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Spazi verdi urbani - ED LUPT · 2019-08-28 · in Italia, il 16 febbraio 2013 è entrata in vigore...

Date post: 08-Jul-2020
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Spazi verdi urbani Di Giuliana Giugliano RISE NUMERO I | 2019 CITTÀ E TERRITORIO
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Spazi verdi urbaniDi Giuliana GiuglianoRISENUMERO I | 2019CITTÀ E TERRITORIO

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CITTÀ E TERRITORIO

L’impatto che l’uomo sta avendo nel corso della sua esistenza, sul pianeta, è diventato oramai evidente ed innegabile. La crescita umana, sia in termini di popola-zione che in termini intellettivi, ha portato ad un net-to miglioramento della qualità della vita ma, ha anche avuto un forte impatto negativo sull’ambiente che ci circonda.A partire dalla fine della II guerra mondiale, lo svi-luppo industriale, le scoperte scientifiche e tecnologi-che che ne sono derivate, hanno portato sempre più ad un peggioramento dell’ambiente che ci circonda; i cambiamenti sono ora evidenti.A Rio de Janeiro, durante la conferenza dell’ONU del 1992 si posero le basi per la salvaguardia dell’ambien-te con il Summit della Terra che portò alla redazione della “Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici”, non si trattava di un accordo vincolante ma solo di un’assunzione di responsabilità per cercare di porre un freno alle emissioni dei gas serra. (1)Dal 1 al 10 dicembre 1997, a Kyoto è stato stipulato un trattato che aveva come obiettivo la riduzione dei gas serra per cercare di fermare l’aumento delle tem-perature del pianeta prendendo in considerazione ol-tre all’anidride carbonica anche altri cinque gas (2), il metano, un sottoprodotto emesso dalle discariche e dall’agricoltura, l’ossido di azoto, prodotto dai veicoli e tre fluorocarburi di zolfo. Il Protocollo di Kyoto è entrato in vigore solo il 16 febbraio 2005 con l’adesione della Russia perché per poter essere efficiente dovevano aderire 55 Paesi che insieme fossero responsabili di almeno il 55% delle emissioni dei gas serra, questo perché gli Stati Uniti non vi hanno mai aderito.L’Unione Europea, nel periodo compreso fra il 2008 e il 2012, doveva ridurre le sue emissioni dell’8% e l’Italia del 6,5%.Dal 26 novembre all’8 dicembre 2012 a Doha (Qa-tar) si è tenuta la 18° conferenza ONU sul clima nella quale si riaffermavano le decisioni prese nella confe-renza di Kyoto e di prolungare il raggiungimento degli obiettivi previsti fino al 2020 ma i Paesi che si sono impegnati a tener fede a questo accordo raggiungo-no solo il 14% delle emissioni, perché Canada, Russia e Giappone si sono defilati mentre Stati Uniti, Cina, Brasile, Sudafrica e India hanno confermato il loro im-pegno, anche se hanno rifiutato di indicare gli obiettivi di riduzione vincolanti. (3)

Di Giuliana Giugliano

Responsabile Del Laboratorio Di Studi Rurali E Del Servizio Geologico Ed Agrimetereologico Del Centro “Raffaele D’ambrosio” Lupt

In copertina: Green Capital Essen 2017 - Source: EC - Au-diovisual Service - Photographer: Ina Fassbender

It is now worldwide known that humankind, with its exponential growth rate, is compromising the environment, causing climate changing and releasing large amounts of noxious gasses in the atmosphere; to control this phenomenon and decrease the amounts of greenhouse gases, the European Union has enacted various standards and regulations that are now followed by every member country. In Italy, there is an extended green heritage, that unfortunately is scarcely protected and not properly conserved. The municipality of Naples is among the Italian ones with the highest amount of public parks and gardens, though only a few of them are in healthy conditions.

