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SPECCHIO ECONOMICO ELENA ACETO DI CAPRIGLIA MIAMO», … · compiere passi da gigante e, goccia a...

Date post: 13-Oct-2020
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ELENA ACETO DI CAPRIGLIA: «MIAMO», OVVERO COSMETICI PER TUTTE LE FASI DELLA VITA ELENA ACETO DI CAPRIGLIA: «MIAMO», OVVERO COSMETICI PER TUTTE LE FASI DELLA VITA un’azienda di famiglia che «si ama», di una famiglia che ha voluto unirsi nelle generazioni più prossime per compiere passi da gigante e, goccia a goccia, inserire le varie competenze nei prodotti. Tutto questo per mante- nersi davvero sempre giovani. «Miamo», termine che diviso si legge «mi amo», ha anche una fun- zione psicologica: se si impara ad ap- prezzarsi di più, oltre che estetica- mente si ottiene giovamento anche per la psiche, perché la sicurezza di se stessi porta a un miglioramento sociale a 360 gradi, nel quale si può unire l’utile della bellezza al dilette- vole. Lo sa bene la fondatrice della società Medspa, Elena Aceto di Ca- priglia, che, con grande competenza farmacologica e imprenditoriale e con la forza che le ha infuso il marito, un chirurgo estetico con una grande esperienza all’estero, ha creato a Miami la Miamo, quasi con un gioco di parole, e il rigeneramento ha avu- to inizio. Domanda. Come è nata la società e quindi l’azienda Miamo? Risposta. È nata da un progetto fa- miliare nel quale abbiamo unito tutte le competenze: oltre alle mie, quella di mio marito che è un chirurgo pla- stico, e quelle dei miei figli una volta terminati gli studi. Giovanni ha fre- quentato l’Università Bocconi di Mi- lano, ed è l’anima manageriale del- l’azienda. Camilla è farmacista come me. Mia figlia ha pubblicato la pro- pria tesi per la Facoltà di Farmacia dell’Università di Napoli; ha scoper- 12 inea di prodotti «cosme-ceu- tici» d’avanguardia, che com- binano principi attivi in gra- do di migliorare e preservare la funzionalità della pelle, «Miamo» è frutto di un’innovazione «cosmeti- co-funzionale» studiata per accom- pagnare le varie fasi della vita. Me- taforicamente essa prende la donna, ed anche l’uomo, per mano e li ac- compagna in un itinerario che va dai problemi estetici dell’adolescenza, quindi dalle macchie, fino all’invec- chiamento cutaneo. Sono solo tre le gamme dei prodotti, «Acnèver», «To- tal Face Care» e «Longevity Plus», caratterizzati da una forte compo- nente scientifica, dalla ricerca medica applicata alla cosmesi prodotta in Florida e distribuita in Europa. È L La società Medspa produce tre linee di cosmetici che, denominati Miamo Physical Care, costituiscono il risultato della ricerca medica applicata alla cosmesi, attività che viene compiuta principalmente negli Stati Uniti a cura di ANNA MARIA BRANCA SPECCHIO ECONOMICO Elena Aceto di Capriglia, fondatrice della Medspa, creatrice di prodotti cosme- ceutici Miamo Physical Care
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Page 1: SPECCHIO ECONOMICO ELENA ACETO DI CAPRIGLIA MIAMO», … · compiere passi da gigante e, goccia a goccia, inserire le varie competenze nei prodotti. ... anche se nel packaging i nostri

ELENA ACETO DI CAPRIGLIA:«MIAMO», OVVERO COSMETICIPER TUTTE LE FASI DELLA VITA

ELENA ACETO DI CAPRIGLIA:«MIAMO», OVVERO COSMETICIPER TUTTE LE FASI DELLA VITA

un’azienda di famiglia che «si ama»,di una famiglia che ha voluto unirsinelle generazioni più prossime percompiere passi da gigante e, goccia agoccia, inserire le varie competenzenei prodotti. Tutto questo per mante-nersi davvero sempre giovani.

