ci ha generati. Le moderne teorie della Complessità sostengono
che, per fare analisi corrette dei fenomeni e dei
sistemi, è necessario studiarne sia i componenti
che i “connettivi” che li mettono in relazione tra
loro. E’ proprio il legame ciò che trasforma un insieme caotico di elementi in una struttura dotata
di un livello di complessità superiore, con pro-
prietà emergenti del tutto nuove rispetto ai com-
ponenti stessi. Così la Molecola trascende gli A-
tomi che la compongono, la Cellula trascende le
Molecole che la compongono,
l’Uomo trascende le cellule
che lo compongono. Legare insieme significa, dun-
que, passare ad un livello su-
periore, fare quindi opera di
trascendenza. A questo propo-sito è interessante notare che
la parola “religione” deriva dal
Latino re-ligare, cioè legare
insieme. In Greco unire insie-
me si dice sun-ballein (sun-
ballein) da cui deriva la parola
“simbolo”. Il Simbolo è frutto di un processo psichico che
lega un oggetto o
un’immagine ad un significato
tramite l’Analogia. Io, negli studi e nella Vita, sono sempre anda-
ta alla ricerca di legami
tra le cose e dei loro si-
gnificati; era fatale quin-
di che convergessi sulla
Psicologia analitica di
Jung, che dedicò alla ricerca dei Simboli della
Psiche tutta la sua esistenza. Più riusciamo a svelare aspetti profondi del nostro
universo (riguardino essi la Fisica delle Particelle,
i recessi del cosmo, la Biochimica della Vita o la
nostra Psiche) più ci sentiamo paradossalmente avvolti da un arcano mistero, di cui si percepisce
la numinosa potenza. Questo ci permette di co-
gliere, insieme alle nostre capacità, i nostri limiti;
ma nello stesso tempo ci fa sentire depositari e
partecipi della grandezza di quanto stiamo fatico-
samente indagando. Con questa mia nuova fatica, infine, desidero dare
Il corpo racconta di Maria Pusceddu, 2013,
Persiani Editore
Immagine tratta dal sito internet:
http://www.persianieditore.com/home/wpcontent/uploads/201
3/12/IlCorpoRacconta_Cover.jpg
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un modesto contributo alla riscoperta della nostra
complessità a cui si è giunti attraverso un lungo
cammino, guidato da principi fondanti universali
che sono riconoscibili per chi sa vedere. Si tratta di tentare di riconoscere l’Uno che si cela
sotto il molteplice. Ciò va colto in una prospettiva diacronica, attra-
verso i passaggi filogenetici che nel tempo hanno
condotto fino a noi, nel Corpo e nella Psiche; ma
va anche visto in una prospettiva sincronica in
quanto Soma e Psiche si esprimono, ciascuno con
il suo linguaggio, in modo congruente nel hic et nunc (qui e ora). A questo scopo ho rivisitato gli
organi del nostro Corpo in una prospettiva filoge-
netica, ontogenetica e simbolica in modo da co-
gliere nella Funzione e nella Disfunzione il signifi-
cato ed il messaggio da utilizzare in terapia; ho an-
che riportato, a sostegno degli aspetti teorici, diver-
si flash clinici. L’obiettivo è ambizioso, l’orizzonte vasto e le diffi-
coltà enormi, anche perché questa ricerca di archeti-
pi orientanti la filogenesi delle strutture corporee
non è mai stata tentata prima d’ora.
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Tirocinio per Psicologi
L’Associazione Kore, Centro Studi Olismo e Psicosomatica, è dal 2007 sede di tirocinio post-Laurea
per Psicologi, in base alla convenzione stipulata, e recentemente rinnovata, con l’Università La Sa-
pienza di Roma – Facoltà di Medicina e Psicologia (Convenzione n. 120 del 31/08/2012 con scaden-
za al 31/08/2015). In questi cinque anni sono già avvenute molte collaborazioni che hanno visto
l’avvicendarsi presso la nostra associazione, nei diversi semestri, di un certo numero di tirocinanti che
con noi hanno portato a termine il loro percorso di Formazione universitaria.
LE ATTIVITA' OGGETTO DI TIROCINIO SONO:
- partecipazione ai “Sabati di Kore”, tesi a formare ed informare i soci con argomenti che hanno come
riferimento culturale e metodologico l'Ecobiopsicologia e tutte le altre discipline psicologiche ed anali-
tiche che sono alla base di una Educazione Psicosomatica intesa come prevenzione del Disagio e della
Patologia;
- discussione di casi clinici insieme all'equipe di psicologi e psicoterapeuti.
Referente tirocini: Dott.ssa Daniela Cecchi
Numero di tirocinanti ammessi per semestre: 2
E' prevista la presenza di Psicologi iscritti all'albo/tutor.
La scheda informativa relativa all’Associazione Kore è attualmente visibile sul sito della Facoltà di Medi-
cina e Psicologia della Sapienza di Roma:
http://www.psicologia1.uniroma1.it : “Verso la Professione”>“Tirocini post laurea”>“Banca dati".
I tirocini si svolgeranno presso la sede dell’Associazione, in via Bellini, 39 a Follonica.
Info: tel. e fax: 0566/49100, e-mail: [email protected]
Si tratta di lavorare sul versante “materiale” dello
Psicoide, rimasto in ombra nei filoni di Studio jun-
ghiani, secondo i criteri usati per il versante psichi-
co; ciò allo scopo di toccare con mano come le Leg-
gi universali, cioè archetipiche, valgano allo stesso
modo per il Corpo e per la Psiche. E’ come se lo Psicoide junghiano fosse il corpo di
una farfalla da cui finora è emersa una stupenda ala
variopinta; il mio tentativo mira a far spuntare anche
l’altra, per raggiungere, prima o poi, l’armonica
simmetria che Jung aveva immaginato e percepito. Non penso certo di aver raggiunto nelle pagine che
ho scritto quanto sarebbe auspicabile; tuttavia, se il
paziente lettore riterrà che in questo mio grande
sforzo di sintesi io abbia dato anche un minimo con-
tributo alla causa, sentirò di non aver lavorato inva-
no.
