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Speciale 2011

Date post: 26-Mar-2016
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Speciale anno 2011 percorso expo
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S3 SKYGARDEN VERTICAL GREEN BIOPOOL BAMBOO STRAW EARTH GREEN BUILDING & DESIGN SPECIALE AAA+A 12/17.04 Milano 8/11.09 Bologna 15/19.09 Padova 20/24.09 Bologna 5/8.10 Milano 13/16.10 Bari 3/11.12 Bologna TRIENNALE 5.02/28.3 MACEF 9/12.09 Milano CERSAIE 28.9/2.10 Bologna SAIE 27/30.10 Bologna EIMA-MIA 10/14.11 Bologna MOTORSHOW 4/12.10 AGRILEVANTE 2015
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Partner

Confederazione italiana agricoltori

since 1821 MotuLab

INDEPENDENT ENERGY WAY

ROBOTICSDIVISION

PARTNER ISTITUZIONALI EXHIBIT PARTNER

ASSOCIAZIONI

MEDIA PARTNER PREMI

AZIENDE

Comune di Cossano Canavese

Comune di Gibellina

Organizzato da: LINEAVERDE srl

Via Emilia Est, 435 41100 Modena Italy – P.IVA 02565450364Segreteria Operativa:

EXPOEVENTSVia Confortino, 39 - 40056 Crespellano (Bo - Italy

Tel.+39 051 962502 Fax +39 051 [email protected]

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NEMETON HIGH GREEN TECH MAGAZINERivista di cultura ed ecologia

Numero Speciale AAA Agricoltura Alimentazione ArchitetturaSettembre 2011

DirettoreMaurizio Corrado

Direttore EditorialeGiuseppe Rosa

Hanno collaborato a questo specialePaolo BarrichellaGianluca CristoniFortunato D’AmicoGuglielmo GandinoGiuliano GrandiGiovanni Li VoltiAlberto ManzoGiuseppe Politi

GraficaIdein

NEMETON high green tech magazineIscrizione al Tribunale di Bologna, Italian° 7882 del 07.10.2008

EditoreSimone SpAVia F. Russo 33/D80123 Napoli, Italywww.sistemieditoriali.it

RedazioneTel. +39 0270602671Fax +39 [email protected]

NEMETON FUN CLUB SU FACEBOOKhttp://www.facebook.com

NEMETON CHANNELhttp://www.youtube.com/user/NemetonChannel

www.nemetonmagazine.net

www.nemetonnetwork.net

Indice

2 NemetonNetworkdi Gianluca Cristoni

5 AAA+Alamostra

6 AAA+A,lafilosofiadi Paolo Barrichella, Maurizio Corrado, Giuliano Grandi

9 Planetariumdi Fortunato D’Amico11 Verdeearchitettura-Vegetecture

15 Verdeedesign–NaturalBornObjectDesignAward18 AAA:Architettura,Agricoltura,Apple....?Ilfuturo dell’editoriaprofessionaledi Giuseppe Rosa

18 L’OPINIONE

18 MinisterodellePoliticheAgricoleAlimentarieForestali di Alberto Manzo

19 Promoverdedi Giovanni Li Volti

19 UNACOMASERVICEdi Guglielmo Gandino

21 CIAdi Giuseppe Politi

22 FidalServizidi Giuliano Grandi

23 MEDIAPARTNER NEMETON High Green Tech Magazine SISTEMI EDITORIALI-SIMONE Culturadelverde.it

24 BRANDS AAA Agricoltura Alimentazione Architettura MIA Multifunzionalità in Agricoltura Ispirazione Naturale

25 ILMONDODELFARE28 Costruirenaturalmente

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SPECIALE AAA+A

MOSTRA ITINERANTE

PANTONE 364 C

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TRIENNALE 5.02/28.3MACEF 9/12.09 Milano

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EIMA-MIA 10/14.11 BolognaMOTORSHOW 4/12.10

Comune di Gibellina

12/17.04 Milano

8/11.09 Bologna

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20/24.09 Bologna

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Sono anni che stiamo lavorando perché al mondo del verde venga riconosciuta quella priorità che gli spetta di diritto. L’ambiente più congeniale alla nostra specie è la natura, e la natura è verde. In que-sta concezione è l’architettura a essere un servizio, non il contrario. Il verde è prioritario, il costruito una necessità. Con questa idea nella testa, abbiamo iniziato a lavorare nel concre-to qui, in Italia, per diffonderla nella cultura e nel mondo del fare e intorno a questa idea hanno iniziato a raccogliersi le aziende, le associazioni, le amministrazioni, i ministeri. Nel corso del cammi-no abbiamo scoperto come parlare di verde debba necessariamente coinvolgere non solo florovivaismo, agricoltura, architettura, design, paesaggio, ma anche alimentazione, benessere, sport. E abbiamo vi-sto come trovare sinergie fra settori che solo apparentemente sono di-stanti crei una forza notevole che si traduce nei fatti con una visibilità e una penetrazione nel mercato impensabile se si corre da soli. Da questo percorso è nato il Nemeton Network, una serie di realtà che portano avanti una idea comune di sostenibilità tutta italiana, e la mostra itinerante AAA Agricoltura, Alimentazione, Architettura, a cui abbiamo dedicato questo speciale, un lato del Made in Italy che ha tutte le carte in regola per presentarsi all’Europa come la via ita-liana alla sostenibilità.

Maurizio Corrado

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Nemeton Network è il contenitore dove il mondo del verde italiano si relaziona con l’architettura e lo sviluppo sostenibile. Dal 2001 il Network ha sviluppato un per-corso culturale e commerciale, unendo il mondo della conoscenza a quello del saper fare, con il coinvolgimen-to di aziende, partner istituzionali, associazioni in una rete di opportunità di sviluppo concreto. Questo percorso ha portato alla realizzazione di una mostra itinerante sullo sviluppo sostenibile, fortemente sostenuta dalle rappresentanze imprenditoriali dell’industria, dell’agri-coltura e dei servizi che abbiamo voluto chiamare AAA+A, Agricoltura, Alimentazione, Architettura più Atletica.

IL PERCORSOTutto nasce 2001 quando viene organizzato “Il progetto na-turale”, la prima grande mostra che riunisce le realizzazioni dell’architettura sostenibile in Italia. Da allora si è sviluppato un percorso che porta nelle maggiori manifestazioni fieristiche

italiane grandi spazi mostra di 1500/2000 m2 dedicati al rapporto fra verde e sostenibilità ambientale. Solo nel 2010 il Network ha dato voce al verde in TRIENNALE, MACEF, CERSAIE, SAIE, EIMA-MIA, MOTORSHOW.Comunicazione, formazione, innovazione tecnica sostenibi-le, prodotti e progetti di ultima generazione, opportunità di sviluppo commerciale e culturale fanno del Nemeton Network il punto di riferimento privilegiato della cultura del verde in Italia ed Europa. Lavorare in rete ci consentirà di condivi-dere i valori sui quali abbiamo costruito una squadra che va ampliandosi, partendo dalle migliori espressioni del Made in Italy, con prodotti e servizi dai contenuti interdi-sciplinari che richiedono una nuova visione che punta all’innovazione e la conoscenza, interpretando i segnali che vengono da imprese, occupazione, sviluppo economico e territoriale, sostenibilità ambientale, uso delle risorse idriche ed energetiche, fino agli assetti territoriali e paesaggistici. Sono dieci anni che affrontiamo queste tematiche, e se è

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vero come dicono famosi sociologi che viviamo in una società liquida in cui l’unica certezza è quella del continuo cambiamento è evidente che dobbiamo imparare ad esse-re flessibili e rapidi al mutare delle sfide che i tempi impongono.L’idea è quella di fare tesoro delle esperienze sviluppate negli anni precedenti, nelle manifestazioni in cui il Network è stato presente ed ha contribuito a realizzare, con l’obiettivo di raggiungere un pubblico ampio e trasver-sale, in eventi fieristici internazionali, sui mass media e in quello che oggi e’ lo strumento principale di relazione esistente al mondo: il Web. Oggi possiamo infatti definire la rete internet un mezzo di ‘socializzazione’ rispetto ad una prima fase di ‘servizio di connettività’.La nostra ambizione è quella di diventare uno strumento, non solo di informa-zione e formazione, in grado di fornire nuove idee e solu-zioni grazie alle importanti partnership che abbiamo attiva-to. “Il mondo è nelle mani di coloro che hanno il coraggio di sognare e di correre il rischio di vivere i propri sogni”, questa bellissima citazione di Paulo Coelho potrebbe sinte-tizzare lo spirito con cui lavoriamo, siamo ai bordi della foresta ma assieme sarà più facile attraversarla.

Gianluca Cristoni

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PARTNER ISTITUZIONALIMINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE, ALIMENTARI E FORESTALI

EXHIBIT PARTNERMADE EXPO 2011

ASSOCIAZIONIPROMOVERDEUNACOMA SERVICE FIDAL SERVIZI CIA CONF. ITALIANA AGRICOLTORI

MEDIA PARTNERNEMETON HIGH GREEN TECH MAGAZINESISTEMI EDITORIALI - SIMONEculturadelverde.it

BRANDAAA Agricoltura Alimentazione ArchitetturaMIA Multifunzionalità in Agricoltura Ispirazione Naturale

IL MONDO DEL FARECALEIDOS DAKUDIGIALTAGARDENALTO GIOVANNETTI GUERCIO – FORMAKRONOSLATIFOLIA POLIFLORRIGHETTISTARKTUBEXV-ENERGYVULCAPLANTZUCCHETTI SISTEMI

PREMI Natural Born Object Design Award

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AAA+A, LA mostrA

“A.A.A. Agricoltura Alimentazione Architettura”, è una mostra itinerante dedicata alle nuove tendenze dell’architettura green, un cantiere verde dove trovano spazio le tre A che rappre-sentano il futuro della sostenibilità: Agricoltura, Architettura, Alimentazione, tre ambiti che non solo hanno in comune il rapporto con il verde, ma scandiscono la vita degli esseri umani e sono alla base della sussistenza, dove le scelte operate ricoprono un’importanza strategica senza paragoni, al punto da aver ispirato il tema portante dell’EXPO 2015 “Feeding the Planet, Energy for Life”. A questi si aggiunge

la A di Atletica, in una sinergia di intenti fondata sul benes-sere dell’uomo. La mostra è uno stimolo per i professionisti, architetti, ingegneri e agronomi devono condividere i saperi per trasformare la progettazione in una nuova e grande oc-casione di sviluppo professionale e di progresso urbano. Un ricco contenitore di eventi per i professionisti, dove tutte le novità operative del verde tradizionale e tecnico, verde pen-sile, verde verticale, il variegato mondo del florovivaismo, sono riunite in un unico ambito insieme alle più innovative soluzioni per la tutela e la valorizzazione dell’ambiente.