«Miamo», termine che diviso silegge «mi amo», ha anche una fun-zione psicologica: se si impara ad ap-prezzarsi di più, oltre che estetica-mente si ottiene giovamento ancheper la psiche, perché la sicurezza dise stessi porta a un miglioramentosociale a 360 gradi, nel quale si puòunire l’utile della bellezza al dilette-vole. Lo sa bene la fondatrice dellasocietà Medspa, Elena Aceto di Ca-priglia, che, con grande competenzafarmacologica e imprenditoriale e

con la forza che le ha infuso il marito,un chirurgo estetico con una grandeesperienza all’estero, ha creato aMiami la Miamo, quasi con un giocodi parole, e il rigeneramento ha avu-to inizio.Domanda. Come è nata la società e

quindi l’azienda Miamo?Risposta. È nata da un progetto fa-

miliare nel quale abbiamo unito tuttele competenze: oltre alle mie, quelladi mio marito che è un chirurgo pla-stico, e quelle dei miei figli una voltaterminati gli studi. Giovanni ha fre-quentato l’Università Bocconi di Mi-lano, ed è l’anima manageriale del-l’azienda. Camilla è farmacista comeme. Mia figlia ha pubblicato la pro-pria tesi per la Facoltà di Farmaciadell’Università di Napoli; ha scoper-

12

inea di prodotti «cosme-ceu-tici» d’avanguardia, che com-binano principi attivi in gra-do di migliorare e preservare

la funzionalità della pelle, «Miamo»è frutto di un’innovazione «cosmeti-co-funzionale» studiata per accom-pagnare le varie fasi della vita. Me-taforicamente essa prende la donna,ed anche l’uomo, per mano e li ac-compagna in un itinerario che va daiproblemi estetici dell’adolescenza,quindi dalle macchie, fino all’invec-chiamento cutaneo. Sono solo tre legamme dei prodotti, «Acnèver», «To-tal Face Care» e «Longevity Plus»,caratterizzati da una forte compo-nente scientifica, dalla ricerca medicaapplicata alla cosmesi prodotta inFlorida e distribuita in Europa. È

L

La società Medspaproduce tre lineedi cosmeticiche, denominatiMiamo Physical Care,costituisconoil risultato dellaricerca medicaapplicata alla cosmesi, attività che vienecompiutaprincipalmentenegli Stati Uniti

a cura diANNA MARIA

BRANCA

SPECCHIOECONOMICO

Elena Aceto di Capriglia,fondatrice della Medspa,creatrice di prodotti cosme-ceutici Miamo Physical Care

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to alcune molecole per l’antinvec-chiamento su cui si basano i nostriprodotti, ed ha esperienza degli StatiUniti dove abbiamo acquistatoun’industria. Le schede tecniche etutta la parte concettuale e scientificarestano in Italia. Da tempo accarez-zavo questo progetto. Ho conseguitoanche una specializzazione in der-matologia cosmetica ed estetica, perla cura dell’aspetto estetico dell’epi-dermide, richiesta da tanti pazienti, eper poterla realizzare associando lafarmacologia alla cosmesi. D. Qual’è stata la leva per arrivare

a tutto ciò, conoscendo le difficoltà egli ostacoli che una donna incontranella propria affermazione?R. Miamo significa amarsi. Se ci si

ama non ci si trascura. Si fa tut-to per mantenere il proprioaspetto, le qualità, anche nono-stante gli eventuali traumi su-biti ad esempio in tenera età inquelle famiglie in cui non è sta-ta messa in luce la vera perso-nalità dell’individuo. Al di làdel campo specifico del qualeio mi occupo, si tratta anche diun concetto psicologico.D. Che cosa chiede oggi la

gente?R. La richiesta che spesso vie-

ne rivolta al chirurgo plasticoriguarda un intervento relativoa qualche problema che insorgenei diversi momenti della vita:nell’età adolescenziale si mani-festano problemi di epidermi-de legati all’acne e alle mac-chie; più avanti sorgono quellilegati all’invecchiamento cuta-neo. Poiché desideravo risolverequesti problemi con la cura, abbiamocreato tre linee per l’acne, le macchiee l’invecchiamento, somministrandoprincipi puri ed essenziali. Media-mente la durata della vita si è allun-gata, per cui l’esigenza di base ora èquella di mantenersi «in forma ele-gante», concetto che mi piace moltoanche se nel packaging i nostri pro-dotti sono molto essenziali.D. Nelle profumerie si vendono