Il Mito è portatore di una sapienza rivelatrice di una
superiore Realtà, al di là delle anguste categorie
della sfera razionale. L’etimologia greca –mythos-
rimandaal significato di racconto: non si tratta di
narrazione di fatti realmente acca-
duti, ma di intuizioni che danno
accesso alla dimensione del Sacro.
Le figure simboliche, attraverso le
quali si dispiega il racconto, hanno
qualcosa di numinoso,e perciò tali
da attivare un’energia costruttiva e
trasformatrice all’interno delle co-
scienze. Perciò si suole dire che il
Mito non è mai accaduto, ma acca-
de sempre nella Vita degli uomi-
ni…
L’antropologo polacco Bronislaw
Malinowski afferma che “ il Mito
è un ingrediente vitale della Civil-
tà umana; non favola inutile, ma
forza attiva costruita nel tem-
po”.La Dea greca Igea, figlia di
Asclepio, Dio della Medicina, è
figura archetipica della Salute e
del Benessere: c’era
una volta…ma può
essere sempre presente
dentro di noi, come
immagine mitologica e
come simbolo attivato-
re di un’energia guaritrice. Gli attributi della Dea
vanno distinti da quelli riferiti al padre: Asclepio è il
Medico che risana dalle Malattie e risuscita dalla
Morte, mentre Igea è a salvaguardia della salute.
Gli ospedali, presso i luoghi di culto del-
Dio,ospitavano gli ammalati ove il Dio stesso pote-
va comparire in sogno e suggerire loro il rimedio
utile per la guarigione: la Medicina nell’antica Gre-
cia non è tanto distante dalla moderna teoria jun-
ghiana circa il potere risanatore dell’Inconscio. A-
sclepio è figlio di Apollo ed in qualche modo ha a
che fare con l’Equilibrio, la Misura, la Bellezza.
Igea suggerisce l’idea del Benessere, della Preven-
zione dalle Malattie: la sua immagine–quale rece-
piamo dalle antiche sculture e dalla moderna inter-
pretazione di Klimt- trasmette Forza, Fascino, Se-
renità. E sembra evocare l’idea di un fem-
minile che sa attuare percorsi di bellezza,
di cultura, di trasformazione e di individu-
azione. A questo proposito è importante
ricordare come gli archetipi del femminile
–Luna e Venere- siano ben distinti ed op-
posti agli archetipi del maschile –Marte e
Sole- preposti all’attività razionale e co-
sciente. Dall’isola di Coo proviene la bel-
la statua in marmo di Età Ellenisti-
ca:leggiamo Serenità ed Armonia
nell’espressione del volto della Dea avvol-
ta dalle spire di un serpente, l’animale che
muta pelle. Se Igea è simbolo di Bellezza
e di Trasformazione, diverso è il significa-
to trasmessoci dalla sorella Panacea
(rimedio per tutti i mali), che –già nel no-
me- sembra alludere ai farmaci con cui ci
illudiamo di curare tutte le Malattie. In
Epoca Moderna il pittore austriaco Gustav
Klimt ha celebrato l’immagine di Igea co-
me allegoria della Medicina.
Il Corpo prosperoso, avvolto nell’abito
rosso, esprime eros e Passione.Il rosso e
l’oro sono i colori simbolici del Potere, e
la dea con i suoi attributi –il serpente e la
coppa che tiene nella mano sinistra- è figu-
ra carismatica in un percorso che conduce
alla salute.
C’era una volta Igea…
di Angela Fabbri
Igea
statua in marmo,II sec.A.C
Museo Archeologico,
Isola di Coo (Grecia)
Immagine tratta dal testo
Mitologia Greca, ed. Bonechi, 1999
La Medicina, di G.
Klimt,
olio su tela, 1901-
1907,
(dipinto distrutto nel
1945 nell'incendio del
castello di Immen-
dorf),
Università-di-Vienna
Sito internet: http://
barbarainwonder-
lart.files.wordpress.co
m/2013/02/
kt10sig.jpg
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Pagina 10 Kore Informa
Per le sue prerogative, Igea richiama alla mente la
Dea olimpica Venere, icona della Bellezza fisica e
morale, della Passione e dell’Emancipazione attra-
verso le vie dello Spirito e dell’Intelletto (nelcosmo
il pianeta Venere segue il pianeta Mercurio).
“Alma Venus” la definisce il poeta latino Lucrezio
nel De Rerum natura:l’aggettivo alma,dal verbo
latino alo (nutro), allude alla benefica presenza
della Dea, messaggera di Armonia, di Pace e di
Fecondità.
Questi sono gli attributi capaci di attivare possibi-
li percorsi per la Salute, quando il Corpo, anziché
chiudersi nella “corazza”, può attraversare la Vita,
aprendosi alle Esperienze, alla Cultura ed alla Tra-
sformazione, nell’ascolto di Sé e nel confronto se-
reno con l’Altro.
In corrispondenza con il carisma venusiano, su di
un altro versante, nella sapienza offertaci dagli Ar-
cani Maggiori dei Tarocchi, troviamo la figura
dell’Imperatrice, assisa in trono con nobiltà e dol-
cezza.
Saggezza ed intelligenza creatrice, potere e dolcez-
za, equilibrio e serenità caratterizzano questa im-
magine femminile che -al pari di Igea e Venere-
può ispirare armonia e individuazione, in un per-
corso che conduce alla fecondità ed alla salute.
Venere di Rodi, Statua in marmo, V Sec. A.C.,
Museo Archeologico,Isola di Rodi,Grecia
(foto di Angela Fabbri)
L’Imperatrice
Immagine tratta da “I tarocchi. Predire il futuro...”
a cura di Demi, Demetra, Firenze,2002
Asclepio
Statua marmorea, Musei Capitolini (Roma).