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PERCORSO 2011

12/17 aprile, Milano FUORISALONE, FABBRICA DEL VAPORE

8/11 settembre, Bologna SANA

15/19 settembre, Padova FLORMART

20/24 settembre, Bologna CERSAIE

5/8 ottobre, Milano MADE EXPO

13/16 ottobre, Bari AGRILEVANTE

3/11 dicembre, Bologna MOTORSHOW

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AAA+A, LA fiLosofiA

Le ragioni di un percorso verde: le “3A” verso l’Expo 2015La recente rivoluzione digitale ha imposto una rapida evolu-zione a molti settori attraverso mezzi tecnologici e servizi di connettività. Il progresso ha portato evidenti vantaggi sotto diversi punti di vista. Ora il problema reale è di non perdere di vista i valori legati all’essere umano. Occorre non dimenti-care mai il concetto che tutto viene sviluppato attraverso le tecnologie, l’innovazione e il design a servizio della persona.Le scelte determinano sempre delle azioni; ad ogni azione corrisponde sempre una reazione; alla fine le reazioni si riper-cuotono sulla sull’ambiente e su chi ci vive. Negli ultimi anni abbiamo imparato a comprendere che queste scelte condizio-nano la convivenza tra l’uomo e l’ambiente e sono alla base dei futuri equilibri vitali della specie umana.

Agricoltura, Alimentazione e Architettura sono tre im-portanti ambiti che scandiscono sotto diversi aspetti la vita degli esseri umani, che in comune hanno la lettera A, e che sono alla base della sussistenza, dove le scelte operate rico-prono un’importanza strategica senza paragoni, al punto da aver dato origine al tema portante dell’EXPO 2015 “Feeding

the Planet, Energy for Life”. È infatti nella sintesi di questi 3 ambiti che si concentrano tutti i valori che possono esse-re espressi nel tema che si prefigge di elaborare progetti e attività in grado di portare valore attraverso il connubio tra ambiti complementari tra loro. Ognuno dei tre ambiti ha dei valori profondi, tuttavia è creando le opportune sinergie con gli altri due e conseguenti cambi di punto di vista che si può ottenere una visione complessiva aperta e articolata.

AgricolturaOggi siamo passati dal concetto di Agri-Coltura all’evoluzione in “Agri-Cultura”. Il profilo dell’agricoltore moderno è di un professionista con almeno una laurea in Agronomia nel cas-setto, attento e sensibile alle politiche ambientali, territoriali e forestali. I contadini moderni sono persone che si chiedono quali effetti produce una scelta a livello di impatto nella pro-duzione di materie prime, in particolare quando queste ver-ranno utilizzate e trasformate per diventare prodotti alimenta-ri che possono in qualche modo interagire sulla salute della collettività da una parte e sull’ambiente dall’altro. Parlare di cultura agricola moderna, significa introdurre il concetto di

testi di Paolo Barrichella e Giuliano Grandi curati e integrati da Maurizio Corrado

Immagini: Green Street, Expogreen/Cersaie, Bologna 2009

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Multifunzionalità in Agricoltura. Multifunzionalità significa “un’esperienza completa del territorio” e consente finalmente di riconoscere un ruolo di protagonista all’agricoltore, il qua-le trova nello sviluppo sostenibile connesso ai temi della cultura dell’ambiente come: la difesa del suolo, delle risorse idriche, della biodiversità e del paesaggio e della produzione energetica da fonti rinnovabili ed alternative; dei nuovi con-tenuti di sviluppo della propria identità professionale. Non si accetta più un’agricoltura selvaggia o spontanea ma nella logica multifunzionale una Agricoltura programmata e inserita in modo armonico nell’ambiente e nel paesaggio rurale.È importante ricordare che il concetto di “Multifunzionalità in Agricoltura” è stato introdotto in seguito alla riforma della PAC del 1999 dove il principio fondamentale è quel-lo di integrare gli obiettivi ambientali nei suoi diversi inter-venti. Il d.lgs. n. 228 del 18 maggio 2001 orienta e modernizza le attività dell’agricoltore definendo le attività connesse che può svolgere.

AlimentazioneNella frase “Mangiare è un atto agricolo” di Wendell Berry (contadino intellettuale del Kentucky) si evince tutto il si-gnificato del profondo legame che sussiste tra la A di Agri-coltura e la A di alimentazione. Il senso di questa citazione ci testimonia il legame inscindibile tra due mondi che in passato, sia culturalmente, sia economicamente sono sem-pre stati separati tra loro. L’alimentazione porta con se dei valori scolpiti da secoli di esperienza durante i quali diver-se civiltà hanno contribuito a far nascere cucine tipiche cariche di significati in cui cultura e territorio si fondevano per dar vita a identità di prodotti, i quali spesso rappresen-

tavano la civiltà stessa diventandone simbolo. Oggi se si parla di nuovi valori legati all’alimentazione è facile incor-rere in concetti quali Kilometro Zero, Biologico, Organico, equosolidale, Prodotto Tipico e tradizionale, Mass Market ecc... Se si osservano invece i nuovi contesti altrettanto facile è entrare in contatto con concetti quali: street food, happy hour, business lunch, standing dinner, brunch ecc...Non ultimo, è usuale anche sentir parlare di nuovi forma-ti e strumenti, snack, meal solution, tool kit, food pack, easy peel ecc..., derivati da nuove esigenze venutesi a creare a seguito dei mutamenti generati dalle ultime rivo-luzioni sociologiche. Una delle nuove frontiere di sviluppo dell’alimentazione dopo aver fissato processi igienico-sani-tari e qualitativi di conservazione e somministrazione è certamente la progettazione contestualizzata, all’interno della quale rientrano logiche di food design che analizzano formati, contesti e ambienti incrociando parametri di usa-bilità e fruibilità dei prodotti di consumo. Nuovi format si delineano in funzione dell’interpretazione delle nuove esigen-ze che la società moderna evidenzia a seguito di nuovi modelli e abitudini comportamentali, come la semplice in-troduzione o miniaturizzazione di strumenti di cottura o ri-generazione quali un semplice microonde che diventa stru-mento multifunzionale anch’esso. In tutto ciò è importante non dimenticare mai che alimentarsi è un atto agricolo.

Architettura L’architettura è la scienza in grado di regolamentare in modo programmato attraverso il progetto e la cultura di progetto lo sviluppo e l’interazione consapevole tra la A di Agricoltura e la A di Alimentazione.

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Il Food Design o Architettura Alimentare ha di fatto sviluppato i contenuti e i valori di questo tipo di attività, in modo sensi-bile verso i valori che stanno nelle due A. Architettura è quan-do un insieme di elementi prendono una determinata forma e divengono una struttura costruita nella realtà in un determinato spazio attraverso il Design inteso come cultura di progetto. Oggi più che mai, Architettura è anche la “A” che attraverso il progetto consente di governare le scelte che impattano su un’altra importante A, quella di ambiente. Architettura è proget-to, e progetto significa fare delle scelte; la sostenibilità delle scelte è l’elemento che si pone oggi alla base di ogni progetto, in particolare quando si prefigge come obiettivo l’essere umano e la collettività in rapporto con l’etica sensibile - Design Sensi-bile indica infatti la sensibilità applicata alla consapevolezza e alla responsabilità riguardo le scelte che impattano su persone e ambiente. Questo è il compito che l’architettura ha nelle di-rezioni di progetto che prenderà nel governare l’ambiente.L’ordine di apparizione delle A non è casuale, e anche se apparentemente alfabetico è in realtà squisitamente cronologico, in termini di intervento di un ambito in relazione all’altro. Tut-tavia, nella logica delle 3A lo scambio e l’interazione non sono sequenziali, ma interattive. Quindi la capacità di interazione tra questi ambiti compartimentali, per ora ancora indipendenti dal punto di vista progettuale, sarà ciò che potrà fare la differenza nel prossimo futuro in termini di produzione di effetti. Architettura è l’approccio culturale in grado di guidare in senso evoluto e carico di significati la specie umana in uno dei bisogni primari più importanti e primordiali come ap-

provvigionamento e il consumo del cibo aggiungendo all’e-sigenza del nutrimento i contenuti di socializzazione e piacere. Questo tipo di approccio intellettuale al percorso di relazione tra le 3A introduce il concetto di Architettura Agro-Alimentare.Design sensibile significa responsabilità e consapevolezza nelle scelte che intervengono nel progetto in funzione dell’im-patto che determina verso ambiente e persone in conseguen-za delle decisioni prese.+ A di Atletica per uno sviluppo ed un benessere sostenibile In questo contesto il ruolo dell’atletica leggera è paragona-bile a quello di un catalizzatore in una reazione chimica: mettere in relazione tanti elementi, apparentemente lontani tra loro, e coniugarli in un unico grande disegno ecologico, che individui negli stakeholder non soltanto gli addetti ai lavori (visione riduzionista) ma un ambito più articolato di potenziali portatori di interessi culturali da stimolare e sol-lecitare (visione ecologica o olistica). L’inserimento della A di Atletica sposta il baricentro verso l’attore primario di tutto il sistema: l’uomo e il suo benessere. Abbiamo voluto inserire questa idea per ribadire con chiarez-za che è precisamente l’attenzione all’uomo come punto di partenza il centro del lavoro che ci attende, il punto di par-tenza di ogni azione che voglia definirsi sostenibile, e non in chiacchiericcio sui risparmi che siano di energia o di denaro. L’ecologia deve mirare al piacere, al benessere dell’uomo, è necessario ribadirlo con forza, ogni azione che non vada in questa direzione non può dirsi né ecologica né sostenibile.

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Quando si parla di Planetarium a tutti vengono in mente le stelle e il cielo.Il planetario, tra l’altro, è anche uno strumento inventato dall’uomo per riprodurre in modo realistico la volta celeste Ma allora perchè chiamare con questo nome una mostra di architettura dedicata all’ambiente, alla sostenibilità, al verde, all’alimentazione, all’agricoltura? Che cosa c’entra tutto questo con le stelle? Gli antichi, gli inventori dell’architetture e delle città, si chie-derebbero invece che cosa c’entriamo noi, con il nostro mon-do contemporaneo del terzo millennio nel parlare di stelle? È vero; noi moderni, ci siamo distratti per qualche secolo e da allora non abbiamo più rialzato la testa, osservato il cielo con attenzione, casomai in qualche tardo pomeriggio siamo stati attratti da un tramonto o da una luna romantica.Ci sentiamo così distanti dal firmamento, e difficilmente durante l’anno troviamo il tempo per volgere gli occhi e i pensieri verso gli astri notturni e diurni per trarne qualche insegnamento. Le nostre città, quelle costruite dopo gli anni cinquanta, non prevedono molti spazi panoramici o piazze per l’osservazione della notte stellata. Eppure i nostri avi ci hanno lasciato bellissimi centri abitati dove vivere e abitare; sicuramente migliori dei nostri, costruiti senza armonia, na-tura, spazi sociali per la vita collettiva all’aria aperta.La costruzione di una città prevedeva l’orientamento della stessa rispetto ad un sistema astronomico. Quando le stelle prese a riferimento nel rito di istituzione fondazione, ritorna-vano nello stesso punto in cui si trovavano nella giornata inaugurale allora si era compiuto un ciclo e si dava inizio alle feste e alle celebrazioni. Gli anniversari, come il capodan-no della città e gli eventi stagionali accaduti nel passaggio da un ciclo all’altro, diventavano patrimonio storicizzato, quindi cultura e conoscenza comune. Non ci si poteva dedicare all’agricoltura)se non si conoscevano gli effetti della luna e del sole sulle piantagioni. Sbagliare il periodo della semina voleva dire rischiare di non produrre il raccolto per nutrire se stessi e la propria famiglia. Anche in altri mestieri, diventava indi-spensabile conoscere le costellazioni e i loro movimenti; ad esempio il marinaio doveva sapere bene quando la luna provocava l’alta e la bassa marea; queste competenze abbas-savano il rischio di incidenti durante la traversata e consenti-vano di navigare verso la meta da raggiungere o di tornare a casa. Oggi la necessita di potenziare un rapporto armonico con la natura pone l’uomo a considerare la volta celste ed i suoi eventi, riferimenti per creare architetture di qualità e città integrate alle caratteristiche del proprio l’ambiente: il clima, le stagioni, il mare, l’agricoltura.

