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SOMMARIO - Confcommercio Bisceglie€¦ · a cura di Giovanna Spilotros APPUNTI DI VIAGGIO...

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Page 1: SOMMARIO - Confcommercio Bisceglie€¦ · a cura di Giovanna Spilotros APPUNTI DI VIAGGIO SultettodelleAmeriche Pag. 27 di Giovanni Panza CONFCOMMERCIO INFORMA Formazioneattraverso“FOR.TE.”
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SO

MM

AR

IO

EDITORIALERiaffermare il ruolo propositivo di Confcommercio Pag. 2di Alessandro Ambrosi

ALIMENTAZIONE E SALUTEDieta e Natale: a tavola senza farsi male Pag. 14a cura di Giovanna Spilotros

APPUNTI DI VIAGGIOSul tetto delle Americhe Pag. 27di Giovanni Panza

CONFCOMMERCIO INFORMAFormazione attraverso “FOR.TE.” Pag. 36di Mauro Portoso

Uscire dalla crisi con un binomio vincente » 38di Vincenzo Colaprice

In memoria di Dino Lovecchio » 39di Emanuele Panza

Distretti Urbani del Commercio » 40di Alessandro Fusco

SETA PG ITALIA per una cultura dell’innovazione » 42a cura della Redazione

Attività di “compro oro” anche alle Poste » 44a cura della Redazione

L’informazione è un diritto per chi compra » 45e un dovere per chi vendea cura della Redazione

Giovani per il sociale: ai nastri di partenza il nuovo bando » 46di Leonardo Ricchiuti

Scadenzario fiscale » 47a cura di Michele Carriera

SPECIALE “ALTAMURA”La Leonessa di Puglia Pag. 16di Emanuele Panza

L@ POSTALettere al Direttore: A poposito di RES Pag. 48a cura di Leo Carriera

ATTUALITAʼCelebrato a Bari il 3° Congresso dell’ODCEC Pag. 22di Maurizio Chiechi

Il social-shopping » 24di Viviana Rubini

Bilancio di fine anno » 26di Michele Carriera

NORMATIVASi completa il quadro normativo sull’Apprendistato Pag. 4di Mauro Portoso

Al via dall’1.12.2012 l’opzione per il regime IVA “per cassa” » 6di Vito D’Ingeo

La nuova pensione anticipata (già pensione di anzianità) » 8a cura di ENASCO

Tassa di concessione governativa sui cellulari: » 12come chiedere il rimborsodi Pierluigi Damiani

CULTURAPregàme alla barese Pag. 32di Felice Di Maggio

Fra “EffettoWerther” e “Depressione reattiva” » 34di Sara Spagnoletti

In copertina: Il Duomo di Altamura fu fondato, nel1232, da Federico II di Svevia imperatore del SacroRomano Impero che fece realizzare la chiesa dedi-candola alla Maria Assunta di Gravina e la posesotto il regio patronato suo e dei suoi discenden-ti. Il modello originario è quello che possiamoammirare in molte cattedrali romaniche pugliesi eche trova uno degli esempi più famosi nellaBasilica di San Nicola a Bari, ma qui viene realiz-zato con il nitido linguaggio del gotico federicianoche prevede forme cristalline e decori raffinati diascendenza orientale come quelli che caratterizza-no la bifora in facciata. All’epoca angioina risale larealizzazione del portale settentrionale che oggi siapre in piazza Duomo, mentre la realizzazione diuna seconda torre campanaria, l’area dell’altare edell’attuale sacrestia furono aggiunte nella primametà del Cinquecento. Opere settecentesche sonoinvece la loggetta tra i due campanili con le statuedellaVergine tra i SS. Pietro e Paolo, le terminazio-ni delle torri campanarie e il rivestimento internoin marmo. In evidenza i due leoni porta-colonnineritoccati da un artista di Andria, Maestro Antonio.Una leggenda racconta che Federico II nascose inuno dei pilastri della cattedrale un tesoro, il qualeservirebbe per la ricostruzione della Cattedrale nelcaso in cui dovesse verificarsi la distruzione.

• • •Iscritto presso ilTribunale di Bari in data 12/01/2009- N. 69/2009 del Ruolo generale; N. 51 del Ruolosezionale; N. 2 del registro stampaPeriodico di informazione, aggiornamento e cultu-ra a cura della Confcommercio della Provincia diBari – Distribuzione gratuitaAnno IV n. 3 - 2012Editore: Confcommercio della Provincia di Barilegale rappresentante ALESSANDRO AMBROSIDirettore Responsabile: PANTALEO CARRIERACoordinamento editoriale: EMANUELE PANZARedazione: Via Amendola 172/c, 70125 BariTel. 080/5481110 - Fax 080/5481077e-mail: [email protected] e grafica: Saverio [email protected]: SEDIT S.r.l. Servizi EditorialiVia delle Orchidee n. 1, 70026 Modugno (BA)Tel. 080.5857439 - Fax 080.5857427Per le inserzioni pubblicitarie su“CONFCOMMERCIO MAGAZINE” rivolgersi allaredazione, oppure chiamare i segg. numeri:393.7848124 – 334.3609779, oppure scrivere allae-mail: [email protected]

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di Alessandro Ambrosi

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Riaffermareil ruolo propositivodi Confcommercio

ripresa dell’economia italiana e all’alleggerimentofiscale reale su ampie fasce di popolazioni. E nelcontempo perché l’aumento dell’aliquota Iva dal10 per cento all’11 per cento e dell’aliquota Iva dal21 per cento al 22 per cento, in un contesto di gravedifficoltà per la debolezza della domanda interna,non potrà che generare effetti drammatici a cari-co delle imprese e dell’occupazione.

ED

ITO

RIA

LE

UU na violazione del patto fiscale, del pattofra Stato e cittadini, del patto tra Stato eImprese. Con un risultato che se da un

parte risulterà socialmente svantaggioso per l’inte-ra collettività, allo stesso tempo non potrà cherimarcare la cronicità dell’attuale situazione dicrisi e di stallo.

Noi della Confcommercio diciamo no allatripla “trappola” dell’incremento delle ali-quote Iva, della riduzione delle aliquoteIrpef, delle restrizioni in termini di minoridetrazioni e deduzioni, all’interno della pros-sima legge di stabilità.

Noi della Confcommercio ribadiamo ilconcetto che va bene il rigore, ma che questodovrà essere l’eccezionalità e non l’unicaregola.

Una posizione di contrarietà, quella rispettoalla Legge di Stabilità di cui si discute in questigiorni, ancora più forte per chi amministra piccolae medie aziende nel Mezzogiorno d’Italia. I calcolisono presto fatti e rimarcano un duplice errore dimetodo e di merito. Perché viene rimessa indiscussione, anzi annientata ogni politica tesa alla

Da questa Legge di Stabilitàil colpo di grazia allo sviluppo

Confcommercio Bari punta su marketing, comunicazioneed eventi, fattori attrattivi per i consumatori

Via Argiro, ormai conclamata nuova isola pedonale deibaresi, illuminata da alberi natalizi e da una splendidacometa; nella foto sotto il titolo, il palazzo della Camera diCommercio di Bari in versione natalizia.

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ED

ITO

RIA

LE

3

La crisi dura e cruda è una realtà e bisognaaffrontarla senza rimanere in una condizione dipassività, trasformando i problemi in opportunità,così da limitarne gli effetti e accelerare il processodi uscita dal tunnel; ben consapevoli che alcunescelte dell’attuale governo dei tecnici siano state inrealtà passaggi obbligati nel tentativo di ridareossigeno al Paese.

Non siamo quelli “contro e basta”. Abbiamo, inquesti giorni apprezzato la norma – che entrerà invigore dal primo dicembre – che consentirà allepiccole e medie imprese di pagare l’Iva solo dopoaver incassato le somme spettanti, quel meccani-smo che in termini tecnici si definisce “Iva percassa”. Un provvedimento che riporta un briciolodi equità nel fare impresa e che si sarebbe potutoapplicare già da tempo.

Ma non basta, e adesso la recessione si scaricadirettamente sulle famiglie e indirettamente sulleimprese, soprattutto quelle del commercio.

Marketing, comunicazione ed eventi – che noidi Confcommercio Bari stiamo mettendo ai primiposti della linea politica sul territorio - costituisco-no fattori attrattivi per i consumatori.

Siamo sempre più convinti che occorra unareazione della categoria che non può e non deverassegnarsi, non deve abbassare la guardia, marispondere al suo ruolo propositivo e di guidadelle città e un grande impegno delle Am-ministrazioni locali che devono aiutare il com-parto.

La legge di stabilità, invece, va nella direzioneopposta, quella che ci porta direttamente verso ilbaratro.

Effetti che non saranno neppure compensatidalle riduzioni Irpef, posto che gli aumenti Iva inci-deranno maggiormente proprio sugli scaglioni direddito più bassi, con una maggiore penalizzazionesu molti prodotti alimentari, sull’offerta turistica esull’intera area delle ristrutturazioni edilizie.

Siamo di fronte ad un intervento che non giove-rà, dal momento che i 5 miliardi di minori impostedovute all’Irpef vengono largamente mangiati dal-l’incremento dell’Iva e per di più avranno effettipesanti sulla modificazione di tutti i prezzi, checomporterà un gradino di 8 decimi di punto nelluglio 2013, per un’inflazione che passerà nellamedia del 2013 dal previsto +1,8% a +2,2%, ridur-rà il valore, in termini di potere d’acquisto, di tuttii risparmi attualmente detenuti dalle famiglie edeprimerà ulteriormente i consumi nel prossimoanno.

Mentre la “maggiorazione” dell’aliquota agevo-lata colpisce il settore del turismo e rende uno deipochi settori che contribuiscono positivamente alladeficitaria bilancia dei pagamenti ancora menocompetitivo. Con un risultato, previsto per il 2014,di una perdita dei consumi correnti tra 5 e 7 miliar-di di euro rispetto al già nero attuale scenario.

Uno scenario che, a Bari città, nel primosemestre del 2012 ha visto chiudere 445 atti-vità, 1825 in provincia, contro le 317 nuoveaperture a Bari e le 1313 in provincia. Unsaldo negativo soprattutto per i negozi a det-taglio: a Bari 249 hanno abbassato definitiva-mente le saracinesche, 1099 in tutta la pro-vincia.

Il Presidente, la Giunta,il Consiglio Direttivo,

il Direttore e il personale tutto dellaConfcommercio della Provincia di Bari

formulano a tutti gli Imprenditorii migliori auguri di

Buon Natalee

Felice Anno Nuovo

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Si completa ilquadro normativosull’Apprendistato

1 rispetto alle maestranze specializzate e qualificatein servizio; con decorrenza 01/01/2013 il rapportopassa a 3 a 2, l’unica deroga prevista rimane soloper le aziende che occupano lavoratori inferiori a 10unità.

Il quadro normativo si completa oggi con laCircolare Inps n. 128 del 02/11/2012 che disciplinalo sgravio totale dei contributi a carico delleAziende che occupano fino a 9 dipendenti, per ilperiodo 2012/2016 e la Legge Regione Puglia sullaformazione dell’Apprendista.

L’Inps a distanza di un anno e con notevoleritardo è intervenuta a disciplinare un aspettoessenziale del contratto di apprendistato, l’agevola-zione contributiva, che non pochi problemi ha crea-to alle aziende che hanno proceduto all’assunzione.

Sul tema era intervenuta anche ConfcommercioNazionale che consigliava ai datori di lavoro disospendere l’utilizzo dello sgravio per gli apprendi-sti, stante il mancato pronunciamento da partedell’INPS centrale e la problematica inerente gliaiuti di Stato che, tale agevolazione, poteva com-portare.

Pertanto l’INPS ha confermato: per i con-tratti di apprendistato stipulati nel periodo1/1/2012 - 31/12/2016, in favore dei datori dilavoro che occupano un numero di addettipari o inferiore a nove, ovvero lo sgravio tota-le dei contributi a loro carico per i periodi con-tributivi maturati nei primi tre anni di contrat-to; per quelli successivi al terzo, resta conferma-ta l’aliquota del 10% fino alla scadenza del con-tratto di apprendistato. In ogni caso, a decorre-re dal periodo contributivo “ gennaio 2013”,resterà escluso dalla misura agevolata il contri-buto dell’1,61% relativo all’assicurazione socia-le per l’impiego (ASpI).

NO

RM

AT

IVA

di Mauro Portoso

Finalmente si può dire concluso il quadro nor-mativo sul contratto di ApprendistatoProfessionalizzante.

Il D.lgs. 167/2011 ha tracciato i nuovi aspetti delcontratto, abrogando la previgente normativa. Lostesso testo è stato, inoltre, rivisto dalla RiformaFornero del 28/06/2012 e dal successivo “decretosviluppo” di giugno 2012.

Gli aspetti gestionali del rapporto sono statidemandati ad appositi accordi interconfederali, ilTerziario è stato uno dei primi a disciplinare lasuddetta gestione stabilendone le forme, la durataminima e la formazione da impartire all’Ap-prendista.

Il Terziario ha, inoltre, disciplinato i vari profiliformativi degli Apprendisti ed ha sottoposto il PianoFormativo alla validazione da parte dell’EnteBilaterale, passaggio che, se pur non obbligatorio, ilMinistero del Lavoro in un suo intervento, consiglia.

La Riforma Fornero inoltre, al fine di favorirel’utilizzo di questo strumento per nuova occupazio-ne, ha disposto delle modifiche in merito al nume-ro massimo di apprendisti che si possono assume-re. Infatti, fino al 31/12/2012 il rapporto rimane 1 a

L’INPS comunica come usufruire dell’agevolazione,la Regione Puglia emana la legge regionale.

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La concessione dello sgravio contributivo previ-sto dall’articolo 22 deve avvenire in conformità alladisciplina comunitaria degli aiuti “ de minimis “ dicui al Regolamento CE n. 998/2006. Si ricorda che,in base alla nozione d’impresa sancita dall’UnioneEuropea, limiti “de minimis” si applicano alle atti-vità produttive di reddito di impresa nonché aquelle di reddito di lavoro autonomo (limite di200.000 euro nell’arco di tre esercizi finanziari apartire dall’anno in corso).

Per il settore del trasporto su strada l’importo“de minimis” non deve superare i 100.000 euro(sempre nell’arco di tre esercizi finanziari), pertan-to le imprese sono tenute a presentare appositadichiarazione all’INPS per usufruire dell’agevola-zione.

La Regione Puglia, infine, ha emanato la propriaLegge Regionale in materia di formazione e lavoroper gli Apprendisti disciplinando, per l’Appren-

distato Professionalizzante, la formazione esternadi competenza esclusiva delle Regioni.

Infatti la Legge Regionale prevede il monte com-plessivo di ore di formazione esterna, pari a 120 orenel triennio di durata del contratto, al fine di acqui-sire competenze trasversali e di base. La RegionePuglia si impegna, inoltre, a finanziare tale forma-zione alle aziende nei limiti degli stanziamentiannuali e dei bilanci di previsione, anche in sinergiacon i fondi interprofessionali.

Si completa definitivamente il quadro normati-vo dell’Apprendistato sperando che come più voltesottolineato dal Ministero del Lavoro, questo stru-mento possa finalmente decollare e diventare lostrumento di ingresso dei giovani in azienda.

NO

RM

AT

IVAIl ministro del Lavoro

e delle Politiche Sociali,Elsa Fornero

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Al via dall’1.12.2012l’opzione per il regimeIVA “per cassa”

CC om’è noto l’art. 32-bis, DL n. 83/2012,c.d. “Decreto Crescita”, ha ampliatol’applicazione del regime dell’IVA c.d.

“per cassa”, prevedendo l’“esigibilità differi-ta” dell’imposta di cui all’art. 6, comma 5,DPR n. 633/72 per le cessioni/prestazionieffettuate da soggetti passivi con un volumed’affari non superiore a €€ 2.000.000 (rispetto aiprecedenti € 200.000) nei confronti di soggettipassivi d’imposta.

Le disposizioni attuative e la data di entratain vigore del citato art. 32-bis, sono contenutenel DM 11.10.2012.

Ora, con l’emanazione del recente Prov -vedimento 21.11.2012 da parte dell’Agenziadelle Entrate, contenente le regole dell’opzio-ne del nuovo regime, il quadro normativo può

essere considerato completato e quindi “pron-to” per l’operatività a decorrere dall’1.12.2012.

Si rammenta che la possibilità di optare “perla liquidazione dell’IVA secondo la contabilità dicassa” interessa i soggetti che:- nell’anno precedente hanno realizzato;ovvero- in caso di inizio dell’attività, prevedono direalizzare;

- un volume d’affari non superiore a €€2.000.000.

MODALITÀ DI ESERCIZIODELL’OPZIONE

Nel citato Provvedimento 21.11.2012l’Agenzia prevede che l’opzione per il regimein commento va manifestata con le consuetemodalità previste dal DPR n. 442/97, ossia:- si desume dal comportamento concludentedel contribuente;

- va comunicata nella “prima” dichiarazioneannuale IVA da presentare successivamentealla scelta effettuata.Sul punto nelle “Motivazioni” del Prov -

vedimento in esame l’Agenzia evidenzia chel’opzione va comunicata:“nella dichiarazione IVA annuale relativa all’annoin cui è esercitata l’opzione e che il contribuentepresenterà nel corso dell’anno successivo”.

Limitatamente al 2012, primo anno diapplicazione del regime in esame, l’opzione va

NO

RM

AT

IVA

di Vito D’Ingeo

Riferimenti normativi: Art. 32-bis, DL n. 83/2012 - DM 11.10.2012- Provvedimento Agenzia Entrate 21.11.2012

Il Direttore dell’Agenzia delle Entrate, Attilio Befera

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comunicata con il mod. IVA 2013, relativo al2012.

I soggetti che intendono avvalersi del regi-me dall’inizio dell’attività, devono comunica-re tale scelta in sede di dichiarazione IVA rela-tiva all’anno di inizio attività.

È considerata valida l’opzione comunicatatramite una dichiarazione IVA annuale “tar-diva”, ossia presentata entro 90 giorni dallascadenza del termine.

A seguito dell’opzione nelle fatture emesseva riportata l’indicazione degli estremi norma-tivi della disciplina applicata, come ad esem-pio la seguente:

Operazione con “IVA per cassa” ex art. 32-bis del Decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83.

In merito l’Agenzia precisa che l’omissionedella suddetta indicazione costituisce, ai finisanzionatori, una violazione formale, cosìcome peraltro evidenziato nella Relazione alcitato DM 11.10.2012.