Sito internet: http://it.wikipedia.org/wiki/Asclepio
Piedi e Postura
di Valeria Achilli
In un recente sondaggio il 53% degli intervistati ha
dichiarato di avere dolori ai piedi. Sembra superfluo
descrivere l'immenso lavoro che i nostri piedi, fon-
damentali organi di moto e di senso, sono costretti a
compiere ma troppo spesso ci ricordiamo di loro so-
lo quando cominciano a far male. La complessità
strutturale del Piede è proprio dovuta alle funzioni
cui esso è deputato, funzioni molteplici e soprattutto
molto precise una struttura così piccola riesce infatti
ad adattarsi alle più svariate situazioni, presiede alla
stabilizzazione e gioca un ruolo fondamentale nella
postura. Alla luce di quanto detto appare chiaro co-
me un appoggio
del piede scor-
retto influenzi o
a sua volta pos-
sa essere quindi
c o n d i z i o n a t o
dalla Postura.
Ma cosa è la
Postura? E cosa
si intende quan-
do si parla di
Posturologia? La Postura è
l'espressione dell'inte-
grazione tra le Fun-
zioni psichiche, bio-
chimiche e somato-
sensoriali di un Indivi-
duo; la Posturologia è la disciplina che si occupa
della Postura e più specificatamente del sistema to-
nico posturale. La Postura è fortemente influenzata da tre recettori
(entrate) principali, Piedi, Bocca e Occhi, ma esisto-
no anche entrate secondarie e altrettanto importanti. La Posturologia insegna che gran parte delle Patolo-
gie quali tendiniti, tensioni muscolari, sciatalgie, po-
dalgia, ecc.., possono essere espressione del malfun-
zionamento di uno o più olistica del Corpo e della
“Malattia” recettetori deputati alla regolazione del
sistema tonico posturale, dunque la Posturologia
non può esistere se non all'interno di una concezione
come ad esempio le problematiche di tipo viscerale,
le cicatrici, traumi importanti, problematiche psico-
emotive, ecc. o presenta un appoggio scorretto.
debba essere in grado di sapere fare un bilancio
funzionale globale del sistema posturale ed ana-
litico dei singoli recettori, e non limitarsi esclu-
sivamente al distretto podalico.
Attraverso la Posturologia si è ormai accertato
che lo squilibrio di un recettore può riverberar-
si anche su gli altri recettori.
Con questa premessa è facile comprendere co-
me il podologo dinanzi ad un paziente che rife-
risce dolore e non può fare a meno di avvalersi
dell'integrazione delle varie branche specialisti-
che della Medicina, perchè è l'unico modo di
fare postura. Prendiamo ad esempio le
gambe gonfie: Patologie
che modificano i rapporti
tra i vari segmenti ossei,
come scoliosi o più banal-
mente posizioni protratte
nel tempo che comportano
uno squilibrio funzionale
della Colonna, provocano a
loro volta un disallinea-
mento del Bacino con in-
sufficiente svuotamento
venoso a carico della Pianta del
Piede. Questa insufficienza ve-
nosa di origine posturale può
spesso essere risolta, o quanto
meno ridotta, attraverso una
buona correzione dell'appoggio plantare. Va ricordato poi come anatomicamente le cate-
ne muscolari, attraverso le quali si esplica la
motricità dell'intero organismo, finiscano a li-
vello dei piedi ed è intuibile come un cambia-
mento di posizione di qualsiasi parte del Corpo
possa avere un effetto sull'appoggio plantare e
come a sua volta un appoggio dei piedi scorretto
possa provocare una sintomatologia dolorosa o
disturbi di funzionamento sulle strutture sovra-
stanti, ma, nella disamina di quello che può in-
fluenzare il corretto funzionamento delle catene
muscolari, e quindi di un buon appoggio del
Piede, merita però di essere evidenziato il lega-
me tra Corpo e Cervello inteso nella sua Funzio-
ne psico-emotiva. Una persona “positiva”
Piedi e Postura
Immagine tratta dal sito internet:
http://www.italiamedica.eu/italiamedica/wp-
Pagina 11 Kore Informa
assumerà un atteggiamento posturale estensione,
con schiena dritta e sguardo diretto in avanti, men-
tre un soggetto depresso avrà un atteggiamento in
flessione, con schiena curva e sguardo verso il
basso, con conseguenti alterazioni delle catene
muscolari, e quindi posturali, che potranno mani-
festarsi con problematiche in vari distretti corpo-
rei, tra qui quello podalico.
.Qualunque specialista si occupi di Posturologia
deve quindi saper eseguire un esame clinico del
paziente, ma deve essere anche in grado di valuta-
re la situazione in un'ottica psicosomatica, ovvero
cercare di capire in che misura gli aspetti psicolo-
gici entrano in gioco nella postura del soggetto e
eventualmenteindirizzarlo o chiedere consulenza
dello specialista competente.
Impronta di piede nella sabbia
Immagine tratta dal sito internet:
http://it.freepik.com/index.php?goto=41&idd=40053&url=aH
R0cDovL3d3dy5zeGMuaHUvcGhvdG8vNDkzNDE2
Postura
Immagine tratta dal sito internet:
http://www.disinformazione.it/images/postura.jpg
Un buon appoggio del Piede è quindi fonda-
mentale per la Postura, la cui buona funzionali-
tà è a sua volta di fondamentale importanza ai
fini di un corretto equilibrio dell'Organismo e
per ridurre l'incidenza di diverse Malattie. Non esiste una postura ideale, ma una postura
sana e funzionale.
Determinante è la prevenzione in particolare
durante l'Età Evolutiva, per non far cronicizza-
re errati atteggiamenti posturali, e nell'Età A-
dulta, per correggere errati appoggi plantari.
Pagina 12 Kore Informa
Studi di Anatomia (Laringe e gamba)
Leonardo da Vinci,
c.a.1510 , disegno
Royal Library, Windsor, Inghilterra
Tratto dal sito internet:
http://www.wga.hu/support/viewer/z.html
“La Respirazione è la culla del ritmo”,scrive R. M.
Rilke (a) Il ritmo è una caratteristica intrinseca della
Vita, ne costituisce il modello base e risponde alla
legge di polarità, che contempla l’esistenza di due
poli complementari. Il nostro ritmo individuale, con
i ritmi circadiani del nostro Corpo, è strettamente
interrelato con i ritmi più vasti del Pianeta: ciclo del
giorno e della notte, quello delle stagioni, etc.