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A Parigi dal 30 novembre all’11 dicembre 2015 si è tenuta la COP21; in questa Conferenza 196 paesi hanno firmato un accordo nel quale si impegnano a mantenere l’aumen-to della temperatura media globale al di sotto di 2 gradi centigradi riducendo le emissioni a partire dal 4 novembre 2016.In accordo con quanto stabilito con il protocollo di Kyoto, in Italia, il 16 febbraio 2013 è entrata in vigore la legge na-zionale 10/2013 “Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani “(4) per far si che lo sviluppo urbano cresca di pari passo con lo sviluppo di parchi e con l’ampliamento del patrimonio arboricolo. Si è ormai a conoscenza del ruolo fondamentale che han-no le piante e la vegetazione in genere nella nostra vita, sia a livello agricolo che nelle nostre città, prima vedere una strada alberata poteva essere considerata solo una questione meramente estetica ora siamo consapevoli del fatto che avere una città piena di spazi verdi migliora la qualità della vita.Le piante ricoprono diversi ruoli purificano l’aria che re-spiriamo, trattengono le polveri sottili, evitano la corrosio-ne superficiale del suolo e ci regalano un benessere psico fisico migliore.La legge 10/2013 ha imposto ai Comuni con un numero di abitanti superiore ai 15.000 determinate regole:• Si devono dotare di un catasto degli alberi;• Per ogni bambino nato o adottato si deve piantare un albero dedicato;• I dati dell’albero vengono comunicati ai genitori del bambino;• A fine mandato gli amministratori del comune devono produrre un bilancio del verde;• L’impegno da parte di Regioni, Province e Comuni di incrementare i polmoni verdi urbani;• L’istituzione di un “Comitato per lo sviluppo del verde pubblico” presso il Ministero dell’ambiente, con funzioni di monitoraggio, promozione e rendicontazione.

Il catasto arboreo va redatto da ogni Comune con un cen-simento che registra, qualifica e classifica tutte le albera-ture compresi i viali alberati, i giardini scolastici, i parchi storici, le aree attrezzate e così via.Per l’elaborazione e la creazione di mappe si usa il sistema G.I.S. (Geographic Information System) che permette di rappresentare graficamente i dati rilevati.Per quello che concerne il Catasto arboreo (5) ci sono de-terminati valori da prendere in considerazione, fondamen-

tale lo stato di salute dell’albero, la specie a cui appartiene, le condizioni di stabilità in cui si trova, il suo stato di salute e tutti gli interventi che vengono fatti per mantenerlo in uno stato ottimale di conservazione. Per ogni elemento vegetale censito viene compilata una scheda contenente tutte le informazioni rilevate. Infine il censimento viene pubblicato sul sito del Comune in formato WeBGIS ac-compagnato da:• Una relazione tecnica;• Le schede del censimento;• Le cartografie generali;• Le cartografie tematiche:• La documentazione fotografica.Nell’esercizio finanziario del 2010 è stata pubblicata una relazione con il nome di “Ecobilancio” nella quale si do-cumentavano le risorse alle quali si poteva accedere per portare avanti programmi di natura ambientale per le va-rie Amministrazioni.Il verde pubblico italiano, secondo i dati ISTAT riferiti all’anno 2014 (6), è stimato in circa 567 milioni di metri quadrati composti da prati, parchi, alberi, viali. Di questo un quarto circa è costituito da verde storico, parchi, ville e giardini, il 10% da grandi parchi urbani aree di arredo, mentre in 67 città troviamo alberi “monumentali”, tutelati dal Codice dei beni culturali. (fig. 1)

Fig. 1 Disponibilità di verde urbano nei capoluoghi di provincia – anno 2014 – Fonte ISTAT

Lo strumento più usato dai comuni italiani è stato il censi-mento del verde urbano, alla fine dell’anno 2014 lo hanno

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usato 84 amministrazioni e 25 città effettuano un control-lo ed un monitoraggio costante degli alberi presenti per garantirne la salute ed evitarne l’abbattimento sia control-lato che dovuto alle intemperie. (fig. 2)