Il contribuente che intende adottare, adecorrere dall’1.12.2012, il regime della liqui-dazione dell’IVA per cassa dovrà:- annotare le fatture emesse da tale data sulregistro IVA delle fatture emesse utilizzandospecifici codici/codifiche al fine di sospen-dere la relativa IVA a debito fino all’incassodelle stesse;

- provvedere alla detrazione dell’IVA a creditodegli acquisti soltanto nel periodo in cui larelativa fattura è stata pagata.Ciò comporta l’iniziale annotazione della

fattura nel registro IVA degli acquisti utilizzan-do specifici codici/codifiche finalizzate allasospensione della detrazione fino al paga-mento della stessa.

Si potrebbe ipotizzare di provvedere alla

registrazione delle fatture nel registro IVAdegli acquisti nel periodo del relativo paga-mento.

L’adozione di tale modalità di registrazioneva coordinata con l’obbligo del rispetto delprincipio di competenza (soprattutto per le fat-ture di fine/inizio anno).

Fatture annotate fino al 30.11.2012

L’incasso dall’1.12.2012 di una o più fatture(emesse) registrate fino al 30.11.2012 non haalcuna rilevanza ai fini della liquidazionedell’IVA.

Analogamente, il pagamento dall’1.12.2012di una o più fatture (di acquisto) registratefino al 30.11.2012 non ha alcuna rilevanza aifini della liquidazione dell’IVA.

DURATA DELL’OPZIONE

Secondo quanto previsto nel citatoProvvedimento 21.11.2012 l’opzione ha effetto:- a decorrere dall’1.1 dell’anno in cui è la stes-sa viene esercitata;

- in caso di inizio attività, in corso d’anno,dalla data di inizio della stessa.L’opzione per il nuovo regime IVA “per

cassa” vincola il contribuente per almeno untriennio, salvo il superamento del limite delvolume d’affari (€ 2.000.000) con la conse-guente cessazione dello stesso.

Come sopra accennato, per il 2012 l’opzionepuò essere esercitata per le operazioni effet-tuate a partire dall’1.12.2012. L’opzione eserci-tata dall’1.12.2012 vincola il contribuente finoal 31.12.2014.

Decorso il triennio l’opzione “resta validaper ciascun anno successivo”, salva la possibi-lità di re voca esercitata con le stesse modalitàdell’opzione.

NO

RM

AT

IVA

Il Ministro Passera e il premier Mario Monti durante la presentazione del Decreto Crescita

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La nuovapensione anticipata(già pensione di anzianità)

L’L’ attuale Governo “Monti” ha iniziato ilsuo operato indicando tre parole d’ordi-ne: rigore, crescita ed equità. Ad oggi,

però, è stato applicato ampiamente soltanto ilrigore e di conseguenza sono stati chiesti immen-si sacrifici al Paese, dal nutrito pacchetto fiscale,alla pesante riforma delle pensioni, al taglio allaspesa degli Enti locali, all’IMU sulla casa e all’au-mento della benzina.

Sono ormai in molti a ritenere che sia giuntoil momento di cambiare rotta: è sbagliato con-trapporre lo Stato Sociale e la crescita economi-ca, anzi è proprio lo Stato sociale quel motore disviluppo che potrebbe far ripartire il nostroPaese.

Vediamo, adesso, di riassumere le regole perl’accesso al pensionamento anticipato sulla basedell’attuale normativa, introdotta dalla riforma“Monti-Fornero”, che ha modificato l’interadisciplina delle pensioni.

I REQUISITI MATURATI ENTRO IL 2011

La riforma ha previsto una linea di demarca-zione tra chi alla data del 31 dicembre 2011 hamaturato i requisiti per la pensione di anzianitàcon la previgente normativa, cioè ha raggiunto40 anni di contributi o quota ’96 (per i dipenden-ti 60 anni di età anagrafica e 36 anni di contribu-ti o 61 anni di età e 35 di contributi) o quota ’97(per gli autonomi, 61 anni e 36 anni di contributioppure 62 e 35 anni di contributi e chi, non aven-do raggiunto i requisiti, è soggetto alle nuoveregole che, di fatto, aboliscono la pensione dianzianità. I primi ottengono la pensione unavolta trascorsi 12 mesi per i lavoratori dipenden-ti e 18 mesi per i lavoratori autonomi da raggiun-gimento dei requisiti: il trattamento pensionisticoviene messo in pagamento dal mese successivo.

Per gli altri, le nuove regole portano, come siè detto, alla cancellazione della pensione dianzianità ed introducono, come alternativa allapensione di vecchiaia, la pensione anticipata.

LA PENSIONE ANTICIPATA:NUOVI REQUISITI

La legge, dunque, differenzia i nuovi requisitiper sesso:- per i lavoratori dipendenti pubblici e privati e ilavoratori autonomi, dal 1° gennaio 2012, permaturare il diritto alla pensione anticipataoccorrono 42 anni e un mese di contributi, ele-vati a 42 anni e due mesi dal 2013 e 42 anni e tremesi dal 2014;

- per le lavoratrici dipendenti pubbliche e priva-te e per le lavoratrici autonome, dal 1° gennaio2012, occorrono 41 anni e un mese di contribu-ti, elevati a 41 anni e due mesi nel 2013 e a 41anni e tre mesi dal 2014.

NO

RM

AT

IVA

a cura di ENASCO

Il ministro Forneroed il premier Mario Monti

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ABOLITE LE FINESTRE MOBILI

E’ stata, poi, abolita la “finestra mobile” inquanto il rinvio della corresponsione della pen-sione (12 mesi per i dipendenti e 18 mesi per gliautonomi) è stato inglobato nei nuovi requisiti dianzianità contributiva.

L’ADEGUAMENTO CONTRIBUTIVOALLA SPERANZA DI VITA

In ogni caso, dal 2013, le anzianità contributi-ve saranno aumentate per effetti degli adegua-menti alla speranza di vita. Per la pensione anti-cipata, quindi, per effetto dell’adeguamento allasperanza di vita, dal 2013 saranno necessari 42anni e cinque mesi di contributi per gli uomini e41 anni e cinque mesi per le donne.

Il requisito contributivo continuerà ad aumen-tare nel 2016 (si ipotizzano tre mesi) e nel 2019(sempre tre mesi). Gli adeguamenti successiviavranno cadenza biennale e non più triennale.

LA PENALITÀ PER I PENSIONATICON MENO DI 62 ANNI

La pensione anticipata comporta anche unapenalizzazione per coloro che vanno in pensionecon una età inferiore a 62 anni. Si tratta di untaglio dell’assegno pensionistico per la quota dicontributi maturati prima del 2012.

Detta penalizzazione, così come indicato nellatabella riassuntiva (tabella 1) è dell’1% e del 2%,rispettivamente, per chi va in pensione a 61 annie a 60 anni. Il taglio è poi del 2% per ogni anno dianticipo rispetto ai 60 anni.

Va detto, poi, che detta riduzione in percen-tuale non si applica ai lavoratori che maturano ilprescritto requisito di anzianità contributivaentro il 31/12/2017, a condizione che la predettaanzianità contributiva derivi esclusivamente da“lavoro effettivo”, includendo i periodi di asten-sione obbligatoria per maternità, di servizio mili-tare, di infortunio, di malattia e di cassa integra-zione ordinaria.

IL CORRETTIVO PER I LAVORATORIDIPENDENTI DEL SETTORE PRIVATO

Per attenuare gli effetti distorsivi derivantidall’innalzamento repentino dei requisiti, in viaeccezionale, è stato previsto che i lavoratoridipendenti (uomini e donne) del settore privatoche entro il 31 dicembre 2012 maturano un’an-zianità contributiva di almeno 35 anni e che rag-giungono i requisiti per il trattamento pensioni-stico di anzianità entro il 31 dicembre 2012, valea dire “quota 96” (con almeno 60 anni di età),possono conseguire la pensione anticipata a 64anni. Per fare un esempio, un lavoratore natonel 1952, che nel 2012 raggiunge 36 anni di con-

NO

RM

AT

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tributi, e quindi avrebbe maturatoi requisiti per la pensione conquota 96, con le nuove regolesarebbe dovuto andare in pensio-ne nel 2018. Con il correttivo,potrà andare in pensione nel 2016,a 64 anni.

Il requisito, comunque, dei 35anni di contribuzione deve in ognicaso essere perfezionato sulla basedella previgente normativa conesclusione quindi della contribu-zione figurativa per disoccupazio-ne e malattia.

LA POSSIBILITÀ DIPENSIONAMENTO A 63 ANNI.

Per tutti i lavoratori iscritti alsistema pensionistico che hanno ilprimo contributo versato o accre-ditato dopo il 31 dicembre 1995,per i quali la pensione sarà calco-lata interamente con il sistema contributivo, lalegge di riforma ha previsto la possibilità diaccesso al pensionamento anticipato a condizio-ne che abbiano:- un’età anagrafica non inferiore a 63 anni;- almeno 20 anni di anzianità contributiva “effet-tiva”;Un importo di pensione maturata, alla decor-

renza, di valore non inferiore a 2,8 volte l’am-montare dell’assegno sociale (circa 1.200 euromensili nel 2012) rivalutato in base alla variazio-ne medie quinquennale del PIL (Prodotto InternoLordo).

Per contribuzione “effettiva”, poi, si intendequella versata e cioè: obbligatoria, volontaria, dariscatto, con esclusione di quella figurativa aqualsiasi titolo.

La tabella 2 riporta i requisiti richiesti per que-sta tipologia di pensione anticipata.

L’OPZIONE PER LE LAVORATRICIDIPENDENTI E AUTONOME

La riforma ha confermato, infine, la possibili-tà di uscita a 57 anni (per le dipendenti private epubbliche) e a 58 anni (per le lavoratrici autono-me) che optano per il calcolo della pensione

esclusivamente con le regole del sistema contri-butivo.

Questa possibilità è stata prevista, in via spe-rimentale, fino al 31 dicembre 2015. I requisitianagrafici vanno abbinati ad almeno 35 anni dicontributi.

A tal proposito l’Inps ha chiarito che dettaopzione può essere esercitata a condizione che ladecorrenza della pensione si collochi entro il 31dicembre 2015, compresa la finestra mobile el’adeguamento alla speranza di vita. In pratica,considerando la finestra mobile di 12 o 18 mesi, asecondo che si tratti di lavoratrice dipendente oautonoma e i 3 mesi, già certificati dal 2013, perl’adeguamento dei requisiti alla speranza di vita,secondo l’Inps, per poter beneficiare dell’opzionein esame, occorre aver maturato i requisiti richie-sti entro il mese di agosto 2014 per le lavoratricidipendenti e entro il mese di febbraio 2014 per lelavoratrici autonome.

E’ opportuno, comunque, data la complessa eparticolare applicazione normativa, rivolgersiagli Uffici del patronato 50&Più Enasco che, gra-tuitamente e presenti su tutto il territorio nazio-nale, sono in grado di fornire tutte le informazio-ni e i chiarimenti necessari.

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Tassa di concessione governativa sui cellulari

Come chiedereil rimborso

CC hiunque abbia un abbonamento conuna compagnia di telefonia mobile ècostretto a pagare ogni mese la tassa

di concessione governativa: 5,16 euro per iprivati e 12,91 per aziende e professionisti,per un totale di 91 milioni di euro all’anno.Negli ultimi anni molte associazioni dei

consumatori hanno sostenuto, CODA-CONS in primis, l’illegittimità di questo tri-buto. L’Agenzia delle Entrate, viceversa, haribadito l‘obbligatorietà del pagamento

della tassa per tutti i privati e gli enti pub-blici non statali, rinviando all’articolo 21della Tariffa allegata al Dpr 641/1972, cheprevede il pagamento della tassa di conces-sione governativa a fronte del rilascio della“licenza o documento sostitutivo per l’im-piego di apparecchiature terminali per ilservizio radiomobile pubblico terrestre dicomunicazione”.Questa tassa era nata come tributo a cari-

co delle società telefoniche per ottenere laconcessione all’utilizzo delle frequenze, mail Governo aveva poi stabilito che dovesse-ro essere i titolari del contratto di abbona-mento al cellulare, considerato “bene dilusso”, a doverla pagare. Nel 2003, ilCodice delle comunicazioni elettroniche,recependo le direttive comunitarie sullaliberalizzazione del mercato delle teleco-municazioni, abrogava la norma sulla tassadi concessione governativa, mentre ilGoverno italiano nel 2007 s’impegnava acancellarla.L’Agenzia delle entrate, a sua volta, chia-

riva che il Codice delle Comunicazioni(d.lgs. 259/2003), che ha abrogato l’art. 318,

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di Pierluigi Damiani

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lasciava inalterato l’obbligo di pagamentodella tassa di concessione governativa perla telefonia mobile dovuto “per la licenza odocumento sostitutivo per l’impiego diapparecchiature terminali per il serviziopubblico terrestre di telecomunicazioni (art.318 DPR n. 156/1973 […]) per ogni mese diutenza” come previsto dall’art.21 dellatariffa annessa al DPR n. 641/1972.La Suprema Corte di Cassazione, con

sentenza n. 8825 del 1° giugno scorso, hapreliminarmente stabilito che il nuovoCodice delle Comunicazioni sostituiva ilprecedente regime di privativa legale rego-lato da provvedimenti concessori con unnuovo regime, che, al contrario, si fondasulla libertà di fornitura dei servizi dicomunicazione.

Secondo la Corte infatti, il contrattodi abbonamento ha natura di semplicerapporto corrispettivo tra utente egestore; di conseguenza non essendocialcun tipo di provvedimento ammini-strativo o licenza manca il presuppostoper applicare la tassa.

Non c’è nessuna licenza o autorizzazioneche l’amministrazione rilascia all’utente perpoter utilizzare il proprio apparecchio con uncontratto di abbonamento, indi non puòesserci nessuna tassazione relativa. Infatti, lasentenza indica che il contratto si basa sul“mero presupposto di fatto della durata della

prestazione di servizi, così come conteggiatain ogni bolletta dal gestore all’abbonato”.Numerose sentenze delle Commissioni

Tributarie hanno riconosciuto la illegittimi-tà della tassa in oggetto, definendolaperaltro anacronistica in un mercato che èstato oggetto di un processo di privatizza-zione e liberalizzazione che “ha avutocome principale conseguenza il passaggiodalla concessione al contratto, cioè unostrumento di diritto privato, il quale pre-suppone una posizione di parità tra i con-traenti” ex multiis numero 33 del 2 aprile2012 e numero 5 del 10 gennaio 2011 dellaCommissione Tributaria Regionale delVeneto e la sentenza numero 37 del 15 feb-braio 2011 della Commissione Tributariadi Perugia).

CHI PUÒ CHIEDERE IL RIMBOR-SO: chiunque abbia sottoscritto unabbonamento (e non un piano ricarica-bile) con un gestore telefonico di retemobile può avanzare la richiesta risar-citoria; conviene soprattutto per chipossiede più utenze.

In assenza di un provvedimento legisla-tivo chiaro, i gestori continuano ad addebi-tare la tassa all’utente ed a versarlaall’Amministrazione Finanziaria. In sintesiper chi vuole ottenere il rimborso attual-mente la strada è quella del ricorso. Sonodiverse le associazioni dei consumatori e gliavvocati che in questi anni si sono mobilita-ti per ottenere il rimborso della tassa di con-cessione governativa applicata sul contrattodel cellulare per i propri clienti.

Il palazzo dellaCorte di Cassazione a Roma

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Dieta e Natale:a tavola

senza farsi male

DD ieta e Natale sono due parole che nonvanno particolarmente d’accordo,eppure senza troppe rinunce e

seguendo qualche piccolo accorgimento, èpossibile gustare le prelibatezze tipiche dellefestività natalizie senza troppo preoccuparsidella bilancia.

Sicuramente seguire la propria “dieta” èsemplice quando il frigo è pieno di verdure enon c’è alcuna tentazione in vista, ma certamen-te diventa molto più difficile quando ci si ritro-

va seduti a due metri di distanza, da un buffetcarico di torroni, panettoni e dolciumi vari.

È quello che potrebbe capitare a partire dalponte dell’Immacolata fino al sei gennaio, unlungo periodo di aria di festa che arriva anchein tavola e poi direttamente sui nostri fianchi.

Le persone più rigorose tendono a preoc-cuparsi degli effetti post-vacanze e, temendodi aumentare di peso, non si godono le varieprelibatezze. Altri, invece, decidono di optareper una “dieta” severa a partire dall’Epifania.

Tra i due atteggiamenti, nessuno è propria-mente corretto, poiché è possibile stare infamiglia, in compagnia di amici e parenti,senza rattristarsi troppo nel solo guardare icibi e vedere il proprio piatto vuoto. Al con-tempo è anche possibile non esagerare, poi-ché, in un secondo momento, saranno consi-derevoli i sacrifici, inducendo a scegliere insa-late e frutta per un mese.

La buona ed equilibrata alimentazionedovrebbe essere uno stile di vita quotidiano,un esercizio all’abitudine a variare sempre icibi, a consumare sempre le giuste porzioni difrutta e verdura, ad alternare le fonti protei-che. A Natale non è poi così diverso, solo chearrivano sulla tavola alimenti meno usualicome l’anatra, il panettone e il pandoro, il tor-

a cura di Giovanna Spilotros

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rone, lo zampone e ilcotechino, salumi va-ri, ecc.

Seguendo alcunisemplici consigli, saràpossibile “limitare idanni” provocati dal-la sovralimentazione.Ad esempio, prepara-re i soffritti, rosolan-do la cipolla con ilvino bianco (l’alcolevapora dopo la cot-tura) o con brodo vegetale piuttosto che nelburro o nell’olio, condire utilizzando olio dioliva extravergine a crudo, dosandolo semprecon il cucchiaio anziché versandolo diretta-mente dalla bottiglia, limitare l’uso del saleper insaporire i piatti, cercando invece diesaltare il gusto naturale degli alimenti conspezie ed erbe aromatiche.

Inoltre, prediligere il pesce rispetto allacarne e scegliere ricette che prevedano l’uti-lizzo di verdure, alimenti integrali e leguminella loro preparazione, non eccedere con isalumi, gli antipasti elaborati e i formaggigrassi. Ricordarsi che la frutta secca a guscioè ricca di oli vegetali e quindi si può mangia-re senza problemi. Preferire le cotture alvapore, alla piastra, alla griglia o al forno, evi-tando le fritture, consiglio valido per la pre-parazione di carne, pesce e verdure. Una fettadi panettone è concessa purché non sia farci-ta con crema.

Per quanto riguarda il vino ci si deve dareun limite: un paio di bicchieri durante il pastoe ovviamente una flûte di spumante, meglioevitare i superalcolici. Ricordarsi di non farmai mancare sulla tavola delle caraffe diacqua.