Attraverso il Respiro siamo costantemente collegati
con l’Universo. Noi viviamo nell’Aria e grazie
all’Aria, che possiamo paragonare ad una sorta di
“tessuto connettivo” che contemporaneamente ci
separa e ci unisce a tutto l’Universo in un sistema a
reti complesse.“Nelle diverse lingue indoeuropee la
parola Aria … è associata al Vento, alla Luce, e al
Cielo. … L’etimo esprime l’essenza dinamica, lumi-
nosa, spaziale, infinita di questo elemento. Essa è
l’aspetto arioso e divino in noi:
vento soffio pneuma spirito. In
tutte le grandi religioni e cosmo-
gonie è elemento portatore di
vita, di luce, di creazione e di
parola … l’aria porta il cielo
dentro di noi, il soffio leggero e
vitale nella pesantezza della ma-
teria … La metafora ariosa del
respiro propone il ciclico, natu-
rale alternarsi di pieno e di vuoto
in cui la leggerezza contiene in sé
la premessa vitale di una futura
pienezza in un ritmo basato sull’ al-
ternanza armonica di questi due op-
posti … Aria come respiro -soffio
vitale- ma soprattutto come principio che conferisce
il respiro e la vita, attraverso il suo flusso”. (b)
Sappiamo che l’Ontogenesi ricapitola la Filogenesi:
nel processo della respirazione ciò significa, per cia-
scuno di noi, il passaggio dalla vita prenatale, vis-
suta nel mondo acquatico, alla vita postnatale che si
realizza nel mondo aereo.
Con l’evento della nascita il Bambino è in grado di
compiere la sua prima respirazione, atto fondamen-
tale per la Vita che si configura come il primo atto
fisiologico autonomo. L’Aria è il primo nutrimento
di Vita e la Respirazione è la prima modalità con cui
impariamo a conoscere e introiettare il Mondo, a
relazionarci con esso. Quindi il respiro come prima
relazione.
Dalla nascita in poi, fino al momento della morte,
che ne siamo consapevoli o meno, il respiro accom-
pagnerà ogni istante della nostra Vita esprimendosi
con modulazioni e modificazioni connesse a parti-
colari condizioni di esperienze sia fisiche che emoti-
vo-affettive.
Il Respiro dà voce alle fondamentali espressioni del-
la nostra Vita interiore: il Sorriso, il Pianto, il Sospi-
ro, l’Ansia, la Rabbia, il Dolore, costituendosi come
una sorta di “ponte” con l’Anima, come è stato per-
cepito fin dall’Antichità ed espresso in tutte le reli-
gioni.Ad ogni respiro il susseguirsi ininterrotto di
inspirazione ed espirazione sembra scandire il ripe-
tersi del ciclo Vita-Morte-Vita.
Quando inspiriamo assumiamo ossigeno dal Mondo
esterno e quando espiriamo emettiamo anidride car-
bonica prodotta dal nostro Corpo. Nella inspirazione
“facciamo entrare”, assor-
biamo dal Mondo esterno
ciò che ci serve per vivere;
nella espirazione “facciamo
uscire” ciò che abbiamo tra-
sformato ed è un nostro pro-
dotto. Si realizza così uno
scambio, una condivisione
della stessa sostanza vitale
con gli altri esseri viventi.
Mentre l’atto di inspirare è
inteso come “spirare in” cioè
soffiare, animare, dar Vita a
qualcosa; nell’atto della espira-
zione c’è un offrire se stessi nel
senso che insieme ai cataboliti,
espressione fisiologica dell’esistere, portiamo
all’esterno odori, suoni, parole. Gli organi della fo-
nazione consentono di modulare la nostra espirazio-
ne in espressioni verbali. Anche nel linguaggio le
componenti respiratorie ed emotive sono inseparabi-
li.
Nell’atto respiratorio l’alternarsi del dare (espiro) e
del ricevere (inspiro) costituisce il fondamentale
processo di scambio, di contatto, di relazione tra
mondo interno e mondo esterno, tra singolo ed uni-
verso, incessantemente per tutta la durata della Vita.
Lo scambio con l’esterno avviene negli alveoli pol-
monari, situati nel torace, luogo simbolo di emozio-
ni e sentimenti. I Polmoni sono organi di contatto
RESPIRO: NUTRIMENTO DI VITA
di Viviana Nacchi
Soffione
Immmagine tratta dal sito internet:
http://www.assobenessere.it/details.asp?
Pagina 13 Kore Informa
in profondità. e come tali rappresentano una sorta di
“pelle intima”.Il Respiro ci rapporta costantemente
con il tutto.
L’Aria che respiriamo ci collega non solo tra noi,
ma con tutto l’Universo perché nella realtà tutto è
legato.
Pensiamo al Mondo Vegetale: sono le piante, con le
loro foglie, che producono l’Ossigeno. E’ interes-
sante notare che le piante hanno Ossigeno come
prodotto del catabolismo, del rifiuto, mentre
nell'Uomo il prodotto di rifiuto è l'Anidride Carbo-
nica. “Quindi tra il mondo vegetale in senso lato
ed il mondo animale esiste specularità: quello che
per me è rifiuto, per il mondo vegetale diventa ali-
mento, quello che là è rifiuto diventa per me alimen-
to. Quindi noi siamo intimamente legati al Mondo
vegetale e viceversa. Leggere e vivere la Vita adot-
tando un criterio sintetico nel senso di trattare tutto
ciò che è al mondo come ambito interrelato corri-
sponde ad un’ottica di sistema, un’ottica Ecobiopsi-
cologica “(c) (4 )
Parlare di Respiro vuol dire parlare di Relazione, di
Parola, di Comunicazione. In questa ottica, i proble-
mi che si manifestano negli organi della respirazio-
ne traducono gli scambi con l’ambiente circostante
per quello che riguarda il nostro bisogno di Aria,
spazio vitale e autonomia.
Le alterazioni del respiro che diventano Sintomi,
segnalano la presenza di un’alterazione dell’armonia
individuale; queste esperienze possono essere
l’occasione per ripartire verso un nuovo equilibrio
più in sintonia con il proprio Sé.
Occorrerà allora riconoscere, accogliere quei sinto-
mi e dar loro un senso ed un significato per la nostra
Vita. Il Respiro può subire variazioni di ritmo, di
frequenza, lunghezza e profondità in rapporto a cir-
costanze emotive o a stati di Patologia o per effetto
di interventi volontari.