tante linee cosmetiche; in che cosa sidifferenzia la sua produzione da es-se, oltre al prezzo che è molto più ac-cessibile? R. La gente deve sapere che, per

acquistare questi prodotti e per cu-rarsi, non bisogna contrarre un mu-tuo; i nostri sono praticamente pro-dotti «cosme-ceutici»: seguiamo unprotocollo che prevede pulizia, esfo-liazione e applicazione di un brevet-to, perché nelle nostre tre linee di-sponiamo di sette brevetti; e abbia-mo concentrato la cura su solo 16«referenze», ossia solo 16 prodotti. D. Dove sono rinvenibili questi? R. Sono presenti solo ed unica-

st’ultima è la sede operativa.D. Che cosa le ha dato maggiore

soddisfazione in questa attività?R. Il contatto diretto con il consu-

matore. Per avere un confronto e ca-pire che cosa esattamente vuole il pa-ziente, ho cominciato a vivere larealtà della farmacia in tutta Italia.Essendo un Paese con varie etnie edessendo l’epidermide un organo, so-no presenti pelli diverse in Sicilia, nelNord e altrove. La mia esperienza inloco mi è servita per comprenderequali prodotti offrire maggiormentein alcune zone rispetto ad altre. Per-ciò da due anni sono presente ognigiorno in una diversa città, cercandodi far capo a Roma, punto nevralgicoe di snodo di tutte le mie attività, che

mi consente di rag-giungere in manieramolto più rapida tut-ta l’Italia.D. Quando ha co-

minciato a lavorareper quest’azienda?R.Anche per dedi-

carmi alla famiglia,per anni ho coltivatoin maniera latente,ristretta, questo pro-getto che poi ho rea-lizzato quando laprofessione di mo-glie e di mamma miha lasciato più tem-po. Quando final-mente ho avuto lapossibilità, ho avvia-to la realizzazione eho avuto la certezzache la mia famiglia

mi avrebbe seguito e assistito nellemie scelte. Lavorando nello stessosettore, mio marito mi è stato digrande aiuto, ha molto influito con lasua esperienza e i suoi consigli inquesta mia nuova attività. Con luisono in un perenne incontro-scontrodal quale poi nasce un risultato. Èsempre stato un faro, ed essendo unchirurgo plastico, è molto artista mapoco imprenditore, mentre noi don-ne siamo più imprenditrici. Con lesue due specializzazioni e con bencinque borse di studio oltre alla suagrande esperienza all’estero, è sem-pre stato la mia fonte di ispirazioneed ho potuto usufruire di tutto il suobagaglio culturale. Attraverso di luiho conosciuto la società americana dianti-aging, ovvero anti-età, alla qualepoi ho fatto iscrivere mia figlia.Quindi pratichiamo anti-aging a 360gradi, curando l’epidermide conquesti «cosme-ceutici». Ma il proget-to è molto più ampio perché prevedeuna sinergia tra tutte le funzioni del-l’essere umano; infatti non bisognatrascurare niente, fino ad arrivare al-la chirurgia plastica.

mente nelle farmacie, attualmente intutta Italia, in Svizzera, a Montecarloe ovviamente negli Stati Uniti, inparticolare in Florida, dove abbiamoanche la nostra sede produttiva. Ab-biamo scelto di produrre lì per affi-darci ad una ricerca scientifica avan-zata, basata sulla sicurezza, sullaconcentrazione e sulla purezza delprincipio attivo. Il prodotto vienerealizzato negli Stati Uniti e giungegià etichettato direttamente sul ban-co del farmacista.D. Quanti dipendenti avete?R. Non moltissimi, una trentina di

persone che lavorano per noi negliStati Uniti. In Italia abbiamo comin-ciato l’attività da due anni e il nostrofatturato è aumentato in manieraesponenziale. Aver ottenuto questosuccesso in anni difficili come gli at-tuali costituisce un valore aggiunto.In questo momento, oltre al nostronucleo familiare, in Italia abbiamouna quindicina di collaboratori cheoperano su tutto il territorio naziona-le, ma siamo in una fase di nuove as-sunzioni. La nostra azienda consta ditre sedi; Napoli, Roma e Milano, que-