Coscienza critica e salvaguardia del pianeta: l’incognita Una mostra di architettura è oggi riduttiva se non si apro-no orizzonti culturali e multidisciplinari che prendano in seria considerazione i problemi del pianeta, delle persone

e dell’economie, sempre più distanti per impostazione di contenuto da quelle del secolo scorso. Nell’epoca attuale parlare e progettare di architettura vuol dire poterla colle-gare al sistema città di cui è parte, a sua volta inserita nel sistema ambientale.È necessario capire quali risorse ne consentono la sostenibilità, chiarendo che con questo ter-mine si intendono le attività rigenerabili nel contesto del proprio habitat senza provocare danni all’ecosistema. Una mentalità ancora da migliorare per noi abituati a ragionare ancora sui parametri del consumo. Ma oggi non possiamo più permetterci di sbagliare.Corriamo il rischio di implementare una politica del verde in antitesi con gli stessi principi che in questi anni hanno promosso una nuova coscienza dell’abitare il pianeta. Mol-ti slogan “verdi” sono oggi termini di marketing alla moda così come lo erano altri legati al consumo delle merci e dei valori competitivi. Mentre ci dibattiamo per costruire ambienti migliori, dal 2007 più della metà della popolazio-ne vive in aree urbane. Nel 1950 l’unica megalopoli era New York; nel 1985 erano già diventate 9, nel 2004 erano 19 e oggi sono 26.Una crescita inarrestabile, dice l’ONU, che prevede un aumento in tutti i paesi emergenti e in via di sviluppo. Non riusciamo a districarci dalla rete della produzione edilizia e da una stanza ne costruiamo un’altra, convinti che possa essere migliore di quella precedente perché attratti da un consumistico senso del comfort. In questo modo abbiamo costruito il labirinto del Minotauro. Consumiamo territorio e costruiamo ambienti artificiali fini a se stessi. Le nostre “prigioni” ci mostrano finestre affacciate sui rendering digi-talizzati invece che prospettive reali di scenari naturali e grandi giardini planetari. È necessario che dietro ogni operatività legata alla produ-zione ed alla trasformazione si tenga presente che tutti gli individui richiedono attenzio-ne e devono essere curati. L’architettura e le città nascono come sistemi funzionali alle esigenze dell’uomo e alla necessità di curare dil giar-dino terrestre per procurarsi cibo e medicine e promuove-re oltre al benessere materiale quello mentale e spirituale.

Agricoltura Alimentazione ArchitetturaIl tema dell’Expo Universale, che avrà luogo Milano nel 2015 ha per titolo “Nutrire il pianeta; energie per la vita”. L’Italia, e non solo il capoluogo lombardo, ospiterà gli even-tilegati a questa manifestazione che, per la prima volta dal-la prima edizione del 1851, non parlerà di merci.Un Expo soft per ripensare a questi anni in cui l’industria, il petrolio e la finanza hanno pilotato l’evoluzione e le scel-te del mondo intero, assegnando alla modernità il compito di implementare i consumi. L’Expo del 2015 si presenta

Fortunato D’Amico

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come una grande opportunità per ripensare al territorio, all’agricoltura, all’architettura e al design. Si può cambia-re rotta? Se in questi dieci anni siamo riusciti a costruire dal nulla le megacittà dell’oriente è possibile con la vo-lontà e la convinzione di tutta la società riequilibrare parte dei danni della terza rivoluzione industriale. Come sottolinea Jeremy Rifkin nel 2020 il 20% degli edifici in Europa dovrà essere completamente autonomo nel consu-mo e nella produzione di energia. Nel 2050 l’autonomia degli edifici in Europa dovrà salire al 50%. Sono questi traguardi per riformulare anche il rapporto tra architettura e agricoltura.

Architettura contemporanea per programmare il cambiamentoI principi ispiratori di ogni attività umana devono risponde-re all’impellenza della situazione attuale che chiede di prendersi cura del pianeta e dei suoi abitanti, salvaguar-dando il paesaggio naturale e la produzione alimentare.L’Architettura, quella con la A maiuscola, dovrà tornare ad essere, come è sempre stata per millenni, fondamento per le attività umane di difesa e di dedizione dell’ambiente integrando, al paesaggio artificiale delle aree urbane, la natura e le attività agricole.La mostra Planetarium, all’interno del contesto di AAA+A, intende sollecitare alcuni principi, via via assopiti nel se-colo scorso e sostituiti da soluzioni estetiche scollegati dalla condotta etica che hanno trovato riscontri in tutti i settori della progettazione e delle costruzioni.•L’ architettura e la città nascono come sistemi cosmogo-

nici per regolare il tempo della società e seguire i ritmi delle stagionalità agrarie. Queste motivazioni convivono in parte della storia e dell’architettura sin dall’inizio del secolo scorso. Gli orientamenti e i movimenti degli astri sono fondamentali per comprendere le condizioni clima-tiche dei luoghi e progettare architetture idonee alle specifiche necessità. L’agricoltura e l’alimentazione sono anch’esse legate agli stessi principi.

•Riprogettare nuove città, ristrutturare le architetture mal-sane dell’ ultimo secolo di storia del pianeta vuol dire riconsiderare il paesaggio agrario, escluso dalla città contemporanea. Le scuole di architettura e di paesaggio devono riscoprire i veri traguardi dell’operato architetto-nico ripensando ai metodi e alle tecnologie costruttive in maniera critica. Il verde non è decoro urbano ma una funzionalità connaturata all’idea stessa di città.

•Gli imprenditori nel settore delle costruzioni e della pro-duzione di materiali da cantiere dovranno riscoprire l’importanza dell’etica nella progettazione e fabbricazione delle merci e impegnarsi ad ideare sistemi sostenibili in funzione degli obiettivi del costruire.

•Non si può parlare di sostenibilità energetica e di qua-lità della vita se non si prende a modello un’ altro pro-cesso di sviluppo del territorio alternativo, non più impo-stato sull’energia del petrolio ma sull’energie naturali.

• I mezzi di trasporto dell’ultimo secolo non sono adatti alla nuova contestualizzazione richiesta dall’umanità in attesa di trasferirsi in un nuovo pianeta

• La città è il luogo di incontro delle biodiversità: rispettiamola.

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All’inizio, era la ForestaLa presente moda “green” che si è allargata dai settori pe-culiari dell’agricoltura e del florovivaismo, quasi ad ogni campo dell’attività umana, economia, alimentazione, archi-tettura, design, urbanistica, solo per citarne alcune, ha radi-ci molto più profonde di quanto abitualmente si pensa. Noi siamo cresciuti, come specie, in unione completa e sim-biotica con quello che ora definiamo “la natura”. Non ne eravamo staccati, ma una parte, un elemento e neanche il più importante, come poi ci siamo abituati a pensare. Ogni nostro gesto, azione, parola, pensiero era in risonanza e in connessione con il resto dell’universo. E il nostro universo, per migliaia e migliaia di anni, è stato formato esclusivamente da rocce, fonti, praterie, alberi, foreste. Per 140.000 anni alme-no, prima della nostra sedentarizzazione. È ragionevole pen-sare a un periodo lungo migliaia di anni, che va dal 4.000 a.C. indietro fino oltre il 7.000 a.C., in cui in Europa la figu-ra principale di culti e credenze è una figura femminile alla quale ci si riferisce come alla “Dea”. La foresta e gli alberi prima, e i culti legati alla fecondità della terra poi, sono tutte manifestazioni del senso del sacro che pervadeva ogni cosa e che aveva nella Dea e nei suoi simboli, primi fra tutti gli alberi e la foresta, l’unico punto di riferimento. In questa vi-sione, all’inizio della nostra storia troviamo la foresta e la mobilità. Oggi il cerchio si sta chiudendo, dietro allo stile di vita mobile contemporaneo, fisico e virtuale, dietro alla voglia di verde possiamo vedere riaffiorare le basi stesse della nostra specie. Se è vero che siamo cresciuti nella foresta, è l’esterno l’ambiente che ci è più congeniale. Quarant’anni di bioarchi-tettura ci hanno insegnato che l’unico vero problema della casa, è la casa. Oggi diventa utile avere una più profonda consapevolezza del rapporto che abbiamo avuto con l’esterno e il mondo vegetale, rapporto che abbiamo rinnegato per chiuderci nei recinti delle città e negli interni delle case.

Portare la foresta nella cittàNon si tratta di uscire dalla città, al contrario. La sfida è portare la foresta nella città, facendola crescere in ogni spazio possibile, anche aiutandoci con le nostre nuove tecnologie e per quanto sia difficile, non è costruendo nuovi recinti dove chiudere le piante che la vinceremo: è abbattendo i confini, togliendo i limiti, lasciando libero il senso del sacro che la foresta custodisce da sempre. Non si tratta di costruire altri spazi verdi. Fino a quando divideremo lo spazio dedicato a noi umani da quello dedi-cato alle piante, non sarà possibile fare un salto di qualità, ma solo fare giardini sempre più belli, ma che continue-ranno ad essere giardini, cioè luoghi chiusi, recintati, dove far vivere le piante. Il giardino è come uno zoo. Nello zoo ci sono gli animali, chiusi, recintati. Nei giardini ci sono le piante, chiuse, recintate. Poi ci sono zoo belli e zoo brutti, allo stesso modo, ci sono giardini belli e giardini brutti.

veGeteCtureMaurizio Corrado

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VERDE E ARCHITETTURA

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È necessario prendere atto della sostanziale identità fra città e giardino. Il giardino, come la città, esiste solo in quanto luogo chiuso, recintato, protetto. Entrambi sono luoghi che l’uomo prende per sé ponendo dei confini che hanno il compito di difenderli. In questa concezione è evidente che il giardino è ben lungi da essere il luogo in cui la natura è libera, anzi, è esattamente il contrario. È molto fuorviante la contrapposizione che siamo abituati a fare fra ambiente urbano e giardino visto come lo spazio della natura. Sono in realtà la stessa cosa, il giardino è, al pari della città, un luogo in cui noi uomini costruiamo un nostro ambiente dove, invece di usare materia inerte come nel caso degli edifici, usiamo materia vivente, le piante, costringendole ai nostri voleri, addomesticandole, tenendole rinchiuse quasi come in un ghetto dal quale non possono e non devono uscire. Città e giardino sono spazi che l’uomo si ricava nel-la natura. Ciò che è dentro ai loro limiti esiste, è conosciu-to, ciò che è fuori è sconosciuto, straniero, forestiero, foresta. Il paesaggio fluidoQuesto l’equilibrio che ha funzionato fino ad ora. C’è da chiedersi se nella nuova era che indubbiamente è iniziata, postindustriale, postmoderna, globalizzata, elettronica, come la si voglia chiamare, questi equilibri non risultino superati da nuove abitudini e necessità, non ultima quella della progressiva mobilità prima fisica poi virtuale che, anche questa, si accorda in pieno con le abitudini mobili che abbiamo avuto per millenni, prima di chiuderci in case e recinti fissi. In questa visione, i limiti, i confini, hanno per molti versi perso di significato. Ormai è scontato che il panorama in cui ci si muove è concretamente internaziona-le, mondiale. Che paesaggio ne risulta? Si parla di società liquida, il Bolidismo a metà degli anni Ottanta preconizzava la Città Fluida, dove non è più necessario neanche muo-versi, i contatti sono simultanei, quello che poi si è realiz-zato con la rete. È in un paesaggio di questo tipo che va a inserirsi ogni idea per lo sviluppo reale delle nostre città. VegetectureQui s’inserisce la proposta. La nuova attenzione all’elemen-to vegetale ha cambiato completamente la prospettiva con la quale abbiamo sin’ora considerato il “verde”, che nella cultura del progetto è considerato un servizio. La proposta è di invertire i ruoli, è l’architettura a essere un servizio, e il verde il nostro reale luogo dell’abitare. È un cambiamen-