La Funzione respiratoria ha una peculiarità rispetto
a tutte le altre Funzioni dell’Organismo che è quella
di poter essere sia spontanea e inconsapevole che
volontaria.
In particolar modo la componente volontaria della
Respirazione permette di modificare attivamente la
dinamica del Respiro, accompagnando le attività e i
vissuti emozionali profondi.
In linea generale siamo soliti pensare che per avere
il massimo dalla Respirazione basti inspirare ed e-
spirare.
Ci preoccupiamo di ciò che mangiamo e beviamo,
ma non di come respiriamo, forse perché lo faccia-
mo fin dalla nascita, in modo inconsapevole, per
25.920 volte al giorno.
Invece il Respiro è un efficace strumento, una abili-
tà da riscoprire che ci permette di ottenere benefici
considerevoli.
Variando la profondità, il ritmo e la velocità della
nostra respirazione possiamo facilmente gestire lo
stress e rilassarci, elaborare in modo efficace le no-
stre emozioni e stati d’animo, creare un maggiore
senso di pace, creatività e chiarezza.
“Colui che controlla il respiro controlla la mente
Colui che controlla la mente controlla il respiro”
(Upanishad)
NOTE
a) Rilke R.M. in “Psicanalisi dell’aria” di G: Bachelard
b)Nicolosi S., “Simbolismo dell’Aria e nascita del mondo:
il mito di Illmatar, figlia dell’Aria, e il principio femminile
creativo” in Quaderni Asolani, Paolo Emilio Persiani Edito-
re
c) Ecobiopsicologia: nuova disciplina nel panorama delle
scienze della complessità che vede l’individuo come nodo
di una retee complessa di relazioni e funzioni, esterne e
interne a lui.
BIBLIOGRAFIA
1) AAVV, Mysterium Coniunctionis – Spiritualis Substan-
tia in Quaderni Asolani, Casa Editrice Persiani, Bologna,
2012
2) Bachelard G:, Psicanalisi dell’aria, Edizioni red, Mila-
no, 2007
3) Dethlefsen T., Dahlke R., Malattia e destino, Edizioni
mediterranee, Roma, 2007, Ristampa
4) Frigoli D, L’apparato respiratorio, patologie delle alte e basse vie respiratorie. Le Upanishad e la“sacralità del
soffio”. Corso di medicina Psicosomatica, Milano, 2011
5) Frigoli D., Masaraki G., Morelli R. “Verso la concezione
di un sé psicosomatico”, Edizioni Unicopli, Milano,1979
6) Massari G.L., Morelli R, La dimensione respiratoria, Ed
Masson
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Il respiro
Foto tratta dal sito internet:
http://www.kungfulife.net/blog/vivere-di-kung-fu-
capitolo-20-il-respiro/
I seminari mensili a tema “I sabati di Kore…metti in circolo il tuo dono”, sono un contributo importan-
te; consistono in una lezione magistrale e creano anche l’occasione, per il gruppo, di confronto e di rela-
zione feconda. Da questa annualità i seminari saranno realizzati nel pomeriggio del Sabato, ritenendo che
la qualità del lavoro e l’impegno meritino un maggiore spazio di espressione e di condivisione, rispetto ai
dopo-cena. Gli aspetti culturali approfonditi e letti in Chiave Psicosomatica sono utilizzati per compren-
dere la Vita e le Funzioni che la consentono, per indagare la Verità che è sul Corpo: siamo sempre
“bisognosi” di conoscere per rispettare la Vita.
Gli incontri ancora in calendario sono:
Sabato 15 Febbraio ore 16.00-18.30
Seminario “Gli ormoni, i messaggeri del nostro Corpo”
Conduce la dott.ssa Lucia Vaselli, psicologa, psicoterapeuta
Sabato 15 Marzo ore 16.00-18.30
Seminario “Immagine archetipiche nel cielo di nascita”
Conduce la dott.ssa Angela Fabbri, laureata in lettere, socio C.I.D.A.
Sabato 12 Aprile ore 16.00-18.30
Seminario “Cammina, cammina … libertà ed ostacoli nel muoversi nel mondo.
Le gambe e la funzione movimento”
Conduce Angela Lussu, counsellor ecobiopsicologico
Sabato 17 Maggio ore 16.00-18.30
Percorsi di Educazione Psicosomatica
Discussione e dibattito
I seminari si terranno presso la Sede dell’Associazione Kore in via Bellini, 39 a Follonica (GR).
I sabati di Kore…
metti in circolo il tuo dono
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KORE KORE -- MASTER : MASTER : giornate di formazione psicosomatica
I LABIRINTI DELLA VITA Dalla lettura del Mitologema del Labirinto si giunge ad illuminare i labirinti del Corpo narrati nell’Arte,
nelle Fiabe, nel Mito. La Vita rivela ed esprime labirinti biologici, la Fisiologia così come labirinti psi-
chici, i percorsi di Vita.
Il Mitologema del labirinto è metafora assoluta del senso della Vita: l’Eroe punta al processo ermeneuti-
co come al proprio fine; il viaggio verso il centro, la nostra origine, ci permette di cogliere aspetti della
nostra unicità donati dalla Vita; nel viaggio di ritorno, la nostra Anima, si rivela arricchita da ciò che ha
acquisito e da ciò che ha espresso. Il Labirinto condensa in sé una verità celata, in quanto indicibile …
minacciosa … non ancora fruibile …
SACRO E BIOLOGICO
Un percorso alla ricerca della verità
Una indagine sulla relazione tra ciò che nel Corpo vi è di “ bisogno biologico”, come aspetto fenomeno-
logico dell’Istinto, come energie legate agli organi, da esprimere e utilizzare ed il Sacro, inteso anche in
termini religiosi: osserviamo come dalla modalità del biologico possono scaturire indicazioni per la Sa-
lute, l’Etica, le Religioni.
Entrambe le giornate sono condotte dalla dott.ssa Daniela Cecchi, psicologa, psicoterapeuta esper-
ta in Psicosomatica.