Resta fermo il punto che, per chi sta giàseguendo una “dieta”legata ad una particolarepatologia di tipo meta-bolico, come ad esempioil diabete, durante lefestività natalizie dovràessere molto rigoroso.Per i diabetici, sarà pur-troppo difficile chedeterminati alimenticome il panettone, ilpandoro, fichi secchi chepossano rientrare ecce-zionalmente tra gli ali-

menti consumati du-rante le feste.

Inoltre, durante lefeste natalizie esoprattutto durante icenoni - l’apporto dicolesterolo e di grassisaturi aumenta. Ri-cordiamo che unaparte di colesterolo èprodotta dal nostrocorpo e dipende dafattori genetici, dal-

l’età e dal sesso. Questi fattori non sonomodificabili, mentre altre cause di colesteroloalto dipendono dalle nostre abitudini alimen-tari e dallo stile di vita.

Chi ha già il colesterolo alto deve essere piùprudente degli altri durante gli stravizi ali-mentari delle feste di Natale e Capodanno,perché l’ipercolesterolemia rappresenta un fat-tore di rischio per le malattie cardiovascolari.

Per abbassare il colesterolo “cattivo” nelsangue le indicazioni sono semplici: una dietaricca di cibi contenenti amido e fibre, ovveropane, cereali e vegetali, salutari e meno calo-rici dei cibi ricchi di grassi saturi e fare tantaattività fisica.

Evitare di farsi prendere dall’ozio passan-do dal tavolo da pranzo al tavolo da gioco,accompagnando il gioco con altre specialitàgastronomiche, oppure di trascorrere oredavanti alla televisione. Ricordarsi di spostar-si il più possibile a piedi, preferire le scaleall’ascensore e non abbandonare il propriosport abituale.

Il Natale è una festa in cui, al di là dei valo-ri religiosi importanti e fondamentali, si cele-bra un momento che per alcune persone ecioé si ripete solo una volta l’anno la convi-vialità del ritrovarsi tra parenti o amici, che

per varie ragioni non siriesce mai a vedere Letavole imbandite sonoun segno di festa e digioia consumare piattitipici e caratteristici èimportante per starevicini, anche se non biso-gna dimenticare che iltermine “moderazione”deve sempre troneggiaresulle nostre tavole.

Buon Natale e feliceanno nuovo a tutti!

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SPECIALE“A

LTAMURA”

LLaa lleeoonneessssaaddii PPuugglliiaa

Il reperto scoperto nella grotta di Lamalungarappresenta uno dei più grandi rinvenimentipaleontologici. L’ottimo stato di conservazione,l’integrità del reperto, l’assenza di deformazioni

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AA ltamura (Jaltamòure in dialetto altamura-no, Altilia o Lupetia in latino) è l’ottavocomune della regione Puglia per popola-

zione e il dodicesimo d’Italia per superficie edestensione.

Buona parte del territorio altamurano ricadenel Parco Nazionale dell’Alta Murgia.

Circa 12.660 ettari del territorio di Altamurasono inclusi nel Parco nazionale dell’Alta Murgia.In esso si trova la più estesa dolina delle Murge, ilPulo di Altamura. Si tratta di una cavità di originecarsica che si apre tra leggere ondulazioni dell’al-topiano murgiano a circa 477 m s.l.m., misura550 m di diametro e 92 m di profondità.

Il territorio di Altamura è salito agli onori dellacronaca in ambito internazionale per il ritrovamen-to, il 7 ottobre 1993, nel sistema di grotte del pulodi “Lamalunga”, dell’Uomo di Altamura, unoscheletro quasi integro (unico al mondo) di Homoarcaicus. Esso costituisce ‘il reperto più interessan-te di un giacimento piuttosto vasto e complessocomprendente resti ossei sia di ominidi vissuti 200-300.000 anni fa che di animali vari. La cavità, sco-perta nell’ottobre 1993 dal C.A.R.S. (CentroAltamurano Ricerche Speleologiche), è a circa 450m s.l.m. e dista 1,2 km, in direzione SE, dallaMasseria Lamalunga da cui deriva il toponimoattribuito al luogo del ritrovamento.

di Emanuele Panza

Porta Bari, punto di ingresso al centro storico; nella fotosotto il titolo, piazza Duomo

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e la presenza del cranio, intero, costituiscono unabuona occasione per una migliore conoscenza edefinizione dei meccanismi di evoluzione chehanno portato al popolamento europeo e al cicloneanderthaliano. Lo scheletro è infatti riconduci-bile ad un maschio adulto dell’altezza di 160 –165 cm, il cui cranio presenta sia i tratti arcaiciche quelle trasformazioni morfologiche, stabiliz-zatesi nelle popolazioni neanderthaliane, checonsentono di collocarlo nel gruppo di fossili delPleistocene Medio europeo, ovvero tra le formedell’Homo erectus (400.000 anni fa) e le formetipiche dell’uomo di Neanderthal (85.000 annifa), in una fase di passaggio cioè, stimata a circa200.000 anni fa.

A circa cinque chilometri da Altamura, inol-tre, in una cava dismessa da tempo in località“Pontrelli”, lungo la strada per Santeramo inColle, nel 1999 è stato scoperto un altro sito pale-ontologico di importanza mondiale: su un’areadi dodicimila metri quadrati, su una formazionerocciosa, sono state rinvenute migliaia diimpronte impresse da dinosauri.

La grande importanza di questo ritrovamento(ad oggi questo è il sito più ricco e importanted’Europa e forse del mondo) sta nell’elevatissimabiodiversità che caratterizzava gli individui pre-senti contemporaneamente nello stesso luogo.

Le impronte risalgono al Cretacico superiore,tra i 70 e gli 80 milioni di anni fa, quando il climain Puglia era di tipo tropicale (caldo umido), etestimoniano la presenza di oltre duecento ani-mali, appartenenti almeno a cinque gruppidiversi di dinosauri, erbivori e anche carnivori.

Le dimensioni delle impronte variano dai 5 –6 cm fino ai 40 – 45 cm, facendo supporre di tro-varsi di fronte ad animali alti fino a 10 metri. Inmolte impronte si riesce addirittura a leggere lepieghe della pelle. Dalla quantità delle improntee dalle loro dimensioni ci si può facilmente ren-dere conto delle quantità veramente ingente divegetali che dovevano essere presenti in loco perpoter soddisfare le necessità di sopravvivenza ditanti animali.

Nella Murgia Nord non molto lontano dallacava dei dinosauri, nei pressi della Grotta diLamalunga si apre una dolina carsica: il Pulo diAltamura. Questa è la più grande dolina murgia-na, larga circa 550 metri e profonda nel punto piùbasso 95 metri. Ha pareti scoscese, ma erbose, conuno stretto sentiero che scende fino in fondo. Sulfondo vi è un tappeto di terra fertile coltivata. Allabase del Pulo si apre un inghiottitoio (l’inghiottito-io è il punto su una superficie carsica dove l’acquapenetra o sprofonda nel sottosuolo).

Le doline per via della loro conformazionepermettono la presenza di alcune particolari con-dizioni (protezione dai venti, basse temperaturesul fondo, terreni ricchi di minerali) permettono

SPECIALE “ALTAMURA”

un habitat che ospita flora e fauna inusuale per lazona (ad esempio il corvo reale). Su una pareterocciosa vi sono alcune caverne. Inoltre i manu-fatti litici ritrovati testimoniano che le caverneche si aprono nella parete furono abitate nel pale-olitico.

Soprattutto grazie a queste recenti scoperte, leMurge di Altamura, comprendenti la grotta diLamalunga (col suo Homo arcaicus), la cava DeLucia (con le sue orme dei dinosauri) e il Pulosono state presentate ufficialmente dallo StatoItaliano nella sua “Lista propositiva” all’UNE -SCO il 1º giugno 2006, candidandole in pratica adivenire uno dei Patrimoni dell’Umanità ricono-sciuti e tutelati dall’ONU.

L’area su cui sorge l’attuale Altamura fu abita-ta sin dai tempi più remoti, come è stato dimo-strato dal ritrovamento dell’Uomo di Altamura eda testimonianze più tardive come l’insediamen-to La Croce e la necropoli risalenti all’Età delBronzo.

Il primo insediamento di Altamura fu creatocon il nome di Altilia (da una mitica regina dinome Althea o da Alter Ilium), ovvero l’“altraTroia“: una leggenda narra che, mentre Enea pro-seguiva verso il Lazio, Antello, uno dei suoiuomini, si sarebbe fermato su un colle delleMurge e vi avrebbe fondato l’attuale città.

Verso la fine del V secolo a.C., la città fu dota-ta di una cinta muraria da cui deriva il suo attua-le nome: le Mura Megalitiche, testimonianzadella necessità di difendersi dai nemici prove-nienti sia dal mare (Taranto) che dai monti(Lucania). Le Mure Megalitiche erano lunghe4 km, alte e larghe 6 m; esse racchiusero nella loroampia cerchia, un’altra più piccola intornoall’Acropoli, cioè la parte più alta e più sacradella città. Erette tra il VI e il III secolo a.C., orasono visibili per alcuni tratti. La regione inoltrevanta all’incirca una cinquantina di tumuli.L’abitato fu dapprima costituito da capanne cir-colari, poi da abitazioni in muratura quadrango-lare, che ospitavano anche attività produttive. Inepoca romana la città conobbe un sostanzialedeclino, probabilmente dovuto anche a unadistruzione da parte di un cataclisma.

Il Palazzo Melodia

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così ricrebbe velocemente e si arricchì in brevetempo.

Il territorio di Altamura fu feudo di variefamiglie nobiliari, in particolare degli Orsini delBalzo e dei Farnese (1538-1734), questi ultimicommittenti della costruzione di numerosi palaz-zi e chiese. Nel 1648 l’insurrezione di Masanielloa Napoli coinvolse molte altre città del regno inun moto contro la feudalità, tra cui Altamura, chesi era opposta con decisione ai tentativi di ricon-quista da parte di Giangirolamo II Acquavivad’Aragona, il potente conte di Conversano. Inquell’occasione, Altamura aderì alla RealRepubblica Napoletana e si autogovernò. Nel1748 Carlo VII di Napoli vi fondò una università:un difficile percorso di affermazione, tra le primein assoluto in tutta l’Italia meridionale.Nel 1799 la città si ribellò contro il governo bor-bonico: la rivolta, conosciuta come laRivoluzione di Altamura, fu alla fine repressadue giorni più tardi e la città saccheggiata dalletruppe di Fabrizio Ruffo. In epoca napoleonicainvece l’università fu definitivamente chiusa(1811). Nel 1806, e fino al 1860, anno dell’occupa-zione garibaldina, fu sede del Distretto diAltamura, una delle tre suddivisioni amministra-tive della Terra di Bari.

Lo spirito rivoluzionario si fece sentire anchenel Risorgimento (XIX sec.) tanto da fare diAltamura, la sede del Comitato InsurrezionaleBarese e, dopo l’Unità del 1860, fu la sede delprimo capoluogo provvisorio della Puglia. E daallora che ebbe il nome “Leonessa di Puglia” peril coraggio dimostrato durante la ribellione con-tro i borboni.

Quando i Romani conquistarono l’Italia, lacittà non morì, ma visse ancora per altri secoli,come una città romana, anche se nel quadro diuna certa decadenza.

Nelle campagne di Centopozzi sono statiritrovati resti probabilmente attribuibili a unimpianto termale; a Casal Sabini, a Jesce, si trova-no ancora mura di età romana.

Fu solo nel Medioevo che la città riacquistòuna certa importanza, e ciò grazie all’imperatoreFederico II di Svevia. Quando nel XII secolo salìsulla collina di Altamura, questa era un luogodeserto e inabitato e la città era stata distrutta,secondo la leggenda, dal paladino Orlando da cuiil motto della città “Orlandus me destruxit,Federicus me reparavit”, che compare anche nellostemma Federico II di Svevia, salendo sul colle diAltamura, fu colpito dalla presenza delle muramegalitiche. Da quel momento decise di ricostrui-re la città. Dopo la rifondazione, la ripopolò, por-tando varie popolazioni della contea di Gravina,tra cui maggior parte gravinesi, ma anche bitette-si, torittesi e grumesi, e la chiamò Altamura, utiliz-zando un toponimo preesistente, dovuto alla pre-senza delle mura megalitiche. Ordinò la costruzio-ne della grande Cattedrale (1232), destinata adivenire uno dei più venerati santuari in terra diPuglia. Nel 1248, sotto la pressione di Federico,Papa Innocenzo IV dichiarò Altamura fuori dallagiurisdizione del vescovo di Bari, rendendo laCattedrale di fatto una “chiesa palatina”, equiva-lente a una cappella di palazzo.

Rinata la città, si svuotarono lentamente i vil-laggi sparsi nelle campagne dove la gente si erarifugiata nei secoli bui della storia di Altamura,

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SPECIALE “ALTAMURA”

L’ingresso del Palazzo Comunale, con il busto dedicato a Saverio Mercadante

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CRONACA

IInntteerrvviissttaa aaMMaarriioo SSttaaccccaa

ssiinnddaaccoo ddii AAllttaammuurraa

SS indaco di lungo corso (fin dal 2005) e pertradizione familiare (il padre Francesco fusindaco di Altamura negli anni ’50), Mario

Stacca, classe 1955, odontostomatologo, ha ini-ziato il suo impegno politico nel 2001 come con-sigliere comunale del Cdu. E’ a capo di una mag-gioranza di centrodestra con 21.643 voti, pari al55.51 %.

Lo incontriamo nel suo ufficio per capirecome lui e la sua giunta si siano posti in ordine aiproblemi del settore terziario e, soprattutto,come intenda affrontare i problemi che l’attualesituazione economica internazionale ha amplifi-cato.

Siamo insieme alla Presidente della Confcom -mercio di Altamura, Tonia Massaro, e ci rendia-mo subito conto di quanto sia stretto il rapportodi collaborazione già instauratosi tra la massimarappresentante della categoria e il capo del l’Am -ministrazione; così come vorremmo che fosseovunque stante la concettuale mancanza di con-trasto istituzionale da parte della Confcom -mercio nei confronti delle Amministrazioni diqualsiasi colore esse siano.

Stacca ci aggiorna, con concreta capacità disintesi, sull’operato dell’AmministrazioneComunale nel corso del 2012: con particolareorgoglio ricorda che sta portando a termine uncospicuo piano di investimenti di circa 8 milionidi euro per la completa infrastrutturazione del-l’area industriale – artigianale in via Gravinache era totalmente sprovvista di servizi.

Gli interventi già effettuati sono:- Realizzazione della pubblica illuminazione- Realizzazione di marciapiedi

- Pavimentazione complessiva dell’agglomeratoindustriale

- Realizzazione di nuove strade di sfogo dellacircolazione stradale (via della Pace, via delCiliegio)

- Sistemazione della rete idrica e fognaria- Appaltato e aggiudicato l’ultimo intervento:rifacimento della pavimentazione in viaGravina e realizzazione sulla stessa di un tron-co di fogna bianca per risolvere il problemadegli allagamenti.

- Sempre nel settore delle Opere Pubblichericorda i notevoli risultati raggiunti:

- Recupero immobili e contenitori culturaliabbandonati: Museo Etnografico dell’AltaMurgia, Palazzo Baldassarre, LaboratorioUrbano Portalba nel vecchio mattatoio (attual-mente in corso di ampliamento); lavori in corsoal Palazzo Santa Croce da destinare a Ostellodella Gioventù e Museo della Pietra;

Il Sindaco Mario Stacca e, sotto il titolo, la bellissima sala delConsiglio Comunale

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- Ammodernamento della rete idrica con lacostruzione della nuova condotta che ha incre-mentato la portata dell’acqua al servizio del-l’abitato;

- Ammodernamento della viabilità interna erurale esistente;

- Ammodernamento dell’edilizia scolastica erealizzazione nuove aule.“Ma nel concreto quali iniziative per il terzia-

rio?”“Abbiamo – ci risponde – investito, d’intesa con

la forte azione della Confcommercio, nella promozionedel turismo: oltre all’apertura del Museo Etnograficoed al Museo dell’Arte Tipografica, l’AmministrazioneComunale ha creato eventi come “La Notte Bianca”,entrata a pieno titolo nel circuito regionale, ed ha pre-sentato l’offerta turistica alla BIT di Milano ed in altrevetrine con l’obiettivo di attrarre in città un turismogiovane, colto (basti pensare alla forte attrattiva della“Cava dei Dinosauri”), appassionato di arte e storia e,perché no, di enogastronomia, la strada maestra perun turismo di qualità che esalti le capacità ricettive el’ospitalità sincera della nostra gente”

“Sappiamo che state affrontando anche il dif-ficoltoso, ma indispensabile, cammino di unariduzione delle spese.”

“Nell’ambito delle politiche della spending review(revisione della spesa), l’Amministrazione Comunaleha avviato una scrupolosa razionalizzazione dei costicon l’avvio di pubblica illuminazione a risparmioenergetico (lampade a led). Viene condotta, inoltre,un’efficace politica di abbattimento dei fitti passividovuti per uffici comunali e pubblici e per scuole.Stiamo proseguendo sulla strada del risparmioconiugandola con la necessità di non risparmiare suiservizi ai cittadini; cammino irto di difficoltà, ma checontiamo di portare avanti con la collaborazione atti-va delle Associazioni, prima fra tutte la Confcom -mercio”.

AAppena la conosci ti rendi conto che ilvero sesso forte sono le donne.

Tonia Massaro, da pochi mesi Delegatadella Confcommercio di Altamura, mostraanche in questa nuova carica quella forza pro-pulsiva che l’aveva caratterizzata nella suaattività professionale (è agente immobiliare) enei suoi incarichi all’interno della FIMAA(Federazione Italiana Mediatori Agentid’Affari) e di Terziario Donna sia Provincialeche Nazionale.

E’ una sua peculiarità caratteriale quella dinon saper accettare cariche come pennacchi,ma spendendo in esse il massimo del proprioimpegno, quell’impegno che ha già datoimportanti frutti nel breve periodo della suaattuale dirigenza; risultati che “sono il frutto -ci dice Tonia - del gioco di squadra”.

Quella squadra che ha saputo organizza-re motivando i giovani componenti del suoteam con l’idea forte dell’ottimismo verso ilfuturo pur imparando dal passato: ecco cheil periodo di funesta crisi può diventare ilperiodo della RE-AZIONE, dell’agire nuova-mente, con una strategia chiara e semplice:perseguire strenuamente degli obiettivi disopravvivenza degli imprenditori per evita-re che la morte dell’imprenditorialità signifi-chi, questa volta definitivamente, morte del-l’economia.