to che coinvolge l’agricoltura e quindi l’alimentazione, l’ar-chitettura e il paesaggio, il design e l’abitare. Tutte disci-pline che si scoprono, ora più che mai, indissolubilmente legate da uno stesso denominatore comune: l’elemento vegetale. Si tratta di andare oltre l’idea di verde come or-namento, concependo l’elemento vegetale esattamente come si concepisce un qualsiasi materiale da costruzione. Fine dell’idea da una parte c’è l’architettura e dall’altra il verde. Inizio dell’idea uso il verde per costruire i miei luoghi. Ne uso il più possibile perché è il mio elemento vitale, poi uso anche la pietra, il mattone, il vetro, ma proprio perché non ne posso fare a meno.Naturalmente, anche nell’ipotesi più ottimistica, questa “rivolu-zione” ci metterebbe almeno un paio di generazioni a realizzar-si nella mente dei progettisti, senza pensare agli imperscrutabili giochi che le amministrazioni inventano per la propria conserva-zione che solitamente vanno in contrasto con ogni idea innova-tiva. Ma non è solo ai progettisti che sto pensando, anzi. Credo che il vero impulso alla forestazione della città sia dato oggi da tutti quei movimenti più o meno spontanei che producono azio-ni verdi. Dal guerrilla gardening al movimento per gli orti urba-ni, a tutta quella zona che si è scoperta sensibile a piante, al-beri, foreste. Ma non solo, è la coscienza verso il verde che va cambiata. È cambiata la percezione degli animali, specialmente quelli “da casa”. Allo stesso modo è necessario un lavoro per cambiare la percezione delle piante. Quando ognuno inizierà ad avvertire nel rapporto con le piante, almeno oscuramente, lon-tanamente, intuitivamente, qualcosa che va al di là dell’orna-mento e dell’alimento, solo allora la città, che è un insieme di persone, prima che di edifici, diventerà veramente verde.

La mostra e il libroAbbiamo allora iniziato a cercare chi, fra i progettisti stesse lavorando in questa direzione. Ne è venuto fuori un panorama ad oggi inedito perché ancora nessuno aveva riunito i proget-ti di quella che ormai si chiama Vegetecture, indicando con una parola sola l’integrazione fra piante e architettura. Il libro è la prima panoramica della Vegetecture a livello mondiale, l’organizzazione in ordine cronologico permette di leggere l’e-voluzione di questa tipologia nel corso del tempo. La mostra abbandona le obsolete immagini ferme per offrire un vero e proprio spettacolo in movimento, immergendo il visitatore in un ambiente che lo avvolge completamente grazie a sofistica-te tecnologie di proiezione di ultima generazione.

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VEGETECTURE - la mostra - 5/8 ottobre 2011 - Made ExpoSalone A.A.A. Agricoltura Alimentazione Architettura - Pad. 2

VEGETECTURE - il libro - A cura di Maurizio CorradoIn collaborazione con Marco FerrariSistemi Editoriali - Simone 2011Dalla A di Emilio Ambasz alla Z di Zaha Hadid, tutti gli architetti che stanno lavorando col verde. Per la prima volta riunite insieme le architetture internazionali di ultimissima generazione che vedono nel verde un materiale da costruzione, oltre il verde tecnico.

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In architettura l’integrazione del verde attraverso lo sviluppo delle high green technology è ormai un fatto consolidato. Le applicazioni di verde tecnico come il verde pensile, il verde verticale e le biopiscine hanno ormai decine di anni di esperienza alle spalle e hanno dimostrato di essere un valido ed efficace strumento per la costruzione delle nuove città ad orentamento ecologico. L’elemento vegetale è di fatto entrato fra i materiali di costruzione sostenibili per le sue indiscutibili e dimostrate qualità che ne fanno uno strumento ormai indispensabile per raggiungere gli obbiet-tivi posti dal protocollo di Kyoto.Ora anche nel design l’elemento vegetale può trovare un

suo spazio utile alla diffusione dell’idea di sostenibilità e di benessere. Stanno nascendo da qualche anno, in maniera spontanea e intuitiva, proposte che integrano le piante negli oggetti di uso quotidiano. Arrivano da giovani designer che avvertono nelle piante, spesso in maniera ingenua ma con entusiasmo, una possibilità di “rinaturalizzazione” dei nostri ambienti e cercano di portarle nel progetto. Sono prototipi, idee, provocazioni, molte delle quali tradiscono una completa ignoranza anche delle minime necessità che una pianta richiede. Il tema è nuovo, per il settore e per i progettisti, ma è im-portante perché mette in luce il nocciolo della proposta

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VERDE E DESIGN

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dell’architettura sostenibile: il tempo. È il Tempo il vero protagonista del progetto ecologico, e con lui, la cura che ogni progetto richiede. Quando un oggetto, dal cucchiaio alla città, contiene un elemento vegetale vivo come propria parte integrante, la cura che ogni essere vivente richiede diventa parte integrante del progetto e ne condiziona le scelte ponendo la variabile tempo come imprescindibile. La rivista Nemeton e Promoverde, in collaborazione con Una-coma service hanno lanciato il primo Premio internazionale che mira a promuovere l’uso dell’elemento vegetale vivo all’interno della casa, con la sua applicazione agli oggetti di uso quotidiano, per sviluppare una maggiore consapevolezza nei confronti dell’elemento vegetale, protagonista discreto e preponderante di ciò che chiamiamo “natura”. La prima edizione di NATURAL BORN OBJECT DESIGN AWARD si è chiusa a maggio 2011. Il 17 Giugno 2011, nei locali di Unacoma a Bologna, si è riunita la giuria del

Natural Born Object Design Award e ha preso visione di tutti i progetti arrivati, suddivisi nelle sezioni previste dal concorso. Le oltre ottanta proposte, erano provenienti da Italia, Germania, Spagna, Francia, Germania, Giappone. La giuria era composta da:Maurizio Corrado, direttore Nemeton High Green Tech MagazineArturo Croci, esperto di florovivaismoGianluca Cristoni, presidente PromoverdeStefano Frapoli, responsabile PoliflorAnna Lambertini, architetto paesaggistaRoberto Marcatti, architetto, ADI Associazione Design IndustrialeFederica Tugnoli, rappresentante Unacoma. La giuria ha scelto i vincitori dopo aver esaminato una per una tutte le proposte. Il nome dei vincitori sarà reso pubbli-co il 7 ottobre 2011, durante il terzo HIGH GREEN TECH SYMPOSIUM - BRING THE FOREST IN THE CITY, che si terrà al Made Expo.

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Durante il convegno di Giugno 2011 a Milano (Editech, Palazzo delle Stelline, Editoria, innovazione, tecnologie..) ho potuto riflettere sulla sostenibilita’ delle nuove tecnologie editoriali che convergono tutte sui formati e-book ed e-pub, ormai diffusi in rete in quantità sempre crescente.In effetti l’editoria si trova di fronte a scelte strategiche dovendo affrontare una nuova rivoluzione dopo quella di Gutenberg, Infatti siamo nel pieno di una fase di transizio-ne e ridefinizione della scrittura e dei mezzi con la quale viene diffusa e condivisa.La leggerezza della rete in effetti è lapalissiana e l’attitudi-ne delle nuove generazioni a muovercisi con velocità ed autonomia sta configurando nuovi soggetti e nuovi servizi.Pare di seguire una lezio-ne americana di Italo Cal-vino se non fosse per una sensazione di imbarazzo che si prova nell’applicare le categorie calviniane ad una faccenda di business come quella della nuova editoria digitale.Sta di fatto che noi edito-ri su carta ci stiamo mol-to agitando per capire cosa sta succedendo e cosa succederà e, soprat-tutto noi, editori professio-nali, abbiamo finalmente in mano la possibilità di trasformare i nostri libri da strumenti di informazione e formazione anche, in ipertesti che offrano non solo servizi ma anche soluzioni, ap-plicazioni, personalizzazioni; siamo cioè in grado di produrre banche dati al posto di mattoni cartacei (che pure avranno sempre un loro perché). Ad esse si potrà accedere con facili-tà siano esse gratuite o a pagamento, un pagamento che di-venterà sempre più semplice e sicuro, oltre che universalmen-te agibile (a ciò il “grande fratello” sta lavorando alacremente...).Tutti ci chiediamo che fine farà la carta di fronte a questo at-tacco tanto frontale da parte del mondo virtuale, ma, in effetti, a questa, ormai retorica, domanda che ci si pone in effetti da molti decenni, non possiamo che rispondere con uno “sposta-mento” di prospettiva che tenga conto di uno scenario nel quale carta e web coesisteranno, almeno fino a che ci saranno generazioni formate soprattuto da Gutemberg, ma con le dita

già sensibili al touch screen e soprattutto al social network.Facebook ha fatto saltare alcuni passaggi logici ed ha sco-perchiato un pentolone di interattività, reali e potenziali , infinite, e ciò è talmente vero e paradossale da contribuire a creare addirittura un’etica dei contenuti, quasi spontanea, nella quale chi ha paura del grande fratello risulta essere un vecchio rudere orwelliano e niente più.Qui dentro i contenuti passano, entrano ed escono ad una velocità disarmante e con una “leggerezza” sconcertante, e nello stesso tempo con un “rigore” garantito dalla colletti-vità e dalla socialità che ne deriva.Certo questo modello farà saltare filiere intere editoriali, redazionali e distributive, ci sarà certo uno sconquasso al

quale succederà una ri-collocazione dei soggetti ed la nascita di altri nuovi e innovativi ancora.Il nostro lavoro di editori professionali nel campo del “sostenibile” sarà, lo e già, una banca dati considere-vole di conoscenza ed informazioni per il futuro presente: nelle nostre col-lane abbiamo “messo in “cascina” una quantità di “files” incredibile ed abbia-mo contribuito con questa a formare nuovi progettisti sensibili e pronti ad appli-care nuove tecnologie.Consumeremo meno carta? Forse si forse no, ma non

è questa la domanda più importante! Nel complesso con-sumeremo forse meno risorse non rinnovabili.Ma la sostenibilità, come abbiamo imparato sul campo in questi decenni, insiste non solo nel risparmio energetico, du-ro e puro, ma anche e soprattutto su quelle categorie, per il terzo millennio, calviniane, che, provocatoriamente, cito: leg-gerezza, velocità, esattezza, molteplicità, visibilità. Come tutti i geni Italo Calvino aveva già dentro di se il futuro.E la bellezza della carta, la sensualità dello sfoglio, la li-bridine? Quella resterà sempre nelle narici, negli occhi nelle dita dei lettori, ed più prosaicamente anche nelle necessità degli studenti, sempre più mobili fra appunti, rete e cd rom, perché per ora la tavoletta infernale si leg-ge ma non si sfoglia, si guarda ma non si odora... ecc.