I LABORATORI DI KORE LABORATORIO DI PSICOSOMATICA
Seminari e laboratori, articolati in tre livelli di quattro incontri ciascuno, per l’individuazione delle funzioni
sul Corpo e degli aspetti psicosomatici di quelle: è possibile edu-
care l’Individuo a conoscere la Malattia come espressione di di-
sagio del Corpo. I sintomi sono il messaggio che il Corpo espri-
me: ci raccontano come quello utilizza le Energie, le Potenzialità
che ha a disposizione e non è capace di trasformare in Vita.La
lettura dei Sintomi in chiave psicosomatica è una forma di Pre-
venzione che contiene Informazione. Quando il medico ha dia-
gnosticato una malattia è necessario che, oltre alla terapia che
agisce sul biologico, sia indicato al paziente anche il disagio che
sta vivendo, espresso dal corpo con quei sintomi: l’Individuo
sarà così aiutato a restituire alla Vita quelle energie che il suo
corpo è stato costretto a investire nella Patologia. Negli attuali
bisogni di salute dei cittadini si rivela un’emergenza negata: la
diagnosi psicosomatica. Non si tratta di prendersi carico dei di-
sagi psicologici che scaturiscono da una patologia, come si cerca
di fare, anche se molto modestamente, di fronte a patologie gra-
vi, ma di individuare quali funzioni psichiche sono inibite o tra-
dite, insieme a quelle biologiche: quale disagio si esprime con-
temporaneamente al Sintomo. Una Educazione Psicosomatica è
indispensabile al singolo individuo per individuare la sincronicità
tra disagi e malattie, per una gestione del corpo che rispetti gli
aspetti biologici, psichici e spirituali che lo comprendono come persona; lo è ancora di più per coloro che
oltre alla gestione di sé hanno affidata, per ruolo o per professione, la gestione, anche parziale della vita,
dell’Educazione, o della Salute di altri o la gestione del Territorio.
I livello - Diagnosi psicosomatica: emergenza sociosanitaria
II livello - Arrendersi al corpo, alla natura, alla vita
III livello - Funzioni e identità
Conduce la dott.ssa Daniela Cecchi, psicologa, psicoterapeuta.
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Uomo vitruviano Leonardo da Vinci, 1490
Gallerie dell’Accademia—Venezia
(Immagine tratta dalla rete)
www.lableonardo.altervista.org
LABORATORIO DI LETTURA
Il laboratorio di Lettura, attivo dal 2003, è un appuntamento ormai consueto per
l’Associazione Kore. Si articola in incontri di gruppo finalizzati all’autoformazione at-
traverso la Lettura, l’Approfondimento e l’Interpretazione in chiave psicosomatica di
fiabe, storie e romanzi.“Le storie sono un balsamo”-dice Clarissa Pinkola Estés nel suo
libro “Donne che corrono coi lupi”-sono disseminate di istruzioni che ci guidano nella
complessità della Vita. […] Le storie mettono in moto la Vita interiore, […] ingrassano
carrucole o pulegge, stimolano l'adrenalina, ci mostrano la via d'uscita in basso o in alto,
e aprono a noi grandi finestre in muri prima ciechi, aperture che ci conducono nella terra
dei sogni, all'Amore e alla Conoscenza”.
Conduce Angela Lussu, counsellor ecobiopsicologico.
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LABORATORI DI TECNICHE PSICOCORPOREE “Il Corpo arpa dell’Anima”
Ogni evento del quotidiano attiva nell’Individuo una quantità di Energie che possono essere espres-
se, quindi liberate, o trattenute sul Corpo e so-
matizzate con disfunzioni e sintomi.
Possiamo imparare a percepire le diverse parti
del Corpo e a rilassarle per riportarle al loro
funzionamento naturale. Il Movimento ed il Re-
spiro esprimono attraverso il Corpo l’unità
dell’essere umano con la Natura e con la Vita;
rivelano il Mondo interiore e possono diventare
strumenti di crescita personale.
Il Corpo è espressione della persona: il nostro
corpo è sempre intrecciato con la nostra Anima
in modo da formare un’unità.
Il Corpo è “Arpa” dell’Anima.
Sono previsti tre distinti Laboratori:
Laboratorio: “Aria, Acqua, Terra e Fuoco:
l’Universo in noi”;
Laboratorio: “Le 1001 Vie del Respiro”;
Laboratorio: “Menopausa: passaggio verso un nuovo modo di essere Donna”.
Conduce la dott.ssa Viviana Nacchi, psicologa, psicoterapeuta
Mandala Kalachakra bidimensionale in sabbia - Sito internet:
http://www.culturaletibetana.org/images/3.jpg
LABORATORIO DI ASTROLOGIA
Il Laboratorio di Astrologia intende proporre ai partecipanti occasione di autoanalisi nel cammino
evolutivo della conoscenza di Sé.
La Simbologia planetaria possiede una ricchezza che invita all’apertura e all’“analisi”, come mo-
mento essenziale per il superamento delle rigidità del carattere affinché possa esprimersi l’effettiva
potenzialità della natura individuale.
Il lavoro attraverso i simboli del “cielo di nascita” diviene uno strumento notevole per la compren-
sione del proprio destino e per la possibilità di orientamento nel difficile percorso esistenziale.
L’incontro nel gruppo tra individui diversi (e relativi destini), in una dimensione “aperta”, di con-
fronto e di scambio, potrà favorire quello ampliamento della coscienza di Sé che è condizione indi-
spensabile per l’auto - cambiamento.
Conduce la dott.ssa Angela Fabbri, laureata in Lettere.
La sua ricerca si svolge nell’ambito di quella disciplina astrologica che ha saputo integrare le con-
quiste del pensiero filosofico e psicanalitico, perciò collegata allo studio delle energie archetipiche
della Personalità ed alle tematiche dell’Inconscio.