Per fare ciò – Tonia ne è giustamente con-vinta – bisogna distinguersi per non estin-guersi. Ma, al di là degli slogans, cosa puòpermetterci di distinguerci se non la cono-

SPECIALE “ALTAMURA” A colloquio

conTonia Massaro

“Distinguersi per nonestinguersi”

è il motto dellaneodelegata

di Confcommercio diAltamura

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Palazzo di Città

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scenza? “Vi è una ricchezza enorme che nessunregnante può tassare, che anche il più abile deiladri non può rubare, che i fratelli ed i soci nonpossono pretendere di spartire, che non è ingom-brante per niente, non ha peso né volume; questaricchezza si chiama Conoscenza” così afferma ilProf. Dipak Pant indicando una delle stradeper uscire dalla crisi, quella di avere il corag-gio del cambiamento e della collaborazionecosciente che può portare la squadra alla vit-toria.

Concetti che la Confcommercio di Bari,forse anticipando l’esegesi del professorenepalese (ma ormai italianissimo) ha sempreposto a base della sua azione sostenendo gliassociati, offrendo servizi comuni, creandonedi nuovi, potenziando la sua presenza sul ter-ritorio, sviluppando nuove convenzioni anchecon istituti di credito, sostenendo sempre undialogo con le amministrazioni comunali peruna politica costruttiva e mai distruttiva.

Ma Tonia Massaro è soprattutto donnalegata al proprio territorio anche, forse, per lasua attività professionale. E la valorizzazionedel suo territorio, con la sua cultura e storia, èuna priorità per Tonia a cominciare da unaeccellenza “la gastronomia” tramite la qualecercare di risvegliare un interesse turisticoverso Altamura. E ciò attraverso eventi quali“Federicus” che dimostrano con chiarezzache il turismo può e deve fungere da trainoper l’economia locale.

“Chiederemo alle varie associazioni, alleimprese, nonché agli enti pubblici e privati diaggregarsi per organizzare quante più iniziativeed eventi possibili (convegni, mostre, spettacoli,sagre, eventi culturali, sportivi, enogastronomi-ci, iniziative di solidarietà, ecc..) al fine di creareun flusso turistico per valorizzare il ricco patri-monio storico, artistico, culturale, ambientale egastronomico che può e deve essere un potentevolano per lo sviluppo economico e sociale delterritorio e delle nostre imprese. Chiediamo anco-ra a tutti uno sforzo sempre più grande sul pianodelle idee, dei progetti, della promozione e degliinvestimenti per cominciare ad attirare quantapiù gente possibile in grado di apprezzare la stra-ordinaria bellezza e l’unicità della nostra città.Confcommercio farà la sua parte come fondamen-tale attore in tale sfida.”

Tonia, formidabile coach della sua squa-dra, punta su forze nuove; punta sulledonne, e come darle torto visto che “il futuroè donna” (ma perché il passato ed il presentedi chi sono?). L’imprenditoria femminile

può porsi come traino entusiasta dell’econo-mia così come i giovani (“il domani dellanostra economia”): ecco allora l’investimentosulle potenzialità di collaboratori comeBruna Patella, Lucia Genco e FrancescoCaputo.

“Ma mi rivolgo a tutte le categorie, la moda,l’abbigliamento, le calzature, e gli accessori chehanno costituito il gruppo Federmoda, i ristorato-ri, i dettaglianti di alimentari e casalinghi, gliorafi, le aziende di servizi, rappresentanti agentid’affari in mediazione, ambulanti, panificatori,macellai, insomma tutti sono chiamati a collabora-re per un successo che deve essere corale e colletti-vo per evitare la sconfitta individuale in una sfida,terribile come l’attuale, che si può vincere solotutti insieme”.

Ma, Presidente, al di là di tante belle paro-le, che pure mostrano chiarezza di idee e fortevolontà di operare, quali risultati possiamoricordare ai nostri lettori?

“La crisi generalizzata deve imporci nuovescelte. Forse nel passato investire solo sul settoresalotti ha fatto trascurare altre importanti attivitàcome l’industria molitoria e l’agricoltura cereali-cola. Dobbiamo cercare di sviluppare altre nostreeccellenze. Abbiamo il DOP per il nostro pane;creiamo una filiera produttiva che consenta di dif-fondere il nostro pane al di fuori del territoriocomunale sviluppando così occupazione reale enuova economia. Dobbiamo ampliare le tanteopportunità che ci può offrire il turismo; abbiamounicità che non divulghiamo, la Cava deiDinosauri, il più grande sito del genere, l’uomo diAltamura, forse i resti più antichi di insediamentipreistorici, la Cattedrale di Federico, collegata allafantastica architettura federiciana della Provinciadi Bari, abbiamo sagre ed eventi enogastronomiciche andrebbero divulgati di più e meglio (il“pasticcio di Natale”, il baccalà, il “Presepe viven-te”).La Confcommercio di Altamura si sta impe-gnando e continuerà a farlo per la divulgazione ditali eventi. Ci stiamo anche impegnando nellacampagna contro la iattura della contraffazionecercando di sensibilizzare il sentire collettivo versouna lotta seria a questo crimine che colpisce grave-mente la nostra economia e, quindi, il posto ditanti lavoratori. E contro la microcriminalità cibattiamo collaborando con le forze dell’ordine cuirivolgiamo un ringraziamento per l’abnegazionecon la quale si dedicano alla tutela della legge edell’ordine; un ringraziamento per tutti lo rivol-giamo al Cap. Abbasciano dei CC, al Ten. Masidella GDF ed all’Avv. Maiullari dei VV.UU edufficio PS.”

SPECIALE “ALTAMURA”

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di Maurizio Chiechi

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LLaa massiccia partecipazione di iscritti, lagrande attenzione dei mass media neiconfronti dell’evento e dei temi in

discussione, i termini assai eloquenti con cui, aconclusione dei lavori, il Presidente Siciliotti hacommentato la tre giorni barese mentre chiamavaaccanto a sé sul palco l’intero Consiglio direttivodell’Ordine di Bari, perché gli venisse tributatodalla platea dei colleghi un meritato applauso:tutto questo ci parla di un successo che non eraaffatto annunciato, anche in considerazione delladifficile congiuntura nazionale in cui si è svolto eche, a maggior ragione, inorgoglisce l’intera Ca -tegoria e soprattutto gli organizzatori, sia a livellonazionale che locale.

La Terra di Bari – notoriamente bella edospitale - il Capoluogo – già calato per capa-cità ricettiva ed organizzativa nel ruolo dicittà metropolitana -, la stessa Fiera delLevante – con la nuova, moderna ed efficien-tissima struttura congressuale –, sono statedegna scenografia per un Congresso che sipresentava con un titolo ambizioso e sugge-stivo – “Preparare il domani: crescita, svilup-po, Europa” – e con alcuni temi da dibatteredi assoluto interesse e attualità, dalle libera-lizzazioni alle prossime elezioni politiche,dalla lotta all’evasione all’etica e al business.

I massimi rappresentanti delle istituzioni, dalPresidente del Consiglio Regionale, Onofrio In -trona, all’assessore al bilancio dello stesso Ente,Michele Pelillo, dal Presidente della Giunta Pro -vinciale, Francesco Schittulli, al Sindaco di Bari,Michele Emiliano, tutti, intervenendo all’evento,hanno sottolineato, pur dalle rispettive diverseangolazioni, il delicato momento economico-po -litico ed occupazionale del Paese e della RegionePuglia e tutti sono stati concordi nel sostenereche la Categoria dei Commercialisti è chiamata,oggi più che mai, a recitare un ruolo propositivo,di primo piano, in quanto Categoria che, più diogni altra, ha il reale termometro della situazionee in quanto composta da professionisti che, per illoro stesso lavoro, intrattengono rapporti strettisia con le aziende sia con le famiglie italiane.

Nei giorni precedenti l’evento anche il nostroPresidente, Alessandro Ambrosi, nella dupliceveste di presidente della Camera di Commercio diBari e di Confcommercio, aveva fatto pervenireagli organizzatori del Congresso, per il numerospeciale della Rivista ufficiale dell’Ordine di Bari,“un caloroso saluto e benvenuto nella Terra che vanta il2° Ordine del Sud e il 5° in Italia. Crescita, sviluppo,Europa – sottolineava Ambrosi - non rappresentanoparole vuote, di cui si fa abuso per vezzo dialettico.Sono, invece, il vero problema da affrontare con prag-matismo ed efficienza ed un’occasione per misurarsicon le proprie capacità istituzionali, per dare un seriocontributo al cambiamento. La CCIAA – continuava

CCeelleebbrraattoo aa BBaarrii iill TTeerrzzoo CCoonnggrreessssoo NNaazziioonnaallee ddeeii DDoottttoorrii CCoommmmeerrcciiaalliissttii eedd EEssppeerrttii CCoonnttaabbiillii

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A’Ambrosi - si propone come volano dell’economia, non

come semplice esattore di diritti camerali o erogatore dicontributi a pioggia che spesso rischiavano di sottrarrerisorse agli obiettivi strategici dell’Ente: credito, inno-vazione, formazione, promozione delle eccellenze. Maun Ente Camerale moderno, propositivo, di supportoalle aziende, richiede alla figura del commercialista ed aivertici del proprio Ordine la massima collaborazionenon episodica, ma continuativa e stabile. Riteniamo –ammoniva in conclusione il nostro Presidente - cheognuno debba fare la sua parte unendo le forze persostenere in maniera più completa le imprese, su piùfronti, facendo così del bene alle imprese stesse che daquesto tandem possono attingere forza e competenzaper le sfide complesse che ci attendono”.

Una prima risposta al comune invito dei rap-presentanti di Istituzioni ed Enti giungeva subito,dallo stesso palco congressuale, nel discorso delVice Presidente dell’Ordine di Bari, Pasquale Pace,il quale, nel porgere il saluto ed il benvenuto a tuttii colleghi, ha affermato con forza “Rivendichiamo ildiritto di recitare un ruolo da protagonisti attivi e diessere attori nel dialogo e nel confronto, per dare ilnostro contributo alle aspettative di un mondo che cam-bia velocemente anche se molte volte in modo irraziona-le e confusionario”. Aggiungendo poi, forte della suaquarantennale esperienza, “un cordiale monito atutti e soprattutto ai colleghi più giovani ad essere piùsereni e fiduciosi nell’affrontare quelle che oggi sembra-no incognite sia come professionisti che come cittadini,non sottraendoci mai alle sfide che dovremo affrontare”.

Come da protocollo, è spettato al Presidentenazionale, Claudio Siciliotti, aprire il Congressocon un discorso inaugurale in cui ha inviato unmessaggio dai toni forti al mondo politico, indi-viduando con chiarezza di idee i fronti su cuilavorare per uscire dalla crisi e “preparare ildomani”: dimagrimento dello Stato e del settorepubblico, riduzione del debito ed una concretalotta all’evasione potrebbero liberare risorse persessanta miliardi che potrebbero consentire diridurre una pressione fiscale ormai insostenibileed autentico ostacolo alla crescita.

“La priorità – ha affermato il presidentenazionale – è abbassare le tasse, prima ancora chedirettamente sui lavoratori, su imprese e professio-nisti che danno a loro volta lavoro.” InoltreSiciliotti ha sottolineato come manchi, soprat-tutto, un vero disegno riformatore, in quanto“il nostro sistema fiscale continua ad essere uncoacervo di norme farraginose e punitive percontribuenti e professionisti, basato su unimpianto vecchio di 40 anni”.

Fra i tanti temi in programma nelle tre giornatecongressuali, particolare interesse ha suscitatoquello dibattuto nella seconda delle tavole rotondecongressuali, intitolata “Lotta all’evasione. Rigorea senso unico”. Un tema di assoluta ed estremaattualità a proposito del quale Maurizio Leo –Presidente della Commissione Parlamentare divigilanza sull’Anagrafe Tributaria – ha categorica-mente affermato che “la lotta all’evasione è sacro-

santa, ma non si può fallire di fisco, perché le pre-tese dell’Amministrazione Finanziaria sono appe-santite da sanzioni e da interessi che fanno lievita-re i debiti tributari”. “In questo modo – ha spiega-to Leo – si rischia di soffocare le imprese e i contri-buenti, che in questa fase già devono fare i conticon una generalizzata crisi di liquidità” ed ha pro-posto che “in frangenti come questo si faccia paga-re tutta l’imposta ma si riducano le sanzioni o siallunghino i tempi del pagamento”. In sintonia conquesta proposta, il Sostituto Procuratore presso laProcura di Milano, Carlo Nocerino, ha affermatoche “applicare le sanzioni penali all’imprenditoreche è in grave difficoltà e non paga le tasse per que-sto non è né giusto né conveniente”.

Di grande importanza ed attualità, soprattut-to per la Categoria, anche la tavola rotonda dedi-cata alla liberalizzazione delle professioni, nel cuicontesto ha suscitato particolare interesse l’inter-vento di Marina Calderone, presidente del CUP.“In Parlamento spesso prevalgono interessi epressioni di lobby – ha affermato – di persone chenon percepiscono il messaggio di novità chevogliamo dare”, con riferimento esplicito allapro posta avanzata in sintonia con i presidentidelle varie categorie di un equo compenso delpraticante. Proposta rimasta sulla carta ma che lastessa Calderone non ha dato per definitivamen-te bocciata, annunciando che “in fase di attuazio-ne della riforma possiamo riprendere quelladisposizione” e aggiungendo che “il problema èco me si arriva all’esame di Stato: occorre unaseria riflessione sulla riforma universitaria, sem-plificare e tornare ad una formazione di qualità”.

Chiusura in bellezza del Congresso, sabato 28ottobre, con l’attesissimo dialogo fra il presiden-te nazionale Siciliotti ed il presidente di RCSLibri, Paolo Mieli, moderato da Enrico Cisnetto.

Improntato ad un cauto ottimismo l’interven-to di Mieli, il quale, dopo aver tessuto gli elogidella Categoria, dichiarando che “nel Congressosi è volato alto, si è parlato del Paese: tra ieri eoggi è nata la terza Repubblica perché avete per-cepito la peculiarità del momento”, ha affermatoche anche se “Puglia, Sud e Paese non vedonoancora la luce in fondo al tunnel”, la luce lavedremo con le elezioni. “Il quadro è ancora con-fuso, in primavera vincerà una parte politica incondizioni di governabilità complesse, ma ciònon sarà necessariamente un male; sarà impor-tante mantenere ancora per un anno lo spiritovigile che ho visto in questo Congresso”.

Claudio Siciliotti ha concluso ribadendoancora una volta come “il domani poggia supilastri concreti, serve una seria lotta all’eva-sione ma lo Stato deve essere rigoroso innanzi-tutto con se stesso, pagando le fatture alleimprese, tagliando la spesa pubblica e ridu-cendo le tasse in primis a chi lavora e produ-ce”, ed ha ricordato la sua proposta di istituireun’agenzia delle uscite che, come quella delleentrate, abbia poteri ispettivi e coercitivi perperseguire chi spreca soldi pubblici.

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di Viviana Rubini

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CC on il proliferare dei social network, l’ar-te di fare acquisti on line si è adeguataai tempi. Sul web non ci si limita più a

fare amicizia o scambiarsi opinioni, si va allaricerca degli sconti, dell’affare in tempo di crisi,si diffonde così il social shopping.

E’ boom di siti come Groupon, Tuangon,Groupitalia e Letsbonus che tutti i giorni

raggruppano offerte su diverse categorie diprodotti con il sistema dei coupon.

Il fenomeno è considerato un metodo di e-commerce in senso ampio e ha come caratteri-stica il coinvolgimento di più persone insie-me a una maggiore partecipazione e interatti-vità da parte del cliente.

Alla base del social shopping è il prin-cipio de “l’unione fa la forza”: se più per-sone hanno l’interesse per lo stesso ogget-to (o servizio, o viaggio), grazie ai siti spe-cializzati in “gruppi d’acquisto”, possonopresentare al venditore un unico comples-sivo ordine che determina uno sconto qua-lità. Perché spendere cifre astronomicheper un fine settimana a Venezia se qualcu-no lo offre a 100 euro? E chi non correreb-be a rigenerarsi in una SPA per un prezzonettamente inferiore a quello di listino? Ilsistema non ha nulla a che vedere con illast minute ma con l’idea secondo cui, senello stesso weekend tante persone scel-gono lo stesso hotel, il gestore offre stanzesottocosto perché sfrutta interamente lastruttura e rientra nelle spese.

Per i consumatori vere e proprie occasionida non lasciarsi sfuggire e per le aziendeun’opportunità per farsi pubblicità e amplia-re la clientela.

Tutti pazziper ilSocial

Shopping

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Entrare a far parte di queste community èsemplice: basta iscriversi ai siti di acquisticondivisi fornendo un indirizzo e-mail e sipotranno prenotare offerte a scelta.

Ultima novità nel settore è rappresentatada Shop&Save, un progetto di local shop-ping tutto made in Italy, un portale cherispecchia le tipiche caratteristiche dei suoipiù noti predecessori, ma con aspetti che lorendono più seducente, sia dal lato del consu-matore che del commerciante. Si tratta di unagrande vetrina che, mettendo in rete aziende,negozi e clientela, distribuendo equamente ivantaggi tra il risparmio di chi acquista e l’in-centivo di chi vende, consente all’utente diusufruire di un sistema di categorie merceo-logiche filtrate per aree geografiche (i clientivengono informati settimanalmente via mailsu offerte e promozioni dei negozi della lorozona).

Shop&Save offre alle aziende l’op-portunità di inserire gratuitamente pro-poste di vendita o promozioni; il com-merciante potrà incrementare la propriavisibilità contando su una maggiore dif-fusione virale del brand, raggiungendoun target generalizzato ma molto ampioe fidelizzando clienti già esistenti.

Il cliente può approfittare di una promo-zione indipendentemente dagli altri. Ciòaccade perché si ripropone lo stesso meccani-smo della vendita in negozio, diversamentedai gruppi d’acquisto dove, per acquistare unprodotto in promozione, c’è bisogno di rag-giungere un numero minimo di utenti. Laparticolarità sta nel voler recuperare la conce-zione del “commerciante di fiducia” che lelogiche del commercio on-line non considera-no e l’interazione “face-to-face” cheviene meno in tempi in cui si puòacquistare tutto stando davanti alcomputer di casa. Una volta acqui-stato un buono sconto oun oggetto in promo-zione, l’utentepuò recarsidiretta-

mente al negozio più vicino per ritirare il pro-dotto.

Così come altissimo è il numero di clientisoddisfatti e di utenti che continuano a usu-fruire dei coupon e a fare del social shoppinguno stile di vita, cresce di pari passo il nume-ro di clienti che lamentano disservizi e caren-ze da parte delle aziende e delle piattaformed’acquisto.