Fig. 2 Strumenti di pianificazione e governo del verde approvati o attuati dai comuni – anno 2014 – Fonte ISTAT Fra tutti gli strumenti che servono alla pianificazione ur-banistico-territoriale che i Comuni possono usare ce ne sono alcuni che possiamo ritenere fondamentali per ot-tenere dei buoni risultati, ovvero avere un Censimento del verde completo e georeferenziato, nonchè dotarsi di personale che abbia competenze nel campo dell’ecologia, dell’arboricoltura, dell’agronomia della patologia ed ento-mologia forestale. Per poter programmare ed attuare dei Piani di sviluppo del verde fondamentale è la conoscenza della vegetazione che si trova nei parchi e nei giardini pri-vati, sapere quali sono le essenze autoctone della zona, quali resistono meglio alle malattie e quali resistono me-glio all’inquinamento. Negli anni si è assistito alla creazione di parchi che non tengono conto di quali specie di alberi o arbusti sia ade-guato interrare per ottenere un parco o un giardino che duri nel tempo e che resista alle temperature della zona; inoltre, non sono rari i casi in cui si vedono specie prove-nienti da altri Paesi che diventano infestanti e che soppian-tano le specie preesistenti. Ogni Regione ha attuato un PTR (Piano Territoriale Regio-nale) che serve a fornire alle Province gli strumenti per lo sviluppo del PTCP (Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale) che insieme a tutti gli altri strumenti di piani-ficazione territoriale ed urbanistica mettono in pratica le linee guida della Convenzione Europea del Paesaggio così come richiede la legge del 9 gennaio 2006 n. 14.La Convenzione Europea del Paesaggio (CEP) introduce alcune regole vincolanti in materia di paesaggio che ogni Paese contraente è tenuto a rispettare; queste regole ri-guardano l’impegno a “riconoscere giuridicamente il pae-saggio quale componente essenziale dell’ambiente di vita delle popolazioni, espressione della diversità del loro pa-trimonio comune culturale e naturale e fondamento della loro identità” (art. 5).Questo significa che le Istituzioni sono tenute ad interes-

sarsi a migliorare e a salvaguardare il paesaggio, anche se questo risulta fortemente degradato e a riportarlo al suo stato naturale.Il PTR della Regione Campania si sviluppa in cinque Qua-dri Territoriali di Riferimento (7):1. Il Quadro delle reti, rete ecologica, rete dell’intercon-nessione e la rete del rischio ambientale. Dalla sovrappo-sizione spaziale di queste è possibile capire quali sono le zone più a rischio e che hanno maggior bisogno di inter-venti;2. Il Quadro degli insediamenti abitativi. Sono stati indivi-duati nove insediamenti, sono ambiti subregionali soggetti a grandi investimenti;3. Il Quadro dei Sistemi Territoriali di Sviluppo (STS). Sono stati individuati 45 sistemi sulla base dei patti territo-riali, dei distretti industriali, dei parchi naturali, delle comu-nità montane e sulla base di indicatori delle dinamiche di sviluppo, che serviranno poi ad identificare ed a definire gli impegni e le risorse da utilizzare per la realizzazione dei vari progetti;4. Il Quadro dei campi territoriali complessi (CTC), con il quale si individuano le aree più a rischio dove l’interven-to della Regione dovrebbe essere prioritario;5. Il Quadro delle modalità per la cooperazione istituzio-nale e delle raccomandazioni per lo svolgimento di “buone pratiche”. In Campania fino al 2003 ci sono stati solo 5 unioni che hanno riunito 27 comuni.Il verde urbano può essere classificato in varie tipologie:• Verde di arredo, dove rientrano i giardini storici, i par-chi urbani, le strade alberate, le aiuole, le piazze;• Verde funzionale dove troviamo i giardini adibiti all’uso per lo sport, per le scuole, i cimiteri;• Verde privato.Il Comune di Napoli (8) ha sul suo sito l’elenco di tutti i parchi presenti nelle dieci municipalità e per ognuno c’è in allegato una scheda da poter visionare. Qui di seguito l’elenco dei parchi presenti nelle dieci mu-nicipalità di Napoli con una maggiore estensione.Nella I° municipalità il parco più grande è la Villa Comu-nale, realizzata nel 1780 da Re Ferdinando IV di Borbone, ha una superficie di 110.000 mq, all’interno troviamo nu-merosi edifici e uno di questi ospita la stazione zoologica Anton Dohrn dove si trova l’acquario più antico d’Europa. Dopo un lungo periodo di abbandono nel 1997 la villa è stata restaurata aggiustando le cancellate esterne e do-tandola di un buon impianto di illuminazione. A distanza di più di vent’anni la villa comunale continua ad avere grandi problemi di abbandono e di degrado. Parco Virgiliano, noto anche col nome di parco delle Rimembranze, si estende su di una superficie di 70.000 mq, situato sulla collina di Posillipo offre una spettacolare vista del golfo. Il suo patri-monio arboreo è stato di recente rinnovato con l’aggiunta di nuovi alberi di leccio e di pino e con la ricostruzione delle specie tipiche della macchia mediterranea. Nella II° municipalità il parco più esteso è il parco Viviani.