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ANNO V Numero 3 Pagina 18 Kore Informa
I luoghi dell’anima… 10 Maggio 2014
Visita guidata
Tivoli (RM) e Subiaco (RM)
Visita guidata alla ricerca e alla scoperta dei luoghi dell’Anima, luoghi che si presentano come oc-
casione per approfondire e leggere con una prospettiva ecobiopsicologica, luoghi nuovi o già cono-
sciuti dove sono custodite testimonianze delle espressioni culturali dell’Animo Umano.. Proponia-
mo un progetto, dove si uniscono e si confrontano due percorsi, uno Profano ed uno Sacro, per ve-
dere come entrambi esprimono e raccontano la profondità dell’Animo Umano e l’accadere degli
Archetipi nella Vita.
1 ) Visita a villa D’Este a Tivoli (Roma), capolavoro
rinascimentale, dichiarato patrimonio dell’umanità
dall’Unesco; la villa ed il parco sono stati realizzati
dall’architetto Pirro Ligorio, che aveva già progettato il
Parco dei Mostri di Bomarzo (VT). Come nelle ville
principesche del Rinascimento, i luoghi del giardino ed i
giochi d’acqua, così come gli affreschi con Figure Ar-
chetipiche e Miti, che adornano i saloni, raccontano ed
indicano percorsi dell’Umanità, che accadono sempre,
sono quella Verità necessaria per vivere nel rispetto di
Sé.
2 )Visita a Subiaco (Roma), luogo dei primi monasteri Benedettini. Il complesso dei monasteri
benedettini di Subiaco costituisce uno dei più impor-
tanti luoghi di culto ed arte dell’Italia Centrale. Il
“Sacro Speco” è stato costruito attorno a due grotte che
si aprono sul fianco del Monte Taleo, all’interno del
quale Benedetto si ritirò negli anni precedenti il 497. Il
“Complesso di Santa Scolastica” è il luogo dove la
sorella di Benedetto si ritirò quando egli fondò
l’Abbazia di Cassino, l’Ordine Benedettino e dettò la
Regola. La Regola benedettina non ha solo fondato il
Monachesimo Occidentale, ma ha effettuato una vera
rivoluzione umana. Il lavoro, che nel Mondo Romano era
delegato agli schiavi, diventa con “ora et labora” necessi-
tà del Corpo per poter esprimere tutto ciò che di sacro la
Vita ha lì deposto, perché alla Vita sia restituito.
La fontana di Nettuno
Villa d’Este - Tivoli (Roma)
(Foto tratta dal Sito Internet:
http://perilipine.files.wordpress.com/2010/
11/villa-deste-fontanine-de-neptune-1.jpg?w=300&h=225)
Esterno del Sacro Speco di San Benedetto
Subiaco (Roma)
(Foto tratta dal Sito Internet: http://www.lazioeventi.com/
monastero-del-sacro-speco-san-benedetto/)
Gli obiettivi dell’Associazione Kore
N egli ultimi anni del Secolo, ciò che ha dominato
nella Cultura come eredità del Pensiero Cartesia-
no-Newtoniano è stato incrinato dall’energia innovati-
va scaturita dalla nuova Fisica, la Meccanica Quanti-
stica e la Teoria della Relatività. Ne è scaturita una
revisione dell’idea che l’Uomo ha dell’Universo e del
proprio rapporto con esso riportando la Fisica alla sua
essenza, in quanto il termine deriva da una parola gre-
ca che significa “lo sforzo di scoprire la natura essen-
ziale di tutte le cose”. L’apporto della Fisica moderna
ci conduce in una direzione dove la visione del Mondo
non si discosta dalle concezioni delle Filosofie Occi-
dentali e del Misticismo Orientale: in questa ottica le
scoperte scientifiche dell’Uomo sono in armonia con
le sue aspirazioni spirituali e con la sua fede religiosa.
Il rapporto Uomo– Universo si è andato via via de-
scrivendo in termini di relazione e non più in termini
di frammentazione in nome della specializzazione. La
nuova visione della Scienza che ne è scaturita si pre-
senta come “Scienza della Complessità”, il Mondo
naturale è un mondo di varietà e complessità infinite;
un sistema astratto di pensiero concettuale, come il
Pensiero razionale, non potrà mai essere sufficiente
per descrivere o comprendere da solo questa realtà nel-
la sua complessità in quanto si basa su discriminazio-
ni, astrazioni e classificazioni dell’intelletto che sono
sempre relative ed approssimate. La Mente intuitiva ha
il compito di subentrare a quella razionale e di integra-
re, per armonizzare le visioni e produrre chiarificazio-
ni che fanno progredire la Scienza.Affinché la Mente
intuitiva possa lavorare su una visione complessa della
Realtà, è necessario che la conoscenza dell’individuo
si basi su una visione olistica, dove il Mondo oggetti-
vo non è più e mai separato dalla nostra Psiche. Gli
scienziati stanno tentando di raccogliere in una visio-
ne globale tutte le infinite reti informative che defini-
scono i fenomeni naturali.Una cultura della complessi-
tà implica la conoscenza di tutte le produzioni culturali
dell’Uomo, sia scientifiche che umanistiche ed una
concezione dell’Olismo non ristretta come quella che,
applicata all’Uomo, si limita a considerare
l’Organismo umano un sistema vivente i cui compo-
nenti, Soma e Psiche, sono in relazione, ma una con-
cezione olistica dove si riconosca l’Organismo vivente
come parte integrante di sistemi maggiori come
l’ambiente fisico e sociale, con i quali esso in-
trattiene una continua interazione, dove il sogget-
to è modificato ma anche è in grado di modificare
in profondità. Nel rapporto Uomo– Natura un
percorso di Educazione Psicosomatica propone
in termini nuovi la dialettica che li contraddistin-
gue, dove non si privilegia né l’uno né l’altra, ma
la loro relazione. Questa dimensione può conside-
rarsi un rinnovato Umanesimo, può aprire
l’Individuo, la Società, la Cultura, la Religione
stessa verso un nuovo Rinascimento in cui la Psi-
che, il Corpo e la Spiritualità riscoperte
nell’Individuo, diventano i paradigmi di una ana-
loga riscoperta degli stessi sottolineare i legami
economici che vincolano i singoli paesi tra loro,
in una logica sistemica totale, il percorso che ci
proponiamo è il passaggio dalla Cultura della
Globalizzazione alla Cultura della totalità,
dell’Ecumenismo. La mediazione per una Cultura
dell’Ecumenismo sarà la logica del Simbolo che