Tra i principali problemi riscontrati vi sonol’impossibilità di godere del servizio quando sivuole, la mancanza di standard di qualità(spesso per esempio negli hotel viene assegna-ta la stanza peggiore a chi presenta il coupon oil trattamento di bellezza è affrettato o realizza-to da personale poco esperto) e la difficoltà a

parlare con il servizio clienti.Dunque, attraverso la collabora-zione tra i commercianti on-line,occorre garantire una maggiore

sicurezza durante le fasid’acquisto, se del

social shoppingpare non se ne

possa piùfare ameno.

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AA dicembre finisce l’anno. È un dato di fatto.A parte la corsa ai regali e i progetti per ilcenone del trentuno, si è soliti tirare le

somme. Fare una lista, anche solo mentale, dellecose positive e negative dell’anno che sta finendo ènormale e comune in ognuno di noi.

E se è vero che il “bello” o “brutto”, se il bilan-cio risulta essere positivo o negativo, spessodipende da fattori personali non sempre quantifica-bili, o comunque di non facile misurazione, è altret-tanto vero che ci sono dati incontrovertibili. E quil’Istat ci da una mano.

A novembre 2012 i prezzi al consumo registranouna diminuzione dello 0,2% rispetto al mese prece-dente, ma in un anno c’è stato un aumento superi-ore al 2,5%; e la fiducia dei consumatori è scesadall’86,2 all’84,8, a dimostrazione che le famiglie e iconsumatori in genere non intravedono migliora-menti nel breve periodo. Insomma la crisi c’è anco-ra e si fa sentire: i prezzi aumentano e c’è menofiducia.

Eppure a livello di conti economici regionali c’èun miglioramento sia nel Nord che nel Centro; ilsud resta indietro registrando un -0,3% delProdotto Interno Lordo. E, a completamento di unquadro già non molto roseo di suo, c’è la regis-trazione di un carico fiscale in aumento a fronte diun potere contributivo alquanto scarso: il 53,7% deiredditi lordi individuali sono compresi tra i 10.000e i 30.000 euro annui.

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di Michele Carriera Anche il calo nei consumi riporta dati impor-tanti: la contrazione arriverà, secondo Confcom-mercio, al 3% ed è “la peggiore variazione negati-va della storia della Repubblica”, per chi fossepoco informato di storia: dal 1946. Il trend negati-vo per l’economia italiana, iniziato nel 2007 (annoin cui fu toccato il punto di massimo), continuainesorabile. Lo studio di Confcommercio eviden-zia come i consumi pro capite degli italiani sianodiminuiti in termini reali del -6,5% nell’arco diquesta (troppo) lunga congiuntura negativa.

Confindustria rincara la dose: non c’è una svoltadietro l’angolo, o un’attenuazione della caduta, perl’Italia. Anche analizzando il fronte del lavoro i datisono allarmanti: la disoccupazione in Italia è in cresci-ta e questo fattore incide anche sul PIL nazionale. InItalia, in un anno, dal secondo trimestre 2011 al secon-do trimestre 2012, i disoccupati sono cresciuti di758mila unità: un dato che si spiega anche alla lucedel fatto che un numero sempre crescente di personeè in cerca di occupazione.

Tutti questi dati negativi sono spiegati dall’Istat con“il rallentamento del commercio mondiale e il possi-bile riacutizzarsi delle tensioni sui mercati finanziari,che costituiscono i principali fattori di rischio.

In base a questi dati e a queste previsioni, ladurata della crisi attuale supererebbe quella delbiennio 2008-2009 (5 trimestri) e quella del periodo1992-1993 (6 trimestri).

Insomma, i dati non sono incoraggianti: l’inseri-mento per i giovani nel mondo del lavoro risultaessere sempre più difficile così come il raggiungi-mento della pensione per chi, magari, desidererebbedavvero lasciare spazio alle nuove leve. Non ci restache sperare nei bilanci personali: ma i matrimonidiminuiscono e nascono meno bambini. Tirando lesomme, quindi, dal punto di vista finanziario è statoun altro anno disastroso o comunque, e siamo gen-erosi visto il periodo natalizio, negativo.

La situazione è critica, ma chi lo sa… magari, al dilà dei numeri, per molti è stato un anno positivo co-munque. Chiedendo a ragazzi di età compresa tra i 19e i 25 anni cosa cambierebbero di quest’anno in chiu-sura, buona parte ha risposto “il risultato della finaledegli Europei… 4 a 0 per noi anziché per la Spagna!”.

A dimostrazione che molti giovani di fiducia nelfuturo ne hanno, eccome!

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Il Presidente di Confindustria,Giorgio Squinzi

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APPUNTIDIVIAGGIO

EE ra il primo maggio ed una manifesta-zione contro il governo bloccava lagrande Plaza de Armas, costringendo il

tassista a lasciarci poco lontano dalla nostralocanda. Peccato solamente che il “poco lonta-no” includeva una ripida salita di gradoniirregolari che lastricavano uno stretto vicolo.Ma si, anche coi grossi zaini in spalla queltratto non sarebbe stato proibitivo, per carità,

a condizione, però, che non ci fossimo trovatia 3.400 metri di quota.Il mio primo ricordo del territorio andino è

annebbiato dall’affanno, sfocato come unafotografia in movimento, caotico, un miscu-glio ambiguo di sassi, gente con gli striscioni evecchie case coloniali. Il tutto avvampato daun sole troppo vicino e cadenzato dall’inquie-tante percussione del mio cuore alla disperataricerca del poco ossigeno che l’aria rarefattacontiene lassù.Dopo lunghi istanti passati a respirare avi-

damente, io e Tonia riuscimmo finalmente apresentarci ai ragazzi della Piccola Locanda,un delizioso rifugio sulle alture di Cuzco con-sigliatoci da un amico. Evidentemente assue-fatti ai viaggiatori che arrivano da loro sfian-cati dall’altura, attesero pazientemente che ciriprendessimo, offrendoci un rigenerantemate de coca. Benedetta sia la coca! Da nonconfondere con la cocaina, sia ben inteso, cheè frutto di una lavorazione chimica. Le fogliedella coca, una pianta che cresce nelle zonetropicale dell’America latina occidentale, rap-presentano uno stimolante naturale e blando,con effetti paragonabili a quelli del caffè.Costituisce il rimedio ideale al mal d’altura

Sul tetto delleAmeriche

"...il vero viaggio è in noi stessi e la vera metasono le nostre emozioni di fronte al mondo"

di Giovanni Panza

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che colpisce inevitabilmente in queste zone,contribuendo ad alleviare le emicranie e aridurre il senso di spossatezza.Cuzco è il punto di partenza di una luna di

miele un po’ sui generis, in cui hotel a 5 stellesaranno sostituiti da rifugi le cui uniche stellesi troveranno in cielo, i mari tropicali lasce-ranno il posto ai deserti più inospitali dellaTerra e le cene a lume di candela si trasforme-ranno in bivacchi di fortuna in compagnia diviaggiatori erranti.È vero che, decidendo di sposarmi, Tonia

era consapevole di cosa la aspettasse, ma ciònon sminuisce minimamente la sua stoicapazienza!Vaghiamo in città per alcuni giorni, in cerca

di un acclimatamento che arriva lentamente edelle suggestioni storiche della mitica capitaledell’impero inca, che invece cogliamo subito.Cuzco, infatti, è ammantata da un’energiamagica, che sembra sgorgare direttamente daisuoi antichi abitanti, il misterioso popolo chesottomise con la forza un impero sterminato efloridissimo.Le rovine che si susseguono in città e nei

suoi immediati dintorni consentono di fami-liarizzare con una cultura i cui esempi archi-tettonici più impressionanti li abbiamo ammi-rati nella Valle Sacra, una sorta di Florida pre-colombiana dove gli Inca più facoltosi (imita-ti ancora oggi dai Cuzqueni più benestanti) siritiravano per sfuggire le rigide temperaturedella città.Ma col passare dei giorni, mentre i polmo-

ni si assuefanno malvolentieri all’aria di mon-tagna, i nostri sforzi sono sempre più concen-trati sull’organizzazione di un trekking andi-no. L’idea originaria, una traversata di quattrogiorni attraverso la selva amazzonica per rag-

giungere il quasi inaccessibile sito inca diChoquequirao, tramonta definitivamente lasera prima dell’ipotetica partenza. In città eragiunta voce del cedimento di un ponte, unicomezzo per superare un fiume, a causa dellecopiose piogge dei giorni precedenti. Non perniente il sito è quasi inaccessibile! Poco male,rimandiamo la partenza di un giorno e riorga-nizziamo gli zaini per adattarli alle tempera-ture ben più rigide che affronteremo duranteil Salkantay trek.Si tratta di un percorso che si snoda alle pen-

dici di gigantesche pareti innevate, tra cui spic-ca il grande Salkantay coi suoi 6270 m. per pro-seguire, oltre duemila metri più giù, attraversoi fumi della foresta nebulosa e concludersi conl’ascesa al Machu Picchu. È un cammino alter-nativo al classico e sovraffollato Inca trail e, seda un lato offre una panoramica meno comple-ta dell’area archeologica inca, dall’altro consen-te di vivere un’esperienza più genuina e spiri-tuale rispetto all’altro percorso, su cui spesso siè costretti a camminare in fila!I contorni dei picchi gravidi di nevi rita-

gliavano l’azzurro acceso del cielo come latti-ginose cesoie impazzite. Sotto di essi, i bassiprati verdastri salivano timidi al cospettodelle lontane montagne, arrendendosi metrodopo metro all’intrusione di scure rocce erra-tiche. Sull’altopiano di Soraypampa, mentrescegliamo nervosamente lo stretto necessarioda portare con noi e scartiamo quanto saràtrasportato dai muli, lo spettacolo che ci tro-viamo davanti mentre percorriamo i primi,già affannosi, passi è al tempo stesso meravi-glioso e tremendo. L’aria fredda e il solerovente coesistono in un’improbabile alter-nanza, infischiandosene delle più basilarileggi di osmosi fisica.

APPUNTIDIVIAGGIO

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APPUNTIDIVIAGGIO

Il corpo sembra acquisire una volontà auto-noma e protesta rumorosamente per mezzodel cuore. Siamo a 3.800 metri e l’impresa checi aspetta si presenta per quello che è: dura!Non è il momento delle parole. In silenzio,

proteggendo il prezioso carico d’ossigeno,mettiamo un piede avanti all’altro, senza pen-sare troppo, solo un passo, poi due, respirarepiano, le braccia che aiutano le gambe. Dopopoco, troppo poco, mi volto indietro.Abbiamo percorso un breve tratto in falsopiano e siamo già piegati con l’affanno.Il Salkantay sulla destra e l’Humantay

sulla sinistra, esattamente dov’erano prima,sembrano prendersi beffe di noi. Ma allo stes-

so tempo fanno sentire il loro richiamo, il lorofascino primordiale. Forza, allora! Un piededavanti all’altro, lentamente, prima il destro,poi il sinistro……dopo ogni passo, dopo ogni tornante

superato, dopo ogni metro che ci avvicina alcielo coperto di nebbia, acquisiamo sicurezzain noi stessi, galvanizzati dai paesaggi selvati-ci che ci avvolgono. Ci fermiamo a quota 4.300metri, sul limitare di un piccolo lago di mon-tagna, rifugiandoci dal vento sferzante in unatenda, dove consumiamo un pranzo a base dibrodo di pollo bollente e mate de coca. Unocchio sempre all’orologio, dato che non pos-siamo permetterci il lusso di attardarci. Dellasigaretta digestiva non se ne parla nemmeno.Scolliniamo a 4.600 metri di altitudine, il

punto più alto del nostro percorso, sotto unapioggerellina fitta ed in mezzo alle dense nubi.

Per la prima volta da quando ci siamo mossisopra di noi non c’è più strada da percorrere. Ilsollievo arriverà dopo, ma per il momento c’èsolo la grande emozione. Mi arrampico corren-do sulla collinetta formata dai sassi in cima allaquale è posto il cartello con la quota, improvvi-samente immune ai rigori dell’alta montagna.Foto di rito e grandi risate, per un attimo ci sen-tiamo dei Mesner in miniatura, ma c’è pocotempo per godersi il trionfo. Si gela, piove sem-pre più forte e ci attende una lunga, defatigantediscesa fino al primo campo, posto a 3.800metri.Arriviamo a destinazione devastati e

infreddoliti. La notte andina si sta abbattendosulla montagna con la velocità di una manna-

ia e riusciamo a stento a scorgere le nostretende, appena sistemate dai portatori, oltre unpiccolo torrente sulla cresta di una stretta val-lata. Ci scaldiamo e recuperiamo le energie,conversando con gli altri in quel misto di spa-gnolo e italiano che funziona sempre.Prima di addormentarci sfiniti, la serata mi

regala una piccola magia che porterò semprenel cuore. Mi alzo ed esco dalla tenda, sfidan-do il gelo della notte andina. Ne valeva lapena: le nuvole si stavano finalmente ritiran-do, forse stanche di scaricare acqua, e la man-tella di neve di cui era vestito il Salkantay sfa-villava alla luce argentea della luna. Lo spet-tacolo era impressionante. Mi sentivo minu-scolo al cospetto di un gigante minaccioso, maanche potente, come se la montagna dispen-sasse la sua energia tutto intorno a sé, fino asfiorarmi.

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Mi giro per rinfilarmi nella tenda e mi sor-prendo nel constatare che siamo circondati daombre immobili ed allineate. Le sagome didecine di flemmatici lama si stagliano nitidesullo sfondo della radura, rischiarate dairiflessi del manto nevoso sovrastante. Comenarcotizzati dall’imponente montagna, ada-giati tranquillamente sulle zampe, i docili ani-mali andini masticavano e giravano le teste incerca di chissà cosa. Grato per quello che lanatura mi stava regalando, rientrai nellatenda e dormii come un bambino.Il giorno seguente il programma prevede-

va una discesa continua dalla montagna finoai margini della selva, come viene chiamata lagiungla del Perù orientale. Quasi duemilametri di dislivello, attraverso una varietà sor-prendente di ambienti: l’alta montagna, leverdeggianti alte vallate, la foresta nebulosa,la giungla.Partiamo di primo mattino, nebbia e nuvo-

le che si confondono in un abbraccio gelidointorno a noi, dopo una buona scorta di matede coca. Man mano che le ore trascorrono el’altitudine diminuisce, la temperaturaaumenta in maniera sensibile e cominciamo asfogliare le “cipolle” che costituiscono i nostriabbigliamenti.Aumenta, però, l’umidità. La foresta nebu-

losa è un ambiente naturale peculiare di que-ste zone del Perù, in cui i vapori provenientidalla foresta amazzonica ad oriente staziona-no perennemente contro le ripide alture pre-andine. Questo rende possibile la vita di unafittissima vegetazione, che altrimenti nonpotrebbe fiorire a quelle altitudini.Attraversarla, soprattutto in discesa, èun’esperienza frustrante e le mie ginocchiagridano ancora vendetta al solo ricordo. Tuttoè bagnato, scivoloso, sfuggente, il terreno tra-sformato in melma untuosa come se fossespalmato di unguento oleoso. Gli stretti sen-tieri si dipanano sui fianchi di vallate scosce-se, scavate da fiumi impetuosi che corronoincazzati in un lungo viaggio che li porterà inAmazzonia.Il silenzio ovattato è interrotto solo dal

nostro affanno e dallo sgocciolio dell’inces-sante pioggerellina. Gruppetti di montanarisbucano all’improvviso da dietro una curva,guidando pigri muli o in groppa a robusticavalli che barcollano nei sentieri scivolosi,seguendo rotte impervie e vecchie di secoli,con la solerzia e la sicurezza della genteavvezza alle difficoltà.

Fortunatamente incrociamo frequenti pian-te da frutto e costeggiamo piccoli villaggiincapsulati nel folto della foresta, tutte ottimescuse per fermarsi a dare respiro alle articola-zione sempre più provate.Il secondo campo si trova in una località

chiamata “la playa”, a spregio del 1.900 epassa metri a cui è posta, ma che, vuoi per laplacidità del luogo vuoi per l’aria quasi torri-da, è quanto di più vicino ad una spiaggia cisi possa aspettare sulle Ande. Un piccolo inse-diamento si trova a poca distanza dal punto incui piantiamo le tende e insieme a noi ci sonoaltri due piccoli gruppi di viaggiatori.La serata trascorre lentamente, l’atmosfera

è di quelle da “ce l’abbiamo fatta”, quindi alle-

gra, chiassosa, un po’ esaltata… e finalmentetorna lei, la birra, che scorre copiosa sull’uni-co tavolaccio di legno del villaggio, mentre ibambini, onnipresenti e vivaci come cavallet-te, ci corrono intorno ridacchiando.La giornata successiva ci vede impegnati in

un percorso in falso piano che non presentadifficoltà particolari. Abbiamo tutto il tempodi far riposare le ossa e i muscoli mentreseguiamo, con lentezza, i binari della lineaferroviaria che costeggia il basso corsodell’Urubamba, fino ad Aguas Calientes.Basta fare attenzione ai potenti fischi deltreno, togliersi quando passa e attraversare dicorsa le gallerie, per il resto è tutto tranquillo.

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APPUNTIDIVIAGGIO

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Un simpatico cane dal pelo fino e rossiccioci adotta e ci segue, prima a distanza di sicu-rezza e poi scodinzolandoci tra le gambe.Salkantay (potevamo chiamarlo in altromodo?) divide con noi il pranzo e ci fa compa-gnia durante le soste, senza degnare di unosguardo i pochi che incrociamo. Non c’è chedire, sa come farci sentire importanti.La cittadina di Aguas Calientes ci riporta

con rudezza alla realtà del grande businessdel turismo. Si tratta di un agglomerato dipalazzi, case, ristoranti, hotel, minimarket,empori di attrezzatura sportiva, cresciutotroppo rapidamente, troppo disordinatamen-te e troppo artificialmente. Frotte di turistivengono scaricati dai treni provenienti da

Cuzco, quasi fossero pendolari diretti al lavo-ro, e la città li assale offrendo tutto e solo quel-lo che ha da offrire: notti in hotel, cene eattrezzature. Probabilmente nessuno ha pas-sato due giorni di fila in questo caotico budel-lo, la cui strada principale è rappresentata daibinari del treno e la cui unica ragion d’essereè la sua prossimità al sito inca di MachuPicchu. Rimpiangendo le nostre tende, ci riti-riamo subito nella nostra umida stamberga, inattesa che trascorrano le poche ore che ci sepa-rano dal gran finale.L’oscurità della notte, col silenzio che l’ac-

compagna, rendevano sopportabile la cittàche fino alla sera prima avevo disprezzato.