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aaa: arChItettura, aGrIColtura,apple...?Carta e weB: Il Futuro dell’edItorIa proFessIonale

Giuseppe Rosaeditor sistemi editoriali

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Nazionale sui prezzi e sui dati statistici”, realizzato da ISMEA, che fornirà informazioni puntuali per gli addetti del settore e per il cittadino al fine d’indirizzare il consumatore verso prodotti italiani certificati.

• la Comunicazione e la promozione nell’ambito di eventi nazionali ed internazionali selezionati al fine della valorizza-zione del settore.

• i Progetti di filiera con lo stanziamento di contributi per pro-getti che realizzino le azioni del Piano.

Nell’ambito delle priorità del Piano, sono state proposte azioni che valorizzino le produzioni di fiore reciso, piante in vaso ornamenta-li da interno e da esterno, attraverso la certificazione di processo e prodotto ecocompatibile ma anche proponendo una riorganizza-zione della produzione attraverso la promozione di forme di asso-ciazionismo per concertare ed ottimizzare l’offerta e standardizzare la produzione al fine di migliorare la qualità del prodotto finale.Il Piano Florovivaistico inoltre, come già accennato, affronta te-matiche nuove prevedendo azioni più incisive per la gestione del verde pubblico, privato e industriale, urbano ed extraurbano dando un forte impulso alla tutela dell’ambiente e del paesaggio considerando le implicazioni che hanno sulla qualità della vita dei cittadini fruitori.Sono stati identificati così i principali “fattori di criticità” del verde pubblico, su cui operare nell’ambito dell’applicazione e sviluppo del Piano quali ad esempio:• la mancanza di capitolati d’appalto per opere a verde com-

pleti di schede tecniche (come invece esistono per le infra-strutture) sulle caratteristiche qualitative di piante, alberi e arbusti idonei al verde urbano o al paesaggismo;

• la mancanza di una regolamentazione a livello nazionale nell’ambito del verde di pertinenza a zone industriali ed artigianali, nonché la creazione di norme e disciplinari rela-tivi alla progettazione, realizzazione e cura del verde urbano ed extraurbano.

• la necessità d’idonea formazione per gli operatori del settore.Ampio spazio è stato inoltre dato alla ricerca relativa al compar-to delle fonti energetiche rinnovabili dal quale non si può più prescindere all’interno di una politica energetica nazionale e co-munitaria, anche per le dimostrate conseguenze dell’uso indiscri-minato di risorse non rinnovabili sull’ambiente ed in particolare sui cambiamenti climatici.L’Italia e l’Unione Europea devono infatti ridurre il consumo di combustibili fossili per invertire la tendenza al riscaldamento globale e rispettare così gli impegni sottoscritti nell’ambito del trattato di Kyoto.Al fine di affrontare e discutere tematiche comuni ai vari Paesi dell’Unione e predisporre un regolamento comunitario ad hoc per il Settore che possa tutelare le azioni delle aziende e di tutti gli operatori della filiera in un periodo di evidente crisi e recessione del comparto, è intenzione di questo Ministero ri-chiedere l’istituzione di un “Comitato Permanente del Settore

È con molto piacere che il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, ed in particolare l’Ufficio SAQ VI – Flo-rovivaismo – della Direzione Generale dello Sviluppo agroali-mentare e della qualità, sottopone all’attenzione di lettori spe-cializzati le attività intraprese dal Ministero nell’ambito del comparto Florovivaistico descrivendo le azioni innovative inseri-te nel Piano del Settore Florovivaistico 2010/2012 che è sca-ricabile dal sito www.politicheagricole.gov.it.Il Settore, assai importante dal punto di vista sociale ed eco-nomico considerando l’elevato numero di occupati e le attività indotte promosse, ha ricadute nel comparto agricolo ed anche in quello industriale e commerciale, nonché sul paesaggismo che coinvolge il “verde” inteso come ambiente, progettazione e sviluppo, da anni attendeva un Piano operativo in grado di affrontare anche le nuove tematiche in essere per il Settore.È per questo che sin dall’istituzione dell’Ufficio nell’anno 2009, il Tavolo di Filiera del Settore, con tutti i rappresentanti delle Regioni, delle Associazioni, dei Distretti florovivaistici, dei Con-sorzi, delle Cooperative, nonché i rappresentanti delle Organiz-zazioni agricole e della Ricerca pubblica è stato impegnato nella predisposizione di un documento condiviso, per dar voce alle diverse proposte operative, che avrebbero poi generato, previo lavoro di un Gruppo ristretto di esperti, il Piano di Set-tore Florovivaistico 2010/2012 approvato dalla Conferenza Stato-Regioni nell’aprile del 2010.Il Piano di settore introduce delle tematiche come il “verde pub-blico, privato, industriale, urbano e periurbano” nonché lle “fon-ti energetiche rinnovabili” che sono aspetti non più trascurabili all’interno di un discorso più organico che tenga conto delle implicazioni sulla qualità della vita del cittadino in termini di salute, risparmio energetico e rispetto per l’ambiente.L’obiettivo del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Fore-stali è anche quello di predisporre prima a livello nazionale e successivamente, qualora condivise le esigenze con Commissione Europea e Stati membri, a livello comunitario una regolamentazio-ne del Settore, con la definizione di un quadro legislativo chiaro ed efficace per affrontare le varie criticità oggi esistenti. In partico-lare il Piano prevede lo sviluppo di alcuni obiettivi tra i quali:• la Ricerca: che si occupa attualmente dello sviluppo di nuo-

ve molecole per la difesa fitosanitaria e l’estensione d’impie-go ai prodotti florovivaistici dei formulati in commercio;

la Qualità dei servizi: con la certificazione di processo e di prodotto, con lo sviluppo della logistica e con l’implementa-zione della rete dei dati;

Il Piano prevede infatti la semplificazione degli aspetti distri-butivi legati ai problemi logistici connessi al “Sistema Paese” andando ad evidenziare la mancanza attuale di piattaforme logistiche che permettano una piena recettività e conseguen-te oculata distribuzione del prodotto finale.

Dal Punto di vista della “informazione” il Piano prevede, la cre-azione di un Portale Istituzionale che contenga un “Osservatorio

saluto del Ministero delle politiche agricole alimentari e ForestaliAlberto Manzo

dirigente ufficio saCo vI – Florovivaismo

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sarà quello di mantenere sempre vivo il coinvolgimento dei vari operatori del settore, al fine di raccogliere e recepire le esigenze del territorio per realizzare in maniera efficace gli obiettivi fissati nel Piano del settore Florovivaistico.

Florovivaistico” presso la Commissione Europea, con la partecipa-zione dei ventisette rappresentanti istituzionali degli Stati Membri.L’impegno del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ed in particolare dell’Ufficio SACO VI – Florovivaismo,

mersi negli spazi rurali e soprattutto in quelli urbani, dove il verde pubblico e privato giocano un ruolo primario sul paesaggio, sull’ambiente e sulla salubrità dell’aria, ovvero sul benessere so-ciale. L’uso e la diffusione delle tecnologie per il verde dai giardi-ni pensili al verde verticale all’abbinamento dei sistemi verdi con le acque, stanno cambiando profondamente il concetto stesso di verde come ‘servizio’ portandolo ad un ruolo di protagonista nel-la trasformazione delle città in ambienti sostenibili, sani e belli.PromoVerde, è un anello di congiunzione tra Amministratori, operatori e popolazioni ed è aperta ai privati cittadini, agli En-ti, alle imprese ed agli altri soggetti giuridici, che ne condivido-no gli obiettivi e desiderano impegnarsi nel perseguirli.

Giovanni Li Volti

Promoverde è un’Associazione Culturale senza fini di lucro che riunisce tutta la filiera del verde con il fine di sensibilizzare la collettività sui problemi dell’ambiente, del paesaggio, del verde e del florovivaismo e di suscitare, stimolare e assecondare la domanda di verde da parte dei singoli e della collettività, non-ché di promuovere l’integrazione fra aspetti tecnico scientifici ed applicativi in materia.Lo stile di vita moderno ci porta a vivere in ambienti sempre più progettati, dove anche gli elementi naturali sono oggetto di com-posizione artistica e architettonica e, proprio per questo, i costrut-tori di verde devono essere particolarmente preparati e sensibili per fornire prodotti e servizi di qualità. Tale qualità dovrà espri-

mento delle condizioni di vita degli agricoltori e delle loro famiglie.I temi forti di questa cultura della meccanizzazione sono la produttività della terra, la razionalità nell’uso dei fattori produt-tivi, l’industrializzazione dell’economia primaria, la qualità delle lavorazioni. Da alcuni anni a questa parte, tuttavia, lo sviluppo dell’agricoltura multifunzionale e delle attività economiche in ambiente rurale ha fatto crescere il ruolo dell’agricoltura al di là

Guglielmo Gandinoamministratore delegato

L’associazione dei costruttori di macchine per l’agricoltura, la cura del verde e il movimento terra - Unacoma - ha l’obiettivo non soltanto di rappresentare le istanze del settore e garantire alle industrie associate un adeguato sistema di servizi, ma anche di promuovere una cultura della meccanizzazione.L’impiego dei mezzi meccanici, infatti, costituisce un importante fattore di sviluppo economico, di progresso sociale, di migliora-

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delle attività all’aperto, degli stili di vita, delle aspettative sociali legate all’ambiente e al rapporto con la natura. Di pari passo con l’impegno dell’associazione – sempre più coinvolta con convegni, eventi e collaborazioni sul tema degli spazi verdi – è cresciuta l’attività della società di servizi Una-coma Service, specializzata nell’organizzazione di eventi, che ha già all’attivo due edizioni di ExpoGreen, la rassegna fieri-stica interamente dedicata all’outdoor, che nella scorsa edi-zione di EIMA International ha dato vita ad EIMA Mia, il primo salone specializzato nell’agricoltura multifunzionale, che partecipa anche alle attività formative dando sostegno, ad esempio, al Master in progettazione del paesaggio e degli spazi verdi promosso dall’Università di Torino e che si svolge presso Città Studi di Biella. Il rapporto con la natura e la diffusione di una cultura dell’ambiente rappresentano, insom-ma, la grande sfida del nuovo millennio, che coinvolge scienze e discipline diverse, dall’agronomia alla botanica, dall’architettura fino alla sociologia e alla psicologia ambien-tale, una sfida alla quale l’Unacoma e l’Unacoma Service intendono contribuire con l’apporto di tecnologie sempre più accessibili, intelligenti e a misura d’uomo.

delle sue funzioni produttive tradizionali. All’agricoltura si rico-noscono valenze ambientali, di presidio sul territorio, di carat-tere sociale e ricreativo che ampliano notevolmente il raggio d’azione del settore e che lo portano ad includere attività e competenze sempre più ampie, vedi quelle legate alla cura del paesaggio, all’architettura, alla qualificazione e alla gestione delle aree verdi, nella prospettiva di “disegnare” intorno all’uo-mo un ambiente accogliente, salutare, affascinante.Con questa evoluzione del settore primario – che si riassume nel concetto delle “3A” (agricoltura, alimentazione e architet-tura) – si è necessariamente ampliata anche l’ottica dell’indu-stria produttrice di mezzi meccanici e la portata “culturale” dell’attività dell’associazione costruttori, inserita in modo sem-pre più organico nel network Nemeton. In questi anni sono state sviluppate tecnologie per le attività multifunzionali, spes-so superando la tradizionale distinzione fra mezzi meccanici per l’agricoltura e mezzi per il giardinaggio, con un amplia-mento della gamma in funzione di tutte quelle attività di cura e manutenzione delle aree verdi che si collocano a metà strada fra l’agricoltura e il gardening.Di conseguenza è cresciuta l’attenzione dell’associazione nei confronti dei nuovi business, delle nuove fasce di utenza,