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Esso si estende su una superficie di 20.000 mq ed essendo ubicato in parte su suolo collinare troviamo un piccolo esempio di macchia mediterranea con le specie tipiche che la caratterizzano. Riaperto nel 2017 è stato chiuso di nuovo il 29 ottobre 2018 in seguito ad una forte bufera che aveva provocato la caduta di alcuni alberi di alto fusto. La mancanza di personale e di risorse impedisce alla mu-nicipalità la necessaria manutenzione di pulizia ordinaria.Nella III° municipalità troviamo cinque parchi; il più grande è il bosco di Capodimonte. Si estende su una superficie di 1.300.000 mq con un’alternanza di boschi e praterie. All’interno del parco troviamo numerosi fabbricati ma il più importante è la Reggia.Nella IV° municipalità troviamo due giardini di circa 4.000 mq; il Parco Re Ladislao, restaurato nel 2001, è un tipico esempio di antico orto dei monaci e il giardino storico di Santa Maria della fede che nell’800 era adibito a Cimitero acattolico, in seguito il parco è stato svuotato di tutte le tombe ed è diventato un’area pubblica molto ben curata.Nella V° municipalità insistono sei fra parchi e giardini di varie cubature. Villa Floridiana ha un’estensione di 60.000 mq, qui c’è un belvedere dal quale si può ammirare uno splendido panorama. Parco Mascagna ha una superficie di 12.000 mq caratterizzato da alberi di alto fusto e da varie specie di piante tipicamente mediterranee. Il Parco Agricolo “Salvatore Buglione” conserva ancora la sua ca-ratteristica agricola, sulla sua superficie di circa 10.000 mq troviamo la presenza di antichi agrumeti, di pioppi e sono presenti ancora i terrazzamenti, chiusi al pubblico.Nella VI° municipalità ci sono numerosi parchi molto este-si. Il Parco Fratelli De Filippo ha un’area di 122.000 mq, caratterizzato da una grande piazza ha una vocazione pre-valentemente dedicata allo sport e ai bambini. Parco Villa Letizia, restaurato dopo il terremoto del 1980 è adibita a “Casa della Città” con un ampio giardino aperto al pub-blico. Parco Massimo Troisi presenta un laghetto artificiale di 8.000 mq e ospita oltre a numerose essenze tipiche del mediterraneo alcune specie rare estere. Si estende su di una superficie di 120.000 mq. Parco De Simone contie-ne al suo interno una pista di pattinaggio ed un’area per eventi.Nella VII° municipalità troviamo Parco Emilia Laudati, con un’estensione di 28.300 mq; vi troviamo un campo di cal-cetto e un di basket e numerosi alberi di alto fusto. Con un’estensione di 33.000 mq e caratterizzato dalla presen-za di un piccolo stagno abbiamo Parco San Gaetano Errico. Oltre a questi sono presenti altri giardini con una superfi-cie inferiore ai 10.000 mq.Nell’VIII° municipalità abbiamo il Parco dei Camaldoli. Si estende su 1.000.000 mq, situato sulla collina dei Camal-doli si ha una vista panoramica di tutta la città, composto quasi interamente da alberi di castagno è un’area di grande interesse ornitologico in quanto vi nidifica il falco pellegri-no. Il Parco di Scampia è composto da vari tipi di giardini, la parte esterna con arbusti tipici della macchia mediter-