Ma prima dell’alba Aguas Calientes appartie-ne già al passato. Nelle nostre teste c’è soloquello che ci aspetta e per cui ci inoltriamo nelbuio rischiarato dalle torce. Nemmeno ci fos-simo dati appuntamento, ecco spuntare dadietro uno dei mille ristoranti Salkantay che cicorre incontro entusiasta.Per visitare il sito inca di Machu Picchu

bisogna per forza partire da Aguas Calientes.Quello che si può scegliere è come arrivarci, secon un autobus attraverso un tratturo di tor-nanti o a piedi, tramite un’estenuante scarpi-nata di quasi seicento metri. La nostra scelta èovviamente ricaduta sulla seconda possibilità,e quindi intorno alle 4,30 del mattino infor-chiamo le bacchette a cominciamo l’ascesa suigradoni scavati nella parete ripidissima dellamontagna sacra degli inca.Fa freddo, o meglio, farebbe freddo se l’op-

primente umidità lasciasse spazio a qualcos’al-tro che non fosse la difficoltà di muoversi. Ognipasso costa sudore e fatica. Il mio ginocchiosinistro è in condizioni miserevoli, quasi quan-to i piedi di Tonia, piagati dagli sforzi dei gior-ni precedenti. Continuare a salire… gradinodopo gradino… prima il sinistro e poi il destro,ancora una volta… respirando a pieni polmo-ni, metà aria e metà vapore… proseguiamo insilenzio, concentrati sulla nostra volontà perquest’ultimo sforzo, mentre dietro di noi l’albaaccende un paesaggio da fiaba, montagneavviluppate dalle nubi e cime svettanti.E quando finalmente ci siamo, quando arri-

viamo al mitico sito di Machu Picchu, e pos-siamo ammirare la terrazza naturale che sor-regge le misteriose costruzioni degli antichiinca, come una formidabile platea naturalesulle valli sacre, bè in quel momento passa lastanchezza, ginocchia e piedi la smettono dilagnarsi e si inchinano di fronte a quello spet-tacolo, meravigliosa ricompensa a tutti glisforzi profusi.Ma forse è stato proprio il duro, lento, fati-

coso, disagiato cammino a regalarci la profon-da soddisfazione che ci pervade mentre ciaggiriamo, letteralmente zoppicanti, tra ivicoli della città perduta. Come spesso accade,il percorso è più importante della meta, ilcome si raggiunge un obiettivo trascendel’obiettivo stesso. E in quel momento, mentrele nebbie mattutine si diradano liberando lavista sui picchi sacri di un grande popolo delpassato, capiamo che il vero viaggio è in noistessi e la vera meta sono le nostre emozionidi fronte al mondo.

APPUNTIDIVIAGGIO

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Gli anni del catechismo ci hanno insegnatoche pregare è il modo più diretto, istintivo enaturale offerto all’uomo per lodare e invocareDio. E allora, perché non farlo utilizzando illinguaggio più diretto, istintivo e naturale chel’uomo conosca: il proprio dialetto?

Sembra sia questa la domanda che ha ispi-rato l’ultimo lavoro di Vittorio Polito (giornali-sta e scrittore) e Rosa Lettini Triggiani (attricee scrittrice): “Pregáme a la Barése - Preghiamo indialetto barese” (Levante Editori, pag. 94 euro10).

I due studiosi di tradizioni e dialettobarese sono partiti da questa intuizioneper dare avvio al loro originale e interes-sante lavoro. In un piccolo scrigno, abbel-lito da foto e didascalie, hanno così rac-chiuso il tesoro della preghiera della tra-dizione cristiana tradotto in “lingua”barese. In pochi prima d’ora si eranoavventurati su un terreno così impervio eaffascinante: ci sono numerosi e autorevo-li studi delle tradizioni religiose baresi;bellissime e originali preghiere o poesiein dialetto rivolte a Dio, alla Vergine e aiSanti; addirittura versioni in dialettodella Sacra Scrittura, ma nessuno avevapensato prima d’ora di tradurre le piùnote e recitate preghiere della cristianità.

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Preghiamo in dialetto barese conVittorio Polito e Rosa LentiniTriggiani

PREGÀMEA LA BARÉSE

Ideale regalo natalizio, il testo è in libreria dapochi giorni per i tipi della Levante Editori

di Felice Di Maggio

CULT

URA

PREGAME ALLA BARESE è l’ennesima fatica letteraria di VittorioPolito, giornalista pubblicista, scrittore, che ha ricoperto per 40 anniil ruolo di Assistente Bibliotecario presso la Facoltà di Medicina eChirurgia dell’Università di Bari. Nell’ambito dell’AssociazioneCulturale Italo-Ellenica “PITAGORA” di Bari è componente delConsiglio direttivo. Ha collaborato con “Il Quotidiano di Bari”, “Roma”,“Puglia d’Oggi”, “EPolis Bari”. Attualmente collabora con il quotidianoBarisera e con il quotidiano telematico www.giornaledipuglia.com.

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L’originalità del lavoro appare ancora piùevidente se si considera che le nostre stessenonne, pur parlando correntemente in dialetto,per i loro rosari quotidiani utilizzano la linguaitaliana, a volte persino il latino, ma mai ilbarese. E così, introdotti da “U sègne de la cró-sce”, eccoci a recitare nel nostro dialetto, con lostesso raccoglimento e la medesima devozio-ne, la preghiera che Gesù ci ha insegnato: il“Pàdre Nèste”. A chiedere alla sua tenerezza diPadre, che “se facèsse la volondá tó, cóme ngíleacsì ndèrre”. A chiedere perdono al Signore conun “Atte de delóre”, invocando l’ausilio del suo“Iàngeue de Dì”. A confermare la nostra fedecon il “Créde”; a ripetere, insistenti come bam-bini, i misteri de “U Sànde Resàrie”.

E poi, tante preghiere rivolte ai Santi piùamati dai baresi: Sànda Necóle, Sànde Píe, laVèrgene Marì “Odegìdrie”. Per chiudere, tre bel-lissime invocazioni: la prima è una lode diGiovanni Panza alla Vergine Maria di Lourdes(che pubblichiamo a fianco), la seconda è diPeppino Franco “L’ore de l’Avè Marì”, l’ultimadi Giuseppe Gioia rivolta a “La Biàte Elìe”, lasuora carmelitana barese morta giovanissimanel suo convento di clausura.

Ciliegina sulla torta “Càndeche de le criatúre”,la traduzione in dialetto barese del Canticodelle Creature, la più famosa lauda scritta daSan Francesco d’Assisi. Un inno di lode in cuiil Santo invita a lodare il Signore per tutte leopere da Lui create, belle e brutte, piacevoli edolorose, chiamandole fratello e sorella.

Sembra quasi che la preghiera, se reci-tata in dialetto, scorra più lenta, più dolce,sia capace di penetrare in maniera piùdelicata nell’animo di chi la recita. Perchénon c’è niente di più vero di quello chedicono i Padri della Chiesa: la preghieraserve a cambiare l’uomo, non Dio. La pre-ghiera, soprattutto se spontanea e sentita,scava nel cuore dell’uomo, lo modella, loguarisce. Ricorda Padre Lorenzo Lorussonella sua bella prefazione che «nella pre-ghiera si trova il coraggio per andareavanti, nonostante i momenti di incom-prensione, di abbandono, di apparentefallimento». L’invocazione sincera chesgorga dal cuore dona pace e serenità, è illetto di un fiume che accompagna con dol-cezza la fede alla sua Sorgente.

È per questo motivo che il piccolo gioiello diPolito e Lettini Triggiani, per dirla con un terminecaro ad uno degli autori, di “baresità e… cristiani-tà”, ci sembra prezioso: perché ci può ac-compagnare all’incontro con il Divino in manierasemplice, leggera, quasi con il sorriso sulle labbra.

CULT

URAALLA MADONNA

DI LOURDESdi Giovanni Panza

Nù venime da lendane;nù venime cu core mmanepe Te, Madonne, arremerà

e nguocche grazzie a Te cercà.

Tu ca la mamme si de Gisùpuete parlà ’o figghie Tùe da Jidde pe nù mbloràu perdone e la pietà.

Tu canusce quande peneu core neste jinde tene;sà quale so le delure

ca tormendene nù criature.

A te venime chiangenne;fange partì sorredenne;fange u core arrecreiàpe la forze ca puete dà.

Ceccose da Te velime?Bbona salute mbrima mbrime;chiù ca pe nù, pe le pariinde,pe l’amisce, le canescinde;

Lourdes 3.7.1985

pe chidde ca tribolescenee la vite non cherrescene.

Velime ca pote sembe regnàla pasce e la tranguillità.

E pe nù ceccose cercame?Ca chendinde sembe stame?

Ca non seffrime fridde o fame?Ca chiù ricche addevendame?

No, Madonne! Pe nù velime,mò ca gremune nge facime,ca Tu nge mitte jind’o core,

nziiem’a le pene, pure l’Amore.

Tand’Amore e serenitàpe petè le male seppertà

e, ’o momende ca n’ama scìno nge fasce assà seffrì.

Fa, Madonne, aspettà la morte,cà pe tutte chess’è la sorte,cu chiù ddolge de le sorrisepe meretange u Paravise.

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II ncubo di licenziamenti incombenti, negoziche abbassano le saracinesche per non rial-zarle più, pensioni ai limiti della sopravvi-

venza, percezione della precarietà del futuro,ma anche di un presente vissuto con crescentesenso d’impotenza ed angoscia…

Gli effetti della crisi economica non pesanosoltanto sui nostri portafogli sempre più vuoti,ma anche sul benessere psicofisico.

Alla ribalta della cronaca balzano, loro mal-grado, imprenditori e lavoratori che scelgono

la via d’uscita più breve: il suicidio, perché illoro orizzonte è diventato d’improvviso trop-po oscuro.

Il numero dei suicidi e delle scomparseimprovvise legato alla recessione aumenta inmaniera esponenziale.

Un’indagine della Scuola di Sanità Pubblicadi Harvard ha valutato quanto la crisi econo-mica mondiale peserà sulla produzione, ma haevidenziato come una panoramica retrospetti-va sul passato indichi che le crisi abbiano por-tato sempre ad un aumento del tasso di suici-di, delle malattie mentali, della dipendenzada droghe ed alcol.

Le ricadute di questo particolarissimomomento socio-economico, non gravano solosu produttività ed economia, ma scavano sol-chi profondi nella vita dei singoli, minano lafiducia, la salute e il benessere psicofisicofino alla scelta del suicidio come unica via difuga.

Un preoccupante effetto domino, defi-nito dagli esperti “effetto Werther”, la cuiprevenzione deve partire dai media chedovrebbero limitarsi a riportare le notiziesenza amplificarle alla ricerca dell’audien-ce ad ogni costo.

Gli psichiatri danno al fenomeno unadefinizione medica: depressione reattiva,ovvero, uno stato patologico depressivocausato da un evento concreto e reale,nella fattispecie, la crisi economica.

di Sara Spagnoletti

CULT

URA Fra “Effetto Werther” e

“Depressione reattiva”NNoonn vvaa ssoottttoovvaalluuttaattoo ll’’iimmppaattttoo

ddeellllaa ccrriissii eeccoonnoommiiccaassuullllaa ppssiiccoollooggiiaa ddeellll’’iinnddiivviidduuoo

Paola Parisi

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Dobbiamo, dunque, arrenderci, lasciarcifagocitare dallo spettro “crisi” ed entrare nellaspirale della depressione, o esistono “rimedi”per superare questa “impasse”?

Chiediamo l’autorevole parere della dotto-ressa Paola Parisi, Counselor e Presidentedell’Associazione di promozione socialeSOPHIA di Bari.

- Dottoressa Parisi, lei ha, nelle sue ultimeesperienze professionali, riscontrato un’ag-gravarsi degli stati depressivi?

- Certamente, da me si rivolgono persone obbliga-te dalle circostanze a cambiare lavoro ed a trasfe-rirsi lontano dalle famiglie, o soprattutto subireretrocessioni di livello in ambito aziendale, conricadute non soltanto economiche, ma psicologi-che, soggetti che perdono l’occupazione quindisono costretti a rimodulare lo stile di vita, quin-di, a modificare i propri comportamenti, le pro-prie capacità e risorse, i propri valori e convin-zioni, costrette a rimodellare, in una parola, lapropria identità.Sappiamo dalla psicanalisi che il nostro IO èconservatore, vuole cambiare tutto tranne i pro-pri valori e le proprie idee; se vogliamo essereuomini all’altezza dell’essenza umana non dob-biamo temere di mettere in discussione le falseidee, superando quelli che sono i falsi miti, citoper tutti il mito della felicità raffigurato comegioia sfrenata, sarebbe auspicabile la ricerca diun equilibrio che ci porti a ritrovare quella felici-tà di cui parlavano anche i grandi pensatorigreci: felicità come bilanciamento fra gioia e sof-ferenza, con la conseguente accettazione diquanto la vita ci propone ed impone, pensandobene che il progresso giammai scaturisce daun’anima acquietata bensì da un’insoddisfazio-ne che spinge ad agire.

- Quali supporti ritiene necessari a chi stavivendo un momento di disagio esistenzia-le?

- La strada da percorre è la consapevolezza del pro-prio essere. Possiamo cercare di arrivarci da soli oaffidandoci, quando ne sentiamo la necessità (o neabbiamo la possibilità) ad una figura, sia essaquella di uno psicologo, di un counselor, di unaguida spirituale, che ci aiuti in questo percorso diriscoperta del nostro IO autentico e dell’acquisi-zione di nuovi valori, percorso interiore ed este-riore che ci permette di rimodellare il nostro stiledi vita adeguandolo alla nuova realtà, una realtàche dobbiamo “guardare negli occhi” dimentican-do i falsi miti.

- Il suo “consiglio di speranza ”?

- Lo esprimerò con una metafora, un giorno osser-vando, da un’alta scogliera, una nicchia ho scortoquella che poi ho scoperto essere un’alga che veni-va continuamente sbattuta dalla forza delle onde,nonostante questo riusciva a nutrirsi, riprodursi,crescere ed ogni volta a ritornare ciò che era, ovve-ro, riprendere il suo aspetto iniziale.Questo era possibile perché, come ho approfonditocon ricerche in ambito biologico, all’interno diogni essere vivente esiste una tendenza “attualiz-zante” ossia una “tendenza organismica” almiglioramento. Sono sicura che tutti noi uscire-mo da questa crisi migliori di quando ne siamoentrati in quanto avremo riscoperto le nostre realipotenzialità, capacità e risorse; tutto ciò porteràad un’evoluzione dell’essere umano e del progres-so. Non, quindi, un consiglio di speranza che ha ilsolito sapore di passività, ma una certezza.

Confortati da queste parole stimolanti edincoraggianti guardiamo alle prossime festecon maggiore fiducia, pensando al Natalecome “nascita” e soprattutto come “rinascita”.

CULT

URAEFFETTO

WERTHERE’ un fenomeno di imitazione, per effet-

to del quale la notizia di un suicidio - ripor-tata ed amplificata dai media - genera, insoggetti predisposti, l’idea di replicare l’at-to suicida, con effetti a catena.

Si parla di Werther facendo riferimentoal protagonista del romanzo di JohannWolfgang Goethe “I dolori del giovaneWerther”, suicida per amore.

Successivamente alla pubblicazione delromanzo - il cui tema fu ripreso anche daUgo Foscolo ne “Le ultime lettere di JacopoOrtis”-, molti giovani lettori si tolsero lavita. Si spiega in tal modo la definizione“effetto Werther” anche se, nel momentoattuale, a fare da cassa di risonanza sono imezzi di diffusione di massa ed il motivoscatenante del suicidio non è un amoreincorrisposto, ma il malessere esistenzialeche nasce dalla precarietà delle condizionisocio-economiche.

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For.tFor.tee è il Fondo di Formazione interpro-fessionale delle Imprese del

Terziario, costituito da Confcommercio Nazionale.Nell’ambito del Road Show del Fondo, il 9

novembre si è tenuto anche a Bari, presso la CCIAA,il convegno di presentazione della nuova program-mazione del Fondo, che ha visto la partecipazionedel Direttore Nazionale, dott.ssa Eleonora Pisicchio,che ha esposto la nuova programmazione del fondo,sottolineando l’importanza che esso dà al dialogocon le imprese del territorio, al fine di meglio analiz-zare le specifiche problematiche del territorio suifabbisogni formativi.Il fondo finanzia le iniziative formative delle

imprese aderenti, effettuate sia a livello aziendaleche da ciascun dipendente attraverso il “catalogoformativo”.L’adesione al Fondo non comporta alcun costo

per le Aziende. Le stesse per aderire devono effet-tuare la loro scelta nel modello UNIEMENS in qual-siasi periodo dell’anno e la quota già compresa nel-l’aliquota dei contributi viene dirottata dal fondoINPS al Fondo For.te.

For.Te nell’anno 2012 mette a disposizione unagamma di strumenti articolata e ricca:- AVVISO DI SISTEMA, a cadenza annuale confinestre trimestrali o quadrimestrali per attivitàformative connesse a fabbisogni aziendali, territo-riali, settoriali. Destinatarie le aziende da 1 a 149dipendenti con scadenza per le domande in data31 gennaio 2013 e 30 aprile 2013.

- AVVISI TEMATICI, a cadenza annuale con finestretrimestrali o quadrimestrali per attività connesse afabbisogni specifici determinati di anno in anno.

- PROGETTI SPECIALI, a cadenza annuale, per unnumero massimo di due.

- VOUCHER PER FORMAZIONE INDIVIDUA-LE DEL DIPENDENTE, a cadenza annuale confinestre bimestrali o trimestrali, per la formazioneindividuale a catalogo, con uno stanziamentodedicato per le aziende da 1 a 249 dipendenti.

- CIA - CONTO INDIVIDUALE AZIENDALE diGRUPPO: vi hanno accesso automatico le singoleaziende da 150 dipendenti e oltre. Possono attiva-re un conto unico le aziende che, pur con ragionisociali diverse, sono riferibili ad un Gruppo. Leaziende titolari di CIA possono aggregarsi som-mando le loro risorse per accedere a progetticomuni.Lo stanziamento totale per gli avvisi di sistema

è di 30 milioni di euro, ripartiti in tre scadenze da€ 10.000.000 l’una, per la realizzazione di PianiAziendali, Settoriali e Territoriali ed è destinato adaziende da 1 a 149 dipendenti, non titolari di CIA.Le imprese potranno beneficiare di un solo finan-

ziamento nell’ambito dell’Avviso.Destinatari sono i lavoratori delle Aziende ade-

renti a For.Te. che occupino da 1 a 149 dipendenti. IPiani potranno avere durata massima di 24 mesi,dalla sottoscrizione della Convenzione.Importo massimo finanziabile per ogni Piano for-

mativo: € 200.000,00. La formazione finanziata perciascun dipendente non può superare le 100 ore.