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L’opINIoNE

I nuovi stili di vita e le emergenze ambientali ci im-pongono di concepire in modo nuovo le nostre città. È diventato urgente dare al verde urbano un ruolo diver-so: da decorazione a elemento funzionale nello spazio architettonico. Da sempre, infatti, il verde e la natura hanno occupato, nelle nostre città, spazi circoscritti. Dai giardini di Babilonia ai cinquecenteschi giardini all’italiana, fino ai nostri parchi pubblici, gli spazi verdi sono sempre stati rappresentati da oasi, più o meno grandi e rigogliose, ma chiaramente delimitate e distinte dalla successione delle costruzioni cittadine. Oggi il verde comincia a insinuarsi all’interno delle architetture in modo nuovo, penetrando negli spazi e negli interstizi ricavati nella tessitura delle costruzioni urbane. Tante le archistar coinvolte in progetti che prevedono soluzioni “green” innovative, realizzate da equipe di progettisti e florovivaisti. Giardini verticali, muri vegetali, “garden roof” o interi edifici incastona-ti all’interno di dune verdi: queste le nuove forme che il “verde” assume nelle nostre città, dove tutto è di-ventato funzionale al risparmio di spazio, alla conse-guente verticalizzazione delle strutture e alla sosteni-bilità ambientale.La Cia, da sempre impegnata nella tutela del paesaggio e nella salvaguardia del verde urbano, appoggia e pro-muove la lungimirante sinergia tra architettura e floro-vivaismo nella ricerca di innovative soluzioni urbanisti-che che diano una risposta concreta alle rinnovate esigenze della vita in città. La tecnologia, inoltre, ha contribuito a dare delle soluzioni sostenibili a questi nuovi giardini: pannelli pre-allestiti di prato applicati sui muri, pareti esterne in eco-cemento con tasche per le piante, divisori vegetali per ufficio a siepi da interno, o pareti di lichene naturale.L’urbanistica cittadina va ripensata in funzione delle emergenze ambientali e alimentari che il nostro piane-ta è costretto ad affrontare. La sottoscrizione del pro-tocollo di Kyoto da parte dell’Unione Europea ci impo-ne di rispettare dei precisi limiti quantitativi di anidri-de carbonica, o di compensarne le emissioni tramite l’introduzione di spazi verdi, autentici “serbatoi” di

ossigeno, di cui abbiamo bisogno anche nei nostri centri urbani. Un edificio progettato e costruito secon-do i criteri dell’eco-sostenibilità, inoltre può dare un grande contributo in termini di risparmio energetico, idrico ed ambientale, oltre che economico. Il “verde” urbano svolge una duplice funzione: un’azio-ne di contenimento gli effetti dello smog cittadino (responsabile dell’11 per cento dei casi di aggravamen-to di asma dei bambini, del 18 per cento dei problemi acuti negli anziani affetti da bronco pneumopatia cro-nica ostruttiva e del 23 per cento di problemi acuti negli anziani malatido patologie coronariche, secondo il progetto europeo Aphecom) e un fattore fondamen-tale di miglioramento della vivibilità del centro urbano. Lo stile di vita frenetico delle metropoli, infatti, spesso non permette di ritagliarsi del tempo per recarsi al parco o ai giardini pubblici. L’architettura contempora-nea risponde a quest’esigenza spostando la natura sulle facciate degli edifici, nei tetti degli uffici, negli androni dei palazzi, nelle rotonde e nelle aiuole spar-titraffico. Certamente non si potrà fare jogging su un garden roof, ma questo contribuirà comunque al mi-glioramento della qualità della vita di chi lo abita o lo frequenta, perché migliora la qualità dell’aria e perché contribuisce a creare un ambiente più confortevole, più adatto alla socializzazione e psicologicamente più ripo-sante. “Rinaturalizzare” gli ambienti urbani, deve di-ventare un imperativo soprattutto nelle grandi città, dove il contatto salutare con il verde manca quasi del tutto. Tanti i recenti progetti di questo tipo, la maggior parte ancora da costruire, come il Bosco verticale Iso-la a Milano o l’asilo nido interamente ricoperto di prato che sarà realizzato a Roma, o il Museo Quai Branly di Jaen Nouvel a Parigi o il Caixa Forum di Patrick Blanc a Madrid, solo per citarne alcuni.Da qualche anno, quindi, l’arredo urbano sta aprendo nuove strade percorribili per le aziende che operano nel florovivaismo, e che sono così portate a collabora-re direttamente con il mondo dell’architettura e della costruzione sostenibile, specializzandosi nelle tecnologie sempre più sofisticate del settore.

Giuseppe Politipresidente nazionale

Coloriamo di verde le nostre cittàFlorovivaismo e architettura: un binomio necessario per affrontare le nuove sfide dell’arredo urbano.

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mezzo alla natura e contemporaneamente promuovere i prodot-ti e i servizi delle aziende. La tecnologia usata per consentire la rilevazione dei tempi è la RFID (radiofrequency identification) con chip passivi e a perdere (senza batteria e da non riconsegnare) posti sulla scarpa del corridore e antenne poste lungo il percorso, alimentate con pannelli solari. L’appassionato può gestire in au-tonomia direttamente sul posto la propria attività. I tempi rileva-ti possono essere stampati in loco, inviati via sms e/o e-mail costituendo così una banca dati personalizzata con i risultati degli allenamenti sostenuti su quel dato percorso. In futuro si può pensare a una rete nazionale di percorsi attrezzati da segna-lare sulle guide e offrire un’ulteriore opportunità per un nuovo turismo ecologico. Abbiamo molto apprezzato l’idea progettuale delle “3A“ verso l’Expo 2015 elaborata da Nemeton Network, che si ricollega perfettamente con il tema delle 4A (agricoltura, alimentazione, ambiente, atletica: un’alleanza per l’eccellenza”) i cui contenuti sono stati ampiamente illustrati nell’ambito della nostra relazione al MIA 2010.In questo contesto riteniamo che il ruolo dell’atletica leggera sia paragonabile quello di un catalizzatore in una reazione chimica: mettere in relazione tanti elementi, apparentemente lontani tra loro, e coniugarli in un unico grande disegno ecologico, che individui negli stakeholder non soltanto gli addetti ai lavori (visione riduzionista) ma un ambito più articolato di potenziali portatori di interessi culturali da stimolare e sollecitare (visione ecologica o olistica).A questo proposito ci sentiamo di proporre una ridefinizione dello slogan studiando anche una linea grafica che unisca il tutto: 3A+Atletica: per uno sviluppo ed un benessere sostenibile.

Giuliano Grandi

In occasione del MIA 2010 Fidal Servizi ha avuto l’opportuni-tà di esporre le proprie linee strategiche, il contributo progettua-le e le attività che l’atletica leggera, praticata da centinaia di migliaia di atleti e appassionati, è in grado di offrire per un incremento della competitività del sistema “agro-ambientale” e per l’affermazione, più in generale, di una visione olistica dello sviluppo sostenibile.Fidal Servizi è la struttura operativa della Federazione Italiana di Atletica Leggera, che attraverso il brand “Casa Italia Atletica” diffonde in Italia e all’estero da oltre tredici anni le eccellenze italiane legate all’agro-alimentare, al turismo, al made in Italy, collegandole non solo con le performance dei propri atleti ma soprattutto con il sistema di valori e gli stili di vita che 180.000 tesserati alla FIDAL, oltre agli 11,1 milioni di appassionati e 15,3 milioni di interessati, propongono quotidianamente correndo, camminando e marciando ovunque per il benessere e la salute.Uno strumento che abbiamo proposto per incrementare un utilizzo corretto del territorio è costituito dalle “fattorie sportive”, ulteriore declinazione delle prospettive di evoluzione positiva del tema della multifunzionalità in agricoltura. Noi riteniamo che le nostre proposte costituiscano un’interessante modalità per vive-re il territorio delle fattorie e degli agriturismo in modo attivo e partecipato, entrando in relazione con le persone e l’ambiente, fattori determinanti per trasformare un’immagine di bellezza in un fenomeno altamente culturale.Il percorso intelligente ed ecologico nelle fattorie e agriturismo si snoda nei prati della fattoria, è misurato e tecnologicamente dotato di apparecchiature per la rilevazione dei tempi di percor-renza totali e parziali. Si tratta di un nuovo modo per praticare l’atletica (allenamenti, gare, wellness, jogging, walking, ecc.) in

L’atletica leggera come valore aggiunto alla visione ecologica dello sviluppo sostenibile.

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MEDIA pARTNER

COLLANA COSTRUIRE NATURALMENTE

Nemeton High Green Tech MagazineNemeton è un semestrale italiano/inglese dedicato alle alte tecnologie per il verde: giardini pensili, verde verticale, biopi-scine, costruzioni in bambù, paglia, terra cruda. Nei suoi due anni di vita si è guadagnato un posto fra le riviste cult del progetto ecologico. “Nemeton” è una parola di origine celtica che indica il bosco sacro, il luogo in cui si evidenzia l’unione fra natura e uomo, l’identità, l’appartenenza. Si sta diffonden-do una nuova attenzione all’elemento vegetale che rovescia la prospettiva con la quale abbiamo sin’ora considerato il “verde”, che nella cultura del progetto è considerato un servizio. La proposta è di invertire i ruoli, è l’architettura a essere un servizio, e il verde il nostro reale luogo dell’abitare. È un cambiamento che coinvolge l’agricoltura, l’alimentazione, l’ar-chitettura e il paesaggio, il design e l’abitare. La rivista nasce anche dalla consapevolezza che la tecnologia non è sufficien-te, non basta sapere come fare, è necessario sapere perché e cosa fare. E questo va cercato nelle filosofie, nelle religioni, nelle antropologie, nelle scienze della natura e in quelle dell’uomo, argomenti che trovano spazio nel bosco sacro di Nemeton attraverso autori e progettisti internazionali. La newsletter di Nemeton raggiunge 90.000 professionisti ogni quindici giorni. www.nemetonmagazine.net

Gruppo Editoriale SimoneIl Gruppo Editoriale Esselibri Simone ha 35 anni di esperienza nel campo dell’editoria (codici, manuali, di-dattica, strumenti professionali, software, cd-rom). Il catalogo conta più di 1.000 volumi. Attraverso il logo Sistemi Editoriali si rivolge agli architetti ingegneri, geo-metri, progettisti, aziende, uffici tecnici dell’amministra-zione pubblica, università di Architettura, Ingegneria, con particolare attenzione alle tematiche della sostenibilità e dell’ecologia e del verde con la produzione di una colla-na leader di architettura sostenibile e verde che ha proposto per la prima volta in Italia temi di innovazione tecnica e culturale.

www.simone.itwww.sistemieditoriali.it

Culturadelverde.itIl portale Culturadelverde.it offre un panorama completo delle soluzioni, delle notizie e degli approfondimenti sul mondo del verde. Nasce dall’unione delle esperienze di Image Line nella realizzazione di portali sull’agricoltura e di Green Target nel settore del verde. L’integrazione delle com-petenze di queste due realtà ha portato all’ideazione del sito internet Culturadelverde.it, un motore di ricerca in cui sono raccolti articoli, informazioni e pubblicazioni sul mon-do del verde. Qui intorno al tema del verde si incontrano i mondi dell’agricoltura, dell’architettura, del design e della sostenibilità. La newsletter di Culturadelverde raggiunge 100.000 pro-fessionisti ogni quindici giorni.

www.culturadelverde.it

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tavole rotonde e momenti di formazione relativi alla cultura e alla coltura del verde: ambiente, territorio e paesaggio sono al centro di riflessioni e approfondimenti. Questi gli aspetti che fanno dell’evento un importante riferimento per coloro il cui mestiere è il verde in tutte le sue sfumature. Infatti, la mostra mercato si caratterizza così in tre sezioni distinte:• Garden shop• Giardini in corso• Animal Show.