ranea, la parte interna costituita da una cascata da una col-lina artificiale e da ruscelli. Anche qui la flora è rigogliosa per la presenza di numerose palme, yucche e alberi di finto pepe. Ha una superficie di 140.000 mq.Nella IX° municipalità troviamo Parco Salvatore Costan-tino con una superficie di 18.000 mq che è attrezzato per lo sport e per varie attività ludiche in quanto è attrezzato con una pista di pattinaggio, campo da basket, campo di calcetto, campo di bocce e numerose panchine per la so-sta.Nella X° municipalità troviamo il parco intitolato a Totò (Antonio De Curtis), con una superficie di 14.000 mq, quasi totalmente pianeggiante, è molto frequentato da sportivi e da studenti essendo ubicato vicino alla Facoltà di Ingegneria dell’Università Federico II.Quasi al centro di Napoli troviamo un’importante riserva naturale del WWF, il Cratere degli Astroni, come si evince dal suo nome pren-de vita in un cratere spento della zona di Agnano e rappre-senta un raro esempio di foresta naturale. Al suo interno troviamo tre laghi, il più grande è alimentato da una falda sotterranea, gli altri due sono invece sostenuti solo dalle piogge. Nell’estate del 2017 l’oasi è stata devastata da un grande incendio ma, grazie all’aiuto di numerosi volontari, l’area ha ritrovato la sua naturale conformazione.In sintesi Napoli è piena di verde, fra i vari parchi, boschi e giardini la città presenta una superficie di 3.398.500 mq destinati ai cittadini, purtroppo mantenerli puliti, ordinati e curati non è cosa da poco. La scarsità di personale e di risorse economiche messe a disposizione del Comune di Napoli, ma anche di molti altri, è irrisoria rispetto a tutto il lavoro che serve a preservare i giardini pubblici in uno stato ottimale ed usufruibile da parte dei cittadini. Mettere a dimora nuovi alberi, arbusti e piante fiorite, ha un costo elevato sia in termini economici che in termini di unità operative. Altra cosa da non sottovalutare è la funzione di personale preparato in botanica, in entomologia e in patologia ve-getale, solo in questo modo gli interventi per mantenere sempre in salute gli alberi saranno veloci e mirati. L’uti-lizzo di specie endemiche che fanno parte della Macchia Mediterranea tipiche delle nostre zone da un forte aiuto al mantenimento delle piante con pochissimi interventi da parte dell’uomo, non sono rari i casi in cui l’utilizzo di piante che mal si adattano ai nostri climi provochi la mor-te della pianta stessa con la necessità poi di utilizzare altri fondi per sostituirla con specie molto più resistenti. Op-pure si assiste al caso opposto, la specie si adatta talmente al nostro territorio da diventare invasiva con la necessità poi di doverla estirpare.In un’inchiesta di La Repubblica di maggio 2016 (9) si ren-de noto come il verde in Italia c’è ma, sono pochi i Comu-ni che realmente stanno portando avanti le regole imposte dall’Unione Europea.Le legge 10/2013 ha istituito il Comitato per lo sviluppo del verde pubblico ma, le sanzioni che questo Comitato

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può imporre se la legge non viene rispettata sono am-ministrative e penali, quando si danneggia o si abbatte un albero “monumentale” e nulle se i sindaci dei Comuni con

un numero di abitanti superiore a 15.000 non pianta un albero per ogni nuovo nato.