L’adesione a For.Te. è gratuita e non comportaalcun costo né per l’azienda né per i lavoratori.Per aderire a For.Te. basta indicare nella denuncia

UNIEMENS il codice di adesione “FITE” nellasezione Posizione Contributiva, Denuncia Azien-dale, Fondo Interprofessionale, Adesione e, a segui-re, scrivere il numero dei dipendenti interessati dal-l’obbligo contributivo.Per le Aziende provenienti da altri Fondi è

necessario indicare prima il codice di revoca“REVO” e poi il codice di adesione “FITE” sulmodello INPS.L’adesione può essere effettuata in qualsiasi mese

dell’anno ed è valida sino a revoca.Tutte le attività formative inoltre possono essere

effettuate attraverso la Confcommercio dellaProvincia di BARI, utilizzando le strutture accredita-te (CAT CONFCOMMERCIO BARI) quali soggettiattuatori della formazione in azienda e che possonocreare un Piano di Formazione territoriale o settoria-le anche mettendo insieme aziende con le stessenecessità di formazione.

Did li

di Mauro Portoso

CO

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A La formazione delleimprese passa

attraverso FOR.TEParte il progetto di Confcommercio Bari a supporto delle p.m.i.

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CC ultura e tradizione. Turismo e commercio.Questi sono i binomi vincenti secondoAlessandro Ambrosi, presidente della

Camera di Commercio di Bari. L’Italia e l’Europaintera stanno soffrendo la grande crisi economicainiziata nel 2007 ed ovviamente le conseguenze siripercuotono sui piccoli comuni e sulle piccoleimprese.

La soluzione? Fare quadrato. L’alleanza piùforte può essere stretta tra commercianti ed entilocali, Ruvo infatti può beneficiarne particolar-mente come dimostrano le manifestazioni che

hanno saputo unire cultura e commercio, Pro Locoed esercenti; esse testimoniano come puntare sullenostre colonne portanti dell’economia, ovverogastronomia e turismo risulti una scelta vincente.

Ruvo di Puglia ha tanto da mettere in mostra, lafamosa Cattedrale, il Museo latta, il centro storico,ma anche quei luoghi poco frequentati e conosciuticome gli ipogei delle tante chiese, palazzo Caputi epalazzo Spada e la grotta di San Cleto, le cui defini-tive aperture al pubblico davvero completerebberoil già ampio patrimonio artistico e culturale ruvesti-no con la valorizzazione delle ricchezze locali,materiali e non.

- Presidente Ambrosi, nel panorama del commer-cio, qual è il ruolo delle Pro Loco e degli entilocali?

- L’azione da essi svolta sul territorio è senza dubbioimportante, tuttavia le Pro Loco e gli enti devono sìdivulgare il patrimonio culturale locale, ma anche svi-luppare politiche di marketing urbano, ovvero offrire alturista la città in modo ottimale e accogliente.

Did li

di Vincenzo Colaprice

USCIRE DALLA CRISICON UN BINOMIO

VINCENTE

CULTURA

Un’intervista al Presidente dellaCamera di Commercio di Bari, Dott. Alessandro Ambrosi,che, in visita a Ruvo di Puglia, ci offre considerazioni

e consigli preziosi per uscire dalla crisi

La Cattedrale di Ruvo di Puglia

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- E come?- lo credo che il binomio turismo e commercio sia la scel-

ta giusta; la Puglia è ricca di arte e cultura, un patri-monio unico che, se sfruttato adeguatamente attraver-so l’alleanza tra commercianti ed entri locali, potrebbesicuramente dare i suoi frutti. Bisogna associare alcommercio le peculiarità di ogni comune.·

- E allora quanto sono importanti le manifestazio-ni locali, che risonanza hanno e quanto pesanosul commercio locale?

- Le manifestazioni locali sono importantissime, danno erivendicano orgoglio, costituiscono un punto di riferi-mento per i comuni limitrofi; d’altra parte il compito fon-damentale delle Amministrazioni Comunali deve esserequello di allargare i bacini di utenza, ovvero essere capa-ci di diffondere l’eco delle proprie sagre e manifestazionianche tra i cittadini stranieri, solo in questo modo si puòfar crescere il commercio e far diffondere la cultura.

- Far ripartire il commercio certo, ma il momentoeconomico non è dei migliori, il potere d’acqui-sto cala e anche le stesse manifestazioni potreb-bero risentirne. Cosa possono fare dunque lePro Loco in questo momento di crisi?

- Le Pro Loco devono associarsi, fare quadrato concomuni e associazioni locali, fare forza comune, unirsi,senza distanziarsi dalla cittadinanza. Ripeto, turismoe commercio, cultura ed economia, così si riparte.

- Spesso però, come accade anche a Ruvo, il turi-smo più diffuso non è solo culturale ma ancheenogastronomico. Quanto è importante quindivalorizzare i prodotti tipici locali, si pensi alfungo cardoncello, tipico dell’Alta Murgia, lacui sagra si svolge a Ruvo di Puglia?

- Attualmente puntare sulla gastronomia rappresenta ilviatico migliore per il turismo. La valorizzazione delprodotto tipico diventa un valore aggiunto alla bellez-za e all’importanza storica del luogo che sicuramenteinvoglia e attrae il turista e costruisce anche un profi-lo positivo per la città. Pochi turisti si soffermano nel-l’entroterra, oggi si preferisce il mare o la montagna,ma se mettiamo insieme l’arte, le peculiarità dellenostre città e i prodotti tipici, si può fare molto di piùdi località montane o marittime.

Unirsi e dare spazio a turismo e commercio,questi i consigli del dottor Ambrosi per fronteggia-re la crisi e ridare lustro alla cultura e ai piccoli bor-ghi. Ruvo di Puglia può farcela, ha tutti i requisiti,serve solo disponibilità da parte delle istituzioni esoprattutto voglia di contribuire da parte di tutti alrilancio in primis della città e in secundis dell’Italia.

CULTURAIN MEMORIA DI

DINO LOVECCHIOdi Emanuele Panza

Un’intelligenza lucida che consentiva di affrontare i problemicon una visione d’insieme arrivando ad una soluzione la più cor-retta ed efficace possibile.

Un’ironia sottile, segnale di una capacità di affrontare la vitacon leggera profondità e senza prendere troppo sul serio i proble-mi che la vita comporta.

Un impegno importante nel sociale, in tante Associazioni delvolontariato e del terzo settore tanto da diventare Assessore aiServizi Sociali nel 1995 appena più che trentenne, propugnatore,tra le ultime idee messe in cantiere, di un bel progetto da realizzare con palestinesi e israeliani e che,sicuramente, porterà il suo nome.

Un fine professionista, intellettualmente indipendente, Direttore dell’IFOC, l’Ente di formazio-ne della Camera di Commercio di Bari che oggi ne piange l’immatura scomparsa.

La Confcommercio della provincia di Bari è particolarmente vicina alla famiglia, al papàGiuseppe, storico Direttore dell’Associazione provinciale, alla mamma, la dolce signora Lucia,alla moglie Maria Luisa ed ai suoi ragazzi nella certezza che l’affetto di tutti e, soprattutto, lagrande fede di cui essi sono sempre stati testimoni, potranno aiutarli a sopportare un insoppor-tabile dolore.

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Distretti urbanidel commercio

R.R. Puglia - 15 Luglio 2011 n.° 15

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IIll progetto relativo alla costituzione efinanziamento dei Distretti Urbani delCommercio è stato creato dalla Regione

Puglia attraverso la collaborazione dei Centri diassistenza tecnica (CAT) delle associazioni di cat-egoria maggiormente rappresentative, qualeappunto la Confcommercio Provincia di Bari eB.A.T.

Il progetto DUC si pone un obiettivoambizioso:

“la valorizzazione del territorio e dell’e-conomia commerciale, non come episodiosporadico, ma come un “processo continuo”di miglioramento delle politiche di svilup-po sociale, culturale ed economico”.

E’ importante tenere in considerazione che:1 é utile darsi obiettivi ambiziosi;2. bisogna perseguire dei passi realistici (tenendo

conto della complessità della realtà);3. bisogna lavorare in maniera flessibile, per cogliere

le occasioni.

La Confcommercio Provincia di Bari eB.A.T., per esecuzione tecnica del proprioC.A.T., vuole essere un punto di riferimentoper tutte le informazioni, la modulistica, lanormativa e i casi di successo per attivareefficacemente un Distretto del Commercionella tua area.

Qual è l’obiettivo di un DUC?L’obiettivo è rendere competitivo un sistema,

quello commerciale e turistico in primo luogo.Per fare questo è necessaria l’integrazione frapolitiche.

Gli Stati Generali del Commercio hanno per-messo di arrivare ad alcune conclusioni interes-santi:

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di Alessandro Fusco

L’aula consigliare della Regione Puglia

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• il problema è al centro del dibattito non solo inItalia

• cambiare è possibile (altri l’hanno fatto nelmondo ed in Italia)

• occorre recuperare terreno• é necessario un approccio sistemico

Infatti, la valorizzazione di un’area a voca-zione commerciale urbana non è un problemasettoriale, poiché la complessità delle problem-atiche e il fattore tempo sono elementi critici.

Cos’è un DUC?Per Distretto Urbano del Commercio si

intende un’area con caratteristiche omoge-nee del territorio e un gruppo di persone,Istituzioni e Aziende Pubbliche e Private chehanno come obiettivo la riqualificazione delcommercio per potenziare il commercio e deiservizi al cittadino.

La Regione Puglia ha pubblicato ilRegolamento Regionale n. 15 del 15 luglio2011 che riguarda i “Distretti urbani delcommercio”.

Ci sono tre tipologie di DISTRETTI *:•DIFFUSI;•URBANI;•METROPOLITANI.a seconda della dimensione dell’area che diven-terà un DUC i Distretti possono essere costituitidalle Amministrazioni Comunali (in forma singo-la o associata) oppure dalle Associazioni di O-peratori Commerciali. La Regione Puglia finanziai Distretti costituiti attraverso appositi bandi.

Le domande possono essere presentate dal Co-mune, dall’Associazione degli Operatori odall’Organismo di Governance che gestirà il DUC.

A cosa serve un DUC?• a promuovere l’aggregazione tra i commer-

cianti;• far collaborare i Comuni tra loro, ottimiz-

zando le risorse;• promuovere i prodotti del territorio e

aiutare la relazione tra commercio e turis-mo locale;

• migliorare gli spazi pubblici attraverso lariqualificazione urbana.

Come si attiva e si gestisce un DUC?Per attivare un DUC occorre per prima cosa

individuare l’area commerciale omogenea davalorizzare sia per quanto riguarda il commerciosia per il turismo.

La sinergia e la comunicazione tra i soggettiche partecipano al DUC è fondamentale, ancheper trovare altri soggetti interessati e quindi svol-gere attività di fundrising, per il coordinamentodelle iniziative, per la presenza online con spaziweb dedicati al DUC e in generale per la valoriz-zazione del territorio nel suo complesso.

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Tecnicamente, quindi, bisogna, in fasepreliminare: identificare le diverse aree commer-ciali e le loro funzioni (area di vicinato, shopping,turistica ecc.); la Governance del Distretto (cioè isoggetti pubblici e privati che vi partecipano); gliStrumenti da utilizzare per i diversi interventi divalorizzazione (come intervenire? come comuni-care? attraverso quali canali media e web? ecc.).

Casi di successo già avviati ci dicono che lecondizioni e i requisiti per lo start-up del DUCsono:• che ci sia un gruppo di operatori con volontàdi azioni congiunte (investimento in iniziativedi promozione del sistema commerciale natu-rale);

• delle buone relazioni fra i soggetti coinvolgi-bili (Operatori Commerciali, Associazioni dicategoria, Amministrazione Comunale, Asso-ciazioni del Territorio, Associazioni Culturali,ecc.);

• delle risorse finanziarie e umane;• un’area commerciale naturale omogenea.

Qual è il punto di partenza per un DUC?Per attivare un DUC punto di partenza

può essere uno o alcuni di questi step:•iniziative di marketing territoriale (grup-po di comuni) o un piano di marketingurbano (iniziativa del comune/associ-azioni di categoria);

• un’indagine preliminare rivolta ai cittadi-ni, o un’analisi della rete commerciale;

• un accordo pubblico e privato (come unPatto di sviluppo, Piano strategico);

oppure• in occasione di grandi eventi che richia-mano molto pubblico (mostre ed eventi cul-turali o sportivi di livello nazionale e inter-nazionale);

• nella fase di pianificazione iniziative delNatale (su iniziativa dei commercianti)

oppure• a seguito di finanziamenti pubblici (leggiregionali, bandi comunitari).

Dopo la fase preliminare occorre presentarealla Regione Puglia l’Accordo di Distretto*, undocumento che riassume gli impegni e i respons-abili della governance del Distretto.

Il Presidente diConfcommercio Ruvo,

Vito D’Ingeo.

La vice presidente della Regione Puglia, Loredana Capone

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INTERNET E IL DIGITALE OPPORTUNITÀ STRATEGICAPER LA CRESCITA DELTERRITORIO E PMI

Seat Pagine Gialle Italia ha ufficializzato in un incontrol’ampliamento della propria struttura nella Regione Puglia

per essere più vicina alle Imprese locali

SEAT PG ITALIAPER UNA CULTURADELL’INNOVAZIONE

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SS eat PG Italia sta incrementando la propria pre-senza nella nostra regione: il 7 novembre si èsvolto un incontro, cui erano presenti rappre-

sentanti delle Istituzioni, delle Associazioni e delleImprese, finalizzato ad una più capillare diffusionedella “cultura dell’innovazione”.

Da un’indagine svolta si è riscontrato che afronte di una cospicua presenza degli utentipugliesi (circa 2.000.000) soltanto il 40% delleimprese ha un sito web.

I pugliesi si collegano ad internet nonmeno di una volta alla settimana; è di tuttaevidenza che il digitale fa ormai parte inte-grante del nostro quotidiano, moltissime tran-sazioni avvengono on line, sono sempre mag-giori gli utenti che si affidano ai vari siti peracquistare merci di ogni tipo, dalle scarpeall’arredamento,

L’incontro svoltosi in occasione dell’ampliamentodella struttura territoriale di Seat PG Italia in Puglia,finalizzata a garantire alle aziende locali una ancoramaggiore vicinanza, ha visto gli autorevoli interventidi personalità del mondo istituzionale - LoredanaCapone, Vice Presidente e Assessore allo Sviluppoeconomico della Regione Puglia, Vito D’Ingeo,Responsabile Servizi alle Imprese della Camera diCommercio di Bari, Fabiano Lazzarini, GeneralManager IAB Italia e Roberto Veronesi, DirettoreComunicazione di SEAT Pagine Gialle.

Per Roberto Veronesi, Direttore ComunicazioneSEAT Pagine Gialle, “Il web è ormai una realtà quoti-diana della vita di tutti i cittadini e rappresenta semprepiù un efficace strumento per il business delle imprese,con particolare riguardo per le PMI e le attività commer-ciali, ossatura del nostro sistema economico. Come SeatPG, siamo impegnati nella consulenza e nei servizi persupportare concretamente le realtà economiche nell’ado-zione dei servizi digitali, cogliendo le opportunità offertedalla penetrazione e dalla diffusione del web e delle inno-vazioni tecnologiche. Il digitale, infatti, rappresenta lachiave di volta per consentire alle imprese di aprirsi a piùvasti mercati, anche internazionali, e di essere maggior-mente competitive. Seat PG incrementa il proprio impe-gno e la propria presenza in Puglia con particolare entu-

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a cura della Redazione

Fabiano Lazzarino

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siasmo, in quanto si tratta di un territorio particolar-mente ricettivo dal punto di vista imprenditoriale, forte-mente innovativo e dotato di infrastrutture all’avan-guardia”,Puntuale e di ampio respiro l’intervento di

Loredana Capone “Accogliamo con particolare soddi-sfazione la volontà di Seat PG di investire in Puglia, cre-ando nuovi posti di lavoro. Chi parla di diffusione delletecnologie digitali non può che trovare terreno fertile inuna Regione come la nostra che ha fatto della ricerca edinnovazione il perno delle sue politiche. La Puglia ha lecarte in regola perché le di rivoluzione digitale entri intutte le aziende oltre che in tutte le case. Grazie allenostre politiche siamo la prima regione in Italia per indi-ce di copertura da banda larga, ne è servito infatti il99,2% della popolazione. Ma la nostra è anche una delleRegioni che hanno investito di più in Italia in ricerca edinnovazione, aumentando nella programmazione deifondi europei 2007-2013 del 235% le risorse previstenella precedente programmazione. Infatti il numero deibrevetti dal 2005 ad oggi è aumentato del 29% ponendo-ci al primo posto nel Mezzogiorno. Oggi le imprese chedesiderano investire nell’innovazione hanno a disposi-zione 4 bandi attivi per un valore complessivo di 55milioni di euro, un’occasione da non perdere”.Di peculiare interesse e rilievo l’intervento del

dottor Vito D’Ingeo Consigliere della Camera diCommercio, Vice Presidente della ConfcommercioProvinciale e Presidente di Ascom Ruvo di Puglia:“Un nuovo insediamento è sempre una buona notizia perun territorio. Soprattutto in tempi di crisi. La scelta diSeat Pagine Gialle premia la Puglia e l’immagine che laregione sta dando di sé. Le imprese e quindi gli insedia-menti produttivi sono attratti dalla forte presenza dicreatività. Perché una comunità ideale non è quella solofondata sulla perfezione dei suoi tanti rapporti istituzio-nali o economici, ma quella che esprime degli ideali, quel-la che porta avanti una sua precisa identità politica equindi culturale sulle scelte migliori da fare per la pro-pria gente. La Puglia oggi è questo e la Camera diCommercio di Bari sta indirizzando tutti i suoi sforzi disupporto alle imprese del territorio in questa visione isti-tuzionale condivisa in cui si dà priorità ai percorsi inno-vativi ed alla meritocrazia. Dalla nostra, come territorio,abbiamo il valore aggiunto della forza della storia, storiache vuol dire tradizione imprenditoriale, in più ambiti,pilastri solidi su cui poggiare l’edificio del futuro chevogliamo contribuire a erigere, offrendo occasioni a chiha ancora dentro di sé la spinta forte e la volontà decisadi intraprendere e di farlo avendo le idee, le intuizioni edecide di farlo qui, nella sua terra”.Fabiano Lazzaroni, General Manager di IAB

Italia ha asserito “IAB Italia è da anni impegnata nellapromozione della cultura digitale, ritenuta dal nostrostesso Governo un driver per la ripresa economica.Consideriamo prioritario partecipare attivamente a tavo-li di confronto con Istituzioni, Associazioni ed Imprese,con l’obiettivo di “fare sistema”, al fine di diffondere unasempre maggiore consapevolezza di caratteristiche, stru-menti ed opportunità messi a disposizione da internetper la crescita e la competitività delle imprese italiane.Sono lieto di aver condiviso questa esperienza in Puglia,una Regione molto dinamica, che vanta numerose eccel-lenze imprenditoriali e che si distingue in Italia per ladinamicità e la capacità di cogliere e cavalcare le nuovetendenze”.Il commercio elettronico in Puglia è una realtà

ancora giovane, non ha la stessa diffusione di altre

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regioni rispetto agli acquisti online: il 36% degliutenti che utilizzano Internet ha acquistato onlinealmeno una volta negli ultimi 3 mesi (rispetto aduna media italiana del 42%) e soltanto il 20,9% sonoacquirenti online abituali (la media nazionale è del25,5%).I Pugliesi acquistano on line ticket di viaggio,

abbigliamento, libri, ricariche telefoniche, telefoni-ni, smartphone, computer e periferiche per PC.