MIA Multifunzionalità in agricolturaIl salone dedicato alla multifunzionalità nel mondo agricolo, per cogliere ogni sfumatura di un modello di sviluppo vincenteNell’ottobre 2010, EIMA International, la grande mostra inter-nazionale di macchine per l’agricoltura che conta oltre 1.600 espositori e più di 140.000 visitatori, ha ospitato per la prima volta un’area tematica interamente dedicata alle attività a sup-porto del reddito delle imprese agricole definite, appunto, mul-tifunzionali. È MIA, il salone della Multifunzionalità in Agricol-tura: un importante e unico appuntamento che fa da punto di incontro tra aziende e pubbliche amministrazioni che vogliono impegnarsi in questa sfida strategica del settore primario. Il salone MIA è concepito come un’esposizione interattiva com-pletamente ambientata nel verde che attraversa i diversi pae-saggi che caratterizzano il nostro paese e le sue eccellenze: partendo dai territori montani, passando dalle aree fortemente produttive, fino ad arrivare alle città in un ambiente in cui l’agricoltura e il verde sono il comune denominatore della so-stenibilità ambientale ed energetica.Multifunzionalità in agricoltura: una grande opportunità per l’azienda agricola

Il concetto di “Multifunzionalità in Agricoltura” è sempre più in voga all’interno del dibattito di politica economica, in particolar modo in seguito alla riforma della PAC del 1999 dove il prin-cipio fondamentale è quello di integrare gli obiettivi ambientali nei suoi diversi interventi. Il d.lgs. n. 228 del 18 maggio 2001 orienta e modernizza le attività dell’agricoltore definendo le at-tività connesse che può svolgere.Multifunzionalità, in questo caso, vuole dire “un’esperienza com-pleta del territorio” e riconoscere, finalmente, il ruolo di protago-nista che l’agricoltore ha nello sviluppo sostenibile connesso ai temi della cultura dell’ambiente come la difesa del suolo, delle risorse idriche, della biodiversità e del paesaggio e della produ-zione energetica da fonti rinnovabili ed alternative. Questo nuovo grande scenario intende creare una rete di incontri e contatti tra operatori agricoli, imprese, pubbliche amministrazioni ed anche professionisti di provenienza “extragricola” ma ugualmente coin-volti nell’argomento, come urbanisti, architetti ed economisti.La collaborazione e il dialogo tra le diverse discipline diventano importanti per lo sviluppo dell’azienda multifunzionale. Ed è riscoprire, dunque, i molteplici aspetti dell’agricoltura per farne una risorsa preziosa per migliorare la qualità della vita di tutti.

ISPIRAZIONE NATURALEAmbiente, paesaggio, benessere, animali da compagniaIspirazione Naturale è una manifestazione dedicata principal-mente al giardino e al paesaggio che grazie alla sua originale formula riesce ad integrare le esigenze commerciali e promo-zionali del settore professionale con quelle del grande pubblico e degli hobbisti. Le aziende hanno l’opportunità di esporre piante, arredi, macchine e presentare nuove tecnologie appli-cate al settore. Inoltre, Ispirazione Naturale promuove convegni,

A.A.A. Agricoltura Alimentazione Architettura2011, Anno internazionale delle Foreste: ormai è evidente che la strada dell’architettura sostenibile porta verso un rapporto sempre più profondo e consapevole con il verde. Si sta diffon-dendo un cambiamento che coinvolge l’agricoltura e quindi l’alimentazione, l’architettura, il paesaggio, il design e l’abitare. Tutte discipline che si scoprono, ora più che mai, indissolubil-mente legate da uno stesso denominatore comune: il verde.A.A.A. Agricoltura Alimentazione Architettura è una mostra dedicata alle eccellenze della sostenibilità Made in Italy, alle nuove tendenze dell’architettura green, un cantiere verde dove trovano spazio le tre A che rappresentano il futuro della sostenibilità: Agricoltura, Architettura, Alimenta-zione, tre ambiti che non solo hanno in comune il rapporto

con il verde, ma scandiscono la vita degli esseri umani e sono alla base della sussistenza, dove le scelte operate ricoprono un’importanza strategica senza paragoni, al pun-to da aver ispirato il tema portante dell’EXPO 2015 “Feeding the Planet, Energy for Life”.All’interno dello spazio A.A.A. sono presentate opere e pro-dotti che evidenziano i sistemi tecnologici impiegati in re-lazione all’efficienza energetica e a materiali e tecnologie sostenibili. Un ricco contenitore di eventi per i professioni-sti, dove tutte le novità operative del verde tradizionale e tecnico, verde pensile, verde verticale, il variegato mondo del florovivaismo, sono riunite in un unico ambito dove trovano spazio anche le più innovative soluzioni per la tutela e la valorizzazione dell’ambiente.

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Caleidos Group Srl via Bologna, 292 44124 Ferrara - ITALYTel/Fax +39 0532 [email protected]

Caleidos Group è il partner ideale per le Vostre esigenze di design e comunicazione. Ca-leidos group srl offre servizi di design integrato e comunicazione per aziende italiane ed internazionali. La caratteristica che contraddistingue Caleidos è l’integrazione tra design di prodotto, marketing e promozione multicanale. Da 10 anni il gruppo si occupa dell’i-deazione e realizzazione di prodotti industriali, seguendoli anche nella loro promozione su diversi canali: fiere, eventi, web, riviste di settore, pubblicità cartacea, promozione on line, prodotti multimediali, video e ricostruzioni virtuali in 3D.

DAKU ITALIA srlP.le Pieve, 16447100 Forlì - ITALYTel. +39 0543 480496 Fax +39 0543 487642 [email protected]

DAKU opera nel settore del verde pensile in Italia dai primi anni ’90. Specializzata nello studio, nella progettazione e nella realizzazione di tutte le diverse tipologie di verde tec-nico (fruibile e non) da realizzare sulle coperture di ogni tipologia o destinazione d’uso dell’edificio. DAKU ha nella propria gamma i prodotti e le tecnologie per far fronte alle scelte architettoniche più ardite e i nostri installatori, altamente qualificati, sono in grado di garantire l’intero processo costruttivo. DAKU Italia è a disposizione con il proprio team di tecnici per far fronte alle richieste più diversificate del mercato, dall’Impresa Generale, al Progettista e al Privato.

Gardenalto srlvia Garzoni, 848012 Bagnacavallo (RA) - ITALYTel. +39 0545 61466 Fax +39 0545 935413 [email protected]

Gardenalto propone sistemi di coperture a verde pensile estensivo ed intensivo specifica-tamente studiati per tutti i contesti architettonici in cui vi sia la necessità di realizzare uno spazio verde in assenza di terreno. I sistemi si basano sull’utilizzo di substrati minerali a struttura vascolare che hanno il grande vantaggio di essere porosi, quindi di avere una ottima ritenzione idrica; a ciò uniscono una grande capacità drenante e possono essere di tipo intensivo o estensivo, cioè ad alta o bassa manutenzione, tutti pompabili con sistemi a pressione in quota. La natura minerale permette di mantenere la struttura chimico-fisica inalterata nel tempo.

Fondata nella metà degli anni ‘60, la Giovannetti si propose subito all’attenzione mondia-le con prodotti innovativi e di ricerca, inserendosi perfettamente nel clima di sperimen-tazione di quegli anni, durante i quali venivano elaborate nuove forme e proposte capaci di soddisfare il bisogno di relax, del conversare e dello stare insieme. La poltrona Albero ha la forma semplice dell’albero, che nella seduta accenna un grande sorriso, è realizzata con materiali naturali: la struttura in legno privo di formaldeide, gli imbottiti senza sostanze inquinanti e riciclabili e i rivestimenti che assecondano la forma e i colori dell’albero. L’idea di “portare la foresta nella città” è alla base di questo progetto, con la poltrona Albero si ha la possibilità di avere una foresta in salotto!

Giovannettivia Pierucciani, 251034 Casalguidi (PT) - ITALYTel. +39 0573 946223 Fax +39 0573 946224 [email protected]

Digialta è formata da un team di artisti digitali che opera da anni nei più svariati contesti dell’immagine in movimento; reinterpreta oggi le più innovative tecniche videoartisti-che “vestendo” di luce lo spazio, in maniera immersiva e assolutamente non invasiva. Il nostro “cantiere” è la città, i suoi spazi pubblici, che entrano in rapporto diretto con la gente: attraverso l’illuminazione gli edifici prendono nuove forme, nuovi linguaggi, una diversa emotività, in grado di coinvolgere il pubblico verso una forma di percezione radicalmente diversa dal quotidiano. Tecnologia e cultura si fondono, e lo stesso spazio urbano diviene attrattiva, paesaggio, opera d’arte; il videoproiettore come nuova lanterna magica per stupire, valorizzando gli spazi architettonici. Digialta è inoltre attiva nella produzione di video pubblicitari, aziendali e videoclip a livello nazionale e internazionale.

DIGIALTA di Domenico Giovannini & c.Via Emilia Levante 39848014 Castel Bolognese (Ra)Fax +39 0546 656068www.digialta.com

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Guercio S.p.A.Strada Ciriè, 17710072 Caselle Torinese (To) - ITALYTel. +39 011 9975825Fax +39 011 [email protected]@guercio-forma.comwww.guercio-forma.com

La Guercio S.p.A. opera nel settore legnami dal 1919. L’azienda propone varie linee di prodotti in legno, tra cui FORMA Professional, rivolta ai Professionisti e agli Architetti del verde, che comprende coperture, strutture per esterno e tetti, arredo per terrazze, piscine e giardini, disponibili a catalogo e su misura. L’azienda offre una serie di servizi Profes-sional, dedicati agli operatori di questo settore, per adeguare la produzione alle esigenze progettuali. La Guercio spa mette a disposizione la propria esperienza per la produzione e progettazione su misura di qualunque pergola, libera o addossata, per coperture leggere o portante.

Kronos Ceramichevia Monte Bianco, 341042 Fiorano Modenese (MO)- ITALYTel. +39 0536 927711 Fax +39 0536 845608 www.pavimenti-per-esterni.it

Da oltre 30 anni sul mercato, KRONOS è costantemente impegnata nell’evoluzione dei propri prodotti. Un’attenzione assidua al progetto e una comunicazione specifica con i migliori professionisti dell’edilizia garantiscono un know-how ricco di proposte innovative e sorprendenti, che sfruttano al massimo le potenzialità del gres porcellanato. Kronos Tecnica adotta un approccio progettuale a tutto tondo, guidato da un’idea di estetica per-fettamente armonica e coordinata.Le soluzioni proposte da Kronos Tecnica offrono a progettisti, designer e architetti la possibilità di interfacciarsi con un unico fornitore e di utilizzare una sola tipologia di ma-teriale per l’intero progetto architettonico.