Fig. 3 Planimetria con l’elenco dei Parchi di Napoli (Comune di Napoli)

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Fig. 4- 5 Legenda dei Parchi di Napoli (Comune di Napoli)

FIG. 6 Ecosistema Urbano Rapporto sulle performance ambientali delle città

Dal rapporto di Legambiente del 2018 (10) si può eviden-ziare come diciassette città hanno almeno un albero ogni quattro abitanti e che fra il 2011 e il 2016 c’è una crescita del 3,7% dell’estensione del verde urbano nei capoluoghi di provincia con un andamento dissimile fra ogni città. Il rapporto che l’ISPRA ha pubblicato nel 2018 per veri-ficare gli adempimenti portati a termine dai vari Comuni per migliorare le aree verdi urbane ha constato che fino al 2016 77 comuni avevano adottato il catasto degli al-beri classificandone le specie e la loro distribuzione sul territorio, notevoli le differenze attuative fra nord (83%) centro (77,3%) e sud (44,7%) Italia con una differenza di quasi metà percentuale. Per quanto riguarda l’obbligo da parte dei Comuni con un numero di abitanti superiore ai 15.000 sempre nel 2016 sono stati messi a dimora solo l’8% di nuovi alberi (11).E’ ormai consolidata la tesi che avere città più verdi fa bene oltre che all’ambiente anche all’uomo, la presenza di vaste aree alberate migliora la qualità dell’aria perchè diminuisce la quantità di polveri sottili disperse nell’atmo-sfera, mitiga il clima con la funzione di termoregolazione delle temperature, offre una casa ed un riparo ad uccel-li ed insetti, ha un grande effetto psico-fisico benefico sull’umore delle persone. Il rispetto dell’ambiente è fondamentale per vivere bene e oggi più che mai insegnare a tutti ad avere cura di ciò che ci circonda migliorarlo, proteggerlo, conviverci, non fa altro che portare enormi benefici a noi e alle generazioni future che su questo pianeta dovranno viverci dopo di noi.

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Sitografia:

1. http://www.artspecialday.com/9art/2017/02/16/il-protocollo-di-kyoto/2. https://doc.studenti.it/appunti/ricerche/2/tratta-to-kyoto.html3. www.bafu.admin.ch/bafu/it/home/temi/clima/dos-sier/conferenza-onu-clima-doha.html4. www.r3-gis.com/it/legge-102013-norme-lo-svi-luppo-degli-spazi-verdi-urbani5. http://www.arboricoltura.info/le-nostre-attivita/censimento-del-verde/6. www.istat.it/it/files//2016/05/VERDE-URBANO.pdf da leggere7. http://www.sito.regione.campania.it/PTR2006/PTR_All1.pdf8. http://www.comune.napoli.it/flex/cm/pages/Ser-veBLOB.php/L/IT/IDPagina/131809. inchieste .repubbl ica . i t / i t /repubbl ica/rep-it/2016/05/25/news/il_lungo_addio_al_verde_pubbli-co-139666516/10. www.legambiente.it/wp-content/uploads/dos-sier_ecosistema_urbano_2018.pdf11. http://www.isprambiente.gov.it/it/servizi-per-lam-biente/Supporto_ISPRA_al_Comitato_per_lo_sviluppo_del_verde_pubblico/relazioni-annuali/relazione_annuale_verde_pubblico_2018.pdf

FIG. 7 Ecosistema Urbano Rapporto sulle performance ambientali delle città

Source: EC - Audiovisual Service - Photographer: Lukasz Kobus - https://audiovisual.ec.europa.eu/en/photo/P-039093~2F00-51


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