Seat Pagine Gialle Italia offre alle impreseun supporto ampio ed articolato per promuo-vere la propria attività in Internet, utilizzan-do un network di agenzie (i WebPoint) pre-senti su tutto il territorio italiano. I servizi diweb marketing di Seat PG Italia spazianodalla costruzione e gestione di website emobile site alla creazione di contenuti multi-mediali, dalle attività inerenti la visibilità nelWeb ai servizi di e-commerce e web marke-ting, dalla gestione della presenza sui socialnetwork al couponing.

Sarebbe auspicabile, per dare una marcia in piùalle imprese pugliesi, un utilizzo maggiore deglistrumenti informatici, senza i quali si rischia diessere tagliati fuori da una realtà che non può pre-scindere dall’informatizzazione.Avere un sito web vuol dire interfacciarsi con

scenari sempre più ampi e diversificati, aprire unafinestra su un mondo affascinante e ricco di spuntisempre nuovi.In quest’occasione sono state poste le premesse

per un’ampia collaborazione tra SEAT PagineGialle e Confcommercio per un organico sviluppodel digitale tra le piccole e medie imprese. Di que-sti sviluppi non mancheremo di darvi gli opportu-ni aggiornamenti.

Roberto Veronesi

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Attività di “compro oro”anche alle poste

Occorre una seria riflessione

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LL ‘approvazione da parte della CommissioneIndustria del Senato dell’emendamento suldecreto sviluppo, che estende anche a Poste

Italiane la possibilità di esercitare in via professio-nale il commercio di oro, lascia gli operatori delsettore orafo-gioielliero con l’amaro in bocca, favo-rendo di fatto l’aumento di ben 14.000 unità delnumero di “compro oro” nel nostro Paese.

“Sorprende - afferma il presidente di Feder-preziosi Confcommercio, Giuseppe Aquilino -che a supportare l’emendamento sia stata lamedesima parte politica che alla Camera, inprima battuta, ha presentato una proposta legi-slativa tesa a regolamentare questo mercato,riscuotendo ampi consensi delle parti sociali cheritrovano nella proposta quei concetti di profes-sionalità intesa come conoscenza del prodotto edel mercato che rischiano di essere vanificatidalla ovvia e naturale despecializzazione di ope-

ratori, per forza di cose, multifunzione. Tutto daverificare che con ciò si tuteli il consumatore! Seoggi le nostre città, i nostri quartieri, sono lette-ralmente invasi da queste attività c’è da chieder-si quale sarà il panorama commerciale se l’im-pianto legislativo prospettato vedrà la luce aseguito dell’esame dell’Aula”.

“Ricordo - prosegue Aquilino - che lo svi-luppo di questi negozi ci deve, tuttavia, fareriflettere, soprattutto sulla tipologia dei loroclienti. L’Osservatorio sulla criminalità per laPuglia ha rilevato come dal 2008 al 2010 nellaregione i reati contro il patrimonio, in partico-larmodo scippi e furti di appartamento, sianocresciuti di circa il 70 per cento. Nello stessoperiodo si è assistito a un boom equivalentedi “compro oro” che, nel solo capoluogo Bari,sono passati da 416 a 700. Pur prestando atten-zione a non cadere nel tranello che gli psico-logi chiamano “correlazione illusoria”, equindi a giudicare una categoria inmodo pre-giudizievole, la sincronia è suggestiva. Oggi,per il tramite di queste attività, transitanonon meno di 300 tonnellate di metalli nobilie materiale gemmologico che presuppongo-no un giro di affari di non meno di 7/10miliardi di euro annui. E’ ovvio che un busi-ness ad alta redditività attragga fenomeni cri-minosi: alto è quindi il rischio della penetra-zione nel settore della criminalità organizza-ta, complice anche il prezzo del metallo gial-lo, che, in particolare negli ultimi anni, haraggiunto cifre da record”.

Sorprende infine – conclude il Presidente diFederpreziosi - che un decreto che ha lo scopodichiarato di fare del nostro Paese un luogo dovel’innovazione rappresenti un fattore strutturaledi crescita sostenibile e di rafforzamento dellacompetitività delle imprese, nasconda, tra le pie-ghe, ulteriori insidie per il mercato”.

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a cura della Redazione

Il presidente diFederpreziosi Confcommercio,Giuseppe Aquilino

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AA zzeccato titolo di un incontro tenuto aTorino nel Novembre 2007. Uno dei tantimomenti di comunicazione e di confron-

to che dal 1993 ad oggi hanno visto coinvolti pra-ticamente tutti gli operatori, le Associazioni, gliEnti del settore orafo gioielliero ad ogni livello ein tutte le parti d’Italia sul tema della normativariguardante i materiali gemmologici.

Ed ora che, finalmente, questa normativa staper arrivare in porto e dopo l’approvazione dellaCamera dei Deputati, è approdata il 30 Novem-bre 2011 al Senato, appare a dir poco sorprenden-te il levarsi di alcune voci di protesta da parte dioperatori che indicano nel disegno di legge unafonte di costi e di burocrazia tali da mettere arischio la sopravvivenza delle aziende e cometale da rifiutare in toto.

Trasparenza e chiarezza sono più che maiall’ordine del giorno in tutti i settori e in tutti icampi e proprio una Categoria come quellaorafa, spesso oggetto di attenzioni non propriobenevole, dovrebbe appoggiare ogni iniziativa –tanto più se così largamente condivisa sul pianonazionale – intesa a una sempre maggiore quali-ficazione della professionalità

Stupisce quindi un’opposizione fine a se stessae priva di proposte alternative a una regolamenta-zione come quella che ha come obiettivo di:

- tutelare il consumatore in modo che possaessere edotto in modo chiaro e inequivo-cabile sulle caratteristiche dei materialegemmologico che acquista;

- rendere responsabile l’operatore (impor-tatore, grossista, fabbricante, dettagliante)della denominazione e della qualità dellemerci che propone al cliente;

- ostacolare la concorrenza sleale di chianche per semplice incompetenza (se non

si vuole parlare di dolo) usa terminologiepoco appropriate che possono indurre inerrore l’acquirente;

- costituire uno strumento senza caratterevessatorio ma che tuteli ed esalti la profes-sionalità del comparto orafo ;

- favorire, con il supporto del Ministerodello sviluppo economico, campagne dicomunicazione pubbliche tese promuove-re la conoscenza delle problematiche con-nesse alla qualità delle gemme.

E’ dunque auspicabile la rapida approvazionedi questa normativa, tesa all’armonizzazione del-l’intero sistema e alla valorizzazione del codicedeontologico, che vede concordi FederpreziosiConfcommercio, Federorafi Confindustria, CNAsez. orafi, FIOG Confesercenti, Confartigianatosez. orafi, Unionorafi Confapi, Assocoral,Federpietre, Assogemme, Cisgem, Collegio ita-liano Gemmologi, Istituto Gemmologico Italiano,Borsa Diamanti d’Italia e Assicor il comitato orodi Uniofiliere, l’Associazione delle Camere diCommercio nata per supportare e valorizzare lefiliere del ”Made in Italy.

L’informazione é undiritto per chi compra eun dovere per chi vende

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INFORMA

a cura della Redazione

Nella foto, GiovanniTricca,Presidente di Unionfiliere.

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L’Europa dunque investe in quei valori chedovrebbero informare tutta la vita delle nuovegenerazioni e lo fa mettendo a disposizione oltre23.000.000 di euro.Le risorse, lo ricordiamo, andranno in favore

delle regioni che fanno parte del cosiddettoObiettivo Convergenza ossia facenti parte degliStati membri il cui PIL pro capite è inferiore al75% della media comunitaria; volto ad accelerarela convergenza degli Stati membri e delle regioniin ritardo di sviluppo allo scopo di favorire lecondizioni per la crescita e l’occupazione attra-verso l’aumento ed il miglioramento della quali-tà degli investimenti in capitale fisico e umano, losviluppo dell’innovazione e della società dellaconoscenza, dell’adattabilità ai cambiamenti eco-nomici.Il tutto passa, per prima cosa, attraverso una

lettura di quelli che sono i bisogni sociali delnostro territorio e del nostro tempo, espressi dauna società dove la congiuntura economica nega-tiva ha creato un clima di insicurezza e scarsafiducia da parte dei giovani nelle Istituzioni, nelfuturo e talvolta anche nelle proprie potenzialità;una società globale e globalizzata in cui talvoltale nuove generazioni non hanno un adeguatosupporto per la conoscenza e l’accettazione del“diverso”: dell’immigrato, del diversamenteabile; una società nella quale stenta a radicarsi lacoscienza della cittadinanza europea e la consi-derazione delle opportunità di cui questa nuovacondizione potrebbe essere foriera; una societàche, in definitiva, non ha ancora la marcia giustaper viaggiare alla velocità dei cambiamenti, chein altre parti dell’Europa si susseguono veloce-mente.

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AAll via il nuovo bando promosso dalMinistro per la Coesione TerritorialeFabrizio Barca e dal Ministro per la

Cooperazione Internazionale e l’IntegrazioneAndrea Riccardi, attuato mediante il Dipar-timento per lo Sviluppo e la Coesione Economicae il Dipartimento della Gioventù e del ServizioCivile nazionale della Presidenza del Consigliodei Ministri.Il bando si pone nell’alveo degli interventi

volti a favorire l’inclusione sociale e la crescitaspirituale ed intellettuale dei giovani nelle regio-ni dell’Obiettivo Convergenza e denota, ancorauna volta, la sensibilità delle istituzioni comuni-tarie e nazionali verso i grandi temi del sociale:rispetto della legalità, integrazione delle fascedeboli, immigrazione, valorizzazione di talentidei giovani.

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di Leonardo Ricchiuti

Ai nastridi partenza ilnuovo bando

GIOVANI PER IL SOCIALE

Il Ministro Andrea Riccardi

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Principio ispiratore del presente intervento èquindi la promozione di un Welfare in cui l’azio-ne delle Istituzioni e degli organismi del privatosociale possano essere complementari e realizza-re interazioni positive e buone pratiche da pro-lungare nel tempo.E’ proprio questo il terreno su cui le organiz-

zazioni che operano nel sociale potranno presen-tare progetti coerenti rispetto alle necessitàespresse dal contesto locale, da attuarsi con azio-ni miranti alla diffusione della legalità tra i gio-vani, attraverso l’impegno civico, la cooperazio-ne ad attività di sostegno alle fasce deboli, la pro-mozione di attività che avvicinino i giovani alleIstituzioni, al sostegno alla formazione educativae didattica, finalizzate al rispetto dell’obbligoscolastico, al rafforzamento dell’inclusione socia-le, delle capacità di apprendimento e delle pariopportunità; alla valorizzazione del capitaleumano in ambito tecnico, scientifico, creativo,per affinare le potenzialità dei giovani e promuo-verne un adeguato impiego.Attori protagonisti dei nuovi interventi, cioè

soggetti proponenti i progetti - che potrannoessere presentati entro e non oltre il 7 gennaio2013 - saranno tutte quelle organizzazioni delnon profit che vanno a costituire nelle nostraregione quel fitto tessuto che opera avendo comefinalità istituzionale la promozione sociale e l’in-tegrazione e che ci conferisce, al di là dei primatinegativi che deteniamo, purtroppo, sul versanteeconomico ed occupazionale, un primato più chepositivo sul piano della cooperazione e della soli-darietà sociale.Potranno pertanto presentare progetti le

Cooperative Sociali, le Fondazioni, le Organiz-zazioni non lucrative e di volontariato, gli Enti

ecclesiastici, gli Enti morali, le Organizzazioninon governative, anche in partnership con Entilocali e Università.Dalla creazione di partnership e ATS ad hoc

per la realizzazione dei progetti non potrà chederivare una valorizzazione del capitale umano edelle competenze impiegate e di conseguenzauna maggiore efficacia ed incisività dei progettinella fase di concreta realizzazione.In linea con gli obiettivi dell’Avviso, i destina-

tari finali delle azioni ammesse a finanziamentosaranno i giovani appartenenti ad un target pre-definito nei singoli progetti, di età compresa tra iquattordici e i trentacinque anni.Le forze e le menti del domani.Le risorse che, si auspica, saranno i pilastri

della società futura, la società che tutti vorrem-mo: consapevole, operosa, ricca spiritualmente,oltre che economicamente.

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ASCADENZARIO FISCALE

a cura di Michele Carriera

ADEMPIMENTO Dicembre 2012 Gennaio 2013• INPS - PERSONALE DOMESTICO 10• VERSAMENTO RITENUTE ALLA FONTE SU REDDITI DI LAVORO AUTONOMO,DIPENDENTE E REDDITI DI CAPITALE DIVERSI CORRISPOSTI (O MATURATI)NEL MESE PRECEDENTE 17 16

• VERSAMENTO DELLE ADDIZIONALI REGIONALI/COMUNALISU REDDITI DI LAVORO DIPENDENTE DEL MESE PRECEDENTE 17

• VERSAMENTO DELL’IVAMENSILE DEL MESE PRECEDENTE 17 16• VERSAMENTO CONTRIBUTI INPS DM10 17 16• IMU SALDO 17• IVA - VERSAMENTO ACCONTO 27• ELENCHI INTRASTAT - MENSILI 27 25• ELENCHI INTRASTAT - TRIMESTRALI 25• INPS - GESTIONE EX ENPALS UNIFICATA 27 25• DENUNCIA UNIEMENS 31 31• OPERAZIONI CON PAESI BLACK LIST (soggetti mensili) 31 31• OPZIONE REGIME DI TRASPARENZA 31• CANONE RAI 31

Il Ministro Fabrizio Barca

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A propositodel “RES”

Lettere al Direttore

a cura di Leo Carriera

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Ci scrivono molti operatori chiedendo qual-che chiarimento sul nuovo tributo relativo allaraccolta dei rifiuti, il RES. Facciamo una brevepanoramica in attesa delle auspicabili rettifichenormative.

AA partire dall’1/1/2013 in tutti i comunid’Italia si applicherà il nuovo tributo RESa copertura dei costi relativi sia al servizio

di gestione dei rifiuti urbani sia a quelli dei servi-zi indivisibili dei comuni.

Il nuovo tributo RES comprende, oltre allaquota ambientale per lo smaltimento dei rifiuti,anche una quota “servizi” per la sicurezza, l’illu-minazione e la gestione delle strade (cd. serviziindivisibili). Dovrà essere corrisposto da chiun-que possegga, occupi o detenga a qualsiasi titolo,locali o aree scoperte suscettibili di produrrerifiuti. Il pagamento sarà annuale e proporziona-to alla quantità e alla qualità media ordinaria dirifiuti prodotti per unità di superficie, in relazio-ne agli usi e alla tipologia di attività svolte.

Nel determinare le tariffe, dovrà tenersi contosia della quota relativa al costo del servizio, sia diquella rapportata alla quantità di rifiuti relativi alservizio fornito e ai costi di gestione. I comuni,inoltre, potranno decidere di diminuire la tariffao di prevedere anche agevolazioni o esenzioni incaso di produzione ridotta di rifiuti e stabilireagevolazioni per situazioni di particolare disagiosociale (ad esempio nel caso di particolari diffi-coltà economiche).

La componente “rifiuti” sarà proporzio-nata “alle quantità e qualità medie ordina-rie di rifiuti prodotte per unità di superficie,in relazione agli usi e alla tipologia di attivi-tà svolte” sulla base dei criteri stabiliti daun apposito regolamento ministeriale che,sebbene dovesse essere promulgato entro il31 ottobre 2012, non è ancora stato emanato.

La componente “servizi” sarà calcolata inbase al valore dell’immobile attraversoun’aliquota comunale, rappresentata da una

maggiorazione pari a 30 centesimi per metroquadrato, a copertura dei costi relativi aiservizi indivisibili dei comuni che possono,con deliberazione del Consiglio Comunale,aumentare la misura della maggiorazionefino ad un importo massimo di 40 centesimiper metro quadro, anche graduandola inragione della tipologia dell’immobile edella zona di ubicazione.

Un confronto evidenziato da uno studio diConfcommercio fa emergere una maggiorazioneenorme del prelievo con il passaggio al RES che,anche in considerazione della crisi, diventerebbedavvero insostenibile per le imprese.

La tassa rifiuti pesa in termini di entratecomunali per 5.759,8 miliardi di euro, collo-candosi come seconda entrata dopo l’IMU. Èevidente, pertanto, che il passaggio alnuovo tributo dal 1° gennaio 2013 segneràun aumento di fiscalità notevole che grave-rà non solo sul sistema imprenditoriale, main generale sul sistema Paese con conse-guenti effetti in termini di riduzione deiconsumi stante un incremento medio deicosti per il servizio urbano dei rifiuti del290% e per alcune tipologie di attività incre-menti medi superiori al 400%, come per laristorazione, o addirittura al 600%, come perl’ortofrutta e le discoteche.

La Confcommercio ha evidenziato, pertanto,la necessità di un intervento normativo che pro-roghi l’entrata in vigore del nuovo tributo alme-no fino al 1° gennaio 2014 e l’apertura di untavolo tecnico che coinvolga esponenti delleprincipali associazioni di categoria coinvolteaffinché ai individuino i coefficienti di produ-zione maggiormente vicini alla reale produzio-ne di rifiuti e facendo tutte le opportune verifi-che affinché non si produca un aggravio talmen-te pesante da porre le imprese, in particolarmodo le piccole e medie di settori strategici,come quelle che operano nel turismo e nellaristorazione, in una condizione di grande vulne-rabilità.

Vi terremo al corrente delle novità.

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