in questa prospettiva ci pone oltre il segno per
aprirci alla ricerca del rapporto con la totipoten-
zialità degli Archetipi.Per quel che riguarda
l’Uomo, la dimensione centrale da individuare, è
il tema del sé e delle sue consapevolezze.Per
l’Associazione Kore è di riferimento culturale e
metodologico l’Ecobiopsicologia, disciplina che
si propone di studiare in chiave scientifica la rela-
zione che intercorre fra l’Uomo ed il Mondo che
lo circonda. L’Uomo rappresenta il termine ulti-
mo di sviluppo che lega in modo inscindibile i
Regni Minerale, Vegetale ed Animale,
l’Ecobiopsicologia indaga la possibilità da parte
dell’Uomo di visitare, con la coscienza di adesso,
gli aspetti Archetipici della Vita, sedimentati nel
Corpo come istinti e rintracciabili nella Psiche
come immagini. In questa ottica, l’Associazione
Kore si pone come finalità specifica un impegno
di Educazione Psicosomatica, intesa come educa-
zione alla gestione consapevole del proprio Corpo
nella relazione con gli altri e con la Natura. Muo-
vendo dallo studio e dalla individuazione delle
Funzioni psicosomatiche nell’Uomo è possibile
educare l’Individuo a conoscere se stesso in tutte
le sue manifestazioni e a comprenderne il senso;
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in questo tipo di indagine la Malattia si rivela come
espressione di disagio del Corpo: i Sintomi sono un
messaggio che quello esprime, è necessario imparare a
leggerli, ad interpretarli secondo il senso che essi han-
no. La lettura del Corpo per decodificare il senso dei
suoi sintomi, rappresenta una forma di prevenzione che
contiene informazione, Informazione utile a reintegrare
nella Vita quelle energie a cui, con il nostro comporta-
mento, abbiamo negato l’espressione e che sono dive-
nute quindi somatizzazioni: è possibile restituire alla
Vita quelle Energie che sono state a questa sottratte ed
investite nella Malattia. Se lo sappiamo ascoltare il
Corpo ci racconta e ci informa: la Funzione inibita o
alterata nella Malattia ci suggerisce il senso di questa,
quindi il disagio che stiamo vivendo, la corrispondente
Funzione psichica alterata. Il Centro intende essere se-
de di ricerca, approfondimento e divulgazione oltre che
di discipline scientifiche, di discipline umanistiche co-
me Letteratura, Filosofia, Religione, attraverso le quali
l’Uomo ha espresso nei Secoli i bisogni del suo Corpo
e della sua Anima. A tale scopo l’Associazione si av-
varrà di contributi multidisciplinari di specialisti che
studiano il Mondo naturale e le discipline letterarie e
umanistiche. L’Associazione si propone di operare in
campo culturale, divulgativo, didattico, formativo e
terapeutico attraverso idonee iniziative che verranno
stabilite annualmente dal consiglio direttivo.
L’obiettivo dell’Associazione è un confronto cultu-
rale con le diverse realtà presenti sul Territorio e,
dunque, le iniziative saranno rivolte non soltanto ai
singoli partecipanti appartenenti a tutte le fasce
d’età, ma anche, e soprattutto, agli Enti quali la
Scuola, le Associazioni Culturali, il Mondo della
Politica e dell’Impegno Sociale. Questo sapere ci for-
nisce una concezione del Mondo nella quale le scoper-
te scientifiche sono in perfetta armonia con le aspira-
zioni spirituali, con la fede religiosa; il contributo della
Scienza moderna alla conoscenza dimostra che quelle
ritenute da sempre discipline dei bisogni dell’Anima,
hanno una loro validità nel rivelare la relazione tra bi-
sogni dell’Anima e del Corpo, sono un “serbatoio” di
informazione psicosomatica a cui attingere per decodi-
ficare ciò che simbolicamente rappresentano; ci infor-
mano su ciò che dell’Uomo non è esterno e manife-
sto, ma appare intimo e “celato” ad una modalità
attuale e prevalente di approccio alla Natura ed alla
Persona, basata solo su valutazione di parti e che
considera il linguaggio scientifico l’unico con cui si
può descrivere le Funzioni del vivente. Il Corpo
umano viene solitamente suddiviso nei suoi appa-
rati e considerato degno di attenzione soltanto se
questi ultimi si ammalano: quale senso e quale
funzione quelli abbiano nella Vita biologica ed in
quella psichica, non indagato. La Natura, in ogni
forma è trattata sempre o per tamponare una di-
sfunzione o per il suo sfruttamento, rispondendo ad
una esigenza economica e culturale del momento
senza valutare i danni che può comportare. Come si
trascura, di fronte ad un sintomo espresso da un
organo, che l’intero Corpo è ammalato, è a disagio,
così non si percepisce che un insediamento indu-
striale costruito su un terreno considerato adatto,
produrrà poi alterazioni nell’Aria, nell’Acqua e nel
Sottosuolo; sono modificazioni “celate”, non evi-
denti e quindi non fruibili per decidere se ciò che
quell’insediamento ci dà è più di ciò che ci toglie:
si riveleranno solo quando è troppo tardi, come un
Corpo curato solo nella repressione del sintomo
rivelerà poi il disagio celato e non curato con una
malattia più grave.In un programma di Educazione
Psicosomatica si chiude il cerchio tra Scienza e Mi-
sticismo; quando l’Uomo accoglie il contributo di
tutte le discipline che esso ha prodotto per cono-
scersi, avrà consapevolezza di sé in ogni suo aspet-
to. Tra Scienza, discipline umanistiche e Religione
non ci sarà più contraddizione, ma solo linguaggi
diversi , ciò che in noi appare “celato” sarà manife-
sto. Se una Educazione Psicosomatica è indispensa-
bile all’Individuo per acquisire le consapevolezze
utili a comprendere la sincronicità tra Corpo e Ani-
ma per una gestione della Salute e della Malattia, lo
è ancora di più per coloro che oltre alla gestione di
se stessi, hanno per ruolo o per professione, affida-
ta la gestione, anche parziale della Vita,
dell’Educazione, della Salute di altri o la gestione
del Territorio.
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