Elena Aceto di Capriglia con il figlio, l’imprenditoreGiovanni D’Antonio

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«Per acquistarequesti prodotti nonoccorre contrarreun mutuo; sono ‘cosme-ceutici’.Il cosmetico idratagli strati superficialidell’epidermide;i nostri prodottipenetrano, invece,in profondità»

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D. In cosa si differenzia la suaazienda dai colossi della cosmeticainternazionale?R. Ho un grande rispetto per que-

ste grandi imprese che mi hanno of-ferto lo spunto per andare avanti eper migliorare la ricerca. Prima di tut-to quest’ultima è diversa. Noi, peresempio, sul web e su internet siamoaddirittura primi in classifica in de-terminate patologie, e di questo oggic’è un riscontro immediato. Ma, ov-viamente, siamo limitati nella comu-nicazione di marketing. La differenzasostanziale è che noi produciamo uncosme-ceutico che ha una rilevantepercentuale di principio attivo, masoprattutto ci differenziamo per ilservizio offerto al cliente nel puntovendita. La nostra è una consulenza a360 gradi totalmente gratuita e que-sto è il nostro vero valore aggiunto.D. Avete il primato nei cosiddetti

cosme-ceutici?R. Molte aziende si stanno avvian-

do in questo comparto, ma sono stra-niere. Non offrono prodotti uguali ainostri, le schede tecniche mostranodiverse concentrazioni del principioattivo; inoltre noi abbiamo cercato diconseguire brevetti che non fosserodisponibili in altre aziende.D. Perché le altre aziende non usa-

no gli stessi principi attivi? La suaazienda potrebbe aver risolto il pro-blema dell’acne giovanile e dell’in-vecchiamento della pelle? Ritieneche le sue creme aiutino la donna afermare il tempo e a migliorare?R. Vi sono altri che producono co-

smetici, ed altri ancora che fanno co-sme-ceutici. Quindi le aziende di co-smetici non possono paragonarsi anoi, che produciamo cosme-ceutici,perché i cosmetici si fermano alla su-perficie dell’epidermide mentre il co-sme-ceutico penetra in profondità,oltrepassando la barriera dell’epider-mide. Per «fermare il tempo» si tornaal discorso di partenza: se, invec-chiando, si perde collagene ma se neassume altro, si migliora lo status.Certamente non si può far sparireuna ruga o un solco profondo, ma sipuò migliorarlo. La prevenzione è al-la base di tutto, quindi bisogna usaresubito prodotti funzionali, ossia co-sme-ceutici, perché sono innovativi,e noi ne mostriamo il risultato. D. È soddisfatta di questo?R. Sono contenta di aver vinto una

grande battaglia; abbiamo fatto tuttoda soli, senza nessun tipo di assisten-za, siamo un’azienda di famiglia e cisiamo trovati in un momento in cuinessuno aiutava le piccole imprese, ele banche non le finanziavano. Perme, ho già vinto la sfida. Ma una vol-ta che uno ha vinto, non deve fer-marsi. Innanzitutto io per il mio svi-luppo devolvo il 10 per cento dell’in-

so il rapporto personale tra l’aziendae il farmacista. Inoltre la nostra diret-trice scientifica cura una trasmissio-ne della Rai e siamo presenti in unaserie di canali. Ma tutto questo si ba-sa sulle competenze che abbiamo,perché alla comunicazione abbiamopotuto dedicare solo limitate risorse,per cui non siamo presenti, come al-tre aziende, in tutte le televisioni e intutti i giornali. Abbiamo cominciatoa piccoli passi, con il passaparola, perpoi ramificarci, anche attraverso lefiere, in tutto il territorio nazionale.D. Avete venditori che si recano

nelle farmacie a proporre i prodotti?E sono destinati anche agli uomini?R. Abbiamo direttori commerciali