Latifolia group si occupa, da anni, di tutto ciò che concerne la progettazione e la realizza-zione di aree a verde, in esterno, interno e non solo. Realizza l’allestimento di scenogra-fie ed ambientazioni per comunicare e trasmettere idee, progetti ed emozioni attraverso l’ambiente e la natura. In particolare siamo specializzati nella: 1. Progettazione, realiz-zazione e manutenzione di giardini. 2.Progettazione e realizzazione di stand “chiavi in mano” dalla struttura all’arredo, dall’impianto elettrico all’impianto video. 3. Allestimento a verde e noleggio di fiori e piante per ogni tipo di evento.

Latifolia Groupvia Confortino, 3940056 Crespellano (BO) - ITALYTel. +39 051 962502 Fax +39 051 962285 [email protected]

POLIFLOR Società Cooperativa arlvia Ravegnana, 326Località PRADA 48018 Faenza (RA) - ITALY Tel. +39 0546 44154 Fax +39 0546 44444 [email protected]

Azienda leader nella fornitura, sviluppo e realizzazione sistemi di verde verticale, verde pensile estensivo, siepi prevegetate e tappeti erbosi. L’esperienza di Poliflor è nota in Italia e nel resto d’ Europa per progetti di inverdimento delle aree urbane (fabbricati, spartitraffico, tetti, pareti verticali, scarpate, tramvie, edifici con pendenze o elementi ar-chitettonici disomogenei), con realizzazioni customizzate e soluzioni innovative dal punto di vista tecnologico, funzionale ed estetico.

Righetti Romano Piante coltiva alberature dal 1872 e vanta una consolidata esperienza e un’estesa clientela europea e italiana. Negli anni l’azienda, attraverso la ricerca arbori-cola e i continui aggiornamenti sulle forme e le tecniche di allevamento, ha potuto man-tenere un elevato livello di qualità del prodotto, incrementando l’originalità e la creatività nelle forme e nelle specie. Oggi Righetti è un brand consolidato nel mercato vivaistico, e il suo prodotto è riconosciuto come emblema di uno stile unico. Un’azienda nata alla fine dell’Ottocento e proiettata nel terzo millennio, con una vocazione innovativa e un ruolo di spin-off della paesaggistica contemporanea.

Righetti Romano Piante & C.via San Sebastiano, 25/A51100 Bottegone (PT) – ITALYTel. +39 0573 545171fax +39 0573 [email protected]

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Tubex srlvia Morandi, 341013 Castelfranco Emilia (MO) - ITALYTel. +39 059 921286 Fax +39 059 [email protected]

Tubex è sempre stata un’azienda all’avanguardia nello sviluppo degli shelter, sin da quan-do sono iniziate le prime ricerche sulle protezioni shelter per alberi nei primi anni Ottan-ta. Il marchio Tubex è ormai conosciuto in tutto il mondo e percepito come garanzia di qualità del prodotto e del servizio offerti. Il nostro obiettivo è aggiungere valore ai nostri clienti, e ciò può essere realizzato solo attraverso la comprensione dei loro bisogni in ogni settore di mercato: silvicoltura, viticoltura, paesaggistica, frutticoltura. Offriamo una vasta gamma di prodotti che migliorano sensibilmente l’attecchimento delle piante giovani.

via De Mosso, 1713900 Biella (BI) - ITALYTel. +39 015 8353485 Fax +39 015 2471290via Carroccio, 1220123 (MI) - ITALYTel. +39 02 89420041Fax +39 02 58101690 [email protected]

V-energy è un’azienda italiana nata a Biella in risposta ad uno dei principali bisogni dell’industria manifatturiera in Italia di componenti e sistemi dedicati alla produzione di energia rinnovabile, in particolare alla produzione di moduli fotovoltaici di qualità. V-energy opera sui seguenti segmenti di mercato: 1 Realizzazioni civili, studiando impianti per vestire completamente la falda del tetto di casa con ottimi risultati estetici; 2 Realizzazioni industriali anche con smaltimento eternit; 3 Realizzazioni “speciali” con moduli trasparenti, per applicazioni su serre, pergolati, terrazze, parking, soffitte, colorati per realizzazioni di pregio e architettonicamente integrate nei centri storici e in zone con vincoli pae-saggistici, di dimensioni particolari per impianti fatti “su misura”; 4 Realizzazioni innovative con mo-duli bifunzionali, solare e termico, per la riduzione dei consumi termici e l’incremento dell’energia del modulo fotovoltaico del 20% e con il tetto fotovoltaico V-energy, per una sostituzione completa della copertura con un sistema fotovoltaico innovativo; 5 Realizzazione di soluzioni “chiavi in mano”, con la collaborazione di installatori partner selezionati; 6 Realizzazione di pensiline fotovoltaiche per abitazio-ni, di parking fotovoltaici di grandi dimensioni o di stazioni di sosta e rifornimento per veicoli elettrici.

VULCAPLANT srlvia Emilia est, 43541100 Modena - ITALYTel. +39 059 921286Fax +39 059 9536990www.vulcaplant.it

Vulcaplant produce e distribuisce substrati minerali vulcanici e inerti vulcanici per le vegetazioni in generale; in specifico vivaistico, ornamentale, viticoltura, frutticoltura, or-ticoltura e vegetazioni estreme (tetti verdi, giardini pensili, barriere fono assorbenti). I substrati minerali vulcanici da noi prodotti rappresentano un’innovazione tecnologica nel campo vivaistico-ornamentale, orticolo e floricolo, in tutte le fasi di produzione, tale da creare una vera e propria rivoluzione in questi settori produttivi.

Zucchetti Centro Sistemi S.p.A. via Lungarno, 305/a 52028 Terranuova Bracciolini (AR) - ITALYTel. +39 055 91971Fax +39 055 9197515www.ambrogiorobot.comwww.roboticazucchetti.itrobotica@centrosistemi.it

Ambrogio robot nasce nel cuore della Toscana dalla genialità di Fabrizio Bernini, tra la fine degli anni ‘90 e gli inizi del 2000: un piccolo robot dalle grandi capacità. Fin dalla sua nascita il robot giardiniere evidenzia le sue performance in piena autonomia, tenendo ben rasate aree fino a 3000 metri. La Zucchetti Centro Sistemi è uno dei leader mon-diali in questo segmento di mercato, con la gamma di robots più completa che esista al momento a livello mondiale. In un sistema sempre più globalizzato, si è reso necessario ritagliarsi del tempo libero, godersi i momenti di relax in famiglia o dedicandosi ai propri hobbies. AMBROGIO il robot giardiniere, permette tutto questo.

La Stark è una dinamica azienda multimediale italiana specializzata nella Comunicazione Emozionale a 360° e nella ideazione e produzione di nuove tecnologie visuali ed inte-rattive. Con la divisione grandi eventi, opera da oltre vent’anni nel campo specialistico delle grandi spettacolarizzazioni con proiezioni immersive in Multivisione e spettacolari effetti interattivi. Leader in Installazioni artistiche che mettono al servizio dell’arte e della spettacolarità le più innovative tecnologie di proiezione architetturali e di “Interactive Experience” oggi disponibili.

Stark s.r.l. via Flaminia nord, 134/a 61043 cagli (pu) – ITALYTel. +39 0721 781467/784003 Fax +39 0721 701007/[email protected] www.stark1200.com

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CostruIre naturalMenteCostruIre naturalMente

Lapiscinanaturale,pp.224,€30,00a cura di Maurizio CorradoCollana Costruire Naturalmente, Edizioni Simone

la piscina naturale o Biopiscina è un laghetto nel quale la depurazione dell’acqua è affi da-ta alle piante e costituisce un vero e proprio piccolo ecosistema.Questo testo, dotato di un importante apparato iconografi co, grazie alle splendide fotogra-fi e di dario Fusaro, approfondisce le tecnologie e le scelte che stanno alla base della pro-gettazione e della realizzazione dell’impianto, presentando, inoltre, i materiali e una guida ragionata alla scelta degli stessi.oltre alla progettazione l’autore, uno dei principali operatori del settore, sviluppa le tecni-che di manutenzione e di sicurezza, proponendo soluzioni adeguate alle diverse realtà territoriali e ai diversi committenti, pubblici e privati.Completa l’opera un Cd-rom che riporta un capitolato speciale specifi co scaricabile e per-sonalizzabile e un foglio di calcolo per il computo metrico estimativo.

Ilverdepensile,pp.192,€28,00di paolo AbramCollana Costruire Naturalmente, Edizioni Simone

un manuale che off re un contributo alla progettazione e realizzazione del verde pensile e all’applicazione corretta delle tecnologie, secondo la norma unI 11235:2007.sono esaminati i sistemi installati sui diversi tipi di copertura, l’impermeabilizzazione, la protezione antiradice e l’eff etto del vento. distinguendo tra inverdimento pensile estensivo e intensivo, si spiegano le tecniche di stratifi cazione monostrato o a tre strati, con oppor-tuni drenaggi e diverse esigenze di irrigazione. ricco di disegni di dettagli tecnici, il volume descrive i diversi strati (di separazione, accumulo e protezione meccanica, drenante, fi ltrante e colturale) con indispensabili informazioni per il di-mensionamento ed esempi applicativi di calcolo del peso di un sistema a verde. Inoltre, si fa fi -nalmente chiarezza sulle prestazioni termiche delle coperture a verde pensile e si aff ronta la problematica della manutenzione, con tabelle di esempio per la programmazione degli interventi.

Lapiantae l’architettopp.288,€30,00a cura di Maurizio CorradoTesti di Giuliano Bressa, Stefano Mancuso, Francesco Mati, Marco Nieri, Mirco TugnoliCollana Nemeton paperback, Edizioni Simone

Vegetecture,pp.256,€30,00di Maurizio CorradoCollana Costruire Naturalmente, Edizioni Simone

per la prima volta riunite in un solo volume i progetti e le realizzazioni della vegetecture, l’ultima tendenza dell’architettura contemporanea che va verso la realizzazione dell’idea di città-foresta. dalla a di emilio ambasz alla Z di Zaha hadid, tutti i progettisti che stanno lavorando col verde in architettura.Il libro, attraverso esempi di realizzazioni e progetti da tutto il mondo, sviluppa le ultime tendenze di quella che viene chiamata vegetecture, sintetizzando quell’unione fra verde e architettura che va oltre il verde tecnico dei giardini pensili e del verde verticale, rappre-sentando la punta più avanzata dell’architettura internazionale. È la prima panoramica della vegetecture a livello mondiale, l’organizzazione in ordine cro-nologico permette di leggerne l’evoluzione nel corso del tempo.

Progettare ilverdepp.304,€36,00di Annibale SicurellaCollana Costruire Naturalmente, Edizioni Simone

Page 31: Speciale 2011

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4. settembre 2010TEMA – PAESAGGIO SONORODOSSIER – NATURAL BORN OBJECTINTERVISTA – Marcel Kalberer

5. aprile 2011TEMA – UOMINI E PIANTE IN LETTERATURADOSSIER – NATURAZIONE URBANAINTERVISTA – Lucien Kroll

6. settembre 2011TEMA – ACQUADOSSIER – VEGETECTUREINTERVISTA - Alex Podolinsky

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