che curano la distribuzione. L’epi-dermide è un organo unico, gli stessiprodotti sono destinati a uomini edonne; non c’è differenza. D. Come definirebbe la donna?R. Uno scrigno pieno di tanti pic-

coli grandi gioielli, ma nel quale so-no contenuti tutti. La donna possiedeun insieme di competenze che fun-zionano tutte contemporaneamentee nel miglior modo possibile. Forse ènecessario capire come, diffondendoanche minimamente l’idea di curarsi,possano evitarsi altre patologie, co-me quella dell’esaurimento.D. In sostanza vorrebbe migliorare

la donna esteticamente ma anche psi-cologicamente?R. La prima frase che dico sempre

quando vedo una paziente è questa:«Lei è una bella persona, che può mi-gliorarsi, perché tutti possiedonouna bellezza interiore che va scoper-ta e aiutata, fuori e dentro». n

troito alla ricerca e, soprattutto, ri-spetto il consumatore. È significativoche le etichette di questi prodotticontengano le indicazioni minime in-dispensabili e, secondo le normativeeuropee, solo quelle sul contenutodel prodotto. Ma noi curiamo tutto,la salvaguardia dell’ambiente, il mo-do in cui sono collaudati i prodotti,cioè in laboratorio e non sugli anima-li, e tutto quello che è il rispetto delfuturo, perché questo pianeta ci è sta-to dato in prestito e il nostro compitoè di trasmetterlo ai figli. Personal-mente ho fatto tutto per lasciare aimiei un progetto duraturo e per in-durli a continuare la ricerca.D. Che cosa punta a diventare

un’azienda che fattura moltissimopur mantenendo questi criteri etici?R. Desidero che diventi la più im-

portante nel mondo, spero addirittu-ra nella quotazione in Borsa. Oggi ilmio progetto è l’internazionalizza-zione, anche perché l’Italia è un Pae-se in grande crisi. Nel momento dientrare nel mercato e di rapportarcicon gli altri ho puntato moltissimoall’educazione, alla serietà aziendale,al rispetto per il rivenditore e per ilconsumatore, anche attraverso l’usocorretto del nostro numero verde.Nella mia carriera sono stata anchepresidente regionale di un’associa-zione di consumatori, e penso che,per fare l’imprenditrice, occorre co-noscere vari aspetti, quindi ho fre-quentato corsi sulla comunicazione.D. Come pubblicizza i prodotti?R. In questo momento il contatto

con la clientela avviene attraverso ipunti vendita e soprattutto attraver-

DI SAVIO FIRMINO GLI ARREDI DEL MU-SEO DELL’HOTEL HERMITAGE. La SavioFirmino di Scandicci presso Firenze harealizzato gli arredi dell’Hotel del Mu-seo Hermitage di San Pietroburgo. Ar-tigiani fiorentini hanno dato vita al desi-gn progettato da Savio Interiors. Colle-zioni Savio Firmino e arredi su misuraimpreziosiscono una struttura natadalla collaborazione tra i professionistidell’Hotel Hermitage e Savio Interiors.Un elegante e imponente palazzo ospi-ta i 7 piani del sofisticato hotel a 5 stel-le, su un’area di circa 15 mila metriquadrati nel cuore dello storico quar-tiere Dostoyevsky, dove sono ambien-tati alcuni romanzi famosi del celebe-bre autore. Arte, lusso e armonia ispi-rano gli arredi che arricchiscono lobby,bar e ristorante ma anche tutte le 126camere, incluse le Duplex-Suites svilup-pate su due piani e l’esclusiva SuiteLuxe presidenziale. Nessun dettaglio èstato tralasciato, i prodotti, creati su misura, rispondono alle esigenze di unpubblico raffinato ed esigente. Imbottiti e finiture chiare donano luce ad ogniambiente, quelli scuri creano un’atmosfera profonda e soffusa. La cura delparticolare caratterizza lo stile di Savio Firmino. L’arredo dell’Hotel Hermitagesoddisfa le esigenze funzionali ed estetiche dell’hotellerie di lusso e proiettal’eccellenza fiorentina nel cuore di San Pietroburgo.

Un ambiente dell’Hotel Hermitagedi San Pietroburgo


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